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VENERDI

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Notiziario Marketpress di Venerdì 16 Gennaio 2009
UNIONE EUROPEA, PASSAPORTI BIOMETRICI: NIENTE IMPRONTE DIGITALI PER I MINORI DI 12 ANNI  
 
Strasburgo, 15 gennaio 2009 - Da fine giugno 2009 i passaporti dei cittadini europei dovranno includere due impronte digitali in un microchip. Il Parlamento ha adottato un regolamento che esenta i minori di 12 anni da quest´obbligo, prevedendo la revisione di tale soglia alla luce di uno studio sull´affidabilità delle impronte dei bambini. Per una maggiore tutela di questi ultimi, è prevista l´applicazione del principio "una persona, un passaporto", rinunciando alla prassi di iscriverli sui documenti di viaggio dei genitori. Approvando con 594 voti favorevoli, 51 contrari e 37 astensioni un maxi-emendamento di compromesso concordato col Consiglio dal relatore Carlos Coelho (Ppe/de, Pt), il Parlamento ha adottato una modifica dell´attuale regolamento sulle norme minime di sicurezza dei passaporti che già prevede l´applicazione di un microprocessore che contenga elementi di identificazione biometrica (tratti facciali e impronte digitali). Il compromesso precisa che il microchip dovrà essere «altamente protetto» e che dovranno essere rilevate «due impronte digitali, prese a dita piatte», in formato interoperativo. Le nuove disposizioni sulle impronte digitali si applicheranno a partire dal 28 giugno 2009. Impronte digitali solo per i bambini di età superiore a 12 anni - L´accordo raggiunto con il Consiglio fissa a dodici anni l´età dei bambini esentati dal rilevamento delle impronte digitali. Permette però agli Stati membri che, prima della data di entrata in vigore del regolamento, hanno adottato una legislazione che prevede un limite di età inferiore a 12 anni di continuare ad applicare questa soglia per altri quattro anni. Precisa, peraltro, che tale limite non può essere inferiore a sei anni. Infatti, i progetti pilota condotti in alcuni Stati membri hanno evidenziato che le impronte dei bambini di meno di sei anni di età non sono di una qualità tale da consentire una verifica univoca dell´identità. Tuttavia, il compromesso prevede che, entro tre anni dall´entrata in vigore del regolamento, la Commissione presenti una relazione basata su uno studio approfondito e su vasta scala, realizzato da un´autorità indipendente sotto la sua supervisione, che dovrà esaminare l´affidabilità e la fattibilità tecnica dell´utilizzazione a fini di identificazione e verifica delle impronte digitali dei bambini di età inferiore a 12 anni, ivi compreso un confronto dei tassi di respingimento ingiustificato registrati in ciascuno Stato membro. Se necessario, la relazione dovrà essere corredata di proposte volte ad adeguare il regolamento. Sono beninteso esentate dal rilevamento delle impronte anche le persone per le quali questa operazione «è fisicamente impossibile». L´accordo con il Consiglio prevede inoltre che qualora il rilevamento delle impronte digitali previste sia temporaneamente impossibile, gli Stati membri dovranno consentire il rilevamento delle impronte delle altre dita. Se invece fosse temporaneamente impossibile rilevare le impronte di qualsiasi altro dito, potranno rilasciare un passaporto temporaneo avente una validità di 12 mesi o inferiore. Il compromesso precisa poi che gli identificatori biometrici dovranno essere rilevati «da personale qualificato e debitamente autorizzato delle autorità nazionali competenti per il rilascio di passaporti e documenti di viaggio». Prescrive inoltre che gli Stati membri dovranno rilevare gli identificatori biometrici «nel rispetto dei diritti stabiliti dalla Convenzione europea per la salvaguardia dei diritti dell´uomo e delle libertà fondamentali e della Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti del fanciullo». Dovranno anche garantire che siano predisposte «procedure appropriate a garanzia della dignità della persona interessata, in caso di difficoltà nel rilevamento». Tutela dei bambini e principio "una persona - un passaporto" - Entro tre anni dall´entrata in vigore del regolamento, la Commissione dovrà presentare una relazione sui requisiti per i bambini che, viaggiando soli o accompagnati, attraversano le frontiere esterne degli Stati membri. Se necessario, dovrà proporre iniziative appropriate al fine di garantire un´impostazione comune riguardo alle norme sulla protezione dei bambini che attraversano le frontiere esterne degli Stati membri. Inoltre, come ulteriore misura di sicurezza e per tutelare maggiormente i bambini, sarà introdotto il principio "una persona - un passaporto". I passaporti, infatti, dovranno essere rilasciati «come documenti individuali». Questa regola è raccomandata anche dall´Organizzazione per l´aviazione civile internazionale (Icao) e fa in modo che il passaporto e i dati biometrici siano collegati esclusivamente al titolare del documento. Al momento, infatti, i bambini possono figurare sul passaporto dei genitori senza che i loro dati figurino nel microchip e ciò può facilitare la tratta dei bambini, dato che è difficile effettuare controlli affidabili sull´identità del bambino. Per quanto riguarda l´Italia, ad esempio, fino a 15 anni, il minore può lasciare il paese con un certificato o estratto di nascita vidimato dal questore (cosiddetto lasciapassare). Fino a 16 anni, inoltre, può viaggiare con l’iscrizione sul passaporto di un genitore o di chi ne fa le veci o con il passaporto individuale. Al compimento del 16° anno, invece, il minore dovrà avere un proprio passaporto. Per richiedere il passaporto per il figlio minore è necessario l´assenso di entrambi i genitori (coniugati, conviventi, separati o divorziati). Background - Il regolamento (Ce) n. 2252/2004, fissando norme comuni di sicurezza, compresi gli identificatori biometrici, ha conferito un mandato alla Commissione di stabilire (con l´assistenza di un comitato composto di esperti degli Stati membri) le specifiche tecniche necessarie ai fini dell’introduzione di identificatori biometrici nei passaporti e in altri documenti rilasciati dagli Stati membri e validi per periodi superiori a 12 mesi. Il 28 febbraio 2005 la Commissione ha adottato la prima parte delle specifiche tecniche, relative alla memorizzazione dell’immagine del volto del titolare su un microprocessore senza contatto contenuto nel passaporto. La protezione di tale immagine è garantita dal “Basic Access Control” (controllo accesso di base) che richiede, per l’apertura del microprocessore, la lettura della zona a lettura ottica del passaporto. La decisione della Commissione ha fatto scattare i termini di attuazione, che impongono a tutti gli Stati membri di applicare le disposizioni relative all’immagine del volto entro il 28 agosto 2006. Con una successiva decisione del 28 giugno 2006, la Commissione ha stabilito le specifiche relative alla memorizzazione di due impronte digitali sul chip del passaporto. Ritenendo che si trattassero di dati più sensibili, ha deciso di proteggerli tramite l’ “Extended Access Control”, sistema che opera con un´infrastruttura a chiave pubblica (Icp). I test svolti da alcuni Stati membri dimostrano che il sistema funziona. Tuttavia, l’accesso ai dati in questione richiede che tutti i posti di controllo alle frontiere siano dotati delle necessarie apparecchiature di lettura, e ciò dovrebbe avvenire entro 2009. Con l´adozione della decisione della Commissione sono scattati i termini per l´introduzione delle impronte digitali: gli Stati membri dovranno memorizzarle nei nuovi passaporti entro 36 mesi a decorrere dal 28 giugno 2006, quindi entro il 28 giugno 2009. .  
   
