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GIOVEDI

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Notiziario Marketpress di Giovedì 19 Marzo 2009
RAPPRESENTANZA IN ITALIA DELLA COMMISSIONE EUROPEA INCONTRO-DIBATTITO DAL TEMA: "LA LIBERTÀ DI STAMPA IN EUROPA: COME SI ORGANIZZA UN DIRITTO"  
 
Roma, 19 marzo 2009 - La Rappresentanza in Italia della Commissione europea, l´Associazione della Stampa Estera in Italia, l´Associazione Senza Bavaglio organizzano un incontro-dibattito dal tema: "La Libertà di stampa in Europa: come si organizza un diritto" . Il programma prevede il seguente svolgimento introduce: Pier Virgilio Dastoli, Direttore della Rappresentanza in Italia della Commissione europea; Partecipano: Miguel Mora, corrispondente El Pais; Tobias Piller, corrispondente Frankfurter Allgemeine Zeitung; Philippe Ridet, corrispondente Le Monde. Modera: Enzo Marzo, il Corriere della Sera L´incontro avrà luogo giovedì 19 marzo 2009, alle ore 11:00 presso la sede della Rappresentanza in Italia della Commissione europea Per informazioni : 06-69999203/204/916 .  
   
   
CITTADINI MIGRANTI, QUANDO LA STAMPA È RAZZISTA UN MODELLO INTERPRETATIVO DA RIPENSARE PER IL GIORNALISMO ITALIANO PRESENTATA LA RICERCA “L´IMMIGRAZIONE NEI MEDIA ITALIANI”  
 
Firenze, 19 marzo 2009 - Clandestino, extracomunitario, vu cumprà, zingaro. Parole da mettere al bando, perché hanno una forte accezione negativa e non permettono all´opinione pubblica di esercitare un dibattito culturale libero da pregiudizi nell´epoca delle migrazioni di massa. Clandestino ad esempio evoca segretezza, una vita condotta nell´ombra, ovvi legami con la criminalità, mentre invece si tratta semplicemente di una persona con il visto scaduto o in attesa di permesso di soggiorno, oppure di qualcuno che fugge da una guerra e richiede asilo. Una grossa responsabilità nel perpetuare questa modalità “scorretta” è del giornalismo e dei mezzi di informazione di massa. Lo dimostra la ricerca “L´immigrazione nei media italiani” - curata da Anna Meli della Ong Cospe e da Carlo Sorrentino, docente della facoltà fiorentina di Scienze politiche - presentata ieri a Firenze all´interno al convegno “Immigrati, risorsa scoperta” organizzato dalla Regione Toscana. La ricerca ha analizzato 118 articoli apparsi sulle testate Corriere della Sera, La Repubblica, La stampa, Qn, Il Giornale e Il Sole 24 Ore. Fatta eccezione per Il Sole 24 ore, che preferisce trattare il tema dell´immigrazione con un taglio che mira a sostenere l´integrazione dei migranti, uno dei temi più trattati è quello del terrorismo. Dall´analisi degli articoli si evidenzia una tendenza verso una stigmatizzazione del mondo islamico, ridotto ad una categoria uniforme e stereotipata che tende ad assecondare e sostenere il pregiudizievole binomio islam-terrorismo. Nello specifico un fatto isolato - l´arresto di un presunto terrorista - ha dato adito ad una serie di generalizzazioni sulla religione musulmana e sul fanatismo dei suoi fedeli, spesso rifacendosi al cosiddetto “razzismo differenzialista”, uno schema interpretativo che lascia intendere che ogni musulmano & egrave; un integralista e quindi terrorista potenziale, incapace di integrarsi in una cultura diversa e per questo la sua lealtà nei confronti del paese d’accoglienza non può essere che dubbia. Tra i titoli apparsi sui quotidiani su citati la ricerca segnala: «Amato: Pronti a colpire. Più controlli nelle moschee sulle attività terroristiche», «Troppi fanatici Italia, attenta» «La lega musulmana: È vero allarme», «Cercano di radicarsi, occorre prevenire l´infezione». Appare evidente, secondo gli estensori della ricerca, la contrapposizione “noi/loro”, “italiano/straniero”, ecc. L’enfasi sull’Italia paese accogliente e “italiani brava gente” porta ad essere molto più cauti quando un italiano compie un atto al di fuori del lecito e a cui può essere attribuita una matrice razzista. La ricerca evidenzia anche come nella costruzione de lle notizie la provenienza straniera degli autori di reato – anche se presunta – è sempre sottolineata, mentre quando il reato viene subito da persone immigrate il ricorso alla provenienza nazionale o “etnica” nella denominazione cala drasticamente. Un altro dato che salta facilmente all’occhio è la presenza piuttosto rara della voce dell’immigrato, sia in qualità di autore di articoli, sia in qualità di semplice persona interpellata sui fatti (la cosa è tanto più sorprendente se si tiene conto che quelli monitorati sono tutti articoli che riguardano direttamente e in primo luogo cittadini immigrati). Sono soprattutto gli italiani gli attori sociali a cui viene data la parola. .  
   
   
«BASTA CON LA DEFINIZIONE DI CLANDESTINO NEI MASS MEDIA» «É UN CONCETTO CHE EVOCA QUALCOSA DI NEGATIVO, DI NASCOSTO, DI CRIMINOSO»  
 
Firenze, 19 marzo 2009 - Basta definire nei mass media gli immigrati irregolari, ovvero gli esclusi dalla sanatoria, col termine di clandestini. Il presidente Martini, durante la conferenza stampa che si è tenuta a margine del convegno organizzato dalla Regione ´Immigrati, una risorsa scoperta´, all´Istituto degli Innocenti, ha rilanciato la proposta. Poco tempo fa l´idea è stata lanciata dal ´Gruppo giornalisti contro il razzismo´. L´ordine dei giornalisti dell´Emilia-romagna vi ha già aderito. Martini auspica che si possa fare altrettanto in Toscana. Adottare cioè una sorta di ´ecologia del linguaggio´, eliminare un termine palesemente inappropriato. «Sono persone – ha spiegato Martini - che vivono e lavorano alla luce del sole. Clandestino si riferisce a qualcosa di nascosto, ad un´attività che si compie in segreto. Il termine è molto usato nei mass media ed evoca un concetto negativo, segretezza, vivere nell’ombra, avere legami con criminalità». In Toscana le persone che hanno fatto domanda di regolarizzazione con l´ultima sanatoria sono state quasi 47mila; soltanto 13mila hanno avuto una risposta positiva. «Ciò significa – ha aggiunto - che 34mila sono clandestini, quando invece si tratta di tante persone che lavorano come badanti, nell´edilizia, nelle concerie. Sono persone che si sono ´autodenunciate´ ma che, a causa delle quote basse, non sono state regolarizzate. Proporrei di utilizzare un termine più appropriato, come illegali, irregolari, rifugiati, risiedenti asilo, migranti, persone o lavoratori senza documenti. In Francia ad esempio ci sono i ´Sans papiers´, l´Onu suggerisce ´non document migrant workers´». In apertura del convegno sempre Martini ha spiegato il senso dell´iniziativa. «Cercare di discutere del tema in modo sereno. Ascoltare le opinioni e le esperienze di persone che quotidianamente vivono a contatto con queste persone, ne condividono i problemi, con l´obiettivo di trovare soluzioni per un governo adeguato del fenomeno. Dobbiamo – ha proseguito Martini - superare l´approccio emotivo e adottarne uno basato su evidenze empiriche. Ma soprattutto dobbiamo liberarci dalla paura di questo tema perchè è grazie a questa che nascono norme e provvedimenti che cavalcano l´emergenza e l´emotività. Ho appreso ad esempio che una parte dei parlamentari della Pdl hanno chiesto che non venga posta la fiducia sul pacchetto perchè contiene norme inaccettabili». Infine una battuta sulla localizzazione di Cie in Toscana. «Come Regione – ha concluso - non siamo stati informati di nulla a questo proposito. É una competenza del governo, che evidentemente non considera le Regioni soggetti del percorso dato che non ci ha coinvolto». .  
   
   
«GIORNALISTI ITALIANI, RISPETTATE LA CARTA DI ROMA» LE ESPERIENZE ITALIANE E QUELLE STRANIERE SU COME DAR VOCE AI “MIGRANTI” TAVOLA ROTONDA SU IMMIGRAZIONE E MASS MEDIA COORDINATA DA MARTINI  
 
 Firenze, 19 marzo 2009 - «Faccio un appello ai giornalisti: rispettate la Carta di Roma siglata dall´Ordine Nazionale dei Giornalisti e dalla Federazione Nazionale della Stampa, perché come diceva Einstein di razza ce n´è una sola, quella umana». Questo l´appello di Junyi Bay, coordinatore di Associna Toscana, l´associazione che raccoglie le seconde generazioni di cinesi in Italia, alla platea di “Immigrati, risorsa scoperta” in svolgimento a Firenze nella sede dell´Istituto degli Innocenti. Junyi Bay è intervenuto nel corso della tavola rotonda sul tema “L´immigrazione attraverso i massa media” coordinata dal presidente della Regione, Claudio Martini. Alla tavola rotonda hanno partecipato il direttore de La Nazione, Giuseppe Mascambruno, il direttore di Metropoli-la Repubblica, Gennaro Schettino, Renzo Brizzi, già caporedattore di Wdr Germania, Gianni Marzo, diversity manager della Tv fiamminga Vrt del Belgio, Iman Sabbah, giornalista di Nazareth che lavora a Rainews 24. Alla tavola rotonda i giornalisti hanno portato il loro contributo, stimolati dal presidente Martini, dopo la presentazione dell´indagine sulla rappresentazione dei cittadini immigrati sui media a cura di Anna meli del Cospe e Carlo Sorrentino dell´Università di Firenze. Junyi Bay ha raccontato la sua esperienza di Italo-cinese nato in Italia. «Nessuno chiederebbe ai vostri figli - ha detto - se sono un problema o una risorsa per l´Italia. Io non sono, né mi sento immigrato. E così tutti coloro i quali sono nati in Italia, perché il loro unico spostamento è stato quello dal grembo della mamma». In precedenza Gianni Marzo, che ha raccontato di essere un italiano di terza generazione, discendente da italiani che migrarono in Belgio negli anni ´40 e che ha parlato in inglese, raccont ando come la sua lingua sia l´olandese, aveva portato l´esperienza della televisione pubblica fiamminga. «Ci siamo accorti negli anni ´90 - ha detto - che stavamo perdendo il 10% degli ascoltatori, quelli di etnia diversa. Così abbiamo elaborato una ‘carta della diversità’ e abbiamo fatto corsi di formazione ai giornalisti. Inoltre abbiamo cercato talenti fra gli immigrati. Oggi nei programmi non fiction il 17% è rappresentato da persone di etnia diversa, era il 10% nel 1994». Iman Sabbah ha raccontato invece la sua esperienza con Raimed la prima rete pubblica italiana, nata 8 anni fa, che si è rivolta anche al mondo arabo e poi con Rainews 24 ed ha concluso: Il problema non è la qualità del giornalismo italiano, perché in Italia il giornalismo di qualità c´è. Il problema è che nei palinsesti non viene premiato». Renzo Brizzi ha raccontato invece la sue esperienza in Germania, con i programmi rivolti agli italiani immigrati. «Oggi - ha concluso - nei media tedeschi non mancano gli stranieri, ma quelli che appaiono sono quelli che si sono completamente integrati. Il problema è quello di garantire la pluralità della società senza che vi sia cancellazione dell´identità». Giuseppe Mascambruno, direttore de La Nazione, riconoscendo come esista, in Italia non diversamente da altri paesi, un problema legato al binomio Informazione-immigrazione, ha ringraziato la Regione Toscana per aver realizzato il convegno e la tavola rotonda e aver dato l´opportunità di approfondire queste tematiche. Soffermandosi sul rapporto fra informazione e politica Mascambruno ha rivolto tra l´altro un invito alle forze politiche a favorire le candidature fra i cittadini immigrati come un passo per contribuire ad una migliore integrazione e anche alla qualità dell´informazione. Gennaro Schettino, direttore di Metropoli-la Repubblica, ha sottolineato particolarmente la necessità di governare i fenomeni e non limitarsi all´emergenza. Un appunto rivolto ai governanti italiani, ma anche a quelli dei paesi d´origine dei migranti. .  
   
