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MARTEDI
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Notiziario Marketpress di
Martedì 24 Aprile 2007 |
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POTOCNIK INVITA L´INDUSTRIA ALIMENTARE DELL´UE A SFRUTTARE AL MASSIMO LE OPPORTUNITÀ DI FINANZIAMENTO DELLA RICERCA |
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Il commissario europeo per la Scienza e la ricerca Janez Potocnik ha esortato le piccole imprese a cogliere fino in fondo le opportunità di finanziamento della ricerca disponibili per la futura competitività dell´industria alimentare europea. In un discorso pronunciato nel corso della conferenza sulle prospettive alimentari per il 2030, Janez Potocnik ha raccomandato all´industria alimentare dell´Ue, costituita soprattutto da piccole e medie imprese (Pmi), di intraprendere attività di ricerca che tengano conto di tutta la catena alimentare, dall´inizio alla fine del ciclo alimentare, per vincere la sfida dell´innovazione con cui il settore deve confrontarsi. Janez Potocnik ha affermato che «il cibo non è solo ciò che mangiamo, ma incidono anche su ambiente, salute ed economia». Il commissario ha aggiunto che «questo significa essere aperti ad altre discipline coinvolgendo tecnologie convergenti, quali le neuroscienze, le biotecnologie e le nanotecnologie. L´apprendimento da altre discipline può tradursi in aumento di produttività e risparmio energetico». Pur essendo il settore produttivo più importante dell´Ue, l´industria alimentare spende molto meno per le attività di ricerca e sviluppo (R&s) rispetto ai concorrenti mondiali, ossia Stati Uniti e Giappone. Ciò dipende principalmente dal fatto che il 99% delle 283 000 imprese alimentari europee è composto da Pmi, che non possono dedicare molto tempo o risorse a lunghi processi di ricerca. Janez Potocnik ha pertanto chiesto che si aumentino gli investimenti privati nelle attività di R&s alimentare e ha incoraggiato le Pmi a sfruttare al massimo i fondi disponibili a livello europeo, nazionale e regionale per la ricerca e l´innovazione in questo settore. Il commissario ha specificamente indicato le opportunità disponibili nell´ambito del Settimo programma quadro di ricerca dell´Ue (7Pq) e il miglioramento delle condizioni di partecipazione delle Pmi, fra cui maggiori possibilità di finanziamento, fino al 75%, di progetti di ricerca delle Pmi, gli inviti a presentare proposte specifici per le Pmi e la semplificazione delle procedure di partecipazione al 7Pq. Secondo Janez Potocnik, una combinazione di questi elementi favorirebbe un cambiamento e farebbe della ricerca uno dei principali strumenti per promuovere l´industria alimentare, attraverso l´innovazione, la cooperazione e la conoscenza. Per ulteriori informazioni sulla conferenza consultare: http://www. Ec. Europa. Eu/research/conferences/2007/food2030/index_en. Htm . |
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SEMINARIO: MIGLIORARE LA GESTIONE DEI CLUSTER AGROBIOTECNOLOGICI |
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Bruxelles, 23 aprile 2007 - Il 22 maggio presso il parco scientifico Crealys (Belgio) si terrà un seminario internazionale sulla metodologia e sugli strumenti per migliorare la gestione dei cluster agrobiotecnologici. Il seminario è organizzato nell´ambito del progetto Abc-network (rete di cluster agrobiotecnologici) finanziato dall´Ue. La manifestazione si concentrerà sulle migliori prassi nella gestione dei cluster agroalimentari e agrobiotecnologici e sugli ostacoli che si frappongono all´innovazione e al collegamento in rete. Inoltre tratterà i processi di clustering europei, la politica di clustering in Vallonia, gli investimenti nel settore agrobiotecnologico e il finanziamento dell´innovazione in campo alimentare. Per ulteriori informazioni visitare: http://www. Agrobiopole. Be/en/weorganize06. Htm . |
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PIANO DI SVILUPPO RURALE, AVVIATO L´ESAME DI BRUXELLES
GRAZIE A QUESTO STRUMENTO LA TOSCANA POTRÀ GESTIRE 840 MILIONI DI EURO IN SETTE ANNI |
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Nuovo passo in avanti per il Piano di sviluppo rurale della Regione Toscana. Il piano è stato accolto ufficialmente dagli uffici comunitari mercoledì scorso: secondo i regolamenti, ora la Commissione ha un periodo massimo di sei mesi per l´approvazione del programma, che consentirà di attivare contributi per 840 milioni di euro nel periodo 2007/2013. L´invio formale del programma è stato reso possibile dalla conclusione del lungo negoziato sul Piano strategico nazionale che si è concluso il 12 gennaio, con la ricezione da parte della Commissione di un testo considerato ammissibile, seppure con osservazioni. A seguito dell´approvazione del piano nazionale è stato possibile per le Regioni presentare i propri Psr; la Toscana ha subito colto l´occasione per dare il via all´iter in sede comunitaria, in maniera da accelerare al massimo i tempi per l´emissione dei primi bandi di assegnazione dei finanziamenti. . |
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UNA FILIERA ENERGETICA CHE PARTE DALL’AGRICOLTURA: È IL TEMA DEL CONVEGNO PROMOSSO DALLA CIA EMILIA ROMAGNA IL PROSSIMO 28 APRILE A MODENA PRESSO IL QUARTIERE FIERISTICO |
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Le filiere energetiche dall’agricoltura. E’ il tema del convegno che si terrà a Modena il 28 aprile prossimo presso la Fiera di Modena (sala dei 400) a partire dalle ore 9,00. L’iniziativa è promossa dalla Cia dell’Emilia Romagna in collaborazione con ‘Casa fontana’ ed è rivolta ad enti e imprese interessate a realizzare impianti energetici alimentati da fonti rinnovabili. Dopo il saluto del presidente provinciale Cia Maurizio Filippini, interverranno Mauro Vicini della Cia Emilia Romagna /“Strategia per i Distretti bioenergetici”), il vice presidente della Provincia Maurizio Maletti, Gerwin Verschuur del Business develiper Schepje Leven (“Applicazione integrata delle agroenergie: un modello applicativo per il territorio emiliano romagnolo”). Seguirà Georg Gruber del Vegetable Oil Tecnology (“Prospettive per nuovi usi dei biocombustibili), Hans Jager del Policy Officer Stichting Natuur en Milieu (“Rinnovabilità sostenibile delle biomasse vegetali”), Andreas Gronauer del Landtechnik Bavarian State Research Center for Agricolture (“Sostenibilità degli impianti a biogas per una moderna agricoltura”). Concluderà il convegno Tiberio Rabboni, assessore regionale all’Agricoltura. Nel corso dell’incontro verrà presentata una idea- progetto per ottimizzare il recupero e la produzione di biomasse da destinare all’alimentazione di impianti energetici in cui gli agricoltori potranno diventare produttori di energia. . |
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RICERCA RIVELA L´EVOLUZIONE CONTINUA DELL´INFLUENZA AVIARIA IN EUROPA |
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Studi genetici dettagliati di campioni di influenza aviaria H5n1 raccolti in Europa, Medio Oriente e Africa hanno rivelato l´esistenza di un specifico ceppo euroafricano della malattia presente nella regione e hanno fornito nuove spiegazioni sulla sua diffusione. Lo studio, finanziato in parte dall´Ue, è stato pubblicato nella rivista «Emerging Infectious Diseases». I ricercatori hanno sequenziato i genomi completi di 36 campioni di H5n1 prelevato da uccelli ritrovati in Europa, Medio Oriente, Africa (Ema) e Vietnam. L´influenza aviaria è stata individuata per la prima volta nella regione Ema tra la fine del 2005 e l´inizio del 2006. I ricercatori hanno scoperto che i campioni dell´area Ema erano strettamente correlati, malgrado provenissero da volatili trovati in paesi tra loro molto distanti, quali Slovenia, Afghanistan e Sudan. Tutti i campioni rientravano in un ceppo distinto euroafricano, diverso dalle altre tre principali famiglie virali di H5n1 che circolano attualmente in Asia. Tale ceppo Ema è a sua volta suddiviso in tre sottofamiglie. «è la prima volta che vengono esaminati tutti i genomi H5n1 presenti in occidente», ha commentato Steven Salzberg dell´Università del Maryland, l´autore principale dell´articolo. «Finora, gli studi si sono concentrati principalmente sui campioni provenienti dall´Estremo Oriente. Il nostro studio mostra che il virus si sta diffondendo a occidente e che vi sono stati tre diversi momenti di penetrazione dell´H5n1 in Europa, Medio Oriente e Africa. » «Il fatto che i virus appartengano allo stesso ceppo indica una fonte genetica unica di introduzione dell´influenza (H5n1) in Europa occidentale e in Africa settentrionale e occidentale», scrivono i ricercatori, che individuano tale fonte in Russia o nella provincia cinese di Qinghai. Inoltre, mentre le tre sottofamiglie si stanno evolvendo in maniera indipendente, un campione del virus prelevato da un pollo nigeriano ha evidenziato un genoma generato dall´unione di due delle sottofamiglie Ema. Secondo i ricercatori, il fatto che tutte e tre le sottofamiglie siano presenti nella stessa area geografica significa che vi sono varie possibilità di «riassortimenti» del genere. «Occorreranno misure di sorveglianza aggiuntive per determinare se tale ceppo frutto del riassortimento si diffonderà ulteriormente nella popolazione aviaria e per valutare la sua capacità di contagiare i mammiferi», osservano i ricercatori. Lo studio ha inoltre rivelato che i ceppi Ema presentano una mutazione che è associata alla virulenza nei topi e che si adatta agli ospiti mammiferi. «La diffusione nell´Ema è coincisa con il rapido emergere di contagi ai danni dei mammiferi, compresi gli umani in Turchia, Egitto, Iraq e Gibuti, e i gatti in Germania, Austria e Iraq», fanno presente i ricercatori, aggiungendo che i ceppi Ema del virus sembrano avere la medesima virulenza dei ceppi asiatici, in quanto quasi la metà dei contagi umani ha avuto esiti letali. Secondo i ricercatori, l´ampia diffusione della malattia suggerisce inoltre che, responsabili del rapido contagio ad opera dell´H5n1sono gli spostamenti degli umani e non le migrazioni degli uccelli selvatici. «Le rotte migratorie degli uccelli selvatici non corrispondono agli spostamenti dei genomi da noi sequenziati», ha spiegato il dottor Salzberg. «Gli umani trasportano pollame attraverso molti dei paesi oggetto del nostro studio e spesso coprono grandi distanze. Questo fattore, unito ai bassi standard di biosicurezza presenti nella maggior parte delle aree rurali, indica i trasferimenti di pollame vivo da parte degli umani come causa dell´introduzione dell´H5n1 in alcuni paesi. » «Tali conclusioni dimostrano come l´analisi genomica completa dei virus dell´influenza sia vitale per comprendere meglio l´evoluzione e l´epidemiologia di tale infezione», concludono i ricercatori. «Tale analisi e altri studi correlati, agevolati da iniziative globali di condivisione dei dati sull´influenza, ci aiuteranno a comprendere la dinamica delle infezioni tra popolazioni di uccelli selvatici e domestici, una comprensione che a propria volta dovrebbe promuovere lo sviluppo di strategie di controllo e prevenzione. » Lo studio ha riunito ricercatori di molti paesi, tra cui Egitto, Costa d´Avorio, Iran e Afghanistan. «Collaborazioni del genere sono essenziali se la comunità scientifica vuole monitorare l´influenza aviaria, ma quasi tutti i ricercatori nell´ambito di tale disciplina continuano a lavorare da soli», ha commentato il dottor Salzberg. «Dobbiamo riconoscere che l´influenza non ha confini, e che dobbiamo non solo collaborare intensamente, ma anche condividere reciprocamente e liberamente i dati, come è successo in quest´occasione. » http://www. Cdc. Gov/eid/content/13/5/713. Htm . |
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ALLARME INTEGRATORI VITAMINICI: PIÙ SICURE LE VITAMINE AL NATURALE |
