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Notiziario Marketpress di Lunedì 13 Dicembre 2010
SCIENZIATI TROVANO MARCATORI GENETICI PER IDENTIFICARE POTENZIALI VITTIME DI INFARTO  
 
Bruxelles, 13 dicewmbre 2010 - Un team internazionale di ricercatori coordinato dalle Università di Leicester e Cambridge, nel Regno Unito, ha scoperto i marcatori genetici che identificano i soggetti a rischio di formazione di emboli e di infarto. Lo studio è stato in parte finanziato dal progetto Bloodmics ("Identification of risk genes for atherothrombosis in coronary artery disease by transcriptome and proteome analysis and high-throughput exon resequencing") che ha ricevuto sovvenzioni per 8,88 milioni di euro nell´ambito dell´area tematica "Scienze della vita, genomica e biotecnologia per la salute" del Sesto programma quadro (6° Pq) dell´Ue. I risultati, pubblicati sulla rivista Blood, potrebbero fornire potenziali obiettivi terapeutici per la cura delle malattie cardiovascolari. La coronaropatia è la più comune forma di malattia che interessa il cuore ed è un´importante causa di morte prematura. I professori Alison Goodall dell´Università di Leicester e Willem Ouwehand dell´Università di Cambridge e del National Health Service Blood and Transplant (Nhsbt), insieme ai loro colleghi, hanno studiato i nuovi geni che regolano le piastrine, le piccole cellule del sangue che si uniscono a formare un coagulo di sangue. Il loro scopo era quello di scoprire cosa rende queste cellule più vischiose in alcuni soggetti rispetto ad altri. "Sappiamo da tempo che l´attività delle piastrine e la formazione di coaguli varia da persona a persona - ma adesso abbiamo identificato alcune delle ragioni genetiche per cui questo avviene," ha detto il professor Goodall, autore principale dell´articolo. Il professor Ouwehand ha sottolineato che la ricerca ha scoperto una nuova molecola che ha un ruolo importante nelle piastrine. "Studi su un gran numero di pazienti del servizio sanitario nazionale (inglese) che hanno avuto un infarto e soggetti di controllo sani suggeriscono che le differenze genetiche del gene per questa proteina modifica leggermente il rischio di coaguli di sangue," ha detto il professor Ouwehand. "Questo tipo di studio ci aiuterà a chiarire la complessa questione del perché alcune persone hanno un rischio maggiore di avere un infarto rispetto ad altre." Ha fatto presente che "un giorno questo tipo di ricerca potrebbe portare a una nuova generazione di farmaci per ridurre il rischio di questa devastante malattia." La coronaropatia e l´aterotrombosi uccidono più persone in Europa che qualsiasi altra malattia. In totale a 600.000 persone viene diagnosticato l´infarto del miocardio (Im) ogni anno e il 50% di questi casi è fatale. Per molti di coloro che sopravvivono la qualità della vita si riduce. Il team del progetto ha scoperto che l´assunzione di aspirina a lungo termine fornisce un metodo economico di prevenire l´Im, ma il suo uso comporta effetti collaterali inaccettabili, da qui la necessità di identificare i marcatori per individuare i soggetti a rischio di tali malattie. Questi marcatori però non sono attualmente disponibili. "Il completamento della sequenza del genoma umano e il sequenziamento ad alta velocità e la classificazione dei polimorfismi di un singolo nucleotide, insieme alle nuove tecnologie forniscono un´opportunità unica per la loro identificazione," secondo il team di ricerca. Lo sviluppo di farmaci migliori per la prevenzione e la cura di queste malattie sarà facilitato anche da "una più ampia conoscenza dei meccanismi di interazione delle piastrine con la parete del vaso sanguigno danneggiato e con altre cellule del sangue". Hanno contribuito a questo studio ricercatori del Wellcome Trust Sanger Institute nel Regno Unito, dell´University College di Dublino in Irlanda e dell´Università di Lovanio in Belgio. Per maggiori informazioni, visitare: Bloodomics: http://www.Bloodomics.org/web/  University of Leicester: http://www2.Le.ac.uk/  Blood: http://bloodjournal.Hematologylibrary.org/    
   
   
SANITÀ,IL NIGUARDA DI MILANO FA SCUOLA A MEDICI IN ROMANIA FIRMATA INTESA DA FORMIGONI, CARFAGNA E TRONCHETTI PROVERA CORSI DI SPECIALIZZAZIONE ALL´OSPEDALE DI SLATINA FINO A 2013  
 
 Milano, 13 dicembre 2010 - Grazie all´iniziativa e al contributo di Pirelli, l´ospedale Niguarda di Milano, attraverso un accordo di cooperazione sanitaria internazionale, collabora con l´ospedale di Slatina in Romania (dove la stessa Pirelli ha un polo industriale dal 2005), organizzando corsi di formazione e aggiornamento professionale per medici e infermieri. Per sancire, ampliare e rinnovare fino al 2013 questa collaborazione - avviata nel 2008 - il presidente della Regione Lombardia Roberto Formigoni, il ministro per le Pari opportunità Mara Carfagna e il presidente di Pirelli Marco Tronchetti Provera hanno firmato il 10 dicembre una dichiarazione d´intenti che prevede anche la concessione del patrocinio ministeriale e regionale all´iniziativa. "Si tratta - ha detto il presidente Formigoni - di un progetto dal grande valore sociale e umanitario, oltre che tecnico e professionale. Siamo orgogliosi del fatto che Pirelli abbia scelto un nostro grande ospedale come Niguarda per questa attività; la firma che rinnova per tre anni la cooperazione è la controprova del successo di questo lavoro comune". "Questa iniziativa - ha aggiunto Formigoni - è anche la conferma del fatto che il nostro è un modello di assoluta eccellenza in campo sanitario. Lo dimostrano in maniera inequivocabile il grado di soddisfazione dei nostri cittadini e il fatto che si tratta di un modello studiato e apprezzato in molti Paesi". Secondo una nuova ricerca effettuata dal Criet dell´Università di Milano Bicocca emerge che il 90,4 per cento degli utenti dà un giudizio positivi sul sistema sanitario lombardo, percentuale che sale al 94 per cento se riferito agli ospedali. Il ministro Carfagna ha parlato del "successo del modello lombardo", auspicando che venga esportato in altre Regioni attraverso l´applicazione del federalismo fiscale e dei costi standard. Formigoni ha infine ricordato l´impegno di Regione Lombardia per le attività internazionali. Sono al momento attivi 33 gemellaggi con strutture sanitarie sparse nel mondo (19 approvati nel 2010 e 14 avviati in precedenza) e sono in fase di gestione 5 progetti di ricerca europei. La Lombardia, inoltre, accoglie nei propri ospedali molti cittadini che nei propri Paesi non hanno la possibilità di ottenere cure di alta specialità. Per quanto riguarda i gemellaggi, Niguarda ne ha attivati 6 dal 2007 ad oggi (Giordania, Libano, Benin, Brasile, Bulgaria, Eritrea). Il Progetto - Il nuovo progetto di formazione professionale coinvolgerà nei prossimi tre anni personale medico e infermieristico dell´ospedale rumeno, che parteciperà a corsi teorici e pratici sulle attività di Radiologia e Terapia delle Ustioni, approfondendo anche le tematiche legate al Pronto Soccorso e alla Medicina d´Emergenza. Una particolare attenzione sarà inoltre prestata alla formazione in Ginecologia, in risposta alla sensibilità espressa dalla comunità locale sull´urgenza di una prevenzione delle malattie femminili a fronte di un´elevata incidenza di patologie ginecologiche. Come nel precedente programma di aggiornamento - avviato nel 2008 e che ha visto la partecipazione di oltre 120 medici e infermieri dell´Ospedale romeno di Medicina d´Urgenza, Chirurgia e Terapia Intensiva - alcuni dirigenti medici del Niguarda si recheranno a Slatina per seguire l´attivazione di nuove tecnologie e procedure delle specialità oggetto del nuovo accordo e medici dell´ospedale rumeno seguiranno percorsi di aggiornamento teorici e pratici presso la struttura ospedaliera milanese. L´obiettivo è quello di sviluppare alcune specifiche tecniche sanitarie d´eccellenza basandosi sul confronto e l´apprendimento dalle nuove conoscenze sulle basi di moderni protocolli medico scientifici. Nell´arco del triennio, Pirelli destinerà al progetto un contributo di circa 400.000 euro, che porta a circa un milione di euro l´impegno complessivo nel progetto dal suo avvio.  
   
