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MARTEDI

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Notiziario Marketpress di Martedì 28 Gennaio 2014
NONA CONFERENZA SULLO SVILUPPO SOSTENIBILE DEI SISTEMI ENERGETICI, IDRICI E AMBIENTALI,  
 

Venezia, 28 gennaio 2014 - Dal 20 al 27 settembre 2014 si terrà a Venezia, in Italia, la nona conferenza sullo sviluppo sostenibile dei sistemi energetici, idrici e ambientali (Sdewes Conference). La conferenza è dedicata al miglioramento e alla diffusione delle conoscenze sui metodi, le politiche e le tecnologie per aumentare la sostenibilità dello sviluppo. Si concentrerà sui sistemi energetici, idrici e ambientali, tra cui i sistemi di trattamento delle acque reflue, l´integrazione delle risorse energetiche locali e la loro applicazione allo sviluppo sostenibile delle città mediterranee e delle regioni circostanti. Per ulteriori informazioni, visitare: http://www.Mediterranean2014.sdewes.org/index.php

 

 
   
   
GEOTERMIA: LA SENTENZA DEL TAR È CHIARA, EVITARE LE MISTIFICAZIONI  
 
Firenze, 28 gennaio 2014 - La Regione non canta vittoria per la sentenza del Tar sulla centrale di Bagnore 4, non lo fanno gli enti locali e sarebbe bene che non lo facesse nessun altro. Quello che invece la Regione fa è respingere i tentativi di mistificazione avanzati in questi giorni ribadendo che ci troviamo di fronte a una sententenza importante che riconosce la validità e la serietà del lavoro svolto finora dalla Regione stessa. La Regione Toscana torna sull´ultima decisione del Tribunale amministrativo riguardo alla centrale geotermica amiatina dopo le prese di posizione e le affermazioni di alcuni esponenti dei comitati. Innanzitutto Enel ha già chiuso i cantieri della centrale di Bagnore 4, si spiega, e non poteva essere diversamente dal momento che è uscita la sentenza. Una sentenza che entra nel merito eccome e conferma la validità della valutazione di impatto ambientale effettuata dalla Regione respingendo le eccezioni sollevate dai comitati. Asserzioni tanto importanti che vale la pena qui ripetere: è infondato l´asserito collegamento idraulico tra il bacino acquifero del Monte Amiata e la falda geotermica profonda; sul tema dell´impatto sanitario il Tar ha fatto proprio quanto concluso da Ars-cnr con lo studio "Stato di salute delle popolazioni residenti nelle aree geotermiche della Toscana", dove si afferma che "i risultati sono ancora in linea con l´ipotesi che le emissioni geotermiche abbiano un ruolo del tutto marginale o assente negli eccessi delle malattie". Non è inoltre vero, recita ancora la sentenza, che non è stata effettuata una valutazione cumulativa degli effetti della centrale Bagnore 4 con quelli delle altre centrali geotermiche esistenti sull´Amiata; è stata correttamente valutata l´incidenza della localizzazione della nuova centrale all´interno del Sic Monte Labbro e Valle dell´Albegna, nonché nelle immediate vicinanza del Sic Alto corso del Fiume Fiora e del Sic Cono Vulcanico del Monte Amiata; e infine, sulle emissioni in atmosfera, con particolare riferimento all´ammoniaca, il Tar ha evidenziato la correttezza delle valutazioni compiute dalla Regione. Stabilisce altresì il Tar che non può essere invocato il principio di precauzione perché questo "presuppone la deduzione di validi elementi idonei a contrastare ragionevolmente l´insediamento energetico" diversamente si verrebbe a paralizzare ogni utile iniziativa, quale un impianto per la produzione elettrica con fonti rinnovabili (obiettivo peraltro auspicato anche in sede comunitaria), in base a generiche previsioni di rischio, generato dal cosiddetto effetto Nimby. Per quanto riguarda i permessi di ricerca geotermica di Montenero, la Regione chiarisce che non ci sono "figli e figliastri". I Comuni di Piancastagnaio e Santa Fiora sono gli unici Comuni dell´Amiata che storicamente ospitano centrali geotermiche e, per effetto del protocollo d´intesa del 20 dicembre 2007, gli unici in cui era stato previsto di concludere i programmi di sviluppo geotermico già avviati dopo gli studi in campo ambientale e sanitario. E cioé il riassetto di Piancastagnaio e Bagnore 4. I sindaci hanno pertanto rispettato gli impegni assunti con tutti i firmatari di quel protocollo.  
   
   
SOTTOSCRITTE LE CONVENZIONI TRA REGIONE CALABRIA ED ENTI BENEFICIARI PER INTERVENTI DI EFFICIENTAMENTO ENERGETICO E PER LA PRODUZIONE DI ENERGIA ELETTRICA E TERMICA DA FONTE RINNOVABILE. SI TRATTA DI 21 INTERVENTI PER 32 MILIONI DI EURO ​  
 
Catanzaro, 28 gennaio 2014 - Sono state sottoscritte il 24 gennaio presso palazzo Alemanni le convenzioni tra la Regione Calabria, Dipartimento attività produttive ed i rappresentanti delle amministrazioni beneficiarie che disciplinano l’erogazione di finanziamenti a fondo perduto per la realizzazione di interventi di efficientamento energetico di edifici pubblici nonché di interventi per la produzione di energia elettrica e termica da fonte rinnovabile. La firma dei vari atti è stata preceduta da una conferenza stampa alla quale hanno preso parte l’assessore alle attività produttive Demetrio Arena, il consigliere Fausto Orsomarso, che segue per conto del Presidente Scopelliti il settore energia, il dirigente generale del Dipartimento Pasquale Monea e la dirigente Maria Rosaria Mesiano. Si tratta di 21 convenzioni, per complessivi 32 milioni di euro, siglate a seguito dello scorrimento delle graduatorie definitive di due avvisi pubblici emanati dal Dipartimento attività produttive nel 2011 con fondi del Por Fesr 2007-2013. Le amministrazioni beneficiarie sono i comuni capoluogo, le amministrazioni provinciali, le aziende sanitarie ed ospedaliere, le università. L’entità dei contributi, tutti al 100% delle spese ammissibili, variano tra 1.000.000 di euro e 3.000.000 di euro per gli interventi di efficientamento energetico e tra 500.000 euro e 2.500.000 di euro per gli interventi di produzione di energia da fonte rinnovabile. Gli interventi sono stati selezionati nell’ambito di due distinte linee del Por Fesr 2007-2013 dedicate al risparmio energetico (2.1.2.1) ed alla produzione di energia da fonte rinnovabile (2.1.1.1.). Gli 8 interventi finanziati con la linea 2.1.2.1, caratterizzati da un alto contenuto innovativo, consentiranno di realizzare ingenti risparmi nei consumi di importati edifici pubblici attraverso la sostituzione di impianti termici, la realizzazione di nuovi impianti di climatizzazione, la realizzazione di cappotti termici, la sostituzione di infissi e la riduzione dei ponti termici. I 13 interventi finanziati con la linea d’intervento 2.1.1.1, anch’essi caratterizzati da un alto contenuto innovativo, consentiranno di realizzare impianti per la produzione di energia elettrica da fonte fotovoltaica (soprattutto attraverso l’utilizzo di tecnologie innovative quali ad esempio pellicole a film sottile, inseguitori solari, tecnologie a concentrazione ecc.), impianti a cogenerazione alimentati da fonte rinnovabile, impianti solar cooling (riscaldamento e raffrescamento di edifici da fonte solare), impianti basati sull’utilizzo della risorsa geotermica. Gli interventi interessano prevalentemente scuole pubbliche ed ospedali, oltre ad un tribunale (Crotone) e ad un teatro (Cosenza). Soddisfazione è stata espressa dall’assessore Arena e dal consigliere Fausto Orsomarso che hanno evidenziato i notevoli successi ottenuti nell’ambito dell’Asse 2 Energia del Por Calabria 2007-2013: “La stipula di queste convenzioni è a coronamento delle buone pratiche poste in essere dall’amministrazione regionale che hanno consentito di impegnare ad oggi la quasi totalità delle risorse disponibili per l’Asse 2 “Energia” del Por 2007-2013, pari a 153 milioni di euro”. “Queste 21 convenzioni, per complessivi 32 milioni di euro, si aggiungono a quelle stipulate ad ottobre 2012 ed a luglio 2013 che hanno già consentito di attivare 48 milioni di euro finanziando 35 interventi di efficientamento energetico e di produzione di energia sugli edifici della pubblica amministrazione”. “Con una politica regionale lungimirante e recependo le indicazioni della Comunità europea – sottolineano Arena ed Orsomarso - abbiamo anticipato i contenuti della nuova programmazione 2014-2020, attualmente in fase di predisposizione, finanziando gli interventi di riduzione dei consumi energetici negli edifici della pubblica amministrazione, favorendo la produzione di energia per l’autoconsumo”. “Le iniziative si aggiungono a quelle in corso di esecuzione presso la quasi totalità delle amministrazioni comunali minori attivate negli anni passati e che hanno consentito di finanziare oltre 400 interventi di ammodernamento della pubblica illuminazione e ben 269 impianti fotovoltaici di potenza inferiore a 20 kW, prevalentemente sulle scuole”. “Tutti gli enti beneficiari – hanno concluso l’assessore Arena ed il consigliere Orsomarso - avranno certamente delle ricadute positive sui rispettivi bilanci come diretta conseguenza della riduzione dei consumi di energia, a testimonianza di una politica regionale vicina alle esigenze dei territori“.  
   
   
MILANO: LA CASCINA DI CHIARAVALLE ACCOGLIERÀ FAMIGLIE SENZA CASA  
 
 Milano, 28 gennaio 2014 – Diciotto unità immobiliari per 2.000 metri quadrati di superficie e 15 ettari di terreno agricolo per un valore di mercato di svariati milioni di euro. La Cascina di Chiaravalle finora il bene più grande confiscato alla criminalità organizzata a Milano diventerà un pensionato per famiglie senza casa e un luogo per iniziative socio culturali di promozione della legalità. In occasione della seconda giornata del Forum delle Politiche sociali, l’assessore Pierfrancesco Majorino e il vicesindaco e assessore all’Urbanistica, Ada Lucia De Cesaris hanno consegnato le chiavi dell’immobile a Claudio Bossi, rappresentate della cordata vincitrice del bando aperto lo scorso agosto e chiuso alla fine di ottobre. La cordata è composta da “Sistema Imprese Sociali – Sis” (capofila), “Arci Milano”, “Chico Mendes scs” e “La Strada scs”. Nel giro di un anno e a seguito di lavori di ristrutturazione e riorganizzazione degli spazi la cascina potrà ospitare una cinquantina di persone e il terreno tornerà ad essere coltivato con l’inserimento lavorativo di persone con disabilità e adulti in difficoltà (personale cooperative B). Nel frattempo, per diventare subito luogo aperto alla cittadinanza, ospiterà attività e eventi tra cui la visite di scolaresche milanesi e di altre città d’Italia impegnate in programmi studio del fenomeno mafioso e del ripristino della legalità. La Cascina, in vista di Expo 2015, ospiterà una piccola foresteria e ostello della gioventù. Fino ad oggi il bene era stato custodito da Fondazione Progetto Arca con un’assegnazione temporanea. Alla presentazione della riqualificazione della cascina (“Casa Chiaravalle, da un luogo per uno a un luogo per tutti” il titolo del progetto) hanno partecipato anche il Presidente del Consiglio di Zona 5, Aldo Ugliano, il Presidente della Commissione comunale antimafia, David Gentili, il sindaco di Buccinasco, Giambattista Maiorano e Davide Saluzzo di Libera. “Quando lo scorso giugno – ricorda l’assessore Majorino – la Prefettura ci ha consegnato questo bene con procedura d’urgenza, affinché fosse messo in sicurezza abbiamo subito pensato alla realizzazione di un pensionato sociale dove poter ospitare soprattutto famiglie rimaste senza casa. Un utilizzo perfetto per un complesso immobiliare così grande. Nel giro di soli sei mesi, con un bando, il bene è stato assegnato e il consorzio Sis lo aprirà al più presto alla cittadinanza con le prime iniziative. Questo è il bello di restituire alla legalità e alla collettività ciò che era stato acquisito con attività illecite. Una realtà sempre più diffusa a Milano, che ha centinaia di beni confiscati alle mafie, oggi quasi tutti impiegati con finalità sociali”. “Prosegue l’attività dell’amministrazione comunale nell’assegnazione di beni non utilizzati, sia pubblici sia privati – sottolinea la vicesindaca De Cesaris – affinché tornino ad avere una funzione e non diventino motivo di insicurezza, degrado sociale e di illegalità. Dall’inizio del mandato abbiamo fatto uno sforzo enorme per assegnare con bando, in modo regolare e trasparente e con moduli diversi, spazi non utilizzati da tempo. Il processo per il riuso degli edifici pubblici deve essere avviato anche per quelli privati. Nessun esproprio, ma semplicemente di volontà di recuperare ciò che da anni è in stato di abbandono”. La Lombardia e Milano sono tuttora ai primi posti in Italia per numero di immobili e aziende confiscate alle mafie: secondo i dati della Anbsc (Associazione nazionale beni sequestrati e confiscati), sono quasi mille i beni sequestrati in Lombardia (quarta in Italia dopo Sicilia, Campania e Calabria e prima della Puglia), di cui la metà nella sola provincia di Milano. A Milano città, tra aziende e immobili sono stati più di 450 i beni sequestrati. L’assessorato alle Politiche sociali ha attualmente in carico 158 unità immobiliari di cui 144 già assegnate. Ogni anno a novembre si svolge a Milano il Festival dei Beni Confiscati alle Mafie. La prossima edizione sarà realizzata in gemellaggio con la città di Palermo in un più che ideale asse per la legalità dal nord al sud dell’Italia.  
   
