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MERCOLEDI
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Notiziario Marketpress di
Mercoledì 07 Settembre 2011 |
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"WORKSHOP ON MULTIMEDIA TECHNIQUES FOR AUGMENTED REALITY: PRESENCE AND EMOTION IN VIRTUAL ENVIRONMENT" |
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Dijon, 7 settembre 2011 - Dal 28 novembre al 1º dicembre 2011 si terrà a Dijon, in Francia, un evento intitolato "Workshop on multimedia techniques for augmented reality: presence and emotion in virtual environment". Ci sono prove che in futuro le interfacce uomo-macchina consentiranno una comunicazione più naturale e intuitiva tra le persone e vari tipi di dispositivi dotati di sensori. Ne risulterà che l´interazione assomiglierà di più alla comunicazione tra umani. I progressi nell´interazione uomo-computer è stata resa possibile dalle tecnologie innovative in grado di offrire agli utenti soluzioni sempre più naturali e intuitive. Questo progresso ha un grande impatto sul campo della realtà virtuale aumentata, miglioramento l´immersività e rendendo le simulazioni più realistiche. L´evento è progettato per offrire la possibilità ai ricercatori che lavorano con le nuove tecnologie, a psicologi, designers ed esperti uomo/computer che indagano sulla tecnologia incentrata sull´uomo, di guardare cosa c´è oltre le frontiere degli ambienti virtuali di oggi. Per ulteriori informazioni, visitare: http://www2.U-bourgogne.fr/sitis/11/interpret.html |
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QUARTA CONFERENZA INTERNAZIONALE SU IMAGING PER LA SCOPERTA E LA PREVENZIONE DEL CRIMINE |
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Londra, 7 settembre 2011 - La quarta conferenza internazionale su Imaging per la scoperta e la prevenzione del crimine si terrà dal 3 al 4 novembre 2011 a Londra, Regno Unito. Il crimine e il comportamento anti-sociale hanno un costo significativo per la società e per gli affari. I sistemi di sorveglianza vengono sempre più sviluppati nei luoghi pubblici e privati con funzioni deterrenti e/o di raccolta di informazioni. Ci sono però gravi limiti nell´uso dei tradizionali sistemi di monitoraggio dove gli operatori umani devono sorvegliare un gran numero di videocamere con un´ampia copertura geografica o esaminare enormi quantità di materiale registrato. Le tecnologie basate sui computer sono sempre più usate in quello che sta diventando noto come video analitica. Questo uso, però, può avere conseguenze gravi sulla società e sulla libertà individuale. Questa conferenza riunirà ricercatori, industria, utenti finali, agenzie per l´applicazione della legge e gruppi di cittadini per condividere esperienze ed esplorare aree dove è necessaria ulteriore ricerca e sviluppo, identificare possibili cooperazioni e considerare i vari impatti sociali di queste tecnologie. Per ulteriori informazioni, visitare: http://www.Icdp-conf.org/ |
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SETTIMO WORKSHOP INTERNAZIONALE SUL RAGIONAMENTO CON INCERTEZZA PER IL WEB SEMANTICO |
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Bonn, 7 settembre 2011 - Il Settimo workshop internazionale sul ragionamento con incertezza per il web semantico si terrà dal 23 al 27 ottobre 2011 a Bonn, Germania. La frase "web semantico" si usa per riferirsi a una rete di dati che aiuta le macchine a capire il significato delle informazioni su internet. Questo si ottiene ampliando il network di pagine web collegate da iperlink inserendo metadati leggibili dalle macchine sulle pagine e su come sono collegate le une alle altre. L´obiettivo è permettere ad agenti automatici di accedere a internet in modo più intelligente e svolgere compiti in vece degli utenti. Metodi efficaci per ragionare in condizioni di incertezza sono fondamentali per realizzare molti aspetti del web semantico. La capacità dell´attuale generazione di tecnologie web di gestire l´incertezza è limitata. C´è stata però una tendenza in aumento nella richiesta di tecnologia per il ragionamento con incertezza tra i ricercatori e gli sviluppatori di web semantico. L´evento riunirà rappresentanti del ragionamento con incertezza e delle comunità del web semantico. Per maggiori informazioni, visitare: http://c4i.Gmu.edu/ursw/2011 |
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"INFORMATION DAY ON TECHNOLOGY-ENHANCED LEARNING: ICT CALL 8" |
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Lussemburgo città, 7 settembre 2011 - Il 5 ottobre 2011 si terrà a Lussemburgo città, in Lussemburgo, un evento intitolato "Information day on technology-enhanced learning: Ict call 8" (Giornata informativa sull´apprendimento assistito dalla tecnologia: Itc bando 8). La conferenza verterà sulle proposte di progetto per l´apprendimento assistito dalla tecnologia per l´ottavo invito delle Tecnologie dell´informazione e della comunicazione (Tic) del Settimo programma quadro (7° Pq). L´apprendimento assistito dalla tecnologia è spesso usato come sinonimo di e-learning. La differenza principale tra i due, però, è che l´apprendimento assitito dalla tecnologia si concentre sul supporto tecnologico per qualsiasi approccio pedagogico che utilizza la tecnologia. La giornata informativa intende illustrare ai partecipanti il programma di lavoro e i criteri di valutazione delle proposte, facilitare la condivisione di idee ed esperienze, e permettere di incontrare potenziali partner per i consorzi di progetto. L´evento prevede sessioni parallele su: sistemi di apprendimento adattivi; tecnologie didattiche per scienza, tecnologia e matematica; soluzioni avanzate per l´apprendimento veloce e versatile sul posto di lavoro (rivolte alle piccole e medie imprese); creatività nei processi di apprendimento; attività e reti esplorative. Per ulteriori informazioni, fare clic http://cordis.Europa.eu/fp7/ict/telearn-digicult/call8-infoday_en.html |
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"WORKSHOP ON NETWORK RESILIENCE: FROM RESEARCH TO PRACTICE" |
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Madrid, 7 settembre 2011 - Il 4 ottobre avrà luogo a Madrid, in Spagna, un evento intitolato "Workshop on network resilience: from research to practice". In informatica, la resilienza di rete può essere definita come la capacità di fornire e mantenere un livello accettabile di servizio, facendo fronte alle sfide operative normali. I servizi possono avere una varietà di significati, che vanno dal supporto dell´elaborazione distribuita e dell´archiviazione di rete, al mantenimento delle vie di comunicazione o di accesso ad applicazioni e dati. Questo evento riunirà professionisti di spicco della fornitura di infrastrutture di resilienza di rete con la comunità di ricerca. L´obiettivo sarà di creare un dialogo capace di orientare la ricerca futura sulla resilienza in direzioni in grado di soddisfare i problemi di resilienza delle reti attuali e future. Per ulteriori informazioni, visitare: http://www-nas.Et.tudelft.nl/wnr/ |
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L’AGENZIA DELLE NAZIONI UNITE CONTRO IL CRIMINE (UNODC) LANCIA IL PORTALE CON UNA BANCA DATI ANTICORRUZIONE ED UNA LIBRERIA GIURIDICA |
