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GIOVEDI

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Notiziario Marketpress di Giovedì 31 Maggio 2007
ALTA TECNOLOGIA E INNOVAZIONE PER L´AGROALIMENTARE PUGLIESE  
 
 Solo puntando su prodotti e servizi a maggior contenuto innovativo, l´economia pugliese potrà restare competitiva e meno esposta alla concorrenza dei paesi emergenti, in modo per i settori produttivi più tradizionali, come quello strategico dell´agroalimentare. Se ne parlerà venerdì 1 giugno alle ore 15,30 nella Sala Tridente della Fiera del Levante nel corso del convegno promosso dall´Arti, Agenzia regionale per la tecnologia e l´innovazione, e dal D. A. Re. , il Distretto Agroalimentare Regionale, sul tema “La Puglia ad alta tecnologia: il Distretto Tecnologico Regionale e il Centro di Competenza Agroalimentare". L’evento rappresenta il momento di presentazione ufficiale del D. A. Re. E del Ce. R. T. A. (Centri Regionali Tecnologie Agroalimentari ed Agroindustriali), che costituiscono due strumenti essenziali per l’attuazione delle nuove politiche regionali nel settore, perché in grado di realizzare un´interazione continua tra i diversi attori dello sviluppo (imprese, università, ricerca, finanza, enti locali). Il Distretto Agroalimentare Regionale dispone di un capitale di 500 mila euro sottoscritto da soci pubblici (le università pugliesi per il 35%, quindi gli enti di ricerca ed alcuni enti locali) e privati (imprese per il 38%, banche, associazioni di categoria): la sua missione è quella di erogare servizi reali al sistema produttivo e al sistema della ricerca per favorire l´innovazione tecnologica, l´internazionalizzazione, il trasferimento e la divulgazione delle applicazioni tecnologiche. A discutere di questi temi e a suggellare il lancio del D. A. Re. E del Ce. R. T. A. Interverranno il Ministro delle Politiche Agricole Paolo De Castro, il Presidente della Regione Puglia Nichi Vendola, i presidenti dei due principali enti fieristici pugliesi, Cosimo Lacirignola (Fiera del Levante) e Gianni Mongelli (Fiera di Foggia), il Presidente dell´Arti, Gianfranco Viesti ed il Presidente del D. A. Re. E del Ce. R. T. A Loreto Gesualdo. . .  
   
   
CHIUSURA FINALISSIMA V EDIZIONE ITINERANTE “FESTIVAL ITALIANO DELLA CUCINA CON LA COZZA TARANTINA”  
 
Una struttura incantevole che si specchia in un mare meraviglioso ed assolutamente inimitabile: questa è la splendida cornice del Castello Flotta di Mandatoriccio a Mare, in provincia di Cosenza, che ha accolto l’ultima serata della quinta edizione del “Festival italiano della cucina con la cozza tarantina”, organizzato dal Centro di Cultura “Renoir”. E’ stata la degna conclusione del lungo itinerario del Festival, che ha avuto inizio nel mese di novembre u. S. Con la presentazione alla stampa presso il “Torre Rossa Park Hotel” di Roma e sviluppatosi attraverso dieci tappe che hanno percorso tutta l’Italia e fatto conoscere ad un vasto pubblico l’unicità, la versatilità e l’importanza del prodotto cardine del comparto economico dell’industria del mare tarantino: la cozza tarantina nella sua più felice essenza, nella sua più completa e dinamica soluzione di utilizzo. A comporre la commissione giudicatrice per l’assegnazione dell’ambito premio, aggiudicato alla composizione culinaria a base di cozze maggiormente gradita per le sue componenti di creatività e di esaltazione del gusto del mitilo stesso, giornalisti, operatori e direttori dei maggiori quotidiani e delle più competenti testate radiotelevisive nazionali, che hanno constatato, con la loro personale degustazione, la rispondenza delle pietanze ai canoni del regolamento e della finalità del concorso stesso. Nove chefs professionisti, provenienti da ogni angolo d’Italia, si sono affrontati in una finale all’insegna della massima competizione e caratterizzata da un livellamento eccezionale delle qualità e dei valori delle professionalità messe in campo, frutto di una selezione durata quasi un anno, portata avanti col meccanismo dell’eliminazione diretta, ha ottenuto un risultato di valore eccezionale, apprezzato e valorizzato in primissima battuta dai componenti della giuria, che nel corso della serata non hanno risparmiato le più classiche esclamazioni di compiacimento ed apprezzamento. Il “Festival” anche quest’anno si è consacrato, dunque, alla pubblica opinione per il suo straordinario e rivoluzionario ruolo di volano dell’immagine di una città e del suo comparto produttivo, attraverso la strutturazione di una kermesse competitiva la quale, nella sua natura di gara tra partecipanti, ha fornito stimoli e spunti affinché fossero generate nuove creazioni e venissero fuori idealità enogastronomiche di livello internazionale, portatrici di successo per le doti del prodotto principe del mare jonico e le sue peculiarità culinarie. Il Centro “Renoir” ha saputo attivare un’organizzazione perfetta che è riuscita a dare un’immagine vincente sia per quanto riguarda la città che per il prodotto offerto agli occhi del pubblico che partecipa. Un’organizzazione ed una iniziativa, quella della quale parliamo, quindi capace di ritagliarsi uno spazio di trasversalità all’interno dell’opinione pubblica e di coloro i quali individuano le potenzialità e le speranze che scaturiscono da un’idea come questa. Il Castello Flotta di Mandatoriccio Mare (Cosenza), ha saputo correttamente interpretare il ruolo affidatogli dalla direzione del Centro Renoir. Ospitare la finalissima non era un compito facile ma lo staff della struttura, guidato dal Cav. Nicola Flotta, ha saputo felicemente sintetizzare le logiche dell’ospitalità con le esigenze puramente organizzative che l’importanza dell’appuntamento imponeva. La cucina è stata magistralmente coordinata, durante la serata di gara, dall’executive chef Domenico Pugliese, personaggio noto all’interno del Festival. Questa la classifica definitiva concernente i vincitori della quinta edizione itinerante del “Festival italiano della cucina con la cozza tarantina” edizione 2006-2007: 1° Vincenzo Molinaro dell’Hotel Club “Sabbia d’Oro” di Battipaglia (Salerno) con la pietanza “Sformato di orata con farcia di zucchine, scampi e cozze tarantine” (voti 570) 2° Nicola Altavilla chef free lance con la pietanza “Cavatelli alle cozze tarantine” (voti 531) 3° Davide Rotondi, maître “Heracles Village Hotel” di Paestum (Salerno) con la pietanza “Cestino di tranette e cozze, julienne di zucca al sapore tarantino” (voti 511) 4° Pasquale Pelosi dell’Hotel Ristorante “La Fonte dell’Astore” di Castelpetroso (Isernia) con la pietanza “Scialatielli alle cozze con ruchetta e scamorza al profumo di limone” (voti 495) 5° Paolo Granziol del ristorante “Parco Svedese” di Sessa Auruncia (Caserta) con la pietanza “Carosello di cozze tarantine” (voti 473) 6° Mario Pizza del Ristorante “L’antico Molo” di Pozzuoli (Napoli) con la pietanza “Schiaffoni alla genovese di mare con cozze tarantine” (voti 472) 7° Cosimo Placido del “Nicotel Pineto” di Castellaneta Marina (Taranto) con la pietanza “Tagliolini al nero con sughetto di cozze tarantine e timo” (voti 469) 8° Marco Franco Scoppetta del Veliero Tortuga di Mergellina (Napoli) con la pietanza “Cozze tarantine in guazzetto con tonno rosso ed alghe croccanti” (voti 458) 9° Renata Cenci del Ristorante “Da Ugo” di Selvazzano Dentro (Padova) con la pietanza “Tagliolini con cozze tarantine ed erbette selvatiche” (voti 449). Una classifica formulata al termine di un attento e meticoloso lavoro della commissione giudicatrice composta da: On. Nicola Adamo (Vice Presidente della Regione Calabria), On. Mario Pirillo (Assessore Agricoltura, Caccia e Pesca Regione Calabria), Gerardo Mario Oliverio (Presidente della Provincia di Cosenza), Leonardo Trento (Consigliere di Maggioranza Provincia di Cosenza), Corrado Ascolillo (Sindaco di Mandatoriccio) Saverio Greco (Presidente Comunità Montana Sila Greca), Dr. Sergio Caliò (Presidente Sez. Penale Tribunale di Castrovillari), Raffaello Speri (Presidente Nazionale A. M. I. R. A. ), Mario Petrucci (Cancelliere Ordine dei Grandi Maestri della Ristorazione), Giuseppe Di Napoli (Fiduciario A. M. I. R. A. ), Mons. Alfonso Cosentino, Pino Vergari (Direttore Nicotel Pineto di Castellaneta Marina Taranto), Grazia Panarese (Titolare Grand Hotel Panoramico Castro Marina Lecce), Giuseppe Carrozzo (Executive Chef Grand Hotel Panoramico Castro Marina Lecce), Adriano Cozzolino (Presidente F. I. C. Di Isernia), Vincenzo Cecere (Executive Chef “Borgo della Marinella” di Amantea Cosenza), Giovanni Colarusso (Executive Chef “La Fonte dell’Astore” di Castelpetroso Isernia), Mario Imperatrice (Biologo), Michele Saraceno (Direttore Commerciale Borsci e Streglio), Pasquale Calderaro (Agente Streglio), Roberto Carbone (Agente Borsci), Nicodemo Librandi (Cantina Vinicola Librandi – Cirò Marina), Francesco Cornicello, Dr. Michele Abenante, Quintino De Luca, Domenico Laurenzano, Antonio Mileni, Vincenzo Mauro, Nicola Achille, Salvatore e Luigi Palermo, Notaio Pietro Pisano, Avv. Giuseppe Tagliaferro, Dr. Gennaro Bianco, Dr. Domenico Milani, Avv. Michele Marincolo, Giuseppe Zumpano, Gregorio Costantino, Don Luigi Tallarico, Marsc. Francesco Palopoli e Gianluigi Tedesco. Accreditati dall’organizzazione a seguire il gran gala finale del Festival i seguenti giornalisti ed ospiti: Domenico Campana (Ansa), Bruno Gambacorta (presidente del concorso - Rai Due “Eat Parade”), Patrizia Angelini (Rai International), Claudia Fayenz (Rai Due), Andrea Buonocore (Vice Direttore Radio Rai Uno), Valentina Arpaia (coordinatrice editoriale di “Europa Più” circuito Cinquestelle Sky 906 e Odeon tv Sky 827), Katiuscia Laneri (Kappaelle Tv Sky 826), Lidia Lombardi (Il Tempo), Paolo Becarelli (Capo Redattore Cucina Italiana), Elena Cardinali (L’arena di Verona), Renato Malaman (Il Mattino di Padova), Luigi Torelli (Direttore Responsabile Italia Turismo News), Alfonso Migliaccio (Events&stars), Antonio Biella (Direttore Corriere del Giorno), Maurizio Canzi (La Padania), Gigi Foti (Il Punto), Franco Pepe (Il Giornale di Vicenza), Cristina Laziosi e Eva Sinosini (Mensile Buongustando), Valerio Farabolini (Tv Centro Marche), Salvatore Muoio (Direttore La Voce del Tirreno), Giuseppe Lanese (Tele Molise), Anna Borgoni (Job Intourism), Enzo Manzoni (varie testate giornalistiche), Leonardo Rizzo (Corrispondente “La Gazzetta del Sud”), Franco Curia (giornalista). Una serata quella della finale del Festival magistralmente condotta dal cantante partenopeo e show man Luciano Capurro e dalle ballerine apprezzatissime dal pubblico. Cala dunque il sipario sulla nuova edizione della fortunata kermesse gastronomica, titolare ormai di una posizione d’immagine rilevante nel panorama nazionale. Appuntamento dunque alla finale della sesta edizione itinerante del “Festival nazionale della cucina con la cozza tarantina. ” .  
   