   
PUGLIA: RIFORMA IACP. DI SEGUITO UNA NOTA DELLA VICEPRESIDENTE ED ASSESSORE ALLA QUALITÀ DEL TERRITORIO  
 
Bari, 28 gennaio 2014 - “A proposito della istanza a prevedere nella riforma degli Iacp un nuovo ente con competenza nel territorio della Bat,- scrive la Vicepresidente- merita evidenziare che essa contrasta con i principi di efficacia, efficienza ed economicità delle istituende Agenzie alle quali si è ispirata la riforma proposta dalla Giunta Regionale. “Alcuni dati essenziali per dimostrarlo: il patrimonio di edilizia residenziale pubblica del territorio afferente alla provincia Bat consta di 4.450 alloggi. La gestione di tale patrimonio, secondo una stima analitica effettuata già al momento della stesura del ddl e aggiornata all’attualità, comporterebbe per il nuovo ente una spesa di € 3.537.200, al netto dei costi di “Start Up”, a fronte di un incasso per canoni di affitto pari ad € 2.400.000. Dunque, il numero esiguo degli alloggi non rende sostenibile dal punto di vista economico l’eventuale nuova agenzia della Bat, non consentendo, neppure riducendo al minimo le spese, di rispettare il pareggio di bilancio imposto per legge agli enti pubblici non economici quali sono le istituende Agenzie. D’altra parte, lo Iacp di Bari è ‘vicino’ alla provincia Bat: per evitare i disagi degli spostamenti, presta all’utenza un servizio settimanale presso l’Ufficio Relazioni con il Pubblico di Barletta e ha stipulato protocolli di intesa con Andria, Barletta e Trani per la riqualificazione del patrimonio e la costruzione di nuovi alloggi, la verifica dello stato di occupazione e il miglioramento della gestione del patrimonio. Insomma, se l’obiettivo è quello di tutelare gli interessi delle fasce più deboli, a questi si risponde migliorando i servizi piuttosto che istituendo nuovi enti. (...) “Per le stesse ragioni di contrasto con i principi di efficacia, efficienza ed economicità,e altre sulle quali qui non ci si sofferma, non convince la proposta di prevedere Consigli di Amministrazione composti di tre persone per ognuno dei cinque enti, piuttosto che amministratori unici. “La proposta dell’accorpamento degli Iacp in un unico ente, dal canto opposto, contrasta con il principio di efficacia: affidare la gestione di un patrimonio di circa 50.000 alloggi ad un unico ente allocato nel capoluogo regionale,e per di più in una regione lunga 450 chilometri, caratterizzata da una rete fittissima di centri in provincia di Lecce e grandi distanze fra centri in provincia di Foggia, rende difficile fornire risposte efficaci agli utenti, e in particolare a quelli dei territori più periferici. “E’ doveroso- conclude Angela Barbanente- usare prudenza e saggezza quando sia ha a che fare con le fasce più deboli della popolazione.”  
   
   
SISMA / EMILIA - MODIFICHE A CRITERI E MODALITÀ PER IL RICONOSCIMENTO DEI DANNI E LA CONCESSIONE DEI CONTRIBUTI ALLE IMPRESE PER LA RIPARAZIONE, IL RIPRISTINO, LA RICOSTRUZIONE DI IMMOBILI A USO PRODUTTIVO, PER LA RIPARAZIONE E IL RIACQUISTO DI BENI MOBILI STRUMENTALI ALL´ATTIVITÀ, PER LA RICOSTITUZIONE DELLE SCORTE E DEI PRODOTTI E LA DELOCALIZZAZIONE. NUOVA ORDINANZA DEL PRESIDENTE ERRANI, CHE APPROVA LE LINEE GUIDA PER LA PRESENTAZIONE DELLE DOMANDE E LE RICHIESTE DI EROGAZIONE DEI CONTRIBUTI  
 
Bologna, 28 gennaio 2014 – Novità per i contributi alle imprese e approvazione delle Linee guida per la presentazione delle domande e le richieste di erogazione. E’ quanto stabilisce l’ordinanza 3 del 27 gennaio 2014 varata dal presidente della Regione e Commissario delegato per la Ricostruzione, Vasco Errani, intervenendo sul riconoscimento dei danni e la concessione dei contributi alle imprese per la riparazione, il ripristino, la ricostruzione di immobili a uso produttivo, per la riparazione e il riacquisto di beni mobili strumentali all’attività, per la ricostituzione delle scorte e dei prodotti e la delocalizzazione. L’ordinanza è consultabile sul sito www.Regione.emilia-romagna.it/terremoto  nella sezione “Atti per la ricostruzione”, e sarà pubblicata sul Bollettino ufficiale telematico della Regione Emilia-romagna (Burert). Per quanto riguarda le Linee guida, sono il risultato di un confronto tra la struttura commissariale, i tecnici dei Comuni ed i rappresentanti degli ordini professionali, con l’obiettivo di uniformare i comportamenti di tutti gli enti e di semplificare e accelerare l’esame delle pratiche. L’applicazione dell’ordinanza viene estesa anche agli immobili adibiti a uso foresteria; nel testo si esplicita che il diritto alla ricostruzione esiste anche per le imprese che avevano immobili in leasing crollati a causa del sisma. E’prevista l’estensione dei costi della delocalizzazione temporanea fino al 31 dicembre del 2014, e viene adeguato il termine per la presentazione delle domande fino a quella data. E’ inserita la possibilità di accrescere il numero dei Sal, qualora gli interventi risultino di particolare complessità e con precedente autorizzazione da parte del nucleo di valutazione, mentre sono allineate al contributo del 60% anche le scorte di materie prime e semilavorati. C’è l’obbligo per il beneficiario di presentare la documentazione necessaria alla rendicontazione del saldo degli interventi entro 120 giorni dall’ultimazione degli interventi stessi. Nel testo viene specificato che il mancato riscatto del bene in leasing causerà la revoca del contributo. E’ prevista la possibilità di integrare le domande alle nuove disposizioni entro 60 giorni dall’entrata in vigore dell’ordinanza stessa. All’allegato 2 vengono specificate le modalità di applicazione della maggiorazione del 15%, l’estensione delle tabelle alle porzioni di immobili, le modalità di calcolo delle maggiorazioni in caso di immobili adibiti a uffici, e le maggiorazioni per i territori di San Carlo e per i terreni interessati a fenomeni di liquefazione. E’ stato previsto, inoltre, l’inserimento fra i beni immobili danneggiati di strutture di collegamento fra i poderi agricoli.  
   
   
MALTEMPO/EMILIA AL VIA LE PROCEDURE PER LA RICOGNIZIONE DEI FABBISOGNI FINANZIARI PER FAR FRONTE AI DANNI DI CITTADINI E IMPRESE. DICHIARATO STATO DI CRISI REGIONALE E ISTITUITI UN COMITATO ISTITUZIONALE E UN CENTRO DI COORDINAMENTO OPERATIVO  
 
Bologna, 28 gennaio 2014 - L’avvio alla ricognizione dei danni per cittadini, imprese ed enti pubblici. Dichiarato lo stato di crisi regionale in attesa della in attesa della dichiarazione di stato di emergenza da parte del Governo e la costituzione di due centri di coordinamento a livello istituzionale e operativo. Varate le misure organizzative per l’analisi delle cause della rottura dell’argine del Secchia e l’analisi delle arginature di Secchia, Panaro e Naviglio. Sono questi in sintesi i contenuti dei provvedimenti (due Decreti e una lettera) emanati in queste ore dal presidente della Regione Emilia-romagna Vasco Errani per le zone del modenese colpite dell’alluvione. La Regione ha attivato la procedura per la ricognizione dei fabbisogni finanziari per far fronte ai danni causati dal maltempo attraverso una Circolare che stabilisce le procedure per una tempestiva attività di ricognizione dei fabbisogni – attraverso la compilazione di apposite schede reperibili anche all’indirizzo http://www.Protezionecivile.emilia-romagna.it/ - per gli interventi di ripristino e per i danni subiti. In particolare per quel che riguarda il fabbisogno per gli interventi sul patrimonio privato e le attività economico-produttive, la Circolare invita i Comuni a pubblicare sui propri siti istituzionali e/o nelle forme che ritengono più opportune le apposite schede che, cittadini e imprese interessati devono compilare e trasmettere sempre ai Comuni entro il prossimo 28 febbraio. Il primo decreto – che fissa a 90 giorni la durata dello stato di crisi regionale a partire dal 24 gennaio, data di adozione dell’atto si è reso necessario in attesa della dichiarazione di stato di emergenza nazionale che il presidente Errani ha, nei giorni scorsi, inviato al Presidente del Consiglio dei Ministri Enrico Letta e al Prefetto Franco Gabrielli. Inoltre, per assicurare il raccordo e coordinamento tra gli enti interessati (sia a livello istituzionale sia a livello operativo) ma anche per una più efficace gestione dell’emergenza, il Decreto istituisce un Comitato istituzionale e un Centro di coordinamento operativo. Il Comitato istituzionale è presieduto dallo stesso presidente Errani ed è composto dall’assessore regionale alla Protezione civile, dal Prefetto di Modena, dal presidente della Provincia di Modena e dai sindaci dei Comuni del modenese maggiormente colpiti quali Bastiglia, Bomporto, Camposanto, Medolla, Modena, San Felice sul Panaro e San Prospero. Il Comitato avrà il compito di concordare e valutare le misure, iniziative ed interventi necessari a fronteggiare l’emergenza in atto. In Centro di coordinamento operativo, a supporto del Comitato istituzionale, sarà insediato presso il Centro unificato provinciale di protezione civile a Modena ed formato da dirigenti, funzionari e tecnici della Regione e della Provincia di Modena. Il centro di coordinamento è suddiviso in funzioni: segreteria di coordinamento, funzione tecnica di valutazione, volontariato, logistica, assistenza alla popolazione, comunicazione, servizi essenziali e tutela dell’ambiente, servizi scolastici e assistenza sociale. Il secondo Decreto costituisce un gruppo di lavoro tra esperti della Regione, di enti interregionali quali Aipo e l’Autorità di Bacino del Po che analizzi e cause della rottura arginale del fiume Secchia e approfondisca dal punto di vista strutturale le arginature dei fiumi Secchia, Panaro e Canale Naviglio. Inoltre, il provvedimento affida alla Direzione Generale Ambiente della Regione Emilia-romagna, al fine di acquisire valutazioni tecniche indipendenti, il compito di richiedere ai Dipartimenti delle Università italiane qualificati in materia idraulica e geostrutturale, la disponibilità di professionalità di elevato profilo tecnico-scientifico per costituire una Commissione scientifica che, che ha il compito di analizzare e valutare le cause della rottura arginale del Secchia.  
   
   
TERREMOTO, EMANATA ORDINANZA DEL COMMISSARIO DELEGATO VASCO ERRANI CHE PROROGA, A CAUSA DELL´ALLUVIONE CHE HA COLPITO IL MODENESE, TUTTE LE SCADENZE RELATIVE ALLE PRATICHE PER LA RICOSTRUZIONE DELLE ABITAZIONI E DELLE IMPRESE  
 
Bologna, 28 gennaio 2014 – Prorogate, a causa dell’alluvione che ha colpito il modenese, tutte le imminenti scadenze relative alle pratiche per la ricostruzione delle abitazioni e delle imprese nonché dei progetti e delle istanze in attuazione del Piano delle opere pubbliche e dei beni culturali. Lo definisce l’Ordinanza emanata oggi dal presidente della Regione Emilia-romagna e Commissario delegato per la Ricostruzione, Vasco Errani (la numero 2 del 2014 che modifica la 131 del 18 ottobre 2013), che stabilisce la proroga per le disposizioni relative ai termini di presentazione delle prenotazioni e delle domande di contributo per la ricostruzione. Il provvedimento si è reso necessario alla luce degli eccezionali eventi alluvionali verificatisi tra il 17 e 19 gennaio 2014 negli stessi territori colpiti dal sisma del maggio 2012. Eventi che hanno comportato, e comportano, numerosi disagi alle popolazioni oltre ad impedire il corretto e completo svolgimento del lavoro dei tecnici pubblici dei Comuni direttamente colpiti e di quelli ad essi contigui attualmente impiegati per gli interventi di messa in sicurezza e assistenza alla popolazione nonché dei tecnici privati residenti nelle aree colpite ed interessati dalle pratiche per la ricostruzione post sisma in tutto il territorio che non sono nelle condizioni di poter rispettare le scadenze previste. L’istanza di prenotazione, oggetto di proroga, è comunque obbligatoria per il successivo deposito della domanda di contributo. L’istanza consiste nella semplice compilazione di un modulo, sempre all’interno delle due piattaforme informatiche Mude e Sfinge, contenente le principali informazioni relative all’intervento (il beneficiario, l’ubicazione, la stima del costo, il numero di unità immobiliari e famiglie per le residenze, mentre per le imprese vengono richiesti il settore, i beni su cui si chiede contributo). I dati dichiarati in fase di istanza di prenotazione possono poi essere rettificati in fase di deposito della domanda. Abitazioni - Per quanto riguarda abitazioni con danni B o C, la scadenza per il deposito viene spostata al 30 aprile 2014, in questo caso non è prevista istanza di prenotazione. Per le abitazioni con danni classificati E la prenotazione dovrà essere compilata entro il 31 marzo 2014 e il deposito della domanda dovrà avvenire entro il 31 dicembre 2014. Per quanto riguarda interventi su immobili compresi nelle Umi il deposito della domanda è previsto entro il 31 dicembre 2014 mentre per quelle subordinate al piano della ricostruzione entro il 30 giugno 2015. Imprese - Prevista la prenotazione entro il 31 marzo 2014 e il deposito entro il 31 dicembre 2014. Opere Pubbliche - I termini stabiliti dal Regolamento per l’attuazione dei Piani Annuali 2013-2014 Opere pubbliche, beni culturali, edilizia scolastica e università (che riguardano la presentazione dei progetti preliminari, definitivi ed esecutivi degli interventi), decorrono dal 1 marzo 2014 (stessa decorrenza per le opere di importo inferiore ai 50 mila euro). Mentre in merito alla presentazione dell’istanza al Commissario delegato per l’inserimento nel Programma delle Opere pubbliche e dei beni culturali, è prorogato al 31 marzo 2014.  
   
   
REVOCATO APPALTO A IMPRESA PER RITARDO ABBATTIMENTO BARRIERE ARCHITETTONICHE SANZIONE PER LE FURBIZIE NEI CONFRONTI DELLA CITTÀ E DEL COMUNE DI MILANO  
 
Milano, 28 gennaio 2014 – La Giunta comunale ha revocato l´appalto a un´impresa che avrebbe dovuto realizzare interventi di abbattimento delle barriere architettoniche e viabilistici per le persone con disabilità. La decisione è stata assunta per mancato adempimento degli obblighi contrattuali e grave ritardo nell’esecuzione dei lavori. La Giunta, inoltre, ha deliberato di trattenere a scopo precauzionale la cauzione definitiva prestata con fidejussione assicurativa fino alla quantificazione del danno subito dall’Amministrazione comunale. Il Comune si attiverà affinché l’affidamento a una nuova impresa avvenga nei tempi più veloci possibili, anche in considerazione del fatto che sono rimasti aperti cantieri in aree particolarmente trafficate. “E’ un provvedimento necessario e importante che sanziona un comportamento scorretto nei confronti dell’Amministrazione e della città: non c’è spazio per furbizie, chi si comporta in questo modo sappia che andrà incontro a un esito come questo. Siamo dispiaciuti perché abbiamo perso un anno e che ciò sia avvenuto per opere importanti di cui ha bisogno la città, come l´abbattimento delle barriere architettoniche”, dichiara l’assessore ai Lavori pubblici, Carmela Rozza. L’importo dell’appalto è di un milione di euro. La consegna dei lavori è avvenuta il 21 gennaio 2013, l’appalto prevedeva l’ultimazione delle opere dopo 365 giorni. Una prima contestazione veniva mossa all’impresa il 12 aprile 2013 per le mancate operazioni di posa dell’asfalto colato e di tracciatura della segnaletica orizzontale presso l’intersezione di via Veglia/via Budua: lavori che poi venivano realizzati con notevole ritardo. Già nel giugno 2013, a seguito di alcune nuove contestazione sui lavori non avviati di via Cermenate-via Isimbardi, piazza Monte Titano, via Pepe e l’intersezione Pepe/pastrengo, il Direttore dei lavori aveva intimato all’azienda di realizzare le opere senza ottenere una risposta, né la ripresa delle attività. Dopo questi fatti la presentazione da parte del Direttore dei Lavori di richiesta di risoluzione del contratto.  
   
