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Notiziario Marketpress di Lunedì 30 Gennaio 2012
BANDO DI GARA PER SUPPORTO ALLO SVILUPPO DI LINEE GUIDA PER OTTIMIZZARE LE PROCEDURE DI VALUTAZIONE AMBIENTALE DELL´INFRASTRUTTURA ENERGETICA "PROGETTI DI INTERESSE COMUNE"  
 
Bruxelles, 30 gennaio 2012 - La Commissione europea ha pubblicato un bando di gara per supporto allo sviluppo di linee guida per ottimizzare le procedure di valutazione ambientale dell´infrastruttura energetica "Progetti di interesse comune" (Pic). Lo scopo del bando è prestare supporto alla Commissione per identificare e valutare possibili misure per ottimizzare le procedure di valutazione ambientale e assicurarne la coerente applicazione per i Pic come definito nel regolamento sull´infrastruttura energetica proposto. Ottimizzare significa coordinare le varie procedure al fine di eliminare inutili ripetizioni e sovrapposizioni e abbreviare i tempi necessari per adottare decisioni, ma anche per permettere una valutazione generale degli effetti ambientali. A tal fine, occorrerà valutare le leggi nazionali degli Stati membri e le pratiche di autorizzazione stabilite per i pertinenti progetti di infrastruttura. Le misure dovranno essere rivolte a Stati membri, autorità competenti e promotori di progetti. I risultati di tale lavoro verranno utilizzati dalla Commissione per sviluppare delle linee guida sulla base delle quali gli Stati membri possano agire al fine di ottimizzare le procedure di valutazione ambientale delle pertinenti direttive dell´Ue per i Pic, senza pregiudicare gli obblighi derivanti da tale legislazione. Per leggere l´annuncio ufficiale del bando, consultare: Gu S 9 del 14 gennaio 2011 http://ted.Europa.eu/udl?uri=ted:notice:12568-2012:text:it:html&src=0    
   
   
BOLZANO.: ENERGIA, FUTURO CON I COMUNI  
 
Bolzano, 30 gennaio 2012 - Acquisizione del 40% di Hydros e Hydropower da parte di Sel, partecipazione dei Comuni, azionariato popolare: sono alcune delle piste di lavoro su cui si svilupperà la politica energetica della Provincia. La Giunta ne ha discusso durante la seduta straordinaria a Riva di Tures. La Provincia appoggia gli sforzi di Sel di acquisire il 40% mancante di Hydros e Hydropower, in modo da detenere l’intero pacchetto delle due società energetiche: la Giunta provinciale lo ha ribadito affrontando nella “clausura” di due giorni il futuro della politica energetica in Alto Adige. A questo passo, come ha ricordato il presidente Luis Durnwalder nella conferenza stampa finale, seguiranno le trattative per confermare un’adeguata partecipazione dei Comuni al business dell’energia, per aprire all’azionariato popolare e per intensificare la collaborazione transfrontaliera nel settore. La Giunta ha affrontato anche la questione della distribuzione dell’energia – attualmente affidata a Selnet – in un settore che richiede un investimento di 21 milioni di euro per la manutenzione della rete. Sinora sono 25 i Comuni che hanno dichiarato la volontà di esercitare un diritto di prelazione e assumere direttamente la gestione della rete distributiva dell’energia elettrica, che la Provincia è pronta a cedere alle stesse condizioni sostenute a suo tempo per rilevarla da Enel. Con i Comuni la collaborazione sarà necessaria anche per chiarire la portata del decreto Monti in materia di gestione dei servizi pubblici sul territorio e per definire i ruoli operativi degli enti coinvolti nella realizzazione e nella gestione del nuovo termovalorizzatore di Bolzano. “Riguardo ai costi dell’impianto e al pagamento del mutuo acceso per la sua costruzione – ha ribadito il presidente Durnwalder – l’obiettivo resta arrivare all’estinzione del prestito senza che questa comporti un aumento eccessivo delle tariffe per la città di Bolzano.”  
   
   
ENERGIA IN ABRUZZO: PER AZIENDE PRIORITARIE LE RINNOVABILI A BREVE IL BANDO SUL POLO ENERGETICO  
 
Vasto (Ch), 30 gennaio 2012 - Il vice presidente della Regione, Alfredo Castiglione, è intervenuto il 26 gennaio alla conferenza stampa di presentazione dell´impianto fotovoltaico realizzato dalla Puccioni Spa di Vasto, azienda leader nella produzione di fertilizzanti. "L´iniziativa della Puccioni conferma la vivacità del tessuto imprenditoriale locale che pone l´accento sulla competitività, non solo delle imprese stesse, ma dell´intero sistema industriale abruzzese. La Regione sul fronte delle energie rinnovabili - ha proseguito Castiglione - si è posta obiettivi ambiziosi, che si raggiungeranno solo se mostreremo maturità politica e giusta determinazione, mettendo da parte la sterile demagogia del gioco delle parti". Il vice presidente della Regione, in conclusione del suo intervento, ha richiamato l´importanza delle scelte strategiche in campo energetico. "Iniziative come quella della Puccioni - ha sottolineato Castiglione - consentono la stabilizzazione delle nostre aziende, recuperando una sensibile competitività, grazie ai minori costi per l´approvvigionamento di energia, che ricordiamo nel nostro Paese più cara del 35%. Inoltre, va sottolineata la valenza, in termini culturali, rispetto la diffusione delle fonti rinnovabili e dello sviluppo durevole e sostenibile, specialmente alla luce delle novità introdotte dal Decreto Liberalizzazioni che vieta, in futuro, l´installazione degli impianti fotovoltaici sui terreni agricoli". L´impianto realizzato a Vasto vanta una potenza di 873 Kwp. La predisposizione dei pannelli, ad opera della Enerqos, è avvenuta sulla copertura di uno dei complessi industriali della zona industriale di Punta Penna e produrrà, mediamente, più di un milione di kWh annui (l´equivalente del consumo medio di 250 famiglie) consentendo di risparmiare l´emissione in atmosfera di quasi 760mila kg di Co2, che equivarrebbe a salvare ben 125 ettari boschivi, una superficie pari a 175 campi di calcio. Da sottolineare il ruolo di Enerqos che, per massimizzare il rendimento dell´impianto, realizzato in collaborazione con il partner tecnico Ensud, ha individuato la migliore soluzione tecnica e qualitativa. Il management della Puccioni, rapprsentatao dall´amministratore delegato Mario Puccioni, ha rimarcato la particolare sensibilità dell´azienda nei confronti delle problematiche ambientali, in particolare sul fronte delle energie rinnovabili e dell´innovazione. La scelta del fotovoltaico è, infatti, strettamente legata alla possibilità di produrre energia pulita e contestualmente di ridurre le emissioni di Co2. Per la Enerquos è intervenuto, invece, Luca Marcucci, responsabile marketing e sviluppo, che ha spiegato come per la progettazione e realizzazione dell´impianto ci si sia affidati al partner locale Ensud. Nello specifico, l´impianto Puccioni è composto da 3640 moduli Ja Solar da 240 Wp e si sviluppa sulla doppia falda della copertura con una inclinazione di 6°. L´innovativa struttura di ancoraggio dei moduli è progettata per utilizzare, esclusivamente, i punti di ancoraggio già esistenti sulla copertura, senza fare un solo foro aggiuntivo. Per la Ensud, partner tecnico della Enerqos, Giuseppe Farnelli ha parlato di un rapporto sinergico con l´azienda Puccioni sia per gli aspetti di gestione che per quelli legati alla manutenzione. L´impianto Puccioni sarà, infatti, sotto costante controllo del centro di monitoraggio della Ensud che garantisce la continuità dell´operatività e la perfetta efficienza dell´impianto nel tempo, con la minimizzazione del rischio di mancata produzione a causa di una eventuale indisponibilità del sistema. Inoltre, Castiglione ha assicurato che, "nell´ambito del riordino della legislazione in materia industriale, a breve vedranno la luce misure che che andranno ad incentivare l´energia da fonti rinnovabili". Infine, "uno dei tre bandi di prossima pubblicazione da parte dell´assessorato allo Sviluppo economico, sarà quello relativo al polo energetico". Gli altri due interesseranno il polo chimico-farmaceutico e quello del settore mobili-arredamanto.  
   
   
DEPOSITO GAS RIVARA (MODENA), LA REGIONE RIBADISCE LA CONTRARIETÀ  
 
Bologna, 30 gennaio 2012 - Il gas stoccato in Emilia-romagna, circa 8 miliardi di metri cubi, rappresenta il 30% del gas stoccato in Italia. Inoltre altri tre miliardi di metri cubi di gas sono in arrivo da qui al 2015 in base alle proposte avanzate e almeno cinque giacimenti esauriti o in via di esaurimento nel territorio emiliano romagnolo potrebbero in futuro essere destinati allo stoccaggio del gas naturale. Sono alcuni dei dati esposti il 26 gennaio in audizione sul deposito gas di Rivara (a S.felice sul Panaro, in provincia di Modena) dall’assessore regionale alle Attività produttive Gian Carlo Muzzarelli che ha confermato la contrarietà al deposito. «Non ci sono le garanzie minime di sicurezza per costruire un deposito di quel tipo, non c’è alcuna ragione per stoccare in acquifero, visto che ci sono depositi di gas esauriti e in via di esaurimento che si adattano benissimo allo scopo, e già ora questo territorio contribuisce ad ospitare circa il 30% dell’intera quantità di gas stoccato in Italia», ha sottolineato Muzzarelli, rilevando infine che «i siti di estrazione di gas naturale in Emilia-romagna sono 21». «Nessuna ricerca ulteriore può trovare risposte al problema centrale che si pone in quell’area e cioè al rischio sismico, che è ampiamente comprovato dagli studi e dai fatti, e inoltre – ha proseguito Muzzarelli - come abbiamo scritto nella delibera di Giunta dello scorso 8 febbraio, anche il rischio insito nelle operazioni di immissione ed estrazione del gas è difficilmente quantificabile, per cui è doveroso applicare il principio di precauzione sancito dal Diritto Comunitario. Inoltre, per quanto riguarda l’abbassamento delle tariffe del gas, la chiave sono le politiche di liberalizzazione e l’avvio di nuove scelte energetiche, nell’ottica europea della strategia Europa 2020».  
   
