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Notiziario Marketpress di Lunedì 15 Settembre 2008
UE: RAFFORZAMENTO DELLA RICERCA INTERNAZIONALE CON L´AFRICA  
 
Bruxelles, 15 settembre 2008 - L´unione europea ha annunciato che offrirà una sovvenzione di oltre 600. 000 euro per un partenariato congiunto tra la School of Social Sciences della University of Southampton ed il Regional Institute for Population Studies dell´Università del Ghana. Questa sovvenzione darà una spinta alla ricerca sulla povertà urbana e sui problemi sanitari nel Ghana, stato dell´Africa occidentale, e rafforzerà i legami di partenariato tra Ue e il Ghana. Il programma Poptrcd (Population Training and Research Capacity for Development) rappresenta uno sforzo congiunto e prevede la collaborazione tra gli studiosi di scienze sociali di entrambi gli istituti. Insieme studieranno gli effetti dei cambiamenti sociali e demografici attualmente in corso nel continente. Questa ricerca aumenterà le conoscenze sulle condizioni sanitarie attuali delle persone a basso reddito che vivono nelle città africane. "Il progetto Poptrcd ha lo scopo comprendere meglio le iniquità nell´ambito di sanità e benessere tra i poveri nelle città africane migliorando la qualità dell´insegnamento e della formazione nelle scienze della popolazione," ha spiegato il professor Jane Falkingham, professore di demografia e politica sociale internazionale presso la University of Southampton, che coordina la ricerca. L´equipe del Ghana è gestita dal professor Francis Dodoo del Regional Institute for Population Studies, Università del Ghana. Parlando della situazione attuale, il professor Falkingham ha sottolineato l´attuale mancanza di dati. Ha proseguito, "Abbiamo delle conoscenze molto ristrette riguardo all´aggravarsi della povertà urbana in paesi come il Ghana, pertanto per i governi e le organizzazioni internazionali è difficile prendere provvedimenti. Anche i dipartimenti di studi sulla popolazione di altre due università africane, l´Università di Ibadan in Nigeria e l´Università di Cape Coast in Ghana, partecipano al progetto. Inoltre, il Fourah Bay College dell´Università della Sierra Leone partecipa come associato. Nel corso del progetto gli studenti già laureati delle quattro università si incontreranno con i rappresentanti delle comunità ad Accra, la capitale del Ghana, ed effettueranno indagini su questioni relative a popolazione, salute e povertà tra la gente del luogo. Questi studi sul campo offriranno agli studenti un´opportunità eccezionale per poter acquisire competenze relative alla ricerca sulle scienze sociali, in particolare per quanto riguarda la progettazione di uno studio, la formulazione di questionari, il campionamento, la raccolta e l´analisi di dati. Il professor Falkingham ha anche aggiunto, "Poptrcd fornirà ai professionisti africani le conoscenze e le competenze per studiare le iniquità relative alla salute e al benessere umano tra i poveri urbani ed altri gruppi in Africa. Il lavoro aiuterà a trasformare gli studenti in specialisti necessari per supportare gli sforzi di sviluppo in Africa in futuro. " Il progetto migliorerà anche le competenze di studenti e dipendenti nella gestione di studi longitudinali, studi di ricerca correlazionale con osservazioni ripetute nel tempo. Queste tecniche sono carenti tra molti ricercatori, dipendenti accademici e pianificatori dello sviluppo. Il Ghana, il primo paese dell´Africa subsahariana ad ottenere l´indipendenza, mantiene buoni rapporti con l´Ue. È stato uno dei primi paesi ad iniziare negoziazioni con l´Ue sull´applicazione delle normative, la governance e il commercio nel settore forestale (Flegt). In risposta alle preoccupazioni pubbliche sul disboscamento illegale, l´Ue ha adottato il piano di azione Flegt, che ha lo scopo di incoraggiare una gestione forestale sostenibile. Al momento l´Ue assiste il Ghana anche nei settori della connettività dei trasporti e dell´integrazione e governance regionale. Per ulteriori informazioni, visitare: http://www. Southampton. Ac. Uk/socsci/?fromcc . .  
   
   
L´UE FINANZIA UN PROGETTO SUL CUORE  
 
Bruxelles, 15 settembre 2008 - Il Settimo programma quadro dell´Ue (Fp7) ha assegnato 14 milioni di euro ad un progetto della durata di 4 anni, euHeart, per il miglioramento di diagnosi, terapia e trattamento della malattia cardiovascolare (Mcv). Il consorzio comprende partner pubblici e privati di 16 organizzazioni di ricerca, accademiche, industriali e mediche di 6 paesi europei. Solo nell´Ue, la Mcv causa il decesso di 1,9 milioni di persone l´anno e costa circa 105 miliardi di euro alla sanità. Pertanto, i progressi nella gestione della cardiopatia coronarica e dell´insufficienza cardiaca cronica sono ritenuti fondamentali per ridurre i costi umani e gli oneri finanziari della Mcv. Il consorzio euHeart studia lo sviluppo di tecnologie per la diagnosi e il trattamento di condizioni cardiache come l´insufficienza cardiaca, la cardiopatia coronarica, i disordini del ritmo cardiaco e i difetti cardiaci congeniti. Nello specifico, ha lo scopo di sviluppare modelli computerizzati del cuore su scale multiple, dal livello molecolare a quello dell´organo completo, da adattare ai singoli pazienti. I modelli computerizzati saranno funzionali e strutturali e incorporeranno le conoscenze cliniche su come la Mcv colpisce il cuore ad ogni livello. Si spera di poter sviluppare gli strumenti progettati per prevedere i risultati per diverse terapie o trattamenti: se i modelli si possono personalizzare per i singoli pazienti, anche la terapia e il trattamento si possono personalizzare. Una persona affetta da Mcv potrebbe trarre vantaggio dalla presenza di un modello computerizzato personalizzato del cuore perché si concentrerebbe sulle sue particolarità. Ad esempio, l´attività elettrica nel cuore di ogni paziente è leggermente diversa; per alcune condizioni un modello computerizzato che indica la struttura e la funzione uniche del cuore del paziente consentirebbe ai dottori di testare i risultati della distruzione di diverse aree del tessuto prima di operare. I modelli multiscala sono stati usati principalmente nella ricerca di base dato che la difficoltà di adattare questi modelli a singoli individui rende le applicazioni cliniche impraticabili. Per superare questo problema, il progetto euHeart intende sviluppare i suoi modelli usando nuove tecnologie dell´informazione e della comunicazione insieme ai dati clinici esistenti come la tomografia computerizzata (Ct), l´imaging a risonanza magnetica (Mri) e le scansioni ad ultrasuoni, oltre alle misurazioni del flusso sanguigno e della pressione sanguigna nelle arterie coronariche e gli elettrocardiogrammi. Sarà possibile anche considerare i difetti genetici nei singoli pazienti. È probabile che le condizioni prediagnosticate come l´aritmia cardiaca saranno le prime a trarre vantaggio dai progressi della modellizzazione computerizzata della Mcv. Anche l´insufficienza cardiaca, la cardiopatia coronarica e i danni alle valvole cardiache e all´aorta saranno aree cliniche principali. Come in molti campi di ricerca, una delle sfide della modellizzazione Mcv è l´integrazione di una vasta quantità di dati emergenti ed esistenti e la costituzione di modelli Mcv su livelli multipli potrebbe fornire un ambiente coerente per tale integrazione. Il progetto euHeart creerà un ambiente open-source (usando linguaggi di marcatura standardizzati come Cellml e Fieldml) per i modelli normali e patologici che integreranno e collegheranno modelli esistenti e futuri da moltissime aree della ricerca biologica. Inoltre, costituirà una biblioteca condivisa di strumenti innovativi per le simulazioni di biofisica, la personalizzazione dei modelli e l´analisi delle immagini automatizzata. La creazione degli strumenti altamente personalizzati proposti dal consorzio non è un´impresa da poco: il consorzio euHeart riunisce una quantità incredibile di competenza e talento da tutta l´Ue per rendere possibile questo compito enorme. Diverse parti del programma sono coordinate dal Philips Research, dal King´s College London e dalla University of Oxford; il consorzio include anche partecipanti in Germania, Spagna, Francia and Belgio. Il progetto fa parte dell´iniziativa Virtual Physiological Human (Vph), che ha lo scopo di produrre un modello computerizzato unificato dell´intero corpo umano come singolo sistema complesso. Per ulteriori informazioni, visitare: http://www. Research. Philips. Com/index. Html Per visualizzare la sezione euHeart nel database dei progetti Cordis fare clic su http://cordis. Europa. Eu/search/index. Cfm?fuseaction=proj. Document&pj_lang=en&pj_rcn=10077196 .  
   
   
ACCELERATORI LASER: NUOVE PROSPETTIVE IN SALA OPERATORIA  
 
Roma, 15 settembre 2008 - Un gruppo di ricercatori europei, coordinato da Antonio Giulietti dell’Ipcf-cnr, ha sperimentato con successo un nuovo tipo di acceleratore di elettroni, che potrebbe sostituire quelli oggi usati per la terapia dei tumori con minor ingombro e maggiore efficacia. I risultati dell’esperimento sono stati pubblicati sulla rivista Physical Review Letters Gli acceleratori di particelle di cui tanto si sta parlando in questi giorni, in merito al collaudo di Lhc, trovano com’è noto applicazione, su scala minore, anche in campo medico. Ricerche recenti condotte con laser di ultima generazione potrebbero consentire di aprire la sala operatoria ad apparecchiature per la radioterapia dei tumori meno ingombranti e più efficienti. Un gruppo di ricercatori europei, coordinato da Antonio Giulietti dell’Istituto per i processi chimico fisici del Consiglio Nazionale delle Ricerche (Ipcf-cnr), ha sperimentato con successo a Saclay (Francia) un acceleratore di elettroni basato su un laser table-top (“da tavolo”) che potrebbe cambiare lo scenario della radioterapia, soprattutto quella che si effettua subito dopo l’intervento chirurgico di asportazione del tumore. “La radioterapia dei tumori consiste nell’irraggiamento della parte malata con radiazione o particelle di alta energia, che vengono prodotte da speciali macchine acceleratrici apposite, oggi presenti in tutti i maggiori ospedali”, spiega Antonio Giulietti dell’Ipcf-cnr. “Questi acceleratori sono basati su generatori a radiofrequenza di grande potenza, per cui la macchina nel suo insieme ha un notevole ingombro e richiede la radioprotezione di vasti ambienti, in generale sotterranei”. Attualmente è abbastanza diffuso, anche in Italia, un tipo di radioterapia chiamato ‘Iort’ (Intra-operatory Radiation Therapy), con il quale si inviano sui tessuti circostanti il tumore asportato, a ferita aperta, elettroni energetici mirati ad eliminare le cellule tumorali residue. “Per la Iort, rispetto alla radioterapia convenzionale, è sufficiente una ‘dose’ più piccola di radiazione ed elettroni meno energetici”, prosegue Giulietti. “Vengono perciò impiegate macchine più piccole e flessibili, ma che rimangono di notevole impegno in una sala operatoria, sia per l’ingombro sia per la radioprotezione, ponendo quindi un limite alle energie degli elettroni che possono essere impiegati per la Iort”. I ricercatori Cnr, con i colleghi francesi del Centre pour l’energie atomique (Cea) di Saclay e tedeschi dell’Istituto di elementi transuranici di Karlsruhe sono ora riusciti, con un laser “da tavolo” ed un apparato relativamente semplice, a produrre elettroni in quantità sufficiente e con caratteristiche spaziali e di energia utili per la radioterapia Iort in pochi millimetri di spazio. I risultati dell’esperimento condotto a Saclay sono stati pubblicati sulla rivista Physical Review Letters (“Intense gamma-ray source in the Giant Dipole Resonance range driver by 10-Tw laser pulses”). La sperimentazione con questo metodo sta proseguendo presso l’Ipcf a Pisa, con il coordinamento di Leonida Antonio Gizzi, ricercatore dell’Istituto Cnr. “Se tale metodo verrà consolidato”, conclude Gizzi, “e se i finanziamenti consentiranno di realizzare macchine acceleratici basate su di esso, i vantaggi rispetto agli attuali acceleratori a radiofrequenza saranno notevoli”. I principali, in sala operatoria, saranno la riduzione dell’ingombro e delle esigenze di radioprotezione e l’aumento della flessibilità e dell’energia degli elettroni disponibili. .  
   
