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GIOVEDI

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Notiziario Marketpress di Giovedì 16 Aprile 2009
LA COMMISSIONE EUROPEA APRE UN PROCEDIMENTO DI INFRAZIONE CONTRO IL REGNO UNITO IN MERITO ALLA PROTEZIONE DELLA PRIVACY E DEI DATI PERSONALI E L’USO DELLA TECNOLOGIA DI “BEHAVIOURAL ADVERTISING”  
 
Bruxelles, 16 aprile 2009 - Dopo una fitta comunicazione con le autorità britanniche a seguito delle denunce sporte dai navigatori inglesi per l’uso della tecnologia di “behavioural advertising” Phorm da parte dei provider internet, la Commissione ha avviato un procedimento di infrazione contro il Regno Unito. Il procedimento riguarda diversi problemi relativi all’applicazione delle norme europee in materia di ePrivacy e tutela dei dati personali, in base alle quali gli Stati membri devono garantire, tra le altre cose, la riservatezza delle comunicazioni impedendo che queste siano intercettate e sorvegliate senza il consenso dell’utente. Questi problemi sono emersi durante l’indagine condotta dalla Commissione in merito alle azioni delle autorità britanniche in risposta alle denunce degli internauti a proposito di Phorm. Viviane Reding, Commissario europeo responsabile della società dell’informazione e dei media, ha affermato: “Le tecnologie come il “behavioural advertising” possono essere utili alle aziende e ai clienti, ma devono essere utilizzate nel rispetto della normativa europea. Queste norme esistono per proteggere la privacy dei cittadini e devono essere applicate in maniera rigorosa da tutti gli Stati membri. Seguiamo il caso Phorm da diverso tempo e abbiamo concluso che vi sono dei problemi nel modo in cui il Regno Unito ha applicato parti della normativa europea in materia di riservatezza delle comunicazioni. Invito le autorità britanniche a modificare la legislazione nazionale e a far sì che le autorità dispongano dei poteri necessari per comminare sanzioni al fine di attuare la normativa dell’Ue in materia. In questo modo il Regno Unito potrà rispondere più energicamente alle nuove sfide legate alla ePrivacy e alla tutela dei dati personali, come quelle poste dal caso Phorm, e i consumatori britannici sapranno che la loro privacy e i loro dati sono protetti quando navigano in internet. ” Da aprile 2008 la Commissione ha ricevuto diverse interrogazioni da parte di cittadini ed europarlamentari britannici preoccupati per l’uso di una tecnologia di behavioural advertising nota come “Phorm” da parte dei provider di servizi internet del Regno Unito. La tecnologia si basa su una costante analisi della navigazione dell’utente per determinarne gli interessi e selezionare annunci pubblicitari mirati quando questi utenti visitano determinati siti web. Nell’aprile 2008 British Telecom, l’operatore di telefonia fissa, ha ammesso di avere usato in via sperimentale Phorm nel 2006 e nel 2007 senza informare i clienti coinvolti nella prova. Da ottobre e dicembre 2008 l’operatore ha condotto una nuova prova, questa volta invitando gli utenti a partecipare. Le prove sono state all’origine di numerose denunce all’autorità britannica per la protezione dei dati, l’Ico (Information Commissioner’s Office) e alla polizia. A partire da luglio 2008 la Commissione ha scritto più volte alle autorità britanniche chiedendo informazioni in merito alle modalità di applicazione della normativa europea con riferimento al caso Phorm. Dall’analisi delle risposte ricevute la Commissione è portata a ritenere che l’applicazione delle norme comunitarie in materia di riservatezza delle comunicazioni nel Regno Unito ponga dei problemi strutturali. Secondo la legge britannica, applicata dalla polizia, intercettare illegalmente le comunicazioni costituisce reato. La portata del reato, tuttavia, è limitata unicamente all’intercettazione “intenzionale”. Sempre secondo la legge, l’intercettazione è considerata legale quando chi la effettua ha “ragionevoli motivi per ritenere” che l’autorizzazione sia stata accordata. La Commissione esprime inoltre preoccupazione per il fatto che il Regno Unito non dispone di un’autorità nazionale di sorveglianza che si occupi di queste intercettazioni. Il Regno Unito ha due mesi di tempo per rispondere alla lettera di messa in mora inviata oggi, che costituisce la prima fase del procedimento di infrazione. Se non riceverà alcuna risposta o se le osservazioni presentate dal Regno Unito non saranno giudicate soddisfacenti, la Commissione potrà decidere di formulare un parere motivato (seconda fase di un procedimento d´infrazione). Qualora anche dopo tale iniziativa il Regno Unito non ottemperi agli obblighi che le incombono in virtù del diritto comunitario, la Commissione dovrà adire la Corte di giustizia. .  
   
   
WORKSHOP SULL´ECONOMIA E I MODELLI ECONOMICI BASATI SULLE GRID  
 
Delft, 16 aprile 2009 - Il 24 agosto si terrà a Delft (Paesi Bassi) il sesto Workshop sull´economia e i modelli economici basati sulle grid ("Gecon"). L´utilizzo commerciale dell´informatica delle grid sta lentamente prendendo piede con il termine di "informatica tra le nuvole" (ovvero "cloud computing"). Le soluzioni esistenti sono molto diverse tra loro, esse vanno dai modelli Raas (Resource-as-a-service) ai modelli Saas (Software-as-a-service). L´offerta di nuvole esistenti può, tuttavia, essere ottenuta soltanto da un fornitore; essa non può essere trattata su una piazza di mercato comune. Una tale piazza di mercato potrebbe agire da punto d´incontro centrale tra coloro che intendono vendere e coloro che intendono acquistare. In realtà, ogni partecipante al mercato potrebbe agire da fornitore di risorse o venditore di risorse, a seconda del livello della domanda del momento. Gli obiettivi del workshop sono di discutere questioni legate allo sviluppo di un mercato comune per le risorse, suggerire indirizzi futuri della ricerca e allargamenti alle tecnologie esistenti, nonché di guardare all´allargamento efficace di un mercato commerciale orientato ai servizi per le risorse (informatiche, del software, dei dati). Gecon è finanziato da Gridecon ("Grid Economics and Business Models"), un progetto del Sesto programma quadro (6°Pq). Gridecon esamina le barriere economiche percepite dall´industria e dalle piccole e medie imprese nell´adozione dell´informatica delle grid in tutta Europa. Per ulteriori informazioni, visitare: http://www. My-groups. De/gecon2009/?page_id=index. Php .  
   
   
ISTITUZIONI PIÙ VICINE GRAZIE AD INTERNET E SERVIZI ON LINE LA PRESENTAZIONE DEL PROGETTO PAAS-TELE_P @B. GIÀ COINVOLTI 36 COMUNI  
 
Firenze, 16 aprile 2009 - La partecipazione dei cittadini alle decisioni delle istituzioni passa anche dal web e dalle nuove tecnologie. E per chi a casa un computer magari non ce l´ha - molti, come conferma anche una ricerca della Regione presentata nelle settimane scorse, secondo cui il 56,7% dei toscani non utilizza il computer e il 60,7% non naviga in internet - i punti di accesso gratuito alla rete potrebbero essere un valido aiuto. Se ne parlerà domani mattina nella sala Pegaso di Palazzo Strozzi Sacrati, in piazza del Duomo 10 a Firenze, nel corso di una mattinata dedicata alla presentazione del progetto Paas-tele_p@b, a cui interverranno il vice presidente della giunta regionale e l´assessore alle riforme e alla partecipazione. I Paas sono i punti di accesso gratuito alla rete: spazi, attrezzati con computer, dove si può naviga re gratuitamente ed essere assistiti durante la navigazione sui servizi on line delle pubbliche amministrazioni. La Regione, assieme ai Comuni e con la collaborazione di diverse associazioni, ne ha attivati circa 300: uno almeno in ciascuno comune. E il progetto Paas-tele_p@b, che si propone di diffondere l´utilizzo delle nuove tecnologie per favorire un miglior rapporto tra i cittadini e le istituzioni, di comuni ne coinvolge già trentasei. Il capofila è il Comune di Fabbriche di Vallico, in provincia di Lucca. L´obiettivo è anche diffondere la cultura della partecipazione, in una regione, come la Toscana, che alla fine del 2007 è stata la prima (e finora unica) in Italia ad approvare una legge per facilitare il coinvolgimento dei cittadini nelle decisioni prese dalle istituzioni. .  
   