   
RIGENERAZIONE URBANA IN PUGLIA: PARTE LA "FASE DUE" DI BOLLENTI SPIRITI DEDICATA AI "NEET"  
 
Bari, 28 gennaio 2014 - Minervini, a margine dell’iniziativa “Try” che si è tenuta il 24 gennaio presso “the Hub” alla Fiera del Levante. “Bollenti Spiriti – ha detto Minervini insieme al dirigente delle Politiche Giovanili Annibale D’elia – ormai è all’attenzione nazionale e europea diventando un elemento fondativo di molte politiche pubbliche, con molte imitazioni quasi dappertutto. Lo scorso dicembre abbiamo però approvato un secondo atto d´indirizzo e programmazione con il quale apriamo un nuovo capitolo. Ora consideriamo tutti i giovani una risorsa e per questo l´obiettivo del Programma è di recuperare i giovani che sono fuori dal sistema scolastico e lavorativo. Stiamo parlando dei cosiddetti “Neet”, coloro che non cercano più lavoro né studiano, avendo perso ogni speranza. Si tratta di un problema gravissimo di ordine sociale. Finora ci siamo rivolti ai giovani con talenti espressi, consapevoli di avere talento e ciò ci ha fatto esplorare un mondo in ebollizione. Oggi la sfida sta nel “tutti”, nell’azzardare l’utopia di riprendere chi ha gettato la spugna e non è neppure iscritto alle agenzie per l’impiego”. “In tutta Europa – prosegue Minervini – i Neet sono motivo di grande inquietudine. In Italia si stima siano 1/3 dei giovani. In Puglia dunque – pur mancando studi esatti – su un milione di giovani, sarebbero oltre trecentomila gli scomparsi da ogni ricognizione. Si tratta di un’intera generazione che avrebbe buttato la spugna, con evidenti risvolti sociali. A loro ci rivolgeremo con la nuova edizione di Bollenti Spiriti. Insieme all´Agenzia regionale per la tecnologia e l´innovazione (Arti) saranno realizzati percorsi formativi intensivi per animatori di giovani, ispirandosi al modello anglosassone dello "youth work". Questi saranno parte fondamentale dei nuovi processi di aggregazione. Fonderemo subito una scuola di formazione per questi animatori, i primi cinquanta, con una sede che immaginiamo a Taranto. Essi dovranno essere i primi enzimi per sperimentare una nuova “via pugliese” alle politiche giovanili. Per ottenere qualche risultato come nella fase uno, si dovrà cambiare approccio, facendo arrivare un messaggio ai Neet con “datevi da fare, vi sfidiamo”. I 50 formatori potrebbero essere un fattore d’innesco, una via di mezzo tra maestri di strada e animatori di gruppo. Una figura che non esiste, ma che dovremo creare per raggiungere chi non è neppure un numero in una statistica”. “Dovremo fare – prosegue – le cose fatte finora, facendole meglio e inventandocene di nuove”. “Siamo - ha aggiunto Minervini – in una fase molto avanzata ed ormai l´esperienza di Bollenti Spiriti è una realtà sociale ed economica consolidata. I laboratori urbani aperti sono 120 ed attorno a questi si sono sviluppate dinamiche di aggregazione sociale. Il Contratto etico, Ritorno al futuro, sono ormai pezzi di welfare, con decine di migliaia di giovani che hanno usufruito di questa opportunità di conoscenza”. Bollenti Spiriti: a che punto siamo? Di seguito un riepilogo dello stato dell’arte e dei risultati raggiunti delle diverse azioni in corso. Laboratori Urbani Si tratta dell’iniziativa che finanzia i comuni pugliesi per trasformare immobili di proprietà pubblica in laboratori per la creatività e l’attivazione giovanile, premiata dall’Unione europea come una delle 100 migliori esperienze di rigenerazione urbana in Europa. Nel corso del 2013 hanno aperto i battenti 5 nuovi importanti spazi per i giovani, nati recuperando edifici pubblici abbandonati: Modugnolab (Modugno), Officina San Domenico (Andria), Ex Viri (Noicattaro), Ri-genera (Palo del Colle) e Officina degli Esordi (Bari), quest’ultimo parzialmente attivo in attesa del completamento della dotazione di forniture. Salgono così a 94 gli spazi per i giovani attivati dai comuni pugliesi su tutto il territorio regionale. La mappa degli spazi è disponibile sul sito Bollenti Spiriti. Principi Attivi Il bando che finanzia le idee dei giovani pugliesi è giunto alla terza edizione. Nel 2013 sono stati avviati tutti I 173 progetti finanziati dal bando 2012 e sono state reperite ulteriori risorse pari a circa 450.000 Euro. Ciò ha permesso di finanziare altri 18 progetti portando la dotazione finanziaria del bando allo stesso livello dell’edizione 2012. Tutti i vincitori del nuovo bando hanno avuto la possibilità di incontrarsi e presentare i propri progetti durante il Principi Attivi Camp, nell’ambito del Salone delle Startup e delle Imprese creative presso la Fiera del Levante. Tra i nuovi progetti, alcuni hanno già ottenuto imporanti successi e riconoscimenti a livello nazionale e internazionale (es. Progetto Aerial Click di Brindisi, vincitore del Kublai Award 2013, Eggplant di Polignano a Mare, vincitore premio “Make a Change” e finalista “Intel Business Challenge Europe 2013” e la “Global Impact Competition 2013 etc.). Sul sito Bollenti Spiriti sono consultabili le schede informative di ciascun progetto e le relazioni periodiche sugli sviluppi delle attività. Laboratori Dal Basso A novembre si è conclusa la prima fase dell’iniziativa Laboratori dal Basso, realizzata da Arti e Bollenti Spiriti che aiuta i giovani pugliesi a sviluppare le proprie competenze imprenditoriali attraverso percorsi formativi da loro stessi ideati e progettati. Questo il bilancio: 120 candidature pervenute; 75 percorsi formativi realizzati; circa 3.000 ore di formazione; 400 docenti coinvolti e più di 5.000 giovani partecipanti, oltre alle migliaia di persone che hanno seguito le lezioni in live streaming o che hanno potuto consultare video e materiali didattici gratuitamente sulla piattaforma www.Laboratoridalbasso.it. Cantiere Della Legalita’ Si tratta dell’iniziativa di Bollenti Spiriti per diffondere cultura antimafia e promuovere il riuso sociale dei beni confiscati alla criminalità organizzata. Nel 2013 ha preso il via il progetto di mappatura partecipata dei beni confiscati alle mafie in Puglia. L’iniziativa, realizzata in collaborazione con Libera – associazioni, nomi e numeri contro le mafie, permette ad associazioni e singoli cittadini di partecipare alla creazione di un archivio condiviso dei beni confiscati e immediatamente disponibili per progetti di riuso sociale. Al momento, sulla piattaforma liberailbene.Regione.puglia.it, interamente realizzata dagli uffici regionali con software open source, sono disponibili informazioni di dettaglio relative a 49 beni (appartamenti, edifici indipendenti, locali commerciali e industriali, terreni etc). In uno di questi spazi, costituito da una abitazione e un locale confiscato alla criminalità organizzata a Cerignola, a luglio 2013 l’Associazione Volontari Emmanuel (Ave) ha inaugurato un centro residenziale per minori. Si tratta di uno dei progetti finanziati attraverso il bando della Regione Puglia Libera il Bene. A dicembre 2013, tutti i gestori dei beni confiscati in Puglia hanno dato vita al primo Forum regionale sui Beni Confiscati “Le mafie restituiscono il maltolto”, organizzato da Libera in collaborazione con la Regione Puglia. Tutti i giovani sono una risorsa: il nuovo piano 2014 – 2015 - A dicembre 2013 è stato approvato dalla Giunta Regionale il nuovo Piano d’Azione del programma Bollenti Spiriti 2014 - 2015 dal titolo “Tutti i giovani sono una risorsa”. Attraverso il Piano, la Regione Puglia intende proseguire nella direzione tracciata fino ad oggi, ed estendere le opportunità di partecipazione ad una platea più ampia. In particolare Bollenti Spiriti intende coinvolgere i giovani inoccupati che non studiano e non svolgono attività formative (i cosiddetti Neet). Il loro numero è in aumento in tutta Europa, e in Italia e in particolare nelle regioni meridonali. Il mancato contributo dei giovani inattivi pesa sull’economia italiana per 2,2 punti di Pil, pari a 32,6 miliardi di Euro. Un gigantesco spreco di risorse. Il compito di Bollenti Spiriti è valorizzare il contributo di tutti i giovani pugliesi per fronteggiare la crisi e trasformarla in opportunità di cambiamento, anche attraverso l’integrazione tra politiche regionali, nazionali ed europee e il coinvolgimento di enti locali, attori sociali e mondo delle imprese. L’obiettivo è anche integrare efficacemente le azioni del programma Bollenti Spiriti con le opportunità del piano nazionale “Garanzia Giovani”. Il Piano parte con una dotazione iniziale di 5,2 milioni di Euro, provenienti da fondi di bilancio e Fondo Nazionale Politiche Giovanili, che verrà integrata con risorse del Fondo Sociale Europeo 2007 / 2013 e con 25 milioni di Euro del Fondo Azione e Coesione (ex Fas). Le attività avviate potranno essere messe a sistema nell’ambito della nuova programmazione regionale 2014 – 2020. Di seguito le attività di prossima attivazione Una Scuola Per “Youth Worker” Insieme all’Arti verranno realizzati dei percorsi formativi intensivi per animatori giovanili di nuova generazione. Ispirandosi al modello anglosassone dello youth work, l’obiettivo è creare nuove figure professionali capaci di “attivare” i giovani e metterli in relazione con bisogni e opportunità del territorio. Il bando per partecipare alla scuola sarà emanato entro un mese. Un Bando Per Far Emergere Il Talento Dei Neet La Regione Puglia vuole sperimentare nuove modalità per offrire ai giovani che sono fuori da percorsi di lavoro, studio e formazione, opportunità concrete di apprendimento finalizzato all’inserimento lavorativo e/o alla creazione d’impresa. La Regione Puglia realizzerà una nuova iniziativa per sostenere gruppi di giovani che vogliono mettersi alla prova, sperimentarsi sul campo, scoprire opportunità e vocazioni professionali partendo dai problemi e dalle opportunità del territorio. Il bando verrà pubblicato in primavera. Per questa prima edizione sono disponibili 3 milioni di Euro del Fondo Nazionale Politiche Giovanili. Rilancio Del Servizio Civile La Regione Puglia vuole rilanciare e potenziare il Servizio Civile per coinvolgere un’ampia platea di giovani, anche non in possesso di titoli di studio specialistici, in attività socialmente utili e di elevato valore formativo. L’obiettivo è consentire ai giovani pugliesi inoccupati di svolgere attività di volontariato a favore del bene comune, partecipando a progetti con una forte valenza sociale proposti da organizzazioni pubbliche e private del territorio. Per questa iniziativa potranno essere utilizzate le risorse dell’iniziativa nazionale, Garanzia Giovani al momento in fase di definizione. Riapertura Del Bando Laboratori Dal Basso A partire dai primi giorni di gennaio, associazioni, startup e imprese giovanili potranno partecipare al bando Laboratori dal Basso, coprogettando percorsi di apprendimento in linea con le proprie esigenze e proponendo temi e docenti. È pienamente attiva anche l’iniziativa Mentoring che permette alle “giovani idee” in fase di startup di ricevere gratuitamente consigli e assistenza da parte di imprenditori e manager esperti. Lo staff di Laboratori dal Basso è in tour per presentare il nuovo avviso. Una Rete Per I Laboratori Urbani Nel corso del 2014 verrà costituita una rete ufficiale di tutti gli spazi pubblici per i giovani attivati da enti e istituzioni locali e in possesso di determinati requisiti di qualità: gestori competenti individuati con procedure di evidenza pubblica, contratti stabili e pruliennali, programmazione trasparente e costante delle attività, apertura a gruppi e associazioni giovanili del territorio, sostenibilità economica, missione sociale. L’obiettivo è valorizzare le eccellenze e accompagnare tutti gli enti e le comunità locali nello sforzo per migliorare la qualità degli spazi. Sono immediatamente disponibili 1,5 milioni di Euro, a cui potranno aggiungersi le risorse del Fondo Azione e Coesione (ex Fas). Porta Futuro: Nuovi Servizi Per L’orientamento Al Lavoro La Regione Puglia, in collaborazione con gli enti locali, vuole attivare nel corso del 2014 servizi innovativi per l’orientamento e il lavoro, con particolare riferimento ai giovani inoccupati che fuoriescono dai circuiti della scuola, università e formazione professionale e in stretta connessione con i Centri per l’Impiego e con la rete dei Laboratori Urbani. Grazie al progetto “Giovani in Rete” del Ministero della Funzione Pubblica, la Regione potrà contare sulla collaborazione degli esperti della Provincia di Roma mutuando una delle esperienze di maggior successo in Italia: il modello “Porta Futuro”. Supporto A Imprese E Startup Giovanili La Regione Puglia vuole proseguire nella strategia di sostegno ai giovani innovatori, creando occasioni di incontro e contaminazione con gli attori del territorio (imprese, istituzioni, università) e aumentando l’integrazione con bandi e iniziative locali, nazionali ed europee. L’obiettivo è creare un ecosistema accogliente per le idee e il talento dei giovani, per cogliere le opportunità della nuova normativa nazionale sulle startup innovative e favorire la nascita o l’insediamento di nuovi e qualificati attori dell’ecosistema: scuole di impresa, spazi di coworking, incubatori, investitori etc. Treno Della Memoria 2014 E Altre Iniziative Sulla Legalita’ La Regione Puglia vuole dare continuità alle esperienze di promozione della cultura della legalità tra le nuove generazioni, ed elaborarne di nuove, in una logica di cantiere aperto. A marzo verrà realizzata l’edizione 2014 del Treno della Memoria, iniziativa di educazione alla non violenza realizzata in 10 regioni italiane sotto l’Alto Patronato della Presidenza della Repubblica, il Patrocinio del Parlamento Europeo, il Patrocinio della Camera dei Deputati ed il Patrocinio del Ministero per le Politiche Giovanili . Il Treno porterà 500 studenti delle scuole di tutta la Puglia in visita sui luoghi della Ii guerra mondiale. Sul fronte del riuso sociale dei beni confiscati alle mafie, proseguirà nel 2014 il progetto di mappatura partecipata attraverso la piattaforma www.Liberailbene.regione.puglia.it  in collaborazione con l’associazione Libera, con l’obiettivo di inserire il tema della riconversione dei beni sottratti al crimine organizzato nella nuova programmazione operativa 2014 – 2020.  
   
