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Notiziario Marketpress di Mercoledì 24 Giugno 2015
Politica
PARLAMENTO EUROPEO: ANTEPRIMA DELLA SESSIONE PLENARIA PRINCIPALI TEMI ALL´ORDINE DEL GIORNO  
 
Bruxelles 24 giugno 2015 - La Grecia dominerà il dibattito pre-Vertice Ue - Il risultato del summit sulla Grecia sarà al centro degli interventi dei leader dei gruppi politici che affronteranno anche l´immigrazione, la sicurezza e le sfide economiche, durante un dibattito in preparazione della riunione del 25 e 26 giugno dei Capi di Stato e di governo. Il dibattito di mercoledì si aprirà alle 14.00 con le dichiarazioni del Presidente della Commissione, Jean-claude Juncker, del Presidente del Consiglio Europeo Donald Tusk (Tbc) e della Presidenza lettone del Consiglio. (testo completo) Il Parlamento dovrebbe approvare definitivamente le regole del Piano Juncker - Il Piano di investimenti di 315 miliardi di euro annunciato dalla Commissione europea lo scorso novembre per stimolare il finanziamento di investimenti vitali in Europa dovrebbe ricevere l´approvazione finale del Parlamento europeo mercoledì. Durante i negoziati col Consiglio, il Parlamento ha modificato la struttura di finanziamento del Fondo, ottenuto voce in capitolo nella scelta della leadership e rafforzato il controllo democratico sul suo funzionamento. Dibattito sul Piano d´azione della Commissione sulla tassazione societaria - I deputati discuteranno mercoledì sera il Piano d´azione della Commissione sulle imposte sulle società con il commissario Pierre Moscovici, che ha redatto e presentato il testo lo scorso 17 giugno. Il Piano, che dovrebbe introdurre una base comune d´imposta sulle società (Ccctb), fa seguito alla proposta della Commissione del febbraio scorso per lo scambio automatico di decisioni fiscali tra le autorità fiscali e la Commissione.  
   
   
PARLAMENTO EUROPEO, POLITICA DI SVILUPPO: COME SARÀ NEL 2016?  
 
Bruxelles, 24 giugno 2015 - Questa domanda è stata al centro del dibattito che si è tenuto tra la commissione per lo Sviluppo e il commissario europeo per la Cooperazione internazionale e lo sviluppo Neven Mimica. La Commissione europea sta elaborando il suo nuovo programma di lavoro per il 2016 e questo dialogo offre la possibilità agli europarlamentari di orientare il processo e di mettere sul tavolo una serie di questioni molto importanti per la politica di sviluppo. Il dibattito è stato aperto dall´europarlamentare socialista Linda Mcavan, presidente della commissione per lo Sviluppo. Il commissario Neven Mimica ha subito precisato che "per la prima volta l´Unione europea si è impegnata a destinare lo 0,20% del Pil per l´aiuto economico ai paesi in via di sviluppo." Mimica ha accolto con favore il ruolo che il Parlamento giocherà alla Conferenza sul finanziamento dello sviluppo che si terrà ad Addis Abeba nel mese di luglio. "Contiamo su di voi per far sentire la nostra voce su questi temi così importanti". Ha poi aggiunto come sia necessario aggiornare lo storico accordo di Cotonou sull´assistenza allo sviluppo. Sulla crisi migratoria il commissario europeo ha espresso la sua opinione sottolineando come le cause devono essere affrontate senza indugio e specificando che "non è l´Europa, ma sono i paesi in via di sviluppo che ospitano l´86% dei rifugiati a livello mondiale." Clicca qui per avere altre notizie sul Parlamento europeo - Durante il dibattito l´onorevole Davor Ivo Stier (Ppe) si è espresso positivamente sulle capacità del commissario a guidare la Commissione nella giusta direzione: "Prendendo in conto le sue esperienze personali sono sicuro che la Commissione potrà trovare delle nuove soluzioni soprattutto nell´ambito della lotta alla corruzione e della promozione del buon governo." L´europarlamentare socialista tedesco Norbert Neuser ha ricordato come l´Unione europea debba "discutere con i leader dei paesi Acp che stanno facendo poco per contenere i flussi migratori dai loro paesi". Infine il liberale lussemburghese Charles Goerens ha sollevato la questione del finanziamento facendo notare come alcuni Stati membri stiano continuamente riducendo i fondi destinati all´aiuto allo sviluppo. "Abbiamo già un gap di 38 miliardi rispetto al nostro obiettivo del 2015."  
   
   
UE: UN EXTRA € 69,6 MILIONI PER MIGRAZIONE SONO LE MISURE APPROVATE IN COMMISSIONE PER I BILANCI  
 
Brtuxelles, 24 giugno 2015 - Le tre agenzie Ue, gestione dei flussi migratori e vari fondi dell´Ue a che fare con la migrazione dovrebbero ottenere una spinta di bilancio di € 69,6 milioni, ha detto il martedì la Commissione per i bilanci ha approvato le modifiche proposte per il bilancio europeo di quest´anno. Gli aumenti di bilancio devono ancora essere approvata dal Parlamento nel suo insieme e il Consiglio dei ministri. Dab 5: risorse aggiuntive per gestire la migrazione Proposta sulla scia di annegamento dei 700 migranti nel Mediterraneo nel mese di aprile (seguita dalla morte di un altro 500 la settimana seguente) e ulteriore alle votazioni in Parlamento E la Consiglio, progetto di bilancio (Dab) 5/2015 rettificativo fornisce muscolo finanziaria per nuove politiche per affrontare la migrazione e i rifugiati verso l´Unione europea. I deputati hanno deciso di Dab 5/2015 proposta, che avrebbe trasferito € 75,8 milioni in stanziamenti d´impegno e €69,6 in stanziamenti di pagamento tra gli altri all´Agenzia europea per la gestione della cooperazione operativa alle frontiere esterne (Frontex), l´Ufficio europeo di polizia (Europol) e l´Ufficio europeo di sostegno per l´asilo (Uesa). Anche se la Spinta significa una triplicazione delle risorse disponibili per il secondo semestre del 2015, gli eurodeputati bilancio considerano ancora l´escursione insufficiente per affrontare l´aggravarsi della crisi nel Mediterraneo (4). Piano di Juncker, surplus, alluvione sollievo anche approvato In paralleli voti, il Comitato ha approvato tre altre modifiche al bilancio attuale, a che fare con il sostegno finanziario per il piano di investimenti di Juncker, aiuto dell´Ue per riparare alluvione danni e il budgeting dell´eccedenza riportato dal 2014. Dab 1 Il Comitato ha deciso per il trasferimento di € 1,36 miliardi in stanziamenti d´impegno e di € 10 milioni in stanziamenti di pagamento per una linea di bilancio per il Fondo europeo per gli investimenti strategici. (E ´ votato il regolamento che istituisce il fondo il 16 giugno). Dab 3 In un esercizio annuo automatico che è ancora soggetta all´approvazione del Parlamento e del Consiglio, Budget it per il riporto di un surplus di € 1,4 miliardi dal 2014 l´anno corrente. Limanda 4 I deputati ha approvato una proposta per coprire parte dei costi d´emergenza dopo le inondazioni dello scorso anno in Romania (€ 8,5 milioni), Italia (€ 56 milioni) e Bulgaria (€ 1,98 milioni). I costi saranno trasferiti dal fondo di solidarietà europea (Fsue). Per dettagli si veda il comunicato stampa separato.
Tamponare N. Importo in questione Obiettivo
1/2015 € 1,36 miliardi in impegni e € 10 milioni nei pagamenti A alimenta il fondo di garanzia del piano di Juncker
3/2015 eccedenza di miliardi di €1 Per tagliare i contributi degli Stati membri al bilancio dell´Ue 2015.
4/2015 € 66,5 milioni: Romania (€ 8,5 milioni), Italia (€ 56 milioni) e Bulgaria (€ 1,98 milioni) A coprire parzialmente i costi dei danni provocati dalle inondazioni 2014
5/2015 €75 sessantuno in impegni, € 69,6 milioni nei pagamenti Per rispondere alle pressioni migratorie
prossimi passi Tutto il Parlamento vota il Dabs nella sua sessione di luglio (6-9 luglio). Il Consiglio che ha votato Dabs 3-5 il 19 giugno, voteranno Dab1 una volta il regolamento Efsi approvato in Parlamento.
 
   
   
