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LUNEDI
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Notiziario Marketpress di
Lunedì 08 Febbraio 2010 |
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ANTITRUST: LA COMMISSIONE EUROPEA APPROVA I RIMEDI PROPOSTI DA ENI PER RAFFORZARE LA CONCORRENZA NEL MERCATO DEL GAS |
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Bruxelles, 8 febbraio 2010 - La Commissione Europea accoglie le proposte di misure correttive di carattere strutturale presentate dall´Eni, azienda Italiana del settore dell´energia. Le misure correttive sono state avanzate a seguito delle preoccupazioni espresse dalla Commissione, secondo la quale la modalità di gestione e l´operatività delle infrastrutture di trasporto di gas naturale da parte di Eni potrebbero essere contrarie alle norme della concorrenza che vietano l´abuso di posizione dominante (articolo 102 del Trattato sul Funzionamento dell´Unione Europea - Tfeu). Eni si impegna a dismettere le partecipazioni azionarie in tre infrastrutture internazionali di trasporto del gas: i gasdotti Tag, Tenp e Transitgas. La Commissione intende sottoporre le proposte avanzate dalle´Eni a una verifica di mercato prima di adottare una decisione ai sensi dell´articolo 9 del regolamento (Ce) n. 1/2003. In applicazione di tale procedura la Commissione può, mediante decisione, rendere obbligatori per l´impresa detti impegni. Le principali preoccupazioni della Commissione si riferiscono alla possibilità che Eni abbia limitato la concorrenza nei mercati della vendita di gas in Italia attraverso una strategia di rifiuto alla fornitura. Nella Comunicazione degli addebiti del 6 Marzo 2009 ( Memo/09/120) la Commissione ha indicato che Eni potrebbe aver abusato della sua posizione dominante nei mercati della vendita di gas in Italia e del trasporto di gas naturale all´Italia rifiutando ai propri concorrenti l´accesso alla capacità di trasporto disponibile sui propri gasdotti (accaparramento di capacità - capacity hoarding), offrendo la capacità in maniera da limitarne il valore (degrado di capacità – capacity degradation) e limitando strategicamente l´investimento (limitazione strategica dell´investimento - strategic underinvestment) sul proprio sistema di infrastrutture di trasporto internazionale. La comunicazione precisa altresì che detti comportamenti sono stati adottati nonostante la presenza di una significativa domanda di capacità di breve e lungo termine da parte di terzi operatori e che tali comportamenti hanno potenzialmente indebolito la concorrenza nei mercati del gas a danno dei consumatori in Italia. In considerazione degli addebiti, e subordinatamente ai risultati della verifica di mercato, la Commissione accoglie la proposta di Eni di dismettere le proprie partecipazioni nei gasdotti in quanto tale misura correttiva di carattere strutturale è idonea a rimuovere le preoccupazioni all´origine dell´indagine della Commissione, ovvero il conflitto di interessi che risulta dalla natura di impresa verticalmente integrata. Gli impegni proposti posso quindi contribuire in modo significativo a rafforzare la concorrenza nei mercati Italiani del gas naturale a beneficio dei consumatori e, nel contempo, ad accrescere la sicurezza dell´approvvigionamento. La Commissione continuerà ha condurre inchieste antitrust nel settore dell´energia, in particolare alla luce dei gravi problemi evidenziati dall´Indagine della Commissione sulla concorrenza nel settore dell´energia ( Ip/07/26 e Memo/07/15). . |
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NUCLEARE: SCAJOLA, IL GOVERNO HA IMPUGNATO TRE LEGGI REGIONALI SCAJOLA: “VOGLIAMO EVITARE CHE SI COSTITUISCA UN PRECEDENTE PERICOLOSO IN UNA MATERIA CONCORRENTE CON LO STATO” |
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Roma, 8 febbraio 2010 - Il Governo, su proposta del Ministro dello Sviluppo Economico, Claudio Scajola, ha deciso di impugnare dinanzi alla Corte Costituzionale le leggi regionali di Puglia, Campania e Basilicata che impediscono l’installazione di impianti nucleari nei territori regionali. Il ministro Scajola ha spiegato che “l’impugnativa delle tre leggi è necessaria per ragioni di diritto e di merito”. “In punto di diritto”, ha spiegato, “le tre leggi intervengono autonomamente in una materia concorrente con lo Stato (produzione, trasporto e distribuzione di energia elettrica) e non riconoscono l’esclusiva competenza dello Stato in materia di tutela dell’ambiente, della sicurezza interna e della concorrenza (art. 117 comma 2 della Costituzione). Non impugnare le tre leggi avrebbe costituito un precedente pericoloso perché si potrebbe indurre le Regioni ad adottare altre decisioni negative sulla localizzazione di infrastrutture necessarie per il Paese”. “Nel merito”, ha aggiunto Scajola, “il ritorno al nucleare è un punto fondamentale del programma del Governo Berlusconi, indispensabile per garantire la sicurezza energetica, ridurre i costi dell’energia per le famiglie e per le imprese, combattere il cambiamento climatico riducendo le emissioni di gas serra secondo gli impegni presi in ambito europeo”. Il ministro Scajola ha inoltre ricordato che “al prossimo Consiglio dei Ministri del 10 febbraio ci sarà l’approvazione definitiva del decreto legislativo recante tra l’altro misure sulla definizione dei criteri per la localizzazione delle centrali nucleari”. In particolare, nell’elenco delle leggi regionali all’esame del Consiglio dei Ministri, con richiesta di impugnativa dinanzi alla Corte costituzionale ex art. 127 della Costituzione, vi sono le leggi delle Regioni Puglia n. 30/09, Campania n. 2/10 e Basilicata n. 1/10. Il ministro Scajola ha detto che “le tre leggi regionali sono censurabili poiché, in assenza di intese con lo Stato, precludono l’installazione di impianti di produzione di energia elettrica nucleare, di fabbricazione del combustibile nucleare, di stoccaggio del combustibile irraggiato e dei rifiuti radioattivi, nonché l’installazione di depositi di materiali e rifiuti radioattivi”. “La questione nucleare è di rilevante importanza per le strategie di politica economica ed energetica del Governo, e investono un punto fondamentale nei rapporti fra competenze statali e regionali. L’art. 7 del decreto-legge n. 112/2008, convertito in legge n. 133/2008, definisce la strategia energetica nazionale posta in essere, perseguendo, fra l’altro, l’obiettivo della realizzazione nel territorio nazionale di impianti di produzione di energia nucleare”, ha aggiunto Scajola ricordando poi che “le tre leggi regionali sono lesive della competenza esclusiva attribuita allo Stato in materia di tutela dell’ambiente e dell’ecosistema, nonché nell’ambito della sicurezza e della concorrenza (art. 117 comma 2 della Costituzione)”. Scajola ha concluso rilevando che “sulla medesima questione si è già pronunciata nel senso esposto la Corte costituzionale”. . |
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NUCLEARE, BASSOLINO: PRODUZIONE ENERGIA È MATERIA CONCORRENTE. "LEGGE CAMPANA RISPETTA PRINCIPI COSTITUZIONALI" |
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Napoli, 8 febbraio 2010 - In merito alla decisione del Consiglio dei Ministri di impugnare davanti alla Consulta le leggi regionali di Campania, Puglia e Basilicata relative all’installazione di impianti nucleari, siamo fiduciosi che la Corte terrà nel dovuto conto i fondamenti giuridici contenuti nella nostra legge. Così come è già avvenuto per la legge elettorale regionale, impugnata dal governo ma confermata dalla Corte, siamo convinti di aver agito nel pieno rispetto delle norme costituzionali e delle competenze attribuite allo Stato e alle Regioni. La nostra legge regionale infatti prevede l’intesa col governo per quanto riguarda - cito letteralmente - "l’installazione di impianti di produzione di energia elettrica nucleare, di fabbricazione e di stoccaggio del combustibile nucleare nonché di depositi di materiali radioattivi". Le materie oggetto di legislazione dunque non riguardano la tutela dell´ambiente, la sicurezza interna e la concorrenza, bensì la produzione, il trasporto e la distribuzione dell’energia e il governo del territorio, che sono materie concorrenti. Infine, va sottolineato che la stessa legge sul nucleare è stata approvata dal governo senza alcun confronto con le Regioni ed è stata impugnata davanti alla Consulta da ben 11 amministrazioni regionali, che ritengono lese le loro prerogative. L’udienza è fissata il prossimo 22 giugno. . |
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NUOVE STRATEGIE PER LA GESTIONE TRANSFRONTALIERA DELL´AMBIENTE E DELLE ENERGIE RINNOVABILI. LA VALLE D´AOSTA INVESTE SULLO SVILUPPO SOSTENIBILE |
