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Notiziario Marketpress di Mercoledì 18 Marzo 2015
Politica
SCHULZ: IL MASSIMO SOSTEGNO E AMBIZIONE PER LE RELAZIONI UE-CINA  
 
Bruxelles, 18 marzo 2015 - ll presidente Schulz ha incontrato il Presidente dell´Assemblea Nazionale del Popolo Zhang Dejiang "Le relazioni Ue-cina hanno 40 anni e meritano il massimo supporto e ambizione", il presidente Martin Schulz ha twittato dopo l´incontro a Pechino con il presidente cinese Xi Jinping. Il Presidente del Pe sarà in Cina fino a mercoledì per una visita ufficiale di tre giorni. L´obiettivo? Discutere la promozione della cooperazione tra l´Ue e la Cina, in particolare a livello parlamentare. "Noi (Cina e Ue) abbiamo percorso un lungo cammino insieme. Abbiamo approfondito le nostre relazioni come lo dimosta la quantità di temi che la Cina e l´Ue hanno interesse a risolvere insieme - sia sulla situazione economica globale, il clima, la sicurezza, i diritti umani o le relazioni commerciali. Il nostro rapporto ha percorso una lunga strada, ma ha anche un lungo cammino davanti a sè" ha dichiarato il presidente Schulz. L´ue è il principale partner commerciale della Cina, mentre la Cina raprresente il secondo più grande per l´Ue, ma è anche la sua più grande fonte di importazioni. Ll presidente Schulz ha incontrato il presidente Xi Jinping e presidente dell´Assemblea Nazionale del Popolo Zhang Dejiang. Il presidente cinese Xi Jinping è stato in visita ufficiale al Parlamento europeo il 31 marzo 2014. La delegazione del Parlamento europeo per le relazioni con la Repubblica popolare cinese è stata istituita a seguito delle prime elezioni dirette del 1979.  
   
   
INTERVENTO DEL COMMISSARIO AVRAMOPOULOS SEGUENTI LA SUA VISITA A EUROPOL E IL LANCIO UFFICIALE DI JOT MARE  
 
 L´aia, 18 Marzo 2015 – “ Signore e signori, cari amici, Prima di tutto, vorrei cogliere l´occasione per ringraziare calorosamente il direttore dell´Europol, il signor Rob Wainwright, per l´eccellente ospitalità durante la mia prima visita ufficiale a Europol, qui a L´aia. Spero che tutti voi capire quanto importanza che attribuisco a questa visita; Europol è indispensabile per l´Europa e per il mio lavoro come Commissario responsabile della migrazione e della sicurezza. Ora ho visto di prima mano il lavoro impressionante che si svolge nella sede di Europol. Grazie a questo lavoro, siamo in grado di scoprire, distruggere, e smantellare le reti criminali in tutta Europa e oltre. Non dobbiamo inoltre dimenticare il lavoro che l´Agenzia sta facendo in altre zone per proteggere i cittadini europei. Ad esempio, l´Europol è molto attiva nel ´controllo del web´ per individuare contenuti illegali e contro gli sforzi di radicalizzazione. Europol svolge e continuerà a svolgere un ruolo importante nella lotta contro il terrorismo. In realtà, e alla luce dei recenti attentati a Parigi e Copenaghen e le operazioni antiterrorismo in Belgio, abbiamo bisogno di rafforzare questo ruolo. Inoltre, lo scambio di informazioni su armi da fuoco illegali è fondamentale per evitare il più possibile gli attacchi. Così, lo scambio di informazioni è di grande importanza. Per questo motivo sono a favore della creazione di un centro europeo antiterrorismo che sosterrà e migliorare lo scambio di informazioni. Inoltre, il ruolo di Europol sarà evidenziato e sostenuto nel prossimo programma europeo per la sicurezza. Sono anche particolarmente lieto di essere in grado di testimoniare personalmente il lancio ufficiale di una iniziativa molto importante: il Mare team operativo congiunto (Jot) o "Jot Mare". Questo centro di intelligence marittimo dedicato, ospitato e supportato da Europol, ha grandi potenzialità: si consolidano le nostre azioni contro i trafficanti; contro i criminali spietati che facilitano la migrazione irregolare verso l´Europa attraverso il Mar Mediterraneo. Sappiamo tutti che la situazione odierna nel Mediterraneo è particolarmente preoccupante. Ci troviamo di fronte a un aumento senza precedenti delle persone che intraprendono viaggi pericolosi per sfuggire a guerre, in cerca di protezione internazionale o semplicemente alla ricerca di una vita migliore. Per dirla in numeri, più di 220.000 immigrati entrati in Europa nel 2014 rispetto a 60.000 nel 2013. E purtroppo, in molti di questi viaggi abbiamo assistito anche la tragica perdita di vite umane: nel 2014 ci sono stati più di 3000 morti; mentre nel 2015 ci sono già stati più di 1000 morti. Quindi, fare di più e meglio per contrastare il contrabbando è una priorità per l´Commissionand europeo sarà anche uno dei principali pilastri dell´agenda europea sulla migrazione che adotteremo nel maggio di quest´anno. Così l´iniziativa Jot Mare è, infatti, un esempio concreto di come la Commissione, le agenzie e gli Stati membri possono, insieme, fare di più e meglio per contrastare il traffico di migranti. Tredici Stati membri - Belgio, Cipro, Danimarca, Francia, Germania, Grecia, Italia, Malta, Paesi Bassi, Portogallo, Spagna, Svezia e Regno Unito - stanno partecipando direttamente in Jot Mare. La stretta cooperazione tra guardie di frontiera e le autorità di polizia all´interno degli Stati membri, così come con Europol, Frontex e l´Interpol, sarà la chiave per il successo di questa operazione. Ad esempio, Frontex sta attualmente monitorando nel quadro del sistema europeo di sorveglianza delle frontiere (Eurosur) diversi porti di paesi terzi e circa una dozzina di navi di grandi dimensioni nel Mediterraneo, che potrebbero essere utilizzati per il contrabbando di migranti. A tal fine, Frontex collabora strettamente con l´Agenzia europea per la sicurezza marittima e il centro satellitare dell´Ue, fornendo informazioni ai centri nazionali di coordinamento per la sorveglianza delle frontiere degli Stati membri. Le informazioni raccolte nel quadro di Eurosur nonché dalle operazioni congiunte Frontex, è essenziale per l´Europol e Jot Mare per meglio comprendere e analizzare le vie ei metodi utilizzati da gruppi di criminalità organizzata. Vorrei sottolineare che Jot Mare non è un´iniziativa isolata. Fa parte di un più ampio sforzo multidisciplinare di cooperazione tra gli Stati membri, sostenuti da Europol e Frontex, per affrontare la criminalità organizzata grave. A questo proposito, vorrei anche sottolineare alcuni risultati positivi dell´operazione greca ´Daedalus´. Proprio la scorsa settimana, e con il sostegno di Europol, il funzionamento Dedalo ha portato all´arresto e lo smantellamento di un gruppo criminale multinazionale sospettato di favorire l´ingresso di immigrati irregolari. Ulteriori indagini sono in corso, ma sembra che questo gruppo criminale aveva raccolto milioni di euro (almeno 7,5 milioni) dal contrabbando e le attività criminali connesse. Quindi, come potete vedere, abbiamo molte attività importanti in atto. Ma, naturalmente, come ho detto prima, c´è sempre più che possiamo fare. Inutile dire, e nello spirito di iniziativa di oggi, noi continueremo a incoraggiare una stretta cooperazione tra tutti i soggetti nazionali ed europei, al fine di proseguire i nostri obiettivi comuni e di produrre risultati concreti. Grazie.  
   
   
RYSZARD CZARNECKI SU EURONEST: "DOBBIAMO CONCENTRARE LA NOSTRA ATTENZIONE SUI VALORI E LE ASPIRAZIONI CHE CI UNISCONO"  
 
Bruxelles, 18 marzo 2015 - Con la quarta sessione ordinaria dell´assemblea Euronest in corso nella capitale armena di Erevan questa settimana, i parlamentari stanno discutendo come migliorare le relazioni tra l´Ue ei suoi vicini orientali. L´incontro di tre giorni è iniziato il 16 marzo e riunisce i deputati parlamentari di Armenia, Azerbaigian, Georgia, Moldavia e Ucraina. Tra le questioni affrontate: la sicurezza energetica, la Russia e le relazioni con la Bielorussia. Parlando da Erevan, il deputato ucraino e co-presidente dell´assemblea Euronest Borys Tarasyuk ha detto: "Considerando le attuali realtà politiche, adotteremo una risoluzione sull´aggressione della Russia nei confronti dell´Ucraina." I paesi rappresentati nell´assemblea Eeuronest sono: Georgia, Moldovia e Ucraina, che hanno scelto un accordo di associazione economica con l´Ue, e l´Armenia che ha optato per l´Unione eurasiatica guidata dalla Russia. Il vicepresidente del Parlamento europeo Ryszard Czarnecki (Ecr, Polonia) ha dichiarato in apertura dell´assemblea, a nome del presidente Martin Schulz: "Piuttosto che concentrarsi sugli elementi di divisione, dobbiamo focalizzare la nostra attenzione sui valori e le aspirazioni che ci uniscono, sullo spirito inclusivo che anima questa Assemblea". Il co-presidente Heidi Hautala (Verdi, Finlandia) dell´assemblea Euronest ritiene che il partenariato orientale dell´Ue debba essere consolidato da tutti i paesi partner, non solo quelli che hanno firmato gli accordi di associazione Ue: "Dobbiamo dare il tempo agli altri paesi di decidere come vogliono procedere con l´Ue. Nel frattempo, abbiamo bisogno di incoraggiare le riforme". L´assemblea proseguirà fino al 18 marzo. Segui gli ultimi aggiornamenti sul nostro account @Ep_foreignaff su Twitter con #Euronest e #Easternpartnership.  
   