   
ANCORA 1 SETTIMANA PER ISCRIVERSI AL PREMIO MARIETTA CONCORSO PER CHEF DILETTANTI  
 
Sono aperte fino al 6 giugno le iscrizioni alla 11° edizione del Premio Marietta, concorso intitolato alla governante di Pellegrino Artusi e riservato ai cuochi per diletto - Le finali nel corso della Festa Artusiana a Forlimpopoli - Fc Cuochi per passione, affrettatevi. C’è tempo fino a mercoledì 6 giugno per iscriversi al Premio Marietta, concorso intitolato alla fedele governante e cuoca di Artusi, riservato ai cuochi per diletto. Giunto all’11° edizione, il concorso vivrà la sua finale nel corso della Festa Artusiana, che si svolgerà dal 16 al 24 giugno prossimi. Forlimpopoli e la Festa Artusiana vogliono rendere omaggio a tutte “le Mariette” di oggi, coloro che, nella cerchia privatissima della loro vita e dei loro affetti, esercitano con amore e abilità “La scienza in cucina e l’arte di mangiare bene”, come raccomandato nel celebre manuale di cucina artusiano. Per partecipare al concorso occorre inviare una o due ricette originali di un primo piatto a base di pasta secca o fresca, eseguibile in un tempo massimo di due ore, che contenga riferimenti alla cucina regionale, alla filosofia e all’opera di Pellegrino Artusi, tanto negli ingredienti quanto nella tecnica di preparazione e presentazione. Le ricette devono pervenire al Comune di Forlimpopoli (P. Zza Fratti 2, 47034 Forlimpopoli, indicando Premio Marietta) entro le ore 13 di mercoledì 6 giugno. All’interno della busta l’autore dovrà indicare le proprie generalità, con numero di telefono e l’attività lavorativa che attesti lo status di “dilettante” di enogastronomia. Una giuria selezionerà, fra tutte le ricette pervenute, le cinque finaliste, i cui autori saranno invitati a cucinare i loro piatti a Forlimpopoli in occasione della Festa Artusiana. (16-24 giugno 2007). Al vincitore del “Marietta” 2007 verrà consegnato il premio di 1. 000 euro nel corso della serata di gala dei Premi Artusi. Tutti i finalisti riceveranno 10 Kg. Di Pasta. 
 L’invito è quindi quello di scatenare il proprio estro gastronomico, sull’esempio dei vincitori degli anni passati, come il giovane Marietta 2006, Andrea Albertazzi di Bologna, videomaker autodidatta di 32 anni, che ha vinto con i buonissimi “Pici con aglione”, o la Marietta 2005 Gail O’ Hern Rizzo, di origine americana, laureata in psicologia e casalinga appassionata di cucina, che vinse con un’ottima Caponata marinata. Anche quest’anno fanno parte della Giuria del Premio Marietta le splendide protagoniste della trasmissione cult “Il Club delle cuoche”, in onda sulla rete satellitare Alice, Luisanna Messeri e Francesca Capanna, fan scatenate di Pellegrino Artusi. La giuria è composta inoltre da Verdiana Gordini, Presidente, Franco Mambelli, esperto, Armanda Sacchetto, esperta, Giorgio Amadei, dell’Associazione Italiana Sommelliers. Copia integrale del regolamento del Premio Marietta è disponibile sul sito:
http://www. Pellegrinoartusi. It. .  
   
   
FIERA DI FORLI’ A FIERAVICOLA DAL 26 AL 29 SETTEMBRE 2007 UN SIMPOSIO INTERNAZIONALE SUL FUTURO DELL’AVICOLTURA  
 
Dal 26 al 29 settembre 2007 l’avicoltura nazionale e internazionale si incontrerà a Fieravicola, la manifestazione di punta della Fiera di Forlì e l’unico appuntamento specializzato del settore. E’ la prima Fieravicola a formula biennale e si presenta con una forte caratterizzazione internazionale, che coinvolgerà sia gli operatori della distribuzione europea, sia quelli dei settori avicoli e cunicoli dell’Est europeo e del Mediterraneo. Al centro della rassegna dedicata alle carni bianche sarà un simposio internazionale, sul futuro dell’industria avicola (giovedì 27 settembre) e sulle sue prospettive fino al 2015; momento di approfondimento al quale hanno già assicurato la presenza nomi di altissimo livello internazionale che saranno a Forlì per discutere di globalizzazione e qualità, economie emergenti, consumi e distribuzione. Venerdì 28 settembre Centuria Rit, Parco Scientifico Tecnologico, organizza un seminario tecnico internazionale sul tema “L’innovazione nell’alimentazione degli avicunicoli”, uno dei principali fattori su cui si gioca la competitività dell’azienda avicunicola e dove l’innovazione gioca un ruolo fondamentale. L’articolato e mirato progetto di internalizzazione di Fieravicola porrà Forlì al centro di un ampia rete di relazioni internazionali: in collaborazione con gli operatori turistici della provincia saranno ospitati oltre un centinaio di buyer provenienti dall´Europa comunitaria continentale, dal Mare del Nord alla Grecia, dai Paesi dell’Est Europa e dal Mediterraneo, oltre a economisti, analisti commerciali e imprenditori dai mercati emergenti, a cominciare dal Sudamerica. Un nutrito programma convegnistico farà di Fieravicola la sede di importanti momenti di incontro professionale per imprenditori, operatori economici e scientifici, esperti di marketing, e referenti istituzionali. A Fieravicola sarà presente l’intera filiera: allevamenti, incubatoi, mangimifici, attrezzature e impiantistica (per allevamento, macellazione, trasformazione, confezionamento) trasporto e logistica, packaging, farmaceutica, naturalmente i leader nazionali del prodotto finito e elaborato, e l’intero settore uova. .  
   
   
SALTEXPÒ, PRIMA FIERA-EVENTO INTERNAZIONALE E ITINERANTE SUL SALE DECLINATO IN GASTRONOMIA, AMBIENTE, CULTURA, TURISMO, ECONOMIA, SALUTE E CULTURA, VERRÀ PRESENTATO A SANA’A, NELLO YEMEN, NEL CONTESTO DI UNA “TRE GIORNI” ENO-GASTRONOMICA E CULTURALE ORGANIZZATA DALL’AMBASCIATA D’ITALIA E DEDICATA AL NOSTRO PAESE  
 
Dal 2 al 9 Giugno 2007, si svolgerà a Sana’a, a cura dell’Ambasciata d’Italia, una manifestazione eno-gastronomico e culturale che intende sviluppare anche in questo settore le relazioni fra Italia e Yemen. Queste giornate faranno da cornice a più concrete iniziative economiche e commerciali che l’Ambasciata sta conducendo nel corso del presente anno. L’iniziativa eno-gastronomica si propone di migliorare la conoscenza dello stile di vita e di alimentazione italiano nello Yemen e di esplorare le opportunità di incremento degli scambi in tale settore. Nel corso delle “giornate”, operatori economici yemeniti potranno incontrare referenti italiani con i quali instaurare rapporti commerciali futuri. Saltexpò è stata invitata a partecipare dall´Ambasciatore italiano Mario Boffo come rappresentante dell´eccellenza e della creatività italiana. In tale contesto verrà riprodotto in scala il format Saltexpò attraverso la presentazione dei prodotti e delle aziende che vi hanno partecipato, la visione delle mostre fotografiche allestite a Napoli, la rappresentazione del format Saltexpò e della presentazione, il giorno 7 giugno, del libro "Sale, un pizzico non vale l´altro" con l’intervento di Fabio Fassone che seguirà e promuoverà Saltexpò per l´intero arco della manifestazione. Le giornate verranno seguite in diretta da Radio 2 in collegamento diretto con l’Italia. .  
   
   
ANCORA 3 OLIVE AL FRANTOIO FRANCI E LA MEDAGLIA D’ORO AL CHINA OLIVE OIL COMPETITION 2007  
 
Per il quarto anno consecutivo la Guida agli Extravergini di Slow Food assegna il massimo riconoscimento a una delle etichette del Frantoio Franci di Montenero d’Orcia. La prima volta le tre olive arrivarono nel 2004 all’extra vergine monocultivar Olivastra Seggianese, mentre l’anno successivo fu la volta del Villa Magra Gran Cru, l’etichetta più prestigiosa della famiglia Franci, che nasce dalla selezione delle migliori olive delle cultivar Coreggiolo e Moraiolo dell’oliveto Villa Magra. E ancora il Villa Magra Gran Cru ha ottenuto le tre olive sia nell’edizione 2006 della guida, che in quella attuale del 2007. Insomma, per usare un termine caro agli sportivi, l’extra vergine di punta del Frantoio Franci ha “infilato” una tripletta che non conosce uguale nel mondo della produzione dell’olio. Continuità nella qualità: questo è il maggiore significato del premio, che riconosce la serietà dei risultati nel tempo ottenuti dal frantoio guidato da Giorgio Franci, uno degli olive oil maker più esperti in campo internazionale. Quasi contemporaneamente, al frantoio di Montenero d’Orcia è arrivata la medaglia d’oro della seconda edizione del China Olive Oil Competitions, che ha avuto luogo in occasione del salone “China International Exhibition of Olive Oil & Edibile Oil” (Pechino International Convention Center, 16-18 aprile). Questo concorso è aperto agli extra vergini provenienti da tutto il mondo, ma è interessante notare che uno dei criteri di ammissione è che la produzione dell’extra vergine presentato non sia inferiore a 3. 000 bottiglie da 0,75 (pari a 22,5 quintali di olio prodotto). I cinesi dunque vogliono premiare la qualità capace di esprimersi anche in quantitativi importanti, dimostrando in questo senso una notevole serietà. L’etichetta Franci che si è aggiudicata la medaglia d’oro, battendo oli italiani, spagnoli, greci e australiani, è stata stavolta il Villa Magra, il blend di Correggiolo (50%), Moraiolo (35%) e Leccino (15%). Al Villa Magra è andato anche il primo premio ex aequo per il packaging e il secondo premio ex aequo per l’etichetta. Il mercato cinese si sta imponendo come uno dei più interessanti per l’olio d’oliva, con il suo miliardo e trecento milioni di potenziali consumatori. L’olio d’oliva sta diventando sempre più popolare, e i mercati principali si trovano a Pechino, Shanghai, Shenzen, Canton e Tianjin. Le importazioni di olio d’oliva sono iniziate da pochi anni, ma mostrano tassi di crescita interessanti. Se nel 2001 le tonnellate importate erano 392, nel 2006 sono state 7635, e gli esperti hanno stilato delle stime che vedono una crescita a dir poco vertiginosa già a partire dall’anno in corso, e che porterà nel 2011 a un’importazione di 108. 402 tonnellate di extra vergine. Il paese attualmente maggiormente presente in Cina la Grecia, che non a caso ha portato ben 30 espositori alla fiera di Pechino. Insieme alle produzioni elleniche all’International Convention Center erano presenti produttori italiani, spagnoli, turchi, siriani, tunisini, libanesi, sudafricani, australiani, argentini, olandesi, statunitensi e cinesi. Per festeggiare la vittoria del Frantoio Franci, e quindi di un olio italiano, il capo panel del China Olive Oil Competition Celletti ha organizzato una serata presso il suo Oil Bar Restaurant Caffè di Milano riservata alla stampa, che si è conclusa con un gran galà degli abbinamenti, nel corso del quale il Villa Magra è stato servito insieme alla tagliata di manzo con porcini. .  
   
