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MARTEDI

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Notiziario Marketpress di Martedì 28 Ottobre 2014
DICHIARAZIONE CONGIUNTA SULLE ELEZIONI PARLAMENTARI IN UCRAINA DA PARTE DEL PRESIDENTE DELLA COMMISSIONE EUROPEA JOSÉ MANUEL BARROSO E IL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO HERMAN VAN ROMPUY EUROPEO  
 
Bruxelles, 28 ottobre 2014 - L´unione europea si compiace dello svolgimento delle elezioni parlamentari in Ucraina. Prendiamo atto del / valutazione preliminare Osce Odihr che hanno segnato un passo importante per le aspirazioni dell´Ucraina di consolidare elezioni democratiche in linea con i suoi impegni internazionali. Questa è stata una vittoria del popolo dell´Ucraina e della democrazia. Il mandato elettorale dato dal popolo ucraino deve ora essere attuata. Attendiamo con ansia la rapida formazione di un nuovo governo. Sulla base del risultato delle elezioni un ampio consenso nazionale dovrebbe essere ricercata in vista di intensificare le riforme politiche ed economiche molto bisogno in Ucraina. Un processo di riforma rinvigorito, tra cui l´avvio di un dialogo nazionale a livello nazionale, sarà fondamentale in vista di Ucraina di associazione politica e l´integrazione economica con l´Ue e di consolidare l´Ucraina di unità e coesione interna. Non vediamo l´ora di lavorare a stretto contatto con la nuova Verkhovna Rada e il futuro nuovo governo per contribuire a questi sforzi. Ribadiamo l´importanza che le prossime elezioni anticipate locali in Donbas entro la fine dell´anno si svolgeranno secondo il diritto ucraino e servirà lo stesso obiettivo di de-escalation e concentrandosi sulle riforme attraverso un dialogo inclusivo tra il governo ucraino e rappresentanti democraticamente eletti.  
   
   
MESSAGGIO DEL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO E PRESIDENTE DELLA COMMISSIONE EUROPEA EUROPEO, SUA ECCELLENZA DILMA ROUSSEFF, PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA FEDERATIVA DEL BRASILE  
 
Bruxelles, 28 ottobre 2014 - "A nome dell´Unione europea presente per le nostre più vive congratulazioni per la rielezione a Presidente della Repubblica federativa del Brasile. Auguriamo ogni successo nel compiere l´alta missione che il popolo brasiliano affidato di nuovo a lui. La ri-elezione di Vostra Eccellenza è un´occasione unica per consolidare il percorso inequivocabile di costruzione della democrazia e l´inclusione sociale in Brasile, fondata nel promuovere pari diritti e opportunità e stabilità economica. Come già avvenuto negli ultimi cinque anni, siamo certi che i nostri successori lavoreranno con il governo di Vostra Eccellenza di ampliare la nostra partnership strategica con l´obiettivo di raggiungere nuovi traguardi che permettono la crescita spinta e la competitività delle nostre economie e far fronte alla attuale sfide globali che attendono il mondo. Europa e Brasile condividono gli stessi valori democratici e le stesse aspirazioni per la libertà, la prosperità, la solidarietà e la pace. Mentre ci avvicinavamo nostri paesi, società ed economie, stiamo creando maggiori possibilità di trasformare questi valori e aspirazioni una realtà per tutti, sia a livello nazionale o internazionale. "  
   
   
BANCHE PIÙ SICURE AL SERVIZIO DELL´ECONOMIA: LA COMMISSIONE EUROPEA ACCOGLIE CON FAVORE LA PUBBLICAZIONE DEI RISULTATI DELLE PROVE DI STRESS A LIVELLO DI UE DA PARTE DELL´AUTORITÀ BANCARIA EUROPEA E LA VALUTAZIONE GLOBALE DA PARTE DELLA BANCA CENTRALE EUROPEA  
 
Bruxelles, 28 Ottobre 2014 - Dall´inizio della crisi finanziaria, i principali miglioramenti del quadro normativo comunitario, il livello e la qualità del capitale e la supervisione delle banche hanno notevolmente rafforzato la resilienza delle banche europee. I risultati di oggi delle prove di stress a livello di Ue e la valutazione globale, che rappresentano l´esame più intensa che le banche hanno mai subito in Europa, nel complesso confermano questo trend positivo. E ´anche un passo importante verso un meccanismo operativo di vigilanza unico, che è un componente chiave della Union Banking. Eppure non c´è spazio per l´autocompiacimento. Questi esercizi robusti, senza precedenti per dimensioni e tra i più severi in tutto il mondo, offrono un alto livello di trasparenza nel bilancio delle banche dell´Ue e l´esposizione dei dati, alla fine del 2013 e consentono l´individuazione e la riparazione di eventuali vulnerabilità rimanenti. Essi sono parte integrante degli sforzi dei responsabili politici per costruire un settore solido e stabile bancario europeo in quanto aprono la strada a misure correttive appropriate, che dovrà tener conto della ulteriore capitale di alta qualità raccolto dalle banche da gennaio 2014. Nei casi in cui gli esercizi hanno individuato deficit di capitale netto, le autorità competenti, tra cui la Bce come supervisore unico nell´Unione bancaria, come del 4 novembre, avrà il compito di determinare e di intraprendere qualsiasi azione di vigilanza deve. Azioni di follow-up con rigore e tempestività ai risultati degli esercizi saranno assolutamente cruciali. La Commissione insisterà sul completamento di questo processo, al fine di ripristinare completamente la fiducia nelle banche europee, in modo da poter ancora una volta di fornire prestiti a prezzi accessibili all´economia reale, alle famiglie e alle Pmi in particolare. In questo processo, la Commissione farà in modo che tali azioni di follow-up sono in linea con il diritto comunitario. La nostra priorità sarà quella di garantire che eventuali deficit di capitale sono soddisfatte da fonti private. Se, tuttavia, è necessario un sostegno statale, la Commissione applicherà le norme sugli aiuti di Stato dell´Ue, in particolare comunicazione sul settore bancario da parte della Commissione del mese di agosto 2013, che assicurano la parità di condizioni nel mercato unico e che qualsiasi sostegno pubblico è limitato al minimo necessario. I risultati di oggi e di follow-up dello stress test a livello di Ue e la valutazione globale rassicurare gli investitori sulla qualità dei bilanci delle banche dell´Ue. Questo sarà seguito attraverso una vigilanza costante e rigorosa azione da tutte le autorità di vigilanza competenti, con il pieno sostegno della Commissione europea. La Bce come supervisore unico nell´Unione Banking svolgerà un ruolo cruciale in questo processo. Background: Uno dei principali punti deboli del settore bancario dell´Ue rivelato dalla crisi è stato significativo sotto-capitalizzazione delle banche. Rafforzare la resilienza del settore bancario dell´Ue e una migliore protezione del denaro dei contribuenti è stata una delle principali priorità della Commissione nel corso degli ultimi cinque anni. Sono stati compiuti notevoli progressi. Un nuovo quadro normativo è stato messo in atto nell´Unione europea, in particolare: i. Le nuove regole prudenziali per le banche indicate nel regolamento sui requisiti patrimoniali e la direttiva, l´attuazione di una serie di misure di riforma elaborate dal Comitato di Basilea per la vigilanza bancaria, che richiede alle banche di detenere una quantità sufficiente di capitale di alta qualità e la liquidità (Basilea Iii quadro), nel diritto comunitario; ii. Il nuovo quadro di risoluzione di cui il recupero Bank e la direttiva risoluzione, che si applicherà a partire dal prossimo anno e potenziare le autorità preposte alla risoluzione di importanti strumenti per intervenire con sufficiente anticipo e facilitare il processo di risoluzione con l´obiettivo principale di tutelare i contribuenti; e iii. La creazione del meccanismo di vigilanza unico e il meccanismo di risoluzione unico, che sarà notevolmente migliorare la qualità dei processi di vigilanza e di risoluzione nel settore bancario nell´Unione degli Stati membri. Queste modifiche normative, insieme ad altri fattori, quali le azioni di controllo e pressione del mercato, innescato importanti miglioramenti nella capacità di ripresa del settore bancario europeo nel corso degli ultimi anni, in particolare in termini di costruzione di capitale aggiuntivo e meglio. Nel periodo dal 2008 al 2013, il capitale di oltre 200 miliardi di euro è stata sollevata dalle banche partecipanti nella valutazione globale. Dal gennaio 2014, un ulteriore 57 miliardi di euro sono stati raccolti, che non viene conteggiato nei risultati, ma che sarà considerata come la mitigazione delle carenze trovati. Dal dicembre 2011 al dicembre 2013 il Core Tier 1 ratio delle banche dell´Ue è aumentato di oltre 200 punti base. 1 Al fine di identificare e risolvere eventuali vulnerabilità rimanenti nel settore bancario dell´Ue, l´Autorità bancaria europea ha coordinato uno stress test a livello di Ue. Si estende su 123 tra i più significativi gruppi bancari in tutta l´Ue. Nel settore bancario dell´Unione gli Stati membri, il controllo di vigilanza è stata particolarmente intensa, e comprende anche il Quality Review Asset, finalizzato a fornire una solida e coerente punto di partenza per la prova da sforzo. La Bce ha valutato 130 banche con sede nell´area dell´euro. Lo scopo di questa valutazione globale è quello di fare in modo che la Bce come il nuovo supervisore unico ha un quadro completo delle banche sarà supervisionare direttamente come del 4 novembre. In sono identificati casi di deficit di capitale, il Consiglio ha precisato il 15 novembre 2013 gerarchia delle antiritorno. In primo luogo, le banche dovrebbero raccogliere capitali sui mercati o raccogliere capitale da altre fonti private. Solo se questo non dovrebbe essere sufficiente, potrebbe il denaro pubblico sia condotto a livello nazionale, in linea con le norme Ue sugli aiuti di Stato. Se antiritorno nazionali non sono sufficienti, gli strumenti a livello europeo possono essere utilizzati, tra cui il meccanismo europeo di stabilità per l´area dell´euro. La Commissione europea ha adattato le sue norme temporanee sugli aiuti di Stato per valutare il sostegno pubblico alle istituzioni finanziarie durante la crisi in una comunicazione (" Comunicazione della Commissione relativa all´applicazione delle norme sugli aiuti di Stato alle misure di sostegno alle banche nel contesto della crisi finanziaria " - la cosiddetta ´comunicazione sul settore bancario´ 2013) . Le principali modifiche, applicabili dal 1 ° agosto 2013, includono l´obbligo alle banche di elaborare un solido piano per la loro ristrutturazione o liquidazione ordinata verso il basso prima di poter ricevere misure di ricapitalizzazione o di protezione dei beni. Essi includono anche rafforzato la ripartizione degli oneri: in caso di deficit di capitale, gli azionisti delle banche e creditori giovani ora sono tenuti a contribuire come prima risorsa, prima che le banche possono richiedere finanziamenti pubblici. Per ulteriori informazioni Stress test a livello di Ue coordinato dall´Autorità Banca europea per: http://www.Eba.europa.eu/risk-analysis-and-data/eu-wide-stress-testing/2014  Valutazione globale effettuata dalla Banca centrale europea: http://www.Ecb.europa.eu/ssm/assessment/html/index.en.html  Commissione europea Dg Mercato interno e servizi web ´: http://ec.Europa.eu/internal_market/finances/    
   
   
I COMMISSARI HAHN E DAMANAKI PLAUDONO ALL´APPROVAZIONE DELLA STRATEGIA DELL´UE PER LE REGIONI ADRIATICA E IONICA DA PARTE DEI LEADER EUROPEI  
 
