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MARTEDI

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Notiziario Marketpress di Martedì 12 Aprile 2011
LA RISPOSTA DELLA COMMISSIONE EUROPEA AI FLUSSI MIGRATORI PROVENIENTI DAL NORD AFRICA  
 
 Bruxelles, 12 aprile 2011 I recenti avvenimenti in Nord Africa sono stati una fonte di ottimismo per le riforme democratiche in corso in molti paesi, soprattutto in Egitto e Tunisia, ma anche di grande preoccupazione in vista del violento conflitto che si svolgono in Libia e dei flussi di migrazione irregolare originario dalla Tunisia. Il conflitto in Libia ha portato ad una crisi umanitaria in questo paese e nei paesi limitrofi. L´unione europea ei suoi Stati membri hanno reagito in modo rapido ed hanno dimostrato la loro solidarietà con i paesi della regione, fornendo un sostegno umanitario nella prima fase e assistenza per le riforme politiche ed economiche immediatamente dopo. L´unione europea ha anche agito rapidamente per aiutare i più esposti agli Stati membri di far fronte alle pressioni migratorie. La nostra risposta è completa, che comprenda tutti gli aspetti della crisi e riflette il profondo impegno sia della Ue ei suoi Stati membri. Le misure prese per far fronte all´emergenza umanitaria - Secondo le fonti ufficiali più recenti, circa 430.000 persone hanno lasciato la Libia in fuga dalla violenza delle ultime settimane. La Commissione europea è stata in prima linea nella risposta umanitaria internazionale a questo esodo attraverso la mobilitazione di una vasta gamma di misure. La Commissione ha reagito rapidamente, attraverso la mobilitazione fin dall´inizio i suoi due strumenti di emergenza principale, vale a dire il meccanismo di protezione civile e gli aiuti umanitari attraverso Echo. Inoltre, la Dg Echo ha mobilitato un team di 16 esperti in campo dell´aiuto umanitario e della protezione civile, che sono ormai schierati in Libia, la Tunisia e l´Egitto per monitorare la situazione e collaborare con l´Onu per valutare le necessità e agevolare la mobilitazione coordinata del Ue di assistenza (finanziari e in natura). L´aiuto di emergenza dell´Unione europea ammonta a € 30 milioni. Questo è stato assegnato, da una parte, per dare un riparo temporaneo, finanziare le esigenze di base e facilitare il rimpatrio rapido ai loro paesi d´origine di migliaia di persone in fuga dal conflitto in Libia e la ricezione di ospitalità nei campi di transito situato vicino al confine con la Libia . D´altra parte, una parte di questi aiuti è stato destinato a finanziare la fornitura di assistenza umanitaria in Libia. Misure per affrontare i flussi migratori verso l´Unione europea Urgenti azioni già intraprese - I massicci spostamenti di popolazioni di diversi paesi del Nord Africa è stata messa sistemi di protezione e accoglienza di alcuni degli Stati membri dell´Unione europea, in particolare in Italia ea Malta, a tensioni crescenti. L´unione europea ha risposto a queste sfide importanti in modo rapido ed efficace con l´obiettivo di stabilizzare la situazione. Frontex ha implementato il comune Operazione Epn Hermes Extension 2011 per assistere le autorità italiane nella gestione del flusso di migranti dal Nord Africa, la maggior parte dei quali sono arrivati ​​sull´isola di Lampedusa. Questa missione è stata avviata il 20 febbraio 2011, solo quattro giorni dopo aver ricevuto la richiesta ufficiale alle autorità italiane, un chiaro segnale di solidarietà tra Stati membri. Frontex è pronta a continuare la missione fino a quando sarà necessario, e di ampliare, a condizione che gli Stati membri metteranno a disposizione il personale necessario, le navi e le attrezzature. In considerazione di quanto precede, la Commissione sta avviando le procedure necessarie per rafforzare la Frontex bilancio 2011 con un ulteriore pari a 30 milioni di euro . Europol ha inoltre implementato un team di esperti in Italia al fine di aiutare le autorità nazionali per contribuire a individuare e prevenire possibili criminali di tratta di esseri umani. Per quanto riguarda il fabbisogno finanziario connesso con lo spostamento, la Commissione di quattro fondi legate alla migrazione (il Fondo per le frontiere esterne, Fondo per i rimpatri, i rifugiati Fondo per l´integrazione) sono a disposizione degli Stati membri. Per esempio, l´Italia, uno dei principali beneficiari di questi fondi, sono stati stanziati € 55.000.000 per il 2010 e € 75 milioni per il 2011. Inoltre, la Commissione mette a disposizione un supplemento di € 25 milioni di fondi di emergenza che possono essere rapidamente mobilitati nell´ambito dei Fondi frontiere esterne e del Fondo europeo per i rifugiati. Quali misure sarebbero utili nel breve termine? Qualora l´afflusso di immigrati irregolari e rifugiati possibile continuare, la Commissione prevede una serie di misure a breve termine che possono essere adottate. Rafforzare Frontex 1) Il Joint Operation Epn Hermes Estensione coordinate da Frontex potrebbe essere notevolmente rafforzata, con ulteriori risorse tecniche messe a disposizione dagli Stati membri, e adeguate risorse finanziarie. 2) E ´essenziale che Frontex è finalmente dato un mandato più forte operativa attraverso una revisione della sua base giuridica, che la Commissione ha presentato nel mese di febbraio 2010 ( Ip/10/184 ) 3) Frontex dovrebbe accelerare i negoziati per concludere accordi di lavoro con i paesi di origine e transito dell´immigrazione irregolare nel Mediterraneo della regione (per esempio, con l´Egitto, Marocco e Turchia), e ricevere un mandato per negoziare analoghi accordi di lavoro con altri paesi interessati (ad esempio la Tunisia) Reinsediamento di cittadini di paesi terzi - Il continuo aumento e possibili nel flusso di rifugiati (ad esempio, somali, eritrei, ecc), che necessitano di protezione internazionale, provenienti dal territorio libico è una questione di grande preoccupazione. L´unione europea non solo continuerà a fornire assistenza umanitaria attraverso il suo ufficio umanitario (Echo), ma è anche pronta ad offrire attraverso il Fondo europeo di sostegno finanziario i rifugiati al fine di agevolare il reinsediamento delle persone bisognose di protezione internazionale. Il reinsediamento rappresenta non solo una misura salva-vita per i rifugiati in questione, ma è anche un gesto importante la condivisione di responsabilità nei confronti dei paesi che li ospitano. Solidarietà con i paesi vicini la Libia che sono sotto pressione attraverso il reinsediamento può aiutare a mantenere ´spazio di protezione´, oltre a contribuire al dialogo e alla cooperazione su altre questioni di migrazione e di gestione delle frontiere. La Commissione ha pertanto stati incoraggianti Stati membri dell´Unione europea ad offrire posti di reinsediamento, in uno spirito di condivisione di responsabilità e in stretta cooperazione con le Nazioni Unite per i Rifugiati (Unhcr). È tenuto un incontro con gli Stati membri il 25 marzo in cui le più urgenti sono state spiegate le esigenze particolari di dall´Unhcr e dall´Organizzazione Internazionale per le Migrazioni (Oim), entrambi i quali sono attivamente impegnati sul campo nella regione. L´attuale crisi nel Mediterraneo dimostra chiaramente come imperativo è che il Consiglio e il Parlamento europeo, fare uno sforzo per raggiungere rapidamente un accordo sulla adozione della proposta della Commissione per la creazione di un programma comune di reinsediamento Ue. Questa proposta di fornire una base annuale strutturato per la definizione delle priorità, e che collega queste priorità con incentivi finanziari, incoraggiando così le più Stati membri di impegnarsi in attività di reinsediamento, e di rafforzare la cooperazione pratica tra gli Stati membri a tal fine. Solidarietà / La direttiva sulla protezione temporanea- In caso di afflusso massiccio di persone che potrebbero aver bisogno di protezione internazionale, la Commissione si attende che gli Stati membri per dimostrare concreta solidarietà con l´altro direttamente assistendo gli Stati cuscinetto il peso maggiore. Ciò potrebbe comportare il trasferimento verso altri Stati membri di alcune persone in cerca di protezione, o che hanno già ottenuto uno status di protezione internazionale. Aiuto concreto potrebbe parimenti essere fornita dal recente creazione Ufficio europeo di sostegno in materia di asilo, uno dei cui compiti è centrale il coordinamento di assistenza agli Stati membri i cui sistemi d´asilo sono sotto pressione eccezionali. Ciò potrebbe comportare la realizzazione di ´squadre di sostegno per l´asilo´ cosiddetta di rafforzare le capacità di uno Stato per trattare le domande di asilo e di garantire adeguate condizioni di accoglienza per i richiedenti asilo. La Commissione dovrebbe anche essere pronti a prevedere di proporre il ricorso al meccanismo previsto la direttiva sulla protezione temporanea 2001 ( 2001/55/Ce ), se le condizioni previste dalla direttiva siano soddisfatti. Si potrebbe essere riservato solo a fare questo passo , se è chiaro che le persone interessate possono avere bisogno di protezione internazionale, se non possono essere tranquillamente tornati nei loro paesi di origine, e se il numero di persone in arrivo che sono che necessitano di protezione sono sufficientemente grandi. Resort a questo meccanismo consentirebbe per la tutela immediata e di accoglienza nel territorio degli Stati membri dell´Unione europea delle persone coinvolte, oltre ad offrire uno "spazio di respiro" per i sistemi di asilo nazionali degli Stati membri più direttamente interessati. Le misure da prevedere nel lungo termine - Le istituzioni dell´Ue e gli Stati membri devono sostenere la transizione politica ed economica nella regione meridionale del Mediterraneo, per aiutarli a creare opportunità per i potenziali migranti di trovare un´occupazione a casa. Tale sostegno deve affrontare la questione della mobilità, migrazione e sicurezza insieme. La comunicazione congiunta della Commissione e l´Alto Rappresentante per " Una partnership per la democrazia e prosperità condivisa per la democrazia e prosperità condivisa con la sponda meridionale del Mediterraneo "ha proposto un nuovo approccio per un lungo periodo di partenariato per la migrazione, mobilità e sicurezza. È stato ampiamente approvato dal Consiglio europeo nelle sue riunioni del 11 e 25 marzo 2011. E ´anche urgente di sviluppare ulteriormente il programma di protezione regionale (Ppr) , designata nel mese di aprile 2010, che comprende l´Egitto, Libia e Tunisia.nell´ambito del programma tematico di cooperazione con i paesi terzi in materia di migrazione e asilo, la Commissione ha già previsto uno stanziamento di 3,6 milioni di euro per finanziare tali Rpp. Programmi di protezione regionale sono progettati per aumentare la capacità di protezione delle regioni interessate - sia regioni di origine e di transito delle regioni allo stesso modo - e di migliorare la protezione dei rifugiati attraverso soluzioni durevoli (andata e ritorno, l´integrazione locale o il reinsediamento in un paese terzo). Quale sarebbe il contenuto della partenariati per la mobilità? Le esperienze positive dei partenariati per la mobilità sviluppate finora nel quadro della globale dell´Ue in materia di migrazione (con la Georgia, Moldova e Capo Verde) mostrano un chiaro valore aggiunto degli sforzi comuni dell´Ue. Partenariati per la mobilità fornire un quadro per un movimento ben organizzato delle persone tra l´Ue e un paese terzo. Un partenariato per la mobilità è una ´soluzione win-vince e copre visti e accordi di migrazione legale, un quadro giuridico per (economico), le migrazioni, lo sviluppo delle capacità di gestire le rimesse; matching efficiente delle richieste di lavoro e bisogni, programmi di rimpatrio e il reinserimento di irregolari, il potenziamento del sistemi di asilo alle norme Ue. In cambio di una maggiore mobilità, i partner devono essere pronti a impegnarsi per aumentare la loro capacità di gestione delle frontiere, di prevenzione e lotta contro la migrazione irregolare e la tratta di esseri umani, anche attraverso una maggiore sorveglianza marittima, il rimpatrio dei migranti irregolari (accordi di rimpatrio e accordi di riammissione) e potenziando la capacità e le abilità delle autorità di contrasto per combattere efficacemente la criminalità transfrontaliera organizzata e la corruzione.  
   
