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GIOVEDI

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Notiziario Marketpress di Giovedì 28 Aprile 2011
CHE COSA FA L´UE PER PROMUOVERE LA DEMOCRAZIA NEL MONDO (E CHE COSA POTREBBE FARE)  
 
Bruxelles, 28 aprile 2011 - L´ue è spesso criticata per la sua ´debolezza´ nelle questioni internazionali. Ma l´approccio europeo si basa soprattutto su strumenti di ´soft power´, come le missioni di osservazione elettorale, la costruzione delle istituzioni e la promozione dei diritti umani. La deputata belga Veronique De Kayser (S&d) sta lavorando a un rapporto su come rafforzare queste azioni, con un duplice obiettivo: evitare "i doppi standard", che minano la credibilità europea, e rafforzare il ruolo del Parlamento. Mettere la democrazia davanti alla stabilità - Il diagnostico di partenza della De Kayser è duro: finora l´Ue ha "fallito" nella promozione della democrazia nel mondo. A dimostrazione, "gli accordi conclusi con ogni tipo di regime, inclusi quelli dittatoriali come la Libia". Ma gli eventi recenti ci insegnano che "il paradigma della stabilità deve lasciare il posto a quello della democrazia". Strumenti di democrazia: le missioni elettorali - Quali sono i principali interventi dell´Ue a favore della democrazia nel mondo? Le missioni di osservazione elettorale giocano un ruolo importante, mettendo l´Ue in una posizione autorevole per stabilire i criteri per consultazioni libere e trasparenti, e validare i risultati elettorali. I parlamentari europei insieme ai funzionari delle altre istituzioni hanno condotto, dal 1993, 110 missioni. Fra le più recenti, quella in Costa d´Avorio che ha permesso di monitorare oltre 1000 seggi e costatare un o svolgimento regolare, attribuendo la vittoria a Alassane Ouattara. Ma anche il referendum in Sud Sudan, dove 104 osservatori da 30 paesi hanno assicurato la correttezza delle consultazioni. "Ma non sempre i rapporti degli osservatori nei casi di frode hanno generato una reazione da parte dell´Ue", puntualizza la socialista belga, che ritiene che il meccanismo possa essere migliorato. Sostegno ai parlamenti nel mondo - Il Parlamento europeo partecipa alle assemblee parlamentari congiunte, che riuniscono deputati dei paesi terzi e deputati europei. "Ma le risoluzioni approvate non hanno carattere vincolante e spesso vengono filtrate dai parlamenti rispettivi", spiega De Kayser, sostenendo che anche in questo campo si possa fare di più. Il Parlamento ha inoltre un "ufficio per la promozione della democrazia parlamentare", che aiuta politici e funzionari delle "democrazie emergenti" via lo scambio e l´apprendimento di buone pratiche. Il terreno fertile per la democrazia - Ma la democrazia non è solo elezioni e costruzione istituzionale. Il rispetto dei diritti umani e delle libertà fondamentali, lo sviluppo economico, l´educazione sono l´humus necessario per una vera cultura democratica. Per questo l´Ue è fortemente impegnata sul piano degli aiuti allo sviluppo, e rappresenta il primo donatore al mondo. Sul piano dei diritti umani, esistono clausole negli accordi di associazione e gli accordi commerciali, che vincolano la conclusione di tali accordi al rispetto dei diritti fondamentali nei paesi terzi. "Ma queste clausole non vengono prese sul serio. Raramente la costatazione di una breccia nei diritti umani ha influito sulla firma di un accordo", critica ancora De Keyser, spiegando come "il Parlamento deve avere più potere per supervisionare questi accordi". Difendere i difensori - Infime, una dimensione simbolica ma importante: il riconoscimento e la tutela degli attivisti dei diritti umani nel mondo. Dal lato del Parlamento, il premio Sakharov consegnato ogni anno a dei difensori della libertà nel mondo, contribuisce a mettere pressione sui regimi non-democratici e tutelare chi li combatte. La relazione De Kayser dovrebbe essere adottata il 25 maggio dalla commissione Esteri.  
   
   
EMISSION TRADING: LA COMMISSIONE EUROPEA ADOTTA UNA DECISIONE SULLE NORME PER L´ASSEGNAZIONE GRATUITA DELLE QUOTE DI EMISSIONE A PARTIRE DAL 2013  
 
 Bruxelles, 28 aprile 2011 - La Commissione europea ha adottato ieri una decisione relativa al modo in cui sono concessi delle quote di emissione a titolo gratuito agli impianti industriali all´interno del sistema di emission trading (Ets) dell´Ue a partire dal 2013 . L´assegnazione delle quote sarà effettuata principalmente mediante asta, ma fino al 2020, una certa quantità di quote continueranno ad essere assegnate a titolo gratuito al settore industriale in particolare per ridurre i costi per l´attrezzatura dei aree considerate di essere esposti a una concorrenza significativa da parte di paesi terzi. Tale decisione stabilisce le regole, compresi i parametri per le emissioni di gas serra, gli Stati membri dovrebbero applicare per calcolare il numero di quote ogni anno gratuitamente a queste aree. M mi Connie Hedegaard, Commissario Ue per Azione per il clima, ha detto: "Questa decisione è un passo importante nel processo di riforma del mercato europeo del carbonio. Sono lieto che il Dopo un lungo processo di consultazione tra la Commissione e l´industria, la proposta di decisione ha attirato il sostegno degli Stati membri e il Parlamento europeo. Repositories accertati danno una chiara idea di ciò che può essere raggiunto in ogni di produzione del settore a bassa emissione di carbonio e di promuovere l´efficiente servizi più in termini di emissioni di carbonio. " Come previsto dalla nuova direttiva Eu Ets, i parametri di riferimento sono stabiliti, nella maggior parte dei casi, in base alla performance media del 10% più impianti efficienti (delle emissioni) di un settore o sottosettore data l´Unione europea. Tale media è stata calcolata dai dati di produzione reale anni 2007 e 2008 forniti direttamente dalle industrie. I benchmark sono espressi in tonnellate di anidride carbonica (Co 2 ) per tonnellata di prodotto finito. Moltiplicato per la produzione storica di un determinato impianto, si determinerà il numero di quote senza alcun costo per la struttura. Condizioni più favorevoli per i settori più vulnerabili- Un regime speciale si applica agli impianti in settori o sotto-settori considerati a rischio di "fughe di carbonio" (delocalizzazione verso paesi terzi), perché affrontare la concorrenza delle industrie dei paesi terzi che sono non soggetti alle stesse restrizioni di carbonio. L´elenco dei settori e sotto-settori è stata costituita alla fine del 2009 1 . Gli impianti di tali aree riceveranno quote gratuitamente fino al 2020, fino al livello di riferimento fissato. Strutture che non sono considerati a rischio di rilocalizzazione delle emissioni sarà l´assegnazione delle quote fino al 80% di riferimento fissato nel 2013, poi ridurre questa percentuale è scesa al 30% nel 2020. La quantità di quote assegnate a titolo gratuito sarà diverso da un settore all´altro. Nella maggior parte dei settori, questi contingenti consentirà impianti di coprire il 70-80% delle loro emissioni per il periodo 2005-2008. Per compensare il deficit di quote di emissioni, impianti possono scegliere di migliorare le loro prestazioni in Co 2 , di acquistare quote aggiuntive per utilizzare le quote messo da parte durante il periodo di scambio che scadrà nel 2012 o ricorrere a crediti internazionali di compensazione. I benchmark sono stati istituiti per 52 gruppi di prodotti più importanti all´interno del sistema Ets comunitario. Per gli impianti che producono altri prodotti, l´assegnazione di quote a titolo gratuito sarà basata sul consumo di energia. Ampie consultazioni - La decisione è il culmine di un lungo processo di consultazione con l´industria, comprese tutte le associazioni professionali a livello di Ue direttamente interessati dal sistema Ets, come pure altri soggetti interessati, rappresentanti degli Stati membri e le organizzazioni non governative. Questo processo è stato avviato all´inizio del 2009. Lo scorso dicembre, il progetto di decisione è stato approvato con una maggioranza qualificata dei membri del comitato sui cambiamenti climatici, che comprende rappresentanti dei 27 Stati membri dell´Ue. È stato poi presentato al Parlamento europeo e al Consiglio entro la decisione può essere adottata formalmente dalla Commissione. Passi successivi - Gli Stati membri si preparano ora a raccogliere i dati relativi all´attività richiesta per ogni impianto la cui localizzazione sul loro territorio. Sulla base di questi dati verranno provvisoriamente calcolato il numero di quote assegnate a titolo gratuito dalla funzione per ogni anno fino al 2020. Il termine ultimo per la segnalazione da parte degli Stati membri è fissata per il 30 settembre, 2011. La Commissione intende quindi verificare i dati prima che gli Stati membri fanno il calcolo finale del numero di quote assegnate per l´installazione. Queste informazioni dovrebbero essere disponibili durante il 2012. Oltre alla decisione di ieri, la Direzione Generale per Azione per il clima della Commissione europea, in stretta cooperazione con gli Stati membri, ha elaborato documenti di orientamento per garantire l´applicazione armonizzata delle norme Assegnazione da parte degli Stati membri. Un modello di raccolta dati è stata stabilita.  
   
   
IRAQ: "DOBBIAMO DIVENTARE PARTNER STRATEGICI", DICE LA NUOVA RAPPRESENTANTE UE A BAGHDAD  
 
Bruxelles, 26 aprile 2011- L´ex-deputata europea ed ex-ambasciatrice della Repubblica Ceca Jana Hybášková, 46 anni, è il capo della nuova rappresentanza diplomatica dell´Ue in Iraq. Il 19 aprile è stata ospite della commissione Esteri del Parlamento, per uno scambio di opinioni sulla sua missione e le principali sfide per il Servizio di Azione Esterna Ue. Le abbiamo parlato subito dopo. Il primo maggio prenderà servizio a Baghdad. Quale pensa che saranno le sue principali responsabilità alla testa della rappresentanza Ue? La prima responsabilità è fare dell´Ue un partner strategico dell´Iraq una volta che gli Usa avranno lasciato il campo. Per poterlo fare, abbiamo bisogno di un consenso fra Stati membri, e il supporto del Parlamento europeo. E´ della più grande importanza promuovere i valori europei, appoggiare la democrazia e mostrarne il valore. Dobbiamo rafforzare il parlamento democraticamente eletto e i suoi poteri di controllo. Nonostante il governo e il parlamento eletto, però, la situazione politica nel paese resta instabile, con alcuni ministeri chiave ancora vacanti. Come prevede che evolverà nei prossimi mesi? Giudicare la politica interna non è il mio compito. Il governo iracheno è stato formato democraticamente, contiene rappresentanti delle principali forze politiche, e la maggioranza della popolazione è soddisfatta. Pensa che la sua esperienza di ex-parlamentare le servirà nel nuovo lavoro? Ho una conoscenza diretta di come funziona il Parlamento, e questo faciliterà il dialogo con i deputati, come è già stato il caso oggi. Il Parlamento può avere un ruolo molto importante in politica estera grazie al Trattato di Lisbona. Prima di tutto, deve approvare e controllare il budget del Servizio di Azione Esterna: gli strumenti finanziari utilizzati definiranno l´azione dell´Ue nel mondo.  
   
