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MARTEDI
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Notiziario Marketpress di
Martedì 28 Febbraio 2012 |
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MERCATO INTERNO DELL´ENERGIA: LA LEGISLAZIONE NAZIONALE DI OTTO STATI MEMBRI NON SONO ANCORA CONFORMI ALLE NORME UE |
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Bruxelles, 28 febbraio 2012 - L´apertura dei mercati dell´energia alla concorrenza è essenziale per la competitività di tutta l´economia dell´Ue. In un mercato interno dell´energia efficiente, trasparente e interconnessa I consumatori possono scegliere tra diverse aziende per la fornitura di gas ed elettricità, e tutti i fornitori avranno accesso a questo mercato. Gli Stati membri avevano fino al 3 marzo 2011 per recepire le direttive sull´elettricità e il gas del terzo pacchetto "energia". Ad oggi, Bulgaria, Cipro, Spagna, Lussemburgo, Paesi Bassi, la Romania e la Slovacchia hanno informato la Commissione delle misure di recepimento delle due direttive. Per quanto riguarda l´Estonia, deve ancora fare per quanto riguarda la direttiva sul gas. Pertanto, la Commissione ha inviato pareri motivati a 15 oggi questi otto Stati membri di imporre loro di incontrare il loro obbligo giuridico. Stati membri hanno ora un periodo di due mesi per rispondere. Se non rispettano i loro obblighi, la Commissione può adire la Corte di giustizia dell´Unione europea. |
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ETICHETTATURA ENERGETICA: LA COMMISSIONE ESORTA CIPRO, ROMANIA E ITALIA AD ADOTTARE LA LEGISLAZIONE CONSUMER-FRIENDLY |
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Bruxelles, 28 febbraio 2012 - La direttiva sull´etichettatura energetica svolge un ruolo essenziale nel promuovere l´efficienza energetica e la consapevolezza dei consumatori. Etichettatura Energy per fornire ai consumatori informazioni comparative sul consumo di energia prodotti che acquistano, si può consapevolmente scegliere prodotti meno costosi e più efficienti. Essa incoraggia inoltre i produttori a sviluppare prodotti con un elevato coefficiente di efficienza. La definizione di soglie di efficienza energetica europea comune (B, A, A +, ecc.) Fornisce anche agli Stati membri un quadro chiaro per obblighi di comunicazione. Questo quadro è utile anche per altre parti interessate, comprese le società private, per le loro attività promozionali. Questi progressi devono essere attuate in tutti gli Stati membri. Nonostante le lettere di diffida inviate in data 18 luglio 2011, Cipro, Romania e Italia non hanno ancora notificato alla Commissione del pieno recepimento della direttiva nel diritto nazionale. La Commissione ha deciso ieri di inviare un parere motivato questi paesi. Se non adempiere ai loro obblighi di legge entro due mesi, si riserva il diritto di citare in giudizio presso la Corte di giustizia. |
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EOLICO, NO DEL GOVERNO ALL’IMPIANTO DI POGGIO TRE VESCOVI |
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Firenze, 28 febbraio 2012 – Da Roma arriva il “no” all’impianto eolico di Poggio Tre Vescovi: non sussistono possibilità di procedere alla sua realizzazione. E’ quanto ha decretato la Presidenza del Consiglio dei Ministri con una delibera in cui ha condiviso e fatte proprie le motivazioni con cui avevano già detto no al progetto la Regione Toscana e l’Emilia Romagna oltre che il Ministero per i Beni e le Attività Culturali nell’ambito della Conferenza dei Servizi svoltasi il 14 dicembre scorso. Il progetto avrebbe previsto la realizzazione di un impianto eolico costituito da 36 aerogeneratori, di cui 14 in Emilia Romagna e il resto in Toscana, di potenza 3,4 Mw ciascuno, per una potenza totale di 122,40Mw, è stato ritenuto troppo impattante. Con questo pronunciamento è stata dunque sciolta in modo definitivo la questione con la quale si era chiusa la Conferenza dei Servizi dove era emerso il dissenso fra le parti. Da un lato le Regioni Toscana ed