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Uno studio danese dimostra la pericolosità di alcune vitamine contenute in integratori se somministrate da sole o in combinazione con altri antiossidanti. Secondo l’Osservatorio Nutrizionale Grana Padano, sviluppato in collaborazione con i medici della Società Italiana di Medicina Generale (Simg) e della Federazione Italiana Medici Pediatri (Fimp), la carenza vitaminica degli italiani – dimostrata dagli ultimi dati raccolti da pediatri e medici di famiglia - va quindi affrontata al naturale seguendo una dieta variegata. Secondo i ricercatori del Center for Clinical Intervention Research dell’Università di Copenaghen le vitamine E, A e betacarotene possono aumentare il tasso di mortalità per qualsiasi causa in media del 5 per cento. E’ questo il risultato di un’ampia meta-analisi sull’effetto che gli integratori di antiossidanti esercitano sulla salute. I ricercatori hanno preso in esame, infatti, i risultati ottenuti da sessantotto studi clinici condotti nel 2005 arrivando, quindi, a studiare i dati relativi ad un totale di ben 232. 606 persone. Secondo l’articolo pubblicato su Jama (Journal of American Medical Association) alla resa dei conti sembra che “betacarotene, vitamina A e vitamina E, somministrati da soli o in combinazione con altri antiossidanti, hanno significativamente aumentato la mortalità. Questo effetto negativo non sembrerebbe invece applicarsi ad altri antiossidanti quali la vitamina C ed il selenio. Secondo quanto ipotizzato dai ricercatori, alcuni tipi di vitamine potrebbero interferire con qualche meccanismo difensivo essenziale dell’organismo e, se si considera la diffusione sempre più capillare degli integratori di vitamine, si intuisce che le conseguenze sulla salute generale possono essere notevoli. I ricercatori hanno sottolineato che il loro studio ha preso in esame soltanto gli integratori di vitamine e non quelle contenute negli alimenti, quindi lo studio non svaluta in alcun modo la fondamentale importanza dell’apporto vitaminico garantito dalla frutta e dalla verdura. Cosa consigliare, quindi, agli utilizzatori abituali di integratori nutrizionali, in particolare degli antiossidanti citati nello studio? Una indicazione molto chiara a questo proposito proviene dal monitoraggio delle abitudini alimentari degli Italiani effettuato dall´Osservatorio Grana Padano, che ha evidenziato, su una popolazione di più di 12. 000 soggetti studiati, un introito medio giornaliero con la dieta di 6,7 milligrammi di vitamina E e di 1,2 milligrammi di vitamina A. L’assunzione giornaliera raccomandata di vitamina A è di circa 0,5 milligrammi (con variazioni che vanno da 0,4 a 0,7 milligrammi a seconda dell’età considerata) mentre per la vitamina E si raccomanda un’assunzione di almeno 5 milligrammi al giorno. Nella popolazione sotto monitoraggio, si rilevano differenze tra maschi e femmine, tra bambini e adulti e tra le macroaree Nord, Centro e Sud (vedere tabella allegata Vit. A-vit. B). Ad esempio i maschi e i bambini sono sotto la media Italia, ma pur sempre sopra i fabbisogni minimi raccomandati. Il Sud è l’area geografica che meno si avvicina alla media nazionale, in modo più evidente per quanto riguarda l’assunzione di vitamina A. Almeno dai dati dell’Osservatorio Grana Padano, e limitatamente alla popolazione campione che pur rappresenta in modo significativo quella italiana, si può constatare che la dieta da sola riesce a sopperire ai fabbisogni minimi di vitamina A ed E nella maggior parte delle persone delle varie fasce di età. Un’alimentazione equilibrata, infatti, da sola può garantire le richieste dell’organismo lasciando spazio agli integratori solo in casi speciali dove sarà il medico a deciderne l’impiego. "I risultati di questa ricerca danese – illustra Maria Letizia Petroni, Responsabile Nutrizione Clinica dell´Istituto Auxologico Italiano di Piancavallo (Vb) e componente del Comitato Scientifico dell´Osservatorio Grana Padano - confermano in modo definitivo che l´integrazione a dosaggi elevati (quali quelli presenti in diversi preparati farmacologici o comunque commerciali) di alcune vitamine ad azione antiossidante, quali la vitamina A in forma di retinolo o di beta-carotene e la vitamina E, da sole o come parte di cocktail di antiossidanti, non solo non determina benefici alla salute, ma può ridurre l’aspettativa di vita rendendo l´organismo più vulnerabile all´azione delle malattie, probabilmente interferendo con alcuni meccanismi essenziali di difesa quali la distruzione di cellule malate e la detossificazione” La carenza vitaminica degli italiani va quindi seguita al naturale seguendo una dieta variegata. “L´assunzione – continua la Petroni - di almeno cinque porzioni al giorno di frutta e verdura, alternata per colore (verde, bianca, rossa, giallo/arancione, blu/viola) permette di coprire adeguatamente il fabbisogno della maggior parte dei vitamine ed antiossidanti. Ma non bisogna trascurare gli altri alimenti caratteristici della dieta mediterranea: un´alimentazione esclusivamente vegetariana può, ad esempio, esporre a seri deficit vitaminici, in particolare di vitamina B12”. “Un’alimentazione sana e corretta - conclude la Petroni - permette l´introduzione delle giuste quantità fisiologiche di vitamine ed antiossidanti, ma nessuna pillola riuscirà mai a replicarne la varietà, la ricchezza e l´equilibrio dei nutrienti e delle molecole in essa presenti. Chi utilizza gli integratori, salvo quando specificamente prescritti dal medico, come una comoda "scorciatoia" per non curare la propria alimentazione illudendosi di avere benefici miracolosi per prevenire l´invecchiamento o le malattie cronico-degenerative deve ora aprire gli occhi e prendere atto della realtà. Vincere l´inerzia di un´alimentazione disordinata o monotona è possibile, così come è possibile conciliare salute e gusto, con l´aiuto del proprio medico e delle campagne educazionali promosse dagli organi scientifici competenti". . |
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AGRICOLTURA: CONVEGNO SU INNOVAZIONE E NUOVE OPPORTUNITA´´ |
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Passariano (Ud)- I rapidi cambiamenti in atto in seno alla società impongono anche al mondo agricolo scelte importanti, che non è più possibile rinviare. Su questo tema si è articolato il convegno "Agricoltura & Innovazione: nuove opportunità", organizzato il 20 aprile a Villa Manin di Passariano dalla facoltà di Agraria dell´Università di Udine e da Confagricoltura Friuli Venezia Giulia per fare il punto sulle strategie che il settore deve intraprendere per guardare al futuro con rinnovate prospettive di sviluppo. I lavori, ai quali ha partecipato l´assessore regionale alle Risorse Agricole, Naturali, Forestali e Montagna, vertevano su argomenti di sempre stretta attualità, anche se ormai da tempo in discussione nel contesto dell´agricoltura e dell´opinione pubblica in generale: dalle colture Ogm alle energie rinnovabili da biomasse, all´innovazione ed alle nuove tecnologie. In particolare, in merito al problema delle colture geneticamente modificate, è stato ricordato che le Regioni italiane, nell´ambito della Conferenza degli assessori alle Risorse Agricole, hanno costituito un´apposita commissione per la valutazione del testo del regolamento attuativo della direttiva comunitaria sugli Ogm; direttiva Ue che prevede la coesistenza delle colture tradizionali con quelle geneticamente modificate. L´esito del lavoro di tale commissione sarà reso noto entro breve in quanto, è stato specificato, l´agricoltura italiana, come del resto quella del Friuli Venezia Giulia, ha bisogno di certezze in materia. Non solo, ma occorre che le posizioni attualmente troppo radicate tra coloro che sono favorevoli agli Ogm e quanti sono invece contrari trovino una corretta sintesi, in grado di tenere conto dei legittimi quesiti che la gente si pone relativamente alla tutela della salute ma che non deve trascurare le opportunità di crescita offerte all´economia rurale e locale dalla ricerca scientifica. . |
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L´APPELLO DEL FAO A SEP, SALONE INTERNAZIONALE DELLE ECOTECNOLOGIE IN CORSO ALLA FIERA DI PADOVA ECO-ENERGIA: RISCHI MA ANCHE BENEFICI PER I BIOCARBURANTI |
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È quanto ha affermato Gustavo Best, coordinatore per le questioni energetiche della Fao al convegno “Prospettive e barriere allo sviluppo delle bioenergie” che si è appena concluso al Sep, Salone Internazionale dell´Ambiente in corso alla Fiera di Padova. “I cambiamenti climatici stanno imponendo a tutti i Paesi un grande sforzo per contenere le emissioni di Co2. Dobbiamo lavorare insieme per promuovere le bioenergie per lo sviluppo sostenibile”. È questo l’obiettivo che si sono dati i Paesi del G8 a cui si sono aggiunti Brasile, Cina, India, Messico e Sud Africa costituendo la Gbep (Global Bioenergy Partnershi) presso l’Agenzia della Fao. A questo proposito è stato realizzato un Libro Bianco per guidare le attività del Partenariato che intende organizzare, coordinare e incrementare i livelli internazionali di ricerca, sviluppo. “Già 38 governi dei Paesi in via di sviluppo si sono rivolti al nostro gruppo per un aiuto concreto per sviluppare bioenergia. Certo Fidel Castro e Chavez hanno rivolto pesanti critiche a Lula all’utilizzo di cereali per la produzione di bioetanolo. Ma questo nuovo carburante potrà aiutare l’economia dei Paesi più poveri semplicemente utilizzandolo in loco, senza esportarlo dando così un aiuto ai contadini per incrementare il proprio reddito e per limitare la desertificazione eliminando la raccolta della poca legna disponibile. Tutti pensano, poi, che saranno utilizzati Ogm e questo è vero principalmente nel Sud America ma indipendentemente dal bioetanolo. Dovremo prestare molta attenzione e valutare attentamente la tipologia dei semi, dei terreni e delle condizioni atmosferiche della zona perché l’uso di Ogm prevede un aumento di disserbanti e di consumo d’acqua e questo non è sempre compatibile con l’agricoltura locale. Per questo motivo abbiamo messo a punto un piano della durata di sei anni con i 38 Paesi che si sono rivolti a noi. È necessario un approccio multidisciplinare perché i biocarburanti possono davvero rappresentare una grande opportunità per i Pvs ma occorre mettere a confronto una lista di bisogni e una di opportunità e pensare, comunque, che la soluzione per salvare il nostro pianeta è solamente quella di ricorrere a un mix energetico. Non dobbiamo cerco pensare di creare una Opec dei biocarburanti”. . |
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QUOTE LATTE: "IN ARRIVO NUOVE MULTE" DENUNCIA CONFAGRICOLTURA |
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“Anche quest’anno lo Stato italiano sarà costretto a pagare una multa sostanziosa per non aver rispettato il regime delle quote latte. ” La denuncia è della Confagricoltura che, in base ai dati relativi alle consegne di latte per la campagna 2006/2007, stima che la sanzione nazionale dovrebbe ammontare a quasi 200 milioni di Euro. Lo scorso anno, in Italia, sono state prodotte oltre 640 mila tonnellate di latte in eccesso, imputate a 5800 aziende produttrici e l’Italia ha pagato una multa, che ammonta a 198 milioni di Euro, già versati nelle casse della Commissione Europea. “A distanza di un anno - continua Confagricoltura - la situazione si ripete. Ad un mese dalla fine della campagna di commercializzazione, la produzione di latte è stata di oltre 9 milioni e 800 mila tonnellate, sullo stesso livello dell’anno precedente (-0,05%). ” Ridurre la produzione eccedentaria farebbe reagire positivamente il mercato del latte e di tutti i prodotti lattiero caseari, alcuni dei quali in difficoltà, ma con ampi margini di crescita. Per ottenere questo risultato, secondo Confagricoltura, sarebbe sufficiente il pieno rispetto della legge 119, approvata nel 2003, a distanza di vent’anni dell’entrata in vigore del sistema delle quote latte. Confagricoltura invoca azioni incisive che, nel rispetto della legge in vigore, puniscano chi, con strumenti estemporanei, come le cooperative di primi acquirenti fittizie, viola reiteratamente la normativa comunitaria arrecando un danno, anche di credibilità, al Paese. Questa necessità è ancora più stringente in un momento in cui ci si avvia, in sede Europea, a ridiscutere i principi della politica di mercato del settore lattiero caseario. “Solo in presenza di un sistema normalizzato - conclude Confagricoltura - l’Italia avrà la forza contrattuale per trovare soluzioni positive per il futuro. . |
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APPROVATO IL BILANCIO DELLA CENTRALE DEL LATTE DI ROMA. TREND POSITIVO ED INVESTIMENTI PER LE NUOVE TECNOLOGIE. MA ANCHE IMPORTANTI PROGETTI SOCIALI PER IL TERRITORIO. |
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Roma, lunedì 23 aprile la Centrale del Latte di Roma ha approvato un bilancio positivo, con un fatturato di 152 milioni di euro circa ed una produzione di 143 milioni di litri di latte fresco e 3 milioni di litri di panna fresca, investendo nell’anno 2006 circa 2 milioni di euro in nuove tecnologie; un altro anno positivo per la storica azienda romana che si conferma un vero e proprio patrimonio per il territorio. La Centrale infatti raccoglie il latte nella regione ed è in grado di assicurare la massima freschezza portandolo entro 24h nei punti vendita, e la massima qualità grazie alla collaborazione con i produttori e mediante controlli sulla materia prima, sui processi industriali e sulla distribuzione del prodotto finito. In allegato la relazione completa sui progetti sociali. . |
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150 ASSUNZIONI E AGGIORNAMENTO PER 200 UNITA’ LAVORATIVE: SI PRESENTA AD AVELLINO IL PATTO FORMATIVO “RURALIA” |
