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Notiziario Marketpress di Mercoledì 03 Novembre 2010
Politica
LA COMMISSIONE EUROPEA PRESENTA LE SUE PROPOSTE PER POTENZIARE IL MERCATO UNICO CON MISURE PER IL RAFFORZAMENTO DELLA CRESCITA E DEI DIRITTI DEI CITTADINI  
 
Bruxelles, 3 novembre 2010 - Il mercato unico dell´Unione europea è la pietra miliare di oltre sessant´anni di integrazione europea. Sono stati abbattuti gli ostacoli che in passato impedivano la libera circolazione delle merci e dei servizi da Lisbona a Helsinki. Oggi le imprese beneficiano di un mercato di 500 milioni di consumatori. Per chi si reca all´estero le tariffe dei Gsm sono scese drasticamente. Con l´introduzione della moneta unica fare shopping e viaggiare all´estero è diventato facile. I lavoratori godono attualmente di ampi diritti. La gente può lavorare, studiare e vivere ovunque negli Stati membri dell´Ue 27. Gli europei possono senz´altro essere orgogliosi di questi risultati, ma le imprese e i cittadini ben sanno che quando esercitano questi diritti incontrano ancora ostacoli. In due relazioni pubblicate oggi la Commissione europea presenta una serie di soluzioni concrete per rafforzare il mercato unico. Nella relazione sulla cittadinanza dell´Ue la Commissione propone misure per agevolare le persone che decidono di esercitare il loro diritto in quanto cittadini dell´Ue di sposarsi, acquistare una casa o immatricolare un´auto in un altro paese dell´Ue. Per promuovere la crescita, la competitività e il progresso sociale, lo European Single Market Act sollecita provvedimenti che facilitino la vita di tutti i partecipanti al mercato, imprese, consumatori e lavoratori. "La libera circolazione è un diritto di grande importanza nell´Unione europea. Le imprese e i cittadini hanno ottenuto enormi vantaggi dallo smantellamento degli ostacoli interni ai movimenti di merci, servizi e persone. Voglio continuare a progredire partendo dalle nostre realizzazioni in modo che chiunque – dai turisti e gli studenti ai lavoratori e ai proprietari di piccole imprese — possa realmente beneficiare di un´area europea di libertà, sicurezza e giustizia", ha dichiarato la vicepresidente Viviane Reding, commissaria Ue per la Giustizia, i diritti fondamentali e la cittadinanza. "Oggi il mio obiettivo è assicurare che si eliminino gli ostacoli che ancora si debbono affrontare quando si esercitano i propri diritti. I cittadini dovrebbero sentirsi a proprio agio se viaggiano, studiano o si stabiliscono all´estero. I cittadini devono godere degli stessi diritti indipendentemente dal posto in cui si trovano.". Michel Barnier, commissario per il Mercato interno, ha detto: "I mercati devono servire sia l´economia che i nostri cittadini. È questa la nostra concezione di società. Ma in questo momento il mercato unico dell´Ue non esprime tutto il suo potenziale: deve offrire di più. I cittadini e le imprese, sia piccole che grandi, devono trarre dei vantaggi dal mercato unico. È davvero un problema urgente: l´Europa non può permettersi che questo potenziale vada sprecato. Per questa ragione oggi presentiamo 50 proposte da attuare entro il 2012 per far funzionare meglio il mercato unico.". Agevolare la vita dei cittadini - La prima relazione sulla cittadinanza dell´Ue esamina i problemi quotidiani che i cittadini affrontano quando esercitano i loro diritti Ue e vivono aspetti della loro vita oltre i confini nazionali: quando viaggiano, studiano, lavorano, si sposano, comprano una casa o un´auto in un altro paese dell´Ue. La relazione include 25 misure che la Commissione intende adottare nei prossimi tre anni per agevolare la vita dei cittadini europei: •Turisti/residenti all´estero: la Commissione aggiornerà le regole che tutelano i turisti ad esempio dalla bancarotta del loro operatore turistico o compagnia aerea (Ip/09/1824). La Commissione proporrà anche ulteriori modi per rafforzare i diritti dei passeggeri quale che sia il mezzo di trasporto utilizzato e far rispettare i diritti dei passeggeri aerei (ad esempio in caso di lunghi ritardi e cancellazioni). La Commissione potenzierà ulteriormente il diritto alla protezione consolare per i cittadini dell´Ue il cui Stato membro di origine non è rappresentato in paesi terzi, rafforzando il quadro giuridico e la sensibilizzazione dei cittadini e dei funzionari consolari. Consumatori: la Commissione aiuterà i consumatori a ottenere risarcimenti se hanno problemi con un commerciante agevolando la risoluzione extragiudiziale, rapida ed economica, delle controversie oltre confine tramite la promozione di sistemi di risoluzione alternativi e della mediazione. •Coppie: la Commissione proporrà un atto normativo che consentirà alle coppie internazionali di sapere più agevolmente quali sono i tribunali competenti e la legge di quale paese si applica per la casa di proprietà comune o i conti comuni. •Lavoratori: la Commissione sta preparando un nuovo sistema di scambio elettronico di informazioni tra le amministrazioni nazionali che consenta alle persone che lavorano in un altro paese dell´Ue di trasferire i propri diritti di sicurezza sociale in modo più semplice e rapido. •Proprietari di auto: la Commissione proporrà un atto normativo che semplifichi le formalità burocratiche per l´immatricolazione delle auto acquistate in un altro paese dell´Ue e risolva i casi in cui i cittadini sono tenuti a pagare due volte la tassa di immatricolazione. Rinnovare il programma "Europa per i cittadini" - Il programma "Europa per i cittadini", che sostiene i gemellaggi di città e i progetti dei cittadini, è attualmente in fase di riesame. La Commissione lancia oggi una consultazione pubblica per consentire alle persone di esprimere il proprio parere sulla prossima fase delle attività del programma. È possibile partecipare alla consultazione in tutte le 23 lingue dell´Ue tramite il sito Internet delle consultazioni pubbliche della Commissione. Un mercato unico che consolidi la crescita - Con 20 milioni di imprese che forniscono 175 milioni di posti di lavoro, è evidente che il contributo delle imprese è fondamentale per il ripristino della crescita. Il Single Market Act semplificherà la vita delle Pmi, che rappresentano oltre il 99% delle imprese europee. Ma la ricchezza e la crescita dell´Europa non poggiano solo sulle spalle delle imprese europee. Un buon sistema sociale, un´istruzione di qualità, posti di lavoro e salari competitivi sono altrettanto importanti. Il Single Market Act rafforzerà ulteriormente l´economia sociale di mercato europea, già altamente competitiva, e porrà al centro del mercato unico le persone: in quanto consumatori, contribuenti, lavoratori, investitori, imprenditori, pazienti o pensionati. Priorità fondamentali: Per le imprese: capitale per le Pmi: per le Pmi l´accesso ai finanziamenti è difficile. Le imprese europee più piccole hanno scarsa visibilità presso i potenziali investitori e i requisiti per essere quotate nei mercati dei capitali sono complessi. La Commissione presenterà proposte per cambiare questa situazione. Ridurrà altresì i costi per le Pmi semplificando le norme contabili e migliorandone l´accesso agli appalti pubblici. La Commissione esaminerà l´introduzione di una base imponibile comune per le imprese operanti a livello transfrontaliero, che dovrebbe consentire ulteriori tagli di costi. •Per le imprese: attività nel settore sociale e investimenti a lungo termine: l´Europa ha un enorme potenziale per lo sviluppo dell´imprenditoria sociale. Negli ultimi anni vi sono state molte iniziative da parte di individui, fondazioni e società intese a migliorare l´accesso a prodotti alimentari, alloggi, sanità, lavoro e servizi bancari per i bisognosi. Per promuovere azioni transfrontaliere, la Commissione proporrà uno statuto europeo per tali organizzazioni ai fini della promozione dell´economia sociale. La Commissione incoraggerà gli investimenti a lungo termine, compresi quelli etici, valutando le opzioni per un possibile regime specifico di etichettatura. •Per i consumatori: commercio online: i giovani europei non riescono a capire per quale ragione non possono sempre comprare musica in qualunque sito Internet. Oggi il mercato online ha seri problemi di funzionalità. Perciò la Commissione nel 2011 proporrà regole volte a garantire che i creatori e gli artisti possano vendere le loro opere in tutta Europa tramite uno sportello unico per l´autorizzazione che consenta loro di ottenere la giusta ricompensa per il loro lavoro. Anche la piena attuazione della direttiva servizi e regole aggiornate per il commercio elettronico saranno determinanti. •Lavoratori: qualifiche professionali: oggi 4 600 professioni sono oggetto di una regolamentazione diversa negli Stati membri. I tempi sono pertanto maturi per una revisione completa della direttiva sulle qualifiche professionali. La Commissione è convinta che l´introduzione della tessera professionale ridurrebbe le formalità burocratiche ancora da espletare. Far funzionare il mercato unico - Senza l´effettivo rispetto delle regole il mercato unico subirebbe un blocco. Gli Stati membri dell´Ue sono responsabili per l´attuazione tempestiva e corretta del diritto europeo nella normativa nazionale. Oltre alle normali misure per garantire il rispetto delle norme, la Commissione avvierà un dialogo regolare con gli Stati membri, ad esempio per quanto riguarda la valutazione reciproca delle leggi dell´Ue e i meccanismi alternativi di composizione delle controversie. Per portare avanti questa discussione la Commissione sta lanciando un dibattito con tutte le parti interessate, a livello europeo, sul Single Market Act. In futuro la Commissione rafforzerà ulteriormente la consultazione e il dialogo con la società civile. In particolare la Commissione aprirà i propri gruppi di esperti ai rappresentanti delle associazioni dei consumatori, dei sindacati, delle imprese e delle autorità locali. La relazione odierna sulla cittadinanza è disponibile nella newsroom della direzione generale Giustizia: http://ec.Europa.eu/justice/news/intro/news_intro_en.htm  nella Homepage di Viviane Reding, vicepresidente e commissaria per la Giustizia, i diritti fondamentali e la cittadinanza: http://ec.Europa.eu/commission_2010-2014/reding/index_en.htm  nella Homepage di Michel Barnier, commissario Ue per il mercato interno: http://ec.Europa.eu/commission_2010-2014/barnier/index_en.htm  Ulteriori informazioni sul Single Market Act sono disponibili al seguente indirizzo: http://ec.Europa.eu/internal_market/smact/index_en.htm  Memo/10/525     
   
   
LA PROTEZIONE DEI DATI SULLE DUE SPONDE DELL´ATLANTICO: ALLA RICERCA DI UN ACCORDO UNA DISCUSSIONE IN PARLAMENTO EUROPEO PER TROVARE UNA SOLUZIONE CONDIVISA GLI STATI UNITI CONTRARI ALLA RETROATTIVITÀ DELL´ACCORDO  
 