   
MIGRANTI, “LE RESPONSABILITÀ DEL POTERE, DELLE IMPRESE E DEI MASS MEDIA” KEN LOACH: «RICONQUISTIAMO I NOSTRI DIRITTI» INTERVENTO DEL REGISTA INGLESE AL CONVEGNO “IMMIGRATI, RISORSA SCOPERTA”  
 
 Firenze, 19 marzo 2009 - Ha le idee chiare Ken Loach: «Solo chi ha tutto da guadagnare e niente da perdere può essere il vero soggetto di cambiamento per risolvere, nei paesi ricchi, la questione aperta dell´immigrazione. E´ la working class, ovvero gli uomini e le donne che lavorano, che deve lottare per estendere ai nuovi arrivati diritti che sempre più spesso vengono negati. » Così il regista britannico - autore di film come Da che parte stai?, Riff Raff, Piovono pietre, Terra e libertà, Bread and roses, In questo mondo libero - è intervenuto al convegno “Immigrati, risorsa scoperta” organizzato a Firenze dalla Regione Toscana. Loach si è soffermato sul potere precostituito e sulla rappresentazione dei migranti sui mass media per offrire alla platea il suo punto di vista su una delle questioni più controverse della contemporaneità. «Se fai parte del potere imperialista vai nei paesi altrui, occupi ed esporti il tuo linguaggio, le tue usanze, i tuoi modi, per sfruttare al meglio le risorse del paese; se invece vai a lavorare in una nazione che non è la tua puoi essere solo sfruttato da chi detiene il potere. » «Assistiamo ad un dibattito sulla migrazione che a tratti è paradossale – ha continuato Loach. La stampa di destra dice che sei straniero e quindi non ti vogliamo; gli imprenditori di destra dicono, invece, che sei straniero e proprio per questo ti vogliamo, perché costi meno. Intanto gli intellettuali stanno zitti, non intervengono più nel promuovere un dibattito all´altezza delle sfide della modernità. » Ken Loach ha concluso citando il «recente massacro di Gaza» indicando nel conflitto palestinese, ma anche in quello iracheno, le grandi responsabilità dei paesi r icchi. «C´è una grande paura, sospinta dai mass media, che sostiene l´idea che ci siano terroristi non provocati pronti a tutto, pronti a colpire i nostri paesi. Secondo me in questo ragionamento qualcosa non torna. Qualcuno non dice la verità, celando forme di terrorismo di stato dietro le nostre dirette responsabilità nei paesi più poveri e sfruttati. » .  
   
   
«PER UNA SOCIETÀ SOLIDALE CI VOGLIONO REGOLE E CONDIVISIONE» L´INTERVENTO DEL VICEPRESIDENTE GELLI A “IMMIGRATI RISORSA SCOPERTA” «FONDAMENTALE IL RUOLO DELLA SCUOLA PER VIVERE LA DIVERSITÀ COME OPPORTUNITÀ»  
 
 Firenze, 19 marzo 2009 - Rispetto delle regole ma anche senso di umanità e solidarietà che diventa accoglienza e condivisione. Questi i due strumenti con cui costruire la società toscana del futuro, una società solidale e multiculturale che deve possedere, oltre a una cultura della legalità, anche la la capacità di coltivare un’identità aperta, e la consapevolezza di un comune appartenere che si traducono in condivisione e accoglienza. Non è una strada facile, ma non ci sono alternative». Lo ha affermato oggi il vicepresidente della Regione Toscana Federico Gelli, intervenendo nel pomeriggio al convegno su “Immigrati risorsa scoperta”, una iniziativa ad alta partecipazione che dimostra, ha sottolineato Gelli, che «l´immigrazione è “il” tema della nostra società, anche in Toscana e che può essere affrontato con ben altri argomenti e sensibilità rispetto a quanto viene veicolato da molti mass media». Dopo la rivolta nelle banlieux parigine la Regione Toscana ha commissionato all´Università di Siena una ricerca sulla realtà dei giovani di seconda generazione che insieme ad altri studi presentati nel pomeriggio odierno offre un valido strumento di analisi «per capire – ha proseguito il vicepresidente - come affrontare la sfida dell’integrazione tra i giovani con origini culturali diverse, diversa etnia e talvolta diversa religione. Siamo convinti che i problemi laceranti, e talvolta ritenuti insormontabili della prima generazione di immigrati, si possano stemperare nel passaggio ad una seconda generazione e che in questo processo è fondamentale il ruolo della scuola, un investimento cruciale per il futuro di un paese che deve saper pensare le diversità come una grande opportunità». E proprio nella scuola, dove si registra un costante aumento degli studenti stranieri – le presenze sono 40 mila, cioè l’8,4% del totale degli alunni - la Regione Toscana sta portando avanti la promozione della cultura della legalità, facendo lavorare e riflettere i ragazzi sulle regole che sono alla base della convivenza civile e che riguardano tutti, cittadini e residenti, nativi o immigrati, donne e uomini. «In collaborazione con l’Ufficio scolastico regionale – ha spiegato Gelli - con cui abbiamo firmato un protocollo d’intesa, è stato avviato un modulo sperimentale di educazione alla legalità in 50 scuole toscane di tutti gli ordini e gradi. Il primo anno di sperimentazione ha dato ottimi risultati con risposte di grande entusiasmo, sia da parte del mondo della scuola sia da parte delle ragazze e dei ragazzi coinvolti». Gelli ha poi sottolineato il «paradosso delle attuali società occidentali per cui mentre aumentano le possibilità di comunicare tra i popoli sembra invece diminuire la tolleranza per il diverso e crescere una sorta di nuovo egoismo sociale. Ma il prevalere di una visione egoistica ed intollerante lacererebbe i valori che alimentano il tessuto sociale di un paese, a cominciare dalla solidarietà e dal rispetto dei diritti democratici, che non possono essere appannaggio di chi ha avuto la fortuna di nascere nelle parti del mondo più ricche». Gli immigrati per il nostro paese sono una importante risorsa: i quattro milioni di stranieri residenti in Italia col loro lavoro, producono, secondo dati elaborati dal Centro studi dell’Unioncamere e dall’Istituto Tagliasacchi, ben l’8,8% del prodotto interno lordo nazionale. Pensiamo all´edilizia o all´agricoltura (su 8 assunti 1 è immigrato, e la raccolta di intere produzioni stagionali dipende da loro), senza dimenticare l’alto numero di badanti, colf, baby-sitter, una realtà in effetti poco quantificabile, anche perché il bisogno di queste figure lavorative si scontra con i vincoli imposti dalle norme che regolano i flussi di immigrazione. «Le migrazioni al femminile – ha detto ancora Gelli, che ha anche la delega alle pari opportunità - costituiscono una problematica complessa e delicata perchè le donne straniere vengono doppiamente discriminate, sia in quanto lavoratrici straniere sia in quanto donne. Un altro fronte su cui dobbiamo intervenire». .  
   
   
NEL FILM THE INTERNATIONAL SET AL PIRELLI E FORMIGONI ATTORE ARRIVA IN ITALIA IL THRILLER GIRATO NELLA SEDE DELLA REGIONE LOMBARDIA IL PRESIDENTE: E´ UNA FORMA DEL NOSTRO MARKETING TERRITORIALE  
 
Milano, 19 marzo 2009 - E´ in programmazione dal 20 marzo nelle sale italiane "The International", thriller interpretato da Naomi Watts e Clive Owen (anteprima italiana questa sera all´Odeon di Milano). Una parte significativa del film è stata girata, nel novembre 2007, nel Grattacielo Pirelli, sede della Regione Lombardia, e nella antistante Piazza Duca d´Aosta, a Milano. Vi compare anche il presidente Roberto Formigoni che, in una scena, interpreta se stesso alla prese con una conferenza stampa al primo piano. E vi hanno lavorato ben 800 comparse. La Sony-columbia Pictures aveva chiesto e ottenuto di poter girare nel Palazzo della Regione, il grattacielo Pirelli, avendolo individuato come luogo altamente rappresentativo e di grande valore simbolico. "Constatiamo con orgoglio - commenta Formigoni - che il Grattacielo Pirelli sta diventando sempre più un simbolo riconosciuto non solo in Lombardia e in Italia, ma nel mondo intero". Ed è proprio per rilanciare, anche attraverso il cinema, la forte azione di marketing territoriale messa in atto in questi mesi, che Regione Lombardia ha accettato di prestare la propria sede e la propria immagine ad una produzione cinematografica. "Lo strumento migliore per promuovere la nostra Regione - afferma ancora il presidente - è proprio la narrazione. La Lombardia e´ terra da raccontare. La Lombardia del lavoro e delle relazioni internazionali. La Lombardia inserita nel circuito mondiale della moda e del buon gusto. Il mix di vetro e cemento del Grattacielo Pirelli riassume con efficacia il sentire lombardo: una bellezza essenziale e ardita che accetta di misurarsi a livello globale". Al 31mo piano (ora Belvedere completamente rinnovato) è stata girata una scena chiave del thriller; al primo piano la scena con Formigoni; l´esterno del capolavoro di Giò Ponti è mostrato in tutta la sua imponenza e bellezza architettonica in una suggestiva carrellata mentre una veduta aerea riprende il tetto e "stringe" sulla piazza. Il Pirelli, infine, appare sulla locandina del film accanto ai protagonisti, ovviamente, e alla Basilica di Santa Sofia di Instambul. Bene emerge dal film anche tutta la città di Milano (la prima scena meneghina si apre in piazza Cordusio) che appare come una grande metropoli accanto a New York, Berlino, Istanbul, Lione. "Il fatto che un capolavoro architettonico sia diventato set di un film internazionale - osserva ancora Formigoni - attira l´attenzione sul fatto che Milano e la Lombardia stanno vivendo un periodo di rinnovamento urbanistico senza precedenti che ha tra i suoi protagonisti la stessa Regione Lombardia e tra i simboli l´Altra Sede della stessa Regione, edificio che dialogherà con il grattacielo Pirelli ed entrando a far parte dello skyline della città che già il Pirelli plasma". L´uscita del film a pochi giorni dalla riapertura al pubblico del Belvedere al 31° piano offre poi ancora maggiore risonanza alla bellezza del palazzo e del suo "balcone" sulla Lombardia. Il boom di visitatori - 12. 000 in una sola settimana - conferma, per Formigoni, "un valore riconosciuto, e cioè che la sede del governo regionale è la casa dei cittadini lombardi, anche nel senso che in essa si possono svolgere e realizzare attività non solo istituzionali ma promosse dalla società in quanto tale". Insomma, conclude Formigoni, "Regione Lombardia ha sempre creduto e crede nelle potenzialità che il territorio regionale offre per le produzioni cinematografiche. Questa esperienza conferma che Milano e la Lombardia possono essere un set cinematografico attrattivo per tutto il mondo". .  
   
