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MARTEDI

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Notiziario Marketpress di Martedì 04 Marzo 2014
UCRAINA: IL COMMENTO DEL PRESIDENTE BARROSO  
 
 Berlino, 4 marzo 2014 - Ieri, il presidente Barroso ha fatto le seguenti osservazioni sulla situazione in Ucraina a margine della manifestazione "Un´anima per l´Europa" a Berlino: "Abbiamo già espresso le nostre gravi preoccupazioni circa la situazione. La situazione non è migliorata. Ci sono, naturalmente, lavorare con tutti gli Stati membri di avere un comune, una risposta decisa a tali sviluppi. Oggi, ci sarà una Esteri Consiglio affari e, molto presto, i capi di Stato e di governo dell´Unione europea si riuniranno inoltre di avere una risposta comune. Molti contatti hanno avuto luogo con le autorità ucraine e, anche, con le autorità russe, perché crediamo che sia molto importante per dimostrare il nostro impegno per la sovranità dell´Ucraina. Allo stesso tempo, stiamo preparando un pacchetto di aiuti per l´Ucraina. Stiamo lavorando con il Fmi, e io e la Commissione europea sta preparando alcune opzioni per sostenere l´Ucraina. Come abbiamo detto, noi manteniamo la nostra volontà di offrire all´Ucraina l´associazione politica e l´integrazione economica attraverso l´accordo di associazione, e anche l´accordo di libero scambio. Ma ci sono alcune difficoltà in quel paese a cui dobbiamo rispondere con misure di emergenza. Quindi questo è il punto. Per lavorare nel campo economico, come una questione di urgenza, cercando di articolare con i nostri partner internazionali per sostenere quel paese, ma anche politicamente, per fare tutto quello che possiamo per evitare l´escalation, per evitare la mancanza di rispetto per la sovranità dell´Ucraina . E credo che questo sia condiviso da tutti i paesi europei, lo vedremo oggi quando si incontrano a livello ministeriale per gli affari esteri ".  
   
   
IMPOSTARE L´ORDINE DEL GIORNO PER IL SETTORE EUROPEO DELLA DIFESA  
 
Bruxelles, 4 marzo 2014 - La rapida evoluzione della situazione economica internazionale e costantemente emergenti, nuovi problemi di sicurezza fanno sì che l´industria della difesa europea deve trasformarsi se vuole essere in grado di mantenere la sicurezza della Ue negli anni a venire. In questo contesto, vicepresidente della Commissione Antonio Tajani, commissario per l´industria e l´imprenditoria e Michel Barnier, commissario per il Mercato interno ei servizi sarà co-conduttore di una conferenza ad alto livello sul settore della difesa e dei mercati a Bruxelles il Martedì, 4 marzo. Il presidente della Commissione europea José Manuel Barroso, aprirà la conferenza l´obiettivo principale è quello di lavorare con la comunità di difesa di individuare il modo migliore per attuare le azioni indicate nella recente comunicazione della Commissione sulla difesa , alla luce delle conclusioni del Consiglio europeo adottato nel dicembre 2013. Il punto critico per la Commissione è come garantire che il settore della difesa, che è un pioniere nell´innovazione e fornisce un contributo significativo per l´economia più in generale, continua a fornire tecnologie e prodotti di classe mondiale a sostegno della politica di sicurezza e di difesa comune dell´Unione europea . Quattro sessioni di lavoro si concentreranno su diversi aspetti di questo contributo, che vanno dalla politica industriale e il mercato unico per gli strumenti a favore delle Pmi e della Ricerca e l´Innovazione. I partecipanti alla conferenza verranno da tutto il settore della difesa dell´Ue, tra cui rappresentanti di alto livello delle amministrazioni nazionali, le forze armate, le industrie della difesa e della sicurezza e le organizzazioni internazionali.  
   
   
UN PROGETTO PER UNA NUOVA EUROPA COMPETITIVA  
 
Bilbao, 4 marzo 2014 – Di seguito l’intervento di ieri di Michel Barnier Membro della Commissione europea, responsabile per il Mercato interno ei servizi al Keynote speech al Global Forum di Spagna - Sessione 2 "La competitività dell´economia europea in un mondo globale" Signore e signori, Innanzitutto, permettetemi di ringraziare Luis de Guindos e il Global Forum Spagna per avermi invitato qui. E ´un onore rivolgermi a voi in questo momento speciale per l´Europa in questo luogo unico di Bilbao. L´europa è a un punto di svolta. Sia politicamente che economicamente. Dopo sei anni di crisi finanziaria, e tre anni di crisi del debito sovrano, abbiamo realizzato riforme ambiziose. Alcuni erano doloroso, la maggior parte erano audace, ma tutti erano necessarie. E i nostri sforzi stanno dando risultati. La Spagna è un buon esempio. Tuttavia, non possiamo permetterci di fermarci ora. Il risanamento del bilancio, la nuova governance per l´area dell´euro, l´agenda regolamento finanziario del G20, unione bancaria: tutti questi passaggi erano necessari. Ma stavano reagendo alla manifestazione. Per la prima volta dopo anni, non abbiamo le spalle contro il muro. Così ora è il momento giusto per passare da un reattivo ad un approccio proattivo. Noi, in Europa, è necessario creare gli strumenti giusti per ridurre gli squilibri tra i paesi dell´Ue. Abbiamo bisogno di creare i giusti incentivi per aumentare la nostra capacità condivisa di innovazione. Abbiamo bisogno di creare un nuovo slancio per la nostra economia sociale di mercato. In breve, abbiamo bisogno di formare una nuova, più competitiva, l´Europa. Ma qual è il nostro punto di partenza? La situazione in Europa è in netto miglioramento: La fiducia degli investitori sta cominciando a tornare. In Spagna, gli spread erano oltre 600 punti nel luglio 2012. Ora sono al di sotto del 190. E la crescita è in ripresa. Pil dell´Ue dovrebbe crescere del 1,5% quest´anno e al 2% nel 2015. In Spagna, la forte crescita delle esportazioni ha messo fine a mesi di recessione. Tuttavia, dobbiamo ancora affrontare sfide critiche. Alcune di queste sfide che condividiamo con altre economie mature. Come le strategie di uscita delle banche centrali. E il rischio di fragilità in alcuni dei nostri principali mercati di esportazione. Ma accanto a questi rischi globali, altre sfide sono specifici per l´Europa. In primo luogo, la nostra crescita economica è ancora troppo basso e non ha creato un numero sufficiente di posti di lavoro. La disoccupazione è troppo alto. Non possiamo stare fermi mentre 5,5 milioni di giovani - quasi uno su ogni quattro giovani adulti in Europa e più del 56% in Spagna - sono disoccupati. La disoccupazione di lunga durata, anche questo è un particolare preoccupazione soprattutto qui in Spagna. I nostri mercati finanziari sono frammentati . L´87% dei tedeschi piccole imprese che hanno bisogno di credito ottenere la quantità di cui hanno bisogno, ma solo la metà di quelli in Spagna fanno. E solo un terzo di quelli della Grecia. In altre parole, il denaro non sta andando dove è più necessario. E la crescita non è equamente diffuso in Europa. Economia della Lettonia è destinata a crescere del 4,2% nel 2014, mentre quello di Cipro sarà una contrazione del 4,8%. Se vogliamo mettere l´Europa sulla strada della crescita sostenibile, abbiamo bisogno di mettere in atto una strategia a doppio competitività. In primo luogo, abbiamo bisogno di promuovere la convergenza tra gli Stati membri nel breve e medio termine. E in secondo luogo, abbiamo bisogno di prendere le decisioni giuste per aumentare la nostra competitività a livello mondiale. I - Nel breve periodo, l´Europa deve ridurre le lacune nella sua competitività interna. Negli ultimi anni, abbiamo visto le misure della Bce eccezionali sotto la guida di Jean-claude Trichet e Mario Draghi. Abbiamo creato un nuovo insieme di regole che disciplinano il settore finanziario. Abbiamo implementato l´agenda del G20 in modo che ogni mercato, ogni giocatore e ogni attività è ben regolamentato e vigilato efficacemente. Abbiamo anche preso misure coraggiose per salvare l´euro. Compreso un nuovo quadro di governance. E siamo vicini a finalizzare l´unione bancaria, che è probabilmente la nostra più grande progetto in quanto lo stesso euro. Qui voglio rendere omaggio agli sforzi di Jeroen [Dijsselbloem], Luis [de Guindos] e molti altri a tal fine. Essa ci aiuterà a prevedere meglio i problemi e gestire più agevolmente. E, soprattutto, vorrà dire che i contribuenti non dovranno più sopportare l´onere di pagare per le banche in difficoltà. Tutte queste misure erano necessarie, ma non sono sufficienti a ridurre gli squilibri o creare più crescita. Abbiamo bisogno di andare oltre. 1. In primo luogo, dobbiamo rafforzare la nostra governance economica e fiscale. Ogni anno, gli Stati membri ricevono consigli su come potrebbero diventare più competitivi nel contesto del semestre europeo. Dal mese di ottobre dello scorso anno, ogni paese dell´euro ha avuto anche di inviare il suo progetto di bilancio alla Commissione per la consulenza, in particolare per verificarne la coerenza con i loro programmi nazionali di riforma. Dobbiamo fare buon uso di questi strumenti. Consolidamento fiscale e la competitività riforma dovrebbe essere un mix coerente specifico per ogni paese. Ma forse potremmo andare anche oltre e aiutare gli Stati membri di design sostenibile, strategie economiche a medio termine. Questa sarebbe una preziosa aggiunta agli sforzi fiscali e finanziari assunti. E un completamento della nostra Unione economica e monetaria. 2. In secondo luogo, abbiamo bisogno di fare un uso migliore di altre politiche, in particolare la politica di coesione. La mia opinione è che, in Europa, la coesione e la solidarietà devono sempre andare di pari passo con le strategie di competitività. In molti Stati membri, in particolare quelli che hanno aderito all´Ue dopo il 2004, la politica di coesione rappresenta più della metà di tutti gli investimenti pubblici. Questo denaro deve essere mirato meglio. Per addestrare gente le giuste competenze. E per costruire le infrastrutture abbiamo bisogno di guidare fino competitività. 3. Infine, il nostro mercato unico deve essere più efficace. Con l´Atto per il mercato unico, abbiamo già fatto molto: ridurre la burocrazia per le Pmi, norme sugli appalti pubblici semplificate, migliorato il modo qualifiche professionali sono riconosciute, e spinto per un vero mercato unico digitale. Ma c´è ancora un sacco di lavoro da fare. Gli Stati membri devono prendere alcune delle responsabilità qui. Per guardare duro a restrizioni e barriere all´entrata che possono avere per vedere se esiste un mercato unico modo più amichevole per raggiungere gli stessi obiettivi di interesse pubblico. La Spagna ha effettuato molto considerevole, spesso dolorose, le riforme negli ultimi anni. Ad esempio, la legge dell´unità del mercato ha fatto una differenza enorme e ha fatto sì che le piccole imprese non hanno più bisogno di ottenere innumerevoli autorizzazioni locali e licenze per lavorare in Spagna. Non è stato facile. Ma queste riforme strutturali stanno iniziando ad avere un reale impatto positivo. Sia in termini di restrizioni allentate nei settori dei servizi e in termini di competitività Spagna è a livello internazionale. Ii - A più lungo termine, abbiamo bisogno di essere più competitivi a livello globale. L´ue può prendere l´orgoglio nella sua posizione internazionale. Presi insieme, l´Ue è il più grande economia del mondo. Noi rappresentiamo il 19% del commercio mondiale. Il 40% del mondo top 100 multinazionali sono europei, con molti leader in settori quali beni di lusso, software, energia e telecomunicazioni. Ma dobbiamo ammettere che se vogliamo rimanere un giocatore leader mondiale in alcuni settori, abbiamo urgente bisogno di investire in esse. Dobbiamo anche renderci conto che non possiamo diffondere le scarse risorse europee su un numero infinito di nuovi settori politici. Credo che dovremmo lanciare tre strategie originali per guidare la competitività a lungo termine. 1. In primo luogo, abbiamo bisogno di un nuovo inizio per la competitività del settore industriale europeo. Dobbiamo dare innovatori nel mercato unico gli incentivi giusti. Abbiamo cominciato a farlo con il brevetto unitario europeo. Quando è operativa, toglie il costo di deposito di un brevetto di un fattore 7. Abbiamo urgente bisogno di renderlo una realtà. Abbiamo anche bisogno di pensare a nuovi investimenti comuni. Gli Stati Uniti, Cina e Corea del tutto investire pesantemente per sostenere alcuni settori strategici. Perché non dovremmo fare lo stesso? Sotto la guida di Antonio Tajani, abbiamo identificato le tecnologie abilitanti fondamentali (Ket), nanotecnologie, micro e nanoelettronica, i materiali avanzati e la biotecnologia industriale, merita maggiore sostegno a livello dell´Ue. Queste sono le tecnologie di domani che potrebbero essere di vitale importanza per le nostre economie di prosperare. 2. In secondo luogo, abbiamo bisogno di forniture energetiche più economiche attraverso una politica energetica comune. Energia diventa più costoso ogni anno. L´indice dei prezzi industriali per l´energia elettrica è aumentato del 40% tra il 2005 e il 2012 in Europa, mentre in calo del 4% negli Stati Uniti. Europei pagano tre volte di più per il gas naturale rispetto agli americani. Ciò rende molto difficile per la nostra industria sia il costo -competitiva. L´energia è quindi un candidato naturale per i nuovi, comuni, investimenti per garantire la nostra competitività nel futuro. E ´il momento di spingere il mercato unico per l´energia molto di più. Dobbiamo investire sia in produzione e il trasporto. Abbiamo bisogno di mettere in atto corridoi energetici veramente integrati con un regolatore europeo per l´energia. In tal modo, dobbiamo equilibrare lo sviluppo economico e la riduzione dei gas a effetto serra. Dal 1990, siamo cresciuti nostre economie del 45%, mentre il taglio delle emissioni di carbonio del 18%. Essere green è ben lungi dall´essere una minaccia per la competitività industriale. E ´un´opportunità per la crescita, la creazione di posti di lavoro e l´innovazione, un mercato in cui dobbiamo condurre e stabilire standard globali. 3. In terzo luogo, abbiamo bisogno che l´Europa sia un continente digitale. L´economia digitale è un vero e proprio motore di crescita e posti di lavoro con la creazione di nuove occupazioni, come community manager, web, architetto ed esperto di sicurezza online. L´europa è ben posizionata per competere sulla scena mondiale. Abbiamo professionisti di talento e c´è fantastico lavoro di ricerca in corso nelle nostre università tecniche. C´è grande successo commerciale anche in Europa. Ad esempio, il 22% delle nuove applicazioni smartphone sono sviluppati in Europa e servire un mercato globale di massa. Ma l´economia digitale è più di uno strumento settoriale. E migliora anche la competitività e si diffonde ad altri settori. Pertanto, potremmo fare ancora di più. L´europa potrebbe essere molto più successo se abbiamo fatto i giusti investimenti. Nelle reti, in modo che tutti potessero usufruire di veloce a banda larga a casa, al lavoro e in movimento. In cassaforte, servizi cloud affidabili. E in strumenti per sfruttare i grandi dati a beneficio di enti pubblici e imprenditori allo stesso modo. Signore e signori, è stagione elettorale in Europa. E i populisti sono sulle barricate. Chiamata per il protezionismo. Chiusura delle frontiere. Tornando alle valute nazionali. Dobbiamo prestare attenzione alle questioni sollevate dagli elettori, ma non lasciamoci ingannare dalle sirene del passato: noi otterremo nulla innalzando barriere e trasformando l´Europa in una cittadella. La migliore risposta a populisti è quello di costruire un´Europa efficiente e pragmatico. Un´europa che si concentra su una manciata di priorità, semplificando normative in altri settori. Un´europa che non sostituisce Stati membri, ma porta il suo specifico valore aggiunto, come la moneta unica e ci rende tutti più competitivi. Un´europa democratica, in cui ogni individuo, ogni azienda e ogni paese ha la sua voce sulle priorità comuni. Se siamo in grado di riuscire a costruire questa nuova Europa, riusciremo in termini globali. Continueremo a promuovere i nostri valori e proteggere i nostri interessi in un mondo sempre più competitivo. E dovremmo puntare a costruire la crescita sia la competitività e la coesione sociale. Grazie per la vostra attenzione.  
   