   
VISITARE IL PARLAMENTO EUROPEO? ECCO COME FARE  
 
 Bruxelles, 28 aprile 23011 - Ogni giorno il Parlamento accoglie centinaia di visitatori nelle sue tre sedi di Bruxelles, Strasburgo e Lussemburgo. Il numero di persone che vengono a scoprire in prima persona come funziona l´eurocamera ¨¨ in continuo aumento, e ha raggiunto la quota di 300.000 nel 2010. Ma come prenotare una visita, e che cosa rende questa esperienza speciale? Lo abbiamo chiesto ad alcuni di loro. Come visitare il Parlamento? Prenotare una visita ufficiale ¨¨ semplice e si pu¨° fare online (vedi link in basso), sia come singoli cittadini che come gruppi. A Bruxelles ci sono ci sono funzionari che potranno introdurvi al funzionamento dell´istituzione parlamentare in 23 lingue. Ma non bisogna aspettarsi un tour come in un museo. Il Parlamento ¨¨ un luogo vivo, dove migliaia di persone lavorano ogni giorno alla preparazione delle leggi e delle posizioni ufficiali. Per entrare in quest´atmosfera, ¨¨ raccomandabile prenotare una visita durante le sessioni plenarie a Strasburgo o le settimane di attivit¨¤ parlamentare a Bruxelles, anche se ¨¨ possibile visitare gli edifici e l´emiciclo tutto l´anno. Giornata porte aperte - Un´altra occasione per varcare le porte del parlamento pi¨´ grande d´Europa ¨¨ la Giornata Porte aperte, che ogni anno celebra la Festa dell´Europa (il 9 maggio) permettendo ai cittadini di ogni angolo del continente di prendere parte ad attivit¨¤, iniziative, dibattiti, nelle sedi del Parlamento. Quest´anno la Giornata Porte Aperte sar¨¤ sabato 7 maggio a Bruxelles e domenica 8 a Strasburgo. Se siete nei dintorni, non dimenticatevelo: vi aspettiamo! Un´esperienza speciale - Ma che cosa trova la gente quando viene al Parlamento? In genere molti gruppi sono composti da studenti. Come Hanna e Felix, venuti dalla Bavaria (Germania) con la loro universit¨¤. "Volevo davvero capire come funzionano le istituzioni e che ruolo ha la Bavaria in Europa", dice Hanna, mentre Felix, 24 anni, studente di fisica, ¨¨ interessato a "capire meglio il sistema europeo". Costantino, di Udine, ¨¨ venuto con la scuola. E´ stata la sua prima gita di classe, e ha trovato l´esperienza entusiasmante. Per lui "Bruxelles ¨¨ una delle citt¨¤ pi¨´ belle del mondo". Ma non sono solo gli studenti a circolare nei corridoi: pensionati, membri dei partiti nazionali e locali, giornalisti, e perfino preti e soldati fanno spesso capolino dalle aule parlamentari. Il deputato ceco Pavel Stan¨§k ¨¨ euroscettico, eppure non ¨¨ alla sua prima visita. "Vedere con i propri occhi ha un valore educativo -ammette. "Un´esperienza che raccomanderei a tutti i cittadini, per vedere come sono spese le loro tasse e quali decisioni si prendono a Bruxelles". Hille, danese, ¨¨ venuta qui "per incontrare i politici danesi". Per lei la cosa pi¨´ interessante della visita ¨¨ "l´opportunit¨¤ di parlare ai propri deputati europei". Cosa non le piace? "E´ tutto troppo grande, ci si confonde". Ma che cosa accomuna queste centinaia di persone che transitano ogni giorno per le sale del Parlamento? Lo spiega Tracy, un´insegnante inglese che accompagna un gruppo di allievi. "Siamo tutti chiamati a votare alle elezioni europee, e visitare il Parlamento serve a giocare un ruolo pi¨´ attivo e consapevole nella politica europea".  
   
   
LA COMMISSIONE EUROPEA INTENDE POTENZIARE LA COOPERAZIONE INDUSTRIALE TRA IL GIAPPONE E L´UE  
 
 Roma, 28 aprile 2011 Si svolge il 28 e 29 aprile a Roma il Business Round Table, un vertice commerciale tra l´Ue e il Giappone per discutere l´intensificazione delle relazioni economiche e commerciali tra le due regioni. Tali relazioni, già buone, potrebbero ulteriormente migliorare se fosse garantita la parità di condizioni e un accesso di medesimo livello sui rispettivi mercati. A questo proposito, la delegazione Ue guidata dal vicepresidente della Commissione europea Antonio Tajani auspica che il Giappone possa intervenire sulle misure non tariffarie, consentire gli investimenti diretti esteri e aprire il mercato degli appalti pubblici all´industria europea. Nel corso della riunione sarà discusso anche il tema di una migliore cooperazione nei settori di interesse comune, quali l´accesso alle materie prime e la politica spaziale e dell´innovazione. Inoltre, il commissario Tajani proporrà la costituzione di un partenariato Ue-giappone per l´innovazione. Tra gli altri importanti punti in discussione rientrano anche le relazioni commerciali con la Cina, l´invecchiamento demografico e le politiche energetiche. La tavola rotonda imprenditoriale si svolgerà sotto la co-presidenza dell´amministratore delegato di Arianespace, Jean-yves Le Gall, e di Hiromasa Yonekura, presidente di Sumito Chemical. Saranno presenti i rappresentanti dei settori industriali chiave, compresi: Jean-marc de Royere (Air Liquide); Hiromichi Aoki (Nippon Steel Corp) e Denis Duverne (Axa), oltre a funzionari della Dg Trade ed altri servizi della Commissione europea.  
   
   
MAGGIO 2011. FIRENZE - CAPITALE D’EUROPA L´EUROPA A CONFRONTO IN PALAZZO VECCHIO FESTIVAL D’EUROPA, 6 - 10 MAGGIO 2011  
 
 Roma, 28 aprile 2011 – Dal 6 al 10 maggio Firenze ospiterà il Festival d´Europa, una iniziativa senza precedenti che attraverso un fitto calendario di eventi destinati al grande pubblico, si pone l´obiettivo di trasformare la città in un laboratorio creativo e di comunicazione per la diffusione della conoscenza dell’Europa, delle sue politiche, delle sue realizzazioni e delle opportunità che offre ai cittadini. Il Festival vedrà la partecipazione di numerose personalità europee, tra cui il Presidente del Parlamento Europeo Jerzy Buzek, il Presidente della Commissione europea José Manuel Barroso, il Vice Presidente della Commissione Antonio Tajani, la Commissaria europea all´Istruzione, la Cultura, il Multilinguismo e la Gioventù Androulla Vassiliou, il Ministro degli Esteri Franco Frattini e il Presidente della Commissione Affari Costituzionali del Parlamento europeo Carlo Casini. L’evento è promosso dall’Iue, Istituto Universitario Europeo ed è stato presentato oggi in una conferenza stampa a Roma presso la sede della Rappresentanza in Italia della Commissione Europea. Momento centrale del calendario del Festival d’Europa sarà la Conferenza “The State of the Union”, convegno di livello internazionale a cui parteciperanno numerose autorità politiche europee e nazionali ed esperti di economia e politica internazionale. L’appuntamento è per il 9 e 10 maggio nella splendida cornice in Palazzo Vecchio per esaminare l´attualità europea e le principali politiche dell´Unione. Accanto all’anima istituzionale del Festival d’Europa, l’anima culturale. Nei giorni della manifestazione Firenze si colorerà di blu, il colore dell’Europa, e si trasformerà nella capitale culturale d’Europa grazie a centinaia di eventi sparsi su tutto il territorio: coinvolti nel cartellone delle iniziative le piazze, gli edifici storici della città, le biblioteche e le librerie, i cinema e i teatri. Una cinque giorni di mostre, workshop, rassegne, iniziative didattiche e accademiche, incontri socio-economici e concerti che candidano Firenze a diventare un originale laboratorio globale di comunicazione. Il cuore del Festival d’Europa sarà Piazza Signoria che per tutta la durata dell’evento si trasformerà in Piazza Europa con tre padiglioni allestiti ad hoc per offrire a fiorentini e visitatori una lente di ingrandimento su tutte le opportunità e le esperienze che l’Europa può offrire. Nel Padiglione Europa, promosso dalla Rappresentanza in Italia della Commissione europea, dall’Ufficio di informazione in Italia del Parlamento europeo e dal Dipartimento politiche europee della Presidenza del Consiglio dei Ministri, in collaborazione con il Mae, sono in programma numerosi eventi e workshop rivolti al grande pubblico e incentrati su alcuni dei temi e delle politiche più rilevanti per i cittadini dell’Unione europea. All´interno della struttura i cittadini potranno sia richiedere informazioni specifiche su diritti, opportunità e finanziamenti offerti dai vari programmi dell’Unione europea, sia incontrarsi e dialogare con personale specializzato che lavora presso i principali centri di informazione della Commissione europea in Italia Il Padiglione delle Nazioni ospiterà gli stand dei dieci Paesi europei che hanno accolto l’invito a partecipare alla prima edizione del Festival d’Europa. Fra i Paesi sarà presente la Turchia, ancora non compresa nell’Unione Europea ma che, anche partecipando al Padiglione delle Nazioni, intende dare un forte segnale di avvicinamento al vecchio Continente. Francia, Germania, Lussemburgo, Repubblica Ceca, Romania, Spagna, Svezia e Ungheria saranno fra gli altri partecipanti, ognuno con le proprie iniziative e uno sguardo particolare sull’Unione. Da segnalare che nella location suggestiva della Loggia dei Lanzi illuminata di blu per tutti i giorni del Festival d’Europa i paesi europei organizzeranno spettacoli e concerti legati alle proprie tradizioni. Infine ci sarà lo spazio del Padiglione Youth on the Move, iniziativa promossa dalla Commissione europea che intende portare in primo piano strumenti e percorsi che i Programmi dell’Unione mettono a disposizione per sostenere la mobilità giovanile, quali borse di studio e per formazione, progetti di cooperazione, scambi didattici e attività di volontariato all’estero. Per fare questo saranno allestiti percorsi espositivi dove le esperienze condotte fino ad oggi, finanziate con fondi comunitari, saranno presentate al pubblico. Protagonisti gli stessi giovani che si potranno incontrare ed esibire in maniera giocosa e creativa. Youth on the Move sarà l’occasione per scambiarsi idee e creare nuovi link. Tra gli eventi di maggior richiamo del Festival la Notte Blu. L’evento organizzato direttamente dall’amministrazione fiorentina è una variante della Notte Bianca dedicata all’Europa, alle sue culture, alle sue tradizioni, alle sue diversità, ai suoi sapori, in programma tra il 7 e l’8 maggio. Una grande esperienza collettiva ed urbana fatta di decine e decine di eventi che si snoderà in un arco temporale di 27 ore tra strade, piazze, ville, negozi, teatri, cinema dal centro alla periferia della città di Firenze seguendo il filo conduttore dell’Europa. L’università di Firenze partecipa al Festival d’Europa con conferenze e seminari sul ruolo dell’Unione Europea per il sostegno alla ricerca, alla formazione e alla mobilità studentesca, la Provincia di Firenze, con l’Ufficio Scolastico Regionale, partecipa invece con il progetto “L’europa a scuola” nell’ambito del quale i giovani studenti delle classi degli Istituti Superiori di secondo grado sono stati coinvolti sui principali temi di interesse dell’Unione Europea, allo scopo di stimolare una maggiore consapevolezza sui processi di integrazione del continente e accrescere l’interesse a diventare cittadini europei attivi. Camera di Commercio e Promofirenze organizzeranno eventi dedicati allo sviluppo delle piccole e medie imprese. Il Festival d’Europa ospita anche il 74° Festival del Maggio Musicale Fiorentino (28 aprile - 23 giugno). Questi due Festival s’incontreranno al Teatro Comunale la sera del 7 maggio, alle 20.30, in occasione di Aida, di Giuseppe Verdi, per la regia di Ferzan Ozpetek, con l’Orchestra ed il Coro del Maggio Musicale Fiorentino, diretti da Zubin Mehta; lo spettacolo sarà il “Concerto per l’Europa” che il Maggio Musicale dedicherà alla manifestazione. Spazio anche al teatro al Festival d’Europa con Fabbrica Europa che, nell’ambito della sua Xviii edizione, presenterà alla Stazione Leopolda alcune delle creazioni più interessanti della scena contemporanea internazionale. La sera del 9 maggio, giorno della Festa dell’Europa, nell’ambito del Festival si terrà inoltre la consegna del Premio Galileo 2000 in programma presso il Teatro della Pergola. Durante uno spettacolo evento, dell’importante riconoscimento saranno insigniti José Manuel Barroso, il primo ministro del Lussemburgo Jean Claude Juncker, il presidente della Croazia Ivo Josipovic e la cantante greca Haris Alexiou. In calendario anche mostre, da segnalare quella dedicata alla cartografia storica dei confini d’Europa presso la Biblioteca Nazionale Centrale, incontri e dibattiti, a partire da quello promosso dalla Fondazione Spadolini sul “ruolo dell’Italia nell’integrazione europea” fino alla conferenza di Giuliano Amato su "L´unione Europea: come superare l´impasse" e al Forum Dei Cittadini sul “Ruolo del volontariato nel contesto del modello sociale europeo” con la partecipazione degli eurodeputati, attività per ragazzi, come quelle proposte dall’Istituto degli Innocenti, spettacoli e proiezioni come quella del Film Vincitore del Premio Lux 2010 When we leave - Die Fremde. L’evento vede coinvolti in prima linea le maggiori Istituzioni locali, quali: Regione Toscana, Provincia e Comune di Firenze, Direzione Scolastica regionale, Università e Camera di Commercio di Firenze. La manifestazione ha l’Alto Patronato della Presidenza della Repubblica Italiana e il Patrocinio del Ministero Affari Esteri. Comitato Organizzatore: Istituto Universitario Europeo, Commissione Europea, Parlamento Europeo, Presidenza del Consiglio dei Ministri – Dipartimento Politiche Europee – in collaborazione con il Ministero degli Affari Esteri, Comune di Firenze, Provincia di Firenze, Camera di Commercio di Firenze, Università degli Studi di Firenze, Agenzia Llp e Youth in Action. Tutte le informazioni sulla manifestazione sul sito www.Festivaldeuropa.eu/    
   
   
FONDI EUROPEI: OGGI IN SICILIA COMITATO DI SORVEGLIANZA PO FERS 2007-2013  
 
Palermo, 28 aprile 2011 - Si svolgono oggi a Palermo i lavori del Comitato di sorveglianza del Po Fesr Sicilia 2007-2013. La seduta avra´ inizio alle ore 9, nella sala conferenze del Best Western Ai Cavalieri Hotel Via S. Oliva, 8. All´ordine del giorno la relazione sullo stato di attuazione del Programma Fesr Sicilia 2007/2013, la rimodulazione del programma e l´approvazione della "Relazione attivita´ ambientale". All´incontro, presieduto dall´assessore regionale all´Economia, Gaetano Armao, su delega del presidente, Raffaele Lombardo, prenderanno parte i rappresentanti del Ministero per lo Sviluppo economico e degli altri dicasteri coinvolti, la Commissione europea, i responsabili dei Dipartimenti regionali e gli esponenti del Partenariato economico e sociale (tra cui sindacati, associazioni e organizzazioni di categoria). L´autorita´ di gestione del Po Fesr Sicilia 2007-2013 e´ rappresentata dal Dipartimento regionale della Programmazione. Il Comitato di sorveglianza del Po Fesr (Fondo europeo sviluppo regionale) vigila sull´efficienza e sulla qualita´ d´esecuzione del Programma operativo. L´organismo si riunisce di norma due volte l´anno, monitorando l´avanzamento della spesa e approvando eventuali modifiche ai documenti.  
   