   
SAPORI DI SUDAFRICA: I MILLE VOLTI DELLA ‘CUCINA ARCOBALENO’  
 
Il Sudafrica è una complessa fusione di culture che a tavola dà origine a un’eclettica mescolanza di sapori e tecniche culinarie. Un viaggio attraverso le province sudafricane è un viaggio alla scoperta di sapori e profumi, ricette e tecniche culinarie di origine lontana, che trovano in questa terra la loro giusta fusione. Se a Città del Capo assaggiare il bobotie è un must, a Durban non si può rinunciare a un briyani fatto in casa, mentre nel Free State a un koeksuster con melktert. Materie Prime E Tradizioni Della Cucina Panafricana Il Sudafrica gode di un’ottima reputazione come meta gastronomica. Sempre più spesso chef di fama internazionale si trasferiscono nel paese, attratti dal clima e dall’abbondanza di ingredienti freschi di prima qualità. Tipicamente sudafricano, il granturco è da tempo la base della cucina del paese e viene consumato in diverse forme: grani freschi e teneri, polenta (mielie), alla brace su pannocchia. La carne è senz’altro l’ingrediente principale della cucina locale. Per sapore e consistenza simile a quella argentina, la carne di manzo sudafricana allevata localmente è assolutamente sana e tra le migliori del mondo. Le bistecche fanno parte di quasi tutti i menù dei ristoranti del paese, ma vi sono locali specializzati nella preparazione della carne. Anche il pollo è molto usato, in quanto alla base di moltissime ricette tipiche. Altrettanto tipici l´agnello e il maiale: da provare il sosatie, un piatto a base di maiale o d´agnello, tagliato a cubetti e fatto allo spiedo insieme alle albicocche secche accompagnato da krummelpap (polenta di granturco). Da provare anche il bobotie: un piatto tradizionale molto speziato e insolito, dove si mescolano curry malese, frutta e carne. Per uno spuntino è di rigore il billtong: pezzettini di carne, dallo struzzo all´impala, dal bufalo all´antilope, essiccati da accompagnare all´aperitivo. Una delle più amate tradizioni sudafricane è il barbecue, momento importante di incontro e di socializzazione: manzo, montone e agnello vengono cotti alla brace e serviti con una grande varietà di verdure. I sudafricani prendono molto sul serio i braai (così viene chiamato localmente il barbecue) e disprezzano chi fa bruciacchiare la carne all’esterno lasciandola cruda all’interno. Tra le specialità “braai” da non perdere ci sono: lo Skilpadjies un piatto della vera tradizione di campagna (alla lettera “piccole tartarughe”, a causa della loro forma), un composto a base di fegato tritato e speziato e poi avvolto da uno strato di grasso prima di essere cotto alla griglia; ed i boerewors (salumi del contadino), ereditati dai primi coloni tedeschi, speziati con coriandolo e pomodori secchi, uno dei cibi più esportati della tradizione culinaria sudafricana. La vicinanza di due Oceani fa sì che il pesce in Sudafrica sia sempre freschissimo e che, soprattutto nelle zone costiere, venga servito praticamente ovunque. A Cape Town poi le correnti fredde dell´Atlantico garantiscono un´abbondante presenza di crostacei: ostriche, aragoste e gamberi sono un´assoluta prelibatezza ed è possibile gustarli senza spendere cifre astronomiche. L’elenco di piatti tipici è infinito: trota affumicata su fette di cetriolo; granchi e aragoste servite con sottaceti e peperoni rossi: paté di snoek affumicato su foglie di indivia, caviale e formaggio fresco; kingklip al forno, alla griglia o fritto. Gamberi e gamberetti sono in generale particolarmente buoni in Sudafrica: vengono normalmente serviti con una salsa al burro e limone o al burro e aglio, oppure resi piccanti in una marinata piri piri. I sudafricani sono i più grandi consumatori al mondo di kingklip, pesce oceanico di consistenza soda la cui carne si divide facilmente in grandi e ghiotte porzioni. E’ particolarmente consigliabile cotto alla griglia e servito con una salsa di burro e limone. Specialità tipica delle acque marine del Capo è lo snoek, pesce dal sapore ricco e pungente cucinato alla griglia oppure sotto forma di paté in salsa di panna e brandy. I barracuda sono una specialità della costa del Kwazulu Natal, nella zona di Durban dove è pescato quotidianamente. Ricco di sapore, con carne compatta che si stacca facilmente in grandi pezzi, è considerato il miglior pesce fresco di quella provincia. Tutti i piatti – sia di carne che di pesce - possono essere accompagnati da pane dolce, pane di granturco, frittelle di zucca, e ogni tipo di verdura. Frutta freschissima e saporita, dolci e marmellate squisite costituiscono poi la degna conclusione di ogni pasto. Gastronomia Panafricana Un tempo, il cibo africano veniva cotto direttamente sul fuoco all’aperto o in un paiolo a tre gambe; per questa ragione anche oggi le carni sono per lo più stufate o cotte alla griglia. Carote, radici di bieta, cavoli, patate e tutti i tipi di granturco sono tra le verdure più comuni. Ristoranti quali l’Africa Café di Città del Capo e il Moyo di Johannesburg propongono con successo una cucina africana moderna che piace a tutti. Alcuni piatti tipici della cucina panafricana sono: • Moroso, una specie di spinacio selvatico servito con cipolle cotte nel burro e pomodori oppure aggiunto al porridge di mais • Pap, una sorta di polenta a base di farina di mais bianca, diventata pietanza basilare della dieta sudafricana. Per la prima colazione viene consumata con latte, burro e zucchero. A pranzo o a cena viene condita con una salsa di cipolla o di pomodoro oppure con il sugo di uno stufato di carne. • Chakalaka, è un contorno speziato costituito da carote grattugiate, peperoni verdi, cipolla affettata, aceto, chili e qualunque altro ingrediente ispiri il cuoco. • Tagine, famoso stufato nordafricano di carne con aggiunta di vari tipi di noci e datteri, molto popolare in Sudafrica dove se ne apprezza lo splendido profumo speziato di cumino e cardamomo (tagine è il nome dello speciale contenitore nordafricano in terracotta utilizzato per cuocere lo stufato). • Dombolo, ottimo pane che serve a ripulire bene il piatto di tutti i saporiti sughi che accompagnano pollo e carni stufate. • Amadumbe, ovvero puré di patate dolci e noccioline. • T-bone steak, bistecca con l’osso di grandi dimensioni, cucinata su barbecue. Cucina Malese Del Capo Tra le altre influenze culinarie, quella malese è tra le più importanti, soprattutto nell’uso delle spezie: dai peperoncini rossi alla noce moscata, dalla cannella al curry, dai chiodi di garofano ai semi di anice che trasformano i piatti più ordinari in sapori che evocano immagini di isole lontane. Questo tipo di cucina si trova solo in Sudafrica e risale ai primordi della colonizzazione del paese. I coloni olandesi che fondarono la colonia del Capo nel Settecento portarono da Giava, all’epoca colonia olandese, i loro servi e cuochi musulmani. Oggi i discendenti di questi giavanesi, conosciuti come malesi del Capo, abitano sulle pendici di Signal Hill a Città del Capo in un quartiere chiamato Bo-kaap. La loro presenza ha permesso l’introduzione di piatti malesi tradizionali nella cucina internazionale. Fra i tipici piatti malesi del Capo: • Old Cape Denningvleis, uno stufato speziato con foglie di alloro e tamarindo o succo di limone. • Riso giallo, insaporito con bastoncini di cannella, curcuma e semi di cardamomo tritati e servito con il curry, uva passa e mandorle fritte. • Waterblommetjie (fiori acquatici) bredie, stufato d’agnello servito con gli steli delle piante acquatiche da cui sbocciano i waterblommetjie e insaporito con acetosella. • Frutta secca e stufati di selvaggina: carne di antilope o struzzo mescolata con frutta secca. • Frikkadels, crocchette di carne tritata molto speziate con noce moscata, masala, menta e prezzemolo e poi cotte in forno fino a diventare dorato-brune. • Bobotie, pesce, pulito e spinato o carne tritata usato come ripieno per torte salate insaporite con noce moscata, curcuma e foglie di alloro e servito con un velo di crema a base di uovo e accompagnato dal tradizionale chutney (frutta cotta in aceto e zucchero greggio fino ad assumere la consistenza di una marmellata). • Sosatie, che consiste in carne d’agnello marinata per una notte con cipolla fritta, peperoncino, aglio, curry e succo di tamarindo, e poi cotta allo spiedo sul fuoco vivo. • Pumpkin fritters, puré di zucca sbattuto con uovo e farina, poi fritto in padella e servito con un pizzico di cannella e un’ombra di noce moscata. • Masala chips: Patatine speziate con curcuma e una miscela di spezie chiamata masala prima di venire immerse in olio bollente • Honey and cinnamon pumpkin, fette di zucca a forma di mezzaluna cosparse di miele, burro e zucchero greggio prima di essere cotte in forno caldo fino a raggiungere una glassatura. • Mosbrood ovvero pane d’uva, realizzato con la polpa degli acini d’uva fermentata per una notte e poi aggiunta ai tradizionali ingredienti per fare il pane assieme a semi d’anice. Influenza Indiana Durante il governo inglese del Sudafrica, nella seconda metà dell’Ottocento, migliaia di indiani orientali giunsero in Sudafrica per coltivare la canna da zucchero del Kwazulu Natal. Nel giro di pochi decenni i nuovi arrivati cominciarono ad aprire negozi e a prendere piede nel settore commerciale. Fedeli alle proprie tradizioni, gli indiani hanno mantenuto intatto il loro patrimonio culinario e ancora oggi è possibile gustare un’ottima cucina indiana in tutto il paese e particolarmente nell’area di Durban. Particolarmente diffusa a Durban, l’influenza indiana ha portato nella cucina sudafricana piatti come: • Briyani, cibo cerimoniale, composto da riso colorato con zafferano e profumato con cardamomo, cannella e cumino, pollo o agnello marinati in yogurt. La carne viene poi disposta in una pentola a strati alternati con patate fritte e il tutto ricoperto dal riso, cosparso a sua volta di zafferano. • Pollo o agnello tandoori, carne infilzata sullo spiedo e strofinata con una miscela di spezie cucinata nel tradizionale forno tandoori. • Korma, crema leggermente speziata a base di anacardi e burro fuso che viene servita con la carne o con le verdure: una maledizione per chi è a dieta e un piatto delizioso per i veri gourmet. • Paneer, formaggio bianco dalla consistenza morbida simile alla ricotta che viene spesso usato con cavolfiori o piselli per preparare piatti vegetariani. • Sambals, piccole ciotole di chutney e salse che accompagnano la maggior parte dei piatti indiani. Abitualmente sono costituiti da pomodoro tritato, cetriolo e cipolla spruzzati di aceto; il chutney di frutta è fatto con mango atchar (mango verde speziato sottaceto), cocco essiccato, banane con yogurt e ananas tagliato a pezzi. Cucina Tradizionale Afrikaans La cucina tradizionale afrikaans include bredie al pomodoro, frittelle di polenta e piatti di cacciagione. I boerewors sono insaccati a base di maiale, manzo, coriandolo e altre spezie: vengono cotti alla griglia insieme a bistecche di manzo con l’osso e costolette d’agnello. Il pollo arrosto viene servito con riso, patate, e chutney di mango e albicocche. Potjiekos è uno stufato di carne, verdure e spezie cotto lentamente sul fuoco di braci in un pentolone di ghisa. Il pot bread (pane in pignatta) è un altro piatto tipico della tradizione afrikaans. Si tratta di un tipo particolare di pane realizzato per mezzo di una pignatta rotonda olandese cosparsa di grasso all’interno, al quale si aggiunge l’impasto, la si copre con coperchio sul quale si dispongono dei carboni caldi. Una volto cotto e tagliato a fette, il pane si serve con burro fresco e marmellata di albicocche. Per dessert, torte al latte, tartine di frutta fresca, torta di banane e torta di papaya caramellata. Influenza Portoghese La cucina portoghese è una delle più popolari in Sudafrica. Il pollo piri piri e i gamberetti al forno sono specialità portoghesi-sudafricane diffuse in tutto il paese. I portoghesi furono tra i primi europei ad esplorare il Capo di Buona Speranza nel Seicento e la presenza della loro cucina in Sudafrica è tuttora predominante. Nell’era coloniale che seguì quella delle scoperte, i portoghesi lasciarono la loro impronta in varie parti del continente africano –Angola, Mozambico e Sudafrica. Dagli indigeni impararono l’uso del peperoncino che unirono ai tradizionali ingredienti portoghesi quali l’olio d’oliva, il succo di limone e l’aglio. I sudafricani di origine portoghese sono particolarmente bravi nella preparazione del pane, dei piatti di carne e soprattutto delle specialità di mare. Il contatto secolare con gli oceani ha trasformato i portoghesi in veri artisti della cucina marinara, specialmente, del merluzzo, del bacalhau e dei gamberetti. Alta Cucina Sudafricana Negli ultimi anni l’interesse internazionale per la cucina sudafricana è cresciuto in modo significativo. La diffusione di ristoranti di alto livello e la crescente affermazione del Sudafrica come meta gastronomica ne sono una testimonianza diretta. Uno dei migliori ristoranti di Città del Capo è One Waterfront del Cape Grace Hotel, affacciato sul porto turistico vicino al Victoria & Alfred Waterfront. Tra i piatti esotici creati dallo chef Bruce Robertson spiccano il rombo con patate allo zafferano e il brasato di coniglio. Molti dei ristoranti di alto livello del Capo si trovano nelle tenute vinicole dove gli ottimi vini locali accompagnano splendidamente la buona tavola. Il top è rappresentato dal pluripremiato Buitenverwachting che serve piatti continentali, dal coniglio al pesce, dall’anatra alla selvaggina, il tutto con un tocco sudafricano. Le Canard è una residenza in stile georgiano circondata da querce nel cuore finanziario di Johannesburg. Il piatto forte è l’anatra disossata, caramellata con miele e pepe nero. Fra gli altri ristoranti di alto livello gastronomico di Johannesburg spiccano Piccolo Mondo nell’hotel Michelangelo e La Belle Terrasse, con spettacolare vista panoramica, nel monumentale Westcliff Hotel guidata dall’executive chef Stefano Strafella. Nella tranquillità della regione del fiume Mooi nel Kwazulu Natal si trova Hartford House il cui menù di cinque portate cambia ogni giorno. L’eastern Cape, regno della natura selvaggia, vanta un ristorante per gourmet. Il Gorah Elephant Camp nel Parco nazionale Addo Elephant vicino a Port Elizabeth si trova all’interno di un game lodge a cinque stelle. La cucina è African fusion, un esempio tra tutti l’antilope affumicata con patate e cipolline rosse caramellate, granturco tenero e salsa di peperoni. La Tradizione Francese La maggior parte dei migliori ristoranti sudafricani ha un tocco francese in quanto gli chef sono stati addestrati nello stile classico inventato dai maestri francesi dell’arte gastronomica. Uno dei più rinomati ristoranti del Sudafrica è La Colombe, che si trova nella tenuta vinicola Constantia Uiltsig appena fuori Città del Capo. Questo ristorante ha vinto numerosi premi per la qualità della sua cucina provenzale con tocchi sudafricani. Lo chef Franck Dangereux è originario della Riviera francese: una delle sue specialità è la tradizionale Bouillabaisse provenzale preparata con pesci sudafricani. Altro ottimo ristorante francese di Città del Capo è Bon Appetit, che si trova nel Grand British Hotel di Simonstown. Il pluripremiato chef bretone Manu Guillet è famoso per i suoi piatti innovativi, quali Camembert con crème brulée macadamia e ravioli di coniglio. I francofili adorano la cittadina di Franschhoek, al centro della zona dei vini del Capo. Fondata da coloni francesi, la cittadina ospita alcuni tra i migliori ristoranti francesi. Uno di questi è Le Quartier Français, pluripremiato per la sua semplice cucina francese preparata con grande cura. Un altro è La Petite Ferme, situata nella tenuta vinicola omonima, affacciata sulla stupenda valle di Franschhoek. I piatti classici della cucina francese hanno un tocco di Sudafrica, come ad esempio il cassoulet di confit di faraona, il facocero brasato e il tradizionale pudding di malva sudafricano con crema inglese all’arancia e cannella. L’auberge Michel di Sandton è stato il primo ristorante sudafricano a ricevere le cinque stelle del Tourism Grading Council of South Africa. Il suo chef, Frédéric Leloup è molto esigente nella scelta degli ingredienti e i risultati della sua cucina ne confermano il rigore. Il settore pasticceria, separato dal resto del ristorante, è celebre per le sue leccornie. Una piacevole sorpresa è il ristorante francese L’orange Bleue della Riserva naturale Thaba Pitsi a Bela Bela. Il ristorante, situato ai piedi del Waterberg, serve piatti belgi e francesi nel tipico paesaggio della savana sudafricana. La Madeleine di Pretoria è stato uno dei pilastri della cucina francese in Sudafrica. Dopo 21 anni, il belga Daniel Leusch continua a servire una squisita cucina nel suo ristorante senza pretese. Da provare i deliziosi gelati alla resina di pino e al miele. Tour Gastronomici In Sudafrica Anche se il numero di corsi di cucina offerti ai turisti è ancora scarso se paragonato all’Europa, il Sudafrica vanta alcune esperienze uniche al mondo in materia di tour gastronomici. Un esempio interessante è il Safari Andulela nella gastronomia malese del Capo: una giornata intera a spasso nel pittoresco quartiere Bo-kaap di Città del Capo alla scoperta della cucina locale. Dalla scelta degli ingredienti necessari alla preparazione di un tipico piatto della tradizione malese del Capo, alla sua sua realizzazione direttamente nella cucina di una famiglia del posto che vi accoglierà insegnandovi i segreti del masala, della preparazione di un samoosa e del miglior dosaggio delle spezie per ottenere un ottimo curry. Andulela propone, invece, un safari culinario nella Kayamandi township, appena fuori Stellenbosch. Dopo una visita in uno dei mercati locali alla ricerca degli ingredienti giusti, si partecipa alla preparazione di piatti africani da parte di cuochi professionisti che lavorano nell’ampia cucina del centro comunitario della township. A conclusione della giornata, si pranza tutti insieme con alcuni membri della comunità. Il massimo è il South African Food & Wine Tour che rappresenta un vero e proprio viaggio alla scoperta della gastronomia sudafricana: 13 giorni dedicati completamente alla gastronomia e alla degustazione di vini nel Western Cape, tra Stellenbosch e Franschhoek, considerata la capitale culinaria del paese. Il tour include visite private alle cantine della zona e pranzi 5 stelle ospiti dei proprietari delle tenute stesse. La seconda parte del tour include il soggiorno in tre dei game lodge più rinomati del Sudafrica: anche qui, il cibo è considerato una faccenda piuttosto seria. Gli specialisti internazionali di viaggi A Cook’s Tour offrono infine il Taste of South Africa 2007, tuor della durata di 12 giorni. Con pranzi e soggiorni nelle tenute vinicole e nei game lodge, e l’opportunità di frequentare un corso di cucina articolato in 5 sedute con la partecipazione di alcuni tra i più rinomati chef e specialisti della gastronomia del Sudafrica: Frank Dangereux, dell’insuperabile ristorante La Colombe, fiore all’occhiello della tenuta vinicola Groot Constantia; la regina della cucina malese del Capo Cass Abrahams; gli specialisti dell’Institute of Culinary Arts di Città del Capo; Margot Janse, del pluripremiato Le Quartier Français, recentemente incluso fra i 50 migliori ristoranti del mondo; vi è infine una classe speciale dedicata alla preparazione del pane presso il Morenson Wine Estate. Per coloro che non amano i tour organizzati vanno segnalati alcuni importanti festival gastronomici del paese: dal festival di Knysna dedicato alle ostriche, al festival di Lambert’s Bay dedicato a gamberi ed aragoste, fino ai più insoliti festival dedicati ai fichi d’India, alle ciliegie o ai witblits (un distillato ad alta gradazione affine alla vodka e agli schnapp). Contatti in rete: • www. Andulela. Com - per informazioni su una grande varietà di percorsi gastronomici (e altro). • www. Acookstour. Com/taste_of_southafrica2007. Html - il più celebre tour dedicato all’alta cucina: prenotate per tempo per evitare delusioni. • www. Infohub. Com/travel/sit/sit_pages/south_africa. Html - un elenco completo di tour sudafricani che includono tappe dedicate all’alta cucina e alla degustazione vini (ma non si limitano a questo). Www. Southafrica. Info/what_happening/arts_entertainment/festivals. Htm - elenco dei vari festival sudafricani, inclusi quelli dedicati al cibo, con i collegamenti aggiornati ai siti dei festival. .  
   