   
BASSA STATURA E DISTURBI DELLA CRESCITA IN BAMBINI ED ADOLESCENTI: SARÀ PRESENTATA A LIVELLO NAZIONALE LA PRIMA TERAPIA CON RHIGF-I (FATTORE DI CRESCITA INSULINO-SIMILE DI TIPO I) LA MOLECOLA (MECASERMINA – RHIGF-I) E IL FARMACO RELATIVO, SONO ORA DISPONIBILI ANCHE IN ITALIA E SONO SOGGETTI A PRESCRIZIONE MEDICA IN AMBITO OSPEDALIERO  
 
 Genova, 15 settembre 2008 – Verrà presentata a Genova il 16 settembre alla stampa la prima e unica terapia approvata in Europa per il trattamento a lungo termine del deficit di accrescimento nei pazienti (bambini e adolescenti) con grave deficit primario di Igf-i, all’interno di un workshop di due giorni (15 e 16 settembre), con esperti internazionali, organizzato in apertura del Workshop Internazionale medico-scientifico “The Fourth International Congress of the Grs and the Igf Society (16-20 settembre)”. Il farmaco, attualmente disponibile in Italia, contiene mecasermina (rhIgf-i), una molecola prodotta con tecnologia Dna ricombinante, formulata per essere iniettata come soluzione acquosa ai pazienti. La novità è che il farmaco , distribuito e in vendita , prima solo negli Usa, in Gran Bretagna, Spagna, Germania e Francia, di recente è stato ammesso anche in Italia per la vendita ospedaliera. L’efficacia e la sicurezza di questa unica terapia sostitutiva specificatamente indicata per il trattamento del deficit primario grave di Igf-i sono comprovate da studi a lungo termine condotti a livello internazionale. L’ rhIgf-i , fattore di crescita insulino-simile di tipo I umano prodotto con la tecnologia del Dna ricombinante, apre nuova frontiera nel trattamento del deficit severo di accrescimento in pazienti , - bambini e adolescenti -, per i quali fino ad ora non erano disponibili alternative terapeutiche. Le più recenti acquisizioni nel campo della biologia molecolare consentono oggi una migliore gestione clinico-terapeutica dei difetti della crescita nei bambini e negli adolescenti. Le due sessioni del Workshop (15 settembre ore 14:00-17:30 e 16 settembre ore 9:00-13:00) vedono la presenza di esperti provenienti da tutto il mondo. Il programma scientifico del Workshop punta a chiarire , in particolare a pediatri ed endocrinologi, le modalità di gestione e di trattamento dei pazienti con deficit primario grave di Igf-i. Il trattamento con rhIgf-i, negli studi condotti, ha aumentato la velocità di crescita e l’altezza della statura dei pazienti che hanno ricevuto tale cura. .  
   
   
L´ABUSO DI ALCOL E DI SOSTANZE STUPEFACENTI INDUCONO COMPORTAMENTI SESSUALI A RISCHIO NEI GIOVANI EUROPEI.  
 
Bruxelles, 15 settembre 2008 - Uno studio pubblicato dall´Istituto europeo degli studi sulla prevenzione (Irefrea) mostra che c´è un continuo aumento dell´attività sessuale non protetta e di infezioni da malattie a trasmissione sessuale tra i giovani europei, a causa dell´aumentato consumo di alcol e droghe. I risultati dello studio indicano che l´aumentato consumo di alcol e sostanze stupefacenti potrebbe spingere i giovani a prendere una serie di decisioni non appropriate, come l´acconsentire a comportamenti sessuali ritenuti rischiosi. Sinc ha citato Irefrea nel dire che queste esperienze sessuali potrebbero portare a un pentimento in futuro. Per la valutazione di 1341 giovani di età compresa tra i 16 e 35 anni, il team di ricerca ha usato una tecnica di campionamento chiamata Rds (respondent driven sampling). I campioni sono stati raccolti in nove città di nove Stati membri, tra cui Germania, Grecia, Spagna, Austria e Regno Unito. "L´abuso di sostanze stupefacenti varia sensibilmente a seconda dello scopo per cui vengono usate," ha spiegato Montse Juan, una ricercatrice spagnola che ha preso parte allo studio e che è membro dell´Irefrea. "Ad esempio, il 28,6% di coloro che assumono alcol lo fanno per aiutarsi nella ricerca di un potenziale partner sessuale, mentre il 26,2% di coloro che usano la cocaina, lo fanno per aumentare la durata del rapporto sessuale. " Le scoperte dei ricercatori confermano il collegamento tra il consumo di droghe e la sperimentazione sessuale cominciata a giovane età. Juan ha spiegato che un adolescente al di sotto dei 16 anni ha più probabilità di diventare sessualmente attivo ad una giovane età, se fa uso di alcol e droghe, incluse la cocaina e il cannabis. Lo studio Irefrea indica che, rispetto ai maschi, le femmine hanno più probabilità di diventare sessualmente attive ad una giovane età. Intanto, i ricercatori hanno anche scoperto che i maschi sono più inclini all´abuso di cocaina, per migliorare l´eccitazione e la senibilità sessuale, mentre altri consumeranno livelli maggiori di ecstasy per prolungare la loro esperienza sessuale. "I modelli attuali dell´uso di droga nei partecipanti allo studio, riflettono il numero dei loro partner sessuali regolari, con i consumatori di cocaina regolari che, rispetto a quelli che non ne hanno mai fatto uso, hanno la probabilità di aver avuto più di cinque o più partner sessuali negli ultimi 12 mesi o di aver avuto sesso a pagamento," ha detto la Juan. La ricercatrice spagnola ha detto che gli esperti di prevenzione devono individuare "il modo in cui i giovani vedono il rapporto tra droga e sesso". Da una prospettiva spagnola, la Juan ha detto che "esistono pochissimi programmi di prevenzione in Spagna che prendono in considerazione questo rapporto. " Per la maggior parte, ha spiegato, gran parte di coloro che relazionano la droga con il sesso sono adolescenti e giovani "normali" "Ora che siamo consapevoli di questo rapporto e dei rischi per la salute ad esso legati, ci sarà bisogno di sviluppare nuovi programmi e strategie preventive," ha detto. La Juan ha continuato dicendo che una possibile soluzione potrebbe essere "anche un´ulteriore ricerca nel campo delle droghe e dei suoi rapporti sociali, psicologici e fisici con la sessualità, sulla base di esperienze reali e importanti dei giovani stessi. " Da notare che fino a poco tempo fa erano disponibili pochissimi studi per la valutazione del collegamento tra sesso e abuso di sostanze stupefacenti, con attenzione particolare al cercare di determinare il motivo per cui queste sostanze vengono usate come "facilitatori" per il sesso da parte dei giovani. Per ulteriori informazioni, visitare: http://www. Irefrea. Org/ http://www. Plataformasinc. Es/ . .  
   
   
L´IBD COLPISCE ANCHE I BAMBINI  
 
Bruxelles, 15 settembre 2008 - Al contrario di ciò che si credeva in passato, la malattia infiammatoria intestinale (Ibd) è una condizione che non fa discriminazione in base all´età. In uno studio a lungo termine, un´equipe di ricercatori in Italia ha scoperto che il numero di bambini colpiti da Ibd è cresciuto nel corso degli anni. I risultati sono stati pubblicati di recente nell´European Journal of Pediatrics. In base alla Clinica Pediatrica dell´Università di Trieste presso l´Istituto di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico materno-infantile (Irccs), i ricercatori hanno scoperto non solo che l´Ibd colpisce la popolazione pediatrica generale (sotto i 16 anni di età), ma è devastante per le vite dei bambini sotto i 2 anni. Lanciato nel 1984, lo studio è durato 20 anni. Le scoperte mostrano che la popolazione pediatrica da zero a due anni costituisce circa il 9% dell´intera popolazione pediatrica colpita da Ibd. Forme precoci della malattia, secondo i ricercatori, sono delle versioni particolarmente gravi e possono nascondere una deficienza congenita del sistema immunitario. Per questo motivo i bambini possono essere costretti a subire una terapia più invasiva invece delle normali terapie immunosoppressive o chirurgiche. Un altro problema è la diagnosi errata della malattia: spesso ai pazienti viene diagnosticata un´allergia alimentare, ma resta il fatto che non è così. Usando un campione di 184 pazienti affetti da Ibd per un minimo di 2 anni, l´equipe di ricerca ha scoperto che all´8,6% dei partecipanti (16 bambini) era stata diagnosticata l´Ibd entro il loro secondo anno di vita. I medici avevano diagnosticato l´Ibd a 12 bambini prima che compissero 1 anno. I ricercatori affermano che ulteriori studi hanno confermato l´Ibd in 12 dei 16 casi. Le condizioni collegate al sistema immunitario sono state identificate nei quattro casi rimanenti, hanno affermato. In quasi il 50% dei campioni sono state riscontrate allergie alle proteine del latte vaccino. I ricercatori hanno sottoposto questi pazienti ad una dieta privativa per un lungo periodo, nonostante l´assenza di vantaggi clinici. È stato scoperto che questi casi erano più gravi rispetto ai pazienti a cui era stata diagnosticata l´Ibd in un´età precoce. Sono stati sottoposti a trattamenti chirurgici e immunosoppressivi aggressivi. "Ci trovavamo in una posizione privilegiata per fungere da centro di riferimento avendo seguito oltre 300 casi pediatrici di Ibd negli ultimi 20 anni," ha spiegato il professor Alessandro Ventura, a capo della clinica pediatrica dell´Irccs dell´Università. "Abbiamo capito che l´Ibd può avere un´insorgenza molto precoce: se è così, la malattia tende ad essere particolarmente grave," ha aggiunto. "In passato l´Ibd è stata considerata a lungo specifica della popolazione adulta; per questo motivo i pediatri raramente la cercavano all´interno dei gruppi pediatrici. Anche oggi i sintomi dell´Ibd vengono spesso classificati erroneamente come allergia alle proteine del latte vaccino, portando ad un grave ritardo diagnostico. " Il professor Ventura ha sottolineato che per questi errori di classificazione, i pediatri dovrebbero prendere in considerazione la malattia infiammatoria intestinale. "Se un problema intestinale come una diarrea sanguinosa mucosa persiste dopo tre o quattro settimane, specialmente se in presenza di febbre, crescita rallentata, perdita di peso, fistole perianali o ascessi, si dovrebbe includere l´Ibd nella diagnosi differenziale. " Non esiste un trattamento definito per l´Ibd, ma gli esperti affermano che chi ne è affetto può usare i cosiddetti farmaci biologici costituiti da anticorpi monoclonali. I regimi di trattamento si possono personalizzare per rispondere ai bisogni di ogni paziente. Per ulteriori informazioni: Università di Trieste presso l´Irccs: http://www. Burlo. Trieste. It/?lang=en European Journal of Pediatrics: http://www. Springerlink. Com/content/100415/ .  
   
   
AL VIA PROGETTO PER TRASMISSIONE DATI DAI MEZZI DI SOCCORSO A CENTRALE OPERATIVA 118  
 
Perugia, 15 settembre 2008 – La Giunta regionale, su proposta dell’assessore alla sanità, Maurizio Rosi, ha deciso di destinare 30 mila euro per la realizzazione di un progetto sperimentale per un sistema di trasmissione di dati clinici del paziente dai mezzi di soccorso alla centrale operativa del 118. Si tratta di un progetto che utilizza modalità innovative, in particolare penne digitali che permettono la memorizzazione e l’invio dei dati del paziente nel momento stesso della compilazione della scheda cartacea senza necessità di strumentazione supplementare come computer portatili o palmari che, nell’ambito di interventi d’urgenza, presentano scarsa maneggevolezza e praticità d’uso. L’iniziativa, perfettamente inserita nell’attuale sistema informativo del 118, potrebbe in seguito avere come sviluppo l’integrazione con i sistemi informativi dei punti di pronto soccorso e sarà avviata in via sperimentale sul territorio di competenza della centrale del 118 di Perugia ed estesa successivamente a tutte le altre postazioni e centrali regionali. .  
   