   
UMBRIA: “NO ALLA GUERRA IN LIBIA. BERLUSCONI RIFERISCA IN PARLAMENTO” NOTA DELL’ASSESSORE REGIONALE ALLE POLITICHE DELLA CASA  
 
Perugia, 28 aprile 2011- “L’articolo 11 della Costituzione recita ”L’italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali….”. Ci pare – afferma l’assessore regionale alle politiche della casa - che il Presidente del Consiglio, con questa ultima presa di posizione, comunicata tra l’altro proprio in occasione del 25 aprile, vada in direzione decisamente opposta a quanto espresso nella Costituzione italiana. Stiamo marciando a grandi passi verso l’ennesima “guerra umanitaria”, ma per far ciò non abbiamo neanche bisogno di consultare il parlamento, tanto siamo dentro i limiti previsti dal mandato della risoluzione del consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite, si affrettano a garantire i ministri La Russa e Frattini. Invece bisogna chiedere, continua l’assessore, che si riferisca in Parlamento. Siamo infatti di fronte ad una chiara violazione dei principi costituzionali, che al contrario ci imporrebbero di chiedere al più presto il cessar del fuoco e l’apertura di un corridoio umanitario per soccorrere la popolazione civile. Le bombe intelligenti, i bombardamenti mirati, non hanno mai protetto le popolazioni civili, hanno piuttosto massacrato donne e bambini, altre guerre umanitarie ce lo hanno insegnato. L’italia deve abbandonare questa strada perché non esistono guerre umanitarie. La guerra genera lutti, dolori, distruzione. Quindi “non in mio nome”, conclude l’assessore regionale.  
   
   
LEGGE MILLEPROROGHE 2011, REGIONE BASILICATA SI COSTITUISCE IN GIUDIZIO  
 
 Potenza, 28 aprile 2011- Il Consiglio regionale della Basilicata, ieri riunitosi in mattinata in seduta straordinaria, ha espresso parere favorevole a maggioranza (18 voti a favore, quelli di Pd, Idv, Plb, Mpa, Ial, Sel, Udc, Pu, Api, e 6 voti contrari, quelli del Pdl) sul provvedimento della Giunta regionale concernente la presentazione del ricorso di legittimità costituzionale avverso l’articolo 2–quater, della legge 26 febbraio 2011 n. 10, la cosiddetta Legge Milleproroghe. Una legge ritenuta in contrasto con gli articoli 1, 3, 118 e 119 della Costituzione per cui si è reputato necessario proporre ricorso alla Corte Costituzionale per la declaratoria della illegittimità costituzionale della norma in esame. “La legge n.10 del 26 febbraio 2011 autorizza, a seguito di dichiarazione dello stato di emergenza, il Presidente della Regione interessata da calamità naturali, che, per intensità ed estensione, debbono essere fronteggiati con mezzi e poteri straordinari, qualora il bilancio della regione non rechi disponibilità finanziarie sufficienti per effettuare le spese conseguenti alla stessa, a deliberare aumenti, sino al massimo consentito dalla vigente legislazione, dei tributi, delle addizionali e delle aliquote ovvero delle maggiorazioni di aliquote attribuite alla regione”. “Il dispositivo legislativo, inoltre, autorizza la Regione ad elevare ulteriormente la misura dell’imposta regionale sulla benzina per autotrazione, fino ad un massimo di cinque centesimi per litro, ulteriori rispetto alla misura massima consentita e, nel caso di utilizzo del fondo di riserva per le spese impreviste, lo stesso debba essere corrispondentemente e obbligatoriamente reintegrato in misura pari con le maggiori entrate derivanti dall’aumento dell’aliquota dell’accisa sulla benzina e il gasolio”. Sulla questione si è sviluppato un articolato dibattito che ha registrato gli interventi di Santochirico, Straziuso e Viti (Pd), Mollica (Mpa), Falotico (Plb), Singetta (Api), Mattia, Venezia, Rosa, Napoli e Pagliuca (Pdl), Romaniello (Sel), Ruggiero (Udc), Benedetto (Idv). I lavori si sono conclusi dopo la replica del Presidente della Giunta regionale, Vito De Filippo  
   
   
LAZIO,PATTO REGIONALIZZATO: POLVERINI, PER LA PRIMA VOLTA 100% ENTI LOCALI HA RISPETTATO VINCOLI STABILITA´  
 
Roma, 28 aprile 2011 - Per la prima volta, nel 2010 tutti gli enti locali della Regione Lazio hanno rispettato il proprio patto di stabilità, evitando il rischio di incorrere nelle pesanti sanzioni. Questi i risultati raggiunti con il Patto regionalizzato, realizzato dalla Regione Lazio, che sono stati illustrati ieri in Giunta dalla presidente Renata Polverini, dagli assessori al Bilancio Stefano Cetica e agli Enti locali Giuseppe Cangemi. “Siamo orgogliosi dei risultati ottenuti - ha dichiarato Polverini – il 100% dei comuni coinvolti, 122 su 378 comuni, tutti con più di 5.000 abitanti, non ha sforato il patto. I comuni più piccoli, sebbene non siano stati coinvolti, hanno avuto comunque l´appoggio della Regione che ha messo a loro disposizione dei piccoli finanziamenti nonostante le difficoltà economiche di questo periodo”. Polverini ha voluto sottolineare come il Patto regionalizzato abbia avuto “questo esito positivo grazie alla collaborazione dei comuni e delle province”; per l’occasione la Regione Lazio ha istituto il premio ´Euro d´oro´ da assegnare proprio a una Provincia e a un Comune che si sono particolarmente contraddistinti, come enti virtuosi, per impegno e risultati conseguiti nell´attuazione del Patto regionalizzato. I vincitori della prima edizione sono stati la Provincia di Roma ("Per aver svolto un ruolo attivo e di alto profilo istituzionale") e il Comune di Viterbo ("Che ha saputo interpretare il valore solidaristico del Patto, cedendo proprie quote di Patto ad altri Comuni"). E’ stata la stessa presidente Polverini a consegnare il riconoscimento al presidente della Provincia di Roma, Nicola Zingaretti, e al sindaco di Viterbo, Giulio Marini. “Abbiamo istituto un premio simbolico, ´l´Euro d´oro´ – ha spiegato Polverini - oltre ad assegnare un contributo economico di 250 mila euro per la realizzazione di un´opera tangibile rivolta ai cittadini”. L’assessore Cetica ha annunciato che “alla luce dei buoni risultati conseguiti, la Regione attiverà per il 2011 il nuovo patto regionalizzato con l´introduzione di criteri di premialità per i cosiddetti enti virtuosi, che presenteranno, ad esempio, l´attuazione dei Piani di zona e la partecipazione ai corsi di formazione per accedere ai bandi europei”. Per quanto riguarda lo sblocco dei pagamenti, ai “piccoli” comuni, a partire dalla prossima settimana e fino a giugno, verranno pagati 65 milioni di euro: di cui 50 milioni per spese di investimento relative, dunque, ai pagamenti alle imprese del nostro territorio e 15 milioni di euro di pagamenti per spese correnti nell’ambito sociale; agli enti sotto patto (province e comuni) la Regione inizierà a pagare 65 milioni di euro, di cui 50 milioni di pagamenti per spese correnti in ambito sociale e 15 milioni di spese di investimento destinati dunque ai pagamenti alle imprese del nostro territorio.  
   
   
MODIFICHE ALLA LEGGE 1/2005, LA GIUNTA DELLA TOSCANA DÀ IL VIA AL PROCEDIMENTO  
 
Firenze, 28 aprile 2011 - Al via il procedimento formale per modificare la legge regionale 1 del 2005 sul governo del territorio. La Giunta ha approvato nel tardo pomeriggio del 26 aprile, su proposta dell’assessore Anna Marson, il documento preliminare, che verrà inoltrato al Consiglio. Le modifiche proposte riguardano significative parti della legge vigente. “Ritengo che le modifiche più importanti — afferma l’assessore Marson — siano quelle che esplicitano la volontà di questa giunta di privilegiare il recupero e la riqualificazione del patrimonio edilizio esistente e delle aree già urbanizzate rispetto al nuovo consumo di suolo agricolo, accompagnando le enunciazioni di principio già presenti nella legge vigente con dispositivi operativi adeguati”. “In termini generali la finalità dell’intervento — spiega l’assessore Marson – è quella di coniugare l’efficacia nella salvaguardia e riproduzione delle risorse essenziali del territorio con tempi di pianificazione ragionevoli. La rivisitazione degli articoli di legge, dopo sei anni di applicazione, è volta a perfezionare la disciplina dei procedimenti per gli strumenti e gli atti di governo del territorio, eliminando incertezze interpretative e codificando alcuni passaggi oggi non ben definiti. Un lavoro complesso e impegnativo a cui ci siamo dedicati in questi mesi, collaborando proficuamente con Anci Toscana e avvalendoci delle competenze di più direzioni generali e dei diversi servizi legislativi della Regione”. Tra gli aspetti più importanti, secondo l’assessore Marson, ci sono il nuovo istituto del “piano strutturale intercomunale” e della perequazione territoriale, la graduazione degli adempimenti necessari in relazione all’effettiva entità delle trasformazioni previste dallo strumento di pianificazione in formazione, disposizioni più chiare rispetto alle modalità di individuazione delle Utoe (Unità territoriali organiche elementari) e di definizione del “dimensionamento” di piano. E ancora: una strutturazione più definita dell’attività di partecipazione per il governo del territorio, una maggiore chiarezza nel funzionamento della conferenza paritetica interistituzionale e una migliore organizzazione dei riferimenti al paesaggio. Sul fronte dell’edilizia, la revisione della legge 1/2005 punta a correggere le parti non coerenti con il “Testo unico dell’edilizia”. “Al fine di semplificare il lavoro dei progettisti e i costi per i committenti, ci sembrerebbe altresì opportuno — dice ancora Marson – predisporre i contenuti essenziali di un regolamento edilizio-tipo, con valenza di linee guida di livello regionale. Un regolamento regionale dovrebbe anche indicare la documentazione tecnica minima obbligatoria per la formazione dei titoli edilizi”. Le modifiche proposte riguardano anche composizione e modalità di funzionamento sia della Commissione edilizia che della Commissione per il Paesaggio, per le quali vanno specificati meglio i requisiti professionali e le modalità di proposta-selezione dei membri che le compongono  
   
   
FINANZE FVG: PARERE FAVOREVOLE SU CREDITO D´IMPOSTA DA I COMM. CONS.  
 