   
PROTOCOLLO PER TURISMO BRAMBILLA-URSO  
 
 “Esprimo apprezzamento per questa iniziativa del governo che va al di là degli schieramenti politici e risponde alle necessità di cui il sistema imprenditoriale ha bisogno in questo momento». Lo ha detto all´Adnkronos l´assessore al Turismo della Regione Puglia, Massimo Ostillio, commentando, il 8 gennaio, il protocollo siglato dai sottosegretari alla Presidenza del Consiglio con delega al Turismo, Michela Vittoria Brambilla e al Ministero per lo Sviluppo Economico con delega al Commercio Estero, Adolfo Urso, i quali intendono puntare sull´export e sul turismo per uscire - al più presto - dal tunnel della crisi economica. Il problema vero, secondo Ostillio, è «mettere a sistema tutte le regioni rispetto a quanto fatto a livello nazionale. Io sono tra quelli che da sempre ritengono che il prodotto d´eccellenza, sia esso industriale, culturale o territoriale, fa bene al turismo», aggiunge l´assessore, che sottolinea: «in tempi di vacche magre mettere a sistema tutte le risorse che abbiamo per promuovere il nostro Paese e l´economia, soprattutto all´estero, è una cosa intelligente e doverosa». Quanto alla Puglia, «l´approccio utilizzato nella mia regione per andare all´estero a promuovere congiuntamente tutti i settori economici interessati - spiega Ostillio - è una pratica già sviluppata nel corso della mia amministrazione. I risultati realizzati finora sono positivi e credo che possano esserlo altrettanto quelli del governo nazionale. Certo, non basta il protocollo firmato a Roma tra i due sottosegretari. Le cattive abitudini purtroppo si ripetono da anni e riguardano la burocrazia in particolare. La strada da fare è tanta ma meglio tardi che mai», conclude l’assessore regionale al Turismo. .  
   
   
IL 96% DEGLI IMPRENDITORI STRANIERI CHE VIAGGIANO IN ITALIA INCREMENTA IL CONSUMO DI MADE IN ITALY  
 
Il Presidente di Assocamerestero, Edoardo Pollastri, intervenendo sul Protocollo d’intesa siglato il 7 gennaio tra il Sottosegretario allo Sviluppo Economico con delega al Commercio Estero, Adolfo Urso, e il Sottosegretario con delega per il Turismo, Michela Vittoria Brambilla, sottolinea l’importanza del Protocollo ai fini di una sempre più forte integrazione tra politiche e azioni di promozione del turismo e azioni per la crescita e sviluppo del Made in Italy. “Le nostre indagini dimostrano che nel segmento di affari-business ben il 96% degli imprenditori che visitano l’Italia incrementa il proprio consumo dei prodotti del Made in Italy e poco meno del 40% ritiene che conoscere il nostro Paese "in presa diretta" abbia influito positivamente sulla percezione dell’Italia come partner d’affari – afferma Pollastri – le Camere di Commercio Italiane all’Estero, soggetto attivo di consolidamento della presenza del Made in Italy sui mercati internazionali, vedono quindi in questo accordo un’ulteriore possibilità per migliorare l’azione che già svolgono sui temi del turismo, in stretto collegamento con l’Enit, in un momento delicato come quello attuale, in cui occorre immaginare politiche integrate e innovative sui mercati esteri”. . .  
   
   
MERCATO IMMOBILIARE TURISTICO MONTAGNA  
 
Nei primi sei mesi del 2008 le località di montagna segnalano un leggero calo delle quotazioni degli immobili (-0. 1%). Su questo segmento di mercato si è registrata una lieve ripresa della domanda subito dopo il periodo estivo ma i valori non hanno subito scostamenti perchè gli acquirenti sono sempre più riflessivi, attenti al prezzo dell’immobile e prima di acquistare vagliano tutte le offerte presenti sul mercato. La Valle d’Aosta è l’unica regione che ha messo a segno un leggero aumento delle quotazioni (+1%), con località ancora in crescita come Courmayeur (+4. 2%), la Salle (+7. 1%) e Morgex (+7. 7). A seguire le località del Trentino Alto Adige che hanno registrato stabilità. In diminuzione invece i prezzi delle località turistiche del Piemonte (-0. 4%), dell’Abruzzo (-1. 6%) e dell’Emilia Romagna (-3. 4%). Le località più costose sono Madonna di Campiglio con quotazioni che possono arrivare a 14 mila € al mq, seguita da Courmayeur con 11 mila € al mq. Le tipologie più richieste sono il bilocale o il piccolo trilocale. Si apprezza la vicinanza ai centri o comunque alle zone servite e agli impianti sciistici. Si prediligono le tipologie che non necessitano di interventi di ristrutturazione. Si gradisce anche la presenza del box e del posto auto. Lombardia A Ponte di Legno si assiste ad un rallentamento del mercato immobiliare. La domanda infatti è in diminuzione e si registrano delle difficoltà nella vendita soprattutto per le tipologie di nuova costruzione per le quali si chiedono 4500-5500 € al mq. La maggioranza degli acquirenti sono famiglie di Milano che sfruttano l’abitazione sia nel periodo invernale che in quello estivo. La disponibilità di spesa di chi cerca la seconda casa è di circa 200 mila €. La richiesta si orienta soprattutto sui trilocali, possibilmente degli anni ’70, dal momento che sulle nuove costruzioni i tagli sono più piccoli. Le zone più richieste sono quelle centrali e semicentrali, in particolare viale Venezia, dove ci sono costruzioni degli anni ’70-’80 trattate a prezzi medi di 3500-4000 € al mq. Negli ultimi anni sono stati fatti numerosi interventi per migliorare gli impianti della zona e questo ha comportato una buona richiesta anche per gli immobili in locazione, soprattutto durante il periodo invernale. Sull´altopiano del Sole in Media Vallecamonica si registra una costante richiesta di seconda casa seppur con una maggiore riflessione da parte degli acquirenti che, in questo periodo, valutano una spesa media che oscilla da 60 mila € per l´usato a 90 mila € per il nuovo di buona qualità. La richiesta si orienta prevalentemente verso i bilocali di 40 mq circa. Apprezzata la presenza del box che richiederebbe un investimento ulteriore tra 14 e 18 mila €. Per i potenziali acquirenti è diventato sempre più importante abbattere le spese condominiali e per questo i costruttori più lungimiranti progettano abitazioni con giardini privati e riducono al minimo gli spazi comuni. Questo fattore è particolarmente gradito agli investitori che decidono di spendere 70-80 mila € su immobili nuovi e pertanto rivendibili più in là nel tempo in condizioni ancora ottimali. In tutta la Val di Lozio sono in corso numerosi interventi per la costruzione di appartamenti che sono collocati sul mercato a 1700-1900 € al mq. Borno registra una diminuzione di richieste dal momento che nei comuni limitrofi di Ossimo e Lozio, si può acquistare a prezzi decisamente più competitivi. A questo si deve aggiungere che a Lozio sono in corso interventi per la creazione di ulteriori parcheggi pubblici, di nuove aree turistico-ricettive, di un percorso vita che attraverserà le quattro frazioni di Lozio. E’ in fase di studio la creazione di un percorso ciclabile d´alta quota che collegherà i paesi dell´Altopiano. La viabilità verso Borno e Ossimo è già stata migliorata negli anni passati ed ulteriori nuovi interventi sono in fase di progettazione. Per il futuro è previsto il completamento della superstrada verso il comprensorio sciistico di Ponte di Legno Tonale che darà un ulteriore beneficio a tutto l´Altopiano del Sole.
Lombardia
Brescia Provincia Zona Signorile usato Medio usato Economico usato Signorile nuovo Medio nuovo Economico nuovo
Borno P Nd 1700 Nd Nd 2400 Nd
Lozio P Nd 1000 Nd Nd 1600 Nd
Ossimo C Nd 1000 Nd Nd 1750 Nd
Ponte Di Legno C 5000 4500 3700 6000 5000 4500
Ponte Di Legno P 3500 3000 2500 4500 4000 3500
Legenda
C=centro
S=semicentro
P=periferia
Nd=non disponibile
I valori sono espressi in € al mq
Fonte: Ufficio Studi Tecnocasa
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FRIULI VENEZIA GIULIA: CRITERI NOMINA DIRETTORI IAT (INFORMAZIONE E ACCOGLIENZA TURISTICA)  
 
