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Notiziario Marketpress di Giovedì 14 Ottobre 2010
ESENZIONE ICI PER GLI IMMOBILI DEGLI ENTI NON COMMERCIALI: LA COMMISSIONE EUROPEA AVVIA UN’INDAGINE PER AIUTI DI STATO NEI CONFRONTI DELL´ITALIA  
 
 Bruxelles, 14 ottobre 2010 - La Commissione europea ha avviato un’indagine approfondita in base alle norme Ue in materia di aiuti di Stato per stabilire se l’esenzione dall’imposta comunale sugli immobili concessa dall’Italia per gli immobili usati dagli enti non commerciali per fini specifici costituisca aiuto di Stato illegale. In questa fase la Commissione ritiene, in particolare, che gli immobili in questione potrebbero essere usati anche per attività commerciali e che tali esenzioni fiscali potrebbero pertanto distorcere la concorrenza. La Commissione verificherà inoltre le disposizioni dell’articolo 149, quarto comma, del Testo Unico delle Imposte sui Redditi, che prevedono un trattamento fiscale favorevole per gli enti ecclesiastici e le associazioni sportive dilettantistiche. L´avvio di un´indagine approfondita offre alle parti interessate la possibilità di presentare osservazioni sulla misura, ma non pregiudica l´esito del procedimento. La Commissione ha avviato un indagine a seguito di una serie di denunce nelle quali si affermava che l´Italia aveva concesso contributi statali illegali ad enti non commerciali che svolgono anche attività commerciali. I contributi verrebbero concessi sotto forma di esenzione dell´imposta comunale sugli immobili ("Ici") sui fabbricati utilizzati per attività assistenziali, previdenziali, sanitarie, culturali, didattiche, ricreative, ricettive, sportive e per attività di religione e di culto. L´articolo 149 del Testo Unico delle Imposte sui Redditi ("Tuir") stabilisce le condizioni che possono determinare la perdita della "qualifica di ente non commerciale" ma esclude da tali disposizioni gli enti ecclesiastici e le associazioni sportive dilettantistiche. In via preliminare la Commissione ritiene che le disposizioni dell´Ici e del Tuir potrebbero concedere un vantaggio selettivo alle attività commerciali dei beneficiari, costituendo pertanto un aiuto di Stato in base alle norme Ue. La Commissione si chiede se almeno alcune delle attività svolte dagli enti non commerciali in questione possano essere considerate commerciali, ponendosi in concorrenza con quelle svolte da prestatori di servizi commerciali. Poiché questi ultimi sono soggetti ad imposizione fiscale normale, l´esecuzione dall´Ici sembra costituire un vantaggio ingiusto per gli enti non commerciali. Nel corso dell´indagine, la Commissione verificherà se le misure sono compatibili con il mercato interno e se alcune delle attività che beneficiano delle misure in questione possano essere considerate come servizi di interesse economico generale. In base alle norme Ue in materia di aiuti di Stato, i prestatori di servizi pubblici possono ricevere, a determinate condizioni, una compensazione per i costi aggiuntivi sostenuti. Finora le autorità italiane non hanno fornito prove sufficienti per consentire alla Commissione di concludere che le misure contestate potrebbero essere giustificate in base ai principi del sistema fiscale italiano. Gli autori delle denunce hanno inoltre sostenuto che la riduzione del 50% dell´imposta sul reddito delle persone giuridiche concessa a determinati soggetti viola le norme Ue in materia di aiuti di Stato. Ai sensi dell´articolo 6 del Dpr n. 601/73, il trattamento fiscale preferenziale viene concesso ad enti che hanno scopi di assistenza sociale, ricerca senza fine di lucro e fini di beneficenza o di istruzione. L´agevolazione fiscale si applica anche alle fondazioni e alle associazioni aventi scopi esclusivamente culturali e agli istituti per le case popolari. Poiché il trattamento fiscale speciale per tali soggetti esisteva prima dell´entrata in vigore del trattato Ue, la Commissione esaminerà la questione separatamente. Gli aiuti che vengono considerati esistenti prima della creazione dell´Ue o prima dell´adesione all´Ue del paese interessato non possono dar luogo ad una procedura di recupero neppure se vengono giudicati illegali. In tal caso, tuttavia, la normativa dovrà essere modificata. La versione non riservata della decisione sarà consultabile sotto il numero C26/2010 nel Registro degli aiuti di Stato, sul sito internet della Dg Concorrenza, una volta risolte eventuali questioni di riservatezza. Le nuove decisioni in materia di aiuti di Stato riportate su Internet e nella Gazzetta ufficiale figurano nel bollettino elettronico di informazione settimanale in materia di aiuti di Stato (State Aid Weekly e-News).  
   
   
UE; LA RELAZIONE SULLO SPAZIO SCHENGEN EVIDENZIA ANCORA QUALE OSTACOLO ALLA LIBERA CIRCOLAZIONE  
 
 Bruxelles, 14 ottobre 2010 - Nella relazione sull’applicazione del codice frontiere Schengen alle frontiere interne, la Commissione europea mette a fuoco tre principali motivi di preoccupazione:difficoltà connesse alle verifiche che sarebbero effettuate in maniera periodica e sistematica in certe zone di frontiera interne;presenza di ostacoli alla scorrevolezza del traffico ai valichi di frontiera stradali delle frontiere interne;ritardi nel notificare il ripristino dei controlli alle frontiere interne. "La creazione di uno spazio senza frontiere interne in cui le persone possono circolare liberamente rappresenta uno dei più grandi traguardi della cooperazione europea e un vantaggio reale per i cittadini.È pertanto deplorevole che non tutti ne rispettino le regole, come si legge nella relazione", ha dichiarato Cecilia Malmström, Commissaria Ue per gli Affari interni. L´accordo di Schengen prevede che le persone, indipendentemente dalla cittadinanza, possano attraversare le frontiere interne ovunque senza dover subire verifiche di frontiera.Sono invece consentite su tutto il territorio, anche nelle zone di frontiera, le verifiche sulle persone effettuate dalle autorità competenti degli Stati membri nell’esercizio delle competenze di polizia, purché non abbiano effetto equivalente alle verifiche di frontiera. La Commissione è preoccupata per le difficoltà segnalate dai viaggiatori, che subirebbero verifiche periodiche e sistematiche in determinate zone di frontiera interne.Per avere un controllo adeguato della situazione e rispondere alle preoccupazioni dei cittadini, la Commissione ritiene che gli Stati membri dovrebbero dare maggiori informazioni riguardo alla frequenza e ai motivi delle verifiche nelle zone frontaliere interne. La Commissione sta pertanto esaminando i reclami e chiedendo spiegazioni agli Stati membri.Se queste non saranno soddisfacenti, la Commissione utilizzerà tutti i mezzi a disposizione per assicurare la corretta applicazione del diritto dell’Unione esolleciterà dagli Stati membri statistiche sui controlli di polizia effettuati nei loro territori, in particolare nelle zone di frontiera interne.Oltre a ciò, nella proposta di revisione del meccanismo di valutazione di Schengen , la Commissione prevede di organizzare visite sul posto senza preavviso per essere sicura che non siano fatte verifiche alle frontiere interne. La Commissione rileva inoltre che sono tuttora mantenute ai valichi stradali delle frontiere interne le grosse infrastrutture, spesso combinate a forti limitazioni della velocità.Gli Stati membri dovrebbero eliminare tutti questi ostacoli per favorire lo scorrimento del traffico, in particolare i limiti di velocità non dettati esclusivamente da considerazioni di sicurezza stradale. Da ultimo, per quanto riguarda la possibilità ammessa dal codice frontiere Schengen di ripristinare temporaneamente i controlli di frontiera alle frontiere interne, la Commissione insiste sulla necessità di comunicare tempestivamente tale ripristino.Chiede poi agli Stati membri di inviarle informazioni dettagliate che le consentano, se del caso, di dare un parere e procedere a consultazioni formali con gli Stati membri.  
   
   
UE. COORDINAMENTO IN MATERIA DI TASSAZIONE: IL COMMISSARIO EUROPEO ŠEMETA LANCIA UN NUOVO GRUPPO PER LA POLITICA FISCALE  
 
Bruxelles, 14 ottobre 2010 Il Commissario Algirdas Šemeta presieduto il 12 ottobre la prima riunione del nuovo gruppo per la politica fiscale, in seno al quale i rappresentanti personali dei ministri delle Finanze dell’Ue discuteranno di importanti questioni di politica fiscale. Il gruppo si occuperà di temi cruciali, tra cui il modo in cui la tassazione può contribuire al rafforzamento del mercato interno, alla crescita e alla competitività dell’economia europea e a rendere più “verde” l’economia. Esso fungerà anche da forum per approfondire le discussioni su priorità quali la tassazione del settore finanziario, la base imponibile comune consolidata per l’imposta sulle società e la nuova strategia per l’Iva. Il Commissario Šemeta ha dichiarato: “Il coordinamento in materia fiscale è essenziale per ricostruire un’economia forte e solida. Il gruppo per la politica fiscale sarà uno strumento molto importante per assicurare che le politiche degli Stati membri in materia fiscale si integrino e non si contraddicano, e che a livello Ue vengano adottate misure idonee per promuovere la crescita e la prosperità.” Il Commissario Šemeta considera l’istituzione del gruppo per la politica fiscale, annunciata come una delle principali priorità del suo mandato di Commissario responsabile per la fiscalità, uno strumento fondamentale per conservare lo slancio politico su questioni essenziali relative alla tassazione a livello Ue. Il gruppo fungerà da forum permanente e regolare di discussione ad alto livello per l’analisi della portata e delle priorità del coordinamento della politica fiscale in Europa. Consentirà alla Commissione e agli Stati membri lo scambio di pareri sulle proposte prima della loro presentazione e di far avanzare le discussioni su importanti dossier in materia fiscale. Nella riunione odierna il gruppo esaminerà le raccomandazioni formulate nella professor Monti sul rilancio del mercato interno, relative fra le altre cose alle soluzioni per rimuovere gli ostacoli e le strozzature in settori quali la tassazione delle società, le tasse sui consumi e la tassazione ecologica. Esso esaminerà anche in che modo il coordinamento delle politiche fiscali possa contribuire meglio al risanamento dei bilanci e al miglioramento dell’efficienza delle strategie nazionali. Su richiesta del Consiglio Ecofin della fine di settembre, il gruppo per la politica fiscale si occuperà oggi anche della questione della tassazione del settore finanziario, tenendo conto degli orientamenti politici formulati recentemente in materia dalla Commissione.  
   
   
UE: AUMENTARE IL POTENZIALE D’INNOVAZIONE DELLE REGIONI  
 
Bruxelles, 14 ottobre 2010 - I fondi regionali dell’Ue possono aiutare a sbloccare il potenziale di crescita dell’Unione nel suo insieme, se si concentrano gli investimenti nel settore dell’innovazione in tutte le regioni. È questo il messaggio centrale di una comunicazione della Commissione adottata il 6 ottobre 2010 dal titolo “Il contributo della politica regionale alla crescita intelligente nell’ambito della strategia Europa 2020”. La comunicazione esorta le autorità nazionali e regionali ad elaborare “strategie di specializzazione intelligente” per aiutare le regioni ad identificare i loro principali punti di forza. Concentrare le risorse su di un numero limitato di priorità garantirà un uso più efficace dei fondi pubblici e contribuirà ad attrarre un maggior numero di investimenti privati.  
   