Bruxelles, 28 ottobre 2014 - La Commissione europea esprime il suo plauso per l´accoglimento, in data odierna, della nuova strategia dell´Ue per la regione adriatica e ionica (Eusair) da parte dei leader europei. La decisione odierna adottata in seno al Consiglio europeo dà il via libera alla strategia proposta dalla Commissione europea lo scorso giugno (Ip/14/690). I preparativi della strategia sono già in corso al fine di promuovere la prosperità e la crescita nella regione, migliorandone l´attrattiva, la competitività e la connettività. Per il fatto di coinvolgere quattro paesi dei Balcani occidentali la strategia è destinata anche a svolgere un ruolo importante per ravvicinarli maggiormente all´Ue. La strategia interessa quatto Stati membri dell´Ue (Croazia, Grecia, Italia e Slovenia), assieme all´Albania, alla Bosnia-erzegovina, al Montenegro e alla Serbia. I paesi non membri dell´Ue sono partner a pieno titolo ai fini della gestione e attuazione della strategia. Anche organizzazioni della società civile e imprese private partecipano alle azioni e ai progetti specifici nel quadro della nuova strategia. Johannes Hahn, Commissario responsabile per la Politica regionale, ha commentato: “L´approvazione odierna della strategia dell´Ue per la regione adriatica e ionica segna una pietra miliare. Il suo obiettivo è affrontare di concerto i problemi comuni e valorizzare al massimo le opportunità che condividiamo con i nostri partner nei Balcani occidentali. Spetta ora ai paesi, alle regioni e agli stakeholder delle regioni adriatica e ionica attivi sul terreno adoperarsi assieme per far sì che la strategia produca risultati. I lavori dovrebbero iniziare quanto prima. Il successo nella regione adriatica e ionica contribuirà alla prosperità e alla sicurezza dell´Europa intera". Maria Damanaki, Commissaria responsabile per gli Affari marittimi e la pesca, ha commentato: "Con questa strategia le nazioni adriatiche e ioniche hanno l´opportunità di lasciarsi alle spalle la crisi e di rimettere l´intera regione sulla via che conduce ad una prosperità sostenibile. La nostra strategia per la crescita blu ha già dimostrato come i mari e gli oceani abbiano enormi potenzialità per generare la crescita e i posti di lavoro di cui l´economia ha estremo bisogno. Mi auguro che questa strategia macroregionale costituisca la falsariga per iniziative future in questa regione marittima e che sia seguita con interesse dai paesi del Mediterraneo". La strategia dell´Ue per la regione Adriatica e Ionica (Eusair), che interessa un territorio con 70 milioni di abitanti, apre la via a una più stretta collaborazione tra i paesi partecipanti in quattro ambiti principali: 1) crescita blu, 2) collegare la regione, 3) qualità ambientale, e 4) turismo sostenibile. Prendendo le mosse dall´esperienza delle strategie macroregionali esistenti (la strategia dell´Ue per la regione baltica e la strategia dell´Ue per la regione danubiana), Eusair offre un quadro per mobilitare e allineare gli attuali strumenti di finanziamento unionali, nazionali e pre-adesione su obiettivi strategici concordati congiuntamente. I paesi partecipanti designano ora i coordinatori nazionali e settoriali che cureranno l´attuazione della strategia a livello nazionale e macroregionale. Una Conferenza inaugurale, organizzata dalla Presidenza italiana del Consiglio in cooperazione con la Commissione europea, si terrà a Bruxelles il 18 novembre. Contesto Il 17 giugno 2014 la Commissione ha adottato una Comunicazione sulla strategia dell´Ue per la regione adriatica e ionica, corredata da un Piano d´azione. La nuova strategia ingloba la Strategia marittima per il mare adriatico e ionico, adottata dalla Commissione il 30 novembre 2012. Da settembre a dicembre 2013 i paesi partecipanti hanno condotto nella regione un´ampia consultazione degli stakeholder in merito al contenuto del piano d´azione della strategia. La Direzione generale Politica regionale e urbana della Commissione europea ha avviato a sua volta una consultazione pubblica sulla strategia. La consultazione è stata coronata da una Conferenza ad alto livello degli stakeholder tenutasi ad Atene il 6-7 febbraio, organizzata congiuntamente dalla Presidenza greca del Consiglio e dalla Commissione europea. Il Consiglio europeo ha inoltre invitato la Commissione, in cooperazione con gli Stati membri, a sviluppare una strategia dell´Ue per la regione alpina (Eusalp) entro il giugno 2015. Vi saranno coinvolti Austria, Francia, Germania, Italia, Slovenia, Liechtenstein e Svizzera per un totale di 48 regioni e 70 milioni di abitanti. Per il 1°-2 dicembre è prevista una conferenza degli stakeholder che concluderà il processo consultivo. La Commissione presenterà entro il giugno 2015 una proposta di comunicazione e di piano d´azione.  
   
   
PER UN’EUROPA DEI RISULTATI E DELLE OPPORTUNITA’. CHIUDE LA DUE GIORNI DI CONVEGNO  
 
Trento, 28 ottobre 2014 - Grandissima la partecipazione registrata a Rovereto dalla due giorni di seminari gratuiti sui fondi europei del 23 e 24 ottobre. Centosettanta persone - cittadini delle più varie professionalità, rappresentanti del mondo delle imprese e della pubblica amministrazione – hanno preso parte all’appuntamento formativo organizzato dal Dipartimento Politiche Europee, d’intesa con l’Istituto Europeo di Pubblica amministrazione (Eipa) e in collaborazione con Trentino Sviluppo, Enterprise Europe Network (Een), Europe Direct Südtirol-alto Adige e Europe Direct Trentino - Cde Trento. Notevole il successo riscosso dall’iniziativa - a Rovereto alla sua seconda tappa del ciclo 2014/2015- che organizza corsi teorici e pratici nelle varie regioni d’Italia per illustrare ai cittadini le politiche comunitarie dei cicli finanziari 2007-2013 / 2014-2020 e dei fondi a gestione diretta erogati dalla Commissione europea e, quindi, per insegnare loro concretamente modalità e meccanismi per presentare progetti efficaci, in grado di essere finanziati dall’Unione europea. Un intervento informativo importante, visto e considerato che allo stato attuale l’utilizzo dei fondi tematici da parte dell’Italia è ancora molto al di sotto delle disponibilità, e una necessità urgente in un quadro generale che ha visto il nostro Paese lasciare in Europa per il quadriennio 2007-2011 22 miliardi di euro, saldo negativo tra fondi versati e ricevuti. L’iniziativa vuole essere anche un modo per contribuire a ricreare e diffondere - tanto più nell’anno del semestre italiano di presidenza dell’Ue – l’immagine di un’Europa non generica entità astratta, ma terra creatrice di opportunità, prosperità e talento, capace di migliorare la vita dei suoi cittadini sul piano dei diritti, dei prodotti, dei servizi. Hanno presieduto ai lavori e tenuto le lezioni (nell’ordine): Luca Capra – Trentino Sviluppo/enterprise Europe Network; Romano Albertini - Ufficio per la Cittadinanza Europea, Mercato interno e Affari generali – Dipartimento Politiche Europee; Giorgia Pasciullo - European Institute of Public Administration; Cristiana Turchetti - Rappresentante italiano Head of Unit dell’European Institute of Public Administration; Nicoletta Clauser, Europe Direct Provincia autonoma di Trento; Peter Gamper, Europe Direct Alto Adige.  
   
   
IL CONSIGLIO EUROPEO ADOTTA LA MACROREGIONE ADRIATICO IONICA, SPACCA: “SI CONCRETIZZA UN PERCORSO LUNGO ED ENTUSIASMANTE” .  
 
Ancona, 28 ottobre 2014 - “Quella di oggi è una data storica che ci consegna un progetto europeo straordinario per obiettivi di pace, crescita ed integrazione: la strategia della Macroregione adriatico ionica”. Così il presidente della Regione Marche, Gian Mario Spacca, commenta l’adozione, da parte del Consiglio europeo riunito il 24 ottobre a Bruxelles, dell’Eusair. “Oggi – dice Spacca - si concretizza un percorso emozionante, lungo e pieno di complessità. Non sono stati pochi, in questi ultimi cinque anni, ostacoli, indifferenze e scetticismi incontrati da chi, come la Regione Marche, ha lavorato con grande pazienza e determinazione per questo risultato. E’ stato grazie ad un impegno forte e corale di istituzioni e comunità adriatiche e ioniche, che oggi possiamo celebrare la nascita della terza Macroregione europea dopo Baltico e Danubio: la prima che coinvolge l’Italia. Un grazie va al nostro Governo che ha fatto della strategia uno dei punti di forza del semestre di presidenza della Ue. Ma siamo solo all’inizio. Ora ogni Stato, Regione, Contea o territorio dovrà ergersi a protagonista di un grande sforzo di progettazione. Dopo anni di narrazione e di analisi è necessario infatti concretizzare i progetti del Piano d’azione. Le Marche sono pronte ad offrire, come avvenuto sinora, il proprio contributo”. Prossimo appuntamento, il 18 novembre a Bruxelles, con l’evento di lancio della strategia adriatico ionica preannunciata nel programma di Presidenza italiana e organizzata dalla Presidenza italiana con la cooperazione della Commissione europea, dell’Iniziativa adriatico ionica e della Regione Marche.  
   
   
MARCHE REGIONE IMPRENDITORIALE D’EUROPA, EVENTO CON LE ISTITUZIONI COMUNITARIE AD ANCONA.  
 
Ancona, 28 ottobre 2014 - Prima Regione italiana a ricevere il prestigioso riconoscimento, le Marche si preparano ad ospitare un incontro con rappresentanti europei sul Premio Regione imprenditoriale europea 2014. Si svolgerà il 14 novembre ad Ancona nella sede della Regione l’evento “Le Marche Regione imprenditoriale al centro dell’Europa. Small business act: priorità e strategie per rafforzare le piccole e medie imprese”. Presenti al confronto Gian Mario Spacca, presidente della Regione Marche, Sara Giannini, assessore regionale alle Attività produttive, Joanna Drake della Dg Impresa e Industria della Commissione europea, Thomas Wobben della Direzione politiche orizzontali e Reti del Comitato delle Regioni, Giuseppe Tripoli (Sme’s Envoy) e Roberta Maestri, responsabile Small business act regionale e rappresentante nel tavolo permanente Pmi presso il Ministero dello Sviluppo economico. “La Regione Marche – dice il presidente Spacca - si è aggiudicata il Premio Regione imprenditoriale europea del Comitato delle Regioni per il 2014 insieme alle Regioni delle Fiandre (Belgio) e Nord Brabant (Olanda). Siamo la prima Regione italiana e tra le 12 Regioni su 271 in tutta Europa ad aver ricevuto questo prestigioso riconoscimento collegato all’applicazione dei principi dello Small Business Act. L’adozione della strategie regionale di attuazione dello Sba rappresenta la definizione di un quadro strategico di misure e strumenti per le piccole e medie imprese, l’introduzione di un nuovo piano d’azione per le aziende. L’evento di novembre si propone di approfondire risultati e prospettive delle politiche passate e future incentrate sul principio Think Small first. Le Marche, regione più manifatturiera d’Italia e tra le prime in Europa, continuano ad esprimere vivacità produttiva e intraprendenza imprenditoriale, grazie ad un tessuto di micro, piccole e medie imprese che fanno della qualità, della ricerca e dell’innovazione la loro forza. E proprio sulle politiche e le strategie di supporto alla crescita delle Pmi è incentrato l’importante momento di riflessione ed approfondimento che la Regione ha voluto organizzare”. Il Premio regione imprenditoriale d’Europa viene assegnato alla Regione con la strategia di politica imprenditoriale più convincente e con maggiore proiezione futura. Ad incidere sulla scelta di assegnare il Premio alle Marche per il 2014 è stata la valutazione positiva da parte della giuria del cosiddetto Piano di prospettiva, vale a dire la strategia regionale in materia di politiche industriali. E’ il “patto” della Regione - la prima in Italia a recepire i principi dello Small business Act nel 2010 e ad intraprendere misure attuative nell’ambito del credito e finanza, delle aggregazioni e reti di impresa, della semplificazione amministrativa - con le Pmi. Il “patto” che ha consentito alla Regione di vincere l’Eer (European Entrepreneurial Region) 2014, pone le sue basi su due pilastri: Marche regione attenta alle esigenze delle piccole e medie imprese; aziende come driver di ricchezza e crescita e, dunque, di reddito e occupazione per la comunità. I due pilastri sono a loro volta articolati in 6 obiettivi specifici: pubblica amministrazione ricettiva, sostegno all’internazionalizzazione, istituzioni finanziarie efficienti di sostegno alle necessità delle Pmi, specializzazioni intelligenti per innovazione, ricerca e sviluppo, specializzazioni intelligenti per la manifattura di qualità, sistema di istruzione e di ricerca proattivo.  
   
