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Notiziario Marketpress di Lunedì 25 Gennaio 2010
RICERCA GETTA NUOVA LUCE SULL´EVOLUZIONE DEI BATTERI  
 
 Bruxelles, 25 gennaio 2010 - Ricercatori in Germania hanno scoperto che un gruppo di batteri - correlati tra loro e relativamente poco conosciuti - possiede proteine che finora si pensava fossero presenti solo negli eucarioti (organismi nucleati). I risultati dello studio - in parte finanziato dell´Ue - potrebbero condurre a nuovi organismi modello ed aiutare i biologi a tracciare un´immagine più chiara dell´evoluzione delle cellule eucariote dell´organismo umano. Le scoperte sono pubblicate nella rivista Plos (Public Library of Science) Biology. Nonostante la loro diffusione, i batteri in questione - i superphylum Planctomycetes-verrucomicrobia-chlamydiae (Pvc) - non hanno ottenuto la dovuta attenzione da quando furono scoperti dieci anni fa. Il team di ricerca presso il Laboratorio europeo di biologia molecolare (Embl) a Heidelberg, in Germania, è il primo a fornire prove molecolari del fatto che le proteine di rivestimento che formano il sistema dell´endomembrana eucariotica sono anche presenti nei procarioti (organismi non nucleati). Lo studio fa parte del progetto 3D-repertoire ("A multidisciplinary approach to determine the structures of protein complexes in a model organism"), finanziato dall´Ue con 13 milioni di euro attraverso l´area tematica "Scienze della vita, genomica e biotecnologie per la salute" del Sesto programma quadro (6° Pq). Impiegando al contempo la bioinformatica, la biologia molecolare e la microscopia elettronica, il team ha scoperto che le proteine di membrana si trovano anche nel gruppo Pvc - ma non in altri batteri - associate alle membrane dei comparti subcellulari. Finora gli scienziati ritenevano che sia i comparti delimitati da membrana che le proteine di membrana fossero presenti soltanto nelle cellule eucariote. La scoperta fatta dal gruppo di ricerca dell´Embl sui comparti delimitati da membrana nei batteri Pvc condurranno a nuovi modelli di ricerca. Il sistema endomembranico di un eucariote consiste di una rete di comparti delimitati da membrana responsabili del trasporto e del deposito di materiale nella cellula. I comparti includono organuli (svolgono funzioni necessarie alla sopravvivenza della cellula), che a loro volta includono il reticolo endoplasmatico e il complesso di Golgi, i quali sono entrambi responsabili - tra le altre funzioni - della sintesi e del trasporto delle proteine. Gli organuli si scambiano frammenti di membrana attraverso la formazione e l´assorbimento di vescicole (minuscole sacche nella membrana per il deposito e il trasporto delle sostanze all´interno della cellula). "Le nostre scoperte forniscono indizi inaspettati sullo sviluppo del sistema endomembranico degli eucarioti", ha detto il dottor Damien Devos dell´Embl, a capo della ricerca. "Dal momento che si tratta di cellule relativamente semplici, questi batteri potrebbero essere impiegati come organismi modello per studiare il funzionamento di questo meccanismo". Per maggiori informazioni, visitare: Plos Biology: http://www. Plosbiology. Org/home. Action Embl http://www. Embl. De/ .  
   
   
EVENTO SULLE CELLULE STAMINALI PLURIPOTENTI  
 
Barcellona, 25 gennaio 2010 - Dall´8 al 12 febbraio 2010 si svolgerà a Barcellona, in Spagna, un workshop intitolato "Update on pluripotent stem cells (hEsc and iPs)", che prevede anche un corso sulla "Derivazione e coltura di cellule staminali pluripotenti ("Derivation and culture of pluripotent stem cells"). L´obiettivo del corso - che si terrà l´8 febbraio - è di fornire ai partecipanti un´ aggiornamento sullo stato dell´arte nel campo delle cellule staminali pluripotenti. Durante il workshop pratico che seguirà, ai partecipanti sarà presentata la metodologia attualmente usata per la derivazione, coltura e caratterizzazione delle cellule staminali pluripotenti. L´evento è finanziato dall´Eshre (European Society of Human Reproduction and Embryology). Http://www. Alphagalileo. Org/viewitem. Aspx?itemid=65831&culturecode=en .  
   
   
MEDICINA E STATO VEGETATIVO: UN CONVEGNO A COMO  
 
Como, 25 gennaio 2010 - La Commissione di Bioetica è nata, in seno al Consiglio dell´Ordine dei Medici di Como, su proposta dell´attuale Presidente, dott. Gianluigi Spata. Il compito della commissione è quello di fornire mezzi di approfondimento su temi delicati e di difficile trattazione, quali l´inizio e il fine vita, molto spesso oggetto di dibattiti accesi, non sempre capaci di fare chiarezza. L´ordine dei Medici di Como - Commissione di Bioetica organizza il 26 gennaio 2010 alle ore 21, presso la sala conferenze della Biblioteca comunale di Como (piazzetta Lucati, 1), il convegno dal titolo "Medicina e stato vegetativo". Presenterà il convegno Gianluigi Spata, presidente dell´Ordine dei Medici di Como; Relatori saranno: Mario Guidotti, vicepresidente dell´Ordine dei Medici di Como, primario di Neurologia Ospedale Valduce di Como parlerà di "Coma e stato vegetativo. Introduzione al problema"; Giovanni Battista Guizzetti, responsabile Uo stati vegetativi del Centro Don Orione di Bergamo, parlerà di "Prendersi cura della persona in stato vegetativo" Modererà l´incontro Licia Snider, coordinatore della Commissione di Bioetica dell´Ordine dei Medici di Como Licia Snider, coordinatrice del Comitato e moderatrice dell´incontro, afferma "per quanto riguarda il delicato tema di fine vita, ci è sembrato importante innanzi tutto cercare di fornire, in base ai dati della letteratura esistente, elementi di definizione dello stato di coscienza, dello stato vegetativo, di coscienza minimo e del coma, sottintesi nei vari dibattiti, ma mai chiariti e spesso causa di confusione non solo nell´opinione pubblica. I pazienti in stato vegetativo, pur esistendo forme temporanee e reversibili, sono spesso malati cronici, stabili, non terminali e, che, come tali, necessitano di assistenza a partire dal bisogno che manifestano. Sono persone con gravi disabilità, la cui vita dipende dal nostro aiuto e dalle nostre cure. La guarigione non raggiungibile ci interpella come persone umane e, come medici, ci impone di ridefinire gli scopi del nostro impegno professionale. L´obiettivo della serata è quello di fare informazione - e dove è possibile - chiarezza su questa condizione. La presa in carico di queste persone tocca non solo questioni mediche, ma anche assistenziali ed etiche, che ci interrogano sulla nostra idea di uomo e di civile convivenza. La presenza del dott. Giovanni Battista Guizzetti, impegnato da tempo in " prima linea " nella cura di questi pazienti presso il Centro " Don Orione " di Bergamo potrà apportare un valore aggiunto alla serata, con una qualificata testimonianza sul prendersi cura di questi malati". .  
   
