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MARTEDI
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Notiziario Marketpress di
Martedì 13 Settembre 2011 |
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ARRIVA LA PIATTAFORMA TV DELLA PROSSIMA GENERAZIONE |
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Zurigo, 13 settembre 2011 - Liberty Global, la società madre di upc cablecom, presenta il progetto «Horizon» in occasione dell´attuale fiera Ibc ad Amsterdam. Si tratta di una piattaforma mediatica e d´intrattenimento da installare a casa che unisce i contenuti trasmessi via cavo, basati sul web e personali. Grazie a un´interfaccia utente semplice e intuitiva e una funzione di individualizzazione performante, gli utenti saranno in grado di vedere e condividere in casa e senza cavo i contenuti su diversi schermi e apparecchiature. Mike Fries, Presidente e Ceo di Liberty Global illustra l´utilità di Horizon ad Amsterdam in occasione di Ibc 2011, la fiera leader mondiale dell´industria televisiva. Mike Fries su Horizon: «Da oltre 20 anni Liberty Global porta avanti innovazioni tecnologiche per i suoi clienti in Europa.ci adoperiamo allo scopo di migliorare costantemente le prestazioni per i nostri clienti, sia in ambito delle reti a banda larga ad alta velocità che in quello della televisione digitale interattiva. Con Horizon reinventiamo la tv.» Horizon è stato sviluppato in modo tale che il computer sia la base dell´intrattenimento digitale a casa. L´accesso multimediale offrirà una rete senza cavi che collega la televisione ad altre apparecchiature quali computer, tablet e smartphone. L´interfaccia utente tv si serve di grafiche e immagini tridimensionali per animare i contenuti, rendendo la navigazione più facile, immediata e compatta. Supportata da funzioni di ricerca e di suggerimento sarà possibile accedere a contenuti personali quali foto, musica e film salvati a casa o sul cloud. Horizonpermetterà inoltre agli utenti di vivere momenti di puro intrattenimento non solo sul piccolo schermo di casa. Le applicazioni sviluppate per smartphone, tablet (schermi secondari) e browser web offrono un´esperienza simile e integrativa sia a casa che in viaggio. In analogia alle app che ci hanno fatto conoscere una nuova dimensione nell´utilizzo di smartphone e tablet, la piattaforma aperta Horizon offrirà la tecnologia di app anche per la tv. Il sistema Horizon è una piattaforma del futuro aperta e da ottimizzare gradualmente, infatti gli sviluppatori saranno chiamati a potenziare e ad ampliare la funzionalità per i clienti. Liberty Global, coopera con fornitori di contenuti nazionali e internazionali come Youtube, Facebook e Twitter, al fine di sviluppare applicazioni per «l´App-store» basato sul formato standard. Questo store offre agli abbonati che si avvalgono di Horizon una molteplicità di app web based e widget che potranno essere perfettamente integrati nell´interfaccia utente tv. Liberty Global è in contatto con diversi altri content partner potenziali e sviluppatori di app e a breve pubblicherà un pacchetto di sviluppo software per Horizon. Questo offre la possibilità di diventare parte di una comunità che annovera già 60 partner e che sviluppa app per la nuova piattaforma. Liberty Global ha lanciato un progetto pilota per Horizon nei Paesi Bassi e nel corso di quest´anno i test saranno estesi a diversi altri utenti. Il lancio sul mercato è previsto nel primo trimestre 2012 presso upc nei Paesi Bassi che sarà seguita da upc cablecom Svizzera e Unitymedia in Germania. Successivamente Horizon sarà integrato nell´attuale ventaglio di servizi dell´azienda. |
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TRASPORTO PUBBLICO: CON UN CLICK SUL CELLULARE TABELLE E TARIFFE SEMPRE AGGIORNATE |
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Trento, 13 settembre 2011 - Il trasporto pubblico trentino si arricchisce, a partire da ieri, della tecnologia della piattaforma digitale ‘Objectlinks’ che permette l’uso intelligente del Qr code. Fotografando con il proprio smartphone il quadratino del Qr Code posto sui libretti degli orari e sulle fermate dei bus, si potrà accedere ad un nuovo mondo di servizi e novità sul servizio locale urbano ed extraurbano. La novità è stata illustrata ieri a Rovereto, davanti agli studenti dell’Istituto professionale G. Marconi, dal presidente di Trentino trasporti esercizio Spa, Franco Sebastiani, il dirigente del Servizio trasporti della Provincia autonoma di Trento Roberto Andreatta, il responsabile dei Sistemi informatici di Trentino trasporti esercizio, Aldo Bernard e il presidente della società Okkam s.R.l., Paolo Bouquet, docente del Dipartimento di Ingegneria e Scienze e dell’Informazione dell’Università di Trento. La società Trentino trasporti esercizio Spa ha ulteriormente perfezionato per i suoi utenti il software di visualizzazione degli orari per smartphone tramite il codice Qr, grazie alla collaborazione della società Okkam s.R.l., spin-off congiunto del Dipartimento di ingegneria e scienza dell’informazione dell’Università di Trento e della Fondazione Bruno Kessler (Fbk). Da oggi, 12 settembre, in Trentino si potrà dunque utilizzare, dopo aver scaricato sullo smartphone gratuitamente il software ad hoc, il Qr code stampato sia sui libretti degli orari che sulle paline delle fermate, ed accedere così con il proprio cellulare al menù degli orari e delle mappe delle linee con le fermate sia nei centri urbani che nelle valli. Il menù interattivo offrirà collegamenti anche con una serie di altri importanti e utili servizi. Tutte le informazioni visualizzate saranno aggiornate automaticamente. Per la nuova stagione invernale 2011-2012 sui nuovi libretti degli orari delle linee urbane, extraurbane e su tutte le paline di fermata dei bus, Trentino trasporti esercizio introdurrà per ogni linea un codice Qr (dall´inglese Quick Response = risposta rapida) che permetterà agli utenti attraverso il proprio cellulare "smartphone" di avere l´orario sempre aggiornato della linea o delle linee di connessione. L’offerta non si ferma qui, perché la piattaforma Objectlinks permette anche di visualizzare un ricco menù interattivo con link a una mappa di georeferenziazione dell’utente e della fermata (dove sono), all’elenco delle fermate per disabili, al sito di Tte con le informazioni sul trasporto pubblico locale e sulle news. Una seconda applicazione del Qr code permetterà anche l’aggiornamento veloce delle informazioni sul Mit e la carta a scalare, sulle mappe delle linee extraurbane, sulle news e sulle varie tipologie di tariffe. Ci si potrà anche connettere direttamente ai social network Facebook e Twitter. Trentino trasporti esercizio è tra le prime aziende del settore dei trasporti pubblici a utilizzare la tecnologia Qr code nella sua accezione di e-government, ovvero dell’uso delle tecnologie digitali per servizi di pubblica utilità al fine di facilitare la consultazione degli orari, che in questo modo sarà sempre ed in qualsiasi luogo disponibile. “Abbiamo scelto un Istituto delle scuole superiori e il primo giorno di inizio delle lezioni - ha spiegato Franco Sebastiani, presidente di Tte - come luogo e data per comunicare la novità della comunicazione proprio per sottolineare il connubio informazione pubblica e scuola, perché molti dei nostri utenti sono studenti pendolari". E proprio per informare meglio i principali utenti del servizio sarà diffuso nelle scuole superiori del Trentino un video con le istruzioni sull’applicazione del Qr Code per visualizzare gli orari delle linee urbane ed extraurbane. “Nei primi due mesi di introduzione della nuova tecnologia (luglio e agosto) sono stati registrati 1600 accessi al sito di Tte – ha detto Paolo Bouquet presidente di Okkam srl – e circa il 20% degli utenti dei mezzi pubblici usa il cellulare per accedere agli orari. In futuro il Qr code dinamico come questo potrà creare un Hub di informazione locale accessibile sui cellulari, ovvero fornire la comunicazione di altri servizi utili che si trovano vicino alla fermata del bus: dagli orari delle farmacie a quelli degli ufficiali comunali, ma anche il tipo di ristoranti vicini o di altri siti utili per la mobilità urbana. Questo progetto di Okkam srl si inserisce nel contesto più ampio di un piano di ricerca finanziato dalla Ue per sviluppare le tecnologie semantiche, tra cui la piattaforma Objectlinks e che conta su un fondo di 5,2 milioni di euro. L’applicazione del Qr code al trasporto pubblico è infatti un esempio di come la ricerca può creare dei prodotti da portare nel mercato ed uscire quindi dai laboratori per diventare utile alla comunità nel concreto”. La collaborazione con la società Okkam s.R.l. Ha valso, inoltre, a Trentino trasporti esercizio Spa anche la partecipazione a ‘La notte dei ricercatori’ in programma in piazza Duomo a Trento il 23 settembre. “Questo è un esempio dei profili tecnici di eccellenza che esistono in Trentino - ha argomentato Roberto Andreatta, dirigente del Servizio trasporti della Provincia autonoma di Trento –, dove dietro ai servizi pubblici, come quello dei mezzi di trasporto, ci sono competenza e ricerca". La società Trentino trasporti esercizio è una delle realtà industriali più grandi del Trentino che dà lavoro a 1200 dipendenti, più altri indotti. La società pubblica ha un bilancio di 90 milioni di euro, di cui 50 milioni sono per gli stipendi delle persone che ci lavorano. "Se pensiamo che un autobus normale costa 200.000, uno snodato 300.000 e un treno 4 milioni di euro - ha detto ancora Andreatta - vediamo che il costo del biglietto copre solo il 13% del costo globale, mentre il restante 87% è a carico delle tasse della comunità, allora quando prendiamo un mezzo pubblico è bene sapere che è sostenuto anche dalle persone anziane che magari non lo prendono. Questo per essere consapevoli che i trasporti pubblici hanno un costo rilevante che va considerato con rispetto”. Soddisfazione per il fatto che l’Istituto ‘G. Marconi’ sia stato scelto come sede della promozione della nuova iniziativa (uno degli ex studenti della scuola ha fatto parte dello staff tecnico che ha messo a punto il nuovo software) è stata espressa infine dal dirigente scolastico dell’Istituto professionale ‘G. Marconi’ Maurizio Baroncini. Pochi cenni sulla storia del Qr Code: Il codice Qr è arrivato sul mercato due anni fa ma è passato quasi inosservato. Si tratta di uno strano quadratino fatto di puntini neri ed è l’ ”erede intelligente” del codice a barre. Viene impiegato per memorizzare informazioni lette dai moderni smartphone. In un solo crittogramma sono contenuti 7.089 caratteri numerici e 4.296 alfanumerici. Esistono infatti delle applicazioni, generalmente gratuite, installabili sui cellulari che permettono la decodificazione e quindi il reperimento dell’informazione nascosta. Se lo si inquadra con l’obiettivo del cellulare, il codice Qr “prende vita” e racconta tutto di sé: sul display arrivano, infatti, video e pagine internet preparate ad hoc per approfondire l’argomento a cui è legato. |