   
LA POLITICA DI CONCORRENZA UE:COSA NON SI PUÒ NON SAPERE  
 
Bruxellex, 18 marzo 2015 - Nata con il trattato di Roma nel 1957, la politica di concorrenza dell´Unione europea aveva lo scopo di introdurre delle regole che disciplinassero il mercato europeo e garantissero a tutti i consumatori i vantaggi del libero mercato. In cosa consiste la politica di concorrenza? La politica di concorrenza è utile affinché le imprese sul mercato giochino in maniera leale le proprie carte imprenditoriali. Questa "sfida" corretta delle imprese porta benefici sial al mercato in generale, soprattutto per quanto riguarda la qualità dei prodotti offerti, sia ai consumatori, i quali hanno la possibilità di scegliere tra una varietà di prodotti quelli con un rapporto qualità/prezzo migliore. La diretta positiva conseguenza della politica di concorrenza è una competizione tra imprese a colpi di innovazione dei prodotti. L´esperienza acquisita sul mercato interno si può rivendere sul mercato mondiale piazzando i prodotti europei in maniera concorrenziale rispetto ai prodotti dei Paesi terzi. Un processo virtuoso che viene regolato dalle istituzioni europee in collaborazione con le autorità nazionali. La politica di concorrenza europea: una competenza esclusiva dell´Ue - L´istituzione maggiormente implicata nell´elaborazione e preservazione della politica di concorrenza è La Commissione europea. Essa, nella veste di garante dei trattati e della legislazione Ue, e in collaborazione con le autorità nazionali, applica direttamente la legislazione sulla concorrenza. Controlla in particolar modo che le imprese non creino intese per ripartirsi il mercato e vigila sugli aiuti di Stato che potrebbero apportare un beneficio alla singola impresa ma danneggiarne altre all´interno del mercato europeo. In caso di violazione delle norme, la Commissione ha il potere di sanzionare l´impresa imputata. Le azioni della Commissione sulla concorrenza sono disciplinate dal Capo Vii del Tfue e si concentrano in particolare su: lotta contro i cartelli; prevenzione dell´abuso, da parte delle imprese dominanti, del loro potere di mercato in qualsiasi settore o in qualsiasi paese europeo; il controllo delle concentrazioni proposte; il controllo degli aiuti di Stato per settori e imprese che presentano rischi di distorsione della concorrenza. Un guardiano al servizio del consumatore - Dal 1962, la Commissione europea indaga sui casi di violazione delle norme sulla concorrenza. La Commissione europea ha il potere di sanzionare l´impresa che violi le norme europee con multe fino al 10% del fatturato dell´azienda imputata. Un caso molto sentito dall´opinione pubblica e giornalista è stato quello Microsoft al quale da diversi anni, dal 2004 ad oggi, sono state recapitate diverse multe per abuso di posizione dominante. Anche il colosso Google è finito sul banco degli imputati dell´Antitrust europea. L´accusa principale è quella di dare troppo spazio pubblicitario a servizi offerti dalla società statunitense di Mountain View limitando la visibilità dei servizi concorrenti. Di recente è stato siglato un accordo tra le parti per evitare la multa Ue. Agire da cittadini attivi nella politica per la concorrenza leale - La concorrenza può essere limitata in qualsiasi situazione ci si presenti nell´ambito del commercio. Per questo motivo, se si ritiene che un´impresa agisca in maniera scorretta è possibile informarne o denunciare il fatto alle autorità garanti per la concorrenza e la Commissione europea stessa. Se s´intende segnalare una violazione bisognerà distinguerla da quella che riguarda soltanto un singolo Stato membro, da quella che riguarda almeno 3 Stati membri. Nel primo caso bisognerà contattare l´autorità nazionale. Nel secondo caso sarà possibile informarne la Commissione europea. Se invece si è direttamente danneggiati da una pratica sleale di concorrenza, è possibile denunciarne il fatto alla Commissione europea seguendo le istruzioni in merito ai requisiti giuridici da soddisfare per considerare violazione un´azione di presunta concorrenza sleale. Inoltre è possibile chiedere informazioni al Centro europeo per i consumatori della Commissione europea (Ecc-net) che ha il compito di informare, assistere il cittadino in caso di reclamo e di controversie, monitorare la rete Ecc-net. Proprio oggi è stato presentato il rapportopdf Eurobarometro sulla soddisfazione da parte degli stakeholders del servizio offerto dalla Dg Concorrenza della Commissione europea e dell´impatto della politica di concorrenza nelle loro attività. I risultati mostrano un 74% di cittadini soddisfatti della politica di concorrenza tuttavia bisognerebbe colmare il gap di concorrenza in materie come energia, trasporti, settore farmaceutico e comunicazioni.  
   
   
SERRACCHIANI, REPUBBLICA SRPSKA INTERLOCUTORE FVG  
 
Trieste, 18 marzo 2015 - "Teniamo in modo particolare ai rapporti con le aree dei Balcani in cui i nostri imprenditori possono trovare occasione di crescita e sviluppo, sostenendo al contempo le buone relazioni con popoli e Paesi storicamente amici". Lo ha detto ieri a Ronchi dei Legionari (Gorizia) la presidente del Friuli Venezia Giulia Debora Serracchiani, intervenendo a un incontro organizzato da Confindustria Venezia Giulia con il vicepremier e ministro dell´Industria, Energia e Miniere della Repubblica Srspka, Petar Dokic. La presidente ha evidenziato come nel recente passato le relazioni con la Serbia abbiano avuto un´accelerazione e un approfondimento proprio per iniziativa della Regione, che ha aiutato a riaprire il dialogo italo-serbo in vista di un accordo nel settore dell´energia, "un accordo di cui - ha precisato - la Repubblica Srpska e´ parte integrante". "Sono alle battute finali le trattative per la firma del Memorandum d´intesa fra la Regione Friuli Venezia Giulia e la Serbia - ha inoltre precisato Serracchiani. Ricordando la visita effettuata a Banja Luka da un gruppo di psichiatri guidato dal presidente della commissione Sanità del Consiglio regionale, Franco Rotelli, Serracchiani ha dato il benvenuto al vicepremier Dokic, definendo l´odierno incontro "di buon auspicio per il futuro delle nostre relazioni". Successivamente, Dokic ha illustrato al pubblico le opportunità di collaborazione industriale e commerciale con il Paese balcanico.  
   
   
MARONI: INCHIESTA GRANDI OPERE? NON HO ELEMENTI PER ESPRIMERE GIUDIZIO  
 
Milano, 18 marzo 2015 - "L´inchiesta sulle grandi opere? Non ho elementi sufficienti per esprimere un giudizio, vedremo cosa salterà fuori. Sono un po´ preoccupato per l´Expo, ma ho letto le dichiarazioni del commissario, che spiega che non ci sono coinvolgimenti particolari. Stiamo a vedere". Lo ha spiegato il presidente della Regione Lombardia Roberto Maroni, rispondendo a una domanda dei giornalisti, a margine della conferenza stampa di presentazione della firma del protocollo di intesa che prevede la circolazione gratuita degli agenti sui mezzi del Trasporto Pubblico Locale.  
   
   
FVG, AUTONOMIE LOCALI: SERRACCHIANI, CON PROVINCE SFIDA SU RIFORMA  
 
Trieste, 18 marzo 2015 - "Siamo di fronte a una sfida importante, a un progetto da affrontare assieme nell´interesse dei cittadini". Lo ha sottolineato la presidente della Regione, Debora Serracchiani, che ha avviato a Trieste il confronto con i rappresentanti delle quattro Province del Friuli Venezia Giulia sul trasferimento delle loro funzioni alla Regione, nel quadro della riforma delle Autonomie locali che prevede il superamento degli enti provinciali. Oggi si è cominciato ad approfondire, presente l´assessore regionale al Lavoro Loredana Panariti, il tema del passaggio di una delle competenze più importanti finora in capo alle Province, quella in materia di lavoro e di Centri per l´Impiego. Ma il tavolo di confronto, ha assicurato Serracchiani, diventerà permanente e si allargherà anche alle altre funzioni, con il coinvolgimento degli assessori regionali di riferimento, in modo da completare il passaggio nei tempi previsti dalla riforma, con le opportune fasi di transizione. "Ho trovato nei rappresentanti delle Province - ha detto al termine la presidente Serracchiani - un grande senso di responsabilità e di consapevolezza dell´impegno che ci siamo assunti tutti nel ridisegnare il nostro sistema delle istituzioni". "Abbiamo avviato oggi assieme - ha aggiunto - un percorso di accompagnamento per l´attuazione della riforma. Dobbiamo tenere al centro della nostra attenzione i cittadini, per garantire la continuità e l´efficienza dei servizi e, in prospettiva, un loro miglioramento". Le funzioni in materia di lavoro faranno capo alla nuova Agenzia regionale, che andrà a costituire un´area all´interno della direzione regionale competente. I servizi per l´impiego continueranno comunque ad avere, è stato assicurato, un´articolazione territoriale. Oggi è stato avviato un metodo per procedere al passaggio di consegne: Province e Regione opereranno a stretto contatto per definire le singole competenze nel dettaglio, tenendo conto del personale, delle risorse, dei progetti in corso, delle sedi.  
   
