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LUNEDI
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Notiziario Marketpress di
Lunedì 17 Maggio 2010 |
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BASILICATA: PATOLOGIE DEL PANCREAS, OSPEDALE SAN CARLO ALL´AVANGUARDIA CON IL PRIMO INTERVENTO CHIRURGICO ENTRA NEL VIVO L’ATTIVITÀ PROMOSSA DAL PROTOCOLLO D’INTESA CON IL POLICLINICO G.B. ROSSI DI VERONA, PER DARE VITA A UN POLO DI RIFERIMENTO MERIDIONALE PER LE PATOLOGIE DEL PANCREAS PRESSO L’OSPEDALE SAN CARLO. |
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Potenza, 17 maggio 2010 - Sabato 8 maggio 2010 l’intervento (l’asportazione di una grossa pseudocisti) è stato effettuato in occasione della terza riunione mensile del Team Pancreas del San Carlo, a cui ha partecipato il dottor Massimo Falconi del Policlinico veronese, esperto di fama mondiale per la diagnosi e il trattamento delle patologie pancreatiche. A operare, con l’assistenza del professor Falconi, l’equipe di Chirurgia generale del San Carlo diretta dal dottor D’alessandro con la partecipazione dei dottori Fasano e Izzo; anestesista dottoressa Olivieri. Il caso del paziente operato era stato esaminato nella precedente seduta del gruppo di lavoro, effettuata lo scorso 24 aprile. Nell’incontro di maggio sono stati esaminati dodici casi clinici in totale, tra cui alcune “second opinion” ovvero pareri altamente specializzati di conferma (o eventuale confutazione) di una prima diagnosi. In questa sede è già stato esaminato e definito un caso da sottoporre a intervento chirurgico in occasione della prossima sessione, in programma il 5 giugno. La discussione del gruppo di lavoro è anche spaziata su tematiche più generali e in particolare è stato valutato il percorso per la costruzione, da parte del Team Pancreas Verona-potenza, di un service per la patologia pancreatica al servizio del territorio e degli altri ospedali regionali del Mezzogiorno. Il gruppo di studio medico, chirurgico e di ricerca, che all´interno del Policlinico veronese fa capo al professor Paolo Pederzoli, rappresenta il Centro di riferimento nazionale per la chirurgia del pancreas, riconosciuto a livello europeo e internazionale per la diagnosi, il trattamento e la ricerca clinica e di base, in special modo per i tumori del pancreas. Un´equipe composta da 21 medici che segue ogni anno oltre 3000 pazienti di tutta Italia, tra cui 80 lucani, che dispone di una banca dati unica al mondo, forte di un´esperienza che la vede tra le prime quattro al mondo. |
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NEGLI OSPEDALI MILANESI UN NUOVO APPROCCIO PER AIUTARE I MALATI CHE NON POSSONO PARLARE SARÀ MIGLIORATO IL BENESSERE DEI PAZIENTI E LA LORO PERMANENZA NELLE CLINICHE |
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Milano, 17 maggio 2010 - Far “parlare” anche chi non ha voce e si trova in una situazione di difficoltà perchè ricoverato in ospedale. È l’obiettivo del progetto “Comunicare in ospedale” presentato il 13 maggio dall’assessore alla Salute Giampaolo Landi di Chiavenna e dal presidente del Centro Benedetta D’intino Onlus, Cristina Mondadori, nel corso di un seminario che si è svolto a Palazzo Marino sulla “Comunicazione Aumentativa Alternativa”. Si tratta di un approccio clinico innovativo per aiutare le persone con significative difficoltà comunicative nel contesto ospedaliero. Il progetto prevede due fasi: l’odierno seminario, in programma per l’intera giornata in Sala Alessi a Palazzo Marino, condotto dal prof. John M. Costello, direttore del programma di Comunicazione Aumentativa Alternativa al Children’s Hospital di Boston, Massachusetts, e la sperimentazione pilota, della durata di un anno, che coinvolgerà le più importanti aziende ospedaliere di Milano. “Sarà proprio l’Assessorato alla Salute - ha dichiarato Landi di Chiavenna - a far sì che entri negli ospedali cittadini questo tipo di approccio clinico che non è solo un modo di prestare attenzione al malato, ma anche di garantirgli cure e assistenza appropriata”. Perché, come ha spiegato il professor Costello: “una comunicazione limitata incide sulla sicurezza del paziente. I malati ricoverati che hanno difficoltà di esprimersi corrono un rischio tre volte maggiore di subire gravi eventi medici ed eventi sentinella, oltre ad una scarsa compliance. Ovvero aderiscono in modo non adeguato alla terapia. Questi pazienti presentano tassi più alti di ospedalizzazione e di complicazioni da farmaco, aumento del rischio cure tardive e aumento della durata del ricovero”. La soluzione di questi problemi arriverebbe dalla Comunicazione Aumentativa e Alternativa che sostituisce quella verbale grazie all’ausilio di tabelle con immagini. “I pazienti istruiti ad usare questi strumenti riferiscono – spiega il professore americano - migliore soddisfazione e comfort”. Tutto merito di un approccio clinico multidisciplinare, che riunisce le competenze di logopedisti, neuropsichiatri, terapisti occupazionali ed educatori per supportare i pazienti che si trovano nella condizione temporanea o permanente di non poter usare il linguaggio: come bambini o adulti disabili gravi o con patologie neuropsichiche invalidanti, cittadini stranieri e pazienti sottoposti a terapia intensiva e quindi sedati, intubati o tracheotomizzati. Le persone ricoverate in ospedale che non possono comunicare con medici e infermieri sono costrette a vivere, oltre alla sofferenza, un pesante disagio psicologico. Il rischio di fraintendimenti può compromettere il buon esito delle cure e aumentare l’incidenza degli effetti collaterali dei farmaci. I pazienti dimostrano una maggiore sensibilità al dolore e la degenza si allunga. La Comunicazione Aumentativa Alternativa si avvale di strumenti visivi, sensoriali, iconografici che ovviano alla mancanza di parole sfruttando tutte le risorse cognitive e psicologiche non verbali. I pazienti si sentono accolti e ascoltati, a tutto vantaggio del processo di guarigione e della risposta alla terapia clinica. A godere dei benefici non saranno solo i pazienti ma anche le strutture sanitarie. “Questo progetto- spiega l’assessore Landi - punta a potenziare gli standard di qualità degli ospedali di Milano, che già raggiungono livelli di eccellenza nazionale ed europei. In vista di Expo 2015 è nostra preoccupazione potenziare l’accessibilità dei servizi ai cittadini, lavorando per costruire attorno a loro condizioni di cura accoglienti. Sappiamo quanto conti, nell’occorrere della malattia, un rapporto di fiducia con il medico, una condizione che si dimostra ancora più delicata e cruciale quando il paziente è diversamente abile o sottoposto a procedure chirurgiche invasive. Sostenere la diffusione di una tecnica di comunicazione che rafforzi la relazione medico-paziente, che renda più efficace lo scambio di informazioni indispensabile a mettere a punto terapie efficaci, significa tutelare il benessere dei pazienti, rendendo più semplice la loro permanenza in ospedale e, in definitiva, più umana”. |
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LOMBARDIA,MACCARI:GIUSTO PREMIARE REGIONI VIRTUOSE |