   
UE: LA MANIFESTAZIONE OPEN DAYS 2010 VOLGE AL TERMINE  
 
Bruxelles, 14 ottobre 2010 - Oltre 6000 rappresentanti di oltre 240 regioni e città si sono riuniti a Bruxelles la scorsa settimana (dal 4 al 7 ottobre), in occasione della manifestazione Open Days 2010. Nel corso di oltre 130 seminari i partecipanti hanno discusso diversi modi per lavorare insieme al fine di stimolare la competitività dell´Europa, in linea con la strategia Europa 2020, il piano europeo per la crescita e la creazione di posti di lavoro. Sul sito web dedicato agli Open Days sono disponibili presentazioni, immagini e video dell´evento. I partecipanti sono inoltre invitati a prendere parte alla valutazione, aperta fino al 18 ottobre. Organizzata ogni anno dalla Commissione e dal Comitato delle regioni, la settimana appena trascorsa a Bruxelles ha rappresentato il culmine della manifestazione europea Open Days 2010, che prevede inoltre circa 260 eventi locali (conferenze, eventi culturali, esposizioni e mostre) organizzati in diverse località d´Europa tra settembre e novembre.  
   
   
I CENTRI EUROPEI DEI CONSUMATORI DA 5 ANNI AL SERVIZIO DEI CONSUMATORI EUROPEI  
 
Bruxelles, 14 ottobre 2010 - La Commissione europea ha pubblicato il 12 ottobre la relazione per il 5° anniversario della rete europea dei Centri europei dei consumatori (rete Cec). La rete Cec offre ai consumatori europei consulenza e assistenza giuridiche gratuite in caso di controversie relative ad acquisti transfrontalieri. La rete opera in tutti i paesi dell´Ue oltre che in Norvegia e Islanda ed è cofinanziata dalla Commissione europea e dagli Stati membri. Per i consumatori transfrontalieri gli acquisti on-line continuano a essere la fonte principale di reclami: nel 2009, essi hanno rappresentato oltre la metà (55,9%) di tutti i reclami ricevuti. Parlando ai direttori dei Cec alla presentazione della relazione, John Dalli, commissario Ue per la salute e la politica dei consumatori, ha affermato:“I Centri europei dei consumatori sono un’importante rete di sicurezza per consumatori europei che vogliono cogliere le opportunità offerte dal mercato interno e cercano oltrefrontiera prezzi più convenienti e possibilità di scelta più ampie.Grazie a questa rete unica nel suo genere, i consumatori ottengono un’assistenza efficace e gratuita nel proprio paese e nella propria lingua indipendentemente dal luogo in Europa essi abbiano un problema.”In conclusione:“Se qualcuno chiede cosa faccia concretamente l’Ue per i consumatori, è con orgoglio che si potrà indicare il lavoro svolto dalla rete Cec”. La rete dei Centri europei dei consumatori - Un cittadino ceco aveva ordinato diversi Cd a una ditta di vendite on-line danese, aveva pagato con una carta di credito ma non riceveva mai la merce. Il venditore aveva promesso di spedire i Cd entro 1 settimana, poi 2 settimane e aveva infine ammesso che la consegna avrebbe preso più tempo. Il cittadino ceco chiese allora la restituzione dei soldi, ma non ebbe risposta alcuna. Alla fine egli fece ricorso al Cec cèco che chiese aiuto al partner danese. A seguito dell’intervento del Cec danese, il venditore ha rimborsato completamente quanto dovuto. Questo è un tipico esempio dei reclami trattati quotidianamente dalla rete dei 29 Centri europei dei consumatori.I Cec esistono in ogni paese della Ue oltre che in Norvegia e in Islanda.essi forniscono informazioni e consulenze a titolo gratuito a cittadini che fanno acquisti transfrontalieri e aiutano a risolvere i contenziosi quando insorgono conflitti. I Cec ottengono regolarmente la composizione amichevole dei reclami (48% nel 2009).Se ciò non è possibile, il reclamo viene di solito genere trasferito ad altri enti che si occupano di forme alternative di risoluzione delle controversie (alternative dispute resolution - Adr) o a organismi nazionali preposti all’applicazione delle leggi.I Cec inoltre diffondono anticipatamente informazioni, corredate di consigli e schede riassuntive su argomenti di interesse generale per i consumatori (es.: “Come si affitta una vettura in un altro paese della Ue?”.un altro prodotto frutto della collaborazione dei Cec è “Howard”, l’assistente on-line per gli acquisti:uno strumento Web che aiuta acquirenti on-line a evitare venditori fraudolenti e a ottenere consulenze sugli acquisti on-line. Rapporto quinquennale sull’attività dei Cec (2005-2009): Secondo la relazione, tra il 2005 e il 2009 la rete europea dei Centri europei dei consumatori (rete Cec) è stata contattata quasi 270 000 volte da consumatori della Ue che ad essa si sono rivolti per ottenere consigli o aiuto in acquisti transfrontalieri. Il numero di contatti annuali è aumentato costantemente, da circa 43 000 nel 2005 oltre a 60 000 nel 2009. Nel 2008, il valore annuale delle composizioni amichevoli dei contenziosi con i venditori (cioè dei risarcimenti e delle compensazioni per i consumatori) ha raggiunto i 3,5 milioni di euro. Questi i risultati principali: nel 2009, oltre la metà (55,9%) di tutti i reclami ricevuti dai Cec hanno riguardato transazioni online;gli altri contatti sono avvenuti per ottenere informazioni e consigli. I reclami dei clienti dei Cec hanno riguardato soprattutto i seguenti settori:trasporti (30,6% dei reclami nel 2009), ricreazione e cultura (26,2%), ristorazione e settore alberghiero (13,3%). Nei servizi del trasporto, più di 3/4 (75,6%) dei reclami hanno riguardato il trasporto aereo (rimborsi e compensazioni per i voli annullati o perdita di bagagli). I problemi denunciati dai clienti Cec hanno riguardato soprattutto:qualità o caratteristiche dei beni o dei servizi, (29% nel 2009), termini di consegna (21% - consegna mancata o ritardata) e i termini del contratto (18% - scadenze dei contratti). Si assiste a una diminuzione dei reclami relativi a pratiche commerciali e a tecniche di vendita sleali.  
   
   
BORGHEZIO INTERROGA LA COMMISSIONE EUROPEA: E´ VERO QUANTO DENUNCIATO DA TREMONTI ? JUNK BOND-SPECULAZIONI IN ATTO UN RENDIMENTO ELEVATO, NON PER ACQUISIZIONI E/O INVESTIMENTI, MA PER APPIANARE DEBITI.  
 
 Bruxelles, 14 ottobre 2010 - L´on. Borghezio ha presentato al Pe ieri l´interrogazione rivolta alla Commissione europea del seguente letterale tenore : "Il mercato obbligazionario sta registrando un record nella vendita di cosiddetti "junk bond" senza precedenti: nei primi nove mesi di quest´anno ne è stato venduto un ammontare pari a 275 miliardi di dollari (nello stesso periodo dell´anno scorso ci si attestava a 163 miliardi). Sono titoli che promettono un rendimento elevato, ma incerto, poiché i bond emessi sono in gran parte dovuti all´esigenza non di fare acquisizioni e investimenti, ma per appianare debiti. Il ministro dell´Economia Giulio Tremonti, parlando ai margini del vertice del Fmi e della Banca Mondiale a Washington il 10 ottobre, ha dichiarato che "i bankers sono tornati; speculatori a piede libero che rischiano di aggravare la situazione". "Il debito pubblico di diverse nazioni è salito per salvare le banche nel loro insieme - ha affermato Tremonti -. Si è confuso tra ciclo economico e crisi, e nel gestire la crisi, scambiandola per un ciclo, si è fatta la scelta di salvare la speculazione che stava dentro le banche. Una strategia che non era stata adottata durante la crisi del ´29, quando i soldi pubblici erano stati utilizzati per salvare le imprese". La fiducia dei compratori di tali bond risiede nella certezza che gli Stati non permetteranno il fallimento delle grandi istituzioni finanziarie, creando una distorsione del mercato e delle regole della concorrenza. Come valuta la Commissione l´esplicita denuncia sulle speculazioni in corso pronunciata dal Ministro italiano Tremonti? Quali azioni ha intrapreso la Commissione per ovviare a tali distorsioni? Può impedire che si emettano bond per finanziare ripianamenti di debiti?"  
   
   
"I FUTURI DELLA CITTÀ: VERSO AMBIENTI E MOBILITÀ URBANI SOSTENIBILI"  
 
Amsterdam, 14 ottobre 2010 - Il 24 e 25 novembre 2010 si terrà ad Amsterdam (Paesi Bassi) una conferenza intitolata "The futures of the city: towards sustainable urban environment and mobility". Otto su dieci cittadini europei vivono in aree urbane. L´impatto e la percezione dei problemi in merito allo sviluppo ambientale, economico o sociale avranno sempre più una dimensione urbana. Le questioni urbane avranno quindi anche il loro posto nei futuri programmi di ricerca, anche se la città in quanto tale è raramente considerata un oggetto di ricerca in sé. L´evento riunirà esperti dei settori dei trasporti e dello sviluppo urbano, al fine di definire i problemi e le sfide per quanto riguarda l´ambiente urbano (esistente) e la mobilità urbana, raggiungere una visione condivisa del futuro, capire i bisogni della società e ricavare un piano d´azione e (argomenti per) un´agenda strategica di ricerca. Tra i partecipanti ci saranno da un lato i responsabili politici e altre parti interessate, e dall´altra i rappresentanti della comunità di ricerca. Per ulteriori informazioni, visitare: http://www.Cost.eu/events/futures-of-the-city    
   
   
UNO STAGE AL PARLAMENTO EUROPEO? INVIA LA DOMANDA ENTRO VENERDÌ 15 OTTOBRE  
 
Bruxelles, 14 ottobre 2010 Roberta (italiana) e Chiara (belga) sono due stagiste al Parlamento: "è un´esperienza utile e interessante" Vi siete mai chiesti come funziona in concreto la macchina parlamentare? E come sono redatti, discussi e approvati i rapporti legislativi, le risoluzioni e gli emendamenti? Siete curiosi di scoprire un ambiente multiculturale, dinamico e 100% europeo? Allora affrettatevi a compilare la domanda di stage al Parlamento europeo: il termine è il 15 di ottobre! Ogni anno il Parlamento offre stage retribuiti e non retribuiti a brillanti giovani europei, che vogliono scoprire dal vivo come funziona la macchina delle istituzioni comunitarie. Gli stage retribuiti comprendono un vasto raggio di attività, dal giornalismo alla traduzione, dal legislativo all´economico. Hanno una durata di cinque mesi, e sono aperti due volte all´anno a tutti i laureati dei paesi membri dell´Ue. La scadenza per fare domanda per gli stage che iniziano a marzo dell´anno prossimo è venerdì 15 ottobre. Domanda online Puoi compilare la domanda online anche subito, ma prima leggi attentamente i criteri e le regole sugli stage. Link: Stage nelle altre istituzioni http://europa.Eu/about-eu/working-eu-institutions/index_en.htm  Le regole http://www.Europarl.europa.eu/pdf/traineeships/general_rules_en.pdf    
   
