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MARTEDI

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Notiziario Marketpress di Martedì 04 Marzo 2014
OGM, GALLETTI: FAVOREVOLI A RIAPERTURA DISCUSSIONE ANCHE PER GARANTIRE A STATI POSSIBILITÀ DI DIVIETO  
 
Roma . "Il tema Ogm è delicato e controverso: per questo motivo è necessario un quadro legislativo chiaro che soddisfi pienamente l´Italia e tutti gli Stati membri dell´Unione Europea. Siamo dunque favorevoli alla riapertura della discussione che permetta di trovare un equilibrio tra il mantenimento del sistema di autorizzazione Ue, basato su valutazione scientifica di rischi sanitari e ambientali e l´esigenza di garantire agli Stati la possibilità di vietare la coltivazione di Ogm alla luce delle specifiche caratteristiche sul territorio". E´ quanto dichiara il ministro dell´Ambiente Gianluca Galletti a Bruxelles.  
   
   
MARONI: GRANDE ALLEANZA CON LA FRANCIA SULL´AGROALIMENTARE  
 
Milano - "Dopo i tanti contrasti del passato, l´alleanza con la Francia sull´agroalimentare è un fatto inedito e positivo". Lo ha spiegato il presidente della Regione Lombardia Roberto Maroni, parlando, a margine dell´inaugurazione dell´anno giudiziario del Tar della Lombardia, dei risultati raggiunti durante la tappa del ´World Expo Tour´ che si è tenuta ieri a Parigi. "Abbiamo avuto l´adesione francese al nostro documento sulla contraffazione alimentare. Un´adesione importante - ha sottolineato - perché prodromica a un piano di azione comune nei confronti dell´Unione europea, Francia e Italia insieme, per vincere questa battaglia di civiltà. Se in passato ci sono stati contrasti in materia agroalimentare - ha evidenziato il governatore - oggi i nostri Paesi hanno fatto una grande alleanza, a difesa delle loro industrie e della qualità dei loro prodotti".  
   
   
EXPO TOUR PARIGI/1,MARONI:FRANCIA ADERISCE A NOSTRA LOTTA ANTICONTRAFFAZIONE  
 
Il Presidente: Parigi Avrà Padiglione Vicino All´italia Parigi/f, "Vogliamo sviluppare insieme alla Francia e alla Spagna un´azione comune in Europa, per convincere i Paesi e la nuova Commissione europea a mettere in atto le misure più efficaci, per contrastare la contraffazione alimentare". Lo ha detto il 27 febbraio il presidente della Regione Lombardia Roberto Maroni al Salone internazionale dell´Agricoltura di Parigi, dove ha incontrato il commissario generale del padiglione francese Alain Berger, in occasione della quarta tappa del ´World Expo Tour´. Dobbiamo Fare Tanto - "Per contrastare la contraffazione alimentare possiamo e dobbiamo fare tanto, perché costa 60 miliardi ogni anno per l´Italia e rappresenta un danno per la salute. Per questo Regione Lombardia ha scritto un documento, che vogliamo far condividere dal più grande numero di Paesi europei. Abbiamo avuto l´adesione della Catalogna e, , con grande soddisfazione, è arrivata quella piena e totale della Francia" ha detto Maroni al termine del tavolo di lavoro, a cui hanno partecipato anche il sottosegretario regionale a Expo e Internazionalizzazione delle imprese Fabrizio Sala, l´assessore all´Agricoltura Gianni Fava, Ettore Prandini, presidente Coldiretti Lombardia, e Roberto Arditti, direttore Relazioni istituzionali di Expo 2015. Puntare A Indicazione Geografica Protetta - "La Francia avrà il suo padiglione vicino a Palazzo Italia e questo conferma gli ottimi rapporti fra i due Paesi, in particolare, riguardo la lotta alla contraffazione" ha detto Berger. Il commissario francese ha ricordato le iniziative comuni messe in campo a livello europeo, come l´indicazione geografica protetta: "Dobbiamo - ha detto - approfittare di Expo per proseguire su questa strada".  
   
   
EXPO TOUR PARIGI/3,MARONI:A FRANCIA HO PARLATO DI ECCELLENZE LOMBARDE  
 
Parigi/f, - "E´ stata una visita importante per parlare di Expo, delle eccellenze lombarde e per sollecitare adesioni alla nostra iniziativa sulla lotta alla contraffazione alimentare". Questo il bilancio del presidente della Regione Lombardia Roberto Maroni, in conclusione della quarta tappa del World Expo Tour, che si è svolta a Parigi. Nella capitale francese, al Salone internazionale dell´Agricoltura, Maroni ha incontrato il commissario generale per il Padiglione francese Alain Berger, che ha espresso la condivisione da parte francese al documento anti contraffazione promosso dalla Regione Lombardia. Poi all´Ambasciata d´Italia a Parigi si è svolto il momento di presentazione dell´Esposizione universale di Milano alle imprese italiane e francesi e alle associazioni che si occupano di tutela dei prodotti. Protocollo Sia Firmato Da Ue - "Quella contro la contraffazione alimentare è una battaglia non solo nell´interesse dell´industria agroalimentare, ma di civiltà" ha precisato il presidente Maroni. "Al di là delle contese che ci sono state in passato su questi temi, è importante che ora si porti avanti un´iniziativa comune. Abbiamo fatto un grande passo in avanti come Paesi europei e stiamo andando nella direzione giusta", ha detto Maroni. "L´europa - ha concluso il presidente - deve diventare il luogo dove questo principio diventa pratica. Non mi aspetto che l´India o la Cina sottoscrivano il nostro protocollo anti contraffazione, ma sarebbe bello che lo facesse l´Unione europea. E ci sono tutte le condizioni per farlo".  
   
   
EXPO TOUR PARIGI :CONTRAFFAZIONE, VICINI A OBIETTIVO  
 
Parigi/f, - è stato segnato un punto importante: la piena adesione politica del commissario generale francese per Expo Alain Berger al nostro protocollo contro la contraffazione alimentare è un passaggio fondamentale. Dopo la Spagna un altro Paese europeo ci segue su questa strada". Lo ha detto l´assessore regionale all´Agricoltura Gianni Fava, al termine della visita al Salone internazionale dell´Agricoltura di Parigi, dove ha incontrato - insieme al presidente Roberto Maroni e al sottosegretario regionale con delega a Expo e Internazionalizzazione Fabrizio Sala, il commissario generale del padiglione francese Alain Berger, in occasione della quarta tappa del ´World Expo Tour´. Tutela Prodotti Fondamentale Per Ripartenza - "Il nostro viaggio continua - ha detto Fava - e cresce l´interesse attorno ai temi che riguardano la tutela dei prodotti della nostra filiera agroalimentare. Stiamo riuscendo nel nostro obiettivo. Finalmente la Lombardia dimostra di avere un ruolo politico e può inserirsi significativamente nel dibattito sui temi di Expo". "Ben venga questa accoglienza francese sui temi che noi rilanciamo con forza da tempo - ha aggiunto Fava -, ma personalmente non mi sorprende. Anche la Francia ha avuto problemi analoghi ai nostri, pur in dimensione minore. Il tema della tutela delle produzioni che passa per la loro identificazione è comunque altrettanto sentito. La difesa dei prodotti italiani per il rilancio della nostra economia rappresenta invece per noi un pilastro fondamentale per la ripartenza".  
   
   
EXPO TOUR PARIGI: ESPOSIZIONE E´ EVENTO GLOBALE  
 
Parigi/f, " è un momento particolare per noi, perché è il ´compleanno´ del presidente della Regione Lombardia, che è stato eletto esattamente un anno fa". Così il sottosegretario regionale a Expo all´internazionalizzazione delle imprese Fabrizio Sala ha iniziato il suo discorso di presentazione dell´Esposizione universale di Milano all´Ambasciata d´Italia a Parigi. L´appuntamento ha concluso la quarta tappa del World Expo Tour della Regione Lombardia, che si è svolta a Parigi. Un Evento Globale - "Expo è un evento globale, politico e internazionale unico, non solo per l´Italia ma per tutta l´Europa, per confrontarsi con il mondo su un tema che sta in cima alle agende degli Stati: l´alimentazione", ha ricordato Sala. Rete Di Eccellenze - "Durante l´Expo ognuno presenterà le sue eccellenze ed è nell´eccellenza che si uniscono i popoli. Da qui in poi partirà il futuro, e non solo in tema di alimentazione", ha detto Sala ai rappresentanti delle istituzioni e delle imprese intervenute. "Francia e Italia sono accomunate dalla storia, dall´arte e, da , in una battaglia che sarà la nostra vera eredità", ha sottolineato il sottosegretario riferendosi alla condivisione, da parte francese, del documento anti contraffazione promosso dal governatore Maroni nel corso del World Expo Tour. "Stiamo lavorando nella direzione giusta", ha concluso.  
   