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Lecce, 7 settembre 2011 L’agenzia delle Nazioni Unite contro il Crimine (Unodc), in questi giorni ha lanciato sul Web un portale anticorruzione che potrà consentire agli addetti del settore ed al pubblico fondamentali strumenti di ricerca e risorse per la lotta alla corruzione. Secondo Giovanni D’agata, componente del Dipartimento Tematico Nazionale “Tutela del Consumatore” di Italia dei Valori e fondatore dello “Sportello dei Diritti”, si tratta di un importante passo avanti per consentire un approccio scientifico di natura internazionale ad una materia, quella della lotta alla corruzione, che è diventata di fondamentale importanza nel panorama più generale della lotta alla criminalità e nella quale lo scambio d’informazioni ed i successi dei vari Paesi diventano fondamentali per tentare di debellare questa piaga della società e della vita degli stati. Il portale è una sorta di biblioteca giuridica che a partire dalla Convenzione delle Nazioni Unite contro la corruzione fornisce in unico gateway una banca dati elettronica della normativa in materia di convenzione e giurisprudenza di oltre 175 Stati, sistematizzato conformemente ai requisiti della convenzione. Il portale riunisce conoscenze legali ed anche non strettamente giuridiche relative alla lotta alla corruzione e una serie di asset recovery, che permettono agli Stati membri, la comunità anticorruzione ed al pubblico in generale di accedere a tali informazioni in una posizione centrale. Nel sito è inserita anche una piattaforma di apprendimento sulla materia dell’anticorruzione, fornendo uno spazio comune in cui strumenti analitici realizzati da organizzazioni partner possono essere cercati e accessibili dagli utenti in tutto il mondo. Un ulteriore obiettivo chiave del portale è quello di creare una comunità di professionisti con cui gli utenti registrati possano comunicare, scambiare informazioni e creare un calendario di eventi. L´area di lavoro comune è destinata a istituzioni partner, anticorruzione, professionisti ed esperti di comunicazione. Attualmente, tra le organizzazioni partner sono incluse: la Banca africana di sviluppo, la Banca asiatica di sviluppo, il gruppo di Stati del Consiglio d´Europa contro la corruzione, l´associazione internazionale di lotta alla corruzione, l´Istituto di Basilea sulla Governance, l´organizzazione per la cooperazione economica e lo sviluppo (Osce), il centro di risorse anticorruzione U4, il programma di sviluppo delle Nazioni Unite, l´United Nations Interregional Crime e Justice Research Institute, la Banca mondiale e la United Nations Global Compact. |
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MEDICI GLOBALI: PAVIA UNICA UNIVERSITÀ ITALIANA AMMESSA AL PROGETTO GLOBAL HEALTH LEARNING OPPORTUNITIES |
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Pavia, 7 settembre 2011 - Pavia è l’unico Ateneo italiano selezionato dalla American Association of Medical Colleges (Usa) per un progetto pilota di scambio internazionale per studenti di medicina, che coinvolge 22 Università in tutto il mondo. Proporre una formazione internazionale ai medici, scambi di studenti tra Stati Uniti e paesi di tutto il mondo, per rendere omogenei i programmi e le finalità della professione: questo il progetto pilota Global Health Learning Opportunities della American Association of Medical Colleges, l’istituzione americana che riunisce le principali scuole di medicina in Usa e Canada e che sta selezionando partner in tutto il mondo. Pavia è l’unica università italiana selezionata per il progetto. Il 6 e 7 settembre la prof Jenny Samaan della American Association of Medical Colleges Usa è in visita all’Università di Pavia, ha incontrato il Rettore Angiolino Stella, il Preside della facoltà di Medicina e Chirurgia Antonio Dal Canton, docenti e studenti della Facoltà di Medicina. Incontri che porteranno presto alla sottoscrizione dell’accordo e avvieranno il programma di scambio per gli studenti dell’ultimo anno di Medicina, già a partire dall 2012-2013. Pavia è l´unica università pilota europea e una delle ventidue selezionate in tutto il mondo, dall’Africa all’Australia, all’Asia all’America.. Un risultato importantissimo, reso possibile grazie alla presenza in Pavia di una storica università, di un’antichissima scuola di medicina, dell’Irccs San Matteo, oltre che del campus con i collegi storici e una radicata tradizione. “L’idea del progetto è nata nel settembre 2009 – dice Jenny Samaan – abbiamo deciso di selezionare una sola scuola di medicina per ogni Paese e Pavia è quella italiana. Ha una storica università, una sede bellissima, i collegi e una città antica e accogliente”. A partire dal 2012-2013 gli studenti potranno esaminare via web le istituzioni coinvolte, valutare le opportunità cliniche e di ricerca, cercare tutte le informazioni e quindi fare domanda per lo scambio internazionale: un’occasione straordinaria di condivisione e conoscenza, un’opportunità per studiare malattie rare, interagire e confrontare metodi, e sistemi sanitari, in vista di una formazione globale dei medici. Maggiori informazioni - sul programma Global Health Learning Opportunities https://www.Aamc.org/students/medstudents/ghlo/ - sulla American Association of Medical College https://www.Aamc.org/ |
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TUTTE LE NOVITÀ DELLA SCUOLA PIEMONTESE PIÙ INSEGNANTI, FONDI PER COSTRUIRE NUOVI ISTITUTI E PER QUELLI ESISTENTI |
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Torino, 7 settembre 2011 - 220 insegnanti in più, 31 nuove sezioni di materna statale e completamento dell’orario in altre 11 già funzionanti, sostegno alle sedi disagiate, un bando che stanzia oltre 15 milioni di euro per costruire nuovi istituti o riqualificare quelli esistenti nei Comuni con meno di 10.000 abitanti sono le novità con le quali la Giunta Cota accoglie il nuovo anno scolastico. Nuovi insegnanti. Innanzitutto, in Piemonte arriveranno 150 nuovi insegnanti: “Li ho chiesti al ministro Gelmini e il ministro ha mantenuto la promessa, per questo la ringrazio - ha annunciato il presidente Roberto Cota - L’assegnazione completa gli ingenti sforzi fatti dalla Regione che, con propri fondi, assumerà almeno 600 tra insegnanti e personale Ata, dando priorità al sostegno alle scuole disagiate. Se il Piemonte è al primo posto nelle graduatorie per la qualità del nostro sistema scolastico non è un caso”. Scuole materne. Un accordo tra Assessorato regionale all’Istruzione ed Ufficio scolastico regionale permette invece l’assegnazione di 70 nuovi insegnanti alle scuole materne statali piemontesi. La dotazione di organico permetterà l’attivazione di due nuove sezioni in Comuni dove era venuto meno il servizio di scuola dell’infanzia, il completamento dell’orario in 11 sezioni già funzionanti ma fino a oggi a tempo ridotto, l’attivazione di 29 sezioni per la riduzione delle liste d’attesa con particolare attenzione ai Comuni montani e marginali. Leggi l´elenco “Grazie alla collaborazione con l’Ufficio scolastico regionale, che ha garantito la copertura degli organici necessari, siamo riusciti ad accogliere tutte le domande ammissibili e a permettere l’apertura di almeno una sezione di materna statale nelle autonomie scolastiche che ne avevano fatto richiesta - sottolinea l’assessore all’Istruzione, Alberto Cirio - Un risultato di cui siamo molto soddisfatti, che si aggiunge ai 12 milioni di euro stanziati anche quest’anno dalla Regione per intervenire sulle criticità principali segnalateci dal territorio”. Bando per interventi edilizi. Infine, l’assessorato all’Istruzione ha emanato un bando per la costruzione di nuovi edifici scolastici e la riqualificazione del patrimonio esistente con interventi di ristrutturazione, manutenzione straordinaria, completamento, ampliamento e riconversione funzionale ad uso scolastico. Per accedervi ci sarà tempo dal 1° al 29 settembre. Il bando riguarda scuole statali e non statali paritarie dell’infanzia, primarie e secondarie di primo grado ed è rivolto ai Comuni, consorzi di Comuni, Comunità montane e collinari titolari della manutenzione straordinaria. Gli edifici per cui verrà chiesto il contributo dovranno avere sede in Comuni con meno di 10.000 abitanti e ogni ente potrà presentare una sola domanda. Tutte le informazioni sono on line sul sito della Regione. “Un bando da oltre 15 milioni di euro - osserva il presidente Cota - che dà particolare attenzione alla sicurezza, al superamento delle barriere architettoniche