   
UE: CONSEGUENZE MIGRATORIE DELLA SITUAZIONE IN NORD AFRICA IERI CONSIGLIO UE AFFARI INTERNI OGGI IL PRESIDENTE BARROSO IN TUNISIA  
 
Bruxelles, 12 aprile 2011- Si è riunito ieri a Lussemburgo il Consiglio dei Ministri degli affari interni dell´Unione europea. Uno dei temi principali di dibattito è quello dell´immigrazione. La Commissaria europea Cecilia Malmström, responsabile per gli Affari Interni, ha inviato martedì 5 aprile una lettera a tutti i Ministri dei 27 Paesi Ue sulla situazione nella sponda meridionale del Mediterraneo, in particolare sui flussi migratori dalla Libia verso i Paesi confinanti (Tunisia ed Egitto) e sui flussi via mare dalla Tunisia verso l´Unione (Italia, Malta). Nella lettera la Commissaria evidenzia le misure urgenti già intraprese, con particolare riferimento all´emergenza umanitaria (30 milioni di euro già mobilitati), all´intervento di Frontex (l´Agenzia europea sulle frontiere esterne), alle operazioni nel Mar Mediterraneo (l´operazione Hermes 2011), e alla mobilitazione dei Fondi europei disponibili (Fondo per le Frontiere esterne, Fondi per i Rifugiati). Nel breve periodo, le misure proposte dalla Commissione al Consiglio di ieri riguardavano il tema del continuo e possibile aumento dei flussi in entrata nell´Ue di immigranti irregolari dalla riva Sud del Mediterraneo. Tra queste il rafforzamento della missione Hermes di Frontex in corso, il potenziamento delle competenze di Frontex, i negoziati con le autorità dei Paesi della riva Sud di origine o di transito dei flussi migratori, l´intervento dell´Ufficio europeo per l´Asilo (Easo), un progetto operativo tra Ue e Tunisia per rafforzare le capacità operative di quest´ultima sulla gestione dell´immigrazione irregolare (controllo frontiere, lotta alla criminalità e al traffico di persone, rimpatri, identificazione e registrazione dei migranti, assistenza alle autorità locali dei Paesi Ue più direttamente interessati). Un altro aspetto di dibattito è il possibile aumento di rifugiati, che necessitano di protezione internazionale, provenienti dal territorio libico. Nell´eventualità, la Commissione è pronta a proporre l´utilizzo dei meccanismi della Direttiva del 2001 sulla protezione temporanea. Nel lungo termine, l´approccio dell´Ue è quello presentato dalla Commissione nella comunicazione congiunta con l´Alto Rappresentante Catherine Ashton "Un partenariato per la democrazia e la prosperità condivisa con il Mediterraneo meridionale", approvata dal Consiglio europeo nelle riunioni dell´11 e 25 marzo. Un pacchetto di proposte sarà presentato dalla Commissione al Consiglio europeo di giugno nei settori dell´immigrazione, della mobilità e della sicurezza. Un forte richiamo è stato espresso alla necessità di dare una risposta genuinamente europea a queste sfide, basata su una solidarietà concreta tra gli Stati membri, in partenariato con i Paesi della riva Sud del Mediterraneo. Venerdì 8 aprile la Commissaria Malmström ha indirizzato una lettera di risposta a una nota del Ministro degli Interni italiano Roberto Maroni sulla crisi in Nord Africa e l´afflusso di migranti sulle coste italiane. I temi indicati sono il rilascio dei permessi di soggiorno temporanei a fini umanitari, la circolazione delle persone nell´area Schengen e l´attivazione della Direttiva 2001/55 sulla protezione temporanea. Anche in questa lettera viene fatto un forte appello al dialogo tra i Paesi Ue per realizzare una vera ed efficace solidarietà e adottare le misure più utili nello spirito di collaborazione che contraddistingue l´Unione europea. Intanto continuano le missioni dei rappresentanti della Commissione europea nella regione. Dall´inizio della crisi hanno visitato la regione del Nord Africa, oltre alla Commissaria Malmström, che è stata in Tunisia ed Egitto il 31 marzo e 1° aprile insieme al Commissario alla Politica di Vicinato Stefan Füle, anche la Vicepresidente e Alto Rappresentante per le Relazioni esterne Catherine Ashton, la Commissaria agli Aiuti Umanitari Kristalina Georgieva e il Vicepresidente Antonio Tajani (Industria e Imprenditoria). Martedì 12 aprile, il Presidente della Commissione europea José Manuel Barroso visita la Tunisia. Il Presidente sosterrà chi è impegnato nel processo di riforma nel Paese sui temi della democrazia, dei diritti umani, la lotta contro la corruzione, la società civile, i giovani, la mobilità, le riforme economiche per la creazione di occupazione, le Pmi, i legami commerciali con l´Ue. La Banca europea per gli Investimenti sostiene questo processo.  
   
