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MERCOLEDI
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Notiziario Marketpress di
Mercoledì 14 Settembre 2011 |
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Politica |
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UE: DICHIARAZIONE DEL PRESIDENTE BARROSO DOPO IL SUO INCONTRO CON IL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO ITALIANO SILVIO BERLUSCONI |
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Bruxelles, 14 settembre 2011 - Di seguito la dichiarazione di ieri del Presidente Barroso dopo il suo incontro con il Presidente del Consiglio Italiano Silvio Berlusconi: “ Ho appena avuto un proficuo incontro con il Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi. E´ stata un´occasione per parlare della situazione nell´area euro in generale e in Italia in particolare. La discussione si è concentrata in particolar modo sulle misure finanziarie approvate la settimana scorsa dal Senato e sulle quali si sta svolgendo un dibattito alla Camera dei Deputati. Queste misure sono di un´importanza fondamentale per assicurare la fiducia in Italia e nell´area euro. L´impegno del governo italiano di realizzare il pareggio di bilancio nel 2013 è un segnale importante di determinazione ed ambizione. Le ultime misure che il Presidente del Consiglio mi ha presentato in dettaglio sono designate per permettere l´Italia di centrare quell´obiettivo. Sono anche benvenute in quanto rappresentano un passo nella giusta direzione verso la rimozione degli ostacoli strutturali che attualmente impediscono all´Italia di compiere il suo potenziale di crescita. Un´attuazione rapida, efficace e rigorosa è quindi essenziale. Ho anche accolto con favore il piano del governo per inserire nella Costituzione italiana il principio del pareggio di bilancio e per snellire gli apparati istituzionali. Mi auspico un ampio consenso politico a favore di questi proposti cambiamenti, perché possano essere attuati al più presto, sempre nel rispetto dei requisiti costituzionali dell´Italia. Con il Presidente Berlusconi ci siamo accordati sulla necessità di un´ulteriore integrazione nell´area euro, in base al metodo comunitario. Dobbiamo rafforzare la nostra unione economica e monetaria sia per la crescita che per la stabilità. I prossimi passi sulla governance economica dovranno fornire gli strumenti efficaci per un coordinamento fiscale rafforzato e una disciplina comune tra i paesi dell´area euro, conservando al contempo l´integrità del mercato interno e delle politiche comuni a tutti e 27 gli Stati Membri”. |
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PARLAMENTO EUROPEO, COME AFFRONTARE LA CRISI DELLA ZONA EURO |
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Strasburgo, 14 settembre 2011 – Questa mattina alle 9.00, i deputati discuteranno gli ultimi sviluppi della crisi economica e finanziaria dei paesi della zona euro con il Presidente della Commissione europea, José Manuel Barroso, il Commissario per gli affari economici e monetari, Olli Rehn e i rappresentanti della Presidenza polacca del Consiglio. Al centro della discussione ci saranno gli strumenti di reazione alla crisi, come il meccanismo europeo di salvataggio e le proposte per garantire la stabilità a lungo termine, come gli Eurobond, insieme al dibattito sul sistema di governance economica europea. |
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PARLAMENTO EUROPEO. IL CONSIGLIO PRESENTA LA PROPRIA POSIZIONE SUL BILANCIO UE DEL 2012
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Strasburgo, 14 settembre 2011 - Il Consiglio presenta oggi alle ore 9 la sua posizione sul bilancio dell´Ue per il 2012 . La maggioranza degli Stati membri vuole limitare l´aumento del bilancio al 2,9% per gli impegni e 2,02% per i pagamenti, che la Commissione ha proposto 3,7% e 4,9% rispettivamente. Il Parlamento voterà la sua posizione il 26 ottobre, dopo di che ci sarà un periodo di 21 giorni di conciliazione, a partire dal 1 ° novembre. |
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PARLAMENTO EUROPEO, BRONISłAW KOMOROWSKI: "PIÙ EUROPA" PER USCIRE DALLA CRISI
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Strasburgo, 14 settembre 2011 - "L´europa ha un passato fatto di conflitti, divisioni e guerre. Allo stesso tempo questo continente ha anche saputo mantenere un indistruttibile desiderio per l´unificazione" ha dichiarato il presidente polacco Bronisław Komorowski davanti ai deputati del Parlamento europeo. Ha difeso l´euro e l´unione monetaria, invitando a trovare insieme una risposta alla crisi perché "solo un´Europa unita e forte ci permetterà d trovare delle buone risposte". Il premier polacco ha pronunciato un discorso il 13 settembre a mezzogiorno davanti ai deputati. Il presidente del Parlamento europeo Jerzy Buzek lo ha accolto ricordato tutto l´impegno del premier polacco per la difesa della democrazia e dei valori democratici. "La sua priorità è sempre stata difendere il nostro sistema di valori" ha aggiunto Burzek. |
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PARLAMENTO EUROPEO: RINVIATO IL VOTO DELLA RISOLUZIONE SULLA STRATEGIA ANTITERRORISMO
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Strasburgo, 14 settembre 2011 - Il voto della risoluzione che chiedeva una valutazione completa delle misure antiterrorismo intraprese in Europa dopo l´11 settembre è stato rinviato, su richiesta della relatrice Sophie In´t Veld (Alde, Nl). Nel progetto di testo si chiedeva una valutazione completa dei costi, dell´efficacia e dell´impatto delle politiche antiterrorismo sulle libertà civili. "Sembrerebbe che le posizioni si siano spostate e siano aumentate le controversie intorno a questa relazione", ha dichiarato la relatrice Sophie In´t Veld, chiedendo più tempo per raggiungere una posizione più forte del Parlamento europeo su questo tema. La decisione di rinviare la votazione è stata approvata con 400 voti favorevoli, 268 contrari e 6 astensioni. Il progetto di risoluzione sarà ora riesaminato dalla commissione per le libertà civili. Il testo proposto dalla commissioni per le libertà civili invitava la Commissione europea a "valutare integralmente" il costo, l´efficacia e l´impatto sulle libertà civili delle misure antiterrorismo adottate nell´Ue dopo l´11 settembre. |
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UE, FRONTEX: NUOVI POTERI E ISPETTORI PER I DIRITTI UMANI