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Nuove opportunità occupazionali per l’Irpinia. Si presenta ad Avellino il Patto Formativo Locale “Ruralia”, che unisce i territori di Avellino, Benevento e Caserta. Per l’Irpinia è presente la Società Montevalli – Monti Picentini e Valli limitrofe per lo sviluppo del comprensorio del Terminio Cervialto e Alta Irpinia S. R. L. , presieduta da Nicola Di Iorio, mentre altri partner sono le Comunità Montane di Matese, Monte Maggiore, Monte Santa Croce, del Titerno e del Taburno e da Comune di Roccaromana, Consorzio per lo Sviluppo delle Aree Interne, Parco Regionale del Matese, Parco Regionale di Roccamonfina e Parco Regionale del Taburno Camposauro. “Ruralia” si pone obiettivi ambiziosi: l’assunzione di 150 giovani unità a conclusione dei percorsi formativi previsti, nonché l’aggiornamento, tramite formazione continua, di 200 unità lavorative già inserite nel tessuto delle aziende del territorio che hanno attivato al loro interno percorsi formativi. Il Patto Formativo Locale “Ruralia” sarà presentato nel corso di una Conferenza Stampa che si terrà lunedì 23 aprile, alle ore 10. 30, presso l’Assessorato provinciale all’Agricoltura (Caserma Litto). Interverranno i partner del progetto. L’obiettivo del Patto è quello di coinvolgere le principali aggregazioni di imprese che operano sul territorio interessato, allo scopo di contribuire allo sviluppo di nuove opportunità occupazionali, alla riqualificazione del capitale umano già operante nelle imprese, anche al fine di supportare i processi di innovazione tecnologica ma, soprattutto, evitare l’emigrazione delle nuove generazioni verso le aree costiere, il Centro-nord Italia o l’estero. . |
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COMUNITA’ MONTANE:STABILITI CRITERI CONTRIBUTI 2007 (800 MILA EURO) FUNZIONAMENTO ESERCIZIO ASSOCIATO FUNZIONI E SERVIZI DELEGATI DA COMUNI |
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Venezia - Entro il dieci agosto p. V. Le Comunità Montane del Veneto potranno fare domanda di contributo alla Regione Veneto per le spese di funzionamento necessarie all’esercizio associato di funzioni e servizi ad esse delegati dai Comuni che ne fanno parte. I criteri sui quali dovranno basarsi le domande sono contenuti in un provvedimento approvato dalla Giunta veneta, su proposta dell’assessore regionale alle politiche degli enti locali. Le domande andranno indirizzate al Presidente della Giunta regionale, presso la Direzione degli enti locali, persone giuridiche e controllo atti, a Mestre (Venezia) in via Poerio 34. Il contributo della Regione è previsto dalla legge regionale n. 2 del 2006 per sostenere le spese di primo impianto, di riorganizzazione e di ampliamento delle strutture e dei servizi necessari per l’esercizio di una pluralità di funzioni e servizi ad essi affidati dai Comuni, per un periodo non inferiore a cinque anni. Per l’anno 2007 il bilancio di previsione prevede uno stanziamento di 800 mila euro. Il contributo sarà assegnato nella misura massima del 60% delle spese di investimento preventivate. I criteri di priorità prevedono che siano soddisfatte le domande di contributo di quelle Comunità montane composte da Comuni che in numero pari o maggiore alla metà dei partecipanti presentino ciascuno una popolazione inferiore ai 2 mila abitanti. “Le Comunità Montane del territorio regionale - ricorda l’Assessore veneto - comprendono 168 comuni ripartiti nelle province di Belluno, Verona, Vicenza e Treviso”. . |
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IN GIAPPONE AGROALIMENTARE E NUOVE TECNOLOGIE ALLA RIBALTA |
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Firenze – E’ partita domenica 22 aprile la delegazione economico-istituzionale guidata dal presidente della Regione Claudio Martini che rappresenterà la Toscana all´interno della manifestazione "Primavera italiana in Giappone". Un´occasione per rafforzare legami e rapporti già in essere e crteare nuovi spazi e opportunità in numerosi settori, agroalimentare, culturale, scientifico. La delegazione, di cui fanno parte istituzioni e operatori pubblici e privati, venti aziende dell´agroalimentare e dieci aziende dell´Infomation e communications technolgy farà tappa a Tokyo, Kyoto e Mishima e farà ritorno in Italia il 29 aprile. Il viaggio economico-istituzionale è stato preceduto da un seminario sul tema Tecnologie dell´informazione e della comunicazione culturale, promosso dalla Regione in collaborazione con il Cnr e numerosi altri partner, cui la Toscana ha partecipato con una delegazione guidata dall´assessore Gianfranco Simoncini. Una iniziativa che ha gettato le basi per un rapporto sul tema del trattamento dei beni artistici e culturali, un tema che sta a cuore ai giapponesi e che verrà affrontato anche il 26 aprile, nel corso di una giornata interamente dedicata alle Ict. Da lunedì 23 aprile, enti, istituzioni e imprese saranno i protagonisti della Primavera toscana che si snoderà fra visite istituzionali, incontri fra operatori e iniziative promozionali. Il presidente Martini si incontrerà con Keij Yamada, il governatore della prefettura di Kyoto, regione con la quale la Toscana intrattiene da tempo un intenso programma di scambi, a partire dal protocollo d´intesa siglato nel 1995 fra Prefettura e Regione Toscana e dal gemellaggio fra Kyoto e Comune di Firenze. La Prefettura di Kyoto è fra l´altro presente in questi giorni con un suo stand alla mostra dell´Artigianato in corso fino a domani alla Fortezza da Basso a Firenze. A Kyoto sono previsti, per la delegazione guidata dal presidente Martini, incontri con operatori economici ed numerosi eventi culturali. Fra questi la visita al mercato Nishiki, gemellato con il fiorentino mercato di San Lorenzo. Martedì 24, mercoledì 25 e giovedì 26 saranno due giorni dedicati al settore agroalimentare. In questa parte della visita, organizzata da Toscana Promozione, si svolgeranno incontri sui prodotti toscani, con la partecipazione alla Borsa del formaggio italiano Dop e Igp, e un seminario sul vino toscano, con una degustazione abbinata a quella di altrettanti formaggi. La giornata di giovedì 26 sarà dedicata ancora alle telecomunicazioni, con un seminario a cui saranno presenti il presidente della Scuola superiore di Sant´anna Riccardo Varaldo, il diretttore del Consorzio interuniversitario telecomunicazioni Enrico Del Re, rappresentanti delle Università di Firenze e Pisa, del polo scientifico di Navacchio e di aziende toscane e giapponesi che operano nel settore Ict. Al seminario seguirà la presentazione delle aziende Ict toscane, che fanno parte della delegazione e incontri bilaterali con i corrispettivi giapponesi. . |
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WTO: DE CASTRO, INCONTRO A GINEVRA CON IL DIRETTORE GENERALE PASCAL LAMY. INDICAZIONE D’ORIGINE CENTRALI NEL FUTURO DELLE POLITICHE AGROALIMENTARI INTERNAZIONALI. |
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“Pascal Lamy ha piena consapevolezza dell’importanza delle indicazioni geografiche e condivide con noi la loro centralità nella definizione delle future politiche agroalimentari internazionali”. Lo ha detto il Ministro Paolo De Castro al termine del colloquio avuto a Ginevra con il Direttore Generale del Wto. “Ho voluto rappresentare a Lamy - ha spiegato De Castro - le legittime aspettative italiane in materia, ricordando come il nostro Paese ritenga la protezione delle Ig parte integrante del miglioramento dell’accesso al mercato in agricoltura. ” Il Direttore Generale Pascal Lamy nel mostrare la massima sensibilità, ha però auspicato sul tema una presa di posizione chiara e univoca dell’Unione Europea. “Lavoreremo dunque – ha assicurato il Ministro - affinché la Ue maturi un consenso condiviso alla richiesta in sede Wto del riconoscimento e protezione delle Ig”. Per sensibilizzare intanto la più ampia parte dei paesi membri dell’Omc, oltre 40 ambasciatori hanno partecipato a Ginevra con il Ministro De Castro ad una colazione a base di prodotti Italiani di qualità, ospiti dell’Ambasciatore italiano presso il Wto: Giovanni Caracciolo. . |
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AGRICOLTURA: SI È APERTA A CASTEL CAMPO LA "BILATERALE" ITALIA-PORTOGALLO |
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Trento - Si è svolto il 20 aprile, nella deliziosa cornice di Castel Campo, nel cuore del Lomaso, il vertice fra il ministro delle Politiche agricole alimentari e forestali Paolo De Castro, e il Ministro dell’agricoltura, dello sviluppo rurale e della pesca del Portogallo Jaime de Jesus Lopes Silva. Il ministro De Castro ha dunque accolto l´invito del presidente della Provincia autonoma di Trento, Lorenzo Dellai, portando il collega di Lisbona in un Trentino che è noto certo per la sua vocazione turistica, ma che ha nell´agricoltura un "motore" tutto speciale (fra l´altro, tale anche per il territorio, per la sua "sostenibilità" e proprio per la stessa agricoltura, che è già di per sè un elemento di richiamo). Tra i temi che saranno trattati in occasione del summit che si è aperto poco fa, come già accennato, ci sono le prossime riforme dell’Ocm (Organizzazione comune di mercato) ortofrutta e vino in riferimento anche al fatto che il Portogallo, dal 1 luglio, assumerà la Presidenza del Consiglio Ue. “Ringrazio il Ministro portoghese di aver accettato l’invito e di essere venuto in Italia – ha commentato Paolo De Castro –. Sono molti i temi che accomunano i nostri due Paesi. Questa bilatera è un’ occasione importante per fare il punto della situazione sulle diverse tematiche agricole sull’agenda della presidenza portoghese e sulle collaborazioni italo-portoghesi nel contesto del mercato unico europeo. Tra le convergenze, c’è poi l’affermazione delle indicazioni d’origine dei prodotti”. Al termine dell´incontro a due, ai ministri si sono uniti il presidente Dellai, gli assessori provinciali Tiziano Mellarini (agricoltura) e Gianluca Salvatori (ricerca e innovazione), nonché alcune autorità provinciali. Sabato 21 aprile, Il Ministro de Castro e il Ministro Jaime de Jesus Lopes Silva, hanno parteciapto, in mattinata, alla Cerimonia per il 50° anniversario della Fondazione Provinciale degli Allevatori del Trentino. La loro mattinata si è chiusa all´Istituto agrario di San Michele all´Adige/fondazione Mach, da oltre 130 anni luogo simbolo della formazione e della ricerca in agricoltura trentina. All’istituto agrario, i due ministri e le rispettive delegazioni, hanno incontrato i membri della giunta della Provincia autonoma di Trento, le autorità e i vertici delle associazioni agricole. . |
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LATTE FRIULANO SUL MERCATO AUSTRIACO |
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Il più grande produttore di latte del Friuli, il Consorzio Latterie Friulane, vuole fare concorrenza alle latterie della Carinzia. L´azienda sta estendendo la sua rete distributiva (adesso rifornisce anche la gastronomia) e ampliando la vendita di prodotti lattiero-caseari in Carinzia. Secondo l´Ice, l´azienda ha anche rafforzato la sua cooperazione con la catena di supermercati Spar. La mozzarella immessa dalla catena sul mercato con il marchio Spar è di produzione del consorzio friulano. Vengono inoltre offerti prodotti biologici, formaggi tipici friulani, yogurt, crema di gelato e panna. Il consorzio, fondato nel 1933, ha realizzato in Austria già 4 milioni di euro e la tendenza è in crescita. L´azienda, che nel 2006 ha realizzato un fatturato di 75 milioni di euro, impiega 400 persone. Ogni anno vengono lavorati 100 milioni di litri di latte, esclusivamente di provenienza friulana. . |
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IL MARCHIO “DOP” AL RISO DELLE PROVINCE DI BIELLA E VERCELLIL’ITER PER L’ASSEGNAZIONE SI CONCLUDERÀ A LUGLIO LA SCADENZA ATTESA DAI PRODUTTORI DI RISO DELLA PIANA TRA BIELLA E VERCELLI È QUELLA DI LUGLIO 2007. |
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Tra pochi mesi, infatti, si concluderà l’iter per l’assegnazione, da parte dell’Unione europea, del marchio di denominazione d’origine protetta del riso della Baraggia biellese e vercellese. “Il marchio Dop” hanno dichiarato i rappresentanti delle associazioni agricole di categoria “rappresenta un riconoscimento importante per decine di aziende che hanno scelto la strada difficile della produzione di qualità e che oggi sono fortemente preoccupate dall’ingresso sul mercato europeo e italiano dei risi asiatici”. La produzione di riso a denominazione di origine protetta interesserà i territori di ventotto comuni a cavaliere tra le province di Biella e di Vercelli; una porzione significativa di quella grande area risicola che si estende per circa 200. 000 ettari tra il Piemonte e la Lombardia e che fa dell’Italia il primo produttore europeo di riso (50% della produzione dell’Unione europea secondo i dati del censimento Istat 2001). Le varietà di riso di Baraggia biellese e vercellese che potranno fregiarsi del marchio Dop sono sette, alcune delle quali già note ai consumatori italiani: Sant’andrea, Loto, Gladio, Carnaroli, Barilla, Baldo e Arborio. La produzione stimata di riso Dop dovrebbe aggirarsi su un milione e 200. 000 tonnellate annue a fronte di una produzione complessiva delle province di Biella e Vercelli che si attesta sui quattro milioni di tonnellate (dati Istat 2001). Il Comitato scientifico della Comunità europea si è espresso sul riso di Baraggia sottolineandone “l’eccezionale specificità della zona di produzione con riferimento alle peculiarità del territorio”. Un territorio dove la coltivazione del riso, praticata fin dal tardo Medioevo, ha lasciato tracce profonde nel paesaggio e nel vissuto delle comunità locali ma che ha sempre sofferto di una certa marginalità dal punto di vista socio-economico. La richiesta del marchio di denominazione di origine protetta è stata promossa da un’associazione di produttori risicoli che si è costituita apposta alla fine degli anni Novanta. Ha partecipato a questo progetto anche il Consorzio di bonifica della Baraggia, l’ente che gestisce il complesso sistema irriguo della piana risicola piemontese. Questa iniziativa di promozione del riso di Baraggia avrà un doppio obiettivo. Il primo è quello di attestare la qualità del prodotto e di farlo diventare riconoscibile dal consumatore. In secondo luogo la presenza del riso Dop innescherà un nuovo processo di sviluppo basato su metodi di coltivazione sostenibili, recupero ambientale, produzione di energia da fonti rinnovabili. L’associazione di produttori e il Consorzio di bonifica della Baraggia hanno infatti allo studio la costruzione di un centro agroalimentare per la lavorazione e la commercializzazione del riso; annesso al centro verrà realizzata una centrale a biomassa per la produzione di energia elettrica attraverso la combustione della lolla e della paglia di riso. Una testimonianza concreta di come, nell’economia globale, un semplice marchio di qualità possa rappresentare la differenza tra sviluppo e declino per un territorio agricolo marginale. . |
