Pubblicità | ARCHIVIO | FRASI IMPORTANTI | PICCOLO VOCABOLARIO
 







MARKETPRESS
  Notiziario
  Archivio
  Archivio Storico
  Visite a Marketpress
  Frasi importanti
  Piccolo vocabolario
  Programmi sul web




 


LUNEDI

PAGINA 1 PAGINA 2 PAGINA 3 PAGINA 4 PAGINA 5 PAGINA 6 WEB E DIRITTO PER LE NUOVE TECNOLOGIE
Notiziario Marketpress di Lunedì 08 Febbraio 2010
FIAT: SCAJOLA DESIGNA INVITALIA QUALE ADVISOR PER LA VALUTAZIONE DELLE PROPOSTE DI INVESTIMENTO PER TERMINI IMERESE  
 
 Roma, 5 feb. 10 - Si è svolta oggi la riunione tecnica della task force costituita al Ministero dello Sviluppo Economico per il futuro dello stabilimento Fiat di Termini Imerese. Con i tecnici del dicastero di via Veneto vi hanno preso pare i rappresentanti dell’azienda, dei sindacati e della Regione Siciliana. Nel corso della riunione è stato ribadito l’impegno del Governo a mantenere e valorizzare le potenzialità industriali del sito siciliano, per il quale la Regione ha riconfermato il suo impegno diretto. È stato altresì riaffermato che nello stabilimento Fiat di termini Imerese la produzione di auto proseguirà sino alla fine del 2011. La Fiat ha confermato la propria disponibilità a collaborare attivamente ad identificare soluzioni industriali per quanto riguarda gli aspetti occupazionali produttivi dell’area. Il Ministro dello Sviluppo Economico, Claudio Scajola, ha individuato in Invitalia Spa la struttura che svolgerà la funzione di advisor per l’analisi e i necessari approfondimenti tecnici relativi alle diverse ipotesi di investimento nell’area che sono già stata anticipate e a quelle che eventualmente giungeranno. Proprio per consentire questo lavoro di analisi necessario per l’individuazione di soluzioni concrete, un nuovo incontro tecnico si terrà il 5 marzo prossimo. - .  
   
   
CONCESSE DUE DEROGHE AL CENTRO RICERCHE FIAT PER LO STUDIO DI VEICOLI AGRICOLI ECOLOGICI E DI NUOVE TECNOLOGIE DI GESTIONE DELLE ATTIVITÀ AGRICOLE CON L’OBBLIGO DI AVERE LA SEDE LEGALE IN PROVINCIA DI TRENTO E DI REALIZZARE IN PROVINCIA DI TRENTO UN INVESTIMENTO PRODUTTIVO.  
 
 Trento, 8 febbraio 2010 - La Giunta provinciale, su proposta dell´assessore Alessandro Olivi, ha oggi concesso al Centro Ricerche Fiat due deroghe, come del resto è previsto dalla legge provinciale n. 6 del 1999, riguardanti una l’obbligo di avere la sede legale in provincia di Trento e la seconda l’obbligo di realizzare in provincia di Trento un investimento produttivo. Le suddette deroghe sono state concesse in relazione ad un progetto di ricerca da realizzare nella sede di Trento in tema di veicoli a basso impatto ambientale in campo agricolo e nuove tecnologie per la gestione delle attività agricole. Il Centro Ricerche Fiat presenterà domanda di contributo a fronte del progetto di ricerca di cui sopra per una spesa prevista di euro 2. 947. 000,00, con un contributo stimato in euro 1. 915. 000,00. Il progetto prevede la collaborazione con l’Università di Trento, la Fondazione B. Kessler e la Fondazione E. Mach e il coinvolgimento di partner industriali sul territorio per l’attività di realizzazione di prototipi e di validazione sperimentale. A fronte delle deroghe concesse il 5 febbraio, la Giunta provinciale ha stabilito particolari vincoli tra cui: mantenere nella sede di Trento almeno 24 dipendenti fino al 31 dicembre 2014, fatto salvo un margine di oscillazione del 20%; - promuovere sul territorio provinciale workshop tecnici per dare visibilità alle tematiche di ricerca del Centro Ricerche Fiat e coinvolgere le aziende e il mondo della ricerca Trentino per favorirne una ricaduta locale; - mettere a disposizione le competenze di Centro Ricerche Fiat Trento e quelle di tutto il Centro Ricerche Fiat ed Elasis (società del Gruppo Fiat dedicata alla ricerca nell´ambito dei programmi di sviluppo dell´Italia del Sud) a supporto della competitività dell’industria trentina, attraverso contratti di servizio specifici; - implementare la collaborazione tra Centro Ricerche Fiat e la provincia di Trento per individuare soluzioni alle problematiche relative alla mobilità a basso impatto ambientale e con elevato grado di sicurezza, per sviluppare ulteriori potenziali sinergie con le imprese locali, avendo a particolare riferimento quelle operanti nella filiera degli assali e altri componenti di veicoli pesanti e macchine fuoristrada e infine per divulgare temi oggetto della ricerca attraverso adeguati convegni ed attività al fine di rappresentare il Trentino come luogo di riferimento per lo sviluppo e l’applicazione della ricerca in parola. .  
   
   
BIOCARBURANTE DAL SIERO DEL LATTE: SU NATURE NUOVO RICONOSCIMENTO PER PAOLO MAGNI E I SUOI ALLIEVI PREMIATI AL MIT.  
 
Pavia, 8 febbraio 2010 - Su Nature un nuovo prestigioso riconoscimento per l´Ateneo pavese: le tecniche di ricerca del prof. Paolo Magni e del suo gruppo, premiato al Mit di Boston in occasione di iGem 2009 per il biocarburante da siero del latte, sono indicate tra i principali contributi degli ultimi 10 anni in ambito di Biologia Sintetica. Nuovo prestigioso riconoscimento per Paolo Magni e il suo gruppo di ricerca, premiato al Mit di Boston in occasione di iGem 2009 (http://2009. Igem. Org/main_page) per la ricerca tesa a ricavare biocarburante da siero del latte: un articolo di Nature appena pubblicato (Vol 463|21 January 2010), nel fare il punto sui progressi della Biologia Sintetica, a dieci anni dall´uscita dei primi lavori, cita - accanto ai principali contributi di tutte le grandi scuole americane ed europee - il contributo dell´Università di Pavia. In particolare Nature sottolinea l´opera di caratterizzazione delle componenti biologiche (una delle 5 sfide/punti critici indicate nel paper), che il prof. Magni e i suoi studenti hanno presentato a iGem 2009. L´articolo, da titolo "Five hard truths for synthetic biology" , cita, unica italiana, l´Università degli Studi di Pavia, insieme a soli altri quattro centri di ricerca europei, per il contributo fornito nell´ambito della biologia sintetica, disciplina che consiste nell´ingegnerizzare e modificare organismi viventi già presenti in natura al fine di ottenere e realizzare nuove e utili funzioni. In particolare, l´ateneo pavese ha contribuito alla caratterizzazione e alla standardizzazione di promotori, ossia sequenze di Dna utilizzate per regolare l´espressione genica. Il contributo è stato importante in quanto ha permesso di aumentare le conoscenze su parti biologiche standardizzate utilizzate nell´ambito della competizione internazionale iGem, alla quale il gruppo italiano ha partecipato, permettendo così di raccogliere informazioni indispensabili all´utilizzo pratico di queste componenti. Il riconoscimento per l’Università di Pavia, il prof. Paolo Magni e i suoi allievi è particolarmente significativo, in quanto Pavia è l’unico ateneo italiano citato, accanto ai maggiori colossi della ricerca internazionale, tra i quali spiccano de università americane di Harvard Medical School, Mit (Randy Rettberg), University of California, Berkeley (Adam Arkin, Jay Keasling, Jc Anderson), Stanford University in Stanford, California (Drew Endy), Boston University (Jim Collins), California Institute of Technology in Pasadena - Caltech (Frances Arnold, Michael Elowitz), Ucsf (Chris Voigt, Wendell Lim), Uc San Diego (Jeff Hasty), Duke University in Durham, North Carolina e lo spin off Ginkgo Bioworks (spin off) in Boston, Massachusetts (Reshma Shetty). I centri europei citati, oltre all’Università di Pavia sono Swiss Federal Institute of Technology (Eth) Zurich (Martin Fussenegger), Centre for Genomic Regulation in Barcelona, Spain (Luis Serrano), Medical Research Council Laboratory of Molecular Biology in Cambridge, Uk (Jason Chin) e Imperial College London. . . .  
   
   
IL VINO FA BENE AI VECCHI DIESEL – AL LIDO DI VENEZIA REGIONE SPERIMENTA ADDITIVO “ENOLOGICO” PER RIDURRE DELLA METÀ EMISSIONI PM10 FLOTTA ACTV  
 
