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GIOVEDI
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Notiziario Marketpress di
Giovedì 15 Novembre 2007 |
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“IMPRENDITORI AGRICOLI E CREDITO BANCARIO ALLA LUCE DI BASILEA DUE”- GLI STRUMENTI FINANZIARI PER LE IMPRESE: È IL TEMA DI UNA TAVOLA ROTONDA PROMOSSA DALLA CIA EMILIA ROMAGNA A FERRARA IL PROSSIMO 19 NOVEMBRE DAL TITOLO |
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Affiancare le imprese nell’analisi del fabbisogno finanziario e degli strumenti adeguati per soddisfarlo. E’ il tema della tavola rotonda promossa dalla Cia Emilia Romagna e dalla Confederazione ferrarese il prossimo 19 novembre, a partire dalle ore 16. 30, presso l’Aula Magna delle Facoltà di Economia dell’Università di Ferrara (via Voltapaletto, 11). “Imprenditori agricoli e credito bancario alla luce di Basilea due”, è il titolo dell’iniziativa, che prende in esame il ruolo dell’imprenditore agricolo - negli ultimi anni in fase di forte evoluzione - con particolare attenzione alle logiche di gestione manageriale e con una sempre più forte esigenza di conoscere aspetti normativi, finanziari e fiscali. Nella stessa direzione si evolvono le modalità di approccio al settore agricolo da parte del sistema bancario con offerte di prodotti dedicati. Occorre inoltre registrare lo sviluppo di strutture dedicate come la Sgfa, società controllata dall’Ismea, e il potenziamento del ruolo dei Consorzi Fidi che potranno operare anche nel settore a medio e lungo termine. Infine l’attivazione del nuovo Psr, Piano di sviluppo rurale 2007 - 2013, consentirà la presentazione dei Piani di investimento aziendali per ottenere finanziamenti che agevolino l’innovazione e la competitività delle imprese. All’iniziativa, che verrà presentata dal presidente della Cia ferrarese Mauro Ferrari, partecipano Davide Nardini, assessore Agricoltura provincia di Ferrara, Patrizio Bianchi, rettore dell’Università di Ferrara, Tiberio Rabboni, assessore all’Agricoltura della Regione Emilia Romagna. Interverrà, tra gli altri, il direttore della Cia Emilia Romagna Vincenzo Amadori mentre concluderà Giuseppe Politi, presidente nazionale Cia. La tavola rotonda sarà coordinata da Alessandro Mastrantonio, di Agrisole – Il Sole 24 ore. . |
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CONVEGNO POLITICA EUROPEA SUL VINO |
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L´unione europea sta per varare una riforma radicale dell´organizzazione comune del mercato vitivinicolo (Ocm) per sostituire strumenti politici inefficienti sotto il profilo dei costi con un quadro normativo più sostenibile e più coerente. Tale riforma, attualmente all´esame della Commissione agricoltura del Parlamento europeo, sarà discussa in Aula durante il prossimo mese di dicembre, per entrare in vigore il primo agosto 2008 e andrà a sostituire l´attuale Ocm, istituita dal regolamento (Ce) n. 1493/1999 del Consiglio, del 17 maggio 1999 e comporterà l´abrogazione di alcune disposizioni. La riforma, che riguarda da vicino la nostra Regione, che ha una forte vocazione di tipo vitivinicolo, persegue i seguenti obiettivi di forte impatto per gli operatori vitivinicoli del Friuli Venezia Giulia: migliorare la competitività dei produttori di vino dell´Unione europea, rafforzare la notorietà dei vini europei di qualità che sono i migliori del mondo, recuperare vecchi mercati e conquistarne di nuovi all´interno dell´Unione europea e ovunque nel mondo; istituire un regime vitivinicolo basato su regole semplici, chiare ed efficaci, che permettano di equilibrare la domanda e l´offerta; istituire un regime vitivinicolo in grado di salvaguardare le migliori tradizioni della produzione vitivinicola europea, di rafforzare il tessuto sociale di molte zone rurali e di garantire che la produzione sia realizzata nel rispetto dell´ambiente. La nuova politica europea nel settore del vino terrà adeguatamente conto delle preoccupazioni crescenti della società sul piano della salute e della protezione dei consumatori, della necessaria compatibilità con le regole dell´Organizzazione mondiale del commercio (Omc) e della coerenza con la Pac riformata (primo e secondo pilastro) e della conformità con le prospettive finanziarie. Su questo argomento, che interessa da vicino la nostra regione a forte vocazione vitivinicola, il gruppo consiliare regionale Udc del Friuli Venezia Giulia, in collaborazione con il pruppo parlamentare del Ppe, organizza un convegno a Villa Manin di Passariano venerdì 30 novembre, alle ore 15. 00. Interverranno gli europarlamentari on. Iles Braghetto e on. Giuseppe Castiglione, quest´ultimo relatore del provvedimento in Commissione agricoltura del Parlamento europeo, Patrik Baragiola funzionario della medesima Commissione, oltre al consigliere regionale Giorgio Venier Romano che introdurrà i lavori e il capogruppo Roberto Molinaro, che presiederà il convegno. Ai partecipanti all´incontro porterà un saluto l´on. Angelo Compagnon, segretario regionale dell´Udc. Il dibattito che seguirà sarà utile per far arrivare alle sedi comunitarie anche il parere degli operatori vitivinicoli del Friuli Venezia Giulia. . |
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DONNE IN CAMPO, UN’ASSOCIAZIONE E UN CORSO PER FAR PESARE DI PIÙ LA PRESENZA FEMMINILE IN AGRICOLTURA L’ASSESSORE ALLE PARI OPPORTUNITÀ IVA BERASI ALL’INAUGURAZIONE DEL LABORATORIO |
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Trento - “Coltiviamo l’agricoltura per raccogliere il futuro”. È in questo slogan che Donne in Campo – associazione nazionale affiliata alla Confagricoltori la cui sezione trentina si è costituita la scorsa primavera – riassume la propria identità e la propria proposta. Un nome, Donne in Campo, per dire donne agricoltrici ma per dire anche “ci siamo anche noi e vogliamo contare di più”. Del resto, che la presenza femminile in un settore che sta vivendo una grave e profonda crisi strutturale rappresenti una risorsa chiave, è un dato difficilmente confutabile. La crescente affermazione di imprenditrici agricole, il loro apporto di idee e di proposte possono contribuire ad una svolta in grado di aprire all’agricoltura nuove e più incoraggianti prospettive. Di questo ne sono profondamente convinte anche le donne dell’associazione trentina che oggi, alla presenza dell’assessore alle pari opportunità, Iva Berasi, hanno iniziato presso la Cia un corso di formazione volto a valorizzare le loro potenzialità, in vista di una crescita personale e professionale, e ad acquisire una maggiore consapevolezza del proprio status e dei propri diritti. Il corso – denominato Laboratorio Donne in Campo – nasce da un progetto che si è classificato al primo posto tra le dieci iniziative ammesse a contributo sulla legge provinciale 14/93. L’iniziativa segue di pochi giorni alla costituzione, promossa dall’Assessorato provinciale alle Pari opportunità, di un gruppo di lavoro al quale partecipano le rappresentanze femminili di Confederazione Italiana Agricoltori, Coldiretti e Confagricoltura. L’obiettivo è quello di iniziare un percorso di sostegno alle donne che nel nostro territorio si dedicano all’attività agricola per consentire loro di avere quella visibilità che spesso manca, nonostante il forte impegno e la centralità della loro attività per il mondo agricolo, nonché per valorizzare il ruolo femminile nel mondo rurale. “La presenza femminile in agricoltura – ha ricordato oggi l’assessore Berasi - oltre a rivestire un importante tassello a livello di produzione agricola, svolge una funzione essenziale per mantenere vivo il territorio rurale. Se le donne se ne vanno dalla campagna, l’agricoltura muore. Impegnarsi per sostenere la presenza femminile in tale settore è dunque fondamentale per promuovere uno sviluppo locale dove ambiente, biodiversità, patrimonio culturale e qualità della vita siano parole chiave”. Un primo impegno che il gruppo di lavoro ha deciso di portare avanti riguarda la richiesta di una rappresentanza femminile nei luoghi di decisione istituzionale a partire dal Tavolo Verde. Non solo: “All’interno del Piano di sviluppo rurale provinciale – ha affermato l’assessore Berasi - vanno trovate risorse per le aziende condotte da donne”. Attualmente le donne rappresentano un terzo (37 per cento) della popolazione agricola attiva europea. Le troviamo presenti specialmente in attività innovative, come ad esempio nell’agriturismo, nelle fattorie didattiche, nel settore biologico, nelle produzioni di nicchia, nell’ortofrutta e nella vitivinicoltura, dove sono sempre più apprezzate (non a caso è una donna ad aver ottenuto quest’anno il titolo di miglior sommelier italiano). Sebbene il numero delle aziende agricole in rosa sia in crescita, ad oggi solo un’azienda su sei in Trentino è diretta da una donna e la maggioranza di queste sono di piccole dimensioni. Tra le imprese registrate all’Archivio provinciale delle imprese agricole, si contavano alla fine dello scorso anno 1. 244 imprenditrici, il 13,8 per cento del totale. Le donne che decidono di impegnarsi in agricoltura lo fanno con la convinzione di poter assumere un ruolo attivo e di poter avviare delle realtà produttive capaci di reggere il confronto con i colleghi maschi e, soprattutto, con il mercato. “Siamo donne intraprendenti – dice Mara Baldo, responsabile dell’associazione Donne in Campo (www. Donneincampo. It)– che scelgono di far pesare le proprie idee, i propri progetti, le proprie imprese, e che scelgono di informarsi, formarsi, valorizzarsi e confrontarsi con le altre donne che lavorano e si organizzano nella società. Il corso serve a questo, è uno strumento per favorire una maggiore fiducia in noi stesse, la crescita personale e lo sviluppo delle competenze di base per permettere alle donne di scoprire i loro punti di forza ed essere maggiormente consapevoli” Se l’assessore alle Pari opportunità ha deciso di essere presente al primo incontro del laboratorio formativo è perché è la prima volta, in Trentino, che si organizza un’iniziativa formativa rivolta alle donne che lavorano in agricoltura con un taglio imprenditoriale. Il laboratorio (20 ore articolate in cinque incontri) affronta temi generali, quali la condizione della donna in agricoltura, ma anche più specifici, quali il piano d’impresa come strumento di governo dell’azienda agricola, la multifunzionalità dell’azienda agricola, gli aspetti giuridici nei rapporti lavoratici e patrimoniali tra coniugi o conviventi nell’azienda agricola, lo sviluppo delle opportunità di mercato legate al prodotto tipico e all’accoglienza presso fattorie didattiche, aziende agricole e agrituristiche. Temi sui quali le donne che lavorano in agricoltura avranno modo di tornare il prossimo 3 dicembre in occasione di una giornata di riflessione promossa per dare visibilità alla loro presenza ed alle loro proposte. . |
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PIEMONTE, PROGRAMMA DI SVILUPPO RURALE 2007/2013: APERTURA ANTICIPATA DI UN BANDO PER L’INSEDIAMENTO DEI GIOVANI IL PSR IN APPROVAZIONE LA PROSSIMA SETTIMANA |