   
ESCLUSIONE DA VINCOLI PATTO STABILITÀ COFINANZIAMENTI FONDI EUROPEI; COMMISSIONE BILANCIO COMITATO REGIONI EUROPA APPROVA PARERE MARINI  
 
Bruxelles, 28 ottobre 014 - "Regioni e città chiedono a governi e Commissione di convergere al più presto sull´esclusione del cofinanziamento dei fondi strutturali dal calcolo dell´indebitamento nazionale, di fare chiarezza sui margini di flessibilità consentiti dalle regole attuali per interventi a favore della crescita e di potenziare la capacità di prestito della Banca Europea degli Investimenti". Così Catiuscia Marini, prima vice-presidente del Comitato delle Regioni e presidente della Regione Umbria, ha commentato ieri l´approvazione del suo progetto di parere "Promuovere la qualità della spesa pubblica in ambiti oggetto d´intervento dell´Ue" da parte della commissione ad hoc sul bilancio dell´Ue. Mentre l´equilibrio tra austerity e investimenti è materia di scontro politico e istituzionale tra governi e istituzioni europee, il Comitato delle Regioni si mobilita, attraverso la sua commissione ad hoc sul bilancio dell´Unione (Budg), per mettere in chiaro che, "dopo anni in cui i tagli ai bilanci pubblici - ha proseguito Marini - hanno gravato soprattutto sulle spese strategiche per la crescita, è venuto il momento di elaborare e mettere in campo una vera strategia europea per rilanciare gli investimenti". Nel progetto di parere elaborato dalla vice-presidente Marini e adottato oggi in commissione, si chiede che questa strategia intervenga sia sul versante delle regole, con l´esclusione dal calcolo dell´indebitamento del cofinanziamento nazionale e regionale dei progetti supportati dai fondi strutturali e la revisione dei criteri attuali di calcolo del deficit strutturale dei Paesi membri; sia sul fronte delle risorse, mobilitando nuovi fondi pubblici e privati grazie a un ruolo più incisivo della Banca Europea per gli Investimenti (Bei), promosso anche con uno stanziamento di 5 miliardi di Euro del bilancio Ue a garanzia di nuovi prestiti per progetti infrastrutturali. Per quanto riguarda il piano da 300 miliardi di Euro annunciato dal Presidente della Commissione, Jean-claude Juncker, il progetto di parere chiede chiarimenti urgenti in relazione alla provenienza delle risorse, alla loro reale addizionalità, e alle modalità di coinvolgimento delle autonomie territoriali nel processo di programmazione ed attuazione degli interventi."Ci auguriamo - ha affermato Marini - che non si ripeta quanto accaduto col piano da 120 miliardi per la crescita che doveva accompagnare il Fiscal Compact e che si è perso per strada". Con il parere, inoltre, i membri della commissione Budg chiedono alla Commissione di fare chiarezza sui margini di flessibilità previsti dal Patto di Stabilità e Crescita, pubblicando una comunicazione ad hoc in cui spieghi come intende utilizzare tali margini a favore della crescita e dell´occupazione.  
   
   
TOSCANA: CON IL NUOVO PROGRAMMA MED 256 MILIONI DI EURO PER PROGETTI DI AREE COSTIERE  
 
Firenze, 28 ottobre 2014 – "I positivi risultati del programma operativo Med 2007-2013 ci devono incoraggiare a sfruttare al massimo le opportunità offerte dalla nuova programmazione dei fondi per il periodo 2007-2014. Per la Toscana la partecipazione al programma, che l´ha vista rivestire anche il ruolo di National contact point, è stata un´occasione importante per portare avanti progetti significativi per le nostre coste, ma anche nel settore dell´efficienza energetica e dell´edilizia sostenibile". Così l´assessore alle attività produttive credito e lavoro Gianfranco Simoncini ha aperto i lavori dell´incontro Medonthemove, organizzato dal settore attività internazionali della Regione Toscana a Palazzo Strozzi Sacrati, a Firenze. Nel corso dell´incontro è stato fatto il punto sulla partecipazione della Toscana, delle altre regioni italiane e di Malta al programma transnazionale Med. Fra gli intervenuti anche Monica Bellisario del Dps e Henri Caruana del ministero degli affari europei di Malta. Il Programma transnazionale Mediterraneo (Med) 2007-2013 costituisce l´evoluzione dei Programmi Medocc e Archimed del periodo di programmazione 2000-2006 e rappresenta uno degli strumenti chiave per l´attuazione della politica di coesione europea con l´obiettivo di rendere lo spazio del Mediterraneo un territorio capace di sostenere la pressione della concorrenza internazionale, assicurando crescita ed occupazione alle generazioni future, supportando la coesione territoriale e la difesa dell´ambiente in una logica di sviluppo sostenibile. La dotazione finanziaria complessiva del programma 2007-13 era di oltre 256 milioni di euro, di cui 193 milioni cofinanziati dal Fesr. Gli stati che partecipano, ad oggi, sono 10: Cipro, Francia, Grecia, Italia, Malta, Portogallo, Regno Unito (Gibilterra), Slovenia, Spagna, Croazia. L´assessore ha rilevato la partecipazione Toscana, che si è concretizzata in 37 progetti finanziati (che hanno visto la nostra regione sia come capofila sia come partner) e 47 partenariati per un totale di oltre 6 milioni di euro, pari a circa l´11,83% del complessivo finanziamento dei partenariati italiani. La dotazione per il nuovo periodo di fondi Med è complessivamente di 265 milioni di euro, di cui 224 milioni di risorse Fesr. "Un incremento quantitativo a cui dovrà corrispondere – ha detto Simoncini – i miglioramento qualitativo. In questa nuova fase dovremo saper valorizzare la partecipazione delle imprese e, a partire dalle esperienze pilota illustrate anche nell´incontro di oggi, ampliare le ricadute dei progetti, valorizzando la partecipazione delle imprese e facendone altrettanti punti di forza nell´opera di rilancio dello sviluppo e dell´occupazione". E´ cogliendo questa potenzialità che la Toscana si ricandida anche per il periodo 2014-20 a ricoprire il ruolo di National contact point, ovvero una sorta di coordinamento transnazionale del programma.  
   
   
PRESIDENTE SARDEGNA PIGLIARU INCONTRA AMBASCIATORE KAZAKISTAN  
 
Cagliari, 28 Ottobre 2014 - Si è tenuto il 24 ottobre nel palazzo di viale Trento l’incontro tra il presidente Francesco Pigliaru e l’ambasciatore del Kazakistan in Italia, Andrian Yelemessov. Il consolidamento dei rapporti commerciali tra la Sardegna e il paese dell´Asia centrale e l’individuazione di settori dove favorire gli investimenti sono stati gli argomenti al centro del colloquio. "Siamo certamente interessati a rafforzare la promozione delle nostre destinazioni turistiche e delle produzioni agroalimentari – ha detto il presidente Pigliaru – a partire dalle eccellenze come il vino". Si è riparlato del collegamento aereo diretto, come già sottolineato ieri dagli assessori del Turismo e dell’Industria Francesco Morandi e Maria Grazia Piras, quale importante strumento per aumentare i flussi dei turisti kazaki. "Il Kazakistan è un Paese in pieno sviluppo, abbiamo bisogno di tecnologie, impianti, ma anche di manodopera", ha evidenziato quindi l’ambasciatore. "In questo momento la rete ferroviaria kazaka è interessata da importanti lavori di ammodernamento laddove potrebbero essere coinvolte le competenze delle aziende isolane", ha osservato l’assessore Piras presente all’incontro. L’expo 2015 e una serie di appuntamenti istituzionali organizzati in Kazakistan, anche con il coinvolgimento delle associazioni datoriali sarde, rappresenteranno le prossime occasioni di dialogo e di confronto.  
   
   
LEGGE STABILITÀ, MARONI: STUDIATO IPOTESI BILANCIO PEGGIORE  
 
Milano, 28 ottobre 2014 - "Nessun aumento dei ticket e della pressione fiscale", ma, se non vengono apportati consistenti cambiamenti, "la Legge di Stabilità obbligherà la Lombardia a tagli molto pesanti": 750 milioni nel socio-sanitario, 155 nella spesa per il trasporto pubblico locale e altri 60 nelle altre politiche (territorio, attività produttive, ambiente, istruzione). E´ quanto emerge dalla Manovra di Bilancio 2015-2017 della Regione Lombardia, illustrata dal presidente Roberto Maroni e dall´assessore all´Economia, Crescita e Semplificazione Massimo Garavaglia. Scenario Peggiore - Il documento, ha spiegato il governatore, "è stato redatto come se la Legge di Stabilità, così come è stata presentata, fosse già stata approvata. "Si tratta - ha commentato - di una manovra che abbiamo contestato e per la quale abbiamo già invocato sostanziali cambiamenti, per correggere le ingiustizie che colpiscono alcune Regioni e in particolare la Lombardia". "Ad oggi - ha però osservato - a parte le promesse del premier, non abbiamo alcuna certezza che i tagli al sistema delle autonomie verranno rivisti, quindi abbiamo voluto simulare lo scenario peggiore che potremmo trovarci ad affrontare". Condivisione Con Parti Sociali - Questo atteggiamento "di grande prudenza e concretezza", ha proseguito Maroni, "è stato apprezzato dalle parti sociali, che abbiamo incontrato oggi, per anticipare i contenuti della nostra Manovra di Bilancio e con le quali abbiamo condiviso una serie di richieste al Governo: introdurre fin da subito i costi standard, rivedere la distribuzione dei tagli all´interno dei singoli comparti della Pubblica amministrazione, non applicare una logica di tagli lineari basati su Pil e popolazione, ma su parametri di efficienza". Sensibilizzazione Di Tutti I Parlamentari - Oltre al documento comune con le parti sociali il presidente lombardo ha anche anticipato l´intenzione di "organizzare un incontro con tutti i parlamentari della Lombardia, per segnalare i rischi che sta correndo la regione se non verranno apportati i correttivi necessari". Criticità Per Applicazione Legge Delrio - Maroni ha infine evidenziato anche le criticità legate all´applicazione della Legge Delrio, che ha istituito le nuove Province e la Città metropolitana di Milano. "Sulla base di autorevoli pareri legali - ha detto - abbiamo avuto conferma che le cosiddette ´funzioni fondamentali´ che questa norma trasferisce alle Province, sono sottratte alle competenze della Regione". "In particolare - ha osservato - quelle relative all´edilizia scolastica, ai trasporti, alla viabilità e all´ambiente. Tutte competenze che fino a quest´anno (nel 2014 con quasi 200 milioni) la Regione ha finanziato e che, dall´anno prossimo, essendo state trasferite per legge, non potremo più sostenere anche se lo volessimo. Questo, unito ai tagli che la Legge di Stabilità pone direttamente in capo agli Enti, fa temere che le nuove Province difficilmente riusciranno a sostenere le funzioni che vengono loro attribuite".  
   
   
MARONI: PROTESTA FISCALE PUÒ ESSERE ULTIMA RATIO  
 
Milano, 28 ottobre 2014 - "Confermo l´ipotesi di una protesta fiscale, se le forme di pressione che abbiamo avviato non porteranno a un risultato". Lo ha detto il presidente della Regione Lombardia Roberto Maroni, rispondendo alle domande dei giornalisti a margine della presentazione della Manovra di Bilancio 2015-2017. Ultima Ratio - "Se non venissero ascoltate le proposte di correzione alla legge di Stabilità avanzate dalle Regioni e se non servisse la riunione di sensibilizzazione di tutti i Parlamentari lombardi che ho intenzione di organizzare - ha osservato - non ci rimarrebbe che quello". Correggere Modo Sbagliato - Il governatore ha ribadito che di "non essere contrario alla riduzione della spesa pubblica", ma ha evidenziato come il Governo nazionale "lo stia facendo nel modo sbagliato, scaricandola solo in capo alle Regioni attraverso tagli lineari. Se riusciamo a correggere questo ´modo sbagliato´, bene. Altrimenti - ha sottolineato - per far valere le nostre ottime ragioni, non ci rimane altro che dare vita a una iniziativa clamorosa per spiegare ai cittadini lombardi a chi va imputata la colpa dei tagli ai loro servizi".  
   