   
CASA IN LOMBARDIA: IL PATTO È LA CHIAVE PER FUTURO  
 
 Milano, 30 gennaio 2012 - Il nuovo regolamento regionale per l´edilizia residenziale pubblica e il ´Patto per la Casa´. Sono questi i due punti cardine per l´attuazione delle nuove politiche abitative, che l´assessore regionale alla Casa Domenico Zambetti ha illustrato il 27 gennaio, intervenendo al convegno ´Presente e futuro dell´edilizia pubblica sociale, idee a confronto´, nel corso del quale sono state raffrontate le esperienze della Lombardia e di Milano con quelle della Puglia e di Bari. ´I quartieri di edilizia residenziale pubblica - ha detto Zambetti - devono essere considerati luoghi per ridare vita alle città e alle periferie, garantendo sia il mix sociale sia il mix funzionale, con aree residenziali dotate di tutti i servizi complementari ed essenziali per la qualità dell´abitare´. Nuovo Regolamento E Patto Per La Casa - ´Con il nuovo regolamento - ha spiegato Zambetti - abbiamo rivisto le linee regionali per la gestione degli alloggi di edilizia residenziale pubblica, come ad esempio quelle che stanno permettendo di assegnare centinaia di abitazioni già considerate ´sottosoglia´, ma pienamente fruibili, a particolari categorie: studenti, lavoratori fuori sede, Forze dell´Ordine e lavoratori dell´Atm´. Regione Lombardia sottoscriverà a breve il ´Patto per la Casa´, con l´obiettivo di costruire insieme strategie capaci di rispondere ai bisogni abitativi reali. ´E´ la chiave di volta - ha proseguito l´assessore - per l´attuazione delle nuove politiche abitative ed è un percorso impegnativo per tutti gli attori coinvolti, non solo gli interlocutori tradizionali quali Aler, Organizzazioni sindacali e Amministratori locali, ma anche nuovi soggetti del mondo economico-finanziario, sociale e professionale come Abi (Associazione delle banche italiane), Caritas, mondo cooperativo, ordini professionali degli architetti, dei notai´. Collaborazione Con Enti Locali - Durante la Tavola rotonda si sono confrontati l´assessore regionale della Puglia all´Urbanistica e Edilizia residenziale pubblica Angela Barbenente, il vice sindaco di Milano Maria Grazia Guida e il sindaco di Bari Michele Emiliano. ´Solo attraverso una più stretta collaborazione con gli Enti locali - ha sottolineato Zambetti - si possono ottenere dei risultati importanti in un settore così delicato come quello dell´abitazione. Per questo Regione Lombardia chiederà sempre più la collaborazione e l´impegno delle Amministrazioni comunali nell´individuare nuovi spazi da destinare a interventi di edilizia sociale e nell´utilizzare e determinare, all´interno dei propri Piani di Governo Territoriali, misure adeguate per rispondere al bisogno abitativo. Per la riqualificazione del territorio è importante anche un miglior utilizzo del patrimonio pubblico esistente, che può anche essere convertito e destinato ad alloggi sociali´. Rivedere L´imu - ´L´avvio dell´anno - ha detto Zambetti - ci ha riproposto con urgenza l´esigenza di intervenire anche sulla fiscalità che interessa il mondo dell´edilizia pubblica. In occasione del recente Decreto per la liberalizzazione e le infrastrutture abbiamo sollecitato il Governo a raccogliere le proposte lombarde su cui avevamo raccolto l´unanime consenso di tutte le Regioni italiane. La questione dell´Imu per le Aziende per l´edilizia pubblica è anche in tale contesto, assolutamente in primo piano´. Il Decalogo Del Patto/scheda - Queste in sintesi le linee d´azione del Patto per la casa: - Rivisitazione delle misure di welfare abitativo esistente, puntando a sostenere le fasce di disagio acuto attraverso modalità che semplifichino la stessa erogazione dei fondi da un lato e sostenendo lo sforzo delle giovani coppie nella fase di acquisto della prima casa attraverso l´abbattimento dei tassi d´interesse sui mutui dall´altro; - Predisposizione di un Piano regionale per la riqualificazione energetico-ambientale, a cominciare dalla rimozione dell´amianto, del patrimonio abitativo pubblico; - Sviluppo dei fondi immobiliari, in relazione a obiettivi condivisi sull´housing sociale e alle esigenze abitative dei territori lombardi: per il 2012 siamo convinti di portare il Fondo Immobiliare federato Lombardia, che oggi dispone di 200 milioni di euro, a una disponibilità di 400 milioni di euro; - Incremento dell´offerta abitativa in affitto mediante completamento dei programmi di investimento in corso, recupero del patrimonio Aler inutilizzato, misure per l´utilizzo del patrimonio invenduto; - Realizzazione dei progetti di riqualificazione urbana in particolari aree di rilievo regionale; - Rilancio del ruolo pubblico per l´edilizia residenziale, Aler e accreditamento di nuovi soggetti per l´housing sociale; - Applicazione degli incentivi urbanistico-normativi previsti dal progetto di legge per la riqualificazione urbana.  
   
   
REGIONE LAZIO, DA GIUNTA CIRCOLARE ESPLICATIVA SU PIANO CASA  
 
Roma, 30 gennaio 2012 - La Giunta Polverini il 26 gennaio ha approvato una circolare esplicativa per fornire un’interpretazione unitaria ed un’uniforme applicazione di alcuni articoli del nuovo Piano Casa regionale. “Un provvedimento – dichiara la presidente della Regione Lazio, Renata Polverini - che chiarisce alcuni aspetti del Piano Casa regionale rispetto alla vasta normativa urbanistico-edilizia nazionale e regionale vigente, che consentiranno un significativo aumento delle dichiarazioni di inizio attività, oltre allo sblocco di quelle fino ad oggi tenute in sospeso. Un atto che, ancora una volta, va nella direzione di incentivare l’utilizzo di quello che noi consideriamo uno straordinario strumento per rilanciare lo sviluppo del territorio e offrire una boccata di ossigeno alle imprese”. “Con l’approvazione della circolare interpretativa – aggiunge il vicepresidente della Regione Lazio e assessore regionale all’Urbanistica, Luciano Ciocchetti - si è voluto dare maggiori risposte ad alcuni dubbi sollevati dai tecnici privati e dagli uffici comunali. Nel dettaglio, il provvedimento fornisce indirizzi e direttive per la piena e uniforme applicazione degli articoli 2, 3, e 6 del nuovo Piano Casa della Regione Lazio riguardanti i requisiti di applicabilità della norma, gli ampliamenti degli edifici esistenti e i titoli abilitativi con i termini di presentazione delle domande”.  
   
   
MILANO: GALLERIA VITTORIO EMANUELE. VIA AL PIANO DI VALORIZZAZIONE, PER IL COMUNE INTROITI PER 1 MILIONE DI EURO : UNA ‘CASA DELLE ASSOCIAZIONI’ PER I SOGGETTI SENZA SCOPO DI LUCRO”  
 
Milano, 30 gennaio 2012 - Gare pubbliche per individuare i nuovi affittuari, contratti a prezzo di mercato, ristrutturazione degli immobili a carico dei concessionari. Cambiano i criteri di gestione della Galleria Vittorio Emanuele, con un piano di valorizzazione all’insegna della trasparenza e della razionalizzazione degli spazi, che consentirà all’Amministrazione comunale di aumentare gli introiti dagli attuali 127.000 euro a 1.085.000 euro all’anno. Il progetto di messa a reddito è imperniato sulla valorizzazione dei piani alti dei cinque palazzi della Galleria, per una superficie complessiva di 2.714 metri quadri. Attualmente, il valore medio degli affitti è di 46 euro al metro quadro, a fronte di una stima di mercato di 400 euro che, se applicata, porterebbe a un incremento degli affitti di oltre il 750%. Di comune accordo con gli affittuari, l’Amministrazione sta studiando soluzioni alternative per i soggetti che hanno sede in Galleria. Si tratta di una procedura già sperimentata con il bando di via Foscolo 3 e con il Fondo Immobiliare 1 e 2. In particolare, per gli enti e le associazioni l’ipotesi è offrire l’immobile di via Duccio di Boninsegna 21/23, dotato delle caratteristiche più favorevoli per ospitare soggetti senza scopo di lucro. In questo modo, inoltre, enti e associazioni potrebbero beneficiare di un abbattimento del 70% dell’affitto in base a quanto previsto dal Regolamento comunale per le sedi in posizione semicentrale. “Abbiamo ascoltato una per una tutte le associazioni locatarie degli spazi in Galleria e preso nota di tutte le loro esigenze. L’edificio di via Duccio di Boninsegna è particolarmente adatto per ospitarle, in quanto prestigioso e situato al centro. Ogni associazione avrà modo di verificare l’idoneità dei nuovi spazi e poi decidere. Abbiamo preso questa decisione nell’interesse della città: in un momento di grande crisi non è concepibile non valorizzare il patrimonio immobiliare più prestigioso”, ha dichiarato l’assessore alla Casa e Lavori pubblici Lucia Castellano. “Si tratta di un piano di messa a reddito degli spazi comunali necessario a valorizzare il patrimonio immobiliare da un punto di vista sia economico sia qualitativo, sgravando così le casse del Comune da elevati costi di ristrutturazione che saranno sostenuti dai privati”, ha detto l’assessore al Commercio, Attività produttive e Turismo Franco D’alfonso. Le nuove assegnazioni in Galleria saranno effettuate avendo come modello il bando di assegnazione degli spazi occupati da Mcdonald’s. I nuovi bandi prevedranno l’obbligo per il concessionario di ristrutturare l’immobile e di realizzare l’adeguamento funzionale e impiantistico in base a un progetto che dovrà ottenere l’approvazione della Soprintendenza. Sarà premiata l’offerta più alta rispetto alla base d’asta per gli spazi non superiori ai 300 metri quadri, mentre per quelli più vasti sarà richiesto anche un progetto di gestione che illustri le attività che si intendono svolgere. La durata della concessione sarà fissata in 18 anni.  
   
   
TRENTO, CANONE MODERATO: IL 30 GENNAIO APRONO I TERMINI PER LA RICHIESTA DEL CONTRIBUTO  
 
 Trento, 30 gennaio 2012 - A partire dal 30 gennaio, e fino al 30 marzo 2012, i proprietari di alloggi liberi, ultimati o in fase di ultimazione (stato di avanzamento dei lavori superiore al 50%) che intendono mettere a disposizione per la locazione a canone moderato possono presentare richiesta di contributo provinciale. I richiedenti del contributo sono proprietari, sia persone fisiche non esercenti attività d´impresa, sia imprese individuali e societarie, fondazioni e associazioni, organismi di diritto pubblico, Apsp. Le domande vanno presentate direttamente al Servizio politiche sociali e abitative della Provincia autonoma di Trento, in via Zambra n. 42 , Torre B o presso gli sportelli periferici, i moduli saranno a disposizione anche on line - a partire dal 30 gennaio - sul portale della Provincia ( www.Provincia.tn.it ), sezione ´argomenti´, voce ´edilizia abitativa pubblica´. Grazie a questo importante contributo provinciale, gli inquilini potranno pagare il 30% in meno rispetto rispetto al canone di mercato; la differenza verrà corrisposta dalla Provincia ai proprietari degli alloggi. Con questo strumento si prevede di riuscire a recuperare, rispetto al contingente di alloggi a canone moderato previsti dal Programma triennale 2009-2011 (1500 alloggi), circa 166 alloggi localizzati su tutto il territorio provinciale, accanto ai 143 già individuati che verranno messi a disposizione dalle imprese. Uno stesso proprietario potrà beneficiare del contributo per non più di 3 alloggi. Sono previste delle graduatorie con attribuzione di punteggi per la localizzazione e le condizioni qualitative degli alloggi. Gli alloggi devono: - risultare ultimati e muniti del certificato di abitabilità o avere uno stato di avanzamento dei lavori superiore al 50%; - avere una superficie utile abitabile non inferiore a 35 metri quadrati e non superiore a 85 metri quadrati; - essere dotati di opere e finiture che, per loro natura o destinazione, non presentino caratteristiche di lusso (classificati nelle categorie catastali A/1, A/7, A/8 e A/9); - versare in uno stato di conservazione e di manutenzione normale; - presentare una vetustà non superiore a 10 anni. L’ammontare della prima annualità di contributo è determinato sulla base della differenza tra l’importo annuo del canone di mercato e quello del canone moderato. Ciascuna delle annualità successive deriva dall’aggiornamento dell’importo di quella precedente con riferimento al tasso medio dell´inflazione, calcolato dall’Istat, raggiunto nel mese precedente a quello della concessione del contributo. Tale tasso rimane fisso per tutta la durata della messa a disposizione dell’alloggio/i, che deve corrispondere ad un periodo minimo di 15 anni. Il rapporto locativo intercorre fra il proprietario/beneficiario del contributo e l’inquilino utilmente collocato in una nuova graduatoria ad hoc. Il proprietario/beneficiario del contributo si obbligherà con la Comunità, o l’ente gestore a locare ai soggetti collocati in tale apposita graduatoria formata sulla base di diversi fattori, quali ad esempio la situazione economico-patrimoniale. Sono previsti punteggi di favore per le giovani coppie. Per la scelta dei nuclei familiari il proprietario dell’alloggio dovrà locare ai soggetti che sono nella graduatoria stilata dall’Ente locale fino al 65% dell´elenco; esaurita questa prima quota, il proprietario potrà scegliere liberamente, all´interno del rimanente 35 % della graduatoria stessa, a chi locare l´alloggio. Nei casi in cui il nucleo familiare è individuato dall’Ente locale, lo stesso può garantire: sulla solvibilità dei nuclei familiari destinatari degli alloggi. Tale garanzia deve coprire l’intero periodo della locazione e prevedere i seguenti livelli minimi essenziali: - la copertura di almeno sei mesi di mancato pagamento dei canoni di locazione e oneri accessori; - la messa a disposizione di almeno euro 1.000,00 a titolo di rimborso per eventuali danni all’immobile; - la messa a disposizione di almeno euro 1.000,00 a titolo di spese per procedure giudiziarie di sfratto; un apposito fondo di solidarietà a favore di soggetti aventi età non superiore a 35 anni al momento della sottoscrizione del contratto, a copertura del mancato pagamento di canoni di locazione fino all’importo complessivo pari a 12 mensilità nell’arco dell’intera durata contrattuale. Il fondo deve prevedere la possibilità di restituzione in forma rateizzata dell’importo anticipato senza oneri aggiuntivi.  
   