   
CIA: IL MODELLO LUCANO AL CENTRO DELL’ASSEMBLEA NAZIONALE PRESENTATO UN PACCHETTO DI PROPOSTE PER DAR CORSO AD UN INTERVENTO A FAVORE DELLE AREE OGGETTO DI PERFORAZIONI  
 
Potenza - Il modello originale di “sindacato dei luoghi” della Cia lucana ha riscosso grande interesse nella Vi Assemblea nazionale elettiva della Confederazione che si è conclusa con un appello al governo perché apra subito una nuova stagione anche per l’agricoltura e l’agroalimentare. E’ quanto si legge in una nota della Cia Basilicata. La crescita del settore agricolo –è stato sostenuto - può creare più di centomila nuovi posti di lavoro e contribuire alla ripresa del Paese. Per questo è indispensabile una rinnovata politica agraria nazionale, soprattutto in vista della nuova Pac che sarà operativa dal 2015 e dell’importante appuntamento dell’Expo. Bisogna ridurre i costi e la burocrazia che annientano la competitività delle aziende e le mettono fuori mercato. Occorre una politica orientata alle imprese, nelle loro diverse articolazioni, aggregazioni e rapporti con il mercato. Bisogna perseguire l’obiettivo di collocare il sistema agroalimentare e le sue imprese nelle dinamiche della crescita. Insomma, serve un cambio di marcia. Negli ultimi dieci anni è mancata una vera politica per l’agricoltura. Non c’è stata una strategia mirata. E’ venuto meno un disegno organico che coinvolgesse tutto il sistema agricolo-alimentare. Si è pensato unicamente al contingente, a superare quella o quell’altra emergenza. Mai si è capito che era tempo di ridisegnare uno scenario nuovo per il settore”. Inoltre- si legge nella nota della Cia - nell’ambito dell’iniziative previste dal memorandum sulle attività estrattive sottoscritto fra Governo e Regione Basilicata,ed in particolare nella misura tesa a rafforzare i sistemi produttivi locali, anche in ragione dell’ampliamento e delle nuove iniziative estrattive la Cia ha presentato un pacchetto di proposte ritenendo indispensabile che sia dia corso ad un organico intervento a favore dell’area oggetto di perforazioni che metta la centro e tenga conto del settore agricolo. Si tratta di fornire un concreto contributo alle Pmi del settore primario che operano in quell’area e tramite di esso riconnettere iniziative produttive, nuove opportunità e rilancio competitivo di tali territori.  
   
   
TRIESTE - OLIO CAPITALE, DAL 7 AL 10 MARZO  
 
Saranno 300 produttori protagonisti a Olio Capitale rispetto ai 240 dell’edizione 2013 e provenienti da Abruzzo, Calabria, Campania, Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia, Lazio, Liguria, Marche, Molise, Puglia, Sardegna, Sicilia, Toscana, Umbria, Trentino, Veneto: è questa la risposta del comparto olivicolo italiano alla critiche e alle insinuazioni. Trieste diventa dal 7 al 10 marzo la capitale internazionale del movimento dell´olio d´oliva non solo italiano, con presenze negli stand anche di produttori di altri Paesi. Buyer e visitatori professionali provenienti da tutte le parti del mondo, decine di giornalisti e testate accreditati, degustazioni, approfondimenti e scuola di cucina con protagonista indiscusso l´olio extravergine di oliva italiano. Se da un lato il New York Times ha dapprima attaccato e poi in parte rettificato l´oro giallo della cucina made in Italy, a Olio Capitale sarà presente Curtis Cord, direttore della prestigiosa testata statunitense Olive Oil Times, la fonte di notizie e analisi legate all’olio extra vergine d’oliva più letta a livello internazionale, in qualità di Media Partner. Particolare rilievo assume la sua presenza in fiera alla luce, appunto, delle recenti accuse lanciate dal New York Times sul comparto olivicolo italiano in un articolo, poi ritrattato, contenente diversi "errori e inaccuratezze". A fronte di un danno di immagine a livello internazionale per l’intero comparto oleario italiano, Olio Capitale si propone come palcoscenico privilegiato per la difesa dell’extravergine di qualità e delle centinaia di produttori che si impegnano per offrire al consumatore finale un prodotto di eccellenza, da sempre bandiera del made in Italy. A questo scopo molte sono le collaborazioni sviluppate da Olio Capitale a livello internazionale, per citarne alcune dal Japan Olive Oil Prize di Tokyo, alla Agence pour la Valorisation des produits Agricoles Avpa di Parigi, da Finefood Shanghai a Food Dubai. Senza trascurare la fitta rete delle Camere di Commercio Italiane nel mondo grazie alla quale nel mese di settembre sono stati nominati in Brasile i primi “ambasciatori” di Olio Capitale.  
   
   
NITRATI, LOMBARDIA: NON DI REGIONE TUTTE LE COMPETENZE  
 
Cremona - "Sulla direttiva nitrati è bene ricordare che la Regione sta mettendo a punto, su base scientifica, la mappa delle nuove zone vulnerabili. Ricordiamo inoltre che ai Comuni è consentito derogare temporaneamente alla normativa comunitaria che vieta lo smaltimenti degli effluenti zootecnici nel periodo invernale per casi di urgenza. Lo hanno fatto, nelle scorse settimane, Lonato (Brescia) e Treviglio (Bergamo)". Lo ha spiegato agli imprenditori del consorzio italiano biogas, riuniti in assemblea a Cremona, l´assessore all´Agricoltura di Regione Lombardia Gianni Fava. Finestra Regionale - "Una cosa è il provvedimento dei sindaci - ha proseguito - un discorso del tutto differente è invece la finestra regionale, che ha carattere generale e che impone, in caso di deroga allo smaltimento dei reflui e degli effluenti zootecnici, di osservare comunque il periodo di 90 giorni di divieto voluti dall´Unione europea per tutti gli Stati Membri". Ascoltati Gli Operatori - "Non è possibile osservare anche solo un giorno di meno - ha detto Fava - ed è per queste ragioni che non ho ritenuto opportuno aprire una finestra generale, come mi è stato chiesto da qualche organizzazione sindacale lo scorso 20 febbraio. Il motivo va ascritto nelle previsioni di pioggia, puntualmente verificatesi, che avrebbero non solo reso inutile l´apertura di un periodo per lo spandimento, ma anche avrebbero fatto slittare in avanti il termine di divieto sul calendario, che dice che oggi è l´ultimo giorno". L´assessore ha voluto precisare tali aspetti "onde evitare che si ingenerino aspettative nei confronti dell´ente regionale, anche quando non di sua competenza. Sono regole dell´Unione europea che, ad oggi, devono essere rispettate. Ogni contravvenzione alla norma, peraltro, è severamente punita, come i controlli di alcune Amministrazioni provinciali stanno dimostrando".  
   