   
PATTO STABILITÀ, ASSESSORE LOMBARDIA: MANOVRA RENZI AUMENTA SPESA CENTRALE E TASSE  
 
Milano, 28 ottobre 2014 - "Il comparto delle Regioni pesa soltanto per il 4,5 per cento sulla spesa pubblica e, dal 2009 al 2013, ha ridotto di quasi il 40 per cento la propria spesa, mentre le Amministrazioni centrali, che invece pesano per il 25 per cento della spesa pubblica, hanno ridotto la loro spesa di appena il 12 per cento. Adesso alle Regioni vengono chiesti tagli per i 4 miliardi previsti nella Legge di Stabilità, a cui si devono aggiungere altri 1,8 miliardi delle manovre precedenti e altri 450 milioni di mancato gettito irpef". Lo ha spiegato l´assessore regionale all´Economia, Crescita e Semplificazione Massimo Garavaglia, illustrando una serie di slide esemplificative sulla Legge di Stabilità nel corso della conferenza stampa, tenuta insieme al presidente Roberto Maroni, di presentazione della Legge di bilancio regionale per il 2015. Aumenta Spesa Corrente Delle Amministrazioni Centrali - "E´ bene fare chiarezza su alcune affermazioni, che non sono affatto corrette, circa la Legge di Stabilità, come quella che sentiamo spesso, per cui si finanzia lo sviluppo riducendo la spesa corrente. E invece, se andiamo a guardare le tabelle della manovra, vediamo che nella Legge di Stabilità - ha proseguito l´assessore Garavaglia - aumenta la spesa corrente della Pubblica amministrazione dell´8,7 per cento e, in particolare, ci sono maggiori spese per circa quasi 19 miliardi di euro. Effettivamente c´è anche una riduzione di spesa corrente per quasi 5,8 miliardi, guarda caso gli unici veri tagli di spesa, ma questi 5,8 miliardi derivano 4 dal comparto Regioni, 1 dal comparto Province e 1,2 da quello dei Comuni, per cui le riduzioni di spesa corrente sono sostanzialmente solo le riduzioni in capo agli enti locali, questo significa semplicemente che le Amministrazioni centrali, i Ministeri, non riducono la loro spesa di un euro e anzi la incrementano". In Legge Stabilità Meno Investimenti E Più Tasse - "Al contrario - ha continuato Garavaglia - per gli investimenti la Manovra Renzi prevede una riduzione del 36 per cento, passando da 58 miliardi a 37,3 miliardi, e questo è molto preoccupante, perché gli investimenti creano sviluppo e posti di lavoro. Non solo: sentiamo dire che la Manovra Renzi riduce le tasse, invece la Legge di Stabilità, come leggiamo nell´allegato alla Legge di Stabilità stessa, prevede maggiori nuove entrare per quasi 15 miliardi e 6 miliardi di minori nuove entrate". "La differenza - ha spiegato Garavaglia - è di circa 8,5 miliardi, per cui il risultato della Manovra Renzi è un incremento di imposte per 8,5 miliardi. Questo è quello che si legge molto semplicemente studiando le tabelle della manovra finanziaria".  
   
   
LEGGE STABILITÀ, ASSESSORE LOMBARDIA: NOSTRA REGIONE HA COSTI STANDARD PIÙ BASSI  
 
Milano, 28 ottobre 2014 - "Nell´incontro che, come Regioni, abbiamo avuto con il premier, lo stesso Renzi ha detto di essere d´accordo con l´applicazione dei costi standard: ora vediamo se si passa dalle parole ai fatti. E i fatti sono i numeri. E i numeri, stando alla tabella fatta realizzare dal Governo Monti, dall´allora ministro Giarda, sui costi totali pro capite dell´erogazione di beni e servizi che lo Stato, con tutte le sue componenti, eroga nelle singole Regioni, dice che questi costi pro capite in Regione Lombardia ammontano a 3.651 euro, mentre la media nazionale è 4.063 euro, se si considerano le Regioni a Statuto ordinario, media che aumenta a 4.329, se si considerano anche le Regioni a Statuto speciale. Non solo, da un altro dato, sempre certificato dai Ministeri, sul personale, emerge che il personale in Lombardia pesa 19,8 euro contro una media, solo per le Regioni a Statuto ordinario, di quasi 44 quindi oltre il doppio della Lombardia". Lo ha spiegato l´assessore regionale all´Economia, Crescita e Semplificazione Massimo Garavaglia, illustrando una serie di slide esemplificative nel corso della conferenza stampa, tenuta insieme al presidente Roberto Maroni, di presentazione della Legge di bilancio regionale per il 2015. "Per dare l´idea - ha sottolineato Garavaglia -, se tutta la nazione applicasse i 3.651 euro pro capite per l´erogazione di beni e servizi si risparmierebbero oltre 20 miliardi l´anno. Inoltre, da un altro dato, pure certificato dai Ministeri, sul personale, emerge che il personale in Lombardia pesa 19,8 euro contro una media, solo per le Regioni a Statuto ordinario, di quasi 44, quindi oltre il doppio della Lombardia. Noi chiediamo l´applicazione di questo criterio nella ripartizione dei sacrifici".  
   
   
LEGGE STABILITÀ, ASSESSORE LOMBARDIA: AL MOMENTO PER REGIONE TAGLI PER QUASI 1 MLD  
 
Milano, 28 ottobre 2014 - "La manovra del Governo Renzi, prevedendo tagli assolutamente solo lineari, comporta per la Lombardia una riduzione di quasi un miliardo di spesa corrente, con impatti molto pesanti, in particolare sul socio-sanitario, con meno 750 milioni, sul Trasporto pubblico locale, con circa meno 150 milioni, e questo metterebbe a rischio tante aziende di trasporto su gomma, e con altri 60 sul resto delle politiche". Lo ha spiegato l´assessore regionale all´Economia, Crescita e Semplificazione, Massimo Garavaglia, nel corso della conferenza stampa, tenuta insieme al presidente Roberto Maroni, di presentazione della Legge di bilancio regionale per il 2015. "C´è già stato un incontro del premier Renzi - ha ricordato Massimo Garavaglia - con i rappresentanti delle Regioni e a quell´incontro le Regioni hanno portato l´istanza di passare ai costi standard come criterio per la ripartizione dei tagli e il premier si è detto d´accordo, peccato che oggi nella Legge di Stabilità c´è scritto che i tagli sono solo lineari: pertanto, se non ci sarà una modifica, i tagli saranno lineari". Necessaria Applicazione Costi Standard - "Sull´applicazione dei costi standard - ha proseguito l´assessore Garavaglia - sono d´accordo le Regioni, è d´accordo il Consiglio regionale della Lombardia, che ha votato all´unanimità una mozione che chiede proprio questo, e, a questo punto, chiederemo anche ai parlamentari eletti in Lombardia di portare questa istanza: ovvero applicare i costi standard. Ricordo che, se si applicassero i costi della Regione Lombardia a tutto il Paese, si risparmierebbero dai 20 ai 30 miliardi, e quindi la Manovra sarebbe già fatta, solo che questo comporta sacrifici e fatica laddove c´è il grasso che cola". "Noi, qui, in Lombardia abbiamo già i costi più bassi, abbiamo 43 euro pro capite per il totale beni e servizi, per cui è evidente - ha concluso Garavaglia - che, quando hai già i costi all´osso, se devi tagliare ancora di più, devi tagliare i servizi e non i costi".  
   
   
GIUNTA PIEMONTE RIUNIONE DELLA GIUNTA REGIONALE  
 
Torino, 28 ottobre 2014 - Riequilibrio finanziario, assistenza e cooperazione internazionale sono i principali argomenti trattati questa mattina dalla Giunta regionale nel corso di una riunione coordinata dal presidente Sergio Chiamparino. Riequilibrio finanziario. Come illustrato dal vicepresidente Aldo Reschigna, la Giunta ha iniziato la discussione sul piano di riequilibrio finanziario della Regione, che prevede la sanità dal 1° gennaio 2015 ed il trasporto pubblico locale dal 1° gennaio 2017 si sostengano esclusivamente con le somme stanziate dai rispettivi fondi nazionali. Per quanto riguarda le risorse umane, l’obiettivo è arrivare a ridurre i dipendenti della Regione di 250 unità entro il 31 dicembre 2016, ottenendo così una riduzione del costo del personale del 10% (calcolata in 15.375.000 euro l’anno dal 1° gennaio 2017). L’operazione sarà ottenuta senza licenziamenti: non sarà sostituito chi andrà in pensione e si ricorrerà ad una dichiarazione di eccedenza, da discutere con i sindacati, che consentirà a circa 160 persone di accedere alla pensione secondo i meccanismi in vigore prima della “riforma Fornero”. Si provvederà anche ad una consistente riduzione dei settori (dagli attuali 131 a meno di 100), alla corresponsione ai dirigenti di retribuzioni commisurate alla complessità del settore affidato, ad un’ulteriore riduzione del 10% degli importi degli uffici di comunicazione di presidente ed assessori. Assistenza. Come proposto dall’assessore Antonio Saitta, la Società di committenza regionale (Scr) indirà la gara ad evidenza pubblica per la fornitura degli ausili monouso per incontinenti, i cosiddetti pannoloni. La gara sarà articolata per lotti territoriali e prevederà la distribuzione degli ausili al paziente singolo o alle case di cura superando il metodo finora applicato della libera scelta basato su varie modalità di consegna. In questo modo la Regione conta di fornire lo stesso servizio alle 130.000 persone interessate risparmiando ogni anno oltre 20 milioni di euro (il costo massimo sarà di 35 milioni a fronte degli attuali 57). Ad Scr, sempre su proposta dell’assessore Antonio Saitta, è stata affidata anche la procedura per l’approvvigionamento centralizzato dei farmaci distribuiti in nome e per conto delle aziende sanitarie locali da parte delle farmacie convenzionate. Su iniziativa dell’assessore Augusto Ferrari verrà richiesto ai soggetti gestori delle funzioni socio-assistenziali un monitoraggio puntuale e costantemente aggiornato dei casi trattati e delle risorse impiegate riguardanti le prestazioni domiciliari erogate alle persone non autosufficienti. Sarà così possibile dare continuità ai servizi attualmente erogati ed estendere il contributo a coloro che sono in attesa. Cooperazione internazionale. La programmazione per il triennio 2015-2017 degli interventi per l’educazione alla pace e per la cooperazione e la solidarietà internazionale, presentata dall’assessore Monica Cerutti, si pone diversi obiettivi: consolidare le esperienze ed i progetti già avviati che hanno fornito risultati positivi; armonizzare le varie attività per renderle coerenti ai programmi del Ministero degli Affari esteri e Cooperazione Internazionale, dell’Unione Europea e degli organismi internazionali; promuovere iniziative di cooperazione decentrata aggregando e coordinando i molteplici attori del sistema piemontese e favorendo la collaborazione tra soggetti omologhi di altre realtà territoriali; favorire l’informazione e la comunicazione sul territorio. Le aree di riferimento saranno il bacino del Mediterraneo e l’Africa subsahariana. La delibera viene ora trasmessa al Consiglio regionale per l’esame e la successiva approvazione. La Giunta ha inoltre approvato: - su proposta dell’assessore Francesco Balocco, la favorevole volontà d’intesa per la realizzazione nei Comuni di Novara, Cameri e San Pietro Mosezzo dei lotti 0 e 1 della tangenziale, inseriti nel progetto di completamento e ottimizzazione dell’autostrada Torino-milano con la viabilità locale mediante l’interconnessione tra la ss32 e la sp299, sottolineando che nessuna variazione potrà essere introdotta senza la preventiva autorizzazione delle Amministrazioni interessate e che vanno eseguite tutte le prescrizioni della valutazione di impatto ambientale prima della definizione della progettazione esecutiva, per permettere alla Regione di completare la verifica di competenza; - su proposta degli assessori Francesco Balocco ed Alberto Valmaggia, il giudizio positivo di compatibilità ambientale per la realizzazione del canale scolmatore a difesa dell’abitato di Solero (Al); - su proposta dell’assessore Giorgio Ferrero, i criteri e le procedure per la formazione delle graduatorie dei progetti di infrastrutture irrigue finanziabili con i programmi comunitari 2014-2020; - su proposta dell’assessore Antonella Parigi, i criteri per la concessione ai Comuni olimpici del finanziamento di 3.630.000 euro riguardante la stagione sciistica 2014-2015 ed utilizzabile esclusivamente per le spese sostenute per la produzione di neve artificiale.  
   
