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GIOVEDI

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Notiziario Marketpress di Giovedì 25 Maggio 2006
E’ POSSIBILE L’INTEGRAZIONE EUROPEA SENZA COSTITUZIONE?  
 

Roma, 25 maggio 2006 - Sul tavolo dei ministri degli esteri dei 25, che si riuniscono in formato Gymnich alla fine di questa settimana, ci sarà anche la questione della “capacità di assorbimento” dell’Unione europea da loro stessi evocata nella riunione informale di Salisburgo in marzo dopo la risoluzione del Parlamento sulla strategia dell’allargamento. Su questa questione, il governo francese ha presentato recentemente un suo documento di riflessione sul cui contenuto si sono già accese discussioni e polemiche non solo fra le cancellerie europee. Ricordando gli impegni presi dal Consiglio europeo di Salonicco (19-20 giugno 2003) la Commissione internazionale sui Balcani, presieduta da Giuliano Amato, ha recentemente denunciato la mancanza di coraggio dei leaders europei che si sono ripiegati in politiche che invece di trasformare i Balcani propongono solo la gestione attuale sottolineando che senza adesione nei prossimi dieci anni l’Unione europea sarà considerata una potenza coloniale. Sul tema della “capacità di assorbimento” è tornato poi lo stesso Amato nel suo discorso di Ventotene del 21 maggio chiedendo esplicitamente al governo italiano di cancellarlo dalla sua agenda soprattutto in vista dei prossimi impegni europei dell’Italia (incontri di Romano Prodi con Barroso e Angela Merkel, riunione dei ministri degli esteri del 12 giugno, Consiglio europeo del 15 giugno). In un’intervista all’Unità del 21 maggio, il nuovo ministro degli esteri D’alema ha da parte sua affermato che lo snodo cruciale per l’Italia è quello dell’integrazione dei Balcani per completare, con la loro inclusione nell’Unione europea, l’unificazione dell’Europa. Per quanto riguarda l’integrazione politica dell’Europa, D’alema ha invece messo il piede sul freno del processo costituzionale, affermando che “noi non possiamo pensare che la ratifica avvenga nel suo testo attuale” e che “bisogna orientarsi ad un testo più snello di principi e di regole su cui si possa rimettere in moto il processo di ratifica”. In vista del Consiglio europeo di giugno, il ministro degli esteri italiani ha infine rilanciato l’idea delle cooperazioni rafforzate citando l’energia, la difesa e la politica estera. Ricordiamo che il cancelliere Merkel aveva invece affermato ( vedi testo integrale in francese), nella sua dichiarazione di politica generale dell’11 maggio, “io voglio questo trattato costituzionale, il governo federale lo vuole così come la maggioranza del Bundestag”. Nel suo discorso a Ventotene, il Presidente Napolitano ha affermato che “se l’Italia saprà assumere posizioni chiare ed iniziative forti, non sarà sola in Europa anche rispetto all’impasse del processo di ratifica del Trattato sottoscritto a Roma nell’ottobre 2004” ed ha appunto ricordato che “la signora cancelleria ha espresso la sua piena convinzione che l’Europa debba darsi un ordinamento costituzionale” aggiungendo “è la stessa nostra convinzione”. Da parte sua, il Parlamento europeo si appresta a discutere ed adottare una risoluzione elaborata dalla sua commissione affari costituzionali sui prossimi passi del periodo di riflessione, nella quale conferma il suo impegno a favore del Trattato costituzionale e chiede ai governi di formulare una proposta chiara al più tardi nel secondo semestre del 2007 (e dunque durante la Presidenza portoghese). E’ certamente vero, come afferma la Commissione internazionale sui Balcani che l’insieme delle popolazioni di questi paesi è pari al 4% dell’attuale popolazione dell’Unione europea e che, da questo punto di vista, non può essere messa in questione la “capacità di assorbimento” ma piuttosto – dice polemicamente la Commissione internazionale – la “capacità morale dell’Unione europea”. A nostro giudizio, la formula dell’assorbimento, utilizzata dal Consiglio europeo di Copenaghen nel 1993 non suona soltanto sgradevole per le popolazioni che dovrebbe essere. Assorbite ma è anche fuorviante, mettendo nell’ombra la questione essenziale del livello di capacità democratica e di decisione dell’attuale Unione europea sulla base delle regole del Trattato di Nizza. Sarebbe meglio parlare di “capacità di integrazione” e chiedersi se l’Unione europea dispone oggi di questa capacità senza le regole, i principi ed i valori che sono stati proposti dal Trattato costituzionale. Il governo tedesco, attraverso il suo cancelliere, ha risposto negativamente. Attendiamo ora la risposta degli altri ventiquattro governi dell’Unione. Nel frattempo, la politica europea dell’Italia riparte da Ventotene.
Pier Virgilio Dastoli
Direttore della Rappresentanza

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LA COMMISSIONE EUROPEA PROPONE DI RAFFORZARE LA SOLIDARIETÀ TRA GLI STATI MEMBRI PER QUANTO RIGUARDA LE POLITICHE DI ASILO E DI AFFRONTARE LE SITUAZIONI D´URGENZA CON L´ASSISTENZA DELL’UE  
 
 Bruxelles, 25 maggio 2006 - Ieri la Commissione ha adottato una proposta modificata concernente il Fondo europeo per i rifugiati (Fer). La proposta si prefigge di assicurare un solido sostegno finanziario all’impegno profuso dagli Stati membri per fare fronte a particolari sollecitazioni, per reinsediare nei loro territori persone che necessitano di protezione internazionale, per migliorare la cooperazione pratica e attuare operazioni di ripartizione degli oneri. Questi fondi saranno disponibili dal 2008. Il vicepresidente Franco Frattini, commissario responsabile della giustizia, libertà e sicurezza, ha dichiarato: "Il meccanismo di ripartizione degli oneri del Fer mette in pratica il principio di solidarietà tra gli Stati membri nel settore dell´asilo. È importante adattarlo alle nuove sfide per gli Stati membri e alle nuove priorità degli ultimi mesi. Il Fer garantirà quindi un importante sostegno all’impegno congiunto degli Stati membri per migliorare l´efficacia e la qualità dei loro sistemi di asilo. " Il vicepresidente ha aggiunto: "Come dimostrato da quanto avvenuto recentemente nelle isole Canarie, nell´isola siciliana di Lampedusa e a Malta, gli improvvisi sbarchi in massa di richiedenti asilo mettono a dura prova le strutture di accoglienza e i sistemi di asilo degli Stati membri. L´ue dovrebbe essere in grado di offrire a questi Stati membri un’assistenza finanziaria tempestiva e facilmente accessibile per attuare misure d´urgenza. " L’obiettivo della proposta è assicurare che le risorse disponibili a titolo del Fer siano utilizzate nel modo più efficace possibile per realizzare gli ambiziosi obiettivi fissati nel programma dell´Aia – approvato dal Consiglio europeo come piano di lavoro dell’Ue in materia di giustizia e affari interni fino al 2010. In particolare, la proposta mira a far sì che il Fer possa offrire un sostegno finanziario completo e mirato agli Stati membri: per migliorare, attraverso il rafforzamento della cooperazione pratica, la qualità del processo decisionale nel quadro del regime comune europeo di asilo; per rispondere alle particolari sollecitazioni a cui sono sottoposti in caso di arrivi massicci e improvvisi di richiedenti asilo, per reinsediare nei loro territori i rifugiati la cui vita, libertà, sicurezza, salute o altro diritto umano fondamentale siano minacciati nel paese in cui hanno cercato rifugio inizialmente e per attuare, nell´ambito dell’Ue, operazioni di ripartizione degli oneri consistenti nel trasferire i beneficiari di protezione internazionale da uno Stato membro all´altro. In una comunicazione del 1° settembre 2005, la Commissione ha proposto l´elaborazione di programmi di protezione regionale Ue, compreso un programma congiunto di reinsediamento volontario per gli Stati membri che intendono prendervi parte. Una volta adottato, il Fer modificato consentirà di cofinanziare attività di reinsediamento attuate dagli Stati membri con i loro programmi nazionali, e di garantire un sostegno finanziario più importante per un ricorso mirato al reinsediamento nel quadro di programmi di protezione regionale e per il reinsediamento di categorie di persone vulnerabili, come i minori e le donne a rischio. La proposta modificata si prefigge inoltre di fornire un adeguato sostegno finanziario al programma di attività presentato dalla Commissione nella comunicazione del 17 febbraio 2006 sul rafforzamento della cooperazione pratica volta a sviluppare una maggiore convergenza tra i sistemi di asilo degli Stati membri per istituire un regime Ue pienamente armonizzato. Il Fer è uno strumento finanziario inteso a raggiungere un equilibrio fra gli sforzi degli Stati membri per accogliere rifugiati e sfollati e farsi carico delle conseguenze dell’accoglienza. Il Fondo sostiene in particolare gli sforzi compiuti dagli Stati membri per assicurare ai richiedenti asilo un´accoglienza adeguata e per applicare procedure di asilo eque ed efficaci, e il loro impegno a favore dell’integrazione dei beneficiari di una protezione internazionale. L´importo complessivo previsto dalla proposta per l´attuazione del Fondo nel periodo 2008-2013 è di 628 milioni di euro. . .  
   