   
REGIONE SARDEGNA OSPITA TAVOLO ANNUALE COMMISSIONE EUROPEA E AUTORITÀ DI GESTIONE PROGRAMMI OPERATIVI  
 
Cagliari, 14 Ottobre 2010 - Un tavolo di lavoro importante che vedrà la Regione Sardegna ospitare i rappresentanti europei e quelli di tutte le regioni italiane per “l’Incontro Annuale 2010 fra la Commissione europea e le autorità di Gestione dei Po (Programmi Operativi)". Due giorni di confronto, giovedì 14 ottobre e venerdì 15 ottobre, per valutare alla passeggiata Coperta del Bastione di Saint Remy, a Cagliari, lo stato dei programmi operativi cofinanziati dal Fesr (Fondo Europeo di Sviluppo Regionale) 2000-2006 e 2007-2013. Alla due giorni parteciperanno in tutto circa 200 persone. La commissione europea è rappresentata da Raul Prado, Capo Unità della Direzione per l’Italia, Malta, Spagna e Portogallo della Direzione Generale della Politica Regionale della Commissione europea, il vice, George Yannoussis e il dirigente dell’Unità, Alberto Piazzi. A Cagliari anche l’Autorità di Gestione del Qsn (Quadro Strategico Nazionale), Sabina De Luca, del Mise-dps che sovrintende tutti i Programmi Operativi, oltre alle autorità di gestione di altri Ministeri. Obiettivo dell’incontro è accertare l´efficacia, analizzare le problematiche che investono più regioni e risolvere le criticità legate all’attuazione dei programmi. Nel corso dei lavori verranno illustrate alcune buone pratiche che la commissione europea vuole mettere in evidenza. Il Fesr finanzia investimenti produttivi che contribuiscono alla creazione e al mantenimento di posti di lavoro stabili, in primo luogo attraverso aiuti diretti agli investimenti principalmente nelle Pmi, investimenti in infrastrutture, sostegno allo sviluppo regionale e locale. Ad aprire i lavori, giovedì 14 ottobre alle 10 saranno la Commissione Europea, l’assessore regionale della Programmazione, Giorgio La Spisa e l’Autorità di Gestione del Mise.  
   
   
SLOVENIA, INFLAZIONE PREVISTA ALL´1,8 PER CENTO  
 
Lubiana, 14 ottobre 2010 - Un´analisi commissionata dal governo sloveno rivela le nuove stime sull´andamento dell´inflazione nell´anno in corso. Stando ai risultati delle previsioni, l´inflazione dovrebbe assestarsi intorno all´1,8 per cento, con un auspicio ribassato rispetto alle precedenti stime. Mesi fa, infatti, l´inflazione calcolata dall´Istituto di Analisi Macroeconomiche di Lubiana aveva previsto una percentuale superiore di circa un punto percentuale rispetto agli attuali livelli.  
   
   
CROAZIA, ESPORTAZIONI IN AUMENTO DEL 13,4  
 
 Zagabria, 14 ottobre 2010 - I dati statistici sull´interscambio commerciale nei primi otto mesi dell´anno in corso sono molto incoraggianti ha sottolineato il Premier croato Jadranka Kosor, nella Ix Conferenza internazionale sugli incentivi all´export. Le esportazioni hanno registrato un aumento del 13,4 per cento rispetto allo stesso periodo dell´anno scorso. Nei paesi dell´Ue è stato registrato un aumento dell´export del 14,8 per cento, mentre l´import dagli stessi è calato del 9,3 rispetto allo stesso periodo del 2009. Kosor ha detto che il Governo continuerà a dedicare una particolare attenzione agli esportatori nell´ambito della realizzazione del programma di ripresa economica. Tramite i programmi che riguardano gli incentivi alla compettitività in campo internazionale, lo scorso anno sono stati stanziati 62 milioni di kune (pari a 8,6 milioni di euro). Il Presidente della Direzione della Banca croata per la ricostruzione e lo svillupo (Hbor) Anton Kovacev ha dichiarato che nei primi otto mesi sono stati stanziati oltre 3,8 miliardi di kune (circa 0,5 miliardi di euro) per gli esportatori, ossia il 12 per cento in più rispetto all´anno scorso.  
   
   
MSE: IL MINISTRO ROMANI INCONTRA IL PRESIDENTE DEL PIEMONTE COTA  
 
Roma, 14 ottobre 2010 - Il Ministro dello Sviluppo Economico, Paolo Romani, ha incontrato ieri il Presidente della Regione Piemonte, Roberto Cota, insieme all’assessore Massimo Giordano. L’incontro è stato occasione per il Presidente Cota di illustrare al Ministro Romani la situazione economica e produttiva del Piemonte, i provvedimenti già messi in campo in Regione, come il piano straordinario per il lavoro e l’occupazione, e le linee del prossimo piano per la competitività, con particolare attenzione alle province di Biella e Verbano Cusio Ossola per la valutazione dell’eventuale definizione dello stato di crisi.  
   
   
SARDEGNA: RIFORMA E STATUTO RIUNIONE REGIONI E PROVINCE AUTONOME, CAPPELLACCI: DIFENDERE SPECIALITÀ  
 
 Cagliari, 14 Ottobre 2010 - "Difendiamo le ragioni storiche, sociali ed economiche della specialità". Così il presidente Cappellacci ha commentato l´esito della riunione delle Regioni speciali e delle Provincie autonome di Trento e Bolzano, finalizzata a esaminare le questioni aperte dai decreti attuativi del federalismo fiscale, emanati dal Governo ed ora sottoposti all´intesa con la Conferenza Stato-regioni. L’incontro, convocato dallo stesso Cappellacci nella veste di coordinatore delle Regioni e delle Province Autonome in seno alla Conferenza delle Regioni, è stato un momento importante per la coesione in vista dei prossimi obiettivi comuni: il primo e´ stato individuato nella proposta di emendamenti all´ultimo schema di decreto relativo all´autonomia delle entrate delle regioni ordinarie e delle province ed alla determinazione dei costi standard nella Sanità. La decisione unanime, espressa da tutte le Regioni che hanno partecipato attivamente alla riunione, e´ stata quella di affidare alla Sardegna il compito di rappresentare nella Conferenza delle Regioni l’assoluta necessità di mantenere il regime finanziario delle regioni speciali distinto dal processo attuativo del federalismo. "La questione del federalismo fiscale - ha aggiunto l’assessore La Spisa, presente all’incontro - deve essere colta non solo come un problema, ma anche come un’opportunità per riaffermare i nostri diritti e, quindi, per rafforzare la nostra autonomia finanziaria" In particolare, si chiede di escludere l´applicazione dei costi standard previsti per le regioni ordinarie, riconoscendo alle speciali il diritto di disciplinare autonomamente i costi dei servizi sanitari, in quanto gli stessi sono già a totale carico dei propri bilanci. "Il valore dell´incontro - ha concluso il presidente Cappellacci - e´ grandissimo, in quanto e´ il presupposto per una posizione comune, da perseguire anche in futuro, creando una virtuosa solidarietà tra i rappresentanti di territori che hanno avuto il riconoscimento costituzionale della autonomia speciale".  
   
   
EXPO, FORMIGONI: ATTUATO IL MANDATO CONSILIARE LA GIUNTA LOMBARDA CONFERMA IL SOSTEGNO AL COMMISSARIO STRAORDINARIO  
 
Milano, 14 ottobre 2010 - "La Giunta regionale e il presidente si sono mossi nell´attuazione del mandato avuto dal Consiglio regionale con quella necessaria dote di buon senso e di realismo che ci deve portare, oggi, a privilegiare l´ottica di garantire il nostro supporto affinché l´evento dell´Expo possa avere luogo". Dura 15 minuti l´intervento del presidente della Regione Lombardia, Roberto Formigoni, svolto nell´ambito della seduta del Consiglio regionale dedicata all´Expo 2015. La Giunta regionale, dunque, ha fatto fino in fondo la propria parte: "Abbiamo illustrato in maniera convinta - ricorda all´aula il presidente - la preferenza per il percorso costituito dalla Newco. Di fronte alla scelta dell´accordo con i privati preferita dal commissario per l´Expo, ho ritenuto, in un´ottica di fattiva e leale collaborazione, garantire il supporto alla sua azione, vigilando che le condizioni di legittimità e convenienza economica siano rispettate in toto a garanzia dei principi di pubblico interesse e al fine di ottemperare alla indicazioni espresse dal Bie relativamente alla dimostrazione della disponibilità delle aree entro il giorno 19 ottobre". Il Percorso Già Compiuto - "L´attività che Regione Lombardia sta sviluppando da tempo nei confronti dell´Expo - nota Formigoni - è ricchissima di iniziative nelle più diverse direzioni". Il riferimento è al Tavolo Lombardia costituito nel 2008 "per realizzare le principali opere infrastrutturali secondo un piano che sta procedendo nel perfetto rispetto dei tempi e dei costi", all´Accordo Quadro di Sviluppo Territoriale "che Regione Lombardia sta portando avanti", ai due Accordi di Programma relativi alla realizzazione del sito dell´Expo 2015 e a Cascina Merlata, alle azioni di promozione dello sviluppo sostenibile del territorio e dei servizi straordinari per il 2015. Il Mandato Del Consiglio - La Giunta regionale - prosegue Formigoni - ha lavorato in linea e in ossequio "con la norma approvata lo scorso 27 luglio, che autorizzava la Giunta a promuovere la costituzione di una società, nella forma della società per azioni". Lo scopo dichiarato era ed è quello di "agevolare l´acquisizione delle aree e di contribuire alla valorizzazione del territorio successivamente alla conclusione della manifestazione, attività possibile solo attraverso un´azione sinergica tra gli Enti pubblici". La Spa A Partecipazione Pubblica - L´ipotesi individuata è stata, appunto, quella della "costituzione di una società, nella forma della Spa a partecipazione pubblica maggioritaria, promossa dagli Enti Locali e aperta alla partecipazione dei proprietari privati sul modello delle società di trasformazione urbana". Questa ipotesi - rimarca il presidente della Giunta regionale - "ci sembrava e continua a sembrarci del tutto praticabile e positiva": il 51% del capitale sociale farebbe capo a soggetti pubblici (Regione Lombardia, Provincia di Milano e Comune di Milano, Comune di Rho, Cciaa di Milano), i privati proprietari delle aree deterrebbero complessivamente non più del 49% del capitale sociale della Newco, la Regione parteciperebbe alla società mediante apposito conferimento finanziario, e la copertura finanziaria del capitale sociale potrebbe essere distribuita su più annualità. L´ipotesi allo studio prevederebbe un capitale sociale iniziale pari a circa 9 milioni di euro costituito dal valore del diritto di superficie delle aree conferito da parte dei soggetti privati e dalle risorse che apporterebbero i soci pubblici. Questo farebbe sì che "le risorse che dovrebbero apportare gli enti pubblici non supererebbero i 4,5 milioni di euro e che il versamento a carico dei soci pubblici non supererebbe l´1,1 milione di euro. Siamo ben lontani, quindi, dalle cifre che qualcuno aveva ipotizzato". L´utilizzo Delle Aree - L´ipotesi di Newco, così come esplorata, prevederebbe che, con previsione contrattuale o statutaria, "successivamente all´1 gennaio 2014 i soci pubblici esercitino l´opzione di conferimento della proprietà delle aree alla Newco, con conseguente ricapitalizzazione, ferme restando le quote di partecipazione". Al termine dell´Expo 2015, entro i successivi 18 mesi, "la Newco potrà perciò, nel caso, alienare con procedura a evidenza pubblica le aree di sviluppo e riqualificazione urbanistica". Questa ipotesi, "studiata, approfondita e alla fine condivisa ci pareva e ci pare quella che aveva una serie di positività" quali un onere limitato per far fronte alle necessità legate allo svolgimento dell´Expo 2015, uno strumento in grado di garantire trasparenza del percorso e delle scelte "in quanto assunte attraverso procedure e strumenti tipici delle Spa sottoposte al controllo pubblico" e un´ipotesi che consentirebbe di "governare, con la Società Expo 2015, il processo di infrastrutturazione e trasformazione dell´area, affinché siano assicurate valorizzazione e riqualificazione dell´area anche nella fase post Expo". Il Parere Giuridico - Regione Lombardia - ricorda Formigoni - "si è avvalsa del parere di studi legali di fama nazionale ed esperti in materia per avere certezza del rispetto delle leggi. Abbiamo commissionato uno studio e un parere reso dall´avvocato Stajano e dall´avvocato Cardi che ha definito le condizioni per cui tutte le ipotesi prese in considerazione possano essere legittimamente praticabili nel rispetto del principio di interesse pubblico che deve caratterizzare l´azione della pubblica amministrazione". Nessuno aveva fatto "uno studio di questo tipo". Sono stati analizzati i percorsi e gli strumenti operativi ipotizzati per realizzare l´acquisizione delle aree del sito Expo nel rispetto dei termini fissati dal Bie: dall´accordo con i proprietari delle aree con la costituzione di un diritto di superficie o comodato d´uso, fino alla costituzione di una società per azioni e all´esproprio. Formigoni richiama anche la richiesta di un parere del 4 ottobre all´intesa per l´adozione dell´ordinanza del presidente del Consiglio dei Ministri che rafforza i poteri del commissario straordinario "al fine di accelerare le attività concernenti la realizzazione dell´Expo 2015". La Decisione Del Commissario - "Il commissario straordinario - conclude Formigoni, sottolineandone il ruolo di ´prima inter pares´ - ha ritenuto preferibile percorrere la strada di un accordo con i privati proprietari che tenga comunque conto delle indicazioni fornite dal parere dei legali in modo da assicurare la piena legittimità del percorso". In questa direzione il commissario straordinario ha inviato una lettera ai proprietari delle aree con la richiesta di confermare, entro il 14 ottobre, "la messa a disposizione incondizionata delle aree ricomprese nel sito espositivo". Regione Lombardia "garantisce il proprio supporto al commissario straordinario e al Comune di Milano per l´attuazione della soluzione mediante l´accordo con i privati".  
   