   
DISCORSO DEL PRESIDENTE BARROSO: "ABBATTERE MURI - COSTRUIRE PONTI" ALLA TERZA ASSEMBLEA GENERALE SULLA NUOVA NARRAZIONE PER L´EUROPA  
 
Berlino, 1 mar 2014- “ Cancelliere Merkel, cara Angela, Illustri ospiti, cari amici di questo grande progetto. E ´un piacere e un onore essere qui con tutti voi oggi e anche per avere l´opportunità di condividere questo evento con il Cancelliere Angela Merkel. Quando arrivate qui alla Akademie der Künste, sono stato a guardare come sempre con emozione la Porta di Brandeburgo, il simbolo di una Germania riunificata, anche il simbolo di un´Europa riunificata. Tante immagini mi sono venute in mente. Le immagini che ora appartengono alla nostra memoria collettiva europea. Momenti di intensa gioia e di libertà qui a Berlino: persone che vengono insieme, ballare sulla cima di quel muro odiato, Rostropovich giocare, come diceva lui, "la suite più gioiosa Bach per violoncello solo, per celebrare l´evento." Ma stavo ricordando anche momenti di intensa gioia e di libertà alcuni anni prima nella mia nativa Portogallo: le persone che si uniscono per le strade di Lisbona, che celebra la rivoluzione democratica e la libertà. Questa stessa sensazione di intensa gioia e di libertà è stato sperimentato da diverse generazioni di cittadini europei negli anni 70 del secolo scorso nel sud dell´Europa, e più recentemente in Europa centrale e orientale. Gli europei hanno dimostrato ancora una volta che la loro scelta per far parte della stessa Unione è stata una scelta di libertà. Europa significa che: la libertà e la pace. Non potevo immaginare un luogo più emblematico per l´evento di oggi dedicato ad una nuova narrazione per l´Europa. Infatti, abbattere muri e costruire ponti è stata la nostra storia europea negli ultimi sei decenni. Abbiamo buttato giù i muri della diffidenza, nazionalismo estremo, e l´odio che ha portato a due guerre mondiali e la peggiore genocidio della storia umana. Abbiamo buttato giù i muri dei regimi totalitari che tenevano le famiglie e gli amici a parte per troppo tempo e che ha cercato di sopprimere il valore della dignità umana Abbiamo buttato giù i muri della dittatura che cercavano di imprigionare le menti creative e mettere a tacere le voci discordanti. E abbiamo costruito ponti. Lavorando insieme abbiamo forgiato un nuovo tipo di Union. Un´unione costruita su valori condivisi: A un´Unione basata sul consenso reciproco e non sulla forza. Un´unione costruita sui principi dello Stato di diritto, solidarietà e giustizia. Un´unione sostenuta anche da una cultura del compromesso. Un´unione che sa che la diversità può essere una grande forza. Un sindacato che crede anche che ogni persona conta, ogni persona deve essere data la possibilità di trovare appagamento e benessere, ogni persona deve essere rispettato. E abbiamo costruito la nostra Unione non contro un "altro", ma aperto agli altri, e con gli altri. Ed è proprio per questo devo dirti la mia opinione circa i recenti avvenimenti in Ucraina. Siamo stati ieri colpiti dalle relazioni della violazione della sovranità dell´Ucraina. Questi sono eventi che vorremmo considerare impensabile nel 21 ° secolo nel continente europeo. Le sfide della Crimea devono essere trattate nel rispetto dell´unità e della sovranità dell´Ucraina. Mi auguro che la comunità internazionale anche stare con noi nel difendere questi principi e garantire la pace regionale e internazionale. La lezione che abbiamo imparato l´Unione europea negli ultimi 60 anni è stato proprio questo uno. Diversità non può essere risolto mediante separazione o segregazione. La storia ci ha dimostrato che la sicurezza non viene da costruire più muri o recinzioni, ma abbracciando e integrando le differenze. Abbiamo bisogno di cooperazione non il confronto, abbiamo bisogno di convergenza, non più conflitti. Questo è ciò che l´Unione europea rappresenta. Questi sono i valori, l´Europa difenda. Signore e Signori, Oggi l´Unione europea è una comunità di 28 stati democratici impegnati per l´apertura e il rispetto dei diritti umani. Un connubio, dove il principio fondamentale della libertà ha le sue manifestazioni più concrete la libertà di viaggiare, di lavorare, di studiare, di stabilirsi in un altro paese. È il più grande mercato unico del mondo per valore, è anche il blocco commerciale più importante. Oggi, nonostante la crisi economica l´Unione europea ei suoi Stati membri sono anche il più grande fornitore di aiuti con il 54% dell´aiuto pubblico allo sviluppo del mondo (Oda). Di fronte alla peggiore crisi dall´inizio dell´integrazione europea, la crisi finanziaria, la prima crisi di questa epoca di globalizzazione, abbiamo lottato insieme in uno spirito di solidarietà e di responsabilità. Ora i nostri sforzi stanno iniziando a pagare. Per la ripresa dell´Europa è davvero sulla strada. Ma per troppi cittadini europei, in particolare i giovani europei e di quelli disoccupati, questo recupero non è ancora sentita nella loro vita quotidiana. Questo è il motivo per cui dobbiamo continuare a lavorare sodo per raggiungere la prosperità per tutti i nostri cittadini. Ecco perché è importante mantenere la nostra economia sociale di mercato e di lottare per la sostenibilità del nostro modello europeo. Naturalmente sappiamo che le nostre società europee non sono società perfette e se c´è qualcosa che abbiamo imparato in Europa nel modo più difficile, allora, è che l´arroganza è qualcosa che non dovremmo considerare valida nel mondo di oggi. Ma credo che possiamo dire con un certo orgoglio che le nostre società sono tra le società più dignitoso nel mondo, tra le società più umane e società libere ed aperte, ma dove c´è un sentimento di coesione e di rispetto anche per gli altri e il rispetto per il nostro ambiente, il sentimento di responsabilità verso il nostro pianeta. E questa idea è stata anche una delle idee che abbiamo visto riconosciuto quando il Comitato per il Nobel ha assegnato il prestigioso Premio per la Pace all´Unione europea: per il suo contributo a promuovere la pace e la riconciliazione, la democrazia ei diritti umani in Europa. Naturalmente la nostra Unione europea non è un connubio perfetto. Si tratta di lavori in corso fin dall´inizio. Tuttavia, è finora la migliore incarnazione di un vecchio Stato europeo della mente, l´ispirazione per l´unità europea che è quasi vecchia quanto l´Europa e ha subito molte battute d´arresto nel corso dei secoli. Ma, come Immanuel Kant messo: "fuori dal legno storto dell´umanità, nulla di diritto è stato mai fatto." Così l´Europa ha anche le sue difficoltà. Ma questo non dovrebbe essere un motivo per il pessimismo prevalente che vediamo oggi. Oggi la nostra Unione europea a dispetto di tutte le sfide che racconta una storia potente: dimostra che niente vale la pena avere è facile da ottenere. Ed è sempre importante tenere ai nostri sogni e ideali. Oggi la "raison d´être" della nostra Unione è anche lo stesso che c´era 60 anni fa: la pace, la democrazia, per essere liberati dalle paure, diffidenze e divisioni, per condividere la sicurezza, la stabilità e la prosperità. Ma perché parliamo di una nuova narrazione? Ein neues leitmotiv Europa für? Perché una nuova? Credo che mantenendo quei valori che sono stati all´origine della costruzione europea subito dopo la guerra, c´è un nuovo racconto, è l´Europa nella globalizzazione. L´europa è indispensabile per noi come i paesi ei cittadini siano in grado di difendere i nostri interessi e promuovere i nostri valori in questo mondo. La globalizzazione rende l´Europa più attuale che mai. Globalizzazione significa interdipendenza e l´interdipendenza globale è una realtà. Non credo che serva uno scopo di essere contro la globalizzazione, come non si può essere contro il vento o dalla pioggia. La cosa importante è come possiamo reagire ad esso e come possiamo provare a modellare con i nostri valori. Questo è ciò che conta. Noi europei insieme, abbiamo il peso e la massa critica necessaria a svolgere un ruolo di leadership con i nostri partner nel plasmare la globalizzazione. Non cercare di imporre le nostre soluzioni, ma proporre alcune delle nostre idee. Penso che possiamo avere un ruolo di leadership a plasmare questo mondo in un più equo, più sicuro, basato su regole e diritti umani rispettosi del luogo e un mondo più civile. Per garantire economie aperte e combattere il protezionismo; Per cercare soluzioni cooperative per i problemi che affliggono i beni comuni globali, come stiamo facendo con il cambiamento climatico; Per garantire che ovunque nel mondo l´anelito per la libertà e la pace sarà sempre più forte di muri e violenza cieca, e di superare le dittature e guerre. La globalizzazione significa che condividiamo lo stesso mondo e condividiamo la stessa responsabilità di garantire la sostenibilità di questo mondo. E ´proprio per questo penso che la sostenibilità è importante, perché quando si pensa di avere subito l´immagine del globo. L´immagine che non siamo soli su questo pianeta e che ci sentiamo una sorta di responsabilità. Questo significa che dobbiamo venire insieme, come noi europei hanno fatto in questi ultimi sei decenni. Questo significa che per abbattere muri e costruire ponti in tutto il mondo è la nostra storia europea per gli anni a venire. Uno scrittore francese, Georges Bernanos disse una volta che: "l´avenir est quelque chose qui se surmonte. On pas ne Subit l´avenir, su le fait ". Traducendo liberamente: Il futuro è qualcosa che possiamo superare, non stiamo soffrendo futuro, stiamo facendo di esso. E credo che la nostra cultura europea offre una piattaforma ideale per rispondere con successo alle sfide del 21 ° secolo. Penso nostro impegno alla creatività, alla conoscenza, alla ricerca, all´innovazione, e la scienza. Penso che il futuro dell´Europa sarà la conoscenza, l´arte e la scienza. Penso che questi sono contributi molto importanti che la nostra visione del mondo può dare anche ad alcuni valori universali. Tuttavia, troppo spesso siamo di fronte a un deficit di fiducia: che il deficit di fiducia a volte è peggio del deficit nei nostri bilanci. La mancanza di fiducia nei nostri punti di forza e le competenze, la mancanza di fiducia nel futuro per sé, probabilmente ha a che fare con la demografia dell´Europa. E so che è molto di moda essere intellettualmente negativo sull´Europa. Questo è il motivo per cui penso che abbiamo bisogno della voce di artisti, degli autori e scienziati come voi a venire fuori dalla zona di comfort e di vincere la battaglia ideologica dell´Europa. Riconoscendo onestamente tutte le carenze, criticando ciò che deve essere criticata, ma allo stesso tempo avere il coraggio di parlare per l´Europa. Ma il paradosso è che mentre noi europei molto spesso sono estremamente critico che vediamo in tutto il mondo - non lontano dall´Europa - molte migliaia di persone in cerca di noi come fonte di ispirazione per il loro futuro. Ad esempio, in Ucraina, abbiamo visto persone che sventolano la bandiera europea a temperature di congelamento, perché guardano all´Europa come fonte di ispirazione per il modo in cui vogliono vivere nel futuro. Signore e Signori, Sette anni fa, qui a Berlino, abbiamo firmato in occasione del 50 ° anniversario del Trattato di Roma, di una dichiarazione. Ho avuto l´onore di firmare insieme con il Cancelliere Angela Merkel, che era allora presidente del Consiglio europeo, Hans-gert Pöttering, allora presidente del Parlamento europeo. Tale dichiarazione Berlin ha detto una cosa molto semplice: "Noi cittadini dell´Unione europea siamo uniti per il meglio." Sì, noi cittadini, perché questo è ciò che l´Unione europea è fondamentalmente: i cittadini, il popolo. E noi, i cittadini che si sono uniti perché sappiamo che insieme siamo più forti di abbracciare le sfide di un mondo in continuo cambiamento, mentre trattenendo alcuni demoni. Il populismo, la xenofobia, nazionalismo estremo, tutti questi demoni abbiamo combattuto stanno ora spingendo indietro. E se ci pensate ci sia qualcosa di comune: alcuni di questi movimenti sono contro gli stranieri, sono xenofobo, alcuni sono contro il commercio, essi sono contro la globalizzazione, vogliono nuovi muri, nuovo protezionismo, alcuni sono di estrema nazionalista. Ma se si guarda si vede che tutti hanno un Leitmotiv in comune: sono molto forte contro l´Unione europea. Essi vedono la necessità di distruggere l´Unione europea, proprio perché sanno che l´Unione europea è un modello di apertura che è l´opposto di estremismo e di nazionalismo estremo. Quindi, se guardiamo a questi demoni dobbiamo ricordare Mark Twain quando scrisse di storia:. "La storia non si ripete, ma fa rima" La realtà è che la nostra storia di successo non e ´stato uno sviluppo naturale, e ancora oggi, vorremmo dare per scontato il nostro pericolo. E non dobbiamo mai dimenticare che la democrazia viene la responsabilità dei cittadini. La gente del mondo della scienza e della cultura hanno proprio deciso di assumersi le proprie responsabilità, a mobilitarsi per l´Europa, e fare sentire la loro voce come voi oggi. Non posso ringraziare tutti voi, ma vorrei ringraziare in particolare il comitato culturale. Credo che gli artisti sono i legislatori non riconosciuti del mondo. Il vostro contributo può essere estremamente importante per un mondo migliore. Cari amici, La vostra dichiarazione presentato oggi è il vostro atto di fede in Europa. Non dice che la nostra Europa è perfetto. Ma si dice che l´Europa è il nostro futuro. Tutti voi che si sono riuniti oggi in questa stanza, hanno scelto di non voltare le spalle all´Europa, ma di impegnarsi, di essere critici a volte, ma di essere costruttivi. Si sta cercando di fare la differenza in Europa e di contribuire a guidare un cambiamento positivo. Voi siete qui per dimostrare che teniamo il nostro futuro nelle nostre mani e che tutti dovremmo partecipare. Come ho detto molto spesso - e sono felice di vedere che anche nella dichiarazione - l´Europa è "una responsabilità morale e politica, che deve essere effettuata non solo da parte delle istituzioni e dei politici, ma da ciascun cittadino europeo." Ho detto che in tutta Europa nel corso degli ultimi dieci anni: che l´Europa non è solo Bruxelles o Lussemburgo o Strasburgo. Europa è condivisa responsabilità. Naturalmente abbiamo bisogno della responsabilità dei politici di stare insieme e difendere le loro decisioni e non mettere sempre la colpa a Bruxelles per le decisioni che sono state prese collettivamente e poi devono essere attuate. Ma abbiamo bisogno anche l´impegno attivo dei nostri cittadini. Per questo motivo voglio ringraziare tutti voi per il vostro contributo, perché penso che si sta esprimendo l´idea che abbiamo bisogno di solidarietà in Europa. Ma allo stesso tempo, ognuno di noi deve dare prova di responsabilità verso l´Europa, non solo di vedere ciò che l´Europa ci sta dando, ma quello che possiamo dare all´Europa. Mi congratulo con tutti voi e vi ringrazio per il vostro impegno a questo grande progetto.  
   
