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GIOVEDI

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Notiziario Marketpress di Giovedì 12 Giugno 2014
UE: PREPARAZIONE DEL CONSIGLIO AMBIENTE, 12 GIUGNO 2014  
 
Bruxelles, 12 giugno 2014 - Il secondo Consiglio Ambiente formale sotto la Presidenza greca si terrà a Lussemburgo il 12 giugno. Commissario per l´Ambiente Janez Potočnik, commissario per l´Azione per il clima Connie Hedegaard e il Commissario Salute Tonio Borg rappresenteranno la Commissione europea. Il Consiglio si occuperà di clima e di punti di salute relative al mattino prima di passare a questioni ambientali dopo pranzo. Il punto principale del clima sarà un dibattito pubblico sul quadro politico in materia di clima e di energia nel periodo 2020-2030. Sotto il profilo sanitario principale sarà proposta la coltivazione di Ogm della Commissione. Durante la colazione, i ministri dovrebbero discutere la recente comunicazione della Commissione sul sostenibili obiettivi di sviluppo e l´agenda post-2015. I principali punti di ambiente nel pomeriggio sono un dibattito orientativo sul pacchetto Clean Air proposto dalla Commissione lo scorso dicembre, e le conclusioni che dovrebbero essere adottate in vista dei prossimi up-conferenze multilaterali biodiversità che si terrà in Corea del Sud in autunno . Eventuali altri punti commerciali includono informazioni da parte della Commissione sullo stato di ratifica dell´Ue del secondo periodo di impegno del protocollo di Kyoto e la proposta di istituire un sistema comunitario di monitoraggio e il reporting di Co 2 emissioni da navi di grandi dimensioni, le informazioni fornite dalla Presidenza alla Commissione proposta per ridurre uso del sacchetto di plastica, le informazioni dalla Francia sulle sostanze che alterano il sistema endocrino e dalla Svezia sulle sostanze altamente fluorurati. La Presidenza e la Commissione inoltre riferire sull´esito dei recenti incontri ed eventi internazionali. Infine, la futura Presidenza italiana presenterà il suo programma di lavoro. Una conferenza stampa avrà luogo al termine della sessione mattutina sui temi discussi. Una seconda conferenza stampa con il Commissario Potočnik sulle questioni ambientali è previsto che si terrà al termine della riunione. 2030 Quadro per clima e l´energia Politiche - Il Consiglio terrà un dibattito pubblico sul clima e il quadro di politica energetica 2020-2030 presentata dalla Commissione nel mese di gennaio (cfr. Ip/14/54 ). Il quadro mira a rendere l´economia dell´Ue e sistema energetico più competitivo, sicuro e sostenibile. La Commissione propone che, entro il 2030, l´Ue ridurre le proprie emissioni di gas serra del 40% rispetto ai livelli del 1990 solo attraverso misure nazionali e aumentare la quota di energie rinnovabili ad almeno il 27%. Migliorare l´efficienza energetica è un pilastro fondamentale del quadro 2030: la Commissione esaminerà i progressi compiuti fino ad oggi nel corso di quest´anno e proporre ulteriori azioni se necessario. La Commissione propone inoltre un nuovo quadro di governance per le politiche climatiche ed energetiche e una serie di indicatori chiave per valutare i progressi. Il Consiglio europeo dovrebbe prendere una decisione finale sul quadro nel mese di ottobre 2014. Il dibattito sarà basata su input dei Consigli informali Energia e Ambiente tenutasi a metà maggio e strutturati intorno a due questioni poste dalla Presidenza del Consiglio. Il primo è il fatto che altri settori potrebbero contribuire a ridurre le emissioni di gas serra. La seconda si concentra sulla sfida investimenti. Coltivazione di Ogm - Il Consiglio discuterà un testo di compromesso elaborato dalla Presidenza greca sulla proposta coltivazione degli Ogm della Commissione, al fine di raggiungere un accordo politico. Il testo di compromesso mantiene la procedura di autorizzazione Ue basata sulla valutazione del rischio e la libera commercializzazione degli Ogm e dà agli Stati membri la possibilità di decidere sulla coltivazione di Ogm sul loro territorio. Si introduce anche una possibilità per gli Stati membri di esigere che il richiedente, tramite la Commissione, per regolare la portata geografica della sua applicazione, in modo che parti o tutti i territori dello Stato membro richiedente sono esclusi dalla coltivazione. Qualora il richiedente rifiuta di regolare la portata geografica, gli Stati membri potrebbero quindi utilizzare il posto di autorizzazione opt-out originariamente proposto dalla Commissione nel luglio 2010, Attraverso questa opt-out, uno Stato membro può decidere di vietare la coltivazione di una Ue approvata Ogm (s) su una parte o tutto il suo territorio sulla base di motivi non in conflitto con la valutazione del rischio ambientale effettuata dall´Autorità europea per la sicurezza alimentare (Efsa) ai sensi della legislazione sugli Ogm. Il testo prevede inoltre la possibilità per gli Stati membri di regolare la loro decisione sulla restrizione di coltivazione o di divieto lungo la durata dieci anni di autorizzazione degli Ogm, se emergono nuove circostanze oggettive. Un accordo politico avrebbe segnato la fine della prima lettura sulla proposta, e permettere discussioni con il Parlamento europeo ad avviare in seconda lettura. La Commissione è pienamente impegnata a lavorare con il Consiglio e il Parlamento europeo a raggiungere un accordo sulla proposta di coltivazione di Ogm nel più breve tempo possibile. Pacchetto di aria pulita - I ministri si terrà un dibattito orientativo sul pacchetto Clean Air adottato dalla Commissione nel dicembre dello scorso anno (cfr. Ip/13/1274 ). Il pacchetto contiene un nuovo programma Clean Air for Europe, con misure atte a garantire che gli obiettivi esistenti siano soddisfatte nel breve termine, e nuovi obiettivi di qualità dell´aria per il periodo fino al 2030, con le misure per contribuire a tagliare l´inquinamento atmosferico, migliorare la qualità dell´aria nelle città e promuovere la cooperazione internazionale. Per realizzare tali obiettivi, il pacchetto contiene una revisione limiti nazionali di emissione direttiva (Nec) con rigorosi limiti nazionali di emissione per sei agenti inquinanti, e una proposta di una nuova direttiva per ridurre l´inquinamento da impianti di medie dimensioni combustione (Mcp), che non sono coperti dalla normativa vigente. Il dibattito, che permetterà ai ministri di condividere le loro opinioni sulla politica strategica, avrà la forma di un tour de table con le delegazioni che coprono quattro domande in un unico intervento. Due domande sulla proposta di direttiva Mcp si concentrano sul grado di flessibilità auspicabile che la direttiva, e la misura in cui la proposta è opportuno chiudere il gap normativo esistente. Due ulteriori domande sulla proposta di revisione della direttiva Nec saranno misurare il sostegno Ministri per l´approccio in due fasi che contiene (cioè con le misure per il 2020 e 2030), e per la proposta di ridurre le emissioni atmosferiche da agricoltura, un settore dove ci sono notevoli possibilità di riduzione di costo-efficacia . Conclusioni sulla Convenzione sulla diversità biologica - Il Consiglio dovrebbe adottare conclusioni di informare la posizione generale dell´Ue negoziale in diverse conferenze biodiversità multilaterali up-coming: la Cop 12 della Cbd, il protocollo di Cartagena Cop-mop 7 e il protocollo di Nagoya Cop-mop 1 a Pyeongchang, in Corea, nel mese di ottobre . Le conclusioni sono destinati a consentire all´Ue e ai suoi Stati membri a continuare a svolgere un ruolo di primo piano nella protezione della biodiversità a livello internazionale e di contribuire a risultati di successo a Pyeongchang. La questione della mobilitazione delle risorse dovrebbe essere una questione importante alla Cop 12, e questo si riflette nelle conclusioni; l´Ue ei suoi Stati membri continueranno a difendere un approccio multi-dimensionale, guardando a tutte le fonti di finanziamento, ivi compresa l´assistenza ufficiale allo sviluppo, ma anche meccanismi di finanziamento innovativi, risorse nazionali, e dalla integrazione della biodiversità in altri settori. Altri articoli affrontati nelle conclusioni che sono particolarmente importanti per l´Ue includono la conservazione e l´uso sostenibile della diversità biologica marina, di salvaguardia della biodiversità in relazione ai Redd +, lo sforzo guidato dalle Nazioni Unite per fermare la deforestazione e il degrado forestale, rafforza il ruolo della conservazione, sostenibile gestione delle foreste e la valorizzazione degli stock di carbonio delle foreste. La Commissione riferirà inoltre sui risultati della recente conferenza ad alto livello sulla mappatura e valutazione degli ecosistemi e dei loro servizi (Maes) tenutasi a Bruxelles (vedi Mex 22/0514 ). Varie ed eventuali Stato di avanzamento della ratifica e l´attuazione di secondo periodo di impegno del protocollo di Kyoto - La Commissione ha presentato le proposte legislative necessarie per la ratifica da parte dell´Ue del secondo periodo di impegno (2013-2020) del Protocollo di Kyoto nel novembre 2013 (cfr. Ip/13/1035 ). La Commissione intende finalizzare i principali elementi del pacchetto di ratifica in modo che l´Unione europea e l´Islanda può ratificare congiuntamente il secondo periodo di impegno. Stato di avanzamento della proposta di regolamento sul monitoraggio, rendicontazione e la verifica delle emissioni di anidride carbonica prodotte dal trasporto marittimo - La Commissione ha presentato una proposta legislativa volta a istituire un sistema comunitario di monitoraggio, rendicontazione e verifica (Mrv) le emissioni da grandi navi che usano i porti comunitari (cfr. Ip/13/622 ), come primo passo per attuare una strategia Ue per integrare il trasporto marittimo emissioni in politiche di riduzione dei gas a effetto serra dell´Ue. La Commissione propone che il sistema Mrv si applica alle attività di navigazione svolta dal 1 ° gennaio 2018. Stato di avanzamento della proposta per ridurre l´uso di sacchetti di plastica monouso - La Presidenza presenterà anche una panoramica dei progressi con la proposta della Commissione per aiutare gli Stati Uniti hanno interrotto l´uso di sacchetti di plastica (vedi Ip/13/1017 ). Gli Stati membri possono scegliere le misure che ritengono più appropriate, compresi gli oneri, obiettivi nazionali di riduzione o il divieto di determinate condizioni. Sacchetti di plastica leggeri vengono spesso utilizzati solo una volta, ma possono persistere nell´ambiente per centinaia di anni, spesso particelle microscopiche come nocivi che sono noti per essere pericolosi per la vita marina in particolare.  
   
   
IL PROGETTO DI BILANCIO DELL´UE PER IL 2015 FAVORISCE LA CRESCITA ECONOMICA DELL´EUROPA NONOSTANTE I VINCOLI FINANZIARI  
 
Bruxelles, 12 giugno 2014 - "Combina l´eredità del passato con la necessità di aiutare l´Europa a riprendersi dalla crisi e lo fa con risorse più scarse". Così Janusz Lewandowski, commissario responsabile per il bilancio, descrive il progetto di bilancio dell´Ue per il 2015 adottato ieri dalla Commissione (impegni: 145,6 miliardi di Eur; pagamenti: 142,1 miliardi di Eur). La maggior parte degli impegni è destinata a progetti futuri che rendono l´Europa più forte dal punto di vista economico mentre il 40% circa dei pagamenti continua a coprire i progetti finanziati dall´Ue del periodo finanziario 2007-2013. La Commissione propone inoltre, per la terza volta in tre anni, un´ulteriore riduzione dell´1% del suo organico. "Con il bilancio dell´Ue 28 paesi mettono in comune una piccola parte delle loro risorse per ottenere il massimo beneficio per oltre 500 milioni di europei" aggiunge Janusz Lewandowski. "Ciò consente di evitare duplicazioni degli sforzi a livello nazionale e rende ciascuno Stato membro più forte poiché un´azione congiunta produce risultati migliori rispetto ad azioni frammentarie. Il progetto di bilancio 2015 ammonta all´1% dell´Rnl cumulato di tutti gli Stati membri e tiene conto delle maggiori problematiche attuali e future, quali la crisi ucraina o la necessità di rafforzare la sicurezza energetica dell´Ue, riorientando le proprie risorse limitate." L´aumento proposto degli impegni (2,1%) e dei pagamenti (1,4%) è praticamente assorbito dal tasso d´inflazione stimato per il 2015. Gli stanziamenti di impegno si concentrano sui nuovi programmi (quadro finanziario pluriennale 2014-2020) e quasi il 60% dell´importo proposto è destinato a programmi a favore della ricerca e innovazione, della gioventù e delle imprese in Europa. La maggior parte degli stanziamenti di pagamento è destinata a settori che stimolano la crescita economica dell´Europa e la creazione di posti di lavoro (+29,5% rispetto al 2014), quali la ricerca (Orizzonte 2020), le reti transeuropee dell´energia, dei trasporti e delle Tic (meccanismo per collegare l´Europa) o l´iniziativa a favore dell´occupazione giovanile. Altri settori che vedono un aumento dei pagamenti sono il Fondo asilo, migrazione e integrazione (+140%) e la tutela della salute dei consumatori europei (+20%). La quota corrispondente al costo di funzionamento dell´Ue resta stabile al 4,8% circa del bilancio totale: l´incremento del costo (+1,6%) è all´incirca pari al tasso d´inflazione previsto, pertanto esso non aumenta in termini reali. Il progetto di bilancio prevede inoltre, per la terza volta nell´arco di tre anni, di ridurre il personale dell´1%. Infine, la Commissione ha ridotto le spese e le richieste di personale di altre istituzioni Ue al fine di allinearle all´obiettivo di riduzione del personale del 5% in 5 anni e modera le altre spese amministrative. Prossime tappe Dopo l´adozione del progetto di bilancio 2015 da parte della Commissione, il Consiglio (gli Stati membri) adotterà la propria posizione in merito, seguito dal Parlamento europeo, dopodiché inizierà un periodo di conciliazione di 21 giorni per trovare un accordo tra Consiglio e Parlamento. (Tabelle e grafici nelle pagine seguenti) Ripartizione della spesa Impegni: 145,6 miliardi di Eur Figures and graphics available in Pdf and Word Processed Pagamenti: 142,1 miliardi di Eur Figures and graphics available in Pdf and Word Processed
Progetto Di Bilancio 2015 in milioni di Eur, importi arrotondati (differenza rispetto al 2014 in %)
Impegni Pagamenti
1. Crescita intelligente e inclusiva: Competitività per la crescita e l´occupazione Coesione economica, sociale e territoriale 66 674,0 (+4,2) 17 447,2 (+5,8) 49 226,8 (+3,6) 67 184,5 (+1,2) 15 582,6 (+29,5) 51 601,9 (-5,0)
2. Crescita sostenibile: risorse naturali Spese connesse al mercato e aiuti diretti Sviluppo rurale, ambiente e pesca 59 253,7 (+0,0) 43 903,8 (+0,3) 15 349,9 (-0,9) 56 907,3 (+0,6) 43 897,0 (+0,3) 13 010,3 (+0,2)
3. Sicurezza e cittadinanza 2 130,7 (-1,9) 1 881,2 (+12,2)
4. Ruolo mondiale dell´Europa 8 413,1 (+1,1) 7 327,0 (+7,1)
5. Amministrazione di cui Commissione di cui altre istituzioni 8 612,2 (+2,5) 3 297,2 (+1,1) 3 595,9 (+2,1) 8 612,4 (+2,5) 3 297,2 (+1,1) 3 595,9 (+2,1)
Strumenti speciali (al di fuori del Qfp) 515,4 (+13,0) 225,0 (-35,7)
Totale stanziamenti 145 599,3 (+2,1) 142 137,3 (+1,4)
% dell´Rnl Ue-28 1,04 1,02
Fra gli strumenti speciali rientrano la riserva per aiuti d´urgenza, il Fondo europeo di adeguamento alla globalizzazione (Feg) e il Fondo di solidarietà dell´Unione europea. Gli stanziamenti corrispondenti sono considerati al di fuori del Qfp per il calcolo dei margini al di sotto del massimale per gli stanziamenti. Lo stesso vale per gli stanziamenti relativi allo strumento di flessibilità.
 