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Torino - Verrà aperto anticipatamente un bando relativo al Programma di Sviluppo Rurale 2007/2013: il premio d’insediamento per i giovani d’età inferiore ai 40 anni (misura 112) e, collegato a questo, l’intervento per l’ammodernamento delle aziende agricole (misura 121). “Il Psr 2007/2013 verrà approvato con ogni probabilità la prossima settimana, – afferma l’assessore regionale all’Agricoltura Mino Taricco – nella seduta del Comitato sviluppo rurale della Commissione europea in programma il 20 e 21 novembre. In ogni caso si è conclusa la fase negoziale e siamo dunque ai passaggi decisivi. Abbiamo ritenuto opportuno, consultando anche le rappresentanze del mondo agricolo, prevedere l’apertura condizionata di un bando che risponde alle esigenze più urgenti e sentite del settore, così come in primavera avevamo aperto bandi relativi alle misure agroambientali, alle produzioni biologiche e alla salvaguardia delle razze in via d’estinzione. L’attuale bando prevede complessivamente circa 20 milioni di euro di contributo a favore delle imprese agricole piemontesi. ” Il nuovo bando riguarda la misura 112, il premio di insediamento per i giovani di età inferiore ai 40 anni: il premio può raggiungere l’importo massimo di 40. 000 euro, correlato a impegni che il giovane assume riguardo lo sviluppo e il miglioramento della propria azienda e l’osservanza di regole agronomiche, ambientali, di sicurezza: il miglioramento del bilancio energetico dell’azienda, la produzione di energia da fonti rinnovabili, la riduzione di almeno il 25% dei consumi idrici, il miglioramento del benessere animale, l’introduzione di attività multifunzionali (agriturismo, manutenzione del territorio, didattica e servizi culturali), l’adesione a sistemi di tracciabilità e di certificazione, la frequenza di corsi specializzati di formazione, l’adozione di pratiche di agricoltura biologica, l’insediamento congiunto di due o più giovani nella stessa azienda. L’adesione al premio, in questa fase, sarà limitata a coloro che compiono i 40 anni entro il 31 dicembre 2008 o che si insedino per causa di forza maggiore (decesso o invalidità del precedente titolare dell’azienda). Le domande dovranno essere presentate alla Provincia competente per territorio entro il 17 marzo 2008. La modulistica sarà resa disponibile nei prossimi giorni sul sito web della Regione Piemonte. Per i soggetti che aderiranno al bando per la misura 112, sarà anche possibile accedere ai finanziamenti della misura 121 sull’ammodernamento delle aziende agricole, che prevede contributi a fondo perduto variabili tra il 30% e il 60% della spesa sostenuta per investimenti strutturali e organizzativi, in relazione alla tipologia dell’intervento e alla fascia altimetrica dell’azienda. Negli interventi ammissibili, qualora esista un corretto rapporto tra parco macchine e reale beneficio economico aziendale, è previsto anche l’acquisto o la sostituzione delle trattrici agricole. A questo proposito si precisa che le trattrici agricole, ad esclusione di quelle inserite nei suddetti piani di miglioramento dei giovani che si insediano, saranno escluse dal finanziamento del prossimo Psr. Per tale tipologia d’investimento, con i limiti imposti da un recente regolamento comunitario (n. 1857/06) - che permette aiuti di Stato solo a condizione che aumentino la capacità di produzione di oltre il 25 % o modifichino sostanzialmente la natura della produzione o della tecnologia utilizzata - è in fase di studio una proposta di legge per attivare prestiti, con la partecipazione della Regione nel pagamento degli interessi. Il Programma di Sviluppo Rurale 2007/2013 della Regione Piemonte, nell’ultima versione inviata il 29 ottobre 2007 alla Commissione Europea, integrata a seguito delle osservazioni della Commissione stessa, è ora consultabile all’indirizzo: http://www. Regione. Piemonte. It/agri/psr2007_13/documentazione/psr2007_13. Htm Il testo è tuttavia da considerarsi provvisorio fino alla formalizzazione ufficiale. Conclusa la fase negoziale, infatti, il Programma deve essere ora sottoposto all’approvazione finale della Giunta Regionale, per poi passare all’approvazione del Comitato sviluppo rurale della Commissione europea nella prossima sessione del 20-21 novembre 2007. Il bando deliberato oggi si configura come un’apertura anticipata, pertanto la concessione di sostegni e contributi è condizionata all’approvazione del Programma stesso. Il Psr 2007/2013 prevede, nella sua parte generale, alcuni motivi di esclusione dalle misure, tra cui il mancato possesso del documento unico di regolarità contributiva, il mancato rispetto delle norme sulle quote latte, l’aver subito condanne passate in giudicato per reati di frode o sofisticazione alimentare. . |
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IL MADE IN ITALY AGROALIMENTARE DI QUALITÀ TROVA CASA AD AGRIFOOD A VERONAFIERE DAL 16 AL 18 NOVEMBRE 2007 |
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Business e formazione delle Pmi agroalimentari sono questi gli obiettivi di Agrifood, in programma dal 16 al 18 novembre, il cui nuovo format è stato presentato oggi alla stampa. Una rassegna che si propone con oltre 250 espositori su 5000 metri quadrati espositivi, in rappresentanza delle migliori produzioni del made in Italy, oltre 100 buyers invitati direttamente da 20 Paesi, 15 appuntamenti formativi e più di 20 masterclass per buyer attraverso le ricette con i prodotti della aziende elaborati dagli chef dell’associazione Giovani Ristoratori d’Europa (Jre). Per il sistema agroalimentare italiano, alle prese con consumi interni in lieve ma continuo declino, «questo è un momento decisivo – ha detto Giovanni Mantovani, direttore generale di Veronafiere – e la nuova formula di Agrifood, con workshop su comunicazione, marketing, internazionalizzazione e servizi alle imprese, nuovi canali distributivi, ma anche financing, copertura dei rischi e contatti commerciali, ci sembra la più adeguata a dare le risposte che servono». «Veronafiere – ha puntualizzato Claudio Valente, vicepresidente di Veronafiere -, che rappresenta il 40% dell’offerta fieristica del settore agroalimentare in Italia, è il primo organizzatore di rassegne in Italia e 12° in Europa, ha un know how specifico e di alto livello tale da poter rispondere con flessibilità e rapidità alle esigenze del mercato, che mutano continuamente. Rappresenta, inoltre, il sistema integrato – rassegne fieristiche, tessuto imprenditoriale della provincia di Verona, logistica e trasporti - che offre maggiori opportunità all’intera filiera agroalimentare nazionale». Tre i saloni entro i quali Agrifood propone la sua offerta. Agrifood Team è lo spazio di formazione con 15 appuntamenti tra workshop e convegni che vedono coinvolti partner di assoluta eccellenza, come Mccann Erikson, Arthur D. Little, Unicredit Banca d’Impresa, Coface, Isa, Nestlé, Mcdonald’s, Confcommercio, Teorema, Istat e Nomisma. Agrifood Expo, dove 250 aziende fiore all’occhiello del sistema produttivo nazionale espongono ed entrano in contatto con buyer e operatori specializzati del canale horeca provenienti da tutto il mondo. Cento, provenienti da 20 Paesi di tre continenti hanno già prenotato incontri B2b con gli espositori; Agrifood Show è il luogo del gusto, dove si svolgono 20 masterclass e i cuochi dell’Associazione Giovani Ristoratori Europei (Jre) trasformano in piatti per la degustazione i prodotti delle aziende espositrici. Due gli spunti di lettura particolarmente innovativi che Agrifood Team propone per impostare nuove strategie: lo studio di Nomisma, commissionato da Veronafiere, sulle prospettive dell’export agroalimentare (venerdì 16 novembre alle ore 10. 30) dal quale trarre tendenze e indirizzi operativi utili per le scelte delle imprese, sia in chiave nazionale che locale; e la proposta di Theorema per la realizzazione di una rete di negozi di prossimità in franchising gestita dai produttori (domenica 18 novembre ore 11. 30). Viste le interessanti prospettive del mercato cinese, inoltre, il 16 novembre è in programma un workshop coordinato dal Centro Estero Veneto con una delegazione proveniente dalla Provincia dello Hebei e le aziende agroalimentari venete. . |
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QUOTE LATTE, REGIONE LOMBARDIA REPLICA A PRODUTTORI COPAGRI |
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"Regione Lombardia, in materia di quote latte, rispetta quanto previsto dalla legge. E la normativa nazionale, approvata dal Governo Berlusconi, attribuisce alle Regioni la responsabilità dell´obbligo di controllo ed eventualmente di sanzione nei confronti di chi non rispetta le regole". In una nota l´assessorato all´Agricoltura della Regione Lombardia replica ai rappresentanti di Copagri e dell´associazione Produttori Latte della Pianura Padana, riuniti oggi a Montichiari (Brescia). "Dunque - conclude la Nota - nessun accanimento o intento persecutorio, ma solo la volontà di far rispettare le regole, oltre che un´assunzione di responsabilità dettata appunto dalla normativa vigente". . |
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AUTOGRILL S.P.A. RISULTATI DEI PRIMI 9 MESI E DEL 3° TRIMESTRE 2007 RICAVI CONSOLIDATI: NEI PRIMI 9 MESI A 3.516,8M€, +23,8%, E NEL 3° TRIMESTRE A 1.482,4M€, +38,3% |
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Milano – Il Consiglio di Amministrazione di Autogrill S. P. A. Riunitosi in data 12 novembre , ha esaminato e approvato i risultati consolidati dei primi nove mesi e del terzo trimestre 2007. Il 2 novembre si è concluso il processo di acquisizione di Alpha Airports Group Plc, che ha consentito al Gruppo di raggiungere una significativa presenza nel mercato britannico delle concessioni aeroportuali e di potenziare la capacità di sviluppo nell’Est Europa e in Asia, con l’ingresso nel settore dell’in-flight catering e il rafforzamento delle attività di retail & duty-free. Al termine dello squeeze-out dei residui azionisti di minoranza, la partecipazione di Autogrill nella società inglese è totalitaria. Nell’ambito del processo di sviluppo del business nel mercato britannico e di ampliamento del portafoglio brand, nel mese di luglio il Gruppo ha rilevato la società inglese The Bagel Street Company Ltd, marchio di ristorazione con una presenza strategica all’interno di aree londinesi ad alta densità di popolazione, quali il London Eye e il London Bridge, oltre che nell’aeroporto di Heathrow. Sempre nel mese di luglio Autogrill ha rilevato, tramite la divisione americana Hmshost, tutte le attività di Foodbrand Llc, operatore di ristorazione in concessione attivo, con oltre 80 punti vendita, negli aeroporti e nei centri commerciali statunitensi. Primi 9 mesi 20072: dati economici consolidati Ricavi In linea con il semestre, Autogrill ha continuato a registrare un forte aumento dei ricavi consolidati, chiudendo i primi nove mesi del 2007 a 3. 516,8m€, +23,8% (+28,3% a cambi costanti) rispetto ai 2. 840m€ del periodo di confronto, con tassi di crescita a due cifre in tutte le macroaree geograficoorganizzative. L’incremento beneficia per il 18,1% del contributo delle società rientrate nel perimetro di consolidamento: Foodbrand, consolidata da luglio 2007; Alpha Airports, consolidata dal 1° giugno 2007; Trentuno S. P. A. , consolidata dal 1° maggio 2007; le società francesi che gestiscono la ristorazione del Carrousel du Louvre, rilevate nel primo trimestre 2007; la divisione Airport Terminal Restaurants (Atr) e Carestel S. A. , consolidate nell’ultimo trimestre 2006. Al netto delle nuove acquisizioni, Autogrill ha riportato una crescita organica3 del 10,2%. Il dato del Nord America sconta un significativo deprezzamento del dollaro nei confronti dell’Euro. L’aumento dei ricavi è trainato dal canale aeroportuale. Le nuove acquisizioni, quasi tutte effettuate in questo canale, e la crescita organica cui hanno contribuito Hmshost, Aldeasa e lo sviluppo in Europa, hanno incrementato del 28% (+35,6% a cambi costanti) le vendite negli aeroporti, nei nove mesi pari a 1. 