   
PRIMO ACCORDO SU ´LATTERIE FRIULANE´  
 
Udine - Al termine di un incontro sulla situazione del Consorzio Cooperativo Latterie Friulane, presente il Vicepresidente della Regione, Sergio Bolzonello, è stato sottoscritto, a Udine, nel palazzo dell´Amministrazione, un verbale della riunione, sul quale è indicato il percorso per l´applicazione degli ammortizzatori sociali nei confronti dei lavoratori. Inoltre, nell´occasione, la Regione si è impegnata a sostenere eventuali linee di investimento di Latterie Friulane, al fine di garantire la massima ricollocazione interna possibile. Presenti i vertici del Consorzio Latterie Friulane, i rappresentanti di Confindustria e di Confcooperative, e gli esponenti delle parti sociali, la riunione, caratterizzata da un confronto che Bolzonello ha definito aspro e non facile, protrattasi per oltre sei ore, ha consentito di evidenziare il percorso che dovrebbe consentire a Latterie Friulane di uscire dalla crisi. E permettere a una parte delle maestranze di mantenere il posto di lavoro, nonché l´accesso agli ammortizzatori sociali per i lavoratori in esubero. Dopo un´ampia discussione, è stato valutato che l´azienda ha individuato, nella Cigs per la durata di ventiquattro mesi, lo strumento idoneo a favorire l´ingresso del gruppo Granarolo nel Consorzio Cooperativo Latterie Friulane, e a garantire ai lavoratori interessati dalla cessazione dell´attività di alcuni reparti, la massima copertura degli ammortizzatori sociali in termini di durata. E´ emerso inoltre che, rispetto all´attivazione del 26 febbraio scorso, la Cigs interesserà 104 persone, con l´impegno alla ricollocazione interna di 15 unità, per giungere a 89 unità nell´ambito del piano di gestione delle eccedenze. Previa sottoscrizione di un idoneo accordo fra le parti, potrà essere garantito ai lavoratori in Cigs un trattamento economico sostanzialmente equivalente a quello percepito nel corso dei 12 mesi del contratto di solidarietà. Inoltre, rispetto all´attivazione della Cigs, si valuterà il mantenimento nell´unità di Campoformido, almeno parziale, dell´attività del reparto yogurt. Da parte sua, il presidente del Consorzio Latterie Friulane chiederà al gruppo Granarolo di impegnarsi a garantire la continuità della produzione sul territorio regionale. Gli esiti della riunione odierna, sanciti dal verbale siglato dalle parti, saranno approfonditi in incontri successivi di carattere tecnico-sindacale.  
   
   
INCONTRO SUL PSR 2014/2020 A CORIGLIANO.  
 
Catanzaro - Anche a Corigliano Calabro l´incontro "Verso il nuovo Psr Calabria 2014/2020. Scriviamolo insieme", organizzato dal Dipartimento Agricoltura e dall´Assessore Michele Trematerra, ha fatto registrare una massiccia adesione. Dopo Cirò Marina, infatti, anche il comprensorio di Corigliano, ha mostrato di gradire molto l´iniziativa del Dipartimento Agricoltura di scendere in mezzo al mondo agricolo per un momento di ascolto ed ha scelto di confrontarsi con i massimi dirigenti del settore, per discutere insieme sulla nuova programmazione dei fondi comunitari destinati al comparto agricolo e forestale per il periodo 2014/2020. Numerosi gli spunti di riflessione proposti dalla folta platea del Centro di Eccellenza. La facilitazione dell’accesso al credito alle aziende e particolarmente ai giovani imprenditori, sembra essere uno degli argomenti che sta più a cuore anche al mondo agricolo del comprensorio di Corigliano, così come la semplificazione e lo snellimento di una burocrazia troppo complicata e lenta, che spesso penalizza il mondo dell’imprenditoria. E per quanto riguarda il mondo dei giovani in agricoltura, è stato suggerito anche di cercare nuove forme per promuovere l’imprenditoria giovanile e di prevedere strumenti che possano sostenere i giovani imprenditori finanziati con la vecchia programmazione, con servizi di assistenza e consulenza. Ma gli argomenti trattati hanno spaziato anche dalla proposta di sviluppare una progettazione integrata con altri settori quali il turismo, l’industria e la ricerca, alla promozione della competitività del sistema agroalimentare, con la valorizzazione delle eccellenze ed una lotta efficace alla contraffazione. Ma anche dalla necessità di maggiore sviluppo delle conoscenze tecniche tra addetti ai lavori, a quella di potenziare la progettazione integrata di filiera e puntare sull’innovazione, nel rispetto del territorio e delle produzioni tipiche, per essere sempre più competitivi sui mercati. Molto soddisfatto di questo front office del Dipartimento Agricoltura con i vari rappresentanti del mondo rurale al di fuori delle sedi istituzionali, l’Assessore Trematerra: “Ritenevamo doveroso - ha detto - condividere le scelte che siamo chiamati a fare in queste settimane e questo giro per le province calabresi ci sta già dando i frutti sperati, ossia ci sta facendo prendere veramente coscienza delle situazioni e delle priorità dei vari territori”. In risposta alla platea, Trematerra ha poi asserito che “il Dipartimento da lui guidato cercherà di scrivere il Psr più utile possibile per la Calabria. Innanzitutto opereremo delle scelte, che fino ad sono mancate, ma dobbiamo avere tutti la capacità di guardare al futuro per essere realmente al servizio dei territori. Ci impegneremo a fare una progettazione il più possibile sburocratizzata e, per quello che è nelle nostre facoltà, a cercare soluzioni per facilitare l’accesso al credito”. “Anche a Corigliano - ha affermato invece il Dirigente Generale Giuseppe Zimbalatti - abbiamo raccolto elementi utili e costruttivi per non ricadere in errori del passato e costruire una programmazione migliore a beneficio delle nostre aziende agricole. Siamo soddisfatti di come la gente stia accettando di buon grado il nostro invito a fornirci indicazioni ed a recepire ed elaborare le novità insite nella nuova programmazione, previste dai regolamenti comunitari”. ”Eravamo certi della risposta di Corigliano – ha dichiarato l’Autorità di Gestione del Psr Alessandro Zanfino – perché si tratta di un territorio molto importante dal punto di vista agricolo ed era necessario incontrare e dare parola al tessuto imprenditoriale ed alle associazioni della zona. Le risorse comunitarie sono linfa vitale per un comparto che è fondamentale per questi territori- ha concluso – la condivisione è quindi essenziale per non sbagliare questa programmazione”. Domani, venerdì 28 febbraio, alle 10, l’Assessore Trematerra ed i dirigenti del Dipartimento Agricoltura saranno di scena a Reggio Calabria, nell’Aula Seminari del Dipartimento di Agraria dell’Università Mediterranea, per raccogliere gli interventi sui temi della prossima programmazione anche da parte del territorio reggino.  
   
   
LIGURIA: QUALITÀ DELLE NOSTRE CARNI BOVINE E OVI-CAPRINE ECCELLENTE  
 
 Genova - "La Commissione Europea ha dichiarato la Regione Liguria ufficialmente indenne da brucellosi bovina e ovi-caprina e leucosi bovina". Lo comunica l´assessore alla salute della Regione Liguria, Claudio Montaldo rendendo noto la decisione assunta dalla commissione il 14 febbraio. In Italia solo 12 regioni su 20 hanno ottenuto questa qualifica comunitaria che testimonia il raggiungimento di un livello sanitario di eccellenza, sia per la sanità pubblica veterinaria che per l´intero settore agro-zootecnico. "La brucellosi bovina e ovi-caprina – spiega Montaldo - è una malattia pericolosa per l´uomo, oltre che per gli animali, e si puo´ considerare debellata dai nostri allevamenti bovini e ovi-caprini. Invece la leucosi bovina è una malattia non trasmissibile all´uomo, ma contagiosa per le bestie che causa il blocco della commercializzazione e il deprezzamento degli animali. Dopo cinque anni di controlli su tutto il patrimonio zootecnico della Liguria, come previsto dal piano straordinario della Regione, è stato possibile conseguire un traguardo importante". Grazie al riconoscimento ottenuto la Regione Liguria viene annoverata tra i territori indenni da brucellosi e leucosi e puo´ così far valere la sicurezza delle proprie produzioni zooteniche, anche nella commercializzazione e della qualificazione dei prodotti.  
   