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SCUOLA. MILANO, TORINO, BOLOGNA, GENOVA E FIRENZE AL GOVERNO: “DEROGA AL PATTO DI STABILITÀ PER GARANTIRE I SERVIZI EDUCATIVI” |
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Milano, 13 settembre 2011 - Gli assessori all’Educazione dei Comuni di Milano, Torino, Bologna, Genova e Firenze chiedono al Governo una deroga sul patto di stabilità per procedere “alle assunzioni di personale educativo e docente oltre i limiti del patto di stabilità interno per garantire – in base alle proprie risorse economiche – la copertura del servizio ricorrendo, eventualmente, se necessario, anche a personale assunto a tempo determinato”. Gli assessori chiedono anche “di stralciare le spese sostenute dagli Enti locali per il personale delle scuole paritarie comunali”. Gli assessori all’Educazione Maria Grazia Guida (Milano), Mariagrazia Pellerino (Torino), Marilena Pillardi (Bologna), Paolo Velardo (Genova) e Rosa Maria Di Giorgi (Firenze) lanciano un appello ai loro colleghi di tutti i Comuni italiani per sostenere la loro richiesta: "Tutti i Comuni, indipendentemente dal colore politico della loro Giunta, si trovano in questa difficilissima situazione: per questo motivo invitiamo i nostri colleghi a condividere e sostenere il nostro appello al Governo". “Oggi – scrivono gli amministratori locali ai Ministri Gelmini e Tremonti - ci troviamo nella condizione di non essere più in grado di gestire questi importanti servizi educativi e scolastici a causa delle diverse normative emanate dal governo centrale che rendono incerte le risorse finanziarie e soprattutto quelle umane indispensabili per garantire l’esistenza e la qualità di nidi e scuole dell’infanzia”. 12 settembre 2011, Al Ministro dell’Istruzione, Università e della Ricerca On.le Mariastella Gelmini; Al Ministro dell’Economia e delle Finanze On.le Giulio Tremonti; e p.C. Al Presidente della Commissione Istruzione Pubblica, Beni Culturali, Ricerca Scientifica, Spettacolo e Sport del Senato della Repubblica Sen. Guido Possa; Ai Vicepresidenti della Commissione Istruzione Pubblica, Beni Culturali, Ricerca Scientifica, Spettacolo e Sport del Senato della Repubblica Sen. Paolo Barelli Sen. Vincenzo Maria Vita; Al Presidente della Commissione Cultura, Scienza e Istruzione Camera dei Deputati On.le Valentina Aprea; Ai Vicepresidenti della Commissione Cultura, Scienza e Istruzione Camera dei Deputati On.le Paola Frassinetti, On.le Luigi Nicolais; Al Presidente dell’Anci – Associazione Nazionale Comuni Italiani On.le Osvaldo Napoli; Al Presidente della Commissione Nazionale Anci Scuola e Istruzione Riccardo Roman; Loro Sedi. Oggetto: Lettera aperta ai Ministri Gelmini e Tremonti - Storicamente le nostre Amministrazioni, tra le più grandi città italiane, realizzando una importante e significativa rete di servizi educativi e scolastici svolgono talvolta una funzione sostitutiva e sussidiaria di analoghi servizi statali, spesso inesistenti o assolutamente insufficienti a rispondere alla domanda (si pesi ad esempio alle scuole dell’infanzia). Tale rete è indispensabile per dare risposte concrete ai bisogni dei bambini e delle bambine e delle loro famiglie. Oggi ci troviamo nella condizione di non essere più in grado di gestire questi importanti servizi a causa delle diverse normative emanate dal governo centrale che rendono incerte le risorse finanziarie e soprattutto quelle umane indispensabili per garantire l’esistenza e la qualità di nidi e scuole dell’infanzia. Il quadro normativo di riferimento in materia di personale per gli Enti Locali, pone gravi limiti alla possibilità di mantenere -non solo gli standard di qualità dei servizi erogati ai cittadini- ma addirittura il rischio, in alcuni casi, della paralisi stessa delle attività. Come è noto, infatti, il D. Lgs. 165/2001 prevede che “per le esigenze connesse con il proprio fabbisogno ordinario le Pubbliche Amministrazioni assumono esclusivamente con contratti di lavoro subordinato a tempo indeterminato” ricollegando la possibilità di ricorrere a forme contrattuali flessibili di assunzione e di impiego del personale alla esclusiva necessità di “rispondere ad esigenze temporanee ed eccezionali”. Di contro, la legge 30 luglio 2010 n. 122 (conversione del D.l. 78/2010 “Misure urgenti in materia di stabilizzazione finanziaria e di competitività economica”) pone ulteriori e precisi limiti alla possibilità di assunzioni, per gli Enti Locali, fissando il margine di manovra al “limite del 20% della spesa corrispondente alle cessazioni verificatesi nell’anno 2010” (art. 14 comma 9 della Legge 122/10). Questo vincolo, posto dall’art. 14 della citata Legge (Patto di stabilità interno ed altre disposizioni sugli enti territoriali), relativo al 20% del turn-over del personale, insieme con il divieto di assumere a tempo determinato (se non per casi eccezionali e temporanei) pone i servizi alla persona - ed in modo particolare i servizi educativi e scolastici gestiti dagli Enti Locali - nell’effettiva impossibilità di garantire il regolare funzionamento delle attività e la sicurezza degli stessi frequentanti. Allo stesso modo le recenti manovre finanziarie approvate o in fase di approvazione aggravano ulteriormente il quadro normativo in tema di assunzioni, introducendo nel computo del rapporto tra spese di personale e spese in parte corrente anche quelle sostenute dalle società a partecipazione pubblica locale, e riducono fortemente i trasferimenti di risorse economiche alle Amministrazioni locali costringendole a dover scegliere quali servizi essenziali tagliare. Se in molti ambiti di lavoro si possono mettere in atto processi di razionalizzazione delle risorse e riassetti organizzativi è di tutta evidenza che questo non può avvenire all’interno dei servizi educativi e scolastici dove il rapporto fra educatore/docente e bambini/studenti è definito da norme e regole determinate oltre che dall’impossibilità di ridistribuire i compiti o le attività in caso di carenza di organico. La recente delega di competenza alle regioni, che non sono enti gestori, deve comportare un effettivo trasferimento delle risorse ricevute dallo Stato alle Amministrazioni comunali che oggi gestiscono questi servizi con enormi spese e con scarsissimi o inesistenti contributi statali. Riteniamo si debba avviare una riflessione comune che consenta di intraprendere una strada diversa da quella del taglio dei servizi. Dobbiamo trovare modalità e risorse che rendano certo il futuro delle nostre città soprattutto nella risposta alle esigenze dei bambini e delle bambine e delle famiglie ed in particolare a quella delle donne che nelle nostre città sono in gran parte lavoratrici. Risposte che consentano anche di adeguare il nostro paese alle indicazioni del Trattato di Lisbona. La richiesta pressante che – da sempre più numerose realtà – viene condivisa ed esplicitata è quella di una deroga alle norme sopra indicate con particolare riferimento all’art. 14 (Patto di stabilità interno ed altre disposizioni sugli enti territoriali) della Legge 122/2010 che consenta agli Enti Locali di procedere alle assunzioni di personale educativo e docente oltre i limiti del patto di stabilità interno per garantire – in base alle proprie risorse economiche – la copertura delle dotazioni organiche dei servizi educativi e scolastici eventualmente ricorrendo anche, se necessario, a personale assunto a tempo determinato. Si richiede inoltre che, ai fini del computo dell’incidenza della spesa di personale sulla spesa corrente, vengano stralciate le spese sostenute dagli Enti Locali per il personale delle scuole paritarie comunali. E’ di tutta evidenza, infatti, che così come viene garantito nelle scuole statali il diritto costituzionale all’istruzione, tale principio non possa essere disatteso nelle scuole paritarie gestite dagli Enti Locali. L’art. 33 della Costituzione, infatti, prevede il principio di non discriminazione e per questo motivo la richiesta che qui si esplicita è quella di poter garantire eguali diritti ai bambini ed agli studenti che frequentano i servizi gestiti dagli Enti Locali consentendo a questi ultimi di poter assumere - per i servizi educativi e scolastici - il personale necessario in deroga al “patto di stabilità” ed alle norme vigenti in materia di contenimento delle dotazioni organiche. Diversamente l’inevitabile riduzione o chiusura dei servizi all’infanzia garantiti dagli enti locali non potrà che gravare ulteriormente sul bilancio dello stato. L’assessore all’Educazione e Istruzione del Comune di Milano Maria Grazia Guida; L’assessore ai Servizi Educativi del Comune di Torino Mariagrazia Pellerino; L’assessore alla Scuola e Formazione del Comune di Bologna Marilena Pillardi; L’assessore alle Politiche Formative e Servizi Educativi del Comune di Genova Paolo Veardo; L’assessore all’Educazione del Comune di Firenze Rosa Maria Di Giorgi. |
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"DIRITTI A SCUOLA": PARTE 3^EDIZIONE. IN FIERA A BARI PRESENTAZIONE CON SASSO E VENDOLA |