   
PROVINCIA DI MATERA, AL VIA IL BANDO PER INTERNET ALLE MICROIMPRESE  
 
Matera, 16 aprile 2009 - La Provincia di Matera in prima linea per sostenere i comuni del materano afflitti dal digital divide. Grazie, infatti, al bando appena pubblicato, è disponibile on line sul sito del Cst (www. Cstmatera. It), microimprese e lavoratori autonomi operanti nelle località del territorio provinciale non raggiunte dal servizio di connettività Internet terrestre a banda larga. Ad oggi il problema del “divario digitale” è avvertito e va proprio in questa direzione il bando in questione che segue l’analoga precedente iniziativa della Provincia mirante a ridurre il gap tecnologico, legato all’indisponibilità di infrastrutture telematiche, gravante su aziende e professionisti operanti in località del territorio provinciale non raggiunte da servizio di connettività Internet terrestre a banda larga. Ad oggi il problema del “divario digitale” è avvertito in parte della provincia: alcuni comuni risultano essere integralmente fuori dall’area coperta da Adsl terrestre, mentre altri risultano raggiunti solo parzialmente dalla banda larga. L’intervento della Provincia consiste nell’assegnazione di contributi a fondo perduto per microimprese e lavoratori autonomi che attiveranno connessioni alternative a quelle via cavo secondo le tipologie descritte nel seguito di questo documento. Sono ammissibili le istanze presentate da: microimprese la cui sede legale e/o operativa ricada nelle zone della provincia di Matera, non raggiunte da Adsl terrestre. L’intervento consiste nell’assegnazione di contributi a fondo perduto a microimprese e lavoratori autonomi che attiveranno connessioni alternative a quelle via cavo (es. Satellitari bidirezionali, wireless wi-fi, Umts etc. ) mediante un contratto biennale con partner tecnologico. L’ammontare del contributo è pari al massimo a 1. 500 euro forfettari e non potrà in ogni caso superare il 50% del costo previsto per il contratto con il fornitore per l’acquisto e la manutenzione dell’apparato hardware ed il canone biennale del servizio. Sul contributo sarà applicata la ritenuta fiscale d’acconto prevista per i contributi in conto esercizio. La domanda di ammissione potrà essere presentata direttamente dai soggetti beneficiari entro e non oltre il 30 Aprile 2009. Successivamente l’Amministrazione Provinciale predispone le graduatorie di merito delle microimprese e dei lavoratori autonomi ammessi al beneficio, sulla base dei punteggi conseguiti. Si provvederà a soddisfare almeno una richiesta per ciascun comune della provincia relativamente a microimprese e lavoratori autonomi. Il direttore generale della Provincia di Matera, Angelo Di Palma, responsabile del procedimento, con proprio atto, approva le graduatorie provvisorie. Le graduatorie, mantengono validità per tre anni dalla loro approvazione. Il contributo sarà concesso alle sole microimprese e lavoratori autonomi che, al momento dell’erogazione, risultino ancora non essere raggiunti da connettività Adsl terrestre. Entro un mese dalla comunicazione di assegnazione del contributo, il destinatario s’impegna a stipulare un contratto con fornitore tecnologico che assicuri un servizio di connettività internet alternativa a quella terrestre per almeno due anni. .  
   
   
SWISSCOM: CONSIDEREVOLE RIDUZIONE DEI PREZZI DI MOBILE UNLIMITED  
 
Berna, 16 aprile 2009 - Dal 27 aprile 2009, Swisscom offre un nuovo abbonamento di comunicazione dati per il lavoro e la navigazione mobili con il laptop. Il nuovo abbonamento Mobile Unlimited Natel data flat costa Chf 59 al mese e comprende il traffico dati illimitato sulla rete Swisscom. L’abbonamento sostituisce i due abbonamenti Mobile Unlimited con i loro 1,5 Gb e 5 Gb di volume incluso. I clienti attuali beneficiano automaticamente di Natel data flat. I clienti Mobile Unlimited possono ora trasferire in maniera mobile dati e navigare in Internet senza limiti di volume per Chf 59 al mese. Il nuovo abbonamento dati si rivolge a chi utilizza il servizio regolarmente o con frequenza e offre un pieno controllo dei costi. Vengono così sostituiti i due abbonamenti per la comunicazione dati Natel data 1,5 Gb (Chf 59 al mese) e Natel data 5 Gb (Chf 79 al mese). Solo quando si utilizza un volume di dati superiore a 10 Gb, la velocità di trasmissione viene limitata affinché tutti i clienti possano beneficiare sempre di una buona qualità del servizio e della rete. Per la fruizione all’estero vengono applicate tasse di roaming. Dal 27 aprile 2009, gli attuali clienti passano automaticamente alla nuova tariffa flat. I nuovi clienti beneficiano di un’offerta lancio: per i clienti privati Natel data flat è gratis per i primi due mesi (promozione valida sino al 30 giugno 2009). Dal 16 aprile 2009 la famiglia di prodotti Mobile Unlimited viene arricchita di un nuovo modem Usb con scheda di memoria integrata da 2Gb. Il modem consente una velocità di trasmissione pari a 7. 2 Mbit/s nel download e 1. 4 Mbit/s nell’upload di dati. Con i modem Usb Mobile Unlimited, le Pc-cards e le soluzioni integrate nei laptop, i dati possono essere trasferiti tramite la comunicazione mobile in modo semplice e rapido. Lavorare e navigare in viaggio è estremamente pratico con Mobile Unlimited: grazie all’eccellente rete di Swisscom e allo standard di trasmissione dei dati Hspa, i clienti navigano con una velocità pari a 7. 2 Mbit/s, in alcune aree si raggiunge addirittura una velocità di 14,4 Mbit/s. La tecnologia Hspa è disponibile in tutta la rete Umts di Swisscom e raggiunge così circa il 93,4 % della popolazione. Attraverso la combinazione di Gprs, Edge, Umts, Hspa e Wlan, Swisscom offre un mix di tecnologie unico in Svizzera e tra i migliori in Europa per Internet mobile a banda larga. Una panoramica di tutte le offerte Mobile Unlimited disponibili dal 27 aprile 2009:
Natel data day Natel data flat Natel data easy
Per un utilizzo giornaliero Per un utilizzo regolare Per un utilizzo occasionale
Canone mensile dell’abbonamento Chf 10 Chf 59 -
Prezzo del collegamento* Chf 4. 50 / giorno - max Chf 7. 50 / giorno*
Quantità di dati inclusa Illimitata Illimitata Illimitata
Per tutti i giovani con meno di 26 anni
Natel xtra-data 5. 0 Gb
Per tutti i giovani con meno di 26 anni
Canone mensile dell’abbonamento Chf 39
Prezzo del collegamento* -
Quantità di dati inclusa 5. 0 Gb
Costi per ogni ulteriore Mb Chf 0. 10
* Chf 1 / Mb, conteggio a scatti di 10 kB .
 
   
   
INVESTIRE SULLA FORMAZIONE DEI GIOVANI PER SUPERARE LA CRISI.  
 
Ancona, 16 Aprile 2009 - Una sfida da assumere per superare la crisi. Cosi` e` stato definito da tutti i firmatari- l´assessore regionale alla Formazione professionale, Stefania Benatti, il presidente dell´Upi Marche e Provincia di Pesaro-urbino, Palmiro Ucchielli, il presidente della Provincia di Ancona, Patrizia Casagrande, gli assessori provinciali di Macerata, Daniele Salvi e di Ascoli Piceno, Licia Canigola - il protocollo di intesa siglato ieri in Regione che intende promuovere e sensibilizzare le politiche pubbliche verso interventi a favore dei giovani, in particolare favorendo le politiche formative al fine di un migliore inserimento nel mondo del lavoro. Un atto interdisciplinare e integrato importante ´ ha detto Stefania Benatti ´ che guarda avanti, oltre la crisi economica. Di fronte alle risposte che la Regione sta costruendo per affrontare la situazione contingente, e` doveroso anche progettare e investire per il futuro e offrire comunque ai giovani concrete opportunita` di crescita. Un accordo con forti caratteristiche di sperimentazione che potra` darci utili indicazioni per rendere strutturali alcuni interventi mirati. I soggetti che hanno dato la loro disponibilita` ad aderire all´accordo, oltre alle Province, sono le Universita` e le Camere di Commercio marchigiane, la Direzione regionale Scolastica, sindacati e rappresentanti dei datori di lavoro, la Svim Spa, nonche` soggetti privati del credito e della formazione. E´ importante mettere insieme le migliori energie ´ ha commentato Palmiro Ucchielli ´ e questa intesa costituisce un segnale forte nella direzione della valorizzazione dei giovani, della risorsa fondamentale che rappresentano per superare la crisi. Una forza dirompente quella dei giovani sempre poco considerata o relegata all´assistenza sociale, invece la pubblica amministrazione ha il dovere di promuovere e mirare i propri interventi alle politiche di formazione come leva strategica per costruire uno sviluppo futuro. Dello stesso parere Patrizia Casagrande che ha ringraziato la Regione per aver coordinato questo atto di intesa ´calibrato su esigenze formative mirate e trasmesse direttamente dalle Aziende, per poter costruire veri e propri percorsi di apprendimento´. Per Daniele Salvi si tratta di una sfida importante da condurre in porto perche` ´il rischio e` quello di consumare due generazioni di persone tra precariato e difficolta` di accesso al lavoro. Nell´anno europeo della creativita` e dell´innovazione, questo atto vuole mettere a sistema il rinnovamento istituzionale e il ricambio generazionale: ce n´e` bisogno nell´impresa come in politica. ´ Le finalita` del protocollo sono compatibili con gli strumenti di programmazione della Regione Marche, sia con il Por Fse 2007/2013 che, in particolare, con il Piano regionale per le politiche attive del lavoro 2007/2009, che ha previsto, tra le tre priorita` indicate proprio quella dei giovani ( le altre sono donne e disabili). Infatti, in linea con gli orientamenti europei e con la cultura della qualita` del lavoro, a sostegno di politiche attive che diffondano la cultura dell´autoimprenditorialita` e di impresa saranno attivati interventi che consentano di favorire ed aumentare l´inserimento occupazionale dei giovani laureati, in particolare donne, privilegiare azioni e progetti in attivita` di ricerca e sviluppo scientifico e qualificare la forza lavoro giovanile attualmente occupata e in cerca di prima occupazione. .  
   