Trieste - "Con appropriatezza e serenità i capigruppo della maggioranza e l´assessore Ciriani hanno esaminato i criteri che dovranno avere i direttori delle Iat (Informazione e accoglienza turistica) in forza della legge regionale 29/2005 che ha modificato la 2/2002". Lo ha affermato al termine dell´incontro tra i capigruppo della maggioranza e l´assessore al Turismo Luca Ciriani, il presidente del gruppo Pdl in Consiglio regionale Daniele Galasso. "Queste nuove figure di responsabili territoriali per il turismo - ha precisato Galasso - dovranno essere delle antenne del territorio per conto della pubblica amministrazione, con funzioni di coordinamento degli eventi e delle iniziative che si credono necessarie per promuovere il turismo in Friuli Venezia Giulia". "I direttori saranno impiegati a tempo pieno in questa attività e non potranno esercitare altre funzioni. Saranno individuati in forza di un´esperienza nel settore turistico, con funzioni direttive, maturata da almeno quattro anni negli enti pubblici, associazioni e aziende private che operano in questo comparto. I direttori avranno un contratto triennale e cesseranno, comunque, dalla loro funzioni entro sei mesi dallo scioglimento della Giunta che li ha nominati". "Per quanto riguarda la commissione Pari Opportunità è stata indicata quale presidente Santa Zanier". . .  
   
   
LA CRESCITA DEL TURISMO SPORTIVO NELLA REGIONE PIEMONTE OLTRE 12 MILIONI DI EURO PER LA PROMOZIONE SPORTIVA E LA REALIZZAZIONE DI EVENTI NEL 2008  
 
 la Regione Piemonte ha investito oltre 12 milioni di euro per la promozione sportiva e per la realizzazione di eventi sportivi che, nell’arco di tutto l’anno appena concluso, si sono svolti sull’intero territorio. 5 milioni di euro (5. 027. 000 euro per l’esattezza) sono stati assegnati con il bando 2008 per la promozione sportiva (L. R. 93/95) e così suddivisi tra le diverse province (in base a popolazione residente - ultimo censimento Istat - e alle diverse tipologie di progetto): Alessandria: 471. 325 Euro; Asti: 243. 823 Euro; Biella: 243. 823 Euro; Cuneo: 623. 770 Euro; Novara: 393. 336 Euro; Torino: 2. 412. 744 Euro; Verbania: 243. 823 Euro; Vercelli: 243. 823 Euro. Tra le priorità a cui è stata riservata particolare attenzione la promozione dello “Sport per tutti” (oltre 1. 700. 000 euro), ma anche della pratica sportiva in ambito scolastico (oltre 1. 200. 000 euro), tra le persone disabili (oltre 730. 000 euro) e per l’ avviamento dei giovani all’agonismo (oltre 1. 200. 000 euro). Altri 7. 115. 000 euro sono stati, invece, destinati alla realizzazione di iniziative sportive , (dalla ricaduta locale, nazionale e internazionale) realizzate sul territorio piemontese. I fondi sono stati così suddivisi tra i soggetti richiedenti e con sede nelle diverse province: Alessandria: 195. 000 Euro; Asti: 72. 000 Euro; Biella: 197. 000 Euro; Cuneo: 847. 000 Euro; Novara: 363. 000 Euro; Torino: 4. 833. 000 Euro; Verbania: 100,000 Euro; Vercelli: 126. 000 Euro. 382. 000 euro sono stati assegnati per la realizzazione di iniziative promosse da federazioni nazionali (con sede non in Piemonte) e con ricaduta sul nostro territorio. “La Regione Piemonte si è impegnata a garantire il proprio sostegno al settore sportivo – dichiara l’Assessore al Turismo, Sport e Pari Opportunità Giuliana Manica - U n universo che è nostro obiettivo continuare a far crescere, puntando sulle tante eccellenze agonistiche ma, anche, sull’incremento della pratica di base tra tutti i cittadini, priorità assoluta delle nostre politiche sportive. La promozione è uno strumento importante perché contribuisce a diffondere la cultura sportiva, lo stesso vale per le tante manifestazioni dedicate a diverse discipline che animano e vivacizzano il nostro territorio, trasformandosi anche in occasioni per attrarre visitatori e, come dimostrano i numeri, contribuire alla crescita del turismo sportivo nella nostra regione” .  
   
   
SICUREZZA DELLE PISTE OK DAL CONSIGLIO REGIONALE DEL PIEMONTE ALLA NUOVA LEGGE TRA LE NOVITÀ INTRODOTTE DALLA NORMATIVA: L’ASSICURAZIONE OBBLIGATORIA PER I GESTORI PER GLI INFORTUNI PROVOCATI DAGLI SCIATORI, IL DIVIETO DI CIRCOLAZIONE PER LE MOTOSLITTE E UN FONDO DI GARANZIA FINANZIARIA.  
 
