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Notiziario Marketpress di Mercoledì 05 Febbraio 2014
Politica
DICHIARAZIONE DEL PRESIDENTE BARROSO DOPO L´INCONTRO CON IL PRESIDENTE DELL´ASSEMBLEA GENERALE DELLE NAZIONI UNITE JOHN ASHE  
 
Strasburgo, 5 febbraio 2014 - Ieri, a Strasburgo, il Presidente Barroso ha incontrato il Presidente dell´Assemblea Generale delle Nazioni Unite John Ashe. Durante l´incontro, il Presidente Barroso e il sig Ashe discusse questioni globali, compresi gli obiettivi di sviluppo del Millennio / Post 2015 agenda ed i negoziati internazionali sul clima. Essi hanno inoltre esaminato i principali sviluppi di pace e sicurezza, in particolare in Siria e in Repubblica Centrafricana. Dopo la riunione, il presidente Barroso ha dichiarato: "Sono molto soddisfatto della cooperazione globale tra l´Ue e l´Onu. Ritengo che questa vera partnership strategica come ci sia perseguiamo obiettivi molto simili. Recentemente sono stato a Davos con il segretario generale Ban Ki-moon in un evento climatico correlato, dove ancora una volta questa convergenza di vedute è stata ben dimostrata. Questa buona collaborazione è ovviamente esteso anche all´Assemblea Generale e al suo Presidente. Abbiamo molto Sosteniamo le priorità delle Nazioni Unite e non vediamo l´ora per una sessione di successo generale delle Nazioni Unite 68th ". Sul quadro di sviluppo post 2015 , il presidente Barroso ha dichiarato: "Abbiamo un´opportunità fondamentale davanti a noi per fornire in modo efficace le sfide gemelle del sradicamento della povertà e dello sviluppo sostenibile. Non possiamo raggiungere uno senza l´altro ". Sui negoziati internazionali sul clima , ha dichiarato: "L´ue continuerà a fare la sua parte di responsabilità e di leadership. Ho proposto il mese scorso un ambizioso quadro Ue strategico in materia di clima ed energia fino al 2030 che verrà ora discutere con gli Stati membri dell´Ue e il Parlamento europeo. La proposta comprende una domestica, incondizionato del 40% di riduzione delle emissioni di gas a effetto serra entro il 2030 rispetto ai livelli del 1990, in linea con il nostro obiettivo a lungo termine di ridurre le emissioni di gas a effetto serra del 80-95% entro il 2050, nonché un obiettivo Ue per l´energia rinnovabile (almeno il 27%) ". Per quanto riguarda la Siria , il presidente Barroso ha dichiarato: "Geneva 2 è l´unico veicolo a sinistra per coinvolgere l´opposizione e il regime sulla transizione politica. Speriamo che le due parti oggi riuniti a Ginevra saranno perseverare nei loro sforzi di mediazione e iniziare con piccoli passi per costruire la fiducia che permetterà la de-escalation del conflitto e ridurre il suo impatto sui civili. La nostra assistenza complessiva ammonta a € 2600000000 e continueremo a condurre con gli sforzi di assistenza a tutti i siriani e ospitano comunità / paesi vicini ". Nella Repubblica Centrafricana (Car), ha dichiarato: "L´ue rimane profondamente preoccupata per l´insicurezza estrema e instabilità nella Repubblica Centrafricana. L´unione europea ha risposto rapidamente per affrontare la crisi attuale e combina sostegno umanitario, la stabilizzazione e lo sviluppo. La Commissione ha aumentato il suo stanziamento fino a 39 milioni di €. Il portafoglio di sviluppo è stato adattato alla crisi con 23.000.000 € di rimanere 10 ° Fes-finanziamento essere riprogrammato ".  
   
   
NAPOLITANO AL PARLAMENTO EUROPEO: "DOBBIAMO LOTTARE CONTRO PERSISTENTI EGOISMI E CONSERVATORISMI ANACRONISTICI"  
 
Strasburgo, 5 febbraio 2014 - "La missione nuova ed esaltante dell´Europa unita è quella di vivere, nel flusso di una globalizzazione che potrebbe sommergerci, come esempio e modello di integrazione sovranazionale, di comunità di diritto, di economia sociale di mercato" ha indicato il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano in visita al Parlamento europeo a Strasburgo il 4 febbraio. Napolitano ha insistito sull´importanza di una forte coesione politica europea. "Il suo contributo è ed è stato nel corso degli anni una fonte di stabilità e di energia non solo per l´Italia, ma anche per l´Europa. Nel suo operato ha continuàto la tradizione del nobile europeismo italiano che va da De Gasperi a Spinelli. Questo europeismo è stato un motòre del progetto europeo" ha indicato il presidente del Parlamento europeo Martin Schulz, accogliendo il Presidente Giorgio Napolitano nell´emiciclo. " Il suo contributo ha messo "al riparo dai venti del populìsmo che purtroppo continua a soffiare, per proteggere la Costituzione italiana e far avanzare l´integrazione europea", ha aggiunto Schulz. Un momento di svolta - Il Presidente Napolitano ha ricordato che negli ultimi sette anni, la costruzione europea ha dovuto fronteggiare le prove più dure della sua storia. "La principale fonte del disincanto, della sfiducia o del rifiuto verso il disegno europeo e verso l´operato delle istituzioni dell´Unione, risiede nel peggioramento delle condizioni di vita e dello status sociale che ha investito larghi strati della popolazione nella maggior parte dei paesi membri dell´Unione e dell´Eurozona. Il dato emblematico, riassuntivo di tutti gli effetti negativi e traumatici della crisi, è l´aumento della disoccupazione, è l´impennata drammatica della disoccupazione giovanile". L´austerità "ha costituito la risposta prevalente alla crisi del debito sovrano nell´area dell´Euro e ha privilegiato drastiche misure per il contenimento del rapporto deficit-Pil" e l´Italia ha compiuto in questi anni "rilevanti sforzi e sacrifici". Uscire dal circolo vizioso - Secondo Napolitano oggi è necessario procedere "a riforme dei sistemi formativi e del mercato del lavoro, investire in conoscenza, ricerca, preparazione della giovane forza lavoro a nuove opportunità e forme di occupazione". La costruzione europea ha ormai delle fondamenta talmente profonde "che si è creata un´interconnessione e compenetrazione così radicata tra le nostre società, tra le nostre istituzioni, tra le forze sociali, i cittadini e i giovani dei nostri paesi, che nulla può farci tornare indietro".  
   
   
PARLAMENTO EUROPEO: FRODE SUI MERCATI FINANZIARI: FINO A QUATTRO ANNI DI CARCERE PER I TRASGRESSORI  
 
 Strasburgo, 5 febbraio 2014 - In base alle nuove norme approvate dal Parlamento martedì, le sanzioni massime nazionali per reati gravi come la manipolazione del tasso d’interesse Libor dovranno essere di almeno quattro anni di carcere. Queste regole, che mirano a ripristinare la fiducia nei mercati finanziari dell´Ue e a migliorare la tutela degli investitori, devono ora essere approvate formalmente dagli Stati membri. "Il voto di oggi è un grande passo in avanti per consentire ai tribunali in tutta l´Ue di fermare gli abusi di mercato. Questa è la prima legge a introdurre dure sanzioni penali a livello europeo per gli abusi di mercato, con una pena minima di carcere di 4 anni per reati gravi come l´insider trading e la manipolazione di mercato. Lo scandalo Libor può non essere l´ultimo - accuse di manipolazione di mercato stanno emergendo anche nei mercati del petrolio, del gas e del cambio", ha affermato la relatrice per la commissione affari economici e monetari Arlene Mccarthy (S&d, Uk). La legislazione è stata approvata con 618 voti a favore, 20 contrari e 43 astensioni. "I criminali che si arricchiscono attraverso la manipolazione dei mercati e l’insider trading non dovrebbero cavarsela solo con una sanzione amministrativa. Sono orgoglioso che la mia proposta di reclusione di almeno quattro anni per questi reati sia stata inserita nel testo finale. Garantire la giustizia contribuirà a ricostruire la fiducia dei nostri cittadini nei mercati finanziari. Abbiamo permesso alle autorità di perseguire tali crimini in modo più efficace, sia fornendo formazione e risorse per il loro personale sia rendendo possibile l’estensione della giurisdizione ove necessario per affrontare la criminalità transfrontaliera", ha detto la relatrice per la commissione per le libertà civili Emine Bozkurt (S&d, Nl ). Sanzioni penali - Le regole introducono sanzioni penali per i reati di abuso d’informazioni privilegiate (insider trading), manipolazione di mercato, ma anche per il favoreggiamento o l´istigazione a commettere tali reati. Per garantire un’applicazione uniforme in tutta l´Ue, gli Stati membri dovranno chiedere ai giudici di condannare i trasgressori a un massimo di pena non inferiore a quattro anni di carcere per le forme più gravi d’insider trading e manipolazione di mercato e non meno di due anni per la divulgazione illegale di informazioni. Reati - Le nuove regole armonizzano le definizioni dei reati e delle sanzioni. I reati di manipolazione di mercato, punibili con una pena detentiva di almeno quattro anni, includono la partecipazione in una transazione o un ordine che dà indicazioni false o fuorvianti in merito all´offerta, alla domanda o al prezzo di uno o più strumenti finanziari, o fornire input falsi o fuorvianti per manipolare il calcolo di tassi di riferimento, come il London Interbank Offered Rate (Libor) o l’Euro Interbank Offered Rate (Euribor). I reati di abuso d’informazioni privilegiate puniti con quattro anni di carcere includono anche quelli in cui le informazioni sono utilizzate con l´intento di acquistare o vendere strumenti finanziari o di annullare o modificare un ordine. Gli Stati membri resterebbero liberi di stabilire o mantenere sanzioni penali più severe per gli abusi di mercato di quelle stabilite dalla direttiva. Prossimi tappe - Una volta che il progetto di direttiva è formalmente approvato dal Consiglio dei ministri, gli Stati membri avranno 24 mesi per metterne in atto le disposizioni.  
   