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Milano, 17 maggio 2010 - L´assessore alla Semplificazione e Digitalizzazione della Regione Lombardia, Carlo Maccari, commenta positivamente la decisione assunta il 13 maggio dal Governo in merito al blocco del ricorso ai Fondi Fas, destinati alle aree sottoutilizzate, per ripianare il deficit nel bilancio sanitario di quattro Regioni italiane. "Il provvedimento - commenta Maccari - si rende necessario per garantire una regola che deve sempre più valere per tutti, quella del rigore nella spesa. Solo in questo modo si può davvero dare un valore etico all´utilizzo del denaro pubblico, che si deve tradurre sempre più in efficienza e non in spreco". "Certamente - continua Maccari - spiace che tanti cittadini di Regioni importanti debbano essere penalizzati da un aumento del carico fiscale, ma del resto proprio la Lombardia è l´esempio di come nel settore sanitario la realizzazione di un sistema efficiente sia l´unico modo per mantenere un livello di servizio che è oggi preso come modello in Europa". Maccari ha infatti ricordato come la Lombardia, nella classifica sullo stato dei bilanci sanitari, vanti nel periodo 2003-2009 un attivo di quasi 237 milioni di euro, precedendo Friuli Venezia Giulia (104 milioni di attivo) e provincia Autonoma di Bolzano (104 milioni), le due sole realtà nazionali con dato in attivo. "Come tutti sanno - conclude Maccari - i cittadini della Lombardia hanno contribuito in maniera sostanziale e lo stanno facendo tuttora, a pagare con i propri sacrifici gli sprechi di situazioni meno rigorose. Oggi nessuno si può permettere che questo continui senza porre davvero in essere politiche di rigore, razionalizzazione ed efficienza". |
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REGOLARITA DEI CONTI DELLA SANITA``: MARCHE SECONDE SOLO ALLA LOMBARDIA |
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Ancona, 17 Maggio 2010 - "Non solo in regola con i conti della sanita` ma seconde in Italia, dopo la Lombardia e seguite dalla Toscana, per virtuosita` ed efficienza del sistema sanitario, con un attivo di 17 milioni e mezzo di euro. Le Marche figurano ai primissimi posti, tra sole otto regioni in regola, nel report della spesa sanitaria 2009. Ancora una dimostrazione della validita` delle misure adottate dal governo regionale per riportare i conti della sanita` in ordine´. E´ il commento del Presidente della Giunta regionale, Gian Mario Spacca, alle notizie apparse oggi sulla stampa nazionale sui bilanci della sanita` delle Regioni italiane, sulla scorta delle verifiche effettuate dal ministero dell´Economia: conti in rosso per la maggior parte di esse, con quattro Regioni che dovranno aumentare le tasse ai cittadini per poter far fronte al deficit e che rischiano di non ricevere le risorse dei fondi Fas (Fondi per le aree sottouitlizzate). Le Regioni virtuose, come le Marche, avranno al contrario la possibilita` di accedere a maggiori finanziamenti del Fondo sanitario, non subendo ovviamente le penalizzazioni che colpiscono le altre Regioni. ´La certificazione dei conti da parte del Ministero dell´Economia ´ aggiunge Spacca - e` il riconoscimento dell``intenso lavoro svolto in questi anni non solo per risanare i bilanci, ma per accrescere contemporaneamente gli standard qualitativi e l´efficienza dei servizi per i cittadini. E cio` anche grazie anche alla professionalita`, allo spirito di servizio e al senso di responsabilita` espressa da medici, personale sanitario e tecnici´. L´intero sistema del welfare marchigiano ha i numeri per primeggiare: basti ricordare il 2 posto delle Marche nello studio commissionato dal Ministero della Salute e del Lavoro, il 4 nella classifica del Ministero della Pubblica amministrazione e Innovazione, il 3 nello studio del ministero del Welfare. La ´Classifica´ Dei Bilanci Sanitari Delle Regioni Nel 2009: Le Regioni Virtuose Lombardia: +29,5 milioni di euro Marche: +17,5 milioni di euro Toscana: +14,3 milioni di euro Provincia di Bolzano: +13,5 milioni di euro Friuli Venezia Giulia: +9,2 milioni di euro . |
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SANITA´: DEFICIT, ABRUZZO FA PASSI DA GIGANTE REGIONE PREMIATA DAL GOVERNO. RISULTATO ECCEZIONALE |
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L´aquila, 17 maggio 2010 - "Il Governo ha dato atto che la Regione Abruzzo sta facendo passi da gigante. C´è stato un cambiamento epocale grazie alla nostra politica di rigore che ha portato ad un giusto riconoscimento ed ha allontanato lo spettro dell´aumento delle tasse per gli abruzzesi anche se il sistema non è ancora in equilibrio. Servono altre manovre di intervento per arrivare ad un auspicato equilibrio economico-finanziario. Intanto, siamo usciti dal piano di rientro e ci apprestiamo a mettere in atto il piano operativo per il 2010". Lo ha detto il Presidente Gianni Chiodi, il 14 maggio , nel corso di una conferenza stampa alla presenza del Presidente del consiglio regionale, Nazario Pagano e dell´assessore alla sanità, Lanfranco Venturoni. "E´ un risultato straordinario - ha aggiunto Chiodi - per una regione ´canaglia´ che fino a poco tempo fa non riusciva neppure ad avere il giusto peso all´interno della Conferenza delle Regioni, additata come simbolo di mala gestione sanitaria. Oggi non siamo tra le regioni stigmatizzate dal governo al punto tale da impedire l´utilizzo dei fondi Fas per il rientro dal deficit. I nostri sforzi, che hanno portato al recupero di 280 milioni di euro nel corso dell´anno 2009, sono stati la testimonianza palese di un percorso virtuoso intrapreso dalla nostra regione". Il Presidente Chiodi ha elencato una serie di interventi necessari per proseguire il percorso di risanamento. Ha parlato, quindi, di necessità di razionalizzare la rete di assistenza ospedaliera che potrà portare alla riconversione di almeno 3 ospedali, di determinazione dei tetti di spesa per i privati, di manovra sul costo del personale pari a 3,9 milioni di euro nonché di razionalizzazione della spesa farmaceutica per oltre 8 milioni di euro avvalendosi anche di un sistema informativo che permetterà di monitorare le prescrizioni mediche e segnalare i professionisti cosiddetti ´altospendenti´ con un trasferimento dei dati alla Guardia di Finanza affinché possa accertare eventuali ´abusi´ . "La battaglia continua - ha aggiunto Chiodi - Dobbiamo intervenire su queste aree con la forza della ragione di chi sta lavorando per il bene dell´intera collettività pur ricorrendo a scelte molto spesso impopolari. Il 19 maggio presenteremo il piano operativo. Oggi abbiamo anche la possibilità di avvalerci di nuclei operativi di controllo migliorati attraverso un processo sistematico di formazione e stiamo procedendo a chiudere accordi di mobilità attiva e passiva con altre regioni". "In sostanza - ha esordito l´assessore Venturoni - abbiamo due obiettivi importanti: il primo è quello di ridurre i costi e far sì che il fondo sanitario regionale sia sufficiente a garanzia di un equilibrio economico-finanziario; il secondo è rendere un servizio di qualità elevata ai cittadini abruzzesi. Un processo di riduzione e ottimizzazione delle spese del sistema sanitario che passa anche attraverso una migliore regolamentazione dei rapporti con gli operatori privati". Il Presidente del Consiglio regionale Nazario Pagano, invece, nel suo intervento ha sottolineato come l´Abruzzo, pur partendo da una situazione fortemente negativa, sia riuscita a staccarsi dalle altre regioni ´in rosso´ superando il trend negativo riuscendo a gestire in modo virtuoso i propri conti. |
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IL PRESIDENTE DELLA REGIONE PRONTO A DARE BATTAGLIA PER LA DIFESA DEI GIUSTI DIRITTI DEI MOLISANI, POSIZIONE "IMPROVVIDA" QUELLA DEL GOVERNO |