UE: CONTRIBUTO DELLA REVISIONE AL SINDACATO DEI MERCATI DEI CAPITALI  
 
Bruxelles, 24 giugno 2015 – Di seguito l’intervento di Jonathan Hill, membro della Commissione europea, responsabile per la stabilità finanziaria, i servizi finanziari e dei mercati dei capitali dell´Unione: “ Buon pomeriggio signore e signori. Grazie per avermi invitato a unirmi a voi oggi. Come storico, mi ha fatto piacere vedere che la prima menzione di un pubblico ufficiale incaricato di spesa pubblica di revisione è un riferimento al Sindaco dello Scacchiere in Inghilterra più di 700 anni fa, nel 1314. Da essere inviati di governi responsabili di controllare come venivano gestite regioni locali, revisori dei conti sono diventati partner essenziali per aziende di ogni dimensione. Fino al punto che, oggi, i risultati economici del settore dei servizi professionali è di per sé un indicatore di una più ampia crescita economica. E sono felice di vedere che questo settore, e il numero di posti di lavoro che essa offre, è in rapida crescita. E ´bello avere la possibilità di parlare dell´importanza della revisione contabile e il contributo che può dare alla stabilità finanziaria e alla crescita. Insieme con la contabilità, è uno dei cardini del nostro sistema finanziario. Perché è il giudizio dei revisori dei conti che l´intera economia costruisce la sua fiducia nelle aziende e nei mercati. Unglamorous forse, ma la roccia su cui è costruita la fiducia. E tutti sappiamo cosa è successo nella casa costruita sulla sabbia. Sfortunatamente, non abbiamo bisogno di andare molto indietro nel tempo per trovare esempi di case costruite sulla sabbia. Ed è difficile mettere il passato alle spalle, quando presunti scandali che sollevano questioni sul ruolo dei revisori dei conti continuano ad emergere sui media. Chi perde in tali situazioni? Gli investitori, gli azionisti. Il tuo regime pensionistico, fondo di investimento o una polizza assicurativa. Soprattutto, i fallimenti di controllo riducono la fiducia nelle informazioni finanziarie delle imprese. Per costruire la fiducia, abbiamo bisogno dei valori che ho letto su sul sito Fee: i valori di integrità, obiettività, indipendenza, professionalità, competenza e riservatezza. A cui mi permetto di aggiungere che i revisori hanno bisogno di una buona dose di scetticismo e di coraggio: hanno bisogno di essere pronti a dire la verità fino alla potenza. Queste sono qualità che devono venire dall´interno della professione, atteggiamenti mentali, standard di condotta che riflettono la volontà di fare la cosa giusta, non solo per rispettare un obbligo giuridico. I regolatori possono naturalmente aiuto nella definizione del quadro. Per contribuire ad orientare questo processo cerco di seguire alcuni semplici principi - i principi di trasparenza, la scelta e la concorrenza. Con trasparenza voglio dire che le persone dovrebbero avere accesso a una buona, informazioni chiare su cui basare le loro decisioni. E sanno che cosa gli incentivi sono di una persona che sta vendendo loro qualcosa. Scelta non significa essere costretti ad accettare determinati prodotti o servizi, ma con una vera e propria scelta di fornitori, indipendentemente o meno o il fornitore si trovano nello stesso paese. E che i legami di stretta collaborazione con il terzo principio, la concorrenza ; fare in modo che non ci sono abbastanza giocatori nel grande mercato europeo per mantenere le imprese sulle loro punte. Capital Markets Union L´accento sulla trasparenza, la scelta e la concorrenza è alla base anche i nostri piani per il Capital Markets dell´Unione. Parte della nostra volontà di favorire la crescita e l´occupazione, vedo questo come un progetto del mercato unico classico per tutti i 28 Stati membri. Ed è sostenuto da tutto 28. Venerdì scorso sono stato molto contento che Ecofin concordato le conclusioni del Consiglio e della via da seguire. E il 16 giugno, la commissione per i problemi economici e monetari del Parlamento europeo ha pubblicato una proposta di risoluzione che sostiene anche il progetto. Oltre a ciò, abbiamo recentemente concluso una consultazione sulla Cmu. Le centinaia di risposte che abbiamo avuto, tra cui uno Fee, sono un segno dell´interesse che il progetto Capital Markets Unione ha generato. Un messaggio che stiamo ottenendo dalle risposte alla consultazione è che il controllo, insieme a una vigilanza efficace, una buona corporate governance, e di alta qualità di reporting aziendale e finanziaria è fondamentale per il buon funzionamento, l´integrità e l´efficienza dei mercati dei capitali. Sindaci hanno sviluppato competenze che è vitale per gli azionisti e gli investitori nella loro analisi della salute delle imprese. Questo a sua volta, può contribuire a rafforzare la fiducia degli investitori nelle informazioni finanziarie delle imprese. Questo è stato uno degli altri messaggi Fee ci ha dato nel suo contributo alla consultazione on Capital Markets Union. Nel complesso, le risposte alla consultazione hanno chiarito che non vi è un´analisi condivisa dei benefici che un mercato unico più forte di capitale porterebbe sostenendo transfrontalieri condivisione del rischio, creazione di mercati più profonde e più liquidi, e di aumentare la capacità di ripresa del sistema finanziario attraverso la diversificazione delle fonti di finanziamento. Sarà migliorare il risparmio di collegamento con la crescita. Essa fornirà più opzioni e migliori rendimenti per i risparmiatori e gli investitori. Esso offrirà le imprese una maggiore scelta di finanziamento nelle varie fasi del loro sviluppo. Sarà incanalare gli investimenti per cui può essere utilizzato più produttivo, aumentando le opportunità per le imprese europee e progetti di infrastrutture. Esso contribuirà a garantire che il sistema finanziario supporta la crescita e l´occupazione e aiutare con le sfide demografiche l´Europa deve affrontare. Quindi siamo molto lieti che i nostri obiettivi globali per la Cmu e dei vari elementi che abbiamo individuato come necessario per realizzarlo abbia ricevuto così ampia approvazione. Le autorità pubbliche, gli operatori di mercato, gli emittenti e gli investitori sembrano positivo circa l´approccio step-by-step stiamo facendo; quella che unisce l´ambizione, con realismo e pragmatismo. La gente vuole noi essere ambiziosi per il Capital Markets dell´Unione, ma vogliono anche noi di fare rapidi progressi dove possiamo, ad esempio attraverso la creazione di un nuovo mercato per i prodotti di capitalizzazione semplici, trasparenti e standardizzate, e rivedendo la direttiva sul prospetto. Ora stiamo riflettendo sulla consultazione e tornerà a settembre con un piano d´azione che definisce la strada da seguire. Penso che abbiamo una nuova opportunità politica per contribuire a migliorare il nastro trasportatore di finanziamenti per le imprese in Europa, un´opportunità che intendo cogliere. Riforma Audit Un riconoscimento che abbiamo bisogno di aumentare la trasparenza e l´indipendenza nel settore della revisione contabile sta dietro le nuove norme introdotte in Europa nel mese di aprile 2014. Il nostro obiettivo era quello di aumentare la fiducia nei bilanci. Otterremo questo da riforme in tre aree principali. In primo luogo, fornendo una migliore informazione agli investitori attraverso relazioni più dettagliate e meglio di audit. In secondo luogo, aumentando l´indipendenza dei revisori, per esempio, obbligo di rotazione obbligatoria o vietare determinati servizi diversi dalla revisione in modo che siano meno a rischio di un conflitto di interessi. E in terzo luogo, migliorando la vigilanza sui revisori attraverso una maggiore cooperazione tra le autorità nazionali di controllo in Europa, e idealmente attraverso la cooperazione internazionale. Le nostre riforme sono anche di promuovere la diversificazione del mercato e rafforzare la concorrenza sul mercato della revisione contabile dell´Ue. Darà revisori nuove opportunità per entrare nel mercato della revisione e non di revisione, incoraggiando gara e controlli congiunti e l´apertura del mercato per i servizi diversi dalla revisione. Sarò curioso di vedere come questo si sviluppa, in particolare per quanto riguarda la scelta nel mercato della revisione, mentre cerchiamo di ridurre il rischio di un´eccessiva concentrazione del mercato. Un altro aspetto vorrò tenere d´occhio è se siano adottate misure volte a promuovere gara o audit congiunti a bordo dagli Stati membri. Se è così, stanno avendo un effetto positivo sulla concorrenza tra le imprese di revisione contabile? Ci sarà anche bisogno di riflettere su come meglio possiamo misurare le prestazioni di comitati di audit nel loro nuovo ruolo con responsabilità extra come la nomina delle società di revisione? Voglio anche verificare che le nuove regole stanno svolgendo la loro ambizione di contribuire a ridurre gli oneri inutili per le piccole e medie imprese che utilizzano i servizi dei revisori dei conti. Regolamento non dovrebbe dettare nei minimi dettagli come auditor dovrebbero fare il loro lavoro, ma vedo riforma audit dando loro un mandato forte per essere indipendente e di esercitare il loro scetticismo professionale. Non vedo l´ora di vedere che mettono in pratica. Qualità della revisione legale dei conti Per aiutare le aziende, comprese le piccole società quotate, di ottenere nuove fonti di finanziamento, abbiamo bisogno di controllo di alta qualità . L´adozione delle nuove regole per una maggiore trasparenza e di indipendenza è stato un passo importante. Ma le regole avranno solo l´effetto desiderato se vengono messe in pratica. Così che cosa ora abbiamo bisogno è che le nuove regole siano attuate in modo rapido ed efficace. Una delle questioni fondamentali che dobbiamo affrontare è la consistenza di attuazione delle misure Ue a livello nazionale. Il regolamento contiene una serie di "opzioni nazionali". Essi includono la definizione di entità di interesse pubblico, la rotazione ferma obbligatoria, l´elenco dei servizi diversi dalla revisione che un´impresa di revisione è fatto divieto di offrire ai propri clienti di audit, e il livello del tappo sulla fornitura di servizi diversi dalla revisione. Ci auguriamo che i diversi approcci in questi settori fondamentali non aumenta i costi e portare a inutili procedure di revisione supplementari che alla fine potrebbero ridurre gli effetti positivi della riforma. Per ridurre possibili incoerenze, la Commissione, nel quadro del processo di attuazione, sta lavorando sodo con gli Stati membri e le autorità nazionali per affrontare le sfide pratiche relative alle nuove regole. La Commissione sta lavorando in parallelo con gli organismi nazionali di vigilanza di controllo per migliorare la supervisione del settore della revisione contabile, nel quadro definito dalle nuove norme. A questo proposito, il nuovo Comitato degli organismi di controllo di revisione europee che deve essere istituito da questo periodo il prossimo anno avrà un ruolo importante da svolgere. Esso dovrebbe facilitare lo scambio di informazioni, esperienze e buone pratiche; e di fornire consulenza di esperti affidabili alla Commissione. Allego anche un sacco di importanza per i nostri colloqui con le revisione professione, le imprese e gli investitori per aiutarli ad anticipare le nuove regole e ridurre le fluttuazioni di attuazione. Quando il tempo è maturo, si valuterà l´impatto delle nuove regole e adottare le ulteriori misure che potrebbero essere necessarie per far fronte a eventuali conseguenze indesiderate. Sviluppi internazionali Il nostro nuovo quadro pone l´Unione europea in prima linea i più ampi sviluppi internazionali. So che alcune altre giurisdizioni sono molto interessati alla nostra riforma di revisione. Alcuni potrebbero seguirci e sono desiderosi di imparare l´impatto della riforma sta avendo sulle pratiche di audit e sui mercati finanziari. Per quanto riguarda la cooperazione internazionale in materia di vigilanza verifica, vorrei rendere omaggio a James Doty, il presidente del Pcaob, che ha parlato ieri sulle molte opportunità per noi di lavorare insieme sulla regolamentazione audit e supervisione. La cooperazione tra le nostre due istituzioni è buona, e migliorarla e un sacco di progressi sono stati compiuti di recente verso una collaborazione più stretta in materia di controllo di revisione. Sono molto ansioso di continuare la cooperazione e per rendere più progressi nel rendere il processo di vigilanza nell´Ue e Ms più semplice possibile. Contabilità Mentre sul tema delle aree in cui lavoriamo a stretto contatto con i partner internazionali, vorrei dire due parole su recenti sviluppi in materia di contabilità. Come molti di voi avranno visto, la settimana scorsa abbiamo pubblicato la nostra relazione sulle risultanze in base a quasi 10 anni di utilizzo di principi contabili internazionali in Europa. So che la Fee ha contribuito alla nostra consultazione pubblica e che sono stati rappresentati nel gruppo di esperti che ci ha consigliato sul nostro lavoro. Grazie per il tuo contributo. I nostri risultati hanno dimostrato che, in generale, l´esperienza di utilizzo Ifrs è stata positiva per l´Europa - le imprese e gli utenti dei loro bilanci sono per lo più positivi circa i benefici. Ma Ifrs non sono perfetti. A volte sono visti come eccessivamente complesso e di leader di un sovraccarico di informazioni finanziarie: messaggi chiave possono essere persi per essere sepolto in troppe informazioni proprio come possono se non vi è troppo poca informazione. In generale, il processo che seguire per portare queste norme nel diritto comunitario è visto funzionare bene. C´è un buon grado di consultazione con le parti interessate, per assicurarsi che gli standard sono di alta qualità. Ma il rovescio della medaglia è che tutto questo richiede tempo e che porta a incertezza normativa per le imprese ei loro revisori. Abbiamo sentito nella consultazione che la cosa importante è concentrarsi su avere l´influenza proprio sopra il setter standard per garantire che lo standard finale che emerge è affidabile e adatto per l´uso in Europa. Quindi il processo di adozione delle norme può andare più veloce e più agevolmente. Ci auguriamo che la riforma della governance dell´Efrag aumenterà la nostra influenza e qui vorrei ringraziare Mark Vaessen per il suo lavoro nel rappresentare Fee come membro del Consiglio di Efrag. Naturalmente, la governance è anche un elemento importante per il successo dello Iasb come standard setter globale e non vediamo l´ora di partecipare nella sua prossima revisione della governance di sollevare alcune preoccupazioni, anche per quanto riguarda la sua struttura di finanziamento. Ho parlato più volte oggi circa la trasparenza e la necessità di consentire alle persone di fare scelte consapevoli. Molte persone criticano principi contabili internazionali per la loro complessità. Tuttavia, in molti casi, che la complessità è inevitabile date le transazioni che stanno cercando di ritrarre. Lo vediamo in due standard che si trovano attualmente in fase di approvazione. In primo luogo, l´Ifrs 15, che si occupa di riconoscimento di reddito, è uno standard più sofisticato rispetto allo standard che sostituisce. Quando consideriamo il modo in cui noi oggi raramente comprare una cosa alla volta - che compriamo un oggetto e viene fornito con un pacchetto di altre cose, come un contratto di manutenzione o di garanzia o la possibilità di aggiornare in seguito, lo standard aggiornato deve riflettere questa complessità. In secondo luogo, nel caso di Ifrs 9, strumenti finanziari, ho capito che il vecchio standard è stato criticato per essere troppo complessa al punto che il presidente dello Iasb ha scherzato "se si pensa di capire dello Ias 39, non avete letto correttamente ". Beh, mi auguro lo stesso non sarà vero degli Ifrs 9. Ma, come con lo standard entrate, questo standard ha un lungo periodo di attuazione per consentire alle aziende di mettere in atto i molti cambiamenti che sono necessari per soddisfare i nuovi principi. Il vostro ruolo di revisore è fondamentale per garantire che le aziende a implementare questi cambiamenti nella loro informativa finanziaria in modo che gli obiettivi delle norme siano veramente rispettati. Questo è dove la vostra esperienza e il giudizio in qualità di revisori professionisti è così vitale nel mettere in discussione le aziende al fine di garantire che le norme siano applicate in modo disciplinato. I risultati della nostra valutazione hanno dimostrato che l´informativa finanziaria in base agli Ifrs ha migliorato la trasparenza e la comparabilità in tutta l´Ue. Questo a sua volta sembra aver avuto effetti positivi sugli investimenti in quanto può contribuire ad accrescere la liquidità, ridurre i costi di capitale, una migliore tutela degli investitori e l´aumento transazioni transfrontaliere. Una comunicazione chiara tra le imprese e gli investitori che rischiano i loro soldi investendo in loro è necessario per costruire la fiducia. Il nostro ruolo nei settori della contabilità e revisione contabile è quello di garantire che i principi contabili contribuiscono davvero a una buona comunicazione e che la fiducia nelle aziende è meritato. Signore e signori, voglio vedere un settore sano e dinamico controllo in cui i revisori svolgere il loro ruolo nell´aiutare crescere l´economia. Le nuove regole di controllo sono una pietra angolare del quadro di governance finanziaria dell´Ue. Affidabile rendicontazione finanziaria e della revisione contabile, una vigilanza efficace e coerente applicazione delle nuove regole possono aiutare i nostri sforzi per approfondire il mercato unico dei capitali. Gli sforzi dell´Ue sono importanti anche a livello internazionale e può contribuire a guidare iniziative globali per migliorare il contributo che può dare alla revisione dei mercati finanziari. Ricordiamoci sempre il nostro obiettivo finale, che è quello di aumentare la fiducia nella società e le loro informazioni finanziarie, per il bene della vostra professione, degli investitori e di tutta l´economia. L´europa ha bisogno di maggiori investimenti. In contribuendo a portare che circa, si ha un ruolo vitale da svolgere. Grazie.  
   