   
MARCHE FILM COMMISSION: "UN CANTO LONTANO" PROIETTATO A PARIGI.  
 
Marzo, 19 Marzo 2009 - Il film: ´Un canto lontano´, del regista Alberto Momo, sara` proiettato a Parigi, nella serata di anteprima dell´Assemblea generale del Rema (European network of early music). La proiezione e` in programma giovedi` 19 marzo, alle ore 16. 30 presso il cinema Archipel. La produzione della pellicola si e` avvalsa del sostegno di Marche Film Commission. Attraverso la voce fuori campo di Toni Servillo, racconta il viaggio di un gruppo di musicisti che, da Ancona (sede del festival Cantar Lontano), raggiungono Pontoise, vicino Parigi, per la rappresentazione di un concerto con musiche di Diego Ortiz. Il film e` stato selezionato all´ultima mostra del Cinema di Venezia e proposto in diversi festival italiani. ´Cantar Lontano´, oltre che il nome dell´ensamble diretto da Marco Mencoboni, e` la tecnica usata dal gruppo nelle esecuzioni musicali, attraverso una precisa disposizione spaziale. Una tecnica ´morbida e nomade´, ispirata a un´antica tradizione marchigiana, che si adatta ai luoghi che ospitano i concerti, con movenze teatrali. Dopo la proiezione parigina, esperti del settore si confronteranno sul tema della trasmissione audio-visuale della musica, con particolare riferimento a quella antica. .  
   
   
UNICOM AL CINEMA CON OPUS  
 
Milano, 19 Marzo 2009 – Questa sera alle ore 20 le Associate Unicom, insieme ai loro clienti, sono invitate da Opus ad una serata speciale al Cinema Arcobaleno di Milano. Nel corso dell’incontro la concessionaria illustrerà le opportunità che il mezzo cinema è in grado di offrire grazie alla sua versatilità di pianificazione. La digitalizzazione delle sale in gestione che consente l’eliminazione della conversione degli spot su pellicola, gli ampi spazi nei cinema multiplex per la realizzazione di operazioni di below the line ed il Cineposter che permette opportunità di pianificazione anche a prodotti che non dispongono di uno spot, saranno oggetto dell’interessante Convenzione stipulata in esclusiva per le Associate Unicom. A seguire la proiezione gratuita del film in prima visione “Gran Torino” di e con Clint Eastwood. .  
   
   
LA FUGA DEI TALENTI STORIE DI PROFESSIONISTI CHE L´ITALIA SI È LASCIATA SCAPPARE DI SERGIO NAVA  
 
Milano, 19 marzo 2009 - «La situazione attuale è equivalente al fatto che tre delle nostre maggiori università lavorano solo per formare competenze che vengono poi utilizzate esclusivamente da Paesi stranieri». (Rapporto Italiani nel Mondo 2006). «Il nostro è un sistema interamente basato sullo scambio di potere. Un sistema dal quale i giovani sono tagliati fuori, perché non hanno nulla da offrire, al di fuori del proprio talento». (Oscar Bianchi, musicista e compositore italiano, 33 anni, emigrato a New York). Mal di merito (Giovanni Floris, 2007) vi ha insegnato che, in Italia, i migliori finiscono spesso dietro la porta. Passano – quasi solamente – i raccomandati e i “figli di”. Meritocrazia (Roger Abravanel, 2008) ve ne ha scientificamente dimostrato il perché. Mediocri (Antonello Caporale, 2008) ha scoperto che esiste persino una formula matematica in grado di escludere i migliori dalle leve di comando. La fuga dei talenti vi spiega dove finiscono i nostri migliori cervelli e talenti, quelli che avrebbero potuto risollevare – per davvero – le sorti di questa nazione. Attraverso le storie di ventisette ricercatori, professori universitari, artisti, uomini d’impresa, architetti, ingegneri, medici, giornalisti, funzionari europei e avvocati (tutti finiti all’estero), La fuga dei talenti è un viaggio-denuncia nell’emigrazione dei giovani di talento, costretti a lasciare ogni anno e a migliaia il Paese più clientelare e immeritocratico dell’Europa occidentale. Un viaggio tra le “vittime collaterali” della “non meritocrazia” italiana. Un libro che qualsiasi giovane dovrebbe leggere, prima di decidere cosa fare da grande. E dove farlo. Non solo ricercatori, ma un popolo di artisti, imprenditori, architetti, medici e altri professionisti che sarebbero una risorsa preziosa per l’Italia. Ma che lavorano all’estero. Sergio Nava, giornalista, classe 1975, lavora dal 1999 a Radio 24 e Il Sole 24 Ore, dove si occupa di notizie dall’estero, in particolare dall’Unione Europea. Per Radio 24 ha condotto programmi radiofonici e coperto summit internazionali. Ha lavorato, come giornalista o portavoce, in Francia, Germania, Inghilterra e Irlanda. Ha pubblicato presso le Edizioni San Paolo: Veronica Guerin. Una giornalista in lotta contro il crimine (2003). E’ autore del blog www. Fugadeitalenti. Wordpress. Com Pagine: 368 Prezzo: € 18,00 Edizioni San Paolo -. Milano . .  
   
   
PUBBLICATO A CAMBRIDGE SILICA-BASED MATERIALS LE FORMIDABILI APPLICAZIONI CHIMICHE DEI MATERIALI SOL-GEL A BASE DI SILICE NEL NUOVO LIBRO DI MARIO PAGLIARO  
 
Cambridge E Palermo, 19 marzo 2009 – Sono le formidabili applicazioni chimiche dei nuovi materiali “sol-gel” a base di silice a costituire il tema di «Silica-based Materials», il nuovo libro di Mario Pagliaro pubblicato oggi a Cambridge dalla prestigiosa Rsc Publishing. In copertina, il fondale del mare di Pantelleria, l’isola siciliana dove le telecamere di monitoraggio del sito archeologico di Cala Gadir gestite dalla Soprintendenza del Mare sono state protette con una formulazione “sol-gel” eco-compatibile. Pagliaro dirige a Palermo un importante Laboratorio del Cnr e nell´occasione ha risposto alle domande di Giulia Pompili dell´Ufficio stampa del più grande ente di ricerca del Paese. Cos´è un catalizzatore? E´ una sostanza chimica, in genere sviluppata artificialmente dall´uomo, capace in piccola quantità di accelerare il decorso di una reazione chimica. La gran parte dei processi utilizzati dall´industria chimica, tanto nel settore petrolchimico che in quello della chimica fine e farmaceutica, sono appunto "catalitici". Quale applicabilità hanno i materiali catalitici sviluppati dal Cnr e perché sono così innovativi? I materiali catalitici sviluppati dal Cnr sono diversi, ognuno oggetto di studi e brevetti differenti, e si applicano a svariati processi di interesse dell´industria chimica fine e farmaceutica. Sono innovativi perché sono pochissimi ancora oggi i solidi catalitici capaci di avere la selettività e l´attività estremamente elevate richieste dall´industria farmaceutica e in generale della chimica fine. Come conseguenza di ciò, questa industria che ha volume di affari enorme -- pari ad oltre 500 miliardi di dollari nel solo 2007 -- continua ad utilizzare catalizzatori metallici solubili con un forte impatto economico sui costi di processo; ed un altro altrettanto elevato sull´ambiente. Quali sono i danni possibili, sia sull´ambiente che sulla salute umana, di un farmaco sviluppato senza materiali catalitici? Pressoché tutti i farmaci vengono prodotti utilizzando processi catalitici. Il problema sta nel fatto che si tratta di processi catalitici omogenei, condotti in soluzione. Il risultato è che alla fine il farmaco deve essere separato dal catalizzatore residuo in costosi (e lunghi) processi di depurazione. Tanto i farmaci che le sostanze cosmetiche devono infatti rispondere a stringenti requisiti di purezza dettati dalla Legge prima di essere messi in commercio. Il suo libro di recente pubblicazione, Silica-based Materials, parla fra l´altro delle straordinarie possibilità aperte alla sintesi chimica dalla scienza dei materiali sol-gel. Cosa sono e cosa si aspetta dal futuro della ricerca in questo campo? Sono vetri nanostrutturati ottenuti artificialmente nelle più svariate morfologie (film, monoliti, polveri, dischi, capillatri ecc. ) che vengono funzionalizzati con le molecole organiche. I materiali multifunzionali che ne risultano stanno, di fatto, rivoluzionando tanto la pratica della chimica che della biochimica aprendo possibilità interamente nuove a una molteplicità di industrie, incluse quelle dell´ottica e dell´elettronica. Il fatto che normalmente siano trasparenti, poi, ha enormi conseguenze applicative. Mentre il fatto che siano così versatili significa che li ritroviamo ormai presenti tanto nella formulazione anti-acne capace finalmente di non irritare più la pelle degli adolescenti, che fra i catalizzatori chimici. Si può parlare di una nuova corrente di chimica verde? E di farmaci verdi? Cosa si intende per rendere sostenibili le produzioni chimiche? L´intera industria chimica -- la più grande del mondo in termini di volumi prodotti e fatturato generato -- sta finalmente rivedendo i propri processi produttivi, e i propri prodotti, alla luce dei principi della sostenibilità. E´ in corso uno sforzo gigantesco che da un lato cambia radicalmente i processi produttivi; e dall´altro mira alla sostituzione dei prodotti tossici o pericolosi con altri capaci di svolgere le stesse funzioni senza essere né pericolosi per l´ambiente né tossici per la salute. E, possibilmente, ottenuti da materie prime rinnovabili: cioè dalla biomassa al posto del petrolio. Gli esempi sono innumerevoli. Uno per tutti: la sostituzione degli additivi per cementi con la bioglicerina ottenuta dai semi oleosi delle piante, sviluppata dall´Università di Milano in collaborazione con noi. Come è nata la collaborazione con la Silicycle? Quello dei materiali a base di silice sol-gel funzionalizzata alla fine degli anni ´90 era un campo di ricerca per pochi pionieri. Ci conoscevamo tutti. Per cui fu naturale contattare l´azienda, nata nel ´95 in Canada, che oggi è diventata leader mondiale nel settore. Come mai, secondo lei, sono ancora pochi gli investimenti esteri su progetti di ricerca italiani? C´è bisogno di una maggiore applicabilità? E come mai l´Italia ha ancora un numero molto basso di brevetti? Gli investimenti esteri nella ricerca italiana sono numerosi e frequenti presso tutti quei Gruppi che competono a livello internazionale e che hanno la necessità vitale di interfacciarsi con il mondo produttivo per vedere testate le proprie idee. E questo è vero passando da Palermo a Lecce (nanotecnologia) e a Trento (di nuovo, materiali sol-gel). Il fatto che nel complesso gli investimenti siano pochi e il numero dei brevetti basso è dovuto al fatto che finanziamenti e carriere nella ricerca italiana procedono da appartenenze di tipo sindacale e politico che nulla hanno a che vedere con la ricerca. Di conseguenza, tanto nelle Università che negli Enti pubblici di ricerca, non esiste un incentivo che spinga le persone ad impegnarsi seriamente e a selezionare collaboratori ad alto potenziale. Ma, al contrario, l´incentivo è quello a cercarsi un "protettore" e a conformarsi alla "mentalità del secolo". Come ricercatori e cittadini che credono nell´appartenenza dell´Italia alle nazioni che hanno dato un immenso contributo alla civiltà umana, dobbiamo reagire a questa situazione e combatterla ogni giorno. M. Pagliaro Silica-based Materials for Advanced Chemical Applications Rsc Publishing, Cambridge (Uk) pp. 208, £ 70 Isbn: 978-1-84755-898-5 . .  
   