   
MAMMOGRAFIA, AL VIA IN EMILIA ROMAGNA L´ESTENSIONE DEL PROGRAMMA DI SCREENING  
 
Bologna, 25 gennaio 2010 - Sono già partiti i primi inviti, con lettera dell’Azienda Usl a domicilio, alle donne dai 45 ai 49 anni e dai 70 ai 74 anni ad effettuare la mammografia di screening. Così come previsto dalla Giunta regionale nel luglio scorso, da gennaio è partita infatti l’estensione del programma di screening gratuito per la diagnosi precoce dei tumori della mammella, che fino al 31 dicembre 2009 era rivolto - secondo le indicazioni nazionali - alle donne dai 50 ai 69 anni. “Si tratta di un investimento importante che questa Regione ha deciso di fare – ha spiegato il 21 gennaio a Bologna l’assessore regionale alle politiche per la salute Giovanni Bissoni – a tutela della salute delle donne. E’ infatti ormai condiviso a livello scientifico che la fasce d’età compresa tra i 50 e i 69 anni è troppo ristretta. In questo modo abbatteremo anche le liste di attesa. Una parte significative delle donne al di fuori di questo fascia infatti ricorre oggi in modo autonomo alla mammografia. Con il programma di screening saremo noi a rivolgerci in maniera attiva anche a queste donne secondo criteri di equità e di appropriatezza”. L’emilia-romagna è l’unica Regione, al momento, ad aver deciso questa estensione dello screening mammografico, che comporterà un aumento della spesa dagli attuali 8 a circa 14 milioni di euro all’anno. In questo modo si offrirà alle donne dai 45 ai 49 (163. 354 in totale) una nuova opportunità di prevenzione con l’invito ad effettuare la mammografia ogni anno e alle donne dai 70 ai 74 anni (126. 311 in totale) di poter proseguire i controlli mammografici biennali. Le interessate dallo screening diventano quindi complessivamente 838. 520 (oltre 840mila considerando anche le domiciliate e non solo le residenti) pari al 37,6% della popolazione femminile dell’Emilia-romagna. Le mammografie di screening offerte ogni anno, con l’allargamento del programma diventano oltre 500. 000, quasi il doppio rispetto a quelle effettuate fino a prima dell’estensione. La mammografia di screening è proposta alle donne che si trovano nelle fasce di età in cui il rischio di ammalarsi di tumori della mammella è più alto. La scelta della Giunta regionale di ampliare l’offerta dello screening alle donne in fascia di età 45-49 e 70-74 è stata presa sulla base delle evidenze di efficacia (cioè la verificata possibilità di ridurre la mortalità per tumore della mammella anche per queste età, attraverso la diagnosi precoce) documentate dalla letteratura scientifica nazionale ed internazionale, e sulla base dei buoni risultati ottenuti in oltre 10 anni di attività dello screening mammografico, avviato in Emilia-romagna dal 1996. L’adesione all’invito delle donne dai 50 ai 69 anni si è mantenuta elevata registrando, nel 2008, un 72,4% di aderenti contro il 59,9% registrato a livello nazionale. A tutto il 2008 sono stati 8. 300 i tumori diagnosticati in fase precoce (su un totale di 11. 500 identificati) che hanno dunque permesso di intervenire tempestivamente con le cure necessarie. Per le donne che hanno eseguito la mammografia all’interno del programma di screening, vista l’alta qualità dei percorsi garantita, la mortalità per questo tipo di tumore si è ridotta del 56% (in Italia il 50%). Per la diagnosi dei tumori del seno e per l’appropriata prescrizione ed erogazione della mammografia, la Giunta regionale, nel luglio scorso, ha definito inoltre priorità e percorsi di accesso alla mammografia, al di fuori del programma di screening in modo da assicurare l’esame a tutte le donne per le quali lo stesso esame è necessario secondo le evidenze scientifiche. Le mammografie urgenti o urgenti differibili devono essere erogate nei tempi previsti (entro 72 ore per le urgenti ed entro 7 giorni per urgenti differibili) nei Centri senologici pubblici. Sono poi in corso di definizione protocolli e percorsi diagnostici individuali per le donne che presentano un fattore di rischio legato a ereditarietà/familiarità. Oltre a questo, anche alle donne dai 40 ai 44 anni, al di fuori dell’urgenza e delle condizioni di rischio ereditario/familiare, la mammografia sarà garantita ma entro 90 giorni e non nei tempi di attesa previsti dalla norma (60 giorni). In sintesi, al di fuori dello screening, dell’urgenza, di condizioni di rischio per familiarità/ereditarietà e per la mammografia richiesta per la prima volta dai 40 ai 44 anni, l’esame mammografico è reputato inappropriato e pertanto può avere lunghi tempi di attesa. Sotto i 40 anni di età, la mammografia non è indicata e pertanto la presa in carico avviene con la visita clinica del senologo ed eventuali accertamenti successivi. La campagna di comunicazione - A sostegno dell’estensione del programma di screening mammografico, la Regione ha predisposto una campagna informativa con l’obiettivo di far conoscere programma e nuove opportunità offerte. “Lunga vita alle signore” è lo slogan della campagna che prevede la distribuzione di opuscoli informativi, l’affissione di manifesti e locandine, la messa in onda sulle principali emittenti della regione di radio e video comunicati, la pubblicazione di inserzioni sulla stampa quotidiana. In tutti i mezzi utilizzati si ricorda che per informazioni e approfondimenti ci si può rivolgere al numero verde unico del Servizio sanitario regionale 800 033 033 (attivo tutti i giorni feriali dalle ore 8,30 alle ore 17,30 e il sabato dalle ore 8,30 alle ore 13,30) o consultare il sito internet dedicato all’indirizzo www. Saluter. It/screening_femminili . Tre i programmi di screening in Emilia-romagna: screening dei tumori della mammella, dei tumori del collo dell’utero, dei tumori del colon-retto. Lo screening mammografico è parte del più ampio programma di prevenzione dei tumori femminili che comprende anche lo screening per la prevenzione e la diagnosi precoce dei tumori del collo dell’utero, rivolto alle donne dai 25 ai 64 anni, oltre 1. 200. 000 in totale, anch’esso attivo dal 1996. Anche con lo screening dei tumori del collo dell’utero sono stati raggiunti buoni risultati, a conferma della validità di questi programmi di sanità pubblica. L’adesione all’invito nel 2008 è del 61%, contro il 42,1 che si registra a livello nazionale. A tutto il 2008 sono stati identificati 594 tumori (quasi tutti in fase precoce) e 9. 522 lesioni precancerose di diverso grado di gravità che, se non trattate adeguatamente, in una consistente percentuale avrebbero potuto progredire e diventare tumori maligni. Le donne dai 50 ai 69 anni sono anche coinvolte dal 3° screening in atto in Emilia-romagna dal 2005: lo screening per la prevenzione e la diagnosi precoce dei tumori del colon-retto che si rivolge a oltre 1 milione (1. 057. 000) di uomini e donne dai 50 ai 69 anni. Anche per questo screening si iniziano a registrare benefici. L’adesione all’invito è del 53,7% (in Italia del 47,2). A tutto il 2008 sono stati diagnosticati 2. 394 tumori, di cui la metà in fase precoce (prima dello screening i tumori identificati in fase precoce erano solo il 20% del totale). .  
   
   
ANCHE A PISA PIÙ VELOCI GLI INVESTIMENTI IN SANITÀ UN PROTOCOLLO TRA CAMERA DI COMMERCIO, REGIONE TOSCANA E AZIENDE  
 
Firenze, 25 gennaio 2010 - Far “correre” rapidamente gli investimenti in sanità nella provincia di Pisa, accelerare le procedure di appalto, assicurare tempestività nei pagamenti e limitare al massimo il contenzioso. Sono questi gli obiettivi del protocollo firmato il 22 gennaio nella sede della Camera di Commercio di Pisa dall´assessore regionale per il diritto alla salute Enrico Rossi, dal presidente di Unioncamere Toscana e presidente della Camera di Commercio di Pisa Pierfrancesco Pacini, dal direttore generale della Asl 5 di Pisa Maria Teresa De Lauretis e dal direttore generale dell´Azienda Ospedaliera Universitaria pisana Carlo Tomassini. «Ila pubblica amministrazione - afferma l´assessore Enrico Rossi - procede per piani di investimento che spesso rischiano di diventare libri dei sogni, vanificati da lentezze burocratiche, ritardi nei pagamenti, dilagare di contenziosi. Tutto ciò riduce fortemente gli effetti di impegni anche rilevanti sotto il profilo finanziario, sia in termini di impatto economico sia per i benefici attesi sui servizi che si intendono avviare o potenziare. Per superare questa situazione abbiamo imboccato una nuova strada. Non misureremo più il nostro lavoro in termini di piano ma per flussi di cassa. Grazie a una amministrazione della sanità che ha garantito negli anni il pareggio di bilancio la Toscana dispone delle risorse per la più grande operazione di ammodernamento e miglioramento qualitativo di ospedali e strutture sanitarie. Vogliamo spenderle bene e in modo trasparente. I protocolli hanno proprio questa finalità: impegnare il sistema sanitario e le sue aziende a lavorare sodo, mantenere gli impegni, realizzare le gare con le procedure più snelle e assicurare tempestivamente i pagamenti. Il mondo delle imprese può allo stesso tempo mettersi in gioco e organizzarsi per affrontare al meglio questa sfida. Insieme realizzeremo un monitoraggio puntuale dell´avanzamento dei lavori. Tutta l´economia pisana e toscana ne trarrà vantaggio”. «Con l’Assessore Rossi – dice il Presidente dell’Unioncamere Toscana e della Camera di Commercio di Pisa, Pierfrancesco Pacini – abbiamo avuto diverse occasioni di incontro per scambiarci opinioni sulla situazione economica regionale e sul ruolo della Sanità nel contesto. Da questi incontri è emersa la proposta che il Sistema camerale toscano, oltre che verificare i tempi medi di pagamento della Sanità ai fornitori, si faccia attore propositivo verso le imprese edili che possono partecipare ai bandi pubblici che la Sanità attiverà nei prossimi anni. Il Protocollo d’intesa che andiamo a firmare oggi, che riguarda la Usl 5 e l’Azienda Ospedaliera Pisana, è frutto di questa proposta». In dettaglio, per la Asl 5 il piano degli investimenti 2008-2010 prevede un complesso di investimenti per 103. 123 meuro (migliaia di euro). Nel 2008 e nei primi otto mesi del 2009, rispetto a tale piano, sono stati erogati dall’Azienda Usl 5 di Pisa flussi di cassa per 23. 421 meuro, mentre per il 2010 la stessa Azienda prevede di erogare flussi di cassa per 27. 497 meuro, di cui 6. 600 meuro relativi a nuove opere da appaltare. Analogamente il piano degli investimenti 2008-2010 dell’Azienda Ospedaliero-universitaria Pisana prevede un complesso di investimenti per 338. 841 meuro. Nel 2008 e nei primi otto mesi del 2009 sono stati erogati flussi di cassa per 66. 778 meuro. Per il 2010 l’Aou Pisa prevede di erogare flussi di cassa per 64. 532 meuro, di cui 19. 025 relativi a nuove opere da appaltare. Più complessivamente nel corso del 2008 le Aziende Sanitarie della Toscana hanno deliberato piani per la realizzazione di nuovi investimenti per complessivi 1. 617 meuro, cui si aggiungono ulteriori 1. 100 destinati al completamento di opere già in corso. L´impatto della messa in appalto di queste opere e della loro realizzazione nei tempi previsti si tradurrà secondo le stime Irpet in una crescita dell´1% del Pil. Con il protocollo le Azienda sanitaria e quella ospedaliera si impegnano tra l’altro ad appaltare le opere nei tempi previsti e a espletare le gare prevalentemente con la procedura di e-procurement della Regione Toscana Start che garantisce omogeneità e tempi rapidi. Sarà compito della Regione monitorare insieme a Unioncamere Toscana lo svolgimento del Piano degli investimenti e favorirne la realizzazione, anche attraverso forme di incentivazione ai Direttori e dirigenti dell’azienda. Si vigilerà perché le Aziende non modifichino con varianti in corso d’opera il progetto appaltato, salvo nei casi espressamente previsti dalla legge, e soprattutto perché rispettino i tempi di liquidazione degli stati di avanzamento delle opere. Sta alla Camera di Commercio informare le imprese del proprio territorio sul programma degli investimenti sanitari previsto per la provincia nel 2010, in particolare sulle caratteristiche della procedura di e-procurement Start. Saranno attivate azioni per accelerare e snellire l’esecuzione degli appalti in corso, se possibile anche attraverso la rimodulazione dei contratti. Sarà favorita la risoluzione delle situazioni di contenzioso esistenti col ricorso alla conciliazione gestita con il proprio sportello e c’è l’impegno ad evitare l’insorgere di nuovi contenziosi. Le imprese verranno sollecitate a partecipare alle gare sul proprio territorio, anche promuovendo forme associative. .  
   