Emilia Romagna, il Ministero per i Beni e le Attività Culturali e la Provincia di Arezzo, vista anche la posizione critica espressa nel parere del Comune di Sestino, si erano dichiarate sfavorevoli al progetto e dall’altro le amministrazioni locali invece si erano dette favorevoli. La situazione aveva fatto sì che, come prevede la legge, la decisione a quel punto fosse rimandata a Roma. E Roma si è pronunciata. La Presidenza del Consiglio dei Ministri ha infatti fatto proprie – come si legge nella delibera - le posizioni delle Regioni confermando che il progetto determina impatti rilevanti sul paesaggio, che l’impianto avrebbe impatti negativi significativi sulla flora, sulla vegetazione e sulla fauna e per questi non sono state individuate misure idonee di mitigazione e compensazione anche in considerazione della recente approvazione di un impianto eolico a pochi chilometri di distanza. Inoltre che il progetto può determinare impatti rilevanti anche sull’assetto idrogeologico dei terreni interessati, sia durante la fase di cantiere che a fine lavori. Ancora, che il progetto non ha efficacemente mostrato la sostenibilità ambientale ed economica delle scelte fatte e ha preso sommariamente in esame le modalità di dismissione e ripristino ambientale paesaggistico dell’opera. |
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ENERGIA: LOMBARDO INCONTRA VERTICI ENI SU RICONVERSIONE PRIOLO |
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Catania, 28 febbraio 2012 - Il progetto di radicale riconversione dello stabilimento di Priolo e´ stato illustrato ieri, dai vertici di Eni Polimeri Europa, al presidente della Regione Siciliana, Raffaele Lombardo. I rappresentanti dell´azienda hanno riferito al presidente che l´intervento di Priolo e´ il primo al mondo per fondi stanziati, da parte di Eni. L´avvio dei lavori e´ previsto a breve. Entrando nel dettaglio i vertici di Eni Polimeri Europa hanno spiegato che la struttura di Priolo sara´ oggetto di una completa riconversione per sostituire la produzione del polietilene, non piu´ redditizia sul mercato, con prodotti sempre derivati dal petrolio ma ben piu´ competitivi ed in grado di garantire il pareggio dei conti, la produzione di utili ed il mantenimento se non accrescimento dei livelli occupazionali. La produzione riguardera´ fra gli altri, elementi base per pneumatici e nastri adesivi. L´investimento complessivo ammonta 400 mln di euro in 4 anni; gli interventi saranno attuati con particolare attenzione alla tutela della salute e alla sostenibilita´ ambientale. Attualmente nel complesso di Priolo sono impegnati circa cinquecento lavoratori ai quali vanno aggiunti i circa trecento dell´indotto. "Ho ascoltato con interesse il piano illustrato dai rappresentanti di Eni e Eni Polimeri Europa - ha detto il presidente Lombardo al termine dell´incontro - e certamente la Regione seguira´ con attenzione gli iter autorizzativi facendo seguito al protocollo d´intesa siglato a suo tempo". "Abbiamo appreso inoltre - ha continuato Lombardo - che il centro diagnostico dotato di attrezzature all´avanguardia nel campo degli screening oncologici in uso alla stabilimento Eni di Priolo e´ stato donato all´Asp di Siracusa che a sua volta lo ha allocato al centro Cerica di Priolo. Le strumentazioni saranno presto messe a servizio delle popolazioni di quell´area". Alla presentazione, tenuta in mattinata nella sede di Catania della Presidenza della Regione, hanno preso parte per Eni Polimeri Europa: Daniele Ferrari, chairman e ceo, Fabrizio Bellini, direttore risorse umane e Giovanni Saporito, director industrial division; per Eni Spa Davide Calabro´, vice presidente senior. |
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CANONI DEMANIALI: LE REGIONI INSISTONO CON SPROPOSITATI AUMENTI GIÀ BOCCIATI DALLA CASSAZIONE |