710,3m€ rispetto ai 1. 335,8m€ del periodo gennaio-settembre 2006. In progresso del 6,7% (+8,6% a cambi costanti) i ricavi in autostrada, pari a 1. 353,3m€ rispetto ai 1. 267,5m€ dei primi nove mesi 2006. Nel periodo giugno-settembre il canale in-flight ha registrato ricavi da catering e vendite di prodotti retail per un controvalore di 200m€. In termini di composizione merceologica, la forte crescita di Aldeasa e del settore retail in Italia, unitamente al contributo, sia pur temporalmente limitato, di Alpha Airports, hanno aumentato l’incidenza dei ricavi da attività retail & duty-free, passata dal 29,6% al 32% del totale (da 839,5m€ a 1. 126,5m€). Ebitda Nei primi nove mesi Autogrill ha riportato un margine operativo lordo di 443,9m€, in progresso dell’11,3% (+15,4% a cambi costanti) rispetto ai 398,7m€ del periodo di confronto 2006. La crescita organica dell’Ebitda è stata del 3,3%. L’ebitda margin, passato dal 14% al 12,6%, riflette principalmente il maggior tasso di crescita del settore retail & duty-free (a marginalità inferiore rispetto al food & beverage). Ebit Il risultato operativo è stato pari a 301,6m€, con un incremento del 9,5% (+13,2% a cambi costanti) rispetto ai 275,5m€ del periodo di confronto 2006. Utile netto Autogrill ha chiuso i primi nove mesi dell’anno con un utile netto di competenza del Gruppo di 142,6m€, in aumento dell’1,9% (+4,8% a cambi costanti) rispetto ai 140m€ del corrispondente periodo 2006, quando aveva beneficiato di proventi non ricorrenti derivanti dalla cessione degli immobili di Aldeasa più elevati (11,1m€) rispetto al 2007 (2,8m€). Primi 9 mesi 20074: dati patrimoniali consolidati Investimenti tecnici Nei primi nove mesi dell’anno sono stati realizzati investimenti per 180,1m€, +38,8% (+45,8%) rispetto ai 129,8m€ del corrispondente periodo 2006, destinati prevalentemente ad attività di sviluppo e ristrutturazione relative alle nuove concessioni e ai rinnovi conseguiti dal Gruppo. Posizione finanziaria netta Al 30 settembre 2007, l’indebitamento finanziario netto del Gruppo ammontava a 1. 083,1m€ rispetto ai 780,5m€ al 31 dicembre 2006. La generazione di cassa dalla gestione ordinaria del periodo, pari a 316,6m€ rispetto ai 306,6m€ dei primi nove mesi del 2006, ha contenuto a 302,6m€ l’incremento dell’indebitamento finanziario netto, dovuto principalmente ad acquisizioni per 407,9m€, investimenti operativi netti per 150,9m€ e dividendi per 101,8m€. Primi 9 mesi 2007: dati economici per macroaree di attività Nord America e area del Pacifico I ricavi della divisione americana Hmshost5 hanno registrato una crescita del 15,1% (+10,6% al netto del contributo di Foodbrand e Atr), chiudendo i primi nove mesi 2007 a 1. 844,2m$ rispetto ai 1. 602,5m$ del periodo di confronto. Il continuo miglioramento dell’offerta commerciale e della qualità del servizio hanno consentito di superare largamente la dinamica del traffico passeggeri (+2,1%, fonte A. T. A. ), portando i ricavi del canale aeroporti a 1. 466,1m$, +18,5% rispetto ai 1. 236,7m$ dei primi nove mesi 2006. I ricavi del canale autostrade, pari a 333,3m$, hanno evidenziato una leggera crescita rispetto ai 331,6m$ del periodo di confronto nonostante i progetti di ristrutturazione avviati sulle concessioni rinnovate. Il margine operativo lordo è aumentato dell’11,8%, passando dai 227,9m$ dei primi nove mesi 2006 ai 254,9m$ del 2007. L’incidenza sulle vendite, pari al 13,8% rispetto al 14,3% del periodo di confronto, riflette l’aumento del costo del lavoro e quello dei prezzi delle principali materie prime alimentari registrato a partire dal secondo trimestre. Nei primi nove mesi dell’anno la sovrapposizione temporale di numerosi importanti progetti ha comportato un significativo aumento degli investimenti, pari a 118,8m$ rispetto ai 73,8m$ del periodo di confronto, destinati principalmente alla ristrutturazione delle location lungo la Pennsylvania e la Maine Turnpike e allo sviluppo dell’offerta commerciale in aeroporti quali Toronto, New York Jfk, Atlanta e Oakland. Europa In Europa Autogrill ha chiuso il periodo con ricavi per 1. 463,9m€, in crescita del 14,4% (+14,7% a cambi costanti) rispetto ai 1. 279,9m€ dei primi nove mesi del 2006. La crescita organica è stata pari all’8,8%. Il canale autostrade, cui hanno contribuito principalmente l’Italia e Carestel, ha evidenziato un incremento del 10,4%, con ricavi a 1. 105,2m€ rispetto ai 1. 001,1m€ del periodo di confronto. Il canale aeroporti ha riportato un progresso deIl’85,8%, a 145,7m€ rispetto ai 78,4m€ del periodo gennaio-settembre 2006. La crescita è stata trainata dal contributo dei locali già in portafoglio e dalle nuove aperture negli scali di Madrid, Palma di Maiorca, Marsiglia (terminal lowcost), Copenhagen e Shannon, cui si aggiunge il consolidamento per l’intero periodo delle attività di Cork in Irlanda. In crescita anche i ricavi nelle stazioni ferroviarie e marittime, pari a 71,5m€, +6,4% rispetto ai 67,3m€ dei primi nove mesi del 2006, grazie alle nuove aperture in Italia e allo sviluppo dei treni ad alta velocità in Spagna. Nei primi nove mesi 2007 l’Ebitda in Europa è stato pari a 201,8m€, +3,3% (+3,5% a cambi costanti) rispetto ai 195m€ del corrispondente periodo 2006, con un’incidenza sui ricavi passata dal 15,2% al 13,8% per effetto della maggior crescita delle attività retail in Italia e dei costi di start-up delle nuove concessioni, soprattutto negli aeroporti del Nord Europa. Nel periodo gennaio-settembre 2007 sono stati realizzati investimenti per 79,9m€, + 34,7% rispetto ai 59,4m€ del periodo di confronto 2006, destinati a interventi di ristrutturazione e ampliamento delle unità di recente aggiudicazione, soprattutto in Italia. Aldeasa Aldeasa (joint-venture paritetica con Altadis consolidata con il metodo proporzionale) ha riportato un forte incremento dei ricavi, pari a 627,5m€, +15,1% rispetto ai 545,2m€ dei primi nove mesi del 2006. Un risultato trainato soprattutto dalla forte crescita delle vendite negli aeroporti spagnoli (+11,5%) – in particolare quelli a intenso traffico turistico, come Malaga, Palma di Maiorca e Alicante – e dalle attività negli scali internazionali (+36,5%) di Messico, Cile e Kuwait City, oltre che dai nuovi locali all’interno dell’aeroporto di Vancouver. L’ebitda si è attestato a 60,2m€, in crescita del 7,6% rispetto ai 55,8m€ del periodo di confronto. L’incidenza percentuale dell’Ebitda sulle vendite del periodo è passata dal 10,2% al 9,6% per effetto dell’adeguamento degli affitti negli aeroporti spagnoli rinnovati fino a tutto il 2009, e per i costi di start-up nell’aeroporto di Vancouver. Nei primi nove mesi del 2007 gli investimenti sono stati pari a 19,3m€, destinati prevalentemente a progetti di sviluppo e ristrutturazione. Nel periodo il contributo di Aldeasa ai dati consolidati di Autogrill è stato pari a 313,8m€ di ricavi e a 30,1m€ di Ebitda, con investimenti per 9,7m€. Alpha Airports Dal 1° febbraio (data di apertura dell’esercizio della società inglese) al 30 settembre 2007, Alpha Airports6 ha riportato ricavi per 409,6m£, in crescita del 5,4% rispetto ai 388,7m£ del corrispondente periodo 2006. Nel settore in-flight (catering e vendita di prodotti di ristorazione e retail a bordo) i ricavi hanno registrato un progresso del 4,4%, con un andamento sostanzialmente stabile nel mercato inglese, prevalente, e un incremento del 23,6% nel mercato internazionale, in particolare in Australia e Romania. In crescita di circa il 6,5% i ricavi nel settore del retail aeroportuale dove il mercato inglese e irlandese ha evidenziato un progresso del 7,4%, mentre le vendite internazionali sono complessivamente cresciute del 3% soprattutto per i risultati riportati in Usa e Maldive, che hanno compensato la chiusura di due contratti in Turchia. Tra febbraio e settembre l’Ebitda è ammontato a 31,3m£, +19,9% rispetto ai 26,1m£ del periodo di confronto, con un Ebitda margin passato dal 6,7% al 7,6%. Nel periodo Alpha Airports ha effettuato investimenti complessivi per 7,7m£. Alpha Airports, rientrata nell’area di consolidamento del Gruppo a partire dal 1° giugno 2007, nel periodo giugno-settembre ha contribuito ai risultati di Autogrill con ricavi per 248,3m£ (pari a 367,3m€) e un Ebitda di 23,9m£ (pari a 35,3m€). 3° trimestre 20077: dati economici consolidati Ricavi Nel terzo trimestre 2007, che per la prima volta include nel perimetro di consolidamento del Gruppo i risultati di Alpha Airports per l’intero periodo, è proseguita la forte crescita dei ricavi consolidati, attestatisi a 1. 482,4m€, +38,3% (+43% a cambi costanti) rispetto ai 1. 071,7m€ del terzo trimestre 2006. La crescita organica è stata pari al 10,5% e nel periodo ha ampiamente superato l’incremento del traffico nei principali mercati di attività, evidenziando un’ulteriore accelerazione rispetto ai primi sei mesi dell’esercizio. In termini di fatturato per canale, i ricavi negli aeroporti hanno beneficiato maggiormente del consolidamento delle nuove entità (Foodbrand, Alpha Airports, Atr e Carestel) oltre che della crescita a perimetro costante, passando da 480,9m€ a 699m€, in progresso del 45,3% (+53,5% a cambi costanti), mentre i ricavi nelle autostrade hanno evidenziato un aumento del 5% (+6,8% a cambi costanti), attestandosi a 538,1m€ rispetto ai 512,1m€ del terzo trimestre 2006. La ripartizione per settore ha evidenziato una crescita più sostenuta delle attività retail & duty-free, pari al 53% (+55,5% a cambi costanti), con ricavi per 489,5m€ rispetto ai 320m€ del periodo di confronto anche per effetto del contributo di Alpha Airports. Ebitda Autogrill ha chiuso il terzo trimestre 2007 con un Ebitda consolidato di 220,9m€, in progresso del 13,5% (+17,1% a cambi costanti) rispetto ai 194,6m€ del periodo di confronto, con un contributo dalle nuove acquisizioni di 32,3m€. Il mutamento del mix di vendita, le tensioni inflazionistiche sui prezzi delle materie prime alimentari negli Stati Uniti e i costi di start-up delle nuove aperture hanno comportato una riduzione dell’Ebitda margin dal 18,2% al 14,9%. Lo scorso esercizio aveva inoltre beneficiato in misura maggiore rispetto al 2007 di proventi non ricorrenti legati alla cessione di immobili da parte di Aldeasa. Ebit Nel periodo luglio-settembre il Gruppo ha riportato un risultato operativo di 169,6m€, in aumento del 10% (+13,2% a cambi costanti) rispetto ai 154,1m€ del terzo trimestre 2006. Utile netto Autogrill ha chiuso il terzo trimestre 2007 con un utile netto di competenza del Gruppo di 90,4m€, in linea con il corrispondente periodo 2006, scontando anche i maggiori oneri finanziari conseguenti all’acquisizione di Alpha Airports. Il terzo trimestre dello scorso esercizio aveva beneficiato di proventi non ricorrenti derivanti dalla cessione degli immobili di Aldeasa più elevati (13,9m€) rispetto al 2007 (2,4m€). 