   
DNA E SALUTE: IL NOSTRO DESTINO È SCRITTO NEI GENI? IL 28 E 29 GENNAIO A TRIESTE SI DISCUTE DI TEST GENETICI E MALATTIE NEURODEGENERATIVE LA SISSA ORGANIZZA IL WORKSHOP ‘BRAINS IN DIALOGUE ON GENETIC TESTING’ CON ESPERTI INTERNAZIONALI  
 
Trieste, 25 gennaio 2010 - Sono più di 500 mila le persone in Italia affette dal morbo di Alzheimer, più di 200 mila quelle colpite dal Parkinson e circa 6000 i soggetti con la Corea di Huntington: malattie neurodegenerative altamente invalidanti e incurabili. Negli ultimi anni la ricerca biomedica ha portato allo sviluppo di numerosi test genetici, nel tentativo non solo di diagnosticare ma anche predire l’insorgenza di tali malattie. Ma quali informazioni ci forniscono i test attuali? Quali potranno essere i panorami futuri? Quali le implicazioni etiche e sociali? Ne discuteranno il 28 e 29 gennaio 2010, a Trieste, scienziati, sociologi, pazienti, giuristi e comunicatori in occasione del workshop brains in dialogue on genetic testing. I test genetici, dai test per patologie puramente ereditarie quali la Corea di Huntington ai test di suscettibilità per patologie multifattoriali di diversa gravità, come i tumori e le demenze più comuni, sempre più sollevano questioni controverse e complesse: problemi legati alla scelta individuale, alla medicalizzazione della vita, alla brevettabilità dei test genetici, alla diffusione di informazioni non corrette. Il workshop, organizzato nell’ambito del progetto europeo bid-brains in dialogue, coordinato dalla Sissa (Scuola Internazionale Superiore di Studi Avanzati), in collaborazione con Paolo Gasparini dell’ospedale Burlo Garofolo e Università di Trieste, consentirà di fare il punto sull’utilizzo dei test genetici nella diagnosi preventiva delle malattie neurodegenerative e delle patologie del cervello in generale. I partecipanti discuteranno delle sfide etiche e sociali collegate (l’utilità del test per malattie incurabili, lo stigma associato alla malattia prima della sua manifestazione, la regolamentazione di un mercato dei test finora aperto), valuteranno la rappresentazione mediatica e la percezione pubblica di un argomento così delicato perché relativo alla nostra salute e constateranno l’impatto (paure, speranze e illusioni) che i test genetici hanno su pazienti con problematiche neurologiche e i loro familiari. La due giorni si concluderà con la tavola rotonda aperta al pubblico, Dna e salute: la mia vita, i miei geni, venerdì 29 gennaio alle ore 17:30 (nell’aula magna della Scuola per interpreti, in via Filzi 14). Marina Frontali (genetista, direttore associato dell’Istituto di Neurobiologia e Medicina Molecolare del Cnr), Judith Sandor (giurista, direttore del Centro per l’etica e la legge in biomedicina, Central European University, Budapest, Ungheria), Hub Zwart (direttore scientifico del Centro di Società e Genomica, Nijmegen, Olanda), Verena Schmocker (malata di Parkinson, Lucerna, Svizzera) e Giovanni Scapagnini (professore di Biochimica all’Università del Molise) si confronteranno sull’impatto che i test genetici possono avere sulla nostra identità e sulla nostra salute: il destino della nostra vita è realmente scritto nei geni? Siamo sani o ammalati a prescindere dai sintomi? Quale libertà abbiamo? Alcune tematiche affrontate: - Paolo Gasparini (genetista, Ircss – Burlo e Università di Trieste): l’uso dei test genetici per scopi diagnostici e valutazioni di rischio è un passo significativo verso la medicina personalizzata. Se ne discutono utilità e limiti - Judit Sandor (giurista, direttore del Centro per l’etica e la legge in biomedicina, Central European University, Budapest, Ungheria): implicazioni etiche e sociali dei test genetici; lo stigma della malattia prima della malattia; il problema della privacy - Verena Schmocker (malata di Parkinson familiare, Lucerna, Svizzera): testimonianza sulla malattia di Parkinson vissuta come destino per sé, la propria madre e le proprie figlie - Agnes Allansdottir (psicologa sociale, professore all’Università di Siena): il punto di vista, le idee, le aspettative della popolazione europea nei confronti dei test genetici - Katherine Payne (economista sanitaria, Università di Manchester, Regno Unito): il panorama sui finanziamenti dedicati ai test genetici; lo stato della regolamentazione; l’analisi costi-benefici per il sistema sanitario - Hub Zwart (filosofo, direttore scientifico del Centro di Società e Genomica, Nijmegen, Olanda): le implicazioni della neurogenomica per l’identità dell’individuo. Una volta conosciuto il nostro Dna, diventeremo dei manager di noi stessi? Cambieranno i nostri comportamenti in base a rischi e predisposizioni? Inoltre parteciperanno i genetisti Borut Peterlin (Centro Medico Universitario di Ljubljana) e Nicholas Wood (Ucl, esperto Parkinson) e il neurologo Gilberto Pizzolato (Università di Trieste). Il programma del workshop: www. Neuromedia. Eu .  
   