   
NOVITA’ PER I DISPOSITIVI MEDICI ECCO LE NUOVE NORME DA SEGUIRE  
 
Roma, 15 Settembre 2008. Cuore artificiale, stimolatori per il sistema nervoso, protesi impiantabili per restituire salute ad ogni distretto del nostro corpo: queste sono solo alcune delle nuove tecnologie note come dispositivi medici, che negli ultimi anni hanno consentito costanti e fino a poco tempo fa insperati progressi, mettendo a disposizione della classe medica e dei pazienti sempre nuovi strumenti di cura e di diagnosi. I benefici consistono nella riduzione della necessità di impegnativi interventi chirurgici, alla contrazione dei tempi di recupero e ad una maggiore capacità di monitorare il decorso della malattia. Per questa tecnologia medica ogni anno nel mondo si spendono 187 miliardi di euro, l´Europa assorbe il 34% del totale. In Italia destina ai dispositivi medici una cifra pari a circa 2,5 miliardi di Euro ogni anno. Sul piano pratico, la crescita del settore si manifesta anche con la diffusione sul mercato di prodotti fabbricati in paesi extra-europei, di cui è necessario - sotto il profilo etico, non meno che giuridico -verificare l’effettivo possesso dei requisiti di sicurezza ed efficacia. Gli studi clinici sono un elemento essenziale per evitare rischi e verificare la reale efficacia di queste tecnologie avanzate, e sono fondamentali anche per le decisioni di politica sanitaria che devono bilanciare gli investimenti nell’innovazione tecnologia con la necessità di contenere i costi. “Moltissimi studi vengono condotti in centri di eccellenza di tutta Europa, e solo in Italia al momento sono in corso circa 150 sperimentazioni su nuove tecnologie – spiega la dr. Tocchi, unico esperto italiano nominato dall’ente di normazione nazionale Uni - ma i risultati possono essere rifiutati dalle autorità extraeuropee e statunitensi a causa delle norme di buona pratica clinica, ovvero ai requisiti di etica e di qualità necessari per condurre validi studi clinici sui pazienti. La nuova norma (Iso Dis 14155:2008) appena pubblicata, a cinque anni dalla sua ultima edizione del 2003, è rivolta a stabilire regole chiare e precise per una miglior protezione dei pazienti e per una maggiore qualità dei dati ottenuti, per condurre studi validi non solo per l’Europa, ma anche a livello internazionale. ” Ma quali sono le novità in ambito applicativo? Il nuovo standard ha una struttura più operativa che descrive le fasi dello studio dalla pianificazione alla conclusione. Questa struttura è molto più agevole e facilita lo sviluppo di specifiche procedure operative per la gestione e il controllo delle varie attività. Tredici nuovi termini sono stati integrati nel nuovo standard, molti dei quali adattati dalle linee guida per I medicinali, per ridurre la difficoltà di comitati etici e sperimentatori coinvolti. Gli aspetti etici sono stati approfonditi con la descrizioni delle informazioni da fornire al Comitato Etico sia nella fase di approvazione che nel corso dello studio, ad esempio le informazioni sulla sicurezza. Inoltre, sono state inserite nuove clausole riguardo alle procedure per ottenere il consenso dei pazienti e le informazioni che il medico deve fornire anche in circostanze speciali come pazienti pediatrici o trattamenti di emergenza. Infine le responsabilità del fabbricante, dello sperimentatore e del monitor che supervisiona lo studio sono state stata chiarite ed estese, con la specificazione che è necessario condurre lo studio adottando specifici sistemi per l’assicurazione e controllo qualità. Redatta da un pool internazionale di esperti provenienti da Europa, Stati Uniti e Giappone, la nuova norma, standard Iso 14155, è stata sviluppata con l’obiettivo di armonizzare gli studi sui dispositivi con le regole previste dalle più consolidate norme di buona pratica clinica per i prodotti medicinali, con la legislazione statunitense e del Giappone, e con i principi applicabili a livello globale espressi nelle linee guida della Global Harmonization Task Force. Il processo di revisione ha richiesto quasi 5 anni, ha avuto come fulcro l’esecuzione di analisi comparative con i regolamenti e linee guida più moderni per poter adattare ed integrare i requisiti mancanti nella precedente norma e favorire una sua applicazione più ampia. Tra le norme considerate vi è anche la nuova revisione delle Direttive Europee sui dispositivi medici, pubblicate nel 2007 e che diverranno obbligatorie nel Marzo 2010. Seguendo la norma Iso 14155, i fabbricanti potranno fin da ora garantire di aver soddisfatto i requisiti essenziali di sicurezza e funzionalità previsti dalla nuova legislazione Europea. La norma citata, non ancora definitiva, è oggetto di inchiesta pubblica, gestita da tutti gli enti di normazione del mondo che tramite le proprie Commissioni tecniche nazionali (nel caso Uni la Sottocommissione Dispositivi medici non attivi), devono esprimere dei commenti e votare sulla validità del documento. Occorreranno circa 7 mesi affinchè lo standard possa essere approvato da tutti i membri dell’Organizzazione Internazionale di Standardizzazione (Iso), per cui la versione finale della norma è attesa per Aprile 2009. .  
   
   
NUOVE LINEE GUIDA PER AFFRONTARE LA FEBBRE DA FIENO  
 
Bruxelles, 15 settembre 2008 - La rinite allergica è una delle malattie croniche più diffuse al mondo: ne soffrono oltre 600 milioni di persone. Ora, grazie agli sforzi congiunti all´interno della Rete europea per l´allergia e l´asma Ga2len (Global Allergy and Asthma European Network), sono state delineate nuove linee guida per la diagnosi e il trattamento della rinite allergica. In Europa l´allergia e l´asma sono le malattie croniche più comuni e, sfortunatamente, la loro incidenza è in continuo aumento. Secondo le statistiche ne soffre fino a un bambino su tre e, se continua l´andamento attuale, entro il 2015 metà della popolazione europea soffrirà di allergia. Per questa ragione l´Ue ha finanziato la creazione di Ga2len. Questa rete affronta tutti gli aspetti dell´asma e dell´allergia, inclusi la sua base genetica, il trattamento clinico, gli aspetti ambientali e le cause sociali. Ga2len è una Rete di eccellenza finanziata dall´Ue attraverso il Sesto programma quadro (6°Pq). Il 6°Pq ha finanziato la rete in pieno con 14,4 Mio Eur. Tuttavia, il finanziamento cesserà a febbraio 2009 e nell´intento di auto-sostenersi Ga2len si baserà sul sostegno da parte del mondo dell´industria. Attualmente contribuiscono al sostegno delle attività della rete anche organizzazioni associate e sponsor. Il professor Jean Bousquet, vicepresidente di Ga2len e presidente di Aria (Allergic Rhinitis and Its Impact on Asthma), ha sottolineato che "la rinite allergica e non-allergica non sono disturbi insignificanti. Incidono negativamente e in modo significativo" sulle attività giornaliere, scolastiche e lavorative dei pazienti. Inoltre, le persone che soffrono di rinite allergica hanno un rischio aumentato di sviluppare l´asma e molti pazienti con la rinite presentano anche l´asma. Anche se i pazienti si lamentano dei disturbi al naso, va controllata anche la presenza di un´eventuale asma. " Queste linee guida pubblicate nel numero di agosto della rivista Allergy, vanno a completare la campagna lanciata da Ga2len nel 2007 "La rinite conduce all´asma?" ("Does rhinitis lead to asthma?"). Più di 200 milioni di persone soffrono sia di asma che di rinite; sfortumnatamente, la rinite allergica è spesso insufficientemente diagnosticata e curata. Questa è una delle ragioni per cui queste linee guida sono così importanti. Il dott. Chris van Weel del Wonca ha commentato: "La maggioranza dei pazienti che richiedono un consiglio medico si rivolgono agli ambulatori di medicina di base. I medici di base rivestono pertanto un ruolo importante nella diagnosi e nel trattamento adeguati della rinite allergica. Queste due brevi pubblicazioni hanno l´intento di sostenere i medici di base nella loro diagnosi e di facilitare la valutazione medica della malattia e delle scelte terapeutiche. " Nell´articolo di fondo, il dott. Van Weel illustra ulteriormente il ruolo centrale delle cure di base nella diagnosi, il trattamento e la gestione della rinite allergica. Sulla base di una ricerca sullo stato dell´arte, le linee guida illustrano in modo efficace le migliori pratiche a livello mondiale. Una proposta singolare menzionata nelle linee guida sono i questionari per la registrazione dell´anamnesi, che è fondamentale per una corretta diagnosi. Questi includono consigli su come differenziare la rinite allergica da altre malattie come il raffreddore comune e le riniti non-allergiche. Attualmente non ci sono cure per l´allergia e l´asma, il ché comporta immensi costi in termini sia sanitari che lavorativi. Secondo la Federazione europea delle Associazioni dei pazienti con allergie o malattie delle vie aeree (European Federation of Allergy and Airways Diseases Patients´ Associations), l´asma soltanto è responsabile della perdita di circa nove miliardi di giornate lavorative nell´Ue. Ga2len deriva dal nome del medico vissuto ai tempi dell´antica Roma Galeno di Pergamo, che fu il primo a mettere per iscritto il rapporto che intercorre tra il naso e i polmoni. Le sue teorie dominarono il panorama della scienza medica occidentale per più di un millennio. Si tratta di una piattaforma multidisciplinare che abbraccia tutti gli aspetti delle malattie allergiche e che si propone di ridurre il peso dell´allegia e dell´asma e degli 80 milioni di europei che soffrono di allergie. Per raggiungere questo obiettivo, si sono riuniti 500 scienziati appartenenti a 31 istituzioni associate. Per ulteriori informazioni: http://www. Ga2len. Net/ . .  
   
   
INCONTRO SUI BISOGNI E SULLE SFIDE DELLA MEDICINA TRASLAZIONALE  
 
Roma, 15 settembre 2008 - Un incontro internazionale multidisciplinare intitolato "Needs and challenges in translational medicine: filling the gap between basic research and clinical applications" avrà luogo dall’ 1 al 3 ottobre a Rome, Italia. L´obiettivo principale dell´incontro è fornire un forum scientifico per scienziati ed esperti coinvolti nella ricerca di laboratorio e clinica in diversi campi della biomedicina per discutere gli ultimi progressi nella ricerca traslazionale e le ultime scoperte scientifiche e come vengono trasformate in applicazioni cliniche. Inoltre, ci sarà un particolare approfondimento sull´identificazione di bisogni, ostacoli e nuove opportunità per promuovere la ricerca traslazionale nella biomedicina. Il programma scientifico coprirà una vasta serie di settori, inclusi: cancro; neuroscienze; malattie rare; malattie cardiovascolari; malattie infettive; malattie autoimmuni. Inoltre, verrà posta particolare attenzione alla discussione su come delle iniziative complete per la gestione delle questioni normative fondamentali negli studi clinici di fase I first-in-man possono potenzialmente migliorare efficacia e qualità della ricerca biomedica e traslazionale a livello internazionale. Per ulteriori informazioni, visitare: http://www. Istisan. It/eventi/nctm/ .  
   