   
TERREMOTO/EMILIA: A CAUSA DEL MALTEMPO SARANNO PROROGATE TUTTE LE IMMINENTI SCADENZE RELATIVE ALLE PRATICHE PER LA RICOSTRUZIONE DELLE ABITAZIONI E DELLE IMPRESE  
 
 Bologna, 28 gennaio 2014 - Prorogate tutte le imminenti scadenze relative alle pratiche per la ricostruzione delle abitazioni e delle imprese nonché dei progetti e delle istanze in attuazione del Piano delle opere pubbliche e dei beni culturali. I dettagli delle scadenze di ciascun adempimento saranno contenuti in una apposita ordinanza del presidente della Regione e Commissario delegato alla Ricostruzione Vasco Errani, che sarà emanata nei prossimi giorni. «Con la decisione di spostare le scadenze per le pratiche della ricostruzione – ha evidenziato l’assessore regionale alle Attività produttive Gian Carlo Muzzarelli - rispondiamo ad una necessità del territorio e alle comprensibili preoccupazioni dei cittadini. Non è un segnale di rallentamento. Anzi, io sono certo che i professionisti e gli uffici pubblici continueranno ad impegnarsi per accelerare le procedure. Ma non possiamo correre il rischio che i cittadini perdano i loro diritti». Il provvedimento si è reso necessario alla luce degli eccezionali eventi alluvionali verificatisi tra il 17 e 19 gennaio 2014 nei medesimi territori colpiti dal sisma del maggio 2012. Eventi che hanno comportato, e comportano, numerosi disagi alle popolazioni oltre ad impedire il corretto e completo svolgimento del lavoro dei tecnici pubblici dei Comuni direttamente colpiti e di quelli ad essi contigui attualmente impiegati per gli interventi di messa in sicurezza e assistenza alla popolazione nonché dei tecnici privati residenti nelle aree colpite ed interessati dalle pratiche per la ricostruzione post sisma in tutto il territorio che non sono nelle condizioni di poter rispettare le scadenze previste.  
   
   
LA GIUNTA DELLA VALLE D’AOSTA APPROVA LE MODALITA’ DI SOSPENSIONE DAL PAGAMENTO DELLE RATE DI MUTUO  
 
 Aosta, 28 gennaio 2014 - L’assessore al bilancio, finanze e patrimonio, Mauro Baccega, comunica che nella seduta di, venerdì 24 gennaio, la Giunta regionale ha approvato le modalità di sospensione dal pagamento delle rate dei mutui agevolati contratti a valere sui fondi di rotazione attivati dalla Regione. «La legge finanziaria 2014 ricorda l’Assessore Mauro Baccega “ha confermato il mantenimento di questa importante misura anti crisi per famiglie e imprese le quali possono decidere di sospendere una rata del mutuo contratto a tasso agevolato. Rispetto agli anni passati,” prosegue l’Assessore “le imprese turistico-ricettive e commerciali possono accedere alla sospensione a condizione che l’utile o il reddito d’impresa di ciascuno degli ultimi tre esercizi approvati, sia inferiore al doppio della rate di mutuo da pagare annualmente». L’assessore Mauro Baccega evidenzia che «la domanda potrà essere presentata alla società Finaosta a partire dal 3 febbraio 2014 fino a tutto il 30 aprile 2014. Per i soli mutui la cui scadenza della rata è fissata nei mesi di marzo e aprile 2014, la presentazione della domanda è anticipata al 28 febbraio 2014».  
   
   
SINDACO DI SANTA LUCIA DI PIAVE PAGA LA MINI-IMU AI CITTADINI, ZAIA: “DOPPIE IMPOSTE SULLA CASA, OGNI GIORNO UNA NUOVA SIGLA FISCALE, I NOSTRI SINDACI VENETI STANNO PAGANDO IL CONTO AGLI SPRECONI”  
 
Venezia, 28 gennaio 2014 - “Mini Imu, Tasi, Iuc, ogni giorno nuove sigle e nuove imposte, tanto per dimostrare che la fantasia impositiva dei nostri governi resta sempre straordinaria. E continuare a tassare due volte i contribuenti come nel caso della casa: prima con l’Irpef e poi con l’ennesima fantasia tributaria in cui Roma è specialista”. E’ il commento del Presidente del Veneto, Luca Zaia, alla notizia che il sindaco di Santa Lucia di Piave, Riccardo Szumski, ha istituti un fondo straordinario per pagare a tutti i cittadini la mini Imu: 166 mila euro, l’importo totale dovuto da duemila cittadini. “Non ci si potrà poi lamentare se il sindaco e molti suoi colleghi scenderanno a Roma con i forconi – dice Zaia – perché, fra tagli, caos delle scadenze, nuovi aggravi, impossibilità di garantire servizi vitali anche quando il comune è virtuoso come lo è la maggior parte degli enti locali veneti, norme che si contraddicono, governare è diventato davvero impossibile. Fare il sindaco è ormai una missione”. “Bene ha fatto Szumski a non gravare ulteriormente sulle tasche dei cittadini e a dimostrare che con una sana amministrazione le risorse devono essere utilizzate per alleviare famiglie che sono alle prese con la peggior crisi del Dopoguerra – conclude Zaia – un monito agli spreconi di ogni risma e colore i cui conti li stanno pagando 581 sindaci veneti costretti a tirare le cinghia per consentire a qualcuno di gettare soldi pubblici dalla finestra e poi lamentarsi di non avere risorse”.  
   
   
INAUGURATA L´EDIZIONE 2014 DEI PREMI EUROPEI PER LA PROMOZIONE DI IMPRESA  
 
Bruxelles, 28 gennaio 2014 - La Commissione europea ha inaugurato ieri l´edizione 2014 dei Premi europei per la promozione di impresa, un concorso destinato a dare un riconoscimento alle iniziative più creative ed efficaci realizzate da enti pubblici e da partenariati pubblico-privati dell´Ue a sostegno dell´imprenditoria e in particolare delle piccole e medie imprese. Le competizioni a livello nazionale iniziano ora, mentre a maggio verranno selezionati i vincitori per i singoli paesi, che si cimenteranno poi a livello internazionale. L´aspirazione massima dei partecipanti è di essere proclamati vincitori del Gran Premio delle giuria nella cerimonia che si terrà a Napoli in ottobre. Antonio Tajani, vicepresidente della Commissione europea e commissario responsabile per l´industria e l´imprenditoria, ha affermato: "A cinque anni dall´attuazione dello Small Business Act dell´Ue constatiamo che le Pmi hanno fatto molta strada, ma ci rendiamo conto che abbiamo ancora parecchio lavoro da fare. Dare rilievo a questi successi nella promozione dell´imprenditorialità contribuisce ad ispirare gli organismi pubblici e i partenariati pubblico-privati europei ad essere business friendly e maggiormente aperti alla dimensione imprenditoriale. Attendiamo di vedere quali progetti interessanti e innovativi verranno presentati dai candidati all´edizione 2014 dei Premi europei per la promozione di impresa." Come fare per partecipare? Per ulteriori informazioni sui Premi europei per la promozione di impresa visitate il sito web o seguite i Premi su Twitter in inglese, francese, spagnolo, italiano o tedesco oppure visitate la pagina Facebook ufficiale dei premi. Le sei categorie dei premi sono: promuovere lo spirito imprenditoriale; investire nelle competenze; migliorare il contesto imprenditoriale; sostenere l´internazionalizzazione delle imprese; sostenere lo sviluppo dei mercati verdi e dell´efficienza delle risorse; imprenditorialità responsabile e inclusiva. Le fasi del concorso- Il concorso si svolge in due fasi: i candidati devono prima concorrere a livello nazionale per poi essere ammessi a cimentarsi a livello europeo. Per il concorso nazionale ciascun paese selezionerà entro il maggio 2014 due candidature da designarsi per il concorso europeo. La rosa dei prescelti sarà stabilita dalla giuria europea. Tutti i classificati delle competizioni a livello nazionale ed europeo saranno invitati a presenziare alla cerimonia di premiazione che dà un riconoscimento ai vincitori per le loro iniziative ed offre loro l´opportunità di presentarsi in un contesto europeo. I vincitori riceveranno i premi durante una cerimonia che si terrà il 2-3 ottobre a Napoli in occasione dell´assemblea 2014 delle Pmi. Contesto - Dal 2006 i Premi europei per la promozione di impresa rappresentano il riconoscimento dell´eccellenza della promozione dell´imprenditorialità e delle piccole imprese a livello nazionale, regionale e locale. Dall´inizio del concorso sono più di 2 500 i progetti presentati che, nel loro insieme, hanno sostenuto la creazione di ben più di 10 000 nuove imprese. Il loro obiettivo è individuare e riconoscere le azioni e iniziative di successo adottate per promuovere le imprese e lo spirito imprenditoriale, dare visibilità alle migliori politiche e pratiche imprenditoriali e condividerle, sensibilizzare maggiormente l´opinione pubblica sul ruolo degli imprenditori nella società ed infine incoraggiare e ispirare i potenziali imprenditori. Guardate un video relativo al vincitore del Gran Premio della giuria nel 2013, Camera del commercio e dell´industria della Lettonia. Http://www.youtube.com/watch?v=dxjmec6gur0  Per ulteriori informazioni su tutti i vincitori del 2013 http://ec.Europa.eu/enterprise/policies/sme/best-practices/european-enterprise-awards/winners/index_en.htm    
   
   
ELECTROLUX: SERRACCHIANI, GOVERNO NON FACCIA NOTAIO VOLONTÀ SVEDESE  
 
Trieste, 28 gennaio 2014 - "Letta e Zanonato ci convochino immediatamente per valutare assieme le proposte da rilanciare alla multinazionale: il Governo non faccia il notaio della volontà svedese". Lo afferma la presidente della Regione Debora Serracchiani. "E´ inaccettabile che il Governo assista inerte mentre accade proprio quello che si temeva e che noi abbiamo denunciato, ma si sappia che per il Friuli Venezia Giulia la chiusura dello stabilimento di Porcia è una prospettiva che non prendiamo in considerazione". "Noi non ci rassegniamo alla rappresentazione di un copione già scritto - prosegue Serracchiani - e per questo chiediamo che il Governo si decida a muoversi, cosa che finora non ha fatto. La Regione ha fatto proposte serie e concrete per rilanciare la produzione industriale, su cui si può aprire un confronto, purché ve ne sia la volontà". "Ai lavoratori e al futuro industriale delle nostre terre dobbiamo risposte - conclude - e noi abbiamo dimostrato di avere qualcosa da dire e da fare: è ora che anche il Governo finalmente parli e faccia quello che deve".  
   
   
GIORNATA DEL LAVORO AGILE: NON RICHIEDE UNA POSTAZIONE FISSA IN UFFICIO. CONSENTE DI LAVORARE DA CASA, DAL BAR, DAL PARCO, DALLA PALESTRA O DA UNA POSTAZIONE IN CO-WORKING  
 
Milano, 28 gennaio 2014 – Sono già una quarantina e nei prossimi giorni si attendono molte altre adesioni. Sono le aziende che parteciperanno alla Giornata del Lavoro Agile, il prossimo 6 febbraio. Una iniziativa lanciata dal Comune di Milano insieme a diversi partners (Abi, Aidp, Anci Lombardia, Assolombarda, Cgil Milano, Cisl Milano Metropoli, Uil Milano e Lombardia, Sda Bocconi School of Management, Unione Confcommercio Milano Lodi Monza e Brianza, Valore D) per promuovere un’organizzazione del lavoro che segua le trasformazioni della città. Più tempo per sé, più qualità della vita, meno stress e meno inquinamento ne sono gli obiettivi. Le scelte fatte dai singoli lavoratori saranno immediatamente misurabili grazie a un database che convoglierà tutte le informazioni. Con le adesioni arrivate fino ad oggi si può calcolare una partecipazione di circa 6.500 – 7mila tra lavoratrici e lavoratori, l’obiettivo è di arrivare a quota diecimila. “Il numero e anche la qualità delle aziende che hanno già deciso di partecipare – ha dichiarato l’assessora alla Qualità della Vita e Tempo Libero, Chiara Bisconti – dimostrano quanto sia alto l’interesse per questa giornata. È la prima volta in Italia che una amministrazione pubblica agisce come ente ‘organizzatore’ di una iniziativa di questo tipo ed è la prima volta in assoluto che un ventaglio così ampio ed eterogeneo di soggetti privati si rende disponibile a una sperimentazione. Questo dimostra, ancora una volta, come questa città sappia anticipare costumi e tendenze. Perché sono già centinaia a Milano le persone che sperimentano ogni giorno una modalità diversa di lavoro, basti pensare alla costante crescita del coworking”. Il lavoro agile non richiede una postazione fissa in ufficio; consente di lavorare ovunque, da casa, dal bar, dal parco, dalla palestra o da una postazione in co-working. E´ una modalità che soddisfa chi lavora e rende le imprese più competitive. Ridurre i tempi di spostamento per lavoratori e lavoratrici e ridurre la rigidità degli orari abbassa lo stress, aumenta i momenti da dedicare a se stessi e migliora la qualità del lavoro: sulla città ciò induce una potenziale riduzione dei momenti di congestione del traffico e delle sostanze inquinanti dovute ai mezzi di trasporto. Per aderire si accede al sito del Comune di Milano (www.Comune.milano.it/giornatalavoroagile) dove il titolare dell’azienda potrà compilare la scheda online. Ecco le aziende che hanno già aderito: Abb S.p.a , Allianz S.p.a. , Arkadin Italy , Banca Popolare di Milano , Barclays Bank , Cargill , Castel srl , Coca-cola Hbc Italia , Coop Consorzio Nord Ovest , Degw, Deutsche Bank Spa , Gdf Suez Energia Italia S.p.a. , Ibm Italia Spa , Key2people Executive Search srl , L22 , Mars Italia Spa , Mondelez International , Monte Paschi di siena , Nestlè, Nh Italia , Philips Spa , Sanofi Spa , Shell Italia Oil Products Srl , Sia S.p.a. , Sisal Spa , Studio Legale Lexellent , Target Italia srl , Telecom Italia S.p.a. , Ubisoft S.p.a , Unisys Italia srl , Vodafone, Wow! (Ways Of Working) Webmagazine , Zeta Service , Spectrum Brands , Standard & Poor Retings Services , 3 Italia, Enti: Comune di Milano, Comune di Cinisello Balsamo (Mi) , Politecnico di Milano.  
   
   
LUCA ZAIA: POSITIVO L’AVVIO DI UN PERCORSO DI FUSIONI TRA LE BANCHE VENETE  
 
 Venezia, 28 gennaio 2014 - “Una fusione tra le banche del Veneto avrebbe sicuramente risultati positivi per il territorio e l’economia di una regione che è tra le prime dieci d’Europa per capacità produttiva, nonostante la crisi e un sistema amministrativo e fiscale che certo non aiutano imprenditoria e lavoro”. Lo ribadisce il presidente della Regione del Veneto Luca Zaia, che già ieri aveva richiamato l’eventualità di aggregazioni tra istituti di credito, salutando la nomina di Giuseppe Bottecchia a nuovo presidente della Banca Popolare di Marostica e commentando anche le dichiarazioni di banchieri veneti che in queste ultime settimane si sono detti favorevoli a eventuali aggregazioni fra istituti di credito regionali. “Il mio è un invito da veneto, non della politica – precisa Zaia – ben consapevole che un processo del genere non potrebbe che partire dal sistema creditizio. Il lavoro e l’autonomia dei presidenti e degli amministratori delle banche meritano rispetto. Tuttavia immagino un uno scenario futuro per un territorio come il nostro: vivo, dove si lavora, si produce e non si lascia fermare dalle difficoltà, dove credito, comunità locale e imprese possano operare in piena sintonia secondo una logica che non è solo quella del profitto momentaneo ma della prospettiva comune di lunghissimo respiro”. “Ritengo che la strada delle aggregazioni di territorio sia quella che meglio risponde a questa logica, anche se capisco bene perplessità e distinguo. Però so anche che nella nostra individualità siamo anche capaci di fare squadra e questo mi pare il momento più adatto per creare un team forte che sappia accompagnare e assecondare l’uscita da un tunnel che ha messo a dura prova i nostri cittadini”.  
   