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Strasburgo, 14 settembre 2011 - Frontex, l´agenzia per il controllo delle frontiere esterne degli Stati membri dell´Ue nata nel 2004, nominerà un ispettore per assicurare che i controlli alle frontiere europee rispettino i diritti fondamentali, secondo i cambiamenti al mandato adottati martedì dal Parlamento. L´agenzia inoltre potrà possedere o affittare le proprie attrezzature per non dipendere più dagli impegni degli Stati Membri. Le nuove regole per Frontex sono state adottate con 431 voti in favore, 49 contrari e 48 astensioni. "Questa è la riforma più importante dalla creazione di Frontex nel 2004 e il Parlamento la accoglie con grande favore. La nostra valutazione dei primi 6 anni di lavoro dell´agenzia ci dice che è necessario rinforzarla e renderla più efficace", ha dichiarato Simon Busuttil (Ppe, Mt) nel corso del dibattito che ha preceduto la votazione. Più attenzione ai diritti umani - Una delle conquiste principali del Parlamento è stata quella di inserire nel mandato rinnovato una serie di provvedimenti per assicurare il pieno rispetto dei diritti umani in tutte le operazioni di Frontex. Su richiesta dell´Aula, l´agenzia assumerà un "responsabile per i diritti fondamentali" e creerà un "forum consultivo sui diritti fondamentali" per coadiuvare il consiglio di amministrazione dell´agenzia. Il forum consultivo includerà l´Agenzia per i diritti fondamentali dell´Ue e l´Ufficio europeo di sostegno per l´asilo, l´Alto Commissariato Onu per i rifugiati e specialisti di Ong del settore. Secondo le nuove norme, nel caso di violazione dei diritti umani, le missioni Frontex potrebbero essere sospese o cancellate del tutto. Tra i compiti dell´agenzia ci sarà anche quello di assistere gli Stati membri in situazioni che potrebbero coinvolgere emergenze umanitarie e soccorsi in mare. Frontex predisporrà codici di condotta per garantire la conformità ai diritti umani di tutte le missioni, incluse le operazioni di rimpatrio. Secondo il diritto internazionale, nessuno potrà essere fatto sbarcare o rimpatriato in un paese in cui la sua vita o la sua libertà possano essere lese. Secondo il testo concordato, infatti, l´agenzia rispetterà il principio di "non respingimento" in ogni circostanza. Maggiori risorse logistiche - Frontex acquisterà o affitterà le proprie attrezzature, come automobili o elicotteri, invece di dipendere da quelle fornite dagli Stati membri com´è stato finora. Le nuove norme impongono inoltre ai governi nazionali di rispettare i propri impegni, concordati su base annua, nel fornire un certo numero di guardie di frontiera o una certa quantità di attrezzature all´agenzia. Le squadre europee di guardie di frontiera - Le squadre europee di guardie di frontiera, che dovrebbero aumentare l´efficienza e dare alle azioni di Frontex maggiore visibilità unificando le esistenti squadre comuni di sostegno e le squadre d´intervento rapido, saranno formate da guardie nazionali assegnate dagli Stati membri per le operazioni comuni. Le prossime tappe - Una volta che il Consiglio darà il via libera al nuovo regolamento, questo entrerà in vigore 20 giorni dopo la sua pubblicazione sulla Gazzetta ufficiale europea. Le nuove norme avranno effetto dunque dalla fine del 2011. |
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UE - SUD AFRICA VERTICE UE-27 SURPLUS NEL COMMERCIO DI BENI CON IL SUD AFRICA HA CONTINUATO A CRESCERE NELLA PRIMA METÀ DEL 2011
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Bruxelles, 14 settembre 2011 - Dopo Eu27 scambi di merci con Sud Africa, calati nel 2009, sia le esportazioni e le importazioni hanno mostrato una nuova crescita nel 2010. Il valore delle esportazioni Ue27verso Sud Africa è aumentato di un terzo ed ha raggiunto un picco di 21,4 miliardi di euro nel 2010, mentre le importazioni sono aumentate del 20% a 17,9 miliardi, ma non hanno ancora raggiungono il livello delle importazioni registrate nel 2006. Il primo semestre del 2011 ha mostrato una crescita sostenuta in Eu27 commercio con Sud Africa , rispetto al primo semestre del 2010. Le esportazioni sono cresciute dal 10,1 miliardi nei primi sei mesi del 2010 per 12,3 miliardi nella prima metà del 2011 e le importazioni da 8,8 miliardi a 9,1 miliardi. Di conseguenza, l´ Ue-27 surplus nel commercio di merci con Sud Africa è aumentato da 1,2 miliardi nella prima metà del 2010 per 3,2 miliardi nello stesso periodo del 2011. Sud Africa hanno rappresentato circa il 1,4% della Ue-27 ´s del commercio estero di beni , ed è stato il -27 ´s quindicesimo socio commerciale più importante nei primi sei mesi del 2011. In occasione del quarto dell´Unione europea - Sud Africa vertice, che si terrà il 15 settembre in Sud Africa , Eurostat, l´ufficio statistico dell´Unione europea , dati i problemi di commercio e di investimenti tra il Sudafrica e l´ Ue . Germania e Regno Unito rappresentano quasi la metà dei 27 Stati membri il commercio con il Sudafrica Tra gli Ue27 Stati membri, la Germania (4,1 miliardi di euro o 34% delle esportazioni Ue-27) era di gran lunga il maggior esportatore di Sud Africa nella prima metà del 2011, seguita dal Regno Unito (1,8 miliardi o 15%) e Francia (1,1 miliardi di euro pari al 9%). Germania (2,5 miliardi o 28% delle importazioni Ue-27) è stato anche il più grande importatore, seguita da Regno Unito (1,5 miliardi o 16%). Il più alto surplus negli scambi con il Sudafrica nei primi sei mesi del 2011 sono stati osservati in Germania (+1,6 miliardi) e Francia (+0,7 miliardi), e il più grande deficit in Italia (-0,4 mld) e le Paesi Bassi (-0,3 mld ). |
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MSE, ROMANI INCONTRA REGIONI PER MISURE SVILUPPO PIU’ RACCORDO SU INTERNAZIONALIZZAZIONE E TLC |
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Roma, 14 settembre 2011 - Il ministro dello Sviluppo economico Paolo Romani ha incontrato ieri, presso il dicastero di via Veneto, gli assessori alle Attività produttive delle Regioni italiane, nell’ambito della sede stabile di concertazione. Nel corso dell’incontro, durato circa due ore, si è stabilito di rafforzare ulteriormente la collaborazione tra governo e amministrazioni regionali su fronti fondamentali per la crescita economica, in particolare: politiche per l’internazionalizzazione, credito alle imprese attraverso il Fondo di garanzia, potenziamento delle reti di impresa, maggiore raccordo nel settore delle infrastrutture tecnologiche. Il ministro, anche in previsione delle prossime misure per lo sviluppo all’attenzione dell’esecutivo, ha deciso di riconvocare la sede stabile di concertazione entro poche settimane. |
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PIEMONTE: PRIMO PASSO PER LA GESTIONE ASSOCIATA DELLE FUNZIONI DEI COMUNI
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Torino, 14 settembre 2011 - Il tavolo tecnico per la definizione degli ambiti territoriali ottimali, primo tassello per la predisposizione da parte della Giunta regionale del disegno di legge sulla gestione associata delle funzioni fondamentali previsto dal decreto 78/2010 per i Comuni con meno di 5.000 abitanti e per quelli montani sotto i 3.000, si è insediato 12 settembre nella sede della Regione. Ad dare il via ai lavori del tavolo, a cui siedono i rappresentanti di Anci, Uncem, Upp, Anpci e Lega Autonomie , è intervenuta l’assessore agli Enti locali, Elena Maccanti. “Con l’insediamento di questo tavolo - ha detto Maccanti - entriamo nel vivo della concertazione con le autonomie locali per l’individuazione degli ambiti all’interno dei quali i Comuni dovranno associarsi per lo svolgimento delle funzioni fondamentali. Il mandato si basa sul principio dell’autodeterminazione dei Comuni piemontesi che, all’interno delle aree omogenee che saranno individuate, avranno la facoltà di formulare proposte alla Giunta sulle modalità di associazionismo”. “Dopo mesi di confronto a livello politico, aperto fin dall’approvazione del decreto che impone la gestione associata, abbiamo individuato insieme ai rappresentanti delle autonomie locali un percorso condiviso, con l’obiettivo preciso di mettere i Comuni, che sono i titolari delle funzioni, al centro del sistema - ha aggiunto l’assessore - La definizione del quadro generale è una priorità per la Regione Piemonte, per garantire la cornice istituzionale più idonea a gestire in forma associata le funzioni fondamentali , tra cui anche quella socio-assistenziale, entro i tempi previsti dalla legge statale”. |
