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GIOVEDI

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Notiziario Marketpress di Giovedì 18 Marzo 2010
IL QUADRO EUROPEO DI VAUTAZIONE DELL´INNOVAZIONE INDICA CHE È NECESSARIA PIÙ INNOVAZIONE IN EUROPA  
 
Bruxelles, 18 marzo 2010 - Fino al 2008 si era registrato un costante miglioramento delle prestazioni della maggior parte degli Stati membri dell´Ue nel campo dell´innovazione. La crisi economica può tuttavia aver ostacolato questo progresso, questa è la conclusione del Quadro europeo di valutazione dell´innovazione (Eis) 2009 pubblicato oggi. L´italia continua a registrare prestazioni di innovazione "moderate". Le prime indicazioni mostrano che i più colpiti sono gli Stati membri con un basso livello di prestazione nel campo dell´innovazione, il che potrebbe - potenzialmente – risultare in una inversione del processo di convergenza a cui si è assistito negli ultimi anni. Nel frattempo, le statistiche più recenti indicano che l´Ue ha difficoltà a raggiungere i livelli degli Stati Uniti in questo settore, anche se mantiene un vantaggio rispetto alle economie emergenti quali Brasile, Russia, India e Cina, nonostante i rapidi miglioramenti in Cina. "Il quadro di valutazione fornisce preziosi elementi sulle tendenze nel campo dell´innovazione. Pur in un quadro generale positivo, ci sono tuttavia alcuni segnali preoccupanti che dobbiamo considerare attentamente nell´elaborazione di misure atte a realizzare gli obiettivi che ci siamo prefissi nella strategia "Europa 2020". Aumentare gli investimenti per la ricerca e l´innovazione è la chiave per traghettare l´Europa dalla crisi economica verso una prosperità sostenibile. Per questo motivo la Commissione mantiene il 3% del Pil per gli investimenti di ricerca e sviluppo (R&s) in Europa e propone realistici obiettivi nazionali sottoposti a severo monitoraggio." hanno dichiarato Antonio Tajani, vice-presidente e commissario per l´imprenditorialità e l´industria, e la Commissaria per la ricerca, Máire Geoghegan-quinn, che si sta adoperando per un approccio trasversale dell´innovazione nella nuova Commissione. L´eis 2009 comprende 29 indicatori correlati all´innovazione, elaborati sulla base di dati pubblici per il periodo 2007/2008 e di analisi dei trend per gli Stati membri dell´Ue-27, ed anche per Croazia, Serbia, Turchia, Islanda, Norvegia e Svizzera. I 29 indicatori sono raggruppati in tre categorie: le risorse (risorse umane, finanziarie e di supporto), le attività di impresa (investimenti in azienda, i collegamenti e l´imprenditorialità, realizzazioni) e i risultati (gli innovatori, gli effetti economici). Il Quadro non è ancora in grado di prendere pienamente in conto gli effetti della recente crisi economica e finanziaria. Gli Stati membri dell´Ue27 rientrano nelle seguenti quattro gruppi di paesi: Danimarca, Finlandia, Germania, Svezia e Regno Unito sono tuttora i paesi leader nell´innovazione. Tuttavia, di questi paesi, Germania e Finlandia registrano un veloce ritmo di miglioramento delle prestazioni, mentre la Danimarca e il Regno Unito stanno segnando il passo. Austria, Belgio, Cipro, Estonia, Francia, Irlanda, Lussemburgo, Paesi Bassi e Slovenia sono paesi che tengono il passo dell´innovazione. Dal 2008, Cipro, l´Estonia e la Slovenia hanno registrato progressi un costante miglioramento negli ultimi anni. Repubblica Ceca, Grecia, Ungheria, Italia, Lituania, Malta, Polonia, Portogallo, Slovacchia e Spagna sono innovatori moderati. - Bulgaria, Lettonia e Romania sono i paesi che presentano ritardi nel campo dell´innovazione, con prestazioni nettamente inferiori alla media Ue27. Tuttavia, tutti e tre i paesi stanno rapidamente colmando il divario che li separa dal livello medio delle prestazioni dell´Ue27, e la Bulgaria e la Romania registrano il tasso di miglioramento più elevato di tutti gli Stati membri.  
   
   
LA COMMISSIONE EUROPEA POTENZIA IL SISTEMA DI TUTELA DEI DIRITTI FONDAMENTALI NELL´UNIONE  
 
Bruxelles, 18 marzo 2010 - La Commissione europea ha proposto ieri le direttive di negoziato per l’adesione dell’Unione alla Convenzione europea per la salvaguardia dei diritti dell’uomo e delle libertà fondamentali (Cedu). Il trattato di Lisbona pone la base giuridica affinché l’Unione possa aderire alla Cedu, che resta il massimo strumento in Europa di tutela dei diritti dell’uomo e delle libertà fondamentali. Tale adesione comporterà l’ulteriore consolidamento del sistema di tutela dei diritti fondamentali dell’Ue. “L’adesione alla Cedu ha importanza politica, giuridica e simbolica”, afferma il presidente José Manuel Barroso. “Aderendo alla Convenzione europea per la salvaguardia dei diritti dell’uomo e delle libertà fondamentali l’Unione instaurerà, in tutta Europa, un sistema coerente di tutela dei diritti fondamentali che andrà ad integrare il livello di protezione introdotto dal trattato di Lisbona con la Carta dei diritti fondamentali, che ha forza giuridicamente vincolante.” L’adesione alla Cedu comporterà un controllo giurisdizionale aggiuntivo nel settore della tutela dei diritti fondamentali nell’Unione. Sarà in effetti competenza della Corte europea dei diritti dell’uomo di Strasburgo controllare, ai fini del rispetto della Convenzione, gli atti delle istituzioni, degli organi e organismi dell’Ue, e anche le sentenze della Corte di giustizia. I cittadini disporranno poi di un nuovo mezzo di ricorso; potranno infatti adire la Corte dei diritti dell’uomo in caso di violazione dei diritti fondamentali imputabile all’Unione, a condizione però che abbiano già esaurito tutte le vie di ricorso interne. L´adesione avrà anche le seguenti ricadute: contribuirà a creare nell’Ue una cultura comune dei diritti fondamentali; conferirà maggiore credibilità al sistema di tutela dei diritti umani dell’Ue e alla sua politica esterna; dimostrerà che l’Unione si impegna a fondo per il sistema di Strasburgo di tutela dei diritti fondamentali; assicurerà lo sviluppo armonico della giurisprudenza della Corte di giustizia e della Corte dei diritti dell´uomo di Strasburgo.  
   
