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GIOVEDI

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Notiziario Marketpress di Giovedì 10 Luglio 2008
SICURI DI QUELLO CHE MANGIAMO? DUE BATTUTE CON MOJCA DRčAR MURKO  
 
Fino ad ora sono 2. 600, tra naturali ed artificiali, gli additivi alimentari registrati sotto la dicitura "condimenti". La nuova proposta di legge, partita da una relazione della deputata slovena Moica Dračar Murko del gruppo dell´alleanza dei democratici e dei liberali per l´Europa (Alde) e in discussione ieri sera nell´Aula di Strasburgo, propone nuove regole e misure più restrittive per arginare gli additivi alimentari, i condimenti e gli enzimi. Se passerà, il nuovo provvedimento introdurrà la nozione di "naturale" per quei prodotti che conterranno almeno il 95% di elementi naturali. Ecco cosa ci ha confidato la deputata interpellata alla vigilia del dibattito. Il pensiero della Murko - L´europarlamentare slovena si e´ dichiarata contraria alla proposta della Commissione europea che prevede l´introduzione solo di certe "sostanze indesiderabili". Secondo la Dračar Murko, infatti, certi additivi pur se sono classificati come spezie ed erbe, secondo recenti studi sono risultate rischiose per la salute del consumatore se ingerite in grosse quantità. La preoccupazione dell´europarlamentare e´ rivolta soprattutto verso alcune componenti dette "parte biologica attiva", che in certe spezie - come basilico, noce moscata e anice - sono risultate essere potenzialmente cancerogene. Sebbene altri test su altri tipi di spezie abbiano evidenziato potenzialità benefiche e tutt´ altro che dannose. Non si rischia di estinguere dalle nostre tavole elementi come pesto e cannella?, abbiamo chiesto alla Dračar Murko: "La Commissione europea provvederà, nel caso del pesto, ad assegnare un certificato di garanzia come prodotto tradizionale italiano, entro certe limitazioni. Per quanto riguarda invece la cannella, fa sapere l´eurodeputata, sarà sufficiente sostituire il termine "cannella" con quello di "condimento al gusto di cannella". Altro ancora. - Sempre in tema di sicurezza alimentare saranno dibattute due relazioni affidate alla deputata svedese Åsa Westlund del gruppo socialista (Pse), la prima sulla protezione della salute e degli interessi del consumatore e la seconda sugli accordi in tema di dolcificanti, coloranti, conservanti, emulsionanti e agenti addensanti nei nostri alimenti. .  
   
   
UNO STUDIO DEL CCR GETTA NUOVA LUCE SUI RACCOLTI GM  
 
L´istituto per gli studi prospettivi tecnologici (Ipts) del Centro comune di ricerca (Ccr) della Commissione europea ha comunicato quello che è stato scoperto sulla performance dei raccolti geneticamente modificati (Gm) nell´Ue. L´indagine è intitolata "Adozione e performance della prima produzione Gm introdotta nell´agricoltura Ue: il mais Bt in Spagna". L´indagine è stata condotta nelle tre regioni spagnole che maggiormaente producono mais Bt, ovvero Aragona, Catalonia e Castilla-la Mancha. A partire dal 2006, queste tre regioni rappresentano il 90% delle aree a coltivazione di mais Bt della Spagna. I coltivatori coinvolti nelle tre province di queste regioni (Saragozza, Lleida e Albacete) coltivavano mais Bt per la produzione di mangime. Secondo il Ccr, mancano un´analisi scientifica e i dati sull´impatto agronomico e economico delle produzioni agricole geneticamente modificate nell´Ue. In parte, ciò è dovuto al fatto che c´è soltanto una produzione Gm che può essere coltivata per usi commerciali. Si tratta di un tipo di mais conosciuto come mais Bt, che è stato modificato per renderlo resistente agli attacchi della piralide. Scopo dello studio era quello di raccogliere informazioni sulla performance agronomica e economica del mais Bt nell´arco di tre stagioni di produzione, dal 2002 al 2004. Questi dati sono poi stati appoggiati da un´analisi condotta sul profilo socio-economico dei coltivatori che hanno adottato il mais Bt rispetto a quelli che non lo hanno adottato. I risultati dell´analisi erano misti. Soltanto in una delle regioni si è verificato un aumento della raccolta: a Saragozza, con un aumento dell´11,8%. È stato interessante notare che dal momento che tutto il mais prodotto veniva venduto come mangime, ai coltivatori non veniva pagato un premio per aver prodotto mais non-Gm. Di conseguenza, i coltivatori di mais Bt erano in grado di ottenere un guadagno maggiore, dal momento che riuscivano a produrre più dei coltivatori che producevano mais non-Gm. Lo studio ha tenuto in considerazione che i coltivatori di mais Bt inizialmente spendevano di più per i semi rispetto ai coltivatori tradizionali, ma il guadagno derivava dal fatto che erano in grado di ridurre l´uso e il costo di insetticidi. In media, i coltivatori di mais tradizionale hanno applicato una media di 0,86 trattamenti pesticidi all´anno, rispetto a una media dello 0,32 all´anno applicati dai coltivatori di mais Bt Tenendo tutto in considerazione, il rapporto ha rivelato che "l´impatto dell´adozione del mais Bt sul margine lordo registrato dai coltivatori nelle varie province oscillava tra zero e 122 Euro/ha all´anno. " Tuttavia, si è scoperto che non tutti i coltivatori erano motivati dai benefici economici offerti dall´uso del mais Bt; la motivazione maggiormente avanzata dai coltivatori durante l´indagine per aver scelto il mais Bt, è stata quella di "abbassare il rischio dei danni provocati dalla piralide del mais", seguita da "avere produzioni maggiori´. Lo studio si conclude sottolineando un importante fattore che dovrà essere tenuto in considerazione in qualunque futura adozione di produzioni Gm: la loro coesistenza con le produzioni non-Gm dipende fortemente dai potenziali costi che comporterà il loro impiego. Attualmente non è attivo un quadro per la coesistenza. Per ulteriori informazioni: http://ipts. Jrc. Ec. Europa. Eu .  
   
   
SESSIONE SCIENTIFICA SULLE PIANTE RESISTENTI ALLA SICCITÀ  
 
Il 21 luglio si terrà a Barcellona (Spagna) una sessione scientifica intitolata "Piante resistenti alla siccità: aiutare il mondo a fronteggiare il riscaldamento globale". Essa si svolgerà nell´ambito del Euroscience Open Forum 2008 (Esof2008) ed è organizzata dall´istituto di ricerca giapponese Riken. Il degrado ambientale e i cambiamenti climatici sono problemi globali. In che modo può la biotecnologia delle piante essere d´aiuto? Le tecniche biologiche molecolari sono in grado di produrre varietà di coltivazioni e alberi resistenti alla siccità. Questo risulta fondamentale per comprendere le risposte delle piante allo stress causato dalla siccità a livello molecolare, poiché le piante vascolari rispondono mediante vari processi molecolari e cellulari. Questa sessione, organizzata insieme ad altre sessioni scientifiche nell´ambito del tema "Accrescere la sicurezza energetica, combattere il riscaldamento globale", descriverà la recente ricerca sulle funzioni dei geni inducibili dalla siccità, sulla regolazione dell´espressione genetica in risposta allo stress da siccità e sull´identificazione di molti geni inducibili dalla siccità e le loro funzioni. Tra gli oratori ci saranno famosi scienziati impegnati in questo campo della ricerca, come la dott. Sa Dorothea Bartels dall´Università di Bonn (Germania), la dott. Sa Montserrat Pagés dal Consiglio nazionale spagnolo della ricerca (Csic) e il dott. Kazuo Shinozaki del Riken (Istituto di ricerca fisica e chimica) in Giappone. .  
   
   
PALERMO, AGENDA 2000, 24 MILIONI DI EURO IN PIÙ PER LE AZIENDE AGRICOLE  
 
Ventiquattro milioni e mezzo di euro in più per le aziende agricole siciliane. Arriva così a 54,5 milioni la dotazione finanziaria della misura 4. 09 (“Miglioramento delle condizioni di trasformazione e commercializzazione”) di Agenda 2000, gestita dall’assessorato regionale all’Agricoltura. “Per creare maggiori opportunità di sviluppo nel settore agroindustriale siciliano - afferma l’assessore Giovanni La Via - abbiamo individuato ulteriori risorse finanziarie rispetto alla dotazione di 30 milioni, inizialmente prevista nel bando del 2005. Si tratta di somme aggiuntive derivanti da risorse liberate grazie alle quali contiamo, in questo modo, di poter finanziare almeno 34 progetti”. Le azioni previste dalla misura prevedono la realizzazione, l’ammodernamento e il potenziamento di impianti per la lavorazione, la trasformazione, il confezionamento e la commercializzazione dei prodotti agricoli e zootecnici. “Considerato che gli interventi previsti sono caratterizzati da particolare complessità sia in termini economici, sia in nei tempi di realizzazione e che, comunque, bisogna utilizzare le risorse entro il 31 dicembre prossimo, - spiega il dirigente generale del dipartimento Interventi strutturali dell’assessorato, Giuseppe Morale - abbiamo predisposto un’adeguata procedura operativa per consentire una migliore utilizzazione dei fondi disponibili”. I lavori dovranno essere realizzati entro un anno dalla data di notifica del provvedimento di concessione del contributo. Entro il 31 ottobre, inoltre, la ditta beneficiaria del contributo è obbligata a presentare la richiesta per uno stato di avanzamento lavori pari almeno al 45% dell’investimento approvato. Qualora la suddetta richiesta non venga presentata, l’amministrazione potrà procedere alla revoca del finanziamento concesso e al conseguente recupero delle somme eventualmente erogate a titolo di anticipazione. .  
   