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TOSCANA, COMUNI IN ASSEMBLEA: MANOVRA SBAGLIATA. MA UNA RIFORMA È NECESSARIA |
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Firenze, 14 settembre 2011 – “Non voglio con questo giustificare i tagli del governo. Ma dobbiamo abituarci, noi Regioni e enti locali, ad avere un numero minore di risorse a disposizione”. Va subito al cuore della questione l’assessore della Toscana al bilancio e al rapporto con gli enti locali, on. Riccardo Nencini, che ieri è intervenuto in Palazzo Vecchio a Firenze all’assemblea dei comuni toscani dell’Anci: un’assemblea, presenti i rappresentanti di una cinquantina di amministrazioni, in cui sono stati nominati i delegati per l’assemblea nazionale di Brindisi ma in cui si è parlato molto e soprattutto di manovra, di “autonomia dei Comuni di fatto cancellata” come ha ripetuto più volte il presidente e sindaco di Livorno Alessandro Cosimi, di nuovi tagli, impossibilità di spendere le risorse che gli enti locali hanno in cassa per l’inasprimento del patto di stabilità e investimenti per il futuro a rischio, a causa del dimezzamento (o quasi) in tre anni della possibilità di accendere mutui e prestiti. Una manovra per i Comuni “dal costo insostenibile” – 458 milioni in meno da spendere nel 2012 e 298 quest’anno, qualcosa come 123 euro in meno a cittadino – che li ha costretti a rivedere i bilanci e raschiare il barile utilizzando fondi fermi da anni, che però nel 2012 non ci saranno più. “Avremo meno risorse a disposizione – spiega Nencini – e questa sarà la regola per i prossimi cinque o dieci anni”. “Dovremo inoltre – aggiunge – fare i conti con un federalismo fiscale di fatto anticipato, che non è detto però che parta in pompa magna come sperato. Anzi, tutt’altro. Soprattutto se tutti noi affrontiamo questo tempo con categoria e parametri tradizionali rischiamo una prospettiva sbagliata. La manovra del governo è ingiusta e la riforma istituzionale che arriva da Roma manca di un disegno omogeneo. Ma una manovra e una riforma è necessaria e va fatta. Oggi ancor più urgentemente di qualche mese fa”. Serve, per l’assessore, un segno di cambiamento. E nel suo intervento Nencini ricorda come la Toscana – che conta molti meno Comuni di altre regioni, per ragioni storiche – si sia già mossa. “La giunta ha inviato in consiglio, qualche mese fa, – dice – una proposta di riordino dei livelli di governo locale. E’ un riforma che può essere migliorata, ma un passo assolutamente necessario. Ci siamo anche già mossi, un anno fa, sul terreno del recupero dell’evasione fiscale, lasciando ai Comuni che collaborano la metà dei tributi regionali recuperati”. Soldi che serviranno a tamponare i tagli sul trasporto pubblico locale, ma che potrebbero essere utilizzati anche per altri obiettivi mirati, “coniugando – spiega l’assessore – merito e bisogno”. |
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PRENDE IL VIA VENETO PROMOZIONE – AGENZIA PER INTERNAZIONALIZZAZIONE DELL’ECONOMIA REGIONALE |
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Venezia, 14 settembre 2011 - Decolla “Veneto Promozione”, l’agenzia per l’internazionalizzazione dell’economia veneta, ormai completa di tutto l’organigramma e dei necessari atti notarili. Il nuovo organismo, costituita in forma di società consortile per azioni alla quale partecipano la Regione del Veneto e le Camere di Commercio attraverso Unioncamere in maniera paritaria, è stato presentato ieri a Palazzo Balbi dal presidente Luca Zaia e dall’assessore al commercio estero Marino Finozzi, presenti tra gli altri il presidente dell’Agenzia Giovanni Franco Masello e il presidente di Unioncamere Giuseppe Fedalto. “Si tratta di uno strumento operativo molto atteso dalla nostra economia – ha sottolineato Finozzi – chiamato ad organizzare e indirizzare l’impegno pubblico – privato per promuovere all’estero il ‘Sistema Veneto’ in tutti i suoi aspetti produttivi. In una economia mondializzata, dobbiamo infatti valorizzare tutte le nostre potenzialità e internazionalizzare lo sforzo delle nostre aziende, perché ritorni più reddito sul territorio e per conquistare i mercati emergenti”. Veneto Promozione era stata prevista sin dal 2004, con la prima legge regionale generale sul turismo, ma l’iter di costituzione della società è stato completato solo in questa legislatura regionale: “è stato sicuramente uno dei traguardi più importanti della Giunta Zaia – ha spiegato l’assessore – fortemente voluto per sviluppare attività e iniziative di concreto sostegno del sistema economico: dal manifatturiero, al turismo, all’agroalimentare. Il nostro sistema di imprese, fondato sulle piccole e medie aziende, deve infatti muoversi alla ricerca di nuovi mercati, potenziali nuovi utenti per i prodotti veneti di qualità, e anche per il nostro mercato del turismo”. Veneto Promozione assorbirà le attività del Centro Estero delle Camere di Commercio del Veneto e porrà sotto un unico ombrello tutte le iniziative e i finanziamenti per la promozione del turismo, dei prodotti del settore manifatturiero e dell’internazionalizzazione delle imprese. “In questa fase di crisi, con risorse pubbliche in fortissima contrazione – ha detto ancora Finozzi – abbiamo il dovere di ottimizzare i risultati possibili”. “Dobbiamo far capire all’estero – ha aggiunto il neopresidente Masello – che qui c’è qualità e c’è intelligenza sulla quale si può investire”. “Il nostro futuro è nel Sistema Veneto – ha concluso Finozzi – e Veneto Promozione ne sarà lo strumento verso il mercato mondiale”. |
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STRUTTURA E COMPITI DI VENETO PROMOZIONE |
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Venezia, 14 settembre 2011 - Veneto Promozione è una società per azioni le cui quote sono per 1.000 azioni ordinarie, pari 250.000 euro nominali, di proprietà della Regione del Veneto, mentre altre 1.000 azioni ordinarie di pari valore sono di proprietà dell’Unione Regionale delle Camere di Commercio Industria Artigianato, Agricoltura del Veneto. Il Consiglio di amministrazione, formato da 5 membri, è così composto: Giovanni Franco Masello presidente, Roberta Gallana consigliere, Paolo Doglioni consigliere, Enrico Merenda consigliere, Nicola Tognana consigliere. Il Collegio sindacale è formato da Nicola Falde presidente, Fabio Cadel ed Enrico Ghinato sindaci effettivi, Alfio Dalla Gasperina eAlberto Sichirollo sindaci supplenti. E’ stato anche previsto un Comitato consultivo di 10 membri (5 indicati dalla Regione e i 5 presidenti di Camere di Commercio non presenti nel Consiglio di Amministrazione). Oggetto della società sono le seguenti attività: sviluppare ogni attività ed iniziativa volte al sostegno del sistema economico veneto; promuovere il “sistema veneto” in tutti i suoi aspetti economico-produttivi; promuovere