   
RIPRESA ECONOMICA E NUOVI POSTI DI LAVORO: AGIAMO SUL CLIMA. COSÌ LA PENSANO GLI EUROPEI  
 
Bruxelles, 4 marzo 2014 - Secondo un sondaggio speciale Eurobarometro sul cambiamento climatico pubblicato oggi, quattro persone su cinque nell’Unione europea riconoscono che la lotta al cambiamento climatico e una maggiore efficienza energetica possono dare impulso all’economia e all’occupazione. Si tratta di una percentuale leggermente più alta rispetto al 78% registrato nel sondaggio precedente, effettuato nel 2011. Tra i paesi in cui è risultato più alto il riconoscimento dei vantaggi economici derivanti dall’azione per il clima e dall’efficienza energetica figurano diversi Stati membri che hanno maggiormente risentito della crisi economica e finanziaria. In nessuno degli Stati membri la percentuale di intervistati che condivide questa opinione è inferiore al 65%. L’indagine1 ha permesso inoltre di constatare che 7 cittadini su 10 ritengono che la riduzione delle importazioni di combustibili fossili da paesi esterni all’Ue possa apportare vantaggi economici. José Manuel Barroso, presidente della Commissione europea, ha dichiarato: “Non si tratta di scegliere tra un’economia florida e la protezione del clima. Un’azione ragionata a favore del clima corrisponde in realtà a una buona scelta economica. Sono molto rassicurato dal fatto che anche i cittadini europei ne siano consapevoli. I risultati del sondaggio lanciano un forte segnale ai leader europei, spronandoli ad adottare una politica climatica coraggiosa per una ripresa economica sostenibile. Il sondaggio costituisce un incoraggiamento anche per noi della Commissione, affinché continuiamo a lottare a favore di un’azione ambiziosa per il clima in Europa.” Connie Hedegaard, Commissaria europea per l’Azione per il clima, ha dichiarato: ‘‘Il sondaggio conferma che un’ampia maggioranza di europei si aspetta che i responsabili politici affrontino subito la sfida posta dal clima. I cittadini sono consapevoli del fatto che il problema del cambiamento climatico non è sparito mentre i governi erano impegnati a gestire la crisi economica. Non si tratta di scegliere tra crescita e competitività, da un lato, e clima, dall’altro. Occorre agire su entrambi i fronti. Mi auguro che i leader europei ascoltino e agiscano di conseguenza nella prossima riunione del Consiglio europeo, quando discuteranno le nostre proposte per il 2030 in materia di clima ed energia.’’ Dal sondaggio emergono i seguenti risultati principali: L’80% degli intervistati ritiene che la lotta al cambiamento climatico e il miglioramento dell’efficienza energetica possano dare impulso all’economia e all’occupazione (il 31% concorda pienamente con questa opinione, mentre il 49% è parzialmente d’accordo). Il paese dove si è registrato il più alto consenso totale è la Spagna (52%), seguita da Svezia (50%), Malta (44%), Irlanda e Cipro (43%) e Grecia (42%). In Estonia invece si rileva la più bassa percentuale di intervistati pienamente o parzialmente concordi (65%). Nove europei su dieci considerano il cambiamento climatico un problema grave. Un’ampia maggioranza (69%) ritiene che si tratti di un problema “molto grave” e il 21% lo considera “piuttosto grave”. Solo il 9% pensa che non sia un problema grave. Su una scala da 1 (minimo) a 10 (massimo), la gravità del cambiamento climatico ha ricevuto un punteggio di 7,3 (rispetto a 7,4 nel 2011 e 7,1 nel 2009). Il cambiamento climatico figura tra i problemi più gravi che il mondo si trova ad affrontare, dopo la povertà e la situazione economica. Nel 2011 si trovava al secondo posto, dopo la povertà, la fame e la mancanza di acqua potabile, ma prima della situazione economica. Oggi metà dei cittadini europei (il 50%) ritiene che il cambiamento climatico sia tra i quattro problemi più gravi. I più preoccupati sono gli svedesi (39%), i danesi (30%) e i maltesi (30%), per i quali il cambiamento climatico è il problema più grave in assoluto. Il 70% degli europei ritiene che la riduzione delle importazioni di combustibili fossili potrebbe apportare vantaggi economici per l’Ue; il 26% degli intervistati è pienamente d’accordo con questa opinione, mentre il 44% lo è parzialmente. Il paese dove si è registrato il più alto consenso totale è la Spagna (45%), seguita da Austria (40%), Cipro (38%), Irlanda (37%), Portogallo (34%) e Malta (34%). La stragrande maggioranza degli europei è a favore degli interventi nazionali per incrementare l’efficienza energetica e il ricorso a energie rinnovabili. Il sostegno del governo per migliorare l’efficienza energetica entro il 2030 è considerato importante dal 92% degli intervistati e molto importante da oltre la metà delle persone consultate (il 51%). La fissazione di obiettivi da parte del governo per incrementare il ricorso alle energie rinnovabili entro il 2030 è importante per il 90% degli intervistati e molto importante per il 49%. Gli europei che sostengono di aver fatto qualcosa per contrastare tale fenomeno negli ultimi sei mesi sono il 50%, in lieve calo rispetto al 53% del 2011. Tuttavia, la percentuale sale all’89% (rispetto all’85% del 2011) se si tiene conto delle azioni specifiche che gli intervistati sostengono di avere intrapreso, senza limitarsi a considerare soltanto un determinato arco di tempo. Le azioni più comuni sono la riduzione e il riciclaggio dei rifiuti (69%) e il minore ricorso ad articoli “usa e getta” (51%).  
   
   
EUROZONA DRAGHI AL PARLAMENTO EUROPEO: L’ EUROZONA NECESSITA ANCORA DI UNA FORTE UNIONE BANCARIA  
 
Bruxelles, 4 marzo 2014 – Le banche hanno ancora bisogno di un sistema decisionale "forte e veloce " Eu , e la Banca centrale garante europeo dovrebbero decidere da sola quando sono in pericolo, il presidente della Bce Mario Draghi ha detto al Comitato economico e monetari Lunedi. L´economia dell´Ue è ormai un " bicchiere mezzo pieno" , ma è " ancora troppo presto per pretesa ´ missione compiuta ´ " , ha aggiunto . Aprendo il suo ultimo incontro con la commissione prima delle elezioni europee , Draghi ha ribadito le numerose misure adottate negli ultimi cinque anni per affrontare la crisi . L´euro è ora in una posizione migliore rispetto al 2009 , ma ulteriori passi sono urgentemente necessarie per completare l´ unione bancaria e metterlo in atto , ha detto. Domande dei deputati centrate sul prossimo sistema di risoluzione delle crisi bancarie , strumenti Bce che possono essere concepiti o continuato per aiutare l´economia reale e soprattutto le piccole imprese e le prossime tappe per la Commissione / Fmi struttura salvataggio crisi "Troika " Bce / Ue . Draghi ha messo in campo anche domande sui prossimi stress test bancario da eseguire da parte della Bce , il suo ruolo di presidente del Comitato europeo per il rischio sistemico , e il modo migliore per porre rimedio agli effetti negativi della bassa inflazione della zona euro .  
   
   
SIGLATO TRA UE E TUNISIA UN PARTENARIATO PER LA MOBILITÀ  
 
Bruxelles, 4 marzo 2014 La Tunisia e l´Unione europea hanno sancito oggi un partenariato per la mobilità con una dichiarazione congiunta firmata da Cecilia Malmström, Commissaria europea per gli Affari interni, da Tahar Cherif, Ambasciatore di Tunisia presso il Belgio e l´Unione europea, e dai ministri dei dieci Stati membri dell´Ue che partecipano al partenariato: Belgio, Danimarca, Francia, Germania, Italia, Regno Unito, Polonia, Portogallo, Spagna e Svezia. «Con questo accordo abbiamo voluto agevolare la circolazione delle persone tra l´Ue e la Tunisia e promuovere una gestione comune e responsabile dei flussi migratori, soprattutto semplificando le procedure per il rilascio del visti. Nel quadro del partenariato l´Ue sosterrà inoltre gli sforzi delle autorità tunisine impegnate sul fronte dell´asilo, nella prospettiva di istituire un sistema di protezione dei rifugiati e dei richiedenti asilo, e sempre in questo contesto l´Ue e la Tunisia non solo svilupperanno le relazioni reciproche nei settori della migrazione, della mobilità e della sicurezza, ma coopereranno anche per affrontare al meglio le sfide nel Mediterraneo», ha spiegato Cecilia Malmström a margine del Consiglio Affari interni a Bruxelles. Una delle prime conseguenze dell´attuazione del partenariato sarà l´avvio dei negoziati tra Ue e Tunisia per la conclusione di un accordo di facilitazione del visto. Il partenariato mira anche a migliorare l´informazione dei cittadini tunisini che hanno le qualifiche richieste in merito alle offerte di lavoro, di studio e formazione disponibili nell´Ue, oltre a facilitare il riconoscimento reciproco delle qualifiche professionali e dei titoli accademici. L´ue e la Tunisia si sono impegnate ad agevolare l´integrazione dei cittadini tunisini in situazione regolare nell´Ue e dei migranti in situazione regolare in Tunisia. Per giunta hanno assunto tutta una serie di altri impegni per ottimizzare l´impatto della migrazione sullo sviluppo, soprattutto rafforzando il ruolo delle comunità tunisine all´estero nello sviluppo del paese. Sul fronte della migrazione irregolare, oltre ad avviare i negoziati per un accordo di riammissione dei migranti irregolari, l´Ue e la Tunisia hanno assunto l´impegno di cooperare meglio per combattere la tratta di esseri umani e il traffico di migranti, accrescere la sicurezza dei documenti di identità e di viaggio e migliorare la gestione delle frontiere. Nel quadro del partenariato la Tunisia e l´Ue lavoreranno gomito a gomito anche per sostenere l´istituzione e il potenziamento delle autorità tunisine cui sarà affidato il compito di identificare, fra i migranti presenti in Tunisia, i potenziali beneficiari di protezione internazionale, esaminare le domande di asilo, applicare il principio di non refoulement e prospettare soluzioni di protezione durature. Contesto e cifre L´ue e la Tunisia hanno avviato un dialogo sulla migrazione, la mobilità e la sicurezza nell´ottobre 2011. I negoziati sulla dichiarazione politica del partenariato per la mobilità si sono conclusi il 13 novembre 2013. Quello con la Tunisia è il secondo partenariato per la mobilità concluso con un paese dell´altra sponda del Mediterraneo dopo il partenariato con il Marocco del giugno 2013, e viene ad aggiungersi agli accordi con la Repubblica di Moldova e il Capo Verde del 2008, con la Georgia del 2009, con l´Armenia del 2011 e con l´Azerbaigian del 2013. Sono in corso negoziati analoghi anche con la Giordania. I partenariati per la mobilità costituiscono un quadro flessibile, giuridicamente non vincolante, per una buona gestione della circolazione delle persone tra l´Ue e un paese terzo e rientrano nell´ambito dell´attuazione dell´approccio globale messo a punto dall´Ue negli ultimi anni (Ip/11/1369 e Memo/11/800). Nel 2012 le domande di visto presentate ai consolati degli Stati Schengen in Tunisia sono state ben 125 594, il 14% in più rispetto al 2010. La Francia è lo Stato membro che ha ricevuto il maggior numero di domande (81 180), seguita dall´Italia e dalla Germania con circa 10 000 domande ciascuna. Stando ai dati Eurostat relativi ai permessi di soggiorno, i cittadini tunisini che soggiornano legalmente nell´Unione erano 343 963 a fine 2012, oltre la metà dei quali in Francia (185 010) e, a seguire, in Italia (122 438) e in Germania (20 421).  
   
   
LA TUA LISTA DI DESIDERI PER L´EUROPA!  
 
Bruxelles, 4 marzo 2014 - Quale tipo di Europa vuoi? Martedì 4 marzo il Parlamento europeo organizza l´evento interattivo "La tua lista di desideri per l´Europa". Organizzato dal Mediatore europeo, l´evento darà ai cittadini la possibilità di condividere le opinioni sul futuro dell´Europa. Segui l´evento dalle ore 9 e partecipa via Twitter usando l´hashtag #Euwishlist. Il Presidente del Parlamento europeo Martin Schulz e quello della Commissione europea, José Manuel Barroso, e il Mediatore europeo Emily O´reilly ascolteranno le domande e le speranze dei cittadini europei riguardanti il futuro dell´Ue. A seguito dell´evento, il Mediatore europeo costituerà una lista dei desideri dei cittadini per i prossimi cinque anni. Segui l´evento dalle ore 9 e partecipa via Twitter usando l´hashtag #Euwishlist.  
   