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Torino, 8 febbraio 2010 - Il Comitato di sorveglianza del Programma di cooperazione territoriale transfrontaliera Italia-francia Alcotra 2007/2013 si è riunito il 4 gennaio a Torino, sotto la Presidenza della Regione Piemonte. La riunione, alla quale ha partecipato l´Assessore all’istruzione e cultura Laurent Viérin in rappresentanza della Presidenza della Regione, era finalizzata, fra l’altro, alla programmazione dei progetti “Strategici”. Importanti i risultati conseguiti, sono due i progetti approvati che interessano il territorio valdostano per un investimento complessivo di 1,6 milioni di euro, riguardanti il tema dello sviluppo sostenibile attraverso il rafforzamento della rete transfrontaliera di monitoraggio della qualità dell’aria (Aera) e lo sviluppo congiunto di politiche di gestione delle energie rinnovabili legate alla filiera bosco e all’energia idroelettrica (Renerfor). In considerazione degli obiettivi innovativi e ambiziosi, questi progetti hanno comportato un complesso processo di costruzione e di condivisione e permetteranno agli attori regionali dello sviluppo sostenibile di acquisire nuove competenze e strumenti di gestione e monitoraggio dell’ambiente. Grazie allo sviluppo di filiere innovative incentrate sulla gestione delle risorse naturali, le energie rinnovabili si confermano importante volano di sviluppo per l’economia locale. L’assessore Laurent Viérin sottolinea come «grazie ai fondi comunitari Fesr assegnati alla Valle d’Aosta, siano già stati attribuiti al territorio regionale oltre 26 milioni di euro, di cui circa 9 milioni destinati all’Istruzione e alla valorizzazione della cultura e, coerentemente con la strategia rinnovata di Göteborg, oltre 12 milioni alle politiche per l’ambiente, alle energie rinnovabili e alla gestione e monitoraggio del rischio. Questo dimostra la maturità e la qualità dei nostri strumenti di pianificazione del territorio di montagna, riconosciuti ormai sull’insieme delle Alpi, non solo francoitaliane». . |
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GEOTERMIA: PER BAGNORE NESSUNA NECESSITÀ DI AUTOTUTELA |
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Firenze, 8 febbraio 2010 - Di fronte alla richiesta dei cittadini che invitano la Regione ad autotutelarsi e a sospendere la concessione per la centrale geotermica di Bagnore 3 non ravvisiamo i presupposti di ricorrere all´autotutela, perché gli elementi portati a sostegno della loro richiesta non sono affatto nuovi e arrivano a tre anni di distanza dalla concessione della proroga, avvenuta nel 2007 e valida fino al 2013. Nel merito non si condividono i lamentati pericoli di danno perché non c´è alcuna modifica al progetto iniziale. Questa, in sintesi, la precisazione, che a breve verrà formalizzata in un atto ufficiale, che viene dagli uffici del settore energia e quelli dell´avvocatura della Regione in merito alla richiesta rivolta all´ente di sospendere la concessione per lo sfruttamento di Bagnore 3. La Regione invita anche a non confondere ciò ; che riguarda la centrale di Bagnore 3 con il progetto di realizzazione di Bagnore 4, attualmente in fase di valutazione di impatto ambientale. Su quest´ultimo progetto la Regione e i Comuni interessati hanno già fatto presenti ad Enel alcune criticità, chiedendo ed ottenendo l´impegno a rivederlo, a valle delle sperimentazioni in corso finalizzate a ridurre gli impatti ambientali. «Occorre in particolare precisare – aggiunge l´assessore regionale all´energia e all´ambiente, Anna Rita Bramerini – che al momento della proroga della concessione per Bagnore 3 non era obbligatoria l´effettuazione di alcuna Valutazione di impatto ambientale, perché il progetto iniziale non risultava modificato. A livello nazionale in questi casi l´obbligo di effettuare la Via continua a non essere previsto, perché questa materia non è stata normata. La Regione però ha deciso di colmare questo vuoto normativo con la nuova legge sulla Via. Adesso questo obbligo c´è, a maggiore tutela dei cittadini e dell´ambiente. Ricordo che la legge regionale Via-vas è stata approvata dal Consiglio regionale il 27 gennaio scorso con l´astensione del centro destra che su questa specifica norma (il comma 6 dell´articolo 43) ha votato contro». Quanto all´aspetto certamente più importante, quello della tutela della salute dei cittadini dell´Amiata, la Regione sta facendo, d´intesa con gli enti locali e con il Governo, il suo dovere. Penso sia agli studi in corso di definizione da parte dell´Università di Firenze, sia a quello in fase di conclusione che l´Agenzia regionale di sanità ha condotto proprio sugli indicatori di salute della popolazione residente sull´Amiata e non solo, alla richiesta che Governo e Parlamento approvino una legge che disciplina le emissioni di quelle sostanze, come il boro e l´ammoniaca, per la quali oggi la legge non prevede limiti, ma anche alle linee guida per il controllo delle emissioni delle centrali di prossima approvazione da parte della giunta regionale, la costituzione dell´Osservatorio ambientale sulla geotermia nell´Amiata e infine all´imminente chiusura della centrale di Pc2, dopo la realizzazione del termodotto, già autorizzato». . |
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ELETTRODOTTO COLUNGA-CALENZANO, LA REGIONE EMILIA ROMAGNA PROMUOVE UN COORDINAMENTO TRA ENTI LOCALI |
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Bologna, 8 febbraio 2010 - Un tavolo di coordinamento tra Regione, Provincia e Comuni e, contestualmente, il necessario raccordo da realizzare con la Regione Toscana. Inoltre, la richiesta a Terna Spa di collaborare con le istituzioni locali per trovare soluzioni condivise. Sono queste, in sintesi, le proposte avanzate dall’assessore regionale all’Ambiente e Sviluppo sostenibile Lino Zanichelli che il 5 febbraio, nella sede dell’assessorato, ha incontrato la Provincia di Bologna e tutti i sindaci coinvolti dal progetto di realizzazione di un elettrodotto da 380 Kv da Colunga (nel comune di San Lazzaro) a Calenzano (in provincia di Firenze). Risale allo scorso dicembre l’avvio della procedura di Via (Valutazione d’impatto ambientale) al ministero dell’Ambiente da parte della società proprietaria Terna per un progetto di valenza nazionale che ha già suscitato non poche preoccupazioni sui territori potenzialmente interessati dalla linea elettrica. “Lavoreremo come sempre cercando l’intesa con gli enti locali – ha sottolineato Zanichelli al termine dell’incontro – . La Regione ha una funzione solo consultiva in merito a questo progetto, ma il nostro parere sarà espressione prima di tutto delle esigenze di sicurezza, ambientale e sanitaria, del territorio. ” Il tavolo di coordinamento con la Provincia di Bologna, la Comunità montana Alta e media Valle del Reno e i Comuni interessati (San Lazzaro di Savena, Castenaso, Ozzano, Pianoro, Loiano, Monterenzio, Monghidoro, San Benedetto val di Sambro, Castiglione dei Pepoli) esaminerà dunque la proposta progettuale e valuterà i relativi impatti ambientali, in particolare per individuare le correzioni del tracciato che si rendono necessarie, i miglioramenti tecnologici e le mitigazioni ambientali di un progetto che deve essere in grado di garantire elevati livelli di protezione dell’ambiente e della salute. In questa direzione sarà orientato il lavoro della Regione per l’eventuale richiesta di integrazioni e approfondimenti e per l’espressione del parere in merito alla Valutazione di impatto ambientale che l’Emilia-romagna deve rendere al ministero dell’Ambiente. Il parere definitivo sarà invece espresso dalla Commissione nazionale di Via e dal ministro Prestigiacomo. . |
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CENTRALE TURBOGAS, LA GIUNTA REGIONALE MARCHIGIANA HA INCONTRATO I SINDACI A CORINALDO . |
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Ancona, 8 Febbraio 2010 - La Regione Marche conferma il parere negativo alla realizzazione della Centrale Turbogas a Corinaldo. La posizione e` stata ribadita, il 3 febbraio, dalla Giunta regionale che ha incontrato i sindaci dei Comuni coinvolti dal nuovo impianto. La contrarieta` scaturisce dalla ´non compatibilita`´ del progetto con le previsioni del Piano energetico ambientale regionale. La Regione ha ricordato l´atto formale di diniego, gia` comunicato al Ministero, e le procedure seguite per l´iter degli impianti di San Severino Marche e Api di Falconara. A San Severino il progetto e` decaduto proprio per la mancata intesa con la Regione Marche. Ugualmente accadra` per l´Api e per Corinaldo, ha assicurato il presidente della Regione, perche l´Italia e` un Paese di diritto e le procedure amministrative, a legislazione corrente, non possono essere forzate. Senza la prevista intesa con la Regione, l´iter si concludera` negativamente e l´impianto non potra` essere realizzato. Non esistono equivoci o ambiguita`, solo se la Regione venisse esautorata della propria podesta` dal Governo centrale perderebbe la capacita` di veto. Anche gli assessori regionali all´ambiente e all´energia hanno confermato le rassicurazioni alla comunita`: il piano energetico, nel promuovere la politica del risparmio energetico, l´utilizzo delle energie rinnovabili, la produzione e distribuzione di energia elettrica e termica prodotta con piccoli e medi impianti di cogenerazione, non consente la realizzazione delle centrale. La questione della centrale, hanno poi voluto puntualizzare, vede concordi tutti, Regione, Province, Comuni e associazioni del territorio. Per la prima volta, inoltre, con un atto amministrativo, la Regione ha gia` anticipato il diniego al ministero. Il presidente della Regione, sollecitato dagli amministratori locali, ha ribadito analogo impegno per risolvere le questioni legate alla centrale biomasse di Schieppe e alla riconversione della Sadam. All´incontro sono stati invitati i Sindaci dei Comuni di Corinaldo, Castelleone di Suasa, Barbara, Arcevia, Ripe, Castelcolonna, Senigallia, Ostra, Ostra Vetere, Montecarotto, Morro d´Alba, Serra dei Conti, Belvedere Ostrense, Mondavio, Cartoceto, Mondolfo, San Costanzo, Barchi, Fratte Rosa, San Lorenzo in Campo, Pergola, Isola del Piano, Sant´ippolito, Fossombrone, Montemaggiore al Metauro, Saltara, Serrungarina, Frontone, Fano, Orciano, San Giorgio, Piagge, Serra Sant´abbondio e con i Presidenti delle Province di Ancona e di Pesaro Urbino. . |
