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Notiziario Marketpress di Giovedì 06 Novembre 2014
DISCORSO DAVANTI AL PARLAMENTO EUROPEO DELLA COMMISSIONE PER IL CONTROLLO DEI BILANCI  
 
 Bruxelles, 6 novembre, 2014 . Caro presidente e relatore, Presidente Caldeira, Onorevoli deputati di questo comitato e della Corte dei conti, In qualità di Presidente Juncker indicato di recente nel suo discorso al Parlamento europeo, l´Europa ha perso parte della sua credibilità e un po ´della fiducia dei suoi cittadini. Dobbiamo ricostruire, e la Commissione ha la responsabilità di essere in prima linea le azioni necessarie per farlo. La procedura di discarico, che consente al Parlamento europeo di apprezzare la solidità della gestione finanziaria della Commissione, sarà al centro di questo dibattito. E ´la prima volta che io rappresento la Commissione come membro responsabile della procedura di discarico e sono pienamente consapevole del compito impegnativo avanti. La relazione presentata dalla Corte di oggi riguarda l´anno 2013, l´ultimo anno del quadro finanziario precedente. E ´particolarmente importante, nel 2013 ha visto un record di circa € 148.000.000.000 di pagamenti effettuati. Siamo grati per l´attività globale che la Corte ancora una volta ha realizzato - grazie di cuore il signor Caldeira - e accogliamo con favore i risultati e le raccomandazioni espresse nella presente relazione, che la Commissione condivide, oltre a un numero molto limitato di eccezioni. Le raccomandazioni costruttive saranno, come in passato, aiutare la Commissione a migliorare ulteriormente, nel comune obiettivo di una migliore gestione finanziaria. Benché il tasso di errore più probabile di quest´anno per i pagamenti è ancora al di sopra della soglia di rilevanza del 2%, sono lieto che le conclusioni dell´audit della Corte mostrano che il trend negli ultimi anni di aumentare i tassi di errore è stato arrestato. Quest´anno, la Corte ha rilevato un errore più probabile del 4,7%, rispetto al 4,8% nel 2012. Mi auguro che gli sforzi della Commissione stanno iniziando a pagare. Sono lieto che la Corte conclude, come in passato, che i conti sono esenti da errori significativi e che il tasso di errore per le entrate e le spese amministrative sono di gran lunga al di sotto della soglia della Corte di rilevanza del 2%, che gli impegni assunti in tutti i settori di spesa ricevono una positiva opinione. La Corte ha fatto importanti osservazioni e raccomandazioni per le politiche interne e le azioni esterne Prendo atto che la Corte ha individuato problemi particolari concernenti la legittimità e regolarità delle operazioni finanziate dal bilancio dell´Ue nei settori della gestione concorrente, vale a dire la politica di coesione e l´agricoltura. In tutti i settori, la complessità del su regole in particolare in materia di appalti pubblici, aiuti di Stato, eligibility- presentano un particolare rischio che i controlli di primo livello ha bisogno di migliorare. Dobbiamo lavorare di più con le autorità degli Stati membri a fornire formazione e impostare i giusti incentivi per le correzioni sta facendo al momento delle verifiche di gestione, in quanto le autorità nazionali spesso hanno avuto le informazioni necessarie a loro disposizione. Così che cosa può e la Commissione concretamente fare per affrontare la questione dei tassi di errore elevati negli Stati membri? La Commissione dispone di una serie di strumenti a sua disposizione, dalla prevenzione alla correzione. Mi impegno a continuare a lavorare sul rafforzamento di loro e sulla costruzione i giusti incentivi per una migliore gestione finanziaria. Onorevoli deputati di questo comitato e della Corte dei conti, Sono state adottate misure per migliorare l´ambiente di gestione e controllo delle autorità degli Stati membri, compresi gli orientamenti, la formazione e altre misure di rafforzamento delle capacità. Se si verificano errori nondimeno, la Commissione ha il dovere di tutelare il bilancio dell´Ue mediante misure correttive. Per esempio: La Commissione applica una politica rigorosa in materia di interruzioni e sospensioni dei pagamenti. Non appena vi è evidenza di gravi carenze in un sistema di gestione e di controllo, la Commissione interrompe i pagamenti. I pagamenti possono essere riprese solo dopo che la prova sia stata ricavata sufficiente che i problemi individuati sono state pienamente affrontate per correggere la spesa e per migliorare il sistema, che spesso richiedono una missione / audit da parte della Commissione e / o l´autorità di audit responsabile. Nel settore agricolo, la Commissione artigli sistematicamente indietro dagli Stati membri i pagamenti indebiti individuate a seguito dei suoi audit. Ciò riduce significativamente (di circa il 2% negli ultimi cinque anni) il rischio per il bilancio dell´Ue e mentre questo può essere fatto solo negli anni successivi il pagamento iniziale, ci si adopererà per ridurre il tempo di ritardo. In applicazione della propria strategia di audit basati sul rischio, la Commissione effettua sistemi specifici e gli audit tematici al fine di verificare i sistemi di gestione e di controllo, attuato dagli Stati membri. Grazie a questa attività di controllo mirata, controlli della Corte, e per i risultati dell´audit sempre più affidabili segnalati dalle autorità di audit, la Commissione è stata in grado di affrontare, insieme con gli Stati membri, i principali punti di forza e di debolezza dei sistemi nazionali di gestione e, di individuare le radici principali di errori e di chiedere agli Stati membri di adottare le azioni correttive necessarie. La Nota 6 allegata ai conti annuali e la ´comunicazione sulla protezione del bilancio dell´Ue´ di recente pubblicazione fornisce una panoramica di tali misure e il loro impatto in termini finanziari, tenendo debitamente conto della dimensione pluriennale dei programmi di spesa. La presente comunicazione dimostra che le misure preventive e correttive in modo che le spese sostenute in violazione delle norme siano escluse dal finanziamento comunitario. Inoltre, a causa del carattere pluriennale della maggior parte delle spese dell´Ue e la complessità delle procedure correttive, la maggior parte delle rettifiche finanziarie ei recuperi sono inevitabilmente implementati dopo sono stati effettuati i pagamenti. Pertanto, la Commissione ritiene che i tassi di errore annuo stimato dalla Corte devono essere visti nel contesto della capacità correttiva complessiva dei sistemi pluriennali. Nel 2013 la Commissione ha corretto o recuperato 3400000000 €, che rappresenta il 2,3% di tutti i pagamenti effettuati quell´anno, e nel corso degli ultimi 5 anni l´importo medio delle rettifiche finanziarie è 2900000000 € all´anno (in media, 2,2% di tutti i pagamenti) . Queste cifre dimostrano che una parte considerevole delle spese sostenute in violazione di legge, è probabile che sia corretto e recuperato negli anni a venire e al più tardi entro la chiusura delle misure connesse. Per il periodo di programmazione 2014-2020, le nuove regole consentono alla Commissione di rafforzare il suo controllo per una migliore spesa: Semplificazione: semplificata opzioni di costo, che riducono gli oneri amministrativi per i beneficiari e, come la Corte sottolinea nella sua relazione annuale, sono meno soggetti a errori,; L´armonizzazione delle regole tra i fondi, come ad esempio le nuove regole per l´interruzione e la sospensione in agricoltura, che consentirà di allinearsi con le migliori pratiche di coesione; per la coesione, i pagamenti intermedi sono soggetti a una ritenuta del 10% fino al collaudo dei conti; gravi irregolarità o carenze nei sistemi di controllo rilevate dalla Commissione o dalla Corte dei conti che influenzano i conti presentati dagli Stati membri porteranno a rettifiche finanziarie nette per tutti i settori di intervento nell´ambito della gestione concorrente .; dichiarazioni di gestione e, su base volontaria, una dichiarazione annuale a livello politico . Nei prossimi giorni, la Commissione pubblicherà le raccomandazioni del gruppo di lavoro interistituzionale sulle dichiarazioni nazionali. La combinazione di rettifica finanziaria netta con interruzioni e sospensioni è essenziale per migliorare in modo efficace la situazione nei sistemi di gestione e di controllo ´degli Stati membri. La Commissione utilizzerà tali strumenti in caso di necessità. Detto questo, credo che le dichiarazioni della Corte di affidabilità e di tassi di errore hanno bisogno più che mai di essere messo in prospettiva con altre importanti sfide e vincoli le politiche di gestione condivise si trovano ad affrontare. Queste politiche, sia esso la coesione o l´agricoltura, di cui ambiziosi obiettivi che non sono facili da incontrare. Nonostante i nostri sforzi volti a semplificare queste politiche sono anche costosi da gestire e controllare: la nostra forte capacità di correzione pluriennale ha portato gli Stati membri a investire notevoli risorse nei loro sistemi di gestione e di controllo. Per esempio, in agricoltura, i costi dei controlli ammontano a circa 4 miliardi di € l´anno. Pur riconoscendo che dobbiamo lottare per migliorare l´efficacia di questi sistemi di gestione e di controllo, credo anche che dobbiamo fare questo senza l´aggiunta di ulteriori costi e la burocrazia. **** Nella risoluzione sul discarico generale per il 2012, il Parlamento europeo ha messo in luce un gran numero di impegni vincolanti di legali, di revisione, istituzionale, la responsabilità e la natura finanziaria. Nelle lettere dall´ex presidente Barroso e dall´ex Commissario Šemeta, e nella comunicazione sul follow-up del 2012 raccomandazioni sul discarico la prova è stato dato di impegno formale da parte della Commissione di dare piena attuazione di una serie di azioni correlate, al fine di portare più in basso l´errore votare o di limitare l´impatto sul bilancio dell´Ue. Ho intenzione di monitorare regolarmente l´attuazione delle azioni previste e per fornire i risultati raggiunti. L´esercizio 2013 è stato caratterizzato da un tasso di esecuzione molto elevato del bilancio. Il valore delle attività detenute da parte dell´Unione europea è rimasto stabile a € 155.000.000.000. Il contabile della Commissione sarà a vostra disposizione per ulteriori informazioni su questo problema. Permettetemi, infine, rivolgo i nostri sforzi per rafforzare la gestione delle prestazioni su cui questa Commissione e la Corte dei conti sono giustamente concentrando sempre più l´attenzione come seconda tappa della procedura di discarico. La Commissione sta lavorando per sviluppare una nuova cultura della performance più forte, rafforzando l´efficacia e l´efficienza in tutti i settori politici. Ha la responsabilità, insieme ad altri attori del processo di bilancio, e in particolare le autorità ´degli Stati membri, per assicurarsi che ogni euro sia speso in modo efficace e serve allo scopo previsto. La Commissione vuole dimostrare il valore aggiunto del bilancio dell´Ue e il suo contributo alla strategia Europa 2020. In che modo la Commissione raggiungere questo obiettivo? In primo luogo , il quadro finanziario pluriennale 2014-2020 e delle relative norme finanziarie costituiscono una solida base per la consegna di spendere meglio. Una sana gestione finanziaria e proteggere il bilancio dell´Ue sono le priorità di questa Commissione, come si può notare in ogni lettera di missione indirizzata dal Presidente Juncker ai nuovi Commissari. La nuova generazione di programmi già pone maggiormente l´accento sulle prestazioni e il valore aggiunto che dovrebbero fornire ai cittadini dell´Ue. Uno degli sviluppi chiave in questo contesto è che la misurazione della performance a lungo termine è stata incorporata nel ciclo di bilancio (quadro finanziario pluriennale e la legislazione settoriale). I diversi atti e accordi di partenariato per l´attuazione del Qfp 2014-2020 sono orientati più prestazioni e comprendono tre elementi importanti: una serie di obiettivi principali da raggiungere, con collegamenti agli obiettivi della strategia Europa 2020; legato a questa riserva una performance del 6% per la politica di coesione possono essere allocati alla fine del periodo. Indicatori per monitorare i progressi nell´attuazione contro tappe predefinite, gli obiettivi e gli obiettivi da raggiungere; e, forti modalità di monitoraggio e valutazione per garantire la disponibilità dei dati necessari per valutare il valore aggiunto europeo, l´efficienza, l´efficacia e l´impatto complessivo sull´economia e sulla società. In questo modo la comunicazione tempestiva sui risultati e prestazioni. Voglio sfruttare al meglio l´attenzione sulle prestazioni e risultati nei nuovi programmi di spesa in stretto coordinamento con i miei colleghi Commissari. Fornire meglio deve diventare un esercizio collettivo, coinvolgendo in particolare i Commissari incaricati della gestione concorrente. In particolare, l´impostazione ex ante degli obiettivi in piani di gestione dei servizi della Commissione e la segnalazione ex post coerente sui risultati nelle relazioni annuali di attività sono diventate le pietre angolari del quadro prestazioni. Questo deve anche essere il caso per la relazione di valutazione di cui all´articolo 318 del trattato . In secondo luogo , sostengo pienamente la creazione del gruppo di lavoro interistituzionale sulle prestazioni richiesto dal Parlamento europeo. Ho intenzione di avviare il necessario dialogo con le parti interessate per la creazione di termini di riferimento, senza ulteriori ritardi. In terzo luogo , sarà necessario un certo tempo per la Commissione per assicurare efficaci sistemi di misura contenenti le informazioni affidabili e tempestive per monitorare il raggiungimento degli obiettivi fissati nei vari settori politici. Suggerimenti del Gruppo di lavoro interistituzionale sarebbero più accolti in questo settore. Vorrei rassicurare il Comitato di mia ferma intenzione di mantenere le prestazioni come una delle mie priorità durante il mio mandato in qualità di Vice Presidente responsabile del Bilancio e Risorse Umane. La Commissione si impegna a migliorare continuamente l´architettura di una migliore gestione delle prestazioni e reporting. Dobbiamo essere consapevoli del ritardo temporale necessario per dimostrare gli effetti della politica e la spesa per la qualità della vita e ambiente di business. E ´relativamente facile segnalare di anno in anno le azioni ei risultati, sia da parte della Commissione e degli Stati membri. Ma gli impatti possono essere valutati solo anni più tardi. E ´in questo lasso di tempo che non vedo l´ora di ulteriori scambi con la Corte e con questo comitato per riflettere la natura pluriennale dei nostri programmi. Il monitoraggio, la valutazione e il quadro di notifica connessi con l´articolo 318 Relazione dello scorso anno stabilite le modalità di Qfp. Impatti possono iniziare prima di essere visto dal 2016/17 e solo diventare più pienamente identificabile a partire dal 2020. L´intenso lavoro e le discussioni si trovano davanti a noi. Vi posso assicurare che la Commissione è a vostra disposizione per facilitare al meglio il futuro dibattito sul discarico per l´esercizio 2013. Signore e Signori, grazie per la vostra attenzione.  
   