Venezia, 9 febbraio 2010 - La produzione di vino può fare bene ai vecchi diesel e soprattutto all’ambiente. Dai sottoprodotti della sua lavorazione, tecnicamente rifiuti speciali, è stato infatti ottenuto un additivo, prodotto come Magigas “D7”, il cui utilizzo sembra capace di dimezzare le emissioni di Pm10 di motori datati, ante Euro 4 ed Euro 5, senza modifiche impiantistiche agli automezzi, costose e ancor meno convenienti sui mezzi più prossimi alla dismissione. L’efficacia della miscela D7 – gasolio sarà ora verificata in una situazione concreta e operativa, “dal vero”, nel corso di una sperimentazione voluta e finanziata dalla Regione del Veneto, che interesserà per un periodo di sei mesi, da marzo ad agosto, l’intera flotta di autobus dell’Actv in servizio al Lido di Venezia. L’iniziativa è stata presentata questa mattina a Palazzo Balbi dall’assessore alle politiche della mobilità del Veneto Renato Chisso, dal vicepresidente di Actv Claudio Bertolin, accompagnato dal direttore di esercizio Elio Zaggia, da Giovanni Torracchi amministratore delegato di Magigas (società che produce il D7), e da Stefano Biondi Presidente di Envicon, la società che fornirà l’additivo e le apparecchiature di misurazione finalizzate a verificare in continuo la riduzione degli inquinanti nei gas di scarico. “Siamo convinti che la politica del fare, delle azioni positive – ha sottolineato Chisso battezzando il progetto “Clean Venice” – possa dare risultati molto più significativi di quella dei semplici divieti. La Regione ha finanziato la sperimentazione con 100 mila euro – ha aggiunto – sulla scorta di una prima positiva verifica sull’additivo D7 effettuata dal Centro Ricerche della Commissione Europea Jrc di Ispra, in provincia di Varese, su autobus Iveco Euro 0 e Euro Ii. In quella occasione è stata riscontrata una riduzione delle emissioni di particolato comprese tra il 21 e il 69 per cento; questo significa che l’emissione specifica di un autobus equipaggiato con motore Euro 2 che circola in area urbana, responsabile mediamente dell’emissione di Pm10 pari a 0,55 grammi per chilometro, potrebbe ridursi a 0,18 gr / Km, con un oggettivo beneficio per l’ambiente. Se i risultati confermeranno i test di prova, si potrà pensare ad estendere l’utilizzo di gasolio adittivato negli autobus con motori di vecchia generazione in attesa della loro naturale sostituzione”. La sperimentazione interesserà un arco temporale con significative variazioni climatiche. I controlli sulle emissioni saranno effettuati con apparecchiature mobili posizionate sui mezzi stessi, in modo da permettere un monitoraggio costante in tutte le situazioni operative. Va ricordato che i 30 autobus in servizio al Lido percorrono mediamente 2 milioni 400 mila chilometri l’anno, con un consumo medio di 2,3 Km/litro di gasolio ed un consumo totale quantificabile in circa un milione di litri l’anno. L’operatività circoscritta al territorio dell’isola permetterà un’analisi precisa del comportamento dei mezzi alimentati in una prima fase con gasolio commerciale e quindi successivamente con gasolio miscelato con additivo D7. La riduzione di pm 10 attesa dalle prove è dell’ordine di 185 kg, ma è previsto un significativo calo anche per l’anidride carbonica (-30 per cento, 2. 656 tonnellate), per gli ossidi di azoto (-5 - -10 per cento) e per gli idrocarburi incombusti (- 25 per cento) La raccolta dei dati e la certificazione dei risultati ottenuti sarà affidata in continuità al Centro di Ricerca della Commissione Europea di Ispra e all’Arpav. Alla sperimentazione collabora anche l’Università di Venezia. A metà del periodo di prova verrà presentata una relazione intermedia sui risultati ottenuti. Il contributo regionale coprirà il costo dell’additivo e gli oneri relativi all’analisi delle emissioni in campo e successive elaborazioni; le spese di comunicazione e presentazione della sperimentazione all’utenza; l’attività di divulgazione scientifica. .  
   
   
IL METANO LIQUIDO: UNA SOLUZIONE O UNA CHIMERA? LE DIFFICOLTA´ NELLA RETE DISTRIBUTIVA DEL METANO DI FRONTE AL BOOM DELLE VENDITE DI AUTO A METANO  
 
 Torino, 8 Febbraio 2010 - Ha riscosso grande interesse il convegno sul metano liquido organizzato dall’Assessorato al Commercio della Regione Piemonte, che si è svolto il 4 febbraio a Torino e al quale hanno aderito i rappresentanti nazionali del settore dei carburanti. L’assessore regionale al Commercio Luigi Sergio Ricca all’apertura dei lavori ha espresso soddisfazione per i risultati ottenuti dalla politica attuata in questi anni per incentivare l’uso di metano e gpl: “Quando 2 anni fa – ha sottolineato Ricca - decidemmo di porre come condizione per l’apertura di nuovi impianti di distribuzione in Piemonte l’obbligo dell’erogazione di metano o gpl ci attirammo non poche critiche. Ci accusavano di diabolico trasformismo: l’aver finto di liberalizzare il mercato introducendo però obblighi così onerosi da disincentivare le iniziative imprenditoriali. Oggi invece molte regioni hanno imitato il Piemonte che è diventato leader nazionale in materia. Le nostre politiche hanno consentito di far crescere impianti a metano e di perseguire coerenti obiettivi di politica ambientale”. In merito alle nuove prospettive che si potranno aprire con l’utilizzo del metano liquido, Ricca ha precisato che “In considerazione della sempre maggiore richiesta di metano basti pensare che nel 2007 c’è stato un consumo di metano di 17milioni m³ e nel 2008 di 24,6 milioni m³. Oggi abbiamo liberalizzato gli orari e creato condizioni per assicurare una presenza della distribuzione del metano anche sulla rete autostradale. Rimangono ancora però delle criticità che vogliamo superare per dare una risposta alla crescita straordinaria delle vendite di auto alimentate a metano e gpl. Per questo esploriamo la frontiera del metano liquido e la tecnologia necessaria per far funzionare in sicurezza gli impianti. Il Piemonte è ancora una volta all’avanguardia come lo dimostra Villafalletto, in provincia di Cuneo, dove è stata allestita la prima stazione di rifornimento con serbatoi di metano liquido”. Durante il convegno si è indagato anche sulla sostenibilità ambientale del prodotto e sulla reale possibilità di implementare il mercato e l’utilizzo di questa materia e per perseguire obiettivi ambientali significativi. “A questo proposito – ha ricordato Ricca - si è conclusa la ricerca dell’università Bocconi di Milano sui risparmi che si determinerebbero in termini di malattie e costi sociali consolidando la crescita delle auto a metano. Le cause di morte legate alla concentrazioni di particolato diminuirebbero tra l’1,3 e il 4 % mentre i casi di asma diminuirebbero da 4mila a 13mila (in numero assoluto) e le giornate di lavoro perse passerebbero da 30mila a 10mila”. .  
   
   
L´ECOGUIDA PER LE AZIENDE DI TRASPORTO PUBBLICO LOCALE IN EMILIA-ROMAGNA: PRESENTAZIONE DEL PROGETTO. LA VALUTAZIONE ENERGETICA E AMBIENTALE PRELIMINARE REALIZZATA DALLA REGIONE IN COLLABORAZIONE CON EUROMOBILITY E CLICKUTILITY.  
 
 Bologna, 8 febbraio 2010 – Una pratica di guida ecologicamente ed economicamente sostenibile. Che consentirebbe al parco mezzi autobus dell’Emilia-romagna una riduzione dei consumi di carburante e, parallelamente, un calo delle emissioni di biossido di carbonio (Co2). Sono i “benefici” attesi dal programma di Ecoguida, su cui la Regione ha svolto la valutazione energetica e ambientale preliminare in collaborazione con Euromobility e Clickutility. Due aziende di trasporto pubblico locale (Autolinee Emilia e Avm) hanno già avviato la sperimentazione; partirà anche con Atcm, che l’ha inserita nel piano industriale. “Una delle ipotesi su cui stiamo lavorando – ha spiegato il 5 febbraio durante la conferenza stampa l’assessore alla Mobilità e Trasporti Alfredo Peri – è fare dell´introduzione delle tecniche di ecoguida uno degli elementi nel rinnovo dei prossimi Accordi triennali fra Regione e aziende di trasporto. Collegando questa ‘buona pratica’ di guida con gli investimenti che abbiamo fatto per acquistare nuovi bus a più ridotto impatto ambientale – ha aggiunto Peri – , per cui la percentuale dei bus a metano è passata dal 2% al 18% del totale, si possono ottenere risultati importanti”. Tutto è partito con un questionario, messo a punto e inviato alle 8 aziende di trasporto pubblico locale – Atc (Bologna-ferrara), Atcm (Modena), Tep (Parma), Avm (Forlì-cesena), Autolinee Emilia (Reggio Emilia), Tram Servizi (Rimini), Tempi Spa (Piacenza), Atm (Ravenna) – con domande sulla produzione (chilometri percorsi dalle vetture, differenziati tra urbano ed extraurbano), la composizione del parco mezzi per alimentazione e standard di emissioni, i consumi annuali di carburanti. Dopo aver ripartito la produzione annuale tra i differenti veicoli, è stata fatta una stima delle emissioni di Co2 e dei principali inquinanti utilizzando il modello Copert. Dall’analisi è emerso come i 2963 mezzi rilevati garantiscono complessivamente, tra urbano ed extraurbano, circa 113 milioni di chilometri percorsi all’anno. Il consumo totale di gasolio è di 34,2 milioni di litri, quello di metano ammonta a 8,2 milioni di metri cubi, il gpl 3,5 milioni di litri, mentre il consumo totale di elettricità è di 3,8 milioni di chilowattora. Per quanto riguarda l’impatto ambientale, le flotte del trasporto pubblico locale emettono annualmente 1. 465 tonnellate di ossidi di azoto (Nox), 45 tonnellate di polveri fini (Pm10), 40 tonnellate di polveri ultrafini (Pm2. 5), 277 chilogrammi di ammoniaca (Nh3), 135. 283 tonnellate di biossido di carbonio (Co2). L’introduzione delle tecniche di Ecoguida può portare a una riduzione dei consumi compresa tra il 5% e il 15%, per un risparmio, per quanto riguarda il solo gasolio, di almeno 1,7 milioni di litri all’anno. E poiché le emissioni di biossido di carbonio (Co2) sono proporzionali ai consumi di carburante, il calo previsto, come per i consumi, oscilla tra il 5% e il 15%. L’ecoguida Le tecniche di guida a basso consumo e basso impatto ambientale sono già una realtà a livello internazionale, applicate in almeno in 9 Paesi europei con l’obiettivo di sensibilizzare le persone (e gli autisti dei mezzi pubblici) a un utilizzo intelligente della propria vettura. Le esperienze principali, che hanno prodotto importanti benefici, sono quelle di Francia, Olanda e Inghilterra (il sito europeo è www. Ecodrive. Org). L’ecoguida è quindi una tecnica di guida rispettosa dell’ambiente, sicura ed economica, con un minore consumo energetico, efficace sia applicata agli spostamenti urbani sia a quelli di lungo raggio. Cambiare marcia il prima possibile, mantenere una velocità costante, anticipare i flussi di traffico limitando l´uso dei freni, spegnere il motore in coda: insieme a una corretta manutenzione del mezzo, l’Ecoguida permette di ottenere un risparmio di carburante fino al 25%. L’impegno della Regione per un parco mezzi più sostenibile: i dati Nel corso degli ultimi 10 anni sono stati perfezionati i programmi di rinnovo del parco bus dell’Emilia-romagna, con l’attivazione di finanziamenti regionali per oltre 170 milioni di euro (di cui 108 nell’ultima legislatura). Con questo contributo, le aziende di trasporto pubblico locale hanno potuto acquistare 1. 424 nuovi bus (900 negli ultimi 5 anni), con un aumento significativo di quelli a più ridotto impatto ambientale. Da segnalare l’incremento - dal 2001 al 2008 - dei bus a metano, passati dal 2% al 18%. Dal 2001 al 2010, la Regione ha programmato 110 milioni di euro (ripartiti in 95 per interventi infrastrutturali – con una quota destinata anche a People Mover e Civis di Bologna – e 15 per le piste ciclopedonali). In più, per il triennio 2008-2010, la Regione ha previsto 34 milioni per l’acquisto di nuovi autobus e filobus (almeno 150 mezzi); altri 17,5 milioni di euro serviranno per realizzare 65 interventi a basso impatto ambientale, 15 milioni per la trasformazione delle auto da benzina a metano e l’istallazione dei filtri antiparticolato nei veicoli commerciali. .  
   