   
VIA LIBERA DALL´ASSEMBLEA LEGISLATIVA AL PROGRAMMA REGIONALE DI INVESTIMENTI IN SANITÀ: 48 MILIONI DI EURO PER RIQUALIFICARE E ADEGUARE IMPIANTI E STRUTTURE SANITARIE DELL’ EMILIANO-ROMAGNOLO.  
 
 Bologna, 13 dicembre 2010 - Ammonta a 48 milioni e 380 mila euro il totale delle risorse messe a disposizione per la realizzazione del 7° aggiornamento del "Programma regionale di investimenti in sanità", finalizzato alla riqualificazione del patrimonio tecnologico obsoleto e all’adeguamento normativo di strutture e impianti delle Aziende sanitarie. Lo stanziamento è previsto dalla delibera, proposta dalla Giunta regionale, approvata il 6 dicembre dall’Assemblea legislativa. “Questo programma, totalmente finanziato con risorse del bilancio regionale – ha commentato l’assessore alle politiche per la salute Carlo Lusenti – testimonia ancora una volta la volontà di questa Regione di investire per migliorare la qualità dei servizi e delle strutture del Servizio sanitario regionale”. “Tra le priorità individuate - ha continuato l’assessore - il mantenimento in sicurezza del patrimonio immobiliare trasferito all’Azienda Usl di Rimini a seguito del passaggio dalle Marche all’Emilia-romagna di 7 Comuni dell’Alta Valmarecchia, il supporto al piano di investimenti dell’Azienda Usl di Imola che riguarda anche la tenuta e la gestione della struttura di Montecatone Rehabilitation Institute, l’integrazione di risorse necessarie per la realizzazione del Polo cardio-toraco-vascolare dell’Azienda Ospedaliero-universitaria di Bologna (Policlinico S.orsola-malpighi) i cui lavori di costruzione sono già iniziati”. Di seguito, nel dettaglio, il riparto delle risorse per provincia: Piacenza: € 1.668.743 Azienda Usl: implementazione acceleratore lineare Clinac 2100 Cd presso il Presidio ospedaliero unico di Piacenza; Parma: € 2.527.571 Azienda Usl: realizzazione nuovo Centro dialisi territoriale (€ 1.263.785), Azienda Ospedaliero-universitaria: adeguamento “Server Farm” alle direttive di sicurezza e conservazione dei dati (€ 700.000); adeguamento laboratori alle normative di sicurezza (€ 563.786); Reggio Emilia: € 3.031.713 Azienda Usl: realizzazione Casa della salute a Castellarano (€ 1.515.856),. Azienda Ospedaliera: realizzazione nuove passerelle di collegamento fra i corpi A e B del monoblocco ospedaliero (€ 1.515.856); Modena: € 4.016.874 Azienda Usl: adeguamenti impiantistici presso gli Ospedali dell’Aziend Usl finalizzati al controllo della Legionellosi (€ 608.437); adeguamento degli impianti meccanici del comparto operatorio dell’Ospedale di Pavullo nel Frignano (€ 1.400.000). Azienda Ospedaliero-universitaria: adeguamento tecnologico-normativo di apparecchiature biomediche (€ 1.150.000); integrazione applicativi informatici di area sanitaria e amministrativa (€ 858.437); Bologna: € 27.059.981 Azienda Usl di Bologna: attrezzature biomediche e arredi per la nuova cardiologia dell’Ospedale Maggiore (€ 2.699.598); ristrutturazione degli spazi per ostetricia ed endoscopia dell’Ospedale di Bentivoglio (€ 1.500.000), Azienda Ospedaliero-universitaria di Bologna: realizzazione del polo cardio-toraco-vascolare (€ 18.000.000), Istituto Ortopedico Rizzoli di Bologna: dispositivi medici, rinnovamento tecnologico attrezzature informatiche, software e reti (€ 741.105). Azienda Usl di Imola: realizzazione Casa della salute presso il polo sanitario di Castel S. Pietro Terme (€ 756.277); interventi di manutenzione straordinaria per adeguamento normativo (€ 1.087.000); ammodernamento tecnologie sanitarie, informatiche ed economali (€ 2.276.000); Ferrara: € 2.089.184 Azienda Usl: adeguamento normativo prevenzione incendi dell’Ospedale di Argenta (€ 1.044.592), Azienda Ospedaliero-universitaria: adeguamento spazi per attività sanitaria presso Ospedale S. Anna a seguito del trasferimento a Cona (1.044.592); Ravenna: € 2.251.135 Azienda Usl: manutenzione straordinaria dei tetti e delle facciate degli edifici dell’Ospedale di Ravenna (€ 1.570.000); adeguamento normativo impianti scariche atmosferiche dei vari Presidi ospedalieri (€ 681.135); Forlì-cesena: € 2.264.499 Azienda Usl di Forlì: rinnovo attrezzature per area emergenza, terapie intensive, sale operatorie e ostetricia dell’Ospedale di Forlì (€ 1.079.535), Azienda Usl di Cesena: interventi di manutenzione straordinaria presso l’Ospedale Bufalini di Cesena (€ 1.184.964); Rimini: € 3.469.900 Azienda Usl: ristrutturazione Medicina I dell’Ospedale di Rimini (€ 1.769.900); interventi sul patrimonio immobiliare aziendale presso il Comune di Novafeltria (€ 1.700.000).  
   
   
SANITA´ E ASSISTENZA: APPROVATE IN TRENTINO LE DIRETTIVE PER LE RSA  
 
Trento, 13 dicembre 2010 - Su proposta dell´assessore provinciale alla salute e politiche sociali Ugo Rossi, la Giunta provinciale ha approvato il 10 dicembre le “Direttive per l’assistenza sanitaria ed assistenziale a rilievo sanitario nelle Residenza Sanitarie Assistenziali pubbliche e private a sede territoriale ed ospedaliera del Servizio sanitario provinciale per l’anno 2011 e relativo finanziamento”. Tra le novità è previsto l´incremento dell’accantonamento da destinare all’assistenza di persone in stato vegetativo permanente o con patologia Sla (sclerosi laterale amiotrofica) e l´obbligo per le Rsa di garantire al Polo Universitario delle professioni sanitarie dell´Azienda Provinciale per i Servizi Sanitari, in particolare per i corsi di laurea in Infermieristica e in Fisioterapia e alle Scuole provinciali per operatore socio sanitario (Oss), la possibilità di far svolgere agli studenti il periodo di tirocinio previsto dai rispettivi ordinamenti didattici. La Giunta provinciale approva annualmente le direttive per l’assistenza sanitaria ed assistenziale a rilievo sanitario a favore degli ospiti non autosufficienti nelle Residenze Sanitarie Assistenziali (Rsa), nonché il relativo finanziamento a carico del Fondo sanitario provinciale. Le direttive annuali vanno assunte in tempo utile per gli adempimenti delle Rsa riguardanti la predisposizione dei propri budget preventivi annuali e la programmazione delle attività. Le novità di quest´anno rispetto alle direttive dell’anno scorso interessano i seguenti aspetti: 1. Il finanziamento alle Rsa avverrà sulla base delle giornate effettive di presenza. A tal fine la tariffa sanitaria per l´anno 2011 verrà aumentata (a decorrere dal 1 luglio 2011) per riconoscere tra gli elementi costitutivi della tariffa anche una quota standardizzata di giornate di fisiologica mancata copertura del posto letto. La nuova modalità di finanziamento decorrerà dal primo luglio 2011 per permettere all’Azienda provinciale per i servizi sanitari (Apss) e alle Rsa di adeguare il sistema informativo ed i propri processi organizzativi; 2. Le risorse finora stanziate sul fondo speciale e destinate alla copertura dei costi relativi alle assenze lunghe e alle maternità vengono forfettizzate e inserite nella tariffa sanitaria (per le sole Rsa pubbliche). Valutata la spesa storica e l’aumento di richieste di assenza per tutele contrattuali e legislative si considera opportuno forfettizzare la cifra complessiva in 4.500.000,00 euro. 3. Aumento complessivo di 60 posti letto convenzionati presso la nuova Rsa che si trova nel Comune di Lisignago, a partire dal 1 marzo 2011, subordinatamente al possesso dell’autorizzazione e accreditamento sanitario; 4. Incremento dell’accantonamento da destinare all’assistenza di persone in stato vegetativo permanente o con patologia Sla (sclerosi laterale amiotrofica) tenuto conto degli esiti della ricognizione effettuata dall’Azienda Provinciale per i Servizi Sanitari nel corso del 2010 (629.000,00 euro); 5. Destinazione delle risorse stanziate sul fondo di riequilibrio per un importo pari a 260.000,00 euro per i soli interventi legati a particolari necessità assistenziali e a copertura della spesa relativa ai distacchi sindacali; 6. Obbligo per le Rsa di garantire al Polo Universitario delle professioni sanitarie dell´Azienda Provinciale per i Servizi Sanitari, in particolare per i corsi di laurea in Infermieristica e in Fisioterapia e alle Scuole provinciali per operatore socio sanitario (Oss), la possibilità di far svolgere agli studenti il periodo di tirocinio previsto dai rispettivi ordinamenti didattici. Sulla base di queste novità la spesa complessiva per le Rsa sull’esercizio 2011 a carico del Fondo Sanitario Provinciale ammonta ad 130.733.383,35 euro. La spesa trova copertura finanziaria con le risorse già assegnate all’Azienda Provinciale per i Servizi Sanitari.  
   
