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Notiziario Marketpress di Mercoledì 23 Marzo 2011
Politica
LIBIA: I DEPUTATI EUROPEI CRITICANO LA MANCANZA DI COORDINAMENTO DA PARTE DEGLI STATI MEMBRI  
 
Sttrasburgo, 23 marzo 2011 - Nel corso di una visita dell´Alto Rappresentante Catherine Ashton per gli affari esteri il Martedì, gli eurodeputati hanno criticato la mancanza di coordinamento tra gli Stati membri sulla missione internazionale in Libia e interrogato la signora Ashton sulla sua intenzione di rivedere le politiche dell´Ue con i regimi autoritari come la Siria . Jose Ignacio Salafranca (Ppe, Es) e molti altri deputati criticato il fallimento degli Stati membri dell´Ue a concordare sul modo migliore di proteggere la popolazione libica, con alcuni paesi come la Germania astensione dalla risoluzione del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite e altri come la Francia e il Regno Unito leader attacchi aerei contro le forze occidentali di Gheddafi. In risposta, Catherine Ashton, ha dichiarato: "Sono sicura che possiamo fare ancora meglio questa cade sulla presidenza ungherese, che sta compiendo un grande sforzo.". "Che cosa è un segnale positivo è che nessuno ha votato contro la risoluzione Onu 1973 e che nel Consiglio Affari esteri ieri c´era almeno l´unanimità su come fornire sostegno umanitario". L´alto rappresentante ha poi spiegato che 4.400 persone erano state portate con l´ausilio di mezzi militari dell´Ue e che il personale Ue era ancora schierato alle frontiere ad aiutare centinaia di persone che cercano di fuggire. Nato per sostituire la leadership degli Stati Uniti? Poiché gli Stati Uniti hanno detto che preferiscono tirarsi fuori e cedere la leadership nella creazione della no-fly zone, la missione dovrebbe essere ripreso dalla Nato, da un mandato franco-inglese o di un´altra struttura di comando, ha chiesto a Graham Watson (Alde / Adle, Uk )."Dovrebbe essere la Nato, ma non so quando. Devono parlare. La Nato sarebbe sicuramente la via da seguire", ha risposto la signora Ashton. A nome del gruppo S & D, Kristian Vigenin (Bg) ha detto che qualsiasi azione di imporre la no-fly zone deve rispettare le tre condizioni richieste dalla Lega araba: protezione dei civili, senza invasione o di truppe e nessuna divisione della Libia. Il gruppo Gue è stato l´unico gruppo politico ad opporsi alla creazione di una zona no-fly. "I diritti umani non possono essere mai imposti militarmente", ha dichiarato il rappresentante del gruppo, Willy Meyer (Es). Altri vicini di casa autoritari - Dominique Baudis (Ppe, Fr) ha invitato l´Alto Rappresentante per rivedere la politica di vicinato dell´Ue "con i regimi autoritari ". In una simile ottica, Franziska Brantner (Verdi / Ale, De) ha chiesto alla signora Ashton una revisione delle relazioni dell´Ue con la Siria e il Marocco, in particolare in relazione al conflitto del Sahara occidentale e l´accordo di pesca. Catherine Ashton ha risposto che ci deve essere uno spazio per l´Ue per passare dall’ isolamento di un paese al pieno impegno." Preferiremmo impegnarci con i paesi governati, ma spesso noi non ci impegniamo con i governi, ci impegniamo con la gente di quei paesi".  
   
   
INTERVENTO DI CECILIA MALMSTRöM, COMMISSARIO PER GLI AFFARI INTERNI, SUL SUO VIAGGIO IN EGITTO  
 
 Bruxelles, 23 marzo 2011 - Cecilia Malmström, Commissario Ue per gli affari interni, si è recata ieri al Cairo per discutere l´attuale situazione in Nord Africa. Il Commissario ha detto: "Vado in Egitto oggi, insieme al Ministro degli Esteri ungherese J á nos Martonyi, per discutere l´attuale situazione in Nord Africa con le autorità egiziane l´. Questa missione fa parte del complesso la reazione delle autorità europee l´Unione nuovi sviluppi politici nel Mediterraneo del Sud e alla necessità di ridefinire le nostre relazioni con la regione. Durante i miei incontri con le autorità egiziane, affronterò la drammatica emergenza umanitaria in Nord Africa prodotta dal conflitto in Libia e l´effetto che questo conflitto ha sui flussi di rifugiati verso i paesi vicini. Continuare con la violenza potrebbe creare una situazione in cui più persone fuggire dal loro paese in cerca di protezione internazionale. Abbiamo bisogno di trovare i modi più efficaci per aiutarli, allo stesso tempo, dobbiamo garantire che coloro che non hanno bisogno di tale protezione e non sono autorizzati a soggiornare nell´Ue vengano rimpatriati in sicurezza e dignità nel rispetto dei nostri standard di legge. Sono convinta che una soluzione duratura al problema dell´immigrazione irregolare possa essere ottenuta soltanto con la cooperazione con i paesi del Nord Africa. In parallelo, la Ue ora inizi a preparare il terreno per il nuovo approccio - una partnership per la mobilità e la sicurezza con i paesi del Sud del Mediterraneo. Ciò contribuirà a un rapporto costruttivo tra l´Egitto e l´Unione europea ".  
   
   
PROGRESSI DELL´ISLANDA VERSO L´ADESIONE ALL´UE  
 
 Strasburgo, 23 marzo 2011 - L´islanda ha avviato i colloqui per l´adesione all´Ue, nel luglio 2010 da una posizione favorevole, poiché è gia stato un membro dello Spazio economico europeo (See), che copre 10 dei 33 capitoli che i paesi candidati devono soddisfare per entrare nell´Ue. Tuttavia, sono necessari progressi in alcune aree, principalmente di pesca, agricoltura e sviluppo rurale, come sostiene il progetto di relazione della commissione, preparato da Dan Cristian Preda (Ppe, Ro) e adottata con 48 voti favorevoli, 2 contrari e 1 astensione. Pesca: la caccia sgombro e balene - Il Comitato esorta l´Islanda e l´Unione europea a trovare una via da seguire nei negoziati sulle quote di sgombro, questione che è diventata particolarmente sensibile dopo che entrambe le parti non sono riuscite a raggiungere un accordo nel corso del settimo ciclo di negoziati dell´Unione europea con l´Islanda e la Norvegia. I deputati sottolineano inoltre la necessità per l´Islanda a portare le sue leggi di pesca in linea con le regole del mercato interno dell´Unione europea per quanto riguarda la libera prestazione dei servizi e la libera circolazione dei capitali nella produzione della pesca e della trasformazione. L’ Islanda, la cui economia è fortemente dipendente dalla pesca, ha già dichiarato nella sua posizione generale in merito all´adesione di voler mantenere un certo controllo della gestione della pesca nella sua zona economica esclusiva. "Una serie di divergenze" rimangono sulla caccia alle balene, aggiunge la commissione, sottolineando che il divieto di caccia alla balena fa parte dell´acquis comunitario (l´attuale corpus di leggi e regolamenti che tutti i nuovi Stati membri devono tenere acceso). Esso chiede per una più ampia discussione relativa alla soppressione dei due caccia alla balena e il commercio di prodotti balenieri. Icesave - I deputati sono stati soddisfatti del nuovo accordo sul Icesave era stato raggiunto tra l´Islanda, il Regno Unito e Paesi Bassi.hanno espresso soddisfazione per l´approvazione a maggioranza dei tre quarti del contratto da parte del Parlamento islandese (17 febbraio 2011) e spera che il nuovo referendum sul contratto di pubblico, prevista per il 9 aprile, sarebbe un risultato positivo. I sondaggi suggeriscono gli islandesi potrebbe firmare l´accordo questa volta, anche se il 93% ha votato contro la proposta in un referendum analogo tenuto un anno fa. L´opinione pubblica in Islanda - Preda ha fatto notare che i recenti sondaggi hanno mostrato un aumento del sostegno pubblico in Islanda per il proseguimento dei negoziati e che la maggioranza di fiducia islandesi del Parlamento europeo. Tuttavia, il Comitato per gli affari esteri ritiene che notevoli sforzi sono ancora necessari per informare i cittadini islandesi che l´adesione all´Unione europea comporta. Essi invitano il governo ad ampliare il dibattito pubblico, deve basarsi su informazioni chiare e concrete sulle conseguenze di un´adesione all´Ue, in modo che il pubblico "può fare una scelta informata al referendum sulla futura adesione".  
   
   
INCHIESTA DEL PARLAMENTO EUROPEO SULLE ACCUSE NEI CONFRONTI DI TRE DEPUTATI  
 
Strasburgo, 23 marzo 2011 - A seguito delle accuse pubblicate dal Times di Domenica 20 marzo contro tre deputati, il Parlamento europeo ha avviato un´indagine per accertare tutti i fatti. I servizi del Parlamento stanno rivedendo il dossier consegnato dal giornale. Indipendentemente da questi passi ufficiali, due dei membri del Parlamento europeo citati nell´articolo, Ernst Strasser (Ppe, Austria) e Zoran Thaler (S & D, Slovenia), sono dimessi dal Parlamento europeo, mentre il gruppo S & D ha annunciato che il terzo deputato, Adrian Severin (Romania), non è più un membro del gruppo.  
   