   
LA COMMISSIONE VALUTA I PROGRAMMI DI STABILITÀ E CONVERGENZA DI QUATTORDICI STATI MEMBRI DELL´UE  
 
 Bruxelles, 18 marzo 2010 - Le raccomandazioni rivolte all’Italia riguardano la strategia di bilancio per correggere il disavanzo eccessivo e ridurre il debito e l’attuazione della riforma di bilancio e delle norme sul federalismo fiscale. Oltre al risanamento del bilancio, l´Italia dovrà perseguire una ripresa rapida e duratura della crescita della produttività in modo da accrescere il suo potenziale di crescita. “I programmi valutati oggi sono contraddistinti da due pietre miliari: le misure di stimolo messe in atto per scongiurare una spirale di recessione economica e la strategia di uscita in termini di bilancio concordata alla fine dello scorso anno. Secondo la nostra valutazione la strategia di uscita concordata dal Consiglio viene applicata: nel complesso il 2010 permarrà un anno di stimolo, seguito da ambiziosi sforzi di risanamento nel 2011. I principali rischi che pesano sul risanamento derivano da ipotesi macroeconomiche relativamente ottimistiche e dalla mancanza di precisazioni sulle misure di risanamento" ha dichiarato il commissario agli Affari economici e monetaria Olli Rehn. La valutazione concernente l´Italia - Il programma di stabilità dell’Italia prevede una riduzione marginale del rapporto disavanzo/Pil dal 5,4% nel 2009 al 5% del Pil nel 2010, e un ulteriore calo sotto il 3% entro il 2012, in linea con la raccomandazione del Consiglio del 2 dicembre 2009. L’aggiustamento si basa sulle misure di contenimento della spesa adottate nel 2008 e su sforzi di risanamento aggiuntivi non specificati pari a 0,4 punti percentuali del Pil nel 2011 e ad ulteriori 0,8 punti percentuali nel 2012. Il già elevato rapporto debito/Pil dovrebbe raggiungere un massimo del 117% del Pil nel 2010 e poi scendere al di sotto del 115% del Pil nel 2012. Il rapporto disavanzo/Pil e quello debito/Pil potrebbero essere superiori agli obiettivi fissati se si considerano i) le ipotesi macroeconomiche favorevoli alla base del programma, ii) la mancanza di specifiche misure di sostegno all’ulteriore risanamento nel 2011‑2012 e iii) la possibilità di eccedenze di spesa. Le sfide più importanti sono l’applicazione della riforma della procedura di bilancio e delle norme sul federalismo fiscale al fine di assicurare la disciplina e l’efficienza di bilancio. Oltre al risanamento del bilancio, occorre perseguire una ripresa rapida e duratura della crescita della produttività in modo da accrescere il potenziale di crescita dell’Italia. Le raccomandazioni rivolte all’Italia riguardano la strategia di bilancio per correggere il disavanzo eccessivo e ridurre il debito e l’attuazione della riforma di bilancio e delle norme sul federalismo fiscale. Contesto - Secondo il regolamento (Ce) n. 1466/97 del Consiglio per il rafforzamento della sorveglianza delle posizioni di bilancio nonché della sorveglianza e del coordinamento delle politiche economiche, gli Stati membri sono tenuti a presentare ogni anno proiezioni macroeconomiche e di bilancio aggiornate. Tali aggiornamenti sono detti programmi di stabilità per i paesi che hanno adottato l´euro e programmi di convergenza per quelli che non l´hanno ancora adottato. Il regolamento citato viene anche indicato come “parte preventiva” del patto di stabilità e crescita. Le valutazioni devono essere effettuate alla luce della grave crisi economia e finanziaria che ha avuto pesanti ripercussioni sulle finanze pubbliche. A seguito del funzionamento degli stabilizzatori automatici e dell’introduzione di misure di stimolo discrezionali per far fronte a condizioni economiche eccezionali in linea con il piano europeo di ripresa economica (proposto dalla Commissione e approvato dal Consiglio europeo del dicembre 2008), la stragrande maggioranza degli Stati membri si trova ora soggetta alla procedura per i disavanzi eccessivi avviata con le relative decisioni adottate dal Consiglio nel 2009. Tra i paesi valutati (Belgio, Bulgaria, Germania, Estonia, Irlanda, Spagna, Francia, Italia, Paesi Bassi, Austria, Slovacchia, Svezia, Finlandia e Regno Unito), solo la Bulgaria e l’Estonia prevedono di mantenere il disavanzo pubblico al di sotto del valore di riferimento del 3% del Pil fissato dal patto di stabilità e crescita nel periodo di riferimento del programma. Nel complesso, per la maggioranza dei quattordici programmi, le ipotesi di crescita che sottendono le proiezioni di bilancio sono piuttosto ottimistiche, il che implica che i risultati di bilancio potrebbero essere peggiori dell’obiettivo fissato. Inoltre, in molti casi, la strategia di risanamento del bilancio non è adeguatamente sostenuta da misure concrete per il 2011 e oltre.  
   
   
"LA VOSTRA OPINIONE SULLA STRATEGIA EUROPA 2020": CONSULTAZIONE DELLE REGIONI E CITTÀ EUROPEE  
 
Bruxelles, 18 marzo 2010 - Il Comitato delle regioni avvia una consultazione delle regioni e città europee dal titolo "La vostra opinione sulla strategia Europa 2020" riguardo tale proposta di strategia. Il contributo delle autorità locali e regionali inciderà sulla presentazione che il Comitato illustrerà ai leader europei e nazionali prima dell’adozione definitiva della strategia durante il Consiglio europeo di giugno. Alla consultazione possono partecipare tutte le autorità locali e regionali dell’Unione europea inviando il questionario, compilato in una qualsiasi lingua dell’Ue, all’indirizzo consultation@cor.Europe.eu  Il termine ultimo è il 12 aprile 2010.  
   
   
PERICOLO BOLKESTEIN, BORGHEZIO : GOVERNO E FUTURI GOVERNATORI DIFENDANO I NOSTRI AMBULANTI  
 
Bruxelles, 18 marzo 2010 - Il recepimento della "direttiva Bolkestein" - contro cui, è bene ricordare, al Parlamento europeo noi leghisti ci siamo battuti strenuamente - minaccia direttamente il futuro dei nostri operatori mercatali. La totale liberalizzazione del settore permetterà, nei prossimi mesi, l´entrata a gamba tesa nei mercati di gruppi organizzati e società di capitali, ivi comprese le multinazionali, mentre già la grande distribuzione appare pronta ad occupare anche questo nuovo spazio... Di più, una indiscriminata apertura alle Dia rischia di inficiare totalmente l´efficacia dei controlli preventivi espletati dalle autorizzazioni, ampliando ulteriormente i guasti della normativa-Bersani. Il Governo inserisca con urgenza nel testo di attuazione della direttiva 2006/123 Ce in materia di servizi del mercato interno (cd. Bolkestein) adeguati paletti a difesa dei nostri commercianti ambulanti! Ma fin d´ora invito i nostri futuri Governatori leghisti Zaia e Cota a rassicurare tutte le categorie commerciali interessate, con particolare riguardo agli ambulanti, con l´impegno a provvedere a che si mantenga inalterata l´attuale configurazione dei nostri mercati tradizionali dando specifica attuazione alle norme previste all´articolo 16 sub 2 dello schema di decreto legislativo di attuazione che prevede testualmente: "Nel fissare le regole della procedura di selezione le autorità competenti possono tener conto di considerazioni di salute pubblica, di obiettivi di politica sociale, della salute e della sicurezza dei lavoratori dipendenti ed autonomi, della protezione dell´ambiente, della salvaguardia del patrimonio culturale e di altri motivi imperativi d´interesse generale conformi al diritto comunitario".  
   