   
SECONDO POTOCNIK, POTENZIARE LA SPESA PER R&S AL 3 PER CENTO DEL PIL SIGNIFICA UN AUMENTO DEL PIL DELL´UE DEL 10 PER CENTO  
 
Bruxelles, 25 maggio 2006 - Il commissario europeo per la Scienza e la ricerca Janez Potocnik ha affermato che un eventuale aumento degli investimenti comunitari nel campo della ricerca pari al tre per cento del Pil si tradurrebbe entro il 2010 in un incremento medio del Pil tra il 3 e il 10 per cento. Il commissario si è espresso in questi termini intervenendo a una conferenza della Commissione sul metodo di coordinamento aperto nella ricerca, tenutasi il 18 maggio a Bruxelles. I dati sono forniti dal Bureau for Economic Policy Analysis olandese (l´agenzia nazionale per l´analisi della politica economica) e corroborano quanto sostenuto da Janez Potocnik riguardo al conseguimento degli obiettivi di Lisbona, nonché la relazione del gruppo Aho sull?innovazione nell?Ue. Al fine di ottenere questo risultato, il commissario ha invitato gli Stati membri ad aumentare la spesa destinata a ricerca e sviluppo (R&s), in quanto "attualmente circa il 94 per cento di tutti gli investimenti pubblici nel settore della R&s è effettuato dagli Stati membri. Anche se il bilancio del programma quadro comunitario sarà oggetto di un considerevole aumento, gli Stati membri devono continuare a intensificare gli investimenti nella R&s in futuro". Il commissario Potocnik ha proseguito sottolineando che "il metodo di coordinamento aperto" è il modo migliore per controllare gli investimenti che gli Stati membri destinano al settore della R&s, soprattutto in azioni coordinate. "Non sono pochi gli esempi, come i programmi quadro, che testimoniano il fatto che in molti casi le azioni coordinate rappresentano risposte politiche più efficaci rispetto alle azioni non coordinate". L´obiettivo del tre per cento previsto dal metodo di coordinamento aperto mira a ottenere tre risultati: - promuovere l´apprendimento reciproco, le revisioni tra pari e l´individuazione di buone prassi; - assistere gli Stati membri nello sviluppo di politiche più coerenti e concertate, nonché di iniziative congiunte riguardo a temi di interesse comune; - contribuire a individuare aree in cui le iniziative comunitarie potrebbero potenziare le azioni a livello di Stati membri. Il commissario Potocnik sostiene che i risultati finora ottenuti grazie all´approccio basato sul metodo di coordinamento aperto sono estremamente positivi. "Riteniamo che gli Stati membri abbiano avviato un´intensa attività di apprendimento reciproco, che in alcune aree siano state individuate buone prassi e che agli Stati membri sia stata offerta una linea guida che può aiutarli a migliorare le loro politiche. Siamo dell´avviso che tutti gli Stati membri abbiano tratto beneficio dal 3 per cento del metodo di coordinamento aperto", ha dichiarato. In particolare, ha affermato che gli Stati membri hanno fatto ricorso a tale metodo per orientare decisioni politiche, e di conseguenza decisioni di spesa, che riguardavano miliardi di euro di stanziamenti degli Stati membri. Ad esempio, gli Stati membri hanno osservato in quale modo altri hanno riformato gli organismi pubblici di ricerca e hanno poi avviato i propri processi di riforma. Sei Stati membri hanno optato per sottoporre la propria combinazione politica in materia di ricerca a una revisione tra pari. Il commissario ha sollecitato il rafforzamento di due aree: la collaborazione transnazionale tra industria e università, e misure fiscali a favore della ricerca. Ha fatto presente che la Commissione ha elaborato una serie di documenti che contengono raccomandazioni per ciascuno di questi elementi. Potocnik ha altresì sottolineato che sono stati lanciati specifici inviti pilota a presentare proposte (Omc-net), al fine di sostenere iniziative di Stati membri volte a coordinare aree politiche di interesse comune. Questi inviti proseguiranno nel Settimo programma quadro (7Pq). Janez Potocnik ha annunciato l´imminente pubblicazione di una relazione del comitato della ricerca scientifica e tecnica (Crest) sugli approcci all´agenda di Lisbona adottati dagli Stati membri. Il documento raggrupperà le relazioni sui progressi compiuti in merito al programma di riforma nazionale di ciascuno Stato membro al fine di formulare specifiche raccomandazioni al Consiglio. Infine, il commissario ha affermato che gli sviluppi registrati finora dagli Stati membri sono incoraggianti e che, in generale, questi ultimi devono intensificare i loro sforzi nelle aree in cui sono intervenuti, prestando però particolare attenzione a quattro aspetti fondamentali: 1. Il metodo di coordinamento aperto dovrebbe focalizzarsi su settori che presentano una dimensione transnazionale di maggiore portata e dove l´impatto può essere più incisivo. Per attività specifiche di apprendimento reciproco e coordinamento si potrebbero impiegare i Fondi strutturali per lo sviluppo regionale al fine di sostenere ricerca e innovazione. 2. L´apprendimento reciproco deve trovare attuazione tra decisori politici a livello di Crest, nonché a livello di esperti. Un esempio da citare potrebbe essere in particolare l´apprendimento reciproco nel quadro dei programmi di riforma nazionali. 3. Il processo del metodo di coordinamento aperto deve proporre precisi orientamenti, individuare buone prassi e produrre solide raccomandazioni se l´obiettivo è far procedere a ritmo sostenuto l´Europa verso un´economia basata sulla conoscenza e migliorare il suo livello di produttività, soprattutto a fronte della forte concorrenza di economie emergenti e in rapido sviluppo quali India e Cina. 4. Gli Stati membri dovrebbero integrare il metodo del coordinamento aperto nell´ambito della politica in materia di ricerca, affinché si tenga effettivamente conto dei risultati conseguiti. .  
   
   
25 MAGGIO 2006 – GIORNATA INTERNAZIONALE DEI BAMBINI SCOMPARSI  
 
Bruxelles, 25 maggio 2006 - Per il secondo anno consecutivo, la Commissione europea interviene a sostegno della Giornata internazionale dei bambini scomparsi, il 25 maggio, organizzata dalla Federazione europea per i bambini scomparsi e sfruttati a scopo sessuale. Questa giornata internazionale si prefigge in primo luogo di incitare la popolazione a pensare a tutti i bambini che in Europa e nel mondo risultano ancora scomparsi, nonché di diffondere un messaggio di speranza e di solidarietà a livello internazionale ai genitori che non hanno notizie dei loro figli e non sanno dove si trovino o cosa ne sia di loro. Il vicepresidente Franco Frattini ha sottolineato che “da molto tempo la Commissione si occupa della tutela dei bambini e dei giovani all’interno e all’esterno dell’Europa. In occasione della Giornata internazionale dei bambini scomparsi vorrei chiedere a tutto il personale delle istituzioni dell’Unione Europea di appuntarsi un non ti scordar di me in segno di solidarietà con le famiglie colpite da questo terribile dolore. Inoltre, per questa occasione, il celebre cantante belga Salvatore Adamo ha accettato di cantare nell’edificio della Commissione europea una canzone speciale intitolata Enfants, che riecheggerà a lungo per chi presterà la massima attenzione”. Il problema dei bambini scomparsi è complesso e sfaccettato. Al giorno d’oggi, in tutta l’Unione Europea, non è possibile ottenere statistiche esaurienti relative ai bambini scomparsi e sfruttati a scopo sessuale. La raccolta dei dati è raramente organizzata a livello nazionale, le informazioni disponibili sono difficilmente accessibili e si possono ottenere pochi o addirittura nessun dettaglio. Per fornire un’indicazione della portata del problema in alcuni paesi europei, si vedano le seguenti statistiche ottenute da fonti nazionali: in Italia, i dati della polizia rivelano che 1 850 minori risultavano scomparsi nel 2005; in Belgio il numero di dossier registrati dalla polizia era di 1 022 nel 2005; nel Regno Unito la polizia ha registrato 846 casi di rapimento di bambini nel periodo 2002/2003, mentre i casi totali di bambini scomparsi (fuggiti per qualsiasi motivo) è stimato a 70 000 all’anno. Per rafforzare le sue azioni in favore dei bambini e dei giovani, la Commissione pubblicherà una comunicazione intitolata “Verso una strategia dell’Ue per i diritti dei minori” nel luglio 2006. Tale comunicazione proporrà un vasto piano d’azione con quattro obiettivi principali: identificare le priorità per l’azione futura dell’Ue; migliorare l’efficacia delle politiche Ue rispetto ai diritti dei minori; rafforzare la cooperazione con le parti interessate; aiutare i minori ad esercitare i loro diritti. L’unione Europea ha già intrapreso varie azioni per proteggere i diritti dei minori. Solo durante gli ultimi 5 anni sono state adottate circa trenta direttive, decisioni quadro o libri verdi nel contesto di diverse politiche comunitarie e riguardanti principalmente i minori. La Commissione finanzia inoltre azioni in favore dei bambini e dei giovani attraverso una dozzina di programmi comunitari. . .  
   
   
MEDIOBANCA, INDAGINE R&S SULLE PRINCIPALI BANCHE INTERNAZIONALI  
 
Milano, 25 maggio 2006 - Si tratta della quarta edizione dell’indagine annuale di R&s sulle maggiori banche internazionali. Essa copre 68 grandi gruppi di Europa, Giappone e Stati Uniti che a fine 2004 mettevano in evidenza un totale attivo di 26. 897 miliardi di euro, un volume di depositi di circa 16. 461 miliardi e 3,6 milioni di occupati. La dimensione degli attivi di questi istituti equivale al 60% circa del sistema bancario, rispettivamente europeo e giapponese ed il 75% circa di quello statunitense. Lo studio è disponile presso il sito internet www. Mbres. It .  
   