   
VETERINARIA FVG: PIANO REG. ERADICAZIONE BHV-1 E IBR  
 
Trieste - Per mantenere e migliorare la favorevole situazione epidemiologica degli allevamenti di bovini e di bufali in Friuli Venezia Giulia, e nel contempo conformarsi alle nuove direttive dell´Unione europea, la Regione ha predisposto e approvato nell´odierna seduta di Giunta il nuovo Piano regionale di eradicazione dell´infezione da herpesvirus 1 bovino (Bhv-1) e rinotracheite bovina infettiva (Ibr), patologie che erano state riscontrate e opportunamente trattate una decina d´anni fa e per le quali non sono mai cessati i controlli. Il Piano è stato redatto dalla Direzione centrale Salute e protezione sociale dopo opportune consultazioni con il competente Servizio della Direzione Centrale Risorse Agricole, Naturali, Forestali e Montagna, i responsabili dei Servizi Veterinari di Sanità animale delle Aziende sanitarie, l´Istituto Zooprofilattico Sperimentale delle Venezie, le Associazioni degli Allevatori e le Organizzazioni agricole della regione maggiormente rappresentative. Esso contiene, tra l´altro, garanzie complementari per gli scambi intracomunitari di animali bovini e per la loro movimentazione in ambito regionale, e definisce la frequenza e la modalità dei controlli, nonché i provvedimenti sanitari da applicare nei confronti degli allevamenti. Parallelamente, in relazione a difficoltà evidenziate dalle associazioni dei produttori zootecnici nel rifornirsi fuori regione di bovini da ingrasso con i requisiti richiesti dall´Unione europea (in particolare dalla Francia che non ritiene di provvedere alla loro vaccinazione), la Regione proporrà alla Commissione europea una deroga, che consenta di vaccinare gli animali una volta giunti in Friuli Venezia Giulia. .  
   
   
PESCA, GLI IMPEGNI A SANTA GILLA: LOTTA AGLI ABUSIVI E RILANCIO DEL COMPENDIO  
 
Massimo impegno contro l´abusivismo e rilancio del compendio di Santa Gilla tutelando la risorsa e assicurando un reddito ai produttori. Sono gli impegni che questa mattina l´assessore regionale dell´Agricoltura Francesco Foddis ha assunto nel corso della visita alla laguna e alla quale hanno partecipato il presidente e il direttore del Consorzio ittico che raggruppa le 8 cooperative e i pescatori autonomi, Giuseppe Deplano e Riccardo Demurtas, i presidenti regionali di Lega Pesca Mariano Mocci e di Federcoopesca Roberto Cadelano e il consigliere regionale del Pd Chicco Porcu. Ricognizione che si inserisce in una verifica più generale che l´assessore sta effettuando nelle diverse aree costiere e lagunari dell´Isola, cominciata nei mesi scorsi con i sopralluoghi negli stagni di Cabras, Is Benas, Arborea, Marceddì, Santa Giusta, Porto Pino e Tortolì e che ha l´obiettivo di conoscere direttamente le realtà produttive esistenti, le loro problematiche e le potenzialità anche alla luce della formulazione dei nuovi criteri di concessione che la Regione presenterà a breve per la gestione degli specchi acquei. "La laguna di Santa Gilla è una realtà straordinariamente complessa e importante da diversi punti di vista, e quello produttivo si inquadra in un´ottica più generale che interessa da vicino l´ambiente e la storia. Tutti, le istituzioni ma soprattutto chi la vive e chi ci lavora ogni giorno, hanno il dovere di tutelarla affinché le sue risorse non vengano depauperate. La sostenibilità ambientale è il primo presupposto per ogni discorso di rilancio della produttività della laguna. Dopodichè sarà decisivo contrastare senza sosta l´abusivismo dilagante che fino a oggi ha imperversato. Da domani tale fenomeno non dovrà nemmeno essere più tollerato". A questo proposito, l´assessore ha voluto confrontarsi con gli addetti alla vigilanza che operano nello stagno e che ultimamente hanno cercato di contenere lo sfruttamento illegale. "Tutela della risorsa e lotta all´abusivismo sono i due presupposti indispensabili per dare un futuro alla laguna – ha aggiunto Foddis – in un´ottica non più solo locale ma che guardi, se possibile, all´intero territorio del Cagliaritano. Il progetto inoltre dovrà poter contare su una governance dello stagno autorevole e unitaria, orientata a quelle che sono le richieste del mercato e le legittime aspettative di reddito dei produttori. Governance, ancora, che dovrà stabilire criteri chiari nella regolamentazione della pesca, prevedendo nel contempo penalità per chi non li osserva. Questo per garantire disciplina nella laguna e sostenibilità della risorsa. Anche in questo caso, gli operatori dovranno fare la loro parte per far sì che il progetto per il rilancio di Santa Gilla sia condiviso, rapido e concreto". L´assessore, accompagnato dal presidente e dal direttore del Consorzio, ha poi voluto visitare gli impianti di lavorazione del prodotto ma soprattutto una faraonica struttura, lo schiuditoio per le vongole e le ostriche, realizzato negli anni Novanta ma mai entrato in funzione. Foddis si è dichiarato avvilito e sconcertato dell´uso scriteriato dei finanziamenti pubblici avvenuto nei decenni passati. Soddisfatto del sopralluogo Roberto Cadelano (Federcoopesca): "Siamo grati all´assessore per l´attenzione che ha voluto prestare a un compendio oggi in forte emergenza ma che speriamo domani possa contare su una soluzione finalmente definitiva". .  
   
   
SVILUPPO RURALE, PRESENTATI 166 PROGETTI PER FILIERA LAZIALE INTEGRATA  
 
 Successo per la Progettazione Integrata di Filiera (Pif) in agricoltura nel Lazio. A 20 giorni dalla pubblicazione dei bandi del Piano di sviluppo rurale (Psr) 2007-2013, sono stati infatti 166 i progetti presentati dagli agricoltori interessati alla filiera integrata. “Un risultato – ha dichiarato l’assessore regionale all’Agricoltura, Daniela Valentini- che conferma la nostra sfida di premiare i progetti integrati e gli agricoltori e le forze produttive che mettono a rete le risorse di ciascuna filiera, rendendo il territorio protagonista di uno sviluppo economico che punta sull’eccellenza dei prodotti e la competitività a livello nazionale e internazionale”. La Pif permette di realizzare interventi per coinvolgere gli operatori, sia pubblici che privati, dei comparti agricolo, agroalimentare e dei servizi, attraverso una strategia di sviluppo comune. La Pif prevede 15 diverse filiere, che coinvolgono tutti i comparti produttivi. La maggir parte dei progetti presentati riguarda il settore ortofrutticolo (40 proposte), seguito da biologico, carne e olivicolo. La provincia che ha presentato il più alto numero di progetti è quella di Roma (67), seguita da quelle di Viterbo (36), Latina (28), Frosinone (20) e Rieti (14). L’obiettivo della Pif è di coinvolgere gli operatori, sia pubblici che privati, dei comparti agricolo, agroalimentare e dei servizi, attraverso una strategia di sviluppo comune. L’assessore è convinto che la strada intrapresa sia quella giusta: “Abbiamo fiducia – ha concluso la Valentini – e continueremo ad impegnarci per sostenere la progettazione integrata in tutti i passaggi successivi affinchè i progetti di qualità inviati si concretizzino”. .  
   
   
TALEGGIO,UN´ECCELLENZA DA OLTRE 4 MILIONI DI FORME NEL 2007  
 
 L´export Italiano Di Formaggi Fa Segnare Un + 3,36% Ferrazzi: Lombardia Leader Per Produzione E Livello Qualitativo Genuino, morbido, versatile, dal gusto "evidente" e particolare. Sono questi i punti di forza del Taleggio, formaggio dalla produzione annua di 4 milioni e 400 mila forme da 2 chilogrammi l´una. Il dato emerge dallo "studio sul posizionamento del prodotto" effettuato dal Consorzio di tutela che punta così a far crescere ulteriormente la conoscenza e la vendita di questa Dop (Denominazione d´Origine Protetta). Il Taleggio, protagonista di un incontro avvenuto oggi a Palazzo Giureconsulti di Milano, alla presenza, fra gli altri, di Luca Ferrazzi, assessore regionale all´Agricoltura, e Lorenzo Sangiovanni, presidente del Consorzio di Tutela, é un formaggio di origini antichissime. Documenti risalenti al 1200 fanno infatti riferimento al suo commercio e a suoi scambi fin da quegli anni. Zona d´origine è la Val Taleggio, in provincia di Bergamo. Nel tempo, con la crescita dei consumi, la produzione si è progressivamente estesa alla pianura Padana, dove oggi operano molti caseifici. Aree di produzione e di stagionatura sono la Lombardia (nelle province di Bergamo, Brescia, Como, Cremona, Lecco, Lodi, Milano e Pavia), il Piemonte (Novara) e il Veneto (Treviso). "Il Taleggio - ha ricordato Luca Ferrazzi, assessore regionale all´Agricoltura - è uno dei formaggi italiani le cui caratteristiche peculiari sono tutelate dall´Unione Europea, ed è per questo che l´approvvigionamento del latte, la produzione e la stagionatura devono avvenire esclusivamente nella zona indicata dalla legislazione italiana e comunitaria". Il latte impiegato, infatti, deve provenire esclusivamente da stalle ubicate in zona di origine e inserite nel sistema di controllo della società di certificazione. Allargando, poi, più in generale, il discorso al settore lattiero-caseario l´assessore Ferrazzi ha ribadito "la centralità della Lombardia, regione in cui operano oltre 7. 000 produttori che garantiscono al mercato il 40% del totale del latte nazionale". Per quanto concerne più specificatamente i formaggi va sottolineato come - dai dati di Assolatte - emerga che nel 2007 le esportazioni di formaggi in Italia siano state pari a 245. 075 tonnellate (+3,36% confronto all´anno precedente). Maggior importatore di formaggi italiani è la Francia (con il 17%), seguita da Germania e Stati Uniti (14%), Regno Unito (10%), Spagna e Svizzera (7%). "Prodotti eccellenti - ha concluso l´assessore Ferrazzi - che trovano nella qualità il proprio valore aggiunto. E tutto ciò grazie alla professionalità e all´impegno dei nostri produttori che fanno del rispetto delle regole, della sicurezza alimentare e della tutela dell´ambiente punti fermi del loro modo di operare". .  
   
   
AGRICOLTURA: DENARO ANCORA PIÙ FACILE PER LE IMPRESE EMILIANO-ROMAGNOLE CHE PARTECIPANO AI PROGRAMMI REGIONALI. ALTRI SETTE ISTITUTI DI CREDITO HANNO ADERITO ALL´ACCORDO INVESTIAGRICOLTURA, GIÀ FIRMATO CON LE BANCHE TESORIERE.  
 