   
VALORIZZAZIONE DEGLI IMMOBILI PUBBLICI, LA PDL DELLA GIUNTA TOSCANA CHIARISCE LE PROCEDURE URBANISTICHE  
 
 Firenze, 30 gennaio 2012 – “Una legge per semplificare e razionalizzare le procedure in materia di valorizzazione del patrimonio immobiliare pubblico”. Così l’assessore al governo del territorio Anna Marson definisce in sintesi la proposta di legge – approvata il 25 gennaio dalla Giunta e da oggi all’esame del Consiglio – che recepisce l’art.27 della manovra Monti (decreto legge 201 convertito nella legge 214 del 2011). “Con questa proposta di legge – spiega Marson – che abbiamo dovuto redigere in tempi strettissimi visto che la manovra Monti stabilisce come data di scadenza per l’intervento legislativo obbligatorio delle Regioni il 4 febbraio, si disciplinano le procedure per le varianti agli strumenti urbanistici comunali in relazione ai piani di valorizzazione del patrimonio immobiliare pubblico di tutti gli enti interessati e per i ‘Puv’, ossia i programmi unitari di valorizzazione territoriale”. “Una valorizzazione – dice ancora l’assessore – che può consistere non solo nell’alienazione e immissione sul mercato, ma anche nella concessione o locazione onerosa di tali beni. In considerazione del fatto che si interviene sul patrimonio edilizio esistente le varianti urbanistiche potranno essere approvate con procedura semplificata anche per interventi che superano in misura limitata i dimensionamenti dei piani strutturali”. “Se non fossimo intervenuti – spiega Marson – i Comuni avrebbero visto allungarsi i tempi delle procedure con il rischio di consistenti problemi interpretativi. Si tratta in sostanza di un provvedimento che intende aiutare i Comuni, non ostacolarli. E che vale anche per interventi consistenti, che richiedono un accordo di programma”. “Abbiamo cercato – conclude Marson – di tenere insieme tempi certi con procedure che garantiscano una valutazione complessiva degli effetti delle trasformazioni sul territorio di tutti gli enti interessati. Grazie al lavoro congiunto che ha visto anche un impegno significativo dell’Anci, penso che abbiamo ottenuto un risultato apprezzabile”.  
   
   
BANDO PER ACQUISTO DI ALLOGGI DA PARTE DEL COMUNE DI ALBA  
 
Alba, 30 gennaio 2012 - Il Comune di Alba acquista alloggi siti sul territorio comunale da destinare a locazione a canoni ridotti rispetto a quelli di mercato. La Giunta comunale ha approvato un bando per la presentazione di offerte economiche rivolto a tutti i proprietari di alloggi nel Comune di Alba che siano interessati alla vendita. Gli alloggi dovranno possedere le caratteristiche tecniche previste dalla normativa vigente per l´edilizia residenziale pubblica, avere una superficie abitativa utile (netta) compresa tra 45 mq e 95 mq e possedere riscaldamento autonomo. Il prezzo non dovrà superare il valore di 1.700 €/mq. Www.comune.alba.cn.it    
   
   
TRENTO: APPROVATA DALLA GIUNTA LA PROPOSTA DI NUOVO REGOLAMENTO SUI LAVORI PUBBLICI  
 
 Trento, 30 gennaio 2012 - La Giunta provinciale ha approvato il 27 gennaio in via preliminare la proposta di nuovo regolamento in materia di appalto dei lavori pubblici. Il documento, che dovrà ora essere esaminato e discusso con il Consiglio delle Autonomie locali ed essere quindi sottoposto al parere della competente commissione consiliare, rappresenta il compimento della riforma dell´ordinamento dei lavori pubblici di interesse provinciale effettuata a livello legislativo con la legge provinciale n. 10 del 2008 e quindi con la legge provinciale n.7 del 2011. Con l´entrata in vigore del regolamento troveranno pertanto piena applicazione tutte le disposizioni della legge provinciale n. 26 del 1993 che rappresenta la legge provinciale sui lavori pubblici. Il regolamento è stato elaborato sulla base anche della sentenza della Corte Costituzionale n.45/2010 relativa alla legge provinciale 10/2008. Con questa pronuncia, la Corte, pur non potendosi esprimere su molte disposizioni per l´infondatezza dei motivi di ricorso, ha tuttavia affermato la potestà legislativa della Provincia nella materia dei lavori pubblici, riconoscendone la potestà in base allo Statuto di autonomia. Omogeneità normativa - Lo sforzo normativo proposto dalla Provincia rappresenta quindi un esercizio della nostra autonomia, teso a salvaguardare le nostre peculiarità e le nostre risorse, dando omogeneità normativa di riferimento a tutti i soggetti pubblici operanti sul territorio provinciale, anche attraverso una specifica modulistica per i bandi di gara e le procedure di appalto. Quindi dall’entrata in vigore del nuovo regolamento tutti gli enti del sistema pubblico provinciale disporranno di un testo completo idoneo ad indirizzarli a comportamenti omogenei che non potranno che favorire chiarezza di rapporti con il sistema delle imprese edili. Lavoro di concertazione - L´articolato ha ottenuto la condivisione delle parti sociali presenti al Tavolo Appalti e può quindi intraprendere l´iter istruttorio ai fini della sua approvazione, attraverso il parere dei servizi di staff, del Consiglio delle Autonomie e della competente Commissione consiliare. Al Tavolo degli appalti siedono, oltre alla Provincia ed agli Enti locali, l’Ance, l’Associazione Artigiani, l’Associazione Commercianti, le organizzazioni sindacali, la Cooperazione e gli Ordini professionali. Molteplici sono gli aspetti di novità e di originalità della proposta di regolamento rispetto all´ordinamento statale e, nello specifico, al dpr 207/2010 (regolamento attuativo del codice dei contratti), che pure ha rappresentato la fonte normativa di riferimento. Eccoli in sintesi. In materia di programmazione, il regolamento disciplina il Documento preliminare di progettazione: questo strumento è richiesto ai fini dell´inserimento nella programmazione di opere di importo superiore ad 1 milione di euro e va a sostituirsi al progetto preliminare o alla relazione sulla fattibilità dell´opera, fino ad ora richiesti dal regolamento sulla programmazione. Il Documento preliminare di progettazione non presenta un grado di definizione paragonabile al progetto preliminare, ma si propone invece come strumento di carattere prettamente finanziario, in grado di delineare lo sviluppo e la tempistica dell´intervento, e quindi di valutarne l´impatto sulle risorse pubbliche, anche per la fase successiva della gestione. Altre novità e particolarità sono state introdotte in materia di incarichi professionali, anche alla luce delle recentissime innovazioni introdotte dalla manovra governativa sulle liberalizzazioni. L´attuale sistema degli affidamenti sotto soglia (soglia di applicazione del diritto comunitario, attualmente 200 mila euro) non viene di fatto modificato, ma si è cercato di fare chiarezza relativamente ai presupposti per gli affidamenti “scorporati”, riferendosi ai diversi indirizzi di lauree e specializzazioni. Per quanto attiene alla recente abrogazione delle tariffe professionali, è stata proposta la definizione a livello locale di un prezziario delle prestazioni professionali, da assumere d´intesa tra la Provincia, gli Ordini, i Collegi professionali e il Consiglio delle Autonomie. Al fine poi di perseguire l´omogeneizzazione dei comportamenti delle pubbliche amministrazioni nel settore, la proposta di regolamento fornisce alle amministrazioni aggiudicatrici una traccia a cui rifarsi per l´adozione degli schemi di convenzione- contratto per gli affidamenti nonché i capitolati prestazionali per il tipo di incarico. In materia di gare di appalto, grande risalto è stato riservato alla informatizzazione, quale mezzo per garantire celerità e soprattutto certezza dell´azione amministrativa. Anche in questo settore l´obiettivo della semplificazione e dell’uniformità è perseguito attraverso l´adozione di schemi-tipo per le varie procedure. E´ stata modificata la regola per il calcolo della soglia di anomalia. Sono stati inseriti, senza variabili, il numero delle imprese da invitate per i cottimi fiduciari (7) e per le procedure negoziate (12). Sul fronte della tutela dei subappaltatori e dei fornitori, il testo normativo introduce molte novità. É stata data disciplina alla procedura del pagamento diretto del subappaltatore, semplificandone il più possibile i passaggi; è stato introdotto poi il principio per cui il pagamento degli stati di avanzamento sono subordinati alle fatture quietanzate dei subappaltatori. In coerenza con le norme introdotte nella legge provinciale n.26 del 1993 in materia di costo del lavoro, è stato inoltre imposto il rispetto nei contratti di subappalto dei tempi, dei prezzi ed in particolare dei costi del personale previsti nel contratto principale, al fine di evitare pratiche elusive delle norme in materia di tutela dei lavoratori. Per la tutela dei lavoratori, in coerenza con l´Atto di indirizzo siglato nel dicembre 2010, vengono infine previsti dei criteri premiali nelle procedure con il criterio di aggiudicazione dell´offerta economicamente più vantaggiosa, riferiti all´incidenza dei dipendenti impiegati a tempo indeterminato nell´impresa ed al relativo livello di anzianità e specializzazione. Pagamenti dei lavori: su questo tema, al fine di garantire continuità ai flussi di cassa, è stata introdotta la scadenza bimestrale per l´emissione degli stati di avanzamento dei lavori (Sal). E’ previsto che siano resi coerenti a questa scadenza anche i contratti di subappalto al fine di evitare scoperture per il pagamento dei sub-appaltatori Nella proposta di nuovo Regolamento trovano infine regolamentazione istituti quali la finanza di progetto, che sta avendo un crescente utilizzo anche a livello locale. Il corposo documento riprende poi le norme previste dai regolamenti statali e che per trasposizione normativa vengono assunti all´interno del testo nel rispetto della fonte di competenza statale.  
   