   
PARLAMENTO EUROPEO: TASSA SULLE TRANSAZIONI FINANZIARIE: È TEMPO DI IMPEGNARSI, DI COMPROMESSO E CONSEGNARE  
 
Strasburgo, 5 Febbraio 2014 Di seguito l’intervento di ieri di Algirdas Šemeta Commissario responsabile per la fiscalità e l´unione doganale, Statistica, audit e lotta antifrode: “ Presidente, Onorevoli deputati, Questo dibattito è puntuale ed essenziale. E ´opportuno perché ci sono solo pochi mesi rimasti prima che l´Europa sarà giudicato da come la consegna sui suoi obiettivi. E la tassa sulle transazioni finanziarie è sempre stata strettamente allineata ad alcuni dei più importanti obiettivi dell´Ue: correttezza, responsabilità, e un mercato unico più forte. Il Parlamento europeo ha sempre sostenuto questo progetto. Lei ha avuto il coraggio e la convinzione di trascendere le differenze individuali e dogmi, e convergere a sostegno della Ttf. Lo scorso luglio, è fortemente sostenuto un progetto che offriva un equilibrio tra efficienza e la consegna. È identificato le aree sensibili in questo file, e offerto soluzioni forti e credibili. È adottato un approccio realistico, senza perdere l´ambizione per i risultati. Mi chiedo perché i 11 Stati membri non sono stati in grado di fare lo stesso - in particolare per quanto hanno chiesto specificamente di procedere con questo progetto nel quadro della cooperazione rafforzata. L´europa ha bisogno di riconnettersi con i suoi cittadini. E la Ftt è un primo esempio di un progetto che può aiutare a raggiungere questo obiettivo. 64% dei cittadini europei sostiene la tassa sulle transazioni finanziarie, secondo l´ultimo sondaggio Eurobarometro. Si tratta di una iniziativa molto popolare, che gli europei credono dentro I nostri leader devono tenere questo in mente quando si considera la proposta, tanto più che le elezioni di maggio vengono sempre più stretta. Il dibattito odierno è essenziale perché la Ftt è a rischio. Sappiamo tutti che la Ftt ampia base ha un sacco di sostenitori, questo è qualcosa che non dovrebbe essere trascurato nella valanga di critiche hall-driven. Ma forti gruppi di acquisito di interesse hanno lavorato senza sosta per impedire il progresso, sopravvalutando le minacce e l´impatto negativo di tale imposta. E questo ha creato qualche apprensione tra gli Stati membri. Mentre io continuo a sostenere fortemente che molte delle paure sono infondate, io non credo che sia giunto il momento di accelerare il lavoro con gli Stati membri per trovare un compromesso. L´assembly di cui varie opzioni nel suo ultimo rapporto, che avrebbe potuto costituito la base di un possibile accordo. Queste opzioni incluse togliere dal campo di applicazione le operazioni che sono strettamente legate all´economia reale o il cui obiettivo è quello di garantire la liquidità del mercato. Hanno incluso esonera operazioni infragruppo od operazioni all´interno di una rete di de-centralizzata banche quando soddisfano un fabbisogno di liquidità legale o prudenziale. Hanno incluso attuare un aliquote fiscali più basse per alcuni prodotti, come le obbligazioni dei governi. Tutte queste opzioni che avete presentato sono stati vitali. E avrebbero dovuto essere esplorato con maggiore zelo da parte degli Stati membri nella ricerca di un compromesso. E ´tempo per tutti i tifosi Ftt di alzarsi e Team per il progresso. Ciò significa adattare alla realtà della situazione odierna, e trovare una via d´uscita. La Ftt su larga base è quella che la Commissione - e numerose parti interessate e cittadini - vogliono. Credo ancora che sia l´opzione migliore per raggiungere i nostri obiettivi legittimi. Ma dobbiamo giocare con le carte che vengono distribuite. Se vogliamo risultati, dobbiamo coltivare ciò che può essere raggiunto, piuttosto che inesorabilmente perseguire ciò che non può. La Commissione è sempre stato chiaro che non sarebbe stare nel modo di un accordo sulla Ftt, fintanto che il compromesso finale non si apre la strada per evitare o distorsioni, e non alterare i diritti degli Stati non partecipanti . In questo contesto, non ci sarebbe niente di male con una applicazione graduale della tassa, se questo è ciò che gli Stati membri sono più comodi con oggi il più a lungo questo primo passo è chiaramente sancito in un percorso concordato verso l´eventuale attuazione di un ampio base di Ftt. Accordo su una Ftt comune sarà molto significativo per il mercato unico e per i nostri contribuenti - anche se il ritmo è più cauto che vorremmo idealmente piacerebbe. Tuttavia, per vedere progressi reali prima delle elezioni, i 11 Stati membri devono impegnarsi. Sì - hanno avanzato su alcuni aspetti importanti a livello tecnico, con il pieno sostegno della Commissione. Ma molte questioni richiedono un forte orientamento politico in modo da risolvere. E purtroppo che sterzata è mancato fino ad ora. Sono lieto che la Presidenza greca è impegnata a dare priorità a questo file. Sotto la sua leadership, c´è ancora tempo per i 11 Stati membri a convergere prima delle elezioni europee. E ´il momento per loro di impegnarsi, di compromesso e di consegnare.”  
   
   
LIBERA CIRCOLAZIONE: LA COMMISSIONE EUROPEA INVITA I SINDACI A UNA DISCUSSIONE SULLE SFIDE E ALLO SCAMBIO DELLE MIGLIORI PRASSI  
 
Bruxelles, 5 febbraio 2014 - Più di 100 sindaci e rappresentanti di autorità locali di tutta Europa si riuniranno a Bruxelles l’11 febbraio per discutere delle problematiche e opportunità attualmente create dalla libera circolazione dei cittadini nell’Unione europea. Scopo della Conferenza dei sindaci, organizzata dalla Commissione europea insieme al Comitato delle regioni, è aiutare le autorità locali a condividere le idee e le migliori prassi per attuare le norme sulla libera circolazione. I sindaci affronteranno inoltre i problemi di inclusione sociale a livello locale connessi alla libera circolazione. La riunione costituisce una delle cinque azioni presentate dalla Commissione europea il 25 novembre 2013 allo scopo di rafforzare il diritto alla libera circolazione nell’Ue, aiutando nel contempo gli Stati membri a coglierne i benefici (Ip/13/1151). L’evento è aperto alla stampa: i giornalisti che desiderano parteciparvi possono iscriversi sul sito web o rivolgersi a Joshua.salsby@ec.europa.eu. “Il diritto alla libera circolazione è un diritto fondamentale e costituisce l’essenza stessa della cittadinanza dell’Unione europea. Oltre due terzi degli europei sostengono che la libertà di circolazione arreca vantaggi al loro paese. Dobbiamo rafforzarla e salvaguardarla”, ha dichiarato Viviane Reding, Vicepresidente della Commissione e Commissaria Ue per la Giustizia, i diritti fondamentali e la cittadinanza. “Le autorità locali sono in prima linea nell’attuare le norme sulla libera circolazione e nel farle funzionare. Questa conferenza ci offre l’opportunità di ascoltare i rappresentanti locali, scoprire le sfide che devono affrontare sul terreno e discutere sui modi migliori con cui l’Ue può finanziare attività di integrazione sociale laddove è necessario”. László Andor, Commissario Ue per l’Occupazione, gli affari sociali e l’integrazione, ha aggiunto: “Esistono prove irrefutabili del fatto che la mobilità avvantaggia i lavoratori stessi, il paese ospitante e il paese di origine. La gente va dove si trova lavoro. Tuttavia, l’arrivo improvviso di numerosi cittadini di altri Stati membri dell’Ue può mettere sotto pressione servizi come l’istruzione e la sanità di alcune città. Dobbiamo collaborare per affrontare questi problemi specifici, piuttosto che limitare la libera circolazione. Gli Stati membri stanno attualmente pianificando come spendere le dotazioni loro assegnate dal Fondo sociale europeo per i prossimi sette anni. Tenendo conto che almeno il 20% dei finanziamenti dovrà essere destinato all’inclusione sociale e alla lotta contro la povertà, siamo disposti ad aiutare gli Stati membri e fornire loro consulenza su come utilizzare queste dotazioni nel miglior modo possibile”. Alla fine del 2013 la Commissione ha presentato cinque azioni per cambiare marcia in materia di libera circolazione delle persone, a vantaggio dei cittadini, della crescita e dell’occupazione nell’Ue. Una di queste azioni riguarda le esigenze delle autorità locali, che dovrebbero essere aiutate, in particolare, a condividere le migliori prassi attuate in Europa per applicare le regole sulla libera circolazione e per affrontare i problemi di inclusione sociale ad essa collegati. La Conferenza congiunta dei sindaci riunirà sindaci e rappresentanti di autorità locali per discutere sull’incidenza della mobilità all’interno dell’Ue a livello locale. Questa è la seconda delle cinque azioni che viene completata, dopo la pubblicazione, avvenuta il 13 gennaio 2014, di una guida pratica sulla “prova della residenza abituale”, da utilizzare per l’applicazione delle norme dell’Ue sul coordinamento della sicurezza sociale (cfr. Ip/14/13). In base ai rigidi criteri di questa prova, i cittadini che non lavorano possono accedere alla sicurezza sociale in un altro Stato membro solo dopo aver effettivamente trasferito il loro centro d’interesse in tale Stato (ad esempio, se vi risiede la loro famiglia). La Commissione ha inoltre condotto uno studio sull’incidenza della libera circolazione dei cittadini a livello locale, che presenterà e pubblicherà l’11 febbraio in occasione della Conferenza. Lo studio esamina la situazione in sei città dell’Ue (Barcellona, Dublino, Amburgo, Lille, Praga e Torino), per ognuna delle quali individua alcuni esempi di migliori prassi per affrontare le sfide potenziali della libera circolazione.  
   
   
IL PARLAMENTO EUROPEO CHIEDE UNA TABELLA DI MARCIA EUROPEA PER PROTEGGERE I DIRITTI LGBTI  
 
Strasburgo, 5 febbraio 2014 - L´ue dovrebbe istituire una tabella di marcia per garantire la tutela dei diritti fondamentali delle persone lesbiche, gay, bisessuali, transgender e intersessuali (Lgbti), secondo una risoluzione non legislativa approvata dal Parlamento martedì. Il sondaggio condotto nel 2013 dall´Agenzia dell´Unione europea per i diritti fondamentali aveva infatti rilevato che il 47% delle persone Lgbt si sentiva discriminato o molestato e il 26% era stato aggredito fisicamente nel 2012. "L´omofobia non deve più essere tollerata in Europa. Molti di noi, lesbiche, gay, bisessuali, transgender e intersessuali hanno vissuto, per troppo tempo, la propria vita nella paura. Paura di tenersi per mano in strada, paura di essere insultati, paura di essere buttati fuori dalle nostre case, scuole o posti di lavoro. Nella mia relazione si evidenzia che l´Unione europea deve agire in tal senso, in modo che anche noi si possa godere dei diritti garantiti a tutti nell´Ue", ha affermato la relatrice Ulrike Lunacek (Verdi/ale, At). Nella risoluzione, adottata con 394 voti a favore, 176 contrari e 72 astensioni, il Parlamento deplora con forza che nell‘Ue i diritti fondamentali delle persone Lgbti non siano ancora pienamente rispettati e invita la Commissione, gli Stati membri e le agenzie europee a lavorare insieme su una "politica globale pluriennale" - in altre parole una tabella di marcia, una strategia o un piano d´azione - per garantire piena protezione di tali diritti. I deputati hanno stabilito una serie di obiettivi che dovrebbero essere affrontati nella tabella di marcia, in settori quali l´occupazione, l´istruzione, la sanità, i beni e servizi, le famiglie e la libertà di movimento, la libertà di espressione, i crimini d´odio e l´asilo. La risoluzione afferma chiaramente che tale politica globale deve rispettare le competenze degli Stati membri. Famiglie e libertà di circolazione - La Commissione dovrebbe elaborare orientamenti per garantire l´attuazione delle direttive relative al diritto dei cittadini Ue e dei loro familiari di circolare e soggiornare liberamente nel territorio degli Stati membri e al diritto alla riunificazione familiare per assicurare il rispetto di tutte le forme di famiglia riconosciute a livello giuridico dalla leggi nazionali degli Stati membri. Politiche anti-bullismo - Nel campo dell´istruzione, la Commissione dovrebbe promuovere l´uguaglianza e la non discriminazione per motivi di orientamento sessuale in tutti i suoi programmi per la gioventù e l´istruzione. I deputati chiedono inoltre di agevolare la condivisione di buone prassi fra gli Stati membri nell´ambito dell´istruzione formale, anche a livello di materiali didattici e di politiche di lotta al bullismo e alla discriminazione. Persone transgender - I deputati affermano che gli Stati membri dovrebbero "introdurre procedure di riconoscimento giuridico di genere, oppure rivedere quelle esistenti, onde garantire il pieno rispetto del diritto dei transgender alla dignità e all´integrità fisica ", ad esempio, vietando la sterilizzazione forzata. Inoltre, la Commissione dovrebbe continuare a collaborare con l´Organizzazione Mondiale della Sanità per smettere di considerare le persone transessuali malati di mente. Crimini d’odio - Il Parlamento chiede la revisione della decisione quadro in vigore sulla lotta contro talune forme ed espressioni di razzismo e xenofobia mediante il diritto penale, per includervi i crimini d’odio e l’incitamento all’odio sulla base dell´orientamento sessuale e l´identità di genere.  
   