Bruxelles, 3 novembre 2010 - Tempo di discussioni tra Europa e Stati Uniti per raggiungere un accordo sulla protezione dei dati personali nel quadro di una cooperazione giudiziaria e di polizia. A analizzare i pro e i contro sono stati gli eurodeputati della commissione Libertà civili insieme a rappresentanti del Consiglio e della Commissione, all´ambasciatore americano per l´Ue e a diversi esperti di settore. "È molto importante stabilire criteri comuni in un tempo in cui aumentano sempre di più gli scambi dei dati", ha commentato il verde tedesco Jan Philipp Albrecht, autore del rapporto scritto dal Parlamento, esortando a trovare in fretta un accordo. Rafforzare il dialogo transatlantico sulla protezione dei dati, discutere i valori condivisi e gli obblighi costituzionali, trovare possibili soluzioni comuni: di questo si è parlato nell´audizione organizzata lunedì 25 ottobre dalla commissione per le libertà civili. L´obiettivo dell´accordo del resto è quello di creare un quadro comune a cui fare riferimento nelle discussioni successive in materia di protezione dei dati personali. Il maggiore punto di divergenza tra Stati Uniti e Unione Europea è la resistenza dei primi a rendere l´accordo retroattivo, al contrario di quanto vorrebbe l´Ue. La Commissione ha già espresso la sua posizione al Consiglio. Ora toccherà al Parlamento dare la luce verde all´accordo finale. Tra sicurezza e privacy – "La nostra sicurezza dipende molto dalla nostra capacità di combattere crimine e terrorismo", ha sintetizzato Françoise Le Bail, direttore generale del Dg Giustizia della Commissione. "Per questo abbiamo bisogno di poter scambiare tra di noi i dati", ha aggiunto, invocando un accordo fondato su valori comuni, ma riconoscendo la difficoltà di trovare criteri condivisi. L´invito a un accordo tempestivo è arrivato anche dal Consiglio, per voce del ministro belga alla Giustizia, Stefaan de Clerck che si è augurato di raggiungere un compromesso entro la fine di dicembre. "Al momento abbiamo sistemi troppo diversi, è un vero e proprio puzzle che complica il lavoro di funzionari e polizia". Anche perché le differenze tra le due sponde dell´Atlantico sono inferiori rispetto a quanto si crede abitualmente, ha sottolineato l´ambasciatore americano William E. Kennard. "Non è vero che gli Stati Uniti sono più attenti alla sicurezza che alla privacy", ha affermato. "Sono i due lati della stessa medaglia e possiamo averle entrambe". Una posizione che ha trovato il consenso anche del deputato tedesco liberaldemocratico Alexander Alvaro. Un accordo retroattivo? Discussioni sono emerse invece sulla possibile retroattività dell´accordo. Un no secco è arrivato dall´ambasciatore Usa. "Gli accordi precedenti dovrebbero essere rivisti, creerebbe un´incertezza dal punto di vista legale", ha obiettato. È il contrario, ha replicato il deputato socialdemocratico Stavros Lambrinidis. "Se l´accordo non avrà valore retroattivo nasceranno grande confusione e incertezze su quanto si può fare o meno". Una possibile soluzione sarebbe quella di dare a questo accordo un valore superiore rispetto agli altri, ha suggerito il deputato di sinistra Rui Tavares. Alla fine però il dialogo è stato costruttivo. "Noto un cambiamento nell´atteggiamento degli Stati Uniti verso il Parlamento", ha commentato il popolare Simon Busuttil. E allora perché non spingersi oltre, ha suggerito, mostrando maggiore flessibilità e volontà di concludere l´accordo?  
   
   
BORGHEZIO: PERCHÉ L´UE NON FA NULLA PER FERMARE LA MATTANZA DEI CRISTIANI? UN COMPORTAMENTO CHE RICORDA MOLTO DA VICINO QUELLO DI PONZIO PILATO.  
 
 Bruxelles, 3 novembre 2010 - "L´appello rivolto ieri dal Papa, che ha esortato ´le istituzioni nazionali e internazionali a unire le loro forze affinché termini ogni violenza´, per quanto riguarda l´Ue, rischia di cadere nel vuoto. Infatti, pur di fronte al reiterarsi di vere e proprie mattanze da parte di estremisti islamisti a carico di Cristiani, colpevoli soltanto di voler praticare la propria fede religiosa, l´Istituzione europea tiene un comportamento che ricorda molto da vicino quello di Ponzio Pilato. Quali concrete azioni ha posto in essere la Sig.ra Aschton Ministro degli esteri europeo e, oltre a lei gli alti papaveri di Eurolandia, come Van Rompuy? Questa ´élite´ europea, molto sensibile alle indicazioni che le vengono date - a porte chiuse - dai vertici del potere occulto mondialista (Bilderberg club, Trilateral commission) appare incredibilmente sorda e muta di fronte alle conseguenze tragiche della cristianofobia".  
   
   
RAPPRESENTANZA A MILANO DELLA COMMISSIONE EUROPEA: PRESENTAZIONE DEL 5° RAPPORTO EUROPEO SULLA COESIONE UE (POLITICA REGIONALE)  
 
Milano, 3 novembre 2010 - In occasione dell´adozione del 5° Rapporto sulla coesione economica, sociale e territoriale, la Commissione europea invita il 10 novembre 2010 - ore 11 a Milano , Palazzo delle Stelline Corso Magenta 59 giornalisti, autorità, stakeholders e pubblico a una sessione di informazione sul Rapporto, le cui conclusioni presentano la proposta comunitaria per la politica europea di coesione del periodo post 2013. Nell´occasione sarà lanciata una vasta consultazione pubblica sulle proposte della Commissione, che continuerà fino al 31 gennaio 2011. Il rapporto comprende: un´analisi dettagliata delle disparità regionali nell´Unione europea; l´impatto della politica europea di coesione; le proposte della Commissione per la Politica di Coesione dopo il 2013. I rappresentanti della Direzione Generale Politica Regionale della Commissione Europea Vittoria Alliata, Direttrice e Alberto Piazzi dell´Unità Italia presenteranno il rapporto e risponderanno alle domande dei presenti. Il documento sarà disponibile a partire dal 10 novembre sul sito seguente: http://ec.Europa.eu/regional_policy/cohesion_report   Confermare la propria partecipazione entro le ore 17 di martedì 9 novembre a: comm-rep-mil@ec.Europa.eu  La politica europea di coesione in Italia - Nell’attuale periodo 2007-2013, i programmi operativi finanziati dai Fondi Strutturali in Italia mobilitano quasi 60 miliardi di euro, la metà finanziati dai Fondi Strutturali (Fesr e Fse) e l’altra metà dallo Stato italiano e dagli Enti locali. Gli interventi sono selezionati per attuare strategie in una logica di programmazione. Circa 44,5 miliardi di euro sono destinati a finanziare investimenti a titolo del Fondo Europeo di Sviluppo Regionale (Fesr) e circa 15,3 miliardi a titolo del Fondo Sociale Europeo (Fse). La Commissione adotta i programmi operativi che stabiliscono obiettivi, strategie e risorse per attuare le politiche dell’Unione Europea. Nel Centro-nord, l’attuazione delle strategie é di competenza delle Amministrazioni Regionali, mentre nel Sud l’intervento delle Regioni si accompagna ad interventi di natura settoriale delle Amministrazioni centrali. Gli obiettivi generali della politica di coesione sono quelli di promuovere il rafforzamento della competitività dei territori e dei sistemi produttivi per metterli in grado di sostenere la competitività internazionale, creare occupazione, garantire lo sviluppo sostenibile. Il campo d’intervento dei Fondi strutturali concerne l’innovazione, la ricerca, l’ambiente e la prevenzione dei rischi, la produzione di energia rinnovabile, l’efficienza energetica, le reti di trasporto, le telecomunicazioni, la valorizzazione dei beni naturali e culturali, le risorse umane.  
   
   
MACROREGIONI, UE: A TAORMINA FORUM POLITICHE VICINATO, DOMANI CONFERENZA STAMPA  
 
 Catania, 3 novembre 2010 - Hanno preso il via ieri sera a Taormina la due giorni organizzata dal dipartimento di Bruxelles e degli Affari extraregionali della Regione siciliana, che punta i riflettori sui Gruppi europei di cooperazione territoriale (G.e.c.t.) e sulle Macroregioni: due nuovi strumenti di partecipazione alle politiche transnazionali e di vicinato dell´Unione europea. Oggi, alle 11.15, al palazzo dei Congressi di Taormina, e´ fissata la conferenza stampa di presentazione della manifestazione. "Il forum - ha detto il direttore generale del dipartimento di Bruxelles e degli Affari extraregionali, Francesco Attaguille - vuole offrire una verifica ravvicinata fra tutti i livelli di governo e un confronto con le esperienze piu´ significative dei G.e.c.t e delle Macroregioni". Il G.e.c.t. "Archimed" (Arcipelago delle Isole del Mediterraneo) ha sede proprio a Taormina. Fanno parte del progetto, oltre alla Sicilia, le Isole Baleari e Cipro. L´obiettivo e´ riunire tutte le grandi regioni insulari a Sud dei Paesi dell´Unione e protese verso la frontiera meridionale. I lavori entrano nel vivo oggi 3 novembre e vengono aperti dal saluto del sindaco di Taormina, Mauro Passalacqua. A seguire e´ previsto l´intervento del presidente della Regione siciliana, Raffaele Lombardo. Il programma dell´evento: la sessione mattutina sara´ incentrata sui Gect, con due distinti seminari, che tratteranno delle esperienze attuative e delle proposte di modifiche per garantire una maggiore funzionalita´ del progetto. I seminari saranno introdotti da Mercedes Bresso, presidente del Comitato delle Regioni dell´U.e. Fra i relatori: i parlamentari europei Rosario Crocetta e Francesco Musotto, rappresentanti di alcuni governi europei (Spagna e Cipro) ed esponenti del Gect, che operano in Europa, ed accademici. Nel pomeriggio, prenderanno il via due seminari sulle Macroregioni: il primo incentrato sull´analisi delle esperienze in corso (specie nel Baltico), il secondo trattera´ della Macroregione europea del Mediterraneo. I due seminari saranno coordinati da Mohamed Boudra, co-presidente dell´Arlem e presidente della Regione di Tarza-al-hoceima - Taounate in Marocco. Interverranno, fra gli altri, l´assessore regionale all´Istruzione e Formazione professionale, Mario Centorrino, rappresentanti della Macroregione del Baltico e del Danubio, esponenti del Coppem (Comitato permanente per il partenariato Euromediterraneo della autorita´ locali e delle Regioni) e di molte altre altre organizzazioni.  
   