l’organizzazione e il miglioramento dei servizi e delle iniziative per l’internazionalizzazione del sistema d’impresa; diffondere l’informazione circa i provvedimenti di politica commerciale, produttiva, finanziaria adottate da organismi italiani, comunitari, internazionali ed esteri; promuovere l’attivazione di sportelli telematici, banche dati, repertori e osservatori sull’internazionalizzazione delle imprese e dell’economia regionale, sui mercati esteri, gare ed appalti internazionali, fiere e mostre; diffondere la cultura economica; concorrere alla realizzazione di iniziative di formazione e aggiornamento manageriale e tecnico-professionale; promuovere servizi specialistici ed innovativi in materia di contrattualistica, joint-venture, ricerca partner, marketing internazionale, trasporti e dogane, fisco, assicurazioni e finanziamenti, vertenze commerciali e internazionali, qualità, tecnologia, investimenti esteri in Italia ed italiani all’estero; collaborare con gli uffici dell’Unione Europea e con le strutture specializzate dei sistemi camerali italiani ed esteri; promuovere la partecipazione degli operatori veneti alle manifestazioni fieristiche ed iniziative analoghe all’estero; promuovere la costituzione di organismi associativi fra le imprese, anche di natura temporanea, finalizzati ai rapporti internazionali; promuovere a livello istituzionale lo sviluppo di rapporti economici con organismi esteri; realizzare attività di supporto al Consiglio e alla Giunta regionale, all’Unione regionale delle Camere di Commercio e alle singole Camere nello sviluppo di relazioni con istituzioni e organismi internazionali operanti in campo economico e dei collegamenti con i Ministeri competenti, con le rappresentanze diplomatiche italiane all’estero, le rappresentanze estere in Italia, le Camere di Commercio italiane all’estero e le Camere di Commercio estere in Italia, l’Ice e l’Enit; realizzare il monitoraggio delle attività connesse ai processi di internazionalizzazione. Veneto Promozione può inoltre compiere ogni altra attività collegata od analoga a quelle indicate, necessarie e opportune per il conseguimento dell’oggetto sociale. |
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PRESIDENTE ZAIA A VENETO SVILUPPO |
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Venezia, 14 settembre 2011 - “Questa mattina ho partecipato personalmente all’assemblea di Veneto Sviluppo, alla quale ho portato le ragioni della Regione, socio di riferimento con il 51 per cento del capitale sociale che in questa importante occasione era rappresentato al 100 per cento”. Così il presidente del Veneto Luca Zaia, ieri nel corso del consueto incontro con la stampa dopo la seduta della Giunta regionale, ha introdotto il tema della finanziaria regionale Veneto Sviluppo.“purtroppo Francesco Borga – ha annunciato Zaia - si è dimesso da presidente e da consigliere. Lo ringrazio per quello che ha fatto in un momento non facile per l’economia” “Ho presentato ai soci – ha aggiunto - alcune considerazioni. La prima è di natura economica. L’andamento dello spread tra buoni del tesoro e bund tedeschi è il segnale che il nostro debito pubblico è ritenuto più a rischio di quello spagnolo. E questo si traduce in una difficoltà che si riversa sulle imprese e sulle famiglie. Tra le indicazioni che riteniamo prioritarie ci sono dunque la razionalizzazione dell’azione e l’eliminazione di tutto ciò che non è funzionale a questo obiettivo strategico. Ci sono poi le questioni legate alla gemmazione delle cariche, la necessità di alte professionalità nelle aziende dove mettiamo risorse, le modifiche statutarie per dare più efficienza alla governance; la semplificazione dell’accesso ai finanziamenti. Altre indicazioni riguardano la partecipazione ad una ‘società gestione risparmio’ (sgr)”. “L’idea che ho portato come socio di riferimento – ha concluso Zaia - è quella di un periodo finanziario di tre mesi, durante il quale il Cda di Veneto Sviluppo ha la possibilità di traghettare la finanziaria regionale, introducendo riforme a beneficio dei cittadini e attivando il fondo di accesso al credito. Quanto alla presidenza, personalmente penso che ci possano essere professionalità anche al di fuori del Cda, che ora deve nominare il presidente al suo interno. Ho confermato la mia piena fiducia ai componenti del consiglio di amministrazione e come Regione abbiamo dato indicazione che l’attuale consigliere Marco Vanoni, membro anche del Comitato esecutivo, assuma l’incarico di presidente per i prossimi mesi facendo da “traghettatore” fino alla scadenza”. |
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PUGLIA: PIANO PER IL LAVORO. AL VIA GLI INTERVENTI PER LE AZIENDE INNOVATIVE 15MILIONI DI EURO PER IMPRESE NUOVE E GIÀ COSTITUITE. COGLIERE LE SFIDE DELL’INNOVAZIONE PER ESSERE PIÙ COMPETITIVI ED EVITARE LA FUGA DEI CERVELLI”. |
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Bari, 14 settembre 2011 - Quindici milioni per le piccole imprese innovative delle Puglia, le aziende capaci di trasformare la ricerca in imprese reali, dunque dotate di struttura produttiva con occupati regolarmente assunti. Così il Piano straordinario per il Lavoro in Puglia investe sull’innovazione promuovendo due interventi: un nuovo bando da 10milioni destinato alle imprese innovative già costituite e il rifinanziamento con 5milioni di euro dell’avviso destinato alle aziende innovative di nuova costituzione. Il nuovo bando, quello da 10milioni, tuttavia si trasforma in modo significativo, diventando per la prima volta a sportello cioè aperto sino all’esaurimento delle risorse. Così la spinta all’innovazione diventa forza propulsiva per movimentare il mercato creando competitività e importanti opportunità di occupazione. Gli avvisi si rivolgono infatti alle aziende piccole (fino a 49 addetti) e piccolissime (non più di 9 addetti) con la caratteristica essenziale di essere innovative. Per definirsi tali le imprese devono dedicare a ricerca e sviluppo almeno il 15% dei costi operativi totali. Gli interventi saranno pubblicati sul Bollettino Ufficiale della Regione Puglia di giovedì 14 settembre e saranno immediatamente attivi. Con questi avvisi sale a 15 il numero di interventi del Piano per il Lavoro e ad oltre 171,5 milioni le risorse pubbliche già impegnate sui 340milioni di euro totali. Ma c’è un’ulteriore novità: nasce il Pia (Progetti integrati di agevolazione, da sempre destinato soprattutto alla media impresa), per le piccole aziende che avrà una dotazione di 30milioni di euro. Si tratta in realtà di uno strumento nuovo che non trasforma il precedente (rivolto alle medie imprese) ma si aggiunge a queste per offrire un ventaglio più ampio di opportunità alle piccole imprese, che rappresentano la quasi totalità del tessuto produttivo pugliese. Sotto il profilo dell’iter, esiste già il Regolamento che disciplina questo nuovo intervento (è il n. 4 del 2011) mentre l’avviso vero e proprio uscirà entro fine mese e sarà a sportello. “Oggi – ha detto la vice presidente della Regione Puglia e assessore allo Sviluppo economico Loredana Capone – manteniamo la promessa fatta a maggio con l’uscita delle graduatorie: non solo rifinanziamo i bandi ma ne miglioriamo la struttura rendendola