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Bari, 13 settembre 2011 - Primo giorno di scuola in Puglia con la terza edizione del Progetto Diritti a Scuola, il programma che qualifica il sistema scolastico e previene la dispersione favorendo il successo formativo. A disposizione del sistema scolastico 30milioni di euro che potrebbero anche aumentare a seconda delle necessità degli istituti, favorendo l’occupazione per oltre 2.000 lavoratori tra docenti e personale Ata (amministrativi, tecnici e ausiliari). A permetterlo l’Accordo firmato il 31 agosto di quest’anno dal presidente della Regione Puglia Nichi Vendola e dal ministro dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca Mariastella Gelmini. Grazie all’intesa la Regione Puglia si appresta a pubblicare un bando finanziabile con le risorse del Fondo Sociale Europeo al quale potranno accedere le scuole statali del 1° e del 2° ciclo di istruzione elaborando progetti finalizzati a potenziare i processi di apprendimento ed a sviluppare le competenze degli allievi. Il bando, previsto dal Piano straordinario per il Lavoro in Puglia, sarà pronto entro la fine del mese ed ha un importo di 30milioni di euro. Sale così a 13 il numero di interventi del Piano per il lavoro e ad oltre 156,5milioni le risorse pubbliche già impegnate su un totale di interventi pari a 340miloni di euro. Secondo l’Accordo sottoscritto con il Miur, le scuole dovranno presentare progetti per classi o gruppi di alunni di scuola primaria, di scuola secondaria di 1°grado e del primo biennio della scuola secondaria di 2° grado. I progetti riguarderanno l’ambito linguistico e scientifico per la scuola primaria e le discipline di italiano e matematica per la scuola secondaria di 1° e 2° grado. Un accordo fondamentale dunque per l’aumento dei livelli di apprendimento e la lotta alla dispersione scolastica, che è tuttavia altrettanto importante per l’impatto sull’occupazione. L’accordo prevede infatti che per le realizzazione delle attività previste dai progetti sia impiegato esclusivamente personale precario (docente e Ata) inserito nelle graduatorie ad esaurimento che abbia avuto un incarico di supplenza (annuale o fino al termine delle attività didattiche) in uno o in tutti e tre gli anni scolastici appena trascorsi (2008-2009, 2009-2010, 2010-2011) o che abbia ricevuto negli stessi anni, attraverso le graduatorie di istituto, una supplenza di almeno 180 giorni. Questo personale tuttavia non deve essere destinatario nell’anno scolastico iniziato oggi di alcun contratto. Così tornano nel mercato del lavoro maestri, professori, segretari, tecnici e collaboratori che pur avendo lavorato nei tre anni scorsi, quest’anno resterebbero disoccupati. Si tratta di oltre 2000 persone, per i quali il progetto rappresenta un’indispensabile boccata d’ossigeno. Ma l’aspetto da valorizzare ancora di più di “Diritti a scuola” è sicuramente rappresentato dall’impatto che ha avuto sui livelli di apprendimento della popolazione scolastica pugliese. Negli anni scorsi la Puglia era in fondo alle classifiche dell’indagine Ocse-pisa, mentre i test dell’Invalsi riportavano risultati scoraggianti. Dal 2009 inizia un’inversione di tendenza: nell’indagine Ocse-pisa “Sul livello di competenza dei quindicenni italiani”, tra le Regioni del Sud la Puglia inizia ad avere un trend di tendenza positivo. Gradatamente iniziano a migliorare anche i risultati delle prove Invalsi fino all’exploit di quest’anno scolastico con performance positive in tutti gli ordini di scuola. La Puglia figura come l’eccezione del Mezzogiorno, mentre si confermavano le storiche differenze territoriali tra risultati soddisfacenti al Nord, poco più che mediocri al Sud. In un trend generalmente positivo, svetta la scuola primaria con il 68,2% delle risposte esatte in italiano e il 61,5% in matematica, un risultato superiore di oltre un punto rispetto alla media nazionale. Molti commentatori, sottolineando l’eccezione pugliese hanno osservato che questo risultato della Puglia era da associare alla capacità di spesa dei fondi europei. Il progetto “Diritti a scuola” che trae le sue risorse dal Fondo Sociale Europeo 2007-2013, ha avuto la sua prima edizione nell’anno scolastico 2009-2010, la seconda nel 2010-2011, la terza partirà quest’anno. In totale le risorse messe in campo dal progetto “Diritti a scuola” ammontano ad 86.115.205milioni di euro, mentre il personale assunto raggiunge circa 5.700 unità. Le dichiarazioni “La scuola determina una mutazione del comportamento e con il progetto “Diritti a scuola” vogliamo, per la terza volta consecutiva, stimolare un ambiente che deve produrre talento, libertà e intelligenza sociale”. L’ha detto il presidente della Regione Puglia Nichi Vendola nel corso della conferenza stampa di presentazione del progetto. “Benedetti questi 30 milioni – ha continuato – con i quali combattiamo la guerra contro la dispersione e sosteniamo i mille precari destinati alla strada. Non siamo noi a celebrare i nostri successi ma sono l’Ocse e l’Invalsi a darci risultati straordinari e a dirci che “Diritti a scuola” sta portando ad un reale miglioramento della scuola pugliese. In tutta Italia siamo diventati una regione pilota, un modello da seguire”. “Oggi è il primo giorno di scuola per la Puglia”, ha dichiarato l’assessore alla Formazione Alba Sasso. “La Regione Puglia vuole inaugurare con questa iniziativa il nuovo anno. Mentre la scuola vive una stagione di grande difficoltà tra tagli e riduzione dell’autonomia scolastica, la Regione si impegna contro la dispersione e in favore dei precari. Ci sembra il migliore augurio per tutte le scuole della Puglia. Diritti a scuola è una delle più significative buone pratiche in Italia che ha certamente contribuito a realizzare i buoni risultati nelle recenti indagini sulle competenze dei nostri studenti. Siamo convinti che questa terza edizione consoliderà ulteriormente i buoni risultati delle precedenti”. Alla conferenza stampa era presente anche Il direttore generale dell’Ufficio scolastico regionale Lucrezia Stellacci che ha rimarcato i risultati positivi del progetto per la scuola pugliese, diventato ormai un caso da imitare in tutta Italia. Gli obiettivi dell’Accordo Con la stipula dell’accordo le due parti (Miur e Regione) si impegnano ad innalzare il livello qualitativo della scuola in Puglia attraverso attività didattiche che, grazie a metodologie innovative, rendano attraente l’apprendimento e promuovano il successo formativo integrandolo anche con il mondo del lavoro. Tra gli altri obiettivi, la formazione del personale docente e non docente e l’innovazione didattica e tecnologica. La qualità dell’offerta formativa dovrà essere innalzata con l’allungamento del tempo scuola, il potenziamento dell’offerta formativa e un approccio didattico di tipo personalizzato finalizzato a motivare gli allievi ed ottenuto anche aumentando il numero dei docenti. Le precedenti edizioni La Regione ha creduto molto in questa iniziativa fin dal principio e per la prima annualità sono stati finanziati 639 progetti con un costo complessivo di 25.051.980 euro in favore di 279 istituti scolastici pugliesi e 1615 tra docenti e personale Ata,. Per la seconda annualità sono invece stati finanziati 790 progetti con un costo complessivo di 31.063.225 euro a favore di 370 istituti scolastici e 2085 unità lavorative. Con l’ultimo progetto da 30milioni le risorse totali salgono a 86.115.205milioni, mentre il personale assunto raggiunge circa 5.700 unità. Lo studio Su “Diritti a scuola” è stato realizzato un rapporto di valutazione a cura dei professori Gabriella Sforza e Daniele Petrosino dell’Università degli Studi di Bari sul primo anno del progetto ( 2009-2010). I risultati dimostrano che l’intervento pubblico ha avuto un impatto importante e positivo sulla scuola pugliese, soprattutto nelle aree di maggiore difficoltà dell’apprendimento (matematica e italiano) negli istituti scolastici primari e secondari di primo grado presi in considerazione. Unica raccomandazione perché non si sciupi il lavoro fin qui fatto è la strutturazione del progetto pensato a lungo termine. La Puglia, insomma, recupera posizioni nell’iter per la formazione ai ragazzi ma il margine di miglioramento è ancora ampio. A dirlo sono anche i dati Invalsi (Istituto nazionale per la valutazione del sistema educativo di istruzione e di formazione) sull’analisi dei quali è nata l’idea del progetto che ha coinvolto (sempre nel primo anno) 20mila studenti, 1.200 docenti precari e circa 4/5 mila docenti di ruolo. Sulla bontà dell’operazione non ci sono dubbi: lo ha sostenuto il 90% degli attori interpellati (presidi e professori), favorevole all’intervento della Amministrazione sulle competenze di base della scuola che erano in sofferenza. Il pregio è anche quello di aver avvicinato l’istituzione formativa alla Regione e alle famiglie. |
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MILANO, SCUOLA E COSTITUZIONE: FORMIGONI RISPONDE A SINDACO PISAPIA
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Milano, 12 settembre 2011 - "Al sindaco Pisapia non ho contestato la citazione degli articoli 33 e 34 della Costituzione, che conosco molto bene e che non ho mai criticato. Mi sono distanziato da un´espressione che il sindaco Pisapia ha usato per ben tre volte e che non a caso non figura nella Costituzione. Si tratta dell´espressione ´scuola pubblica´, che appunto non esiste in Costituzione e che la lettera di ieri del sindaco Pisapia ha utilizzato - almeno così a me pare - in maniera ideologica". Lo afferma il presidente della Regione Lombardia Roberto Formigoni, in risposta alle dichiarazioni odierne del sindaco di Milano Giuliano Pisapia. "Dopo la riforma Berlinguer - sottolinea Formigoni - il sistema di istruzione pubblico italiano è fatto di scuole statali e di scuole paritarie. Le une e le altre sono sullo stesso livello di dignità e meritano lo stesso rispetto e lo stesso sostegno delle istituzioni. Soprattutto lo stesso sostegno lo meritano tutti gli studenti e tutte le loro famiglie senza distinzione". |
