Pubblicità | ARCHIVIO | FRASI IMPORTANTI | PICCOLO VOCABOLARIO
 







MARKETPRESS
  Notiziario
  Archivio
  Archivio Storico
  Visite a Marketpress
  Frasi importanti
  Piccolo vocabolario
  Programmi sul web




 


LUNEDI

PAGINA 1 PAGINA 2 PAGINA 3 PAGINA 4 PAGINA 5 PAGINA 6 WEB E DIRITTO PER LE NUOVE TECNOLOGIE
Notiziario Marketpress di Lunedì 02 Novembre 2009
LA COMMISSIONE EUROPEA FINANZIERÀ QUASI 200 NUOVI PROGETTI LIFE+ PER UN TOTALE DI 200 MILIONI DI EUR  
 
 Bruxelles, 2 novembre 2009 - La Commissione europea ha approvato il finanziamento di 196 nuovi progetti nell’ambito del secondo invito a presentare proposte per il programma Life+ (2007-2013), il Fondo europeo per l’ambiente. I progetti presentati provengono dall’insieme dell’Ue e riguardano interventi nei settori della tutela della natura, della politica ambientale e dell’informazione e comunicazione. In totale rappresentano un investimento di 431 milioni di Eur, di cui 207,5 milioni di Eur saranno coperti dal contributo comunitario. Questo il commento del commissario per l’Ambiente Stavros Dimas: “Sono convinto che questi progetti recheranno un sostanziale contributo alla tutela della natura e al miglioramento dell’ambiente, contribuendo altresì a sensibilizzare gli Europei sulle principali sfide ambientali cui siamo confrontati, in particolare i cambiamenti climatici e la perdita della biodiversità. ” In seguito all’invito a presentare proposte, chiusosi nel novembre del 2008, la Commissione ha ricevuto oltre 600 proposte da organismi pubblici o privati dei 27 Stati membri dell’Ue. Di queste, 196 sono state selezionate per un cofinanziamento nell’ambito delle tre componenti del programma, ossia Life+ Natura e biodiversità, Life+ Politica e governance ambientali e Life+ Informazione e comunicazione. I progetti Life+ Natura e biodiversità migliorano lo stato di conservazione di specie e habitat in pericolo. Tra le 227 proposte ricevute, la Commissione ha scelto 80 progetti da finanziare, presentati da partenariati tra organismi di conservazione, enti governativi e altri soggetti. Situati in 22 Stati membri, tali progetti rappresentano un investimento complessivo di 199 milioni di Eur, a fronte dei quali il contributo comunitario sarà di circa 107 milioni di Eur. La maggior parte dei progetti (74) riguardano la natura e contribuiscono all’attuazione delle direttive sugli uccelli e/o sugli habitat e alla realizzazione della rete Natura 2000. Gli altri sei sono progetti relativi alla biodiversità, una nuova categoria di Life+ per progetti pilota che affrontano temi più ampi connessi alla biodiversità. I progetti Life+ Politica e governance ambientali sono progetti pilota che contribuiscono allo sviluppo di idee politiche, tecnologie, metodi e strumenti innovativi. Tra le 288 proposte ricevute, la Commissione ha scelto 99 progetti presentati da una vasta gamma di organizzazioni del settore pubblico e privato. I progetti selezionati, localizzati in 19 Stati membri, rappresentano un investimento complessivo di 211 milioni di Eur, al quale l’Ue contribuirà con circa 90 milioni di Eur. La quota più cospicua del finanziamento comunitario (circa 26 milioni di Eur) è destinata a 28 progetti concernenti i rifiuti e le risorse naturali. I cambiamenti climatici costituiscono il secondo settore prioritario, con 24 progetti che fruiranno di finanziamenti per circa 25 milioni di Eur, seguito dalle risorse idriche (17 progetti). I rimanenti 30 progetti vertono su una molteplicità di temi tra cui l’aria, le sostanze chimiche, ambiente e sanità, foreste, innovazione, rumore, suolo, approcci strategici e ambiente urbano. I progetti Life+ Informazione e comunicazione divulgano informazioni e mettono in rilievo le questioni ambientali, oltre a promuovere la formazione e la sensibilizzazione alla prevenzione degli incendi boschivi. Tra le 98 proposte ricevute, la Commissione ha scelto 17 progetti presentati da una serie di organizzazioni del settore pubblico e privato che si occupano della natura e/o dell’ambiente. Situati in 12 Stati membri, i progetti in questione rappresentano un investimento globale di 21 milioni di Eur, al quale l’Ue contribuirà con circa 10 milioni di Eur. Il programma Life+ Life+ è lo strumento finanziario europeo per l ’ambiente, provvisto di una dotazione complessiva di 2,143 miliardi di Eur (due miliardi e centoquarantatre milioni di Eur) nel periodo 2007-2013. Durante questo periodo, la Commissione pubblicherà ogni anno un invito a presentare proposte di progetti Life+. Ulteriori informazioni In allegato è riportato un compendio di tutti i nuovi progetti finanziati nell ’ambito di Life+, suddiviso per paese. Per conoscere in dettaglio i singoli progetti Natura e biodiversità, vedasi: http://ec. Europa. Eu/environment/life/publications/lifepublications/compilations/documents/natcompilation08. Pdf Per conoscere in dettaglio i singoli progetti Politica e governance ambientali, vedasi: http://ec. Europa. Eu/environment/life/publications/lifepublications/compilations/documents/envcompilation08. Pdf Per conoscere in dettaglio i singoli progetti Informa zione e comunicazione, vedasi: http://ec. Europa. Eu/environment/life/publications/lifepublications/compilations/documents/infcompilation08. Pdf Per qualsiasi informazione su Life+, vedasi http://ec. Europa. Eu/life È inoltre possibile contattare le autorità nazionali competenti al seguente indirizzo: http://ec. Europa. Eu/environment/life/contact/nationalcontact/index. Htm .  
   
   
CONTO ALLA ROVESCIA VERSO COPENAGHEN: LA POSIZIONE DEL PARLAMENTO EUROPEO  
 
Strasburgo, 2 novembre 2009 - Il ´protocollo di Copenaghen´ dovrà sostituire quello di Kyoto a partire dalla fine del 2012. Per questo dal 7 al 18 dicembre si terrà nella capitale danese la più importante conferenza mondiale sul clima degli ultimi anni. La scorsa settimana un gruppo di deputati si trovava a Washington per incontrare i propri omologhi del Congresso, e nei prossimi giorni il Consiglio europeo deve decidere quanti soldi l´Europa mette sul tavolo per aiutare i Paesi in via di sviluppo. Mancano solo 40 giorni all´inizio della Conferenza sul clima delle Nazioni Unite (Cop15), ma restano molti punti di domanda sulle posizioni dei principali attori internazionali. L´unione europea, dopo aver adottato il pacchetto ´clima ed energia´, sta impiegando tutte le sue energie per mettere a punto una posizione comune da portare al vertice di Copenaghen, per stabilire quale aiuto offrire ai Paesi in via di sviluppo e per convincere i Paesi partner che un "new Deal" verde è quanto mai necessario. Se i primi due punti competono principalmente al summit europeo dei Capi di Stato e di governo del 29-30 ottobre, il Parlamento sta facendo la sua parte per persuadere i partner mondiali a presentare una posizione ambiziosa. Bene il Giappone, gli Usa devono mantenere le promesse - Apprezzamento per l´impegno del Giappone di ridurre le emissioni del 25% entro il 2020, pressione su Obama perché mantenga le promesse elettorali e su Cina, India e Brasile perché, anche loro, si sottomettano a obiettivi quantificabili e vincolanti. Questa settimana una delegazione parlamentare è a Washington per parlare di clima con i rappresentanti del Congresso e con le Ong americane. Un gruppo di 15 parlamentari (più altri 55, che si recheranno a Copenaghen a titolo personale o del loro partito) parteciperà alle riunioni della Cop15 anche se con lo status di osservatore. Impegni vincolanti per tutti - Il Parlamento vuole che l´Ue mantenga la sua leadership mondiale con una posizione ambiziosa nei negoziati. Obiettivi vincolanti per la riduzione delle emissioni per i Paesi sviluppati e quelli in via di sviluppo, impegni concreti sull´aiuto ai Paesi poveri, e sanzioni per chi non raggiunge gli obiettivi: è quello che il Parlamento si aspetta dal vertice. Taglio delle emissioni del 25-40% rispetto ai livelli del 1990 entro il 2020 per i paesi avanzati, e del 15-30% per i Paesi in via di sviluppo, propone la risoluzione adottata dalla commissione Ambiente del Parlamento in vista del vertice di Copenaghen, che verrà votata dall´aula in novembre. I deputati chiedono anche la revisione degli obiettivi ogni 5 anni, per adattarli alle nuove acquisizioni scientifiche, e chiedono di includere nell´accordo anche i settori dell´aviazione e del trasporto via mare, che devono avere obiettivi di riduzione obbligatori. E sufficiente sostegno economico - Aiuti "sufficienti, affidabili e prevedibili" sono imprescindibili per aiutare i paesi in via di sviluppo a mitigare e adattarsi agli effetti dei cambiamenti climatici. La commissione Ambiente propone che l´Europa metta sul tavolo dei negoziati a Copenaghen almeno 30 miliardi di euro all´anno a partire dal 2020 per i Paesi terzi. Evitare il disastro - "Il mondo ha bisogno di un patto globale basato sulla solidarietà contro i cambiamenti climatici", ha detto il presidente della commissione Ambiente Jo Leinen (Germania, S&d) durante una discussione su clima e sviluppo in Aula, aggiungendo che "sarebbe un disastro se l´Europa arrivasse a Copenaghen senza una posizione unitaria sulla suddivisione del peso e l´aiuto ai Paesi poveri". Ma la soluzione non è semplice, perché diversi Paesi dell´est, capitanati dalla Polonia, hanno già fatto sapere di non aver nessuna intenzione di sobbarcarsi il peso dei Paesi in via di sviluppo in modo sproporzionato rispetto alle loro capacità, e hanno bloccato un accordo in seno al Consiglio dei Ministri dell´Economia, per rimandarlo all´incontro fra Primi ministri alla fine di questa settimana. .  
   
   
AIUTI DI STATO: LA COMMISSIONE EUROPEA AUTORIZZA L’ATTUAZIONE DI UN REGIME DI ZONE FRANCHE URBANE IN ITALIA  
 
Bruxelles, 2 novembre 2009 - La Commissione europea ha autorizzato, il 28 ottobre, sulla base delle norme del trattato Ce relative agli aiuti di Stato, la costituzione di zone franche urbane (Zfu) in determinate regioni italiane. La misura è volta a stimolare la rivitalizzazione di determinati quartieri particolarmente svantaggiati. Nei 22 quartieri classificati come Zfu, le piccole e micro imprese che costituiscono una nuova attività potranno beneficiare di una serie di esenzioni fiscali. La Commissione ha concluso che le misure in esame non sono tali da alterare le condizioni degli scambi in misura contraria al comune interesse e che gli effetti sugli scambi saranno molto limitati. La Commissaria responsabile della concorrenza, Neelie Kroes, ha dichiarato: «La misura proposta dall’Italia permette di incoraggiare la creazione di nuove attività in quartieri svantaggiati stimolando nel contempo l’occupazione locale. A termine, lo sviluppo di un tessuto di attività in questi quartieri problematici avrà effetti positivi sia sul piano sociale che su quello economico, senza incidere sulla concorrenza in maniera sproporzionata. » L’11 giugno 2009 l’Italia ha notificato un progetto che prevede la creazione di 22 zone franche urbane (Zfu) che godranno di un regime di esenzioni fiscali a favore delle piccole e micro imprese che iniziano una nuova attività economica. In particolare, queste imprese beneficeranno di un’esenzione dalle imposte sui redditi, dall’imposta regionale sulle attività produttive, dall’imposta comunale sugli immobili e dai contributi sulle retribuzioni da lavoro dipendente. La Commissione considera la rivalorizzazione dei quartieri urbani svantaggiati una delle iniziative che mirano a raggiungere l´obiettivo comunitario della coesione economica e sociale. Tale rivalorizzazione è in linea con la comunicazione della Commissione del 17 luglio 2006 sulla politica di coesione e le città. Visto il livello di concentrazione delle difficoltà socio-economiche (misurate con un indice sintetico) e il fatto che le misure previste sono estremamente mirate a livello geografico, la Commissione le ha ritenute necessarie e proporzionate per il raggiungimento dell’obiettivo della rivitalizzazione urbana senza provocare una distorsione della concorrenza contraria al comune interesse. La Commissione ha altresì concluso che gli effetti sugli scambi saranno particolarmente limitati per i seguenti motivi: le misure mirano essenzialmente a lottare contro l´esclusione sociale in quartieri particolarmente difficili; il regime è rivolto esclusivamente a piccole e micro imprese; la copertura geografica delle misure è limitata (interessano solo lo 0,58% della popolazione); i quartieri sono stati selezionati in funzione di criteri obiettivi quali il tasso di disoccupazione, il tasso di occupazione, il tasso di popolazione di età inferiore a 24 anni sul totale degli abitanti e il tasso di scolarizzazione; le autorità italiane si sono impegnate a trasmettere al Comitato interministeriale per la programmazione economica relazioni annuali sull’attuazione delle Zfu . .  
   