   
IL PASSAGGIO DELL’ ESTONIA ALL’ EURO  
 
Bruxelles, 23 Marzo 2011 - La Commissione europea ha adottato ieri una comunicazione relativa all´introduzione dell´euro in Estonia. Il documento sottolinea l´aspetto più importante di questa fase di transizione alla moneta unica e disegna una serie di conclusioni per futuri Stati membri dell´area dell´euro. Tutte le informazioni disponibili confermano che l´Estonia ha preparato e negoziato questa modifica e che l´operazione è stato vista come un successo dalla grande maggioranza della popolazione. Grande importanza è stata data anche alla stabilità dei prezzi attraverso un accordo di prezzi equi, i firmatari del presente accordo impegnandosi a non aumentare i prezzi senza giustificazione. "Secondo tutte le informazioni disponibili il passaggio dell’ Estonia nell’ Euro è stato molto ben preparato ed è andato liscio. Mi congratulo con il successo di Estonia e invito i futuri paesi appartenenti alla zona Euro di seguire l’esempio estone , ha dichiarato Olli Rehn, commissario europeo per gli Affari economici e monetari. L´estonia ha adottato l´euro il 1 ° gennaio 2011. Lei è così diventato il 17 ° Stato membro della zona euro, portando a oltre 330 milioni di abitanti dell´Unione europea a utilizzare la moneta unica. Come in tutti i cambiamenti avvenuti dopo il 2002, l´Estonia ha introdotto la moneta unica il suo territorio per il cosiddetto "big bang", che coincidono l´adozione dell´euro e il passaggio . Un periodo di doppia circolazione di due settimane, durante il quale il contante in euro e corone corso legale, ha gradualmente ritirare le banconote e monete denominate in valuta nazionale. Il successo dell´operazione, ancora una volta, ha confermato che un periodo di doppia circolazione breve è sufficiente se il passaggio alla moneta unica, era ben preparato. Secondo l´ultimo sondaggio Eurobarometro Flash condotta dalla Commissione, la grande maggioranza degli estoni (87%) ha dichiarato che il passaggio è andato liscio ed è stato condotto in modo efficace. Le autorità estoni hanno fatto molto per fugare i timori di coloro che aumentare i prezzi durante la transizione. Il periodo di obbligatoria la doppia indicazione dei prezzi in euro e corone iniziata il 1 ° luglio 2010 e durerà fino al 30 Giugno 2011 . Quasi nove in dieci estoni in considerazione questa doppia indicazione dei prezzi molto utile o abbastanza utile per confrontare i prezzi più facilmente e abituarsi a pensare in euro. Oltre l´80% sono anche soddisfatto che sia stato fatto correttamente, tutte o la maggior parte del tempo, che corrisponde a risultati in altri Stati membri hanno recentemente passato a euro. Un´altra importante iniziativa in tal senso è stata la determinazione del prezzo equo accordo: i firmatari hanno, infatti, impegnato a non aumentare i prezzi e di rispettare le regole di transizione durante il passaggio. La campagna di informazione condotta in Estonia l´introduzione dell´euro ha giocato un ruolo: la popolazione è stata informata degli aspetti pratici del cambiamento, che è stato quindi in grado di procedere senza intoppi. Secondo il sondaggio di la Commissione nel mese di gennaio, la stragrande maggioranza degli estoni sentivo bene o abbastanza bene informati.  
   
   
UE, "L´EUROPA PER LE FAMIGLIE, FAMIGLIE PER L´EUROPA" MIGLIORARE LA POLITICA FAMILIARE IN TUTTI GLI STATI MEMBRI: SI DISCUTE SUL PROBLEMA DELL´INVECCHIAMENTO DELLA POPOLAZIONE  
 
Bruxelles, 23 marzo 2011 - Il 21 marzo, il comitato ha tenuta un’ audizione sul tema «Il ruolo della politica familiare in evoluzione demografica: condivisione delle migliori pratiche tra gli Stati membri” nel corso della quale alcune parti interessate sono state consultate sulle questioni familiari, al fine di migliorare le politiche e le pratiche condividere tra gli Stati membri. La Presidenza ungherese ha invitato il Comitato a consigliare su questo argomento e fare una riflessione sul cambiamento demografico ed il ruolo delle famiglie. Il tutto confluirà nella conferenza della presidenza ungherese sul cambiamento demografico, che si terrà la prossima settimana a Budapest. Nel suo discorso di apertura, Staffan Nilsson , Presidente del Cese ha dichiarato: "L´europa deve dare l´esempio in materia di equità intergenerazionale e di solidarietà e il problema dell´invecchiamento della popolazione è al tempo stesso una sfida e un´opportunità per l´Europa". L´audizione è stata presieduta da Luca Jahier , Presidente del Comitato Vari interessi ´del Gruppo e inclusi presentazioni da Miklós Soltész , Segretario di Stato, Ministero dello sviluppo nazionale e Anna Záborská , presidente dell´Intergruppo su "famiglia e il diritto del fanciullo e Bioetica" . Ci sono stati anche contributi di esperti, contrastando l´esperienza di diversi Stati membri. Secondo il Comitato, i benefici sociali ed economici della famiglia dovrebbe essere aumentati l’ insufficiente sostegno per le famiglie potrebbe comportare un aumento sostanziale dei costi, soprattutto in termini di servizi di welfare. Sfide demografiche devono essere rapidamente affrontate fornendo incentivi al lavoro e nel vedere gli anziani come risorsa anziché un onere. Il Comitato si è anche impegnato a guardare avanti e sta già lavorando con la futura presidenza polacca sulla demografia e mercato del lavoro. Inoltre, intende sostenere l´idea di proclamare il 2014 come l´Anno europeo per le famiglie. La presidenza ungherese ha colto l´occasione di questa audizione per lanciare a livello europeo la sua settimana tematica "L´europa per le famiglie, Famiglie per l´Europa"che sarà organizzata la prossima settimana a Budapest e che sarà conclusa da un Consiglio informale dei ministri per la famiglia, a cui il Comitato presenterà i risultati di udienza e il proprio contributo.  
   
   
LE IMPRESE EUROPEE ADOTTANO ECO-INNOVAZIONE PER AFFRONTARE I CRESCENTI COSTI DI PRODUZIONE E SCARSITÀ DI MATERIE PRIME  
 
Bruxelles, 23 marzo 2011- La competitività delle imprese europee è sempre più vulnerabile alla crescente scarsità di materiali, con conseguente volatilità dei prezzi. Un sondaggio Eurobarometro pubblicato ieri e presentato al 10 ° forum europeo sulla eco-innovazione, Birmingham, Regno Unito, rivela che il 75% delle imprese europee hanno dovuto affrontare un aumento dei costi dei materiali nel corso degli ultimi cinque anni e che il 90% di loro si aspettano aumenti di prezzo in futuro. Per rispondere a questa sfida, piccole e medie imprese si stanno rivolgendo a eco-innovazione. Tuttavia, molte aziende non sono ancora pienamente consapevoli degli effetti potenziali che possono essere l´esaurimento delle risorse naturali delle loro attività future. Janez Poto čnik, Commissario Ue per l´ambiente, ha dichiarato: "Stiamo assistendo a quello che è certamente un cambiamento nella giusta direzione, ma in termini di risorse, il nostro atteggiamento dovrebbe cambiare da evoluzione alla rivoluzione. Un uso più efficiente delle risorse è essenziale per le imprese. Eco-innovazione è un modo per trasformare questa sfida in un´opportunità ". I Materiali diventano costi essenziali per le Pmi - Il sondaggio Eurobarometro è stato progettato per esplorare le attitudini delle imprese europee verso l´eco-innovazione. Eco-innovazione è un termine che descrive i prodotti, processi o altre soluzioni che possono aiutare a proteggere l´ambiente o un utilizzo più efficiente delle risorse. Quasi un quarto dei Ceo intervistati ha dichiarato che i costi del materiale rappresentano il 50% o più del totale delle spese sostenute per la loro azienda. Tre quarti di loro ha detto che i costi del materiale era aumentato moderatamente o drammaticamente negli ultimi cinque anni. L´eco-innovazione come risposta alla sfida - Oltre la metà delle Pmi intervistate ha detto che per affrontare questa sfida, di aver introdotto negli ultimi cinque anni, la tecnologia per migliorare l´efficienza dei materiali. Specialmente nelle aree dell agricoltura, l´acqua e la produzione di eco-innovazione come processo affini - al contrario di quelli legati alla tecnologia, prodotto, organizzazione o di marketing - sono state attuate. Imprese del settore costruzione hanno preferito investire in prodotti o servizi ambientali, mentre le aziende alimentari hanno cercato di attuare ulteriori innovazioni nel campo organizzativo. Dobbiamo accelerare il ritmo di eco-innovazione - Oltre il 40% delle Pmi ha introdotto l´eco-innovazione nel corso degli ultimi due anni hanno detto che gli investimenti ha ridotto l´uso dei materiali fino al 20% per unità prodotta. Questo sforzo modesto sarà nettamente intensificato se l´Ue vuole realizzare le sue ambizioni nel campo delle materie prime e l´efficacia delle risorse (vediIp/11/122 e Ip/11/63 ). Dal sondaggio emerge che le Pmi europee più considerare l´accesso Restricted Materials come un driver chiave di eco-innovazione. Inoltre, e prevista attuali aumenti del prezzo dell´energia sono, a loro parere, gli incentivi principale per utilizzare l´eco-innovazione. Oltre il 70% di Le Pmi hanno sottolineato la necessità di istituire partenariati buoni affari e rendendo l´accesso ottimale alle informazioni esterne e di conoscenza, ivi compresi i servizi di supporto tecnologico per accelerare l´adozione e lo sviluppo di eco-innovazione. Le autorità pubbliche possono incoraggiare l´adozione di eco-innovazione - Molti ostacoli impediscono alle imprese di investire in eco-innovazione. I principali ostacoli sono legati a vincoli economici e finanziari, compresa la domanda di mercato incerto e la mancanza di finanziamenti esterni. Le autorità pubbliche possono svolgere un ruolo cruciale nell´aiutare le Pmi a superare questi ostacoli e adottare l´eco-innovazione. La Commissione incoraggia l´attuazione di innovazione eco-business attraverso vari strumenti tra cui il strumento finanziario. La Commissione prevede di presentare entro l´estate un piano d´azione per l´eco-innovazione, che aiuterà le imprese a sviluppare l´eco-innovazione e di investire in questo settore.  
   