   
BOLZANO: CONCLUSO INTERREG IIIA ITALIA E AUSTRIA: OLTRE 500 PROGETTI E CIRCA 90 MILIONI DI EURO  
 
Bolzano, 3 novembre 2010 - Si è concluso con 532 progetti e nove misure ed un volume di investimenti di circa 90 milioni di Euro il programma comunitario Interreg Iiia fra Italia e Austria per il periodo 2000-2006. La Commissione Europa ha nel frattempo reso nota la sua proposta di approvazione del resoconto. Nel periodo di riferimento del prgramma 2000-2006 sono stati avviati da promotori privati e pubblici 532 progetti di collaborazione transfrontaliera fra Italia e Austria nelle regioni Friuli-venezia Giulia, Carinzia, Salisburgo, Alto Adige, Tirolo e Veneto. Quattro gli ambiti sostenuti: lo sviluppo territoriale sostenibile, la cooperazione economica, la cooperazione nel mercato del lavoro, nella cultura, nella ricerca e nella sanità nonché il sostegno del settore della cooperazione. Importante il ruolo svolto dalla Ripartizione affari comunitari nell´accompagnamento del programma e nel contorllo dei progetti. Le spese ammissibili a contributo ai sensi del piano di finanziamento sono stati compessivamente 72.827.844 Euro; la partecipazione del Fondo Europeo per lo sviluppo regionale (Efre) è stata di 34.783.162 Euro. Entro la fine del 2009 sono stati approvati progetti nel settore della cooperazione per un totale di 89.135.353 Euro.  
   
   
UNGHERIA ALLA PRESIDENZA DELL’UE DAL 2011  
 
 Budapest, 3 novembre 2010 - La prima versione ufficiale del documento sulle priorità nel semestre di Presidenza ungherese, elaborato dal Governo di Budapest, è stato consegnato alla Commissione Europea. La versione definitiva del programma giungerá a Bruxelles in dicembre. Secondo il Ministro degli affari esteri, János Martonyi, la Presidenza ungherese, che inizierá dal 1 gennaio 2011, si baserá su quattro concetti: il fattore umano, un’Europa piú forte, l’Europa dei cittadini ed i rapporti esteri. Sebbene il coordinamento della politica economica, il mercato unico interno e l’euro siano i progetti piú importanti dell’Ue, secondo Martonyi il fattore umano deve essere il focus delle politiche europee. Martonyi ha anche sottolineato che uno dei problemi piú gravi è la popolazione decrescente con la quale l’Ue si trova a dover resistere, con difficoltà, alla concorrenza globale. Oggigiorno infatti anche la dimensione della popolazione è diventata un elemento di sfida nella gara internazionale. Pur non appartenedo strettamente alla competenza comunitaria, la Presidenza dell’Ungheria vuole evidenziare l’importanza delle politiche familiari. Il governo vorrebbe mettere in rilievo anche il miglioramento dell’accoglienza sociale – integrazione delle minoranze etniche nella societá – come fattore di competitivitá accanto a quella culturale. La Presidenza ungherese ha intenzione, tra le altre cose, di rafforzare l’integrazione europea il che, secondo Martonyi, implica il mantenimento dei risultati finora ottenuti con le politiche comunitarie (es. Politica di coesione, politica agricola comune). La prioritá per l’Europa dei cittadini é quella di mettere in atto il programma di Stoccolma (programma dell’Ue per giustizia, immigrazione e sicurezza interna) e di allargare la zona Schengen alla Romania e alla Bulgaria realizzando una certa varietá culturale. Per quando riguarda gli affari esteri l’Ungheria si impegnerá al massimo per poter portare a termine le trattative di adesione della Croazia e per rafforzare la politica estera con i paesi vicini.  
   
   
IL 22 NOVEMBRE PLENARIA ALPE ADRIA A TRIESTE  
 
 Trieste, 3 novembre 2010 - Si terrà il prossimo 22 novembre, a Trieste, l´assemblea plenaria dei presidenti della Comunità di lavoro di Alpe Adria. All´alpe Adria partecipano oggi le Regioni italiane di Friuli Venezia Giulia, Veneto e Lombardia, i Laender austriaci di Carinzia, Stiria, Burgenland e Austria Superiore, le Contee ungheresi di Baranya e Vas, le realtà statuali di Slovenia e Croazia. E proprio alla Croazia, Renzo Tondo, presidente del Friuli Venezia Giulia e presidente della Comunità per il biennio 2009-2010, affiderà la presidenza per i prossimi due anni. Un biennio che proprio per il partner croato rivestirà un´importanza fondamentale nel suo percorso di avvicinamento e di adesione all´Unione europea - segnala il neo assessore alle Relazioni internazionali e comunitarie, Elio De Anna - mentre per il Friuli Venezia Giulia sarà cruciale l´inserimento nelle politiche europee dedicate allo scacchiere danubiano e non solo nelle attività dell´area ionico-adriatica. Negli scorsi giorni si è tenuta a Udine la riunione della Commissione dirigenti di Alpe Adria, guidata dal vicedirettore per le Relazioni internazionali della Regione, Giuseppe Napoli. Nel corso dell´incontro, ha osservato lo stesso Napoli, è stato rilevato l´impegno e l´efficacia dell´azione del Friuli Venezia Giulia nel biennio appena trascorso, approvando tra l´altro (nell´assemblea plenaria 2009 svoltasi a Villa Manin di Passariano) la "dichiarazione di Villa Manin", contenente le principali linee di indirizzo sul futuro della Comunità. La Commissione dirigenti ha anche esaminato a Udine le proposte progettuali comuni avanzate dai diversi partner e ha approvato la relazione finanziaria del segretario generale, il carinziano Wolfgang Platzer.  
   
   
FBE: DURANTE CONFERMATO PRESIDENTE DEL COMITATO BANCARIO PER GLI AFFARI SOCIALI EUROPEI  
 
Roma, 3 novembre 2010 - Giancarlo Durante, Direttore Centrale Abi dell’Area Sindacale e del Lavoro, è stato confermato alla Presidenza del Comitato bancario per gli Affari sociali europei della Federazione Bancaria Europea (Bcesa). La nomina, triennale, avviene per il terzo mandato consecutivo. Il Bcesa riunisce le Associazioni bancarie dei 27 Stati membri dell’Unione Europea con compiti di rappresentanza degli interessi del sistema finanziario europeo verso l’Ue e i sindacati europei (Unifinance). Il Comitato nei prossimi mesi sarà impegnato in un progetto di coinvolgimento dei Paesi candidati ad entrare nell’Unione allo scopo di rafforzarne le relazioni sindacali del settore bancario. Il Bcesa in oltre dieci anni di attività ha concluso numerosi accordi con i sindacati a livello europeo: dall’introduzione delle nuove tecnologie in banca, alla formazione professionale continua, agli aspetti sociali ed occupazionali della Csr.  
   
   
“LE SFIDE DELL´ONU PER LA PACE IN AFRICA”  
 
Milano, 3 novembre 2010 - Il 10 novembre prossimo, alle ore 16.30, Romano Prodi (attualmente Capo del Gruppo di lavoro Onu-unione Africana sulle missioni di peacekeeping in Africa) terrà una Lectio Magistralis all’Ispi su: “Le sfide dell´Onu per la pace in Africa” L´incontro è organizzato in occasione dell’apertura dei Master 2010/2011 dell’Ispi. Per partecipare è necessario contattare la nostra Segreteria (tel.: 02 86 93 053, e-mail: ispi.Eventi@ispionline.it  sito: www.Ispionline.it/ ).  
   
   
FABBISOGNO DEL SETTORE STATALE DEL MESE DI OTTOBRE 2010  
 
Roma, 3 novembre 2010 - Nel mese di ottobre 2010 si è registrato un fabbisogno del settore statale pari, in via provvisoria, a circa 7.500 milioni, inferiore di circa 3.500 milioni rispetto all´importo di 11.054 milioni realizzato nel mese di ottobre del 2009.. Nei primi dieci mesi del 2010 si è registrato complessivamente un fabbisogno di circa 72.000 milioni, inferiore di circa 11.500 milioni a quello dell´analogo periodo 2009, pari a 83.452 milioni.. Commento - Il fabbisogno del settore statale del mese di ottobre 2010, rispetto allo stesso mese del 2009, riflette una contenuta dinamica della spesa dell´Amministrazione statale e lo slittamento al mese di novembre di alcuni pagamenti. Dal lato degli incassi il saldo del mese sconta, in linea con le stime, il minor gettito dell´imposta sostitutiva su interessi e altri redditi da capitale, in larga parte compensato dal buon andamento complessivo degli altri incassi fiscali..  
   
   
LA LEGGE DI STABILITÀ PER UNA NUOVA GOVERNANCE ECONOMICA  
 
Roma, 3 novembre 2010 - Ii Consiglio dei Ministri del 14 ottobre ha approvato il disegno dì legge di stabilità per il triennio 2011-2013 ed il disegno di legge di approvazione del bilancio di previsione dello Stato per il medesimo triennio. Il disegno di legge di stabilità tiene conto dello scenario delineato dalla Decisione di finanza pubblica approvata a settembre, in base al quale si prevedono per il 2010 un tasso di crescita del Pil reale dell’1,2 per cento e un deflatore pari all’1,6 per cento. Le prospettive di crescita si rafforzano ulteriormente per il triennio 2011-2013, con un Pil reale che si attesterebbe all’1,3 per cento nel 2011 e al 2 per cento nel 2012 e nel 2013, mentre il relativo deflatore sale all’1,8 per cento nel 2011 e all’1,9 per cento nel 2012 e nel 2013. La legge di stabilità, introdotta con la legge di riforma del bilancio (art. 11 legge n.196/2009), sostituisce da quest´anno la legge finanziaria. I due provvedimenti compongono la manovra triennale di finanza pubblica e, in particolare, la legge di stabilità dispone il quadro di riferimento finanziario per il periodo compreso nel bilancio pluriennale 2011-2013, esprimendolo sotto un aspetto tabellare, che conferisce al documento contabile una migliore trasparenza e leggibilità. Il governo sta avanzando lungo le tappe della via europea - ha affermato il ministro Tremonti nella conferenza stampa al termine del Consiglio dei ministri - la prima tappa è la stabilità, la seconda è lo sviluppo. La stabilità come base per lo sviluppo. Stabilità e sviluppo sono i fari che orientano la politica economica del nostro Paese, anche in vista e coerentemente all’avvio dal primo gennaio prossimo del semestre europeo per la governance economica. Gli interventi contenuti nel disegno di legge di stabilità ammontano a circa 1000 milioni per l´anno 2011, 3.000 milioni per il 2012 e 9.500 milioni per il 2013, da attribuire, essenzialmente, a rimodulazioni di risorse finanziarie già inserite in bilancio. Ricordiamo che la manovra economico-finanziaria per il prossimo triennio, per un valore di circa 25 miliardi di euro, era stata anticipata con il decreto-legge n. 78 del 2010.  
   