   
RELAZIONE ANNUALE DELLA CORTE DEI CONTI EUROPEA - DOMANDE FREQUENTI  
 
Bruxelles, 6 novembre, 2014 - La Commissione europea ha accolto ieri la Corte di ultima dei conti europea sulla gestione del bilancio dell´Unione europea. Essa afferma che nel 2013 il tasso di errore è stato del 4,7%, rispetto al 4,8% nel 2012, e continua ad essere al di sotto del 5% per molti anni. Questo dimostra che continui sforzi della Commissione per migliorare la gestione dei fondi Ue pagano. Per quanto riguarda la tenuta conto dell´Unione europea, questo è il settimo anno consecutivo che la Commissione ha ricevuto un certificato di buona salute da parte della Corte dei conti. In altre parole, le pratiche contabili giorno per giorno della Commissione si sono dimostrati solidi e affidabili per tutto il periodo 2007-2013. Qual è la relazione annuale della Corte dei conti? La Corte dei conti europea (Cce) è il revisore esterno indipendente dell´Unione europea. Ogni anno, la Corte pubblica una relazione annuale sull´attuazione del bilancio dell´Ue. I componenti principali di questo rapporto è "dichiarazione di affidabilità" sui conti della Commissione (verificare se i libri erano ben tenute) e le spese dell´Unione europea (verificare se sono state effettuate le operazioni nel rispetto delle regole), insieme ad una spiegazione delle scoperte della Corte . Le constatazioni della Corte provengono principalmente dagli audit da essa svolti sulle operazioni di esempio per tutto l´anno, a livello comunitario, nazionale, regionale e livello dei beneficiari individuali. Da queste verifiche, eventuali errori rilevati sono classificati come quantificabili (cioè con un potenziale impatto finanziario) o meno. L´impatto di questi errori viene poi estrapolato per raggiungere un "tasso di errore più probabile", che la Corte dà a ogni singolo capitolo che comprende un gruppo di programmi della politica (ad esempio, la coesione, trasporti ed energia), e per il bilancio nel suo complesso. Se un settore di spesa ha un livello di errore inferiore al 2%, è classificato come esenti da errori rilevanti (vale a dire tutti i pagamenti sono stati effettuati in linea con le norme e requisiti). Se il livello di errore raggiunge o supera il 2% il settore di spesa è classificata come inficiati da errori rilevanti. Evitare gli errori rilevati dalla Corte dei conti europea fanno sì che il denaro è stato perso o sprecato? Assolutamente no. I tassi di errore non può essere ´tradotti´ in una somma persa. Errori nelle procedure non significano progetti non riusciti o fondi sprecati. Nonostante gli errori, il denaro potrebbe essere anche stati spesi in linea con quello che era destinato a. Errori in forma per una gara d´appalto per un progetto di aeroporto non significa che i nuovi impianti devono essere smontati o che sono di scarsa qualità. In secondo luogo, controlli a vari livelli (livello di progetto, nazionale e comunitario) garantire che il denaro dei contribuenti europei è protetta. In effetti, i controlli a più livelli per le spese dell´Ue sono probabilmente molto più stretto di comandi di qualsiasi bilancio nazionale. Se vengono rilevati errori con impatto finanziario, i pagamenti indebiti vengono poi recuperate dal progetto o del paese in difetto, di solito come parte del sistema pluriennale di controlli e audit (programmi dell´Ue sono pluriennali, e lo sono anche i controlli). È una grande parte del bilancio dell´Ue colpiti da frodi? Affatto! La frode è diversa da errori, in quanto si tratta di un inganno intenzionale e dell´azione penale. La frode ammonta solo a circa il 0,2% di tutte le spese e la Commissione ha un molto duro-linea di tolleranza zero per le frodi della politica. Eventuali sospetti di attività fraudolente che coinvolgono i fondi Ue sono segnalati per l´Ufficio europeo per la lotta antifrode (Olaf). Va osservato che la Corte si riferisce solo pochissimi casi all´anno all´Olaf su sospetti di frode su molte centinaia di casi sembra a. Perché non fa la Commissione più controlli per evitare errori? La Commissione verifica l´attuazione dei programmi e dei progetti dell´Unione europea a tutti i livelli. Questo comprende controlli in loco, nonché la revisione delle autorità nazionali. Dato il numero di progetti e programmi che sono co-finanziati dal bilancio comunitario, la Commissione non può controllare tutti i pagamenti che sono state fatte ai beneficiari finali, ad esempio, agricoltori, ricercatori e responsabili di progetto. Inoltre, gli stessi Stati membri sono tenuti a controllare la spesa e per stabilire sistemi di controllo a livello nazionale. Tuttavia, la Commissione rafforzerà ulteriormente i suoi controlli per individuare le aree a rischio e di proseguire le consultazioni con gli Stati membri a conseguire ulteriori miglioramenti nel controllo dei fondi Ue. Non va dimenticato che più controlli costano più soldi e possono causare un aumento degli oneri amministrativi per le autorità nazionali e per i beneficiari finali. La Commissione deve pertanto assicurare un ragionevole rapporto costi-benefici dei controlli. A fare le spese dei controlli più trasparenti, il regolamento finanziario prevede che la Commissione di stimare i costi ei benefici dei sistemi di controllo per tutte le proposte di spesa riviste o nuove. Di conseguenza, le possibilità della Commissione di aumentare le sue attività di controllo sono limitate. In che modo la Commissione risponde di errori che vengono scoperti? Vi è un robusto sistema, a più livelli di controlli e verifiche sul posto per evitare irregolarità nella spesa dell´Ue. Ciò nonostante, gli errori accadono quando le grandi somme sono distribuiti a milioni di destinatari in diversi paesi in tutto il mondo. La Commissione prende una posizione forte sul principio che, quando viene rilevato un errore, il denaro deve essere recuperato. Nel 2013, per esempio, la Commissione ha recuperato o corretta 3400000000 € di importi indebitamente versati. In totale, le rettifiche finanziarie e recuperi per 2009-13 corrispondono al 2,2% del volume medio dei pagamenti in quel periodo. Inoltre, va notato che nei Fondi strutturali, i blocchi della Commissione pagamenti intermedi se i sistemi degli Stati membri non sono considerati allo standard stabilito, ei pagamenti sono anche interrotte e programmi sospesi quando sono identificati gravi carenze. Questo non solo assicura che il bilancio dell´Ue è protetto, ma incentiva anche le autorità nazionali di attuare adeguati miglioramenti strutturali. La Commissione fornisce inoltre supporto e guida per entrambi i beneficiari e le autorità nazionali su come conformarsi alle norme di spesa dell´Ue. La Commissione ha recentemente pubblicato una comunicazione relativa alla tutela del bilancio dell´Unione europea (Com (2014) 618 definitivo), che stabilisce le misure adottate dalla Commissione per tutelare i fondi dell´Unione europea contro la spesa eccessiva o irregolare e la quantificazione del loro impatto a fine 2013. Relazione completa può disponibile sul sito: http://europa.Eu/!fk79cg Come sarà la spesa dell´Ue essere ulteriormente migliorata nel periodo di programmazione 2014-20? Le regole e programmi per l´attuale quadro finanziario (2014-20), ulteriormente ridurre gli errori su tutta la linea, garantendo al contempo una maggiore attenzione alla qualità della spesa. Tra le principali misure sono: Maggiori incentivi per le prestazioni Maggiore attenzione sarà ora messo sulle prestazioni dei programmi e del valore aggiunto dei fondi comunitari offrono ai cittadini e alle imprese sotto i target successivo Mff.clear trasparenti e misurabili sarà impostato, e risultati migliori saranno premiati con ulteriori fondi alla fine del il periodo di programmazione. Semplificazione Norme più semplici sono più facili da rispettare e più facile da controllare. Pertanto, regole, procedure e requisiti di ammissibilità sono stati semplificati con il nuovo quadro finanziario pluriennale. Ad esempio, a partire dal 2014 in poi, norme di ammissibilità sono state armonizzate in tutti i fondi strutturali e di investimento (di sviluppo regionale, Fondo sociale, coesione, sviluppo rurale e pesca). In questo modo ridurre i costi, ridurre le possibilità di errore e aumentare l´efficienza dei controlli. Un maggiore uso delle opzioni di costo semplificate, quali piani di finanziamento e tasso di somme forfettarie, sarà anche ridurre l´onere amministrativo per i beneficiari e le autorità di controllo nazionali. E più elettronica, gestione on-line dei fondi dell´Ue contribuirà a ridurre gli oneri amministrativi e ridurre il numero di errori. Nella ricerca, la semplificazione è stato messo al centro di Horizon 2020. Il principio di "un progetto - un tasso di finanziamento" ridurrà considerevolmente gli oneri amministrativi per i beneficiari rispetto ad oggi. Deterrenti più forti Per la prossima generazione di programmi, ora ci sono misure ancora più severe correttive per proteggere i fondi Ue. Ad esempio, gli Stati membri il rischio di perdere definitivamente i fondi Ue per i programmi se non riescono a individuare le irregolarità e di indirizzo in tempo. E proprio della Commissione di interrompere e sospendere i pagamenti qualora sussistano gravi cattiva gestione è identificato è stato esteso per coprire i pagamenti agricoli a partire dal 2014. È relazione annuale della Corte dei conti rivolta solo alla Commissione europea? No. La relazione annuale della Corte dei conti valuta come le spese effettuate a titolo del bilancio Ue ha seguito le regole amministrative per un determinato anno. Dato che la spesa di circa l´80% di questo bilancio è nell´ambito della gestione concorrente della Commissione e degli Stati membri, le autorità nazionali hanno anche una grande responsabilità nel garantire che i fondi Ue sia adeguatamente gestito, controllato e speso. La Corte sottolinea anche gli Stati membri nell´indicare dove sta il problema o miglioramenti devono essere fatte, e la Commissione europea e il Parlamento europeo hanno esortato gli Stati membri in molte occasioni di seguire queste raccomandazioni e prendere sul serio le loro responsabilità quando si tratta di gestione dei fondi Ue. Come sostenere la Commissione gli Stati membri a migliorare i loro sistemi di controllo nazionali? Nell´ambito del sistema di gestione concorrente spetta agli Stati membri di istituire adeguate strutture di gestione e di controllo al fine di garantire che i fondi siano spesi in modo corretto e di definire regole e procedure chiare per i beneficiari. La Commissione sostiene attivamente le autorità nazionali di adempiere tale obbligo in vari modi, a fornire documenti di orientamento dettagliati e corsi di formazione per la diffusione delle migliori pratiche tra Stati membri o l´organizzazione di seminari di esperti. Per esempio, le azioni su misura piani sono stati recentemente messo in moto nel settore dell´agricoltura, volto a incoraggiare gli Stati membri ad affrontare le cause profonde degli errori. Se le misure non sono prese dalle autorità nazionali, la Commissione può sospendere i pagamenti - un incentivo per lo Stato membro interessato per accelerare l´attuazione dei piani d´azione. Finora i piani d´azione sono stati molto efficaci. Per la politica di coesione, un centro di competenza specializzato è attiva dal 2013, in miglioramento della capacità amministrativa ´degli Stati membri in modo efficiente ed efficace pianificare, attuare e valutare gli investimenti di alta qualità. Lo fa attraverso una serie di attività quali l´orientamento, la formazione, lo sviluppo della conoscenza, il networking e progetti pilota. Il centro di competenza ha già avviato tre iniziative volte a migliorare la capacità amministrativa, gestione degli appalti pubblici e la capacità di audit. Inoltre, il supporto necessario è data agli Stati membri di garantire che tutte le possibilità di semplificazione nell´ambito del nuovo quadro finanziario pluriennale sono considerati attraverso la formazione, l´orientamento sulle opzioni di costo semplificate e gruppi di lavoro tecnici che favoriscono un attivo scambio di buone pratiche. Tali possibilità di attuazione delle misure di semplificazione si riflettono anche l´adozione di accordi di partenariato in base al quale gli Stati membri sono tenuti a dimostrare le azioni necessarie per conseguire una riduzione degli oneri amministrativi e la loro capacità amministrativa. Una nota di orientamento in materia di semplificazione è inoltre in fase di preparazione al fine di assistere gli Stati membri a sfruttare appieno le opportunità di semplificazione notevolmente rafforzata nel nuovo periodo di programmazione. Come si usa la Commissione, la Corte dei conti? Secondo la Commissione, la Corte europea di raccomandazioni del revisore molto sul serio, che li utilizzano per aiutare a identificare le aree in cui potrebbero essere apportati miglioramenti. Nella sua recente relazione speciale n ° 19/2013, la Corte dei conti ha concluso che "la Commissione segue adeguatamente le raccomandazioni della Corte" e "il controllo della Corte di un campione di raccomandazioni ha mostrato che le raccomandazioni attuate dalla Commissione hanno contribuito a migliorare la gestione finanziaria un certo numero di settori del bilancio dell´Ue ". Questo dimostra che la Commissione è stata presa dalla Corte europea dei consigli del revisore molto sul serio, che li utilizzano per aiutare a identificare le aree in cui si potrebbero apportare miglioramenti. Negli ultimi dieci anni, si è registrato un calo significativo tasso di errore globale grazie ai continui sforzi da parte della Commissione di follow-up della Corte e quindi migliorare la gestione finanziaria dei fondi Ue. Basta un´istantanea delle misure adottate negli ultimi anni sono: Semplificazione delle norme in tutti i settori politici. Regole più semplici sono più facili da applicare e facile verificare la conformità, riducendo così il rischio di errori. Introduzione di sanzioni più severe. I pagamenti intermedi sono bloccate se i sistemi degli Stati membri non sono considerati a norma, ei pagamenti sono sospesi o interrotti quando sono identificate gravi carenze. Modernizzazione del sistema contabile della Commissione, in modo che sia oggi uno dei sistemi di contabilità del settore pubblico in tutto il mondo migliori. Il nuovo regolamento finanziario dell´Ue include molte nuove misure per migliorare ulteriormente la gestione e il controllo dei finanziamenti dell´Unione europea, e garantire che i fondi Ue offre il massimo valore per i cittadini riducendo al rosso-nastro al massimo grado possibile. La nuova generazione di programmi per il periodo 2014-2020 prevede opzioni semplificate di costo o regole di ammissibilità in grado di ridurre il rischio di errori, nonché gli indicatori per misurare meglio le prestazioni e il valore aggiunto dei progetti europei. Che ruolo della Corte di bilancio dei conti nella procedura di discarico di bilancio? Il discarico del bilancio è l´approvazione finale dell´esecuzione del bilancio comunitario per un dato anno. E ´concessa dal Parlamento europeo, su raccomandazione degli Stati membri in seno al Consiglio. Il Parlamento utilizza la relazione della Corte dei conti (dichiarazione di affidabilità) come base principale per questa decisione, ma esamina e altre fonti di informazioni, in particolare le relazioni annuali di attività dei direttori generali della Commissione e le comunicazioni della Commissione, quali la comunicazione relativa alla tutela del bilancio dell´Unione europea [1] . Scarico equivale all´approvazione del modo in cui il bilancio dell´Ue è stato attuato in tale esercizio e la chiusura dei conti.  
   