3° trimestre 20074: dati patrimoniali consolidati Investimenti tecnici Nel terzo trimestre 2007 sono stati realizzati investimenti tecnici per 64,4m€, con un incremento di 16,1m€ (+33,3%) rispetto ai 48,3m€ del periodo di confronto. Posizione finanziaria netta La generazione di cassa operativa del periodo estivo, pari a 222,4m€ (204,8m€ nel terzo trimestre 2006), ha superato gli impieghi per investimenti operativi e acquisizioni (Foodbrand), riducendo l’indebitamento finanziario netto del Gruppo a 1. 083,1m€ rispetto ai 1. 315m€ al 30 giugno 2007 (–231,9m€; –203m€ a cambi costanti). Nel terzo trimestre 2007 la posizione finanziaria netta ha beneficiato di 28,9m€ derivanti dalla favorevole conversione dell’indebitamento in dollari. 3° trimestre 2007: dati economici per macroaree di attività Nord America e area del Pacifico 7 I ricavi della divisione americana Hmshost3 hanno riportato una crescita del 17,4% (+11,4% al netto del contributo di Foodbrand e Atr), chiudendo il terzo trimestre 2007 a 696m$ rispetto ai 593,1m$ del corrispondente periodo 2006. I ricavi del canale aeroporti, pari a 528,9m$, hanno evidenziato un progresso del 20,3% rispetto ai 439,7m$ del terzo trimestre 2006, a fronte di un aumento del traffico estivo del 3,3% (fonte: A. T. A. ). I ricavi del canale autostradale hanno beneficiato della crescita a parità di perimetro, chiudendo il periodo a 143,9m$, +2,3% rispetto ai 140,6m$ del terzo trimestre 2006. L’ebitda ha registrato una crescita dell’11,1%, a 110,7m$ rispetto ai 99,6m$ del terzo trimestre 2006. L’ebitda margin è passato dal 16,9% al 15,9% per effetto dell’aumento dei prezzi di alcune materie prime e della maggior incidenza del costo del lavoro, come già evidenziato nel periodo precedente. Nel terzo trimestre la società ha avviato azioni di recupero di marginalità. In significativo incremento gli investimenti, passati da 24,5m$ a 46,3m$, destinati ad attività di sviluppo e ristrutturazione sia in autostrada che negli aeroporti. Europa In Europa Autogrill ha chiuso il terzo trimestre con ricavi per 566,1m€, in progresso del 13,8% (+14% a cambi costanti) rispetto ai 497,5m€ del periodo di confronto 2006. La crescita organica è stata pari all’8%. I ricavi nelle autostrade, trainati dall’Italia e dal contributo di Carestel, hanno evidenziato un aumento del 7,8%, attestandosi a 432,6m€ rispetto ai 401m€ del terzo trimestre 2006. Il canale aeroporti ha beneficiato, oltre che del consolidamento di Carestel, del positivo andamento in tutti i Paesi di presenza Autogrill e delle nuove aperture in Nord Europa, riportando ricavi per 59,7m€, +92,1% rispetto ai 31,1m€ del corrispondente periodo 2006. Ricavi a 25,4m€ nelle stazioni ferroviarie e marittime, in crescita del 9,1% rispetto ai 23,4m€ del terzo trimestre 2006. L’ebitda di Autogrill in Europa è stato pari a 103,4m€, +3,3% (+3,5% a cambi costanti) rispetto ai 99,4m€ del periodo di confronto 2006. L’incidenza del margine sulle vendite è passata dal 20% al 18,3% per effetto della maggior crescita delle attività retail in Italia e dei costi di start-up nei nuovi aeroporti di Copenhagen e Shannon. Gli investimenti, passati da 24,6m€ a 27m€, hanno interessato le concessioni autostradali rinnovate o di nuova aggiudicazione e l’ampliamento della rete in altri canali, soprattutto in Italia. Aldeasa Aldeasa (joint-venture paritetica con Altadis consolidata con il metodo proporzionale) ha accentuato l’incremento dei ricavi già evidenziato nei due trimestri precedenti, chiudendo il periodo a 253,5m€, +17,8% rispetto ai 215,2m€ del terzo trimestre 2006. Un risultato cui hanno contribuito sia gli aeroporti spagnoli (+14%) business e soprattutto turistici sia gli scali internazionali (+49,2%), con progressi importanti in Messico, Cile e Kuwait City e nei punti vendita di Vancouver aperti nel trimestre precedente. L’ebitda si è attestato a 28,4m€, in aumento dell’1,9% rispetto ai 27,6m€ del terzo trimestre 2006. L’incidenza del margine sulle vendite è passata dal 12,9% all’11,2% per effetto dell’adeguamento dei canoni dei contratti spagnoli rinnovati fino al 2009 e per l’avvio delle attività di Vancouver, ancora in fase di start-up. Aldeasa ha realizzato investimenti per 5,6m€, in riduzione rispetto agli 8,4m€ del periodo di confronto. Nel terzo trimestre dell’anno il contributo di Aldeasa ai dati consolidati di Autogrill è stato pari a 126,8m€ di ricavi e a 14,2m€ di Ebitda, con investimenti per 2,8m€. Alpha Airports Nel terzo trimestre 2007 il contributo di Alpha Airports6 ai risultati consolidati di Autogrill è stato pari a 190,6m£ (pari a 281,7m€) di ricavi e a 18,5m£ (pari a 27,4m€) di Ebitda con investimenti per 3,2m£ (pari a 4,5m€). Sviluppo Nel terzo trimestre è proseguita l’attività di sviluppo del Gruppo con l’aggiudicazione dei seguenti contratti: Spagna Luglio Rinnovi Aeroporti Duty-free 3 anni n. D. ; Usa – Palm Beach Settembre Rinnovo Aeroporti Ristorazione 10 anni 275m$; Usa – Sacramento Settembre Rinnovo Aeroporti Ristorazione 5 + 2 anni 128m$: Usa – Sarasota Settembre Rinnovo Aeroporti Ristorazione 15 anni 49m$; Australia Settembre Nuovo Contratto Aeroporti In-flight 8 anni n. D. Eventi di rilievo successivi alla chiusura del semestre Al termine della 44ª settimana (dati progressivi al 4 novembre 2007), il Gruppo ha riportato un fatturato consolidato8 in aumento del 22,8% (+27,7% a cambi costanti)9 rispetto al corrispondente periodo 2006, che conferma il positivo trend di crescita dei primi nove mesi dell’anno e le previsioni attese per l’esercizio 2007. . |
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BIOMASSE, ANCORA TANTO SPAZIO IN ITALIA; SIAMO PENULTIMI IN EUROPA |
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Legna da bruciare invece di petrolio e gas. La rivoluzione ecologica è iniziata, ma il resto d’Europa è molti passi avanti a noi. Calcolando la produzione per abitante di energia primaria da biomassa solida (legna e derivati) , l’Italia nel 2005 si è classificata penultima al 22° posto prima del Regno Unito con 0,012 tep/abitante (1 tep = 1 tonnellata equivalente di petrolio, ovvero 11. 628 kWh termici) contro 1,262 della Finlandia. Come dire che nel nostro paese la biomassa solida ha dato origine a 139 kWh di energia termica per abitante contro i 14. 674 del paese scandinavo. A fronte di una crescita del 6,7% rispetto all’anno precedente, nel 2005 la produzione italiana di questa forma di energia ci ha visti, in termini assoluti, al 14° posto in Europa nella classifica guidata dalla Francia (9,669 Mtep) con 1,005 milioni di tep dietro a paesi come Olanda e Ungheria che tra il 2004 e il 2005 hanno aumentato tale produzione rispettivamente del 57,7 e del 35,5%. Questo sforzo produttivo che ci vede ancora arretrati, prevede nel Piano d’azione sulle biomasse della Commissione Europea, che tra il 2010 e il 2012 i 25 stati membri raggiungano un potenziale di 150 Mtep: quasi triplicando cioè il dato 2005 che era di 58,678 milioni di tep. Di questi 150 Mtep ottenuti dalle biomasse, 75 saranno destinati a produrre calore, 55 all’energia elettrica e 19 al biocarburante. Pensare alle biomasse proprio mentre il governo istituisce un monitoraggio permanente per togliere alla benzina italiana il primato della più cara d’Europa, e mentre la nostra bolletta energetica si presenta sempre più “pesante”, significa guardare alle fonti alternative e ai più tecnologici e sofisticati sistemi di riscaldamento che utilizzano la legna (nelle più diverse accezioni, tra cui pellet e cippato, briquette, legna a pezzi) per produrre calore in modo più sano, ecologico ed economico. Tra pochi mesi, dal 24 al 27 gennaio 2008 alla Fiera di Verona, gli operatori di tutta Europa potranno visionare i progressi raggiunti negli ultimi due anni dalle principali industrie mondiali costruttrici di caldaie, stufe, caminetti e termocaminetti, termocucine alimentati a legna. Quattro giorni di mostra e di convegni porteranno alla sesta edizione della rassegna internazionale Progetto Fuoco il gotha della produzione, in questa che è ormai la fiera di riferimento del settore in Europa e una delle principali nel mondo. All’appuntamento 2008 si attendono oltre 65. 000 visitatori (tanti, da 30 paesi, visitarono la scorsa edizione 2006); e un’esposizione che prevede oltre 220 tra caminetti e stufe in funzione ed i prodotti di circa 400 aziende di 18 paesi. Più quattro giorni di incontri tecnici e convegni curati da associazioni, enti, università: per invitare cittadini ed enti locali a sposare la causa del risparmio, utilizzando energia pulita e rinnovabile. . |
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AREA MARINA PROTETTA “REGNO DI NETTUNO”: A RISCHIO 400 OPERATORI FEDERCOOPESCA-CONFCOOPERATIVE: “LA GESTIONE DELLE AREE MARINE PROTETTE DEVE ESSERE PIÙ SNELLA” |
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“L’istituzione dell’area marina protetta Regno di Nettuno così come prevista dall’attuale schema di decreto mette a rischio il lavoro di quattrocento persone”. Questa la preoccupazione espressa da Massimo Coccia, Presidente Federcoopesca-confcooperative al temine dell’audizione in Commissione ambiente del Senato sulla creazione di una nuova area marina protetta – che prenderà il nome di Regno di Nettuno- che comprenderà le acque che bagnano i comuni di Ischia, Procida, ma che interessa anche gli operatori dei comuni di Vivara, Pozzuoli, Monte di Procida, Baia, Bacoli, che da sempre operano in quelle acque. “La creazione –prosegue Coccia- di zone marine di tutela ambientale deve andare di pari passo con la tutela degli operatori”. Ad essere messi a rischio, in questo caso, sono soprattutto i pescatori della piccola pesca. Due le richieste della Federcoopesca-confcooperative: l’ammissibilità della piccola pesca flegrea all’interno dell’area c dell’area marina protetta, garantendo la salvaguardia degli ecosistemi marini; consentire a tutti gli operatori interessati dall’istituzione dell’area (Ischia, Procida, Vivara, Pozzuoli, Monte di Procida, Baia, Bacoli) di accedere a quelle acque. Ma la Federcoopesca-confcooperative pone l’accento su una revisione globale della normativa che disciplina le aree marine protette. “L’attuale assetto –conclude Coccia- delle aree marine protette non tiene nella giusta considerazione le esigenze socio-economiche del mondo della pesca. Va rivista e snellita la gestione stessa di queste aree, ora affidata ad un vasto e articolato complesso di poteri. Necessario, anche, un maggior raccordo interministeriale in grado di garantire interessi ambientali e sociali. Un buono esempio di gestione sostenibile arriva dall’esperimento condotto dal Ministero delle Politiche, Agricole, Alimentari e Forestali in materia di zona di tutela biologica (Ztb), la cui gestione è affidata ad appositi comitati locali che assicurano la presenza equilibrata dei rappresentanti del settore, senza per questo mettere a repentaglio l’ecosistema marino”. . |
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VERBANO CUSIO OSSOLA – LA SVEZIA APPREZZA LE BONTÀ NOSTRANE |
