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Notiziario Marketpress di Lunedì 13 Luglio 2009
TRASFORMARE L´EUROPA IN UNA SOCIETÀ DELL´INNOVAZIONE: NUOVO BLOG INVITA IL PUBBLICO A CONDIVIDERE IDEE  
 
Bruxelles, 13 luglio 2009 - La direzione generale per le Imprese e l´industria (Dg Entr) della Commissione europea ha dato il via ad una consultazione aperta - attraverso un Web log online (blog) - sulle politiche europee volte all´innovazione. I membri di un panel di esperti vi hanno inserito le loro idee riguardo alla creazione di un Europa più innovativa, e il pubblico è invitato a commentare, votare e proporre le proprie idee a partire dal 7 luglio fino al 31 agosto. Il feedback sarà usato dal panel per fornire raccomandazioni al Piano per l´innovazione europea della Commissione all´inizio dell´autunno. Il panel è composto da sei rappresentanti di spicco del settore economico, giuridico, manageriale e bancario, dal Cisco Internet Business Solutions Group, Kone Corporation, Next-ingegneria dei Sistemi, Basf Aktiengesellschaft, Banca Csob e l´Università di Gothenburg. Le loro idee, insieme a quelle condivise dal pubblico nel corso delle prossime due settimane, formeranno un piano per l´innovazione, richiesto dal Consiglio dell´Unione europea a dicembre 2008. "Una società della conoscenza non basta," scrive il panel, confermando l´impegno dei politici europei di porre l´Europa in prima linea nell´economia globale della conoscenza. "L´europa deve creare una società dell´innovazione in cui la conoscenza viene usata in modo rapido e incisivo, a beneficio e per lo sviluppo societario. Gli esperti ritengono che l´Europa non investa abbastanza in "infrastrutture, competenze, ambienti creativi e aziende necessari per l´innovazione del ventunesimo secolo". Fanno anche notare che data la complessità e la lentezza nell´assicurare il sostegno pubblico all´innovazione, mentre la finanza privata tende ad appoggiare soltanto gli investimenti a basso rischio, "gli individui, imprenditori e aziende che hanno idee ambiziose e creative incontrano scarso supporto e parecchi ostacoli". Vengono proposte azioni specifiche raccolte in cinque raccomandazioni generali: "allargare il concetto di innovazione", "investire nelle infrastrutture future", migliorare "tempi e sincronizzazione", sostenere "nuovi posti per nuovi tipi di collaborazione" e istituire "modelli di finanziamento innovativi". Alcune delle raccomandazioni richiederanno sicuramente una riflessione. Ad esempio, il panel suggerisce che ogni abitazione, impresa e edificio pubblico europeo dovrebbe essere predisposto alle fibre ottiche, in modo che i cittadini abbiano accesso alla banda larga ad alta velocità. Inoltre l´Ue dovrebbe essere "la prima regione a implementare e integrare grid intelligenti transfrontalieri per ogni abitazione collegata, nonché norme comuni e interoperabilità". "I tempi e la misura sono fondamentali per l´innovazione," si legge sul blog. "Le strutture e le istituzioni attuali europee rispondono troppo lentamente e in modo frammentario, il che significa che le idee nate qui vengono sviluppate in maniera più efficace da altri altrove. " Il panel ha disposto che almeno l´uno per cento del bilancio pubblico settoriale in ogni paese europeo dovrebbe essere devoluto all´innovazione. Hanno anche richiesto l´istituzione di nuovi sistemi che possano basarsi sull´esperienza dei cittadini più anziani ("elderpreneurship"). Citando l´Helsinki Design Lab - finanziato da imprese private e pubbliche per raggruppare il design, la tecnologia e gli utenti nell´ambito di progetti per l´innovazione - il panel ha sottolineato l´importanza di investire in "istituzioni culturali e creative, organizzazioni e reti come, ad esempio, i broker interdisciplinari per l’innovazione, contenuti creativi e nuova conoscenza". "Il sistema finanziario non è adatto all´innovazione," scrive il panel. "Il sostegno esistente per le aziende innovative più piccole (sovvenzioni, capitali seed o venture, garanzie sui prestiti) è frammentato e non riesce a mobilitare gli investimenti del settore privato in maniera efficiente o consistente. " Il Fondo europeo per gli investimenti, la Banca europea per gli investimenti e la Commissione europea dovrebbero collaborare - scrivono - "per creare nuovi modelli di finanziameno dei partenariati transnazionali, per il corporate venturing e i fondi per l´innovazione societaria". Il panel raccomanda anche "di incentivare un´attività e un mercato a livello europeo per scambiarsi e condividere la proprietà intellettuale (Pi), permettendo alle università, alle organizzazioni di ricerca pubbliche e alle piccole imprese di trovare partner migliori, investitori e prezzi più equi per le loro Pi, capacità e conoscenze, nonché di accedere alla Pi inutilizzata dei grandi". Per quanto riguarda le infrastrutture, il panel ha enfatizzato che "occorre trasformare la rete elettrica del ventesimo secolo in vista di un economia verde, per la produzione di energia rinnovabile su larga scale, per il trasporto elettrico di massiccio, per abitazioni ad emissione zero, per la gestione energetica intelligente". Mentre gli esperti confermano la piattaforma tecnologica dell´Ue e il sostegno alla ricerca e allo sviluppo di grid intelligenti, essi lamentano che "non esiste una chiara tabella di marcia politica, [sia] per l´implementazione di grid intelligenti [che] in settori come quello della risposta alla domanda, l´antagonismo nella rivendita transfrontaliera o la normalizzazione del smart metering". Le idee e le discussioni nate dalla consultazione aperta possono essere condivise attraverso vari siti di social networking. Il panel spera che i suoi sforzi riusciranno sia a migliorare l´efficacia del Piano per l´innovazione europea, che a costituire parte integrante del più ampio dibattito sulla strategia di Lisbona dopo il 2010. Per maggiori informazioni, visitare: Innovation Unlimited: http://blogs. Ec. Europa. Eu/innovationunlimited/ Ce, direzione generale per le Imprese e l´industria, Innovazione: http://ec. Europa. Eu/enterprise/policies/innovation .  
   
   
CONFERENZA SULL´INFORMATICA PARALLELA  
 
Lione, 13 luglio 2009 - Dal 1° al 4 settembre si terrà a Lione (Francia) la conferenza internazionale "Parco 2009" sull´informatica parallela. Il programma prevede la presentazione di articoli keynote e contributed, mini-simposi su temi avanzati e un´esposizione industriale. L´obiettivo della conferenza è di offrire una panoramica degli ultimi sviluppi, applicazioni e tendenze future dell´informatica ad alto rendimento per tutte le piattaforme. Inoltre, l´evento affronterà vari aspetti dell´informatica parallela, tra cui le applicazioni, tecnologie dell´hardware e del software, nonché gli ambienti linguistici e di sviluppo. Sarà dedicata particolare attenzione a: - il ruolo dell´elaborazione ad alto rendimento per risolvere problemi della vita quotidiana, tra cui applicazioni scientifiche, ingegneristiche e multidisciplinari; - direzioni innovative nell´informatica ad alta velocità e su larga scala, strategie, esperienze e conclusioni. Per ulteriori informazioni, visitare: http://www. Ens-lyon. Fr/lip/parco09-3/ .  
   
   
OPERAZIONE TRASPARENZA IN CONSIGLIO COMUNALE CON 1ª BANCA DATI ON LINE. PALMERI: “MILANO MODELLO DI E-DEMOCRACY”  
 
Milano, 13 luglio 2009 - Prosegue l’operazione trasparenza del Consiglio comunale, con il progetto di “banca dati on line” degli eletti a Milano. Per la prima volta tra le grandi città italiane, tutte le informazioni di pubblico interesse riguardanti gli atti dell’Amministrazione e l’attività istituzionale dei suoi rappresentanti – dal testo delle delibere agli incarichi di consulenza, dai redditi alle presenze in Aula – saranno pubblicate entro l’anno in un’area dedicata del sito Internet del Comune per una facile consultazione da parte dei cittadini. L’iniziativa, nata su proposta dei Radicali italiani, e formalizzata in un documento approvato all’unanimità dall’Aula lo scorso 25 giugno dopo un percorso in Commissione Servizi civici, è stata presentata a Palazzo Marino da Manfredi Palmeri, Presidente del Consiglio comunale e coordinatore nazionale della Conferenza dei Consigli comunali d’Italia dell’Anci, insieme ai consiglieri Maurizio Baruffi, Pierfrancesco Maran, Giancarlo Pagliarini, Leone Talia e Filippo Totino. “Milano può e deve diventare modello di e-democracy in Italia – ha detto Manfredi Palmeri – garantendo la più assoluta trasparenza tra elettori ed eletti: non è solo un dovere ma anche un’opportunità, legata alla partecipazione di tutti i cittadini alla vita delle istituzioni. Da questo punto di vista la comunicazione del nostro lavoro attraverso la Rete, luogo virtuale ma reale perché facilmente accessibile, è più efficace di quella attraverso l’Albo Pretorio, luogo reale ma virtuale perché sconosciuto ai più”. “Accanto alla buona volontà dei singoli Comuni come Milano – ha proseguito Manfredi Palmeri – è urgente modificare una normativa vecchia in alcuni casi di 30 anni, che limita nei fatti la conoscenza di ciò che accade nella Pubblica Amministrazione. In sede Anci istituirò a tal fine un gruppo di lavoro perché le nostre proposte siano inserite nel nuovo Codice delle Autonomie locali. La trasparenza serve al Paese, serve a tutti: ai cittadini ma anche ai loro eletti”. “L’anagrafe pubblica degli eletti – ha detto Maurizio Baruffi - si ispira al motto di Einaudi ‘conoscere per deliberare’: è uno strumento di informazione e di controllo a disposizione dei cittadini e, implicitamente, anche una risposta al movimento dell’antipolitica nel segno della trasparenza”. .  
   