   
INAUGURATO IL NUOVO POLO NAUTICO DI VENEZIA  
 
Venezia, 16 aprile 2009 - Venti aule di cui cinque speciali, dieci i laboratori. La sala tracciati e la nuova darsena, la palestra e i tre chiostri di cui uno con la prospettiva di una copertura in vetro, una delle poche a Venezia. La sala “macchine” e quella “motori”. Il simulatore su cui fanno esami in notturna gli esaminandi della Capitaneria di Porto. Il convitto da 85 posti letto per ospitare studenti da tutta Italia. E poi nuovi indirizzi di studio, più valore a quelli tradizionali, nuove opportunità post diploma. È stato inaugurato sabato mattina a San Giuseppe di Castello, il Nuovo Polo Nautico di Venezia. Atteso da anni, da dopo la chiusura definitiva e irrimediabile del Centro Marinaro nell’isola di San Giorgio Maggiore, raccoglie da oggi tutta la formazione nautica e marinara del veneziano, e non solo. Emozionati, il Presidente della Provincia Davide Zoggia e l’assessore all’Educazione Andrea Ferrazzi hanno presentato alla città questo straordinario intervento di edilizia scolastica. Alla cerimonia hanno partecipato gli studenti con i loro docenti, la direttrice dell’Ufficio scolastico regionale Carmela Palumbo, le autorità comunali e quelle militari. Ingente l’investimento della Provincia di Venezia: oltre otto milioni di euro oltre al milione e mezzo che il Magistrato alle Acque ha impiegato per la costruzione della riva e il nuovo, piccolo approdo. Una cronaca lunga e complicata quella che ha caratterizzato la formazione di settore negli ultimi quindici anni. Il decrescere costante degli iscritti, la sede dell’Isola di San Giorgio del professionale “Cini” in costante decadimento, l’impossibilità della Provincia di Venezia di intervenire con i restauri su una struttura non di sua proprietà. E poi la decisione, presa nel 2005 non senza polemiche, di restaurare il vecchio edificio di San Giuseppe a Castello per non perdere un giorno in più in discussioni ed incertezze: il Polo Nautico di Venezia si farà, e lì si raccoglieranno tutti gli indirizzi formativi dedicati al mare. “Risolvere la questione del Polo Nautico di Venezia è stato quanto di più complesso e affascinante che la Provincia di Venezia abbia affrontato in questo mandato amministrativo relativamente alla scuola – ha ricordato il presidente Davide Zoggia -. Una scuola prestigiosa, dalla storia gloriosa, che da diversi anni però continuava costantemente a perdere iscritti e classi. Una situazione per noi inaccettabile tanto più a Venezia, che ha nel rapporto con il mare la sua dimensione costitutiva. Da qui la nostra determinazione, il coraggio della scelta che ci ha permesso, attraverso un investimento di otto milioni di euro, di donare alla città una sede di grande qualità e di grande futuro che unisca il Professionale Cini e il Tecnico Venier in ampi spazi con convitto, mense, posti letto, aree ricreative e di studio”. “Non è un caso - ha aggiunto l’assessore Andrea Ferrazzi - che proprio nel momento in cui abbiamo lanciato alla città questa sfida per la prima volta è iniziato l’aumento degli scritti. Il nostro intervento non si è fermato alla struttura, al contenitore. In collaborazione con molti soggetti istituzionali della nostra città abbiamo potenziato l’offerta formativa creando il Distretto Formativo Nautico di Venezia, i corsi di Istruzione e Formazione Tecnica Superiore, e l’Accademia del Mare. In tal modo oggi il Polo Nautico di Venezia offre una filiera formativa che va dall’istruzione professionale all’istruzione tecnica e quella post diploma. Il contenuto e il contenitore, entrambe di straordinaria qualità, per rinnovare il prestigio della formazione marinara della città e al contempo dare maggiore scelta a chi sul mare vuole costruire il proprio futuro”, ha concluso il vicepresidente. Otto milioni di euro investiti, quattro anni di lavori, per il più importante intervento sull’edilizia scolastica della Provincia di Venezia. Un Polo Nautico che raccoglierà tutta la formazione marinara e nautica della provincia in una unica, prestigiosa sede a San Giuseppe di Castello, che darà sicuramente filo da torcere alla scuola storica di Trieste sul bacino dell’Alto Adriatico. Per l’occasione la Provincia di Venezia ha editato un prestigioso testo dal titolo “La scuola del Mare”, curato da Samuele Costantini, che racconta l’intervento edilizio attraverso la storia della formazione nautica e marinara a Venezia. Redatto a più mani con il contributo di storici, insegnanti vecchi e nuovi, architetti e ingegneri, studiosi della storia nautica veneziana il volume pubblica numerosi documenti e immagini d’epoca fino a oggi inedite. .  
   
   
RICERCA: OPERATIVO IL DISTRETTO NAVALE E NAUTICO DITENAVE  
 
Trieste, 16 aprile 2009 - Con la costituzione formale della associazione "Ditenave", a cui sono demandate le funzioni di indirizzo, promozione e coordinamento, entra nella fase operativa il Distretto tecnologico navale e nautico, un´iniziativa fortemente sostenuta dall´Amministrazione regionale con l´obiettivo di rafforzare la competitività di questi due importanti settori per l´economia del Friuli Venezia Giulia, agendo su tre leve fondamentali: ricerca, formazione e innovazione. L´associazione Ditenave è stata presentata ieri a Trieste, nella sede del Consiglio regionale, dall´assessore alle Risorse economiche e finanziarie, Sandra Savino, a nome dell´assessore alla Ricerca, Alessia Rosolen. Erano presenti anche il presidente del Comitato di indirizzo strategico Livio Marchesini e il vicepresidente Giuseppe Nicoli (quest´ultimo di nomina regionale). "Ricerca, formazione e innovazione - ha ricordato l´assessore Savino - costituiscono le linee di indirizzo strategico di questa Amministrazione regionale e in particolare del presidente Renzo Tondo, per dare maggiore competitività alle nostre imprese". I due settori hanno un peso notevole in regione: la Fincantieri ha a Trieste uno tra i maggiori centri di ingegneria navale in Europa, con oltre 600 addetti, al quale si aggiunge il cantiere di Monfalcone; senza contare il vasto indotto di piccole e medie imprese che lavorano all´allestimento della navi da crociera; la nautica conta 2 mila addetti e circa 400 imprese, che operano nei settori della costruzione, del rimessaggio, dei servizi. "Entrambi questi settori hanno conosciuto - ha osservato Marchesini - un forte trend di crescita in questi ultimi anni. Grazie al forte contenuto di ingegneria, di design e di qualità, quello navale e nautico è un tipo di prodotto adeguato alle potenzialità dell´economia occidentale. A prescindere dal difficile momento economico, anche nel futuro saranno settori capaci di mantenere una posizione leader". L´idea del distretto nasce dalla constatazione che in Friuli Venezia Giulia vi è una diffusa presenza di competenze nei due settori, suddivisa tra imprese, Università e centri di formazione, alle quali manca tuttavia un´adeguata rete di coordinamento, una rete di "relazioni governate". A questa carenza intende rispondere appunto Ditenave, con il suo modello di governance. L´associazione è strutturata in un´assemblea generale e in un Comitato di indirizzo strategico, con una struttura operativa snella, che dovrà predisporre un Piano di programmazione annuale, e coordinare i tre "sistemi": ricerca (Consorzio Rinave), innovazione (Comitato innovazione) e formazione (Polo formativo economia del mare). Per le attività di Ditenave sono già a disposizione oltre 12 milioni di euro di risorse europee da qui al 2013, suddivise tra vari fondi: 3,5 milioni del Fas, 4 milioni del Fse e 5 milioni del Fers. A questi stanziamenti si aggiungeranno le quote di co-finanziamento dei privati. I soggetti sottoscrittori di Ditenave sono imprese (Fincantieri e Wartsila Italia le più importanti), associazioni di categoria, Università e scuole superiori a indirizzo tecnico, centri di ricerca, enti di formazione, Enti locali. La sede di Ditenave sarà a Monfalcone, nel ristrutturato albergo impiegati del quartiere di Panzano, non appena i lavori saranno completati (si prevede in luglio). La scelta di Monfalcone, come ha sottolineato il vicepresidente Nicoli, permetterà di qualificare la più che secolare tradizione della città nella campo della cantieristica. .  
   