   
ECCO COME LA TOSCANA PROVA A SEMPLIFICARE LA BUROCRAZIA  
 
Firenze 18 marzo 2015 – La burocrazia può essere alleggerita anche con misure semplici, rapide e circoscritte, misure che uniformino regole e procedure e capaci di essere pensate e poi messe in pratica in appena nove mesi. Ecco i nove modi scelti dalla Regione con il progetto #semplificatoscana. Edilizia, minori oneri per decine di milioni - Sono stati definiti modelli unici da adottare in tutti i comuni per via telematica per permesso a costruire, Scia edilizia, comunicazione di inizio attività libera (Cil) e asseverata (Cila). La semplificazione parte dunque dall´edilizia, settore in sofferenza con la crisi degli ultimi anni. Finora informazioni e documenti richiesti erano più complicati e potevano essere sensibilmente diversi da Comune a Comune. I moduli sono stati approvati dalla giunta regionale a gennaio. Si calcola che con la nuova Scia imprese e cittadini potranno risparmiare 21 milioni di euro in un anno: con la digitalizzazione dell´inoltro dei documenti se ne aggiungeranno altri 13. Ma si ridurranno gli oneri anche per l´attività edilizia libera, ovvero manutenzioni ordinarie, abbattimento di barriere architettoniche, installazione di serre mobili e lavori legati all´agricoltura: il risparmio dall´uso di modelli unici, ipotizzando le stesse 34 mila pratiche registrate nel 2011, sarebbe pari a 16,8 milioni. Nuova autorizzazione unica ambientale - Diventa più semplice anche richiedere un´autorizzazione per gli scarichi di acque reflue industriali, per le emissioni in atmosfera o l´utilizzo di fanghi agricoli, come inviare i documenti che riguardano l´impatto acustico di un´attività, l´utilizzazione in agricoltura di acque reflue o l´autosmaltimento di rifiuti non pericolosi. Nel 2013 l´autorizzazione unica ambientale aveva già sostituito con legge nazionale sette diverse autorizzazioni: peccato che gli adempimenti richiesti fossero sensibilmente diversi da provincia a provincia. Una complicazione inutile. La Toscana si è adoperata a livello nazionale per una nuova modulistica, che dopo maggio sarà disponibile on line. Alla fine il risparmio per le imprese si aggirerà tra il 12 e il 18 per cento dei costi attualmente sostenuti. Più facile avviare un´attività produttiva. Piattaforma regionale del Suap - Semplificata anche la procedura per avviare un´attività produttiva. La Scia da presentare al Suap, lo sportello unico per le attività produttive, diventa unica, uguale per tutti i comuni e più semplice. Finora la mancanza di uniformità tra territori diversi rendeva le procedure più onerose, oltre a creare incertezza. I nuovi moduli, approvati dalla giunta a gennaio, sono già disponibili on line e non sarà più richiesta documentazione in possesso dell´amministrazione. Per gli imprenditori vorrà dire risparmiare dal 10 al 20 per cento sui costi di presentazione di ogni Scia. Entro giugno 2015 (ora in fase di test) sarà inoltre attiva un´unica piattaforma informatica regionale Suap al posto delle tante al momento esistenti e indipendenti, diverse le une dalle altre. Sempre per i Suap è stato definito un archivio unico delle linee interpretative comuni su norme e regolamenti oggetto di dubbi e problemi per le imprese: su proposta delle associazioni di categoria è stata creato un archivio digitale con un´antologia di tutte le ´interpretazioni´, a disposizione di tutti i Comuni ma anche delle aziende. E´ stata dato vita anche ad un registro unico dei controlli sulle imprese. In Italia la disciplina al riguardo è complessa e frammentata, con molte amministrazioni che controllano ma non sempre coordinate tra loro. Ciò si traduce in duplicazioni a volte inutili o controlli sproporzionati. Il registro unico, telematico, consentirà di condividere le informazioni: sperimentato da Artea ed esteso ad altre agenzie regionali come Arpat e Sanità, l´obiettivo è condividerlo in futuro anche con Inail e Inps. La semplificazione passa anche da un catasto unico - degli impianti termici, primo passo per una banca dati accessibile per via telematica: finora le informazioni richieste variavano da territorio a territorio. Sono state approvate infine norme più semplici per l´accreditamento delle strutture e dei servizi alla persona. Anche in questo caso la parola d´ordine è ´dare uniformità´. Complessivamente la proposta di semplificazione ha portato ad eliminare 99 requisiti su 147 e la riformulazione di 39. Armadio delle certificazioni - Delle nove misure studiate e messe in pratica in nove mesi dalla Regione resta solo da completare l´armadio delle certificazioni, ovvero quella piattaforma condivisa che possa permettere alle amministrazioni pubbliche di scambiarsi documenti sulla regolarità contributiva delle imprese (ovvero il Durc), ma in divenire anche certificati antimafia, antipedofilia e vari tipi di autodichiarazioni. Presentarli è obbligatorio per le aziende che partecipano a bandi ed appalti, ma anche per chi deve ricevere un contributo o un finanziamento su un progetto. Un archivio condiviso eviterebbe che gli stessi documenti vengano richiesti da più enti per la stessa azienda, velocizzando peraltro anche i pagamenti con un risparmio anche di alcuni mesi. La Regione ha avviato al riguardo un confronto con i Ministeri, per valutare le modifiche a leggi nazionali necessarie. Una prima semplificazione comunque c´è già stata, con il Durc on line tenuto a battesimo con successo dalla Regione nel 2014 e già fruibile attraverso la piattaforma open.Toscana.it/servizi.  
   
   
#SEMPLIFICATOSCANA, NOVE RICETTE PER SCIOGLIERE LA BUROCRAZIA. RISPARMI PER DECINE DI MILIONI  
 
Firenze 18 marzo 2015 - Nove modi per semplificare la pubblica amministrazione e risparmiare tempo e denaro. "Nove soluzioni concrete e subito praticabili" sottolinea l´assessore alla presidenza della Toscana, Vittorio Bugli. Nove idee per sciogliere i nodi della burocrazia "discusse, ed anche questo è un valore aggiunto, con gli strumenti della partecipazione e della democrazia partecipativa, seduti attorno ad un tavolo o utilizzando il web". Nove modi per semplificare la burocrazia che consentiranno di risparmiare anche diversi milioni di euro: ventuno, si calcola, solo per quanto riguarda la semplificazione in tema urbanistico, con meno pratiche, meno fogli, meno lavoro di impiegati, tecnici e professionisti e minore perdita di tempo. Un´accelerazione salutata con soddisfazione dalle associazioni di categoria, presenti stamani alla conferenza stampa a Firenze durante cui sono state illustrate le misure messe in atto. "Da tempo – spiega Bugli – la semplificazione amministrativa si è imposta come tema centrale del dibattito pubblico così come del confronto politico. Spesso però si sono fatti richiami retorici e generici o si è scelta la strada tortuosa di provvedimenti normativi dagli esiti incerti. Per affrontarlo in Toscana abbiamo deciso di provare anche un approccio che pone al centro due parole chiave: concretezza e partecipazione, con misure magari circoscritte ma veloci da mettere in pratica". Così, a giugno dell´anno scorso, la Regione ha avviato un percorso di ascolto che ha coinvolto il mondo delle imprese e le associazioni di categoria. Ad ottobre è partita una consultazione on line, sulle pagine di Open Toscana. Di seguito c´è stata una verifica tecnica. "Il risultato, a distanza di appena nove mesi, sono otto misure effettivamente portate a termine e una in fase ancora di elaborazione - riassume Bugli - . Nove misure che spaziano in più campi ma con un impatto reale e valutabile per le imprese interessate e quindi per l´intero sistema produttivo toscano. Un esempio di un nuovo modo di intendere la costruzione di politiche pubbliche, che fa dello scambio e della collaborazione tra tutti gli attori il proprio punto di forza e la propria capacità di creare innovazione". "Per noi - fa sapere Confindustria - semplificazione vuol dire un elemeno di competitività per imprese e territori. Abbiamo dunque seguito con interesse il percorso sviluppato. Ci auguriamo che le misure tenute a battesimo vadano in questa direzione e che che seguano altre". "E´ stata una sfida quasi impossibile - fa eco Laura Simoncini di Confartigianto -, per i tempi e la possibilità limitata di intervenire su certi temi con la legislazione regionale. Ma per la prima volta al titolo ´semplificazione´ sono seguite misure concrete, precise e misurabili". Soddisfatta anche Confcommercio: "La richiesta era partita dalle associazioni e la Regione ha aperto un tavolo di confronto. Speriamo che su questa strada si possa continuare ulteriormente a lavorare". Soddisfatta anche Lega Coop, rappresentata da Olmo Gazzarri.  
   
   
TRENTO: FSE E FESR, APPROVATA LA COSTITUZIONE DEL COMITATO DI SORVEGLIANZA  
 
Trento, 18 marzo 2015 - La Giunta provinciale ha approvato la costituzione del Comitato di sorveglianza congiunto del Programma operativo del Fondo sociale europeo (Fse) e del Programma Operativo del Fondo europeo di sviluppo regionale (Fesr) della Provincia autonoma di Trento per il periodo di programmazione 2014- 2020”. La deliberazione fa seguito all’approvazione dei Programmi operativi del Fondo sociale europeo (Fse) e del Fondo europeo di sviluppo regionale (Fesr). La normativa comunitaria prevede l’istituzione del comitato entro 3 mesi dall’approvazione dei programmi. Con questo atto si istituisce quindi il Comitato di sorveglianza congiunto, primo a livello italiano tra le Regioni e Provincia autonome, per i due programmi della Provincia autonoma di Trento. I due programma approvati in dicembre e in marzo dalla Giunta provinciale vedranno fino al 2020 l’impegno di circa 220 milioni di euro cofinanziati dalla Unione Europea e dallo Stato italiano. La precedente programmazione 2007 -2013 prevedeva due comitati. Il comitato di sorveglianza rappresenta un organismo importante della programmazione dati i sui ruoli di controllo, verifica, stimolo e approvazione di documenti rilevanti quali i criteri di selezione , il programma di comunicazione e tutti i documenti concernenti i risultati annuali e definitivi della Programmazione. Del comitato sono chiamati a far parte i rappresentati della Commissione europea con ruolo consultivo e i rappresentati dei ministeri statali competenti. A livello locale, oltre ai rappresentanti dell´amministrazione provinciale che hanno in carico fondi europei, ne fanno parte i rappresentati del mondo economico e sociale, degli enti locali, delle pari opportunità e dell´ambiente, del sistema della ricerca – Università, Fbk e Fem- quelli della società civile quali giovani e famiglie. Le designazioni sono avvenute da parte dei singoli organismi interessati. Il comitato sarà presieduto dal Dirigente generale del Dipartimento provinciale Affari istituzionali e legislativi, mentre la segreteria sarà garantita dal Servizio Europa.  
   