   
REGIONE MARCHE – TELECOM ITALIA: SIGLATO ACCORDO PER SUPERARE IL DIGITAL DIVIDE ENTRO IL 2010 ASSICURATA COPERTURA LARGA BANDA SU TUTTO IL TERRITORIO DELLA REGIONE. PREVISTO L’AVVIO DI PROGETTI PER LO SVILUPPO DI SERVIZI ICT RIVOLTI AI CITTADINI, ALLE IMPRESE, ALLE ISTITUZIONI LOCALI.  
 
 Ancona, 13 luglio 2009 - Regione Marche e Telecom Italia hanno siglato il 10 luglio una lettera di intenti che ha come obiettivo una progressiva e radicale riduzione del fenomeno del Digital Divide, incrementando la disponibilità delle diverse generazioni di servizi a larga banda sul territorio marchigiano attraverso tutte le tecnologie disponibili. L’accordo, che intende consentire ad un sempre maggior numero di cittadini, imprese e istituzioni locali l’accesso alle nuove tecnologie digitali in larga banda, prevede la copertura del territorio con collegamenti fino a 7 Mbits entro il 2010 e in seguito, entro il 2012, con collegamenti fino a 20 Mbits legati alla realizzazione della nuova rete in fibra ottica. La collaborazione tra la Regione e Telecom Italia si esplicherà, in particolare, nell’attuare le previsioni progettuali del Piano Telematico regionale che prevede un finanziamento di 45 milioni di euro per garantire la copertura delle aree attualmente non servite dalla larga banda. L’attuazione degli interventi di posa in opera della fibra ottica mira anche ad ottimizzare gli investimenti in opere civili che sono stati effettuati dalla Regione Marche e dagli Enti locali. L’intesa triennale prevede inoltre la collaborazione tra le parti per lo sviluppo e l’avvio di nuovi servizi Ict di pubblica utilità fruibili attraverso le connessioni ad internet veloce e rivolti in particolare al settore socio-sanitario, a quelli del turismo, della sicurezza delle persone e del territorio, dell’e-government, alle imprese e ai cittadini. Per agevolare il raggiungimento degli obiettivi dell’accordo, garantire la condivisione delle informazioni sulle reciproche iniziative e verificare gli impegni assunti, verrà costituito un comitato paritetico, a cui parteciperà anche la Società Infratel Italia. Il Presidente della Regione Marche, Gian Mario Spacca, ha dichiarato: “il progetto che stiamo realizzando, anche con il contributo di Telecom Italia, è un passo avanti decisivo per la crescita qualitativa delle Marche. Siamo stati la prima Regione in Italia ad attivare lo sviluppo della banda larga di seconda generazione sull’intero territorio marchigiano. Realizzare l’accesso veloce ad internet per tutta la comunità è un impegno strategico del Governo regionale, che incrementa relazionalità ed elimina barriere e distanze. Si potenzia la competitività delle piccole imprese, che hanno bisogno di infrastrutture immateriali veloci per innovare, crescere ed internazionalizzarsi. Si alimentano processi di diversificazione, con nuove attività legate all’Ict rese possibili dalle maggiori prestazioni della banda larga. Si consolida la coesione sociale, offrendo uguali opportunità di informazione, conoscenza e alfabetizzazione informatica, soprattutto a vantaggio dei nostri giovani. Si rafforza la produttività delle istituzioni, migliorando per tutti la fruibilità dei servizi della pubblica amministrazione”. Gabriele Galateri di Genola, Presidente di Telecom Italia, ha dichiarato: “grazie a questo accordo e con l’impegno di Telecom Italia, la Regione Marche diventa il modello di best practice italiana per l’accesso ai servizi in larga banda, che auspichiamo possa essere replicato in altre regioni. Si tratta infatti di un cambio di paradigma fondamentale che ci porta dal “Digital Divide” alla “Digital Prosperity” soprattutto per i due importanti obiettivi che la Regione si è data nel Piano Telematico di portare 7 Mbits a tutti gli abitanti entro il 2010 e 20 Mbits entro il 2012. Siamo convinti che questa iniziativa possa contribuire a creare un nuovo percorso di sviluppo economico e sociale della regione che consentirà di realizzare iniziative finalizzate all’aggregazione e al coordinamento della domanda pubblica nelle aree interessate. Ciò allo scopo di favorire la crescita della domanda e rappresentare un volano per lo sviluppo di servizi innovativi”. .  
   
   
SVILUPPATA IN EUROPA UNA FOTOCAMERA ASTRONOMICA ULTRA RAPIDA  
 
Bruxelles, 13 luglio 2009 - Alcuni scienziati dell´Osservatorio europeo meridionale (Eso), in collaborazione con scienziati provenienti da tre laboratori francesi, hanno sviluppato una nuova fotocamera astronomica ultra rapida in grado di scattare 1. 500 immagini ad alta definizione al secondo. La fotocamera, denominata Ocam, sfrutta il sensore Ccd220 sviluppato dalla britannica e2v Technologies. Il team ha dichiarato che Ocam sarà un componente importante della prossima generazione di strumenti per l´ottica adattiva del telescopio Eso Vlt (Very Large Telescope), in particolare per Sphere (Spectro-polarimetric High-contrast Exoplanet Research). Ocam e Ccd220 sono il risultato di cinque anni di lavoro svolto nell´ambito del progetto Opticon ("Optical-infrared coordination network for astronomy"), finanziato con 19,2 milioni di euro in riferimento del Sesto programma quadro (6° Pq) dell´Unione europea. Opticon - che si è svolto dal 2004 al 2008 - ha coinvolto 23 enti di ricerca provenienti da 12 Stati membri dell´Unione europea e dalla Svizzera. Il team, composto da ricercatori del Laboratorio di astrofisica di Marsiglia, del Laboratorio di astrofisica di Grenoble e dell´Osservatorio dell´Haute-provence (Francia), ha affermato che i moderni strumenti di ottica adattiva impiegati nei telescopi terrestri più grandi beneficeranno in modo significativo di Ocam. Le turbolenze atmosferiche destano preoccupazioni per quanto concerne i telescopi terrestri poiché provocano un effetto di offuscamento che può compromettere i particolari più dettagliati delle immagini. "Le prestazioni di questa rivoluzionaria fotocamera non hanno pari a livello mondiale. La fotocamera consentirà di compiere progressi significativi in numerosi ambiti dello studio dell´Universo," ha spiegato il dottor Norbert Hubin, capo del dipartimento di ottica adattiva di Eso. Le tecniche di ottica adattiva hanno dimostrato di essere utili per il superamento di questa problematica: i telescopi terrestri sono in grado di produrre immagini talmente dettagliate da essere analoghe a quelle scattate dallo spazio. I ricercatori hanno affermato che l´ottica adattiva è basata sull´apporto, in tempo reale, di correzioni calcolate mediante immagini ottenute da una speciale fotocamera che opera a velocità elevate. La peculiarità di Ocam è che le immagini vengono scattate a una velocità ancora superiore. "La qualità delle correzioni basate sull´ottica adattiva dipende strettamente dalla velocità della fotocamera e dalla sensibilità di quest´ultima" ha affermato il coordinatore del progetto, il dottor Philippe Feautrier del Laboratorio di astrofisica di Grenoble. "Questo è il motivo per cui le fotocamere normalmente impiegate per filmati caratterizzati da un elevato frame rate richiedono un´illuminazione molto potente, che non può tuttavia essere utilizzata nel caso delle fotocamere astronomiche. " Ocam e il sensore Ccd220 non solo presentano un´elevata velocità, ma - come afferma il team - hanno anche un´elevata sensibilità. "Grazie a questa tecnologia, tutti gli strumenti di nuova generazione dei telescopi di grandi dimensioni di Eso (Very Large Telescope) produrranno immagini di qualità ottimale e di inaudita precisione," ha osservato il dottor Jean-luc Gach del Laboratorio di Astrofisica di Marsiglia. Il dottor Hubin ha poi concluso: "Insieme ai nostri partner di ricerca e alle aziende stiamo attualmente lavorando allo sviluppo di sensori di ottica adattiva necessari per il telescopio European Extremely Large Telescope progettato da Eso, che arriverà a misurare 42 metri". Per maggiori informazioni, visitare: L´osservatorio europeo meridionale (Eso): http://www. Eso. Org .  
   
   
GRADUATORIE DEFINITIVE PROVINCIALI PER TITOLI DEI DOCENTI PUBBLICATE SUL PORTALE DELLA SCUOLA TRENTINA VIVOSCUOLA.IT  
 
Trento, 13 luglio 2009 – Con la firma della determinazione nr. 171 da parte della dirigente del Servizio gestione Risorse Umane della scuola e della formazione, si è dato via libera il 10 luglio alla pubblicazione delle graduatorie definitive provinciali per titoli del personale docente nella scuola trentina. Le graduatorie riguardano il quadriennio 2009-2013 ed interessano un numero molto alto di docenti. Si possono già consultare da oggi sul portale della scuola trentina (www. Vivoscuola. It) le graduatorie definitive provinciali per titoli del personale docente per il quadriennio 2009-2013. Diverse le categorie degli insegnanti interessati della scuola primaria (elementare), scuola secondaria di primo grado (media) e scuola secondaria di secondo grado (superiore), compresi quelli del sostegno dei tre ordini di scuola. A queste graduatorie si attingerà per l’assegnazione degli incarichi a tempo indeterminato ed a tempo determinato per il prossimo anno scolastico 2009/2010. .  
   