   
DOCUMENTI PUBBLICI: IL PARLAMENTO EUROPEO APPOGGIA LA PROPOSTA DELLA COMMISSIONE DI RIDURRE DRASTICAMENTE LA BUROCRAZIA NEGLI STATI MEMBRI  
 
 Strasburgo, 5 febbraio 2014 – Il Parlamento europeo ha votato ieri, con una schiacciante maggioranza (573 a, 62 contrari e 44 astenuti) per sostenere la proposta della Commissione europea di farla finita con esercizi-stampaggio gomma burocratici per i cittadini e le imprese degli Stati membri ( Ip/13/355 ) . Attualmente, i cittadini che si trasferiscono in un altro paese dell´Ue devono spendere tempo e denaro per dimostrare che i loro documenti pubblici provenienti da un altro Stato membro (come certificati di nascita o di matrimonio) sono autentici. Le imprese che operano attraverso le frontiere dell´Ue nel mercato unico dell´Ue sono anche colpiti in quanto sono spesso tenuti a produrre una serie di documenti pubblici certificati al fine di dimostrare il loro status giuridico in cui operano a livello transfrontaliero. Il voto di oggi al Parlamento europeo sostiene l´iniziativa della Commissione di eliminare una serie di requisiti amministrativi arcani, come il timbro Apostille, che gli Stati membri richiedono ancora di certificare i documenti pubblici per le persone che vivono e lavorano in altri paesi dell´Ue. " cittadini dell´Unione europea dovrebbero essere in grado di vivere, muoversi e lavorare in altri paesi dell´Ue facilmente come possono nei loro paesi d´origine. Se i cittadini possono muoversi liberamente, così dovrebbe loro documenti ", ha detto la Vicepresidente Viviane Reding, Commissaria europea per la Giustizia. "requisiti burocratici come il timbro Apostille sono le reliquie di un´epoca diversa. La riforma semplificherà le procedure ei cittadini e le imprese sicure problemi e denaro. Voglio ringraziare il Parlamento europeo e il suo relatore, Bernhard Rapkay, per il loro sostegno. Continuerò a lavorare con il Parlamento europeo e dai ministri in seno al Consiglio - per una rapida adozione di questa proposta e contro tutti i tentativi che cercano di re-introdurre requisiti per francobolli per determinati documenti pubblici. " Secondo la proposta della Commissione, i cittadini e le imprese non dovranno più fornire costose versioni "legalizzati" o traduzioni "certificate" di documenti ufficiali quando, per esempio, la registrazione di una casa o di un´azienda, sposarsi, o richiedere la carta di soggiorno. Abolire questi requisiti farà risparmiare i cittadini e le imprese dell´Ue fino a 330 milioni di euro, senza contare il tempo risparmiato e disagi evitato. Dodici le categorie di documenti pubblici 1 sarebbero automaticamente esentati dalla formalità come ´apostille´ e ´legalizzazione´ - che sono attualmente richiesti per circa 1,4 milioni di documenti all´interno dell´Unione europea ogni anno. Il voto del Parlamento europeo conferma la logica della proposta della Commissione e introduce modifiche per i seguenti aspetti: Campo di applicazione: l´elenco dei documenti pubblici è espanso 12-20 e comprende i documenti delle autorità dell´Ue (in aggiunta ai documenti rilasciati dagli Stati membri come proposto dalla Commissione). Documenti sulla sicurezza sociale, patenti di guida e di status di immigrazione vengono aggiunti alla lista, tra gli altri. Il maggior numero di documenti coperti aumenterà ulteriormente i benefici attesi per i cittadini e le imprese. Formulari standard dell´Unione Europea (vedi esempio in allegato): Il Parlamento europeo si espande l´elenco dei moduli standard opzionali proposti dalla Commissione, da cinque a 16. L´elenco include ora, tra gli altri, i moduli standard in materia di cittadinanza e la nazionalità, l´assenza di precedenti penali, residence, registrare educativo e disabilità. Traduzioni: le autorità possono richiedere una traduzione giurata di documenti pubblici solo nei casi relativi a beni immobili, società e altre persone giuridiche. Per quanto riguarda altri tipi di documenti pubblici, traduzioni non certificate devono essere accettati. Le nuove norme avranno alcun impatto sul riconoscimento del contenuto o gli effetti dei documenti in questione. Saranno solo contribuire a dimostrare l´autenticità del documento pubblico, per esempio, se una firma è autentica e la qualità in cui il titolare carica pubblica è la firma. Questo dovrà essere reciprocamente accettata tra gli Stati membri, senza requisiti supplementari di certificazione. Prossimi passi: voto in plenaria di oggi da parte del Parlamento europeo segue un parere positivo sull´iniziativa della commissione giuridica (Juri) del Comitato ( Memo/13/1167 .) per diventare legge la proposta di regolamento dovranno ora essere adottato dal Consiglio dei Ministri utilizzando la "procedura legislativa ordinaria" (codecisione).  
   
   
PARLAMENTO EUROPEO: NUOVE REGOLE ANTI-SFRUTTAMENTO PER I LAVORATORI STAGIONALI EXTRACOMUNITARI  
 
Strasburgo, 5 febbraio 2014 - Ogni anno, più di 100.000 lavoratori vengono in Europa per lavorare in settori che necessitano di manodopera stagionale, l´agricoltura o il turismo. Mercoledì 5 febbraio il Parlamento vota le prime norme dell´Ue in materia di lavoratori stagionali non europei. Le norme mirano a porre fine allo sfruttamento dei lavoratori stagionali e a stabilire delle condizioni di lavoro dignitose per i lavoratori migranti. Abbiamo parlato con il relatore, Claude Moraes, europarlamentare laburista inglese. Come potranno beneficiare di queste nuove norme i lavoratori stagionali extracomunitari? E i lavoratori dell´Ue? Per la prima volta i lavoratori stagionali extracomunitari avranno il diritto a varie prestazioni, come una sistemazione adeguata, il diritto di prolungare il soggiorno o di cambiare il datore di lavoro. Alcuni articoli della legislazione prevedono la parità di trattamento, una norma a tutela del licenziamento e un regime di ispezioni. Senza regimi sanzionatori e di ispezione questi impegni non sarebbero che delle buone intenzioni. Questo farà sì che i lavoratori stagionali extracomunitari non vengano sfruttati. Migliorare gli standard per una categoria di lavoratori permetterà di elevare gli standard anche per gli altri. A suo parere, le nuove norme metteranno fine al dumping sociale dei lavoratori stagionali comunitari ed extracomunitari? Anche se la disoccupazione ha raggiunto dei tassi molto alti nell´Ue, ci sono dei settori che necessitano una manodopera dai paesi terzi. Dobbiamo garantire che sia fatto in modo ragionevole con degli standard adeguati. Se non implementiamo questo tipo di legislazione, allora avremo un rischio di dumping sociale e di sfruttamento. Certamente le nuove regole non risolveranno tutti i problemi dal giorno alla notte, ma sarà un grande passo in avanti nella giusta direzione. Il Parlamento ha chiesto una maggiore protezione per i lavoratori stagionali extracomunitari anche se alcuni Stati membri temevano dei costi aggiuntivi. Sono fondati questi timori? Non credo che questa normativa avrebbe potuto essere adottata se gli Stati membri fossero stati contrari. La linea di fondo è che i datori di lavoro erano pienamente coscienti del fatto che dei lavoratori trattati bene sono anche più produttivi.  
   
   
RELAZIONI UE-UCRAINA: IL PASSATO, IL PRESENTE E UN FUTURO NEBULOSO?  
 
Strasnurgo, 5 gennaio 2014 - Cosa è successo in Ucraina dal 2004 al 2014? I rapporti tra Ue e Ucraina sembravano promettenti. Il paese era avviato verso l´integrazione europea nonostante l´accordo di associazione fosse oscurato dalla prigionia dei leader dell´opposizione Yulia Tymoshenko e Yuriy Lutsenko. Tuttavia, il governo ucraino ha deciso di sospendere i colloqui con l´Ue nel mese di novembre, provocando delle proteste feroci ancora in corso. Come si è arrivati alla situazione attuale? Scoprilo grazie alla nostra timeline interattiva degli eventi I deputati discuteranno la crisi politica in Ucraina il 5 febbraio e voteranno una risoluzione il giorno successivo.  
   
   
AIUTI DI STATO: LA COMMISSIONE APPROVA LA CARTA DEGLI AIUTI REGIONALI 2014-2020 PER LA REPUBBLICA CECA  
 
 Bruxelles, 5 febbraio 2014 - La Commissione europea ha approvato la mappa della Repubblica Ceca per la concessione di aiuti di Stato tra il 2014 e il 2020 gli aiuti regionali nel quadro dei nuovi orientamenti sugli aiuti regionali della Commissione adottati dalla Commissione nel giugno 2013 (cfr. Ip/13/569 ) . Le nuove linee guida stabilite le condizioni in cui gli Stati membri possono concedere aiuti di Stato alle imprese ai fini dello sviluppo regionale. Esse mirano a promuovere la crescita e promuovere una maggiore coesione nel mercato unico. Vicepresidente della Commissione responsabile della politica di concorrenza Joaquín Almunia, ha dichiarato: "La nuova mappa definisce un quadro che permetterà alle autorità ceche a sostenere gli investimenti nelle regioni che coprono quasi il 90% della popolazione ´´. La carta degli aiuti regionali di uno Stato membro definisce le regioni ammissibili ai sensi delle norme sugli aiuti di Stato comunitari per gli aiuti agli investimenti regionali concessi dalle autorità nazionali e stabilisce i livelli massimi di aiuto per le imprese nelle regioni ammissibili. L´adozione della sua carta degli aiuti regionali assicura la continuità della politica regionale ceco. Sarà in vigore dal 1 ° luglio 2014 al 31 dicembre 2020. Articolo 107 (3) (a), del trattato sul funzionamento dell´Unione europea (Tfue) consente agli Stati membri di concedere aiuti di Stato per favorire lo sviluppo economico delle regioni ove il tenore di vita sia anormalmente basso, oppure si abbia una grave forma di sottoccupazione. Gli orientamenti sugli aiuti regionali definiscono questo tipo di regioni con un Pil inferiore al 75% della media Ue. In linea con questi principi, le regioni che coprono 88,10% della popolazione della Repubblica ceca continueranno a beneficiare di aiuti regionali agli investimenti ad un´intensità massima del 25% dei costi ammissibili del progetto di investimento. Considerando che le intensità degli aiuti complessivi sono lievemente diminuiti rispetto alla mappa precedente aiuto (tra i 5 ei 15 punti percentuali, a seconda della regione), la copertura della popolazione rimane pressoché identico. Ciò è in linea con l´approccio globale degli orientamenti sugli aiuti regionali, che mirano a sostenere le regioni più svantaggiate d´Europa . La regione della città di Praga, dove 11,9% della popolazione ceca vive, ha un Pil pro capite superiore a 100% della media dell´Ue e quindi non beneficiare di aiuti regionali dal 1 ° luglio 2014 e il 31 dicembre 2020. Questo non modifica la situazione attuale, dal momento che questa regione ha cessato di essere ammissibile agli aiuti ai sensi mappa nel 2009, dopo un periodo transitorio in cui l´aiuto è stato permesso in parte della regione con un´intensità di aiuto del 10%.  
   