 Il Consiglio Regionale ha approvato la nuova “Legge sulla Sicurezza delle Piste”, che, recependo la normativa nazionale, dota il Piemonte di un testo all’avanguardia nella regolamentazione della pratica dello sci, nonché nella gestione e fruizione delle aree scibili. “Con questa legge – dichiara Giuliana Manica, assessore al Turismo, Sport e Pari Opportunità della Regione - il Piemonte si dota di una normativa all’avanguardia nel panorama nazionale, che, innanzitutto, riconosce l’interesse pubblico della sicurezza in uno dei comparti più importanti della nostra economia turistica, tutelando, al tempo stesso, l’impatto che questo genera sull’ambiente. Il testo garantirà la sicurezza di quanti, ogni anno, sempre di più dai numeri di questa straordinaria stagione, affollano le piste dei nostri comprensori sciistici. Chi trasgredirà le norme, gestore o sciatore, sarà punito con sanzioni severe, perché la sicurezza sulle piste nasce, innanzitutto, da una corretta cultura dei comportamenti, sia da parte di chi fruisce che di chi gestisce gli impianti. Allo stesso tempo, la legge predispone garanzie finanziarie per il sistema invernale, destinando specifiche risorse al sostegno delle piccole stazioni, così come dell’innevamento artificiale, realizzato secondo rigide norme di sostenibilità. ”. Tra le principali novità introdotte dalla legge la creazione di un elenco regionale delle piste e di una commissione tecnico-consultiva per la classificazione delle aree sciabili, che sarà nominata dalla Giunta e di cui faranno parte rappresentanti di tutto il comparto sciistico (oltre alla Regione e ai Comuni di competenza, i gestori degli impianti a fune e i gestori delle piste, i maestri di sci, le guide alpine, i volontari del primo soccorso, la Federazione Italiana Sport Invernali e le organizzazioni sindacali di categoria. ). Per quanto riguarda la tutela della sicurezza sono previsti rigidi e specifici obblighi, sia nei confronti dei gestori che degli utenti delle piste da sci, con sanzioni pecuniarie per i trasgressori. I gestori, oltre a farsi carico di una polizza per i danni causati a terzi per proprie responsabilità, dovranno stipulare anche un’assicurazione per gli utenti nell’eventualità di danni o infortuni provocati dagli sciatori. Al gestore viene anche riconosciuto l’obbligo di messa in sicurezza delle piste, ad oggi non previsto né dalla normativa regionale che nazionale, e la comunicazione annuale di un report sugli incidenti verificatisi con la ricostruzione delle dinamiche, in modo da fornire alla Regione dati che possano aiutare ad analizzare la dimensione e le tipologie del fenomeno. Le sanzioni per i gestori, in caso di mancato rispetto delle norme, andranno da 5 mila a 50 mila euro. Per quanto riguarda, invece, gli sciatori la nuova legge dispone sanzioni fino a 250 euro per coloro che non rispetteranno l’uso del casco, i limiti di velocità, gli obblighi di precedenza e le altre regole comportamentali previste dalla normativa nazionale. Il testo introduce, anche, nuovi obblighi per gli amanti del freeride e dello sci fuoripista, che dovranno avere sempre al seguito una pala, una sonda e il sistema di rilevazione Arva. Specifica attenzione, poi, nel regolamentare l’uso di tutti i mezzi meccanici e in particolare le motoslitte per le quali vige il divieto di circolazione sulle aree sciabili e non, ad eccezione dei percorsi e delle aree autorizzate dai Comuni per specifiche esigenze. Chi non rispetterà il divieto sarà punibile con ammenda da 400 a 2500 euro, più il sequestro del mezzo. La legge disciplina anche le mountain bike, assimilandone l’uso a quello degli sci, con l’applicazione, quindi, delle stesse norme comportamentali previste per questi ultimi, inoltre, istituisce i bikepark, ovvero apposite aree riservate ai bikers. Attenzione, inoltre, all’informazione e alla conoscenza delle norme di sicurezza: a questo scopo, vengono previsti corsi di aggiornamento a cadenza triennale, finanziati dalla Regione e rivolti ai direttori delle piste e agli operatori di primo soccorso, oltre a campagne di comunicazione con target gli utenti, in particolare gli sciatori più giovani. Infine, tra gli strumenti più importanti che la normativa regionale definisce, ci sono garanzie finanziarie per lo sviluppo del comparto invernale, riconosciuto di grande rilievo per l’economia piemontese e per la tutela dei territori montani. A questo scopo vengono istituiti tre fondi, con un primo stanziamento per l’anno in corso di 8 milioni di euro: 5 milioni per gli investimenti di riqualificazione e 3 milioni di euro, suddivisi tra il sostegno delle microstazioni invernali e la sicurezza delle aree sciabili, compreso l’innevamento artificiale, per il quale sono previste rigide regole volte a preservare la sostenibilità ambientale, come il divieto all’uso di additivi chimici. .  
   
   
CRESCE IL TURISMO RELIGIOSO, DALLA LIGURIA CINQUE GUIDE SUI LUOGHI DELLA SPIRITO E I PERCORSI DELLA VIA FRANCIGENA  
 
Regione e Agenzia di Promozione Turistica venerdì 16 alla Fiera di Roma Cresce in Italia il turismo religioso, nel 2009 ,gli analisti del settore prevedono un incremento del 20% e la Regione Liguria sarà presente al Festival Internazionale degli itinerari dello Spirito, in programma alla Fiera di Roma da giovedì 15 a domenica 18 gennaio, con una nuova iniziativa editoriale e promozionale realizzata dall´Assessorato al Turismo , il Priorato Ligure delle Confraternite e l´Agenzia di Promozione Turistica "In Liguria". E´ un cofanetto contenente cinque "ipermappe"- edite da Aba Libri- che propongono una Liguria e una offerta turistica inedita, quella, appunto dei luoghi dello Spirito. Un viaggio dentro la religiosità ligure attraverso i secoli, all´interno di abbazie, conventi, monasteri, santuari, oratori, confraternite, lungo il cammino dei pellegrini, le feste religiose, le tradizioni , i monumenti. Uno strumento semplice di facile lettura, costituito da cinque pieghevoli a colori con carte stradali, itinerari, notizie storiche, foto e informazioni. Curate dal giornalista Pietro Tarallo con il cartografo Giorgio Mazzarello e lo storico Luciano Venzano, le cinque guide fanno parte di una collana di altri dodici titoli di prossima pubblicazione nella stessa collana. Le guide raccolte nel cofanetto, che sarà presentato venerdì alla Fiera di Roma dall´assessore al Turismo della Regione Liguria Margherita Bozzano, comprendono: I luoghi dello Spirito, con dodici itinerari alla scoperta di 170 abbazie, conventi, monasteri, santuari e chiese storiche. Edifici religiosi che sono la testimonianza di un patrimonio artistico inestimabile. Fra questi, l´Abbazia di Sant´andrea a Borzonasca, quella di san Salvatore dei Fieschi a Cogorno, il convento di San Domenico a Taggia , di San Giovanni Battista a Varazze e molti altri. La seconda guida è dedicata alle vie dei portatori di Cristi, una realtà presente solo in Liguria. Riuniti nelle Casacce , portano in processione crocefissi e statue lignee pesanti anche 150 chilogrammi. A 12 grandi pellegrinaggi storici da percorrere nel terzo millennio è dedicata la cartoguida "Sulle orme dei pellegrini" con i percorsi diretti al di là delle Alpi e anche all´interno della Liguria che seguivano le antiche vie mercantili . La quarta guida- Le Feste del Natale- presenta sette itinerari alla scoperta di 134 presepi storici, 28 feste religiose e una trentina di mercatini natalizi, mentre alla Feste del sacro è dedicata la quinta pubblicazione che raccoglie i grandi eventi religiosi in Liguri della Pasqua, del Corpus Domini, le feste patronali, con le infiorate, i falò, i giochi pirotecnici, le antiche "sparate". Alla Fiera di Roma la Regione Liguria presenterà anche il volume "Via Francigena, storia e curiosità di un antico pellegrinaggio", che illustra l´ antico cammino sacro che attraversa l´estremo Levante ligure fra la Lunigiana e le Alpi Apuane, da Aulla fino a Sarzana e Luni. La Via Francigena, la strada più trafficata fino al Duecento, tra la Francia e Roma dall´epoca carolingia, è stata riconosciuta "Itinerario Culturale Europeo" dall´Ue. Il volume verrà presentato venerdì 16, alle 10, al Convention Center della Fiera di Roma. .  
   