   
PEDEMONTANA. FORMIGONI: OPERA EPOCALE,SEGNALE PER IL PAESE  
 
Cassano Magnago-va, 8 febbraio 2010 - Con l´abbattimento di un simbolico muro di ghiaccio, metafora del ghiaccio che ha bloccato la realizzazione delle infrastrutture negli ultimi decenni, ha preso ufficialmente il via il cantiere dell´Autostrada Pedemontana. A inaugurare il cantiere a Cassano Magnago il 6 febbraio , tra gli altri, erano presenti il presidente della Regione Lombardia, Roberto Formigoni, l´assessore alle Infrastrutture e Mobilità Raffaele Cattaneo, il ministro alle Infrastrutture Altero Matteoli, il Ministro per le Riforme, Umberto Bossi, il presidente della Provincia di Milano Guido Podestà e, attraverso un collegamento telefonico, il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi. "E´ un´opera epocale di cui il territorio aveva bisogno ed è un segnale, per l´Italia, che le grandi opere si possono fare, fare bene e in tempi ristretti e con costi certi - ha dichiarato il presidente di Regione Lombardia Roberto Formigoni - Ricordo che il progetto della Pedemontana, quando lo riprendemmo in mano nel 1995, dopo trent´anni di oblio, aveva il 100% di non gradimento. Il lavoro di questi anni è stato anche recuperare il massimo del consenso attraverso la costituzione di tavoli con tutti i protagonisti del territorio. Attraverso centinaia di ore di lavoro siamo arrivati al progetto sottoscritto da tutti che non prevede solo un´autostrada, ma anche viabilità locale, un milione di nuovi alberi, nuovi parchi e una pista ciclabile da cento chilometri. Oggi è dunque una giornata importante per il futuro prossimo della mobilità nella nostra Regione e per la sua inserzione nelle grandi linee di collegamento Est-ovest dell´Europa, primo fra tutti il corridoio 5". Il Sistema Viabilistico Pedemontano, inaugurato oggi, collegherà le cinque province di Bergamo, Monza e Brianza, Milano, Como e Varese con nuove strade per 160 chilometri (70 di autostrada da Malpensa a Dalmine, 20 di tangenziali di Como e Varese e 70 di viabilità locale), e una Greenway, un corridoio verde ciclabile lungo 100 chilometri, che costituisce il più esteso progetto di compensazione ambientale mai sviluppato nel nostro Paese. Il costo totale dell´opera, la cui conclusione è prevista entro il 2014, è di 5 miliardi di euro, di cui 4,1 destinati alla costruzione dell´infrastruttura vera e propria, 100 milioni per opere compensative e territoriali e 800 milioni per oneri finanziari e gestionali nei trent´anni di durata della concessione. La Pedemontana interesserà 4 milioni di abitanti su 100 comuni e 300mila imprese (10% del Pil nazionale) e la sua realizzazione consentirà un risparmio di 45milioni di ore l´anno, corrispondenti a un valore economico di 700 milioni di euro l´anno, a 500mila chili l´anno di inquinanti in meno prodotti dal traffico e a 35 milioni di litri l´anno di carburante risparmiato, corrispondenti a 45 milioni di euro. "Lo Stato ha stanziato 1,2 miliardi di euro - ha ricordato il presidente Formigoni - una cifra importante, ma che rappresenta solo il 25 % del totale. Il restante 75% è stato reperito in Lombardia, in parte con fondi stanziati dalla Regione e in parte attraverso il project financing. Si tratta di un impegno anticiclico contro la crisi economica, in 5 anni si creeranno infatti 40mila nuovi posto di lavoro. Un impegno che rientra negli 11 miliardi di euro stanziati dalla Regione per le infrastrutture. Strade, autostrade, ferrovie, ma anche dieci nuovi ospedali. Di tutte queste opere abbiamo fissato un crono programma che stiamo rigorosamente rispettando". "Pedemontana è stata per anni simbolo della non capacità della Lombardia di dotarsi delle infrastrutture che le servono - ha sottolineato l´assessore alle Infrastrutture e Mobilità Raffaele Cattaneo - Oggi è invece la dimostrazione che la Lombardia sa realizzare le opere che servono. E le sa fare bene. Raccogliendo il consenso attraverso 250 tavoli istituzionali. E´ questa la politica che ci piace. Non quella della casta, ma una politica casta, nel senso di virtuosa che fa il suo dovere realizzando ciò che è necessario ai cittadini. L´apertura di questo cantiere è dunque un altro impegno rispettato". Per quanto riguarda la tempistica della realizzazione dei lavori, da oggi ed entro la fine dell´anno vengono aperti i cantieri della tratta da Cassano Magnago (A8) a Lomazzo (A9) e dei primi tratti delle tangenziali di Como e Varese. Nel 2011 si apriranno i cantieri delle tratte da Lomazzo (A9) a Osio di Sotto (A4) e, entro la fine del 2014, in tempo per Expo 2015, si aprirà al traffico l´intero sistema autostradale. .  
   
   
PEDEMONTANA LOMBARDA IL PRESIDENTE PIETRO CIUCCI (ANAS): “L’OBIETTIVO È DI CONCLUDERE I LAVORI PRIMA DELL’INIZIO DELL’EXPO 2015” IL CONDIRETTORE GENERALE GRANATI: “IN LOMBARDIA ANAS HA ATTIVATO INVESTIMENTI PER 15 MILIARDI DI EURO”  
 
Varese, 8 febbraio 2010 - “L’avvio dei cantieri della Pedemontana è la realizzazione di un sogno, e di un progetto che è a cuore di noi tutti. Ma come siamo stati in grado oggi di dare avvio al progetto, dovremo essere altrettanto bravi, assieme, nel portarlo a conclusione nei tempi certi indicati, e cioè prima dell’Expo 2015”. Lo ha dichiarato il Presidente dell’Anas Pietro Ciucci, commentando l’avvio dei lavori della Pedemontana Lombarda a Cassano Magnago. “Il ruolo decisionale del Governo e in particolare del Ministro Matteoli – ha proseguito Ciucci -, l’apporto costruttivo e proponente della Regione Lombardia e l’apporto dialogante e operativo dell’Anas, hanno consentito di imprimere velocità all’iter che ha portato ai lavori, adottando nel contempo soluzioni finanziarie innovative e sofisticate, con la redazione di un nuovo piano finanziario che utilizza lo strumento del subentro (mutuato dal Ponte sullo Stretto di Messina) che vale 1. 290 milioni di euro ed ha consentito di far fronte ai maggiori costi emersi in sede di progettazione definitiva, riducendo la quota di contributo pubblico”. “Non si sarebbe certamente posta mano alla realizzazione di questa infrastruttura – ha concluso Ciucci - senza la costituzione della società Concessioni Autostradali Lombarde, formata al 50% da Anas e al 50% da Infrastrutture Lombarde, che opera in qualità e con le prerogative del concedente”. Alla cerimonia è intervenuto il Condirettore Generale dell’Anas, Stefano Granati, il quale ha ricordato che “l’autostrada Pedemontana Lombarda è una infrastruttura viaria dai grandi numeri. Basti pensare che attraverserà 4 Province (Varese, Como, Milano e Bergamo) e 78 Comuni; è lunga complessivamente 86,7 km, ai quali vanno aggiunte opere viarie minori per ulteriori 48 km; comporta un investimento di oltre 4 miliardi di euro e i cui lavori termineranno, con tappe di consegna intermedie, entro dicembre 2014”. Granati ha precisato che in Lombardia l’Anas ha attivato risorse complessive per l’ammodernamento e potenziamento della rete stradale e autostradale pari a circa 15 miliardi di euro di investimenti (di cui circa 4,5 miliardi per opere di competenza diretta dell’Anas, oltre 7 miliardi per le autostrade regionali, il cui soggetto concedente è proprio la società mista Cal Anas-regione Lombardia, e circa 4 miliardi di euro per le opere programmate o già in corso da parte delle società concessionarie lungo la rete autostradale della regione). Tra gli interventi di potenziamento della rete autostradale a pedaggio, sono previsti tra l’altro: • la realizzazione della terza corsia della tratta lombarda dell’autostrada A4 Torino-milano (427 milioni); • l’ampliamento a tre corsie dell’autostrada A9 nella tratta Lainate-como Sud, comprendente anche l’ampliamento da 4 a 5 corsie dell’autostrada A8 nella tratta barriera di Milano Nord-lainate (465 milioni di euro; • il raccordo autostradale Ospitaletto-montichiari (295 milioni); • la tratta lombarda del raccordo autostradale tra Parma e Nogarole Rocca, denominato Tibre (1,8 miliardi); • la viabilità di adduzione tra Rho e Monza alle autostrade A52 Tangenziale Nord di Milano e A8 Milano-varese (210 milioni). A queste opere, vanno aggiunte ovviamente le tre importanti autostrade regionali che verranno realizzate sotto l’impulso e la vigilanza del concedente Cal, la società mista tra Anas e Regione Lombardia: oltre alla Pedemontana, il collegamento Brescia-bergamo-milano (i cui lavori sono partiti lo scorso 22 luglio) e la Tangenziale Est Esterna di Milano. .  
   