   
OPPORTUNITÀ DELLA GLOBALIZZAZIONE PER LE IMPRESE EUROPEE  
 
Bilbao, 4 marzo 2014 – Di seguito l’intervento di Karel De Gucht Commissario europeo per il commercio alla Conferenza di alto livello "Spagna: da stabilità alla crescita" Signore e signori, Il fatto che siamo qui riuniti, nel Museo Guggenheim, è molto appropriato per il nostro tema. Questo notevole edificio - progettato da un americano e portati alla vita qui a Bilbao - è un simbolo, in tutto il mondo . Di ciò che la creatività, la tecnologia e il genio possono raggiungere in architettura . E che le comunità urbane possono fare per mettersi sulla mappa globale. Ma, come parte della Fondazione Guggenheim, è anche parte di una rete internazionale di musei, la cui storia è anche un esempio dei legami sempre più stretti tra le diverse parti del mondo. In primo luogo, attraverso l´Atlantico: il primo museo Guggenheim fu costruito a New York, ma ospitava gran parte della più grande arte europea dei primi anni del 20 ° secolo. È stato seguito da Venezia, qui e Berlino. E in secondo luogo, in tutto il mondo: la prossima aggiunta alla collezione di edifici sarà ad Abu Dhabi. E un obiettivo importante del collezionismo della Fondazione di opere d´arte in questo momento è su pezzi provenienti da America Latina, Asia, Medio Oriente e Nord Africa. Tale evoluzione - da un cittadino, a un transatlantico, per un approccio globale - è tipico del nostro tempo - come tanti delle nostre istituzioni rispondono al fenomeno che chiamiamo globalizzazione. La risposta giusta alla globalizzazione è essenziale per tutti loro. E in modo particolare, direi, per i più economici. Se vogliamo veramente costruire prosperità per la nostra gente, qui in Spagna e in tutta l´Unione europea, la risposta giusta alla globalizzazione è fondamentale. Perché ha conseguenze - sia opportunità che sfide - che non possiamo permetterci di ignorare. Vorrei parlare con voi, oggi, prima su come la globalizzazione sta influenzando le nostre economie ... Secondo circa le opportunità e le sfide che crea . E, infine, su come la politica commerciale dell´Unione europea risponde. Allora, come sta cambiando le nostre vite globalizzazione economica? E ´, ovviamente, un processo complesso che coinvolge cambiamenti nella tecnologia, comportamenti e delle politiche. Ma vorrei mettere a fuoco i fondamentali: Negli ultimi 20 anni, l´economia mondiale è diventato molto più intenso commercio: la quota delle esportazioni mondiali al Pil mondiale è salito dal 15 al 26 per cento negli ultimi 20 anni. Una parte significativa di tale crescita è perché le imprese europee stanno esportando più - in Europa e oltre. Che si fa sentire oggi in Spagna - come crescere le esportazioni verso il resto d´Europa e oltre contribuisce al recupero. Le aziende che aderiscono me sul nostro pannello di questo pomeriggio sono una testimonianza di questo fatto. Il loro mix impressionante di talenti in meccanica di precisione, produzione, costruzione e fornitura di servizi sono riconosciuti a livello internazionale. E questo significa che il lavoro internazionale è ormai una parte fondamentale di tutte le loro imprese . Se ciò accade all´interno dell´Unione europea . O - come fa sempre - in latino o in Nord America, in Asia o in Africa. Ma se vogliamo davvero capire la globalizzazione, non possiamo pensare solo sulle esportazioni. Perché non è solo consumo che accade in altre parti del mondo. Lo stesso vale per la produzione. Come risultato, le aziende stanno importando di più - perché hanno bisogno di accedere ai componenti, materie prime e servizi provenienti da tutta Europa e oltre, se si vuole avere successo. Oggi, circa il 13% del valore delle esportazioni europee è costituito da importazioni. In Spagna la cifra è di poco superiore al 20%. Queste catene di valore internazionali sono essenziali per la nostra comprensione del processo. Naturalmente, i consumatori acquistano anche prodotti più importati - e sempre meno costosi di una più ampia gamma di scelte di conseguenza. Questo ci porta all´aspetto finale nucleo della globalizzazione: il fatto che le loro scelte hanno alimentato un enorme trasformazione nell´economia mondiale - contribuendo a creare enormi nuovi giganti economici dell´Asia, dell´America Latina e dell´Africa. Come risultato, la quota di esportazioni mondiali mercati emergenti ha già raddoppiato al 20% dal 1995. Ma ancora più importante, forse, il 90% della crescita mondiale avverrà al di fuori dell´Unione europea nei prossimi anni - un terzo di esso nella sola Cina. Questo è un enorme trasformazione. Se queste sono le linee principali della globalizzazione, quali sono le conseguenze per noi in Europa? La prima è che abbiamo bisogno di guardare più ampiamente, sia per sfruttare le opportunità e per assicurarsi che abbiamo accesso ad essi. Diamo un´occhiata a Spagna. Per fortuna il 60% delle esportazioni spagnole che vengono venduti all´interno del mercato unico europeo sono in aumento. Ma - anche per fortuna - società spagnole sono sempre più ampliando la loro attenzione. Prendete il settore automobilistico. La maggior parte delle esportazioni della Spagna andare in altri paesi dell´Unione europea. Ma la quota delle esportazioni verso altre parti del mondo è in rapida crescita: fino a un terzo del totale nel 2012, da solo un quarto dieci anni prima. Oppure prendere la salute - una specialità spagnola dal Ramón y Cajal fondata neuroscienze. Il 40% delle esportazioni farmaceutiche Spagna va al di fuori dell´Ue, una figura che ha più che raddoppiato nello stesso periodo di dieci anni. Modelli simili emergono per altri prodotti come la ceramica o l´olio d´oliva. Questi collegamenti più stretti con il resto del mondo sono i benvenuti. Ma significa anche che gli spagnoli - economie e europee - sono colpiti sempre più da decisioni prese in altre parti del mondo. Se un governo in Asia aumenta le proprie tariffe, gli europei si sentono esso. Se uno stato americano non riconosce le qualifiche professionali estere, di europei soffrono. Se i leader latino-americani preferiscono favorire i produttori di casa nei bandi di gara per appalti pubblici, gli europei sentono il pizzico. Questo significa che abbiamo bisogno di influenzare le decisioni di quei governi - per assicurarsi che essi sono fatti in modo equo e trasparente e che prendono gli interessi dei cittadini europei in considerazione. Questo è il lavoro della politica commerciale. La seconda conseguenza è che la nostra politica commerciale deve tener conto delle catene del valore globali interconnessi. La necessità di importare prima di poter esportare mina ogni caso rimanente per approcci protezionistici al commercio. Nel mondo di oggi - e questo è confermato dai fatti - economie aperte solo fare meglio. Quindi abbiamo bisogno di continuare ad affrontare i numerosi ostacoli agli scambi e agli investimenti in tutto il mondo, pur rimanendo aprirci. Oltre a questo, la profondità della nostra integrazione significa che dobbiamo guardare la più ampia gamma di commerciali e di investimento barriere nostre aziende si trovano ad affrontare. I dazi doganali non può essere il nostro unico obiettivo. Abbiamo bisogno di guardare gli ostacoli agli scambi di servizi. Le aziende sul pannello con me oggi tutti mostrano chiaramente che non vi è una chiara linea di demarcazione tra beni e servizi - solo un graduale cambiamento del colore. Abbiamo bisogno di forti, norme eque in materia di appalti pubblici. Essi mostrano anche che i nostri consumatori non sono solo le persone singole, o anche altre aziende, ma anche i governi. E questi sono solo due di una lunga lista di settori che dobbiamo guardare. Un elenco che comprende anche gli ostacoli normativi al commercio, gli investimenti e la tutela dei diritti di proprietà intellettuale. Tutti questi nuovi temi richiedono competenze tecniche e sensibilità. Il nostro obiettivo in politica commerciale non è di fermare ai governi di proteggere i propri cittadini dai rischi reali per la loro salute, la sicurezza, l´ambiente o la sicurezza finanziaria. Né stiamo cercando di impedire loro di fare politiche per aiutare le loro economie a crescere. Invece, vogliamo incoraggiare soluzioni a quei problemi che aumentano anche il commercio e gli investimenti - aiutando tutti a prosperare. La conseguenza finale per le nostre politiche è che dobbiamo tener conto non solo delle possibilità - ma anche le sfide. Imprese europee di oggi devono essere in grado di competere con i nuovi entranti sul mercato, collaborare con nuovi fornitori e vendere ai nuovi consumatori. Come abbiamo sentito oggi, questo significa che abbiamo bisogno di un ambiente economico in casa che aiuta le aziende a prepararsi per la concorrenza. Abbiamo bisogno di: a favorire l´innovazione per rendere i nostri mercati del lavoro più flessibili e per completare il mercato unico. Abbiamo anche bisogno di politiche commerciali che assicurarsi le imprese europee possano competere a livello internazionale su un campo di livello giocando - anche qui in Europa o all´estero. E abbiamo bisogno di pensare l´intera gamma della concorrenza che abbiamo di fronte - non solo per i clienti ma anche per le materie prime - aumento della domanda mondiale significa costi più elevati. Ciò significa che dobbiamo fare in modo che le materie prime sono venduti secondo i principi di mercato. Tali conseguenze possono essere riassunte in tre principi per una politica commerciale europea: l´apertura dei mercati - sia in patria che all´estero, un concetto ampio delle barriere commerciali che dobbiamo affrontare, e la necessità di garantire possiamo competere a condizioni eque. Il mio ultimo punto è quello di condividere con voi come noi nell´Unione europea traduciamo questi principi in pratica. Il nostro primo porto di scalo è l´Organizzazione mondiale del commercio multilaterale, in cui possiamo parlare di quasi 160 paesi in una sola volta. Nel mese di dicembre, l´Organizzazione Mondiale del Commercio (Omc) ha raggiunto un accordo sulla facilitazione del commercio che consentirà prodotti di muoversi più veloce, più fluido e più a buon mercato attraverso i confini internazionali. Ciò andrà a beneficio dei paesi in via di sviluppo la maggior parte, ma è anche una buona notizia per le imprese europee. L´accordo stabilisce anche la giusta atmosfera per alcune delle altre questioni all´ordine del giorno Wto - come sovvenzioni sleali, per esempio. L´unione europea sta ora valutando il modo migliore per risolvere tale impasse su queste questioni più ampie. Ma stiamo anche usando il contesto multilaterale per passare direttamente davanti dove troviamo gruppi di partner disposti: Nel mese di gennaio, mi sono iscritto i miei colleghi dagli Stati Uniti, Cina e altri paesi a lanciare un nuovo negoziato sui prodotti e apparecchiature che aiutano a proteggere l´ambiente - come i pannelli solari o turbine eoliche; Stiamo inoltre lavorando con un gruppo di paesi interessati a aprire ulteriormente i mercati per le apparecchiature di tecnologia dell´informazione; E siamo in negoziati analoghi con un gruppo di paesi interessati ad aprire i mercati al commercio dei servizi. Questo è solo una parte del nostro lavoro, tuttavia. Ad esempio, abbiamo un ordine del giorno di accordi bilaterali e regionali di libero scambio con i paesi di tutto il mondo che è semplicemente senza precedenti. In tutte queste trattative, cerchiamo di risolvere i tanti tipi di barriere commerciali più possibile - dalle tariffe agli appalti, ad aprire i mercati per il commercio di energia. E se otteniamo tutte le offerte che stiamo puntando per oggi, avremmo accordi di libero scambio che coprono quasi il 70% delle nostre esportazioni. Alcuni della nostra energia è focalizzata sulla riduzione delle barriere commerciali che rimangono tra l´Unione europea ei suoi partner sviluppati: Abbiamo già raggiunto un accordo ambizioso con il Canada, che mi aspetto di essere siglato nei prossimi mesi; Siamo profondamente nei nostri negoziati con il Giappone, uno dei nostri partner commerciali più grandi; E, come sono sicuro che andremo a discutere, stiamo negoziando il Commercio e gli Investimenti partenariato transatlantico con gli Stati Uniti - che sarebbe il più grande accordo di libero scambio del mondo. Al di là di paesi sviluppati, stiamo anche cercando di migliorare il nostro accesso ai mercati emergenti del futuro: Abbiamo negoziati con paesi come il Vietnam, la Thailandia ed Ecuador, così come l´India e, naturalmente, i paesi del Mercosur; Abbiamo messo accordi con l´America Centrale, Colombia e Perù in vigore lo scorso anno; E - last but not least - abbiamo appena lanciato i negoziati per un accordo di investimento ampio, con la Cina che dovrebbe affrontare l´accesso al mercato, così come la protezione degli investimenti. Infine, non esitiamo ad affrontare le pratiche commerciali sleali quando li vediamo. Usiamo le procedure di risoluzione delle controversie in sede di Omc accordi bilaterali; Usiamo anche i nostri sistemi per affrontare le sovvenzioni e pratiche di dumping - che stiamo modernizzando. E stiamo proponendo un nuovo strumento di appalto internazionale che cerca di livellare il campo di gioco tra il mercato europeo che è molto aperto e altri in tutto il mondo che non lo sono. Lo scopo del diritto commerciale, dopo tutto è quello di stabilire regole internazionali di ingaggio. Quindi dobbiamo fare in modo che siano applicate. Mettendo queste politiche in pratica rafforzerà la capacità dell´Europa di competere in un mondo internazionale. Si impulso alla crescita. Si rilanciare l´occupazione. Tuttavia, non è semplice. Molti dei nostri partner condividono la nostra convinzione che i mercati aperti sono il modo giusto per gli altri per rispondere alla globalizzazione. Non tutti credono che dovrebbero applicare gli stessi principi a casa. Per convincerli, dobbiamo unire la nostra influenza. Naturalmente, la bellezza dell´Europa è nelle nostre differenze. E la forza fondamentale della nostra democrazia deriva dalla loro espressione. Ma oggi, per quanti discussione i benefici della cooperazione europea, è importante ricordare che siamo un´Unione di 28 paesi. Quando parliamo insieme parliamo con la voce di 500 milioni di persone - i consumatori ei lavoratori in aziende come quelle qui rappresentate. Questo è un suono potente.  
   
   
EUROPA, ROMA: CREARE RETE PER FACILITARE L’ACCESSO AI BANDI  
 
Roma, 4 marzo 2014 Creare un rete tra il Campidoglio e i municipi affinché la presentazione dei progetti per accedere ai bandi europei possa diventare un volano per la crescita del territorio attraverso un lavoro coordinato e collaborativo. Questo l’appello lanciato, questa mattina, durante la seduta della commissione speciale Politiche comunitarie, presieduta dal consigliere Mino Dinoi, alla quale hanno partecipato l’assessora capitolina alla scuola con delega alle Politiche comunitarie, Alessandra Cattoi, e i rappresentanti di 12 municipi romani. "Siamo chiamati ad assumere un ruolo centrale per i bandi diretti e per il partenariato pubblico/privato – ha sottolineato Dinoi – in modo da poter fare una programmazione a lunga scadenza e non interventi spot: dobbiamo iniziare a parlare come interlocutori europei credibili perché quella dei finanziamenti è una partita che non possiamo perdere". L´assessora Cattoi ha rimarcato la necessità di invertire la tendenza ad accedere ai bandi in modo disorganico ed estemporaneo. “Sarebbe utile, invece, puntare sulle problematiche e le esigenze esistenti, per poi intercettare i bandi che possono soddisfarle. A questo fine sarà di primaria importanza il ruolo di coordinamento e di supporto svolto dall’ufficio politiche europee che abbiamo voluto costituire all’interno dell’Amministrazione. Inoltre, la giunta capitolina varerà presto un regolamento per disciplinare e sfruttare al meglio l’accesso ai bandi europei”.  
   
   
ASSESSORE MARCHE HA INCONTRATO IL VICEMINISTRO ALBANESE ALBAN ZUSI .  
 
Ancona, 4 marzo 2014 - L’assessore all’Agricoltura della Regione Marche, Maura Malaspina, ha ricevuto il viceministro albanese all’Agricoltura, Alban Zusi, presente ad Ancona per il convegno “Albania opportunità di business, fisco e legislazione” organizzato dall’azienda speciale Marchet della Cciaa di Ancona. Durante il breve ma proficuo incontro si è focalizzato sui progetti che la Regione sta sviluppando con l’Albania in particolare la promozione della ricerca, diffusione dell’innovazione, trasferimento di know-how tecnico ed istituzionale per lo sviluppo di un modello di zootecnia sostenibile e di qualità in grado di rafforzare la presenza della razza bovina marchigiana nei Paesi dell’area Adriatica (Progetto Zoone). Inoltre, si è dato ampio riconoscimento al progetto Wellfood che mira a rafforzare le capacità innovative del settore agro-alimentare, attraverso lo scambio di conoscenze tra Paesi dell´Adriatico e la creazione del Cluster Adrifood, una rete di ricercatori, tecnici, aziende, produttori e consumatori per sviluppare nuove idee su qualità e sicurezza alimentare. L’assessore ha sottolineato come “tra i due popoli vive un legame profondo” tanto che nel novembre scorso la Malaspina ha presenziato all’inaugurazione del monumento dell’eroe albanese Scanderbeg a Fermo che rappresenta, più di altri, “quel filo invisibile che unisce da sempre le sponde dell’Adriatico e che ha fatto si che le due comunità s’incontrassero, si unissero e reciprocamente si scambiassero le loro idee, il loro linguaggio e le loro tradizioni. La storia si ripete continuamente e a unirci sarà ancora una volta questo nostro Adriatico, che prende nome anche dall’albanese Deti Adriatik e che ci vede insieme nella costituenda Macro regione Adriatico, nel Forum delle camere di Commercio dell’Adriatico e dello Ionio.” Il vice ministro ha ringraziato l’assessore per l’incontro cordiale, l’ha invitata a Tirana chiedendo un rafforzamento della sinergia tra i due territori sviluppando ulteriormente i progetti posti in essere.  
   