   
UN NUOVO APPROCCIO PER LA COMPETITIVITÀ INDUSTRIALE EUROPEA LE IMPRESE DEVONO ADATTARSI E CRESCERE  
 
Bruxelles, 24 giugno 2015 – Di seguito l’intervento di Elżbieta Bieńkowska - Il commissario per il Mercato interno, industria, imprenditoria e le Pmi: “ Presidente Buzek, onorevoli deputati, quando mi trovavo prima per il mio udito nomina, ho fatto una promessa di lavorare con voi da vicino e vi terremo informati. Pochi giorni fa, ho scritto ai ministri del Consiglio su come possiamo migliorare la competitività dell´industria europea. Sentivo che era importante per incontrarmi con voi il più presto possibile per spiegare la lettera e per darvi la possibilità di fare tutte le domande. Ho pensato che sarebbe oggi utile fornire un contesto più ampio: Perché abbiamo bisogno di un nuovo approccio per la competitività industriale; Ciò che il nostro approccio significherà in pratica; E come possiamo fornire. Perché abbiamo bisogno di un nuovo approccio per la competitività industriale Presidente Buzek, onorevoli deputati, abbiamo un patrimonio industriale fiera in Europa. Industria rappresenta 35 milioni di posti di lavoro. Esso genera più della metà delle nostre esportazioni. Esso finanzia l´80% delle attività di ricerca e sviluppo privato. Esso fornisce un importante contributo ai guadagni di produttività a livello di economia. Ma deve essere più di un patrimonio. Ha bisogno di essere un futuro. E ha bisogno di generare posti di lavoro ora e nei decenni a venire. Questo è il motivo per cui il presidente Juncker ha fatto una base industriale solida una priorità per questa Commissione. In settori come l´ingegneria, aerospaziale, chimico, farmaceutico e automobilistico siamo leader mondiali. Noi, ovviamente, dobbiamo mantenere questa posizione e anche reindustrialise Europa. Abbiamo aziende che sono sempre all´avanguardia dell´innovazione, della ricerca e sviluppo. Tre quarti delle imprese hanno introdotto innovazioni negli ultimi tre anni. Ma siamo di fronte a grandi sfide. Abbiamo un gap di investimenti di 400 miliardi di euro in termini di produttività. La crisi economica ha colpito il nostro settore manifatturiero particolarmente duro. Esso è diminuito del 9,2% tra gennaio 2008 e gennaio 2014. Tra il 2000 e il 2014, l´occupazione nel settore manifatturiero è scesa in tutti gli Stati membri tranne uno. In tutta l´Unione europea, è sceso del 16%. Nel Regno Unito e in Portogallo, è sceso di oltre il 30%. La nostra ripresa economica è stata molto più lenta rispetto ad altre parti del mondo. Produzione manifatturiera dell´Ue nel 2014 era ancora inferiore del 9% rispetto al suo picco nel 2008. In alcuni settori chiave, siamo in ritardo i nostri concorrenti. Ad esempio, non investiamo abbastanza in nuove tecnologie. L´importo investito da società europee nel settore della ricerca e sviluppo è solo il quaranta per cento del capitale investito negli Stati Uniti. Un nuovo sondaggio mostra che quasi la metà delle imprese manifatturiere europee non hanno usato tecnologie di produzione avanzate in passato e non avete intenzione di usarli nel prossimo anno. E anche dove abbiamo tradizionalmente condotto, stiamo arrivando sotto forte sfida competitiva. L´unione europea è ora solo la quarta regione innovando sul mondo, dietro la Corea del Sud, gli Stati Uniti e il Giappone. Ad esempio, nel settore chimico, l´Europa sta perdendo il suo vantaggio rispetto agli Stati Uniti a causa dello sfruttamento del gas di scisto da parte delle imprese americane. Ma è qualcosa di più che le statistiche. A proposito di mancanza di flessibilità. Ho avuto una molto significativa - e inquietante - esempio proprio l´altro giorno. Una grande multinazionale con attività significative in tutto il mondo mi ha detto come aveva un progetto per il quale sarebbe l´assunzione di 500 ingegneri altamente qualificati e ricercatori per un progetto della durata di almeno 2-3 anni. Aveva operazioni esistenti in un grande Stato membro fondatore dell´Unione europea. E avrebbe potuto trovare persone con le qualifiche necessarie in tale Stato membro e avrebbe preferito andare avanti in quella posizione. Ma alla fine decise che non poteva correre il rischio. Se dopo 2-3 anni di picco, la società non avrebbe più bisogno di tutte quelle persone che, non poteva adattarsi. Così contro la sua preferenza, ha costruito la risorsa per questo progetto al di fuori dell´Europa. 500 posti di lavoro ad alto valore aggiunto per almeno 2-3 anni, ha perso per l´Europa. Per non parlare l´impatto a lungo termine in materia di R & S. Chi in Europa guadagna da tutto ciò? Che cosa significa il nostro approccio in pratica Dobbiamo essere saggi nella scelta di soluzioni. Ci sono alcuni che sembrano pensare che la soluzione è quella di chiudere la porta sui nostri concorrenti stranieri o imporre requisiti supplementari. Capisco che vista ma non credo che sia la strada giusta da seguire. Tutto ciò che fa è quello di ridurre la scelta e aumentare i costi per i consumatori e le aziende che utilizzano questi prodotti. La soluzione è quella di aumentare il nostro gioco. Abbiamo bisogno di fornire un quadro di sostegno per le nostre imprese di adattarsi e crescere. Abbiamo bisogno di un approccio aperto, integrato all´industria. Quindi, questo è ciò che il nostro nuovo approccio industriale è tutto. In primo luogo, abbiamo bisogno di facilitare l´integrazione delle imprese nel mercato unico e in catene globali del valore. Catene del valore globali e reti sono come funziona il mondo di oggi. Non c´è quasi un prodotto di oggi che è stata fatta da una sola impresa. Non ha più una società, in una fabbrica, in un unico luogo, la ricerca, la progettazione e la produzione di un prodotto intero, dall´inizio alla fine. Diverse parti del prodotto sono stati sviluppati da aziende diverse competitive in diversi stabilimenti e uffici in tutto il mondo. Le nostre aziende di maggior successo operano all´interno delle catene di valore senza soluzione di continuità. Grazie alle nuove tecnologie digitali, la distinzione tra produzione e servizi è sempre più confusa. Questo porta a cambiamenti radicali che sono già in atto. In primo luogo, la digitalizzazione consente ai produttori di rispondere alle singole esigenze dei clienti senza perdere i vantaggi di scala. Questo è chiamato produzione di massa personalizzata . In secondo luogo, per le aziende sta diventando più facile e più redditizio per raggruppare beni e servizi insieme. E in terzo luogo, questo avrà un impatto tutto l´ambiente aziendale. I prodotti saranno offerti come uno: il bene e il servizio di accompagnamento fabbricati. Per mostrare ciò che questo significa, prendere il settore automobilistico. Una macchina diventerà sempre di più un prodotto personalizzato - o addirittura unico . Oltre a ciò, le case automobilistiche non già solo vendere le loro auto, ma anche post-vendita di servizi di manutenzione o di sicurezza. Il lavoro di un produttore di automobili potrebbe cambiare da solo la vendita di una macchina per la vendita di un servizio di mobilità completo. Sarà inoltre consentire alle imprese di sfruttare il valore aggiunto lungo tutta la catena del valore. Non dobbiamo solo aiutare le imprese dell´Ue far parte di queste catene del valore. Ma dobbiamo anche garantire che rimaniamo leader in queste aree più alto valore aggiunto. Ma proprio perché le merci ed i servizi stanno diventando così interconnesso, le restrizioni sui servizi farà male la vendita di beni. Quindi abbiamo bisogno di rimuovere i principali ostacoli a entrambi i beni e servizi nel nostro mercato unico. La seconda parte del nostro nuovo approccio industriale è quello di favorire la modernizzazione dell´industria europea. Dobbiamo incoraggiare le nostre imprese ad adattarsi. Sia che si tratti digitalizzando; Con lo sviluppo di tecnologie a basso consumo energetico; O con l´adozione di altre nuove tecnologie all´avanguardia. Ancora una volta, molte aziende europee stanno già riuscendo. Lasciate che vi faccia un esempio in materia di digitalizzazione: La settimana scorsa ho incontrato una società attiva nel settore della Grande e sicurezza dei dati. Fornisce soluzioni tecniche per proteggere i dati industriali di condivisione involontaria o l´accesso da parte di terzi. E ´l´unica azienda europea in competizione faccia a faccia con quattro concorrenti americani su scala globale. Abbiamo bisogno di più le imprese di questo tipo. Ma ciò che queste aziende hanno bisogno sono regole chiare sull´utilizzo dei Big Data e promuovere l´accesso aperto. Ciò significa che una forza lavoro con le giuste competenze. Se attualmente un quinto dei laureati lavorano in posti di lavoro di bassa e media capacità, c´è qualcosa di sbagliato con i nostri sistemi di istruzione. Significa sempre la nostra forza lavoro pronta per l´era digitale. Vi è una carenza di professionisti Ict che deve essere affrontato. Lasciate che vi faccia un esempio di spostamento di tecnologie ad alta efficienza energetica e basse emissioni: l´industria della pasta e della carta europea. Si sta trasformando da un settore tipico di fornitura dei prodotti di un fornitore di soluzioni. Si sta lavorando con le aziende agricole, forestali, gestione e riciclaggio dei rifiuti di trovare nuove alternative ai feedstock fossili. La scorsa settimana, la Bei ha concesso un prestito ad un bio-prodotto cartiera finlandese. Vorrei anche sostenere questa trasformazione industriale. Dobbiamo migliorare l´efficienza di tutti i nostri fonti di energia. L´efficienza energetica prima - è un principio fondamentale dell´Unione Energia che il mio pieno sostegno. L´efficienza energetica sarà anche ridurre le emissioni. Dobbiamo lavorare per ridurre le emissioni in modo economicamente efficiente e in stretta cooperazione con l´industria. Io credo che non ci sia contraddizione tra un settore competitivo e uno che vive fino alla sfida del clima e l´energia e dobbiamo condurre la discussione, in stretta collaborazione con l´industria. Per fare questo dobbiamo usare tutte le tecnologie disponibili. Non dobbiamo privilegiare determinate tecnologie rispetto ad altri. E, infine, abbiamo bisogno di un approvvigionamento energetico sicuro. E ´importante sottolineare che la conservazione mix energetico non è importante solo per la nostra industria, ma anche e soprattutto per la nostra sicurezza. Ma se l´Europa vuole restare un giocatore significativo su un palcoscenico globale, la nostra industria deve innovare e creare tecnologie più avanzate. Prendiamo come esempio due settori in cui l´Europa è in prima linea dell´eccellenza tecnologica e industriale: Spazio e Difesa. Nel settore dello spazio, l´Europa attraverso i suoi due programmi principali Copernico e Galileo si sta sviluppando un settore competitivo e altamente innovativa. Il lancio di successo questa notte del secondo Copernico satellitare mostra il know-how dell´Europa nel campo. Questi programmi non sono solo di politica spaziale, sono benefici per i cittadini, attraverso nuove applicazioni e servizi in tutto il mercato interno. Questo è un buon esempio di una catena del valore integrata. Inoltre, non vi è alcuna politica di difesa senza una forte industria della difesa. Nel corso degli ultimi anni, si vede una drastica riduzione della spesa di ricerca. Se non fermiamo questa tendenza ci sarà presto messo in pericolo la nostra capacità di rispondere alle sfide alla sicurezza che abbiamo di fronte. Questo è il motivo per cui abbiamo bisogno di una forte industria europea della difesa, che sta investendo in ricerca, rimanendo leader di innovazione e di prendere tutti i vantaggi del mercato interno integrato. Credo che l´Unione europea può e deve sostenere gli sforzi degli Stati membri e l´industria, in particolare nel campo della ricerca in difesa. Vorrei quindi proporre l´anno prossimo per il lancio di un tre anni di azione preparatoria per la ricerca in difesa per la quale spero di ricevere il vostro sostegno. Vorrei anche proporre una tabella di marcia sulla sicurezza dell´approvvigionamento che tenterà di porre l´industria della difesa in un più catene di valore integrata europei allo stesso tempo rispettando le specificità e la sensibilità di questo settore La terza parte del nostro nuovo approccio è quello di assicurare un ambiente favorevole alle imprese. La tecnologia Smart ha bisogno di un clima industriale intelligente. Pochi mesi fa, abbiamo sentito da il Ceo di una azienda produttrice di dispositivi medici. Il mercato unico ha consentito la sua azienda ad ampliare transfrontaliera. Ma per raccogliere fondi, aveva dovuto andare negli Stati Uniti. Abbiamo bisogno di cambiare la situazione. Come possiamo fornire In primo luogo , dobbiamo essere costantemente alla ricerca di opportunità di crescita. Questo è il motivo per cui, invece di uno isolato strategia, abbiamo messo la competitività industriale al centro della politica della Commissione. Questo è ciò che significa ´mainstreaming´. - Tutte le principali iniziative di questa Commissione sono favorevoli del nostro approccio. La strategia di mercato unico digitale. Il pacchetto Energy Union. L´economia circolare rinnovata pacchetto. The Capital Union Markets. Il Fondo europeo per gli investimenti strategici. E, cosa più importante di tutte, strategia per il mercato interno di questo autunno. Abbiamo bisogno di una strategia per il mercato interno che aumenta gli investimenti. Una strategia che promuova l´innovazione. Una strategia che aiuta le nostre Pmi e start-up. E una strategia a beneficio dei nostri consumatori, senza i quali non ci sarà mercato. In secondo luogo , dobbiamo avere una visione congiunta. Dobbiamo sempre essere alla ricerca di come possiamo usare i nostri fondi nel modo più efficace possibile. Dobbiamo ottimizzare il loro utilizzo. Dobbiamo fare in modo che la nostra legislazione opera attraverso un´applicazione più rigorosa. Ma dobbiamo andare al di là di questo. Dobbiamo combinare questi elementi nel modo più efficace possibile. Per questo ho riorganizzato la Dg per abbattere i silos. Si tratta di un cambiamento di mentalità. Invece di piani di azione individuali per il settore siderurgico, il settore farmaceutico e simili, abbiamo un piano integrato. In terzo luogo , dobbiamo lavorare in partnership. Partnership tra la Commissione e le imprese. Business può aiutarci a identificare i bisogni più urgenti e gli strumenti più adeguati per farvi fronte. Abbiamo bisogno di collaborazione tra le imprese e le autorità degli Stati membri. Abbiamo bisogno di partenariato tra la Commissione e gli Stati membri, nel contesto del semestre europeo. E abbiamo bisogno di partenariato tra le istituzioni dell´Ue. Conclusione - Il nostro ruolo in comune è quello di creare le condizioni che consentono alle aziende di sfruttare questo potenziale. Il nostro ruolo è quello di responsabilizzare giunto alle nostre imprese di avere successo. Dobbiamo sfruttare al meglio i nostri strumenti del mercato unico, che porterà alla creazione di nuovi posti di lavoro in Europa. Possiamo farlo pur proteggendo i nostri consumatori. Possiamo farlo, pur essendo aperta al mondo. Siamo in grado di creare molti più posti di lavoro in Europa. Posti di lavoro ben pagati. In tutta Europa. Ora e nelle generazioni a venire. Questo è il nostro obiettivo ed è quello che possiamo realizzare. Grazie.  
   