Trieste, 28 aprile 2011 - Ha incassato un consenso quasi unanime (nessun contrario, una sola astensione), nell´ambito della I Commissione consiliare riunitasi ieri, il Regolamento che disciplina i criteri e le modalità per la concessione alle imprese dei contributi nella forma di credito d´imposta, illustrato dall´assessore alle Finanze, Sandra Savino. Le misure introdotte dal Regolamento sono rivolte alle imprese appartenenti a tutti i settori produttivi (compresi il settore agricolo e della pesca, di regola soggetti a maggiori vincoli sotto il profilo concorrenziale dell´Ue). Il meccanismo premiale, sebbene semplice, risulta particolarmente efficace in quanto, da un lato, si traduce in un contributo massimo quantificabile nel 20 p.C. Degli oneri previdenziali versati nel corso dell´anno solare 2010 per quelle imprese aventi sede in regione che non abbiano licenziato nel corso del 2010, e che al contempo abbiano mantenuto gli stessi livelli occupazionali dell´annualità precedente (restano salvi i licenziamenti per giusta causa). Dall´altro, il contributo si traduce indirettamente nel sollievo fino al 20 p.C. Dei costi salariali connessi alle nuove assunzioni o, in alternativa, nell´abbattimento fino al 30 p.C. Degli oneri previdenziali obbligatori legati all´assunzione di nuovo personale dipendente, per quelle imprese che aumentino o creino nuovi posti di lavoro. Il Regolamento comprende infine, fra le iniziative finanziabili, anche il sostegno e la conservazione dei valori tradizionali della panificazione artigiana quale elemento caratterizzante un territorio e la sua comunità. In conclusione, le disposizioni introdotte dall´esecutivo regionale mirano, da un lato a salvaguardare il livello occupazionale, dall´altro a incrementare l´occupazione e a creare nuove opportunità di inserimento lavorativo stabile sul territorio regionale. Vincolo con il territorio che assume particolare rilievo nel contesto attuale di decentralizzazione e federalismo fiscale.  
   
   
ECONOMIA: ABRUZZO IN RIPRESA NEL QUARTO TRIMESTRE DEL 2010  
 
Pescara, 28 aprile 2011 - Il Vice Presidente e Assessore allo Sviluppo Economico commenta positivamente i dati forniti dal servizio studi e ricerche di Intesa San Paolo e Banca dell’ Adriatico e relativi al quarto trimestre 2010, che mostrano ancora una volta, con dati alla mano, un Abruzzo in ripresa. "E´ certamente una ripresa ancora lenta e da consolidare, ma fotografa una economia certamente sana che non partecipa a speculazioni o affari poco chiari. Sta emergendo - spiega l´assessore allo Sviluppo Economico - sempre più la voglia e la sintonia di riconoscersi in distretti produttivi, in azioni imprenditoriali sinergiche. In tal senso la progettualità della Regione Abruzzo, che ha puntato sul sistema dei poli di innovazione e delle reti di impresa, inizia a far breccia nel modo di organizzare l´imprenditoria locale. I poli di innovazione saranno ufficializzati entro il 15-20 maggio e al loro fianco prenderanno corpo le reti di impresa, con l´accordo di programma Abruzzo 2015, grazie ad una serie di bandi che partiranno quanto prima. Attraverso questo modo innovativo di intendere il tessuto imprenditoriale regionale, siamo fiduciosi circa la sua capacità di fornire una spinta decisa a colmare il gap che ci divide dalle percentuali di crescita e di sviluppo che altre regioni, soprattutto del centro-nord Italia, attualmente mettono in campo. I mercati - prosegue ancora l´assessore - infatti, possano essere aggrediti e penetrati solo attraverso forme di aggregazione, e tale idea deve far breccia anche nella forte vocazione territoriale della nostra regione, comprendendo che il concorrente non è l´azienda che ti sta vicino o il territorio confinante a quello in cui lavori, capendo che la logica del campanilismo e del localismo non paga più come una volta, come la logica dei consorzi industriali così come oggi sono gestiti. Il sistema produttivo regionale pian piano lo sta metabolizzando e i risultati si vedono perché è forte la voglia dei nostri imprenditori di diventare attori del nuovo disegno della geografia economico-industriale che l´attuale governo regionale ha in mente. Se l´export si mostra ancora una volta uno dei nostri punti di forza, vuol dire che forse qualcosa di positivo lo riusciamo a trasmettere all´estero, dove, utilizzando esclusivamente risorse finanziarie nazionali, cerchiamo, assieme al Centro estero delle Cciaa, l´Ice e Sace, di presentare un Abruzzo diverso e più competitivo in mercati anche nuovi come il Mediterraneo, i Balcani occidentali, Russia e Cina. Bisogna capire che l´internazionalizzazione non è una meteora nella nostra programmazione regionale ma un fattore continuo e costante che rappresenta un investimento di cui devono beneficiare i nostri imprenditori, sostenendo anche quelli che già lavorano o hanno preso commesse in paesi come Cina, Russia, Bielorussia, Balcani occidentali, Marocco, Brasile e Australia. L´obiettivo a breve termine che ci siamo prefissati, e i dati ci incoraggiano ancor più a farlo, è mettere in campo meglio ciò che sappiamo fare, esaltando le nostre qualità per far sì che rappresentino un punto di forza nei mercati nazionali ed esteri. Nel contempo - aggiunge ancora il vice presidente - però bisogna sviluppare nuovi settori di specializzazione in aree a forte dinamismo tecnologico, dove ancora dobbiamo fare, ma abbiamo buone carte per entrare in gioco. Se l´Ict e l´automotive si presentano come settori virtuosi nel dinamismo economico industriale abruzzese, posso certamente dire che lo sforzo che stiamo facendo nell´ottimizzare le risorse europee e nazionali verso la ricerca e l´innovazione, hanno preso una buona strada. Dai più, come l´indagine del "Il Sole 24 Ore" di qualche mese fa, che proiettava la nostra regione tra la prime otto d´Italia per l´utilizzo virtuoso dei fondi verso ricerca, innovazione, reti di impresa e accesso al credito, viene riconosciuto che la nostra regione è sempre più attenta a mettere in campo driver di sviluppo senza i quali la competitività e la ripresa non ci saranno mai. Ed è per questo che nella rimodulazione di fondi Fas abbiamo riconosciuto al settore automotive la caratterizzazione di settore cardine di sviluppo con un finanziamento di circa 34 milioni di euro. Certamente quest´ultimo report trimestrale fa capire che dopo il disastro economico finanziario, in cui tutto il mondo occidentale e oltre è piombato negli anni 2007-2008-2009, qualcosa si sta muovendo. Compito delle istituzioni è quello di approfittare ancor più di questi momenti e di questi dati per costruire una ripresa solida e duratura, che permetta alle nostre Pmi di guardare agevolmente ai mercati e a soluzioni condivise. In tal senso la stagione delle riforme deve completarsi rapidamente nel campo economico-industriale. Dopo la riforma dell´artigianato, del nuovo sistema di approccio ai mercati esteri, della riforma consorzi fidi, che verranno attenzionati con una misura appositamente dedicata del Por Fesr del valore di circa 13 milioni di euro, finalizzati al sostegno dei loro fondi rischi - conclude l´assessore allo Sviluppo Economico - occorre accelerare l´approvazione della riforma dei consorzi industriali ora in Iv^ Commissione, nonché la legge sull? industria che verrà quanto prima portata all´attenzione del Consiglio regionale. Al momento il fattore occupazionale non segue proporzionalmente lo sviluppo dell´export ma, rispetto ai dati di qualche tempo fa, la percentuale non si è modificata in diminuzione. Ciò rappresenta uno stimolo a fare meglio anche sul lato dello sviluppo occupazionale, concentrando al massimo i nostri sforzi per favorire soprattutto l´occupazione giovanile. Se gli attori della nostra regione capiscono che siamo in un mercato globale e che bisogna ragionare con la logica di appartenenza che è quella della Regione Abruzzo e non altro, allora tutti insieme ne trarremo beneficio. In caso contrario saremo sempre portati a fare una politica tesa alla rincorsa di altre realtà regionali, rischiando di perdere d´occhio altre nostre problematicità. Il Patto per lo Sviluppo avrà in questo contesto un ruolo fondamentale perché la "vertenza Abruzzo" potrà essere risolta se tutti, dalla Regione alle parti sociali, capiamo che occorre non solo portare il timone di una barca comune, ma quel che più conta è vogare tutti insieme".  
   
   
MARCHE: ´LA RIDUZIONE DELLE RISORSE C´E`, ECCOME´. L´ASSESSORE REGIONALE AL BILANCIO RISPONDE AL CENTRODESTRA SUI TAGLI.  
 
 Ancona, 28 Aprile 2011 - ´Il centrodestra e` molto imbarazzato dalla colpevole assenza del Governo nazionale sui problemi piu` urgenti per i marchigiani, quali i danni causati dall´alluvione, la crisi che attanaglia le imprese, la riduzione delle risorse per i servizi sociali e la mancata crescita dell´Italia´. Cosi` l´assessore regionale al Bilancio Pietro Marcolini risponde alle dichiarazioni degli esponenti del centrodestra sulla questione dei tagli alle risorse nazionali. ´Irresponsabilmente ´ prosegue Marcolini ´ il centrodestra scambia l´impegno del Governo regionale per attenuare gli effetti della crisi, come la dimostrazione di una crisi inesistente. Invece la finanza regionale sta drammaticamente sperimentando in questi primi mesi tutte le difficolta` di un anno gia` previsto come il peggiore da quando la Regione e` stata istituita, venendo meno oltre 2/3 dei precedenti trasferimenti statali, accentrandosi ulteriormente la stretta determinata sulla spesa regionale dal Patto di stabilita` interno e permanendo la forte riduzione di risorse del Fondo sanitario. Sui due punti sollevati dall´onorevole Ciccioli e dai consiglieri Massi e Zinni, la cultura e la sanita` ´ aggiunge Marcolini - va precisato che: 1) Le risorse del Fondo unico per lo spettacolo sono state reperite con un incremento della pressione fiscale da parte del Governo Berlusconi, che ha consentito un ripristino seppur non lontano dal 2010, ma pur sempre ridotto del 40% rispetto a 10 anni fa. 2) Le risorse per la sanita` regionale sono state riprogrammate per 28 milioni sicuri piu` altri 12 promessi, per un totale di circa 40, a fronte di un fabbisogno inerziale annuale, cioe` limitato all´aggiornamento dei dati inflattivi dei beni e servizi sanitari, di circa 80 milioni di euro. Considerando sempre che l´Italia destina alla spesa sanitaria una cifra piu` bassa dell´Ue in rapporto al Pil. Al mancato adeguamento delle risorse di questi settori, il centrodestra fa finta di non ricordare la drastica riduzione delle risorse effettata in base alla Finanziaria 2011 che ha drasticamente ridotto di oltre l´80% tutti i trasferimenti statali (incentivi alle imprese artigiane, industriali, turistiche e commerciali, politiche sociali, ambiente, viabilita`, istruzione e lavoro, la veterinaria, protezione civile, trasporto pubblico locale, ecc.). In sintesi di 6 miliardi di euro destinati alle Regioni nel 2010, ne e` rimasto solo 1. Scusate se vi sembra poco! Vorremmo affrontare insieme al centrodestra ´ conclude Marcolini - ipotesi e soluzioni concrete e costruttive, non solo annunciate, per i problemi dei marchigiani (cosa sono 20-30 milioni di euro evocati dal consigliere Massi dinanzi alla cifra certificata di 610 milioni di danni? Non servirebbero neanche per affrontare la somma urgenza. Ed in ogni caso fino ad oggi ne sono stati offerti solo 10 condizionati all´aumento delle tasse regionali). Ma la vicenda dell´alluvione dimostra l´inconsistenza delle proposte e dell´impegno del centrodestra. Un Governo nazionale ´ si badi bene - che non si e` degnato di rispondere ad un appello di tutto il Consiglio regionale ´ centrodestra compreso ´ su questa grave urgenza´.  
   