   
LA GIUNTA DEL LAZIO STANZIA 50 MILIONI PER I PERCORSI TRIENNALI DI ISTRUZIONE E FORMAZIONE PROFESSIONALE  
 
Roma, 13 luglio 2009 - La Giunta del Lazio ha stanziato circa 50 milioni di euro per il finanziamento dei percorsi triennali di istruzione e formazione professionale, su proposta dell´Assessore all´Istruzione e formazione, Silvia Costa. Destinati ai giovani tra i 14 e i 18 anni, i percorsi assolvono all´obbligo di istruzione e rappresentano un valido strumento per combattere la dispersione scolastica e formativa, in quanto consentono di innalzare i profili di istruzione e formazione e favoriscono il reinserimento nei percorsi formativi e scolastici di ragazzi a forte rischio di abbandono o fuoriusciti dal percorso scolastico tradizionale. La Giunta ha messo a disposizione fondi propri - 30 milioni di euro - per la realizzazione del primo biennio del Percorsi e risorse del Fondo sociale europeo (19. 557. 118) destinate in parte al terzo anno ed in parte ai corsi biennali, affidati alle Province. "Un consistente impegno economico, da parte della Regione, a sottolineare la validità di questo strumento di contrasto della dispersione scolastica - ha detto l´Assessore Silvia Costa - ma anche di risposta all´obbligo formativo a 18 anni. " "Dal prossimo anno il sistema di istruzione e formazione professionale subirà profondi cambiamenti per la riforma del secondo ciclo di istruzione, tra i quali il riordino degli istituti professionali (insieme ai tecnici e ai licei), l´innalzamento dell´obbligo di istruzione a 16 anni e la messa a regime dei percorsi triennali. Ciò potrebbe comportare un aumento consistente di iscrizioni ai percorsi, per i quali sono necessari ulteriori fondi integrativi. Per questo motivo chiederò, in sede di assestamento di bilancio, un forte impegno da parte della Regione, cui andrà ad aggiungersi lo stanziamento statale, purtroppo decurtato (di 40 milioni di euro) dal Governo. " "Abbiamo messo a punto un atto di indirizzo annuale, che consentirà, nel prossimo anno, di elaborare linee guida che tengano conto della prossima entrata in vigore della riforma, individuando, accanto ai modelli consolidati nel Lazio, anche nuovi modelli di percorsi e di forme di orientamento, di sostegno e di integrazione agli studenti inseriti nei percorsi della secondaria superiore, che consentano di razionalizzare la spesa e, al tempo stesso, di perseguire efficacemente gli obiettivi di contrasto alla dispersione. A tale scopo abbiamo costituito un apposito gruppo di lavoro. " "Il bilancio di quattro anni di attività in questo campo ha consentito alla Regione Lazio di diminuire quasi del 4% la dispersione scolastica (passata dal 15,5% del 2005 al 12,8%), di restituire a 8 mila ragazzi autostima, opportunità formative e la possibilità di conseguire qualifiche professionali, nonché il rientro nelle scuole superiori fino al diploma ad una alta percentuale degli iscritti, grazie al riconoscimento dei crediti formativi tra sistema scolastico e Centri accreditati per l´obbligo formativo, in base all´Accordo Stato-regioni ed alle linee di indirizzo per l´obbligo di istruzione a 16 anni" ha concluso l´Assessore. Questa la ripartizione dei fondi tra le Province: Frosinone 4. 798. 362,63; Latina 3. 614. 870,24; Rieti 1. 947. 081,66; Roma 36. 907. 953,17; Viterbo 2. 288. 851,04; Totale 49. 557. 118,75. .  
   
   
SONO BILINGUE E IMPARO MEGLIO RICERCATORI DELLA SISSA SPIEGANO SU SCIENCE I VANTAGGI COGNITIVI DERIVANTI DAL CRESCERE IN UN AMBIENTE DOVE SI PARLA PIÙ DI UNA LINGUA  
 
Trieste, 13 luglio 2009 - Papà sloveno e mamma italiana. Mamma cubana e papà marocchino. Oggi molti bambini, in tutto il mondo, crescono in un ambiente familiare bilingue, imparando a destreggiarsi tra la lingua del papà e quella della mamma. Con quali conseguenze? Essere esposti fin dalla nascita a idiomi diversi può creare confusione nei bambini? Determinare in loro un ritardo nell’acquisizione delle abilità linguistiche? Assolutamente no. «Anzi, crescere in una famiglia in cui si parla più di una lingua conferisce al bambino un vantaggio cognitivo: accresce infatti alcune funzioni cognitive, le cosiddette funzioni esecutive. Ovvero quei processi fondamentali per eseguire ciascun tipo di compito, non solo verbale. Determinanti per gestire e pianificare attività, che permettono di coordinare delle azioni e inibirne delle altre, spostando l’attenzione da un aspetto a un altro a seconda del compito da eseguire. Come, per esempio, inibire le tecniche proprie della discesa libera per praticare con successo lo sci di fondo». Lo spiega su Science Jacques Mehler insieme ad Agnes Melinda Kovàcs, della Scuola Internazionale Superiore di Studi Avanzati di Trieste. «Ancora prima di iniziare a parlare, un bambino che è esposto a due idiomi fin dalla nascita sa distinguere la lingua materna da quella paterna e riesce ad apprendere regolarità linguistiche più velocemente di un bambino monolingue – illustra Mehler, direttore del Laboratorio “Linguaggio, cognizione e sviluppo” della Sissa, figura di spicco internazionale negli studi sull’apprendimento linguistico –. Il cervello di un bambino esposto a due lingue, infatti, è più duttile perché è allenato a distinguere gli stimoli verbali della lingua paterna da quelli della lingua materna, senza che le due lingue interferiscano tra loro. Questo non significa che sia più intelligente, ma come un maestro di scacchi è più veloce di un neofita nel memorizzare diverse configurazioni sulla scacchiera, così un bilingue è in grado di acquisire più velocemente e distinguere diverse strutture linguistiche rispetto a un coetaneo monolingue. Perchè è allenato a farlo. E il suo sviluppo cognitivo ne trae vantaggio. Insomma, se un bambino cresce fin dalla culla in un ambiente bilingue apprenderà in maniera naturale due differenti idiomi grazie a una proprietà generale del cervello, la plasticità. E grazie alla ricchezza dell’ambiente linguistico, migliorano alcuni meccanismi di apprendimento. Il bilinguismo infatti è positivo per lo sviluppo cognitivo. Ma ciò non vuol dire che bisogna forzare l’apprendimento di una seconda lingua per rendere tutti i bambini dei bilingui». I neuroscienziati della Sissa hanno realizzato in laboratorio una serie di esperimenti con bambini di 12 mesi - metà bilingui, metà monolingui – impegnandoli in un compito che richiede il controllo delle funzioni esecutive, in modo da poter confrontare la loro performance, e verificare se i bilingui sono effettivamente più bravi nell’apprendere simultaneamente diverse strutture linguistiche. L’esperimento Nella situazione sperimentale, ai bambini sono stati presentati stimoli verbali diversi. Ovvero sequenze trisillabiche aventi differenti strutture: alcune dalla struttura linguistica Aba, come “lobalo” o “mubamu”, in cui la prima sillaba è diversa dalla seconda, ma è uguale alla terza, altre invece dalla struttura linguistica Aab, come per esempio “loloba” e “mimifu”, in cui la prima sillaba è uguale alla seconda, che è diversa dalla terza. Subito dopo l’ascolto dello stimolo sonoro, sullo schermo appariva un pupazzo: a sinistra se la struttura era del tipo Aab, a » destra se era del tipo Aba. L’esperimento era finalizzato a testare la capacità dei bambini di anticipare il lato dello schermo cui sarebbe apparso il pupazzo in seguito allo stimolo sonoro. Per riuscire correttamente nel compito, dunque, i bambini dovevano cogliere le regolarità strutturali presenti negli stimoli verbali e associare a ciascuna struttura linguistica un lato dello schermo su cui spostare lo sguardo. «Abbiamo constatato – commenta Mehler – che il bambino bilingue apprende con maggiore facilità due strutture linguistiche simultaneamente e riesce a reagire al cambiamento di situazione. I bambini cresciuti in un ambiente bilingue si sono rivelati infatti più capaci dei loro coetanei monolingui nel prevedere il lato dello schermo dove sarebbe comparso il pupazzo subito dopo aver ascoltato gli stimoli sonori. I bambini monolingui, invece, sono riusciti a eseguire il compito correttamente solo con una struttura, la struttura verbale Aab». Il vantaggio dei bambini bilingui può essere ricondotto alle abilità di selezionare e monitorare gli stimoli, che li rende capaci di prendere in considerazione solo ciò che ha importanza in un determinato contesto. Come in fondo fanno gli adulti bilingui: devono di volta in volta accendere l’interruttore di una lingua e spegnere l’altra, al fine di parlare quella più appropriata allo scopo. Per chi cresce imparando due lingue, passare da una all´altra è naturale. «I bambini che crescono in una famiglia in cui non si parla una sola lingua, riescono a monitorare più velocemente differenti stimoli linguistici ancora prima di imparare a parlare, e così riescono ad apprendere le proprietà fondamentali della lingua di entrambi i genitori. Così da poter gestire senza difficoltà due idiomi diversi. Infatti - conclude Mehler - anche se un bambino bilingue grosso modo deve imparare il doppio dei vocaboli rispetto a un suo coetaneo monolingue, perché deve apprendere due lingue anziché una, non manifesta alcun ritardo nello sviluppo delle capacità linguistiche. E produrrà le sue prime parole come i bambini monolingui: la prima parola indicativamente intorno a un anno, fino a produrne una quindicina intorno ai diciotto mesi di vita». Jacques Mehler è professore di neuroscienze cognitive alla Scuola Internazionale Superiore di Studi Avanzati di Trieste, dove dal 2001 dirige il Laboratorio “Linguaggio, cognizione e sviluppo”. Nato a Barcellona, ha studiato in Argentina, in Inghilterra e negli Stati Uniti dove ha conseguito nel 1964 il Phd alla Harvard University. Prima di arrivare a Trieste ha diretto il Laboratorio di scienze cognitive e psicolinguistica all´Ecole des Hautes Etudes en Sciences Sociales-cnrs di Parigi. Il Language, Cognition and Development Lab che dirige alla Sissa è un luogo di ricerca dove con il suo team è impegnato a comprendere i meccanismi attraverso i quali impariamo, memorizziamo e acquisiamo il linguaggio. Conduce studi con i neonati, con i bambini monolingui e bilingui e anche con gli adulti. Finora sono migliaia le famiglie che hanno collaborato, accompagnando i bambini in laboratorio per condurre alcuni esperimenti. Tuttora le porte del laboratorio sono aperte per tutti i soggetti interessati a partecipare agli esperimenti, assolutamente non invasivi. Agnes Melinda Kovàcs a maggio 2008 ha conseguito il dottorato in neuroscienze cognitive alla Sissa di Trieste e ora continua la sua attività di ricerca al Central European University di Budapest e presso l’Hungarian Academy of Sciences. .  
   