e agli standard di consumo energetico previsti dalla legge. Risorse che confermano un’attenzione a tutto campo della Regione verso il sistema scolastico piemontese, che va dall’edilizia all’offerta formativa e punta a mantenere e migliorare i nostri risultati, giudicati dall’Ocse al di sopra della media italiana”. “Mentre per gli edifici di proprietà provinciale la Regione prevede specifici accordi di programma, con questo bando interveniamo sull’edilizia scolastica privilegiando i piccoli Comuni - commenta l’assessore Cirio - Il 70% delle risorse sarà destinato a interventi sul patrimonio edilizio esistente e il restante 30% a quelli di nuova costruzione. Questi fondi dimostrano che la Giunta crede nella scuola e si impegna a garantire ai nostri studenti luoghi sicuri”. Il valore dell’intervento dovrà essere superiore a 100.000 euro e il contributo regionale sarà del 100%, fino a un massimo di 200.000 euro per gli interventi sul patrimonio già esistente e di 500.000 per le nuove costruzioni. In caso di edifici ad uso promiscuo saranno finanziabili solo i lavori relativi alle strutture per l’attività scolastica. Per le scuole non statali paritarie l’edificio su cui verrà chiesto il contributo dovrà essere vincolato ad uso scolastico per dieci anni dalla fine dei lavori, con una delibera del Consiglio comunale. Le domande dovranno essere inviate telematicamente accreditandosi su www.Finpiemonte.info e compilando i moduli presenti sul sito (fa fede la data di invio). A conclusione della compilazione on line sarà messa a disposizione dal sistema una versione cartacea della domanda, che dovrà essere inviata tramite raccomandata A/r o pacco assicurato insieme a tutti gli allegati obbligatori e facoltativi entro e non oltre sette giorni consecutivi dall’invio telematico (farà fede il timbro postale). |
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VALUTARE LA REPUTAZIONE. MEETING A PAVIA DELLA SOCIET¨¤ ITALIANA DI STATISTICA |
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Pavia, 7 settembre 2011 - Mentre ¨¨ in corso il dibattito sulle classifiche delle Universit¨¤, sulle metodologie e sui parametri di valutazione, studiosi di tutto il mondo si danno appuntamento a Pavia dal 7 al 9 settembre, per discutere di reputazione e classificazioni. In occasione del 650¡ã anniversario della fondazione dell¡¯Universit¨¤, Pavia ospita dal 7 al 9 settembre l¡¯Viii International Meeting of the Classification and Data Analysis Group (Cladag) della Societ¨¤ Italiana di Statistica (Sis), dedicato al tema della reputazione. Il Convegno, dedicato alle applicazioni della statistica e dell´analisi dei dati, tema che ha lunga tradizione presso l¡¯ateneo pavese (Pavia ebbe la prima cattedra di Statistica insieme a Padova con il Prof. Andrea Ressi), dedicher¨¤ un¡¯attenzione speciale al tema della reputazione, asset fondamentale per aziende e territori in un contesto di crescente competizione globale e attenzione alla qualit¨¤ dei prodotti e dei servizi. Si prevedono circa 200 esponenti della comunit¨¤ scientifica nazionale ed internazionale. Alle ore 9 di mercoled¨¬ 7 settembre, in Aula Magna, si terr¨¤ la cerimonia di apertura alla quale in particolare parteciperanno Angiolino Stella (Rettore Universit¨¤ di Pavia), Alessandro Cattaneo (Sindaco di Pavia), Salvatore Ingrassia (Presidente del comitato scientifico), Paolo Stefano Giudici (Presidente del comitato organizzatore). Il convegno si chiuder¨¤ il giorno venerd¨¬ 9 settembre ore 15 in Aula Magna con una tavola rotonda dedicata alla valutazione della reputazione alla quale parteciperanno Enrico Giovannini (Presidente Istat), Nando Pagnoncelli (Presidente Ipsos), Enzo Rocca ( Vice direttore Gruppo Creval), Mauro Degli Esposti (Presidente Via©\academy), Brunella Marchione (Presidente Aicun). Cladag 2011 ¨¨ finanziato dal Gruppo Bancario Credito Valtellinese e dalla Societ¨¤ di servizi informatici per il territorio Ised. Programma completo e maggiori informazioni sul sito www.Cladag2011.it |
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ROMA: SCUOLE D’ARTE E DEI MESTIERI, APERTE LE ISCRIZIONI PER L’ANNO 2011/2012 |
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Roma, 7 settembre 2011 - Sono aperte le iscrizioni alle Scuole delle Arti e dei Mestieri di Roma Capitale per l’anno formativo 2011/12. Per partecipare ai corsi bisogna presentare, presso la sede prescelta, il modulo d’iscrizione debitamente compilato insieme alla fotocopia di un documento e del codice fiscale e successivamente pagare la tassa d’iscrizione tramite un bollettino postale. Fin dal 1871 le Scuole d´Arte e dei mestieri di Roma Capitale costituiscono una delle più antiche ed accreditate realtà formative della città e nel corso degli anni si sono rivelate un vero punto di riferimento per la formazione della Capitale potendo contare su una rete di laboratori, biblioteche e numerose attrezzature ad hoc per la formazione e l’insegnamento professionale. L’offerta è di oltre 100 corsi, di livello base o avanzato, che permettono di sviluppare e acquisire le tecniche essenziali di un’arte o di un mestiere, offrendo un percorso di costante aggiornamento e perfezionamento in diversi settori, dalla fotografia alla pittura, dalla grafica all’informatica, dall’oreficeria al restauro. «Le Scuole d’Arte e dei Mestieri - ha detto Bordoni - sono una valida risorsa che Roma Capitale mette a disposizione di tutti coloro che vogliono affinare le proprie competenze professionali e orientarsi in modo competitivo in un mercato del lavoro che diventa sempre più esigente e performante. Permettono inoltre di recuperare e dare un futuro a quei mestieri che altrimenti rischiano di andare perduti e che sono invece da considerare un patrimonio storico capitolino. Auspico per questo che l’affluenza alle scuole abbia lo stesso successo registrato negli anni scorsi, tanto per dare un’opportunità in più a chi è in cerca di occupazione quanto per entrare in contatto con un mondo affascinante come quello dell’artigianato romano». Per informazioni su orari, modalità d’iscrizione e contenuti dei corsi, contattare le scuole: Scienza e Tecnica – viale Glorioso, 5 tel: 065810018; Nicola Zabaglia – Piazza S. Paolo alla Regola, 43 tel: 06865976; Arti Ornamentali – via di S. Giacomo, 11 tel: 0636088035; Ettore Rolli – via Macedonia, 120 tel: 0678850000. Le iscrizioni sono aperte dal lunedì al venerdì dalle 16 alle 19. |
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VENETO: SCUOLE INFANZIA PARITARIE |
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Venezia, 7 settembre 2011 - “Il pluralismo e la libertà di scelta saranno assolutamente valorizzati dalla proposta da me solo schematicamente, avanzata alla stampa sulla questione delle scuole per l’infanzia paritarie per i bambini dai 3-6 anni nel Veneto. Il problema è un altro, lo dico a chi ha avanzato critiche. L’ingiustizia vera, la discriminazione insopportabile, è che i bambini veneti che vanno alle scuole d’infanzia statali ci vanno gratis mentre quelli che vanno nelle paritarie (il 70% nel Veneto) devono pagare la retta. Si tratta di migliaia e migliaia di famiglie per cui nella nostra regione abbiamo, su questo versante, famiglie di serie A e di serie B”. Lo afferma Remo Sernagiotto, assessore regionale alle politiche sociali, in risposta ad alcune prese di posizione critiche in merito alla sua proposta di progetto pilota che presenterà prossimamente al Ministro dell’Istruzione Maria Stella Gelmini. “Con la mia proposta invece potremmo avere le scuole per i bambini 3-6 anni gratuite per tutti, tutti trattati allo stesso modo, tutti cittadini di serie A, con una pluralità d’offerta effettiva e la scelta educativa libera perché qualsiasi famiglia o ente, sia cattolico che laico o misto, potrà organizzare questi servizi sia che si chiami Ipab Fiamma o Falce e Martello o Nostro Signore Misericordioso. Rassicuro