   
IL CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE DELLA BANCA POPOLARE DI INTRA HA PRESO ATTO DELLE DIMISSIONI RASSEGNATE DAL PRESIDENTE CESARE PONTI E DAI CONSIGLIERI MICHELE ALESSI ANGHINI E LUIGI BONOMI  
 
Verbania Intra, 25 Maggio 2006 - Il Consiglio di Amministrazione, riunitosi ieri, ha preso atto dell’intervenuto provvedimento di divieto ad esercitare uffici direttivi e di sospensione temporanea del sig. Claudio Ferrari dalle funzioni di Direttore Generale disposto dal Tribunale di Milano. Nel corso della seduta, inoltre, il Consiglio ha preso atto che cinque degli attuali propri componenti hanno ricevuto un avviso di garanzia con invito a presentarsi in qualità di persona sottoposta alle indagini per il reato di aggiotaggio informativo. A seguito di tali eventi, il Presidente dr. Cesare Ponti e i Consiglieri ing. Michele Alessi Anghini e avv. Luigi Bonomi, al fine di agevolare il percorso di verifica da parte dell’Autorità Giudiziaria e di evitare alla Banca ripercussioni negative sulle attività in corso orientate all’aggregazione con un partner bancario, hanno rassegnato le proprie dimissioni dalle rispettive cariche. Il Consiglio di Amministrazione della Banca Popolare di Intra si riunirà nuovamente il 26 maggio prossimo con all’ordine del giorno la nomina del nuovo Presidente e la sostituzione temporanea del Direttore Generale. . .  
   
   
AL VIA BOC/BOP 240 MILIONI (EVENTUALMENTE AUMENTABILI A 288 MILIONI DI EURO) DA PARTE DI 72 ENTI LOCALI DELLA REGIONE EMILIA ROMAGNA COORDINATI DAL COMUNE DI REGGIO EMILIA. DEXIA CREDIOP È ARRANGER DELL’OPERAZIONE. È LA PRIMA OPERAZIONE IN ITALIA PER NUMERO DI ENTI LOCALI PARTECIPANTI.  
 
Reggio Emilia, 25 maggio 2006 - È stata siglata l 23 maggio la convenzione tra l’advisor Dexia Crediop e ben 72 Enti locali della Regione Emilia Romagna, coordinati dal Comune di Reggio Emilia, per l’affidamento di tutti i servizi connessi all’emissione di prestiti obbligazionari comunali o provinciali (Boc o Bop): il “team” risulta composto da 12 primari Enti Locali dell’Emilia Romagna (Comune di Parma, Comune e Provincia di Modena, Comune di Carpi, Comune di Faenza, Comune di Piacenza, Comune e Provincia di Ravenna, Comune di Ferrara,comune di Forlì e Comune di Cesena e Provincia di Forlì Cesena) e da 60 Comuni della Regione. Nell’ambito dell’operazione, Dexia Crediop ricopre il ruolo di Arranger e sottoscrittore a fermo. Si tratta della prima operazione in Italia che raccoglie un così elevato numero di Enti locali in un´unica gara. Più volte sperimentata negli anni precedenti, l’operazione ha sempre visto il Comune di Reggio Emilia come coordinatore e promotore dell’iniziativa ed ha visto crescere costantemente il numero di Enti partecipanti. Compresa quella attuale, Dexia Crediop ha curato quattro delle cinque operazioni effettuate. Dal punto di vista economico, Dexia Crediop si è aggiudicata l’operazione dell’importo complessivo di 240 milioni - aumentabili eventualmente del 20%, sino a 288 milioni di Euro complessivi - praticando condizioni economiche particolarmente competitive e flessibili. L’operazione nel suo complesso sarà destinata a finanziare spese di investimento (o altre destinazioni consentite dalla norma vigente) che gli enti potranno effettuare da maggio 2006 a fine aprile 2007 e che potranno riguardare diversi ambiti: viabilità, edilizia scolastica, assistenza, cultura, ambiente ecc. Tra le particolarità, la struttura dell’operazione - sebbene di norma di durata ventennale - consente ai singoli Enti locali di effettuare le proprie emissioni, anche a durate inferiori ai vent’anni (15, 10 o 5 anni) o superiori (25 o 30 anni) a tassi predeterminati. Con la firma odierna della convenzione, potranno pertanto essere effettuate le singole emissioni (tecnicamente definite “tiraggi”). E’ rilevante sottolineare che, la particolare tipologia dell’operazione consente anche a Comuni di piccole dimensioni (e che effettuano emissioni di importo medio-basso) di potersi presentare sul mercato dei capitali a condizioni economiche particolarmente vantaggiose e storicamente appannaggio di realtà di dimensioni maggiori. “Il Comune di Reggio Emilia – sottolinea il vicesindaco e assessore al bilancio, Decentramento e partecipazione Franco Ferretti – conferma con quest’operazione il suo ruolo di promotore e punto di riferimento regionale nello sviluppo di forme di collaborazione e convenzione tra enti. Grazie anche ad iniziative come quella oggi avviata, si realizzano notevoli risparmi sul costo del debito e condizioni particolarmente interessanti nelle operazioni finanziarie attivate permettendo il finanziamento di importanti progetti di investimento delle comunità locali. ”. Afferma Marc Brugière, Amministratore Delegato di Dexia Crediop: “Siamo contenti di esserci aggiudicati questa importante e innovativa operazione, che consente ad una pluralità di Comuni di accedere ad uno strumento di mercato al quale difficilmente avrebbero avuto accesso individualmente”. Riccardo Sommavilla, Senior Banker di Dexia Crediop per l’area centro-nord aggiunge: “abbiamo puntato molto su questa operazione e siamo molto soddisfatti dell´esito positivo. Consolidiamo la nostra leadership nella Regione ed abbiamo gettato le basi per una collaborazione ancora più stretta con i principali Comuni della Stessa”. .  
   
   
CAPITALIA: STOCK OPTION  
 
Roma, 24 maggio 2006 - Capitalia comunica che ieri l’Amministratore Delegato Matteo Arpe ed il Condirettore Generale Fabio Gallia hanno esercitato le stock option loro assegnate nell’ottobre 2002 e hanno integralmente investito la plusvalenza in titoli Capitalia. Si comunica altresì che, sempre ieri, l’Ad Matteo Arpe ha inoltre acquistato sul mercato ulteriori n. 100. 000 azioni Capitalia al prezzo per azione di € 6,10. Tenuto conto delle azioni acquistate ieri e di quelle acquistate in più occasioni in passato, l’Amministratore Delegato ha effettuato un investimento complessivo in azioni Capitalia pari a n. 2. 176. 980 titoli. .  
   
   
FIRMATO IL PROTOCOLLO D’INTESA TRA CONSOB E GUARDIA DI FINANZA  
 
 Roma, 25 maggio 2005 - La Consob e la Guardia di Finanza hanno firmato il 18 maggio il protocollo d´intesa che regola i rapporti di reciproca collaborazione. La firma è stata apposta a Roma nella sede della Consob dal presidente della stessa Autorità di vigilanza sui mercati finanziari, Dottor Lamberto Cardia, e dal Comandante generale della Guardia di Finanza, Generale di Corpo d´Armata, Roberto Speciale. Il protocollo dà concreta attuazione ad alcune recenti innovazioni normative, introdotte sia dalla legge n. 62 del 2005 (la “comunitaria” del 2004), che ha modificato il Testo unico della finanza (Tuf), per recepire, tra le altre, la direttiva europea in materia di lotta agli abusi di mercato, sia dalla legge n. 262 del 2005 sulla riforma per la tutela del risparmio. Per effetto di tali innovazioni – specificamente gli articoli 115 e 187-octies e -decies del Tuf, così come modificati dalla “comunitaria” 2004, e l´articolo 22 della riforma sul risparmio - la cooperazione tra Consob e Guardia di Finanza viene significativamente rafforzata ed ampliata. In base al protocollo d´intesa la cooperazione è disciplinata nei seguenti termini: Consob e Guardia di Finanza collaborano tra di loro, di regola su richiesta della stessa Consob, al fine di agevolare l´attività istituzionale dell´Autorità di vigilanza; la Guardia di Finanza collabora nell´acquisizione e nell´elaborazione di dati, notizie ed informazioni utili per gli accertamenti di competenza della Consob e sottopone a quest´ultima ogni elemento che ritenga rilevante ai fini dello svolgimento dell´attività dell´Autorità di vigilanza; su richiesta della Consob la Guardia di Finanza presta collaborazione ai funzionari della Consob in sede di audizioni, ispezioni, sequestri e perquisizioni e, sempre su richiesta della Consob, procede direttamente all´esecuzione delle suddette attività; in tali casi la Consob fornirà ogni necessario supporto tecnico-logistico per l´espletamento dell´incarico; la Guardia di Finanza segnala alla Consob ogni circostanziato e documentato elemento che abbia acquisito autonomamente nello svolgimento delle sue funzioni e che risulti rilevante ai fini dell´attività della Consob e della collaborazione con l´Autorità Giudiziaria ai sensi dell´articolo 187-decies del Tuf. Sono inoltre previsti: uno scambio di dati e informazioni tra la Consob e il Nucleo Speciale di Polizia Valutaria della Guardia di Finanza; la definizione, attraverso contatti periodici e successive verifiche, delle linee strategiche della collaborazione tra la Consob e la Guardia di Finanza; la possibilità per il personale della Guardia di Finanza di partecipare alle attività di formazione della Consob. Il protocollo potrà essere integrato e modificato di comune accordo, per tener conto di nuove eventuali disposizioni normative o di nuovi aspetti che potranno emergere nel corso dell´attività comune, al fine di rendere sempre più efficace la cooperazione. .  
   
   
PUBBLICATA INDAGINE DELLA COMMISSIONE EUROPEA I PREZZI DEL GRUPPO BORSA ITALIANA RISULTANO ESSERE I PIÙ BASSI DI TUTTA EUROPA  
 
Milano, 25 maggio 2006 - La Commissione Europea ha pubblicato ieri i risultati dell’indagine “Competiton in Eu securities trading and post trading”, focalizzata sui mercati cash-equities. In particolare l’indagine si sofferma sui costi di negoziazione, di clearing e settlement nei mercati europei. L’analisi è stata svolta tramite un questionario inviato a società di gestione di mercati e di sistemi di scambi organizzati, clearinghouses, fornitori di servizi di settlement, banche e intermediari. Dalla ricerca emerge come, confrontato con le altre Borse Europee, il Gruppo Borsa Italiana sia l’operatore con le fee di trading e post trading più basse in rapporto al valore del contratto per le categorie di utilizzatori analizzate. .  
   