   
VERTICE TRA UPI E ANCI: LE PROVINCE PIEMONTESI CHIEDONO AL GOVERNO DI RIDURRE I TAGLI AI BILANCI, PER EVITARE IL DISSESTO FINANZIARIO E LA CHIUSURA DEI SERVIZI  
 
Torino, 28 ottobre 2014 - La difficile situazione finanziaria delle Province piemontesi, le incognite sul riordino delle funzioni loro assegnate, il futuro della Città Metropolitana di Torino, che erediterà dal 1° gennaio 2015 funzioni e attribuzioni di quella che fu la prima Provincia italiana (istituita nel 1859); ma soprattutto il destino di servizi fondamentali di area vasta (dalla viabilità ai Centri per l’Impiego, dalle scuole medie superiori alla regolazione del trasporto pubblico e della gestione dei rifiuti) che le Province hanno sinora assicurato ai territori e ai cittadini e che ora sono nel limbo di un processo di riforma tutt’altro che concluso. Sono gli argomenti su cui l’Unione Province Piemontesi ha chiamato il 24 ottobre al confronto i nuovi Presidenti, eletti il 12 ottobre scorso con il voto dei Sindaci e dei Consiglieri comunali dei rispettivi territori. All’incontro che si è tenuto a Palazzo Dal Pozzo della Cisterna, sede della Provincia di Torino, hanno partecipato il Sindaco Metropolitano e Presidente dell’Anci, Piero Fassino, il Presidente dell’Unione Province Italiane Alessandro Pastacci, il Vice-presidente della Provincia di Torino, Alberto Avetta e l’Assessore provinciale alle Attività Produttive, Sergio Bisacca. Il confronto è stato dedicato ad una ricognizione della situazione finanziaria ed organizzativa degli Enti piemontesi di area vasta, in vista dell’insediamento di un tavolo regionale di confronto sulle risorse e sulle competenze delle Province e della Città Metropolitana, previsto all’inizio di novembre. L’unione Province Italiane, l’Anci e l’Uncem intendono fare fronte comune per chiedere al Governo di ridurre il taglio di risorse per un miliardo e 300 milioni di Euro alle Province, previsto dalla Legge di Stabilità all’esame del Parlamento. L’unione Province Italiane e l’Anci chiedono inoltre al Governo una riduzione di 100 milioni di Euro del prelievo forzoso di risorse e l’azzeramento delle sanzioni agli Enti locali che sforano il Patto di Stabilità. I tagli operati dal Governo vanno peraltro ad aggiungersi alla riduzione dei trasferimenti regionali per l’esercizio delle funzioni delegate alle Province ed al calo degli incassi provenienti dall’Ipt e dall’addizionale sull’assicurazione Rc auto, delineando un quadro allarmante. La Provincia di Biella già oggi è in dissesto finanziario e potrebbe essere presto seguita da quelle di Verbania e di Asti. Non se la passano molto meglio anche le altre amministrazioni provinciali. La Provincia di Torino ha recentemente deciso di appaltare interventi di messa in sicurezza di zone in dissesto idrogeologico, anche se questa decisione potrebbe avere un effetto non positivo ai fini del rispetto del Patto di Stabilità. L’equilibrio dei conti della costituenda Città Metropolitana potrebbe venir meno nel 2015, se venissero confermati i tagli ai trasferimenti statali e regionali ed il prelievo forzoso di risorse, stabilito quest’anno dal Governo e rinviato dal 31 luglio scorso al 30 aprile prossimo. C’è il rischio che neanche le programmate dismissioni immobiliari e di partecipazioni azionarie siano sufficienti a far quadrare i conti. Durante le riunione odierna è anche emerso come i tagli dei trasferimenti statali non abbiano colpito in modo omogeneo tutte le Province italiane, perché le realtà territoriali sono molti diverse tra loro. Non si può, ad esempio parlare di costi standard per il riscaldamento delle scuole e la manutenzione della viabilità, perché da Nord a Sud le condizioni climatiche variano molto. Quello che è certo è che, oltre a vedersi praticamente azzerata la possibilità di effettuare scelte discrezionali sulle spese, le Province rischiano di non riuscire più a garantire il livello minimo di servizi. La Provincia di Cuneo, ad oggi, ha risorse per appaltare lo sgombero neve solo nel 50% della viabilità di propria competenza. Senza contare il problema degli eventuali esuberi di personale, che alcune Province chiedono di poter affrontare con il prepensionamento dei dipendenti con maggiore anzianità. A monte dei problemi finanziari sta però la questione della ricognizione e del riordino delle funzioni, su cui Upi, Anci e Uncem chiedono un confronto serrato con il Governo e con le Regioni. Perché le questioni delle risorse e del personale sono direttamente collegate con il tema delle funzioni, che debbono comunque essere esercitate da un Ente e adeguatamente finanziate. Oltre all’approvazione di un emendamento al Decreto “Sblocca Italia” che ridurrebbe di 100 milioni il prelievo di solidarietà imposto alle Province, Upi, Anci e Uncem chiedono quindi al Governo una valutazione complessiva delle risorse umane e finanziarie adeguate alle funzioni da riassegnare. E’ in fase di elaborazione un documento con precise proposte di semplificazione e razionalizzazione amministrativa, su cui gli Enti locali si stanno confrontando, per poterlo sottoporre in tempi rapidi all’esecutivo.  
   
   
REGIONE ABRUZZO: D´ALFONSO INCONTRA I DIPENDENTI DELL´ENTE IL PRESIDENTE, MI INTERESSA LA VOSTRA MOTIVAZIONE  
 
Pescara, 28 ottobre 2014 - Il presidente della Giunta regionale, Luciano D´alfonso, ha illustrato la sua idea di "Regione, isola di competenza" al personale dipendente dell´Ente, incontrato per la prima volta nell´Aula consiliare del Comune di Pescara, per le aree di Pescara e Chieti. Il 29 è fissato all´Aquila il prossimo incontro che raccoglierà invece i dipendenti ricadenti nell´area territoriale di L´aquila e Teramo. Il Presidente ha chiesto ai dipendenti di "corrispondere in termini di motivazione volenterosa" alla condizione di "Regione che abbiamo in mente di insediare: velocità, efficacia, sburocratizzazione, capacità di ricostruire le procedure di qualità per chiamare le imprese, migliorare i servizi, utilizzare le risorse per aprire i cantieri". D´alfonso, che ha sottolineato di "tenere molto al confronto con il personale dipendente", si è detto disposto a tener conto delle richieste che arrivano da "chi conduce un lavoro spesso non visibile" ma, d´altro canto, i dipendenti "devono conoscere il Programma di Governo". D´alfonso ha ricordato la legge di riforma che porta il suo nome e che ha profondamente innovato la macchina burocratica, introducendo novità assolute in termini di figure apicali, che devono rendere collimanti le iniziative politiche con quelle gestionali, e in termini di taglio dei dipartimenti e del numero dei direttori. Il Presidente ha ribadito di voler realizzare "un´alleanza, un coinvolgimento organico della struttura, non mi interessa un rapporto giuslavoristico con voi, mi interessa un patto con voi, la vostra motivazione". D? Alfonso ha dichiarato di voler "rivoluzionare il 33 per cento del sistema organizzativo" mentre ha evidenziato che i Capi dipartimento, che saranno selezionati previo bando pubblico dopo il varo della legge di riforma, "saranno persone riconosciute da voi". Il Presidente ha ricordato che la legittimazione della classe dirigente si lega alla capacità di fare, ma bandendo "l´amicalità". Ma questo "riguarda il passato - ha concluso D´alfonso - dobbiamo ricostruire una macchina nuova. Non siete soli e stimate questa stagione come irripetibile, straordinaria".  
   
   
MILANO: BILANCIO PARTECIPATIVO, I CITTADINI DECIDONO 9 MILIONI DI INVESTIMENTI L’AMMINISTRAZIONE ‘CHIAMA’ I MILANESI A PROPORRE OPERE DI RIORDINO O RIQUALIFICAZIONE DI AREE PUBBLICHE E DI EDIFICI DI PROPRIETÀ COMUNALE. UN BANDO INDIVIDUERÀ UN SOGGETTO INDIPENDENTE CHE COORDINERÀ IL PERCORSO DI PARTECIPAZIONE E IL PROCESSO DECISIONALE  
 
 Milano, 28 ottobre 2014 - Nove milioni di euro a disposizione dei cittadini da destinare ad investimenti, ossia ad attività di riordino e riqualificazione di aree pubbliche e di edifici di proprietà comunale. E’ il ‘cuore’ del Bilancio Partecipativo con il quale il Comune chiama i cittadini a proporre investimenti che l’Amministrazione si impegna ad effettuare nei quartieri. Lo ha stabilito una delibera approvata dalla Giunta. Il Bilancio Partecipativo è dunque un percorso di pianificazione in cui i protagonisti sono i cittadini: si incontrano, decidono alcune priorità e le propongono all’Amministrazione. "Si tratta di un modello nato 35 anni fa in Brasile e messo in pratica anche da alcune città europee come Londra, Parigi e Lisbona - ha ricordato l´ assessore al Bilancio Francesca Balzani -; anche in Italia ci sono alcuni esempi, ma nessuno ha mai pensato di farlo in maniera così estesa e con un importo così significativo". “I nove milioni di euro - ha sottolineato l’assessore ai Lavori Pubblici Carmela Rozza - sono sottratti alla discrezionalità della Giunta e del Consiglio e dati da gestire direttamente alla città. Nessun paletto nella delibera, sul tipo di opere per cui potranno essere spese le risorse, l´ unico vincolo è che si tratti di investimenti, ossia interventi di riqualificazione o di rinnovamento che restino in futuro”. Dal punto di vista operativo, la sperimentazione milanese coinvolgerà tutti i quartieri (1 milione per ogni ambito zonale). Per coordinare il percorso di partecipazione e il processo decisionale sul territorio sarà individuato tramite un bando di gara un soggetto indipendente, che dovrà essere esperto in processi di partecipazione e che dia garanzia di competenza, capacità e terzietà. L’amministrazione stima in sei mesi la durata del processo a partire dall’assegnazione del bando. Il soggetto indipendente, una volta individuato, per prima cosa svilupperà il progetto complessivo, con regole e ambiti di intervento, e aprirà l’importante fase di informazione ai cittadini. Gli incontri dei cittadini sul territorio costituiranno il punto fondamentale del percorso in quanto consentiranno di individuare le priorità. Successivamente si svolgerà la verifica tecnica della fattibilità delle proposte a cura degli uffici comunali. Infine il voto finale sancirà la decisione dei cittadini su quali proposte l’Amministrazione dovrà realizzare. Quest’ultima rendiconterà anche l’avanzamento dei lavori.  
   
   
CONSIGLIO PROVINCIALE DI PORDENONE: I NOMINATIVI DEGLI ELETTI  
 
Trieste, 28 ottobre 2014 - Il Servizio elettorale della Direzione centrale funzione pubblica, autonomie locali e coordinamento delle riforme della Regione Friuli Venezia Giulia ha reso noti i nomi dei 26 consiglieri eletti per il Consiglio provinciale. Questi i nominativi degli eletti. Nel Centro Sinistra il "Partito democratico per la Provincia di Pordenone si aggiudica 8 seggi: Maria Bonato (consigliere Comune Pn), Valli De Re (consigliere Comune Sacile), Mara Giacomini (sindaco Roveredo in Piano), Francesca Papais (sindaco di Zoppola), Claudio Pedrotti (sindaco di Pordenone), Antonio Di Bisceglie (sindaco di San Vito al Tagliamento), Claudio Peruch (sindaco di Fontanafredda), Pieromano Anselmi (sindaco Montereale Valcellina). Cinque seggi per il Coordinamento delle Civiche: Marco Salvador (consigliere Comune Pn), Francesca Cardin (consigliere Comune Pn), Elisa Coassin (consigliere Comune Sesto al Reghena), Marco Putto (sindaco di Azzano Decimo) e Sara Marzinotto (consigliere Comune Pravisdomini). Un seggio alla lista "Per i beni comuni pubblici": Sonia D´aniello (consigliere Comune Pn). Nel Centro Destra, a Forza Italia vanno tre seggi: Renzo Francesconi (sindaco di Spilimbergo), Loris Zancai (consigliere Comune di Cordenons), Walter De Bortoli (consigliere Comune Pn). Tre seggi sono attribuiti alla Lega Nord: Maurizio Foltran (consigliere Comune di Brugnera), Andrea Delle Vedove (consigliere Comune Cordenons), Alfonso Singh (consigliere Comune Morsano al Tagliamento). Due seggi alla lista Uniti al Centro: Nicola Callegari (consigliere Comune di Maniago), Christian Vaccher (sindaco di Fiume Veneto). Due seggi alla lista civica "La Provincia il nostro territorio": Emanuele Loperfido (consigliere Comune Pn), Emanuele Zanon (sindaco di Cavasso nuovo). Un seggio alla "Civica costituente popolare": Riki Gobbo (consigliere Comune di Pasiano di Pn). Un seggio a "Provincia civica dalla parte del cittadino": Giuseppe Pedicini (consigliere Comune Pn).  
   