   
CONTROVERSIE DI MODESTA ENTITÀ: I DEPUTATI EUROPEI TROVANO UN ACCORDO CON IL CONSIGLIO  
 
Bruxelles, 24 giugno 2015 - Un progetto di legge per migliorare e ampliare l´uso di una procedura semplificata per ricorsi transfrontalieri di basso valore recuperare i soldi dall´estero, era informalmente concordata del Parlamento europeo e la presidenza del Consiglio lettone il martedì. Nuove regole, che devono ancora essere approvato dal Parlamento e dal Consiglio, innalzerà la soglia per le richieste che rientrano nella procedura da Eur 2.000 a 5.000 Eur. "Secondo le stime, il procedimento europeo per le controversie ha ridotto i costi del contenzioso per controversie di modesta entità transfrontaliere fino al 40% e la durata del contenzioso da due anni e cinque mesi per una media di cinque mesi, quindi sono contento che con queste nuove norme, la procedura sarà disponibile per più casi," ha detto il piombo Mep, Lidia Joanna Geringer de Oedenberg (S & D Pl). "Semplificando il processo contenzioso e riducendo i costi di transfrontaliere di modesta entità, ad esempio incoraggiando l´uso della videoconferenza, è importante soprattutto per i consumatori e piccole e medie imprese. Per facilitare l´accesso dei cittadini alla giustizia ulteriormente, dovremmo anche considerare la possibilità di fare la procedura disponibile per i reclami sul diritto del lavoro,"ha aggiunto. La procedura europea di modesta entità, in uso fin dal 2009, è una procedura semplificata basata su moduli standard per il recupero di somme dovute da qualcuno in un altro paese dell´Ue. Le modifiche proposte sarebbero rendere la procedura disponibile per più casi, tagliare le spese di giudizio e incoraggiare l´uso delle comunicazioni elettroniche, come la videoconferenza e mezzi di pagamento a distanza. Innalzare la soglia per controversie di modesta entità - Per ampliare l´uso della procedura pur salvaguardando i diritti procedurali dei cittadini, i deputati e la presidenza lettone concordato di estendere la procedura crediti vale la pena fino a Eur 5.000 transfrontaliere. Attualmente, la procedura è disponibile solo per i casi con un valore di fino a 2.000 Eur. Recensione in cinque anni: ampliare l´ambito di diritto del lavoro? Si esamineranno la possibilità di innalzare la soglia di ulteriormente durante i primi cinque anni di applicazione delle nuove norme. I deputati è riuscito a garantire che le implicazioni di estendere la procedura ai casi basata sul diritto del lavoro, quali i crediti relativi a retribuzioni percepite in Stati membri diversi, saranno inoltre valutate entro i prossimi anni. Nessun costo di Corte sproporzionato - Secondo le regole concordate, le spese per l´utilizzo del procedimento europeo modesta non dovrebbero essere eccessiva e devono essere non superiore agli emolumenti di Corte per procedure giudiziarie semplificate nazionali. Prossimi passi - L´accordo provvisorio ora dovrà essere confermata dal comitato affari legali e poi dal Consiglio e dal Parlamento nel suo complesso. Priorità bassa - La modesta entità potrebbe essere utilizzato ad esempio da un shopper online che ordina un prodotto da un altro paese dell´Ue e riceve un prodotto difettoso, ma non riesce a raggiungere un accordo con il venditore il risarcimento. Lo shopper avrebbe semplicemente bisogno di inviare un modulo di multi-lingua standard al tribunale competente. Se la Corte si pronuncia a favore, la decisione dovrebbe essere eseguita nei paesi interessati.  
   
   
UE RAFFORZA IL SOSTEGNO PER L´AFRICA CENTRALE  
 
Bruxelles, 23 giugno 2015 - Il commissario per la Cooperazione e lo Sviluppo, internazionale Mr. Neven Mimica , ha firmato oggi il programma indicativo regionale (Pir) per l´Africa Centrale nell´ambito del 11 ° Fondo europeo di sviluppo (Fes). Questo programma è pari a 350.000.000 € e copre il periodo 2014-2020. La firma è avvenuta alla presenza di ministri e rappresentanti della regione dell´Africa centrale, il segretario generale della Comunità economica degli Stati dell´Africa centrale (Ceeac), e il presidente della Commissione della Comunità Economica e Monetaria Africa centrale (Cemac). Il programma, la cui attuazione sarà monitorato da un comitato direttivo, riguarderà tre aree: l´integrazione e la cooperazione politica nel campo della pace e della sicurezza (43 milioni di €) , l´integrazione economica e commerciale a livello regionale (211 milioni di euro, tra cui 135 milioni di euro attraverso il Fondo fiduciario per le infrastrutture) e lo sviluppo sostenibile delle risorse naturali e della biodiversità (88.000.000 €). Un importo supplementare di 8.000.000 € è previsto per l´assistenza alla cooperazione tecnica e funzionari regionali. Il signor Mimica detto su questo: " L´integrazione regionale è solamente praticabile se si viene da dentro. È un mezzo per raggiungere gli obiettivi strategici definiti nell´accordo di Cotonou e di costruire su i progressi già realizzati da Eccas e Cemac nei settori della vita economica e integrazione monetaria, la pace e la sicurezza, le infrastrutture e l´ambiente e le risorse naturali. "  
   
   
RELAZIONI INTERNAZIONALI, ASSESSORE EMILIA ROMAGNA INCONTRA UNA DELEGAZIONE DELLA SCANIA (SVEZIA)  
 
Bologna, 24 giugno 2015 - Politiche di welfare, sistema delle imprese, offerta educativa e scolastica. Due realtà a confronto, Emilia-romagna e Scania (Svezia), tra “buone pratiche” e sfide future: questi i temi al centro dell’incontro che si è svolto in Regione tra Patrizio Bianchi (assessore al Coordinamento delle politiche europee allo sviluppo) e una delegazione di 70 tra sindaci e amministratori dell’Associazione degli enti locali della Scania, con a capo il presidente Kent Mårtensson. Presente anche l’assessore alla Scuola del Comune di Bologna, Marilena Pillati. La delegazione rimarrà in Emilia-romagna fino a giovedì 25 giugno, e farà visite anche a diverse realtà di Reggio Emilia, Maranello, Ravenna. “In Emilia-romagna la coesione sociale è alla base dello sviluppo economico – ha sottolineato Bianchi – . Abbiamo lavorato moltissimo sui temi del welfare, siamo molto contenti che voi siate qui – ha aggiunto rivolgendosi a Mårtensson – per poter confrontare le nostre esperienze con le vostre, anche in futuro”. La Regione Emilia-romagna collabora intensamente con la Svezia attraverso Sern (Sweden Emilia-romagna Network), una rete creata per agevolare e stimolare i rapporti tra gli enti locali italiani e svedesi. Nei suoi dieci anni di attività, è passata da una partecipazione di 25 membri nel 2005 a 55 enti associati italiani e svedesi nel 2014. La Regione Emilia-romagna ha partecipato e partecipa attivamente a progetti sulle sei aree tematiche prioritarie all’interno di Sern, e precisamente educazione, inclusione sociale, sviluppo locale, occupazione, ambiente e sostenibilità, formazione di funzionari pubblici sulla gestione di progetti. Con la Scania, contea della Svezia meridionale (capitale Malmö), la Regione Emilia-romagna ha già realizzato il progetto “Foresight Laboratory of Europe” (Forelab), con lo scopo di incrementare e migliorare gli investimenti nella ricerca e nello sviluppo tecnologico.  
   
   
MARCHE, PRIMA RIUNIONE DI GIUNTA: IL PRESIDENTE CERISCIOLI ATTRIBUISCE LE DELEGHE AGLI ASSESSORI  
 
 Ancona, 24 giugno 2015 - Massima attenzione al territorio ed ai rapporti con gli enti locali, sanità in primo piano, 30 milioni di risorse per il sociale. Sono i principali temi trattati ieri mattina nel corso della prima seduta della nuova giunta della Regione Marche presieduta dal presidente Luca Ceriscioli che ha innanzitutto attribuito le deleghe agli assessori nominati ieri. “Per tutti noi – ha commentato Ceriscioli nel corso di una conferenza stampa al termine della riunione – si tratta della prima partecipazione ad una giunta regionale alla quale daremo la nostra impronta e il nostro stile. Da subito abbiamo affrontato i temi che caratterizzeranno i primi 300 giorni di governo e già da domani ci metteremo in moto per realizzare quegli obiettivi che abbiamo promesso ai marchigiani all’inizio del mandato. La scelta degli assessori è stata dettata dalla volontà di tenere insieme le competenze di ciascuno in modo da facilitare il lavoro – ha proseguito - dando anche però l’opportunità di confrontarsi con nuove materie. D’altra parte, va sottolineato, che nelle precedenti legislature le deleghe erano distribuite tra dieci assessori mentre ora sono sei ed è quindi fisiologico un carico più pesante per ogni assessore. Ho cercato in ogni modo di portare avanti gli impegni presi e credo di aver corrisposto il più possibile le aspettative sia in termini di ampiezza nella rappresentanza territoriale, ogni provincia è rappresentata, che di genere. Sono infatti particolarmente orgoglioso del fatto che questa giunta è composta al 50% da donne”. Per quanto riguarda il ruolo di Ancona capoluogo il presidente ha specificato: “Regione e capoluogo devono camminare di pari passo: il rafforzamento di una presuppone il rafforzamento dell’altro e viceversa. Allo stesso modo riteniamo assolutamente necessario essere presenti su tutto il territorio e per questo motivo stiamo già organizzando, una campagna di ascolto che coinvolgerà amministratori e categorie da nord a sud. Partiremo da Ascoli. L’obiettivo è condividere con i marchigiani una grande strategia per il rilancio e la crescita di tutta la comunità”. Ceriscioli ha quindi annunciato di aver tenuto per sé, in questo primo momento la delega della sanità e servizi sociali. “Il ruolo diretto del presidente della Regione nella Sanità ha lo scopo di dare alla comunità un segnale ben preciso di presa in carico della responsabilità. Si tratta di una scelta temporanea – ha spiegato – per impostare il lavoro e arrivare a determinati parametri di stabilità sia per quanto riguarda i servizi diffusi che la riduzione delle liste d’attesa”. Sul fronte del sociale invece, nel corso della riunione di giunta, è stato stabilito che dovranno essere reperiti, con una variazione al bilancio corrente, 30 milioni di euro da destinare al settore. L’incontro si era aperto con un omaggio, alla prima vicepresidente donna delle Marche, Anna Casini, che oggi compie gli anni e che ha ricevuto in dono un piccolo mazzo dei suoi fiori preferiti, le calle. Le Deleghe Luca Ceriscioli, Presidente: tutela della salute, veterinaria, acque minerali, termali e di sorgente, servizi sociali, politiche dell’infanzia, dei giovani e degli anziani, promozione sportiva, rapporti con le istituzioni internazionali e comunitarie, nazionali e locali, programmazione, affari generali, istituzionali e legali, sistema statistico, persone giuridiche private, ordinamento dell’informazione e della comunicazione, nomine. Anni Casini, Vicepresidente: lavori pubblici, edilizia pubblica, edilizia residenziale pubblica, piste ciclabili, viabilità, infrastrutture, porti aeroporti e interporto, governo del territorio, edilizia, urbanistica, agricoltura, alimentazione, foreste, sviluppo rurale, agriturismo, zootecnia, industria agroalimentare, bonifica; Manuela Bora: industria, artigianato, commercio, fiere e mercati, cave, tutela dei consumatori, pesca marittima, politiche comunitarie, cooperazione allo sviluppo, pari opportunità; Loretta Bravi: lavoro, tutela e sicurezza del lavoro, professioni, previdenza complementare e integrativa, formazione professionale, istruzione, università e diritto allo studio, sostegno alla famiglia; Fabrizio Cesetti: bilancio, finanze, demanio e valorizzazione del patrimonio, credito, provveditorato ed economato, rapporti con le agenzie, gli enti dipendenti e le società partecipate, in collaborazione con gli Assessori competenti, informatica e reti Ict, organizzazione e personale, polizia locale e politiche integrate per la sicurezza, enti locali e servizi pubblici locali, partecipazione e volontariato; Moreno Pieroni: valorizzazione dei beni culturali, promozione e organizzazione delle attività culturali, musei, biblioteche, grandi eventi, spettacolo, turismo, caccia e pesca sportiva; Angelo Sciapichetti: valorizzazione dei beni ambientali, tutela del paesaggio, parchi e riserve naturali, rifiuti, risorse idriche, difesa del suolo e della costa, produzione e distribuzione dell’energia, green economy, fonti rinnovabili, trasporti, reti regionali di trasporto, protezione civile, politiche per la montagna e le aree interne.  
   