   
SERVIZIO SANITARIO TOSCANA: ALL´INAUGURAZIONE DEL NUOVO DEA DEL CISANELLO ANCHE IL MINISTRO FERRUCCIO FAZIO ROSSI: “DIAMO AL PAESE UNO DEGLI OSPEDALI PIÙ MODERNI”  
 
Firenze, 13 dicembre 2010 - “Oggi è un bel giorno per i cittadini di Pisa, per i toscani, e per l´Italia. Con il Cisanello, diamo al Paese uno degli ospedali più moderni. Sentiamo tutto l´orgoglio di aver fatto una cosa importante. E per questo voglio rivolgere un sentito grazie a tutti quelli che ci hanno lavorato, dalle maestranze che hanno costruito questi ambienti così belli, agli operatori tutti. L´inaugurazione di oggi è un altro pezzo di quell´affresco che è l´opera di ricostruzione della sanità toscana, avviata con una delibera regionale del 1993”. Queste le parole del presidente Enrico Rossi l’ 8 dicembre prima di tagliare il nastro del nuovo pronto soccorso dell´ospedale Cisanello, assieme all´assessore Daniela Scaramuccia, al ministro della salute Ferruccio Fazio, al sindaco di Pisa Marco Filippeschi, al direttore dell´azienda ospedaliero-universitaria pisana Carlo Toma ssini, al rettore dell´Università di Pisa Massimo Augello. “Siamo impegnati – ha detto ancora Rossi ­ a completare questo lavoro importante, per mettere gli operatori nelle condizioni di fare al meglio il loro lavoro, e dare ai cittadini la migliore assistenza possibile. Le persone chiedono qualità dei servizi, ma anche umanità”. Rossi ha parlato delle tappe successive del percorso che nel 2015 porterà al completo trasferimento dal Santa Chiara al Cisanello: “Decideremo presto come finanziare la parte restante. Una parte la ricaveremo dalla vendita degli immobili, tra cui il Santa Chiara, una parte sarà fatta con finanziamenti regionali, e anche, ci auguriamo, con finanziamenti statali”. E ha chiuso con un appello al rigore: “Viviamo in tempi difficili, la crisi finanziaria ci impone rigore e sobrietà. Vogliamo continuare a investire in sanità, mantenere alta la qualità dei servizi, ma oc corre maggior rigore nella spesa”. Un´atmosfera molto calda e di grande emozione, quella in cui si è svolta l´inaugurazione del nuovo Dea del Cisanello, come ha sottolineato l´assessore Daniela Scaramuccia: “In questi giorni ho visto quanta emozione e quanta soddisfazione c´è in questo trasloco. Un grazie particolare agli operatori del pronto soccorso che, nonostante l´inadeguatezza degli ambienti in cui hanno lavorato finora, sono riusciti a gestire il pronto soccorso con grande professionalità. Ora finalmente hanno un pronto soccorso all´altezza di quel grande ospedale che è il Cisanello. Proprio due giorni fa una ricerca citata da “Italia Oggi” metteva la sanità pisana ai primi posti in Italia. Non vedo l´ora di vedere i tre lampi verdi che alle 20 segnaleranno l´apertura effettiva del nuovo pronto del Cisanello”. Emozionato anche il direttore della Aoup Carlo Tomassini, “come del resto tutti gli op eratori di questa azienda – ha detto – Questo è un momento importante, perché alziamo decisamente l´asticella della qualità del servizio nel nostro territorio. L´appuntamento, ora, è al 2015”. Il ministro Fazio ha sottolineato di aver chiesto lui, quando ha saputo del trasferimento al Cisanello, di partecipare: perché a Pisa ha fatto i suoi studi, e ”perché gli ospedali sono strutture sempre più moderne e tecnologiche, e la Toscana è stata tra le prime a organizzarli per intensità di cure. E il cuore dell´ospedale per intensità di cure è proprio il Dea che inauguriamo oggi. E´ una soddisfazione per tutta la sanità italiana”. Il sindaco di Pisa Marco Filippeschi ha sottolineato come il nuovo Cisanello offra “un´immagine positiva della sanità pubblica e un´immagine positiva della nostra città. La città ha capito – ha detto – e collabora perché questo sforzo vada a buon fine”. Il rettore Massimo Augello ha parlato di “avvenimento epocale per la città tutta, per l´ospedale, per l´Università” e di “un Dea tra i più importanti in Europa per dimensioni e tecnologia”. Ora, tutti in attesa dei tre raggi verdi che daranno il via al trasferimento.  
   
   
SARDEGNA - PIANO SANITARIO REGIONALE CAPPELLACCI, "LA SANITÀ È UNA PRIORITÀ DELLA GIUNTA REGIONALE E LA RIFORMA DEL SISTEMA È INDISPENSABILE"  
 
Cagliari, 13 Dicembre 2010 - "La sanità è una delle priorità della Giunta regionale e la riforma dell´intero sistema sanitario è ormai indispensabile. Un risultato finale al quale vogliamo arrivare con il contributo di tutti, forze politiche, rappresentanti dei territori ed operatori, affinché si pongano le basi per evitare che in futuro si ripetano i disavanzi che, nelle passate gestioni regionali, hanno caratterizzato la sanità isolana. Vogliamo dar vita ad un sistema moderno, competitivo e capace di offrire i servizi di qualità ai cittadini, che ponga la persona al centro dell´attenzione, con un occhio di riguardo ai conti, nell’ottica della riforma federalista dello Stato. La presenza del Ministro al convegno ha conferito solennità a un appuntamento importante e finora unico nel suo genere". Lo ha detto, il presidente della Regione, Ugo Cappellacci, in occasione del convegno "La sanità che cambia: ridisegnare il modello Sardegna", svoltosi a Cagliari il 6 dicembre alla presenza del ministro della Salute, Ferruccio Fazio. "Dobbiamo ragionare di prospettive, di sviluppi, di scenari per una sanità nuova, moderna, tecnologicamente avanzata, ma anche, e soprattutto, umana e solidale”, ha sottolineato nel suo intervento l’assessore della Sanità, Antonello Liori. "Dobbiamo realizzare una riforma, oramai diventata improcrastinabile, con l’obiettivo di mettere la spesa sotto controllo ed offrire ai Sardi una sanità efficace, efficiente ed economica. Anche nei giorni scorsi – ha sottolineato l’esponente della Giunta regionale - abbiamo lavorato per questo, insieme agli esperti dell’Agenas (Agenzia nazionale della sanità), compiendo un importante passo avanti nella stesura definitiva del nuovo ‘Piano della rete ospedaliera regionale’, che pronto entro pochi mesi potrà cominciare il suo iter legislativo. Sta emergendo una nuova concezione dell’ospedale, che non lo considera più un monolito solitario nel deserto, ma un organismo integrato in un contesto organizzato. In sintesi, più territorio, meno ospedale. Perciò, nel Piano, la rete ospedaliera sarà realizzata e gestita integrando le azioni con le altre due reti del sistema sanitario regionale, la territoriale e l’emergenza/urgenza, e prevedendo una serie di investimenti in tecnologie adatti al nuovo modello di rete ospedaliera”. “Un modello che ovviamente nasce dalle strutture ospedaliere esistenti e non prevede alcuna chiusura - ha concluso l’assessore Liori - prendendo vita dall’analisi del fabbisogno di prestazioni per specialità e per area geografica, dal corrispondente numero di posti letto e di strutture organizzative, che consentirà di disegnare progressivamente l’organizzazione dei singoli presidi sanitari sulla base di parametri condivisi, previsti anche nel ‘Patto per la salute’ firmato con lo Stato. Non solo eventuali nuovi progetti di edilizia sanitaria, ma anche cambiamenti delle funzioni esistenti, modifiche dell’organizzazione che eroga la prestazione e razionalizzazione del sistema che incrementi sia l’efficacia che l’efficienza".  
   