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Milano, 28 gennaio 2010 – Nonostante la sentenza della Corte di Cassazione n. 15144 del 21 giugno 2011 affermi che gli aumenti dei canoni demaniali di concessione ad uso dell’acqua pubblica debbano essere ragionevoli, le amministrazioni regionali continuano ad aumentare a dismisura l’importo di tali canoni. La regione Abruzzo ha disposto un aumento da 14,40 €/kW nel 2011 a 35 €/kW nel 2012 (oltre il 140%!) per le “grandi derivazioni”. Per la stessa tipologia di impianti, il canone lombardo si raddoppia passando dai 14,68 €/kW del 2011 ai 30 €/kW nel 2012. L’aumento sproporzionato dei canoni, oltre a essere penalizzante per il futuro delle imprese idroelettriche, è da considerarsi illecito in quanto non tiene conto di quanto sancito dalla Corte di Cassazione. Lombardia e Abruzzo sono solo gli ultimi esempi in ordine di tempo: prima di loro Basilicata, Veneto, Molise e Piemonte. Capofila è stata la regione Basilicata che già nel 2003 sancì un aumento del canone da 12,02 €/kW a 34 €/kW; ed è proprio su questa vicenda che si è espressa la Corte di Cassazione, definendo tale aumento un’ “innegabile violazione del canone di ragionevolezza” (art. 3 della Costituzione) che si risolve in un “vizio di eccesso di potere, imputabile, (…) alla P.a.”. Quello che più colpisce di questa vicenda è la noncuranza e lo sprezzo con cui le amministrazioni continuano a compiere atti simili a quello già condannato, senza preoccuparsi di penalizzare le imprese coinvolte e di affrontare contenziosi il cui esito è già scontato. Aper per quanto sopra è a fianco dei propri associati, in nome della legalità, nei ricorsi contro tali disposizioni, nella speranza che in futuro, a seguito di una così chiara pronuncia della Corte di Cassazione, la pubblica amministrazione assuma un atteggiamento più coerente. |
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MONTENEGRO ENTRA NEL SOUTH STREAM
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Podgorica, 28 febbraio 2012 - Il gigante russo del gas Gazprom e il Montenegro hanno avviato gli studi di fattibilità relativi ad un segmento del progetto South Stream posto sul territorio del Paese balcanico; secondo quanto comunicato dalla stessa Gazprom, le parti hanno discusso le opportunità tecniche offerte dalla partecipazione del Montenegro al progetto, dopo l´interesse manifestato a fine 2011. Il Montenegro aveva infatti espresso la volontà di essere connesso al South Stream nello scorso mese di ottobre; il progetto South Stream punta a trasportare circa 63 miliardi di metri cubi di gas l´anno verso l´Europa centrale e meridionale, ottenendo una diversificazione delle rotte di fornitura del gas russo bypassando Paesi come l´Ucraina, ed evitando così le conseguenze di eventuali crisi tra questi Paesi e la Russia, già avvenute in passato. Il South Stream si dividerà in arterie che arriveranno in Europa dopo essere passate nelle acque turche del Mar Nero: la Turchia ha approvato la realizzazione del segmento della struttura sul proprio territorio negli ultimi giorni del 2011. Azionisti del progetto sono Gazprom (50 per cento), Eni (20 per cento), la tedesca Wintershall (15 per cento ) e la francese Edf (15 per cento); la Russia ha già firmato accordi per il passaggio del gasdotto in Bulgaria, Ungheria, Grecia, Slovenia, Croazia e Austria. Secondo le ultime previsioni, la costruzione comincerà a fine 2012; il gasdotto dovrebbe entrare in funzione nella seconda metà del 2015 e raggiungere la piena operatività nel 2018. Il costo totale del progetto è attualmente stimato a 15,5 miliardi di euro. |
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GENERAL ELECTRIC E ENEL DISTRIBUZIONE SIGLANO ACCORDO DI PARTNERSHIP STRATEGICA PER PROGETTI DI EFFICIENZA ENERGETICA IN TUTTA ITALIA |