   
PERUGIA - UN LIBRO SUL TARTUFO TRA STORIA E LEGGENDA  
 
Presentato a Norcia, in occasione di “Nero Norcia ’14”, l’ultimo volume della collana "Black/white: di quale tartufo sei?", realizzata da Promocamera per le edizioni della Cdc di Perugia. Il progetto editoriale, avviato due anni fa, è stato completato con il volume dedicato alle storie e alle leggende legate al tartufo umbro. “Black/white – Di che tartufo sei?” è un progetto ideato e realizzato dalla Cdc di Perugia per promuovere la conoscenza e il consumo del più prezioso e caratteristico prodotto dell’agroalimentare umbro. Il terzo volume di Black/white, che segue i primi due usciti dal 2011, propone un viaggio tra storia e leggenda nel mondo del tartufo umbro, il bianco e il nero appunto. Storia, mito e leggende, curiosità, ma anche economia, perché il tartufo ha ovviamente anche una dimensione economica, che l’Umbria ha saputo sfruttare a pieno, collocandosi ai primi posti in Italia in termini sia di produzione che di commercializzazione. La presentazione del volume è stata aperta dal saluto del sindaco di Norcia Gian Paolo Stefanelli, che ha rivolto un ringraziamento particolare alla Cdc di Perugia, per l’attenzione da sempre riservata ai settori produttivi del comprensorio e alla stessa città di Norcia, che, per una volta all’anno, in occasione della Mostra del Tartufo, diventa “sede” camerale e ospita una riunione straordinaria della Giunta dell’Ente. “Per il ventaglio di specie presenti, unitamente alla possibilità di raccoglierle durante tutto l’arco dell’anno, la nostra regione può a buon motivo vantarsi dell’appellativo di Terra di Tartufo - ha ricordato Giorgio Mencaroni, presidente della Cdc - Oggi nel nostro piccolo e sorprendente territorio si raccoglie un terzo circa della produzione tartuficola nazionale. 250 quintali di tartufi, con 65 imprese, censite dalle Cdc di Perugia e di Terni, che si occupano della coltivazione e del commercio. Mille tartufaie e almeno 7mila cavatori che battono il territorio da Norcia a Cascia, il resto della Valnerina, Eugubino-gualdese, l’Alta Valle del Tevere”. La Cdc di Perugia ha scelto da anni di puntare sul tartufo e sulla sua filiera per promuovere e valorizzare i territori a più alta vocazione tartuficola, Norcia, Cascia, Città di Castello, Citerna, Gubbio, Pietralunga, Scheggino e Valtopina. L’opera “Black / White – Di che Tartufo Sei?” - realizzata da Promocamera, azienda speciale della Cdc, presieduta da Sergio Mercuri - è uno degli strumenti più significativi di questa azione. “Black/white – Di che tartufo sei” sarà distribuita attraverso i normali canali informativi presenti nei singoli comuni coinvolti (come Iat, info point) e all’interno delle iniziative promosse tanto dalle amministrazioni comunali, quanto dalla stessa Cdc.  
   
   
BIO IN TAVOLA, LOMBARDIA: PROGETTO PROMUOVE TERRITORIO  
 
Milano - "La rassegna ´Bio in tavola´, che inaugura la quinta edizione, rappresenta uno strumento diretto per promuovere l´organic food in Lombardia, una alternativa di assoluto valore anche nella nostra regione e che sta conquistando un numero sempre maggiore di consumatori. Ne è la prova l´avvio dell´iter di costituzione del distretto del biologico dell´Oglio-po, promosso dalle aziende della filiera bio dell´area fra Cremona e Mantova". Così commenta l´assessore regionale all´Agricoltura Gianni Fava l´iniziativa dell´associazione di produttori biologici lombardi ´La Buona Terra´, che da oggi alla fine di marzo - nelle giornate del 7-8, del 14-15-16, del 21-22-23 e del 28-29-30 - coinvolgerà 14 ristoranti in tutta la Lombardia. Un Progetto Con Ruolo Culturale - "Il progetto svolge un ruolo di natura culturale nei confronti delle produzioni e dei prodotti biologici - sostiene Fava - e costituisce una formula di promozione concreta del terroir della Lombardia". La Lombardia ha sostenuto l´evento, all´interno della misura 133 del Programma di sviluppo rurale, sull´attività di informazione e promozione dei prodotti agroalimentari di qualità. L´elenco dei locali, con i rispettivi menù e recapiti, è presente online all´indirizzo www.Biointavola.it  dove si potranno conoscere anche i nomi delle aziende biologiche che forniranno le materie prime per la preparazione dei piatti. L´associazione di produttori biologici lombardi ´La Buona Terra´, che ha sede a Lonato del Garda (Brescia), raccoglie ben 200 aziende attive nel comparto a livello regionale.  
   
   
CHIUDE A TREVISO LA CULLA DEL TIRAMISÙ. LUCA ZAIA: SE NE VA UNA PAGINA DELLA NOSTRA STORIA  
 
Venezia - “E’ una notizia che non avrei voluto leggere, che annuncia non solo la fine di un pezzo di storia di Treviso, ma che più in generale comunica la cancellazione di una pagina della cultura enogastronomica mondiale. Chiudono le Beccherie, chiude il locale dove è nato ed è stato “battezzato” il Tiramisù”. Non nasconde il suo rammarico il presidente del Veneto Luca Zaia per l’annuncio, riportato dalla stampa locale, che coinvolge quello che è stato per 76 anni e sembrava ancora uno dei punti fermi e prestigiosi della cucina del capoluogo della Marca. Carlo e Francesca Campeol, terza generazione di gestori, dalle pagine del giornale confermano però la chiusura, alla fine di marzo. “Ci mancherà un luogo come questo – aggiunge Zaia – dove assaggiare territorio e tradizione senza mai annoiarsi. Le Beccherie sono vittime di una serie di fattori, che certamente si ricollegano anche alla crisi economica, ma anche, a mio avviso, ad un certo appiattimento della cultura gastronomica mondiale, dove in cucina la voglia di spettacolo prevale sull’impegno a soddisfare al massimo livello la voglia di convivialità, o dove presunte esigenze nutrizionali puniscono gusti e sapori che esprimono la qualità del territorio e, con essi, quelle che sono vere e proprie espressioni di cultura e di civiltà”. “Spero e mi auguro – conclude Zaia – che la famiglia Campeol con i loro collaboratori voglia comunque proseguire, anche in un´altra sede, nella attività e nel lavoro che hanno svolto per decenni con tanta dedizione e passione”.  
   
   
POTENZA - L´OLIO LUCANO SBARCA IN GIAPPONE  
 
L´olio di oliva di qualità è uno dei prodotti Italiani maggiormente apprezzati dai consumatori giapponesi. Per sondare il mercato nipponico e aprire nuovi canali di vendita, l´azienda lucana F.lli Masturzo partecipa da oggi ad una missione di aziende del settore agroalimentare che si svolge nell’ambito del progetto Siaft (South Italy Food and Tourism), promosso e organizzato dal sistema camerale. L’azienda ha in programma una serie di incontri a Tokyo con buyer del commercio e della ristorazione. «Una recente indagine realizzata nelle maggiori città giapponesi rivela che per il 77,7% degli intervistati è il prezzo la prima discriminante nell’acquisto di un olio, seguita dalla componente salutistica (58,2%) – commenta Pasquale Lamorte, presidente della Camera di Commercio di Potenza, Ente che aderisce al Siaft per il terzo anno consecutivo -. L’olio di qualità dei nostri territori può competere su entrambi i fattori e far leva sui consumi che nel paese del Sol Levante crescono ormai da 20 anni, con il 2011/2012 che ha fatto registrare importazioni record per 45.000 tonnellate. L’opportunità del progetto Siaft è da leggere proprio nell’ottica di sostenere gli sforzi, in termini di qualità e di apertura ai nuovi mercati, che le aziende del potentino stanno mettendo in campo».  
   