   
A MAGGIO L´INDICE SULLA FIDUCIA DEGLI INVESTITORI SALE A QUOTA 85,9  
 
Boston, 25 maggio 2006 - State Street Global Markets, la divisione di State Street Corporation specializzata nel trading e nell´investment research, ha pubblicato il 23 maggio i risultati di Maggio 2006 dell´indice sulla fiducia degli investitori State Street Investor Confidence Index. In base ai dati di maggio dell´indice, la fiducia degli investitori è aumentata di 2,9 punti, passando dal livello di aprile di 83,0 a 85,9. Su base regionale, la fiducia degli investitori istituzionali nordamericani ha registrato un forte incremento, passando da 93,1 a 98,8. In contrasto la fiducia degli investitori europei che è passata da 96,4 a 91,9, e lo stesso vale per la fiducia degli investitori asiatici scivolata a 76,1 da 78,5. L´indice State Street Investor Confidence Index, sviluppato tramite la partnership di ricerca di State Street Global Markets, State Street Associates (Ssa), con il professore della Harvard University Ken Froot e con il Direttore di Ssa, Paul O´connell, misura la fiducia degli investitori su base quantitativa, analizzando i parametri di compravendita reale degli investitori istituzionali. L´indice si basa sulla teoria finanziaria che assegna un significato preciso alle variazioni del sentiment nei confronti del rischio degli investitori, o alla disponibilità degli investitori a investire proporzionalmente una maggiore o minore quantità del proprio portafoglio in azioni. Tanto maggiore sarà la quota del portafoglio che gli investitori istituzionali sono disposti a destinare alle azioni, quanto più elevate saranno propensione al rischio o fiducia. "Globalmente, l´indice sulla fiducia è risalito fortemente dai minimi che aveva raggiunto nel gennaio e febbraio di quest´anno", ha affermato Froot. "Mentre abbiamo visto recentemente del nervosismo associato alla volatilità nei prezzi delle commodities e nelle aspettative inflazionistiche, è lo scenario generale a suggerire ulteriori opportunità nel medio periodo per gli investitori istituzionali". "L´aumento della fiducia a livello globale maschera alcune divergenze regionali", ha aggiunto O´connell. "Gli investitori europei hanno mostrato una tendenza opposta al consolidamento di questo mese. Gli investitori asiatici hanno continuato a mostrare un interesse minore per assets rischiosi, a causa dei differenziali di rendimento che continuano a migliorare la relativa attrattività della liquidità. Gli investitori nordamericani hanno invece mostrato una continuazione nell´aumento di fiducia iniziato lo scorso marzo". Dal lancio, avvenuto nel settembre 2003, l´indice State Street Investor Confidence Indexè divenuto un indicatore economico chiave per gli investitori, per i gestori e le banche centrali. Trattandosi dell´unico indice in grado di fornire una misura quantitativa di rilevamento dei modelli relativi agli acquisti degli investitori istituzionali in tutto il mondo, l´indice State Street Investor Confidence Index offre la possibilità unica di analizzare il comportamento e le decisioni in materia d´investimento di migliaia di investitori professionali, nonché le loro decisioni sul piano degli investimenti. .  
   
   
ASSICURAZIONI GENERALI S.P.A. E GENERALI FINANCE B.V.: MOODY’S HA ASSEGNATO UN NUOVO RATING  
 
Trieste, 25 maggio 2006. Si comunica che la società di rating Moody’s ha assegnato il rating A3 al prestito obbligazionario ibrido che sarà emesso da Assicurazioni Generali S. P. A. E Generali Finance B. V. .  
   
   
RATING AL PRESTITO OBBLIGAZIONARIO EMESSO DA ASSICURAZIONI GENERALI S.P.A. E GENERALI FINANCE B.V.  
 
 Trieste, 25 maggio 2006. Si comunica che la società di rating Fitch ha assegnato un rating atteso di A+ al prestito obbligazionario ibrido che sarà emesso da Assicurazioni Generali S. P. A. E Generali Finance B. V. .  
   
   
IFIL APPROVA IL BILANCIO 2005: UTILE DI € 99 MILIONI (+ 23% RISPETTO AL 2004, CHIUSO CON UN RISULTATO DI € 80 MILIONI)  
 
Torino, 24 maggio 2006 - L’assemblea degli Azionisti dell’Ifil, riunitasi oggi a Torino sotto la Presidenza di Gianluigi Gabetti, ha approvato il bilancio di esercizio al 31 dicembre 2005, che, come già comunicato in precedenza, si è chiuso con un utile di € 99 milioni (in crescita del 23% rispetto al risultato dell’anno precedente, pari a € 80 milioni). L’assemblea ha deliberato la distribuzione di un dividendo di € 0,08 per ogni azione ordinaria e di € 0,1007 per ogni azione di risparmio, per un ammontare complessivo di € 86,9 milioni. Lo stacco delle cedole avverrà in data 5 giugno 2006 e il dividendo sarà messo in pagamento a partire dal 8 giugno 2006. Inoltre l’Assemblea, dopo aver rinnovato l’autorizzazione all’acquisto e alla disposizione di azioni proprie, ha nominato amministratore Carlo Sant’albano e ha conferito a Deloitte e Touche S. P. A. L’incarico di revisione per gli esercizi dal 2006 al 2011. Il Consiglio di Amministrazione, riunitosi successivamente, ha conferito a Carlo Sant’albano la carica di Amministratore Delegato, che si aggiunge a quella di Direttore Generale della Società. .  
   
   
MIRATO S.P.A. INCONTRA LA COMUNITÀ FINANZIARIA A NEW YORK  
 
 New York, 25 maggio 2006 - Il Management di Mirato S. P. A. , società quotata in Piazza Affari e capogruppo del Gruppo Mirato, fra i leader in Italia nel settore toiletries e cosmetico con i marchi Clinians, Malizia, Intesa, Splend´or, Mil Mil, Gomgel, Benefit, Elidor, e Geomar ha tenuto un incontro organizzato da Borsa Italiana S. P. A. A New York per le società aderenti al segmento Techstar Tema della presentazione è stata la struttura, le strategie del Gruppo Mirato, e le stime di chiusura per il 2006. Nel dettaglio per quanto riguarda il totale dei ricavi netti consolidati ci si attende una crescita di circa il 5,0%; in particolare cresce il peso delle vendite Export che sul totale vendite si prevede passerà dall’attuale 20% al 25%. Per quanto riguarda l’ Ebit ed il Net Profit si prevede una crescita rispettivamente del 5,4% e del 7,1% con conseguente medesima crescita del Free Cash Flow e con un miglioramento della Pfn che si prevede raggiunga al 30/06/06 a +1,1 milioni di euro. L’utile per azione (Eps) si prevede anch’esso in consistente aumento passando dall’attuale 0,50 a 0,55 (+10%). .  
   
   
ESERCIZIO DELLE OPZIONI DI VENDITA SYNGENTA  
 
Basilea, Svizzera, 25 maggio 2006 - Il 23 febbraio 2006, Syngenta ha emesso delle opzioni di vendita che attribuivano agli azionisti il diritto di vendere alla società un azione ordinaria di Syngenta Ag ogni 30 opzioni al prezzo di 234 Chf per azione. Sono state emesse 99. 659. 925 opzioni. Il periodo d´esercizio si è chiuso il 23 maggio con un totale di 98. 408. 790 opzioni di vendita (pari al 98,7%) esercitate. Su questa base, Syngenta riacquisterà il 29 maggio 3. 280. 293 azioni. L’annullamento di queste azioni sarà proposto all´assemblea generale annuale del 2007. . .  
   
   
80.000 EURO PER LA QUALITÀ E SICUREZZA DEI PRODOTTI FINANZIATE ATTIVITÀ DI FORMAZIONE, INFORMAZIONE, VERIFICA DOCUMENTAZIONE TECNICA E CONTROLLO DI CONFORMITÀ E COMPOSIZIONE DEI PRODOTTI 16 GIUGNO: TERMINE ULTIMO PER LA PRESENTAZIONE DELLE DOMANDE  
 
 Milano, 25 maggio 2006. Più facile finanziare investimenti per garantire la sicurezza, conformità e qualità dei prodotti immessi sul mercato per le piccole e medie imprese milanesi. Grazie a 80. 000 euro messi a disposizione dalla Camera di commercio di Milano. Finanziati, tramite voucher da spendere presso organismi ed enti accreditati, investimenti per le attività di formazione/informazione sulla normativa che disciplina sicurezza, qualità e l’etichettatura dei prodotti, la verifica di fascicoli tecnici, le prove di conformità e composizione sui prodotti. I settori interessati: materiali elettrici, elettronici, e tessili, calzature, giocattoli, materiali a contatto con alimenti e dispositivi di protezione primaria. Finanziamenti fino a 3. 000 euro. Il 16 giugno il termine ultimo per la presentazione delle domande di contributo. Soggetti beneficiari: piccole e medie imprese che producono, importano, assemblano, commercializzano prodotti elettrici, tessili o elettronici, calzature, giocattoli, dispositivi di protezione individuale di prima categoria e materiali destinati a venire a contatto con gli alimenti, con sede operativa nella provincia di Milano ed iscritte al registro imprese della Camera di commercio di Milano. Caratteristiche del contributo. Il contributo, pari al 50% delle spese ammesse e fino ad un importo massimo di 3. 000 euro, è erogato sotto forma di voucher nominativo da utilizzare presso Organismi notificati, Enti, Laboratori, accreditati Sinal. Il voucher sarà assegnato in ordine cronologico di presentazione delle domande e fino ad esaurimento fondi Interventi agevolabili. Corsi di formazione, standard o ad hoc, per il personale dell’azienda sulla normativa relativa alla sicurezza e qualità, attività informativa di supporto sulla etichettatura e normazione tecnica applicabile ai vari settori, verifica dei fascicoli tecnici che accompagnano i prodotti marcati Ce nella fase di importazione; prove sulla conformità/composizione dei prodotti. L’attività finanziata dovrà essere resa dall’Organismo/ente entro 60 giorni dalla concessione del voucher o, nel caso di corsi di formazione, nel corso del 2006. Modalità di partecipazione: La domanda di contributo, corredata delle documentazione richiesta, deve essere spedita a mezzo raccomandata con ricevuta di ritorno alla Camera di commercio di Milano - Via Meravigli 9/b – 20123 Milano- o consegnata a mano, presso l’ufficio protocollo – via S. Vittore al Teatro 14 – 20123 Milano o presso le sedi decentrate sul territorio, entro il 16 giugno 2006. Ulteriori informazioni, il bando di concorso, l’elenco dei laboratori ed il modulo di domanda sono sul sito della Camera di commercio http://www. Mi. Camcom. It. .  
   