   
EXPO, MARONI: CONSEGNATE NOSTRE RICHIESTE A GOVERNO  
 
Milano, 4 maro 2014 - "Cogliendo l´occasione di avere a Milano quattro ministri del nuovo Governo e confidando nella stessa generosità che l´Esecutivo ha mostrato nei confronti del Comune di Roma, ho consegnato l´elenco delle richieste della Regione Lombardia". Lo ha detto il presidente della Lombardia Roberto Maroni al termine del vertice su Expo che si è tenuto a Milano, al quale hanno partecipato, fra gli altri, i ministri Maurizio Lupi, Maurizio Martina, Dario Franceschini e Federica Guidi, il sindaco e il presidente della Provincia di Milano, Giuliano Pisapia e Guido Podestà, il presidente di Anci Piero Fassino, il commissario unico di Expo Giuseppe Sala, il presidente del Padiglione Italia Diana Bracco. Tre Capitoli - Le richieste di Palazzo Lombardia, ha spiegato il presidente, si articolano su tre capitoli: "Infrastrutture connesse a Expo, sei punti per un totale di 1 miliardo e 623 milioni; altre richieste finanziarie, come la deroga al Patto di stabilità per i Comuni lombardi, per migliorare i servizi di logistica e ricettività (600 milioni); una serie di adempimenti che il Governo deve fare per sbloccare opere in corso, per rilasciare autorizzazioni, fare decreti, soprattutto in campo infrastrutturale, ma anche per un potenziamento dei servizi di Polizia". Lelale Collaborazione - Maroni ha confermato che Regione Lombardia "garantisce al nuovo Governo la stessa leale collaborazione dimostrata in questi mesi. "Confido quindi - ha sottolineato - in una rapida e positiva risposta da parte di Palazzo Chigi". "Le opere di Expo devono essere completate - ha concluso il presidente - e questo evento deve essere un grande successo per Milano, per la Lombardia e per tutte le Regioni d´Italia". Vogliamo Risposte Certe E Rapide (Ln - Milano, 03 mar) "Sono soddisfatto dell´impegno del ministro Maurizio Lupi a costituire un tavolo permanente presso la Regione Lombardia, per affrontare e risolvere le criticità e perché ha detto che i soldi arriveranno. Io garantisco la leale collaborazione della Regione, ma abbiamo bisogno di risposte certe e rapide, altrimenti non ce la facciamo". Lo ha detto il presidente della Regione Lombardia Roberto Maroni, a margine del vertice su Expo, che si è tenuto a Milano con i ministri Lupi, Guida, Franceschini e Martina. A chi gli ha chiesto se serve un decreto per la Lombardia, il presidente ha risposto che non sta a lui "decidere quali siano gli strumenti". "Confido - ha ribadito - che il Governo mostri nei confronti della grande Regione Lombardia la stessa generosità dimostrata al Comune di Roma". "Ho consegnato il documento con le nostre richieste a tutti i ministri presenti - ha fatto sapere -, lo invierò anche al presidente del Consiglio Matteo Renzi".  
   
   
TOSCANA: GLI ATTI APPROVATI DALLA GIUNTA NELLA SEDUTA DI LUNEDÌ 3 MARZO  
 
Firenze, 4 maro 2014 - Un nuovo passo avanti nella realizzazione del nuovo ospedale di Cisanello a Pisa, la conferma dell´intesa per la realizzazione della piattaforma di rigassificazione al largo delle coste livornesi, il nuovo regolamento per l´attività floro vivaistica, il recupero di risorse per completare interventi per lo sviluppo produttivo nei comuni di Montelupo Fiorentino, Cascina, Colle Valdelsa. Sono questi alcuni dei principali provvedimenti approvati dalla giunta che si è svolta ieri a Palazzo Strozzi Sacrati. Eccoli più nel dettaglio: • Con l´approvazione della delibera, proposta dal presidente Enrico Rossi, la giunta dà il via libera all´accordo che dovrà essere siglato nei prossimi giorni da Regione Toscana, Azienda sanitaria ospedaliero universitaria di Pisa e Università di Pisa, sulla base del quale viene assegnato all´azienda un contributo di 29 milioni. Servirà per la costruzione di una parte degli immobili del nuovo ospedale di Cisanello, in cambio dell´acquisizione di parte della sede del Santa Chiara, di proprietà dell´Università, che diviene così di proprietà di un unico soggetto (l´Aoupi). (min ´1.01-´2.13) • La modifica (nella delibera proposta dall´assessore all´ambiente Anna Rita Bramerini), dell´atto unilaterale di riferimento all´intesa per il terminale Olt per la rigassificazione di Gas naturale liquido, riadegua e conferma l´accordo realizzato con il ministero delle attività produttive nel 2005 per la realizzazione dell´impianto, al largo delle coste toscane, alla luce, fra l´altro, delle comunicazioni della società per quanto riguarda le risorse, che vengono destinate integralmente al Comune di Livorno. (min ´4.25-´5.44) • Con la delibera approvata ieri la giunta, su proposta dell´assessore alle attività produttive Gianfranco Simoncini, decide di riprogrammare risorse non utilizzate dell´Accordo di programma quadro ricerca e trasferimento tecnologico per il sistema produttivo (sottoscritto fra Regione Toscana e Ministero dello sviluppo economico e Ministero dell´università e della ricerca nel 2005), in modo da consentire il finanziamento di tre nuovi interventi, per circa 3 milioni e 650 mila euro, a favore dei Comuni di Colle Val d´Elsa, Montelupo Fiorentino e Cascina. (min ´17.05-´18.10) • Il nuovo regolamento dell´attività florovivaistica, che disciplina il settore sia dal punto di vista agricolo e produttivo che da quello urbanistico, è l´oggetto di una delibera proposta dagli assessori all´agricoltura Gianni Salvadori e all´urbanistica e pianificazione del territorio Anna Marson. ("fuori sacco", min ´28-´37). Archivio Video Giunta http://www.Regione.toscana.it/regione/giunta/archivio-video  Atti Approvati (a seguito della verbalizzazione) http://web.Rete.toscana.it/attinew    
   
   
GOVERNO: SERRACCHIANI, L´ESCLUSIONE DEL FVG RAMMARICA PROFONDAMENTE  
 
Trieste, 4 marzo 2014 - "L´esclusione del Friuli Venezia Giulia dalla compagine di Governo mi rammarica profondamente". Lo afferma la presidente della Regione Debora Serracchiani, commentando la lista dei ministri e sottosegretari che completano il Governo Renzi. "Nella nostra Regione si sta realizzando un grande sforzo di rinnovamento che - ha proseguito Serracchiani - per molti versi è anticipatore del programma del nuovo Governo, e quindi avremmo potuto dare un contributo autentico all´Esecutivo nazionale". "Siccome la sede di rappresentanza del Friuli Venezia Giulia a Roma è a piazza Colonna, proprio di fronte a Palazzo Chigi, vuol dire - ha concluso - che attraverseremo più spesso quella piazza per far valere le nostre buone ragioni".  
   
   
PIEMONTE: LE DECISIONI DELLA GIUNTA REGIONALE  
 
Torino, 4 maro 2014 - Variazioni di bilancio, costituzioni in giudizio, sanità ed acquacoltura sono i principali argomenti affrontati ieri dalla Giunta regionale. La riunione è stata coordinata dal presidente Roberto Cota. Punto nascite Domodossola. Su proposta del vicepresidente Gilberto Pichetto Fratin, viene autorizzata la costituzione in giudizio avanti il Consiglio di Stato verso il ricorso con il quale la sezione del Verbano-cusio-ossola della Federazione italiana medici pediatri chiede la riforma della sentenza del Tar Piemonte che ha respinto la richiesta di disattivazione del punto nascite di Domodossola. Autismo. Su proposta dell’assessore Ugo Cavallera, è stato recepito l’accordo Stato-regioni sugli interventi assistenziali per i disturbi pervasivi dello sviluppo, con particolare riferimento all’autismo. Pertanto, in ogni azienda sanitaria verrà istituito un nucleo apposito, composto da tutti gli operatori di riferimento per la presa in carico di minori con autismo (neuropsichiatra infantile, psicologo, logopedista, terapista neuropsicomotricità, educatore) secondo il principio dell’integrazione multiprofessionale. I nuclei potranno avvalersi anche della competenza dei centri ubicati nell’ospedale di Mondovì (Asl Cn1), le aziende ospedaliero-universitarie Città della Salute di Torino e Maggiore di Novara, l’azienda ospedaliera di Alessandria. Inoltre, l’ambulatorio di Salute mentale dell’Asl To2 viene individuato quale Centro pilota regionale per l’età adulta e si provvederà all’istituzione del Coordinamento integrato regionale per l’autismo e i distiturbi pervasivi dello sviluppo rivolto all’età evolutiva e all’età adulta. Acquacoltura. Definiti, come proposto dall’assessore Claudio Sacchetto, i criteri per l’attribuzione dei benefici economici destinati dal Fondo europeo per la pesca agli investimenti produttivi nel settore dell’acquacoltura. Le modalità di presentazione delle domande saranno contenute in un bando che disporrà di un finanziamento di 214.000 euro. Nel corso della riunione sono state anche approvati: - su proposta dell’assessore Giovanna Quaglia, la variante strutturale al piano regolatore di Valloriate (Cn), la quarta variante al piano regolatore e relativa variante in itinere di Crova (Vc), la variante strutturale n.2 al piano regolatore di Nole (To); - su proposta dell’assessore Claudio Sacchetto, gli indirizzi per l’attuazione della misura del Piano di sviluppo rurale relativa alla cooperazione per nuovi prodotto, processi e tecnologie nel settore forestale.  
   
   
BILANCIO: ABRUZZO, SPUNTANO 40 MLN EURO NON SPESI PER PERSONALE  
 
L´aquila, 4 maro 2014 - "Negli anni che vanno dal 2009 al 2013, per quanto riguarda tre capitoli di bilancio sul Personale, risultano maggiori risorse sulle spese per un totale di circa 40 milioni di euro". Lo afferma l´assessore alle Politiche agricole, Mauro Febbo, commentando la decisione del governo nazionale che non ha impugnato la legge 59/2013 relativa all´ultima variazione di bilancio del 2013. "Ho dovuto constatare - precisa Febbo - che nei tre capitoli di ´Trattamento economico del personale´, ´oneri riflessi su retribuzioni a carico dell´Amministrazione´ e ´Irap´ esistono maggiori risorse sulle spese per un totale di circa 40 milioni di euro. In sostanza un vero e proprio tesoretto accantonato che potrebbe essere invece utilizzato per finanziare e far uscire dalla crisi le tante emergenze che oggi abbiamo da affrontare e risolvere come i Centri di ricerca, Ara, Ciapi, marineria, Consorzi, enoteca regionale, Fiera di Lanciano, Arssa , Aeroporto. Per non parlare dei dissesti idrogeologi, dei Piani sociali, la Protezione civile e la cultura. Chiedo che su questa vicenda si faccia luce al più presto e, soprattutto, credo - prosegue l´assessore Febbo - che ci siano gli estremi per provvedimenti disciplinari per questi gravi ed ingiustificabili fatti poiché tutto ciò è stato fatto per creare difficoltà all´attività di questo Governo e maggioranza". Tornando alla legge di variazione di bilancio, Febbo ribadisce che "il via libera del governo conferma che la Giunta e il Consiglio regionale hanno lavorato bene e in piena legittimità e che dunque cadono tutte le accuse e i giudizi negativi frettolosamente avanzati in questi giorni da alcuni esponenti del Pd e altri dei partiti di minoranza".  
   
   
I PROVVEDIMENTI DELLA GIUNTA DELLA CAMPANIA  
 
Napoli, 4 marzo 2014 - Si è riunita a palazzo Santa Lucia la Giunta regionale della Campania, presieduta da Stefano Caldoro. Su proposta del presidente, è stato recepito il protocollo di intesa tra i ministeri delle Politiche agricole e della Salute, le Regioni, le Province autonome e Agea, con cui vengono trasferiti a quest’ultima i controlli relativi all’erogazione degli aiuti alle aziende agricole. E’ stato altresì approvato un protocollo con l’Ufficio Scolastico regionale per l’attivazione di un percorso congiunto per l’individuazione precoce, la diagnosi e la certificazione degli alunni con disturbi specifici dell’apprendimento. Su proposta dell’assessore ai Lavori pubblici Edoardo Cosenza, sono state emanate disposizioni per semplificare e razionalizzare le funzioni dell’Osservatorio sugli appalti e sulle concessioni, al fine di contenere la spesa ed evitare duplicazioni di procedure con il livello centrale. Su proposta dell’assessore all’Istruzione Caterina Miraglia sono state approvate delle integrazioni al piano di organizzazione della rete scolastica, e sciolto il Consiglio di amministrazione dell’Adisu Parthenope a seguito delle dimissioni del presidente. Su proposta dell’assessore all’Agricoltura Daniela Nugnes è stato dato il via libera al disciplinare di produzione integrata per il 2014 relativo ad ulteriori undici colture agrarie. Infine, su proposta congiunta degli assessori all’Assistenza sociale Ermanno Russo e al Personale Pasquale Sommese è stato deciso l’avvio dell’attività del Centro per le adozioni internazionali.  
   
   
INFLAZIONE IN RALLENTAMENTO IN BASILICATA  
 
Potenza, 4 marzo 2014 - La situazione emerge dai dati Unioncamere per l’Osservatorio Prezzi & Tariffe Nel corso della seconda metà del 2013, l’inflazione ha consolidato il percorso di rallentamento in atto dalla fine del 2012. La variazione tendenziale dell’intero paniere dei prezzi al consumo, a livello nazionale, si è confermato al di sotto del punto percentuale (0,7%), grazie alla dinamica negativa della componente energetica, per effetto della riduzione del prezzo alla pompa dei carburanti e delle tariffe dell’energia elettrica e del gas naturale. La decelerazione della dinamica inflattiva è risultata ancora più accentuata in Basilicata, dove l’indice generale dei prezzi si è attestato, alla fine dello scorso anno, al +0,5%. E’ quanto emerge dalla Rilevazione sull’inflazione in Basilicata nel secondo semestre 2013, effettuata dal Centro Studi Unioncamere Basilicata per l’Osservatorio Regionale Prezzi & Tariffe. «La flessione dell’inflazione sta restituendo potere d’acquisto alle famiglie ma ancora non vi è traccia di un’inversione del trend negativo dei consumi, che è il segnale di svolta più atteso – commenta il presidente di Unioncamere Basilicata, Pasquale Lamorte -. Il dato è frutto di un clima di incertezza generale che non invita ancora alla fiducia, ma anche delle “tensioni” che si registrano sul versante delle tariffe pubbliche, soprattutto per quanto riguarda i corrispettivi dei servizi pubblici locali».  
   
   
DATI SUL DEBITO PRO CAPITE N VALLE D’AOSTA  
 
Aosta, 4 maro 2014 - In riferimento ai dati diffusi dal Dipartimento del Tesoro sull’indebitamento degli enti territoriali, l’Assessore al bilancio, finanze e patrimonio, Mauro Baccega, sottolinea che «lo stock debitorio congiunto enti locali valdostani e Regione è perlopiù determinato dal peso delle obbligazioni emesse dalla Regione stessa a fronte di investimenti nei settori dell’energia e del turismo, ossia l’acquisizione delle società elettriche nel 2001 (413mln di euro) e del complesso immobiliare G.h Billia nel 2006 (75mln di euro), oltre che il finanziamento del fondo per la ricostruzione a seguito degli eventi alluvionali del 2000 (130mln di euro)». «Il decremento dello stock debitorio e l’assenza di nuovo indebitamento da parte della Regione a partire dal 2007 sono segnali più che positivi, – aggiunge l’Assessore - che attestano il conseguimento degli obiettivi di contenimento del debito pubblico fissati a livello nazionale e europeo». E conclude «i valori pro-capite più elevati rispetto al contesto nazionale non costituiscono per noi motivo di preoccupazione, considerato che tutti i dati di finanza pubblica, come ad esempio la spesa pubblica, rapportati ad una popolazione di soli 128 mila abitanti sono poco significati nel confronto con le altre realtà regionali».  
   