   
   
MISSIONE PER LA CRESCITA: RAFFORZARE I LEGAMI ECONOMICI FRA PANAMA E L´UE  
 
 Bruxelles, 12 giugno 2014 - Nell´ambito degli sforzi dell´Unione intesi a rafforzare le relazioni economiche con i paesi dell´America centrale e latina, il 12 giugno 2014 il vice presidente della Commissione europea Antonio Tajani sarà a capo di una missione per la crescita a Panama accompagnato da una nutrita delegazione di imprenditori composta da 32 società e 5 associazioni di imprese europee in rappresentanza di 11 Stati membri dell´Ue.1 Durante la sua visita a Panama, il vice presidente Tajani terrà incontri di discussione con il ministro della presidenza della Repubblica di Panama Roberto Henriquez, con il ministro degli Affari esteri Francisco Alvarez de Soto, e l´amministratore del canale di Panama Jorge L. Quijano (da confermare). Un evento di match-making tra imprese consentirà agli imprenditori europei e panamensi di trovare partner con cui collaborare, e dovrebbe aiutare le imprese dell´Ue a operare in determinati settori industriali quali le infrastrutture, l´edilizia, la tecnologia e l´armonizzazione delle norme. Questa visita consentirà discussioni concrete sulla cooperazione industriale e consoliderà la collaborazione fra Ue e Panama in settori strategici incoraggiando la presenza e lo sviluppo delle imprese dell´Ue in America centrale. L´ue e Panama hanno quindi interesse ad accrescere l´integrazione dei mercati e delle relazioni commerciali bilaterali in modo reciprocamente vantaggioso per promuovere una crescita forte e sostenibile e creare posti di lavoro. Panama: contesto economico Superficie: 75.420 chilometri quadrati Popolazione: 3,802 milioni (2012) Pil nel 2012: 36,25 miliardi di dollari (26,6 miliardi di euro)2 Pil pro capite nel 2012: 9.534 dollari (7.000 euro) Panama è tra i paesi a reddito medio-alto, con un Pil pro capite tra i più elevati dell´America latina e della regione caraibica. La crescita del suo Pil del 10,7% nel 2012 è stata la più alta dell´America latina. Il recente accordo raggiunto fra l’autorità del canale di Panama e il consorzio Grupo Unidos por el Canal consentirà il completamento di questo elemento infrastrutturale fondamentale, importantissimo per agevolare gli scambi internazionali. Relazioni commerciali Ue-panama L´ue e la regione dell’America centrale (Panama, Costa Rica, El Salvador, Guatemala, Honduras e Nicaragua) hanno concluso un nuovo accordo di associazione, firmato il 29 giugno 2012. Tale accordo si basa su tre pilastri: dialogo politico, cooperazione e scambi commerciali. Il pilastro commerciale dell’accordo di associazione con Panama è applicato in via provvisoria dal 1º agosto 2013. L´accordo permetterà di migliorare sensibilmente l´accesso ai mercati per gli esportatori europei e panamensi. Nel lungo periodo, gli esportatori di prodotti industriali e della pesca non dovranno più pagare dazi doganali, e i mercati dei prodotti agricoli si apriranno in misura considerevole. Panama ha buone relazioni con i paesi europei, e la maggior parte degli scambi è connessa al commercio e agli investimenti. L´ue è il principale partner commerciale di Panama dopo gli Stati Uniti: il 10% delle importazioni panamensi proviene dall´Ue, mentre il 22% delle esportazioni nazionali vi è destinato. Oltre a ciò, Panama è il primo beneficiario di investimenti europei a livello regionale e l´Ue è il principale investitore in Panama, superando gli Stati Uniti. Le imprese europee investono soprattutto nel settore bancario, telefonico, energetico e immobiliare. Un´ulteriore integrazione fra Panama e l´Unione europea è possibile e vantaggiosa per entrambe le parti: essa infatti permetterebbe non solo di stimolare la crescita, ma anche una sana diversificazione per le imprese europee e panamensi. Contesto La visita a Panama fa parte di una serie di tre "missioni per la crescita" previste dal 12 al 14 giugno 2014 nei seguenti paesi: Panama, Argentina e Paraguay. Le "missioni per la crescita" hanno l´obiettivo di aiutare le imprese europee, in particolare le Pmi, a trarre maggiori vantaggi dai mercati internazionali emergenti in rapida crescita.  
   
   
PROPOSTA DELLA COMMISSIONE DI CONCLUDERE LA RIFORMA DELL´OLAF  
 
Bruxelles, 12 giugno  2014 - A conclusione della riforma globale dell´Olaf, la Commissione europea ha presentato oggi le misure proposte per rafforzare ulteriormente le garanzie procedurali nelle indagini dell´Olaf. La proposta prevede che venga utilizzato un commissario per il controllo delle garanzie procedurali, che ha due compiti principali: 1) verifica di eventuali reclami da persone che sono oggetto di un´inchiesta condotta dall´Olaf, e la consegna delle pertinenti raccomandazioni, e 2) la precedente approva le ispezioni degli uffici dei membri delle istituzioni dell´Ue o trascinamento di documenti o dati da questi locali da personale dell´Olaf. La proposta è un altro passo per garantire il funzionamento efficiente e indipendente dell´Olaf per proteggere gli interessi finanziari dell´Unione europea, pur mantenendo efficace tutela dei diritti fondamentali. Ha aggiunto che la proposta di una procura europea pubblica (Ip/19/709) e dei miglioramenti generali che sono stati fatti negli ultimi anni il quadro giuridico dell´Ue per la lotta contro la frode. Per questo, il responsabile del commissario Algirdas Šemeta frode: "I primi effetti positivi della recente riforma dell´Olaf sono già evidenti in termini di efficienza dell´Olaf e la cooperazione con le altre istituzioni. La proposta di oggi è la ciliegina sulla torta di questa riforma. Il suo scopo è quello di garantire che l´Olaf può lavorare in modo indipendente e con successo per proteggere il denaro dei contribuenti europei, e rimanere allo stesso tempo salvaguardare i diritti procedurali delle persone interessate. " L´olaf è stato radicalmente ristrutturata negli anni 2012 e 2013, che ha portato ad un sostanziale miglioramento della sua organizzazione e delle sue attività investigative. Nell´ambito della riforma, le garanzie processuali sono stati formalmente sancito nella pertinente per il lavoro di legislazione Olaf, e in Office su una procedura interna per il monitoraggio del rispetto dei diritti fondamentali nei singoli studi è stato introdotto. La proposta odierna si basa sulle garanzie previste in connessione con l´istituzione della Procura europea, e va quanto un ulteriore passo avanti. La proposta prevede una denuncia formale al Commissario per la revisione delle garanzie procedurali per interessata da indagini dell´Olaf persone. Questo per garantire che tali reclami saranno rapido, efficiente e studiato in modo trasparente da un Olaf e le istituzioni dell´Ue persona indipendente. In questo metodo, ciascuno dei denunciante e opportunità Olaf arrivare a esprimere le loro opinioni sul preposto al controllo.Successivamente, il preposto al controllo fa una raccomandazione. Se il direttore generale dell´Olaf non è conforme alla raccomandazione del Preposto al controllo, egli deve fornire motivi dettagliati nella relazione finale. L´ultima parola in tutte le questioni relative ai diritti fondamentali sono, tuttavia, hanno ancora i tribunali. L´ufficiale di controllo avrà anche il compito di esaminare eventuali controlli degli uffici da parte dei membri delle istituzioni comunitarie da parte del personale dell´Olaf in anticipo e approva, se del caso. Questo ha due vantaggi: in primo luogo, la posizione acquisita dalla elezione o nomina di tali membri e delle loro responsabilità individuali e la loro indipendenza statutaria ad essere riconosciuti, e dall´altro, l´Olaf può quindi, in qualsiasi resistenza contro tali controlli sempre su di lui rilasciato dal mandato ufficiale responsabile nominato. Il preposto al controllo deve essere scelto tra i candidati esterni alle istituzioni europee e sono completamente indipendenti. È nominato dal Parlamento europeo, il Consiglio e la Commissione, di comune accordo per un mandato non rinnovabile di cinque anni.  
   
   
AIUTI DI STATO: LA COMMISSIONE EUROPEA AVVIA ACCORDI SUI PREZZI DI TRASFERIMENTO PER LA TASSAZIONE DI APPLE (IRLANDA), STARBUCKS (PAESI BASSI) E FIAT FINANCE AND TRADE (LUSSEMBURGO)  
 
Bruxelles, 12 giugno 2014 - La Commissione europea ha avviato un´indagine approfondita sugli aiuti di Stato in tre casi. Si deve esaminare se le decisioni delle autorità fiscali in Irlanda, Paesi Bassi e Lussemburgo stanno per essere pagato dalla società Apple, Starbucks e Fiat Finance e società commerciali con le norme Ue in materia di norme sugli aiuti di Stato. L´apertura di un procedimento di indagine formale fornisce sia i tre Stati membri e ai terzi la possibilità di presentare osservazioni, senza pregiudicare l´esito. Responsabile della politica di concorrenza, il vicepresidente della Commissione Joaquín Almunia, ha dichiarato: "Dati i vincoli in materia di fondi pubblici, è particolarmente importante oggi che le grandi multinazionali fanno il loro contributo fiscale. Secondo le regole comunitarie sugli aiuti di Stato, le autorità nazionali non possono intraprendere alcuna azione che possa causare alcune aziende pagano meno tasse rispetto a un´applicazione equa e non discriminatoria delle rispettive norme fiscali ". Algirdas Šemeta, commissario Ue affari fiscali, ha dichiarato: "La concorrenza fiscale leale è essenziale per l´integrità del mercato interno, la sostenibilità delle finanze pubbliche negli Stati membri dell´Unione europea e condizioni di parità per le nostre aziende. Il nostro modello economico e sociale dipende da esso. Quindi dobbiamo fare tutto quanto in nostro potere per proteggere la concorrenza fiscale leale. " Dopo Secondo i media, alcune aziende ad aver ricevuto attraverso decisioni fiscali delle autorità nazionali di notevoli agevolazioni fiscali, la Commissione è ora in base alle norme sugli aiuti di Stato dell´Ue, certe pratiche fiscali in diversi Stati membri. Decisioni di controllo in quanto tali non sono problematici: le autorità fiscali spiegano il fatto ciascuna società, come da essi dovuta l´imposta sulle società è calcolata o vengono applicate certe norme fiscali. Tuttavia, le decisioni di controllo possono costituire un aiuto di Stato ai sensi delle norme Ue comprendono quando una particolare azienda o gruppo di imprese è selettivamente favorito. Secondo l´articolo 107, paragrafo 1, del trattato sul funzionamento dell´Unione europea (Tfue) è aiuto che possa falsare favorendo talune imprese concorrenza e incidere sugli scambi tra Stati membri, incompatibili con il mercato interno. Agevolazioni fiscali selettive possono corrispondere ad un aiuto di Stato. Le norme fiscali generali dei tre Stati membri interessati, la Commissione non è un´opzione. Decisioni di controllo sono utilizzati in particolare per la conferma degli accordi di transfer pricing. I prezzi di trasferimento sono i prezzi che pagano per le transazioni tra le diverse parti dello stesso gruppo in considerazione, in particolare, i prezzi dei beni o servizi forniti da una società controllata di una società ad un´altra filiale dello stesso gruppo o fornisce. I prezzi di trasferimento hanno un impatto sul modo in cui il reddito imponibile è distribuito tra i residenti in diversi paesi filiali di un gruppo di società. Esistenza delle autorità fiscali l´adozione della proposta da una società di calcolo della base imponibile che una filiale o una succursale riceve indennizzo a condizioni di mercato che riflettono normali condizioni di concorrenza, è impossibile che un aiuto di Stato. Se il calcolo, ma non il risarcimento a condizioni di mercato, questo può indicare che il trattamento del soggetto è più favorevole di quello che normalmente altro contribuente nell´applicazione delle norme tributarie dello Stato membro ha concesso. Questo può costituire un aiuto di Stato. La Commissione valuterà se le tre convalidato con il seguente comando Decidere accordi sui prezzi di trasferimento contengono aiuti di Stato a favore delle società interessate: le singole decisioni delle autorità fiscali irlandesi per calcolare il reddito imponibile delle filiali irlandesi di Apple Sales International e Apple Operations Europe; la decisione individuale delle autorità fiscali olandesi per calcolare la base imponibile per l´attività di produzione di Starbucks Emea Manufacturing Bv nei Paesi Bassi; la decisione individuale delle autorità fiscali lussemburghesi per calcolare la base imponibile per il finanziamento delle attività di Fiat Finance and Trade in Lussemburgo. La Commissione ha valutato i calcoli che fissano la base imponibile di tali decisioni. Dopo un´analisi preliminare, si è preoccupato del fatto che gli utili fiscali possano essere sottovalutati nelle decisioni, che le imprese interessate sono favorito perché il loro onere fiscale diminuisce. La Commissione osserva che le tre decisioni riguardano solo gli accordi relativi alla base imponibile, non l´aliquota stessa. Parallelamente alla tre procedimento di indagine formale, la Commissione continuerà la sua ricerca completa sulle decisioni di controllo, di cui più Stati membri sono interessati. A differenza dei Paesi Bassi e l´Irlanda, il Lussemburgo ha presentato solo una parte delle informazioni richieste dalla Commissione (cfr. Ip/14/309 ), relativo alla Fiat Finance and Trade compresa la decisione, ma non l´intera documentazione per sostenere la richiesta della Commissione. Pertanto, la Commissione ha avviato una procedura di infrazione e ha inviato una lettera di messa in mora al Lussemburgo. Sfondo Per garantire la parità di condizioni, la Commissione esamina se talune pratiche fiscali di alcuni Stati membri nel quadro della pianificazione fiscale aggressiva delle multinazionali siano conformi alle norme Ue in materia di norme sugli aiuti di Stato. Un certo numero di società multinazionali utilizzano strategie di pianificazione fiscale per ridurre il loro carico fiscale complessivo. Usano le caratteristiche formali dei sistemi fiscali e può effettivamente ridurre significativamente il loro debito d´imposta. Questa pianificazione fiscale aggressiva eroso la base imponibile degli Stati membri, che già sono finanziariamente in una posizione difficile da. Per quanto riguarda le decisioni di controllo, in particolare, le indagini preliminari hanno dimostrato che la qualità e la coerenza della tassa revisione regolamentare di Stato membro a Stato membro differisce notevolmente. In particolare, la Commissione rileva che i Paesi Bassi sembrano rendere in generale sulla base di informazioni complete devono essere fornite dal contribuente, un esame approfondito. La Commissione, pertanto, non dovrebbe determinare irregolarità sistematiche decisioni fiscali. Tuttavia, la Commissione ha attualmente la preoccupazione che la decisione di controllo Starbucks Emea Manufacturing Bv in questione, la società selettivamente favorito poiché non vi è dubbio se esso sia coerente con una valutazione di mercato dei prezzi di trasferimento. Nel caso dell´Irlanda , le autorità hanno dimostrato con la presentazione delle risposte esaurienti alla richiesta di informazioni pienamente cooperativo. La Commissione osserva che le norme prezzi di trasferimento sono state effettivamente serrati nel corso degli anni, l´amministrazione fiscale in passato, ma ha avuto un notevole grado di discrezionalità. La Commissione è preoccupata che tale potere discrezionale è stato utilizzato nel caso di Apple per promuovere l´azienda in modo selettivo e ridurre la pressione fiscale sotto il appropriato per una corretta applicazione del livello di norme fiscali. La Commissione rileva, tuttavia, che il numero di decisioni di controllo relative alle trasferire accordi sui prezzi in Irlanda è bassa. L´avvio del procedimento di indagine formale consente alle autorità degli Stati membri per spiegare le loro azioni, e la Commissione a chiedere ulteriori informazioni dalle parti interessate. Una volta eventuali questioni di riservatezza sono stati risolti con la protezione dei dati riservati, le versioni non riservate delle decisioni sul registro degli aiuti di Stato sul sito web del concorso con i numeri Sa.38373 resi disponibili Sa.38374 e Sa.38375. Circa nuovo a Internet e nella Gazzetta ufficiale ha pubblicato decisioni relative agli aiuti di Stato sulla newsletter elettronica aiuti di Stato Weekly e-News .  
   