   
FEDERALISMO: FVG PUNTA A VALORIZZARE STATUTO  
 
 Udine, 28 ottobre 2014 - "Nel momento in cui si registra una tendenza a porre limiti all´autonomia regionale, e in particolare a comprimere fortemente la Specialità, il Friuli Venezia Giulia punta a esercitare fino in fondo quei margini di autonomia che sono già previsti nel suo Statuto". Lo ha detto l´assessore regionale alle Autonomie locali, Paolo Panontin, intervenendo il 24 ottobre all´Università di Udine alla tavola rotonda promossa dal Dipartimento di scienze giuridiche in occasione della lectio magistralis del professor Franco Gallo, docente emerito di diritto tributario e già presidente della Corte costituzionale, sul tema "Prospettive della Specialità della Regione Friuli Venezia Giulia: la fiscalità". È stato proprio Gallo a parlare, esaminando le ultime proposte del Governo in tema di modifica del Titolo V della Costituzione, di "crisi dell´autonomia", di una "linea di riforma che mortifica le autonomie". Attraverso le norme di attuazione in sede di Commissione paritetica, la Regione punta adesso a sancire alcuni principi già presenti nello Statuto di autonomia del Friuli Venezia Giulia: da un lato riconfermare il ruolo della Regione in materia di garanzia e di coordinamento della finanza degli Enti locali, come "camera di compensazione" nei confronti del Governo; dall´altro, rendere esplicito il potere tributario già previsto dallo Statuto. Panontin si è anche soffermato sulla riforma della Autonomie locali avviata dal Friuli Venezia Giulia che, attraverso nuove forme di aggregazione e unione fra i Comuni, "precede e supera" la stessa riforma nazionale, ha osservato. "Sono convinto che abbiamo molti margini di autonomia - ha concluso l´assessore regionale - e l´unico modo per esercitarli è dimostrare che questa autonomia non è un privilegio ma una responsabilità, un modello per le altre Regioni e per il Paese".  
   
   
CAMPANIA: ATTIVITÀ PRODUTTIVE, 15 MILIONI PER 13 PROGETTI  
 
Napoli, 28 ottobre 2014 - Il consigliere del presidente Caldoro alle Attività produttive e Sviluppo economico Fulvio Martusciello ha consegnato il 24 ottobre i decreti dei progetti ammessi a finanziamento nell’ambito degli interventi di accelerazione della spesa dei Fondi strutturali europei. Gli stanziamenti ammontano complessivamente a € 14.833.168,01- Provincia Avellino: € 2.885.222,68 - 1) Comune di Grottolella, stanziamento: € 1.675.622,68, per lavori di realizzazione di infrastrutture per il Pip in località S.s. 88 bivio Grottolella; 2) Comunità Montana Alta Irpinia, stanziamento: € 1.209.600,00, per il progetto Polo Fieristico Calitri - Porta d´oriente ai viaggi del gusto: opere di completamento e miglioramento. Provincia Benevento: € 7.780.703,55 - 1) Comune di Arpaise, stanziamento: € 1.637.560,88, per opere di completamento, potenziamento e funzionalizzazione dell´area Pip Mignolli. 2) Comune di Colle Sannita, stanziamento: € 990.000,0, per l’adeguamento ed il potenziamento dell´impianto di pubblica illuminazione; 3) Comune di Pietrelcina, stanziamento: € 1.149.225,57, per interventi di efficientamento energetico; 4) Comune di Puglianello, stanziamento: € 94.000,00 (ob. Op. 3.1) + 940.000,00 (ob. Op. 3.3) (totale: € 1.034.000,00), per interventi di efficientamento energetico; 5) Comune di Reino, stanziamento: € 81.225,11 (ob. Op. 3.1) + 938.176,63 (ob. Op. 3.3) (totale: € 1.019.401,74), per interventi di efficientamento energetico; 6) Comune di San Martino Valle Caudina, stanziamento: € 327.279,12 (ob. Op. 3.1) + 1.143.236,24 (ob. Op. 3.3) (totale: € 1.470.515,36), per interventi di efficientamento energetico; 7) Comune di Sassinoro, stanziamento: € 480.000,00, per completamento delle infrastrutture primarie dell´Area Pip Provincia Caserta: € 824.110,00 - 1) Consorzio di Bonifica Sannio Alitano, stanziamento: € 174.460,00 (ob. Op. 3.1) + 649.650,00 (ob. Op. 3.3) (totale: € 824.110,00), per interventi di efficientamento energetico; Provincia Napoli: € 2.053.877,25 - 1) Comune di San Giuseppe Vesuviano, stanziamento: € 81.801,47 (ob. Op. 3.1) + 724.359,10 (ob. Op. 3.3) (totale: 806.160,57), per interventi di efficientamento energetico; 2) Aorn Ospedale dei Colli, stanziamento: € 93.940,80 (ob. Op. 3.1) + 1.153.775,88 (ob. Op. 3.3) (totale: € 1.247.716,68), per interventi di efficientamento energetico; Provincia Salerno: € 1.289.254,53 - 1) Comune di Monte San Giacomo, stanziamento: € 106.537,07 (ob. Op. 3.1) + 1.182.717,46 (ob. Op. 3.3 (totale: € 1.289.254,53), per interventi di efficientamento energetico. “Dimostriamo ancora una volta – ha detto Martusciello - grande attenzione nei confronti delle aree interne della Campania. Oggi infatti abbiamo sbloccato fondi per oltre 10 milioni di euro a favore dei comuni delle aree interne della provincia di Avellino e Benevento. Facciamo ripartire lo sviluppo, rimettiamo in moto l´economia dimostrando la straordinaria attenzione che la Giunta Caldoro sta avendo, unica nella storia della‪ Regione Campania, per le province di Avellino e Benevento”.  
   
   
PATTO DI GARANZIA: OK DALLA GIUNTA REGIONALE DEL TRENTINO ALTO ADIGE  
 
Trento, 28 ottobre 2014 - Via libera dalla Giunta Regionale al "Patto di Garanzia". Dopo le due Province autonome di Trento e di Bolzano, anche la Regione autonoma Trentino Alto Adige/südtirol ha approvato i contenuti dell´accordo raggiunto il 15 ottobre scorso a Roma in materia di finanza pubblica. La delibera adottata il 24 ottobre dalla Regione autonoma sostanzialmente approva i contenuti dell´accordo raggiunto dai presidenti delle Province autonome Rossi e Kompatscher a Roma con il sottosegretario Delrio e il ministro Padoan e prosegue il percorso che porterà alla scrittura della norma relativa, che sarà inserita a sua volta nella Legge di stabilità. Vediamo in sintesi le cifre. Riguardo al Patto di stabilità, esso peserà sulle finanze provinciali per 62,6 milioni nel 2014 e 64,9 milioni dal 2015 al 2017. Dal 2018 si scende a quota zero per effetto della eliminazione del Patto di stabilità. Parlando di accantonamenti invece, il 2014 prevede uno ´sforzo´ pari a 39,8 milioni. Dal 2015 questi accantonamenti richiesti dallo Stato salgono a 40,1 milioni. Tuttavia, dal 2019 l´accordo prevede il venire meno delle riserve all´erario e quindi la cifra degli accantonamenti si attesterà sui 15,1 milioni.  
   
   
RIPARTONO I FONDI “ODI”. ASSESSORE VENETO: DOPO MESI DI TAGLI, FINALMENTE PER I COMUNI DI CONFINE CON TRENO E BOLZANO SI TORNA A PARLARE DI INVESTIMENTI. IN GIOCO DECINE DI MILIONI  
 
Venezia, 28 ottobre 2014 - “Finalmente riparte il fondo perequativo per i comuni veneti che confinano con le province di Bolzano e Trento. Era ora, dopo quattro mesi di stop”. L’assessore al bilancio del Veneto, Roberto Ciambetti, è soddisfatto dopo aver partecipato a Roma all’insediamento del Comitato paritetico per la gestione dei cosiddetti fondi “Odi”. “Considerate le gravi difficoltà che stanno attraversando tante nostre comunità e realtà montane minori – ha detto Ciambetti a conclusione dell’incontro – si tratta davvero di una bella notizia, che si riferisce a parecchie decine di milioni di euro. Ora si tratta di recuperare al più presto il tempo perduto, non certo a causa dei Comuni”. L’assessore si è fatto portavoce a Roma di una esigenza condivisa da molte amministrazioni locali: “è stata accolta la richiesta di prorogare almeno di quattro mesi tutte i termini e le scadenze relative al passato – ha spiegato Ciambetti – in modo che le amministrazioni comunali abbiano tempo e modo di presentare tutta la documentazione necessaria senza affanno. Si riparte e lo si fa da dove eravamo rimasti, senza penalizzazioni burocratiche. Anche questa è una bella e buona notizia. Dopo mesi in cui il governo parla di tagli, finalmente, almeno nei Comuni di confine, si può riparlare di progetti, di investimenti e di lavoro: per le nostre aree di confine con le Province autonome di Trento e Bolzano, un vero segnale positivo”.  
   
   
“LA STATISTICA PER GOVERNARE”: SEMINARIO DI STUDI IN REGIONE BASILICATA  
 
Potenza, 28 ottobre 2014 - “La Statistica per governare. Dati e indicatori per le politiche di sviluppo territoriale". Questo il tema del seminario svoltosi il 24 ottobre presso la Sala Inguscio e organizzato dal Dipartimento Programmazione e Finanze della Regione Basilicata in collaborazione con l’Autorità di Gestione dei Po Fesr Basilicata, l’Ufficio Sistema Informativo e Statistica regionale, l’Università della Basilicata, l’Ufficio territoriale per la Basilicata dell’Istat e l’Ordine dei Dottori Commercialisti di Potenza e Lagonegro. L´appuntamento è stata l´occasione per una riflessione sul ruolo della statistica a supporto delle funzioni di programmazione e valutazione. "La statistica ha un ruolo fondamentale nella programmazione delle politiche pubbliche, questa deve essere a supporto delle decisioni e purtroppo questo spesso non succede" ha spiegato aprendo i lavori il dirigente generale del Dipartimento Programmazione della Regione Basilicata, Elio Manti. "Leggere la realtà, interpretare i fenomeni, valutare i risultati con dati oggettivi - ha continuato - è importante per governare il territorio. Basti pensare ad esempio a come le dinamiche demografiche, in una Regione come Basilicata, possano essere utili a programmare le politiche di governo. L´informazione statistica certamente costa - ha concluso Manti - ma costa ancora di più non avvalersene". Dopo il saluto in web meeting del presidente dell´Istat Giorgio Alleva, che ha sottolineato l´impegno della Regione Basilicata nell´utilizzo dell´informazione statistica ai fini del governo del territorio, è stata la volta della Rettrice dell´Unibas Aurelia Sole, che ha spiegato come "l´Università della Basilicata si avvale continuamente degli indicatori statistici per limitare la soggettività nelle scelte e nelle decisioni che si prendono quotidianamente. La statistica è una materia fondamentale, pertanto - ha concluso - ben vengono giornate come queste". Dopo l´intervento del professore Ettore Bove dell’Università degli Studi della Basilicata è stata la volta del direttore centrale per lo sviluppo e il coordinamento della rete territoriale e del Sistan dell’Istat, Raffaele Malizia, secondo cui "vanno ampliati gli strumenti per interpretare la realtà, indicatori tradizionali come il Pil non bastano più perché insufficienti a misurare la complessità sociale. Come Istat stiamo facendo passi avanti - ha continuato Malizia - grazie all´indice Bes (Benessere equo e sostenibile), strumento più adatto del Pil poiché tiene conto della diffusione effettiva del benessere e della sostenibilità dei costi per le generazioni future". La seconda sessione dei lavori, introdotta e conclusa dal presidente del Consiglio regionale Piero Lacorazza, è stata incentrata sul ruolo della statistica come supporto della programmazione comunitaria 2014-2020 e ha visto gli interventi del presidente dell’Ordine dei Dottori Commercialisti di Potenza e Lagonegro Luigi Vergari, del responsabile dell’ufficio territoriale per la Basilicata dell’Istat Antonella Bianchino e del dirigente dell’Ufficio Sistema Informativo e Statistica della Regione Basilicata Nicola Coluzzi.  
   