   
GOVERNO: DA SERRACCHIANI FVG RAPPRESENTATO A MASSIMO LIVELLO  
 
Trieste, 4 marzo 2014 - "Con una presidente come Debora Serracchiani, la nostra Regione è ben rappresentata a Roma". Lo afferma il vicepresidente del Friuli Venezia Giulia, Sergio Bolzonello, commentando le nomine dei sottosegretari e viceministri del Governo Renzi rese note. "La nostra presidente è una delle figure di più alto spicco a livello nazionale del maggiore partito che sostiene questo Governo e - ha proseguito Bolzonello - già in questi mesi ha dimostrato di essere un vantaggio concreto per la nostra Regione". "L´assenza nella squadra di Governo di un rappresentante della nostra Regione non ci soddisfa affatto, ma possiamo comunque essere certi che al Governo continueranno a essere trasmesse, a voce alta e chiara, le necessità del nostro territorio, perché - ha concluso - Serracchiani ha un filo diretto con i massimi organi istituzionali a Roma".  
   
   
PUGLIA: FONDI COMUNITARI  
 
Bari, 4 marzo 2014 - “Mi chiedo come può un parlamentare europeo parlare di programmi operativi e fondi europei senza neanche accennare al patto di stabilità”. Commenta così il Presidente della Regione Puglia Nichi Vendola le dichiarazioni da parte del capogruppo Pdl al Parlamento Europeo Raffaele Baldassarre in materia di fondi comunitari. “Noi abbiamo sempre impiegato pienamente le quote di cofinanziamento a nostra disposizione – ha aggiunto Vendola - la Puglia ha scelto di sostenere convintamente le politiche di coesione per non perdere neanche un euro di fondi comunitari. Ha pagato ben due volte il prezzo dello sforamento del patto di stabilitá con conseguenze pesantissime per il nostro territorio. Da quest´anno poi ci é sottratta anche questa ulteriore possibilitá, grazie a quel cappio al collo che si sta stringendo sempre di più. Oggi ci troviamo di fronte al paradosso di dover scegliere se affrontare un nuovo sforamento o rischiare di incorrere nel disimpegno automatico che significherebbe perdita di risorse per investimenti nel nostro territorio”. “Vorrei quindi chiedere - ha aggiunto Vendola - al capogruppo del Pdl al Parlamento Europeo Raffaele Baldassarre di usare più prudenza nelle sue dichiarazioni, soprattutto in tema di fondi europei. Oggi la Puglia é una regione che, secondo i dati offerti da tutti i centri di analisi, ha conseguito i migliori risultati sia in termini di valori assoluti che di percentuali di spesa. E questo non solo con riferimento ai programmi delle altre regioni del Sud, ma anche rispetto alla gran parte di programmi operativi nazionali". “L’avanzamento finanziario del Programma Operativo - ha aggiunto Vendola - é estremamente positivo e si attesta oggi su una percentuale di spesa pari a circa il 60% del totale della dotazione, a fronte del 42% registrato a dicembre 2012”. Per Vendola “non si tratta solo di numeri. Per noi, ogni euro liberato ha significato un seme per avviare un cantiere, un progetto, un’opera strategica per la nostra comunità. Vorrei ricordare sommessamente all’onorevole Baldassarre che la Puglia ha avviato la prima manovra anticrisi con 800 milioni di investimento pubblico, riuscendo ad attivare 2 miliardi di investimenti privati, di cui una parte significativa destinata alla ricerca e all’innovazione, realizzati da Pmi e da oltre trenta grandi imprese nazionali ed internazionali”. “La questione che poniamo da tre anni, e cioè il tema della nettizzazione delle quote di cofinanziamento della spesa comunitaria rispetto ai vincoli del patto di stabilità - ha specificato il Presidente - è un tema reale. Significa, nel concreto, dare la possibilità di scongelare miliardi di euro e trasformarli immediatamente in cantieri. Si tratta cioè di dare a noi, che abbiamo quei soldi, la possibilità di spenderli. Per noi, lo sblocco di quelle risorse, è una necessità per continuare a costruire le politiche contro la crisi. Il blocco di quel salvadanaio, che è il salvadanaio del futuro, che è il gancio con le giovani generazioni, inevitabilmente si trasformerà in una concausa dell’aggravarsi della crisi”. “Mi spiace – conclude Vendola – che il capogruppo Baldassare e il centrodestra pugliese possano aver incautamente ignorato questi dati incontrovertibili. L’agenda di governo per il 2014 è piena di impegni e di appuntamenti fondamentali. Bisognerà concentrarsi molto sulle cose da fare e un po’ meno sulle polemiche, talvolta distruttive, talvolta incomprensibili. Polemiche che appartengono ad una stagione della politica così tristemente spettacolarizzata, imprigionata dentro quella bolla mediatica che la narra spesso in termini di casta e che ci impedisce, talvolta con ottusitá, di essere serenamente orgogliosi di risultati che appartengono a tutta la comunitá pugliese”. “Invito pertanto l’On. Baldassare ed il centrodestra – ha concluso Vendola – ad attivare congiuntamente una forte iniziativa parlamentare per la nettizzazione della spesa comunitaria dal patto di stabilità e invito l’intero Consiglio Regionale a difendere i risultati raggiunti dalla Regione, che sono quelli che ci accreditano interlocutori privilegiati nelle politiche di sviluppo nazionali ed europee e che ci portano ad essere inequivocabilmente protagonisti, come sta accadendo in questi giorni a Bari, dello straordinario evento internazionale sullo spazio”.  
   
   
GLI IMPEGNI DI ROSSI CON I SINDACI DEL VALDARNO E DELLA VALDISIEVE  
 
Rignano Sull´arno (Fi) , 4 marzo 2014 - Una scuola, un ponte, affrontare il problema dei completamenti nelle aree artigianali in cui si è già costruito: sono questi alcuni degli impegni concreti che il presidente della Regione, Enrico Rossi, ha preso pomeriggio nella sala consiliare di Rignano sull´Arno al termine dell´incontro istituzionale con i sette sindaci del Valdarno e della Valdisieve alla presenza degli assessori regionali all´agricoltura e alle infrastrutture, Gianni Salvadori e Vincenzo Ceccarelli. La scuola è quella di Londa, da nove anni ospitata in un prefabbricato. La nuova struttura è quasi terminata e Rossi ha promesso al sindaco Aleandro Murras di autarlo con le risorse necessarie per gli ultimi piccoli interventi. Il ponte invece è quello ciclopedonale, al momento inesistente, che potrebbe essere realizzato a Compiobbi. Lo ha chiesto il sindaco di Bagno a Ripoli, Luciano Bartolini, per mettere in comunicazione Compiobbi (che è nel comune di Fiesole) e Vallina che si trova nel territorio del suo comune. Al presidente l´idea di permettere ai cittadini dell´altra sponda dell´Arno di avere un accesso diretto alla ferrovia è piaciuta e ha promesso di riunire gli amministratori interessati per discutere la fattibilità di un´opera che potrebbe essere realizzata in tempi brevi. Servirà circa 1 milione di euro. Il sindaco di Rignano, Daniele Lorenzini, ha descritto nel suo intervento le difficoltà che incontrano gli imprenditori locali per il vincolo idrogeologico imposto dalla legge regionale che impedisce gli interventi nell´area artigianale. Il presidente Rossi ha detto questo tema sarà affrontato nel quadro della discussione sulla legge 1 attualmente in Consiglio regionale. Ma non soltanto di questo si è discusso nel corso dell´incontro. Sui numerosi temi legati alla viabilità (e che riguardano soprattutto le statali 67, 69 e 70) ha risposto puntualmente l´assessore Vincenzo Ceccarelli, mentre Rossi ha riassunto le questioni legate all´assetto idrogeologico e al trasporto ferroviario. "La Regione – ha puntualizzato il presidente – non ce la fa a tenere dietro alle emergenze. La legge prevede che le somme urgenze siano pagate dallo Stato e vi invito a farle. In Toscana valgono 25 milioni di euro che noi non abbiamo e che chiediamo al Governo di stanziare. Quanto ai trasporti ferroviari occorre completare il sottoattraversamento di Firenze, che per voi è fondamentale. Per riavviare i lavori devono muoversi i ministeri dell´ambiente e delle infrastrutture. Quanto al trasporto regionale, chiedo a Trenitalia di fornirci i 33 nuovi convogli promessi e anche di mettere a disposizione i treni diesel per i quali abbiamo messo a disposizione 50 milioni di euro. Al nostro trasporto regionale servono nuovi treni e nuovi locomotori, oltre al raddoppio delle linee come la Firenze Viareggio". Quanto alla questione del lavoro, il presidente Rossi ha ribadito che i due pilastri su cui la Regione punta sono l´impiego immediato ed integrale dei fondi comunitari 2014-2020 e una radicale riforma della formazione professionale così da mettere in più stretto collegamento domanda e offerta di lavoro.  
   
   
ELEZIONI COMUNALI: DOMENICA 4 MAGGIO SI VOTA IN 11 COMUNI DELLA REGIONE TRENTINO ALTO ADIGE  
 
Trento, 4 marzo 2014 - Il Presidente della Regione Ugo Rossi, ottenuti i necessari pareri delle Province e le intese con i commissariati del governo di Trento e Bolzano e con il Presidente della Corte d’Appello di Trento, ha firmato il decreto con cui viene fissata la data delle elezioni nei comuni trentini di Levico Terme, Transacqua, Valfloriana, Vermiglio, Vigolo Vattaro, Villa Lagarina ed in quelli altoatesini di Brunico, Fiè allo Sciliar, Ponte Gardena, Sluderno e Tesimo. Si voterà domenica 4 maggio 2014, mentre gli eventuali turni di ballottaggio si terranno il 18 maggio. Con la firma del decreto, diventa operativo anche il calendario delle operazioni elettorali che prevede il deposito delle candidature presso le segreterie dei comuni nel periodo compreso fra venerdì 28 marzo e le ore 12.00 di martedì 1 aprile 2014. Sul sito internet della Regione, www.Regione.taa.it, cliccando sulla voce elezioni, è possibile consultare le istruzioni per la presentazione delle candidature e scaricare i modelli necessari a tale adempimento.  
   
   
FVG, CORTE DEI CONTI: SERRACCHIANI, OTTIMIZZARE LE RISORSE PUBBLICHE  
 
Trieste, 4 marzo 2014 - ´´Compito della Pubblica Amministrazione, un compito se possibile ancora più doveroso nei momenti di crisi, è quello di evitare gli sprechi, ottimizzare le risorse a disposizione e di utilizzarle avendo come fine ultimo il miglioramento della vita dei cittadini´´. Lo ha detto la presidente della Regione Debora Serracchiani parlando a Trieste all´inaugurazione dell´Anno giudiziario 2014 della Sezione giurisdizionale della Corte dei Conti per il Friuli Venezia Giulia. All´inaugurazione era presente anche il presidente del Consiglio regionale Franco Iacop. ´´Semplificare - ha detto nel suo intervento la presidente Serracchiani - vuol dire velocizzare, risparmiare, incentivare. Quando questi principi vengono applicati per abbattere quell´imponente muro di burocrazia che imprese e cittadini si trovano quotidianamente a dover affrontare, il risultato è la creazione di nuovi posti di lavoro, il recupero di competitività, l´attivazione di un circolo virtuoso´´. La Regione, ha ricordato ancora la presidente, si è recentemente dotata anche di un Codice di comportamento per i dipendenti finalizzato a definire i doveri minimi di diligenza, lealtà, imparzialità e buona condotta.  
   
   
REGIONE FVG: INDICATO IL NUOVO DIRETTORE DELLE RELAZIONI INTERNAZIONALI  
 
Trieste, 4 maro 2014 - L´iter dell´avviso pubblico per la scelta del direttore del nuovo servizio Infrastrutture strategiche e Relazioni internazionali è giunto a conclusione e l´incarico è stato conferito al dott. Carlo Fortuna, già capo Unità trasporti e politica regionale dell´Iniziativa Centro Europea (Ince). Si completa così un tassello fondamentale della riorganizzazione della macchina regionale avviata con la nuova legislatura. Il servizio Infrastrutture strategiche e Relazioni internazionali è stato infatti costituito per diventare il punto di riferimento della programmazione strategica nelle materie dei trasporti e delle relative reti, della portualità, dell´intermodalità, della logistica e della cooperazione transfrontaliera, nonché nei rapporti comunitari e internazionali. Uno strumento propulsore, si sottolinea, nel processo di internazionalizzazione della Regione e più in generale nel coordinamento di tutte le attività connesse a tale missione. Proprio per il rilievo attribuito al servizio, particolarmente attento è stato il vaglio: fra le diciannove candidature pervenute in risposta all´avviso, la commissione tecnica interna ha selezionato sei profili, risultati in possesso dei requisiti corrispondenti alle peculiari caratteristiche richieste. La Giunta, all´esito di un´ulteriore valutazione svolta dalla commissione tecnica, ha individuato in Carlo Fortuna il profilo con le maggiori competenze. Carlo Fortuna ha maturato esperienze di lavoro in ambito internazionale operando nel contesto di organizzazioni internazionali e partecipando a tavoli di coordinamento interministeriale nel settore dei trasporti. Esperto nel settore della cooperazione internazionale e dei programmi di investimento comunitari, ha partecipato a commissioni intergovernative per lo sviluppo di progetti pianificatori di trasporto e dei corridoi transeuropei. L´incarico verrà definitivamente formalizzato nella seduta giuntale di venerdì prossimo.  
   