   
SANITA’: RISCHIO CLINICO, IMPORTANTI RICONOSCIMENTI PER LA SICILIA  
 
Palermo 25 gennaio 2010 - L’assessorato alla Salute della Regione Siciliana sarà la struttura di riferimento in Italia di un programma di attività sulla gestione del rischio clinico, in collaborazione con gli esperti del Ministero e delle Regioni. Verrà data particolare importanza ai cosiddetti “eventi sentinella”, ovvero eventi di particolare gravità correlati all’assistenza sanitaria e che indicano un serio malfunzionamento del sistema. Lo ha deciso il Ministero della Salute, guidato da Ferruccio Fazio, che ha firmato con l’assessorato regionale una apposita convenzione, della durata di 12 mesi, con la quale vengono definite strategie e obiettivi del programma. “Arriva da Roma un nuovo e importante riconoscimento per la Sicilia – afferma l’assessore regionale alla Salute, Massimo Russo - che sempre più si segnala come una Regione virtuosa in grado di esprimere eccellenti professionalità. La fiducia ancora una volta espressa dal ministro Fazio è il segnale della credibilità da noi acquisita a livello nazionale dopo 18 mesi di lavoro che hanno permesso di recuperare il gravissimo deficit e di riqualificare l’offerta sanitaria attraverso una radicale riorganizzazione”. L’obiettivo del programma è quello di rafforzare la capacità di risposta del sistema sanitario, sia nazionale che locale, dopo il verificarsi degli eventi sentinella, migliorando la qualità, l’accuratezza e l’appropriatezza della metodologia analitica e prevedendo su scala nazionale la partecipazione attiva di analisti esperti di gestione del rischio clinico. In relazione alla tipologia di evento è prevista anche la partecipazione di specialisti di singole discipline che, per le loro competenze, possono fornire un contributo utile all’analisi ed alla formulazione delle azioni di miglioramento. La convenzione comprende anche un importante corso di formazione a distanza sulle metodologie di analisi degli eventi avversi che sarà progettato, realizzato ed erogato dalla Regione Siciliana per tutti gli operatori delle strutture del servizio sanitario nazionale. Il programma delle attività sarà coordinato dal dott. Giuseppe Murolo, dirigente del servizio 5 “Qualità, governo clinico e sicurezza dei pazienti” del Dasoe (dipartimento attività sanitarie e osservatorio epidemiologico). Proprio sul tema del rischio clinico, la Sicilia sia era già segnalata a livello nazionale producendo per conto del Ministero della Salute un filmato sul rischio clinico nell’ambito di una campagna mondiale promossa dall’Organizzazione mondiale della Sanità. Questo filmato, della durata di circa 10 minuti, presentato a Roma dal ministro Fazio e visionabile sul sito del Ministero della salute, è stato realizzato da un gruppo di operatori sanitari dell’isola, coordinato da Alessandro Ghirardini, responsabile del gruppo di lavoro del Ministero della Salute, dall’attuale dirigente generale dell’Asp di Caltanissetta Paolo Cantaro e da Giuseppe Murolo, dirigente del servizio 5 dell’assessorato regionale. Il filmato sviluppa tre diverse modalità di applicazione della check list in sala operatoria, vale a dire quel sistema di procedure che servono ad abbattere il rischio clinico. Il video ha visto la partecipazione, in qualità di testimonial dell’equipe operatoria, dei responsabili nazionali delle società scientifiche dei chirurghi, Gianluigi Melotti e degli anestesisti, Giorgio Della Rocca, del collegio degli infermieri professionali, Barbara Mangiacavalli e il coinvolgimento dell’Università degli studi di Catania con il preside della facoltà di medicina Francesco Basile, e della Federazione nazionale dell’Ordine dei medici Luigi Conte e dei direttori sanitari Gianfranco Finzi. .  
   
   
VILLA PINI: PER REGIONE ABRUZZO ESISTONO CONDIZIONI PER CIG  
 
 L´aquila, 25 gennaio 2010 - Ci sono le condizioni perché la Regione Abruzzo possa ammettere i lavoratori del Gruppo Villa Pini al trattamento di Cassa integrazione in deroga. È quanto hanno assicurato il presidente della Regione, Gianni Chiodi, e l´assessore alla Sanità, Lanfranco Venturoni, ai lavoratori del Gruppo Villa Pini e ai rappresentanti sindacali incontrati nel pomeriggio all´Aquila. "I nostri uffici, in ragione soprattutto della sospensione degli accreditamenti che abbiamo firmato la settimana scorsa nei confronti della maggior parte delle strutture del Gruppo convenzionate con la Regione, hanno accertato che esistono le condizioni normative per l´erogazione degli ammortizzatori in deroga, ma è necessario - ha sottolineato il presidente della Regione - che arrivi al tavolo del lavoro sulle vertenze regionali una richiesta in tal senso da parte della proprietà del Gruppo Villa Pini. È questa una condizione che la legge impone e che allo stato appare difficile se non impossibile superare". In questo senso, il presidente Chiodi ha rivolto un invito ai responsabili del Gruppo Villa Pini "affinché presentino tale richiesta per permettere a migliaia di lavoratori e alle loro famiglie di poter percepire un salario, seppur minimo, dopo mesi di blocco nonostante questi stessi lavoratori abbiano continuato a lavorare garantendo le prestazioni sanitarie". Alla riunione, benché invitati, erano assenti i responsabili del Gruppo Villa Pini. In contemporanea alla riunione di oggi, l´assessore al Lavoro, Paolo Gatti, ha incontrato il ministro del Welfare, Maurizio Sacconi, per accertare se esistono le condizioni giuridiche per estendere la Cassa integrazione in deroga e se sono disponibili risorse finanziarie. I sindacati hanno chiesto che la vertenza venga trasferita su un tavolo nazionale con il ministero del Lavoro e della Salute e che il Governo nazionale si faccia promotore di una legge che permetta ad un soggetto diverso dalla proprietà di chiedere il trattamento di Cassa integrazione per i lavoratori. Il presidente della Regione e l´assessore Ventoron hanno poi voluto ricordare ai sindacati come "la questione della sospensione degli accreditamenti alle strutture convenzionate del Gruppo Villa Pini sia stata fatta dalla Regione in assoluta correttezza e trasparenza, nel rispetto assoluto della legge", ricordando inoltre che "la proprietà ha sei mesi di tempo per sanare la causa della sospensione in modo da evitare la revoca definitiva degli accreditamenti". .  
   
   
ASL E OSPEDALI LIORI, INCONTRO A SORGONO CON AMMINISTRATORI E OPERATORI SANITÀ IN SARDEGNA  
 
Cagliari, 25 Gennaio 2010 - "Non avevo dubbi, ma è importante sottolineare che le tre ore di questa mattina sono trascorse in un clima sereno e sono state certamente utili - ha commentato il 21 gennaiol’Assessore regionale della Sanità, Antonello Liori, al termine dell´incontro all’ospedale "San Camillo" di Sorgono con gli operatori sanitari e con i sindaci del territorio. "Ho cercato - ha continuato l´assessore - di fugare ogni dubbio sulle mie intenzioni nei confronti dell´ospedale "San Camillo", e più in generale degli "ospedali periferici", che potrebbe essere sorto a causa dei tempi ridotti che hanno finora caratterizzato la proposta di riforma della sanità isolana. Considerato il pesante disavanzo raggiunto e gli impegni presi nei confronti dello Stato con il "Patto per la salute", la sanità necessita di una rigorosa razionalizzazione e di una gestione virtuosa. Perciò, nessuna volontà di depotenziare queste strutture, anzi avevo promesso che avrei fatto tappa in questo territorio, che merita particolare attenzione per le sue criticità, ad ascoltare ed ho confermato la piena disponibilità a ricevere proposte sul futuro del “San Camillo” dalle comunità locali, dagli operatori e dagli amministratori, perché sia una riforma il più possibile condivisa". "Il cammino della riforma - ha concluso l’Assessore Liori - non si interromperà. Ritengo che entro marzo si possa conseguire un risultato storico con l´approvazione definitiva del progetto". .  
   
   
MEDICINA, A MATERA CONGRESSO NAZIONALE AOICO  
 
 Matera, 25 gennaio 2010 - Il 22 e il 23 gennaio, la città dei Sassi ha ospitato l´undicesimo Congresso Nazionale dell´Aoico - Associazione Ospedaliera Italia Centromeridionale Otorinolaringoiatrica - svoltosi nel centro congressi dell´Hotel Palace, sul tema "Chirurgia Ambulatoriale e la Day Surgery in Otorinolaringoiatria". Con circa 600 specialisti iscritti, operanti nel centro e sud Italia, l´Aoico è s uno dei due principali organismi associativi italiani di Otorinolaringoiatria, che convergono nella Società Italiana di Otorinolaringoiatria e Chirurgia Cervico-facciale (Sio). Il presidente nazionale dell´Associazione, dott. Gennaro Larotonda, primario dell´Ospedale "Madonna delle Grazie" di Matera, chiarisce il tema congressuale: "Il convegno affronta la gestione ambulatoriale chirurgica della nostra specializzazione, e quindi la possibilità di affrontare interventi operatori anche di particolare complessità nell´ambito di un ricovero ospedaliero di durata limitata, il cosiddetto "Day Surgery". " "La programmazione tecnica scrupolosa" - prosegue lo specialista - "rivolta alla concentrazione di una serie di procedure di preparazione dell´intervento, insieme ad una gestione ottimale del decorso post-operatorio, consentono di ridurre l´impatto psico-fisico dell´atto chirurgico sul paziente, favorendone una rapida ripresa. Occorre tuttavia precisare che la sfera delle predette attività, rigorosamente impostate su principi di qualità, non sminuisce ma esalta ulteriormente la gestione dell´intervento chirurgico, che è ancor più sofisticato e deve essere impostato su una minore invasività possibile, attraverso le più moderne tecniche endoscopiche, limitando al minimo le complicanze post-operatorie. D´altro canto, non vanno sottovalutati - restando prioritari gli innegabili benefici a favore del paziente - i positivi risvolti economici e di migliore gestione della risorsa ospedaliera insiti in queste evolute metodologie. " I due giorni di congresso, che hanno visto giungere in città oltre 250 specialisti da tutta Italia, permetteranno di approfondire gli argomenti in programma e di scambiare le esperienze maturate dagli otorinolaringoiatri nelle varie realtà locali. Tra gli interventi più attesi, quello del prof. Desiderio Passali, ordinario di Otorinolaringoiatria dell´Università di Siena e presidente della Società Mondiale di Otorinolaringoiatria (Ifos). "Tra relazioni professionali, cinque tavole rotonde, ed una sessione espressamente prevista per gli infermieri" - conclude il dott. Larotonda - "il congresso si annuncia come una grande occasione per tutti coloro che vi prenderanno parte: dal dibattito e dal travaso culturale tra giovani leve e colleghi di provata esperienza si possono mantenere e migliorare non solo le conoscenze medico-professionali, ma soprattutto rinsaldare i vincoli di amicizia e solidarietà. Infine, da materano aggiungo che la presenza di un numero così importante di professionisti nella Città dei Sassi, rappresenterà un´ottima occasione di promozione del nostro straordinario patrimonio turistico e culturale. " Il programma degli interventi del congresso Aoico è disponibile su internet sul sito dell´associazione www. Aoico. It .  
   