   
PEDEMONTANA. FORMIGONI E CATTANEO A INAUGURAZIONE CANTIERE  
 
Milano, 8 febbraio 2010 - Sabato 6 febbraio, il presidente di Regione Lombardia Roberto Formigoni e l´assessore alle Infrastrutture e Mobilità Raffaele Cattaneo, hanno partecipato all´inaugurazione del cantiere dell´autostrada Pedemontana. Scheda - Il Sistema Viabilistico Pedemontano comprende nuove strade per 160 chilometri (70 di autostrada da Malpensa a Dalmine, 20 di tangenziali di Como e Varese e 70 chilometri di viabilità locale), e una Greenway, un corridoio verde ciclabile lungo 100 chilometri, che costituisce il più esteso progetto di compensazione ambientale mai sviluppato nel nostro Paese. Il costo totale dell´opera, la cui conclusione è prevista entro la fine del 2014, è di 5 miliardi di euro, di cui 4,1 destinati alla costruzione dell´infrastruttura vera e propria, 100 milioni di opere compensative e territoriali e 800 milioni di oneri finanziari e gestionali nei trent´anni di durata della concessione. Mentre la conclusione. "Una giornata straordinaria - commenta il presidente Roberto Formigoni - per il futuro prossimo della mobilità nella nostra Regione e per la sua inserzione nelle grandi linee di collegamento Est-ovest dell´Europa. Una grande opera fortemente voluta dal Governo regionale che, dopo l´immobilismo di decenni precedenti, ha sviluppato il dialogo con i territori, ha costruito il consenso, ha coinvolto le istituzioni e il Governo nazionale ed ora è in grado di garantire tempi certi per la conclusione: prima di Expo 2015". "Nel corso degli anni - sottolinea l´assessore alle Infrastrutture e Mobilità Raffaele Cattaneo - la Pedemontana era diventata il simbolo dell´incapacità di costruire ciò che va fatto. Grazie al metodo di lavoro che abbiamo adottato, è diventata invece il simbolo di ciò che si riesce a fare. Alcune importanti novità da noi introdotte sono state: la condivisione dei progetti con il territorio, lo strumento dell´Accordo di programma, la creazione del Collegio di vigilanza e la creazione di Cal (Concessioni autostradali lombarde), la prima società di concessioni autostradali regionale in Italia, a metà tra Anas e Infrastrutture Lombarde spa, che consente di abbattere i tempi burocratici delle procedure e risparmiare sui costi". "Siamo partiti nel 1999 - ricorda il presidente Formigoni - quando non esisteva alcun consenso. Questo consenso l´abbiamo costruito, giungendo a un´ipotesi di tracciato condivisa". 2002-2005 - Sono anni decisivi per il progetto della Pedemontana. Regione Lombardia ottiene l´inserimento dell´infrastruttura nella Legge Obiettivo, si avvia la progettazione preliminare e la valutazione ambientale. 2006 - Il 29 marzo in sede Cipe (il Comitato Interministeriale per la Programmazione Economica) viene approvato il progetto preliminare come pure il relativo piano finanziario. 2007 - Il 19 febbraio 2007 viene costituita Cal (Concessioni autostradali lombarde) e firmato l´Accordo di programma per la realizzazione del sistema viabilistico pedemontano tra Regione Lombardia, il Ministero delle Infrastrutture e tutti i soggetti interessati. La nascita di Cal, ha consentito di abbattere l´ostacolo dei tempi, passando dai 61 mesi inizialmente previsti con le vecchie regole, a 32 mesi. Il 4 maggio si insedia il Collegio di vigilanza; l´1 agosto Autostrada Pedemontana Lombarda e la concedente Cal sottoscrivono la Convenzione che rende operativa la concessione per la realizzazione dell´autostrada. Convenzione che viene registrata il 18 ottobre dello stesso anno dalla Corte dei Conti e che prevede pesanti sanzioni in caso di ritardi e inadempienze. 2009 - Il 3 aprile, al trentunesimo piano del Grattacielo Pirelli viene presentato il progetto definitivo che viene pubblicato il 21 aprile. Il 29 maggio, si apre la Conferenza dei Servizi, con la quale vengono raccolte 1. 600 osservazioni da parte di 210 enti locali e gestori dei servizi. Il 27 ottobre il Cda di Pedemontana approva il piano economico finanziario e il 6 novembre il Cipe approva il progetto definitivo. Il 18 dicembre 2009 l´assessore regionale alle Infrastrutture e Mobilità Raffaele Cattaneo e l´assessore all´Agricoltura Luca Daniel Ferrazzi, sottoscrivono con i rappresentanti delle organizzazione professionali agricole (Confagricoltura, Coldiretti, Cia) e dei proprietari fondiari il protocollo d´intesa sugli espropri dei terreni che vengono attraversati dal tracciato autostradale. Anche in questo caso un metodo di condivisione che ha garantito indennizzi per 655 milioni di euro, di cui 37 per opere compensative, alle 495 imprese agricole coinvolte. L´ultimo atto formale per il via libera ufficiale all´apertura dei cantieri domani, risale al 19 gennaio scorso, con la registrazione, da parte della Corte dei Conti, della delibera Cipe. .  
   
   
SICILIA, ANAS: APPALTI PER I LAVORI DI RIPRISTINO DEI VIADOTTI MORELLO E CANNATELLO SULL’AUTOSTRADA A19 PALERMO-CATANIA GLI INTERVENTI COMPORTERANNO UN INVESTIMENTO COMPLESSIVO PARI A QUASI 40 MILIONI DI EURO  
 
Palermo, 5 febbraio 2010 - L’anas pubblicherà sulla Gazzetta Ufficiale, tra il 5 e l’ 8 febbraio , due bandi di gara per i lavori di ripristino dei viadotti “Morello” e “Cannatello” dell’autostrada A19 Palermo-catania, ricadenti rispettivamente nelle province di Enna e di Caltanissetta. “Questi importanti interventi - ha dichiarato il Presidente dell’Anas, Pietro Ciucci – finanziati con mezzi correnti del bilancio Anas, comporteranno un investimento complessivo di quasi 40 milioni di euro e confermano l’impegno dell’azienda, oltre che nella realizzazione di nuove grandi opere, anche nella manutenzione, ordinaria e straordinaria, delle infrastrutture esistenti”. Il bando pubblicato oggi, per un importo di oltre 30 milioni di euro, riguarda i lavori di ripristino statico e riqualificazione del viadotto Morello, che si sviluppa a carreggiate separate dal km 106,825 al km 112,400 nel tratto ennese dell’Autostrada A19 Palermo – Catania per una lunghezza complessiva di circa 5. 575 metri, ed è costituito da una successione di 125 campate per ciascuna carreggiata. L’intervento in appalto risulta necessario in quanto dall’anno della sua realizzazione, avvenuta a cavallo tra il 1969 e il 1970, il viadotto è stato soltanto oggetto di interventi di manutenzione straordinaria di tipo localizzato. La durata dei lavori è fissata in 900 giorni, comprensivi di 150 giorni per andamento stagionale sfavorevole. Le offerte vanno inviate a: Anas S. P. A. – Direzione Generale Protocollo Generale – Via Monzambano, 10 – 00185 Roma, con specifica indicazione “Servizio Gare”. Lunedì verrà invece pubblicato il bando di gara per i lavori di risanamento strutturale della carreggiata est del viadotto Cannatello, ricadente nel tratto nisseno dell’autostrada A19 Palermo-catania, tra i km 84,700 e 88,920, per un importo complessivo posto a base di gara pari a oltre 8 milioni e 200 mila euro. Sebbene la durata dei lavori sia fissata in 610 giorni, comprensivi di 100 giorni per andamento stagionale sfavorevole, la gara verrà aggiudicata secondo il criterio dell’offerta economicamente più vantaggiosa ponderando, oltre al prezzo, che avrà una rilevanza del 40%, proprio la riduzione dei tempi di esecuzione, assegnando 20 punti su cento nel caso in cui il concorrente si impegni ad adottare due o più turni di lavoro. Sarà inoltre attribuito un valore compreso tra 10 e 40 punti per l’incremento del pregio tecnico, dovuto a eventuali varianti proposte. Le offerte vanno inviate a: Anas S. P. A. - Direzione Regionale per la Sicilia – Sezione Gare -Via Alcide De Gasperi, 247 – 90146 Palermo. Per informazioni dettagliate su tutti i bandi di gara: www. Stradeanas. It. .  
   
   
INFRASTRUTTURE, PRESIDENTE BURLANDO: SENZA INTESA PER TUNNEL FONTANABUONA NON POSSO FIRMANRE L´ACCORDO SULLA GRONDA "MI VINCOLA LA POSIZIONE UNANIME DEL CONSIGLIO REGIONALE"  
 
Genova, 8 Febbraio 2010 - "Come Presidente della Regione Liguria non posso sottoscrivere l´ accordo lunedì sulla gronda perché non c´è alcuna menzione del tunnel della Val Fontanabuona, né ho ricevuto, da un mese a questa parte, risposta alle ripetute sollecitazioni al Ministro Matteoli. Rivolgo un invito al Governo affinché in questi tre giorni si risolva la vicenda". Lo ha preannunciato il presidente della Regione Liguria, Claudio Burlando dopo un incontro in Regione avvenuto il 5 febbraio con i sindaci della Fontanabuona, preoccupati per il mancato inserimento dell´opera nel documento della gronda genovese. "Sarebbe bene in questi giorni - ha detto Burlando - lavorare per risolvere il problema, tenendo conto dell´ordine del giorno votato dal consiglio regionale il 17 dicembre in cui maggioranza e opposizione si sono trovate d´accordo nel ribadire l´importanza del tunnel e la sua necessità e quindi un presidente della Giunta non può venir meno all´orientamento unanime dell´assemblea regionale". "Del tunnel - ha sottolineato Burlando - se ne parla da due anni, un mese fa ho chiesto un incontro al Ministro Matteoli a nome della Provincia, della Regione e dei Comuni, ma non ho avuto nessuna risposta e questo mi pare un atteggiamento molto grave". "Ho cercato di fare il possibile - ha ribadito Burlando - per non arrivare a questo punto e senza fare polemica, tenendo conto anche che sul tracciato del tunnel, in grado di collegare Rapallo con la Fontanabuona in 6 minuti e non in 50 come oggi, è già stata raggiunta una completa intesa istituzionale tra i 12 comuni della valle e il Comune di Rapallo con la Regione Liguria, la Provincia di Genova e la comunità montana". Già la Regione Liguria ha investito 250. 000 euro per lo studio di fattibilità ed è disponibile a farsi carico dei costi della progettazione che ammonta a circa 4 milioni di euro. "A questo punto mi auguro che si possa utilizzare il tempo che ancora manca da qui a lunedì - ha aggiunto il presidente della Regione - per venire a capo del problema, nell´interesse di tutti, affinché si possa giungere alla firma del protocollo lunedì 8 con la certezza che sia stata definita di comune accordo la previsione della realizzazione di questa importante infrastruttura". "Il presidente di Anas Pietro Ciucci - ha concluso Burlando - mi ha dato la sua disponibilità a venire a Genova anche domenica sera: è sufficiente un cenno del Governo". .  
   