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Campobasso, 17 maggio 2010 - Dopo la partecipazione del 13 maggio, insieme ad altri Presidenti delle Regioni interessate, al Consiglio dei Ministri che si è occupato, tra l´altro, dei deficit sanitari e dei Fas, il Presidente Michele Iorio, nel corso di una conferenza stampa, tenuta il 14 maggio presso la Giunta regionale, ha dichiarato: "Ho fatto e continuerò a fare una battaglia di civiltà in difesa dei giusti diritti dei molisani ad avere una sanità confacente alle proprie esigenze e una pressione fiscale non opprimente. Questo in una logica federalista che deve vedere gli amministratori responsabili delle scelte che vanno a compiere. Una responsabilità che, evidentemente, deve essere commisurata a risorse idonee alla qualità e quantità dei servizi che si prestano ai cittadini. Per quanto riguarda la sanità, dunque, chiediamo che si dia corso alla Legge sul Federalismo che ha riconosciuto alcune specificità del Molise. Vogliamo che la nostra Regione sia messa nelle condizioni di avere, dal Fondo Sanitario Nazionale, una dotazione sufficiente alle sue reali esigenze. Il Piano di Rientro, che abbiamo messo a punto, ci consentirà, ne sono certo, di trovare un sostanziale pareggio di bilancio; questo, però, non cancella la necessità di avere risorse sufficienti alle concrete richieste provenienti dai nostri centotrentasei Comuni. Per quanto riguarda la posizione del Governo, l´ho definita "improvvida" perché, come ho già dichiarato, è stata assunta prima di verificare la bontà e la qualità del nostro Piano di Rientro, che verrà esaminato dal Tavolo tecnico il prossimo 19 maggio. E proprio al Tavolo vorrò esprimere tutte le nostre ragioni relative al voler pretendere, per i molisani, un Servizio Sanitario moderno, efficace e in grado di operare pariteticamente su tutto il territorio. Penso, sulla base dei molti incontri avuti in questi giorni con alcuni alti funzionari dei vari Ministri che siedono al Tavolo, e con altri colleghi Presidenti di Regione, anche del Nord, che il Governo voglia condividere le scelte importanti e strategiche fatte in quel Piano. Scelte fatte per contemperare, da un lato, l´esigenza di una razionalizzazione e di un migliore utilizzo delle risorse e, dall´altro, per garantire ai cittadini molisani prestazioni e servizi non mortificati da inanimate logiche ragionieristiche. Sul punto sono, dunque, fiducioso, anche perché ho avuto modo di confrontarmi telefonicamente, dopo la riunione di ieri, con il Presidente Berlusconi. Per quanto riguarda le richieste avanzate da alcuni esponenti della minoranza, circa le mie dimissioni, credo che ci troviamo di fronte ad una bassa speculazione politica perpetrata, purtroppo, ai danni degli interessi reali dei molisani. Non ho nessuna intenzione di dimettermi. Intendo perorare con nuova forza e determinazione, anche insieme alle forze politiche che siedono in Consiglio regionale, e a quelle imprenditoriali e sociali che operano sul territorio, le giuste ragioni del Molise. È tempo di combattere insieme: non un confronto di semplici richieste, ma una battaglia di diritti e di democrazia". |
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SANITA´: FIRMATO PROTOCOLLO, SBARCA IN SICILIA IL "BAMBIN GESU´" |
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Palermo, 17 maggio 2010 - Con la delibera del 15 maggio della giunta regionale si da il via alla procedura che permettera´ la nascita in Sicilia del "Centro Cardiologico Pediatrico del Mediterraneo", frutto della collaborazione con l´Ospedale pediatrico "Bambin Gesu´". Si trattera´ del centro cardiologico e cardiochirurgico pediatrico di riferimento per tutto il sud Italia, considerato che attualmente esistono solo due centri di eccellenza: quello di Roma, proprio del "Bambin Gesu´", di proprieta´ della Santa Sede, e quello di Genova del "Gaslini". Lo straordinario accordo, ratificato oggi pomeriggio dalla Giunta regionale di Governo, era stato raggiunto fra l´assessore regionale per la Salute Massimo Russo ed i vertici dell´Istituto di ricovero e cura a carattere scientifico (Irccs), fra i piu´ autorevoli al mondo. Il centro avra´ la sua sede definitiva all´interno dell´azienda ospedaliera "Villa Sofia - Cervello" di Palermo che nel frattempo dovra´ dare vita al Cemi (centro materno infantile) che verra´ costruito con apposito finanziamento (nei prossimi giorni si svolgera´ la cerimonia della posa della prima pietra). In attesa del completamento dei lavori, che avranno la durata di due - tre anni, il centro operera´ all´ospedale "San Vincenzo" di Taormina dove esiste gia´, da molti anni, una buona attivita´ di cardiologia e cardiochirurgia pediatrica. "E´ una grandissima notizia per la sanita´ siciliana - ha commentato a caldo l´assessore regionale per la Salute Massimo Russo - perche´ la collaborazione con il "Bambin Gesu´" permettera´ un salto di qualita´ nell´attivita´ ospedaliera materno infantile, permettera´ di abbattere la mobilita´ passiva che si e´ registrata negli ultimi anni, fara´ crescere la sanita´ siciliana come polo di attrazione per la popolazione pediatrica di altre regioni del meridione e di altri Paesi dell´area mediterranea, e contribuira´ alla formazione professionale di personale sanitario siciliano. Voglio ringraziare i vertici del "Bambin Gesu´", a cominciare dal presidente Giuseppe Profiti, per avere creduto nel progetto siciliano, a conferma che gli sforzi fatti in questi due anni per il risanamento dei conti e la riqualificazione dell´offerta sanitaria sono stati ben compresi ai massimi livelli". Tutti i particolari dell´intesa raggiunta saranno resi noti la prossima settimana nel corso di un´apposita conferenza stampa. |
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FVG: CONFRONTO SU DATI REALI PER DOTAZIONI ORGANICHE |
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Trieste, 17 maggio 2010 - Intervenendo il 13 maggio, nel reparto di radiologia dell´ospedale triestino di Cattinara, all´inaugurazione di una nuova Tac a 256 strati, l´assessore regionale alla Salute, Vladimir Kosic, ha ricordato il grande sforzo in atto per la riorganizzazione e l´ammodernamento del sistema sanitario in Friuli Venezia Giulia e, in particolare, si è soffermato sul tema delle dotazioni organiche di personale. In proposito Kosic ha rivolto ai rappresentanti delle organizzazioni sindacali l´invito ad un confronto sereno, senza pregiudizi e contrapposizioni ideologiche, in quanto deve essere comune l´obiettivo di superare le criticità esistenti, le disomogeneità, le situazioni di sofferenza, sia in termini di servizi ai cittadini/pazienti che di rispetto dei diritti di tutti i lavoratori del comparto, previsti dai contratti di lavoro. Per Kosic, "abbiamo bisogno di confrontarci su dati reali per poter attuare i principi indicati dal Piano sanitario e socio sanitario, garantendo la sostenibilità complessiva del sistema". E per questo "occorre che ciascuno, nel proprio ruolo, sappia sentirsi responsabilizzato". "Auspico quindi - ha detto - che laddove, legittimamente, si mettono in dubbio i dati della Regione si sia in grado di indicare con chiarezza dove sta l´errore". Al contrario non sarebbe "responsabile indurre elementi di sospetto attraverso dichiarazioni non suffragate da dati". Per quanto riguarda l´apparecchiatura di ultima generazione per la tomografia computerizzata, capace di fotografare 256 strati ad ogni rotazione, inaugurata oggi, l´assessore ha espresso il suo plauso per un investimento tecnologico che, in coerenza con le scelte regionali, valorizza le capacità assistenziali, diagnostiche e di ricerca dell´Azienda ospedaliero-universitaria triestina. Nel corso del suo intervento, Kosic ha anche sottolineato che, dopo la conferma dei finanziamenti statali previsti, "stiamo procedendo con celerità sul grande progetto dell´integrazione tra Irccs Burlo Garofolo ed ospedale di Cattinara". |
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INAUGURATA RIABILITAZIONE CARDIOLOGICA OSPEDALE ASIAGO |