   
SANITA’- DECRETO BRUNETTA: IN SICILIA SPERIMENTAZIONE NELLE 17 AZIENDE  
 
Roma, 25 gennaio 2010 – “Ho voluto testimoniare con la mia presenza la massima attenzione della Sicilia nei confronti del protocollo d’intesa per la sperimentazione in campo sanitario della cosiddetta “riforma Brunetta”. La Sicilia, attraverso il Cefpas, estenderà la sperimentazione a tutte le 17 aziende del sistema sanitario”. Lo ha detto il 20 gennaio l’assessore alla Salute della Regione siciliana, Massimo Russo, durante la firma del protocollo d’intesa avvenuta a Roma alla presenza del ministro per la Pubblica Amministrazione Brunetta. Russo, unico assessore regionale alla Salute presente alla firma, ha spiegato come il protocollo d’intesa si sposa perfettamente con i principi innovativi contenuti nella legge di riforma del sistema sanitario siciliano. “Già diciotto mesi fa nel mio primo intervento al Parlamento regionale – ha detto Russo – ho rappresentato l’esigenza imprescindibile che il sistema sanitario, e dunque tutti gli operatori che a qualunque titolo vi fanno parte, deve avere come principale obiettivo l’interesse del paziente che non soltanto deve essere curato ma soprattutto deve essere preso in cura. Tutto ciò si traduce nei quotidiani gesti di cortesia, disponibilità e professionalità che ogni singolo operatore deve dedicare al proprio lavoro. Competenza e professionalità, merito e formazione, sono concetti sempre più diffusi in Sicilia dove la riforma del sistema sanitario sta rappresentando anche una rivoluzione culturale. Chi come me sta portando avanti una faticosa battaglia per premiare i meriti e dire basta alle raccomandazioni di certa politica non può che plaudire alla riforma e impegnarsi affinché la fase di sperimentazione venga portata a termine nel migliore dei modi”. La sperimentazione, dunque, in Sicilia riguarderà tutte e 17 le aziende. Il coordinamento è stato affidato al Cefpas di Caltanissetta che è l’ente strumentale della Regione per la formazione permanente e l’aggiornamento del personale del servizio sanitario. Il Cefpas, in sostanza, si occuperà di formare il personale che poi dovrà seguire nelle singole aziende la concreta applicazione di quanto previsto dal “decreto Brunetta”. “E’ un incarico di grande responsabilità – spiega Pina Frazzica, direttore generale del Cefpas – con il quale potremo contribuire al buon esito della sperimentazione”. .  
   
   
MARCHE, OSPEDALE DI CINGOLI: GLI IMPEGNI PRESI VERRANNO RISPETTATI.  
 
Ancona, 25 Gennaio 2010 - Gli impegni presi dal presidente della Regione Marche, Gian Mario Spacca, verranno rispettati. Il Servizio Salute della Regione ha infatti garantito le risorse economiche necessarie per integrare il contributo elargito dalla Fondazione Carima e l´Asur si e`, tempestivamente, attivata per riavviare ed accelerare tutte le procedure necessarie a realizzare il potenziamento e il miglioramento della Radiologia dell´Ospedale di Cingoli, cosi` come promesso e convenuto. Per il previsto aumento del personale della radiologia, un radiologo ed un tecnico di radiologia, si e` gia` provveduto ad assumere il tecnico e si e` in attesa di espletare il concorso per il radiologo, da assegnare definitivamente a Cingoli al momento dell´effettiva necessita` funzionale. All´ospedale di Cingoli sono stati, da sempre, garantiti i pasti necessari per i degenti ed il personale con la stessa qualita`, sicurezza ed i controlli necessari e previsti; tuttora e` cosi` e non vi e` motivo di dubitare che per il futuro possa cambiare, tanto e` vero che e` stato, per tempo, richiesto alla ditta l´adeguamento dei pasti in funzione del maggior numero di degenti e di personale. Appare, infine, singolare la preoccupazione espressa dal Comitato cittadino per la poca attenzione dedicata all´ospedale di Cingoli da parte del presidente Spacca e della Regione Marche, dal momento che gli stessi hanno impiegato straordinari investimenti, in mezzi e risorse umane, per l´apertura del nosocomio dopo la sua ristrutturazione post-sismica. L´aumento di tutto il personale, per la messa in funzione dei nuovi posti letto e delle nuove attivita`, che comporta un costo aggiuntivo di circa un milione e centomila euro all´anno per un ospedale di complessivi 40 posti letto attivi, e` la prova esemplare dell´impegno profuso e voluto dal presidente e dalla Regione Marche per il buon funzionamento dell´Ospedale di polo di Cingoli. .  
   
   
PATOLOGIA PANCREAS, AZIENDA SAN CARLO SIGLA INTESA A VERONA  
 
Potenza, 25 gennaio 2010 - È stato sottoscritto il 22 gennaio a Verona un protocollo assistenziale per la diagnosi e il trattamento della patologia del pancreas. Tra l’Azienda ospedaliera universitaria integrata di Verona e l’Azienda ospedaliera regionale San Carlo di Potenza. Alla struttura universitaria di Verona è attestato il centro di riferimento per le malattie del pancreas, diretto dal prof. Paolo Pederzoli e riconosciuto a livello internazionale. “L’attività di collaborazione definita nella convenzione - riferisce il direttore generale ing. Giovanni De Costanzo - oltre alle attività assistenziali prevede anche attività di formazione, ricerca e didattica con l’obiettivo prioritario di attivare presso l’Ospedale San Carlo un Centro di riferimento del Sud Italia per la diagnosi e il trattamento chirurgico delle patologie, soprattutto neoplastiche, del pancreas”. L’ambizioso obiettivo rappresenta il punto di arrivo di un percorso, tracciato all’interno del protocollo, che prevede la creazione di uno specifico gruppo interdisciplinare di professionisti dell’Azienda, che dovrà perfezionare le proprie competenze su tale patologia. L’avvio dei rapporti di collaborazione, specifica il direttore generale De Costanzo, consentirà all’Azienda, già nell’immediato, un ulteriore passo in avanti nel processo di sviluppo dell’eccellenza nell’Ospedale San Carlo, che ad oggi rappresenta la struttura di riferimento regionale per numerose reti cliniche interaziendali. In occasione dell’avvio delle attività, i contenuti del protocollo saranno presentati alla stampa nel corso di un apposito incontro che si terrà nel prossimo mese di febbraio presso l’Ospedale San Carlo alla presenza del prof. Paolo Pederzoli, direttore del Centro. .  
   
   
GIUNTA PUGLIESE: PRESA D´ATTO PER I PAL DELLE ASL  
 
Bari, 25 gennaio 2010 - La Giunta regionale il 22 gennaio ha preso atto del Regolamento di attuazione dei Piani attuativi locali delle Aziende Sanitarie Locali. I Pal sono stati trasmessi alla competente commissione consiliare per il parere preventivo obbligatorio. “Si tratta – ha dichiarato l’assessore Fiore – di un atto di condivisione della ampia partecipazione e concertazione che ha portato all’approvazione dei Pal da parte delle istanze territoriali”. I Pal sono gli strumenti con i quali verrà attuato il piano regionale della salute. .  
   