   
MARCHE: CHI SONO I SEI ASSESSORI DELLA NUOVA GIUNTA REGIONALE  
 
Ancona, 24 giugno 2015 - Una Giunta regionale relativamente giovane - età media 50 anni - che nasce con almeno due primati confermati: il primo governo regionale con vicepresidente una donna, Anna Casini; il primo con la metà esatta di componenti femminili, tre su sei, una delle quali è probabilmente anche l’assessore più giovane nella storia della Regione Marche, Manuela Bora. Ecco i profili personali dei sei assessori che oggi il presidente Luca Ceriscioli ha presentato ai giornalisti in una conferenza stampa in Regione. Anna Casini - Vicepresidente-festeggia proprio oggi il suo compleanno, è nata infatti il 23 giugno del 1960 ad Ascoli Piceno. Architetto con un Master in Gestione Integrata delle Fasce Costiere presso l’Unicam, ha poi ricoperto l’incarico di dirigente alla Provincia di Ascoli Piceno, occupandosi di Pianificazione Territoriale poi Responsabile dell’Unità Operativa Protezione Bellezze Naturali (Paesaggio), Valutazioni Ambientali Strategiche (Vas) e Valutazioni di Impatto Ambientale (Via). Ha iniziato l’attività politica nel 2004 e dal 2010 è Responsabile Provinciale dell’Organizzazione del Partito Democratico di Ascoli Piceno. Manuela Bora, la più giovane dell’esecutivo, 29 anni, è una commercialista. Nata a Milano risiede a Monte San Vito (An), sposata con un suo coetaneo, si è laureata in Business Administration all´Università Bocconi di Milano, sostenendo tutti gli esami in lingua inglese che parla correntemente insieme allo spagnolo e al francese. Sempre alla Bocconi ha conseguito anche la Specializzazione in Economia delle Amministrazioni Pubbliche e delle Istituzioni Internazionali. È stata consigliere comunale di Monte San Vito dal 2009 al 2014. Loretta Bravi nata a Sassocorvaro (Pu) il 23 aprile 1960 è insegnante di Storia e Filosofia nelle scuole superiori. Si è laureata in Filosofia all’Università Carlo Bo di Urbino dove ha conseguito il dottorato di ricerca su tematiche concernenti la giustizia sociale. Da anni si occupa di problematiche riguardanti l’educazione e la Dottrina Sociale Cristiana. Collabora a riviste e a pubblicazioni di saggi. Ha svolto attività di presidenza-coordinamento ed è stata referente provinciale nel Dipartimento Udc per le pari opportunità. Fabrizio Cesetti nato a Montegiorgio (Fm) il 2 marzo 1957,laureato in Giurisprudenza presso l’Università di Macerata, è sposato e padre di due figlie. Avvocato patrocinante presso la Corte di Cassazione. A vent’anni è già consigliere comunale a Montegiorgio, ricoprendo la carica per undici anni consecutivi anche negli incarichi di assessore e vicesindaco e nel 1990 sindaco di Massa Fermana fino al ‘95. Deputato alla Camera per tre volte consecutive (1992,1994 e 1996), ha fatto parte della Ii Commissione Permanente - Giustizia per tutte e tre le legislature. Vicepresidente della Giunta delle Elezioni della Camera dei Deputati per tutta la durata della Xiii Legislatura. Dal 2001 al 2006 consigliere comunale e capogruppo al Comune di Fermo. Quindi capogruppo del consiglio provinciale di Ascoli Piceno dal 2004 al 2009. Il 22 giugno 2009 diventa il primo presidente della Provincia di Fermo. Eletto vicepresidente dell’Upi Marche nel dicembre 2009, è anche membro nazionale dell’Ufficio di presidenza dell’Upi. Eletto nuovamente presidente della Provincia di Fermo il 13 ottobre 2014 è diventato Presidente dell’Upi Marche nel marzo 2015. Moreno Pieroni È nato a Loreto il 28 marzo del 1961. È sposato e ha tre figlie. La sua esperienza politica inizia nel 1983 come consigliere comunale di Loreto, carica che ricopre ininterrottamente per 26 anni nei ruoli anche di assessore ai Servizi Sociali e alla Sanità del Comune. Poi assessore Provinciale allo Sport, Caccia e Pesca e Servizi Sociali, in seguito anche assessore alla Cultura, ai Beni Culturali e ai Servizi Sociali. Nel 2001 è eletto Sindaco di Loreto poi riconfermato. Nel 2010 è stato eletto consigliere regionale. Angelo Sciapichetti È nato a San Severino Marche (Mc) il 3 ottobre 1962, celibe, diploma di maturità tecnica. Ha diretto importanti organizzazioni di categoria artigiane e del mondo cooperativo. È stato segretario provinciale e regionale dell’associazione Casartigiani e presidente provinciale delle Confcooperative di Macerata. Già presidente regionale dell´ Avis delle Marche e Presidente provinciale di Macerata dell´Aido, ha presieduto la Società Volontaria di Soccorso Croce Verde di Macerata fino all´elezione del 2010 in Consiglio regionale e prima consigliere comunale di Macerata.  
   
   
TURISMO, SCUOLE DI MONTAGNA, FUNZIONI AMMINISTRATIVE DELLE UNIONI E DEI COMUNI MONTANI, QUALITÀ DELL’ARIA E PRATICA SPORTIVA SONO STATI I PRINCIPALI ARGOMENTI ESAMINATI QUESTA MATTINA DALLA GIUNTA REGIONALE DEL PIEMONTE.  
 
Torino, 24 giugno 2015 - Turismo. Un disegno di legge presentato dall’assessore Antonella Parigi e che passa ora all’esame del Consiglio regionale riforma dopo 20 anni l’organizzazione delle attività di promozione, accoglienza ed organizzazione turistica. Due le novità: la creazione di Dmo Turismo Piemonte, derivante dalla fusione tra Sviluppo Piemonte Turismo e Istituto per il marketing dei prodotti agroalimentati ed aperta alla partecipazione dei soggetti pubblici e privati interessati allo sviluppo del turismo; nuove modalità di finanziamento delle Atl (sostegno ai costi di funzionamento in proporzione alle quote possedute, contributi ai soggetti gestori di uffici di informazione e accoglienza per la realizzazione di progetti di promozione turistica) ed uniformazione della loto forma giuridica in società consortile. Scuole di montagna. Come proposto dall’assessore Alberto Valmaggia, anche per l’anno scolastico 2015-16 la Regione sosterrà il mantenimento e lo sviluppo dei servizi scolastici nei territori montani. La concessione di contributi per complessivi 600.000 euro consentirà ai Comuni la copertura dei costi riguardanti l’impiego di personale nelle scuole dell’infanzia, elementari e medie, con particolare riguardo agli istituti in accertate situazioni di sofferenza ed alle pluriclassi in condizione di difficile sostenibilità. Funzioni amministrative. Una delibera presentata dall’assessore Alberto Valmaggia conferisce dal 1° luglio 2015 alle Unioni montane ed ai Comuni montani le funzioni amministrative ed i compiti già di competenza delle Comunità montane riguardanti il patrimonio escursionistico, la tutela delle aree naturali, le gestione delle foreste, la sicurezza nella pratica degli sport invernali, la promozione dell’occupazione, la pesca, l’identificazione elettronica degli animali domestici, le professioni turistiche, il trasporto pubblico locale, il mercato del lavoro, il servizio idrico, la formazione professionale, le acque minerali e termali, lo sgombero della neve, la coltivazione di cave e torbiere, la Protezione civile, l’agricoltura, i bacini montani. Il trasferimento scatterà invece il 1° ottobre 2015 per le Unioni montane la cui rispondenza ai requisiti di aggregazione richiesti dalla Regione intervenga entro il 31 luglio. Qualità dell’aria. Il documento di specificazione dei contenuti del Piano regionale per la qualità dell’aria, proposto dall’assessore Alberto Valmaggia, assicura che saranno inseriti nel Piano stesso misure come la riduzione delle emissioni in atmosfera secondo modalità tali da poter rientrare in tempi certi nei valori posti dalla legislazione a protezione della salute della popolazione, la modifica di modelli di produzione e consumo che incidano negativamente sulla qualità dell’aria, la coerenza con gli strumenti di programmazione riguardanti l’energia, i trasporti e l’agricoltura, nonché la promozione di sistemi di ecogestione ed audit ambientale ed il coinvolgimenti delle parti sociali e dei cittadini. Sport. Ammontano a 841.000 euro le risorse che, su proposta dell’assessore Giovanni Maria Ferraris, saranno investite nel 2015 per favorire la pratica sportiva in Piemonte. In particolare, 400.000 euro verranno destinati ai progetti di cultura sportiva, 250.000 alla manutenzione straordinaria degli impianti dove si svolgano ritiri pre-campionato di squadre di livello nazionale ed internazionale, 191.000 per rendere gli impianti sportivi in grado di ospitare campionati e manifestazioni di rango nazionale ed internazionale già inseriti nei calendari federali, con particolare attenzione alle manifestazioni acquatiche. La Giunta ha inoltre approvato: - su proposta dell’assessore Augusto Ferrari, la sottoscrizione con il Ministero delle Infrastrutture di un accordo di programma per il trasferimento e l’utilizzo di risorse aggiuntive per 2.400.000 euro attribuiti alla Regione Piemonte per i programmi di riqualificazione urbana per alloggi a canone sostenibile da realizzare a Torino, Novara, Orbassano, Trofarello e Rivalta di Torino; - su proposta degli assessori Giovanni Maria Ferraris e Monica Cerutti, la possibilità per i dipendenti della Giunta regionale tenuti ad esporre il tesserino di riconoscimento e la cui identità di genere non è corrispondente al sesso anagrafico di avere, su specifica richiesta, un badge consono al genere di elezione; - su proposta dell’assessore Giorgio Ferrero, la non trasferibilità dei diritti di reimpianto dei vigneti dal 1° gennaio 2016 e la possibilità che i diritti validi alla data del 31 dicembre 2015 siano riconvertiti in autorizzazioni entro il termine del 31 dicembre 2020; - su proposta dell’assessore Antonella Parigi, il rinnovo a Luca Beatrice dell’incarico di presidente della Fondazione Circolo dei Lettori di Torino per ulteriori tre esercizi finanziari; - su proposta dell’assessore Alberto Valmaggia, le linee guida per l’omogeneizzazione delle modalità di esecuzione dei controlli degli scarichi industriali e di quelli derivanti dai sistemi di collettamento e depurazione, che costituiscono atti di indirizzo per l’Arpa, la Città metropolitana di Torino e le Province.  
   
   
CONCLUSI I LAVORI DEL COMITATO DI SORVEGLIANZA POR CALABRIA FSE 2007-2013  
 
Catanzaro, 24 giugno 2015 - Il Presidente della Regione Mario Oliverio e l’Assessore al Lavoro Carlo Guccione hanno concluso i lavori del Ix Comitato di Sorveglianza Por Calabria Fse 2907/2013, che si è svolto presso il Santuario di San Francesco di Paola. L’assessore Guccione, nel prendere la parola, ha detto: “La nostra attività in questi mesi è stata intensa al fine di evitare il disimpegno delle risorse. Diversi gli strumenti attivati per rilanciare la Calabria, soprattutto dal punto di vista occupazionale, voglio citare solo alcuni risultati, il Fuoc, operativo da aprile, ha erogato allo stato quattro milioni di euro, duecentosette sono state le domande relative al microcredito, otto quelle relative al Fondo Approdo e quattrocento le nuove assunzioni, altre mille assunzioni sono previste nel sistema rifiuti grazie ad un protocollo d’intesa con Unindustria-calabria. Il nostro compito è quello di spendere, ma spendere bene. Stiamo portando avanti un lavoro per mettere in campo il nuovo sistema Calabria, per ottenere risultati in termini di crescita, occupazione e Pil. Stiamo valutando l’introduzione del reddito minimo, stiamo lavorando per migliorare la qualità e le competenze degli studenti e partendo dai grandi risultati già ottenuti con il programma Garanzia Giovani, stiamo valutando la possibilità di sperimentare la misura anche per soggetti con età superiore ai trent’ anni. Siamo consapevoli che il percorso intrapreso è difficile ma crediamo che il futuro sviluppo dell´intero mezzogiorno dipenda dalla collaborazione con l’Europa". Ad introdurre i lavori, il Dirigente generale del Dipartimento “Lavoro” Antonio De Marco, il quale ha ringraziato la Commissione Europea, nelle persone di Genton e Campolo, per l’attenzione dimostrata e la disponibilità nel permettere alla Calabria di poter superare le criticità emerse riguardo al Fondo Sociale Europeo. Lo stato di attuazione del programma Fse al 31 maggio 2015 prevede che, a fronte di una dotazione complessiva del Programma di 690,6 min, si rileva l’assunzione di impegni giuridicamente vincolanti pari a 677,2 min, corrispondente ad una capacità di impegno pari al 98,1%. Risultano invece pari a 606,5 min i pagamenti in favore dei beneficiari, di cui 2,4 min effettuati nel corso del 2015, che hanno consentito il raggiungimento di un’efficienza realizzati a ed una capacità di utilizzo del Programma rispettivamente pari a 87,8% e 89,6%. A partire dai primi mesi del 2015 l’Autorità di Gestione ha intrapreso specifiche attività ricognitive finalizzate a rafforzare il processo di monitoraggio delle procedure attivate a valere sul Programma, tese anche ad identificare eventuali elementi critici che incidono sul l´attuazione degli interventi e, nello stesso tempo, a definire le opportune soluzioni tecnico- amministrative". Genton, Capo Unità, responsabile dell’attuazione del Fse della Commissione Europea, che ha ringraziato tutti ed in particolare il Presidente della Regione per l’accoglienza ricevuta e per la forte volontà dimostrata nel prendere atto di una situazione difficile. "Quello che ci interessa –ha detto - è registrare un rafforzamento della capacità di spesa delle risorse, in un quadro di assoluta correttezza e trasparenza. Questo è un anno decisivo per voi, e siamo disponibili al confronto continuo affinché la vostra performance ed il vostro programma possa essere valutato positivamente. Abbiamo visto e continuiamo a vedere aspetti positivi qui da voi. Ciò che noi vogliamo vedere è un rafforzamento della capacità di spendere le risorse. Vorrei dire, in maniera molto franca, che noi vogliamo una situazione in cui i soldi vengano spesi in maniera corretta e trasparente. Riguardo la nuova programmazione continueranno i nostri confronti per valutare la vostra performance ed il vostro programma. Per quanto riguarda il 2007/2013, dobbiamo valutare tutto ciò che è stato fatto, ci rincontreremo nella prossima settimana per fare ulteriormente il punto della situazione. L’obiettivo è comune, vogliamo che i programmi vadano nella direzione giusta, per permettere che questa regione possa essere indirizzata verso un percorso di sviluppo concreto e condiviso”.  
   