   
I BAMBINI SONO QUELLO CHE MANGIAMO  
 
Bruxelles, 15 settembre 2008 - I ricercatori del Royal Veterinary College of London sono arrivati alla conclusione che le donne incinte o in fase di allattamento che mangiano cibo poco sano potrebbero condannare i propri figli ad una vita segnata da cattiva salute e obesità. La vecchia massima "siamo quello che mangiamo" diventa quindi "siamo quello che le nostre madri mangiano". Uno studio di follow-up recentemente pubblicato nella rivista Journal of Physiology dimostra chiaramente che la dieta della madre non ha solo un impatto immediato sulla salute del bambino, ma ha anche un impatto che si protrae fino all´adolescenza. Ciò significa che le madri che seguono una dieta poco sana mentre allattano o mentre sono incinte potrebbero mettere a rischio la salute del proprio figlio a lungo termine. Lo studio è stato effettuato sui ratti presso il Royal Veterinary College of London e si basa sulle ricerche precedentemente eseguite dalla stessa equipe. Nello studio precedente, l´equipe aveva somministrato ai ratti incinti una dieta ricca di grassi, zuccheri e sale ed aveva osservato che la prole mangiava troppo ed aveva una preferenza maggiore per il cibo poco sano. Portando avanti questa ricerca, l´equipe sta scoprendo che la dieta della madre può avere effetti che durano fino all´età adulta. Hanno scoperto che anche se il cibo poco sano veniva rimosso dalla dieta dei giovani ratti, il loro metabolismo rimaneva alterato. Questo metabolismo alterato li rendeva sovrappeso e poco sani. Quando i giovani ratti potevano scegliere tra cibo sano e non sano, sceglievano il secondo e tendevano a mangiare in eccesso. Questi risultati sono simili alle osservazioni che sottolineano che il peso del bambino spesso riflette quello dei genitori. Grazie alla ricerca sui ratti, gli scienziati sono in grado di affermare che la dieta della madre potrebbe aumentare nel figlio il rischio di sviluppare dei problemi di salute a lungo termine e irreversibili, tra i quali obesità, elevati livelli di colesterolo e zucchero nel sangue. Questi impatti sono spesso più pronunciati nella discendenza femminile. L´equipe ha somministrato ad un gruppo di ratti una dieta con cibo poco sano trattato, come ciambelle, muffin, biscotti, patatine e dolci, durante la gravidanza e l´allattamento. Ad un altro gruppo è stata somministrata una dieta con mangime normale e sono stati poi confrontati i risultati di entrambi i gruppi. I risultati erano sbalorditivi. I giovani ratti hanno mostrato livelli maggiori di colesterolo e di trigliceridi. Questi trigliceridi sono un tipo di grasso presente nel flusso sanguigno. Nell´uomo, i livelli elevati di trigliceridi sono collegati all´aterosclerosi, alla cardiopatia e all´ictus. I livelli di glucosio e insulina erano superiori al normale. Le persone con elevati livelli di entrambi hanno un rischio maggiore di sviluppare il diabete di tipo 2. I risultati confermano le ricerche simili effettuate negli Usa, che dimostravano una stretta correlazione tra obesità nei bambini e quanto ingrassa la donna incinta. I ricercatori erano comunque sorpresi dell´esistenza di una differenza di genere tra i giovani ratti. I figli maschi delle madri che hanno assunto una dieta con cibo poco sano avevano livelli superiori di insulina e livelli normali di glucosio. Lo stesso non si può dire per le femmine, che hanno avuto risultati esattamente opposti. Ciò ha suggerito ai ricercatori che il metabolismo è diverso per i due sessi. Pertanto, le future madri devono essere più consapevoli di ciò che mangiano perché la loro debolezza può avere effetti negativi sulla vita del loro bambino. Per ulteriori informazioni, visitare: http://jp. Physoc. Org/ http://ec. Europa. Eu/food/food/labellingnutrition/children/baby_food_en. Htm . .  
   
   
ABRUZZO, SANITA´: CDM NOMINA GINO REDIGOLO COMMISSARIO AD ACTA  
 
Roma, 15 settembre 2008 - Gino Redigolo, attuale direttore amministrativo della Asl n. 8 di Reggio Calabria, è stato nominato commissario ad acta per il piano di rientro dai disavanzi del settore sanitario della Regione Abruzzo. Lo ha nominato il Consiglio dei Ministri su proposta del ministro dell´Economia, Giulio Tremonti e della Salute, Maurizio Sacconi. Gino Redigolo, 64 anni, è stato per 18 anni sindaco del suo paese natio, Ponte di Piave, in provincia di Treviso. Le competenze commissariali di Redigolo, secondo l´art. 4 del decreto legge 159/2007, dureranno per l´intero periodo di vigenza del piano di rientro dal deficit sanitario della Regione Abruzzo. .  
   
   
IL RUOLO DELL’INFERMIERE NELLA GESTIONE DELLA DOCUMENTAZIONE CLINICA  
 
Venezia, 15 settembre 2008 - L’assessore alla Sanità della Regione del Veneto, Sandro Sandri, è intervenuto il 12 settembre, presso il Centro Congressi Papa Luciani di Padova, al convegno “La documentazione infermieristica nella Legge regionale 34/07: Opportunità per una migliore assistenza”, organizzato dal Coordinamento Collegi Ipasvi del Veneto per approfondire e puntualizzare le responsabilità e le problematiche nella gestione della documentazione clinica alla luce delle nuove disposizioni normative regionali. A questo proposito l’Assessore Sandri ha ricordato che la Regione, disciplinando per legge la conservazione e l’informatizzazione delle cartelle cliniche, ha inteso avviare un processo di omogeneizzazione dei dati clinici, per rendere possibile un dialogo tra tutti gli operatori sanitari operanti in Veneto. Un processo, ha poi aggiunto, nel quale la figura dell’infermiere assume un ruolo importante. “Purtroppo- ha concluso Sandri – attualmente vi è una forte carenza di personale infermieristico, un problema per la soluzione del quale ci attiveremo presso tutte le sedi opportune”. .  
   
   
WELFARE: PRESENTAZIONE 7° RAPPORTO SPI-CGIL:”NECESSARIA NUOVA ‘GOVERNANCE’, APPROVARE LEGGE SU FONDO NON AUTOSUFFICIENZA”  
 
Venezia, 15 settembre 2008 - L’assessore alle politiche sociali della Regione Veneto, Stefano Valdegamberi, è intervenuto l’ 11 settembre a Roma, in qualità di coordinatore della Commissione Politiche Sociali della Conferenza delle Regioni, alla presentazione del settimo rapporto dello Spi Cgil sull’Osservatorio sul welfare locale, tenutosi al Centro Congressi Frentani. L’assessore ha parlato a nome delle Regioni italiane indicando, in estrema sintesi, nell’invecchiamento della popolazione, nell’esplosione della non autosufficienza, nelle difficoltà della famiglia, nella diffusione delle povertà, nella disabilità e non autosufficienza, i fenomeni sociali a cui gli enti locali ed il loro sistema di welfare quotidianamente devono fare fronte. La famiglia, secondo Valdegamberi “va riconosciuta anche nel suo valore di ammortizzatore sociale primario e di volano insostituibile per moltiplicare le risorse e i servizi”. Egli ha poi rilevato, condividendo l’analisi del Rapporto, che i welfare oggi esistenti nelle regioni sono diversi in termini di gestione ed organizzazione con differenti conseguenti nell’accesso ai servizi e alle prestazioni per i cittadini. “Tanto che – ha detto – il coordinamento degli assessori regionali alle politiche sociali ha di recente approvato un glossario su prestazioni e servizi per rendere omogeneo e condiviso il linguaggio sulle diverse tipologie di offerta a livello nazionale”. Secondo l’Assessore veneto, le maggiori criticità del welfare italiano sono: la previdenza con la sua spesa sociale del 66,7 %, mentre la sanità si attesta al 24 % e l’assistenza all’8,1%; il consumo di risorse socio-sanitarie che, per gli ultra 75 anni, è 11 volte superiore alla classe d’età 25-34 anni; i pazienti cronici che sono il 25% della popolazione e assorbono il 70% della spesa; il divario territoriale segnalato dall’Istat per cui si va dai 146 euro di spesa per abitante del Nord-est ai 40 euro del Sud; le diverse politiche sociali tra comune e comune. “E allora – ha continuato – vanno risolte alcune questioni principali. Innanzitutto il federalismo, cioè il nuovo assetto di governance istituzionale che realizza la riforma del Titolo V della costituzione e la creazione di un livello minimo di assistenza. Il Governo se ne deve far carico se vuole dare risposte ci cittadini. Va superato – ha ribadito - come fa la recente bozza sul federalismo, il concetto di spesa storica e le risorse vanno utilizzate con efficacia e per raggiunge gli obiettivi previsti e i risultati attesi”. Sul non autosufficienza, ha sollecitato “l’approvazione definitiva di una legge quadro con adeguate risorse e che applichi il principio di sussidiarietà orizzontale, all’interno del quale sia ben evidenziato e valorizzato il protagonismo locale e di tutto il terzo settore” . .  
   
   
GLI OSPEDALI DEL VITERBESE E DEL REATINO NON VERRANNO CHIUSI  
 
 Roma, 15 settembre 2008 - Gli ospedali nelle province di Rieti e di Viterbo non saranno dismessi: il piano di riorganizzazione in atto prevede una sanità sempre meglio radicata sul territorio, attenta a razionalizzare le spese, e vicina alle necessità dei cittadini. Il futuro delle strutture sanitarie del viterbese e del reatino è stato il tema di due specifiche riunioni tenutesi presso la sede della Giunta Regionale convocate dal presidente Marrazzo proprio per analizzare con tutti i soggetti interessati le strategie più efficaci per la riorganizzazione dei piccoli ospedali. Alla riunione che interessava la Provincia di Viterbo hanno partecipato il presidente Marrazzo, il vicepresidente Montino, il presidente della Provincia Mazzoli, il Direttore Generale della Asl di Viterbo Aloisio, il presidente della Commissione Sanità in Consiglio Regionale Canali e il capogruppo del Pd in consiglio regionale Parroncini. All’incontro erano presenti anche il sindaco di Acquapendente e il sindaco di Montefiascone, mentre il sindaco di Ronciglione è stato sentito al telefono dal vicepresidente Montino. Nel corso della riunione si è stabilito di istituire un tavolo tecnico istituzionale che, martedì 16 settembre alle ore 16. 30, si riunirà alla presenza di rappresentanti di Regione, Provincia di Viterbo, Asl e Comuni interessati per stabilire i punti della riconversione. In quella sede sarà definita una proposta dettagliata che riguarderà le singole strutture con particolare riferimento a quelle di Acquapendente, Montefiascone e Ronciglione che saranno potenziate, razionalizzate e riconvertite a un uso più adeguato alle necessità dei cittadini. Il futuro riassetto delle strutture ospedaliere nella Provincia di Rieti è stato discusso in una riunione a cui hanno partecipato il presidente Marrazzo, il vicepresidente Montino, il presidente della Provincia Melilli, il consigliere regionale Perilli, il direttore Generale della Asl Bellini e i rappresentanti delle comunità locali interessate dalla riorganizzazione in atto: il sindaco di Magliano Sabina, Lini e la vicesindaco di Amatrice Lunadei con l’assessore alle attività produttive Fontanella. Si è affrontata la questione delle riconversioni con particolare riferimento alle strutture di Amatrice e Magliano Sabina, che saranno potenziate tenendo conto delle specificità di ogni singolo territorio. Anche questi ospedali non verranno chiusi. E’ stato convocato un tavolo tecnico istituzionale che si riunirà mercoledì prossimo alla presenza di rappresentanti di Regione, Provincia di Rieti, Asl e comuni interessati per stabilire i punti della riconversione e le scelte che riguarderanno le funzionalità delle singole strutture. .  
   
   
SERVIZI PRIMA INFANZIA: “COMMISSIONE POLITICHE SOCIALI REGIONI CHIEDE A GOVERNO ESONERO DA PATTO STABILITA’ DI PRIMA INFANZIA E NON AUTOSUFFICIENZA”  
 
Venezia, 15 settembre 2008 - Una richiesta urgente al Governo: i servizi sociali continuativi, che non si possono né sospendere né procrastinare, come quelli destinati all’infanzia (asili nido, scuole per l’infanzia) e quelli per la non autosufficienza, siano esonerati dal rispetto del patto di stabilità. Questo preciso invito sarà spedito a Palazzo Chigi e proviene dalla Commissione Politiche Sociali della Conferenza delle Regioni che riunisce gli Assessori regionali competenti, coordinata dall’Assessore veneto Stefano Valdegamberi. Egli annuncia che la Commissione ha deciso, alla fine dell’incontro tenutosi l’ 11 settembre a Roma, di stilare un documento ufficiale su tutta la questione. “Ho posto con forza ai miei colleghi della altre Regioni – spiega Valdegamberi – il problema allarmante che stanno vivendo molte strutture per l’infanzia che non ricevono i finanziamenti a cui avrebbero diritto per legge. Le Regioni, non potendo sforare il patto di stabilità, sono in pratica ammanettate, non possono liquidare i contributi che consentono l’attività ordinaria dell’accoglienza dei bambini tra i tre mesi e i sei anni pur avendo questi soldi in cassa. C’è stata un’ampia convergenza su queste posizioni e mi auguro davvero – prosegue l’assessore veneto - che il Governo mostri attenzione e sensibilità verso questo fronte delle politiche sociali che tocca, direttamente la vita quotidiana di tutte le famiglie, venete e italiane. Le risorse sono già stanziate – insiste Valdegamberi - e per quanto riguarda ad esempio il Veneto, si tratta di risorse aumentate considerevolmente tra il 2006 e il 2008 con 13 milioni di euro in più a bilancio per rafforzare il sistema dei servizi. E’ una contraddizione lampante, e inaccettabile che non si possa attingere a queste risorse. Le conseguenze negative di tale stato di cose cominciano a manifestarsi sulle strutture, alcune si stanno indebitando con le banche per disporre di liquidità; quando avranno a disposizione i contributi pubblici saranno costrette a pagare con quelli gli interessi bancari piuttosto che mettere in piedi nuovi servizi per avvicinarsi al traguardo posto dal protocollo di Lisbona. La situazione – conclude – è avvilente. Per quanto mi riguarda continuerò a premere sul Governo affinché si cambi registro. Chiedo alle strutture per l’infanzia venete, in particolare alle scuole per l’infanzia non statali che rappresentano la maggior parte dei servizi veneti che accolgono i nostri bambini e che stanno scrivendo numerose lettere di sollecito agli uffici dell’assessorato, di pazientare ancora perché le risorse ci sono e lavorerò perché i finanziamenti siano liquidati prima possibile”. .  
   