Credito agevolato per le imprese che partecipano ai programmi regionali in agricoltura. Si amplia il numero degli istituti di credito che attraverso la presentazione di specifiche proposte aderiscono unilateralmente all’iniziativa regionale denominata Investiagricoltura, l’intesa sottoscritta nel 2007 e rinnovata nell’aprile scorso tra Regione e banche tesoriere per accompagnare, a condizioni particolarmente vantaggiose gli investimenti di aziende che partecipano ai programmi regionali in agricoltura, come il Piano di Sviluppo rurale, il Piano di riconversione bieticolo, Ocm vino e Ocm ortofrutta. Altri sette istituti di credito operanti in ambito regionale hanno infatti aderito in questi giorni. "Una iniziativa che sostiene il mondo agricolo e che dà forza al nostro Piano di sviluppo rurale e agli altri programmi di interventi in agricoltura - ha sottolineato l´assessore regionale all´agricoltura Tiberio Rabboni - Sono dieci le banche leader in Emilia-romagna che offrono a costi veramente vantaggiosi oltre 200 milioni di euro per contribuire allo sviluppo delle imprese che partecipano ai programmi pubblici di finanziamento. Una disponibilità - ha continuato - che vuol dire fiducia nei confronti della Regione e del mondo agricolo, che peraltro ha dimostrato di meritare questa fiducia: in Emilia-romagna nell´ultimo anno sono aumentate le produzioni e le esportazioni, e gli studi confermano che le imprese agricole sono tra le più solvibili". La dotazione di 100 milioni di Euro resi disponibili dalle banche tesoriere della Regione, Unicredit, Banca Popolare dell’Emilia-romagna e Banca Popolare di Verona viene ad essere dunque perlomeno raddoppiata dai plafond degli altri istituti di credito operanti in ambito regionale. Si tratta in particolare di sette banche, le Banche di Credito Cooperativo, la Cassa Risparmio di Bologna, la Cassa dei Risparmi di Forlì e della Romagna, la Cassa di Risparmio di Ferrara, la Cassa di Risparmio di Cento, la Cassa di Risparmio di Vignola e Cariparma (Gruppo Crédit Agricole), che hanno presentato alla Regione delle specifiche proposte, rendendosi disponibili ad operare a particolari condizioni di mercato per sostenere gli investimenti individuati nell’Intesa Investiagricoltura. Le condizioni proposte da questi istituti, a parte la Cassa di Risparmio di Vignola che ha deciso di presentare le stesse condizioni delle banche tesoriere, sono interessanti in quanto ulteriormente migliorative rispetto a quelle contenute nell’accordo. Anche i plafond assegnati per l’iniziativa regionale sono complessivamente assai consistenti, rinnovabili ad esaurimento per le Banche di credito Cooperativo o senza limitazioni, come nel caso della Carisbo e di Cariromagna. Le nuove risorse, a condizioni particolarmente vantaggiose, sono destinate espressamente ad accompagnare gli investimenti delle aziende che partecipano e risultano ammissibili ai contributi pubblici previsti dal Piano di Sviluppo Rurale 2007-2013, dal Programma di ristrutturazione del settore bieticolo-saccarifero e dalle Ocm dei settori ortofrutticolo e vitivinicolo. L’obiettivo rimane quello di accompagnare con forme di credito agrario di particolare interesse programmi regionali che rappresentano un’opportunità importante il mondo agricolo emiliano romagnolo. A partire dal Programma di sviluppo Rurale, che in sette anni metterà a disposizione complessivamente risorse pubbliche per 934 milioni di euro movimentando un cifra totale introno ai due miliardi di euro. In particolare nell’asse 1, sui cui primi bandi sono già state presentate le domande di aiuto, sono inserite le misure 112, 121 e 123 volte in particolare al ricambio generazionale ed al sostegno alle imprese più competitive, orientate al mercato e all’innovazione di prodotto e di processo. Alla data odierna, per le misure 112 e 121, le richieste di finanziamento pervenute ad Agrea, a supporto dei piani presentati da 1. 143 singole aziende, è di oltre 236 milioni di euro. La messa a disposizione di denaro a prezzi contenuti, che si accompagna ed affianca in maniera sinergica con il contributo pubblico erogato dalla Regione sui citati programmi (mediamente il 40%), sarà sicuramente in grado di facilitare l’effettuazione degli investimenti e favorire l’ammodernamento delle imprese di produzione e trasformazione emiliano-romagnole. Altre banche, quali la Bnl ed il Credito Emiliano, hanno nel frattempo anticipato la propria disponibilità ad aderire all’iniziativa regionale. E’ intenzione della Regione rendere disponibili ed accessibili i contenuti delle proposte bancarie attraverso la pubblicazione delle stesse sul proprio portale Ermes Agricoltura. .  
   
   
BASILICATA: GAL MARMO MELANDRO, TIMORI PER MALATTIA DEL SUINO  
 
“La presenza di un focolaio di malattia vescicolare del suino in un allevamento della zona potrebbe rappresentare un brutto colpo all’immagine del territorio del Marmo Melandro”. A farsi portavoce delle preoccupazioni degli operatori e delle amministrazioni locali è il Gal Csr Marmo Melandro che ha richiesto un urgente incontro all’Assessore all’Agricoltura Roberto Falotico sulle problematiche connesse all’emergenza che si è determinata. Il Presidente del Gal Nicola Manfredelli “non nasconde le difficoltà che bisogna fronteggiare in quanto seppure il virus vescicolare non comporta nessun problema per la salute umana, è altrettanto vero che gli interventi per bloccarne la diffusione determinano notevoli danni diretti ed indiretti all’economia ed all’immagine dell’area”. Manfredelli ha fatto presente all’Assessore Falotico che “nella zona del Marmo Melandro si è dato corso ad un articolato programma di promozione e valorizzazione delle tradizioni produttive locali legate alla suinicoltura che trova riscontro, in particolare, nella richiesta di riconoscimento Igp della salsiccia “Lucanica di Picerno” e nella prossima inaugurazione del museo virtuale del maiale all’interno del Palazzo Scarilli annesso alla torre normanna di Picerno. Oltre ai danni economici per gli allevatori, la presenza della malattia vescicolare rischia pertanto di determinare un impatto negativo nell’opinione pubblica e di indebolire le iniziative di sviluppo poste in essere”. Per tali motivi, il Gal Csr Marmo Melandro, d’intesa con le Amministrazioni Locali dei Comuni interessati, ha chiesto alla Regione di “convocare un apposito incontro per verificare la possibilità di dare corso ad uno specifico programma di interventi a favore degli operatori e del recupero di immagine di un’area fortemente caratterizzata dal comporto suinicolo”. .  
   
   
RICERCA DATABANK SU “MACCHINE PROFESSIONALI PER CAFFE’”  
 
 Sintesi dell’andamento della domanda - Nel 2007 la produzione complessiva di macchine professionali per caffè fa registrare un incremento del 4,9% a valore e del 2,5% a volume e si conferma focalizzata per quasi il 90% sulla macchine tradizionali (semiautomatiche e automatiche). Questo risultato è sempre più sostenuto dalle esportazioni (pari al 75%), incrementate del 5,7% a valore e del 2,9% in volume, consentendo alla produzione nazionale di mantenere la leadership a livello mondiale sul segmento tradizionale. Il mercato interno si mantiene caratterizzato da tassi di crescita contenuti, espressione di un ricambio fisiologico delle macchine più che di nuove installazioni. La competizione (tra un ristretto numero di operatori medio grandi) è sempre più giocata su: servizio, innovazione di prodotto e qualità. Si assiste ad una focalizzazione della ricerca sullo sviluppo di macchine professionali per caffè ad elevata automazione ed estremamente compatte, adatte alla evoluzione della domanda (location medio-piccole e con logiche di acquisto differenti dai canali distributivi tradizionali). Dati di sintesi, 2007
Numero di imprese 29
Numero di addetti 1250
Numero medio di addetti per impresa 43,1
Valore della produzione a prezzi di fabbrica (Mn. Euro) 322,0
Variazione media annua della produzione (a) 2007/2003 (%) 5,0
Fatturato per addetto (‘000 euro) 257,6
Valore aggiunto (Mn. Euro) 93,4
Valore aggiunto per addetto (‘000 euro) 74,7
Export/produzione(a) (%) 75,2
Valore del mercato a prezzi di fabbrica (Mn. Euro) 80,0
Variazione media annua del mercato (a) 2007/2003 (%) 3,2
Quota di mercato delle prime 4 imprese(a) (%) 56,0
Quota di mercato delle prime 8 imprese(a) (%) 69,0
Previsioni di sviluppo del mercato interno(a)
· 2008/2007 stabilità/leggera crescita
· medio periodo stabilità/leggera crescita
Previsioni di sviluppo dell’export(a)
· 2008/2007 (%) 5,0
· medio periodo crescita
a) - in valore .
 
   
   
SOTTOSCRITTO IN TOSCANA L’ACCORDO SUL PREZZO DEL LATTE IL PREZZO SALIRÀ DI QUASI 5 CENTESIMI ATTESTANDOSI A 0,4225 EURO  
 
Firenze - Diventa ufficiale da ieri il nuovo accordo sul prezzo del latte bovino. L’intesa è stata sottoscritta a Palazzo Bastogi, alla presenza del presidente della Regione Claudio Martini, dai rappresentanti delle associazioni di categoria, dei produttori e della Centrale del latte di Firenze, leader in Toscana tra le aziende di trasformazione. Secondo quanto concordato dalle parti, per l’annata agraria 2008 (dal 1 aprile al 31 marzo 2009) il prezzo medio del latte sarà di 0,4225 euro al litro; si registrerà dunque un aumento di quasi 5 centesimi di euro rispetto all’anno scorso quando il prezzo medio era di 0,3773 euro. L’accordo prevede che l’aumento del prezzo si sviluppi progressivamente fino ad arrivare a 0,4299 euro al litro al 31 marzo 2009: e sarà quella la cifra da cui ripartirà la trattativa per l’an! nata 2009. Saranno confermati nell’ambito de! ll&rsquo ;intesa i premi accessori relativi ai parametri di alta qualità del latte e alla provenienza territoriale (per il Mugello). E’ inoltre prevista una azione della Regione per una valorizzazione e una promozione complessiva del latte toscano attraverso specifici progetti che saranno predisposti nell’ambito del tavolo di filiera. «E’ un accordo importante – ha commentato il presidente Martini - perché dà garanzie ai produttori sul prezzo in una fase di forte turbolenza per il comparto su scala mondiale e vista anche la comune difficoltà presente in gran parte del nostro Paese di raggiungere accordi analoghi. Su questa capacità di sviluppare sinergie tra produttori e trasformatori deve far perno una azione condivisa e sostenuta dalle Regione per trovare spazi di espansione in un mercato sempre più difficile e globalizzato». Complessivamente in Toscana si producono circa 76 m! ilioni di litri di latte all’anno. La Centrale del latte, ritira circa 37-38 milioni di litri, pari al 50% di questa produzione (per metà con il solo Mugello); le stalle toscane sono 380, e 120 di queste che conferiscono il latte alla Centrale. .  
   