   
TRENTO: FONDI FSE E FESR: RIUNITO IL COMITATO PROVINCIALE DI SORVEGLIANZA  
 
Trento, 24 giugno 2015 - "Se un tempo i Fondi europei costituivano, per il Trentino, risorse aggiuntive ai bilanci ordinari – ha detto l´assessore alla coesione territoriale Carlo Daldoss, inaugurando anche a nome del presidente Rossi i lavori del Comitato provinciale di sorveglianza congiunto Fse (Fondo Sociale Europeo) e Fesr (Fondo Europeo di Sviluppo Regionale riunito questo pomeriggio in Provincia, – oggi quelle stesse risorse sono diventate strategiche per dare concretezza ai progetti di rilancio e di potenziamento dell´economia provinciale. Tutto ciò rispettando le regole e lavorando facendo rete. Ecco perché, anche a nome del presidente Rossi, questo pomeriggio sono qui a ringraziare i componenti del Comitato per l´impegno che mettono nel loro lavoro. Stiamo attraversando quel delicato periodo di passaggio dalla vecchia programmazione dei Fondi europei alla nuova: vogliamo quindi cogliere in pieno questa opportunità di ripensamento e di riprogammazione per dire che i grandi temi che l´Europa ci propone per il prossimo futuro sono anche i temi sui quali ha deciso di puntare il Trentino. Ricordo qui solo lo stimolo alla nuova imprenditorialità, la ricerca di una miglior efficienza energetica, le politiche attive del lavoro, un uso più equilibrato del territorio e delle risorse ambientali... A queste linee di tendenza - ha concluso l´assessore Daldoss, - io vorrei aggiungere il trilinguismo, un disegno strategico sul quale il presidente Ugho Rossi e la Giunta provinciale puntano in modo particolare, convinti come siamo che l´apprendimento delle lingue straniere consenta ai nostri giovani da un lato di avere in mano gli strumenti per conoscere e capire quel che accade attorno a loro anche a livello europeo, dall´altro di creare quella grande area culturale omogenea di giovani che sanno capirsi, che sanno ascoltarsi, che sanno costruire assieme un´Europa rinnovata". Alla riunione del Comitato hanno partecipato, accanto ai dirigenti e funzionari dell´Autorità di gestione e degli organismi intermedi e alle parti sociali, anche Valeria Curella in rappresentanza del Ministero del Lavoro e delle politiche sociali, Stefano Mangogna del Ministero dell’Economia e delle finanze – Igrue, Giorgio Martini della Presidenza del Consiglio dei Ministri, Maurizio Corradetti della Commissione europea - Direzione generale Occupazione, affari sociali e pari opportunità e Martin Bugelli della Direzione Politica regionale e urbana. Per la Provincia erano presenti Fabio Scalet e Nicoletta Clauser, rispettivamente dirigente generale del dipartimento Affari istituzionali e legislativi e dirigente del Servizio Europa. Tra i punti principali di discussione vi è stato l’esame e l’approvazione dei Rapporti annuali di esecuzione 2014 relativi al Fondo sociale europeo, al Fondo europeo di sviluppo regionale e al Fondo per lo sviluppo e la coesione – programmazione 2007/2013, dei quali qui di seguito sintetizziamo i risultati.. Fondo sociale europeo (Fse) Con riferimento al Rapporto annuale di esecuzione Fse 2014, esso mostra un ulteriore importante avanzamento dell’attuazione del Programma operativo, che ormai è giunto a un impegno complessivo pari circa ad euro 250 milioni, che corrispondono al 115,4% delle risorse previste per l’intera programmazione. I pagamenti complessivamente effettuati ammontano a circa euro 222, milioni arrivando ad un’efficienza realizzativa pari al 102,5%. Nel 2014 sono state impegnate risorse residue pari a circa euro 3 milioni pari all’1,52% del totale programmato. I pagamenti dell’anno ammontano invece a circa euro 29 milioni. Con riferimento ai progressi materiali del Programma operativo, complessivamente sono stati approvati 5.019 progetti, la maggior parte dei quali all’interno dell’Asse 2 - Occupabilità. Di questi, alla fine del 2014 ne risultano avviati 5.016, mentre quelli conclusi sono pari a 4.976. I destinatari complessivamente approvati sono 104.160, di cui 102.556 avviati e 92.278 conclusi. Nel corso del 2014 sono stati approvati 160 nuovi progetti. Nello specifico, nel 2014 sono state approvate le seguenti principali linee di intervento: - Asse 2 “Occupabilità”: percorsi per l´assunzione di soggetti in condizioni di debolezza occupazionale in lavori di utilità collettiva di cui all´intervento n. 19 del Documento degli interventi di politica del lavoro; - Asse 2 “Occupabilità”: percorsi per il potenziamento delle competenze chiave; - Asse 3 “Inclusione sociale”: progetti di intervento individualizzato per soggetti portatori di grave forma di svantaggio di cui all´Intervento n. 18-bis del Documento degli interventi di politica del lavoro; - Asse 5 “Transnazionalità e interregionalità”: è stata indetta una gara per il servizio di "Formazione e mobilità all´estero di giovani Neet (Not in Education, Employment or Training) trentini", da svolgersi nel corso del 2015. Si segnala inoltre che nel corso dell’anno 2014 è proseguito il finanziamento del dispositivo dei buoni di servizio arrivando complessivamente ad assegnare 24.483 buoni alla fine del 2014; sono state erogate 133 Carte Ila (Individual Learning Account) per il finanziamento di percorsi di formazione per adulti volti al conseguimento della qualifica professionale nel settore meccanico, elettrico, alberghiero o della ristorazione, nonché di percorsi di formazione e/o di specializzazione al di fuori dal territorio trentino per promuovere la nascita, lo sviluppo e il consolidamento di nuove imprese; è stata attivata l’edizione 2014 del progetto di mobilità Move per diplomati, qualificati e laureati, dando l’opportunità a 292 giovani di trascorrere un periodo di full immersion linguistica e/o di tirocinio all’estero. Con riferimento ai 102mila trentini che sono risultati destinatari degli interventi già realizzati o in corso di realizzazione in Trentino grazie al Fondo sociale europeo negli anni 2007-2013, quasi la metà (48%) sono occupati, per il 34% disoccupati e per la restante parte quasi tutti studenti; nel 70% dei casi si tratta di persone che rientrano nella fascia di età tra i 25 e i 54 anni e con una percentuale del 23% di giovani tra i 15 e i 24 anni. Questi sono i numeri principali contenuti nel Rapporto di esecuzione 2014 della programmazione Fse 2007/2013 che è stato approvato oggi dal Comitato di sorveglianza. A fine 2014 erano stati impegnati per le azioni Fse in Trentino 250 milioni di euro, raggiungendo e superando il totale delle risorse dell´intero programma del settennio (217 milioni). La Provincia ha già portato a certificazione la quasi totalità delle spese del Programma Operativo e prevede si completare il processo entro quest’anno. In continuità con gli anni precedenti, è proseguito altresì l’impegno della Provincia sul versante delle azioni transnazionali e interregionali, attivate sia attraverso le risorse del Programma sia attraverso strategie complementari e coordinate con le prime. La Best practice presentata nel rapporto di quest’anno si riferisce al dispositivo delle Carte Ila volte a promuovere la nuova imprenditorialità, introdotte a regime nell´offerta Fse in Trentino dopo una prima fase di analisi e definizione. Fondo Europeo Sviluppo Regionale (Fesr) Per quel che riguarda il Rapporto annuale di esecuzione Fesr 2014, il programma operativo del Fondo Europeo di Sviluppo Regionale (Fesr) 2007-2013 ha una dotazione complessiva di circa 62 milioni euro, destinati a interventi rivolti a sostenere la competitività del sistema economico trentino. Per questo settore sono previsti quattro “Assi strategici prioritari”: - Asse 1 “Energia/ambiente e Distretto Tecnologico”; - Asse 2 “La Filiera delle Tecnologie dell’Informazione e della Comunicazione (Tic)”; - Asse 3 “Nuova Imprenditorialità”; - Asse 4 “Sviluppo Locale Sostenibile”. Attraverso il Programma Operativo Fesr 2007-2013 sono stati emanati numerosi bandi per la selezione di progetti. Le tipologie di intervento finanziate sono eterogenee: realizzazione di edifici pubblici a basso consumo energetico e basso impatto ambientale; interventi di risparmio energetico e per la promozione dell’uso di risorse rinnovabili: progetti di ricerca in tema di energia, ambiente e tecnologie Ict; interventi di innovazione aziendale mediante sistemi informatici: progetti per lo sviluppo del turismo sostenibile tramite gli Ecomusei e gli Enti di gestione dei Parchi naturali della provincia; progetti di promozione dell’iniziativa imprenditoriale mediante “seed money”; contributi agli Enti pubblici per studi di fattibilità tecnico-economica o diagnosi energetiche finalizzati al contenimento dei consumi energetici o per la redazione dei Piani Regolatori di Illuminazione Comunali (Pric); interventi attraverso partnership tra imprese ed organismi di ricerca per lo sviluppo della ricerca e dell’innovazione. A tutto il 2014 risultano conclusi 240 progetti in materia di efficientamento energetico e utilizzo di fonti rinnovabili, 51 progetti di innovazione d’impresa, 55 progetti di start up di impresa. Superiore a 20 infine il numero di progetti dedicati alla valorizzazione del patrimonio culturale ed ambientale a favore degli ecomusei, dei parchi e delle reti di riserva del territorio trentino. Entro la fine dell’anno arriveranno a conclusione oltre 300 progetti in materia di ricerca e start up imprenditoriale, nonché di efficientamento energetico per le imprese. Il dato complessivo di avanzamento finanziario mostra una spesa sostenuta e dichiarata in sede europea pari a circa il 78% della dotazione complessiva del programma. Fondo di Siluppo e Coesione (Fsc) Infine sono stati forniti alcuni elementi riguardanti il Rapporto annuale di esecuzione Fsc 2014, terzo e ultimo strumento sovraprovinciale direttamente finalizzato a perseguire politiche regionali di sviluppo. Il Programma attuativo provinciale del Fondo di Sviluppo e Coesione (Fsc) 2007-2013 ha una dotazione complessiva di circa 48 milioni di euro, destinati anch’essi a interventi rivolti a sostenere la competitività, e quindi lo sviluppo, del sistema economico trentino. In particolare, la totalità delle risorse è destinata alla realizzazione del “Progetto Manifattura”, che prevede il recupero e l’utilizzo di una parte del compendio ex Manifattura Tabacchi di Rovereto, attraverso la realizzazione e l’allestimento di spazi a destinazione “mista” come uffici, spazi produttivi e servizi comuni. Gli spazi produttivi vedranno l’allestimento di aree attrezzate, con superficie da 100 a 3.000 mq), per ospitare i soggetti che si verranno ad insediare, operanti prevalentemente nei settori delle costruzioni a basso impatto ambientale, della produzione e gestione del calore, dei sistemi per la gestione integrata di edifici, dei sistemi per la gestione integrata del territorio, dei sistemi per la gestione integrata del ciclo dell’acqua, della produzione di energia elettrica e termica da fonti rinnovabili e dei sistemi per il trasporto di energia. Il bando di gara europea per la ristrutturazione di un primo lotto del progetto è stato pubblicato il 25 ottobre 2013; le offerte, pervenute entro il 10 marzo 2014, sono state presentate da nove "cordate" di imprese, la cui valutazione si è conclusa nel mese di maggio 2015. Nel frattempo, nell’estate 2014 sono stati appaltati i lavori di realizzazione del prescavo, delle opere provvisionali e di alcuni lavori stradali al fine di preparare l’area in cui sarà realizzato il primo lotto. Tali lavori si sono conclusi lo scorso mese di aprile. Dal punto vista amministrativo si è proceduto, come concordato con la controparte ministeriale, alla stipula dell’Accordo di Programma Quadro “Progetto Manifattura”, che è avvenuta il 23 dicembre 2014 e che permetterà una più attenta e controllata gestione di tutte le azioni programmate al suo interno. La riunione di oggi s’è conclusa con alcune informative sull’attuazione delle azioni Fse e Fesr nel corso 2015. L’incontro si è quindi focalizzato sulla nuova programmazione Fse e Fesr 2014/2020, che si sta avviando con le prime attività avviate nel corso del 2015 e con diversi bandi in corso di emanazione.  
   