   
FVG: BENE IL FOTOVOLTAICO NELL´´EDILIZIA SANITARIA  
 
Trieste, 15 settembre 2008 - Il Friuli Venezia Giulia è al sesto posto, in Italia, nel settore dell´energia fotovoltaica, con una media di 3,67 Watt per abitante, superiore alla media nazionale, che è di 2,8 Watt. Al primo posto c´è il Trentino Alto Adige, con 16,95 Watt per abitante. I dati li ha resi noti il consigliere regionale Sergio Lupieri, che fa sapere come il Friuli Venezia Giulia si caratterizzi, sotto il profilo legislativo, per un´attenzione istituzionale importante sul tema dell´innovazione e per un quadro normativo di sostegno completo e adeguatamente finanziato, anche riguardo all´installazione di impianti fotovoltaici, utili per la riduzione dei costi dell´energia e per lo sviluppo di fonti energetiche alternative. Ben venga, quindi, per l´esponente del Pd, l´impegno che la Giunta regionale ha preso per applicare nell´edilizia sanitaria, al pari dell´edilizia residenziale, politiche di risparmio energetico e impiego di energia alternativa quale, appunto, il fotovoltaico, accogliendo come raccomandazione l´ordine del giorno che Lupieri stesso ha presentato in occasione delle ultime variazioni di bilancio. .  
   
   
L’ARTE AI TEMPI DEL CORREGGIO: PRESENTATI I SETTE ITINERARI TRA I CICLI D’AFFRESCO NEI CASTELLI DEL TERRITORIO. DAL 20 SETTEMBRE AL 3 MAGGIO PERCORSI ARTISTICI, CONCERTI, EVENTI LETTERARI E LABORATORI  
 
Parma, 15 settembre 2008 – Non sarà solo la città di Parma a illuminarsi in occasione della grande mostra del Correggio. L’intero territorio parmense sarà protagonista grazie all’iniziativa promossa e organizzata dalla Provincia di Parma che coinvolge alcuni dei più preziosi gioielli delle nostre zone: sette rocche e castelli diventeranno scenografie naturale di concerti, eventi letterari e laboratori artistici dal 20 settembre al 3 maggio. Si chiama “L’arte ai tempi del Correggio” e sarà l’occasione per ammirare e conoscere alcuni grandi cicli pittorici contemporanei a Correggio e scoprire gli affreschi, la tecnica e le storie racchiuse nei castelli e nelle corti del Parmense. Stamattina il Presidente della Provincia Vincenzo Bernazzoli, l’assessore al Turismo Gabriella Meo e la soprintendente per i Beni storici e artistici di Parma Lucia Fornari Schianchi hanno presentato alla stampa l’iniziativa. All’incontro hanno partecipato anche gli amministratori dei Comuni coinvolti, i privati proprietari dei monumenti e i rappresentanti di tutti gli enti coinvolti. I percorsi correggeschi coinvolgereanno la Rocca Sanvitale di Fontanellato, la Rocca Meli Lupi di Soragna, la Chiesa Collegiata di San Bartolomeo in Busseto, la Rocca dei Rossi di San Secondo, la Rocca Sanvitale di Sala Baganza, il Castello dei Rossi e la Badia di Santa Maria della Neve di Torrechiara e il Castello di Montechiarugolo. “Abbiamo la fortuna di avere nella nostra provincia un ricchissimo patrimonio artistico che la storia ci ha consegnato”, ha dichiarato oggi il presidente Bernazzoli. “E’ nostro dovere come amministrazione provinciale tutelare l’intero territorio e valorizzare ogni sua emergenza. L’ottica nella quale ci muoviamo è la logica di sistema, in una visione unitaria del territorio: un sistema che conviene a tutti perché crea per tutti opportunità di crescita e sviluppo per il futuro” L’iniziativa offre la possibilità di arricchire la visita alla mostra parmigiana del Correggio con altri elementi che caratterizzano la provincia, attraverso interessanti percorsi artistici di approfondimento che coinvolgono i Comuni del territorio: “Per noi è fondamentale che la valorizzazione passi attraverso la conoscenza messa in rete e condivisa, per far sì che gli investimenti fatti dai singoli Comuni, come i restauri e le iniziative collaterali, siano portate all’attenzione. ” “Siamo noi stessi che facciamo la storia, decidendo cosa fare del nostro patrimonio – ha detto Lucia Fornari Schianchi – Guardiamo al territorio come fosse una pagina storica: percorrerlo attraverso dei sentieri che ci permettano di osservare da vicino ciò che ha da offrirci è un modo per imparare e scoprire molto. Questo è un tentativo di andare incontro a un turismo che si sta muovendo diversamente rispetto al passato: i visitatori si vogliono muovere in autonomia e vogliono l’eccellenza in tutte le cose, anche nell’incontro con la gente, e soprattutto vogliono verificare con mano ciò che viene loro raccontato” “La logica con cui è stata costruita questa iniziativa – ha spiegato l’assessore Meo - è stata quella di partire da ciò che abbiamo, i magnifici castelli e le suggestive rocche. Questi tesori sono stati arricchiti con una serie concerti, laboratori didattici e installazioni sonore. Eventi speciali che renderanno le visite uniche e diverse da tutte le altre. ” “L’arte ai tempi del Correggio” durerà fino al 3 maggio, proseguirà quindi oltre la mostra di Parma, per accogliere i turisti nel territorio anche in primavera: “Siamo certi che l’eco del Correggio non si spegnerà subito al termine della mostra, ma continuerà nel tempo così come era accaduto per il Parmigianino. A quel punto le nostre rocche e castelli saranno pronti ad accogliere ancora i visitatori che vorranno approfondire la scoperta dell’arte e della storia che il parmense ha da offrire” www. Turismo. Parma. It .  
   
   
MOSTRA SU FRA´ GALGARIO  
 
Varese, 15 settembre 2008 - "La grandiosa rassegna dedicata al pittore bergamasco Vittore Ghislandi, detto il Frate di Galgario, rappresenta, per Varese e per la Lombardia, un evento culturale importante e significativo, destinato a incontrare ampi consensi, al quale anche l´assessorato regionale alle Culture, Identità e Autonomie non ha voluto far mancare il proprio sostegno". Lo ha dichiarato il 12 settembre l´assessore alle Culture, Massimo Zanello, in occasione della presentazione della mostra di pittura "Fra´ Galgario e la ritrattistica della realtà nel ´700", in programma nel Museo del Castello di Masnago a Varese da domani, sabato 13 settembre, fino all´11 gennaio 2009. "Nel corso di questi ultimi anni, l´assessorato alle Culture, Identità e Autonomie della Lombardia ha manifestato non poco interesse verso quei progetti finalizzati alla conoscenza della cultura artistica settecentesca e della sua fortuna nel tempo - ha spiegato Zanello - promuovendo, patrocinando e finanziando un ricco ventaglio di iniziative. Tra queste, le recenti rassegne dedicate a Fra´ Galgario hanno trovato, come è noto, ampio riscontro da parte del pubblico e della comunità scientifica. Ciò premia, ancora una volta, i notevoli sforzi dell´amministrazione regionale per rendere fruibili ad ampie fasce di utenti i temi legati al recupero dell´identità e della maggior tradizione culturale europea". .  
   
   
AOSTA: VISITE GUIDATE ALLA MOSTRA L’ALCHIMIA DELL’ARTE CONTEMPORANEA  
 
Aosta, 15 settembre 2008 - L’assessorato dell’istruzione e cultura organizza, in collaborazione con la Fondazione Sandretto Re Rebaudengo di Torino, alcune visite guidate alla mostra « L’alchimia dell’Arte Contemporanea », visitabile fino al 5 ottobre al Centro Saint-bénin di Aosta, tutti i giorni dalle 9. 30 alle 12. 30 e dalle 14. 30 alle 18. 30. Gli incontri offrono lo spunto per illustrare al pubblico come l’arte contemporanea possa essere considerata una forma di alchimia dei nostri giorni. Come l’alchimia tende a un linguaggio criptico e simbolico, così l’arte contemporanea lascia al singolo la capacità di interpretare le opere, entrando in rapporto diretto con l’artista. Sarà così possibile conoscere le opere di alcuni grandi maestri dell’arte contemporanea tra i quali: Matthew Barney, Maurizio Cattelan, Shirin Neshat, Alessandro Pessoli e molti altri. Le visite guidate, della durata di circa un’ora, saranno tenute dalla dottoressa Giorgina Bertolino responsabile della formazione dei mediatori culturali d’arte della Fondazione Sandretto Re Rebaudengo di Torino. Il calendario delle visite è il seguente: martedì 16 settembre 2008 alle ore 15. 30 e alle ore 17. 00; martedì 30 settembre 2008 alle ore 15. 30 e alle ore 17. 00; giovedì 2 ottobre 2008 alle ore 15. 30 e alle ore 17. 00. Per prenotazioni e informazioni gli interessati sono invitati a rivolgersi al Centro Saint-bénin di Aosta (tel. 0165. 272687) oppure al Servizio attività espositive: tel. 0165. 274401, e-mail u-mostre@regione. Vda. It .  
   
   
L´´ARTE CONTEMPORANEA NEI PICCOLI CENTRI  
 
 San Vito al Tagliamento (Pn), 15 settembre 2008 - "La scelta di realizzare percorsi di arte contemporanea nell´ambito dell´intero territorio regionale è più adeguata ad avvicinare la gente a queste espressioni, questi linguaggi e queste installazioni, di quanto non lo sia un unico centro d´eccellenza. ´Palinsesti´ è un´iniziativa che si colloca perfettamente in questo percorso ed è anche un grande contributo al dibattito culturale regionale". Lo ha dichiarato l´assessore regionale alla Cultura Roberto Molinaro nell´ambito dell´inaugurazione della 17. Ma edizione della rassegna d´arte contemporanea (14 sono state intitolate Hic et Nunc e 3 Palinsesti) che il 13 settembre ha riempito di pubblico il teatro "G. G. Arrigoni" di San Vito al Tagliamento. "Nodo_rete", "La flagranza dell´immagine", "In sesto" sono i tre momenti di una rassegna che ha il pregio di unire attorno a sè l´impegno delle istituzioni. "Non accade molto spesso di vedere Comune, Regione e Provincia allearsi assieme in un´operazione di questo tipo" nota l´assessore, evidenziando che questa collaborazione già attesta la valenza dell´iniziativa. Molinaro definisce "Palinsesti" un´impresa di carattere regionale ed un´operazione di livello internazionale e sottolinea come sia necessario superare "il difetto" che in questa regione porta alla realizzazione di eventi culturali di altissimo contenuto per confinarli poi negli ambiti ristretti dovuti alla scarsità di comunicazione. Per questo, "se potessimo trasferire il modello di Palinsesti in termini di promozione in tutto il Friuli Venezia Giulia - dice l´assessore - sicuramente faremmo fare alla cultura di questa regione un grande passo avanti". Sottolineando il ruolo delle banche nel dar sostegno a tali manifestazioni ("più che sponsor ne sono partner"), Molinaro ribadisce la sua convinzione che la scelta giusta sia non l´unico centro, ancorché d´eccellenza, da dedicare all´arte contemporanea, ma una rete regionale di iniziative che contribuisca a recuperare realtà che nel tempo sono state abbandonate e ad avvicinare la popolazione a questo mondo. In tale contesto si inserisce positivamente l´idea di inserire le opere nell´ambito di beni culturali storici, come accade proprio nel caso di "Palinsesti", che ospita le sue tre mostre negli ambienti del Castello di San Vito, degli ex Essiccatoi Bozzoli, di Palazzo Altan e della Fondazione Aldo Furlan di Pordenone, una modalità da cui nasce "la percezione che il bene culturale appartiene alla comunità". E´ stato pertanto importante, secondo l´assessore, il lavoro fatto dall´Università di Udine per la mostra che Palinsesti dedica alla pittura friulana degli anni ´80, un impegno che ha riproposto, in termini positivi, il dilemma del "dove si fa cultura". Molinaro si è quindi complimentato per il volume dedicato alla rassegna, "un´operazione culturale più che un catalogo", perché consente di comprendere opere ed installazioni. Con l´assessore regionale alla Cultura hanno preso parte all´inaugurazione di Palinsesti il sindaco e l´assessore ai Beni e alle Attività Culturali di San Vito al Tagliamento, Gino Gregoris ed Antonio Di Bisceglie, l´assessore provinciale alla Cultura Lorenzo Cella e Alessandro Del Puppo, curatore della rassegna insieme a Denis Viva. .  
   