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Milano, 28 Febbraio 2012 - General Electric, ed Enel Distribuzione, hanno raggiunto un accordo di partnership strategica che avrà durata fino al 31 dicembre 2014, finalizzato allo sviluppo progetti di efficienza energetica e riduzione delle emissioni di Co2 su tutto il territorio nazionale. L’approccio integrato ai progetti, le sinergie fra le competenze tecniche e finanziarie del gruppo General Electric, abbinate all’esperienza di Enel Distribuzione nell’ambito del meccanismo incentivante dei titoli di efficienza energetica, consentiranno di implementare con efficacia operativa interventi complessi su clienti specifici. Le due aziende avvieranno al più presto i primi progetti per diffondere su larga scala soluzioni innovative sotto il profilo tecnologico, gestionale e finanziario, cogliendo anche le opportunità dei recenti sviluppi nella normativa incentivante l’efficienza energetica in Italia e coinvolgendo diversi partner su tutto il territorio nazionale specializzati per tecnologie e clienti target. Sandro De Poli, Ad di General Electric Italia, ha commentato: “Questo accordo rappresenta un primo passo di una collaborazione che ci auguriamo sempre più stretta fra due importanti player che risultano complementari nel settore delle energie pulite. Anche per questo motivo la partnership, unendo le grandi competenze tecnologiche di General Electric con la forte presenza sul territorio di Enel Distribuzione, può avere una valenza strategica per il Paese aprendo potenzialità enormi per lo sviluppo di tecnologie green e di sistemi energetici sempre più efficienti in Italia. Livio Gallo, Ad di Enel Distribuzione, ha commentato: “Ad oggi l’Italia è il paese Ocse più efficiente dal punto di vista energetico. Il nostro primato va difeso e sostenuto anche per garantire il proseguimento del processo virtuoso da tempo avviato, grazie alle politiche adottate e all’impegno messo in campo dalle utilities dell’energia che hanno saputo dimostrare come l’efficienza energetica non è solo un obiettivo, ma anche l’occasione per lo sviluppo di una filiera industriale legata a quei progetti e quelle innovazioni tecnologiche che hanno portato l’Italia al primato nell’area Ocse.” In linea con l’impegno del Gruppo Enel per contribuire al raggiungimento degli obiettivi nazionali e comunitari previsti per il 2020 dal “Pacchetto clima ed energia” dell’Unione europea, Enel Distribuzione, oltre a essere leader mondiale nello sviluppo e implementazione di tecnologie smart grid con più di 32 milioni di smart meters installati, vanta un’esperienza internazionale sui temi smart city ed è attiva da tempo nella promozione su tutto il territorio nazionale di progetti di efficienza energetica all’interno del meccanismo dei cosiddetti “certificati bianchi” introdotti dal decreto Bersani 79/99. In qualità di maggior distributore in Italia di energia elettrica, infatti, Enel Distribuzione persegue oltre la metà degli obiettivi nazionali di efficienza energetica, misurati in tonnellate equivalenti di petrolio risparmiate (Tep), ai previsti dai decreti ministeriali del 20 luglio 2004 e del 21 dicembre 2007. Ge serve il settore dell’energia fornendo soluzioni tecnologiche e servizi che si basano sull’impegno per la qualità e l’innovazione. Con 100.000 dipendenti in tutto il mondo e un fatturato pari a 43,8 miliardi di dollari nel 2011, i business che costituiscono Ge Energy- Power & Water, Ge Energy Management e Ge Oil & Gas - lavorano congiuntamente per fornire prodotti e soluzioni integrate in tutte le aree dell’industria energetica, incluso carbone, petrolio, gas naturale ed energia nucleare; risorse rinnovabili come l’acqua, il vento, il solare, il biogas e altri carburanti alternativi e nuove tecnologie di modernizzazione della rete per soddisfare il fabbisogno energetico del Xxi secolo. In Italia Ge Energy vanta centri di competenza che testimoniano la propria eccellenza non solo in territorio nazionale, ma a livello europeo e mondiale: Milano, Head Quarter Europeo per i servizi di Power Generation; Firenze, quartier generale di Ge Oil & Gas, leader globale nello sviluppo di tecnologie e prodotti per l’industria del gas e petrolifera; Milano, Centro di Eccellenza di Project management & Engineering di Water & Process Technology. Nell’ambito dell’accordo, Ge Energy parteciperà come leader globale nel campo dell’efficienza energetica, in grado di realizzare impianti di