   
EXPO: INFRASTRUTTURE RISPETTANO TEMPI  
 
Milano, 14 ottobre 2010 - "Le 65 opere infrastrutturali che stiamo portando avanti smentiscono con i fatti il clima diffuso di critica e accusa di immobilismo nei confronti dell´evento Expo". Lo ha ribadito l´assessore alle Infrastrutture e Mobilità della Regione Lombardia Raffaele Cattaneo, intervenendo ieri in Consiglio regionale al dibattito sull´Expo 2015. "Le opere cantierizzate o in fase d´avvio procedono in linea con i tempi - ha sottolineato l´assessore Cattaneo - come abbiamo avuto modo di esaminare analiticamente di recente nel corso del tavolo Expo. L´avanzamento dei lavori di ciascuna delle opere essenziali, connesse e necessarie, conferma che i cantieri e i progetti stanno procedendo secondo il cronoprogramma. Pertanto opere importanti come la Brebemi, la Tem, la Pedemontana e la Rho-monza, le linee 4 e 5 della metropolitana milanese e il quadruplicamento dei binari della tratta ferroviaria Rho-gallarate, solo per fare alcuni esempi, saranno realizzate prima dell´inaugurazione dell´Expo".  
   
   
QUÉBEC E TRENTINO PARTNER PER LA GREEN ECONOMY IERI LA VISITA DEL MINISTRO CANADESE DELL´ECONOMIA DENIS LEBEL E DELL´AMBASCIATORE JAMES FOX  
 
 Trento, 14 ottobre 2010 - Per il Trentino, territorio con un importante patrimonio forestale e che intende utilizzare la risorsa legno quale elemento centrale dello sviluppo della filiera dell´edilizia sostenibile e della green economy, guardare al Canada come partner prefereriale in termini di relazioni e collaborazioni sul piano dell´innovazione, della ricerca scientifica e del business, è una scelta naturale nonostante la notevole distanza geografica e la sproporzione delle rispettive dimensioni territoriali. Lo si è compreso oggi in occasione della visita di una delegazione canadese guidata dal ministro del Governo del Canada Denis Lebel, responsabile dell´Agenzia per lo sviluppo economico del Canada per le regioni del Québec, e dall´ambasciatore del Canada in Italia James Fox. La visita segue la missione organizzata dalla Provincia nel luglio scorso in Québec con l´intento di attivare collaborazioni nel campo dell´edilizia sostenibile, settore che, assieme a quello delle bioteconologie sta dimostrando il maggiore potenziale sul piano dello sviluppo di mirate cooperazione progettuali e su cui il dialogo con le controparti canadesi è più avanzato. Una missione, quella dell´estate scorsa, che ha portato i suoi frutti, se è vero che il ministro di Stato Lebel ha deciso di inserire, nel suo tour europeo di questi giorni, una visita proprio in Trentino. Stamane la delegazione canadese si è fermata a Rovereto presso gli edifici della Ex Manifattura Tabacchi per conoscere da vicino il nuovo progetto Manifattura domani e le politiche e i progetti per lo sviluppo sostenibile del Trentino (e dei suoi principali soggetti territoriali a partire dal Distretto Habitech e dai principali centri di ricerca trentini). In tarda mattinata l´incontro istituzionale a Trento con il presidente della Provincia Lorenzo Dellai e con l´assessore Mauro Gilmozzi. Ricordando come il Québec, al pari della nostra provincia, sia terra con un grande patrimonio ambientale ed economicamente vocato verso le tecnologie pulite, e condividendo l´accento posto da Dellai sulla centralità dell´innovazione per affrontare le sfide di oggi e di domani, il Ministro Lebel si è dichiarato "impressionato" dalle competenze scientifiche e del know how tecnologico e produttivo connesso alla filiera legno-edilizia sostenibile in Trentino e si è dichiarato pronto a favorire la nascita di collaborazioni, a vari livelli, tra Trentino e Québec. La delegazione canadese ha poi concluso la visita trentina con un incontro presso un altro centro di eccellenza trentino, la Fondazione Edmund Mach, dove sono state illustrate le attività di ricerca - a partire dal lavoro sul genoma del melo - e con un altro breve incontro con il rettore dell´Università di Trento Davide Bassi. "Il nostro paese - questo il saluto finale al Trentino del ministro canadese Denis Lebel - è pronto a sviluppare ulteriormente la collaborazione con partner validi come quelli del vostro territorio e io sarò a vostra disposizione per favorire questo obiettivo ".  
   
   
BASILIACTA PES, DE FILIPPO: “USCIRE DALLA CRISI, COSTRUIRE LO SVILUPPO”  
 
Potenza, 14 ottobre 2010 - ”Con i programmi che vengono sottoposti oggi al tavolo del Partenariato economico e sociale la Regione Basilicata fa un giro di boa: la Giunta regionale, in questi primi sei mesi di attività, ha portato a compimento attività avviate nella passata consiliatura e, contemporaneamente, ha messo a punto un intenso piano di attività da portare avanti in futuro”. Così il presidente della Regione Vito De Filippo presentando al tavolo del partenariato economico e sociale le iniziative che la Regione intende mettere in campo in tutti i settori di attività. “Il programma che abbiamo messo a punto – ha aggiunto De Filippo - tiene conto della realtà del momento attuale, le cui difficoltà sono note a tutti, e mette in campo misure per garantire la coesione sociale in questo momento difficoltà e supportare le attività produttive percorrendo le strade che ci porteranno ad uscire da questo momento di difficoltà. Ci sono misure per rendere più efficiente la governance e i servizi pubblici, dall’Agricoltura alla Sanità, iniziative di sostegno a chi attende l’inserimento nel mondo del lavoro, come il reddito ponte, numerosi bandi sia per supportare le imprese nelle ristrettezze del momento, come il reddito Ponte, che per incentivare attività all’avanguardia in grado di reggere sui mercati e vincere la competizione globale. C’è uno sforzo a mettere in campo piani di realizzazione che, a volte con la sola progettualità possono dare lavoro alle piccole imprese, come nel nostro Piano casa, c’è una grande attenzione alle politiche energetiche e alle risorse ambientali, con piani che sappiano valorizzarne le ricadute positive”. Il presidente ha poi fatto cenno al confronto avviato. “Siamo convinti – ha detto – che al di là della bontà dei programmi un valore aggiunto non secondario per la migliore riuscita degli stessi sia la fiducia. E per questo giudichiamo prezioso il percorso di condivisione avviato, per arricchire ulteriormente le nostre proposte, ma anche perché solo se la Basilicata si muoverà insieme, ciascuno nel proprio ruolo ma nella stessa direzione, potremo vincere le difficili sfide che le condizioni economiche internazionali e il mutato quadro della finanza pubblica nazionale, con pesanti tagli nei trasferimenti, ci impongono”.  
   
   
UN PIANO DELLA REGIONE BASILICATA PER LO SVILUPPO E CONTRO LA CRISI PRIMO INCONTRO DI CONCERTAZIONE CON IL PARTENARIATO ECONOMICO E SOCIALE. IN CAMPO UN PACCHETTO DI INTERVENTI IN OGNI CAMPO. SI PUNTA A OTTENERE LA MASSIMA CONDIVISIONE.  
 