   
SCAMBI CULTURALI BASILICATA - CINA  
 
Potenza, 16 aprile 2009 - Soddisfazione è stata espressa dall’Assessore alla Formazione Lavoro Cultura e Sport, Antonio Autilio, a conclusione della missione presso le autorità istituzionali, universitarie e scolastiche di Shanghai e Hangzhou della Repubblica cinese. L’opportunità offerta dall’Istituto Italiano di Cultura di Shanghai, successivamente alla visita alla città di Hangzhou, di presentare il territorio ed alcuni aspetti delle tradizioni e della cultura della nostra regione (musica popolare rappresentata dagli Etnos con il coordinamento dell’Associazione culturale Multietnica Europea” di Moliterno) ad osservatori privilegiati cinesi ed internazionali in particolari contenitori e contesti della vasta e popolosa metropoli cinese (ca 20 milioni di abitanti), ha consentito alla delegazione lucana, di avviare importanti contatti con alcune istituzioni pubbliche ed universitarie cinesi dimostratesi particolarmente interessate ad intessere relazioni con la Regione Basilicata. In particolare, il Direttore Zhu Min dell’Ufficio della Promozione dell’Industria e dei Servizi del Dstretto di Luwan della Municipalità ed il Vice Direttore Wu Xiaoxian dell’Ufficio degli Affari Esteri del Governo Distrettuale di Luwan di Shanghai, hanno manifestato formalmente la volontà di conoscere meglio la regione Basilicata, oltre che sotto l’aspetto territoriale e culturale, anche sotto il profilo economico e produttivo, con particolare riguardo alle caratteristiche del sistema delle Pmi e delle relative produzioni agricole, manifatturiere e di servizi, onde individuare temi di interesse comune da sviluppare e scambi culturali ed economici da attivare, procedendo da subito all’inoltro reciproco di materiale esplicativo e informativo utile allo scopo. Pari interesse è stato raccolto dal rappresentante della Camera di Commercio Italiana in Cina- sede di Shanghai. Altrettanto proficui sono stati i colloqui con il prof. Wang Ruiguang, Assistente al Direttore dell’Ufficio della Cooperazione Internazionale, nonché Assistente al Direttore del Campus Sino-italiano dell’Università di Tongji di Shanghai, ed il prof. Silvano Cheng, Responsabile dei progetti italiani del Centro di Formazione delle Lingue Straniere dello stesso Campus Sino-italiano dell’Università di Tongji, presso la quale è stato organizzato sempre dall’Istituto Italiano di Cultura, in concomitanza con la celebrazione del centenario dell’Università, un incontro-evento con studenti e docenti. Con i proff. Ruiguang e Cheng è stata esplorata la possibilità di attivare percorsi di mobilità geografica di giovani lucani e di giovani cinesi (che studiano l’italiano), al fine di implementare l’internazionalizzazione di questi giovani ed accrescere le loro conoscenze ed esperienze in ambiti utili per l’inserimento nel mercato del lavoro, ovvero progetti sperimentali di formazione su temi di comune interesse con il coinvolgimento anche della istituzione universitaria lucana. Anche il Console Generale d’Italia a Shanghai, dott. Massimo Roscigno, ha avuto modo di apprezzare la cultura e le bellezze della Regione Basilicata nel corso delle ulteriori iniziative, organizzate con l’ausilio congiunto del Consolato Generale e dell’Istituto Italiano di Cultura di Shanghai, che hanno visto la delegazione lucana incontrare esponenti della comunità italiana presente nella città cinese (costituita da circa 2000 unità) operanti in diversi settori produttivi, commerciali, scolastico e culturale. In occasione delle festività pasquali, infine, le istituzioni italiane in terra cinese hanno voluto far conoscere alla delegazione lucana anche gli aspetti religiosi della comunità cattolica di Shanghai, attraverso la partecipazione alle funzioni religiose del Sabato Santo presso la Cattedrale di Xu Jia Hui ed attraverso opportuni contatti con alcune autorità accademiche della Università Pontificia Salesiana. Il successo della missione cinese della delegazione lucana si deve soprattutto al grande e prezioso lavoro organizzativo e di mediazione svolto dall’Istituto Italiano di Cultura di Shanghai , nelle persone del suo Direttore, dott. Paolo Sabbatini, e dei suoi collaboratori , sotto la tutela del Consolato Generale d’Italia e del Console Massimo Roscigno, ai quali vanno i migliori ringraziamenti delle Istituzioni della Regione Basilicata. Le relazioni instaurate nel corso di questa settimana, secondo l’Assessore Autilio, aprendo una strada di colloquio e di collaborazione istituzionale, possono costituire per il Governo regionale una base di partenza per consolidare i rapporti con atti di rilevanza internazionale in vista del World Expo 2010 di Shanghai, al quale la Regione Basilicata ha già manifestato alle competenti amministrazioni nazionali l’intenzione di aderire. .  
   
   
GIRO D´ITALIA IN BARCA PER IMPARARE LA FISICA GLI ALUNNI DELLA SCUOLA MEDIA DI RIOMAGGIORE A LEZIONE DI CLIMATOLOGIA E NAVIGAZIONE A BORDO DELL´ADRIATICA GRAZIE A “LA FISICA IN BARCA”: INIZIATIVA PROMOSSA DALL´ISTITUTO NAZIONALE DI FISICA NUCLEARE (INFN).  
 
 Riomaggiore, 16 aprile 2009 - Forse non tutti sanno che le scienze fisiche permeano la nostra esistenza quotidiana. Un´ottima occasione per conoscere l´applicazione dei loro principi è quella di salire su una barca a vela, vero e proprio laboratorio didattico all´aria aperta. Da qui muove il progetto “La Fisica in Barca”, un giro d´Italia didattico - divulgativo a bordo di “Adriatica”, rivolto agli studenti delle scuole medie superiori, e in alcuni casi anche inferiori, dei porti dove sosterà l´imbarcazione, resa celebre dal programma televisivo “Velisti per Caso” di Patrizio Roversi. L´iniziativa, giunta alla sua quarta edizione, prenderà il via ufficiale il 20 Aprile proprio dalla Spezia per concludersi a Trieste il 6 giugno prossimo, coinvolgendo le scuole e la nostra città in seminari, lezioni, esperimenti a bordo, in navigazione e a terra. La finalità è quella di stimolare i giovani alla scoperta della fisica che si nasconde dietro ad una divertente uscita sul famoso veliero. Le attività previste per gli studenti di Riomaggiore - Precederà la visita a bordo di Adriatica e l’uscita didattica con le imbarcazioni Velagiovane ed Ocean Team, in programma per il 22 aprile, una lezione teorica tenuta da Roberto Meloni, Direttore di Environmental Ocean Team, ex capomissione Antartide del Cnr, al Castello di Riomaggiore il venerdì precedente. «Siamo lieti di poter supportare un’iniziativa di così alto valore formativo - dichiara Franco Bonanini, Presidente del Parco Cinque Terre – che, oltre ad avvicinare i giovani alla fisica, contribuirà ad accrescere il rispetto per il mare, vero e proprio patrimonio da salvaguardare e difendere. » Il progetto - patrocinato dai Comuni della Spezia e Ameglia e dai Parchi delle Cinque Terre e Montemarcello Magra - è promosso dall´Istituto Nazionale di Fisica Nucleare, in collaborazione con le società “Per Caso srl”, armatore dell´imbarcazione Adriatica e Environmental Ocean Team, che vanta tra i suoi componenti Giovanni Soldini. .  
   