   
VARESE - WHIRLPOOL: SODDISFAZIONE DI SCAPOLAN  
 
Varese, 27 gennaio 2014 - "Non è una sorpresa, bensì una conferma: la scelta di una multinazionale quale Whirlpool di investire con un nuovo insediamento produttivo a Cassinetta di Biandronno – sottolinea il presidente della Camera di Commercio Renato Scapolan – ci dice che, nonostante tutte le difficoltà, Varese con il suo sistema economico resta una realtà attrattiva. Qui c’è una competenza diffusa, frutto di una tradizione e una capacità d’innovare in un un’industria del “bianco” che sul nostro territorio aggrega oltre 50 imprese e impiega complessivamente 3.019 addetti, secondo i dati forniti dall’Ufficio Studi della Camera di Commercio. Una scelta tanto più importante e significativa, quella della Whirlpool, perché giunge in un momento in cui anche un’impresa svizzera decide di investire a Varese: l’Ypsomed, azienda elvetica di tecnologie medicali per la cura del diabete, avrà presto la sua sede italiana in città, assumendo del personale specializzato".  
   
   
MILANO - LAVORO: NEL 2013 LE USCITE SUPERANO GLI INGRESSI  
 
Milano, 28 gennaio 2014 - Scenario 2013-2017: per chi cerca lavoro la Lombardia accrescerà il suo peso. In Italia è la regione con il maggior numero di entrate previste, quasi il 17% del totale, pari nel 2017 a oltre 242.000 unità. Si passerebbe da 199.600 entrate nel 2013 a 242.100 nel 2017. Su mille nuovi ingressi in Italia, la Lombardia pesa già nel 2013 per 167,5 nuovi lavoratori e peserà ancora di più con 169,3 entrate nel 2017. Sono i dati del Servizio studi della Camera di Commercio di Milano dal sistema informativo Excelsior promosso da Unioncamere, Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali. “In un contesto ancora difficile per il mondo del lavoro la formazione diventa uno strumento indispensabile soprattutto per i giovani e gli over 50 - ha dichiarato Umberto Bellini, presidente di Formaper, azienda speciale della Cdc di Milano - ma il percorso formativo è efficace e utile solo quando si raccorda con l´impresa e prepara al tirocinio e a nuove posizioni lavorative”. Lombardia negli ultimi tre mesi del 2013, variazione occupazionale di segno negativo: alle 31.800 entrate di lavoratori, sia subordinati sia autonomi, si contrappongono 48.000 "uscite" (dovute a scadenza di contratti, pensionamento o altri motivi), da cui deriva un saldo negativo pari a circa 16.200 unità. La componente più penalizzata è quella del lavoro dipendente, per la quale si prevedono, nell´arco del trimestre, circa 21.500 assunzioni e 32.800 uscite, tra cui anche i pensionamenti. Le 21.450 unità tra i lavoratori dipendenti, pari al 67% di tutte le opportunità di lavoro, si concentrano per il 72% nel settore dei servizi e per il 52% nelle imprese con 50 o più dipendenti. Nel 59% dei casi rivolte a candidati in possesso di un´esperienza lavorativa nella professione o almeno nello stesso settore per una quota pari al 36% a giovani con meno di 30 anni. I lavori in cui è difficile trovare i candidati sono: servizi nei media e nelle comunicazioni (31,4%), informatici e telecomunicazioni (30,6%). Milano negli ultimi tre mesi del 2013, variazione occupazionale di segno negativo: alle 13.900 entrate di lavoratori, sia subordinati sia autonomi, si contrappongono infatti 21.200 "uscite" (dovute a scadenza di contratti, pensionamento o altri motivi), da cui deriva un saldo negativo pari a circa 7.300 unità. La componente più penalizzata è quella del lavoro dipendente, circa 9.000 assunzioni e poco più di 12.000 uscite, tra cui anche i pensionamenti. Le circa 8.980 unità inserite tra i lavoratori dipendenti, pari al 65% di tutte le opportunità sono concentrate per il 75% nel settore dei servizi e per il 60% nelle imprese con 50 o più dipendenti. Nel 59% dei casi rivolte a candidati in possesso di un´esperienza lavorativa nella professione o almeno nello stesso settore. Per una quota pari al 36% giovani con meno di 30 anni. In tutto il 2013 sono 5.230 i lavori di difficile reperimento, al primo posto informatica e telecomunicazioni (31,8%).  
   
   
INDIA, LOMBARDIA: ESPORTA CAPACITÀ E INNOVAZIONE  
 
Milano, 28 gennaio 2014 - L´assessore regionale all´Agricoltura Gianni Fava traccia un bilancio complessivo della missione economico-istituzionale nello Stato del Maharashtra, a cui ha partecipato nei giorni scorsi con alcune imprese lombarde. Regione Lombardia è, infatti, capofila di un progetto di promozione dell´agroalimentare e delle tecnologie per il confezionamento e la conservazione alimentare, frutto di un´iniziativa coordinata da Ice (Agenzia per la promozione all´estero e l´internazionalizzazione delle imprese italiane) e sviluppata con Veneto, Piemonte, Emilia Romagna e Calabria. Un Mercato Da Approfondire - Nell´incontro con i membri del Consiglio di amministrazione della Camera di Commercio indo-italiana Fava ha sottolineato "l´importanza di approfondire le potenzialità del mercato indiano per il nostro comparto agroalimentare" e "l´occasione di Expo 2015 per sviluppare rapporti utili a favorire ricadute economiche per i nostri territori". La Camera di Commercio indo-italiana sta sviluppando con il Ministero dello Sviluppo economico italiano e Confindustria il progetto ´Legem´, che prevede la realizzazione, in India, di un polo d´eccellenza con le migliori esperienze e italiane nel settore delle costruzioni. "Occorre puntare a promuovere ed esportare la capacità lombarda di innovazione nelle tecniche e nei metodi di sfruttamento del suolo" ha ribadito Fava. Nell´incontro sono state evidenziate, inoltre, alcune criticità nell´accesso al mercato indiano per i prodotti italiani, in particolare a causa di modifiche legislative e procedurali, necessarie per autorizzare prodotti esteri. E´ stata approfondita, infine, l´ipotesi di una specifica azione, per favorire l´insediamento di tecnologie innovative nelle produzioni agricole, per svilupparne la diffusione nel mercato indiano. Tecnologia Italiana Già Presente - Dal successivo incontro con il ministro dell´Agricoltura dello Stato del Maharashtra Shri Sanjay Sawkare è emersa, ancora una volta, l´importanza di Expo 2015 quale "occasione di riflessione internazionale sulla necessità di una migliore e maggiore nutrizione a livello globale". Il segretario generale della Camera di Commercio indo-italiana ha accennato a un recente progetto realizzato con lo Stato del Punjab, grazie al quale sono stati messi a disposizione macchinari e tecnologie italiane a supporto delle produzioni agricole locali. Analogo progetto potrebbe essere avviato anche con lo Stato del Maharashtra. Rapporti Bilaterali - Partecipando ai momenti principali della missione, il console generale italiano a Mumbai Ugo Ciarlatani ha potuto illustrare dati, cifre e tendenze, che caratterizzano l´enorme mercato indiano e le possibilità di scambi commerciali. Il console generale, nonostante abbia rimarcato gli effetti dell´eccessiva burocrazia indiana e le modifiche normative di effetto protezionistico, ha confermato quanto l´agroalimentare sia particolarmente ricco di opportunità per le imprese italiane. "Se il mercato indiano va approcciato con una logica di medio-lungo periodo - ha detto Fava -, necessario per adattare la propria produzione a tale specificità e consolidare la propria presenza nel tempo, ciò risulta difficile per livelli dimensionali di imprese, come le Pmi, più svantaggiate nell´investire su questi mercati con prospettive di lungo termine. L´india guarda alla tradizione e all´esperienza dell´Italia nel settore del food con grande attenzione, prova ne è la numerosa presenza e il successo della ristorazione italiana in India". Mercato Strategico Per Lombardia - Nel suo intervento nel corso dell´inaugurazione di ´Food Hospitality World´ l´assessore Fava ha ancora una volta rimarcato la necessità di "promuovere le imprese in un mercato che la Lombardia considera strategico e potenzialmente ricco di opportunità per il settore agroalimentare e l´appuntamento di Expo 2015 è occasione imperdibile per una riflessione globale sui temi dell´alimentazione sicura e di qualità". Fava ha quindi illustrato specificità e caratteristiche del settore agricolo lombardo a Dinesh Waghmare, direttore generale del Maharashtra Agri Industries Development Corporation (Maidc), autorità del Governo regionale per il settore agroalimentare con sede a Mumbai e 12 uffici nel Maharashtra. L´istituto promuove la modernizzazione del settore agricolo, in particolare per quanto riguarda l´utilizzo di fertilizzanti e pesticidi, e l´incentivazione di sistemi produttivi agricoli e d´allevamento più ´ingegnerizzati´. Scambi Di Esperienze - Diverse sono le possibilità di incentivo di cui dispone il Maidc a favore del comparto agroalimentare interno, ha ricordato Waghmare, utili per sostenere evoluzione, innovazione e miglioramenti nei processi produttivi. L´assessore Fava ha, quindi, ricordato che invierà loro, tramite il Consolato italiano a Mumbai, maggiori informazioni sul comparto agricolo lombardo, anche per verificare ambiti di possibile convergenza e collaborazione. Richiamando, infine, l´occasione di Expo 2015 per una presenza attiva dei partner indiani, Fava ha proposto che l´Istituto per la promozione agricola consideri la possibilità di organizzare visite presso realtà agroalimentari lombarde di loro interesse.  
   
   
MARCHE, IN CALO IL NUMERO DI IMPRESE NEL 2013  
 
Ancona, 28 gennaio 2014 - Il sistema produttivo marchigiano continua a sentire i colpi della crisi. Anche nel 2013 si sono perse 918 aziende, con la scomparsa di tremila posti di lavoro. Sono 220 le aziende in meno nell’ultimo trimestre. Lo scorso anno, infatti, le 10.679 aziende che si sono iscritte ai registri delle Camere di commercio non sono riuscite a compensare le 11.597 cessazioni di attività. Lo comunica il Centro Studi Unioncamere Marche che ha elaborato i dati di Movimprese per la regione. A pagare il prezzo più pesante di una crisi che ancora non demorde, sono i comparti dell’agricoltura (-1.215 imprese attive ) e dell’artigianato (-984). Tra i settori ancora in calo le costruzioni (-663) e il manifatturiero (- 412) al cui interno le calzature perdono 97 imprese, l’abbigliamento 52 e la meccanica 51. Male anche il mobile (-48) e gli alimentari (-33). Negativo anche il saldo delle imprese marchigiane in attività nei trasporti (-95) e nel commercio (-22). Il numero delle imprese è invece aumentato per le attività immobiliari (+199), le attività finanziarie e assicurative (+145) ed i servizi alle imprese (+153). In crescita anche le aziende attive nella comunicazione (+57), alloggio e ristorazione (+42) servizi sociali e sanitari (+24), attività professionali e di consulenza (+13). Malgrado i numeri non siano incoraggianti, “commenta il presidente Unioncamere Marche Adriano Federici “la rilevazione del nostro Centro Studi dimostra che il sistema produttivo marchigiano è comunque vitale. Mentre soffrono e gettano la spugna le piccole imprese agricole, edili e quelle dell’artigianato conto terzi, riprendono slancio certi settori del turismo e dei servizi più innovativi. Vanno bene anche le imprese del nostro manifatturiero ad alto contenuto tecnologico e quelle che hanno saputo conquistare i mercati esteri. Per far ripartire la stragrande maggioranza delle nostre piccole imprese, serve un mercato interno capace di sostenere consumi e occupazione ed occorrono istituzioni capaci di infondere fiducia a chi fa impresa e alle famiglie. Soprattutto occorre che riparta il credito alle imprese, che vede in sofferenza le aziende di tutti i settori e di tutte le dimensioni. Auspichiamo che il sistema bancario nel 2014 proceda in questa direzione con più convinzione rispetto allo scorso anno, per assecondare la competitività e lo sviluppo del nostro sistema produttivo.” Pur tra mille difficoltà, (dalla burocrazia alla stretta creditizia) sono sempre numerosi i marchigiani che hanno scelto di fare impresa nel 2013. Ma, secondo il Centro Studi Unioncamere, lo hanno fatto scegliendo le società di capitale (+832), i consorzi e le cooperative (+434 di cui 48 cooperative). A registrare un vero e proprio crollo sono invece le imprese individuali (-.1769) seguite dalle società di persone (-415). A livello territoriale la provincia che ha visto una maggior diminuzione di imprese è stata quella di Pesaro Urbino (-379) seguita da Fermo (-224), Macerata (-169), Ascoli Piceno (-130) e Ancona (-16).  
   