   
IN ARRIVO LIBRI IN PRESTITO AGLI STUDENTI DIRITTO ALLO STUDIO, 730 MILA EURO ALLE SCUOLE DELLA LIGURIA PER AIUTARE LE FAMIGLIE MENO ABBIENTI  
 
Genova, 13 Luglio 2009 - Ammontano a 730 mila euro le risorse stanziate dalla giunta regionale, su proposta del vicepresidente Massimiliano Costa, per dotare le scuole secondarie di primo e secondo grado (medie e superiori) della Liguria di libri di testo da distribuire in comodato d´uso gratuito agli studenti meno abbienti. Previsto dal Piano regionale per il diritto allo studio, il provvedimento punta a sollevare le famiglie bisognose dall´onere dell´acquisto dei libri di testo, sostenendo le istituzioni scolastiche nella fornitura. In cambio del contributo economico, le scuole "ferma restando l´autonomia nella scelta dei libri di testo - sottolinea Costa - dovranno impegnarsi a mantenere gli stessi testi per almeno tre anni scolastici consecutivi, dando così la possibilità a più studenti di utilizzare i medesimi libri: in questo modo - spiega - puntiamo a limitare il turn over delle edizioni dei libri di testo adottati dai consigli di classe, che spesso non riportano modifiche sostanziali ai programmi". I contributi verranno assegnati anche a quelle scuole che predisporranno sussidi didattici in aggiunta ai libri di testo. Ad oggi le scuole che hanno aderito all´iniziativa sono 70 per un totale di circa 7 mila alunni possibili destinatari dell´intervento. I finanziamenti erogati agli istituti non potranno superare i 200 euro massimi ad alunno. "Questa iniziativa - chiarisce Costa - va ad integrare e quindi non annulla la misura prevista dalla legge sul diritto allo studio che istituisce i contributi alle famiglie per le spese sostenute per l´acquisto dei libri di testo, ciò significa che le famiglie ammesse al beneficio potranno continuare a fare domanda per le borse di studio sui libri di testo". .  
   
   
BASILICATA, GARR: BANDO SELEZIONE BORSE DI STUDIO PER LAUREATI  
 
Potenza, 13 luglio 2009 - L’associazione “Consortium Garr”, organizzazione che gestisce la rete telematica dell´università e della ricerca in Italia, indice una selezione per titoli per il conferimento di 10 borse di studio annuali per giovani laureati, per attività da svolgere presso gli Enti e le Istituzioni scientifiche ed accademiche afferenti al Garr su temi direttamente connessi alle attività del Consortium nel campo delle reti e dei servizi connessi. I candidati devono presentare una domanda al Garr, contenente una proposta di attività, indicando presso quale struttura intendono svolgerla, allegando una dichiarazione del direttore della struttura con l’impegno, in caso di assegnazione della borsa, ad ospitare il borsista presso la propria struttura. Il Garr provvederà all’assicurazione contro gli infortuni e contro eventuali danni arrecati agli strumenti connessi alle attività. Requisiti richiesti: Possesso della laurea triennale, o del diploma di laurea, conseguito presso Università o Istituti di istruzione universitaria italiani o dell’Unione Europea, o presso Università o Istituti universitari non appartenenti all’Unione Europea, purché il titolo sia stato riconosciuto o reso equipollente da Università o Istituto di istruzione universitaria italiano o dal Ministero dell´Istruzione, dell´Università e della Ricerca. Buona conoscenza della lingua inglese parlata e scritta. Tutti i requisiti per l´ammissione alla selezione devono essere posseduti alla data di scadenza per la presentazione delle domande. La proposta di attività, da allegare alla domanda in formato elettronico, deve contenere: il tema proposto per l’attività (max 10 righe); la struttura ospitante, ed i riferimenti del direttore e di un tutor della struttura stessa; il dettaglio dell’attività proposta (max 4 pagine); il profilo del candidato, con breve curriculum e con indicazione del voto di laurea e degli esami sostenuti (max 2 pagine). Le informazioni inviate sono considerate riservate e ad esclusivo uso interno ai fini della selezione. Il responsabile del trattamento dei dati è individuato nel direttore del Consortium Garr. Per maggiori informazioni: consultare il materiale informativo sulle attività del Garr; scrivere a info-job@garr. It ; telefonare allo 06-4962. 2000. Il presente bando e la domanda di partecipazione sono disponibili all’indirizzo internet: http://www. Garr. It/ilgarr/borse_studio. Php. Allo stesso indirizzo è disponibile anche il regolamento per le borse di studio Garr. La scadenza per l´invio delle domande è il 31 agosto. .  
   
   
PUGLIA: IL PUNTO SUI 150 LABORATORI URBANI  
 
Bari, 13 luglio 2009 - Cinque aperture in meno di due mesi e un autunno che promette di essere ricco di nuovi “Laboratori urbani della creatività giovanile” in tutta la Puglia, per arrivare a fine anno a quota 50. E sarebbe ancora un terzo dei luoghi pubblici dimenticati (scuole in disuso, palazzi storici abbandonati, antichi conventi, ex mattatoi, mercati e caserme) che, grazie al finanziamento dell’Assessorato alla Trasparenza e Cittadinanza attiva, sono in corso di ristrutturazione per dar vita a spazi attrezzati per i giovani. Per fare il punto sullo stato dell’arte lo staff di Bollenti spiriti, nel cui programma rientra l’iniziativa, ha promosso il “I° meeting dei gestori dei laboratori urbani” che si terrà lunedì 13 luglio, dalle 10 alle 18, nel Padiglione della Regione Puglia della Fiera del Levante. Introdurrà l’Assessore Guglielmo Minervini e saranno protagonisti attivi i gestori, gli operatori, le associazioni partner e i referenti dei Comuni che hanno già effettuato l’assegnazione della gestione dei primi Laboratori. Il progetto dei Laboratori urbani, la più grande infrastrutturazione materiale in favore della creatività giovanile mai realizzata da una regione italiana con un investimento record di 44 milioni di euro, ha recentemente meritato il prestigioso riconoscimento dell’Unione Europea. L’esperienza pugliese, infatti, è stata selezionata nell’ambito dell’Anno europeo per la Creatività e l’innovazione tra le migliori a livello continentale capaci di coniugare creatività e sviluppo sociale ed economico. Il meeting di lunedì sarà quindi il primo passo per costruire una mappa dei bisogni tra coloro che stanno operando o che si apprestano ad operare al servizio dei giovani utenti dei Laboratori e per creare una rete tra i gestori nei 130 i comuni pugliesi impegnati nella ristrutturazione di 149 immobili in ogni angolo della Puglia. .  
   
   
FVG: SEMINARIO GIOVENTÙ EUROPEA DI CONFINE  
 
Udine, 13 luglio 2009 - Il Friuli Venezia Giulia conferma la sua vocazione per le Relazioni internazionali ospitando, dal 13 al 18 luglio prossimi, il primo "Seminario internazionale della Gioventù di confine", organizzato dall´Amministrazione regionale e promosso dall´Associazione delle Regioni europee di confine (Aebr), della quale è vicepresidente il Presidente della Regione Renzo Tondo. L´aebr è un organismo internazionale fondato nel 1971, al quale aderiscOno un centinaio di Regioni europee di confine e di raggruppamenti delle stesse. In questo contesto si inserisce il Seminario che è stato presentato oggi ad Udine, nella sede dell´Erdisu, l´Ente regionale per il diritto e le opportunità allo studio universitario, nella sede della residenza universitaria in cui saranno ospitati una decina di studenti di Paesi europei partecipanti all´iniziativa. Gli studenti arriveranno dall´Ungheria, dalla Russia, dalla Serbia, dall´Ucraina, dalla Grecia e dall´Estonia; assieme a loro seguiranno il seminario due studenti dell´Università di Udine, per favorire, come ha detto il vicedirettore delle Relazioni Internazionali della Regione, Giuseppe Napoli, l´integrazione e la conoscenza delle peculiarità del nostro territorio e della sua gente. Il seminario sarà tenuto da una "task force" di esperti prescelti dall´Aebr, provenienti da Finlandia, Lituania, Russia ed Olanda, dall´Euroregione Sloboshanshina e dal Friuli Venezia Giulia, nonché dal segretario generale dell´Associazione, Martin Guillermo Ramirez. Il Seminario dell´Aebr, che darà modo anche all´Erdisu di Udine, come hanno sostenuto il presidente Adriano Ioan ed il direttore Magda Uliana, di rafforzare e valorizzare la sua funzione formativa rivolta anche verso altre genti e culture, mira dunque a porre i giovani al centro dei rapporti tra i popoli, per formare una futura cittadinanza europea e omogenea. Nel corso della loro permanenza nel Friuli Venezia Giulia i partecipanti al seminario incontreranno l´assessore regionale al Lavoro, Università e Ricerca, delegato alle Pari Opportunità e Politiche Giovanili, Alessia Rosolen. .  
   