   
LE IMPRESE FEMMINILI A ROMA  
 
Roma, 25 maggio 2006 - Le donne giocano un ruolo sempre più centrale nello sviluppo dell’economia romana. Tra il 2003 e il 2005, il numero delle imprese femminili attive a Roma è aumentato di 3. 562 unità, vale a dire del 6,7%, arrivando a quota 56. 876: un dato sorprendente, se si considera che il tasso di crescita medio nazionale, nel periodo indicato, è stato del 3,8%, di circa tre punti inferiore a quello provinciale. Nell’ultimo anno, Roma è stata la provincia Italiana che ha registrato la crescita più consistente di imprese guidate da donne (+4% per un incremento in valori assoluti di 2. 184 unità), strappando il primato a Milano (+3,5%), che pure costituisce il principale bacino di imprenditoria femminile in Italia. Le imprenditrici romane hanno mostrato una dinamicità di gran lunga superiore a quella dei colleghi: a fronte infatti di un tasso di crescita delle imprese femminili del 2,6% tra 2003 e 2004 e del 4% tra 2004 e 2005, per un complessivo +6,7% nel biennio, il tasso di crescita delle imprese non femminili è rimasto sostanzialmente fermo all’1,7%, sia nel 2004 che nel 2005, producendo tra 2003 e 2005 un incremento del 3,4%. Sono questi i dati più significativi che emergono dal Dossier elaborato dal Censis in occasione dell’Expo Impresa Donna per conto del Comitato per l’Imprenditoria femminile della Camera di Commercio di Roma e di Bic Lazio. I dati mostrano inoltre come il tessuto imprenditoriale femminile sia stato caratterizzato da un forte consolidamento strutturale, confermato dall’aumento delle forme di impresa più solide (tra 2003 e 2005 si registra infatti un forte incremento delle imprese di capitali, +48,3%, a fronte di una crescita molto più contenuta delle società di persone e delle imprese individuali), dall’elevato dinamismo imprenditoriale delle donne (nel 2005, il tasso di natalità delle imprese femminili - imprese iscritte ogni 100 registrate - è risultato di gran lunga superiore a quello delle imprese non femminili: 10% contro 7,2%) e dalla la sostanziale solidità del tessuto imprenditoriale femminile romano che risulterebbe, dal confronto dei dati sulle imprese iscritte e cessate, meno soggetto a quei fenomeni di nati-mortalità che caratterizzano in misura rilevante l’altra metà del mondo imprenditoriale: nel 2005, ogni 100 imprese “non femminili” iscritte alla Camere di Commercio, circa 82 sono cessate; con riferimento alle imprese femminili, il valore scende a 68. La crescita dimensionale delle imprese è avvenuta tramite il consolidamento della presenza delle donne nei settori a tradizionale vocazione femminile (il commercio, in primis, ma anche e soprattutto i servizi sociali) e un significativo incremento di iniziative in comparti tradizionalmente più lontani dal mondo femminile quali costruzioni, terziario avanzato e altre nicchie del sistema dei servizi. Delle 3. 562 nuove imprese attive nate tra 2003 e 2005, ben 3. 118, vale a dire circa l’87%, si sono concentrate nei servizi. Il tasso di crescita delle imprese femminili romane nel settore (7,4%) è risultato di gran lunga superiore non solo a quello dell’imprenditoria non femminile della provincia (che ha registrato un +4% negli ultimi due anni) ma anche a quello medio femminile nazionale, attestatosi al 5,6%. Nell’ambito dei servizi, è stato il commercio a costituire il bacino più rilevante di alimentazione di nuove imprese – ne sono nate 1. 565, per un incremento del 6,9% - seguite da attività immobiliari, noleggio, informatica e ricerca, che con un saldo di 573 nuove imprese hanno registrato un incremento del 10,9%, e i servizi pubblici, sociali e personali, arricchitisi di 475 nuove unità (+8%). Anche l’industria ha registrato un saldo decisamente positivo (+7,7% contro il +3,1% delle imprese non femminili della provincia), dovuto tuttavia in misura preponderante alla crescita della presenza femminile in un settore tradizionalmente maschile: le costruzioni. Sono infatti 461 le nuove imprese operanti nel comparto, circa il 27,1% in più rispetto a due anni fa. Da sottolineare è il dinamismo delle imprenditrici straniere, se si considera che le titolari hanno registrato un saldo di 1. 857 unità (la metà del totale registrato nella provincia), raddoppiando in cinque anni la loro presenza (+108,8%). Una crescita di gran lunga superiore a quella registrata a livello nazionale, dove pure le imprenditrici straniere sono aumentate in misura significativa (+68,9%), e a quella riscontrata nell’universo maschile romano, dove, al contrario, la presenza di immigrati in posizione di titolare di aziende è stata meno netta (+71%). Se nel 2000 su 100 imprenditrici, 4,3 erano straniere, nel 2005 tale valore passava a 8,3 (a livello nazionale si è passati dal 3,5% al 5,8%); ancora, su 100 stranieri titolari di imprese, se nel 2000 le donne erano il 16,6%, nel 2005 passavano al 19,5. Un discorso a parte meritano infine le aspiranti imprenditrici, un universo sempre più copioso di donne che ambiscono ad avviare un’attività in proprio, e che alcuni dati forniti da Bic Lazio sulle domande di finanziamento ex Legge 215/92 consentono di tratteggiare con qualche ulteriore dettaglio. Se si guarda al trend, tra il 2002 (quarto bando) e il 2005 (quinto bando) il numero delle domande presentate ed ammesse in graduatoria a livello provinciale è cresciuto dell’87,3%, in linea con la tendenza regionale, che ha visto anche in questo caso crescere considerevolmente il numero delle aspiranti imprenditrici (+71%). Da un’analisi settoriale emerge al primo posto il commercio, dove si concentra il 42% delle domande inoltrate; a seguire, i servizi alla persona (24%) e i servizi alle imprese (18%). Produzione industriale e artigianale è il settore prescelto dal 12% delle aspiranti imprenditrici. .  
   
   
FRANCO TARTAGLINO CONFERMATO ALLA GUIDA DI UCC  
 
Milano, 25 maggio 2006 - L’associazione Costruttori di Caldareria - Ucc, associata Anima (Federazione delle Associazioni Nazionale dell’Industria Meccanica varia ed Affine, ha rinnovato la fiducia al Presidente Franco Tartaglino (Air Com srl) per il biennio 2006-2007. Confermati anche i due Vice Presidenti Enrico Rossini (Sices spa) e Maurizio Frassini (Therma spa). Anche per il Consiglio Direttivo, del quale fanno parte Giuseppe Silva (Ansaldo Caldaie spa), Arnaldo Pensieri (Antonio Merloni spa), Daniele Brunetti (S. T. F. Spa), Emanuela Tosto (Walter Tosto Serbatoi spa) e il Tesoriere Giorgio Cattaneo (S. E. A spa), è stato mantenuto pressoché inalterato il gruppo del biennio passato. “E’ con grande piacere che accolgo la conferma da parte dei soci della squadra che negli ultimi due anni ha portato avanti l’attività dell’Associazione” commenta soddisfatto Franco Tartaglino “Non nascondo che anche questo secondo mandato si svolgerà in un contesto economico difficile: per questo motivo uno dei nostri obiettivi sarà quello di spingere le istituzioni a provvedere al riordino della legislazione nazionale nell’esercizio delle attrezzature a pressione in modo da non penalizzare le nostre aziende sul mercato italiano. Proseguiremo nel confronto continuo con la Federazione Anima per sfruttare appieno le opportunità che essa ci offre e favorire la collaborazione con le altre associazioni”. Franco Tartaglino è Presidente e Amministratore Delegato di Air Com srl, e Csc srl, società del Gruppo Baglioni, produttrici di apparecchi semplici a pressione. Il Gruppo ha realizzato nel 2005 un fatturato di circa 40 milioni di euro. I soci Ucc: Aeromeccanica Colombo di Colombo M. &c. Sas, Air Com srl, Ansaldo Caldaie spa, Antonio Merloni spa, Astra Refrigeranti spa, B. C. E. Burners Combustion Equipments srl, Brazzoli spa, Brembana Costruzioni Industriali srl, C. A. M. P. I. Srl, C. C. M. Srl, C. I. S. Srl, C. S. C. Srl, Coes srl, Deca Off. Meccaniche srl, Epe Italiana srl, F. C. R. Caldaie srl, Fai Officine di Carvico spa, Fedegari Autoclavi spa, Frigomec srl, Gbm srl, Gianesi Edilio srl, Koch Heat Transfer Company srl, I. M. S. Spa Industria Meccanicha Scardellato, Ici Caldaie spa, Icos Impianti srl, I. R. C. A. Spa Divisione Rica, I. R. O. P. Di F. Lli Zanacca snc, L’artigiana srl, Loris Bellini spa, Loterios spa, Mangiarotti spa, Master sas, Nooter Eriksen srl, O. V. S. Officine Valle Seriana spa, Obem spa, Officina Meccanica Mingazzini srl, Officine Orsi spa, Officine Luigi Resta spa, Officine Varisco spa, Olmi spa, Olsa spa, Omca Plants srl, Panini srl, R & B Scambiatori di Calore, Remoin srl, Rosetti Marino spa, S. E. A. Spa, Siad Macchine Impianti spa, S. I. M. A. S. Spa, Sofinter spa Divisione Macchi, S. T. F. Di Salvatore Trifone & Figli spa, Sant’ambrogio Sevizi Industriali srl, Seval srl, Siat Italia spa, Sicc spa, Sices spa, Siirtec Nigi spa, S I R Z spa, Steelflex srl, Stilmas spa, Tecno Plants srl, Tenaris Dalmine spa, Therma spa, Valvitalia spa, Vianello Acciai srl, Viba Siat srl, V R V spa, Walter Tosto Serbatoi spa, Zunt Italiana srl. .  
   