   
MEDIATORE: LA COMMISSIONE PUBBLICA I DOCUMENTI DI ADESIONE ALL´EURO DELLA GRECIA  
 
Bruxelles, 5 febbraio 2014 - Il Mediatore europeo, Emily O´reilly , ha elogiato la Commissione europea che ha rilasciato 140 documenti di adesione della Grecia alla zona euro nel 2001. In precedenza, un giornalista tedesco si era lamentato, inizialmente era solo l´accesso ad alcuni documenti sono stati concessi. Emily O´reilly ha detto: "Soprattutto in tempi di crisi è fondamentale che l´opinione pubblica europea capisce come decisioni importanti sono venuti su questo influenzare tutte le nostre vite in Europa è ancora sentita colpiti da queste decisioni, i ruoli che i vari attori .. Giocato deve essere chiaro in modo che possiamo trarre lezioni per il futuro. " 140 i documenti per la Grecia relazioni di convergenza e altri documenti - Un giornalista tedesco ha chiesto nel novembre 2011 i documenti per l´adesione della Grecia alla zona euro, che sono state fatte tra gennaio 1999 e giugno 2000. Voleva vedere tutti i documenti sulle relazioni della Grecia convergenza e altri documenti di riferimento, lettere ed e-mail scambiate tra i diversi servizi della Commissione, le autorità greche e le autorità degli altri Stati membri dell´Ue erano stati. Tra la Commissione pertinente servizi inclusi l´ufficio del Presidente della Commissione Prodi, i gabinetti dei Commissari responsabili, diverse direzioni generali e il Segretariato generale. Perché ha ricevuto solo un accesso molto limitato ad alcuni dei documenti richiesti, il giornalista ha disputato aprile 2012 al Mediatore. La Commissione ha giustificato il ritardo con de r complessità della richiesta e ha sottolineato che alcuni documenti datati da un periodo in cui non c´erano registrazione elettronica. Dopo l´apertura dell´inchiesta e l´ispezione dei file rilevanti da parte dell´Ufficio del Difensore civico, il Segretariato generale della Commissione ha varato un piano d´azione per accelerare l´elaborazione della richiesta. Infine, la Commissione ha individuato 140 documenti e li fece tutti i giornalisti.  
   
   
MARONI A SCOLA:SOSTENIAMO OCCUPAZIONE PER DIGNITÀ PERSONA  
 
Milano, 5 febbraio 2014 - "Negli anni le sue profonde riflessioni sull´identità, sulle radici della nostra cultura, sul rapporto fra religione e politica, governo e bene comune, hanno offerto preziosi e condivisibili spunti a chi, come noi, è impegnato quotidianamente nel difficile compito affidatogli dai cittadini". Lo ha detto il presidente della Regione Lombardia Roberto Maroni durante il suo intervento nell´Aula di Palazzo Pirelli dove è stato in visita l´arcivescovo della Diocesi Ambrosiana Angelo Scola. Lavoriamo Per Tutelare Operosità Nostra Terra - Nel suo intervento di saluto al cardinale Angelo Scola, ospite del Consiglio regionale, il presidente della Regione Lombardia Roberto Maroni ha voluto ricordare l´impegno della sua giunta per sostenere l´occupazione e l´impresa. Lo ha fatto citando una frase di Papa Francesco ´dove non c´è il lavoro, manca la dignità´, pronunciata dal Santo Padre a Cagliari, di fronte a un gruppo di cassaintegrati e disoccupati. "È proprio per salvaguardare quella dignità degli uomini e delle donne di questa regione - ha osservato Maroni - che ogni giorno ci impegniamo sui fronti dell´occupazione e del sostegno alle aziende, conduciamo trattative nei casi di crisi, troviamo risorse da allocare, ci impegniamo per il rilancio dei distretti produttivi, investiamo energie e soldi: perché in questo lungo e difficile momento di crisi non si perda e nemmeno svilisca l´operosità di questa terra, il valore dei suoi cittadini, il grande potenziale delle sue imprese". Rispettare Radici E Guardare Al Futuro - "Profonda sintonia sulla necessità di un nuovo Umanesimo e sul richiamo, molto attuale, in riferimento a Expo, alla sobrietà e al necessario mutamento negli stili di vita". Lo ha detto il presidente della Regione Lombardia Roberto Maroni nel suo intervento di oggi in Consiglio regionale, dove è ospite l´arcivescovo di Milano Angelo Scola. Il presidente ha ricordato di aver ascoltato queste osservazioni del cardinale durante i Vespri dell´anno passato in Sant´ambrogio. "Ho condiviso questi aspetti - ha detto Maroni -, perché li ritrovo nel nostro impegno di governo. Il tema del cibo, infatti, non riguarda solo chi non ne ha, ma anche chi - sovente - se ne serve male". "Così come condivido - ha proseguito - il richiamo a rispettare le nostre radici, da un lato, e, dall´altro, soprattutto a edificare un nuovo futuro, che tenga conto della nostra profonda e ricca identità e al contempo valorizzi le nostre potenzialità e soprattutto quelle dei giovani. Coinvolgere Territori - Il presidente, citando Sant´agostino, (´Nutre l´anima solo ciò che la rallegra´) ha ricordato che "al centro della Lombardia che si prepara all´Expo non c´è soltanto l´attenzione all´alimentazione e alle risorse naturali della Terra, ma anche il valore dell´umano, la cultura, la formazione, l´educazione, la musica, l´arte". "Con questo spirito, in vista di Expo - ha fatto sapere - stiamo per partire con un tour in Lombardia, per un coinvolgimento consapevole, ma anche allegro, dei territori". Sostegno A Istruzione E Volontariato - Infine Maroni ha ricordato il sostegno della Regione "alla rete di servizi e solidarietà che arricchisce il territorio lombardo, le associazioni, le università, le scuole". "La scorsa settimana - ha sottolineato - la Giunta ha confermato la ´Dote Scuola´ proprio per sostenere la libertà di scelta delle famiglie nell´educazione dei propri figli. Lo stesso approccio muove il sostegno di Regione Lombardia al volontariato e agli oratori, cellula fondamentale del tessuto sociale lombardo".  
   
   
MARONI: VOGLIAMO INTENSIFICARE I RAPPORTI CON IL CANADA  
 
Milano, 5 febbraio 2014 - "Sono molto interessato a intensificare i rapporti tra la Lombardia e il Canada e l´incontro di questo pomeriggio con l´ambasciatore canadese in Italia ha confermato l´interesse da parte del Canada ad avere più stretti rapporti con la Lombardia". Lo ha spiegato il presidente della Regione Lombardia Roberto Maroni, al termine dell´incontro avuto a Palazzo Lombardia con l´ambasciatore canadese in Italia Peter Mcgovern. "L´ambasciatore del Canada - ha osservato il presidente - ha sottolineato l´importanza dei rapporti tra il Canada e la Lombardia e ha confermato che il Canada vuole intensificare i rapporti con la Lombardia e con le altre Regioni dei ´Quattro motori per l´Europa´". A Ottobre Tappa World Expo Tour Nel Quebec - "Nel corso del colloquio - ha reso noto Maroni - ho annunciato all´ambasciatore una tappa del World Expo Tour a ottobre in Quebec, dove porteremo una delegazione di nostre imprese". "Il Canada - ha rilevato il presidente - sta concludendo un accordo di libero scambio con l´Europa e la Lombarda è molto interessata agli sviluppi di questo accordo, perché generebbe un aumento dell´export dall´Europa in Canada di circa 11 miliardi di euro: la Lombardia rappresenta il 30 per cento dell´export italiano in Canada, per cui un aumento di 11 miliardi di euro di export di prodotti europei verso il Canada favorirebbe molto la Lombardia e le imprese lombarde".  
   
   
CAMPANIA: REDDITO DISPONIBILE DELLE FAMIGLIE TIENE MEGLIO CHE IN ALTRE REGIONI  
 
Napoli, 5 febbraio 2014 - Nel 2012 il reddito disponibile delle famiglie in valori correnti diminuisce, rispetto all´anno precedente, in tutte le regioni italiane. La Campania pur con tutte le difficoltà cui si è dovuto far fronte ha fatto registrare nel 2012, rispetto al 2011, una riduzione del reddito disponibile delle famiglie (-203 Euro) inferiore sia a quella della media nazionale (-383 Euro) che di molte Regioni del Nord. Non va inoltre tralasciato che sul reddito disponibile delle famiglie ha pesato in particolare l’aspetto fiscale; infatti i cittadini del Mezzogiorno pagano più tasse sia di quelli del Nord che di quelli del Centro, non in valore assoluto ma in termini di peso sul Pil nonostante questo si sia ridotto nell’intero Sud ed in Campania di oltre il 10% dal 2007. Infine il progressivo taglio dei trasferimenti, particolarmente pesante negli ultimi anni, e il basso ammontare degli investimenti non aiutano la situazione. La Regione Campania sta facendo la sua parte ma per uscire dall’impasse bisogna alleggerire la pressione fiscale e contributiva su imprese e famiglie riavviando gli investimenti e la domanda interna.  
   