   
DOPO I 65 ANNI? UNA VITA ANCORA. L’ESPOSIZIONE RACCOGLIE GLI SCATTI DI MASSIMO DALL’ARGINE IN UN VERO E PROPRIO OMAGGIO ALLA VECCHIAIA.  
 
 Parma, 15 settembre 2008 – Tredici storie di vita e di quotidianità, storie inaspettate ma molto più comuni di quello che si potrebbe immaginare. La passione per un lavoro portato avanti da decenni, l’attenzione al proprio corpo e al benessere fisico, l’interesse per la cultura e per la musica, la scoperta dell’informatica e dell’uso del computer: oggi è cambiato molto il modo di invecchiare e la mostra fotografica inaugurata stamattina nel Chiostro di San Giovanni Evangelista testimonia un’inesauribile voglia di vivere. “Una vita ancora. Voci e volti di Parma”: è questo il titolo dell’esposizione itinerante che propone scatti fotografici di Massimo Dall’argine, visitabile fino al 24 settembre. All’inaugurazione del 10 settembre sono intervenuti l’assessore provinciale ai Servizi sociali Tiziana Mozzoni e il fotografo Massimo Dall’argine. “Questa esposizione – ha spiegato l’assessore Mozzoni - prende il nome dal libro fotografico e giornalistico “Una vita ancora”, realizzato dalla Provincia di Parma in collaborazione con Mup editore, epresentato nel dicembre del 2007 con un buon successo. La mostra presenta alcune immagini del libro e altri scatti inediti che danno una rappresentazione insolita degli anziani e della loro vita quotidiana, una vita ancora pienamente attiva”. Approfondire la conoscenza dei cambiamenti che riguardano le abitudini e i modi di vivere dei nostri anziani è fondamentale per affrontare in modo tempestivo e efficace i problemi che ne derivano. Questo è possibile grazie a ricerche continue e approfondite che la Provincia di Parma, attraverso l’Assessorato alle Politiche Sociali e Sanitarie, conduce in forme e modi diversi. “Questa è frutto di un anno di lavoro passato a fotografare e intervistare decine di anziani ed operatori sociali”, ha aggiunto Tiziana Mozzoni. “Sono state coinvolte nel progetto le diverse realtà del territorio, associazioni, operatori, singoli cittadini. Tutti hanno collaborato con entusiasmo all’indagine. ” Lo scopo era quello di toccare con mano le diverse realtà del territorio, cercandole in montagna, in città, negli ospedali o nelle carceri: “Vedere sul campo come si vive da anziani è ciò che abbiamo cercato di fare”, ha detto Massimo Dall’argine. “L’idea è nata dalla constatazione del sempre maggiore invecchiamento della popolazione e dalla volontà di indagare questo fenomeno al di là degli stereotipi. Per convenzione si intendono anziane le persone che hanno raggiunto i 65 anni, ma probabilmente questo limite dovrà essere alzato. È sorprendente vedere con quale entusiasmo e partecipazione signore e signori con più di 65 anni praticano attività di ogni tipo, perfino l’acquagym!” ha concluso il fotografo. La mostra sarà visitabile dal 10 al 24 settembre 2008 nel chiostro di San Giovanni Evangelista, in Piazzale San Giovanni a Parma, il lunedì, mercoledì, venerdì e sabato dalle 9 alle 12. Dopo una prima esposizione al Museo delle Mura di Borgotaro, questa è la seconda tappa per la mostra itinerante “Una vita ancora”. Il percorso proseguirà infatti nei prossimi mesi anche a Fontanellato e Traversetolo, all’interno di ambientazioni suggestive e ricercate: www. Sociale. Parma. It .  
   
   
ASTI: INAUGURATA LA MOSTRA FOTOGRAFICA PIAZZE DEL PIEMONTE  
 
Asti, 15 settembre 2008 - Il 9 settembre, ad Asti, nel Centro Giraudi (ex chiesa di San Giuseppe), è stata inaugurata la mostra fotografica "Piazze del Piemonte. Architettura, Urbanistica, Eventi, Quotidianità" promossa dal Consiglio Regionale del Piemonte in occasione del Xxiii World Congress of Architecture Torino 2008, curata dall´architetto Rosella Seren Rosso coadiuvata dal Comitato scientifico composto dagli architetti Riccardo Bedrone, Maria Adriana Giusti e Paola Salerno. Hanno partecipato tra gli altri: il Presidente della Provincia di Asti Maria Teresa Armosino, la Consigliera regionale Angela Motta, il Sindaco della Città di Asti Giorgio Galvagno, il Prefetto di Asti Antonio De Bonis, il Vice Questore di Asti Tullio Dezani, il Comandante Provinciale della Guardia di Finanza Francesco Modica, il Vice Presidente della Provincia Giuseppe Cardona, gli Assessori provinciali: Fulvio Brusa (Agricoltura), Giovanna Quaglia (Turismo), Marco Versè (Bilancio e Finanze), Pierfranco Ferraris (Ambiente), il Presidente del Consiglio Provinciale Marco Galvagno, e gli Assessori del Comune di Asti: Gianfranco Imerito (Cultura), Pierfranco Verrua (Servizi Sociali), Maurizio Rasero (Attività produttive) Fabrizio Imerito (Urbanistica), Consiglieri regionali, Consiglieri provinciali, Sindaci della Provincia di Asti, e funzionari. Dopo i saluti del Sindaco di Asti e della Consigliera regionale Angela Motta il Presidente della Provincia di Asti nel suo intervento ha dichiarato: "Le piazze virtuali sono oggi quelle più conosciute e quelle di tutti parlano ma la mostra fotografica qui inaugurata presenta le piazze vere concrete, fulcro della vita comune e civile". Al termine è seguita una degustazione di prodotti tipici del territorio preparati dalla Scuola Alberghiera di Agliano e di vini premiati al 36° Concorso enologico nazionale Douja d´Or offerti dalla Camera di Commercio di Asti. La mostra è aperta al pubblico dal 10 settembre al 28 settembre e sarà visitabile con il seguente orario: dal martedì alla domenica dalle ore 16 alle ore 19. Per richieste e informazioni: n. Verde 800101011 – tel. 011 5757444 .  
   
   
A PAVIA IN MOSTRA LA BELLE EPOQUE. DE NITTIS, BOLDINI, ZANDOMENEGHI RIEVOCANO L’EUFORIA E I MITI DELLA BELLE ÉPOQUE ALLE SCUDERIE DEL CASTELLO VISCONTEO  
 
Milano, 15 settembre 2008 - Music-hall, can can, dame agghindate all’ultima moda, uomini in frac, viali animati, serate a teatro, e poi le prime automobili, i grandi alberghi e le ferventi esposizioni universali sono le smaglianti icone nelle quali la borghesia di fine Ottocento e di primo Novecento si riconosce e a cui affida il proprio status symbol. È questa l’immagine della Belle Époque che si rinnova nelle opere di artisti quali De Nittis, Boldini, Zandomeneghi, Ghiglia, Corcos che hanno vissuto quegli anni e, attraverso le loro tele, ne hanno tramandato il ricordo alle generazioni future. Fino al 14 dicembre, Pavia celebrerà questo periodo con una mostra che presenterà, nelle Scuderie del Castello Visconteo, 60 opere, in grado di ripercorrere in modo esaustivo la produzione artistica italiana tra il 1880 e il 1915. L’esposizione, curata da Dario Matteoni e Francesca Cagianelli, con il coordinamento di Alessia Vedova, prodotta da Alef e promossa dal Comune di Pavia è la seconda tappa di un percorso che ha dapprima toccato Rovigo. L’iniziativa pavese, inserita tra gli eventi del Festival dei Saperi, presenta una selezione di opere della prima tappa e si arricchisce, rispetto all’appuntamento veneto, di un gruppo di capolavori provenienti dalla prestigiosa Collezione Morone e dalla Quadreria dell’800 - custodite presso i Musei civici pavesi - con lavori di Giovanni Boldini, Federico Zandomeneghi, Giuseppe De Nittis e di molti altri esponenti di questo rinnovamento culturale e artistico ed è inoltre corredata da affiches di quello che è riconosciuto come il periodo aureo della grafica pubblicitaria. La Belle Époque, periodo di stabilità e benessere, età dell’oro che continua a vivere del proprio mito anche se bruscamente spezzata dalla Grande guerra, è uno dei momenti della nostra storia che più di altri suscita sentimenti di nostalgia nel parlarci di un mondo gioioso, ma irrimediabilmente perduto. Un’età che poggia le fondamenta su una nuova congiuntura economica internazionale, un progresso tecnico-scientifico senza precedenti, una tranquillità sociale prima sconosciuta e una straordinaria fioritura di industria e arti. La modernità pulsa nelle arterie delle metropoli, animate di traffico, colorate di boutiques, attraversate da un universo mondano e brulicante. È nella fantasmagoria della città che la borghesia nascente si riconosce ed è Parigi, la Parigi fin de siècle, luogo di soggiorno e formazione degli impressionisti italiani - De Nittis, Zandomeneghi e Boldini - la grande metropoli che permette agli artisti di entrare in contatto con un milieu culturale innovativo, capace di influenzare il percorso della loro arte. Una produzione segnata dalla figura femminile, che domina l’iconografia Belle Époque. Ora spiata negli spazi privati della propria casa, intenta alla lettura, all’ascolto della musica, alla toilette, o alla rêverie, ora festosa e determinata negli esterni animati della notte mondana. Ora donna fatale - mito che nasce in questo periodo - con la vocazione alla coquetterie e alla seduzione, rappresentata mentre scioglie le sue movenze in rituali pericolosamente affascinanti. La mostra si inserisce all’interno della programmazione triennale del progetto di valorizzazione delle Scuderie del Castello Visconteo di Pavia. Catalogo Silvana www. Scuderiepavia. Com .  
   
   
ROBERT PETTENA SECOND ESCAPE A CURA DI PIER LUIGI TAZZI, PRESSO PALAZZO BANCI BUONAMICI SEDE DELLA PROVINCIA DI PRATO  
 
Milano, 15 settembre 2008 - Inaugurata presso Palazzo Banci Buonamici sede della Provincia, Robert Pettena Second Escape, la mostra a cura di Pier Luigi Tazzi, organizzata da Dryphoto arte contemporanea, é un grande evento nello spazio pubblico inserito nell’ambito di Territoria3. Lo spazio del contemporaneo, un articolato progetto di rete sulla cultura contemporanea promosso dalla Provincia di Prato con il contributo della Regione Toscana. Second Escape è il lancio della pubblicazione, dallo stesso titolo, edita da Gli Ori, della prima estesa monografia sull’opera (dal 1998 al momento attuale) di Robert Pettena, l’artista nato a Pembury in Inghilterra nel 1970 e, fin dai suoi inizi, attivo a Firenze. Si articola in una serie di mostre e di eventi, incentrati su opere dell’artista dal 2001 ad oggi, che avranno luogo in luoghi istituzionali fra i più importanti della città, quali Palazzo Banci Buonamici, sede della Provincia di Prato, il Palazzo della Prefettura, il Teatro Metastasio, Palazzo Vaj, attualmente sede della Monash University Prato Centre, nonché nello spazio espositivo di Dryphoto arte contemporanea che ne è l’ente organizzatore. Il libro, le mostre e gli eventi che accompagnano il suo lancio sono a cura di Pier Luigi Tazzi che dell’artista dice: “Pettena non tende a creare o a ripensare modelli, quanto a cogliere dei momenti in cui si manifesta un senso …” e continua “Tende a mettere in scena quelli che gli Inglesi chiamano pun, giochi di parole, quindi, più che giochi di linguaggio, jeux de langage. Di quest’ultimi giustamente diffida ritenendoli trappole autoritarie nel momento stesso che si danno come autorevoli, lui che è refrattario ad ogni autorevolezza. E perciò mantiene sempre la dimensione del gioco, come scappatoia, più ancora che come uscita di sicurezza: second escape. ” (Pier Luigi Tazzi, Second Escape. Gli Ori, Prato 2008). .  
   