   
SALUTE: FVG RINNOVA INTESA CON LOMBARDIA. KOSIC, PRIORITÀ SU "HTA"  
 
Udine, 13 dicembre 2010 - L´assessore regionale alla Salute, Integrazione sociosanitaria e Politiche sociali, Vladimir Kosic, ha sottoscritto il 9 dicembre assieme al suo omologo della Regione Lombardia, Luciano Bresciani, il rinnovo del protocollo per la cooperazione interregionale nel settore sanitario. In base all´intesa, alla quale potranno aderire successivamente anche altre Regioni italiane ed europee, le due Amministrazioni si impegnano ad esplorare forme di cooperazione, costituendo un gruppo tecnico interregionale di coordinamento, composto da due tecnici nominati dalle rispettive Regioni, con funzioni di organismo attuatore dell´accordo. In occasione della sigla, sottoscritta a Udine alla presenza del direttore generale dell´Azienda sanitaria ospedaliero universitaria "Santa Maria della Misericordia", Carlo Favaretti, le due Regioni hanno ribadito le priorità progettuali, riprese dal Piano sanitario nazionale 2010-2012: la Tecnologia dell´informazione e delle comunicazioni, la "clinical governance" e sicurezza delle cure, ricerca e innovazione, sanità veterinaria, sicurezza degli alimenti. Considerando che il quadro strategico nazionale per la politica regionale di sviluppo 2007-13 riconosce tra le priorità di intervento il potenziamento e maggior diffusione delle Tecnologie dell´informazione e comunicazione proprie della sanità elettronica, quali la telemedicina e la teleassistenza, al fine di assicurare il miglioramento delle prestazioni socio sanitarie e la loro accessibilità anche a distanza, le due Regioni hanno avviato oggi uno stretto confronto su questo tema. L´assessore Kosic si è confrontato con il collega Bresciani in merito all´aggiornamento dell´anagrafe dei dispositivi medici, alla definizione di criteri di finanziamento per progetti di innovazione tecnologica, alla misurazione dei risultati di campagne di prevenzione, alla sfida per affrontare la cronicità, ai progetti di internazionalizzazione da attivare per fare "massa critica" in Europa, alla formazione e quindi alla promozione di Scuole per sviluppare professionalità adeguate per attuare programmi di "Health tecnology assessment (Hta)", la disciplina che si propone di valutare le tecnologie biomediche e l´impatto nel loro uso mediante metodi sistematici e rigorosi. In particolare, Bresciani ha valutato come "estremamente preziosa" la collaborazione con il Friuli Venezia Giulia, regione dotata di un importante e puntuale data-base in molti settori sociosanitari.  
   
   
BOLZANO: AMBULATORI ODONTOIATRICI NEI DISTRETTI SANITARI  
 
Bolzano, 13 dicembre 2010 - Sarà esteso a tutto il territorio provinciale il progetto pilota che prevede la possibilità di usufruire di prestazioni odontoiatriche all´interno dei distretti sanitari dotati di un ambulatorio adeguato. Lo ha annunciato il 6 dicembre il presidente Luis Durnwalder durante la consueta conferenza stampa al termine della riunione di giunta. Con la delibera approvata, la Giunta provinciale autorizza l´Azienda sanitaria e i corrispondenti comprensori ad estendere, a partire dal primo gennaio 2011, il progetto pilota per l´assistenza curativa odontoiatrica in tutti i distretti sanitari. "Il progetto sino ad ora ha dato ottimi risultati - ha spiegato Durnwalder - perchè consente ai cittadini, soprattutto quelli maggiormente bisognosi, di accedere a prestazioni sanitarie di routine, ed abbiamo dunque deciso di coinvolgere tutti i distretti che già dispongono di un ambulatorio odontoiatrico". Il progetto prevede che gli stessi distretti garantiscano le ore e il personale adeguato a soddisfare le esigenze degli utenti, mentre l´accesso alle prestazioni sarà esente dal ticket, e dunque gratuito, per un´ampia fascia della popolazione. Potranno rivolgersi gratuitamente ai propri distretti sociali le persone che non raggiungono il minimo vitale, gli invalidi civili al 100% e quelli con invalidità superiore ai due/terzi, le persone al di sopra dei 65 anni di età con un reddito familiare inferiore ai 36.151 euro, e i bambini di età compresa tra gli 0 e i 14 anni. Per quest´ultima categoria, però, sono previste alcune variazioni: saranno gratuite le visite "ordinarie" per chi ha un reddito familiare inferiore ai 36.151 euro (gli altri pagheranno una tariffa dimezzata), mentre per le visite specialistiche verrà applicata una tariffa pari a 20 euro. Saranno inoltre esentate dal pagamento del ticket le persone affette dal virus Hiv e i trapiantati.  
   
   
L´ARRESTO DEL CAPO DEL DIPARTIMENTO MEDICINA RIABILITATIVA DELL´OSPEDALE DI MONTECATONE. L´ASSESSORE REGIONALE LUSENTI: "PIENA FIDUCIA NELL´ATTIVITÀ DELLA MAGISTRATURA. LA STRUTTURA CONTINUERÀ A GARANTIRE UN SERVIZIO DI ECCELLENZA"  
 
 Bologna, 13 dicembre 2010 - “Abbiamo completa fiducia nell’operato della Magistratura, alla quale naturalmente assicuriamo, per quelle che sono le nostre competenze, piena e totale collaborazione”. Così Carlo Lusenti, Assessore regionale alle Politiche per la Salute, commenta l’ordinanza di arresti domiciliari eseguita il 6 dicembre nei confronti di Mauro Menarini, Capo del Dipartimento medicina riabilitativa e Unità spinale dell’Ospedale di Montecatone, per il quale sono stati ipotizzati i reati di false attestazioni e truffa. “Come Regione – continua l’Assessore – condividiamo la decisione della proprietà della struttura (Comune di Imola e Azienda Usl di Imola) di chiedere la sospensione in via cautelativa del dottor Menarini, in attesa che l’indagine faccia chiarezza in una vicenda che non deve mettere in una prospettiva distorta l’assoluta eccellenza della struttura sanitaria di Montecatone e dei professionisti che in essa lavorano e che garantisce, con i suoi oltre 150 posti letto, un servizio di qualità a pazienti provenienti da ogni parte d’Italia”. “Ho chiesto all’Azienda – conclude Lusenti – di dare piena continuità a quella qualità dell’assistenza che da sempre caratterizza l’attività di questa struttura sanitaria, punto di riferimento per tanti pazienti e per le loro famiglie”.  
   