   
“LA SALUTE DEGLI UMBRI” IL 26 E 27 GENNAIO CONVEGNO REGIONALE A PERUGIA  
 
Perugia, 25 gennaio 2010 – Approfondire quale sia il “guadagno di salute” della popolazione umbra negli ultimi cinque anni: è questa l’occasione che fornirà il convegno regionale promosso dalla Direzione Sanità e Servizi sociali della Regione Umbria e che si terrà a Perugia martedì 26 e mercoledì 27 gennaio. Ai lavori (Centro Congressi Hotel Giò, via Ruggero D’andreotto 19), interverranno gli assessori regionali alla Sanità, Maurizio Rosi, e alle Politiche sociali, Damiano Stufara, dirigenti e funzionari regionali, medici delle Aziende sanitarie locali, docenti universitari, ricercatori. Nel corso del convegno verrà distribuito il volume sul “Rapporto Passi dell’Umbria 2008”, il sistema di sorveglianza che analizza i “Progressi nelle aziende sanitarie per la salute in Italia” che, attraverso le interviste condotte da operatori sanitari della Asl su un campione rappresentativo degli umbri, analizza i fattori fondamentali di rischio per la salute e la diffusione delle misure di prevenzione. Il convegno regionale si aprirà alle 9. 30 di martedì 26 con il saluto delle autorità ed entrerà subito nel vivo con la valutazione del profilo di salute degli umbri: dalle caratteristiche demografiche e sanitarie, allo scenario sociale, le disuguaglianze di salute, di accesso ai servizi, le condizioni socio-economiche. Le conclusioni (ore 13. 15) sono affidate all’assessore regionale Rosi. La sessione pomeridiana sarà dedicata ai bambini e agli adolescenti con interventi che spazieranno dal nascere in salute alla salute dei bambini, ai progetti per i bambini e le bambine, agli stili di vita degli adolescenti, la loro ricerca di identità, l’abuso di sostanze psicoattive e le dipendenze. Mercoledì 27 gennaio (a partire dalle ore 9), dopo l’intervento dell’assessore Stufara, si esamineranno i vari aspetti della salute degli adulti, dagli stili di vita alla salute nei luoghi di lavoro, dalla lotta ai tumori alla gestione dell’infarto del miocardio, dalle nuove espressioni del disturbo mentale alle misure per prevenire la diffusione in una malattia sociale in espansione quale è il diabete mellito, alla qualità della vita e sicurezza nelle patologie di interesse chirurgica. Nel pomeriggio, la sessione sarà incentrata sulla salute degli anziani in Umbria, evidenziando le azioni per favorire la qualità della vita, la gestione della non autosufficienza e come il Servizio sanitario regionale intervenga di fronte all’invecchiamento della popolazione umbra. La sessione conclusiva sarà incentrata sulle prospettive, con un’analisi del “prossimo profilo di salute” degli umbri. A chiudere i lavori sarà il direttore regionale alla Sanità e Servizi sociali Paolo Di Loreto. .  
   
   
AMPLIATA “TERAPIA DEL SORRISO” NELL’ULSS 18 DI ROVIGO  
 
Rovigo, 25 gennaio 2010 - La “terapia del sorriso”, già utilizzata all’interno di pediatria e di geriatria dell’ospedale di Rovigo, sarà ampliata ad altri reparti dello stesso ospedale e sarà sperimentata anche nella struttura ospedaliera di Trecenta. Lo ha annunciato il 22 gennaio il direttore dei servizi sociali dell’Ulss n. 18 di Rovigo Carlo Scapin, insieme al direttore sanitario Giovanni Pilati, nel corso di una conferenza stampa a cui ha partecipato l’assessore regionale al bilancio Isi Coppola. Era presente anche il presidente dell’Associazione Dottor Clown di Rovigo, Ilie Holban. Il potenziamento sarà possibile grazie ad un finanziamento regionale di 22 mila. Con “terapia del sorriso” (chiamata anche gelotologia o clownterapia) si intende l’utilizzo, attraverso personale sanitario e volontari appositamente formati, il sorriso e il pensiero positivo in funzione terapeutica. In più, grazie al finanziamento regionale l’Ulss di Rovigo avvierà la formazione di 20 operatori dei Centri diurni per disabili (Ceod) per integrare con questa tipologia di approccio l’attività svolta e sarà dato spazio anche alla realizzazione di tirocini formativi per 35 nuovi volontari che intendano iniziare l’attività di Dottor Clown presso l’associazione di Rovigo. Il direttore sanitario Pilati ha sottolineato che è dimostrato da evidenze scientifiche che la terapia del sorriso aiuta nei processi di guarigione e di miglioramento dello stato di salute dei pazienti. L’attività sarà estesa ai reparti di oncologia, analogamente a quanto già in atto a Padova, Vicenza e Belluno. “Andremo a vedere come operano in quelle sedi – ha spiegato Holban – per portare questa esperienza anche a Rovigo”. Da parte sua l’assessore Coppola ha sottolineato che si tratta di risorse della Regione aggiuntive rispetto a quanto trasferito dallo Stato per la sanità. Già con un emendamento alla legge finanziaria regionale 2005, era stata accolta la proposta di dedicare risorse a terapie particolari come la Pet Therapy e la Clownterapia. Il livello di eccellenza della sanità del Veneto – ha aggiunto – ci permette di andare oltre la qualità dei servizi per guardare alla sfera emotiva e psicologica del malato, che coinvolge anche il rapporto con la famiglia per patologie che spesso ne sconvolgono la vita. L’assessore Coppola ha infine garantito che anche nel bilancio 2010 saranno confermate le risorse previste per queste forme di terapie complementari avviate nella nostra regione. Nel Veneto sono circa 430 i volontari impegnati nella clowterapia. L’associazione di Rovigo ne conta una trentina. .  
   
   
L´OSPEDALE DI AGORDO NON ARRETRA E TANTO MENO CHIUDE  
 
 Agordo (Belluno), 25 gennaio 2010 - “Negli ultimi tempi si sono rincorse voci prive di ogni fondamento: per l´Ospedale di Agordo non è previsto nessun ridimensionamento nè, tanto meno, una chiusura: è e resterà un punto di riferimento per gli abitanti della vallata e per le migliaia di turisti che frequentano le località sciistiche”. Per lanciare questo messaggio tranquillizzante rispetto a ipotesi negative sul futuro del nosocomio agordino, l´Assessore regionale alla Sanità Sandro Sandri è salito il 22 gennaio personalmente nel bellunese, dove ha trascorso una mattinata densa di impegni, tra i quali un incontro con i Sindaci del comprensorio ed una visita all´Ospedale in questione. Con Sandri erano presenti numerosi Amministratori locali, l´Assessore regionale Oscar De Bona, il Presidente della Provincia di Belluno Giampaolo Bottacin, il Parlamentare Gianvittore Vaccari, il Consigliere regionale Dario Bond. “Le voci che circolavano – ha aggiunto Sandri – sono talmente false che oggi sono venuto a ragionare con il Direttore Generale dell´Ulss 1 Ermanno Angonese di un possibile potenziamento: stiamo approntando infatti un nuovo pacchetto di opere da finanziare attraverso i fondi nazionali ex articolo 20 previsti per l´edilizia ospedaliera, ed in questa partita terremo conto della necessità di intervenire sul Pronto Soccorso, sul Laboratorio di Analisi e sulle sale d´attesa. Non posso promettere che l´intero importo potrà essere finanziato, ma un segnale significativo verrà dato”. Tranquillizzante, Sandri, anche sul fronte del personale: “qualche difficoltà – ha detto – non vuol dire ridimensionamento, prova ne sia che abbiamo già rinnovato 2 primariati, che un terzo lo faremo a brevissimo e che ho detto ad Angonese di fare tutto il possibile per reperire anche l´altro personale di cui c´è bisogno”. Soddisfazione per gli esiti della visita è stata espressa dall´Assessore De Bona: “ringrazio Sandri – ha detto – per aver accolto celermente l´invito che gli avevo rivolto a dicembre, ed anche per le notizie e gli impegni che ci ha portato. La sanità bellunese, un po´ sottostimata nel riparto del fondo sanitario 2009, lo meritava”. Sollecitato dalle domande dei giornalisti, Sandri ha affrontato anche altri temi riguardanti la sanità dell´area. “Il futuro del Codivilla di Cortina – ha detto – è in fase di esame e nulla è stato ancora deciso. Ho ricevuto una prima relazione dei tre saggi e sto preparando un dossier che sottoporrò al Presidente Galan ed alla Giunta regionale. Ogni decisione sarà presa in modo collegiale, valutando tutto con la massima attenzione, a cominciare dalla relazione dei nostri esperti e dagli esiti delle attività giudiziarie in corso”. Sandri ha anche confermato che nei prossimi giorni s´incontrerà con l´Assessore alla Sanità di Bolzano Richard Theiner per aprire un tavolo di collaborazione reciproca. “Sarà un ragionamento a tutto campo sulla sanità di montagna e sulle possibilità di realizzare assieme accordi di reciproca utilità. Ognuno – ha concluso – ha i suoi pregi, i suoi difetti ed i suoi problemi, ma credo che attorno ad un tavolo potremo trovare importanti intese, anche da inserire in un protocollo formale. Come esempio, penso all´ottima collaborazione da tempo in atto con la Provincia di Trento per le aree del Feltrino e del Primiero”. .  
   