   
FIGLI DI GENITORI STRANIERI E CITTADINANZA ITALIANA: LE INIZIATIVE IN EMILIA-ROMAGNA PER LA SENSIBILIZZAZIONE E LA PROMOZIONE DEL DIRITTO  
 
Bologna, 28 aprile 2011 - Sono più di 500 i ragazzi nati in Emilia-romagna da genitori stranieri che nel 2011 diventano maggiorenni, e possono così finalmente chiedere la cittadinanza italiana. Un numero destinato a crescere nel tempo se si calcola che, negli ultimi anni, oltre un quinto dei nuovi nati in regione ha entrambi i genitori non italiani. Si tratta di bambini destinati a frequentare l’asilo e la scuola a fianco dei coetanei figli di italiani, a crescere nella stessa società e dimensione. Con una differenza fondamentale, però: i figli di genitori stranieri possono chiedere la cittadinanza italiana solo al raggiungimento del diciottesimo anno d´età e a condizione che abbiano risieduto in Italia senza interruzioni dalla nascita, rischiando per di più di perdere definitivamente questo diritto se non lo eserciteranno nei dodici mesi successivi. Questo perché la legge italiana non applica lo “ius soli”, in base al quale è cittadino originario chi nasce sul territorio dello Stato, bensì lo “ius sanguinis”, secondo cui la cittadinanza è trasmessa da genitore a figlio. La Regione Emilia-romagna, attraverso la collaborazione tra gli assessorati alle Politiche sociali, Scuola e Università, Cultura, ha deciso di sensibilizzare i neo-maggiorenni sul loro diritto a diventare cittadini italiani sostenendo la diffusione nelle scuole e con la rete regionale antidiscriminazione di “18 Ius soli”, film documentario del regista italo-ghanese Fred Kudjo Kuwornu, nato e cresciuto a Bologna. “Riconosciamo la grandissima ingiustizia che un ragazzo, nato e cresciuto in Italia, deve affrontare a causa della normativa vigente – ha ribadito l’assessore alle Politiche sociali Teresa Marzocchi, durante la conferenza stampa – . Vogliamo lavorare, per quanto ci compete, per rendere meno difficile il percorso di tanti giovani e trasformare questa sfida in una risorsa all’interno della nostra società. Una società già multietnica, che noi vogliamo rendere sempre più inclusiva coinvolgendo in modo particolare le seconde generazioni”. “Molte delle politiche della Regione si incontrano in progetti come questo – ha commentato l’assessore alla Cultura e sport Massimo Mezzetti – . Per quanto ci riguarda, sia nello sport che nella cultura sono numerose le iniziative che percorrono la strada dell’inclusione e della lotta a qualsiasi discriminazione. Il progresso si fa con l’addizione e non con la sottrazione dei diritti, e in questo senso la cultura è un ponte grazie al quale si può conoscere, dunque riconoscere e rispettare l’altro da sé. Perché è con il riconoscimento, dunque con l’affermazione e non con la negazione dei diritti, che si affermano anche i doveri”. “La scuola è cruciale in questa partita – ha sottolineato Patrizio Bianchi, assessore alla Scuola e Università – . In Emilia-romagna comincia a esserci una presenza massiccia di ragazzi di origine straniera, per quanto molto diversificata a seconda del territorio e del tipo di istituto scolastico. Con questo progetto facciamo un’operazione di educazione alla democrazia: ricordando ai ragazzi nati qui il loro diritto alla cittadinanza, ci rivolgiamo al tempo stesso alle loro famiglie, ai loro genitori. E’ in iniziative come queste che la scuola ritrova il suo senso più profondo”. “18 Ius soli” nelle scuole dell’Emilia-romagna Il film documentario, prodotto in collaborazione con l’Associazione Amici di Giana, verrà proiettato in prima assoluta a Reggio Emilia (dove è stato in parte girato) il 28 aprile alle 11.30 in occasione della fiera “Cittadini del mondo”. La Regione avvierà inoltre una collaborazione con l’Ufficio scolastico regionale articolata in due tappe: tra settembre e ottobre 2011 ci sarà una serie di proiezioni pubbliche del film per gli studenti delle secondarie di secondo grado, con la presenza del regista; verrà inoltre predisposto materiale didattico a supporto dei docenti che, nell’ambito dell’insegnamento “Cittadinanza e costituzione” (introdotto con la legge 169/2008), utilizzeranno “18 Ius soli” in classe. L’iniziativa di Anci Emilia-romagna L’anci Emilia-romagna, dal canto proprio, invierà una lettera, a firma del presidente Daniele Manca, ai sindaci di tutte le città con un invito ad adottare le forme e le modalità più opportune per informare i giovani di origine straniera residenti nel Comune “rispetto a un diritto esigibile che li potrebbe trasformare da cittadini di ‘fatto’ a cittadini di diritto”. Al messaggio del presidente Anci Emilia-romagna verrà allegato a sua volta un fac simile di lettera che i sindaci potranno spedire ai ragazzi, invitandoli a rivolgersi all’Ufficio di stato civile del Comune. L’iniziativa è partita nel Comune di Reggio Emilia, con il sindaco Delrio. Neo 18enni e cittadinanza: i dati In Italia (fonte Istat) i ragazzi con entrambi i genitori stranieri nati nel 1994 (e che diventeranno quindi maggiorenni l’anno prossimo) sono 11.817; quelli che compiono i 18 anni quest’anno (classe 1993) sono 9.972, e i 19enni (nati nel 1992) sono 8.745. Per quanto riguarda l’Emilia-romagna i nati nel 1994 con entrambi i genitori stranieri (e quindi 17enni) sono 750, i ragazzi che diventano maggiorenni quest’anno (nati nel 1993) 527 e quelli che lo sono diventati l’anno scorso (i nati nel 1992) 409.  
   
   
TASSA DISGRAZIE, DE FILIPPO:CIRCOSCRITTA DINAMICA DEMOCRATICA  
 
Potenza, 28 aprile 2011 - “La decisone di impugnare quella parte del ‘Milleproroghe’ definita ‘tassa sulle disgrazie’ da parte della Basilicata ha un inquadramento circoscritto e puntuale. Siamo interessati a tenere una relazione forte e di merito con il Governo, ma è giusto far valere le nostre ragioni quando riteniamo che ci siano dei problemi. Non c’è seduta del Consiglio dei ministri nella quale non si decida di impugnare una qualche legge regionale, ora capita che sia la Regione Basilicata a Farlo nei confronti di una legge nazionale, ma queste sono dinamiche a fondamento della democrazia”. Con queste parole, il presidente della Regione Basilicata, Vito De Filippo, ha illustrato al Consiglio regionale la scelta della Giunta di impugnare la così detta “Tassa sulle calamità” che, prevedendo l’automatico aumento al massimo di tutte le imposte nelle regioni colpite da calamità, avrebbe avuto la sua prima applicazione per l’alluvione del Metapontino. Il presidente ha ribadito di come si tratti di un contrasto su una norma e non di uno scontro tra istituzioni, spiegando anche che per quel che riguarda l’alluvione del Metapontino, “La Regione sta parallelamente portando avanti il dialogo col Ministero dell’Economia e la Protezione Civile per spiegare che, comunque, ci sono glie stremi per un intervento statale, ed evidenziare la palese contraddizione che si verrebbe a determinare per quel che riguarda l’aumento dell’accisa sulla benzina, con un aumento del costo dei carburanti nella regione a cui, invece, era stato promesso uno sconto in virtù delle estrazioni che qui vengono praticate, cosa che finirebbe con alimentare confusione nella gente. Su questi tavoli – ha proseguito De Filippo – la Regione sta anche ribadendo la propria disponibilità a sostituire con propri fondi quelli che potrebbero essere reperiti con l’aumento delle tasse, cosa che già c’è stata nella fase dell’emergenza e che siamo pronti a fare anche per il resto”. De Filippo, insomma, ha circoscritto la vicenda del ricorso alla sola questione strettamente di merito, spiegando anche come la posizione della Regione Basilicata sia condivisa, al punto che contro la stessa norma hanno ricorso anche Marche e Abruzzo “quest’ultima – ha aggiunto - una Regione dello stesso orientamento politico del Governo” e che “quando la norma fu sottoposta in Conferenza delle Regioni le posizioni furono unanimemente contrarie”. Quanto al merito dei rilievi costituzionali mossi, il presidente ha anche illustrato al Consiglio un parere del costituzionalista Valerio Onida (giudice costituzionale dal 1996 al 2005) secondo il quale “il ricorso al Fondo nazionale di protezione civile non è invariabilmente condizionato all’evenienza dell’insufficienza dei finanziamenti regionali” bensì attivabile anche in caso di “un evento di rilevanza nazionale”, qualificazione che “non sembra doversi intendere solo nel senso di una sua estensione territoriale ultraregionale, ma piuttosto da intendersi nel senso di un apprezzamento politico che faccia ritenere l’evento di tale portata” che “deve essere compiuto dal Consiglio dei ministri” . Per Onida “una diversa interpretazione, che condizionasse rigidamente l’intervento statale al completo utilizzo da parte della Regione o delle Regioni interessate della potestà tributaria loro riconosciuta, verrebbe in definitiva a negare la ‘rilevanza nazionale” dell’evento”.  
   
   
PROTEZIONE CIVILE: 250 VOLONTARI PER VIVISTA PAPA AD AQUILEIA  
 
Trieste, 28 aprile 2011 - Saranno oltre 250 i volontari della Protezione Civile del Friuli Venezia Giulia impegnati per la visita di Papa Benedetto Xvi ad Aquileia il prossimo 7 maggio. L´ha reso noto il vicepresidente della Regione, Luca Ciriani, al termine della riunione interforze svoltasi ieri pomeriggio a Palmanova, nella sede della Protezione Civile, alla quale hanno partecipato, con il vicepresidente, anche i rappresentati delle varie Forze dell´Ordine e di tutti gli altri enti e associazioni coinvolti, alla presenza del Prefetto di Udine, Ivo Salemme. La Protezione Civile Regionale fornirà supporto tecnologico e cartografico per garantire la sicurezza del Pontefice, ma sarà impegnata con i suoi volontari anche nell´accoglienza, nel soccorso e nel fornire informazioni ai pellegrini che arriveranno ad Aquileia. Si tratta di un´operazione complessa, che richiederà alle squadre di volontari di essere dislocate lungo tutto il percorso che seguirà il Papa e nelle zone di afflusso dei fedeli, agendo di concerto con tutte le forze dell´ordine per garantire la massima sicurezza e l´ordinato svolgimento della visita papale.  
   
   
TRENTO: ORDINI E COLLEGI PROFESSIONALI, FIRMA L´ACCORDO DI PROGRAMMA QUADRO  
 
Trento, 28 aprile 2011- Nuova tappa nel processo di collaborazione che da tempo vede impegnati la Provincia e gli Ordini e Collegi Professionali della Provincia di Trento. Ieri infatti è stato s sottoscritto, dal presidente Lorenzo Dellai e dai presidenti degli Ordini e Collegi Professionali l´"Accordo di programma quadro in materia di professioni". E sempre ieri la Giunta provinciale ha provveduto a nominare il Nucleo tecnico di valutazione. E´ nell´intento di adottare principi di sussidiarietà e leale collaborazione tra la Provincia autonoma di Trento e gli Ordini e i Collegi professionali trentini e facendo riferimento all´impegno della Provincia nel sostenere l´attività di detti Ordini e Collegi, per promuovere l´accesso alla professione e la formazione continua degli iscritti che si è ritenuto opportuno effettuare azioni di sistema per ricercare e sperimentare modalità innovative, improntate alla qualificazione dei servizi professionali secondo principi di trasparenza, libertà professionale, riconoscimento e circolazione delle qualifiche in ambito interno e in ambito comunitario. Tutto questo per valorizzare e certificare le competenze professionali secondo logiche di sviluppo della carriera e dell´acquisizione dei crediti. Da qui nasce l´Accordo di programma quadro in materia di professioni, che impegna da un lato la Provincia autonoma di Trento (in particolare attraverso l´Incarico speciale per l´integrazione delle attività formative a supporto dello sviluppo, diretto da Roberto Sandri) e dall´altro gli Ordini e i Collegi professionali a sostenere l´attività di formazione dei giovani per l´accesso all´esame professionale e lo svolgimento in condizioni di parità del praticantato, promuovendo lo sviluppo delle competenze professionali durante il praticantato stesso, inteso anche come occasione di scambio di esperienze. Con l´Accordo oggi sottoscritto si vuole anche sostenere la formazione continua per sviluppare le competenze lungo tutto l´arco della carriera professionale, nonché le attività formative promosse congiuntamente dagli Ordini e dai Collegi per l´acquisizione delle competenze interprofessionali. Si vogliono infine favorire interventi, anche a carattere di ricerca-azione, per adottare standard riconosciuti di certificazione delle competenze e della qualità dei servizi professionali, anche sulla base di forme di esercizio associato, di attività interprofessionale e di apertura all´internazionalizzazione. Un apposito Tavolo di monitoraggio composto da rappresentanti della Provincia e degli Ordini e Collegi professionali verificherà il rispetto degli impegni e degli obblighi dei soggetti che sottoscrivono l´Accordo di programma, assicurerà il confronto e l´informativa fra le parti per l´attuazione dell´Accordo, formulerà proposte per l´individuazione di linee di priorità per la programmazione degli interventi previsti dall´Accordo ed esaminerà gli esiti dell´azione di monitoraggio bilaterale sulla qualità degli interventi. Infine, per garantire la qualità e la coerenza degli interventi in applicazione della legge provinciale proprio ieri la Giunta ha nominato un Nucleo Tecnico di valutazione per il triennio 2011-2014. Per garantire la qualità e la coerenza degli interventi applicativi della legge provinciale 14 febbraio 2007 n. 4, è previsto che il Nucleo sia composto da sei membri: un presidente, esperto nelle materie oggetto dell’Accordo, nominato dalla Provincia sentiti gli Ordini e Collegi, due componenti nominati direttamente dalla Amministrazione provinciale e tre componenti, uno per area professionale, nominati dalla Provincia su designazione degli Ordini e Collegi professionali trentini. Il presidente è Luca Nogler, preside della Facoltà di Giurisprudenza dell´Università di Trento. Del Nucleo Tecnico di valutazione fanno poi parte Daniela Carlini, direttore con Incarico speciale presso il Servizio Sviluppo e Innovazione del sistema scolastico e formativo ed Arduino Salatin, direttore dell’Iprase, nominati dalla Provincia autonoma di Trento. Viste le designazioni, effettuate dagli Ordini e Collegi Professionali trentini, faranno parte del Nucleo l´avvocato Franco Larentis, per l’area giuridica-economica; l’ingegner Massimo Garbari, per l’area tecnica e Claudio Pasolli, per l’area sociale-sanitaria. Accordo Triennale - I Firmatari - Presidente Provincia Autonoma di Trento Lorenzo Dellai; Presidente del Comitato Unitario Permanente degli Ordini e dei Collegi Professionali della Provincia di Trento Ivo Fadanelli; Presidente Ordine dei dottori agronomi e forestali Claudio Maurina; Reggente Presidenza Ordine degli Architetti Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori Mario Agostini; Presidente Ordine degli Assistenti sociali Michela De Santi; Presidente Ordine degli Avvocati di Trento Patrizia Corona; Presidente Ordine degli Avvocati di Rovereto Claudio Malfer; Presidente Ordine dei Chimici Andreas Verde; Presidente Ordine dei Dottori Commercialisti e degli esperti Contabili di Trento e Rovereto Maurizio Postal; Presidente Ordine dei Farmacisti Bruno Bizzaro; Presidente Ordine dei Geologi Stefano Paternoster; Presidente Ordine dei Giornalisti Fabrizio Franchi; Presidente Ordine degli Ingegneri Antonio Armani; Presidente Ordine dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri Giuseppe Zumiani; Presidente Ordine dei Medici Veterinari Alberto Aloisi; Presidente Ordine degli Psicologi Luigi Ranzato; Presidente del Consiglio Notarile Marco Dolzani; Presidente del Consiglio dei Consulenti del lavoro Gabriella Santolini; Presidente del Collegio dei Geometri Graziano Tamanini; Presidente del Collegio delle Guide alpine Walter Vidi; Presidente del Collegio infermieri professionali, assistenti sanitarie, vigilatrici d´infanzia Luisa Zappini; Presidente del Collegio dei Maestri di sci Mario Panizza; Presidente del Collegio dei Periti Industriali e dei Periti Industriali laureati Lorenzo Bendinelli; Presidente del Collegio delle Ostetriche Caterina Mase´; Presidente del Collegio dei Periti Agrari e dei Periti Agrari laureati Guido Sicher; Presidente del Collegio dei Tecnici Sanitari di radiologia medica Caliari Michele; Presidente del Collegio degli Agrotecnici e degli Agrotecnici laureati Mario Tonon.  
   