Potenza, 13 ottobre 2010 - Decine di misure in campo, centinaia di milioni di euro di investimenti, ma anche interventi di progettualità, di riforma della governance, di snellimento della burocrazia, di efficientamento dei servizi, di dotazione infrastrutturali. C’è tutto questo nel piano di interventi messo a punto dalla Giunta Regionale sul quale ieri è iniziato il confronto con il Partenariato economico e sociale, ossia sindacati, organizzazioni professionali e di categoria. Un piano illustrato, nella Sala Inguscio della Regione Basilicata, direttamente dal governatore Vito De Filippo che ha quasi delineato una “fase due” dell’azione dell’esecutivo, a conclusione dei primi sei mesi in cui, oltre progettare gli interventi ora presentati, sono state concluse alcune vicende ereditate dalla passata consiliatura. Già oggi i componenti della Giunta regionale, i rappresentanti delle organizzazioni sindacali, delle associazioni di categoria, degli ordini professionali hanno avuto occasione di dare vita a un primo confronto sulle misure messe in campo, che sarà poi approfondito aspetto per aspetto per giungere ad una piena condivisione. Nel corso della riunione il governo regionale ha illustrato alcune fra le principali azioni che si stanno mettendo in campo per rispondere in modo efficace alla crisi economica e finanziaria che ha colpito il mondo e, quindi, anche la Basilicata, e per rilanciare lo sviluppo economico e la crescita occupazionale della regione intorno a modelli operativi più efficaci ed efficienti. Dalle infrastrutture alla sanità, dalla formazione alle attività produttive, dall’agricoltura all’ambiente sono stati messi a fuoco le iniziative cofinanziate dai fondi comunitari del Programma operativo 2007 / 2013. Sul versante delle attività produttive l’attenzione si è soffermata sul fondo di garanzia regionale, bandi per le pmi sull’innovazione e la ricerca, e sui Piot. Per quel che riguarda la Formazione e il Lavoro sono state annunciate alcune delle iniziative che stanno per essere messe in campo a partire dal Reddito ponte che ha già una dotazione di 30 meuro. In merito alle infrastrutture e alle opere pubbliche il confronto ha messo a fuoco gli investimenti sui trasporti ferroviari e quelli sull’edilizia agevolata. Mentre per quel che riguarda l’ambiente è stato evidenziato il nuovo modello di monitoraggio ambientale capace di effettuare rilevazioni in modo più efficace. E se per la Sanità l’attenzione si è soffermata sul nuovo Piano della salute e sulle iniziative per ridurre i tempi di attesa, per quel che riguarda l’agricoltura il confronto ha messo a fuoco la riforma della governance del settore primario in Basilicata.  
   
   
INNOVAZIONE AMMINISTRATIVA: SOTTOSCRITTO UN PROTOCOLLO TRA LA REGIONE MARCHE E IL MINISTERO DELLA P.A..  
 
Ancona, 14 Ottobre 2010 - ´Piu` qualita`, piu` efficienza, piu` risparmio e meno carta nelle attivita` amministrative e istituzionali e un accesso piu` semplice e trasparente per i cittadini´. Con questi intenti il presidente della Regione Marche, nella sede del Ministero della Pubblica Amministrazione a Roma, ha sottoscritto ieri con il ministro Renato Brunetta un protocollo per la realizzazione di un programma di innovazione per l´azione amministrativa. ´La Regione considera l´innovazione e lo sviluppo della societa` dell´informazione ´ spiega Spacca ´ una delle dimensioni prioritarie nelle quali reinventare il ruolo della pubblica amministrazione rispetto alla societa` civile. Uno degli obiettivi primari dell´operato della Regione, che in questi anni si e` gia` mossa in questo senso, e` mettere a disposizione dei cittadini e delle imprese le innovazioni tecnologiche per semplificare e rendere piu` facile l´accesso ad una pluralita` di servizi . Questo nuovo protocollo con Il Ministero ci permettera` di arricchire le nostre attivita` con ulteriori progetti di ampio respiro a livello sovra regionale´. Il protocollo e` finalizzato alla realizzazione di un programma di interventi dedicati allo sviluppo dell´innovazione amministrativa nella Regione e all´incremento dell´accessibilita` dei sistemi di e-government. Questi interventi dovranno facilitare le relazioni amministrative con i cittadini e le imprese contribuendo quindi alla riduzione degli oneri burocratici e alla semplificazione della modalita` di svolgimento dei servizi che la Regione Marche rende ai propri utenti, nel rispetto degli obblighi di trasparenza quale strumento di prevenzione e di lotta alla corruzione e rendendo quindi visibili i rischi di cattivo funzionamento dell´amministrazione pubblica. In particolare verranno avviati con priorita` progetti strategici che garantiscono l´attuazione del Codice di Amministrazione digitale, con particolare riferimento alla semplificazione amministrativa, la misurazione e la riduzione degli oneri burocratici. Particolare attenzione sara` data alle iniziative connesse alla mappatura e alla prevenzione del rischio di corruzione e degli illeciti a danno di una corretta azione amministrativa. Il protocollo ha durata triennale a partire dalla sua data di sottoscrizione. Tra le attivita` poste in essere dalla Regione e riconosciute come best practices a livello nazionale e internazionale in fatto di e-government si segnalano: -la Carta Raffaello, strumento di autenticazione on-line e di accesso sicuro ai servizi innovativi, nonche` strumento di firma digitale, e` stata segnalata come ´buona pratica´ dal Ministro Brunetta (cfr. Http://www.nonsolofannulloni.forumpa.it); -il progetto di protocollo informatico e gestione dei flussi documentali della Regione e` stato incluso dalla Gartner Group, una delle piu` famose societa` internazionali di ricerca e di sviluppo di modelli di mercato in ambito tecnologico, tra cinque esempi a livello mondiale di iniziative volte al contenimento della spesa amministrativa attraverso la reingegnerizzazione dei processi e il ricorso alle tecnologie dell´informazione; -Posta Raffaello, di cui sono state rilasciate oltre 40.000 caselle, e` il primo sistema di Posta elettronica Certificata rilasciata da una pubblica amministrazione iscritta, sin da ottobre 2007, all´albo dei gestori di posta certificata del Cnipa; -infine il Sistema Informatico dell´Agricoltura Regionale (Siar), valutato positivamente dal Ministro Brunetta nell´ambito del concorso ´Premiamo i risultati´, e` stato anche citato come buona pratica dalla rivista Agrisole come uno tra i progetti piu` significativi nell´ambito del processo di semplificazione.  
   
   
FEDERALISMO: CONVERGENZA REGIONI AUTONOME SU PROPOSTE SICILIANE  
 
Palermo, 14 ottobre 2010 - Piena convergenza delle Regioni a statuto speciale sulle proposte elaborate dalla Regione siciliana, in particolare, sulla richiesta della piena esclusione delle Regioni autonome dal decreto attuativo sul federalismo fiscale varato dal Consiglio dei Ministri, in linea con le previsioni della legge delega e gli orientamenti Corte Costituzionale. "Pari dignita´ - spiega l´assessore all´Economia Gaetano Armao, che ha partecipato alla riunione nella sede romana della Regione Sardegna - dovra´ essere riconosciuta poi alla perequazione infrastrutturale, aprendo sin da subito una trattativa che si attui parallelamente a quella sul federalismo fiscale". "Le Regioni autonome - commenta l´assessore - si sono ritrovate unite sulla proposta siciliana. Il percorso che insieme chiederemo alla conferenza Stato-regioni ricondurra´ la trattativa sul giusto percorso della legittimita´ costituzionale. Si tratta di scelte che riconducono il federalismo all´equita´ e alla solidarieta´, e che permetteranno il sereno percorso della riforma, nel segno della coesione e dell´unita´ nazionale".  
   
   
SEDICI TERRITORI: CAMBIA IL VOLTO ISTITUZIONALE DEL TRENTINO FRA COMUNI E PROVINCIA, LE COMUNITA´ DI VALLE I NUOVI ENTI TERRITORIALI SONO TITOLARI DI FUNZIONI PROPRIE  
 
 Trento, 14 ottobre 2010 - Le Comunità di valle sono enti pubblici locali previsti dalla legge provinciale numero 3 del giugno 2006, nota come legge di Riforma istituzionale. Sostituiscono i Comprensori che vengono soppressi in ogni territorio non appena la Comunità acquisisce dalla Provincia le prime competenze. Più complesso l’iter di soppressione per il Comprensorio C 5 che è sostituito da 4 Comunità (Rotaliana - Königsberg, Paganella, Valle dei Laghi, Cembra) e 1 Territorio, Val d’Adige. Le Comunità sono costituite dai Comuni appartenenti ad un determinato territorio. Il Trentino è suddiviso in 16 territori, in 15 di essi si è costituita la Comunità di Valle - Territorio Val d’Adige (Trento, Aldeno, Cimone e Garniga), Comun General de Fascia, Comunità territoriale della Valle di Fiemme, Comunità di Primiero, Comunità Valsugana e Tesino, Comunità Alta Valsugana e Bersntol, Comunità della Valle di Cembra, Comunità della Val di Non, Comunità della Val di Sole, Comunità delle Giudicarie, Comunità Alto Garda e Ledro, Comunità della Vallagarina, Magnifica Comunità degli Altipiani Cimbri, Comunità Rotaliana - Königsberg, Comunità della Paganella, Comunità della Valle dei Laghi -. I 16 territori diventano il livello istituzionale intermedio per l’esercizio di importanti funzioni amministrative. Nel territorio “Val d’Adige” però, queste funzioni, sono svolte in modo associato con modalità definite dai 4 Comuni interessati tramite una convenzione. Quelle trasferite in modo pieno alle Comunità sono funzioni molto rilevanti e, in prima istanza, riguardano le materie di ambito socio-assistenziali, edilizia abitativa, diritto allo studio e urbanistica. Dunque le Comunità non sono più “braccia operative” della Provincia come erano i Comprensori, ma diventano titolari di funzioni proprie e possono adottare le politiche più rispondenti alle esigenze e alle caratteristiche di uno specifico territorio approvando propri piani in ambiti di grande impatto sulla vita dei cittadini. Organi della Comunità sono: l’assemblea, che varia come numero di componenti da territorio a territorio in base al numero dei Comuni il presidente, eletto direttamente dalla popolazione l’organo esecutivo la conferenza dei sindaci. L’assemblea della Comunità è composta dai rappresentanti nominati da ciascun Comune di quel territorio più quelli eletti in forma diretta dalla popolazione e approva i regolamenti dell’ente, gli atti di indirizzo e programmazione, i piani e le linee strategiche per l’organizzazione dei servizi, dei bilanci e dei rendiconti di gestione. Il presidente della Comunità è il rappresentante dell’Ente e a lui spetta la nomina dell’organo esecutivo. E’ lui che presiede l’assemblea e l’organo esecutivo. Il presidente è membro di diritto del Consiglio delle Autonomie. L’organo esecutivo governa l’Ente e ne gestisce le attività. E’ composto dal presidente e da un numero di componenti che vanno da un minimo di 3 ad un massimo di 5. Nelle Comunità con più di 21 Comuni i componenti dell’organo esecutivo possono arrivare fino a 7.  
   