   
SALUMI E SALUTE: LA NUOVA NEWSLETTER SCIENTIFICA DELL’ISTITUTO VALORIZZAZIONE SALUMI ITALIANI  
 
Prosegue intensa l’attività dell’Istituto Valorizzazione Salumi Italiani nella divulgazione scientifica: nasce “Salumi e Salute” la nuova newsletter che sarà indirizzata a circa 2. 500 tra medici generici, specialisti, nutrizionisti, pediatri, geriatri, dietologici. Sovente, infatti, medici e nutrizionisti hanno poco tempo per aggiornarsi, e su alcuni prodotti, come i salumi, le novità sono all’ordine del giorno. “Salumi e Salute” ha quindi il compito sia di informare la categoria sia di sfatare certi pregiudizi alimentari. La newsletter è bimestrale ed ogni numero ospita un editoriale a firma di illustri esponenti del mondo scientifico. Rubriche come “Lo sapevate che” o “News dalla ricerca” danno a “Salumi e Salute” una impostazione snella ed agile che ne avvantaggia la lettura, ed anche la grafica è stata studiata per rendere più invitante la lettura. Il primo numero – uscito a maggio – ha avuto il prezioso contributo del Prof. Carlo Cannella, Presidente Inran e Professore Ordinario di Scienza dell’Alimentazione nella facoltà di Medicina e Chirurgia “Sapienza” di Roma che nel suo editoriale ha evidenziato un concetto molto importante che riguarda proprio il cambiamento - dal punto di vista nutrizionale - che è avvenuto negli ultimi 50 anni nei salumi, rendendoli più magri e più vicini alle esigenze del consumatore di oggi. “La ricerca scientifica ha consentito di comprendere gran parte delle modificazioni dell’alimento carneo, sviluppando nuove conoscenze e l’applicazione di tecnologie che permettono oggi di gestire queste produzioni alimentari per ottenere prodotti sicuri dal punto di vista igienico-sanitario e in linea con le necessità nutritive del consumatore e le mutate condizioni di vita”. La seconda newsletter sarà dedicata alla dieta degli sportivi, e l’uscita è prevista per metà luglio; la terza, invece sarà a settembre ed affronterà il tema dell’infanzia e l’alimentazione del bambino. .  
   
   
RICERCA DATABANK SUL MERCATO E CONCORRENZA NEL SETTORE “CAFFE’ NEL CANALE BAR E HO.RE.CA.”.  
 
Sintesi dell’andamento della domanda - Nel 2007 i consumi di caffè sul canale Ho. Re. Ca. Sono ulteriormente diminuiti, passando da 61. 500 a 60. 500 tonnellate (- 1,6 %), mentre in valore sono rimasti poco più che stabili (+0,3%) pari a 910,0 Milioni di euro. Si conferma così una tendenza già in atto da qualche anno: calano i consumi di caffè torrefatto non decaffeinato (-2,1 m. A. Nel quinquennio 2007/2003), crescono quelli di caffè torrefatto decaffeinato; (+ 4,1% m. A. Nello stesso periodo). Tra le cause di questo fenomeno che colpisce il caffè non decaffeinato, si segnala il fenomeno vending e la forte accelerazione imposta dalle principali aziende allo sviluppo delle macchinette domestiche per la preparazione del caffè espresso in casa. La qualità del caffè erogato tramite capsulecialde è spesso giudicata pari a quella dei bar, mentre nei bar si va perdendo la manualità e la professionalità del barista tradizionale, e si fa ampio ricorso ad acquisti di caffè in grani presso la Grande Distribuzione. La concorrenza è quindi elevata e le aziende più dinamiche cercano di aumentare la propria quota alzando le barriere all’entrata sui bar acquisiti e conquistandone di nuovi offrendo maggiori e/o migliori servizi (concessione di finanziamenti, premi, sconti, fornitura di materiali di consumo e attrezzature varie) rispetto alla concorrenza a parità di prezzo. Inoltre la competizione si gioca sempre più su scala globale: le torrefazioni hanno compreso le strategie da realizzare e si cominciano a vedere i primi frutti con alleanze; partnership e acquisizioni messe a segno dalle leader in mercati anche molto distanti dall’Italia (Cina, Messico, Stati Uniti d’America, Russia). Dati di sintesi, 2007
Numero di imprese 580
Numero di addetti specifici 2. 900
Numero medio di addetti per impresa 5
Valore del mercato, a prezzi di fabbrica (Mn. Euro) 910,0
Variazione media annua del mercato (a) 2007/2003 (%) -0,3
Fatturato per addetto (‘000 euro) 313,8
Valore aggiunto (Mn. Euro) 309,4
Valore aggiunto per addetto (‘000 euro) 106,7
Quota di mercato delle prime 4 imprese(a) (%) 23,7
Quota di mercato delle prime 8 imprese(a) (%) 33,7
Previsioni di sviluppo del mercato(b):
· 2008/2007 (%) -1/0
· tendenza di medio periodo leggero calo, stabilità
a) - in valore b) - in quantità Fonte: Databank . .
 
   
   
LINEE INDIRIZZO DISTRIBUZIONE AUTOMATICA ALIMENTI  
 
Contribuire a ridurre il consumo di merende eccessivamente caloriche, ricche di zuccheri, sale e grassi per prevenire l´insorgenza di sovrappeso e di obesità tra bambini ed adolescenti. E´ l´obiettivo di una delibera della Giunta regionale del Friuli Venezia Giulia, approvata su indicazione dell´assessore alla Salute e protezione sociale Vladimir Kosic, con la quale sono state definite le "Linee di indirizzo per la distribuzione automatica di prodotti alimentari". Il documento si inserisce nel piano di prevenzione dell´obesità che, su mandato dell´Oms e dell´Unione europea, il sistema sanitario è tenuto a sostenere e sviluppare, in particolare attraverso l´educazione ad una sana alimentazione. Quello dell´obesità è, infatti, un autentico problema di salute che negli ultimi anni sta assumendo dimensioni sempre più vaste, e non solo in Italia, soprattutto proprio tra i più giovani, che si nutrono male e in maniera disordinata. Partendo dalla constatazione che, specie in ambito scolastico, merende e fuori pasto sono spesso acquistati da distributori automatici, le linee di indirizzo, redatte dal Sian, i Servizi Igiene Alimenti e Nutrizione della Regione, composto da dietisti, medici, assistenti sanitari, esperti della prevenzione, forniscono proposte sia per favorire un´idonea offerta da parte di produttori, confezionatori e distributori, che per orientare Enti locali ed istituti scolastici nella valutazione degli alimenti disponibili . .  
   
   
RISORSE AGRICOLE: ANIMATORI PER PROGRAMMA SVILUPPO RURALE  
 
Nel corso di un tavolo di lavoro tenutosi nei giorni scorsi a Udine, presso la Direzione centrale risorse agricole, naturali, forestali e montagna sono stati presentati ufficialmente gli incaricati selezionati per lo svolgimento dell´attività di animazione sul territorio nell´ambito del Programma di Sviluppo Rurale (Psr) della Regione Friuli Venezia Giulia. Gli animatori - dieci in tutto - selezionati tramite bando di concorso e formazione ad hoc, opereranno ognuno in una specifica area territoriale assegnata sulla base della suddivisione del territorio regionale in aree rurali come individuato dall´Autorità di gestione. Obiettivo dell´attività degli animatori è quello di trasferire agli operatori locali, pubblici e privati, conoscenze e competenze specifiche sul Programma di Sviluppo Rurale e sulle modalità attuative, con particolare riferimento all´elaborazione di progetti integrati territoriali (Pit), di progetti integrati di filiera (Pif) e di azioni collettive (Ac) ed è propedeutica alla presentazione di domande nell´ambito dei bandi previsti per l´attuazione del programma. L´attività degli animatori sul territorio regionale, che avrà durata biennale, si esplica in una serie di incontri e contatti durante i quali verranno trasferite a imprenditori agricoli, associazioni di categoria, enti e altri operatori locali, tutte le informazioni relative ai progetti nell´ambito della programmazione di sviluppo 2007-2013. I nominativi e i territori di competenza degli animatori, a cui sarà possibile richiedere tutte le informazioni inerenti il Psr, saranno presto on line sul sito www. Ersa. Fvg. It. Il Programma di Sviluppo Rurale, che complessivamente mette a disposizione del settore agricolo una dotazione finanziaria complessiva di 247. 211. 363 mln di euro dal 2007 al 2013 (cui dovranno aggiungersi importanti risorse regionali), si articola in quattro assi in funzione degli obiettivi specifici: miglioramento della competitività del settore agricolo e forestale; miglioramento dell´ambiente e dello spazio rurale; qualità della vita nelle zone rurali e diversificazione dell´economia rurale; leader. .  
   
   
NELLA SERATA DI GIOVEDÌ 10 LUGLIO A MILANO MARITTIMA … …UN MARE DI VINI E DI SAPORI DALLE STRADE DELLA ROMAGNA  
 
 Un mare di sapori è l’iniziativa dell’estate 2008 che anima la riviera attraverso una serie di eventi dedicati alla conoscenza degli straordinari vini e prodotti tipici della Regione Emilia-romagna. Le Strade dei Vini e dei Sapori dei Colli di Forlì-cesena, di Faenza e di Imola, attraverso l’offerta diretta dei produttori , porranno in degustazione, assaggio e vendita alcuni tra i prodotti più importanti del paniere regionale al centro di questa tavola ideale, che rappresenta la celebre cultura gastronomica della Regione : gli straordinari vini di Romagna, in grandissima ascesa qualitativa – a partire dal Sangiovese di Romagna e dall’Albana Passito, l’olio extravergine di oliva delle colline di Romagna, il Formaggio di Fossa, le confetture della gloriosa tradizione contadina romagnola, e tante altre prelibatezze della terra e della tavola dell’intera Romagna: Appuntamento perciò ai turisti, ai visitatori, agli appassionati ed agli intenditori giovedì 10 luglio 2008 ore 20,00 - 23,30 Milano Marittima (Cervia) presso la Rotonda Luigi Cadorna (zona centrale, nei pressi di via Gramsci) Questa iniziativa del 10 luglio verrà inoltre promozionata anche dalla trasmissione radiofonica Rai Radio 2 “Decanter” , in onda tutte le sere della settimana da Milano Marittima e condotta dall’ineguagliabile duo Federico Quaranta & L’inutile Tinto .  
   