   
SICUREZZA: PIU’ FORMAZIONE MENO INFORTUNI IN IRPINIA  
 
Avellino, 30 gennaio 2012 - Più formazione in sicurezza, meno infortuni sul lavoro: un’equazione sempre più vera in Irpinia. Correlazione che emerge incrociando i dati della didattica di settore, sviluppata nel 2011 dal Centro per la Formazione e Sicurezza in Edilizia della provincia di Avellino, con l’attuale trend d’infortuni denunciati all’Inail e verificatisi nel comparto locale delle costruzioni. L’ente paritetico irpino fa un bilancio annuale dell’insegnamento professionale erogato ad imprenditori, maestranze e tecnici. Da un lato oltre 1800 ore didattiche, 90 corsi concentrati, essenzialmente, su tecniche di prevenzione infortunistica e sull’aggiornamento professionale in edilizia, per un totale di quasi 600 imprese coinvolte e più di 1300 allievi. Di questi, ben 710 sono stati impegnati in una formazione di base per apprendere le normative di sicurezza da applicare sui luoghi di lavoro. Dall’altro un andamento in discesa degli incidenti che, secondo gli ultimi dati provvisori dell’Istituto Nazionale per l’Assicurazione sul Lavoro, arrivano, lo scorso anno, a quota 152 casi rispetto ai 229 del 2010 (-33,6%). Flessione ancor più evidente se si analizza il quadriennio 2008-2011 dove il numero degli incidenti scende di altri 10 punti percentuali (-46,6%). Una performance che, tradotta in valore assoluto, vuol dire 133 episodi infortunistici in meno nell’edilizia domestica. “Sembra che la formazione – spiega l’equipe tecnica del Cfs - sia uno dei mezzi più importanti ed incisivi per contrastare questo triste fenomeno. Fare formazione equivale a fare prevenzione, abbattendo così il rischio che qualcuno possa farsi male in cantiere”. E la didattica dell’organismo bilaterale va proprio in questa direzione. “Se – sottolinea il presidente Michele Di Giacomo - la metà dei nostri allievi, fra manager e maestranze, ha spontaneamente partecipato, lo scorso anno, ad un nostro insegnamento sulla sicurezza sul lavoro, significa che in Irpinia si sta diffondendo, sempre più, una cultura trasversale della prevenzione. Fattore che motiva il calo degli infortuni locali. Certo non è l’unico, ma è sicuramente un elemento determinante”. “Tuttavia – conclude – la guardia non va mai abbassata. Su questo fronte, l’attenzione va tenuta alta con una formazione costante, specialistica, innovativa, al passo coi tempi e capace di cogliere le nuove esigenze che emergono dal panorama aziendale e normativo”. Tra le attività corsuali, finalizzate ad innalzare i livelli di sicurezza quando si lavora in edilizia, quella di ‘maggior successo’ replicata più volte dal Cfs nel 2011, è le “16 ore per i neo assunti”. Divenuto obbligatorio tre anni fa, l’insegnamento prevede una formazione orientata a mettere in grado il nuovo lavoratore edile di svolgere in modo professionalmente produttivo e corretto, e di conseguenza sicuro, le mansioni che normalmente vengono assegnate ad un nuovo entrato e che costituiscono l’abc del mestiere. Più precisamente, nel 2011, la didattica, che l’organismo paritetico irpino delle costruzioni eroga in ambito domestico, coinvolge in totale 117 neo-assunti in edilizia. Un settore territoriale, quello del mattone, che, negli ultimi 2 anni, dà il benvenuto lavorativo ad oltre 400 manovali junior. Calando, infine, la lente analitica sulla provenienza geografica dei discenti, sondata per comune di nascita, emerge come la formazione sia orientata alla manodopera irpina con quasi 150 allievi nati nel capoluogo avellinese. La fetta dei lavoratori stranieri è invece pari al 4 per cento del totale. In pole gli operai dell’Est Europa con in prima fila i rumeni, seguiti poi da albanesi, marocchini, bulgari ed ucraini. Edilizia: Nel 2011 Oltre 1300 Lavoratori Formati - Nel 2011 è di 1315 il numero dei formati dal Cfs Edilizia di Avellino tra imprenditori, datori di lavoro e lavoratori per un totale di 90 corsi e 585 imprese interessate. Nel raffronto con l’anno precedente, le azioni formative passano da 15 a 19 linee d’insegnamento, ampliando così la capacità dell’Ente irpino di incidere sui diversi fabbisogni nel settore della sicurezza ed in quello della formazione delle maestranze. Aumentano anche le ore didattiche erogate che da 1457 del 2010 arrivano a quota 1834 nel 2011 con un incremento del 26 per cento. Sul podio formativo si piazza, in prima posizione, il corso “16 ore per i neo assunti”. La formazione pratica di base, da acquisire gratuitamente prima dell’inserimento al lavoro edile, nella convinzione che proprio con un’iniziale conoscenza dei mestieri si possano soddisfare sia le nuove richieste di professionalità, sia l’esigenza di lavorare in sicurezza, risulta quella più ‘gettonata’ con il maggior numero di edizioni replicate nel 2011 per ben 18 volte. Su questo fronte 117 operai entrano per la prima volta nel settore irpino delle costruzioni. Ramo che, nell’ultimo biennio, dà lavoro a ben 412 manovali junior neoassunti in edilizia. Seconda posizione va all’insegnamento dedicato alle linee guida in materia di sicurezza sul lavoro (“Informazione e formazione dei lavoratori”) con 13 corsi svolti. Medaglia di bronzo per la formazione di lavoratori edili preposti alla guida di macchine di movimento terra come escavatori e pale meccaniche (11 corsi). Una new entry didattica, inserita nell’ambito dei Mics (Moduli Integrati per Costruire in Sicurezza) e correlata ai recenti obblighi di formazione professionale in materia di sicurezza. Ma il nuovo raggio d’azione spazia anche sui temi del risparmio energetico e sull’uso di apparecchi di sollevamento come le gru. A questi, si aggiunge una didattica di base prevista dalle normative di sicurezza che, lo scorso anno, vede fra i banchi d’aula 710 allievi impegnati in una formazione trasversale: addetti al primo soccorso e all’antincendio, responsabili del servizio di prevenzione e protezione e rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza. Sui Banchi 1000 Operai, 63 Manager Irpini E Piu’ Di 200 Tecnici Di Cantiere - Complessivamente l’89 per cento dei formati è rappresentato da uomini. La restante parte coinvolge 140 donne. Di questo universo sono 1009 i lavoratori edili eruditi su tematiche di sicurezza sul lavoro e sugli aggiornamenti professionali richiesti dal comparto delle costruzioni. Sessantatré, invece, il numero di manager irpini formati, mentre la parte restante (243 unità) è composta da tecnici che operano in cantiere. Da Avellino La Principale Manodopera Istruita. Fuori Italia, Pole Per L’est-europa - Esaminando poi il segmento analitico della provenienza geografica (comune di nascita), le statistiche di settore segnalano una maggioranza di manodopera edile irpina con, in prima fila, il dato dei 146 allievi nati ad Avellino. Seguono Montella e Forino rispettivamente con 81 e 56 discenti. Altro aspetto interessante riguarda la manovalanza straniera istruita il cui indice è pari al 4 per cento del totale dei formati (54 allievi). Qui emerge il peso rilevante dell’Est-europa con 36 operai rumeni e 5 albanesi nei primi due gradini dello score. Il 2012 Corre Su Tre Binari: Innovazione, Partnership Formativa E Specializzazione Didattica - Importanti anche i progetti futuri sui cui si sta muovendo il Cfs per il 2012. Tre le direttrici strategiche: partenariati formativi con aziende di spessore internazionale, maggiore specializzazione didattica per rafforzare il background d’esperienze delle maestranze. Ed ancora un didattica che dialogherà sempre più con l’innovazione e la tecnologia. “Il 2011 è stato un anno largamente positivo” dichiara soddisfatto Michele Di Giacomo, presidente del Centro per la Formazione e la Sicurezza in Edilizia della provincia di Avellino. “Di solito – continua – le attività del nostro Ente vengono misurate su tre indicatori, il numero degli allievi, quello dei corsi e le ore di formazione complessivamente erogate. Tutti gli indici ci restituiscono un ottimo risultato”. “Il tutto frutto – evidenzia - da un lato di un’azione incisiva sul territorio degli organi di controllo, Direzione Provinciale del Lavoro ed Asl di Avellino, che hanno aumentato le esigenze formative del sistema produttivo”. “Dall’altro – prosegue - c’è da segnalare il numero sempre più cospicuo di imprenditoria locale che ha compreso quanto sia essenziale lavorare in sicurezza per prevenire episodi infortunistici sui luoghi di lavoro. Mentalità che si sta diffondendo, non solo negli uomini d’azienda, ma anche fra i dipendenti”. “Per l’anno appena iniziato, saremo orientati - spiega Giovanni Solimene, direttore dell’Ente bilaterale irpino - a seguire le novità che fuoriescono dal fabbisogno formativo locale. C’è una richiesta sempre più pressante per i temi del risparmio energetico, sui rischi connessi al rischio acustico per la tutela della salute dei lavoratori che operano in cantiere. In più, registriamo un interesse crescente verso l’obbligo formativo, recentemente individuato dal Legislatore, correlato all’addestramento dei lavoratori che, nei cantieri, utilizzano apparecchi di sollevamento e macchine di movimento terra”.  
   
   
AL VIA “CITY OPERATIONS”, IL PIANO STRATEGICO PER PREPARARE  
 
 Milano a Expo 2015 Milano, 30 gennaio 2012 - In preparazione dell’appuntamento con Expo Milano 2015 la Giunta comunale ha approvato il piano “City Operations”, in linea con il “Piano generale di sviluppo di Milano” e con le linee programmatiche già approvate dal Consiglio comunale che vedono nell’Esposizione universale un’occasione per lo sviluppo e la creazione di una città sostenibile. Le capacità organizzative, tecniche e professionali nella preparazione e gestione del grande evento legato a flussi di milioni di visitatori concentrati in un breve periodo di tempo non possono che tradursi, infatti, in un piano strategico in grado di assicurare una piena integrazione fra l’ ”esperienza del visitatore” del sito Expo e l’esperienza più generale sul territorio milanese. Obiettivo del piano “City Operations” è far sì che la città arrivi preparata alla sfida dell’Esposizione Universale, attraverso un consolidamento della sua immagine e il proprio posizionamento rispetto all’evento. Ciò attraverso la messa a punto di un’efficace pianificazione degli interventi e l’avvio delle attività operative in stretto coordinamento con Expo 2015 Spa per l’integrazione dei servizi del Comune, della Società, delle altre amministrazioni locali e dei vari enti istituzionali. La realizzazione del Piano sarà affidata alla Direzione Specialistica di Coordinamento di Expo e alla Direzione Programmazione e Controlli che coordinerà e integrerà le attività con quelle individuate da Expo 2015 Spa. Strategica sarà la collaborazione e la stretta sinergia tra gli Assessorati e le Direzioni centrali. Di seguito un primo elenco di quindici aree tematiche, all’interno delle quali saranno in seguito individuati i singoli progetti: Accessibilità, mobilità, trasporti e percorribilità per disabili - Accoglienza e turismo - Ambiente, gestione rifiuti, igiene del suolo - Autorizzazioni di carattere amministrativo - Distretto rurale di Milano, vie d’acqua, cascine - Formazione operatori sul territorio, programmi educativi e cooperazione decentrata - Eventi culturali e costruzione del palinsesto - Giovani e programma volontari - Immagine e comunicazione - Consulta città Mondo - Qualità urbana e gestione di aree di servizio per Expo - Sicurezza e protezione civile - Supporto alle attività di marketing e sponsorship di Expo 2015 Spa - Servizi sanitari - Progetti tecnologici.  
   