   
I MANAGER ITALIANI GUARDANO AL FUTURO CON OTTIMISMO  
 
Milano, 25 maggio 2006 – Si è svolto ieri a Milano il convegno “L’italia nel futuro economico europeo: protagonisti a confronto”, organizzato da Ups e l’American Chamber of Commerce in Italy, durante il quale è stata presentata, per la prima volta in Italia, l’Ups Europe Business Monitor, la ricerca commissionata da Ups e giunta quest’anno alla sua Xv edizione. Sede dell’evento la Sala Consiglio di Palazzo Turati, dove economisti e dirigenti del mondo dell’industria si sono confrontati in due tavole rotonde su alcuni dei temi oggetto della ricerca Ups Europe Business Monitor Xv: le prospettive economiche del prossimo biennio e la competitività delle aziende italiane nel contesto internazionale. Le “voci” del convegno provenivano dal mondo accademico (Mario Deaglio, economista dell’Università degli Studi di Torino e Luigi Prosperetti, economista dell’Università degli studi di Milano – Bicocca), della consulenza in analisi economiche (Emilio Rossi, European Managing Director Global Insight Co. ) e da quello dell’industria e del commercio (Mario Resca, Presidente Mcdonalds; Stefano Venturi, Amministratore Delegato Cisco Systems Italy; Emilio Petrone, Amministratore Delegato e Direttore Generale Mattel Italia e Michele Falcone, Amministratore Delegato Herman Miller Italia). A moderare è stato il giornalista Antonio Calabrò, Direttore Apcom. L’evento è stato, inoltre, presenziato da Deborah Grace, console generale degli Usa a Milano. Elena Ossanna, Direttore Commerciale Ups Sud Europa, ha presentato i dati della ricerca, da cui emerge che il 2005 è stato un anno di ristagno economico per la maggior parte delle aziende italiane: solo il 42% dei manager pensa che gli affari della propria azienda siano migliorati durante l’anno trascorso, per il 16% sono peggiorati, mentre per il restante 41% sono rimasti invariati. Questi dati sono confermati in media anche a livello europeo, con il 42% dei manager che riporta una performance in crescita rispetto all’anno precedente, mentre aumenta al 20% il numero dei manager europei che dichiara performance negative rispetto all’anno passato. Nonostante il clima economico sfavorevole, i manager italiani dimostrano di essere fiduciosi sul futuro: il 54% confida nel miglioramento della posizione economica della propria azienda, a fronte di un 5% che fa previsioni negative e di un 39% che ipotizza una situazione invariata. Gli economisti Mario Deaglio e Luigi Prosperetti hanno, invece, espresso una maggiore cautela. Secondo Mario Deaglio, infatti, “la ripresa economica ha una natura ancora incerta” e non è possibile in questo momento prevederne la durata. “La maggior parte dei congiunturalisti pensa che avremo una ripresa che durerà fino all’autunno o al gennaio/ febbraio dell’anno prossimo. Al centro di questo fenomeno europeo c’è una ripresa tedesca. Tuttavia, le norme che i tedeschi hanno approvato giusto due giorni fa con l’aumento dell’Iva, nel tentativo di rientrare nei parametri dell’Ecofin, saranno tali da ridurre notevolmente questa ripresa. ” L’ottimismo emerso dalla ricerca è stato, invece, confermato dai manager intervenuti nella seconda tavola rotonda. Stefano Venturi, Emilio Petrone e Michele Falcone hanno, infatti, espresso fiducia nella ripresa economica ad opera delle aziende italiane, ponendone tuttavia come condizione un cambiamento di mentalità della classe manageriale italiana. Ha commentato Michele Falcone: “Sono ottimista nel dire che il nostro Paese è malato ma può guarire. Sono fortemente portato a sperare in un cambiamento radicale della mentalità, partendo fondamentalmente dall’etica, che il nostro Paese dovrebbe considerare come un problema fondamentale per essere percepiti all’esterno con un po’ più di serietà e poter, quindi, attrarre degli investimenti. ” L’intervento di Mario Resca ha, invece, posto l’accento sulle barriere che ostacolano l’ingresso di capitali stranieri nel nostro Paese. “Fino a ieri, le aziende italiane pensavano che il piccolo fosse bello e, oggi, non hanno le dimensioni sufficienti per competere sui mercati internazionali. L’italia si è trovata impreparata alla sfida della globalizzazione. ” Ha poi continuato elencando le cinque barriere che, a suo avviso, ostacolano l’ingresso di investimenti stranieri in Italia per creare impresa: la prima è la burocrazia, che rende costosa l’analisi dell’investimento e incerti i tempi e i costi; la seconda è il costo del lavoro, inteso come incidenza percentuale sull’unità di prodotto venduto, che in Italia è maggiore che in Francia e in Germania; la terza barriera sono le scarse infrastrutture, che rendono difficoltosa e onerosa la logistica di merci e persone; la quarta è la percezione della mancanza di sicurezza sul territorio; la quinta barriera è rappresentata dalla fiscalità, per cui l’Italia non è competitiva a livello internazionale, soprattutto nel confronto con Paesi come l’Irlanda. L’evento è stato un momento di approfondimento e confronto sulle prospettive economiche del Paese. Come ha commentato Frank Sportolari, Vice President Strategy Ups Europe, “l’Ups Europe Business Monitor è stato per quindici anni consecutivi un importante strumento per comprendere le tematiche che guidano le decisioni economiche in Europa e nel mondo. Poiché la ricerca si basa sulle opinioni di quasi 1. 500 dirigenti delle maggiori aziende europee, per noi è stato importante ospitarne i protagonisti italiani e discutere con loro la posizione occupata dall’Italia nel panorama commerciale europeo. ” .  
   
   
SI ALZA IL VENTO  
 
Bruxelles, 25 maggio 2006 - Secondo i nuovi dati sullo stato del mercato interno dell´energia elettrica pubblicati da Eurostat, l´ufficio statistico dell´Ue, la capacità di generazione dell´energia eolica è aumentata del 154 per cento nel quadriennio 2000-2004. Oggi l´energia eolica rappresenta oltre la metà della nuova capacità di generazione nell´Ue. Attualmente l´energia eolica costituisce la quarta forma di generazione di energia maggiormente in uso nell´Ue, per una produzione pari al cinque per cento. I combustibili fossili rimangono la fonte principale, con il 58 per cento della produzione, seguiti dall´energia nucleare, al secondo posto con il 19 per cento, e dall´energia idroelettrica, terza con il 18 per cento. Quattro paesi - Regno Unito, Germania, Italia e Francia - garantiscono insieme il 57,4 per cento di tutta l´energia prodotta nell´Ue. La Germania è, a livello comunitario, il leader del mercato dell´energia eolica: nel suo territorio è installata quasi la metà delle centrali eoliche dell´Ue. In questo si riflette l´entusiasmo per le nuove forme di energia caratteristico della Germania, paese in cui viene prodotta anche la maggior parte dell´energia fotovoltaica dell´Ue. La relazione mette inoltre in evidenza le conseguenze del commercio transfrontaliero dell´energia. Il Regno Unito ha il maggior numero di fornitori principali (che garantiscono cioè almeno il 5 per cento dell´energia elettrica del paese), sette, mentre in Germania, Austria, Polonia e Finlandia se ne contano cinque. La Francia è invece il maggiore esportatore di energia elettrica dell´Ue, con un export di oltre 62,040 Gwh (62 miliardi di Mwh) di energia. La Repubblica ceca si attesta al secondo posto tra i principali esportatori con 15,717 Gwh di energia. Circa 15 dei 25 Stati membri dell´Ue sono importatori netti di energia. Il maggiore importatore è l´Italia, che nel 2004 ha acquistato 45,635 Gwh di energia, seguita dai Paesi Bassi, che ne hanno importata per un totale di 16,217 Gwh. .  
   
   
ENI ACQUISISCE ATTIVITÀ ESPLORATIVE NEL MARE DI TIMOR CINQUE NUOVI PERMESSI NEL MARE DI TIMOR (DENOMINATI A, B, C, E E H), ASSEGNATI A SEGUITO DI UNA GARA INTERNAZIONALE. LA PROFONDITÀ D’ACQUA DEI PERMESSI VARIA DA 0 A 3000 METRI  
 
San Donato Milanese (Mi) - 25 maggio 2006 - Eni si è aggiudicata i diritti esplorativi in cinque nuovi permessi nel Mare di Timor (denominati A, B, C, E e H). I permessi, assegnati a seguito di una gara internazionale indetta dalla Repubblica di Timor Est, sono situati a nord della zona amministrata congiuntamente da Timor Est e dall´Australia, un´area ad elevato potenziale dove sono già state effettuate importanti scoperte di idrocarburi. La profondità d´acqua dei permessi varia da 0 a 3000 metri. Questo successo consente a Eni di consolidare la propria presenza nel bacino australiano nord-occidentale. In quest´area Eni partecipa a diversi progetti esplorativi e di sviluppo di idrocarburi e detiene il 12% nel giacimento di liquidi e gas Bayu Undan, la cui produzione di liquidi è stata avviata nel 2004, e nell´impianto di liquefazione di Darwin della capacità produttiva di 3,5 milioni di tonnellate anno di Gnl. In linea con la strategia di valorizzazione delle risorse locali dei Paesi in cui opera, Eni intende contribuire alla crescita della giovane Repubblica di Timor Est favorendo lo sviluppo e l´utilizzo delle capacità locali sia in termini di risorse umane che tecniche. .  
   