   
FABBRICHE DI VALLICO, INAUGURATA LA NUOVA SCUOLA PER PICCOLE REALTÀ FONDI IN AUMENTO: 9 MILIONI NEI PROSSIMI 3 ANNI  
 
Firenze, 16 aprile 2009 - La scuola primaria e dell´infanzia di Fabbriche di Vallico, in Garfagnana, riapre oggi le porte ai suoi alunni dopo essere stata completamente ristrutturata e messa in sicurezza, anche in base alle norme antisismiche. A inaugurarla, insieme alle autorità locali, è stato l´assessore regionale all´istruzione, formazione e lavoro che ha ricordato come quella di Fabbriche di Vallico sia una delle 46 scuole completate grazie ai contributi che la Regione ha messo a disposizione dei piccoli Comuni con la legge 70. Una legge, ha detto ancora l´assessore, che ha consentito di intervenire in molte situazioni di emergenza, scongiurando la chiusura di decine di scuole in comuni montani o in zone rurali e disagiate. Per la scuola di Fabbriche il contributo regionale è stato di 200 mila euro, cui si sono sommati i fondi reperiti dal Comune sulla legge 23, quella per l´edilizia scolastica. Con questo intervento la Regione ha deciso di dimostrare concretamente di essere a fianco dei Comuni, in controtendenza con quanto avviene a livello nazionale: le piccole scuole sono un presidio sociale importante, che si punta a difendere e a valorizzare, per dare a tutti gli alunni toscani pari opportunità nello studio. E´ in questa logica che per scuole come quella di Fabbriche di Vallico, la Regione punta anche sulla qualità. La nuova scuola fa infatti parte del progetto “senza zaino”, una sperimentazione cui collaborano anche Uncem e Regione, realizzata da Provincia di Lucca più alcuni Comuni e comunità montane, con un’attenzione particolare alla progettazione degli edifici scolastici, concepiti a misura di bambino e ispirati ai maestri della pedagogia moderna, da Dewey alla Montessori. Perché senza zaino? Perché in queste scuole funzionali ed accoglienti gli alunni trovano già tutto quello che loro serve per apprendere senza fatica. Non solo, la piccola scuola fa parte anche del progetto Errequ@dro, che con il contributo dell´assessorato all´istruzione mette in rete fra loro scuole grandi e piccole, realizzando integrazioni interattive delle funzioni, anche didattiche, in modo da sopperire, con collegamenti on line, ai problemi di natura geografica e alle grandi distanze. Proprio per preservare l’identità di tanti piccoli comuni la Regione sostiene esperienze innovative, di qualificazione della didattica. Fare scuola a un piccolo numero di alunni non deve infatti portare ad abbassare la qualità né diminuire le opportunità di apprendimento per chi vive in zone disagiate. Per questo le risorse destinate alle scuole nei piccoli Comuni sono progressivamente aumentate. Dai 2 milioni l´anno stanziati per il periodo 2006-2008, si passa ai 3 milioni stanziati per il periodo 2009-2011, in tutto un investimento di 9 milioni di euro. .  
   
   
GIUNTA E CONSIGLIO: PROVINCIA DI VARESE COSTRUIRÀ UNA SCUOLA TRA LE MACERIE DEL TERREMOTO  
 
Varese, 16 aprile 2009 - Tra i primi provvedimenti approvati all’unanimità dall’intero Consiglio provinciale proprio quello di edificare una scuola laddove oggi la distruzione del terremoto continua spettrale a far tremare la terra. La Provincia, oltre a raccogliere la disponibilità di 8 dipendenti dell’ente, tecnici specializzati, in grado di supportare l’attività di controllo e messa in sicurezza che si sta attivando in queste ore su indicazione di Regione Lombardia, ha stabilito di aderire alla proposta del Presidente Berlusconi, offrendo la disponibilità per realizzare uno dei cento progetti di ricostruzione, che saranno affidati alle Province. Il Presidente della Provincia, Dario Galli ha dato lettura della delibera che impegna l’ente a reperire i fondi “per la ricostruzione o la sistemazione, in un luogo che sarà scelto secondo modalità da definirsi con successivo atto, di un edificio pubblico preferibilmente ad uso scolastico/ educativo distrutto o gravemente danneggiato dal terremoto”. .  
   
   
PREMIATI PROGETTI CREATIVI PRESENTATI CHE VALORIZZANO PROTAGONISMO POSITIVO GIOVENTU´ VENETA; 2,5 MILIONI € DI FINANZIAMENTO”  
 
Padova, 16 aprile 2009 - “I giovani veneti vogliono essere ascoltati e la Regione vuole ascoltarli, e sollecitarne il protagonismo positivo, la creatività, la capacità di relazione, combattendo lo stereotipo negativo di giovani passivi, consumatori e spettatori imbambolati, valorizzando invece le idee originali di cui i giovani veneti sono portatori e che fanno cultura oltre a creare possibilità di lavoro”. Lo ha detto ieri al centro congressi “Papa Luciani” di Padova, l´Assessore regionale alle politiche sociali Stefano Valdegamberi di fronte a un pubblico di oltre trecento ragazzi e ragazze provenienti da ogni parte della regione, esponenti di associazioni giovanili operanti sul territorio ma anche di tanti gruppi spontanei, informali, che hanno presentato alla Regione progetti culturali, sul tempo libero, sull´impegno sociale, sull´innovazione tecnologica “per trasmettere valori che migliorino la società in cui viviamo” . Questi progetti hanno partecipato ad un bando specifico che ne ha fatti approvare 202 progetti per un finanziamento complessivo di 2,5 milioni di euro. Valdegamberi ha consegnato numerosi attestati ai giovani presenti che hanno presentato idee di valorizzazione delle ´produzioni giovani´ in tutti i campi “divenendo – come ha ricordato l´Assessore regionale – produttori di significati creativi e promotori di sviluppo sociale, come d´altronde, sostiene anche l´Unione Europea con i propri programmi comunitari a favore dei giovani europei”. Con l´occasione Valdegamberi ha presentato – prima volta volta a livello pubblico - alla giovane platea la legge regionale n. 17 del 2008 del titolo “Promozione del protagonismo giovanile e della partecipazione alla vita sociale” che ha sostituito la legge precedente del 1988 che fu la prima legge sui giovani a livello nazionale. La legge n. 17 - “legge particolarmente innovativa”, l´ha definita Valdegamberi, riorganizza e ridisegna gli interventi nell´ambito delle politiche giovanili del Veneto, rivolti alla fascia d´età tra i 15 e i 30 anni. Dei 202 progetti finanziati: 105 sono stati presentati da gruppi informali di giovani, 50 da enti pubblici (Comuni, Province, Ullss), 47 da associazioni del settore. .  
   
   
ALUNNI SFOLLATI, PER 350 SI APRONO LE PORTE DELLE SCUOLE PESCARESI  
 
Pescara, 16 aprile 2009 - Sono circa 350 i bambini e i ragazzi in età scolare, provenienti dalle zone più colpite dal sisma che ha sconvolto il territorio aquilano, sfollati nelle strutture alberghiere della provincia di Pescara. Lo afferma una nota dell’assessorato alla Protezione civile della Provincia di Pescara, che questa mattina parteciperà ad un vertice convocato per discutere appositamente il caso: in particolare, la possibilità di permettere ai ragazzi provenienti dal territorio colpito dal terremoto, di inserirsi immediatamente all’interno delle strutture scolastiche pescaresi, e completare così l’anno scolastico. In dettaglio, sono 117 gli alunni di scuola materna ed elementare, 65 i ragazzi delle scuole medie e 161 quelli delle scuole secondarie superiori. .  
   