   
SEGNALAZIONE CERTIFICATA DI INIZIO ATTIVITÀ  
 
Roma, 3 novembre 2010 - L’articolo 49, comma 4 – bis del decreto legge 31 maggio 2010, n. 78, convertito, con modificazioni, dalla legge 30 luglio 2010, n. 122, disciplina la Segnalazione certificata di inizio attività (Scia), sostituendo integralmente la disciplina della dichiarazione di inizio attività contenuta nell´articolo 19 della legge 7 agosto 1990 n. 241. Il senso di tale riforma è quello della riduzione degli oneri amministrativi per il privato, consentendogli di intraprendere un’attività economica sin dalla data di presentazione di una semplice segnalazione all’amministrazione pubblica competente. Con l´obiettivo di accelerare e semplificare rispetto alla precedente disciplina contenuta nella legge 241/90, che prevedeva il decorso del termine di trenta giorni prima di poter avviare l’attività oggetto della Dia, la Scia consente di iniziare l’attività immediatamente e senza necessità di attendere la scadenza di alcun termine. La norma richiede espressamente che alla segnalazione certificata di inizio attività siano allegate, tra l´altro, le attestazioni di tecnici abilitati, con gli elaborati progettuali necessari per consentire le verifiche successive di competenza dell´amministrazione. L´amministrazione competente, in caso di accertata carenza dei requisiti e dei presupposti, nel termine di sessanta giorni dal ricevimento della segnalazione, adotta motivati provvedimenti di divieto di prosecuzione dell´attività e di rimozione degli eventuali effetti dannosi di essa, salvo che, se possibile, l´interessato provveda a conformare alla normativa vigente la stessa attività ed i suoi effetti entro un termine fissato dall´amministrazione, in ogni caso non inferiore a trenta giorni. Decorso il termine per l´adozione dei provvedimenti, all´amministrazione è consentito intervenire solo in presenza del pericolo di un danno per il patrimonio artistico e culturale, per l´ambiente, per la salute, per la sicurezza pubblica o difesa nazionale e previo motivato accertamento dell´impossibilità di tutelare comunque tali interessi mediante conformazione dell´attività dei privati alla normativa vigente. A proposito di "Dia" e "Scia", ai sensi del comma 4 – ter dell’articolo 49 della legge n. 122 del 2010, le espressioni “segnalazione certificata di inizio attività” e “Scia” sostituiscono, rispettivamente, quelle di “dichiarazione di inizio attività” e “Dia”, “ovunque ricorrano anche come parte di un’espressione più ampia”, sia nelle normative statali che in quelle regionali.  
   
   
SEMPLIFICAZIONE AMMINISTRATIVA: BRUNETTA PRESENTA IL PIANO 2010 - 2012  
 
Roma, 3 novembre 2010 - Ridurre entro il 2012 i costi gravanti sulle imprese del 25%, circa 68 miliardi di euro l’anno, e semplificare le procedure per le piccole e medie imprese, con un risparmio stimato di almeno 17 miliardi di euro. E´ questo l’obiettivo del ´´Piano per la semplificazione amministrativa 2010-2012´´ presentato dal ministro per la Pubblica amministrazione e l´innovazione, Renato Brunetta, e già illustrato lo scorso 7 ottobre in Consiglio dei ministri per liberare risorse per lo sviluppo, aumentare la competitività delle imprese e semplificare la vita quotidiana delle famiglie. Alla conferenza stampa hanno preso parte anche i rappresentanti di Confindustria e di Rete Imprese Italia al fine di sottolinearne la condivisione e annunciare la partecipazione attiva delle associazioni imprenditoriali a tutte le fasi della sua attuazione. Il ministro Brunetta, che ha la delega alla semplificazione amministrativa, ha sottolineato come i risultati del Piano saranno realizzati in stretta collaborazione con tutti gli altri ministeri interessati e che si tratta di una riforma a costo zero indispensabile per consentire al Paese di agganciare la ripresa e attrarre nuovi investimenti ed in coerenza con le strategie e i programmi stabiliti a livello comunitario. Il Piano prevede tre linee di azione: 1.La misurazione e riduzione degli oneri amministrativi (Moa) in tutte le materie di competenza statale. La metodologia adottata consente di individuare in modo sistematico le procedure più costose da semplificare. Fino adesso sono stati misurati gli oneri burocratici nelle aree lavoro e previdenza, appalti, beni culturali e paesaggio, privacy, ambiente, prevenzione incendi e fisco (dichiarazione Iva e sostituto d´imposta). Restano ancora da misurare gli oneri nelle aree sicurezza sul lavoro, prestazioni per i disabili, agricoltura, trasporti, sviluppo economico, interno, salute, statistica, giustizia ed economia e finanze. Complessivamente, il risparmio stimato a regime ammonterà a circa 12 miliardi di euro all´anno; 2.L´estensione della misurazione e delle riduzione degli oneri alle Regioni e agli enti locali. E´ prevista dal collegato ordinamentale all´esame del Senato, con un risparmio atteso di 5 miliardi di euro all´anno; 3.La semplificazione per le Pmi. L´obiettivo perseguito è quello di eliminare e semplificare gli adempimenti inutili o eccessivi in base a un criterio di proporzionalità negli adempimenti amministrativi, in relazione sia alla dimensione dell´impresa e al settore produttivo in cui opera sia alle esigenze di tutela degli interessi pubblici (così come previsto dall´Unione Europea nello Small Business Act). Si tratta di una novità appena introdotta con la manovra economica e senza precedenti per il nostro Paese: i primi regolamenti di semplificazioni sono previsti in materia di ambiente, vigili del fuoco e sicurezza sul lavoro. Un´importante novità è rappresentata infine dalla logica di risultato: per ciascun intervento è prevista, infatti, la stima dei risparmi per i cittadini e le imprese così come un monitoraggio continuo sui risultati ottenuti.  
   
   
STRATEGIA NAZIONALE PER LA BIODIVERSITÀ  
 
Roma, 3 novembre 2010 - Conservazione della diversità biologica, considerata sia a livello di gene, sia a livello di specie, sia a quello di comunità ed ecosistema; utilizzazione durevole, o sostenibile, dei suoi elementi; giusta ed equa ripartizione dei vantaggi che derivano dallo sfruttamento delle risorse genetiche e dal trasferimento delle tecnologie ad esso collegate. Sono questi gli obiettivi della Strategia nazionale per la biodiversità, presentata a maggio dal Ministro dell´ambiente e della tutela del territorio e del mare durante la conferenza nazionale e divenuta operativa con l´intesa raggiunta in sede di Conferenza Stato-regioni nella riunione del 7 ottobre 2010. L´attuazione della Strategia nazionale per la biodiversità richiede un approccio multidisciplinare ed una forte condivisione e collaborazione tra i decisori politici e le Amministrazioni centrali e regionali con il supporto del mondo accademico e scientifico, per questo motivo nell´intesa viene individuata, rispetto alla prima versione del documento, la Conferenza Stato-regioni quale sede di discussione e decisione politica. Inoltre, a supporto della Conferenza Stato- Regioni sarà costituito un apposito Comitato paritetico composto da rappresentanti delle Amministrazioni centrali e delle Regioni e Province Autonome, che sostituirà il “Comitato Nazionale per la Biodiversità”, costituito con decreto ministeriale del 5 marzo 2010 con il compito di coordinare l’attuazione, monitorare e valutare l’efficacia delle azioni portate avanti nell’ambito della Strategia nazionale per la Biodiversità. In seno al Comitato paritetico sarà individuato un Comitato ristretto per garantire la massima efficacia operativa nell´attuazione e revisione della Strategia. A supporto del Comitato paritetico sarà istituito un Osservatorio Nazionale sulla Biodiversità che fornirà il necessario apporto scientifico multidisciplinare. L´osservatorio Nazionale sarà presieduto dal Ministero e composto da rappresentanti degli Osservatori o Uffici regionali sulla biodiversità, delle principali Associazioni Scientifiche, del mondo accademico, dell´Ispra e delle Aree Protette. Tra i compiti dell´Osservatorio, la predisposizione di documenti tecnici istruttori, l´identificazione di indicatori di risultato per il monitoraggio della Strategia, l´elaborare di rapporti periodici sui risultati raggiunti rispetto agli obiettivi individuati, la proposizione di aggiornamenti ed integrazioni alla Strategia coerentemente con le necessità/criticità emerse a livello nazionale e le previsioni e gli impegni assunti a livello internazionale e comunitario. Per permettere il pieno e costante coinvolgimento degli attori interessati nel percorso di attuazione e revisione della Strategia sarà inoltre istituito un Tavolo di consultazione che coinvolgerà il Comitato paritetico e rappresentanti delle principali associazioni delle categorie economiche e produttive, delle Associazioni ambientaliste e in generale dei portatori d´interesse. Il Comitato paritetico, l´Osservatorio nazionale per la biodiversità e il Tavolo di consultazione saranno istituiti con Decreto ministeriale d´intesa con la Conferenza Stato-regioni.  
   
   
MONITORAGGIO SULLE "AUTO BLU" DELLE PUBBLICHE AMMINISTRAZIONI, PRIMI DATI  
 
Roma, 3 novembre 2010 - Il parco autovetture della pubblica amministrazione è stato oggetto di un monitoraggio avviato dal Ministero per la pubblica amministrazione e l’innovazione. Obiettivo, effettuare una stima sul numero delle cosiddette auto blu ed approfondire modalità e costi di utilizzo. La rilevazione, prevista dalla direttiva n. 6 dell’11 maggio 2010 dello stesso ministero ed affidata a Formezpa , è stata avviata il 15 maggio 2010 e la prima fase si concluderà i primi di luglio. L’analisi, realizzata attraverso un questionario compilato dalle amministrazioni, per gli anni 2008, 2009 e 2010 (fino ad aprile), ha tenuto conto di vari parametri, tra cui il numero di auto assegnate in uso esclusivo e non esclusivo, il numero e la qualifica degli assegnatari delle auto, il numero di autisti ed addetti al parco auto, il costo complessivo annuale delle autovetture( con esclusione dei mezzi adibiti a servizi specifici, come quelli in dotazione alla polizia municipale, gli scuolabus, ecc.). I primi dati, presentati il 25 giugno dal ministro Brunetta, nel corso di una conferenza stampa tenuta a Palazzo Vidoni, mostrano che nel 2010 il parco auto delle pubbliche amministrazioni (con esclusione delle auto con targhe speciali o dedicate a finalità di sicurezza e vigilanza) risulta di circa 90mila, di cui presumibilmente 52.470 di proprietà delle P.a. E 38.000 noleggiate a lungo termine, circa il 30% attraverso convenzione Consip. Sulla base dei questionari pervenuti, si stima che di queste: circa 10.000 siano “auto blu-blu” , cioè le cosiddette auto di rappresentanza in uso esclusivo ad autorità, alte cariche dello Stato, vertici politici, di regione e amministrazioni locali; circa 20.00 siano “auto blu”, cioè auto di servizio, in uso esclusivo e non esclusivo all’alta dirigenza delle amministrazioni centrali, degli enti pubblici, delle amministrazioni regionali e locali; circa 60.000 siano “auto grigie” cioè auto utilizzate dalle amministrazioni per lo svolgimento del lavoro d’ufficio e l’erogazione dei servizi, come sopralluoghi, ispezioni. La rilevazione rigurada tutte le amministrazioni pubbliche inserite nel conto economico consolidato (elenco Istat); sono escluse le società pubbliche nazionali e locali. Finora è stato stimato che il costo medio annuale di utilizzo per ogni singola auto ammonti a circa 3.300 euro per quanto riguarda i consumi; sono esclusi da tale cifra i costi del personale e quelli di noleggio, acquisto e manutenzione mentre sono inclusi i costi di bollo e per il carburante. Il personale impegnato per il parco auto è di 1,4 unità per autovettura. Sul sito del ministero gli elenchi delle amministrazioni che hanno risposto e i dati emersi dai questionari compilati correttamente.  
   