   
SABATO 2 GIUGNO, A BERTINORO VINI E SAPORI IN STRADA 2007  
 
Una fantastica esplosione di sapori del territorio e di sentori di vino. Vini di Romagna D. O. C. , D. O. C. G. Ed I. G. T. : Sangiovese, Albana, Pagadebit, delle migliori cantine di Romagna; prodotti tipici del territorio e di fattoria (formaggi – raviggiolo, squaquaron. , fossa -; olio extravergine di oliva; Savor; confetture; dolci delle tradizioni; cioccolato artigianale; salumi e liquori di fattoria; ecc. ); non mancheranno associazioni culturali e dei servizi turistici aderenti alla Strada, che presenteranno offerte e proposte turistiche in collegamento con l’itinerario enogastronomico provinciale. Animato dalla presenza di una trentina di aziende, rappresentate dai proprietari produttori, il Balcone di Romagna diventerà così, sabato 2 giugno, “salotto” delle prelibatezze romagnole : Piazza della Libertà, mitico terrazzo vista-mare, sarà teatro, dalle 19,00 a mezzanotte, di “Vini e Sapori in Strada ", la festa della Strada dei Colli di Forlì e Cesena. L’ accesso ad assaggi di vini, prodotti del territorio e di fattoria, sarà possibile acquistando il bicchiere marcato col logo della Strada di Forlì-cesena ed il marsupio , contenente i buoni-degustazione. I partecipanti potranno altresì giocare al “Miglior Vino per Te…” : simpatico referendum, con premio finale ad estrazione, di una cena per due in un ristorante della Strada dei Vini e dei Sapori dei Colli di Forlì e Cesena. L’intrattenimento musicale della splendida serata nel cuore di Bertinoro, sarà a cura della band I Gechi! Non solo enogastronomia in piazza della Libertà : ma anche cultura, precisamente cultura del territorio. Nel contesto di Vini e Sapori in Strada 2007 si svolgerà infatti alle ore 19,00 presso il Palazzo Comunale, una interessante Tavola Rotonda, che accompagnerà la presentazione del volume “Romagna, Mitica Terra- Piccola guida sentimentale”, opera scaturita dalle attività del progetto europeo Wineplan. La tavola rotonda, che vedrà la presenza di autorità, amministratori, giornalisti, opinion leader, Presidenti delle Strade dei Vini e dei Sapori di Romagna, sarà occasione per un dibattito sui forti valori e motivazioni turistiche offerte dalla Romagna interna, in relazione alle strategie del Piano di comunicazione elaborato dal progetto Wineplan ed adottato da Romagna Terra del Sangiovese, fondato sulla strategia delle tre “R” : Racconto-rimando-ricordo, per attrarre, affascinare e fidelizzare il potenziale visitatore/turista. Associazione "Strada dei Vini e dei Sapori dei Colli di Forli e Cesena" Piazza della Liberta 1 - 47032 Bertinoro Tel. 0543/469213 Fax 0543/444588 E-mail: info@stradavinisaporifc. It Web: www. Stradavinisaporifc. It .  
   