   
IL COMMERCIO ESTERO DELLA PROVINCIA DI PISA III TRIMESTRE 2013  
 
Pisa, 28 gennaio 2014. Il baricentro della domanda mondiale, così come quello della produzione, si sta rapidamente spostando verso le economie in via di sviluppo. Nel terzo trimestre 2013 i paesi emergenti mettono infatti a segno una crescita del volume delle importazioni (+7,6%) più che doppia rispetto a quella mondiale (+3,5%). Questo spostamento, ormai strutturale, è accentuato dal basso profilo assunto dalla dinamica delle importazioni dei paesi sviluppati (-0,3%) al cui interno spiccano le difficoltà che attanagliano l’Area euro (-0,6%) territori che, come noto, stanno affrontando una crisi profonda della domanda interna e che si trovano obbligati, per tornare a crescere, ad aumentare le loro esportazioni. All’interno di questo quadro le esportazioni, espresse in valore nominale, continuano a mostrare, tanto in Italia quanto in Toscana, andamenti poco esaltanti mettendo a segno rispettivamente un +0,2% ed un -4,0%. Il risultato toscano, tuttavia, è ancora una volta caratterizzato dalla contrazione delle quantità e delle quotazioni dell’oro grezzo (-20% circa il fixing di Londra) esportate. Al netto di tale effetto, in Toscana, si sarebbe registrata una crescita di oltre il 5% mentre in Italia le vendite all’estero sarebbero scese del 2,3%. A fronte del ridimensionamento che comunque è avvenuto in Toscana ed in Italia, Pisa segna ancora un’accelerazione toccando, nel terzo quarto del 2013, un +6,5%. A rendere possibile la buona performance dell’export pisano contribuiscono tutti i settori caratteristici della provincia (cuoio, calzature, meccanica, mobili e, seppure in maniera contenuta, i cicli e motocicli) e, a livello territoriale, la Ue e l’America. I dati dei primi nove mesi del 2013 confermano il buon risultato delle esportazioni pisane (+2,1% tendenziale) mentre Italia (-0,3%) e Toscana (-2,7%) continuano a perdere terreno. I dati sulle importazioni pisane evidenziano in modo abbastanza eloquente il recupero della domanda espressa dal territorio, mettendo a segno un’accelerazione nel tasso di crescita che tocca il +17,9% di cui quasi 12 imputabili al settore conciario e 9 tra Germania, Francia e Spagna. Se le importazione pisane accelerano Toscana e Italia segnano, invece, una flessione, che si assesta rispettivamente, al -5,7% e al -3,8%. Estendendo l’analisi ai primi nove mesi del 2013, le importazioni pisane continuano a mantenersi in terreno positivo segnando un +8,1% con il conciario che, anche in questo caso, traina gli acquisti pisani. Le importazioni toscane ed italiane perdono invece, rispettivamente, il 7,6% ed il 6,1%. Tra i quindici principali settori pisani solo i prodotti chimici di base (-12,8%, -0,51 punti di contributo alla crescita) ed i metalli di base preziosi e non ferrosi (-5,2% e -0,11) registrano una contrazione. A crescere in modo significativo, come accade da qualche trimestre e come anticipato poc’anzi, è ancora la filiera delle pelli che grazie alla forza della domanda cinese fa segnare passi in avanti tanto per il cuoio (+4,5% con +1,04 punti percentuali di contributo alla crescita) che per la carne lavorata (+13,1%, +0,17). All’interno del sistema moda tornano a crescere anche le calzature che con un +9,1% forniscono un contributo elevato alla crescita (+1,43 punti percentuali) e l’abbigliamento (+8,8% con un +0,15 di contributo). Cresce in modo consistente anche la meccanica, con le macchine di impiego generale (+17,1%) che forniscono il contributo più rilevante alla crescita tra tutti i settori +1,47. Bene anche le altre macchine per impiego generale (+39,8%), le altre macchine per impieghi speciali (+7,1%, +0,13) e la Coltelleria, utensili e oggetti di ferramenta (+58,1% e +0,89 di contributo alla crescita). Torna a crescere, dopo ben cinque trimestri consecutivi di flessioni, uno dei settori di punta della provincia di Pisa come quello dei cicli e motocicli ed anche i mobili segnano, per il secondo trimestre consecutivo, una crescita importante (+9,5% con 0,32 di contributo). Continuano a crescere, nel terzo quarto del 2013, le bevande (+7,5%, +0,11 il contributo). Per quanto riguarda le aree geografiche di destinazione delle esportazioni pisane, l’Europa gioca ancora un ruolo determinante pesando per 8/10 sul risultato complessivo (+7,9%, +5,13 il contributo alla crescita). All’interno del Vecchio continente spicca però il solo risultato della Ue-28 (+9,6%) mentre il resto d’Europa arretra (-2,5%). Bene, nel terzo trimestre, anche il risultato del continente Americano (+13,6%, +1,26) e dell’Africa (+12,5%,+0,33 il contributo) mente l’Asia, seppur di poco, arretra (-0,7%, contributo -0,15). All’interno dell’Europa la meccanica spinge Germania (+11,5%, +1,63 il contributo) e Romania (+36,1%, +0,41), i motocicli i Paesi Bassi (+23,8%, +0,66) e olio, motocicli e calzature la Francia (+13,2%, +1,74). Fuori dall’Europa, perfomance interessanti si registrano per gli Stati Uniti (+11,2%, +0,77 il contributo) grazie a calzature, motocicli, strumenti per la trivellazione e mobili ed in Cina (+5,1%, +0,21) ed a Hong Kong (+0,4%, +0,03) grazie al cuoio. A segnare il passo troviamo invece la Svizzera (-8,4% -0,28), la Russia (-7,8%, -0,22) ed il Giappone (-11,6%, -0,26). Anche nel terzo quarto del 2013 la filiera del cuoio assorbe buona parte - circa due terzi- della crescita delle importazioni della provincia di Pisa . Tra tutti spiccano il cuoio grezzo (+38,2%, +7,41) seguito a breve distanza di quello lavorato (+15,7%, contributo alla crescita di +3,19 punti percentuali) per i quali, ancora una volta, pesa non solo il recupero dell’attività industriale ma anche gli aumenti di costo imposti da politiche tariffarie e non messe in atto dai paesi produttori. A sostegno dell’ipotesi di una ripartenza dell’attività industriale viene la crescita, nel terzo trimestre, delle importazioni di beni di investimento come le macchine di impiego generale (+39,3%) provenienti soprattutto da Germania, Cina e Francia. Come rilevato nella scorsa edizione di questa nota, la crescita dell’import degli altri prodotti di base, in una fase di flessione delle quotazione delle materie prime, sembra indicare una possibile ripartenza del ciclo industriale. A crescere sono soprattutto i chimici (+15,2% la chimica di base, +34,3% gli altri prodotti chimici), la gomma (+5,4%), gli articoli in materie plastiche (+25,4%), il legno tagliato e piallato (+14,1%), i metalli di base (+15,1%) e gli altri metalli (+54,1%). Se si eccettua l’Asia, che continua ad arretrare (-0,7%, -0,16 punti il contributo alla crescita), tutte le aree, nel terzo trimestre, segnalano l’aumento delle vendite dirette a Pisa. A guidare la graduatoria in termini di contributi alla crescita, come di consueto, troviamo l’Europa (+21,5%, +13,51 il contributo) mentre più attardati troviamo l’America (+31,1%, +2,43) e l’Oceania e altri territori (+56,1%, +1,29). A tirare la volata, anche in questo trimestre, troviamo Germania e Francia (+20,2% e +29,3% rispettivamente) grazie alle pelli grezze e agli animali vivi nel primo caso e alle pelli grezze e alla meccanica nel secondo. Torna a crescere, nel terzo quarto del 2013, anche la Cina (+2,3%). In positivo, grazie a medicinali e pelli grezze anche le vendite spagnole (+49,5%) mentre le pelli lavorate continuano a fornire un importante contributo all’import dal Brasile (+116,3%). Gli Stati Uniti segnano un +8,0% grazie ai medicinali ed al cuoio lavorato.  
   
   
ROSSI A PRATO: "TRACCIABILITÀ NEL TESSILE, OBIETTIVO PER PRATO E LA TOSCANA TUTTA" PRATO  
 
Firenze, 28 gennaio 2014 - - "Raggiungere questo obiettivo avrebbe un valore enorme, per Prato e per l´intera Toscana, per l´economia e per la società, per i lavoratori e per tutti i consumatori". L´obiettivo di Enrico Rossi, presidente della Regione Toscana, si chiama tracciabilitá nella filiera tessile-abbigliamento ed é stato al centro, oltre che del suo, anche di tutti gli altri interventi che si sono succeduti, il 25 gennaio a Prato, nella sala del Consiglio Comunale. Primo fra tutti quello di Antonio Tajani, vicepresidente della Commissione Europea. Aperto dal sindaco della città Roberto Cenni, all´incontro hanno preso parte anche i rappresentanti delle forze produttive (il presidente Camera Commercio Luca Giusti, il presidente dell´Unione Industriale Andrea Cavicchi, il presidente di Rete Imprese Italia Andrea Belli, il mondo sindacale con Massimiliano Brezzo, il presidente dell´Ordine Commercialisti Paolo Biancalani). Hanno preso la parola anche gli eurodeputati Paolo Bartolozzi e Claudio Morganti nonché l´assessore regionale Gianfranco Simoncini e il collega del Comune Giorgio Silli. Da tutti un solo quesito: cosa intendono fare le istituzioni europee, anche in questa conclusione di legislatura, su tracciabilitá e standard dei prodotti, lotta all´illegalità e contraffazioni, nuove politiche economico finanziarie con specifico riferimento al comparto del tessile e della moda. "Sono problemi importanti anche per le nostra salute - ha aggiunto Rossi ricordando una sua iniziativa di qualche anno fa portata a Bruxelles proprio sulla necessità di fornire dati sicuri e certi ai consumatori - e se l´Europa desse regole comuni, da queste potrebbero derivare conseguenze importanti anche per l´integrazione dei lavoratori, per le politiche di legalità, per la sicurezza nei luoghi di lavoro". Enrico Rossi ha infine sottolineato come tutto questo "dovrebbe stare al centro nel confronto politico in quella che é ormai la imminente campagna per il rinnovo del Parlamento Europeo". Ed é su questo che ha insistito anche l´assessore Simoncini. "La sfida del manifatturiero - ha detto - si gioca sulla qualità e sulla innovazione combattendo forme di illegalità che impoveriscono il territorio".  
   
   
CREDITO IN UMBRIA: AL VIA MISURE DI SOSTEGNO AL CREDITO IN AREE "QSV"ASSICURATE CONDIZIONI E PROCEDURE CONVENIENTI"  
 
Perugia, 28 gennaio 2014 - Mitigare le conseguenze della stretta creditizia che condiziona anche in Umbria i piccoli esercenti commerciali ed artigianali e potenziare gli strumenti a disposizione delle aziende che investono nei centri storici e nelle aree contigue comprese nel perimetro dei Quadri strategici di valorizzazione (Qsv): è quanto si propone l´accordo sottoscritto da Regione Umbria, Gepafin Spa e dieci Istituti di Credito che è ora pienamente operativo. L´assessore regionale alle politiche per i centri storici, Fabio Paparelli, ha infatti inviato ai sindaci dell´Umbria e alle Associazioni di categoria il testo dell´intesa ai fini della più ampia diffusione ed attuazione. Secondo l´accordo le facilitazioni sono rivolte a tutti i soggetti che hanno partecipato e condiviso, attraverso accordi o protocolli di intesa, gli obiettivi e i programmi definiti nel processo di formazione dei Qsv. Beneficiarie sono le attività economiche esercitare in forma di piccola e media impresa, localizzate in centro storico, comprese le frazioni e le aree contigue con funzioni complementari ad esso, così come stabilito dai Comuni nell´ambito dei Qsv. I programmi di investimento, finanziati in forma chirografaria (con rientro fino a 72 mesi) o ipotecaria (con rientro fino a 120 mesi) di importi fino a 50mila (prima fascia) e oltre 50mila (seconda fascia), potranno essere destinati all´acquisto di beni materiali funzionali a nuovi insediamenti, ristrutturazioni, ammodernamenti, ampliamenti dell´attività o per assicurare la liquidità connessa all´investimento. "L´accordo - ha spiegato Paparelli - introduce anche importanti novità per la bancabilità dei progetti grazie alle garanzie offerte sul rischio di insolvenza, fino all´80% dell´importo, e rilasciate autonomamente o in co-garanzia da Gepafin e Consorzi di categoria in favore delle banche aderenti alla misura Ati Prima, fino al 50% per quelle non aderenti. Saranno poi assicurate - ha proseguito - procedure di concessione rapide e semplificate, specie per i finanziamenti di prima fascia, con pronunciamenti bancari rilasciati entro 15 giorni dalla presentazione della domanda. La misura individuata - ha concluso Paparelli - rappresenta uno strumento importante di riduzione del rischio percepito dalle banche ed è in grado di assicurare condizioni, tassi e procedure particolarmente vantaggiose". All´accordo hanno aderito: Crediumbria, Banca di Credito Cooperativo di Spello e Bettona, Cassa di Risparmio di Orvieto, Monte dei Paschi di Siena, Unicredit, Banca Popolare di Spoleto, Banca di Credito Cooperativo di Anghiari e Stia, Casse di Risparmio dell´Umbria, Banca Nazionale del Lavoro e Banca di Mantignana e Perugia -Credito Cooperativo.  
   
   
ASTI - IN CALO NEL 2013 AGRICOLTURA E COSTRUZIONI  
 
Asti, 28 gennaio 2014 - Il 2013 si è chiuso con un bilancio di 25.387 le aziende iscritte al Registro delle Imprese della Camera di Commercio di Asti. Per il terzo anno consecutivo – segnala l´ufficio studi di Palazzo Borello - si conferma un trend in calo: nel corso del 2013 sono nate 1.476 a fronte di 1.880 cessazioni (al netto delle cancellazioni d’ufficio). Il saldo è negativo per 404 unità e il tasso di crescita1 è pari a –1,59%. Nel contesto piemontese Asti registra una contrazione superiore alla media regionale (-0,54%) e si pone al penultimo posto nella classifica delle province piemontesi, preceduta da Novara, unica provincia a registrare una variazione positiva (+0,25%), Torino (-0,11%), Vercelli (-0,62%), Verbano Cusio Ossola (-0,84%), Biella (-1,00%), Cuneo (-1,03%) e seguita a ruota da Alessandria (-1,61%). A livello nazionale, anche se in misura contenuta, il trend è positivo con un tasso di crescita del +0,21%. La contrazione si fa ancora più evidente se prendiamo come riferimento il settore artigiano che al 31 dicembre 2013 contava 6.537 imprese, 192 in meno rispetto all’anno precedente, pari ad un tasso di crescita negativo del 2,82%. Raffrontando i dati di stock a fine 2013 con quelli dell’anno precedente, la variazione più significativa è a carico del settore agricolo che perde 513 imprese, seguono le costruzioni con –142 unità, le attività manifatturiere (-43 unità), i trasporti (-8 unità). L’andamento del settore agricolo registra da molti anni dati in costante flessione, ma tale tendenza è da attribuire principalmente al processo di trasformazione che vede da un lato la chiusura di molte micro imprese gestite da titolari anziani che si ritirano dal lavoro e dall’altro l’accorpamento dei terreni agricoli ad imprese di maggiore dimensione e meglio strutturate che adottano sistemi produttivi più innovativi ed al passo con i tempi. Il settore delle costruzioni che fino al 2010 aveva registrato un andamento positivo, passa da -16 unità nel 2011 a -142 unità nel 2013 e questo non fa che confermare le difficoltà che il comparto sta attraversando. In ambito manifatturiero, i settori che evidenziano maggiore criticità sono il metalmeccanico con la perdita di 29 imprese, l’industria del legno (-10 imprese) ed il tessile abbigliamento (-4 unità). In lieve aumento le industrie alimentari e delle bevande (+4 unità), le industrie di fabbricazione di articoli in gomma/plastica (+3), le industrie della fabbricazione di mobili (+2). I settori che segnano un andamento crescente sono i servizi (+119 unità, principalmente in campo assicurativo ed immobiliare, nei servizi alle imprese e nel settore sportivo e dell’intrattenimento), il commercio con una crescita media di 40 unità da imputare al comparto all’ingrosso, le attività di ricettività turistica e di ristorazione (+37 unità). Dall’analisi per classe di natura giuridica, si osserva un incremento delle società di capitale (+2,65%) e delle altre forme (+24,2%), mentre si confermano in calo le imprese individuali (-3,53%) e le società di persone (-1,3%). "Il quadro economico restituito da questi dati è molto preoccupante – segnala il presidente Mario Sacco – è quanto mai urgente dare una scossa al territorio in termini di idee e di proposte concrete per rilanciare il mercato locale e per rafforzare l´export che continua fortunatamente ad essere un´ancora di salvezza. Tra gennaio e settembre 2013, le esportazioni della provincia di Asti sono infatti cresciute mediamente del 10,8%, con picchi del 27% per la gomma e del 30% per la componentistica auto. La Camera di Commercio, per parte sua, cercherà di favorire questo trend con i nuovi bandi che agevolano sia la partecipazione delle piccole e medie imprese a fiere internazionali e sia gli investimenti produttivi. Il regolamento sarà presentato entro qualche settimana”, annuncia Sacco.  
   