   
MERCEDES BRESSO: "DIFENDERE LA DIVISIONE DELLE COMPETENZE TRA ENTI LOCALI E UE SIGNIFICA DIFENDERE I VALORI DEMOCRATICI"  
 
 Bruxelles, 23 marzo 2011 - "È indispensabile che la Commissione europea valuti l´impatto delle sue proposte legislative sui territori e sulle regioni europee. Ne va dell´efficacia e della legittimità dell´azione europea": questo il messaggio portato il 21 marzo, dalla Presidente del Comitato delle regioni Mercedes Bresso alle assise della sussidiarietà, organizzate dal Cdr a Bilbao con il sostegno del presidente del governo regionale dei Paesi baschi Patxi López. Il Trattato di Lisbona ha rafforzato il principio di sussidiarietà, la cui definizione fa ora esplicito riferimento alla dimensione locale e regionale. Adesso però, secondo Mercedes Bresso, "bisogna, concretamente, che le valutazioni d´impatto che accompagnano le proposte della Commissione contengano un´analisi completa degli effetti di tali proposte sui territori, e che prevedano la consultazione degli enti regionali e locali in tutti i casi che ne toccano le competenze". La Presidente del Comitato delle regioni ha ricordato che controllare l´applicazione del principio di sussidiarietà non è un compito che si può svolgere da soli: "Occorre che tutti i soggetti interessati s´impegnino e siano in stretto rapporto fra loro, a partire dai livelli nazionale, regionale e locale". Senza il loro impegno e la loro partecipazione, il principio di sussidiarietà resterà lettera morta". Mercedes Bresso si è quindi congratulata per la forte mobilitazione registrata in occasione di queste assise dei rappresentanti dei parlamenti regionali. La Presidente del parlamento regionale basco Arantza Quiroga se ne è fatta portavoce, sottolineandone la responsabilità nel "vigilare" sul processo di decentramento politico reso necessario dal principio di sussidiarietà: a suo giudizio, "è venuto il momento di adattare le direttive europee alla diversità dei cittadini, e non il contrario, come avviene oggi". Dal canto suo Ramón Luis Valcárcel Siso, primo vicepresidente del Cdr e presidente della regione spagnola di Murcia, intervenendo al Parlamento regionale dei Paesi baschi, ha osservato: "il sistema di allerta precoce non va visto come un onere in più imposto dall´Unione europea, quanto piuttosto come un´opportunità, una porta aperta che consente di discutere di tematiche europee nelle assemblee parlamentari di livello nazionale o regionale". È in quest´ottica che il Comitato delle regioni ha creato la rete di controllo della sussidiarietà, per consentire a quanti applicano la legislazione europea nel quotidiano di far conoscere la loro esperienza alle istituzioni europee di Bruxelles. Per maggiori informazioni sulla difesa del principio di sussidiarietà e su quest´ultima edizione delle assise della sussidiarietà, seguire il link. Sono disponibili anche le conclusioni della riunione. Per saperne di più sul ruolo dei comuni e delle regioni nel Trattato di Lisbona, cliccare qui. Sito web del Cdr: www.Cor.europa.eu/    
   
   
LA COMMISSIONE PROPONE MAGGIOR CHIAREZZA SUI DIRITTI DI PROPRIETÀ DI 16 MILIONI DI COPPIE INTERNAZIONALI NELL’UE  
 
Bruxelles, 23 marzo 2011- Cosa fare della casa comune quando una coppia divorzia e i coniugi hanno cittadinanze diverse? E del conto corrente comune, in caso di decesso di uno dei partner? Cosa succede poi se in questi stessi casi i coniugi, pur avendo la stessa cittadinanza, hanno beni o un conto corrente all’estero? In Europa sono circa 16 milioni le coppie internazionali e almeno 650 000 ogni anno si pongono queste domande di fronte alla fine del loro matrimonio o della loro unione. I cittadini perdono tempo e denaro a cercare di capire quale legge si applichi al caso loro e quale sia l´autorità giurisdizionale competente. Le differenze tra gli ordinamenti giuridici dei 27 Stati membri dell´Unione europea spingono a scelte opportunistiche, incoraggiano cioè la pratica per cui un coniuge, di solito il più abbiente, si affretta a rivolgersi all’autorità giurisdizionale dello Stato in cui pensa di ottenere l’esito giudiziario più favorevole. A fronte di ciò, la Commissione europea propone norme applicabili in tutta l´Unione che facciano chiarezza sui diritti di proprietà delle coppie internazionali sposate o legate da unione registrata. I due regolamenti proposti permetteranno di determinare la legge applicabile ai diritti di proprietà della coppia e l’autorità giurisdizionale competente, e disporranno regole per il riconoscimento e l’esecuzione delle decisioni giudiziarie in questa materia in tutti gli Stati membri e con un´unica procedura. Le due proposte sono i primi frutti della relazione 2010 della Commissione sulla cittadinanza dell´Unione (Ip/10/1390 e Memo/10/525) che ha individuato 25 grossi ostacoli in cui si imbattono gli Europei nella vita pratica di tutti i giorni. Le proposte odierne sono anche la conseguenza logica dell’accordo raggiunto rapidamente lo scorso anno su uno strumento legislativo dell´Ue che determini la legge applicabile ai divorzi internazionali (Ip/10/347 e Memo/10/695). “La morte del coniuge o un divorzio sono già di per sé situazioni dolorose e difficili. Non si dovrebbero gravare ulteriormente i cittadini con procedimenti amministrativi o giudiziari complicati, lunghi e costosi”, ha dichiarato la Vicepresidente Viviane Reding, commissaria per la Giustizia. “Sono sempre di più i cittadini che si innamorano e poi si sposano o si legano con unione registrata all’estero; sono pertanto necessarie norme chiare per stabilire come si dividano i beni di proprietà comune in caso di divorzio o morte del partner. Le proposte odierne contribuiscono alla chiarezza giuridica e semplificano il complicato processo di divisione dei beni comuni indipendentemente da dove si trovino in Europa. È una buona notizia per le coppie internazionali e per le loro tasche: le nuove norme permetteranno infatti risparmi in costi supplementari per circa 400 milioni di euro l’anno”. I cittadini vogliono regole chiare per determinare quale autorità giurisdizionale tratterà il loro caso e quale legge si applicherà ai loro beni. Con le proposte di oggi la Commissione intende apportare certezza giuridica alla vita quotidiana delle coppie internazionali. Dopo le nuove leggi Ue varate l’anno scorso, che consentono alle coppie internazionali di scegliere la legge applicabile al loro divorzio, il passo successivo chiarisce le norme che disciplinano i diritti di proprietà delle coppie internazionali. La Commissione propone quindi due regolamenti distinti: uno relativo alle norme applicabili alle coppie sposate (“regimi patrimoniali tra coniugi”) e l’altro relativo alle norme applicabili alle unioni registrate (“effetti patrimoniali delle unioni registrate”). Il matrimonio è un istituto giuridico riconosciuto da tutti e 27 gli Stati membri. In cinque paesi può essere contratto sia da coppie di sesso diverso sia da coppie dello stesso sesso (nei Paesi Bassi dal 2001, in Belgio dal 2003, in Spagna dal 2005, in Svezia dal 2009 e in Portogallo dal 2010). L’unione registrata è un istituto giuridico più recente riconosciuto in 14 Stati membri (Austria, Belgio, Danimarca, Finlandia, Francia, Germania, Irlanda, Lussemburgo, Paesi Bassi, Regno Unito, Repubblica ceca, Slovenia, Svezia[1] e Ungheria). In tutti questi 14 paesi è ammessa l’unione registrata di coppie dello stesso sesso, mentre quella di coppie di sesso opposto è ammessa solo in Belgio, Francia, Lussemburgo e Paesi Bassi. Le due proposte odierne sono neutre sotto il profilo del genere e dell’orientamento sessuale. Ciò significa, ad esempio, che un matrimonio tra persone dello stesso sesso autorizzato dal diritto portoghese sarà trattato alla stregua di un matrimonio tra persone di sesso diverso. Analogamente, un’unione tra partner di sesso diverso potrà essere registrata in Francia alle stesse condizioni di un’unione tra persone dello stesso sesso, ed entrambe le unioni rientreranno nel campo di applicazione della proposta sulle unioni registrate. Le due proposte non armonizzano né modificano il diritto sostanziale degli Stati membri in materia di matrimonio o unioni registrate. Il loro obiettivo è aiutare le coppie che si trasferiscono in un altro Stato membro o che hanno cittadinanze diverse e beni all’estero a risolvere le questioni inerenti ai diritti di proprietà. “Oggi vogliamo gettare ponti tra i diversi ordinamenti giuridici dell’Ue, e facilitare la vita delle coppie internazionali; non è nostra intenzione uniformare istituti che, per tradizioni sociali e giuridiche, sono e saranno ancora molto diversi in un prossimo futuro”, ha dichiarato la Commissaria per la Giustizia Vivian Reding nel presentare le proposte a Bruxelles. “Sono sempre più numerosi gli ordinamenti giuridici che riconoscono le unioni registrate. È per questo che la Commissione ha deciso oggi di trattare gli aspetti di diritto internazionale privato delle coppie spostate ma anche di aumentare la certezza del diritto per le unioni registrate con carattere transnazionale, presentando la prima proposta di regolamento Ue sulle unioni registrate”. Le proposte della Commissione: consentiranno alle coppie internazionali sposate di scegliere la legge applicabile ai loro beni comuni in caso di morte di un coniuge o divorzio; aumenteranno la certezza del diritto per le unioni registrate con carattere internazionale assoggettando, come regola generale, i beni delle coppie legate da un’unione registrata alla legge del paese in cui l’unione è stata registrata; aumenteranno la certezza del diritto per le coppie internazionali (sposate o legate da unione registrata) istituendo un insieme di norme coerenti per determinare l’autorità giurisdizionale competente e la legge applicabile in base a una gerarchia di criteri di collegamento oggettivi; miglioreranno la prevedibilità per le coppie internazionali semplificando la procedura per riconoscere le decisioni e gli atti in tutta l’Ue. Le coppie risparmieranno tempo e denaro – in media tra i 2 000 e i 3 000 euro per causa. Questi risparmi deriveranno dalla possibilità per i cittadini di proporre dinanzi a un’unica autorità giurisdizionale varie domande giudiziali. Ad esempio, la domanda relativa ai diritti di proprietà potrà essere proposta alla stessa autorità giurisdizionale competente per il divorzio o la separazione.  
   
   
UE, DIRETTIVA SERVIZI: IL 24 MARZO INCONTRO INFORMATIVO A PERUGIA  
 
Perugia, 23 marzo 2011 - "La direttiva servizi: novità ed opportunità per le imprese in Europa" è il tema dell´incontro che si terrà il 24 marzo, a partire dalle ore 9.30, nel Salone d´Onore di Palazzo Donini, a Perugia. L´incontro, promosso dal Dipartimento politiche comunitarie in collaborazione con Formez Pa e Regione Umbria, avrà un taglio pratico e dimostrativo e consentirà di trattare, con il coinvolgimento dei principali interlocutori, i punti salienti della Direttiva in tema di innovazione amministrativa e di cooperazione tra gli Stati Membri. Dopo l´apertura dei lavori a cura di Elisabetta Manghi - Dipartimento politiche comunitarie, si avvierà la prima sessione dei lavori (10.30 - 13.00) presieduta da Ernesta Maria Ranieri, coordinatore "ambiente, energia, riforme istituzionali e affari generali" della Regione Umbria, su "La nuova disciplina per l´accesso e l´esercizio di attività di servizi: stabilimento e prestazione transfrontaliera". Seguiranno gli interventi di: Lidia Germani - Dipartimento politiche comunitarie, su " La Legge Regionale sulla Direttiva Servizi", Francesco Nesta - Responsabile della sezione "normativa per i servizi e la distribuzione commerciale" Regione Umbria, Cesare Rossi - Agenzia delle entrate, su "Il regime tributario per le prestazioni transfrontaliere" e di Mario Altavilla - Unioncamere, su "Il portale "impresainungiorno" a servizio dell´attuazione della Direttiva Servizi. La seconda sessione (ore 14.15 -17.00) riguarderà "Il recepimento della direttiva servizi negli altri Stati membri Ue e le opportunità di internazionalizzazione per le imprese italiane" a cura di Alice De Bevoise - Confindustria; "Il Punto di contatto nazionale per l´assistenza ai consumatori nell´attuazione della direttiva servizi: le funzioni del Centro europeo consumatori" a cura di Ofelia Oliva - Centro europeo consumatori. Nel pomeriggio (ore 15.00) si terrà la tavola rotonda su "La Direttiva servizi per l´impresa umbra". Introduce Fabrizio Bracco - assessore alla cultura,commercio, e turismo della Regione Umbria, presiede Ciro Becchetti - coordinatore "agricoltura, cultura e turismo" della Regione Umbria, partecipano i rappresentanti di Confindustria, Confapi, Cna, Confcommercio,confartigianato, Confesercenti, Consulta Regionale per l´utenza e il consumo, Sistema Camerale Umbro, Lega Cooperativa.  
   