   
LOMBARDIA. PSR: IN 2 SETTIMANE BOZZA DEFINITIVA PER UE L´ASSESSORE: ANCHE QUESTA VOLTA PER PRIMI E CON PIÙ RISORSE  
 
Brescia - "In settimana chiuderemo la pianificazione ed entro due, se tutto va bene, saremo pronti a licenziare un testo base del Programma di sviluppo rurale da presentare all´Unione europea. Anche questa volta la Lombardia sarà la prima regione a chiudere il Psr". Lo ha detto questa mattina l´assessore regionale all´Agricoltura, Gianni Fava, intervenendo all´assemblea generale dell´Unione provinciale degli agricoltori - Confagricoltura Brescia. 133 Milioni In Più - "La Lombardia vuole continuare ad essere la prima regione agricola d´Italia e con le maggiori risorse assegnate nel Psr, 133 milioni di euro in più, ovvero il 14% in più rispetto al settennato precedente - ha specificato Fava – si potrà ampliare la platea dei beneficiari e degli interventi". Dal 1970, anno d´istituzione delle Regioni, ha ricordato Fava, "mai era accaduto che la Lombardia e il Nord conseguissero un aumento nelle assegnazioni dei fondi del secondo pilastro". Zootecnia Da Sostenere Con Accoppiamento - Sempre sul tema Pac, l´assessore ha richiamato l´attenzione sui nodi irrisolti. "L´unione europea ha raddoppiato l´impegno finanziario delle Regioni, dal 15 al 30%, sulla Pac e la Lombardia ha accettato considerando la strategicità dell´agricoltura - ha detto Fava -. Ma Bruxelles ha demandato agli stati Membri la definizione dell´agricoltore attivo, sulla quale bisognerà prendere decisioni molto chiare ed equilibrate. Personalmente, non sono per le applicazioni molto rigide e per non tenere in conto l´aspetto sociale del comparto primario". L´agricoltura lombarda, ha detto Fava, "ha un modello da tutelare e l´obiettivo si può raggiungere accoppiando almeno il 70% sulla zootecnia". Verso La Sburocratizzazione - Altro impegno in cui la Lombardia è in prima fila è la lotta alla burocrazia. "Da un anno a questa parte la Lombardia si sta impegnando in questa direzione – ha ricordato Fava -. Personalmente ho presentato un grande piano di semplificazione, che reputo ambizioso, ma che intendo portare avanti col sostegno delle organizzazioni sindacali, a patto che siano concordi e senza ambiguità". L´assessore Fava rinnova, quindi, le sue considerazioni sul nuovo ministro alle Politiche agricole, Maurizio Martina. "Mi fa piacere che sia un lombardo - ha detto in conclusione Fava - e credo che la sua provenienza geografica sia stata una delle motivazioni della nomina, proprio per controbilanciare il grande attivismo della Regione Lombardia, visto che l´ultimo responsabile del dicastero fu Filippo Maria Pandolfi, nel 1983". Ma non cambia parere sul dicastero. "Ritengo ancora inutile il ministero, ma visto che non si vuole abolirlo farò in modo che ascoltino la prima regione agricola d´Italia".  
   
   
AGRICOLTURA: A COSTACCIARO "STATI GENERALI" COMUNITÀ DELL´APPENNINO: ASSESSORE UMBRIA: "MOMENTO IMPORTANTE PER LA NUOVA PROGRAMMAZIONE" -  
 
 Proteggere le risorse ambientali e naturali, riconoscendone il valore di bene comune non soltanto per l´Appennino, ma per l´intero Paese, anche attraverso il ruolo cruciale delle aree protette, che devono diventare "laboratori di futuro", proteggendo e valorizzando le risorse naturali e la biodiversità selvatica e agricola, rafforzando le economie del territorio e delle Comunità, a cominciare da una nuova idea di turismo in un modello di sviluppo sostenibile. È questo il messaggio del "Manifesto delle Comunità dell´Appennino", che a Costacciaro, presso la sede museale del Parco del Montecucco, è stato presentato in una iniziativa pubblica sul tema "L´appennino che verrà/ Lo sviluppo rurale nell´Appennino: opportunità e scelte", promossa dalla Regione dell´Umbria e da "Slow Food". "Un appuntamento importante – ha detto l´assessore all´agricoltura della Regione Umbria Fernanda Cecchini -, che, coinvolgendo sindaci e operatori, ha rappresentato un momento-chiave per raccogliere proposte, idee e suggerimenti, in questa fase in cui la Regione è impegnata nella definizione della nuova stagione di programmazione, aperta dalla nuova ‘Pac´ e dal nuovo Programma di Sviluppo Rurale". "Le Regioni Appenniniche – ha sottolineato Sonia Chellini, presidente di "Slow Food" Umbria, introducendo i lavori – possono costituire , nella loro potenziale ricchezza, una grande occasione di ripartenza, e l´Umbria, in questo processo che abbiamo avviato nel mese di novembre (con la redazione del "Manifesto" e di un "Documento di Stato e d´Intenti", N.d.r.), costituisce un fondamentale punto di snodo. È importante – ha aggiunto Chellini - che si torni a parlare di Appennini in termini di prospettiva e giacimento di opportunità: ora il progetto – ha sottolineato con una metafora – marcerà con le sue gambe per tutti i 1300 chilometri, in cui si articola la catena appenninica". "È una giornata importante e particolare – ha affermato il sindaco di Costacciaro Rosella Bellucci -, in cui si può già fare un bilancio dei primi risultati: c´è un protocollo d´intesa dei Comuni per coordinare le attività, c´è un´Associazione per il Distretto Umbro-marchigiano, e c´è la proposta di un consorzio di operatori privati, in grado di gestire l´offerta dei territori e la sua commercializzazione a livello turistico". Bellucci ha sollecitato una "riflessione sul Sistema Regionale Parchi e la sua ´governance´", lamentando soprattutto l´insufficienza di fondi per la manutenzione ordinaria. Al convegno sono intervenuti sindaci, amministratori e operatori, produttori agricoli e tecnici, il presidente di "Slow Food" Italia Roberto Burdese e Jacopo Fo, rettore della "Libera Università di Alcatraz", con sede nell´Eugubino, Mariano Tirimagni, presidente del Gal dell´Alta Umbria e Luca Santini, presidente del Parco delle Foreste Casentinesi, Silvana Crespi di "Slow Food" e Luigi Bettin di "Sviluppumbria". Dai numerosi interventi è emerso che esiste e va perseguita la possibilità di rimettere al centro dell´attenzione nazionale il ruolo delle cosiddette "zone marginali" nella costruzione di una economia locale, legata alle radici culturali, sociali e produttive dei territori, legando la risorsa faunistica all´economia territoriale e alla protezione delle risorse. In gioco – è stato ribadito – c´è una nuova concezione dell´agricoltura, definita come "l´architrave del sistema economico appenninico". "Quello che è emerso con chiarezza – ha commentato l´assessore Cecchini – è che non ci può essere territorio montano senza agricoltura, che la preservazione del sistema agricolo è fondamentale come presidio del territorio e come tutela della biodiversità. Siamo grati a ‘Slow Food´ – ha aggiunto – per questa iniziativa, che va nella stessa direzione in cui da tempo siamo impegnati. Le risorse finanziarie assicurate dai fondi comunitari – ha aggiunto l´assessore - ci sono, e lungo questa strada continueremo a lavorare, nel nome di una agricoltura multifattoriale e multifunzionale, che aumenta le competenze e le responsabilità degli agricoltori, che tutela il paesaggio rurale e valorizza le produzioni di qualità. Oltre a creare – ha concluso Fernanda Cecchini - una nuova offerta di turismo consapevole, attento ai valori tradizionali e alla sostenibilità ambientale".  
   