   
PARLAMENTO EUROPEO: MISURARE I RISULTATI DI SPESA DELL´UE, NON SOLO GLI ERRORI DI PAGAMENTO  
 
Strasburgo, 6 novembre 2014 - Conti dell´Ue dovrebbero misurare i risultati dei progetti finanziati dall´Ue, e non solo gli errori di pagamento, ha detto che i deputati il ​​controllo dei bilanci di dibattito la Corte dei conti europea (Cce) relazione annuale sulla spesa dell´Ue nel 2013 il Mercoledì. I dati provenienti da Stati membri su come spendono i fondi Ue sono troppo spesso inaffidabili, hanno aggiunto. La presentazione Eca segna l´inizio della "scarico" esercizio 2013, in cui veterinari Parlamento spendere. Il tasso di errore complessivo nel 2013 è stato del 4,7%, in lieve calo nel 2012. "Irregolarità di pagamento in un progetto di solito sono solo la punta di un iceberg. Molto probabilmente ci sono problemi di fondo nella sua performance come bene", ha detto la signora Ingeborg Grässle (Ppe, De), il deputato incaricato di verificare la spesa in settori per i quali il Commissione europea era responsabile. Anche se il tasso di errore globale stimato è scesa dal 4,8% nel 2012 al 4,7% nel 2013, è ancora ben al di sopra della soglia del 2% in base al quale Eca potrebbe classificare i pagamenti come privo di errori. Mentre la Commissione europea è legalmente responsabile per le spese complessiva, circa l´80% di tutti i finanziamenti Ue è infatti gestita e pagare in loco dagli Stati membri e delle loro autorità. Questa spesa è successivamente rimborsato dalla Ue. Verifica a quanto fondi Ue compra - I deputati hanno sottolineato la necessità di verificare il risultato effettivo di programmi finanziati dall´Ue. "I sistemi sono impostati per garantire il rispetto delle regole, ma abbiamo bisogno di guardare di più a ciò che è effettivamente fatto con i soldi", ha osservato Petri Sarvamaa (Ppe, Fi). Tassi di errore più elevati ancora nella spesa regionale e la fattoria - Le zone più soggette a errori sono ancora la politica regionale (6,9% nel 2013, rispetto al 6,8% nel 2012) e lo sviluppo rurale (6,7% nel 2013, in calo dal 7,9% nel 2012). Entrambe le zone sono gestite dagli Stati membri. Della spesa per lo sviluppo rurale, per il quale il bilancio è stato € 13700000000, maggior parte degli errori erano dovuti a guasti di rispettare i requisiti di ammissibilità, mentre nella politica regionale, con un budget di € 43600000000, ci sono stati gravi errori in materia di appalti pubblici, ha riferito la Corte dei conti. Il tasso di errore nella spesa agricola, per il quale il bilancio è stato di € 45 miliardi di 2013, è stato del 3,6%. Controlli nazionali Better necessari - "Se gli Stati membri avessero fatto quello che dovrebbero avere per evitare che le richieste di rimborso irregolari vengano presentati, il tasso di errore sarebbe stato di gran lunga inferiore in molte aree", ha osservato il presidente della Corte dei conti Vítor Manuel da Silva Caldeira. I deputati hanno inoltre osservato che i dati forniti dagli Stati membri sulla loro spesa è spesso inaffidabile. Sfondo - La presentazione della relazione annuale della Corte dei conti segna il lancio ufficiale della procedura di "scarico", in base al quale il Parlamento valuta se il denaro viene speso correttamente. Gli errori sono errori non intenzionali nella gestione, che non dovrebbero essere equiparati a frode. La procedura 2013 si conclude con una votazione in seduta plenaria nel mese di aprile 2015. I deputati incaricati di valutare la spesa da parte delle varie istituzioni sono i seguenti: Sig.ra Ingeborg Grässle (Ppe, De) - Commissione europea Fondo europeo di sviluppo - la sig.Ra Martina Dlabajová (Alde, Cz) Mr Gilles Pargneaux (S & D, Fr) - Parlamento europeo Signor Ryszard Czarnecki (Ecr, Pl) - Consiglio europeo, del Consiglio, Servizio europeo per l´azione esterna, Corte di giustizia, Corte dei conti, Comitato economico e sociale, Comitato delle regioni, Mediatore europeo, Garante europeo della protezione dei dati, le agenzie Signor Ryszard Czarnecki (Ecr, Pl) e il signor Anders Primdahl Vistisen (Ecr, Dk) - imprese comuni  
   
   
DICHIARAZIONE DELLA COMMISSIONE EUROPEA E DELLA BANCA CENTRALE EUROPEA IN SEGUITO AL PRIMO POST-PROGRAMMA DI SORVEGLIANZA IN MISSIONE IN PORTOGALLO  
 
Bruxelles, 6 novembre, 2014 - Squadre del personale della Commissione europea e la Banca centrale europea (Bce) hanno visitato il Portogallo dal 28 ottobre fino al 4 novembre per condurre una missione prima di sorveglianza post-programma (Pps). Questo è stato coordinato con il primo monitoraggio post-programma (Ppm) la missione del Fmi. Il personale del meccanismo europeo di stabilità anche partecipato alla missione sugli aspetti relativi al suo sistema di allarme rapido. Le condizioni economiche e finanziarie in Portogallo hanno generalmente migliorata dalla fine del programma Ue / Fmi-sostenuto nel mese di giugno. I rendimenti sovrani rimangono bassi, in linea con gli sviluppi negli altri paesi dell´area dell´euro e normale-finanziamento sul mercato si sta a poco a poco restaurati. Tuttavia, la ripresa economica è limitata da alti livelli di indebitamento del settore pubblico e privato e da un ambiente esterno sempre più debole, che evidenzia la necessità di ulteriori guadagni di competitività. Il ritmo del risanamento di bilancio è stata negativamente influenzata da una serie di fattori una tantum, nonostante i buoni risultati dei ricavi. Inoltre, gli sforzi per ridurre il deficit di bilancio strutturale sottostante hanno chiaramente rallentato. I progressi nelle riforme strutturali ha perso slancio, con un ritmo irregolare di attuazione in tutte le politiche. La composizione della crescita dell´economia portoghese si è spostato negli ultimi mesi. Indebolimento della domanda esterna e una serie di fattori temporanei hanno pesato sulla performance delle esportazioni nel primo semestre dell´anno e hanno portato ad una notevole riduzione del contributo del lato esterno. Allo stesso tempo, la domanda interna - e più in particolare i consumi privati ​​- si è rafforzata, sostenuta da una forte performance del mercato del lavoro. La crescita economica nel 2014 e nel 2015 dovrebbe essere leggermente al di sotto delle attuali proiezioni del governo. I rischi per le prospettive economiche a breve termine sono al ribasso e sono, in particolare, in relazione alla incertezza nell´ambiente esterno. Il governo prevede un disavanzo nominale di bilancio del 4,8% del Pil nel 2014 (in attesa della valutazione statistica del Banco Espírito Santo (Bes) Funzionamento risoluzione), che include l´1,1% del Pil fattori una tantum a incremento del disavanzo, che non pregiudica la posizione di bilancio nel 2015. Il 15 ottobre, il governo ha presentato il suo progetto di bilancio per il 2015 che prevede un disavanzo nominale del 2,7%. Questo obiettivo è superiore al 2,5% del Pil richiesto nel quadro della procedura per i disavanzi eccessivi (Pde) e impegnati a titolo del programma. La missione prevede un disavanzo nominale di bilancio del 3,3% del Pil per il 2015 sulla base, tra l´altro, su ipotesi meno ottimistiche sul l´impatto sul bilancio degli sviluppi macroeconomici e delle misure di risanamento. Nel frattempo, l´adeguamento del disavanzo strutturale di fondo è anche probabile cadere notevolmente al di sotto di quanto richiesto nel quadro della Pde, che riflette uno sforzo di risanamento dissolvenza. Il rapporto debito-Pil, che si attesta a 128% alla fine del 2013, dovrebbe essere inferiore entro la fine di quest´anno e continuare su un percorso discendente successivamente, se supportato dalla sufficientemente elevati avanzi primari di bilancio e Pil nominale la crescita. Il settore bancario portoghese continua a ridurre la leva finanziaria in mezzo a migliorare le condizioni di liquidità. I risultati della valutazione globale della Bce hanno in generale confermato la solvibilità del settore, nonostante la recente risoluzione del Bes. Eppure, guardando al futuro è importante che l´opportunità offerta dalla valutazione globale di rafforzare ulteriormente la solidità del sistema bancario nel suo complesso è grippato. Mentre la maggior parte delle banche proiettano ancora perdite nel 2014, misure di risparmio stanno cominciando a produrre risultati positivi. Tuttavia, la redditività futura resta difficile, anche alla luce del quadro macroeconomico nazionale. La missione ha espresso la preoccupazione che il ritmo delle riforme strutturali sembra essere diminuito considerevolmente dalla fine del programma, in alcuni casi di retromarcia risultati conseguiti in passato. In particolare, mentre resta da vedere se recenti misure politiche in materia di contrattazione salariale collettiva potrebbe a conti fatti contribuire ad un migliore allineamento dei salari agli sviluppi della produttività, la decisione di aumentare il salario minimo potrebbe fare la transizione nel mondo del lavoro per i più vulnerabili ancora di più difficile. Inoltre, gli sforzi per ridurre le rendite eccessive nelle industrie di rete, in particolare nei settori dell´energia, devono essere intensificati. La missione ha ricordato l´importanza di aumentare la flessibilità e la competitività dell´economia portoghese per sostenere l´ancora nascente ripresa economica. Essa ha quindi esortato il governo a mantenere un ambizioso programma di riforme per il futuro. Vi è anche una necessità di monitorare in modo più sistematico e valutare l´impatto delle riforme. Condizioni di finanziamento per il Portogallo sono ulteriormente migliorate dalla fine del programma, tra l´ottimismo degli investitori generalizzata e una continua ricerca di rendimenti. Recenti episodi di volatilità dei mercati finanziari sono, tuttavia, ricordare che la gestione di elevati livelli di debito sovrano rimane una sfida per il governo. La missione desidera ringraziare le autorità portoghesi e il Fondo monetario internazionale per le loro discussioni costruttive e aperte. La prossima missione Pps si terrà nella primavera del 2015.  
   