   
OGGI UN INCONTRO A ROMA SULLE PROSPETTIVE DEL FONDO SOCIALE EUROPEO  
 
Firenze, 23 marzo 2011 – Per comprendere le ricadute “concrete” sulle risorse economiche a disposizione dell’Italia nel prossimo futuro e realizzare un confronto sui regolamenti, gli assessori regionali al lavoro e alla formazione professionale hanno promosso il seminario Il ruolo del Fondo sociale europeo nella politica di sviluppo delle Regioni e delle Province autonome italiane, in programma mercoledì 23 marzo, a Roma presso Auditorium Via Veneto, in via Veneto, 89. Organizzato da Tecnostruttura – lo strumento delle Regioni per la gestione del Fse – insieme alla Regione Toscana titolare della presidenza della Ix commissione della conferenza delle Regioni, il confronto affronterà il tema del dopo crisi e il ruolo del Fondo sociale europeo, anche dopo il 2013, nel superamento dell’attuale fase di emergenza e nel consolidare lo sviluppo. A dibattere sulle nuove prospettive parteciperanno con gli assessori regionali, il ministro del Lavoro Maurizio Sacconi, il Direttore generale all’Occupazione della Commissione europea Koos Richelle, la presidente del Comitato delle Regioni Mercedes Bresso. Per la Regione Toscana ci sarà l’assessore alle attività produttive, lavoro e formazione Gianfranco Simonncini che presiderà il convegno. Alle 12.30 è prevista una conferenza stampa nella sala A dell’auditorium di Via Veneto  
   
   
ISPI: RIFORMA DELL´EURO, CRISI GIAPPONE  
 
Milano, 23 marzo 2011 – Segnaliamo le due Tavole Rotonde organizzate dall´Ispi a Milano, la prossima settimana, su temi di particolare attualità: L´europa si salverà. E l´Italia? (28 marzo, ore 18.00): i prossimi 24 e 25 marzo il Consiglio europeo siglerà un accordo che potrebbe risultare "storico", ridefinendo il funzionamento dell´Euro e imponendo importanti vincoli su temi delicati (salari, pensioni, etc.). Quali possono essere le conseguenze per il nostro Paese? Ne discutono Massimo Bordignon, Enrico Brivio, Franco Bruni e Silvio Fagiolo. Le crisi del Giappone (29 marzo, ore 18.00): il terremoto, lo tsunami e l´incubo nucleare hanno colpito un Giappone già provato dalla crisi politica interna e dalle difficoltà della ripresa dopo la crisi economica globale. Ne discutono Axel Berkofsky, Carlo Filippini, Paolo Magri e Vittorio Volpi. Gli incontri, che si terranno a Palazzo Clerici (Via Clerici, 5 - Milano), Segreteria Organizzativa (tel.: 02 86 93 053, e-mail: ispi.Eventi@ispionline.it  sito: www.Ispionline.it/ )  
   
   
CROAZIA, STIPENDIO MEDIO INFERIORE A 750 EURO AL MESE  
 
Zagabria, 23 marzo 2011- Stando ai dati pubblicati dall´Ente statistico croato, lo stipendio medio netto lo scorso dicembre in Croazia è ammontato a 5.450 kune (circa 746,57 euro). Rispetto al mese di novembre dell´anno scorso, lo stipendio medio ha registrato un calo del 2,4 per cento. Sempre stando ai dati dell´Istat, lo stipendio medio netto a livello annuo nel 2010 ha registrato un aumento di 88 kune (12,05 euro), il che rappresenta un aumento dell´1,6 per cento in termini nominali. Lo stipendio medio lordo nel mese di dicembre dello scorso anno è stato pari a 7.806 kune (1.069,31 euro), il che rappresenta un calo dell´1,1 per cento rispetto al mese precedente del 2010. A livello annuo, invece, lo stipendio medio lordo ha registrato un calo dello 0,3 per cento, ossia ha registrato un aumento di 23 kune (3,15 euro).  
   
   
INSEDIATO IN LOMBARDIA COMITATO GESTIONE FONDO VOLONTARIATO FORMIGONI:FARE RETE NOSTRO OBIETTIVO PER FUTURO TERZO SETTORE BOSCAGLI: VOLONTARIATO RICCHEZZA VERA DEL NOSTRO TERRITORIO  
 
 Milano, 23 marzo 2011- Il presidente della Regione Lombardia Roberto Formigoni ha insediato ieri il Comitato che gestirà il Fondo Speciale per il volontariato in Lombardia. Previsto dalla legge nazionale sul volontariato, il Fondo è alimentato dalle Fondazioni bancarie ed è destinato a finanziare le attività dei Centri di servizio. I 12 Centri, uno in ciascuna provincia, offrono gratuitamente consulenza e assistenza qualificata alle associazioni di volontariato che operano in Lombardia. Il Comitato, di cui fa parte l´assessore alla Famiglia, Conciliazione, Integrazione e Solidarietà sociale, Giulio Boscagli, viene nominato ogni due anni e ha a disposizione un Fondo che negli anni è cresciuto notevolmente. Dal milione di euro messo in campo per il biennio 1996-1998, si è arrivati ai 9 milioni per il 2011 ed è previsto anche per il 2012 il mantenimento delle stesse entrate. ´Nella nostra regione - ha ricordato Formigoni - il volontariato rappresenta una ricchezza straordinaria e dinamica: il crescente numero delle associazioni che, tra il 2001 e il 2010, è aumentato del 62%, ne è la testimonianza. La nostra società ha quindi dimostrato di saper cogliere i bisogni ed elaborare risposte concrete. Con il mondo del volontariato abbiamo stabilito un rapporto stretto: un ambito privilegiato di è rappresentato proprio da questo Comitato di gestione che, nel tempo, ha assunto responsabilità crescenti nella promozione e valorizzazione del volontariato´. Il presidente Formigoni ha ricordato quindi il progetto regionale per la diffusione e il consolidamento dell´istituto dell´amministratore di sostegno, soffermandosi poi sul recente provvedimento di riforma del terzo settore varato dalla Giunta Regionale, che ha definito ´una nuova pietra angolare nei rapporti tra l´amministrazione regionale ed il Terzo Settore´. ´Intervenendo sul fronte della semplificazione e dell´informatizzazione - ha aggiunto - si riesce a dare alle organizzazione di volontariato i mezzi per operare nel modo più adeguato e gli strumenti per dialogare in modo più efficiente con la Pubblica Amministrazione ma anche e soprattutto tra di loro in una logica di sistema´. Tra le iniziative già attive in questo senso, la ´Piazza del Volontariato´, un luogo virtuale (operativo nel sito della Dg Famiglia e Solidarietà sociale), che consente alle organizzazioni di volontariato di far conoscere ai cittadini le proprie iniziative, favorendo l´incontro in una rete e lo scambio tra di loro. ´Fare rete - ha sottolineato il presidente - è l´obiettivo per il futuro del terzo settore, nell´ottica di una sussidiarietà sempre più circolare, capace di coinvolgere soggetti diversi, nel quale le risorse del profit si sposano in maniera sinergica con la capacità progettuale del non profit di rispondere in modo adeguato ai bisogni del cittadino´. L´assessore alla Famiglia, Conciliazione Integrazione e Solidarietà Sociale Giulio Boscagli è stato riconfermato quale rappresentante della Regione nel Comitato. ´Questo è l´anno europeo del volontariato - ha ricordato Giulio Boscagli - Stiamo pensando ad un´iniziativa che valorizzi il volontariato nella nostra Regione e il lavoro svolto dalle decine di migliaia di volontari impegnati nelle oltre 6.000 realtà, ricchezza vera del nostro territorio. Il nostro obiettivo deve essere quello di stare al loro fianco e di indirizzare le risorse al cuore delle iniziative cercando di ridurre i costi di gestione delle associazioni stesse in maniera che i soldi siano indirizzati più alle iniziative che ai costi di gestione´. Il Comitato è composto da 15 membri. Oltre all´assessore Boscagli e Vittoria Boni (membro nominato dal Ministero del lavoro e delle politiche sociali) ne fanno parte: 4 rappresentanti delle organizzazioni del volontariato (Stefania Bartoccetti dell´Associazione Telefono Donna, Luigi Benvenuti dell´Associazione Nazionale Pubbliche Assistenze - Anpas, Alberto Cattaneo dell´Associazione Volontari Pensionati Lecchesi e Mariagrazia Zanaboni dell´Associazione Diversamente onlus); 7 membri designati dalle Fondazioni di origine bancaria (Maurizio Ambrosiani, Guido Boldrin, Lorenzo Crosta, Luca Galli, Jonas Maniaz, Carlo Vimercati, della Fondazione Cariplo e Gianmaria Galimberti della Fondazione Banca del Monte di Lombardia); un membro nominato dall´Acri (Lidia Redaelli della Fondazione Banca del Monte di Lombardia) e un membro in rappresentanza degli Enti Locali della Regione (Camillo De Milato del Consiglio delle Autonomie locali lombarde). E´ stato infine riconfermato presidente del Comitato Carlo Vimercati. Scheda - Progetti regionali finanziati con il Fondo speciale nel biennio 2008-2010 - In.volo (2008-2012) Il progetto agevola, attraverso Banca Prossima, l´accesso al credito bancario da parte delle Organizzazioni di volontariato, anche per importi di modesta entità. Il Fondo speciale ha stanziato 3.600.000 euro. - Bando sulla ´coesione sociale´ (2008-2010) Il Bando sostiene progetti in rete finalizzati ad avviare azioni concrete per promuovere la coesione sociale e contrastare le cause che generano fragilità e disagio sociale. Le risorse stanziate dal Fondo speciale sono state 2.500.000 euro per 163 progetti. - Progetto Amministratore di sostegno (Ads) (2009-2012) Il progetto, promosso da Fondazione Cariplo, Coordinamento dei Centri di Servizio per il Volontariato della Lombardia e Comitato di Gestione del Fondo Speciale per il Volontariato in Lombardia, sostiene la diffusione e il consolidamento dell´istituto dell´Amministrazione di Sostegno nel territorio lombardo. I soggetti promotori investono complessivamente in questa azione 1.250.000 euro, di cui 600.000 provenienti dal Fondo speciale. Il Progetto regionale Ads è condotto in partnership con Ledha, impegnata nella tutela dei diritti delle persone con disabilità e con l´Organizzazione di Volontariato milanese Oltre Noi.la Vita, attiva nell´ambito della protezione giuridica delle persone fragili e nella ricerca di soluzioni innovative e personalizzate per il ´dopo di noi´. Partner istituzionale del progetto è Regione Lombardia.  
   