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NUCLEARE, WWF: RITORSIONE DEL GOVERNO CONTRO REGIONI |
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Potenza, 8 febbraio 2010 - Il Wwf Italia reputa “una ritorsione inutile e dannosa la decisione del Consiglio dei Ministri di oggi di impugnare le leggi regionali di Puglia, Campania e Basilicata che impediscono insediamenti di produzione di energia nucleare e smaltimento delle relative scorie. Nei provvedimenti fin qui presi dal Governo – si legge nella nota del Wwf - è stato gravemente leso il ruolo delle Regioni stabilito dalla Costituzione – che in materia di energia affida ad esse potere concorrente – facendo in modo che la potestà sul proprio territorio diventi non vincolante e, addirittura, non venga nemmeno considerata. Questo ha provocato il ricorso da parte della stragrande maggioranza delle Regioni interessate. Il Wwf rileva inoltre che anche regioni attualmente governate dal centrodestra, i cui atti non sono stati impugnati, hanno previsto il bando del nucleare dal proprio territorio. Questa ulteriore azione del Governo, tesa a imporre il nucleare alle Regioni con atti di forza e senza alcun dialogo, rappresenta - conclude - un’evidente violazione delle competenze previste dalla Costituzione che non promuove di certo una maggiore autonomia dei territori in senso federalista, come una forza di Governo a parole chiede, ma propone logiche autoritarie e centralistiche”. . |
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CASA: REGIONE FVG GARANTIRÀ COPERURA TOTALE COSTO MUTUI |
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Trieste, 8 febbraio 2010 - "Stiamo lavorando per migliorare il sostegno al mutuo a favore delle giovani coppie. E, in particolare, faremo in modo che la Regione garantisca fino al 100 per cento del valore dell´immobile, creando così un maggior ´appetito´ delle banche alla concessione dei prestiti destinati all´acquisto della prima casa". Lo ha anticipato il 5 febbraio l´assessore regionale ai Lavori pubblici e all´Ambiente Elio De Anna nel corso del terzo Convegno regionale della Fimaa in cui è stato analizzato l´Osservatorio del mercato immobiliare in Friuli Venezia Giulia. L´esponente dell´esecutivo Tondo, nell´ambito dell´illustrazione delle iniziative che la Regione ha messo in atto nel settore immobiliare, ha ricordato che accanto ai maggiori investimenti dedicati al piano casa ci sarà in futuro anche una linea di intervento che dovrebbe dare una boccata d´ossigeno al mercato. "Dal canto nostro - ha detto De Anna - stiamo studiando un modo affinché l´Amministrazione del Friuli Venezia Giulia si faccia garante, con una forma simile alla fideiussione, del 100 per cento del valore dell´immobile che i giovani decideranno di acquistare accendendo un mutuo con la banca. Noi ci stiamo apprestando a modificare un regolamento già esistente. In particolare la garanzia che daremo alle banche sarà maggiore rispetto a quella attuale: in prima battuta la copertura regionale durerà più della metà del tempo di contrazione del mutuo. Inoltre, non saremo più in testa alla lista degli eventuali creditori se il prestito non andasse a buon fine, bensì in coda, lasciando questo privilegio alle banche. Infine il nuovo regolamento dovrà contenere norme più snelle e tempi più rapidi per sostenere questo tipo di aiuti a chi vorrà acquistare casa". Quindi De Anna ha illustrato i contenuti del protocollo Vea, che mira alla valutazione della qualità energetica ed ambientale degli edifici. "Il principale obiettivo - ha detto l´assessore all´Ambiente - è rappresentato dal miglioramento del rendimento energetico delle strutture da valutare sia ex-ante a livello di progettazione, sia ex-post, cioè ad edificio costruito. Attraverso questo strumento la Regione da una parte eroga finanziamenti e, dall´altra, i Comuni possono predisporre incentivi e premi urbanistici". Molte regioni hanno già recepito il Protocollo, ma il Friuli Venezia Giulia ha voluto andare oltre l´aspetto essenzialmente energetico ritenendo che il solo isolamento termico non sia sufficiente. "L´intenzione - ha spiegato De Anna - è quella di concentrarsi anche sull´aspetto ambientale complessivo degli edifici, andando a valutare le fonti rinnovabili, i materiali di costruzione, il risparmio idrico, la qualità interna ed esterna dell´edificio stesso. L´uso delle nuove tecnologie, a fronte di un costo iniziale di poco superiore a quello dell´edilizia tradizionale, si tradurrà nel tempo in un concreto risparmio economico ed in un minor impatto ambientale. Inoltre il monitoraggio costante della situazione energetica darà un contributo concreto e misurabile per dimostrare il rispetto ambientale, in particolare dei parametri assunti con il protocollo di Kyoto". . |
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EMILIA ROMAGNA: CASA, ASSEGNATI I PRIMI CONTRIBUTI ALLE GIOVANI COPPIE PER L´ACQUISTO: LUNEDÌ 8 FEBBRAIO AL VIA SECONDO BANDO. |
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Bologna, 8 febbraio 2010 – Assegnati i primi 27 contributi alle giovani coppie per l’acquisto della casa. Le coppie potranno acquistare la prima casa di proprietà dopo un periodo di locazione di massimo quattro anni a canone inferiore a quello di mercato e comunque non superiore ai 400 euro mensili. La Regione ha messo a disposizione 13,3 milioni di euro per sostenere un contributo di 10 mila euro che possono arrivare a 13 mila euro) per gli appartamenti realizzati con tecniche costruttive ad alto risparmio energetico e sicurezza sismica. Conclusa la prima fase sperimentale del bando, lunedì 8 febbraio sarà predisposto un secondo bando per proseguire nella risposta e nel sostegno alle giovani coppie che vogliono acquistare casa. «Abbiamo rotto il ghiaccio e avuto la conferma - ha sottolineato l´assessore regionale alla Programmazione e sviluppo territoriale Gian Carlo Muzzarelli - che il progetto va nella giusta direzione anche se sconta le reali difficoltà del momento. Dobbiamo, infatti, prendere atto che la crisi economica è reale e non superata e ciò ha reso difficile alle coppie poter aderire al progetto d’acquisto. Penso soprattutto alle difficoltà dei giovani ad accedere al credito con le banche che concedono, oggi, in media la metà del capitale d’acquisto. Penso alla rigidità del mercato immobiliare, a fronte di un cospicuo invenduto, che sta fermo sulla riva attendendo che passi la crisi. Per questo sollecito una maggior attenzione delle imprese e soprattutto delle banche a contribuire con noi a sostenere i giovani a scommettere sul futuro». La prossima settimana la Regione convocherà banche-costruttori per analizzare programmi e risposte per consentire un miglior dinamiche di incontro, sul tema finanziamento e acquisto casa, tra domanda e offerta. «L’obiettivo - ha concluso Muzzarelli - è quello di assicurare ai giovani l’accesso alla casa, il centro degli affetti e il luogo di nascita di nuove famiglie». . |
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FIRMATO DALLA PRESIDENTE BRESSO IL PROTOCOLLO D´INTESA PER LA SICUREZZA E LA REGOLARITA´ NEI CANTIERI EDILI DELLA PROVINCIA DI TORINO |
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Torino, 8 Febbraio 2010 - Un protocollo di intesa per la sicurezza e la regolarità nei cantieri edili della provincia di Torino è stato firmato il 4 febbraio in Prefettura dalla presidente della Giunta regionale Mercedes Bresso e dal prefetto Paolo Padoin, con i rappresentanti di Provincia, Città di Torino, Anci Piemonte, organizzazioni imprenditoriali e sindacali, Collegio dei Costruttori Edili, Ordini professionali ed enti previdenziali. La presidente Bresso ha sottolineato che «il protocollo costituisce un documento innovativo, che affronta in modo globale il tema della sicurezza sul lavoro nei cantieri edili. Questo è il risultato di due anni di lavoro, che ha visto l’incontro, la sinergia e la propositiva partecipazione di tutti gli enti sottoscrittori». Il documento si articola in cinque paragrafi, che si soffermano su questi temi: la sicurezza sul lavoro in generale; la regolarità tramite la comunicazione anticipata, al Centro per l’impiego, dell’inizio del rapporto di lavoro; la formazione degli operatori delle stazioni appaltanti; l’attività di vigilanza nei cantieri ed infine i lavori pubblici (per la programmazione triennale, la verifica delle offerte anomale e criteri per la valutazione dell’offerta economica più vantaggiosa che tengano conto della sicurezza del cantiere). Il protocollo è stato indicato dalla presidente Bresso e dagli enti sottoscrittori come un «punto di partenza e non di arrivo, per il raggiungimento dell’obiettivo della sicurezza e della regolarità dei cantieri». Presso la Prefettura, ogni sei mesi, continueranno a svolgersi le riunioni del Comitato permanente di studio e coordinamento sulla sicurezza sul lavoro, operante dal giugno 2007, all’interno del quale è stato discusso ed elaborato il protocollo. . |