   
L´ARCHEOLOGIA DELLA BIBBIA DI JAMES K. HOFFMEIER CI SONO PROVE ARCHEOLOGICHE CHE DEPONGONO A FAVORE DEI TESTI BIBLICI?  
 
Milano, 19 marzo 2009 - Negli ultimi duecento anni le scoperte archeologiche hanno messo a disposizione nuove informazioni, che permettono di gettare uno sguardo sul lontano passato, aprendo capitoli della storia umana rimasti celati per secoli, a volte per millenni. Le rovine e i reperti archeologici del Medio Oriente suscitano moltissime domande, a motivo del loro profondo nesso con la Bibbia, libro che ha profondamente influenzato la cultura occidentale. Un testo approfondito e completo che ripercorre, seguendo il filo conduttore dei libri biblici, il rapporto tra testo sacro e archeologia. James K. Hoffmeier, è docente di “Antico Testamento” e di “Storia e Archeologia dell’antico Medio Oriente” alla Trinity International University Divinity School, Usa. Nato in Egitto, dove è vissuto fino all’età di sedici anni, possiede una vasta esperienza come archeologo direttamente impegnato nelle ricerche, unitamente a una brillante carriera accademica in archeologia e studi del Medio Oriente. Tra le sue pubblicazioni ricordiamo: Israel in Egypt:the Evidence for the Authenticity of the Exodus Tradition e Ancient Israel in Sinai:the Evidence for the Authenticity of the Wilderness Traditions (Oup); Faith, Tradition and History: Old Testament History in its Near Eastern Context (Eisenbrauns, con Alan Millard). Pagine: 192, Prezzo: € 24,00 Edizioni San Paolo – Milano . .  
   
   
MATOLDA: UNA STORIA LONGOBARDA ROMANZO DI BARBARA DEBERNARDI  
 
Torino, 19 marzo 2009 -Ultimi anni dell’Viii secolo, in Val di Susa, nel Piemonte occidentale. Rachi, il padre di Matolda, si mette in marcia verso Taurino per avvisare re Desiderio che il figlio Adelchi è stato tradito da uno dei suoi duchi. Ma è troppo tardi. Rachi viene ucciso, mentre l’esercito di Carlo Magno sorprende alle spalle le truppe longobarde e le spazza via come fa il primo vento d’inverno con le foglie gialle ancora attaccate ai rami. In mezzo alla follia della guerra, Matolda diventa in fretta adulta e inizia una nuova vita. I boschi nei quali fino a poche settimane prima giocava allegramente con il padre ora la nascondono dal nemico che depreda e razzia ogni villaggio. Costretta a una vita randagia nella sua stessa terra, in fuga dalle ombre, atterrita dai rumori, divisa tra il ricordo struggente del passato e la speranza di ricostruirsi comunque una vita, Matolda scoprirà di non essere sola. Un giovane soldato franco sta percorrendo i suoi stessi sentieri, lontano dalla violenza degli uomini. In una terra di confine aspra e selvaggia, in un tempo remoto e misterioso, Matolda incontrerà la forza dell’amore, capirà il significato dell’amicizia, ritroverà la speranza e, soprattutto, sconfiggerà l’odio e la sete di vendetta che come una tenebra avvolgono i cuori e spengono le menti. Barbara Debernardi ha compiuto studi filosofici, storici e teologici. È giornalista e insegnante in un liceo sperimentale. Vive e scrive in Val di Susa, vicino ai boschi di Matolda. Questo è il suo primo romanzo. Edizioni Lindau pagine 248 / 16,50 euro . .  
   
   
"MA QUESTA É UN´ALTRA STORIA. VOCI VICENDE E TERRITORI DELLA CULTURA IN EMILIA-ROMAGNA (1978-2008).  
 
 Bologna, 19 marzo 2009 - A Bologna, venerdì 20 marzo, alle 17. 30, nell’aula Prodi del Complesso universitario di San Giovanni in Monte, Romano Prodi interviene con Guido Fanti, Ezio Raimondi e Angelo Varni alla presentazione del volume “Ma questa è un’altra storia. Voci, vicende e territori della cultura in Emilia-romagna (1978-2008)” a cura di Valeria Cicala e Vittorio Ferorelli, pubblicato da Bup-bononia University Press. Si tratta di una raccolta di testi di prestigiosi autori, selezionati dalla trentennale attività della rivista “Ibc”: un’opportunità per ricomporre, in una sorta di breviario, la storia culturale dell’Emilia-romagna dalla metà degli anni Settanta a oggi. La rivista dell’Istituto per i beni culturali della Regione Emilia-romagna racconta un’esperienza unica in Italia. Un caso editoriale e una continuità di presenza che non possono non avere influenzato il modo di affrontare e di proporre la conoscenza del patrimonio, la salvaguardia del paesaggio, la promozione della lettura, la stessa attività di ricerca di chi opera ogni giorno sul territorio. E proprio in un’ottica di attenzione crescente al territorio e alle sue radici che Bononia University Press ha voluto editare questo volume. Si è pensato di affrontare la presentazione del libro muovendo dal titolo assai attuale dell’intervento di Romano Prodi, contenuto nel volume. Il professore asseriva che “non si può essere ricchi e stupidi per più di una generazione”. Si è trasformata in un interrogativo questa affermazione per sollecitare una riflessione sulla situazione attuale della cultura e sui valori che esprime il nostro patrimonio. Tra gli altri autori in sommario: Edmondo Berselli, Pino Cacucci, Gianni Celati, Pier Luigi Cervellati, Andrea Emiliani, Giovanni Giudici, Carlo Lucarelli, Bruno Munari, Roberto Pazzi, Renzo Renzi, Roberto Roversi. .  
   
   
IL CIABATTINO DEL PAPA E ALTRE STORIE I PICCOLI MIRACOLI DI PIAZZA SAN PIETRO DI PAOLO MOSCA  
 
 Milano, 19 marzo 2009 - Piazza San Pietro, dicono i cattolici, è il centro planetario del cristianesimo: ma accoglie, a braccia aperte, fedeli di altre religioni, non credenti, atei. Da quella finestra lassù, Benedetto Xvi, e decine di Papi prima di lui, parla ogni domenica a creature di ogni razza e provenienza, e alla fine benedice le folle festanti. Ma piazza San Pietro è soltanto quella che si vede e si fotografa, con i servizi di sicurezza che controllano file di fedeli all’entrata della Basilica? Qual è il mondo segreto che rotea intorno allo storico colonnato del Bernini? Paolo Mosca, per due anni, ha intervistato “l’umanità nascosta” di Borgo Pio: artigiani, artisti, negozianti, monsignori, suore, che con la loro opera contribuiscono a tenere alto il prestigio della Città del Vaticano. Settanta personaggi, ciascuno con la sua storia di sacrificio, di lavoro, ricompensati dalla Provvidenza proprio con dei “piccoli miracoli”. Uno spaccato unico, che rivela, negli abitanti di Borgo Pio, un amore e un rispetto nei confronti della Chiesa e del Pontefice davvero insospettabili. Alle voci dei vicoli, s’aggiungono alcuni testimoni ufficiali, che all’interno delle mura vaticane agiscono con lo stesso entusiasmo e la stessa fede degli umili borghigiani. Un’opera che diventa una guida umana: settanta creature che vivono ogni giorno tra cielo e terra. Incontrerete l’orologiaio dell’attuale Papa, il suo sarto, il ristorante che frequentava da cardinale. Poi i testimoni dei ventisei anni di Pontificato di Giovanni Paolo Ii: la sua guardia del corpo, il suo fotografo ufficiale, l’autista dell’ambulanza che in sette minuti, il 13 maggio 1981, lo trasportò ferito fino al Gemelli. E chi era quel bambino, figlio di fornai, che portava ogni mattina il pane fresco a Giovanni Xxiii? Artigiani, commercianti, artisti… settanta storie dell’umanità nascosta che ruota intorno al Vaticano e a Borgo Pio. Settanta persone, ciascuna con un “piccolo miracolo” da raccontare. Paolo Mosca, giornalista e scrittore, è nato a Pallanza, sul lago Maggiore, ma vive e lavora a Roma. Ha studiato Scienze Politiche e ha frequentato l’Accademia del Piccolo Teatro di Milano. Nel 2001 e nel 2003, ha ricevuto dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri il Premio della Cultura per la Narrativa. E’ stato inviato di quotidiano e direttore di periodici. Attualmente scrive sulle pagine culturali del Messaggero, per l’Avvenire, e su settimanali a larga diffusione. I suoi libri più recenti trattano di emozioni, e fanno riflettere le creature più sensibili. Il ben d’amore, Lifting al cuore, Stati d’anima, C’è una farfalla dentro di noi, Beata incoscienza, La rosa dei sentimenti, Un gabbiano nel 2000, Il sale della vita, Dammi la mano, Un mondo in amore, Il nuovo senso della vita, Lettera al Papa, Il terzo elemento dell’amore: editi da Sperling & Kupfer. Tra i suoi romanzi: Il biondo, Il mitomane, Memorie d’un neonato, I vergini, Concerto di sensi, La città respira,Tra colori di rabbia e di passione, e nel 2008 Vivi tu x me. Tra i tanti premi ricevuti, quello a cui è più affezionato è Il cuore del Bancarella. Pagine: 336 Prezzo: € 17,00. Edizioni S. Paolo – Milano. . .  
   