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Da alcuni anni questa Camera di Commercio ha attivato interventi diretti a favorire la conoscenza e lo scambio di esperienze con altri territori, al fine di avviare collaborazioni proficue per il sistema delle imprese. Organizzazioni di missioni all’estero e incoming sono state accompagnate dall’attenzione prestata ad esponenti istituzionali e del mondo imprenditoriale di altri Paesi. Queste iniziative costituiscono importanti occasioni per segnalare le opportunità presenti nel Verbano Cusio Ossola, per sostenere le imprese nella fase di esplorazione ed ingresso in nuovi mercati e per sviluppare reti di relazioni che costituiscono un capitale spendibile, facilitando l’apertura del sistema locale. Per queste ragioni la Camera di Commercio del Verbano Cusio Ossola ha supportato un´interessante iniziativa per il settore agroalimentare in collaborazione con la Camera di Commercio di Novara e Confartigianato Novara e Vco. Nelle giornate del 8 e 9 novembre 2007 è stata ospitata sul territorio di Novara e del Verbano Cusio Ossola Regina Issal, membro della direzione centrale di Ica, un´importante catena di supermercati svedesi (120 centri sparsi in tutta la Svezia), interessata a prodotti alimentari di nicchia del nostro territorio, quindi produzioni artigianali, biologiche e di alta qualità. Il giorno 8 novembre la visita della manager svedese ha riguardato le aziende del novarese, mentre il giorno 9 novembre è stato interamente dedicato alle produzioni del Verbano Cusio Ossola. In mattinata il Consorzio di Tutela e Garanzia Mieli del Verbano Cusio Ossola ha presentato la propria produzione consistente in sette tipi di miele (acacia, tiglio, millefiori, millefiori di montagna, rododendro, melata e castagno) e il Marchio di Qualità “I mieli del Lago Maggiore e delle sue Valli”, sigillo di garanzia rilasciato solo dopo accurati controlli aziendali ed analisi del prodotto che attestano l´origine nel territorio, la genuinità e il massimo rispetto dell´ambiente e delle api. Successivamente, dopo un pranzo di degustazione, è stato visitato un laboratorio di produzione di salumi tipici, tra i quali la famosa mortadella ossolana, presidio slow food, un produttore artigianale di marmellate, conserve e liquori tipici e una latteria sociale che riunisce gran parte dei produttori ossolani di latte, formaggi e latticini. La visita alle aziende agroalimentari del nostro territorio da parte della signora Issel, che ha mostrato grande interesse per i nostri prodotti, oltre ad essere utile per diffondere la conoscenza delle produzioni locali ad un potenziale importatore di rilievo, è anche da considerarsi propedeutica ad un evento organizzato per gli operatori dei supermercati Ica dedicato alle produzioni del Verbano Cusio Ossola e del Novarese che si terrà a Stoccolma probabilmente a fine febbraio 2008. Per maggiori informazioni è possibile contattare il Servizio Promozione delle Imprese e Sviluppo del Territorio al n. 0323/912803. . |
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CARNE SUINAI: UN KG COSTA MENO DI UN CAFFE |
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Prezzi dei suini ai minimi storici con quotazioni che superano di pochi centesimi l’euro e costi di produzione alle stelle, determinati anche dalla forte impennata dei prezzi cerealicoli. Nemmeno vent’anni fa i prezzi dei maiali erano così bassi ma con le materie prime e i costi produttivi decisamente più bassi. Lo denunciano l’Asser (Associazione suinicoltori dell’Emilia Romagna), Cia, Confagricoltura e Copagri. Gli allevatori di suini subiscono da anni una consistente contrazione delle marginalità, compressa da una concorrenza crescente dei prodotti provenienti dall’estero, di minore qualità e con costi di produzione fortemente competitivi. L’italia, peraltro, importa oltre il 40% del proprio fabbisogno di carne suina in assenza di qualsiasi sistema di indicazione dell’origine che possa informare il consumatore rispetto al luogo di produzione e macellazione delle carni. “Registriamo inoltre una crescente produzione nazionale, non accompagnata da una regolamentazione dei mercati interni e stranieri – spiegano le associazioni- mentre la filiera è gravata da oneri derivanti dalle normative ambientali e sanitarie e da costi del ‘sistema Paese’ che vanno a pesare in modo significativo sui costi di produzione: energia, costo del lavoro, trasporti, costi amministrativi”. Le origini della crisi stanno nella difficoltà crescente a recuperare quote di valore aggiunto nel mercato finale, soprattutto nel quadro dei rapporti con la Gdo, Grande distribuzione, e per gli effetti depressivi dell’import di carni destinate ai prodotti Igp, Indicazione geografica protetta. “E’ purtroppo un dato di fatto che a fronte di un realizzo medio per il produttore di circa 1 euro al chilogrammo, al di sotto quindi dei puri costi di produzione, il consumatore spende per gli acquisti di carne suina una media attorno agli 8 euro” spiegano le associazioni, che denunciano anche eccessivi carichi burocratici e oneri. “Apprezziamo il percorso proposto di semplificazione del settore zootecnico avviato dal Dicastero agricolo e l’avvio del Tavolo di filiera – proseguono le organizzazioni - e riteniamo che la bozza di Accordo di intesa della filiera suinicola sia una buona base di partenza a cui propongono rafforzamenti adeguati”. La pesantissima e prolungata crisi è causata da elementi strutturali superabili solo con politiche concertate all’interno della filiera, con il sostegno ed il concorso delle Istituzioni. “Chiediamo alle Istituzioni nazionali e regionali di sensibilizzare le imprese di trasformazione di salumi Igp su percorsi di rafforzamento del legame della materia prima con la tradizionale area di produzione locale dei suini – sollecitano ancora – oltre prevedere l’indicazione volontaria di provenienza delle carni dall’area di produzione nazionale”. Sostegno del settore da parte della regione Emilia Romagna, anche con allocazione di adeguate risorse per progetti di filiera nell’ambito del Prsr (Piano regionale di sviluppo rurale) , e l’impegno ad evitare che l’applicazione difforme delle norme ambientali ed urbanistiche possa danneggiare gli allevatori suinicoli rispetto ai colleghi delle altre regioni padane, sono le altre richieste. In sintesi queste le richieste prioritarie 1. Definizione di un piano operativo volto alla eradicazione dell’epidemia vescicolare con la definizione di interventi attuabili nel breve tempo; 2. Definizione degli obiettivi di programmazione dello sviluppo delle singole filiere attraverso la programmazione di volumi correlati agli sbocchi di mercato; 3. Sensibilizzare le Autorità preposte al controllo dei suini e della carne suina di provenienza estera per intensificare e migliorare i controlli stessi sia sotto il profilo sanitario che commerciale e fiscale; 4. Avvio del progetto di valorizzazione commerciale del Gran Suino Padano nella Distribuzione Moderna attraverso la definizione delle strategie di penetrazione nelle catene distributive e la definizione dei successivi tavoli con la Gdo, anche con il supporto del Mipaaf. 5. Osservare, nell’ambito dell’azione del Governo, le evoluzioni dei costi di produzione (energia e mangimi) e della ripartizione del valore tra i diversi segmenti della filiera suinicola, al fine di costruire eque e trasparenti relazioni con i cittadini consumatori. Dati Stato Di Crisi - La produzione di suini grassi, inviati al macello certificati Dop, nel primo semestre 2007 è stata +4,3 % rispetto allo stesso periodo 2006. Le quotazioni dei suini di Kg 156/176 al mercato di Modena nel primo semestre 2007 è stata di € 1,072, registrando un meno 11,4% rispetto allo stesso periodo 2006. A fronte di questo i costi di produzione, a partire dai mangimi e da quelli energetici, hanno subito aumenti significativi. I cereali da fine Maggio a fine Agosto hanno subito questi aumenti: mais da 167 € / tons a 250 € / tons (+47%); grano da 179 € / tons a 250 €/tons (+ 43%); orzo da 185 €/tons a 246 € / tons (+33%). Inoltre tutte le voci di costo dei prodotti energetici, che hanno avuto una forte crescita nel quinquennio (carburanti +9,5%, energia elettrica +14% e lubrificanti +8,3%), continuano a crescere. L’analisi dei costi di produzione degli allevamenti suinicoli realizzata da Asser e Crpa evidenzia un aumento medio nel 2007 del 11 %, con una tendenza dell’ultimo periodo pari al 18% rispetto allo stesso periodo 2006 . Il Costo Di Produzione (analisi Crpa) . Dai calcoli effettuati si è potuto stimare che il costo medio annuo della carne suina nel 2007 salirà ad €/kg 1,42 contro il costo 2006 di €/kg 1,29 con un incremento del 10,1%. Dalla tabella riportata si nota che l’incremento è da imputare al costo della alimentazione che è incrementata del 17,4%, mentre i rimanenti costi sono incrementati solamente del 4%. Costo di produzione della carne suina nel 2006, stima per il 2007 e per il mese di ottobre 2007
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costo anno 2006 |
Simulazione |
Costo anno 2007 |
Variaz. % |
Costo ott. 2007 |
Variaz. % |
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€/kg |
€/kg |
2007/2006 |
€/kg |
Ott 2007/2006 |
Alimentazione |
0,69 |
0,81 |
+ 17,4 |
0,90 |
+ 30,4 |
Lavoro |
0,22 |
0,22 |
= |
0,22 |
= |
Altri costi |
0,25 |
0,26 |
+ 4,0 |
0,26 |
+ 4,0 |
Costi Espliciti |
1,16 |
1,29 |
+ 11,2 |
1,38 |
+ 18,8 |
Interessi + ammort |
0,13 |
0,13 |
= |
0,13 |
= |
Costo Totale |
1,29 |
1,42 |
+ 10,1 |
1,51 |
+ 17,1 | . |
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SEMINARIO ORGANIZZATO DA ASSOFOODTEC, UL E NSF RIGUARDANTE IL RISPETTO DELLE NORME SULLA SICUREZZA ELETTRICA E IGIENICA. |
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Milano - Il rispetto delle norme sulla sicurezza elettrica e igienica da parte delle aziende produttrici di attrezzature impiegate nella ristorazione collettiva e destinate al mercato nord americano. Sono questi i temi trattati durante il convegno organizzato da Assofoodtec, l´Associazione italiana costruttori macchine, impianti, attrezzature per la produzione, la lavorazione e la conservazione alimentare, all´interno della manifestazione fieristica Host, il salone internazionale dell´ospitalità professionale. Relatori dell´incontro gli esperti di Ul e Nsf International, ovvero gli organismi autori rispettivamente degli standard relativi agli aspetti elettrici, e degli standard per gli aspetti di igienicità. Il simposio ha offerto l´opportunità ai partecipanti di ricevere informazioni dettagliate direttamente dagli esperti intervenuti. I lavori si sono aperti con una panoramica sulle differenze dei metodi e delle tipologie di certificazione esistenti tra il mercato nord americano e quello europeo. Quindi sono stati presi in considerazione le norme Ul 197 e Nsf 4 studiate appositamente per le macchine da caffè; poi le Ul 763 e Nsf 8 per le affettatrici; e la Ul 471 e Nsf 7 dedicate alle vetrine refrigerate. Alberto Uggetti, Manager consumer products sector Europe della Ul, dopo aver sottolineato il ruolo del suo ente certificatore nel mercato Usa e mondiale ha passato la parola a Maurizio Migliavacca, Ul Engineer per commercial appliances, che ha analizzato i quattro requisiti di sicurezza che una apparecchiatura deve soddisfare per poter essere commercializzata. Innanzitutto deve superare le prove per garantire i requisiti elettrici e di isolamento. In secondo luogo, le singole parti componenti, costruite in materiale plastico, devono resistere al fuoco. Il terzo criterio da rispettare riguarda la possibilità che il macchinario ferisca l´operatore. Al fine di evitare