   
IL GOVERNATORE SCOPELLITI SUL PIANO PER IL RILANCIO DEL SUD, A3 ED INFRASTRUTTURE  
 
 Reggio Calabria, 14 ottobre 2010 - “Un ministro che scandisce i tempi su opere ed infrastrutture e da dimostrazione di attenzione verso questa parte di territorio ha, per me, un significato forte e dimostra, ancora una volta, che il Governo ha deciso di guardare con maggiore impegno ai problemi della Calabria”. Lo ha dichiarato il Presidente della Regione Giuseppe Scopelliti al termine della conferenza stampa del Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Altero Matteoli e del Presidente dell’Anas Pietro Ciucci tenutasi a Palmi. Il Presidente Scopelliti ha inoltre sottolineato che all’interno del Piano per il rilancio del Sud “avremo le risposte che ci aspettiamo. Da parte nostra ci sarà grande attenzione e massima vigilanza sui tempi di realizzazione affinché le opere infrastrutturali previste, fondamentali per il rilancio della nostra terra, si realizzino nel più breve tempo possibile”. Sull’ A3, Salerno - Reggio Calabria, il Governatore ha così concluso: “Ma quale pedaggio, facciamola diventare una vera e propria autostrada. Avremo così l’opportunità di discutere ed essere al passo delle altre realtà autostradali del nostro paese. Ci auguriamo che la data ultima del 2013 venga rispettata così come il completamento della statale 106 e degli aeroporti calabresi. Lo stimolo nostro, in ogni caso, sarà costante”.  
   
   
MILANO: L´ALLARME DI PISANU NON PUO´ CADERE NEL VUOTO. SERVONO I NOMI DEI CANDIDATI IMPRESENTABILI  
 
Milano, 14 ottobre 2010 - Pierfrancesco Majorino (Capogruppo Pd Comune Di Milano) sottolinea che: L´allarme lanciato dal Presidente Pisanu in relazione alla presenza di "personaggi indegni" alle amministrative non si può sottovalutare. In quest´ottica le parole del Prefetto Lombardi di oggi non ci tranquillizzano per niente. La Prefettura deve immediatamente fornire i nominativi di tutti i candidati "impresentabili" che alle diverse amministrative hanno tentato di inquinare la vita pubblica delle loro comunità. Crediamo che si debbano conoscere relazioni, rapporti, connessioni tra i diversi candidati e i soggetti poi coinvolti in attività illegali. Inoltre riteniamo che i "precedenti" di qualsiasi candidato debbano essere ben visibili e accessibili. La politica non può essere l´ultima a muoversi ma la prima.  
   
   
FVG: COMPLETATA CONSEGNA BENI DEMANIALI  
 
Trieste, 14 ottobre 2010 - La Regione ha acquisito dallo Stato l´ultimo pacchetto di beni dismessi inclusi nei 35 che riguardano caserme, cave e terreni e distribuiti in tutto il Friuli Venezia Giulia. Immediato e´ stato il trasferimento alla Provincia di Pordenone delle nuove proprieta´, che comprendono le ex piste carri di Aviano, Roveredo in Piano e San Quirino, e gli ex tracciati ferroviari di Cordovado e Morsano al Tagliamento. "Si conclude cosi´ un iter avviato dal decreto 35 del marzo 2007 che, attuando lo Statuto speciale della Regione, conferiva al Friuli Venezia Giulia una serie di beni immobili dello Stato che ora fanno parte del patrimonio immobiliare delle autonomie locali ai quali sono stati trasferiti" ricorda l´assessore regionale alle Finanze, Sandra Savino, sottolineando l´importanza del recupero di spazi ed edifici da utilizzare a beneficio dell´intera comunita´ regionale. Restano ancora da consegnare alcune particelle integrative nel Pordenonense e l´ex deposito munizioni di Borgo Grotta Gigante a Sgonico (Trieste), che sara´ sottoposto, nei prossimi mesi, a un lavoro di bonifica degli esplosivi da parte degli organi militari. I trasferimenti hanno avuto avvio effettivo nei primi mesi del 2008 e nel complesso le operazioni, effettuate con la stretta collaborazione dei soggetti pubblici coordinati dalla Regione, sono state svolte celermente. Nell´arco di circa due anni i beni sono stati cosi´ consegnati a 23 Comuni e alle Province di Udine e Pordenone. In particolare sono state trasferite al Comune di Cormons due caserme (la Colombini e la Giovanni Amadio), a quello di San Vito al Tagliamento la caserma Dall´armi, a quello di Sacile la Girolamo di Sacile, la San Giovanni del Tempio e la sezione magazzino della Caserma 623, a Cividale del Friuli il terreno Leicht e la caserma Zucchi, a Cervignano del Friuli le caserme Monte Pasubio e Iii Armata, a Sgonico la caserma Dardi, a Pontebba le caserme Bertolotti e Fantina, a Palazzolo dello Stella la caserma Degano, a Basiliano la caserma Lesa, a Cavazzo Carnico la caserma Bernardini, a Farra d´Isonzo porzione della caserma Toti, a Spilimbergo la caserma De Gasperi, a Tarvisio l´ex forte di Cave del Predil, a Tricesimo e Reana del Rojale la caserma Patussi, a Ruda la caserma Jesi, a Malborghetto-valbruna porzione della caserma d´Incau Solideo, a Palmanova porzione della caserma Ederle e a Claut alcuni terreni demaniali. Infine al Comune di Trieste e´ stata assegnata l´area retrostante la caserma di Polizia Duchessa d´Aosta e il complesso della caserma Chiaorle, a quello di Udine le caserme Piave e Osoppo e a quello di Pordenone la caserma Martelli, mentre le Province di Udine e Pordenone hanno avuto la prima la caserma Duodo (ex sede del distretto militare) e la seconda le piste carri e i tracciati ferroviari.  
   
   
PATTO DI STABILITÀ, DALLA REGIONE EMILIA ROMAGNA CAPACITÀ DI SPESA AI COMUNI E PROVINCE PER 92 MILIONI DI EURO. SALIERA: "COSÌ SI PAGANO I FORNITORI E SI METTE IN MOTO IL TESSUTO ECONOMICO"  
 
Bologna, 14 ottobre 2010 – Una boccata di ossigeno alle casse dei Comuni e delle Province dell’Emilia-romagna, l’impegno a presentare a breve una proposta per affrontare i problemi creati dal patto di stabilità nazionale. La Regione Emilia-romagna ha deciso di mettere a disposizione dei Comuni e delle Province quote del proprio patto di stabilità per un importo pari a 92 milioni di euro, affinché possano pagare i fornitori, le imprese che fanno lavori pubblici o forniture in conto capitale. Senza l’intervento della Regione, infatti, molti Comuni, pur avendo le risorse disponibili, non potevano pagare i fornitori a causa dei vincoli imposti dalle norme governative inerenti al patto di stabilità. “Nei mesi scorsi molti Comuni avevano lamentato che benché avessero le risorse disponibili non potevano pagare i fornitori a causa delle norme del governo in materia di patto di stabilità” - spiega Simonetta Saliera, vicepresidente e assessore al bilancio della Regione Emilia-romagna. “Siamo stati in grado e abbiamo scelto di rispondere positivamente a tutte le richieste che ci sono venute dagli enti locali riducendo la nostra quota di liquidità prevista dal patto”, continua Saliera per la quale operando in questo modo “la Regione ha voluto dare un segnale concreto della propria attenzione verso i cittadini, gli enti locali, le imprese: in questo modo, soprattutto nel difficile momento di crisi economica, possiamo permettere a Comuni e Province che hanno i requisiti, esageratamente restrittivi, previsti dalla legge33/2009, di procedere ai pagamenti, altrimenti impossibili, dei propri fornitori con effetti che saranno sicuramente positivi sull’economia e sul lavoro”. Ai 24 Comuni interessati vanno in totale oltre 42 milioni di euro, mentre le 6 Province potranno fare interventi per quasi 50 milioni di euro, ma l’impegno della Regione su questo versante non si ferma: “Affronteremo i problemi creati dal patto di stabilità nazionale con un apposito provvedimento legislativo che proporremo all’Assemblea legislativa regionale nelle prossime settimane - ha detto Saliera”. Di seguito: le quote assegnate ai Comuni e alle Province Comuni
Comune Importo
Argelato (Bo) 1.186.000,00
Bagnolo in Piano (Re) 1.510.000,00
Bibbiano (Re) 739.352,19
Cadeo (Pc) 508.812,25
Campagnola Emilia (Re) 1.066.710,00
Campegine (Re) 1.738.193,45
Carpi (Mo) 2.000.000,00
Casalgrande (Re) 2.400.000,00
Castelfranco Emilia (Mo) 1.000.000,00
Cotignola (Ra) 1.236.714,42
Felino (Pr) 2.415.000,00
Fusignano (Ra) 200.000,00
Gatteo (Fc) 1.712.452,34
Gossolegno (Pc) 1.639.897,16
Guastalla (Re) 681.638,00
Longiano (Fc) 1.040.579,98
Lugo (Ra) 5.000.000,00
Medicina (Bo) 3.997.999,50
Meldola (Fc) 2.400.000,00
Novafeltria (Rn) 725.679,56
San Mauro Pascoli (Fc) 1.700.000,00
San Polo d’Enza (Re) 1.395.000,00
Traversetolo (Pr) 537.486,05
Vignola (Mo) 5.486.338,00
Totale 42.317.853,65
Province
Provincia Importo
Modena 12.000.000,00
Parma 10.000.000,00
Piacenza 13.300.000,00
Ravenna 2.000.000,00
Reggio Emilia 5.500.000,00
Rimini 7.000.000,00
Totale 49.800.000,00
 
   
   
PATTO DI STABILITÀ, DALLA REGIONE 10 MILIONI DI EURO ALLA PROVINCIA DI PARMA BERNAZZOLI: “RISORSE PREZIOSE, TANTO PIÙ IN UN MOMENTO DI CRISI. REGIONE VICINA AL TERRITORIO”  
 
Parma, 14 ottobre 2010 – C’è anche la Provincia di Parma tra i Comuni e le Province dell’Emilia Romagna cui la Regione ha deciso di mettere a disposizione quote del proprio patto di stabilità. 92 milioni di euro i fondi assegnati nel complesso dalla Regione: 42 ai Comuni (24) e 50 alle Province (6). Dei 49.800.000 euro destinati alle Province, 10 milioni arrivano a quella di Parma. “Credo che questo della Regione sia un gesto significativo, da sottolineare, tanto più in momenti di difficoltà conclamata come questo. Apprezzo la vicinanza della Regione al territorio, che con queste risorse può fruire di una vera e propria boccata d’ossigeno. I problemi creati agli enti locali dai vincoli posti dal patto di stabilità nazionale sono stati più volte evidenziati, e sono sotto gli occhi di tutti: con questa decisione, che fa seguito a una concertazione con l’Upi Emilia Romagna, la Regione testimonia di saper ascoltare le richieste del territorio, andando incontro agli enti locali e cercando anche in questo modo di rimettere in moto l’economia per uscire davvero dalla crisi”, ha commentato il presidente della Provincia di Parma e dell’Upi Emilia Romagna Vincenzo Bernazzoli, che ha accolto positivamente anche l’annuncio da parte della vice presidente della Regione Simonetta Saliera di un provvedimento legislativo regionale per affrontare i problemi creati dal patto di stabilità nazionale.  
   