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IL PROBLEMA ABITATIVO SI RISOLVE CON CASE MA ANCHE CON COMUNITA’. PORTARE NEL VENETO L’HOUSING SOCIALE |
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Verona, 8 febbraio 2010 - A volte per trovare soluzioni ai problemi può essere molto utile guardarli con occhi diversi. E’ quello che hanno cercato di fare gli esperti riuniti a Verona per il primo Meeting europeo sull’Housing sociale organizzato dall’assessorato alle Politiche sociali della Regione del Veneto e dall’Osservatorio regionale per l’inclusione sociale: guardare con occhi diversi al drammatico problema dell’emergenza abitativa per cercare soluzioni fatte non solo di muri, ma anche di relazioni sociali significative, unica via per costruire comunità e non ghetti. “In un momento di drammatica crisi economica come quello che stiamo vivendo – spiega l’assessore regionale Stefano Valdegamberi – è quanto mai importante superare il modello di autosufficienza individuale che si è andato affermando negli anni in cui abbiamo pensato che tutte le risposte alle esigenze individuali potessero arrivare dal welfare state. L’housing sociale è una versione rivisitata della vecchia corte, dove i bambini giocavano assieme nel cortile, le donne si scambiavano consigli e si sostenevano e gli uomini si aiutavano quando serviva. Abbiamo cercato e messo a confronto le migliori esperienze europee dell’accompagnamento all’abitare per stimolare le amministrazioni locali ad avviare politiche abitative che tengano conto non solo dell’edilizia ma anche dell’inclusione sociale”. L’housing sociale, di cui in Veneto esistono alcune esperienze avviate dalla Fondazione La Casa, comprende servizi di accompagnamento alla persona come la formazione dei nuovi inquilini all’amministrazione dell’abitazione (bollette, tasse…) e al suo corretto utilizzo, il supporto allo sviluppo di un contesto sociale accogliente in cui nuclei familiari di diversa origine possano condividere le proprie esperienze e crescere insieme facendo leva su solide reti relazionali all’interno della comunità, e il sostegno all’integrazione degli inquilini all’interno del contesto del vicinato e della comunità locale, come la mediazione culturale, la mediazione dei conflitti e delle controversie, l’orientamento ai servizi presenti sul territorio , lo sviluppo di progetti di integrazione partecipata… “L’obiettivo dell’Housing sociale - spiega il direttore della Fondazione La Casa Maurizio Trabuio – è far sì che coloro che entrano in un’abitazione possano beneficiarne pienamente, partecipando attivante alla vita sociale della comunità, interagendo e condividendo interessi e opportunità. Le crescenti difficoltà a trovare una casa idonea non sono solo problemi dei singoli, ma anche un gravissimo svantaggio competitivo di un sistema- Paese soprattutto per le imprese del Nordest che utilizzano in larga parte la manodopera immigrata”. Il convegno organizzato quest’oggi all’Ater di Verona proseguirà domattina alla Camera di Commercio di Padova e si inserisce nell’ambito delle iniziative della Regione del Veneto per l’”Anno europeo della lotta alle povertà e all’esclusione sociale”. . |
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EDILIZIA, COMUNE MATERA: NUOVO SCHEMA DI CONVENZIONE |
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Matera, 8 febbraio 2010 - Allo scopo di avviare a soluzione le questioni connesse alle istanze provenienti da diverse cooperative edilizie volte alla trasformazione del diritto di superficie in diritto di proprietà sulle aree sulle quali sono stati realizzati gli alloggi, la gestione commissariale del Comune di Matera ha approvato un nuovo schema di convenzione di cui potranno fruire le cooperative edilizie o singoli soci in regola con il pagamento degli oneri di urbanizzazione e del costo del suolo. E’ quanto comunica il Comune di Matera. Tale trasformazione – si legge - che avverrà attraverso il pagamento di un corrispettivo appositamente calcolato, consentirà, alle cooperative o singoli soci, l’eliminazione dei vincoli connessi alle originarie convenzioni, come quelli riguardanti il prezzo e le modalità di vendita dell’alloggio. Una volta pervenute le richieste da parte dei soggetti interessati, il Comune provvederà all’istruttoria della domanda e alla stipulazione della convenzione. Si pone fine, in tal modo, ad una questione che durava da anni e che per vari motivi tecnici era rimasta finora bloccata. Oggi, grazie anche al valido contributo del Consiglio Notarile di Matera, è stata risolta con la definizione di una nuova convenzione frutto anche dei pareri del Consiglio nazionale notarile. . |
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LA SFIDA DELLA BIOEDILIZIA PARTE DAI BORGHI STORICI L´IMPEGNO DELLA TOSCANA PER SOSTENIBILITÀ DELL´ABITARE ED ECOEFFICIENZA |
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Firenze, 8 febbraio 2010 - Recuperare e rivitalizzare i centri storici minori, scongiurandone lo spopolamento e il degrado, spingendo la gente a tornare a viverci, innescando un meccanismo virtuoso fatto di risparmio del suolo, risposta ai problemi abitativi, risparmio energetico e rispetto dellq salute e dell´ambiente grazie all´uso di nuovi criteri di bioedilizia. Questi, in estrema sintesi, gli obiettivi che la Regione Toscana si è data e che si sta impegnando a realizzare con le sue politiche per la casa e per l´ambiente. Lo ha ricordato nel suo intervento al convegno sul recupero di Borghi e centri storici svoltosi il 5 febbraio alla Fiera di Milano l´assessore alla casa della Regione Toscana Eugenio Baronti. In particolare Baronti ha ricordato il progetto “Abitare mediterraneo”, di cui sono capofila Università di Firenze e Scuola Sant´anna di Pisa, finanziato dal la Regione Toscana con 3,5 milioni di euro. »Il progetto, che sta partendo in queste settimane, è multidisciplinare - ha spiegato Baronti – punta a riqualificare il patrimonio edilizio esistente e a fare della Toscana un laboratorio internazionale dell´abitare mediterraneo, ricercando e realizzando materiali e tecniche costruttive capaci di adeguare i criteri di bioedilizia e sostenibilità dell´abitare al clima, alla storia, alla cultura del nostro paese. Oggi come oggi infatti, la maggior parte dei materiali di bioedilizia viene dal nord Europa». Per far questo la Regione intende creare un “Centro di competenza tecnologica” che serva da punto di riferimento per lo “studio, la ricerca, il trasferimento tecnologico, l´innovazione e la realizzazione di buone pratiche, con il coinvolgimento delle imprese, delle pubbliche amministrazioni, delle associazioni professionali. Ma non è tutto. Per il recupero dei centri storici, in particolare di quelli minori, la Regione ha messo in campo una misura nell´ambito del programma straordinario per il recupero degli alloggi popolari inutilizzatii, che prevede nel complesso un investimento di 143 milioni di euro. «Abbiamo previsto un fondo di 5 milioni per contributi a giovani coppie che intendono ristrutturare alloggi abbandonati per andare a risiedervi, dando così una risposta al diritto alla casa e, nello stesso tempo, alle esigenze di riqualificazione urbana. Solo favorendo le funzioni residenziali infatti, si contribuisce a frenare il degrado e la trasformazione di tanti centri storici minori a città museo o città vetrina». L´assessore nel suo intervento ha ricordato anche l´importanza della riduzione della bolletta energetica delle nostre abitazioni («In Germania – ha detto – si consuma un terzo meno che da noi») attraverso risparmio e uso di forme alternative di energia. «Sono iniziative che fanno bene anche all´ambiente e alla salute e per questo stiamo impegnandoci a far conoscere ai cittadini toscani, tramite sportelli e campagne informative, le opportunità che già esistono per chi intende attuare forme di risparmio energetico. Si tratta di opportunità importanti, come ad esempio quella che permette di scaricare il 55% in 5 anni delle spese sostenute per migliorare la casa, che per il momento al centro e al sud del nostro paese sono in pochi a cogliere». . |
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RIQUALIFICAZIONE URBANA, NUOVI FINANZIAMENTI (32 MILIONI) IN OTTO COMUNI LIGURI |