   
CHOCO CULT: UNA DOLCE E FRESCA OASI NELLA MILANO STORICA DOVE IL CIOCCOLATO NON VA MAI IN VACANZA  
 
Amanti del cibo degli dei non siate tristi con l’avvento della bella stagione! A Milano c’è una dolce oasi dove il cioccolato non va mai in vacanza. La cioccolateria-gelateria-caffetteria Choco Cult, infatti, propone durante tutto l’anno una ricercata scelta del miglior cioccolato in tutte le sue forme. Dalle praline alle tavolette, dalle creme alla cioccolata fusa e tanto buon gelato artigianale. Caffè, tisane, torte e stuzzicherie. Libri sul cioccolato, tazze e una bella cernita di vini e wisky. Da qualche mese è inoltre attivo il servizio Wireless gratuito, per sorseggiare un tè, un caffè, gustare un gelato e magari dare un’occhio alla posta elettronica col proprio Pc portatile. Il gelato è la punta di diamante di Choco Cult. Grazie alla creatività della padrona di casa Marina potrete divertire i sensi, sbizzarendovi con accostamenti di frutta e gusti cioccolatosi. La novità di maggio è il cioccolato fondente al basilico, ma che dire del fondente al peperoncino o all’arancia e del cioccolato bianco o alla cannella? Per non parlare del freschissimo gelato alle fragoline di bosco. Un prodotto cremoso e dalla consistenza corposa, che difficilmente si trova. Ultimissimi arrivi sono le fave ricoperte di cioccolato fondente e le sfoglie fondenti con il cuore al lampone. Una vera goduria per l’anima! Altra novità estiva è il Choco-aperitivo biologico del mercoledì, davvero insolito ed originale, per salutare la fredda stagione e dare il benvenuto all’estate. Dalle 18. 00 alle 20. 00 vi aspetta un happy hour a base di prodotti biologici, dal fragrante pane all’odoroso miele, dalle verdure alla pasta al sesamo al cioccolato più puro. E fra una delizia e l’altra potrete farvi leggere i tarocchi dal cartomante ospite della serata, Guido, Dottore in Filosofia dalla spiccata sensibilità. .  
   
   
LOISON PASTICCERI DAL 1938: UNA QUALITÀ PREMIATA  
 
Fare concorrenza alla grande industria dolciaria è una scommessa. Eppure la Loison Pasticceri dal 1938 ha vinto la sfida con i prodotti della tradizione vicentina e nel mondo è nota per la qualità e la prelibatezza. In questi ultimi anni è stato possibile dimostrare che la favola di Davide contro Golia può diventare realtà nel contesto contemporaneo, perché anche il piccolo può competere, anche se con armi differenti, contro i grandi. Perché le dimensioni aziendali non sono tutto. Ciò che conta è il cuore, la passione nel proprio lavoro, nel rispetto delle tradizioni e del Made in Italy. Nello stabilimento di Costabissara il genio imprenditoriale e l’innovazione tecnologica rappresentano un connubio che consente di generare prodotti di indubbia qualità, dal gusto e dall’aroma inconfondibili, che consentono di soddisfare anche i palati più raffinati. Il livello qualitativo dell’assortimento Loison deriva innanzitutto dalla straordinaria qualità delle materie prime, che in alcuni casi sono quasi introvabili, come i Presidi Slowfood, protetti dall’omonima associazione per la ridotta quantità di produzione ottenibile, quali la Vaniglia Mananara del Madagascar, il Mandarino Tardivo di Ciaculli, il Chinotto di Savona e il Pistacchio di Bronte. La qualità dei dolci Loison è riconosciuta anche dai numerosi premi di cui l’impresa è stata insignita nel corso degli anni. Tra di essi uno dei principali è il Superior Taste Award, ricevuto nel 2005 da parte dell’Itqi – International Taste & Quality Insitute (Istituto Internazionale del Gusto & della Qualità), la cui mission è quella di esaminare e premiare cibi e bevande secondo criteri gustativi ed i cui premi costituiscono per i produttori un potente strumento per la promozione dei propri prodotti. In tale occasione il Panetton a. D. 1476 della Dolciaria Loison ha ricevuto il riconoscimento, ottenendo 2 stelle su 3 nella valutazione degli specialisti del gusto; questo rappresenta perciò uno strumento molto importante per convincere i propri clienti, attuali e potenziali, a rivolgersi alla Loison, con la garanzia di scegliere un ottimo prodotto. Gli altri riconoscimenti che, a partire dagli anni Novanta, sono stati assegnati all’azienda sono: · Il Bronzer Preis 1997 della Dlg Pramierte Spiztenqualitat per i Bignè alla crema; in particolare, la Dlg è un’organizzazione tedesca fondata nel 1887 dall’ingegnere Max Eyth, che si occupa di concorsi di qualità a partecipazione facoltativa per promuovere la vendita e la qualità dei prodotti agricoli ed alimentari; · Il Silberner Preis 1997 della Dlg Pramierte Spiztenqualitat per il Panettone alla Mandorla, realizzato mediante una ricetta classica, con una sola variante: la glassatura della cupola, cioè della parte superiore del prodotto, realizzata con mandorle italiane tritate finemente, impastare con zucchero e chiara d’uovo; infine vengono aggiunte mandorle intere e la granella di zucchero, come nella glassatura della colomba; · il Premio D’argento 1998 della Dlg Pramierte Spiztenqualitat per il Panettone Royal mandorlato, Panettore Royal Regal Cacao, Pandoro Farcito allo Zabaione, Bignè allo Zabaione e Cannoli alla crema; · il Xii Premio Dino Villani 2000, un importante riconoscimento assegnato dall’Accademia Italiana della Cucina ai titolari di aziende artigiane che si siano distinte nella produzione e valorizzazione di un prodotto tradizionale eccellente della tavola italiana; nel caso della Loison per aver diffuso la cultura del panettone come dolce tipico italiano non solo sul territorio nazionale, ma in tutto io mondo; · il Goldeneir Pres 2001 della Dlg Pramierte Spiztenqualitat per il Pandoro; · la Medaglia D’oro per il Progresso Economico conferita dalla Camera di Commercio di Vicenza nel 2002 a riconoscimento dell’impegno dimostrato nell’investire con lungimiranza nell’innovazione tecnologica, nel posizionamento sui mercati internazionali, nella capacità di comunicare con efficacia i propri valori e fattori di competitività. · il Gold Taste Award 2003 per il panettone tradizionale, assegnato dalla “Guild of Fine Food Retailers” che ha predisposto un team di 180 esperti per l’assaggio di oltre 4. 000 specialità, segno del riconoscimento, anche da parte del mercato inglese della qualità e della raffinatezza dei prodotti dell’azienda; · il Premio Pigafetta Per L’internazionalizzazione nel settembre 2006, assegnato dalla Camera di Commercio di Vicenza alla Dolciaria Loison a riconoscimento del suo impegno imprenditoriale e dei risultati raggiunti nel corso della sua attività, in particolare perché negli anni ha acquisito e poi conservato posizioni di prestigio in ordine al volume di esportazioni e all’instaurarsi di profonde relazioni di collaborazione economica e tecnica. .  
   
   
“OLIVIA&MARINO” IN VIAGGIO CON ADVERTEAM A BORDO DI UN’APE CAR. L’AGENZIA MILANESE CURA L’ATTIVITÀ PROMOZIONALE PER IL LANCIO DELLE NUOVE SFOGLIE CROCCANTI FIRMATE PAVESI  
 
Pavesi, noto marchio di proprietà Barilla, ha scelto Adverteam per il lancio delle nuove sfoglie croccanti “Olivia&marino”. Una collaborazione che si riconferma dopo il successo riscosso dalle attività promozionali ideate e dirette da Adverteam per Ringo Pavesi: l’allestimento di un maxischermo in Piazza Duomo a Milano in occasione dei Mondiali di calcio e i due tour nazionali Ringo Miniball. Per il nuovo progetto l’agenzia milanese si affida alla simpatia di Olivia e Marino, i due personaggi immaginari che danno il nome al nuovo brand di Pavesi, che a bordo di 4 Ape Car percorreranno l’Italia, proponendo il gusto sfizioso delle nuove sfoglie croccanti di Olivia&marino Pavesi. Adverteam firma il progetto dall’ideazione alla realizzazione, occupandosi della personalizzazione delle 4 Ape Car, realizzata in collaborazione con uno scenografo professionista, del casting delle circa 50 coppie di Olivia e Marino, che in gruppi di 4 animeranno le diverse tappe del tour, dello studio delle divise e dei gadget. Partito il 12 maggio scorso, il tour si concluderà il 17 giugno: 26 giornate di attività promozionale, 14 location diverse per un grande evento che animerà le piazze, le strade e gli outlet delle principali città italiane. L’idea del tour prende vita dal concept del nuovo prodotto ideato da Pavesi. Olivia e Marino, infatti, sono i protagonisti di una storia immaginaria negli anni ’50: una giovane coppia di focacceri immigrati in America, che con grande entusiasmo gira per le strade delle città a bordo di un’Ape Piaggio per promuovere gli sfiziosi prodotti della loro piccola bottega. Specialità croccanti cotte al forno e preparate con olio d’oliva e sale marino, ingredienti tipici del Mediterraneo, che hanno ispirato la ricetta del nuovo prodotto Pavesi. Le nuove sfoglie croccanti “Olivia&marino Pavesi sono disponibili nelle due referenze: “Classico” con sale marino (confezione blu) e “Olive” con olive verdi e nere (confezione verde). Il tour organizzato da Adverteam sarà un momento per assaggiare i nuovi prodotti ma anche di vendita. . .  
   