   
SESTA CONFERENZA EUROPEA SULLE INFRASTRUTTURE DI RICERCA  
 
Barcellona, 18 marzo 2010 - Il 23 e 24 marzo 2010 si terrà a Barcellona, in Spagna, la sesta conferenza europea sulle infrastrutture di ricerca. Saranno discussi i modi per sviluppare lo Spazio europeo della ricerca (Ser), creare e attuare la tabella di marcia del Forum strategico europeo sulle infrastrutture di ricerca (Esfri) e potenziare la partecipazione degli Stati membri all´Esfri. Il programma dell´evento, organizzato dalla presidenza spagnola del Consiglio dell´Unione europea, prevede sei sessioni: "E-infrastrutture per la scienza", "Strategia europea per le infrastrutture di ricerca (Ri)", "Gestione e aspetti finanziari", "Prioritizzazione delle infrastrutture di ricerca", "Governance e infrastrutture di ricerca dello Spazio europeo della ricerca", "Decisioni politiche". Per ulteriori informazioni, visitare: http://www.Ecri2010.es/  
   
   
USA – ISRAELE COSA CAMBIA NEL PROCESSO DI PACE?  
 
Milano, 18 marzo 2010 - Il 24 marzo prossimo, alle ore 18.00, l´Ispi ospiterà una Tavola Rotonda dal titolo: “Usa - Israele Cosa cambia nel processo di pace?” L´evento, che si svolgerà a Palazzo Clerici (Via Clerici, 5 Milano - Segreteria (tel.: 02 86 93 053, e-mail: ispi.Eventi@ispionline.it  sito: www.Ispionline.it/ )  
   
   
MILANO - DERIVATI: ORA I SINDACI ALBERTINI E MORATTI AMMETTANO LE RESPONSABILITA´ POLITICHE  
 
 Milano, 18 marzo 2010 - Pierfrancesco Majorino capogruppo del (Pd) in comune chiede, nel rispetto dell´iter processuale riguardante la "vicenda derivati" , ai responsabili politici di quelle devastanti scelte, i sindaci Albertini e Moratti, non solo la doverosa autocritica ma anche una puntuale ricostruzione degli errori gravi compiuti. Errori che (se non riparati immediatamente) finiscono per pesare sulla solidità delle casse del Comune nonché sui futuri bilanci.  
   
   
BOLZANO, GIUNTA IN VISITA NEI GRIGIONI: COLLEGAMENTO FERROVIARIO E INTERREG IN PRIMO PIANO  
 
 Bolzano, 18 marzo 2010 - Giornata in trasferta per la Giunta provinciale, ospite il 17 marzo del governo del Cantone dei Grigioni. In Svizzera Presidente e Assessori hanno discusso vari temi legati alla collaborazione tra le due aree regionali, dalle questione dei lavoratori transfrontralieri ai progetti Interreg fino a un possibile collegamento ferroviario tra Malles e Zernez. A Castel Tarasp e a Scuol, località della Bassa Engadina, il gioverno cantonale guidato da Claudio Lardi ha invitato la Giunta altoatesina ad approfondire iniziative di comune interesse nei vari settori pubblici: "È importante per noi mantenere contatti di lavoro costanti con le Regioni limitrofe e questo vale in particolare con i nostri vicini svizzeri", ha spiegato il presidente Durnwalder nel corso dell´incontro istituzionale. Alto Adige e Grigioni presentano infatti situazioni e esigenze simili in diversi campi: "Siamo aree di confine e di montagna, la cui economia si basa in larga misura su una struttura turistica ben funzionante", ha specificato Durnwalder. La collaborazione ruota attorno a numerosi progetti Interreg, a cominciare dal marketing turistico alla promozione di sentieri ed escursioni, a iniziative congiunte nel settore del turismo culturale. "Nel quadro del programma europeo Interreg con la Svizzera abbiamo a disposizione 40 milioni di euro che utilizziamo per avviare o consolidare misure concrete", ha ricordato Durnwalder nei colloqui. Uno dei progetti centrali riguarda il possibile collegamento della ferrovia della Venosta con la ferrovia retica. "Va valutata seriamente l´opportunità di creare un collegamento via treno tra Malles e Zernez, perchè rappresenta un´occasione non solo sul piano turistico ma anche per raggiungere l´area di Zurigo", ha confermato il Presidente della Provincia. Nel cordiale incontro la Giunta provinciale ha parlato anche delle questioni riguardanti i circa 500 pendolari venostani che per lavoro fanno la spola tra Alto Adige e Cantone dei Grigioni. I due Governi intendono chiarire in primo luogo aspetti di natura fiscale, come ad esempio il rimborso in tempi rapidi di quote relative al versamento delle imposte in Svizzera.  
   
   
IL CENTRO STUDI VENETO PER LA COOPERAZIONE PRESENTA LA PRIMA INDAGINE DEL SETTORE  
 
Venezia, 18 marzo 2010 - “Rispetto all’andamento generale, i dati occupazionali relativi alle imprese cooperative vanno meglio che in altri settori”. Lo ha sottolineato l’Assessore alle Politiche dell’Economia della Regione del Veneto, Vendemiano Sartor, nel presentare a Palazzo Balbi la relazione elaborata dal neo istituito Centro Studi per la Cooperazione relativamente all’andamento congiunturale del settore. Il Centro, istituito con Legge regionale nel 2005 quale organismo culturale di ricerca, ha tra i suoi compiti quello di monitorare il sistema cooperativo regionale, raccogliere esperienze nazionali e comunitarie in ambito cooperativo, elaborare criteri di indirizzo in merito alle azioni di promozione, ammodernamento e sviluppo della cooperazione veneta, individuare le aree di progettazione operativa e di intervento in ambito cooperativo ed infine costituire ed aggiornare un archivio storico ed un centro di documentazione sulla cooperazione. A questo scopo la Regione Veneto ha previsto una prima assegnazione finanziaria pari a 155.000,00 euro, con la quale il Centro Studi ha avviato un piano di lavoro operativo, con l’obiettivo principale di fornire gli elementi conoscitivi di supporto alla programmazione delle politiche da adottare a favore dei diversi ambiti di attività del sistema cooperativo veneto. Oltre alla raccolta di dati relativi al mondo della cooperazione, è stato attivato un sito web, www.Coopersviluppo.it, volto a costituire uno strumento di divulgazione, raccolta e condivisione di informazioni sul mondo cooperativo ed in particolare su quello Veneto. Per quanto riguarda i dati, è emerso che nella Regione Veneto sono presenti circa 3.800 cooperative con un’occupazione di circa 105.000 addetti, mentre l’indagine conoscitiva a campione, condotta con un modello di rilevazione, ha coinvolto circa 400 imprese cooperative, stratificate per settore e provincia. Sono state tratte informazioni riguardanti la struttura della cooperativa (il settore di attività, il tipo di cooperativa, l’occupazione, l’eventuale ricorso alla la cassa integrazione e agli ammortizzatori sociali), nonché l’andamento della produzione, del fatturato totale ed estero e dell’occupazione rispetto all’anno precedente e rispetto al trimestre precedente con una previsione per i prossimi tre mesi. Dai dati così raccolti è possibile dire che la cooperazione in Veneto stia reggendo abbastanza bene all’attuale periodo di crisi economica. “Il sistema cooperativo – ha concluso Sartor – anche alla luce di questi dati, rappresenta una realtà alla quale bisogna dare il giusto risalto e la giusta considerazione, visto il suo valore non solo a livello competitivo dove rappresenta un volano per la ripresa, ma anche a livello della mutualità e delle relazioni tra dipendenti”.  
   