   
LA COMPAGNIE FINANCIERE EDMOND DE ROTHSCHILD DIVENTA BANCA  
 
Milano, 3 novembre 2010 - La Compagnie Financière Edmond de Rothschild, filiale francese del Gruppo bancario indipendente Edmond de Rothschild, dopo essere stata per diversi anni presente in Italia operando in tutti i settori di competenza al servizio della clientela privata e istituzionale ed essendo divenuta un punto di riferimento nel settore del private banking e della gestione patrimoniale, dal 1° novembre diventa Banca anche nel nostro Paese. “Siamo fortemente impegnati a sviluppare in Italia un modello di business che si rivolge alla clientela privata e a quella istituzionale, di grande successo in Francia e che ha forti potenzialità anche in Italia, e che ha come obiettivo la costante ricerca dell’eccellenza - dichiara Michel Cicurel, Presidente della Compagnie Financière Edmond de Rothschild Banque in Francia. Dopo un anno di forte crescita nel nostro Paese, soprattutto nel settore privato, la Banca ha deciso di rafforzare le proprie basi in Italia grazie al nuovo status. Il team italiano, che ha saputo incrementare il business derivante dalla gestione patrimoniale, potrà così accogliere direttamente anche i conti della clientela privata nel nuovo istituto di credito con un´offerta di servizi bancari complementari. La filiale proporrà inoltre al mercato italiano delle gestioni patrimoniali i fondi del Gruppo Edmond de Rothschild. “Sono molto orgoglioso che Edmond de Rothschild sia diventata oggi anche Banca - dichiara Stefano Rossi, Amministratore Delegato delle attività italiane -. Credo che per i nostri Clienti questo importante passo compiuto dalla Banca in una fase di incertezza finanziaria come quella attuale sia un’ulteriore testimonianza dell’impegno del Gruppo Edmond de Rothschild e della Famiglia nei confronti del mercato italiano”.  
   
   
FIRMATO UN ACCORDO TRA REGIONE TOSCANA E ASSOCIAZIONI DI CATEGORIA CONTRO L´ILLEGALITÀ LAVORO DI SQUADRA PER FAR EMERGERE IL NERO. SEMPLIFICAZIONE DEGLI ADEMPIMENTI  
 
Firenze, 3 novembre 2010 - «Per contrastare l´illegalità è importante fare squadra» ripete l´assessore al bilancio e alle finanze Riccardo Nencini. Così, dopo gli accordi firmati in queste sette mesi dall´avvio della nuova legislatura con la Guardia di Finanza e con i Comuni e dopo l´accordo rinnovato poco prima con l´Agenzia delle Entrate, ieri la Regione ha siglato un protocollo d´intesa con le associazioni delle imprese della Toscana: in particolare con Casartigiani, Cna, Confcommercio, Confersercenti, Confartigianato e Rete imprese Italia. Un accordo per promuovere la cultura della legalità e combattere tutti assieme l´illegalità, perché chi non rispetta le regole e non paga le tasse fa male al sistema, alla concorrenza e al libero mercato. Un accordo perché tutti si adoperino affinché le regole sia conosciute e chi non le rispetta non lo faccia per ignoranza. Un impegno alla semplificazione. «Vogliamo rendere la vita delle imprese più facili. Vogliamo aiutarle a ricordare meglio le scadenze. Vogliamo creare un sistema con più semplici adempimenti formali e dove, grazie anche alla telematica, il dialogo tra aziende e istituzioni sia più frequente. Vogliamo anche spiegare, in modo trasparente, per quali servizi vengono utilizzate le tasse raccolte tra cittadini e imprese» spiega l´assessore alle finanze e alle riforme, on. Riccardo Nencini. «Ma saremo altrettanto inflessibili con chi viola le regole, italiani o stranieri che siano – prosegue - L´illegalità distorce la concorrenza. Il vantaggio di numerose aziende cinesi a Prato è evidente. L´illegalità danneggia in primo luogo le imprese stesse e sono dunque contento dell´accordo firmato oggi. Evidentemente dello stesso avviso sono le associazioni di categoria che l´hanno sottoscritto». «Questo protocollo, il quarto in pochi mesi – termina l´assessore -, chiude il cerchio e ci consentirà di utilizzare appieno i poteri, ancora pochi è vero e anche di questo vogliamo parlare con il ministro Fitto, che le Regioni hanno sul fronte del contrasto e del recupero dell´evasione fiscale: l´unica vera nuova entrata in grado di garantire, visto i tagli, risorse adeguate per servizi importanti». Regione e Rete imprese d´ora in poi, sulla base del protocollo firmato, si scambieranno così informazioni, analisi, studi, statistiche e ricerche. In forma aggregata e senza riferimenti nominativi, s´intende: quelle semmai arriveranno dai Comuni, ai quali, nel caso di segnalazioni utili e importanti, rimarrà la metà delle tasse non pagate e recuperate. L´accordo vale naturalmente solo per i tributi regionali: ovvero Irap, l´imposta sulle attività produttive, addizionale Irpef, tributo speciale per il conferimento in discarica, imposta sulle concessioni demaniali, addizionale sul gas e naturalmente bollo auto. I firmatari dell´intesa - «L´evasione colpisce prima di tutto le aziende che operano legalmente» ricorda Valter Tamburini, presidente di Cna e portavoce di Rete Imprese italia–Toscana. «Ci sono ancora troppi evasori totali, che con dolo sfuggono al fisco, e quelli vanno colpiti, senza accanirsi su chi commette solo errori formali». «Non tutti i lavoratori autonomi sono evasori – prosegue – e siamo qui a dimostrare anche questo». «E´ importante semplificare e ben venga una maggiore informazione sulle norme tributarie» aggiunge Fabio Banti, presidente di Confartigianato. A firmare il protocollo, assieme Tamburrini e Banti, c´erano stamani anche il presidente di Casartigiani Paolo Ribechini, il presidente di Confcommercio Stefano Morandi e per la Confesercenti Massimo Biagioni.  
   
   
REGIONE SICILIA: GIUNTA APPROVA DPEF 2011-2013  
 
 Palermo, 3 novembre 2010 - La giunta di governo, guidata dal presidente Raffaele Lombardo, ha approvato ieri pomeriggio il Documento di programmazione economico-finanziaria (Dpef) 2011-2013. "Si tratta - ha detto il Presidente - di una ulteriore tappa del percorso di sviluppo della Regione, improntato su criteri di rigore e di trasparenza, gli stessi con cui stiamo amministrando la macchina regionale gia´ dal 2008". Per Lombardo, "e´ il primo documento pensato e improntato nella prospettiva del federalismo fiscale, obiettivo al quale tutta l´amministrazione sta offrendo il proprio contributo per garantire che il percorso avviato si fondi su principi saldi di equita´ e solidarieta´". "Siamo arrivati alla stesura finale del Dpef - ha spiegato l´assessore all´Economia Gaetano Armao - dopo numerose e approfondite occasioni di confronto con le organizzazioni sindacali e produttive, con le universita´, rappresentanti del mondo della cooperazione e delle banche e responsabili del commercio e del turismo. Abbiamo raccolto da tutti utili suggerimenti e l´invito a non allontanarsi dalla strada del risanamento dei conti pubblici". Su proposta dell´assessore all´Istruzione e alla Formazione professionale, Mario Centorrino, la giunta ha inoltre preso atto della legge nazionale sulla dislessia, strumento necessario per garantire il pieno utilizzo del diritto allo studio agli studenti colpiti da questa malattia. Infine, la giunta ha nominato Agostino Equizzi commissario straordinario dell´Ente Aquedotti Siciliani.  
   
   
CAMPANIA, CALDORO: "BASTA CON I NO, PER CAMBIARE PREVALGANO I SÌ"  
 
Napoli, 3 novembre 2010 - "In Campania non si può dire soltanto no sui temi cruciali come rifiuti, sanità, infrastrutture. Occorre un cambio di mentalità, basta con questi atteggiamenti negativi. Lavoriamo per dar vita ai comitati del sì". E´ questo l´appello che Stefano Caldoro lancia dalle colonne de "Il Mattino". Il governatore invita società civile, forze politiche e sociali a un cambio di rotta, ad una svolta culturale per affrontare i problemi della Campania. "In questa battaglia - continua il governatore - anche l´informazione ha un ruolo centrale. Vedo troppi programmi televisivi che mettono in luce solo le polemiche senza soffermarsi sulle soluzioni. Così si offre un´immagine sbagliata della Campania, come se fosse una Regione impossibile da amministrare e condannata all’arretratezza". Secondo Caldoro, invece, "esistono le condizioni per vincere la sfida della modernizzazione". Il primo passo, però, è "avere un approccio culturale diverso. Penso non solo ai rifiuti, alle infrastrutture e al lavoro, ma anche alla sanità: ogni cittadino vorrebbe avere un ospedale sotto casa, mentre ciò che conta è raggiungere il presidio giusto. Purtroppo scontiamo un ritardo di vent´anni e tuttavia siamo impegnati senza sosta per risanare i conti e per garantire la qualità dei servizi. Ecco perché chiediamo il sostegno di tutti coloro che vogliono pensare in termini positivi".  
   