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MILANO, SCUOLA. SINDACO PISAPIA: “HO SOLO CITATO LA COSTITUZIONE” |
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Milano, 13 settembre 2011 - “Mi meraviglio che qualcuno si meravigli del contenuto della mia lettera per l’inizio dell’anno scolastico. Ho solo citato due articoli della Costituzione della Repubblica italiana, una citazione che non dovrebbe creare stupore, specie nei rappresentanti delle istituzioni”. |
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LIBRI DI TESTO? FORSE SI, FORSE NO...PARLIAMONE! ESPERIENZE A CONFRONTO E PROPOSTE OPERATIVE |
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Milano, 13 settembre 2011 Cambiamenti nei contenuti, adeguamenti delle metodologie, diffusione ed evoluzione delle tecnologie digitali stanno investendo la didattica e sembrano portare sconcerto nella scuola, nell’editoria specializzata, nelle istituzioni. E’ necessario un momento di riflessione per capire il fenomeno. Ci prova a farlo l’appuntamento di giovedì 29 settembre ore 9, Milano, Centro congressi Fast; è l’occasione per confrontarsi senza preconcetti, conoscere le esperienze in atto, cominciare a scegliere cosa fare per il futuro dell’istruzione. Non si tratta di un convegno; è solo un incontro per dibattere, alla luce della generale crescita di importanza del digitale nella formazione. Con l’e-book in rapida diffusione, l’aumento del costo e del peso del libro cartaceo, la presenza di nuove tecnologie per la didattica quali le Lim, gli ebookreaders, i netbook, gli iPad e gli altri tablet, l’accesso a risorse educative online, sembra che il testo scolastico tradizionale non risponda più alle nuove esigenze. La realtà appare in rapido movimento e la scuola deve diventare protagonista del cambiamento. Bisogna discuterne e individuare forme di collaborazione condivise tra insegnanti, dirigenti scolastici, studenti, famiglie, enti pubblici, università, editori… Questa iniziativa non promuove posizioni predefinite ed esclusive; vuole approfondire le migliori pratiche delle scuole ed ascoltare gli operatori dell’editoria. Questo “non-convegno” intende anche inserirsi nell’alveo della discussione intorno al rapporto dell’Ocse Education at a glance 2011, che fotografa le principali tendenze in atto nell’educazione a livello globale, pubblicato il 13 settembre. Informazioni: http://www.Netpoleis.it/libri-di-testo_122.aspx Iscrizioni: http://www.Netpoleis.it/progettiiscrizione.aspx?idpagina=123 |
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CALABRIA: IL PRESIDENTE SCOPELLITI HA INAUGURATO L’ANNO SCOLASTICO A FUSCALDO. CENTROTRENTA STUDENTI EGIZIANI FREQUENTERANNO L’ISTITUTO PROFESSIONALE “E. FERMI” |
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Catanzaro, 13 settembre 2011 - Il Presidente della Regione Giuseppe Scopelliti ha inaugurato l’anno scolastico a Fuscaldo, presso l’istituto professionale “E. Fermi”, scuola che ospiterà 130 studenti egiziani a seguito dell’accordo di cooperazione tra la Regione Calabria e la Fondazione egiziana “Misr El Kheir”. I ragazzi, dai 14 a 18 anni, selezionati su oltre 6000 partecipanti, saranno ospitati per tutto l’anno scolastico e conseguiranno un titolo di studi superiore in Italia. Il progetto denominato “il Borgo della Sapienza” è stato promosso dalla locale amministrazione comunale, dalla Fondazione egiziana, dall’istituto scolastico di Fuscaldo, dall’ambasciata della Repubblica d´Egitto in Italia e dalla Regione Calabria. Con il Presidente Scopelliti erano presenti, tra gli altri, il prof. Taha Mattar, addetto scientifico dell´ambasciata della Repubblica d´Egitto in Italia, l’assessore regionale alla cultura ed istruzione Mario Caligiuri, il Direttore dell’Ufficio scolastico regionale Francesco Mercurio, il dirigente scolastico ed amministratori locali. “Il messaggio che parte da Fuscaldo è un messaggio di grande novità – ha dichiarato il Presidente Scopelliti. Centrotrenta ragazzi sono qui per studiare e rafforzano quel dialogo e quel confronto con i paesi che stanno più a sud, si tratta di un modello di formazione da esportare in Italia ed in tutta l’area. Tutto ciò alimenta la speranza di costruire nella nostra Regione una prospettiva sempre più intensa e forte con i paesi che si affacciano nel bacino del Mediterraneo. Si tratta di un esperimento particolare che rafforza il nostro progetto di cooperazione ed integrazione. Sulla scuola calabrese abbiamo investito parecchio, ricordo, tra i tanti progetti avviati dall’assessorato all’istruzione, gli interventi di riqualificazione e ristrutturazione su circa 350 scuole, i nove milioni di euro per la realizzazione di laboratori multimediali e quello che speriamo di concretizzare entro l’anno con l’assessore Caligiuri per dotare gli studenti di strumentazione tecnologica. Con la direzione scolastica regionale c’è grande sinergia, abbiamo immaginato nuovi percorsi dedicati al tema della legalità per portare la scuola in quei territorio a rischio”. |
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BOLZANO: INTERVENTI E NOVITÀ NEL NUOVO ANNO SCOLASTICO, DALLE RIFORME AI COSTI |
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Bolzano, 13 settembre 2011 - La riforma della scuola superiore, il calendario scolastico più omogeneo, la maturità professionale, il libro di storia comune, i costi del sistema scolastico: sono alcune delle piste di lavoro approfondite il 12 settembre dalla Giunta provinciale in occasione dell´avvio delle lezioni in Alto Adige. In concomitanza con il primo giorno del nuovo anno scolastico, la Giunta provinciale ha fatto il punto della situazione in Alto Adige e delle novità per i 90.353 scolari e studenti (65.259 nelle scuole tedesche, 20.845 in quelle italiane e 3329 nelle ladine) alle prese con la stagione 2011/2012. "L’inizio è positivo, i principali problemi sono stati chiariti o comunque in fase di soluzione", ha sintetizzato il presidente Durnwalder. La fotografia del nuovo anno scolastico registra un aumento degli iscritti oscillante mediamente tra l’1 e il 2,8%, con rallentamenti nelle elementari ma crescita nelle superiori. "La Giunta si è soffermata sulle principali scadenze del mondo della scuola e sui conseguenti interventi", ha spiegato Durnwalder. Tra le novità della stagione il Presidente ha ricordato il volume sulla storia dell´Alto Adige, un´iniziativa rivolta a tutti i gruppi linguistici per conoscere e insegnare la storia locale. Un impegno nel 2012 della Giunta sarà quello "di continuare sulla strada della valutazione scolastica, a cominciare dall´indagine Pisa, per migliorare la qualità della nostra scuola con il coinvolgimento anche dei genitori", ha detto Durnwalder. Entro fine anno, ha annunciato il Presidente, verrà presa una decisione anche sul nuovo modello di calendario scolastico, sentite le parti coinvolte. Attualmente le scuole materne e la formazione professionale prevedono cinque giorni di frequenza la settimana, mentre le scuole elementari, medie e superiore cinque o sei, fissate in base all’autonomia scolastica. La frammentazione è completata con alcuni modelli alternativi. "Vogliamo cercare di trovare un modello di calendario scolastico che possa armonizzare i tempi delle lezioni, della chiusura delle scuole e quindi delle vacanze, ma anche l’inizio uniforme dell’anno scolastico", ha ricordato Durnwalder. La Giunta lavora inoltre per preparare la maturità professionale, per definire il sistema dell´apprendistato dopo la riforma a livello nazionale, (che conferma le competenze della Provincia) e per regolarizzare la posizione dei docenti in possesso del titolo di studio ma senza abilitazione: il problema si pone dopo che la riforma statale ha elevato da 4 a 5 gli anni della formazione per il personale insegnante. "Si tratta di circa 400 persone da regolarizzare attraverso un tirocinio formativo attivo, in modo da garantire l’inserimento fisso e la continuità didattica", ha spiegato Durnwalder. In risposta ad alcune recenti polemiche, la Giunta ha discusso oggi anche dei costi dell´istruzione in Alto Adige: entro lunedì prossimo una apposita commissione elaborerà una relazione con dati e raffronti, "non per farne un caso politico tra gruppi, ma per poter valutare oggettivamente la situazione", ha precisato Durnwalder. Il Presidente conferma che le spese sostenute sono maggiori per le scuole di lingua italiane rispetto agli istituti tedeschi, "non è una novità ed è un fatto legato a diversi fattori, di cui bisogna tenere conto: il maggiore ricorso al tempo pieno, il numero maggiore delle ore di insegnamento, le strutture in periferia a fronte di minori studenti, l´incidenza dei figli di stranieri tra gli iscritti." già nel 2010 la Giunta aveva avviato le misure per migliorare il coordinamento e se anche dalla relazione emergeranno i margini di un potenziale risparmio, specie nel settore amministrativo, ci si muoverà di conseguenza dove possibile. |
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NUOVO DIMENSIONAMENTO SCOLASTICO: LA TOSCANA FA RICORSO ALLA CORTE |