   
UMBRIA: CARBURANTI AGRICOLI AGEVOLATO NOVITÀ: PROCEDURE SEMPLIFICATE E PIÙ VELOCI PER L´ASSEGNAZIONE -  
 
 Perugia - Procedure semplificate, più veloci e a costo zero per le dodicimila aziende umbre che, in media, usufruiscono ogni anno delle agevolazioni fiscali per la fruizione dei carburanti agricoli ad accisa ridotta. Le novità sono state illustrate dall´assessore regionale all´Agricoltura, Fernanda Cecchini. "In sintonia con la legge regionale sulla semplificazione e con il progetto dell´Agenda digitale dell´Umbria – ha detto – abbiamo apportato, nel rispetto delle normative nazionali in materia, alcune modifiche nelle procedure di richiesta dell´assegnazione dei carburanti agricoli regionali, che dal 1 gennaio di quest´anno avviene esclusivamente attraverso il Siar, il Sistema informativo agricolo regionale e non più attraverso la presentazione della domanda cartacea negli uffici delle ex Comunità montane". "In questi primi due mesi sono state già quasi tremila le domande ricevute – ha specificato – e per quasi l´85 per cento di queste si è già conclusa l´istruttoria curata dalle ex Comunità montane". "Anche in questo modo – ha rilevato - abbiamo così voluto dare risposta alle esigenze espresse dalle imprese agricole, alla luce degli importanti cambiamenti che dal 2003, quando è stata approvata la delibera regionale che ridefinisce le tabelle dei consumi dei prodotti petroliferi da ammettere alle agevolazioni fiscali per le operazioni in agricoltura, si sono verificati nel settore e hanno indotto le aziende a riorganizzare gli indirizzi produttivi". "Fra il 2013 e il 2014 – ha sottolineato - il Governo ha apportato un taglio del 15 per cento alle risorse nazionali destinate alle agevolazioni per i carburanti agricoli, che in Umbria garantiscono uno ‘sconto´ complessivo di circa 30 milioni di euro all´anno. Per continuare ad assicurare le stesse agevolazioni alle aziende agricole che operano in conto proprio e in conto terzi, alle imprese agromeccaniche, le cooperative e i consorzi di bonifica e irrigazione, abbiamo introdotto alcuni correttivi a loro favore. In particolare – ha spiegato -, abbiamo stabilito che basterà presentare ‘una tantum´, nel caso già non sia stato presentato per altre agevolazioni, il certificato di analisi dei terreni richiesto alle aziende per la concessione di ulteriori quantitativi di carburante agevolato e che potrà essere emesso da qualsiasi laboratorio di analisi riconosciuto a livello nazionale, al fine di evitare costi aggiuntivi a carico delle imprese. Un´agevolazione in ‘deroga´ richiesta da circa due-tremila aziende umbre all´anno". La nuova procedura informatizzata per gli adempimenti per la concessione dei carburanti agricoli agevolati è disponibile nel Sistema informativo agricolo regionale (Siar), "che conta già 1300 utenti", ha detto Sandro Marcugini illustrando i servizi messi a punto dall´Assessorato regionale all´Agricoltura. "L´iniziativa si aggiunge ad altre già intraprese dalla Regione nel corso degli ultimi due anni per la progressiva informatizzazione della gestione degli adempimenti in carico alle aziende in materia di agricoltura – ha aggiunto - per consentire una loro semplificazione, l´eliminazione di tutte le fasi cartacee e pervenire a una riduzione dei tempi e dei costi di gestione". La procedura informatica per la compilazione della domanda di assegnazione dei carburanti (da fare entro giugno 2014) può essere gestita direttamente dall´azienda, oppure da un soggetto incaricato. La compilazione avviene in maniera interamente informatizzata, recuperando anche nel Siar le informazioni aziendali presenti nel fascicolo già costituito dall´azienda nel Sian, il Sistema informativo agricolo nazionale, per altri adempimenti. Sono stati infatti messi a punto appositi servizi di cooperazione tra i due sistemi, che consentono di evitare di dover assumere nuovamente informazioni già disponibili. La domanda, dopo rilascio nel Siar, è immediatamente disponibile per l´istruttoria curata dagli uffici delle ex Comunità Montane dislocati nell´intero territorio regionale, completa di tutta la documentazione acquisita in formato digitale. La chiusura e l´esito dell´istruttoria vengono poi comunicati all´azienda mediante posta elettronica. "L´obiettivo – ha detto Marcugini – è quello di istruire la domanda di assegnazione nel giro di un giorno o al massimo due". Sono in corso di realizzazione ulteriori interventi a completamento del processo di informatizzazione. Dal 1 luglio 2014 è previsto, infatti, l´inserimento in rete dei "Venditori dei prodotti petroliferi" per l´acquisizione on-line dei dati relativi ai prelievi effettuati nell´anno 2014 dalle aziende, che da quel momento non saranno più tenute a produrre la rendicontazione degli acquisti effettuati. Altro obiettivo, ha spiegato ancora Marcugini, è la messa a punto con Guardia di Finanza ed Agenzia delle Dogane di una metodologia per l´utilizzo del "Sigpa", Il Sistema integrato per la gestione delle procedure aziendali, con cui è integrata la procedura per i carburanti agevolati, per l´acquisizione dei dati sulle assegnazioni concesse, in sostituzione della documentazione cartacea attualmente trasmessa dalla Regione. Già dal novembre 2013 è stato avviato un percorso di formazione per gli operatori del settore (quali centri di assistenza agricola, associazioni professionali, uffici ex Comunità montane) sull´utilizzo delle procedure informatiche di competenza, tuttora in corso (un incontro si è svolto anche nella sede dell´assessorato, con i rappresentanti dei Centri delle organizzazioni agricole) Analoga formazione è prevista per le aziende che ne facciano richiesta. L´assessorato all´Agricoltura si è posto l´obiettivo, attraverso una revisione dell´attuale struttura normativa regionale che disciplina la materia, di una ulteriore semplificazione del procedimento amministrativo, riducendo ancora di più gli adempimenti a carico delle aziende, pure nella salvaguardia di quanto necessario per una corretta e scrupolosa gestione dell´attività di istruttoria e di controllo delle richieste. A questo scopo, come ha ricordato l´assessore Fernanda Cecchini, la Giunta regionale ha provveduto alla istituzione di un apposito gruppo di lavoro. Il gruppo di lavoro sarà composto, oltre che da funzionari della Regione Umbria, da un rappresentante per ogni soggetto che fa parte del Tavolo Verde regionale, da un rappresentante della Federazione dei Dottori Agronomi e del Collegio dei Periti Agrari e da un rappresentante per ogni ex Comunità Montana attualmente incaricata dell´attività istruttoria. Questo gruppo potrà essere integrato da specifiche professionalità che risultino in possesso di particolari competenze in materia di gestione delle procedure di assegnazione dei carburanti, di analisi, studio e ricerca dei fabbisogni energetici per le diverse operazioni colturali/allevamento, e di organizzazione dei servizi di meccanizzazione agraria. Se nel 2014 si procederà con la semplificazione e la velocizzazione delle procedure, nel 2015 l´Assessorato all´Agricoltura vuol giungere al perfezionamento delle procedure di richiesta e concessione. Quanto già realizzato e in corso di progettazione, si sottolinea, sta dando risultati significativi grazie anche alla adesione e collaborazione dei soggetti coinvolti nel procedimento per la gestione degli adempimenti di propria competenza, fin dalla fase di progettazione.  
   
   
AREE NATURALI PROTETTE REGIONALI, FIRMATO ACCORDO TRA REGIONE UMBRIA E DIPARTIMENTO DI SCIENZE AGRARIE UNIVERSITÀ DI PERUGIA PER REDAZIONE PIANI GESTIONE  
 