   
LINEE INDIRIZZO DISTRIBUZIONE AUTOMATICA ALIMENTI  
 
Trieste - Contribuire a ridurre il consumo di merende eccessivamente caloriche, ricche di zuccheri, sale e grassi per prevenire l´insorgenza di sovrappeso e di obesità tra bambini ed adolescenti. E´ l´obiettivo di una delibera della Giunta regionale del Friuli Venezia Giulia , approvata su indicazione dell´assessore alla Salute e protezione sociale Vladimir Kosic, con la quale sono state definite le "Linee di indirizzo per la distribuzione automatica di prodotti alimentari". Il documento si inserisce nel piano di prevenzione dell´obesità che, su mandato dell´Oms e dell´Unione europea, il sistema sanitario è tenuto a sostenere e sviluppare, in particolare attraverso l´educazione ad una sana alimentazione. Quello dell´obesità è, infatti, un autentico problema di salute che negli ultimi anni sta assumendo dimensioni sempre più vaste, e non solo in Italia, soprattutto proprio tra i più giovani, che si nutrono male e in maniera disordinata. Partendo dalla constatazione che, specie in ambito scolastico, merende e fuori pasto sono spesso acquistati da distributori automatici, le linee di indirizzo, redatte dal Sian, i Servizi Igiene Alimenti e Nutrizione della Regione, composto da dietisti, medici, assistenti sanitari, esperti della prevenzione, forniscono proposte sia per favorire un´idonea offerta da parte di produttori, confezionatori e distributori, che per orientare Enti locali ed istituti scolastici nella valutazione degli alimenti disponibili . .  
   
   
IL GIRO DEL MONDO TARGATO SLOW FOOD  
 
Salone del Gusto e Terra Madre, che quest’anno si terranno dal 23 al 27 ottobre a Torino rispettivamente nelle sedi di Lingotto Fiere e Oval, rappresentano un vero e proprio viaggio alle radici del cibo, dalla tavola alla terra e dalla terra alla tavola, andata e ritorno. Ma le due manifestazioni sono solo gli eventi clou di una rete mondiale di piccoli produttori che seguono la filosofia di una produzione di cibo buona, pulita e giusta. Molti di essi provengono da luoghi di notevole interesse turistico e tra questi alcuni ancora poco conosciuti e di incomparabile bellezza. Ecco alcuni esempi di un giro del mondo attraverso la rete Slow Food. Egitto Per chi ama i veri viaggi culturali, alla ricerca di luoghi che mantengono antichi costumi, usanze e tradizioni, dialetti originari rimasti immutati nel corso dei secoli, non può mancare tra le proprie mete l’oasi di Siwa, nell’Egitto orientale. Tra le calde sabbie del deserto sorge una distesa di palme con piccoli laghi e numerose vasche di acqua dolce sorgiva a diverse temperature (i cosiddetti ˝bagni di Cleopatra˝, dove un tempo le spose si bagnavano il giorno delle nozze). Oggi Siwa conta 11000 abitanti, alcuni dei quali vivono ancora nelle tradizionali costruzioni di mattoni di fango. Il luogo serba siti di pregevole valore storico come il tempio dell’oracolo dedicato al dio Amon e altre costruzioni di epoca faraonica, la collina della morte (il Gebel el-Maut) con la sue tombe risalenti dalla Xxvi dinastia al periodo Tolemaico. Siwa offre anche un sito termale ottimo per fare bagni e sabbiature calde. Al Salone del Gusto e Terra Madre sarà presente il Presidio dei datteri dell’oasi di Siwa, cibo fondamentale nella tradizione locale. L’associazione Siwa Community Development Environmental Conservation, con il supporto della Fondazione Slow Food per la biodiversità Onlus, punta alla produzione e commercializzazione sul mercato nazionale e internazionale dei datteri di migliore qualità. Spagna Dal mare all’alta montagna in un chilometro, questa è la Provincia valenciana di Castellón, dove si trova il Presidio dell’olio extravergine di olivi millenari del Maestrat. Ma oltre al classico turismo balneare, la regione offre diverse alternative: castelli (interessante il Castillo de Peñisola a picco sul mare), borghi fortificati come Mascarell, resti romani a Benicató, le grotte di San José nella Valle di Uxó, l’architettura religiosa a Nules, numerosi parchi naturali, il Santuario della Cueva Santa e tanto altro ancora per un viaggio in un territorio tipicamente mediterraneo. Per preservare lo storico paesaggio del Maestrat e la sua cultura legata ai monumentali olivi, si produce e commercializza dal 2003 un olio ricavato da sole olive di alberi millenari: estratto a freddo e decantato naturalmente, è un olio dal profumo intenso e fruttato, che potrà essere degustato e acquistato al Salone del Gusto. Nuova Caledonia Da uno dei luoghi più esotici al mondo arriveranno diverse comunità del cibo per il meeting di Terra Madre. La Fondazione Slow Food per la Biodiversità Onlus, grazie al supporto finanziario della Regione Veneto, sta sviluppando un progetto di approfondimento e divulgazione della conoscenza della biodiversità alimentare locale, delle tradizioni agricole e culturali della Nuova Caledonia, con un focus specifico sui Kanak (gli abitanti di origine melanesiana), senza trascurare l’apporto delle altre etnie che interagiscono nel territorio (caledoni di origine europea, asiatici, giapponesi, melanesiani e polinesiani, ecc. ). La Nuova Caledonia, situata nella parte occidentale della Melanesia (Pacifico francofono), è un arcipelago interamente circondato da una barriera corallina che forma la più grande laguna al mondo. Le principali attrazioni del luogo sono costituite dalle splendide spiagge, dai fondali e dalle acque cristalline dell’isola di Grande Terre, dove si trova la capitale Nouméa, dall’Ile des Pins, situata a Sud di Grande Terre e dall’arcipelago delle Iles Louyauté, che si trova di fronte alla costa orientale. Da non perdere il Centro culturale Tjibaou di Nouméa, nato nel 1998 grazie all’attività di Jean-marie Tjibaou, etnologo, leader indipendentista impegnato negli anni ‘70 e ‘80 nella difesa e promozione della cultura Kanak. Il centro, progettato dai Kanak e realizzato per la parte architettonica da Renzo Piano, si dedica al recupero e alla conservazione dei saperi tradizionali delle popolazioni native ed è una delle istituzioni più innovative di tutta l’Oceania. Brasile Nel cuore della foresta Amazzonica si trovano i Sateré-mawé, un gruppo etnico semi-nomade che ha una popolazione stimata in circa 8000 individui distribuita in un’ottantina di villaggi. La Fondazione Slow Food per la Biodiversità Onlus è presente in zona con due Presìdi, il nettare di canudo e il waranà nativo. Il legame tra i due progetti è molto stretto, poiché il miele è ottenuto principalmente dalla fioritura del waranà. La domesticazione delle api canudo è diffusa presso una quindicina di villaggi, ed è fondamentale perché questo tipo di ape selvatica è responsabile dell’impollinazione di almeno l’80% degli alberi dell’Amazzonia. L’ambiente che circonda la comunità dei Sateré-mawé è pressoché incontaminato, immerso nello sconfinato verde della foresta pluviale. Se si ama l’avventura all’insegna del turismo responsabile, l’Icei (Istituto Cooperazione Economica Internazionale) ha realizzato un ecovillaggio sperimentale, 20 Kilos, in un’area situata lungo il fiume Andirà (affluente del Rio delle Amazzoni) e messa a disposizione delle comunità indigene. Nel villaggio è sorta una struttura ricettiva di accoglienza per i turisti costruita secondo gli stessi principi di sostenibilità, dove si ha l’occasione unica di vivere a contatto con i Sateré-mawé, conoscere la loro cultura, partecipare alle loro attività. (Per informazioni : Icei tel. 02. 25785763 – www. Icei. It). .  
   
   
COSTITUITO IL TAVOLO PERMANENTE DI COORDINAMENTO PRESSO ROMAGNA TERRA DEL SANGIOVESE LE PROVINCE DI RIMINI, FORLÌ-CESENA, RAVENNA E BOLOGNA SCOMMETTONO SULLA ROMAGNA DEI VINI E DEI SAPORI  
 
Al “ Patto per la promozione e lo sviluppo coordinato del turismo enogastronomico nell´ area vinicola collinare della Romagna” hanno aderito anche Gal L’altra Romagna, Consorzio Vini Romagna, Enoteca Regionale, Casa Artusi, Terre di Faenza e Strade dei Vini e dei Sapori della Romagna Le province di Rimini, Forlì-cesena, Ravenna e Bologna hanno deliberato con atto di giunta l’adesione al “ Patto per la promozione e lo sviluppo coordinato del turismo enogastronomico nell´ area vinicola collinare della Romagna”, a cui hanno aderito anche altri 10 importanti attori pubblici e privati del turismo eno-gastronomico della Romagna. Le tre province romagnole più Bologna (per il circondario di Imola) e gli altri soggetti territoriali, hanno quindi sottoscritto un pubblico, forte, comune impegno : consultarsi e coordinarsi, attraverso la creazione di un tavolo di lavoro comune, per valorizzare brand e prodotti della Romagna interna. Il Protocollo d’intesa, siglato il 26 giugno 2008, prevede una serie di impegni e di attività periodiche che ogni soggetto aderente sarà chiamato ad onorare, anche in rapporto e sinergia con gli altri attori; è stato perciò costituito il Tavolo permanente di coordinamento del Patto presso la sede di Romagna Terra del Sangiovese in Forlimpopoli ; tavolo di lavoro comprendente rappresentanti di tutti gli enti firmatari, che si vedranno per la riunione di apertura ai primi di settembre “E´ un traguardo, se non storico, certamente importante e concreto per promuovere destinazione turistica e prodotti di qualità della terra e della tavola di Romagna in maniera concertata, condivisa e convincente – ha commentato il presidente di Romagna Terra del Sangiovese Giuliano Monti, che ha aperto l’incontro – sta ora nell’impegno di tutti operare affinchè il patto non rimanga il solito pezzo di carta, ma sia l’inizio di un nuovo percorso nel quale la Romagna si presenta ai mercati del nuovo turismo finalmente unita, forte, affiatata. ” Nella presentazione che ha preceduto la firma del protocollo d’intesa, gli interventi degli assessori provinciali all’agricoltura Mauro Morri (Rimini), Gianluca Bagnara (Forlì-cesena), Libero Asioli (Ravenna) e Gabriella Montera (Bologna) hanno ben ricostruito ragioni e percorso della nascita del “Patto” (suggerito dalle circostanze storiche e dalle esperienze da tutti attraversate), che si è sviluppato e giunto a maturazione nel corso del progetto europeo Wineplan (2004-2007) : un fecondo laboratorio di stimoli, idee e programmi per la valorizzazione del “terroir” romagnolo con visione strategica e capacità di sintesi per coniugare radici, identità e tradizione con le esigenze di rinnovamento ed innovazione. L’affiatamento e la consuetudine al lavoro coordinato dei quattro assessori ha certamente stimolato e facilitato l’avvio di questi processi, e della loro prima espressione unitaria e concreta : l’aggregazione delle quattro Strade dei Vini e dei Sapori in Romagna Terra del Sangiovese. Grande soddisfazione e stimolo per lavorare insieme, è stata espressa anche dagli altri protagonisti della firma del “Patto per la promozione e lo sviluppo coordinato del turismo enogastronomico nell´ area vinicola collinare della Romagna” : Pierlorenzo Rossi (Gal L’altra Romagna), Roberto Ronchi (Consorzio Vini Romagna), Gian Alfonso Roda (Enoteca Regionale), Laila Tentoni (Casa Artusi), Gualtiero Malpezzi (Terre di Faenza), i presidenti delle Strade dei Vini e dei Sapori : Nicola Pelliccioni (Rimini), Gianluca Tumidei (Forlì-cesena), Morena Trerè (Faenza) e Augusto Zuffa (delegato dal presidente di Imola). All’incontro era presente anche Luciana Garbuglia , vice presidente della Strada di Forlì-cesena ed assessore provinciale al turismo La Romagna interna, con la nascita del Patto, si configura così da oggi interessante laboratorio : sulla base di processi e percorsi di “qualità globale”, uniti alla valorizzazione del forte e conosciuto brand “Romagna”, ricca di alcuni prodotti tipici eccezionali (come Sangiovese, Fossa, olio extravergine oliva, ecc. ) , della dolcezza e dell´amabilità del territorio pedemontano tra Imola e Rimini, della unicità della cucina e del calore dell´accoglienza, può e deve colpire la domanda di qualità sia nazionale che internazionale dell´enoturismo e dello slow tourism. .  
   