   
DIRIGENTE DELL´AAAS INVITA A UNA MAGGIORE COOPERAZIONE TRA UE E USA NEL CAMPO DELLA RICERCA  
 
 Bruxelles, 2 novembre 2009 - L´unione europea e gli Stati Uniti devono rafforzare i legami nel campo della ricerca per riuscire ad affrontare le importanti sfide che il mondo di oggi si trova davanti, ha detto Alan Leshner - amministratore delegato dell´American Association for the Advancement of Science (Aaas) - ai partecipanti alla conferenza annuale inaugurale del Centro comune di ricerca (Ccr) che si è tenuta il 28 ottobre a Bruxelles, in Belgio. Parlando sul tema "L´europa e gli Stati Uniti: un momento cruciale per la cooperazione scientifica", il dottor Leshner ha fatto notare che la scienza e la tecnologia (S&t) toccano tutti gli aspetti della vita moderna e sono parte integrante di tutte le maggiori questioni affrontate dal nostro pianeta, tra cui i cambiamenti climatici, la salute e le comunicazioni, per citarne soltanto alcuni. "Gli Stati Uniti e l´Europa dovrebbero collaborare di più su queste questioni!" ha esclamato. In effetti, la cooperazione Ue-usa nel campo della ricerca ha una lunga storia, e le due parti hanno instaurato accordi formali in materia di S&t già nel 1998. Ciononostante, il dott. Leshner ha fatto notare che in anni recenti, gli Stati Uniti non sempre sono stati il partner di ricerca ideale; difficoltà nell´ottenere i visti, restrizioni sulle sovvenzioni e norme rigide di sicurezza nei laboratori - introdotte dopo gli attacchi dell´11 settembre - hanno portato ad una riduzione drastica degli scienziati stranieri interessati a lavorare negli Stati Uniti. Il dottor Leshner ha tuttavia aggiunto che "la posizione ufficiale statunitense in campo scientifico sta cambiando". Il presidente statunitense Barack Obama ha promesso di aumentare la spesa per la ricerca al 3% del Pil (prodotto interno lordo) e si è personalmente impegnato a migliorare la qualità dell´istruzione scientifica. Nell´ambito dell´America´s Recovery and Investment Act, la scienza si vede assegnare ulteriori 21,5 miliardi di dollari (14,6 miliardi di euro) distribuiti in due anni. Guardando al mondo in generale, il dott. Leshner ha fatto notare che i paesi di tutto il mondo si stanno rendendo conto che se vogliono prosperare, devono investire nella ricerca e sostenere politiche basate su dati scientifici affidabili. Al contempo, stanno diventando sempre più comuni le collaborazioni scientifiche internazionali. Il dottor Leshner ha detto che sia l´Unione europea che gli Stati Uniti dovrebbero rivestire un ruolo centrale nella creazione di una comunità scientifica realmente globale. In particolare, è necessario compiere degli sforzi per integrare gli scienziati dei paesi in via di sviluppo nella più ampia comunità di ricerca internazionale. Gli scienziati di tutte le nazioni devono convenire su questioni basilari come l´etica nella ricerca e i diritti di proprietà intellettuale, ha aggiunto. Il collegamento con il pubblico è un altro campo in cui la cooperazione Ue-usa potrebbe produrre vantaggi reciproci. Il dottor Leshner ha lodato gli sforzi compiuti dalla Commissione europea in questo senso e ha detto che le due parti potrebbero imparare molto l´una dall´altra. "Noi dell´American Association for the Advancement of Science ci rendiamo conto che l´attuale atteggiamento e percezione della scienza, americano e europeo - che vanno dalle questioni legate alla religione e alla politica, a quelle della competitività e immigrazione - possano a volte sembrare in antitesi con il progresso scientifico", ha commentato Leshner. "Ma non dobbiamo mai esitare nel nostro intento di risolvere questi malintesi, mantenendo il pubblico coinvolto". Da parte sua il commissario europeo per la Scienza e la ricerca Janez Potocnic è ottimista sul futuro della cooperazione Ue-usa nel campo della ricerca. "Adottiamo sicuramente approcci diversi per quanto riguarda la scienza e la tecnologia" - ha detto, aggiungendo che però - "l´Atlantico è più stretto che mai". Alla fine della conferenza il dottor Leshner e il Ccr (rappresentato dal suo direttore generale Roland Schenkel) hanno firmato un memorandum d´intesa tra le due organizzazioni. L´accordo triennale tra il Ccr e l´Aaas prevede l´organizzazione di workshop congiunti, la collaborazione per la pubblicazione di relazioni e la condivisione di informazioni su questioni chiave. Le prime attività nell´ambito dell´intesa saranno probabilmente incentrate sul nucleare forense, la sicurezza nucleare e radiologica, e le tecnologie per il monitoraggio dei trattati sul controllo degli armamenti. Per maggiori informazioni, visitare: Centro comune di ricerca (Ccr): http://ec. Europa. Eu/dgs/jrc/index. Cfm American Association for the Advancement of Science (Aaas): http://www. Aaas. Org/ .  
   
   
"ROM E SINTI: DALLA STRATEGIA EUROPEA ALLE POLITICHE LOCALI"  
 
 Milano, 2 novembre 2009 - La Rappresentanza a Milano della Commissione europea in collaborazione con il Tavolo Rom di Milano organizza l´incontro "Rom e Sinti: dalla strategia europea alle politiche locali" dove verrà presentata l´azione dell´Unione europea nei confronti delle popolazioni di origine Rom e Sinti, basata sui principi di integrazione e non discriminazione. La Commissione europea sarà rappresentata da Jan Jařab, Membro del gabinetto del Commissario europeo Vladimír Špidla responsabile per Occupazione, Affari sociali e pari opportunità. La conferenza stampa del Commissario europeo Špidla, prevista per le ore 11, è annullata a causa della sua assenza. Rom e Sinti sono parte integrante della civiltà europea e molti di loro sono nostri connazionali. Sono tra le minoranze etniche più numerose nell´Ue. L´unione Europea ha come obiettivo la promozione della loro piena integrazione nella società e la loro partecipazione all’economia, al mercato del lavoro, alla vita culturale e ai processi decisionali. La loro situazione è caratterizzata da una discriminazione persistente e da un´ esclusione sociale notevole che li mette a forte rischio di povertà e disoccupazione. I sondaggi di opinione europei e nazionali dimostrano che molti europei hanno una visione negativa di questi gruppi, spesso basata su stereotipi e pregiudizi. Le istituzioni europee e gli Stati Membri hanno una responsabilità congiunta nel migliorare l´inclusione sociale dei Rom usando tutti gli strumenti e le politiche per cui hanno le rispettive competenze. L’unione Europea ha un forte quadro legale per combattere la discriminazione. Utilizza i Fondi strutturali europei e affronta il problema della discriminazione dei rom nelle sue iniziative di sensibilizzazione. Inoltre, coordina molte aree di politiche fondamentali che sono particolarmente importanti per l’integrazione dei rom, come l´istruzione, l’impiego e l’inclusione sociale. Nel 2008 la Commissione europea ha creato il Roma Action Group, che coordina le iniziative prese in questo settore. L´evento del 3 novembre è promosso dalla Rappresentanza a Milano della Commissione europea e dal Tavolo Rom di Milano, con l´adesione di una serie di associazioni ed enti che operano sul territorio lombardo. Seguirà una tavola rotonda sulle politiche sostenibili per l´integrazione di Rom e Sinti, coordinata dai giornalisti Gad Lerner e Massimo Cirri. Martedì 3 novembre 2009 ore 9. 15 , Palazzo delle Stelline, Corso Magenta, 61, Milano. Per adesioni e registrazioni al Convegno: Cgil Milano - email gagginil@libero. It Caritas Ambrosiana - email rom. Ambrosiana@caritas. It Sito della Commissione europea sui Rom: http://ec. Europa. Eu/social/main. Jsp?catid=518&langid=it .  
   
   
FONDO SOCIALE EUROPEO, NUOVA GUIDA PER L´ACCREDITAMENTO  
 
Bolzano, 2 novembre 2009 - La giunta provinciale ha approvato la nuova guida per l´accreditamento degli organismi di formazione e orientamento al lavoro che presentano progetti al Servizio Fondo sociale europeo. Con il nuovo sistema possono richiedere l´accreditamento anche enti con sede al di fuori dei confini provinciali. Dopo l´approvazione da parte della Conferenza Stato-regioni dell´accordo sull´accreditamento, è stato necessario adeguare ai nuovi parametri il sistema in vigore in Provincia di Bolzano. La guida 2009, che ha come riferimento il modello nazionale rielaborato ed adattato alla realtà altoatesina, prevede alcune novità. Tra queste spicca sicuramente la norma secondo la quale all´organismo di formazione od orientamento al lavoro che presenta richiesta di accreditamento non è più richiesto di avere una propria sede in Alto Adige. L´obbligatorietà scatta solo quando l´organismo, in possesso dell´accreditamento provvisorio, avrà un progetto approvato dal Fondo sociale europeo. La nuova guida all´accreditamento 2009 è disponibile in rete all´indirizzo www. Provincia. Bz. It/europa/fse, dove è prevista anche la possibilità di compilare online la domanda di accreditamento. Tramite la voce Progetti e accreditamento on line (web) si può infatti accedere alla nuova domanda di accreditamento da presentare, in forma cartacea ed elettronica e con gli allegati previsti, entro il 30 novembre 2009, al Servizio Fondo sociale europeo di via Conciapelli 69, a Bolzano. .  
   
   
CONFERENZA DELLE PARTI INTERESSATE SULL´ADATTAMENTO E LA MITIGAZIONE DEI CAMBIAMENTI CLIMATICI  
 
Bogor, Indonesia, 2 novembre 2009 - Il progetto Sea-eu-net ("Facilitating the bi-regional Eu-asean science and technology dialog"), finanziato dall´Ue, organizza una conferenza delle parti interessate intitolata "Climate change adaptation and mitigation - strengthening South East Asia - Eu science and technology cooperation to find common solutions", che si terrà l´11 e 12 novembre a Bogor, in Indonesia. La conferenza riunirà responsabili delle politiche e ricercatori europei e del Sudest asiatico (Sea) per rafforzare ulteriormente la cooperazione biregionale nel campo scientifico e tecnologico (S&t). La conferenza affronterà un´ampia gamma di temi relativi alla cooperazione, tra cui: meccanismi si supporto per la cooperazione internazionale (tra cui le reti di contatto nazionali e le borse di studio); - input analitico da recenti workshop, la mappatura delle istituzioni di ricerca del Sudest asiatico e i risultati dello studio per l´innovazione dell´Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico (Ocse); - un workshop su "Soluzioni per una migliore cooperazione Sea-ue" incentrato sull´individuazione su raccomandazioni politiche sul breve e lungo termine; - sessioni tematiche su alimentazione, salute e energia. Per ulteriori informazioni, visitare: http://pri-ristek. Info/bogorconference/ .  
   
   
ABI: ACCORDO CON LE ASSOCIAZIONI DEI CONSUMATORI SUL NUOVO “CONTO CORRENTE SEMPLICE”  
 
Roma, 2 novembre 2009 - Firmato l’accordo sui contenuti del “Conto Corrente Semplice”, lo strumento disegnato sulle esigenze di base dei consumatori che, attraverso il pagamento di un canone annuo fisso onnicomprensivo, consentirà di usufruire di un numero determinato di operazioni e di tipologie di servizi. L’intesa è stata siglata il 28 ottobre a Roma, tra il Presidente dell’Abi, Corrado Faissola, e tutte le Associazioni dei consumatori che fanno parte del Consiglio Nazionale dei Consumatori e degli Utenti (Cncu), dopo una serie di incontri. L’intesa segue le indicazioni di Banca d’Italia che all’interno delle nuove Istruzioni in materia di “Trasparenza delle operazioni e dei servizi bancari e finanziari” ha richiesto all’Abi e alle Associazioni dei consumatori di indicare, entro il 31 ottobre, gli elementi distintivi del nuovo “Conto Corrente Semplice”. Le caratteristiche del prodotto, che potrà essere offerto facoltativamente dalle banche, saranno stabilite da Banca d’Italia sulla base dell’accordo odierno. L’obiettivo è mettere a disposizione di tutti i cittadini un efficace strumento per favorire l’inclusione finanziaria di circa 8 milioni di consumatori italiani e agevolare l’accesso ai servizi bancari, specialmente delle fasce di clientela più deboli, quali i protestati, gli immigrati, i soggetti senza storia creditizia. Il “Conto Corrente Semplice” prevede, in particolare: un canone annuo onnicomprensivo e un tasso di interesse creditore fissati dalla banca; due distinte offerte a seconda che le operazioni siano eseguite allo sportello o online; un’elevata comprensibilità del prodotto grazie alla coincidenza tra canone onnicomprensivo del prodotto e Indicatore Sintetico di Costo riportato nella documentazione informativa: il numero di operazioni e la tipologia dei servizi corrisponde infatti al profilo tipo di utilizzo. Relativamente al numero di operazioni e alla tipologia dei servizi inclusi nel canone del “Conto Corrente Semplice”, non è prevista nessuna spesa, onere o commissione, all’infuori del canone stesso e degli oneri fiscali previsti per legge. A margine dell’accordo l’Abi ha dichiarato che sosterrà la richiesta al Ministero dell’Economia e a tutti i soggetti interessati di una proposta finalizzata all’abolizione dell’imposta di bollo per il “Conto Corrente Semplice”, con l’obiettivo di rendere questo nuovo strumento ancora più conveniente e favorire ulteriormente, dunque, gli obiettivi generali di inclusione finanziaria. .  
   
   
ASTE TITOLI DI STATO A MEDIO/LUNGO TERMINE DEL 29 OTTOBRE 2009  
 
 
Cct T. V. Btp 2,50% Btp 4,25%
Scadenza 01. 07. 2016 01. 07. 2012 01. 03. 2020
Cod. /tranche It0004518715/7 It0004508971/9 It0004536949/3
Imp. Offerto 2250 2500 2620
Regolamento 02. 11. 2009 02. 11. 2009 02. 11. 2009
Ced. God. 0,53
Imp. Domandato 3438 3948 4143
Imp. Assegnato 2250 2500 2620
Prezzo aggiudicazione 98,91 101,46 101,95
Prezzo esclusione (**) (**) (**)
Rendimento lordo 1,10 1,94 4,05
Variazione Rend. Asta prec. (*) -0,02 0,03 -0,01
Rendimento netto 0,94 1,63 3,52
Riparto 76,691 69,732 (**)
Importo in circolazione (mln) 11712 17261 8870
Riapertura (mln) (**) (**) (**)
Prezzo nettisti 98,89575500 101,46000000 101,95000000
(*) raffronto con titolo di pari durata
(**) dato non pervenuto
Elaborazione Assiom .
 
   
   
SEGUI LA VIA ITALIANA PER PORTARE IL TUO BUSINESS A SHANGHAI IN PREPARAZIONE DELL’EXPO 2010 A SHANGHAI, LA CAMERA DI COMMERCIO ITALIANA IN CINA PORTA IL PROPRIO CONTRIBUTO ALLA PROMOZIONE DELL’ITALIANITÀ CON LA PUBBLICAZIONE DELLA PRIMA EDIZIONE DELLA GUIDA “LA VIA ITALIANA”  
 
 Roma, 2 novembre 2009 - Con l’Expo 2010 di Shanghai, la Cina sarà territorio di nuove opportunità di business per le nostre imprese: attualmente sono 4 le aziende italiane partner del Padiglione Italia e 28 le aziende fornitrici, operanti, in particolare, nei settori edilizia/arredamento, tecnologie e Ict; 15, infine, saranno gli enti territoriali italiani coinvolti, che animeranno, con stand tematici, il Padiglione nazionale. Proprio per facilitare l’incontro fra l’offerta e la domanda di servizi delle aziende italiane nella fasi preparatorie e nei mesi di svolgimento dell’Expo 2010, la Camera di Commercio Italiana in Cina ha realizzato “La via italiana - Portale d’accesso ai servizi italiani a Shanghai”, guida veloce e valido strumento di business – disponibile in italiano, inglese e cinese – con i riferimenti di 36 società fornitrici di servizi che hanno aderito all’iniziativa, suddivise in 14 categorie, dal business consulting, al brokeraggio assicurativo, al design, alla logistica, al marketing. “Dei 28 fornitori dell’Expo 2010, cinque sono aziende stabilmente presenti in loco e soci di lunga data della nostra struttura camerale - afferma Davide Cucino, Presidente della Camera di Commercio Italiana in Cina, associata ad Assocamerestero – i bandi di gara e gli appalti per forniture di beni e servizi, indetti con cadenza pressoché giornaliera dal Comitato Organizzatore del World Expo 2010, sono tuttora aperti e vengono diffusi periodicamente presso il network di contatti dalla Camera. Ultimo successo, in ordine di tempo, è l’assegnazione ad uno dei nostri associati dell’appalto per la gestione del ristorante italiano all’interno del Parco Expo, fatto che non solo conferma la capacità competitiva dell’imprenditoria italiana, ma anche la qualità della nostra rete associativa”. Il volume, pubblicato in 30. 000 copie, verrà distribuito in Italia e in Cina grazie all’ausilio di partner istituzionali del Sistema Italia a Shanghai, quali il Commissariato Italiano Expo e l’Ufficio Ice, sostenitori dell´iniziativa, il Consolato Generale d’Italia e l’Istituto Italiano di Cultura. A febbraio 2010, pochi mesi prima dell’apertura dell’Expo, seguirà una seconda edizione aggiornata con una tiratura prevista di 50. 000 copie. A partire dal 19 ottobre, la guida è inoltre scaricabile in formato elettronico dall’area pubblica del sito della Camera, www. Cameraitacina. Com. .  
   