   
DICHIARAZIONE DI IERI DEL VICE PRESIDENTE ALMUNIA PER L´APERTURA DI TRE INCHIESTE SUGLI ACCORDI DI PREZZI DI TRASFERIMENTO IN MATERIA DI TASSAZIONE SOCIETARIA DI APPLE (IRLANDA), STARBUCKS (PAESI BASSI) E FIAT FINANCE AND TRADE (LUSSEMBURGO)  
 
 Bruxelles, 12 giugno 2014 - Oggi la Commissione ha aperto tre indagini approfondite per verificare se le decisioni di Irlanda, Paesi Bassi e Lussemburgo per quanto riguarda l´imposta sul reddito delle società di alcune aziende specifiche, sono in linea con le regole comunitarie sugli aiuti di Stato. Più precisamente, queste indagini si riferiscono a "decisioni fiscali" con, rispettivamente, Apple (in Irlanda), Starbucks (nei Paesi Bassi) e Fiat Finance and Trade (in Lussemburgo). "Questioni fiscali" sono singole decisioni da parte delle autorità fiscali che informano il contribuente. Questi strumenti sono una sorta di "comfort letter" inviata dalle autorità alle imprese o singoli cittadini in materia fiscale. Abbiamo seri dubbi circa la compatibilità di queste tre decisioni particolari pronunce dei giudici con le norme del Trattato in materia di aiuti di Stato. Noi non stiamo mettendo in discussione le "decisioni fiscali" in generale, ma particolare le decisioni per le tre società in tre Stati membri. E ´noto che alcune multinazionali stanno utilizzando strategie di pianificazione fiscale per ridurre il loro carico fiscale globale. Queste pratiche di pianificazione fiscale aggressiva erodono le basi imponibili nei nostri Stati membri. In particolare, alcune multinazionali cercano di ridurre i profitti che dichiarano in paesi dove le tasse sono più alte. Questo risultato è ottenuto principalmente attraverso prezzi di trasferimento, vale a dire i prezzi praticati per le transazioni commerciali tra le entità che fanno parte dello stesso gruppo societario. E questo è dove il controllo degli aiuti di Stato a livello Ue ottiene nella foto. Se in una sentenza fiscale, le autorità di uno Stato membro accettare che la remunerazione di una filiale o di una succursale non corrisponde alle condizioni di mercato, che riflettono normali condizioni di concorrenza, allora vorrebbe dire che questa società potrebbe essere concesso un trattamento di favore, un una "selettivo". Questo è il problema, perché tale trattamento costituirebbe un aiuto di Stato ai sensi delle nostre norme del Trattato. E tale aiuto è in linea di principio incompatibile con il mercato unico, perché sarebbe dare a queste aziende un vantaggio sleale e falserebbe la concorrenza. Permettetemi di ricordarvi che i poteri della Commissione di controllo degli aiuti di Stato nella Ue non rimettono in discussione i sistemi fiscali generali degli Stati membri. Ciò che costituisce un aiuto di Stato è la concessione di vantaggi fiscali selettivi. Ciò significa che le autorità nazionali non possono adottare misure che permettano alcune aziende di pagare meno tasse di quanto dovrebbero, se le norme fiscali dello Stato membro sono state applicate in modo equo e non discriminatorio. Oggi stiamo aprendo queste tre indagini formali perché abbiamo ragione di credere in questa fase che in questi casi specifici le autorità fiscali nazionali hanno rinunciato a una parte delle imposte dei redditi queste multinazionali, consentendo loro di abbassare i loro utili imponibili. Certo, quello che sto annunciando oggi è l´apertura di indagini approfondite, sulla base di un´analisi preliminare. Prima di prendere una decisione, vedremo con attenzione i commenti da parte degli Stati membri interessati e tutti i terzi interessati che vogliono inviare commenti. Ma lasciatemi dire che io considero le indagini in questo settore estremamente importante. Vantaggi fiscali selettivi a beneficio delle multinazionali distorcono gravemente la concorrenza nel mercato unico dell´Ue. Inoltre, quando i bilanci pubblici sono stretti, ei cittadini sono invitati a fare sforzi per affrontare le conseguenze della crisi, non si può ammettere che le grandi multinazionali non pagano la loro giusta quota di tasse. In cima alle indagini riguardanti Apple in Irlanda, Starbucks nei Paesi Bassi e Fiat Finance and Trade in Lussemburgo, la Commissione ha deciso oggi di aprire una procedura di infrazione contro il Lussemburgo, in quanto le autorità di questo paese hanno risposto solo parzialmente alle nostre richieste di informazioni in relazione con l´uso di sentenze fiscali e anche in relazione al modo in cui i regimi fiscali speciali per i diritti di proprietà intellettuale - le cosiddette "scatole brevetti" - vengono utilizzati.  
   
   
AIUTI DI STATO: LA COMMISSIONE EUROPEA APPROVA PORTOGHESE CARTA DEGLI AIUTI REGIONALI PER IL PERIODO 2014-2020  
 
 Bruxelles, 12 giugno 2014 - La Commissione europea ha approvato la carta degli aiuti regionali del Portogallo ha approvato la concessione di aiuti regionali agli investimenti nel periodo 2014-2020 ai sensi delle norme sugli aiuti di Stato. Sulla base della carta regionale sono adottati nel giugno 2013 dagli orientamenti sugli aiuti regionali della Commissione (cfr. Ip/13/569 ). I nuovi orientamenti stabilisce le condizioni alle quali gli Stati membri possono concedere aiuti alle imprese per lo sviluppo regionale. Gli aiuti regionali destinati a promuovere la crescita economica e il rafforzamento della coesione nel mercato interno. Responsabile della politica di concorrenza, il vicepresidente della Commissione Joaquín Almunia, ha dichiarato: "La nuova mappa del Portogallo contribuisce all´attuazione della politica di coesione e consente alle autorità del paese nella situazione, con l´aiuto di misure di aiuto ben arricchiti a promuovere gli investimenti e la crescita economica nelle aree meno sviluppate . Portogallo ora può attuare la sua strategia di sviluppo regionale nel periodo 2014-2020. " Nella carta degli aiuti regionali per il Portogallo è fissato per gli aiuti regionali quali aree rientrano regole comunitarie sugli aiuti di Stato in considerazione e fino a quale limite ("Intensity") possono essere concesse alle imprese in aiuti zone assistite. La nuova mappa sarà applicabile dal 1 ° luglio 2014 al 31 dicembre 2020. Nelle regioni assistite designate vivono 8.970.000 persone, pari al 85.01% della popolazione del Portogallo. Per i progetti di investimento regionali di grandi imprese in queste aree aiuto può essere fornito, che può essere pari a seconda della zona di consegna ad un massimo del 10% al 45% del costo totale dell´investimento. L´intensità di aiuto può essere aumentata di 20 punti percentuali per investimento medie imprese e di 10 punti percentuali per gli investimenti delle piccole imprese. Dopo la Rag hanno aree in cui il Pil pro capite è inferiore al 75% della media Ue, nella concessione di priorità aiuti regionali agli investimenti, perché lo scopo primario di aiuti a finalità regionale è quello di promuovere lo sviluppo delle zone svantaggiate in Europa. In base alle nuove aiuti sugli aree regionali coperte di cui 69,01% della popolazione portoghese, in questa categoria e rimangono ammissibili intensità di aiuti regionali del 25% (Portogallo continentale) superiori al 35% (Madera) al 45% (Azzorre) del progetto ammissibile costa in considerazione. Altre aree che sono svantaggiate rispetto alla Ue o alla media nazionale (ma un Pil pro capite superiore al 75% della media Ue hanno), beneficiare di aiuti regionali in questione, a condizione che soddisfino determinati criteri e rispettate la copertura complessiva della popolazione sarà. Questo consente agli Stati membri di affrontare divario di sviluppo regionale nazionale stessa. Dal momento che queste aree sono meno svantaggiate di aree in cui il Pil pro capite è inferiore al 75% della media Ue, l´ambito spaziale e l´intensità degli aiuti sono limitati. In Portogallo, le aree in cui 15.77% della popolazione ammissibile corrispondente aiuti a finalità regionale, con un´intensità massima del 10% dei costi ammissibili del progetto di investimento in questione. Le intensità massime di aiuto per gli aiuti regionali agli investimenti nelle regioni assistite portoghesi sono leggermente inferiori a quelli del precedente carta degli aiuti regionali (a seconda della zona di consegna fino a 5 punti percentuali nel periodo 1.1.2011-30.6.2014).  
   
   
ITALIA IN EUROPA, EUROPA IN ITALIA  
 
Roma, 12 giugno 2014 - Perché l´Ue, così com´è, non piace? Le aspettative dei cittadini sono uguali in tutte le Regioni? Che cosa può fare l’Italia, ora che assumerà la Presidenza del Consiglio dell´Ue, per avvicinare l´Europa ai cittadini? Queste ed altre domande nate nel corso dei 70 dibattiti organizzati dalla Commissione europea in Italia, saranno al centro dell´incontro "Italia in Europa, Europa in Italia", che avrà luogo a Roma presso lo Spazio Europa di via Iv Novembre 149 il prossimo 13 giugno alle ore 10:00. L´incontro vedrà la partecipazione del Sottosegretario On. Sandro Gozi, che ha la delega del Governo per gli affari europei cui sarà consegnato un report con dei 70 dibattiti regionali, che hanno visto la partecipazione di oltre 11.800 persone su tutto il territorio nazionale. L´appuntamento del prossimo 13 giugno, sarà l´occasione per ragionare sulla prossima Presidenza italiana del Consiglio dell´Unione e discutere delle aspettative dei cittadini verso questo importante appuntamento.  
   
   
I BURATTINAI D´EUROPA: CHI COMANDA A BRUXELLES?  
 
Trento, 12 giugno 2014 - Un affresco tematico sull´”Europa che conta”. Cerstin Gammelin e Raimund Löw sono due giornalisti corrispondenti da Bruxelles rispettivamente per il “Süddeutsche Zeitung” e per la Tv austriaca Orf, che hanno osservato le mosse dei membri della Commissione Europea dal cuore della governance politica e, dalla consultazioni dei protocolli e dei verbali dei Consigli europei, hanno ricavato un bagaglio ricchissimo di aneddoti, curiosità e informazioni sulle reali mosse e strategie messe in campo dai governatori d´Europa e risposto ad un interrogativo di fortissima attualità: chi comanda veramente a Bruxelles? Forse la Commissione Europea? I Capi di Governo di concerto fra loro? O soltanto uno fra questi ultimi è il leader assoluto mentre gli altri, come si cita nel volume di Gammelin/ Löw, “prendono appunti?”. Un´interessante e coraggiosa incursione tra i documenti segreti e i verbali dei Consigli europei è stata presentata al Festival dell’Economia da Cerstin Gammelin, coautrice della recente pubblicazione “I burattinai d´Europa, chi comanda veramente a Bruxelles?”. Tutti i retroscena, e anche qualche pettegolezzo fuori dagli schemi, sulla “classe dirigente” di Bruxelles: un ritratto politico, ma non solo di alcuni fra i più grandi esponenti politici dell´ultimo quinquennio: da Sarkozy a Berlusconi, da Hollande alla Merkel, da Monti al primo ministro inglese David Cameron. Una trattazione avvincente in cui si citano i metodi di salvataggio dell´Italia, “un Paese che non poteva fallire” secondo la Ce, la cronostoria della crisi dell´euro, l´unione bancaria, per giungere fino ad una puntuale valutazione dei risultati delle recenti elezioni europee: “Per la prima volta si assisterà ad un raggruppamento politico di estrema destra nel Parlamento europeo – ha commentato Gammelin – ed è impellente che il centro moderato e di sinistra difenda con maggior forza il suo pensiero liberale per recuperare favore tra l´elettorato attivo”. Per quanto concerne il ritratto approfondito di Angela Merkel, che occupa buona parte del libro, il giudizio è insindacabile: “la Merkel è la regina d´Europa, forte della potenza economica del suo Paese, ma è doveroso giungere presto ad un maggior equilibrio tra i membri della Ce che, fino ad ora, “hanno preso solo appunti” e chinato troppo spesso il capo alle sue decisioni non di certo bipartisan. Una grande opportunità – ha proseguito – è ora nelle mani di Matteo Renzi, visto il successo netto del 41% del suo partito: deve avere la determinazione di portare al tavolo di Bruxelles proposte di cambiamento innovative e radicali e cercare da subito consenso e alleanze con gli altri leader di Governo, non solo con la Cancelliera della Germania”.  
   