   
A BARI IL TERZO INCONTRO DEGLI ASSESSORI MERIDIONALI ALLA SANITÀ  
 
Bari, 13 dicembre 2010 Si è tenuto il 10 dicembre il terzo incontro degli assessori alla Sanità del Meridione d’Italia. Le regioni meridionali erano rappresentate o dagli assessori o da alti dirigenti dei settori. Quello di Bari è stato il terzo incontro, dopo quello di Palermo lo scorso luglio e quello di Napoli lo scorso ottobre. “Si tratta – ha spiegato l’assessore pugliese alle Politiche della Salute, Tommaso Fiore – di incontri politici e tecnici. Abbiamo progressivamente approfondito vari temi, a partire dai piani di riparto. Oggi abbiamo affrontato il tema delle mobilità: dalla discussione è emerso che le regioni del Sud garantiscono l’equilibrio economico dei conti della sanità delle regioni del nord. Se infatti depuriamo i dati della Lombardia dalla mobilità dei pazienti meridionali, ci si accorge che essa va in default, non raggiungendo l’equilibrio economico con i fondi statali. Solo l’extrabudget pagato dalle nostre regioni garantisce i conti in attivo”. “Ora – continua Fiore – se un cittadino pugliese va lì per ottenere prestazioni che qui non si possono effettuare, va bene e aiuta il sistema. Ma il problema sono i 108 Drg ad alto tasso di inappropriatezza che vengono pagati alle regioni del nord. Se con i sistemi di controllo posso verificare l’inappropriatezza delle prescrizioni e delle attività nelle strutture pugliesi, non posso farlo per quello che accade nelle altre regioni. E’ un fatto paradossale che va rimosso e con gli altri colleghi stiamo costruendo i sistemi opportuni”. Altro tema discusso oggi quello degli accordi di confine tra le Regioni “stiamo ragionando – aggiunge l’assessore – sulla collaborazione per i frontalieri, regolando le prestazioni tra le regioni confinanti con accordi per le tariffe e per le prestazioni. Infatti non solo di tariffe ci interessiamo, ma anche di contenuti: nelle regioni piccole reparti e attività di altissima specializzazione possono essere impossibili da costituire, mentre ci si può mettere d’accordo sull’assistenza generale. In più abbiamo discusso anche dei fondi integrativi per le non autosufficienze e della loro ripartizione”.  
   
   
REGIONE CALABRIA: PRECISAZIONE IN MERITO AL PERSONALE PRECARIO IN SERVIZIO PRESSO LE AZIENDE PROVINCIALI ED OSPEDALIERE  
 
 Catanzaro, 13 dicembre 2010 - In merito alla problematica dei precari della sanità, la Presidenza della Giunta Regionale precisa quanto segue. “Le problematiche del personale precario in servizio presso le Aziende Provinciali e le Aziende Ospedaliere del servizio sanitario regionale calabrese, come dimostrano alcuni articoli apparsi recentemente sui quotidiani locali, sembrano essere diventate il nuovo cavallo di battaglia dell’opposizione. Evidentemente l’attuale minoranza dimentica di avere governato per i precedenti cinque anni, in cui era già ben evidente il fenomeno, oppure, ove ne fosse consapevole era impegnata in compiti più importanti di ciò che oggi, che non amministra più la Regione, fa assurgere a problema fondamentale. Pur se questo modo di interpretare la politica e cioè promettere oggi, che si è all’opposizione, ciò che ieri, governando la Regione, non si è stati capaci di realizzare non meriterebbe alcuna attenzione, riteniamo che tutti i soggetti di qualunque ruolo e profilo e qualifica operanti nel nostro servizio sanitario regionale meritino, dalla buona politica, comportamenti meno demagogici e più fattivi. Il Commissario per l’attuazione del Piano di Rientro Giuseppe Scopelliti, con i sub-Commissari Pezzi e Navarria e con la struttura tecnica della Regione, ha affrontato questa problematica fin dal primo momento del commissariamento. E’ ben noto che il blocco del turn-over, comportato automaticamente dal commissariamento dovuto – è bene ricordare – alle gravi inadempienze della precedente amministrazione, ha complicato fortemente la situazione già delicata dei precari della sanità. Tuttavia è impensabile che non vengano garantiti i Livelli Essenziali di Assistenza (Lea), aspetto che il Governatore Scopelliti ha sempre ribadito; ciò che comunemente viene definito “piano di rientro” in realtà è “il piano di razionalizzazione e riqualificazione del servizio sanitario regionale della regione Calabria” e, pertanto, è illogico che un simile obiettivo possa comportare l’abbassamento dei Lea. La struttura commissariale, di concerto con il Dipartimento Tutela della salute, si è già confrontata con i Commissari delle Aziende Sanitarie effettuando una ricognizione ed un monitoraggio dei contratti in scadenza anche in rapporto al piano di riconversione già formalizzato. Da questa attività, che si concluderà nella prossima settimana, verranno sottoposte al Commissario le necessità professionali per il mantenimento dei Lea. Nell´attuale contesto regionale, il problema dei precari della sanità è certamente una criticità del sistema calabrese, aggravata anche delle scelte della precedente Giunta Regionale, che ha autorizzato nuove assunzioni in luogo della stabilizzazione dei lavoratori che già operavano nelle varie Aziende.”  
   
   
L’ASP DI VIBO VALENTIA SARÀ COMMISSARIATA PER INFILTRAZIONI MAFIOSE  
 
Catanzaro, 13 dicembre 2010 - Il Presidente della Regione Calabria Giuseppe Scopelliti ha annunciato l’ 11 dicembre che l’asp di Vibo Valentia sarà commissariata per infiltrazioni mafiose. “Purtroppo era una scelta annunciata che farà il Consiglio dei Ministri, probabilmente, nei prossimi giorni. La scelta è riferita al periodo della giunta Loiero e tutto ciò dimostra la capacità di penetrazione della ‘ndrangheta anche nel comparto della sanità. Questo tipo di scelta, che dovrebbe far riflettere tutti, nasce da relazioni ed indagini fatte sul territorio. Mentre noi conduciamo una battaglia di legalità, ci stupisce che una parte del centrosinistra pensa di condurre una battaglia politica fomentando i cittadini. Un esempio chiaro è quello relativo alla soppressione dei punti nascita che – chiarisce il Presidente – non è una nostra volontà, non abbiamo capacità discrezionale, ma una scelta del governo nazionale il cui obiettivo è la riduzione dei rischi. Sino a ieri sono venuti a trovarci i sindaci interessati ai quali abbiamo fornito risposte concrete. Anche sul problema del precariato nel mondo della sanità stiamo lavorando intensamente. Mi chiedo del perché i lavoratori non siano stati regolarizzati in cinque anni da quegli esponenti della giunta precedente di centrosinistra, da coloro i quali oggi rivendicano i diritti e scendono in piazza a favore degli stessi precari che loro, per primi, avrebbero dovuto aver già stabilizzato. Ho sempre sostenuto – ha dichiarato il Presidente - che quando ci sono oltre tre miliardi di euro di risorse che vengono impegnate, c’è sicuramente la ‘ndrangheta e quindi è anomalo e grave che ci siano alcune forze del centrosinistra che facciano una battaglia rispetto ad un iter di legalità che abbiamo messo in campo. Per quanto riguarda i 4 ospedali di montagna, quando leggiamo di contestazioni ad Acri, San Giovanni in Fiore, Serra san Bruno e Soveria Mannelli, ricordo che con la giunta Loiero, erano 24 i nosocomi da riconvertire ed il nostro piano prevede la riconversione di 18. A questo punto mi sorge un dubbio: quali sono gli altri ospedali mancanti? Tra questi erano ricompresi quelli di montagna e noi con un’azione forte abbiamo cercato di recuperarli ed invece di ricevere attestazioni e ringraziamenti – conclude il Presidente - per quest’opera che stiamo conducendo e per la quale attendiamo ancora la ratifica ufficiale, osserviamo che una parte del centrosinistra istiga la popolazione locale”.  
   
   
SOCIETA DELLA SALUTE IN TOSCANA SI È INSEDIATO UN TAVOLO CON ANCI E UNCEM  
 
Firenze, 13 dicembre 2010 - Un tavolo con Anci e Uncem «per superare insieme l´ostacolo tecnico-giuridico conseguente alla recente sentenza della Corte Costituzionale, sentenza che non ha inficiato né messo in discussione i principi ispiratori dei consorzi tra aziende sanitarie locali e i Comuni della zona distretto, ma che impone la revisione normativa della legge istitutiva (legge regionale 40/2005) e delle successive modifiche che disciplinano la costituzione delle Sds». Lo ha affermato l´assessore regionale al diritto alla Salute Daniela Scaramuccia, annunciando l´insediamento del tavolo che è avvenuto nel pomeriggio del 6 dicembre presso l´assessorato in via Alderotti, «un segnale preciso - ha detto - della volontà della Regione e dei Comuni di non arretrare rispetto alle Società della Salute. Insieme ai Comuni intendiamo procedere su questo percorso che ha raccolto la sfida di ottimizzare le risorse disponibili, migliorando al tempo stesso la qualità dell’assistenza ai cittadini. E abbiamo scelto di farlo seguendo la strada dell’integrazione delle funzioni e dei ruoli, secondo un approccio globale, e coinvolgendo in maniera effettiva gli enti locali e tutti i soggetti che hanno un ruolo in relazione ai determinanti di salute dei cittadini». La necessità di procedere ad una revisione normativa dell’assetto giuridico delle Sds, si è posta in seguito al recente cambiamento della normativa nazionale. «Si sta lavorando a ritmi serrati - ha aggiunto l´assessore Scaramuccia - all´individuazione di una soluzione tecnico-normativa che consenta alle Società della Salute di funzionare al massimo delle potenzialità che sono proprie di questo strumento, realizzando quindi la piena integrazione delle attivitàsanitarie e socio-sanitarie con le attività assistenziali di competenza degli enti locali ed evitando le duplicazioni di funzioni». Tale soluzione sarà presentata e discussa il 20 dicembre alla prossima Conferenza dei Presidenti delle Società della Salute. In seguito, gli orientamenti saranno discussi con i direttori delle Sds, le parti sociali e i soggetti del Terzo Settore, con l´obiettivo di individuare una soluzione condivisa ed efficace.  
   