   
DISCORSO DI APERTURA ALLA "PRIMAVERA AVANTI PER LE DONNE" CONFERENZA DI MARTIN SCHULZ, PRESIDENTE DEL PARLAMENTO EUROPEO  
 
Bruxelles, 6 novembre 2014 - Gentile Signora Phumzile Mlambo-ngucka, delle Nazioni Unite Sotto-segretario Generale e Direttore Esecutivo di Un Women, Gentile Signora Iratxe Garcia Perez, presidente della commissione per i diritti della donna e l´uguaglianza di genere, Caro Stavros Lambrinidis, speciale dell´Ue Alto rappresentante per i diritti umani, Egregio Sig. Michael A. Köhler, Direttore di vicinato della Commissione europea, Cari colleghi, Signore e Signori, Qualche giorno fa, ho appreso da un rapporto pubblicato dal World Economic Forum che ci vorranno 81 anni fino a quando gli uomini e le donne saranno veramente uguali. 81 anni - questo significa solo nipote mie figlie nascerà in un mondo in cui le donne hanno gli stessi diritti e opportunità degli uomini! E stiamo davvero parlando di cose che ogni essere umano dovrebbe essere in grado di dare per scontato: circa l´accesso alle cure sanitarie e all´istruzione, pari opportunità e parità di retribuzione sul posto di lavoro, e sulla partecipazione politica. Come avviamento Donne globale delle Nazioni Unite Ambasciatore, Emma Watson ci ha ricordato nel suo notevole discorso sulla parità di genere ei diritti delle donne, "Nessun paese al mondo può ancora dire di aver raggiunto la parità di genere. Questi diritti ritengo diritti umani". Sono pienamente d´accordo con lei. Abbiamo ancora una lunga strada da percorrere. Pertanto, ringrazio di cuore i "Diritti della donna e uguaglianza di genere Commissione" per ospitare questa importante sessione. In effetti, la conferenza di oggi è un´ottima occasione per celebrare il 30 ° anniversario del Comitato. Onorevoli ospiti, è un grande onore per me darvi il benvenuto oggi al Parlamento europeo. In particolare vorrei dare il benvenuto signora Mlambo-ngucka, campione di lunga data di giustizia sociale e diritti delle donne se stessa, e grazie per il lavoro formidabile Un Women sta facendo sotto la sua guida. Un Women ha fatto progressi lodevole sulla leadership delle donne, la partecipazione politica e la responsabilizzazione economica, ma anche nella lotta contro la violenza contro le ragazze e le donne. Come donne delle Nazioni Unite ci tiene ricorda: le donne ei bambini costituiscono il maggior numero di rifugiati. E in questi giorni si assiste troppe guerre combattuta e conflitti violenti filatura fuori controllo. Uniti sono al collasso e civili sono in fuga dalle più terribili atrocità. Sì, le donne ei bambini sono quelli che troppo spesso soffrono di più. In alcuni conflitti è più pericoloso essere una donna che un soldato. Questo è il motivo per cui sono particolarmente orgoglioso che il Parlamento europeo ha scelto come vincitore del Premio Sakharov di quest´anno il dottor Denis Mukwege dal Congo. Egli è in piedi in su per i diritti delle donne e aiutare le vittime più dimenticate della guerra, vittime di violenza sessuale, i sopravvissuti che devono affrontare gravi lesioni, danni emotivi e psicologici e l´esclusione sociale spesso. Mi auguro che riusciremo a sensibilizzare l´opinione che lo stupro è sempre più utilizzato come arma di guerra. Una pratica orrenda dobbiamo fare tutto il possibile per sradicare. Signore e signori, il Parlamento europeo ospita questa conferenza perché vogliamo riunire i parlamentari dei paesi arabi ed europei. Tutti voi provengono da paesi diversi, hanno diverse provenienze ed esperienze diverse. Credo che sarà estremamente utile e interessante da imparare dalle reciproche esperienze e di lavorare insieme verso l´obiettivo comune di raggiungere la piena eguaglianza. Quali sono le sfide e le opportunità che i parlamentari attualmente versano? Come possono le questioni di genere essere integrate nella legislazione? Come si può racchiudere forze attraverso le linee di partito? Come entrare in contatto con la società civile e con i media, compresi i social media? Queste ed altre domande potrete discutere nei prossimi giorni. Noi tutti vogliamo che i nostri figlie abbiano le stesse opportunità e diritti i nostri figli hanno. Un passo decisivo verso la realizzazione obiettivo della parità di genere nella società è quello di raggiungere la parità di genere in politica - e di realizzare la pari rappresentanza nel nostri parlamenti. La rappresentanza delle donne nel Parlamento europeo è costantemente aumentato dalle prime elezioni a suffragio universale nel 1979: Si è raddoppiato dal 16 per cento al 35 per cento nel 2014. Ritengo che questo sia un processo irreversibile che si terrà in molti Parlamenti del mondo. La domanda è: come accelerare questo processo e come utilizzare al meglio questa maggiore partecipazione per migliorare anche i diritti delle donne al di fuori dell´arena politica. Nel prossimo anno numerose conferenze importanti riguarderanno gli stessi argomenti come fa questo. Uno dei più importanti sarà la sessione cinquantanovesimo della Commissione sulla condizione delle donne, che si terrà presso la sede delle Nazioni Unite a New York nel marzo 2015. Questa sessione si concentrerà sulla dichiarazione di Pechino e la Piattaforma d´azione ed evidenziare le sfide attuali per la parità di genere e l´empowerment delle donne. In questo contesto, credo che la nostra conferenza è un buon esempio di come le istituzioni parlamentari possono cooperare per lo scambio di buone pratiche ed esperienze attraverso il dialogo politico. Signore e signori, Uno dei privilegi del mio lavoro è che mi capita di incontrare molte persone interessanti. Negli ultimi anni ho incontrato molte donne ispiratrici. Tra di loro Shirin Ebadi che è venuto al Parlamento europeo nel 2012 per ricevere il premio Sakharov per la sua amica Nasrin Sotoudeh, che a quel tempo in carcere per difendere le persone arrestate in del 2009 proteste di massa in Iran. L´anno prima, due difensori dei diritti umani di spicco, la sig.Ra Asmaa Mahfooz dall´Egitto e Razan Zaitouneh dalla Siria. Sono stati premiati il ​​premio Sacharov. Essi rappresentano la generazione di giovani donne coinvolte nelle "rivoluzioni arabe". Queste giovani donne coraggiose uscirono in strada per difendere la libertà e la democrazia. Essi bloggato e twittato per sentire la loro voce. Hanno mostrato al mondo che le donne svolgono un ruolo chiave nello sviluppo democratico dei loro paesi. E io non dimenticherò mai Malala Yousafzai dal Pakistan, che l´anno scorso ci ha detto in uno dei migliori discorsi che ho ascoltato tutti in questa casa: "Non c´è violenza, ma c´è ancora speranza [...] Non c´è... Libertà, ma ancora c´è speranza. [...] E lo sai perché? (...) c´è speranza, perché siamo tutti qui, insieme (...) per uscire da questo pantano di questi problemi, ( ...) noi siamo qui per agire. " E ´nostro dovere sostenere queste giovani donne nella loro lotta per la libertà e la dignità. E se ascolto a queste donne coraggiose, e vedere il loro entusiasmo e la loro forza, io non temo il futuro. So che mia figlia e mia nipote vivrà in un mondo che saranno più uguali, e un posto migliore. Grazie per l´attenzione. Si una conferenza molto fruttuoso auguro.  
   
   
LEGGE STABILITÀ, MARONI: SIAMO PRONTI A REAGIRE  
 
Milano, 6 novembre 2014 - "Non sono per niente soddisfatto, ieri abbiamo avuto l´audizione alle Commissioni Bilancio del Parlamento, dove il presidente Chiamparino ha ribadito la linea delle Regioni: noi non siamo contro i tagli, ma bisogna distinguere da Regione a Regione". Lo ha ribadito il governatore della Lombardia Roberto Maroni, parlando della Legge di Stabilità con i giornalisti, a margine dell´incontro con il presidente del Consiglio di Stato del Canton Ticino. Premiare Virtuosi - Maroni ha ricordato che la Lombardia "è una Regione iper-virtuosa", evidenziando come qui il costo per la sanità "sia il più basso d´Italia". "Se si chiede di tagliare chi spreca - ha osservato - bene. Se invece si chiede di tagliare alla Lombardia, che è la Regione che spende meno e che spende meglio, vuole dire far chiudere degli ospedali". Premier Mantenga Impegni - "Mi aspetto - ha detto ancora Maroni - che Matteo Renzi dia attuazione al suo impegno di applicare i costi standard. Se lo farà, bene, se non lo farà, le conseguenze ricadranno sui cittadini". Pronti A Reagire - Il governatore ha osservato come "sia stato aperto un Tavolo di confronto con il Governo, che tornerà a riunirsi già la prossima settimana". Non vedo, ha aggiunto, "grandi aperture". "Temo - ha annunciato - che saremo costretti a reagire. La Regione Lombardia è pronta a farlo come si conviene, anche attraverso forme di protesta fiscale. Non è giusto che le Regioni virtuose vengano penalizzate. Lunedì faremo un incontro con tutti i parlamentari lombardi per sensibilizzarli su questo tema". "Spero - ha concluso - che, per una volta, si costituisca un fronte unito per una causa comune. Che non è quella del governatore, ma quella della Regione Lombardia e dei suoi cittadini".  
   
   
LOMBARDIA-CANTON TICINO, MARONI: IMPORTANTE CONFRONTO PER BUONI RAPPORTI  
 
Milano, 6 novembre 2014 - "L´incontro con l´autorità cantonale ticinese è importante per diversi temi, a cominciare dal rapporto tra la Lombardia e il Canton Ticino, con cui siamo amici. Discutiamo perché è interesse di entrambi avere ottime relazioni e avere un´ottima collaborazione tra le due Regioni. I prossimi 1 e 2 dicembre ospiteremo proprio qui, a Palazzo Lombardia, la riunione di tutti i presidenti delle 48 Regioni che costituiranno la Macroregione delle Alpi, per cui il nostro destino è quello di essere amici e collaborare". Lo ha spiegato il presidente della Regione Lombardia Roberto Maroni, rispondendo alle domande dei giornalisti prima di partecipare - insieme all´assessore regionale alle Infrastrutture e Mobilità Alberto Cavalli e al sottosegretario di Regione Lombardia ai Rapporti Istituzioni regionali, Attuazione del Programma, Politiche per la Montagna, Programmazione negoziata, Macroregione delle Alpi e Quattro motori per l´Europa Ugo Parolo - all´incontro con il presidente del Consiglio di Stato del Canton Ticino Manuele Bertoli e con il delegato del Canton Ticino per i Rapporti Transfrontalieri e Internazionali Francesco Quattrini. "In questo incontro - ha proseguito Maroni - avremo tanti temi da affrontare come Expo, come i fondi europei, con il rischio di perdere un finanziamento cospicuo di oltre 100 milioni di euro, perché occorre un maggiore contributo del Governo federale svizzero e, ovviamente, noi non vogliamo perdere questi contributi, e come i frontalieri, su cui ci sono delle criticità che vogliamo affrontare come Lombardia nell´interesse dei cittadini lombardi che lavorano in Svizzera e come Canton Ticino nell´interesse dei lavoratori del Cantone. Dobbiamo trovare il giusto equilibrio, per cui su questo e su altri temi costituiremo un tavolo tecnico, perché questo è il metodo giusto".  
   
   
FVG, FINANZE: SERRACCHIANI, RIVISTI A NOSTRO FAVORE RAPPORTI CON GOVERNO  
 
 Trieste, 6 novembre 2014 - "L´accordo che abbiamo sottoscritto con Palazzo Chigi sui rapporti finanziari Stato-regione è stato accolto in maniera assolutamente positiva dalle organizzazioni sindacali e dalle associazioni economiche di categoria". Lo ha detto la presidente della Regione, Debora Serrachiani, al termine del tavolo di concertazione convocato ieri a Trieste per illustrare i contenuti del Protocollo d´intesa firmato nei giorni scorsi con il ministro dell´Economia e delle Finanze, Pier Carlo Padoan, con il quale si supera il precedente Protocollo Tondo-tremonti. "Abbiamo sottolineato - ha detto la presidente - che con il nuovo Protocollo si toglie ogni riferimento al Federalismo fiscale: è cambiato nella sostanza l´oggetto dell´intesa. Il contributo del Friuli Venezia Giulia al risanamento del debito pubblico non si aggiungerà perciò più, d´ora in poi, a quello per il Federalismo, non ci saranno sovrapposizioni. Importante è anche il fatto che il nuovo accordo ha una scadenza, il 2017, e questo ci permetterà per tempo di rinegoziarlo". Nel corso dell´incontro, l´assessore alle Finanze, Francesco Peroni, ha avuto modo di illustrare le cifre dell´accordo, che consentirà di "mitigare l´impatto della partecipazione della Regione al risanamento del debito pubblico". Tre le voci principali contenute nel Protocollo, e "tutte a nostro favore", ha ricordato Peroni: una riduzione di 350 milioni del contributo dovuto dalla Regione allo Stato da qui al 2017; maggiori spazi finanziari di 80 milioni all´anno a partire da quest´anno (quindi 320 milioni in tutto fino al 2017); infine, il riconoscimento di partite pregresse per 155 milioni. In totale l´accordo vale perciò 825 milioni. "L´accordo è particolarmente importante - ha aggiunto la presidente Serracchiani - in vista della predisposizione della legge Finanziaria regionale per il 2015". "Voglio anche ricordare - ha proseguito la presidente - che abbiamo ottenuto, esercitando in questo modo fino in fondo la nostra Specialità, una proroga di un anno dell´entrata in vigore in Friuli Venezia Giulia delle nuove regole sulla armonizzazione dei bilanci pubblici, spostandola al primo gennaio 2016. Questo ci permetterà un accompagnamento graduale verso il nuovo sistema e quindi di impostare con più calma e meglio le nostre azioni".  
   