co-trigenerazione, retrofitting ed upgrade di impianti esistenti a scopo di efficientamento, migliorare le catene di trasformazione dell’energia attraverso inverters e converters, ed implementare sistemi di building energy management. All’accordo partecipa anche la divisione di servizi finanziari del gruppo, Ge Capital. In Italia Ge Capital Interbanca, con base a Milano e 600 dipendenti, nel 2010 ha gestito circa 9 miliardi di dollari di asset. Si propone come piattaforma unica per rispondere alle esigenze di finanziamento delle aziende. Raccoglie i marchi e le attività di Ge nei segmenti del leasing e factoring oltre alle attività di Interbanca, la storica corporate bank milanese specializzata in finanziamenti a medio e lungo termine acquistata dal Gruppo nel 2009. |
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FISCALITÀ: LA COMMISSIONE EUROPEA CHIEDE IL BELGIO A MODIFICARE LA LEGISLAZIONE CHE DISCIPLINA LA TASSA DI REGISTRAZIONE DI BRUXELLES-CAPITALE |
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Bruxelles, 28 febbraio 2012 - La Commissione europea ha formalmente invitato il Belgio a modificare la sua legislazione sulla tassa di registrazione di Bruxelles-capitale. La normativa in questione viene utilizzata per applicare una riduzione fiscale le tasse di registrazione di base al momento dell´acquisto di un edificio destinato a residenza principale nella regione di Bruxelles-capitale, a condizione che l´acquirente mantiene la propria residenza nella Regione nei cinque anni successivi all´acquisto. La Commissione ritiene che la normativa citata, è incompatibile con le norme Ue, perché scoraggia la libera circolazione delle persone, dei lavoratori e indipendenti, garantita dai trattati (articoli 21, 45, 49 Tfue e gli articoli 28 e 31 l´accordo See). I contribuenti che si spostano in una struttura di recente acquisita nella Bruxelles-capitale sono scoraggiati dal lasciare la regione nel corso dei prossimi cinque anni, perché altrimenti avrebbero perso il beneficio fiscale sopra e dovrebbero pagare l´imposta retroattivamente al regione. La richiesta della Commissione assume la forma di un parere motivato (che è la seconda fase della procedura d´infrazione). Se il Belgio non si conformi entro due mesi, la Commissione può adire la Corte di giustizia dell´Unione europea. |
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FVG, CASA: UNA NUOVA POLITICA PER I NUOVI BISOGNI |
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Trieste, 28 febbraio 2012 - Garantire una risposta a un bisogno di accesso alla prima casa che è radicalmente cambiato in questi ultimi anni, in una condizione di sempre maggiori ristrettezze di bilancio. Sono queste le linee di indirizzo che l´Amministrazione regionale intende adottare per la riforma degli strumenti delle politiche per la casa. A riconfermarlo è stato l´assessore regionale ai Lavori pubblici, Riccardo Riccardi, che il 24 febbraio , nella sede della Presidenza della Regione, ha partecipato alla presentazione del "Borsino immobiliare", l´osservatorio sul mercato della casa in Friuli Venezia Giulia promosso dalla Fiaip (Federazione Italiana Agenti Immobiliari Professionali). Riccardi è intervenuto alla tavola rotonda coordinata dal direttore del quotidiano "Il Piccolo", Paolo Possamai, assieme al presidente della Fiaip del Friuli Venezia Giulia, Antonio Di Paolo, e a rappresentanti del mondo del credito e dei costruttori. "Per una ragione di equità sociale - ha detto Riccardi - dobbiamo fornire una risposta prima di tutto a coloro che, da soli, non ce la possono fare". Se è vero che le risorse destinate ai mutui agevolati per la prima casa sono calate nell´ultima finanziaria regionale (82 milioni di euro di impegni pluriennali nel 2012), sono tuttavia sufficienti a coprire tutte le 4.500 domande presentate, che sono in progressivo calo negli ultimi anni (da 380 nel gennaio 2011 a 126 nello stesso mese di quest´anno, con una diminuzione del 67 per cento). Del resto, come ha ricordato l´assessore, le incisive politiche per la prima