   
FLUSSI MIGRATORI. PRESENTATA UNA RICERCA SULL’EMIGRAZIONE VENETA IN ROMANIA  
 
Venezia, 19 marzo 2009 - Presentato ieri a Palazzo Balbi, sede della Giunta regionale a Venezia, dall’Assessore ai Flussi Migratori, Oscar De Bona, il volume “Veneti in Romania”. Si tratta dell’ultima pubblicazione della collana “Civiltà Veneta nel mondo”, diretta da Gianpaolo Romanato e finanziata dalla Regione del Veneto. La Giunta regionale, infatti, su relazione dello stesso Assessore, aveva approvato un provvedimento con il quale ha accolto la proposta presentata dal Centro Interuniversitario di Studi Veneti (Cisve) di Venezia e dall’associazione Bellunesi nel Mondo per la realizzazione di una serie di ricerche dedicate alla presenza veneta nel mondo, due delle quali già pubblicate e relative al Sudafrica e agli Stati Uniti. Quella presentata oggi è una ricerca condotta dal prof. Roberto Scagno, docente di Lingua e Letteratura Romena presso l’Universtità di Padova, in collaborazione con Paolo Tomasella, architetto e dottore di ricerca in architettura tecnica presso l’Università di Trieste e Corina Tucu, che ha conseguito il dottorato di ricerca in storia presso l’Università di Iasi in Romania. Referente scientifico del progetto è il prof. Gianpaolo Romanato, docente di Storia contemporanea presso l’Università di Padova e componente della Consulta regionale dei Veneti nel Mondo. Nella storia della prima grande emigrazione veneta nell’ultimo trentennio dell’Ottocento, un capitolo importante, ma ancora largamente inesplorato, è quello riguardante i Paesi dell’Europa centro orientale e in particolare danubiano-balcanica. Nel processo di modernizzazione e di creazione della indispensabile rete di infrastrutture stradali e ferroviarie e dell’edilizia pubblica di quest’area le maestranze venete e friulane ebbero un ruolo importante e determinante. “Dell’emigrazione nell’Europa dell’est – ribadisce l’Assessore De Bona – si conosce poco e quel poco che si conosce aveva bisogno di essere organizzato in maniera sistematica e questo ha inteso fare la ricerca. Dallo studio – ha proseguito Be Bona – emerge che la presenza di manodopera qualificata proveniente dalle province venete, soprattutto dell’alto bellunese, divenne insostituibile per lo sviluppo del Paese danubiano, al cui processo parteciparono in modo rilevante anche artisti e uomini di cultura veneti. Un’apprezzata attività professionale interrotta dall’instaurazione del regime comunista nel 1948, che determinò, tra l’altro, lo scioglimento delle associazioni culturali che avevano accompagnato l’emigrazione veneta in Romania”. L’assessore De Bona ha infine annunciato che la prossima ricerca riguarderà l’emigrazione dei veneti nel Canada. .  
   
   
TUTTA LA STORIA DEL TANGO CON IL CELEBRE DUO BINELLI-ISAAC IL PIÙ IMPORTANTE INTERPRETE DI ASTOR PIAZZOLLA CON EDUARDO ISAAC NEL CONCERTO INAUGURALE DEL XI FESTIVAL INTERNAZIONALE DELLA CHITARRA AUDITORIUM NICCOLÒ PAGANINI DI PARMA LUNEDÌ 23 MARZO  
 
Parma, 19 marzo 2009 - Con la chitarra e il bandonéon il celebre e affermato duo Binelli-isaac ripercorrerà l’appassionante storia del tango il prossimo lunedì 23 marzo 2009, alle ore 20. 00 (abbonamento turno B) per la Stagione Concertistica 2008/2009 del Teatro Regio di Parma. L’appuntamento segna l’inaugurazione del Xi Festival Internazionale della Chitarra promosso e realizzato da Solares Fondazione delle Arti e intitolato a Niccolò Paganini, che fu anche un eccellente chitarrista e a questo strumento dedicò numerose composizioni. Il concerto “El tango y su storia” – così hanno voluto intitolare il loro programma Daniel Binelli e Eduardo Isaac - sarà un viaggio nel mondo del tango e anche nella città di Buenos Aires grazie alle suggestioni sonore di Angel Villoldo, Enrique Francini, Enrique Dolfino, Pedro Maffia, Roberto Grela, Fernando Tavolaro, Daniel Binelli, Julian Plaza, Julio de Caro, e per finire, di Astor Piazzolla. La storia del tango si può raccontare attraverso le note, le parole, il canto e i passi di una danza le cui origini risalgono agli ultimi decenni del diciannovesimo secolo, in un periodo in cui l’Argentina, in seguito a una massiccia immigrazione proveniente dal vecchio continente. Nelle sale da ballo degli anni Ottanta dell’Ottocento, situate nei sobborghi di Buenos Aires, il tango guadagnò un posto di rilievo assoluto. Tra i primi a contribuire alla nascita della nuova danza fu Angel Villoldo, nato nel 1861 e denominato il “padre del tango”. Negli anni Novanta del diciannovesimo secolo, nacquero Enrique Dolfino, Pedro Maffia e Julio de Caro: ciascuno di loro avrebbe contribuito all’evoluzione di questa danza. Il concerto tocca alcune pagine celebri di Astor Piazzolla e presenta composizioni dello stesso Binelli, considerato il principale interprete della musica di Piazzolla. «Il tango è soprattutto sentimento - spiega Binelli - è amore, odio, rancore, speranza: pochi ma essenziali sentimenti che caratterizzano ogni essere umano sono alla base di questa musica, che diventa così comprensibile a tutti, in ogni parte del mondo». A far rivivere le atmosfere del tango si ritrovano a Parma due solisti d’eccezione. Daniel Binelli è bandoneonísta, compositore, arrangiatore gode di fama internazionale, fin dai tempi in cui Piazzolla gli domandò di fare parte del suo Sexteto Nuevo Tango. Affermatosi ai più importanti concorsi, Eduardo Isaac da anni spazia fra il repertorio classico a quello contemporaneo collaborando con solisti e orchestre di prestigio internazionale. .  
   
   
GIORNATA NAZIONALE DI STUDIO A SANTA CROCE SULL´ARNO RESIDENZE TOSCANE PER UN TEATRO “DA ABITARE” UN´OCCASIONE PER ABITARE I LUOGHI, UN MODO PER EDUCARE IL PUBBLICO  
 
Firenze, 19 marzo 2009 - «C´è un teatro che gira e un teatro che si insedia: a Santa Croce parleremo del secondo». Così Paolo Cocchi, assessore regionale toscano alla cultura, presentando una giornata di studio (“Residenze. Quale ruolo nel sistema teatrale regionale e nazionale”) organizzata dalla Regione al “Verdi” di Santa Croce sull´Arno (ore 10-17 giovedì 19 marzo). «Il primo di questi teatri – spiega Cocchi - mette in circuito le opere mentre il secondo punta sul rapporto fra scena e platea; il primo dà visibilità ai prodotti mentre il secondo favorisce i processi e i percorsi artistici; il primo si concentra sullo spettacolo e il secondo si offre come atelier aperto per attori e spettatori. C´è bisogno di entrambi anche per svecchiare il teatro, per esplorare nuove pratiche e per proporre nuove regole di sostegno pubblico». Una delle nuove forme di radicamento, su cui la giornata avrà modo di riflettere anche in una dimensione nazionale, riguarda proprio le “residenze teatrali”. Con questo concetto – commenta Renzo Boldrini, direttore di “Giallo Mare Minimal Teatro”, compagnia che insieme a Regione, Comune di Santa Croce e Provincia di Pisa organizza l´incontro – “si intende la relazione con un determinato territorio di una o più compagnie, o di artisti di varie discipline, per la gestione e la direzione artistica di uno o più spazi teatrali”. Il modello più diffuso di residenza teatrale è quello basato su un accordo, pluriennale, tra una compagnia e un ente pubblico per la gestione di spazi teatrali: “abitando” il teatro, la compagnia dovrà gestirlo in modo globale (dal botteghino ai servizi di sala, dal rapporto con il pubblico alla produzione di spettacoli, dagli stage agli incontri). In Toscana sono attivi circa 200 teatri, molti dei quali – spazi inferiori a 300 posti e collocazione decentrata – possono essere definiti di piccola dimensione. In un recente incontro con il mondo dello spettacolo toscano in vista del nuovo testo unico per la cultura, la Regione ha manifestato interesse per potenziare e promuovere anche una rete organica di “residenze” professionali destinate a musica, prosa e danza. “D´intesa con gli enti locali – aggiunge Cocchi – vogliamo favorire l´incontro fra i luoghi toscani e le energie artistiche disponibili ad abitarli e questa può essere una strada interessante anche per la formazione del pubblico”. La giornata di Santa Croce servirà per mettere a punto una fisionomia toscana di residenza. Fra gli interventi - oltre ad amministratori locali di Pisa, Arezzo ed Empolese, anche operatori dello spettacolo nonché rappresentanti di residenze teatrali sia toscane che pugliesi, piemontesi, lombarde (le regioni italiane dove il fenomeno è più radicato). Nel progetto di iniziativa regionale “Sipario Aperto 2009. Circuito regionale dei piccoli teatri”, sostenuto da un finanziamento di 500 mila euro, la Regione Toscana si pone, fra gli obiettivi, quello di promuovere azioni “per la formazione del pubblico” e “per la diffusione dello spettacolo presso le giovani generazioni e le fasce di pubblico con minori opportunità di fruizione”. Fra i progetti che si intendono sostenere anche quelli che prevedano l´insediamento, nei piccoli teatri, di compagnie interessate a mantenere rapporti stabili con le comunità che vivono sui territori. Si affronterà anche la dimensione internazionale con possibili scambi fra residenze teatrali straniere Alla giornata saranno presenti Andrea Pieroni e Nicola Landucci (presidente e assessore alla Cultura Provincia di Pisa), Osvaldo Ciaponi, sindaco Santa Croce, Emanuela Caroti assessore alla cultura Provincia di Arezzo, Luciana Cappelli presidente Circondario Empolese Valdelsa, Simonetta Pecini presidente Fondazione Toscana Spettacolo. .  
   
   
LENZ RIFRAZIONI / LENZ TEATRO LR < 09 VISUAL PERFORMING ARTS PROJECT PHOENIX 09 PUBLIC HABITAT PARMA: MARZO – APRILE – MAGGIO - GIUGNO  
 