   
FERS: ABRUZZO, AL PARTENARIATO: EVITARE POLVERIZZAZIONI  
 
L´aquila, 18 marzo 2015 - Si è tenuta all´Aquila una riunione convocata dalla Regione Abruzzo per il confronto con il partenariato socio economico, per fare il punto della situazione sulla Programmazione del Fesr Abruzzo 2014/2020; alla riunione, presieduta dal Vice Presidente Giovanni Lolli, hanno partecipato le associazioni datoriali e di categoria, le organizzazioni sindacali, il responsabile del Dipartimento Affari della Presidenza della Regione Abruzzo, Giovanni Savini, in qualità di Autorità di Gestione del Programma e il responsabile del Dipartimento Sviluppo Economico, Antonio Di Paolo. Il Programma operativo regionale dell´Abruzzo è il documento di programmazione che definisce strategia e interventi di utilizzo delle risorse comunitarie assegnate alla Regione dal Fondo europeo di sviluppo regionale, nel quadro della politica di coesione, per la crescita economica e l´attrattività del territorio. La politica di coesione sostiene la creazione di posti di lavoro, la competitività tra imprese, la crescita economica, lo sviluppo sostenibile e il miglioramento della qualità della vita dei cittadini in tutte le regioni e le città dell´Unione europea, fornendo anche il quadro di riferimento per raggiungere gli obiettivi prefissati dalla strategia Europa 2020. La nuova programmazione 2014-2020 si concentra su otto assi prioritari fra loro strettamente coerenti ed integrati. Le risorse complessivamente destinate all´Abruzzo per la realizzazione del Programma ammontano a circa 230 milioni di euro. La strategia di "specializzazione intelligente" concentra le risorse in cinque ambiti tematici di intervento: Chimico ? farmaceutico (Scienze della Vita); Agrifood: Automotive; Ict/spazio/elettronica; Moda/design/made in Italy. Lolli: "A fronte di questo finanziamento piuttosto esiguo, assistiamo ad un proliferare delle domande che ci pone nella necessità di evitare la polverizzazione dei finanziamenti e di concentrare le risorse disponibili lungo linee di investimenti che garantiscano la possibilità di creare nuova occupazione". "Per ottenere questo risultato strutturale, saremo chiamati tutti insieme a compiere delle scelte, non sempre indolore, che si renderanno necessarie per rispondere ai rilievi che ci sono stati mossi e per concentrare le risorse nei settori che risulteranno strategici per la crescita". Il Vice Presidente ha inoltre evidenziato come oltre il 60% delle risorse siano state destinate alle Pmi.  
   
   
FIRENZE, ALLE PRESE CON LA NASCITA DI UNA NUOVA CITTÀ: I COMUNI METROPOLITANI GIORNATA FORMATIVA MERCOLEDÌ 18 MARZO PROMOSSA DA ANCI TOSCANA E ACCADEMIA PER L´AUTONOMIA IN COLLABORAZIONE CON METROCITTÀ E COMUNE DI FIRENZE  
 

Firenze, 18 marzo 2015 - Anci Toscana e Accademia per l´Autonomia organizzano, in collaborazione con la Città Metropolitana e il Comune di Firenze, per mercoledì 18 marzo 2015, nella Sala Pistelli di Palazzo Medici Riccardi (Firenze, via Cavour 1) un corso formativo sulla Città metropolitana, approfondendo, in particolare, il tema della collaborazione e cooperazione intercomunale all´interno dell´area metropolitana. Il corso si svolgerà dalle 9.30 alle 14. L´introduzione è affidata a Dario Nardella, Sindaco della Città Metropolitana di Firenze. Seguono gli interventi di Sara Biagiotti, Presidente di Anci Toscana; Vincenzo Del Regno, Segretario Generale del Comune di Firenze e della Città Metropolitana, su ´Gli strumenti per la collaborazione: dalla delega di funzioni all’affidamento dei servizi´; Pietro Barrera, Responsabile Generale del Piano per la formazione territoriale "Accademia per l´Autonomia", sul tema ´La città metropolitana al servizio dei Comuni´. Giovanni Vetritto, Dirigente Rapporti Interistituzionali della Presidenza del Consiglio dei Ministri, prenderà in esame ´La cooperazione territoriale intercomunale: le esperienze e le eccellenze del territorio´. Previsti interventi dei sindaci. I lavori del corso sono coordinati da Pietro Barrera. Le conclusioni sono affidate a Dario Nardella. La partecipazione al corso è gratuita. Il programma delle iniziative formative del Piano di formazione territoriale per Amministratori locali, Segretari comunali e provinciali, Dirigenti e Responsabili dei servizi degli Enti Locali è disponibile sul sito: www.Accademiautonomia.it  
Il Programma: http://met.Cittametropolitana.fi.it/public/
misc/20150316183538730.pdf
 

 

 
   
   
HA FATTO TAPPA A SIBARI LA CAMPAGNA DI ASCOLTO PERMANENTE DEL PRESIDENTE DELLA CALABRIA OLIVERIO.  
 
Catanzaro, 18 marzo 2015 - Dopo Locri, la Sibaritide. Prosegue la campagna di ascolto permanente promossa dal presidente della Regione Mario Oliverio per continuare il dialogo avviato in campagna elettorale con le popolazioni ed i territori che lo hanno eletto. La manifestazione pubblica, presieduta dal sindaco di Cassano allo Jonio Gianni Papasso, si è svolta nel pomeriggio di oggi presso un noto albergo di Sibari con la numerosa partecipazione di sindaci, amministratori regionali, provinciali e locali, rappresentanti del mondo sindacale, degli ordini professionali, del mondo della scuola, delle categorie sociali e produttive e di tantissimi cittadini della Piana di Sibari. L’iniziativa, il cui hashtag è ‪#‎dilloamario, è servita per fare il punto sul momento economico e sociale che vive questo importante territorio, sulle iniziative assunte e su quelle che dovranno essere assunte nelle prossime settimane, ma è stata utile soprattutto per ascoltare idee e proposte su cui riavviare il confronto e rilanciare un’azione forte e sinergica tra tutti gli attori di questo territorio in stretta sintonia con il governo della Regione. Prima che il presidente della Regione chiudesse i lavori hanno preso la parola diversi sindaci, un rappresentante sindacale, un rappresentante del mondo agricolo, una studentessa che hanno posto sul tappeto i problemi che affliggono la Sibaritide e che riguardano la sanità, i rifiuti, il lavoro, le trivellazioni a mare, la Ss.106, il rilancio dell’agroalimentare, i collegamenti su gomma, su ferro e per mare, gli investimenti infrastrutturali, l’utilizzo delle risorse europee. A tutte le questioni ha risposto puntualmente il presidente Oliverio informando i presenti sulle numerose iniziative già assunte in questo inizio di consiliatura nei diversi settori emergenziali e su quelle già in cantiere che dovranno essere assunte nei prossimi giorni e nelle prossime settimane. “Noi -ha detto Oliverio- ci abbiamo messo la faccia, sapendo che la situazione era e rimane difficile, ma nessuno pensi che ci lasceremo portare a spasso da una burocrazia sorda ed insensibile o da chi non vuole il bene della Calabria e, in questo caso, della Sibaritide, a cui riconosciamo un ruolo importantissimo per la crescita dell’intera regione. In questo senso ognuno dovrà fare la propria parte. Tutti siamo chiamati a rimboccarci le maniche per dare a questa terra e soprattutto ai giovani quello di cui per diversi anni sono stati privati. Per quanto ci riguarda apriremo un confronto con il governo del Paese perché il Mezzogiorno ritorni al centro dell’azione e del dibattito nazionale. Per troppo tempo le nostre incapacità di spesa sono state utilizzate per ricollocare le nostre risorse non spese in altre aree del paese. E’ tempo che queste risorse siano utilizzate per progetti strategici importanti che pongano al centro il Mezzogiorno come fattore di sviluppo. Gioia Tauro e Sibari possono e devono diventare tasselli importanti di un corridoio che collega il Mezzogiorno all’Europa ed apre il nostro paese verso il sud del Mediterraneo. Noi dobbiamo avere la capacità di proporci come risorsa per l’intero Mezzogiorno, per il Paese e anche per l’Europa”. “Il nostro no alle trivellazioni a mare e a terra –ha poi aggiunto Oliverio- è netto e assoluto. Così come è assoluto il nostro diniego all’eolico. Il territorio calabrese è saturo e, quindi, non autorizzeremo altri impianti. Spingeremo verso l’utilizzo di fonti di energia rinnovabili. In questo senso dovremo aprire un confronto con Enel. Dico subito, a tal proposito ed a scanso di equivoci, che sono assolutamente contrario all’utilizzo dell’area di Rossano per impianti di termovalorizzazione”. “Concludo -ha detto, infine, il presidente della Regione- parlando della sanità, la cui condizione disastrosa è sotto gli occhi di tutti ed è figlia di una gestione burocratica e ragionieristica. Rispetto al disastro che è stato determinato da questa visione contabile della gestione della sanità, la risalita non sarà né facile né breve. Questo ho detto a Roma con pacatezza nel mio breve intervento di fronte al Consiglio dei ministri. Avremmo potuto impugnare il provvedimento del Governo e sicuramente ne saremmo usciti con la conferma della nostra tesi. Ma io non voglio che sulla sanità si aprano contenziosi e per questo ho detto che il primo obiettivo è quello di uscire dalla gestione commissariale della sanità in Calabria. Con il nuovo commissario apriremo subito un tavolo operativo e nel merito delle questioni misureremo le nostre volontà. Abbiamo bisogno di una riqualificazione dei servizi che parta dal territorio, puntando sulla deospedalizzazione. Territorio, rete ospedaliera e prevenzione dovranno essere i pilastri su cui fonderemo la nuova sanità in Calabria”. L’ultimo cenno del suo intervento, il presidente della Regione l’ha riservato all’ospedale della Sibaritide. “Non sarà più una chimera –ha detto Oliverio- Apriremo il cantiere a breve, entro il 2015 ed i lavori avranno una durata di due anni e otto mesi. Sara un polo multispecialistico dotato delle migliori tecnologie e sarà il giusto risarcimento ad una popolazione e ad un territorio che da troppo tempo ne attendono la realizzazione”.  
   