   
BOND TERRITORIALI: FINANZIATE IMPRESE NOVERASI PER QUASI 13 MILIONI DI EURO  
 
Novara, 30 gennaio 2012 - Il successo dei bond territoriali emessi nell’ottobre scorso dal Banco Popolare a seguito dell’intesa tra Associazione industriali di Novara e Banca Popolare di Novara, ha dato i suoi frutti in termini di finanziamenti ai progetti di investimento delle imprese del novarese. Attraverso questo strumento sono state raccolte 115 sottoscrizioni, per complessivi 6.386.000 euro, e sono stati concessi 35 finanziamenti, per un totale di 12.905.000 euro, che hanno sostenuto spese in nuove tecnologie, macchinari, impianti, insediamenti produttivi e scorte di magazzino delle aziende associate all’Ain in tutti i settori. Www.ain.novara.it    
   
   
A DISPOSIZIONE UN FONDO DI 36,6 MILIONI PER GARANTIRE CREDITO ALLE IMPRESE VENETE  
 
Padova, 30 gennaio 2012 - Si è svolto il 26 gennaio presso il Centro Conferenze della Camera di Commercio alla Stanga a Padova un incontro di presentazione del Fondo Regionale che garantisce i finanziamenti concessi dalle Banche a favore delle Pmi per nuovi investimenti produttivi. Il fondo è stato costituito nel corso del 2011 ai sensi della legge regionale (n. 19/2004) che promuove lo sviluppo del sistema produttivo veneto, con particolare riguardo alle piccole e medie imprese, anche avvalendosi di strumenti di ingegneria finanziaria. All´iniziativa, rivolta ai rappresentanti delle associazioni di categoria provinciali, è intervenuto il vicepresidente della giunta regionale Marino Zorzato. Il Fondo di Garanzia e Controgaranzia – ha spiegato Zorzato – è costituito presso la finanziaria regionale Veneto Sviluppo e fa parte delle iniziative di supporto alle imprese, coordinate dall’assessore all’economia Isi Coppola, che la Regione ha attivato per sostenere il tessuto produttivo del Veneto. “Per far fronte alla difficile congiuntura economica – ha aggiunto – la Regione ha reso disponibili oltre 36 milioni di euro attraverso questo strumento che è in grado di massimizzare l´effetto moltiplicatore delle risorse a favore delle imprese venete che stanno affrontando il percorso di superamento della crisi attraverso profonde ristrutturazioni organizzative, una rinnovata spinta verso l’internazionalizzazione ed il rinnovo della gamma prodotti”. Le garanzie sono concesse a condizioni agevolate alle Pmi che possono presentare la domanda attraverso la Banca finanziatrice o per il tramite di un Organismo Consortile che potrà anche co-garantire i finanziamenti congiuntamente a Veneto Sviluppo nel limite massimo complessivo dell’80%. E´ stato annunciato infine che nel corso del 2012 saranno sviluppate altre misure di sostegno nella forma di “Tranched Cover” (copertura per tranche), con un fondo regionale ad hoc in fase di definizione, per agevolare l’accesso al credito delle micro e piccole-medie imprese venete per fabbisogni di capitale circolante, con coinvolgimento, commerciale e finanziario, dei Confidi.  
   
   
MAURIZIO FLAMMINI CONFERMATO PRESIDENTE FEDERLAZIO  
 
 Roma, 30 gennaio 2012 - Presso la Sala Conferenze dell’Unicredit Banca di Roma, il 26 gennaio si è svolta l’Assemblea Generale della Federlazio. Maurizio Flammini, dopo aver già guidato la Federlazio nei tre anni appena trascorsi, è stato eletto all’unanimità Presidente dell’Associazione anche per il prossimo triennio. All’incontro sono intervenuti, tra gli altri, il Sindaco di Roma Capitale Gianni Alemanno, il Presidente della Provincia di Roma Nicola Zingaretti, il Vice Presidente della Regione Lazio Luciano Ciocchetti, il Presidente della Cciaa di Roma Giancarlo Cremonesi, il Coordinatore della Consulta delle Imprese Luigi Abete, il Rettore dell’Università di Roma La Sapienza Luigi Frati. Assemblea Elettiva Federlazio - 26 Gennaio 2012 - Elezione - L’assemblea Elettiva di Federlazio di oggi 26 Gennaio 2012 ha visto la conferma alla Presidenza di Maurizio Flammini per il triennio 2012-2014. Relatori - Un importante segnale al mercato, rivolto a sottolineare la necessità di rendere più competitivo ed unito il mondo delle imprese, è stata la presenza dei relatori: Il prof Luigi Frati Magnifico Rettore dell’Università la Sapienza con la quale Federlazio porta avanti, tra gli altri, un importante progetto per il trasferimento tecnologico al mondo produttivo. Il dott Luigi Abete nella sua veste di coordinatore della Consulta Delle Imprese, che raccoglie la maggioranza dei rappresentanti delle attività produttive di Roma e del Lazio e che si sta impegnando per unire le forze delle Associazioni di Roma e del Lazio in un sforzo unico per trovare strategie comuni. L’avv. Giancarlo Cremonesi Presidente della Camera Di Commercio Di Roma, che rappresenta tutte le imprese di Roma e che può far molto per realizzare quegli investimenti, in particolar modo nei progetti infrastrutturali, che sono assolutamente determinanti per la loro funzione di servizio all’economia del territorio. Tre persone che possono dare un contributo essenziale per uscire dalla attuale crisi e far si che Roma ed il Lazio costituiscano una eccellenza nel panorama nazionale. Intervento Del Presidente Maurizio Flammini ha ricordato che: Quarantennale - Federlazio è nata nel 1972 e vedrà quest’anno il suo 40mo anniversario che sarà ricordato con un grande evento celebrativo che si svolgerà nella prima metà del 2012. Crisi - Siamo in presenza di uno dei momenti più difficili che il nostro paese abbia conosciuto dagli anni ’60 ad oggi. E diversi sono i punti di criticità, dei quali il primo è evidentemente economico, con una crisi che perdura ormai dalla seconda metà del 2008. Si tratta di una crisi di portata strutturale, legata ai nuovi assetti che sta assumendo l’economia mondiale, dove il nostro paese si deve riposizionare in modo nuovo sul piano finanziario, tecnologico, produttivo, infrastrutturale ma anche di una crisi dell’Unione Europea, delle Istituzioni comunitarie, della moneta europea e anche delle relazioni tra i partner. Sembra infatti prevalere nei vari stati ancora una concezione ristretta e non continentale. Criticità - Altri determinanti punti di criticità sono costituiti dal contesto politico nazionale e dalla sua incapacità di farci uscire dalla palude nella quale esso stesso ci ha condotto nel corso degli anni. L’assetto delle nostre istituzioni, la chiarezza dei ruoli, la reciproca legittimazione e la rimozione di qualsiasi ambiguità sono criticità endemiche del nostro paese. Tra i fatti più critici troviamo il deficit di produttività e di innovazione tecnologica ed il malfunzionamento degli apparati pubblici con connessi fenomeni di corruzione legati alla mediazione politica e burocratica. Siamo di fronte ad una crisi di natura “strutturale”, ovvero ad una situazione dove la condizione ex-ante, così come l’abbiamo conosciuto, non si potrà più ripresentare. Occorre quindi ripensare in profondità il modo in cui viene organizzata la nostra economia, il nostro modo di produrre, il nostro welfare e il rapporto tra le categorie sociali e tra le generazioni. Da una situazione della attuale gravità nella quale versa l’Italia e l’Europa, se ne può uscire in un solo modo: facendo squadra con i propri colleghi, con i propri dipendenti, con le associazioni di categoria, con le Istituzioni e con la famiglia, primo nucleo dove tutto nasce e dove, senza tema di dubbio, si costruisce il futuro del mondo. Le imprese debbono abituarsi a lavorare insieme, unirsi in reti, fare sistema per presidiare più efficacemente ed allargare il proprio mercato evitando l’ individualismo e l’autoreferenzialità. Tutto ciò consentirà anche di ottenere un grande risultato: ricollocare l’Economia e la Politica nel loro giusto rapporto, togliendo la prima dalla condizione di sostanziale subordinazione alla seconda. Il Ruolo Di Federlazio - Maurizio Flammini ha inoltre illustrato il ruolo che Federlazio deve giocare in questo momento storico di fronte alla situazione ambientale nella quale si muovono le imprese oggi: un contesto economico di estrema criticità; un quadro politico molto spesso contrassegnato da un orizzonte strategico di corto respiro e che sta dando ora qualche cenno di cambiamento; una frattura profonda tra fette sempre più ampie della popolazione e del sistema politico-istituzionale. Un’associazione che fa del supporto alla piccola e media impresa la sua unica missione, ha un solo modo per mantenere la giusta rotta: guardare senza tentennamenti, senza mediazioni, senza compromessi, alle imprese che essa rappresenta. Di queste deve ascoltarne le istanze, supportarne le azioni, conoscerne gli interessi e rappresentarli con tutti gli strumenti a disposizione e con tutta la forza che l’associazione è in grado di esprimere e sempre più in sinergia con altre associazioni imprenditoriali. Pagamenti Della Pa - Il Presidente Flammini ha inoltre toccato un altro aspetto: il grande male dei pagamenti da parte della Pubblica Amministrazione. Non è stata ancora applicata la direttiva europea di effettuare tutti i pagamenti da parte della Pa entro i 60 giorni dalla fornitura di beni o servizi. Quanto proposto dal Governo relativamente al pagamento attraverso la assegnazione di Titoli di Stato è un primo passo avanti, ma in presenza di un sistema bancario che al momento soffre di problemi di liquidità, potrebbe essere costoso e spesso non risolutivo per le imprese. E’ necessario quindi inserire nella legge garanzie assolute sulla possibilità di liquidizzare i Titoli in tempi e termini accettabili che non vanifichino lo scopo dell’operazione stessa. Ha riaffermato quindi la necessità che venga valutata attentamente la praticabilità della compensazione tra crediti e debiti, ovvero tra ciò che un’impresa deve incassare dallo Stato o da altra amministrazione e le tasse o i contributi che essa deve pagare. Una soluzione di questo tipo potrebbe ridare da subito alle imprese un po’ di fiato, quel fiato che la stagnazione del mercato non è al momento in grado di produrre. In questo quadro - ha detto il Presidente Flammini - si aggiunge un ulteriore elemento di drammaticità. Stiamo parlando degli ormai tragicamente numerosi casi di suicidio da parte di imprenditori che non riescono più a far fronte agli impegni a causa dei mancati incassi, in particolare dalla Pa. Questo è gravissimo: “non si può morire di lavoro, né se si è operai né se si è imprenditori”. Non possiamo abituarci all’idea che questi ultimi, ad esempio, siano indotti a togliersi la vita per l’impossibilità di far fronte ai propri impegni finanziari con dipendenti, fornitori e banche. Grande Manifestazione - Flammini ha concluso il suo intervento con una proposta forte che intende sottolineare al mondo politico, imprenditoriale, sociale e del lavoro, che gli Imprenditori non staranno supini ad aspettare le decisioni degli altri. “Federlazio indirà una manifestazione alla quale invita fin d’ora tutte le Pmi, tutti gli Imprenditori, le Organizzazioni Sindacali, tutte le Associazioni Imprenditoriali e tutti coloro che vorranno partecipare per dare forza e significato ad un evento che sarà costituito da una gigantesca fiaccolata che percorrerà le vie di Roma ed in particolare quelle in salita, per raffigurare in senso emblematico quanto sia difficile oggi la vita di un imprenditore. L’operatività di Federlazio negli ultimi tre anni : Oltre 30.000 contatti con le aziende; 814 pratiche di cassa integrazione e mobilità; 1.968 controversie individuali; 365 interventi di formazione; 15 istituti bancari coordinati dal Confidi; progetti di investimento sul Por e di riconversioni aziendali; progetti di internazionalizzazione in Cina, Brasile, India, Croazia, Giappone, Germania, ecc.; creazione di nuovi settori quali Aerospazio e Audiovisivi; esecuzione di studi e ricerche; gestione di progetti con le Università di Roma e del Lazio; gestione di tavoli permanenti o temporanei con le istituzioni; supporto operativo e politico alle varie categorie.  
   