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Asiago (Vicenza), 17 maggio 2010 - Intensa mattinata dedicata alla sanità dell´Altopiano di Asiago quella del 14 maggio del neo Assessore regionale alla Sanità Luca Coletto che, accompagnato dal collega di Giunta Marino Finozzi, ha inaugurato un nuovo e atteso servizio che il locale Ospedale fornirà non solo ai residenti, ma a tutti i circa 180.000 abitanti dell´Ulss 3 di Bassano. Si tratta del Servizio di Riabilitazione Cardiologica, dotato di 6 posti letto e realizzato con un profondo lavoro di sinergia tra i sanitari asiaghesi e quelli dell´Ospedale di Bassano, che risponderà ad un´esigenza sempre più diffusa sul territorio, che sinora aveva spinto i pazienti ad emigrare in altre aree del Veneto, ma anche verso il vicino Trentino (80 nel solo ultimo anno). Presenti, per l´occasione, numerose autorità, tra le quali l´Europarlamentare Mara Bizzotto, il Sindaco di Asiago Paolo Gios, il Direttore Generale dell´Ulss 3 Valerio Alberti, numerosi Sindaci del comprensorio. L´ospedale di Asiago eroga in un anno circa il 15% del totale dei ricoveri dell´Ulss 3, pari a circa 22.000. “L´attivazione della riabilitazione cardiologica – ha sottolineato Coletto – è un bell´esempio di programmazione oculata, con la quale si è saputo arricchire l´ospedale di una nuova attività importante e qualitativa quasi a costo zero. Se qualcuno, in altre parti d´Italia, volesse sapere come si fa, qui sono pronti a spiegarlo”. Coletto ha tenuto anche a sottolineare di aver trovato “una struttura efficiente, con personale professionale e motivato che, qui come altrove, è uno dei cardini della qualità che la sanità veneta sa offrire ai suoi cittadini”. Da parte sua, Finozzi ha posto l´accento sull´importanza dell´Ospedale di Asiago, non solo per i residenti, ma anche per la qualità complessiva dell´offerta turistica di un´area montana sempre amata dai turisti. “La nostra presenza qui oggi a pochissimo dall´insediamento della nuova Giunta veneta – ha anche detto – è la dimostrazione di quanto alta sia, e sarà in futuro, l´attenzione della Regione Veneto per l´Altopiano”. Coletto e Finozzi si sono poi recati a visitare la struttura dell´ex ospedale di Mezzaselva, per la quale l´Ulss 3 ha realizzato un concorso d´idee volto al riuso per fornire nuovi servizi civici e sociali ai residenti dell´Altopiano. Ultimo appuntamento della mattinata, in Municipio ad Asiago, dove i due esponenti della Giunta regionale hanno incontrato i Sindaci dell´area ed il Presidente della Conferenza dei Sindaci dell´Ulss 3, il Sindaco di Bassano Stefano Cimatti. |
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BASILICATA, CROB: LA PREVENZIONE ONCOLOGICA AL CENTRO DEL DIBATTITO PROGETTO “BASILICATA DONNA” E REGISTRO TUMORI GLI ARGOMENTI IN PRIMO PIANO |
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Potenza, 17 maggio 2010 - La prevenzione oncologica è stata al centro di un incontro-dibattito che si è tenuto al Crob di Rionero e che ha visto la partecipazione dell´assessore regionale alla Sanità Attilio Martorano e del dirigente generale del Dipartimento Pietro Quinto, dei direttori generali dell’Irccs Crob, Rocco Maglietta, dell’Asm Vito Gaudiano, dell’Asp Pasquale Amendola, dell’ospedale “San Carlo” di Potenza Giovanni De Costanzo . Al dibattito hanno partecipato anche i responsabili degli screening regionali Angelo Sigillito, Sergio Schettini, Vincenzo Barile e il responsabile Irccs Crob del Registro Tumori Rocco Galasso, il direttore dell’Osservatorio nazionale sugli screening Marco Zappa, il segretario nazionale dell’Associazione italiana dei Registri tumori Stefano Ferretti e Carlo Naldoni del Comitato tecnico scientifico dell’Osservatorio nazionale Tumori. Dai dati resi noti durante il workshop - si legge nella nota del Crob - è emerso che la Basilicata abbia una configurazione a se stante nel campo degli screening oncologici perché si stacca completamente da panorama del Mezzogiorno, dove le regioni non hanno efficacemente messo in campo campagne di screening oncologico. La Basilicata con il progetto “Basilicata Donna” per la prevenzione dei tumori al collo dell’utero e alla mammella e con il programma di screening per il tumore del colon retto si avvicina alla media nazionale. Durante il workshop particolare attenzione è stata rivolta al Registro Tumori, che raccoglie tutte le informazioni sulle persone affette da tumore residenti in un determinato territorio. Questi dati –riferisce ancora il Crob - sono essenziali per la ricerca sulle cause del cancro, per la valutazione dei trattamenti più efficaci, per la progettazione di interventi di prevenzione e per la programmazione delle spese sanitarie. Una delle prossime tappe del Crob sarà l’accreditamento Airc del proprio Registro Tumori. Un ulteriore passaggio fondamentale perché per essere accreditati bisogna garantire il rispetto di norme e protocolli standardizzati nell’immissione e nella gestione dei dati che si trovano così ad essere uniformati su tutto il territorio nazionale ed europeo. |
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SERVIZI SOCIALI ULSS N. 8 ASOLO CASTELFRANCO. ASSESSORE SERNAGIOTTO A STATI GENERALI CON ULLSS, COMUNI, OPERATORI, VOLONTARIATO E NON PROFIT |
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Venezia, 17 maggio 2010 - “Per dare maggiori risorse al sociale - ciò che anche questo territorio dell’Ulss n.8 chiede - non sarà possibile l’aumento dei costi sociosanitari, non ce lo possiamo permettere, ma dovremo puntare a un riequilibrio di tutto il sistema sociosanitario veneto. Nel prossimo piano sociosanitario che regolerà la programmazione del Veneto tra il 2011 e il 2015 individueremo nuove funzioni che tengano presente l’evoluzione delle problematiche e dei bisogni sociali e sociosanitari, a partire dall’aumento dell’età media nella popolazione legato alla crescita esponenziale della non autosufficienza. Le risorse economiche dovranno essere destinate ad aree omogenee con criteri validi per tutto il territorio regionale”. E’ uno dei passaggi con cui Remo Sernagiotto, assessore regionale alle politiche sociali, si è rivolto alla platea degli stati generali dell’Azienda Ulss n.8, dai sindaci e assessori dei trenta comuni, ai responsabili dell’Ulss e dei settori sociali comunali, agli operatori, ai rappresentanti delle tante associazioni di volontariato e non profit attive nel territorio. L’incontro si è svolto a Castelfranco nella sala convegni dell’Ospedale e ha avuto come tema portante l’avvio della redazione del piano di zona 2011-2015, in applicazione di quanto definito dalle linee guida della Regione Veneto, a differenza dei precedenti documenti di piano, il piano di zona - strumento primario di attuazione della rete dei servizi sociali e dell’integrazione socio-sanitaria, durerà cinque anni anche se vi sarà un riprogrammazione annuale in funzione delle risorse economiche della Regione. “Nel prossimo bilancio regionale – ha detto l’assessore - punterò a una possibilità di spesa che sia superiore alla disponibilità di cassa dell’anno precedente per quanto riguarda il settore sociale. E combatterò gli sprechi. A partire, per esempio, dai tantissimi ricoveri impropri degli anziani in reparti ospedalieri che ci portano a spendere almeno 25 milioni di euro che potrebbero essere meglio impiegati”. I sindaci, secondo il responsabile regionale delle politiche sociali, “devono essere dotati di strumenti giuridici d’intervento adeguati nelle situazioni che coinvolgono anziani in stato di difficoltà sociale. L’esempio dell’anziana di Quinto – ha sottolineato – è chiarificatore in merito: aveva bisogno ‘solo’ di una struttura sociale che l’ accogliesse per assisterla adeguatamente. Ma l’ente locale, non avendo altre possibilità d’intervento, ha dovuto, in modo improprio, farla ricoverare al pronto soccorso e quindi alla struttura ospedaliera con gli elevati costi sanitari che ciò ha comportato. Il nostro obiettivo è che, in futuro, non ci siano più evenienze simili”. Sernagiotto ha fatto presente, poi, che le fondazioni bancarie venete hanno a disposizione molti milioni di euro da destinare al sociale, come prevede la legge. “Sono risorse che costituiscono una grande opportunità per il Veneto e nel Veneto devono rimanere” - ha precisato. Per l’Ulss n.8 questa, caratterizzata dalla presenza dell’assessore, è stata la prima tappa di un percorso che durerà alcuni mesi prima dell’introduzione effettiva del documento di programmazione. All’incontro hanno partecipato, tra gli altri, il direttore generale dell’Ulss 8 Renato Mason, il direttore dei servizi sociali Gian Luigi Bianchin, il Presidente della Conferenza dei sindaci Fiorenzo Berton. I partecipanti sono stati invitati a far parte dei gruppi di lavoro, ciascuno dei quali dedicati a una delle 7 aree specifiche identificate dalla Regione (anziani, disabili, salute mentale, infanzia/minori e famiglia, dipendenze, immigrazione e povertà/emarginazione). Ciascun gruppo di lavoro avrà una composizione mista che vedrà la presenza dei sindaci, degli assistenti sociali, dei referenti Ulss, e dei rappresentanti delle Ipab (per l’area anziani), delle cooperative sociali, delle associazioni di volontariato, della Provincia, delle organizzazioni sindacali, degli organi giudiziari. |