   
TORINO: SI ELEGGONO I PORTAVOCE DELLE ZONE OMOGENEE IN CUI E’ SUDDIVISO IL TERRITORIO DELLA CITTA’ METROPOLITANA  
 
Torino, 24 giugno 2015 - Le assemblee dei Sindaci dei Comuni appartenenti alle 10 Zone omogenee esterne alla Città di Torino in cui è stato suddiviso il territorio della Città Metropolitana stanno procedendo in questi giorni ad eleggere i portavoce dei rispettivi territori, così come previsto dallo Statuto del nuovo Ente di area vasta e dalla deliberazione relativa alla perimetrazione delle Zone omogenee, approvati nei mesi corsi dal Consiglio e dalla Conferenza metropolitana, presieduti dal Sindaco metropolitano Piero Fassino. Il 16 giugno scorso l’assemblea dei Sindaci della Zona 11 Chierese-carmagnolese (23 Comuni, 130.593 abitanti) ha eletto portavoce il Sindaco di Carmagnola, Silvia Testa. Il vice portavoce è il primo cittadino di Montaldo Torinese, Valerio Soldani. Il 17 giugno l’assemblea della Zona 5 Pinerolese (45 Comuni, 132.429 abitanti) ha eletto portavoce il Sindaco di Pinerolo, Eugenio Buttiero, mentre il vice portavoce è il Sindaco di Pinasca, Roberto Rostagno. Il 18 giugno l’assemblea della Zona 3 Area Metropolitana Torino Sud (18 Comuni, 264.124 abitanti) ha eletto portavoce il Sindaco di Nichelino, Angelino Riggio. Il vice portavoce è il primo cittadino di Castagnole Piemonte, Mattia Sandrone. L’assemblea della Zona 6 Valli di Susa e Sangone (43 Comuni, 114.165 abitanti) era in programma per lunedì 22 giugno, ma è stata rinviata a martedì 7 luglio. Le Altre Assemblee In Programma: martedì 23 giugno alle 18 a Ciriè per la Zona 7 Ciriacese-valli di Lanzo (40 Comuni, 100.657 abitanti) - giovedì 25 giugno alle 18 a Settimo Torinese per la Zona 4 Area Metropolitana Torino Nord (7 Comuni, 133.869 abitanti - martedì 30 giugno alle 18 a Collegno per la Zona 2 Area Metropolitana Torino Ovest (11 Comuni, 225.202 abitanti) - mercoledì 1 luglio alle 18 ad Ivrea per la Zona 9 Eporediese (59 Comuni, 90.885 abitanti) - lunedì 6 luglio alle 20,30 a Rivarolo per la Zona 8 Canavese occidentale (45 Comuni, 83.969 abitanti) - martedì 7 luglio alle 21 a Susa per la Zona 6 Valli di Susa e Sangone (43 Comuni, 114.165 abitanti) - mercoledì 8 luglio alle 18 a Chivasso per la Zona 10 Chivassese (23 Comuni, 98.177 abitanti).  
   
   
MOLISE: SCARABEO, FRATTURA: ATTENDO DIMISSIONI, SONO ATTO DOVUTO  
 
Campobasso, 24 giugno 2015 - "Ho appreso della vicenda giudiziaria che ha coinvolto l´assessore regionale Massimiliano Scarabeo. Nel rispetto che si deve all´azione e alle determinazioni dell´Autorità giudiziaria unitamente a quello per il principio costituzionale della presunzione di innocenza, mi auguro, al più presto, di ricevere le consequenziali dimissioni dalla carica assessorile. Ritengo che sia un atto dovuto all´Istituzione, al partito, alla popolazione e alla sua stessa persona che potrà approntare la difesa con la dovuta serenità". Lo dichiara il presidente della Regione Molise, Paolo di Laura Frattura.  
   
   
FUSIONI DEI COMUNI NEL TRENTINO, DOPO IL VOTO E’ NECESSARIO CONCLUDERE IL PROGETTO DI RIFORMA  
 
Trento, 24 giugno 2015 - Dopo il referendum del 7 giugno va completato il percorso di fusione tra i Comuni trentini, dando ai cittadini la concretezza e il rigore ad un progetto importante per il Trentino. Il messaggio arriva dall’incontro che si è tenuto presso la sede del Consorzio dei Comuni trentini. All’appuntamento hanno partecipato, tra gli altri, il presidente Ugo Rossi e l’assessore provinciale alla coesione territoriale ed enti locali, Carlo Daldoss. “Il referendum del 7 giugno - ha sottolineato il governatore Rossi, che ha ringraziato gli amministratori per l’impegno dimostrato - proietta il Trentino in una nuova fase e, soprattutto, offre all’esterno un’immagine positiva dell’Autonomia trentina, realtà in grado di portare avanti da sola riforma istituzionali”. Il governatore Ugo Rossi, ha voluto ringraziare di persona gli amministratori trentini che lo scorso 7 giugno hanno consentivo un esito positivo della tornata referendaria chiamata sulla fusione di 55 Comuni trentini. “L’esito del referendum - ha esordito il presidente Rossi - ha una portata ben superiore alle singole fusioni. Grazie a voi, il Trentino ha dato l’idea che la nostra Autonomia, in tutti i suoi settori, è in grado di affrontare autonomamente e con spirito democratico un processo di riforma. E’ un messaggio fondamentale per la nostra Autonomia perché conferma nei fatti e con riforme importanti per l’assetto istituzionale, che il Trentino merita ed è in grado di gestire nel modo più alto la delega concessa”. Rossi ha ricordato l’incontro avuto negli scorsi giorni con il ministro per la Semplificazione e la pubblica amministrazione, Marianna Madia: “Ho avuto modo di presentare a lei i nostri risultati, incassando il consenso del Governo. In Italia siamo oggi una buona pratica in tema di riforme istituzionali che mirano a sanare e migliorare la pubblica amministrazione”. Il presidente Rossi ha riconosciuto ai sindaci presenti in sala la coerenza dell’operato nei mesi scorsi: “Il referendum ha confermato che quando ci interroghiamo dal basso su temi strategici, possiamo ottenere delle risposte precise in grado di migliorare il progetto di riforma”. Secondo Rossi, dopo il voto e il largo consenso ottenuto dal progetto di fusione dei Comuni trentini, è necessario “andare avanti e dare concretezza al processo, rassicurando le persone sulla direzione che il Trentino sta intraprendendo”. Se tra gli obiettivi finali delle fusioni tra Comuni c’è il ridimensionamento della spesa pubblica, il presidente Rossi ha garantito la “necessaria flessibilità” da parte della Provincia autonoma di Trento anche in termini di maggiori costi iniziali. “Le gestioni associate - ha concluso il governatore - ci saranno con un limite di abitanti, ma ora tutti dobbiamo mantenere l’approccio avuto fino ad ora, ovvero continuare con rigore e coerenza nelle direzione di marcia che ci porterà a ridisegnare l’assetto dei Comuni trentini. I cittadini chiedono sicurezza e stabilità soprattutto nel corso di processi di forte cambiamento”. Accanto al presidente Rossi era seduto l’assessore provinciale alla coesione sociale ed enti locali, Carlo Daldoss. Ringraziando i sindaci e gli amministratori coinvolti nel referendum, l’assessore ha ribadito che “la consultazione popolare si è rivelato un esercizio di confronto autentico con istituzioni e cittadini. La partecipazione delle persone mi ha personalmente arricchito perché si è rivelata un’espressione autentica di valori e contributi costruttivi”. L’assessore Daldoss ha illustrato le principali opportunità che si aprono per le amministrazioni che hanno intrapreso il percorso delle fusioni. I Comuni coinvolti nei processi di fusione in corso sono esonerati dall´obbligo di gestione associata, mentre i nuovi Comuni, nati da fusione, superata una fase iniziale di “assestamento” organizzativo e gestionale, dovranno conseguire obiettivi di riduzione della spesa corrente rispetto alla situazione di partenza. I Comuni trentini, inoltre, sono soggetti a piano di miglioramento sostitutivo delle misure nazionali di spending review. La legge provinciale di Revisione della legge di riforma istituzionale ha previsto per i Comuni con popolazione inferiore a 5.000 abitanti l’esercizio obbligatorio in forma associata dei servizi e delle funzioni comunali al fine di ridurre la spesa pubblica. “La giunta provinciale - ha aggiunto Daldoss - definirà d´intesa con il Coordinamento autonomie locali gli obiettivi di riduzione della spesa a valere per i nuovi comuni nati da fusione, mentre il Servizio autonomie locali della Provincia attiverà un ‘cruscotto di controllo’ per aiutare i nuovi comuni al fine del conseguimento degli obiettivi di riduzione della spesa”. La Provincia presterà particolare attenzione al personale, all´utilizzo dei contributi regionali e allo sblocco del patto di stabilità. In particolare, per quanto riguarda il personale, la struttura organizzativa del nuovo comune dovrà assicurare a regime una spesa inferiore a quella iniziale, così come potranno essere valutati processi di mobilità all´interno del sistema integrato regionale (Provincia, Comunità e Comuni). Per quanto riguarda i segretari comunali, Daldoss ha annunciato che darà ottimizzato il numero, così come sarà favorita la mobilità e gli spostamenti di segretari sul territorio provinciale con l’obiettivo di ridurre il costo del servizio. Altro tema trattato Daldoss è stato quello dei contributi regionali: “Non devono essere utilizzati per incrementare spesa corrente strutturale. I contributi possono essere utilizzati per incremento temporaneo della spesa corrente nella fase di avvio del nuovo comune (ad es. Assunzioni a tempo determinato, incentivi temporanei al personale). Gli utilizzi consigliati - ha aggiunto - sono quelli diretti alla riduzione di tributi e tariffe locali a vantaggio della popolazione e delle imprese”. Quanto al patto di stabilità, l’assessore ha ricordato che il blocco non si applica ai nuovi comuni per i successivi cinque anni. “Abbiamo considerato comunque due vincoli - ha concluso Daldoss - ovvero tensioni di liquidità del sistema pubblico provinciale conseguenti alle scelte finalizzate a garantire adeguata liquidità agli investimenti nell´ambito delle regole del Patto di stabilità; e nuovi vincoli derivanti dall´obbligo del pareggio di bilancio (competenza e cassa) a partire dal 2016, che escludono ai fini del pareggio gli avanzi di amministrazione e i fondi di cassa”.  
   
   
FVG, AUTONOMIE LOCALI: CONSIGLIO APPROVA TUTTI I PROVVEDIMENTI  
 
Udine, 24 giugno 2015 - Il Consiglio delle Autonomie locali (Cal) ha espresso ieri parere favorevole ad entrambi i punti all´ordine del giorno. Via libera dunque all´articolo 4 della legge regionale 26/2014 che disciplina l´approvazione del Piano di riordino territoriale contente la delimitazione geografica delle 18 Unioni territoriali intercomunali (Uti), con 13 favorevoli, 2 astenuti e 2 contrari, e al nuovo Regolamento concernente i criteri e le modalità di ripartizione del fondo per l´abbattimento delle rette a carico delle famiglie per la frequenza ai servizi educativi per la prima infanzia e le modalità di erogazione dei benefici di cui all´articolo 15 della legge regionale 18 agosto 2005, numero 20 (Sistema educativo integrato dei servizi per la prima infanzia). Sulle Unioni territoriali è intervenuto l´assessore alle Autonomie locali e coordinamento delle riforme, Paolo Panontin, che ha manifestato soddisfazione per il risultato raggiunto e ha sottolineato la forte assunzione di responsabilità su una legge "che abbiamo cercato di far approvare in tempi ragionevolmente brevi per fare in modo di attuarla entro il mandato e farci, dunque, carico del suo funzionamento assumendoci le responsabilità". Su 216 Comuni, gli "scontenti", quelli che hanno richiesto di cambiare Uti, sono meno del 3 per cento, a questi si aggiungono quelli che hanno presentato ricorso: l´assessore Panontin ha ricordato i 60 giorni di tempo a disposizione che sono stati dati alle amministrazioni per chiedere lo spostamento da una Uti all´altra e come "siamo impegnati a fornire le motivazioni a quelle istanze che non sono state accolte e che hanno avuto la possibilità di controbattere". Panontin ha sottolineato, inoltre, la flessibilità della norma per favorire il massimo di integrazione possibile. "Sono soddisfatto dell´approvazione della delibera da parte del Cal che ha ritenuto che fosse conforme ai dettami della legge e che rispondesse in modo adeguato ad ogni singola istanza". Sulla complessità del tema, l´assessore ha fatto un breve excursus indicando come in Italia si sia cercato di favorire le forme aggregative: "le unioni - ha detto - fino al 2000 erano 15 in Italia, dopo l´eliminazione dell´obbligo di trasformazione dell´unione in fusione, con l´avvento della legge 267 le unione sono diventate 416 ed interessano circa il 25 per cento dei Comuni italiani. Questo è un tema sul quale abbiamo posto diverse riflessioni e l´auspicio è dare concretezza ad un percorso di fusione", tanto che a breve sarà presentato in Giunta regionale un atto formale con le linee guida. Ha poi aggiunto come "sono molte le amministrazioni che intendono raggiungere questo risultato". Il Cal ha votato a favore anche del Regolamento concernente i criteri e le modalità di ripartizione del fondo per l´abbattimento delle rette a carico delle famiglie per la frequenza ai servizi educativi per la prima infanzia e le modalità di erogazione dei benefici di cui all´articolo 15 della legge regionale 18 agosto 2005, numero 20 (Sistema educativo integrato dei servizi per la prima infanzia) che segna il superamento dell´attuale modalità di finanziamento a consuntivo, ovvero a rimborso di costi già sostenuti. Regolamento che permette di abbattere alla fonte i costi delle rette di frequenza dei servizi educativi per la prima infanzia per rendere più incisivo il sostegno regionale alle famiglie e agevolarne l´accesso, come ha spiegato l´assessore alle Politiche sociali e alla Famiglia Maria Sandra Telesca.  
   