   
ANAS, PRESENTATE LE FASI DEL PROGETTO DEI LAVORI DI CONSOLIDAMENTO DELLA GALLERIA “MONTE PIAZZO” LUNGO LA SS36  
 
Milano, 8 febbraio 2010 - L’anas ha presentato il 5 febbraio, presso la sede della Regione Lombardia alla presenza dei funzionari della Regione, del Presidente e dell’Assessore alla viabilità della Provincia di Sondrio e dell’Assessore alla viabilità e dell`Assessore ai Trasporti della Provincia di Lecco le fasi inerenti alla cantierizzazione dei lavori di consolidamento del contorno roccioso e di rifacimento del rivestimento dissestato della canna di monte dal km 84,485 al km 84,905 e della canna di valle dal km 84,243 al km 84,474 della galleria “Monte Piazzo” lungo la strada statale 36 “del Lago di Como e dello Spluga”. In particolare sono stati illustrati gli effetti del cantiere sulla circolazione della strada statale 36. L`esecuzione dei lavori imporrà la chiusura alternata delle due canne e, conseguentemente, la circolazione avverrà a doppio senso all`interno della canna non interessata dalle attività di cantiere. Al fine di contenere i disagi all`utenza, già negli atti di gara, è stata studiata una particolare regolamentazione della circolazione per la domenica pomeriggio, in direzione Milano, momento critico per gli spostamenti del traffico turistico dalla Valtellina. Infatti, per tutta la durata dei lavori, a partire dalle ore 14,00 e fino alle ore 24,00 di ogni domenica, la circolazione lungo la strada statale 36 in direzione Lecco (sud) sarà mantenuta su due corsie, come durante i normali periodi di esercizio, mentre il traffico con direzione Colico (nord) verrà deviato su percorsi alternativi di viabilità locale. Tale soluzione è stata condivisa all`unanimità dagli intervenuti. Il tempo per l’esecuzione dei lavori relativi alla galleria Monte Piazzo ammonta a 720 giorni, decorrenti dalla data del verbale di consegna. Durante la riunione si è discusso anche della realizzazione del Peduncolo di Dervio, opera che non potrà essere eseguita prima dei lavori della Monte Piazzo. A riguardo è stato evidenziato che, secondo quanto previsto dalla convenzione regolante i rapporti tra i vari enti, l`Anas ha avviato i lavori relativi alla galleria Monte Piazzo e che, di concerto con gli enti locali, è stata evidenziata la non stretta necessarietà del Peduncolo ai fini della gestione del cantiere. Il progetto risulta in capo alla Provincia di Lecco. Per quanto riguarda il potenziamento dello svincolo di Piona, l`Anas fa presente che tale lavoro non è previsto in alcun piano di investimento della Società e che la sua eventuale realizzazione dipende dal reperimento delle necessarie risorse finanziarie. In coda alla riunione, infine, gli intervenuti hanno analizzato i possibili disagi prevedibili per l’imminente fine settimana in relazione alla chiusura della carreggiata nord per effetto della frana di Varenna. Si è concordato di valutarne gli effetti ed, eventualmente, adottare differenti misure di viabilità a partire dal prossimo weekend. .  
   
   
VARIANTE DELLA GARFAGNANA, INAUGURATO IL PRIMO LOTTO COSTO DELL’INTERVENTO 27 MILIONI (COSTO COMPLESSIVO DELL’OPERA 38.2 MILIONI)  
 
Firenze, 8 febbraio 2010 - E’ stato inaugurato il 4 febbraio, alla presenza del presidente della Regione Claudio Martini, del presidente della Provincia di Lucca Stefano Baccelli e del sindaco di Castelnuovo Garfagnana Gaddo Gaddi, il primo lotto della variante alla strada regionale 445 “della Garfagnana”. L’infrastruttura viaria consentirà di liberare il centro storico di Castelnuovo dalla morsa del traffico pesante, collegando la 445 con la strada provinciale 72 del Passo delle Radici, per mezzo di tre viadotti (uno grande e due minori), una galleria artificiale e una naturale e due rotatorie. «L’opera inaugurata oggi è un importante intervento di potenziamento e ammodernamento della strada regionale 445, spina dorsale dei collegamenti tra la Lucchesia e il Nord della Toscana. Si tratta di un obiettivo strategico non solo per questo territorio, sul quale la Regione ha previsto un investime nto forte, per un totale di oltre 65 milioni di euro, di cui 43 milioni in provincia di Lucca e 22 milioni di euro in provincia di Massa-carrara». I lavori, iniziati nel gennaio del 2006, hanno richiesto un investimento complessivo, comprese le spese tecniche per la progettazione e le indagini, di oltre 27 milioni di euro, coperto da fondi della Regione Toscana (26. 7 milioni di euro) e dell’amministrazione provinciale di Lucca (568mila euro). Interamente a carico della Regione (830mila euro) il collegamento con la provinciale 72. I lavori del secondo lotto inizieranno nei prossimi giorni e si concluderanno nel luglio 2010. La variante nel suo complesso ha un costo di 38. 2 milioni di euro (I e Ii lotto), di cui 37. 3 milioni a carico della Regione e 900mila euro a carico della Provincia di Lucca. La variante in sintesi Primo lotto Lunghezza complessiva: 1. 800 mt. Tracciato: dal km 23 della Sr 4 45 alla Sp 72 “del Passo della Radici”, che collega il centro abitato di Castelnuovo Garfagnana con il centro abitato di Pieve Fosciana Caratteristiche tecniche: primo tratto in viadotto sul Fiume Serchio, di lunghezza circa 120 m - galleria naturale “Le Lame”, di lunghezza 590 m - viadotto “Cavatina”, di lunghezza 35 m - galleria artificiale “Cavatina”, di lunghezza 75 m - viadotto “Rio La Fossa”, di lunghezza 75 m. Totale intervento: 27. 321. 631,57 euro, di cui: Finanziamento Regione Toscana: 26. 753. 528,98 euro, Finanziamento Provincia Lucca: 568. 102,59 euro, Opere complementari: 830mila euro per il collegamento con la Sp 72 (interamente a carico della Regione Toscana). Primo e secondo lotto: Costo complessivo: 38. 2 milioni di euro (37. 3 milioni a carico della Regione e 900mila euro a carico della Provincia di Lucca). Durata lavori: genna io 2006 – luglio 2010. .  
   
   
VIABILITÀ TOSCANA, FIRMATE DUE INTESE CON LE PROVINCE CINQUANTACINQUE INTERVENTI. LA PRIORITÀ AGLI INTERVENTI SUBITO CANTIERABILI  
 
Firenze, 8 febbraio 2010 - Regione e Provincia mettono in fila le priorità sulla viabilità di interesse regionale per gli interventi da realizzare nei prossimi tre anni: 55 progetti, tra cui anche la ciclopista dell´Arno. Cinquantacinque progetti a cui gli enti locali dovranno compartecipare per almeno il 30 per cento della spesa. «Per ottimizzare le risorse a disposizione abbiamo deciso di dare la priorità ai progetti immediatamente cantierabili. Perchè le infrastrutture possono aiutare lo sviluppo abbiamo bisogno di accelerare i tempi» ha sottolineato l´assessore ai trasporti della Toscana, Riccardo Conti. Il protocollo è stato firmato stamani a Palazzo Medici Riccardi a Firenze, al termine del convegno sulle infrastrutture. «La firma di questo protocollo d´intesa è un passo importante - ha commenta to l´assessore alle infrastrutture della Provincia di Firenze, Laura Cantini - perché la Regione, prima di chiudere la propria legislatura, provvede a destinare nuove risorse per la viabilità regionale. Per la Provincia di Firenze sono davvero numerosi gli interventi finanziati: quelli di maggiore importanza riguardano i lavori sulla strada regionale sulla 429, sulla Fi-pi-li, sulla strada regionale 69 nonché interventi minori di messa in sicurezza, come quelli che interesseranno la strada regionale 66». Sono 35 i milioni destinati alla viabilità della Provincia di Firenze, «che aggiunti agli oltre 100 milioni del Cipe - prosegue la vicepresidente provinciale - costituiscono una base consistente». Sempre stamani la Regione ha firmato,solo con le Province di Lucca e di Pisa, anche un´intesa che riguarda la strada regionale 439, per il collegamento tra Bientina, Altopascio e Capannori. Con l´intesa viene istituito un gruppo tec nico che entro la fine del 2010 dovrà predisporre il progetto di fattibilità. Nella sezione Documenti a fondo comunicato, l´elenco di tutte e 55 gli interventi in programma per i prossimi tre anni, provincia per provincia. .  
   
   
DAL 2000 AD OGGI 16 MILIARDI DI INVESTIMENTI. CREATI IN TOSCANA 16 MILA POSTI DI LAVORO LE INFRASTRUTTURE POSSONO CREARE NUOVO SVILUPPO  
 