   
UE: UN SONDAGGIO RILEVA DATI PREOCCUPANTI SULLA CONSAPEVOLEZZA E SULLE COMPETENZE SCARSE DEI CONSUMATORI  
 
Bruxelles, 12 aprile 2011 - Secondo uno studio di Eurobarometro pubblicato ieri, in occasione del Vertice europeo dei consumatori 2011, meno del 50% dei consumatori dell´Ue intervistati si è dichiarato sicuro, informato e tutelato in quanto consumatore. I consumatori consapevoli identificano facilmente la migliore offerta, conoscono i loro diritti e in caso di problemi fanno ricorso. I consumatori vulnerabili hanno difficoltà a comprendere le scelte che sono chiamati a compiere, non conoscono i loro diritti, hanno più problemi e sono restii ad agire quando qualcosa non va. I danni denunciati dai consumatori rappresentano circa lo 0,4% del Pil dell´Ue e oltre un quinto dei consumatori dell´Ue ha dichiarato di avere avuto un problema nei 12 mesi precedenti. Sebbene la maggior parte dei consumatori reclami con i negozianti, nella maggioranza dei casi se la risposta ricevuta non è soddisfacente essi non intraprendono nessuna azione ulteriore. Un numero elevato di consumatori ha difficoltà a fare i calcoli, a capire le informazioni importanti e a riconoscere le pratiche di vendita illegali e non conosce i suoi diritti. La maggior parte degli intervistati non era a conoscenza del proprio diritto di restituire un prodotto difettoso o di richiederne la riparazione o la sostituzione. John Dalli, Commissario responsabile per la salute e la politica dei consumatori, ha dichiarato: "Vi sono indicatori preoccupanti del fatto che un numero considerevole di consumatori è potenzialmente vulnerabile alle frodi, alle truffe, a metodi di vendita aggressivi e non sa di poter ritornare sulle proprie scelte ed evitare acquisti non necessari. Se i consumatori non possono scegliere con facilità ed evitare i danni, a soffrirne non sono solamente loro, ma anche le attività oneste e innovative che sono il motore della crescita". In conclusione: "È necessario tener conto di questi risultati se vogliamo aiutare i consumatori in un mercato sempre più complesso e in cui sono esposti a un sovraccarico di informazioni." Il sondaggio: Il sondaggio è stato condotto nel 2010 in 29 paesi (Ue27, Islanda e Norvegia) e ha coinvolto 56 471 consumatori ai quali sono state poste 70 domande riguardanti le tre dimensioni principali dell´empowerment: competenze dei consumatori, conoscenza dei propri diritti e assertività. L´obiettivo era conoscere le competenze, il grado di consapevolezza e di assertività dei consumatori al fine di elaborare e sviluppare politiche migliori, a livello sia Ue che nazionale, che tengano conto del comportamento effettivo dei consumatori. Risultati principali: I risultati sono preoccupanti giacché rilevano che i consumatori sono scarsamente consapevoli e competenti. Esiste tuttavia un grande potenziale da sfruttare per rendere i consumatori maggiormente consapevoli e di conseguenza per migliorare il modo in cui sono trattati e ridurre i danni da loro subiti. Internet e i mezzi di comunicazione hanno un ruolo essenziale da svolgere per l´empowerment dei consumatori, dato che oltre il 38% di questi ultimi usa Internet per fare raffronti tra i prodotti e considerata la capacità dei media di raggiungere direttamente i cittadini. Danni subiti dai consumatori e possibilità di fare ricorso - Oltre uno su cinque dei cittadini europei intervistati ha incontrato un problema per il quale vi era motivo di reclamare. Si calcola che i danni ai consumatori rappresentino lo 0,4% del Pil dell´Ue. Gli anziani e le persone meno istruite sono i più restii a fare ricorso, sebbene abbiano le stesse probabilità degli altri di avere problemi. Il sondaggio conferma l´importanza di avere accesso a modalità di ricorso efficaci. Molti di questi problemi si potrebbero risolvere se si disponesse di meccanismi alternativi di risoluzione delle controversie. Competenze dei consumatori - Per quanto concerne le capacità di calcolo, i consumatori hanno difficoltà a fare calcoli semplici, solo il 45% degli intervistati è stato in grado di rispondere correttamente a tre domande relative ai consumi. Per quanto riguarda le capacità finanziarie, due intervistati su dieci non sono stati in grado di scegliere l´offerta più conveniente all´atto dell´acquisto di un televisore a schermo piatto. Inoltre, solo il 58% degli intervistati è stato in grado di leggere correttamente gli ingredienti riportati sull´etichetta di un prodotto alimentare e il 18% non è riuscito a trovare la data di scadenza. Solo il 2% dei consumatori ha riconosciuto cinque loghi ampiamente usati per fornire informazioni al pubblico. Il 33% dei consumatori pensava che il marchio Ce significasse "fabbricato in Europa" e solo il 25% sapeva che invece significa che il prodotto "è conforme alla legislazione dell´Ue". Molti non conoscevano nessuna organizzazione dei consumatori del proprio paese. Conoscenza dei propri diritti La maggior parte dei consumatori non era consapevole dei propri diritti fondamentali come il diritto alla riparazione, alla sostituzione o al rimborso di un prodotto difettoso entro 18 mesi dall´acquisto, il diritto di recedere da un contratto relativo a servizi finanziari sottoscritto on line entro 14 giorni, se si cambia idea o si trova un´offerta migliore, o ancora il diritto di recedere da un contratto sottoscritto con un venditore porta a porta. Per verificare le vostre conoscenze e le vostre competenze e per ulteriori informazioni e documenti: http://ec.Europa.eu/consumers/consumer_empowerment/index_en.htm  
Per consultare Eurobarometro n. 342: http://ec.Europa.eu/public_opinion/index_en.htm  
Per ulteriori informazioni sugli atteggiamenti dei consumatori potete consultare Ip/11/280 sul 5° quadro di valutazione dei mercati dei beni di consumo: http://ec.Europa.eu/consumers/strategy/facts_en.htm
http://www.European-consumer-summit.eu  
 
   
   
NUOVO BANDO ITALIA SLOVENIA 2007-13  
 
Udine, 12 aprile 2011 - Il 6 aprile sul Bollettino ufficiale della Regione Friuli Venezia Giulia è stato pubblicato il bando per la presentazione di progetti con risorse dedicate alle aree di confine a valere sul Programma per la coperazione transfrontaliera Italia-slovenia 2007-2013. Le risorse pubbliche, pari ad 17.564.389 euro ripartite sui tre Assi (Asse 1/Ambiente, trasporti e integrazione territoriale sostenibile, Asse 2/Competitività e società basata sulla conoscenza, Asse 3/Integrazione sociale), finanzieranno i progetti sviluppati sull´area confinaria che, presentati entro il 25 maggio 2011, si collocheranno utilmente nella graduatoria finale. L´assessore regionale alle Relazioni comunitarie, Elio De Anna, ed il Console generale della Repubblica di Slovenia, Vlasta Valencic Pelikan, interverranno all´evento di lancio del bando organizzato dall´Autorità di gestione del programma, con il supporto del Segretariato tecnico congiunto, il 13 aprile nell´Auditorium della Regione a Udine. Analoga iniziativa informativa sarà successivamente organizzata anche nella Repubblica di Slovenia. Informazioni sulla modalità di iscrizione sono disponibili sul sito ufficiale del programma www.Ita-slo.eu  
   
   
FVG: CIRIANI ELETTO NEL DIRETTIVO NAZIONALE AICCRE  
 
Udine, 12 aprile 2011 - Il vicepresidente della Regione, Luca Ciriani, è stato eletto membro della direzione nazionale dell´Aiccre, Associazione Italiana del Consiglio dei Comuni e delle Regioni d´Europa, in rappresentanza del Friuli Venezia Giulia. L´elezione si è svolta ieri a Roma durante la prima riunione del nuovo Consiglio Nazionale che ha rinnovato le cariche direttive. Ciriani ha manifestato la propria soddisfazione e ha confermato il suo impegno per questo ente, rilevandone l´importanza in particolare per una regione di confine come il Friuli Venezia Giulia. L´iccre, infatti, si occupa di coordinare e promuovere iniziative unitarie dei poteri locali per rafforzare la vocazione federalista dell´Unione Europea.  
   
   
SEMINARIO REGIONI D’EUROPA A VENEZIA  
 
Venezia, 12 aprile 2011 - Semplificazione, competitività, collaborazione: sulle strategie per conseguire questi obiettivi le Regioni e gli enti locali possono avere un ruolo sempre più determinante nell’ambito delle politiche economiche e sociali dell’Unione Europea. E quanto è emerso nel corso del seminario “L’unione fa la forza. Il contributo degli enti regionali e locali per la creazione di uno sviluppo intelligente, sostenibile e inclusivo” che si è svolto ieri a Venezia, alla Scuola Grande di S. Giovanni Evangelista, promosso dalla Commissione Ecos (Politica economica e sociale) del Comitato delle Regioni d’Europa e dalla Regione del Veneto. Dopo il saluto del presidente del Consiglio regionale veneto Clodovaldo Ruffato, i lavori sono stati aperti dall’assessore regionale allo sviluppo economico, ricerca e innovazione Isi Coppola che è membro della Commissione Ecos e dal presidente della stessa commissione, il lituano Arnoldas Abramavicius. L’assessore Coppola ha sottolineato che dalle Regioni parte il messaggio forte della necessità di accorciare la distanza tra le istituzione europee e il territorio. Oltre a riuscire ad avere “burocrazia zero”, altre sfide – ha aggiunto l’assessore - sono quelle legate alla competitività delle imprese e alla ripresa economica. Il Veneto ha dimostrato inoltre la sua capacità di essere di esempio ad altre realtà locali. Da parte sua, Abramavicius ha fatto rilevare che l’idea centrale dell’azione delle Regioni è che veramente l’unione fa la forza ed ha invitato a guardare ad una programmazione di lungo periodo, che superi la strategia europea per il 2020.. Nella prima parte del seminario, incentrata sull’importanza del dialogo istituzionale come strumento di buone pratiche di sviluppo e di crescita, sono intervenuti, tra gli altri, il sottosegretario all’economia e finanze Alberto Giorgetti, l’europarlamentare Antonio Cancian e il direttore di Eurosportello Veneto Gianangelo Bellati. Nella seconda parte si è parlato di imprese, di rapporto con il mondo accademico, di ricerca e innovazione, con un “focus” sul modello veneto. Insieme all’assessore Coppola, c’erano il presidente di Confindustria Veneto Andrea Tomat, il Rettore dell’Università Ca’ Foscari di Venezia Carlo Carraro, Francesco Pareti di Eurosportello Veneto e Christa Larsen dell’Istituto per l’economia, il lavoro e la cultura dell’Università di Francoforte. In conclusione, il presidente del Consorzio Promovetro, Gianfranco Albertini, ha portato l’esperienza del marchio della Regione del Veneto per la tutela e la valorizzazione del vetro artistico di Murano  
   
   
FABBISOGNO DEL SETTORE STATALE DEL MESE DI FEBBRAIO 2011  
 
Roma, 12 aprile 2011 - Il Ministero dell´Economia e delle Finanze comunica i dati di sintesi del conto del settore statale del mese di febbraio 2011. Fabbisogno del settore statale del mese di febbraio 2011
milioni di euro
formazione del fabbisogno
entrate 31.286
spese 39.195
di cui: spesa per interessi 11.805
fabbisogno (-) / Disponibilità (+) -7.909
copertura
totale 7.909
titoli a breve termine -265
titoli a medio-lungo termine -1.420
titoli esteri 174
altre operazioni (1) 9.420
(1) Comprendono la raccolta postale e la variazione del conto di disponibilità. In conformità al programma Special Data Dissemination Standard (Sdds) del Fondo Monetario Internazionale, il calendario delle pubblicazioni dei dati sopraesposti è disponibile sul sito ( http://dsbb.Imf.org/ ).
 