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ZOOTECNIA, ASSESSORE CASSINI ALLA PRESENTAZIONE DI UN PROGETTO SPERIMENTALE DI ALLEVAMENTO DI SUINI ALLO STATO SEMIBRADO: "L´ENTROTERRA A LUNGO ABBANDONATO PUO´ ESSERE UNA RISORSA IMPORTANTE" |
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"l´entroterra, che è stato a lungo abbandonato, può essere una risorsa per la nostra regione che deve avere la capacità di saper cogliere le aspettative del territorio. Il progetto per l´allevamento di suini allo stato semibrado, finanziato dalla Comunità Montana Valli Aveto, Graveglia e Sturla, si propone di salvaguardare il territorio senza trascurare gli aspetti economici. E si inquadra poi negli obiettivi della "legge sugli itinerari dei gusti e dei sapori" recentemente approvata, ossia del turismo eno-gastronomico che permetta di rendere appetibile la Liguria e il suo territorio tutto l´anno secondo un sistema definito e diffuso". Lo ha dichiarato l´assessore all´Agricoltura della Regione Liguria, Giancarlo Cassini, presentando questa mattina i primi risultati del progetto sperimentale avviato per l´allevamento di suini allo stato semibrado. "Il piano di sviluppo rurale 2007-2013 - ha aggiunto l´assessore - sta partendo e dal 24 aprile vi saranno i bandi per i progetti integrati e questo per l´allevamento dei suini potrà proseguire con successo visto che per l´anno prossimo è previsto un aumento degli allevatori interessati da 4 a 19 e dei capi, da 15 addirittura a 150". Alla presentazione sono intervenuti anche il presidente della Comunità Montana Valli Aveto, Graveglia e Sturla, Danilo Repetto, i rappresentanti dell´Istituto Alberghiero di Lavagna e dell´Istituto Marsano di S. Colombano Certenoli, di aziende ed allevatori. . . |
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IL MORBO DELLA “LINGUA BLU” DELLE PECORE, VIA AL PIANO DI SORVEGLIANZA SIEROLOGICA ANCHE IN TRENTINO |
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La Giunta provinciale di Trento ha approvato il 20 aprile , su proposta dell’assessore alle politiche per la salute Remo Andreolli, due delibere relative alla lotta a due malattie che colpiscono le popolazioni di ovini e caprini. Si tratta della febbre catarrale degli ovini (Blue tongue) meglio conosciuta come “morbo della lingua blu”, e della artrite-encefalite dei caprini (Cae). Contro la prima è stato concordato un programma di controllo a livello nazionale basato sulla vaccinazione pianificata di tutti i ruminanti allevati. Tale programma è stato declinato per le regioni e province autonome del nord est (Friuli Venezia Giulia, Veneto, Trentino e Alto Adige) sulla base dei dati derivanti dalla sorveglianza sierologica ed entomologica effettuata sul territorio nel periodo 2002-2005. Le informazioni epidemiologiche ottenute hanno permesso di riprogrammare, in linea con le indicazioni del Ministero della Salute, le attività di sorveglianza. In Trentino la situazione è considerata sufficientemente tranquilla per quanto attiene le introduzioni di animali da territori a rischio, con l´eccezione di minimi scambi nazionali in partenza dalla Sardegna e scambi comunitari in partenza dalla Germania. Il Piano di sorveglianza sierologica per il virus della febbra catarrale degli ovini approvato stamane dalla Giunta e la cui attuazione è demandata all’Azienda provinciale per i servizi sanitari, si propone tre obiettivi: realizzare un sistema efficace di sorveglianza in una zona ancora indenne da tale malattia; rilevare e/o escludere la circolazione del virus sul territorio provinciale; individuare periodi stagionali che assicurano la non circolazione del virus per assenza di artropodi vettori. Per quanto riguarda invece la Cae dei caprini, la Provincia si è mossa su sollecitazione degli allevatori locali (in Trentino ci sono circa 50 allevamenti), predisponendo un piano non obbligatorio di controllo di questa patologia, anch’essa originata da un virus, che colpisce le articolazioni e il tessuto nervoso portando con il tempo a morte l’animale. Le direttive impartite all’Azienda sanitaria prevedono che tutti i caprini presenti negli allevamenti che aderiscono volontariamente al piano siano sottoposti due volte all’anno ad un controllo sierologico su prelievi effettuati da veterinari ufficiali. Un allevamento sarà riconosciuto indenne da Cae se per due anni consecutivi siano stati effettuati, a distanza di almeno 6 mesi, due controlli annuali con esito negativo sui tutti i capi presenti e se lo stesso allevamento ha provveduto a vendere od abbattere tutti i capi e a ripopolare lo stesso con altri capi provenienti da un allevamento certificato indenne. In caso di abbattimento, la Provincia riconosce all’allevatore un indennizzo pari a 93 euro a capo, analogamento a quanto prevede l’indennità di abbattimento riconosciuta dallo Stato per i caprini affetti da brucellosi. . |
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PROCESSIONARIA, A MAGGIO IL TRATTAMENTO VIA ELICOTTERO RIGUARDERÀ CIRCA 6MILA ETTARI DI SUPERFICI BOSCATE L´AZIONE NECESSARIA PER COMBATTERE LE INFESTAZIONI DOVUTE ALLE ALTE TEMPERATURE |
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Firenze - Partiranno a inizio maggio e si estenderanno a circa 6mila ettari di foreste in cinque province toscane i trattamenti via elicottero che si sono resi necessari per combattere le infestazioni di insetti defogliatori, come la processionaria della quercia. Le elevate temperature di questi mesi hanno consentito lo sviluppo e la diffusione di questi insetti in grado di provocare danni irreparabili al patrimonio boschivo della Toscana e di mettere a rischio, a causa dell´effetto urticante di alcune di queste larve, la salute di chi frequenta le aree boscate o, semplicemente, di chi vive nelle circostanze di queste. Per questo la Regione, con la collaborazione di Arsia, Arpat e degli Enti territorialmente competenti, ha varato un programma di lotta fitosanitaria che prevede l´utilizzo di prodotti a base di B. Thuringiensis distribuiti con elicottero per intervenire sulle larve di processionaria della quercia, euprottide e limantria. "Si tratta - spiega l´assessore regionale all´agricoltura Susanna Cenni - di azioni che hanno un carattere di straordinarietà giustificato dalla situazione metereologica e che comunque saranno attentamente monitorate dal punto di vista ecologico tenuto conto dell´alto valore ambientale di molte delle aree da trattare". Gli interventi riguarderanno aree boscate localizzate nei territori delle province di Firenze, Prato, Pisa, Siena e Livorno (Isola d´Elba). Il prodotto utilizzato è l´unico autorizzato dal Ministero della Salute per l´impiego in aree forestali; agisce solo sulle larve degli insetti, non ha alcun effetto né sugli animali a sangue caldo né su rettili, anfibi o pesci né sulle api o altri insetti utili. B thuringiensis è attualmente utilizzato, con formulazioni diverse, per il controllo di bruchi, coleotteri e zanzare ed il suo uso è comunemente ammesso nei disciplinari di difesa fitosanitaria delle colture compresi quelli per l´agricoltura biologica. Area di intervento Ente competente: San Donato (Fi) Amm. Ne provinciale di Firenze; Parco di Fontesanta (Fi) Amm. Ne provinciale di Firenze; Montaione - Gambassi (Fi) Amm. Ne provinciale di Firenze; San Gimignano (Si Amm. Ne provinciale di Siena; Poggibonsi (Si) Amm. Ne provinciale di Siena; Seggiano C. M. Amiata Grossetana; Val d´Orcia C. M. Amiata Val d´Orcia; Isola d´Elba C. M. Arcipelago toscano; Barberino del Mugello (Fi) C. M. Del Mugello; Donnini (Fi) C. M. Montagna fiorentina; Cantagallo (Po) C. M. Val di Bisenzio; Vaiano (Po) C. M. Val di Bisenzio; Tatti Berignone - Monterufoli (Pi) C. M. Val di Cecina; Poggio Capraio (Pi) C. M. Val di Cecina. . |
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ISTITUZIONE DELL’AREA VALLE D’AOSTA: SODDISFAZIONE DELL’ASSESSORE ISABELLON |
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Aosta - L’assessore all’Agricoltura e Risorse naturali Giuseppe Isabellon esprime soddisfazione per l’approvazione del disegno di legge relativo all’istituzione dell’Agenzia regionale per le erogazioni in agricoltura della Regione Valle d’Aosta (Area Vda), adottato all’unanimità dal Consiglio regionale nella seduta di mercoledì 18 aprile. “Il passo compiuto ieri – sottolinea l’assessore Isabellon – riveste un’importanza fondamentale per il settore agricolo valdostano, che disporrà di un ulteriore importante punto di riferimento sul territorio. Il fatto che la legge sia stata approvata con voto unanime è la dimostrazione della bontà dell’iniziativa. ” L’area avrà le funzioni di Organismo pagatore, svolte attualmente dall’Agenzia per le erogazioni in agricoltura (Agea), per quanto riguarda l’insieme delle provvidenze relative alle politiche agricole comunitarie e regionali a favore dell’agricoltura valdostana. L’iniziativa, già portata a compimento da altre Regioni italiane e fortemente appoggiata dalle organizzazioni di categoria, consentirà dunque alla Valle d’Aosta di dotarsi di un ente autonomo, presente sul territorio, che sarà in grado di rispondere con migliore efficienza alle esigenze sia degli imprenditori privati che delle associazioni. Il nuovo organismo gestirà annualmente, solo in ambito comunitario (Politica agricola comune-Pac e Piano di sviluppo rurale-Psr), oltre 22 milioni di euro per circa 3. 400 beneficiari. L’iter burocratico prevede ora l’approvazione delle deliberazioni attuative da parte della Giunta regionale, l’autorizzazione da parte del Ministero delle Politiche agricole, alimentari e forestali e l’ottenimento della Certificazione Europea. L’area diventerà pienamente operativa, con ogni probabilità, entro la fine dell’anno. . |
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ORTINPARCO 2007: GIORNATA DEDICATA ALLA DIDATTICA 750 ALUNNI DELLE MATERNE ED ELEMENTARI VISITANO IL PARCO |
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Trento - Ieri e oggi 24 aprile i cancelli del Parco delle Terme di Levico e di Ortinparco si aprono alle scuole e in particolare alle scuole dell’infanzia e primarie. Oltre dieci istituti, di tutto il Trentino, partecipano ai laboratori e alle visite guidate organizzate da Ortinparco: un’occasione per 750 ragazzi di verificare sul campo la passione per l’orto e la cultura dello spazio verde. Accampagnati da esperti e volontari gli alunni trentini hanno la possibilità di vedere e toccare con mano le tecniche per realizzare un orto oppure un serra in casa. Le iniziative dedicate ai ragazzi continueranno nella giornata di domani: l’esperimento di attività didattica, implementato quest’ano, ha registrato un successo che ha costretto gli organizzatori di Ortinparco a chiudere le iscrizioni con largo anticipo. Ancora nella giornata di oggi, alcune scuole trentine avevano chiesto di portare i ragazzi per una giornata al Parco delle Terme: “Purtroppo – spiegano gli organizzatori – abbiamo dovuto chiudere le iscrizioni al 10 aprile per ragioni di gestione dei ragazzi. E’ chiaro che in futuro cercheremo di approfondire il rapporto con le scuole così da garantire un maggiore accesso all’iniziativa”. In mattinata, Ortinparco ha ospitato il seminario nazionale “Paesaggio ed educazione ambientale” dove sono state presentate le diverse metodologie ed esperienze di azione educativa e formativa legate al paesaggio. Organizzato dall’Appa (Agenzia provinciale per la protezione dell’ambiente), dalla Provincia autonoma di Trento e dalla Rete trentina di educazione ambientale per lo sviluppo sostenibile, il simposio ha richiamato esperti da tutta Italia. “Orto che passione”, “Il bambino contadino”, “La Terra respira” e “Alla scoperta degli ortaggi”, “Minestroni d’indovinelli” e il “Giro dell’acqua” e il “Cuore del tronco” sono i titoli dei laboratori e delle occasioni di incontro organizzate da Ortinparco per le scuole trentine. Ben 750 alunni delle scuole dell’infanzia e primarie della Provincia hanno raggiunto oggi il Parco delle Terme di Levico per trascorrere una giornata all’aria aperta per riscoprire i segreti dell’orto e il fascino delle cultura degli spazi aperti. Nel dettaglio, il programma propone originali laboratori didattico-creativi per bambini, che prevedono momenti di esplorazione con l’intento di stimolare la conoscenza dell’ambiente naturale che