tutti – sottolinea l’assessore - non ho alcuna intenzione di chiudere le scuole d’infanzia statali, anche perché non ne avrei il potere. Voglio solo che si faccia strada e diventi azione il ragionamento che dobbiamo avere come parametro il ‘costo standard’ di 2800 euro annui a bambino realizzato da quelle paritarie. E’ scandaloso che nelle scuole statali il costo sia invece di 6500 euro! Lo stesso discorso vale per le scuole per l’infanzia comunali: che restino pure ma attuando un costo di gestione di 2800 euro annuo e non di 5.100 euro! Abbiamo il dovere di batterci per rivedere tale assurdo stato di cose, e questo significa fare riforme vere, lo dico al riformista Laroni”. Secondo Sernagiotto, pluralità non significa che lo Stato si organizza da una parte e la società dall’altra in modo diviso ma che ci sia integrazione dello Stato con una società capace di organizzarsi autonomamente. “Nel caso dei servizi per l’infanzia, perché – chiarisce - di servizi educativi e didattici si tratta e non di scuola dell’obbligo, essi dovrebbero costare meno della metà di quelli attuali del sistema statale e garantire a tutti i nostri bambini 3-6 anni il diritto di andare a scuola gratuitamente. In questo modo inoltre risparmierebbe un miliardo di euro in tutt’Italia. Questa è politica delle riforme, e politica del tutto laica”. |
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LOMBARDIA.SCUOLA, ACCOMPAGNAMENTO ALUNNI CON DISABILITA´ APPROVATE LINEE OPERATIVE PER FAVORIRE MAGGIORE INTEGRAZIONE |
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Milano, 7 settembre 2011 - Approvate dalla giunta regionale su proposta degli assessori alla Famiglia, Conciliazione, Integrazione e Solidarietà sociale Giulio Boscagli, alla Sanità Luciano Bresciani e all´Istruzione Formazione e Lavoro Gianni Rossoni le linee operative per il processo di individuazione e accompagnamento dell´alunno con disabilità ai fini dell´integrazione scolastica. Il provvedimento recepisce il lavoro svolto dal Gruppo di Lavoro Interistituzionale Regionale (Glir) composto da rappresentanti dell´Amministrazione scolastica, di Regione Lombardia (Direzioni Generali Famiglia, Sanità e Istruzione), Di Upl (Unione Province Lombarde) e Anci (Associazione Nazionale Comuni Italiani) Lombardia oltre che da Ledha (lega per i Diritti delle persone con disabilità), Fand (Federazione tra le Associazioni Nazionali dei Disabili) e da figure specialistiche (Uonpia-unità Operativa di Neuropsichiatria dell´Infanzia e dell´Adolescenza e Asl). L´accertamento Collegiale - Le linee operative prevedono che anzitutto sia effettuato l´accertamento collegiale della situazione dell´alunno con disabilità con particolare attenzione per i bambini che stanno frequentando la scuola e per i quali in corso d´anno scolastico siano emersi problemi. Sarà la scuola a suggerire ai genitori la necessità dell´inquadramento diagnostico presso i servizi specialistici. Questo accertamento sarà svolto dal collegio istituito presso le Aziende Sanitarie Locali e collocato funzionalmente all´interno del Dipartimento per le Attività Socio Sanitarie Integrate (A.s.s.i.). Il collegio è composto da un neuropsichiatra infantile appartenente alle Unità Operative di Neuropsichiatria dell´Infanzia e dell´Adolescenza delle Azienda Ospedaliere, uno psicologo ed un assistente sociale dell´Asl. Il percorso di integrazione scolastica della persona diversamente abile non si esaurisce con l´accertamento, che invece costituisce il primo passo a garanzia del diritto allo studio delle persone con disabilità. Il Collegio ha infatti la funzione di accertare la disabilità e il conseguente diritto soggettivo ad usufruire di supporti per l´integrazione scolastica. La domanda di accertamento dovrà essere presentata dal genitore/tutore al collegio della Asl di residenza. Per i bambini di prima scolarizzazione (attraverso l´iscrizione al nido, alla scuola dell´infanzia o alla scuola primaria) entro il 31 dicembre dell´anno precedente all´inizio della frequenza scolastica, per i bambini che stanno frequentando entro aprile/maggio. I tempi per la visita sono fissati entro i 60 giorni dalla data di presentazione della domanda e eventuali ricorsi vanno presentati entro 30 giorni dalla data di consegna del verbale redatto dal collegio di accertamento. La Diagnosi Funzionale - E´ il secondo elemento del processo di integrazione scolastico del bambino con disabilità. Redatta in base ad uno specifico modello, che sarà adottato dalle strutture pubbliche e private, la diagnosi funzionale è redatta dall´èquipe multidisciplinare che ha in carico il minore e consegnata alla famiglia che provvederà a presentarla all´Istituto scolastico frequentato, in tempo utile perché la scuola possa strutturarsi con l´organico necessario all´integrazione dell´alunno. Descrive la situazione clinico-funzionale del bambino al momento dell´accertamento ed evidenzia i deficit e le potenzialità sul piano cognitivo, affettivo-relazionale, sensoriale. Per venire incontro alle esigenze dei bambini e delle loro famiglie, la giunta regionale della Lombardia ha introdotto - per le strutture pubbliche e private accreditate per la riabilitazione - la tariffazione delle sedute diagnostiche in vigore dal 2008. La stesura della diagnosi funzionale deve essere redatta entro la scadenza delle iscrizioni per i bambini che intendono frequentare l´asilo nido, la materna o la scuola primaria, entro aprile/maggio per i bambini che già stanno frequentando la scuola e prevede aggiornamenti al passaggio di ordine di scuola o in presenza di significativi cambiamenti del quadro. Il Coordinamento - Per raggiungere l´obiettivo dell´integrazione scolastica dei disabili, visto il coinvolgimento di molti e differenti attori, è indispensabile la funzione di coordinamento. In base alle Linee operative approvate dalla giunta regionale la funzione di coordinamento è garantita dall´azione congiunta del Glir (Gruppo di Lavoro Interistituzionale Regionale) con i 12 Glip (Gruppi di Lavoro Interistituzionali Provinciali) e i relativi Ctrh (Centri Territoriali Risorse) nella loro nuova composizione che prevede anche la presenza di Uonpia, Asl, Enti Locali e Associazioni. All´interno dell´istituzione scolastica, la funzione di coordinamento viene esercitata dai Glh (Gruppi di Lavoro Handicap) di istituto. |
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GIOVANI VENETI. SABATO MEETING A CROCETTA MONTELLO. SARANNO PRESENTATI 3 BANDI SU IMPRENDITORIA, CITTADINANZA ATTIVA E CREATIVITA’ NEL CINEMA PER 2,7 MLN EURO” |
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Venezia, 7 settembre 2011 - Non solo una giornata di festa, ma un momento di incontro, dal quale ricevere una spinta per guardare al futuro con rinnovata fiducia: il meeting del 10 settembre a Crocetta del Montello, dal titolo Il volo giova: dammi spazio “Noi giovani cittadini cre-attivi” sarà infatti l’occasione per presentare ai giovani tre bandi dell’Assessorato ai Servizi Sociali della Regione del Veneto, per un totale di 2 milioni e 700 mila euro, destinati a finanziare servizi, idee, imprese di giovani veneti. I bandi saranno presentati durante i dibattiti del pomeriggio a Villa Ancilotto, dalle 15: il primo intende valorizzare le attitudini nel campo dell’arte cinematografica, il secondo sosterrà l’imprenditoria, il terzo favorirà espressioni di cittadinanza attiva. Le iniziative rientrano nell’ambito dell’Accordo di Programma Quadro per le Politiche Giovanili siglato nel 2008 tra la Regione Veneto, il Ministero della Gioventù ed il Ministero per lo Sviluppo Economico. “Il nostro obiettivo – dichiara Remo Sernagiotto, Assessore ai Servizi Sociali della Regione del Veneto – è promuovere l’imprenditoria, la cittadinanza attiva e il volontariato nonché la creatività tra i giovani, offrendo loro opportunità concrete per inserirsi nella società, dare spazio alle proprie idee, favorire nuovi business ed educare al rapporto con le persone che vivono un disagio sociale: non dimentichiamo che il 2011 è l’Anno Europeo del Volontariato. La presentazione dei tre bandi nel corso del Meeting a Crocetta del Montello offre ai ragazzi un’ulteriore opportunità: quella di confrontarsi con esperti e illustri professionisti dei vari ambiti”. Tutti gli interessati sono invitati a partecipare al Meeting di Crocetta del Montello per poter raccogliere i dettagli delle proposte contenute nei bandi e per prendere parte attiva agli incontri. Titolo evento: Il volo giova: dammi spazio “Noi giovani cittadini cre-attivi” Quando: 10 settembre 2011, dalle 9.30 di mattina a sera Dove: Villa Ancilotto, via Erizzo, 133 - 31035 Crocetta del Montello (Tv) Per informazioni e iscrizioni (quota di partecipazione 10 euro che comprende colazione, pranzo, cena e momento musicale con i Sonora): www.Osservatoriopolitichesociali.veneto.it ; osservatorio.Politichesociali@regione.veneto.it ; tel. 041 2791738 |