   
   
AMMONTARE DI BTP IN EMISSIONE APRILE 2011  
 
Roma, 12 aprile 2011 - Il Mef, facendo seguito al comunicato stampa del 7 aprile 2011, comunica l´ammontare dei Btp che verranno offerti nell´asta del prossimo 14 aprile. - Buoni del Tesoro Poliennali in corso di emissione: decorrenza - scadenza: 15 aprile 2011/15 aprile 2016; prima tranche Isin: It0004712748 ammontare nominale dell´emissione: da un minimo di 3.500 milioni di euro a un massimo di 4.500 milioni di euro - Buoni del Tesoro Poliennali non più in corso di emissione: decorrenza - scadenza: 1º febbraio 2008/1º agosto 2023; diciottesima tranche Isin: It0004356843 ammontare nominale dell´emissione: da un minimo di 1.000 milioni di euro a un massimo di 1.500 milioni di euro  
   
   
LOMBARDIA, BELOTTI A GRATTERI: MAFIA? UN FENOMENO IMPORTATO  
 
Milano, 12 aprile 2011- In merito alle dichiarazioni del Procuratore Aggiunto di Reggio Calabria Nicola Gratteri, il quale insiste nel sostenere che le infiltrazioni mafiose della ´ndrangheta avvengono attraverso ´uomini lombardi con il certificato di nascita e di residenza da 5 generazioni´, ´possiamo solo, ancora una volta, ribadire - ha detto Daniele Belotti, assessore regionale al Territorio e Urbanistica - che il nostro Assessorato e tutta la Giunta regionale sono fortemente impegnati nel contrastare questo fenomeno, indipendentemente dal fatto che sia legato a calabresi, siciliani, napoletani o a qualche lombardo malavitoso´. ´Va comunque sottolineato - ha continuato Belotti - che ´ndrangheta, camorra e mafia non sono sicuramente fenomeni endemici e non fanno parte del patrimonio storico e culturale delle valli bergamasche, bresciane o comasche né tanto meno delle pianure lodigiane, brianzole o cremonesi´. ´Si tratta evidentemente di piaghe importate - ha aggiunto l´assessore - nello sviluppo delle quali anche lo Stato italiano e la magistratura hanno una grande colpa. La scellerata politica del confino dei mafiosi al Nord negli anni ´60 - ´70 - ´80, infatti, ha avuto come unico effetto quello di porre le basi per la nascita delle cellule operative delle organizzazioni malavitose sul nostro territorio´. ´In merito poi alla squallida affermazione - ha osservato Belotti - secondo cui, se al Nord parlano e scrivono in lingua italiana, è perché migliaia di insegnanti del Sud sono andati in Lombardia, Emilia e Piemonte a insegnare a leggere e scrivere alle popolazioni del Nord Italia con grande professionalità, sorprende la vena di razzismo da bar sport di questa dichiarazione, che sottintende, neanche tanto velatamente, che a Nord del Po saremmo tutti trogloditi e ignoranti. Un´affermazione forte che non spiega come mai l´immigrazione si verifichi, da sempre, dal Sud al Nord e mai in senso inverso´. ´Forse - conclude Belotti - per far crescere la Calabria, ci vorrebbe maggiore umiltà e sudore e meno vittimismo e arroganza culturale´.  
   
   
BOLZANO: INCONTRO CON RAPPRESENTANTI DEL MINISTERO DELL’AMBIENTE LIBANESE  
 
Bolzano, 12 aprile 2011- La Provincia di Bolzano svolge da anni una collaborazione in Libano nel settore dell’energia rinnovabile contribuendo all’organizzazione e all’implementazione di una serie di corsi sul settore solare termico. Lunedì 11 aprile, tre rappresentanti del Ministero dell’Ambiente libanese si sono incontrate a Palazzo Widmann a Bolzano con funzionari dell´Ufficio affari di gabinetto del settore cooperazione allo sviluppo e l´esperto altoatesino che ha seguito il progetto in Libano. In linea con le iniziative avviate negli ultimi anni tra la Cooperazione decentrata della Provincia di Bolzano e la Cooperazione Italiana allo Sviluppo in Libano sul tema delle energie rinnovabili, e per confermare la positiva collaborazione, la Cooperazione allo sviluppo della Provincia, grazie alla fattiva collaborazione dell´Ökoinstitut di Bolzano, ha incontrato oggi tre rappresentanti del Ministero dell’Ambiente libanese Lara Samaha, responsabile del settore ecosistemi, Marie Chemaly, esperta del settore ambientale, Private Sector Dpt - Service of Env. Guidance, e Rola Moufawad, responsabile del settore risorse umane del Ministero dell´Ambiente. La visita delle rappresentanti libanesi, concordata con la Cooperazione italiana a Beirut, è coordinata dall’Ökoinstitut di Bolzano, che ha già facilitato in passato, le iniziative e i progetti realizzati congiuntamente con la cooperazione allo sviluppo della Provincia di Bolzano in Libano. Su richiesta della Cooperazione italiana presso l’Ambasciata d’Italia a Beirut in Libano, dal 2008 la Provincia autonoma di Bolzano ha avviato una collaborazione nel settore dell’energia rinnovabile contribuendo all’organizzazione e all’implementazione di una serie di corsi sul settore solare termico. Nel corso di questi anni la Provincia autonoma di Bolzano è divenuta un partner consolidato per la Cooperazione italiana in Libano e da un mese l´esperto altoatesino Dietmar Überbacher, collaboratore dell´Ökoinstitut, fa parte dello staff della Cooperazione italiana a Beirut, collaborando ad un ampio programma di cooperazione per la lotta e mitigazione del cambiamento climatico che prevede l´installazione di 900 pannelli solari su edifici pubblici o di pubblica utilità libanesi per la produzione di aqua calda sanitaria. Le esperte, che saranno in Provincia di Bolzano fino a venerdi, partecipano allo study tour sul tema della sostenibilità energetica – enertour organizzato (dall´11 al 13 aprile) in collaborazione con il Tis – Techno Innovation Südtirol nell’ambito di un più ampio programma formativo "Green Jobs Leraning Forum: Local Strategies and Action” organizzato dall’International Labour Organization (Ilo) delle Nazioni Unite di Torino. In questi giorni, un folto gruppo di professionisti internazionali tra cui rappresentati di cariche istituzionali di vari ministeri, interessati a vedere e discutere strategie di crescita verde, visiteranno le principali esperienze nel campo delle energie rinnovabile ed efficienza energetica attive sul nostro territorio. La Cooperazione allo sviluppo della Provincia intende inoltre stipulare un Accordo con l´dall’International Labour Organization Ilo con l´obiettivo di coordinare i futuri eventi formativi sul nostro territorio per poter fornire ai partner del Sud del mondo le basi per una gestione sostenibile delle risorse, soprattutto nel settore delle energie.  
   
   
IMMIGRAZIONE: ZAIA, “VERGOGNA EUROPA. TOTALE SOLIDARIETA’ A MINISTRO MARONI” MEGLIO SOLI CHE MALE ACCOMPAGNATI  
 
Venezia, 12 aprile 2011 - “Quanto è accaduto oggi al vertice europeo sull’immigrazione è vergognoso. L’europa si nasconde dietro il consueto ditino che cela ipocrisia ed impotenza. Il Ministro Maroni ha tutta la mia solidarietà e vicinanza”. Lo ha sottolineato ieri il presidente della Regione del Veneto Luca Zaia. “ Il Ministro Maroni – continua Zaia – ha cercato di dare un senso all’esausta politica europea sull’immigrazione e ora c’è da chiedersi se non valga davvero la pena di raccogliere la sua implicita raccomandazione: meglio soli che male accompagnati”.  
   
   
FVG: ADEGUAMENTO A NORME EUROPEE E RISPETTO ESIGENZE RESIDENTI  
 
Trieste, 12 aprile 2011 - La Giunta proporrà l´adeguamento delle norme regionali, che regolano l´accesso a benefici in materia di casa, famiglia e diritto allo studio, alle vigenti normative comunitarie. Per queste finalità viene subito avviato un approfondimento che coinvolge tutte le direzioni centrali interessate. L´indirizzo è stato illustrato ieri alla Giunta regionale dal presidente della Regione Renzo Tondo, precisando che il contenuto delle nuove norme regionali sarà preliminarmente confrontato con le amministrazioni regionali di Veneto e Lombardia, dove sono in vigore norme analoghe a quelle del Friuli Venezia Giulia, e con il Governo nazionale. Come prassi, infatti, la Commissione europea si è rivolta al Governo nazionale, nell´estate 2009, per essere informata in merito alle norme in questione, nelle quali ravvisa elementi di possibile discriminazione, e sarà lo stesso Governo nazionale a rispondere alle richieste di Bruxelles. L´obiettivo del lavoro avviato dall´Amministrazione regionale del Friuli Venezia Giulia, avuta notizia dal Governo della richiesta della Commissione, è quello di consentire ai Comuni l´applicazione, senza contenziosi di sorta, di norme conformi all´ordinamento comunitario e statale, che, tuttavia, tengano nella dovuta considerazione i residenti nel territorio regionale nell´accesso ai benefici riguardanti la casa, la famiglia ed il diritto allo studio.  
   