   
TURISMO PADOVA, L’ANDAMENTO DEL TURISMO PROVINCIALE NEL PERIODO GENNAIO-OTTOBRE 2008 LONARDI: “NEL CONTESTO NEGATIVO L’OBIETTIVO È LA TENUTA”.  
 
 “Nel contesto generale della crisi economica e dei consumi e, quindi anche del turismo e delle vacanze - commenta il Presidente di Turismo Padova Terme Euganee Ubaldo Lonardi - l’obiettivo è la tenuta dei flussi. Quello registrato per la città di Padova nel 2008 è, infatti, un risultato discreto in relazione all’incremento a due cifre del 2007. Si conferma invece un problema in ambito termale dove, a fronte della sostanziale tenuta degli arrivi, continuano a diminuire le presenze e cala la permanenza media. Di fronte alla congiuntura economica negativa è necessario quindi incrementare la forza attrattiva del nostro territorio per contrastare la riduzione della permanenza media con l’aumento degli arrivi. Il principale mercato da aggredire per attrarre un maggior numero di turisti è quindi quello italiano, che ha dimostrato grande interesse e grande attenzione per il nostro territorio”. Arrivi E Presenze a livello provinciale Gennaio - ottobre 2008 Per la provincia di Padova, i primi 10 mesi del 2008 hanno evidenziato, in relazione allo stesso periodo del 200 una limitata diminuzione negli arrivi (-0,81%) ed una più sensibile diminuzione nelle presenze (-3,42%). Rispetto allo stesso periodo del 2006, il 2008 segna comunque un andamento migliore: +8,13% negli arrivi e +0,51% nelle presenze. L’ambito Padova - che comprende la città capoluogo e gli altri Comuni della Provincia esclusa l’area terme-Colli Euganei - presenta una situazione analoga: -0,24% negli arrivi e -1,89% nelle presenze (rispetto invece allo stesso periodo del 2006 si rileva un +14,55% negli arrivi ed un +13,64% nelle presenze). Per quanto concerne gli stranieri, si registra un -0,08% negli arrivi ed un -3,88% nelle presenze, mentre per gli ospiti italiani si ha un +058% negli arrivi ed un -0,15% nelle presenze. I dati relativi alla città capoluogo, dopo gli importanti risultati degli anni scorsi, si attestano su un -1,26% per gli arrivi e su un -1,15% per le presenze con prestazioni migliorative per gli ospiti italiani rispetto agli stranieri. Infine va anche registrata una situazione ambivalente per gli altri Comuni del territorio padovano con un aumento negli arrivi (+1,74% ) ed una diminuzione nelle presenze (-3,32%). Focus Turismo Termale Gennaio - ottobre 2008 I dati dei primi 10 mesi evidenziano, in relazione allo stesso periodo del 2007: - una diminuzione degli arrivi con un valore generale del Bacino Termale Euganeo (Comuni di Abano Terme, Battaglia, Galzignano, Montegrotto e Teolo) del -1,04% (-1,64% per Abano e +1,29% per Montegrotto); - una diminuzione delle presenze con un valore generale del Bacino del -4,04% (-3,22% per Abano e -3,74% per Montegrotto). Ancora positivo l’andamento degli ospiti italiani, con un gli arrivi a +2,42% per Abano e +5,84% per Montegrotto e con le presenze a -1,07% per Abano e +2,81% per Montegrotto. Si conferma invece una situazione senza dubbio negativa per gli stranieri, che fanno registrare un -7,82% per Abano e -4,29% per Montegrotto sul fronte degli arrivi; -6,14% per Abano e -8,78% per Montegrotto sul fronte delle presenze. Si conferma così, ancora una volta, il progressivo cambiamento nel posizionamento della destinazione, più orientata al mercato nazionale. Per quanto riguarda la composizione dell’utenza straniera, gli unici dati positivi sono l’aumento degli arrivi austriaci (+3,81%) e Francesi (+0,74%) dovuto soprattutto alle prestazioni di Abano (+14,23% di arrivi per ospiti austriaci e +1,16% per ospiti francesi). Le peggiori prestazioni si registrano per Germania e Svizzera. A Montegrotto la Germania registra un -8,40% negli arrivi e un -10,98% nelle presenze; la Svizzera -7,36% negli arrivi e -15,65% nelle presenze . Ad Abano: Germania registra un -10,66% negli arrivi e un -9,62% nelle presenze; e Svizzera 4,11% negli arrivi e -7,54% nelle presenze. Sul fronte dei curisti italiani nei primi 8 mesi del 2008, dopo le progressive perdite degli ultimi 3 anni, si è registrata una inversione positiva del numero di cure in termini assoluti: 498. 290 nel 2008 rispetto alle 489. 662 del 2007. La percentuale delle cure sulle presenze resta invece sostanzialmente invariata nel 2008 (51,84%) rispetto al 2007 (51,80%). Indagini sulla visita a musei e monumenti L’analisi ha l’obiettivo di raffrontare un indicatore degli arrivi (rapportati al 2004 come anno di riferimento) con un indicatore costituito della somma dei visitatori (635. 724) di 6 elementi di fruizione turistica (sempre rapportati al 2004 come anno di riferimento), così ripartiti: visitatori a musei e monumenti (Musei civici): 287. 975 - pellegrinaggi organizzati al Santo (gruppi): 5. 600 - numero di pellegrini al Santo (numero medio gruppi = 45 persone): 247. 000 - visite al Museo Antoniano, Museo della devozione popolare e Mostra audiovisiva: 75. 525 - Tessere Padovacard vendute: 10. 470 - Persone trasportate dal bus panoramico City Sightseeing Padova: 9. 154. L’analisi evidenzia come ad un trend positivo nel numero di arrivi a Padova città pari a 356. 131 nel periodo gennaio-settembre 2008, corrisponda un andamento più composito e discontinuo nell’indicatore di fruizione turistica, con una lieve crescita rispetto al 2007. Si conferma inoltre come, dopo il picco positivo del 2006 dovuto anche alla mostra del Mantegna, gli arrivi a Padova siano una variabile indipendente, non modificata sostanzialmente dalla programmazione di eventi generici. Indagine “Percorso Di Ascolto Termale” L’indagine, promossa nell’ambito del Tavolo Termale del Progetto Strategico del Turismo della Provincia di Padova, ha avuto l’obiettivo di integrare le analisi quantitative prodotte continuativamente dall’Osservatorio del Turismo della Provincia di Padova con una fase di ascolto “qualitativo” degli “attori” del distretto termale euganeo secondo uno schema condiviso e basato su 5 macro argomenti: Storia dell’impresa - Modello di offerta e posizionamento - Concorrenza - Competenza e formazione - Territorio. Sono state effettuate interviste dirette rivolte a 40 imprenditori (41% circa degli alberghi 3-5 stelle) rappresentativi dei territori termali e a 12 rappresentanti di istituzioni, associazioni di categoria e rappresentanze sindacali. Storia dell’impresa: I fondatori attivi sono il 26% del campione. La larga maggioranza degli imprenditori (76%) sono una seconda generazione che deve a sua volta affrontare il cambio generazionale; quindi chi, oggi, gestisce la gran parte delle imprese ha ereditato l’iniziativa imprenditoriale. Nel 25% dei casi la seconda o terza generazione non ha preso ancora le redini del comando. Il passaggio generazionale in età giovanile o relativamente tale (sotto o attorno ai 50 anni) è avvenuta più frequentemente per via traumatica (per un quinto circa del campione). La generazione successiva a quella dei “fondatori” si trova quindi oggi, a fronte di uno scenario generale completamente trasformato, nella difficoltosa ricerca di un modello di riposizionamento e di forme incisive (e remunerative) di discontinuità con il passato. I punti di forza della storia delle imprese termali euganee sono l’identità d’impresa forte e la solidarietà generazionale, mentre i puntii di criticità sono il difficile e non risolto passaggio generazionale e la “dipendenza dal modello del passato” che si traduce in difficoltà ad innovare. Modello d’offerta - mercati - Politica d’impresa La fangoterapia è ritenuta “comunque centrale” come fattore di distintività dala totalità degli imprenditori alberghieri intervistati. Si possono distinguere tre gruppi: 1. Una larga maggioranza di alberghi che conta prioritariamente sulla cura termale classica (fangoterapia): prevalentemente tre stelle - prevalentemente turismo sociale. 