   
AL FORUM DI MADRID UN DOCUMENTO SUGLI STOCCAGGI L’ERGEG (EUROPEAN REGULATORS GROUPS FOR ELECTRICITY AND GAS) AVVIA UNA CONSULTAZIONE SULLO STATO DEGLI STOCCAGGI EUROPEI  
 
Milano, 25 maggio 2006 – Si è concluso a Madrid il Forum organizzato dalla Commissione Europea e che riunisce due volte all’anno ministeri, regolatori e stakeholder europei del gas. Al Forum, a cui l’Autorità italiana ha partecipato, è stato presentato il documento di consultazione “2006 Interim Report on Monitoring the Implementation of the Ggpsso (Guidelines for Good third party access Practice for Storage System Operators)”. Tale documento illustra il livello di implementazione, aggiornato all’1 aprile 2006, delle Guidelines sullo stoccaggio adottate l’anno scorso proprio dal Forum di Madrid. Le Guidelines stabiliscono regole minime per l’organizzazione del mercato dello stoccaggio, coerentemente con gli articoli 2. 9 e 19 della Direttiva 2003/55/Ce. Il loro scopo è garantire condizioni minime e paritarie di accesso allo stoccaggio per gli operatori dei vari paesi europei. Successivamente all’adozione delle Guidelines a marzo 2005, la Commissione ha chiesto all’Ergeg (Gruppo Europeo dei Regolatori per l’elettricità ed il gas) di monitorare la loro implementazione. A dicembre 2005, Ergeg ha pubblicato i risultati di un primo lavoro di monitoraggio. Questi risultati hanno mostrato che il livello d’implementazione delle Guidelines non è soddisfacente, in particolare per alcuni requisiti importanti quali: i tipi di servizi da offrire; l’obbligo di promuovere lo sviluppo di mercati secondari; la trasparenza delle informazioni. Inoltre tali primi risultati hanno mostrato che sarebbe stato necessario avviare un secondo monitoraggio, e in particolare che era necessaria una valutazione, ai vari livelli nazionali, per verificare il grado di adempimento, in alcune aree, delle procedure per l’allocazione della capacità e circa la trasmissione di dati confidenziali. Ergeg ha avviato questo nuovo monitoraggio a febbraio 2006 (attraverso la sua Task Force sullo stoccaggio, guidata congiuntamente da Francia e Italia) con l’invio di due questionari agli operatori di stoccaggio e la richiesta ai regolatori di un rapporto nazionale sullo stato dello stoccaggi. Le risposte pervenute sono disponibili sul sito internet di Ergeg (www. Ergeg. Org), insieme al rapporto prodotto da Ergeg. Nella presentazione del documento al Forum di Madrid, sono stati segnalati alcuni progressi nel livello di implementazione delle Guidelines, ma purtroppo il livello generale di adempimento (a due anni dall’entrata in vigore della “Direttiva Gas”) rimane insufficiente: esistono ancora significative differenze, tra Paesi, che ostacolano lo sviluppo del mercato e una maggiore competitività in Europa. Lo stoccaggio è infatti essenziale per gli operatori che, senza tale forma di flessibilità, non possono competere con gli incumbent e il loro portafoglio, molto più ampio, di clienti e di fornitori. L’italia, nonostante una normativa relativamente avanzata, condivide col resto del continente il problema della scarsità di infrastrutture di stoccaggio, e di scarsità di offerta, come si è anche verificato durante l´ultimo inverno. Tale mancanza di flessibilità è stata più volte segnalata dall´Autorità a livello nazionale perché impedisce l´entrata e l´operatività di nuovi operatori. La presentazione del documento di consultazione, sopra citato, apre ora un processo di consultazione di sei settimane sui suoi contenuti. Sulla base delle osservazioni ricevute in consultazione, Ergeg svilupperà una seconda versione del documento che conterrà anche eventuali raccomandazioni dell’Ergeg stesso alla Commissione europea. .  
   
   
TNT EXPRESS ITALY, IL PRIMO CORRIERE AD ENERGIA TOTALMENTE RINNOVABILE · GRAZIE ALL’ACCORDO LA SEDE, I 19 HUB E LE 134 FILIALI PRESENTI SUL TERRITORIO NAZIONALE SARANNO ALIMENTATE AD ENERGIA IDROELETTRICA.  
 
Torino, 25 maggio 2006 - Tnt Express Italy ha annunciato la conclusione di un accordo con Idroenergia s. C. R. L. In base al quale il corriere espresso, in quanto socio del consorzio di autoproduzione, soddisferà il suo totale fabbisogno energetico utilizzando soltanto energia da fonte rinnovabile. Idroenergia s. C. R. L. Infatti produce esclusivamente energia idroelettrica attraverso gli impianti di produzione di Compagnia Valdostana delle Acque, situati tra le montagne della Valle d’Aosta, caratterizzati da una potenza installata di circa 830 Mw. Idroenergia s. C. R. L. , consorzio di autoproduzione di energia idroelettrica con sede a Chatillon in Valle d’Aosta, rifornisce aziende di primaria importanza, che vanno dal settore bancario alla grande distribuzione, dislocate su tutto il territorio nazionale. Al fine di garantire un’elevata qualità del servizio orientato al cliente, Idroenergia s. C. R. L. Favorisce un dialogo continuo con i soci e mette a loro disposizione un team di tecnici e account manager pronti ad offrire risposte concrete alle loro esigenze. L’accordo ha un duplice vantaggio per Tnt: da un lato consente una significativa riduzione dei costi di approvvigionamento rispetto al mercato vincolato ed agli altri operatori del mercato libero, dall’altro permette di migliorare l’immagine aziendale e di rispondere pienamente ai requisiti della certificazione ambientale Iso 14001 di Tnt Express Italy che prevede l’attenuazione dell’impatto dell’azienda sull’eco-sistema attraverso la diminuzione dei consumi di carta, energia, acqua ed altri materiali. “Questo accordo - ha spiegato Rosario Ambrosino, Direttore Operativo di Tnt Express Italy, dimostra come perseguire una politica di rispetto dell’ambiente e di armonizzazione dell’impatto delle attività di business sul contesto circostante sia valido non solo dal punto di vista etico, ma consenta anche di ottenere significativi vantaggi sotto il profilo gestionale”. .  
   
   
L’OPERA DI PREVENZIONE DEGLI INCENDI BOSCHIVI E L’EDUCAZIONE AMBIENTALE LOTTA AGLI INCENDI BOSCHIVI E RURALI NEL QUADRO DELLE AZIONI PER LA PROTEZIONE DEL TERRITORIO  
 
 Roma, 25 maggio 2006 – L’associazione Forestale Italiana organizza per il 22-23 giugno 2006 presso l’ Abbazia di Vallombrosa (Firenze) un Convegno sugli incendi boschivi - di cui l´Associazione forestale italiana è co-organizzatrice. Il patrimonio forestale del nostro Paese si è notevolmente ampliato in questi ultimi decenni. La difesa dei boschi costituisce la grande sfida per garantire la loro efficienza anche nei confronti della fissazione del carbonio, per il mantenimento degli equilibri climatici. Purtroppo, la pericolosità degli incendi boschivi continua ad avere aspetti preoccupanti dal momento che il loro numero tende ancora ad aumentare. La lotta diretta non è mancata ed è stata resa più efficace, come dimostra la minore superficie percorsa, grazie all’attività del Corpo Forestale dello Stato, dei Vigili del Fuoco, delle Regioni, del volontariato ed all’impiego di moderne attrezzature. La difesa dei boschi dagli incendi inizia con la prevenzione, che viene migliorata e potenziata anche attraverso l’Educazione Ambientale. Il numero degli incendi ed il loro impatto sull’ambiente potranno essere ridotti attraverso una maggiore partecipazione e responsabilità da parte della popolazione. P R O G R A M M A Giovedì 22 Giugno: ore 10. 00 Registrazione partecipanti Indirizzi di saluto Abate Generale Capo del Corpo Forestale dello Stato, Sindaco di Reggello, Presidente della Comunità Montana dei Colli Fiorentini. Ore 11. 00 Prima sessione: “La situazione attuale” Susanna Cenni Relazione introduttiva; Ervedo Giordano Continuità degli incontri di Vallombrosa: l’attualità della prevenzione; Umberto D’autilia Analisi del fenomeno e innovazione nelle azioni del C. F. S. Alla luce della legge N. 353 del 2000; Domenico Ragno Strumenti finanziari per lo sviluppo della prevenzione A. I. B. ; Susannanocentini La selvicoltura per la prevenzione degli incendi; Gennaro Grassi Dieci anni di lotta agli incendi boschivi nel Piano di Forestazione in Campania; Dibattito; ore 15. 30 Seconda sessione: “Fattori di aggravamento e fattori di contrasto” Antonio Lumicisi - Vanessa Tedeschi Cambiamenti climatici e incendi; Pio Roversi - Marco Covassi - Andrea Binazzi Problematiche fitopatologiche correlate agli incendi boschivi; Davide Pettenella I danni economici degli incendi: impatto sul mercato e le politiche; Alberto Abrami - Amerigo Hofmann Verifica della normativa A. I. B. ; Piermaria Corona - Umberto D’autilia Nuove tecnologie per avvistare, prevenire e contrastare il fuoco nel bosco; Maurizio Agnese Interventi non solo dall’alto; Nicolavisi – Andreamecci, Enrico Marchi - Paolo Mori, Esperienze di perimetrazione delle aree percorse dagli incendi boschivi; Dibattito. Venerdì 23 Giugno; ore 9. 00 Terza sessione: “Educazione Ambientale e Formazione” Antonio Gabbrielli All’origine degli incendi; Fernando Fuschetti Iniziative del C. F. S. Per l’Educazione Ambientale; Giovanni Vignozzi Formazione degli operatori A. I. B. ; Gianlucagiovannini - Enrico Marchi L’esperto forestale nelle attività di Educazione Ambientale; Francescade Luca Conoscere, amare, custodire il bosco; Dibattito; Fiorenzo Mancini Conclusioni. Http://www. Federlegno. It .  
   