   
GIUNTA REGIONALE DELLA PUGLIA: SINTESI DEI PRINCIPALI ARGOMENTI DISCUSSI ED APPROVATI IERI  
 
Bari, 18 marzo 2015 - La Giunta regionale- prendendo atto del parere favorevole all’adozione del nuovo modello organizzativo e della dotazione organica dell’Agenzia Regionale per la Mobilità, espresso dal Collegio dei Revisori dell’Arem- ha approvato lo stesso modello. Ratificata dalla Giunta regionale la Convenzione Ministero del Lavoro-regione Puglia 2015, “imponendo agli Enti Utilizzatori l’obbligo di comunicare, da parte degli stessi Enti, alla Presidenza del Consiglio dei Ministri-dipartimento Funzione Pubblica, le informazioni concernenti l’utilizzo dei lavoratori socialmente utili, nell’ambito del rapporto informativo annuale relativo alle tipologie di lavoro flessibile utilizzate”. La Giunta regionale ha preso atto e ratificato la firma dell’ “Accordo per la programmazione e lo sviluppo di un sistema di interventi finalizzati a favorire l’integrazione sociale e l’inserimento lavorativo dei migranti regolarmente presenti in Italia”. La Giunta regionale ha preso atto della Convenzione di Sovvenzione stipulata tra il Ministero dell’Interno-dipartimento per le Libertà Civili e l’immigrazione e la Regione Campania, al quale accordo la Regione Puglia ha aderito in qualità di partner. Approvato dalla Giunta regionale lo schema di ddl “ Disposizione sulla debitoria dei Consorzi di Bonifica”.finalità del documento l’introduzione “ su alcune leggi regionali modifiche ed integrazioni sia per adeguarle a seguito di modifiche legislative intervenute, sia per attivare nuovi procedimenti amministrativi più adeguati alle esigenze di maggiore trasparenza”. La Giunta regionale ha ratificato l’Accordo per la valorizzazione integrata dei beni culturali del territorio della Regione Puglia, sottoscritto tra il Ministero per i beni e le attività culturali per il Turismo, il Presidente della Regione ed il Sindaco del Comune di Bari. La Giunta regionale ha approvato con prescrizioni la variante adottata con delib. Del Consiglio Comunale di Maglie con delib. N.27/ 2012. La Giunta regionale ha approvato, con modifiche, la variante normativa adottata dal Comune di Bitritto con la delib. Cons. N.1/2014. La Giunta regionale ha deciso la riapertura dei termini per l’incentivazione all’esodo degli operatori della Formazione Professionale. Data massima in cui sarà possibile presentare le relative domande, il 31 marzo 2015. La Giunta regionale ha approvato le Linee di indirizzo per l’attuazione dell’intervento “ Openlabs”. La Giunta regionale ha approvato al Servizio Urbanistica gli adempimenti per procedere alla convocazione della conferenza di servizi per la successiva sottoscrizione dell’Accordo di programma che attua il Progetto “Realizzazione di banda ultralarga nelle aree strategiche della Regione”. La Giunta regionale ha preso atto del Protocollo d’intesa da sottoscrivere tra Regione, Ufficio Territoriale del Governo di Bari e la Direzione regionale Inail di Bari per la diffusione di buone pratiche in settori produttivi che prevedono attività lavorativa in “ Ambienti confinati”, quegli ambienti limitati cioè dove è molti alto il rischio di morte o di infortunio.  
   
   
FVG, PROVINCE: CORTE COSTITUZIONALE,INAMMISSIBILE QUESTIONI SOLLEVATE DA TAR  
 
Trieste, 18 marzo 2015 - "Manifesta inammissibilità": con questa motivazione la Corte costituzionale ha "rigettato" le questioni di legittimità costituzionale sollevate dal Tribunale amministrativo regionale/Tar del Friuli Venezia Giulia in merito ad alcuni articoli della legge regionale 2 del 2014, sulla disciplina delle elezioni provinciali. Lo scorso 25 febbraio, infatti, la Corte costituzionale ha deciso che (l´ordinanza della massima Corte è stata depositata nella giornata di oggi) "le questioni sollevate sono, nel loro complesso, manifestamente inammissibili per mancanza di chiarezza del petitum (cioè dei contenuti della richiesta di legittimità costituzionale, ndr) e per difetto di motivazione, sia sulla rilevanza, sia sulla non manifesta infondatezza". Nel dispositivo la Corte costituzionale ricorda come il Tar Fvg - pur dando atto che la legge 2 del 2014 "costituisce espressione della potestà normativa esclusiva, in materia di ordinamento degli enti locali, riconosciuta alla Regione Friuli Venezia Giulia dallo Statuto di autonomia" - avesse quindi "censurato" genericamente, e in blocco, numerosi contenuti della legge stessa. Alcuni articoli della legge che avrebbero tra l´altro adombrato - si legge nell´ordinanza - la violazione del principio di autonomia degli enti locali e la surrettizia modifica dell´assetto istituzionale delle Province ma soprattutto avrebbero eluso il controllo democratico diretto delle popolazioni interessate sull´esercizio delle funzioni provinciali e sull´utilizzo dei tributi. "La Corte costituzionale ha dunque confermato l´impianto della legge regionale che rimodula l´assetto e il funzionamento delle Amministrazioni provinciali nella nostra regione", hanno dichiarato, esprimendo la loro soddisfazione per la decisione della suprema Corte, la presidente Debora Serracchiani e l´assessore alle Autonomie locali Paolo Panontin. "Nel pieno rispetto della decisione del Tar di rinviare alla Corte la questione di legittima costituzionale, eravamo comunque convinti della qualità della nostra norma, che ha avviato una stagione di profonde riforme nel sistema delle Autonomie locali, all´insegna di una - sempre ricercata, ma forse poco attuata - maggior efficacia ed efficienza della pubblica amministrazione in Friuli Venezia Giulia", hanno sottolineato Serracchiani e Panontin.  
   
   
COMUNI: SÌ DELLA PROVINCIA DI TRENTO A 19 PROGETTI DI FUSIONE  
 
Trento, 18 marzo 2015 - Dagli attuali 208 a 172. Potrebbe essere questo, a partire dal primo gennaio 2016, il numero dei comuni in Trentino se dovessero andare in porto tutti i progetti di fusione avviati negli ultimi mesi. Oggi, la Giunta provinciale, su proposta dell’assessore alla coesione territoriale Carlo Daldoss, ha espresso parere favorevole a 19 processi di fusione che interessano ben 55 comuni. Siamo molto soddisfatti per quanto sta accadendo - hanno commentato il presidente Ugo Rossi e l´assessore Daldoss - perché abbiamo sempre creduto che le fusioni siano la strada principale per superare la frammentazione amministrativa e creare migliori condizioni organizzative e di governo del territorio, a vantaggio, innanzitutto, dei cittadini. L´autonomia trentina - hanno detto - dimostra grande reattività rispetto ai cambiamenti in corso a livello nazionale, dove nel 2014 i processi di fusione registrati hanno interessato complessivamente 62 comuni". "E´ un processo - ha aggiunto il presidente Rossi - che necessita di forte convinzione e che non può basarsi solo su motivazioni, certo importanti, di efficienza e di efficacia della pubblica amministrazione, ma che deve fondarsi sulla voglia delle nostre comunità di essere protagoniste del loro futuro, in una prospettiva più ampia che vada oltre i campanili, che sono un tratto distintivo importante, ma che dobbiamo utilizzare, metaforicamente, per salirci sopra e guardare, insieme, più lontano". "Si tratta di un momento storico - ha detto ancora l´assessore Daldoss - che potrebbe riscrivere il quadro istituzionale del territorio trentino. Ora la decisione passa ai cittadini di ciascuno dei 55 comuni coinvolti. Ci auguriamo che le consultazioni referendarie vadano a buon fine e che nel futuro prossimo altri comuni decidano di attivare questo percorso". Il Consiglio comunale di ogni comune coinvolto ha avviato il procedimento di fusione e in ogni comune sono state raccolte le sottoscrizioni di almeno il 15% degli elettori, come previsto dalla normativa regionale. Tutti i comuni interessati “salteranno” il prossimo turno elettorale fissato per il 10 maggio, in quanto l’avvio del processo di fusione determina la proroga degli attuali organi comunali. I referendum sulle fusioni saranno fissati dalla Regione entro il prossimo 31 luglio. In caso di esito positivo i nuovi comuni saranno istituiti dal 1° gennaio 2016 e le prime elezioni avranno luogo nella primavera di quell´anno. Nel frattempo saranno prorogati gli attuali organi comunali fino al 31 dicembre 2015 mentre a partire dal 1° gennaio 2016 e fino alle suddette prime elezioni sarà nominato un commissario. Nel caso di esito negativo del referendum si procederà, invece, con le elezioni comunali in una domenica compresa tra il 1 novembre e il 15 dicembre 2015. Di seguito i progetti di fusione su cui la Giunta provinciale ha espresso parere favorevole: 1. Albiano Lona Lases, mediante la fusione dei comuni di Albiano e Lona Lases; 2. Altavalle, mediante la fusione dei comuni di Faver, Valda, Grumes e Grauno; 3. Altopiano della Vigolana, mediante la fusione dei comuni di Bosentino, Vattaro, Vigolo Vattaro e Centa San Nicolò; 4. Amblar-don, mediante la fusione dei comuni di Amblar e Don; 5. Borgo Chiese, mediante la fusione dei comuni di Brione, Cimego e Condino; 6. Borgo Lares, mediante la fusione dei comuni di Bolbeno e Zuclo; 7. Castel Ivano, mediante la fusione dei comuni di Strigno, Spera e Villa Agnedo; 8. Cembra Lisignago, mediante la fusione dei comuni di Cembra e Lisignago; 9. Civezzano Fornace, mediante la fusione dei comuni di Civezzano e Fornace; 10. Madruzzo, mediante la fusione dei comuni di Calavino e Lasino; 11. Porte di Rendena, mediante la fusione dei comuni di Villa Rendena, Vigo Rendena e Darè; 12. Primiero San Martino di Castrozza, mediante la fusione dei comuni di Fiera di Primiero, Tonadico, Transacqua e Siror; 13. Tesino, mediante la fusione dei comuni di Pieve Tesino, Castel Tesino e Cinte Tesino; 14. Rendena Terme, mediante la fusione dei comuni di Caderzone Terme, Bocenago e Strembo; 15. Tre Ville, mediante la fusione dei comuni di Ragoli, Preore e Montagne; 16. Vallelaghi, mediante la fusione dei comuni di Terlago, Vezzano e Padergnone; 17. Ville d’Anaunia, mediante la fusione dei comuni di Tuenno, Nanno e Tassullo; 18. Sella Giudicarie, mediante la fusione dei comuni di Breguzzo, Bondo, Lardaro e Roncone; 19. Contà, mediante la fusione dei comuni di Cunevo, Flavon e Terres. Il processo di fusione dei comuni attivo da qualche anno ha registrato un rinnovato impulso a partire dal 2014 portando all´istituzione dei nuovi comuni di Predaia, Valdaone, San Lorenzo-dorsino, Pieve di Bono Prezzo, Dimaro Folgarida, interessando 14 preesistenti amministrazioni. Con il provvedimento di oggi si registra un ulteriore deciso passo in avanti che interesserà complessivamente 52641 cittadini residenti in 55 comuni, di cui 20 con una popolazione superiore ai 1000 abitanti, 18 con una popolazione fra i 500 ed i 1000 e 17 con una popolazione sotto i 500. Qualora tutti i processi di fusione, recentemente avviati, dovessero andare a buon fine, dal 1° gennaio 2016 il numero di comuni in Trentino passerebbe dagli attuali 208 a 172.  
   