questo pericolo vengono date indicazioni sull´esatto spessore delle parti, ad esempio i pannelli in vetro, e fornite le specifiche riguardanti l´accessibilità delle parti taglienti e in movimento, ad esempio i motori dotati di protettori termici e di protezioni della cinghia. L´ultimo requisito da soddisfare riguarda il rischio di esplosione . In tal caso vengono elencate una serie di caratteristiche relative alla certificazione dei recipienti in pressione. Dal canto suo, Laura Cazzola di Nsf International ha illustrato, tra i molti temi toccati, i criteri impiegati nella suddivisione in zona food, splash e non food e i principali requisiti relativi a ciascuna di queste aree. Per la zona food in particolare, è stato spiegato il requisito della facilità di pulizia, che riguarda sia i materiali impiegati che la modalità di costruzione della macchina stessa. I materiali, infatti, devono essere lisci, facilmente pulibili e resistenti alla corrosione e non possono contenere piombo, arsenico, cadmio o mercurio. Per il design, si richiede che lo sporco possa essere rimosso facilmente, con metodi di pulizia normale, non meccanici, quali spazzole, panni o con l’uso della mano. Un’altra definizione chiave per la sicurezza sanitaria è il criterio di accessibilità: una zona della macchina è considerata come facilmente accessibile, quando può essere ispezionata usando semplici utensili, quali cacciaviti, pinze e chiavi. L´esposizione tecnica ha tratteggiato, inoltre, i requisiti salienti relativi all’impiego dei materiali metallici e non nelle diverse zone dell’apparecchiatura. In particolare, la dottoressa Cazzola si è soffermata sui criteri di approvazione riguardanti l’acciaio Inox e l’ottone. Per l’acciaio è sufficiente che appartenga a una delle tre serie Aisi 200, 300 o 400 e che per l’utilizzo nella zona food contenga almeno il 16% di Cromo. L’ottone invece, se non placcato, è autorizzato solo a contatto con the acqua o caffè, deve contenere meno dell’8% di piombo e il risultato del test di estrazione a cui la macchina va sottoposta deve dare come risultato un valore di rilascio di piombo inferiore a 15ppb. Va infine menzionata un´altra caratteristica che deve possedere l´apparecchiatura per essere conforme agli standard Nsf, ed è quella relativa alle vernici. Nella zona food sono richiesti la verifica tossicologica e test di impatto, abrasione, adesione e resistenza al calore. Un elemento che testimonia la bontà della certificazione delle apparecchiature risiede nel risparmio economico al momento della stipula di polizze assicurative e nel fatto che il documento rilasciato dall’ente certificatore è un ottimo strumento per essere tutelati in caso di una causa legale. In conclusione, è emersa l’importanza dell’esperienza e della competenza dell’ente di certificazione nell’interpretare correttamente le leggi e le direttive, elemento questo che differenzia un ente dall’altro. . |
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ATLANTE QUALIVITA 2008 MILANO, 23 NOVEMBRE 2007 - LA CAMPIONARIA ITALIANA FIERA MILANO RHO |
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In occasione della prima edizione della Campionaria Italiana verrà presentata l’edizione 2008 dell’ Atlante Qualivita che contiene la schedatura completa di dati, foto ed informazioni tecnico-scientifiche delle produzioni Dop, Igp e Stg italiane. L’atlante Qualivita è uno strumento di pratica consultazione che racchiude tutte le informazioni legate agli aspetti tecnici, culturali, socio-economici e gastronomici relativi al patrimonio delle produzioni nazionali legate ai territori ed alle tradizioni riconosciute dall’Unione Europea. 164 schede prodotti con foto e dati. Novità di questa edizione i risultati dello studio socio economico sulle Dop e Igp realizzato dall’Osservatorio Qualivita e la classifica delle province italiane della qualità. <L´atlante Qualivita non solo fornisce un quadro completo delle Dop e delle Igp italiane – ha commentato Mariann Fischer Boel, commissaria europea per l’agricoltura - ma contribuisce a sensibilizzare i consumatori italiani ed europei al tema della qualità e a far meglio comprendere le scelte politiche in materia>. Un prodotto editoriale che si presta ad un uso professionale, ma che può anche essere letto come racconto di un viaggio immaginario attraverso il nostro patrimonio agroalimentare tradizionale La presentazione verrà introdotta da “Ciak si mangia”: breve filmato commentato da Mario Monicelli. Un simpatico percorso del rapporto fra cinema e cibo attraverso una a serie di trailers tratti dai capolavori della cinematografia classica italiana. Il cinema italiano ha rappresentato uno dei veicoli più importanti per la promozione della cucina e dei prodotti agro-alimentari italiani. <Oggi è in Italia che si può gustare la cucina migliore> dice l’attore Gérad Depardieu nella prefazione dell’Atlante Qualivita, raccontando di aver cominciato ad apprezzare i prodotti italiani attraverso il cinema, nel 1976, lavorando in Novecento di Bernardo Bertolucci. <Avete dei prodotti formidabili, realtà regionali molto particolari, che siete riusciti a salvaguardare per il rispetto innato che c’è in Italia per la cultura che viene da lontano. Voi avete una cucina che è vicina alla gente>. Interverranno il Ministro delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali Paolo De Castro ed il Sindaco di Milano Letizia Moratti. Quanto valgono oggi i prodotti Dop e Igp italiani? Quali prospettive possono avere nell’arena competitiva globale? Come sono ripartite le produzioni certificate sul territorio nazionale? Vince il nord o il sud per la qualità nell’agroalimentare? E quali sono le province dell’eccellenza? Tutte queste domande trovano risposta nello studio svolto dalla Fondazione Qualivita sui 164 prodotti Dop e Igp italiani che hanno ottenuto la certificazione comunitaria, pubblicato all’interno dell’edizione 2008 dell’Atlante Qualivita. Il paniere italiano tutelato si presenta significativamente eterogeneo, soprattutto dal punto di vista dei volumi produttivi, ma ha sicuramente un effetto “traino” sui mercati esteri, al punto che i prodotti Dop e Igp assumono il ruolo di veri e propri ambasciatori del “made in Italy” alimentare. I dati dell’Osservatorio Socio Economico di Qualivita rispondono con le cifre a quelle critiche che vorrebbero paragonare le certificazioni comunitarie ai titoli nobiliari di un tempo. Per il consumatore il logo giallo blu deve rappresentare la garanzia di un prodotto tracciabile, ottenuto secondo un rigoroso disciplinare di produzione, espressione del territorio di origine. Nello studio di Qualivita i dati italiani vengono confrontati con i corrispondenti valori delle produzioni certificate spagnole e francesi, per offrire una panoramica più completa e comparabile fra Paesi comunitari di area mediterranea. Dai dati comunque emerge che il sistema dei prodotti Dop e Igp soffre ancora alcune criticità. Prima fra tutte la scarsa conoscenza – sia dei marchi che degli stessi prodotti - presso il pubblico dei consumatori. Un problema che, da un lato, non invoglia i produttori della zona titolati ad utilizzare la denominazione ad aderire alla filiera “certificata” seguendo il disciplinare di produzione e, dall’altro, non permette di innescare un processo virtuoso di crescita dei sistemi agroalimentari locali collegati a tali prodotti. Ma è da questi dati che partono le attività e le finalità della Fondazione Qualivita. E l’Atlante Qualivita 2008 intende proprio porsi come strumento utile per la diffusione della cultura e della conoscenza dei prodotti Dop e Igp tra i consumatori italiani ed europei, affinché questi prodotti certificati diventino in maniera efficace i “motori” per lo sviluppo del sistema agroalimentare. . |
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MOLISE: CASEIFICIO SI AGGIUDICA PREMIO ALL’OLIMPIADE DEI FORMAGGI |
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L’azienda molisana del Caseificio Antenucci, con il tipico “Caciocavallo di Agnone” ha conquistato il 3° premio nella categoria “Formaggi stagionati” alla V edizione dell’Olimpiade dei Formaggi di Montagna svoltasi dal 26 al 28 ottobre scorso ad Obersdorf, località tedesca nota per le produzioni casearie. Il prodotto del Caseificio Antenucci è stato giudicato degno del terzo posto fra oltre 800 formaggi partecipanti alla competizione. Per l’azienda molisana si tratta di un altro grande riconoscimento dopo l’affermazione a Saint Vincent nel 2006 nel Concorso nazionale formaggi a latte crudo, dove i fratelli Antenucci sono stati insigniti della Grolla d’Oro. . |
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OTTIMO RISTORANTE & GASTRONOMIA, DI MICHELE FERRERO, UN’OASI GOURMAND PER VERI BUONGUSTAI |
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Ha aperto ai primi di giugno. Con un nome superlativo. Perché superlativi sono i prodotti che propone. Uno spazio arioso e luminoso, con grandi vetrine che si affacciano sulla strada, nell’elegante zona Brera, e interni firmati da un raffinato design nelle chiare tonalità del beige: pavimenti e tavoli in rovere, grande lampadario in bolle di vetro di Murano Due, Caboche Foscarini e sedie Kartell. Al piano inferiore, invece, un’altra sala, arredata nei colori del cacao, ideale per convention e presentazioni aziendali. Un luogo perfetto per cenare in tutta tranquillità, ma anche per fare qualche acquisto goloso, visto che lungo il bancone fanno bella mostra di sé delizie selezionate fra le migliori maison italiane. Ecco allora la teoria dei salumi, come il culatello stravecchio, la coppa e la pancetta griffate Carretti, il lardo di Arnad, i salumi di cinta senese, la bresaola di cervo, la slinzega e il violino di agnello, da affettare al momento per preservarne integro il sapore. Per poi proseguire con la sfilata dei formaggi, tra cui Bagoss, Branzi, Bitto, Casera e Toma ossolana di Guffanti, Scimudin e Strachitund, Taleggio e Ragusano nonché delicati caprini affinati in carbone vegetale o nel pepe di cayenna. Un trionfo di insaccati e latticini a cui si aggiungono chicche come la pasta Di Nola (di Gragnano) e quella del Cavalier Cocco di Fara San Martino, in provincia di Chieti, il riso Acquerello, la pasta fresca ripiena, le delikatessen ittiche, le conserve sia dolci che salate, i mieli Thun, il cioccolato Amedei e i tè di Artedelricevere. Senza dimenticare pietanze calde, oli pregiati e vini di qualità: circa 130 etichette, fra cui una quarantina anche servite al calice. Nettari di pregio, che spaziano da Gaja a Marisa Cuomo, fino ad arrivare su, in Valle d’Aosta, e sconfinare in Francia con champagne e il sauternes Chậteau d’Yquem. Prelibatezze take away oppure da consumare in loco, a pranzo, a cena, oppure in qualsiasi ora del giorno, dal momento che il locale è aperto dalle 10 del mattino fino alla mezzanotte. Ma non finisce qui. I fornelli sono sempre pronti a elargire ricette golose e curiose. La cucina, infatti, è il regno dello chef Gianmaria Lignano, giovane ma dalla mano sicura e molto leggera. Il suo è un menu saggio ed equilibrato, che valorizza ingredienti genuini e assolutamente di stagione. Qualche assaggio? Il tortino di zucca al profumo di zenzero, la zuppetta di cannellini con vongole e capesante; il millefoglie di verdure e parmigiano croccante; i tagliolini fatti in casa al sugo di zucca, Gorgonzola e aceto balsamico; gli spaghettoni di Gragnano alla bottarga di muggine di Carloforte; il carrè di agnello ai mirtilli con spinacino stufato; il tiramisù in coppa e i fichi al Porto con cioccolato Amedei. Piatti mediterranei di ottimo livello, creati con ottimi prodotti e offerti a un ottimo prezzo. Perché da Ottimo è la qualità l’arma vincente. Sul sito www. Ottimomilano. It è possibile consultare il menu aggiornato in tempo reale. Per essere sempre al corrente su cosa poter degustare. Ottimo Ristorante & Gastronomia, via San Marco 29, Milano . |