   
BIOCALCE: A CIVITANOVA MARCHE (MC) UN CONVEGNO PER TECNICI BIOEDILI CON L´AMPIA PARTECIPAZIONE DI NOTI ARCHITETTI E OPERATORI DEL MONDO DEL RESTAURO E DELLA BIOEDILIZIA.  
 
Civitanova Marche (Mc) , 25 maggio 2006 - Biocalce (Gruppo Kerakoll), importante produttore europeo di materiali naturali da costruzione, e Gpm Edilizia srl, azienda attiva sul territorio nella distribuzione di materiali per l´edilizia, hanno tenuto ieri, un convegno per Tecnici Bioedili dal titolo "Sistemi costruttivi Eco-compatibili con malte, intonaci e pitture di pura calce naturale". Durante l´iniziativa, Andrea Molica, tecnico bioedile Biocalce, ha illustrato i metodi costruttivi per il miglioramento della qualità in edilizia e fornirà una panoramica sul nuovo modo di costruire sostenibile mediante l´utilizzo di materiali naturali, quali malte, intonaci e pitture di pura calce naturale. L´attenzione è stata focalizzata sulle caratteristiche traspiranti di questi materiali naturali che, possedendo una maggiore porosità rispetto al cemento, rendono possibile realizzare edifici "che respirano" garantendo così un´aria interna più pulita. "Questa iniziativa - ha dichiarato Gianluca Sghedoni, Amministratore Delegato di Kerakoll - rappresenta un esempio della campagna di informazione e sensibilizzazione che Biocalce sta portando avanti sul tema dell´Edilizia del Benessere, la disciplina costruttiva più attuale in bioedilizia e nel restauro storico orientata al miglioramento della salute e della qualità della vita. ". Il corso si aggiunge infatti alle numerose iniziative realizzate sul territorio nazionale dalla Scuola Biocalce, la più importante struttura didattica privata impegnata a promuovere e diffondere la cultura dell´Edilizia del Benessere e del Restauro Storico. La Scuola Biocalce si occupa della formazione e qualificazione professionale sui metodi costruttivi sostenibili attraverso l´utilizzo di materiali naturali certificati che rispettano la salute dell´uomo e l´ambiente. In particolare la Scuola mira a sensibilizzare ed informare gli operatori di settore relativamente alle problematiche dell´inquinamento domestico e dei risvolti per la salute degli abitanti (Sindrome dell´Edificio Malato) indirizzando verso soluzioni che migliorano il benessere abitativo. Sono stati più di 1. 500 i professionisti che nel 2005 hanno frequentato i corsi organizzati dalla Scuola Biocalce, tra cui ingegneri edili (43%), architetti (28%), operatori edili (26,6%) e direttori di Soprintendenze. .  
   
   
LE UNIVERSITÀ PRESENTANO PROPOSTE PER L´ISTITUTO EUROPEO DI TECNOLOGIA  
 
Bruxelles, 25 maggio 2006 - La Leru (League of European Research Universities) ha espresso la propria opinione sull´eventuale struttura di un Istituto europeo di tecnologia (Eit), dopo avere disapprovato in precedenza gli elementi contenuti nelle proposte della Commissione sulla creazione dell´Istituto. Pur essendosi opposta in passato alla creazione dell´Eit, la Leru ritiene che il progetto sarà portato avanti e ha quindi deciso di mettere a disposizione "la propria esperienza e consulenza per quanto riguarda gli obiettivi, la struttura e i processi di un Eit che con tutta probabilità produrranno effetti utili". Sono due le questioni che dovrebbero definire il contesto per qualsiasi proposta relativa all´Eit, sostiene la Leru: "Le politiche degli Stati membri non hanno finanziato le università e la ricerca a livelli talmente elevati - né hanno esercitato una selettività sufficientemente forte - da far nascere istituti con adeguate risorse di finanziamento in grado di competere con gli istituti statunitensi e, potenzialmente, con i sistemi emergenti in Asia". E ancora, "I sistemi di innovazione in Europa sono relativamente deboli e l´industria, in generale, ha quindi una modesta capacità di assorbimento e di impiego in termini di ricerca e ricercatori". L´eit, pertanto, dovrebbe porsi come obiettivi complementari la promozione dell´eccellenza nei migliori gruppi di ricerca in Europa in settori selezionati, e l´incentivazione di processi di innovazione in quegli stessi settori. La Leru ha proposte molto specifiche su come l´Eit dovrebbe essere strutturato. Dovrebbe comprendere fino a dieci settori di ricerca, con una rete di tre-cinque gruppi di ricerca (i migliori in Europa) in ciascuna area. Si dovrebbe creare un partenariato fra gli enti di appartenenza, le università da cui provengono i gruppi di ricerca, per facilitare l´interazione sulla ricerca, l´insegnamento post-laurea e l´innovazione fra l´Eit e le università. La Leru dichiara che la maggior parte dei gruppi lavorerà presso università ad alta intensità di ricerca, ma che altri gruppi potranno svolgere l´attività in istituti di ricerca con capacità specialistiche d´avanguardia, pertinenti alla rete. Secondo la Leru, il collegamento con l´industria è di vitale importanza e potrebbe essere raggiunto attraverso delle "Comunità per l´integrazione della conoscenza". La Leru è contraria al distacco dei ricercatori dalle università all´Eit, come proposto dalla Commissione nel 2005. In base al piano presentato, gruppi di lavoro o intere facoltà di università, dipartimenti di istituti di ricerca o di imprese verrebbero distaccati all´Eit per periodi da 10 a 15 anni, separandosi legalmente ma non fisicamente dalle rispettive organizzazioni di provenienza. L´eit offrirebbe inoltre i propri diplomi. In risposta, la Leru afferma: "L´unico approccio razionale alla creazione di un Eit è aggiungere valore ai gruppi mondiali esistenti, non sottraendoli alle loro università che forniscono parte dell´hinterland intellettuale che rafforza e ispira il loro impegno". Il documento della Leru osserva come le diverse capacità intellettuali delle università consentano ai gruppi di sfruttare opportunità transdisciplinari inattese. L´ambiente mette un´università nella posizione di riconfigurare i propri sforzi in linea con l´evolversi dell´agenda di ricerca. "Nel mondo in rapidissima evoluzione della ricerca moderna, questa ´diversità critica´ è importante tanto quanto la ´massa critica´´´, sostiene la Leru. D´altro canto secondo la Leru le proposte della Commissione vedrebbero l´Eit tagliato fuori dalla capacità delle università di evolversi e dalla "luminosità genetica" intellettuale dell´interfaccia università-Eit. "Il mondo si sposta realmente verso l´idea di una ricerca senza frontiere, dove la relazione sinergica fra mondo accademico, industria, governo e organizzazioni senza scopo di lucro crea l´innovazione e il pensiero più produttivi", ha dichiarato David Livesey, segretario generale della Leru. "Tornare a un monopolio monolitico sarebbe un grave errore adesso. Abbiamo invece bisogno di sostenere e di sfidare le università a impiegare le loro risorse intellettuali in nuovi modi che creino l´ambiente e il contesto adatti a collegare università e imprese". È molto improbabile che gli studenti siano interessati ai diplomi offerti dall´Eit, ha aggiunto la Leru. Il documento cita l´esempio del Laboratorio europeo di biologia molecolare (Embl), che può rilasciare propri titoli. Delle molte migliaia di studenti che hanno frequentato corsi presso tale istituto, tutti hanno scelto di conseguire i loro diplomi presso università associate. La Leru ritiene che l´Eit abbia un proprio ruolo da svolgere per sviluppare processi di innovazione per il mercato, condurre la ricerca di base nelle aree prescelte, elaborare programmi post-laurea in associazione con le università ospitanti, e impegnarsi per l´attuazione di programmi rivolti ai giovani ricercatori. Per conseguire questi obiettivi, all´Eit occorrerebbe una dotazione finanziaria di almeno 1 miliardo di euro l´anno, secondo la Leru, e le reti dovrebbero avere la capacità di acquisire importanti risorse aggiuntive competitivamente da fonti nazionali, comunitarie e industriali. Http://www. Leru. Org .  
   
   
CONFERENZA XPLORA DEGLI INSEGNANTI DI SCIENZE  
 
 Bruxelles, 25 maggio 2006 - Nell´ambito del progetto Pencil, Xplora organizza dal 15 al 18 giugno al Cern di Ginevra (Svizzera) una conferenza dedicata agli insegnanti di scienze. La conferenza tratterà, tra i vari temi, l´open source e le tecnologie dell´informazione e delle comunicazioni (Tic) nell´apprendimento delle scienze, gli approcci all´insegnamento delle scienze e il ruolo dei centri scientifici nell´istruzione. Numerosi centri scientifici di tutta Europa e organizzazioni scientifiche o operanti nel campo delle Tic presenteranno le attività che portano avanti per valorizzare e promuovere l´insegnamento delle scienze nelle scuole. I seminari, che comprenderanno attività pratiche per gli insegnanti di scienze, costituiranno una parte essenziale della conferenza. Sono invitati a partecipare gli insegnanti di scienze di tutta Europa. Http://xplora. Org .