   
LOMBARDIA: MANOVRA 2010, PIANO INVESTIMENTI PER LA RIPRESA NASCE IL FONDO ANTI-CRISI. PIL: PREVISIONI DI CRESCITA SANITA´: TEMPI DI PAGAMENTO DEI FORNITORI SOTTO I 90 GIORNI  
 
 Milano, 2 novembre 2009 - "Garantire gli investimenti a favore dello sviluppo e del rilancio del sistema economico lombardo nonostante il generale quadro di crisi, i vincoli imposti dal Patto di stabilità e l´impegno, mantenuto, di non introdurre nuove tasse. E insieme sostenere le famiglie nelle necessità relative alla casa, al lavoro, all´istruzione dei figli, alla salute, alla cura degli anziani. E´ l´obiettivo raggiunto dalla manovra di bilancio 2010 che, insieme alla legge finanziaria, è stata approvata dalla Giunta regionale". Lo hanno annunciato il 29 ottobre il presidente della Regione, Roberto Formigoni e l´assessore alle Risorse, Finanze e Rapporti istituzionali, Romano Colozzi. Si tratta di un bilancio da 23 miliardi (di cui 14 per la sanità e ben 3,5 per il Fondo di solidarietà nazionale per le Regioni). Esso prevede tra l´altro 876 milioni di investimenti e un Fondo per la ripresa economica da 1,2 miliardi e nessun aumento della pressione fiscale. Buone notizie sul fronte della sanità: i tempi di pagamento dei fornitori sono sotto la soglia dei 90 giorni in tutte le Asl e si punta a un´ulteriore diminuzione. "La solidità del bilancio di Regione Lombardia - commentano Formigoni e Colozzi - che continua a rispettare in pieno il Patto di stabilità, non è dovuta solo a fattori numerici e gestionali ma implica una vera e propria cultura della finanza pubblica, ormai entrata nel nostro Dna, un lavoro costante condotto giorno per giorno per accrescere l´efficienza in ogni settore. Rigore e trasparenza sono la regola anche delle società del sistema regionale". Crecita Del Pil Lombardia - La manovra, che ha per obiettivo la ripresa, si articola in azioni la cui efficacia è dimostrata dal fatto che, in base alle stime elaborate da Istat, Eurostat, Fondo Monetario Internazionale e Prometeia, il Prodotto Interno Lordo della Lombardia si prevede in crescita dello 0,6 % nel 2010, dell´1,4 nel 2011 dell´1,8 nel 2012, con un tasso superiore a quello dell´Italia e della media Ue nello stesso periodo. Efficace Gestione Della Spesa - Oltre che per le misure destinate al rilancio, la manovra 2010 si caratterizza per un´ancora più attenta razionalizzazione delle spese. L´efficienza gestionale raggiunta è dimostrata, ad esempio, dal fatto che in Lombardia l´indicatore relativo alla spesa per il personale su 1. 000 abitanti è 0,56, la più bassa in Italia (dati 2008 Corte dei Conti). In altre parole in Regione Lombardia lavora un dipendente per ogni 2. 000 abitanti. Anche analizzando il rapporto tra spesa del personale e spesa corrente, quello della Lombardia risulta il primo per virtuosità in Italia, essendo dell´1,08%. Il maggiore rigore ha reso possibile garantire un risparmio pubblico (differenza tra entrate e spese) che si attesta a 57,3 milioni, in incremento di circa 8 milioni rispetto al 2009. Questo consente di destinare risorse per 116,2 milioni ad associazioni, aziende private e mondo del non profit che altrimenti non sarebbero finanziabili in quanto la Legge Finanziaria vieta l´indebitamento di tutte le pubbliche amministrazioni per queste finalità. Riduzione Tempi Di Pagamento - L´attenta gestione finanziaria è testimoniata anche dalla velocizzazione dei tempi di pagamento, divenuta uno specifico obiettivo della Giunta regionale, che intende così garantire ai propri fornitori il pagamento dei beni e servizi entro 60 giorni dalla data di ricevimento delle fatture. Anche per il Sistema Sanitario è stato raggiunto un traguardo ambizioso rispetto al panorama nazionale, portando i tempi di pagamento per ciascuna azienda agli attuali 90 giorni effettivi. Bollo Auto - Sul fronte delle entrate va evidenziato l´incremento del gettito previsto per la tassa automobilistica (bollo auto), corrispondente a 1 miliardo di euro, segno che sta dando ottimi risultati sia il recupero dell´evasione sia il riordino generale di tutte le banche dati. Investimenti - Sono previsti, per il 2010, 876 milioni di euro di investimenti con particolare attenzione al sostegno della competitività e allo sviluppo delle infrastrutture e della sostenibilità territoriale e ambientale. Rientrano in questo ambito le opere, già iniziate, per il potenziamento della rete infrastrutturale (tangenziali, raccordi stradali, metropolitane). Spesa Programmata: 23 Miliardi - La spesa programmata per il 2010 ammonta a 23. 063. 197. 649 euro, di cui 3,5 miliardi destinati al Fondo di Solidarietà Nazionale. Ecco le voci principali: Persona, Scuola E Cultura: 344 Mln Euro. Anche per il 2010 si conferma il sistema della "dote scuola". Per l´ambito Istruzione, Formazione e Lavoro 280 milioni di risorse autonome integrano le risorse comunitarie del Fse, del Fas e di altre diverse fonti di finanziamento statali. In particolare le risorse straordinarie destinate agli ammortizzatori sociali, grazie agli specifici accordi con il livello governativo, vengono gestite in modo coordinato rispetto alle politiche attive per il lavoro. Competitivita´: 136 Mln Euro, di cui 48 destinati al sistema agroalimentare, 18,9 all´artigianato, 16,6 al commercio e 21 allo sviluppo del sistema turistico e dell´attrattività territoriale. Particolare attenzione è riservata al settore ricerca, innovazione e trasferimento tecnologico, che avrà a disposizione 22,5 milioni di euro. Sicurezza: 23 Mln Euro. Sono quindi garantiti i contributi alle organizzazioni di volontariato, il potenziamento della colonna mobile regionale e il completamento della rete dei Centri Polifunzionali di Emergenza. Sanita´ E Welfare: 16,434 Mld Euro. Di questi 14. 815 milioni di euro sono destinati alla spesa sanitaria, nel rispetto del Piano Socio-sanitario Regionale 2008-2010 che, tra gli altri obiettivi, include: sviluppo dell´assistenza territoriale in continuità con quella ospedaliera, miglioramento dell´accessibilità dei cittadini alle cure, sviluppo di nuove modalità per l´assistenza domiciliare dei pazienti terminali. Sul fronte del welfare le priorità vanno alle politiche socio-sanitarie per il sostegno alle persone fragili, con uno stanziamento di 1. 403 milioni di euro. Trasporti E Ambiente: 1 Mld Euro. Oltre ai costi da sostenere per il Trasporto Pubblico Locale, saranno realizzati interventi per la tutela e valorizzazione delle aree protette, per il miglioramento della qualità dell´aria, azioni per la difesa del suolo(con risorse che integrano quelle statali). Fondo Per La Ripresa E Accordi Di Programma: 1,2 Mld Euro. E´ stato istituito un fondo straordinario di spesa corrente per le nuove emergenze che possono verificarsi a seguito della crisi: interventi di carattere sociale e di sostegno al reddito, in aggiunta agli interventi per la ripresa, interventi sulla persona, ammortizzatori sociali, imprese e capitale umano, sostegno agli investimenti e al credito. Un altro nuovo fondo è dedicato agli Accordi di programma. . .  
   
   
MAFIA IN TOSCANA, NUOVI PERICOLI CON LA CRISI MASSIMA ATTENZIONE SUGLI INVESTIMENTI DEL DENARO SPORCO  
 
Firenze, 2 novembre 2009 - Anche se la Toscana non è mai stata terra di mafia, è da almeno 30 anni che in Toscana si segnalano presenze e interessi della criminalità organizzata e tutto questo potrebbe fare un salto di qualità in una situazione di crisi che vede tante imprese e famiglie in difficoltà. È questo il pericolo sottolineato nelle conclusioni di “La criminalità organizzata in Toscana. Storia, caratteristiche ed evoluzione”, ricerca che, curata dal professor Enzo Ciconte e prodotta da Regione Toscana e Avviso Pubblico, è stata presentata il 31 ottobre nell´ambito di Dire &Fare, presente per il governo regionale il vicepresidente Federico Gelli. «Una ricerca importante perché mostra chiaramente ciò che non sempre è stato considerato con la giusta attenzione, ovvero che da molti anni le varie mafie hanno visto nella Toscana un´opportunità per fare buoni investimenti e riciclare denaro sporco – ha sottolineato Gelli – C´è molto di cui essere preoccupati, anche perché, grazie alle difficoltà economiche, è più facile che arrivino nei nostri territori capitali mafiosi. E questo con le stesse dinamiche con cui imprese in odore di mafia sono riuscite a infiltrarsi nei lavori pubblici con offerte più vantaggiose di tante imprese oneste». La ricerca, tra l´altro, riporta atti della Direzione nazionale antimafia in cui si denunciano il «tentativo di alterazione del mercato locale delle imprese edili» e gli investimenti nel settore immobiliare e turistico-alberghiero. «Un fenomeno non ancora concluso, ma anzi in piena espansione» sottolinea la ricerca, che richiama anche la possibilità per i gruppi criminali organizzati di «confondere le proprie iniziative, e in particolare quelle propriament e e direttamente a sfondo economico-patrimoniale, con quelle di operatori economici che si muovono nell´ambito della legalità». Sottolineata anche la “recrudescenza” di forme di estorsione da parte di gruppi di casalesi. Ma l´allarme più forte è legato proprio alla disponibilità di capitali delle organizzazioni criminali. «Il punto più delicato è esattamente questo – si legge – perché in una situazione di crisi economica chi ha un´enorme disponibilità di contanti è l´organizzazione mafiosa che non esiterà a prestare soldi con l´obiettivo di impadronirsi delle proprietà. Questo è il pericolo mortale che corre l´economia del Centro e del Nord. Non è solo un pericolo o un´ipotesi astratta». «In ogni caso – sottolinea ancora Gelli – la nostra regione dimostra di possedere anche validi anticorpi. In primo luogo, la diffusa cul tura della legalità, decisiva perché è chiaro che la mafia comincia a mettere radici quando il complesso delle regole comincia a cedere. E poi la tenuta di istituzioni locali che solo in sporadici casi sono state permeabili agli interessi della criminalità organizzata. Come Regione Toscana stiamo facendo la nostra parte. La nostra legge sugli appalti, con le sue regole di trasparenza e i suoi controlli, ci aiuterà molto, così come la nuova legge sull´usura alla quale stiamo lavorando da mesi. Ed è su questa strada che bisogna andare avanti». .  
   
   
INTESA SOUTH AUSTRALIA-REGIONE CALABRIA, VALUTAZIONE POSITIVA DEL MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO  
 
Reggio Calabria, 2 novembre 2009 - Valutazione positiva da parte del ministero dello Sviluppo economico in merito all’accordo sottoscritto dall’assessore regionale Silvio Greco, in rappresentanza del presidente della Regione Calabria, Agazio Loiero, e il premier del Sud Australia, Mike Rann. L’intesa, siglata nei giorni scorsi ad Adelaide – riferisce una nota dell’ufficio del portavoce del presidente Loiero -, è finalizzata a promuovere iniziative congiunte imprenditoriali, culturali e formative. Al riguardo, in una lettera inviata dal dirigente del ministero dello Sviluppo economico, Giorgio Giovagnoli, al presidente Loiero, si sottolinea l’importanza di tale collaborazione istituzionale in funzione di potenziale traino dell’internazionalizzazione del sistema economico regionale. Il protocollo ha come tema dominante i parchi marini e la sostenibilità delle risorse rinnovabili, ma anche lo scambio di ricercatori e di studenti tra le Università e i Centri di ricerca della Calabria e del South Autralia. Ciò permetterà di sviluppare una capacità di governance ambientale strategica per uno sviluppo realmente sostenibile. Prevista nell’intesa anche la costituzione di politiche comuni per la promozione dell’innovazione e della collaborazione tra le piccole e medie imprese nei settori industriali chiave, attraverso lo scambio delle buone prassi e lo sviluppo di iniziative congiunte per assistenza tecnica e formazione professionale, inclusi i trasferimenti tecnologici. .  
   
   
ABRUZZO: CHIODI, SUPERFICIALE CHI NON VEDE NOSTRE STRATEGIE IL PRESIDENTE CONFERMA IMPEGNI PER INFRASTRUTTURE E SANITA´  
 
L´aquila,  2 novembre 2009 - "Un master plan concordato con il Ministero dello Sviluppo economico per rilanciare l´economia regionale; un´intesa quadro generale da 6 miliardi di euro, da utilizzare da qui ai prossimi anni, per adeguare un sistema infrastrutturale quanto mai carente; un Piano sanitario in grado di esaltare qualità dei servizi e contenimento della spesa. Non direi proprio che questa Giunta manchi di progettualità e visione strategica. Anche se questi obiettivi lungimiranti spesso non vengono colti da chi, anzichè partecipare attivamente ai processi di crescita socio-economici dell´Abruzzo, si limita, spesso con superficialità, a criticarne i contenuti". Il presidente della Regione, Gianni Chiodi, il 30 ottobre, ribadisce il concetto già espresso dinanzi ai giovani della facoltà di Economia dell´Università D´annunzio di Pescara e ripete: "Qualsiasi amministrazione che naviga a vista, senza una pianificazione di base, è destinata a non avere un futuro. E questo non è certo il nostro caso: basta leggere l´intesa quadro ed il master plan". Il Presidente invita l´opposizione "ad essere più presente, a contribuire costruttivamente alle scelte che riguardano il territorio, a sostenerne la validità nelle sedi istituzionali e nei confronti pubblici, in una, a non sposare una politica disfattista a priori". In proposito, Chiodi ricorda l´Accordo sottoscritto con il Ministero dello Sviluppo economico che libererà risorse per oltre un miliardo di euro destinate alla ripresa produttiva ed industriale della regione. "Quanto al deficit infrastrutturale del nostro territorio - aggiunge il Presidente - è noto che sia uno dei peggiori d´Italia. Per la prima volta, dopo un ventennio di stasi che ha determinato enormi problemi per lo sviluppo delle aree interne e che ha vanificato occasioni di crescita anche per la costa, questa Giunta è riuscita ad ottenere un grosso impegno da 6 miliardi di euro. Una cifra, diluita negli anni, che servirà a migliorare la rete ferroviaria, portuale ed aeroportuale della regione e che aprirà nuovi scenari commerciali e turistici. Va in questa direzione - spiega ancora Chiodi - anche il progetto della Pedemontana, all´interno dell´intesa Regioni/governo, già trasmesso al Ministero delle Infrastrutture per l´istruttoria tecnica da girare al Cipe per un primo finanziamento. Di più. Il prossimo 30 novembre firmeremo un Protocollo con le Regioni Marche e Molise e con le Province interessate per lo sviluppo di un asse viario strategico che da noi si chiama, appunto, Pedemontana, nella Marche Mezzina ed in Molise Transcollinare". Nel novero dei programmi strategici della Regione Abruzzo, anche la negoziazione con il Governo di un Piano di ristrutturazione della rete ospedaliera che prevede ingenti investimenti nella sanità e che sarà sancita a breve con un triplice obiettivo: qualità dei servizi, riduzione dei costi, incremento degli investimenti. "Un impegno notevole il nostro su questi punti cardine - puntualizza il Presidente - mai profuso dalle precedenti amministrazioni (protagoniste anzi del dissesto sanitario) che solo un´opposizione chiusa e preconcetta può non riconoscere". "A tutti gli abruzzesi - conclude il Presidente - rivolgo l´invito di sempre: quello di lavorare insieme a noi per costruire un futuro migliore. Con fiducia ed ottimismo, guardandosi dal dare credito alle cassandre immotivate e strumentali. Sono i pessimisti i maggiori nemici della ripresa economica". .  
   