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ISTITUITA COMMISSIONE DI VERIFICA PER I TRE DECESSI AVVENUTI ALL’HESPERIA HOSPITAL DI MODENA |
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Bologna, 17 maggio 2010 - L’assessorato politiche per la salute della Regione Emilia-romagna ha istituito una Commissione di verifica dei sistemi di prevenzione delle infezioni e dell’assistenza prestata a tre pazienti deceduti nella prima decade di maggio al centro cardochirurgico privato accreditato Hesperia Hospital di Modena. Si tratta di due uomini di 83 e 51 anni e di una donna di 78 anni, tutti con quadro clinico di elevata criticità, che avevano subito un intervento cardiochirurgico nello stesso ospedale privato tra il febbraio e il marzo scorsi e che hanno manifestato complicanze infettive. La richiesta di verifica è venuta, con una nota inviata a Regione, Comune, Azienda Usl di Modena, dalla direzione dello stesso ospedale privato che, “nell’esercizio dell’autotutela e nell’ottica di garantire la maggiore sicurezza e trasparenza nei confronti degli assistiti”, in attesa dei risultati a cui perverrà la Commissione regionale, ha deciso di sospendere l’attività assistenziale a partire da sabato 15 a venerdì 21 maggio prossimi. In questa settimana, infatti, la Commissione di verifica regionale, guidata dal responsabile del Servizio presidi ospedalieri della Regione Eugenio Di Ruscio, procederà all’istruttoria sul rispetto dei sistemi di prevenzione delle infezioni in atto all’interno di Hesperia e sull’assistenza prestata alle tre persone decedute. La relazione finale sarà consegnata all’assessore regionale alle politiche per la salute. “La nostra struttura - si legge nella nota inviata da Hesperia Hospital - ha verificato al suo interno l’avvenuto rispetto delle procedure di buona prassi assistenziale e di prevenzione delle infezioni ospedaliere. Tuttavia, nello stile di gestione che contraddistingue il rapporto di questo ospedale con le Amministrazioni committenti o incaricate delle funzioni di vigilanza, vi chiediamo di effettuare una formale e auspicabilmente celere verifica in merito all’assistenza prestata e all’osservanza dei sistemi di prevenzione delle infezioni”. |
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BIOTECNOLOGIE E MEDICINA, MARCHE: INVESTIRE NELLA RICERCA PER UNA SANITA MIGLIORE |
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Ancona, 17 Maggio 2010 - Si e` svolto ad Ancona il primo corso ´Biotecnologie e Medicina´ organizzato dall´Universita` Politecnica delle Marche e dalla Regione Marche che, in tal modo, danno il via a un importante confronto tra tutti i professionisti della regione impegnati nel settore della Medicina Molecolare. ´Lo sviluppo di tale settore ´ sottolinea il Presidente della Regione, Gian Mario Spacca - si ripercuotera` sull´intero sistema regionale, facendo delle Marche una regione leader in materia, attirando investimenti che potranno trainare lo sviluppo economico e creare nuove realta` imprenditoriali nel territorio. Confermiamo la nostra piena volonta` di investire per la ricerca, l´innovazione e lo sviluppo strutturale e tecnologico che garantiranno il miglioramento del nostro sistema sociosanitario´. I lavori hanno visto la partecipazione di professionisti di riconosciuto valore che hanno sviluppato i temi della genomica, post-genomica e delle cellule staminali che aprono lo spazio a nuovi sistemi diagnostici molecolari e all´applicazione della terapia genica, molecolare e della medicina riparativa, con innegabili benefici in termini di salute del cittadino. Le biotecnologie consentiranno, nell´immediato futuro, di portare il sistema salute della regione dalla tradizionale medicina preventiva alla piena attuazione di una medicina predittiva, dalla terapia per organo alla terapia molecolare e alla medicina riparativa, garantendo la piena promozione della salute e dello sviluppo organico, fisiologico e cerebrale del cittadino; lo sviluppo di tale settore permettera` un passo avanti verso una medicina personalizzata. ´Le biotecnologie, che costituiscono il settore di punta della ricerca e dell´innovazione con tecniche d´avanguardia, permettono alla ricerca scientifica ´ ha detto il Rettore della Politecnica delle Marche, Marco Pacetti aprendo i lavori della giornata ´ immediate ricadute sulla salute dei cittadini, garantendo loro migliori possibilita` nel riconoscere le diversita` delle malattie e personalizzando sempre piu` le cure´. ´L´occasione di tale confronto - ha dichiarato il direttore del Servizio Salute della Regione, Carmine Ruta ´ in linea con quanto si sta facendo in tema organizzativo, grazie anche alla Delibera di Giunta sulla Medicina Molecolare, costituisce l´avvio di un programma formativo integrato e univoco per i biologi, i clinici, i farmacisti e consentira` l´allineamento tra l´area della ricerca e l´area di applicazione clinica, rendendo tale settore pienamente adeguato a un sistema sanitario in linea con la medicina piu` avanzata, migliorando l´intero sistema sanitario marchigiano.´ Nell´ottica dello sviluppo di un programma formativo integrato, e` inoltre previsto, per il 27 maggio, un seminario sul tema: ´Scenari e prospettive della medicina molecolare´, con interventi di primissimo piano.. |
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BOLZANO: PREMIATO PROGETTO “HELP THE HUMAN HOPE” DELLE ITI UN SISTEMA PER FAVORIRE UNA POSTURA CORRETTA DURANTE I FREQUENTI SPOSTAMENTI IN AUTOMOBILE |
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Bolzano, 17 maggio 2010 - Il progetto “Help the human hope” elaborato da un gruppo di studenti della classe quinta A dell’ Istituto Tecnico Industriale “Galileo Galilei” di Bolzano si è classificato al primo posto della sezione “Prodotti” della V Edizione del premio “Scuola, Creatività e Innovazione”, Concorso nazionale indetto dalla Unioncamere. Il vicepresidente della Provincia, Christian Tommasini e l´intendnete scolastica, Nicoletta Minnei,hanno incontrato questa mattina gli studenti con i loro insegnanti e si sono congratulati per l’ottimo risultato raggiunto. Il progetto “H3 – Help the human hope” è nato due anni fa come risposta di alcuni allievi della Iiia del corso di meccanica alla richiesta di aiuto dei genitori di un ragazzo portatore di handicap, Klaus della Val Venosta. L’obiettivo era quello di creare un sistema per favorire una postura corretta di Klaus durante i frequenti spostamenti in automobile in clinica per la riabilitazione. Il prototipo, dal nome «Softline», realizzato dl gruppo di studenti delle Iti è, in sostanza, un poggiatesta regolabile, dotato di sostegno incorporato per la schiena, che garantisce compattezza e un elevato grado di sicurezza. La sua struttura prevede una parte removibile e una che si aggancia al sedile mediante delle fascette in velcro che ne permettono il distacco rapido e facilitato. Inoltre, un particolare sistema integrato di cuscinetti gonfiabili nel poggiatesta fornisce un corretto sostegno posturale e rende «Softline» flessibile e adatto alle diverse situazioni ed esigenze. I punti di forza del prodotto sono una grande adattabilità alle condizioni fisiche di ogni utente, la possibilità di applicazione in ogni settore, l’ampio raggio d’azione nei diversi settori di utilizzo, il facile impiego, l’elevata sicurezza e l’automazione. Il prodotto è stato realizzato dal gruppo di studenti composto da Dietmar Barattin, Daniele Da Ponte Becher, Eros Franceschina, Riccardo Laini, Giovanni