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NOVELLO PIACERE
FALÒ 2007: IL VINO GIOVANE LUNGAROTTI INCONTRA I GIOVANI
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Dal 5 novembre si beve novello in tutta Italia. In occasione della presentazione di Falò 2007 - acclamato fra i migliori - Lungarotti ha voluto incontrare a Perugia il suo pubblico giovane. Lo slogan “ditelo con Falò” e la grafica accattivante della presentazione hanno dato lo spunto alla serata “Novello Piacere” presso l’enoteca La Tana dell’Orso. Accompagnati dalla musica del Dj Zeno, si è parlato di linguaggio, comunicazione e cultura giovanile, condividendo esperienze e sorseggiando in anteprima Falò Lungarotti 2007. Una serata tra amici, un modo diverso di passare ore di simpatica convivialità all’insegna di un vino piacevole e giovane che ne ha costituito il “sottile filo rosso”: un talk show tra Teresa Severini, voce e anima della Cantina Lungarotti, Matteo Grandi, direttore responsabile di Piacere Magazine, eclettica e brillante penna perugina, Angelo Buonumori, artista e docente di Teoria e Tecniche della Comunicazione Pubblicitaria presso l’Università per Stranieri di Perugia e Mauro Casciari, la frizzante Iena umbra direttamente dal programma televisivo “Le Iene”. L’evento è stato partecipato sopra ogni aspettativa, con curiosità ed entusiasmo. “Piacere aggiunto”, è stato il brindisi con cui Teresa Severini ha chiuso la serata dando appuntamento ai giovani presenti per una prossima degustazione oltre che, naturalmente, a Cantine Aperte 2008. . |
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LE DUE VARIETÀ DI PATATE AMANDINE E CHÉRIE SEDUCONO ANCORA UNA VOLTA GLI CHEF ITALIANI CON UN NUOVO PROGETTO GASTRONOMICO
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Germicopa, azienda leader da oltre quarant’anni nella creazione delle migliori varietà di patate, prosegue la collaborazione con l’Associazione Professionale Cuochi Italiani con una nuova campagna di comunicazione. Nel quadro di un progetto iniziato lo scorso anno che ha permesso agli chef italiani di conoscere e apprezzare le due varietà di patate, Amandine e Chérie, nelle ricette utilizzate, si è deciso di approfondire l’esperienza attraverso altre, innovative preparazioni. Da qui partono le nuove iniziative che vedono protagoniste le regine di qualità, Amandine e Chérie, e l’Associazione. Gli chef italiani possono scoprire ancora una volta grazie agli annunci veicolati sulla rivista dell’Associazione, L’arte in Cucina, nuovi utilizzi di queste due varietà di patate: cinque ricette che di volta in volta sapranno mettere in risalto tutte le caratteristiche della tradizione gastronomica italiana e che saranno accompagnate da consigli di chef italiani di prestigio che suggeriranno nuovi trucchi e segreti per esaltare al meglio il gusto di queste due varietà. Inoltre il legame con l’Associazione Professionale Cuochi Italiani si rafforza e vede, quest’anno, Germicopa protagonista ad un importante evento: immerso nella magica atmosfera della città di Roma si terrà, il 13 novembre, il Conferimento dell’Onorificenza al Merito Professionale “Maestri di Cucina”, un prestigioso meeting nazionale nel quale verranno insigniti e premiati circa 40 chef professionisti. Un’occasione per Germicopa di presentarsi al grande pubblico di chef partecipanti, illustrando il grande impegno e la professionalità di un’intera azienda nella creazione delle migliori varietà di patate per ottenere e offrire prodotti di eccellenza nel gusto, nella resa e nell’aspetto. Non a caso Germicopa è leader europea nella creazione varietale di patate. Pom Alliance è partner di Germicopa sia in Francia che all’estero nella valorizzazione e nella diffusione in particolare delle varietà Amandine e Chérie. . |
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ALLA SCOPERTA DELLA FRANCIA PIÙ GUSTOSA
GLI INSERTI “SPECIALE FRANCIA” – LE VIE DEL GUSTO PRESENTANO I SEGRETI DELLA GASTRONOMIA E DELLA TRADIZIONE FRANCESE
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“Le Vie della Francia” sono dossier speciali, inseriti ogni mese nella rivista Le Vie del Gusto: un vero e proprio viaggio alla scoperta di alcune regioni della Francia e delle sue tradizioni, un progetto interessante nato dalla stretta collaborazione tra Sopexa Italia e Maison de la France con l’appoggio del Ministero francese dell’Agricoltura e della Pesca. Nascono così i dossier speciali “Le Vie della Francia”: inserti di 12 pagine che da luglio, ogni mese, sino a gennaio 2008, ospitano sei grandi temi all’interno della rivista Le Vie del Gusto, il mensile italiano tutto dedicato al turismo eno - gastronomico che da sempre offre servizi approfonditi corredati da ampi reportage fotografici. Gli inserti “Speciale Francia” sono totalmente dedicati al viaggio alla scoperta dei prodotti francesi, alla loro storia, agli abbinamenti tra ricette e prodotti italiani: ad esempio il mese di luglio/agosto parlava della regione Alsazia e delle sue tipicità, settembre è stato il mese del Grande Ovest e quindi della Bretagna, della Normandia, della Loira, della Loira Atlantica,e del Poitou – Charentes. Gli appuntamenti continuano anche nei mesi successivi con la regione della Lorena ad ottobre, Le Strade del Vino per il numero di questo mese, e ancora la regione Nord Pas de Calais a dicembre per finire con il Languedoc Roussillon a gennaio. L’iniziativa si inserisce in un programma di azioni che ha come obiettivo quello di promuovere le esportazioni di prodotti agro – alimentari francesi in Italia, forti di un’ottima accoglienza da parte del consumatore italiano sempre curioso di scoprire nuovi itinerari, tradizioni locali e prodotti tipici dei “terroirs” francesi. L’azione vede inoltre il coinvolgimento di molte aziende e interprofessioni del panorama francese note anche in Italia come Lactalis, Laita, Pernod – Ricard, Interfel - Conseil Interprofessionnel des Fruits et Légumes de France, Civp – Conseil Interprofessionnel des vins de Provence, Civr – Conseil Interprofessionnel des vins de Roussillon, e i vari Comitati regionali per il Turismo di Maison de la France (Alsazia, Grand Ouest, Sud Ovest, Lorena, Languedoc Roussillon, Nord Pas de Calais). . |
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LOISON: PANETTONE AL MANDARINO TARDIVO DI CIACULLI:
TUTTO IL SAPORE DELLA TIPICITÀ E UNICITÀ ITALIANA
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Anche quest’anno Loison Pasticceri dal 1938 non ha voluto disattendere le aspettative dei suoi più affezionati clienti, proponendo al mercato nuove specialità, tra le quali il panettone al Mandarino Tardivo di Ciaculli*. L’azienda infatti, pur nel rispetto dell’antica tradizione artigianale che caratterizza la sua attività sin dal 1938, è sempre alla ricerca di gusti nuovi, unici e raffinati, per i palati più esigenti. Per quanto riguarda il panettone al mandarino, dopo un limitato esperimento realizzato sulle colombe pasquali, decisamente riuscito, Dario Loison ha deciso di ripetere tale successo anche per il prossimo Natale 2007. La particolarità di questo nuovo lievitato natalizio è costituita dal suo ingrediente base, cioè il Mandarino candito Tardivo di Ciaculli*, prodotto tipico della solare Sicilia, più precisamente originario di un sobborgo di Palermo, Ciaculli, e caratterizzato da un processo di maturazione più tardivo rispetto alle varietà comuni. L’impasto del panettone viene realizzato con panna, latte e burro freschi, acquistati presso allevamenti veneti selezionati, com’è tipico nel modo di lavorare dell’Azienda da diversi decenni, e vaniglia naturale Mananara del Madagascar*. Ma ciò che conferisce un tocco di estrema particolarità è proprio l’aggiunta di questo mandarino* candito, Presidio Slow Food (come la vaniglia), in sostituzione ai consueti canditi, che dona al prodotto finale un aroma delicato e fruttato, per un gusto completo e raffinato e un livello qualitativo straordinario, in linea con quello che da sempre Loison è in grado di garantire ai suoi numerosi estimatori. L’utilizzo di questo prezioso ingrediente conferma il legame di tutti i dolci Loison con le produzioni tipiche del territorio, in modo coerente con un concetto di ricerca della massima qualità che nasce proprio dalla selezione degli ingredienti migliori e dalla valorizzazione delle produzioni e delle tradizioni del “made in Italy”. Il panettone al Mandarino Tardivo di Ciaculli* è proposto in una confezione con incarto opale e fiocco in raso arancione, semplice ed elegante, proprio per consentire al consumatore di concentrare l’attenzione sul panettone, sul suo gusto unico e raffinato. Il mandarino Tardivo di Ciaculli e la vaniglia Mananara del Madagascar sono Presidi Slow Food, soggetti cioè alla salvaguardia ed alla tutela da parte dell’omonima associazione (www. Slowfood. It) www. Loison. Com l . . |
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IERI AD ALBA L’ANTEPRIMA VENDEMMIA: UN’ANNATA ECCEZIONALE FIRMATO IL PROTOCOLLO SUL PIANO DEI CONTROLLI IL PIEMONTE È LA PRIMA REGIONE ITALIANA AD APPLICARE L’INTESA |