   
UN’EUROPA UN PO’ PIú FORTE DOPO LA LUNGA NOTTE DELL’EURO  
 
Trento, 12 giugno 2014 - Presentato il libro “La lunga notte dell’euro” di Alessandro Barbera e Stefano Feltri per il quale “l’Europa evidentemente non è così debole come si pensava, la Bce ha dato prova di grande flessibilità”. Al Festival dell’ Economia Barbera ha sottolineato una nuova voglia di sussidiarietà tra gli Stati membri. Per l’economista Taddei l’Europa continuerà il processo di cambiamento, Puglisi critico verso i meccanismi decisionali del Consiglio europeo. “C’è una cosa che ci ha detto Romano Prodi mentre scrivevamo questo libro. Se è tornata la fiducia nell’Italia e nell’Europa tra gli investitori internazionali è perché hanno visto che la casa europea, nonostante tutte le scosse di terremoto, non è poi così fragile – ha dichiarato il giornalista Stefano Feltri, durante la terza giornata del Festival dell’Economia di Trento, durante la presentazione del libro che lui e il collega Alessandro Barbera hanno scritto per Rizzoli – L’europa evidentemente non era poi così debole. I commentatori, soprattutto quelli americani, l’hanno un po’ sottovalutata. C’è meno rigidità di quanto comunemente si pensi; la Bce ha dato prova di grande flessibilità, con il whatever it takes di Draghi ma non solo; sono stati fatti dei passi avanti, con l’unione bancaria e la creazione, se non degli eurobond, almeno di un embrione di essi”. A parere di Feltri, sono due le sfidi che attendono l’Europa: “la tregua che i mercati hanno dato all’Europa ha come base la promessa della crescita; ancora, alle ultime elezioni europee gli elettori hanno creduto di votare per un presidente della Commissione europea, ma ora i capi di governo gli dicono che non era vero…” Per Barbera “il processo di legittimazione e democratizzazione dell’Europa rimane lento e difficile. Lo strapotere della Bce nasce dall’assenza di un potere politico, ma la Bce non è un organo eletto. Ovunque tra gli Stati c’è una grande voglia di riprendersi sovranità, forse si è andati troppo in là. L’europa così com’è non piace, credo si vada verso una richiesta di maggiore sussidiarietà.” Alla presentazione del libro hanno partecipato anche gli economisti Filippo Taddei, della John Hopkins University, e Riccardo Puglisi, ricercatore nonché editorialista del “Corriere della Sera”. Secondo Taddei, “ci dobbiamo aspettare che il cambiamento europeo continui, ma nelle stesse modalità del passato: per necessità, senza pianificazione, sempre sull’onda dell’emergenza. Perché il motore che ha portato l’Europa a riformarsi è sempre stato il bisogno.” Una grande novità degli ultimi tempi è la tanto sospirata “unificazione bancaria, un bail-in, non un bail-out delle banche, perché fino all’8% delle sofferenze pagheranno loro, non i cittadini”. Da parte sua Puglisi ha espresso un giudizio positivo sull’operato della Bce “baluardo che ha tenuto in piedi la baracca”, mentre ha espresso alcune riserve sui meccanismi di decisione dell’Europa, e in particolare il Consiglio europeo “farraginoso e lento”.  
   
   
SERGEI GURIEV: “PUTIN? OGGI UN DITTATORE, MA ANDRÀ IN CRISI”  
 
Trento, 12 giugno 2014 - «Mazzette, repressione e propaganda. Sono questi i tre fili che Vladimir Putin regge, dopo aver prevaricato, a partire dal 2003, le ambizioni della potente oligarchia russa. Un sistema di potere che si configura come una dittatura, che però ad un certo punto non avrà più soldi a sufficienza per alimentarsi ed andrà in crisi. E il popolo russo, uno dei Paesi con i più alti livelli di reddito e di istruzione, grazie anche alle potenzialità di internet, capirà dov’è il limite tra realtà e propaganda. Perché si possono prendere in giro poche persone per un periodo lungo, tutti per un breve periodo, ma non tutti per sempre». Un’analisi dettagliata ed appassionata, supportata da dati, studi internazionali e grafici, come si conviene ad un docente universitario di assoluto livello, quella offerta al Festival dell’Economia da Sergei M. Guriev, docente alla Sciences Po di Parigi da quando, il 30 aprile 2013, ha dovuto lasciare la Russia. “Russia: oligarchia o dittatura?” il titolo dell’incontro introdotto da Paolo Valentino, giornalista del Corriere della Sera, che ha ricordato gli “errori” politici che costarono al professor Guriev il titolo di personaggio sgradito al regime del suo paese, come quello di aver espresso il proprio sostegno ad Aleksej Navalnyj, il blogger più famoso di Russia con lo slogan “partito dei ladri e dei malfattori”. «Sono ottimista – ha detto Guriev davanti ad una Sala Depero colma di gente venuta per ascoltarlo – perché vedo all’orizzonte una transizione democratica senza precedenti. Non so quando ma so che prima o poi dovrà succedere, e credo sarà una transizione pacifica». La Russia, paese per molti aspetti unico nel panorama mondiale. Come hanno dimostrato i numeri presentati da Guriev a sostegno delle proprie tesi. Classificato tra i paesi a più alto reddito, con un reddito procapite che a Mosca è del tutto simile al reddito medio italiano, con una grande ricchezza culturale ed un livello di istruzione tra i più alti al mondo, la Federazione Russa è un importante attore nell’economia mondiale, in particolare nel settore energetico ma non solo. È il paese più ricco tra quelli non democratici, eppure presenta un livello di corruzione che arriva a toccare valori propri dei paesi più poveri al mondo. Ed è mal governato, con la maggiore diseguaglianza di ricchezza al mondo, se si escludono alcuni paesi caraibici. La ricchezza del paese è concentrata nelle mani di pochi miliardari. Russia come oligarchia, dunque. Fino al 2003, prima dell’affare Yucos, probabilmente sì, secondo la tesi Sergei Guriev. Uno studio di quegli anni, condotto sulle 1.700 aziende più grandi in Russia, face emergere come i 600 proprietari di 22 gruppi industriali controllavano il 40% dell’industria dell’intero paese. Ma con l’arresto di Mikhail Khodorkovsky, oligarca di origine ebraica ed ex proprietario del colosso petrolifero, il presidente Putin manda un segnalo molto preciso: il pieno controllo del potere è nelle sue mani. E la Russia da oligarchia diventa dittatura. Qualche stoccata Sergei Guriev la riserva anche ad una certa classe dirigente italiana. «Mi fa piacere parlare qui, oggi, di queste cose – ha detto – perché molto di quanto accaduto in Russia negli ultimi dieci anni trova un riflesso nel rapporto personale tra Putin e Berlusconi. Vladimir Putin ha imparato da Silvio Berlusconi come conquistare il consenso grazie ai media, ed in particolare al controllo della televisione». “Ma ha sottovalutato internet”, gli ha fatto eco Paolo Valentino. E chissà che…  
   
   
SARDEGNA: VISITA AMBASCIATORE TEDESCO  
 
Cagliari, 12 Giugno 2014 - L’ Ambasciatore della Repubblica Federale di Germania in Italia, Reinhard Schäfers, ha fatto visita ieri mattina al Presidente della Regione, Francesco Pigliaru. All’incontro, negli uffici di viale Trento, hanno partecipato l’Assessore dei Trasporti Massimo Deiana e l’Assessore del Turismo Francesco Morandi. Nel corso del colloquio, durato oltre un’ora, l’Ambasciatore Schäfers e il Presidente Pigliaru si sono soffermati sulla particolare attenzione che i cittadini tedeschi riservano alla Sardegna, e come da sempre siano tra i viaggiatori e turisti più interessati al patrimonio naturalistico e culturale dell’isola, di cui conoscono e apprezzano la qualità della vita. Il presidente Pigliaru e gli assessori Deiana e Morandi hanno poi spiegato all’ospite come la Sardegna possa essere un ottimo polo attrattore per investitori esteri seri e affidabili, unendo alla ricchezza di produzioni d’eccellenza, come quelle dell’agroalimentare, l’alto livello di risorse e conoscenza nell’ambito delle nuove tecnologie.  
   
   
MC FADDEN: RICOMPENSARE I POLITICI QUANDO RAGGIUNGONO BUONI RISULTATI?  
 
Trento, 12 giugno 2014 - "Come allineare gli interessi dei politici a quelli della società"? Questa l´impegnativa domanda posta dal Festival dell’ economia a Daniel Mc Fadden, premio Nobel per l´Economia 2000, in chiusura di questa nona edizione della grande kermesse trentina. Al teatro Sociale, Mc Fadden, attualmente docente a Berkley e all´Università della California del Sud, ha iniziato la sua analisi dai limiti della democrazia rappresentativa nel controllare il lavoro dei politici e se necessario premiarlo, oppure "penalizzarlo" se operano male. Ma se il voto è uno strumento insufficiente, come far sì che il politico venga da un lato incoraggiato a raggiungere certi obiettivi e dall´altro scoraggiato dallo scegliere strade che possono portare ad esempio alla corruzione, o comunque al perseguimento di obiettivi o interessi diversi rispetto a quelli concordati con il suo elettorato? Le analogie con quanto avviene nel settore privato, con gli incentivi e gli strumenti di dissuasione esistenti ad esempio in una grande società per azioni. "I politici dovrebbero essere pagati a seconda della loro performance? E dovrebbero ricevere dei bonus se raggiungono certi obiettivi difficili, ad esempio per quanto riguarda la crescita?". Questa la domanda da cui Mc Fadden è partito: è giusto, quindi, considerare i politici alla stregua di manager? In Italia la crescita stimata è di poco più dell´1%. Ma se invece il Parlamento si ponesse obiettivo di raggiungere un 2% di crescita entro il 2015 senza aumentare il debito pubblico? se ciò avvenisse, l´Italia avrebbe 13,5 miliardi in più. E se anche questo costasse diversi milioni di gratifiche pagate ai politici, il saldo rimarrebbe comunque negativo. Molte persone saranno scandalizzate da questa ipotesi. "E anch´io - ha detto Mc Fadden - , tuttavia, in generale, un progetto del genere si ripagherebbe da solo, con una crescita dell´occupazione, delle tasse, e una diminuzione dei sussidi erogati. Quindi, l´uso di incentivi economici ai politici potrebbe anche funzionare. Il rapporto che si delineerebbe fra politici ed elettori sarebbe simile a quello esistente fra agenti e loro datori di lavoro, per quanto il governo di un paese non può essere sovrapposto sic et simpliciter a quello di una grande corporation". A monte di ciò vi sono i limiti impliciti nella democrazia, sia sul versante del controllo dell´azione del politico attraverso il voto sia sul versante del controllo da parte del sistema giudiziario. Ma il vantaggio principale della democrazia è quello di proteggere i cittadini dagli abusi di potere, e questo non va mai perso di vista. Detto questo: gli incentivi economici potrebbero migliorare le performance dei politici? La risposta del premio Nobel sembrerebbe essere sì, o perlomeno: è interesse del pubblico pagare nella maniera giusta i politici più capaci. Non solo: un giusto incentivo economico mette il politico al riparo dalla tentazione della corruzione, o perlomeno dal perseguimento di interessi di parte. Ci sarebbero quello politico, o ancora, limitare l´esercizio del diritto di voto ai cittadini più informati. Mc Fadden nella sua relazione si è concentrato però sul rapporto"di Agenzia", ovvero fra agente e anche altri strumenti per migliorare la classe dirigente o le stesse performances dell´elettorato. Ad esempio selezionare meglio i candidati alla politica, o separare più nettamente il lavoro tecnico suo principale, simile a quello fra politico ed elettore. "Ci sono due questioni da considerare nel contratto di agenzia. La prima è quella dell´azzardo morale. L´agente compie delle azioni a danno del principale, che non può controllarlo. La seconda è quella della selezione avversa, in base alla quale ´la moneta cattiva scaccia quella buona´. Un buon contratto basato sulla performance economica dovrebbe costituire la risposta fondamentale a questo genere di problemi. In questo caso, se la performance dell´agente è buona, il suo compenso cresce. Un compenso basato sui risultati può anche essere un efficace antidoto alla corruzione. Ma bisogna dire che avere incentivi più alti non è di per sé sufficiente a rimuovere tutte le tentazioni. Ci sono anche politici che sostengono che la corruzione è il lubrificante del sistema". Il tema dei compensi basati sui risultati è controverso. Come riconosciuto da Mc Fadden, ciò riguarda anche i compensi elevati nel settore privato. Spesso si criticano gli incentivi perché distorcono essi stessi l´operato dei manager, li spingono a perseguire obiettivi di breve periodo trascurando quelli di lungo periodo, quando non a manipolare direttamente i risultati delle loro azioni. C´è però comunque una correlazione positiva fra le retribuzione basate sui risultati e i risultati aziendali stessi. Si può incentivare la politica nello stesso modo? Non è così automatico, anche per l´eterogeneità degli obiettivi che i politici sono tenuti a perseguire. Ma soprattutto, chi stabilisce il prezzo? Tuttavia, pur fra molte difficoltà, è possibile pensare a valutare meglio l´operato dei politici,e la stessa appetibilità di un progetto pubblico, ad esempio ricorrendo ad agenzie specializzate o a "giurie economiche", a loro volta opportunamente incentivate. Progetti come la diffusione del wifi o delle bici elettriche potrebbero essere decisi in questo modo. In chiusura di questo ultimo incontro della Ix edizione del Festival dell´Economia, c´è stato spazio anche per un prima valutazione a caldo degli organizzatori. Il responsabile scientifico Tito Boeri ha sottolineato fra le altre cose l´alta partecipazione degli studenti ai vari momenti della kermesse e l´impatto mediatico sulle testate nazionali e internazionali. Il presidente della Provincia autonoma di Trento, Ugo Rossi ha ringraziato, oltre a Boeri, l´Università, l´editore Laterza, e per lo staff organizzativo della Provincia, Marilena Defrancesco, nonché tutti i relatori che hanno animato queste giornate. "Speriamo di avere ricavato qualche suggerimento interessante in materia di retribuzione dei politici, tema che ci sta molto appassionando", ha aggiunto un po´ ironicamente. "Abbiamo cercato di migliorare la ricaduta di questo festival verso i giovani e verso il mondo tedesco e mi pare che ci siamo riusciti - ha detto ancora Rossi - . E mai come in questo caso credo si sia riusciti a combinare l´attualità, le sue urgenze e interessi, e l´approfondimento scientifico, il pensiero. Mi piace immaginare che buona parte dei giovani che hanno partecipato, soprattutto, possano ricavarne la voglia e l´ambizione per essere un domani la nuova classe dirigente, mettendosi a disposizione del bene comune. Grazie e all´anno prossimo".  
   