   
PROGRAMMAZIONE 2014-2020, IN OLTRE DUECENTO A SEMINARIO VILLA UMBRA  
 
Perugia, 18 marzo 2015 – Fondi strutturali per oltre 1,5 miliardi di euro e fondi europei a gestione diretta aprono una nuova fase di investimenti per le opportunità di crescita e sviluppo della Regione Umbria. È quanto è stato sottolineato nel corso del seminario che, organizzato dalla Scuola Umbra di Pubblica Amministrazione, dal Seu Servizio Europa e dall´Anci (Associazione Comuni italiani) Umbria, ha visto partecipare oltre duecento persone che si sono confrontati con i dirigenti della Regione Umbria e alcuni progettisti che, negli anni, hanno sviluppato competenze significative in materia. Tra i partecipanti responsabili delle amministrazioni comunali e di altre istituzioni pubbliche, di imprese private, associazioni, organizzazioni di categoria e enti di promozione. Risorse importanti, è stato detto, che potranno rappresentare un volàno non soltanto per garantire ulteriore sviluppo della nostra regione ma anche per contribuire alla ripresa economica del territorio e alla crescita della comunità umbra nel contesto europeo. I lavori sono stati aperti dall´amministratore unico della Scuola umbra di amministrazione pubblica, Alberto Naticchioni, che ha sottolineato come, proprio insieme alla Regione, al Seu e all´Anci, la Scuola abbia avviato una serie di attività rivolte ai Comuni in un vero e proprio laboratorio di europrogettazione che si sviluppa su quattro pilastri: monitoraggio e analisi dei fabbisogni dei territori; documentazione e approfondimento su tematiche specifiche; informazione, comunicazione e organizzazione di seminari e workshop; supporto all´innalzamento delle competenze e focus group tematici. Il concetto ed i contenuti del progetto sono stati ribaditi da Anna Lisa Doria, direttore dell´area Organizzazione delle risorse umane, innovazione tecnologica e autonomie locali della Regione. Claudio Tiriduzzi, dirigente Servizio regionale Programmazione comunitaria, ha illustrato i contenuti del Por-fesr (Fondo Europeo di Sviluppo Regionale). Il programma, fino al 2020, metterà a disposizione di imprese e istituzioni oltre 356 milioni di euro per ricerca e innovazione, cittadinanza digitale, competitività, energia sostenibile, ambiente e cultura e sviluppo urbano sostenibile. Ciro Becchetti, coordinatore dell´Ambito Agricoltura, ha rappresentato i contenuti del nuovo Programma di Sviluppo Rurale che nel settennio offrirà, in Umbria, opportunità per 876 milioni euro sostenere aziende agricole e agricoltori e favorire iniziative proposte da Enti pubblici ed imprese , anche attraverso formule per lo sviluppo locale partecipativo e condiviso. Luigi Rossetti, coordinatore regionale dell´Ambito Imprese e lavoro, ha spiegato i contenuti del Fondo Sociale Europeo, il cui Piano Operativo prevede circa 237,5 milioni di euro e che mira a favorire l´inserimento lavorativo attraverso interventi di inclusione sociale, formazione, supporto all´istruzione e sostenendo le imprese nella riorganizzazione e nella formazione di lavoro qualificato. Sui dettagli dei fondi a gestione diretta e sugli approcci alla progettazione sono intervenuti Andrea Pignatti e Alfredo Virgili, esperti in progettazione europea. Il seminario si è concluso con l´intervento del sindaco di Todi, Carlo Rossini, in rappresentanza dell´Anci Umbria e in qualità di coordinatore della consulta per le politiche comunitarie della stessa associazione dei Comuni. Rossini ha ribadito la volontà di Anci di favorire l´integrazione ed il coordinamento dei Comuni per accedere alle opportunità che mette a disposizione la programmazione, sottolineando il ruolo di Anci come soggetto attivo nel laboratorio di europrogettazione.  
   
   
STATISTICA: NEL 2014 IN VENETO I NEET DIMINUISCONO. SECONDA QUOTA PIÙ BASSA D’ITALIA  
 
Venezia, 18 marzo 2015 - In Veneto nell’ultimo anno il fenomeno dei giovani non impegnati in un’attività lavorativa, né inseriti in un percorso scolastico o formativo, i famosi Neet (acronimo di Not in Education, Employment or Training), si è attestato intorno ai 118 mila, ovvero l’8% in meno dell’anno precedente. Rappresentano il 16,8% dei giovani veneti che è però la seconda quota più bassa in Italia; che vede al primo posto il Trentino Alto Adige con il 14,3%. A farlo rilevare è il vicepresidente della Regione Marino Zorzato, rendendo note le ultime elaborazioni su questo argomento della sezione Sistema Statistico. Negli ultimi anni il fenomeno dei Neet è risultato sempre più rilevante e in progressivo aumento in Italia, dove nel 2014 sono stimabili in oltre 2 milioni e 400 mila, ovvero il 26,2% della popolazione 15-29enne, percentuale che supera il 35% in alcune delle regioni del Mezzogiorno (Sicilia, Calabria, Campania). A soffrire di più questa condizione sono i giovani stranieri: nel 2014 nel Nord – Est circa uno straniero su tre non lavora e non studia contro il 15,1% dei ragazzi di cittadinanza italiana. In Veneto, nel 2013, ultimo dato disponibile per cittadinanza, sono il 35% gli stranieri 15-29enni in condizione di Neet contro il 14,8% dei coetanei italiani.  
   
   
TRENTO: GARANZIA GIOVANI: COMINCIA ANCHE IL SERVIZIO CIVILE  
 
Trento, 18 marzo 2015 - Su proposta del presidente Ugo Rossi e degli assessori Alessandro Olivi e Sara Ferrari, la Giunta ha modificato e integrato i criteri e le modalità per l´attuazione del Piano per l´occupazione giovanile della Provincia di Trento denominato "Garanzia giovani", introducendo il "Percorso D - Servizio civile" come opportunità formativa e occupazionale che a partire dal prossimo primo aprile 2015 interesserà novanta giovani. Nella stessa deliberazione approvata sono state fissate le indennità spettanti a chi chiede di poter fare un´esperienza all´estero, facendo riferimenti ai valori già definiti per il programma Erasmus+. La delibera di oggi porta a compimento l’ultima parte delle quattro azioni che erano state programmate dalla Giunta provinciale nel maggio 2014, quando venne approvato il cosiddetto programma Garanzia giovani, partito formalmente il 1 maggio 2014. Quest´ultimo tassello è il "percorso D", che riguarda nello specifico il Servizio civile, un´esperienza formativa molto attesa dai giovani che proprio in questo periodo stanno già effettuando i colloqui preparatori presso gli enti selezionati con precedente procedura. Si tratta sia di enti pubblici, ma anche di privati che operano particolarmente nel sociale e che risultano iscritti in un apposito albo.In particolare, il "percorso D - Servizio civile" sarà gestito dall’Agenzia per la famiglia, natalità e per le politiche giovanili. L’integrazione approvata oggi dalla Giunta provinciale tiene conto dei criteri già definiti dalla Giunta provinciale nel dicembre 2014 per il Servizio civile: si partirà in pratica il prossimo primo aprile 2015, inserendo in Servizio civile novanta giovani. Il numero di coloro che aspirano a realizzare questo tipo di esperienza, vista anche” la filosofia e l’appetibilità”, è molto alto, quindi le richieste saranno senz´altro più numerose dei novanta posti previsti nell’ambito del Piano provinciale Garanzia giovani; si valuterà in un secondo momento se permettere ad altri di accedere a questa esperienza. Attualmente le domande su garanzia giovani per accedere al servizio civile sono 285. "Preme sottolineare – commenta l´assessora Ferrari – che quello approvato in Giunta stamani è il primo percorso di Servizio civile che sarà attivato a livello nazionale sul programma Garanzia giovani: il Trentino quindi si conferma essere una vera palestra-laboratorio di buone pratiche, i cui risultati saranno poi trasferiti nel Tavolo nazionale di Garanzia giovani che è operativo presso il Ministero del lavoro e delle politiche sociali con il compito di coordinare l´intero programma a livello nazionale". Inoltre con la delibera approvata oggi vengono modificati gli avvisi per il percorso A e B, di Garanzia giovani, rispettivamente tirocinio e formazione, in modo da fissare l´indennità spettante a chi chiede di fare una esperienza all’estero. Si prevede una indennità giornaliera forfettaria onnicomprensiva, commisurata alla durata dell´esperienza e al Paese ospitante e secondo le tabelle trasmesse da Ministero, che si rifanno al programma europeo Erasmus+. Questa indennità copre tutte le spese, anche quelle di viaggio.  
   