   
CALABRIA: CONSIGLIO REGIONALE SULLO STATO DI ATTUAZIONE DELLE POLITICHE COMUNITARIE  
 
Catanzaro, 12 aprile 2011 - L´assessore al Bilancio e Programmazione Comunitaria Giacomo Mancini è intervenuto nel corso del Consiglio regionale di ieri sullo stato di attuazione delle politiche comunitarie. “Il fatto che il Presidente Scopelliti – ha affermato Mancini - abbia affidato in capo ad un unico assessore la responsabilità della guida politica dei Dipartimenti che si occupano di programmare gli interventi strutturali e di reperire e incanalare le risorse per la loro realizzazione, costituisce un’innovazione positiva e importante rispetto al passato quando i dipartimenti programmazione e bilancio lavoravano guidati da due differenti assessori, senza alcun collegamento tra loro e spesso anche in conflittualità reciproca. Abbiamo ereditato molte criticità: il Por non è stato corredato e affiancato da Piani e Strumenti di attuazione nonché da un adeguato livello di pianificazione della spesa per singolo settore economico di intervento. L’assenza di tali Piani ha causato il blocco degli investimenti delle risorse comunitarie, mettendo a rischio il raggiungimento degli obiettivi di spesa e soprattutto ha pregiudicato la realizzazione delle opere. Altra grave criticità è quella della mancata scelta di riprogrammazione del Por Calabria Fesr in assenza del volano rappresentato dalle risorse Fas. Al contrario la Giunta Scopelliti ha realizzato un percorso segnato dalla velocità, efficacia ed efficienza dell’azione amministrativa, ottenendo gia significativi risultati. Ad esempio – ha aggiunto l´Assessore Mancini – dopo solo tre mesi dall’insediamento della nuova Giunta abbiamo assunto l’impegno di sottoscrivere l’Apq per il ‘Polo Logistico Intermodale di Gioia Tauro’ che risultava bloccato da anni, non solo raggiungendo l´obiettivo ma anche triplicando il valore originario, portando il finanziamento a 475 milioni di euro. Per quanto riguarda l´Asse ‘Reti e Collegamenti’ abbiamo operato una rimodulazione per oltre 500 milioni di Euro su progetti già cantierabili: 135 milioni per la Metropolitana tra Catanzaro e Germaneto, 160 milioni per la Metropolitana di Cosenza, 65 milioni per la strada Gallico-gambarie, 35 milioni per la Trasversale delle Serre, 10 milioni per la messa in sicurezza della Galleria della Limina, più di 16 milioni per i Porti di Crotone e Corigliano, 10 per quello di Vibo Valentia, 35 milioni per i tre Aeroporti calabresi, 25 milioni per le Piattaforme Logistiche di Gioia Tauro e Lamezia e 20 milioni per la messa in sicurezza della Ss 106 Jonica (Kr). Grazie al lavoro incessante della nuova amministrazione nel 2010 la Calabria ha superato di 14 milioni il target di spesa fissato a 254 milioni di euro nonostante avessimo ereditato un programma con impegni giuridicamente vincolanti per oltre 1 miliardo di euro di cui solo 155 milioni riferiti a nuove operazioni con la restante parte impegnate nel completamento del Por 2000/2006 e di Progetti Fas, con uno stato di avanzamento della spesa pari soltanto al 7% del Programma. Oggi davanti a noi abbiamo altri ambiziosi traguardi. Sarei felice e sarebbe un bel passo in avanti per tutti i calabresi – ha concluso l´Assessore al Bilancio e Programmazione Comunitaria Giacomo Mancini - se da parte delle forze di opposizione si perseguisse l’interesse di tutti a discapito della propaganda di parte. Siamo orgogliosi dell’attività che abbiamo avviato e ai calabresi dico che non sprecheremo quest’occasione per il rilancio della nostra Regione”.  
   
   
FONDI UE, CAPPELLACCI E LA SPISA: "SIAMO SULLA STRADA GIUSTA. AFFRONTIAMO FASING IN DELL´OBIETTIVO COMPETITIVITÀ"  
 
Cagliari, 11 Aprile 2011 - "Abbiamo imboccato la strada giusta. Dopo il riconoscimento da parte della Commissione, i dati diffusi certificano il lavoro costante della Giunta, che porta la Sardegna a superare di gran lunga la media nazionale nella spesa dei fondi dell’Unione Europea". Così il presidente della Regione Cappellacci e l’assessore La Spisa hanno commentato i dati del quinto monitoraggio della Uil sullo stato di attuazione del Quadro Strategico Nazionale 2007-13. "Stiamo rispettando criteri e tempi indicati dalla Commissione Europea - hanno evidenziato il presidente e l´assessore della Programmazione -. Siamo ora impegnati sulla spesa del 2010. Per questo motivo, anche dopo l’incontro con il ministro Fitto, abbiamo individuato i tempi per l’attuazione del programma e per indirizzare i fondi verso progetti che garantiscano tempi adeguati ai termini europei". "Con lo stesso impegno - hanno aggiunto Cappellacci e La Spisa - proseguiamo una sfida che si fa particolarmente impegnativa con il passaggio della Sardegna dall’obiettivo "convergenza" alla fasing in dell’obiettivo competitività".  
   
   
CAMPANIA: FONDI EUROPEI, BLOCCO DOVUTO SCELTE SBAGLIATE PRECEDENTE GIUNTA  
 
Napoli, 12 aprile 2011 - In riferimento alle affermazioni relative al rischio di perdere in Campania parte dei fondi europei, occorre ricordare, in particolare a chi ha lunga esperienza amministrativa, che la Regione per tutto il 2010 ha subito sanzioni dovute alla nota violazione del patto di stabilità interno che ne hanno di fatto bloccato ogni attività. Solo per memoria di chi oggi appare smemorato si ricorda che le sanzioni prevedono il blocco del turn over e l´impossibilità ad accedere agli investimenti (in particolare il prestito Bei per attivare la spesa sui fondi comunitari). La Regione non ha effettuato nessuno stop volontario ma ha subito il sostanziale blocco delle politiche di investimento per gli errori e le scelte sbagliate della precedente Giunta regionale.  
   
   
ROSSI: “VIAREGGIO, CON IL PROCESSO BREVE ALTRA STRAGE IMPUNITA”  
 
Firenze, 12 aprile 2011 – L’italia deve scongiurare il rischio dell’ennesima strage impunita, quella di Viareggio. Lo afferma il presidente della Regione Enrico Rossi in una lettera sul processo breve inviata oggi ai presidenti dei gruppi parlamentari, nella quale avanza una proposta correttiva dell’emendamento Paniz. “Signor Presidente – scrive Rossi – la invito a riflettere su alcune conseguenze che potrà recare l’approvazione del cosiddetto emendamento Paniz, alla legge sul processo breve, che riduce i tempi di prescrizione dei reati. Un processo che si svolge in tempi ragionevoli è un’esigenza condivisa da tutti, dai cittadini alle imprese, oltre che rispondere a un indirizzo costituzionale a cui è doveroso attenersi nel legiferare in materia di giustizia. Ma insieme a tali esigenze esiste anche il dovere di garantire a tutti la giustizia. L’emendamento Paniz, introduce elementi di incertezza che non rispondono pienamente a questa necessità.” “L’italia rischia di essere il Paese delle stragi impunite. Proprio lo scorso 10 aprile, è ricorso il ventesimo anniversario del disastro della Moby Prince (140 vittime e un solo sopravvissuto) di cui a tutt’oggi non sono stati individuati i colpevoli. E’ bene non dimenticare che nell’Italia repubblicana sono oltre 40 le stragi ancora senza giustizia: dalla strage dell’Italicus ad Ustica, dalla stazione di Bologna a via dei Georgofili a Firenze. Domando: per quale motivo episodi come il terremoto dell’Aquila o la tragedia ferroviaria di Viareggio devono rischiare di fare la stessa fine?” “Se si abbreviano i tempi della prescrizione è ragionevole pensare che con tali processi, pur individuando le responsabilità, non si riesca a punire i colpevoli. Le vittime e i loro familiari saranno colpite, offese e vilipese per la seconda volta. Credo che il Parlamento dovrebbe impedire una tale prospettiva. Lo chiede il Paese e lo chiedono, soprattutto, i familiari delle vittime. Il processo sulla tragedia ferroviaria di Viareggio, del 29 giugno 2009, avrà inevitabilmente tempi lunghi e quindi correrà il rischio di cadere in prescrizione. Negando così giustizia ai familiari delle 32vittime e dei 15 feriti. Un esito che un paese civile a avanzato come l’Italia deve assolutamente scongiurare”. “Proprio per questo ci permettiamo di sottoporre alla sua attenzione un breve emendamento che, se inserito all’interno della legge, scongiurerebbe questo rischio. Basterebbe aggiungere solo due righe all’emendamento Paniz: “Le disposizioni del presente articolo non si applicano per i reati di disastro colposo da cui siano derivate la morte o le lesioni delle vittime”. In questo modo – conclude il presidente Rossi – si eviterebbe il rischio che gravissimi reati cadano in prescrizione. Mettendo così fine al lungo capitolo delle stragi impunite”.  
   
   
AL VIA CAMPANIA INNOVAZIONE: CERTIFICAZIONE DI SOGGETTI E PROCEDURE PER CREARE VALORE AGGIUNTO  
 
Napoli, 12 aprile 2011 - Con la pubblicazione sul Bollettino Ufficiale di ieri degli avvisi pubblici rivolto ai mediatori e agli esperti, prende il via "Campania Innovazione", il programma che mette in rete gli attori del comparto presenti in regione. L’obiettivo è la costruzione di un sistema integrato di servizi in grado di soddisfare le esigenze per il sistema della ricerca e delle imprese: creazione di nuove imprese, competitività per le Pmi, finanza per l’innovazione, trasferimento tecnologico, programmi europei e networking internazionale. La rete dell’innovazione campana vedrà interagire tre diversi soggetti: produttori della conoscenza, cioè Università e centri di ricerca, che sviluppano nuove conoscenze scientifiche e tecnologiche, erogatori di innovazione scientifica e tecnologica; produttori di valore, le Pmi e grandi imprese che trasformano la conoscenza in valore per il mercato; mediatori dell’innovazione, cioè Camere di Commercio, Parchi Scientifici e Tecnologici, incubatori di imprese, uffici universitari di trasferimento tecnologico, chiamati a realizzare un’azione di raccordo tra i produttori della conoscenza ed i produttori di valore. "La preselezione dei soggetti della Rete dell’Innovazione regionale - dichiara Guido Trombetti, assessore all´Università e alla Ricerca Scientifica della Regione Campania - è il cuore di un’azione tesa a costruire un sistema integrato capace di offrire servizi avanzati a imprese e gruppi di ricerca impegnati nelle difficili attività di trasferimento tecnologico e sviluppo di nuovi prodotti. In sostanza - continua Trombetti - si vuole certificare strutture e soggetti in grado di sostenere ricercatori e imprenditori che interagiscono per sviluppare nuove imprese e nuovi progetti basati sull’avanzamento delle conoscenza scientifiche e tecnologiche". "Nessun imprenditore, per quanto bravo - sottolinea Giuseppe Zollo, presidente di Città della Scienza Spa - può sostenere da solo i rischi connessi all’innovazione tecnologica. Nessun ricercatore per quanto eccellente può colmare il percorso, spesso accidentato, che va dall’idea al prodotto. Qualsiasi attività innovativa, per poter avere successo, deve realizzarsi entro un ecosistema di servizi, competenze, procedure che facilitino il reperimento e la messa in opera delle risorse critiche lungo tutta la filiera dell’innovazione. Con questi primi avvisi di selezione di strutture ed esperti, Città della Scienza Spa ha dato avvio al Programma Campania Innovazione che ha come obiettivo la costruzione di un sistema integrato di servizi, entro cui i potenziali innovatori campani possono muoversi agevolmente". La Campania dispone di una grande ricchezza di conoscenze: 7 Università, 40 istituti di ricerca avanzata, 10 centri di competenza, ed 1 distretto tecnologico. Sul fronte impresa, invece, i numeri parlano di oltre 38.000 piccole e medie imprese manifatturiere non artigianali, di cui 7000 esportatrici. Il Programma Campania Innovazione è promosso dall’Assessorato regionale all’Università e alla Ricerca Scientifica e co-finanziato dall´Unione Europea. Per presentare la propria candidatura è necessario consultare il Bollettino Ufficiale della Regione Campania oppure i siti www.Campaniainhub.it/  www.Innovazione.regione.campania.it/  www.Bic.cittadellascienza.it/    
   