casa che la Regione Autonoma ha storicamente adottato, hanno permesso a più dell´80 per cento delle famiglie di accedere all´abitazione in proprietà, un dato che pone il Friuli Venezia Giulia ai vertici nazionali. Oggi invece c´è una sempre maggiore domanda di sostegno all´affitto, tanto che nel bilancio regionale per questo capitolo sono state confermate le risorse del 2011, pari a 5,4 milioni di euro. Anche la riforma delle Aziende Territoriali per l´Edilizia Residenziale (Ater), con la prospettiva di arrivare a un´unica Azienda regionale (al posto delle attuali cinque), dovrà servire - ha ribadito l´assessore - non tanto a diminuire il numero dei consiglieri, ma a rispondere meglio alla domanda delle fasce più deboli dei cittadini anche con strumenti innovativi come l´"housing sociale". Infine, l´attività edilizia è anche un importante volano per rilanciare l´economia. Con il nuovo Piano di Governo del Territorio (Pgt), attualmente in fase di preparazione, si punta a ridurre il "consumo di territorio", a ridurre cioè i nuovi insediamenti per favorire invece con opportuni incentivi il recupero e la riqualificazione dei centri storici. Questa prospettiva, ha sottolineato Riccardi, può rappresentare un´occasione per le imprese del settore. |
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UNA GUIDA SU: COME COMPRARE E VENDERE CASA |
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Perugia, 28 febbraio 2012 - E´ stata presentata lo scorso 22 febbraio nella Sala del Consiglio della Camera una nuova guida per favorire la trasparenza nel mercato immobiliare attraverso la diffusione di regole di condotta chiare, uniformi e condivise da operatori, consumatori e imprese. La guida "Comprare e vendere casa" vuole essere uno strumento informativo che possa diventare anche elemento di promozione per il settore immobiliare che anche in Umbria attraversa un periodo caratterizzato da difficoltà e incertezze. Sono intervenuti Giorgio Mencaroni, Presidente Camera di Commercio di Perugia, Mario Pera, Segretario Generale Camera di Commercio di Perugia, Adriano Crispolti, Presidente Distretto Notarile Perugia; Giampiero Bambagioni, presidente Collegio regionale Fiaip (Fed. It. Agenti Imm. Professionali); Bruno Biagiotti, presidente Collegio Fimaa Umbria (Fed. Italiana Mediatori Agenti d’Affari); Alessandro Petruzzi, Presidente Federconsumatori Umbria e Consigliere Camerale. Comprare o vendere una casa è molto più di una semplice transazione tra due parti, è un momento denso di significati che segna la storia di individui e famiglie. La casa è l’obiettivo di una vita che unisce e coinvolge e verso cui siamo spinti non solo da ciò che vediamo, ma anche da ciò che sentiamo. E, ovviamente, comprare e vendere casa è una operazione di grande valenza economica, che deve essere gestita con attenzione, equilibrio, trasparenza, seguendo norme complesse e non sempre di agevole lettura. “Con la pubblicazione della Guida “Come comprare e vendere casa” la Camera di Commercio di Perugia intende rispondere efficacemente alla sua funzione istituzionale di regolazione e di tutela della trasparenza dei mercati attraverso la diffusione di informazioni semplici e facilmente comprensibili” ha spiegato Giorgio Mencaroni, Presidente della Camera di Commercio di Perugia. “La Guida rappresenta uno strumento in grado di agevolare le transazioni economiche in un settore che presenta regole e procedure complesse e articolate e per questo non sempre del tutto chiare al cittadino”. Realizzata da Camera di Commercio di Perugia e Borsa Immobiliare dell’Umbria, con il coinvolgimento diretto delle associazioni degli Agenti Immobiliari - Fiaip (Fed. It. Agenti Immobiliari Professionali) e Fimaa Umbria (Federazione italiana Mediatori Agenti d’Affari) che partecipano al Comitato per il Listino e al Comitato di Vigilanza della Borsa Immobiliare Umbra - e delle Associazioni per la tutela dei consumatori, la Guida indica il percorso da seguire a tutti coloro che devono affrontare la scelta dell’acquisto o della