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Firenze, 13 settembre 2011 – La Regione Toscana, insieme alle altre Regioni italiane governate dal centrosinistra, presenta ricorso alla Corte Costituzionale contro un articolo (il 19) della manovra finanziaria di luglio: l’articolo (“razionalizzazione della spesa relativa all’organizzazione scolastica”) che aggrega in “istituti comprensivi” le scuole dell’infanzia, la scuola primaria e la secondaria di primo grado prevedendo inoltre che per acquisire autonomia gli istituti comprensivi debbano essere costituiti “con almeno 1.000 alunni” (ridotti a 500 per piccole isole e comuni montani) e prevedendo infine di non assegnare dirigenti scolastici a tempo indeterminato per le scuole con meno di 500 alunni. La notizia l’ha fornita ieri mattina a Firenze Stella Targetti, vicepresidente di Regione Toscana con delega all’Istruzione (nonché presidente della Commissione Istruzione all’interno della Conferenza delle Regioni), portando il saluto agli studenti e agli insegnanti toscani per l’inizio del nuovo anno scolastico. “Questa del dimensionamento scolastico introdotto per tentare di risparmiare è una nuova emergenza – ha sottolineato Targetti – che colpisce in modo particolare una regione virtuosa come la Toscana visto che la media di studenti per ogni Istituto Comprensivo è, da noi, già di 800. Sono facilmente intuibili le conseguenze negative in tutto il sistema scolastico italiano. Speriamo nel ricorso, ma dobbiamo prepararci al peggio con centinaia di scuole toscane costrette a cambiare di nuovo la loro organizzazione”. In Toscana gli Istituti comprensivi già istituiti sono 246 (per un totale di 1.722 plessi scolastici) di cui 149 sotto i mille studenti. Le direzioni didattiche, destinate ad essere soppresse come istituzioni autonome, sono in Toscana 69. E proprio sul dimensionamento scolastico Stella Targetti, in collaborazione con l’Ufficio Scolastico Regionale, ha convocato in Regione un fitto calendario di riunioni, da martedì 20 settembre al martedì successivo, con le organizzazioni sindacali, gli assessori provinciali all’Istruzione e i presidenti della singole Conferenze Zonali. All’incontro di questa mattina (che si è svolto presso la sede toscana di Uncem) con gli auguri per l’avvio del nuovo anno scolastico, è anche intervenuto, per la Direzione dell’Ufficio Scolastico Regionale, Ernesto Pellecchia il quale, sottolineati i “buoni rapporti di collaborazione inter-istituzionale” fra Regione Toscana e Usrt si è augurato che l’articolo 19 trovi adeguate riflessioni e venga rivisto perché “non ragionevole”. Stella Targetti ha anche lanciato un “fondato allarme” a proposito di edilizia scolastica: in base ai dati dell’ Osservatorio regionale, in Toscana il fabbisogno è stimato in un miliardo e 478 milioni con un dato che a livello nazionale sale a 26 miliardi di euro. “Questa è l’altra emergenza vera”, ha commentato Targetti facendo anche riferimento alla “critica bipartisan” di tutte le Regioni italiane, su questo problema, a un governo giudicato “carente di politica”. Stella Targetti ha infine ricordato lo sforzo anche economico (5 milioni e mezzo di euro) di Regione Toscana sulle sezioni di scuola materna che hanno consentito, con il progetto “Pegaso”, a 2.500 bambini e alle loro famiglie di poter usufruire di un servizio così importante proprio grazie ai 200 insegnanti pagati dalla Regione. “Questo nostro sforzo – ha poi aggiunto Stella Targetti – ha ovviamente consentito di far rientrare in circolo, su altri tipi di scuole, altri preziosissimi 200 insegnanti”. I numeri della scuola toscana per l’anno sclastico 2011/2012 (scheda) Scuola Dell’infanzia – 69.085 bambini(di cui 837 con handicap) in 2.681 sezioni dell’infanzia. Nell’anno precedente, in totale, i bambini erano 790 in meno (68.295). Sono in corso di attivazione, con risorse della Regione Toscana (5,5 milioni di euro), 98 sezioni “Pegaso” per un totale di altri 2.500 bambini Scuola Primaria – 148.285 gli alunni di cui 3005 con handicap) in 7.346 classi di scuola primaria. Quest’anno gli alunni sono 873 in più rispetto all’anno scolastico precedente (quando erano 147.422). I posti per gli insegnanti sono 11.655 cui si sommano altri 1.019 posti per il sostegno. Scuola Secondaria Di Primo Grado – 95.039 gli studenti (4.137 con handicap) in 2.576 classi nella scuola secondaria di primo grado. Quest’anno i ragazzi nelle scuole medie toscane sono 1.846 in più rispetto all’anno precedente (quando erano 93.193). Le cattedre sono, in totale, 6.917 (più 7.363 ore residue) cui si sommano 840 posti di sostegno. Scuola Secondaria Di Secondo Grado – 151.257 (con 2.936 handicap) gli studenti nelle 6.588 classi di scuola secondaria di secondo grado. Quest’anno sono 2.112 in più rispetto ai 149.145 dell’anno scolastico precedente. Le cattedre sono 11.410 (più 12.195 ore residue) cui si sommano 746 posti di sostegno. Totale Complessivo Alunni – Il totale complessivo degli alunni toscani (dalle scuole di infanzia a quelle superiori) all’inizio dell’anno scolastico 2011/12 è di 463.666 con 5.611 in più rispetto all’anno scolastico precedente (458.055). Alunni Con Cittadinanza Non Italiana – Il dato percentuale di alunni con cittadinanza non italiana che frequentano le scuole della Toscana è stabile (gli ultimi dati disponibili si fermano all’anno scolastico precedente). Per la primaria si è passati dal 12,3% dell’anno scolastico 2008/2009 al 12,7% di quello successivo al 12,8% dell’anno 2010/2011. Per la secondaria di primo grado, negli stessi tre anni scolastici, il dato va dal 12,5% al 14% al 13,4%. Per la secondaria di secondo grado dal 7,8% all’8,7% al 9%. In tutti gli ordini di scuole toscane il primato degli alunni non italiani spetta sempre a Prato e provincia: nell’anno scolastico 2010/2011 la percentuale alle primarie era del 21%, alla secondaria di I grado la percentuale era del 22,1% e alla secondaria di Ii grado la percentuale si attestava al 12,5%. Al primo anno di scuola superiore, gli studenti stranieri in Toscana hanno scelto (il dato è riferito all’anno scolastico 2010/2011) per il 26% un indirizzo liceale; per il 42% un indirizo professionale; per il 33% un indirizzo tecnico. Rete Scolastica In Toscana – La rete scolastica toscana conta un totale di 533 istituzioni e di 2.628 plessi (dai 124 nella provincia di Prato ai 552 in quella di Firenze). 458 sono i plessi per le direzioni didattiche, 1.772 per gli istituti comprensivi, 56 per le Medie autonome, 392 per gli istituti superiori). Edilizia Scolastica: Fabbisogno Toscano – Il fabbisogno totale, in Toscana, necessario per interventi di edilizia scolastica nei 2.600 edifici scolastici della regione è stimato in un miliardo e 478 milioni di euro. Il 60% (887 milioni circa) necessario per adeguamenti in termini di sicurezza; il 25% (369 milioni circa) per nuove costruzioni o ristrutturazione e ampliamenti; il 15% (222 milioni circa) per migliorare l’efficienza energetica. Edilizia Scolastica: Fabbisogno Italiano -A livello nazionale, per i 45.737 edifici scolastici, occorrerebbero – secondo una stima della Regione Toscana – 26 miliardi di euro. Di questa somma il 60% (15,6 mld) per adeguamenti di sicurezza; il 25% (6,5 mld) per nuove costruzioni o ristrutturazione e ampliamenti; il 15% (3,9 mld) per miglioramenti all’efficienza energetica. Edifici Scolastici Per Anno Di Costruzione – Divisi a seconda del periodo di costruzione, i 2.600 edifici che in Toscana ospitano scuole hanno queste caratteristiche: 71 (il 2,7%) sono costruiti prima del 1800; 81 (3,1%) fra il 1800 e il 1899. Gli edifici costruiti fra il 1900 e il 1920 sono 109 (4,2%) e 222 (l’8,5%) quelli costruiti fra il 1921 e il 1945. Nella fascia fra il 1946 e il 1960 risultano costruiti 400 edifici (il 15,4%) e 737 (il 28,3%) fra il 1961 e il 1975. Gli edifici scolastici costruiti dopo il 1976 sono 642 (24,7%) mentre per i restanti 339 edifici il dato sull’anno di costruzione è assente. |
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GOVERNO DEL TERRITORIO, LA REGIONE AVVIA COOPERAZIONE CON IL CENTRO INTERUNIVERSITARIO |
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Firenze, 13 settembre 2011 – La Regione Toscana e il Centro interuniversitario di Scienze del territorio (Cist) hanno sancito l’avvio di un rapporto di cooperazione su temi relativi al governo del territorio, finalizzato anche alla revisione del piano paesaggistico nell’ambito del Pit. E’ quanto prevede l’accordo quadro firmato ieri a palazzo Strozzi Sacrati dal presidente della Regione Enrico Rossi e da Alberto Tesi, rettore dell’Università di Firenze. Se l’obiettivo generale dell’importante collaborazione, avviata su iniziativa delle assessore regionali Anna Marson e Anna Rita Bramerini, è il rafforzamento della sinergia tra ricerca, alta formazione e applicazione operativa, l’accordo si prefigge un impegno coordinato e cofinanziato ai fini dell’elaborazione di quadri conoscitivi attinenti ai vari aspetti di governo del territorio e dell’individuazione di linee di sviluppo innovative per le politiche regionali in tema di territorio, ambiente, energia, paesaggio, urbanistica, edilizia. Tra gli impegni che si assume il Centro interuniversitario – costituito nei mesi scorsi dalle Università di Firenze, Siena e Pisa, dalla Scuola Normale Superiore e dalla Scuola Sant’anna di Pisa per mettere in rete le diverse competenze disciplinari relative alle scienze del territorio – c’è anche l’avvio di un processo di consultazione aperto a tutta la comunità scientifica e culturale delle università toscane. Questo processo è finalizzato sia a definire i temi ritenuti rilevanti per le strategie di trasformazione del territorio che il sistema universitario toscano intende proporre ai diversi interlocutori, che a sviluppare teorie e metodologie multidisciplinari che consentano di affrontare tali temi in forma integrata. |
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LA SCUOLA A ROMA: LAVORA PER UN PATTO EDUCATIVO TRA FAMIGLIE, DOCENTI E ISTITUZIONI» |