Febbraio 8 febbraio 2010 - Le infrastrutture possono essere occasione di sviluppo, oltre che creare posti di lavoro durante la loro realizzazione. Ma per “non divertirsi solo a guardare i treni che passano”, per citare la metafora usata dal segretario della Cgil Alessio Gramolati, «serve una cabina di regia che consenta di superare i tempi troppi lunghi e le difficoltà ad accordare i suoni quando un´opera riguarda più soggetti ed istituzioni – mette in chiaro l´assessore ai trasporti e alle infrastrutture Riccardo Conti -. Occorre inventarsi cose nuove: puntando magari alla logistica o alle energie rinnovabili, provando anche a progettarle in loco e costruirci una filiera. Ed occorre accompagnare chi vuole fare investimenti in Toscana, creando con le infrastrutture un valore aggiunto, senza abbandonarli alla rendita». Solo così economia e infrastrutture – e tante ne sono state realizzate in Toscana negli ultimi anni: 16 miliardi spesi dal 2000, altri 15 programmati fino al 2013 - possono creare quella scintilla capace di far ripartire la crescita della regione. Di questo stamani si è parlato a Palazzo Medici Riccardi a Firenze, dove si è svolto l´incontro “La mobilità e la logistica per lo sviluppo della Toscana: passato e futuro”, concluso con una tavola rotonda a cui hanno partecipato oltre all´assessore Conti e al segretario della Cgil Gramolati, anche Andrea Pieroni, presidente della Provincia di Pisa e dell´Unione delle province toscane, e Paolo Sorrentino per Confindustria. La Toscana, ´città´ con più di tre milioni di abitanti - La Toscana come una delle duecento città più grandi del mondo: una città da tre milioni e mezzo di abitanti. Il cambio di passo invocato ruota attorno a questa suggestione, che ha come sottinteso la fine di ogni campanilismo e una governance tutta nuova. «L´innovazione non si fa solo aggiungendo livelli di governo, ma aggiungendo e sostituendo» ricorda Conti. «Tempi troppo lunghi per prendere una decisione. La colpa non è della concertazione – sottolinea Gramolati – ma certo il problema c´è e va risolto, perché in una democrazia che funziona partecipazione e decisione devono andare a braccetto». «Abbiamo grandi talenti – dice Paolo Sorrentino – Non dobbiamo solo partecipare. Dobbiamo correre per la medaglia olimpica, facendo lavorare insieme le eccellenze toscane, magari con la regia della Regione». «La Toscana in fondo – aveva detto Andrea Pieroni – è una piattaforma naturale». Un crocevia appunto ci può permettere di non limitarsi a ved ere i treni che passano o le navi che arrivano. Ma per questo, tutti stamani hanno convenuto, occorre combattere le aziende di retrovia. Occorre essere più competitivi, alzando produttività e valore aggiunto. «Perché scarsa produttività si traduce anche in scarsi salari» ricorda di nuovo Gramolati. Occorre inoltre investire in formazione per elevare il livello delle eccellenze toscane. In passato pochi investimenti - Il convegno si era aperto con un lungo elenco di numeri. Con una premessa. C´è stata una Toscana, anni fa, dove le infrastrutture hanno ricorso lo sviluppo anziché trascinarlo. Oggi la scommessa è tentare l´opposto. «C´era una Toscana – ricorda il ricercatore dell´Irpet, Stefano Casini Benvenuti – con bassi livelli di crescita, soprattutto negli anni Ottanta e Novanta, e ch´eppur si muoveva. Una Toscana propensa a conservare, anch e per la sua percezione di territorio di benessere, propensa alla bassa competitività e non solo per le infrastrutture inadeguate, dove le amministrazioni pubbliche spendevano molto in spesa corrente e poco in investimenti. E lo stesso facevano le aziende». Opere per 31 miliardi e 38 mila posti di lavoro - Quei numeri, almeno in parte, oggi sono diversi. Dal 2000 ad oggi la Regione ha programmato e realizzato in Toscana oltre 16 miliardi di investimenti, tutti cantierati o ultimati. Altri 15 miliardi sono programmati fino al 2013. Non riguardano solo strade e trasporti, che sono il 43% dell´intera torta (13 miliardi fino al 2013). Non sono neppure solo soldi della Regione: alcuni arrivano dallo Stato, altri dagli enti locali e altri ancora da privati come le Ferrovie. Questa grande mole di investimenti ha comunque creato 16 mila posti di lavoro tra il 2000 e il 2009 e altri 22 mila ne potrebbe creare fino al 2013, facendo cre scere il Pil di 4,5 miliardi fino al 2009 e di altri 3,82 attesi fino al 2013. Più di quello che le infrastrutture hanno prodotto, secondo i dati presentati oggi, in tutto il resto d´Italia. «Il deficit di infrastrutture è stato per il 50 per cento un problema, una zavorra per lo sviluppo, e per il 50% un alibi – conclude l´assessore Conti – Ora l´alibi non c´è più e rimane un 50% di opportunità». Rispetto all´Europa, la Toscana ha ancora poche strade, autostrade e aeroporti. Se 100 è la media dell´Ue, l´indice toscano è 89 per le strade e 37 per gli aeroporti. Anche questi numeri sono stati illustrati stamani. Ma su ferrovie e porti la Toscana già può vantare una media avanzata: rispettivamente 126 (più di Provenza e Catalogna) e 156 (contro il 250 della Catalogna e il 431 della Provenza). Vanno semmai ridotti I tempi di realizzazione. «Per le grandi opere sono serviti in passato 60 mesi» annota il ricercatore dell´Irpet Stefano Casini Benvenuti. Troppi, conferma anche l´assessore Conti. .  
   
   
COMO: 2,1 MILIONI PER NUOVO PROGETTO LUNGOLAGO  
 
 Milano, 8 febbraio 2010 - La Giunta regionale ha deliberato, su proposta dell´assessore al Territorio e Urbanistica, Davide Boni, lo stanziamento di 2. 100. 000 euro per la realizzazione delle nuove opere previste nel progetto di sistemazione e difesa idraulica per il lungolago di Como, presentato a fine novembre dal presidente Formigoni e dall´assessore Boni insieme alle istituzioni locali. Il progetto è stato presentato in consiglio comunale il 21 dicembre scorso, ed è ora all´esame della Conferenza dei Servizi, prevista per l´8 febbraio, che provvederà all´approvazione finale. Nuove paratie mobili al posto di quelle fisse, "taglio" del discusso muro di cemento armato (con la parte interrata che resta a difesa del passaggio dell´acqua) con costi interamente a carico della società che ha realizzato finora le opere di difesa idraulica. Un progetto finalizzato ad assicurare le condizioni definitive per la messa in sicurezza idraulica della città e a migliorare gli aspetti problematici, come è stato per il "muro" parzialmente realizzato. Accanto alle opere per la sicurezza idraulica ci sarà spazio, - come deciso da Regione, Provincia e comune di Como - per la completa valorizzazione ambientale e territoriale, attraverso un Concorso internazionale aperto ad architetti e urbanisti, giovani e affermati. Per gli interventi di valorizzazione (Concorso di idee compreso) Regione Lombardia mette a disposizione 500. 000 euro. "Abbiamo promosso il Concorso internazionale e oggi finanziamo le opere - commenta il presidente di Regione Lombardia, Roberto Formigoni - perché vogliamo che di Como e del suo lago circoli, in Italia e a livello internazionale, un´immagine adeguata, nel segno della bellezza". "Le opere per la sicurezza idraulica, in corso di realizzazione - aggiunge Formigoni - creeranno un nuovo spazio per la fruizione sociale, culturale e turistica dello straordinario ambiente urbano e naturale della città di Como. Abbiamo l´occasione per valorizzare questo comparto urbano, rilanciando l´immagine della città, cui è connessa l´identità del Lario, uno dei beni più straordinari del territorio". "Un passaggio importante - dichiara l´assessore Boni - che unisce la necessità di salvaguardare Como da un punto di vista idraulico, mettendo in totale sicurezza la città, con la sua tutela anche sotto il profilo paesaggistico, attuando opere che riescano ad integrarsi con l´ambiente lacustre senza rovinarne la vocazione storica e identitaria. Questo in linea con il percorso normativo avviato ormai da tempo dall´assessorato al territorio e urbanistica che, con lo stesso piano territoriale regionale e con il piano paesaggistico, si pone proprio l´obiettivo di proteggere e valorizzare le bellezze del territorio lombardo. Accanto all´importante progetto di riqualificazione, resta comunque da sottolineare come dopo la data dell´8 febbraio, giorno della conferenza dei servizi, sarà possibile procedere con l´abbattimento dello scempio". Al concorso internazionale è attesa la partecipazione di professionisti, singolarmente e in forma associata, con un curriculum orientato alle tematiche che caratterizzano l´intervento nel suo complesso, agli strumenti urbanistici comunali, alle aree di lungolago (Lungo Lario Trieste, Piazza Cavour, ecc. ) e agli spazi urbani attigui. Il bando di concorso e gli inviti ai partecipanti saranno attivati entro il mese. Nei tre mesi successivi (maggio 2010) verranno predisposti e consegnati gli elaborati; entro il mese di giugno sarà indicato l´elaborato scelto. Questo anche per consentire il raccordo con le indicazioni previste per il completamento delle opere di lungolago. La gestione operativa delle fasi del concorso sarà affidata a Infrastrutture Lombarde, che lavorerà in raccordo con un team formato dalle Direzioni generali regionali coinvolte e dai rappresentanti del Comune e della Provincia di Como e della Sovrintendenza ai Beni culturali e ambientali. .  
   
   
260 MILA EURO DALLA REGIONE AD ALPE-ADRIA SPA  
 
 Trieste, 8 febbraio 2010 - Un primo contributo finanziario della Regione - pari in questa prima fase ad oltre 260 mila euro - per l´avvio della nuova "autostrada viaggiante su rotaia" lungo la direttrice Gorizia-ospitaletto (Brescia) è stato approvato il 4 febbraio dalla Giunta regionale su proposta dell´assessore alla Viabilità e Trasporti Riccardo Riccardi. L´obiettivo è quello, viene confermato dalla società di logistica e servizi intermodali Alpe Adria, di "spostare" su treno, togliendoli dunque dall´autostrada A4 Trieste-milano, circa 8 mila Tir all´anno lungo l´asse tra l´Autoporto di Sant´andrea/ Gorizia ed il Terminal "Bertani" di Ospitaletto. "Si tratta - osserva l´assessore Riccardi - di un altro tassello operativo per diluire al massimo il traffico pesante lungo tutta l´autostrada sino in Lombardia ma soprattutto tra Mestre e Gorizia, in quella parte di A4 in cui si concentrano i lavori per la terza corsia". Il servizio di imbarco dei camion "su rotaia" viene inizialmente avviato con una coppia di treni al giorno, in orario notturno, dal lunedì al giovedì, con l´impegno di Trenitalia di mettere a breve a disposizione un ulteriore servizio nella giornata di domenica, anche nella prospettiva di avviare successivamente (dopo un periodo di sperimentazione) una seconda "traccia" giornaliera. .  
   
   
TRASPORTI: SPERIMENTAZIONE LINEA TPL FS UDINE-CARINZIA  
 
 Trieste, 8 febbraio 2010 - La Giunta regionale ha confermato il 4 febbraio su proposta dell´assessore alla Viabilità e Trasporti Riccardo Riccardi, approvando la partecipazione al progetto Ue "Micotra-miglioramento dei collegamenti transfrontalieri di trasporto pubblico", la volontà di avviare un servizio ferroviario sperimentale diretto tra Udine e Villaco e tra Udine e Klagenfurt. Partner del progetto, che si inquadra nelle attività di cooperazione transnazionale Interreg Iv Italia/austria per il periodo 2007-2013, saranno, accanto alla stessa Regione Friuli Venezia Giulia (capofila di "Micotra"), il Land della Carinzia, le "Ferrovie Udine-cividale", il dipartimento carinziano delle Obb (le Ferrovie Austriache) e la società Vgl Verkehrsverbund. Il costo complessivo del progetto è di poco superiore al milione di euro. Secondo il progetto, il primo tratto sperimentale della linea sarà attivato sul percorso Tarvisio-arnoldstein, per poi estendersi, in caso di positive conclusione del programma, tra il capoluogo friulano e le due città carinziane di Villaco e Klangefurt. "La Linea Udine-villaco, pur costituendo una direttrice di grande interesse e potenzialità non solo per le merci, ha subito una progressiva riduzione dei servizi di trasporto pubblico di persone - sottolinea l´assessore Riccardi - ed oggi non vi sono treni in orario diurno che realizzino questo collegamento transfrontaliero". I quattro treni regionali in servizio sulla tratta Udine-tarvisio si arrestano infatti al confine e non esistono modalità alternative di trasporto verso la Carinzia di pari o migliori caratteristiche, essendo previste solamente 4 corse con autobus. .  
   