   
LAZIO: INCONTRO TRA I DIPENDENTI REGIONALI E IL VICE PRESIDENTE MONTINO  
 
Roma, 2 novembre 2009 - Un ringraziamento e un appello ai dipendenti perché continuino il loro lavoro. Questo uno dei passaggi dell´incontro del 29 ottobre tra Esterino Montino, Vice Presidente della Regione Lazio, e i dipendenti regionali presso la Sala Tirreno. "Le elezioni - ha dichiarato Montino - saranno il prossimo 28 marzo insieme a tutte le altre regioni. Fino a quel momento dobbiamo continuare il nostro lavoro perché noi rispondiamo all´istituto regionale e a tutti i cittadini del Lazio. Le cose che abbiamo fatto finora le abbiamo fatte con voi e grazie a voi". "Faremo un ulteriore incontro con voi insieme a Francesco Scalia, assessore regionale al Personale - ha continuato Montino - per discutere dei provvedimenti da prendere e stilare un calendario per capire come affrontare le questioni ancora aperte". .  
   
   
MARCHE, MANOVRA FINANZIARIA REGIONALE 2010 - SPACCA: ´RIDUZIONE IRAP LEGATA AL RILANCIO DELL´OCCUPAZIONE´.  
 
Ancona, 2 novembre 2009 - Il Governo regionale sta approfondendo le modalita` tecniche per introdurre nel bilancio 2010 un ulteriore intervento di riduzione dell´Irap legato al rilancio dell´occupazione. ´E´ un ulteriore intervento di riduzione delle tasse - dichiara il Presidente della Regione Gian Mario Spacca ´ che offre uno stimolo generalizzato allo sviluppo, soprattutto a favore delle piccole imprese, in un quadro di rilancio del lavoro e della coesione sociale. Si tratta di una misura che prefigura un vero ´patto sociale´ tra mondo del lavoro e dell´impresa, per sostenere insieme la crescita e l´occupazione e consolidare il trend costante di riduzione della pressione fiscale regionale che ha gia` registrato un -40% dall´inizio della legislatura. Nel 2009 erano stati attivati con successo dalla Regione una serie di interventi di natura prevalentemente difensiva, di ´resistenza´, e questi vanno confermati, visto i risultati positivi di ´tenuta´ del lavoro e delle piccole imprese di fronte alla crisi internazionale. Nel 2010 e` necessaria anche una strategia di ´attacco´, per aiutare l´economia regionale ad agganciare la ripresa annunciata e favorire l´occupazione: tale intervento sull´Irap e` determinante per la riuscita di questa strategia nel 2010. ´ . .  
   
   
REGIONE SICILIA: FRA I PROVVEDIMENTI DELLA GIUNTA, JESSICA  
 
Palermo 2 novembre 2009 - La giunta di governo ha approvato le linee guida per l’attuazione dell’Asse Vi, relative al P. O. Fesr 2007-2013, per un ammontare complessivo di circa 700 milioni di euro. L’obiettivo strategico dell’Asse è quello di promuovere lo sviluppo economico e la capacità attrattiva e innovativa delle città, in un’ottica di sviluppo sostenibile e di integrazione sociale Il provvedimento prevede la partecipazione allargata di tutti gli enti territoriali, che in una logica di coesione territoriale saranno chiamati da un avviso pubblico a riunirsi in specifiche coalizioni attraverso la sottoscrizione di un protocollo d’intesa che li abiliterà a presentare Piani integrati di sviluppo territoriale (Pist) nelle 26 aree di riferimento individuate dalla Regione sulla base di una dimensione minima della popolazione (almeno 100 mila abitanti). Non è prevista una pre-assegnazione distribuita su base provinciale delle risorse finanziarie attivate e, quindi, sarà la qualità delle proposte a fare premio. La giunta, inoltre, ha attivato due importanti strumenti di ingegneria finanziaria utilizzando parte dei fondi strutturali per la costituzione di Fondi di sviluppo urbano destinati a finanziare iniziative di Partenariato pubblico privato (Ppp), nell’ambito dell’iniziativa Jessica (Joint European Support for Sustainable Investment in City Areas) e dell’iniziativa Jeremie (Joint Resources for Micro to Medium Enterprises). La giunta di governo, infine, ha approvato un disegno di legge, su proposta dell’assessore alla Sanità, Massimo Russo, relativamente alla promozione in materia di ricerca sanitaria. Le risorse finanziarie che saranno utilizzate fanno parte del fondo sanitario regionale, e non saranno inferiori a un milione di euro, ma potranno anche essere reperite dai fondi europei. Sono previsti anche investimenti per 47 milioni di euro in alte tecnologie. .  
   
   
SARDEGNA: IL PRESIDENTE CAPPELLACCI A NUORO - INCONTRO IN CONFINDUSTRIA  
 
Nuoro, 2 novembre 2009 - “Dobbiamo unire le forze e gli sforzi per costruire insieme le condizioni che creino prospettive per lo sviluppo”. Il Presidente della Regione, Ugo Cappellacci, partecipando, il 30 ottobre a Nuoro al convegno organizzato dalla Confindustria della Sardegna Centrale sulle dinamiche socio-economiche del Nuorese, ha esortato così gli imprenditori e le istituzioni locali a “fare sistema” per valorizzare il tessuto produttivo del territorio. “Si parte dall’esistente e dai diversi livelli di pianificazione ”, ha spiegato, “per ricercare una sinergia che, individuate le priorità, possa produrre risultati”. Nel passaggio naturale del governo regionale dalla fase dell’ascolto a quella dell’operatività, Cappellacci ha assicurato l’impegno della Giunta, già nella Legge finanziaria, di andare oltre le intese a vantaggio della concretezza. “Gli accordi spesso rimangono solo un insieme di bei desideri condivisi da due soggetti, mentre noi vogliamo fare delle scelte chiare e dare sostanza agli intenti comuni con risorse da destinare solo laddove vi sia progettualità”, ha puntualizzato il governatore manifestando apprezzamento per il progetto “Fenice”. Temi sui quali si era già soffermato negli incontri con il Prefetto Pietro Lisi, con il Sindaco Mario Demuru Zidda e con il presidente della Provincia Roberto Deriu. La velocità d’azione dell’esecutivo regionale nel cogliere i problemi, sollecitata anche dagli imprenditori che rivendicano tempi certi nelle risposte della Pubblica amministrazione, è testimoniata dalla delibera approvata dall’esecutivo regionale il 20 ottobre, con cui è stato modificato un atto di indirizzo programmatico, adottato nel 2007, che rischiava di portare al collasso il settore lapideo con divieti e vincoli al rilascio di nuove concessioni e autorizzazioni, nonché sulla durata delle stesse. “Prendiamo atto che la Giunta regionale sta portando avanti ottimi risultati”, ha commentato il presidente dell’Associazione degli Industriali della Sardegna Centrale, Salvatore Nieddu, “perché, in particolare con questo provvedimento, ha creato opportunità importanti per gli imprenditori che, se interessati all’attività estrattiva, dovranno anche garantire il ripristino ambientale”. L’assessore regionale alla Programmazione, Giorgio La Spisa, intervenendo al dibattito nella sede della Confindustria nuorese, ha indicato nelle politiche territoriali “la strada da seguire per individuare le diverse finalità per ciascun territorio”. Un impegno per risolvere il problema della lentezza della spesa è stato assunto, invece, dall’assessore regionale ai Lavori Pubblici Angelo Carta che ha auspicato uno “sforzo comune di Regione, Province e Comuni per velocizzare le procedure che diano tempi certi alla realizzazione delle opere pubbliche” .  
   
   
FINANZE FVG: AVVIA LAVORI TAVOLO TECNICO SU COMPARTECIPAZIONI  
 
Trieste, 2 novembre 2009 - Quantificare correttamente l´ammontare delle compartecipazioni che spettano alla Regione Friuli Venezia Giulia in base ai pagamenti Irpef derivati dalle pensioni delle persone residenti nel territorio di questa regione: è il compito di un apposito tavolo tecnico previsto nel disegno di legge della Finanziaria dello Stato, approvato nella seduta del governo nazionale durante la quale il presidente della Regione Renzo Tondo è intervenuto in merito ai rapporti finanziari tra Stato e Regione. Il 30 ottobre a Roma si è svolta una riunione preliminare ai lavori del tavolo, alla quale hanno partecipato i vertici della Ragioneria e della Segreteria generale della Regione, i rappresentanti della Ragioneria dello Stato e del Dipartimento fiscale delle Finanze. Dopo un primo esame delle procedure e dei percorsi necessari per raggiungere l´obiettivo indicato dalla legge e dalla sentenza della Corte Costituzionale che riconosce il diritto della Regione alla compartecipazione anche su questi introiti dello Stato, è stato deciso che la prima riunione operativa del tavolo tecnico si terrà a metà del prossimo mese di novembre. "Stiamo velocizzando le procedure per giungere ad una definizione puntuale di quanto ci spetta - ha commentato l´assessore alle Finanze Sandra Savino - proprio per essere pronti ad entrare nel vivo della questione non appena la Finanziaria dello Stato sarà legge. Rimaniamo, come ha sottolineato il presidente Tondo, rispettosi delle esigenze dello Stato, ma reclamiamo il diritto della Regione e opereremo per vederlo rispettato". .  
   
   
18 MILIONI DI EURO PER IL REDDITO DI GARANZIA LA SOMMA ASSEGNATA DALLA GIUNTA PROVINCIALE TRENTINA ALL´AGENZIA PER LA PREVIDENZA E L´ASSISTENZA INTEGRATIVA  
 
 Trento, 2 ottobre 2009 - Diciotto milioni di euro: queste le risorse finanziare messe a disposizione dell´Agenzia provinciale per l´assistenza e la previdenza integrativa (Apapi) per il "reddito di garanzia". La somma, iscritta nel bilancio 2009, è stata formalmente assegnata il 30 ottobre dalla Giunta provinciale con l´approvazione di una delibera firmata dall´assessore alle politiche sociali Ugo Rossi. Poco più di 700 sono le domande per ottenere il reddito di garanzia fino ad ora pervenute all´Apapi. Il reddito di garanzia (la denominazione estesa è "erogazione monetaria ad integrazione della condizione economica del nucleo familiare, insufficiente rispetto ai bisogni generali della vita"), è uno strumento innovativo a livello nazionale che la Provincia autonoma di Trento ha messo in campo, quale misura strutturale, per aiutare persone e famiglie ad uscire celermente da una situazione di momentanea difficoltà economica. Possono accedere al beneficio le famiglie con un indicatore Icef inferiore a 0,13 corrispondente a un reddito equivalente di 6. 500 euro per un nucleo familiare con un componente. Per nuclei più numerosi il valore limite del reddito equivalente viene determinato applicando la scala di equivalenza. Le famiglie che si trovano sotto la soglia minima avranno diritto a percepire una integrazione tale da consentire di raggiungere tale soglia. Ulteriori requisiti sono la residenza in un comune della provincia da almeno 3 anni e la sottoscrizione di un impegno alla ricerca attiva di un lavoro e dichiarazione di disponibilità immediata all´accettazione di un impiego. Sono previste due forme di accesso al reddito di garanzia: da una parte un intervento a prima erogazione automatica, dall´altra un intervento subordinato al vaglio preventivo dei servizi sociali. Destinatari, nel primo caso, sono i nuclei familiari residenti da almeno 3 anni in trentino nei quali vi sia almeno un componente che lavora, che abbia perso il lavoro da meno di 24 mesi o che sia in cerca di prima occupazione da meno di 12 mesi a seguito della fuoriuscita dal nucleo familiare stesso di altro componente produttore di reddito da lavoro negli ultimi 24 mesi. Destinatari dell´intervento sono altresì i nuclei familiari composti esclusivamente da persone oltre i 60 anni, se donne, e oltre i 65 anni se uomini. La durata massima dell´intervento è di 4 mesi. L´intervento stesso può essere rinnovato per massimo 3 volte nell´arco temporale di 24 mesi. Nel secondo caso sono destinatari i nuclei familiari in condizioni economiche disagiate, che non hanno le condizioni che danno titolo all´erogazione automatica, residenti in Trentino per i quali si rende necessaria una preventiva verifica del servizio sociale territorialmente competente e la predisposizione di un progetto sociale. In questo caso la durata massima dell´intervento è di 12 mesi. Inoltre, il rinnovo dell´intervento non è sottoposto ai limiti temporali previsti per l´erogazione automatica. Le domande per ottenere l´assegno di garanzia pervenute fino al 27 ottobre scorso all´Apapi sono 725, di cui 703 sono quelle considerate idonee. La spesa mensile complessiva è di 415. 000 euro, di cui 359. 000 euro per il reddito di garanzia e 56. 000 euro per l´integrazione al canone. L´integrazione media mensile complessiva è pari a 590 euro. Tredici sono invece le domande presentate da nuclei familiari che non percepiscono più il "minimo vitale" e che sono assistiti dai Servizi sociali. Il reddito di garanzia sarà posto in pagamento dall´Apapi mensilmente a partire dal 27 novembre. .  
   