   
BOLZANO: ASSEGNI DI STUDIO PER IL PERSONALE SANITARIO: DOMANDE ENTRO IL 10 GENNAIO  
 
Bolzano, 13 dicembre 2010 - L’ufficio formazione del personale sanitario informa che devono essere presentate entro il 10 gennaio 2011 le domande per la concessione di assegni di studio per la frequenza di corsi di formazione continua/ specialistica a coloro che sono già in possesso di un titolo di studio non medico in campo sanitario per l´anno scolastico 2010/2011. E´ richiesta una durata minima di almeno 100 ore e il parere positivo del superiore diretto. Non viene presa in considerazione la situazione del reddito familiare. L´assegno di studio è pari al 50% delle tasse di iscrizione e frequenza, fino ad un massimo di € 2.500,00 all´anno. I moduli di domanda sono disponibili presso l´Assessorato provinciale alla sanità, Ufficio formazione del personale sanitario, via Gamper,1 (3° piano), stanza 380, Bolzano e dovranno essere presentati entro i seguenti termini: 10 gennaio 2011: per i corsi che hanno inizio tra il 01.08.2010 e il 31.12.2010; 31 maggio 2011: per i corsi che avranno inizio tra il 01.01.2011 e il 31.07.2011. Moduli e criteri possono essere anche scaricati dal portale della sanità www.Provincia.bz.it/sanita/ alla voce "Modulistica - Assegni di studio per la frequenza di corsi di formazione specialistica in campo sanitario" oppure direttamente dal "Portale dei servizi" della Rete Civica ( www.Egov.bz.it/  ). Per ulteriori informazioni è a disposizione l´Ufficio formazione personale sanitario (sig.Na Claudia Paulato – tel. 0471/418152 – 418140 – e-mail claudia.Paulato@provinz.bz.it ).  
   
   
LA PRIMA VOLTA DEL “RITRATTO DI MUSICO” DI LEONARDO DA VINCI MAI USCITO IN 500 ANNI DALLA VENERANDA BIBLIOTECA AMBROSIANA DI MILANO É AI MUSEI CAPITOLINI A ROMA FINO AL 27 FEBBRAIO 2011  
 
Milano, 13 dicembre 2010 È una staffetta virtuosa quella che si sta svolgendo ai Musei Capitolini a Roma tra Michelangelo Buonarroti e Leonardo da Vinci, i due Maestri per eccellenza del Rinascimento italiano. Si concluderà venerdì 10 dicembre 2010 l’esposizione del bozzetto in terracotta “I due lottatori” di Michelangelo e prenderà il suo posto – fino al 27 febbraio 2011 nell’Esedra del Marco Aurelio - il Musico di Leonardo da Vinci, unico ritratto maschile del Maestro conservato al mondo e mai uscito prima dalla Veneranda Biblioteca Ambrosiana di Milano. Un evento speciale sotto l’Alto Patronato della Presidenza della Repubblica Italiana, promosso dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali, da Roma Capitale, Assessorato alle Politiche Culturali e della Comunicazione - Sovraintendenza ai Beni Culturali con il patrocinio della Regione Lazio e della Provincia di Roma, organizzato dall´Associazione Culturale Metamorfosi e da Zètema Progetto Cultura in collaborazione con la Veneranda Biblioteca Ambrosiana e la Fondazione Cardinale Federico Borromeo. L’esposizione è accompagnata dal catalogo edito da Silvana Editoriale che contiene i testi critici: "Lo sguardo e la musica. Il Musico nell’opera di Leonardo a Milano" e "Dati tecnici e analisi scientifiche" di Pietro C. Marani; "L’invenzione del sangue. La polifonia e il ducato sforzesco" di Davide Daolmi; "Il Musico nella nuova Sala Leonardi della Pinacoteca Ambrosiana" di Mons. Marco Navoni e "“Scrivi che cosa è anima…”: Leonardo e Antonello a confronto" di Maria Teresa Fiorio. «Il “Ritratto di musico” di Leonardo da Vinci - spiega Pietro C. Marani curatore della Veneranda Biblioteca Ambrosiana - è l’unico ritratto maschile tra i pochissimi pervenuti, tutti femminili, di Leonardo. Il “musico” della Pinacoteca Ambrosiana di Milano è anche l’unico dipinto su tavola che si conservi nei musei di Milano. Eccezionale anche la datazione dell’opera: la prima di committenza privata eseguita da Leonardo dopo il suo arrivo in Lombardia, databile al tempo della prima versione della Vergine delle Rocce, intorno al 1485, e perciò da considerare opera precocissima, della prima maturità dell’artista.» «Il dipinto - continua Pietro C. Marani - mostra il graduale affrancarsi di Leonardo dai canoni della ritrattistica ufficiale del tempo: non un ritratto “di profilo”, araldico e immobile, ma mostrato di tre quarti e, benché non si accenni ad alcun movimento della figura, il “moto mentale” è suggerito dalla direzione dello sguardo, diretto fuori dal quadro, e dagli occhi appena sollevati dal foglio di musica, che regge con la mano destra. Sono evidenti le suggestioni provenienti dalla ritrattistica fiamminga e antonellesca, ben conosciuta nella Milano degli anni settanta e ottanta del Quattrocento. Antonello da Messina era infatti venuto a mostrare un suo ritratto ai duchi di Milano nel 1476, dopo la morte di Zanetto Bugatto, il pittore di corte appena morto, che aveva importato a Milano i modelli della pittura nordica, e ritratti di Antonello e di Zanetto dovevano quindi essere stati conosciuti da Leonardo. Più problematica l’identificazione del personaggio raffigurato: la critica ha avanzato i nomi di tutti i principali musicisti e maestri cantori operosi in città, nel Duomo di Milano, da Franchino Gaffurio, maestro di Cappella in Duomo, a Josquin des Prez, il rinnovatore della musica quattrocentesca anch’egli fuggevolmente presente in Milano prima del 1484, e, finalmente, ad Atalante Migliorotti, l’amico musicista che aveva seguito Leonardo da Firenze a Milano il cui ritratto è citato da Leonardo stesso in un elenco di opere d’arte e oggetti che egli aveva redatto in un foglio ora nel Codice Atlantico. Per questo motivo, e in mancanza di altri appoggi documentari, quest’ultima sembra oggi l’identificazione più probabile. Anche la controversia circa l’autografia del dipinto, talvolta messa in dubbio dai critici otto-novecenteschi (che hanno suggerito di vedervi un dipinto non finito di Leonardo completato forse da un suo collaboratore, come il Boltraffio), è definitivamente caduta, soprattutto dopo che il restauro di inizio Novecento e gli studi di Luca Beltrami ne hanno mostrato l’altissima qualità pittorica. L’autografia dell’opera, ormai incontestabile dato che i maggiori studiosi di Leonardo l’accolgono senza riserve, contribuisce ad assegnare a questo straordinario ritratto un posto eminente nell’esiguo catalogo delle opere del tutto originali di Leonardo.» I due capolavori di Michelangelo e Leonardo anticipano lo straordinario appuntamento dell’inverno 2011 - in occasione dei 150 anni dell’Unità d’Italia - quando i Musei Capitolini ospiteranno la mostra Due italiani prima dell´Italia, Leonardo e Michelangelo, che riunirà cento capolavori dei due Maestri. L’esposizione vedrà per la prima volta una collaborazione organica tra le due prestigiose istituzioni culturali, la Veneranda Biblioteca Ambrosiana di Milano e la Fondazione Casa Buonarroti di Firenze. Www.zetema.it/  www.Museiincomuneroma.it/    
   