   
FS, PUGLIA: FURTI DI RAME, IL BUSINESS DELL’ORO ROSS, 95 EPISODI NEL 2009, DANNI PER OLTRE 760MILA EURO  
 
Bari, 5 febbraio 2010 - Centinaia di metri di cavi in fibra ottica, trecce in rame e cavi di alimentazione: è il prezioso bottino rubato ogni anno lungo le linee ferroviarie pugliesi. L’ultimo episodio risale alla notte di lunedì 2 febbraio. Ignoti hanno tranciato 200 metri di cavi di rame nei pressi della fermata di Tuturano (Br). Valore della refurtiva circa 5. 700 euro. Un vero e proprio business quello dell’oro rosso perpetrato ai danni del Gruppo Fs: solo nel 2009 in Puglia, lungo gli 822 km di linea ferroviaria si sono registrati 95 furti di cavi di rame. I danni subiti ammontano a oltre 760mila euro a cui vanno aggiunti i costi per le interruzioni e a rallentamenti della circolazione ferroviaria che pagano anche i viaggiatori in termini di ritardo. Le zone più colpite dal fenomeno sono le province di Foggia, Brindisi e Taranto. Dai controlli effettuati a cura della Polizia Giudiziaria del Compartimento Polfer di Bari, d’intesa con Protezione Aziendale del Gruppo Fs, è emerso che i ladri di rame sono spesso giovani italiani, per lo più pregiudicati, in qualche caso anche minorenni, che smerciano la refurtiva presso rottamatori e autodemolitori locali. Ribadiamo però che, in occasione di furti o tentativi di furto di cavi di rame, la sicurezza dell’esercizio ferroviario, e quindi l’incolumità dei viaggiatori, non è mai messa a rischio. In caso di sottrazione di cavi, infatti, i segnali ferroviari si predispongano immediatamente al rosso obbligando i treni a fermarsi e a riprendere la marcia a velocità ridotta. Nel frattempo le squadre tecniche di Rete Ferroviaria Italiana (Gruppo Fs) intervengono per ripristinare i sistemi di comunicazione e consentire la ripresa della regolare circolazione ferroviaria. .  
   
   
FERROVIE: SPOSTARE MANUTENZIONI REGIONALI ALLA SPEZIA PER SALVARE LAVORATORI CARGO"  
 
Genova, 5 Febbraio 2010 - "Spostare l´officina manutenzioni regionali alla Spezia utilizzando il personale attualmente impiegato per salvare i lavoratori della Divisione Cargo". Lo chiede l´assessore regionale ai trasporti, Enrico Vesco in una lettera inviata il 5 febbraio all´amministratore delegato di Trenitalia, Vicenzo Soprano per garantire un futuro alle officine della Divisione Cargo della Spezia. "Mi sono giunte voci - ha ribadito l´assessore Vesco - di un´imminente indisponibilità delle officine di manutenzione regionale di Genova Brignole, a causa dei lavori necessari a mettere in esercizio la linea metropolitana con il conseguente spostamento di tutte le lavorazioni nella stazione di Sestri Levante che comporterà, oltre a disagi sulla linea, anche la necessità di forti investimenti per realizzare un capannone provvisorio. " "Se tutto ciò corrisponde al vero - conclude Vesco nella lettera - la mia proposta è quella di spostare l´officina manutenzioni alla Spezia utilizzando il personale attualmente impiegato alla divisione Cargo, realizzando così un´opera razionale, economica e attenta al futuro dei lavoratori". .  
   
   
IL VENETO CHIEDE RIPRISTINO PRECEDENTE ORARIO TRENI PENDOLARI ROVIGO - FERRARA  
 
Venezia, 8 febbraio 2010 - |L’assessore alle politiche della mobilità del Veneto Renato Chisso ha chiesto che siano rivisti gli orari di alcuni treni locali che interessano la tratta Rovigo – Ferrara, in modo da ripristinare l’utilizzo dei servizi da parte degli studenti che utilizzano le fermate tra le due città. Lo ha fatto con una lettera inviata al presidente della Regione Emilia Romagna Vasco Errani, alle Direzioni di Trenitalia S. P. A. Dell’emilia Romagna e del Veneto, alla Direzione Territoriale Produzione veneta di Rfi e, per conoscenza all’amministratore delegato di Ferrovie dello Stato Mauro Moretti, al ministro delle infrastrutture e trasporti Altero Matteoli e alle presidenti delle Province di Rovigo, Tiziana Virgili, e di Ferrara, Marcella Zappaterra. Con l’applicazione dell’orario invernale del servizio di trasporto ferroviario – ha fatto presente in sostanza Chisso – sono stati riscontrati disagi a causa di variazioni che, di fatto, “rendono inutilizzabile il servizio ferroviario per gli studenti di alcune stazioni del Polesine”. Si tratta dei treni n. 11483 Padova – Bologna; n. 11474 Bologna – Venezia; n. 6421 Venezia – Ferrara, corse di competenza della Regione del Veneto per la tratta Padova – Ferrara e della Regione Emilia Romagna per la tratta Ferrara – Bologna. E variazioni contestate sarebbero “conseguenza di un nuovo cadenzamento orario dei servizi ferroviari, operato unilateralmente dalla Regione Emilia Romagna sulla tratta Bologna – Ferrara e sulla tratta Poggio Rusco – Bologna. “Nello spirito di massima collaborazione e nel perseguimento di obiettivi di efficientamento del servizio e di tutela dei fruitori – ha scritto Chisso – si intendono caldeggiare soluzioni condivise, che risolvano l’evidente e manifesto disagio che la scelta oraria operata ha comportato”, ripristinando l’usufruibilità dei servizi da parte degli studenti interessati. .  
   
   
IL METRÒ REGIONALE CAMPANO MODELLO PER IL VENETO  
 
Padova, 8 febbraio 2010 - Il 6 febbraio 2010 a Padova, l´assessore ai Trasporti della Regione Campania, Ennio Cascetta, ha partecipato al convegno: "Progetti per far muovere il Veneto" con, tra gli altri, il sindaco di Verona, Flavio Tosi e il vice ministro alle Infrastrutture, Roberto Castelli. Al convegno – che aveva l´obiettivo di proporre, attraverso un approfondimento di carattere tecnico e un confronto tra amministratori pubblici e privati, una riflessione sulle criticità, i bisogni e le priorità della mobilità nel Veneto - l´assessore Cascetta ha illustrato il sistema integrato dei trasporti della Campania, con particolare riferimento alla metropolitana regionale, presa a modello per il Sistema ferroviario metropolitano regionale (Sfmr) del Veneto, la cui realizzazione è ritenuta determinante per un salto di qualità del trasporto pubblico di questa regione, ed essenziale nell´eventualità dell’assegnazione a Venezia delle Olimpiadi 2020. "Il Sfmr del Veneto - spiega Cascetta - è un progetto complessivo di sistema che prevede l´integrazione delle infrastrutture (ferrovie regionali, urbane, bus, nodi, treni) e dei servizi (frequenze, orari, linee, organizzazione), sul modello del nostro sistema di trasporti campano. Il sistema veneto, però, dal 2000 ad oggi, non ha avuto ancora uno sviluppo realizzativo efficace, a differenza di quanto accaduto da noi, e per questo saremo a Padova a spiegare quanto siamo riusciti a fare. Un ennesimo importante riconoscimento, per la nostra metropolitana regionale, dunque, già più volte premiata in Italia e nel resto del mondo". Cascetta, in particolare, ha parlato dei principali fattori chiave che hanno determinato il successo della metropolitana regionale della Campania, dalla continuità amministrativa e decisionale alla concertazione con il territorio, dall´istituzione di un fondo unico per gestire le risorse all’attenzione alla qualità dei progetti, non solo dal punto di vista trasportistico, ma anche dell´architettura e della riqualificazione urbanistica della aree circostanti l´infrastruttura. .  
   
   
TRENINO GENOVA CASELLA, GESTIONE ASSEGNATA AD AMT  
 
Genova, 8 Febbraio 2010 - È stata assegnata all´Azienda Mobilità e Trasporti di Genova la gestione dei servizi di trasporto ferroviario sulla linea Genova Casella. Amt si occuperà della gestione del servizio per 9 anni, dal 1 aprile 2010 al 1 aprile 2019, per una percorrenza pari a 168. 000 chilometri annui, oltre alla manutenzione ordinaria dell´impianto ferroviario. La gara era stata bandita il 6 agosto 2009 e il termine per il ricevimento delle offerte era fissato per il 6 ottobre, poi prorogato al 30 novembre, data entro cui è pervenuta l´offerta unica dell´Amt di Genova a cui il 21 gennaio la commissione regionale di valutazione delle offerte ha aggiudicato il servizio. La Regione inoltre ha stanziato 4,4 milioni di euro per l´acquisto di un nuovo elettrotreno sulla tratta Genova-casella. Alla gara si è presentato un unico offerente, Ansaldobreda Spa, che potrà essere il fornitore. .  
   