   
EXPO MILANO 2015. FIRMATI PROTOCOLLI D’INTESA CON I COMUNI DELLA VALLE DEL BELICE, MARSALA, AGRIGENTO, SCIACCA, TRAPANI, PROVINCIA DI TARANTO E I COMUNI DELLA VALLE D’ITRIA  
 
 Milano, 12 aprile 2011 - Il Comune di Milano ed Expo Milano 2015 hanno firmato l’ 8 aprile una serie di Protocolli di Intesa con i Comuni della Valle del Belice (Partanna, Gibellina, Poggioreale, Salaparuta, Santa Ninfa), le città di Marsala, Agrigento, Sciacca, Trapani, la Provincia e la Camera di Commercio di Taranto e l’Associazione del Comuni della Valle d’Itria. L’obiettivo è di attivare un modello di rete territoriale in grado di valorizzare le eccellenze culturali, artistiche, turistiche, espositive ed economiche attualmente esistenti nei rispettivi contesti territoriali, nonché di attivare una progettazione congiunta di nuovi eventi, inerenti a temi di interesse reciproco, al fine di accrescere il programma di Expo 2015. I Comuni si impegneranno nella costituzione di un “Tavolo di coordinamento” finalizzato alla realizzazione di iniziative dedicate alla promozione, innanzitutto, della possibile partecipazione dei Comuni all’Esposizione del 2015, della capacità ricettiva, delle strutture ed infrastrutture che assicurano l’offerta di ospitalità presenti nel territorio del Comuni firmatari e della tradizione culturale territoriale ed in particolare di quella agroalimentare e enogastronomica.  
   
   
MIGRANTI: IN TUTTA LA TOSCANA QUASI COMPLETATE LE DOMANDE PER IL PERMESSO DI SOGGIORNO  
 
Firenze, 12 aprile 2011 - Si stanno completando in tutta la Toscana le operazioni per la richiesta del permesso di soggiorno temporaneo da parte dei migranti tunisini accolti nei 22 centri allestiti sul territorio. I migranti sono stati già accompagnati nelle varie questure dove hanno presentato la domanda e sono state effettuate le procedure di identificazione. Alla Protezione Civile regionale, che coordina l’accoglienza dei migranti, risultano già completate o in fase di completamento le procedure nelle questure di Firenze, Grosseto, Arezzo, Livorno, Lucca, Pistoia e Siena. A Pisa le operazioni si concluderanno fra lunedì e martedì. Nel giro di pochi giorni i migranti riceveranno una “card” elettronica che conterrà tutti i loro dati identificativi e che varrà per 6 mesi. Dopo la consegna della domanda per il permesso di soggiorno temporaneo i migranti sono stati riaccompagnati nelle rispettive sedi di accoglienza, dove svolgono le mansioni della vita quotidiana e consumano i pasti. In alcuni centri, laddove la struttura è dotata di spazi adeguati, i giovani tunisini si sono divisi in squadre e hanno organizzato partitelle di calcio.  
   
   
EMERGENZA PROFUGHI: IN 328 ACCOLTI IN UMBRIA  
 
Perugia, 12 aprile 2011 - Come da programma, sono arrivati ieri i 328 profughi destinati alle strutture di accoglienza umbre. Giunti al porto di Civitavecchia alle prime ore dell´alba da Lampedusa, sono partiti alla volta dei siti umbri alle ore 7.30 a bordo di otto autobus messi a disposizione da Umbria Mobilità. È quanto comunica il Servizio regionale di Protezione civile. Ad accoglierli, era presente personale delle forze dell´ordine coordinato da Luigi Nappi, per la Questura di Perugia, e da Giuseppe Taschetti per quella di Terni, oltre che dal "Welcome Team" della Protezione civile guidato dal "team leader" Paolo Mancinelli. Fondamentale, si sottolinea, è risultata la collaborazione tra forze dell´ordine, funzionari di Protezione Civile e i mediatori culturali che insieme hanno favorito le azioni di individuazione, riscontro e accompagnamento. L´intera operazione è stata monitorata dal personale della Sala Operativa unica regionale della Protezione civile. A seguire direttamente le operazioni, è stato il prefetto di Perugia Enrico Laudanna, accompagnato da Mirella Castrichini, capo di Gabinetto della Presidente della Regione. Le operazioni tecniche sono state coordinate dal coordinatore regionale Luciano Tortoioli, affiancato dal coordinatore della Cabina di regia regionale Valentino Valentini. Presenti anche rappresentanti di Anci Umbria, Province, Caritas e i mediatori culturali messi a disposizione dal Servizio Programmazione socioassistenziale progettualità di territorio e azioni coordinate con gli Enti locali della Regione Umbria. I profughi accolti in Umbria, riferiscono dagli uffici regionali, hanno un´età media di 25-30 anni, sono in buone condizioni fisiche tranne due profughi che, accompagnati da personale della Questura e mediatori culturali, si trovano all´Ospedale di Città di Castello, a causa di stato febbrile e dolore a un piede. Tutti gli altri 326 hanno raggiunto le strutture ricettive umbre dove il personale Caritas e Arci ha provveduto alla preparazione dei pasti e alla predisposizione dei letti e del kit igienico sanitario di prima necessità.  
   
   
MINORI NON ACCOMPAGNATI: IERI SERA L´EMILIA-ROMAGNA HA ACCOLTO UN PRIMO GRUPPO DI TRENTA RAGAZZI.  
 
Bologna, 12 aprile 2011 - “Anche noi facciamo la nostra parte: incominciamo accogliendo da questa sera, in protezione umanitaria, un primo gruppo di trenta minori profughi, provenienti dall’Africa”. E’ quanto annunciato ieri l’assessore alle Politiche sociali Teresa Marzocchi. “In attuazione dell’intesa nazionale anche l’Emilia-romagna accoglie questi giovanissimi, che sono i soggetti più deboli ed esposti a rischi – sottolinea l’assessore – . Possiamo farlo dopo aver concordato la strategia complessiva con gli enti locali”. I trenta minori saranno accolti in diverse strutture già autorizzate per l’accoglienza. Questa la distribuzione sul territorio regionale: tre verranno accolti dal Comune di Cesena, quattro dal Comune di Parma, dieci tra Comune e Provincia di Bologna, cinque dal Comune di Viano (in provincia di Reggio Emilia), quattro dal Comune di Rimini, e altri quattro dal Comune di Piacenza.  
   
   
INVITO A PRESENTARE PROPOSTE PER LA RETE EUROPEA DI MENTORI DELLE IMPRENDITRICI  
 
Bruxelles, 12 aprile 2011- La Commissione europea ha pubblicato un invito a presentare proposte per la Rete europea di mentori delle imprenditrici. Il progetto è volto a incoraggiare e a sostenere l´imprenditorialità tra le donne costituendo una Rete europea di mentori delle imprenditrici. Il progetto riconosce e sostiene la natura peculiare degli avvii di imprese da parte di donne e intende assicurare che le imprenditrici riescano a mantenere in vita le loro nuove imprese nel corso dei primi anni che sono i più difficili. Questo invito è volto ad istituire reti nazionali di mentori delle imprenditrici in almeno 15 Paesi. Tali reti costituiranno assieme la Rete europea di mentori delle imprenditrici. Il principale ruolo delle reti nazionali sarà: identificare, selezionare e formare i mentori delle imprenditrici; identificare e selezionare le imprenditrici cui affiancare un mentore; creare una relazione quanto più valida ed efficace tra mentore e imprenditrice sulla base delle esperienze e delle aspettative dei partecipanti; monitorare e facilitare tali relazioni per la durata dell´azione; valutare e rendicontare tali relazioni in modo globale e coerente; assicurare la visibilità delle reti nazionali di mentori nel contesto dell´iniziativa finanziata e patrocinata dall´Ue. Le organizzazioni attive a sostegno delle imprese e/o nella promozione delle donne imprenditrici sono invitate a partecipare. Per leggere il bando ufficiale dell´invito, consultare: http://eur-lex.Europa.eu/lexuriserv/lexuriserv.do?uri=oj:c:2011:096:0008:0010:it:pdf    
   
   
DALLA CONCILIAZIONE ALLA CONDIVISIONE DEI RUOLI "DONNA, NON SOLO MAMME", UN DIBATTITO PROMOSSO DALLA COOPERATIVA BELLESINI CHE GESTISCE IL NIDO + SERVONO SERVIZI MA SOPRATTUTTO UN CAMBIAMENTO CULTURALE  
 