   
BOLZANO, BIZZO A ROMA: "SÌ AL PATTO DI STABILITÀ, MA NEL RISPETTO DELLE AUTONOMIE"  
 
Bolzano, 14 ottobre 2010 - L´assessore provinciale Roberto Bizzo, in rappresentanza del presidente Luis Durnwalder, ha partecipato ieri a Roma ad un incontro tra le Regioni e le Province a statuto speciale nel quale si è discusso del Patto di stabilità. "Siamo tutti pronti a partecipare alla riduzione della spesa pubblica - ha spiegato Bizzo - ma nel rispetto delle competenze e dell´autonomia". L´incontro svoltosi a Roma, al quale hanno partecipato rappresentanti della Provincia di Bolzano e di quella di Trento, nonchè di Valle d´Aosta, Sicilia, Sardegna e Friuli Venezia-giulia, è servito per preparare il campo in vista della prossima Conferenza Stato-regioni che discuterà l´applicazione del Patto di stabilità. "L´obiettivo dell´incontro - ha sottolineato l´assessore Roberto Bizzo - era quello di elaborare una strategia comune per le trattative con Roma, in modo da far sentire in maniera più incisiva la nostra voce". Nella Legge finanziaria nazionale, infatti, è prevista una manovra di contenimento della spesa pubblica alla quale parteciperanno in maniera decisamente sostanziosa anche gli enti locali. I "sacrifici" chiesti alle Regioni a statuto ordinario, in termini di riduzione delle spese, ammontano a circa 2,5 miliardi di euro, un altro miliardo e mezzo sarà recuperato dai Comuni, mentre le Regioni e le Province a statuto speciale metteranno sul tavolo circa mezzo miliardo di euro. "Si tratta di capire dove e come risparmiare - ha aggiunto Bizzo - e come ripartire questi tagli tra le singole realtà locali. Da parte di tutti i partecipanti all´incontro c´è stata una solida convergenza di idee, ed è stato possibile raggiungere un accordo in tempi brevi: Regioni e Province a statuto speciale, infatti, sono disposte a partecipare al Patto di stabilità, ma in un´ottica di rispetto delle competenze. La riduzione della spesa pubblica deve essere un obiettivo comune, e noi siamo pronti a fare la nostra parte, ma decidendo in maniera autonoma dove recuperare le risorse, e senza farci dettare l´agenda da Roma. Siamo infatti convinti che l´applicazione del federalismo fiscale debba portare ad un rafforzamento delle autonomie nei rapporti con lo Stato centrale".  
   
   
CONCERTAZIONE: FIRMATA “NUOVA ALLEANZA PER LO SVILUPPO” DELL’UMBRIA  
 
Perugia, 14 ottobre 2010 – “Quello che di buono i governi dei territori possono fare è mettere in atto politiche pubbliche in grado di dare la possibilità alle imprese di tornare ad assumere e favorire la nascita di nuove attività imprenditoriali per creare nuova occupazione e nuovo sviluppo”. È quanto ha affermato la presidente della Regione Umbria, Catiuscia Marini, in occasione della firma del nuovo “patto”, “Umbria 2015: una nuova alleanza per lo sviluppo”, avvenuta ieri mattina nella sede di Palazzo Donini a Perugia, tra tutte le parti sociali e le istituzioni umbre. Prima della firma, la presidente ha voluto rinnovare tutta la sua “solidarietà” alle organizzazioni sindacali Cisl e Uil per il deprecabile atto di ieri a Terni, contro le sedi delle due organizzazioni dei lavoratori. Ciò che distingue questa “nuova alleanza”, per la presidente Marini è innanzitutto la “condivisione di un metodo, di un percorso, oltre che ovviamente delle linee strategiche e azioni da realizzare”. Accanto alla condivisione degli obiettivi strategici, le parti sono anche chiamate ad una “assunzione di responsabilità”, evitando una concertazione “asimmetrica”, con impegni che spesso si scaricano solo sulla parte pubblica. Con questo nuovo documento, inoltre, si individuano anche strumenti per la verifica del grado di raggiungimento degli impegni in capo a ciascun soggetto contraente. “Insomma – ha affermato la presidente -, dobbiamo tutti passare dal parlare al fare, con l’obiettivo di fare dell’Umbria una regione più forte, più competitiva, più coesa, più aperta, più dinamica e più innovativa”. Infine, la presidente ha informato le parti che il prossimo 19 ottobre il Consiglio regionale, sulla base del documento sottoscritto oggi, dedicherà una intera seduta per un’ampia discussione e confronto sull’economia regionale. Successivamente il “Tavolo generale” tornerà a riunirsi per una discussione di merito dei primi atti di programmazione relativi alle nuove politiche di sostegno all’industria e alle piccole e medie imprese, alle politiche del turismo e della cultura e al comparto dell’agricoltura.  
   
   
MILANO: FRA OMERTÀ, CRIMINALITÀ ORGANIZZATA E VIOLENZA È EMERGENZA SULLA SICUREZZA IL SENATORE GIUSEPPE VALDITARA, VICECAPOGRUPPO FLI, INTERROGA IL MINISTRO DEGLI INTERNI  
 
Milano, 14 ottobre 2010 - “La brutale aggressione di domenica scorsa nei confronti del taxista Luca Massari e gli atti di intimidazione e violenza che ne sono seguiti- afferma il senatore Giuseppe Valditara, vicecapogruppo di Futuro e Libertà per l´Italia - sono purtroppo solo gli ultimi episodi di una sempre più numerosa serie di fatti di violenza ed intimidazione avvenuti in alcune aree cittadine (ricordiamo il quartiere Corvetto) e hanno portato alla luce come a Milano persistano e continuino a radicarsi sacche di criminalità che mirano a controllare il territorio contando su appoggi di tipo omertoso; a ciò si aggiunge il sempre maggiore radicamento della ‘ndrangheta nell’hinterland milanese. Emergenze che vanno affrontate in modo serio, deciso e definitivo. Per questo – continua Valditara - ho lanciato un’interrogazione a risposta scritta al Ministro degli Interni chiedendo quali provvedimenti intenda adottare per un più efficacie controllo del territorio; se non ritenga utili ripetute, continue perquisizioni negli stabili ove si annidano probabili spacciatori e nuclei familiari collegati ad ambienti malavitosi al fine di rendere sempre più difficile l´esercizio delle attività criminali che stanno alla base delle azioni di violenza ed intimidazione e se non ritenga opportuna una più visibile presenza delle Forze dell´Ordine nelle aree interessate dai fenomeni suddetti. Infine – conclude Valditara – ho chiesto al Ministro Maroni quali esiti abbia dato la istituzione del cosiddetto poliziotto di quartiere”.  
   
   
COOPERAZIONE, TOSCANA PRESENTE IN TUTTI I CONTINENTI PATERNARIATO E RETI (TRANSLOCALI E TRANSNAZIONALI) I CARDINI DELLA POLITICA REGIONALE  
 
Firenze, 14 ottobre 2010 - La Toscana impegnata e attiva nelle attività di cooperazione internazionale si è ritrovata ieri a Pontedera, presso il Museo Piaggio, per la Ix conferenza regionale sulla cooperazione internazionale. Un momento di confronto tra i vari attori utile per prendere atto del mutato quadro internazionale in termini di assetti politici, economici e culturali. Cambiamenti che impongono anche al sistema Toscana di stabilire un nuovo modo di misurarsi con le esigenze provenienti dai Paesi in cui opera. La conferenza regionale ha evidenziato due obiettivi fondamentali. Da un lato la necessità di rafforzare e gettare le basi per consentire al sistema toscano di crescere ulteriormente. Dall´altro riaffermare la consapevolezza che soltanto grazie ad un rapporto ancora più stretto con tutti gli altri attori internazionali sarà possibile dare risposte efficaci. Il grande impegno della Region e è testimoniato dalle decine di progetti che la vedono impegnata, insieme ad enti, associazioni e organizzazioni, in tutti i continenti. L´attività in questi anni si è sviluppata seguendo un doppio binario. Da un lato attraverso un sistema integrato di attori del territorio appartenenti sia al livello istituzionale che alla società civile nelle sue diverse espressioni (reti translocali e transnazionali). Dall’altra valorizzando il partenariato come metodo di lavoro basato sulla condivisione, l’arricchimento reciproco, la partecipazione attiva degli attori del territorio e una crescente appropriazione del senso dei progetti da parte dei soggetti coinvolti. Dal 2001 in poi sono cresciute progressivamente qualità e quantità di progetti e programmi sostenuti, oltre che da finanziamenti propri, da una quota sempre più consistente di cofinanziamenti esterni, permettendo alla Regione di cimentarsi in programmi sempre più complessi. La Regione nel 2010 ha assegnato oltre 7 milioni di euro, quasi 4 per progetti di cooperazione e paternariato e 3 e mezzo per la cooperazione sanitaria. A fronte dell´impegno in bilancio è aumentata la capacità di intercettare risorse esterne provenienti prevalentemente dall’Ue e dal governo. Dal 2005 ad oggi la dimensione finanziaria dei finanziamenti esterni è triplicata rispetto all´impegno regionale; nel 2008 Ministero degli Esteri ed Unione Europea hanno approvato ben 7 grandi progetti di cooperazione per quasi 31 milioni di euro e proprio pochi giorni fa è arrivata conferma del finanaziamento della Commissione Europea per due progetti sulla linea "Local authorities in development" per altri 2 milioni di euro. Uno servirà a dare sostegno al ruolo delle autorità locali nei processi di partecipazione e programmazione in Senegal e Burkina Faso, l´altro a tutelare la salute materna ed infantile in Cong o, Tanzania e Sud Africa.  
   
   
LAVORI PUBBLICI IN UMBRIA: G. R. APPROVA LINEE GUIDA PER PIANI E PROCEDURE  
 
Perugia, 14 ottobre 2010 - La Giunta regionale dell’Umbria, su proposta dell’assessore ai lavori pubblici Stefano Vinti, ha approvato le linee guida per la redazione dei piani di settore in materia di lavori ed opere pubbliche. La Giunta ha inoltre deciso di adottare procedure amministrative uniformi per la attuazione degli stessi piani di settore, in base a quanto stabilito dalla legge regionale n. 3 del 21 gennaio 2010, “Disciplina regionale dei lavori pubblici e norme in materia di regolarità contributiva per i lavori pubblici”. Le linee guida illustrano lo schema da seguire per la redazione dei piani di settore, definiscono i tempi per l’approvazione del progetto definitivo o esecutivo, determinano i tempi per la consegna e l’esecuzione dei lavori, dettano i tempi e le modalità di erogazione dei finanziamenti (differenti per i progetti di costo inferiore o pari a 100 mila euro e quelli superiori a tale soglia) e definiscono le modalità di revoca dei finanziamenti in caso di mancata trasmissione del progetto definitivo o esecutivo nei tempi stabiliti e successiva assegnazione ad altro soggetto in graduatoria. Esse sono state redatte da un gruppo di lavoro composto da tecnici e funzionari della Regione e da rappresentanti di Anci e Upi. Sono state discusse nell’ambito di un ampio processo partecipativo che ha coinvolto le Direzioni regionali e le associazioni degli imprenditori, i sindacati gli ordini e i collegi professionali. “Per la prima volta, in un’ottica rapportata ai nuovi indirizzi e modus operandi della pubblica amministrazione, improntato sempre più alla trasparenza, all’efficacia e all’economicità dell’azione amministrativa, - ha detto l’assessore Vinti - si è cercato di rendere uniforme il comportamento degli uffici regionali competenti alla realizzazione dei diversi piani, ferme restando le particolarità delle singole azioni specifiche per tipologia di bene coinvolta dai piani (beni culturali, strade, ecc…). Le nuove norme – ha detto ancora Vinti – costituiranno un utile e importante contributo per le imprese, in termini di snellimento semplificazione e unificazione delle procedure e contribuiranno a dare ad esse quelle ‘certezze’, in materia burocratica e finanziaria, di cui hanno bisogno per garantire sviluppo e lavoro”.  
   