vendita della casa. Una operazione che può rivelarsi complicata e insidiosa sotto vari aspetti: economico. Poiché nella maggior parte dei casi costituisce l’ investimento dell’intero risparmio di famiglia, compreso quello futuro, se il pagamento avviene mediante l’accensione di un mutuo ipotecario o a rate; tecnico-estimativo, poiché si richiede un appropriato bagaglio di conoscenze per valutare la congruità del prezzo richiesto alle caratteristiche del bene da acquistare; giuridico - contrattuale, poiché può essere complicato addentrarsi nelle varie clausole negoziali, che sono fonte di obblighi oltre che di diritti; negoziale, poiché non è sempre semplice selezionare e scegliere i partner contrattuali; - per tutti gli aspetti connessi e collegati all’atto di compravendita, come ad esempio quello legato ai professionisti del mercato immobiliare. Dicharazioni E Interventi Dei Relatori - “Come comprare e vendere casa” da tempo in versione on line viene ora affiancata dalla Guida cartacea, ritenuta più adatta a raggiungere quei soggetti – persone anziane, immigrati extracomunitari – che hanno difficoltà di accesso alla rete e scarsa dimestichezza con l’uso degli strumenti informatici. Ancora il Presidente Mencaroni: “Il testo della Guida è stato sottoposto alle costruttive osservazioni delle associazioni degli intermediari immobiliari e delle associazioni dei consumatori. Il risultato , con il risultato di nato così ì, uno strumento di informazione neutro e imparziale, una guida preziosa per il consumatore, le imprese, gli operatori chiamati a confrontarsi con un susseguirsi di molteplici disposizioni legislative che hanno reso la materia della compravendita immobiliare estremamente complessa, tanto da richiedere un notevole bagaglio di conoscenze che spaziano dall’ambito tecnico-giuridico, alle normative di tipo urbanistico-edilizio, fino alle disposizioni di tipo civilistico sulla conclusione dei contratti di compravendita e alle disposizioni di tipo tributario per quanto riguarda il delicato profilo degli adempimenti fiscali. L’obiettivo è contribuire ad elevare il livello di trasparenza e professionalità in un ambito dai notevoli risvolti sociali ed economici”. Ma la Guida “Compare e vendere una casa” può avere un forte impatto promozionale sul settore Immobiliare alle prese, anche in Umbria, con le difficoltà legate alla crisi, tradotte in cifre dal Segretario Generale della Camera di Commercio di Perugia Mario Pera. “Gli ultimi dati parlano di un settore Immobiliare regionale ancora in difficoltà – ha detto il Segretario Pera. Nel primo semestre del 2011 in Umbria sono state concluse 4.346 transazioni, in discesa del 6,2% rispetto al I semestre del 2010. Peggiore la situazione di Perugia rispetto a Terni, con la prima che vede contrarsi le transazioni del 7,8%, mentre Terni contiene la flessione a – 2,3%. La provincia di Perugia prevale ovviamente sul numero assoluto – 3.022 transazioni contro le 1.324 di Terni”. Il settore Immobiliare umbro mantiene tuttavia intatta la sua centralità: “Basta pensare – ha aggiunto Mario Pera – che nel 2010, pur con una flessione del 2,2%, abbiamo stimato un fatturato del totale delle transazioni immobiliari di circa 1 miliardo e 216 milioni di euro”. Notaio Adriano Crispolti, Presidente Consiglio Notarile Perugia - “Iniziative come questa sono di grande interesse perché contribuiscono a diffondere la cultura della legalità e dell’etica, ma non debbono rimanere fatti occasionali. Occorre soprattutto che siano accompagnate da messaggi chiari e diretti che servano ai cittadini a percepire una effettività di tutela. I notai svolgono la loro funzione con assoluta professionalità: non mancano è ovvio casi negativi, ma è certo che la nostra categoria, a Perugia e in Umbria, ha dimostrato la sua capacità di informare il consumatore e poi, nel caso, di assisterlo nella transazione. Strumenti legislativi demagogici e populisti non giovano al consumatore, così come la confusione dei ruoli. Occorre che ognuno svolga il proprio ruolo, la