   
CORTE CONTI, PRESIDENTE MARINI A INAUGURAZIONE ANNO GIUDIZIARIO: DA CAPACITÀ PROGRAMMARE SPESA PUBBLICA SI MISURA EFFICACIA AZIONE AMMINISTRATIVA -  
 
Perugia, 4 marzo 2014 - "L´efficacia dell´azione amministrativa si misura nella sua capacità di programmazione della spesa pubblica. Nel nostro Paese, purtroppo essa è spesso effettuata in maniera ‘emergenziale´. Si è persa la capacità di una programmazione pluriennale della spesa pubblica e ciò incide negativamente sulla capacità stessa del paese di essere competitivo". È quanto affermato dalla presidente della Regione Umbria, Catiuscia Marini, intervenuta a Perugia alla cerimonia di inaugurazione dell´anno giudiziario della Sezione giurisdizionale umbra della Corte dei Conti. La presidente Marini - riferendosi al contenuto delle relazioni del presidente della Corte dei Conti regionale, Alberto Avoli e del procuratore generale, Agostino Chiappiniello - riguardo al tema della corruzione nella pubblica amministrazione e della necessità di maggiore trasparenza, ha sottolineato come "per la Regione Umbria la lotta alla corruzione rappresenta una assoluta priorità in quanto il diffondersi delle pratiche corruttive mina la fiducia dei mercati e delle imprese, scoraggia gli investimenti dall´estero e determina una perdita di competitività del Paese. Inoltre la corruzione, quando non viene adeguatamente contrastata, è causa di costi significativi stimati dalla Corte dei Conti in diversi miliardi di euro l´anno". La presidente ha ricordato che la Regione Umbria "ha già messo a disposizione di tutti, attraverso il canale ‘Amministrazione trasparente´ del proprio sito istituzionale, tutte le informazioni richieste dalla legge e pubblica in tempo reale i dati, relativi alla propria attività, previsti dal decreto ‘trasparenza´. La presidente Marini ha poi sottolineato le iniziative assunte dalla Regione per fronteggiare la riduzione complessiva della spesa pubblica: "Abbiamo operato in questi anni – ha affermato - sia sul versante normativo, con una profonda riforma dell´assetto istituzionale, dalla riduzione delle Aziende sanitarie, alla soppressione delle Comunità montane e di altre agenzie regionali, sia su quello della semplificazione, con la predisposizione di testi unici nei diversi settori di competenza della Regione". "Ancor più incisiva – ha ricordato la presidente – è stata la nostra politica di riduzione della spesa, a cominciare dalla forte contenimento dei costi della politica, del funzionamento degli organi istituzionali e del personale. Ciò ha consentito di effettuare risparmi quantificabili in diversi milioni di euro". La presidente ha quindi sottolineato che "anche in una regione piccola come la nostra si può essere virtuosi nella gestione di un servizio fondamentale, quale è quello della sanità, garantendo ai cittadini tutte le prestazioni previste dai livelli essenziali di assistenza, mantenendo l´equilibrio di bilancio, e senza aver dovuto fare ricorso alla fiscalità aggiuntiva regionale. Tant´è che proprio l´Umbria – ha proseguito Marini - è risultata essere, nel 2013, la prima delle regioni benchmark per ciò che riguarda i costi standard del servizio sanitario". Infine, riferendosi alla programmazione dei fondi comunitari 2007-2013, la presidente Marini ha ricordato che "in questa fase contingente caratterizzata dalla grave crisi economico-finanziaria, l´orientamento e le priorità di intervento della Regione Umbria sono state rivolte all´individuazione di tutti gli strumenti necessari a ridurre gli effetti dannosi al sistema economico e a trovare sbocchi duraturi per rilanciare il sistema", aggiungendo che "tre quarti delle risorse dei programmi sono state allocate, conferendo particolare rilevanza a determinate tematiche atte a favorire lo sviluppo delle imprese, a diminuire l´impatto ambientale delle politiche industriali e – ha concluso - ad aumentare l´occupazione e la competitività dell´economia del territorio".  
   
   
LA RAGIONERIA DELLA REGIONE CALABRIA HA EFFETTUATO PAGAMENTI PER CIRCA 11.4 MILIONI DI EURO  
 
Catanzaro, 4 marzo 2014 - Pagamenti per circa 11,4 milioni di euro sono stati effettuati nel corso della settimana dalla Ragioneria generale della Regione Calabria. Lo ha reso noto l´assessore al Bilancio e alla Programmazione nazionale e comunitaria, Giacomo Mancini. Con l´importo di 3,6 milioni di euro continuano le erogazioni delle anticipazioni a vantaggio dei Comuni beneficiari dei finanziamenti dei Pisl, secondo questa suddivisione: 100.000 all´Amministrazione Provinciale di Reggio Calabria; 286.000 al Comune di Antonimina; 70.000 al Comune di Badolato; 124.000 al Comune di Buonvicino; 120.000 al Comune di Caulonia; 260.000 al Comune di Ciminà; 170.000 al Comune di Figline Vegliaturo; 180.000 al Comune di Fuscaldo; 240.000 euro al Comune di Gerocarne; 175.000 al Comune di Gioiosa Jonica; 80.000 al Comune di Isola Capo Rizzuto; 76.000 euro al Comune di Jacurso; 340.000 a Lattarico; 111.000 a Melissa; 96.000 a Mendicino: 50.000 a Mileto; 140.000 a Palmi; 360.000 a Roccella Jonica; 60.000 a San Fili; 60.000 a Sangineto; 70.000 a Santa Caterina dello Jonio; 74.000 a Santa Cristina D´aspromonte; 79.000 a Serra D´aiello; 80.000 a Serrastretta; 92.000 a San Martino di Finita; 144.000 euro a Stilo. L´importo di 4.700.000 euro, liquidato per il Dipartimento Personale, è destinato al pagamento degli stipendi, mentre su disposizione del Dipartimento Agricoltura vengono trasferiti 1.300.000 euro alla Fondazione Mediterranea Terina di Lamezia Terme, ente in house della Regione Calabria. La Ragioneria ha poi effettuato, su disposizione del Dipartimento Lavoro e Formazione, un pagamento di 1.700.000 per le spettanze dei Lavoratori Socialmente Utili e di Pubblica Utilità. Questa la distribuzione delle risorse: 242.000 alla Provincia di Crotone; 65.333 al Comune di Acri; 1.334 al Comune di Altomonte; 7.834 al Comune di Amendolara; 8.272 al Comune di Ardore; 2.191 al Comune di Belmonte Calabro; 1.055 al Comune di Bivongi; 8.347 euro al Comune di Bonifati; 6.666 al Comune di Botricello; 34.666 al Comune di Bova Marina; 11.945 al Comune di Brognaturo; 9.741 a Calopezzati; 3.555 al Comune di Campana; 10.666 al Comune di Campo Calabro; 7.552 al Comune di Carlopoli; 2.129 a Casole Bruzio; 829 euro a Castelsilano; 20.076 a Castiglione Cosentino; 2.666 al Comune di Cerva; 7.481 al Comune di Ciminà; 700 euro al Comune di Cirò; 2.666 al Comune di Civita; 2.126 a Cropalati; 126.000 a Crotone; 9.076 a Crucoli; 8.000 al Comune di Fabrizia; 31.333 al Comune di Falerna; 5.333 a Feroleto della Chiesa; 3.333 a Filandari; 17.771 a Fiumefreddo Bruzio; 11.666 euro Frascineto; 6.021 a Giffone; 13.600 a Gimigliano; 14.000 a Girifalco; 2.666 a Grotteria; 60.000 euro a Isola Capo Rizzuto; 56.000 a Lago; 1.333 a Lappano; 8.000 a Limbadi; 11.407 a Longobucco; 20.192 al Comune di Luzzi; 6.073 euro al Comune di Magisano; 21.335 a Mammola; 39.915 euro a Mandatoriccio; 5.362 a Marcedusa; 6.666 euro a Martirano; 14.933 a Martirano Lombardo; 11.386 a Marzi; 6.702 a Melicuccà; 2.666 a Melicucco; 23.302 euro al Comune di Melissa; 8.000 a Molochio; 66.666 euro a Montalto Uffugo; 5.333 a Montegiordano; 1.492 a Monterosso Calabro; 34.333 a Nardodipace; 10.427 a Paludi; 6.666 al Comune di Panettieri; 19.337 al Comune di Parenti; 2.666 euro al Comune di Pedivigliano; 56.000 a Petilia Policastro; 23.843 euro a Platania; 4.400 a Rocca Imperiale; 12.441 euro al Comune di Rombiolo; 19.789 euro al Comune di Rose; 6.000 a Rota Greca; 7.111 euro al Comune di Rovito; 5.333 euro al Comune di Samo; 12.666 al Comune di San Costantino Calabro; 18.605 al Comune di San Fili; 5.333 euro a San Nicola Arcella; 9.333 euro a San Nicola da Crissa; 2.536 euro al Comune di San Nicola dell´Alto; 1.752 euro al Comune di San Pietro Apostolo; 9.199 al Comune di San Roberto; 3.819 a San Vincenzo La Costa; 10.667 a Santa Caterina Albanese; 6.953 euro a Savelli; 1.649 euro al Comune di Scido; 2.858 euro al Comune di Sellia; 28.000 euro al Comune di Soverato; 13.334 a Soveria Simeri; 5.333 euro al Comune di Spilinga; 30.450 a Stefanaconi; 14.722 al Comune di Trenta; 5.34 euro a Verbicaro; 11.241 a Zagarise e infine 1.493 euro al Comune di Zungri. "La nostra priorità sono le famiglie, le imprese egli enti locali - ha dichiarato l´assessore Giacomo Mancini - e lo dimostriamo anche gestendo con serietà e trasparenza le risorse che la Regione ha a disposizione".  
   
   
EMILIA ROMAGNA: ALLARME SU EFFETTI PER LA CULTURA CON TRASFORMAZIONE PROVINCE  
 
Bologna, 4 marzo 2014 - «La trasformazione delle Province in organi di secondo livello è una spedita marcia verso l’azzeramento degli investimenti in diversi settori e, in primis, nella cultura, che già soffre di costanti e pesanti tagli. Si scrive riduzione dei costi della politica ma si legge tagli alla cultura che nella sola Emilia-romagna sono pari a oltre 4,5 milioni di euro, il 30% dell’intero budget dedicato alla cultura in regione». Il grido d’allarme è dell’assessore alla Cultura della Regione Emilia-romagna Massimo Mezzetti che ha inviato una lettera aperta Sottosegretario alla presidenza del consiglio Graziano Delrio, al Ministro della cultura e del turismo Dario Franceschini e ai Parlamentari emiliano-romagnoli. Una sostanziale richiesta di un supplemento di riflessione e di attenzione verso gli effetti dei provvedimento che si stanno realizzando poiché il malessere e la preoccupazione di oggi su questo versante si stanno trasformando in drammatico allarme in migliaia di operatori pubblici e privati del settore. Preoccupazioni e riflessioni che sono già state oggetto di confronto e di ampia condivisione, tra gli assessori regionali competenti, in sede di commissione cultura della Conferenza Stato-regione. L’appello è stato sottoscritto anche dagli assessori alla cultura delle Province dell’Emilia-romagna ovvero Giuseppe De Biasi (Bologna), Bruna Baravelli (Forlì Cesena), Daniela Sirotti Mattioli (Modena), Paolo Valenti (Ravenna), Giuseppe Romanini (Parma), Maurizio Parma (Piacenza), Carlo Bulletti (Rimini) e Marcella Zappaterra (Ferrara). Nella missiva dell’assessore Mezzetti si legge che «il disegno di legge non prevede la cultura tra le funzioni fondamentali che resteranno alle Province, né stabilisce di trasferire ai Comuni o alle Regioni le risorse fino ad oggi investite in questo settore. Ad oggi non è neppur stabilito a chi competerà l´azione di coordinamento e di programmazione sul territorio finora garantita in maniera egregia dagli organismi provinciali. In particolare siamo fortemente preoccupati per il futuro dei coordinamenti delle reti bibliotecarie, patrimonio sociale oltre che culturale dei nostri territori, museali e culturali che trovavano nelle province fondamentali e decisivi punti di riferimento». Inoltre si spiega nella lettera aperta che «le Province hanno già dal 2013 cominciato a ridurre drasticamente i propri investimenti nella cultura. I 4 milioni e 559 mila euro investiti nel 2012 dalle Province dell’Emilia-romagna, al netto dei costi fissi nel 2013 si sono già ridotti a poco più di 2,800 milioni. Se sarà approvato il disegno di legge ‘Delrio’, gli investimenti saranno praticamente azzerati. Il sistema cultura emiliano romagnolo perderà risorse pari a oltre il 30% dell’intero budget destinato alla cultura dalla Regione Emilia-romagna che rappresenta, nel panorama nazionale, un sistema virtuoso che vede una ricchezza ed una pluralità di esperienze e di eccellenze nazionali ed internazionali che sopravvivono a bassissimo costo per la spesa pubblica. Oggi però, questa soglia di sopravvivenza si sta pericolosamente abbassando mettendo a rischio il futuro di centinaia di posti di lavoro». In Emilia-romagna il valore economico della cultura e della creatività vale più di 32 mila imprese per 78 mila addetti, produce il 5 % del Pil regionale senza contare l’incidenza della redditività prodotta dal turismo culturale. Con La trasformazione delle Province il settore dello spettacolo perderà risorse pari a 760 mila euro, i sistemi bibliotecari perderanno oltre 850 mila euro, i musei quasi 500 mila euro e le istituzioni culturali delle province subiranno tagli per 1,3 milioni di euro e molto probabilmente scompariranno. Così conclude Mezzetti «biblioteche, musei, teatri, imprese culturali chiuderanno, verranno persi posti di lavoro, altri giovani laureati avranno come unica possibilità l’emigrazione, gli studenti avranno ancor meno motivazioni per iscriversi all’Università, e siamo già il paese in Europa con il minor numero di laureati in rapporto alla popolazione. È questa la via d’uscita dalla crisi che vogliamo intraprendere? Il nuovo governo e i parlamentari che si accingono ad affrontare il riordino delle province sono consapevoli degli effetti che si stanno producendo? Tra i risultati attesi della riforma, questo è stato valutato?». Allegato: risorse per provincia destinate a cultura (2012-2013) in Emilia-romagna  
   
   
ROSSI SUI PROGRAMMI DELLA REGIONE: "LA FORMAZIONE DA RIFORMARE, IL TERRITORIO DA PRESERVARE"  
 
Bagno A Ripoli (Fi) , 4 marzo 2014 - Approvare la proposta di legge regionale sulla formazione professionale entro la primavera, privilegiare la filiera corta e i prodotti toscani in agricoltura, investire con costanza nella tutela del territorio, estendere la banda larga a tutto il territorio regionale. Sono questi alcuni dei principali aspetti toccati dal presidente della Regione, Enrico Rossi, durante il suo incontro con gli imprenditori dell´area fiorentina sud est. Dopo aver ascoltato da Roberta Tucci, responsabile cultura del comune di Bagno a Ripoli, l´illustrazione della storia e degli affreschi del trecentesco oratorio di Santa Caterina, teatro dell´incontro, Rossi ha risposto alle sollecitazioni dei presenti. "Su cento giovani che in Toscana partecipano a stage formativi – ha puntualizzato Rossi – soltanti 22 trovano effettivamente lavoro. Non possiamo continuare così, ma occorre riallinearci con la media europea. Per questo approveremo entro la primavera prossima la nostra proposta di nuova legge sulla formazione. Oggi lavoriamo troppo sulla parte intermedia tra domanda di lavoro e occupazione: occorre accorciare questa distanza e puntare a far crescere la percentuale degli assunti". Il presidente ha sollecitato quindi gli imprenditori presenti a chiedere la riforma del sistema sia alle istituzioni che alle associazioni di categoria. "Sono convinto – ha aggiunto passando poi alle questioni del rischio idrogeologico – che sia necessario continuare ad investire 100 milioni l´anno per i prossimi dieci anni nella tutela del suolo. Solo così potremmo cambiare completamente la situazione in Toscana. Cinquanta ogni anno li metterà la Regione, ma al Governo chiediamo di metterne altrettanti. Lo chiederò a Roma così come lo farò con i sottosegretari toscani subito dopo aver inviato loro una lettera di felicitazioni per la loro nomina". Rossi si è poi detto convinto che appena saranno ultimati i lavori di regimazione e di realizzazione delle casse di espansione a Roffia, ai Renai, a Bucine, Laterina e Levane la sicurezza lungo l´asta dell´Arno si alzerà notevolmente, così da allontanare spettri come quello dell´alluvione del 1966. Rispondendo alle lamentele di un agricoltore, il presidente ha ricordato come la Regione sia riuscita ad aggiudicarsi 90 milioni di euro di fondi europei in più rispetto al precedente settenato comunitario. "Intendiamo destinarli – ha spiegato – ai terreni cosiddetti marginali, ai terrazzamenti così da evitare, non coltivati come sono adesso, che franino a valle. Dobbiamo poi incentivare la filiera corta e l´uso dei prodotti toscani in mense e strutture per comunità, ma ci aspettiamo che anche le Camere di commercio si adoperino per cogliere questo obiettivo della tutela e della valorizzazione dei prodotti toscani". Ai giovani imprenditori che sottolineavano i "buchi" oggi esistenti nella copertura della rete internet, Rossi ha detto del progetto regionale per garantire in tempi brevi una copertura della banda larga da 7 o 10 mega al secondo su tutto il territorio, invitando sindaci ed imprenditori a segnalare alla Regione le zone di mancata copertura. "Per restituire ossigeno alla nostra economia – ha concluso il presidente – abbiamo deciso di anticipare 80 milioni di euro dal nostro bilancio per far sì che possiamo partire fin dall´estate con i bandi sui fondi europei, senza aspettare il 2016. Non escludo di presentare questi provvedimenti con iniziative ed incontri pubblici perché non voglio lasciare la gestione di questa opportunità agli apparati burocratici delle istituzioni e delle associazioni di categoria. Mentre alle imprese andranno tutti gli 800 milioni di euro che avremo a disposizione, avremo fondi anche per l´agricoltura, per il turismo ed il terziario e anche per il commercio. Non verseremo le risorse in secchi bucati, ma li daremo alle imprese solide, indipendentemente dalla loro dimensione".  
   