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Roma, 13 settembre 2011 - «I ragazzi di Roma possono dare il meglio di sé. Per aiutarli in questo, stiamo lavorando per un patto educativo tra istituzioni, famiglie e scuola, perché dobbiamo accompagnarli in ogni giorno dell’anno scolastico». Così l’Assessore alla Famiglia, all’Educazione e ai Giovani di Roma Capitale Gianluigi De Palo, nell’ambito della cerimonia d’inaugurazione dell’Anno Scolastico 2011-2012 per gli studenti romani, svoltasi presso l’Istituto Comprensivo ‘Uruguay’, nel Iv Municipio, alla presenza del Sindaco Gianni Alemanno. «Sono convinto – aggiunge De Palo – che l’alleanza educativa tra scuola e istituzioni poggi sulla qualità della proposta e sulla capacità dei docenti, ma anche sull’attenzione degli amministratori pubblici nel fornire gli strumenti e i servizi necessari affinché l’offerta sia di tipo adeguato e i ragazzi possano dedicarsi allo studio serenamente. Penso, per quanto mi riguarda, alla capillarità del trasporto scuolabus, alla qualità dei cibi nelle mense, all’attenzione agli spazi e agli eventi di formazione extra-didattica. Ambiti che Roma Capitale ha a cuore e su cui vuole continuare a puntare con decisione». «Gli alunni di Roma – sottolinea l’Assessore, parlando ai docenti – hanno bisogno di insegnanti preparati e ricchi di creatività come voi. C’è bisogno di una visione di alto profilo quando si parla di educazione, perché nelle vostre mani c’è il futuro, ma anche il presente di Roma». «Per quanto di nostra competenza – prosegue De Palo – posso dire che Roma Capitale mantiene anche quest’anno un’elevata qualità del trasporto riservato scolastico, con 222 linee regolari, più 192 linee per i diversamente abili e 31 per la comunità rom. La qualità alimentare delle nostre mense è certificata da un sistema di controlli ormai perfezionato, come ha dimostrato anche la recente inchiesta di Altroconsumo, secondo cui Roma è l’unica città di quelle censite in cui i bambini possono mangiare cibi in cui non c’è alcun tipo di pesticida. I nostri pasti sono per il 69% fatti di alimenti biologici e al 100% privi di Ogm. Effettuiamo 4.400 controlli all’anno sul gradimento da parte degli utenti e abbiamo pensato di far valere l’attenzione per la qualità proponendo agli studenti un percorso educativo tra i sapori, attraverso menu regionali che una volta al mese possono assaggiare. Tutto questo a fronte di una delle tariffe più basse d’Italia». «In tempo di crisi, vorrei anche ricordare l’impegno della nostra Giunta nei riguardi degli studenti di famiglie in difficoltà, che si concretizza nell’investimento di 18 milioni di euro complessivi per favorire il diritto allo studio. È importante essere al fianco della famiglie di tutti i bambini e ragazzi, facendo sentire che Roma Capitale è accanto a loro, li supporta e li sostiene lungo tutto il percorso scolastico dei loro figli, fin dall’infanzia», conclude De Palo. |
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SCUOLA: GLI AUGURI DI ZAIA PER IL NUOVO ANNO, “IL SAPERE ARRIVI A TOCCARE IL CUORE” |
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Venezia, 13 settembre 2011 - “L’inizio di un nuovo anno scolastico è come l’inizio di una nuova, grande avventura, da affrontare con serenità, impegno, fiducia nei propri mezzi, consapevolezza che un nuovo traguardo è da tagliare. A tutti i protagonisti di questo nuovo percorso di crescita umana e culturale, studenti, insegnanti, maestranze della scuola, vanno i miei più sinceri auguri di buon lavoro e di buono studio”. Con queste parole augurali il presidente della Regione del Veneto Luica Zaia si rivolge al mondo della scuola del Veneto, che ieri ha riaperto i battenti. “Il sapere – aggiunge Zaia – deve arrivare a toccare il cuore. Questo è a mio avviso uno dei segreti più importanti per costruire una vita fatta di valori e di sana conoscenza, ed è quanto mi auguro accada in ognuna delle persone che domani tornerà a varcare l’ingresso di una scuola. Se, oltre alla mente, anche il cuore sarà toccato dallo stimolo di un’avventura positiva e costruttiva come un anno di scuola, di certo i risultati non mancheranno. In vari aspetti della vita – ricorda Zaia – i ragazzi veneti dimostrano capacità, spirito di applicazione e sensibilità umana. Che il nuovo anno consenta a tutti di progredire in questo senso e di costruire un altro tassello del Veneto che verrà”. |
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SCUOLA INFANZIA STATALE ‘PIAGET’. INAUGURAZIONE ANNO SCOLASTICO: RISOLTA IN COLLABORAZIONE SCUOLA-COMUNE QUESTIONE ALUNNI STRANIERI; SARÀ PRESENTATO A MINISTERO NUOVO PROGETTO VENETO SU INTEGRAZIONE |
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Venezia, 13 settembre 2011 - L’assessore regionale all’istruzione Elena Donazzan ha presenziato ieri a Montecchio Maggiore (Vicenza) all’inaugurazione del nuovo anno scolastico della scuola per l’infanzia statale “Piaget” al centro di controversie nelle settimane scorse perché in alcune classi tutti gli alunni erano stranieri. L’assessore si è soffermata sul tema cruciale, quello di una vera integrazione, affermando: “Il Veneto è per certi aspetti una terra di frontiera per la grande presenza di stranieri e quindi con la presenza di figli di prima e seconda generazione. Il problema con cui siamo alle prese è di una buona integrazione all’interno di una società che può essere multietnica ma non multiculturale. La scuola ha il compito di farlo capire: non basta saper parlare bene l’italiano, bisogna apprendere e conoscere le regole della convivenza in questa terra e le tradizioni, solo così si fa buona integrazione. Su questo tema credo che il Veneto possa suggerire qualcosa di buono a livello di politiche nazionali. Infatti stiamo lavorando per presentare un progetto “Fronte italiano” sul tema dell’integrazione al Ministero per l’Istruzione”. “A Montecchio - ha rilevato Donazzan - è nato un ‘caso scuola’ per l’evidenza di una presenza massiccia di popolazione straniera in parte del territorio. Il ‘caso’ è nato da un’incapacità di governare certe dinamiche immigratorie, urbanistiche, sociali da parte di amministrazioni precedenti che ha portato ad insediamenti di stranieri gravitanti tutti su una porzione di territorio. Da qui consegue il problema di quale modello di integrazione, visto che come Veneto avevamo suggerito soglie di presenza di stranieri ( il 30% , adottato poi su tutto il territorio nazionale) che qui non possono essere applicati se non con correttivi. Ora grazie alla collaborazione tra l’Amministrazione scolastica e quella comunale questi correttivi sono stati trovati, ci congratuliamo con i responsabili scolastici e con il Sindaco, e quindi parte da Montecchio il nostro messaggio al governo nazionale nel dire ci sono politiche d’integrazione diverse dal ‘buonismo’ e dall’incapacità di governo. Bisogna però essere fermi, capaci di governare le dinamiche e soprattutto avere ben chiaro che si parla di società multietnica ma non si può parlare di società multiculturale”. All’inaugurazione dell’anno scolastico alla ‘Piaget’ oltre ai tantissimi bambini e genitori presenti sono intervenuti a fianco dell’assessore Donazzan anche l’assessore provinciale all’istruzione Morena Martini, il sindaco di Montecchio Milena Cecchetto, il dirigente scolastico provinciale di Vicenza Franco Venturella, la dirigente scolastica di Montecchio Anna Maria Tamiozzo. Nella scuola per l’infanzia “Piaget” sono iscritti per l’anno scolastico che si apre oggi 156 alunni di cui 39 italiani; invece delle due sezioni dell’anno scorso saranno attive tre sezioni ciascuna, con l’aumento della classe docente (anche di ruolo); il mattino saranno attivati gruppi misti di bambini (italiani e stranieri) per lo scambio di esperienze didattiche ed educative. Sarà poi verificato se le famiglie che non tengono i bambini a scuola nel pomeriggio lo facciano per una autonoma e legittima scelta educativa familiare o per problemi di tipo finanziario legati alla mensa; se così fosse la scuola e le istituzioni agiranno per consentire la realizzazione da parte di tutti del diritto allo studio. |
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NUOVO ANNO SCOLASTICO: IL SALUTO DEL PRESIDENTE DELLA REGIONE MARCHE GIAN MARIO SPACCA . |
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Ancona, 13 Settembre 2011 Un nuovo anno scolastico sta per iniziare. Desidero rivolgere un grande in bocca al lupo agli studenti e un sincero augurio di buon lavoro ai dirigenti, agli insegnanti e a tutto il personale Ata. Purtroppo anche quest´anno i nostri ragazzi tornano sui banchi di scuola in un clima di incertezza e preoccupazione legati ai drammatici tagli che il Governo nazionale sta imponendo alle Regioni e agli enti locali a discapito dei servizi essenziali. E tra questi c´e` anche la scuola. La situazione e` davvero preoccupante: servizio scolastico a rischio, in particolare per quanto riguarda il tempo pieno, sovraffollamento delle classi, riduzione del sostegno ai giovani disabili, penalizzazione soprattutto dei territori dell´entroterra montano. Non meno urgente e` inoltre la questione di tanti giovani insegnanti precari. Per tutti questi motivi da tempo la Regione, anche coinvolgendo le rappresentanze sindacali, ha sollecitato un incontro con il Ministro dell´Istruzione Gelmini. E´ nostra ferma intenzione infatti, difendere il sistema scolastico marchigiano, una realta` di eccellenza nel panorama nazionale. Da diversi anni la nostra scuola ha raggiunto un elevato rapporto di alunni per classe (21,4) e un rapporto docenti/alunni con disabilita` di circa il 2,30. Valori che superano nettamente gli obiettivi del Piano Programmatico e la media nazionale e ci posizionano tra le migliori regioni d´Italia. Non permetteremo che questo sistema, costruito nel tempo con l´impegno e il coinvolgimento di tutti gli operatori del settore, venga smantellato dalla visione miope di un governo che non legge il presente e non sa guardare al futuro, perche` manca di una reale progettualita`. Una societa` moderna non puo` prescindere ne` abdicare dalla funzione educativa e formativa nei confronti dei suoi giovani. Se vogliamo che i nostri figli abbiano un futuro aperto alla speranza dobbiamo offrire loro un sistema scolastico efficiente, al passo con i tempi che li aiuti a crescere e a trovare la loro strada in un mondo del lavoro reso precario e caotico da una fase di recessione che ha colpito tanti Paesi, e anche l´Italia, in modo molto duro. In questa direzione va l´impegno della Regione: cominciano quest´anno i nuovi corsi di studio per la formazione professionale (Its) legata a quei settori produttivi per cui le Marche sono famose nel mondo; sono previste politiche a favore dei precari della scuola; progetti per il sostegno alle disabilita`; iniziative contro la dispersione scolastica e gli insuccessi formativi. Come negli anni passati metteremo tutto il nostro impegno per ridurre gli effetti devastanti dei tagli inferti alle nostre risorse, trovando la forza nell´ambito della nostra comunita`. Perche` soltanto una concreta sinergia tra famiglia, scuola, enti locali, associazioni puo` garantire una crescita armonica e completa dei nostri ragazzi. E, quindi, del futuro di noi tutti. |