   
CASCHI GIALLI: IL 22 APRILE IL GIURAMENTO DEI BAMBINI ´SENTINELLE DI PACE´  
 
Roma, 16 aprile 2009 - I primi ‘Caschi Gialli’, i bambini operatori di pace che hanno effettuato il percorso formativo finanziato dalla Regione Lazio, giureranno solennemente il prossimo 22 aprile, alla presenza dell’Assessore regionale all’Istruzione, Silvia Costa, degli Assessori regionali Filippo Zaratti (Cooperazione tra i popoli) e Anna Salome Coppotelli (Politiche sociali). E di Padre Jonas Shamuana Mabenga, ideatore del progetto e fondatore dell’Accademia Internazionale della Pace. L’iniziativa è stata promossa dalla Presidenza della Regione Lazio, in collaborazione con l’Assessorato all’Istruzione e gli Assessorati regionali alla Cooperazione tra i popoli ed alle Politiche sociali ed è stata finanziata dalla Giunta regionale con 182 mila euro. Ieri i bambini delle Scuole Madre Teresa di Calcutta (elementare) e Ferruccio Parri (media), insieme ai dirigenti scolastici, alle maestre ed alle operatrici di prevenzione dei conflitti che li hanno seguiti negli incontri formativi, hanno effettuato un incontro preparatorio alla presenza dell’Assessore Silvia Costa. “La scelta della Presidenza e dell’Assessorato – ha detto l’Assessore Costa – è quella di sostenere un’iniziativa che gioca sulle qualità positive dei bambini, il loro senso della giustizia e della condivisione, nel quale il singolo può fare la differenza. I bambini diventano, così, ‘sentinelle di pace’, riconoscibili tra i loro coetanei, le famiglie e le comunità, avendo cura che non siano calpestati i diritti dei più deboli. In questo progetto, che padre Jonas conduce da tanti anni e che la Regione Lazio per prima ha deciso di sostenere, i bambini vengono riconosciuti autorevoli non in quanto bulli, ma quali protagonisti positivi e mediatori dei conflitti. ” Il progetto prevede la formazione di 50 operatori di prevenzione dei conflitti e di educazione alla pace presso le scuole che si candideranno. L’obiettivo è di formare, nell’arco di due anni (2009 e 2010) circa 40 mila Caschi Gialli nel Lazio. I bambini che, ad oggi, hanno concluso il percorso formativo, sono in totale 1084 e prometteranno solennemente di vivere da “Custodi della pace” nel corso della cerimonia che avrà luogo il 22 aprile dalle ore 10 alle ore 12 a Roma, presso l’Anfiteatro di Tor Tre Teste – Largo Serafino (Parco Alessandrino), alla presenza del Presidente Marrazzo, degli Assessori Costa, Zaratti e Coppotelli. Insieme a loro presteranno giuramento anche gli operatori di prevenzione dei conflitti e di educazione alla pace. .  
   
   
GENI VERDI FORNISCONO INFORMAZIONI SUI CAMBIAMENTI CLIMATICI  
 
 Bruxelles, 16 aprile 2009 - Un team internazionale di ricercatori ha decodificato i genomi di due varietà di alghe che crescono in parti dell´oceano molto diverse tra loro ed hanno acquisito nuove informazioni sui geni che permettono loro di catturare il carbonio. I risultati, pubblicati sulla rivista Science, fanno luce su processi cellulari antichi che hanno implicazioni per lo studio dei cambiamenti climatici e lo sviluppo di biocarburanti derivanti dalle alghe. Le alghe marine Micromonas hanno una larghezza di circa un quinto di un capello umano e crescono sia in acque tropicali che polari. Catturano Co2, luce solare, acqua e sostanze nutritive per produrre carboidrati ed ossigeno negli oceani del mondo. Costituiscono un´importante fonte di cibo e catturano il carbonio, il che le rende oggetto di approfondite ricerche. In questo studio, i ricercatori hanno raccolto campioni di due tipi di Micromonas: uno proveniente dal Sud Pacifico ed un altro dalla Manica. L´analisi genetica ha identificato circa 10. 000 geni in ognuno ed ha rilevato che le 2 varietà si sono differenziate in maniera sostanziale. "Sorprendentemente, sono molto più diverse di quanto pensassimo," ha detto l´autore principale Alexandra Worden del Monterey Aquarium Research Institute negli Stati Uniti. "Questi due picoeucarioti [il gruppo cui appartengono le Micromonas], spesso considerati come appartenenti alla stessa specie, condividono soltanto circa il 90% dei geni. " Una differenza del 10% potrebbe non sembrare molto, ma bisogna tenere a mente che gli uomini ed alcuni primati hanno circa il 98% di geni in comune. I diversi geni in questi due ceppi di Micromonas, ha detto la dott. Ssa Worden, potrebbero far si che essi si adattino in modo diverso all´ambiente. "Ciò significa inoltre che man mano che l´ambiente cambia, queste diverse popolazioni saranno soggette ad effetti diversi e non sappiamo se risponderanno in modo simile," ha spiegato. Insieme ai dati genomici raccolti in studi precedenti, le nuove informazioni sul codice genetico delle alghe fotosintetiche forniscono anche idee su come la fotosintesi abbia trasformato la Terra in una biosfera in grado si sostenere la vita. "I genomi delle Micromonas racchiudono caratteristiche che adesso sembrano essere state in comune con alghe ancestrali che iniziarono la traiettoria, durata miliardi di anni, che portò all´ "inverdimento" - la crescita di piante terrestri - del pianeta," ha detto la dott. Ssa Worden. I picoeucarioti sono estremamente produttivi e sono soggetti a grandi pressioni di pascolo. Hanno un ruolo importante nell´assorbimento del carbonio come parte della "pompa biologica", ossia della serie di eventi che permette alle alghe di catturare il carbonio atmosferico e di trasportarlo dalla superficie al fondo dell´oceano. Queste nuove conoscenze possono essere paragonate alle informazioni genomiche provenienti da altri genomi di alghe e piante, che possono aiutare a formare un´immagine più chiara della natura dinamica dei processi evolutivi, hanno detto i ricercatori. Dovrebbe anche fornire informazioni che porteranno alla comprensione della complessa natura funzionale delle popolazioni di fitoplancton in generale. La capacità delle alghe di adattarsi ad un´ampia gamma di ambienti potrebbe aver avuto come risultato il fatto che esse siano diventate più elastiche rispetto a specie simili, ipotizza la dott. Ssa Worden. Questo permetterebbe loro di resistere meglio ai cambiamenti climatici rispetto alle alghe che prosperano soltanto in un´area geografica limitata. Secondo i ricercatori, se quest´idea verrà testata più approfonditamente si andrà molto avanti verso la conoscenza della biologia e l´ecologia di questi importanti organismi. "Se riusciamo a capire quali geni vengono impiegati da una varietà specifica in particolari condizioni, otteniamo una visione dei fattori che influenzano il successo di un gruppo su un altro," ha detto la dott. Ssa Worden. "Potremmo essere in grado poi di sviluppare modelli capaci di prevedere con più efficacia una serie di possibili scenari futuri risultanti dagli attuali cambiamenti climatici. " Lo studio è stato condotto da ricercatori in Belgio, Francia, Germania, Paesi Bassi, Norvegia, Australia e Stati Uniti. Per maggiori informazioni, visitare: Science: http://www. Sciencemag. Org Us Department of Energy Joint Genome Institute: http://www. Jgi. Doe. Gov .  
   
   
CONVEGNO: L’ACQUA, ORO BIANCO IN VALLE D’AOSTA  
 
Aosta, 16 aprile 2009 - L’assessorato territorio e ambiente e l’Assessorato alle opere pubbliche, difesa del suolo e edilizia residenziale, insieme al Soroptimist Club Valle d’Aosta e al comune di Pré-saint-didier, presentano il Convegno L’acqua, oro bianco in Valle d’Aostache si terrà nella palestra delle scuole primarie di Pré-saint-didier sabato 18 aprile 2009 alle ore 10. L’acqua è la principale fonte di vita e appartiene a tutti gli esseri viventi. Questo convegno vuole essere un momento di riflessione su un tema di fondamentale importanza: l’acqua non è solo un bene di mercato, ma un patrimonio di tutti. L’argomento, di grande attualità, verrà approfondito nei diversi settori di interesse, dalla sua gestione alla conservazione, dalla sostenibilità ambientale alle sue potenzialità economiche e turistiche. In particolare, i relatori si confronteranno sui temi relativi all’acqua come risorsa vitale, ricchezza ambientale, risorsa nel campo energetico e termale. «Una risorsa - dice l’Assessore al territorio e ambiente, Manuela Zublena – che deve essere preservata, monitorata e protetta per poter essere consegnata integra alle future generazioni. Questo convegno si inserisce in un’opera di sensibilizzazione dei cittadini su un uso equilibrato delle risorse e sulla necessità di mettere in atto politiche ambientali adeguate». «L’utilizzazione dell’acqua – dice l’Assessore alle opere pubbliche, difesa del suolo e edilizia residenziale Marco Viérin – costituisce un elemento fondamentale dello sviluppo regionale, ma deve avvenire secondo criteri volti al risparmio, al riutilizzo e all’uso razionale della risorsa. Con questo convegno si ha l’occasione per presentare le azioni attraverso le quali sono perseguiti tali obiettivi». Il Sindaco di Pré-saint-didier, Riccardo Bieller, dice che «il convegno intende avvalorare il rilievo del tema e documentare quanto si sta facendo sul territorio per preservare questo bene comune». Sottolinea inoltre che «la scelta di Pré-saint-didier come sede dell’incontro non è stata casuale, perché qui il valore aggiunto delle Terme costituisce impulso e stimolo di sviluppo economico e sociale». .  
   