   
TRENTO: LINEE GUIDA PER SOSTENERE L´OCCUPAZIONE GIOVANILE ILLUSTRATO ALLA GIUNTA PROVINCIALE IL DOCUMENTO ELABORATO DALLA CABINA DI REGIA PER IL LAVORO DEI GIOVANI  
 
Trento, 28 aprile 2011- Rilancio dell´apprendistato, trasformazione dei rapporti di lavoro atipici, accompagnamento dalla scuola al lavoro, sostegno al lavoro autonomo, alle micro-imprese e, soprattutto, alle giovani donne, la categoria che - dicono le statistiche - soffre di più la difficile congiuntura. Sono le Linee Guida di cui ha discusso ieri la Giunta provinciale, nell´esaminare il primo documento frutto della Cabina di programmazione e regia per il lavoro dei giovani, organismo istituito nel febbraio del 2011. Dopo questo primo passaggio, seguirà la formalizzazione del programma che verrà proposto alla Giunta attraverso la Commissione provinciale per l´impiego. Va innanzi tutto precisato che i dati dell´occupazione giovanile in provincia di Trento sono nettamente migliori rispetto a quelli dei coetanei residenti altrove. Basti pensare che rispetto alle 107 province italiane (il dato è verificabile solo sul 2009), il tasso della disoccupazione dei 15-24enni in provincia di Trento risulta infatti il 5° migliore e solo i giovani di Piacenza, Cuneo, Bolzano e Udine stanno relativamente meglio. Per contrastare la disoccupazione giovanile, la Cabina di regia ha elaborato una proposta di "Programma di interventi per affrontare la crisi occupazionale dei giovani" individuando sei linee di intervento, che confermano politiche già attuate in provincia di Trento e, dove serve, rinforzano punti di forza esistenti: Sostenere l´ingresso nel mercato del lavoro, attraverso lo strumento dell´apprendistato, contratto di inserimento occupazionale ampiamente collaudato, che andrà declinato in tre diverse tipologie (apprendistato di diritto-dovere, professionale e alto). Particolare attenzione all´apprendistato nelle micro imprese. Incoraggiare la trasformazione dei contratti di lavoro atipici, che interessano circa 10.000 persone. Sostenere la transizione scuola-lavoro attraverso lo sviluppo di stage e tirocini, nonché l´attuazione di un piano provinciale di sviluppo coordinato tra sistema educativo, università e lavoro per ridurre i tempi di ingresso nel mercato del lavoro Riduzione del mismatch tra domanda e offerta con politiche formative, analisi dei fabbisogni professionali, informazione e orientamento. Interventi a favore delle giovani donne, che scontano un tasso di disoccupazione doppio rispetto ai giovani maschi. Sostegno al lavoro autonomo. Attualmente in provincia di Trento vi sono già alcuni strumenti importanti, attuati dall´Agenzia del Lavoro e dall´Apiae, e che riguardano incentivi all´avvio di attività, prestiti d´onore per il finanziamento di progetti di impresa, nonché borse di studio. Diverse le ragioni della disoccupazione giovanile. Se tra le cause principali va sicuramente ricercata la crisi che ha colpito dal 2008 il sistema economico-produttivo, e dunque l´occupazione, va segnalato anche un diffuso problema di mismatch, di asimmetria tra la domanda e l´offerta, un rifiuto del lavoro manuale e la propensione verso quello intellettuale che si traduce in scelte che penalizzano gli sbocchi tecnico-professionali. Accanto a questo esiste anche il problema di una transizione dalla scuola al lavoro troppo lunga e distante dal lavoro stesso. Parte della disoccupazione giovanile è infine legata ai contratti atipici, che in tempi di difficoltà vedono accentuato il rischio di accrescere la precarietà dei percorsi lavorativi piuttosto che creare condizioni più favorevoli al passaggio successivo alla stabilizzazione. Tra i 15 e i 24 anni si è manifestato un calo dell´occupazione e i giovani occupati sono passati da 15.500 (30,2%) a 14.300 (27,3%); contestualmente è aumentato l´ammontare dei disoccupati, passati da 2.000 a 2.500, con un tasso di disoccupazione aumentato dall´11,5% (2009) al 15,1% (2010). Analogamente, anche tra i 25 e i 29 anni gli occupati del 2010 sono calati di circa 300 unità rispetto all´anno precedente (da 21.800 a 21.500) e i disoccupati sono aumentati da 1.400 a 1.600. Il maggior numero di disoccupati si concentra nella classe di età fra i 20 e i 24 anni; la crisi, inoltre, ha influito sulla durata della loro disoccupazione. Infine più penalizzate sono le giovani donne: il 20,3% è il tasso di disoccupazione delle ragazze, contro l´11,8% dei ragazzi; il tasso di occupazione è di 33,8% dei maschi e del 20,5% delle femmine; il tasso di attività è di 38,4% per i maschi e di 25,7 per le femmine e in periodo di crisi questo tasso cala in maniera più forte per le donne. Guardando al posizionamento sul mercato del lavoro dei giovani 15-29enni per titolo di studio (dati Istat) gli effetti negativi della crisi sull’inserimento occupazionale si sono resi evidenti in maniera trasversale per ciascun livello di studio, ma hanno evidenziato una diversa intensità per i vari gradi di qualificazione. Per i giovani 15-29enni in possesso della sola licenza media l’effetto negativo è infatti risultato più evidente.  
   
   
CREAZIONE D´IMPRESA: PER AUR POSITIVA ESPERIENZA "BORSA MOBILITÀ"  
 
Perugia, 28 aprile 2011 – Una cantina per produrre, da vitigni biologici, “vino su misura” per il singolo cliente; un tour operator specializzato in pacchetti viaggio per disabili; un asilo in campagna secondo la regola del club “4 h; head, health, heart, hand” (testa, salute, cuore e mano); una officina per la costruzione di telai di biciclette da corsa su misura ad alte prestazioni in materiale composito. Sono alcune delle idee per la costituzione di impresa che ventinove giovani diplomati e laureati umbri hanno sperimentato durante gli stage svolti in vari Paesi d’Europa, finanziati dall’Agenzia Umbria Ricerche (Aur), con il bando “borsa mobilità” pubblicato con risorse del Fondo Sociale Europeo nell’ambito del Programma Operativo Regionale 2007-2013, e che ora potrebbero tradursi in vere e proprie attività imprenditoriali in Umbria. Il bilancio e gli “esiti” della “azione pilota” condotta da Aur sono stati analizzati e discussi in un seminario che si è svolto ieri mattina presso la sede della stessa Agenzia. Il seminario è stato inoltre utile per esaminare le concrete prospettive occupazionali dei giovani stagisti. Infatti almeno una parte di loro, “rientrata” dalla esperienza europea, potrà ora “concretizzare” l’idea imprenditoriale con un nuovo contributo dell’Aur che ha pubblicato, riservandolo a loro stessi, un nuovo bando (scadenza il prossimo 3 giugno) che prevede la concessione di contributi fino ad un massimo di 25mila euro ciascuno, per la costituzione di un’impresa. Il totale delle risorse a disposizione ammonta a 250mila euro e i responsabili Aur stimano, anche sulla base delle idee imprenditoriali proposte, che una quindicina di nuove imprese potranno vedere la luce nel prossimo periodo. Il seminario ha messo in luce la validità della esperienza europea dei giovani sostenuta da Aur e i suoi esiti sono stati giudicati “molto positivi”. Le idee imprenditoriali erano contraddistinte, a giudizio del direttore Aur Anna Ascani, da una “elevata capacità creativa, un alto grado di innovazione tecnologica e una forte attenzione all’ambiente e allo sviluppo sostenibile”. Gli aspiranti imprenditori sono stati accolti in imprese, centri di ricerca, incubatori di impresa, parchi tecnologici dislocati in Francia, Germania, Spagna, Gran Bretagna, Belgio Svezia, Danimarca, Ungheria e Polonia, dove hanno acquisito utili competenze professionali in stage della durata variabile da due a sei mesi. Oltre la metà di borsisti ha manifestato interesse ad avviare una propria attività sul territorio umbro. Ora, come detto, potranno chiedere di accedere agli incentivi del nuovo bando, finanziato come il primo dal Fondo Sociale Europeo. La validità della esperienza sostenuta ha indotto Aur a pubblicare un nuovo bando (scadenza il 16 maggio prossimo) sulla scorta di quello appena concluso, per incentivare la creazione di imprese nel campo specifico del recupero e della valorizzazione dei beni artistici e culturali.  
   
   
TROVARE LAVORO AL TEMPO DELLA CRISI I DATI 2008-10 DEI CENTRI PER L’IMPIEGO DELLA PROVINCIA DI PARMA. OLTRE 20MILA SEGNALAZIONI ALLE AZIENDE. PIÙ DI 3MILA ASSUNTI AL PRIMO TRIMESTRE 2011.  
 