   
“CHICCHIRICCHI”: RIASSUNTO DELLO SPIRITO DI UN’AZIENDA CHE HA INVENTATO IL RISO CON IL CONDIMENTO NEI CHICCHI  
 
Nessuno lo può negare: la trovata è veramente di quelle geniali, quelle che segnano e accompagnano la storia della comunicazione. “Chicchiricchi”, il verso del Gallo privato dell’accento finale, nasce nel 1968, diventa un grido di battaglia e rappresenta, ancora oggi, la sintesi e la sovrapposizione perfetta tra prodotto, brand, simbolo e mission aziendale. Perché “Chicchiricchi” è il grido del gallo che, negli anni ’40, da simbolo di qualità che distingue la migliore varietà di riso viene trasformato nel brand dell’azienda che, per prima, sostituisce la vendita del riso sfuso con quello della confezione a marchio. “Chicchiricchi” è anche il riassunto dello spirito di un’azienda che ha inventato il riso con il condimento nei chicchi e che continua a stupire i consumatori con prodotti innovativi, come la linea di risi e risotti Expresso - pronti in soli 2 minuti - che seguono le esigenze del consumatore moderno. Ma “Chicchiricchi” è soprattutto un tormentone che, insieme al gallo che lo canta, ha segnato il cammino della comunicazione pubblicitaria televisiva e non solo. Iniziando dagli anni ’70, gli anni del Carosello, l’ambito, e oggi rimpianto, spazio pubblicitario della Tv in bianco e nero. Questi sono gli anni in cui gli spot sono delle vere e proprie storie, degli sketch indimenticabili, gli anni in cui nasce il “galletto-logo” animato che si allunga e si tende, che fa sventolare la cresta e che lancia a petto gonfio e becco spalancato il claim nato dalla creatività dell’agenzia torinese Gruppo G di Carlo Gaspardone. Un claim e un personaggio che accompagnano in tutti questi anni le moltissime innovazioni di Riso Gallo e tutti i messaggi dell’azienda. Ancora oggi a gridare a tutti “Chicchiricchi di fantasia” è il galletto Chicco, che è stato rivisto e rianimato grazie ad una creatività molto originale firmata dall’agenzia Armando Testa. Indiscusso protagonista di ogni spot, il galletto si trasforma per presentare la perfetta soluzione ad ogni problema in cucina. "Una volta - rileva Igor Righetti, massmediologo e docente universitario di Linguaggi della comunicazione - i beni di consumo erano merce. Oggi non c’è prodotto o servizio che non sia oggetto di ampia comunicazione. La trasformazione si è realizzata attraverso la marca, a quella capacità, cioè, di attribuire identità agli oggetti. E la marca, se ideata e gestita in modo corretto, rappresenta un grande patrimonio per le imprese. E’ una identità complessa quella della marca, ma per certi versi umana: il suo linguaggio la rende antropomorfa, pensante e parlante. Così il Gallo sorridente e distributore di chicchi di fantasia assurge a mito e a stile di vita. Ha una sua etica e una sua sensibilità. Ma come tutto ciò che vive, la marca si muove in uno spazio sociale e ne ingloba i valori. Si evolve e si fonde con il presente". “Il ritorno al Gallo come testimonial e protagonista attivo della comunicazione - dichiara Marco Testa, presidente del Gruppo Armando Testa - è stato il punto da cui siamo partiti per costruire la nuova comunicazione di questa grande azienda italiana, leader di mercato: abbiamo scelto di riproporre il galletto “Chicco” in chiave moderna, in quanto visual forte, che si identifica totalmente con la marca e ne sottolinea la forza, per creare riconoscibilità del brand e della comunicazione nell’enorme flusso dei messaggi pubblicitari. Abbiamo studiato un format di comunicazione versatile, in grado di lavorare allo stesso tempo sui prodotti e sul brand, dandogli distintività e soprattutto continuità: continuità verticale (nel tempo) e orizzontale (tra le varie referenze), per costruire sulla marca, sostenendo contemporaneamente i singoli prodotti. All’insegna della continuità e della riconoscibilità abbiamo mantenuto il claim "Chicchiricchi", rafforzandolo in “Chicchiricchi di fantasia”, a sottolineare il senso di festosa e piena soddisfazione ludica, creativa, gustativa, che caratterizza la preparazione in cucina dei prodotti di Riso Gallo, insieme ad una riduzione dei tempi di preparazione”. Da Chicchiricchi a Chicchiricchi di fantasia, dal gallo disegnato in bianco e nero, al galletto Chicco in 3 D che si trasforma per soddisfare le esigenze e le fantasie degli italiani a tavola. Il claim di Riso Gallo ha accompagnato per quarant’anni un’azienda in cui la passione e l’attenzione alla qualità dei prodotti non invecchia mai, con la capacità nell’offerta e nella comunicazione di cambiare sempre, adattandosi ai tempi, per rimanere sempre la stessa. “La nostra azienda ha una storia lunga, di oltre 150 anni - dichiara Mario Preve, presidente di Riso Gallo - una storia di passione, cura, abilità e continui investimenti per perseguire il nostro unico obiettivo: portare qualità, varietà e fantasia sulla tavola degli italiani. La nostra è un’azienda che da sei generazioni è sempre la stessa, nel rinnovamento continuo. E la comunicazione segue questo spirito: siamo partiti nel 1968 con un claim e un testimonial che da subito ci ha perfettamente identificato. Nel 2008, a quarant’anni di distanza, per il consumatore Riso Gallo è il galletto Chicco che grida Chicchiricchi - diverso ma sempre uguale - per parlare, ieri, al pubblico della Tv in bianco e nero e, oggi, al pubblico della Tv digitale”. .  
   
   
IL TALEGGIO DOP PRENDE PER LA GOLA I GIOVANI E AFFINA LE STRATEGIE PER L’EXPO 2015  
 
Il Consorzio Tutela Taleggio ha presentato a Milano presso Palazzo Giureconsulti una ricerca quali-quantitativa su uno dei formaggi Dop più antichi d’Italia, con l’obiettivo di evidenziarne profilo, mondo simbolico e modalità di consumo, delineandone il futuro sullo scenario italiano e internazionale. All’incontro hanno preso parte i vertici del Consorzio e le Istituzioni. Presente l’Assessore all’Agricoltura della Regione Lombardia, Luca Terrazzi ed il Presidente del Consiglio Comunale di Milano, Manfredi Palmeri. “Il Taleggio si qualifica come un prodotto dalle grandi proprietà organolettiche e dal caratteristico sapore - ha dichiarato durante l’incontro con la stampa Lorenzo Sangiovanni, Presidente del Consorzio Tutela Taleggio, ente senza fini di lucro, nato nel 1979 con il fine di salvaguardare l’origine e la tradizionalità del prodotto, che ha ottenuto la Denominazione di Origine Protetta (D. O. P. ) nel 1996. La ricerca illustrata, commissionata dal Consorzio, con il contributo della Regione Lombardia, con l’obiettivo di individuare il vissuto, le barriere al consumo e gli aspetti salienti per elaborare la futura comunicazione del Taleggio, ha tuttavia individuato che la notorietà del prodotto, pur risultando buona (pari al 66%), ha margini significativi di miglioramento presso quel 34% dei consumatori che ancora non lo conosce. E ancora: il Taleggio risulta un formaggio consumato per lo più nel nord Italia e in particolar modo in Lombardia; nelle restanti regioni il prodotto è di difficile reperimento. Il 51% degli acquirenti del prodotto ha un età superiore ai 50 anni, mentre la fascia 21-30 anni costituisce solo il 22% del totale. Secondo lo studio, inoltre, ci sono alcune barriere all’acquisto. Il Taleggio è considerato poco pratico per le porzioni proposte, ritenute troppo grosse e generalmente non ha una confezione che ne preservi la freschezza e isoli il suo caratteristico odore all’interno del frigorifero. Infine, la sua crosta, immortalata come opera d’arte e caratteristica di questo formaggio, è percepita di difficile gestione, specialmente per ricavarne pezzi piccoli da utilizzare. Vittorio Emanuele Pisani, Direttore Generale del Consorzio, ha dichiarato che intende avvalersi anche della spinta offerta da Expo 2015 per diffondere una maggiore conoscenza del Taleggio in Italia e all’estero, in particolare tra i giovani. “Le nostre azioni di comunicazione saranno indirizzate, nei prossimi anni, al grande pubblico e alla stampa, con l’obiettivo di diffondere una corretta educazione alimentare anche nelle scuole ed a rendere più consapevoli i consumatori sulle proprietà di questo formaggio, che si caratterizza per il gusto sopraffino, la morbidezza della pasta e versatilità di utilizzo, nonché per l’autenticità e la genuinità”. “Abbiamo una capacità imprenditoriale sostenuta dalla qualità dei nostri prodotti e il governo ne è pienamente consapevole” ha dichiarato l’Assessore all’Agricoltura della Regione Lombardia Luca Ferrazzi. “Expo 2015 non sarà semplicemente una fiera. Prodotti come il Taleggio Dop continueranno ad essere di grande immagine per tutti i prodotti agricoli nostrani”, ha concluso Manfredi Palmeri, Presidente del Consiglio Comunale di Milano. Consorzio Tutela Taleggio Il Consorzio Tutela Taleggio è stato costituito come ente senza scopo di lucro, nel 1979, nove anni prima del formale riconoscimento della denominazione d´origine controllata, poi diventata Denominazione di Origine Protetta (D. O. P. ) con il reg. (Ce) 1107/96. Le attività del Consorzio sono volte alla tutela, al miglioramento qualitativo, alla promozione ed alla divulgazione del prodotto. Per le proprie attività il Consorzio lavora in stretta collaborazione con Istituti di ricerca, Istituti universitari, con il Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali e gli organismi di vigilanza. .  
   