   
BILANCIO SARDEGNA: IN FINANZIARIA RISORSE INDIRIZZATE AD OBIETTIVI GENERALI, PER TUTTI I TERRITORI  
 
 Cagliari, 3 Novembre 2010 - "Vorrei simpaticamente ricordare a chi forse era distratto che, anche con il suo voto, è stata modificata la legge di contabilità, vietando che si possano fare nel testo della Finanziaria interventi finalizzati a spinte settoriali o territoriali ed è stata così compiuta una riforma importante per dare linearità e trasparenza al processo di gestione e contabilità”. Così l´assessore della programmazione Giorgio La Spisa ha replicato alle dichiarazioni degli on. Sanna e Artizzu. "La manovra finanziaria - ha aggiunto - stanzia risorse indirizzate a obiettivi generali, per tutti i territori della Sardegna. Nel testo del disegno di legge, o di suoi collegati, possono essere individuati strumenti straordinari per far fronte all´emergenza sociale ed economica, misure per il lavoro, l´impresa, le povertà, l´istruzione. Ed è quello su cui si sta lavorando in questi giorni". La distribuzione delle risorse nei diversi territori dipende dalla quantità e dalla qualità dei progetti presentati dagli enti locali e dal sistema delle imprese. In tutti i primi mesi di questa legislatura, siamo stati attentissimi a riconoscere e finanziare le proposte arrivate dai diversi territori, assegnando una necessaria priorità a quelli più deboli. Con i programmi integrati d´area sono state distribuite risorse per circa 120 milioni di euro, soprattutto nelle province più disagiate. Con una delibera di due mesi fa, sono state programmate ulteriori risorse, per più di 100 milioni di euro, indirizzate a grandi progetti di sviluppo locale in tutte le otto province sarde. A ciò si aggiungano le somme impegnate per i programmi di intervento nelle aree di crisi, a partire da quella di Tossilo, per arrivare tra breve tempo a La Maddalena, Portotorres, Oristano, Ottana, Pratosardo, Arbatax, Portovesme. "Alla luce delle azioni citate, la sortita dei colleghi di Fli appare assolutamente immotivata. Vogliamo andare avanti sul percorso intrapreso. Tutto ciò richiede capacità progettuale e lealtà nei rapporti personali e politici".  
   
   
PARMA, LA TUNISIA PUNTA SUL PARTENARIATO IN PROVINCIA L’AMBASCIATORE TUNISINO IN ITALIA HABIB ACOUR. BERNAZZOLI: “SIAMO INTERESSATI A SOSTENERE LE IMPRESE DI PARMA NELLE RELAZIONI CON LA TUNISIA”.  
 
Parma, 3 ottobre 2010 – E’ stato ricevuto il 28 ottobre in Provincia dal presidente Vincenzo Bernazzoli e dal vice Pier Luigi Ferrari l’ambasciatore tunisino in Italia Habib Acour a Parma, insieme ai suoi collaboratori, su invito dell’Unione parmense degli Industriali. Nell’incontro, a cui erano presenti anche il direttore dell’Upi Cesare Azzali insieme a Natalia Baldassi, si è parlato dell’attualità politica e in particolare delle relazioni fra di due paesi entrambi affacciati sul bacino del Mediterraneo e approfonditi gli ambiti oggetto di una possibile collaborazione. “Il vostro è un paese culturalmente aperto e moderno ed è importante per noi conoscerne anche gli aspetti culturali per combattere i pregiudizi che nascono dall’ignoranza e riconoscere quello che state facendo per il vostro sviluppo – ha sottolineato Bernazzoli – Nell’ambito delle nostre funzioni siamo interessati a sostenere le imprese di Parma che possono avere relazioni con la Tunisia”. Il presidente della Provincia ha indicato il settore dell’agroalimentare, dove sono già avviati progetti con il Marocco e l’India, così come nell’ambito della gastronomia e cucina, on particolare con la scuola internazionale di cucina Alma, ma anche nella logistica e nei collegamenti con l’aeroporto di Parma. “ La Tunisia è un paese dinamico con un alto livello di apertura, capace di far funzionare le cose – ha detto l’Ambasciatore Habib Acour – la relazione con l’Italia è frutto non solo della storia ma della volontà politica del nostro Governo. In Tunisia ci sono già 740 imprese italiane che vi lavorano e ci sono tante opportunità di lavorare insieme perché siamo a favore del partenariato. Con la realtà economica di Parma, famosa per l’agroalimentare, siamo qui per consolidare e cercare di trovare nuove opportunità in questo e in altri campi”. L´incontro si è concluso con il consueto scambio dei doni.  
   
   
TRENTO: RICERCA E IMPRESE: SERIE DI INCONTRI A TEL AVIV PER NUOVE COLLABORAZIONI  
 
Tel Aviv, 3 novembre 2010 -- Il presidente Dellai, alla guida di una delegazione della quale fanno parte tra gli altri il presidente della Fondazione Mach, Francesco Salamini e Oliviero Stock, senior fellow di Fbk, è stato accolto ieri pomeriggio dapprima da Aaron Ben Ze´ev, presidente dell´Università di Haifa con la quale il Trentino sta collaborando da alcuni anni per sviluppare un progetto di Intelligenza artificiale dedicato al settore dei beni culturali. Ha fatto seguito l´incontro con Mina Goldiak, vice chief scientist del Matimop, l´emanazione del Ministero all´industria israeliano per lo sviluppo dei progetti internazionali. Goldiak, che è stata a Trento pochi mesi fa, ha avuto parole di apprezzamento per il sistema della ricerca trentino ed ha ricordato l´accordo tra Italia e Israele (firmato nel 2000) nell´ambito del quale la Provincia autonoma di Trento ha dichiarato il proprio interesse per approfondire progetti dedicati. "L´intenzione - ha detto Dellai - è quella di definire i contenuti di un possibile protocollo di collaborazione sulla base del quale attivare le singole realtà interessate, centri di ricerca da una parte ed imprese dall´altra". L´argomento è stato approfondito ulteriormente nel corso del successivo incontro che si è svolto nella sede dell´ambasciata italiana, alla presenza del consigliere scientifico, Stefano Boccaletti. Il presidente Dellai sarà infine ospite questa sera dell´ambasciatore Luigi Mattiolo nell´ambito di un incontro istituzionale al quale è annunciata la presenza anche del ministro Roberto Maroni.  
   
   
TRENTINO ALTO ADIGE: LA GIUNTA VARA FINANZIARIA E BILANCIO DI PREVISIONE 2011 APPROVATO IL BLOCCO DEL CONTRATTO E LA RIDUZIONE DEL 5% DEGLI STIPENDI DEI DIRIGENTI  
 
Trento, 3 novembre 2010 - Al fine di concorrere agli obiettivi di finanza pubblica ed assicurare l’assolvimento degli obblighi derivanti dal patto di stabilità interno, la Giunta regionale ha oggi approvato il 28 ottobre il disegno di legge relativo alla finanziaria che prevede una serie di misure per il contenimento della spesa per il personale. Nella proposta di legge si stabilisce che per il triennio 2010-2012 non si procederà al rinnovo dei contratti collettivi per l’aggiornamento delle retribuzioni tabellari e che, a decorrere dal primo gennaio 2011 e fino al 31 dicembre 2013, il trattamento economico complessivo del personale con qualifica o incarico di dirigente superiore a 90.000 euro lordi è ridotto del 5% per la parte eccedente il predetto importo. La riduzione sale al 10% in caso il trattamento economico sia superiore ai 150.000 euro lordi, sempre in relazione alla parte eccedente. E’ stato inoltre stabilito che nel biennio 2011-2012 la spesa annuale per il lavoro straordinario sarà ridotta del 20% rispetto a quella del 2010. Nel segno del rigore anche il bilancio di previsione 20011, in calo rispetto allo scorso anno, con una riduzione delle risorse di circa 27 milioni, che conferma però gli impegni assunti dalla Regione nel campo del welfare, a sostegno delle famiglie e del fondo per la non autosufficienza. Il bilancio di previsione della Regione Autonoma Trentino-alto Adige per il 2011 pareggia sulla cifra di 442.541.000 euro. Le entrate sono pari ad euro 363.038.000 a cui si aggiungono 79.503.000 euro che derivano da avanzo di esercizi precedenti. La spesa corrente corrisponde al 67,8% della spesa globale. La maggior parte delle risorse del bilancio regionale sono destinate alle politiche sociali e alla previdenza in accordo con le Province autonome. Fra gli interventi più significativi occorre evidenziare quello a sostegno delle famiglie con figli, che possono ricevere l’assegno al nucleo familiare già a partire dal primo figlio, a seconda del reddito. Vi è poi il sostegno contributivo previdenziale alle persone che interrompono l’attività lavorativa per esigenze di cura o perché inquadrate con contratti atipici. Complessivamente, l’intervento della Regione in questo campo, previsto per il 2011 nella funzione obiettivo “previdenza e politiche sociali”, ammonta a 105.830.000 euro. Va detto, però, che ulteriori risorse finanziare dedicate al welfare entrano nel fondo unico per le funzioni delegate alle province autonome, dove vengono stanziati 30 milioni di euro per ciascuna provincia per il triennio 2011 – 2013 al fine di alimentare il fondo di copertura previdenziale per le persone non autosufficienti. Vi è inoltre il sostegno finanziario agli iscritti nelle liste di mobilità. Complessivamente, il fondo unico per le funzioni delegate alle province per il 2011 ammonta a 187.980.000. L’altro rilevante settore di intervento finanziario della Regione è quello dei giudici di pace, che vede l’Ente impegnato nel sostegno all’istituto del giudice di pace, con interventi relativi alla formazione e all’aggiornamento professionale dei magistrati onorari, nel coordinamento dei 22 uffici presenti sul territorio e nel servizio di mediazione penale. La spesa complessiva della funzione obiettivo “Giudici di pace” ammonta a complessivi euro 16.645.000. Per le funzioni obiettivo “Integrazione europea, minoranze e interventi di interesse regionale”, “Minoranze linguistiche regionali” e “Interventi umanitari” si conferma, anche per il 2011, l’impegno della Regione per dare un’applicazione funzionale ed efficiente delle leggi regionali in materia. La spesa complessiva delle tre funzioni obiettivo è di euro 13.598.000.  
   
   
PREZZI, ROMA: VARIAZIONE INDICE DEI PREZZI AL CONSUMO N.I.C. OTTOBRE 2010  
 
Roma, 3 novembre 2010 - Nel mese di ottobre 2010 l’Indice dei Prezzi al Consumo per l’Intera Collettività Nazionale (Nic) relativo a Roma ha registrato una variazione del +0,5% rispetto al mese precedente e una variazione annua del +2,0%. I capitoli di spesa che fanno registrare variazioni congiunturali maggiormente significative in assoluto sono: i servizi ricettivi e di ristorazione (+1,7%), le bevande alcoliche e tabacchi (+1,6%), l’istruzione (+1,4%), le comunicazioni (-0,9%). I gruppi di voci di prodotto che hanno registrato una variazione mensile positiva sono risultati i seguenti: giochi e giocattoli (+12,2%), alberghi e altri servizi di alloggio (+6,9%), supporti per registrazione suoni e immagini ( +6,1%), istruzione universitaria (+2,9%) oreficeria ed orologeria (+2,4%), professioni liberali (+2,4%) e tabacchi (+2,0%). Sono invece diminuiti: trasporti aerei (-5,6%), apparecchiature e materiale telefonico (-5,0%) e pacchetti vacanze tutto compreso (-2,4%). Le variazioni tendenziali più consistenti in assoluto si osservano invece per i seguenti gruppi di voci di prodotto: oreficeria ed orologeria (+15,7%), combustibili liquidi (+13,1%), carburanti e lubrificanti (+11,0%), alberghi e altri servizi di alloggio (+10,9%), trasporti ferroviari (+9,4%), istruzione primaria (+9,4%), assicurazioni sui mezzi di trasporto (+7,5%), apparecchiature e materiale telefonico (-11,5%), trasporti aerei (-7,6%) e energia elettrica (-7,2%).  
   