   
FONDI FAS, IL VICEPRESIDENTE DELLA CALABRIA REPLICA AL MINISTRO DELLO SVILUPPO ECONOMICO SCAJOLA  
 
Reggio Calabria, 18 marzo 2010 - “È avvilente che uomini di Stato, ministri della Repubblica, mistifichino così rozzamente la realtà pur di piegarla a miseri interessi di bottega e di brevissimo periodo. La storia dei Fas e delle responsabilità della mancata attribuzione alle Regioni italiane è fin troppo nota per essere reinventata di sana pianta a loro piacimento da ministri e dai loro seguaci locali”. Lo afferma il vicepresidente della Giunta regionale Domenico Cersosimo replicando alle dichiarazioni sui fondi Fas del ministro dello Sviluppo Economico Claudio Scajola. “È da otto mesi - sottolinea Cersosimo - che tutte le Regioni chiedono con forza e determinazione al Governo il trasferimento delle ingenti risorse Fas per sostenere processi di sviluppo economico e nuova occupazione, tanto più urgenti in una fase congiunturale avversa come quella che il nostro Paese sta attraversando da oltre un biennio. In un primo momento le risorse Fas sono state negate alle Regioni accampando pretestuose motivazioni legate alla riprogrammazione, ad adempimenti formali, alla concentrazione delle risorse in progetti strategici”. “La Calabria – aggiunge il vicepresidente Cersosimo - ed anche le altre Regioni del Sud non solo hanno riprogrammato, completato le procedure formali e concentrato la spesa, ma hanno concordato con il ministero dello Sviluppo Economico tutti gli aspetti formali e sostanziali che hanno comportato l’approvazione finale dei Fas regionali da parte del Governo. È dunque falso affermare che le Regioni sono in ritardo di riprogrammazione”. “La verità è che il Governo non trasferisce i fondi Fas alla Regione Calabria - conclude Cersosimo - perché vuole continuare a sostenere i produttori e l’economia del Nord pagando un prezzo politico alla Lega Nord. E questo è tanto più vero da aver indotto da mesi le Regioni a disertare e a non frequentare più la Conferenza Stato-regioni. È scandaloso - conclude Cersosimo - che per meri fini elettoralistici il Governo neghi al Mezzogiorno risorse già formalmente assegnate, acuendo moltissimo le condizioni di vita di milioni di famiglie e degli imprenditori”.  
   
   
FRA I PROVVEDIMENTI PRINCIPALI DELLA GIUNTA PUGLIESE: VALORIZZAZIONE DELLE RISORSE NATURALI E CULTURALI, ACCESSO ALLE PRESTAZIONI SANITARIE E DEI TEMPI DI ATTESA  
 
Torino, 18 marzo 2010 - La giunta del 15 marzo ha concluso i suoi lavori intorno alle 14.00. Ecco i principali provvedimenti adottati: Approvato dalla Giunta regionale il “Programma di promozione dell’internazionalizzazione dei sistemi produttivi locali, 2010” e gli interventi ivi inseriti, a valere sulle risorse della Linea 6.3 Azione 6.3.2- del P.o. Fers Puglia 2007-2013. La Giunta regionale ha approvato il Protocollo d’Intesa per la valorizzazione delle risorse naturali e culturali per l’attrattività e lo sviluppo della Val Ofanto, sottoscritto con i Comuni di :Trinitapoli, Spinazzola, San Ferdinando di Puglia, Rocchetta Sant’antonio,minervino Murge,margherita di Savoia, Cerignola, Candela,barletta,ascoli Satriano e Canosa di Puglia. Oggetto del Protocollo, la realizzazione del Progetto “Le Porte del Parco Fluviale dell’Ofanto”, con Ente capofila il Comune di Canosa, per un importo di € 1.800.000,00. Disposta la pubblicazione sul Burp regionale. La Giunta regionale ha affidato all’Osservatorio regionale dei Prezzi, delle Tecnologie, dei Dispositivi Medici, Protesici e degli Investimenti il compito di monitorare gli interventi ammessi al finanziamento con fondi anche parzialmente derivanti da procedure comunitarie. La Giunta regionale ha approvato la scheda “ Sistemi Regione di Monitoraggio dell’Accesso alle Prestazioni Sanitarie e dei tempi di attesa” per la predisposizione dello studio di fattibilità e redazione del documento di gara, ed espletamento della stessa, affidate ad Innova Puglia spa. La Giunta regionale ha ammesso l’impresa A. De Robertis spa, con sede legale a Putignano, alla fase di presentazione del progetto definitivo, riguardante investimenti per complessivi € 16.863.000,00 con agevolazione massima concedibile pari a € 6.745.200,00. La Giunta regionale ha ammesso l’impresa proponente ing. Orfeo Mazzitelli spa e l’impresa aderente Tele Bari alla fase di presentazione del progetto definitivo, riguardante investimenti per complessivi € 19.La Giunta regionale ha ammesso l’impresa proponente Mangini spa, con sede legale a Milano, alla fase di presentazione del progetto definitivo, riguardante investimenti per complessivo € 1.335 .314,00 con agevolazione massima concedibile pari ad € 659.464,25 L’esecutivo pugliese ha ammesso l’impresa proponente Gts – Generale Transport Service Spa, con sede legale a Bari, alla fase di presentazione del progetto definitivo, riguardante investimenti per complessivi € 7.247.700,00 (Ssgr)  
   
   
EXPO: DECRETO CALDEROLI NON SBLOCCA INVESTIMENTI DEL COMUNE DI MILANO DICHIARAZIONE DELLA SENATRICE MARILENA ADAMO E DEL SENATORE LUIGI VIMERCATI (PD)  
 