   
DAL CIBUS 2008 LA NUOVA PROPOSTA DI“MAESTRI PASTAI” PER IL MERCATO ESTERO PASTA E SUGO: UN’UNICA CONFEZIONE PER UN PIATTO DI PASTA DI QUALITÀ  
 
Il Gruppo Alimentare Campano di Mercato San Severino-salerno ha presentato, in occasione dell’edizione 2008 del Cibus, una nuova proposta che vede sempre protagonista la sua produzione di pasta artigianale “Maestri Pastai” abbinata a ottimi sughi che rievocano le tradizioni della cucina italiana. Una linea che prevede l’offerta di ben 14 referenze contenenti la pasta artigianale “Maestri Pastai” accostata a differenti sughi realizzati con ingredienti tipici locali per soddisfare i palati più esigenti: le penne rigate si sposano con un sugo ai funghi porcini, mentre i “trapanarielli” si potranno gustare con il pesto ai pistacchi; le pennette rigate si abbinano a una salsa calabrese con peperoncino e i maccheroncini condiscono con tonno e olive. Il successo di “Maestri Pastai”, sul mercato dal 1996, è confermato da una crescita media dei fatturati annui di circa il 18% ed è proprio nel 2007, grazie anche a investimenti a breve e a medio termine, sia nel settore produttivo sia logistico, che il secondo semestre dell’anno registra un incremento di circa il 42%. E ‘aumentata anche la quota di esportazione che passa dal 50% del 2007 al 60% del 2008 con un forte incremento negli Usa, dove il marchio è presente in 13 stati e nella catena americana Whole Foods Market e World Food. “Maestri Pastai” Gruppo Alimentare Campano s. R. L. “Maestri Pastai” è il marchio della pasta prodotta dal Gruppo Alimentare Campano S. R. L, società diretta da Giovanni Castiello, già Amministratore Unico della società “Maestri Pastai s. R. L. ” . La nuova azienda Gruppo Alimentare Campano viene costituita nel 2004 per diventare operativa a metà del 2007 con una nuova realtà produttiva e nasce dalla necessità di soddisfare una sempre più crescente richiesta del mercato sia nazionale sia internazionale, mantenendo la propria sede operativa a Mercato San Severino (Sa). Il successo della pasta “Maestri Pastai”, sul mercato dal 1996, è confermato da una crescita media dei fatturati annui di circa il 18% ed è proprio nel 2007, grazie anche a investimenti a breve e a medio termine, sia nel settore produttivo sia logistico, che il secondo semestre dell’anno registra un incremento di circa il 42%. In quest’ottica di ampliamento l’azienda ha rafforzato e confermato una produzione altamente artigianale di alta gamma con concezioni del “gusto” e della “percezione” al palato della pasta di un tempo. A ulteriore conferma di questa filosofia è stato modificato anche il packaging, realizzato interamente a mano: un sacchetto trasparente legato da una semplice cordicella dove è il prodotto il “protagonista” in assoluto, offrendo al consumatore l’immagine diretta dei diversi formati, alcuni storici e propri delle tradizioni dei “maccaronai” napoletani. Www. Maestripastai. It .  
   
   
LE ECCELLENZE ENOGASTRONOMICHE DELLE CITTÀ SLOW DELL’EMILIA ROMAGNA S’INCONTRANO NEL BORGO MEDIOEVALE DI BRISIGHELLA IN AGOSTO, QUATTRO SABATI SERA CON “L’ARCA DEI SAVORI”  
 
Il Borgo medioevale e termale di Brisighella (Ra) è il luogo in cui la cultura della storia incontra la cultura del buon mangiare e del buon bere. Non è quindi un caso che già da diversi anni Brisighella è entrata a far parte dei Borghi più Belli d’Italia e delle Città Slow, grazie all’alta qualità che contraddistingue questo territorio romagnolo dal punto di vista delle produzioni tipiche, dell’ospitalità, dell’ambiente, dell’offerta enogastronomica. Facendo leva sull’eccelso patrimonio colturale-culturale presente nel territorio (in particolare l’Olio Extra Vergine di Oliva D. O. P. Brisighello, che quest’anno si è aggiudicato le “tre olive” come massimo riconoscimento della produzione olearia italiana secondo Slow Food), si è partiti nel 2001 dal progetto Slow Food dell’Arca del Gusto per approdare poi, già dal 2002, con l’Arca dei Savori, cioè l’Arca dei Sapori, qui intesi con un termine che rimanda ai sapori antichi della cucina popolare. In questo 2008 al centro dell’iniziativa ci sarà l’incontro/confronto fra le eccellenze enogastronomiche di altre Città Slow dell’Emilia Romagna: prodotti accomunati da genuinità, tradizione e alta qualità. L’appuntamento è fissato nei primi 4 sabati sera di agosto, dalle ore 18. 30 alle 23. 30. Le prime tre serate dell’iniziativa saranno ospitate in piazza Marconi, cuore dell’affascinante borgo medioevale di Brisighella, mentre l’ultimo appuntamento avrà un carattere itinerante e toccherà diverse aziende del territorio. In dettaglio il programma prevede: 2 agosto: il Culatello e i Salumi di Zibello incontrano i Salumi di Mora Romagnola ed il Sangiovese di Romagna. 9 agosto: il Parmigiano Reggiano di Castelnovo Nè Monti incontra il Savor e l´Albana di Romagna Passito. 16 agosto: il Miele di Castel S. Pietro incontra il formaggio stagionato. Nel corso di tutti e tre gli appuntamenti sono previste animazioni a tema agreste, menù tematici nei ristoranti del paese e una mostra mercato alla quale parteciperanno anche rappresentanze di altre Città Slow italiane con i propri prodotti tipici. Infine, sabato 23 agosto prenderà vita Un itinerario fra tradizione e savori: un percorso che toccherà alcune aziende della collina faentina per un viaggio che si snoda tra degustazioni, spettacoli e ricostruzioni della vita e del lavoro dei contadini romagnoli di un tempo. Per informazioni: Iat Pro Loco di Brisighella tel. 0546 81166 www. Terredifaenza. It .  
   
   
OUI, AI SAPORI DELL’ESTATE! TORNA IN ITALIA LA FRUTTA ESTIVA FRANCESE CON LA NUOVA GUSTOSA CAMPAGNA 2008.  
 
Oui, ai sapori dell’estate! È questo il nuovo claim che annuncia l’abituale arrivo della frutta estiva francese sul mercato italiano. Per il 2008 questo ritorno è accompagnato da grandi novità: la frutta estiva francese, infatti, si presenta in una veste completamente rinnovata. La campagna di quest’anno punta su un’immagine del tutto inedita, a partire dall’identità visiva del marchio, di grande impatto e contraddistinta dai colori intensi tipici del sud della Francia, che comunica non solo freschezza, qualità già nota al consumatore italiano, ma soprattutto la bontà e l’alta qualità della frutta estiva francese accessibile a tutti e, naturalmente, la sua provenienza, messa in risalto già nel claim. Oltre ad un’importante attività di comunicazione d’immagine, la campagna 2008 della frutta estiva francese supportata da Interfel, l’Interprofessione francese della frutta e della verdura, prevede anche diverse iniziative promozionali rivolte a consumatori, grossisti e commercianti al dettaglio. Il grande pubblico potrà gustare tutto il sapore delle pesche, delle nettarine, delle ciliegie e di tutta la frutta francese grazie a iniziative promozionali rivolte ai consumatori, che coinvolgeranno 4 tra le principali insegne d’ipermercati e supermercati del Centro-nord Italia per un totale di 80 punti vendita. Nei mesi di luglio e agosto sono previste 160 settimane promozionali e 90 giornate d’animazione con hostess, nel corso delle quali saranno distribuiti ai consumatori i nuovi colorati ricettari, ricchi di spunti per sfiziosi e freschi piatti estivi a base di frutta e degli utili consigli di Sophie Pedrosa, nutrizionista di Interfel, che guiderà il consumatore italiano alla scoperta della qualità e dei benefici dei diversi tipi di frutta francese. La frutta francese riserva anche una particolare sorpresa ai grossisti italiani, a cui è dedicato uno “speciale programma di fidelizzazione”. Saranno raggiunti direttamente presso il mercato all’ingrosso di Milano da un “cliente misterioso”, che offrirà loro la possibilità di partecipare al concorso Club dei Grossisti della Frutta estiva francese e ricevere in omaggio il materiale Pop 2008 – posters, ghirlande, ricettari, tutti contraddistinti dalla nuova creatività - con cui decorare i propri stands e renderli unici attraverso i colori e le invitanti immagini della frutta estiva francese. I grossisti, a loro volta, potranno dare in omaggio ai clienti più fedeli uno speciale kit a loro dedicato con cui addobbare il negozio al dettaglio, in modo da rafforzare sempre di più presso il consumatore finale la conoscenza della qualità unica e della grande varietà di sapori che contraddistinguono la frutta estiva francese. .  
   
   
IN CUCINA CON..TRADIZIONE: DA ACCADEMIA MUGNANO, PRIMOLLA LA LINEA COMPLETA DI PENTOLE  
 
Hanno le forme rotondeggianti e bombate e dall’originale e raffinata colorazione “champagne” adatta per ogni fonte di calore. Primolla richiama il gusto e la solidità della tradizione legata alla sana cucina di una volta senza tralasciare il design e la qualità tecnica dei materiali. La collezione Primolla è composta da un’ampia gamma di padelle, pentole, tegami, casseruole, tortiere e teglie innovative rettangolari create con particolari prese sicure ricavate all’interno del prodotto. I manici ergonomici ed il fondo particolarmente spesso che ottimizza la diffusione del calore, fanno di Primolla una Linea innovativa per una cucina da veri chef! Tradizione ed eleganza in cucina da…Accademia Mugnano. .  
   