   
TRENTO: IL 14 DICEMBRE QUATTRO REFERENDUM PER LE FUSIONI COMUNALI  
 
Trento, 28 ottobre 2014 - Sono ormai molti i comuni, in Trentino, che hanno avviato le procedure di fusione nell’ottica di una riorganizzazione amministrativa che possa assicurare una gestione più efficace delle risorse a disposizione e dei servizi sul territorio. Il prossimo 14 dicembre gli elettori di 13 comuni trentini saranno chiamati alle urne per 4 referendum consultivi, con i quali si chiederà un parere, favorevole o meno, ai progetti di fusione in atto. Lo ha deciso oggi la Giunta regionale, riunita a Trento, su proposta dell´assessore Josef Noggler, che ha indetto i 4 referendum su richiesta dei consigli comunali dei municipi interessati, come previsto dalla normativa regionale. Gli elettori dei comuni di Cavareno, Malosco, Romeno, Ronzone e Sarnonico dovranno dare il proprio parere sulla nascita del nuovo comune di Altanaunia. Quelli dei comuni di Brione, Castel Condino, Cimego e Condino, dovranno esprimersi sull’istituzione del nuovo comune di Borgo Chiese. Gli altri due referendum riguardano i comuni di Dimaro e Monclassico per la nascita del nuovo comune di Dimaro Folgarida e quelli di Pieve di Bono e Prezzo che, in caso di esito favorevole, daranno vita al nuovo comune di Pieve di Bono-prezzo. Per essere valido, ogni referendum dovrà raggiungere il 50% dei votanti in ciascun comune e la maggioranza di questi dovrà avere espresso parere positivo. Tutti e quattro i referendum avranno luogo domenica 14 dicembre dalle ore 8 alle ore 21.00. Nella seduta di oggi, inoltre, la Giunta regionale, ha concesso un contributo di 3.600 euro per finanziare i costi del progetto di fusione dei comuni di Castello Tesino, Cinte Tesino e Pieve Tesino.  
   
   
I CITTADINI DI SILLANO E GIUNCUGNANO HANNO DETTO SÌ ALLA FUSIONE DEI DUE COMUNI  
 
Firenze 28 ottobre 2014 - Sulla fusione tra i comuni di Sillano e Giuncugnano in provincia di Lucca ha vinto il sì, con il 65,27% a Sillano contro il 34,73 di no. Simile il risultato a Giuncugnano: 64,18 di sì e 35,82% di no alla fusione con Sillano. Questi i risultati del referendum consultivo sulla fusione dei due comuni della Garfagnana che si è svolto ieri e oggi. La percentuale dei votanti è stata del 52, 92 a Sillano e appena sotto il 50% a Giuncugnano (49,63%) con una media del 51,47%. Soddisfazione per l´esito del referendum viene espressa da Vittorio Bugli, assessore regionale con delega alle riforme istituzionali e ai rapporti con gli enti locali. "La Regione Toscana – afferma - crede e investe nell´incoraggiare i processi di aggregazione che favoriscono una migliore capacità di azione e di governo delle autonomie locali. E anche il risultato dello scrutinio di oggi, come il fatto che solo nel 2013 si sono avute 14 fusioni che hanno prodotto 7 comuni, ci spingono a procedere in questa direzione. Queste sono scelte necessarie per programmare in maniera più efficace i servizi e migliorare la capacità di governo dei comuni in tempi di carenza di risorse. Ma devono essere processi democratici e infatti abbiamo deciso di fare ogni volta un referendum consultivo per ascoltare anche i cittadini, al di là del voto dei consigli comunali". Spetta ora al Consiglio Regionale deliberare sulla base del risultato ottenuto e riconoscere il nuovo status del comune Sillano-giuncugnano.  
   
   
LAVORO: FVG, VERSO PROROGA SITUAZIONI DIFFICOLTÀ OCCUPAZIONALE  
 
Udine, 27 ottobre 2014 - Il tema della proroga per un ulteriore anno, fino al 31 dicembre del 2015, delle situazioni di grave difficoltà occupazionale, è stato affrontato il 24 ottobre in Giunta regionale in base a una comunicazione dell´assessore al Lavoro, Loredana Panariti. L´assessore ha informato la Giunta che proprio ieri il Tavolo di concertazione ha approvato la proposta di proroga, che dovrà quindi essere successivamente formalizzata dalla Giunta stessa con propria delibera. Sono sette le situazioni di grave difficoltà occupazionale in Friuli Venezia Giulia, dichiarate in base alle legge regionale 18 del 2005 sul lavoro, di cui una di tipo provinciale (l´area del Sanvitese) e sei di carattere regionale: comparto manifatturiero; commercio zone di confine; territori montani province di Udine e Pordenone; Autotrasporto/spedizionieri/logistica; edilizia; pesca marina.  
   
   
ENTRA NEL VIVO NUOVI COORDINA_MENTI, IL PROGETTO DI FORMAZIONE UNDER 35 PER NUOVE PROFESSIONALITÀ ORGANIZZATIVE NEI TEATRI DELLE MARCHE.  
 
Ancona, 28 ottobre 2014 - Entra nel vivo della fase operativa con l’attivazione delle cinque borse lavoro il progetto Nuovi Coordina_menti promosso dall’Assessorato alle Politiche Giovanili della Regione Marche in collaborazione con l’Amat, finalizzato al sostegno dell’occupazione giovanile under 35 attraverso la formazione di giovani professionalità nella gestione organizzativa dei teatri. “Nuovi Coordina_menti è una risposta concreta ad un bisogno reale – dichiara l’assessore alle Politiche giovanili, Paola Giorgi - Il patrimonio marchigiano di Teatri Storici, restaurati e in inattività, unico in Italia, offre un tessuto di crescita sociale, culturale ed economico straordinario. Il Teatro, per sua stessa natura, è un luogo vivo e dinamico, con il nostro progetto abbiamo formato ragazzi, con la passione verso l’arte teatrale, per renderli professionalmente pronti a svolgere quelle attività che danno centralità al teatro e ai suoi spazi nelle comunità locali. Attraverso le borse lavoro attivate oltre a creare nuove professionalità, si crea occupazione e si dà ai Comuni che hanno aderito all’iniziativa un contributo reale di promozione dell’attività teatrale che svolgono”. L’invito a presentare candidature, rivolto a giovani marchigiani under 35, ha riscosso grandissima partecipazione con ben trecentosessantaquattro curricula pervenuti, la maggior parte dei quali di grande qualità. Quaranta sono stati i candidati selezionati per i successivi colloqui motivazionali di approfondimento e tra questi tredici sono stati scelti per partecipare al corso di formazione che si è svolto lo scorso luglio e che ha portato all’individuazione delle cinque figure professionali – Giulia Ausili di Jesi, Paolo Gasparri di Ascoli Piceno, Francesco Marilungo di Montegranaro, Camilla Murgia di Pesaro e Carlo Valenti di Corridonia – che per attitudine, competenze e professionalità dimostrate e acquisite durante il corso, sono state ritenute idonee a svolgere le mansioni di coordinamento organizzativo richiesto. Le borse lavoro verranno attivate dal prossimo mese di novembre e avranno la durata di sette mesi che, vista la grande partecipazione al bando giunta anche dai Comuni proprietari dei teatri – diciotto domande pervenute, molte delle quali in forma aggregata – agiranno su base territoriale, con l’obiettivo di fornire a più teatri contemporaneamente il supporto organizzativo in un’ottica di rete che possa contribuire positivamente alla crescita di ognuno. I Comuni che hanno aderito all’iniziativa sono: Altidona, Corinaldo (partner Senigallia), Grottammare (partner Ripatransone), Matelica (partner Camerino), Mondavio, Monte San Giusto, Montecarotto, Montegranaro, Montemarciano, Monteprandone, Pergola, Petriroli, Porto Recanati, San Ginesio (partner Sant’angelo in Pontano), San Lorenzo in Campo, San Severino (partner Apiro), Urbania (partner Gradara, Macerata Feltria, San Costanzo).  
   
   
"BRAIN BACK UMBRIA" E "I-MOVE"; MARINI ILLUSTRA A SEMINARIO EUROPEO PROGETTI DELLA REGIONE RIVOLTI A GIOVANI STUDENTI E LAVORATORI  
 
Lisbona, 28 ottobre 2014 - Offrire la possibilità ai tanti giovani lavoratori italiani che vanno all´estero e che acquisiscono conoscenze e professionalità di poterle poi trasferire in attività imprenditoriali in Italia. È il senso del progetto "brain back umbria", avviato alcuni anni fa dalla Regione, che ha già visto la nascita in Umbria di ben dieci nuove imprese, ad opera di studenti o lavoratori umbri che hanno svolto attività lavorative o di studio in Germania, Regno Unito, Irlanda, Olanda, Austria e Spagna e che, proprio grazie a questo progetto, sono rientrati in Umbria dove hanno avviato attività di impresa in diversi settori. Dunque, una "buona pratica" per favorire la mobilità dei giovani e permettere loro, dopo esperienze in altri Paesi europei, di poter trovare lavoro nel territorio d´origine. Un progetto che la presidente della Regione Umbria, Catiuscia Marini, ha illustrato a Lisbona nel corso di un seminario organizzato dal Gruppo del partito socialista europeo del Comitato della Regioni d´Europa (di cui Marini è primo vice presidente), cui ha partecipato assieme a Anna Terron Cusì, consiglierà della Commissaria europea agli Affari interni e delle politiche di mobilità lavorativa, Cecilia Malmstrom, e Howard Williamson, docente di politica giovanile europea all´Università britannica del Galles del Sud. Il seminario era dedicato al tema del rapporto tra politiche europee e politiche regionali per favorire il ritorno nel proprio Paese a quanti sono costretti a cercare lavoro fuori dalla propria nazione. "Il progetto umbro brain back - ha spiegato Marini -si è sviluppato attraverso un concorso di idee imprenditoriali finalizzato a favorire il rientro dall´estero di lavoratori umbri. Grazie a questo concorso dieci umbri, su 20 domande presentate, hanno potuto realizzare start up di impresa o di lavoro autonomo. Il successo di questo progetto - ha proseguito la presidente - ci ha motivati a svilupparlo ulteriormente in direzione di una maggiore promozione della partecipazione di emigrati umbri ai programmi dell´Unione europea come Horizon 2020 e Creative Europe. Il nostro obiettivo è quello di favorire partnership tra questi lavoratori e le imprese umbre, le istituzioni ed i nostri Centri di ricerca, per presentare progetti che puntino ad investire soprattutto in ricerca ed innovazione, e quindi avviare nei nostri territori attività imprenditoriali che possano valorizzare al massimo competenze, esperienze e know-How acquisiti all´estero". Sempre nell´ambito delle politiche messe in atto dalla Regione Umbria per far convergere la mobilità dei giovani studenti e lavoratori in ambito europeo con opportunità di occupazione nel territorio di origine, la presidente Marini ha fatto riferimento ad un altro progetto della Regione, denominato "I-move", e destinato in particolare modo a giovani ricercatori. Un progetto che ha già visto finanziare 11 borse di studio "in entrata", cioè per ricercatori che hanno proposto ricerca da svolgere in Umbria, e 20 borse di studi "in uscita", per ricercatori umbri che svolgeranno attività di studio all´estero, all´intero dell´Unione Europea. Le borse di studio hanno riguardato in particolare modo i settori della genomica, genetica, informatica e nanotecnologie applicate a tutti gli aspetti delle scienze della vita. Ovviamente una maggiore attenzione è stata riservata a quei progetti di ricerca che avevano caratteristiche tali da rendere più evidente e dimostrabile il positivo impatto nell´ambito territoriale umbro.  
   