   
LE ELEZIONI REGIONALI SI TERRANNO IL 28 E 29 MARZO. SI VOTA ANCHE PER I CONSIGLIERI PRIMARIE: IL 13 DICEMBRE SI SCEGLIE IL CANDIDATO PRESIDENTE DELLA TOSCANA MARTINI HA FIRMATO IL DECRETO CHE INDICE LA CONSULTAZIONE DEI CITTADINI  
 
Firenze, 2 novembre 2009 - Si terranno il 13 dicembre, dalle 8 alle 20, le primarie per scegliere i candidati presidente che si presenteranno alle elezioni regionali del 28 e 29 marzo 2010. Il 30 novembre il presidente Claudio Martini ha firmato, sulla base della legge 70 del 2004, il decreto con cui viene fissata la data nella quale i cittadini potranno scegliere il candidato presidente e i candidati all´elezione in Consiglio regionale. «La scelta della data – afferma il presidente Martini –, che ha dovuto evitare la concomitanza con la pausa festiva tra Natale e l´Epifania, è finalizzata a offrire ai cittadini, nei tempi più rapidi possibili, la conoscenza dei candidati e l´opportunità di scegliere in piena consapevolezza, poi, nel voto del 28 e 29 marzo. In questo senso – aggiunge Martini – viene rispettato il significato profondo delle legge 70 del 2004, contenente le “Norme per la selezione dei candidati e delle candidate alle elezioni per il Consiglio regionale e alla carica di presidente della Giunta regionale”, che vuole avvicinare, per questa originale e unica via in Italia, i cittadini alle Istituzioni ed alle persone che dovranno rappresentarli». Il decreto firmato dal presidente Martini sarà pubblicato sul Bollettino ufficiale della Regione Toscana lunedì prossimo e le forze politiche potranno presentare le candidature entro la serata di domenica 22 novembre. Per la carica di presidente della Giunta regionale potranno essere presentate, a norma della legge 70/2004, «almeno due e non più di tre candidati» e per il Consiglio regionale un numero di candidati per ciascuna circoscrizione calcolato proporzionalmente alla popolazione residente secondo l´ultimo censimento. Ciò significa che i candidati consiglieri per ogni lista saranno fra 7 e 12 ad Arezzo, fra 18 e 34 a Firenze, 5/8 a Grosseto, 7/12 a Livorno, 8/14 a Lucca, 4/6 a Massa Carrara, 8/14 a Pisa, 6/10 a Pistoia, 5/8 a Prato, 5/8 a Siena. .  
   
   
IL PRESIDENTE LOIERO SODDISFATTO PER LE ZONE FRANCHE URBANE DI CROTONE, LAMEZIA E ROSSANO  
 
Reggio Calabria, 2 novembre 2009 - “Le Zone Franche Urbane, non c’è dubbio, diventeranno un fattore di sviluppo trainante per l’economia regionale”. Lo ha detto il presidente della Regione Calabria Agazio Loiero, dopo la firma dei contratti d’avvio tra i sindaci di Crotone, Lamezia Terme e Rossano e il ministro per lo Sviluppo economico Claudio Scajola. “Per la Regione è un successo e non possiamo essere che soddisfatti – ha aggiunto Loiero – in quanto il Ministero ha confermato la nostra graduatoria. Laveremo, ora, affinché sia approvata anche la quarta Zfu da noi proposta, quella di Vibo Valentia in località Marinate e perché il governo si impegni con l’Unione europea per la zona franca al Porto di Gioia Tauro che è ben altra cosa rispetto alle Zfu”. Non è stato semplice arrivare a questo risultato. Dietro c’è un minuzioso lavoro svolto dalla Regione che il 4 agosto 2008 ha individuato nove comuni della Calabria ammissibili alle Zone Franche Urbane e ha approvato la relativa graduatoria, ora accolta dal Ministero. La Giunta regionale, come si ricorderà, sulla base di parametri obiettivi (tasso di disoccupazione, proporzione dei giovani usciti dal sistema scolastico senza diploma, proporzione dei giovani di età inferiore a 25 anni e il potenziale fiscale dei comuni interessati, ecc. ) aveva approvato il provvedimento con la seguente graduatoria: 1) Crotone Zfu “Retroporto di Crotone” punteggio 19,00; 2) Lamezia Terme Zfu “Torrenti-rotoli” punteggio 15,86; 3) Rossano Zfu “Quartieri Aterp” punteggio 13,73; 4) Vibo Valentia Zfu “Località Marinate” punteggio 11,52. “Oggi - ha concluso Loiero - con il via ufficiale alla loro definitiva istituzione, possono partire processi di rivitalizzazione sociale, urbana e fiscale, ci saranno nuovi insediamenti produttivi, ma anche strutture già esistenti che otterranno agevolazioni fiscali e previdenziali grazie alla dote finanziaria prevista per le zone franche urbane e ciò rappresenta un volano per alcune aree strategiche e per l’intera Calabria”. .  
   
   
ZONA FRANCA BASILICATA, CAMERA COMMERCIO MATERA PRESENTA PROGETTO  
 
 Matera, 2 novembre 2009 - La Camera di commercio di Matera si è attivata per favorire la conoscenza delle opportunità legate alla realizzazione a Matera della Zona franca urbana, che comprende un vasto comprensorio tra il quartiere San Giacomo e le zone per insediamenti produttivi e artigianali (Paip) di via La Martella e di Via Gravina. Il presidente dell’Ente, Angelo Tortorelli, intervenuto il 28 ottobre a Roma presso il Ministero per lo sviluppo economico, ha offerto al Comune di Matera - soggetto titolare per l’attuazione della Zona Franca Urbana - la disponibilità ad attivare il servizio di informazione e di assistenza nell’avvio dei progetti e, in prospettiva, degli insediamenti produttivi. Allo scopo l’azienda speciale Cesp, attraverso anche il sistema camerale, ha già messo in campo ipotesi e percorsi funzionali, soluzioni logistiche, per le diverse esigenze imprenditoriali potenzialmente interessate agli investimenti. La norma prevede in dettaglio facilitazioni per le piccole imprese, che potranno beneficiare di esenzioni fiscali e contributive (Ires, Irap, Ici e previdenza) sino a 14 annualità. La legge incrementa la dotazione annuale per il potenziamento delle zone franche urbane di ulteriori 50 milioni di euro annuali, La dotazione attuale per la zona franca di Matera è di 3. 660. 334 euro, che saranno erogati con specifiche norme di attuazione . “Con la proposta avanzata al Comune –ha detto il presidente Tortorelli - confermiamo attenzione e disponibilità per un progetto, quello di zona Franca urbana, che rappresenta una occasione concreta di sviluppo per il territorio e per l’imprenditoria locale. Avremo modo di approfondire l’argomento con il commissario prefettizio, Sandro Calvosa, al quale porgiamo gli auguri di buon lavoro. Nel frattempo la Camera di commercio si sta attivando per concretizzare, a cominciare da una informazione puntuale, il progetto di Zona franca che può coinvolgere i diversi settori produttivi’’. .  
   
   
FONDI PO FESR: ASSE VI VERO RILANCIO PER LE CITTA SICILIANE  
 
Palermo, 2 novembre 2009 - “Con l’attivazione dell’Asse Vi del Po Fesr 2007 2013 siamo finalmente in grado di coniugare la promozione dello sviluppo economico, la capacità attrattiva e innovativa delle città in un’ottica di sviluppo sostenibile e di integrazione sociale. Le misure di questo segmento di programmazione potranno, per la complessità delle misure previste, rilanciare concretamente le nostre città, dotarle di infrastrutture e servizi moderni ed efficienti, riqualificarle sotto il profilo culturale, storico e urbanistico. Dalle città siciliane potrà veramente arrivare quel tanto atteso segno di svolta”. Lo dice l’assessore regionale alla Cooperazione, Titti Bufardeci, che così commenta il segnale verde della giunta di governo all’attivazione dell’Asse Vi del Po Fesr 2007 2013. Per Bufardeci, che ricorda il suo impegno recente come primo cittadino di Siracusa e presidente di Anci Sicilia, “le autonomie locali sono state e saranno sempre più sintesi e riferimento della crescita civile e di sviluppo delle comunità. Governare Siracusa e presiedere Anci Sicilia è stata per me l’immediata linea di frontiera con i bisogni e le aspettative dei cittadini. Esperienze che hanno arricchito la mia visione strategica”. Proprio per queste ragioni, la programmazione comunitaria che viene adesso attivata con il sesto asse del Po Fesr, “saprà invertire il vissuto delle nostre città che, nel contesto nazionale ed internazionale, vivono un momento delicato e difficile”. “Le politiche urbane verranno chiamate ad un salto di qualità anche sotto l’aspetto della capacità di inclusione – continua Bufardeci - prevedendo cioè dinamiche di impatto anche verso i bacini territoriali di riferimento con la necessità di fare rete con altre realtà territoriali complementari. Per la Sicilia è di particolare urgenza l’attivazione del Programma, che ha l’esigenza di colmare il differenziale di sviluppo e vivibilità rispetto al resto del Paese e di controbilanciare, in un’ottica di equilibrio continentale, possibili processi di periferizzazione delle regioni meridionali e insulari, derivanti dallo spostamento del baricentro geografico dello spazio europeo, intervenuto con la Ue a 27. ” .  
   
   
OPEN DAYS BASILICATA, QUALITÀ DELLA VITA FATTORE DI SVILUPPO  
 
Matera, 2 novembre 2009 - Come favorire l’attrazione di investimenti e di risorse umane nelle piccole e medie città? E’ l’interrogativo sul quale si sono mossi i primi interventi agli Open Days, l’iniziativa organizzata a Matera dalla Regione Basilicata e dal Comitato delle regioni. A tracciare il filo conduttore delle due giornate di forum è stato l’economista di origini materane, Giovanni Padula. In particolare, Padula si è soffermato sul ruolo delle città medie nell’economia della conoscenza sostenendo che “le piccole e medie città, (pmc) rappresentano il motore dell’economia”. “I fattori utilizzati dalle altre città europee per attirare gli investimenti – ha detto Padula – sono la spesa in ricerca e sviluppo pro capite, la qualità della vità, il valore del capitale umano, la presenza di parchi scientifici e tecnologici. Non meno importante il valore dell’ecosistema urbano che a Matera e Potenza rappresenta un indice positivo”. Padula ha quindi spiegato la definizione di pmc sulla base dell’indice demografico: “I piccoli comuni sono quelli con una popolazione inferiore ai 10 mila abitanti; le piccole città fra i 10 mila ed i 50 mila abitanti; le medie città tra i 50 mila ed i 200 mila abitanti. Al di sopra dei 200 mila abitanti si comincia a parlare di grandi città e di città metropolitane. “Ma la competizione, oggi – ha aggiunto Padula – si gioca all’interno delle regioni urbane, vale a dire di quelle regioni che non necessariamente sono racchiuse nell’ambito di un confine geografico. Come, ad esempio, Potenza si muove verso Napoli e Matera si muove verso Bari. In Italia il 51 percento delle persone vive nelle pmc. In particolare, la regione urbana è costituita da un centro, la grande città, con città medie nelle immediate vicinanze e centri contigui”. Padula, quindi, si è soffermato sul concetto di “Buzz”, ronzìo. “Le grandi città – ha detto l’economista di origini materane – hanno un vantaggio: il ronzìo continuo di persone qualificate che si vedono spesso per decodificare quello che uno dice. L’economia della conoscenza, al contrario di quello che molti pensano, richiede, infatti, un contatto diretto tra le persone. Alcune grandi città hanno costruito quartieri con un’ampia gamma di servizi, con centri di ricerca e di innovazione, con ampia offerta di residenze, con un’alta qualità della vita dove il ronzìo è continuo. Matera e Potenza si trovano in una condizione esterna a regioni urbane e in un contesto periferico. In questo forum – ha concluso Padula – dovremmo cercare di capire come utilizzare il ronzìo a bassa intensità per attirare investimenti e persone”. Per Maria Berrini, presidente dell’istituto di ricerca “Ambiente Italia” la qualità della vita “è senza dubbio uno dei fattori principali per attirare investimenti e persone. Ma la qualità della vita è un concetto che può dipendere da diversi elementi. Una ricerca europea ha messo in luce la percezione della qualità della vita che è determinata per alcuni dal reddito, per altri dal lavoro o dal tempo libero. Ma una cosa è certa: nel concetto di qualità della vita la rilevanza ambientale è centrale. Ecco perché – ha aggiunto Berrini – l’Unione europea ha avviato la campagna delle città sostenibili. Bisognerebbe quindi ridurre il bisogno di mobilità, riutilizzare il suolo, promuovere la mobilità dolce, usare e produrre energia verde, risparmiare risorse, costruire il verde e realizzare case di tutti e per tutti. Matera e Potenza – ha concluso Berrini – nella graduatoria sull’ecosistema urbano sono tra le cinque città del sud a basso impatto ambientale e con ottima qualità dell’aria. Ma per salire ancora di più nella graduatoria occorre fare poco, pochissimo. Occorrono scelte e una buona politica. Come, ad esempio, la raccolta differenziata dei rifiuti”. . .  
   
   
RAPPORTO SVIMEZ: ALTRI DATI NEGATIVI ECONOMIA LUCANA  
 
Potenza, 20 ottobre 2009 - In merito al rapporto Svimez sul monitoraggio degli indicatori europei per la Basilicata il consigliere regionale Michele Napoli ha detto in una nota che “la Basilicata si sta inesorabilmente allontanando dall’Europa, soprattutto, per il basso tasso di attività, la scarsa spesa per l’innovazione e la diffusa povertà”. “Il rapporto Svimez – prosegue Napoli - evidenzia quanto da noi più volte ribadito e mette in evidenza problematiche storiche che assillano il nostro territorio. Nonostante ciò, i dati Svimez risultano essere del tutto insufficienti per una presa di coscienza da parte dei nostri amministratori che, contestualmente alla loro diffusione, sbandierano successi aleatori che, al solito, costituiscono un danno rilevante per l’intera comunità lucana. L’ennesimo rapporto negativo per la nostra regione – sostiene il consigliere di An-pdl – dovrebbe fungere da pungolo per un repentino, quanto concreto cambio di rotta nella politica del governo regionale e dovrebbe, altresì, invogliare chi, speriamo ancora per poco, continua a governare la cosa pubblica con superficialità ed assoluta inadeguatezza con la becera abitudine di nascondere anche le realtà critiche più evidenti concernenti la disoccupazione e l’aumento della povertà e buttando fumo negli occhi con programmi, il più delle volte solo annunciati, che mai vanno ad incidere positivamente sull’economia regionale. Una svolta radicale e decisiva, quindi, è più che mai necessaria e vitale per il nostro territorio. Un territorio – dice Napoli - depredato dai suoi stessi amministratori che lo stanno soffocando e limitando in quelle che sono, o meglio potrebbero essere, le sue espressioni e potenzialità di crescita sociale”. “Cosa dobbiamo e possiamo ancora aspettarci da questo mal governo regionale – chiede Napoli - se, mentre nel resto d’Europa e in Italia, si manifestano segnali di una lenta ripresa economica, in Basilicata continuano ad evidenziarsi segnali di grave cedimento economico e sociale che preoccupano, evidentemente, la sola opinione pubblica. Fino a quando si continuerà ad operare la politica delle ‘parole’ e non dei “fatti” i rapporti negativi sull’andamento economico della nostra regione si accumuleranno, e quando ci sarà l’inevitabile presa d’atto di una situazione drammatica, molto probabilmente sarà troppo tardi per far sì che la Basilicata esca dalla oltremodo scomoda posizione di fanalino di coda in Europa. Ma quello che è più grave – conclude Napoli - è che la classe dirigente lucana continua a manifestare la sua assenza di fronte a qualsiasi ‘provocazione’. Sarà che, quando si toccano problematiche di interesse generale, si teme di rompere gli equilibri di pochi?”. .  
   