Trento, 12 aprile 2011- Cresce il numero delle aziende trentine che scelgono la strada della conciliazione, certificando le proprie politiche di gestione del personale secondo lo standard Family Audit. In lista d´attesa, dopo le iniziali 18 aziende pubbliche e private che hanno intrapreso l´impegnativo percorso della certificazione a partire dalla fine del 2010, se ne sono aggiunte ora altre 9 (8 private e 1 pubblica), mentre stanno raccogliendo informazioni al fine di incamminarsi sulla stessa strada altre 15 organizzazioni. Il dato è emerso oggi pomeriggio al Centro direzionale Interporto all´incontro "Donne... Non solo mamme. Famiglia, lavoro e servizi: una conciliazione possibile" al quale è intervenuta, tra gli altri, anche l´assessore alle pari opportunità Lia Giovanazzi Beltrami. Perché un dibattito sulla conciliazione all´Interporto? Perchè qui, proprio al piano terra del Centro direzionale, è attivo da oltre un anno Nido +, l´asilo nido interaziendale (54 i bambini che lo frequentano) gestito dalla Cooperativa B.s. Bellesini, che già gestisce sul territorio provinciale una ventina di nidi d´infanzia. E proprio la cooperativa ha voluto promuovere, in collaborazione con la Consigliera di parità (e presto nuovamente mamma) avvocato Eleonora Stenico, un´occasione per riflettere e confrontarsi sulla "fatica della conciliazione" fra famiglia e lavoro per le donne di oggi, con un´attenzione particolare ai servizi che possono supportare le madri, ma anche i padri, nell´azione educativa. L´incontro, coordinato dalla giornalista Maria Concetta Mattei e aperto dall´assessore Beltrami, ha affrontato tutti i versanti della conciliazione possibile, partendo da un dato di fatto calato nella realtà trentina: nella nostra provincia vi sono ogni anno 250 abbandoni del posto di lavoro da parte di donne a causa di una maternità o, più spesso, per la necessità di dover accudire un familiare non autosufficiente. Ma a vivere la "fatica" di conciliare lavoro e famiglia sono le molte più donne che, non potendo permettersi di lasciare il lavoro, sono costrette a fare le "equilibriste" tra ufficio/fabbrica, casa e scuola. "Lavorare sulla conciliazione - ha affermato Lia Giovanazzi Beltrami - significa realizzare servizi, ma anche operare per un cambiamento culturale. Oggi la maternità - ha lamentato l´assessore alle pari opportunità della Provincia autonoma di Trento - non è vista come una risorsa della comunità, quando nasce un figlio diventa un problema per tutti". La soluzione può essere il part time? Sì e no: come risposta alle esigenze immediate sicuramente è un aiuto, ma alla lunga - come ha avvertito Lucia Calafà, docente di diritto del lavoro presso la Facoltà di Scienze giuridiche di Verona - può generare discriminazioni ed avere pesanti ripercussioni sul pensionamento. Dunque? Meglio pensare a flessibilità d´orario e, come stanno facendo sempre più imprese che hanno compreso lo svantaggio derivante dalla perdita di professionalità femminili dovute a maternità, offrire servizi di sostegno alla genitorialità. Ecco la parola chiave, sottolineata all´incontro di oggi: genitorialità, che fa rima con condivisione dei ruoli tra uomo e donna all´interno della famiglia. L´europa, non a caso, non utilizza più il termine "conciliazione", bensì quello di "worklife balance", per indicare che la strada da seguire è quella della ricerca, all´interno della famiglia, di un equilibrio tra carichi di lavoro e impegni. La Provincia autonoma di Trento ha lavorato e sta lavorando molto in questo campo, tanto è vero che lo stesso Dipartimento nazionale delle politiche per la famiglia ha sottoscritto un accordo con il Trentino per il trasferimento a livello nazionale dell´Audit Famiglia e Lavoro. Alcune amministrazioni regionali e comunali italiane hanno guardato al Trentino come esempio per la realizzazione dei Distretti Famiglia; qui è stata appena approvata un´importante legge per il benessere della famiglia (della quale ha parlato Lucia Claus del Progetto coordinamento politiche familiari e sostegno alla natalità) che si propone di sostenere i progetti di vita delle giovani coppie e delle famiglie mettendo in campo non misure spot ma politiche strutturali a medio e lungo periodo, capaci di incidere sulla realtà. Punto centrale, quando si parla di conciliazione, rimangono però i servizi: asili nido, tagesmutter, buoni servizio. L´offerta va aumentando ma - ha affermato la Consigliera di parità - se è vero che il Trentino sta meglio di altri territori, è anche vero che non sta bene, come dimostra appunto il numero di donne costrette ad abbandonare il proprio posto di lavoro all´arrivo di un figlio. La legge ora c´è e soprattutto le Comunità di valle saranno chiamate a renderla concreta. Altri passi dovranno però essere fatti. Lo ha ricordato la stessa Beltrami, citando la necessità di pensare ad un provvedimento sulla non autosufficienza e l´attivazione, in particolare nelle zone più decentrate, di percorsi di avviamento al lavoro per le donne immigrate. "Di passi ne stiamo facendo - ha concluso l´assessore - ma dobbiamo superare quel muro per il quale quando si parla di conciliazione, a parlarne sono solo le donne".  
   
   
RIPARTIRE DALLA FAMIGLIA PER RESTITUIRE AL PAESE UN´IDEA DI FUTURO "UN PATTO TRA LA RETE DELLE FAMIGLIE E QUELLA DELLE AUTONOMIE LOCALI PER RECUPERARE LA VISIONE DI UN DESTINO COLLETTIVO"  
 
 Bologna, 12 aprile 2011- - "Di fronte alla crisi di un certo modello di società, alla crescita delle diseguaglianze, i territori cercano nuove risposte: ed inevitabilmente questa ricerca attraversa il tema della famiglia". Ha esordito cosí Lorenzo Dellai ieri a Bologna, intervenendo al seminario promosso dal Forum delle associazioni familiari dell´Emilia Romagna. Dellai - che ha concluso la prima sessione dove è intervenuto, tra gli altri, anche il presidente dell´Assemblea legislativa Matteo Richetti - ha usato tre parole chiave per confermare la tesi che ha dato il titolo all´incontro ("La famiglia per una società più solidale"): solidarietà, sussidiarietà e autonomia. "Non stiamo assistendo ad una discussione ideologica - ha detto Dellai - ma ad un ragionamento attorno al tema della famiglia visto in relazione al momento sociale ed economico che stiamo vivendo, dove accanto ad una crisi di tipo finanziario ne troviamo un´altra di tipo demografico. Insomma: è la crisi di un certo modello di società in cui il deficit e le diseguaglianze sono il risultato di una domanda sempre più frammentata". Un certo fermento, in realtà, c´è: i territori stanno cercando di trovare la via giusta e, secondo Dellai, questa ricerca passa inevitabilmente attraverso il tema della famiglia. "Nel nostro Paese - ha spiegato - si avverte la necessità di riscoprire principi, valori, culture che forse in questi decenni si sono un po´ assopite, pur sopravvivendo nei diversi territori che lo compongono". Ecco allora che il termine "famiglia" si trasforma nel "paradigma" di un´idea di societá: "Ad esso non ci si rapporta immaginandolo una "categoria" - ha aggiunto Dellai che ha rivendicato il ruolo della politica chiamata a confrontarsi su tre obiettivi: la solidarietà, la sussidiarietà e l´autonomia. "Inutile pensare di rilanciare la famiglia come ambito dove rafforzare la cultura dello stare insieme - ha detto Dellai spiegando il primo punto - se nel frattempo si afferma il cinismo sociale, ispirato al principio del successo, della ricchezza ad ogni costo, un´idea che vede l´individuo da una parte ed il mercato dall´altra. Occorre correre ai ripari con una grande azione "rieducativa", perché i grandi valori non sono mai acquisiti una volta per sempre, ma necessitano di una continua manutenzione". La sussidiarietà - é il secondo grande obiettivo - deve invece saper ripristinare "una concezione multipolare", che non cada nelle paludi della burocratizzazione, che dimostri chiaramente come anche su questo tema non esiste più il monopolio della pubblica amministrazione ma va ricercato un rapporto equilibrato tra quest´ultima, la famiglia, l´individuo, recuperando quel senso di "focolare" che si ritrova anche nella radice del concetto di "heimat". L´ultimo obiettivo ricordato da Dellai è quello dell´autonomia: "Continuiamo ad essere centralisti, ma le cose di cui abbiamo discusso oggi richiedono invece una nuova cultura dell´autonomia delle istituzioni, una sussidiarietà verticale. Penso ad esempio all´intreccio possibile fra le politiche di natura fiscale e le esigenze delle famiglie che risulterebbe più incisivo se affidato ad ambiti di decisione più autonomistici capace di ricostruire la filiera delle responsabilità". Eppure a livello nazionale di esempi positivi ce ne sono: "Siamo orgogliosi di poterci inserire in questa rete - ha detto Dellai ricordando i protocolli siglati con Lamezia e Cagliari - ma ricordiamoci che non di soli servizi c´è bisogno". E il pensiero va all´urgenza di tutelare la cittadinanza sociale, il protagonismo e la stessa "creatività" dei corpi sociali intermedi perché "stare insieme" vale di più delle pur necessarie prestazioni pagate con i pubblici denari. È qui, secondo Dellai che territori ed associazioni possono dare il loro contributo nel costruire per il Paese una "visione" capace di mostrarci quel destino comune che oggi fatichiamo a vedere. "Il mio auspicio è che anche l´alleanza tra la rete delle associazioni delle famiglie e quella delle autonomie locali possa essere uno stimolo contro la stanchezza che ci sta impedendo di credere nel futuro".  
   