   
CAMPANIA DATI ISTAT ? RIPRESA IN ATTO RISPETTO AL SUD. SITUAZIONE DIFFICILE DA TROPPI ANNI, GOVERNO INTERVENGA  
 
 Napoli, 5 febbraio 2014 - I dati Istat fotografano una realtà nota. Eppure i dati letti, nel corso degli anni ed in riferimento alle altre Regioni, confermano la ripresa della Regione che recupera circa 100 euro pro capite sulle altre Regioni del Sud. Ma i dati non ci consolano ma ci inducono a lavorare sempre di più ed a chiedere al Governo una maggiore consapevolezza. Se si vanno a consultare le serie storiche dell’Istat è possibile rilevare che dal 1995 ad oggi la Regione Campania, così come anche le altre Regioni del Mezzogiorno ha sempre avuto un basso livello del reddito disponibile, tuttavia negli ultimi anni la significativa riduzione del Pil, il taglio dei trasferimenti e l’aumento della pressione fiscale hanno determinato un aumento del divario tra le Regioni del Mezzogiorno, in particolare la Campania, e quelle del Centro e del Nord. La situazione in Campania non è semplice ma le politiche messe in campo dalla Giunta, dalla accelerazione della spesa, agli investimenti fino alle misure del Dl 35, contiamo di invertire in maniera più incisiva il trend. Non possiamo da soli. Il Governo deve assumere il Sud come priorità. Se non si alleggerisce la pressione fiscale e contributiva sulle imprese, nonché la pressione fiscale sulle persone fisiche non ci saranno mai dati molo diversi.  
   
   
CAMPANIA: CALDORO, SU DERIVATI AVANTI PER DIFENDERE CITTADINI  
 
Napoli, 5 febbraio 2014 - "Andremo avanti con determinazione per difendere i cittadini campani". Cosi il presidente della Regione Campania, Stefano Caldoro sulla delibera di Giunta con cui viene avviata una procedura comparativa pubblica per la selezione di un gruppo di professionisti per assistere la Regione nelle attività legate ai contratti derivati stipulati negli anni 2003, 2004 e 2006. "Siamo disponibili a dialogare con il sistema bancario e se necessario, allo stesso tempo, a difenderci nelle sedi opportune. Sono certo - aggiunge Caldoro - prevarrà il buon senso e la responsabilità da parte di tutti” "Ci affidiamo ad esperti, lo faremo garantendo come sempre massima trasparenza, e non rinunceremo alle nostre buone ragioni" conclude il Presidente.  
   
   
DERIVATI, VIA A PROCEDURA COMPARATIVA PUBBLICA  
 
Napoli, 5 febbraio 2014 - E’ stata pubblicata sul Bollettino ufficiale la delibera di Giunta con cui viene avviata una procedura comparativa pubblica per la selezione di un gruppo di professionisti per assistere la Regione nelle attività legate ai contratti derivati stipulati negli anni 2003, 2004 e 2006. La decisione scaturisce dalla ferma intenzione di rivedere i citati contratti alla luce dell´esperienza dottrinale e giurisprudenziale maturata nel periodo dalla loro stipulazione ad oggi, in collaborazione con le stesse banche controparti. In tal senso, la Regione auspica che vi possa essere un sereno confronto con le banche controparti, appena saranno state ultimate tutte le fasi per la scelta dello studio professionale. Pr questo motivo non sono state avviate iniziative contenziose, alle quali altri enti territoriali hanno ritenuto, invece, di fare immediatamente ricorso, rendendo più complessa la problematica, sia per l´ampliamento della platea degli interlocutori, sia per le diverse giurisdizioni potenzialmente competenti e per i diversi gradi di giudizio interessati per giungere ad una soluzione finale. La prudenza della Regione è legata all´auspicio di giungere ad un risultato condiviso escludendo un contenzioso non solo costoso, ma sicuramente anche con impiego di tempi prevedibilmente lunghi. I contatti con le quattro banche controparti nel derivato 2003, e con le cinque banche controparti per il derivato del 2006 sono iniziati sulla base della relazione predisposta dallo studio associato Cedrini-urbinati-zamagni, che ricevette un incarico di consulenza a seguito della decisione del presidente Caldoro di fare chiarezza sui contratti sottoscritti nel 2003 e nel 2006 e delle informative prodotte dall’assessorato al Bilancio. Tre su quattro delle banche controparti, Dexia Crediop S.p.a., Intesa Sanpaolo S.p.a. E Bnl S.p.a. Hanno citato la Regione Campania dinanzi all´Alta Corte di Giustizia di Londra per l’accertamento dell’asserita validità ed efficacia dei contratti derivati di interest rate swap da ciascuna stipulati nell’ottobre del 2003. Dette banche, su invito della Regione motivato dalla possibilità di scegliere uno studio professionale per una soluzione concordata, hanno accordato una sospensiva fino al 31 gennaio 2014. I tempi burocratici hanno dimostrato l´esiguità del termine di sospensione, per cui è stata formulata dalla Regione agli Istituti di credito un´ulteriore richiesta di sospensione fino al 30 aprile 2014. “Ora – sottolinea l’assessore al Bilancio Gaetano Giancane -dipenderà solo dalle banche se accedere alla richiesta, o se continuare con il contenzioso dalle stesse avviato presso l´Alta Corte di Londra. In quest’ultimo caso, la Regione è pronta a difendersi presso l´Alta Corte e ad aprire contenziosi anche su altri fronti, finora non toccati avendo voluto privilegiare la ricerca di soluzioni concordate alle decisioni dei giudici.”  
   
   
CAMPANIA DATI ISTAT ? RIPRESA IN ATTO RISPETTO AL SUD. SITUAZIONE DIFFICILE DA TROPPI ANNI, GOVERNO INTERVENGA  
 
Napoli, 5 febbraio 2014 - I dati Istat fotografano una realtà nota. Eppure i dati letti, nel corso degli anni ed in riferimento alle altre Regioni, confermano la ripresa della Regione che recupera circa 100 euro pro capite sulle altre Regioni del Sud. Ma i dati non ci consolano ma ci inducono a lavorare sempre di più ed a chiedere al Governo una maggiore consapevolezza. Se si vanno a consultare le serie storiche dell’Istat è possibile rilevare che dal 1995 ad oggi la Regione Campania, così come anche le altre Regioni del Mezzogiorno ha sempre avuto un basso livello del reddito disponibile, tuttavia negli ultimi anni la significativa riduzione del Pil, il taglio dei trasferimenti e l’aumento della pressione fiscale hanno determinato un aumento del divario tra le Regioni del Mezzogiorno, in particolare la Campania, e quelle del Centro e del Nord. La situazione in Campania non è semplice ma le politiche messe in campo dalla Giunta, dalla accelerazione della spesa, agli investimenti fino alle misure del Dl 35, contiamo di invertire in maniera più incisiva il trend. Non possiamo da soli. Il Governo deve assumere il Sud come priorità. Se non si alleggerisce la pressione fiscale e contributiva sulle imprese, nonché la pressione fiscale sulle persone fisiche non ci saranno mai dati molo diversi.  
   
   
PROVINCIA DI FIRENZE, IL BILANCIO PER I PROSSIMI TRE ANNI. “LA NOSTRA PRESSIONE FISCALE? È LA PIÙ BASSA IN ITALIA”  
 
Firenze, 5 febbraio 2014 - Che fine faranno le Province? Mentre a livello nazionale impera il caos normativo la Provincia di Firenze guarda avanti e approva il bilancio di previsione per i prossimi 3 anni. “Un atto che può apparire assurdo nel momento in cui in Italia tutti parlano della chiusura delle Province – spiega il presidente Andrea Barducci - in realtà la legge vigente ci impone la predisposizione del Bilancio 2014/2016. Anzi, il bilancio triennale delle Province diventa uno strumento prezioso perché costituisce la base contabile per l’eventuale successione di altri enti, come le Città metropolitane o le Province di nuovo tipo”. “Da un punto di vista legislativo la situazione è ancora complessa – fa notare Barducci - La legge di stabilità approvata dal Governo ha istituito il commissariamento delle Province. Si tratta di un provvedimento che scadrà a giugno, ma è evidente che si è trattato di un escamotage deciso dal ministro Delrio al solo scopo di impedire l’avvio delle procedure elettorali per il rinnovo delle amministrazioni provinciali. Però lo stratagemma sul commissariamento rischia di non bastare, perché al momento la cosiddetta legge ‘Svuota Province’, che dovrebbe completare il quadro normativo, è ancora in attesa di approvazione da parte del Parlamento. Non oso immaginare cosa potrebbe succedere qualora, per un motivo qualsiasi compreso l’eventuale apertura di una crisi di governo, la legge sulle Province non venisse approvata in tempo. Purtroppo siamo in questa situazione dettata dalla demagogia imperante: anche il governo Letta, come aveva già fatto Monti, ha optato per l’ennesimo azzardo legislativo sulle Province, invece di seguire un percorso lineare di modifica costituzionale”. “Ormai nella contabilità delle Province non c’è più niente da ‘svuotare’ – commenta l’assessore al Bilancio, Tiziano Lepri – Il nostro caso è un esempio lampante: dal 2012 lo Stato ha sempre messo le mani nelle casse di Palazzo Medici Riccardi portandosi via complessivamente oltre 33 milioni di euro che erano destinati ai cittadini della Provincia di Firenze. Di fatto la legge ‘Svuota province’ sarà approvata quando non ci sarà più niente da risparmiare. Anzi, come ha fatto giustamente rilevare la Corte dei Conti, con il trasferimento delle competenze dalle Province ai Comuni e alle Regioni si produrranno dei costi aggiuntivi che al momento non sono stati individuati. Finora la legge voluta da Delrio ha scritto dei numeri, anche imprecisi per la verità, soltanto sulla voce ‘risparmio’. Però nessuno si è preso la briga di calcolare i costi che deriveranno dalla trasformazione delle Province. Un’anomalia che non è sfuggita alla magistratura contabile. A questo punto c’è il rischio di aumentare la spesa pubblica pur di far credere ai cittadini che si sta risparmiando”. In questo quadro di assoluta incertezza normativa e finanziaria la Provincia di Firenze ha fatto il suo dovere predisponendo il piano dei conti per gli anni 2014, 2015 e 2016. Entrare e uscite per importi annuali di circa 200 milioni. “Abbiamo programmato un bilancio triennale ispirato all’essenzialità – chiarisce Lepri - eliminando cioè tutte quelle voci di spesa che non riguardano i servizi prioritari che la Provincia deve garantire, ovvero: sicurezza del territorio, lavoro, mobilità, ambiente ed edilizia scolastica. Praticamente abbiamo azzerato i finanziamenti per sport, cultura, turismo etc. Mentre per l’agricoltura, caccia e pesca abbiamo previsto solo le risorse necessarie per mantenere i servizi amministrativi”. La Provincia di Firenze è riuscita a far quadrare i conti grazie anche al forte calo del numero dei dipendenti (843, il 13% in meno rispetto al 2009): in 5 anni la spesa per il personale si è ridotta da 41 a 35 milioni. Crolla anche la rata annuale pagata dalla Provincia per i mutui: nel 2014 si fermerà a 7 milioni, contro i 16 milioni e mezzo che venivano pagati nel 2009. “Con questo ritmo nel 2016 la Provincia di Firenze avrà azzerato ogni suo debito” commenta Tiziano Lepri, il quale ricorda anche i punti principali del piano triennale delle alienazioni che prevede la vendita di Mondeggi Lappeggi, dell’edificio che ospita la Questura e della caserma dei Vigili del fuoco di via La Farina. Pur dovendo sopportare tutti i tagli imposti dal Governo, la Provincia di Firenze è riuscita a ridurre la pressione fiscale che mediamente grava su ogni cittadino abitante nel territorio fiorentino. “Di fatto la nostra pressione fiscale è la più bassa in Italia (105,4% contro una media nazionale di 133,17%), escluse ovviamente le province autonome di Trento e Bolzano - chiarisce l’assessore Lepri – Per quanto riguarda l’assicurazione auto nel 2014 avremo una diminuzione di mezzo punto, quindi ci si ferma al 10,50% mentre la media nazionale è del 15,72. Anche per il tributo ambientale siamo di fronte ad una riduzione dal 5 al 4 % inerente la quota parte della Tares che riguarda il trattamento dei rifiuti. Percentuale che scende al 3% per i Comuni che nel 2012 hanno superato il 45% di raccolta differenziata. Resta ferma anche l’imposta di trascrizione sull’auto con una tariffa base di 3 euro al kw per chi lavora nel campo dei trasporti, autonoleggi e per i tassisti”.  
   