   
DE FILIPPO: UNA NUOVA SFIDA PER LE IMPRESE CON IL FONDO DI GARANZIA IN AGRICOLTURA E IL NUOVO REGOLAMENTO PER LE PMI PIÙ OPPORTUNITÀ PER IL SISTEMA PRODUTTIVO LUCANO  
 
Potenza, 2 novembre 2010 - “La Regione Basilicata ha messo in campo un nuovo strumento di sostegno alle imprese agricole che va ad arricchire la cassetta degli attrezzi che stiamo costruendo per rafforzare la competitività del comparto primario”. Lo afferma il presidente della Regione, Vito De Filippo, commentando l’istituzione del fondo di garanzia regionale per le imprese agricole. “In un momento di forte crisi economica internazionale, in un contesto in cui le imprese agricole devono far fronte a notevoli investimenti per essere sempre più competitive nel mercato locale e nazionale, e in un sistema di accesso al credito sempre più complesso diventa fondamentale allestire un fondo regionale con il quale assicurare al sistema bancario uno strumento di garanzia solido e capace di consentire alle imprese lucane di poter affrontare gli investimenti per beneficiare delle opportunità messe in campo dall’Unione europea. Questo strumento consentirà al sistema produttivo lucano di essere più competitivo e all’altezza delle sfide che l’attendono. Non meno importante – aggiunge De Filippo – il via libera al nuovo regolamento del fondo di garanzia regionale a favore delle pmi con il quale abbiamo costruito uno strumento più coerente con le aspettative del sistema produttivo lucano”.  
   
   
SICUREZZA, MARONI, PRONTI DL E DDL CON NUOVE MISURE; DE CORATO: “SU RIMPATRIO COMUNITARI, RISPOSTA IMPORTANTE PER MILANO CHE HA GIÀ RIDOTTO PRESENZE DI ROM ROMENI DA 8.000 A 1.500 IN 3 ANNI” TELECAMERE ‘INTELLIGENTI’ IN 5 AREE SENSIBILI E POTENZIAMENTO DELLA MAPPA DEL RISCHIO.  
 
Milano, 3 novembre 2010 - “Il giro di vite annunciato dal Ministro Maroni in materia di allontanamento dei comunitari rappresenta per Milano una risposta importante e concreta sul fronte della sicurezza urbana. I rom romeni, negli ultimi anni, sono stati infatti responsabili di occupazioni di aree e stabili, incremento dei fenomeni di criminalità predatoria e di degrado nei quartieri, come accattonaggio molesto, furti in appartamento, prostituzione. Il rimpatrio per chi non adempie all’ordine di allontanamento del Questore è un provvedimento concreto, e più volte auspicato dall’Amministrazione comunale, per proseguire nella direzione che finora ci ha permesso di ridurre i rom romeni abusivi da oltre 8.000 presenze a Milano a circa 1.500 in tutta la Provincia”. Così il vice Sindaco e assessore alla Sicurezza Riccardo De Corato che ieri è intervenuto alla Prima conferenza internazionale sulla sicurezza interna di Tel Aviv, subito dopo il Ministro degli Interni Roberto Maroni, nella seconda parte del Panel “Città Sicure”, intitolata “We lead the way - Noi facciamo scuola”. A seguire l’intervento del Comandante Tullio Mastrangelo sulla ‘Mappa del rischio’, sistema scientifico di risk management attivato nel febbraio 2008 per localizzare le criticità del territorio. All’interno del Panel “Cities without Violence - Strategies by Police Commanders”, hanno partecipato anche Larry A. Godwin, capo del Dipartimento di Polizia di Memphis, Ponsgsapat Pongcharoen della Royal Thai Police tailandese, Letika Saran, direttore generale della Polizia di Tamil Nadu in India, Dan Ronen, a capo della Polizia israeliana nel 2006, David Tsur, della Polizia di Tel Aviv. Il Comune di Milano è stato invitato come unica città italiana. Gli interventi del vice Sindaco e del Comandante sul ‘modello Milano’ sono stati molto apprezzati, sia dal punto di vista dell’approccio scientifico ai problemi che delle soluzioni messe in campo. Il ‘modello Milano’ è stato più volte citato nell’ambito del dibattito internazionale e ha dato un importante contributo alla discussione su come risolvere le criticità delle città. “Telecamere intelligenti entro marzo in 5 aree sensibili della città, Cadorna, piazza Duomo, piazza della Scala, Colonne di San Lorenzo e Stazione Centrale – ha ricordato De Corato – e potenziamento della Mappa del Rischio in vista di Expo 2015. Questi, i due fiori all’occhiello del ‘modello Milano’ della sicurezza messo in atto dall’Amministrazione comunale che nella videosorveglianza e nella tecnologia continua a investire. Ma non è tutto: potenziamento degli agenti sul territorio e contrasto al degrado grazie ai maggiori poteri del Sindaco, sono le altre due importanti leve che hanno permesso in questi anni di ridurre i reati del 20% nel 2008, del 10% nel 2009, del 12% nel 2010”.  
   
   
TRENTINO ALTO ADIGE, PERSONALE DEI COMUNI: VIA LIBERA AL DISEGNO DI LEGGE NEI COMUNI SOPRA I 30.000 ABITANTI VERRANNO INTRODOTTE DISPOSIZIONI PER PROMUOVERE LA PARITÀ DI GENERE  
 
 Trento, 3 novembre 2010 - Trasparenza, merito e responsabilizzazione dei dirigenti, sono questi i criteri ispiratori del disegno di legge che introduce modifiche all’ordinamento del personale dei comuni del Trentino-alto Adige. La proposta di legge, presentata il 28 ottobre dall’Assessore regionale Margherita Cogo, recepisce le disposizioni di principio contenute nella cosiddetta legge Brunetta, relativa all’ottimizzazione della produttività del lavoro pubblico e all’efficienza e trasparenza delle pubbliche amministrazioni. Nel disegno di legge, che ora inizierà il suo iter in Consiglio regionale, si attribuiscono in via esclusiva le determinazioni per l’organizzazione degli uffici e dei rapporti di lavoro agli organi preposti alla gestione, ossia ai dirigenti, segretari comunali, responsabili dei servizi, salvo che lo statuto comunale non attribuisca competenze gestionali agli organi politici. La materia attinente all’organizzazione degli uffici viene dunque integralmente sottratta alla contrattazione collettiva e disciplinata dalla legge, da regolamenti o atti amministrativi del comune. Gli organi preposti alla gestione dovranno operare per la realizzazione degli obiettivi amministrativi fissati dalla giunta comunale con il piano esecutivo di gestione o con altro atto di indirizzo. Resta, tuttavia, attribuita all’ambito della contrattazione collettiva la determinazione dei diritti e degli obblighi pertinenti al rapporto di lavoro, inoltre, spetterà alla contrattazione collettiva, inclusa quella decentrata, stabilire i trattamenti economici accessori. Sul fronte della trasparenza, la nuova normativa impone ai comuni l’elaborazione e la comunicazione in forma disaggregata e specifica degli elementi relativi al trattamento retributivo previsto dalla contrattazione collettiva per il segretario comunale ed i dipendenti con incarico dirigenziale e dei dati sulle assenze del personale. Viene inoltre introdotto il divieto agli enti - per cinque anni - di conferire incarichi agli ex dipendenti collocati in pensione di anzianità. Sul fronte delle iniziative in favore della parità di genere si prevede, per gli enti locali con popolazione superiore ai 30.000 abitanti, l’obbligo di elaborare dei piani per la promozione della parità tra i generi, con cadenza quinquennale e, in prima applicazione, entro un anno dall’entrata in vigore della legge. La pianificazione impegnerà le amministrazioni ad attivarsi entro tempi certi e con misure organizzative (in materia di organico, di formazione e di aggiornamento del personale) ben definite, così da garantire la graduale rimozione delle situazioni di svantaggio per il genere sottorappresentato. Il testo proposto dall’Assessore Cogo si occupa inoltre di segretari comunali, disciplinando innanzitutto la classificazione delle sedi segretarili delle nuove comunità di valle istituite in Trentino. Vengono introdotte inoltre alcune modifiche alla disciplina sui concorsi e sulla supplenza e reggenza delle sedi segretariali.  
   
   
BOLZANO: PRESENTATO IL "RAPPORTO SUL MERCATO DEL LAVORO 2010"  
 