   
ANZIANI IN LOMBARDIA: ORA PIU´ ASSISTENZA DOMICILIARE BENE LE RSA. LA CRESCITA DEGLI OVER 65 CHIEDE NUOVI IMPEGNI  
 
Milano, 25 gennaio 2010 - "Anche la ricerca, che l´Irer (Istituto regionale di ricerca della Lombardia) ha realizzato sulle Rsa, premia la qualità delle nostre strutture assistenziali visto che le pone tra le migliori, sia nel confronto con quelle delle altre Regioni d´Italia che con quelle di molti altri pesi europei". E´ quanto ha affermato l´assessore alla Famiglia e Solidarietà sociale della Regione Lombardia, Giulio Boscagli, intervenendo questa mattina al convegno, organizzato dal Consiglio regionale per presentare la ricerca Irer su "La Rsa: governo della risorsa sociale tra crescita, controllo e sviluppo qualitativo". "Il tema dell´invecchiamento - ha detto Boscagli - seppure assai attuale, non è purtroppo percepito dalla popolazione nelle sue reali dimensioni e implicazioni. Il 19% della popolazione lombarda ha più di 65 anni (2. 000. 0000 di persone che, secondo le stime, diventeranno 3 milioni nel 2015). Oggi il 9% ha più di 75 anni e rappresenta il 22% dei ricoveri e il 28% della spesa sanitaria. Una situazione quindi che richiede un cambiamento nel concepire i servizi alla persona, ampliandoli e diversificandoli". "Pertanto - ha proseguito l´assessore - oltre a consolidare la nostra rete di Rsa, trasformata in questi anni dal lavoro degli enti che gestiscono le 637 strutture lombarde, in una rete di strutture efficiente e adeguata, vogliamo anche potenziare la rete dei servizi domiciliari. Le Rsa dovranno, sempre di più, diventare strutture dove gli anziani e i disabili, con patologie di particolare gravità, troveranno assistenza e cure ad elevato contenuto sanitario, mentre i servizi di assistenza domiciliare dovranno farsi carico degli anziani e dei disabili che possono continuare a rimanere nel loro domicilio purché adeguatamente assistiti, anche con servizi ad alta specializzazione socio sanitaria". .  
   
   
HAITI. PARTITO TERZO CARICO DI AIUTI UMANITARI A PUNTO LA CATENA LOGISTICA PER ACCOGLIERE UOMINI E MEZZI INDIVIDUATA L´AREA ADATTA A PIAZZARE L´OSPEDALE DEGLI ALPINI  
 
Milano, 25 gennaio 2010 - Un nuovo carico di aiuti umanitari della Regione Lombardia per Haiti è partito il 23 gennaio alle 7. 30 da Malpensa con un volo della Livingston: 3,5 tonnellate di farmaci e strumentazioni mediche e chirurgiche, altri telefoni satellitari e 10 tende. Partono anche un medico e un infermiere del Policlinico di Milano. E´ il terzo invio di Regione Lombardia: il primo è stato domenica 17, con un gruppo di 12 tra volontari, medici e tecnici, il secondo lunedì 18 gennaio. In 4 giorni - da lunedì a ieri - la delegazione ha messo a regime, in una situazione comprensibilmente difficilissima, una catena logistica in grado di garantire flussi continui e costanti di aiuti. Oggi è tutto perfettamente organizzato per cui è possibile in qualunque momento inviare aiuti che in tempi brevi possono giungere a destinazione. E´ infatti stato costituito presso il Seminario San Carlo Borromeo di Port-au-prince un centro di immagazzinamento sicuro e ben organizzato. Gli aiuti - che arrivano a Santo Domingo - possono venire trasportati regolarmente con van e autocarri, in sicurezza fino a Port-au-prince presso il Seminario, che si trova in una tranquilla periferia della capitale, assai poco colpita dal sisma. In questi giorni sono stati già distribuiti, in stretto raccordo con la Fondazione Rava e con Avsi, da anni presenti e attive in Haiti, 10 tonnellate di aiuti umanitari (farmaci, presidi medico-chirurgici, posti medici avanzati; generi di prima necessità come acqua e farina acquistati direttamente a Santo Domingo dalla delegazione lombarda); 100 telefoni satellitari messi a disposizione delle Ong lombarde in loco per agevolare le difficili comunicazioni ad Haiti. I medicinali sono stati soprattutto immediatamente utilizzati da medici e chirurghi dell´ospedale Saint Damien, della Fondazione Rava. In particolare anestetici indispensabili per poter procedere a interventi chirurgici, resi assolutamente necessari dai numerosi feriti con fratture scomposte e principi di infezione. E´ stata poi individuata l´area dove è possibile impiantare l´ospedale da campo lombardo (Ana di Bergamo): si tratta del campo di calcio del Seminario stesso, che ha le caratteristiche di dimensioni e di logistica necessaria per collocare la grande struttura. L´ospedale è dotato delle apparecchiature necessarie per essere in costante collegamento telematico con l´ospedale di Bergamo ed è pronto per essere inviato ad Haiti. La delegazione di Regione Lombardia ha anche identificato le necessità infrastrutturali prioritarie che potrebbero essere oggetto di un intervento successivo specifico di Regione Lombardia: potabilizzatori mobili a servizio degli ambulatori cittadini. La rete degli ospedali lombardi ha reso disponibili 300 posti letto per accogliere e curare feriti e malati anche gravi. Inoltre, le prime 50 tonnellate di generi alimentari, raccolti e messi a disposizione dalla Fondazione Banco Alimentare, sono pronte per partire. Da segnalare infine che è sorto a Port-au-prince un Comitato cittadino con l´obiettivo di individuare e far fronte ai bisogni essenziali della popolazione. La delegazione di Regione Lombardia sta supportando il comitato per una sorta di "rafforzamento istituzionale". .  
   
   
GILLO DORFLES PITTORE A PALAZZO REALE DI MILANO  
 
Milano, 25 gennaio 2010 - L’assessorato alla Cultura del Comune di Milano e la Fondazione Antonio Mazzotta presentano a Palazzo Reale la prima grande mostra, per ricchezza e completezza, dedicata alla vastissima produzione artistica di Gillo Dorfles: dipinti, ceramiche, gioielli. Sotto l’Alto Patrocinio della Presidenza della Repubblica e con i Patrocinii dei Ministeri della Cultura e degli Affari Esteri L’iniziativa si propone di celebrare la figura poliedrica di Gillo Dorfles (Trieste 1910), ponendo l’accento sulla sua identità di artista, oltre che critico d’arte ed estetologo con laurea in medicina e psichiatria, in rapporto alla città di Milano. Verranno infatti esposte circa 150 opere tra dipinti, disegni, sculture, grafiche, gioielli e ceramiche dagli esordi metafisico-surreali all’adesione al Movimento Arte Concreta nel decennio 1948-1958, fino alle recenti, originalissime composizioni pervase da una sottile ironia. Fin dagli anni giovanili – i primi lavori risalgono agli anni ’30 - Dorfles si è dedicato con passione alla pittura, seguendo una vena metafisica surreale. Si tratta di composizioni fantastiche dipinte a tempera grassa all’uovo, una tecnica usata dai maestri del ‘400 e adottata in tempi moderni da pochi, raffinati pittori. Nel 1948, con Munari, Soldati e Monnet, è tra i fondatori del Movimento Arte Concreta, movimento d’avanguardia che reagisce polemicamente tanto ai dogmi della figurazione quanto a quelli dell’astrazione postcubista. In quest’ambito, centrale diviene il ruolo di Dorfles quale critico e teorico. I “concretisti italiani” si battono per l’assoluta libertà e indipendenza dell’arte da qualunque ideologia, ponendosi in polemica diretta contro ogni condizionamento esteriore all’arte e soprattutto contro la pittura neorealista, vittima di strumentalizzazioni politiche. Gli aderenti al Mac aspirano a consolidare legami con il mondo della produzione, il loro desiderio di crescita industriale li rende attenti alle nuove tecniche e ai nuovi materiali in una città, come Milano, attraversata da un forte desiderio di ricostruzione e di sviluppo dopo i drammatici eventi bellici. Altro tema centrale per il Mac è rappresentato dalla sintesi delle arti, un effettivo rinnovamento del gusto alla luce della interdisciplinarientà in tutti i settori della vita moderna, fondendo in un unico corpo pittura, scultura, design, architettura, grafica. Questa auspicata collaborazione tra gli artisti del Mac e il mondo dell’industria italiana porterà alla realizzazione di alcune mostre in cui l’arte viene posta al servizio della tecnica; ricordiamo le due tenutesi alla Saletta dell’Elicottero a Milano, nel 1952, che vedono la partecipazione anche di Dorfles: Materie plastiche in forme concrete e 2° Mostra di Esperienze e di Sintesi tra le Arti: Studi per forme concrete nell’Industria Motociclistica. Segue un periodo di inattività artistica, in cui Dorfles pubblica numerosi libri, tra i quali “Le oscillazioni del gusto”, “Il Kitsch”, nonché numerosi volumi dedicati all’architettura e al design. Insegna nel frattempo Estetica presso l’Università degli Studi di Milano e l’Università di Cagliari. Agli inizi degli anni ‘80 riprende a disegnare e a dipingere, creando inediti personaggi, organismi anomali, indefinibili, nati da contaminazioni tra mondo umano, animale e vegetale, fluttuanti e dinamici in un perenne processo di evoluzione: una pittura libera, carica di immagini fantastiche, dove l’immagine torna nell’opera, non più dalla natura esteriore, ma piuttosto da quella interiore dell’artista, assumendo gli infiniti aspetti e la poesia che le relazioni delle forme suggerite dalla fantasia possono determinare. Le opere In mostra saranno esposte circa 150 opere, in prevalenza dipinti e opere grafiche, ma anche ceramiche, gioielli e una serie di fotografie. Oltre alla collezione personale dell’artista e di altre collezioni private italiane, verranno presentate opere provenienti da musei italiani, tra cui il Csac – Centro Studi e Archivio della Comunicazione di Parma. Completano l’allestimento una sezione fotografica dove verranno presentati i ritratti dell’artista insieme ad amici intellettuali ed artisti; una sezione documentaria con i volumi più celebri di Dorfles e un video con interviste a Dorfles a cura di critici e artisti. La storia del progetto Mazzotta - Dorfles è un binomio che nasce con la pubblicazione del “Kitsch”, nel 1968. Giunto alla sua settima edizione, il volume di Gillo Dorfles esamina il fenomeno dilagante, subdolo e corrosivo del kitsch, sempre più insinuato nelle strutture della società dei consumi di cui è diretta emanazione. Successivamente, nel 1979, Mazzotta pubblica “Mode & Modi”, altra bibbia del costume contemporaneo. L’attività del pittore è parallelamente seguita dal mecenate e collezionista Mazzotta, che acquista una serie di sue opere. In seguito, nel 2001, Mazzotta pubblica il catalogo della mostra su Dorfles e gli artisti del Mac, tenutasi al Pac. Presso le Edizioni Mazzotta sta per essere ultimato il catalogo ragionato dell’opera di Dorfles, a cura di Luigi Sansone, quale indispensabile strumento per conoscere l’intera produzione dell’artista. Il nuovo progetto di Palazzo Reale nasce dall’esigenza di rendere pienamente conto dell’imponente vena artistica di Gillo Dorfles, in assoluta autonomia rispetto alla dimensione del critico e saggista. Cataloghi Oltre al Catalogo ragionato delle opere di Gillo Dorfles, di prossima pubblicazione presso le Edizioni Mazzotta (a cura di Luigi Sansone con testi del curatore e di Claudio Cerritelli e una ricca antologia critica), in mostra sarà in vendita un volume dal formato più ridotto, Gillo Dorfles pittore, con le opere in mostra e un saggio di Luigi Sansone. Eventi collaterali e attività educative L’esposizione dovrà essere vissuta dalla città di Milano come un omaggio ad una figura a tutto campo di artista e intellettuale, che ha partecipato da protagonista a un serie di movimenti artistici del Xx secolo, ma ha anche espresso una poetica personale molto variegata e sempre interessante. Una sezione didattica verrà allestita all’interno della mostra, per rendere meglio fruibile l’operato dell’artista alle scuole di ogni ordine e grado. .  
   