   
SALVATORE FIUME. UN ANTICONFORMISTA DEL NOVECENTO ALLO SPAZIO OBERDAN DI MILANO  
 
Milano, 13 dicembre 2010 100 Opere Anni ’40 - ’90. La mostra é promossa da Provincia di Milano/assessorato alla Cultura, Fondazione Fiume in collaborazione con Galleria Artesanterasmo di Milano a cura di Laura e Luciano Fiume La Provincia di Milano ospita allo Spazio Oberdan una grande mostra antologica di Salvatore Fiume (1915-1997). Sono cento opere tra dipinti, sculture, disegni, illustrazioni e bozzetti per progetti architettonici e scenografie che documentano la lunga e molteplice attività dell’artista siciliano dagli anni Quaranta agli Anni Novanta. Lombardo d’adozione, ha vissuto tra Milano che l’accolse negli Anni Trenta, e Canzo, in provincia di Como, dove decise di risiedere e lavorare quando non viaggiava. Fiume padroneggiò diversi linguaggi espressivi: fu pittore, scultore, scenografo, architetto, poeta e narratore. Non seguì mai le mode del momento, piuttosto rimase fedele a un proprio ideale di pittura mutuato dalla formazione classica. Il che non gli impedì di sviluppare una personalità artistica originale e indipendente e di elaborare immagini riconoscibili come soltanto sue. Per questo può definirsi un anticonformista del Novecento. Fiume fu profondamente influenzato dal Quattrocento italiano, dalla pittura di Velázquez e Goya e, nel Novecento, da Picasso e dalla pittura metafisica di de Chirico, Savinio e Carrà. La mostra, suddivisa per temi e periodi, si sviluppa in sei sale toccando tutti i momenti più significativi del suo percorso artistico, con opere di proprietà della Fondazione Fiume e una ventina di pannelli esplicativi, con immagini e testi di approfondimento. «Le ragioni che ci hanno portato a dedicare una mostra a Salvatore Fiume – sottolinea Novo Umberto Maerna, Vice Presidente e Assessore alla Cultura della Provincia di Milano - sono molteplici: la genialità poliedrica di questo artista, nato in Sicilia e arrivato a Milano a 21 anni, la sua capacità di misurarsi con pittura, scultura, architettura, scrittura e scenografia, la notorietà internazionale, la capacità straordinaria di diffondere bellezza e conoscenza, l’aver attraversato da protagonista un secolo, il Novecento, culla delle principali avanguardie culturali ed artistiche della storia unitaria della Nazione italiana. Fiume, a 13 anni dalla morte, rimane di un’attualità che sorprende – conclude Maerna - sono trascorsi più di 60 anni dalla sua prima mostra nella città di Milano, alla Galleria Borromini, nel 1949, eppure le opere che vengono esposte allo Spazio Oberdan sono la dimostrazione evidente di quanto le sue forme fossero coraggiosamente innovatrici». Il percorso della mostra si apre con sette dipinti sul tema delle “Città di statue” e delle “Isole di statue” realizzate negli Anni Cinquanta, strutture architettoniche antropomorfe e zoomorfe che anticipano in forma pittorica i successivi progetti architettonici di edifici abitabili, documentati in mostra da appositi pannelli. Appartiene a questa serie anche una grande scultura in vimini (1,40 m x 1,60 m), raramente esposta al pubblico, intitolata “Guerriero”. Il percorso espositivo prosegue con un gruppo di disegni metafisici degli Anni ’40 e ’50. Sono alcuni dei disegni che aprirono le porte di Milano al giovane artista di Comiso. Infatti, il critico e poeta Raffaele Carrieri, colpito da tanto talento, lo presentò ad Alberto Savinio il quale, a sua volta, lo fece invitare alla Biennale di Venezia del 1950 e lo introdusse al Teatro alla Scala, teatro per il quale Fiume realizzò indimenticabili scenografie (in particolare per “Medea”, “Norma”, “Nabucco” e “Guglielmo Tell”). Un pannello presenta i bozzetti e le fotografie di queste scenografie per la Scala di Milano e il Covent Garden di Londra. Seguono trenta illustrazioni originali di Fiume per il romanzo “Quo Vadis?” del polacco Sienkiewicz eseguite con una tecnica molto particolare. Sfruttando la flessibilità di una lametta da barba, Fiume riusciva a sottrarre strati più o meno sottili del colore steso uniformemente sulla carta. Ciò gli permetteva di delineare figure in trasparenza, corpi voluminosi o intere folle in uno spazio di soli 10 cm x 17. La seconda sala è interamente dedicata al ciclo delle “Ipotesi”, realizzato fra il 1983 e il 1992. In queste opere, Fiume accosta elementi tratti da Maestri lontani nel tempo e nello spazio, come Raffaello, Rembrandt e Tintoretto, a figure da opere di artisti moderni come Picasso e de Chirico e ne ambienta l’incontro ideale nelle proprie città di statue. In tal modo Fiume esemplifica il concetto a lui caro della ‘contemporaneità di tutta l’arte’. Di questo ciclo sono esposte una decina di opere, tra dipinti e sculture, fra cui “Incontro al vertice”, con elementi da Velázquez, Raffaello e Picasso; “Tre Grazie”, con figure da Rubens e de Chirico e “Lezione di anatomia”, con elementi da Picasso e Rembrandt. La terza sala si apre con due dipinti dal “ciclo spagnolo” (1947-1973), frutto di un dialogo costante che Fiume tenne con la pittura di Goya (in mostra “Signora con Ventaglio”, 2 m x 90 cm) e Velázquez (“Il Vicerè”, 2 metri x 1) Un pannello racconta un episodio curioso e singolare della vita artistica di Fiume il quale nel 1947, non riuscendo ad affermarsi con il proprio nome, inventò l’esistenza di un pittore spagnolo esiliato a Parigi perché in odio al regime franchista, e ne eseguì le opere firmandole Francisco Queyo. I quadri, di più immediata comprensione rispetto alla opere neometafisiche con cui Fiume si era presentato inizialmente, entusiasmarono critica e pubblico e in una mostra alla Galleria Gussoni di Milano (1948) andarono a ruba. La sala si chiude con quattro disegni e due sculture dal ciclo “Tori, centauri e antropotauri”. La quarta sala è tutta dedicata alle figure femminili, uno dei temi centrali della produzione di Salvatore Fiume. Cinque dipinti, tra cui il grande olio su tela di due metri per quattro, del 1984, intitolato “Scienziati che discutono sulle origini della donna” e due sculture lignee, d’ispirazione africana. La sala successiva racconta invece di donne giapponesi, frutto di una serie di viaggi in Giappone dove Fiume rimase affascinato dalla perfezione e dalla intensità espressiva del Teatro No e del Teatro Kabuki. Infine, nell’ultima sala, si concentrano diverse sperimentazioni: il “ciclo dei Sassi” del 1973, seguito all’esperienza dei dipinti rupestri di Fiume in Etiopia, che un pannello documenta con fotografie; i Graffiti, omaggi alle incisioni rupestri di Altamira e Lascaux; gli affreschi, con un esempio di ‘strappo’ e le immagini degli affreschi realizzati negli Anni Settanta in un castello e in una chiesa a Fiumefreddo in Calabria; sei disegni sul tema “Ninfa e Fauno” e, infine, due sculture dai cicli delle “Casualità archeologiche” e delle “Ricostruzioni museali” realizzati nel ’92. Le prime sono ipotetici reperti archeologici che Fiume immagina accostati casualmente durante gli scavi. Le seconde sono costituite da quei frammenti ricomposti secondo la logica ricostruttiva spesso seguita nei musei. Il catalogo della mostra presenta interventi critici originali di Luca Beatrice, Flaminio Gualdoni ed Elena Pontiggia. Www.provincia.milano.it/cultura    
   