   
SARDEGNA, CREDITO D´IMPOSTA 2010: DA GIOVEDÌ 14 OTTOBRE ACCESSO ALLE DOMANDE  
 
Cagliari, 14 Ottobre 2010 - Diventa operativo a tutti gli effetti il nuovo strumento di contrasto alla crisi e rilancio per lo sviluppo delle imprese sarde attivato dalla Regione su proposta dell’assessorato della Programmazione. Da oggi sul sito Sardegnaentrate, sarà infatti possibile accedere online alla procedura telematica per inviare le richieste di accesso al Credito d’imposta 2010. Si tratta dell’agevolazione fiscale disposta dalla Regione per venire incontro alle piccole imprese che operano nei settori maggiormente colpiti dalla crisi economica (costruzioni, commercio, settore tessile, lavorazione dei metalli e di minerali non metalliferi, settore chimico, meccanico e dei servizi). “Dalla sperimentazione di questo strumento innovativo che abbiamo predisposto nella Finanziaria 2010 – spiega l’assessore della Programmazione, Giorgio La Spisa - ci aspettiamo risultati importanti per il rilancio dell’economia sarda. Per la prima volta nel’isola con una dotazione di 50 milioni di euro attiviamo il Credito di imposta che rappresenta per la nostra isola una novità importante che va nella direzione di sostenere le imprese e dare ossigeno alle politiche del lavoro”. Per la prima volta in Sardegna la Regione utilizza lo strumento del credito d’imposta, una sorta di bonus che le imprese beneficiarie possono utilizzare per pagare in compensazione tributi e contributi che devono essere versati tramite F24. L’agevolazione permetterà di ottenere un credito d’imposta pari al 20 per cento dei contributi obbligatori versati nel 2009 agli enti di previdenza per il personale dipendente che lavora nelle sedi operative presenti in Sardegna. Una maggiorazione di un importo pari a 1.500 euro è inoltre prevista per ogni nuova assunzione a tempo indeterminato effettuata in Sardegna nel corso del 2010, che incrementi la base occupazionale in forze nelle sedi operative ubicate nell’isola al 31 agosto 2009. La maggiorazione è di 2.000 euro se il nuovo assunto ha completato il percorso formativo previsto dal programma Master and back. Il credito verrà concesso secondo l’ordine cronologico di arrivo delle richieste, fino all’esaurimento dei fondi disponibili che ammontano a 50 milioni di euro. Ottenuto il bonus, le imprese potranno utilizzarlo a partire dalla prima scadenza di versamento con F24 utile nel mese di dicembre 2010, in compensazione. Avranno 12 mesi di tempo a partire dal primo dicembre, o dalla data di accoglimento dell’istanza, se successiva. Per facilitare le imprese, intermediari, titolari e rappresentanti legali possono da domani presentare le richieste tramite una procedura telematica rivolta agli utenti registrati al portale di Sardegna Entrate che dotati di posta elettronica certificata e firma digitale.  
   
   
TRENTO: CONCORSO PER FUNZIONARIO ESPERTO COORDINATORE/SPERIMENTATORE NELL’AMBITO FORMATIVO  
 
Trento, 14 ottobre 2010 - Il Servizio per il Personale della Provincia autonoma di Trento comunica che è indetto un concorso pubblico, per esami, per assunzioni a tempo indeterminato di personale della figura professionale di funzionario esperto coordinatore/sperimentatore nell´ambito formativo (ad indirizzo politiche giovanili e sistemi formativi, ad indirizzo processi educativi e ad indirizzo valutazione), categoria D, livello evoluto, prima posizione retributiva del ruolo unico del personale provinciale e contestuale selezione pubblica, per esami, con i medesimi indirizzi, per eventuali assunzioni con contratto a tempo determinato di personale della medesima figura professionale, da assegnare all’Iprase di Trento. Il termine per la presentazione delle domande è fissato per le ore 15.45 del giorno 9 novembre 2010. Il testo integrale del bando ed il fac-simile della domanda di partecipazione, sono pubblicati sul bollettino ufficiale della Regione Trentino-alto Adige numero 39 del giorno 11 ottobre 2010 nonché sul sito internet www.Concorsi.provincia.tn.it/  Ulteriori informazioni possono essere richieste a Provincia Autonoma Di Trento Servizio Per Il Personale Ufficio Concorsi Tel. 0461/496330  
   
   
BOLZANO: MIGLIORAMENTO DELLE PROCEDURE PER IL RICONOSCIMENTO DELLE QUALIFICHE PROFESSIONALI ESTERE  
 
Bolzano, 14 ottobre 2010 - La Ripartizione diritto allo studio, università e ricerca scientifica si è accreditata nel 2009 presso l’Internal Market Information (Imi) il sistema informativo dell’Unione Europea, l’ente europeo che assicura un costante scambio di informazioni tra gli Stati membri in materia di riconoscimento dei titoli di studio e delle direttive in materia di qualificazione professionale e dei servizi. La crescente mobilità all’interno dell’Unione Europea rende sempre più spesso necessario l’avvio di procedure di riconoscimento delle qualifiche professionali e dei titoli di studio acquisiti all’estero ed in questo ambito la Ripartizione diritto allo studio, università e ricerca scientifica della Provincia, grazie al suo accredito presso l’Imi rappresenta un punto di riferimento importante per tutti coloro che necessitano di questo riconoscimento. Nei giorni scorsi la responsabile dell’Imi per l’Italia, Donatella Bini, ha avuto un incontro a Bolzano per giungere all’introduzione di una vera e propria rete alla quale potranno aderire le diverse Ripartizioni provinciali interessate al riconoscimento dei titolo di studio e delle qualifiche professionali acquisiti all’estero. In questo ambito la Ripartizione diritto allo studio, università e ricerca scientifica andrà a svolgere un ruolo fondamentale di interfaccia fornendo un prezioso ausilio sia ai singoli che all’amministrazione pubblica, alle associazioni di categoria ed agli ordini professionali nell’espletamento delle pratiche di riconoscimento dei titoli di studio acquisiti all’estero.  
   
   
CALABRIA: LA CONSIGLIERA DI PARITÀ PRESENTA “PROGRAMMI, RETI E MOBILITÀ A SUPPORTO DEL LAVORO FEMMINILE”  
 
 Reggio Calabria, 14 ottobre 2010 - L’ufficio della Consigliera Regionale di Parità guidato da Maria Stella Ciarletta, in collaborazione con Unioncamere Calabria Desk Enterprise Europe Network, ha organizzato l´evento "Programmi, reti e mobilità a supporto del lavoro femminile" che avrà luogo lunedì diciotto ottobre 2010, a partire dalle ore 10.00, a Lamezia Terme, nella sala conferenze di Unioncamere Calabria di via delle Nazioni,. La manifestazione, come del resto tutti gli incontri promossi o realizzati dall’ufficio della Consigliera di parità, si articola in due momenti precisi in cui si seguiranno relazioni teorico-tecniche e laboratori pratici. “Con questa giornata seminariale ci poniamo l’obiettivo - afferma la Consigliera Stella Ciarletta - di promuovere gli strumenti nazionali e locali in favore del lavoro femminile e di farlo in sinergia con una istituzione come Unioncamere, che è uno dei principali interlocutori delle donne imprenditrici. La giornata sarà, anche, l´occasione per presentare le azioni previste nel Piano Regionale per il Lavoro, grazie all’intervento dell’Assessore regionale al Lavoro Francescantonio Stillitani e del dirigente generale del Dipartimento Bruno Calvetta che curerà le conclusioni dei lavori". Nella prima parte della giornata, destinata a diffondere e promuovere una cultura delle pari opportunità, che ha come obiettivo fondamentale la realizzazione della parità nell´accesso al lavoro, nella progressione o sviluppo della carriera professionale e nella creazione d´impresa, sarà presentato, tra l’altro, il bando “Programma-obiettivo” per l´incremento e la qualificazione dell´occupazione femminile, per il superamento delle disparità salariali e nei percorsi di carriera, per la creazione, lo sviluppo e il consolidamento di imprese femminili, per la creazione di progetti integrati di rete”. Il bando, varato dal Ministero del lavoro nello scorso giugno (si possono presentare le domande dal primo ottobre fino al trenta novembre prossimi) finanzierà progetti di azioni positive della durata massima di ventiquattro mesi e per un importo non superiore a € 200.000,00 per progetto. Nella seconda parte della manifestazione si alterneranno, con lo scopo di fornire sempre maggiori conoscenze e strumenti alle donne che intendono fare impresa, i seguenti laboratori tematici: laboratorio tematico I “il successo dell’Impresa: il ruolo strategico del Capitale Umano. Come organizzarlo e gestirlo”. Laboratorio tematico Ii: “dall’idea all’impresa: analisi delle problematiche e valutazione delle opportunità finanziarie”. Laboratorio tematico Iii: “imprese al femminile: un nuovo approccio alla cultura d´impresa”.  
   
   
BOLZANO."DONNE INFORMATE" - CONFERENZA SUL DIRITTO EREDITARIO  
 
Bolzano, 14 ottobre 2010 - Nell´ambito delle conferenze su tematiche al femminile organizzate dalla Commissione provinciale per le pari opportunità e dal Servizio donna della Provincia, "Donne informate", lunedì prossimo 18 ottobre 2010 a Castelrotto si terrà un incontro sul diritto ereditario. L´ingresso è libero. La Commissione provinciale per le pari opportunità ed il Servizio donna attraverso l´organizzazione di una serie di conferenze incentrate su tematiche femminili intendono allacciare contatti con le donne su tutto il territorio ed avviare collaborazioni con le organizzazioni femminili e con le donne in politica. L´obiettivo è quello di generare nuovi impulsi per una consapevolezza di genere nell´aggiornamento, per scambiare informazioni ed incentivare lo sviluppo di progetti femminili comuni. Lunedì prossimo 18 ottobre 2010, alle ore 20.00, nell´Aula Magna presso la Scuola media a Castelrotto, Ulrike Oberhammer, avvocato e presidente del Comitato provinciale per le pari opportunità, nella sua conferenza, in lingua tedesca, illustrerà ai presenti avvalendosi di pratici esempi i concetti legati al diritto ereditario. Inoltre, farà presenti i casi concreti in cui le donne devono fare attenzione La serata è ad accesso libero per tutte le persone interessate. L´opuscolo "Donne informate" raccoglie la panoramica delle conferenze e può essere ottenuto gratuitamente presso il Servizio donna della Provincia, in via Crispi 3 a Bolzano, tel. 0471 411180, e-mail: serviziodonna@provincia.Bz.it