   
GIOVANI A MILANO: IL SINDACO MORATTI HA INVIATO AL PREFETTO LA PROPOSTA DI ORDINANZA CHE VIETA LA SOMMINISTRAZIONE, DETENZIONE E CONSUMO DI BEVANDE ALCOLICHE AI MINORI DI 16 ANNI  
 
Milano, 13 luglio 2009 - Il Sindaco Letizia Moratti, dopo una riunione con il vice sindaco Riccardo De Corato e gli assessori Giampaolo Landi di Chiavenna (Salute), Mariolina Moioli (Famiglia, Scuola, Politiche Sociali), Alan Rizzi (Sport e Tempo Libero) e Giovanni Terzi (Attività Produttive, Lavoro, Occupazione), ha inviato, il 10 luglio, per condivisione, al Prefetto Gian Valerio Lombardi, in base ai nuovi poteri conferiti ai primi cittadini dal decreto Maroni, nell’ambito delle prerogative sulla sicurezza e sul degrado, una proposta di ordinanza che vieta la somministrazione, la detenzione, il consumo e la cessione anche a titolo gratuito, di bevande alcoliche di qualunque gradazione ai minori di 16 anni. La sanzione per i trasgressori, sentita la Giunta, sarà fissata in 500 euro. I divieti si estenderanno anche alla vendita e/o somministrazione di bevande alcoliche, in zone accessibili ai minorenni, a mezzo di distributori automatici che non siano dotati di sistema di lettura automatica di documenti con i dati anagrafici dell’utilizzatore o, in alternativa, qualora non sia presente sul posto, in maniera continuativa, apposito personale che possa effettuare controlli mirati. Milano è la prima città italiana a sanzionare il consumo e la detenzione. Finora si era arrivati a multare solo la somministrazione e, come nel caso del Comune di Monza, la vendita di alcolici ai minori di 16 anni. Un passo avanti soprattutto nella tutela della salute dei più giovani e aumentare la loro consapevolezza della pericolosità spesso sottovalutata dell’abuso di alcol. Questo provvedimento rafforzerà l’ordinanza già in atto dal 4 novembre 2008 nei luoghi di aggregazione della città che pone il divieto di consumare e detenere bevande alcoliche in contenitori di vetro o di latta in luoghi pubblici o aperti al pubblico del Comune di Milano, a tutela della qualità di vita soprattutto nei luoghi dell’aggregazione giovanile, dove il consumo indiscriminato di bevande alcoliche si traduce spesso in comportamenti poco civili e rispettosi del decoro urbano. L’ordinanza agisce da deterrente anche nei confronti dei reati contro il patrimonio pubblico spesso associati al consumo di alcol purtroppo anche da parte di minori. Come per le altre ordinanze del Comune a tutela della salute, della sicurezza e del decoro pubblico, l’attività di controllo verrà affidata congiuntamente alle Forze dell’Ordine e alla Polizia Locale, nell’ottica di una collaborazione che ha già consentito di migliorare la capacità di intervento e di monitoraggio del territorio. .  
   
   
AL VIA IN CAMPANIA BORSE LAVORO PER L´INSERIMENTO LAVORATIVO DI GIOVANI: STANZIATI 35 MILIONI DI EURO  
 
Napoli, 13 luglio 2009 - La Giunta regionale della Campania, su proposta dell’assessore alle Attività Produttive Riccardo Marone, ha approvato una delibera per l´inserimento occupazionale dei giovani. L’iniziativa punta a consentire a giovani e disoccupati di età compresa tra 18 e 32 anni di svolgere un’esperienza di 12 mesi di lavoro presso tutte le imprese ubicate nel territorio della regione Campania. Ai partecipanti sarà assegnata una “borsa di lavoro” di 400 euro mensili (500 euro ai laureati) per un impegno di 20 ore settimanali. Alle aziende che, dopo i 12 mesi assumeranno i “borsisti”, andranno incentivi fino a un massimo di 12 mila euro per ciascuna assunzione. Con la realizzazione di questo programma – per il quale sono stati stanziati 35 milioni di euro del P. O. R. Campania Fse 2007/2013 – l’Amministrazione regionale punta a contrastare le difficoltà di primo inserimento lavorativo da parte dei giovani; problema, quest’ultimo, particolarmente avvertito nella regione. Secondo una indagine Eurostat sull’occupazione, nel 2007, infatti, la Campania risultava essere tra le regioni dell’Unione Europea che presentava i più alti tassi di disoccupazione giovanile. Inoltre, come si evince dalla lettura dei dati del sistema Excelsior – il sistema informativo per l’occupazione e la formazione di Unioncamere – per il 75,7% delle assunzioni da effettuare nel corso del 2008 le aziende del sud Italia richiedevano il requisito di precedenti esperienze. Per contrastare le difficoltà di primo inserimento nel mercato del lavoro da parte delle fasce più giovani della popolazione la Giunta ha ritenuto di dover promuovere e sostenere la realizzazione di percorsi di accompagnamento ad un primo inserimento lavorativo dei giovani, anche al fine di potenziare la qualità del capitale umano a disposizione del tessuto produttivo regionale. .  
   
   
FINANZIATO IL PIANO GIOVANI DELLA BASSA VAL DI SOLE  
 
Trento, 13 luglio 2009 - Nella seduta del 10 luglio, uno dei provvedimenti licenziato favorevolmente dalla Giunta provinciale, su proposta del presidente Lorenzo Dellai, ha riguardato l’approvazione del Piano giovani di zona della bassa val di Sole, per un impegno di 30. 000 euro. I Piani giovani di zona, diretta emanazione del Fondo per le politiche giovanili istituito dalla Provincia autonoma di Trento con legge provinciale n. 7 del 23 luglio 2004, nascono nell’ottica di favorire nei giovani la partecipazione e il coinvolgimento attivo nella vita della comunità. L’idea è quella di stimolare nella popolazione giovanile l’impegno sociale verso la propria comunità, il principio di responsabilità e di partecipazione alla vita pubblica, secondo un’ottica non riparativa rispetto ad una visione della condizione giovanile legata al disagio, quanto piuttosto di supporto e promozione dei giovani verso una visione positiva della società e del loro esserne protagonisti. In concreto i Piani giovani di zona lavorano con l´obiettivo di creare una stretta sinergia tra il mondo giovanile e il mondo degli adulti, coinvolgendo in prima persona i giovani stessi e poi i rappresentanti delle associazioni, del mondo del volontariato e operatori professionali. Non è diverso il Piano giovani della valle di Sole, approvato dalla Giunta provinciale, che per il 2009, con una spesa prevista di 69. 000 euro, prevede la realizzazione di alcuni interessanti progetti. Tra questi, la costituzione di uno “sportello”, la promozione di laboratori creativi, culturali e teatrali, la collaborazione con manifestazioni ed associazioni locali, la partecipazione a percorsi interrelazionali genitori – figli, l’adesione a due progetti di valenza internazionale: “Hockey campo in Repubblica Ceca” e “Val di Sole – Bosnia”. .  
   
   
A SCUOLA DI SERVIZIO CIVILE IN CINQUE PROVINCE DELLA LOMBARDIA ANCHE QUEST´ANNO INIZIATIVA SOSTENUTA DA REGIONE CON 54.000 EURO  
 
Milano, 13 luglio 2009 - Proseguirà anche quest´anno nelle province di Bergamo, Brescia, Como, Cremona e Mantova il progetto "A scuola di Servizio Civile", organizzato dall´associazione Mosaico di Bergamo e finanziato dalla Regione. Lo ha deciso la Giunta regionale, su proposta dell´assessore alla Famiglia e Solidarietà Sociale Giulio Boscagli Il progetto, alla sua seconda edizione, si rivolge agli studenti delle scuole superiori e universitari per informarli e sensibilizzarli sul Servizio Civile Nazionale. L´associazione Mosaico, nata come centro di promozione, valorizzazione e formazione culturale sul tema dell´obiezione di coscienza e del Servizio Civile, prevede di svolgere, nel prossimo anno. Oltre 240 incontri nelle scuole e nelle Università delle province in questione. L´associazione ha inoltre in programma di realizzare alcuni eventi ad hoc che prevedono il coinvolgimento di personalità legate al mondo della cultura, dello spettacolo e dello sport per sensibilizzare i giovani sui temi della solidarietà, del volontariato e del Sevizio Civile. La Regione contribuisce alla realizzazione di questo progetto con 54. 000 euro, pari all´80% del suo costo complessivo. .  
   
   
PROTEZIONE CIVILE: GRAZIE AI CAMPI AVVENTURA I RAGAZZI VENETI IMPARERANNO A GESTIRE SITUAZIONI D’EMERGENZA  
 
Venezia, 13 luglio 2009 - “Il ruolo della Protezione civile è oggi di grande attualità: i ragazzi veneti potranno conoscere la struttura di questa fondamentale organizzazione e comprenderne il ruolo e la funzione. ” Presenta così Elena Donazzan, assessore alla Protezione civile, i Campi avventura della Protezione civile per i ragazzi dai 10 ai 18 anni che, fortemente voluti dalla Regione del Veneto e realizzati in collaborazione con il Centro regionale di Protezione civile di Longarone e con le cooperative sociali Terra di mezzo e D. A. D. I. , hanno preso il via sabato prossimo 12 luglio. “I ragazzi - precisa Donazzan -, vivendo in prima persona la relazione tra ambiente e uomo, impareranno a gestire le situazioni d’ emergenza che da questo rapporto possono nascere, promovendo e valorizzando il lavoro di squadra e imparando a mettersi in gioco e a dare il meglio anche nelle situazioni di difficoltà. ” L’assessore sottolinea come “i ragazzi vivranno un’esperienza entusiasmante e formativa sia sotto il profilo umano che su quello personale e, grazie al lavoro di educatori esperti e competenti e al contributo delle squadre di volontari, potranno avvicinarsi alla realtà della Protezione civile e alle metodologie operative più di frequente utilizzate. ” “Partendo, quindi, dai concetti fondamentali di conoscenza del territorio - aggiunge Elena Donazzan - e dei rischi e delle risorse a esso connessi, impareranno a riconoscere le possibili situazioni di calamità che l’ambiente e la relazione ambiente-uomo possono generare per il singolo e per la comunità e mediante attività pratiche sul campo acquisiranno conoscenze tecniche utili alla gestione delle emergenze. ” “Impareranno - conclude l’assessore - a apprezzare il lavoro di squadra finalizzato al raggiungimento di un obiettivo comune, impiegando al meglio le proprie capacità e le proprie risorse in situazioni di disagio, riuscendo anche a volte a superare i propri limiti. ” I campi, di durata settimanale, saranno due. Per il primo non sono più disponibili posti. Si comincia sabato 12 luglio, in zona Colli euganei, nel comune di Baone, Padova, con ragazzi dai 10 ai 15 anni. Il secondo, per cui sono ancora aperte le iscrizioni, sarà per ragazzi dai 15 ai 18 anni, nella zona dei Colli Berici, nel comune di Arcugnano, Vicenza. Per informazioni è possibile contattare la segreteria organizzativa martedi e giovedì, dalle ore 13 alle 15, al cellulare 334. 6733234 o si può inviare un’email a campiavventura@centroprociv. It (sito: www. Centroprociv. It). .  
   