   
FINANZA LOCALE: FIRMATO PROTOCOLLO D´INTESA TRA PROVINCIA DI TRENTO E AUTONOMIE LOCALI CONTIENE GLI IMPEGNI DI CARATTERE PROGRAMMATICO E FINANZIARIO CHE RIGUARDANO LE POLITICHE DEGLI ENTI LOCALI  
 
Trento, 2 novembre 2009 – E’ stato sottoscritto dalla Provincia autonoma di Trento e dal Consiglio delle Autonomie Locali, il 30 ottobre, nelle persone dei rispettivi presidenti Lorenzo Dellai e Marino Simoni, il protocollo d´intesa in materia di finanza locale per il 2010. Il documento contiene gli impegni di carattere programmatico e finanziario che riguardano le politiche degli enti locali per il prossimo anno. Fa parte integrante della manovra finanziaria che la Giunta provinciale ha varato e che ora dovrà essere discussa e approvata dal Consiglio provinciale. "Questo passaggio politico relativo alla finanza locale - ha detto il presidente della Provincia autonoma di Trento Lorenzo Dellai - è sempre importante ma quest´anno è ancora più delicato per la transizione dovuta all´entrata in vigore della riforma istituzionale che porta alla nascita delle comunità di valle e anche per il fatto che siamo alla vigilia di radicali cambiamenti per la finanza pubblica, dovuti alle nuove norme sul federalismo fiscale. Credo che quello siglato oggi sia un buon accordo, che apre importanti spazi di collaborazione e confronto tra Provincia e Autonomie Locali. " Il Presidente del Consiglio delle Autonomie Locali Marino Simoni si è detto convinto che l´approccio giusto sia quello di ragionare, anche tra istituzioni, in termini di sistema, rafforzando il confronto su basi di pariteticità. " Quello di oggi - ha detto - è un pasaggio importante che consente alle amministrazioni locali di trovare per l´anno prossimo risorse e riferimenti importanti. Anche nella stesura e approvazione di questo protocollo d´intesa gli enti locali hanno dimostrato senso di responsabilità". Soddisfazione è stata espressa anche dall´assessore provinciale all´urbanistica e enti locali, Mauro Gilmozzi, che ha sottolineato come l´elemento che caratterizza l´accordo è l´impegno di portare a compimento la riforma istituzionale attraverso la definizione del nuovo modello di finanza locale che farà riferimento al territorio delle Comunità di Valle e agli assetti organizzativi necessari per il loro avvio. Il documento è stato impostato in modo che anche la fase transitoria che gli enti locali stanno attraversando sia caratterizzata dai principi che sottendono alla riforma istituzionale, per quanto riguarda sia la futura programmazione degli investimenti sia gli assetti organizzativi del sistema delle autonomie locali. E´ stata prevista, in particolare, l´istituzione di un fondo unico per le opere strategiche rilevanti a livello di territorio di Comunità, utilizzabile direttamente dalla Comunità se già costituita o dai comuni nei territori in cui la Comunità non sia ancora operativa. Questo fondo costituisce un anticipo delle risorse complessive destinate alla Comunità di Valle. Per le opere strettamente comunali, le nuove amministrazioni potranno contare su un budget pluriennale, che comprenda tutta la durata del loro mandato. Per quanto riguarda le risorse di parte corrente particolare attenzione è stata posta alla necessità di introdurre strumenti per conciliare l’esigenza di controllo e contenimento della spesa per il personale degli enti locali con gli adeguamenti sugli assetti organizzativi che si renderanno necessari nel sistema delle autonomie, in vista del passaggio di funzioni amministrative alle Comunità di Valle. Dal punto di vista strettamente finanziario, per quanto riguarda le autonomie locali, per i trasferimenti di parte corrente sono stanziati sul bilancio provinciale 2010 circa 266 milioni di euro; 250 milioni di euro sono per la parte straordinaria relativa al sostegno delle attività di investimento. .  
   
   
VENDOLA E AMATI PRESENTANO PIANO D´AMBITO ATO CIRCA 1,5 MILIARDI DI EURO PER POTENZIARE LA QUALITÀ DELL’APPROVVIGIONAMENTO IDRICO.  
 
Bari, 2 novembre 2009 - Il presidente Vendola, l’assessore alle Opere Pubbliche Fabiano Amati e il presidente di Anci Puglia Michele Lamacchia con il vice Francesco Ventola e il presidente dell’Ato Puglia Vincenzo Zaccaro hanno presentato il 30 ottobre in conferenza stampa il nuovo piano d’ambito dell’Ato (Ambito territoriale ottimale), approvato lo scorso 27 ottobre dall’assemblea dei comuni e che sarà in vigore fino al 2018. Il piano è il primo approvato direttamente dai comuni. Il piano d’ambito permetterà di tracciare gli investimenti in materia idrica che assommeranno a circa 1,5 miliardi di euro per potenziare la qualità dell’approvvigionamento idrico. “Abbiamo specificato – ha detto Amati – la sostituzione delle condotto con più di 50 anni di anzianità, nuovi depuratori, i recapiti finali per i reflui, la sostituzione delle condotte fognarie, interventi per la falda, la sostituzione dei contatori, un dissalatore. Il piano successivo sarà l’adozione del piano triennale, con opere per il Sinni potabile, la condotta Seclì/s. Eleuterio, opere per la ricerca perdite e prolungamento reti fognarie con particolare attenzione per le marine”. “Voglio ringraziare – ha concluso Amati – i sindaci per avere tenuto bassa la tariffa (che passa da 1,37 a 1,43), nonostante le richieste di investimenti. L’adeguamento della tariffa serva anche per far partire gli impianti di affinamento, se altrimenti sarebbero stati totalmente a carico delle casse comunali”. Il presidente Vendola ha definito quello odierno “un passaggio importante, politicamente impegnativo, un traguardo per nulla scontato. E’ stato messo sotto controllo il ciclo complesso delle acque in Puglia, con un monitoraggio del ciclo e l’avvio di cantieri utili al territorio. Ci eravamo trovati con un piano nel 2005 che aveva causato azioni legali da parte dei Comuni contro il gestore Acquedotto per i mancati investimenti dopo gli aumenti della tariffa. Avevamo decine di depuratori non a norma. Oggi i depuratori, una settantina, sono stati avviati e Aqp è passato da un investimento annuo di 24 milioni a uno di 150: gli appalti hanno permesso di risparmiare acqua ed evitare crisi del potabile. Per questo intendo ringraziare i comuni per la scelta condivisa sulla tariffa e sul piano d’ambito. La mancanza di un piano d’ambito era anche causa di manovre speculative di agenzie di rating che abbassavano il valore di Aqp, che restava in difficoltà con il sistema del credito: Aqp è sempre un boccone appetibile per le speculazioni finanziarie. E oggi – ha concluso Vendola – abbiamo scritto invece una pagina di buona politica”. “Ammonta ad un miliardo e seicento milioni di euro l’investimento totale previsto nel nuovo Piano d’Ambito 2010-2018 approvato dall’assemblea dell’Aato Puglia lo scorso 27 ottobre; in particolare, l’Aqp investirà un miliardo di euro, mentre i restanti 600 milioni saranno stanziati dalla Regione Puglia. ” Lo ha sottolineato l’assessore alle Opere Pubbliche, Fabiano Amati, conversando con i giornalisti al termine della conferenza stampa svolta sull’argomento con il Presidente della Giunta, Vendola. ”L’intero investimento-ha specificato l’assessore-riguarderà opere che vanno dal potenziamento del sistema idrico di approvvigionamento, adduzione e captazione delle acque destinate al consumo umano, ricerca delle perdite e riabilitazione delle reti idriche, all’adeguamento del grado di copertura e del livello qualitativo del Sevizio Idrico Integrato per gli agglomerati regionali in attuazione del Piano di Tutela delle Acque. ”Nel dettaglio, 418 milioni di euro saranno utilizzati per la sostituzione delle condotte idriche obsolete che hanno più di 50 anni di vita utile e la realizzazione di nuove reti di distribuzione, 132 milioni per interventi strutturali di potenziamento dei processi depurativi, 23 milioni per adeguare i recapiti finali dei depuratori, 197 milioni per realizzare nuove reti di collegamento fognario, sostituire condotte vetuste e ristrutturare quelle deteriorate, 51 milioni serviranno per la reintegrazione della disponibilità idrica dalla falda attraverso la realizzazione di nuove opere di captazione, 25 milioni per il completamento della già avviata sostituzione massiva dei contatori, 140 milioni per sostenere l’efficienza funzionale delle opere già esistenti, 55 milioni per la realizzazione di un nuovo impianto di dissalazione delle acque salmastre del Tara, 40 milioni per un nuovo impianto di potabilizzazione del serbatoio di San Paolo ed infine, 21 milioni serviranno per completare opere già avviate e quelle utili all’approvvigionamento idrico a servizio delle marine. “Il prossimo passo riguarderà l’attuazione del piano operativo triennale – ha detto ancora l’assessore Amati – che riguarderà il completamento dello schema del Sinni Potabile e dello Schema Molisano Destro, oltre al raddoppio della condotta Seclì S. Eleuterio; nei prossimi tre anni, saranno anche realizzate nuove opere di captazione da falda, la ricerca di perdite e la riabilitazione dei Comuni attualmente non interessati da lavori in corso, saranno realizzati altri adeguamenti ad impianti depurativi, estendimenti di reti fognarie negli abitati, sostituzione di reti fognarie ammalorate, sostituzione di contatori obsoleti, potabilizzazione e manutenzione straordinaria”. .  
   
   
LA BASILICATA ALL’ESPOSIZIONE UNIVERSALE SHANGHAI 2010  
 
Potenza, 2 novembre 2009 - La Basilicata aprirà lo spazio dedicato alle Regioni nel padiglione italiano dell’Esposizione Universale di Shanghai 2010. Lo hanno riferito il 30 ottobre il presidente della Regione, Vito De Filippo, e il Commissario generale del Governo incaricato di coordinare la presenza italiana a Shanghai, Beniamino Quintieri a margine della sigla dell’intesa di partecipazione della Basilicata alla prestigiosa manifestazione internazionale. L’expo di Shangai sarà inaugurata il primo maggio e terminerà il 31 ottobre. Ogni Regione italiana avrà a disposizione quindici giorni per presentare i propri sistemi produttivi e promuovere il territorio. “La Basilicata – ha spiegato De Filippo – considera l’evento determinante per la cultura e la civiltà italiana, in quanto, l’importanza mondiale dell’evento metterà a confronto esperienze diverse di sviluppo, conoscenze avanzate sull’urbanistica e nuovi approcci all’habitat umano al fine di incoraggiare e promuovere uno sviluppo sostenibile tra differenti comunità. La Basilicata - ha detto De Filippo - darà un’immagine unitaria della propria identità in un palcoscenico vasto e rilevante, che, si stima, attirerà circa 80 milioni di visitatori. Acqua, Terra, Energia e Beni artistici e culturali sono i sentieri sui quali si dipanerà la presenza lucana”. Perché l’Acqua? “Il nostro sistema irriguo e delle dighe – ha continuato il presidente – è considerato dagli esperti un modello organizzativo punto di riferimento per la progettazione di interventi simili”. Nello stesso modo per la dimensione “Terra” “la Basilicata può vantare Centri di eccellenza per lo studio dello spazio, come il Centro di Geodesia Spaziale a Matera, l’Osservatorio astronomico di Castelgrande, e il sottosuolo con il giacimento di petrolio su terraferma più vasto d’Europa. Anche le tecniche di estrazione a 7 mila metri sotto terra sono considerati innovative per la tecnologia utilizzata. Poi presenteremo i Parchi naturali, tra cui quello del Pollino particolarmente rappresentativo per le peculiarità ambientali e paesaggistiche”. Nell’energia, oltre al petrolio, “la Regione – ha detto ancora De Filippo – metterà in risalto il sistema delle energie rinnovabili, su cui sta lavorando, in modo particolare, il Centro Enea di Rotondella”. Per finire “la valorizzazione dei beni artistici e culturali”, “ben rappresentati dai Sassi di Matera e da Metaponto”. Nel periodo a disposizione della Basilicata non mancheranno i momenti gastronomici e incontri di valenza culturale. Quali sono i numeri e la valenza di Shanghai 2010 lo ha spiegato il commissario del governo per l’esposizione universale, Beniamino Quintieri. Dopo essersi soffermato sulla storia delle esposizioni universali, che hanno lasciato segni evidenti come la Torre Effeil a Parigi e il quartiere Eur a Roma, il Commissario ha evidenziato il grande investimento del governo cinese. “L’expo – ha detto – occuperà un’area di circa cinque chilometri quadrati nel centro di Shangai, una megalopoli in forte espansione, dove oggi vivono 20 milioni di abitanti. Lo spazio espositivo è stato ricavato bonificando una vecchia area industriale in una zona prima abitata da 80 mila abitanti”. A Shanghai 2010 parteciperanno 200 Paesi e 40 istituzioni e, per la prima volta nella sua storia, gli Stati Uniti. “Il padiglione italiano – ha continuato Quintieri – richiama la tradizione italiana, ma che è un po’ anche cinese, dei vicoli e dei borghi. Occuperà 8 mila metri quadrati e sarà costruito con materiali forniti dalle migliori aziende italiane”. Un’organizzazione capillare, dunque, che non lascia nulla al caso. “Anche la partecipazione delle Regioni nasce da un progetto condiviso. Ciascuna avrà a disposizione identico numero di giorni e spazio. Alle nostre sollecitazioni la Basilicata è stata la più veloce a rispondere. Perciò sarete voi i primi”. L’esposizione Universale 2010, che si svolgerà a Shanghai dal 1 maggio al 31 ottobre 2010, è un evento di portata internazionale straordinaria che gli organizzatori hanno dedicato al tema “Better City, better life”, secondo cinque possibili integrazioni. Shanghai 2010, sarà la prima esposizione universale incentrata su tema della città che metterà a confronto esperienze diverse di sviluppo, conoscenze avanzate sull’urbanistica e nuovi approcci all’habitat umano (stili di vita innovativi, nuove condizioni di lavoro) al fine di incoraggiare e promuovere uno sviluppo sostenibile tra differenti comunità. L’expo 2010 è un’occasione per suggerire risposte, proporre modelli di città del futuro e stili armoniosi di vita urbana, offrendo piattaforme educative e di intrattenimento ai visitatori di tutte le nazioni. Shanghai, per 184 giorni, sarà polo di attrazione per governi e persone di tutto il mondo. L’esposizione Universale di Shanghai è la grande occasione per esplorare il potenziale delle città nel 21° secolo, un momento significativo alla scoperta dell’evoluzione dei centri urbani e del concetto di civilizzazione del nostro Pianeta. L’italia partecipa all’Expo con un padiglione ispirato, da un lato, alla tradizione delle città italiane, capaci di evolvere e di mantenersi vitali attraverso i millenni conciliando la tutela dell’eredità storica con le sfide della modernità, e, dall’altro, alla dimensione culturale della città che costituisce il collante della società e favorisce lo sviluppo del “vivere all’italiana”. Inoltre, l’Italia parteciperà anche all’iniziativa Expo-on-line: una versione virtuale della manifestazione che riprodurrà e svilupperà sul web i contenuti del padiglione. Il Padiglione Italia all’Esposizione Universale di Shanghai 2010 è stato immaginato come un contenitore delle eccellenze del nostro Paese, da mettere in dialogo con un universo straordinariamente complesso come la Cina oggi. .  
   