2. Una quota interessante anche se minoritaria, trasversale alle categorie ma con prevalenza 4 stelle, ritiene di aver attivato un riposizionamento, orientato a: cure alternative: olistica, psico-fisica • benessere • specializzazioni complementari: - family hotel -Spa Day -sport (nordic walking, cicloturismo). 3. Una quota, infine, non è in grado di identificare una prevalenza nel proprio modello di offerta: l’offerta indifferenziata, senza una strategia selettiva, mette a rischio la redditività finale (trasversale alle categorie ma con prevalenza 4 stelle). Accanto ai tentativi di riposizionamento, la scarsa conoscenza del mercato ha quindi indotto molte strutture ad un’offerta indifferenziata. Rispetto alla fangoterapia ed alla cura classica, sono segnalati diffusamente alcuni fenomeni: calo della permanenza media e insostenibilità della cura lunga; necessaria riduzione dei fanghini o il problema del loro sottoutilizzo; non sufficiente controllo della qualità della cura erogata; rivalutazione del ruolo e del valore simbolico dell’acqua termale; necessità di rafforzare l’orientamento alla cura e alla prevenzione; reinterpretazione innovativa della fangoterapia. Concorrenza Solo il 24% una piccola parte pone la concorrenza esterna al centro della riflessione strategica. Manca quindi un quadro preciso del proprio posizionamento in relazione ai mercati globali: mancano dati e strumenti interpretativi. Forte invece è l’attenzione sulla concorrenza interna: il 49% ne parla o lo considera elemento centrale della propria realtà imprenditoriale. Formazione e competenze Il 50% delle strutture alberghiere intervistate sviluppa attività formative all’interno dell’azienda o partecipando ad iniziative istituzionali/formative; si evidenza tuttavia una larga convergenza sulla carenza di competenze lungo tutta la catena degli operatori: dall’imprenditore agli addetti al front office. La gerarchia dei temi principali da affrontare sul piano formativo, secondo gli albergatori, evidenzia una forte attenzione a temi legati alla competenza imprenditoriale. Rapporto albergo-territorio La larga maggioranza degli imprenditori ha maturato l’importanza del territorio come: componente centrale del modello o pacchetto d’offerta; destinazione, “attrattore della domanda”; ambiente socio-economico che “deve funzionare”. Il supporto alla valorizzazione e alla promozione della risorsa “fango” è considerato centrale e prioritario. Interpellati sul futuro del fango, gli albergatori esprimono infatti l’incertezza legata alle difficoltà del momento: solo un terzo è apertamente ottimista e comunque ritiene che non si debba prescindere da questa risorsa fondamentale, mentre il 10% è pessimista e nella maggioranza prevale l’incertezza sul futuro di questa risorsa. I tre stelle credono nel fango in misura doppia dei quattro stelle. Sintesi delle proposte strategiche ed operative Come già evidenziato, il futuro del Bacino termale passa anche per un percorso strutturato di riposizionamento di tre diversi livelli differenziati ma interconnessi sul piano del presidio e delle strategie. Dall’indagine è stata sintetizzata una gerarchia dei punti critici, a partire dai quali ricavare alcune proposte strategiche ed operative. 1° livello – imprese - Attivare gruppi omogenei di albergatori (per categoria, territorio,target o mercati) per lavorare assieme e in profondità su micro-progettualità come mini-educational e circolazione delle esperienze già in atto per condividere soluzioni. Il metodo è la conoscenza dei target, in particolare di quelli specializzati e complementari come golfisti, cicloturisti, turisti enogastronomici; il collegamento forte con la “risorsa territorio” anche con formule comuni per transfert e spostamenti; lo sviluppo di logiche di “gruppi di acquisto”. Identificare una task di albergatori che credono nel futuro della fangoterapia per lavorare su qualità e garanzia del prodotto termale e del processo produttivo. Il metodo è rappresentato dalla condivisione delle strategie per valorizzare la cura, come formule di promozione in loco presso i turisti, la pratica della lettera di dimissioni per il medico curante, la promozione della risorsa “acqua”, le potenzialità della “prevenzione”, per ampliare i target. E’ inoltre necessario condividere le buone prassi per migliorare la qualità dell’accoglienza, rafforzando le azioni formative sull’accoglienza con il monitoraggio effettivo sulla pratica quotidiana e adeguando i marchi di qualità alle esigenze della domanda con azioni di miglioramento continuo. 2° livello - destinazione: Il riposizionamento deve coinvolgere da un lato Associazioni e soggetti del Tavolo Strategico, chiamati a supportare tecnicamente le microprogettualità del lavoro imprenditoriale e a garantire la coerenza tra analisi, promozione e progettualità; dall’altro gli imprenditori che co-gestiscono e co-finanziano gli interventi diretti sulle proprie imprese. 3° livello – città termale e governante; Istituire di task force di amministratori e referenti del sistema turismo su micro e macro progettualità dedicate; Raccordare le amministrazioni dei Comuni termali su alcuni temi chiave; Attivarsi in sinergia anche con altri soggetti territoriali sull’attrazione di finanziamenti. Per questo sono previsti incontri ad hoc tra i rappresentanti delle istituzioni locali e del turismo con l’Amministrazione Regionale. È previsto inoltre il coinvolgimento dei soggetti turistici su temi controversi di politica urbanistica e programmazione dello sviluppo del territorio come la limitazione all’espansione della cubatura, l’intervento sull’ impatto degli alberghi chiusi, la manutenzione della qualità ambiente, la qualità e pianificazione degli eventi, i servizi di trasporto pubblico e i servizi commerciali. Www. Turismopadova. It .  
   