   
MILANO: PARTECIPAZIONE PUBBLICA PER LO STATUTO DELLA CITTÀ METROPOLITANA  
 
Milano, 6 novembre 2014 – E’ in via di predisposizione lo statuto della Città Metropolitana di Milano. Il Consiglio metropolitano di Milano ha istituito un’apposita commissione con il compito di scrivere il testo dello Statuto del nuovo Ente. A tale scopo è stata aperta una fase di raccolta di documenti e proposte scritte provenienti da istituzioni pubbliche, associazioni, organizzazioni e singoli cittadine e cittadini. I contributi potranno essere inviati entro il 10 novembre 2014 alle ore 9:00 all’indirizzo e-mail: Supporto.organiistituzionali@provincia.milano.it  Il testo elaborato dalle Commissioni sarà poi discusso e adottato da tutto il Consiglio e portato all’approvazione definitiva entro il 31 dicembre 2014 dai Sindaci riuniti nell’ambito della Conferenza metropolitana.  
   
   
TRENTINO ALTO ADIGE: APPROVATI DALLA GIUNTA REGIONALE FINANZIARIA E BILANCIO DI PREVISIONE 2015  
 
 Trento, 6 novembre 2014 -Pareggia sulla cifra di 521 milioni il bilancio di previsione 2015 della Regione autonoma Trentino-alto Adige/südtirol, approvato oggi dalla Giunta regionale su proposta del presidente Ugo Rossi. Aumentano le entrate extratributarie in conseguenza dei rimborsi, quantificati in 29 milioni, previsti dalla legge regionale dello scorso luglio sul regime previdenziale dei consiglieri. Confermati gli impegni nel campo del welfare: l’assegno regionale al nucleo familiare, il sostegno contributivo previdenziale alle persone che interrompono l’attività lavorativa per esigenze di cura o perché inquadrate con contratti atipici e l’indennità regionale erogata a favore di coloro che hanno perso il lavoro a causa della crisi. Potenziato con ulteriori 500 mila euro il capitolo di spesa dell’integrazione europea, per sostenere le attività delle scuole legate all’apprendimento linguistico all’estero. Nella legge finanziaria viene confermato il blocco della contrattazione collettiva e la sospensione dei trattamenti economici conseguenti alla progressione economica dei dipendenti regionali, fatte salve eventuali diverse disposizioni statali. Nel solco di una linea di rigore e di risparmio dovuta alla necessità di partecipare al risanamento della finanza pubblica, ma confermando, tuttavia, gli impegni assunti nel campo del welfare, a sostegno delle famiglie, la Giunta regionale, riunita oggi a Trento, ha approvato la finanziaria e il bilancio di previsione 2015 che passano ora all’esame del Consiglio regionale. Il bilancio pareggia sulla cifra di 521.723.600. Le entrate sono pari ad euro 461.802.000 a cui si aggiungono 59.921.600 euro che derivano da avanzo di esercizi precedenti. Le entrate extratributarie sono in aumento e raggiungono la cifra di 60.070.000 di euro, che comprende anche 29 milioni relativi ai previsti rimborsi che consiglieri ed ex consiglieri dovranno effettuare in relazione alla nuova normativa sul trattamento economico e sul regime previdenziale che il Consiglio regionale ha approvato lo scorso luglio e che saranno dirottati sul fondo regionale per il sostegno della famiglia e dell’occupazione, previsto dalla stessa normativa. La maggior parte delle risorse del bilancio regionale sono destinate alle politiche sociali e alla previdenza, in accordo con le Province autonome di Trento e Bolzano. Tali risorse sono contenute nel fondo per le funzioni delegate alle Province autonome che ammonta ad oltre 291 milioni di euro. Fra gli interventi più significativi vi sono quelli previsti dal “Pacchetto Famiglia” come l’assegno al nucleo familiare, già a partire dal primo figlio. Vi è poi il sostegno contributivo previdenziale alle persone che interrompono l’attività lavorativa per esigenze di cura o perché inquadrate con contratti atipici ed il pacchetto di misure “anticrisi”, che prevede un’indennità regionale, anche ad integrazione di eventuali indennità statali, a favore di coloro che hanno perso il lavoro o sono sospesi dallo stesso a causa del protrarsi della crisi economica. Fra i numerosi interventi previsti dal "Pacchetto Famiglia" anche il sostegno alla contribuzione previdenziale obbligatoria dei coltivatori diretti che operano in condizioni di particolare difficoltà. E’ stato inoltre potenziato, con ulteriori 500 mila euro, il capitolo relativo all’integrazione europea, al fine di sostenere con maggiori risorse le iniziative proposte dalle scuole nel campo dell’apprendimento delle lingue che si concretizzano in particolare nell’organizzazione di corsi di lingua all’estero. Con il bilancio, la Giunta ha approvato anche il disegno di legge sulla finanziaria, nel quale sono confermate alcune misure di contenimento della spesa del personale, fatte salve eventuali diverse disposizioni statali. Fra queste, il blocco della contrattazione collettiva per l’aggiornamento delle retribuzioni e la sospensione dei trattamenti economici conseguenti alla progressione economica dei dipendenti regionali.  
   
   
DAT PAVIA: 554.000 EURO PER CITTÀ PIÙ FRUIBILE  
 
Pavia, 6 novembre 2014 - "Il progetto del Distretto dell´attrattività del Comune di Pavia, su cui investiamo 554.000 euro (di cui 277.000 a carico di Regione, il resto di Comune e partner privati), mette in campo molte iniziative, tutte integrate tra loro, che renderanno la città ancora più attraente e fruibile per i turisti". Lo ha detto l´assessore al Commercio, Turismo e Terziario di Regione Lombardia Mauro Parolini, intervenendo alla conferenza stampa di presentazione del Distretto dell´attrattività ´Pavialcentro´, a Pavia. Autorità Del Territorio - Insieme all´assessore Parolini, per competenza territoriale, anche il collega Mario Melazzini, assessore alle Attività produttive, Ricerca e Innovazione, il sindaco di Pavia Massimo Depaoli e il presidente della Provincia Daniele Bosone. Distretti - "Con i Distretti dell´attrattività - ha spiegato l´assessore Parolini - la Regione sta perseguendo un obiettivo preciso: mettere insieme le risorse artistiche, culturali e ambientali della Lombardia con il turismo e il commercio. Favorire, quindi, lo sviluppo turistico e portare nuovi clienti alle attività commerciali, gravemente colpite dalla crisi". 1 8 Interventi - "I 18 interventi previsti per la realizzazione del progetto ´Pavialcentro´ - ha aggiunto Parolini - hanno centrato l´obiettivo di Regione Lombardia, in particolar modo perché coinvolgono tutti i principali soggetti pubblici e privati". "Se si vuole dare più incisività alle azioni di rilancio dei territori, - ha concluso - l´unica strada percorribile è fare rete con le associazioni e le realtà economiche presenti in quei territori". Far Conoscere Per Rilanciare - "Lo strumento dei Distretti dell´attrattività - ha detto l´assessore Mario Melazzini - ha permesso di far conoscere ciò che c´è di bello nei nostri territori e consentire, attraverso questa conoscenza, al loro rilancio. Pavia è una città molto bella, non solo dal punto di vista estetico, ma soprattutto per quel senso di appartenenza che hanno i suoi abitanti, che, quotidianamente, si mettono in gioco per aiutarla a uscire dal periodo di grande difficoltà che attraversa".  
   
   
AREE INTERNE DEL PICENO, IL PRESIDENTE SPACCA NE PARLA A MONTALTO DELLE MARCHE.  
 
Ancona, 6 novembre 2014 - “Non esistono ostacoli all’inserimento dell’entroterra piceno tra le aree interne che possono accedere alle risorse del Ministero dello Sviluppo economico. Neanche l’appartenenza dei Comuni a due diverse province, Ascoli e Fermo, rappresenta un problema. E’ però fondamentale presentare, tutti insieme gli enti interessati, progetti concreti, in grado di rispondere ad una rigorosa analisi di sostenibilità finanziaria. Se si riuscirà a passare dalla narrazione a una forte progettualità, se si dimostrerà un buon livello di coesione tra Comuni, anche il Mise, arbitro unico, si convincerà. Da parte sua la Regione sosterrà con decisione gli enti interessati affinché rientrino nei parametri fissati dal Ministero e possano candidarsi a sottoscrivere l’Accordo di Programma”. Così il presidente della Regione Marche, Gian Mario Spacca, partecipando a Montalto delle Marche all’incontro “Aree interne. Opportunità e crescita per il territorio”. Al convegno, accanto a Spacca, sono intervenuti tra gli altri il sindaco di Montalto, Raffaele Tassotti, la presidente dell’Unione montana del Tronto, Maria Anna Perotti e il presidente dell’Unione montana dei Sibillini, Cesare Milani. Le due Unioni montane hanno illustrato nel corso della serata il lavoro di analisi delle criticità e di individuazione dei punti di forza dell’entroterra piceno, realizzato nel corso della fase di confronto. “Gli enti di questo territorio – ha aggiunto Spacca – hanno imboccato la strada giusta. Lo studio realizzato individua perfettamente le esigenze non solo del Mise ma anche dell’Europa. Ora occorre un sostegno al percorso della progettazione vera e propria”. Non solo Strategia nazionale di rilancio delle aree interne, però. Spacca ha voluto sottolineare che l’entroterra del Piceno potrà beneficiare, come le altre zone appenniniche, dei 7 milioni di euro, su base regionale, previsti dalla Programmazione 2014/2020 dei fondi europei destinati alla coesione sociale e allo sviluppo, in attesa delle altre risorse Ue riservate alle misure agricole. “Non ci sono solo i 3 milioni di euro messi a disposizione dal Ministero dello Sviluppo economico per le aree interne – ha sottolineato – Oggi ci giochiamo qualcosa di molto più importante: il miliardo di euro per le Marche della Programmazione europea 2014-2020, i fondi a gestione diretta dei programmi europei con canali di accesso privilegiato grazie all’appartenenza alla Macroregione e l’opportunità di accedere ai 300 miliardi del Piano Junker. Le risorse, dunque, non mancano. Quello che serve adesso è rafforzare la capacity building, lo sviluppo del capitale umano in grado di elaborare progetti concreti e fattibili. L’area appenninica picena ha dalla sua un’attrattività turistica e culturale dalle straordinarie potenzialità, ambiente e paesaggi carichi di opportunità, l’eccellenza agricola, enogastronomica, alimentare e forestale, e infine la possibilità di promuovere tali ricchezze attraverso il web grazie al potenziamento delle infrastrutture immateriali. Farne un’economia in grado di attrarre nuova domanda, attraverso i giusti progetti, è l’obiettivo concreto dei prossimi anni”.  
   
   
PROVINCE:LA REGIONE LAVORA ALLA RIFORMA D´ALFONSO, 12 DISTRETTI E RUOLI PER L´AQUILA E PESCARA  
 
Pescara, 6 novembre 2014 - Entro il 31 dicembre dovranno essere adottate le iniziative legislative per dare un nuovo assetto istituzionale alle Province, così come prevede la riforma Delrio n.56 del 7 aprile 2014. Per lo scopo, stamattina, il presidente della Giunta regionale, Luciano D´alfonso, ha insediato "l´Osservatorio regionale per la riforma delle Province", istituito con decreto del Presidente della Giunta regionale, n.71 del 26.09.2014. L´osservatorio si compone di un livello politico, che raccoglie oltre alla Regione, i Presidenti delle Province, dell´Anci e dell´Upa, e di un livello tecnico di supporto. "L´osservatorio che insediamo oggi - ha detto in apertura dei lavori D´alfonso - ha la competenza di assestare la profonda evoluzione che ha conosciuto l´Italia sul piano dell´architettura istituzionale". Il Presidente ha delineato una sua idea di articolazione dei poteri, chiarendo subito di censurare qualunque "compitino burocratico". Ecco D´alfonso:"c´è bisogno di un alto tasso di progettualità, con un Ente regionale che dialoghi alla pari con le altre Istituzioni, in un dialogo competitivo, volto a cercare idee". Oltre a definire puntualmente il ruolo delle Province, nella loro nuova veste di "Vasta area" e, quindi, a distinguere tra funzioni fondamentali (viabilità, trasporti, istruzione) e funzioni diverse (tutte quelle da disciplinare), il Presidente non ha nascosto di immaginare, oltra ai quattro capoluoghi di Regione, almeno 12 distretti intermedi. D´alfonso ha poi aggiunto di voler recuperare "quel progetto culturale della Grande Pescara" e nel contempo di voler assegnare all´Aquila il riconoscimento di città capoluogo. "Un territorio come l´Abruzzo, fatto di un pullulare di intuizioni urbane che sono i municipi, richiede un assetto che deve tendere all´aggregazione successiva", ha concluso.  
   