   
REGIONE LOMBARDIA LANCIA VOUCHER DIGITALE PER ENTI LOCALI 2,5 MILIONI PER SERVIZI PIU´ MODERNI ED EFFICIENTI  
 
Milano, 23 marzo 2011 - Regione Lombardia mette a disposizione degli enti locali 2,5 milioni di euro da destinare all´acquisto di tecnologie e strumenti informatici. A dare l´annuncio di due bandi appositamente dedicati e da domani pubblicati sul Burl (Bollettino ufficiale della Regione Lombardia), l´assessore regionale alla Semplificazione e Digitalizzazione Carlo Maccari. ´Attraverso questa iniziativa - commenta Maccari - vogliamo premiare gli sforzi degli enti territoriali per modernizzare e rendere più efficiente e trasparente la Pubblica Amministrazione, grazie anche a un´informatizzazione diffusa degli uffici e delle pratiche, sia quelle interne sia quelle destinate a cittadini e imprese´. Il primo bando da 1,5 milioni è dedicato ai piccoli Comuni, aggregati in diversa forma, dalle Unioni alle Comunità montane e ad altre aggregazioni di enti che non superino comunque i 50.000 abitanti. ´Scopo di questo primo bando - aggiunge Maccari - è quello di favorire soprattutto le piccole realtà, che attraverso l´unione tra Comuni possono mettere in compartecipazione molti servizi che da soli non riuscirebbero più a mantenere o a garantire con standard elevati. In questo caso, potranno ottenere un ´voucher digitale´ con il quale finanzieremo il 50% del progetto presentato, con un contributo massimo di 75.000 euro a progetto per le aggregazioni più numerose´. ´Si tratta - aggiunge Maccari - di contributi mirati, che verranno legati all´effettiva realizzazione di progetti. Non a caso, quindi, i soggetti aventi diritto riceveranno la metà di quanto dovuto subito e il saldo alla presentazione per via informatica della rendicontazione dettagliata delle spese sostenute, che devono essere rigorosamente finalizzate alla digitalizzazione´. Saranno ammissibili interventi per l´acquisto di hardware e software, o per la progettazione e realizzazione di sistemi per una migliore gestione dei documenti, dello Sportello Unico per le attività produttive (Suap), per le banche dati anagrafica civile, territoriale e fiscale. Il secondo bando metterà a disposizione 1 milione di euro, ed è dedicato a proposte provenienti da Province, Comuni capoluogo o con popolazione superiore a 50.000 abitanti e aggregazioni tra comuni con popolazione superiore a 50.000 abitanti, che abbiano per capofila un Comune o una Comunità Montana. ´Trattandosi in questo caso di grossi centri - precisa Maccari - Regione Lombardia vuole costruire attraverso questo strumento una progettualità da condividere, che possa portare a un´effettiva modernizzazione, anche del modo di lavorare insieme tra enti´. La domanda di partecipazione deve essere presentata dall´ente capofila, obbligatoriamente in forma telematica, utilizzando la modulistica online disponibile sul sito https://gefo.Servizirl.it/  a partire dalle 8 del 10 maggio fino al 9 giugno. I bandi e ulteriori informazioni sono consultabili sul sito www.Semplificazione.regione.lombardia.it/  ´Con questa azione - conclude Maccari - Regione Lombardia si fa promotrice di un processo ad ampio raggio, che ha l´obiettivo di integrare tutte le Pubbliche Amministrazioni lombarde in un percorso che porti alla semplificazione e all´innovazione. Per far ciò, è essenziale diffonderne non solo la cultura, ma gli strumenti tecnologici per parlare tutti la stessa lingua´.  
   
   
FVG/ROMANIA: TONDO E DE ANNA IN MISSIONE A BUCAREST  
 
Trieste, 23 marzo 2011 - Tre giorni di missione per consolidare e rilanciare gli intensi rapporti istituzionali, economici e culturali tra il Friuli Venezia Giulia e la Romania. Il presidente della Regione Renzo Tondo, accompagnato dall´assessore per le Relazioni internazionali Elio De Anna, è oggi nella capitale Bucarest per una serie di incontri con esponenti del Governo e con rappresentanti del mondo economico rumeno. Nella fitta agenda della missione sono previsti appuntamenti ai ministeri dell´Economia, dei Trasporti, dell´Agricoltura, dello Sviluppo regionale ma anche visite alle realtà scientifiche e sanitarie. Domani sera è in programma un pranzo offerto dall´ambasciatore d´Italia Mario Cospito, al quale sarà presente il sindaco della capitale e un selezionato gruppo di imprenditori romeni e italiani. Giovedì è stata fra l´altro organizzata una tavola rotonda, al ministero dell´Economia, per un confronto con le associazioni di categoria e con imprenditori italiani e romeni sulle opportunità offerte dal ´´sistema´´ Friuli Venezia Giulia. Venerdì il presidente Tondo si trasferirà ad Alba Iulia, capoluogo della Contea di Alba in Transilvania, dove da tempo il Friuli Venezia Giulia, sulla base di un Protocollo d´intesa siglato a Udine nel 2007, ha sviluppato progetti di cooperazione e in particolare, con il supporto di Informest, nel settore del turismo. Tondo e il presidente della Contea sottoscriveranno una dichiarazione d´intenti per rilanciare ulteriormente la collaborazione. Pur essendo una regione piccola, il Friuli Venezia Giulia - secondo i dati elaborati e periodicamente aggiornati da Informest - si trova al settimo posto tra le regioni italiane per le esportazioni in Romania, per un valore che nel 2010 ha toccato i 183 milioni di euro. I rapporti sono favoriti dalla presenza di una comunità di 15 mila romeni che lavorano in Friuli Venezia Giulia, ma anche da una tradizione storica di emigrazione friulana in Romania, che ha lasciato ancora oggi profonde tracce, a cui si aggiungono adesso i numerosi imprenditori e tecnici qualificati che operano nel Paese. La missione è stata preparata nelle scorse settimane da una serie di ´´country presentation´´ della Romania in regione, a cura del ministero dell´Economia di Bucarest, e da un incontro tra il presidente Tondo e il console generale romeno a Trieste Radu Dobre.  
   
   
REGIONE LAZIO: POLVERINI LANCIA PROGRAMMA FORMAZIONE COMUNI PER FONDI UE  
 
Roma, 23 marzo 2011 - La Presidente della Regione Lazio, Renata Polverini, illustra al convegno “L’europa in Comune” organizzato dalla Regione Lazio, presso l’Auditorium della Conciliazione, il programma di formazione con cui l’Amministrazione regionale vuole affiancare i Comuni nel processo di elaborazione e presentazione dei progetti europei. La Regione intende infatti offrire ai sindaci, consiglieri e tecnici delle amministrazioni comunali, un quadro completo sulle opportunità di finanziamento dell´Ue per il periodo 2007-2013 e preparare al successivo periodo di programmazione (2014-2020). I lavori della conferenza saranno aperti dalla presidente Renata Polverini, a seguire l’ intervento dell´assessore ai rapporti con gli Enti locali e alla Sicurezza, Pino Cangemi, mentre l’assessore al Bilancio, Stefano Cetica, presenterà la strategia regionale sulla programmazione europea. La responsabile della Direzione regionale per la programmazione economica, Cinzia Felci, presenterà invece il documento sulla nuova governance e sugli strumenti a supporto dei Comuni. Previsti anche gli interventi di Angel Adell di Euradia International, e del presidente Anci Lazio, Fabio Fiorillo. La chiusura dei lavori è affidata all´assessore Stefano Cetica.  
   