   
CAMPAGNA ANTINCENDIO: 6 WEBCAM, NUMERO VERDE E 4MILA UOMINI  
 
 Roma, 13 luglio 2009 - Sei Webcam per monitorare le aree più esposte agli incendi, come a Castelfusano e Castel Porziano, una sala operativa attiva 24 ore su 24 collegata al numero verde regionale 803 555, 10 elicotteri a disposizione dall´alba al tramonto, oltre 4000 uomini in coordinamento continuo pronti a intervenire sul territorio in caso di incendi. E una campagna pubblicitaria con spot su radio e televisioni locali per tutta l´estate, assieme alla consueta collaborazione con il Telegiornale regionale della Rai. Sono i numeri dello spiegamento di uomini e mezzi messi in campo dalla Protezione Civile del Lazio, per combattere gli incendi nel periodo di massima emergenza, quello che va dal 15 giugno al 15 settembre. La tecnologia e l´informazione per la prevenzione degli incendi è il centro della Campagna antincendio boschivo 2009 - Aib, organizzata dalla Direzione regionale Protezione civile. La Protezione civile regionale, guidata dal direttore Maurizio Pucci, in collaborazione con le Forze armate, i Vigili del Fuoco, il Corpo Forestale dello stato e l´Ares 118 assicureranno grazie al lavoro di 250 associazioni per tutto il corso dell´estate i servizi di pattugliamento del territorio, avvistamento e spegnimento degli incendi su tutto il territorio nazionale. Nel 2008 riduzione del 50% degli incendi nel Lazio rispetto al 2007, da 1000 a 481, come riportato anche da Legambiente nel suo rapporto "non scherzate col fuoco", presentato lo scorso 4 luglio. Il Lazio passa così dal 3° al 6° posto tra le regioni italiane per numero di incendi. Inoltre, dopo l´avvio nel marzo 2008 del catasto degli incendi (Lazio prima regione in Italia a realizzarlo) la Protezione civile, fornisce ai comuni l´aggiornamento 2008 dei dati sulle aree percorse dal fuoco, incrementando così la capacità dei 378 comuni laziali di far rispettare gli obblighi e i divieti di edificazione e coltivazione imposti dalla legge a seguito di un incendio. In tal senso sono stati programmati gli incontri con le Prefetture del Lazio per la consegna dell´aggiornamento informatico ai comuni relativo alle aree percorse dal fuoco. Insieme all´Ares 118 la Protezione civile regionale ha avviato il piano "Al mare sicuri" per assicurare, con più postazioni di Ambulanza sul territorio la migliore copertura per l´emergenza sanitaria durante la stagione turistica. .  
   
   
LIGURIA: "FINANZIAMENTI A FAVORE DELLE AZIENDE PER INVESTIMENTI AMBIENTALI"  
 
Genova, 13 Luglio 2009 - La Giunta regionale ha approvato contributi a favore delle aziende liguri per investimenti di tutela ambientale. Piccole e medie imprese che effettuano investimenti per l´acquisizione di macchinari o impianti che riducono l´impatto ambientale della propria produzione potranno richiedere un finanziamento bancario o un leasing e si vedranno riconoscere dalla Regione un contributo pari al 100% del tasso di riferimento, con un forte abbattimento del costo del denaro di tale operazione. "Si tratta di un provvedimento importante - ha spiegato l´assessore regionale allo Sviluppo economico, Renzo Guccinelli - che va nella direzione auspicata da tutti, di una sempre più forte compatibilità tra produzione e qualità dell´ambiente. " Per ottenere questo contributo le imprese potranno rivolgersi direttamente a banche o intermediari finanziari, non sono previsti termini di scadenza. Inoltre è stata prorogato il bando sull´internazionalizzazione che agevola gli investimenti delle imprese liguri in favore della loro penetrazione commerciale all´estero, con un contributo pari ad un tasso di sconto dello 0,5%, per il finanziamento dell´investimento necessario, fino a 250. 000 euro. La nuova scadenza è fissata al 31/12 2009. .  
   
   
TRENTO: INSEDIATA LA CABINA DI REGIA DELLE AREE PROTETTE GESTIONE IN RETE E COINVOLGIMENTO DELLE COMUNITÀ LOCALI  
 
Trento, 13 luglio 2009 - Intorno al tema della conservazione e valorizzazione delle risorse naturali è importante che tutti i soggetti, siano essi pubblici che privati, sappiano "fare sistema", e fondamentale diventa nelle strategie di gestione della rete trentina delle aree protette il coinvolgimento e la responsabilizzazione delle comunità locali nei processi decisionali. E´ a partire da questi punti fermi, unanimemente condivisi, che ha iniziato ufficialmente a lavorare la Cabina di regia delle aree protette e dei ghiacciai, insediatasi il 9 luglio a Trento. "C´era bisogno di un luogo in cui discutere, tutti insieme, sul futuro delle aree protette - ha affermato l´assessore all´ambiente Alberto Pacher - ed in particolare sul tema centrale della ricerca di un equilibrio tra la tutela del paesaggio e la capacità economica dei territori". Aree protette e sviluppo delle attività economiche in montagna, insomma, non sono ambiti antitetici e necessariamente in conflitto, dal loro incontro nasce quella sostenibilità dello sviluppo che determina quella qualità del territorio alla quale si salda in modo sempre più forte la qualità della vita. Una convinzione comune, questa, a tutte le componenti della cabina di regia, alla quale la legge 11/2007 sul governo del territorio forestale e montano, dei corsi d´acqua e delle aree protette, affida compiti di coordinamento, promozione e indirizzo relativamente alle azioni di conservazione della natura e di sviluppo delle aree protette (che interessano il 28 % del territorio provinciale, di cui la metà nell´ambito territoriale dei tre parchi Adamello Brenta, Paneveggio Pale di San Martino e settore trentino dello Stelvio), ivi compresi i ghiacciai e le aree periglaciali. Altri importanti compiti della cabina di regia, sui quali si è soffermato l´assessore Pacher, sono quelli di formulare proposte alla Giunta provinciale (anche relativamente all´istituzione di nuove aree protette), assicurare l´informazione e la partecipazione alla definizione delle strategie e degli indirizzi di settore, infine garantire la connessione organizzativa e promozionale dei parchi e delle riserve all´interno della Rete provinciale delle aree naturali e tra questa e la rete nazionale e internazionale di conservazione della natura. La seduta di insediamento della cabina di regia - della quale, ricordiamo, fanno parte la Provincia - Dipartimento Risorse forestali e montane, i presidenti dei Parchi, rappresentanti delle reti di riserve (Monte Baldo e Monte Bondone), proprietari forestali, Asuc, associazioni protezioniste, organizzazioni agricole, di cacciatori e di pescatori, Trentino Spa e Sat - è servita oggi in particolare a condividere lo "stato dell´arte" delle aree protette. I presidenti dei parchi Adamello Brenta, Antonello Zulberti, e Paneveggio Pale di San Martino, Pierantonio Cordella, hanno illustrato le rispettive realtà ed esperienze. "La cabina va nel senso giusto - ha affermato Zulberti - c´era uno scollamento tra gli enti parco da una parte, e le istituzioni e soprattutto le associazioni dall´altra; riuscire a condividere percorsi comuni che facilitino le azioni da trasmettere sul territorio è il compito che abbiamo di fronte. I parchi hanno lavorato bene in questi anni ma gli sono mancati degli alleati e ciò ha comportato un handicap. I parchi devono cercare degli "amici" e portare avanti le azioni ritenute importanti, diventare soggetti attivi della conservazione riportando al centro l´uomo in montagna e il suo operare a favore del mantenimento dell´integrità del territorio. L´importante è che le aree protette siano enti snelli, efficaci, sobri". Sulla stessa linea il presidente del parco Paneveggio Pale di San Martino, Cordella: "Un maggior cordinamento è necessario soprattutto per quanto riguarda la programmazione dell´attività". Alla cabina di regia credono anche le associazioni protezioniste. "La cabina inizia un percorso nuovo - ha affermato Luigi Casanova - che deve trovare momenti di condivisione e aiutarci a superare i conflitti. Non possiamo però dimenticare talune emergenze ambientali come le cave della Val di Genova, i collegamenti Pinzolo-campiglio e San Pellegrino-passo Rolle. Non vogliamo bloccare l´industria dello sci ma chiediamo che le realtà amministrative dei territori interessati riaprano il confronto su questi progetti". Si è parlato anche della realtà, in divenire, delle Reti delle riserve del Baldo e del Bondone. Il dirigente generale del Dipartimento Risorse forestali e montane, Romano Masè, ha spiegato, a questo proposito, che la Rete delle riserve, istituto nuovo e non territoriale come lo è un parco, sia uno strumento che la Provincia mette nelle mani delle comunità locali per gestire le aree protette già esistenti. Non è insomma un´altra area protetta ma uno strumento di gestione di ciò che già c´è sul territorio attraverso accordi di programma tra le amministrazioni e la Provincia. Argomenti di confronto e lavoro non mancheranno, nei prossimi mesi, ai componenti della cabina di regia delle aree protette e dei ghiacciai, ad iniziare dal passaggio, da definire entro fine anno, dagli attuali Sic, Siti d´importanza comunitaria (ben 152 in Trentino) istituiti dalla direttiva europea Habitat, a Zone speciali di conservazione (Zsc). Si stanno attendendo dai Comuni osservazioni ma dovranno esserci incontri sito per sito per arrivare entro dicembre a portare a termine questo adempimento. Gli enti parco sono direttamente interessati, giacchè la maggior parte delle future Zsc sono sul loro territorio ed i parchi avranno dunque responsabilità gestionali dirette. .  
   