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SCOPERTA RARA SPECIE DI CROSTACEO NEI LAGHI DEL PARCO NAZIONALE GRAN PARADISO |
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Pavia, 7 settembre 2011 - I laghi alpini del Parco Nazionale Gran Paradiso hanno fatto da scenario allo strano incontro con un organismo il cui nome è tanto impronunciabile quanto improbabile lo è stato il suo ritrovamento: numerosi esemplari di Daphnia middendorffiana, un piccolo crostaceo d’acqua dolce che vive nella tundra artica e si spinge fino alle latitudini più estreme, sono stati infatti ritrovati in alcuni dei laghi dell’area protetta. Il curioso rinvenimento è stato fatto dai ricercatori nel corso delle consuete ricerche ecologiche che da alcuni anni interessano i laghi alpini del Parco, in particolare quello superiore del Nivolet, i laghi Trebecchi e il lago Lillet. La scoperta, pubblicata nell’ultimo volume della rivista scientifica internazionale Journal of Limnology è stata fatta da Rocco Tiberti, dottorando dell’Università di Pavia che dal 2006 collabora con il Centro Studi Fauna Alpina del Parco nel progetto di ricerca sull’ecologia dei laghi alpini nel Parco finanziate grazie a fondi europei nell’ambito del programma di ricerca internazionale Acqwa (Assessing Climate Impacts on the Quantity and quality of Water - Valutazione dell´impatto dei cambiamenti climatici su quantità e qualità dell´acqua). “Come queste dafnie siano arrivate fino al Parco è una storia complicata che probabilmente si perde nei cicli millenari delle glaciazioni…”, spiega Tiberti, “…ma alcune recenti tecniche molecolari potrebbero decifrare le informazioni contenute nel Dna della Daphnia middendorffiana e ricostruire le tappe di questo viaggio incredibile. Alcuni campioni sono già stati processati e, incrociando le dita, presto avremo qualche anteprima”. Con i suoi tre millimetri e mezzo, la Daphnia middendorffiana è un piccolo gigante delle comunità zooplanctoniche del Parco, superando in dimensione tutte le altre specie presenti. Tuttavia la sua mole attira l’attenzione e l’appetito dei pesci predatori e non è un caso se nessuna di queste dafnie è mai stata trovata nei numerosi laghi dove negli anni ‘60 è stato introdotto il salmerino di fonte. Il salmerino infatti, originario del Nord America, rappresenta un vero e proprio flagello in grado di sconvolgere gli equilibri ecologici degli ecosistemi lacustri e di portare all’estinzione molte delle sue prede. La scoperta della Daphnia middendorffiana in alcuni laghi del Parco è stata fatta proprio nell’ambito delle ricerche promosse dal Parco, in collaborazione con l’Università di Pavia, sugli effetti ecologici dell’introduzione del salmerino. “L’introduzione delle specie esotiche è una delle principali minacce alla biodiversità a livello mondiale e per questa ragione fin dal 2006 il Parco si è impegnato per studiare gli effetti dell’introduzione del salmerino nei laghi del Parco. I laghi d’alta quota del Gran Paradiso, tutti di origine glaciale, senza le introduzioni fatte dall’uomo nei tempi passati, sarebbero completamente liberi da pesci e dai loro effetti devastanti sulla biodiversità autoctona. La scoperta di questo crostaceo in laghi ancora integri, è un’ulteriore conferma della necessità di tutelare questi delicati ecosistemi d’alta quota e a prospettare azioni di conservazione che limitino l’impatto delle specie introdotte” ha commentato Achaz von Hardenberg, biologo del Parco Nazionale Gran Paradiso. |
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COMPLETATI I TEST IN RIFUGIO DELLO SCATOL8 |
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Torino, 7 settembre 2011 - Nei mesi di luglio ed agosto sono stati condotti test in tre Rifugi del Verbano Cusio Ossola per la messa a punto dello Scatol8, il sistema di telerilevamento di variabili ambientali e gestionali, ideato e sviluppato nel Dipartimento di Scienze merceologiche dell´Università di Torino, nell´ambito del Progetto Interreg Vetta, capofila la Regione Piemonte. I test si sono svolti con esito positivo ed hanno permesso di verificare le funzionalità del sistema nelle condizioni di reale operatività di un Rifugio di montagna. Test sulle prestazioni dei sensori, sulla comunicazione tra nodi periferici e nodo centrale, sulla trasmissione tra nodo centrale e web sono stati i tre passaggi compiuti rispettivamente nel Rifugio Città di Novara, nel Rifugio Andolla e nella Capanna Castiglioni. Il sistema Scatol8, consistente in una rete wireless formata da un microcontrollori e da una varietà di sensori remoti, è stato perfezionato con attenzione ad aspetti di sostenibilità, attraverso la preferenza e l´adozione di codici opensource, di tecnologie a basso costo (tenendo conto della necessità di resistenza alle condizioni climatiche specifiche delle montagne), e l’uso di materiali riciclati. Grazie a tali scelte il sistema è modulabile, può essere ulteriormente sviluppato e migliorato (cioè aumentando il numero degli indicatori o la precisione di alcune misure), con un´incidenza di costo minimo. Le variabili oggi misurate, riguardo al contesto naturale, sono: temperatura, umidità, intensità del vento, irraggiamento solare, qualità dell´aria, qualità dell´acqua, livello delle precipitazioni (pioggia e neve); nel contesto aziendale: consumo elettrico, produzione di rifiuti, consumo di acqua. All´indirizzo http://www.Youtube.com/watch?v=pcs4wiqxmkk&feature=channel_video_title é ospitato un video che riassume le tre esperienze sul campo ed in allegato si riporta una pagina sull´ultima esperienza alla Capanna Castiglioni. Http://web.econ.unito.it/cresta http://www.Sgap.it |
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PARCO COSTA TEATINA |