   
OGGI IN ITALIA COMANDA LA NOMENKLATURA DEI SUPER-BUROCRATI  
 
Trento, 12 giugno 2014 - Nella biblioteca comunale di Trento, al Festival dell’ Economia, partecipano alla presentazione del nuovo libro “Nomenklatura” gli autori, Roberto Mania e Marco Panara, e il senatore Massimo Mucchetti. Per Mania “oggi il percorso che trasforma una decisione politica in realtà è tortuosissimo; bisogna fare i conti con quest’alta burocrazia che non cerca e non ha legittimità popolare.” Per Panara “la tecnostruttura dello Stato esercita un potere reale, e ha reso più difficile la riforma dello Stato”. Per Mucchetti il trionfo della nomenklatura è figlio del trionfo della finanza, che ha depotenziato la politica e ha lasciato i giuristi “in una terra di mezzo”. “Questo libro è nato per caso, da un’idea comune: raccontare un fenomeno nuovo, quello della nomenklatura burocratica italiana. – ha raccontato il giornalista di Repubblica Roberto Mania, che in occasione della quarta e ultima giornata del Festival dell’Economia di Trento ha presentato il libro “Nomenklatura”, scritto con il collega Marco Panara – Tutto è iniziato quando l’allora premier Mario Monti denunciò i blocchi, i rallentamenti che arrivavano dal Ministero del Tesoro ad alcune sue decisioni. È passato un po’ di tempo da allora, ma oggi sappiamo quanto sia difficile, tortuoso, il percorso per trasformare una scelta politica in realtà concreta.” A parere di Mania lo scontro di allora tra il “tecnico” Monti e i tecnocrati del Tesoro è emblematico del reticolo di poteri tecnici incarnato da “quelle che sono, più o meno, sempre le stesse persone”. Mania ha parlato a riguardo di un “triangolo del potere” con sede a Roma che ha come vertici Palazzo Spada (sede del Consiglio di Stato), il Ministero del Tesoro e Palazzo Chigi. “Quest’alta, altissima burocrazia è un potere non-politico, che non cerca e non ha legittimità popolare. Solo di rado questi signori si sottopongono al vaglio elettorale: è il caso dell’ex ministro Franco Frattini, che veniva dal Consiglio di Stato”. Mania ha sottolineato l’esistenza di “un corpaccione tecnocratico che non solo ha impedito le riforme, ma ha deciso di prendere il potere. Si tratta di una dimostrazione del declino italiano. Non a caso oggi è la politica personificata dal nuovo premier Matteo Renzi a sfidare le tecnocrazie”. Per Panara “il cambiamento della classe parlamentare italiana dagli anni ’90 in poi ha avuto due caratteristiche: si trattava di gente con poco conoscenza del diritto amministrativo, della macchina dello Stato; una parte di questa nuova classe parlamentare era anti-istituzionale. Di fronte all’arrivo di questi “barbari” la tecnostruttura dello Stato, che si sente depositaria di un compito ben preciso, si è irrigidita, e ha reso più difficile la possibilità di riformare lo Stato. Gli uomini di questa tecnostruttura, gran parte dei quali sono magistrati, ci hanno poi preso gusto, anche perché le loro decisioni sono insindacabili, si ritrovano interlocutori politici deboli, e quindi diventano il vero potere”. Insomma, una nomenklatura che non deve rispondere a nessuno, e che diventa un freno conservatore al cambiamento. “Negli ultimi anni quelli che davvero comandano nei ministeri non sono i ministri, ma i capi di gabinetto.” Panara è stato chiaro: “la macchina dello Stato oggi è paralizzata, bisogna farla ripartire”. Per Mucchetti, che ha partecipato alla presentazione del libro, “incontrando gli uomini di questa nomenklatura ho trovato persone di altissima levatura intellettuale, ma anche uomini al servizio di un potere politico debole, che non si sa far valere o si fa valere male. Questo fenomeno è il risultato del trionfo globale dell’economia finanziaria, e un arretramento della politica. I giuristi si sono ritrovati in mezzo”.  
   
   
CONVIVENZA INFORMATA, CONVIVENZA TUTELATA  
 
Trento, 12 giugno 2014 – Festival dell’ Economia - Nel vuoto normativo che il legislatore ha lasciato sulla regolamentazione dei rapporti di convivenza, il Consiglio Nazionale del Notariato e diverse associazioni dei consumatori hanno deciso di creare una guida per informare i conviventi sugli strumenti a loro diposizione per regolare importanti aspetti della vita coniugale non vincolata dal matrimonio. Secondi gli ultimi dati raccolti dall’Istat, in Italia le cosiddette “coppie di fatto”, cioè quelle che non sono legate dal vincolo matrimoniale, hanno superato il milione; tra queste persone, inoltre, più della metà non ha avuto vincoli matrimoniali precedenti. È chiaro dunque che si tratta di un fenomeno rilevante che ha bisogno di attenzione soprattutto da parte del legislatore. Ma poco è stato ancora fatto in campo giuridico per venire incontro alle nuove esigenze dei conviventi, soprattutto in materia patrimoniale. Ad accogliere questo appello il Consiglio Nazionale del Notariato e diverse associazioni consumatori che hanno dato vita in modo sinergico a una guida, scaricabile anche online, contenente consigli utili su aspetti specifici della convivenza, come la gestione della casa di residenza comune, le decisioni sul mantenimento e l’educazione dei figli, l’assistenza in caso di malattia di uno dei due partner e questioni patrimoniali. “La pubblicazione di questa guida - ha spiegato Roberto Barbieri, membro della segreteria nazionale del Movimento Consumatori - è una tappa di un percorso che dura da diversi anni tra le associazioni dei consumatori e il Consiglio del notariato. Abbiamo fuso il rigore tecnico giuridico dei notai e le istanze di cui le associazioni consumatori si fanno portatrici, nonché l’esigenza di un linguaggio alla portata di tutti”. Una guida dunque con “la funzione di informare e creare consapevolezza sull’esistenza di strumenti altrimenti poco conosciuti, oltre che poter usare più consapevolmente strumenti già noti.” Uno di questi è il contratto di convivenza, stipulabile dal 2013 in qualsiasi studio notarile che serve per definire con precisione le regole dei rapporti patrimoniali in caso di rottura della coppia. “Il contratto di convivenza - ha precisato Albino Farina, consigliere nazionale Terzo Settore e Rapporti con le Associazioni dei Consumatori - pur non essendo contenuto nel codice civile è uno strumento che risulta molto utile in mancanza di una disciplina organica sui diritti e doveri dei rapporti di convivenza”.  
   
   
IL "MAL DI NAZIONE" SI CURA CON UN NUOVO PATRIOTTISMO EUROPEO  
 
Trento, 12 giugno 2014 - Il "mal di nazione", vale a dire i risorgenti nazionalismi e i populismi che stanno condizionando il processo di integrazione europeo, non si cura inoculando dosi dello stesso virus, il nazionalpopulismo appunto, ma rilanciando il progetto europeo. Questa la tesi che Alberto Martinelli sviluppa nel suo libro "Mal di nazione. Contro la deriva populista" e sulla quale si sono confrontati al Festival dell’ economia Tommaso Nannicini, professore di Economia alla Bocconi, direttore di "Link Tank" e redattore de "lavoce.Info" e Lorenzo Dellai, presidente della Commissione dei 12 e già presidente della Provincia autonoma di Trento. Il libro di Martinelli è uscito prima delle elezioni europee ma ne fotografa, per così dire, il successivo esito dopo aver dedicato la prima parte ad una disamina storica del nazionalismo. C´è, in Martinelli, la forte preoccupazione per il rischio che i nazionalismi risorgenti ("non sono mai morti"), possano essere un ostacolo per l´integrazione politica dell´Europa. La tesi è che "serve piú Europa e non meno Europa per combattere il populismo", a costo di dover immaginare anche un´Europa a geometria variabile dove trovino collocazione sia i paesi euro sia quelli no-euro. Per Lorenzo Dellai, però, "non basta l´ingegneria istituzionale", serve la riproposizione di elementi di comune appartenenza, pescando dal repertorio del nazionalismo degli ingredienti di identità. "Forse vale la pena tornare ai grandi valori ideologici, civili, sociali, politici comuni, ma di straordinaria importanza per rafforzare l´idea dell´identitá plurima dell´Europa è il ruolo che possono svolgere le autonomie territoriali, il recupero di una dimensione intermedia". Ma che cosa hanno in comune Beppe Grillo, Nigel Farage, Marine Le Pen, la Lega e Alba Dorata? "In comune hanno due elementi - spiega Martinelli -: il fatto di avere come bersaglio critico i vertici europei e la moneta comune; è questo che permette a Grillo di dialogare con Farage. Secondo, il contrasto all´immigrazione. Poi ci sono tratti distintivi dell´ideologia nazionalista (noi e loro, gli altri), quindi l´ossessione della storia e dello spazio, che definisce il carattere nazionale. Il populismo non è una ideologia ben costruita come quella nazionalista, è un tipo di retorica in cui troviamo diverse accezioni della nozione di popolo: qui c´è l´idea antica che esiste una massa, il popolo, vittima delle èlite al potere. Poi c´è l´idea del popolo come espressione vera della democrazia, di una democrazia diretta, che toglie di mezzo i corpi intermedi. La terza accezione, la più pericolosa, fa riferimento al popolo come gruppo etnico. Il populismo mescola un po´ questi elementi. Se escludiamo i movimenti estremi come quello greco o bulgaro, possiamo dire che si tratta di movimenti che sono sì anti politici ma democratici. Che cosa non sono? Non sono liberali, non accettano la separazione dei poteri, ritengono che chi ha un voto in più è legittimato a decidere e comandare". Dobbiamo temere le conseguenze negative dei nazionalismi perchè è da essi, ammonisce Martinelli, che sono derivate le guerre: "Ci sono potenzialità di degenerazione, in questo senso". Che fare allora? "Gli Stati nazionali devono rilanciare il metodo comunitario riducendo l´ambito decisionale intergovernativo, cedere progressive quote di sovranitá nazionale a favore della costruzione di un nazionalismo buono e di un patriottismo europeo, dove le identitá nazionali non scompaiono ma accompagnano la dimensione comunitaria". La scuola, qui, ha un grande compito, ma anche i mass media. Martinelli lamenta l´assenza di una televisione europea, e di un servizio civile europeo obbligatorio per tutti i ragazzi d´Europa, un servizio civile universale come quello - lo ha ricordato Dellai - che il Trentino ha previsto, con una apposita legge, per i propri giovani. E serve incominciare a "confutare la tesi che l´Unione europea è più difficile oggi di un tempo, giacché noi siamo oggi più interdipendenti di dieci anni fa".  
   
   
DA GARIBALDI A MUSSOLINI E A TOGLIATTI: IL CARISMA SECONDO EMILIO GENTILE  
 
Trento, 12 giugno 2014 - Cavour, Nenni e Degasperi no. Garibaldi, Mazzini e Togliatti sì. Ma fu soprattutto Benito Mussolini il primo grande capo carismatico del Xx secolo in Italia. Ecco la mappa del carisma, secondo Emilio Gentile, storico di fama internazionale, intervenuto al Festival dell’Economia con una lezione dal titolo “Carisma e leadership nella politica italiana tra fascismo e repubblica”. Da storico, Gentile si è fermato alla soglia della “prima Repubblica” evitando, nonostante ripetuti solleciti del pubblico, il terreno scivoloso della contemporaneità. Se non per il monito finale che ha chiuso il suo intervento: "Del termine carisma dobbiamo fare un uso molto parco. Altrimenti scambiamo per persone che aspirano al bene comune dei venditori di padelle”. Tra i più apprezzati storici viventi, grande divulgatore, volto noto di Rai Storia, professore emerito dell´Università La Sapienza di Roma, Emilio Gentile è stato introdotto nell’incontro che ha affollato la Sala della Filarmonica da Eliana Di Caro, giornalista, curatrice delle pagine di storia ed economia del supplemento culturale "Il Sole 24 Ore-domenica". Poche parole introduttive e poi via con la galleria di volti, di espressioni “rubate” in decine di foto in bianco e nero, alla ricerca del carisma perduto. Un lungo viaggio nella politica italiana tra fascismo e repubblica, cogliendo i tratti distintivi di una personalità carismatica che si è andata via via definendo. L’aspetto fisico, anzitutto, e il modo di atteggiarsi. Per questo Mazzini e Garibaldi furono carismatici, Cavour e Nenni no. Il rapporto carismatico, poi, non è mai a senso unico: c’è bisogno di un popolo che riconosca il proprio leader come tale. Crispi lo fu. Non basta neppure una grande capacità di dominio politico per essere un capo carismatico: De Pretis e Giolitti, ad esempio, venivano accusati di essere dei trasformisti. Ma per avere carisma serve pure un contesto che lo permetta. Alcide Degasperi era un grande statista, un leader, ma non poteva essere carismatico perché apparteneva a un partito, la Democrazia Cristiana, che era il partito della Chiesa, dove ad essere carismatica era semmai la figura del Pontefice. Carismatico, in quegli anni, fu invece Palmiro Togliatti, che Gentile definisce come “unico vero capo carismatico dell’Italia repubblicana”. Ma l’invenzione del carisma, nel Xx secolo in Italia, la si deve secondo Emilio Gentile a Benito Mussolini. Il Duce fu il primo capo carismatico a essere riconosciuto tale anche dagli avversari, l’unico a perdere e a riconquistare il carisma più volte. A 29 anni diventa la figura più prestigiosa del partito socialista rivoluzionario, ma perde il suo carisma quando passa all’interventismo, con i suoi che lo bollano come traditore ed opportunista, per poi di nuovo riconquistarlo diventando il più giovane Presidente del Consiglio. Ancora lo perde passando al fascismo e lo riacquista, diventando nuovamente carismatico, allorché divenne dittatore dell’Italia. La stessa sua morte fu un fenomeno carismatico.  
   