   
FIORI . NATURA E SIMBOLO DAL SEICENTO A VAN GOGH A FORLÌ, MUSEI SAN DOMENICO  
 
Forlì, 25 gennaio 2010 - Considerata una delle più belle nature morte di tutti i tempi, la "Fiasca fiorita" di Forlì è un dipinto di cui non è stato ancora risolto il mistero. Non conosciamo il suo autore. I diversi nomi suggeriti (ad esempio Cagnacci) collocano il suo autore in un ambito artistico che ha come referente Caravaggio. Probabilmente il quesito è destinato a rimanere irrisolto. Una cosa però è certa: si tratta di un quadro eseguito non da uno specialista di fiori, ma da un grande maestro appartenente alla categoria, allora considerata la più prestigiosa, quella dedita alla rappresentazione della figura umana, alla pittura sacra, a quella di storia e al ritratto. Attorno e a partire da questo capolavoro, nelle sale del Museo San Domenico di Forlì, si sviluppa una grande mostra che ripropone, da un punto di vista e con un approccio metodologico del tutto nuovi, la storia della pittura di fiori, tra il naturalismo caravaggesco e l´affermazione della modernità con Van Gogh e il simbolismo, giungendo fino alle soglie del Novecento, prima della comparsa delle avanguardie storiche. I capolavori di Van Dyck, Brueghel, Cagnacci, Strozzi, Dolci, Cignani e di altri grandi pittori di storia che hanno eccezionalmente dipinto quadri di fiori, aiuteranno se non a risolvere, ad avvicinarsi al mistero, che è poi racchiuso nel segreto della sua straordinaria bellezza, della "Fiasca fiorita" di Forlì. All´apice del Barocco, la fortuna del genere porterà alla nascita di una vera e propria specializzazione e alla frequente collaborazione tra pittori di figura e pittori di fiori. I 100 capolavori esposti dimostrano come i quadri di fiori o i quadri di figura dove l´elemento floreale assume un rilievo simbolico e formale eguale se non superiore abbiano raggiunto un´intensità e un´originalità estetiche assai superiori alla convenzionalità che caratterizza la pittura dei cosiddetti "Fioranti". Rispetto al Settecento, quando il tema sembra diventare prevalentemente decorativo, l´Ottocento conosce una straordinaria ripresa. Mentre gli specialisti riducono la pittura di fiori a una produzione esclusiva e di grande qualità, ma inevitabilmente commerciale, sono proprio i protagonisti dei grandi movimenti della pittura moderna, dal Romanticismo al Realismo, dall´Impressionismo al Simbolismo, a reinventare il genere dandogli un nuovo significato. Hayez, Delacroix e Courbet, Fantin-latour, Leighton, Moore, Alma Tadema, Gauguin e Monet, De Nittis, Boldini e Zandomeneghi, Böcklin, Van Gogh e Previati saranno rappresentati con quadri di fiori o di figure caratterizzati spesso proprio dalla ripresa di motivi seicenteschi, ma ispirati soprattutto dalla volontà, tutta moderna, di scardinare la gerarchia dei generi. Ai valori del contenuto si sostituiscono quelli della forma, unendo a nuove valenze simboliche (come accade anche in letteratura, se solo pensiamo ai Fleurs du Mal di Baudelaire) la magia della pura visione dell´occhio dell´artista che registra le impressioni della natura e crea una nuova realtà superiore, quella dell´arte. Come la grande mostra canoviana del 2009, che ha riscoperto i fondamentali rapporti tra Canova e Forlì, anche questa volta la prima parte della rassegna intende approfondire gli interessi naturalistici nella società e nella cultura forlivese, mostrando il prestigio raggiunto a livello mondiale dal botanico Cesare Majoli (1746 - 1823). Le sue tavole illustrate di fiori saranno messe a confronto con i dipinti di alcuni dei maggiori "Fioranti" tra Seicento e Ottocento. Il catalogo è edito da Silvana Editoriale .  
   
   
MILANO: NEL 2011 MOSTRA SULL´ARTE POVERA PROGETTO NAZIONALE CHE COINVOLGERA´ CINQUE SPAZI ESPOSITIVI  
 
Milano, 25 gennaio 2010 - Verrà allestita dal 2011, in cinque sedi italiane, una mostra dedicata al movimento dell´Arte povera. Il progetto è nato dalla collaborazione tra Regione Lombardia, Regione Piemonte, Triennale di Milano e Comitato Italia 150 di Torino. Gli spazi espositivi saranno: Madre a Napoli, Maxxi a Roma, Mambo a Bologna, Reggia di Venaria Reale (To) e Triennale a Milano. L´iniziativa è stata presenta stamane alla Triennale di Milano dall´assessore alle Culture, Identità e Autonomie della Regione Lombardia, Massimo Zanello. "Questo progetto - ha sottolineato Massimo Zanello - riassume in maniera chiara il significato dell´espressione ´fare sistema´. Sono diverse le istituzioni coinvolte che testimoniano il forte legame che c´è fra Regione Lombardia e Regione Piemonte. Da tempo l´asse Lombardia - Piemonte si è sviluppato con diverse iniziative, penso al festival Mito e alla collaborazione fra Politecnico di Milano e quello di Torino". L´assessore Zanello ha ricordato inoltre, che "il movimento dell´Arte Povera, nato nel 1967, è una delle grandi espressioni artistiche italiane del Xx secolo rappresentato in tutti i grandi musei del mondo". "Abbiamo pertanto deciso - ha concluso Massimo Zanello - di promuovere questa mostra nazionale per celebrare questa espressione artistica coinvolgendo cinque spazi espositivi di primario livello". Alla presentazione del progetto erano presenti, tra gli altri, Germano Celant (curatore della mostra), Andrea Bairati (assessore alle Politiche per l´Innovazione e all´Industria del Piemonte), Davide Rampello (Triennale di Milano), Paolo Verri (Comitato Italia 150) ed i rappresentanti degli spazi museali dove sarà allestita la mostra. .