   
SARDEGNA: PRESENTATO IL PROGRAMMA SPERIMENTALE "TUTELA MINORI E TRIBUNALI ORDINARI"  
 
Cagliari, 12 Aprile 2011 - "Considerato l’incremento delle coppie con figli minori interessate da procedure di separazione e di divorzio, è nata l’esigenza di realizzare un programma sperimentale per i Tribunali, in raccordo coi servizi delle Asl, con l’obiettivo di ridurre il disagio dei minori coinvolti". Lo ha spiegato l’assessore regionale della Sanità, Antonello Liori, durante la conferenza stampa di presentazione del programma sperimentale "Tutela minori e tribunale ordinario", recentemente approvato dalla Giunta regionale. Visto il numero crescente di coppie interessate a procedimenti di separazione o divorzio (nell´ultimo triennio, 6.785 a Cagliari, 3.879 ad Oristano), è nata l´esigenza di attuare, presso i Tribunali ordinari, servizi specifici rivolti alle figure genitoriali, all’infanzia ed all’adolescenza, svolti da un equipe composta da uno psicologo e da un assistente sociale. Perciò, il prossimo venerdì 15 aprile, il protocollo verrà firmato dall’assessore Liori e dai Presidenti dei Tribunali di Cagliari ed Oristano, che in seguito predisporranno, all’interno degli uffici giudiziari, un servizio finalizzato a limitare il disagio del minore in una delicata fase della vita familiare, agevolando i rapporti e favorendo una più adeguata collaborazione tra i soggetti responsabili di interventi, nel preminente obiettivo della crescita equilibrata del minore, pur nel rispetto delle difficoltà dei genitori. Per il Programma la Regione ha stanziato complessivamente 185.000 euro. "Un progetto che rientra nell’ambito delle politiche a favore della famiglia - ha aggiunto l´assessore Liori - Abbiamo, perciò, promosso un servizio che sostenga i genitori nel ristabilire un’efficace comunicazione coi figli, finalizzato a garantire anche il diritto dei minori ad essere allevati da entrambi i genitori. Nel quadro di questi interventi, è nato questo programma con l’intendimento, una volta superata la fase di sperimentazione, di estenderlo al resto dell’Isola."  
   
   
CALABRIA: SOTTOSCRITTA CONVENZIONE PER L’EROGAZIONE DI SEDICI MILIONI DI EURO PER GLI ASILI NIDO  
 
 Catanzaro, 12 aprile 2011- L’assessore regionale al Lavoro Francescantonio Stillitani ha sottoscritto una convenzione con gli enti locali beneficiari per l’erogazione delle risorse per la realizzazione ed il potenziamento di nidi per l’infanzia. In totale sono 52 i Comuni calabresi che beneficeranno complessivamente di 16 milioni di euro, che rientrano nell’ambito dei fondi Por Calabria 2013. L’assessore Stillitani ha voluto incontrare personalmente i sindaci ed ha garantito loro la piena collaborazione della Regione per l’assistenza tecnico e burocratica necessaria alla realizzazione delle strutture e, nel contempo, li ha esortati a stringere i tempi per la consegna definitiva dei lavori. I Comuni avranno, infatti, sei mesi di tempo per completare i lavori, tranne eventuali deroghe concesse in casi eccezionali. “Con la convenzione appena firmata – ha ribadito Stillitani – daremo la possibilità a tutti i Comuni di avere nel loro territorio il servizio asili o incrementarlo. Nei programmi dell’assessorato il programma dell’infanzia riveste un ruolo di primo piano, tant’è che recentemente è stato approvato il regolamento che disciplina i servizi integrativi che ruotano attorno agli asili nido. Si tratta di tutti quei servizi – ha spiegato l’assessore regionale - non riconducibili ai nidi, ma svolti da privati all’interno delle proprie abitazioni. Per lo stesso settore è anche in via di sviluppo una proposta di legge per l’infanzia. Lo scopo dell’assessorato è quello di garantire al più alto numero di Comuni calabresi la possibilità di attivare i servizi di nido o di potenziare quelli già esistenti, anche al fine di raggiungere gli obiettivi imposti dalla Comunità Europea, che richiedono che almeno in un terzo dei comuni siamo realizzati asili nido e attivati servizi integrativi all’infanzia. Oltre ai servizi per bambini, – ha detto infine Stillitani – la convenzione appena firmata contribuirà a risolvere il problema famiglia lavoro per le donne, mettendole nelle condizioni di svolgere la propria attività lavorativa senza che la necessità di accudire i figli diventi un problema”.  
   
   
PER ASILI NIDO UMBRIA HA SUPERATO OBIETTIVO DI LISBONA  
 
Perugia, 12 aprile 2011 - "La Regione Umbria, negli ultimi due anni, ha aumentato di 600 mila euro le risorse nel bilancio regionale destinate al sostegno degli asili nido pubblici e privati e inoltre, intende destinare parte delle risorse del Fondo politiche per la famiglia alla stessa finalità". Lo ha sottolineato la vicepresidente della Regione Umbria, commentando le notizie che evidenziano nella maggior parte delle regioni italiane un sistema dei servizi per l´infanzia sempre più fragile. Al contrario in Umbria i posti nei servizi all´infanzia sono ad oggi 7900 - dice la vicepresidente - il 32,6 per cento dei bambini umbri tra 3 e 36 mesi anni trova posto in un servizio pubblico o privato. Se a tale dato aggiungiamo quello dei bambini inseriti anticipatamente nelle scuole dell´infanzia (circa 7per cento) l´Umbria vede superare - e non di poco - l´obiettivo di Lisbona (33per cento). La quota di bambini che fruisce dei servizi per la prima infanzia è un indicatore utile per misurare l´attuazione delle politiche volte alla conciliazione degli impegni casa-lavoro ma l´impegno e l´attenzione della Regione rispetto ai servizi per le bambini ed i bambini non sono però rivolti al solo dato numerico ma anche alla qualità dei servizi. Per tale ragione, oltre agli incontri territoriali realizzati nell´ambito delle attività del Centro di documentazione sull´infanzia destinati ai coordinatori pedagogici dei servizi, sta per partire un corso di aggiornamento regionale per tutti gli educatori (sia del pubblico che del privato) che vedrà la partecipazione di circa 700 educatrici in tutta la regione su tematiche di interesse educativo e pedagogico. Un modo anche questo, per allegerire gli oneri delle varie strutture che non dovranno affrontare a proprie spese i costi della formazione del personale. Infine, a breve, sarà approvato il bando a sostegno delle famiglie con bambini al nido per il pagamento delle rette di frequenza. Per tale finalità la Giunta, in continuità con il lavoro degli ultimi due anni, ha stanziato 750 mila euro che potranno soddisfare il bisogno di 2mila 500 famiglie.  
   
   
ASILI NIDO IN SICILIA: APPROVATO NUOVO PIANO INTERVENTI PER 69 MLN EURO  
 
Palermo, 12 aprile 2011 - L´assessorato regionale della Famiglia e delle Politiche sociali ha emanato il decreto con il quale si approva il nuovo piano di interventi relativo alla realizzazione di asili nido e micro-nido aziendali nei luoghi di lavoro e alla realizzazione o al potenziamento di quelli comunali. Le somme stanziate ammontano a oltre 69 milioni di euro, cosi´ ripartiti: 38.750.931,23 di euro quale "contributo su lavori e forniture degli asili nido comunali"; 25.859.711,04, di euro per "spese di gestione" per i primi tre anni di attivita´ degli asili nido comunali; 4.996.943,79, di euro, somma necessaria sia per le spese per i lavori e le forniture, sia per l´accompagnamento alle spese di gestione per i primi tre anni di attivita´ degli asili nido aziendali. ´´Prosegue - afferma l´assessore alla Famiglia, Andrea Piraino - l´opera di adeguamento strutturale degli asili nido in Sicilia. La programmazione finanziaria regionale a sostegno proprio dell´adeguamento strutturale degli asili nido comunali permettera´, in tempi relativamente brevi, di aumentare la percentuale dei bambini iscritti agli asili nido comunali, oggi ferma al 5,16% (pari a 7613) dei bambini nella giusta eta´ per frequentare gli asili nido". Le economie derivanti da eventuali riduzioni o revoche dei contributi assegnati agli enti beneficiari, trattandosi di somme a destinazione vincolata, saranno riutilizzate a copertura dei prossimi avvisi per iniziative di implementazione del sistema integrato dei servizi per la prima infanzia, a sostegno del relativo programma straordinario 2007/2013. Il decreto, dopo il visto di controllo della Corte dei Conti, sara´ pubblicato integralmente sulla Gazzetta Ufficiale della Regione Siciliana.  
   
   
CONFERENZA FINALE DEL PROGETTO "COMBATING YOUTH HOMELESSNESS"  
 
 Bruxelles, 12 aprile 2011 - La conferenza finale del progetto Cseyhp ("Combating youth homelessness") si terrà il 28 aprile 2011 a Bruxelles, in Belgio. I livelli della condizione di senzatetto tra i giovani variano tra i paesi europei a seconda degli schemi di supporto disponibili. All´interno dei paesi ci sono differenze a seconda del sesso, del gruppo etnico minoritario di appartenenza e della condizione di migrante. I forti sistemi di sostegno familiare non costituiscono più una garanzia sufficiente per evitare ai giovani di ritrovarsi senza una casa. Nell´europa del nord sono stati sviluppati programmi di intervento per lavorare con le popolazioni senzatetto. Il progetto prevedeva la partecipazione attiva dei giovani: come fonti di informazione sulle loro vite e sulle loro storie, come co-ricercatori per intervistare i loro pari e come partecipanti ai workshop nazionali che si sono tenuti in quattro paesi per stimare e discutere i risultati della ricerca condotta all´interno del progetto. Il progetto Cseyhp è stato finanziato nell´ambito del tema "Scienze socioeconomiche e scienze umane" del Settimo programma quadro (7° Pq). Per ulteriori informazioni, fare clic: qui http://www.Movisie.nl/135881/eng/home/portfolio/portfolio/projectsites/homeless_youth/final_conference/