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ISTRUZIONE FVG: TENERE ALTA LA QUALITA´ DELLA SCUOLA |
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Trieste, 13 settembre 2011 - "L´augurio è che tutte le componenti della vita scolastica concorrano a mantenere alto il livello di qualità dell´insegnamento e di educazione civica che ci viene riconosciuto a livello europeo". L´assessore regionale all´Istruzione del Friuli Venezia Giulia Roberto Molinaro saluta così l´inizio del nuovo anno scolastico, un anno che "vede avviato un processo di riorganizzazione a tutti i livelli, per il quale le istituzioni pubbliche, i genitori, gli insegnanti e gli stessi alunni sono chiamati a dare il loro consapevole contributo avendo come obiettivo proprio la qualità di questo importante servizio". Molinaro, assieme all´assessore alla Montagna della Provincia di Udine Luca Marcuzzo, ha scelto di vivere il primo giorno dell´anno scolastico assieme a docenti, alunni e amministratori pubblici delle scuole comprensive di Comeglians e Paularo, nelle montagne della Carnia. "Ho voluto essere qui - ha detto Molinaro - per esprimere concretamente l´attenzione della Regione per l´area della montagna, dove la scuola è uno degli elementi fondamentali per costruire un futuro che contrasti lo spopolamento dell´area". Agli amministratori locali delle valli riuniti nei Municipi di Comeglians e di Paularo, Molinaro ha ribadito che, nella riorganizzazione delle sedi scolastiche "la Regione e la Provincia sono impegnate ad accompagnare le scelte delle amministrazioni locali e non si sostituiranno ad esse. Non decideremo dall´alto la chiusura di nessuna sede scolastica; accompagneremo il lavoro degli Enti locali, consapevoli che il problema dell´istruzione in montagna affronta difficoltà che in altre parti del territorio si vivono con minore intensità. Lo testimonia il piano dell´offerta formativa che abbiamo appena approvato nell´ultima seduta della Giunta regionale". L´assessore, "ben sapendo che i sindaci devono affrontare i problemi con la popolazione", ha invitato gli amministratori locali a "lavorare su questo serenamente e valorizzando la capacità di collaborazione tra i Comuni". |
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ISTRUZIONE: PARTONO IN LIGURIA GLI ISTITUTI SPECIALI DI TECNOLOGIA. STANZIATI 450 MILA EURO |
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Genova, 13 Settembre 2011 - Un finanziamento di 450 mila euro per avviare in Liguria tre Istituti speciali di tecnologia. E’ stato approvato il 9 settembre in Giunta, su proposta dell’assessore regionale al bilancio e all’istruzione, Pippo Rossetti, dando così corso a quanto previsto a livello nazionale circa l’offerta formativa tecnico-scientifica post diploma, in alternativa alla laurea triennale. Le scuole finanziate sono l’Its per la mobilità sostenibile, nel settore dei trasporti marittimi, l’Its per l’information e communication tecnology di Genova e l’Its per le nuove tecnologie per il made in Italy della Spezia, nel settore meccanico, della cantieristica e della nautica da diporto che consentono di conseguire il diploma di tecnico superiore riconosciuto in Europa come il quinto livello di istruzione. “Si tratta- spiega l’assessore regionale all’istruzione, Pippo Rossetti - di scuole speciali che rappresentano il naturale completamento della formazione tecnica e professionale superiore e rivolte quindi a giovani diplomati, offrendo la possibilità di concrete opportunità di lavoro nelle aziende coinvolte nella progettazione e nella gestione del percorso formativo”. Istituite nel 2008 prendono il via per la prima volta concretamente in Italia proponendo percorsi della durata di 2000 ore con tirocini obbligatori anche all’estero per almeno il 30% del monte ore. Ai percorsi Its si accede con un diploma di istruzione secondaria superiore e permettono di conseguire un diploma di specializzazione tecnica superiore riferito alle aree tecnologiche, considerate prioritarie dagli indirizzi nazionali di programmazione economica. |
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INIZIO ANNO SCOLASTICO 2011-2012 NEL MOLISE, IL MESSAGGIO DEL PRESIDENTE IORIO |
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Campobasso, 13 settembre 2011 - «Voglio rivolgere a tutti gli studenti e all´intero corpo insegnante i più fervidi auguri per un anno caratterizzato da una crescita culturale, didattica e professionale. La scuola e chi vi è impegnato, sia come studente che come docente, è certamente un pilastro di questa nostra società e rappresenta il futuro e la speranza della Nazione. La fortificazione della nostra identità e la continua qualificazione di coloro i quali saranno chiamati ad essere classe dirigente nelle Istituzioni e nell´economia, potranno farci superare l´attuale momento di crisi ed ogni problematica che nei prossimi anni potrà concretizzarsi. Mi auguro, dunque, che gli studenti possano anche approfittare di questo ultimo scorcio del 150°Anniversario dell´Unità d´Italia per riflettere sulle nostre radici e per capire come il Popolo italiano, negli anni, abbia saputo affrontare altre condizioni negative continuando il proprio cammino nel lungo percorso della civiltà umana. Spero, quindi, che proprio dai giovani e dal mondo della scuola venga quella spinta all´intera società per vincere le difficoltà, per andare avanti e per creare un domani migliore. Voglio, infine, ricordare, per scendere più nel concreto, che il Governo regionale ha profuso, in questi anni, uno sforzo straordinario dando vita ad un Programma Triennale che porterà, entro il prossimo anno, a far sì che ogni Plesso scolastico del Molise goda delle caratteristiche di antisismicità e della sicurezza più assoluta per ogni tipo di rischio. Fino ad oggi, infatti, abbiamo impegnato risorse importantissime per questo Piano e, nelle ultime settimane, abbiamo finanziato altri 20 milioni di euro per la creazione, fra le altre cose, di Poli scolastici che daranno la possibilità, a più Comuni, di avere un´infrastrutture scolastiche con ambienti didattici idonei, moderni e all´altezza dei più esigenti standard di qualità. Questo modo di procedere fino ad oggi ci è valso il titolo di Regione italiana con il maggior numero di edifici scolastici messi in sicurezza sismica e strutturale. L´obiettivo, quindi, è quello di concludere il lavoro già fatto e consentire a tutti i ragazzi ed a ogni docente di questa regione di vivere la propria esperienza di apprendimento e di insegnamento in scuole realmente sicure e attrezzate per le varie attività culturali, scientifiche e di educazione fisica». |
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VENAFRO, PRIMO GIORNO DI SCUOLA CON EDIFICIO NUOVO |
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Campobasso, 13 settembre 2011 - «Siamo la prima regione italiana ad aver utilizzato i Fondi Fas, destinati agli investimenti, per attuare l´ambizioso progetto di avere tutti gli edifici scolastici messi a norma sismica, strutturale e didattica. Quante volte, dopo la tragedia della "Jovine" di S.giuliano di Puglia., dell´Aquila e di vari incidenti accaduti in vari edifici scolastici dell´Italia, abbiamo sentito dire da genitori e insegnanti "forse è meglio qualche kilometro di strada asfaltata in meno o qualche ponte da fare in un´altra occasione e investire più risorse per la sicurezza dei posti in cui mandiamo quotidianamente i nostri figli e dove lavorano i nostri congiunti"". Bene, noi abbiamo dato compimento a queste esigenze e a queste richieste. Lo abbiamo fatto non come una forma di rinuncia, ma come una scelta consapevole, responsabile che facciamo per il futuro di questa regione. Se è vero, infatti, che una civiltà si misura dal grado di istruzione e dalla qualità della stessa che le Istituzioni riescono a dare, a noi è parso categorico e prioritario investire in una scuola non solo sicura ma anche moderna, con laboratori e strutture idonee, per dare ai ragazzi basi culturali adatte da poter poi sviluppare nei gradi superiori e per acquisire professionalità da far valere nel mondo del lavoro molisano, nazionale ed estero. Dunque, un investimento nel materiale umano, e in quelli che saranno i cittadini del domani, che abbiamo fatto sia per questi ragazzi che per il Molise del futuro». Lo ha detto il Presidente della Regione Molise Michele Iorio inaugurando, ieri in mattinata, la nuova scuola di Via Colonia Giulia a Venafro. «Penso sia giusto fare queste riflessioni - ha detto ancora il Presidente Iorio - proprio quando suona la campanella del primo giorno del nuovo anno scolastico. Ciò perché le problematiche della scuola sono di interesse di tutti e debbono, quindi, appartenere a ciascuno. Per questo motivo, è stucchevole che alcuni personaggi dell´opposizione si arrampichino sugli specchi con la foga di demolire tutto, negando l´esistenza di una Delibera Cipe che ci ha dato un finanziamento straordinario di 1 miliardo e 347 milioni di euro, parte dei quali li abbiamo dedicati proprio alla scuola. Erano costoro le stesse "menti eccelse" che, negli anni scorsi, dicevano che non sarebbero mai arrivati quei finanziamenti da noi destinati al Progetto "Scuola Sicura". Le tante inaugurazioni che abbiamo fatto e che faremo testimoniano, con i fatti, che questi signori del disfattismo avevano torto. E ancor più in futuro, dovranno ricredersi con le opere che abbiamo finanziato e andremo a realizzare in tempi brevi». Rispondendo, poi, ad un piccolo gruppo di una decina di persone che avevano esposto un cartellone evidenziando, con una certa veemenza, un disagio per le problematiche di alcune aziende dell´area di Venafro, il Presidente Iorio ha sottolineato come la questione della crisi mondiale in corso e il danno che essa ha provocato anche alle aziende molisane e ai loro lavoratori, rappresenti la prima preoccupazione del Governo regionale. «La consapevolezza del disagio che molte famiglie stanno vivendo ci ha impegnato e ci impegna a trovare modi, forme e sistemi per dare un sostegno a chi è in difficoltà. Purtroppo, però, nessuno ha la bacchetta magica, nessuno può risolvere con un semplice schiocco di dita situazioni complesse, legate a logiche economiche-finanziarie, incardinate in contesti locali, nazionali e globali. L´unica cosa certa è che non con le invettive, con l´odio, con le contestazioni si risolvono questi problemi. Nei periodi di difficoltà bisogna essere uniti, "stringersi a coorte", confrontarsi su questioni concrete ed evitare assolutamente che le difficoltà serie di tante famiglie e di tante imprese vengano strumentalizzate inopinatamente con finalità elettorali e per l´acquisizione dei consensi. È questa una forma di responsabilità non degna della politica, ma tipica di una miopia elettoralistica che non porta da nessuna parte». |