   
:CONVEGNO REGIONALE A PESCARA SU ECOSISTEMA MARINO  
 
Pescara, 13 luglio  2009 - Un convegno dedicato all´ecosistema marino, ai mutamenti climatici e alle attività antropiche si è tenuto il 10 luglio a Pescara, presso la sede della Fondazione Pescarabruzzo. Il convegno è stato promosso dal servizio Economia ittica e programmazione venatoria della Direzione Politiche agricole della Regione. L´iniziativa ha avuto lo scopo di approfondire l´analisi dei mutamenti climatici nell´ecosistema marino e l´incidenza di alcune attività antropiche. Sono intervenuti Attilio Rinaldi, direttore del centro ricerche marine di Cesenatico, Luca Castriota dell´Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale e Carla Giansante dell´Istituto zooprofilattico di Teramo. .  
   
   
DAL 13 AL 24 LUGLIO : SECONDO CICLO DI CONFERENZE SUL PIANO PAESAGGISTICO IN PUGLIA  
 
Bari, 13 luglio 2009 - Le Conferenze mirano a garantire il più ampio coinvolgimento della intera comunità regionale nella definizione degli obiettivi, contenuti e indirizzi del Piano Paesaggistico Territoriale Regionale. Per favorire la più vasta partecipazione, la Conferenza è stata articolata in Conferenze d’Area che si svolgeranno in diverse città della regione, con l’obiettivo di sviluppare quel proficuo confronto con le istituzioni, gli enti locali, gli esponenti del mondo economico e produttivo, le espressioni della società civile organizzata e la cittadinanza tutta, che è stato avviato con la Conferenza Programmatica del 15 novembre 2007 e poi con le prime Conferenze d’Area tenutesi fra dicembre e maggio 2009. Le Conferenze Programmatiche e la mostra degli elaborati e dei progetti del Piano, si terranno secondo il programma allegato a: Monte Sant’angelo, "ex Convento delle Clarisse", 13 luglio, ore 9. 30 Nardò, Palazzo Vescovile, 15 luglio, ore 9. 30Bari, Villa Romanazzi Carducci, 17 luglio, ore 9. 30 Comune di Mesagne, Castello normanno Svevo, venerdì 24 luglio, ore 9. 30. Dal 18 al 22 la Mostra sarà a Bari, Castello Svevo. .  
   
   
PAESAGGIO E INFRASTRUTTURE – PRESIDENTE GALAN  
 
Padova, 13 luglio 2009 - “Ci sono stati momenti nella storia della civiltà umana in cui era più che giustificato il seguente pensiero: le parti che sono più perfette in bellezza portano con sé meno utilità, mentre quelle che hanno meno bellezza sono più utili. Oggi siamo qui per discutere su di una intenzione progettuale che dia vita ad una nuova qualità paesaggistica, a partire dalla constatazione che in Veneto c’è ancora bisogno di nuove infrastrutture sia viarie che ferroviarie: è indispensabile che le cose che vogliamo perché sappiamo essere le più utili per noi, oltre che utili dovranno essere le più perfette in bellezza”. Il Presidente del Veneto Giancarlo Galan ha enunciato con queste parole l’obiettivo del confronto dedicato al tema cruciale e strategico del “Paesaggio: una grande occasione per il Veneto delle infrastrutture”, svoltosi il 10 luglio allo Sheraton di Padova per iniziativa della stessa Regione. I lavori si sono articolati nella mattinata in una sessione plenaria, moderata dal direttore del quotidiano “Il Piccolo” Paolo Possamai, introdotta dallo stesso Galan e con la partecipazione dell’ing. Silvano Vernizzi segretario regionale infrastrutture, del presidente di Confindustria Veneto Andrea Tomat, del presidente della Provincia di Treviso Leonardo Muraro, del presidente di Coldiretti Veneto Giorgio Piazza, dell’architetto paesaggista João Nunes, del direttore generale Parc Ministero per i beni e le attività culturali Francesco Prosperetti. Nel pomeriggio si svolgeranno tre workshop dedicati a: “Le infrastrutture per il rilancio economico”; “I sistemi di tutela”; “Le infrastrutture e il paesaggio”. Alle 17 riprenderà la sessione plenaria, con la presentazione dei documenti di sintesi dei tre gruppi di lavoro e conclusioni dell’assessore regionale alle politiche della mobilità e agli investimenti strategici Renato Chisso. “Quali e quante infrastrutture servono al Veneto – si è chiesto Galan – che è così proprio per la pluralità dei suoi paesaggi e che non può più ignorare di essersi progressivamente trasformato in una strana, mutevole, a volte troppo stipata ma incontestabilmente unica area metropolitana?”. Di fronte ad una serie di domande sul futuro “non so se abbiamo dato risposte adeguate e coerenti mediante leggi, norme, piani cui abbiamo lavorato”. “Ritengo assai discutibile il dotarsi di leggi, norme e vincoli che nel pietrificare duramente la realtà – ha affermato il presidente del Veneto – impediscono di dare le risposte migliori, le indispensabili soluzioni creative e innovative al mutamento, ai nuovi bisogni, alle nuove prospettive”. In Veneto si vive più a lungo, si studia di più e meglio che altrove, il nostro sistema produttivo tiene, nonostante la crisi, ed è pronto a ripartire verso nuovi successi e primati, aumentano i residenti: “sono dati che ci fanno capire quanto profonda, forte, continua sia la trasformazione complessiva che conosce e conoscerà il Veneto di oggi e di domani”. “Dobbiamo poter disporre della libertà di muoverci, di poter viaggiare, di spostare le merci e le cose, e questo nell’affascinante mutabilità delle immagini. Per passare dalla grigia e insopportabile durezza delle cose alla libera mobilità e alla fantastica mutabilità d’immagini che trasmettono bellezza – ha concluso Galan – dobbiamo saper mettere a dura prova la nostra capacità di decisioni risolutive sul piano etico e politico”. .  
   
   
PAESAGGIO E INFRASTRUTTURE – ASSESSORE CHISSO  
 
 Padova, 13 luglio 2009 - “La nuova frontiera nel dotare il territorio delle infrastrutture che servono alla comunità e all’economia è quella del fare e fare bene: noi su questo obiettivo ci siamo già”. Lo ha detto l’assessore alle politiche della mobilità del Veneto Renato Chisso in occasione del confronto promosso dalla Regione sul tema “Paesaggio: una grande occasione per il Veneto delle infrastrutture”. Chisso ha fatto anzitutto l’esempio del Passante di Mestre, “opera utile, ma che abbiamo voluto e realizzato anche bella, inserita in maniera non pesante in un contesto paesaggistico e urbano molto complesso”. “Il paesaggio – ha ribadito Chisso – è uno dei patrimoni irrinunciabili di questa nostra terra veneta: le grandi opere non lo possono deturpare mentre dobbiamo consegnarlo ai nostri figli anche migliore di come l’abbiamo ricevuto dai nostri padri. Oggi noi qui, in questo confronto, diciamo al mondo che questo si deve fare e si può fare davvero bene”. “Va anche ricordato che il paesaggio non è qualcosa di statico e l’esistente non va considerato immutabile, perché si possono e si devono migliorare le storture del passato. Dal periodo di sviluppo che va dal dopoguerra fino agli anni ’70 il paesaggio veneto in molti casi è uscito deturpato, tant’è che il nostro obiettivo è di rimediare e di recuperare il bello. Questo è uno degli obiettivi dell’azione del presidente Giancarlo Galan, del Piano Territoriale Regionale di Coordinamento, dello stesso Piano casa che abbiamo votato qualche giorno fa, che punta a sostenere il recupero e il miglioramento del patrimonio edilizio. E’ un obiettivo culturale alto. Un esempio di come si può fare bene lo avremo pure con il Passante Verde e con la Pedemontana Veneta – ha concluso Chisso – che non sarà solo una grande opera indispensabile alle comunità locali e allo sviluppo, ma si calerà nel territorio facendone trasparire la bellezza, con un impatto minimo e accorgimenti che in taluni casi miglioreranno l’esistente”. .  
   