   
GIUNTA BOLZANO. INCONTRA PARTI SOCIALI: OK A RIDUZIONE DI PRESSIONE FISCALE, PIÙ POTERE D´ACQUISTO  
 
Bolzano, 5 febbraio 2014 - Gli sgravi fiscali e la semplificazione amministrativa a vantaggio di cittadini e imprese, le misure per rilanciare il potere d´acquisto: sono tra gli interventi principali illustrati dalla Giunta provinciale alle parti sociali nel vertice di oggi pomeriggio (4 febbraio) a Bolzano. Si attendono ora le osservazioni di sindacati e categorie economiche, che hanno apprezzato il nuovo metodo della concertazione. Un incontro con 23 organizzazioni, il primo di una serie, ha avviato a Palazzo Widmann il metodo della concertazione tra la Provincia e le parti sociali, "per approfondire le priorità nell´agenda della Giunta in tema di lavoro, economia, aiuti alle famiglie, e farlo sfruttando le competenze specifiche dei partner sociali", ha spiegato il presidente Arno Kompatscher. Gli sgravi fiscali previsti nel bilancio 2014 (no tax area sull´addizionale Irpef, riduzione di Irap per tutte le imprese, esenzione Imu su prima casa e fabbricati produttivi) sono stati discussi nelle due ore del vertice tra il presidente Kompatscher, gli Assessori e i rappresentanti di datori di lavoro e lavoratori. Prioritarie nell´agenda politica della Giunta provinciale saranno anche la revisione del bilancio provinciale e la semplificazione burocratica e organizzativa nella Pa, la formazione e la politica sociale. Il vicepresidente Christian Tommasini ha ricordato che i cambiamenti nella società e nella struttura familiare "portano a una nuova complessità e a nuove sfide che vanno affrontate con maggiore collaborazione, individuando bene gli obiettivi e le soluzioni condivise." Questa sorta di "patto con la cittadinanza - secondo Tommasini - dovrà portare a risultati concreti sul fronte della riduzione del carico fiscale, del recupero del potere di acquisto delle famiglie, delle scelte mirate nel settore dei contributi." Dai rappresentanti delle parti sociali sono arrivate valutazioni positive sul metodo di lavoro inaugurato dalla nuova Giunta provinciale: le proposte sulla riduzione della pressione fiscale per famiglie e imprese, sfruttando i margini di manovra dell´autonomia, nonché la revisione della spesa interna nei capitoli del bilancio provinciale sono giudicate condivisibili. Sindacati e categorie economiche hanno ribadito la volontà di sostenere responsabilmente l´azione della Provincia e di condividere il nuovo percorso. L´auspicio è che la concertazione continui a cadenza regolare sui grandi temi che investono il futuro della popolazione. Il presidente Kompatscher attende ora dai partecipanti le loro osservazioni sui temi approfonditi.  
   
   
GIUNTA BOLZANO: 93 MILIONI DI SGRAVI FISCALI PER FAMIGLIE E IMPRESE  
 
Bolzano. 5 febbraio 2014 - Ammontano a 93 milioni di euro gli sgravi fiscali individuati dalla Giunta provinciale a favore di famiglie e imprese. Dall´irpef all´Irap, sino alle imposte su prima casa e immobili produttivi. "Compenseremo le minori entrate con risparmi di spesa pubblica", ha annunciato il 4 febbraio al termine della seduta di Giunta il presidente Kompatscher. Prosegue la discussione sul bilancio di previsione 2014 e la legge finanziaria collegata. In attesa dell´incontro con le parti sociali, la Giunta provinciale ha fissato alcuni paletti riguardanti gli sgravi fiscali per famiglie e imprese annunciati nel programma di governo del nuovo esecutivo. "In totale - ha spiegato Arno Kompatscher - la Provincia rinuncerà a 93 milioni di euro di entrate. Questi minori fondi verranno spalmati tra il bilancio 2014, con 60 milioni di euro, e il bilancio 2015, con i restanti 33 milioni di euro: la compensazione avverrà con la riduzione di alcuni capitoli di spesa pubblica considerati non essenziali". Entrando nel dettaglio delle singole misure, Kompatscher ha parlato innanzitutto dell´addizionale Irpef, con la creazione di una no-tax area al di sotto dei 20mila euro. "In questo modo - ha ricordato - ogni singolo cittadino potrà risparmiare ogni anno 250 euro, che diventeranno di più se si calcola un nucleo familiare con più redditi. Questa misura comporterà minori entrate per 33 milioni di euro". Dalle famiglie alle imprese: ammontano a 5 milioni di euro gli sgravi sull´Irap, che verrà indistintamente tagliata del 10%, tranne che per banche e assicurazioni. "Un piccolo ma importante segnale - ha sottolineato il Presidente altoatesino - in un ambito nel quale già in passato la Provincia ha rinunciato a ben 85 milioni di entrate". Ammontano a circa 20 milioni di euro, invece, le minori entrate derivanti dall´abbattimento dell´imposta comunale sugli immobili produttivi, e sono sostanziosi i risparmi anche sulla prima casa. "Tassando tutti gli alloggi - ha spiegato Arno Kompatscher - si potrebbero incassare 44 milioni di euro, ma la nostra scelta è quella di liberare da ogni imposta le prime case, con esclusione di quelle considerate "di lusso". Ciò significa che dei potenziali 44 milioni ne incasseremo solamente 9: i restanti 35 milioni sono soldi che restano nelle tasche dei cittadini". Per quanto riguarda le minori entrate dei comuni derivanti proprio dal taglio delle imposte sugli immobili, Kompatscher ha precisato che "la Provincia, in accordo con il Consorzio dei Comuni, prevederà delle forme alternative di finanziamento a favore degli enti locali, recuperando risorse dalla contrazione della spese pubblica".  
   
   
PUGLIA: PRESENTAZIONE PIANO ANTICORRUZIONE E NOVITÀ TRASPARENZA  
 
Bari, 5 febbraio 2015- L’assessore alla Trasparenza e Cittadinanza Attiva, Guglielmo Minervini, ha partecipato oggi con il presidente Vendola alla conferenza stampa di presentazione della delibera che approva il piano triennale anticorruzione. Sono state illustrate – insieme al responsabile anticorruzione avv. Vittorio Triggiani e alla direttrice d’area Organizzazione Domenica Gattulli – le novità del piano della trasparenza, con le nuove funzionalità del sito www.Regione.puglia.it già on line. “Convocando questa conferenza – ha detto Minervini – non sapevamo della pubblicazione del rapporto Ue sui costi della corruzione nel nostro Paese che incide in maniera aborme sul fatturato delle imprese. Il nostro governo regionale ha deciso di andare in controtendenza, senza adempimenti burocratici, ma per riannodare il rapporto tra pubblica amministrazione e cittadini”. “Il piano triennale – continua – è uno strumento per razionalizzare i procedimenti amministrativi, censirli e pesarli in modo da classificarli secondo il rischio. Il lavoro è stato enorme, perché è stato necessario ricostruire i passaggi degli iter, trovando i responsabili per stabilire priorità e rischi. Questo per agire prima che intervenga la magistratura utilizzando i segnali che posso arrivare dalla discrezionalità che esiste su alcuni atti, ormai pochi dove essa è assoluta. Ma la discrezionalità è ancora evidente in molti passaggi che il piano mette in luce. Abbiamo voluto così creare degli anticorpi che agiscano in modo efficace secondo il rischio di infezione: quattro erano le aree a rischio secondo le indicazioni nazionali, la Regione Puglia ne ha messe in luce sei”. Per quanto riguarda il piano della trasparenza Minervini ha illustrato le nuove sezioni del sito. “Il 90% degli atti ora è consultabile sul sito in maniera aggregata senza dover andare a cercarli altrove. Solo l’elenco delle erogazioni e sovvenzioni raggruppa oltre 1100 pagine. Ma ci sono i compensi, i bilanci e quanto serve a chiunque per farsi un un’idea di come funziona la macchina. Metteremo questo strumento a disposizione degli enti regionali – tutti censiti – ma anche delle autonomie locali”.  
   
   
BOLZANO: PIÙ STRETTO RAPPORTO CON LA CONFERENZA STATO-REGIONI  
 
Bolzano, 5 febbraio 2014 - Rafforzare la presenza della Provincia di Bolzano nella Conferenza Stato-regioni: su questa esigenza ha concordato il 4 febbraio la Giunta provinciale, definendo le modalità operative per garantire un rapporto più puntuale con i lavori a Roma. "La Conferenza Stato-regioni è una sede istituzionale dove vengono affrontate e assunte decisioni importanti nei rapporti tra le Regioni e con il Governo, che in buona parte riguardano anche le autonomie", ha premesso il presidente Arno Kompatscher al termine della seduta di Giunta. Per questo il nuovo esecutivo provinciale ha deciso di rafforzare il rapporto con le Regioni anche attraverso una maggiore presenza politica nella Conferenza. Le modalità operative prevedono l´inserimento fisso all´ordine del giorno della seduta di Giunta del punto riguardante il calendario dei lavori della Conferenza Stato-regioni: in tal modo Presidente e Assessori potranno discutere le tematiche in agenda e coordinare la partecipazione ai lavori a Roma di un esponente politico della Provincia in rappresentanza di tutta la Giunta.  
   