   
P.A. IN SICILIA: SEMPLIFICAZIONE, ARS APPROVA DDL CHINNICI  
 
Palermo, 23 marzo 2011 - Via libera dal Parlamento regionale al disegno di legge sulla trasparenza e semplificazione amministrativa. Il provvedimento, presentato dall´assessore per le Autonomie Locali e la Funzione Pubblica, Caterina Chinnici, si inserisce nell´ambito dell´attivita´ di riforma dell´amministrazione regionale, che ha gia´ portato, dal primo gennaio dell´anno scorso, a una riorganizzazione dei 12 assessorati e dei 28 dipartimenti, in maniera piu´ razionale e uniforme. Il voto finale e´ previsto nella seduta pomeridiana di domani 23 marzo. "Finalmente, dopo un lunghissimo e difficile iter - afferma l´assessore Chinnici - il parlamento ha varato una riforma che consentira´, senza indugi, un processo di rinnovamento e modernizzazione della pubblica amministrazione, accrescendo, nel contempo la competitivita´, lo sviluppo territoriale e la capacita´ di attrarre investimenti da parte della Regione. Voglio rivolgere un ringraziamento a tutti i deputati - continua l´assessore - per la collaborazione, a prescindere dalla parte politica di appartenenza, dimostrata durante tutto l´iter, segnale che era un provvedimento voluto da tutti". Il disegno di legge, che nelle ultime riunioni della Commissione legislativa "Affari istituzionali" e´ stato ulteriormente snellito a 23 articoli, introduce un piu´ moderno sistema di regole concernenti il procedimento amministrativo che, ponendo il cittadino al centro dell´azione pubblica, allo stesso tempo, consente alla Regione di promuovere nuove e piu´ ricche opportunita´ di crescita civile, economica e culturale della societa´ siciliana. L´obiettivo e´ lo snellimento e la modernizzazione dell´apparato burocratico regionale, per accrescere efficienza e competitivita´. I capisaldi del disegno di legge sono tre: semplificazione degli iter burocratici, trasparenza e regolamentazione degli sportelli unici. L´articolo 2 del ddl prevede, ad esempio, che le pubbliche amministrazioni concludano un procedimento amministrativo "entro il termine di trenta giorni a decorrere dall´inizio di ufficio del procedimento o dal ricevimento della domanda se il procedimento e´ ad iniziativa di parte". Sono previste alcune deroghe (con decreto dell´assessore regionale competente), ma l´iter non puo´ comunque superare i 150 giorni. "Nell´ipotesi di mancata conclusione del procedimento entro il termine previsto - prevede il ddl - devono essere motivate le ragioni del ritardo. Ai fini della verifica di quanto addotto a giustificazione del mancato rispetto del termine, la pubblica amministrazione costituisce nuclei ispettivi interni. La mancata o ritardata emanazione del provvedimento sono valutate al fine della responsabilita´ dirigenziale, disciplinare ed amministrativa nonche´ al fine dell´attribuzione della retribuzione di risultato". Introdotto il principio di risarcimento del danno causato dal ritardo o dall´omissione nell´adozione del provvedimento. Prevista anche la digitalizzazione della pubblica amministrazione regionale con la predisposizione, a cura dell´assessore per l´Economia, di un Piano per l´innovazione tecnologica che dovra´ sancire tempi e fasi del processo. Introdotta la normativa nazionale in materia di "segnalazione certificata di inizio attivita´ (Scia)", quale strumento di semplificazione sostitutivo di ogni atto di autorizzazione, comunque denominato, "il cui rilascio dipenda esclusivamente dall´accertamento dei requisiti e presupposti stabiliti da leggi, regolamenti o atti amministrativi generali e non sia previsto alcun limite o contingente complessivo, con la sola esclusione dei casi in cui sussistano vincoli ambientali, paesaggistici o culturali, nonche´ quelli imposti dalla normativa dell´Unione europea". In questo modo l´attivita´ oggetto della segnalazione potra´ avere inizio gia´ nella stessa data della presentazione dell´istanza.  
   
   
I PROVVEDIMENTI DELLA GIUNTA REGIONALE DELLA CAMPANIA  
 
Napoli, 23 marzo 2011 - Si è riunita il 21 marzo a palazzo Santa Lucia la Giunta regionale della Campania, presieduta da Stefano Caldoro. Su proposta del presidente, è stata deliberata l´indizione della gara di appalto per la manutenzione triennale del Servizio Regionale Integrato per l´Emergenza Sanitaria, che raggruppa le reti delle Centrali operative per il trasporto infermi e i presidi sanitari di assistenza per le urgenze territoriali. Ancora in campo sanitario, la Giunta ha altresì adottato le Linee Guida per la gestione del servizio di medicina penitenziaria, che le Asl sono chiamate a recepire con appositi protocolli di intesa locali, ed istituito la Commissione per l´Assistenza Odontoiatrica, con il compito di proporre un piano regionale per l´attuazione dei livelli essenziali di assistenza e un programma di prevenzione e tutela della salute dentale. E´ stato dato il via libera al progetto europeo Ocopomo, per la promozione dell´innovazione scientifico-tecnologica; e recepita la direttiva comunitaria in materia di accesso e svolgimento di attività commerciali, artigianali e turistico-ricettive. Su proposta dell´assessore all´Istruzione Caterina Miraglia sono state approvate delle integrazioni alla riorganizzazione della rete scolastica per l´anno 2011-2012. Su proposta dell´assessore all´Assistenza sociale Ermanno Russo si è deciso di procedere alla nomina di un commissario ad acta, che avverrà con provvedimento del presidente, presso il Comune di Napoli per garantire i livelli essenziali delle prestazioni concernenti i diritti sociali. Tale provvedimento, assunto ai sensi della legge regionale 11 del 2007, si è reso necessario a fronte della mancata riconducibilità delle risorse assegnate al Comune partenopeo negli ultimi due esercizi finanziari ed in virtù della mancata costituzione del Fondo unico d´ambito. L´intervento sostitutivo consentirà al commissario ad acta di programmare ed utilizzare le risorse che saranno trasferite al Comune di Napoli per il sociale e garantirà sia il monitoraggio che la rendicontazione dei servizi e dei fondi relativi al Piano di zona. Su proposta dell´assessore all´Edilizia residenziale pubblica Marcello Taglialatela sono stati approvati la short list degli esperti aventi titolo alla nomina di commissario straordinario degli Iacp provinciali, ed i piani vendita degli alloggi Erp nei comuni di Afragola e Pietradefusi. Infine, su proposta dell´assessore alle Attività Produttive Sergio Vetrella è stato dato mandato all´Astir di predisporre un progetto esecutivo di bonifica dell’area di stoccaggio pneumatici situata nell´Asi di Buccino.  
   
   
CONFERENZA PERMANENTE REGIONE CAMPANIA-AUTONOMIE, ILLUSTRATO IL CAL E L´IFEL  
 
Napoli, 23 marzo 2011 - L’assessore Pasquale Sommese ha riunito ieri in sala Giunta la Conferenza Permanente Regione - Autonomie Locali. Ai lavori hanno preso parte, tra gli altri, i rappresentanti delle province di Benevento, Caserta, Napoli e Salerno, dei comuni di Avellino e Ischia, dell’Anci, dell’Upi, dell’Uncem, della Lega delle Autonomie, dell’Anpci e dell’Aiccre. L’assessore ha illustrato ai presenti il nuovo organismo approvato con l’ultima finanziaria regionale, il Cal, cioè il Consiglio delle Autonomie Locali della Campania, e ruoli, compiti e funzioni della Struttura Tecnica di supporto al processo di attuazione del federalismo in collaborazione con l’Istituto per la finanza e l’economia locale (Ifel). "Si tratta - ha detto l’assessore Sommese - di due importanti strumenti per le Autonomie. Con il Cal diamo attuazione agli articoli 22 e 23 dello Statuto regionale, in base ai quali viene costituito questo significativo organo di partecipazione, una sorta di seconda camera cui viene affidata anche l’iniziativa legislativa. "E´ con esso che si realizza la messa a rete dell’intera filiera istituzionale, all’interno della quale le Autonomie Locali si riappropriano del loro diritto-dovere di partecipare alle scelte e alle decisioni di crescita e di sviluppo dell’intero territorio. "In sede di definizione dei regolamenti - ha aggiunto Sommese - terremo conto delle giuste riflessioni fatte dai componenti della Conferenza Permanente, al fine di valorizzarne ulteriormente il ruolo alla luce del costante ed importante contributo dato all’interno della Conferenza. "L´intesa raggiunta con l’Ifel ci consentirà infine di accompagnare i comuni nell’avvio del federalismo fiscale. L’esperienza acquisita dall’Istituto in questi anni nella promozione dei servizi finalizzati a fornire adeguati strumenti conoscitivi per una adeguata azione accertativa, e per migliorare l’attività di informazione ai contribuenti sarà preziosa, e metterà gli enti locali della Campania nelle condizioni migliori per affrontare e vincere anche questa sfida. "Prosegue il nostro sforzo per realizzare tutte le iniziative opportune al servizio delle Autonomie Locali, nella consapevolezza che rappresentano il livello istituzionale diretto di contatto con i cittadini, e perciò stesso il riferimento per soddisfare le attese e le aspettative del territorio", ha concluso Sommese.  
   
   
IMMIGRAZIONE IN SICLIA: LOMBARDO,EMERGE VOLONTA´COMUNE PER RISOLVERE CRISI  
 
Roma, 23 marzo 2011 - "Rilevo con soddisfazione come da parte di tutti, governo centrale e regioni, sia emerso lo spirito di condivisione di un problema, la volonta´ di risolverlo e il senso di responsabilita´ per fare fronte a questa emergenza". Lo afferma il Presidente della Regione siciliana, Raffaele Lombardo, a margine dell´incontro che si e´ tenuto ieri mattina a Roma, nella sede del Ministero dell´Interno, per discutere la gestione del flusso migratorio proveniente dal Nord Africa. Alla riunione hanno partecipato anche gli assessori regionali Gaetano Armao e Andrea Piraino. "E´ importante che, come propone anche il governo - continua Lombardo - si possa condividere con le altre regioni la gestione dell´emergenza umanitaria determinata dalla crisi libica. Il governo sta realizzando un piano di smistamento in proporzione agli abitanti, con la previsione di assegnare sul territorio un massimo di 1000 profughi ogni milione di abitanti". Il presidente Lombardo ribadisce la necessita´ di misure straordinarie per l´isola di Lampedusa: "come i lampedusani -spiega - diciamo no ad una tendopoli che non riuscirebbe a fare fronte ai 50.000 arrivi stimati dal Ministro dell´Interno Roberto Maroni. La priorita´ attuale e´ decongestionare l´isola utilizzando navi civili o militari che siano destinate alla prima accoglienza e approntare, al tempo stesso, un sistema rapido per il trasporto fuori da Lampedusa. Abbiamo anche ricordato la necessita´ di una serie di misure per risollevare l´economia di Lampedusa che ha gia´ perso buona parte della stagione turistica pasquale e rischia di vedere compromessa anche quella estiva. Di questo abbiamo parlato con il ministro Maroni, anche sulla base di un documento presentato ieri sera dal Comune di Lampedusa alla Presidenza della Regione". Per Lombardo, infine, "il Ministero effettuera´ ulteriori approfondimenti sulla capacita´ ricettiva delle altre regioni. Poi ci rivedremo per stabilire una nuova fase operativa. La Sicilia potrebbe mettere a disposizione altri siti come ex ospedali civili e militari"  
   
   
LIBIA. CAPPELLACCI E LA SPISA: "SARDEGNA PRONTA A FARE LA SUA PARTE IN PRESENZA DI UN PIANO ACCOGLIENZA CHIARO E DEFINITO"  
 
 Cagliari, 23 Marzo 2011 - La Sardegna, compatibilmente con le proprie possibilità materiali e in condivisione con le comunità locali è pronta a fare la sua parte nell’accoglienza dei profughi provenienti dalla Libia. La disponibilità dell’isola è stata portata ieri all’attenzione del Ministro Maroni dal vice presidente della Regione e assessore della Programmazione, Giorgio La Spisa, che ha partecipato al tavolo tra Stato e regioni in rappresentanza del presidente della Regione Ugo Cappellacci. "La questione richiede un´azione su più livelli: quello nazionale e quello europeo - ha sottolineato Cappellacci - occorre una grande mobilitazione umanitaria, che deve tener conto sia delle esigenze di accoglienza che di quelle della convivenza civile". Concetto che l’assessore La Spisa ha ribadito al ministro Maroni. "Le diversità di posizioni politiche emerse in questi giorni e in queste ore sulle vicende internazionali in cui è impegnata anche la nostra Nazione - ha spiegato La Spisa - non ci risparmiano l’obbligo umano di predisporci all’accoglienza di popolazioni profughe da un’area martoriata dalla guerra. Dobbiamo far di tutto perché il nostro popolo e la nostra terra siano all’altezza di questa sfida. Aver presente il bisogno di chi fugge ma anche la pace e la sicurezza dei nostri cittadini". "Siamo disponibili a farci carico dei profughi che verranno dislocati in Sardegna per senso di responsabilità e solidarietà - proseguono Cappellacci e La Spisa - ma la scelta dei siti deve essere caratterizzata da due condizioni essenziali che sono quello della massima condivisione con le comunità locali e del rispetto delle proporzioni tra numero di abitanti e vocazioni territoriali. Escludiamo esplicitamente la scelta di siti militari o carcerari dismessi e destinati a una riconversione produttiva turistica".  
   