   
MEC-ART ITALIANA: NELL’AMBITO DI BERGAMO ARTE FIERA DAL 14-17 GENNAIO 2011  
 
Milano, 13 dicembre 2010 - In occasione della nuova edizione di Bergamo Arte Fiera (Baf 2011), la fiera d’arte moderna e contemporanea di Bergamo in programma dal 14 al 17 gennaio presso gli spazi del polo fieristico cittadino, viene presentata la mostra collaterale “Mec-art italiana”: una selezione di opere di Gianni Bertini, Mimmo Rotella, Aldo Tagliaferro, Elio Mariani e Bruno Di Bello. L’esposizione vuole sollecitare l’interesse per la sperimentazione nelle forme espressive della Mec-art (abbreviazione di Mechanical Art), le quali si dimostrano particolarmente utili nel descrivere l’evoluzione dei rapporti fra arte e linguaggio mediatico negli anni ’60, periodo di maggiore espansione della società dell’immagine e della cultura di massa. Contraddistinta da opere realizzate su tela emulsionata con procedimenti fotografici, eseguite tramite il ricorso a processi meccanici o tipografici (riporti fotografici su tela, serigrafie, artypo e riporti di clichés), la Mec-art si manifesta come l’interprete della sua epoca documentandone le peculiarità, assimilandone i modelli di riferimento e attuando una vera e propria contaminazione tra cultura contemporanea, arte e nuove tecnologie. La Mec-art nasce nella prima metà degli anni ’60 a Parigi, grazie al sostegno del critico francese Pierre Restany, e si sviluppa in Italia fra il 1966 e il 1970. Restany, convinto della crisi della pittura e stanco della supremazia dell’arte astratto-informale e del suo “gesto creativo”, vede nell’arte meccanica e nella sua “estetica oggettiva” una possibilità per una “ristrutturazione dell’immagine”. Sotto la sua guida ideologica, gli artisti metodologicamente affini alla Mec-art formano un gruppo internazionale ed eterogeneo fra cui figurano Serge Beguier, Alain Jacquet, Pol Bury e Nikos, oltre agli italiani Gianni Bertini e Mimmo Rotella, i quali hanno un ruolo fondamentale nella crescita del gruppo. Sono, tuttavia, le successive sperimentazioni dei più giovani Aldo Tagliaferro, Elio Mariani e Bruno Di Bello a dare coesione alle teorie di cui la Mec-art si fa portatrice. La mostra “Mec-art italiana” si concentra sulla produzione artistica dei cinque protagonisti italiani della tendenza, non limitandosi agli anni della germinazione ideologica ma comprendendo opere datate fino alla metà degli anni ’70, quando i caratteri distintivi si vanno trasformando nelle poetiche individuali degli autori. In esposizione le “mitologie” di Gianni Bertini i cui soggetti meccanomorfi spaziano dall’erotismo da rivista patinata, alle automobili, alle motociclette; gli artypo di Mimmo Rotella, rielaborazioni di immagini desunte da materiali tipografici e manifesti pubblicitari; il complesso lavoro di Aldo Tagliaferro fra critica, impegno politico e ricerca sul linguaggio con le sue “possibilità combinatorie”; la cronaca, gli amanti, la periferia e gli interni asettici di Elio Mariani; le scomposizioni e ricomposizioni di Bruno Di Bello e la sua ricerca su segni e scrittura di luce. Il volume “Mec Art, arte oltre la fine della pittura / kunst nach dem ende der malerei” (a cura di Volker W. Feierabend con testi critici di Francesco Tedeschi, Silvana Editoriale) è consultabile in sede espositiva. La mostra è organizzata grazie alla collaborazione di Bergamo Arte Fiera 2011 e delle gallerie che vi partecipano.  
   
   
ZAIA: GRAZIE A FEDERICA PELLEGRINI CHE AI CAMPIONATI ITALIANI INDOSSERA’ MAGLIA CON LOGO SOLIDARIETA’ VENETO ALLUVIONATO  
 
 Venezia, 13 dicembre 2010 - Il presidente della Regione del Veneto e commissario straordinario per l’alluvione Luca Zaia ha inviato un messaggio di ringraziamento a Federica Pellegrini che ha dato la propria disponibilità a indossare la maglietta con il logo “Sms 45501 Dona 2 euro al Veneto Alluvionato” durante i campionati italiani di nuoto del 22 e 23 dicembre a Riccione. “Cara Federica – ha scritto il presidente Zaia in una missiva indirizzata alla campionessa di nuoto - ho appena saputo della tua disponibilità ad indossare l’invito a sostenere la raccolta dei fondi a favore degli alluvionati della nostra Regione. Ti ringrazio a nome di tutti per una generosità che so essere non formale e piena di significati”. “Abbiamo bisogno - prosegue la missiva di Zaia - di tutti e di un sostegno che sappia intervenire con tempestività per essere davvero utile. A nome di tutti i veneti, un grazie di cuore a una veneta che il mondo ha imparato a conoscere e ad apprezzare.”.  
   
   
ORT: PORDENONE PROVINCIA PIÙ ATLETICA CON NUOVA PISTA INDOOR  
 
 Pordenone, 13 dicembre 2010 - "Noi crediamo nei valori dello sport, vorremmo che in Europa ci fosse uno strumento come l´Erasmus dedicato appunto allo sport, vorremmo che tutti considerassero lo sport alla pari di cultura ed istruzione per i valori che essi incarnano. Non sono centri di spesa ma investimenti nella formazione dei giovani e dei cittadini; senza contare che anche con la realizzazione di queste opere si aiutano le imprese contro la crisi economica". Lo ha sostenuto l´assessore regionale a Cultura e Sport, Elio De Anna, intervenendo l’ 11 dicembre pomeriggio a Pordenone all´inaugurazione della pista d´atletica indoor realizzata accanto allo stadio Mario Agosti di cui completa la dotazione di servizi. Un impianto per ora unico nel suo genere in Italia e forse in Europa che oggi è stato inaugurato in concomitanza con la festa dell´atletica provinciale, ovvero con la premiazione degli atleti da parte della Fidal. Per l´occasione sono giunti a Pordenone come testimonial atleti del calibro di Andrew Howe, Alessia Trost (giovanissima e già pluripremiata atleta di casa), Anna Giordano Bruno e Paolo Camossi. Una festa nella festa, quindi, come hanno rilevato nei loro interventi il presidente provinciale della Fidal, Ezio Rover, il presidente regionale del Coni, Emilio Felluga, presente con il presidente provinciale, Lorenzo Cella, il consigliere nazionale della Fidal, Osvaldo Zucchetta. Il sindaco di Pordenone, Sergio Bolzonello, ha illustrato l´opera - realizzata in meno di un anno e costata 1 milione e 800 mila euro, 1 milione e 300 mila dei quali messi a disposizione dalla Regione - ideata e progettata dall´ufficio tecnico del Comune. Un grazie corale, quindi, e la testimonianza concreta - espressa poi anche dal presidente della Provincia, Alessandro Ciriani - dell´impegno concreto delle istituzioni a favore dello sport, inteso sia come impianti che come pratica sportiva. "E´ giusto - ha fatto eco De Anna - pensare alla sicurezza degli impianti e alla loro messa a norma, ma anche il comfort vuole la sua parte e questo nuovo impianto di Pordenone sarà invidiato. Attualmente in questa provincia sono in attività 10 impianti di atletica, uno ogni 30 mila abitanti: segno che la pratica sportiva è al top. Per questo dobbiamo impegnarci a investire in un settore chiave per i giovani e i cittadini tutti".  
   
   
A PAOLA FRASCHINI, CAMPIONESSA MONDIALE DI PATTINAGGIO IL PREMIO “LO SPORTIVO LIGURE DELL’ANNO” OGGI LA FESTA DELLO SPORT CON TANTI FUORICLASSE AL TEATRO DELLA GIOVENTÙ  
 
Genova, 13 dicembre 2010 - La campionessa genovese di pattinaggio solo dance Paola Fraschini, della Asd Sportiva Sturla Pattinaggio, è stata designata vincitrice del premio “Lo Sportivo Ligure dell’Anno”, promosso dalla Regione Liguria e giunto alla diciottesima edizione. Lo ha anticipato, a margine del Consiglio Regionale, l’assessore allo sport Gabriele Cascino, in vista della cerimonia ufficiale di lunedi 13 dicembre, alle 17 al Teatro della Gioventù di Genova. Paola Fraschini, prima classificata al Campionato Mondiale di Pattinaggio assoluto solo dance di Friburgo, in Germania, nel novembre 2009, ha conquistato anche il titolo italiano della specialità nel luglio scorso. La Frascini ha bissato il titolo mondiale nei giorni scorsi a Portimao, in Portogallo. Paola Fraschini riceverà, insieme con gli altri sessanta atleti vincitori di medaglie nelle varie discipline, anche il Premio Arte e Sport, un’opera creata dall’artista ligure Massimo Lovati