   
CARPINETO ROSATO, I.G.T  
 
Dopo anni di demonizzazione, il vino di colore rosa si afferma con forza su tutte le tavole. Considerato a lungo, e spesso a torto, prodotto di mera tecnica enologica, il rosato emerge oggi sostenuto dal favore dei gourmet che lo acclamano a gran voce. Si è giunti alla riscoperta, regione per regione delle grandi potenzialità dei rosati, delle loro raffinate complessità aromatiche, della seducente attrazione della tinta rosa, così diversa da un’uva all’altra. Il Carpineto ha da sempre mantenuto e sviluppato la propria produzione di Rosato Igt come piccolo fiore all’occhiello per un’azienda orientata alla valorizzazione del territorio e delle sue specificità. Una produzione piccola, molto curata, volta alla qualità, a dispetto delle tendenze, anche oggi che il rosato “è di moda”. E´ il risultato di una piccola selezione di uve prodotte nelle vigne della nostra azienda di Dudda, situate nel territorio del Chianti Classico. Tecnica di vinificazione: il mosto ottenuto dalla pigiatura delle uve viene portato a bassa temperatura e tenuto a contatto delle bucce per un tempo limitato. La fermentazione avviene in purezza ad opera di lieviti selezionati. Affinamento: non ha necessità di subire particolari evoluzioni. Si imbottiglia molto presto, nel mese di gennaio, dopo le necessarie cure che seguono la fermentazione. Colore: rosa tenue con una elegante tonalità fucsia brillante. Profumo: caratteristiche floreali, in particolare di rosa, di acacia e di fiore di vite, presenti anche in modo consistente i profumi fruttati come la mela, il ribes e la marasca. Sapore: ampio e deciso, equilibrato nell´acidità, si sentono le caratteristiche fruttate avvertite all´olfatto ma con sfumature diverse, dona sensazioni piacevolmente variegate. Gradazione: 12 % vol. Temperatura di servizio: 10-14 °C. Abbinamenti gastronomici: ottimo vino da antipasti. Accompagna egregiamente le carni rosa, specialità pepate e formaggi, eccellente l´accostamento con il pesce alla griglia. Può essere un ottimo aperitivo. .  
   
   
“CINEMADIVINO” NELLA CANTINA DI SAN VALENTINO  
 
Film sul vino, sul piacere della tavola, sulla tradizione e la cultura del cibo, abbinati ai grandi prodotti enogastronomici della nostra regione. Film da gustare in buona compagnia, in luoghi affascinanti come le cantine dove nascono le grandi etichette romagnole. E’questa la ricetta, semplice ma di successo, con cui si è presentata al pubblico “Cinemadivino” la manifestazione che da 5 anni mette d’accordo cinefeli, sommelier e appassionati della buona cucina. Ed anche il Convito di Romagna associazione formata da 8 grandi produttori di questo territorio, Tre Monti, Stefano Ferrucci, Fattoria Zerbina, Poderi Morini, Poderi Morini, Calonga, Drei Donà – Tenuta La Palazza, San Patrignano, San Valentino, apre le sue cantine per raccontare davanti al grande schermo i vini del nostro territorio. La prima della manifestazione si era tenuta il mese scorso alla Tenuta La Palazza di Enrico Drei Donà, a Forlì con la proiezione di “Lezioni cioccolato” di Claudio Cupellini e (giovedì 10 luglio ore 7. 30) si continua con la seconda serata ospitata da un’azienda del Convito, in programma all’Azienda San Valentino di Roberto Mascarin (Rimini, via Tomasetta, 13 - info. Tel. 0541 752231) dove dopo una visita alle vigne e alla cantina con degustazione di quanto è prodotto sulla collina di Covignano, proiezione del film “Sideways”, il cult-movie di tutti gli amanti di bacco. “Sideways” è un road movie, dove l´amicizia fra due uomini di mezza età è la dolce-amara riflessione sul continuare a essere dei "novelli" giovani o apprezzare i piaceri della maturità, dell´invecchiamento. Una settimana sulle strade del vino della California, per un piacevole e intenso addio al celibato fra calici di nettare e campi da golf. Ironico e riflessivo, il film di Alexander Payne delinea i personaggi, le loro forze, le loro debolezze e le mette in parallelo al vino, alle modalità dell´invecchiamento, di conservazione, di degustazione. Come dice Maya, uno dei personaggi principali del racconto, in uno dei momenti più intensi del film, il vino è vivo, come ognuno di noi. Nasce, cresce e raggiunge la maturità. In quel momento, ha un gusto fantastico. E la prossima data di “Cinemadivino” nelle cantine del Convito di Romagna è in programma alla Fattoria Zerbina di Faenza, dove dopo avere degustato i vini creati da Cristina Geminiani, lunedì 21 luglio il pubblico potrà seguire un altro road movie di grande successo: “Un treno per Darjeeling”. .  
   
   
VEUVE CLICQUOT HERITAGE TOUR DA JACQUES PETERS A DOMINIQUE DEMARVILLE: UN NUOVO CHEF DE CAVES, LO STILE DI SEMPRE  
 
Veuve Clicquot celebra il passaggio di testimone di Chef de Caves con l’Heritage Tour, un viaggio nel cuore dell’anima della Maison. Custode e messaggero dello stile Veuve Clicquot per oltre 20 anni, Jacques Péters affida il timone di Chef de Caves a Dominique Demarville, dopo 2 anni di intenso lavoro trascorsi fianco a fianco a condividere il segreto, il senso ultimo dello spirito Veuve Clicquot. Quello stile eterno e immutabile, nello stesso tempo elegante e audace, gioioso e sofisticato, che trova la sua massima espressione nell’etichetta Brut Yellow Label, icona indiscussa della Maison. E’ una vera e propria arte – intessuta di istinto, intuizione, studio, passione e di esperienza - quella che ha animato Péters e che già muove Demarville nel percorso creativo proprio dello Chef de Caves. A lui, come un abile direttore d’orchestra, spetta il compito di tramandare il carattere distintivo dello Champagne, a lui la responsabilità di far vivere nel tempo, o meglio fuori dal tempo, lo spirito della Maison. Nelle sue mani rivive l’incanto ineffabile della creazione. Da Jacques Péters a Dominique Demarville si rinnova il miracolo dell’eccellenza, la capacità unica di sposare armoniosamente tradizione e innovazione, la nobile eredità del passato e l’audacia necessaria per guardare al futuro. Mantenendo intatti nel tempo l’identità e il carattere della Maison Veuve Clicquot che ha fatto della ricerca della qualità – una sola, la migliore - la sua cifra stilistica. L’heritage Tour celebra i due Chef De Caves, Jacque Péters e Dominique Marville, in un momento così importante e cruciale per loro e per la Maison Veuve Clicquot quale quello del passaggio di testimone, del trasferimento dell’eredità spirituale. L’heritage Tour, inoltre, rende onore allo Champagne Veuve Clicquot Brut Yellow Label, emblema dell’essenza del gusto e dello stile Veuve Clicquot e fedele testimone dell’abilità e dell’ingegno dello Chef de Caves che l’ha creato. E’, infatti, nella composizione di questo vino, in purezza, che l’arte dell’assemblaggio di uno Champagne trova la sua espressione più sublime. Dominique Demarville, con il suo innato talento e la grande professionalità maturata nonostante la giovane età, è l’erede naturale di Jacque Péters, che ha regalato alla Maison 20 anni di memorabili successi: un nuovo Chef des Cave, lo stile di sempre. .  
   
   
IL VINO TOSCANO PRENDE CASA A SHANGAI  
 
Firenze - Ad un mese dall’inaugurazione dei Giochi olimpici di Pechino, la Toscana gioca in Cina la carta decisiva per favorire la penetrazione sui mercati d’Estremo oriente di uno suo prodotto d’eccellenza: il vino. E’ stato, infatti, inaugurato a Shangai l’Yishang wine business consulting, un centro interamente dedicato alla promozione e alla diffusione del vino toscano. 380mq situati nel distretto di Luwan - cuore commerciale di Shanghai – destinati a diventare la porta d’accesso privilegiata per la cultura del vino e per tutti quegli operatori toscani di settore che intendono promuoverne il suo consumo e che vogliono incontrare i protagonisti del mercato cinese (importatori, distributori, giornalisti, sommelier). Un passo importante per aggiudicarsi una fetta significativa di un mercato che già oggi conta più di 10 milioni di consumatori e che se! mbra aver accolto favorevolmente l’iniziativa promossa d! alla Reg ione Toscana, da Toscana Promozione, dall’Enoteca Italiana di Siena e dalle province di Siena, Grosseto, Arezzo e Firenze. Lo testimoniano i numeri dell’inaugurazione: 122 fra operatori di settore (importatori e ristoratori) e personalità cinesi – tra le quali la vicegovernatrice del distretto di Luwan, Shang Yuying; 24 testate giornalistiche e 2 televisioni (Ics, canale internazionale in lingua inglese e Stv televisione di Shanghai). Presenti anche i consoli italiani a Shanghai Marcella Zaccagnino e Francesco Variale e il direttore dell´ufficio Ice di Shanghai, Maurizio Forte. «Yishang - ha spiegato l’assessore regionale alle attività produttive Ambrogio Brenna ai giornalisti cinesi presenti alla conferenza stampa inaugurale - vuole essere il punto di riferimento, nel vostro paese, per tutti coloro che cercano una “guida” per entrare dentro i meccanismi e le regole che definiscono il mondo del vino toscano&r! aquo;. «Un mondo – ha proseguito l’assessore – che ha fatto della qualità e dello stretto rapporto con il territorio le sue carte vincenti, scegliendo di sostenere “buone pratiche agricole” capaci di garantire, al tempo stesso, la salute dei cittadini e lo sviluppo economico, la qualità e la salvaguardia dell’ambiente». Contenuti e obiettivi della nuova sede, oltre che dall’assessore Brenna, sono stati illustrati dall’assessore al turismo della Provincia di Siena Mauro Mariotti, dai vicepresidenti delle Province di Firenze e Grosseto, Andrea Barducci e Giancarlo Bastianini, dall’assessore all’agricoltura della Provincia di Firenze, Pietro Roselli, e dal vicepresidente dell’Enoteca Italiana e presidente di Yishang, Camilla Dei. Con Yishang si rafforza la presenza in Cina della Toscana, che già dal 2004 può contare su una sede del suo sistema economico nel cuor! e di Shanghai gestita dall’agenzia Toscana Promozione. .