   
RIORDINO DEGLI ENTI LOCALI: LA REGIONE SARDEGNA APRE AL CONFRONTO CON LE ISTITUZIONI COINVOLTE  
 
Cagliari, 6 Novembre 2014 - L´assessore degli Enti locali e Urbanistica, Cristiano Erriu, ha parlato, con i presenti alla Conferenza permanente Regioni - Enti locali, della definizione dei criteri per la ripartizione delle risorse a favore delle Province e del trasferimento del personale di Province e rispettive società in house. "Abbiamo cercato di condividere un parere sullo schema del protocollo d´intesa – ha spiegato l´assessore Erriu - per il monitoraggio e la qualificazione delle funzioni del personale coinvolto, per individuare quale sia l´approdo finale dei lavoratori di questi enti che, sottolineo ancora una volta, non rischiano nulla dal punto di vista lavorativo. Mi pare un ottimo avvio del ragionamento condiviso sulla Riforma degli Enti locali, nel quale coinvolgeremo per osservazioni e integrazioni tutte le parti, comprese le organizzazioni sindacali". Alla riunione erano presenti Piersandro Scano Presidente regionale dell´Anci, l´Ups, Salvatore Sanna Presidente Aiccre Sardegna, Rodolfo Cancedda per l´Asel, il sindaco di Oristano Guido Tendas, Alessandra Giudici Presidente della Provincia di Sassari, il vice sindaco di Cagliari Luisanna Marras, il sindaco di Sestu Aldo Pili e di Orani Franco Pinna. "Durante la riunione - ha proseguito l´assessore Erriu- si è convenuti sulla necessità di supportare i processi di mobilità tra Enti per favorire i percorsi di riqualificazione professionale dei lavoratori, garantire la continuità del lavoro del personale interessato al riordino con l´applicazione delle norme contrattuali vigenti e la salvaguardia dei livelli occupazionali. Ci sarà inoltre il monitoraggio dei lavoratori precari e della situazione del personale delle società in house degli enti coinvolti nel processo di riforma". Ripartizione risorse per le Province. Per ciò che concerne la ripartizione di 5 milioni di euro stanziati dalla legge regionale 24 ottobre 2014, n°19 per le Province, la conferenza permanente ha individuato dei criteri oggettivi per affrontare le attuali criticità finanziarie che vivono le amministrazioni provinciali. "Le risorse – spiegato l´assessore Erriu- saranno destinate per mantenere il livello qualitativo dei servizi gestiti dalle società in house e ad affrontare gli squilibri di bilancio sopportati dalle Province. Le priorità sono il funzionamento degli edifici scolastici, la manutenzione delle strade, la sicurezza e prevenzione ambientale (derattizzazione, prevenzione e lotta insetti, prevenzione danni e malattie), e il trasporto e l´assistenza dei disabili".  
   
   
TORINO: LA CASSA DEPOSITI E PRESTITI PROPONE AGLI ENTI LOCALI LA RINEGOZIAZIONE DEI MUTUI: UN APPLICATIVO ON LINE PER L’ADESIONE  
 
Torino, 5 novembre 2014 - E’ approdata ieri in Piemonte “Cdp inTour”, una iniziativa che prevede una serie di incontri sul territorio organizzati dalla Cassa Depositi e Prestiti per offrire un’opportunità di formazione ed informazione sulle attività e sui nuovi strumenti a supporto delle scelte di gestione finanziaria degli Enti Locali. A Torino l’incontro si è tenuto nella sede di corso Inghilterra 7 della Provincia. Nel corso dei lavori i relatori della Cassa Depositi e Prestiti hanno illustrato agli amministratori locali la Proposta 2014 di rinegoziazione dei prestiti e le novità in materia di debiti della pubblica amministrazione. E’ stata dedicata una particolare attenzione alle procedure per la gestione dei finanziamenti e al progetto del portale www.Patrimoniopubblicoitalia.it  per la valorizzazione dei patrimoni immobiliari. Il portale mette a disposizione una serie di strumenti predisposti per gli Enti Locali e accessibili tramite appositi applicativi online. Ad aprire i lavori è stato il Vice-presidente della Provincia di Torino Alberto Avetta, il quale ha sottolineato come la Cassa Depositi e Prestiti sia da sempre un interlocutore importante per i Comuni e per le Province che debbono finanziare i loro investimenti. Lo è tanto più, ha ricordato Avetta, in una fase in cui il ruolo dei Comuni sta diventando sempre più delicato ed importante nei territori in cui le Province stanno passando il testimone amministrativo alle Città Metropolitane, che nascono per rendere sistematica la gestione sovracomunale dei servizi pubblici. Scendendo nel dettaglio, Gianluca Manca, funzionario responsabile delle Relazioni e Sviluppo Commerciale di Cdp spa, ha illustrato l’offerta di rinegoziazione dei mutui, che entro il 28 novembre consentirà agli Enti locali di allungare o ridurre la durata finale dei prestiti ottenuti dalla Cassa che fossero in ammortamento alla data del 1° luglio 2014. Il debito residuo deve essere uguale o maggiore a 10.000 Euro e sono esclusi i mutui già rinegoziati. Per tutti i mutui rinegoziati nelle prossime settimane l’Ente locale pagherà entro il 31 dicembre solo la quota interesse del piano di ammortamento vigente prima della rimodulazione. I mutui rinegoziabili devono avere una scadenza residua di almeno cinque anni. Il tasso di interesse del mutuo rinegoziato potrà aumentare o diminuire a seconda dei casi. Le condizioni di rimodulazione si potranno scegliere con una procedura on line. L’avanzo derivante dall’eventuale risparmio per effetto della rinegoziazione non potrà comunque andare a finanziare la spesa corrente: dovrà essere destinato ad investimenti o all’estinzione anticipata di altri mutui. Sul sito della Cassa Depositi e Prestiti è disponibile l’applicativo che consente ad ogni Ente locale di conoscere nel dettaglio la propria situazione debitoria, vedersi formulata dai funzionari della Cassa l’offerta di rinegoziazione, effettuare simulazioni sugli effetti dell’operazione ed esprimere l’adesione all’offerta entro il 24 novembre. La documentazione per l’adesione all’offerta di rinegoziazione dovrà essere inviata entro il 28 novembre, insieme a copia di una Determina a contrattare. Tale Determina deve contenere gli estremi della Delibera con cui il Consiglio comunale e provinciale esprime l’assenso - anche in via generale - alla rinegoziazione. I contratti di rinegoziazione saranno inviati agli Enti che aderiscono alle offerte entro il 15 dicembre. I pagamenti della sola quota interessi dovranno essere effettuati entro 31 dicembre. La relazione di Tiziana Mazzarocchi (Sviluppo Attività Immobiliare, Cdp Spa) è stata invece dedicata all’illustrazione dei servizi on line offerti da www.Patrimoniopubblicoitalia.it  il portale bilingue (italiano e inglese) che consente la messa sul mercato e la valorizzazione del patrimonio immobiliare degli Enti locali. Luigi Cangiano (Relazioni e Sviluppo Commerciale, Cdp Spa) ha invece fornito dettagli sulla gestione online dei finanziamenti, grazie agli applicativi del portale www.Cassaddpp.it    
   
   
CALABRIA INCONTRA I SINDACATI PER FARE IL PUNTO SULLA SITUAZIONE RIGUARDANTE I CORSI FORMATIVI DEL PROGETTO “ANTICA KROTON”  
 
Catanzaro, 6 novembre 2014 - La Presidente f.F. Della Regione Antonella Stasi e l’Assessore al Lavoro Nazzareno Salerno hanno incontrato ieri a Crotone, su sollecitazione delle segreterie provinciali di Cgil, Cisl e Uil, una rappresentanza sindacale delle tre sigle, per fare il punto sulla situazione riguardante i corsi formativi del progetto “Antica Kroton”. La presidente Stasi e l’Assessore Salerno erano accompagnati dal dirigente generale al Lavoro Vincenzo Caserta. “I decreti di impegno per i circa 490 lavoratori in mobilità, in deroga e ordinaria, che hanno già partecipato alla prima parte del corso – hanno fatto sapere i rappresentanti della Giunta - sono stati firmati in data odierna e verranno trasmessi alla Provincia di Crotone, soggetto attuatore del corso di formazione, per il prosieguo di competenza. In tal modo, sarà possibile per i lavoratori poter ultimare il corso”.  
   
   
GARANZIA GIOVANI CAMPANIA, INSEDIATO TAVOLO MONITORAGGIO  
 
Napoli, 6 novembre 2014 - Come anticipato la scorsa settimana nel corso della riunione presieduta dall’assessore al Lavoro e alla Formazione Severino Nappi con tutto il partenariato regionale, si è insediato il Tavolo di Monitoraggio del progetto “Garanzia Giovani Campania”. Al tavolo ristretto hanno preso e prenderanno parte, con l’Arlas, presente con il presidente Pasquale D’acunzi, i rappresentanti di Cgil, Cisl, Uil, Ugl, Confindustria, Confcommercio, Casartigiani, Alleanza delle Cooperative Italiane – sezione Campania, Ufficio Scolastico Regionale, Comitato Regionale Universitario della Campania, Confprofessioni, Manager Italia, Ordine dei Consulenti del Lavoro ed Agenzie per il Lavoro. Lo scopo del tavolo è di monitorare l’andamento del programma, evidenziarne eventuali criticità, raccogliere suggerimenti e adottare ulteriori misure concordate, implementare efficienza ed efficacia di questo innovativo strumento di politica del lavoro, che servano a completare la reale missione del progetto stesso. Il tavolo si riunirà ogni 15 giorni e nel prossimo incontro saranno affrontati i temi relativi alla tempistica delle varie fasi di “Garanzia Giovani Campania”. “Come sempre – sottolinea Nappi - in Campania le cose si affrontano in maniera coesa e ci piace farlo insieme alle parti sociali che, con le Istituzioni, saranno il cuore pulsante di questo progetto nell’interesse dei giovani della nostra terra.”  
   
   
TOSCANA: CASSA INTEGRAZIONE IN DEROGA, FIRMATO L´ACCORDO CON LE PARTI SOCIALI  
 
 Firenze 6 novembre 2014 – I nuovi criteri per l´accesso alla cassa integrazione e alla mobilità in deroga, introdotti dal decreto interministeriale del luglio scorso e provvisoriamente recepiti dalla Regione Toscana con una circolare del 4 agosto, per rendere subito operativo il decreto, hanno oggi una definizione più precisa e si concretizzano in un accordo firmato ieri dalla Regione e dalle parti sociali. "L´accordo – spiega l´assessore alle attività produttive credito e lavoro Gianfranco Simoncini - attua il decreto interministeriale del primo agosto 2014, che ha modificato le regole di gestione e di accesso agli ammortizzatori sociali. Rispetto al decreto, al di là del giudizio negativo su molte parti che restringono le protezioni sociali, avevamo evidenziato subito una serie di norme non chiare, chiesto approfondimenti e modifiche. Oggi non tutto è stato chiarito, anche se sono stati fatti alcuni passi avanti grazie all´incontro che ho avuto la scorsa settimana con il ministro del Lavoro Poletti. Resta, in particolare, il nodo delle risorse sul quale più volte abbiamo chiesto rassicurazioni al ministero ma che, ancora non è stato chiarito, delle procedure sulle richieste di mobilità e non solo". Fra le novità, che trovano definizione nell´accordo dopo il passaggio con il ministero, c´è l´estensione alle cooperative della possibilità di accedere alla Cassa integrazione in deroga, la conferma che le imprese che hanno diritto alla Cigs e alla Cigo possono accedere alla deroga anche prima di aver esaurito i periodi a disposizioni in caso non vi siano i requisiti per le prime due. L´accordo recepisce anche il chiarimento in merito alla obbligatorietà di stipulare un verbale d´accordo fra le parti sociali prima di ciascuna domanda e stabilisce anche che, in relazione a ciascuna unità produttiva, il trattamento salariale in deroga può essere concesso a decorrere dal primo gennaio 2014 e fino al 31 dicembre 2014 per un periodo non superiore a 11 mesi nell´arco di un anno. A decorrere dal primo gennaio 2015 e fino al dicembre 2015, per un periodo non superiore a 5 mesi nell´arco di un anno. Resta il fatto che alcuni dei requisiti e criteri di accesso introdotti non sono stati modificati e alcuni restano non condivisi, come quelli sui requisiti di "anzianità" di lavoro, sull´esclusione degli studi professionali. I dati sulla cassa integrazione - In Toscana le ore di cassa integrazione autorizzate dal gennaio al settembre 2014 sono complessivamente quasi 47 milioni, quasi 5 milioni in più rispetto allo stesso periodo del 2013. In dettaglio: 46.980.315, contro 42.644.527, un incremento del 10,2%. In diminuzione le ore di Cassa integrazione ordinaria in questo stesso periodo sono infatti, oltre 6 milioni, contro oltre 10 milioni dell´anno precedente, con una flessione di - 35%. Quanto alla Cassa straordinaria, si assiste ad un incremento, passando dagli oltre 20 milioni del 2013 ai 28 milioni del 2014. La Cassa integrazione in deroga aumenta di un + 4%, con 12.153.334 ore autorizzate da gennaio a settembre 2014, contro gli 11.652.031 registrati nello stesso periodo del 2013. Relativamente all´anno 2014, ad oggi sono state ricevute 11.114 domande di Cassa integrazione in deroga e 734 di mobilità in deroga che coinvolgono un totale di 21.767 lavoratori. Fino ad oggi, abbiamo potuto autorizzare e trasmettere ad Inps tutte le domande relative alla previgente normativa, pervenute presso i nostri uffici entro il 16 luglio 2014, ovvero 7.176 domande di Cig e 508 di mobilità che coinvolgono un totale di 18.049 lavoratori e che corrispondono ad un costo complessivo di circa 79 milioni di euro. "Auspico che venga rapidamente risolto il problema delle risorse in modo tale da poter pagare le indennità a chi le aspetta da mesi. Ma ancora di più spero che venga definitivamente superata la vergogna degli ammortizzatori in deroga per arrivare finalmente ad un sistema di protezione sociale universalistico che non faccia differenze tra i lavoratori in relazione al numero dei dipendenti della loro azienda. Nel disegno di legge delega sul lavoro ci sono passi in avanti in tale direzione e mi auguro che il dibattito alla Camera sappia rafforzarli".  
   