   
DA UN’IDEA DEL GASTRONAUTA DAVIDE PAOLINI <> A MONTECATINI  
 
Il cibo è al centro della rassegna di cucina delle minoranze linguistiche italiane, che vede la presenza di importanti cuochi provenienti da territori che hanno mantenuto tradizione culinarie e linguistiche secolari. Giorni da vivere, da vedere, da ‘mangiare’, <<per prendere coscienza e conoscenza di queste realtà dinamiche e ‘sane’ capaci di produrre ricchezza e generare cultura>> racconta Davide Paolini, direttore artistico del festival. Giocolieri dei fornelli e acrobati in carne e ossa, viaggiatori del gusto e orchestrine di pizzica, architetti del paesaggio e maghi della fotografia. Sono questi i protagonisti, dall’1 al 3 giugno a Montecatini Terme, della prima edizione di <<Territoriinfestival>>, una manifestazione dalla formula inedita che intende dar voce ai territori come risorse impareggiabili, autentiche e uniche. Da un’idea del gastronauta Davide Paolini e realizzato in collaborazione con Bk1 concept space ed il consorzio Montecatinitermèbellissima, con il Patrocinio della Provincia di Pistoia, del Comune e delle Terme di Montecatini, <<Territoriinfestival>> si sviluppa in tre giorni animati e densi di incontri. Ma anche momenti di riflessione per poter promuovere un confronto dialettico e stimolare un dialogo al fine di catalizzare l’attenzione di pubblico, politici e media verso entità che oggi più che mai vanno sostenute e aiutate: i territori, patrimoni inestimabili che si oppongono alla globalizzazione e che vanno salvaguardati al pari delle grandi opere d’arte e della natura. Montecatini Terme, ‘territorio’ per antonomasia intriso di ricchezze naturali, artistiche e culturali, nonché terra ricca di produzioni artigianali ed enogastronomiche, diventa lo scenario ideale di un programma ricco di incontri, percorsi espositivi, performance artistiche, spettacoli e workshop per accendere la curiosità e sperimentare le mille facce dei territori: arte, cibo, letteratura, fotografia, musica e teatro. Le Terme, gli alberghi, il parco, le piazze della città si trasformano per accogliere e incantare i viaggiatori, gli appassionati di enogastronomia, bambini, giovani ed adulti, e tutti quelli che amano ampliare i propri orizzonti. In occasione dell’apertura del Festival, venerdì 1° giugno, alle ore 21. 30 presso le Terme Torretta, Montecatini Terme ospita l’anteprima mondiale del suggestivo spettacolo “Food Sound Circus”: show, ideato da Don Pasta, che ruota attorno alla cucina, come luogo sociale, punto di incontro di storie e persone. Un narratore, quasi un griot, parla di gastronomia per raccontare la storia del Mediterraneo, tra il Salento, la Spagna, la Francia e l´Africa. Un gruppo di musicisti lo accompagna mentre giocolieri e acrobati preparano la tavola. Il Cibo – Il cibo è al centro della rassegna di cucina delle minoranze linguistiche italiane, che vede la presenza di importanti cuochi provenienti da territori che hanno mantenuto tradizione culinarie e linguistiche secolari. Mentre presso le Terme Tettuccio è aperta per l’occasione una speciale Vineria. Protagoniste dell’intero Festival le Sagre più importanti d’Italia. La sagra è la porta d’accesso ad un mondo nel quale le tradizioni prendono forma e si manifestano agli altri, è l’occasione per assaporare la loro essenza, il contesto naturale in cui un luogo esprime con estrema sincerità tutto se stesso. Riunite insieme per la prima volta, le principali sagre d’Italia creeranno un percorso singolare e curioso all’interno dei diversi alberghi di Montecatini Terme. Vedremo “sfilare” la Sagra della Pecora Zerasca, del Salame di Varzi, dello Scalogno di Romagna, del Fagiolo di Sarconi, del Fagiolo di Sorana, del lardo di Arnad, della Ventricina di Guilmi, della Cipolla di Cannara, del Gorgonzola, del Peperone di Carmagnola e il Sapore di Sale di Cervia. Da non perdere poi l’assaggio delle prelibatezze del Mercatale, mercato con i prodotti tipici del Valdarno, del Casentino e di Arezzo, ospitato nelle vie del centro della città. Anche al vino viene dedicata un’attenzione specifica, attraverso un percorso degustativo all’insegna dell’eccellenza e della cultura del buon bere. Nei giorni di Sabato 1 e Domenica 2 giugno il <<Bk1conceptspace>> in Via Nievoletta 20, presenta una selezione di vini a cura di Roberto Bellini Presidente Ais Toscana, particolarmente significativi del legame tra uva e territorio di coltivazione. Si tratta di un percorso degustativo individuale - flight di degustazione – che farà scoprire le caratteristiche organolettiche di 6 vini bianchi e 6 vini rossi di pregio, oltre che i modi per gustarli e quando assaporarli. Una sezione a parte è dedicata a chi ha viaggiato e descritto il territorio attraverso il cibo: “I Viaggiatori Del Gusto”. Elena Kostioukovitch, traduttrice, saggista e docente universitario, in un originale excursus attraverso le tradizioni culinarie delle regioni d’Italia, descrive con acume le diverse facce degli italiani attraverso il loro modo di mangiare. Graziano Pozzetto, ricercatore di cultura gastronomica territoriale, ci porte alla scoperta delle floride terre di Romagna parlando di formaggio di fossa e delle tradizioni culinarie locali. Dibattiti - Non mancano incontri e dibattiti che sviscerano attraverso testimonianze, ricerche e studi i vari aspetti del territorio: dal cibo come medium del territorio, tema da sempre nel dna di Davide Paolini, ai dialetti come espressione di identità fino all’architettura del paesaggio ed all’acqua, patrimonio inestimabile e irreplicabile. E infine per dar sfogo a tutte le tentazioni presso il Bk1 sinequanonshop è previsto un temporary store dove il pubblico potrà interagire, confrontarsi e acquistare i prodotti di tutte quelle realtà che lavorano con e per i territori. Www. Territoriinfestival. Com www. Montecatinisbeautiful. Com www. Gastronauta. Ii Programma Programma Territori In Festival 1-3 Giugno Montecatini Terme Data Ora Evento Location Venerdì 01/06 18. 00 Apertura: Dibattito Dialetti Tettuccio 19. 00 Incontro Con Viaggiatore Del Gusto Tettuccio 19. 30 Presentazione Libro Antonio Pascale, Non è per cattiveria Gambrinus 20. 30 Cena Tabarchina (minoranza sarda) La Cascina 21. 30 Performance Musicale Don Pasta - Food Sound Circus Parco Termale 23. 30 Dj Del Territorio Torretta Sabato 02/06 11. 30 Presentazione Libro Con Giornalista Roberto Alajmo, Palermo è una cipolla Gambrinus 11. 30 Sagra Delle Sagre Alberghi 12. 00 Incontro Con Viaggiatore Del Gusto Elena Kostioukovitch, Perché agli italiani piace parlare del cibo Tettuccio 13. 00 Pranzo Delle Minoranze Enoteca Da Giovanni 16. 00 Presentazione Libro Giuseppe Pederiali, Il paese delle amanti giocose Gambrinus 17. 30 Dibattito Cibo Tettuccio 18. 00 Performance Musicale - Tammuriata Piazza del Popolo 19. 00 Aperitivo Bk1 - Performance Musicale Bk1 20. 30 Cena Ladina (minoranza trentina) S. Francisco 21. 00 Concerto Di Piovani - Tettuccio 22. 30 Mimmo Epifani in concerto La pizzica Rocca 23. 30 Dj Del Territorio Torretta Domenica 03/06 11. 30 Dibattito Acqua con proiezione film Cinema Excelsior 11. 30 Sagra Delle Sagre Alberghi 12. 00 Incontro Con Viaggiatore Del Gusto Graziano Pozzetto - Autore di numerosi libri sulle ricchezze gastronomiche italiane e monografie sui prodotti regionali Tettuccio 13. 00 Pranzo Occitano (minoranza piemontese) La Torre 15. 00 Experimenta - Racconti Gambrinus 16. 00 Performance Folk - La Furlana Montecatini 16. 00 Chiusura Workshop Fotografia Tettuccio 17. 00 Premio Dino Casini – Una Vita Per L’a. I. S. Tettuccio 18. 30 Presentazione Libro Elena Stancanelli, Firenze da piccola Gambrinus .  
   
   
“A TAVOLA CON IL BLUES” INIZIA DA … DIOLO  
 
Anteprima del festival itinerante sabato 2 giugno al Podere La Bertazza- Si prosegue alla reggia di Colorno con la mostra fotografica e il concerto di sabato 9 giugno – Si entra nel vivo a Sissa (15-16 giugno), Roccabianca (22-23 giugno), Polesine (29-30 giugno) e Zibello (6-7 luglio) - Con il “Rootsway Roots’n’blues & Food Festival” la musica delle “radici” si unisce alle prelibatezze della “bassa parmense” e del Mississippi Novità per la terza edizione di “A tavola con il Blues - Rootsway Roots’n’blues & Food Festival”. Nel 2007 si inizia con un’anteprima: sabato 2 giugno il Blues delle radici assieme alle prelibatezze della bassa e degli Usa fa tappa al podere La Bertazza a Diolo di Soragna. Una sola serata per un assaggio ed una anticipazione della rassegna che unisce due tradizioni molto simili: quella della “bassa” e quella, più famosa, del Mississippi. E lo fa sotto un duplice aspetto, quello della musica e quello della gastronomia. A Diolo sarà possibile sentire come Richard Ray Farrell “vive” il Blues, e confrontarlo con le sonorità di Marco Pandolfi & The Jacknives e degli Oracle King. “A Tavola con il Blues” è una rassegna che si caratterizza per far ascoltare la musica delle “radici” (alcuni musicisti suonano per la prima volta in Italia e in Europa) e per mettere a tavola i presenti, che possono scegliere fra alcune specialità della “Bassa parmense” e le bistecche di bufalo cucinate alla maniera del Mississippi. “A Tavola con il Blues” si sposta a Roccabianca (Corte Le Giare di Ragazzola) venerdì 22 e sabato 23 giugno. Venerdì 29 e sabato 30 giugno fa tappa a Polesine Parmense (Zona Porto), per concludere il suo viaggio a Zibello (Piazza Garibaldi), venerdì 6 e sabato 7 luglio. “A tavola con in Blues” è una colonna sonora che per cinque fine settimana, costeggia le rive del Grande Fiume, in provincia di Parma. Gli stand gastronomici avranno tutto il sapore dei prodotti tipici della Strada del Culatello di Zibello associati a quello di alcuni tradizionali piatti del profondo Sud Usa, come le bistecche di bufalo, piatto cardine delle serate. E per annaffiare i piatti la Cantina Bergamaschi propone per il secondo anno il vino del Festival con tanto di etichetta dedicata. Addirittura si potranno acquistare confezioni con le bottiglie 2006 e 2007 abbinate. L’ingresso alle serate musicali è gratuito, mentre negli stand gastronomici di “A tavola con il Blues” proporranno menu convenienti grazie al lavoro di tante Associazioni di volontariato che collaborano alla realizzazione dell’appuntamento. “A tavola con il Blues - Rootsway Roots’n’blues & Food Festival 2007” è promosso dalla Provincia di Parma con il sostegno della Fondazione Cariparma e il contributo e patrocinio della Regione Emilia-romagna. Il Festival è ideato e organizzato dall’Associazione Roots & Blues di Parma in collaborazione con la Strada del Culatello di Zibello e i Comuni di Colorno, Polesine Parmense, Roccabianca, Sissa, Soragna e Zibello, e quest’anno ha ottenuto la sponsorizzazione di Unipol Assicurazioni. .  
   
   
C-TARD: L’INTEGRATORE DI VITAMINA C CHE PROTEGGE DALLA MATTINA ALLA SERA.  
 