più adatta alle necessità delle imprese. La Puglia coglie cosi la sfida dell’innovazione e ne sfrutta le opportunità in ogni sfaccettatura perché è l’innovazione a renderci competitivi sui mercati esteri e ad offrire occupazione ai nostri cervelli altrimenti costretti ad usare le proprie qualità in un’altra regione o in un altro Paese”. Gli avvisi per le imprese innovative - Il nuovo avviso da 10milioni di euro si chiama per intero “Aiuti alle piccole imprese innovative operative”, si rivolge alle aziende piccole (fino a 49 addetti) e piccolissime (non più di 9 addetti) costituite nei cinque anni precedenti alla presentazione della domanda. Caratteristica essenziale, essere innovative. Per definirsi tali le imprese oltre ad aver dedicato a ricerca e sviluppo almeno il 15% del totale dei costi operativi devono operare in settori innovativi: materiali avanzati, aerospazio e aeronautica, Ict (Tecnologia dell’informazione e della comunicazione), logistica avanzata, ambiente e risparmio energetico, salute dell’uomo e biotecnologie, agroalimentare, sistemi avanzati di manifattura nel settore tessile, della moda, del legno e arredo, della tecnoilluminazione e della meccatronica, tutti comparti fortemente strategici per la Puglia. L’intervento permetterà alle imprese di ricevere aiuti per realizzare opere edili, acquistare impianti e macchinari, licenze e brevetti. Saranno agevolate anche le spese di gestione per il personale dipendente, per le tasse, per l’affitto di immobili e macchinari, per l’energia, l’acqua e il riscaldamento. Il tutto per i primi tre anni di vita dell’impresa e fino ad un massimo di 1milione 200mila euro per ciascuna azienda finanziata. L’intensità massima di aiuto per gli investimenti non può essere superiore al 60% dei costi ammissibili, di cui il 35% per le spese nei primi due anni e il 25% per quelle del terzo. Condizione essenziale per l’erogazione del beneficio economico è la sostenibilità ambientale dell’iniziativa e l’assunzione regolare dei lavoratori con un modello organizzativo che faciliti la conciliazione lavoro/famiglia. L’altro avviso, “Aiuti alle piccole imprese innovative di nuova costituzione”, è in tutto simile al precedente fuorché per la tipologia di aziende, che in questo caso saranno in procinto di aprire i battenti o al massimo essersi costituite entro i sei mesi precedenti alla presentazione della domanda. Entrambi gli avvisi per le imprese innovative sono finanziati con il Programma Operativo – Fondo Europeo di Sviluppo Regionale (Fesr). Per partecipare ai bandi è necessario compilare la domanda via web collegandosi al sito www.Pianolavoro.regione.puglia.it. (e www.Sistema.puglia.it) Le precedenti edizioni dei bandi per le imprese innovative L’avviso dedicato alla imprese innovative nella precedente edizione ha fatto registrare l’arrivo di ben 18 domande. Di queste, ammissibili sono state 6 su 10 istruttorie completate e il contributo concedibile è stato di 2,3 milioni di euro, mentre i lavoratori previsti sono risultati 41. A completare il quadro interviene l’altro bando dedicato alle imprese innovative già operative. La graduatoria uscita a maggio include 13 imprese sulle 19 che hanno fatto domanda. Le 13 proposte ammissibili per 15.098.998 milioni di investimenti riceveranno contributi per 7.067.080 euro e incrementeranno il personale con 90 nuove assunzioni. Bando Pia per piccole imprese - I nuovi bandi Pia (per intero “Aiuti alle piccole imprese per progetti integrati di agevolazione), rappresentano uno strumento aggiuntivo e complementare al Pia per le medie imprese. In questo caso la Regione incentiva i programmi di investimento promossi dalle imprese di piccola dimensione, che rappresentano una risorsa viva ed essenziale per lo stato di salute di un territorio. Nel nuovo bando per le piccole imprese la Regione Puglia destina un importo complessivo di 30milioni di euro per gli investimenti in ‘attivi materiali’ (acquisto di suoli, opere murarie, acquisto di macchinari, impianti, attrezzature, programmi informatici, brevetti e know-how), in servizi di consulenza (riguardanti l’innovazione, l’ambiente e l’internazionalizzazione) e in investimenti per lo sviluppo di e-business. I destinatari sono le piccole imprese che alla data di invio della richiesta per i contributi abbiano già approvato almeno tre bilanci e registrato nei tre esercizi precedenti un fatturato medio non inferiore a 3milioni di euro. Inoltre devono aver avuto in organico, nei 12 mesi precedenti la domanda, almeno 20 unità lavorative. Le agevolazioni per l’acquisto del suolo e le opere murarie sono concesse per il 35% dei costi ammissibili, mentre gli aiuti per l’acquisto di macchinari, di programmi informatici e di brevetti rappresentano il 50% dei costi ammissibili. La ricerca e le imprese innovative in Puglia - Negli ultimi anni la Regione Puglia ha fortemente puntato su ricerca e innovazione investendo nel nuovo ciclo di programmazione regionale 2007-2013 1.762 milioni di euro. Anche per questo oggi le imprese innovative sono in crescita. Si tratta soprattutto di piccole aziende, principalmente spin-off e start-up di derivazione universitaria e degli enti pubblici di ricerca. Alla fine del 2009 la Puglia contava a livello nazionale il 5,8% di tutte le spin-off (802 in Italia). Un dato che è ulteriormente cresciuto nel 2010 grazie al bando regionale per le imprese innovative che vede già ammessa la costituzione, fino ad oggi, di 6 nuove imprese, un numero destinato a crescere visto che il bando, a sportello, non ha ancora esaurito le risorse. Così la Puglia è la prima regione del Sud per numero di imprese innovative, ma addirittura tra le prime a livello nazionale, con una prestazione superiore a quella del Trentino Alto-adige (2%), del Veneto (4,6%) e della Liguria (3,2%), di poco inferiore al Friuli Venezia-giulia (6%) e al Lazio (6,6%). Se si guarda ai fatturati medi, la Puglia balza nel gruppo di testa, insieme a Toscana e Trentino, mentre appare in linea con la media nazionale per quanto riguarda l’occupazione media nelle imprese innovative, calcolata in termini di risorse equivalenti a tempo pieno (7,7 unità, contro le 19 del Trentino, che risulta la Regione con la più alta occupazione media nelle spin-off). Secondo l’ultimo rapporto della Banca d’Italia, dopo anni di ritardi l’attività di ricerca e sviluppo in Puglia ha registrato un recupero anche grazie alla ricerca nel settore pubblico e nelle università. Dal 2002 la spesa in R&s in regione è cresciuta più rapidamente che in Italia e nel Mezzogiorno. Anche sotto il profilo degli addetti alla ricerca la Regione ha registrato un incremento significativo, più rapido che nel resto del Mezzogiorno: se nel 2002 gli addetti erano 1,3 ogni mille abitanti, nel 2008 erano diventati 2,0 ogni mille abitanti. L’output dell’attività innovativa, inoltre, misurato col numero di brevetti per milione di abitanti depositati presso l’European Patent Office, è più che raddoppiato tra il 2002 e il 2007. |
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FVG: INNOVAZIONE E IMPRESA |