   
CARROZZIERI CONTRO ASSICURAZIONI: SI SCONFIGGANO I POTERI FORTI PER TUTELARE IL LAVORO, QUELLO VERO  
 
Venezia, 28 gennaio 2014 - “Nel decreto Destinazione Italia c’è un passaggio relativo alle assicurazioni auto che ancora una volta sostiene le lobbies delle compagnie, rischiando di danneggiare un segmento importante del lavoro in Italia: quello rappresentato dalle piccole carrozzerie artigiane che contano circa 17.000 realtà e 60.000 lavoratori”. Lo afferma l’Assessore al lavoro della Regione del Veneto, Elena Donazzan. “Nella nostra regione, invece, secondo una stima di Confartigianato del Veneto realizzata a settembre 2013 le imprese che operano nel settore sono 1.917 per un totale di 5.452 addetti, tra cui titolari e soci, e 2.265 dipendenti – prosegue l’Assessore - Con questo decreto si obbligherebbero i cittadini a servirsi delle sole carrozzerie autorizzate dalle Assicurazioni. Che fine hanno fatto le tanto auspicate liberalizzazioni? E la libertà del cittadino di scegliere il proprio artigiano di fiducia? A fronte di ciò neppure un vero per il consumatore, il quale non vedrebbe calare il costo del premio per la Rc auto”. Dagli anni novanta – sottolinea l’Assessore Donazzan citando i dati delle associazioni di categoria - i costi delle polizze sono aumentati del 245% mentre i sinistri, e quindi i risarcimenti, sono calati del 40%. Sono dunque aumentati i guadagni per le assicurazioni e anche le spese per gli automobilisti in Italia mentre, in Europa, le frodi sono il doppio rispetto a quelle del nostro Paese, ma con tariffe dimezzate. “La nuova norma – conclude Donazzan – permetterebbe alle compagnie di gestire con un cartello il mercato delle riparazioni, riducendo i piccoli imprenditori autonomi a sottostare a regole, prezzi e a contratti capestro. Nel provvedimento, infatti, si prevede che il risarcimento non possa essere superiore a quanto valutato idoneo dall´assicurazione. Quindi si permetterebbe a chi deve risarcire il danno, e pagare la riparazione, di decidere dove, come e quanto pagare. Si chiama ‘conflitto di interesse’ e oltre al paradosso che a decidere il prezzo è chi paga, il danno pesante sarà rappresentato dalla moria di piccole carrozzerie con la loro economia famigliare. Semplicemente inaccettabile”. “Mi auguro che la Camera, ove si discute in queste ore il decreto – osserva Donazzan – sappia sconfiggere i poteri forti e schierarsi con il lavoro vero”.  
   
   
2013, UN ALTRO ANNO DIFFICILE PER LE IMPRESE DELLA TUSCIA  
 
Viterbo, 28 gennaio 2014 - Ancora un anno con il segno meno del numero di imprese nella Tuscia. Lo rivela il Rapporto Movimprese 2013 di Unioncamere condotto da Infocamere, la società che gestisce il patrimonio informativo delle Camere di Commercio italiane, da cui emerge che nella provincia di Viterbo si è riscontrato un saldo negativo tra iscrizioni e cessazioni pari al -0,45%, mentre nel Lazio c’è stata una crescita del +1,39% e a livello nazionale del +0,21%. Complessivamente nel 2013 nella Tuscia sono state 2.321 le imprese iscritte (erano 2.360 nel 2012), contro le 2.494 imprese cessate (erano 2.366 lo scorso anno), con un saldo negativo in termini assoluti di 173 imprese. “Analizzando questo Rapporto – commenta Ferindo Palombella, presidente della Camera di Commercio di Viterbo – si confermano quelle criticità che ormai da troppo tempo stanno colpendo l’economia anche della nostra provincia. Tuttavia se da una parte i dati impietosamente sottolineano le difficoltà, al tempo stesso lasciano intravedere l’evoluzione del nostro tessuto imprenditoriale, in linea con gli stimoli e gli indirizzi forniti dallo stesso Ente camerale. Mi riferisco nello specifico al settore dell’ospitalità in cui riscontriamo un certo dinamismo in un’ottica di sviluppo della vocazione turistica del territorio. Inoltre c’è fermento anche nei settori del terziario avanzato e dei servizi alla persona, frutto in molti casi di un’auto-imprenditorialità che nasce dalla mancanza di altre prospettive lavorative. Così come non sfugge l’incremento di forme giuridiche più strutturate quali sono le società di capitale capaci di essere più competitive”. L’analisi settoriale mostra nel settore agricolo, che da solo rappresenta oltre il 30% del totale delle imprese registrate, una diminuzione di oltre il 4%. Le attività manifatturiere registrano un calo dell’1,2%, mentre per il trasporto e magazzinaggio la diminuzione è stato più contenuta (0,8%). Tengono il commercio, le cui imprese rappresentano oltre il 22% delle imprese della Tuscia, con +1,3%, e le attività finanziarie ed assicurative con un +4,3%. Il settore delle costruzioni, che negli ultimi tempi ha risentito della crisi in maniera consistente, vede ancora diminuire il numero delle imprese, passando dal -1,2% nel 2012 al -1,73% del 2013. Continua a crescere il settore legato ai servizi di alloggio e ristorazione che mette a segno un incremento di oltre il 5%. Buone prospettive anche nelle attività immobiliari, noleggio, agenzie di viaggio e attività professionali e tecniche. In evidenza la crescita del settore per la fornitura di energia elettrica dovuto alla nascita nel nostro territorio di imprese per la produzione di energie alternative. Per quanto riguarda la forma giuridica delle nostre imprese le ditte individuali diminuiscono dell’1,9% (-1% media nazionale), mentre al contrario le società di capitali fanno registrare un tasso di crescita del 4,4% (in Italia +2,87%). Stazionario è invece l’incremento delle società di persone. A livello nazionale le ditte individuali segnano un -1%, le società di capitali +2,87% e le società di persone un -0,74%. Attualmente nella provincia di Viterbo le società di capitale rappresentano il 14,3% del totale delle imprese registrate, le società di persone rappresentano il 16,8% mentre le imprese individuali vedono ridurre la propria quota al 65,4%, residuali le altre forme 3,4%.
Numerosità Delle Imprese Nella Provincia Di Viterbo (Ateco 2007)
Settore Stock al 31.12.2013 Quota % del settore sul totale Saldo annuale dello stock Var. % annua dello stock
Agricoltura, silvicoltura pesca 11.806 31,24% -500 -4,1%
Estrazione di minerali da cave e miniere 53 0,14% -1 -1,8%
Attività manifatturiere 2.164 5,73% -27 -1,2%
Fornitura di energia elettrica, gas, vapore e aria 33 0,09% 2 6,5%
Fornitura di acqua; reti fognarie, attività di gest. 56 0,15% 3 5,7%
Costruzioni 5.244 13,87% -65 -1,2%
Commercio all´ingrosso e al dettaglio; 8.400 22,22% 108 1,3%
Trasporto e magazzinaggio 600 1,59% -5 -0,8%
Attività dei servizi di alloggio e di ristorazione 2.216 5,86% 116 5,5%
Servizi di informazione e comunicazione 457 1,21% 23 5,2%
Attività finanziarie e assicurative 558 1,48% 23 4,3%
Attività immobiliari 799 2,11% 62 8,3%
Attività professionali, scientifiche e tecniche 637 1,69% 1 0,2%
Noleggio, ag. Di viaggio, servizi per imprese 798 2,11% 46 6,1%
Istruzione 100 0,26% 3 3,1%
Sanità e assistenza sociale 139 0,37% 9 6,9%
Attività artistiche, sportive, di intrattenimento 351 0,93% 27 8,2%
Altre attività di servizi 1.211 3,20% 25 2,1%
Imprese non classificate 2.175 5,75% -43 -1,9%
Fonte: Unioncamere-infocamere, Movimprese Fonte: Unioncamere-infocamere, Movimprese
Percentuale di imprese per natura giuridica
Forme Giuridiche 2010 2011 2012 2013
Ditte individuali 67,3% 66,8% 66,1% 65,4%
Società di persone 17,0% 16,9% 16,9% 16,8%
Società di capitali (spa, srl, sapa) 12,7% 13,2% 13,8% 14,3%
Altre forme 3,0% 3,1% 3,2% 3,4%
Totale 100,0% 100,0% 100,0% 100%
 
   
   
ROSSI: UN CONTRIBUTO DELLA REGIONE ALLE FAMIGLIE DEI LAVORATORI CINESI MORTI A PRATO  
 
Firenze, 28 gennaio 2014 - Il presidente Enrico Rossi ha chiesto agli uffici regionali di studiare la possibilità di assegnare un contributo ai familiari dei sette lavoratori di origine cinese morti nel rogo di Prato. "La Regione – dice il presidente Rossi – ha creato da diversi anni un fondo di solidarietà per le famiglie delle vittime di incidenti mortali sul luogo di lavoro. Un provvedimento che ho voluto quando ero assessore alla sanità con la competenza in materia di sicurezza sul lavoro. Penso che sia importante testimoniare con fatti concreti la vicinanza a chi ha subito una perdita così grave per fatti accaduti nella nostra regione, indipendentemente dal paese di origine". La legge che ha istituito il Fondo di solidarietà è dell´ottobre del 2008 e prevede che il contributo venga assegnato a seguito di un incidente mortale avvenuto sul luogo di lavoro nel territorio regionale. Il contributo varia a seconda dei diversi tipi di beneficiari da un minimo da 20 a un massimo di 25 mila euro. Dal 2008 ad oggi sono stati numerosi (oltre 150) i casi in cui la legge è stata applicata, su richiesta delle famiglie di vittime sul lavoro.  
   
   
SVILUPPO ECONOMICO, ERICSSON, ASSESSORE LIGURIA A MINISTRO CARROZZA: “IL MIUR DEVE APPROVARE CELERMENTE STANZIAMENTO FONDI GIÀ DECISO DAGLI ACCORDI”  
 
 Genova, 28 Gennaio 2014 - Il Ministero dell’università e della ricerca deve garantire quanto già stabilito negli accordi sottoscritti sul finanziamento del trasferimento di Ericsson agli Erzelli per fare in modo che non vengano meno gli impegni assunti e in considerazione della grande rilevanza occupazionale. Lo chiede in una lettera indirizzata al Ministro Carrozza l’assessore allo sviluppo economico della Regione Liguria, Renzo Guccinelli. “Il costo complessivo dei progetti che Ericson svilupperà nel sito genovese – ha aggiunto Guccinelli - è pari a oltre 73 milioni di euro che sulla base dell’accordo di programma saranno sostenuti da Regione Liguria con 11 milioni di fondi europei, dal Miur con 24 milioni di euro, dal Ministero dello sviluppo economico con 6,9 milioni. Progetti che sono in fase di approvazione da parte dei Ministeri, con qualche ritardo da parte del Ministero della ricerca scientifica”. L’assessore ha ribadito l’importanza di Ericsson, prima azienda a trasferirsi agli Erzelli nel 2012, che occupa tra addetti diretti e indiretti oltre 800 persone e ha chiesto, nel promemoria inviato al Ministero, una tempistica precisa sul finanziamento del programma perché “se i tempi si dovessero allungare saremmo costretti a far slittare i finanziamenti alla prossima programmazione dei fondi europei 2014-2020”.  
   
   
MILANO - 19 MILIONI I COSTI PER LE IMPRESE LOMBARDE  
 
Milano, 28 gennaio 2014 - Sindrome da influenza? Colpisce anche le imprese lombarde: infatti il costo stimato per 13 settimane, dallo scorso 14 ottobre al 12 gennaio, supera i 19 milioni di euro, un quinto circa del totale italiano, per oltre 200 mila giorni persi in malattia. Un dato che considera gli occupati costretti a letto, tra imprenditori e lavoratori, per una media di tre giorni di convalescenza a testa ed esclude il costo del week end. La più colpita tra le lombarde Milano con un costo di 6,3 milioni di euro e circa 75 mila giorni di malattia. Seguono poi Brescia (con 2,3 milioni di euro), Bergamo (con 2 milioni), Varese e Monza e Brianza (entrambe con 1,7 milioni circa). E’ quanto emerge da una stima della Camera di Commercio di Milano su dati Istat e Ministero della Salute. Il settore della salute in Lombardia. Sono 5.703 le imprese attive in Lombardia nei settori legati alla salute, oltre la metà (50,8%) si occupa di assistenza sanitaria (tra ospedali, case di cura e studi medici), il 38,4% si occupa di assistenza sociale non residenziale mentre il 10,8% di assistenza sociale residenziale (tra cui strutture per anziani e disabili). Tra le province Milano è prima con 2.115 imprese (37,1% del settore regionale), seguita da Brescia (586, 10,3%), Monza e Brianza (533, 9,3%) e Bergamo (530, 9,3%). Il settore in Lombardia cresce dell’1,5% con punte a Mantova (+4,9%), Lodi (+3,9%) e Como (+3,2%). Emerge da un’elaborazione Camera di Commercio di Milano su dati registro imprese al secondo trimestre 2013 e 2012.  
   