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Genova, 8 Febbraio 2010 - Sono 8 i comuni liguri che beneficeranno di 32 milioni di fondi Fas, per le aree sottoutilizzate, per interventi di riqualificazione urbana. Lo ha deciso oggi la Giunta regionale su proposta dell´assessore alle Politiche abitative Maria Bianca Berruti. I comuni individuati dalla Giunta sono Sestri Levante (Ge), Ventimiglia (Im), Taggia (Im), Albisola Superiore (Sv), Cairo Montenotte (Sv), Loano (Sv) Sarzana (Sp), Arcola, (Sp). A Sestri Levante è prevista la riqualificazione del fronte mare di Riva Trigoso per un costo complessivo di 5. 529. 045 e un contributo Fas concesso di 4 milioni di euro. Nell´imperiese i finanziamenti sono destinati al recupero del centro storico di Ventimiglia per un investimento complessivo di 7. 534. 980 e un contributo concesso di 3. 880. 288 e al recupero del centro storico di Taggia per un investimento complessivo di 6. 085. 827 e un contributo concesso di 3,9 milioni. Nel savonese è prevista la riqualificazione del centro urbano di Cairo Montenotte e il restauro di Palazzo Scarampi in piazza Savonarola, destinato ad ospitare il Municipio per un investimento complessivo di 5. 880. 330 euro e un contributo di fondi Fas di 3,9 milioni di euro, la realizzazione di una nuova sede del Comune ad Albisola superiore insieme al recupero dell´area archeologica e alla realizzazione di nuovi parcheggi pubblici per un investimento complessivo di 13. 793. 000 e un contributo concesso di 4 milioni e la riqualificazione dell´area urbana tra l´aurelia e il cimitero a Loano per un costo complessivo di 5. 492. 000 euro un contributo concesso di 3. 992. 000. Nello spezzino è prevista la riqualificazione dell´area dell´ex mercato a Sarzana e nuovi parcheggi pubblici per un investimento complessivo di 13. 240. 000 euro e un contributo concesso di 4 milioni, e la valorizzazione del centro storico di Arcola per un investimento complessivo di 5,3 milioni e un contributo concesso di 3,8. Il 10% dei finanziamenti previsti, pari a circa 3, 2 milioni di euro, verrà concesso immediatamente ai Comuni per le spese di progetto a cui seguirà la presentazione degli elaborati e la verifica della loro adeguatezza. Al termine di questo percorso partiranno le gare di appalto per l´avvio dei lavori. "Il bando - spiega l´assessore regionale alle Politiche abitative, Maria Bianca Berruti - è destinato a promuovere opere pubbliche o di interesse pubblico all´interno di centri storici o contesti urbani, per eliminare il degrado e avviare un rilancio turistico. Le proposte pervenute sono state 24: di queste ne abbiamo ammesse 21 per un totale di 182 interventi e finanziati 8 sulla base di una graduatoria". . |
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COSTITUITO IL FONDO IMMOBILIARE ETICO: ABITARE SOSTENIBILE IN PIEMONTE INVESTIMENTO INIZIALE DI 45 MILIONI DI EURO |
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Torino, 8 Febbraio 2010 - Molte città italiane ed europee sono impegnate nella gestione delle nuove emergenze abitative. Il tema della casa è tornato a essere un importante nodo politico e sociale, soprattutto per quella parte di società, giovani coppie, singles, pendolari, migranti, studenti, nuove famiglie, il cui accesso al “bene casa” è sempre più difficile. Il mercato immobiliare non offre, per questo spaccato di popolazione, soluzioni abitative adeguate, sia per l´incremento dei prezzi, sia per la riduzione del potere di acquisto delle famiglie. Inoltre, la recente crisi ha sottolineato le criticità economiche esistenti tra finanza e sviluppo del territorio. Di questo argomento si è parlato oggi nel corso di un convegno al Museo regionale di Scienze naturali, moderato dal Presidente dell’Ires, Angelo Pichierri, durante il quale è stato presentato il Fondo immobiliare etico “Abitare sostenibile in Piemonte”. Il fondo è promosso da 9 Fondazioni: Compagnia di San Paolo, che interviene con una quota rilevante, Fondazione Cr Cuneo, Cr Asti, Cr Torino, Cr Biella, Cr Fossano, Cr Alessandria, Cr Saluzzo, Cr Vercelli. L’investimento previsto iniziale è di 45 milioni di €: l’impegno della Regione è di 2,5 milioni di €. Altro partner dell’iniziativa è la Cassa Depositi e Prestiti. La legge regionale 22/09 “Disposizioni collegate alla manovra finanziaria” ha autorizzato la Giunta ad aderire, eventualmente fin dalla fase costitutiva, a uno o più fondi immobiliari, compresi i fondi promossi dalle Fondazioni bancarie. Per la Presidente della Regione, Mercedes Bresso, l’iniziativa “ è un ulteriore tassello nel complesso programma regionale a favore dell’edilizia residenziale che ha portato al finanziamento di 8. 800 alloggi nell’ambito del Programma casa: in particolare, interveniamo a favore di una fascia “grigia” della popolazione che non è in grado di sostenere per svariate ragioni i prezzi del mercato degli affitti e non puo’ accedere- avendo un reddito più elevato- alle case popolari. ” “In tale contesto nasce il fondo immobiliare etico “Abitare Sostenibile in Piemonte”. La partecipazione regionale al fondo, a integrazione delle già numerose iniziative sviluppate negli ultimi anni in ambito di edilizia sociale, rappresenta una ulteriore risposta “etica” e concreta della Regione proprio alle nuove criticità dettate dal crescente disagio abitativo e si sviluppa come nuova modalità per incrementare il livello degli investimenti nel settore dell’housing sociale” - ha sottolineato l’Assessore regionale alle Politiche Territoriali, Sergio Conti. Per il segretario generale della Compagnia di San Paolo, Piero Gastaldo: “l’obiettivo è raggiungere i 100 milioni di euro per attivare investimenti sul territorio e svolgere una funzione calmieratrice sul mercato delle locazioni. Stiamo costituendo la Sgr, società di gestione del risparmio e non appena avremo l’autorizzazione della Banca d’Italia siamo in grado di iniziare ad operare. ” L’iniziativa presentata oggi è la seconda in Italia: la prima Regione ad attivare uno strumento analogo è stata il Veneto. Dal convegno è emerso che l’housing sociale rappresenta un’opportunità per la riqualificazione urbana: sono stati analizzati esempi virtuosi in cui accordi tra enti privati, cooperative di cittadini e Comuni, promuovono la realizzazione di nuovi quartieri sperimentali mediante il ricorso a sistemi costruttivi, materiali e tipologie innovativi. . |
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URBANISTICA, INTESA REGIONE CAMPANIA - ISTITUTO GEOGRAFICO MILITARE PER AGGIORNARE IL SISTEMA CARTOGRAFICO |
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Napoli, 8 febbraio 2010 - E´ stato firmato il 5 febbraio in sala giunta un accordo quadro tra la Regione Campania e l´Istituto Geografico Militare (Igm) per lo scambio e l´utilizzo dei dati geotopocartografici. L´intesa è stata sottoscritta tra l´assessore al Governo del territorio Gabriella Cundari e il comandante dell´Istituto, generale di divisione Antonio De Vita. L´accordo definisce le procedure operative per la produzione dei dati cartografici omogenei, per la realizzazione di reti geodetiche, planimetriche e altimetriche e per la collaborazione nella formazione professionale del personale della Regione. L´istituto Geografico, in quanto organo cartografico ufficiale dello Stato, elaborerà e produrrà la cartografia nazionale, mentre la Regione Campania curerà la realizzazione di cartografia di dettaglio per lo sviluppo del Sistema Informativo Territoriale per la pianificazione. "In base a questa intesa - ha sottolineato l´assessore Cundari - grazie alla collaborazione con il più grande Istituto esistente nel settore, aggiorneremo il nostro sistema di cartografia. Questo ci consentirà di fornire anche ai Comuni cartografie aggiornate in tempo reale, utilissime per il controllo del territorio", ha concluso l´assessore. "Cominciamo oggi dalla Campania - ha aggiunto il generale De Vita - il rinnovo degli accordi regionali per consentire ad ogni pubblica amministrazione di avere informazioni aggiornate sui rischi idrogeologici e sulla salvaguardia della pubblica incolumità". . |
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PIAN.TERRITORIALE FVG: LINEE GUIDA PIANO GOVERNO DEL TERRITORIO |
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Trieste,8 febbraio 2010 - Le linee guida per la formazione del "Piano del Governo del Territorio e del Rapporto Ambientale" del Friuli Venezia Giulia sono state approvate il 4 febbraio dalla Giunta Regionale su proposta dell´assessore alla Pianificazione territoriale, Autonomie locali e Sicurezza Federica Seganti, che sottoporrà ora il documento al Consiglio delle Autonomie locali e alla Iv Commissione consigliare per il parere di competenza. Il Piano di governo del territorio (Ptg) si comporrà di due parti: il Documento territoriale strategico regionale (Dtrs) e la Carta dei valori (Cdv). Il Dtrs è lo strumento attraverso cui la Regione stabilisce le strategie della propria politica territoriale e consente l´elaborazione del quadro strategico regionale per lo sviluppo sostenibile del territorio, introducendo gli elementi costitutivi del sistema infrastrutturale e dando risposte alla crisi economica attraverso l´azione di sistema propria degli strumenti di programmazione territoriale. La Carta dei valori svolge una funzione di garanzia, perché costituisce un processo cognitivo ed individua, oltre ai valori non negoziabili, gli elementi che costituiscono il patrimonio di identità del Friuli Venezia Giulia. "La riforma si ispira ai principi di sussidiarietà e semplificazione oltre che ad un uso razionale del territorio - rileva l´assessore Seganti - e pone finalmente mano ad un sistema di pianificazione territoriale ancora incentrato sul Piano urbanistico regionale generale (Purg), approvato nel 1978, e sulla L. R. 52/´91". Il rassetto della materia urbanistica tiene conto quindi del mutamento dell´asse istituzionale, che riconosce al Comune autonomia nella gestione del territorio (titolo V della Costituzione), ma anche degli indirizzi della Comunità europea che "hanno indotto la Regione a definire una propria visione dello sviluppo territoriale - spiega l´assessore - con l´obiettivo di creare le condizioni per confrontarsi sul tema anche a livello sovraregionale". Nel complesso, le "Linee guida" evidenziano il ruolo del Piano di Gestione del Territorio (Pgt) nell´attuazione di strategie territoriali che favoriscono le iniziative locali in grado di arricchire la regione, valorizzandone il patrimonio culturale ed incrementandone la competitività. "Tutela e miglioramento della qualità della vita, coesione territoriale e competitività territoriale - nota l´assessore Seganti - sono i principi fondanti del Piano, strumento chiave per tutti gli atti di pianificazione successivi" . |