   
PORTI: TONDO, FVG OPPORTUNITÀ PER IL PAESE E PER L´´EUROPA  
 
Trieste, 8 febbraio 2010 - La piattaforma logistica del Friuli Venezia Giulia diventa un´opportunità per il Paese e per l´Europa. Questo, secondo il presidente della Regione Renzo Tondo, il significato del convegno "Lo spazio mediterraneo della mobilità" che si è concluso il 5 febbraio a Trieste con la partecipazione del ministro degli Affari esteri Franco Frattini, del viceministro alle Infrastrutture e Trasporti Roberto Castelli e del commissario europeo ai Trasporti Antonio Tajani. "Ci sono - ha osservato Tondo - due elementi positivi emersi da questo convegno sulla portualità dell´Alto Adriatico: il fatto che a organizzarlo siano stati due ministeri, quello degli Affari esteri e quello delle Infrastrutture e Trasporti, significa che a livello governativo vi è la consapevolezza che Trieste e il Friuli Venezia Giulia rappresentano un´opportunità non solo per questa regione ma per tutto il Paese". "Il secondo elemento positivo - ha aggiunto - è la volontà manifestata da un grande gruppo, l´Unicredit, di far decollare un percorso virtuoso secondo il quale Stato, Regione e privati convergono su un intervento di potenziamento complessivo della piattaforma logistica con particolare riferimento ai porti di Trieste e Monfalcone, creando in questo modo un´occasione di sviluppo per l´intero Friuli Venezia Giulia e per il sistema Italia". Tempi e risorse, secondo il presidente Tondo, sono aspetti fondamentali per far decollare il progetto. "Bisogna capire - ha osservato - quanto il Governo nazionale ritiene di poter mettere in pista, in termini di risorse finanziarie. Noi come Regione siamo disponibili a fare la nostra parte, a cominciare dal raddoppio del molo Vii e dal nuovo terminal di Monfalcone, e per gli altri interventi che si rendessero necessari. È importante anche ciò che decideranno le Ferrovie dello Stato. Se c´è una partecipazione complessiva noi ci stiamo". "Un´altra considerazione - ha aggiunto Tondo - è che un intervento del genere non si realizza in tempi ragionevoli se non attraverso percorsi commissariali. Il Governo deve quindi mettersi nell´ordine di idee che in questo caso occorre individuare una figura di commissario che permetta di imprimere una forte accelerazione sui tempi delle procedure burocratiche". È questo un punto toccato indirettamente anche dal ministro Frattini nel suo intervento, nel quale ha garantito il pieno appoggio della rete diplomatica italiana per la sua promozione internazionale, all´interno di una sempre più incisiva "diplomazia economica" che il Governo intende sviluppare. Il ministro ha parlato di un progetto esemplare di collaborazione fra pubblico e privato, sottolineando l´importanza di definire una "governance" adeguata con la partecipazione di Stato, Regione e privati. Ed è all´interno di questa "governance" che la Regione, secondo Frattini, dovrà avere un ruolo centrale, nella prospettiva del decentramento e del federalismo. .  
   
   
PORTI:"PIASTRA LOGISTICA FVG” LA REGIONE È PRONTA  
 
Trieste, 8 febbraio 2010 - "Una svolta", secondo il sottosegretario all´Ambiente Roberto Menia, "un progetto di portata strategica", per l´assessore regionale alla Viabilità e Trasporti Riccardo Riccardi, la proposta Unicredit di realizzazione della "Piastra logistica del Friuli Venezia Giulia", progetto di ampliamento e sviluppo dei porti di Trieste e Monfalcone del costo di 1 miliardo di euro (70 per cento a carico del privato) con la prospettiva della movimentazione nell´Alto Adriatico di circa 2 milioni di Teu. Una proposta progettuale che il 5 febbraio a Trieste è stata illustrata nelle sue linee generali - "per una valutazione precisa ora occorre ´guardarci bene dentro´, sottolinea l´assessore regionale - nel corso della prima parte della seconda giornata del convegno "Lo spazio mediterraneo della Mobilità", con gli interventi degli stessi Menia e Riccardi, dei responsabili di Unicredit Massimo Pecorari e Piergiorgio Peluso, del prof. Maurizio Maresca (Università di Udine) e di Ercole Incalza, per il ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti. "Tempi certi e velocità di intervento", è stato confermato da tutti i relatori, sono necessari per la concretizzazione di questo scenario della portualità del Friuli Venezia Giulia, anche perché le proiezioni future indicano che nel Mediterraneo ci sarà spazio "solo per 4/5, forse sei, grandi hub portuali", con il rischio, accennato da Maresca, che nessuno di questi trovi poi ubicazione in Italia. L´assessore Riccardi ha in particolare evidenziato la "qualità" del progetto del Gruppo Unicredit, "poiché, forse per la prima volta, il privato guarda alla questione portuale a 360 gradi, analizzando e valutando nel suo possibile impegno finanziario non solo lo stretto ambito degli scali marittimi di Trieste e Monfalcone, andando invece a comprendere nel disegno strategico anche gli altri aspetti del sistema modale: dunque non solo porti ma anche ferrovie, autostrade, retroporti, infrastrutture di supporto e gradi assi internazionali, dal Corridoio V al Baltico-adriatico". "Un ragionamento quindi più complessivo e di ampio respiro, mentre e purtroppo, più in generale, nel nostro Paese i diversi sistemi modali non dialogano affatto; uno dei grandi limiti dell´Italia", rileva l´assessore regionale. Ma Riccardi, nel suo intervento, ha posto l´accento anche sulla possibile "chiave di volta del successo" di questo progetto: "le competenze in materia portuale stanno in capo allo Stato, con un possibile ruolo della Regione solo se ´chiamata´ a nuovi ruoli proprio da parte dello Stato centrale". "Mi pare che oggi Roma stia chiamando il Friuli Venezia Giulia a svolgere queste funzioni. Le credenziali che la Regione può presentare sono l´esperienza del post-terremoto del 1976 e, più vicino a noi, quella legata al commissariamento, con il presidente Renzo Tondo, per la realizzazione della terza corsia autostradale sulla Venezia-trieste: se lo Stato riterrà, ancora una volta, di darci nuovamente fiducia affidandoci nuovi compiti, la Regione di sicuro non si tirerà indietro", osserva Riccardi. . .  
   
   
FIUMICINO: INAUGURATO IL CANTIERE DEL NUOVO PORTO TURISTICO  
 
 Roma, 8 febbraio 2010 - Con la posa della prima pietra è stato aperto il 4 febbraio il cantiere per la realizzazione del nuovo porto turistico di Fiumicino. Per la costruzione dell´opera saranno impiegati 650 lavoratori, mentre si stima che, una volta completata, darà lavoro a circa 2. 000 persone, compreso l´indotto. Il nuovo porto, destinato a essere una delle più grandi strutture di questo tipo in Europa, sarà esteso su un´area di 104 ettari, di cui 77 sul mare e per realizzarlo ci vorranno 40-42 mesi per completare le opere a mare e 60 in tutto per quelle a terra, che dovrebbero quindi essere terminate nel 2015. L´opera prevede in tutto 4 darsene principali e 1. 445 posti barca; è poi previsto un cantiere nautico di 10mila metri quadri con una darsena di 80 posti barca. La nuova struttura è pensata per imbarcazioni medio-grandi: dei 1. 445 posti barca previsti, infatti, più di 400 saranno destinati a natanti di oltre 18 metri. Il nuovo porto avrà poi 3. 400 posti auto e 460 box, due yacht club, un albergo con spa e centro congressi. Sono poi previsti edifici ad uso direzionale, commerciale, residenziale e foresteria. Il progetto prevede anche 80mila metri quadrati di aree verdi, il restauro dell´antico faro e la realizzazione di una torre di controllo e di una chiesa. I comparti residenziali verranno costruiti con tecnologie a basso impatto ambientale, con materiali rinnovabili e sistemi impiantistici a risparmio energetico; verranno utilizzati impianti fotovoltaici con l´obiettivo di realizzare una struttura autosufficiente, a ridotto consumo energetico. "Siamo arrivati alla posa della prima pietra del porto turistico di Fiumicino perché ha vinto la collaborazione istituzionale, affrontata senza alcuna pregiudiziale ideologica - ha detto il vicepresidente della Regione Lazio Esterino Montino - questa infrastruttura può essere l´occasione per la rinascita di Fiumicino, anche se non sarà sufficiente da sola". "Di sicuro - ha proseguito - la realizzazione del porto turistico è un intervento che può dare il segno distintivo per lo sviluppo e l´occupazione per tutta l´area, può cambiare il volto di una parte dell´economia della zona" per questo "non bisogna anteporre divisioni pregiudiziali ma lanciare una sfida produttiva sui progetti". "Il porto turistico di Fiumicino è un´opera che consente al Lazio di poter rafforzare le ambizioni di centro nevralgico dello sviluppo socio-economico del suo territorio e dell´intera Nazione - ha detto l´assessore regionale agli Enti locali, porti e aeroporti della Giuseppe Parroncini - A lavori ultimati permetterà al Lazio di rafforzare la sua capacità attrattiva a livello turistico e produttivo aumentando le potenzialità occupazionali del settore e di tutto l´indotto". "Con la Fiera di Roma, lo scalo aeroportuale ed il distretto della nautica, il porto di Fiumicino - ha aggiunto Parroncini - rappresenta un´infrastruttura che fa sistema per rafforzare lo sviluppo economico e produttivo locale, portando immediati benefici anche alle attività commerciali, artigianali, turistiche e di servizio, perché è indubbio che il nuovo porto incentiverà il diportismo e quindi la fruibilità turistica ed economica del litorale e dell´entroterra. " .  
   
   
PORTO DI BARI: CON I FONDI FAS NUOVE INFRASTRUTTURE  
 
Bari, 8 febbraio 2010 - Di seguito, una dichiarazione dell’assessore ai Trasporti, Mario Loizzo: “ Le sollecitazioni e gli inviti rivolti a potenziare le infrastrutture portuali, da parte dei dirigenti della Msc Crociere, rappresentano un segno di attenzione e di riconoscimento verso le potenzialità di un porto, quello di Bari, che è tra i più attivi e meglio organizzati dell’Adriatico. “Tuttavia alcuni soggetti hanno voluto cogliere questa occasione per rilanciare antiche polemiche contro l’Autorità Portuale: sono gli stessi che per davvero, carte alla mano, hanno affossato il porto di Bari e quindi c’è da chiedersi con quale titolo possano intervenire nella questione. “La verità è che il porto di Bari, già oggi dispone di strutture più che adeguate per garantire il massimo della accoglienza al traffico crocieristico e non solo, come dimostrano i dati eccezionali registrati in questi ultimi anni. Dati resi possibili dai numerosi e qualificati interventi infrastrutturali e gestionali realizzati dall’A. P. Che, sotto la guida del Presidente Mariani e del suo efficacissimo management, consentono la massima agibilità di attracco e di assistenza alle navi, agli operatori e ai passeggeri. “Va perciò preso atto con soddisfazione della notizia secondo cui l’Autorità Portuale di Bari, intende sviluppare il confronto con tutti i soggetti interessati allo sviluppo del porto, anche in vista di ulteriori investimenti che sono già stati programmati. “Infatti, non appena il governo centrale si deciderà a restituire alle regioni i fondi Fas, il governo regionale si attiverà per finanziare nuovi e più decisivi interventi infrastrutturali, destinati a potenziare qualità e quantità dei servizi offerti in uno dei porti meglio organizzati del Paese “. .