La vitamina C (o acido ascorbico) è il maggiore antiossidante presente nel nostro organismo, indispensabile sia per la crescita sia per la riparazione dei tessuti, per il buon funzionamento delle ghiandole surrenali e la salute delle gengive. Protegge anche dagli effetti dannosi dell’inquinamento. Ma la vitamina C svolge anche un ruolo fondamentale per la salute e la bellezza della pelle. Non per nulla, la più recente tendenza della cosmesi, che si propone sempre più di abbinare obiettivi estetici con le risorse della scienza medica, è quella dei prodotti di bellezza (creme, emulsioni, sieri…) a base di vitamina C per combattere la guerra per il “sempre giovane”. E’ di Sheryl Clark, dermatologa presso il Medical Center della Cornell University di New York, l’affermazione che la vitamina C è l’unico “prodotto” che funziona sia come antiossidante che come stimolatore per la produzione di collagene. Inoltre, vi è tutta una serie di dati scientifici che dimostrano come questa vitamina sia in grado di neutralizzare gli effetti nocivi dei raggi solari (soprattutto delle radiazioni ultraviolette) e faciliti l’abbronzatura. La sua azione fotoprotettiva e di regolazione della melanogenesi L’acido ascorbico ha un ruolo importante nell’inibizione delle reazioni di trasformazione della tiroxina in melanina, il pigmento naturale che la pelle produce per difendersi dalle radiazioni solari e a cui si deve anche la tanto sospirata abbronzatura: un deficit di acido ascorbico comporta, quindi, l’incapacità di metabolizzare la tiroxina con conseguente aumento dei livelli di melanina. Inoltre, quando, in condizioni diverse, la sintesi di melanina viene stimolata da un eccessivo accumulo di radicali liberi, la vitamina C contrasta efficacemente il fenomeno, neutralizzando i radicali liberi e conferendo alla cute una pigmentazione omogenea. Questa vitamina, poi, sempre in virtù della sua azione antiossidante, è in grado di modulare il processo di produzione della melanina da parte dei melanociti epidermici (le cellule epiteliali preposte alla produzione di melanina) e, quindi, di contrastare il danno cronico da esposizione agli Uv solari. Proprio per questa sua caratteristica di regolatore del processo di melanogenesi, la vitamina C sembra avere anche un effetto schiarente della cute e inibente la formazione di iperpigmentazione cutanee, le cosiddette “macchie scure” della pelle, che sono dovute a un accumulo eccessivo di melanina. C-tard: In Ogni Capsula Centinaia Di Microgranuli Di Vitamina C Da Assorbire Senza Sprechi. C-tard di Wyeth Consumer Healthcare è la vitamina C che dura dalla mattina alla sera, garantendo in tal modo una protezione continua. La caratteristica principale di C-tard, infatti, è proprio il rilascio graduale di vitamina C, per una protezione continua. Ciò è possibile grazie al fatto che ogni capsula di C-tard contiene centinaia di microgranuli. Questi contengono, a loro volta, piccole quantità di vitamina C che il corpo è in grado di assorbire, senza sprechi. Una volta nell’organismo, non vengono liberati tutti insieme, bensì gradualmente, nell’arco di molte ore. Per questo, una sola capsula di C-tard fornisce per molte ore la quantità assimilabile di vitamina C e, con sole due capsule al giorno, alla mattina e alla sera, si può coprire efficacemente il fabbisogno nel corso delle 24 ore. · Composizione quali-quantitativa Ogni capsula di C-tard contiene: Acido ascorbico mg 500 in microperline a rilascio graduale. Eccipienti delle microperline: Saccarosio 44,95 mg; Gomma lacca 42,40 mg; Amido 11,25 mg; Talco 8,00 mg. ; Acido tartarico 1,30 mg. Eccipienti delle capsule di gelatina: Gelatina; Titanio biossido; Ossido di ferro giallo; Eritrosina; Giallo chinolina. C-tard è in vendita in farmacia e, come tutti i farmaci di automedicazione, non necessita di ricetta medica. .  
   
   
INTEGRAZIONE DI UNA TAVOLA ELEGANTE O COMPLEMENTO DI UNA TAVOLA PIÙ SEMPLICE E QUOTIDIANA: BORMIOLI ROCCO PRESENTA THINK NATURAL, UNA COLLEZIONE RIVOLTA AL RISPETTO AMBIENTALE.  
 
Il vetro è una tradizione che Bormioli Rocco porta nel dna. Così come scritti nel codice genetico dell’azienda ci sono l’innovazione, il rispetto per l’ambiente e una filosofia di vita che sia sempre rivolta alla difesa dell’ecosistema. In questa direzione e dalla collaborazione con il Wwf, nasce la linea Think Natural, una collezione attuale e versatile, per la tavola moderna. Realizzato con vetro riciclato, l’assortimento comprende piatti piani, fondi e da frutta, grandi piatti da torta, insalatiere e coppette, un’alzata, vasi, caraffe e bicchieri. Una collezione creativa esaltata dalla particolare lavorazione del vetro e realizzata in un colore azzurro tenue che dona all’intera gamma uno stile naturale. Il punto di forza di questa linea è l’idea che essa stessa rivela: il fatto di offrire una soluzione ad un problema e di essere contemporaneamente esteticamente piacevole. La creazione di una serie di prodotti rivolti al rispetto per l’ambiente è infatti sinonimo di considerazione e di rispetto verso se stessi e verso i propri numerosi interlocutori. A conferma del proprio impegno per l’ecosistema anche l’imballo delle confezioni per la vendita al dettaglio dei prodotti Think Natural è realizzato con carta riciclata. Ogni confezione contiene una dettagliata e interessante descrizione delle valenze ecologiche della collezione e del progetto di tutela delle aree marine realizzato in stretta collaborazione con Wwf Italia che prevede il sostegno alla tartaruga marina Caretta Caretta a rischio di estinzione. Un prodotto Bormioli Rocco è sempre perfetto come integrazione di una tavola elegante o come complemento di una più semplice e quotidiana. Le soluzioni che l’azienda offre sono centinaia e tutte con uno standard di altissima qualità. La collezione Think Natural va ad aggiungersi alle numerose proposte Bormioli Rocco per la casa (calici, bicchieri, piatti, barattoli, contenitori) tutte caratterizzate da modernità e dal design originale. E proprio i valori del design Italiano e del Made in Italy sono tra i fattori critici di successo dell’azienda. .  
   
   
UN’ESTATE SANA E GUSTOSA CON LE NOVITÀ DELLA LINEA COOKING TERMOZETA  
 
Aria d’estate in Termozeta: la celebre Azienda italiana arricchisce la già vastissima linea di piccoli elettrodomestici per la cucina con due nuovi modelli: lo spremiagrumi Spremo Più 1200 e la griglia elettrica Plancia 5200, concepiti e realizzati per una bella stagione all’insegna della salute e del sapore. Lo spremiagrumi a pressione Spremo Più 1200 è indispensabile per chi è attento all’alimentazione e al proprio equilibrio fisico: le spremute di agrumi sono infatti utili al risveglio per pulire l’organismo aiutandolo a disintossicarsi e fare scorta di vitamine; sono consigliate da medici e nutrizionisti dopo l’attività fisica e risultano strategiche nella pausa pranzo, poiché, non affaticando lo stomaco, non procurano sonnolenza e ben si accompagnano a un leggero spuntino. Il modello, provvisto di doppio cono per spremere agrumi di diverse dimensioni, di funzionali filtri polpa e coperchi antipolvere, si caratterizza anche per l’erogazione diretta del succo nel bicchiere. Spremo Più 1200 presenta inoltre un’estetica raffinata e contemporanea, perfettamente in linea con gli attuali must del design per la casa. Plancia 5200 rappresenta la nuova proposta Termozeta per cucinare in modo salutare e per evitare di impiegare grassi aggiuntivi durante il processo di cottura. Plancia 5200 è l’ideale per la preparazione di piatti gustosi e golosi stuzzichini, garantisce una cottura uniforme dei cibi ed evita fumo e altri sgradevoli odori di bruciato. Maneggevole, pratica e sicura, Plancia 5200 si contraddistingue per il design sobrio ed elegante, in sintonia con gli arredi cucina più contemporanei. .  
   
   
IL GRAN PREMIO NOÈ ASSEGNATO A MARCO FELLUGA  
 
Edizione rinnovata per il 42° Gran Premio Noè, svoltosi recentemente a Gradisca d’Isonzo, antica cittadina del Friuli Venezia Giulia. Un premio ormai storico, nato nel 1965 contemporaneamente all’Enoteca regionale Serenissima, e che ha negli anni una rilevanza nazionale, intendendo premiare figure di primo piano dell’enologia, della ristorazione e del costume nazionale. Una sorta di Oscar dell’enologia, riportato ai fasti del passato grazie alla cooperazione sinergica della Regione Friuli Venezia Giulia con Turismo Fvg, dell’amministrazione comunale di Gradisca d’Isonzo e dei gestori dell’Enoteca, affidata alla Delegazione regionale dell’Associazione Italiana Sommeliers. Il riconoscimento è stato attribuito al gradiscano Marco Felluga, fondatore del gruppo che porta il suo nome, portabandiera della migliore enologia italiana. Personaggio di spicco del mondo enologico nazionale, Marco Felluga ha alle spalle una tradizione familiare più che centenaria nella storia della vitivinicoltura friulana. Una tradizione iniziata, per volere del bisnonno, alla metà dell’800 in Istria, terra d’origine di quella che si può considerare una vera dinastia di viticoltori, che –trasferitasi nel Collio goriziano - ha saputo valorizzare le potenzialità di alcune uve e la vocazione di territori nati per ospitare vitigni speciali. L’amore per il vino e per la sua terra hanno portato Marco Felluga a realizzare importanti progetti nel mondo vitivinicolo italiano. Innovazione e ricerca per raggiungere risultati qualitativi sempre più marcati ed interessanti: questa è la filosofia seguita fin dall’inizio ed intensificata circa vent’anni fa attraverso la collaborazione con Dipartimenti di Agronomia e centri universitari di Torino, Milano, Udine e con l’Ersa (Ente Regionale per la Promozione e lo Sviluppo dell’Agricoltura del Friuli Venezia Giulia), che ha portato anche ad avviare esperimenti unici in Italia di quello che si può definire il “progetto Marco Felluga”. Un progetto che si sta realizzando attraverso accurati studi sui terreni aziendali, per ottenere negli anni prodotti di qualità da uve sempre più selezionate e che ora è portato avanti dai figli Roberto (che segue la Marco Felluga a Gradisca d’Isonzo (Go) e Russiz Superiore a Capriva del Friuli (Go)) ed Alessandra (che si occupa di Castello di Buttrio a Buttrio (Ud)). Oltre a queste tre aziende friulane, il Gruppo ne possiede una quarta in Toscana, San Nicolò a Pisignano a San Casciano Val di Pesa (Fi), nella zona del Chianti Classico. Presiedente per 6 anni del Consorzio Tutela dei Vini del Collio, una delle zone più prestigiose al mondo per la produzione dei vini bianchi, Marco Felluga è oggi Presidente onorario del gruppo che ha fondato. Continua a operare, dice “nella consapevolezza che il vino è un prodotto della terra ( verso la quale ci vuole umiltà e rispetto) e, soprattutto, del lavoro dell’uomo. Lavoro, dunque, ma anche passione e amore, come condizioni indispensabili al raggiungimento di quella qualità che deve essere l’obiettivo unico di ogni produttore. ” Proprio nella storia personale e nella passione,esperienza e lungimiranza che contraddistinguono la figura di Marco Felluga, le motivazioni del Premio. La giuria, infatti, ha voluto premiarlo “a riconoscimento della straordinaria opera svolta nell’arco dell’intera carriera professionale nel mondo del vino, attraverso la realizzazione di una produzione di eccellenza che ha contribuito a rendere noto a livello internazionale il nome del Collio goriziano. ”. .  
   
   
TORNA LA MOSTRA ASSAGGIO DEI VINI DEI COLLI BOLOGNESI. NUOVA PRESTIGIOSA LOCATION STORICA, LA ROCCA DI BAZZANO, E DUE WEEKEND (8-9 E 15-16 SETTEMBRE 2007) PER ASSAGGIARE OLTRE 100 ETICHETTE.  
 