   
DALLA REGIONE SUBITO 240MLN PER LE PMI DEL LAZIO  
 
Roma, 2 novembre 2009 - Il 14 novembre sarà pubblicato il bando regionale per le Piccole e Medie Imprese del Lazio, le quali potranno ottenere dalle banche convenzionate, un finanziamento agevolato e garantito da Banca Impresa Lazio, per un importo complessivo di 240 milioni di euro. Lo rende noto l´Assessore alla Piccola e Media Impresa, Commercio e Artigianato della Regione Lazio, Daniele Fichera, al termine del Comitato Straordinario sul Credito alle Pmi. "Diverse banche saranno da subito al fianco della Regione per dare le garanzie necessarie al fine di offrire una boccata di ossigeno alle imprese laziali in un momento cruciale dell´economia in cui si intravede un germoglio di ripresa". "Altri Istituti - ha continuato Fichera - hanno manifestato interesse e sottoscriveranno successivamente la convenzione con Sviluppo Lazio". Un secondo intervento, riguarda un Fondo di garanzia in capo a Banca lmpresa Lazio, che allarga il campo di azione al consolidamento del debito a breve e al finanziamento del circolante e che può sviluppare un volume di credito di circa 200 milioni di euro. "Altri gruppi bancari - ha dichiarato l´Assessore Daniele Fichera - sono disponibili ad intervenire sull´iniziativa". Le nuove modalità di intervento del Fondo consentono, inoltre, non solo il coinvolgimento di Istituti a valenza territoriale, ma anche un intervento congiunto con i Confidi. "Aggiungendo a questi interventi il Fondo per la garanzia dei crediti alla Pubblica Amministrazione, si arriva a generare un volume di credito a vantaggio del tessuto imprenditoriale della Regione che supera i 700 milioni di euro". "Tutto ciò - ha concluso l´Assessore Daniele Fichera - grazie ai costanti e proficui momenti di dialogo tra le banche, le rappresentanze imprenditoriali e la Regione Lazio, con l´obiettivo condiviso di superare la crisi". .  
   
   
A PRATO APRIRÀ PRESTO UN UFFICIO DISTACCATO DI FIDI  
 
Firenze, 2 novembre 2009 - A Prato arriverà presto un ufficio distaccato di Fidi Toscana, la finanziaria nata nel 1975 di cui la Regione è socia di maggioranza relativa. Un ufficio, aperto tutti i giorni, per essere più vicini alle imprese che stanno attraversando una difficilissima congiuntura, per sostenerle, come Fidi da sempre ha fatto ed ancor più quest´anno, nell´accesso al credito offrendo garanzie e controgaranzie gratuite, ma anche gestendo contributi pubblici, offrendo alle aziende consulenze d´impresa per consigliarle fino, in qualche caso, ad assumere partecipazioni di minoranza all´interno delle aziende stesse. A chiedere un ufficio di Fidi Toscana a Prato era stato con insistenza il presidente della Provincia di Prato Lamberto Gestri e subito il preside nte della Camera di Commercio Carlo Longo si è dichiarato disponibile ad ospitarlo nei locali di viale Valentini. Richiesta che ha trovato immediatamente l´appoggio del presidente della Toscana, Claudio Martini. «Ne ho parlato subito con i vertici di Fidi Toscana e l´ufficio aprirà presto: nel giro di qualche settimana, al massimo entro dicembre» annuncia. «Attraverso questo ufficio – prosegue - vogliamo essere ancora più vicini alle imprese in stretta collaborazione con le istituzioni locali e le associazioni di categoria, offrendo alle aziende tutta la consulenza e le informazioni possibili: a partire dalle possibilità di accesso al credito». La Regione ha messo a disposizione da febbraio 60 milioni per garantire i prestiti chiesti dalle aziende alla banche e al 16 ottobre, da tutta la Toscana, erano già arrivate 3. 281 richieste per 818 milioni di finanziamenti (2. 071, per oltre 433 milioni, già autorizzate). Quello di Prato non è il primo ufficio distaccato di Fidi Toscana, che ha la sua sede a Firenze. Sono già operativi gli uffici di Lucca e Grosseto, ospitati all´interno della sede della Provincia, e di Pistoia, in uffici della finanziaria accanto alla sede dell´Unione industriale. A Pisa un ufficio sarà probabilmente inaugurato il 30 novembre, all´interno del Polo tecnologico di Navacchio. Entro il 2010 sarà la volta di Massa Carrara, Arezzo, Siena, Livorno e Empoli. Al fianco delle piccole e medie imprese, da 34 anni Fidi Toscana è stata costituita nel 1975 per iniziativa della Regione e delle principali banche che operano in Toscana con l´obiettivo di agevolare l´accesso al credito delle piccole e medie imprese che presentano valide prospettive di crescita ma non sono dotate di sufficienti garanzie. Fidi Toscana gestisce anche le agevolazioni finanziarie che le sono affidate dalla Regione, svolge attività di consulenza (alle imprese ma anche agli enti locali), può assumere partecipazioni di minoranza nel capitale di piccole e medie imprese e concedere prestiti partecipativi. Fidi Toscana, che presto diventerà banca di garanzia, è iscritta nell´elenco speciali degli intermediari finanziari sottoposti alla vigilanza della Banca d´Italia. .  
   
   
FVG: FORMAZIONE POLIZIA LOCALE, AL VIA 4 CORSI  
 
Trieste, 2 novembre 2009 - "Guida sicura", "Addestramento al tiro" "Difesa personale" e "Tecniche operative di controllo su strada" sono i corsi che compongono il programma formativo 2009 rivolto alla Polizia locale. Il programma è stato approvato il 29 ottobre dalla Giunta regionale su proposta dell´assessore alla Pianificazione territoriale, Autonomie locali e Sicurezza, Federica Seganti. I quattro corsi sono stati scelti dal Comitato tecnico regionale per la polizia locale con l´obiettivo di provvedere alla loro organizzazione entro la fine dell´anno. Il monitoraggio di valutazione dei fabbisogni formativi ha infatti evidenziato una notevole richiesta da parte del personale di Polizia locale e le domande di adesione ai corsi, che saranno affidati a personale docente di alta professionalità ed esperienza, sono già parecchie. In particolare, 475 agenti hanno chiesto di partecipare al corso sulla guida sicura e 256 all´addestramento al tiro, mentre 441 hanno optato per i corsi di difesa personale e 519 hanno aderito al corso di tecniche operative del controllo su strada. L´attuazione del programma di formazione della Polizia locale è stata affidata a Roberto Rossetto, direttore del servizio regionale Polizia locale, Sicurezza urbana e territoriale ed Immigrazione irregolare e della Scuola di polizia locale del Friuli Venezia Giulia istituita dalla L. R. 9/2009 sulla sicurezza. .  
   
   
SICUREZZA SUL LAVORO, SIGLATO UN ACCORDO TRA REGIONE EMILIA-ROMAGNA ED INAIL REGIONALE PER REALIZZARE INTERVENTI A FAVORE DEI LAVORATORI.  
 
Bologna, 2 novembre 2009 – Maggiore informazione, assistenza, consulenza, formazione e promozione in materia di sicurezza ma soprattutto più tutela della salute nei luoghi di lavoro per ridurre l’incidentalità. Sono questi alcuni degli obiettivi previsti dal ‘Protocollo quadro d´intesa’ siglato, nei giorni scorsi, dalla Regione Emilia-romagna e dall’Inail regionale. L’accordo di durata triennale è stato illustrato nel corso dei lavori di presentazione del Rapporto regionale sugli infortuni e malattie professionali in Emilia Romagna nel 2008. «Questo Accordo è un punto di partenza non di arrivo per un accresciuto impegno nella attività di prevenzione degli incidenti sul lavoro. Con passi concreti - ha sottolineato Gian Carlo Muzzarelli, assessore regionale alla Programmazione e sviluppo territoriale - ci muoviamo dando attuazione alla Legge regionale n. 2/09 promuovendo e costruendo insieme un modello di responsabilità sociale diffusa. Il rispetto delle regole e della legalità rappresentano un contributo principale per contenere l´incidentalità». La Regione Emilia-romagna e l’Inail collaborano nella promozione della cultura della sicurezza nelle scuole, favorendo interventi mirati di informazione e formazione, con particolare riferimento ai docenti e agli studenti delle scuole primarie e secondarie. La Regione Emilia-romagna, in collaborazione con l’Inail, promuove attraverso la rete degli sportelli unici per le attività produttive e per l’edilizia la divulgazione ai cittadini informazioni relative alla sicurezza, dei progetti e degli strumenti di incentivazione rivolti alle imprese, ai professionisti del settore e alle relative associazioni, agli ordini e collegi professionali. In particolare, il lavoro congiunto sarà rivolto alla definizione di standard prestazionali rivolti alle imprese, connessi agli strumenti di incentivazione economica o di sgravio fiscale. «Si accentua il programma di collaborazione per realizzare interventi diretti alla salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro. Prioritari – afferma Alessandro Crisci, direttore regionale dell’Inail dell’Emilia-romagna - i temi della prevenzione degli infortuni e delle malattie professionali, il contrasto dell’irregolarità delle condizioni di lavoro, la diffusione della cultura della sicurezza, la legalità e la qualità del lavoro. Per migliorare i servizi forniti ai lavoratori e alle imprese fondamentale sarà rendere sistematico lo scambio reciproco tra Enti di informazioni in materia di sicurezza e salute nei luoghi di lavoro. Significativo anche l’impegno della Regione a favorire le attività sanitarie dell’Inail in chiave riabilitativa». Regione e Inal si impegnano, sottoscrivendo specifici protocolli con le parti sociali o gli enti bilaterali, a finanziare progetti diretti a favorire la diffusione di soluzioni tecnologiche o organizzative avanzate in materia di salute e sicurezza sul lavoro. Il principale obiettivo del Programma previsto dal Protocollo quadro è quello di impostare un piano organico ed articolato di iniziative ed interventi, basato sulla sistematicità degli scambi delle informazioni utili in materia di sicurezza e salute nei luoghi di lavoro. Per questo saranno realizzate ‘mappe di rischio’ e finanziati progetti formativi specificamente dedicati alle piccole, medie e micro imprese, al fine di individuare parametri di valutazione connessi all’effettivo livello di sicurezza e alla rischiosità delle attività. .  
   
   
DALLA REGIONE LAZIO PRESTITI AGEVOLATI PER CITTADINI E IMPRESE IN DIFFICOLTÀ  
 
Roma, 2 novembre 2009 - - E´ Don Sandro Spriano il nuovo responsabile del Fondo per il Microcredito, l´iniziativa della Regione Lazio ideata per sostenere i cittadini e le imprese in difficoltà economiche e promuovere la nascita di nuovi progetti imprenditoriali, con prestiti a condizioni agevolate, presentate oggi alla stampa. Nel bilancio regionale 2009 sono stati messi a disposizione del Fondo, 6 milioni di euro per l´anno in corso e altrettanti per gli anni 2010 e 2011, per un totale di 18 milioni di euro. I prestiti individuali vanno da 1. 000 a 10. 000 euro. Le microimprese potranno chiedere fino a 20. 000 euro. "Abbiamo messo in campo - ha detto l´assessore regionale al Bilancio, Luigi Nieri - un fondo consistente visto il periodo di crisi che stiamo attraversando. Ci siamo resi conto che la situazione economica era molto pesante, per non parlare delle cosiddette ´carte revolving´ che stanno rovinando le famiglie". Nieri ha poi precisato che "il microprestito può veramente aiutare le famiglie in difficoltà". "Del resto - ha continuato - questo è un percorso che la Regione Lazio ha già intrapreso da tempo". "Una volta compreso il funzionamento del fondo - ha spiegato Don Sandro, cappellano della Casa circondariale di Rebibbia Nuovo Complesso - ho accettato perché penso che faccia parte della mia missione. Vengo da un´esperienza di 20 anni ´di carcere´, lavorando con migliaia di persone che ti fanno capire quanto nella vita si possa essere solidali. Le mie convinzioni partono da una radice evangelica che si incontra con coloro che credono che la persona sia al centro, sia che si tratti di religione sia che si tratti di economia. Calcolando poi che nel mondo sono 100 milioni le persone che riescono a trovare fondi dal microcredito, credo che noi potremo alimentare questo numero". Tecnicamente il microcredito è lo strumento attraverso il quale la Regione intende sostenere le persone o le imprese che si trovano temporaneamente in difficoltà economica e che per questo motivo non possono accedere al credito ordinario previsto dal tradizionale circuito bancario. La Regione offre la possibilità di beneficiare di piccoli prestiti attraverso i quali potranno affrontare le spese impreviste e migliorare le proprie condizioni di vita o quelle della propria famiglia, sanare la situazione economica negativa della loro impresa o avviare una nuova esperienza imprenditoriale. Per tutti il tasso di interesse è pari all´1% e i tempi di restituzione variano in base ai richiedenti: da un massimo di 36 mesi per le persone fisiche, a un massimo di 84 mesi per le realtà imprenditoriali. Al beneficiario del prestito non verrà erogata liquidità, ma tramite l´Istituto di credito convenzionato, verranno sanate le posizioni debitorie per le quali, il beneficiario stesso, abbia presentato documentazione giustificativa. Per ottenere tutte le informazioni sul microcredito regionali è possibile consultare il sito www. Microcredto. Lazio. It oppure telefonare al numero verde 800. 264. 525. Da oggi comunque i cittadini potranno già effettuare le richieste. Dopo aver contattato il call center i richiedenti si recheranno presso gli operatori territoriali, accreditati presso Sviluppo Lazio ed opportunamente formati. Gli operatori territoriali rilasceranno ai richiedenti una copia cartacea della domanda alla quale allegheranno i documenti idonei a giustificare la stessa e a dimostrare la capacità di restituzione del prestito richiesto. L´istituto di credito istruisce la pratica, valutando l´ammissibilità oggettiva e soggettiva e la capacità di rimborso del beneficiario. .  
   
   
IO SUD: 20.000 NUOVI POSTI DI LAVORO IN DUE ANNI  
 
Potenza, 2 novembre 2009 - Il coordinatore regionale del partito “Io Sud”, Gerardo Graziano, in video conferenza con la Senatrice Adriana Poli Bortone, ha presentato oggi ai rappresentanti delle sigle sindacali ed alla stampa le manovre d’intervento elaborate dal centro studi di “Io Sud” per creare in Basilicata 20. 000 nuovi posti di lavoro in due anni. La manovra shock – spiega un comunicato di Io Sud Basilicata - boccia la politica assistenzialista e promuove un uso oculato dei fondi Ue e Governativi. Una vera svolta per il rilancio dell’economia lucana basato su queste 4 misure: salario integrativo di 900 euro mensili ai neoassunti per la durata di 5 anni; contributi a fondo perduto per sostenere i giovani imprenditori; creazione di una regione “Low Tax”, grazie alla riduzione dl 37%, per 10 anni, di tutte le tasse e imposte per persone fisiche residenti in Basilicata e aziende con sede legale nella nostra Regione; abbattimento dell’Iva su beni e servizi prodotti e consumati in Basilicata. Costo totale della manovra stimato intorno ad 1,7 miliardi di euro, pochissimo – secondo il nuovo movimento politico lucano - rispetto ai 17 miliardi dei fondi Fas e ai proventi ricavati dallo sfruttamento dell’acqua e del petrolio. La svolta è possibile, - spiega Io Sud - ora tocca a tutti i lucani sottoscrivere la petizione sul sito www. Iosudbasilicata. It, su facebook o tramite un sms al 331. 8393728. .  
   