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PIAN.TERRITORIALE FVG: NUOVA COMMISSIONE TUTELA BENI PAESAGISTICI |
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Trieste, 8 febbraio 2010 - La Commissione regionale del Friuli Venezia Giulia per la tutela dei beni paesaggistici è stata nominata il 4 febbraio dalla Giunta regionale su proposta dell´assessore alla Pianificazione territoriale, Autonomie locali e Sicurezza Federica Seganti. La Commissione, cui spetta la formulazione di proposte per la tutela di edifici ed aree e di suggerimenti relativi alla revisione dei vincoli, è formata dal direttore regionale e dal direttore del servizio per i Beni culturali e paesaggistici, dai soprintendenti ai Beni architettonici e ai Beni archeologici e da componenti di pluriennale competenza e professionalità indicati dalle Università, dalle Fondazioni, dalle Province e dalle Associazioni impegnate nella tutela del paesaggio. Sono stati quindi chiamati a far parte della Commissione, oltre a rappresentanti della Regione e delle Soprintendenze, il professor Francesco Marangon e la dottoressa Elena Marchigiani (Università di Udine e Trieste), l´architetto Pietro Cordara (Fondazione Crtrieste), Livia Gaetano (Fondazione Cassa di Risparmio di Gorizia), gli architetti Roberto Bertossi (Provincia di Trieste) e Paola Barban (Provincia di Gorizia), il geologo Gabriele Peressi (Provincia di Udine), gli architetti Eddi Dalla Betta (Provincia di Pordenone), Maurizio Bradaschia (Ambiente e/è Vita Friuli Venezia Giulia Onlus) e Paola Tomasella (Italia Nostra Onlus). . |
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CREDITO D´IMPRESA IN LOMBARDIA,150 MLN A 2.028 PMI COMMERCIO |
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Milano, 8 febbraio 2010 - In sei mesi oltre 2. 000 piccole e medie imprese del commercio e del turismo hanno avuto accesso al credito per 150 milioni di euro grazie all´intervento regionale per i Confidi. E´ il risultato, sottolineato con soddisfazione dall´assessore al Commercio, fiere e mercati, Franco Nicoli Cristiani, del bando predisposto nel giugno scorso dalla direzione generale Commercio, fiere e mercati, in collaborazione con la direzione generale Giovani, sport, turismo e sicurezza per il finanziamento alle pmi attraverso il sistema dei Confidi. Misura che ha permesso di far fronte alla difficile congiuntura economica con un contributo di 6 milioni di euro ai Confidi per sostenere la loro operatività, grazie all´integrazione vincolata dei fondi rischi, a favore delle pmi lombarde. "In pochi mesi - ha ricordato l´assessore Nicoli Cristiani - sono stati erogati finanziamenti, a favore di 1. 391 pmi del commercio e del turismo, per un importo complessivo di 92. 120. 739 euro, mentre altri finanziamenti sono in fase di approvazione, da parte degli istituti bancari, per complessivi 58. 301. 479 euro a favore di 637 imprese". Il bando regionale impegnava, infatti, i Confidi beneficiari a fornire con cadenza trimestrale i dati sulle operazioni finanziate attraverso la garanzia prestata a valere sul contributo regionale. La rilevazione - appena conclusa - dei finanziamenti erogati dalle banche al 31 dicembre 2009, a favore delle piccole e medie imprese del commercio e del turismo associate ai Confidi, ha dato questi risultati: ad esempio, "Sofidi Sondrio" e "Ascomfidi Varese" hanno già esaurito i fondi assegnati (1. 246. 734 euro) con il bando Confidi 2009, in anticipo rispetto ai tempi previsti dalla convenzione, sottoscritta il 24 giugno tra Regione Lombardia e Confidi (18 mesi dall´erogazione del contributo), rilasciando garanzie fino al 70% del finanziamento concesso dalle banche per un controvalore complessivo di ? 51. 481. 500 euro. Particolarmente soddisfacenti sono i risultati conseguiti, tra gli altri, da: Euroconfidi Impresa (oggi Italia Confidi) che ha istruito 517 pratiche per un totale di 41. 249. 190 euro, Fidicomet Milano, con 499 pratiche per un totale di 33. 277. 416 euro, Ascomfidi Varese, con 609 pratiche per un totale di 31. 609. 000 euro e Sofidi Sondrio, con 151 pratiche per un totale di 19. 872. 500 euro. "E´ un segnale della vivacità e della tenacia con cui le piccole e le micro-imprese del commercio e del turismo affrontano questa difficile congiuntura economica e un importante segnale di ripresa - ha concluso Nicoli -. Nonostante il periodo di crisi attuale, gli imprenditori del terziario hanno voglia di investire e continuano a sostenere l´occupazione e l´economia lombarda". . |
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MERCATI STORICI LOMBARDI E TRADIZIONE, 2 MLN A 31 COMUNI |
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Milano, 8 febbraio 2010 - Sono 31 i mercati di valenza storica e di tradizione, tra gli 86 complessivamente attivi in Lombardia, che beneficeranno dello stanziamento complessivo di due milioni di euro approvato lo scorso ottobre dalla Giunta regionale, su proposta dell´assessore al Commercio, fiere e mercati, Franco Nicoli Cristiani. E´ stata infatti approvata la prima graduatoria del bando "Iniziative per la qualificazione del commercio su area pubblica nei Comuni sede dei mercati riconosciuti di valenza storica o di particolare pregio", che prevede incentivi per la riqualificazione e l´adeguamento degli spazi dedicati al commercio su area pubblica in Lombardia. Incentivo che si prevede possa generare investimenti per oltre 4 milioni di euro. "Abbiamo scelto di mettere in atto un importante strumento finanziario ad hoc per il commercio su aree pubbliche di rilievo storico - ha detto l´assessore Nicoli Cristiani - per sostenere l´attività dei mercati che, oltre a costituire un´efficace integrazione dell´offerta commerciale al dettaglio in sede fissa, contribuiscono a mantenere il servizio commerciale nel solco della tradizione del nostro territorio". Il contributo regionale stanziato con il bando, coordinato all´impegno dei Comuni, finanzierà interventi relativi alla pavimentazione e alla delimitazione delle aree di mercato e dei posteggi, all´accessibilità e alla sicurezza delle aree e alla logistica delle merci. I contributi serviranno, inoltre, per finanziare impianti per la raccolta dei rifiuti, impianti d´illuminazione e allacciamenti alle reti idrica, elettrica e fognaria e per la qualificazione dell´arredo urbano e del verde pubblico. "Le proposte di progetto pervenute - aggiunge Nicoli Cristiani - hanno riguardato tutte le tipologie di intervento previste dal bando. Questo risultato ci permetterà di proseguire con impegno il percorso intrapreso per mantenere alta la qualità e l´attrattività dei mercati storici di Lombardia". L´agevolazione finanziaria prevista consiste in un contributo a fondo perduto nella misura massima del 40% del valore dell´investimento ammesso. Il contributo massimo per ciascun Comune è stato di 60. 000 euro. La ripartizione dei contributi: Bergamo Clusone (Bg), mercato di valenza storica di tradizione, 30. 000 euro; Brescia Orzinuovi (Bs), mercato di valenza storica di tradizione, 60. 000 euro; Edolo (Bs) mercato di valenza storica di tradizione, 60. 000 euro; Palazzolo sull´Oglio (Bs), mercato di valenza storica di tradizione, 60. 000 euro; Salò (Bs), mercato di valenza storica di tradizione, 60. 000 euro; Rovato (Bs), mercato di valenza storica di tradizione, 49. 311 euro; Nave (Bs), mercato di valenza storica, 60. 000 euro; Cedegolo (Bs), mercato di valenza storica, 60. 000 euro; Carpenedolo (Bs), mercato di valenza storica di tradizione, 60. 000 euro; Borgosatollo (Bs), mercato di particolare pregio, 13. 878 euro; Cazzago San Martino (Bs), mercato di valenza storica, 17. 955 euro; Como Appiano Gentile (Co), mercato di valenza storica di tradizione, 55. 999 euro; Olgiate Comasco (Co), mercato di valenza storica, 7. 195 euro; San Fedele Intelvi (Co), mercato di valenza storica, 2. 971 euro; Cremona, mercato di valenza storica di tradizione, 23. 722 euro; Cremona Pandino (Cr), mercato di valenza storica di tradizione, 9. 600 euro; Galbiate (Lc), mercato di valenza storica, 15. 334 euro; Lodi Sant´angelo Lodigiano (Lo), mercato di valenza storica, 60. 000 euro; Codogno (Lo), mercato di valenza storica di tradizione, 60. 000 euro; Mantova Bozzolo (Mn), mercato di valenza storica di tradizione, 44. 383 euro; Bagnolo San Vito (Mn), mercato di valenza storica, 39. 676 euro; Goito (Mn), mercato di valenza storica di tradizione, 18. 921 euro; Marcaria (Mn), mercato di valenza storica di tradizione, 50. 647 euro; Gazoldo degli Ippoliti (Mn),mercato di valenza storica di tradizione, 10. 483 euro; San Giacomo delle Segnate (Mn), mercato di valenza storica, 35. 360 euro; Milano Trezzo sull´Adda (Mi), mercato di valenza storica di tradizione, 6. 238 euro; Sedriano (Mi), mercato di valenza storica, 60. 000 euro; Pavia Stradella (Pv), mercato di valenza storica di tradizione, 60. 000 euro; Belgioioso (Pv), mercato di valenza storica di tradizione, 44. 986 euro; Pieve Porto Morone (Pv), mercato di valenza storica, 15. 780 euro; Varese Castellanza (Va), mercato di valenza storica, 10. 200 euro. . . |