Parma, 19 marzo 2009 - Phoenix 09 è l’Habitat Pubblico che da Marzo a Giugno ospiterà a Parma le produzioni artistiche di Lenz Rifrazioni, formazione tra le più rigorose e visionarie della ricerca teatrale europea contemporanea, diretta da Maria Federica Maestri e Francesco Pititto. Realizzata in collaborazione con l’Assessorato alla Cultura del Comune di Parma, Phoenix 09 è visione pubblica dell’ampio progetto di creazioni visive e performative, di produzioni multimediali e di percorsi laboratoriali, realizzato da Lenz Rifrazioni negli spazi industriali di Lenz Teatro, edificio storico collocato al centro dell’area “Pasubio”, attualmente interessata da un vasto e radicale progetto di riqualificazione urbana. A comporre l’Habitat di Phoenix 09 sono creazioni sceniche in cui l’estrema tensione poetica si unisce ad una forte cifra visiva: Exilium, Hamlet, Chaos, Biancaneve definiscono un orizzonte di ricerca formale che pulsa di audizioni antropologiche ed esplorazioni esistenziali. Insieme alle produzioni performative, le nuove produzioni multimediali, Over Construction, opera video di Francesco Pititto, ricomposizione contemporanea degli affreschi correggeschi, e l’edizione, in collaborazione il Centro di Arte Contemporanea Sms di Siena, del Cd Consegnaci, bambina, i tuoi occhi di Robin Rimbaud aka Scanner, opera di musica elettronica composta nel 2008 per lo spettacolo di Lenz Rifrazioni. La germinazione formativa delle pratiche laboratoriali struttura il rinnovamento dei processi linguistici attraverso la continuità tra esperienza artistica e apprendimento del linguaggio contemporaneo. Martedì 24 e mercoledì 25 marzo alle ore 21. 00 Phoenix 09 apre con Biancaneve da Sneewittchen dei Fratelli Grimm, la seconda opera della tetralogia dedicata alle fiabe del Fratelli Grimm. Biancaneve ritorna in scena a Lenz Teatro dopo il debutto nel 2001 e un importante tour in teatri e festival europei, tra cui il Rencontres Franco-italiennes de Théatre et de Danse di Lille, il Festival la Alternativa di Madrid, il Festival Panorama Escena di Olot. L’opera è la rappresentazione di un rituale di sacrificio. Sopra un altare naturale di piume bianchissime, un sarcofago organico di memoria fenicia, innevato da una vetrata altrettanto impiumata, la Mater e Biancaneve compiono i riti della vita ginecea. Il nano principesco in funzione di sacerdozio officia la messa naturale con animo virile. “La sintassi rituale, le movenze rigidamente codificate, un numero limitato di attori a evocare personaggi diversi quasi evidenziando misteriose affinità tra loro. L’impronta è come sempre visionaria, a metà tra arti figurative e abissi dell’inconscio. Il repertorio degli effetti è quello consueto di questo gruppo dai percorsi affascinanti e furiosamente cerebrali”. Renato Palazzi Martedì 7 e mercoledì 8 aprile alle ore 21 Lenz presenta Chaos, scrittura performativa contemporanea a partire dal Libro Primo de Le Metamorfosi di Ovidio. Nato da una ricerca visuale, visiva, filmica, spaziale e sonora che utilizza come sostrato testuale le riflessioni poetiche e filosofiche di Ovidio sul chaos che precede la creazione dell´uomo, il lavoro indaga il percorso di generazione dal nulla universale fino alla creazione dell’umanità e al passaggio attraverso le quattro età descritte dal poeta latino. “Un corpo di plastica, un corpo incrostato di superfetazioni o denudato, un corpo poema o immagine, un corpo tradito, un corpo implorante, un corpo così presente da risultare vacuo, da svanire, da gridare, è quello delle fantasie ossessive di Lenz. Sta in bilico tra le crepe dell’anima e dei tempi con la sua irriducibile soggettività, quella che l’arte esalta come atto di ribellione”. Massimo Marino Giovedì 14, venerdì 15 e sabato 16 maggio alle ore 21 Lenz propone al pubblico la visione di H 1|2|3 le prime tre sequenze visuali e performative di un ampio progetto in cui la drammaturgia si pone come corpus di valutazioni analitiche e materico-estetiche a partire dall’Hamlet di William Shakespeare. L’opera, che ebbe una significativa messinscena nel 1999, con Ham-let, spettacolo che ottenne un grande riscontro di critica e pubblico, ospite di numerosi festival tra cui il Festival del Teatro d’Europa del Piccolo Teatro di Milano, verrà completamente ri-tradotta in 24 sequenze che si configurano attraverso lo status di un solo performer per segmento. Le valutazioni analitiche sull’Hamlet si compiranno in riferimento a trasduttori di forza – tecnicamente strumenti per la misurazione di carichi statici e dinamici - incarnati fisicamente dai corpi dei performer. Il progetto è realizzato in collaborazione con Ausl_dipartimento di Salute Mentale. Nel mese di giugno Lenz presenta, all’interno del Parmapoesia Festival, la performance poetica Exilium_01 dai Tristia e le Epistulae ex Ponto di Ovidio e da Todesfuge di Paul Celan. La performance è una mise en parole dei versi del poeta latino dalla terra d’esilio - Tomi in Romania - e dei versi del poeta rumeno Paul Celan, “esule” vissuto in Francia che ha scelto di scrivere in tedesco, la lingua della madre e dell’Olocausto. Sempre a giugno l’anteprima dell’opera video Over Construction di Francesco Pititto, uno sguardo sovrapposto per tracciare un filo rosso – o un chiaroscuro a bianco, nero e bruno, come avrebbe fatto il Correggio - sulla metamorfosi estetica dell’arte visiva e del corpo umano. Nel mese di settembre, nell’ambito dell’edizione n. 14 del Festival Natura Dèi Teatri, Lenz Rifrazioni presenterà la forma compiuta di Exilium, dai Tristia e le Epistulae ex Ponto di Ovidio, creazione di Maria Federica Maestri e Francesco Pititto. Un progetto di visual e performing arts realizzato per la parte filmica in Romania - terra dell’esilio di Ovidio - e diffuso nello scenario urbano della città. Il progetto indaga drammaturgicamente il termine ‘exilium’, nell’accezione latina l’allontanamento forzato di un condannato dalla sua terra d’origine. A settembre Lenz produrrà, in collaborazione il Centro di Arte Contemporanea Sms di Siena, il Cd Consegnaci, bambina, i tuoi occhi di Robin Rimbaud / Scanner con le musiche originali che il sound designer londinese ha composto per l’omonima creazione di Lenz tratta da La Ballata di Cappuccetto Rosso di García Lorca. Da marzo a maggio si terranno gli esiti aperti al pubblico dei percorsi formativi di Lenz. Giovedì 12 marzo alle ore 21 l’esito di Pratiche di Teatro, laboratorio per la formazione dell’attore diretto da Maria Federica Maestri, con drammaturgia di riferimento Hamlet di William Shakespeare. Venerdì 8 maggio alle ore 16. 30 l’esito del Laboratorio Teatrale Integrato rivolto a disabili ed operatori realizzato con l’Istituto Agrario F. Bocchialini di Parma. Venerdì 29 maggio alle ore 21 l’esito del corso di regia teatrale, condotto da Francesco Pititto, e realizzato con l’Istituto d’Arte Paolo Toschi di Parma. Www. Lenzrifrazioni. It .  
   
   
LENZ RIFRAZIONI BIANCANEVE DA SNEEWITTCHEN DEI FRATELLI GRIMM 24 - 25 MARZO LENZ TEATRO_PARMA 28 MARZO TEATRO TITANO_SAN MARINO  
 
Parma, 19 marzo 2009 - Seconda opera della tetralogia dedicata da Lenz Rifrazioni alle fiabe dei Fratelli Grimm, Biancaneve è la rappresentazione di un rituale di sacrificio. Sopra un altare naturale di piume bianchissime, un sarcofago organico di memoria fenicia, innevato da una vetrata altrettanto impiumata, la Mater e Biancaneve compiono i riti della vita ginecea. Il nano principesco in funzione di sacerdozio officia la messa naturale con animo virile. L´opera è stata presentata in numerose rassegne e festival internazionali tra cui: Festival Natura Dèi Teatri (2002), Rencontres Franco-italiennes de Théatre et de Danse di Lille (2002), Teatro il Vascello di Roma (2002), Festival la Alternativa di Madrid (2003), Festival Panorama Escena di Olot (Spagna, 2003), Arles e Evry (Francia, 2003). Note di regia di Maria Federica Maestri - E subito la neve, bianca e piena di sospiri, si macchia di rosso sangue. E la piena d’amore, la madre, al primo suo battito muore. Come resistere alla tragedia che la fiaba comanda? Ubbidendo al primato imperio di salvezza. Lei, di bellezza regale è più bella, perché senza specchi, senza pensieri, senza riflessi. Bellezza che non si guarda, non sospetta, non dubita, né vacilla. Biancaneve nascente da enigmi chimico-terrestri, da rebus climatici, da genetiche celesti, è, prima di divenire carne, colore morale, natura etico-cromatica: nera, di nervatura lignea per verginità impenetrabile, ah quei suoi capelli scuri e duri come l’ebano prezioso; rossa, per santità di labbra e guance ardenti di pudore; bianca, per il freddo viso innevato dalla sua gelida castità. Preda graziata dal tentato guardiacaccia, che la fioritura prossima alla cucciola concede, Biancaneve fugge negli arabeschi boscosi entrando nel dominio dell’antica saga. Nascosta nella tana degli omignoli divini, eterna senza putrescenza, corpo non corpo, riposa stesa nei letti degli uomini non uomini, ah quei numerati nani, sette re della smisura inferiore. Lei rinchiusa nel monastico regno del minus, riceve i doni per il sacrificio del tempo della vita, un nastro che le stringe il petto fino a toglierle il respiro, un pettine i cui denti secernono veleno, una mela imbevuta di malefica pozione. La regina è sacerdotessa minuziosa del rituale immolatorio, oh creatura, della natura vergine-bambina, se così vuol restare per sempre morta deve sembrare. Custodita nella teca di vetro, come marmorea statua scolpita, in mostra viene esibita per il passaggio del collezionista principesco, vecchio amante di rari reliquiari e di necrofilie sentimentali. “Che quello delle fiabe fosse un mondo tutt’altro che rassicurante – ma piuttosto un ricettacolo di paurose crudeltà, riflesso di mostri della psiche e di usanze sanguinarie – lo sapevamo già da tempo, ma certo la gelida ferocia con cui “Lenz Rifrazioni” vi si accosta va ben oltre il mero ribaltamento di un patrimonio all’apparenza noto e privo di segreti. - L’autonoma messinscena di questi loro testi canonici – accoppiati e intervallati tra l’uno e l’altro dall’offerta al pubblico di un “menù creativo” – pare vagamente rimandante a modelli del teatro Nô: la sintassi rituale, le movenze rigidamente codificate, un numero limitato di attori a evocare personaggi diversi quasi evidenziando misteriose affinità tra loro. L’impronta è come sempre visionaria, a metà tra arti figurative e abissi dell’incoscio. Il repertorio degli effetti è quello consueto di questo gruppo dai percorsi affascinanti e furiosamente cerebrali”. Renato Palazzi, “Le fiabe, fantasmi della psiche”, Il Sole 24 Ore “In Lenz Biancaneve non termina di certo con “e vissero felici e contenti”. Qui la matrigna, che nelle ultime scene rispecchia tutti noi spettatori in maniera inquietante, con il suo enorme io/specchio, avanza ossessivamente, come la musica di Engelbrecht che l’accompagna, con scarpe roventi fino a cadere in una “panica” morte. Il suo corpo, insanguinato dalle sue / nostre angosce, fa da contrappunto a quello di Biancaneve, coloristicamente interpretato in termini morali: il nero dei suoi lunghi capelli metafora di inviolabilità, convive con il rosso delle sue labbra e delle sue gote ardenti di pudore, e con il bianco pallore di un volto espressione di gelida castità. Biancaneve, per la sua inedita capacità di far rivivere questa fiaba /tragedia è stata meritoriamente selezionata, insieme ad altri tre spettacoli di altrettante compagnie italiane, per gli importanti Incontri teatrali di Lille”. Sergio Buttiglieri, La Voce di Piacenza .  
   
   
MARCHE, TEATRO VACCAJ: DEPOSITATO IL PROGETTO, TUTTO PRONTO PER L``APPALTO DEI LAVORI.  
 