Roma, 18 marzo 2010 - Secondo Marilena Adamo, Senatrice Pd: "Se la Moratti si era illusa che il decreto Calderoli sugli Enti Locali sbloccasse i vincoli al patto di stabilità per cofinanziare le opere di Expo, oggi l´illusione si è frantumata in Senato". Lo dichiara la senatrice Marilena Adamo a proposito del provvedimento sugli enti locali. "Infatti - spiega Adamo - ad una mia precisa domanda, il ministro Calderoli ha risposto con chiarezza in senso negativo. Le deroghe previste al patto di stabilità per le spese concernenti i grandi eventi riguardano solo gli stanziamenti nazionali e non quelli ulteriori dei comuni. Situazione paradossale e assurda che rallenterà ancora di più le grandi opere". In barba alle dichiarazioni così rassicuranti, ma decisamente elettoralistiche, di Berlusconi e Formigoni la scorsa settimana. "Il gruppo Pd - concludono i senatori - presenterà un odg per chiedere immediatamente un provvedimento ad hoc nella speranza che sia votato almeno dalla Lega visto che con questo decreto aiuta tanto Roma, sana la situazione di Varese, ma sacrifica, ancora una volta, Milano".  
   
   
LA PROVINCIA DI ALESSANDRIA MEMBRO DI UNA RETE EUROPEA PROMOSSA DAL COMITATO DELLE REGIONI  
 
 Alessandria, 18 marzo 2010 - Nuovo riconoscimento per la Provincia di Alessandria, che, a seguito di una procedura di selezione presentata dall’Assessorato ai Progetti Europei, è entrata a far parte della “Rete di controllo della sussidiarietà” promossa dal Comitato delle Regioni (Cdr), l’istituzione europea composta da rappresentanti degli enti locali e regionali degli Stati membri e presieduta da Mercedes Bresso. La Commissione, il Parlamento e il Consiglio dell’Unione europea sono tenuti a consultare il Cdr tutte le volte che, nell’elaborazione delle politiche e della legislazione dell’Unione Europea, vengono avanzate proposte su settori che presentano implicazioni a livello regionale o locale. Nata nel 2007, la Rete di controllo della sussidiarietà è composta da 109 membri. “Ad oggi, la Provincia di Alessandria è l’unico rappresentante per l’Italia tra gli enti locali non dotati di poteri legislativi – intervengono il presidente Paolo Filippi e l’assessore ai Progetti Ue, Gian Franco Comaschi – tra cui figura la Diputaciò di Barcellona, con cui la nostra amministrazione collabora da anni nell’ambito dell’Associazione Arco Latino”. I membri italiani che rappresentano Regioni dotate di poteri legislativi sono l’Assemblea legislativa della Regione Toscana, Emilia Romagna, Sardegna e Marche, il Governo della Provincia Autonoma di Bolzano – Alto Adige e delle Regioni Veneto, Abruzzo, Piemonte e Lombardia. Tra le Associazioni che fanno parte di questa rete ci sono l’Unione delle Province italiane (Upi) e la Sezione italiana del Consiglio dei Comuni e delle Regioni d’Europa (Aiccre). Lo scopo della Rete è quello di offrire agli enti locali la possibilità di partecipare alle varie fasi del processo decisionale dell’Unione Europea. Alla luce del Trattato di Lisbona, si tratta di una funzione che rafforza la dimensione locale e regionale della sussidiarietà, al fine di raggiungere l’obiettivo di un’Europa più democratica e trasparente. La Rete avrà, inoltre, un ruolo consultivo nella valutazione dell’impatto territoriale di determinate proposte legislative e politiche dell’Unione Europea e potrà funzionare da laboratorio per lo scambio di esperienze e pratiche in materia di attuazione regionale e locale delle politiche europee, soprattutto in quegli ambiti politici in cui l’applicazione del principio di sussidiarietà è considerata particolarmente rilevante, come l’integrazione degli immigrati, la lotta ai cambiamenti climatici, la mobilità urbana, il rilancio dell’economia. L’adesione alla Rete promossa dal Comitato delle Regioni consentirà alla Provincia di Alessandria di avere un ruolo attivo nel processo decisionale dell’Unione Europea, tutelando in maniera più efficace gli interessi locali all’interno delle istituzioni europee.  
   
   
FVG: "CERCHIAMO SOLUZIONI PER MANTENERE VALORE E PRODUTTIVITÀ"  
 
Trieste, 18 marzo 2010 - Attenzione e concretezza nella gestione di due crisi di imprese regionali che questa Amministrazione considera di primaria importanza. Il vicepresidente Luca Ciriani ha ribadito ieri l´impegno della Regione nella gestione delle crisi di Euroform e Carraro, per le quali sono già stati raggiunti gli accordi sindacali per mettere in sicurezza i lavoratori, ma "per le quali - ha detto Ciriani - si punta adesso a mantenere valore, occupazione e produzione sul territorio". Proprio per raggiungere questi obiettivi, il vicepresidente ha coinvolto Friulia, e ieri ha incontrato a Trieste l´amministratore delegato della finanziaria regionale, Federico Marescotti, con l´obiettivo di essere aggiornato dopo gli ultimi incontri tecnici. "I primi incontri ai quali ero presente personalmente - ha detto Ciriani, hanno evidenziato la necessità di avere da subito un ruolo attivo, nella fase di elaborazione di strategie per proporre azioni. Friulia sta elaborando concrete soluzioni, che rimangono e devono rimanere nel riserbo trattandosi di piani operativi. Quando avremo ipotesi concrete e condivise sindacati e istituzioni locali saranno immediatamente informati". "Per quanto riguarda Carraro - ha continuato il vicepresidente Luca Ciriani - Friulia ha già effettuato una serie di incontri con il direttore finanziario, con l´obiettivo di valutare i possibili interventi. E´ importante sottolineare che si tratta di una società quotata in borsa, e questo impone massima attenzione e concretezza". Per quanto riguarda invece Euroform, relativamente alla quale i contatti tra la finanziaria regionale e la proprietà sono in corso da tempo, "vi sono da parte dell´azienda - ha detto Federico Marescotti - una serie di condizioni da soddisfare affinché essa trovi una nuova stabilità".  
   
   
PROTOCOLLO D’INTESA TRA LA CITTÀ DI MILANO E LA PROVINCIA DI BIELLA PER EXPO 2015 IL BIELLESE POTREBBE AVERE IL SUO POSTO IN UNA VETRINA CHE PER 6 MESI SARÀ IL CENTRO DEL MONDO.  
 