 L´assessorato all´Agricoltura e Aree protette della Regione Umbria, rappresentato dall´assessore Fernanda Cecchini, e il Dipartimento di Scienze agrarie, alimentari e ambientali dell´Università degli studi di Perugia, rappresentato dal direttore Francesco Tei, hanno firmato stamattina a Palazzo Donini un accordo di programma inerente la predisposizione dei Piani di gestione delle sette aree naturali protette regionali. "Una collaborazione – ha detto l´assessore Cecchini - che aggiunge valore al lavoro portato avanti dalle istituzioni per la tutela, la valorizzazione e lo sviluppo sostenibile delle aree naturali protette. Una vera ricchezza per l´Umbria, dove ci sono oltre cento siti di interesse comunitario, sette parchi regionali e uno nazionale, ciascuno con le proprie peculiarità e possibilità di fruizione". L´accordo riguarda il completamento e l´aggiornamento dei Piani di gestione dei Parchi regionali del Monte Cucco, del fiume Nera, del fiume Tevere, di Colfiorito, del Monte Subasio, del lago Trasimeno e dello Stina (Sistema territoriale di interesse naturalistico e ambientale) del Monte Peglia-selva di Meana. "Il Piano di gestione – ha rilevato l´assessore – rappresenta uno strumento di pianificazione fondamentale per dare una risposta alle esigenze delle comunità locali, attraverso una programmazione attenta, basata su una valutazione socioeconomica che guardi insieme a sviluppo e ambiente". La Regione Umbria, ha ricordato, è direttamente beneficiaria della Misura 323 Tutela e riqualificazione del patrimonio rurale del Programma di sviluppo rurale 2007-2013, che prevede, relativamente all´Azione a), la predisposizione dei Piani di gestione delle aree naturali protette regionali. "Per la loro redazione – ha detto - abbiamo deciso di avvalerci dell´operato delle istituzioni culturali con cui già è stato attivato da tempo un rapporto di collaborazione, nell´ambito dell´Osservatorio regionale per la biodiversità. Il Dipartimento di Scienze Agrarie, ambientali ealimentari dell´Università degli Studi di Perugia ci assisterà, pertanto, per lo studio degli aspetti socioeconomici mentre il Dipartimento di Ingegneria civile edile-Architettura ambientale dell´Università dell´Aquila seguirà gli aspetti urbanistici". "L´umbria dovrà sempre più caratterizzarsi per la qualità dell´ambiente, delle sue produzioni, per la biodiversità – ha detto ancora – E in questa fase di crisi, è tanto più importante fare sistema. Per questo rafforziamo la collaborazione con le istituzioni culturali che lavorano insieme a noi per lo stesso obiettivo strategico". "Facciamo rete per dare nuovo impulso allo sviluppo dell´intero sistema regionale.Accanto alla pianificazione ambientale – ha aggiunto l´assessore Cecchini – abbiamo programmato e programmeremo a valere sulle risorse comunitarie anche interventi per la valorizzazione e la fruizione delle aree naturali protette". Nel confermare la propria collaborazione, "storicamente importante", anche a nome del Rettore dell´Università degli studi Francomoriconi, il direttore del Dipartimento di Scienze Agrarie Francesco Tei ha sottolineato l´importanza dei Piani di gestione dei Parchi "strumento non solo per la conservazione del patrimonio naturale – ha detto – ma anche per lo sviluppo dei territori, in un´ottica di sostenibilità". "La collaborazione tra Università e Regione ha già prodotto importanti risultati – ha detto il professor Antonio Boggia, coordinatore scientifico dell´Osservatorio per la biodiversità – L´umbria è infatti tra le prime regioni in Europa per la gestione e la conservazione degli habitat e delle specie. I Parchi, oggetto dell´accordo siglato , sono veri contenitori di habitat e specie, di biodiversità, in cui garantire allo stesso tempo salvaguardia, ma anche valorizzazione e fruizione". "La sfida che abbiamo davanti – ha detto a sua volta il dirigente del Servizio regionale Sistemi naturalistici Paolo Papa – è quello di dotare i Parchi umbri, istituiti nel 1991, di un Piano di gestione adeguato. Si procederà a una rivisitazione del sistema dei parchi non solo con gli studi e la valutazioni socioeconomiche, ma anche con interventi sul territorio quali la realizzazione di piste ciclabili e il miglioramento della sentieristica, affinché anche i Parchi garantiscano lavoro e sviluppo". L´accordo con il Dipartimento di Scienze agrarie, alimentari e ambientali si esplicherà attraverso uno specifico programma di lavoro condiviso. Il Dipartimento sarà coinvolto relativamente agli aspetti socio-economici dei Piani di gestione delle Aree Naturali Protette regionali e per la progettazione del processo partecipativo legato alla Valutazione Ambientale Strategica (Vas). Gli obiettivi principali del Piano di Sviluppo Socio-economico saranno quelli di avviare concrete politiche di sostenibilità ambientale attraverso la cooperazione fra le comunità locali per l´introduzione di fonti energetiche alternative, la riduzione dei carichi inquinanti incoraggiando lo sviluppo di produzioni, tecnologie e stili di vita (modelli abitativi e di consumo) adeguati. Inoltre, ci si propone di valorizzare le risorse naturalistiche ambientali e paesaggistiche sia per quanto riguarda il restauro paesaggistico e forestale sia per il miglioramento dei siti naturali, introducendo infrastrutture leggere per la fruizione turistica e l´educazione ambientale, insieme a nuove forme di gestione del patrimonio naturale. Per il secondo aspetto, legato alla Valutazione Ambientale Strategica, la procedura è parte integrante dell´iter di pianificazione e programmazione di tutti quegli strumenti che possono avere qualche tipo di impatto sull´ambiente. È un processo di valutazione che accompagna la pianificazione e la programmazione in modo da valutare ex ante eventuali interazioni negative, coinvolgendo attivamente e in modo integrato sia l´ente pubblico proponente il piano che tutti i portatori di interesse pubblici e privati. Obiettivo finale è la costruzione di un vero e proprio strumento di aiuto alle decisioni, in grado di rafforzare le istituzioni ed indirizzarle verso il percorso della sostenibilità. L´osservatorio regionale per la biodiversità metterà a disposizione le banche dati esistenti e finalizzate al monitoraggio degli "habitat" previsti dalle direttive comunitarie di settore.  
   
   
LA SITUAZIONE DELLA VAL BASENTO ALL’ATTENZIONE  
 
 Potenza - La situazione della Val Basento è all’attenzione della Giunta regionale della Basilicata. Il presidente Marcello Pittella ha inviato una lettera al sindaco di Pisticci, Vito Di Trani, rassicurandolo sulla “volontà del governo lucano di tenere sempre alta la guardia quando vi sono in gioco la tutela dell´ambente e la salute dei cittadini”. La lettera fa seguito alle sollecitazioni venute dal sindaco di Pisticci che nei giorni scorsi si era rivolto al presidente Pittella per chiedere un preciso intervento da parte della Regione. L’attenzione sulla questione è totale e coinvolge l’intero governo regionale. Alla manifestazione di dinanzi ai cancelli di Tecnoparco, infatti, ha preso parte anche l’assessore all’Agricoltura Michele Ottati che ha incontrato gli agricoltori della zona. L’assessore all’Ambiente e Territorio, Aldo Berlinguer, dal canto suo, ha sollecitato l´Autorità giudiziaria a “svolgere rapidamente le indagini per fare chiarezza, adottando, se del caso, ogni opportuna misura”. “E’ corretto che le indagini proseguano ed accertino fatti e responsabilità, se ve ne sono – ha detto Berlinguer - semmai occorre fare presto affinché i cittadini non vengano lasciati nel dubbio, nell´incertezza su ciò che accade sul loro territorio. Non siamo la terra dei veleni – ha concluso - e non vogliamo essere così rappresentati”. Su quanto accade in Val Basento la Regione è attenta e sta vigilando. Lo dimostra anche il rapido recupero dei fondi destinate alle bonifiche dei Sin, tra cui la Val Basento. Sia il presidente Pittella che gli assessori Ottati e Berlinguer, facendo proprie le preoccupazioni espresse dai cittadini, hanno assegnato alla bonifica della Val Basento, e più complessivamente dei Siti di interesse nazionale, la massima priorità, anche attraverso un preciso cronoprogramma dei lavori che, in tempi certi, garantisca l´utilizzo delle risorse economiche messe a disposizione dal governo nazionale per il disinquinamento dell´area e la restituzione dei suoli agli usi legittimi.  
   
   
PARTE NUOVO CORSO REGIME DI QUALITÀ AGROALIMENTARE PUGLIESE  
 
Bari- Parte con la convention su “Competitività e scenari evolutivi delle produzioni regionali di qualità” svoltasi nella sala convegni del Ciheam, Centro Internazionale di Alti Studi Agronomici e Mediterranei di Bari, il nuovo corso del regime di qualità dei prodotti agroalimentari pugliesi. Siamo arrivati ben primi rispetto anche all’Unione Europea – dice l’Assessore alle Risorse Agroalimentari della Regione Puglia, Fabrizio Nardoni – istruendo un percorso di qualità che oggi con il regolamento comunitario n. 1305 del 2013 trova piena attuazione fornendo anche strumenti di sostegno a questa scelta di pregio che come Regione abbiamo compiuto quando istituimmo il Marchio Comunitario Prodotti di qualità della Puglia. La Puglia, dunque, arriva attrezzata alla sfida dei regimi di qualità e si interroga sulle misure da adottare all’interno della prossima Programmazione di fondi Psr 2014-2020. Non è vero che non ci sono più mercati pronti ad accogliere e premiare le nostre eccellenze – precisa Denis Pantini che per l’Osservatorio Economico delle Produzioni regionali di qualità del Ciheam Bari, ha svolto una interessante indagine di mercato su consumatori (900 responsabili acquisti famiglie italiane) e 160 ristoranti di alta qualità nazionali e regionali. Un affermazione che trova conferma nel trend sui consumi che riguardano un settore “osservato speciale” della ricerca, quello del vino pugliese. Un andamento che conferma la crescita dell’export (% dal 2001 al 2012 – ndr) ma che mette in evidenza anche tutto il lavoro da compiere per la promozione sui nuovi mercati emergenti (Cina, Russia, India e Brasile). La ricerca – spiega l’Assessore Nardoni – mostra i limiti del nostro sistema agroalimentare, seppure in un settore di successo come quello del vino e che malgrado la crescita esponenziale del fatturato e della quota relativa alle esportazioni, conferma l’elevata frammentazione del tessuto produttivo e dell’offerta legata ad esempio ai prodotti Dop e Igp pugliesi, mettendo a dura prova la tenuta del sistema di certificazione tradizionale, in favore, invece, di un elevato grado di apprezzamento e notorietà presso i consumatori del brand più in generale legato alla Puglia. E’ dunque al connubio con la terra in cui produciamo eccellenza che dobbiamo tornare. Fortificare il Marchio con il nome Puglia diventa oggi quanto mai necessario di fronte ad un mercato globale che ha difficoltà a riconoscere l’appeal di un sistema di qualità geograficamente troppo circoscritto. Evitare la polverizzazione– spiega Fabrizio De Castro, coordinatore del progetto “Agricoltura & Qualità” della Regione Puglia – facendo confluire nel regime di qualità delle produzioni agricole e alimentari riconosciuto dalla Regione Puglia in applicazione delle nuove normative europee, il meglio delle produzioni di eccellenza pugliese. Valori che creano competizione e che il sistema della qualità oggi meglio regolamentato in ambito europeo vuole corredati da sostenibilità, eticità e tipicità. Elementi presenti nel programma regionale e che ora trova importanti opportunità di sostegno nell’ambito del nuovo Psr 2014-2020. Dobbiamo essere in grado di intervenire sui mercati, specie quelli esteri – dice Gabriele Papa Pagliardini, direttore d’area dello Sviluppo Rurale della Regione Puglia – pensando a strumenti che siano in grado di potenziare le dotazioni dimensionali e competitive del nostro apparato produttivo, e potenziare anche il regime di qualità legato al nostro Marchio favorendo la nascita di un paniere che sotto il brand regionale sappia competere a livello globale. Così il programma “Agricoltura & Qualità” della Regione Puglia rilancia e dopo l’appuntamento di oggi conta di compiere un tour di informazione e promozione del nuovo regime in tutti i territori pugliesi. I produttori di ogni provincia dovranno essere messi nelle condizioni di conoscere il potenziale che viene dall’opportunità di presentarsi al mondo all’interno del paniere della Puglia – afferma l’Assessore Nardoni – e su questo contiamo di lavorare con determinazione anche snellendo pratiche e procedure e fornendo risorse adeguate. Ma credo che il passaggio indispensabile che si dovrà compiere in questo senso sia anche legato alla cultura alimentare delle nostre famiglie. Consumare un prodotto tipico certificato e di qualità fa bene all’economia territoriale ma anche alla nostra salute.  
   