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“Il Piemonte produce vini di qualità e da oggi può dimostrare come sono stati prodotti e da dove vengono: dopo un lungo lavoro di coordinamento sul territorio e di proficua collaborazione con il Ministero, arriviamo oggi a firmare un accordo storico per il settore vitivinicolo” ha esordito l’assessore regionale all’Agricoltura Mino Taricco, annunciando ieri mattina, ad Alba, in occasione di Anteprima Vendemmia, la firma del protocollo di intesa sul piano dei controlli per i vini Doc e Docg. “Grazie alla sinergia che abbiamo costruito tra Consorzi di tutela e Camere di Commercio, e alla semplificazione degli adempimenti previsti – ha proseguito Taricco - siamo riusciti a dar vita a un vero e proprio sistema territoriale che farà la certificazione di processo e di prodotto su tutti i vini a denominazioni d’origine. Questo significa che oltre l’80% dei vini piemontesi, rappresentato da produzioni Doc e Docg, avrà una fascetta che sarà per il consumatore finale un messaggio di trasparenza e di tracciabilità: dalla fascetta numerata e grazie a sistemi informatici, sarà infatti possibile risalire al vitigno di origine della singola bottiglia. ” Grazie a un accordo promosso con il Ministero delle Politiche Agricole, la fascetta sarà stampata dal Poligrafico dello Stato, come avviene per le banconote, e sarà dunque unica e garantita per ogni bottiglia. Il protocollo di intesa, sottoscritto oggi da Regione Piemonte, Federazione dei Consorzi di tutela dei vini del Piemonte e Unioncamere Piemonte, con l’adesione dei singoli Consorzi e delle singole Camere di Commercio, fa del Piemonte la prima regione italiana a dare attuazione all’orientamento indicato dai Decreti Ministeriali 29 marzo e 13 luglio 2007, che stabiliscono il piano dei controlli per tutte le denominazioni di origine (vedi scheda allegata). La firma è avvenuta in chiusura di “Piemonte Anteprima Vendemmia”, il tradizionale appuntamento promosso ogni anno dalla Regione e realizzato in collaborazione con la Vignaioli Piemontesi, per fornire i primi dati ufficiali sulla produzione vitivinicola 2007 in Piemonte, sulla base dei controlli effettuati sui processi di maturazione delle uve, svoltosi ad Alba, all’Ampelion, la sede del corso di laurea in Viticoltura ed Enologia della Facoltà di Agraria. In apertura, la Vignaioli Piemontesi ha presentato i dati e le valutazioni sulla vendemmia appena conclusa e sull’annata in corso, definita da tutti eccezionale, con punte qualitative di grandissimo rilievo, caratterizzata da un andamento climatico anomalo e da un calo di produzione tra il 10% e il 20% a seconda delle diverse zone. Le valutazioni più alte nei “voti alla vendemmia” sono state attribuite alle Barbere, ai Nebbioli, alla Freisa e al Moscato. Nel corso del talk show, che ha coinvolto i maggiori esponenti del mondo vitivinicolo piemontese, sono state trattate le più attuali questioni legate al settore, dai prezzi al sistema delle denominazioni, dalla revisione degli Albi alla promozione, fino alla riforma dell’Ocm Vino (l’organizzazione comune di mercato europea), oggi giunta alle fasi decisive. “Da un lato un mercato più globale – ha affermato a questo proposito l’assessore Taricco - con molti Paesi emergenti, e dall’altro un mutamento dei modelli di consumo sollecitano il nostro sistema economico a nuove sfide. Siamo di fronte a un eccesso di offerta rispetto ai dati di consumo attuali: la proposta di riforma dell’Ocm, su cui stiamo lavorando tra Regioni e Ministero per costruire una posizione comune forte da sostenere in Europa, ci auguriamo contribuisca a riequilibrare il funzionamento del mercato e a favorire una maggiore competitività, mantenendo un irrinunciabile legame con il territorio. “ Sulla partita strategica dell’Ocm Vino è intervenuto anche Giuseppe Ambrosio, Capo Dipartimento Politiche dello Sviluppo del Ministero, che ha sottolineato “l’importanza del lavoro di squadra e di sinergia, tra istituzioni centrali e territoriali ed esponenti della filiera, che ha portato all’importante risultato del protocollo sul piano dei controlli, e sarà fondamentale anche per vincere la partita dell’Ocm. Il sistema delle Regioni, insieme al Ministero, ha lavorato davvero bene per questi obiettivi. ” Come da tradizione, la manifestazione, che è anche un momento di festa e celebrazione dell’annata vitivinicola, con una vasta partecipazione di operatori del settore, assegna il premio “Piemonte Anteprima Vendemmia” a una figura autorevole ed emblematica del Piemonte: quest’anno il riconoscimento è andato a padre Enzo Bianchi, Priore della Comunità di Bose, “costruttore di opere di pace, di bene, di solidarietà – questo la motivazione ufficiale del premio - per la sua testimonianza ispirata dalla memoria, dal tempo, dai riti, dai valori fortemente radicati nel mondo rurale, nel lavoro dell’uomo nei campi, nei frutti della terra. ” Purtroppo Padre Bianchi, trattenuto da un malanno di stagione, non ha potuto ritirare il premio personalmente, ma ha inviato un messaggio che ha letto l’assessore Taricco, in cui ha inteso ringraziare “gli amici vignaioli cui mi sento di dedicare idealmente i miei recenti articoli sulla vigna e sul vino. Sì, perché la sapienza, l’amicizia, l’amore, questi doni che non hanno prezzo ma di cui conosciamo il valore inestimabile, sono simboleggiati da questa bevanda che proprio la sapienza dell’uomo e il suo amore per la terra hanno saputo scoprire tra i doni postigli innanzi da una natura che non attendeva altro che di essere trasformata in cultura di vita e per la vita, vita che trova il suo senso nella gratuità e nella gioia condivisa. ” Nei prossimi giorni una delegazione della Regione Piemonte, presente l’assessore Taricco e della Vignaioli Piemontesi, consegnerà personalmente a Padre Bianchi la targa “Piemonte Anteprima Vendemmia”. Scheda: i dati sulla vitivinicoltura in Piemonte 2007: 52. 720 ettari di superficie totale vigneti (circa il 6,5% del vigneto Italia), circa 3 milioni di ettolitri la produzione media annua di vino (nel 2007 è stata di 2. 723. 946 ettolitri), 28. 000 circa le aziende vitivinicole, di cui 18. 000 quelle operative, 54 cantine cooperative con circa 14. 000 soci; 280 imprese industriali produttrici di vino e distillati con circa 3. 300 addetti, 335 milioni di euro il valore della produzione di vino, riferito ai prezzi di base (12% dell’intera produzione agricola regionale e il 18% del valore vitivinicolo nazionale), 11 Docg (su 35 nazionali) e 45 Doc (su 315 nazionali) che coprono circa l’80% dell’intera produzione regionale, in gran parte derivanti da una ventina di vitigni autoctoni. - Scheda – Il protocollo d’intesa tra Consorzi di tutela dei vini e Camere di Commercio in applicazione dei Decreti Ministeriali sul piano dei controlli - Il protocollo di intesa sul piano dei controlli – approvato nelle sue linee guida dalla Giunta Regionale lo scorso 5 novembre - nasce per dare piena applicazione ai decreti ministeriali 29 marzo 2007 e 13 luglio 2007, emanati dal Ministero per le Politiche Agricole per istituire un sistema rigoroso di controllo e certificazione sui vini di qualità prodotti in regioni determinate (i cosiddetti Vqprd), ovvero Doc e Docg. In Piemonte l’accordo prevede che i Consorzi di tutela dei vini, che hanno la titolarità dell’attività di controllo e ne sono responsabili nei confronti del Ministero, collaborino in sinergia con le Camere di Commercio per svolgere gli adempimenti previsti: le Camere di Commercio dovranno gestire e aggiornare l’Albo vigneti, effettuare i prelievi dei campioni di vino e provvedere alle analisi fisico-chimiche, per poi rilasciare l’attestazione di idoneità o non idoneità. I Consorzi, da parte loro, vigileranno sull’intero iter, rilasciando pareri di conformità ed effettueranno controlli incrociati sui vini destinati al mercato. Per quanto possibile, le operazioni descritte e le relative comunicazioni verranno ottimizzate attraverso mezzi informatici; l’esito finale sarà il rilascio delle fascette regionali, dalle quali sarà possibile risalire a ritroso sino al vigneto di origine, grazie alla informatizzazione dell’intero sistema. Il protocollo è stato sottoscritto il 14 novembre ad Alba, in occasione di “Piemonte Anteprima Vendemmia”, da Regione Piemonte, Federazione dei Consorzi di tutela dei vini del Piemonte e Unioncamere Piemonte. In attuazione dell’intesa, hanno sottoscritto l’accordo il Consorzio Barolo Barbaresco Alba Langhe Roero, il Consorzio Vini d’Asti e Monferrato, il Consorzio dell’Asti, il Consorzio Vini d’Acqui, il Consorzio del Gavi; la Camera di Commercio di Cuneo, la Camera di Commercio di Asti, la Camera di Commercio di Alessandria. . |
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FLORICOLTURA, PATTO FRA IL DISTRETTO DEL PONENTE E I FRANCESI DELLA VAR MÉDITERRANÉE |
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Firmata ieri a Hyerès, in Francia, una intesa fra il Distretto Florovivaistico del Ponente ligure e il francese Système Productif Local Horticole Var Méditerranée per sviluppare la produzione floricola, migliorare la competitività delle imprese per far fronte, con una offerta di prodotti mediterranei specifici, alla concorrenza internazionale. Una strategia da sviluppare attraverso una collaborazione scientifica e commerciale in grado di far pesare di più le due realtà nella globalizzazione dei mercati. L´accordo è stato sottoscritto oggi dai presidenti dei due distretti Danilo Parodi e Michel Gueirard nella sede del Lycée d´Enseignement Général et Tecnologique Agricole di Hyères alla presenza degli assessori all´Agricoltura della Regione Liguria e Region Provence-alpes-cote d´Azur Giancarlo Cassini e Nicette Aubert , le Camere di Commercio di Imperia e Savona, gli istituti di ricerca per la floricoltura, l´Ucflor-mercato dei Fiori di Sanremo, l´Istituto Professionale di Stato per l´Agricoltura della Città dei Fiori. "Questa iniziativa- ha spiegato l´assessore Cassini- si inserisce nel quadro della collaborazione tra due regioni confinanti che hanno problematiche economiche e sociali simili e che per questo mettono in sinergia risorse, conoscenze e strumenti di lavoro con obiettivi comuni". "Tutto questo- ha aggiunto l´assessore ligure all´Agricoltura- nel momento in cui l´Unione europea sta presentando proprio in questi giorni programmi operativi che mettono a disposizione contributi comunitari per la realizzazione di progetti di cooperazione e in cui la Regione Liguria sta presentando il Piano di Sviluppo Rurale". Il Distretto florovivaistico del Ponente ligure di Savona e Imperia raggruppa 6100 aziende estese su 3 mila 700 ettari, con 21 mila 800 addetti, per un fatturato di 490 milioni di euro. Quello francese riunisce 880 aziende, si estende su 1300 ettari e ha 4 mila addetti, per un fatturato di 280 milioni di euro. Il distretto francese della Var Méditerranée fornisce il 40% della proprio produzione a quella dell´intera Francia, mentre il 25% della produzione italiana proviene da quello ligure. Nel Mercato dei Fiori di Sanremo operano 400 grossisti e 130 esportatori, l´80 per cento dell´export del fiore reciso italiano viene commercializzato nel distretto ligure. . |
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FONDI PER LE AREE FLORISTICHE COLLINARI E COSTIERE MARCHIGIANE |
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La giunta regionale su proposta dell´assessore all´Ambiente, Marco Amagliani, ha deliberato i criteri per l´assegnazione di contributi per la valorizzazione delle aree floristiche collinari e costiere. Nella nostra regione ci sono complessivamente 109 aree e coprono una superficie pari a 32. 479 ettari. Sono ambienti di particolare pregio per la vegetazione esistente e spesso costituiscono habitat vegetali rari e in via di estinzione in ambito regionale. Molte aree si trovano in situazioni di forte fragilita` perche` sottoposte alle continue e crescenti attivita` dell´uomo, come in quelle costiere che si trovano spesso tra l´esigua fascia litoranea soggetta al turismo balneare. Anche quelle situate in collina sono sottoposte alle pressioni derivanti dagli insediamenti. I fondi disponibili ammontano a 60mila euro e saranno ripartiti su 92 aree delle Marche. Naturalmente, verra` redatta un´apposita graduatoria in base alle proposte presentate dai soggetti gestori delle aree protette. Le proposte progettuali dovranno essere presentate entro i termini di scadenza del bando e contenere le attivita` necessarie alla migliore conservazione dell´area, quali ad esempio la pulizia, l´eliminazione di vegetazione infestante e semplici recinzioni giusto per citarne alcune. Per la formazione della graduatoria il proponente dovra` inviare una minuziosa relazione sulle cose che intende realizzare, una documentazione cartografica e un dettagliato preventivo di spesa. Per ulteriori informazioni e` possibile contattare il servizio Ambiente e Paesaggio della Regione Marche. . |
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