Sarà la possente Rocca dei Bentivoglio di Bazzano (Bo), che domina dall’alto l’omonimo borgo, a ospitare la Xvi Mostra Assaggio dei vini del Consorzio Vini Colli Bolognesi sabato e domenica 8-9 e 15-16 settembre 2007 (ore 17. 30 – 23. 30). Per il mondo del vino dei Colli Bolognesi, si tratta del momento di confronto più importante sul territorio. E quest’anno la location è di indiscusso significato storico e simbolico per il territorio, nel suo cuore ideale e in uno dei comuni più importanti. Operatori e appassionati potranno quindi conoscere e valutare un centinaio di etichette prodotte dalle 30 aziende del Consorzio Vini Colli Bolognesi, attraverso banchi d’assaggio alla presenza dei produttori, in collaborazione con i sommelier dell’Ais di Bologna. La manifestazione sarà arricchita inoltre dal ‘Pignoletto Piano Bar’, degustazioni e abbinamenti con sottofondo musicale. Si potranno ordinare calici di Pignoletto, da gustare assieme a qualche piatto tipico, abbinati a una classico della musica italiana e internazionale scegliendo da un’apposita carta dei vini ‘musicale’, che riporta appunto gli accoppiamenti fra brani e etichette di Pignoletto (una quarantina). La canzone richiesta verrà poi dedicata e interpretata e al pianoforte …. Durante le giornate di sabato (8 e 15 settembre) si terranno poi qualificate e anche curiose degustazioni a tema (su prenotazione e a pagamento), per approfondire nuovi aspetti della produzione vitivinicola dei Colli Bolognesi. La Mostra Assaggio si svolgerà in concomitanza con l’Autunno Bazzanese, ‘contenitore’ di eventi e spettacoli, con ‘epicentro’ appunto la Rocca di Bazzano, ‘cuore’ ideale del territorio, ricco peraltro di altri punti di interesse storico (Abbazia di Monteveglio, Castello di Serravalle, ville nobiliari, aree naturali): entrambe le manifestazioni andranno così ad arricchirsi a vicenda. L’evento del Consorzio Vini Colli Bolognesi sarà dunque l’occasione per scoprire la zona vinicola dei Colli Bolognesi, che si sta rivelando un ‘nuovo’ polo del turismo enogastronomico di qualità. Nuovo perché fuori dalle rotte classiche, ma anche ‘antico’ per la cultura che c’è dietro. Un territorio tutto da scoprire, e da vivere, per mezzo della sua espressione più felice: i vini doc, come appunto il Pignoletto, bianco autoctono tipicamente frizzante con lieve aromaticità (ma felicemente proposto anche fermo, oppure spumante), e gli altri ‘quasi autoctoni’ (perché da sempre prodotti) come il Sauvignon, la Barbera, il Merlot, il Cabernet Sauvignon. Www. Collibolognesi. It .  
   
   
NUOVA CANTINA VALLE DI CEMBRA: QUANDO DALLA PASSIONE E CULTURA PER IL TERRITORIO MONTANO,CI SI ORIENTA ALLA METICOLOSA CURA DEL DETTAGLIO  
 
Con l’inaugurazione della rinnovata Cantina Valle di Cembra, si compie un altro importante passo di quel percorso oramai cominciato oltre 10 anni fa che ha visto le produzioni di questa Valle trovare man mano spazio, suscitare interesse, attirare l’attenzione dei media i quali scoprivano in questi territori valenze produttive legate all’allevamento della vite forse fino ad allora inimmaginate e talvolta sottovalutate. La fusione con Cantina La Vis prima, lo sviluppo di un marchio commerciale immediatamente dopo, hanno contribuito non poco a diffondere i valori vitivinicoli di questa Valle al di fuori del Trentino arrivando fin anche a raggiungere la Cina: situazione assolutamente insperata sino a pochi anni fa. Il fenomeno Müller Thurgau che si sta sviluppando in questi anni con una forte ricerca da parte del consumatore di prodotti dalla spiccata aromaticità hanno fornito ulteriori stimoli ad altri processi di trasformazione, ricerca ed adeguamento tecnologico, affinché la struttura produttiva di Cembra – una delle più alte presenti in Europa – potesse trovare un suo spazio di rilievo nel contesto produttivo nazionale. Aggiungere l’appellativo Cantina di Montagna non è stato casuale bensì voleva da subito indicare la volontà di sottolineare le peculiarità e le vocazionalità di questo importante Territorio, che con vigneti posti sino ad oltre 800 mt. Di altitudine è di assoluto valore anche per le basi spumante. Quella che si inaugurerà a tutti gli effetti intenderà tracciare una via, diventare un fiore all’occhiello per le produzioni vitivinicole di montagna, Müller Thurgau e Pinot Nero in primis. Non si tratta di dover tracciare nuovi sentieri del gusto, bensì perfezionare e rendere più evidenti successi e consensi che questi vini già oggi raccolgono con il marchio Valle di Cembra nei più prestigiosi concorsi nazionali e non solo (ultimo in termini di tempo il 3° posto del Pinot Nero Vigna di Saosent 2004 alle Giornate Internazionali del Pinot Nero di Egna). L’aggiornamento tecnologico ha richiesto impegno economico (5 i milioni di euro investiti negli ultimi 3 anni), la definizione di uno staff qualificato dedicato allo sviluppo del progetto, e il potenziamento di un lavoro già avviato nei vigneti che poteva però contare su una realtà sociale preparata che con orgoglio ha risposto alle sollecitazioni del servizio tecnico-viticolo della Cantina. Nell’occasione viene anzi presentato il nuovo Atlante Viticolo aggiornato e completato con le nuove indicazioni viticolo-agronomiche della Valle di Cembra che per taluni versi celebra quella “rivoluzione colturale” che la Zonazione compiuta tra gli anni ‘80 e ‘90 ha permesso di compiere (con la valorizzazione delle microzone) e grazie anche alla quale oggi l’azienda lavisana guida uno dei primi dieci Gruppi italiani del mondo del vino. I lavori compiuti utilizzando tecnologie all’avanguardia (lavorazioni in iper-riduzione per preservare l’aromaticità, nuove centrali, presse di ultima generazione. ) rappresentano garanzia per ulteriori innalzamenti della qualità e premessa per quegli obiettivi che Cantina La Vis e Valle di Cembra con la neonata commerciale Ethica si è impegnata a raggiungere nel medio periodo. Se oggi sono 300. 000 le bottiglie commercializzate con questo marchio, nei prossimi anni si prevede di raggiungere il milione di bottiglie e la forte struttura commerciale potrebbe permettere di sviluppare nuove opportunità in altre parti del mondo. Come altre volte è successo, le nuove ambizioni di Cantina Valle di Cembra devono un importante contributo ai Patti Territoriali, alle Amministrazioni Provinciale e Comunale, alle Associazioni del luogo volte alla valorizzazione del prodotto vino ma soprattutto alle persone che le hanno rappresentate, che hanno capito la profeticità di progetti che come questo vedono nell’esaltazione di un territorio e della sua gente i protagonisti principali. .  
   
   
CHE SIA ROSSO O BIANCO IL VINO È SEMPRE ‘IN ROSA’ CON CERETTO: L’ETICHETTA DELLE DONNE CHE SANNO VOLERSI BENE.  
 
Le donne sono al centro delle attività e delle iniziative dell’azienda Ceretto, da sempre attenta all’”altra metà” della cantina. Produttrici, sommelier, giornaliste enogastronomiche, ma anche semplici consumatrici si fanno strada in un mondo storicamente maschile e scelgono i rossi e i bianchi del Marchio langarolo. Le iscritte all’Atelier Wine Club, inoltre, avranno la gradita sorpresa di sconti e agevolazioni sui soggiorni benessere con trattamenti a base di estratti della vite e dell’uva, grazie alla patnership con la Spa Vinotherapie Caudalie. Il tempo in cui era l’uomo a scegliere la bottiglia giusta al ristorante, ad andare per cantine a caccia dell’annata più profumata, a specializzarsi in corsi e degustazioni… è ormai lontano: il vino, oggi, è donna. Basti pensare che per circa 2 milioni di Wine Lover (quegli appassionati capaci di spendere fino a 500 per un’etichetta) uno su cinque consumatori appartiene al gentil sesso. D’altronde il 64% dei responsabili d’acquisto, ovvero coloro che comprano, sono signore. L’azienda Ceretto si è sempre dimostrata attenta al pubblico femminile, non solo perché la nuova generazione della famiglia ha dato ampio spazio a Lisa e Roberta (figlie dei capostipiti Marcello e Bruno), rispettivamente occupate nella gestione finanziaria-amministrativa e nelle relazioni pubbliche dell’azienda. Recentemente il marchio si è legato alla produzione del film diretto da Simona Izzo ‘Tutte le donne della mia vita’, storia d’amore e di sapore, di emozioni del cuore e del palato dove il cosiddetto ‘sesso debole’ gioca un ruolo davvero forte. Ma tra le iniziative più interessanti promosse dall’azienda langarola, pensando a una ‘lei’ esigente e informata, c’è la collaborazione con la Spa Vinotherapie Caudalie. Tutte le iscritte al nuovo Wine Club Atelier Ceretto avranno modo di godere delle proprietà di un buon sorso di vino non solo bevendolo da un calice, ma sperimentandolo a “fior di pelle” nei tanti trattamenti proposti dalla Spa annessa all’Hotel Relais & Châteaux San Maurizio, (antico monastero del Xvii secolo situato su una collina circondata dai vigneti di moscato). I membri del Club, hanno, infatti, diritto a sconti sui soggiorni nel centro benessere. Tra i vari trattamenti proposti dalla Spa: il famoso Bain Barrique, il Gommage Crushed Cabernet, l’Enveloppement Miel & Vin o il Massage Pulpe Friction a base di uva fresca per riscoprire un corpo tonico e rassodato ed una pelle idratata e rimineralizzata. E ancora, cure per il viso indimenticabili, dai rilassanti “modelages” eseguiti utilizzando i polifenoli dell’uva, come il Soin Vinosource, “rimpolpante” a base di uva fresca, o il Soin Vinoperfect, con alternanza di pietre calde e fredde, per ridonare luminosità, splendore e vitalità ai tessuti. Per maggiori informazioni: www. Atelierceretto. It .  
   
   
DAL 1 AL 3 GIUGNO 2007 A SPOLETO LA TERZA EDIZIONE CON LA 2ª GRANDE NOTTE BIANCA DEL VINO  
 
L´eccellenza enologica del Made in Italy che ha conquistato il mercato dei “Vini nel mondo” si ritrova a Spoleto tra arte, gusto e cultura. Un fine settimana ricco di eventi dedicato alla “consapevolezza del buon bere” che il 2 giugno culminerà nella seconda Notte Bianca del Vino condotta da Fede e Tinto di Decanter-radio Due. “Vini nel Mondo afferma il presidente della Meet Eventi- Alessandro Casali- è l´unica rassegna d´incontro tra produttori e consumatori, ambientata nella cornice di bellezza, arte e tradizione (palazzi, castelli, strade, piazze, spazi museali) di una città gioiello, quale è Spoleto, capace di coniugare qualità della vita e respiro internazionale, passato e presente”. “Un contesto unico attraverso il quale Vini nel Mondo riesce a creare un rapporto privilegiato ed esclusivo, un filo diretto tra le più prestigiose cantine, gli esperti, le istituzioni. Da qui il successo dell´edizione 2006 testimoniato da 250 cantine, 30 mila bottiglie degustate e 150. 000 presenze”. Oltre ai diversi momenti di degustazione di vini pregiati, non mancheranno, durante i tre giorni di questa grande kermesse dedicata all´Arte del Vino, convegni e dibattiti sulla riforma dell´Ocm Vino e sulle strategie d´internazionalizzazione con la partecipazione delle istituzioni e dei più qualificati esperti di settore. Anche quest´anno Vini nel Mondo testimonierà la grande generosità del ricco vigneto d´Italia attraverso l´Asta di Beneficenza del 2 giugno, che proporrà 30 prestigiosi cru in grado di attirare il più vivo interesse dei collezionisti ed il sostegno di prestigiose presenze imprenditoriali, del giornalismo, dello spettacolo e della cultura. Grazie all’edizione 2006 sono stati devoluti all´infanzia in difficoltà ben 20. 000 euro. Appuntamento dunque a Vini nel Mondo, a Spoleto dall´1 al 3 giugno 2007, per scoprire e degustare i grandi Vini italiani nel mondo. Vini nel Mondo è promossa dall´associazione Arte, Gusto e Cultura, organizzata da Meet Eventi e Gbang e realizzata con il contributo del Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali. .