   
IL NUOVO PROGRAMMA DI SVILUPPO RURALE “UN MILIARDO E 103 MILIONI DI EURO. VERSO IL NUOVO PSR CALABRIA 2014/2020, FONDAMENTALE LA FASE DI ASCOLTO DAI TERRITORI  
 
Catanzaro - Tappa reggina per il ciclo di incontri dedicati al Programma di sviluppo rurale. Dopo Cirò e Corigliano, il terzo appuntamento, organizzato dall’assessorato all’agricoltura della Regione Calabria si è tenuto al Dipartimento Agraria dell’Università Mediterranea di Reggio Calabria. “Un miliardo e 103 milioni di euro. Verso il nuovo Psr Calabria 2014/2020, scriviamolo insieme”. E’ questo il tema degli appuntamenti che toccheranno le cinque province calabresi. Obiettivo dei seminari è quello di un reale confronto con il mondo dell´imprenditoria, le associazioni di categoria ed i rappresentanti delle istituzioni locali, sui temi della nuova programmazione dei fondi comunitari destinati all´agricoltura calabrese. Al tavolo dei lavori, con l’assessore Michele Trematerra, che ha concluso il dibattito, il rettore dell’Università Mediterranea Pasquale Catanoso, il direttore del dipartimento di agraria Giovanni Gulisano, l’assessore regionale alle attività produttive Demetrio Arena, il consigliere regionale Candeloro Imbalzano presidente della Commissione Bilancio, Attività Produttive e Fondi Comunitari a palazzo Campanella, il dirigente generale del dipartimento agricoltura della Regione Giuseppe Zimbalatti, ed ancora l’autorità di gestione del Psr Alessandro Zanfino, il commissario straordinario dell’Arcea Maurizio Nicolai ed il dirigente regionale del settore sviluppo rurale Giovanni Aramini. Tra i presenti anche i consiglieri regionali Tilde Minasi e Giuseppe Giordano, l’assessore provinciale all’agricoltura Gaetano Rao, il Presidente dell’Ente Parco D’aspromonte Giuseppe Bombino ed il direttore generale della Mediterranea Marcello Zimbone. Dopo i saluti istituzionali si è passati alla fase di ascolto e di confronto con gli organismi interessati per discutere e fornire proposte sulla nuova programmazione dei fondi comunitari destinati al comparto agricolo e forestale per il periodo 2014/2020. Numerosi e qualificati gli interventi al dibattito: il Presidente provinciale degli imprenditori agricoli di Confagricoltura Antonino Lupini, Mauro D’acri, Presidente della Cia e Agrinsieme Calabria, il Presidente della Federazione regionale agronomi e forestali Stefano Poeta, Michele Monti e Maurizio Badiani del dipartimento di Agraria, Francesco Saccà Presidente della Coldiretti di Reggio, Ezio Pizzi Presidente del Consorzio del bergamotto, Fortunato Attinà per la Confindustria di Reggio, il Presidente dell’Anga di Reggio Calabria Giuseppe Barbaro ed ancora Romina Leotta per Anpa, Antonino Modafferi per l’Aiab Calabria, Pasquale Neri del Consorzio Terre del Sole, Antonio Alvaro Presidente del Gal Batir, Federico Minniti Presidente della Fag, il Presidente della Coppi Olio Dop Lamezia Pierluigi Taccone. A concludere i lavori l’assessore regionale all’agricoltura Michele Trematerra: “Sono particolarmente soddisfatto per il ciclo di incontri sin qui avviati. Anche l’iniziativa reggina, dopo quelle di Cirò e Corigliano, ha dato spunti particolarmente interessanti che certamente terremo in grande considerazione nella fese di stesura del Psr. Abbiamo in cantiere l’avvio di tavoli tematici, in particolare su accesso al credito ed innovazione e competitività, poiché dalla fase di ascolto bisogna passare a quella pratica. L’approccio dal basso ci convince sempre di più, siamo infatti certi che questo sia il miglior metodo per la scrittura del Programma di sviluppo rurale. Non possiamo perdere le ingenti risorse a disposizione per cui dobbiamo confrontarci ed accelerare nella fase di predisposizione dei bandi. Vogliamo qualificare la spesa, il Psr che andremo a completare, con i contributi degli organismi interessati, dovrà essere il più innovativo possibile”. Dopo quello di Reggio sono previsti altri tre appuntamenti. Si riprende lunedì 3 marzo con un incontro nella sala convegni della Biblioteca comunale di Vibo Valentia, alle ore 15,00, per proseguire, lunedì 10 marzo, con l’appuntamento al teatro Politeama di Sambiase, Lamezia Terme, alle ore 16,00. I meeting si concluderanno venerdì 14 marzo, alle ore 10,00, ad Altomonte, nella sala Razetti del Convento dei Domenicani.  
   
   
LOTTA ALLO SPRECO ECOCUCINA, NON SI BUTTA VIA NIENTE  
 
Appuntamento con Cibi martedì 4 marzo 2014 alle 17.00 all´Urban Center di Milano in Galleria Vittorio Emanuele Ii “Lotta allo spreco. Ecocucina, non si butta via niente”. È questo il titolo del nuovo incontro della rivista Cibi che torna all’Urban Center in Galleria Vittorio Emanuele Ii con lo showcooking della food blogger Lisa Casali. Martedì 4 marzo, dalle 17 in poi, l’appuntamento, dunque, è con la giovane Lisa, volto nuovo di Laeffe con il programma “Ortoemezzo”, che mostrerà come preparare squisiti piatti con lo scarto delle verdure. Broccoli, cavoli, asparagi: davvero non si butta via niente e con le ricette giuste anche le foglie esterne dei carciofi diventano un ingrediente utile per cucinare. Di spreco parlerà, poi, anche Marco Lucchini, direttore generale della Fondazione Banco Alimentare. Protagoniste dell’incontro anche tre cascine milanesi – Battivacco, Gaggioli, Gavazzo – e l’apicoltura Veca, che interverranno con i propri prodotti. E in un incontro di Cibi non può mancare certamente il tema dell’Expo. A discuterne interverranno Giacomo Biraghi, coordinatore dei Tavoli Tematici Expo, e Ada Lucia De Cesaris, vicesindaco di Milano. L’ingresso è libero fino ad esaurimento posti.