   
MOSTRA DELLA SCULTRICE BERNARDA VISENTINI NELLA CHIESA DI S. ANTONIO A UDINE  
 
Udine, 15 settembre 2008 - E’ stata inaugurata l’ 8 settembre nella chiesa di S. Antonio abate in Piazza Patriarcato a Udine la mostra d’arte “Simbologie universali nelle sculture di Bernarda Visentini”. Elena Lizzi, Assessore provinciale alla Cultura, portando il saluto dell’ Amministrazione provinciale che ha promosso la rassegna d’arte, ha ricordato che con questa mostra si avvia a conclusione “Arte e Territorio”, la serie annuale di esposizioni organizzata ormai da molti anni in collaborazione con la Fondazione Crup. Infatti è intendimento della Provincia – ha proseguito la Lizzi – contribuire a definire e maturare i tratti dell’identità friulana nel campo dell’arte attraverso esposizioni che, facendo tesoro delle esperienze pregresse, attribuiscono un’attenzione particolare a ciò che di originale si produce in Friuli, tenendo conto anche della produzione dei grandi maestri del passato e di opere spesso anonime che sono giunte fino a noi. Anche nel campo dell’arte, dunque, la cura per l’eredità del passato e l’attenzione per la vitalità del presente devono trovare un giusto equilibrio, che dovrà rientrare nel disegno complessivo e coerente che la Provincia è impegnata a definire nell’ambito delle sue competenze istituzionali. Auspichiamo che questo progetto – ha concluso l’assessore Lizzi - venga condiviso dagli studiosi, dagli artisti e dal pubblico, poli della speciale forma di comunicazione rappresentata dall’arte, che più di altre definisce e rende riconoscibili i popoli. Il critico d’arte e curatore della mostra, prof. Enzo Santese, ha parlato del percorso artistico di Bernarda Visentini, sedotta dai siti archeologici che parlano di ere remote e che ispirano la sua scultura considerata come territorio di scoperta continua nel valore emblematico del tempo e nella carica simbolica di civiltà lontane. Scavando nelle ritualità arcaiche, l’autrice riporta alla luce idee di una figurazione primitiva, trasportata in cifra scultorea con l’utilizzo particolare del cosiddetto cemento leggero e delle sue cromie delicate ottenute con le terre naturali. Nel viaggio immaginario all’indietro verso le origini – ha continuato Enzo Santese - le sculture della Visentini non solo permettono la ricostruzione di un passato che ci appartiene storicamente, ma riacquistano la cifra della manualità, in quanto l’artista tarcentina mette le mani nella materia e la plasma direttamente, in quanto il cemento leggero rappresenta una formidabile materia plastica. In tal modo – ha concluso Santese - le sculture di Bernarda Visentini coniugano la primordialità ricercata dall’artista, ed espressa nella sua più alta essenzialità, e la tecnologia rappresentata dal nuovo materiale, arricchito dalle delicatezze delle terre e dei pigmenti sapientemente dosati dalla scultrice. Ha concluso Bernarda Visentini, visibilmente commossa, che ha ringraziato la Provincia, tutti gli Enti sostenitori e il numeroso pubblico intervenuto all’inaugurazione. L’orario di apertura della mostra, che resterà aperta fino al 28 settembre 2008. .  
   
   
GOLF - LA BELLA GIORNATA DEI PROFESSIONISTI ITALIANI: FRANCESCO MOLINARI 2° NEL MERCEDES CHAMPIONSHIP (EUROPEAN TOUR) DIANA LUNA TERZA NELL’UNIQA GOLF OPEN IN AUSTRIA (LET)  
 
Roma, 15 settembre 2008 - Ancora una splendida prestazione di Francesco Molinari, che si è classificato secondo con 277 colpi (71 71 65 70) nel Mercedes Benz Championship, torneo dell’European Tour disputato sul tracciato del Gut Larchenhof, a Colonia in Germania. E riservato a 78 selezionati concorrenti. Il torinese è giunto a due colpi dal vincitore, il 39enne svedese Robert Karlsson (275 - 67 69 68 71) all’ottavo titolo nel circuito. Al terzo posto con 279 il maori Michael Campbell, l’inglese Ross Fisher e lo spagnolo Miguel Angel Jimenez, al sesto con 281 l’inglese Richard Finch e l’iberico José Manuel Lara. In ombra gli altri giocatori che erano attesi tra i protagonisti: 16° con 286 l’australiano Stuart Appleby, 25° con 288 l’irlandese Darren Clarke, 35° con 291 lo statunitense Fred Couples, 49° con 295 l’altro americano John Daly e 69° con 307 il sudafricano Retief Goosen. Molinari, che nel terzo giro ha realizzato il miglior score del torneo (65), ha avuto una partenza lenta con due bogey nelle prime nove buche, poi con una stupenda progressione della 12ª ha messo a segno quattro birdie consecutivi che gli hanno garantito la seconda posizione. Nelle ultime tre buche ha avuto l’opportunità di avvicinarsi ulteriormente a Karlsson, ma due possibili birdie sono diventati par perché la pallina si è fermata sull’orlo della buca. E’ la quinta volta nella stagione che Molinari si classifica tra i “top ten”. In precedenza è arrivato quinto nel Malaysian Open, terzo nel Bmw Asian Open, quarto nel Wales Open e sesto nello Scottish Open. Domenica scorsa era terminato 11° nell’European Masters. A Karlsson sono andati 320. 000 euro su un montepremi di 2. 000. 000 di euro. Molinari, 38° nell’ordine di merito prima di questa gara, ne ha ricevuti 220. 000 che gli hanno permesso di risalire al 24° con 772. 425 euro guadagnati fino a questo momento dell’anno. Let: In Austria Brilla Diana Luna (Terza E “Buca In Uno”), Titolo A Laura Davies - Continua la striscia positiva di Diana Luna che ha concluso al terzo posto con 277 colpi (68 70 70 69) l’Uniqa Ladies Golf Open (Ladies European Tour) sul tracciato del Golfclub Fohrenwald-wiener Neustadt a Vienna, in Austria. Per la terza volta consecutiva la romana ha chiuso in alta classifica dopo il quarto posto nel Sas Masters e il quinto nel Finnair Masters. Ha vinto la 45enne grande campionessa inglese Laura Davies (273 - 71 67 67 68), al 28° titolo nel circuito e che vanta anche altri 20 successi nel tour femminile statunitense. Al secondo posto l’altra inglese Lisa Hall con 276. La Luna ha realizzato una “hole in one” centrando con un solo colpo la buca 16 (metri 112, par 3), ma ha perso la seconda posizione alla pari con la Hall per un bogey sull’ultimo green. Quarta con 278 la tedesca Denise-charlotte Becker, quinte con 279 le svedesi Emma Zackrisson e Sophie Gustafson e la spagnola Carmen Alonso. Bel finale di Anna Rossi (282 - 69 75 72 66) che con un 66, punteggio più basso di giornata, è salita dal 38° al 14° posto, alla pari con Veronica Zorzi (70 68 71 73), che però è scivolata dal settimo. Al 21° con 285 Stefania Croce (71 73 74 67), al 24° con 286 Vittoria Valvassori (69 70 74 73), al 40° con 289 Federica Piovano (71 73 76 69), al 59° con 302 Margherita Rigon (72 73 81 76). Non hanno superato il taglio Isabella Maconi, 81ª con 149 (75 74), e Annamaria Miliè, 121ª con 159 (78 81). Alla Davies sono andati 37. 500 euro su un montepremi complessivo di 250. 000 La Luna ha ricevuto un assegno di 17. 500 euro. Challenge Tour: Primo Successo Per Gareth Maybin, 21° Gregory Molteni - Prima vittoria di Gareth Maybin (269 - 62 67 72 68) nel Challenge Tour. L’irlandese si è imposto nel Qingdao Golf Open, gara che ha segnato il debutto del secondo circuito europeo in Cina sul percorso del Qingdao Huashan G&r di Qingdao. Maybin, dopo una corsa di testa, ha lasciato a sei colpi lo svedese Klas Eriksson, gli inglesi David Horsey e Gary Lockerbie, lo scozzese Richie Ramsay e l’austriaco Roland Steiner. Hanno perso numerose posizioni nel turno conclusivo Gregory Molteni, da 7° a 21° con 281 (67 68 72 74) causa un parziale di 74, e Alessandro Tadini, da 12° a 26° con 282 (71 71 67 73) dopo un 73. Al 45° posto con 286 Lorenzo Gagli (72 69 72 73). A Maybin sono andati 56. 049 euro sul consistente montepremi di 350. 000 euro. .  
   