   
LA TOSCANA NEL GRUPPO DELLE REGIONI “PIÙ ANTISISMICHE”  
 
Firenze, 16 aprile 2009 - La Toscana è una delle tre regioni italiane che applicano alla lettera la classificazione antisismica più recente. Lo ha detto stamani l´assessore alla protezione civile e al rischio sismico relazionando in audizione presso la Commissione Territorio del Consiglio regionale. L´assessore ha sottolineato come, in questa materia, le classifiche non siano determinanti, ribadendo come sia essenziale la sicurezza, ma ha fornito il dato per dare la misura degli interventi realizzati. Le altre due regioni sono il Molise (dopo il sisma del 2006) e il Lazio. Anche la Liguria è situata nel gruppetto delle regioni più in linea con la classificazione. Sulla base dei criteri e della mappa di pericolosità nazionale la Toscana ha riclassificato, con la delibera 431 del 19 giugno 2006, tutto il territorio regionale, che risulta così suddiviso: 90 comuni, a ridosso della fascia appenninica, sono inseriti in zona 2 quella a più alta pericolosità, 106 comuni in zona 3s, 67 comuni in zona 3 e 24 comuni in zona 4. L´assessore ha poi precisato che gli edifici pubblici strategici rilevanti ai fini del rischio nella zona a più alta pericolosità sismica in Toscana (fra i quali ospedali, scuole, sedi comunali) sono 1. 454, dei quali un migliaio sono scuole. Dal 1986 ad oggi la Regione Toscana ha investito circa 150 milioni di euro nell´adeguamento di queste strutture alle più recenti normative antisismiche. Per completare il quadro – come ha specificato l´assessore – ne servirebbero altri 440. Attualmente la consistenza dei fondi per l´intervento in questa materia è di circa 6 milioni all´anno, dei quali 4 provenienti da fondi Ue e 2 finanziati dalla legge regionale. Sono 506 gli edifici per i quali è stato completato l´adeguamento alle più recenti normative antisismiche, mentre 450 sono oggetto di verifiche e indagini. L´assessore ha inoltre spiegato che la Toscana dispone ora di uno staff di circa 100 tecnici specializzati, fra ingegneri, architetti e geologi, adibiti al controllo del rischio sismico. 41 di questi sono stati assunti dopo l´ultimo terremoto che investì San Giuliano di Puglia. L´assessore ha ribadito come la Toscana sia una delle regioni che più ha investito nella sicurezza antismica e si sia dotata di una struttura formata da un centinaio di tecnici specializzati e da un coordinamento regionale di prevenzione sismica. L´assessore ha inoltre relazionato alla commissione sulla visita che lo ha portato, insieme al presidente della Regione, a Castelnuovo, nel comune di San Pio delle Camere, la località sulla quale si concentrano gli aiuti coordinati dalla Toscana. Sulla qualità dell´intervento di protezione civile complessivamente svolto in Abruzzo l´assessore ha espresso un giudizio positivo, sottolineando l´efficacia e la tempestività dei soccorsi portati alle popolazioni colpite e definendo eccellente la risposta data dalla macchina statale e regionale. .  
   
   
TORINO: UN PROTOCOLLO DI INTESA PER FRONTEGGIARE L’AUMENTO DELLA RACCOLTA DI RIFIUTI ORGANICI  
 
Torino, 16 aprile 2009 - “Siamo molto contenti dei grandi risultati della raccolta differenziata dell’organico, che sono dovuti soprattutto al successo del porta a porta, tuttavia ora è necessario trovare delle soluzioni adeguate per lo smaltimento”. Con queste parole l’assessore allo Sviluppo sostenibile e alla Pianificazione ambientale della Provincia di Torino Angela Massaglia ha commentato la sottoscrizione del protocollo di intesa, avvenuta oggi nella sede della Provincia di corso Inghilterra, per il trattamento dei rifiuti organici. Firmatari, oltre alla Provincia di Torino, l’Associazione d’ambito per i rifiuti Ato-r, i consorzi di bacino e le aziende di raccolta e smaltimento. Nell’ultimo triennio si è registrato un notevole incremento di rifiuti organici raccolti nella provincia di Torino: si è passati dalle 106 mila tonnellate del 2006 alle 136 mila del 2008, e la previsione per il 2009 porta a ipotizzare un’ulteriore crescita di 8 mila e 500 tonnellate. I tre impianti di smaltimento (Acea di Pinerolo, Amiat di Borgaro Torinese e Punto Ambiente di Druento, quest’ultimo attivo dall’estate del 2009), che trasformano i rifiuti organici in compost, garantiranno per quest’anno il trattamento di 95 mila tonnellate di rifiuti (mentre saranno 150 mila le tonnellate che si potranno smaltire nel 2010, grazie all’aumento di produttività dei centri suddetti). C’è dunque per il 2009 un surplus di fabbisogno di trattamento pari a circa 50 mila tonnellate, che dovranno essere avviate in impianti fuori provincia. L’accordo stabilisce i criteri da adottare, nel 2009, per il conferimento dei rifiuti organici agli impianti che devono trattarli. In particolare, tali criteri individuano i quantitativi di rifiuti da indirizzare a ogni singolo impianto della provincia e a quelli di fuori provincia, per evitare che il sistema di gestione dei rifiuti entri in situazione di emergenza. “Questo protocollo di intesa” spiega l’assessore Massaglia “sancisce l’accordo di cercare in modo unitario le migliori condizioni economiche per il trasferimento dei rifiuti fuori dalla provincia, e di ripartire i maggiori costi tra tutti i bacini del territorio provinciale, a misura delle tonnellate di rifiuti raccolte da ognuno di essi”. Per migliorare la qualità del compost prodotto, l’accordo stabilisce anche di differenziare le tariffe di conferimento dell’organico in base alla qualità del prodotto: insomma, più i rifiuti sono “puliti”, meno si paga per il trattamento. .  
   
   
LA TRACCIABILITÀ CONTRO IL TRAFFICO ILLECITO DEI RIFIUTI GRAZIE ALLA TECNOLOGIA È OGGI POSSIBILE CONTRASTARE UN BUSINESS CHE RENDE ALLA CRIMINALITÀ CIRCA 22 MILIARDI DI EURO ALL’ANNO. SE NE È PARLATO NEL CORSO DEL CONVEGNO ORGANIZZATO DAL CNR ‘LA RICERCA PER LA GESTIONE DEI RIFIUTI SECONDO GLI STANDARD EUROPEI’  
 