   
OTTOCENTOMILA EURO PER IL RISPARMIO ENERGETICO DELLE IMPRESE TURISTICHE IN LIGURIA  
 
Ottocentomila euro per agevolare la realizzazione di interventi di risparmio energetico da parte delle imprese turistiche. Sono stati stanziati dalla Giunta regionale su proposta degli assessori all´ambiente e al turismo, Franco Zunino e Margherita Bozzano, attraverso un bando rivolto, sia ad aziende pubbliche, sia private per favorire l´utilizzo delle fonti rinnovabili per l´autoproduzione di energia elettrica, termica ed energia termica ed elettrica combinata. "L´obiettivo - hanno spiegato gli assessori Zunino e Bozzano - è quello di agevolare un turismo sostenibile che garantisca il soddisfacimento dei bisogni economici e sociali del territorio, senza intaccare l´integrità, la cultura, la biodiversità e il paesaggio che rappresentano gli aspetti qualificanti dell´offerta turistica". Il bando relativo definito dagli uffici regionali degli assessorati all´ambiente e al turismo per recepire le esigenze delle imprese turistiche a cui si rivolge, si prefigge di porre l´attenzione sul risparmio energetico e sulle misure per la salvaguardia dell´ambiente, come strumenti, per le strutture turistiche, per erogare un servizio di qualità migliore in grado di andare incontro anche alle richieste del cliente più sensibile alle tematiche ambientali. "La gestione delle risorse - precisa ancora Zunino - è affidata all´agenzia regionale per l´energia della Liguria, Are, attraverso una specifica convenzione ed il relativo bando per la presentazione delle domande sarà a breve definito dalla Regione". "Questa azione - ha concluso l´assessore Bozzano - rientra nella stretta collaborazione tra ambiente e turismo e nelle finalità del piano triennale della Regione improntato al turismo sostenibile di terra e di mare". .  
   
   
TURISMO RELIGIOSO: PRESIDENTE LORENZETTI FIRMA DICHIARAZIONE "LE VIE DI ROMA NELLA COSTRUZIONE DELL’EUROPA”  
 
Perugia - La valorizzazione e la promozione delle vie che percorrevano i pellegrini per arrivare a Roma è alla base della Dichiarazione istituzionale de “Le Vie di Roma nella costruzione dell’Europa”, voluta dall’Opera Romana Pellegrinaggi e firmata il 14 gennaio dalla presidente della Regione Umbria, Maria Rita Lorenzetti, nell’Aula della Conciliazione del Vicariato di Roma. Nell’iniziativa sono state coinvolte diverse istituzioni e organizzazioni tra le quali il Vicario Generale di Sua Santità e Presidente “Orp”, Cardinale Agostino Vallini, il Cardinale Antonio Cañizares Llovera, il Vescovo di Saragozza, l’Arcivescovo di Santiago di Compostela, Francoise Tondre, Valvé, rappresentante del Consiglio D’europa per la Direzione Generale Cultura e Patrimonio, Jose Luis González Direttore della Commissione Europea in Spagna, Maria Carmen Furelos, Presidente dei Cammini D’europa, Mauro Cutrufo, vice Sindaco di Roma, Claudio Mancini, assessore al Turismo della Regione Lazio. “Quelle vie che conducevano a Roma, cuore del cristianesimo e faro culturale dell’Europa, e da Roma collegavano Gerusalemme e Santiago de Compostela – è scritto nel documento - sono state luogo di comunicazione e di scambio tra i popoli. Il pellegrinaggio, strumento di dialogo e di pace tra le genti, ha avuto e oggi ha più che mai un ruolo fondamentale nella diffusione dei valori che accomunano l’Europa”. Scopo della dichiarazione è accrescere tutte quelle iniziative che mirano a recuperare e promuovere la rete degli itinerari diretti a Roma, Gerusalemme e Santiago de Compostela, a valorizzare Roma, come fulcro della spiritualità cristiana e ottimizzare lo sforzo delle istituzioni in favore della pacifica cooperazione tra i popoli. “L’europa è stata costruita non solo con le guerre, ma per fortuna anche attraverso il cammino di tanti pellegrini – ha detto la presidente della Regione Umbria, Maria Rita Lorenzetti - Un cammino spirituale che l’Umbria conosce bene, tracciato da grandi figure come San Francesco patrono d’Italia e San Benedetto patrono d’Europa, e che ne ha condizionato positivamente la sua identità di oggi come Terra di dialogo di pace e d’incontro. Ecco perchè abbiamo aderito con grande convinzione e sottoscritto la dichiarazione di Roma”. La presidente Lorenzetti, dopo aver ricordato che “l’Umbria assieme al Lazio è la prima regione ad entrare a pieno titolo nel grande circuito dei percorsi di pellegrinaggio di cui la Via Francigena rappresenta il sentiero più conosciuto e che attraversa tutta l’Umbria” – ha aggiunto: “Saremo in questa esperienza non solo con la spiritualità del luogo del cattolicesimo della nostra Terra, ma con il nostro senso di accoglienza e ospitalità, certi che questa sarà per la regione anche un’opportunità”. “In questo momento – ha concluso – il nostro pensiero va agli abitanti di Gaza. Non possiamo non essere vicini ad un popolo che sta vivendo una tragedia”. .  
   
   
INAUGURATO TOUR.IT, SALONE DEL TURISMO ITINERANTE UN PIANO DELLA REGIONE TOSCANA PER AIUTARE LE AZIENDE DEL CAMPER  
 
Firenze - «Con Tour. It Carrara sarà per una settimana la capitale internazionale delle vacanze all’aria aperta, con ricadute positive per tutta l’area apuo-versiliese vista la sua straordinaria vocazione turistica». Lo sottolinea l´assessore regionale al bilancio, Giuseppe Bertolucci, che il 17 gennaio ha inaugurato il salone del turismo itinerante e plein air che animerà fino al 25 gennaio il centro fieristico di Marina di Carrara. «In un momento come questo la presenza di espositori in numero addirittura maggiore dell’anno scorso è un dato incoraggiante che segnala una volontà di reagire determinante per affrontare la crisi nel modo giusto» aggiunge l´assessore. Tour. It è, dopo Rimini, la fiera più importante d´Italia. Accanto a camper e roulotte ci saranno tende ed accessori. Non mancherà un´area dedicata ai prodotti enogastronomici e si potranno anche visitare le cave di marmo vicino alla città. Il turismo itinerante s tia vivendo un´inversione di tendenza: i centri studi dicono che si fanno, vacanze più brevi e si acquistano mezzi meno costosi. Comportamenti che hanno imposto alle aziende di ripensare la propria produzione. Il camper vive momenti difficili, una situazione di difficoltà evidente vissuta anche dalle tante aziende della Valdelsa. Per loro la Regione ha messo in campo un piano per aiutare le aziende di tutta la filiera: un piano integrato che coinvolge uttti i distretti toscani. .  
   