 Biella, 18 marzo 2010 - Venerdì 6 marzo, nella sala Consiliare Maria Bonino del Palazzo della Provincia di Biella si è tenuta la presentazione del Protocollo di Intesa tra la Città di Milano e la Provincia di Biella alla presenza del presidente della Provincia On. Roberto Simonetti, della giunta provinciale e del rappresentante della società Expo 2015 Spa Fabrizio Grillo. Simonetti, nell’introduzione ha illustrato l’iter perseguito per la firma e le possibilità che avrà il Biellese presso l’esposizione universale. Nella grande vetrina mondiale di Expo 2015 il territorio porterà la propria laboriosità industriale con il tessile, agricola con il riso e di gestione dell’acqua. Inoltre il Biellese si presenterà come riferimento residenziale e turisticO per gli oltre 20 milioni di visitatori. Grillo ha presentato al pubblico in sala, composto dai rappresentanti delle associazioni di categoria, delle istituzioni bancarie, degli enti locali del territorio nonché delle forze dell’ordine, il progetto nel suo complesso, dagli elementi architettonici, edili e quelli culturali ed imprenditoriali. “A testimoniare la volontà di emergere dalla crisi e di promuovere le nostre peculiarità – ha spiegato Simonetti – è il fatto che la Provincia di Biella sia tra le prime province e la prima del Piemonte a siglare questo protocollo che porterà ricchezza diretta ed indiretta al territorio, grazie alla possibilità di promuovere eventi con marchio Expo 2015 e la possibilità di affacciarsi su un palcoscenico mondiale che vedrà circa 20 milioni di visitatori provenienti da tutto il mondo. La posizione di Biella le consentirà di attrarre grandi quantità di visitatori, grazie soprattutto al collegamento ferroviario diretto Biella-rho”. L’assessore al Turismo Mariella Bollino è quindi intervenuta per evidenziare come il Biellese dovrà essere in grado di offrire ospitalità di qualità mettendo in rilievo le bellezze paesaggistiche e la ricchezza culturale del territorio. L’assessore all’Agricoltura Guido Dellarovere ha invece illustrato la possibilità di far rientrare nell’evento Expo 2015 il progetto “Riso Secondo Natura”, che riguarda un nuovo metodo di coltivazione del riso a basso impatto ambientale ed a basso impatto tecnologico, ma che consente una buona resa in termini di produzione. Al termine della presentazione si è aperto il dibattito con i presenti che ha messo in evidenza la volontà da parte di tutti gli enti ed associazioni, di creare una buona rete territoriale di rapporti per f approfittare di questa fondamentale opportunità per mettere in mostra Biella in una vetrina che per 6 mesi sarà il centro del mondo.  
   
   
VALORIZZAZIONE PATRIMONIO LINGUISTICO VENETO  
 
Venezia, 18 marzo 2010 - La Giunta regionale, su iniziativa del vicepresidente, ha impegnato 128.500 euro per sostenere iniziative di valorizzazione e promozione del patrimonio linguistico e culturale del Veneto. Sul provvedimento si era espressa favorevolmente anche la competente Commissione consiliare. Il sostegno regionale a questo genere di attività – ha ricordato il vicepresidente – si rifà ad una specifica legge regionale del 2007 per la “Tutela, valorizzazione e promozione del patrimonio linguistico e culturale veneto”, che tra l’altro istituisce la Festa del Popolo Veneto, che cade il 25 marzo. E’ una data simbolica che si richiama a quella di fondazione della città di Venezia, avvenuta secondo la tradizione appunto il 25 marzo del 421, con la posa della prima pietra della prima chiesa di Rivoalto, o Rialto: quella di San Giacometo. Quella di Venezia è stata la Repubblica più longeva dell’umanità, per secoli polo culturale, economico e politico del Mediterraneo e dell’Europa, punto di relazione tra mondi diversi. L’identità veneta non è un retaggio del passato – ha sottolineato il vicepresidente – ma si esprime ancora oggi in un modo di essere, di pensare e di agire che non ha che fare con l’anagrafe ma che è quello che ci ha permesso di superare anche i periodi più bui, torbidi e poveri, per tornare ad essere un’area trainante della nostra penisola. E da queste radici che trae linfa il nostro saper guardare al futuro. Le iniziative sostenute dal finanziamento regionale sono le seguenti: * Convegno Internazionale di dialettologia, Xi edizione, in collaborazione con il Comune bellunese di Sappada. * Accademia del Teatro in lingua veneta, messa in scena de “Le donne gelose” di Goldoni, in collaborazione con l’Associazione Amici del Castrum di Vittorio Veneto. * Progetto “Stilven”, Sistema di traduzione dall’inglese alla lingua veneta e viceversa – Fase 2, in collaborazione con il Dipartimento di Scienze del Linguaggio dell’Università di Venezia – Ca’ Foscari. * Convegno “Per la tutela e la valorizzazione del patrimonio linguistico e culturale veneto” in collaborazione con l’Associazione per la Commissione Nazionale Unesco Italia Onlus di Roma.  
   
   
PARI OPPORTUNITA´ FVG: DONNE IN POLITICA SENZA QUOTE ROSA  
 
Trieste, 18 marzo 2010 - Nelle aziende del Friuli Venezia Giulia le donne guadagnano il 12 per cento in meno degli uomini e per ogni uomo che in Italia percepisce la pensione minima ci sono quattro donne che vivono nello stesso modo, a dimostrazione che le over 65 sono state comunque più penalizzate dal punto di vista contributivo dei loro coetanei. Inoltre, sempre al livello nazionale, il 27 per cento delle donne che hanno il primo figlio abbandonano il posto di lavoro. Il quadro è stato delineato dall´assessore al Lavoro ed alle Pari opportunità, Alessia Rosolen, nel suo intervento all´Assemblea delle associazioni femminili (oltre un centinaio) del Friuli Venezia Giulia, che ha avuto luogo ieri nell´aula del Consiglio regionale a Trieste. L´assessore ha ribadito che una condizione femminile migliore passa per un miglior livello occupazionale delle donne e che quest´ultime, anche per il loro ruolo nell´evoluzione del sistema sociale, hanno subito in modo più incisivo, se non di più, le conseguenze della crisi. Parlando della partecipazione delle donne alla vita politica del Paese, l´assessore ha affermato che esse debbono entrarvi non grazie all´effetto delle cosiddette "quote rosa", ma mediante la loro partecipazione a percorsi introduttivi che favoriscano un confronto alla pari con gli uomini. L´argomento "quote rosa" è stato affrontato anche dal presidente del Consiglio, Eduard Ballaman. "Avete oggi l´occasione per confrontarvi anche su questo tema" ha detto Ballaman, esprimendo la convinzione che nessuna donna, nel perseguimento dei suoi obiettivi, debba rinunciare alle sue essenziali prerogative perché, alla fine della corsa, il risultato sarebbe "la perdita di una gran donna". Prima di descrivere il Programma 2010 della Commissione Pari Opportunità la presidente, Santa Zannier, ha esortato le presenti a dare suggerimenti e fare proposte con cui implementarlo, sottolineando l´importanza dell´Assemblea per consentire alle associazioni del territorio regionale di promuovere le loro istanze e far valere le loro esperienze.  
   