   
CASSA DEL TRENTINO: 88 MILIONI DI EURO A SUPPORTO DEL SISTEMA LOCALE  
 
Trento, 30 gennaio 2012 - Nella riunione del 27 gennaio della Giunta economica è stato esaminata la situazione del credito in provincia di Trento, sulla base della documentazione predisposta da Cassa del Trentino. Ribadita la sostanziale stazionarietà degli impieghi delle banche a favore della clientela ordinaria residente: fenomeno che potrebbe avere impatti negativi sul contesto economico locale. Cassa del Trentino ha dunque ipotizzato alcuni interventi - per circa 88 milioni di euro - da attivare per il sostegno del credito e dell’economia locale. Per questo attingerebbe non solo alle risorse derivanti dagli accantonamenti che periodicamente realizza per il rimborso dei propri prestiti, ma anche alle risorse che ha ottenuto provvedendo allo smobilizzo delle operazioni attivate negli anni passati. La Giunta provinciale ha condiviso gli interventi ipotizzati ed ha invitato il Consiglio di Amministrazione di Cassa del Trentino S.p.a. A procedere secondo la strategia delineata assicurando comunque la finalizzazione alla crescita degli impieghi a favore delle imprese locali. Cassa del Trentino ha descritto gli interventi che le autorità monetarie europee e il governo nazionale hanno adottato nello scorso mese di dicembre per porre rimedio alla crisi di liquidità che stava interessando, e che in una certa misura sta ancora interessando, l’intero comparto bancario europeo. Tali interventi potrebbero portare ad una risoluzione sulle scadenze a breve-medio termine (entro i tre anni) degli aspetti di maggiore criticità nell’attività di intermediazione creditizia, ma permangono ancora forti difficoltà e tensioni per le attività di finanziamento a medio-lungo termine. Preso atto appunto della sostanziale stazionarietà, in Trentino, degli impieghi delle banche a favore della clientela ordinaria residente, Cassa del Trentino ha ipotizzato alcuni interventi, attingendo alle risorse degli accantonamenti e a quelle a ottenute estinguendo operazioni attivate negli anni pregressi. Queste risorse sarebbero impiegato nella sottoscrizione di prestiti obbligazionari quotati - emessi dalle banche che operano nel territorio provinciale – per un ammontare di 77 milioni e la quota residuale di 11 milioni in titoli di stato italiani necessaria per una corretta strutturazione delle operazioni, per un ammontare totale di circa 88 milioni di euro. Nello specifico, 47 milioni sarebbero destinati alla sottoscrizione di titoli emessi da Unicredit e Btb (per il tramite di Banca Intesa San Paolo) con scadenza dicembre 2016, mentre 30 milioni sarebbero destinati a Mediocredito Trentino Alto Adige con riferimento ad un‘emissione con scadenza entro il primo semestre 2017. Queste banche si sono impegnate a impiegare il ricavato dei prestiti a favore delle imprese trentine, nonché ad iniettare ulteriori risorse proprie, con “effetto leva”. Mettendo a garanzia i titoli sottoscritti potrebbe poi essere ottenuta una ulteriore liquidità di circa 50 milioni, da destinare al finanziamento delle altre società di sistema appartenenti al gruppo Provincia (quali ad esempio Itea, Patrimonio del Trentino, Trentino Sviluppo) che difficilmente potrebbero accedere in questo momento ai mercati finanziari a condizioni concorrenziali e coerenti con il mantenimento dei loro equilibrio di bilancio. La Giunta provinciale ha condiviso questi interventi, considerato che queste somme saranno prevalentemente impiegate a supporto del sistema economico locale, in una logica che punta alla salvaguardia degli equilibri economici e finanziari di Cassa del Trentino e quindi in coerenza con i profili di rimborso dei prestiti emessi da Cassa del Trentino. Non solo: la Giunta ha convenuto sul fatto che gli interventi proposti sono incentrati sulle scadenze a medio termine che non sono interessate dagli interventi della Banca Centrale Europea e per le quali, come detto, vi sono ancora preoccupanti criticità. Anche perché sta proprio nel ruolo istituzionale di Cassa del Trentino, soggetto deputato al coordinamento ed alla provvista delle risorse finanziarie destinate agli investimenti pubblici, anche il compito di promuovere la cooperazione con il sistema finanziario locale.  
   
   
CONSUMATORI, CHIUSA A MILANO LA XII SESSIONE PROGRAMMATICA  
 
Firenze, 30 gennaio 2012 – Si è conclusa il 25 gennaio a Milano la Xii sessione programmatica del Consiglio Nazionale Consumatori e Utenti alla quale ha partecipato anche l’assessore Salvatore Allocca. Qui di seguito il comunicato stampa con il quale il neo presidente del Cncu Claudio De Vincenti ha presentato il documento finale. “Per garantire la qualità dei servizi pubblici è importante attivare forme di partecipazione dei cittadini-utenti alle fasi di programmazione e di monitoraggio dei servizi da parte degli enti locali”. Così il Sottosegretario allo Sviluppo Economico e neo presidente del Consiglio Nazionale Consumatori e Utenti, Claudio De Vincenti, ha commentato la decisione delle associazioni dei consumatori del Cncu a impegnarsi per elaborare, con il Governo e le Regioni, le “linee guida” per redigere le Carte dei Servizi delle pubbliche amministrazioni e delle aziende erogatrici. Nel documento finale, presentato a conclusione della Xii Sessione Programmatica del Cncu, si definisce infatti un ruolo più attivo e un maggiore impegno delle associazioni dei consumatori a livello locale. In particolare, i rappresentanti dei consumatori parteciperanno alla definizione di indicatori di qualità dei servizi e monitoreranno il miglioramento degli standard di qualità garantendo un sistema più snello per la risoluzione stragiudiziale delle controversie tra gestori e utenti. Le linee guida condivise da Enti Locali, enti gestori e associazioni dei consumatori prevedranno inoltre indennizzi automatici per la violazione degli standard e un piano di monitoraggio per vigilare sulla concreta attuazione. La Sessione Programmatica rappresenta solo l’inizio: le associazioni dei consumatori del Cncu ripartono con più determinazione e faranno la propria parte per dare piena attuazione all’art. 2 della legge finanziaria 2008 e far crescere una consapevolezza civica che, insieme con la concorrenza dei mercati, contribuirà alla crescita del Paese.  
   
   
FVG: TONDO RICEVE VISITA COMMIATO DI FALESCHINI (ARTIGIANI)  
 
Trieste, 30 gennaio 2012 - Il presidente della Regione Renzo Tondo ha incontrato il 26 gennaio a Trieste, per un saluto di commiato, il presidente della Confartigianato di Udine Carlo Faleschini che, al termine del terzo mandato, lascia la guida dell´associazione, una delle più importanti del Friuli, con 8 mila iscritti, 173 dipendenti e 27 sedi sparse in provincia. Faleschini era accompagnato dal direttore, Gian Luca Gortani. L´incontro ha permesso anche di approfondire i problemi del settore artigiano, e in particolare la burocrazia, su cui - ha riconosciuto il presidente della categoria - "molto è stato fatto, ma molto resta ancora da fare" e l´accesso al credito, che in questa fase economica diventa una priorità. Il presidente uscente degli artigiani ha voluto confermare il positivo rapporto di dialogo e confronto che la categoria ha sempre intrattenuto con la Regione, con i presidenti e gli assessori all´Artigianato che si sono succeduti, tra cui lo stesso Tondo, ma anche con i dirigenti e il personale dell´Amministrazione. L´incontro è servito anche a ricordare il lungo rapporto di "stima e amicizia" con Faleschini, un rapporto che risale ancora agli anni ´80, quando Tondo era vicesindaco di Tolmezzo. Il presidente della Regione ha ribadito l´apprezzamento nei confronti del presidente uscente degli artigiani, per "l´esperienza e la saggezza che ha sempre dimostrato, e per il profilo istituzionale che ha saputo sempre mantenere nei confronti del mondo politico". Particolarmente significativo è stato lo scambio di regali. Faleschini ha voluto donare una motosega, ricordando che proprio dieci anni fa aveva consegnato a Tondo, allora al primo mandato, una piccola accetta come "boscaiolo dell´anno", per aver chiuso una serie di enti regionali, tra cui lo stesso Esa (Ente sviluppo Artigianato), di cui Faleschini era allora presidente. Un auspicio, insomma, a continuare sulla strada della semplificazione e dell´alleggerimento burocratico. Tondo ha invece donato un volume fotografico sulla Carnia con dedica autografa: "A Carlo Faleschini che agli artigiani e alla Regione ha dedicato una vita con impegno e tanta passione".  
   