   
COMO -NATI-MORTALITÀ DELLE IMPRESE NEL 2013, QUALCHE SEGNALE POSITIVO  
 
Como, 28 gennaio 2014 - Il bilancio 2013 delle imprese iscritte al Registro delle Imprese della Camera di Commercio di Como fa intravedere anche qualche segnale positivo. A fine 2013 – secondo i dati resi noti da Unioncamere nei giorni scorsi a livello nazionale ed elaborati dagli uffici camerali – la nostra provincia vede il numero delle imprese registrate scendere a 49´333 con 2’960 iscrizioni e 3’028 cessazioni con un saldo di – 68 unità rispetto al 2012. La variazione lievemente negativa (pari al -0,14%) pone Como al di sotto del dato medio nazionale (+0,21%) ma al di sopra del dato medio regionale che invece si assesta al -0,72%. Analizzando i settori di attività in provincia di Como, sul totale di 3´028 imprese cessate 723 appartengono al settore delle costruzioni, 665 al settore del commercio all’ingrosso e al dettaglio e 341 al settore delle attività manifatturiere. I settori che nel 2013 hanno però sofferto maggiormente, nonostante siano quelli in cui si può rilevare un maggior numero di iscrizioni, sono stati quelli delle attività professionali, scientifiche e tecniche (con una contrazione del 8,07%); delle costruzioni (con una contrazione del 8,01%) e delle attività di alloggio e ristorazione (con una contrazione del 7,88%). Ad allargare la propria base imprenditoriale, nonostante le difficoltà, sono invece stati soprattutto i settori delle attività di noleggio, agenzie di viaggio, servizi di supporto alle imprese (+36 unità) e le attività finanziarie e assicurative (+26 unità). Dal punto di vista territoriale, confrontando i comuni più importanti si nota che Como e Mariano Comense chiudono il 2013 positivamente (rispettivamente con +56 e +40 unità), mentre Cantù, Erba e Olgiate Comasco chiudono l’anno con una lievissima contrazione (rispettivamente -5, -6 e -7 unità). In ultimo, analizzando la forma giuridica possiamo notare che sono in aumento le società di capitale (+203), mentre sono in flessione sia le società di persone che le imprese individuali (-104 e –265). Segnale questo che rimarca la difficoltà che le imprese di piccole dimensioni affrontano nell’agganciare i segnali di ripresa poiché maggiormente radicate nel contesto caratterizzato dal calo dei consumi.  
   
   
LUCCA: UN TAVOLO PER FAR CRESCERE IL CARTARIO  
 
 Firenze, 28 gennaio 2014 - "La Regione è disponibile ad aprire un tavolo di lavoro con tutte le istituzioni locali e le associazioni economiche per supportare le imprese del distretto cartario". Lo ha ribadito stamani l´assessore regionale allo sviluppo economico Gianfranco Simoncini che ha accompagnato il vicepresidente della Commissione europea Antonio Tajani a Lucca per incontrare i rappresentanti del polo cartario. "Vuole essere un tavolo - ha continuato Simoncini - tra associazioni di categoria, istituzioni locali, Arpat, sindacati, altri eventuali enti, per definire linee guida e azioni di supporto alla competitività del distretto, affrontando le varie questioni da sciogliere come la viabilità e la ferrovia, i costi dell´energia, la banda larga, i rifiuti industriali, ma anche la logistica, l´urbanistica, fino alla formazione e all´innovazione. Al vicepresidente Tajani abbiamo chiesto di essere garante della possibilità di interagire con noi, tramite strumenti e fondi europei a sostegno di soluzioni tecnologiche per una migliore sostenibilità ambientale dei processi produttivi". L´assessore Simoncini ha quindi ricordato la centralità nell´azione regionale nel sostegno al manifatturiero, grazie all´accesso al credito, all´innovazione, all´aggregazione di imprese, alla promozione dell´internazionalizzazione. L´ultimo segnale è stata la decisione della Regione di anticipare 82 milioni di euro per evitare l´anno di deficit che i ritardi negli accordi a livello comunitario potevano determinare nell´uso dei fondi comunitari. "Insieme a questo - ha concluso l´assessore -, stiamo lavorando per destinare il 60% del Fesr al sistema delle imprese, di cui il 39% sarà per le politiche di innovazione. Nel contempo abbiamo scelto di destinare un 20% alle politiche per l´abbattimento del la Co2, un´azione che è oggi fondamentale per le imprese". Nell´impegno che la Regione Toscana sta dedicando all´innovazione del sistema produttivo del territorio, rientra la costituzione di poli tecnologici. E´ all´interno di questa strategia che si inserisce anche il finanziamento al Polo tecnologico lucchese, nato per sostenere l´attività di trasferimento tecnologico e di supporto all´imprenditorialità del settore cartario.  
   
   
PIOMBINO, ROSSI: "GIORNATA DECISIVA. E ORA NON MOLLARE"  
 
Firenze, 28 gennaio 2014 - "Una giornata decisiva per la Toscana. Ora si tratta solo di non mollare". Così il presidente Enrico Rossi ha concluso il suo intervento a Piombino nel corso dell´incontro nella sala del consiglio comunale a cui ha preso parte, con tutte le autorità regionali e locali, anche il vicepresidente della Commissione europea Antonio Tajani. "Finalmente l´Europa ha un piano industriale - ha detto Rossi - un piano per una siderurgia ecocompatibile e di alta qualità. In questo quadro il progetto di riconversione ecologica in un´unica filiera della siderurgia piombinese può diventare un business importante ed un esempio positivo di re industrializzazione. Oggi le parole del vicepresidente Tajani ci hanno dato una apertura di credito importante e le prendiamo sul serio. L ´obiettivo ora è quello di un accordo di programma che prepari un pacchetto di sostegno all´imprenditore che si farà carico di intervenire a Piombino". "Ma soprattutto - ha proseguito il presidente - bisogna trovare un bravo imprenditore che abbia senso di responsabilità nei confronti del territorio. Bisogna andare con cautela scegliendo chi dà maggiori garanzie. Di fronte a pacchetto così importante di fondi europei, governativi e regionali, l´imprenditore deve assumere in maniera piena e forte l´impegno a portare avanti progetto di riconversione. L´intervento pubblico che metteremo in campo - ha concluso Rossi - ci consente di chiedere più garanzie".  
   
   
PIOMBINO, ROSSI: "CON L´EUROPA PERFETTA SINTONIA"  
 
Piombino, 28 gennaio 2014 - Il vicepresidente della Commissione europea Antonio Tajani, a Piombino per una serie di incontri istituzionali sui progetti di rilancio della siderurgia e di sviluppo del porto toscano, parla di "progetto pilota" concretamente realizzabile e tale da rientrare perfettamente nella strategia di politica industriale integrata e "verde" che l´Europa si è data. Il presidente Enrico Rossi commenta: "Siamo pienamente in sintonia con l´Europa per la riconversione ecologica di questo polo industriale. Il suo rilancio garantira´ occupazione e un miglior impatto ambientale delle attivita´ produttive. Lavorare perché il porto sia messo nelle condizioni di accogliere le navi da rottamare, secondo i criteri stabiliti dall´Europa, creerà una filiera virtuosa con con la siderurgia." Il presidente Rossi ha anche ringraziato il vicepresidente Tajani per l´apertura assicurata circa la disponibilità dei fondi comunitari del programma Horizon 2020 da destinare al Corex. "La Regione - ha aggiunto - userà le risorse europee a sua disposizione per supportare l´imprenditore che deciderà di impegnarsi in quest´area. Noi disporremo nel prossimo settennato circa delle stesse risorse del precedente, 800-900 milioni per la ricerca e l´innovazione industriale. La novità è che apriremo i bandi a primavera, anticipando l´erogazione fin da quest´anno. Questo avrà senz´altro un effetto positivo sull´economia della Toscana." Lucchini - Quanto alle offerte che si stanno facendo avanti per la Lucchini secondo il presidente Rossi "bisognerà costringere le parti a un contratto serissimo, senza scappatoie, per la realizzazione completa di tutto l´impiano progettato. Per questo raccomando a Roma la massima cautela e chiamo in causa direttamente il presidente Enrico Letta. Si tratta di una partita talmente importante che non ci è consentito sbagliare". Concordia - Infine, il destino della Concordia. "Oggi - ha detto il presidente Rossi - abbiamo compiuto un altro passo avanti. Abbiamo avuto la notizia che il Consiglio superiore dei lavori pubblici ha approvato il progetto di ampliamento del porto. Come commissario recepirò le prescrizioni. In una fase in cui i lavori pubblici sono poco sviluppati questo intervento cambia il quadro della portualità italiana. E´ un passo avanti. Noi continuiamo a tenere ferma la barra per portare la Concordia a Piombino".  
   
   
CUNEO - IMPRESE ANCORA IN FLESSIONE NEL 2013  
 
Cuneo, 28 gennaio 2014 - Il 2013 registra una nuova contrazione del tessuto imprenditoriale cuneese, che si chiude con un saldo negativo per 750 unità (nel 2012 il saldo era stato pari a -694 unità), principalmente a causa della diminuzione delle nuove iscrizioni a registro imprese, risultate pari a 3.707 a fronte delle 3.810 del 2012. Le cessazioni, valutate al netto delle cancellazioni d’ufficio, si sono attestate a quota 4.457, risultando in lieve diminuzione rispetto alle 4.504 registrate nell’anno precedente. Questi dati portano a 71.845 lo stock di imprese complessivamente registrate a fine dicembre 2013 presso il registro delle imprese della Camera di Commercio di Cuneo. Il bilancio tra imprese “nate” e imprese “cessate” si traduce, così, in un tasso di crescita del -1,03%, dato risultato peggiore rispetto a quello riscontrato a livello medio regionale (-0,54%) e in controtendenza rispetto a quello nazionale (+0,21%). Prosegue dunque il trend negativo (nel 2012 era risultato pari al -0,94%), con valori addirittura più critici se paragonati a quelli registrati negli ultimi 5 anni. “Il 2013 registra una nuova contrazione del tessuto imprenditoriale cuneese. Il tasso di crescita negativo mette in luce le difficoltà che ogni giorno le imprese della nostra provincia affrontano a causa della crisi. È indifferibile perciò l’intervento congiunto da parte di tutte le istituzioni, affinché, le nostre imprese possano ritrovare quella fiducia e quel coraggio che da decenni caratterizzano il nostro fare impresa” dichiara Ferruccio Dardanello, Presidente della Camera di Commercio di Cuneo.  
   
   
DEMOGRAFIA DELLE IMPRESE NOVARESI: BILANCIO 2013 POSITIVO  
 
Novara, 28 gennaio 2014 - Bilancio demografico contenuto, ma positivo: il sistema imprenditoriale novarese chiude il 2013 acquistando 79 unità e registrando un lieve calo del ritmo di crescita , sceso dal +0,6% del 2012 all’attuale +0,4%. «La performance novarese, pur attestandosi al livello minimo riscontrato in provincia negli ultimi tredici anni, appare più favorevole della media nazionale e rappresenta l’unico risultato positivo tra quelli conseguiti dalle altre province piemontesi – commenta Paolo Rovellotti, presidente della Camera di Commercio di Novara – Anche nel nostro territorio non mancano, tuttavia, campanelli d’allarme, primo fra tutti quello relativo allo stato di salute delle imprese artigiane, comparto fondamentale dell’economia provinciale. L’ente camerale ha stanziato oltre 1,7 milioni di euro a favore delle imprese novaresi per l’anno in corso, destinando più delle metà di tali risorse all’internazionalizzazione - continua Rovellotti – gli imprenditori, che noi rappresentiamo, stanno dando il massimo per innovare e reagire alla crisi, ma è tempo che le istituzioni facciano altrettanto per sostenere chi fa impresa ed alleviare un mercato interno letteralmente schiacciato da una burocrazia e da una fiscalità eccessive, che devono essere ridimensionate». Quadro Generale - Sono 2.282 le aziende che si sono iscritte al registro delle imprese tra gennaio e dicembre 2013, mentre 2.201 hanno cessato la propria attività. Le cessazioni salgono, tuttavia, a 2.456 se si includono anche quelle effettuate d’ufficio nel corso dell’anno, pari a 255, con una conseguente riduzione della consistenza del tessuto imprenditoriale locale, scesa a 31.667 unità registrate (a fronte delle 31.843 di fine 2012). Non si arresta inoltre, il calo demografico dell’artigianato, che appare ancora più accentuato di quello registrato lo scorso anno: nel corso del 2013 le chiusure di attività hanno ampiamente superato le aperture, con un conseguente saldo negativo di 335 imprese che fa scendere la consistenza della componente artigiana a 10.206 unità. Dinamiche Settoriali - Sotto il profilo settoriale, l’andamento demografico delle imprese novaresi continua a mantenersi disomogeneo: crescono i servizi mentre arretrano, con differente intensità, costruzioni, manifatture e agricoltura. Le costruzioni, in particolare, perdono ben 215 unità produttive; la consistenza dell’industria manifatturiera si riduce complessivamente di 72 unità, con un calo di 45 imprese nel comparto della meccanica ed elettronica, mentre l’agricoltura evidenzia una diminuzione pari a -31 unità. Le attività economiche che conoscono gli incrementi più significativi, in termini assoluti, si confermano essere commercio (+150 unità), servizi alle imprese (+89 unità) ed alloggio e ristorazione (+57 unità). Alla data del 31 dicembre 2013, pertanto, il sistema produttivo locale risulta costituito da 31.667 imprese, di cui 28.522 attive ed operanti per il 7,1% nell’agricoltura, per il 30,5% nell’industria (di cui 18% nelle costruzioni e 12,5% nell’industria in senso stretto) e per il 58,9% nel terziario (di cui 24,1% nel commercio e 34,8% negli altri servizi). L’analisi della forma giuridica conferma il dinamismo delle società di capitale, che tra gennaio e dicembre 2013 evidenziano un ritmo di crescita del +2,4% (a fronte di una media provinciale del +0,4%); tale variazione si traduce, in termini assoluti, in un saldo di +149 unità, facendo salire l’incidenza delle società di capitali ad un quinto delle imprese registrate complessive. Diminuisce leggermente, invece, la dinamica delle ditte individuali (-0,5%), che durante il 2013 aprono 1.616 sedi, pari al 70,8% delle iscrizioni complessive, ma concentrano, nel contempo, il 77,8% delle cessazioni (1.712 in termini assoluti), con un’incidenza sul totale delle imprese novaresi registrate pari al 56,4%. Nel 2013, infine, si rilevano 213 iscrizioni (9,3% del totale) e 250 cessazioni (11,4%) relativamente alle società di persone, con una consistenza a fine dicembre di 6.615 unità produttive, corrispondente al 20,9% del tessuto imprenditoriale novarese.  
   
   
PO VAL D’AGRI, BANDO PIA MANIFATTURIERO: ULTIMAZIONE INVESTIMENTI TERMINE PER LE AZIENDE DIFFERITO AL 31 DICEMBRE 2014  
 
Potenza, 28 gennaio 2014 - Programma Operativo “Val d’Agri – Melandro-sauro-camastra”, Bando Pia “Azioni di sostegno alle imprese manifatturiere esistenti”: la Giunta regionale ha deliberato il differimento del termine di ultimazione dell’investimento che, in ogni caso, non potrà andare oltre il 31 dicembre 2014, in favore dei beneficiari aventi diritto di proroga disposta col la delibera di Giunta regionale n. 1642 del 30/11/2012 e che abbiano avviato l’investimento nel corso dell’anno solare in cui gli è stato notificato il provvedimento di concessione. Lo rende noto l’assessore alle Politiche di Sviluppo, Lavoro, Formazione e Ricerca, Raffaele Liberali. Le aziende dovranno presentare, in particolare, entro 60 giorni dalla pubblicazione sul Bur del provvedimento approvato dalla Giunta, presso Artigiancassa Spa che gestisce l’Avviso, apposita istanza di rimodulazione o di conferma del programma di investimento a suo tempo finanziato, corredata dalla relativa documentazione progettuale. Competente per il Bando Pia e per il provvedimento adottato dalla Giunta è l’Ufficio Gestione Regimi di Aiuto, al quale le aziende interessate possono rivolgersi per gli eventuali approfondimenti e chiarimenti procedurali.