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Pescara, 7 settembre 2011 - L´assessore alle Politiche agricole, Mauro Febbo, replica alle dichiarazioni dei consiglieri regionali Walter Caporale e Franco Caramanico sul Parco della Costa teatina. "Piuttosto che attaccare e fare insinuazioni sul sottoscritto, il consigliere Walter Caporale dovrebbe spiegare: perché quando al Governo nazionale il Verde Pecoraro Scanio era ministro non è stato fatto nessun atto concreto per il Parco? Perché quando al Governo regionale con l´amministrazione di centrosinistra targata Ottaviano Del Turco non è stato fatto nulla? Perché quando ad amministrare la Provincia di Chieti c´era una Giunta ad alta concentrazione Verde, con Alex Caporale in Consiglio e l´Assessore Nicola Petta, non è stato portato a termine l´iter a cui adesso tengono tanto? Caporale continua ad inseguire il sottoscritto con le sue accuse ma farebbe meglio a farsi un esame di coscienza e spiegare queste cose agli elettori. Invece che lanciare anatemi, si impegni per fare chiarezza sulle posizioni dei Comuni del centrosinistra che ad oggi, come dimostrato anche nel corso dell´incontro di Roma, non hanno presentato nessun atto ufficiale per la perimetrazione. Invito il capogruppo dei Verdi ad inseguire il primo cittadino di Vasto Luciano Lapenna e l´assessore comunale Anna Suriani (in quota Sinistra ecologia e Libertà) o gli altri sindaci che continuano a fare il gioco delle tre carte. A chiacchiere si dichiarano favorevoli al Parco salvo poi latitare al momento di produrre gli atti ufficiali. Sono anni che si parla e non si porta a termine l´iter nonostante da parte di Ministero e Regione siano arrivati numerosi solleciti. Sono questi i fatti concreti sui quali Caporale e gli altri esponenti del centrosinistra dovrebbero discutere piuttosto che cercare continuamente visibilità sui giornali con una battaglia esclusivamente politica. Lo stesso si dica di Franco Caramanico che mi accusa di essere interessato al Centro Oli. Mi chiedo cosa dovrei rispondere a chi per tre anni ha ricoperto la carica di Assessore regionale all´Ambiente e non ha prodotto nulla per il Parco della Costa teatina. Quelle di Caramanico sono solo le basse insinuazioni di chi era membro di un governo regionale, capitanato da Ottaviano Del Turco, che al Centro Oli ha concesso ben 12 autorizzazioni mentre il sottoscritto, come il Presidente Chiodi, si è sempre dichiarato contrario alla costruzione dell´impianto". |
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MUTAMENTI CLIMATICI NELLE ALPI: I DATI TEMPERATURA, PRECIPITAZIONI, APPORTI DI NEVE, ANDAMENTO DEI GHIACCIAI A "CLIMATICA...MENTE CAMBIANDO" |
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Trento, 7 settembre 2011 - A "Climatica...mente cambiando - Trentino Clima 2011", la manifestazione promossa dalla Provincia autonoma di Trento - Assessorato all´Ambiente, Dipartimento Urbanistica e Ambiente - e dall´Osservatorio Trentino sul Clima, coordinato dal Dipartimento Protezione civile e infrastrutture, si affrontano in questi giorni le sfide che il mutamento climatico pone sul piano economico, sociale e ambientale, sia a livello locale che globale, con ospiti di rilievo del mondo scientifico, economico, culturale e dello spettacolo. Focus dunque sui mutamenti del clima da diversi punti di vista, per riflettere sulle dinamiche in atto, sugli impatti attesi e sulle necessarie misure di adattamento da intraprendere. L’attenzione è rivolta al contesto internazionale, italiano e trentino, ma con uno sguardo particolare alla zona delle Alpi, che risulta essere un’area particolarmente sensibile ai cambiamenti climatici. Interessanti, a questo proposito, risultano i dati di alcuni indicatori climatici dell´area alpina, come temperatura, precipitazioni, apporti di neve e andamento dei ghiacciai. I cambiamenti climatici che interessano il nostro pianeta si stanno infatti manifestando in modo marcato anche sulle Alpi che vengono considerate un’area particolarmente sensibile dallo stesso Ipcc - Gruppo intergovernativo di esperti sul cambiamento climatico, foro scientifico formato nel 1988 da due organismi delle Nazioni Unite, l´Organizzazione meteorologica mondiale (Wmo) ed il Programma delle Nazioni Unite per l´Ambiente (Unep) allo scopo di studiare il riscaldamento globale. Ricerche svolte nell’ambito di progetti europei hanno messo in evidenza che l’aumento della temperatura osservato sulle Alpi nell’ultimo secolo è stimato di 1,2°C con tassi tuttavia maggiori alle quote più elevate, circa +2°C dal 1900, un incremento che risulta essere pertanto quasi tre volte superiore a quello registrato su scala globale citato dall’Ipcc pari a +0,74°C. Anche sulle Alpi si ha conferma che l’incremento delle temperature è stato maggiore negli ultimi 25-30 anni circa. I dati di temperatura dal 1958 al 2007 analizzati nell’ambito di una collaborazione tra Fondazione E. Mach e Dipartimento Protezione Civile e Infrastrutture mostrano anche per il Trentino un riscaldamento con un trend medio di circa 0,34°C/decade, che risulta presente in tutte le stagioni ma con un segnale maggiore in estate, +0,45°C/decade, ed inferiore in autunno, +0,12°C/decade. Il trend positivo mostra un’accelerazione negli ultimi anni (1978-2007), in tendenza con quanto accade a livello planetario, specie in primavera ed estate mentre il segnale si attenua in autunno. In particolare nell’ultimo decennio le temperature sono state in prevalenza superiori sia alla media del trentennio 1961-1990 che a quello 1981-2010 con massimo osservato nel 2003 e 2007, grazie rispettivamente ad una estate e ad un inverno particolarmente caldi. Fa eccezione il 2010 che, come nel resto del nord Italia, ha registrato valori poco distanti dalla media se non addirittura lievemente inferiori. Un segnale in contrasto con l’andamento a livello planetario che ha evidenziato come il 2010, insieme al 2005, fosse l’anno più caldo dal 1880. Ancora invece da stimare l’andamento del 2011, che per le regioni alpine è stato caratterizzato fino a maggio da mesi con temperature miti e superiori alla media e da scarse precipitazioni mentre giugno è stato nella media delle temperature ma piovoso e con frequenti giornate di maltempo e così luglio che è stato più fresco della media e con frequenti giornate di pioggia. Tempo instabile e clima più fresco del normale si è osservato fino alla metà del mese di agosto mentre l’estate è finalmente arrivata nella seconda parte del mese con un’ondata di caldo che è perdurata fino a fine mese. Per quanto riguarda le precipitazioni sulle Alpi, e così anche in Trentino, non emerge un segnale chiaro di tendenza. Dal 1958 al 2007 in Trentino si osserva un lieve segnale di calo delle precipitazioni annue ma significativo solo per poche stazioni. A livello stagionale sembra essere di rilievo solo il lieve calo delle precipitazioni invernali per un certo numero delle stazioni esaminate. Concentrando l’attenzione agli anni dal 1978 al 2007, si conferma il lieve trend negativo degli apporti annuali con particolare importanza per la stagione invernale dove il segnale di calo interessa oltre la metà delle stazioni e diventa più significativo il lieve calo primaverile e il lieve aumento estivo. L’analisi aggiornata per alcune stazioni che include gli ultimi anni (dal 2008 al 2010), risultati particolarmente piovosi, ha però cambiato di fatto tale tendenza, per cui nell’ultimo trentennio (1981-2010) la precipitazione annua risulta in lieve aumento, così come quella invernale. Tale risultato suggerisce pertanto cautela nell’interpretazione del segnale in atto in attesa che siano concluse le analisi estese a tutte le serie di dati di precipitazione disponibili. Di fondamentale importanza per l’ambiente di montagna risulta la situazione relativa all’andamento degli apporti di neve. Gli studi sulle Alpi eseguiti dallo svizzero Martin Beniston, uno dei più noti climatologi della comunità alpina, hanno mostrato come un aumento della temperatura di 1°C determini un aumento del limite delle nevicate di circa 150 m. Anche se la disponibilità di dati di neve non copre in modo accurato tutto l’arco alpino è possibile osservare come in generale al di sotto dei 1500 m di quota le precipitazioni tendano a cadere più in forma di pioggia che in forma di neve e come la lunghezza della stagione nevosa tenda a diminuire in molte località dagli anni ’70 seppur con alta variabilità. Al di sopra dei 2500 m le nevicate e la durata della stagione nevosa tendono ad aumentare in alcune zone delle Alpi. In Trentino per quanto riguarda gli apporti di neve fresca le analisi preliminari relative alle stazioni di rilevamento manuale di montagna sembrano evidenziare negli ultimi trent’anni circa un lieve trend positivo nella stagione invernale perlopiù dovuto agli apporti particolarmente favorevoli delle annate 2008-2009 e 2003-2004 risultate le più nevose nel periodo esaminato. Occorre tuttavia attendere l’analisi completa di tutti i dati disponibili per avere conferma o