Bolzano, 3 novembre 2010 - È stato presentato il 29 ottobre dall’assessore provinciale al lavoro, Roberto Bizzo, dal direttore della Ripartizione lavoro, Helmuth Sinn, e dal direttore dell´Osservatorio del mercato del lavoro, Stefan Luther, il Rapporto 2010 sul mercato del lavoro, un volume di oltre 370 pagine che raccoglie una vera e propria messe di dati sul mercato del lavoro provinciale. Il “Rapporto sul mercato del lavoro in provincia di Bolzano 2010“ presentato questa mattina a Palazzo Widmann dall’assessore provinciale al lavoro, Roberto Bizzo, dal direttore della Ripartizione lavoro, Helmuth Sinn, e dal direttore dell´Osservatorio del mercato del lavoro, Stefan Luther, rappresenta uno strumento importantissimo per fotografare la situazione complessiva del mercato del lavoro locale e per adottare misure di carattere politico strategico nel medio e lungo periodo. Nel corso della sua presentazione del testo di 370 pagine elaborato dall’Osservatorio del mercato del lavoro l’assessore Bizzo ha sottolineato che quello che emerge dai dati è un mercato del lavoro che evidenzia chiari segnali di ripresa rispetto agli ultimi due anni. La disoccupazione attestata al 3,2% rimane tra i cinque migliori tassi a livello europeo ed anche in base ai dati recentemente pubblicati dalla Fondazione Nord-est l’economia altoatesina è l’unica a livello nazionale a mantenere tutti i principali indici positivi. Il direttore della Ripartizione lavoro, Helmuth Sinn, ha rilevato la complessità dei dati raccolti che con cadenza biennale abbracciano tutti gli aspetti del mercato del lavoro altoatesino ed ha confermato che l’economia provinciale è in fase di recupero con una ripresa dell’occupazione anche nei settori più colpiti dalla crisi, anche se si è ancora lontani dai dati precedenti alla crisi internazionale. In Alto Adige sono stati raggiunti con due anni d’anticipo gli obiettivi fissati a livello europeo per quanto riguarda l’occupazione femminile per il 2010. Infatti, il livello del 60% auspicato per il 2010 è stato raggiunto già nel 2008 ed oggi è attestato intorno al 62%. Per quanto riguarda i lavoratori stranieri Sinn ha rilevato che il mercato del lavoro provinciale non è più immaginabile senza la massiccia presenza di questi lavoratori che rappresentano attualmente il 12% degli occupati a fronte di una percentuale dell’8% rispetto alla popolazione nel suo complesso. Il direttore dell’Osservatorio del mercato del lavoro, Stefan Luther, ha quindi illustrato alcuni grafici e tabelle riguardanti l’andamento del mercato del lavoro locale, in particolare relativamente al settore secondario dove si rileva il persistere della crisi occupazionale per quanto riguarda il settore delle costruzioni. Si registra invece una ripresa del settore manifatturiero. Un’attenzione particolare è stata dedicata ai dati riguardanti la disoccupazione che in Alto Adige è da sempre caratterizzata da un andamento discontinuo nell’arco dell’anno e con oscillazioni anche consistenti legate a fattori stagionali. I mesi nei quali si registra il maggiore calo della disoccupazione sono quelli compresi tra giugno e settembre mentre a partire da ottobre si registra un vero e proprio picco che giunge al suo valore massimo annuale nel mese di novembre. Il confronto del tasso di disoccupazione con le rimanenti regioni dell’Unione Europea mostra come negli ultimi 10 anni i valori osservati sono sempre stati tra i 5 migliori. Si può pertanto dire che il mercato del lavoro locale è in generale particolarmente favorevole per chi cerca lavoro. Dalla fine del 2009 la situazione sembra essere peggiorata, pur rimanendo invidiabili persino in un contesto europeo precedente alla crisi. Particolarmente interessante il grafico riguardante la cosiddetta “Piramide delle età e mercato del lavoro” in base al quale si evidenzia la struttura dell’occupazione locale suddivisa appunto per nazionalità, genere, età e residenza con la possibilità di trarre utili dati riguardo alle possibili evoluzioni future. L’assessore Bizzo, al termine della conferenza stampa, ha voluto puntualizzare la situazione occupazionale per quanto riguarda il settore delle costruzioni. In quest’ambito, ha sottolineato, nel periodo compreso tra il 1995 ed il 2005 si è registrato un vero e proprio boom legato alla necessità di risolvere l’emergenza abitativa del capoluogo, con la nascita di tre interi quartieri (Firmian, Mignone e Casanova) con le relative infrastrutture per una popolazione di circa 15 – 20.000 persone, sono state sviluppate le zone produttive e sono state realizzate opere nel settore culturale come l’Università ed il Museion a Bolzano, Bressanone e Brunico. A fronte di questo sviluppo eccezionale, secondo l’assessore Bizzo, è realistico pensare che in futuro il trend in questo settore assumerà dimensioni più normali e fisiologiche anche in considerazione del fatto che il territorio di fondovalle in Alto Adige raggiunge appena il 7% del totale.  
   
   
BASILICATA: IL “REDDITO PONTE” PRESENTATO AI GIOVANI OGGI A POTENZA IL PRIMO INCONTRO PER ILLUSTRARE MODALITÀ E TEMPI DI PARTECIPAZIONE  
 
Potenza, 3 novembre 2010 - La Regione Basilicata ha organizzato due incontri sul territorio, aperti agli interessati, per illustrare le modalità e i tempi di partecipazione al programma “Reddito Ponte”, un intervento formativo destinato a 680 giovani lucani di età compresa tra i 18 e i 35 anni. Il primo si terrà il 3 novembre 2010, alle 18 nell’Auditorium dell’Ospedale S. Carolo a Potenza. L’altro incontro, invece, è previsto a Matera il 6 novembre alle 11 nell’Aula Magna dell’Istituto tecnico commerciale “Loperfido”. Parteciperanno il presidente della Regione, Vito De Filippo, l’assessore alla Formazione e Lavoro, Rosa Mastrosimone, e la dirigente generale del Dipartimento, Liliana Santoro.  
   
   
VALLE PELIGNA: CHIODI, ARRIVERANNO RISORSE. VANNO SPESE BENE A SINDACI "BISOGNA INVESTIRE IN PRODUTTIVITA´ E LAVORO VERO"  
 
Sulmona (L´aquila), 3 novembre 2010 - "La Valle peligna è l´unica area che potrà beneficiare delle risorse regionali e, contemporaneamente, concorrere ai Fas. Sappiamo che il territorio è sempre stato a bassa redditività. Ma è altresì necessario che i fondi disponibili siano utilizzati per creare produttività e lavoro vero". Così il presidente della Regione Abruzzo, Gianni Chiodi, intervendo il 30 ottobre a due distinti eventi, a Sulmona (sanità) e Pratola peligna (Fas). "Le risorse vanno spese bene, ma soprattutto vanno spese - ha ammonito - Abbiamo infatti recuperato 3-4 milioni di euro rimasti inutilizzati e con i quali il Sindaco sta portando avanti diversi progetti". "Ma ribadisco - ha sottolineato ancora il presidente Chiodi - i soldi si devono investire in sviluppo, lavoro, innovazione. Sono finiti i tempi delle scelte puramente estetiche, della cura delle aiuole, e delle ripartizioni spezzatino che non giovavano a nessuno". Da qui l´esortazione agli amministratori della Valle peligna ad individuare e proporre progetti "che vadano nella direzione della produttività e non del mantenimento, dello status quo, o peggio del clientelismo". "Vedrete - ha assicurato in conclusione il Presidente - arriveranno qui risorse come non si sono mai viste".  
   
   
DA REGIONE LAZIO 100 MILA EURO PER REINSERIMENTO SOCIO-LAVORATIVO DETENUTI  
 
Roma, 3 novembre 2010 - Centomila euro di fondi stanziati dalla Regione Lazio per rendere effettivo il reinserimento sociale dei detenuti, delle persone in esecuzione penale esterna e/o degli ex detenuti, mediante percorsi di inclusione nel mondo del lavoro. Lo prevede il Protocollo d’Intesa siglato, nella Sala Tevere della Giunta regionale, tra la Regione Lazio, Roma Capitale, il Dap (Dipartimento amministrazione penitenziaria) – Provveditorato regionale del Lazio, l’Ama e il Garante dei detenuti del Lazio. “Questo accordo - ha detto Polverini nel corso della conferenza stampa - va un po´ oltre l´impegno ordinario: abbiamo voluto sottoscrivere questa intesa con l´Ama perché siamo sempre più convinti che le condizioni per il reinserimento vadano costruite sia all´interno degli istituti sia fuori. Due sono quindi gli obiettivi - ha concluso - da una parte lavorare per l´inclusione sociale e dall´altra anche per aiutare l´Ama a migliorare lo stato di pulizia della città”. All’iniziativa erano presenti l’assessore regionale agli Enti locali e sicurezza, Pino Cangemi; il presidente della commissione Sicurezza di Roma Capitale, Fabrizio Santori; il provveditore regionale dell’Amministrazione penitenziaria, Aldo Fabozzi; il presidente e l’amministratore delegato di Ama, Marco Daniele Clarke e Franco Panzironi; il Garante dei detenuti del Lazio Angiolo Marroni. L’intervento, che avrà durata di un anno, consisterà nello svolgimento di una attività di manutenzione e pulizia delle strade di Roma Capitale presso l’Ama e coinvolgerà almeno 10 detenuti, indicati dal Dap del Lazio. Il finanziamento verrà corrisposto a una cooperativa sociale, di cui facciano parte detenuti o ex detenuti, e la cui individuazione spetterà al Garante dei detenuti del Lazio. Roma Capitale dovrà assicurare l’attuabilità dell’intervento nel proprio territorio, mentre Ama si impegnerà a curare gli aspetti tecnici, organizzativi e logistici.  
   
   
CONVEGNO: "RESPONSABILITÀ PROFESSIONALE, CIVILE E PENALE DEGLI OPERATORI NELLA TUTELA MINORILE"  
 
Bolzano, 3 novembre 2010 - Si è svolto il 28 ottobre a Palazzo Widmann a Bolzano il convegno organizzato dall´Ufficio provinciale Famiglia, donna e gioventù della Ripartizione Famiglia e politiche sociali sul tema “Responsabilità professionale, civile e penale degli operatori e delle operatrici nell´ambito della tutela minorile”. Il simposio si è posto l´obiettivo di elaborare il tema della responsabilità dal punto di vista sia di contenuto che normativo, al fine di rinforzare la competenza e la professionalità e di creare rete tra i servizi. L´ambito della tutela minorile richiede agli operatori ed alle operatrici del settore sempre maggiori conoscenze e professionalità, ma allo stesso tempo anche qualità e sensibilità. I cambiamenti delle politiche sociali, la crescente complessità dei casi e le limitate risorse finanziarie e temporali confermano questa necessità, rafforzando l´insicurezza degli operatori e delle operatrici nel loro agire professionale e nella loro autonomia decisionale. Da questo punto di vista il convegno ha quindi cercato di fornire un quadro delle varie problematiche, sia sotto il profilo giuridico che deontologico e dei servizi sociali. Le tre relatrici del convegno, Isabella Mastropasqua e Simonetta Cavalli, entrambe Consigliere dell´Ordine nazionale Assistenti sociali e con esperienze prolungate nell´ambito della tutela minorile, e Donatella Marchesini, Sostituto Procuratore e coordinatore del gruppo di lavoro per le fasce deboli, hanno quindi affrontato le specifiche te¬matiche di loro competenza. Isabella Mastropasqua ha incentrato il suo intervento sul tema "Le responsabilità professionali: il Codice deontologico e le Linee Guida - due strumenti di lavoro" ed ha quindi approfondito i contenuti e il significato del nuovo Codice deontolo¬gico approvato nel luglio 2009. Sono state inoltre presentate dalla relatrice le nuove Linee Guida per la regolazione dei processi di sostegno e allontanamento del minore, pubblicate dall´Ordine nazionale in primavera di quest´anno. Si tratta di un tema sensibile, spesso accompagnato da ampie insicurezze. L´obiettivo delle Linee Guida è infatti di sostenere gli operatori/le operatrici nel loro processo decisionale e di offrire più chiarezza. Simonetta Cavalli ha quindi trattato il tema "L´assistente sociale tra la tutela e il rischio" e nel suo contributo ha affrontato le paure, difficoltà e necessità degli operatori e in specifico del gruppo professionale degli assistenti sociali che lavorano nell´ambito della tutela minorile. È stata evidenziata dalla relatrice l´importanza fondamentale della collaborazione interdisciplinare tra i servizi. Infine Donatella Marchesini ha illustrato il tema "Il rapporto dei Servizi sociali con la Procura della Repubblica presso il Tribunale ordinario di Bolzano" ed in particolare i compiti e il ruolo della Procura della Repubblica presso il Tribunale ordinario di Bolzano e le funzioni del gruppo di magistrati che si occupano specificatamente delle "fasce deboli" (donne e minori vittime di violenza) da lei coordinato. Ha ribadito, inoltre, l´importante ruolo dei Servizi sociali negli interventi di competenza della Procura e la necessaria collaborazione che serve connotare il rapporto tra i servizi stessi. Tutta la documentazione del convegno sarà pubblicata sulla homepage della Ripartizione Famiglia e politiche sociali.