li circonda. Oggi e domani sono programmate due giornate didattiche dedicate alle scuole sulle tematiche dell´orto ad appannaggio dei ragazzi: gli scolari saranno accompagnati alla scoperta di tutti i segreti dell’orto. Seguiti da esperti educatori ambientali, i bambini potranno partecipare al “Minestrone d’indovinelli”, simpatico gioco sviluppato lungo i vialetti del parco con protagonisti gli ortaggi e le loro proprietà nutrizionali. Gli alunni avranno l’opportunità di realizzare un vero e proprio orto seguendo il laboratorio “L’orto che passione”, prepareranno il terreno alla semina imparando ad utilizzare gli attrezzi del contadino ed indovinando su quale tipo di terreno i diversi ortaggi crescono più rigogliosi. Scopriranno quali sono le verdure amiche e quali litigano tra loro, infine annaffieranno con attenzione. Inoltre si potranno divertire creando un bestiario tutto vegetale partecipando a “Carote ruggenti e altri animali vegetali” e creeranno un mosaico di sapori con le granaglie. Non mancheranno i momenti di allegria in compagnia del Professor Insalatoni, esperto di orti e conoscitore di ortaggi di livello mondiale. In questa prima giornata i ragazzi hanno risposto in maniera entusiastica all’iniziativa, dimostrando come – anche in un’era digitale – la natura conservi il fascino e il gusto dell’educazione in grado di coinvolgere senza difficoltà le nuove generazioni. E questo è un altro successo di Ortinparco. E a proposito di educazione ambientale c’è da segnalare il seminario nazionale organizzato oggi all’Imperial Grand Hotel Terme dal titolo “Paesaggio ed educazione ambientale”. Il convegno si propone di mettere in relazione la teorica legata alle buone pratiche ambientali con la concreta azione educativa e formativa dell’educazione al paesaggio. Attraverso i relatori – tra questi si segnalano Benedetta Castiglioni dell’Università di Padova, Elisabetta Falchetti del Museo di zoologia di Roma, lo scrittore e antropologo Duccio Canestrini, Paolo Cagnoli e Irene Montanari dell’Arpa Emilia Romagna, oltre ai tecnici dell’Appa di Trento – il seminario ha promosso un’autentica occasione di confronto fra le diverse esperienze e riflessioni provenienti dal mondo della scuola, dei musei e dei privati cittadini. “La giornata – come spiegano Fabio Berlanda direttore dell’Appa e Paolo Fedel dirigente del settore informazione e qualità per l’ambiente dell’Appa – era rivolta a docenti, formatori, educatori ed operatori della Rete trentina di educazione ambientale, oltre a amministratori e gruppo di azione. Crediamo di aver offerto spunti interessanti per un’azione ancora più concreta”. Come ha spiegato Elisabetta Falchetti, “il termine stesso di paesaggio ha subito ne corso della storia varie interpretazioni individuali e sociali, rivelando esigenze e visioni diversi che hanno finito per condizionare il rapporto tra uomo e ambiente”. L’esplorazione multimediale proposta da Canestrini - attraverso i suoni e le immagini – è stato un viaggio dentro vari contesti, dai nuovi stili di vita ed architettonici alle collocazioni identitarie e i diversi atteggiamenti di resistenza alle “brutture”, per approdare al concetto dinamico di “fluidentità”, ovvero ad un’identità che, attraverso il paesaggio, fluisce e non si solidifica e in continua ridefinizione. L’educazione al paesaggio – è questo lo spunto offerto da Cagnoli e Montanari – ha una valenza forte nella formazione dei cittadini consapevoli del valore intrinseco degli spazi naturali e delle popolazione faunistiche e floristiche presenti in natura. Ed è proprio grazie alle “reti ecologiche” che è possibile mantenere l’interconnessione tra i diversi habitat. Il paesaggio come risorsa dello sviluppo locale nelle politiche di territorio è invece il tema trattata da Furio Sembianti del Servizio urbanistica e tutela del paesaggio della Provincia autonoma di Trento: “La conoscenza e il rispetto del paesaggio possono essere considerate come supporti utili della sostenibilità sociale perché implicano la condivisione di un ampio ventaglio di opzioni e valori. Sostenere le capacità comunicative del paesaggio richiede politiche culturali specifiche e prolungate nel tempo perché è un obiettivo complesso quello di far conoscere alla popolazione il significato e la portata culturale delle trasformazioni territoriali ed i loro effetti paesaggistici”. L’evento si inserisce in un ampio e articolato percorso formativo rivolto al sistema delle agenzie ambientali, promosso dall’Appa che ha come obiettivo lo sviluppo delle competenze in educazione ambientale e in particolare di educazione alla sostenibilità, una delle sfide che si annunciano cruciali per il futuro. . |
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IL SISTEMA DI CONTROLLI IN VENETO SULLA MOLLUSCHICOLTURA |
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Taglio di Po (Rovigo) - Il 70% della produzione nazionale della vongola verace (Tapes philippinarum) destinata al consumo umano proviene dalle Lagune di Venezia e di Rovigo. Nel suo complesso la molluschicoltura nel Veneto detiene quindi un’importanza sanitaria, economica e sociale di grande rilievo. Lo ha evidenziato l’assessore regionale alla pesca Isi Coppola in occasione del convegno “Metodiche diagnostiche innovative per una migliore garanzia sanitaria dei molluschi bivalvi” che si è svolto oggi nella sede del Museo regionale della bonifica a Taglio di Po (Rovigo) per iniziativa dell’Istituto Zooprofilattico Sperimentale delle Venezie. L’assessore veneto ha ricordato il Regolamento comunitario n. 178/2002 sulla legislazione e la sicurezza alimentare, e i successivi Regolamenti applicativi, conosciuti comunemente come “Pacchetto igiene”. Questo insieme di regole definisce anche quali sono i ruoli spettanti alle Autorità sanitarie (Ministero, Regione, Aziende Ulss, Laboratori Ufficiali) e agli operatori del settore alimentare, che hanno la responsabilità, in via principale, della sicurezza degli alimenti. Nel “Pacchetto igiene” trovano disciplina anche i molluschi bivalvi vivi, dalla produzione fino alla commercializzazione. L’assessore ha fatto rilevare che, anticipando in parte i principi fissati dai regolamenti comunitari, la Regione del Veneto ha promosso la messa a punto di un piano di controllo e di tracciabilità dei molluschi bivalvi, avvalendosi del supporto tecnico scientifico del Centro regionale di Epidemiologia Veterinaria. I controlli e le analisi vengono svolti dai Servizi Veterinari delle Ulss e dai Laboratori Ufficiali Alimenti e Sanità Animale dell’Istituto Zooprofilattico Sperimentale delle Venezie. La sperimentazione, a fianco di quelle ufficiali, di nuove metodiche diagnostiche di laboratorio più rapide ed efficaci mediante tecniche di biologia molecolare – ha detto l’assessore - rappresenta un valore aggiunto alle già elevate capacità dei laboratori ufficiali. L’assessore ha concluso sottolineando il processo di responsabilizzazione, avviato in tutta la filiera per offrire un prodotto garantito sotto tutti i punti di vista, come frutto della ormai diffusa consapevolezza che istituzioni, produttori e consumatori non possono che stare dalla stessa parte della barricata e non su fronti contrapposti. . |
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GRAN TOUR DELLA QUALITÀ ALIMENTARE 2007 WWW.CONSORZIOFIA.IT/GRANTOUR I NEGOZI DI QUALITÀ, “TUTOR” DEI PRODOTTI AGROALIMENTARI DI QUALITÀ
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Una promozione che coinvolgerà, dal 14 al 27 maggio 2007, 100 negozi ed enoteche di Milano e 500 tra vini e prodotti italiani. 3,3 milioni di Euro il fatturato previsto. Tra il 38% e il 42% il riordino atteso. Il Terzo appuntamento del Gran Tour della Qualità Alimentare, si terrà a Milano dal 24 al 27 di maggio 2007. Dal 14 al 27 di maggio, in 100 negozi ed enoteche di Milano, associate ad Assofood, Associazione Esercenti il Commercio Alimentare Tradizionale al Dettaglio, aderente all’Unione del Commercio e del Turismo di Milano, Confcommercio, avrà luogo la promozione e vendita “La Cultura della Qualità Alimentare”. Manifestazione che potremmo definire di “orgoglio professionale” come affermano Iliano Maldini, presidente Assofood, e Claudio Saluzzo, Segretario Generale. In continuità con le edizioni precedenti del Gran Tour, il tema centrale dell’iniziativa Assofood, sarà la qualità e l’attenzione che gli associati a questa dedicano. E’ noto che l’immagine di un punto di vendita, è legata all’offerta ed alla professionalità di chi vi lavora. I negozi e le enoteche impegnate nella promozione si pongono attivamente in rapporto con la qualità e la propria clientela, in un vero e proprio percorso informativo-formativo, un “tour ideale” che ha al centro la cura del cliente e la soddisfazione dei suoi bisogni, attraverso la proposta, la scoperta e conoscenza dei prodotti italiani, legati ad un territorio, ad un disciplinare di produzione e ad una storia. Secondo Giuseppe Zoppi, storico salsamentare di Milano, il commercio specializzato può svolgere una funzione strategica nella diffusione delle piccole e medie produzioni di qualità italiane, proponendo al consumatore una ricerca e selezione di prodotti che difficilmente potrebbero giocare un ruolo significativo nel mass market. I vini stanno vivendo un momento positivo, ed il consumatore oggi è, a volte, più informato del commerciante stesso, secondo Alessandro Iemmallo, presidente Uevla Gli Specialisti del Vino , con questa iniziativa e con la loro professionalità, le enoteche sono in grado di garantire un panorama ed un’offerta che, in moltissimi casi, coniuga qualità, prezzo e novità. “Non solo pane”, potrebbe essere lo slogan di Alfonso Giordano, Consigliere Assofood e presidente del settore rivendite del pane che aderiscono alla promozione “La Cultura della Qualità Alimentare”. Con le nuove normative, i nostri punti di vendita sono in grado di garantire al consumatore, un assortimento e servizio completo. Per Livio Lorenza, presidente G. A. M. (Gruppo Alimentaristi Milanesi), e Guido Scotti, vice presidente, la centrale di acquisti e piattaforma logistica che gestisce la promozione, gli associati che aderiscono all’iniziativa, in funzione della categoria di appartenenza, sottoscriveranno di assumersi particolari impegni di trattamento, presentazione e promozione del prodotto. L’impegno riguarderà anche i prezzi di vendita al pubblico degli oltre 500 prodotti in promozione. A proposito di questo, va rimarcato che, in coerenza con la strategia dell’iniziativa, saranno prezzi interessanti, al fine di stimolare la prova del prodotto, senza snaturarne il posizionamento. Infine, per Oddone Sangiorgi, presidente del Consorzio Fia ed organizzatore del Gran Tour della Qualità Alimentare 2007, “molto spesso, per varie ragioni commerciali, logistiche, informatiche, dimensionali, la distribuzione, che ha tutto standardizzato, non inserisce nei propri punti di vendita prodotti di nicchia, che non sono in grado di soddisfare quei requisiti di carattere puramente gestionale, per essere presenti sui banchi o sugli scaffali della distribuzione, in particolare della Gdo (Grande Distribuzione – Distribuzione Organizzata). In questo modo, molti prodotti tipici, locali, tradizionali, di qualità indiscussa, se non eccellente, non arrivano al consumatore, che perde il piacere di gustare e apprezzare la qualità e caratteristiche non conosciute, di prodotti non pienamente valorizzati. D’altro canto, la distribuzione perde tante occasioni per rinnovarsi ed allargarsi nella propria offerta. . |
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FUJI MARLENE, A MARZO VOLANO LE VENDITE IL MESE DI PROMOZIONI DELLA PIÙ DOLCE TRA LE MELE MARLENE HA FRUTTATO AL CONSORZIO VOG UN CONSISTENTE AUMENTO DELLE VENDITE
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I numeri promuovono Fuji Marlene: a marzo le vendite della mela più dolce tra quelle coltivate dal Vog - il consorzio della mela Marlene - sono aumentate del 41,5% rispetto al marzo 2006. Merito dei trenta giorni di attività promozionali realizzate il mese scorso dal Consorzio che, insieme alla bontà e al gusto di questa dolce mela, hanno conquistato i consumatori. A Fuji Marlene, una delle 11 varietà Mela Alto Adige Igp coltivate dai 5. 600 soci del Vog, sono stati dedicati tre concorsi - riservati rispettivamente a consumatori, dettaglianti e grossisti - e un nuovo spot da dieci secondi che, con sessanta milioni di contatti raggiunti, è stato uno dei più visti nel mese appena concluso. Ottimi risultati anche per l’operazione promozionale nei mercati all’ingrosso del centro-sud: in 21 ortomercati 80 promoter e 68 grossisti partner hanno fatto conoscere a 874 fruttivendoli i pregi e le caratteristiche di questa dolcissima mela. “Siamo molto soddisfatti dei risultati raggiunti dal marzo della Fuji Marlene” ha commentato Gerhard Dichgans, Direttore del Consorzio Vog. “La scelta di pianificare un mese di attività promozionali a sostegno di questa mela particolarmente amata dai consumatori per la sua dolcezza si è rivelata corretta: nei magazzini ora rimangono solo 12. 573 tonnellate di Fuji, con una diminuzione delle giacenze del 19,4% rispetto allo scorso anno”. In futuro il Consorzio, leader europeo nella coltivazione di mele Fuji con 36. 000 tonnellate raccolte nel 2006, scommetterà ulteriormente su questo segmento di mercato. Forte dei risultati raggiunti quest’anno replicherà l’esperienza appena conclusa, per far sì che marzo sia sempre più ricordato come il mese della Fuji Marlene. . . |