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VOUCHER PER MISSIONI ECONOMICHE ALL´ESTERO |
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Lodi, 8 febbraio 2010 - Regione Lombardia e Camere di Commercio sostengono le imprese lombarde nell’abbattimento dei costi di partecipazione a missioni imprenditoriali all´estero organizzate nel periodo dal 1 febbraio 2010 al 1 febbraio 2011, attraverso l´assegnazione di voucher. Il valore del voucher, al lordo delle ritenute di legge, è determinato in base al Paese di destinazione della missione economica. . |
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ARTIGIANA 2010,LABORATORIO DI IDEE PER CRESCERE |
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Milano, 8 febbraio 2010 - Un "laboratorio pensante" nel quale saranno affrontate le principali tematiche correlate al quadro economico attuale: credito d´impresa, semplificazione amministrativa, innovazione e internazionalizzazione. E´ la carta d´identità di Artigiana 2010, la manifestazione promossa da Regione Lombardia, in collaborazione con Unioncamere, associazioni di categoria e Camere di Commercio. "Pochi settori della nostra economia - ha detto il 5 febbraio l´assessore all´Artigianato e servizi, Domenico Zambetti, nel corso della anteprima di Artigiana 2010 al palazzo delle Stelline - sono così rappresentativi della nostra storia, del nostro territorio, come l´artigianato. Un´eredità trasmessa di padre in figlio, da maestro ad allievo in seno alla bottega, la quale diventa così il luogo simbolo di tutto un mondo". Bellezza e creatività, quindi: ma non solo. "Stiamo parlando - ha aggiunto Zambetti - di una realtà fortemente produttiva, imprescindibile per l´economia del nostro Paese. In Lombardia, in particolare, contiamo 270. 000 imprese artigiane, che danno lavoro a circa 670. 000 persone. Artigiana è quindi un evento regionale diffuso, finalizzato alla valorizzazione e alla promozione dell´artigianato lombardo e che riunisce sotto un unico filo conduttore una fitta rete di iniziative di diversa natura, attraversando tutte e 12 le province lombarde". Protagonisti gli artigiani che, dal mese di marzo, dialogheranno con esperti del settore per individuare soluzioni concrete attraverso le quali innovare, sostenere e sviluppare le imprese lombarde. Le iniziative territoriali coinvolgeranno i partecipanti sui temi del credito, della semplificazione amministrativa e del raccordo tra i livelli di governo nei confronti delle imprese, degli strumenti per la crescita dimensionale, l´aggregazione e la trasmissione d´impresa, oltre alle politiche per l´internazionalizzazione, l´innovazione, l´energia e la sostenibilità ambientale. L´evento è giunto alla quarta edizione, forte dei numeri della passata edizione: oltre 1. 300 organizzatori locali, 600 aziende coinvolte e la partecipazione di 20 località in tutta la regione. "Il tema scelto per Artigiana 2010 - ha ricordato Zambetti - è ´La ripresa parte da qui´. Questo è il messaggio forte. La ripresa parte idealmente da Artigiana e dalla Lombardia. Dalle numerosissime realtà artigiane presenti sul territorio, che l´evento riunisce, imprese che spesso coincidono con lo stesso nucleo famigliare. In questo ´laboratorio pensante´, tutte le principali tematiche correlate al quadro economico attuale saranno affrontate, nessuna esclusa". . |
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INSAR, ACCORDO TRA REGIONE SARDEGNA, SOCIETÀ E SINDACATI |
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Cagliari, 8 Febbraio 2010 - Importante passo avanti nella vertenza della In. Sar. Spa. Il 4 febbraio l’assessore regionale del Lavoro, Franco Manca, ha trovato un punto d’incontro tra il liquidatore della società, l’avvocato Giuseppe Grillo, e le organizzazioni sindacali. Al termine di una lunga riunione in Assessorato, tutte le parti hanno firmato il verbale d’accordo che prevede il completamento della procedura di messa in mobilità di tre dipendenti che si trovano in condizione di poter essere collocati in pensione nei prossimi tre anni. L’in. Sar. Si è impegnata ad erogare un’integrazione salariale fino al raggiungimento dell’attuale livello di retribuzione da qui al pensionamento, oltre ad un incentivo “una tantum” pari a tre mensilità lorde. Sarà inoltre avviata la procedura per la concessione del trattamento di cassa integrazione straordinaria per 12 mesi per i restanti 11 dipendenti, di cui cinque a partire dall’1 marzo e sei a partire dall’1 giugno. A loro l’In. Sar. Erogherà un sostegno pari ad una mensilità, da spalmare sui primi sei mesi di cassa integrazione straordinaria. “La Regione e Italia Lavoro – ha sottolineato l’assessore Manca –, azioniste dell’In. Sar. , istituiranno un tavolo di lavoro che, da subito, inizierà un’attività di verifica in merito alle possibili soluzioni (anche sul fronte azionario) per rivitalizzare la società. L’analisi servirà ad inquadrarne il ruolo e le potenzialità operative nell’ambito del territorio regionale, quale possibile strumento per l’attuazione di politiche per il lavoro e a sostegno delle imprese”. Le parti si sono impegnate ad effettuare un monitoraggio costante sull’esito delle valutazioni ed interlocuzioni in corso ai vari livelli in relazione al futuro dell’In. Sar. , a cadenze predefinite: la prima dovrà tenersi entro il prossimo 15 luglio, la seconda entro il 30 settembre. “Ma io – ha precisato Manca – mi auguro che la Commissione riesca a trovare una soluzione prima di sei mesi, in modo da ridurre il ricorso agli ammortizzatori sociali e dare immediatamente una prospettiva a questa società. Il nostro Assessorato farà di tutto per sostenere questo impegno, attraverso le politiche attive per il lavoro”. I rappresentanti dell’In. Sar. E delle segreterie regionali di Cgil, Cisl e Uil hanno espresso apprezzamento per la mediazione dell’assessore Manca, che ha permesso di superare l’impasse dopo un anno di trattative andate a vuoto. . |
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PRESENTATO NUOVO CDA CAMERA DI COMMERCIO DI TERAMO PIU´ SINERGIA CON LE QUATTRO CAMERE ABRUZZESI |
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Pescara, 8 febbraio 2010 - "Fare sistema nell´epoca della globalizzazione dei mercati diventa un obiettivo strategico. Anche le Camere di Commercio della Regione sono chiamate ad agire in sinergia con gli altri attori locali, sviluppando ed intraprendendo progetti che coinvolgano i diversi soggetti presenti sul territorio". Questo il messaggio di esortazione e di stimolo lanciato dal vicepresidente ed assessore allo Sviluppo Economico, Alfredo Castiglione, il 6 febbraio, nella sede della Giunta, a Pescara, in occasione della presentazione del nuovo Consiglio d´Amministrazione della Camera di Commercio di Teramo, insediatosi giovedì scorso. Presente, in conferenza stampa, il presidente Giustino Di Carlantonio, alla sua terza riconferma. "Intendo ringraziare pubblicamente il vicepresidente Castiglione per questo segnale di attenzione e di sensibilità verso il sistema camerale, che sarà presente ai tavoli di consultazione, partecipando alle scelte strategiche per l´obiettivo comune dello sviluppo economico dell´Abruzzo". Castiglione ha tenuto a rimarcare l´importanza delle Camere di Commercio, il cui ruolo "si sta arricchendo di maggiori contenuti - ha infatti dichiarato - e pur conservando la funzione di offrire servizi qualificati alle imprese, è destinato a ricoprire una posizione più attiva nell´ambito delle azioni messe in campo in favore dello sviluppo locale. Siamo orientati - ha proseguito il vicepresidente - a voler stipulare accordi quadro tra il sistema della Camere di Commercio e le istituzioni locali, Regione e Provincia, per costituire uno strumento idoneo a favorire, attraverso una concertazione organica e non episodica, la crescita e lo sviluppo del territorio e del sistema delle imprese". E´ proprio in quest´ottica che il vicepresidente ha annunciato la volontà di istituire un Tavolo permanente con le quattro Camere di Commercio, per condividere il nuovo disegno economico, industriale e produttivo dell´Abruzzo, attraverso una politica regionale che si è posta alcuni obiettivi prioritari. "Superamento dei Consorzi industriali - ha ricordato Castiglione - riforma dei Confidi, la Legge sull´Industria e quella sul Commercio, e i Bandi Comunitari. Dunque, le Camere di Commercio dovranno svolgere funzioni di supporto e di promozione degli interessi delle imprese, nonchè funzioni relative alle materie amministrative ed economiche inerenti al sistema impresa. Le quattro Camere, insieme con Regione ed Enti Locali, dovranno costituire per l´Abruzzo - ha concluso il vicepresidente Castiglione - la porta di accesso alla Pubblica Amministrazione". . |