   
IL CONTROLLO DEL POTERE IN DEMOCRAZIA  
 
Trento, 12 giugno 2014 - Opportunismi, Ideologia, e Senso civico sono i principali modelli delle motivazioni dei politici nella letteratura della political economy al Festival dell’ Economia. Ha preso spunto dalla nota affermazione di Vaclav Havel del ‘potere dei senza potere’, ovvero della capacità individuale di sottrarsi al conformismo collettivo, e da Tocqueville che affermò che “nelle democrazie il dispotismo non colpisce il corpo, ma va dritto all’anima: ´siete liberi di non pensare come noi, la vostra vita e i vostri beni vi restano, ma da ora siete stranieri fra noi”, Tommaso Nannicini, professore di Economia all´Università Bocconi di Milano, nella sua relazione sul Potere politico dal punto di vista degli economisti. Esercitare il controllo sugli eletti in democrazia è un processo molto più complesso, paradossalmente, di quello fatto in un regime dispotico. L’assenza di doglianze su una determinata governance non vuol dire, per Max Weber, che ci sia un’assenza di esercizio di potere sugli altri. “E’ possibile - ha spiegato Nannicini - che siamo così convinti che la società gerarchica sia connaturata alla società, che non riusciamo pensare a organizzazioni sociali diverse”. Il potere è in primo luogo la capacità di influenzare l’altro’, che gli economisti chiamano anche ‘Vincolo di scelta’. Nel contesto di una democrazia rappresentativa sono le posizioni istituzionali che danno potere, sulla base di deleghe. Ad esse si aggiungono i network di potere, economico e della conoscenza. Alcuni soggetti sanno di avere più informazioni degli altri e usano questo vantaggio in modo opportunistico. E’ il caso in cui le scelte democratiche sono influenzate dalle lobby. Capire la selezione delle elites politiche è un fattore chiave per capire come si esercita il potere politico. Uno studio econometrico afferma una teoria shock sui leader: la ‘morte naturale del leader’, vale a dire un cambio di leadership, porta sempre alla modifica nella traiettoria di crescita del Paese. “Dal 1950 al 2003 le democrazie nel mondo sono aumentate, mentre il livello di partecipazione elettorale è in calo - ha evidenziato Nannicini - un fattore non proprio positivo, perché la pressione dal basso è considerata una pressione positiva di controllo sull’esercizio del potere politico”. Gli economisti si dividono in alcuni fiiloni di interpretazione del potere politico. Il primo (Scuola di Virginia) critica sostanzialmente l’economia del benessere. “Niente assicura che lo Stato sceglierà politiche ottimali, non ci sono dittatori benevoli, ma individui che tengono conto del proprio interesse e dei loro incentivi alla base delle scelte politiche”. Qui le costituzioni sono considerate dei mezzi per contenere “il leviatano”. Il secondo filone (Scuola di Chicago) vede la politica come un processo competitivo per accaparrarsi il consenso, ma nel processo la competizione elettorale garantisce l’efficienza. Qui la competizione tra le elites si concentra sull’accattivarsi l’elettorato più distaccato e scettico sulla politica. I cosiddetti ‘elettori volatili’, per gli economisti, sono quelle che determinano le scelte democratiche. I politici si lamentano spesso: “ So cosa fare, quali riforme attuare ma non so come farmi eleggere”. "La difficoltà di aggregazione delle preferenze individuali - ha concluso Nannicini - è un tema multidimensionale, che ha a che fare con la qualità sul modo con cui si arriva in politica. Parte della selezione dei politici dipende anche da come funzionano le istituzioni, le leggi elettorali e da come gli elettori esercitano il controllo sulle selezioni".  
   
   
IL DIALOGO TRA CULTURA E POLITICA CRUCIALE PER COSTRUIRE L’ITALIA DI DOMANI  
 
 Trento, 12 giugno 2014 - Oltre il 70% della popolazione adulta italiana non raggiunge il livello minimo di conoscenza indicato per vivere da cittadini consapevoli nel Xxi secolo. In questo dato così drammatico si legge la situazione di una nazione che ha smesso da anni di investire nella cultura e che trova uno specchio di un’ignoranza diffusa anche nella sua classe dirigente politica ma non solo. Di questo quadro così difficile si è parlato in un Teatro Sociale affollato nell’incontro “I vertici dell’ignoranza” coordinato da Pino Donghi, editor del Festival dell’ Economia, con gli interventi di Elena Cattaneo, scienziata e dallo scorso anno senatore a vita della Repubblica, Giovanni Solimine, professore ordinario di Biblioteconomia e di Culture del libro all´Università di Roma La Sapienza, Armando Massarenti, responsabile del supplemento culturale "Il Sole 24 Ore-domenica" e di Stefano Fresi, musicista e attore romano. A Giovanni Solimine il compito di delineare la situazione di un Paese come l’Italia che nelle classifiche europee è sempre nelle retrovie non solo per l´investimento in istruzione e ricerca ma anche negli indici di lettura dei quotidiani e dei libri, nella frequenza ai musei e alle mostre, nel consumo di musica e spettacolo. “I dati che sono in nostro possesso- ha sottolineato l’academico capitolino – sono sconcertanti e delineano sempre un grosso deficit di conoscenza degli italiani e in questo quadro nostra classe dirigente non fa certo eccezione”. Anche per questo ha detto Solimine “non ci possiamo più permettere di trascurare gli investimenti in istruzione e cultura se vogliamo davvero far uscire l’Italia da questa situazione di crisi. Il problema è che per andare in questa direzione purtroppo ci dobbiamo scontrare con un mondo politico che ha scarsa cultura e scarse competenze e quindi ha difficoltà a capire la gravità delle cose”. I dati parlano chiaro cosi come le prospettive di chi vede per il 2020 ben il 37% della forza lavoro in Italia con bassi livelli di qualificazione a differenza di un tasso europeo pari al 20%. Numeri da brivido che hanno bisogno di una sola risposta per Solimine: “ Rimettere in moto per tutti, classe dirigente e cittadini, un ascensore sociale azionato dalle competenze”. Elena Cattaneo ha posto l’accento sulla situazione venutasi a creare grazie al famigerato decreto Balduzzi con la cui approvazione il Senato nel maggio 2013 aveva dato il suo ok alle sperimentazioni del Metodo Stamina. “In quel caso - ha spiegato la scienziata - rimasi sconcertata davanti a quella decisione. Il Senato aveva scelto di dare il suo assenso ad un metodo che non aveva nessun fondamento scientifico. Una decisione frutto di una grave mancanza di visione del problema in particolare ma specchio di una carenza di conoscenze in generale”. Quello della Cattaneo è stato solo un esempio, seppur di estrema gravità, delle difficoltà di far capire alla classe politica la scienza, la cultura e la tecnologia. Per il giornalista Armando Massarenti uno dei promotori del “Manifesto per la cultura”, proprio la scelta fatta lo scorso anno dal presidente Napolitano , con la nomina di quattro nuovi senatori a vita, fra cui appunto Elena Cattaneo, è stato un segnale importante per portare uomini di cultura in Senato. “Negli ultimi decenni in Italia – ha sottolineato Massarenti – si è vissuto un antintelletualismo negativo e pericoloso per questo, come pare accadrà nel nuove Senato post riforma , sarebbe importante se venissero scelti ventuno senatori con varie competenze nominati dal Presidente della Repubblica”. “Non si tratterebbe – ha precisato il giornalista del Sole 24 Ore - di una nuova possibile tecnocrazia ma solo di un modo di provare a far dialogare la politica con la cultura intesa nella sua concezione allargata che implica educazione, istruzione, ricerca scientifica e conoscenza”. Una cultura sempre più al centro di un’economia non basata solo sul Pil, una cultura che insieme alla ricerca scientifica e tecnica sia in grado quindi di diventare motore primo di sviluppo per costruire la nuova Italia di domani.  
   
   
PA: REGIONE LOMBARDIA VIRTUOSA E VICINA A ESIGENZE CITTADINI  
 
Roma, 12 giugno 2014 - "Quest´anno contiamo di dedicare almeno un miliardo di euro agli investimenti, tutti in autofinanziamento. Lo sforzo è enorme tenendo conto anche di un dato non a conoscenza di tutti: dal 2010 a oggi il bilancio della Regione Lombardia è passato da 28 a 19 miliardi di euro; c´è stata una notevole diminuzione di cui non è possibile non tenerne conto". Lo ha spiegato, in una intervista che sarà pubblicata sul prossimo numero del mensile ´Confapi Industria´, l´assessore all´Economia, Bilancio e Semplificazione della Regione Lombardia Massimo Garavaglia parlando dell´uso razionale delle risorse pubbliche. 250 Milioni Di Euro Ai Comuni - "Nonostante i tagli - ha proseguito Garavaglia - abbiamo girato, ad esempio, ai comuni lombardi 250 milioni di euro, risorse che la Regione ha rinunciato a spendere girando la capacità di spesa alle amministrazioni comunali che sono state dedicate a piccole opere quindi a vantaggio dei cittadini e delle aziende lombarde". Sul peso della Regione come costo del personale nei confronti dei cittadini, Garavaglia ha fatto un esempio: "19 euro pro capite la Lombardia, mentre la media nazionale è 44 euro. Noi abbiamo meno di 3.000 dipendenti, il comune di Napoli ne ha 9.000". Applicare Costi Standard - "È banale - ha ribadito - ma vanno applicati i costi standard perché funzionano e noi ne abbiamo una dimostrazione. Li abbiamo iniziati ad applicare a fine anno scorso in ambito sanitario e il risultato è stato che in un mese e mezzo ha comportato per la Regione Lombardia il recupero di 65 milioni che sono stati utilizzati per ridurre i ticket, ovvero 65 milioni di tasse in meno". Aspettiamo 300 Milioni Di Euro - "Ci aspettiamo quest´anno - ha concluso Garavaglia - una cifra di risorse considerevole, dai 300 milioni di euro in su che verranno utilizzati per dare vita a ulteriori riduzioni che oltre ai ticket riguarderanno anche la possibilità di ampliamento serale per le visite specialistiche e abbattere le liste di attesa".  
   
   
ABRUZZO, ELEZIONI: CORTE D´APPELLO PROCLAMA D´ALFONSO PRESIDENTE  
 
L´aquila, 12 giugno 2014 - L´ufficio centrale regionale della Corte d´appello dell´Aquila ha proclamato eletto presidente della Giunta regionale d´Abruzzo, Luciano D´alfonso, con 319.887 voti. Eletto consigliere regionale, in quota maggioritaria, Giovanni Chiodi con 202.346 voti essendo risultato il candidato che ha ottenuto la maggiore quota elettorale immediatamente dopo quella del presidente eletto. Nella seduta l´ufficio centrale elettorale della Corte d´appello ha dichiarato eletti, in quota proporzionale, i seguenti consiglieri: circoscrizione di Chieti: Silvio Paolucci, Camillo D´alessandro e Mario Innauro (Pd); Sara Marcozzi e Pietro Smargiassi (Movimento 5 Stelle), Mauro Febbo (Forza Italia); Fiorentino Olivieri (Abruzzo civico) e Lucrezio Paolini (Idv). Circoscrizione dell´Aquila: Pierpaolo Pietrucci e Giuseppe Di Pangrazio (Pd), Gianluca Ranieri (Movimento 5 Stelle), Emilio Iampieri (Forza Italia), Andrea Gerosolimo (Abruzzo civico), Lorenzo Berardinetti (Regione Facile) e Maurizio Di Nicola (Centro democratico). Circoscrizione di Pescara: Donato Di Matteo, Alberto Balducci e Marinella Sclocco (Pd), Domenico Zaccardi Pettinari e Leandro Bracco (Movimento 5 Stelle), Lorenzo Sospiri (Forza Italia), Mario Mazzocca (Sel). Circoscrizione di Teramo: Dino Pepe, Sandro Mariani e Luciano Monticelli (Pd), Riccardo Mercante (Movimento 5 Stelle), Paolo Gatti (Forza Italia), Giorgio D´ignazio (Ncd) e Mauro Di Dalmazio (Abruzzo Futuro).  
   
   
“IL TRENTINO AVRÀ GLI STRUMENTI PER UN NUOVO MODELLO DI PARTECIPAZIONE DEMOCRATICA”  
 