Tolentino, 19 marzo 2009 - Il presidente della Regione Marche, Gian Mario Spacca, ha presenziato all´esposizione tecnica del progetto di recupero del teatro tolentinate, andato a fuoco la scorsa estate. ´Ora e` tutto pronto per avviare la gara d´appalto e accelerare i tempi della ricostruzione´, ha detto Spacca. Il presidente ha espresso ´soddisfazione per la velocita` con cui si e` arrivati al progetto e per il funzionamento del coordinamento tra gli enti, prime fra tutte la Soprintendenza, grazie al quale si e` potuto avviare il recupero di un bene monumentale di inestimabile valore per la comunita` tolentinate e marchigiana. Ancora una volta lo spirito di collaborazione fra le istituzioni ha prodotto risultati importanti´. Spacca ha chiesto anche rassicurazioni sulla tempistica dell´´intervento, ricevendo conferma, dai tecnici, sul rispetto della data del 2012 per la conclusione dei lavori Lo scorso 29 luglio 2008 un violento incendio ha danneggiato il teatro Vaccaj di Tolentino. A seguito dell´evento il Presidente della Regione ha chiesto al Governo la dichiarazione dello stato di emergenza, che e` stato concesso con decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri del 28 agosto 2008. Successivamente il Presidente del Consiglio dei Ministri ha emanato una specifica ordinanza con la quale il Presidente della Regione e` stato nominato Commissario Delegato (O. P. C. M. N. 3717 del 21. 11. 2008). L´ordinanza prevede la creazione di una Commissione Generale di Indirizzo che si e` riunita rispettivamente il 4 dicembre 2008, il 27 gennaio 2009, il 10 febbraio 2009, il 3 marzo 2009, per seguire l´iter di avvio delle attivita` miranti alla successiva ricostruzione. Con Decreto del Commissario Delegato n. 2 del 2 febbraio 2009 e` stato costituito uno specifico gruppo incaricato di predisporre il progetto preliminare composto da: - Arch. Alberto Mazzoni Direzione Regionale per i beni culturali e Paesaggistici delle Marche - Arch. Pierluigi Salvati Direzione Regionale per i beni culturali e Paesaggistici delle Marche - Ing. Pierpaolo Patrizietti Comando provinciale Vv. F. Macerata - Geom. Luciano Tanfani Soprintendenza Archeologica delle Marche - Ing. Tonino Achilli Rischio sismico ed opere pubbliche di emergenza ´ Regione Marche - Arch. Roberto Borgognoni Beni culturali e programmi di recupero della Regione Marche Al gruppo e` stato indicato il termine del 16 marzo per la consegna del progetto, che e` stato regolarmente depositato ieri. La riunione di oggi a Tolentino e` stata convocata per conoscere il progetto e per stabilire i successivi atti per giungere alla gara di appalto per l´affidamento dei lavori. Contemporaneamente, con Decreto del Commissario Delegato n. 3 del 02. 02. 2009 la Direzione regionale del Ministero per i Beni Culturali e` stata incaricata di eseguire con immediatezza i lavori per la protezione dei decori e degli affreschi che sono stati risparmiati dall´incendio. Tali lavori potranno iniziare solo nel momento in cui il Comune di Tolentino avra` riacquisito il cantiere del Teatro dall´impresa che era incaricata di eseguire gli interventi di restauro quando si e` verificato l´incendio. .  
   
   
CINQUE GIORNATE DI MILANO. RIEVOCAZIONI STORICHE, MUSICA E VISITE GUIDATE PER IL 161° ANNIVERSARIO  
 
 Milano, 19 marzo 2009 - Anche quest’anno, grazie all’impegno dell’Assessorato al Turismo, Marketing territoriale e Identità, i milanesi potranno rivivere gli avvenimenti che hanno segnato una delle pagine più significative della storia risorgimentale, non solo della città ma della nazione, le Cinque Giornate di Milano. “Cinque giornate che hanno delineato in maniera profonda i tratti distintivi e identitari di una città come Milano – ha detto l’assessore Massimiliano Orsatti -. E’ opportuno ripensare a quelle giornate, a quei personaggi e situazioni, al di là della loro indiscussa rilevanza storica, come fulgido esempio della volontà di un popolo di riappropriarsi della propria terra, della propria libertà e indipendenza”. “In questo grande avvenimento – ha aggiunto Orsatti - c’è già tutto lo spirito della Milano migliore: la capacità di unire risorse e forze per conseguire grandi obiettivi e raggiungere traguardi importanti”. Le celebrazioni per il 161° anniversario delle Cinque Giornate hanno avuto inizio il 18 marzo mattina, alle ore 11. 00, con la cerimonia ufficiale nell’omonima piazza, dove l’assessore Orsatti, alla presenza delle autorità civili, militari e dei cadetti della scuola Teuliè, ha reso omaggio ai protagonisti di quei giorni. Il programma delle celebrazioni, curato dall’associazione “Le Voci della Città“ e patrocinato dal Comune, prevede concerti, visite guidate e incontri letterari. Oggi, alle 18. 00, è in calendario la visita guidata al Museo del Risorgimento di via Borgonuovo 22; domani, giovedì 19 marzo, alle 17. 30, si terrà invece un incontro letterario su “Alessandro Manzoni: quattro ritratti stravaganti”, una lettura anticonvenzionale e innovativa dei Promessi sposi. Venerdì 20 marzo, alle 15. 00 e alle 16. 00, visite guidate al Museo Martinitt e Stelline di corso Magenta 57, per conoscere le testimonianze della partecipazione appassionata dei giovani Martinitt agli scontri del 1848, visite che si replicheranno anche nella giornata di sabato. Sempre venerdì 20, alle ore 18. 00, presso la Fondazione Italia Russia – in via Silvio Pellico 8 – si terrà il concerto “Omaggio a Nikolaj Vasil’eviè Gogol, gli anni 1847 - 1848 e l’Italia”, in occasione del duecentesimo anniversario della nascita. Sabato 21, alle ore 18. 30, l’ospedale Fatebenefratelli di corso di Porta Nuova 23 ospiterà invece un originale racconto in musica di Gustavo Adolfo de Bequer (1836 - 1870) per voce recitante e organo, che offrirà al pubblico uno sguardo sull’ottocento spagnolo; seguirà la visita all’ingresso e al cortile della “Fabbrica Neoclassica”, dove sono conservate statue e lapidi commemorative del 1848, oltre che alla cappella affrescata da Baldassare Verazzi da Carezzo. In serata, alle 20. 45, al Centro Studi Manzoniani di via Morone è prevista l’esibizione di Piero Mazzarella nei panni di Don Abbondio impegnato in un incalzante monologo con l’autore, i personaggi del celeberrimo romanzo e il pubblico presente in sala. Infine, domenica 22 marzo, alle 19. 15, un insolito concerto di campane, nella chiesa di S. Francesco di Paola, in via Manzoni, chiuderà le manifestazioni. Sabato 21 e domenica 22 marzo, in diversi momenti della giornata, ci sarà spazio anche per le ricostruzioni storiche: 100 figuranti in costume, tra militari austriaci e rivoltosi, daranno vita a una serie di quadri storici che evocheranno i momenti salienti dei fatti di allora. Le rievocazioni prenderanno il via da piazza Duomo e proseguiranno in via Dante e nell’area antistante il Castello Sforzesco. Tutte le iniziative sono a ingresso gratuito sino ad esaurimento posti. .  
   
   
LOMBARDIA: REGIONE-CAPITALE MONDIALE DEI MUSEI NEL 2013 FORMIGONI E ZANELLO INCONTRANO VERTICI ICOM E CANDIDANO MILANO  
 
Milano, 19 marzo 2009 - L´italia compete con Brasile e Russia per ospitare la Conferenza mondiale dei musei nel 2013. Regione Lombardia è in campo per sostenere la candidatura di Milano contro Rio de Janeiro e Mosca, Questa mattina, il presidente della Regione Lombardia, Roberto Formigoni, e l´assessore alle Culture, Identità e Autonomie, Massimo Zanello, hanno ricevuto al Palazzo della Regione la delegazione internazionale di Icom che, nel corso del tour milanese, valuterà l´idoneità e l´adeguatezza delle strutture di accoglienza del capoluogo lombardo. "Siamo convinti che la Lombardia e Milano - ha dichiarato il presidente Formigoni - siano le sedi naturali per un evento come Icom 2013, perché luoghi-simbolo di operosità e di creatività, autentici giacimenti di bellezza con loro straordinario patrimonio museale". "Nel 2015 - ha ricordato Formigoni - ospiteremo l´Expo e siamo certi che la combinazione Icom 2013 Italia - Expo 2015 possa rappresentare un importante elemento di crescita del ruolo internazionale della Lombardia". L´assessore Massimo Zanello ha ricordato "come la Lombardia stia dimostrando sempre più di essere, a livello internazionale, una destinazione privilegiata nell´organizzazione di grandi incontri nel campo della cultura. Ricordiamo gli esempi di Ifla 2009 (l´assemblea mondiale dei bibliotecari) ed Ecsite 2009 (conferenza internazionale dei musei scientifici). Per Icom siamo alla stretta finale, con grandi possibilità di ospitarla". "Confidiamo - ha concluso l´assessore Zanello - di fare, come Shanghai, la doppietta anche su Icom dal momento che nel 2010, Shanghai ospiterà l´Expo e la conferenza Icom". La delegazione Icom è arrivata ieri, proseguirà il suo tour culturale fino a venerdì 20. .  
   