   
PAESAGGIO E INFRASTRUTTURE – CONCLUSIONI  
 
Padova, 13 luglio 2009 - L’esigenza di dare al Veneto un ampio ventaglio di infrastrutture va colta anche come una straordinaria occasione, forse non ripetibile, per il riordino a scala territoriale della Regione. Le nuove grandi infrastrutture devono assumere il valore paesaggistico come principio fondante della qualità della progettazione e della realizzazione, mentre un corretto e armonico rapporto tra infrastrutture e paesaggio crea ricadute positive sul territorio, anche in termini di rilancio economico. Sono queste le principali indicazioni conclusive della giornata di studio e di confronto promossa oggi a Padova dalla Regione sul tema del “Paesaggio: una grande occasione per il Veneto delle infrastrutture”. Nel corso della seduta plenaria finale, chiusa dall’assessore alle politiche della mobilità Renato Chisso, sono stati delineati i principi cui attenersi per sintonizzare esigenze infrastrutturali e, appunto paesaggio. “Un salto culturale – l’ha definito Chisso – che è già alla nostra portata, ma che fornisce pure indicazioni di condotta per decisioni che vengono prese altrove, in altre parti del territorio”. Va cambiato il contesto che oggi vede la città diffusa come risultato del predominio della quantità sulla qualità, specchio di una società in cui l’individuo tende a confondersi nella generalità indistinta, con la conseguente perdita persino dei caratteri identitari. “L’insediamento diffuso è quindi un continuum nel quale si smarrisce la capacità di rappresentazione di quelle identità che rendono uniche una comunità ed i suoi componenti. Questa mancanza di capacità di rappresentazione è originata dalla perdita della qualità della forma e della consapevolezza che la bellezza è un bisogno primario e quindi un diritto dell’essere umano”. E’ necessario dunque ripensare anche alle infrastrutture secondo un principio non più solo efficientistico, ma come strumento capace di generare qualità e addensare nuove forme, nuovi modelli insediativi e nuove oppoortunità economiche. Questa enunciazione sta alla base già del Ptrc e del suo adeguamento a Piano Paesaggistico Regionale di concerto con il Ministero ei Beni Culturali. ” Mentre questi grandi piani seguono la loro strada – ha affermato Chisso – le grandi opere che servono al Veneto vanno avanti ed è quindi indispensabile, per dare coerenza al progetto di sviluppo sostenibile del Terzo Veneto, condividere e assumere principi di tutela e valorizzazione paesaggistica che orientino la progettazione e la realizzazione delle infrastrutture strategiche”. .  
   
   
APPROVATO E FINANZIATO UN PRGRAMMA DI INTERVENTI PER LA TUTELA DELLE LAGUNE DELTIZIE E DI CAORLE  
 
Venezia, 13 luglio 2009 - E’ di € 7. 680. 000,00 il finanziamento complessivo approvato dalla Giunta regionale a favore dei Consorzi di bonifica “Delta Po Adige” e “Pianura Veneta tra Livenza e Tagliamento” per interventi finalizzati a garantire la funzionalità delle opere, l’assetto idrodinamico delle correnti delle lagune deltizie e di Caorle, nonché un generale miglioramento della qualità delle acque e il conseguente incremento della fauna ittica. Tali ambiti lagunari, sottolinea l’Assessore regionale all’Ambiente, Giancarlo Conta, sono ambienti costieri in forte evoluzione e in precario equilibrio tra terra e mare, nei quali l’attività di manutenzione garantisce il mantenimento e il miglioramento del regime delle correnti di marea e il ricambio interno negli specchi acquei. Per quanto riguarda gli interventi, con le assegnazioni previste nel provvedimento della Giunta regionale, il Consorzio di bonifica “Pianura Veneta tra Livenza e Tagliamento”, valorizzando le risorse ambientali e naturalistiche presenti nella laguna di Caorle, realizzerà i lavori di scavo in alveo nel tratto terminale del canale lagunare dei Lovi, presso la foce Baseleghe, in Comune di San Michele al Tagliamento e Caorle, dell’importo complessivo di € 3. 000. 000,00. Diversamente, nel delta del Po il Consorzio di bonifica “Delta Po Adige” interverrà nella canalizzazione sublagunare con interventi di dragaggio principalmente nelle lagune di Barbamarco e di Caleri, nonché nella Sacca di Scardovari; nella laguna di Vallona, invece, gli interventi riguarderanno la manutenzione dei canali di alimentazione che mettono in comunicazione la laguna con le retrostanti aree vallive. Anche la laguna di Basson e la Sacca del Canarin saranno interessate da interventi di dragaggio e di sistemazione. Dove necessario verranno, altresì, compiuti interventi di difesa delle sponde, delle barene e degli scanni litoranei, nonché interventi manutentivi dei manufatti presenti nei punti di comunicazione tra gli specchi lagunari e il mare. Tali interventi comporteranno una spesa di € 4. 680. 000,00. .  
   
   
SITUAZIONE RIFIUTI SALENTO È RESPONSABILITÀ DEGLI ENTI LOCALI  
 
 Bari, 13 luglio 2009 - L’assessore all’Ecologia, Onofrio Introna, ha diffuso la seguente nota con la quale replica alle affermazioni di Palese (Pdl): “L’attuale situazione venutasi a determinare nel Salento non è dovuta alla mancanza dei siti di conferimento per i rifiuti ma all’incapacità delle amministrazioni territorialmente competenti di organizzare semplici servizi di trasferenza (passaggio di rifiuti da mezzi più piccoli ad uno più grande per ottimizzare i flussi di trasporto e ridurne l’impatto ambientale) indicati nelle ultime Ordinanze Commissariali n. 69 e 70. Inoltre, risulta utile precisare che ulteriori ostacoli all’attuazione dell’ordinanza sono stati indotti da mere questioni economiche fra alcuni comuni dell’Ato Le3 e la società Monteco. La Regione Puglia, impegnata nell’azione di estrema tutela ambientale del territorio salentino, interrompendo i conferimenti nelle discariche di Nardò e di Ugento, pur riscontrando la indisponibilità dell’Ato Le1 a mettere a disposizione la discarica ricadente nel comune di Cavallino, amministrato da un sindaco di centro destra, realizzata e inspiegabilmente non in esercizio, si è assunta l’impegno di risolvere il problema utilizzando discariche fuori provincia con azione di intermediazione politica, tale da garantire la regolare gestione dei rifiuti, evidenziando ancora una volta la totale incapacità delle amministrazioni locali. Sempre in riferimento all’ultima ordinanza giova ricordare che per affrontare l’ennesimo disagio per il Salento, è stato individuato ed utilizzato un sito all’interno del territorio comunale di Melpignano (ricadente nell’Ato Le2) amministrato dal sindaco Blasi che ha mostrato senso di responsabilità accettando il passaggio dei rifiuti sul proprio territorio e non strumentalizzando la decisione di Ato e Provincia, pur non essendo mai stato interpellato. La Regione Puglia, pur avendo già assolto a tutti i suoi compiti tecnico-istituzionali, sarà presente anche stasera in Prefettura a Lecce alle ore 18. 00, per un incontro tecnico al fine di indicare le modalità di applicazione dell’ordinanza ed in particolare del semplice e regolamentata procedura di trasferenza dei rifiuti. La dotazione impiantistica presente in Puglia non può ammettere situazioni igienico sanitarie emergenziali, piuttosto è la organizzazione dei servizi, posti in capo ad Ato e Province che presentano notevoli criticità. Questo è confermato dal fatto che in alcune realtà del Salento, dove si è amministrato con competenza, i comuni hanno mostrato la capacità e l’ autonomia nel prendere opportune decisioni in materia di rifiuti senza creare disagi né ai propri cittadini (probabili elettori), né ai turisti. Appare evidente che la gestione commissariale, tanto evocata dal consigliere Palese, ha deresponsabilizzato le amministrazioni locali che sono risultate impreparate ad affrontare la gestione ordinaria, ed è per questo che la regione ha assicurato e continuerà ad assicurare la massima disponibilità e collaborazione” .  
   
   
RIFIUTI LECCE. COSÌ L’ASSESSORE ALL’ECOLOGIA, INTRONA  
 
Lecce, 13 luglio 2009 - A seguito delle dichiarazioni rilasciate a mezzo stampa circa gli esiti della riunione del 9 luglio ’09,presso gli uffici della Prefettura di Lecce ed in riferimento alle affermazioni di Sindaci ed altri esponenti istituzionali del centro destra,l’assessore all’ecologia, Onofrio Introna ha ritenuto necessario precisare: “La Regione Puglia ed il Commissario delegato hanno da sempre assicurato, per quanto di propria competenza,- ha detto l’assessore- la più ampia collaborazione tecnico-istituzionale per la soluzione delle problematiche connesse alla gestione dei rifiuti urbani nella provincia di Lecce nell’attuale fase transitoria e nelle more del completamento dell’impiantistica prevista a regime. “In tal senso ed a seguito delle intese raggiunte in Prefettura per la chiusura della discarica di Ugento la Regione, anche in considerazione del mancato avvio della discarica di Cavallino, ha assicurato un sito idoneo di smaltimento dei rifiuti a Conversano. Tali provvedimenti sono del resto rilasciati sulla scorta della individuazione, da parte dell’Ato Le3, del sito di Ugento, gestito dalla Monteco, per l’allestimento delle stazioni di trasferenza. “Il sito di Melpignano, invece,- continua Introna- è stato autorizzato a seguito di sopralluoghi tecnici che hanno coinvolto Regione e Provincia e su formale indicazione da parte della Provincia di Lecce. “Appare del tutto strumentale quanto affermato dal sindaco di Maglie in ordine alle condizioni igienico sanitarie di tale sito ed è incredibile come un sindaco, che per anni ha usufruito della solidarietà di comuni di altre province (allo stato odierno parte dei rifiuti del comune di Maglie finiscono a Brindisi e Conversano), possa scagliarsi con tanta veemenza contro un provvedimento che consente a tutti i comuni del Le3 di assicurare idoneo smaltimento dei rifiuti. “In particolare- sottolinea ancora l’assessore Introna- con le ordinanze commissariali 69 e 70 sono stati regolamentati i flussi dei rifiuti prodotti nel bacino Le3 e di parte dei flussi del Le2. La Regione Puglia, attraverso le succitate ordinanze lascia a Provincia ed Ato competente la gestione dei servizi di raccolta e trasporto e l’individuazione delle stazioni di trasferenza. “La Regione Puglia, infine,- ha concluso l’assessore- auspica la risoluzione immediata delle attuali criticità e fa appello al senso di responsabilità di tutti gli enti coinvolti per il perseguimento delle necessarie comuni intese per la gestione del delicato settore dei rifiuti urbani. ” .