Trento, 12 giugno 2014 - “In questo momento stiamo ridisegnando il Trentino del futuro, partendo proprio dal riordino istituzionale. Uno dei passaggi chiave è la rappresentatività delle comunità locali nel processo decisionale della giunta e degli organismi decisionali. Credo che le nuove tecnologie possano garantire strumenti inediti di partecipazione per passare dai modelli superati di democrazia diretta e delegata ad un nuovo modello in cui il cittadino acquista la consapevolezza di poter influire, con il proprio contributo, nell’orientamento delle scelta che rimangono di competenza della politica”. L’assessore provinciale alla coesione territoriale ed enti locali, Carlo Daldoss, ha ribadito stamani l’orientamento della giunta provinciale in materia di partecipazione e dialogo tra cittadino e pubblica amministrazione. Lo ha fatto nel corso del suo intervento al convegno “Parteci.pa”, organizzato dal Consorzio dei comuni trentini in collaborazione con la Fondazione <ahref. “Il Consorzio dei Comuni trentini - ha esordito Daldoss - sta investendo molto nelle infrastrutture informatiche e credo che stia andando nella giusta direzione. In parallelo, la nuova giunta provinciale sta lavorando al riordino istituzionale della Provincia, in cui il tema della partecipazione del cittadino e delle realtà territoriali è fondamentale. Il nuovo Trentino ha bisogno di garantire una voce a salvaguardia di un’identità forte e di investire in nuove modalità di messa in rete del territorio”. Secondo l’assessore, le società pubbliche - quali Informatica Trentina e Trentino Network - hanno il compito di portare le nuove autostrade informatiche in tutto il Trentino perché garantiranno il corretto rapporto tra città e territorio, grazie alla parità di opportunità e accesso ai servizi: “Il futuro sarà virtuoso se sapremo investire in conoscenza e gestire al meglio i dati”. “Il cittadino - ha proseguito Daldoss - mal sopporta sempre più la vecchia modalità di partecipazione alle decisioni della politica. Il cittadino, e con esso anche tutti gli enti e le realtà territoriali, chiede di essere coinvolto con maggiore efficacia ed accetta di partecipare solo se ha la consapevolezza che la sua partecipazione è importante e può incidere”. Su questo punto, l’assessore Daldoss ha citato l’esempio della forte partecipazione popolare al processo di fusione di cinque Comuni in val di Non. “Dobbiamo trovare - ha sottolineato Daldoss - un nuovo equilibrio tra democrazia rappresentativa o delegata (il modello esistente) e democrazia diretta (il modello originale e non più sostenibile). Esiste una terza via che assegna la delega della decisione, subordinandola alla necessità di ascolto delle istanze dei cittadini e alla capacità di guardare al futuro con uno spirito innovativo”. L’assessore ha poi aggiunto che la capacità di mettere in rete i cittadini e i Comuni può essere l’occasione per restituire nuova legittimazione alla “politica nobile”: “Il cittadino semplifica gli aspetti anche più complessi ed ha bisogno di idee e proposte chiare e dirette. La grande sfida sulla nuova modalità di partecipazione non deve però investire solo il momento decisorio ma soprattutto deve rappresentare il contributo autorevole alla costruzione della soluzione. I cittadini devono essere protagonisti nell’indirizzare le scelte che il decisore pubblico dovrà assumere”. “Stiamo vivendo - ha concluso l’assessore Daldoss - un momento di cambiamento importante che presenta delle criticità ma ci offre l’immensa occasione di poter prendere delle decisioni che solo due anni fa non avrebbero avuto il seguito di oggi”. Da qui la richiesta della giunta provinciale al Consorzio dei Comuni trentini di collaborazione per la creazione dei nuovi strumenti di partecipazione dei cittadini che entrano a pieno titolo nel attuale lavoro di ridefinizione della pubblica amministrazione. Il convegno “Parteci.pa” ha inteso offrire una chiave di lettura attuale sui nuovi modelli di “Governo con la collettività”: una pratica concreta per migliorare la qualità delle decisioni pubbliche e l’efficacia della loro attuazione. Oggi - hanno spiegato i diversi relatori - si può governare con i cittadini, utilizzando consapevolmente le grandi occasioni offerte dalle tecnologie, a patto che gli strumenti digitali siano adeguati allo scopo e che il loro uso sia pienamente consapevole delle caratteristiche degli strumenti e delle loro opportunità, ma anche degli effetti negativi che un uso improvvisato e superficiale può generare. Il Consorzio dei Comuni Trentini, promotore del convegno in collaborazione con la Fondazione <ahref, si propone di offrire al territorio trentino strumenti, competenze ed esperienze adeguati a raggiungere questo obiettivo. Tutto ciò, nell’ambito dell’evoluzione del sistema Comunweb, un servizio innovativo fornito dal Consorzio dei Comuni trentini ai Comuni e alle Comunità di valle della Provincia Autonoma di Trento: un portale unitario in cui raccogliere, organizzare ed esporre informazioni, ma anche condividere servizi e contenuti della pubblica amministrazione locale, per soddisfare al meglio le esigenze di cittadini e imprese che accedono alle risorse disponibili in rete attraverso varie modalità e canali. “Un’evoluzione - spiega la nota ufficiale del convegno - che potrà avvenire mediante l’utilizzo di una nuova gamma di strumenti: i Media Civici sono l’oggetto principale della attività della Fondazione <ahref che ha sviluppato, prima in Italia, piattaforme di partecipazione esplicitamente dedicate alle comunità locali. I Media Civici rappresentano oggi una famiglia di strumenti in rapida evoluzione. Su di essi si concentra l’attenzione di numerosi soggetti istituzionali, sia locali che nazionali, i quali vedono in questi strumenti la possibilità di promuovere la più larga partecipazione dei cittadini definendo però, nello stesso tempo, le modalità, le garanzie e le regole di tale partecipazione, sottraendosi quindi agli inevitabili rischi connessi ad un utilizzo improprio dei social network commerciali”.  
   
   
RAPPORTO BANCA D´ITALIA SU ECONOMIA IN BASILICATA  
 
Potenza, 12 giugno 2014 - La Banca d’Italia ha presentato il Rapporto sull’economia in Basilicata. Nel 2013 – si legge nel Rapporto - è proseguita la caduta dell’attività economica in Basilicata, a ritmi solo leggermente meno marcati rispetto al 2012. Secondo le stime di Unioncamere-prometeia, il prodotto interno lordo è calato del 3,2 per cento (-3,5 nel 2012). La produzione industriale si è ridotta in Basilicata del 7,7 per cento rispetto al 2012, in linea con le regioni meridionali e più inten-samente della media del paese.  
   
   
FVG, ENTI LOCALI: SERRACCHIANI, PRIORITÀ È TUTELA LAVORO E SERVIZI  
 
Trieste, 12 giugno 2014 - "Il risultato conseguito in Consiglio regionale con l´approvazione all´unanimità dei provvedimenti intesi a tutelare il lavoro e i servizi alle famiglie è di grande importanza". Lo afferma la presidente del Friuli Venezia Giulia, Debora Serracchiani, commentando il voto unanime con cui il Consiglio regionale ha approvato il disegno di legge n. 52 "Misure urgenti per le autonomie locali". "Continueremo il lavoro iniziato, dialogando con il Governo, affinché anche a Roma si comprenda chiaramente che l´azione della nostra Regione è improntata a virtuosità e che la priorità è di non abbassare i livelli di efficienza e qualità - ha concluso - dei servizi erogati ai cittadini".  
   
   
ENTI LOCALI: FVG, SODDISFAZIONE PER OK A NORMA SALVAPRECARI  
 
Trieste, 12 giugno 2014 - "È una grande giornata". Con queste parole l´assessore regionale alla Funzione pubblica, Paolo Panontin, ha commentato l´approvazione all´unanimità ieri in Consiglio regionale del Disegno di Legge che detta "Misure urgenti per le autonomie locali", nel quale è contenuta la cosiddetta ´norma salvaprecari´. Il provvedimento ha inteso evitare che sugli Enti locali, e in modo particolarmente pesante sul Comune di Trieste, si riversino gli effetti negativi della sentenza della Corte Costituzionale n. 54/2014. "Oggi abbiamo dimostrato come, di fronte all´interesse generale e alla difesa del lavoro e della nostra specialità, Giunta, maggioranza e opposizione siano capaci di lavorare in modo corale e responsabile", ha precisato Panontin, esprimendo soddisfazione per il fatto che l´aula ha approvato il disegno di legge con voto unanime. "Avere l´appoggio convinto di tutte le componenti politiche e di tutti i territori regionali - ha aggiunto - mi dà la forza di portare a Roma le nostre istanze e di proseguire il confronto con i ministeri interessati, Funzione pubblica ed Economia e Finanze. Vorrei ringraziare gli uffici, tutti i colleghi e le diverse forze politiche per il loro contributo e per l´alto senso di partecipazione dimostrata in questa occasione".  
   
   
PUGLIA: CONCORSO FUNZIONARI CATEGORIA "D": OGGI AVVIO PROVE PRESELETTIVE  
 
Bari, 12 giugno 2014 - L’assessore al Lavoro e Personale, Leo Caroli, sarà presente giovedì 12 giugno alle ore 14.00 presso il Nuovo Padiglione della Fiera del Levante di Bari per l’avvio del concorso pubblico per il reclutamento di 200 funzionari categoria “D”. “Sarò lì – spiega Caroli - anche per tranquillizzare le migliaia di partecipanti al concorso e per verificare tutte le fasi di preparazione e svolgimento delle prove”. “Intendo sentire gli umori e le speranze dei giovani – aggiunge che con fiducia si sottoporranno ai quiz. Daremo prova di efficienza e imparzialità, sicuri che tutto andrà bene. Le Faq (Frequently Asked Questions – Domande frequenti) presenti sul sito del Formez Ripam sciolgono intanto i dubbi sull’interpretazione delle risposte presenti nella banca dati dei quiz”. Infatti domani partono le prove preselettive del concorso Ripam Puglia, la cui organizzazione è delegata al Formez. Saranno 36 mila i candidati ai nastri di partenza per lo svolgimento delle due prove, attitudinale e tecnica, in programma presso la Fiera del Levante di Bari fino al 20 giugno. Le prove preselettive consistono complessivamente in 110 quesiti (60 per la prova attitudinale e 50 per quella tecnica) che si svolgeranno in successione, senza soluzione di continuità, e avranno la durata complessiva di 70 minuti. “Un concorso rapido, trasparente e senza sprechi per rilanciare l’azione della Regione Puglia, immettere nuova linfa vitale nella macchina amministrativa regionale e riconquistare la fiducia dei cittadini nei confronti della Pubblica Amministrazione - dichiara il presidente di Formez Pa Carlo Flamment - Come ha affermato il Ministro Madia, l’immissione di giovani è un passaggio essenziale per innovare l’azione della Pa, esigenza ancora più sentita per utilizzare al meglio le potenzialità del nostro Mezzogiorno”. Tutte le fasi delle prove preselettive, compresa l’estrazione dei test e la correzione degli elaborati, saranno trasmesse in diretta streaming al link www.Streaming.formez.it  Delle circa 36 mila candidature, 26.439 riguardano il profilo “amministrativo” e 9.393 quello “tecnico”. Le donne sono 20.840 (il 58,17% del totale), mentre gli uomini sono 14.992 (41,83%). Per quanto riguarda la distribuzione territoriale il 69% dei candidati proviene dalla Puglia, l’11% dalla Campania, il 5% dalla Sicilia, seguita da tutte le altre Regioni. Una particolarità: 4 candidati anche dalla Valle D’aosta e 17 dal Trentino Alto Adige.  
   
   
OCCUPAZIONE GIOVANILE: OGGI, AL TEATRO PAVONE DI PERUGIA UNO SHOW CON GABRIELE CIRILLI PER SPIEGARE LE OPPORTUNITÀ DEL NUOVO PROGRAMMA EUROPEO  
 
Perugia, 12 giugno 2014 - Basta collegarsi al sito www.Formazionelavoro.regione.umbria.it  seguendo le istruzioni della prenotazione obbligatoria, per partecipare gratuitamente, 12 giugno, all´iniziativa promossa dalla Regione Umbria per spiegare come accedere ai benefici di "Garanzia Giovani", il nuovo programma europeo a sostegno dell´occupazione giovanile che in Umbria vale circa 23 milioni di Euro. La manifestazione, che si terrà al Teatro Pavone di Perugia (con ingresso dalle 19.30 alle 20.00), vede la partecipazione dell´attore comico Gabriele Cirilli che intratterrà il pubblico per più di un´ora e di cui si ricordano, tra l´altro, le "performance" nel programma Rai "Tale e quale show". Non a caso lo slogan dell´iniziativa, "Per divertirsi, restando informati", ripropone l´innovativa formula tecnico-ludica adottata dalla Regione Umbria per la comunicazione istituzionale dedicata alla popolazione, che ha valso all´Umbria il riconoscimento di rappresentare la comunicazione italiana del Fondo Sociale Europeo (il fondo che finanzia interventi per il lavoro e la formazione) nel corso di un appuntamento dedicato al settore a Bruxelles. L´evento verrà anche trasmesso in diretta su un maxischermo allestito in piazza della Repubblica, vicino all´ingresso del Teatro, a partire dalle 20.15. La conclusione è prevista in tempo per poter seguire, sullo stesso maxischermo, la partita di apertura dei mondiali di calcio Brasile-croazia.  
   
   
APPALTI PUBBLICI E CONCESSIONI; VENERDÌ 13 SEMINARIO A VILLA UMBRA  
 
Perugia, 12 giugno 2014 - Si svolgerà venerdì 13 giugno (dalle ore 9) il seminario di approfondimento, organizzato dalla Scuola umbra di amministrazione pubblica a Villa Umbra, sui servizi pubblici locali alla luce delle nuove direttive in materia di appalti e concessioni a cui interverrà Giuseppe Caia, docente di Giurisprudenza dell´Università di Bologna ed esperto in contrattualistica pubblica. "Il processo di modernizzazione delle regole europee in materia di contratti pubblici, che ha portato all´adozione di nuove direttive su appalti e concessioni, persegue molteplici obiettivi – ha spiegato Alberto Naticchioni, Amministratore unico della Scuola. Il primo – ha aggiunto - è di rendere la disciplina più funzionale al perseguimento della strategia Europa 2020 ‘per una crescita intelligente, sostenibile e inclusiva´. Per questo le regole sono state riviste e aggiornate al fine di accrescere l´efficienza della spesa pubblica, così da facilitare la partecipazione delle piccole e medie imprese agli appalti pubblici e di permettere ai committenti di farne un migliore uso nel conseguimento di obiettivi condivisi a valenza sociale. Il recepimento delle direttive – ha concluso Naticchioni - può fornire l´occasione per avviare un più ampio lavoro di razionalizzazione e riordino delle regole in materia di contratti pubblici, ripetutamente modificate negli anni, con l´obiettivo di aumentare la chiarezza del quadro normativo riducendo la dispersione delle fonti ed eliminando sovrapposizioni e duplicazioni". La giornata sarà introdotta da Alberto Naticchioni, Amministratore unico della Scuola. Seguiranno le relazioni di Antonio Bartolini, Università di Perugia, che analizzerà la Direttiva sulle concessioni e disciplina del partenariato pubblico/privato. "Autonomia degli enti locali, ambiti territoriali ottimali e tutela della concorrenza" è il titolo della relazione di Giuseppe Caia, Università di Bologna. Paola Pozzani, sempre dell´Università di Bologna, approfondirà la natura della concessione di servizi e la disciplina applicabile. Prima delle conclusioni di Stefano Colombari, Università di Bologna, il quale farà il punto sulle concessioni alle imprese collegate e le concessioni tra enti nell´ambito del settore pubblico, si farà chiarezza sul monopolio nel servizio pubblico di fronte alla tutela della concorrenza con il contributo di Massimo Calcagnile, Università di Bologna.  
   
   
FORMAZIONE E FONDI EUROPEI, ROSSI: "SOLDI A CHI CREA POSTI DI LAVORO E A CHI INVESTE"  
 
Firenze, 12 giugno 2014 – Dal palco del teatro comunale di Firenze, dove ieri si è svolta l´assemblea nazionale della Confindustria fiorentina, il presidente della Toscana Enrico Rossi ha parlato anche di formazione e della nuova legge regionale che praticamente è pronta. "Concentreremo le risorse su quelle agenzie che avranno il maggior numero di occupati rispetto a quanti, sei mesi o un anno prima, hanno frequentato i loro corsi" rimarca il presidente. Una scelta simile a quella maturata per i fondi europei dei prossimi sette anni. "Utilizzeremo quei soldi solo per le imprese – spiega Rossi -: per i progetti degli enti locali useremo altre risorse. Soprattutto finanzieremo le aziende più dinamiche pronte ad investire e capaci di usare subito le risorse messe a disposizione". Privilegiando, ha sottolineato il presidente, ricerca, innovazione e energia.  
   