Paiarola, Mirco Tenan guidati dalla tutor, professoressa Maria Luisa Casarano, docente di tecnologia meccanica, dal professor Mauro Chiarel e dai tecnici Salvatore D’agostino ed Enzo Petranzan. Nel corso dell’incontro con gli studenti ed i docenti il vicepresidente della Provincia, Christian Tommasini, ha posto in risalto l’eccellenza raggiunta dal progetto elaborato dagli studenti dell’Istituto Tecnico Industriale “Galileo Galilei” di Bolzano i quali hanno saputo coniugare, in un progetto concreto, creatività, innovazione e solidarietà. Il risultato raggiunto conferma l’alto livello raggiunto dall’Istituto tecnico industriale e dalla scuola provinciale nel suo complesso ed è il risultato di uno sforzo congiunto che vede in primo piano gli insegnanti e la loro capacità di motivare gli studenti. Anche l’intendente scolastica, Nicoletta Minnei, ha sottolineato gli aspetti umani alla base dell’eccellente risultato raggiunto e la grande passione dimostrata sia dagli studenti che dai loro docenti. Alla base del risultato raggiunto vi è, infatti, anche la forte emozione scaturita dalla conoscenza diretta del giovane disabile e dei suoi genitori che ha dato grande entusiasmo all’energia ed all’inventiva dei ragazzi. Ognuno ha espresso il meglio di sé ed il contatto diretto con la disabilità ha insegnato a tutti a guardare la realtà con la prospettiva e gli occhi del prossimo. «Softline» nasce da un´intuizione azzeccata e creativa del team, che ha realizzato una sintesi di vari prodotti e materiali utilizzati in campi differenti, dalla Formula 1 all’aeronautica, dai crash test delle vetture alle strutture dei seggiolini auto per bambini. Il prototipo realizzato è un’innovazione radicale e grazie ai suoi numerosi aspetti innovativi, tra cui un sistema di cuscinetti gonfiabili e sgonfiabili inseriti nell’imbottitura, “Softline” è ora in via di brevettazione (domanda numero Bz2009a000019). Va sottolineata, inoltre, la forte interazione creatasi con le aziende e le diverse organizzazioni del territorio. Con ”independent L”, cooperativa sociale di Merano, si è stabilito uno scambio di informazioni utile a sottolineare alcuni aspetti della condizione delle persone disabili, il che ha costituito un forte stimolo nella realizzazione del progetto. La collaborazione con altre aziende del territorio, come Ambach-ali S.p.a., Arte Ortopedica, Agosti Romano Isolazioni Termiche, Clerprem S.p.a., New Plast Point Srl, Tecnomag G.m.b.h., Aurel e Gambarato, ha consentito ai ragazzi di arrivare alla realizzazione del progetto. La professoressa Casarano, tutor del progetto, sottolinea che l’unione tra la scuola e le aziende del territorio ha consentito una vera e propria “esplosione della creatività dei ragazzi”. Il professor Chiarel è particolarmente soddisfatto del risultato ottenuto dagli studenti delle Iti ed aggiunge che il progetto, premiato tra l’altro alla recente edizione di “Cultura Socialis”, parteciperà anche al concorso “Inv- Factor. Anche tu genio!” indetto dal Consiglio Nazionale delle Ricerche (Cnr). |
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BASILICATA: ASP, GIOVANI E NUOVE DROGHE - INSIEME PER COLLABORARE |
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Potenza, 17 maggio 2010 - Una collaborazione tra i gestori dei locali e le istituzioni preposte alla tutela della salute, per elaborare nuove strategie che rendano lo svago giovanile più sicuro. Con questa finalità il Ser.t. Di Potenza, in collaborazione con gli altri Ser.t della Basilicata, il comune di Potenza, la Confcommercio e l’Ascom, nell’ambito del progetto regionale di prevenzione “Giovani e Nuove droghe – Insieme per Collaborare”, organizza due giornate di formazione- confronto, dedicate ai gestori dei locali lucani, e finalizzate ad attivare una collaborazione nella prevenzione di situazioni di rischio legate all’uso di alcool e sostante stupefacenti, tra i giovani. Il progetto parte dalla necessità di consolidare nuovi modelli operativi e nuove strategie nell’ambito della prevenzione dell’uso di sostanze psicoattive tra i giovani. L’obiettivo è quello di modificare una cultura giovanile legata al binomio divertimento = sballo. Le giornate di formazione si terranno il 17 ed il 24 maggio a partire dalle 8.30, nella Sala Inguscio della Regione Basilicata, e saranno indirizzate ai gestori e a coloro che lavorano nei locali (barman, gestori, deejay, Pr…) e che hanno maggior contatto con i giovani. Si tratta di figure professionali che hanno maggiori contatti con il target giovanile, e che possono essere d’aiuto, se opportunamente sensibilizzati e formati, nel collaborare e prevenire situazioni di rischio legate all’uso/abuso di sostanze legali (alcol) ed illegali tra i giovani. Le tematiche, saranno trattate da esperti del settore e spazieranno da discussioni sullo stile di vita dei giovani, a nozioni di primo soccorso. Il ruolo dei Ser.t. Sarà quello di fornire contributi tecnici e specialistici necessari ad evitare situazioni di pericolo o abuso. Al termine dei due giorni, è prevista la definizione, condivisa, degli standard di qualità per i locali (bollino blu), attraverso la realizzazione di una “carta etica” e un codice di procedura, da usare nelle situazioni notturne, mettendo in primo piano la salute ed il benessere dei giovani. |
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LA REGIONE SICILIA ISTITUISCE GRUPPO DI LAVORO CONTRO RISCHIO AMIANTO |
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Palermo, 17 maggio 2010 - Il governo regionale chiedera´ allo Stato la proroga dei benefici previsti dalla legge 257/92 per i lavoratori esposti all´amianto, oltre il 1992. E´ uno degli impegni assunti stamattina nel corso di un incontro, a Palazzo d´Orleans, al quale hanno preso parte il presidente della Regione, Raffaele Lombardo, due rappresentanti del comitato spontaneo dei lavoratori amianto di Gela, l´avvocato Maria Calderone, legale di un gruppo di lavoratori della raffineria di Gela, il direttore regionale dell´Inail, Mauro Marangoni, e il dirigente del settore Attivita´ istituzionali dello stesso istituto, i dirigenti generali dei dipartimenti regionali del Lavoro, Alessandra Russo, e dell´Energia, Rossana Interlandi (ex dirigente generale del dipartimento regionale Territorio e Ambiente). Erano presenti anche l´europarlamentare Rosario Crocetta e il senatore Giuseppe Lumia. Il governo regionale ha preso atto dell´elevato rischio di esposizione all´amianto nei siti industriali di Gela, Milazzo e Priolo e ha stabilito di insediare un gruppo di lavoro per lo studio di misure urgenti per l´eliminazione delle sostanze tossiche, che si riunira´ gia´ martedi´ 18 maggio, e del quale faranno parte i dirigenti generali dei dipartimenti Territorio e Ambiente, Energia, acqua e rifiuti, Sanita´ e Lavoro, dell´Arpa e gli ispettori del Lavoro. Inoltre si e´ stabilito che gli ispettorati del Lavoro ricostruiscano i percorsi lavorativi degli interessati nei quali siano evidenziate le esposizioni all´amianto e il coinvolgimento dell´Inail per verificare se tali lavoratori abbiano ottenuto il riconoscimento del rischio connesso all´esposizione all´amianto. Infine, si e´ stabilito di richiedere al Dipartimento Regionale Energia, acqua e rifiuti le relazioni sulla bonifica dei siti. |
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SANITA´, VENETO; INCONTRO CON I RESPONSABILI REGIONALI DEL TRIBUNALE DEL MALATO. “LISTE D´ATTESA E UMANIZZAZIONE DELLE CURE TRA LE NOSTRE PRIORITA´”. |