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A TUTTOFOOD RIFLETTORI PUNTATI SUL LATTE DI CAPRA: INNOVAZIONI PRODUTTIVE E ASPETTI NUTRIZIONALI
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La mostra dell’alimentare di Fiera Milano, in programma dal 5 all’8 maggio, ospiterà il giorno 6 il convegno promosso da Amalattea “Aspettative di sviluppo economico del comparto caprino in Italia: rilancio della produzione primaria e apertura al mercato dei prodotti salutistici innovativi” . Quando si parla di settore caprino, la dimensione salutistica assume un ruolo fondamentale che influenza tutta la filiera produttiva. La crescente popolarità del latte di capra e dei suoi derivati è dovuta infatti, oltre che all’elevato valore gustativo, all’immagine di prodotto sano e genuino. Proprietà quali la minore presenza di grassi rispetto al latte vaccino e la migliore digeribilità orientano in modo determinante il consumo di latte di capra, tanto da far registrare un consistente aumento della produzione e da condizionare le scelte degli imprenditori nella proposta del paniere di prodotti da presentare al mercato. La promozione di uno stile alimentare corretto che apra le porte ai nuovi gusti e valorizzi le proprietà dei prodotti caprini sarà il giorno 6 maggio al centro del convegno “Aspettative di sviluppo economico del comparto caprino in Italia: rilancio della produzione primaria e apertura al mercato dei prodotti salutistici innovativi”. Il convegno, promosso e organizzato da Amalattea, avrà luogo nell’ambito di Tuttofood, la mostra professionale di Fiera Milano dedicata al mondo dell’alimentare, in programma nel quartiere espositivo di Rho dal 5 all’8 maggio, e si inserisce a pieno titolo nel ricco programma di incontri informativi della mostra, dedicati alla promozione della cultura del settore alimentare e alla valorizzazione della produzione nazionale di qualità. Il giornalista Rai Sandro Vannucci aprirà il convegno presentando un interessante filmato sullo stato di salute del settore caprino italiano che farà da introduzione agli argomenti della giornata. Lo sviluppo di metodologie innovative nella produzione agro-zootecnica con legami alla tradizione saranno oggetto dell’intervento di Camillo Gardini, Presidente di Cdo Alimentare (associazione verticale di Compagnia delle Opere, composta da persone e imprese che operano nell’intera filiera agro-alimentare). Una panoramica sui possibili impieghi del latte di capra in dietoterapia pediatrica sarà illustrata dal Prof. Giovanni Caldarone, Presidente Ass. Dietetica e nutrizione clinica Sezione Lazio. Proprio per valorizzare in etichetta e in pubblicità le proprietà nutrizionali di prodotti caprini, l’On. Avv. Marcello Vernola, Membro della Commissione Europea sulla salute e il benessere dei cittadini, ci aiuterà nella lettura e comprensione del Regolamento Ce 1924 sui claim nutrizionali. Ad un approfondimento sull’incidenza del comparto lattiero caseario caprino nell’economia italiana sarà dedicato l’intervento di Maurizio Sperati, Presidente di Amalattea, che affronterà le problematiche legate alla commercializzazione del latte di capra e dei suoi derivati. A chiusura dei lavori, Edoardo Raspelli, giornalista e conduttore della trasmissione di rete 4 Melaverde, racconterà la sua personale esperienza con il latte di capra. Sui temi esposti si aprirà poi uno stimolante dibattito con la raccolta di domande da parte del pubblico da rivolgere ai relatori. Si discuterà di globalizzazione del gusto e massificazione dei comportamenti dei consumatori (caratteristiche proprie del mercato attuale), delle nuove frontiere in tema di rilancio di realtà agricole dimenticate. Si parlerà, a tal proposito, delle nuove politiche di riconversione di zone agricole della Sardegna e del Lazio trasformate da marginali a produttive, o ancora dell’importanza della fondazione di un polo caprino italiano che coinvolga allevatori, imprenditori e istituzioni. Al termine del convegno seguirà una degustazione di prodotti a base di latte di capra ed altre specialità della Sardegna e del Lazio. . |
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“FIOR DI CACIO” VALLO DI NERA – UMBRIA IL FORMAGGIO COME UNA VOLTA, CON IL PROFUMO E IL GUSTO DELLA TRADIZIONE CASEARIA UMBRA, LUNGO I SENTIERI DELLA TRANSUMANZA E PER LE VIE DEL BORGO, PER GUSTARNE GLI AROMI E I SAPORI
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Tutto questo e molto di più è Fior Di Cacio, “fiore all´occhiello” delle iniziative enogastronomiche dell’Umbria. Organizzata dal Comune di Vallo di Nera con il sostegno della Regione Umbria, la manifestazione si svolgerà a Vallo di Nera (Pg) il 9 e 10 giugno. Nel centro storico di Vallo di Nera verrà disegnato un “goloso” percorso a tappe tra gli scorci più caratteristici del paese, denominato La Formaggissima, con punti di degustazione dove il pubblico potrà assaggiare gratuitamente i prodotti e al contempo visitare il borgo. I produttori locali daranno poi colore alle “vie del cacio” con una mostra mercato ricca e golosa dove poter acquistare i migliori formaggi tipici umbri. Molti i momenti di educational alimentari alla scoperta dei segreti della produzione di uno dei prodotti più invitanti della gastronomia umbra in abbinamento con vini e tipicità locali. Spazio anche ai più “golosi” del latte, i bambini, che si potranno divertire con spettacoli di burattini e favole, ma che soprattutto verranno coinvolti in modo curioso nei panni di “piccoli contadini” con lavorazione della ricotta secondo le antiche tecniche dei fattori. Il formaggio nella tradizione umbra per “gusto” e anche per “gioco”. Divertimento in particolare con la disfida del ruzzolone, gioco lungo la strada provinciale tradizionale con le “ruzziche” stagionate. Il singolare torneo si svolgerà fuori le mura del paese, nel rispetto rigoroso delle tradizioni, disputato con le forme di formaggio stagionato di 2 – 3 – 4 – 5 kg e addirittura verranno riservati dei lanci ai bambini con forme più piccole! Per scoprire bellezze e bontà di tutto il territorio, inoltre, verranno organizzati veri e proprio tour “lungo le vie del formaggio”. Grazie all’iniziativa Caseifici Aperti il pubblico potrà visitare i caseifici della Valnerina, in modo da conoscere i sistemi di produzione di questi eccellenti prodotti e al contempo far ammirare le bellezze storico-culturali della zona. Con Sentieri della Transumanza il pubblico verrà accompagnato in un viaggio gastronomico nel tempo per conoscere l’intera filiera del formaggio che va dal pascolo accanto alle pecore e ai cani pastori, alla lavorazione del formaggio a partire dal latte, alla produzione delle forme gustose del cacio, fino alla degustazione con gli abbinamenti più appetitosi! Durante la manifestazione, che nasce con l’obiettivo di valorizzare i formaggi umbri e il territorio attraverso azioni integrate di promozione e sensibilizzazione dei produttori, si svolgeranno anche importanti momenti riservati al settore sul tema dello sviluppo della produzione latteario-casearia in Umbria. Www. Fiordicacio. Com . |
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L’UNIONE BIO FA LA FORZA: A TERRA FUTURA ECOR E NATURASÌ INSIEME PER LA PRIMA VOLTA INSIEME. DOPO L’IMPORTANTE “MATRIMONIO AZIONARIO” DEL LUGLIO 2006, |
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Terra Futura offre a Naturasì ed Ecor l’opportunità di presentarsi al pubblico in uno spazio condiviso. Le due società infatti parteciperanno alla quarta edizione della Mostra convegno internazionale delle buone pratiche di sostenibilità ambientale, economica e sociale, presso la Fortezza Da Basso a Firenze da venerdì 18 a domenica 20 maggio, con un unico stand. Un modo con cui renderanno visibile quella che è ormai una realtà consolidata: la stretta collaborazione tra la catena veronese di supermercati di prodotti biologici e la principale azienda di distribuzione specializzata, unite per rafforzare e professionalizzare il settore. Con i circa 800 negozi serviti da Ecor (di cui 260 appartenenti al progetto associativo B’io) e il recente traguardo dei 50 supermercati tagliato da Naturasì, le due aziende rappresenteranno a Terra Futura la più importante rete di distribuzione di prodotti biologici e biodinamici in Italia. Una vera e propria forza del dettaglio specializzato – 70 milioni di euro il fatturato 2006 per Ecor e 60 milioni per la rete Naturasì - in grado di affrontare le sfide che attendono il settore nei prossimi anni, con un lavoro mirato sulla qualità dei prodotti e sulla formazione del personale. Alla mostra convegno di Firenze i visitatori avranno modo di conoscere anche l’impegno di entrambe le aziende sul fronte della tutela ambientale, dell’indipendenza alimentare e dell’agricoltura biologica e biodinamica, oltre ai progetti a favore della pedagogia steineriana sostenuti da Ecor. Attività dai risvolti etici, descritte nel materiale informativo che sarà distribuito al pubblico, insieme ai periodici Valore Alimentare (il trimestrale gratuito dei negozi B’io) ed Informarsì (il customer magazine di Naturasì). . |
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MANTOVA: 12 GIUGNO “NOTTE DELLE EMOZIONI”TUTTI A CENA SUL PONTE DI SAN GIORGIO
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Una lunga tavolata di 800 metri e oltre 1700 posti a sedere Tutti sul ponte. A Mantova si cena insieme sul Ponte di San Giorgio (entrata storica che univa la città all’antico Borgo di San Giorgio), per una “Notte di Emozioni”. L’appuntamento con i prodotti d’eccellenza del territorio, promosso dall’Associazione “il Cenacolo di Virgilio” in collaborazione con il Comune di Mantova, è per martedì 12 giugno, alle ore 20. Una lunga tavolata di 800 metri (1720 posti a sedere, 40 cuochi, 120 camerieri, 40 sommelier, 16 hostess, questi i numeri) in una delle più suggestive ambientazioni che Mantova offre: il ponte è, infatti, sospeso tra i due laghi (Lago di Mezzo e Inferiore), privo di alberi o piloni ai lati, e questo permette, avanzando verso la città, di ammirare un bellissimo profilo che sembra emergere magicamente dall’acqua. A cucinare direttamente sul posto (in attrezzati gazebo) saranno venti tra i migliori ristoratori mantovani (a seguire elenco). Il menù è rigorosamente locale. Antipasto di “Salame Mantovano”. Come primo, un piatto di” Tortelli di Zucca” preparati a mano secondo la migliore tradizione (con l’aggiunta di amaretti, mostarda mantovana, noce moscata). A seguire “Luccio in salsa con polenta”; un tagliere di “Grana Padano e Parmigiano Reggiano” con mostarda mantovana e per chiudere in bellezza dolci tipici mantovani come “la sbrisolona e l’elvezia”. Il tutto accompagnato da fantasie di pane e ottimi vini doc del territorio. Non mancherà un’elegante apparecchiatura a fare da coreografia: tovaglie in fiandra, alzate e candelabri in argento. Le musiche di Radio Pico “accompagneranno” il susseguirsi dei piatti. Previsti anche degli spazi relax con divanetti e tavolini per concedersi una “pausa conversazione” tra una portata e l’altra. E alla fine della serata un affascinante spettacolo piromusicale sull’acqua. Per prenotazioni: Comune di Mantova – Promozione Attività Produttive e Turistiche Tel. 0376/286520-521 www. Comune. Mantova. It mail: turismo@domino. Comune. Mantova. It . . |
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SONO DELLO SPOLETINO, DEL PERUGINO E DELLA VALLE UMBRA I MIGLIORI OLI EXTRAVERGINE BIO PREMIATI ALLA VII° EDIZIONE DI UMBRIA BIOL |