   
YOUNGERCARD, TUTTI I NUMERI DEL TOUR  
 
Bologna, 6 novembre 2014 - Youngercard, la carta realizzata dall’Assessorato Progetto Giovani della Regione Emilia-romagna per tutti i ragazzi di età compresa tra i 14 e i 30 anni, conclude il suo primo tour promozionale “dando i numeri”: 33 tappe realizzate a partire da Ferrara da marzo a ottobre, più di 1.200 carte distribuite con il tour e oltre 8.400 attraverso i 148 punti territoriali di distribuzione (tra spazi di aggregazione, informagiovani, biblioteche e Urp), 5.899 chilometri percorsi per raggiungere i giovani nei luoghi più lontani, dalle piccole comunità montane sull’Appennino ai centri della riviera Adriatica, visitando sagre di campagna e grandi manifestazioni. Finalità di questo particolare itinerario: far conoscere alle nuove generazioni le opportunità messe loro a disposizione dalla Youngercard, che permette ai suoi titolari di accedere in modo agevolato a servizi culturali e sportivi, favorendo il consumo responsabile e stimolando buone pratiche di cittadinanza attiva, attraverso i progetti di volontariato proposti grazie alla collaborazione delle associazioni. L’obiettivo è stato raggiunto grazie al lavoro di operatori qualificati (funzionari delle politiche giovanili, operatori di informagiovani, spazi di aggregazione e biblioteche), capaci di organizzare in breve tempo attività di incontro e animazione, e alle possibilità logistiche messe loro a disposizione dal mezzo usato per gli spostamenti: un camper capace di trasformarsi in un piccolo centro giovanile, dotato di attrezzature per realizzare prodotti audiovisivi, connessione wi-fi, tablet a disposizione degli utenti e musica. Al progetto Youngercard – coordinato dai Comuni capofila di Ferrara e Reggio Emilia – hanno già aderito tantissime realtà (più di 130 enti tra Comuni, Unioni, Province e Circondari), città e paesi convinti della necessità di politiche giovanili capaci di abbracciare l’intera regione. Il tour 2014 ha toccato Bologna, Jolanda di Savoia, Vergato, Rimini, Misano Adriatico, Argenta, Piacenza, Castelnovo di Sotto, Cento, Castelfranco Emilia, Carpi, Fabbrico, Ostellato, Rolo, Fornovo, Migliarino, Piacenza, Forlì, Portomaggiore, Casalecchio di Reno, Zola Predosa, Sasso Marconi, Monte San Pietro, Valsamoggia, Faenza, San Giovanni in Persiceto, Sorbolo e Granarolo. L’ultimo appuntamento del camper quest’anno si terrà a Cattolica domenica 30 novembre, in occasione del festival musicale Rockattolica.  
   
   
IO LAVORO CON EURES E´ ANCHE ALL´ESTERO  
 
Torino, 6 novembre 2014 - Io Lavoro Con Eures E’ Anche All’estero Opportunita’ Nel Regno Unito Per Infermieri E In Jaguar-land Rover Anche quest’anno la manifestazione Io Lavoro riserverà grande attenzione a chi sceglie il lavoro all’estero. Sono infatti 10 i Paesi della Rete Eures, di cui la Regione Piemonte è partner, che hanno aderito all’evento: Francia, Germania, Olanda, Polonia, Regno Unito, Repubblica Ceca, Romania, Slovacchia, Slovenia, Svezia. Dal 5 al 7 novembre saranno presenti al Pala Alpitour, attraverso i referenti Eures, con una fitta serie di workshop e colloqui dedicati, per offrire un confronto con i partecipanti, illustrare le possibilità e le principali caratteristiche del lavoro nelle singole realtà. Una chance importante per chi vuole trasferirsi all’estero perché potrà, prima di partire, avere un’idea molto più chiara dei settori che maggiormente stanno assumendo e per mettersi in contatto diretto con le opportunità lavorative. Oltre al calendario di workshop con i paesi ospiti sono previsti due momenti clou: “La rete Eures di cui siamo partner – dichiara l´assessore al Lavoro Gianna Pentenero – inserisce il Piemonte in una dimensione europea, puntando alla libera circolazione dei lavoratori nello spazio economico dell´Unione, offrendo così possibilità e opportunità in più per i giovani. I tre appuntamenti in programma possono rappresentare per i diplomati e neo-laureati un primo avvicinamento al mondo del lavoro attraverso contatti diretti con le aziende. Dobbiamo superare la pratica di aiutare i giovani solo grazie a fondi particolari. Iniziative come questa offrono spunti, chances lavorative, permettendo alle nuove generazioni di mettersi alla prova concretamente”. Mercoledì 5 novembre ore 16.30 (Sala Eures) Health Sector In The Uk: Opportunities And Recruitment Workshop dedicato al settore sanitario. I rappresentanti Eures britannici presenteranno le offerte di lavoro per infermieri professionali con molte opportunità per i professionisti del settore, interessati a lavorare nel Regno Unito per importanti strutture pubbliche e private. Le offerte professionali sono consultabili sul sito: www.Eures.europa.eu  Venerdì 7 novembre ore 14.30 (Sala Eures) Jaguar-land Rover: Opportunities And Recruitment Workshop dedicato ai professionisti del settore automobilistico, a cui i referenti Eures del Regno Unito illustreranno il programma di reclutamento del prestigioso brand automobilistico britannico, illustrando le opportunità di lavoro e carriera. Le offerte professionali sono consultabili sul sito: www.Jaguarlandrovercareers.com/search-apply  Per accedere ad entrambi i workshop e consultare le offerte di impiego è necessario registrarsi su www.Iolavoro.org  La Rete Eures del Piemonte, che ha l’obiettivo attraverso servizi di informazione, consulenza e placement, di favorire l’incontro tra persone disponibili a lavorare all’estero e le aziende che cercano personale, è presente alla 17^ edizione di Io Lavoro con molte altre iniziative: Progetto “Your First Eures Job” che sostiene economicamente il trasferimento di giovani under 30 in un altro Paese, con contributi a imprese e lavoratori Info: http://www.Cliclavoro.gov.it/yourfirsteuresjob/ita/pagine/default.aspx  Eures Chat Corner, da cui saranno effettuati collegamenti on line con il concomitante European Job Day di Genova, con la possibilità di interagire con le aziende registrate e in particolare giovedì 6 novembre, sostenere, video colloqui on line con Costa Crociere.  
   
   
GIOVANI: FVG, GO&LEARN UTILE PER CREARE RETE VIRTUOSA DI IMPRESE  
 
Udine, 6 novembre 2014 - Alla presenza dell´assessore al lavoro, formazione, istruzione, pari opportunità, politiche giovanili e ricerca, Loredana Panariti, è stato presentato a Udine, nell´auditorium dell´Amministrazione, il bilancio dei primi tre anni di attuazione di ´go&learn´. Si tratta di un progetto europeo, avviato nel 2011, che prevede la realizzazione di seminari formativi per l´avvicinamento dei giovani al mondo del lavoro. Mentre, tramite un catalogo di livello regionale, disponibile in formato cartaceo e online, presenta le aziende partecipanti all´iniziativa, con un elenco che è a disposizione degli interessati a intraprendere i futuri percorsi formativi e orientativi. Infatti, tali realtà hanno anticipato la loro disponibilità, in vista della prossima programmazione comunitaria, a ospitare studenti e lavoratori per lo svolgimento di visite orientative. Visite, che sono volte a far conoscere i processi produttivi aziendali, e a favorire l´incontro tra la domanda e l´offerta, recependo le richieste formative del mondo del lavoro e, come ha specificato l´assessore Panariti -"Le potenzialità e le prospettive del futuro lavorativo". Nel contempo, ha specificato l´assessore -"go&learn ha fornito un´occasione importante anche al tessuto economico-produttivo del Friuli Venezia Giulia, in quanto ha creato una rete tra le imprese radicate sul territorio regionale, e sui territori "europei" appartenenti al progetto; mentre, localmente, ha dato modo alla Regione di monitorare l´offerta occupazionale e formativa esistente". "E proprio in questi giorni - ha aggiunto Panariti - abbiamo verificato quanto sia importante la presenza, nel mondo economico del Friuli Venezia Giulia, di realtà saldamente radicate sul territorio; e quanto sia importante diffondere, grazie al catalogo di ´go&learn´ del Friuli Venezia Giulia, le possibilità lavorative e formative legate a tali realtà". In particolare, il catalogo regionale illustra l´attività svolta in tre anni di operatività, elencando, assieme alle 48 aziende aderenti al progetto, finanziato dalla Ue e patrocinato dal Ministero del Lavoro, i seminari tematici in impresa, e di scoperta economica di impresa, che sono stati sviluppati nelle stesse realtà. Inoltre, sempre all´interno del libretto, vengono indicati i riferimenti istituzionali dei soggetti che hanno aderito al progetto ´go&learn´ in rappresentanza dei Paesi partner del progetto: il Belgio, la Germania, l´Ungheria, la Slovacchia, la Polonia. "Infatti, uno dei principali elementi di pregio del progetto - ha detto l´assessore Panariti - è rappresentato dall´internazionalità dell´offerta: i ragazzi e le aziende che aderiscono a ´go&learn´ hanno la possibilità di visitare aziende all´estero, e di compiere tirocini in loco, recependo così quante più conoscenze possibile". In tal modo, sempre secondo Panariti -"Verrà messa a segno un´importante esperienza, che consentirà: ai partecipanti di avviarsi con maggiore consapevolezza alle prospettive del mondo del lavoro, di conoscere realtà diverse, lingue diverse, prospettive diverse; alle aziende, di aprirsi a conoscenze internazionali, per condividerle nel settore di produzione". ´Go&learn´ ha anche favorito l´analisi dei fabbisogni di formazione interna alle aziende. "Tanto - ha concluso l´assessore - che per il futuro è stata auspicata la collaborazione delle scuole professionali e dell´Università, al fine di rafforzare i percorsi formativi attraverso corsi specifici, con la formula dell´alternanza scuola-lavoro e periodi di tirocinio, che consentano di valutare direttamente la possibilità di inserimento in azienda dei giovani partecipanti". Il catalogo è a disposizione presso gli uffici della Regione, e, online, sul sito www.Goandlearn.eu  . Informazioni alla mail: infofvg@goandlearn.Eu    
   
   
GIOCO D’AZZARDO. DA MILANO APPELLO AL PARLAMENTO: SERVE UNA NORMATIVA NAZIONALE COMUNE DI MILANO E REGIONE LOMBARDIA INSIEME PER COMBATTERE CON SEMPRE PIÙ EFFICACIA LA LUDOPATIA  
 