   
MALÈ: TRE AZIENDE ARTIGIANE ENTRANO NEL COMPENDIO “EX LOWARA”  
 
 Trento, 30 gennaio 2012 - La Anselmi di Dimaro, che lavora e vende carni e salumi, Falegnameria Baggia di Malè e Stufarredo di Monclassico specializzata in stufe ad “olle”: sono queste le tre aziende della val di Sole che nei prossimi mesi si trasferiranno presso lo stabilimento “ex Lowara” di Malè. Gli imprenditori hanno firmato ieri pomeriggio, presso il Municipio di Malè, un protocollo d’intenti con la Provincia autonoma di Trento e Trentino Sviluppo, che sta concretizzando il progetto di recupero del compendio industriale lasciato libero dopo la partenza dell’azienda facente capo alla multinazionale americana Itt Industries. Le tre aziende - che si aggiungono a Prius, insediata nel febbraio 2010 - occuperanno una superficie coperta di circa 5 mila metri quadrati su 7 mila complessivi. Il loro piano di sviluppo industriale prevede di dare lavoro a regime a 22 persone, con una crescita di fatturato da 1,9 a 3,3 milioni nei prossimi tre anni. La possibilità di edificare altri 800 metri quadrati all’interno del compendio industriale consentirà inoltre di accogliere ulteriori iniziative produttive. «Abbiamo lavorato in questi anni – commenta Alessandro Olivi, assessore all’Industria, Artigianato e Commercio della Provincia autonoma di Trento – per rimettere a disposizione del tessuto imprenditoriale locale un sito reso deserto a causa di una crisi aziendale. Il fatto che quel compendio sia stata acquisito dalla Provincia, tramite Trentino Sviluppo, ha fatto sì che si creino le condizioni per poterlo rimettere a disposizione di altre aziende, in particolare di piccole dimensioni». «Avere nel patrimonio pubblico compendi produttivi come quello di Malè - spiega ancora Olivi - è un modo per accompagnare le aziende che ci stanno dentro ma anche, in caso di difficoltà, uno strumento utile per riassegnare quegli spazi produttivi ad altre imprese. Così facendo Trentino Sviluppo non si limita a registrare la crisi, ma può incidere con rapidità e flessibilità in modo da contenerne gli effetti negativi, in particolare sull’occupazione». «Un risultato positivo – commenta Diego Laner, presidente di Trentino Sviluppo – che concretizza la localizzazione di iniziative produttive in espansione, con ricadute occupazionali apprezzabili in un momento non facile per la nostra economia. Stiamo inoltre valutando con Provincia e Comune di Malé la possibilità di edificare ulteriori 800 metri quadrati di immobili coperti dentro il perimetro dell’ex Lowara. Nuovi lotti che potranno ospitare altre iniziative produttive, completando così la riqualificazione del sito industriale». Soddisfazione è stata espressa anche dal sindaco di Malè, Bruno Paganini. «Un accordo che potrà dare fiato ad aziende locali e creare nuova occupazione, cosa di cui in questo momento abbiamo grande bisogno». Dopo l’esperienza di Avio, dove nove aziende artigiane giusto un anno fa, nel febbraio 2011, hanno ridato vita al compendio industriale che fu di Cep Spa (azienda del gruppo Calzedonia), ecco dunque che si concretizza nelle valli trentine un´altra esperienza di “condominio produttivo”: più aziende di piccole e medie dimensioni che assieme, ciascuna per la propria quota parte, acquistano da Trentino Sviluppo un immobile produttivo dismesso e lo ristrutturano per farlo diventare la loro nuova sede, più grande e con migliori opportunità logistiche rispetto alla sistemazione attuale. Le tre aziende che, in aggiunta a Prius, riporteranno lavoro ed occupazione dentro il compendio ex Lowara sono: La Anselmi Claudio Remo Srl con sede legale a Dimaro, acquisterà una porzione dell’immobile di via dei Molini 3 a Malè per circa 3.450 metri quadri coperti. Ad oggi dà lavoro a quattro dipendenti ed alcuni stagionali. Da decenni (l’attuale titolare rilevò nel 1984 l’attività dal padre Bruno) si occupa di lavorazione delle carni e commercio all’ingrosso e al dettaglio di carni e salumi, compresi prodotti tipici locali (“luganega”, cotechino, “mortandela”), e attualmente divide la propria attività tra la sede tra Dimaro e il magazzino per la stagionatura che si trova a Malè; Falegnameria Baggia Sas di Baggia Massimo, Stefano & C. Con sede a Malè, acquisterà una porzione dell’immobile pari a circa 875 metri quadri coperti. Dà lavoro ai tre soci attivi e a due dipendenti, ai quali si aggiunge un collaboratore stagionale. Fondata nel 1969, l’azienda artigiana opera nella lavorazione del legno e produce principalmente finestre, portoni, infissi e mobili su misura. Stufarredo Adl Snc di Pretti Diego & C., con sede a Monclassico, disporrà invece di 750 metri quadri di capannone dentro l’ex Lowara. Operativa dal 1999, attualmente svolge la propria attività in due sedi distinte, distanti tra loro 13 chilometri: Monclassico, sede legale ed amministrativa, ed Ossana, dove si trova il laboratorio per la lavorazione delle maioliche ed il magazzino. L’azienda produce e monta stufe ad “olle”, caminetti, cucine economiche, forni per la pizza, rivestimenti e decori in ceramica. Ai cinque soci attivi si aggiunge una dipendente part time. Tutte aziende già attive in Val di Sole, con una consolidata tradizione, che spostandosi dentro gli spazi dell’ex Lowara potranno ampliare la propria attività e godere di una migliore viabilità di accesso, oltre a mettere in atto tra di loro collaborazioni e sinergie. I tre piani industriali - attentamente valutati da Trentino Sviluppo che li ha selezionati tra le 22 richieste pervenute al gennaio 2011 in risposta al bando pubblico di cessione dell’immobile – prevedono infatti un incremento dell’occupazione, già a partire dal 2012, offrendo a regime 22 unità lavorative annue (Ula) a fronte delle 16 attuali. Gli stessi documenti di previsione economico-finanziaria stimano un costante incremento del fatturato, a partire da quest’anno, fino a raggiungere nel 2014 un valore complessivo, per le tre aziende, di 3,3 milioni di euro. Il protocollo d’intenti siglato il 25 gennaio prevede che Anselmi, Baggia e Stufarredo potranno dare avvio ai lavori per il trasferimento delle proprie sedi dentro l’immobile di Malé a partire dalla fine di marzo 2012, quando sarà disponibile il frazionamento definitivo e si potrà quindi perfezionare il contratto di compravendita. In quella sede verranno definiti i valori di cessione delle diverse quote, spesa per la quale gli imprenditori potranno contare sulla riduzione del valore del terreno prevista dalla “direttiva aree” e sui contributi agli investimenti fissi previsti dalle legge provinciale 6/1999 (legge unica per l’economia”). A quel punto l’intero immobile che Trentino Sviluppo acquistò nel dicembre 2007, su disposizione della Provincia autonoma di Trento, per metterlo al riparo da possibili interventi speculativi, salvaguardandolo alla sua funzione produttiva, tornerà interamente in mano ad aziende trentine.  
   
   
ARTIGIANATO ARTISTICO, REGIONE SARDEGNA: FIRMATA ADESIONE A CARTA INTERNAZIONALE  
 
Cagliari, 30 gennaio 2012 - Le produzioni dell´artigianato artistico concorrono a creare l´identità di un popolo, intesa come tradizioni, conoscenze e tratti distintivi che ne sanciscono la riconoscibilità e l’unicità. È uno dei concetti su cui si fonda la Carta internazionale dell’Artigianato artistico, cui la Regione Sardegna ha aderito il 26 Gennaio con la sottoscrizione del documento da parte dell’assessore dell’Artigianato Luigi Crisponi, avvenuta a Rho Fieramilano in occasione dell’inaugurazione del Macef, il Salone internazionale dell’arredamento della casa, prestigiosa vetrina semestrale delle eccellenze del settore. La "Carta internazionale dell’Artigianato artistico" rappresenta base condivisa per la messa a punto di strategie per lo sviluppo, la valorizzazione, la tutela e la promozione a livello mondiale delle produzioni manifatturiere artistiche e tradizionali. Con la firma di oggi sul documento la Sardegna fa parte ufficialmente del nucleo di regioni italiane promotrici e sostenitrici della Carta, associatesi per sancire un impegno comune e coordinato nella valorizzazione del settore, da sempre fiore all’occhiello delle produzioni italiane e ambasciatore del made in Italy. "L´adesione della nostra Regione alla Carta - afferma l’assessore Crisponi – rappresenta un passo importante che apre al confronto su problematiche e prospettive di un settore fondamentale per l’Isola. Intendiamo condividerne i contenuti nella prospettiva di un impegno che da ora ci accomuna ad altre regioni italiane, Paesi del Mediterraneo e di tutto il mondo, che da sempre hanno individuato nelle produzioni artigianali, tradizionali e artistiche, una fonte notevole di sviluppo economico, oltre che di conservazione e valorizzazione della propria storia. Gli artigiani sardi sono perfettamente in tema: la loro creatività e la loro arte manifatturiera, oltre che essere una risorsa economica per il territorio, esprimono il patrimonio identitario di un intero popolo. L’adesione potrà essere utile soprattutto alla valorizzazione delle micro - piccole imprese dell’artigianato artistico isolano che con la loro opera promuovono l’immagine della Sardegna”. Il percorso della Carta, un atto che contiene al suo interno proposte di intervento basate su punti di forza e debolezza del settore, è iniziato nel 2009 con la presentazione ufficiale della Carta a Firenze, sono seguite tutta una serie di tappe culminate nel gennaio del 2011 con l’imprimatur internazionale a Parigi. Tuttora la Carta sta ricevendo costantemente riconoscimenti da parte delle Istituzioni, tra cui il patrocinio del Ministero dello Sviluppo economico italiano e quello del Commercio e Artigianato francese, e l’adesione delle più importanti realtà professionali operanti nel comparto a livello internazionale: per l’Italia, Cna e Confartigianato Imprese; per la Francia, ‘Atelier d’Art de France’; per il Giappone, la ‘Kyoto traditional Art and Crafts sponsorship Foundation’; per la Spagna, ‘Oficio y Arte’, la più importante associazione iberica di artigiani del settore artistico; per la Tunisia, l’Ufficio nazionale dell’Artigianato. "Come chiaramente espresso anche nella Carta – aggiunge l’esponente della Giunta Cappellacci -, l’artigianato artistico ha un triplice valore: economico, perché crea un tessuto produttivo diffuso, costituito da microimprese; culturale, perché rappresenta un patrimonio unico, frutto di una tradizione secolare, depositaria di conoscenze materiali e immateriali; sociale, per il fortissimo radicamento nel territorio di riferimento e, di conseguenza, la salvaguardia delle tradizioni manifatturiere”. Le linee programmatiche della Carta si sviluppano su sette assi principali condivisi dai soggetti aderenti: comunicazione e promozione; internazionalizzazione e commercializzazione, ossia progetti specifici come partecipazione a fiere, saloni, negozi specializzati e gallerie (per quanto riguarda l’Isola, l’esempio più rilevante e imminente è l’apertura dei Sardegna Store a Roma, Milano e Berlino), ricerca e innovazione; formazione, intesa sia come rete di scuole di eccellenza che hanno l’artigianato artistico e tradizionale all’interno dei loro percorsi formativi, sia come costante aggiornamento su aspetti tecnico – produttivi artigianali; istruzione: obiettivo della Carta è costituire una storia dell’artigianato artistico nazionale e internazionale; turismo, l’artigianato artistico si configura come componente fondamentale dell’offerta turistica; musei: il sistema museale si prefigura come partner decisivo nello sviluppo e nella valorizzazione dell’artigianato artistico.  
   
   
GIBELLI: CAPITALE UMANO COMPETITIVO A MORNAGO UN PRODOTTO NON CLONABILE E NON DELOCALIZZABILE  
 
Mornago/va, 30 gennaio 2012 - A Mornago, sempre in provincia di Varese, si è chiusa la 45a tappa di ´Assessorato itinerante´. Andrea Gibelli, vice presidente e assessore all´Industria e Artigianato della Regione Lombardia, ha visitato l´azienda metalmeccanica ´C.b.ferrari´, che in passato ha accolto investitori cinesi. ´Questa azienda metalmeccanica - ha detto Gibelli - dimostra l´importanza di questa storia umana, che ha visto addirittura investitori cinesi valutare la qualità del prodotto in loco come non clonabile sul mercato cinese in termini di delocalizzazione´. ´Il capitale umano - ha detto il vice presidente - rappresenta in questa realtà un termine di competitività molto forte, è un esperimento che raccogliamo con le debite attenzioni e che verificheremo nei prossimi anni se questo investitore cinese, che addirittura in altre esperienze ha aumentato l´occupazionale senza portare l´azienda in Cina, corrisponde ai buoni propositi che abbiamo visto enunciati oggi´.  
   