   
ALTA FORMAZIONE: A VILLA UMBRA GIOVANI AMMINISTRATORI A LEZIONE SU RIFORME E FEDERALISMO FISCALE  
 
Perugia, 4 marzo 2014 - Giovani amministratori a lezione su riforme e federalismo fiscale, nell´ambito del corso di alta formazione in materia di finanza locale organizzato dalla Scuola umbra di amministrazione pubblica. Nella sede di Villa Umbra, il professor Francesco Clementi, docente di Diritto pubblico comparato dell´Università degli Studi di Perugia e già componente della Commissione per le riforme costituzionali (c.D. Dei Saggi), partendo dall´analisi del Titolo V della Costituzione italiana, ha evidenziato le criticità attuative per l´effettiva realizzazione di un complesso processo di riforma in senso federale dello Stato, presentando ai giovani amministratori, provenienti da tutta Italia, la prospettive di riforma di un sistema poliarchico in evoluzione, come quello italiano. Una tematica di grande attualità, che ha suscitato notevole interesse tra i corsisti; l´amministratore unico della Scuola, Alberto Naticchioni, ha espresso l´intenzione di proseguire la collaborazione con il professor Clementi per ulteriori approfondimenti.  
   
   
A VILLA UMBRA 120 GIOVANI INCONTRANO AMMINISTRATORI REGIONALI  
 
Perugia, 4 marzo 2014 - Un faccia a faccia tra giovani e istituzioni per condividere le scelte degli amministratori ed elaborare proposte sull´inclusione sociale, le politiche del lavoro, l´aggregazione, l´associazionismo, la cittadinanza e, in generale, il benessere delle nuove generazioni: con questo obiettivo ha preso il via il progetto "Lets´ Gov", voluto dall´assessorato alle Politiche giovanili della Regione Umbria. Nella sede della Scuola di Amministrazione pubblica di Villa Umbra a Perugia, 120 giovani umbri di età compresa tra i 17 e 27 anni, provenienti dal mondo dell´associazionismo, della scuola e università e degli oratori, si sono confrontati, alla presenza della vicepresidente della Regione Umbria con delega alle Politiche giovanili, Carla Casciari, con i rappresentanti degli assessorati regionali, su tematiche relative alla promozione dell´autonomia, alla partecipazione e legalità, tempo libero, salute e stili di vita dei giovani. Nel corso dell´incontro sono stati organizzati 4 tavoli di discussione ai quali i giovani hanno partecipato coadiuvati da facilitatori che hanno seguito la discussione. Sono stati previsti 4 round di discussione da 45 minuti ciascuno, seguiti da un dibattito sull´argomento trattato. Nella fase successiva sono stati presentati, in maniera sintetica, i report dei lavori svolti in mattina e, di seguito, i dirigenti regionali hanno presentato alla platea le iniziative che sono state realizzate relativamente alle aree discusse e quelle attualmente in fase di realizzazione. Dopo questa fase di presentazione, è stato aperto il confronto tra i giovani partecipanti e i relatori nel corso del quale i partecipanti potevano anche formulare domande e fare commenti utilizzando l´hashtag #letsgov14. Tutte le proposte e i suggerimenti dei giovani verranno illustrati alla Giunta regionale nel corso di un confronto diretto, in programma per i primi giorni di aprile. "L´iniziativa – ha spiegato la vicepresidente Casciari - si colloca all´interno del percorso di consolidamento della rete delle politiche giovanili, avviato già lo scorso anno e che ha permesso di definire un primo quadro di possibili sviluppi delle strategie regionali". Questa seconda fase, che vedrà i giovani diretti protagonisti di un percorso di confronto con le istituzioni umbre – ha detto Casciari – punta a creare un momento di contatto tra le istituzioni regionali e i giovani del territorio e ad iniziare un confronto diretto che permetta da una parte ai giovani, di venire a conoscenza delle politiche adottate fino ad ora dalla Regione Umbria, mentre alle istituzioni servirà per rilevare il punto divista delle giovani generazioni partendo dall´ascolto dei bisogni reali e delle loro riflessioni, nonché per raccogliere proposte su occupazione, aggregazione, socializzazione, partecipazione,cittadinanza, legalità, prevenzione sociale, promozione del benessere, cultura e fruizione dei servizi. Solo così – ha concluso la vicepresidente – si potrà favorire e promuovere ‘realmente´ l´inclusione delle giovani generazioni.L´appuntamento di aprile con i componenti della Giunta regionale segnerà l´avvio di un processo di programmazione, fortemente partecipato, delle politichenon per i giovani ma con i giovani, anche per evitare che questisiano solo destinatari di interventi a loro diretti".  
   
   
CAMPANIA: TRATTAMENTI IN DEROGA, VIA AI DECRETI PER I PRIMI 1300 LAVORATORI. CALDORO: PUNTIAMO A CRESCITA E SVILUPPO, MA SENZA LASCIARE SOLO CHI HA DIFFICOLTÀ.  
 
Napoli, 4 maro 2014 - ieri l’assessorato al Lavoro della Regione Campania ha emesso i primi decreti per la concessione degli ammortizzatori in deroga in favore dei lavoratori della Regione Campania. Il primo gruppo di beneficiari è composto da oltre 1.300 lavoratori delle cinque province della regione. La Campania è la prima regione d’Italia ad aver autorizzato l’erogazione dei trattamenti in deroga per l’anno 2014, in forza della dotazione straordinaria stanziata già nel 2012 dall’ente stesso. “Il buon governo della cosa pubblica – sottolinea l’assessore al Lavoro Severino Nappi - è soprattutto strategia e programmazione. In questo caso ci eravamo accorti di uno stato di sofferenza nazionale sul tema e, con il presidente Caldoro, già due anni fa abbiamo cominciato a programmare le azioni necessarie per sostenere l’emergenza economica. Accanto al sostegno al reddito, però, ed è questa la straordinaria differenza rispetto al passato, abbiamo avviato anche le misure di politica attiva, a cominciare dai finanziamenti alle imprese che investono nelle nostre aree di crisi ed assumono proprio questi lavoratori in difficoltà.” "Abbiamo puntato sulle misure a sostegno della crescita e dello sviluppo. Ma con un impegno: non lasciare solo chi ha più difficoltà”, conclude il presidente della Regione Campania Stefano Caldoro.  
   
   
ROSSI A CAPOLONA PROPONE UN PATTO AL VOLONTARIATO  
 
Capolona (Ar) , 4 marzo 2014 - Un patto con il volontariato toscano per rinnovare l´accordo finalizzato a combattere le nuove povertà e a valorizzare il ruolo delle associazioni del terzo settore. E´ quello che ha proposto il presidente della Regione Toscana, Enrico Rossi, al sindaco Alberto Ciolfi e ai rappresentanti delle organizzazioni del volontariato riunite nella sala del palazzo comunale di Capolona per un incontro con lui durante la tappa aretina del suo "Viaggio in Toscana". "Credo che di fronte alla poverta crescente della popolazione italiana - ha spiegato Enrico Rossi – la Regione abbia fatto bene a destinare 5 milioni di euro ciascuno, con l´aiuto delle associazioni del volontariato, quelle di categoria e dei sindacati, per sostenere i nuovi poveri, gli operai che sono in difficoltà perchè non riscuotono la cassa integrazione e i commercianti o gli artigiani vittime della crisi. Si tratta di garantire prestiti in grado di dare un po´ di sollievo a chi ne ha più bisogno. E su questa strada intendiamo insistere utilizzando allo stesso scopo i soldi che rientreranno dalle restituzioni dei prestiti e finanziando con ulteriori 5 milioni il fondo per il microcredito". Rossi ha poi invitato il sindaco e gli amministratori presenti a presentare alla Regione un progetto culturale legato alla storia e alle tradizioni locali impegnandosi a prenderlo in considerazione nonostante la scarsità dei fondi a disposizione.  
   
   
PARI OPPORTUNITÀ, IL PROTAGONISMO DELLE DONNE NELLA COOPERAZIONE INTERNAZIONALE. IL 6 MARZO INCONTRO IN REGIONE EMILIA ROMAGNA  
 
Bologna, 4 marzo 2014 - “Il protagonismo delle donne nella cooperazione internazionale: imprenditorialità, salute, accesso ai diritti”. E’ il titolo della giornata organizzata, in vista della festa della donna, il prossimo 6 marzo in Regione (dalle ore 9,30 nell’Aula magna di viale Aldo Moro 30 a Bologna). Voluta dall’assessorato alla Cooperazione allo sviluppo e alle Pari opportunità, la mattinata prevede interventi dedicati a diversi progetti attivati nell’ambito delle politiche di cooperazione allo sviluppo, tra cui il “Fair Trade Fair Peace” che ha portato alla realizzazione di una linea comune di prodotti per il commercio equo e solidale da parte di due organizzazioni: una palestinese, la Bethlehem Fair Trade Artisans (Bfta), e una israeliana, la Syndianna of Galilee. “In tutti i Paesi di intervento, dall’Africa ai Balcani fino all’America latina - sottolinea l’assessore Donatella Bortolazzi - la Regione Emilia-romagna è impegnata, insieme alle organizzazioni non governative, a volontariato, cooperative ed enti locali a promuovere la condizione femminile, valorizzando in primis la partecipazione attiva delle donne ai processi di sviluppo locale e promuovendone l’accesso al lavoro remunerato, ai servizi sanitari e riproduttivi, agli studi e alla vita politica e democratica delle rispettive comunità. I progetti presentati rappresentano un esempio del nostro modo di interpretare il rapporto con le comunità femminili, in particolare del sud del mondo, nella ferma convinzione che le donne possano, in misura sempre più determinante, essere protagoniste dello sviluppo più equo e giusto dei Paesi in cui vivono e a livello globale”. In allegato il programma della giornata  
   
   
8 MARZO - GIORNATA INTERNAZIONALE DELLA DONNA: LE INIZIATIVE IN PROGRAMMA  
 
Bari, 4 maro 2014 - Lavoro, Comunicazione Di Genere, Violenza sono i tre temi, attorno ai quali ruota la Giornata internazionale della donna 2014. Due giornate, il 5 ed il 7 marzo, per diversi momenti di riflessione ed approfondimento organizzate dalla Regione Puglia e dalla Consigliera Regionale di Parità. 1) Il primo, «La vie en rose - Dalla parte delle donne dei giovani e del lavoro», é un’iniziativa dedicata all´occupazione che si svolgerà mercoledì 5 marzo, dalle 9.30 alle 12.30, in contemporanea nelle Università di Bari (Aula Aldo Moro), Roma Tre (Aula Magna della Facoltà di Lettere e Filosofia), Modena (Facoltà di Giurisprudenza). (...) L’iniziativa nasce dalla collaborazione di diversi soggetti istituzionali: Consigliera Nazionale di Parità, Direzione Generale dell’Attività Ispettiva del Ministero del Lavoro, Ordine Nazionale dei Consulenti del Lavoro e Consigliere di Parità della Regione Puglia, della Provincia di Roma, e della Provincia di Bari. L’evento organizzato a Bari, grazie anche alla collaborazione tra Consigliera Regionale di Parità, Università degli Studi “Aldo Moro” e Regione Puglia, “sarà molto operativo” - informa la consigliera di parità Serenella Molendini - “non lunghi dibattiti, ma workshop veloci e postazioni informative finalizzate a catturare l´attenzione dei destinatari a cui fornire informazioni di cui far tesoro nell´approccio col mondo del lavoro: Come si compila un curriculum vitae? Quali profili cercano le aziende? Cos´è l´apprendistato? Quali sono le tutele vigenti per contrastare il lavoro irregolare?” Le informazioni saranno fornite dalle Consigliere di parità, dai Consulenti del Lavoro di Bari, dagli Ispettori del Lavoro della Direzione Regionale Lavoro, dalle Agenzie per il lavoro, dai Centri per l’Impiego di Bari e Barletta. Insieme a queste domande, esperti di imprenditoria giovanile e femminile di Confartigianato, esperti della Regione Puglia (assessorati alle Politiche del Lavoro, allo Sviluppo, alle Politiche giovanili, alla Formazione e Istruzione, al Welfare, Eures, Puglia Sviluppo) e dell’Università (Job placement) forniranno informazioni sui più recenti incentivi e agevolazioni messi a disposizione, grazie ai fondi europei, per giovani e donne: Tirocini formativi, Nidi – nuove idee d’impresa, mobilità in Europa, microcredito, Garanzia Giovani, Piccoli sussidi, Borse di ricerca. 2) Il pomeriggio del 5 marzo, dalle ore 15.30 alle 18.00, l’iniziativa prosegue, a livello regionale, con la tavola rotonda "Donne, lavoro, conciliazione per le famiglie - Le Politiche della Regione Puglia". Saranno presenti gli assessori: alle Politiche giovanili, Guglielmo Minervini, allo Sviluppo economico, Loredana Capone, alla Formazione professionale, Alba Sasso, alle Politiche del Lavoro, Leo Caroli e al Welfare Elena Gentile, per un approfondimento sulle strategie in atto e future. Sono previsti anche i saluti del Direttore del Dipartimento di Giurisprudenza prof. Massimo di Rienzo e del Presidente della Regione Puglia Nichi Vendola. Le postazioni informative rimarranno attive dalle 9.30 alle 18.00. L’intera giornata è stata supportata dal Servizio Comunicazione Istituzionale della Regione Puglia. 3) giovedì 7 marzo, dalle 9.30 alle 12.00, presso il Consiglio Regionale (via Capruzzi) ci sarà il convegno: “Un altro genere di comunicazione è possibile?”, in cui sarà presentata la ricerca condotta dalla Consigliera di Parità in collaborazione con il Corecom: “Emittenti locali e differenza di genere: la parola alle donne”. Il convegno, che si inserisce nelle attività previste dall’Osservatorio Regionale sulla comunicazione di genere, prevede interventi del presidente del Consiglio Regionale Onofrio Introna, della Consigliera dell’ordine regionale dei Giornalisti Patrizia Camassa, del gruppo di ricerca Ipres che ha elaborato il rapporto e di Daniela Brancati, ex direttore del Tg3, saggista, presidente del Premio Immagini Amiche. L’introduzione è affidata a Felice Blasi, Presidente Corecom Puglia e Serenella Molendini Consigliera di parità, le conclusioni sono affidate ad Elena Gentile. Durante l’evento sarà consegnata ai/alle partecipanti la copia della pubblicazione. 4) Per finire, sempre giovedì 7 marzo, ci sarà la presentazione ufficiale, da parte dell’assessore regionale al Welfare, Elena Gentile, del disegno di legge contro la “violenza di genere”.