 Parma, 28 aprile 2011 – “In questi tre anni abbiamo lavorato tanto, e anche in tempi così difficili siamo riusciti, anche attraverso nuovi servizi, a favorire l’ingresso o il reingresso di migliaia di persone nel mondo del lavoro”. Lo dice con soddisfazione, l’assessore provinciale alla Formazione professionale e alle Politiche attive del lavoro Manuela Amoretti. Che in prossimità dell’inaugurazione della nuova sede del Centro per l’impiego di Parma (prevista per sabato 30 aprile) fa il punto dell’attività complessiva dei Centri per l’impiego della Provincia di Parma nel triennio 2008-2010. Un triennio difficile: quello della crisi. “Tre anni complicati – ha continuato - nei quali anche qui abbiamo sentito l’effetto della crisi, nella carne viva del nostro corpo sociale. I centri per l’impiego sono stati l’avamposto del nostro impegno per il lavoro e per l’occupazione, il luogo in cui giorno dopo giorno abbiamo affrontato i problemi che la crisi ha creato nella vita di tante persone”. La mole e i risultati di questo impegno sono nei numeri, illustrati dal dirigente del Servizio formazione professionale e Politiche attive del lavoro Gabriele Marzano. Si pensi ad esempio alle 20.194 segnalazioni (7.871 nel 2010) effettuate a 2156 aziende che si sono servite dei centri per l’impiego per la ricerca di personale: un’attività continua che ha consentito l’assunzione diretta di 1.580 persone nell’incontro tra domanda e offerta, oltre 3.000 fra il 2008 e il primo trimestre 2011 se si considerano tutti coloro che hanno trovato lavoro attraverso il complesso dei servizi dei centri per l’impiego (promozione di tirocini formativi, servizi di outplacement, assunzioni presso le Amministrazioni pubbliche). In più dai dati di monitoraggio dell’attività dei Cpi risulta che le persone che si rivolgono ai servizi per il lavoro della Provincia per ottenere in generale supporto alla ricerca attiva del lavoro, dichiarano di averlo trovato entro un anno per il 60% sul totale. I progetti di tirocinio formativo e di orientamento professionale sono stati nel triennio 1.530 (532 nel 2010, 455 nel 2009, 543 nel 2008) e 257 hanno beneficiato di specifiche indennità di frequenza erogate dalla Provincia. Il 65% dei tirocini si è trasformato in concrete opportunità di lavoro. “Abbiamo cercato di non lasciare solo nessuno – ha aggiunto Manuela Amoretti - con un ampio ventaglio di servizi: dalle opportunità di formazione professionale ai tirocini formativi e alle tante occasioni di riqualificazione, impegnandoci a favorire la mobilità professionale di chi aveva perso il lavoro verso le professioni di cui a Parma c’era richiesta. E il ventaglio si è ulteriormente allargato: basti pensare a un’iniziativa come il Parma Job Day o all’outplacement”. Per favorire il contatto degli utenti dei Cpi con il sistema produttivo locale è infatti stato finanziato un servizio di outplacement per la promozione mirata di utenti con particolare svantaggio occupazionale: 374 le persone toccate (159 donne; 337 adulti sopra i 33 anni; 76 persone non italiane), il 61% delle quali ha trovato alla fine un inserimento occupazionale. Per le sole aziende, infine, si consideri che i centri per l’impiego sono stati raggiunti dalle imprese per più di 80.000 contatti nell’intero triennio per consulenze informative che si dividono fra informazioni sulla legislazione e amministrazione dei rapporti di lavoro e sulle assunzioni incentivate. Alcuni dati sui servizi - Gli utenti dei centri per l’impiego, se giudicati professionalmente pronti per essere messi in contatto con le aziende, sono coinvolti in colloqui di preselezione per essere poi segnalati alle imprese. Se invece l’esigenza espressa è quella di un supporto alla costruzione di un proprio progetto lavorativo, i Centri per l’Impiego offrono allora percorsi di orientamento professionale. Nel 2010 sono stati erogati 6.032 colloqui in totale tra primi e successivi. In tutto il triennio 2008-2010 si può parlare di più di 21.600 colloqui per l’orientamento professionale delle persone nel mercato del lavoro locale, erogati a favore di quasi 16mila persone, di cui il 56% è rappresentato da donne, mentre i giovani sotto i 30 anni pesano per ben il 43% sul totale anche se le persone adulte sopra i 35 anni sono pian piano cresciute anche in questo servizio passando dal 36% al 39% sul totale. Nell’ambito del servizio Orientamento va segnalata l’azione svolta a favore dei giovani sotto i 18 anni (Nuovo Obbligo Formativo) che sono stati segnalati in uscita dai percorsi scolastici e per i quali il Centro offre un supporto alla scelta per tornare a scuola o per la frequenza a corsi di formazione. I colloqui erogati da parte di questo specifico servizio sono stati 908 nel 2010, 2.882 nel triennio. Un altro servizio importante è quello di informazione e consultazione che propone anche un ventaglio di strumenti per la ricerca attiva ed autonoma del lavoro (redazione Cv, analisi aziende a cui inviare i Cv, lettera di autopresentazione, ricerca di opportunità formative). Fra questi strumenti anche il portale www.Lavoro.parma.it/  ha fatto registrare un forte aumento di visite giornaliere: si è infatti passati dalle 2.780 visite in media giornaliera nel 2007 alle 3.245 visite nel triennio successivo. Parma Job Day - Allo scopo di promuovere il lavoro dei Centri per l’Impiego verso il sistema aziendale, si è avviata una iniziativa che verrà riproposta anche per il 2011 : il Parma Job Day la cui edizione dello scorso anno ha coinvolto 23 fra le aziende più prestigiose del territorio provinciale, che hanno manifestato interesse a incontrare candidati per coprire un totale di 89 posizioni lavorative. Tali posizioni hanno raccolto 4.204 candidature e 571 persone sono state convocate al Job Day per sostenere i colloqui con le aziende. Le convenzioni - Per radicare nel territorio la vita dei servizi provinciali per il lavoro sono state stipulate convenzioni operative fra Centri per l’Impiego e associazioni di categoria dei datori di lavoro. Due i vantaggi: promuovere i servizi pubblici per l’impiego in modo efficace presso tutte le aziende iscritte a tali associazioni e conoscere in modo più dettagliato le esigenze professionali e produttive di tali aziende (Cna-confesercenti; Apla; Confapi; Cassa Edile; Federmanager; ecc.).  
   
   
APPROVATO DALLA GIUNTA DELLA CALABRIA IL PROGETTO “NUOVI GIOVANI IMPRENDITORI”  
 
Catanzaro, 28 aprile 2011 - La Giunta regionale ha approvato, ieri sera, tra gli altri provvedimenti, su proposta dell’Assessore alle Attività produttive Antonio Caridi, il Progetto “Nuovi Giovani Imprenditori”, coerentemente con le azioni previste dal Por Calabria “Promozione dell’imprenditoria giovanile”. Si tratta di un progetto con cui la Regione intende attuare un processo integrato finalizzato ad accompagnare ed agevolare i giovani nell’avvio di nuove iniziative imprenditoriali che, oltre alla concessione di incentivi economici, prevede azioni di accompagnamento, sia propedeutiche che successive allo sviluppo del Piano d’ Impresa. L’assessore Caridi ha presentato, così, le misure a sostegno della nuova imprenditorialità giovanile in Calabria, contenute nel progetto predisposto dal Dipartimento, i cui obiettivi, per espressa volontà e per coerenza di visione politica, tendono a non generare mera attivazione di spesa pubblica anzi, rispetto al passato, devono puntare all’attivazione di azioni che possano creare reali condizioni di sviluppo e produttività in un’ottica di sostenibilità economica e di valorizzazione delle risorse disponibili (umane, culturali, naturali). Un’iniziativa del tutto sperimentale che intende scardinare le classiche logiche della finanza agevolata, che hanno spesso prodotto effetti discorsivi sul sistema economico regionale, sostenendo iniziative che nel lungo termine non sono state in grado di permanere sul mercato. Un progetto che risponde pienamente a quanto richiesto con forza dai giovani calabresi all’importante “meeting” di Lamezia, voluto dal Presidente Scopelliti. Il progetto, che ha come destinatari i giovani dell’ultimo anno delle scuole secondarie, gli studenti delle Facoltà tecniche ed economiche delle Università calabresi ed i soggetti, fino a 40 anni, in cerca di occupazione, punta a creare valore aggiunto attraverso la realizzazione di interventi integrati che, partendo dalla promozione della cultura di impresa, intendono motivare ed assistere i giovani nell’avvio di percorsi di imprenditorialità. “Nuovi Giovani Imprenditori”, in coerenza anche con le linee del “Piano Strategico 2011-2013 delle Attività Produttive” si propone di intervenire sulle dinamiche macroeconomiche regionali attraverso la creazione di nuove imprese e la riduzione del tasso di disoccupazione giovanile, mediante percorsi assistiti di imprenditorialità. Le attività progettuali, per le quali si punta ad un’intesa con altri Dipartimenti come Turismo, Lavoro ed Istruzione, prevedono la formazione dei giovani sui temi della cultura d’impresa con l’organizzazione di corsi e seminari, la visita a realtà produttive regionali, nazionali ed internazionali con visite guidate ad aziende di successo, l’assistenza ai potenziali giovani imprenditori nella definizione del progetto imprenditoriale. La conclusione del percorso prevede il finanziamento, attraverso contributi fino a trecentomila euro, di cui il 75% a fondo perduto, delle idee imprenditoriali che hanno requisiti di fattibilità tecnica ed economica, l’attivazione di sistemi di condivisione delle progettualità definite, un supporto allo start-up dell’impresa, anche tramite sistemi di tutoraggio per l’assistenza tecnica ai giovani imprenditori. Un’intensa attività di comunicazione consentirà, nella fase di avvio, di divulgare il progetto e di favorire un’ampia partecipazione dei giovani agli incontri territoriali, ai fini di una migliore attuazione dell’intervento. Soggetto attuatore sarà la stessa Regione Calabria che si avvarrà della Fondazione Field quale supporto per le attività di analisi, studio, programmazione, monitoraggio ed attuazione degli indirizzi programmatici. Nell’intervento, per la cui realizzazione è previsto un importo complessivo di 15 milioni e 400mila euro, saranno attivamente coinvolti altri soggetti come: Scuole medie superiori, Università, Associazioni di categoria, con le quali il progetto è stato ampiamente discusso e concertato, raggiungendo una positiva condivisione.  
   
   
PROFUGHI: ZAIA FA IL PUNTO IN CONSIGLIO REGIONALE, “OGGI IN VENETO PRESENTI IN 53”.  
 
Venezia, 28 aprile 2011 - “Ad oggi, in Veneto, sono giunti 215 profughi da Lampedusa, tutti muniti di permesso di soggiorno temporaneo. Di questi, sono 53 quelli che hanno chiesto di rimanere ospitati nelle piccole strutture di accoglienza predisposte; gli altri hanno preferito proseguire il loro viaggio verso altri paesi, in particolare la Francia, dove hanno detto di avere parenti o amici. Al momento non sono previsti altri arrivi”. Lo ha detto ieri il presidente della Regione del Veneto Luca Zaia, facendo il punto sulla situazione in apertura del Consiglio regionale, riunito stamane a palazzo Ferro Fini. “Nessuno di loro – ha tenuto a precisare Zaia – ha precedenti penali od è clandestino, perché in questo caso non sarebbe arrivato ma sarebbe stato rimpatriato. I profughi ospitati sono stati assistiti con il massimo rispetto per la dignità umana e sono state attivate le Ulss per verificare il loro stato di salute e le eventuali patologie presentate”. Zaia ha definito “molto valida” la scelta di attivare un’ospitalità diffusa, senza grandi centri di accoglienza ed ha ringraziato il Prefetto di Venezia Luciana Lamorgese e le varie organizzazioni caritatevoli e di volontariato “per l’ottima collaborazione instauratasi”. I 53 profughi attualmente presenti in Veneto si trovano nelle province di Padova (17), Rovigo (1), Treviso (3), Venezia (17), Verona (11), Vicenza (4).  
   
   
MARCHE: PROGETTO REGIONALE PER PERCORSI DI FORMAZIONE LINGUISTICA ED EDUCAZIONE CIVICA PER IMMIGRATI  
 
Ancona, 28 Aprile 2011 - La Regione Marche presentera` una proposta progettuale per la realizzazione di percorsi di formazione linguistica e di educazione civica per cittadini immigrati. Si tratta di un´iniziativa comunitaria, finanziata dal Fondo europeo per l´Integrazione di cittadini di Paesi terzi, il cui bando e` stato approvato lo scorso 14 marzo. ´La Regione ´ spiega l´assessore regionale all´Immigrazione, Luca Marconi ´ lavorera` a un progetto per promuovere l´erogazione di servizi per l´apprendimento della lingua italiana e per fornire le adeguate conoscenze sui diritti e doveri di ogni cittadino residente in Italia´. ´Un intervento necessario ´ continua Marconi - per una effettiva integrazione degli stranieri nella societa` che li ospita. Le azioni ammesse a finanziamento dal bando possono essere complementari e integrative dei programmi gia` attuati ´. In particolare, la Regione nel 2005, 2007, 2009, 2010, ha aderito a accordi di programma con il Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali che hanno finanziato interventi per la diffusione della conoscenza della lingua italiana per cittadini extracomunitari, regolarmente presenti in Italia. Questo progetto sara` realizzato in collaborazione dal Dipartimento per la Salute e per le Politiche sociali e dal Servizio Industria Artigianato Istruzione Formazione e Lavoro della Regione Marche, in partenariato con l´Ufficio scolastico regionale e con i Centri territoriali permanenti. Il progetto, eventualmente ammesso, sara` finanziato per il 75% del costo complessivo da risorse comunitarie e per il 25% da risorse statali, senza oneri aggiuntivi per l´amministrazione regionale.  
   