   
RITARDO PAGAMENTI PA - LE IMPRESE DI SERVIZI CHIEDONO CON URGENZA AL GOVERNO MISURE ADEGUATE  
 
Roma, 30 gennaio 2012 – Le Associazioni rappresentative delle imprese di servizi, che si coordinano nel Taiis, il Tavolo Interassociativo Imprese di Servizi, esprimono apprezzamento per le misure adottate con il decreto legge n. 1/2012 volte a contenere i ritardi di pagamento da parte delle Pubbliche Amministrazioni, considerandole un primo, importante, segnale “Apprezziamo soprattutto che il Governo abbia inserito il ritardo nei pagamenti tra le sue priorità”, sottolineano i rappresentanti del Taiis, e che ora stia iniziando a concretizzare le promesse. “Attendiamo però provvedimenti organici ed efficaci per risolvere il problema nella sua interezza, le cui misure sono ben oltre i 6 miliardi scarsi messi a disposizione”. “Le imprese registrano difficoltà crescenti, soprattutto quelle labour intensive, sia nell’accesso al credito che per procedere ai pagamenti dovuti” denunciano i rappresentanti del Taiis, rilevando come i servizi meritino specifica attenzione, trattandosi di attività che, se adeguatamente sostenute, potrebbero dare un contributo determinante sia all’occupazione che alla crescita del Paese. “Occorre fare presto, dando attuazione alle norme comunitarie, snellendo le procedure di trasferimento delle dotazioni finanziarie, intervenendo su leggi assurde che inibiscono le azioni esecutive nelle aree territoriali commissariate, ridisegnando taluni aspetti della finanza locale e delle responsabilità contabili”, concludono i rappresentanti del Taiis.  
   
   
CASALE MONFERRATO, PROCESSO ETERNIT  
 
Casale Monferrato, 30 gennaio 2012 - Lo svizzero Stephan Schmidheiny ha offerto al Comune di Casale Monferrato 18,3 milioni a titolo di risarcimento, in cambio della revoca della costituzione di parte civile. L´amministrazione comunale sta prendendo in considerazione la proposta di transazione, consapevole che l´uscita del Comune da parte civile non influirà sui risvolti penali del processo e che in nessun modo il Comune è disposto a riconoscere all´imputato un gesto filantropico. Per il sindaco Giorgio Demezzi: “Ottenere i soldi del risarcimento senza attendere i tempi dell´iter processuale, significherebbe aiutare la ricerca sul mesotelioma e guadagnare tempo per la sperimentazione delle cure, dando una speranza a chi è già ammalato o a chi potrebbe ammalarsi in futuro. Completare al più presto la bonifica di tutte quelle aree che presentano tracce di polveri. Nettamente contraria la posizione dell’associazione dei famigliari delle vittime dell’amianto, che chiede giustizia e la condanna dei responsabili. Www.comune.casale-monferrato.al.it    
   
   
TRENTO: LA PROVINCIA ADERISCE ALLA CARTA INTERNAZIONALE DELL´ARTIGIANATO ARTISTICO UN OTTIMO STRUMENTO CONTRO L´APPIATTIMENTO DELLA GLOBALIZZAZIONE  
 
Milano, 30 gennaio 2012 - A Milano la Provincia autonoma di Trento il 26 gennaio ha aderito ufficialmente alla "Carta Internazionale dell´Artigianato Artistico", che ha lo scopo di evidenziare i valori e le peculiarità di questo settore, mettendone in luce i punti di forza e di debolezza. La Carta è promossa dall´Ateliers de France, da Cna (Confederazione Nazionale dell´Artigianato e della piccola e media impresa), da Confartigianato Imprese Nazionale e da Artex Firenze. Per l´assessore all´industria, artigianto e commercio Alessandro Olivi "è assolutamente prioritaria la promozione dei principi e dei valori contenuti nella Carta, al fine di evitare il fenomeno di appiattimento originato dalla globalizzazione, estremamente accentuato quando non si provvede, con opportune misure, alla valorizzazione delle realtà economico-sociali locali di estremo interesse per la crescita delle singole regioni aderenti. Ecco perché io credo fermamente e convintamente in questo nuovo strumento di politica economica di portata perlomeno europea." Nel quadro di alcune convenzioni siglate nel 2008 con l’obiettivo principale di creare delle sinergie nel settore dell’Artigianato Artistico a scala europea ed internazionale e di dare una maggiore visibilità alle produzioni artistiche a livello politico, Ateliers d’Art de France, Cna Nazionale, Confartigianato Imprese Nazionale e Artex, Centro per l´artigianato artistico e tradizionale della Toscana, hanno messo a punto e sottoscritto nel 2010 una Carta Internazionale dell’Artigianato Artistico, volta ad evidenziare i valori e le peculiarità del settore e a metterne in luce sia i punti di forza e sia quelli di debolezza. L’artigianato artistico infatti rappresenta un settore con caratteristiche assolutamente peculiari per il quale devono essere definite linee politiche, strategiche e di azione a livello europeo e internazionale, studiate appositamente per sostenere, tutelare, valorizzare e promuovere il settore favorendone anche l’internazionalizzazione. La Carta si articola in vari punti: le definizioni di artigianato artistico e di artigianato tradizionale; i valori del settore; le proposte, studiate a partire da una prima analisi dei punti di forza e di debolezza del settore. Nelle intenzioni dei suoi promotori, la Carta dovrà essere condivisa dal maggior numero di partner a livello internazionale, affinché l’Artigianato Artistico diventi un punto focale delle politiche europee. L’artigianato Artistico è infatti l’unico settore presente in tutte le realtà europee ed internazionali e costituisce un patrimonio unico frutto di una tradizione culturale, artistica e produttiva secolare che rappresenta le peculiarità dei territori di appartenenza. Fino a oggi hanno sottoscritto la Carta numerose istituzioni e soggetti: la Kyoto Traditional Arts and Crafts Sponsorship Foundation, l´Oficio Y Arte della Spagna, le Regioni Toscana, Abruzzo, Liguria, lazio e Molise, la Regio ne francese dell´Alsazia, lo Stato della Tunisia, la Prefettura di Kyoto. Dal 2010, inoltre, tra i sostenitori della Carta figura, accanto a numerose altre associazioni italiane, anche il Ceii del Trentino. Il prossimo aprile, in occasione della Fiera internazionale dell´artigianato di Firenze, aderirà anche il Consorzio Artigianato Artistico e di Qualità del Trentino, la consolidata realtà associativa dell´artigianato artistico, con 50 aziende associate, specializzate in tutte le categorie del comparto presenti sul nostro territorio.  
   
   
MOBILE IMBOTTITO. VENDOLA A PASSERA: "DEFINIAMO LE RISORSE E FIRMIAMO L´ACCORDO"  
 
Bari, 30 gennaio 2012 - “Definiamo le risorse e firmiamo l’Accordo”. Il Presidente della regione Puglia Nichi Vendola ha scritto una lettera il 26 gennaio al Ministro dello Sviluppo Economico Corrado Passera per sollecitare la sottoscrizione dell’Accordo di programma per il settore mobile imbottito Area Murgiana e contemporaneamente per definire le risorse finanziarie disponibili. “Affinchè si concluda positivamente il lungo percorso fin qui seguito – ha scritto Vendola a Passera – le chiedo di rimuovere ogni ulteriore ostacolo e di convocare le parti sociali di Puglia e Basilicata”. Non è la prima volta che Vendola interviene sulla questione. Nel 2011 ha infatti più volte scritto al predecessore di Passera, l’ex Ministro Romani, per sollecitare la chiusura positiva della vertenza, sottolineando anche la disponibilità della Regione Puglia a sostenere l’Accordo con 20 milioni di euro.  
   
   
ALCOA, CAPPELLACCI E ZEDDA: "AL TAVOLO TECNICO COL GOVERNO RIBADITI E APPROFONDITI PUNTI CHIAVE SU VERTENZA ALCOA"  
 
 Cagliari, 30 Gennaio 2012 - "Il mantenimento in esercizio degli impianti, la sospensione della procedura di mobilità e l´avvio delle procedure per la cessione degli asset. Sono queste le principali richieste formulate dal presidente Cappellacci e dall´assessore Zedda al tavolo tecnico sulla vertenza Alcoa, riunitosi il 26 gennaio al Ministero dello Sviluppo Economico sotto il coordinamento del sottosegretario De Vincenti. "Occorre sciogliere quanto prima questi nodi – hanno ribadito i due esponenti della Giunta, riprendendo i concetti emersi durante l’incontro svoltosi martedì a Cagliari con i sindacati e i rappresentanti del territorio- per affrontare in maniera non conflittuale questa delicata fase della vertenza." La Regione e la Provincia, trovando anche l’appoggio del Governo sul punto, hanno espresso infine la necessità di richiamare l’azienda alle proprie responsabilità sia in ordine alla materia ambientale sia sulle questioni aperte sugli aiuti di Stato.  
   
   
UNO SPORTELLO DELL’EUROPE ENTERPRISE NETWORK NEL VCO  
 
Verbania, 30 gennaio 2012  - Un tavolo di lavoro per aprire uno sportello dell’Europe enterprise network nel Verbano Cusio Ossola. Sarà istituito nelle prossime settimane, per rendere operativa la proposta lanciata a Stresa nel corso del convegno dedicato a Crescita e imprese e promosso da Provincia del Vco, Rappresentanza milanese della Commissione Europea e dal Comune di Stresa. La prima seduta è prevista per le prossime settimane. Al tavolo, coordinato dalla Provincia, prenderanno parte le associazioni di categoria della realtà produttiva locale. Www.provincia.verbania.it  
   
   
IMPRESE E BUROCRAZIA IN VENETO COME LE PICCOLE E MICRO IMPRESE GIUDICANO LA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE  
 
 Venezia, 30 gennaio 2012 - La ricerca, realizzata da Promo P.a. Fondazione, con il contributo della Camera di Commercio di Milano, Consip, Unioncamere Lombardia e Unioncamere del Veneto, rappresenta un approfondimento territoriale relativo alla Regione Veneto del Vi rapporto nazionale “Imprese e Burocrazia”, presentato lo scorso 29 novembre. Scopo dell’indagine, che verrà presentata martedì 31 gennaio alle ore 15 presso Unioncamere del Veneto, è verificare come il Veneto si collochi nel più ampio contesto nazionale relativamente ai temi del rapporto tra piccole e micro imprese e burocrazia e rispetto ai temi, oggi quanto mai attuali, della semplificazione amministrativa e della sburocratizzazione. L’obiettivo è comprendere se la Pubblica Amministrazione, in un momento di grande difficoltà per le imprese come l’attuale, può rappresentare un volano per la ripresa della competitività oppure un ulteriore fattore ostativo e limitante. Nel focus veneto è stato inoltre approfondito il ruolo strategico delle Camere di Commercio nel dialogo con le imprese. Presiede: Alessandro Bianchi presidente Unioncamere del Veneto; Presenta il rapporto: Annalisa Giachi responsabile ricerca Promo P.a. Fondazione; Ne discutono: Gaetano Scognamiglio presidente Promo P.a. Fondazione; Daniele Stival assessore Semplificazione amministrativa della Regione Veneto; Andrea Montagnani amministratore delegato Grafiche Vianello Srl; Gian Angelo Bellati segretario generale Unioncamere del Veneto.