 Roma, 16 aprile 2009 - Ogni anno in Italia svaniscono oltre 20 milioni di tonnellate di rifiuti, quantitativo raffigurabile in una montagna dell’altezza di circa 1. 900 metri con una base di 3 ettari che, sul piano economico, rende alla criminalità organizzata in Italia circa 22 miliardi di euro all’anno. I dati Europol (European Police Office) illustrano che la prevalenza dei traffici riveste carattere internazionale (71%), per effetto del cosiddetto “shopping normativo” cioè la movimentazione di rifiuti verso nazioni con un apparato penale più blando e con controlli meno efficaci. Infatti, tra gli Stati membri si registrano importantissime oscillazioni con pene detentive variabili tra 3 mesi e 6 anni e con sanzioni pecuniarie comprese tra 3. 000 e 850. 000 euro. Un recente studio condotto dalla Ue in 13 porti europei, ha messo in rilievo che addirittura il 50% delle spedizioni di rifiuti registrano violazioni normative. E’ uno degli argomenti trattati oggi nel corso del Convegno ‘La ricerca per la gestione dei rifiuti secondo gli standard europei, organizzato dal Dipartimento Terra e Ambiente (Dta) del Consiglio nazionale delle ricerche. La tecnologia e l’innovazione come possono intervenire per contrastare il fenomeno del traffico illecito e definire il percorso o il recapito finale? “La tracciabilità evoluta dei rifiuti”, spiega Vito Felice Uricchio, ricercatore dell’Istituto di ricerca sulle acque (Irsa) del Cnr di Bari, “può essere eseguita, ad esempio, utilizzando dispositivi Rfid (Radio Frequency Identification) consistenti in piccoli dispositivi elettronici, composti da un’antenna e un chip in grado di trasportare fino 2. 000 byte di dati. Il dispositivo Rfid, come il codice a barre o la banda magnetica di una carta di credito, fornisce un identificatore univoco, con, a differenza delle altre tecnologie, l’importante vantaggio di poter trasmettere dati senza essere posizionato in prossimità del lettore o dello scanner”. La tracciabilità dei trasporti di rifiuti può beneficiare delle tecnologie di posizionamento e della sempre più capillare diffusione di dispositivi di videosorveglianza orientati anche ad obiettivi di natura diversa, in grado di ricostruire i percorsi da nodi viari, o anche, attraverso sistemi di videosorveglianza intelligente per il rilevamento automatico degli smaltimenti abusivi. L’evoluzione del concetto di monitoraggio da mera acquisizione e registrazione dei dati, ha aperto nuove ed interessanti prospettive di ricerca applicata. In tale direzione l’Irsa-cnr in collaborazione con il Politecnico di Bari ed il Centro internazionale alti studi universitari (Ciasu), ha sviluppato un sistema integrato che consente sia la tracciabilità dei percorsi effettuati che l’individuazione dei luoghi di carico e scarico (anche parziale). Il sistema si compone di una unità transponder Gps/gprs/gsm, di ridotte dimensioni e peso, da montare su mezzi destinati al trasporto di rifiuti solidi e liquidi, in grado di comunicare ad un sistema centrale la posizione del veicolo, le variazioni di peso, di rotta, etc. E di un sistema informativo per la gestione e fruizione dei dati raccolti e trasmessi. Tale sistema consente, quindi, di verificare l’effettivo itinerario seguito dal mezzo, valutare eventuali comportamenti sospetti come variazioni di percorso, soste prolungate, attraversamenti di aree protette, di aree carsiche, di buffer di corsi d’acqua, lame e gravine, etc. , analizzare i parametri attinenti al rischio ambientale collegato al trasporto di rifiuti solidi e liquidi allo scopo di poter considerare la tutela dell’ambiente tra gli elementi di valutazione per la scelta degli itinerari, etc. Le attività di tracciamento dei materiali o dei trasporti generano quantitativi particolarmente significativi di dati, che possono essere proficuamente gestiti attraverso tecnologie di Data Mining e di Knowled¬ge Discovery. “Nel nostro Paese, c’è ancora molto da fare nel settore dei rifiuti”, conclude Giuseppe Cavarretta, direttore del Dta Cnr “spetta alla comunità scientifica sviluppare la conoscenza per favorire la rapida applicazione di nuove tecnologie e sono molti i ricercatori, che possono concorrere a realizzare questi obiettivi. “Ma è anche importante sottolineare”, prosegue il direttore “che la nuova direttiva sui rifiuti 2008/98 stabilisce con chiarezza che la gestione dei rifiuti deve essere conforme a una “gerarchia” che ponga in ordine di priorità prevenzione, riuso, riciclaggio, altre forme di recupero e infine smaltimento". .  
   
   
RIFIUTI, A MATERA RISULTATI PROGETTO CON IL CONAI  
 
Matera, 16 aprile 2009 - I risultati del progetto sul tema ´´ Recupero degli imballaggi nella provincia di Matera´´ affidato dal Conai alle associazioni delle piccole e medie imprese del Materano, Api, Casartigiani, Confartigianato, Confcommercio e Confesercenti, saranno illlustrati nel corso di un convegno che si terrà a Matera venerdì 17 aprile, con inizio alle 9. 30, presso la sala convegni della Camera di commercio. L´iniziativa, promossa dall´ Ente camerale, prevede gli interventi dei vertici nazionali del Consorzio di raccolta degli imballaggi, il vicepresidente del Conai Piero Capodieci e il direttore generale Giancarlo Longhi, il presidente della società Montefibre spa Roberto De Santis, e il responsabile del Cerpes Vincenzo Matera che si e´ occupato del progettoa livello territoriale. Sono previsti anche i contributi di parlamentari e rappresentanti degli Enti Locali. Saranno presenti rappresentanze di studenti delle scuole medie superiori. I lavori saranno introdotti dal presidente della Camera di commercio di Matera, Angelo Tortorelli, e conclusi dal presidente di Confesercenti Giovanni Schiuma. L´iniziativa rappresenta l´evento conclusivo del programma ´´ Non rifiutiamo la raccolta differenziata, per il riciclo degli imballaggi nella provincia di Matera´´. "Il progetto -ha detto il presidente della Camera di commercio, Angelo Tortorelli- segue a un protocollo di intesa che il Conai ha sottoscritto con le associazioni delle piccole e medie imprese per accrescere la percentuale degli imballaggi recuperati in Provincia di Matera, attraverso un´opera di sensibilizzazione, informazione e formazione che ha coinvolto, nel corso di tre mesi, circa 20. 000 imprese e le scuole. Con il convegno finale intendiamo, oltre a presentare i risultati raggiunti, rafforzare l´intesa con il Conai, potenziare la raccolta differenziata degli imballaggi e portare valore aggiunto all´economia locale´´. .  
   
   
RIFIUTI, ECCO LE REGOLE DELLE GARE PER I CONTRATTI DI GESTIONE LA TOSCANA È LA PRIMA REGIONE ITALIANA AD APPROVARE LO SCHEMA DI CONTRATTO TIPO SERVIRANNO PER DEFINIRE I RAPPORTI TRA I TRE ATO E I TRE GESTORI UNICI  
 
Firenze, 16 aprile 2009 - La Toscana ha approvato, ed è la prima Regione italiana a farlo, lo schema di contratto di servizio per la gestione integrata del ciclo dei rifiuti. Servirà a definire i rapporti tra i tre Ambiti territoriali ottimali e i tre gestori unici del servizio che dovranno essere individuati così come prevede la legge regionale. I tre Ato dovranno adesso attivare le procedure di gara pubblica per individuare i tre gestori unici. Lo schema di contratto tipo, che gli Ato avranno la possibilità di adattare alle specificità territoriali, serve a garantire i cittadini rispetto alle modalità di svolgimento e alla qualità del servizio atteso. Sono cinque le principali attività previste dal contratto: si tratta dello spazzamento, della raccolta, compresa quella differenziata, del trasporto, della selezione-trattamento-recupero e commercializzazione e infine dello smaltimento dei rifiuti solidi urbani. Una volta individuati i gestori, questi dovranno anche provvedere alla realizzazione di tutti gli impianti previsti dai piani straordinari di ambito. I gestori saranno tenuti al rispetto della carta di qualità del servizio, con particolare riferimento all´efficienza e alla manutenzione degli impianti. Dovranno fornire anche monitoraggi sul raggiungimento degli standard adottati e alla qualità percepita dagli utenti. Dovranno essere istituiti uffici per le relazioni con il pubblico e dovrà essere garantito ai cittadini l´accesso alle informazioni e gli utenti dovranno avere la possibilità di segnalare eventuali disservizi secondo modalità definite e con una procedura regolamentata per l´inoltro dei reclami. Anche i contenziosi riguardanti rimborsi ed indennizzi dovranno essere regolamentati e garantiti. Alle Comunità di ambito è assegnato il compito di vigilare, tra l´altro, sia sulla realizzazione degli investimenti previsti dai piani di ambito, che sul recupero e la effettiva destinazione delle frazioni delle raccolte differenziate, nonché sul grado di soddisfazione dell´utenza. Visite e ispezioni presso il gestore potranno essere effettuate in qualsiasi momento. Uno degli impegni che il contratto affida ai gestori riguarda l´obbligo del conseguimento della certificazione di qualità per il servizio svolto e per tutti gli impianti. .  
   
   
RAFFORZARE LA COLLABORAZIONE REGIONE BASILICATA -WWF  
 
Potenza, 16 aprile 2009 - Il Wwf Italia offre la propria collaborazione alla Regione Basilicata nelle politiche di tutela ambientale e di sviluppo territoriale. Il co-direttore generale Gaetano Benedetto ha presentato al Presidente De Filippo alcuni progetti che potrebbero essere realizzati in un’area cerniera con i Parchi del Cilento e del Pollino. In particolare è stato proposto un piano operativo per l’avvio delle attività del Parco dell’Appennino Lucano Val d’Agri-lagonegrese che prevede un confronto con i protagonisti dell’area ed è stato suggerito di dotare la Basilicata di un piano di conservazione delle biodiversità. La Regione ha dichiarato la propria disponibilità a recepire la concreta disponibilità del Wwf Italia e a rafforzare la collaborazione impostando per il futuro un programma di lavoro che da un lato salvaguardi la natura e dall’altro apre prospettive di sviluppo territoriale. . .