   
TURISMO: A NAPOLI TREND POSITIVO PER IL LUNGO PONTE DELL´EPIFANIA. VELARDI: "ARGINATA LA CRISI, ORA PUNTIAMO ALLA CRESCITA CON LA PRIMAVERA E LA PASQUA". GLI ALBERGATORI DI NAPOLI: "DOBBIAMO TRASMETTERE OTTIMISMO E FARE STRATEGIE COMUNI"  
 
Sono in salita, anche se di pochi punti rispetto allo scorso anno, i dati dell´occupazione alberghiera nella città di Napoli durante la prima settimana di gennaio, in relazione soprattutto al lungo ponte della festa dell´Epifania. I dati, consultabili sul sito www. Incomingcampania. It, vedono infatti un´occupazione media dal 2 al 6 gennaio 2009 per strutture di 3,4,5 stelle pari al 47,30%, con punte nel week end che superano il cinquanta per cento. Nell´anno 2008, l´occupazione alberghiera dello stesso periodo, relativamente alle strutture del campione selezionato, era stata del 43,60%. "Malgrado la crisi economica e i danni di immagine di un anno particolarmente difficile come quello appena terminato - ha sottolineato Claudio Velardi, assessore al Turismo e Beni Culturali della Regione Campania - Napoli dimostra di essere ancora una delle mete turistiche italiane di maggior richiamo e di aver retto il confronto con le altre città d´arte, anche grazie ad una proposta culturale articolata e ad una serie di agevolazioni e promozioni". "Il dato registrato nel ponte dell´Epifania - spiega Pasquale Gentile, presidente dell´Adan, associazione degli albergatori napoletani - ha finalmente interrotto il lungo trend negativo che durava ormai da quindici mesi. Ma, sia pure in crescita rispetto allo scorso anno, non è ancora quel risultato soddisfacente che si potrebbe raggiungere in una città dalle straordinarie potenzialità turistiche come Napoli e che darebbe finalmente respiro ad un settore come quello alberghiero. Però è un dato che deve essere colto in senso positivo per trasmettere ottimismo e spingere tutti i soggetti coinvolti nel settore, dalle istituzioni agli imprenditori, a trovare in tempi brevi una strategia comune per un rilancio significativo a partire proprio dal prossimo appuntamento con le vacanze pasquali". I dati sull´occupazione alberghiera sono raccolti nell´ambito del progetto "Monitoraggio e analisi statistica dei dati sul Turismo e sulla fruizione dei beni culturali Monitu. Responsabile Prof. Ssa Roberta Siciliano, www. Stad. Unina. It del Dipartimento di Matematica e Statistica dell´Università Federico Ii, con il contributo dell´Assessorato al Turismo e ai Beni culturali della Regione Campania. .  
   
   
FVG: STABILITA IDONEITA´´ ZONE ALLA BALNEAZIONE 2009  
 
Trieste, - La Giunta regionale, su proposta dell´assessore alla Salute Vladimir Kosic, ha stabilito il 30 dicembre 2008 le zone idonee e quelle non idonee alla balneazione per la stagione 2009, sia per quanto riguarda gli arenili, sia per i fiumi e i laghi del Friuli Venezia Giulia. La decisione è stata presa sulla base delle analisi delle acque condotte nel corso della stagione balneare di quest´anno dai dipartimenti provinciali dell´Arpa (Agenzia regionale per la protezione dell´ambiente). A parte alcune zone interdette in modo permanente per ragioni diverse (aree portuali o di accesso ai porti, foci di fiumi, zone protette), le acque costiere del Friuli Venezia Giulia sono in genere tutte balneabili. L´unico tratto di arenile dichiarato non idoneo è quello di Marina Julia a Monfalcone, in provincia di Gorizia. Sono stati dichiarati "non idonei" anche due tratti del fiume Natisone (Mulino Gubana in frazione Vernasso e Mulino Vecchio in frazione Biarzo), entrambi in Comune di San Pietro al Natisone, e due località del lago di Sauris nell´omonimo Comune (Rio Storto e La Marina). Queste due ultime zone di Sauris sono state dichiarate non idonee in quanto, nel corso della stagione 2008, l´Arpa non ha potuto eseguire i campionamenti a causa del notevole abbassamento del livello del lago. .  
   
   
PER L’INVERNO UN INIZIO COL BOTTO  
 
Sarà stata la neve caduta copiosa, saranno state le piste perfette, sarà stata la voglia dei turisti di trascorrere le vacanze tra sport e natura, ma l’avvio della stagione invernale trentina batte ogni record. Nel periodo di vacanza compreso tra la metà di dicembre ed i primi giorni del 2009 non è stato raro trovare il cartello "tutto esaurito" sulle porte degli alberghi dislocati sul territorio: troppo forte il richiamo della neve naturale e dei paesaggi da cartolina per gli ospiti italiani e stranieri. Dalla Val di Sole alla Val di Fiemme, da Madonna di Campiglio a Canazei, dalla Paganella al Bondone, i turisti hanno letteralmente preso d’assalto le località di vacanza. Alcuni numeri, più di mille parole, possono far capire meglio quanto è acceduto e quanto sta accadendo, poiché la stagione non è che all’inizio: 15% in più di presenze sugli Altipiani di Folgaria, 75 milioni di passaggi nei 12 comprensori del Dolomiti Superski, 6. 500 sciatori alla partenza e ben 52. 000 passaggi sugli impianti in un solo giorno (il 2 gennaio) sul Dòss del Sabión, 20% in più negli incassi delle funivie di Folgarida e Marilleva. Il tutto senza problemi, disagi o code sulle piste, poiché gli oltre 800 chilometri di piste ed i 300 impianti di risalita hanno garantito soddisfazione e tranquillità ad ogni sciatore. Ovviamente si tratta solamente di primi piccoli bilanci, di sensazioni, perché i dati definitivi arriveranno solamente nelle prossime settimane. In ogni caso il turismo trentino può iniziare ad esultare ed essere soddisfatto delle scelte fatte. Puntare sulla qualità, anche per quanto riguarda le strutture alberghiere, ha pagato e gli ospiti hanno apprezzato i servizi offerti: lo sci, certamente, ha fatto da traino, ma anche il benessere, la natura incontaminata, ideale per le famiglie che vogliano passeggiare in totale relax, e l’enogastronomia hanno avuto un ruolo fondamentale in questa prima parte di stagione. .  
   
   
CROAZIA, 35 MILA SCIATORI IN VACANZA IN ITALIA  
 
Gli sciatori croati non abbandonano la Slovenia, nonostante il raffreddamento dei rapporti ufficiali tra Zagabria e Lubiana. Lo rivela il sito internet del governo sloveno. Secondo i media locali, 15. 000 sciatori croati hanno fatto le vacanze in Slovenia, soprattutto a Kranjska Gora, mentre altri 60. 000 si sono recati in Austria, 35. 000-38. 000 in Italia, 5. 000 turisti hanno passato le vacanze in Francia, e diverse migliaia sono andati in Bosnia-erzegovina, meta preferita dei dalmati, dopo la Slovenia. . .