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Padova, 17 maggio 2010 - L´assessore regionale alla Sanità del Veneto Luca Coletto ha incontrato il 13 maggio a Padova i responsabili regionali dell´Associazione Cittadinanzattiva e del Tribunale per i Diritti del Malato, in occasione del trentennale della fondazione del Tribunale stesso. Erano presenti, tra gli altri, il Segretario Regionale di Cittadinanzattiva Flavio Magarini ed il responsabile della rete regionale del Tribunale del Malato, Valdo Mellone. “Chiunque sia portatore di istanze ed interessi dei cittadini – ha detto Coletto – troverà nella Giunta regionale, e nel sottoscritto per quanto riguarda la sanità, interlocutori attenti e disponibili all´ascolto e al confronto”. “Abbiamo ragionato serenamente di molti aspetti che riguardano la salute dei cittadini – ha aggiunto l´Assessore - di ciò che funziona e di ciò che si può migliorare. Se, come non dubito, si potrà rapportarsi sul piano del reciproco rispetto e supporto, in maniera costruttiva e non conflittuale, da parte mia c´è massima apertura. Peraltro, alcuni obiettivi sono di fatto comuni”. Coletto ha ricordato ad esempio che “tra i punti cardine del programma della Giunta Zaia in sanità ci sono l´umanizzazione delle cure, il miglioramento del rapporto anche umano tra operatori sanitari e malati, la diminuzione delle liste d´attesa. In un sistema complesso e variegato come quello sanitario – ha concluso Coletto – la perfezione è probabilmente utopia, ma migliorare è sempre possibile, ed è ciò a cui punteremo nei prossimi 5 anni”. |
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WELFARE. ZAIA: CON IL FEDERALISMO UN SISTEMA REGIONALE DI SERVIZI PIÙ VASTO ED EFFICIENTE |
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Venezia, 17 maggio 2010 - “Nessuno può restare indifferente davanti al caso di una donna anziana sorpresa a rubare cibo in un supermercato. Avrebbe potuto essere la nonna o la madre di uno qualunque di noi. E gli anziani non sono soltanto una ‘fascia debole’ della popolazione, da aiutare e sostenere; sono soprattutto la nostra memoria ed essa merita rispetto”. Così il presidente della Regione Veneto Luca Zaia, commentando il 13 maggio la notizia dell’anziana donna di Treviso costretta a rubare in un supermercato. “Il Veneto che vogliamo è un Veneto nel quale la rete di assistenza e di welfare per le fasce più fragili della popolazione è moderna, solida e ben strutturata. Il federalismo funzionerà da catalizzatore dello sviluppo, anche sociale, del nostro territorio. Le risorse liberate da una maggiore autonomia servirebbero oggi tanto per alleggerire la pressione fiscale, quanto per potenziare e adeguare alle nuove esigenze i servizi sociali del territorio. Per gli anziani, in particolare quelli non autosufficienti, la Regione mette già in campo risorse importanti, pari a 874.389.000 euro, destinate all’assistenza domiciliare e al sostegno delle famiglie, ai centri diurni sociosanitari, ai servizi di telesoccorso e alla rete di 270 strutture residenziali – su 582 Comuni – destinate agli anziani. Possiamo fare meglio. E il federalismo ci aiuterà”. “Gli anziani – ha proseguito il Presidente - contano sul sostegno delle istituzioni, attraverso politiche sociali ad hoc e un’assistenza che si rifaccia a quel principio di sussidiarietà che è condizione imprescindibile di qualsiasi società che si voglia definire veramente avanzata. Il 21% dei veneti ha più di 65 anni. Le statistiche dicono che nel 2030 la popolazione sopra i 65 anni sarà il 33%. Non possiamo fare finta di niente. Oggi esiste una sacca di povertà e di solitudine che dobbiamo colmare. Ogni regione ha sue specifiche esigenze sociali: occorre quindi disegnare programmi su misura”. |
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SULLA SANITÀ CALABRESE GRAVA IL PESO DEGLI ERRORI DEL PASSATO” |
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Catanzaro, 17 maggio 2010 - L’assessore regionale al Bilancio ed alla Programmazione Giacomo Mancini, in riferimento alle notizie sulla sanità calabrese, il 14 maggio ha rilasciato questa dichiarazione: “Sulle nostre spalle c’è il pesante fardello dei gravissimi errori del passato e, nonostante i calabresi con il loro voto plebiscitario a favore del Governatore Scopelliti abbiano deciso di rompere con quella fallimentare esperienza, purtroppo, sono costretti a subirne ancora gli effetti negativi. Adesso il nostro sforzo sarà tutto proteso per evitare che le donne e gli uomini di Calabria continuino a pagare un prezzo salato per le scelte scellerate sulla sanità di chi ci ha preceduto. Profondaremo il massimo impegno – ha detto Mancini - per rendere più virtuosa la spesa e per rimodulare la programmazione. L’obiettivo è quello di tentare di pesare il meno possibile sulle tasche dei nostri concittadini ed insieme di conquistare per la Calabria quella credibilità, a livello nazionale, che chi ha preceduto ha completamente distrutto”. |
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LATTE MATERNO: AL VIA IN TOSCANA LA RETE REGIONALE DELLE BANCHE |
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Firenze, 17 maggio 2010 – E’ diventata operativa da sabato 15 maggio, in tutta la Toscana, la Rete regionale delle banche del latte umano donato (Re.blud), costituita per consentire anche ai bambini la cui mamma biologica non può allattare al seno di essere nutriti comunque con latte materno sicuro e di qualità. La Rete rientra tra le iniziative che ormai da qualche anno la Regione sta mettendo in atto per incoraggiare e promuovere l´allattamento al seno e ottimizzare l´uso del latte umano. «La Toscana ha posto l´allattamento materno tra le proprie strategie prioritarie - ricorda l´assessore al diritto alla salute Daniela Scaramuccia - Il latte materno è molto più di un alimento, è una sostanza che contiene la vita. Dal latte umano un bambino trae grandi benefici fisici e psicologici: numerosi gli studi che hanno dimostrato che per i bambini nutriti con latte materno dimi nuisce la possibilità di contrarre malattie come diabete giovanile e obesità. Vantaggi che si traducono inevitabilmente anche in un risparmio enorme per la sanità pubblica e la società intera. Il latte materno fresco rappresenta l´alimento ideale nella prima fase della vita, grazie alle sue proprietà nutrizionali e ai suoi effetti protettivi. Quando la madre biologica non può allattare al seno, la prima alternativa dovrebbe essere rappresentata dal latte di una donatrice. In Toscana vogliamo dare questa opportunità di salute al maggior numero di bambini possibile, garantendo qualità e sicurezza». In Toscana le banche del latte sono 6 (è la regione in cui sono più numerose, un quarto di quelle presenti sul territorio nazionale). La più grande e di più lunga esperienza è quella del Meyer, che ha iniziato la raccolta del latte a domicilio delle donatrici nel 1971: ogni anno raccoglie i n media 2.000 litri di latte, fornito da circa 300 donatrici, e lo distribuisce gratuitamente, oltre che all´interno dello stesso Meyer, ai reparti pediatrici di altri ospedali della Toscana, a pazienti a domicilio, e, in qualche caso, anche ad ospedali fuori regione. Le altre banche attive nella regione sono a Lucca (Asl 2), Arezzo (Asl 8), Grosseto (Asl 9), Viareggio (Asl 12), Siena (Azienda ospedaliero-Universitaria senese, policlinico Le Scotte). Nel 2009 le 6 banche toscane hanno raccolto 4.000 litri di latte: 600 le mamme donatrici, 600 i bambini nutriti con il latte donato. Il latte umano che viene ´depositato´ in banca deve ovviamente subire una serie di trattamenti che ne garantiscano la sicurezza: screening delle donatrici, adeguate modalità di raccolta e conservazione del latte, controlli organolettici, fisici e batteriologici, pastorizzazione, tracciabilità di tutte le informazioni. Un percorso molto simile a quello seguito dalle donazioni di san gue e plasma: e infatti si è sviluppato in stretta sintonia tra la rete del latte e la rete trasfusionale. Gli obiettivi della Rete che sarà operativa da domani: valorizzare l´attività delle banche, regolamentare e uniformare le procedure in uso, migliorare l´efficienza e ottimizzare l´uso clinco del latte umano donato. A partire dal 2005, tutti i Piani sanitari della Toscana hanno inserito la promozione dell´allattamento al seno tra gli obiettivi primari da perseguire all´interno del percorso nascita. Tra le iniziative realizzate, l´istituzione di un Osservatorio regionale, la sottoscrizione di un protocollo con l´Unicef, la partecipazione al progetto europeo Blueprint per la protezione, promozione e sostegno dell´allattamento al seno. |