   
MARE NOSTRUM: ZAIA, “OLTRE CHE TRAGEDIA, PRESA IN GIRO ISTITUZIONALE. ADESSO ANCHE I CERTIFICATI SANITARI COLLETTIVI MENTRE I POLIZIOTTI NON CE LA FANNO PIU’”.  
 
Venezia, 28 ottobre 2014 - “Quel certificato collettivo dell’Asl di Agrigento, che dichiara in buona salute 19 migranti senza nemmeno citare qualche elemento identificativo, è l’emblema del fallimento dell’operazione Mare Nostrum, del fatto che le sperticate assicurazioni sulle verifiche sanitarie effettuate sin dalle navi non sono fondate, di una realtà che oramai, dopo che tragedia umana, è diventata anche presa in giro istituzionale. Sto con i poliziotti che denunciano malattie e pochi controlli e dicono di non poterne più. Dico basta. Dico a Governo italiano ed Europa sorda e cieca che stanno scrivendo una bruttissima pagina di inettitudine e menefreghismo che resterà nella storia”. Così il presidente della Regione del Veneto Luca Zaia commentava il 24 ottobre le ultime evoluzioni in chiave veneta dell’operazione Mare Nostrum, con la protesta dei poliziotti che definiscono “insostenibili” le loro condizioni di lavoro, e con la pubblicazione su un quotidiano veneto di un certificato dell’Asl di Agrigento nel quale si dice semplicemente che un gruppo di 19 migranti, senza nominativi, appare, “ad un esame obiettivo”, “non presentare segni clinici di malattia cutanea e/o sistemica allo stato florido”. “Come a dire – attacca Zaia – li abbiamo guardati e sembra stiano bene. Di una vaghezza sconcertante. Quando lo attivammo fummo accusati di razzismo. Oggi è chiaro che l’unico baluardo reale di salute pubblica è il sistema di controlli e visite messo a punto dalla sanità veneta. Era un dovere farlo nell’interesse dei cittadini Veneti, degli operatori coinvolti, e degli stessi migranti che, se stanno male, vanno curati anche per prevenire al diffusione delle loro malattie”. “E non credano che questo imponente lavoro sanitario sul territorio sia gratis – aggiunge Zaia – perchè costa. Continueremo a farlo per sacrosanti motivi di salute pubblica, ma alla fine il conto sarà salato e non lo devono pagare i veneti. E siccome bisogna aspettarsi di tutto – conclude – che qualcuno non pensi di conteggiare queste spese tra gli sprechi della sanità!”.  
   
   
TRENTO: 5° CONVENTION DEI COMUNI: LA FAMIGLIA MATRICE DI CRESCITA SOCIALE  
 
Trento, 28 ottobre 2014 - Oltre 150 partecipanti alla quinta Convention dei Comuni per discutere di un tema di forte attualità “le politiche comunali per il benessere della famiglia”. Per questa edizione è stato scelto il comune di Roncegno Terme come sede dell’evento che ha avuto luogo il 24 ottobre. Un focus sulla famiglia come motore di crescita economica e sociale, eco d´attrattività turistica, fattore di crescita del capitale umano. Il convegno è stato arricchito da pause musicali con protagoniste mamme con i loro piccoli e arricchito dal servizio di catering curato dagli allievi della Scuola di Alta Formazione Professionale di Roncegno. Chiusa stamani la 5° edizione della Convention dei Comuni e già si pensa alla prossima che è stata lanciata oggi e si terrà nel comune di Caldes. L’appuntamento annuale del meeting è sicuramente un’occasione di riflessione sui risultati e i traguardi raggiunti dalle politiche comunali e distrettuali per il benessere della famiglia, in un contesto corale che assomma tutti i principali stakeholders interessati al mondo “family”. A corollario del meeting si è tenuta la cerimonia di consegna di n. 12 certificati "Comune amico della famiglia" e n. 13 certificazioni del Distretto Famiglia. I saluti di benvenuto sono stati introdotti dal sindaco di Roncegno Mirko Montibeller e dal presidente del Consorzio dei Comuni trentini Paride Gianmoena. Montibeller è intervenuto affermando: “appuntamento di forte rilievo, quello di oggi, che ci da´ l´opportunità di unire assieme contesti diversi e difarli dialogare fra loro: in una parola “fare rete” perchè il Trentino sia sempre più luogo “Amico della famiglia”. La famiglia – ha proseguito - è motore e matrice di crescita economica e sociale, eco turistico e fattore d´attrattività, e uno dei prossimi traguardi da raggiungere – ha concluso - è di spingere per un incontro più stretto e fruttuoso del comparto pubblico con quello privato in un´ottica di crescita sociale in continua evoluzione”. La giornata è stata incorniciata da un raffinato servizio di catering della Scuola di Alta Formazione Professionale di Roncegno, che ha offerto l´opportunità di pause conviviali, occasioni di incontro e di vicendevole scambio dialettico tra i partecipanti, e da stacchi musicali con la danza e il canto di 6 giovani madri con i loro bambini, offerti dall´Accademia della Musica di Roncegno. Gabriella Berloffa, Luca Guandalini e Roberto Cacciatore dell´Università degli Studi di Trento hanno esposto una trattazione approfondita dell´excursus storico, dal ´60 ad oggi, degli studi economici sulla famiglia, dal titolo “L´economia della felicità”. Partendo dallo slogan “i soldi non fanno la felicità”, che va a braccetto con “la povertà non fa la felicità”, la dott.Sa Berloffa ha spiegato come gli economisti per decenni hanno dato solo enfasi alla produzione di reddito e del Pil come unici fautori della felicità. In pratica, soltanto il soddisfacimento dei bisogni materiali poteva rendere l´uomo felice, omettendo di considerare un altro aspetto principe in questo processo e cioè le relazioni umane, l´essere amati ed amare, la salute, per fare solo qualche esempio. Gli studi dalla metà degli anni ´70 prendono in seguito un´altra strada e cercano di ribaltare questo meccanismo focalizzandosi sull´ultimo anello della catena. L´analisi è giunta nel corso dei decenni a sovvertire i primi studi e a collegare in modo imprescindibile la crescita del Pil alla felicità dell´uomo dovuta non solo alla soddisfazione delle sue necessità materiali, bensì anche alla realizzazione della sua sfera personale, del suo mondo degli affetti, della possibilità di costruire un nucleo familiare e di avere figli. Claudio Gramaglia (Martini Associati Padova) con l´intervento “Il lavoro in rete” ha sostenuto l´importanza di favorire le reti sociali per assicurare la crescita futura della società. “La situazione ad oggi è parzialmente opposta visto che vi è una fetta di popolazione maggiormente disposta a vivere da sola, a non fare rete, a pensare ai propri bisogni senza entrare in relazione con l´altro. La società attuale, quindi, ha cercato di introdurre forme di reti “di cooperazione” (associazionismo, scout, cooperative, distretti family, ecc.) al fine di combattere questo trend sociale “individualistico”. I cardini su cui poggia questa azione di sviluppo di capitale relazione sono la fiducia e, accertata quest´ultima, la volontà di aderire alla rete, anche offrendo la propria disponibilità a collaborare in modo volontario. Per costruire fiducia serve impegno, tempo, interesse e curiosità personale, serve investimento in prima persona, credibilità, empatia e integrità.” Stefano Barbieri dell’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico ha introdotto il suo intervento con il motto dell´Ocse: “better life for better families” e ha sostenuto l´importanza di politiche familiari per la crescita non solo del capitale sociale, ma anche e soprattutto dell´economia e dello sviluppo della società. Il dirigente generale dell´Agenzia per la famiglia Luciano Malfer con un intervento sulle politiche di benessere familiare e un focus sui Comuni family: “La fiducia è il collante per la crescita delle reti sociali, è una risorsa in grado di generare valore aggiunto. E´ un prerequisito e perno per il benessere familiare – ha esordito Malfer. “Ad oggi sono 52 i Comuni che hanno ottenuto la certificazione “family”, oltre a 37 che hanno espresso interesse ad avviare la procedura di acquisizione, sul totale dei 217 comuni trentini, con una popolazione coinvolta che arriva a sfiorare il 48% di quella complessiva del Trentino, e importanti prospettive di crescita sono all’orizzonte” – ha dichiarato il Dirigente dell’Agenzia per la famiglia, la natalità e le politiche giovanili Luciano Malfer, artefice dell’iniziativa organizzata di concerto con la Provincia autonoma di Trento, i Distretti famiglia e il comune di Roncegno. “Se li si confronta in termini numerici con la popolazione totale del Trentino, che all’01.01.2014 ammonta a 536.237 abitanti, i comuni marchiati “Family in Trentino” raccolgono una popolazione complessiva di 196.376. Numeri che fanno riflettere e che denotano il sempre crescente consenso delle amministrazioni comunali trentine a questo marchio, garanzia di prominente attenzione al mondo della famiglia, della maternità - natalità e ai temi della conciliazione famiglia/lavoro.” Infine, lo slogan con cui Malfer ha chiuso il suo intervento è stato: “Uscire dagli schemi” e, citando Albert Einstein “la mente è come un paracadute, bisogna aprirlo” per invitare la società trentina a liberarsi dai pregiudizi, dai tanti limiti e lanciarsi di più senza remore e timori verso l´innovazione”. L´evento ha visto anche la partecipazione dell´assessore provinciale Carlo Daldoss, che ha portato i saluti del Presidente della Provincia autonoma di Trento impossibilitato ad essere presente per motivi lavorativi, della coordinatrice del Distretto famiglia della Valsugana e Tesino Giuliana Gilli e del presidente del Forum delle Associazioni familiari trentine Silvia Peraro Guandalini.  
   
   
GRANDE SUCCESSO PER OPEN WEEK SU IMPRENDITORIA FEMMINILE E GIOVANILE  
 
Venezia, 28 ottobre 2014 - Bilancio più che positivo per l´Open Week regionale sull´imprenditoria femminile e giovanile, da poco conclusa: è stato un evento partecipato che si è declinato in una serie di giornate organizzate nei vari capoluoghi di provincia veneti e che ha ricevuto il riconoscimento europeo quale evento all’interno della Settimana Europea per le Pmi. Oltre 3800 persone hanno frequentato le conferenze, i seminari e i corsi organizzati dalla Regione tramite il Centro Produttività Veneto in collaborazione con le singole Camere di Commercio, aziende speciali delle stesse o Comitati per l´imprenditoria femminile, dedicati in particolare agli aspiranti imprenditori e imprenditrici e a coloro che hanno avviato da poco la loro attività. A Vicenza sono state particolarmente apprezzate le consulenze degli esperti del Servizio Nuova Impresa, degli operatori nel settore marketing e dei commercialisti; sotto il segno della creatività e dell´innovazione. Molto frequentata è stata l´area “Imprenditoria femminile”, con gli stand delle nuove imprese in rosa e le attività di mentoring. Le donne sono state protagoniste anche degli appuntamenti di Padova con eventi importanti focalizzati sull´internazionalizzazione, anche in chiave di “Expo Milano 2015”. E se a Verona, grazie pure alla partnership con il Comitato Imprenditoria Femminile, ha registrato ottime adesioni l´attività di matching che ha consentito alle neoimprenditrici e ai neoimprenditori di scambiarsi contatti e conoscenze, a Treviso ha avuto un buon riscontro la partecipazione ai seminari dedicati all´innovativo internet business model, che ha fornito alcuni strumenti base per gestire un´azienda oggi. A Belluno e Venezia si sono svolte affollate conferenze sul “mettersi in proprio”, con focus su ambiti molto promettenti come l´e-commerce e il crowfunding per il finanziamento delle nuove imprese. A Rovigo, invece, si è svolta la premiazione dei numerosi ed attenti frequentanti del corso “Aspiranti imprenditori”, affidata a Isi Coppola, assessore regionale all´Economia e Sviluppo, Ricerca e Innovazione. “L´open Week per l´imprenditoria femminile e giovanile – ha dichiarato proprio l´assessore Coppola – è un evento in costante crescita: basti pensare che dall´anno scorso le adesioni sono quasi raddoppiate, segno che il “mettersi in proprio” viene percepito come un´ alternativa praticabile anche in questo particolare momento economico. Siamo molto orgogliosi, poi, dell´interesse che le donne dimostrano per iniziative di questo tipo: nostro compito è cercare di fornire il maggior numero di informazioni e aggiornamenti possibili a chi decide di compiere questo passo, perché ogni nuova impresa possa partire con la giusta marcia”.