Milano, 6 novembre 2014 – Per prevenire e contrastare un fenomeno che sempre più sta assumendo i caratteri dell’emergenza – a livello nazionale si stima un bacino potenziale di 5 milioni di persone affette da dipendenza da gambling – il Comune di Milano e la Regione Lombardia, da tempo protagoniste di una battaglia per regolamentare la diffusione delle sale da gioco e delle macchine slot in esercizi commerciali, hanno deciso di fare squadra per combattere con sempre più efficacia la ludopatia. Se ne è parlato ieri mattina in un convegno svoltosi a Palazzo Marino, alla presenza delle istituzioni e delle associazioni no profit già attive sul territorio. “Il lavoro comune delle istituzioni sta portando a buoni risultati – ha affermato la vicesindaco e assessore all’Urbanistica, Ada Lucia De Cesaris – ma dobbiamo sforzarci ulteriormente per creare un sistema che faciliti la consapevolezza delle persone coinvolte per la presa in carico dalle strutture di cura. L’azione di Comune e Regione però non basta - ha proseguito De Cesaris -. Serve un intervento legislativo nazionale per coprire quelle zone grigie, dal gioco on-line, che travolge in particolare i più giovani, alla giungla dei gratta e vinci, nelle quali si nascondono le maggiori criticità”. “Sul fronte della prevenzione - ha sottolineato l’assessore ai Servizi Sociali, Pierfrancesco Majorino - è fondamentale avviare una vera e propria mobilitazione culturale che metta in guardia i cittadini sui rischi derivati dal gioco d’azzardo, che troppo spesso degenera in dipendenza e comportamenti schizofrenici, specialmente tra le fasce più deboli della popolazione”. Indispensabile anche l’azione di controllo svolta dalla Polizia locale: “Ad oggi a Milano sono state comminate 25 multe a sale da gioco o pubblici esercizi che non rispettavano la normativa in materia - ha ricordato l’assessore alla Sicurezza, Marco Granelli – ma un contributo altrettanto importante è quello fornito dagli stessi cittadini, che con le loro segnalazioni tengono alta l’attenzione sul fenomeno. Poiché il Ministero dell’Interno ha dichiarato che esistono due normative di riferimento – quelle del Tulps e quelle regionali o degli enti locali - che hanno entrambe validità, è necessario prevedere un unico iter autorizzativo che risponda a entrambe e non, come oggi, due iter separati che danno spazio a equivoci”, ha concluso l’assessore Granelli. “La legge regionale contro il gioco d’azzardo patologico - ha dichiarato l´assessore al Territorio e Urbanistica di Regione Lombardia Viviana Beccalossi - è un punto di partenza importante, ma da sola non può bastare per contrastare questo fenomeno sempre più diffuso. Deve partire una vera e propria sollevazione popolare: i cittadini devono boicottare i locali pubblici, bar compresi, in cui ci sono delle slot machine, andando a bere un caffè e a mangiare un panino da chi non ospita queste macchinette mangiasoldi. La nostra Legge, inoltre, ha ancora margini di miglioramento.Non poteva essere altrimenti dato che si è trattato del primo provvedimento di questa portata a livello nazionale. In queste settimane stiamo studiando le nuove norme da presentare in Consiglio per restringere ancora di più il cerchio attorno al gioco d’azzardo incontrollato e permettere che anche le slot oggi attive, allo scadere delle licenze attuali, non possano più essere ‘riaccese’ se presenti all’interno delle fascia sensibile di cinquecento metri da scuole, case di cura, chiese e oratori”.  
   
   
GIOCO, ASSESSORE LOMBARDIA: OBIETTIVO È ZERO SLOT  
 
Milano, 6 novembre 2014 - "La legge regionale contro il gioco d´azzardo patologico è un punto di partenza importante, ma, da sola, non può bastare per contrastare questo fenomeno sempre più diffuso. Da Milano deve partire una vera e propria sollevazione popolare: i cittadini devono boicottare i locali pubblici, bar compresi, in cui ci sono delle slot machine, andando a bere un caffè e a mangiare un panino da chi non ospita queste macchinette mangiasoldi". Lo ha detto l´assessore regionale al Territorio, Urbanistica e Difesa del suolo Viviana Beccalossi, intervenuta al convegno ´Ludopatia e istituzioni, fronte compatto contro il gioco d´azzardo patologico´, tenutosi a Palazzo Marino, a chiusura di un tour di tutte le province lombarde in cui l´assessore ha presentato i principali contenuti della Legge. Nuove Norme - "Una Legge, la nostra - ha aggiunto Viviana Beccalossi - che, proprio grazie ai suggerimenti raccolti in questi mesi da parte di Istituzioni e rappresentati del Terzo settore, ha ancora margini di miglioramento. Non poteva essere altrimenti, dato che si è trattato del primo provvedimento di questa portata a livello nazionale. In queste settimane stiamo studiando le nuove norme da presentare in Consiglio, per restringere ancora di più il cerchio attorno al gioco d´azzardo incontrollato e permettere che anche le slot oggi attive, allo scadere delle licenze attuali, non possano più essere riaccese, se presenti all´interno delle fascia sensibile di 500 metri da scuole, case di cura, chiese e oratori". Obiettivo: Drastica Riduzione Slot - "In Lombardia, all´interno di un monte risorse di 110 milioni di euro per la cura di tutte le dipendenze - ha detto ancora Viviana Beccalossi - il 4,3 per cento è oggi destinato a quella da gioco. Cifre importanti e che non hanno eguali in altre Regioni, destinate a una malattia, la ludopatia, che è a tutti gli effetti una dipendenza". "Il nostro obiettivo - ha concluso - è comunque chiaro: prevenire il fenomeno, curare le persone colpite e, soprattutto, grazie alla norma sulle distanze minime, permettere entro 4-5 anni una drastica riduzione delle macchinette in locali che dovrebbero dedicarsi a tutt´altre attività".  
   
   
IL MATRIARCATO - UNA SOCIETÀ PARITARIA A MISURA D´ESSERE UMANO  
 
Bolzano, 6 novembre 2014 - Heide Göttner-abendroth, studiosa di fama internazionale, qualche giorno fa presso l´Accademia europea Eurac a Bolzano ha tenuto una conferenza sul tema delle società matriarcali affrontate in un´ottica di ricerca moderna, cui hanno partecipato più di 100 donne e uomini interessati alla materia. Heide Göttner-abendroth ha fornito al folto pubblico presente in sala una preziosa panoramica e una profonda chiave di comprensione delle società matriarcali, ponendo l´accento sul significato che le società matriarcali possono avere per noi al giorno d´oggi. "La totale parità di valore tra i generi in ambito economico, politico e culturale rende superflue e non necessarie le lotte e la concorrenza tra i sessi," come fa presente la Presidente del Comitato Provinciale per le Pari Opportunità, Ulrike Oberhammer. "Per molto tempo ci è mancata una definizione di cosa veramente fosse il matriarcato", così l´incipit di Göttner-abendroth, che proprio a causa di questa lacuna iniziò ad analizzare le strutture profonde delle società matriarcali ancora esistenti in varie parti del mondo, fondando attraverso il suo approccio innovativo una vera e propria nuova disciplina scientifica. "Il matriarcato non è connotato dal dominio delle donne o delle madri", ha subito chiarito ai presenti Göttner-abendroth. "Nelle società matriarcali vige una parità complementare tra i sessi e le generazioni. Non va infatti mai dimenticato che la parola greca ´arché´ significa anche ´inizio´." Nelle società matriarcali il materno costituisce il prototipo di riferimento: non solo per le madri e nemmeno solo per le donne, bensì per tutti gli esseri umani. Nella sua relazione Göttner-abendroth ha illustrato le caratteristiche del matriarcato affrontando quattro ambiti essenziali di vita e d´azione: la società, l´economia, la politica e la religione. La notorietà internazionale di Heide Göttner-abendroth si deve soprattutto ai due congressi mondiali sugli studi matriarcali da lei organizzati in Lussemburgo (2003) e negli Stati Uniti (2005), cui parteciparono scienziate di rilievo mondiale e ricercatrici indigene provenienti da società matriarcali tuttora esistenti. La conferenza bolzanina di Heide Göttner-abendroth è stata promossa dal Comitato Provinciale per le Pari Opportunità - nell´ambito delle sue iniziative seminariali a livello comunale - in collaborazione con i gruppi Alchemilla e Tanna - Donne tenaci.  
   
   
DONNE INFORMATE: 11 E 12.11 INCONTRI A BOLZANO, S.CANDIDO, VELTURNO, SCENA  
 
Bolzano, 6 novembre 2014 - Per il ciclo "Donne informate" tre gli appuntamenti la prossima settimana. L´11 ed il 12 novembre a Bolzano e San Candido si parlerà di coraggio civile, mentre l´11 novembre a San Candido delle differenze reali fra uomo e donna oltre i clichées ed il 12 novembre a Scena di come organizzare il quotidiano. L´ingresso è gratuito. Due gli incontri nei quali Brigitte Foppa, educatrice e politica, parlerà di coraggio civile delle donne nel ruolo di madri, maestre, o semplici cittadine. Il primo incontro si svolgerà martedì 11 novembre, alle ore 14.30, presso il punto d´incontro "Frauen helfen Frauen" a Bolzano ed il secondo mercoledì 12 novembre, alle ore 20.00, presso la Biblioteca di Velturno. Martedì 11 novembre, alle ore 20.00, presso Casa "Resch" a San Candido, Nina Kathrin Schröder, giornalista, a fronte dei profondi cambiamenti nellasocietà intervenuti nell´ultimo secolo, parlerà delle differenze reali fra uomo e donna oltre i clichées. Mercoledì 12 novembre, alle ore 20.00, presso la Sala Raiffeisen a Scena, Christine Vigl, consulente ed esperta di coaching, parlerà di come le donnepossana meglio organizzare secondo le priorità la vita quotidiana connotata da vari ruoli e compiti. Con il ciclo di conferenze "Donne informate" la Commissione provinciale per le pari opportunità per le donne ed il Servizio donna del Dipartimento sanità, sociale, lavoro e pari opportunità della Provincia, in collaborazione con i Comuni e varie organizzazioni locali, propongono serate informative su diversi temi che riguardano le donne proposto su tutto il territorio. Tutte le donne hanno così la possibilità di ricevere informazioni ed importanti impulsi su temi d´attualità e di coltivare contatti con altre donne per generare una consapevolezza di genere. Le serate sono ad accesso libero per tutte le persone interessate. Il calendario è pubblicato in formato pdf sul sito della Commissione provinciale pari opportunità  
   
   
LA SETTIMANA DELL´AFFIDO FAMILIARE NELLE COMUNITÀ EDUCATIVE 70 MINORI PRONTI PER ESSERE AFFIDATI.  
 
Milano, 6 novembre 2014 – Il numero degli affidi familiari è cresciuto fino a coinvolgere quest’anno 340 minori, ma il bisogno di genitori non diminuisce. Nelle comunità educative sono almeno settanta i minori, bambini e adolescenti, pronti per essere accolti in una famiglia. L’affido può essere a tempo pieno o solo per il giorno, per il fine settimana o il periodo delle vacanze, può coinvolgere i parenti del minore fino al 4 grado o chi in coppia e o da solo sceglie con coraggio di diventare genitore affidatario. Un’esperienza coinvolgente e complessa, che non si fa da soli e richiede un percorso di preparazione all’incontro, che può portare a convivenze di anni o a periodi più brevi a seconda delle necessità del minore e dei tempi di ritorno nella famiglia di origine. L’incontro tra genitori e figli affidatari non è un semplice abbinamento tra persone disponibili, ma una combinazione di vite e di sentimenti che richiede tempo e cura. Una “storia di amore” come la definiscono i genitori affidatari che fa di queste mamme e papà dei genitori molto speciali. “L’esperienza dell’affido a differenza dell’adozione è aperta a tutti, alle coppie coniugate e conviventi e anche a genitori singoli”, spiega l’assessore alle Politiche sociali, Pierfrancesco Majorino. “Chiediamo ai milanesi di prendere in considerazione questa straordinaria esperienza e di aiutarci ad aumentare ulteriormente le possibilità di affido. I nostri uffici e le associazioni che lavorano con noi sono a disposizione per incontrare chi vuole diventare genitore affidatario e non sa come fare, aiutandolo nel percorso di scoperta di un modo diverso di fare famiglia. A tutti coloro che già vivono questa situazione va il nostro ringraziamento e il nostro incoraggiamento a continuare”. Proprio per favorire la diffusione delle informazioni sull’affido familiare da lunedì 10 a domenica 16 novembre il Tavolo cittadino dell’Affido (che coinvolge 18 tra enti ed associazioni ed è coordinato dal Comune di Milano) ha organizzato una settimana di incontri e laboratori anche nelle scuole per illustrare alla cittadinanza come si diventa genitori affidatari. Insieme agli operatori parteciperanno anche le famiglie già affidatarie che condivideranno con i futuri genitori le loro personali esperienze. Al 31 ottobre 2014 i minori affidati a famiglie sono 340: di questi 262 sono affidi familiari tradizionali e 78 affidi avvenuti con la formula di accoglienza in comunità familiare. Dei 262 affidi tradizionali (erano 230 nel 2010) 169 sono a tempo pieno, 29 per il weekend o le vacanze, 17 giornalieri, 47 a parenti fino al 4° grado. Le famiglie affidatarie sono al momento 243 (alcune hanno in affido coppie di fratelli): 127 hanno figli, 90 sono senza figli, 26 sono genitori single. La maggior parte dei genitori ha più di 50 anni, i restanti hanno età tra i 40 e i 50. Una decina di affidatari hanno meno di 39 anni. Il tempo medio di affido di un minore dura circa 2 anni e si risolve nelle situazioni di maggiore successo con il ritorno nella famiglia di origine o presso uno dei due genitori con cui il legame non viene mai meno. Il Comune di Milano ha istituito un anno fa e coordina il Tavolo cittadino dell’Affido. Vi partecipano: 1. Anfaa. 2. A Piccoli Passi . 3. Caf . 4. Cam . 5. Caritas . 6. Cbm . 7. Comin . 8. Comunità Nuova . 9. Diapason . 10. Famiglie per l´Accoglienza . 11. Fondazione Francesca Rava Nph Italia Onlus . 12. La Grande Casa . 13. L’albero della Vita . 14. La Carovana . 15. L’ Impronta . 16. Rete Pazol . 17. Spazio Aperto Servizi . 18. Tuttinsieme.