   
LA BASILICATA ACCOGLIERÀ PROFUGHI DAL NORD AFRICA LA REGIONE METTERÀ A DISPOSIZIONE L’EX CASERMA DI POTENZA; NON SI ESCLUDE L’ISTITUZIONE DI UN COMMISSARIO STRAORDINARIO PER L’IMMIGRAZIONE  
 
Potenza, 23 marzo 2011 - La Basilicata è pronta a collaborare al Piano nazionale di intervento per fronteggiare l’ondata di immigrati dal Nord Africa, una vera emergenza che in Italia potrebbe, da qui a qualche settimana, interessare fino a 50 mila persone. La disponibilità della Basilicata all’accoglienza dei profughi, annunciata dal presidente Vito De Filippo nell’immediato esplodere delle crisi, è stata assicurata ieri dall’assessore alla Salute e Sicurezza sociale, Attilio Martorano, durante una riunione al Viminale con il ministro dell’Interno Roberto Maroni, i presidenti delle Regioni, Upi e Anci. Il fenomeno attualmente in atto è riconducibile esclusivamente a flussi migratori provenienti dalla Tunisia. Dal primo gennaio 2011 sono giunti già nel nostro Paese 15.700 migranti, di cui 4800 ad oggi a Lampedusa, mentre, per via del conflitto in atto in Libia, non si esclude l’imminenza di altri massicci arrivi. Il Ministro ha chiarito che il Governo, per il tramite del Commissario straordinario per l´immigrazione, il prefetto di Catania Giuseppe Caruso, si farà carico degli oneri per eventuali infrastrutturazioni dei siti da riservare all´accoglienza dei rifugiati e dei richiedenti asilo. “La Regione Basilicata” - ha annunciato l’assessore Martorano - metterà a disposizione l’ex Caserma Lucania a Potenza, che potrebbe ospitare fino a 400 rifugiati.” L´assessore, nel precisare che “determinanti saranno le modalità operative e la gestione economica e finanziaria degli oneri rivenienti dal piano di intervento nazionale che il Ministero predisporrà in tempi molto rapidi”, continuerà a seguire le interlocuzioni con il Governo per valutare le prossime iniziative. In tal senso, l’assessore Martorano conclude dichiarando che “la Regione Basilicata non esclude l’ipotesi di istituire un Commissario straordinario per l´immigrazione, per garantire una più corretta ed efficace gestione di tutte le questioni afferenti tale delicata questione.”  
   
   
LIBIA, PRESIDENTE MARINI A MINISTRO MARONI: REGIONE UMBRIA GIÀ ATTIVATA PER PIANO ACCOGLIENZA PROFUGHI  
 
Roma, 23 marzo 2011 - "La nostra Regione ha già avviato contatti con le rappresentanze regionali di Anci (Associazione dei Comuni) e Upi (Unione delle Province) e la Caritas per definire un piano di accoglienza dei profughi che eventualmente dovessero dalla Libia raggiungere il nostro Paese. Di fronte ad una emergenza umanitaria l´Umbria è dunque disponibile e pronta a fare la sua parte". È quanto ha ribadito la presidente della Regione Umbria, Catiuscia Marini, al Ministro degli Interni, Roberto Maroni, nel corso della riunione convocata ieri al Viminale dallo stesso Ministro con tutte le Regioni italiane. "Al Ministro - ha aggiunto la presidente - ho voluto riconfermare la piena disponibilità della nostra Regione a rapportarsi con il Governo in spirito di leale collaborazione istituzionale, soprattutto di fronte al rischio di una pesante emergenza umanitaria che potrebbe riguardare migliaia di cittadini libici in fuga dal loro Paese dove allo stato di rivolta interna si è aggiunto l´intervento militare della coalizione internazionale". La presidente ha riferito al Ministro che l´Umbria ha già effettuato incontri con i rappresentanti dei Comuni, delle Province umbre e con la Caritas regionale, nella convinzione che l´accoglienza dei profughi dovrà essere gestita in maniera diffusa nel territorio regionale, evitando la creazione di luoghi di costrizione: "Nel caso di cittadini provenienti dalla Libia si tratterebbe, infatti, di persone che avanzerebbero legittimamente richiesta di asilo politico e per questo autorizzati a circolare liberamente sul territorio della nazione che li ospita". "Abbiamo tutte le potenzialità, dunque, per poter accogliere degnamente gli eventuali profughi - ha detto ancora la presidente - e condivido l´appello del presidente della Repubblica Giorgio Napolitano a dimostrare unitariamente, come Italia, solidarietà sia verso i profughi che verso le comunità, come quella di Lampedusa, sottoposte ad una fortissima pressione a causa dei continui flussi di migranti e costrette a fronteggiare una difficilissima emergenza". La presidente Marini, infine, si è detta in sintonia con l´azione svolta dal Ministro Maroni, tesa a coinvolgere in questa operazione di solidarietà tutte le Regioni italiane, assumendosi, come Governo, direttamente i relativi costi economici.  
   
   
LIBIA: “TOSCANA PARTECIPA A PIANO DI EMERGENZA UMANITARIA”  
 
Firenze, 23 marzo 2011 – La Regione Toscana è pronta a partecipare al piano di emergenza umanitaria e ad accogliere i profughi provenienti dalla Libia, nell’eventualità di un loro massiccio arrivo in Italia. Lo ha affermato il presidente Enrico Rossi, che ieri è stato tenuto costantemente informato dall’assessore alle politiche sociali Salvatore Allocca e dal consulente per la cooperazione internazionale Massimo Toschi sulle decisioni assunte nell’ambito di una riunione che si è svolta a Roma nella sede del Ministero dell’interno. “Il piano di emergenza umanitaria – ha detto il presidente Rossi – ipotizza l’arrivo in Italia di 50.000 profughi al massimo, che potrebbero essere distribuiti tra le Regioni in un rapporto di 1000 per milione di abitanti. Quindi qui in Toscana si tratterebbe di 3000-3500 persone, da ospitare per un tempo massimo di 6 mesi”. “E’ importante – ha aggiunto il presidente – che il governo si sia impegnato a stanziare 500 milioni dal fondo della Protezione Civile, per coprire le spese di vitto, alloggio e di ristrutturazione degli edifici destinati all’ospitalità. Saranno i Prefetti a fornire il quadro logistico. Siamo ancora in una fase preliminare ma dobbiamo prepararci e farci trovare pronti al bisogno” Il presidente Rossi ha concluso annuciando che verrà costituita una cabina di regia, in accordo con Prefetti, comuni, province, mondo del volontariato per la gestione delle attività di assistenza.  
   
   
LIBIA. L´EMILIA-ROMAGNA ADERISCE AL PIANO NAZIONALE DI EMERGENZA UMANITARIA PER I PROFUGHI  
 
Bologna, 23 marzo 2011 – Anche l’Emilia-romagna ha dato l’adesione a collaborare al piano nazionale di emergenza umanitaria che il Governo si è impegnato a predisporre, così come richiesto anche dal Capo dello Stato, per dare una risposta all’arrivo di profughi dalla Libia. L’assessore regionale alla protezione civile Paola Gazzolo, a nome della Giunta regionale, sottolinea che “la posizione unanime delle Regioni è quella di lavorare insieme ad Anci e Upi per dare un contributo, proporzionato al numero di abitanti, all’emergenza profughi. Quando saremo di fronte al piano, che prevederà anche le risorse necessarie, lavoreremo in piena sintonia con i Comuni e le Province e collaboreremo con le Prefetture che saranno direttamente investite dal Governo”. Gazzolo conclude: “Parliamo di profughi e non di clandestini. Tanto è vero che nel corso del confronto con il Governo, è stato anche deciso che all’Emilia-romagna, già sede di due Cie, non verrà richiesto alcun ulteriore impegno per quanto riguarda arrivi dalla Tunisia o da altri Paesi. Di questo si occuperà direttamente il Governo prevedendo strutture nelle Regioni che ne sono prive”.  
   
   
MOLISE: PROGRAMMI "START UP" E "SPIN OFF", PRONTI OLTRE 20 MILIONI DI EURO  
 
Campobasso, 23 marzo 2011 - In questi giorni è in corso la procedura per il finanziamento, per un totale di 20 milioni e 320 mila euro, di quarantatre progetti selezionati nell´ambito dei programmi "Start Up" e "Spin Off". Nello specifico, sono venti le idee progettuali per "Start Up", che mira "a supportare attività di autoimpresa proposte da giovani che fondono le proprie idee di business su studi universitari o pregresse esperienze di lavoro in settori a forte contenuto di tecnologia". Ventitre, invece, le iniziative approvate nell´ambito del programma "Spin Off", che mira "a sostenere idee candidate da soggetti già consolidati, per lo sviluppo delle quali risulta ottimale disporre di strutture organizzative produttive nuove ed autonome". In particolare, i settori interessati sono: industria della salute; energia e risparmio energetico; abbigliamento e moda; diffusione suono; sicurezza; packaging. Previsto un impatto occupazionale di 660 lavoratori, con una grossa percentuale riguardante i giovani. «Abbiamo voluto - ha detto il Presidente Iorio - appostare su questi due progetti, che riteniamo strategici, grosse risorse vista la loro particolare capacità di sostenere progettualità innovative e particolarmente indirizzate all´autoimpiego di giovani. Come Governo regionale crediamo fortemente nelle professionalità e nelle capacità dei giovani e delle imprese molisane. Intendiamo quindi svolgere il nostro ruolo istituzionale di supporto e di sostegno per dare a ciascuno la possibilità di realizzarsi nel proprio lavoro e nelle proprie aspettative di vita, trovando in questa terra spazio per concorrere alla crescita della società molisana»  
   
   
ABRUZZO, PERSONALE REGIONALE: : APERTA LA PORTA AL MERITO  
 
L’aquila, 23 marzo 2011 - "Si è finalmente è aperta la porta al merito nella valutazione dei dipendenti regionali: un risultato importante nella gestione delle risorse umane atteso da anni, che non mancherà di far sentire i suoi positivi riflessi in termini di efficacie e di efficienza della macchina regionale". E´ questo il commento dell´assessore regionale alle risorse umane, Federica Carpineta, dopo l´approvazione del progetto di legge recante ´Misurazione e valutazione delle prestazioni delle strutture amministrative regionali personale´ da parte del Consiglio regionale. "Con questa nuova legge abbiamo anche posto le basi per un sistema più trasparente nella valutazione e successivamente nella distribuzione delle risorse accessorie al personale regionale". L´assessore Carpineta ha infine rivolto un ringraziamento a tutto il consiglio regionale - maggioranza e opposizione - per la "sensibilità dimistrata nei confronti di questo lavoro che è stato concertato con le organizzazioni sindacali che hanno anche loro avuto un ruolo significativo nella definizione di questo nuovo strumento normativo".  
   