   
FAENZA REGALA A DAVID PHILIPPAERTS IL TITOLO IRIDATO DELLA CLASSE MX1  
 
 Faenza, 15 Settembre 2008 - – Ancora un italiano sul tetto del mondo del motocross. E’ David Philippaerts (Yamaha – Team Monster Motocross) che nel Sidi Gp di Faenza – Città delle Ceramiche ha conquistato l’alloro iridato della classe Mx1. A Philippaerts sono bastati un terzo posto in Gara 1 ed un nono in Gara 2 per tenere a distanza i belgi Steve Ramon e Ken De Dycker, entrambi piloti ufficiali della Suzuki, ai quali l’aritmetica concedeva ancora possibilità di vittoria. Nato in Toscana, a Pietrasanta, il 7 dicembre 1983, da papà belga e mamma italiana, sportivamente cresciuto in Romagna, ora residente in Piemonte, David Philippaerts si è reso protagonista di un’impresa particolarmente significativa. Ha infatti consegnato all’Italia il decimo titolo mondiale individuale (oltre ai 4 a squadre), riporta la nostra nazione ai vertici della classe cosiddetta “regina”, a ben 18 anni dal successo di Alex Puzar nella 250, ed il patron del suo team è Michele Rinaldi ovvero l’uomo che nel 1984 conquistò il primo mondiale di un pilota di casa nostra, nella 125. Philippaerts si è ampiamente meritato il successo nella Mx1, dominando praticamente tutto il campionato che si è articolato su 15 prove in 5 mesi. Nel programma del Sidi Gp di Faenza – Città delle Ceramiche, organizzato dal promoter nazionale Dbo e dall’efficientissimo Moto Club Faenza, si è disputata anche l’ultima prova del Trofeo monomarca Ktm che ha visto la vittoria finale di Andrea Lattanti nella classe Mx2 e di Mirko Milani nella Mx1. La gara di Faenza, disputata sulla pista Monte Coralli, in perfette condizioni dopo le abbondanti piogge dell’immediata vigilia, e seguita da alcune migliaia di appassionati, ha laureato anche il campione della Mx2, il ventiduenne sudafricano Tyla Rattray (Ktm – Red Bull Ktm Factory). Presente, purtroppo, solo come spettatore, il due volte iridato Tony Cairoli, in lizza per il titolo fino all’infortunio che lo ha bloccato a 6 gare dall’epilogo. La gara della Mx1 è stata vinta dal tedesco Maximilian Nagl (Ktm – Red Bull), che si è imposto in entrambe le manche, davanti al belga De Dycker ed allo spagnolo Jonathan Barragan (Ktm – Axo Silver Action). In Gara 1 Nagl ha preceduto il belga De Dycker e, come detto, il nostro Philippaerts; nella seconda manche il tedesco ha regolato l’altro belga Ramon e il neozelandese Josh Coppins mentre Philippaerts ha optato per una gara accorta, accontentandosi di un più che utile nono posto. Il mondiale 2008 della classe maggiore va in archivio con David Philippaerts campione davanti a Ramon e a De Dycker. Nella Mx2 il successo di giornata è andato all’inglese Tommy Searle (Ktm – Red Bull Ktm Factory) che si è imposto in entrambe le manche; secondo assoluto il neo – campione Rattray, terzo il belga Joel Roelants (Ktm – Champ); migliore degli italiani Alessandro Lupino (Yamaha – Red Bull De Carli), decimo. La classifica finale del mondiale vede Tyla Rattray primo seguito da Searle e dal francese Nicolas Aubin (Yamaha – Ricci). Migliore degli italiani Tony Cairoli, sesto con la Yamaha – Red Bull De Carli. Le Cronache - Mx1 – Gara 1 David Philippaerts (Yamaha – Monster Motocross) si sistema al cancello di partenza tra lo svizzero Julien Bill (Honda – Martin) ed il francese Gregory Aranda (Kawasaki - Cls) ma la sua partenza non è delle migliori. A firmare la hole – shot è invece Maximilian Nagl (Ktm – Red Bull) mentre David alla fine del primo giro ha già recuperato tre posizioni e passa dall’11. A alla 8. A. Davanti a lui ora c’è lo spagnolo Jonathan Barragan (Ktm - Axo Silver Action), che riesce a superare al secondo giro. Parte così la rimonta: Coppins, Bill, Mackenzie. Dall’11esimo giro è terzo e così resterà fino alla fine della frazione, nonostante gli attacchi di De Dycker (Suzuki – Teka), quarto. Finisce invece solo 25esimo il francese Sebastien Pourcel (Kawasaki - Gpkr), autore della pole del sabato, secondo fino a metà gara e poi costretto a fermarsi al decimo giro per una collisione contro la rete di recinzione del tracciato. Questa prima manche si chiude con la vittoria del tedesco Nagl, seguito a quasi 32 secondi dal belga De Dycker; terzo il nostro portacolori David Philippaerts, autore di una splendida rimonta. Solamente due punti in più e per David non si sarebbe resa necessaria neppure la seconda manche per decretare il nome del Campione del Mondo. Mx1 – Gara 2 Uno strepitoso Maximilian Nagl (Ktm – Red Bull) si aggiudica anche la seconda frazione della classe regina. Il tedesco è velocissimo al via con il belga Steve Ramon (Suzuki – Teka) alle calcagna fin quasi dall’inizio. Il nostro David Philippaerts (Yamaha – Monster) inizia bene e va subito ad occupare il terzo posto, poi perde qualche posizione e si assesta prima in sesta per poi retrocedere fino alla nona posizione, con alle spalle il bolognese Alex Salvini (Suzuki Mrt) che gli fa idealmente da scudo. Senza rischiare troppo – il titolo mondiale è più che a portata di mano – il toscano chiude la frazione in nona posizione, più che sufficiente per tenere sotto controllo le ambizioni di De Dycker e Ramon. La manche si conclude con la vittoria di Nagl, secondo Ramon, terzo Josh Coppins (Yamaha Monster), David Philippaerts nono e gli altri due italiani Alex Salvini, tredicesimo, e Matteo Dottori (Ktm – Orange Team) ventesimo. Mx2 – Gara 1 Basta Gara 1 a Tyla Rattray (Ktm – Red Bull Ktm Factory) per acquisire la matematica certezza del titolo mondiale della Mx2. Il ventiduenne sudafricano, al primo alloro iridato in carriera dopo due quarti posti consecutivi sempre nella Mx2 (2006 e 2007, quest’ultimo nonostante un infortunio che lo ha bloccato a 4 gare dall’epilogo), si classifica secondo alle spalle del compagno di squadra Tommy Searle (Ktm – Red Bull Ktm Factory), unico ancora in grado di insidiarlo nella rincorsa al campionato. Terzo gradino del podio per il ventiduenne francese Anthony Boissiere (Ktm – Hdi). La gara ha avuto un andamento piuttosto lineare con Boissiere che è scattato subito al comando inseguito fin dalle prime battute da Searle e Rattray e poi dall’altro britannico Stephen Sword (Kawasaki – Molson) e dal belga Joel Roelants (Ktm – Champ). La supremazia di Boissiere è durata 3 giri poi Searle è passato a condurre ed ha provato ad allungare su Rattray ancora terzo. Ma il sudafricano ha reagito con efficacia, alla sesta tornata ha rilevato la posizione del francese e dal quel momento ha cominciato a “braccare”, senza correre rischi eccessivi ma facendo comunque sentire all’avversario la sua costante pressione. Boissiere ha conservato freddezza e lucidità necessarie per mantenere una prestigiosa terza posizione difendendola soprattutto dagli attacchi di Roelants, poi progressivamente calato. Per la quinta posizione si sono invece affrontati Sword ed il francese Nicolas Aubin (Yamaha – Ricci) fino a che quest’ultimo non ha ceduto alcune posizioni. E’ stato dunque il ventottenne scozzese a terminare quarto davanti al belga Jeremy Van Horebeek (Ktm – Champ), qualificato grazie alla last chance di sabato e poi autore di un’ottima prova che proprio nel finale gli ha consentito di avere ragione anche di Shaun Simpson (Ktm – Ktm Uk). Gara 1 decisamente grigia per i piloti italiani: il migliore è stato il giovanissimo (17 anni) e sempre più convincente e concreto Alex Lupino, decimo con la Yamaha Red Bull De Carli. Seguono Manuel Monni (Yamaha – 3C), 14°; Deny Philippaerts (Yamaha – 3C), 18° e Roberto Lombrici (Yamaha – Ricci), 24°. Non hanno concluso la prova Bonini, Guarneri e De Bortoli Mx2 – Gara 2 Con il titolo mondiale già assegnato a Tyla Rattray, Gara 2 della Mx2 si trasforma in una passerella per i migliori interpreti di questa classe. I più lesti a lasciare il cancello di partenza sono Sword, Searle, Osborne e Van Horebeek ma già nel primo giro Roelants attacca con decisione e passa in testa. Il diciannovenne belga della Ktm – Champ conduce la gara per 10 giri inseguito inizialmente da Sword poi da Searle che precede Osborne e Rattray. All’11° giro Searle perfeziona il suo attacco e passa a condurre, confermando di essere in ottima giornata e di saper interpretare al meglio i saliscendi ed i canali del Monte Coralli. Da quel momento le prime sei posizioni rimangono invariate con Searle che precede Roelants, il giovane statunitense Zach Osborne (Yamaha – Utag), Rattray, Sword ed il portoghese Rui Goncalves (Ktm – Red Bull). Primo degli italiani Manuel Monni, decimo. Nella Mx2 il successo di giornata è andato all’inglese Tommy Searle (Ktm – Red Bull Ktm Factory) che si è imposto in entrambe le manche; secondo assoluto Rattray, terzo Roelants; migliore degli italiani Alessandro Lupino (Yamaha – Red Bull De Carli), decimo. La classifica finale del mondiale vede Tyla Rattray primo con 636 punti seguito da Searle (613) e dal francese Nicolas Aubin (Yamaha – Ricci), con 406 punti. Migliore degli italiani Tony Cairoli, sesto con la Yamaha – Red Bull De Carli. I Campioni David Philippaerts (Yamaha – Team Monster Motocross) è il Campione del Mondo di motocross 2008, classe Mx1. Nato a Pietrasanta, in provincia di Lucca, il 7 dicembre 1983 da madre italiana e padre belga, ha iniziato giovanissimo con il minicross; il suo debutto è datato 1993, con una Suzuki, in una gara nelle Marche. Ma sportivamente è cresciuto proprio in Romagna, dove è appena stato incoronato campione iridato. La sua prima partecipazione ad un Gp risale al 2001, nella tappa olandese, classe 125cc. Per le prime vittorie bisognerà aspettare il 2005, quando Philippaerts si aggiudica il Gp di Francia a St. Jean D’angely, classe Mx2. Da lì inizia una serie di ottimi risultati e gran premi vinti. Nel suo palmares figurano un quarto posto nel Motocross delle Nazioni (terzo assoluto della Mx1 dietro Everts e Stewart) ed un terzo nel Campionato del Mondo Mx2 nel 2006 ed ancora un quarto nel Motocross delle Nazioni ed un ottavo nel Mondiale Mx1 nel 2007. Lo scorso anno è diventato il secondo pilota ad aver vinto un Gp iridato sia nella Mx1 sia nella Mx2 (il primo era stato Townley). Ha vinto due titoli italiani della 125, nel 2003 e 2004, ed uno della Mx1, nel 2007. Il neo – campione del mondo è alto 1,80 mt, pesa 73 kg e risiede a Borgosesia. E’ fidanzato con Alice, con la quale convive ed alla quale ha dedicato il suo fresco titolo mondiale. Tyla Rattray (Ktm – Red Bull Ktm Factory Racing) è il Campione del Mondo di motocross 2008, classe Mx2. Nato a Durban, in Sud Africa, l’8 novembre 1985 (non ha dunque ancora compiuto 23 anni) ha esordito giovanissimo nel mondiale 125 disputando, nel 2001, il Gp d’Europa. Nel 2004 sono arrivate la prima vittoria, a Bellpuig, nel Gp di Spagna Mx2, ed il secondo posto nel mondiale alle spalle di Townley mentre l’anno successivo Tyla si è classificato al 15° posto, a causa di un infortunio. Rimasto sempre fedele, fin dagli esordi internazionali, alla Ktm, Tyla ha scalato il ranking mondiale nonostante i ripetuti incidenti dovuti esclusivamente alla sfortuna: 4° nel 2006, 4° anche lo scorso anno nonostante un grave infortunio ad un ginocchio, riportato a Locket, che gli ha impedito di disputare gli ultimi 4 Gp (e la 2. A manche della Repubblica Ceka). Quest’anno Rattray ha iniziato dominando il Gp d’apertura in Olanda ed ha proseguito lottando con Searle e con Tony Cairoli, almeno fino a che l’italiano della Yamaha – Red Bull De Carli non è stato fermato da un infortunio. Il neo – campione del mondo è alto 1,79 mt, pesa 76 kg e risiede abitualmente in Belgio. Nel 2009 sarà ancora in sella alle Ktm ufficiali ma nella classe Mx1. Con Rattray, il pluricampione iridato Stefan Everts conquista il suo primo titolo da team manager mentre la Ktm torna al vertice della Mx2 a 4 anni di distanza dal successo con Townley. All’interno del programma mondiale del Gp faentino, era inserita anche l’ultima prova del Trofeo Nazionale Ktm, che è stata vinta dal ventunenne spoletino Andrea Lattanzi in classe Mx2 e dal romano Mirko Milani in classe Mx1, che si aggiudicano così anche la vittoria del trofeo. Classifiche Mx1 Gara-1: 1. Maximilian Nagl (Ger-ktm) 22 giri in 38’49. 652; 2. K. De Dicker (Bel-suzuki); 3. David Philippaerts (Ita-yamaha); …17. Alex Salvini (Ita-suzuki); 29. Matteo Dottori (Ita-ktm). Mx1 Gara-2: 1. Maximilian Nagl (Ger-ktm) 22 giri in 39’20. 428; 2. Steve Ramon (Bel-suxuki); 3. Joshua Coppins (Nzl-yamaha); …9. David Philippaerts (Ita)-yamaha); 13. Alex Salvini (Ita-suzuki); 20. Matteo Dottori (Ita-ktm). Mx1 Assoluta: 1. Maximilian Nagl punti 50; 2. Ken De dice 38; 3. Jonathan Barragan 36; …5. David Philipopaerts 32; 15. Alex Salvini 12; 24. Matteo Dottori 1. Mx1 Campionato: 1. David Philippaerts punti 509; 2. Steve Ramon 495; 3. Ken De Dycker 490; 22. Alex Salvini 70; 27. Alessio Chiodi 32. Mx2 Gara-2: 1. Tommy Searle (Gbr-ktm) 22 giri in 40’15. 199; 2. Tyla Rattray (Rsa-ktm); 3. Anthony Boissiere (Fra-ktm); …10. Alessandro Lupino (Ita-yamaha); 14. Manuel Monni (Ita-yamaha); 24. Roberto Lombrici (Ita-yamaha); 26. Matteo Bonini (Ita-yamaha); 28. Davide De Bortoli (Ita-honda). Mx2 Gara-2: 1. Tommy Searle (Gbr-ktm) 22 giri in 40’08. 026; 2. Joel Roelants (Bel-ktm); 3. Zach Osborne (Usa-yamaha); …10. Manuel Monni (Ita-yamaha); 12. Alessandro Lupino (Ita-yamaha); 19. Matteo Bonini (Ita-yamaha); 24. Roberto Lombrici (Ita-yamaha); 25. Deny Philippaerts (Ita-yamaha); 29. Michele De Bortoli (Ita-honda). Mx2 Assoluta: 1. Tommy Searle punti 50; 2. Tyla Rattray 40; 3. Joel Roelants 35; …10. Alessandro Lupino 20; 12. Manuel Monni 18; 23. Deny Philippaerts 3. Mx2 Campionato: 1. Tyla Rattray (Rsa) punti 636; 2. Tommy Searle (Gbr) 613; 3. Nicolas Aubin (Fra) 406; …6. Antonio Cairoli (Ita) 357; 11. Manuel Monni 277; 15. Davide Guarneri 181. .