meno di tale trend alle diverse quote dove sono eseguite le misure. Il segnale più evidente della fase di riscaldamento in atto riguarda lo stato dei ghiacciai alpini. Dalla fine della Piccola Età Glaciale, attorno alla metà del 1800, si osserva in generale su tutto l’arco alpino una regressione quasi continua dei ghiacciai sia areale che volumetrica con limitati episodi di riavanzata nei primi anni ’20 e tra il 1970 e il 1986. Su tutto l’arco alpino si stimano infatti dal 1850 riduzioni superficiali del 40-50%. Le attività glaciologiche in Trentino sono svolte in collaborazione tra l’Ufficio Previsioni e Pianificazione della Provincia autonoma di Trento, il Comitato Glaciologico Trentino della Sat, il Museo Tridentino di Scienze Naturali e l’Università degli Studi di Trento. Alla luce dei risultati preliminari derivanti dalle misurazioni eseguite nel corso dell’ultima stagione di ablazione dell’annata idrologica 2009-2010, sui ghiacciai del Trentino emerge una situazione generalizzata di bilancio di massa mediamente negativo. E’ proseguita quindi la tendenza di riduzione della massa glaciale seppur con un rallentamento rispetto agli anni precedenti. La campagna di misure dell’attuale anno idrologico, che si concluderà a fine ottobre 2011, è ancora in corso e quindi non sono disponibili i dati completi di questa stagione, tuttavia i primi rilievi sembrano confermare il trend di riduzione e arretramento dei nostri ghiacciai. Uno dei principali indicatori del cambiamento climatico in atto è lo stato del permafrost, terreno che rimane al di sotto della temperatura di 0°C per almeno due anni consecutivi, essendo molto sensibile all’evoluzione delle condizioni climatiche. Il permafrost non è direttamente osservabile sul terreno ma è rilevabile soltanto sulla base delle caratteristiche fisiche del suolo e i rock glacier ne sono la principale espressione morfologica in ambiente alpino e si originano dalla deformazione di depositi detritici perennemente congelati. Nell’ambito del progetto Alpine Space “permaNet”, in Trentino è stato eseguito il censimento completo dei rock glacier, finalizzato alla realizzazione di un inventario delle evidenze di permafrost. Nelle Alpi europee numerosi rock glacier stanno mostrando una fase di accelerazione dello spostamento; tale comportamento è stato messo in relazione con l’innalzamento della temperatura degli ultimi decenni. In Trentino due rock glacier situati nel Gruppo della Presanella sono oggetto di misure di spostamento. I dati raccolti a partire dal 2001 mostrano come la velocità di movimento interannuale sia variabile ma non mostrano, tuttavia, un’evidente tendenza all’accelerazione della velocità di spostamento. |
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UNA NUOVA ETICA PER IL RAPPORTO FRA UOMO E AMBIENTE
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Trento, 7 settembre 2011- "I cambiamenti climatici non hanno sempre avuto effetti negativi. Quando gli uomini e la politica hanno saputo governarli, hanno reso possibili cose prima impensabili. Dopo il 1000 e fino al 1400 un innalzamento della temperatura fino a 4° ha reso possibile, sulle Alpi, la colonizzazione delle alte quote, abilmente favorita dai decisori dell´epoca, come i principi vescovi. Ma esistevano dei limiti fisici alle modifiche che l´uomo poteva apportare all´ambiente, mentre oggi la tecnologia rende tutto possibile. Per questo i nuovi limiti devono essere dati dall´etica. Non si tratta di avere un approccio neoromantico alla natura, ma un rapporto neoilluminista. Che metta anche al centro, come sta facendo il Trentino, il concetto di paesaggio, inteso come il prodotto dell´interazione fra uomo e ambiente". Questo in sintesi il "cuore" dell´intervento tenuto il 5 settembre sera da Annibale Salsa, antropologo, già presidente generale del Cai, nella serata di apertura di "Climatica... Mente cambiando - Trentino Clima 2011", tenutasi al Mart di Rovereto. Dopo i saluti del vicepresidente della Provincia autonoma di Trento e assessore all´ambiente Alberto Pacher, Salsa ha dialogato con il giornalista e scrittore Franco De Battaglia sul tema dei cambiamenti climatici nello spazio alpino, suggerendo possibili strategie di adattamento che tengano anche conto dei saperi delle passato, opportunamente riadattati alle esigenze e alle conoscenze odierne. La serata si è aperta con il vicepresidente Pacher, che ha sottolineato l´importanza di questo evento organizzato dalla Provincia autonoma di Trento in collaborazione con le diverse realtà scientifiche che operano sul territorio e che stanno investigando il fenomeno dei cambiamenti climatici, a vari livelli. "E´ importante parlare di clima - ha detto Pacher - ed è importante agire, anche se il nostro è un piccolo territorio e il fenomeno del cambiamento climatico è un fenomeno globale. Ma per agire bene bisogna innanzitutto capire. Per questo è importante il confronto che abbiamo messo in campo in questi giorni, fra specialisti di discipline diverse, climatologi, meteorologi, genetisti, ma anche antropologi, economisti, ambientalisti. Un confronto a tutto campo, insomma, per investigare tutte le problematiche relative alle complesse interazioni fra uomo e ambiente". La serata è proseguita con la proiezione in anteprima del video "Volti e voci di una natura che cambia", di Roberta Bonazza, con testimonianze di diversi personaggi, trentini e non, che hanno un rapporto "stretto" con la montagna, da Paolo Vallorz a Erri De Luca a Bruno Detassis. La parola è quindi andata ai due relatori, introdotti da Susanna Sieff, dell´ufficio di Gabinetto dell´assessorato. De Battaglia ha insistito sulle responsabilità personali, che ogni cittadino deve sentire come proprie, ma anche su quelle collettive, che investono la dimensione della governance, della politica. "I mutamenti climatici - ha detto - ci sono sempre stati, e le culture di montagna in passato hanno saputo metabolizzarli. Ma oggi siamo in presenza di elementi nuovi: la crescita demografica, ad esempio, l´esplosione del turismo anche alle alte quote, e il livello eccessivo dei consumi, a partire dall´acqua, che impatta su cambiamenti comunque molto importanti, basti pensare al ritiro dei ghiacciai alpini. E´ necessario rielaborare una cultura della montagna e rilanciare la specificità alpina, superando barriere e confini, stringendo anche relazioni più strette con i nostri vicini." Salsa a sua volta ha posto l´accento sulla necessità di resistere all´omologazione della montagna alle logiche e alle dinamiche di sviluppo delle pianure. "In passato il cambiamenti climatici, a partire da quello epocale intervenuto dopo l´anno 1000, sono stati governati con lungimiranza. Anche oggi abbiamo bisogno di una governance forte, perché la tecnologia ha annullato i limiti fisici che in passato le popolazioni di montagna incontravano nel modificare gli equilibri ambientali." Salsa si è detto comunque ottimista. "Si sta delineando il Patto delle Alpi, e registriamo una crescita di consapevolezza sia fra i turisti sia fra le popolazioni residenti. Il Trentino in questo senso fa scuola; la Provincia autonoma di Trento, oltre ad investire in ricerca e conoscenza, ha dato vita ad una scuola per il governo del paesaggio, e io ritengo sia fondamentale parlare di paesaggio, oggi, ovvero di una montagna abitata, non di una montagna romanticamente intesa come il luogo della wilderness. Determinante è infatti il ruolo dell´uomo, i cambiamenti climatici devono servire a ribadire la centralità delle genti di montagna e di una politica che sappia mettere in campo le opportune politiche di adattamento." |
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L´IMPATTO DEI CAMBIAMENTI CLIMATICI SULLA BIODIVERSITA´ |