   
CASA CIRCONDARIALE DI TRENTO, ATTIVITA´ FORMATIVE  
 
Trento, 28 aprile 2011 - Su proposta dell´assessore alla salute e politiche sociali Ugo Rossi, la Giunta provinciale ha deciso di accogliere la richiesta del Ministero della Giustizia, Dipartimento Amministrazione Penitenziaria, Casa Circondariale di Trento, per la copertura finanziaria della spesa per le borse di studio da corrispondere alle persone che frequenteranno tre corsi scolastici e quattro corsi di formazione professionale organizzati dalla Casa Circondariale al suo interno. I corsi scolastici sono organizzati in collaborazione con l´Istituto Comprensivo 5 e l´Itg "Pozzo" mentre i corsi di formazione con l’Istituto di Formazione Professionale Servizi alla Persona “Pertini”di Trento e con il consorzio Con.solida. La spesa massima ammissibile sarà di 5000 euro. La Giunta ha stabilito inoltre di individuare il Comune di Trento, sul cui territorio è situata la struttura carceraria, quale ente competente nel concedere ed erogare il finanziamento. Nel dicembre scorso è stata chiesta la copertura finanziaria della spesa per le borse di studio per i detenuti che frequenteranno sia corsi scolastici (alfabetizzazione, scuola media e geometri) che corsi di formazione professionale (pulizie e acconciatura). 20 detenuti dovrebbero conseguire un diploma di licenza e 36 dovrebbero partecipare ai 4 corsi di formazione professionale. Il decreto legislativo n. 252, approvato il 19 novembre 2010, che riguarda le “Norme di attuazione dello Statuto speciale della regione Trentino-alto Adige concernenti disposizioni in materia di assistenza sanitaria ai detenuti e agli internati negli istituti penitenziari” prevede che “il reinserimento sociale e lavorativo dei detenuti e degli internati negli istituti penitenziari ubicati nel territorio delle Province autonome di Trento e di Bolzano è assicurato attraverso l’azione integrata delle Province medesime e dello Stato che collaborano nell’esercizio delle attività di rispettiva competenza.” La deliberazione è stata adottata considerando la valenza socio-assistenziale e preventiva dei corsi di formazione a favore di persone detenute in quanto finalizzati al reinserimento socio-lavorativo di persone a rilevante rischio di emarginazione.  
   
   
I REALI BRITANNICI STANNO DIVENTANDO PIÙ EUROPEI, LO RIVELA UNO STUDIO DELLE STORIE D´AMORE DALLA SECONDA GUERRA MONDIALE KATE È PIÙ COMUNE – ED EUROPEA – DI QUELLO CHE SI PENSA: LO RIVELA UNO STUDIO  
 
 Londra, 28 aprile 2011 - Kate Middleton potrebbe essere la prima “commoner” dopo secoli, a sposare il futuro erede al trono britannico, ma la sua estrazione sociale, rivela uno studio globale, è piuttosto “comune” per i matrimoni reali moderni – specialmente in Europa – rispetto a quello che tutte le persone pensano. Appena un Principe su quattro, nel mondo, sposa oggi una donna dal sangue nobile: lo rivela uno studio realizzato su 107 storie d´amore fin dalla Seconda Guerra Mondiale, mentre un Principe europeo su 17 lo fa. Circa i tre quarti dei principi europei sposa ora donne comuni, piuttosto che di stirpe reale o aristocratica. Questo è quanto rivelato da uno studio di Badoo (www.Badoo.com), il più grande Social Network al mondo per incontrare nuove persone. I Reali britannici, in altre parole, stanno diventando sempre più “europei” nelle proprie abitudini di matrimonio. Un numero sorprendente di spose Reali, inoltre, si accomuna a Kate, avendo incontrato il proprio Principe all´Università. Non meno di 11 (10%) delle 107 relazioni studiate da Badoo, è iniziata come quella di William e Kate, come legame studentesco (nove all´Università, due a scuola). L´equivalente per i Principi europei è addirittura maggiore (12%). Anzi, la provenienza umile di Kate non è così fuori dal comune. Lei, infatti, è ben lontana rispetto ai più umili profili di recenti matrimoni Reali. “C´è stato così tanto chiasso per la provenienza “commoner” di Kate”, ha dichiarato Lloyd Price, Direttore Marketing di Badoo “Ma la verità, come mostra la nostra ricerca, è che lei è la tipica sposa Reale moderna.” Il team di ricercatori di Badoo ha studiato 107 matrimoni (o lunghe relazioni) che hanno coinvolto Principi in tutto il mondo, sin dalla fine della Seconda Guerra Mondiale. Oltre il 90% di queste hanno portato a matrimoni o fidanzamenti, mentre i restanti sono state solo “relazioni serie” di almeno un anno. Circa un quarto (26%) delle 107 donne corteggiate dai Principi e analizzate dalla ricerca, hanno sangue Reale, mentre oltre un terzo (36%) hanno, come Kate, provenienze non aristocratiche. Le restanti sono state aristocratiche – come la Principessa Diana - da famiglie con titoli ereditari. Questo, comunque, mostra come di fatto le famiglie Reali asiatiche e del Medio Oriente, rimangano più legati nelle usanze tradizionali di matrimonio, rispetto alle casate Reali europee, offrendo alle donne minori opportunità di incontrare uomini al di fuori della cerchia famigliare. Se si restringe il campo ai Principi europei, circa i tre quarti (71%) delle donne da loro corteggiante, non sono aristocratiche, mentre solo il 6% hanno sangue nobile. I Principi analizzati nello studio provengono da 30 paesi, 33 famiglie Reali e 4 Continenti. Includono inoltre sia Principi di famiglie Reali regnanti e alcuni nobiluomini europei tutt´ora legalmente autorizzati al loro titolo nobiliare. Romanticismo studentesco - Kate potrebbe essere la prima donna a sposare il futuro erede al trono britannico dopo averlo incontrato all´Università, ma è ben lontana dall´essere la prima donna al mondo a farlo. Infatti, altre 10 donne lo hanno già fatto, secondo lo studio di Badoo. Una di queste è stata Maria Teresa Mestre, cubana, che ha incontrato il Principe Henri (ora Gran Duca) di Lussemburgo, mentre entrambi stavano studiando all´Università di Ginevra. Anche il Principe Akashino del Giappone, ha incontrato la sua futura sposa, Kawashima Kiko, mentre entrambi stavano studiando all´Università di Gakushuin. Kate non è neppure la prima donna inglese a sposare un Principe, dopo averlo incontrato in un´Università inglese; almeno altre due lo hanno fatto, anche se in entrambi i casi si trattava di Principi stranieri. Jessica Sainsbury, della conosciuta famiglia Sainsbury, stava studiando Archeologia e Antropologia a Cambridge, quando ha incontrato Peter Frankopan, un Principe Croato e studente come lei, divenuto poi suo marito. Louise Leakey, della famiglia Leakey, stava studiando all´University College di Londra quando ha incontrato il Principe Emmanuel de Mérode, Principe del Belgio e suo futuro marito. Stirpe umile - Kate potrebbe essere la più umile, di stirpe, delle recenti spose britanniche, ma non è la meno aristocratica delle spose Reali al mondo. Infatti, mentre Kate ha frequentato una scuola privata elitaria (Marlborough) e ha genitori benestanti, la Principessa Letizia di Spagna è figlia di genitori della classe operaia, mentre la Principessa Tessy di Lussemburgo è figlia di un piastrellista. Il Principe Louis di Lussemburgo, infatti, ha incontrato Tessy Antony, nel 2004 quando questa era in una missione in Jugoslavia e lui stava recando visita alle truppe. Il Principe Emanuele Filiberto, reduce da una settimana sull´Isola dei Famosi, ha incontrato e sposato l´attrice non aristocratica Clotilde Coureau ad un Pentathlon a Montecarlo. Kate non è neppure la prima sposa Reale ad aver lavorato nel mondo della moda – nel suo caso come buyer di accessori per Jigsaw. La Principessa Angela del Liechstenstein ha incontrato per la prima volta il suo futuro marito, il Principe Maximillian, nel 1997 a New York quando stava lavorando per la fashion designer Adrienne Vittadini, e mentre promuoveva il proprio marchio di moda. “I Principi, oggi, si sposano per amore, non per stirpe” “I Principi oggi si sposano per amore, non per stirpe o provenienza”, ha dichiarato Shaun Marcom, storico della London University che ha aiutato Badoo ad interpretare i risultati della ricerca. Ciò è vero, specialmente, per i matrimoni europei. “Nella società odierna, meno gerarchica e più globalizzata, le aspettative della monarchia di agire come un modello sono diminuite. La domanda è che oggi, i Principi, agiscano più come il resto di noi e facciano le proprie scelte, basate sull´amore.” “Quindi, in qualche modo, i Principi stessi stanno diventando più “comuni”. Dove 70 o 100 anni fa, sposare una persona non aristocratica avrebbe potuto provocare dissensi, oggi è un buon modo per ottenere supporto pubblico.” Qualcuno ha mai incontrato un Principe su Badoo? “Non lo sappiamo”, ha dichiarato Lloyd Price. “Ma probabilmente è solo una questione di tempo.” Fatti chiave: i Principi europei fin dalla Seconda Guerra Mondiale: Circa tre quarti (71%) dei matrimoni o dei fidanzamenti è avvenuto con persone non aristocratiche. Solo il 6% è avvenuto tra Reali. Il 63% è avvenuto tra persone di diverse nazionalità. Il12% è iniziato tra i banchi di scuola. Il 13% è avvenuto in ambito sportivo o di passatempi.  
   
   
CONFERENZA SU TEMATICHE FEMMINILI VENERDÌ 29 APRILE A GUDON  
 
Bolzano, 28 aprile 2011 - Il Comitato provinciale per le pari opportunità ed il Servizio donna della Provincia organizzano in varie località altoatesine una serie di conferenze su temi specifici legati al mondo femminile. Venerdì 29 aprile 2011, alle ore 20.00, a Gudon, con la giornalista Nina Schröder, si parlerà delle reali differenze fra uomo e donna e di frequenti stereotipi in uso. Il Comitato provinciale per le pari opportunità e l´Ufficio donna della Provincia propongono nuovamente in varie località altoatesine una serie di conferenze su temi specifici legati al mondo femminile. Alcune conferenze saranno tenute in tedesco ed altre in italiano. Gli incontri si svolgono in collaborazione con i rispettivi Comuni ed in particolare con le consigliere comunali e le associazioni femminili locali. L´obiettivo dell´iniziativa è quello di creare contatti con donne da tutte le parti della provincia e incentivare la collaborazione con le organizzazioni femminili e le rappresentanti politiche a livello locale. Venerdì 29 aprile 2011, alle ore 20.00, presso la Sala "Wolkenstein" a Gudon, con la giornalista Nina Schröder, si parlerà (in lingua tedesca)delle reali differenze fra uomo e donna e di frequenti stereotipi in uso, ad esempipo che le donne non sono capaci di parcheggiare. Le riflessioni partono dal dato di fatto che il mondo ha subito profonde modificazioni negli ulti decenni e che uomini e donne si avvinano sempre più in tutti i campi. Le varie iniziative programmate dalla Commissione provinciale per le pari opportunità riferite alla primavera 2011 sono raccolte in un opuscolo "Donne informate" e spaziano dal diritto di famiglia ed ereditario alle cure sanitarie al femminile, dal coraggio civile al rapporto con il proprio corpo, dal ruolo genitoriale al rapporto della donna con la pubblica amministrazione. L´opuscolo fornisce in modo sintetico informazioni sui compiti della Commissione provinciale pari opportunità e sul Servizio Donna; è in distribuzione gratuita presso il Servizio Donna, in via Dante 11 a Bolzano, serviziodonna@provincia.Bz.it    
   
   
BOLZANO: ASSESSORE THEINER FAVOREVOLE ALL´ALLEANZA PER LA FAMIGLIA  
 
 Bolzano, 28 aprile 2011- -Con l’alleanza per la famiglia, istituita mercoledì 27 aprile 2011 dall´associazione delle famiglie cattoliche "Katholischer Familienverband" ed altre associazioni pro famiglia, si è costituito un partner di riferimento per la Provincia in materia di tematiche familiari. Questo il commento dell´assessore provinciale competente Richard Theiner. "Le tematiche della politica sociale a favore della famiglia coprono moltissime realtà della vita e di conseguenza interessano molte competenze politiche e amministrative. Per noi è molto utile avere un partner che possa rappresentare unitariamente i molteplici interessi delle famiglie” come afferma soddisfatto l’assessore provinciale Richard Theiner, competente per la famiglia nell’ambito delle politiche sociali. Come riferisce l´assessore, un primo incontro con il gruppo d´interesse si è già tenuto ed un altro è previsto a breve. Le esigenze e le richieste portate avanti dal´Alleanza per la famiglia nel raggio d´ampiezza equivalgono ai campi di azione della politica della famiglia posta in essere dalla Giunta provinciale, come fà presente l´assessore Theiner.