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CRISI MERLONI: REGIONE UMBRIA E SINDACATI INDIVIDUANO “ELEMENTI ESSENZIALI” PER ACCORDO DI PROGRAMMA CON IL GOVERNO |
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Perugia, 8 febbraio 2010 - Regione Umbria e organizzazioni sindacali Cgil, Cisl e Uil hanno definito gli “elementi essenziali” che dovranno far parte dell’Accordo di programma con il Governo sulla Merloni Spa. La piattaforma viene presentata oggi lunedì 8 febbraio a Roma, durante l’incontro che si terrà al Ministero dello sviluppo economico. E’ infatti urgente – per la Regione Umbria e le organizzazioni sindacali – concludere le procedure per la definizione e sottoscrizione dell’accordo di programma che rappresenta “lo strumento essenziale per garantire la continuità dell’amministrazione straordinaria dell’azienda e l’avvio del processo di rilancio produttivo e di reindustrializzazione degli stabilimenti della Antonio Merloni”. Ciò soprattutto in un quadro di “forte preoccupazione” per l’evoluzione negativa delle procedure finalizzate all’individuazione di potenziali acquirenti e per la situazione produttiva dell’azienda caratterizzata da un volume sempre più ridotto di commesse e di giornate lavorate, con particolare riferimento allo stabilimento di Nocera Umbra. Per questo la Giunta regionale andrà al tavolo con il Governo “fermamente intenzionata a respingere qualsiasi ipotesi che metta in discussione la salvaguardia dei livelli occupazionali o discrimini il territorio dell’Umbria”. Sindacati e Regione chiedono al Ministero certezza delle risorse, in quanto “non è più rinviabile, anche con riferimento ai contenuti della delibera Cipe del 26 giugno 2009, la quantificazione definitiva delle risorse nazionali disponibili per assicurare una congrua dotazione finanziaria all’accordo”. Più volte – ricordano, anche se informalmente, è stato individuata una provvista finanziaria stimata in almeno 50 milioni di euro, già indicata dalle Regioni come soglia minima per attivare interventi proporzionati alla dimensione della crisi. Condizione fondamentale per la sottoscrizione dell’accordo è inoltre per entrambi i soggetti il mantenimento da parte dell’amministrazione straordinaria, negli stabilimenti dell’azienda di Nocera Umbra e di Fabriano, di nuclei funzionali di attività produttive, attraverso tutte le forme tecnico giuridiche che potranno essere individuate. Peraltro – sostengono Regione Umbria e organizzazioni sindacali - l’attivazione dell’accordo di programma e l’avvio dei percorsi di ristrutturazione e riconversione industriale devono essere accompagnati dalla garanzia della prosecuzione dell’operatività degli ammortizzatori sociali in essere, anche in esito al prolungamento della procedura di amministrazione straordinaria, quale presupposto indispensabile al più generale processo di sviluppo economico e occupazionale dei territori interessati. I territori coinvolti dalla crisi della Merloni – proseguono - vanno inseriti nelle aree ammissibili agli aiuti a finalità regionale (ex art. 87. 3. C. Del Trattato Ue), con l’obiettivo di assicurare una maggiorazione delle intensità di aiuto oggi disponibili (10% medie imprese, 20% piccole imprese) che possa essere di effettivo interesse di potenziali investitori. Ciò anche per assicurare la maggiore efficacia possibile degli incentivi della legge 181/89 di cui si prevede l’attivazione nell’ambito dell’accordo di programma. La sottoscrizione dell’accordo di programma va accompagnata dall’attivazione di un “tavolo nazionale” (tra Governo, Regioni, organizzazioni sindacali e gli altri soggetti interessati) per la verifica ed il monitoraggio dell’attuazione dei contenuti dell’accordo e per l’individuazione e la proposizione di ogni eventuale azione integrativa e correttiva. La Regione Umbria si impegna inoltre ad attivare un “tavolo regionale” dedicato (con le organizzazioni sindacali, enti locali, associazioni imprenditoriali e le società e agenzie regionali) per assicurare, in via integrata rispetto al tavolo nazionale, un’azione di proposta, di sorveglianza e di monitoraggio sul livello locale dei contenuti dell’accordo. La Regione ritiene infine di individuare soggetti strumentali al raggiungimento delle finalità dell’accordo di programma, soprattutto per consentire la disponibilità a condizioni concorrenziali dei siti industriali della Merloni a favore dei potenziali investitori interessati e per realizzare attività di promozione, scouting di iniziative e selezione di progetti industriali su piano nazionale ed internazionale da localizzare negli stabilimenti di Nocera Umbra e Fabriano. In ciò anche assicurando il coinvolgimento in via concorrente ed integrata delle proprie società ed agenzie strumentali. . |
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CRISI IEMCA-GIULIANI IN REGIONE, IL GRUPPO ACCETTA DI RITIRARE I LICENZIAMENTI |
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Bologna, 8 febbraio 2010 - L’assessore regionale alle Attività produttive Duccio Campagnoli ha incontrato il 5 febbraio il presidente del gruppo Iemca-giuliani per una informazione sulla situazione creatasi per lo stabilimento di Quarto Inferiore (80 addetti). A causa di perduranti condizioni di crisi, il gruppo ha annunciato nelle scorse settimane la cessazione delle attività, aprendo una procedura di mobilità con il confronto con le organizzazioni sindacali. L’assessore ha richiesto il ritiro della procedura di mobilità, anche in riferimento a quanto previsto negli accordi regionali, e l’impegno a considerare il proseguimento della produzione delle tecnologie Giuliani, patrimonio di know-now storico dell’industria emiliano-romagnola. Il presidente Bucci ha dato risposta positiva alla possibilità di ritirare tutti i licenziamenti, avviando un processo di riorganizzazione con la unificazione delle sedi produttive a Faenza per razionalizzare l’organizzazione produttiva e logistica, ma con l’utilizzo soltanto di cassa integrazione e ricorso a mobilità volontaria, escludendo quindi i licenziamenti. “Mi auguro che queste nuove disponibilità del gruppo Iemca – ha detto Campagnoli - siano un passo in avanti per aprire il confronto con i sindacati che la Regione convocherà di nuovo nei prossimi giorni”. . |
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AGILE BASILICATA, LAVORATORI: RESTA FERMO STATO DI AGITAZIONE |
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Potenza, 8 febbraio 2010 - Sciopero sospeso, ma resta fermo lo stato di agitazione “in attesa degli esiti della riunione prevista per lunedì 8 febbraio presso la Presidenza della Giunta”. E’ la decisione dei lavoratori di Agile dopo un’assemblea svoltasi il 5 febbraio. “Prendiamo atto – affermano i dipendenti di Agile – del preciso impegno assunto ieri dal governatore della Regione Basilicata, Vito De Filippo, e dal Consiglio regionale all’unanimità, a seguito delle mozione presentata dai consigliere Emilia Simonetti e Luigi Scaglione, d’intesa con le Organizzazioni sindacali regionali e di categoria Cgil, Cisl e Uil”. In ogni caso, i lavoratori “a sostegno dell’incontro” presidieranno lunedì il Palazzo della Giunta, nella certezza che “questa forte manifestazione di responsabilità da parte della Regione Basilicata porterà a una rapida ed esaustiva conclusione di tutte le problematiche inerenti il passaggio alle nuove società”. . |
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REGIONE PUGLIA GARANTISCE GLI AMMORTIZZATORI AI LAVORATORI DEL DEHONIANO DI ANDRIA |
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Bari, 8 febbraio 2010 - Si è svolto il 4 ferbbraio l’incontro fra l’Assessore Regionale al Lavoro,michele Losappio, i Sindacati e gli ex dipendenti del Poligrafico Dehoniano di Andria. La Regione ha confermato l’erogazione della mobilità in deroga ai dipendenti che vedranno il prossimo 12 febbraio la scadenza della mobilità ordinaria. “In questo modo –ha commentato l’Assessore Losappio- abbiamo garantito un po’ di tranquillità a lavoratori che si sarebbero trovati anche senza il paracadute degli ammortizzatori sociali. L’accordo che abbiamo sottoscritto lo scorso 28 gennaio nella Commissione Regionale per l’Occupazione è proprio finalizzato a questo ed utilizza i finanziamenti della Regione che così è vicina ai pugliesi ed alle loro difficoltà nell’attesa che le politiche attive e la ripresa economica possa fornire a molti la possibilità di un lavoro dignitoso e enumerato”. . |
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