   
INSEDIATO, IN CALABRIA, IL COMITATO SCIENTIFICO DELL’OSSERVATORIO REGIONALE PER LA CULTURA  
 
Reggio Calabria, 19 marzo 2009 - Si è insediato, nel corso di un incontro tenutosi presso l’assessorato Cultura, Istruzione e Ricerca scientifica e presieduto dal dirigente generale del dipartimento, Laura Mancuso, il comitato scientifico dell’Osservatorio regionale per la Cultura designato dalla Giunta regionale su proposta del vicepresidente Domenico Cersosimo. Sono stati chiamati a farne parte Renato Nicolini, intellettuale di spicco del panorama culturale nazionale, ideatore dell’Estate romana quando era assessore alla Cultura del Comune di Roma, autore di opere teatrali e professore ordinario di Composizione architettonica presso l´Università "Mediterranea" di Reggio Calabria, Anna Maria Longo, presidente dell’Associazione “Il Luogo della Politica” e Spartaco Capogreco, storico, docente presso la Facoltà di Scienze politiche dell’Università della Calabria e presidente della Fondazione “Ferramonti”. All’incontro hanno partecipato anche il capo della segreteria del vicepresidente della Giunta, Nino Zumbo, e i dirigenti di settore e di servizio Armando Pagliaro, Menotti Lucchetta e Giacinto Gaetano. I lavori di insediamento del Comitato scientifico sono stati introdotti dalla dirigente generale Laura Mancuso che, dopo aver ringraziato i componenti dello stesso comitato, ha evidenziato l’importanza dell’Osservatorio la cui finalità è quella di avviare un accurato lavoro di monitoraggio delle attività culturali finanziate dalla Regione, attraverso la costituzione di una vera e propria banca dati nella quale confluiranno le informazioni riguardanti gli interventi regionali, in particolare quelli del settore Cultura che investe cospicue risorse nelle aree di propria pertinenza: musei, teatri, biblioteche, fondazioni culturali, eventi finanziati attraverso le associazioni culturali e/o gli enti locali. Obiettivo finale dell’Osservatorio è la promozione dell’intero settore culturale regionale, attraverso riferimenti scientifici e conoscitivi che siano alla base delle scelte di indirizzo delle politiche culturali e delle relative azioni programmatorie. Un percorso razionalizzato e non affidato alla estemporaneità, come avvenuto in passato, per impiegare in modo più mirato e ponderato le risorse e per divulgare i risultati attraverso opportune attività editoriali. “Con l’insediamento del Comitato scientifico - ha sottolineato Laura Mancuso - si dà avvio e concretezza a un progetto, quello dell’Osservatorio regionale, da più tempo programmato e che non era ancora partito. Esso rappresenta un presupposto imprescindibile per la programmazione delle iniziative culturali finanziate dalla Regione che è la ‘condicio sine qua non’ per evitare l’eccessiva frammentazione delle risorse. ” La dirigente Mancuso ha anche sollecitato Renato Nicolini, Anna Maria Longo e Spartaco Capogreco a mettere a disposizione le loro riconosciute competenze per l’individuazione di linee guida delle attività culturali previste nella programmazione regionale. D’accordo sulla necessità di regolamentare il settore della cultura si è dichiarata la Anna Maria Longo che ha considerato prioritario, pur nella esiguità delle risorse disponibili, contrastare la polverizzazione degli interventi a sostegno delle attività culturali. Le linee di azione prospettate sono state ampiamente condivise dal professor Capogreco che ha evidenziato l’esigenza di coagulare attorno ad un unico organismo la programmazione delle attività in modo coerente. Con particolare riferimento alla redazione delle linee guida, il professor Nicolini ha formulato una serie di ipotesi che prevedono di agire sulla rete delle Università regionali, valorizzare il richiamo alla civiltà della Magna Grecia e dei suoi miti, far leva sul Risorgimento, in occasione dei 150 anni dell’Unità d’Italia che cadono nel 2011, per creare un forte legame Calabria-italia. Tra gli altri suggerimenti di renato Nicolini, quello di puntare decisamente sul Paesaggio, anche in un’ottica di destagionalizzazione degli eventi culturali, valorizzando i luoghi, intesi anche nella loro accezione simbolica e la creazione di azioni di trasversalità facendo leva sull’editoria calabrese. Il Comitato scientifico dell’Osservatorio per la Cultura tornerà a riunirsi nel prossimo mese di aprile. .  
   
   
BOLZANO: TECNOLOGIA PER SENTIRE IL BAROCCO NAPOLETANO  
 
Bolzano, 19 marzo 2009 - Il percorso espositivo “Respiro Barocco – Un viaggio nella Napoli del Seicento” che dal 20 marzo al 27 maggio 2009 potrà essere visitato presso il Centro Trevi a Bolzano è stato presentato il 18 marzo dall´assessore provinciale alla cultura italiana, Christian Tommasini. Realizzato avvalendosi di dispositivi tecnologici all’avanguardia e delle tecniche cinematografiche il percorso espositivo propone in un’ambientazione ad hoc una selezione di undici opere esemplificative di uno dei periodi più ricchi della storia dell’arte italiana, il Barocco Napoletano, curata personalmente dal suo massimo esperto mondiale, Nicola Spinosa, Sovrintendente ai Musei della città di Napoli. Il progetto espositivo ha la curatela di Barbara Bottacin, esperta d’arte bolzanina, e di Brigitte Daprà che, originaria di Scena, è responsabile dei prestiti e delle attività esterne della Sovrintendenza di Napoli ed esperta di Barocco Napoletano stretta collaboratrice di Nicola Spinosa. Come ha sottolineato l’assessore provinciale alla cultura italiana, Christian Tommasini, il progetto si inserisce fra le poliedriche attività promosse dall’Ufficio cultura che mirano ad avvicinare alla storia dell’arte con metodologie innovative un pubblico più largo e differenziato, soprattutto giovane; l´intento è quello di rafforzare la consapevolezza nel gruppo linguistico italiano della propria identità attraverso il proprio retroterra culturale, ma anche di consentire al gruppo linguistico tedesco di rapportarsi con un patrimonio culturale unico al fine di produrre un interscambio fra le due culture, arricchimento culturale generale e reciproco rispetto. Le innovazioni tecnologiche costituiscono un ulteriore tramite per coinvolgere nella fruizione culturale nuovi pubblici a fronte di un già ottimo coinvolgimento della popolazione agli eventi culturali proposti sul territorio. In questa prospettiva , come ha proseguito il direttore della Ripartizione Antonio Lampis, va intesa la connessione tra gli ufici della ripartizione e le grandi istituzioni museali e culturali italiane e la formula della scomposizione del modo tradizionale di proporre arte e cultura. La formula espositiva sperimentata dall’Ufficio cultura per "Respiro Barocco" è consentita da una ricostruzione ambientale degli stretti vicoli della Napoli dell’epoca, ideata dall’ingegnere Valentina Eccher, che funge da contenitore e da amplificatore alle opere esposte esemplari del periodo artistico; a questa ambientazione è combinata un´innovativa tecnologia messa a punto dall’esperto di tecnologia antropocentrica Marcello Conigliaro, docente presso l’Università di Palermo ed il Politecnico di Milano che consente un´esperienza multisensoriale. Il visitatore, oltre ad ammirare le opere che saranno illuminate rispetto agli ambienti in penombra che le ospiteranno, avvalendosi in modo intuitivo di una “torcia” che gli sarà consegnata all’ingresso del percorso espositivo potrà dialogare con il percorso espositivo; con questo indedito dispositivo tecnologico interattivo indirizzandolo sulle pareti potrà evidenziare suggestioni evocative degli ambienti della Napoli Barocca e attivare brevi filmati realizzati a Napoli dalla regista Katia Bernardi che lo catapulteranno nella Napoli del ‘600 fra i suoi vicoli, palazzi e chiese. A tal riguardo Brigitte Daprà, ha evidenziato la bontà dei filmati che consentono anche un aggancio con i capolavori del Barocco Napoletano presenti nelle chiese e nei palazzi napoletani ancora godibili nella realtà odierna. Altra novità assoluta, al visitatore all’ingresso sarà fornito un “transponder”, un sensore con codice unico, e di un tesserino personale. L’infrastruttura predisposta lungo il perimetro del percorso espositivo registrerà il passaggio del visitatore e le sue soste che saranno interpretati da un sistema intelligente che darà vita ad un sito calibrato su ogni singolo visitatore; avvalendosi del codice riportato sul tesserino consegnatoli all’ingresso della mostra il visitatore accedendo alla pagina web dell’iniziativa (www. Provincia. Bz. It/respirobarocco ) potrà accedere al proprio sito e scaricare il catalogo assolutamente personalizzato dell’esposizione con la possibilità di condividerlo con altri. Un catalogo completo vero e proprio dell’esposizione sarà pubblicato postumo nel 2010. L’esposizione di opere del Barocco Napoletano è accompagnata dal programma di eventi collaterali e sarà integrata con un nuovo percorso espositivo dedicato al Barocco Romano ed ad artisti quali il Guercino, Bernini, Pietro da Cortona ed altri, in programma dal 23 settembre al 12 dicembre 2009. Il percorso espositivo “Respiro Barocco. Un viaggio nella Napoli del Seicento” sarà inaugurato domani, gìovedì 19 marzo 2009, alle ore 18. 00 e potrà essere visitato ad ingresso libero dal 20 marzo al 27 maggio 2009, (lunedì-sabato 10. 00-18. 00, giovedì fino alle 20. 00, domenica chiuso) presso il Centro Trevi, via Cappuccini 28, Bolzano, Info tel. 0471 300980, 3409574732, centrotrevi@provincia. Bz. It , www. Provincia. Bz. It/respirobarocco .  
   
   
L’ARTE E IL TORCHIO VI EDIZIONE DEDICATA A DINO FORMAGGIO (FILOSOFO DELL´ARTE 1914-2008) DAL 19 APRILE AL 31 MAGGIO 2009 CENTRO CULTURALE “SANTA MARIA DELLA PIETÀ CREMONA  
 
Cremona, 19 marzo 2009 - Vi Rassegna Internazionale Dell’incisione Di Piccolo Formato - Biennale esclusivamente ad invito, comprendente 120 artisti provenienti da circa 50 paesi di ogni parte del mondo. Due sono le opere in mostra per ciascun autore, del formato massimo di cm. 25 x 35, realizzate in anni recenti, con tecniche calcografiche o a rilievo, la maggior parte delle quali, donate dagli artisti, andranno ad arricchire la Collezione di arte grafica contemporanea ordinata presso il Gabinetto dei Disegni e delle Stampe del Museo civico “Ala Ponzone”di Cremona. - Maestri Dell’incisione Latinoamericana Contemporanea - La Mostra, realizzata in collaborazione con il famoso Taller 99 di Santiago del Cile, che ha curato la selezione per gli inviti, presenta 43 fogli di vari formati, di alcuni dei più significativi artisti grafici latinoamericani contemporanei, rappresentanti di quella realtà continentale del sud del mondo che riunisce popoli diversi ma comuni ideali di libertà e di riscatto sociale. Sede: A. D. A. F. A. , Casa Sperlari, via Palestro 32, Cremona : - Incisione Italiana Under 35 - L’esposizione, a cadenza quadriennale, giunta alla sua terza edizione, presenta le opere incisorie (prevalentemente di formato, cm. 50 x 70) eseguite da venticinque giovani artisti provenienti da diverse regioni italiane, selezionati da una apposita commissione, che testimoniano dei più recenti sviluppi e della vivacità dell’arte incisoria nel nostro paese. Sede: Museo della Stampa, via Lanfranchi 6, Soncino (Cr) : - Lo Sport Negli Ex Libris (dal 19 aprile al 24 maggio) - In contemporanea, la sezione dedicata agli ex libris, curata dall’A. I. E. (Associazione Italiana Ex libris) e dal suo presidente Mauro Mainardi, con la collaborazione della Pro Loco di Soncino, raccoglie quest’anno una collezione di circa 150 piccoli ma preziosi fogli ispirati allo Sport nelle sue varie discipline e ai suoi campioni di ogni tempo, realizzati da straordinari artisti italiani e stranieri, specialisti di questo particolare genere. Da segnalare che, per tutto il tempo dell’esposizione, sarà attivo, presso il Centro Culturale “Santa Maria della Pietà”, Cremona, un laboratorio didattico, dove, su richiesta delle scuole e dei visitatori, si terranno brevi lezioni teoriche sull’arte grafica e dimostrazioni pratiche di realizzazione e stampa al torchio calcografico di incisioni originali. La Rassegna internazionale di incisione “L’arte e il Torchio”, che festeggia nel 2009 i dieci anni di attività, è organizzata dall’A. D. A. F. A. (Amici dell’arte-Famiglia artistica) in collaborazione con il Comune, la Provincia di Cremona ed altri enti pubblici e privati, con il patrocinio e il contributo del Consiglio Regionale della Lombardia e il patrocinio del Ministero per i Beni e le Attività Culturali. Curatore generale Vladimiro Elvieri, coadiuvato da un Comitato scientifico internazionale. Catalogo a colori (ital. -ingl) ediz. Adafa, con testi critici di Dino Formaggio, Vladimiro Elvieri, Emilio Ellena, Renzo Margonari, Mauro Mainardi. Www. Artetorchio. It .