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Trento, 7 settembre 2011 - Anche in Trentino il cambiamento climatico produce degli effetti, tanto sulla flora quanto sulla fauna. La situazione non è tale, al momento, da creare allarme, ma va attentamente monitorata. Alcune specie riescono ad adattarsi, e anzi ampliano il loro areale di diffusione, altre, specie quelle con meno variabilità genetica, fanno più fatica. Arrivano anche delle specie "aliene", che prima frequentavano altri habitat: il caso forse più macroscopico - e fastidioso - è quello della zanzara Tigre. Ma le modificazioni che interessano la biodiversità hanno anche altre cause, oltre all´innalzamento delle temperature, anzi: sul versante delle specie vegetali l´impatto maggiore non è dato dal surriscaldamento ambientale ma dal cambio di uso dei suoli (maggiore colonizzazione dei fondovalle, abbandono di certe colture o loro intensificazione). Che cosa è possibile fare per mitigare gli effetti negativi che il complesso dei fenomeni che agiscono sulla biodiversità può produrre? Per quanto riguarda il mondo vegetale, creare ad esempio delle "banche dei semi" per conservare il patrimonio genetico delle specie più a rischio. Per quanto riguarda la fauna, in primo luogo approfondire la conoscenza della maniera con cui le specie - tutte, dai microrganismi alla grande fauna - reagiscono ai cambiamenti. Queste alcune delle evidenze registrate dagli esperti, emerse oggi nel corso del workshop dedicato al tema: "L´impatto dei cambiamenti globali sulla biodiversità del Trentino". Introdotto da Roberto Barbiero, coordinatore dell´Osservatorio provinciale sui cambiamenti climatici, il workshop ha visto la partecipazione di Annapaola Rizzoli (Fondazione Mach), David Neal (Università della California), Alessio Bertolli (Museo Civico di Rovereto), Domenico D´alelio (Fondazione Mach), Elena Mosca (Università della California a Davis), Lino Ometto (Fondazione Mach), Cristiano Vernesi (Fondazione Mach), Roberto Rosà (Fondazione Mach). A livello globale, quindi prescindendo dalla situazione specifica del Trentino, il tasso di estinzione delle varie specie, come registrato dall´Unione internazionale conservazione della natura, è attualmente 1000 volte più alto di quello naturale. A rischio estinzione sono una specie di uccelli su otto, una specie di mammiferi su quattro, una su quattro anche di conifere, una su tre di specie anfibie. In Trentino, sul versante della flora, è oggi potenzialmente a rischio un terzo delle 2359 specie vegetali catalogate, ma come ovvio non significa che ciò accadrà veramente. In realtà per le specie presenti sul territorio non vi è un rischio di estinzione "globale" (in Italia si registrano solo 5 casi di estinzioni globali, ovvero di scomparsa totale di una specie arborea, tutti in Sicilia), ma, in qualche caso, di estinzione parziale, limitata ad alcune zone. Gli habitat più a rischio sono le acque, i coltivi e le zone umide, ed in generale quelli situati alle quote più basse. In alta montagna non ci sono al momento evidenze di gravi minacce alla vegetazione; si registra invece, per effetto dell´innalzamento delle temperature, una migrazione di alcune specie verso l´alto. I fattori che concorrono a generare questi fenomeni, come detto, sono molteplici: al primo posto, il cambiamento di uso dei suoli, che impatta anche sulla distribuzione della fauna alpina. Fra le specie oggetto di studio in Trentino la pernice bianca e la lucertola vivipara sono entrambe emblematiche delle dinamiche che l’ecosistema alpino sta conoscendo. La pernice bianca, ad esempio, è un "lascito" delle glaciazioni e vive solo nelle principali catene montuose (Alpi e Pirenei). Dai primi studi è emerso che la specie ha un buon grado di diversità genetica che dovrebbe consentirle di adattarsi più facilmente agli effetti dei mutamenti climatici. Ma è l’habitat in cui vive ad essere danneggiato, a causa dello sfruttamento intensivo operato dall´uomo. Preservare l´ambiente dal degrado, dunque, è di fondamentale importanza per consentire a specie già sottoposte ad un notevole stress a causa dell´innalzamento delle temperature di sopravvivere. La biodiversità è una garanzia anche nei confronti della diffusione di particolari malattie e virus, come la Tbe (Tick-borne encephalitis) o encefalite da zecche, per la quale risulta determinante la densità di roditori presenti in un determinato habitat, dal momento che costituiscono la specie serbatoio del virus. Si è visto inoltre che una maggiore densità di caprioli può portare ad un aumento delle popolazioni di zecche ma può anche può ridurre la circolazione del virus. Lo studio condotto in Trentino ha modificato un recente scenario sulla diffusione del virus in Nord Italia, dimostrando che preservare l’ecosistema e la biodiversità - in particolare mantenendo alto il numero e la diversità di specie selvatiche presenti nelle aree interessate - può mitigare la circolazione del virus della Tbe mantenendo la sua diffusione entro soglie accettabili. L´ecosistema, insomma, è anche in grado di autoregolarsi . |
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BOLZANO: SUBITO L´APPALTO PER L´AMPLIAMENTO DELLA DISCARICA DI VADENA |
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Bolzano, 7 settembre 2011 - "La discarica di Vadena è ormai satura, in attesa di una soluzione definitiva sono necessarie alcune procedure d´urgenza". Con queste parole il presidente Luis Durnwalder ha commentato il 6 settembre la decisione della Giunta provinciale di aumentare l´altezza massima della discarica e di avviare subito la gara d´appalto per l´ampliamento. "Nel giro di un paio di mesi - ha spiegato Luis Durnwalder - la capacità della discarica di Vadena sarà esaurita. Per questo motivo abbiamo deciso di intervenire immediatamente con due provvedimenti che hanno il carattere dell´urgenza". Il presidente della Giunta provinciale ha quindi annunciato che l´altezza massima verrà immediatamente portata a 10 metri, e che sarà subito avviata la gara d´appalto per le operazioni di ampliamento della discarica. |
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ECOTASSA. A QUASI TUTTI I COMUNI VENETI APPLICATE LE AGEVOLAZIONI MASSIME |
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Venezia, 7 settembre 2011 - Solo dieci comuni veneti su 581 sono rimasti esclusi dalle agevolazioni massime previste per il pagamento dell’ecotassa e di questi solo due assoggettati al pagamento del tributo intero, gli altri otto al pagamento del 65% del tributo. E’ quanto è stato comunicato all’assessore alle politiche ambientali del Veneto Maurizio Conte al termine delle operazioni di certificazione delle percentuali di raccolta differenziata dei rifiuti raggiunte nel 2010 dai singoli comuni al fine dell’applicazione del tributo speciale per il deposito in discarica, completate dall’Osservatorio Regionale Rifiuti istituito presso l’Arpav. “Questa come altre analisi – sottolinea Conte – mettono in evidenza la maturità raggiunta dal Veneto, regione che ormai da anni si presenta come leader nel panorama italiano per quanto riguarda la gestione e il recupero dei rifiuti urbani. In ogni caso, l’osservatorio regionale fa rilevare anche la necessità di rivedere il metodo di calcolo per la certificazione relativa all’ecotassa, allo scopo di renderlo più efficace e aderente al raggiungimento degli obiettivi normativi. Valuteremo come procedere nell’ambito del lavoro di revisione della normativa regionale in materia, attualmente in corso”. L’osservatorio fa presente infatti che il metodo di calcolo della certificazione agevola tuttora i comuni che superano il 35% e il 50% di raccolta differenziata mentre la successiva normativa di riferimento (D.lgs 152/2006) ha posto come obiettivo una previsione del 65%. Inoltre, l’intero introito proveniente dall’ecotassa è negli anni drasticamente diminuito (-73,5% dal 1999 al 2010) a causa delle difficoltà nei controlli e nella suddivisione in categorie di rifiuto. |
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