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Udine, 14 settembre 2011 - Coniugare le piccole e medie imprese con la ricerca e l´innovazione: è l´obiettivo che si pone Friuli Innovazione, tramite il progetto "Ricerca per la Competitività dell´Impresa - Fvg-r2b", del quale sono stati presentati ieeri ad Udine gli esiti del percorso attuativo attraverso il quale vengono avviate azioni sistematiche di collaborazione tra il mondo della ricerca e quello dell´impresa nei settori delle tecnologie della comunicazione e dell´informazione, della metallurgia e tecnologia delle superfici, dei materiali avanzati, delle biotecnologie e dell´ambiente. Un percorso che è apprezzato dalla Regione, come hanno affermato nell´occasione gli assessori regionali all´Istruzione, Università e Ricerca, Roberto Molinaro, ed alle Attività Produttive, Federica Seganti. Per Molinaro, il quale ha rilevato l´utilità dell´occasione odierna nella quale si sono messe a confronto le istituzioni con il mondo della ricerca e della innovazione (è intervenuto il rettore dell´Università di Udine, Cristiana Compagno) e con il mondo economico (rappresentato dal presidente di Confindustria Udine, Adriano Luci), occorre valorizzare la ricerca all´interno del sistema-regione, che deve essere riorganizzato anche in considerazione del fatto che in Friuli Venezia Giulia sono stati censiti ben 53 soggetti che si occupano di ricerca, parte dei quali non adeguatamente attrezzati per garantire una continuità di operato. E, mentre il sistema delle imprese e quello delle Università debbono rappresentare il riferimento di settore, si impone l´attestazione di una dimensione internazionale della ricerca, nell´ambito di un´internazionalizzazione che deve essere intesa come luogo di collocamento dei prodotti della ricerca in quanto di prodotti di eccellenza. La Regione, da parte sua, ha mantenuto il flusso di finanziamenti per il settore (circa 2,7 milioni di euro l´anno), promuovendo tra l´altro il coordinamento degli enti regionali di ricerca ed avviando nel contempo le procedure per la stipula di un accordo quadro sulla ricerca con il ministero di riferimento e per la stesura di un Libro Bianco sulla ricerca in Friuli Venezia Giulia. L´assessore regionale alle Attività Produttive, Federica Seganti, ha quindi reso noti gli esiti di un´indagine svolta tra un gruppo di imprese del Friuli Venezia Giulia, curata dal Cres e da Informest: il Cres ha sviluppato un´indagine sulle imprese manifatturiere, Informest sulle aziende attualmente internazionalizzate. E´ emerso, ha evidenziato la Seganti, che nel Friuli Venezia Giulia sono in espansione le esportazioni delle imprese le quali, innovandosi, negli ultimi anni hanno rafforzato la propria competitività. Da queste ricerche, e da altre forme di valutazione, secondo l´assessore Seganti, emerge che in regione non sono soltanto le grandi imprese a innovare. Il processo innovativo ha raggiunto anche le piccole e medie imprese, sia per quanto attiene all´innovazione di processo che a quella di prodotto, mentre, sempre per favorire l´innovazione, entro l´anno, come ha annunciato la Seganti, sarà emanato dalla Regione un nuovo bando destinato alle imprese artigiane e del terziario. Alla conferenza stampa è intervenuto il presidente di Friuli Innovazione, Sergio Cecotti, per ribadire l´impegno a mettere in rete i soggetti dell´imprenditoria e della ricerca. |
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ANGELA NONNIS GIURA IN CONSIGLIO: “IL MIO IMPEGNO IN CONTINUITÀ E PER L´INTERESSE ESCLUSIVO DELLA SARDEGNA” |
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Cagliari, 14 settembre 2011 - “Il mio sarà un lavoro in continuità e per la difesa degli interessi dei sardi, con tutta l’energia e l’ostinazione che mi deriva dall’esperienza di sindaco di una città e l’impegno necessari all’incarico di grande responsabilità che mi accingo a ricoprire”. Così il neo assessore regionale dei Lavori pubblici, Angela Nonnis, il giorno del giuramento davanti al Consiglio regionale. “La continuità con l’attività di chi mi ha preceduto, Sebastiano Sannitu, si esplica e si esplicherà naturalmente a partire da tutti i fronti aperti, dalle emergenze, dai problemi inderogabili e noti che investono l’isola”, continua Nonnis: “La messa in sicurezza delle aree colpite dalle calamità ma anche e soprattutto le opere di prevenzione del rischio idrogeologico, la riforma del servizio idrico integrato e gli interventi sull’edilizia residenziale, la viabilità, con particolare attenzione ai territori che soffrono più di altri ritardi storici, sono tutti punti nodali - non certo gli unici - dai quali non si può prescindere”. Il neo assessore mette in risalto da subito iniziative concrete che testimoniano la prosecuzione dei programmi senza soluzione di continuità: “La Giunta regionale ha recentemente approvato l’accordo di programma con il ministero dell’Ambiente per opere urgenti nei territori a rischio idrogeologico - spiega Angela Nonnis - Lo stanziamento ammonta a 55,1 milioni e consentirà 28 interventi in tutta la Sardegna, tra i quali sono annoverati quelli per le alluvioni di Pirri del 2008, della Gallura e del Nuorese del 2009, per le calamità naturali subite da Villagrande e Villanova Strisaili, Capoterra e per i recenti nubifragi nel Campidano e nell’hinterland cagliaritano. Tra gli altri, sono stati finanziati lavori di contenimento dei fenomeni di crolli sotterranei verificatisi in diverse zone di Cagliari”. L’assessore dei Lavori pubblici indica tra gli impegni fondamentali quelli relativi all’edilizia residenziale: “La ricerca della casa è ridiventata una delle problematiche più pressanti prima di tutto per le giovani coppie. La necessità di mettere in campo tutte le risorse possibili per consentire l’accesso a un diritto essenziale è al primo posto nella mia agenda”. Nonnis ricorda in proposito che è di prossima pubblicazione il bando per il mutuo regionale sulla prima casa pari a 120 mila euro con le nuove disposizioni approvate recentemente. “Proprio ieri è stata bandita dall’Anas la gara d’appalto per il lotto “zero” della Sassari-olbia, si tratta del quarto bando del valore di 52 milioni di euro dopo quelli per i lotti 1 e 9 e per il ponte sul Padrongianus - prosegue l’assessore - Il nostro auspicio è di tagliare il nastro del primo cantiere dell’importante arteria del nord. Sulla Statale 195, già appaltata, stiamo chiudendo il progetto esecutivo per poi consegnare i lavori entro l’autunno. Riguardo alla 125, come è noto, sono arrivate le risorse dal Cipe che ci consentiranno di mandare in appalto i progetti definitivi disponibili nella tratte scoperte Tertenia-san Priamo e Tertenia-tortoli. Oggi si tiene una conferenza dei servizi convocata dall’Anas sul primo lotto primo stralcio (tronco San Priamo - Tertenia)”. “Il mio lavoro, di concerto con il presidente Cappellacci e con la Giunta nel suo complesso – conclude Nonnis - si esplicherà ricercando la massima collaborazione con le strutture amministrative, rivendicando in ogni momento e luogo opportuno maggiori risorse per l’isola e per le grandi opere pubbliche strategiche e privilegiando in ogni modo il dialogo con le amministrazioni locali e con tutti i nostri interlocutori istituzionali, nell’interesse unico e primario della Sardegna”. |
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RICERCA E INNOVAZIONE CONDIZIONI FONDAMENTALI PER NON FAR FERMARE LA SARDEGNA.