   
BUONI DI CONCILIAZIONE PER L´INSERIMENTO LAVORATIVO DELLE DONNE IMPEGNATE NELLA CURA DI FAMILIARI  
 
Cuneo, 18 marzo 2010 - Un contributo per permettere alle donne la cura della famiglia senza precludere loro l´ingresso nel mondo del lavoro. E´, in concreto, la finalità del voucher o buono di conciliazione per l´acquisizione di servizi alla persona. La Regione ha stanziato una cifra complessiva di 331.021 euro per la Granda destinata, fra gli altri, a servizi socio-educativi per la prima infanzia, babyparking, scuole dell´infanzia, servizi mensa, centri educativi per minori e centri socio terapeutici per disabili. La Giunta provinciale ha approvato le disposizioni per la gestione dei buoni, dando mandato al Settore Politiche del lavoro di istituire le relative procedure di rimborso che l´anno scorso hanno interessato 600 persone. “I voucher – dichiarano il presidente della Provincia e l´assessore al Lavoro - rappresentano una politica attiva del lavoro a sostegno delle fasce deboli della popolazione. In concreto agevolano l´accesso alle donne ad attività di orientamento o formative e di inserimento nel mondo occupazionale, garantendo loro la realizzazione professionale e favorendo la coesistenza tra vita familiare e lavorativa”. La raccolta e la valutazione delle domande, in base a precisi requisiti di reddito, è affidata ai Centri per l´Impiego provinciali. Le disposizioni varate dalla Giunta dettano entità e durata del rimborso, specificandone i beneficiari che risultano essere prioritariamente donne in possesso dei seguenti requisiti: avere responsabilità di cura nei confronti di un soggetto parte del nucleo familiare, parente o affine fino al terzo grado (figli di età tra 3 mesi e 6 anni non compiuti, anziani non autosufficienti, disabili e malati cronici o terminali); essere in cerca di lavoro o inattive; occupate a rischio del posto di lavoro; persone particolarmente svantaggiate, cioè disabili, detenuti ed ex detenuti, giovani a rischio, dipendenti da sostanze, migranti segnalati dai servizi sociali. Requisito per l´assegnazione sarà, in tutti i casi, oltre al reddito anche la partecipazione a progetti per l´occupazione tramite i Centri per l´impiego. Le spese rimborsabili prevedono un importo massimo mensile di 1.000 euro a destinatario, per un periodo non superiore ai 12 mesi precedenti all´inserimento o reinserimento lavorativo, prorogabili per un massimo di 12 mesi successivi. In caso di ingresso immediato nel mondo del lavoro l´erogazione spetta per soli 12 mesi dalla data di assunzione e non è prorogabile.  
   
   
CUNEO - CORSO DI FORMAZIONE PER IMPRENDITRICI  
 
Cuneo, 18 marzo 2010 - Lunedì 19 aprile e lunedì 26 aprile si svolgerà presso la Camera di Commercio di Cuneo il corso di formazione per imprenditrici edizione 2010, promosso dal Comitato per la promozione dell´imprenditoria femminile di Cuneo. Il costo del corso, che è a numero chiuso e limitato ad un massimo di 30 posti, è di 30 euro (Iva inclusa).  
   
   
PARITÀ, LA CONSIGLIERA SUPPLENTE LUCCHETTI AL SEMINARIO REGIONALE SULL’INTERNAZIONALIZZAZIONE DELLE AZIENDE AGRICOLE FEMMINILI CALABRESI  
 
Milano, 18 marzo 2010 - La consigliera regionale supplente di Parità, Tommasina Lucchetti, partecipa oggi a Lamezia Terme al seminario “Il processo di internazionalizzazione come strumento di sviluppo per le aziende agricole femminili” promosso dal dipartimento Agricoltura. I lavori del convegno, che si svolgeranno a partire dalle ore 9 nella sala consiliare della delegazione comunale di Sambiase, saranno aperti dal saluto del sindaco di Lamezia Gianni Speranza a cui seguiranno gli interventi di Tommasina Lucchetti, Giacomo Giovinazzo, dirigente area di valorizzazione promozione delle produzioni agricole e filiere, e di Umberto Pecoraro, esperto di internazionalizzazione. Dopo le testimonianze dirette di alcuni imprenditori agricoli, interverrà a conclusione dei lavori l’assessore regionale all’Agricoltura Piero Amato. La consigliera supplente di Parità Lucchetti con la sua relazione illustrerà il ruolo importante che assume l’internazionalizzazione delle imprese nello sviluppo economico regionale, con particolare riguardo all’imprenditoria agricola femminile che è un settore di mercato in continua crescita.  
   
   
CHIARA LUBICH. MORATTI: “DIALOGO E SOLIDARIETÀ PER UN FUTURO DI PACE”  
 
Milano, 18 marzo 2010 - “Scommettere sull’amore, sul sentimento di fratellanza universale, su quella vocazione ambrosiana fondata sui valori di solidarietà, accoglienza e dialogo che si ritrovano nella vita di Chiara Lubich, cittadina onoraria di Milano”. Con queste parole il Sindaco Letizia Moratti è intervenuta al Convegno “Semi di fraternità per un mondo più unito” dedicato al ricordo di Chiara Lubich, a due anni dalla sua scomparsa, fondatrice e presidente del movimento dei Focolari diffuso in 182 paesi nel mondo. All’incontro, che si è tenuto a Palazzo Marino, in sala Alessi, oltre al Sindaco, sono intervenuti Stefano Zamagni docente dell’Università di Bologna e presidente dell’Agenzia per le Onlus, Antonio Maria Baggio docente della Pontificia Università Gregoriana di Roma, Emanuela Scandolara dell’associazione Arcobaleno, Maria Voce, presidente del Movimento dei Focolari e Monsignor Gianni Zappa moderator Curiae dell’Arcidiocesi di Milano. “Nell’impegno internazionale della Lubich – ha sottolineato il Sindaco – c’è qualcosa che Milano sente molto vicino. La consapevolezza che il dialogo e l’incontro tra culture diverse bastano, da soli, a superare le incomprensioni tra i popoli; che i valori di solidarietà e comunione sono le basi su cui costruire un futuro di pace. Il suo esempio e il suo cammino di spiritualità sono la testimonianza vivente di come, l’amore per il prossimo, possa dare un senso concreto all’attività umana. Un esempio da cui la politica, quella che mette al centro il concetto di servizio, deve sempre ispirarsi. Un insegnamento, a due anni dalla sua scomparsa, che continua a illuminare la nostra Milano”.  
   