   
TRENTO: CASSA INTEGRAZIONE IN DEROGA PER 127 IMPRESE I LAVORATORI COINVOLTI SONO 728, OLTRE 312.000 LE ORE AUTORIZZATE  
 
Trento, 2 novembre 2009 - Sono 127 le imprese trentine per le quali è stata a tutt´oggi autorizzata la cassa integrazione in deroga. Lo rende noto l´Agenzia del Lavoro nel consueto aggiornamento settimanale relativo allo stato di avanzamento delle azioni straordinarie per l´occupazione promosse dalla Provincia autonoma. Per quanto riguarda il sostegno al reddito per le persone sospese dal lavoro a causa della crisi, i lavoratori che ne hanno fino ad ora beneficiato sono 1. 222, oltre la metà dei quali a tempo determinato. Delle 127 imprese autorizzate alla cassa integrazione in deroga (su 153 che hanno presentato domanda), 91 sono artigiane, 26 del terziario e 10 industriali. In due casi (un´impresa industriale ed una del terziario) si tratta della proroga del trattamento già autorizzato in precedenza. I lavoratori complessivamente coinvolti sono 728 per un totale di ore di "cassa" autorizzate pari a 312. 540 Il fabbisogno finanziario impegnato ammonta a 3. 000. 443 euro. .  
   
   
CHIOGGIA IMPORTA REALTA’ ECONOMICA VENETA  
 
Venezia, 2 novembre 2009 “Quello del confronto con le categorie, le associazioni , ma anche con i singoli operatori per conoscere il territorio che si è chiamati ad amministrare, rappresenta il metodo più idoneo per poter sviluppare una programmazione in grado di dare risposte concrete alle istanze del territorio. Per questo rivolgo un plauso particolare al comune di Chioggia per aver organizzato questo incontro”. Lo ha sottolineato l’Assessore alle Politiche Economiche della Regione del Veneto, Vendemiano Sartor, intervenuto il 31 ottobre a Chioggia all’incontro degli “Stati Generali dell’Economia” promosso dall’Amministrazione comunale. “Chioggia – ha sottolineato l’Assessore – nel panorama regionale rappresenta una realtà importante e non solo perché è la seconda città della provincia dopo Venezia, ma anche perché è il secondo porto del Veneto, con una valenza economica che travalica gli stessi confini regionali”. Un ruolo, ha poi informato Sartor, confermato anche di recente con l’approvazione, al Tavolo di Partenariato, di un finanziamento di oltre 3 milioni di euro per la realizzazione di un progetto ritenuto strategico per la logistica del Veneto e finalizzato al miglioramento e al potenziamento delle strutture portuali di interscambio gomma-treno-acqua. Tornando al tema dell’incontro, l’Assessore ha poi aggiunto di ritenere utile anche la proposta dei gruppi di lavoro tematici per migliorare la situazione dei singoli settori. “Noi – ha precisato – siamo un’economia che soffre meno di altre grazie alla varietà dei suoi settori, che ne garantiscono la competitività, per cui dobbiamo impegnarci tutti nell’organizzare al meglio le diverse filiere produttive e promozionali e garantire questa nostra ricchezza. Il metodo del confronto, del lavoro tematico – ha concluso Sartor – è senz’altro un percorso che anche altri territori dovrebbero perseguire”. .  
   
   
LE POLITICHE DI CONCILIAZIONE NELLE MARCHE TRA I TEMPI DI VITA E DI LAVORO, RISULTATI E NUOVI PROGETTI .  
 
Ancona, 2 novembre 2009 - Sostegno all´occupazione femminile e buona qualita` della vita: sono le direttrici verso cui si e` orientata la politica regionale nella promozione delle politiche di conciliazione tra tempi di vita e tempi di lavoro con interventi mirati che sono stati illustrati 30 Ottobre, nel corso di un incontro pubblico, dall´assessore alla Formazione e Pari Opportunita`, Stefania Benatti. Perche`, ha spiegato l´assessore, ´``incrementare il lavoro femminile significa far crescere l``economia. E´ quindi ineludibile affrontare la questione della conciliazione tra famiglia e lavoro nei territori della nostra regione per dare alle donne la possibilita` di dedicarsi sia alle attivita` di cura della famiglia che professionali´. Politiche di conciliazione, gli interventi della Regione Sono oltre 6 milioni di euro, del Fondo sociale europeo, le risorse della Regione per la sperimentazione e l´avvio di nuovi progetti a sostegno delle politiche di conciliazione tra tempi di vita e di lavoro. ´E´ la misura piu` rilevante in tema di formazione e lavoro femminile dell´intera programmazione 2007/2013 del Fse ´ ha osservato Benatti ´ Ci auguriamo possa segnare un´ inversione di tendenza anche culturale nell´organizzare i servizi che affiancano le famiglie´. In attuazione del Programma Operativo Regionale Fse (Ob. 2 2007-2013), nel Programma annuale per l´occupazione e la qualita` del lavoro 2007/2008, sono stati infatti finanziati progetti integrati a sostegno della conciliazione, con 5. 266. 452,98 euro, a cui e` stato aggiunto un ulteriore milione di euro per la sperimentazione di Voucher di servizio per la conciliazione. Per quest´ultimo intervento, la Regione, ha deliberato (Dgr n. 791 del 18/05/2009) criteri e modalita` attuative per l´emanazione da parte delle Province, di appositi Bandi che assegnano i Voucher. Sono progetti che dovranno contribuire al miglioramento delle condizioni di vita di donne e uomini attraverso la promozione di strumenti che, con un approccio integrato e articolato sul territorio, siano in grado di dare risposte concrete alla gestione dei tempi di lavoro, di cura familiare e del tempo libero. Dovranno prevedere il raccordo tra soggetti istituzionali e attori sociali per realizzare una ottimale integrazione e articolazione degli interventi di conciliazione. I progetti integrati di conciliazione che sono stati finanziati sono quelli del Comune di Fabriano, della Provincia di Ancona, del Comune di Ascoli Piceno, della Provincia di Macerata, del Comune di Porto Sant´elpidio, del Comune di Fermo, della Provincia di Pesaro e Urbino. All´incontro di oggi, rappresentanti della Provincia di Macerata e di Pesaro e Urbino, hanno illustrato i progetti realizzati con il precedente bando, confermando che anche nel pubblico si stanno attivando azioni flessibili e mirate sul territorio intercettando i bisogni reali. ´E´ in atto un´evoluzione sperimentale ´ ha aggiunto Benatti ´ che da` un contributo importante al dibattito su come il welfare deve innovarsi e, in un momento di crisi come l´attuale, e` la conferma che va avanti chi si rinnova e offre risposte e servizi alle famiglie in difficolta`´. ´Promuovere l``occupazione delle donne ´ ha concluso Benatti ´ e` necessario non solo per ragioni di giustizia sociale, ma soprattutto perche` senza di loro l``Italia non cresce. A perderci e` tutto il sistema. Una maggiore partecipazione delle donne sul mercato del lavoro, attualmente al 47%, accrescerebbe il Pil, quindi la ricchezza del Paese´. All´incontro che si e` tenuto nell´ambito del corso ´Donne, Politica e Istituzioni´ realizzato dall´Universita` di Camerino, hanno partecipato rappresentanti istituzionali, responsabili di forze sociali e di associazioni femminili. Nel corso della mattinata sono state illustrate anche le tipologie di azioni che dovranno essere messe in campo per favorire l´occupazione femminile. Tra queste, l´attivazione di servizi nuovi o potenziati, finalizzati a migliorare la qualita` della vita professionale e familiare come intrattenimento per bambini (baby parking aziendali o di quartiere, agri-asilo o fattorie sociali in zone rurali, nidi e centri estivi, ludoteche, doposcuola) e servizi di sostegno e assistenza degli anziani (centri diurni e di accoglienza, servizi domiciliari). Il potenziamento di servizi esistenti, la pianificazione e riorganizzazione del territorio, dal trasporto urbano alla viabilita` dedicata. L´attivazione di accordi sugli orari e sull´organizzazione del lavoro con forme di gestione flessibile come banca delle ore, part time, lavoro a domicilio o sperimentazione del telelavoro. .  
   
   
DALL´IMPRESA SOCIALE LA SFIDA PER LE PARI OPPORTUNITÀ  
 
Firenze, 2 novembre 2009 - In un paese in cui l´occupazione femminile è del 47% contro la media europea del 56,3%, ben lontano cioè dall´obiettivo di Lisbona che chiede di raggiungere il 60% entro il 2010, un contributo decisivo alla sfida delle pari opportunità può venire dalle imprese sociali e dal terzo settore. È quanto ha voluto sottolineare il vicepresidente della Regione Toscana Federico Gelli, intervenendo il 30 ottobre alla tavola rotonda “Impresa sociale e pari opportunità” organizzata al Saschall di Firenze in occasione della presentazione del bilancio sociale di Co&so, il Consorzio per la cooperazione e la solidarietà che offre supporto, consulenza, assistenza tecnica e formazione alle imprese sociali del territorio fiorentino. «La crisi economica acutizzerà i problemi occupazionali di tutti, ma presumibil mente avrà effetti ancora più devastanti sul lavoro delle donne – ha sottolineato Gelli – Dagli incontri nei territori del gruppo speciale costituito dal governo regionale per affrontare la crisi sta emergendo il ritorno a casa o verso il lavoro nero senza garanzie e tutele di centinaia di donne che in questi anni avevano trovato accesso a lavori strutturati. Senza dimenticare le difficoltà che sta vivendo il nostro sistema di welfare. In una congiuntura così difficile è indispensabile il lavoro portato avanti dal mondo della cooperazione sociale, che il governo regionale dovrà cercare di sostenere al massimo anche in futuro. Credo che sia importante sottolineare che le donne rappresentano il 55% della forza lavoro di tutte le realtà che fanno riferimento a Co&so e ben il 56% della classe dirigente, numeri che fanno bene al nostro impegno per la parità di genere. Impegno che ora ci vede al lavoro per dare piena attuazione alla nostra recente legge sulla cittadinanza di genere». .  
   
   
L’UNIVERSITÀ DI MILANO-BICOCCA E TRIENNALE DESIGN MUSEUM RACCONTANO IL DIRITTO DI ESSERE BAMBINI  
 
Milano, 2 novembre 2009 - Il diritto all’identità, a essere difesi dalla violenza, il diritto alla salute e all’assistenza, all´istruzione, al gioco, al riposo, alla libertà e alla pace. Ma anche il diritto di volersi bene, il diritto di giocare, di mangiare la cioccolata e di essere felici. Quali sono i diritti dei bambini, a venti anni dalla firma della convenzione internazionale sui diritti dell´infanzia? L´università degli Studi di Milano - Bicocca e Triennale Design Museum, dal 5 all’8 novembre 2009, organizzano “Il Diritto di essere bambini”, tre giorni d’incontri, racconti, attività. L’evento, che si svolge alla Triennale di Milano, è l´ideale prosecuzione di una “installazione didattica” allestita presso l´Università di Milano-bicocca nel mese di aprile 2009. Una esposizione di 3742 cartoncini disegnati dai bambini che hanno attraversato il percorso/gioco “Il Giardino dei diritti di tutti i giorni”, realizzato dall’artista Fiorenza Mariotti per il Comune di Milano. Al termine del percorso/gioco, i bambini avevano a disposizione matite, pennarelli, cartoncini di varie misure. Chi voleva, poteva lasciare un disegno, una parola, una frase sulla tematica dei diritti quotidiani. I cartoncini sono stati raccolti e conservati da Fiorenza Mariotti e successivamente donati alla Facoltà di Scienze della Formazione dell’Università di Milano-bicocca. Dopo l´esposizione in Bicocca, l´installazione didattica “Il diritto di essere bambini” viene proposta alla Triennale di Milano, arricchita da un fitto calendario di laboratori per bambini, tenuti da formatori ed esperti delle diverse discipline, e da tre incontri di altissimo livello – denominati “Dialoghi” - per riflettere sul senso civico e i diritti inalienabili dell’infanzia insieme a studiosi e rappresentanti del mondo dell´associazionismo. Ciascun laboratorio rivolto ai bambini e ai ragazzi nasce con un preciso riferimento ad uno o più articoli della Convenzione Internazionale sui diritti dell´Infanzia del 1989. I laboratori apriranno il 5 novembre, alle ore 10,30, con gli interventi di Silvia Kanitzsa, preside della facoltà di Scienze della Formazione dell’Università di Milano-bicocca, e di Davide Rampello, presidente della Triennale di Milano. L´evento gode della collaborazione dell´Unicef. .  
   
   
CRESCERE AL NIDO, 700 EDUCATORI A CONFRONTO UN SEMINARIO DELLA REGIONE SULL´ESPERIENZA TOSCANA  
 
 Firenze, 2 novembre 2009  - «Grazie al lavoro di tutti voi la Toscana sta per tagliare il traguardo fissato dall´Obiettivo di Lisbona. Con un tasso di accoglienza che sfiora il 31 per cento della popolazione da zero a tre anni, la Toscana è ormai vicinissima all´obiettivo del 33% di bambini iscritti al nido entro il 2010. Contiamo di arrivarci potenziando il servizio e migliorandone ancora una qualità già molto buona e apprezzata dai cittadini». Così l´assessore all´istruzione Gianfranco Simoncini si è rivolto il 31 ottobre alla folta platea di circa 600 educatori ed operatori degli asili nido e dei servizi per la prima infanzia riuniti nella seconda giornata del seminario organizzato dalla Regione in collaborazione con l´Istituto degli innocenti a Firenze. L´assessore ha ricordato le ultime tappe di un impegno che vede, fra il 2007 e il 2010, un investimento da parte della Regione di oltre 70 milioni di euro. In questi giorni sono in dir ittura d´arrivo i bandi finalizzati all´ampliamento della rete che prevedono anche fondi per i nidi aziendali e per i voucher spendibili in servizi o baby sitter accreditati dalle famiglie in lista di attesa. In corso di approvazione anche il bando finanziato con i fondi Fas (fondi europei per le aree sottoutilizzate) : l´investimento complessivo è di circa 20 milioni di euro, che si sommano agli oltre 27 milioni spesi nel corso del 2008 in attuazione del piano triennale per l´infanzia. «Le risorse fino ad oggi investite - ha detto Simoncini - hanno permesso di incrementare l´offerta e, di conseguenza, i nuovi utenti, di circa il 10 per cento. L´ulteriore impegno consentirà di dare una risposta a un numero ancora maggiore di piccoli utenti. Ma non vogliamo fermarci al dato quantitativo. Per questo abbiamo organizzato questo incontro, per far circolare le esperienze virtuose e far crescere ancora di più la qualità dei servizi». Esperienze, progetti, sperimentazioni, buone pratiche: tutto quello che gli asili nido toscani fanno per migliorare la qualità del servizio e renderlo ancora più a misura di bambino è da ieri al centro della due giorni “Crescere al nido tra diritti e opportunità”, organizzata dalla Regione in collaborazione con l´Istituto degli Innocenti e che si svolge da stamani presso l´auditorium Duomo, in via Cerretani a Firenze. Sulla base delle positive esperienze di formazione realizzatesi nel biennio passato, è stata infatti condivisa l´esigenza di approfondimento, in ottica formativa, di alcuni temi e aspetti connessi al lavoro degli educatori e delle educatrici, individuando contenuti specifici che il seminario si propone di approfondire. Oltre a una illustrazione delle esperienze portate avanti, il seminario ha avuto la presenza di tutor e docenti, esperti e ricercatori che hanno favorito l´analisi dei diversi argomenti, facilitando la discussione fra i partecipanti. .