   
BOLZANO: SOLUZIONI AD HOC PER I COMUNI A RISCHIO SPOPOLAMENTO  
 
 Bolzano, 23 marzo 2011 - Sono 23 i comuni a rischio spopolamento in Provincia di Bolzano. La commissione nominata dalla Giunta provinciale ha presentato il 21 marzo all´esecutivo di Palazzo Widmann una prima bozza della situazione e dei possibili provvedimenti che dovranno essere valutati caso per caso. "Vogliamo intervenire subito prima che sia troppo tardi", ha sottolineato il presidente Luis Durnwalder. "La situazione dei comuni altoatesini a rischio spopolamento non è drammatica - ha spiegato Durnwalder - ma proprio per evitare problemi di qualsiasi tipo vogliamo intervenire il prima possibile proponendo soluzioni veloci e realizzabili in tempi contenuti". I comuni considerati a rischio spopolamento sono 23, e se ne sta occupando un apposito gruppo di lavoro nominato dalla Giunta provinciale e guidato da Helmuth Pinggera e Christoph Gufler. "I motivi di questa riduzione nel numero dei residenti sono diversi - ha precisato Luis Durnwalder - e possono riguardare non solo la mancanza di posti di lavoro adeguati o la non sufficiente qualità di vita. Ci sono alcuni paesi, come ad esempio Corvara, che vedono calare i propri abitanti per l´elevato costo delle abitazioni, e non certo perchè l´economia della zona è in crisi". La Giunta provinciale, nel corso della riunione odierna, ha discusso a lungo dei principi che dovranno ispirare gli interventi che verranno messi in campo per fronteggiare il problema, e sono stati individuati i primi assi portanti: un consolidamento dello sviluppo economico nelle zone periferiche tramite investimenti in innovazione e competitività, un miglioramento nel coordinamento, nella cooperazione e nella sinergia fra politiche settoriali (energia, sanità, scuola, ecc.) ed enti locali, e l´implementazione di un sistema di sviluppo locale basato sulla conoscenza. "Vogliamo garantire al nostro territorio uno sviluppo che sia il più equilibrato possibile tra grandi centri e periferia - ha aggiunto Durnwalder - e per questo contiamo di inserire già nella prima bozza del Lerop, che verrà discussa a giugno, delle misure ad hoc per ognuno dei singoli comuni. Le prepareranno i membri dell´apposito gruppo di lavoro d´intesa con le amministrazioni municipali. Sarà fondamentale intervenire soprattutto dal punto di vista delle infrastrutture, e penso in maniera particolare alla banda larga. Nell´analizzare e valutare le diverse situazioni verranno tenuti in considerazione non soltanto i singoli comuni, ma l´intero bacino di residenza".  
   
   
LAVORO NERO: FIRMATA CONVENZIONE TRA REGIONE SICILIA E GUARDIA DI FINANZA  
 
Palermo, 23 marzo 2011 - Per contrastare il lavoro "nero" e quello "irregolare", il Dipartimento Lavoro della Regione Siciliana attraverso gli ispettorati provinciali del lavoro, ha firmato una convenzione con i Comandi Provinciali della Guardia di Finanza. A sottoscriverla il Comandante Regionale Sicilia della Guardia di Finanza, Generale di Divisione Domenico Achille, e il Dirigente Generale del Dipartimento Lavoro, Alessandra Russo. "La convenzione - ha dichiarato il Generale Achille - e´ legata al rinnovato quadro dei rapporti di collaborazione tra Guardia di Finanza e Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali gia´ sottoscritta a livello centrale e che viene ora mutuata anche a livello regionale in relazione alla specialita´ prevista per la Regione Siciliana dal relativo Statuto. La complessita´ e la pervasivita´ dei fenomeni criminali connessi allo sfruttamento dei lavoratori richiedono, inoltre, una risposta corale e condivisa tra tutte le istituzioni deputate alle attivita´ di controllo nel comparto. Le nuove forme di collaborazione a livello territoriale - conclude il Generale Achille - costituiranno un importante consolidamento dei piani d´azione varati dall´Autorita´ di Governo gia´ dallo scorso anno e sviluppati per il recupero della legalita´ anche nel mondo del lavoro". "Il Dipartimento Lavoro e i suoi Ispettorati - sottolinea il Dirigente Generale del Dipartimento Lavoro, Alessandra Russo - gia´ da tempo impegnati contro il lavoro nero e il lavoro irregolare, si arricchiscono di un nuovo strumento di deterrenza per il contrasto nei confronti di questi fenomeni avvalendosi di una preziosa e qualificata collaborazione e partendo da un valore fondamentale: lo scambio bidirezionale delle informazioni tra le due istituzioni". La Convenzione prevede, infatti, un contrasto capillare a livello locale (Ispettorati Provinciali del Lavoro e Comandi Provinciali della Guardia di Finanza) dei fenomeni di sfruttamento dei lavoratori "immigrati e in nero" compresi extracomunitari clandestini. A partire da oggi e´ previsto uno scambio di informazioni ed interventi mirati e contestuali su tutto il territorio siciliano secondo modalita´ che saranno preventivamente condivise.  
   
   
FIRMATO PROTOCOLLO D’INTESA CON IL FORUM MILANESE DELLE ASSOCIAZIONI FAMILIARI  
 
Milano, 23 marzo 2011- L’assessore alla Famiglia, Scuola e Politiche sociali Mariolina Moioli, con il direttore centrale Carmela Madaffari, ha siglato ieri un protocollo d’intesa con il presidente del Forum Milanese delle Associazioni Familiari Claudio Marcellino che prevede la costituzione di un tavolo permanente per sviluppare a livello locale, politiche a misura di famiglia. Tra gli obiettivi, l´introduzione di un modello di welfare sussidiario, plurale e a misura di famiglia, attraverso sostegni economici, nuova fiscalità, politiche tariffarie e conciliazione famiglia e lavoro. “La collaborazione con il Forum delle Associazioni Familiari - ha commentato l’assessore Mariolina Moioli - è fondamentale per il Comune di Milano, in particolare per l’Assessorato alla Famiglia. Grazie alle proposte, ai suggerimenti e alla disponibilità del Forum, possiamo approfondire i bisogni e dare risposte più adeguate. La sottoscrizione del protocollo d’intesa è la naturale conseguenza di questa collaborazione e ci permette di condividere nuovi servizi come lo sportello Informafamiglia, che promuove e supporta il rapporto tra i nuclei familiari e i servizi interni ed esterni dell’Amministrazione comunale. Inoltre, nella casa del volontariato di piazza Xxv aprile, abbiamo dedicato uno spazio per le associazioni familiari”. “Le associazioni aderenti al Forum Milanese – ha commentato Claudio Marcellino, presidente del Forum – forniscono un valido aiuto alle istituzioni locali diventando interlocutori stabili nell´individuazione sul campo delle necessità, delle problematiche e delle opportunità, per dare risposte pertinenti ai bisogni. Tra gli eventi che organizziamo, ricordo la Giornata Mondiale della Famiglia, prevista per la primavera 2012”.  
   
   
PARI OPPORTUNITÀ: OGGI A PERUGIA “CHI DICE DONNA…”  
 
 Perugia, 23 marzo 2011 - Vuole approfondire l’universo femminile l’iniziativa “Chi dice donna… il corpo delle donne tra media, società e famiglia”, organizzata per mercoledì 23 marzo, a partire dalle ore 14, nella sede della facoltà di Lettere di Palazzo Manzoni a Perugia. La proposta, a cura di Ciro Masella, è organizzata dal Centro per le pari opportunità della Regione Umbria, in collaborazione con l’Associazione Utophia/tra Cielo e Terra e la Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università degli Studi di Perugia. Il programma prevede tre rappresentazioni sceniche: dalle ore 14 alle ore 16 (Aula Iii), un approfondimento “Il corpo delle donne tra media, società, lavoro e famiglia / tutto precario”. Spazio, in cui verranno trattate storie di veline, di precarie, di donne che, pur lavorando ed avendone i requisiti, si sono viste chiudere le porte dei posti di prestigio e di potere. Alle ore 16 all’Aula Iv, è in programma “La piccola rosa e l’eco del blu ovvero donne stanche di favole”, a cura di Cinzia Spanò e Silvia Giulia Mendola da scritti e riflessioni di Miriam Mafai, Concita De Gregorio, Anais Ginori, Michela Marzano, Lella Costa, Lorella Zanardo. Un viaggio nella condizione femminile italiana attraverso le parole di grandi scrittrici e giornaliste di oggi. Donne e lavoro, donne e corpo, donne e maternità. Ma anche donne e amore e principi azzurri che troppo azzurri non sono. Ricordando che “Vince chi sa aprire la porta e guardare con occhi più grandi. Vince chi soffre e poi trova un rimedio. Non chi si rifiuta di vedere”. “Vince chi dichiara il suo diritto ad una corsa senza trucchi e senza colpe”. Alle ore 17,30 (Sala delle Adunanze), Delle donne è il corpo:”Art N/veau”, Io, lei, l’altra, di e con Caterina Fiocchetti, Roberta Marcaccioli, Giulia Zeetti, liberamente ispirato a “I monologhi della vagina” e a “Il corpo giusto” di Eve Ensler, l’autrice americana che con i suoi scritti suggerisce a ciascuno di noi di imparare ad amarsi, ad accettare pienamente il proprio corpo senza modifiche, aggiustamenti e finzioni.