   
LE CITTA’ METROPOLITANE: UNA RIFORMA PER IL RILANCIO DEL PAESE L´EVENTO GIOVEDÌ 6 FEBBRAIO A FIRENZE PALAZZO VECCHIO SALONE DEI CINQUECENTO  
 
 Firenze, 5 febbraio 2014 - L’evento, organizzato dalle Associazioni territoriali di Confindustria costitutive della Rete delle città metropolitane, intende promuovere l’analisi e il confronto sul valore delle aree metropolitane per le prospettive di sviluppo del sistema industriale e per la competitività del Paese nel suo complesso. Nell’ambito dell’iniziativa verrà presentato il Manifesto delle Aree Metropolitane italiane, con l’obiettivo di fornire una visione d’insieme e gli asset principali per un’efficace attuazione del modello di città del futuro...Parte l’Italia metropolitana. Senza fermate! Programma 9:00 Registrazione partecipanti 9:30 Indirizzo di saluto Matteo Renzi, Sindaco di Firenze. Apertura dei lavori Simone Bettini, Presidente di Confindustria Firenze. Lectio magistralis L’importanza delle città globali e delle grandi aree urbane nello scenario internazionale Benjamin Barber, The City University of New York . Economia e istituzioni Le aree metropolitane italiane per lo sviluppo del Paese Roberto Camagni, Politecnico di Milano . La costituzione delle città metropolitane: vincoli normativi e centralità delle funzioni Franco Bassanini, Presidente Fondazione Astrid. Le città metropolitane: una scelta fondamentale da non rinviare Giorgio Orsoni, Sindaco di Venezia e Coordinatore dei Sindaci delle Città Metropolitane – Anci. Il Manifesto delle Aree Metropolitane italiane Presentazione a cura di un rappresentante della Rete delle Associazioni Industriali Metropolitane. Discussione Intervengono i Presidenti della Rete Associazioni Industriali Metropolitane Modera Sarah Varetto, direttore di Sky Tg24. Conclusioni Graziano Delrio, Ministro per gli Affari regionali e per le autonomie locali. Giorgio Squinzi, Presidente di Confindustria. La chiusura del convegno è prevista alle ore 13:00.  
   
   
TRENTINO E VENETO: UTILE CONFRONTO SUI TEMI COMUNI  
 
Trento, 4 gennaio 2014 - Un´ora di confronto all´insegna della disponibilità e della concretezza, quella trascorsa ieri mattina a Palazzo Balbi, a Venezia, fra il presidente della Provincia autonoma di Trento, Ugo Rossi, e il presidente della Regione del Veneto, Luca Zaia. Molti i temi trattati, dalla viabilità alle grandi infrastrutture, come aeroporto e tunnel di base del Brennero, dal Fondo per i Comuni di confine alla Marmolada, fino al Centro di protonterapia. Il tutto all´interno di una cornice generale, quella che riguarda il rapporto fra Stato e Autonomie locali, che registra anche la disponibilità della Regione Veneto ad approfondire la proposta del residuo fiscale. Se sulla Valdastico rimangono ferme le posizioni, su un ampio spettro di temi il presidente della Provincia autonoma di Trento, Ugo Rossi, e il presidente della Regione Veneto, Luca Zaia, hanno tracciato alcune linee comuni sulle quali lavorare assieme. A partire proprio dall´opportunità rappresentata dal Centro di protonterapia, verso il quale si è registrato l´interesse, del Veneto, ad approfondire profili di collaborazione, considerato che il Centro trentino è ormai ultimato e può già funzionare a livello sperimentale. Fra gli altri argomenti anche l´aeroporto Catullo di cui è stata ribadita da entrambe le parti la sua strategicità, in relazione agli sviluppi futuri che avrà l´assetto aeroportuale del Nord Est, e la possibilità di perfezionare l´utilizzo del Fondo per i Comuni di confine per macro-progetti; in questo senso andranno approfonditi i ragionamenti sulla Marmolada, anche per dare contenuti al Protocollo di intesa già sottoscritto fra le due amministrazioni e altri enti nel 2002. Quello di oggi ha rappresentato un importante punto di inizio di una stagione di confronto: "E´ nostro dovere - ha commentato il presidente Rossi - cercare di mantenere saldi e vivi i rapporti con le regioni confinanti alla nostra, senza dimenticare che il cappello al ragionamento che abbiamo condotto con il collega del Veneto è rappresentato dalla situazione di evoluzione della riforma costituzionale e quindi dal ruolo che le Autonomie speciali e quelle ordinarie svolgeranno in questo processo. Per questo ho chiesto al presidente Zaia di darci la possibilità di approfondire il nostro progetto sul residuo fiscale, ovvero una modalità che garantisca risorse certe alla Provincia di Trento, ma che potrebbe essere applicata anche ad altre regioni d´Italia: il presidente della Regione del Veneto si è detto disponibile ad approfondire il percorso e credo che questo sia un passo importante e significativo".  
   
   
TRENTO: VIA AL REDDITO DI ATTIVAZIONE; PROSEGUE IL CONFRONTO SUL REDDITO DI CONTINUITÀ  
 
Trento, 5 febbraio 2014 - "Partiamo subito con il reddito di attivazione, per dare più tutele ai lavoratori trentini anticipando la riforma nazionale": questa la proposta formulata questo pomeriggio dal vice presidente e assessore allo sviluppo economico e lavoro Alessandro Olivi al tavolo per l´attuazione della delega sugli ammortizzatori sociali, convocato presso il palazzo della Provincia "in vista dell´impostazione della manovra di bilancio". Dopo la firma della convenzione con il Ministero del lavoro, il Trentino vuole dare concreta attuazione alla delega. Sul reddito di continuità è stata formulata la proposta di approfondire l´ipotesi di un fondo territoriale intercategoriale. Per i giovani Olivi ha proposto di costruire insieme alle parti sociali un modello più partecipato per far incontrare domanda e offerta di lavoro recuperando l´idea di una "Città dei mestieri". Il tema della riduzione del costo del lavoro, proposto dalle categorie produttive, rimane la sfida più importante: "Siamo pronti a coglierla e a ragionare su quanto è possibile fare attraverso le nostre competenze" ha aggiunto Olivi. Al tavolo erano presenti tutti i rappresentanti delle parti sociali invitate. "Il 2014 - ha spiegato Olivi - consegna ancora un quadro difficile sul fronte dell´occupazione, per questo in questa prima fase si ritiene prioritario intervenire nei confronti dei lavoratori che perdono il lavoro." Per quanto riguarda il reddito di attivazione il vice presidente Olivi ha illustrato una proposta che intende, con gradualità e facendo salvo il principio della condizionalità, introdurre un sistema di protezione sociale per i disoccupati che di fatto garantisce una più lunga durata del sostegno al reddito per i lavoratori che concludono il periodo coperto dall´Aspi nazionale. Attenzione particolare è riservata ai lavoratori over 55 e ai giovani percettori della Mini Aspi. Con il "pacchetto trentino" del reddito di attivazione si introducono quindi sia misure strutturali (prolungamento della Mini Aspi) sia misure congiunturali tese ad anticipare al 2014 le provvidenze che i lavoratori percepiranno a livello nazionale solo a partire dal 2016. Sul reddito di continuità il gruppo di lavoro si confronterà ancora. Da parte dell´esecutivo provinciale è stata formulata la proposta di approfondire l´ipotesi di un fondo territoriale intercategoriale. Per i giovani Olivi ha proposto di costruire insieme alle parti sociali un modello più partecipato per far incontrare domanda e offerta di lavoro recuperando l´idea di una "Città dei mestieri". "Non è un altro ufficio pubblico", ha sottolineato. E’ un luogo fisico e virtuale, è stato spiegato, dove giovani e famiglie possono trovare una risposta alla domanda sul “cosa fare da grande", dove i ragazzi possono capire cosa significhi intraprendere una professione piuttosto che un’altra; un luogo organizzato in partenariato con le parti sociali, le istituzioni scolastiche e l’università.  
   
   
DALLE CENERI DI CSEA, NASCA A TORINO L´AGENZIA FORMARETE LO SVILUPPO PASSA DALLA FORMAZIONE PROFESSIONALE"  
 
 Torino, 5 febbraio 2014 - Inaugurata ieri mattina a Torino nel comprensorio di Via Tempia la sede di Formarete, agenzia formativa nata sotto forma di cooperativa dalle ceneri di Csea . Durantela cerimonia di inaugurazione, l´assessore al lavoro della Provincia di Torino Carlo Chiama ha ringraziato "Carmelo Inì e tutti i lavoratori della cooperativa - ha detto - per la loro tenacia e forza d´animo nel voler portare avanti un progetto formativo come Formarete. La formazione professionale piemontese è un modello da esportare a livello professionale per qualità e successo dei ragazzi che frequentano i corsi. In un momento di crisi economica come quello che stiamo vivendo, noi possiamo competere con i Paesi emergenti soltanto attraverso la qualità dei nostri addetti e la formazione professionale oggi è un tassello importante per garantire qualità".  
   
   
AOSTA: AMMORTIZZATORI IN DEROGA ANNO 2014  
 
 Aosta, 5 febbraio 2014 - L’assessore alle attività produttive, Pierluigi Marquis, comunica che il 30 gennaio 2014 è stato siglato tra le parti sociali regionali l’Accordo per la gestione degli Ammortizzatori sociali in deroga durante il periodo transitorio dell’anno 2014. «Visto il perdurare della crisi occupazionale- precisa l’Assessore Pierluigi Marquis -, L’assessorato e le parti sociali hanno convenuto sulla necessità, anche per i primi sei mesi del 2014, di assicurare le condizioni per mantenere quanti più lavoratori possibili nel sistema produttivo. Si è convenuto quindi, nelle more delle nuove disposizioni a livello nazionale, di rinnovare in questo periodo transitorio, per garantire continuità, le regole dell’anno 2013, con alcune modifiche funzionali a risolvere i problemi dovuti al carattere transitorio del documento. Colgo l’occasione per ringraziare tutti i firmatari che, con sollecitudine, hanno esaminato e dato forma definitiva all’accordo». Le modalità operative per accedere ai benefici previsti sono pressoché invariate rispetto all’Accordo del 2013 e, fermo restando il limite massimo delle 52 settimane riferito alle imprese, la concessione della Cassa integrazione guadagni in deroga non potrà essere superiore ai 3 mesi, prorogabili sino a 6. Per quanto riguarda la mobilità in deroga invece il limite massimo è fissato in 6 mesi. Sono inoltre prorogate al 2014, sempre per un periodo massimo di 6 mesi, anche le concessioni di mobilità in deroga autorizzate sino al 31 dicembre dell’anno 2013. L’accordo stipulato è transitorio in quanto, all’entrata in vigore della nuova normativa nazionale, prevista dal decreto legge 54/2013, sarà rivisto in conformità alle disposizioni previste dal nuovo decreto interministeriale  
   