   
SLOT: ANCHE A MANTOVA PER DIRE NO  
 
Mantova, 12 giugno 2014 - "Comune, Prefettura, Questura, Asl, Curia e Associazioni di volontariato in prima linea, anche a Mantova, per dire no al gioco d´azzardo patologico". Lo ha sottolineato l´assessore al Territorio, Urbanistica e Difesa del suolo di Regione Lombardia Viviana Beccalossi, intervenendo allo Ster di Mantova per illustrare la Legge regionale contro le Ludopatie. Dati Mantova - "Secondo stime recenti - ha proseguito - nella provincia di Mantova ci sono 50.000 giocatori di cui 1.000 affetti da ludopatia. Secondo i dati della Camera di Commercio di Monza e della Brianza che ha messo a punto una panoramica nazionale sulle nuove attività legate al gioco, Mantova risulta essere la seconda città lombarda con un aumento delle sale gioco, in tre anni, del 450%". Legge Regionale Efficace - "Segnali, questi - ha commentato l´assessore - che ci spronano ancora di più ad andare avanti con la nostra legge, che, giorno dopo giorno, si dimostra efficace". Caso Simbolo - Il caso simbolo dell´utilità della Legge regionale - ha precisato l´assessore - è proprio della zona. A Borgo Virgilio, infatti, è stata aperta l´ultima sala slot prima dell´attuazione della normativa regionale. Proprio da questo caso - ha concluso l´assessore Beccalossi - abbiamo deciso di intensificare la collaborazione con le Prefetture, le Forze dell´Ordine e l´ Anci, per combattere in modo sempre più efficace questa vera e propria emergenza sociale".  
   
   
PRESENTATO RAPPORTO "BAMBINI, RAGAZZI E COPPIE NELLE ADOZIONI NAZIONALI E INTERNAZIONALI IN UMBRIA"  
 
 Perugia, 12 giugno 2014 – Il sistema dell´adozione in Umbria, come in Italia, sembra essere entrato in una fase di maggior equilibrio: è quanto emerge dal rapporto "Bambini, ragazzi e coppie nelle adozioni nazionali e internazionali in Umbria", realizzato dalla Regione Umbria (Direzione regionale salute e coesione sociale, servizio programmazione e sviluppo della rete dei servizi sociali e integrazione socio-sanitaria), con la collaborazione della società Numeria statistiche e sistemi informativi. Lo studio è stato presentato ufficialmente stamani alla stampa dalla vicepresidente della Regione Umbria, con delega al Welfare, Carla Casciari, mentre nel pomeriggio i contenuti del rapporto saranno illustrati alla Sala Piano Terra del Centro culturale "La Commenda" di San Mariano di Corciano, alla presenza di tutti i soggetti a vario titolo interessati nella tutela dei minori. La presentazione del rapporto in entrambi gli appuntamenti, oltre che dalla vicepresidente Casciari, è stata curata da Roberto Ricciotti e Enrico Moretti, della Società Numeria. Una tra le tendenze maggiormente rilevanti messe in risalto dall´indagine - hanno riferito i ricercatori - e che è in atto, sia sul fronte dell´adozione nazionale che internazionale, il fenomeno dell´arretramento della domanda espressa di disponibilità all´adozione. Ciò significa che il mondo delle adozioni risulta in Umbria sottoposto ad una minore pressione rispetto a quanto è accaduto per anni, quando le coppie richiedenti superavano nettamente in numero le coppie che riuscivano di fatto ad adottare. Difficile dire – precisa lo studio - quanta parte di tale tendenza sia frutto di una governance orchestrata dai soggetti che si occupano di adozione e quanto sia frutto del combinarsi degli eventi e del loro casuale avverarsi, ma sta di fatto, che il sistema dell´adozione in Umbria, come in Italia, sembra essere entrato in una fase di maggior equilibrio. I dati e le informazioni elencati nel report ci restituiscono una fotografia aggiornata, e sufficientemente a fuoco, delle principali voci dell´adozione nazionale e internazionale nella nostra regione, nonché delle linee di tendenza in atto negli ultimi anni. Sul fronte dell´adozione nazionale: le domande di disponibilità presentate dalle coppie al Tribunale per i minorenni di Perugia risultano – analogamente a quanto rilevato a livello italiano - in netta diminuzione, passando dalle 374 domande del 2007 alle 233 del 2011, con una riduzione nel quinquennio di 141 domande e una contrazione in termini percentuali pari al 38 per cento. Restano sostanzialmente stabili, eccezion fatta per l´ultimo anno di monitoraggio e in linea con il trend nazionale, i bambini dichiarati adottabili dal Tribunale per i minorenni di Perugia, per una media di circa 15 bambini all´anno, mentre cresce sul territorio umbro il numero di sentenze annue di adozione nazionale, 8 nel 2007 e 18 nel 2011. Relativamente all´adozione internazionale: secondo i dati del Tribunale per i Minorenni si registra in Umbria, come in Italia, una forte riduzione delle domande di disponibilità all´adozione, nella misura di una contrazione percentuale del 19 per cento: si passa da 113 a 92 domande presentate rispettivamente nel 2007 e nel 2011, restano sostanzialmente stabili, come avviene a livello nazionale, sia le coppie adottive umbre (36 nel 2007 e 35 nel 2012), che i bambini da queste adottati(46 nel 2007 e 47 nel 2012), sebbene vada segnalato che le coppie sono state 62 nel 2009 e 2010, così come i bambini adottati hanno toccato quota 86 nel 2009. Dai dati si evince quindi che il mondo delle adozioni risulta sottoposto ad una minore pressione rispetto a quanto è accaduto per anni, quando le coppie richiedenti superavano nettamente in numero le coppie che riuscivano di fatto ad adottare. A questa prima conclusione se ne aggiungono altre, di diversa portata e interesse, che riguardano però quasi esclusivamente l´adozione internazionale, poiché - e questa è una seconda conclusione di una certa rilevanza - le fonti dei dati propongono una forte asimmetria informativa, che si sostanzia in una variegata conoscenza dei percorsi e dei protagonisti dell´adozione internazionale forniti dalla Commissione per le adozioni internazionali, e di una sostanziale assenza di approfondimento sugli omologhi dell´adozione nazionale a disposizione del Ministero della Giustizia che fornisce dati abbastanza generici sia sulle coppie adottanti che sui bambini. Di conseguenza, gran parte delle domande che ha senso porsi sui soggetti dell´adozione nazionale restano di fatto senza una risposta. Quale sia il profilo delle coppie richiedenti o delle coppie adottive (età, titoli di studio, tempi di attesa, etc.), così come il profilo degli iscritti nel registro per l´accertamento dello stato di abbandono, dei bambini adottabili e di quelli adottati (età, genere, problematiche, tempi di attesa, etc.), restano punti di domanda sospesi e in attesa di risposta. Ciò che si può concludere, nell´adozione nazionale, è che esiste una percentuale non facilmente quantificabile, ma non del tutto trascurabile, di minori dichiarati in stato di adottabilità per i quali non si aprono le porte dell´adozione. Al riguardo è ipotizzabile che, per la gran parte di questi bambini, ciò sia dovuto principalmente a ragioni di ordine procedimentale, ovvero ai ricorsi e alle opposizioni ai decreti di adottabilità, ma per una quota più residuale è presumibile che le caratteristiche proprie dei bambini - età elevate, disabilità, etc. -, che poco corrispondono ai desideri delle coppie richiedenti adozione, rendano il percorso dell´adozione non facilmente perfezionabile. Diversamente nell´adozione internazionale i profili, i tratti, le caratteristiche dei protagonisti risultano decisamente più a fuoco. Le coppie adottive umbre: hanno un´età media di 41 anni per i mariti e di 40 per le mogli - leggermente inferiore a quella rilevata a livello nazionale; posseggono un titolo di studio mediamente alto, il 26 per cento dei mariti adottivi è laureato – a fronte del 12 per cento della popolazione maschile residente umbra - il 28 per cento delle mogli adottive è laureata – a fronte del 15 per cento della popolazione femminile residente umbra. Mostrano, negli ultimi anni, un´alta propensione all´adozione di più di un bambino – più alta di quella riscontrabile a livello nazionale –, segno di un´ampia apertura all´esperienza dell´accoglienza; sperimentano il successo adottivo in proporzioni del 70-80 per cento, rispetto alle coppie aspiranti ovvero, annualmente, giungono a concludere l´iter adottivo 70-80 coppie ogni 100, che si affacciano al mondo dell´adozione presentando domanda al Tribunale per i minorenni di Perugia; esprimono soddisfazione, sebbene con gradazioni diverse, per la relazione con i servizi territoriali e dichiarano un alto gradimento dell´esperienza adottiva nella sua interezza. Da una ricerca messa a disposizione dalla commissione per le adozioni internazionali e realizzata in tutte le regioni è emerso che oltre il 50 per cento delle coppie ancor prima della presentazione dell´istanza di disponibilità all´adozione hanno preso parte ad incontri organizzati dai servizi territoriali. I bambini stranieri adottati in Umbria: provengono per poco meno della metà del totale degli ingressi da paesi che hanno ratificato la convenzione dell´Aja, ovvero da paesi che hanno effettivamente riconosciuto nel loro ordinamento giuridico tale strumento internazionale di tutela del bambino e di garanzia delle procedure adottive; nell´ultimo quinquennio arrivano principalmente dalla Federazione russa, dall´Ucraina e dalla Colombia, mentre il Brasile rappresenta la più recente novità, che si attesta, nel corso del 2012, al primo posto della graduatoria dei paesi di provenienza, a pari merito con la Federazione russa, entrambe con 12 ingressi. I dati mostrano una costante crescita dell´età media – ed è questa certamente una delle tendenze più interessanti, anche in ragione delle conseguenze e delle implicazioni in termini di storie di vita che questi bambini portano con sé e di legami più maturi che hanno costruito nel paese di origine - passando dai 3,4 anni del 2008 ai 6,6 anni del 2012. Nonostante questa ricchezza informativa mancano sul fronte dell´adozione internazionale, come su quello nazionale, dati e informazioni di interesse su temi di grande rilevanza, per valutare la qualità e la riuscita dei percorsi adottivi, quale, e solo per fare un esempio, il fenomeno della restituzione dei minori adottati meglio noto come fallimento dell´adozione. "Si tratta di un prezioso lavoro per potenziare le capacità di operare per i bambini e le coppie protagonisti dell´adozione nazionale internazionale in Umbria – ha detto la vicepresidente Casciari – lungo l´intero iter del percorso adottivo". "Le profonde trasformazioni economiche e sociali rendono necessario rinnovare l´impegno che, da sempre, caratterizza la politica regionale sui temi del benessere delle giovani generazioni – ha aggiunto - In questo momento di crisi economica che ha portato ad un aumento della vulnerabilità delle famiglie è prioritaria l´individuazione di percorsi strutturati, finalizzati al sostegno delle responsabilità adulte, all´accompagnamento delle famiglie, al supporto dei loro compiti educativi e di cura, con un occhio attento anche al post adozione. In proposito è fondamentale la qualificazione dei servizi dedicati, pubblici e privati, attivando iniziative formative rivolte agli operatori ed alle coppie adottive e realizzando, attraverso la costituzione di specifici Tavoli tecnici regionali, l´integrazione tra i diversi soggetti, istituzionali e non, a vario titolo coinvolti".  
   
   
BOLZANO.: NUOVO PROGRAMMA DI FORMAZIONE CONTINUA – AUTUNNO 2014  
 
Bolzano, 12 giugno 2014 - È stato completato in questi giorni il calendario dei corsi del settore sociale per il prossimo autunno che comprende i corsi organizzati dal Centro "Haus der Familie" di Stella del Renon, dal Centro "Lichtenburg" di Nalles, dalla Scuola professionale provinciale per le profesisoni sociali "Emmanuel Lévinas" e dalla omologa scuola di lingua tedesca "Hannah Arendt". Per ulteriori informazion gli interessati possono richiedere copia del programma presso il Servizio Sviluppo del Personale della Ripartizione politiche sociali in via Gamper,1 a Bolzano Tel. 0471 418222. La guida ai corsi è disponibile anche online all´indirizzo http://www.Provincia.bz.it/politiche-sociali/servizi/2337.asp    
   
   
BOLZANO: POPOLAZIONE ALTOATESINA, NEL 2030 SAREMO DI PIÙ E PIÙ VECCHI  
 
Bolzano, 12 giugno 2014 - Secondo le previsioni Astat, nel 2030 la popolazione altoatesina supererà quota 564mila unità, con una crescita vicina al 10% rispetto ai dati attuali. Dal 2020 in avanti l´aumento sarà esclusivamente da ricondurre al saldo migratorio, e l´altoatesino medio sarà sempre più anziano: nel 2030, infatti, una persona su tre avrà più di 60 anni. Le previsioni sull´andamento demografico in Provincia di Bolzano sino al 2030 sono state rese note  l´ 11 giugno, nel corso di una conferenza stampa, dai vertici dell´Istituto provinciale di statistica Astat e dall´assessore provinciale Waltraud Deeg. "Analisi di questo tipo - ha sottolineato la Deeg - rappresentano le fondamenta essenziali su cui costruire l´azione politica in un´ottica di medio-lungo periodo. Per programmare in maniera accurata, infatti, servono dati, numeri e indicatori di sviluppo di cui tenere conto dal punto di vista economico e sociale". Ed eccoli, dunque, i dati principali elaborati dall´Astat, che mettono in luce il prolungarsi del trend crescente per quanto riguarda la popolazione residente in Provincia di Bolzano. Se nel 1931 gli altoatesini erano poco più di 283mila, e oggi sono all´incirca 515mila, nel 2030 si avvicineranno a quota 565mila raggiungendo per la precisione 564.586 unità con una crescita prevista nei prossimi 16 anni del 9,7%. Dal 2020 in avanti, inoltre, il numero dei decessi supererà quello delle nascite, il saldo naturale risulterà negativo e l´aumento della popolazione sarà da ricondurre esclusivamente al saldo migratorio, con la percentuale di residenti con background migratorio che si prevede in salita dall´attuale 8,9% sino a circa il 19%. "Nel 2030 - ha spiegato la ricercatrice dell´Astat Irene Ausserbrunner - un altoatesino su tre avrà più di 60 anni, e gli over 70, che attualmente sono circa 70mila, saranno più di 100mila. Inoltre, un lavoratore su tre avrà superato la soglia dei 50 anni". "Si tratta del quarto studio elaborato dall´Astat sull´andamento demografico - ha concluso la direttrice dell´Istituto di statistica, Johanna Plasinger - l´ultimo risaliva al 2008. Le previsioni in questo campo vanno aggiornate periodicamente in quanto la modifica di determinati parametri obbliga a rivedere anche le analisi sullo sviluppo della popolazione".