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Sono stati consegnati nel pomeriggio del 21 aprile a Giano, i premi per i migliori oli biologici dell’Umbria previsti dalla Vii edizione di Umbria Biol, il “Premio regionale per il miglior olio extravergine bio”, organizzato da Aiab (Associazione Italiana Agricoltura biologica) con il Comune di Giano dell’Umbria e A. Pr. Ol. (Associazione Provinciale Olivicoltori di Perugia) Ad aprire il programma delle iniziative è stato, a partire dalle 16 presso la Sala Fra Giordano a Giano dell’Umbria, un seminario sull’ “Etichettatura dell’olio”. Un momento di approfondimento con la competenza e l’esperienza di Antonio Morabito, ispettore Repressione e Frodi, che ha studiato le 25 etichette in concorso, ne ha indicato pregi e difetti e ha consigliato ai produttori come fare ad evitare gli errori che costano caro dal punto di vista dei controlli. A seguire, intorno alle 18, si è svolta la premiazione ufficiale di questa Vii edizione di Umbria Biol, introdotta da Giulio Scatolini, capo Panel Dop umbro. Quest’anno – ha spiegato Scatolini – è stato difficile determinare quali fossero i migliori oli da agricoltura biologica del territorio. La valutazione si è sviluppata attraverso 5 fasi selettive che alla fine hanno lasciato in gara solo 5 esemplari di “extravergine” sui 25 presentati in concorso. Per rendere la valutazione il più possibile oggettiva – continua Scatolini - in questa fase si è, peraltro, deciso di privare gli oli concorrenti di etichette e di qualsiasi altro indizio di riconoscimento. Le categorie in concorso sono due e riguardano gli oli di produzione aziendale e gli oli, anche in miscela, dei confezionatori. Ogni azienda ha presentato un massimo di due oli diversi per categoria che sono stati analizzati in laboratorio e assaggiati. Quattro gli esemplari prelevati: uno per l’azienda produttrice, uno utilizzato per l’esame organolettico da parte del Panel regionale e i restanti due sono serviti per l’esame chimico-fisico e la conferma dell’assenza di residui da fitofarmaci. Per Umbria - Biol, il premio che valorizza il miglior olio extravergine d’oliva biologico della categoria dei produttori, il primo posto è andato all’azienda agricola “Marfuga” (Campello sul Clitunno), il secondo a “Mauro Colonna” (Gualdo Cattaneo) e il terzo, in ex aequo, alle aziende “Cianca Anna” (Perugia) e “Bacci Noemio” (Gualdo Cattaneo). Quest’ultima si è anche aggiudicata il premio Umbria - Biolblend, per la miglior miscela. Il premio Umbria – Biolpack, per la migliore confezione, è stato conferito, invece, all’azienda di Costanza Ferroni (Perugia). L’“olio stampato”, il premio conferito da una giuria di giornalisti delle testate regionali, è stato assegnato all’azienda Cianca Anna (già premiata per la categoria Umbria - Biol), mentre il premio “Giuria popolare”, risultato della valutazione dei cittadini, è stato consegnato all’azienda “Franco Betti” (Assisi). I premi sono stati consegnati da Paolo Morbidoni sindaco di Giano dell’Umbria, Giulio Scatolini Capo Panel del Dop umbro, Vincenzo Vizioli Presidente Federale Aiab e Adolfo Orsini Amministratore unico Arusia. A partire dalle 19. 30 la serata è continuata in P. Zza del Municipio con un succulento “break” di prodotti biologici locali: dai ceci, ai formaggi, alle verdure, fino alle immancabili bruschette condite con gli oli che hanno partecipato al concorso, per aspettare l’appuntamento conclusivo di questa edizione di Umbria Biol, a partire dalle 21,30 presso la Sala Consiliare di Giano, con la presentazione del Libro “E la passion de Cristo”, I Canti della Passione di Cristo nei territori dei Comuni dell’Umbria a cura di Luigi Gambacurta, Il tutto è stato accompagnato dall’esecuzione dal vivo dei Canti della Passione a cura del gruppo “Surd Ensemble”, con Sabrina Gambacurta, voce e timpano; Tiziano Fischi, fisarmonica; Alfonso Aindiorio, voce e cembali; Giovanni Milone, voce e chitarra: eseguiranno i canti devozionali della gente di campagna nei vari comuni della regione. Ancora una volta Umbria Biol si conferma la manifestazione che premia le aziende dell’Umbria che seguono i metodi e le tecniche dell’agricoltura biologica e che offrono al consumatore un prodotto sano e genuino per la salute e gradevole per il palato. I prodotti delle aziende premiate saranno presenti al Concorso nazionale per il miglior olio extravergine di oliva da agricoltura biologica – Biol Città di Andria, iniziato il 20 aprile e che si concluderà lunedì 23 aprile 2007. |
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ALIMENTI SURGELATI: IL MERCATO VALE 2,7 MD DI EURO A PREZZI DI FABBRICA E CRESCE DELL’1,8% |
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La produzione nel 2006 raggiunge 890. 000 tonnellate e registra un incremento del 2%. Gli acquisti dall’estero ammontano a 223. 000 tonnellate e si compongono in prevalenza di prodotti ittici e patate. Le vendite all’estero valgono 400 Mn di euro, registrano un’impennata del 13% Crescono tra i segmenti soprattutto i prodotti a base di patate (+6,5% a volume). Una positiva performance la registrano anche pasticceria (+3,5%) e altri prodotti quali pasta a sfoglia, pane surgelato, frutta ecc. (+3,9%). I piatti pronti sia a base pasta che a base vegetale (passati, minestre e zuppe di verdure) che i secondi crescono dell’1,6% nel complesso. Tale incremento è tuttavia il risultato di evoluzioni contrapposte che vedono una notevole crescita per i prodotti a base vegetale (+12-13%) ed una flessione dei primi a base pasta. Gli ortaggi al naturale tengono sostanzialmente mentre per gli ittici si rileva una crescita (+1,5% a volume). Molte aziende stano riconfigurano le proprie strategie nel settore ed i propri asset sia a livello produttivo che commerciale e manageriale. A breve termine si attende una crescita lieve del mercato, le promozioni, analogamente al 2006 saranno al centro delle politiche aziendali. Dati Di Sintesi, 2006
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Numero di imprese |
350 |
Numero di addetti |
7. 000 |
Numero di addetti per impresa |
20,0 |
Valore della produzione, a prezzi di fabbrica (Mn. Euro) |
2. 422,1 |
Variazione media annua della produzione 2006/2002 (%): |
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· in quantità |
3,2 |
· in valore |
3,1 |
Fatturato per addetto (‘000 euro) |
346,0 |
Valore aggiunto (Mn. Euro) |
617,6 |
Valore aggiunto per addetto (‘000 euro) |
88,2 |
Quota della produzione prime 4 imprese(a) (%) |
28,1 |
Quota della produzione prime 8 imprese(a) (%) |
40,0 |
Vendite estere/produzione(b) (%) |
13,4 |
Acquisti dall’estero/consumo(b) (%) |
22,5 |
Valore del mercato, a prezzi di fabbrica (Mn. Euro) |
2712,6 |
Variazione media annua del mercato 2006/2002(a)(%) |
2,9 |
Quota di mercato prime 4 imprese(a) (%) |
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· retail |
53,8 |
· catering |
18,4 |
Previsioni di sviluppo del mercato: |
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· 2007/2006(b) (%) |
1,5 |
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| Fonte: Databank . |
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FIRENZE: CORSO PER ASSAGGIATORI D’OLIO
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Anche quest’anno il Laboratorio Chimico Merceologico della Camera di Commercio di Firenze organizza un Corso per assaggiatori d’olio. Le lezioni si tengono presso la sede di via Orcagna, 70 – Firenze, dal 16 maggio al 29 giugno (dalle 17,30 alle 19,30). La quota di partecipazione è di 350 euro + Iva 20 %. Gli interessati devono dare adesione (fax 055 671332 – email lab. Chimico@fi. Camcom. It) entro martedì 24 aprile. I posti a disposizione sono 25 e le iscrizioni vengono accettate in base all’ordine di arrivo. Entro lunedì 7 maggio deve essere effettuato il pagamento della quota di iscrizione al corso, scegliendo tra: contanti o bancomat presso il Laboratorio (orario 8,30 – 13/14 – 15,30 dal lunedì al venerdì); bonifico bancario su Cassa Risparmio Firenze – Sede – Abi 6160 Cab 02800 Cin T c/c 97325/00 intestato a Laboratorio Chimico Merceologico – az. Spec. Cdc di Firenze – Indicare come causale : iscrizione corso olio 2007 e inviare copia via fax; versamento su c/c postale n. 12473500 - Laboratorio Chimico Merceologico – az. Spec. Cdc di Firenze. Indicare come causale: iscrizione corso olio 2007 e inviare copia via fax. Il corso è selettivo e quindi, al suo termine, viene rilasciato un attestato di idoneità soltanto a coloro che avranno superato le prove di esame. Negli altri casi sarà rilasciato un attestato di partecipazione. Per chi supera due giorni di assenza al corso non è previsto l’attestato di idoneità. Per ulteriori informazioni: Marzia Migliorini - lab. Chimico@fi. Camcom. It . |
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BRISÙ LA “BRISAOLA” AFFUMICATA NATA NEL CUORE DELLE ALPI
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Per parlarvi di Brisù potremmo dire “bresaola”, ma dalle parti di Livigno tutti quanti dicono “brisaola”. E per tutti coloro che amano questo cibo, Brisù è la brisaola più buona che ci sia! C’era una volta… Una leggenda del luogo narra che tanto tempo fa, sulle più alte cime innevate delle montagne che circondano Livigno, vivesse il Daϋ, un animaletto un po’ solitario ma buffo e simpatico, difficile da incontrare a valle perché, per adattarsi alla conformazione dei pendii su cui vive, le sue zampe sono cresciute in modo asimmetrico, più lunghe sul lato destro nel maschio e sul lato sinistro nella femmina. Per questo il Daϋ non scende mai a valle, perché si dice che sui terreni pianeggianti continui a girare in tondo. La storia di Daü e Brisù Si racconta che il Daϋ avesse nascosto nella sua baita tutte le delizie naturali di cui va ghiotto: pane, cannella, pigne e brisaola ma che un giorno purtroppo la sua tana sia andata a fuoco. Inizialmente era disperato, poi però il Daϋ scoprì tra le macerie e i legni carbonizzati alcune delle sue brisaole, annerite dal fumo ma ancora intatte. Provò ad assaggiarne una e rimase semplicemente deliziato! Il nuovo gusto era inaspettato, incredibilmente piacevole, buono e leggermente affumicato, gli sembrava che racchiudesse tutti i sapori e i profumi delle sue amate montagne. Da quel momento decise che avrebbe mangiato solo brisaola affumicata e la chiamo Brisù, “la Brisaola affumicata consigliata dal Daϋ”. La ricetta segreta del Brisù Brisù è la brisaola caratteristica di Livigno, ottenuta da sola carne di manzo (punta d’anca), massaggiata e “coccolata” per giorni con spontanee erbe aromatiche rupestri, sale, pepe e vino rosso valtellinese D. O. C. , fatta essiccare all’aria pulita della zona, affumicata in apposite celle, per mezzo di fumi ottenuti da pregiati legni di pini e conifere, che al taglio le donano il suo tipico colore “bruciacchiato” e l’inconfondibile e intrigante profumo. E se il Daü non vi invita a cena? Se desiderate assaggiare questa autentica prelibatezza direttamente nel luogo in cui nasce, scoprendo inoltre un percorso gastronomico irresistibile, fatto di sapori che stuzzicano il palato come nessuno, non vi resta che venire alla Casa del Formaggio, un luogo confortevole, pensato appositamente per le vostre degustazioni, che vi accoglierà nella sua saletta arredata interamente in legno e riscaldata dall’antico camino. Brisù può essere acquistata anche in molti punti vendita di Livigno, dove troverete una serie di prodotti tipici valtellinesi dal sapore antico, come la luganega de pasola (il salame alle rape d’alta montagna), il pane al colostro, il formaggio d’alpe, quello a crosta rossa, quello ubriaco, le carni di pecora. Ora tocca a voi… Brisù per tutti i gusti Linguine al Brisù, per gustare la pasta in modo nuovo Tagliate il Brisù a striscioline sottili e tritate una cipolla finemente. In una grande padella fate scaldare un po’ d’olio, quando sta per rosolare buttateci il Brisù, la cipolla e qualche pomodorino secco, innaffiate con un goccio di vino e fate evaporare. Nel frattempo cuocete le linguine al dente, scolatele e buttatele direttamente in padella insieme a tutti gli altri ingredienti, fate saltare qualche minuto e servite con una spolverata di origano. Brisù al sapore di montagna, per esaltare il sapore speziato del Brisù Preparate una ciotola in cui metterete dei funghi champignon e del formaggio montano tagliato a cubetti piuttosto piccoli, olio, pepe e rametti di rosmarino; lasciate marinare almeno un’ora. Disponete il Brisù nei piatti individuali, ricoprite con i funghi e il formaggio, rifinite con una spruzzata di limone e servite con un accompagnamento di pane casereccio fatto a fette, meglio se precedentemente tostato in forno. . |
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DE CASTRO E DA SILVA A LA VIS. I DUE MINISTRI DELL’AGRICOLTURA EUROPEI CON RELATIVE DELEGAZIONI OSPITI DELLA COOPERATIVA LAVISANA CHE PENSA A POTENZIARE IL PROPRIO SVILUPPO |
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Si è tenuto il 21 aprile presso la sede della Cantina La Vis e Valle di Cembra, un incontro tra i vertici aziendali e il ministro De Castro in questi giorni in visita in Trentino. L’incontro rientra nell’ottica di una serie di incontri che Giacomoni e Peratoner – Presidente e Direttore generale dell’azienda – si sono scambiati con il Ministro negli ultimi mesi a seguito dello sviluppo che la cooperativa lavisana ha intrapreso alcuni anni addietro in diverse regioni della Penisola e che hanno man mano dato forza al neo-costituito Gruppo La Vis. Oltre al potenziamento del Gruppo, l’incontro ha permesso di parlare di Müller Thurgau e della sua Rassegna Internazionale, come pure di Valle di Cembra tanto che esiste la reale possibilità che il Ministro stesso possa essere presente all’inaugurazione della rinnovata struttura produttiva il prossimo 27 maggio, giorno di Cantine Aperte. Immancabile un passaggio per Maso Franch per ammirare i vigneti terrazzati. Presente alla Cantina anche la delegazione portoghese capitanata dal Ministro delle politiche agricole Da Silva - il Portogallo assumera da luglio la presidenza Ue - che ha espresso compiacimento per quanto la cooperativa trentina ha dimostrato di essere in grado di fare con corrette valorizzazioni del capitale territoriale ed umano ( 1400 i soci che costituiscono La Vis). Alle delegazioni è stato omaggiato un magnum di Ritratto Bianco 2005 recente vincitore della Gran Medaglia D’oro all’ultima edizione del Vinitaly. . |
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TUTTA LA STORIA DEL PROSECCO DOC IN ASSAGGIO NELLA CANTINA DI CONEGLIANO IL PROSSIMO 27 MAGGIO 2007
CANTINE APERTE IN CARPENÈ MALVOLTI, UNA GIORNATA DA 30 E LODE