   
BOLZANO: DAL FONDO PENSIONE CASALINGHE UN RENDIMENTO DEL 10%  
 
Bolzano, 18 marzo 2010 - Malgrado la difficile congiuntura economica, il fondo pensione per le casalinghe ha registrato nel 2009 un rendimento del 10%. Un investimento sicuro e affidabile, come sottolinea la Ripartizione provinciale Politiche sociali, che lo gestisce attraverso istituti professionali e riconosciuti sul mercato finantiario internazionale. Attualmente quasi duemila donne usufruiscono di una pensione per le casalinghe di 431,59 € al mese, per 13 mensilità all´anno. Circa 900 assicurate versano i contributi pensionistici. Questo versamento viene assicurato nel tempo tramite un fondo pensione gestito dalla Provincia, alimentato dai contributi assicurativi annuali e - per la parte maggiore - dalla Regione. Le prescrizioni dettate dalla Provincia per un congruo bilanciamento hanno limitato i rischi legati all´investimento: la quota in azioni, ad esempio, non può superare il 25%. Se da un lato quindi gli interessi restano contenuti, dall´altro il capitale resta al sicuro, come sottolinea Günther Götsch, direttore dell´Ufficio provinciale previdenza e assicurazioni sociali. Le società incaricate di gestire tale patrimonio, Allianz e Natixis, nel 2009 hanno fatto registrare un risultato positivo, malgrado la crisi economica, del 10,19%. Dal 2004 il fondo pensione casalinghe ha segnato un rendimento medio del 5,78%, introiti che vengono capitalizzati nel fondo. I relativi importi sono fissati per legge e annualmente adeguati all´inflazione. "Aumenti di capitale costanti e sicuri confermano la buona gestione del fondo e la scelta di partner professionali e affidabili", commenta il risultato l´assessore provinciale alle Politiche sociali Richard Theiner.  
   
   
GENOVA: DONNE, LAVORO E DISCRIMINAZIONI DI GENERE: IN PROVINCIA TAVOLA ROTONDA DELLA CONSIGLIERA DI PARITÀ  
 
Genova, 18 marzo 2010 - Riflettere sul futuro delle politiche per l’uguaglianza di genere e sulle priorità di un possibile quadro di riferimento per far crescere l’inclusione sul territorio delle donne nel mercato del lavoro, e promuovere il superamento di stereotipi, discriminazioni e differenziale retributivo, l’aumento dei tassi di occupazione femminile e politiche per la conciliazione tra tempi di lavoro e tempi di vita. Sono gli obiettivi della tavola rotonda organizzata per venerì 19 marzo alle 10 nella sala del Consiglio Provinciale dalla consigliera di Parità della Provincia di Genova, Raffaela Gallini alla quale interverranno esperti, associazioni e parti sociali. Le disparità di genere e le disuguaglianze persistono ancora oggi a livello di tassi di occupazione (In Liguria quello femminile è del 55,1%, mentre quello maschile è del 71,6%), di retribuzione, orario di lavoro, accesso ai posti di responsabilità, di condivisione delle responsabilità negli impegni familiari e domestici (2 donne su 10, infatti, lasciano la propria occupazione alla nascita del primo figlio) e di rischio di povertà. Il tasso di disoccupazione in Liguria (dati Istat 2008) è complessivamente del 5,4%, ma è quasi il doppio quello riferito solo alle donne. E gli ultimi dati del secondo trimestre 2009 rilevano un incremento di 1,4% del tasso di disoccupazione maschile e una riduzione di quello femminile, in realtà dicono gli esperti “mascherano”anche il fenomeno di un certo scoraggiamento delle donne che smettono di attivarsi per cercare lavoro. La giornata sarà introdotta da Michele Scarrone, direttore delle politiche formative e del lavoro della Provincia di Genova, che illustrerà l’azione e gli interventi dell’ente nella prospettiva di genere nel campo dell’istruzione, formazione, politiche del lavoro e dei servizi per l’impiego, quindi la consigliera Gallini aprirà il dibattito al quale parteciperanno le associazioni femminili, i comitati per le pari opportunità aziendali, operatrici di parità, le organizzazioni sindacali e degli imprenditori.  
   
   
BADANTI. REALIZZATO DVD IN 5 LINGUE INVIATO A CIRCA 5000 FAMIGLIE PER DARE INFORMAZIONI SU BUONA ASSISTENZA  
 
Venezia, 18 marzo 2010 - A circa 5000 famiglie che godono dell’assegno di cura per assistere a casa anziani non autosufficienti con l’ausilio di badanti, la Giunta regionale del Veneto, sta inviando a domicilio due dvd allo scopo di far conoscere ai familiari e far conoscere alla propria badante gli elementi di base su come effettuare una buona assistenza alla persona anziana non autosufficiente (come fare l’igiene, come alimentare, come mobilizzare, come affrontare le situazioni di emergenza) e quali sono i diritti e doveri previsti dal contratto di lavoro. Il Dvd è stato realizzato nelle seguenti lingue: italiano, polacco, russo, spagnolo e inglese. “Da sempre la qualità della vita dei nostri anziani e delle persone fragili - spiega l’Assessore regionale alle politiche sociali - è alla base dell’attenzione e dell’azione della Regione Veneto. A fianco della recente approvazione della legge regionale istitutiva del Fondo regionale per la non autosufficienza, la Regione ha voluto anche rilanciare un forte impegno per una qualificazione delle assistenti familiari, attraverso regole chiare e trasparenti per l’incontro tra chi richiede un lavoro e chi necessita di assistenza. E’ necessario assicurare azioni concrete per dare servizi efficienti e sostenibili per le famiglie, anche dal punto di vista economico, i servizi di cura per l’assistenza dei propri cari da parte di badanti. I dvd sono strumenti semplici ed efficaci per chiarire aspetti pratici di base del rapporto tra badanti e assistiti. La Regione sta anche promuovendo una rete di operatori accreditati, pubblici e privati, in grado di supportare le famiglie e di formare le assistenti familiari e creando un albo delle assistenti familiari qualificate”. Per eventuali informazioni è possibile consultare il sito internet www.Venetolavoro.it/  o contattare l’ente regionale Veneto Lavoro al numero 0412919311.  
   
   
GENOVA: IMPEGNO VERSO LE FAMIGLIE IN DIFFICOLTÀ  
 
Genova, 18 marzo 2010 - Ampliare il numero delle banche che aderiscono al piano famiglia per sostenere le fasce più deboli della società colpite dalla crisi economica. Questo il significato di una mozione approvata ieri all’unanimità dal consiglio provinciale di Genova. La provincia si attiverà con il prossimo presidente della regione Liguria in questo senso. Il documento presentato e illustrato dal capogruppo dell’Udc, Alfonso Gioia, è stato modificato su proposta del capogruppo del Pd Gabriele Gronda, proprio nella parte che attiva il ruolo della regione. Questa formulazione ha visto l’adesione anche del Popolo della Libertà e della Lista Biasotti, oltrechè il parere favorevole della giunta provinciale. Un´altra mozione dell’Udc per istituire un fondo rotativo per le imprese in difficoltà è stata ritirata dai proponenti, su invito del presidente Repetto.