   
FVG: RICONSIDERARE CHIUSURE UFFICI POSTE ITALIANE  
 
 Udine, 18 marzo 2015 - Su richiesta dell´assessore regionale alle Autonomie locali, Paolo Panontin, e dell´Anci Fvg, si è svolto a Udine un incontro con i rappresentanti di Poste Italiane (Pi) del Friuli Venezia Giulia e dell´area Nord Est per verificare la possibilità di mitigare l´impatto negativo del Piano strategico Pi per il periodo 2015-2019. Alla riunione, accanto all´assessore, erano presenti i rappresentanti dei Comuni del Friuli Venezia Giulia interessati dalle chiusure degli uffici postali e il presidente dell´Anci Fvg, Mario Pezzetta. "Ho ribadito a Poste Italiane - ha commentato Panontin - la nostra disponibilità a valorizzare la presenza capillare degli uffici postali sul nostro territorio, anche attraverso l´attuazione del protocollo d´intesa che abbiamo firmato con Pi lo scorso 18 novembre 2014; tale accordo prevedeva di assegnare alla rete degli uffici postali servizi aggiuntivi, da erogare in particolare nelle zone disagiate e in montagna, anche al fine di scongiurare la possibile chiusura di sedi periferiche". L´assessore ha voluto altresì segnalare l´esigenza di riconsiderare la funzione degli uffici postali, alla luce della recente riforma del sistema delle Autonomie locali, in modo da coordinare il sistema di fornitura dei servizi ai cittadini, e poterne raggiungere la maggior parte efficacemente. "Anci Fvg è in sintonia con la Regione su questa tema", ha quindi sostenuto il presidente Pezzetta, il quale ha precisato che i servizi innovativi che Pi promette di offrire per compensare le chiusure sono bene accetti, ma che sarebbe stato importante, prima di attivare tali servizi alternativi (e poi, solamente quando la popolazione fosse stata nelle condizioni di sfruttarli), pensare alla chiusura degli uffici. "Per Anci - ha aggiunto Pezzetta - le poste sono un presidio irrinunciabile sul territorio, nei quali si possono sviluppare i servizi di prossimità per tutti quei cittadini che hanno maggiori difficoltà ad accedere alle tecnologie online". "Seguiremo la vicenda da vicino - ha concluso il presidente di Anci Fvg - assieme alla Regione, visto che la politica di razionalizzazione di Pi è partita con le prime chiusure già nel 2013, e che ci chiediamo cosa ci aspetta nel prossimo futuro". Per Poste Italiane è intervenuto all´incontro il responsabile Mercato privati area territoriale Nord Est, Cosimo Andriolo, che ha ricordato come il piano di razionalizzazione degli uffici postali si muova in un quadro predeterminato dal decreto ministeriale 7 ottobre 2008 e dall´Agenzia delle Comunicazioni (Agicom), e miri a rafforzare i principali presidi esistenti. Il rappresentante di Pi ha ricordato che attualmente nel Friuli Venezia Giulia sono attivi 337 uffici postali. Le chiusure sarebbero 19, mentre per altri 7 uffici si prevede un ridimensionamento dell´orario. Andriolo si è quindi soffermato sui criteri individuati dal piano nazionale, ricordando che nel Friuli Venezia Giulia la presenza degli uffici postali è pari a un ufficio ogni 3.600 abitanti, mentre la media nazionale è di un ufficio ogni 4.700 abitanti. Il rappresentante di Pi ha comunque manifestato l´intenzione di riportare i suggerimenti, le perplessità e le osservazioni espresse dagli amministratori del Friuli Venezia Giulia agli organismi centrali di Pi. Nel concludere l´incontro, l´assessore Panontin ha affermato che sottoporrà gli esiti della riunione, unitamente agli spunti emersi dal medesimo dibattito in atto nelle altre Regioni, al Tavolo nazionale di trattativa, istituito tra la Conferenza delle Regioni e Pi, al fine di individuare le iniziative da intraprendere per tutelare i cittadini, e assicurare loro servizi efficaci.  
   
   
BOLZANO: CONFRONTO CON LE POSTE SU PROPORZIONALE E STRATEGIE FUTURE  
 
Bolzano, 18 marzo 2015 - Il mancato rispetto della proporzionale nell´assunzione del personale e il futuro del servizio in Alto Adige nel corso dei prossimi 5-10 anni. Questi i temi che il presidente della Giunta provinciale Arno Kompatscher vuole discutere con i vertici di Poste Italiane. La questione riguardante il mancato rispetto della proporzionale riguarda non solo Poste Italiane, ma anche il settore ferroviario, tranne ovviamente quello gestito da Sad. "Se ne discute da tempo - ha spiegato Kompatscher - e più volte abbiamo sollecitato il rispetto delle norme previste dallo Statuto di autonomia". A questo punto, dalle parole si dovrebbe passare ai fatti. "Incontrerò a breve i vertici di Poste e Ferrovie dello Stato - ha annunciato il presidente altoatesino - coinvolgendo anche i ministeri competenti. Intendiamo rimarcare con decisione l´obbligo di operare in aderenza allo Statuto, le cui norme prevedono anche l´applicazione di sanzioni in caso di mancato rispetto". Durante la seduta di oggi (17 marzo), inoltre, la Giunta provinciale ha incaricato il governatore altoatesino di prendere contatto con Poste Italiane per un altro motivo. Alla luce dei recenti annunci di chiusura dei battenti per gli uffici postali di Laghetti e Pineta di Laives, Kompatscher vuole capire a fondo quali siano le strategie di sviluppo previste a livello centrale per la realtà locale. "Attualmente la rete resta capillare sul territorio - ha spiegato Arno Kompatscher - basti pensare che in Alto Adige sono operativi 130 uffici postali contro gli appena 49 del Tirolo, dove si è preferito puntare su accordi di partnership con esercizi commerciali (bar, negozi, ecc. Ecc.) che offrono i medesimi servizi. Questa potrebbe rappresentare un´opzione anche per la nostra Provincia, mentre l´alternativa sarebbe l´assunzione di una serie di spese secondo quanto previsto dall´Accordo di Milano. In ogni caso, prima di scegliere la strada da intraprendere nel medio-lungo periodo, desidero approfondire le reali intenzioni di Poste Italiane per quanto riguarda l´Alto Adige".  
   
   
CRIMINALITA’: ZAIA, “LO STATO INCAPACE DI DIFENDERE I CITTADINI DEVE RISARCIRLI. GLI OSPEDALI ULTIMA SCOPERTA DEI LADRI. CHI PAGA GLI STRUMENTI RAZZIATI?”.  
 
Venezia, 18 marzo 2015 - “Assodato che lo Stato non è in grado di difendere davvero i cittadini dal dilagare del crimine, sarebbe almeno il caso che pensasse a risarcirli, perché giorno dopo giorno sta assumendo dimensioni milionarie anche il conto dei danni subiti e delle spese sostenute per l’autodifesa, dagli impianti di allarme alle assicurazioni, che però sono sempre più restìe a coprire rischi divenuti assai probabili, se non a costi elevatissimi per i premi di polizza”. Lo chiede il Presidente della Regione del Veneto Luca Zaia, puntando i riflettori sugli effetti economici negativi legati al diffondersi della criminalità in Veneto. “In poco tempo – aggiunge Zaia – l’impero romano ha tagliato migliaia e migliaia di agenti e di volanti. Il risultato è sotto gli occhi di tutti. Ora riprendano in mano quei soldi malamente risparmiati e scelgano: o gli agenti e le volanti tagliate tornano in strada o si risarciscano i cittadini e i commercianti istituendo un apposito Fondo con il quale, magari, coprire almeno i costi assicurativi e quelli per gli impianti di sicurezza privati”. “Per oggi risparmio agli infastiditi padroni del vapore il pur lungo elenco di crimini segnalati dalle cronache in Veneto, con colpi di notevole entità. Comunico solamente loro che i delinquenti hanno cominciato a prendersela con chi proprio non può difendersi, a cominciare dalle parrocchie e dagli ospedali. Dall’ospedale di Belluno, ultimo di una lunga serie, in tre mesi sono spariti sei ecografi, ma lì, per via della privacy, telecamere non se ne possono mettere. Chi li ricompra quegli apparecchi? Renzi?, Padoan? Lorenzin? No, noi, il Veneto, i Veneti, gente pacifica, ma non scema, che sta superando il limite dell’umana sopportazione”.  
   
   
MARONI: NO ACCORPAMENTO FORZE DI POLIZIA  
 
Milano, 18 marzo 2015 - "Non penso sia una buona idea, perché hanno una loro storia, un senso di appartenenza peculiare, un´identità, una tradizione. Forzare una ´fusione a freddo´, finirebbe solo a demotivare chi ne fa parte". Così il presidente della Regione Lombardia Roberto Maroni, a margine della firma del protocollo d´intesa, grazie al quale gli appartenenti alle forze dell´ordine viaggeranno gratis sui mezzi del trasporto pubblico lombardo, ha risposto ai giornalisti che gli chiedevano un commento sull´idea di accorpare i Corpi di Polizia. Un´ipotesi, che non dispiacerebbe al presidente del Consiglio Matteo Renzi. Esempio Lombardo - La strada, secondo il governatore, è quella di creare "una rete di servizi omogenea, come abbiamo fatto in Lombardia. Siamo la prima e unica regione ad avere un´unica centrale operativa per il Numero di emergenza (112, 113, 115 e 118), che risponde a tutte le esigenze". "Queste sono le cose da fare - ha ribadito -, bisogna mettere insieme i servizi. Fondere corpi diversi, che sono in parte civile e in parte militari, non funziona".  
   