   
UMBRIA: CONTRO DIPENDENZA DA GIOCO D´AZZARDO PRESTO LEGGE REGIONALE  
 
 Perugia, 5 febbraio 2014 - Nei primi sei mesi del 2013 in Umbria sono stati spesi in giocate circa due milioni di euro al giorno. Per contenere e disincentivare il gioco d´azzardo la Giunta regionale intende, al più presto, approvare un disegno di legge: è quanto affermato stamani a Perugia dalla vicepresidente della Regione Umbria con delega al Welfare, Carla Casciari, durante la conferenza stampa organizzata per illustrare l´attività del gruppo di lavoro intersettoriale istituito dalla Giunta, su iniziativa della presidente della Regione Umbria, Catiuscia Marini, degli assessori alle politiche sociali, Carla Casciari e al commercio e tutela dei consumatori, Fabio Paparelli, con l´obiettivo di contrastare e prevenire il gioco patologico. "Il gioco compulsivo e quindi patologico - ha detto la vicepresidente - è ormai una vera piaga sociale e sanitaria. Si tratta in pratica, di vera dipendenza ´legale´ e senza uso di sostanze che, negli ultimi anni, ha visto anche in Umbria, un´espansione travolgente, trasversale a tutte le fasce d´età e condizioni socioeconomiche". Per contenere e conoscere in modo approfondito la diffusione del fenomeno in Umbria e definire un blocco di proposte operative, la Giunta regionale ha stabilito di istituire un gruppo di lavoro intersettoriale, che avvierà ufficialmente l´attività giovedì prossimo, composto da rappresentanti della Regione Umbria, dell´Anci, dell´Associazione Libera, dei due Consorzi delle Associazioni dei Consumatori, di Confcommercio e Confesercenti). Nello specifico, il gruppo di lavoro dovrà acquisire i dati e le informazioni relative alla diffusione del fenomeno in Umbria e dei problemi che vi sono connessi, per poi predisporre un disegno di legge regionale in materia. "In Consiglio regionale - riferisce la vicepresidente - sono stati già depositati due disegni di legge che prevedono tra le varie azioni anche degli obblighi precisi per i gestori delle attività commerciali e la formazione del personale che opera nelle sale da gioco. Mentre, nell´atto che ha definito le finalità del gruppo è prevista anche la predisposizione di un piano formativo per gli operatori sanitari, sociali e scolastici, l´individuazione di misure di incentivazione nei confronti degli esercizi che non ospitano slot machines, nonché la stesura di una carta deontologica che orienti gli operatori dei mass media a non trattare acriticamente e in forma seduttiva il gioco d´azzardo". La vicepresidente dopo aver ricordato che la forte diffusione del gioco d´azzardo è legata a fattori molteplici, ha riferito che anche in Umbria il fenomeno è dilagante". "Sarebbero infatti circa 365 i milioni spesi dagli umbri per giocare con le cosiddette ´new slot´ o ´videolottery´ nei primi 6 mesi dell´anno - ha detto - praticamente 2 milioni di euro al giorno. Nella nostra Regione - ha aggiunto - ci sono 92 sale di videolottery (di cui 60 a Perugia e 32 a Terni) e oltre 5.463 gli apparecchi new slot sparsi tra gli oltre 1.480 esercizi commerciali che li alloggiano. Contemporaneamente alla maggiore offerta - ha detto - cresce il numero dei giocatori compulsivi che si rivolge al Sert o agli sportelli attivati dalle associazioni. Un dato che contrasta con la forte promozione e incentivazione pubblicitaria dei giochi che, in alcuni casi, sono riconducibili integralmente nell´alveo dello Stato che ha creato un´organizzazione autonoma dei monopoli di stato (Aams) e con l´ampia offerta di proposte ad alto rischio, come le scommesse, i giochi di carte e da casinò e attraverso tutti gli strumenti informatici". Concludendo Casciari ha ricordato che "con il decreto Balduzzi il legislatore ha inserito nei Livelli Essenziali di Assistenza le prestazioni di prevenzione e cura della ludopatia che, ogni anno allo Stato comporta una spesa sanitaria, stimata tra i 6 e gli 8 miliardi di euro". "A far crescere il numero dei giocatori patologici - ha precisato il direttore del dipartimento dipendenze dell´Asl Foligno-spoleto, Sonia Biscontini - è anche la crisi. Infatti è ormai certo che, con l´aumentare delle difficoltà economiche, per larghi strati della popolazione, aumenta regolarmente anche la quota di denaro che ogni anno viene affidata al gioco, con importanti ripercussioni finanziarie e sociali sugli stessi interessati e sulle loro famiglie. I giocatori patologici sono affetti da un disturbo del controllo degli impulsi - ha spiegato - prevalentemente sono di sesso maschile e con un livello di scolarizzazione basso. Di frequente la dipendenza da gioco è associata all´abuso di alcolici, di fumo e psicofarmaci". Relativamente alle tipologie di gioco preferite, al primo posto per gli umbri c´è il "Gratta e Vinci", seguono il Lotto, le scommesse sportive, il gioco con le carte e infine, quelli on line, che coinvolgono anche e, soprattutto, i minori. Prevalentemente si gioca al bar tabacchi, presso le case di amici e nelle sale scommesse. Per il gioco on line, come prevedibile, non è identificato un luogo definito. "Il servizio avviato dall´Asl di Foligno - ha detto la dottoressa Biscontini - è stato il primo in Umbria. Nel primo anno di attività, quindi tra il 2010 e 2011, abbiamo trattato 5 casi, nel 2012 i pazienti sono stati 26, e 52 nel 2013. Dal 1 gennaio 2014 abbiamo già registrato 5 nuovi. Il dato avvalora l´importanza del lavoro svolto e del dilagare del fenomeno che non si argina con proibizionismo che alimenterebbe i circuiti illegali, ma con la prevenzione legata ad una crescita culturale delle nuove generazioni e dei gestori degli esercizi commerciali". In proposito a margine della conferenza stampa, l´assessore regionale al commercio ed alla tutela dei consumatori, Fabio Paparelli, ha precisato che "la normativa nazionale prevede per le attività commerciali il divieto di pubblicità, l´obbligo di esporre materiale informativo, il divieto di ingresso nelle sale gioco per i minori di diciotto anni e il rispetto delle distanze delle sale gioco dai cosiddetti luoghi sensibili. Arginare il fenomeno del gioco patologico - ha concluso Paparelli - è importante per il benessere della comunità e rappresenta un segno di civiltà che passa necessariamente da un maggiore coinvolgimento dei gestori delle attività commerciali. A tal fine nei bandi regionali verranno previsti incentivi per gli esercizi responsabili e che non ospitano slot machines".  
   
   
CREDEVO CHE...  
 
Milano, 5 febbraio 2014 - L´associazione Eupsichia con il patrocinio del Consiglio di Zona 5 hanno organizzato una serie di dibattiti sul tema della violenza sulle donne, stereotipi e immaginario collettivo, intitolati "Credevo che...". Interverranno: Filomena Rosiello e Silvia Stella, psicoterapeute dello sportello Aiuto donna di Zona 5; Manuela Tagliaferri, psicologa Associazione Eupsichia. Nella serata introduttiva del 18 febbraio, che si terrà alle ore 20:30 presso il Cam Tibaldi, a Milano in viale Tibaldi 41, parteciperà Marina Calloni, professoressa di Filosofia politica all´università di Milano Bicocca e co-autrice del libro "Il male che si deve raccontare". Ulteriori incontri sono stati programmati per venerdì 21 febbraio alle ore 20:00 presso il Cam Gratosoglio, a Milano in via Saponaro 30 e per venerdì 28 febbraio alle ore 20:00 presso il Cam Verro, in via Verro 87.  
   
   
TRENTO - IL PROGRAMMA 2014 DEL COMITATO PER L´IMPRENDITORIA FEMMINILE  
 
 Trento, 5 febbraio 2014- La Giunta camerale, nel corso della seduta di , lunedì 3 febbraio, ha preso visione del programma di attività per l’anno 2014 presentato dal Comitato per l’imprenditoria femminile. La Giunta ha esaminato le azioni che presuppongono un concreto supporto da parte della Camera e della sua struttura organizzativa in una pluralità di ambiti ed ha ribadito la disponibilità a sostenere anche quest´anno l’attività del Comitato, istituito presso la Camera di Commercio, a sostegno delle donne che gestiscono un´azienda. Tra le azioni programmate figurano l’organizzazione di incontri di approfondimento su tematiche connesse all’imprenditorialità di genere; la possibilità di organizzare momenti di carattere formativo con il supporto di Accademia d’impresa, Azienda speciale della Camera di Commercio; la disponibilità a fornire i dati economici aggiornati, che periodicamente emergono dall’attività di studio e ricerca svolta dalle proprie strutture; l’aggiornamento della sezione dedicata, presente sul proprio sito istituzionale, predisponendola al collegamento diretto con siti di interesse specifico per rafforzare l’interconnessione e creare una rete di comunicazione tra strutture competenti. La Giunta camerale ha poi affrontato il tema della partecipazione del sistema camerale alla ripresa della struttura produttiva nazionale prevista dalla Legge di stabilità 2014 (L. N. 147/2013) e così promuovere un’azione collettiva volta ad agevolare il credito delle imprese. La Camera di Commercio di Trento intende appoggiare concretamente l’iniziativa, stanziando una prima dotazione di risorse, in attesa che vengano definite e precisate in dettaglio le tipologie di intervento che potranno essere messe in campo. Questa prima operazione si è resa possibile anche a seguito della progressiva e costante opera di razionalizzazione degli oneri correnti attuata dall’Ente nel corso dell’ultimo triennio, che oggi permette di riorientare nuovi mezzi a favore del sistema economico. È stata quindi autorizzata la fornitura di ulteriori servizi innovativi (dispositivi di firma digitale e accesso alla banca dati del Registro delle imprese “Telemaco”), tramite il Consorzio dei Comuni Trentini, a supporto della gestione operativa delle attività dello Suap-sportello unico delle attività produttive, contribuendo ad agevolare la semplificazione dei rapporti con le imprese e per incentivare la collaborazione istituzionale fra le Amministrazioni interessate. La Giunta infine ha provveduto a designare, come di sua competenza, uno dei componenti del Comitato di indirizzo della Fondazione Cassa di risparmio di Trento e Rovereto, confermando in tale ruolo Battista Polonioli.  
   
   
DONNE IN NEUROSCIENZE INCONTRA GIOVANI DONNE CON PROBLEMI DI SALUTE  
 
 Milano, 5 febbraio 2014 - Il primo incontro del 2014 si apre sotto i buoni auspici del Parlamento Europeo che ha designato il 2014 Anno Europeo della Conciliazione Famiglia e Lavoro. Simbolo della campagna europea 2014 è una famiglia di pinguini, emblema di condivisione dei compiti all’interno della famiglia. Ed è proprio quello di condividere, l’obiettivo che hanno Marina Rizzo e Maria Grazia Piscaglia, le promotrici del progetto Donne in Neuroscienze. Attraverso diversi incontri su scala nazionale dal 2012 a oggi hanno rafforzato alleanze e collaborazioni, creando una vera e propria rete che permette il dialogo fra professioniste: donne medico, donne ricercatrici, donne scienziate, donne imprenditrici, donne manager della sanità. Tutte le attività di Donne in Neuroscienze mira all’ascolto e al sostegno della voce femminile, per potenziare e valorizzare la condizione lavorativa delle donne, che ad oggi risente ancora di disparità di genere. Il titolo del Corso del 14 febbraio “Neurologia, etica, salute. Donne in Neuroscienze incontro giovani donne con problemi di salute” affronta il tema della salute dal punto di vista delle neuroscienze e delle patologie ad essa collegate. Il confronto tra neurologhe e giovani donne con malattie disabilitanti quali l’Ictus, la Sclerosi Multipla, il Parkinson, con la storia dei loro vissuti, ha l’obiettivo di focalizzare gli elementi essenziali del disagio dell’ammalato per fare acquisire le corrette modalità della presa in carico della persona con disabilità e per ridurre sia le sofferenze fisiche che lo stigma. Un modo concreto per parlare di salute, guarigione, aspettative di vita e benessere. Milano, 14 febbraio 2014 Ore 8.30 – 18.00. Università del Sacro Cuore – Largo Gemelli 1, Aula Pio Xi Sito web: www.Donnein.com