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Carpenè punta sulla formazione con il corso di degustazione "Alla scoperta del Mondo delle Bollicine”, per imparare a capire la qualità di un vino e l’importanza del territorio. Protagonisti dell’evento gli studenti universitari: chi si presenterà con un libretto contenente almeno un trenta avrà in omaggio un attestato di bravura e bottiglie di Prosecco. Sarà una giornata da 30 e Lode l’appuntamento con Cantine Aperte in Carpenè Malvolti. Per la 15° edizione della manifestazione, organizzata dal Movimento Turismo del Vino che si svolgerà il 27 maggio coinvolgendo quasi 1000 cantine distribuite lungo tutto lo stivale, la storica cantina di Conegliano quest’anno punta tutto sui giovani, sulla formazione e sulla qualificazione delle degustazioni, perchè “bere bene” significa innazitutto imparare ad assaggiare. Ci sarà tutta la storia e la tradizione del Prosecco Doc e degli spumanti de “L’arte Spumantistica”, tra cui il Promotico, l’ultimo spumante presentato durante il Vinitaly, in assaggio da Carpenè Malvolti: oltre alla tradizionale visita della cantina e alla degustazione degli spumanti si aggiungerà un mini corso di 3ore “Alla scoperta del mondo delle bollicine” tenuto da un sommelier che alla fine della lezione verificherà quanto avranno acquisito i partecipanti, conferendo a tutti un attestato di partecipazione una bottiglia di Prosecco Doc di Conegliano e Valdobbiadene Cuvée Brut e a chi superarerà la prova una Magnum di Promotico, l’ultimo nato dell’Arte Spumantistica di Carpenè Malvolti. Oltre al corso per gli amanti dello spumante italiano, per tutto il giorno si susseguiranno i corsi di degustazione gratuiti arricchiti da curiosità, storie ed aneddoti sul Prosecco Doc e sulla zona di produzione. Particolare attenzione verrà riservata – come di consueto - agli studenti universitari. Chi si presenterà all’appuntamento di Cantine Aperte con un libretto universitario contenente almeno un trenta conseguito nell’anno accademico 2006-2007, riceverà in omaggio un attestato di bravura e due bottiglie di Prosecco. Inoltre è previsto uno speciale premio a quegli studenti che dimostreranno di aver conseguito per tre anni di seguito l’Attestato di bravura Carpenè Malvolti. Una fedeltà che verrà premiata naturalmente in modo spumeggiante con una Magnum di Spumante Metodo Classico Millesimato. La cantina sarà aperta dalle 10 fino alle 18. I corsi sono gratuiti, per partecipare è però obbligatorio prenotarsi chiamando lo 0438364611. . |
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SUPERWHITES 2007 - OTTAVO ANNO - SPEDIZIONE IN INDOCINA ! |
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Non si arresta l´interesse per i Superwhites, e Slow Food del Friuli Venezia Giulia, l´associazione che ha ideato e mantiene vitale questo ormai prestigioso ed ammirato "brand" del vino regionale si appresta a snocciolare un´altra raffica di eventi degustativi per proporre le ultime novità ai consumatori affezionati e far parlare un po´ di Friuli negli ambienti dove si ama il buon bere. I prossimi eventi: - a Singapore (21 aprile) e ad Hanoi (25 aprile) con 12 aziende - a Genova (dal 4 al 7 Maggio) per il salone del pesce con 35 aziende - a Bologna il 13 maggio con 52 aziende - a Milano il 14 maggio con 56 aziende Nel mese di giugno è in programma una capatina a Bristol (Cornovaglia) e in autunno si farà l´Enoteca dei Superwhites a "Cheese" il salone internazionale dei formaggi che si tiene, negli anni dispari, a Bra, nel cuore delle langhe piemontesi. Il lavoro che Slow Food porta avanti, attraverso il progetto Superwhites, è un mix di informazioni e di esperienze sensoriali uniche nel loro genere; indirizzate a un pubblico di operatori professionali esigenti ma anche di semplici appassionati che coltivano la cultura enogastronomica come uno degli aspetti importanti e nobili della qualità della vita. L´"energia" del marchio Superwhites viene dalla consapevolezza di essere l´espressione di un territorio, il Friuli Venezia Giulia, che sotto l´aspetto enologico è in grado di presentarsi senza temere confronti con il resto del mondo. Promuovere l´immagine complessiva di un territorio attraverso l´appeal sorprendente e affascinante dei suoi grandi vini, utilizzando come testimonials i rispettivi produttori, ha portato Slow Food a organizzare, in sette anni, ben 32 eventi (18 in Italia - 14 all´estero di cui 8 in Usa - 4 in Gran Bretagna - 1 in Svizzera - 1 Gran Cayman) in ciascuno dei quali i vignaioli hanno presentato sia le varietà autoctone che quelle internazionali. <<E´ ancora viva la soddisfazione per il lusinghiero successo dell’ultima edizione di Superwhites Roma di gennaio scorso>> afferma il presidente Renato Tedesco <<e questo successo ci conferma che il metodo funziona. Anche grazie al lavoro di informazione e sensibilizzazione all’analisi sensoriale che Slow Food svolge presso il vasto pubblico che ha abbracciato la filosofia del movimento, per diffondere la consapevolezza che il gusto è a tutti gli effetti un´espressione culturale; questo approccio ha aiutato molti, neofiti e veterani, a riconoscere, e conseguentemente apprezzare, l’alta qualità dell’enologia friulana e i vignaioli ne sono consapevoli. <<Successi così>> continua Renato Tedesco <<servono anche a darci lo slancio per ideare e progettare situazioni di comunicazione, promozione, degustazione e divulgazione dell’enologia friluana sempre più efficaci, così da soddisfare le svariate migliaia di consumatori che dimostrano un sempre maggiore interesse nei confronti dei vini del Friuli Venezia Giulia, con le conseguenti ricadute positive sul comparto agroalimentare e turistico di tutta la regione. >> L´assessore Regionale al Turismo ed alle Attività Produttive Enrico Bertossi, perfettamente consapevole di questo aspetto, ha validamente supportato, aiutandolo a crescere, anno per anno, il progetto Superwhites condividendone il metodo e gli obiettivi, e considerandolo una efficace integrazione degli interventi, forzatamente più generalisti, che competono all´istituzione regionale. Ed anche grandi e piccoli produttori del comparto agroalimentare regionale affiancano costantemente le sortite Superwhites; il consorzio delle Latterie Friulane è sempre presente per offrire ai degustatori l´abbinamento principe del formaggio Montasio con i vini bianchi; ed è ormai presenza consolidata anche quella del Consorzio del Prosciutto di San Daniele che si è iscritto al movimento Slow Food anche quale partner ufficiale del Salone del Gusto di Torino. Accanto ai colossi del food regionale si presentano agli eventi Superwhites anche il salumificio Morgante di Romans d´Isonzo e la ormai rinomata ed "invidiata" azienda Jolanda De Colò, autentica fucina di idee e miniera di risorse per l´alta gastronomia. Il drappello dei Superwhites parte oggi per una degustazione a Singapore dove il Vicepresidente Internazionale di Slow Food, Giulio Colomba guiderà una degustazione molto attesa (sono due anni che è in programma e finalmente ci siamo riusciti !) al risorante Poppi. Da Singapore lo staff di Slow Food, con 12 vignaoli al seguito, si sposterà ad Hanoi dove, nell´ambito di un ciclo di eventi culturali organizzati dall´Ambasciata Italiana e denominati "Arcobaleno Italiano", per il 25 aprile è stato programmato un intero "Superwhites Day" che comprende una degustazione libera di 36 tipologie di vini nelle ore centrali della giornata. Nel pomeriggio si terranno anche due laboratori del gusto (degustazioni guidate) riservati ad operatori professionali mentre la sera del 25 aprile si terrà una cena di gala alla quale sono invitati i più importanti operatori del settore, con la presenza dell´Ambasciatore Italiano e del sottosegretario agli esteri con delega all´Asia, Gianni Vernetti. . |
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27 MAGGIO CANTINE APERTE IN CARPENÈ MALVOLTI CARPENÈ PUNTA SUGLI ARTIGIANI CHE HANNO RESO FAMOSO IL VENETO NEL MONDO: I GARBELLOTTO, BOTTAI DA GENERAZIONI SVELANO I SEGRETI DEL LEGNO, VARISCO INCANTA CON LE TRASPARENZE DEL CRISTALLO |
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Il corso di degustazione "Alla scoperta del Mondo delle Bollicine”, per imparare a capire la qualità di un vino e l’importanza del territorio. Protagonisti come ogni edizione da sette anni gli studenti universitari: chi si presenterà con un libretto contenente almeno un trenta avrà in omaggio un attestato di bravura e bottiglie con gli ultimi nati dell’Arte Spumantistica. Sarà una giornata dedicata all’eccellenza e da 30 e Lode l’appuntamento con Cantine Aperte in Carpenè Malvolti. Per la 15° edizione della manifestazione, organizzata dal Movimento Turismo del Vino che si svolgerà il 27 maggio coinvolgendo quasi 1000 cantine distribuite lungo tutto lo stivale, la storica cantina di Conegliano quest’anno punta tutto sui giovani, sulla formazione e sulla qualificazione delle degustazioni, perchè “bere bene” significa innazitutto imparare ad assaggiare e sugli artigiani che hanno reso famoso il Veneto nel mondo come i Garbellotto (Giobatta & Piero Garbellotto S. P. A. ), bottai fino dal 1775, maestri del legno unici in Italia e Italo Varisco, maestro ed artista raffinato le cui opere sono state donate al Papa, al Sindaco di New York, al re e alla regina di Spagna e a Bill Clinton. Oltre ai profumi dei legni con cui vengono prodotte botti per l’affinamento dei vini, ai riflessi dei cristalli incisi a mano dei Varisco, oggi il figlio Marco ha superato l’insegnamento del nonno e del padre realizzando opere d’arte miranili, ci sarà tutta la storia e la tradizione del Prosecco Doc e degli spumanti de “L’arte Spumantistica”, tra cui il Promotico, l’ultimo spumante presentato durante il Vinitaly, in assaggio da Carpenè Malvolti: oltre alla tradizionale visita della cantina e alla degustazione degli spumanti si aggiungerà un mini corso di 3ore “Alla scoperta del mondo delle bollicine” tenuto da Luciano Cescon Delegato Fisar del Consiglio di Delegazione di Treviso, che alla fine della lezione verificherà quanto avranno acquisito i partecipanti, conferendo a tutti un attestato di partecipazione una bottiglia di Prosecco Doc di Conegliano e Valdobbiadene Cuvée Brut e a chi superarerà brillantemente la prova una Magnum di Promotico, l’ultimo nato dell’Arte Spumantistica di Carpenè Malvolti. Oltre al corso per gli amanti dello spumante italiano, per tutto il giorno si susseguiranno i corsi di degustazione gratuiti arricchiti da curiosità, storie ed aneddoti sul Prosecco Doc e sulla zona di produzione. Particolare attenzione verrà riservata – come di consueto - agli studenti universitari. Chi si presenterà all’appuntamento di Cantine Aperte con un libretto universitario contenente almeno un trenta conseguito nell’anno accademico 2006-2007, riceverà in omaggio un attestato di bravura e due bottiglie di Prosecco Doc. Inoltre è previsto uno speciale premio a quegli studenti che dimostreranno di aver conseguito per tre anni di seguito l’Attestato di bravura Carpenè Malvolti. Una fedeltà che verrà premiata naturalmente in modo spumeggiante con una Magnum di Spumante Metodo Classico Millesimato. Inoltre i visitatori di Cantine Aperte potranno partecipare al concorso "Vinofonino" indetto dal Movimento Turismo del Vino immortalando i momenti salienti della visita in cantina con il proprio telefonino attraverso due modalità: "Mai. A Corto di vino" che premierà i migliori filmati girati in cantina e "Moscatto" che premierà invece i migliori scatti. Il regolamento e le modaltà di partecipazione al concorso saranno esposti in ciascuna cantina aderente. . |
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VINO BIOLOGICO, QUALE FUTURO? A VITIGNOITALIA FOCUS SUL BIO CON UNO SPAZIO NUOVO ED UN CONVEGNO FOCUS SUL BIOLOGICO A VITIGNOITALIA. |
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Il Terzo Salone del vino da vitigno autoctono e tradizionale italiano, in programma a Napoli dal 20 al 22 maggio 2007, dedica quest’anno particolare attenzione ai vini prodotti da uve a coltivazione biologica e biodinamica: con un nuovo spazio riservato esclusivamente alle aziende italiane che hanno scelto la strada del bio e con un convegno importante per discuterne le problematiche e le potenzialità del mercato. Un doppio spazio di esposizione e di confronto in linea con l’interesse crescente dei consumatori nei riguardi dell’ambiente e della produzione responsabile. Nell’area Vitignobio si potranno incontrare e degustare le produzioni di venti cantine nazionali; mentre lunedì 21 maggio alle ore 10, nello Spazio Incontri del salone si terrà il convegno “Vino biologico: quale futuro?”, a cura di Qualità Lazio - Associazione per lo studio, la valorizzazione tecnica e la promozione della qualità e della riconoscibilità dei prodotti tipici e biologici. Il convegno, promosso anche dal portale www. Ilvinobiologico. It, vede la partecipazione di Benedetta Torrani, giornalista e coordinatrice editoriale di Bioagricultura; del Dott. Pier Francesco Lisi, giornalista ed enologo esperto di vini da agricoltura biologica; del Prof. Marco Esti, docente di Enologia presso l’Università degli studi della Tuscia; di Paolo Carnemolla, Presidente di Federbio; Elena Pasquini, direttore di Arcimboldo. Info; Nicola Venditti dell’ Antica Masseria Venditti e di Augusto Mentuccia, Presidente Suolo e Salute srl. . |
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