   
IMMIGRAZIONE, MARONI: VEDIAMO COSA CI DIRÀ ALFANO  
 
 Milano, 18 marzo 2015 - "Finalmente, dopo tante richieste da parte nostra, Alfano ha deciso di convocare le Regioni. Io ci sarò, vediamo cosa avrà da dirci". Lo ha detto il presidente della Regione Lombardia Roberto Maroni, a margine della firma del protocollo d´intesa, grazie al quale gli appartenenti alle forze dell´ordine viaggeranno gratis sui mezzi del trasporto pubblico lombardo, rispondendo ai giornalisti che gli chiedevano dell´incontro che avrà con il titolare del Viminale. Lombardia Solidale - "Il direttore generale del Viminale - ha ricordato il governatore - ha accusato la Regione Lombardia di essere poco attenta alla questione profughi, poco solidale. Cifre alla mano, dimostrerò al ministro che si sbaglia. Non può però pensare di governare il trasferimento e la sistemazione dei profughi ordinando e mandando senza coinvolgere e informare le Regioni". "Quando io ero ministro dell´Interno - ha ricordato - avevo fatto un piano nazionale con le Regioni. Alcune avevano aderito e altre no, ma tutte erano state coinvolte. Noi, fino ad ora, non siamo stati coinvolti". Stop Clandestini - "Vediamo cosa ci dirà Alfano in questo primo incontro" ha ribadito Maroni, precisando comunque che ribadirà come Regione Lombardia non abbia "disponibilità ad accogliere altri clandestini, perché ne abbiamo già troppi".  
   
   
EXPO, MARONI: GOVERNO GARANTISCA NECESSARIE RISORSE PER SICUREZZA  
 
Milano, 18 marzo 2015 - "A Roma incontrerò il ministro Alfano per questioni legate all´immigrazione, ma, nel corso dell´incontro, gli parlerò anche della questione di garantire, durante i sei mesi dell´Expo, tutto quello che serve dal punto di vista del personale e delle risorse economiche, per assicurare un intervento sulla sicurezza che deve essere garantito ai massimi livelli". Lo ha spiegato il presidente della Regione Lombardia Roberto Maroni nel corso della sottoscrizione del protocollo di intesa che prevede la circolazione gratuita degli agenti sui mezzi del Trasporto Pubblico Locale. "Non possiamo permetterci dei buchi nella sicurezza - ha sottolineato Maroni -, o di non poter fare degli interventi che servono perché si lesina nelle risorse. Per cui mi auguro che il Governo voglia garantire, e sono certo che lo farà, il massimo impegno a riguardo".  
   
   
GIUNTA REGIONALE UMBRIA: APPROVA PROGRAMMA ANNUALE SERVIZI SOCIO EDUCATIVI, STANZIATI CIRCA 2MILIONI 500 MILA EURO  
 
Perugia, 18 marzo 2015 – Ammonta a circa 2 milioni e 500 mila euro la somma stanziata dalla Regione Umbria per finanziare il programma annuale del sistema integrato regionale dei servizi socio-educativi per la prima infanzia: lo rende noto l´assessore all´Istruzione, Carla Casciari, precisando che dei 2 milioni 404 mila 379 euro, 1 milione 755 mila 500 euro sono destinati ai nidi comunali e convenzionati, mentre 648 mila 879 euro sono finalizzati alla qualificazione del sistema nel suo complesso. "Considerato che secondo l´ultimo dato Istat del gennaio 2014, la popolazione umbra in età tra 0 e 36 mesi risulta pari a 22 mila 504 unità – ha detto l´assessore - il sistema pubblico-privato regionale dei servizi per la prima infanzia può accogliere circa il 42,2 per cento dei bambini umbri. In totale i servizi educativi sul territorio regionale sono 351, di cui 117 pubblici e 234 privati, con 9 mila 500 posti a disposizione, 4167 nelle strutture pubbliche e 5333 nelle private strutture private autorizzate e quindi convenzionate con il settore pubblico". "In continuità con quanto già avviato negli scorsi anni il consolidamento del sistema dei servizi rappresenta la finalità principale del programma approvato dalla Giunta regionale – ha proseguito l´assessore - affiancata da ‘azioni di supporto´ per il rafforzamento complessivo della qualità dei servizi e della rete territoriale. In particolare con il sostegno ai nidi d´infanzia convenzionati, si vuole garantire la diffusione di questi servizi, fondamentali per le giovani coppie, anche nei centri di minori dimensioni e promuovendo così, una pluralità di risposte alle esigenze differenziate delle famiglie". I finanziamenti per gli asili nido saranno erogati ai Comuni che li ripartiranno secondo i criteri stabiliti. Le risorse andranno anche a sostegno del coordinamento pedagogico di rete adottato già in undici ambiti territoriali, e del progetto per la realizzazione di un portale tematico all´interno del sistema informativo regionale finalizzato a promuovere e dare informazioni sull´offerta formativa presente sul territorio. Il portale oltre a coadiuvare le famiglie nella ricerca dei servizi, potrà servire agli operatori stessi che potranno collegarsi tra di loro in un´area riservata per lo scambio di informazioni, oppure con i coordinatori pedagogici. Sarà utile anche per le attività di formazione avviate dal centro di documentazione e sperimentazione sull´infanzia.  
   
   
PARI OPPORTUNITA´: 12 GIUGNO "STATI GENERALI DELLE DONNE FVG"  
 
Trieste, 18 marzo 2015 - Raccogliere le proposte presenti sul territorio e mettere a confronto le esperienze maturate in Friuli Venezia Giulia con quelle delle altre realtà regionali per stimolare nuove politiche di sviluppo dell´uguaglianza tra l´uomo e la donna. A tal scopo si terranno il 12 giugno prossimo a Trieste gli "Stati generali delle Donne del Friuli Venezia Giulia". Dell´iniziativa si è parlato oggi nel capoluogo regionale alla riunione d´insediamento del Comitato tecnico scientifico regionale, formato da una ventina di donne rappresentanti delle Autonomie locali e degli enti di formazione, di numerose associazioni e delle organizzazioni sindacali. All´incontro sono intervenute la presidente della Regione Debora Serracchiani, l´assessore regionale alle Pari opportunità Loredana Panariti e, tra le altre, la vicesindaco del Comune di Trieste Fabiana Martini. Tra i temi ai quali verrà dedicata ampia attenzione nel periodo di avvicinamento e nel corso degli stessi Stati generali, in particolare i tempi di conciliazione lavoro-famiglia, il tema della democrazia paritaria nelle istituzioni e nei cda e il problema della violenza sulle donne e sui minori. La presidente Serracchiani ha così ricordato "che è opportuno approfittare della ´verve´ riformista del Friuli Venezia Giulia" per proporre ed attuare idee, anche in forma sperimentale, su questi temi. L´iniziativa in Friuli Venezia Giulia, ha spiegato la presidente della Commissione regionale Pari opportunità Annamaria Poggioli, è nata a seguito della prima edizione nazionale degli "Stati generali delle Donne", tenutasi lo scorso 5 dicembre a Roma. L´incontro nella capitale è servito a fare il punto sulla situazione sulla condizione lavorativa delle donne e per una riflessione in merito alle strategie più efficaci affinché le donne, con il loro lavoro, vengano poste al centro delle future politiche per uno sviluppo sostenibile. Il Piano operativo della prossima programmazione europea 2014-2020, ha evidenziato l´assessore Panariti, recepisce diversi strumenti di conciliazione dei tempi lavoro-famiglia e specifici percorsi per le donne che hanno subito violenze. Il documento di sintesi che emergerà dalle varie "edizioni regionali" degli Stati generali delle Donne in Italia sarà quindi discusso alla Conferenza mondiale della Donne "Pechino vent´anni dopo", in programma in autunno a Milano nell´ambito dell´Expo 2015.  
   
   
IN PIEMONTE UNA LEGGE CONTRO LE DISCRIMINAZIONI E´ PRONTA.  
 
Torino, 18 marzo 2015 - " Vorrà dire che non tutto il male viene per nuocere se l´aggressione omofoba subita dal giovane ragazzo torinese servirà a compattare tutte le forze politiche per approvare al più presto in Consiglio regionale la bozza di proposta di legge contro ogni forma di discriminazione e per la parità di trattamento nelle materie di competenza regionale che ho presentato in Giunta e che è stata condivisa dai miei colleghi " - così Monica Cerutti, assessora ai Diritti della Regione Piemonte, ha accolto l´invito del sindaco di Torino, Piero Fassino, a lavorare per "compiere scelte irreversibili di civiltà e libertà". L´assessorato ai Diritti in accordo con la Giunta regionale sta definendo lo schema del disegno di legge " Norme di attuazione del divieto di ogni forma di discriminazione e della parità di trattamento nelle materie di competenza regionale ". Nei prossimi giorni la bozza sarà sottoposta a un procedimento di consultazione online volta a recepire i suggerimenti e le proposte di associazioni e soggetti interessati. La proposta di legge ha come obiettivo principale quello di fornire la nostra Regione di una base giuridica più salda ed aggiornata contro ogni forma di discriminazione sia essa per sesso, razza, colore della pelle, origine etnica o sociale, caratteristiche genetiche, lingua, religione, convinzioni personali, opinioni politiche o di qualsiasi altra natura, appartenenza ad una minoranza nazionale, patrimonio, nascita, disabilità, età, orientamento sessuale, identità di genere, cittadinanza ed ogni altra condizione personale o sociale. Da essa deriveranno azioni concrete negli ambiti di competenza regionale: sanità e politiche sociali, diritto alla casa, lavoro, formazione professionale e istruzione. " L´aggressione omofoba dei giorni scorsi e quella subita pochi giorni fa a Varallo Sesia da una studentessa disabile sono campanelli d´allarme che non dobbiamo sottovalutare. Il testo di legge che abbiamo presentato necessita della più ampia condivisione possibile da parte di tutte le istituzioni " - ha concluso Monica Cerutti, assessora ai Diritti della Regione Piemonte .