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Cagliari, 14 settembre 2011 - Non un evento mediatico e neppure un passo formale, ma la seconda tappa di un percorso che individua nella ricerca e nell’innovazione le condizioni indispensabili per portare sviluppo economico e occupazionale nell’Isola. E’quanto ha detto il 12 settembre in apertura dei lavori in programma per due giorni al Thotel di Cagliari l’assessore regionale della Programmazione, Bilancio, Credito e Assetto del territorio, Giorgio La Spisa, che ha dato il benvenuto ai numerosi ricercatori ed esperti convenuti alla Ii Conferenza regionale per la ricerca e l’innovazione. In questo momento di crisi – ha dichiarato-non vogliamo cedere allo scetticismo di alcuni o al cinismo di altri, ma vogliamo imprimere una spinta certa verso lo sviluppo con occhi che guardano lontano, verso una prospettiva, consapevoli che scienza ed economia non progrediscono per automatismi, ma grazie ad un impegno costante nel tempo. Lo scorso anno – ha proseguito La Spisa- in occasione della prima conferenza, avevamo individuato in un uomo che cerca una meta il nostro simbolo. Quest’anno vogliamo indicare che per raggiungere i nostri traguardi c’è bisogno di una compagnia, di sinergie, di elementi e strumenti che ci aprano prospettive comprese tra l’infinitamente grande e l’infinitamente piccolo, senza tralasciare quanto occorre per la formazione e esaltando i fattori che compongono la nostra tradizione. Per fare questo occorre scrollarsi di dosso i complessi di inferiorità e la presunzione dell’autosufficienza. In estrema sintesi – ha concluso l’assessore della Programmazione elencando gli obiettivi prioritari della Regione Sardegna - intendiamo, con l’impiego di ingenti risorse, collegare la Sardegna ai Centri di Ricerca, promuovere una ricerca finalizzata a obiettivi specifici, incentivare una forte collaborazione tra le Università di Cagliari e Sassari e le Agenzie regionali per la Ricerca, coinvolgere i giovani ricercatori mediante l’assegnazione di borse di studio pari a 54 milioni di euro, migliorare le infrastrutture e i servizi, promuovere accordi con lo Stato e con altri sistemi regionali (quali Lombardia, Veneto e Sicilia) per dare concretezza ad alcuni importanti progetti comuni. Credo che sia chiaro che non vogliamo stare fermi correndo il rischio – ha concluso provocatoriamente Giorgio La Spisa- di ritrovarci depressi, invecchiati e indebitati”. I lavori hanno dunque preso il via con l’intervento, in teleconferenza da Houston, del Direttore del Dipartimento di Ingegneria Biomedica dell’Università del Texas, Mauro Ferrari. Medico e ingegnere di origini friulane, il luminare ha illustrato il programma di ricerca sulle nanotecnologie applicate alla prevenzione e alla cura del cancro insistendo molto sul fatto che buona parte del successo della ricerca è da imputare alle risorse umane a disposizione ed ad alcune qualità fondamentali che i ricercatori devono possedere. Fare ricerca –ha spiegato- significa essenzialmente mettere la propria vita e il proprio lavoro al servizio degli altri. Ha quindi proseguito illustrando l’eccezionale investimento sostenuto dal governo in centinaia di laboratori del Texas nella lotta contro il cancro e la notevole proliferazione di imprese alle quali tali ricerche hanno dato vita. Nell’arco di sei anni sono stati creati in questo modo circa 4 mila nuovi posti di lavoro. Ma è evidente che la quantità di investimenti risulta essenziale per reggere la competitività, così come è evidente lo stretto legame esistente tra ricerca e sviluppo economico. Così come – ha aggiunto- è necessario varare programmi che comprendano un arco di tempo non inferiore ai dieci anni, perché la buona ricerca da risultati se può essere sostenuta nel tempo. Un consiglio per la Sardegna –ha concluso- è quello di puntare su aree di nicchia partendo da ciò che è già presente nel territorio, perché soltanto così è possibile esercitare una leadership. Al termine delle comunicazioni introduttive si sono svolti tre forum su vari temi di grande attualità. Il primo, moderato da Marco Bersanelli, dell’Università degli Studi di Milano, sul tema “Le sfide in atto: conferme, criticità, occasioni”, ha visto la partecipazione di Giovanni Bignami (Presidente dell’Istituto Nazionale di Astrofisica), Piero Benvenuti (in rappresentanza del presidente dell’Agenzia Spaziale Italiana) ed Enrico Costa (Istituti nazionale di Astrofisica e di Astrofisica Spaziale e di Fisica Cosmica di Roma). Al centro delle riflessioni il radiotelescopio realizzato a S.basilio, uno dei più grandi (64 metri di diametro) al Mondo che porta la Sardegna all’avanguardia in campo nazionale ed internazionale aprendo interessanti scenari di sviluppo locale. Al suo primo appuntamento nel suo nuovo ruolo di presidente dell’Istituto nazionale di Astrofisica, Bignami ha preannunciato che il radiotelescopio di S.basilio, ormai pronto, verrà presto inaugurato e connesso agli altri centri di osservazione esistenti in Sicilia ed Emilia Romagna. Con questo sofisticato strumento della tecnologia –ha aggiunto Piero Benvenuti- si potrà comunicare con le navicelle spaziali e condurre esplorazioni nel sistema solare di concerto con la Nasa e con altre agenzie. Per quanto riguarda gli utilizzi più specifici, uno dei campi dove potrebbe essere impiegato potrebbe essere – ha concluso Benvenuti- quello legato alla spazzatura spaziale che tanti danni arreca agli impianti satellitari e alle stazioni orbitanti. Lusinghiere valutazioni sui traguardi nel campo dell’astrofisica raggiunti nell’Isola sono state formulate anche dal prof. Costa che ha sottolineato come in Sardegna esistano le condizioni per fare scuola e, di conseguenza, poter contare su risorse umane e tecnologiche capaci di attirare investimenti. Il secondo forum sul tema “Il sistema parco e le piattaforme tecnologiche”, coordinato da Carlo Federico Perno dell’Università Tor Vergata di Roma, ha evidenziato i più importanti studi effettuati in Sardegna sulla genetica e sui meccanismi dell’invecchiamento (illustrati dal professor Francesco Cucca dell’Università di Sassari) e quelli condotti nel Regno Unito sul diabete di tipo 1 che colpisce l’infanzia (John Todd dell’Università di Cambridge) mentre il prof. Mauro Magnani dell’Università di Urbino ha sottolineato l’importanza di cambiare strategia per quanto riguarda il modo di concepire spin off accademici per aumentare l’autosostenibilità delle iniziative e la conseguente durata nel tempo. Il terzo forum, infine, ha richiamato l’attenzione sul ruolo delle nuove tecnologie, dell’informazione e delle telecomunicazioni quali facilitatori orizzontali del sistema della ricerca. Coordinata da Luciano Milanesi dell’Istituto di tecnologie biomediche del Cnr, la discussione ha evidenziato quanto sia importante che i progetti di ricerca non riguardino più singoli ricercatori, ma team multidisciplinari altamente specializzati. Paolo Zanella, presidente del Crs4, assieme a Domenico Laforenza dell’Istituto di Informatica e Telematica del Cnr e a Francesco Archetti dell’Università degli Studi Bicocca di Milano hanno proposto in quest’ottica una rilettura delle origini dello spazio web sorto proprio per rispondere ad alcune esigenze di comunicazione a livello scientifico con ricadute su un pubblico vastissimo a livello planetario. Nel pomeriggio i lavori della Ii Conferenza regionale per la ricerca e l’innovazione sono ripresi proponendo altri forum e interventi di particolare interesse. Il primo, sulle strutture per l’internazionalizzazione è stato condotto da Francesco Pigliaru (Prorettore delegato per la Ricerca dell’Università di Cagliari) e ha visto gli interventi di Maria Del Zompo dell’Istituto di Neuroscienze dell’Università di Cagliari e di Antonio Navarra direttore del Centro euro mediterraneo per i cambiamenti climatici. Vibrato l’appello dela prof. Del Zompo per salvaguardare il valore dei giovani ricercatori messo a rischio dal crescente disinteresse delle imprese per la ricerca. Ha fatto seguito l’intervento di Luigi Raffo dell’Università di Cagliari su Finanziamenti e progettazione europea per la ricerca e il forum su La valutazione della produzione scientifica con interventi di Andrea Bonaccorsi (Agenzia Nazionale di valutazione del sistema universitario e della ricerca) e Donatella Spano (Prorettore delegato per la ricerca dell’Università di Sassari). Ha concluso i lavori della prima giornata l’intervento di Alessandro Spano del Nucleo regionale di valutazione degli investimenti pubblici dell’Università di Cagliari sul tema della valutazione degli impatti delle politiche regionali per la ricerca e l’innovazione delle imprese. I lavori sono ripresi con l’intervento di saluto del presidente della Regione Ugo Cappellacci. |