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ARTE SELLA, AL VIA IL PROGRAMMA ESTIVO IN BORGO VALSUGANA LA MOSTRA DELL’ARTISTA ERIK SAMAKH. |
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Borgo Valsugana, 17 maggio 2010 - Il primo appuntamento del programma estivo di Arte Sella era fissato per sabato 15 maggio agli Spazi livioRossi di Borgo Valsugana con l’artista francese Erik Samakh (1959, Saint-georges-de-didonne, Francia). Sensibile ai rumori e ai suoni, ai colori come ai differenti segni lasciati dalla natura, questo stravagante artista si muove come un agronomo captando, registrando e restituendo negli spazi museali ciò che costituisce per lui una vera materia plastica piena di possibilità. La pratica di Samakh consiste nell’intervenire sul paesaggio costruendo differenti strumenti di sua invenzione. I visitatori verranno accolti dalle evocative Risonanze, spazi fisici o, prendendo una definizione dello stesso artista, “moduli acustici autonomi” in cui il visitatore si potrà isolare e sperimentare inedite esperienze sonore. Queste installazioni, che il pubblico è invitato a “sentire”, provando a sedersi e a mettersi in ascolto, sono state realizzate con il prezioso legno degli alberi della Foresta Demaniale di Paneveggio (Trentino), un particolare legno di abete rosso che in virtù delle ottime proprietà di amplificazione del suono viene utilizzato nella costruzione delle tavole armoniche degli strumenti a corda. Il suono si propaga tramite fenomeni di compressione ondulatoria, tutto ciò che sentiamo non è quindi altro che la variazione della pressione dell´aria che raggiunge il nostro timpano e questa compressione è, nel caso degli strumenti musicali, una vibrazione. Il suono si diffonde a livello epidermico, facendo vivere al visitatore l’esperienza di sentire non con l’udito, ma attraverso il suo stesso corpo. Con questo lavoro, composto da una parte fotografica che ripercorre il suo percorso artistico, da una videoinstallazione che riprende dettagli di epidermidi di animali che vibrano nel momento del respiro e del battito cardiaco e di un’installazione, Samakh analizza l’interazione fra suoni e arti visive, così come la relazione fra spazio acustico e tempo. Questo progetto è nato per gli Spazi livioRossi di Borgo Valsugana e sarà visibile fino al 24 ottobre 2010. L’artista era presente all’inaugurazione della mostra. Erik Samakh è nato nel 1959 a Saint Georges de Didonne, insegna alla scuola d´arte di Aix en Provence e vive a Serres, nelle Hautes Alpes. Ha partecipato a biennali (Venezia), esposto in musei internazionali (Pompidou, museo archeologico internazionale di Lima – Perù). Il suo percorso artistico di inscrive e realizza anche nei parchi naturali Parc naturel régional de Lorraine, Gorges du Riou dans les Hautes-alpes, Réserve géologique de Haute-provence, Forêt de Tijuca au Brésil, Centre national d’art et du paysage à Vassivière). |
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FREAK MOSTRA DI ARTE CONTEMPORANEA OPERE DI ADRIANO PERSIANI BARI 22 MAGGIO-30 GIUGNO 2010 |
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Bari, 17 maggio 2010 - La galleria Muratcentoventidue Artecontemporanea prosegue il programma espositivo con una mostra dal titolo Freak di Adriano Persiani, giovane artista bolognese già conosciuto e apprezzato dagli addetti ai lavori, che presenta lavori recenti in cui affronta con il suo abituale sense of humour il tema della mostruosità. Di lui così scrive Lia De Venere: “Quando uscì nelle sale americane Freaks (1932), film diretto da Tod Browning, suscitò forti polemiche per la crudezza della sceneggiatura e perché interpretato da veri freaks , reclutati dal regista nei circhi. Nani, gemelle siamesi, un ragazzo senza gambe, ermafroditi, uomini scheletro, una donna barbuta e altri esseri umani deformi, sono i protagonisti di un film duro e toccante al tempo stesso, una impietosa allegoria sul tema della diversità. Da quel film, divenuto poi un cult movie, ha preso spunto per la sua personale Adriano Persiani, che ha realizzato immagini degne delle Wunderkammern (“camere delle meraviglie”), diffuse tra Xvi e Xvii secolo, in cui trovavano posto naturalia e artificialia, strane creature animali o piante rare ed eccentrici oggetti creati dall’uomo, che nobili e scienziati, laici e religiosi amavano collezionare. Non solo ai freaks di Browning e a quelle stanze colme di mirabilia, si ispira Persiani, la cui ricerca bene si inserisce nel filone visionario dell’arte occidentale, che ha avuto molteplici interpretazioni in età medievale (efficacemente illustrate da Jurgis Baltrusaitis nel suo Medioevo fantastico), così come più tardi nei dipinti di Bosch e di Arcimboldo e in certe opere di Masson e di altri surrealisti, e che di recente ha trovato espressione nelle spaventose e irriverenti creature dei fratelli Chapman e negli inquietanti travestimenti di Matthiew Barney. Partendo da antiche stampe tratte da manuali di zoologia, botanica e medicina, Persiani crea sorprendenti ibridi, connotati da eleganza formale e pregnanza simbolica, mettendo a frutto suggestioni tratte dalla Monstrorum historia del naturalista bolognese Ulisse Aldrovandi, straordinaria galleria di mostruose creature umane o animali, e dimostrandoci ancora una volta che un essere mostruoso può al tempo stesso incutere repulsione ed esercitare un fascino misterioso”. Adriano Persiani è nato nel 1972 a Bologna, dove vive e lavora. |
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CAMPIONATI UNIVERSITARI 2010, MOLISE VETRINA NAZIONALE |
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Campobassos, 17 maggio 2010 - Quarantanove Centri Universitari Sportivi provenienti da tutte le regioni d´Italia, circa seimila persone tra atleti e delegazioni: sono questi i numeri dei Campionati Nazionali Universitari 2010, che si terranno nelle tre location molisane di Campobasso, Isernia e Termoli, dal 21 al 29 maggio. Come ha sottolineato il Rettore dell´Università degli Studi del Molise, Giovanni Cannata, "una scommessa vera e propria, un segno di grande attenzione verso la nostra Università", soprattutto in considerazione del fatto che i Campionati, dopo l´edizione dello scorso anno in Friuli Venezia Giulia, fanno tappa nel Molise, per giungere, l´anno prossimo, in Piemonte. L´evento è stato reso possibile grazie allo sforzo organizzativo del Cus Molise e al contributo di sponsor pubblici e privati, in particolare quello offerto dalla Regione Molise. Atletica leggera, beach tennis, beach volley, calcio, calcio a cinque, judo, karate, lotta libera, pallacanestro, pallavolo, pugilato, rugby a sette, scherma, tennis, tennis tavolo, tiro a segno, tiro a volo, ultimate frisbee, vela, windsurf sono le discipline in cui gareggeranno gli atleti impegnati per il titolo di Campione Italiano Universitario sui campi di gara del tre Centri molisani. Un riconoscimento di come il Governo regionale abbia lavorato in questi anni sul fronte del potenziamento dell´impiantistica sportiva e che oggi permette la realizzazione di eventi di tale livello. "Per il Molise è un´occasione unica - ha dichiarato l´Assessore regionale allo Sport, Franco Giorgio Marinelli - un´opportunità per far conoscere la nostra regione a livello nazionale. Sono state organizzate visite guidate, sarà allestita Casa Molise con stand gastronomici di prodotti tipici, distribuiremo depliant turistici e carte guidate del territorio molisano". I Campionati, dunque, non saranno solo sport ed agonismo. Il Centro Universitario Teatrale, tra l´altro, ha predisposto un cartellone per accogliere al meglio gli atleti ed offrire loro momenti di arte ed intrattenimento. |
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