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EDUCAZIONE AMBIENTALE PER LE SCUOLE: PUBBLICATA LA NUOVA GUIDA OLTRE 350 PROPOSTE FORMATIVE OFFERTE DALLA RETE TRENTINA DI EDUCAZIONE AMBIENTALE E DA ALTRI SOGGETTI |
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Trento, 13 settembre 2011 - Puntuale all´appuntamento con l´apertura delle scuole trentine è arrivata anche la nuova Guida 2011-2012 alle attività della Rete trentina di educazione ambientale per lo sviluppo sostenibile, pubblicata dall´Appa - Settore informazione e monitoraggi. Anche per l´anno scolastico 2011-2012, gli Educatori ambientali della Rete trentina di educazione ambientale dell´Agenzia provinciale per la protezione dell´ambiente riprendono dunque le loro attività rivolte al mondo della scuola trentina. E lo fanno aggiornando la Guida, uno strumento diventato insostituibile e prezioso per sviluppare percorsi didattici, di ricerca e di sviluppo locale rivolti agli studenti e che offre ai docenti delle scuole di ogni ordine e grado un quadro complessivo dell´offerta didattica sui temi dell´educazione ambientale nella nostra provincia. La guida si presenta come un doppio catalogo: da un lato la "Guida alle attività della Rete trentina di educazione ambientale per lo sviluppo sostenibile" dell´Agenzia stessa, con più di 100 proposte, e dall´altro le "Pagine gialle delle attività di educazione ambientale", una raccolta di più di 250 proposte formative offerte da circa 60 soggetti che a diverso titolo si occupano di educazione ambientale. La guida, che è stata inviata a tutte le scuole trentine, è consultabile on line al sito www.Appa.provincia.tn.it/educazioneambientale ed è reperibile presso la sede dell´Appa in Piazza Vittoria, 5 a Trento. |
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BILANCIO POSITIVO PER "CLIMATICA...MENTE CAMBIANDO" |
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Trento, 13 settembre 2011 - Una settimana di eventi caratterizzati da 5 conferenze pubbliche, 1 convegno scientifico, 4 aperitivi climatici, 4 spettacoli teatrali, 6 workshop tematici. Circa 100 relatori italiani e stranieri, tra i maggiori climatologi oggi "sulla piazza", ma anche esperti di comunicazione, salute, finanza, economia. Molte relazioni di alto profilo scientifico e interviste disponibili sul web al sito www.Climatrentino.it. Questi alcuni dei dati e dei numeri dell´evento "Climatica...mente cambiando - Trentino clima 2011", organizzato dalla Provincia autonoma di Trento- assessorato ai lavori pubblici, ambiente e trasporti e Dipartimento protezione civile e infrastrutture, che ha chiuso i battenti ieri. Gli appuntamenti organizzati a Trento in questi anni - con la conferma di questo ultimo evento - hanno reso Trento di fatto la “capitale del clima”, una piazza unica in Italia per confrontarsi sulle tematiche dei cambiamenti climatici e le loro implicazioni, anche a giudizio dei relatori stessi. Un elemento emerso con insistenza nei giorni scorsi è la preoccupazione della comunità scientifica di fronte all’evidenza dei dati e delle osservazioni a livello planetario sul riscaldamento in atto, sulle emissioni di gas climalteranti - che non sono affatto rallentate nonostante i richiami di questi ultimi anni - e sugli impatti che si stanno osservando. Gli Stati nazionali (specie le democrazie occidentali) sembrano essere impotenti o incapaci di affrontare la problematica, che richiede una pianificazione sul lungo periodo. Anche la strada verso un accordo globale vincolante per la riduzione delle emissioni nel mondo appare in salita e dopo il passo in avanti raggiunto alla Conferenza di Cancun nel 2010, dove si sono formalizzati in un pacchetto di decisioni molti degli elementi discussi a Copenhagen, appare molto difficile che al prossimo appuntamento di Durban 2011 si arrivi ad una soluzione. Forte è pertanto il richiamo all’importanza delle azioni dal basso e a livello locale. La crisi economica mondiale ha messo in ombra il tema dei cambiamenti climatici quando invece emerge con chiarezza la forte connessione tra le due problematiche: ambiente, risorse energetiche, risorse naturali, produzione alimentare, ecosistemi, economia reale e finanziaria, sono tutti fattori fortemente correlati. Manca quindi una visione strategica globale dei problemi del pianeta. Rispetto ai cambiamenti climatici avvenuti nel passato, ciò che oggi preoccupa è l’adattamento della specie umana al cambiamento: ci si chiede come 7 miliardi di persone saranno in grado di adattarsi ai cambiamenti ambientali in atto e alle problematiche che genereranno, ad esempio sul fronte dell´approvvigionamento delle risorse. All´evento ha partecipato un pubblico numeroso e vario, che ha saputo cogliere le diverse sollecitazioni dei relatori e che ha riempito le sale degli spettacoli dove il problema del cambiamento climatico veniva affrontato con gli strumenti del teatro, della musica, della performance. L’evento si inserisce nel percorso percorso avviato dalla Provincia autonoma di Trento e pertanto si prevede di dare continuità a queste occasioni di aggiornamento e approfondimento sia per gli addetti ai lavori che per amministrazione pubblica e per il pubblico. |
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FVG: GIUNTA APPROVA NORMA PER RIASSETTO SERVIZIO IDRICO INTEGRATO |
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Trieste, 13 settembre 2011 - La Giunta regionale ha approvato il 9 settembre in via preliminare importanti disposizioni in materia di risorse idriche, che modificano la legge regionale 13/2005 in tema di organizzazione del servizio idrico integrato, con la quale il territorio regionale era stato delimitato in Ambiti territoriali ottimali (Ato) ed erano state istituite le relative Autorità d´ambito (Aato) quali strumenti di gestione del servizio idrico. "La revisione della normativa regionale vigente - chiarisce il vicepresidente Luca Ciriani - avviene nel rispetto dei principi di sussidiarietà, differenziazione ed adeguatezza, alla luce delle disposizioni introdotte dalla legge finanziaria statale 2010 che prevede, in particolare, la soppressione delle Autorità d´ambito territoriale ottimale (Aato), destinate a cessare la loro operatività al 31 dicembre 2011, scadenza entro la quale le Regioni devono provvedere, con legge, alla riallocazione delle funzioni attualmente esercitate da tali Autorità". "La normativa approvata oggi - ha spiegato il vicepresidente Luca Ciriani - interviene a modernizzare l´attuale assetto organizzativo del servizio idrico integrato, potenziando il ruolo ed i compiti delle amministrazioni locali nella gestione dell´acqua, attraverso l´istituzione di forme di collaborazione tra Province e Comuni, chiamati su base territoriale a gestire il sistema idrico". Viene confermata la suddivisione del territorio in 5 Ato, di cui tre corrispondenti al territorio delle Province di Trieste, Gorizia e Udine e due a quello della Provincia di Pordenone, uno dei quali interregionale in quanto, comprendente come già avviene ora, anche alcuni comuni del Veneto". "La norma - prosegue il vicepresidente Ciriani - è stata concertata con l´Anci e l´Upi, al fine di garantire convergenza sui compiti e sui ruoli degli enti locali". Sul fronte della strutturazione del servizio, Province e Comuni compresi nei singoli Ato saranno riuniti in Assemblee, che gestiranno la governance del servizio assumendo le principali decisioni organizzative. Prive di personalità giuridica, le Assemblee saranno presiedute dal presidente della Provincia e composte dai sindaci: il loro principale compito consisterà nella determinazione delle tariffe del servizio e nell´approvazione dei Piani d´ambito, ovvero la gestione delle infrastrutture idriche e la loro manutenzione. Spetterà alle Province, su mandato dell´Assemblea, l´affidamento del servizio idrico integrato, il monitoraggio e il controllo. Le nuove norme dettano disposizioni anche sugli aspetti legati al futuro del personale, precisanoche "il personale assunto con contratto di lavoro a tempo indeterminato ed in servizio alla data di entrata in vigore della legge è trasferito, a far data dalla costituzione delle Assemblee, alle Province competenti per territorio, nella categoria e posizione economica rivestita, conservando l´anzianità maturata e il trattamento economico in godimento ad eccezione della retribuzione correlata". Secondo il vicepresidente Ciriani "la nuova normativa mette in evidenza ancora una volta il lavoro svolto dall´Amministrazione regionale che, dopo aver istituito con la legge regionale 13/2005 il servizio idrico integrato, oggi si impegna a corrispondere prontamente all´impellente esigenza di una sua ristrutturazione, coerente con il quadro normativo statale di riferimento e le sue recenti evoluzioni, razionalizzando le varie funzioni e favorendo una gestione a livello locale, con un ruolo centrale dei Comuni su temi che riguardano direttamente i cittadini in relazione al territorio di riferimento". |
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