   
VARESE: 27MILA I GIOVANI VARESINI CHE NON STUDIANO E NON LAVORANO  
 
Varese, 24 giugno 2015 - Sono quasi 27mila i giovani varesini classificati come Neet (Not in Employment, Education and Training), ovvero ragazze e ragazzi tra i 15 e i 29 anni che sono al di fuori dei percorsi formativi e contemporaneamente si trovano nella condizione di persone prive di occupazione. In pratica, quasi un giovane varesino su cinque in questa fascia d’età. L’analisi, condotta dall’Ufficio Studi e Statistica della Camera di Commercio su stima Istat, evidenzia un trend in crescita: «Il fenomeno si sta acuendo – sottolinea Elena Provenzano, responsabile dello stesso Ufficio Studi e Statistica della Camera di Commercio –. Basti pensare che nel 2012, quando per la prima volta venne percepito come una vera e propria emergenza sociale, i numeri provinciali s’attestavano su quota 19mila. Occorre precisare che, all’interno di questo aggregato, vi sono sia i giovani in cerca di opportunità lavorative, sia quelli scoraggiati e disillusi. Ragazze e ragazzi che, abbandonati gli studi, rinunciano a cercare un lavoro e vengono indicati da Istat come “disimpegnati” o “indisponibili”. Proprio questa categoria è quella che risulta più preoccupante per il contesto sociale, in quanto vera espressione dello scoraggiamento. Il solo tasso di disoccupazione giovanile, che a Varese nel 2014 per le ragazze e i ragazzi di età compresa tra i 15 e i 29 anni era al 19,9%, non riflette quindi appieno la situazione di disagio complessivo che in troppi casi li caratterizza: la realtà è che un’intera generazione rischia di rimanere esclusa dalla possibilità di realizzare il proprio percorso professionale, o perché non ha opportunità d’inserimento o perché rinuncia in partenza». L’analisi della Camera di Commercio permette poi di scoprire che, a Varese, il fenomeno Neet è particolarmente marcato per i giovani uomini: il tasso è pari al 21,7% per i maschi e al 21,1% per le femmine. Complessivamente, la quota di Neet varesini (21,4%) risulta superiore alla media lombarda (18,7%) e, a livello regionale, inferiore solo a quella di Como (24%). Dopo Varese seguono Bergamo (21,1%), Cremona e Mantova (entrambe al 21%) mentre la situazione migliore si registra a Lecco con il 14,2%.  
   
   
AOSTA, GARANZIA GIOVANI VALLE D’AOSTA, INCONTRATE LE IMPRESE E GLI OPERATORI PER AVVIARE I PRIMI TIROCINI  
 
Aosta, 24 giugno 2015 - L’assessorato delle attività produttive, energia e politiche del lavoro, comunica che si è svolta il 22 giugno 2015 dalle 17 alle 19, presso la Sala conferenze della Biblioteca regionale, la riunione con 37 delle 70 imprese che hanno manifestato interesse ad ospitare tirocini con Garanzia Giovani e gli operatori accreditati. Nell’occasione sono state illustrate le modalità operative, le linee guida e gli adempimenti amministrativi necessari per l’avvio dei tirocini. Gli operatori dei Centri per l’impiego, che operano su Garanzia Giovani, il Programma europeo rivolto ai giovani tra i 16 ed i 29 anni che non studiano e non lavorano, hanno quindi consegnato ad ognuna delle imprese presenti circa 10 curricula provenienti dai giovani candidati alle 62 offerte di tirocinio pubblicate sul sito dell’amministrazione regionale. I Centri per l’impiego consegneranno alle imprese non intervenute i curricula raccolti. Nuove vacancies di tirocinio stanno per essere pubblicate sul sito www.Regione.vda.it/lavoro/garanziagiovani   Per ulteriori informazioni gli interessati potranno rivolgersi ai Centri per l’Impiego di Aosta 0165- 271326 o di Verrès 0125-929443 oppure scrivere a garanziagiovani@regione.Vda.it    
   
   
REGIONE TOSCANA: LAVORO, NUOVI INCENTIVI PER L´OCCUPAZIONE  
 
Firenze, 24 giugno 2015 - Nuove misure per incentivare l´occupazione, che vanno ad aggiungersi a quelle già attuate dalla Regione per rispondere alla grave tensione che si è creata negli ultimi mesi in diversi siti produttivi come Trw e People Care, tanto per citarne alcuni, con centinaia di licenziamenti che non possono trovare sbocco nel Jobs Act. E´ quanto conterrà un decreto del presidente della Regione Toscana, Enrico Rossi. "E´ una scelta nuova - spiega il presidente - che mira a favorire il rientro al lavoro anche di quelle centinaia di lavoratori che sono stati lasciati sulla strada dall´oggi al domani, e per i quali si sta cercando di costruire percorsi di rientro nel mercato del lavoro". Le imprese ed i datori di lavoro privati, potranno usufruire di un pacchetto integrato di agevolazioni per favorire la ricollocazione dei lavoratori interessati da licenziamento a partire dal 1 gennaio 2008 (ad eccezione dei licenziamenti per giusta causa e per giustificato motivo soggettivo) che, alla data di assunzione, siano in stato di disoccupazione. L´impianto del decreto prevede un incentivo pari ad 8mila euro per l´assunzione a tempo indeterminato full-time e di 4mila euro per l´assunzione a tempo indeterminato part-time. Un incentivo di 4mila euro per l´assunzione a tempo determinato full-time con durata minima del contratto di almeno 6 mesi e di 2mila euro per l´assunzione a tempo determinato part time con durata minima del contratto di almeno 6 mesi. Con le misure introdotte, le imprese e tutti i datori di lavoro privati (anche gli studi professionali per intendersi), potranno usufruire di un incentivo pari a 4mila euro per l´assunzione a tempo determinato full-time con durata minima del contratto di almeno 6 mesi e di 2mila euro per l´assunzione a tempo determinato part time con durata minima del contratto di almeno 6 mesi se assumeranno lavoratori licenziati. Il provvedimento, in una situazione che anche in Toscana vede la presenza di un grande numero di lavori in mobilità, consente di attivare meccanismi di incentivazione per nuove assunzioni in armonia con quanto previsto dalle nuove norme del Jobs Act.  
   
   
BOLZANO: APPROVATO IL PATTO PER L’APPRENDISTATO  
 
Bolzano, 24 giugno 2015 - La Giunta provinciale ha approvato ieri il patto per l’apprendistato con le misure che vogliono rafforzare l’apprendistato tradizionale e aumentare ulteriormente i posti disponibili. Il patto sarà sottoscritto e presentato in dettaglio giovedì 25 giugno dall’assessore Achammer e dalle parti sociali. Nella combinazione tra formazione scolastica e lavoro pratico in azienda, il sistema di formazione duale rappresenta un modello di successo riconosciuto anche a livello nazionale, con evidenti vantaggi si aer i giovani che le imprese e con un contributo significativo al contenimento della disoccupazione giovanile in Alto Adige. "Ora la Giunta intende non solo mantenere ma incrementare i posti a disposizione degli apprendisti", ha annunciato il presidente Arno Koompatscher dopo che la Giunta ha approvato il cosiddetto Patto per l´apprendistato. Il patto per rafforzare l´apprendistato tradizionale arriva al termine del confronto con le parti sociali e definisce le misure necessarie per migliorare le condizioni quadro del sistema formativo e rafforzare questa modalità a favore dei giovani. L´accordo sarà sottoscritto e presentato in dettaglio giovedì 25 giugno nel Palazzo provinciale 1 dall´assessore Achammer e dai rappresentanti di imprese e sindacati.  
   
   
LAZIO, COMUNITÀ GIOVANILI: UN BANDO PER SOSTENERE PROGETTI DEDICATI AI GIOVANI  
 
Roma, 24 giugno 2015 - La Regione sostiene un bando per sviluppare progetti dedicati ai giovani tra i 15 e i 35 anni da svolgersi sul territorio regionale e della durata massima di un anno. A chi è rivolto il bando? Possono presentare la domanda: enti pubblici singoli o associati, associazioni, Ats, consorzi di associazioni ed enti privati nei cui statuti siano previste attività di promozione e sostegno delle Comunità Giovanili. Possono partecipare, inoltre, le stesse Comunità Giovanili che siano aperte a tutti gli studenti delle scuole medie superiori, agli studenti universitari e ai giovani fino ai 35 anni di età senza alcuna discriminazione politica, culturale, religiosa, etnica e sociale. C’è tempo fino al 30 giugno 2015 per partecipare. Per tutte le info sul bando vai qui http://www.Regione.lazio.it/rl_giovani/?vw=newsdettaglio&id=183  
Per chiedere informazioni o chiarimenti puoi inviare una mail: areapolitichegiovanili@regione.Lazio.it  
 
   
   
IMMIGRATI, MARONI: UN´ALTRA PRESA IN GIRO DALL´EUROPA  
 
Milano, 24 giugno 2015 - "Il piano Eunavformed presentato ieri della Mogherini? Non ci ho capito molto con tutte queste sigle e vorrei capire cosa significa colpire gli scafisti a bordo dei barconi. Come si fa? E come li si identifica? Mi sembra tecnicamente impossibile. Semplicemente, fermeranno i barconi in mezzo al mare, prenderanno a bordo gli immigrati e li porteranno in Sicilia, per cui non capisco come possa funzionare. Mi pare una cosa assolutamente inutile, quindi un´altra presa in giro da parte dell´Europa". Lo ha spiegato il presidente della Regione Lombardia Roberto Maroni, questa mattina, nel corso dell´incontro con la stampa, in occasione dell´adozione della guglia di Madre Cabrini da parte del Niaf-the National Italian American Foundation e dei donatori di International Patrons of Duomo di Milano.  
   
   
PARI OPPORTUNITA´: I DIPENDENTI DELLA GIUNTA REGIONALE DEL PIEMONTE POTRANNO RICHIEDERE IL TESSERINO IDENTIFICATIVO ´CONSONO AL GENERE D´ELEZIONE´  
 
Torino, 24 giugno 2015 - La Regione Piemonte ha compiuto un ulteriore passo in avanti sulla strada dei diritti: la Giunta regionale ha approvato tramite Dgr l´introduzione del tesserino identificativo "consono al genere d’elezione” per i propri dipendenti . " Grazie al tesserino identificativo "consono al genere d’elezione” i dipendenti della Giunta regionale vedranno riconosciuto il proprio genere e potranno vivere liberamente la propria identità. Si tratta di un diritto riconosciuto anche dalla Corte Costituzionale che ha specificato che nel concetto di identità personale deve rientrare anche quello di identità di genere che non sempre è conforme al corpo biologico " - ha commentato Monica Cerutti che poi ha continuato - " Non solo, perché nel rispetto dell´interpretazione di alcune sentenze verrà anche riconosciuta l´identità di genere di chi è in fase di transizione o dei dipendenti che sentono di appartenere a un determinato genere non corrispondente a quello attribuito anagraficamente ". I l provvedimento coinvolge i dipendenti della Giunta regionale che sono tenuti a esporre il cartellino identificativo e la cui identità sessuale fisica non è corrispondente alla identità di genere. Saranno loro stessi a farne specifica richiesta . " Un provvedimento di questo tipo è in grado di migliorare la condizione lavorativa di chi ne vorrà usufruire ed è ancora più importante in vista del Torino Pride 2015 che si terrà sabato 27 giugno. Quest’anno il nostro appoggio alla manifestazione è carico di un valore ancora più importante, quello dei fatti concreti. La Regione Piemonte si è fortemente impegnata contro le discriminazioni e continuerà a farlo " - ha concluso Monica Cerutti, assessora alle Pari Opportunità della Regione Piemonte . Il Comune di Torino e il Consiglio regionale del Piemonte avevano già adottato tali provvedimento nei mesi scorsi.