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DE FILIPPO: ITALIA NON LAVORA SU CREDIBILITÀ E CRESCITA |
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Potenza, 14 settembre 2011 - “In questo tempo in cui il destino dello Stato e di ogni singolo cittadino è appeso a uno spread e alla valutazione del Paese che offrono i mercati, è inevitabile che l’Italia si ripieghi a fare i conti con i suoi problemi di credibilità”. Lo ha affermato ieri il presidente della Regione Basilicata, Vito De Filippo, intervenendo al convegno "La rete degli attori del mercato del lavoro" organizzata dalla Fondazione consulenti per il Lavoro a Potenza. “Il mondo – ha spiegato il presidente – è cambiato. Lo testimonia, tra l’altro, il susseguirsi di manovre finanziarie per decreto che chiudono una storia italiana, da Cavour e fino a Berlusconi, in cui tali manovre venivano prima elaborate e poi assimilate dal dibattito politico. Oggi, invece, sono un corpo estraneo, calato nella società, di cui si lamentano i comuni di destra e di sinistra, le province di destra e di sinistra le regioni di destra e di sinistra perché escluse dal processo di formulazione e di condivisione delle scelte. C’è quindi un problema di credibilità dello Stato al suo interno, ma anche all’Esterno. La Spagna, che ha una situazione finanziaria difficile, non ha fiducia sulla ripresa dell’Italia, la Francia, con cui siamo insieme in Libia, mostra di non fare affidamento su di noi, l’Europa, in generale, tiene sotto tutela il Paese mostrando di non dare credibilità alle sue scelte. E in un momento della storia in cui gli spread e la credibilità si tramutano in economia reale, questo finisce con l’essere il primo problema”. Per De Filippo “serve un recupero di credibilità che non può fermarsi di fronte a ambizioni, velleità e ostinazioni dei singoli perché qui è in ballo tutto il Paese. Diversamente è inutile anche ipotecare il futuro attestandosi su politiche di rigore estreme quanto cieche, poiché non tengono conto delle esigenze di crescita. I sacrifici vanno fatti, ma è necessario che si creino le condizioni di contesto in cui diano frutto, e questo significa lavorare sulla credibilità e sulla crescita”. |
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SARDEGNA: AZIONI DI CONTRASTO DELLE POVERTÀ ESTREME |
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Cagliari, 14 settembre 2011 - L´assessorato dell´Igiene e sanità ha pubblicato il nuovo avviso per il finanziamento di progetti proposti dagli enti gestori dei comuni associati in ambito Plus (piano locale unitario dei servizi) che nel loro territorio hanno attivato servizi a favore di persone senza fissa dimora. I servizi finanziabili riguardano: la prima accoglienza tra cui: servizi di mensa sociale, unità mobili di strada per la presa in carico diretta delle persone senza fissa dimora, accompagnamento ai centri di accoglienza, distribuzione di pasti caldi e di indumenti, interventi di prima assistenza e di informazione dei servizi esistenti per gli interventi di recupero; - centri di accoglienza diurna e notturna con la presenza del segretariato sociale, in cui sia consentita la possibilità di curare l´igiene personale, depositare i propri averi, lavare la biancheria. L´inclusione sociale tra cui: inserimento in case famiglia o concessione di alloggi di edilizia residenziale pubblica destinati a convivenze guidate. La permanenza dovrà essere limitata al tempo necessario per il recupero dell´autonomia personale; - inserimento nel mondo del lavoro. Gli enti interessati dovranno presentare domanda di finanziamento entro il prossimo 10 ottobre all´Assessorato regionale dell´Igiene e sanità e dell´assistenza sociale, Direzione generale delle Politiche sociali - Servizio Programmazione e integrazione sociale, via Roma n. 253 - 09123 Cagliari. |
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POLIZIA MORTUARIA:NUOVA LEGGE DISCIPLINA LA CREMAZIONE NASCONO IN ABRUZZO CASE DEL COMMIATO.APERTURA AI PRIVATI |
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Pescara, 14 settembre 2011 - La Regione Abruzzo si dota di un disegno di legge organico che, per la prima volta, disciplina la materia funeraria e di polizia mortuaria. Lo ha reso noto l´assessore alla Prevenzione collettiva, Luigi De Fanis, autore del testo. Il disegno di legge consta di 33 articoli ed ha come finalità prevalente la tutela della salute pubblica. "Valutato che interveniamo a colmare un ritardo di qualche lustro - ha spiegato l´assessore De Fanis - questa legge ha il respiro di un intervento organico e complesso che fa chiarezza sulle competenze, snellendo anche diverse procedure. Tra le novità, la possibilità di poter svolgere l´osservazione del cadavere della persona deceduta in ambito ospedaliero anche nella propria abitazione oltre che in apposite case del commiato, che possono essere pubbliche o private". Le strutture del commiato, norma che apre al privato la possibilità di fornire un servizio in regime di libera concorrenza, possono essere realizzate da soggetti pubblici o private e utilizzate, su istanza dei componenti il nucleo familiare del defunto, per la custodia e l´esposizione delle salme nonché per i riti del commiato. Tali strutture non possono essere collocate nell´ambito di edifici sanitari pubblici o privati, né in strutture socio-sanitarie o di vita collettiva o nelle loro immediate vicinanze, bensì in aree individuate dai comuni nei loro strumenti urbanistici. La Asl provvede alla vigilanza igienico-sanitaria. Il disegno di legge, che completerà il suo iter in Consiglio regionale, dopo l´esame in V Commissione, accoglie anche la norma sulla cremazione "pratica funeraria - ha dichiarato ancora De Fanis - un tempo poco seguita e che trova oggi sempre maggiori adesioni della popolazione". L´autorizzazione alla cremazione viene rilasciata dall´Ufficiale dello stato civile del Comune nel territorio in cui è avvenuto il decesso, nel rispetto della volontà espressa dal defunto. Pertanto viene istituito nei comuni anche un registro per la cremazione e le ceneri possono essere conservate in cimitero, in ambito privato o disperse. Il disegno di legge, infine, svincola il personale sanitario della Asl da attività che non richiedono discrezionalità tecnico- professionale; attività che possono essere più utilmente svolte da personale opportunamente formato dalle imprese funebri. "Più in generale - ha concluso l´Assessore - considerata la delicatezza dei compiti trasferiti ai comuni e le responsabilità connesse, la tutela della salute pubblica è garantita comunque da una attività di vigilanza e assistenza svolta dalle Asl. Inoltre sarà garantita una obbligatoria specifica attività formativa destinata al personale addetto alle operazioni cimiteriali e al responsabile del servizio di custodia cimiteriale". |
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