propria funzione, guardando in primo luogo alla tutela del bene comune. Il Consiglio Notarile di Perugia è pronto a dare tutto l’appoggio possibile per rendere il mercato immobiliare più sicuro e trasparente, e fin d’ora mi metto a disposizione per avviare forme di collaborazione con le associazioni dei consumatori”. Giampiero Bambagioni, presidente Collegio regionale Fiaip (Fed. Italiana Agenti Immobiliari Professionali - “I mercati sono dinamici e attrattivi se intellegibili e ben regolati. Per questo ritengo che la Camera di Commercio di Perugia nella sua funzione di ente regolatore del mercato abbia compiuto un passo meritorio istituendo la Borsa Immobiliare dell’Umbria. Per capire quanto importante sia per noi italiani il bene casa, basta un dato: i 2/3 della ricchezza delle famiglie è allocata negli immobili. E per questo occorre che tutti i soggetti a vario titolo coinvolti e interessati al comparto immobiliari ispirino i propri comportamenti alla trasparenza, alla correttezza e alla professionalità. La Guida è uno strumento che va in questa direzione e il Collegio Regionale Fiaip – che peraltro ha partecipato alla stesura - ne condivide appieno i contenuti e si impegnerà per farla conoscere a tutti i soggetti che operano nel settore”. Bruno Biagiotti, presidente Fimaa Umbria (Federazione Italiana Mediatori Agenti d’Affari - “La Guida ”Come comprare e vendere casa”, che approviamo e condividiamo, si affianca ad altre iniziative adottate dalla Camera di Commercio di Perugina e dalle Associazioni di Categoria indirizzate alla diffusione di una cultura dell’etica e della trasparenza in un mercato, quello Immobiliare, oggi non particolarmente brillante. Siamo impegnati su questo fronte innanzitutto per offrire garanzie al consumatore in una operazione che ha una importanza fondamentale per tutte le famiglie, che impegnano nell’acquisto di una casa 30/40 anni di risparmi. Il sistema di regole che sovrintende alle transazioni immobiliari deve comunque essere osservato con o senza l’intervento di un intermediario immobiliare. Comprare o vendere una casa è un fatto di grande significato la cui gestione non può essere affidata a sprovveduti. Abbiamo partecipato ala realizzazione della Guida e ne cureremo la diffusione, nella consapevolezza che il valore casa è ancora fortissimo, soprattutto in Umbria dove i possessori di casa superano del 2 e passa per cento il dato nazionale”. Alessandro Petruzzi, consigliere camerale in rappresentanza delle Associazioni dei Consumatori e presidente di Federconsumatori Umbria - “Ho sostenuto e dunque approvo con decisione l’iniziativa della Camera di Commercio di Perugia e della Borsa Immobiliare umbra: la Guida è uno strumento importante a tutela del consumatore cui deve essere assicurata una adeguata distribuzione, a tutti i livelli, ma che, soprattutto, deve essere applicata. Apprezziamo l’impegno della Camera di Commercio di Perugia che si è distinta per alcune iniziative importanti sul fronte della difesa e tutela del consumatore. Voglio ricordare l’istituzione della Commissione di Conciliazione, che peraltro – prima in Italia – ha sottoscritto un protocollo direttamente con le Imprese per favorire la diffusione dello strumento della Conciliazione. Di rilievo anche la costituzione della Commissione per le Clausole Vessatorie, che sta dando importanti risultati. La Guida è un altro passo importante che interviene in un settore determinante per l’economia italiana e umbra in cui è facile incontrarsi in situazioni particolari e ben poco trasparenti. E’ il caso di 18 famiglie perugine che si sono ritrovare d’improvviso, e certo senza una loro benché minima responsabilità, con una casa che non era più loro. Per rientrare in possesso di qualcosa che avevano già gli apparteneva hanno subito un costo di altri 5/6.000,00. La Guida che abbiamo contribuito a realizzare può dare un contributo notevole alla diffusione della trasparenza e della legalità per la tutela dei cittadini consumatori”. Le Associazioni dei Consumatori che hanno aderito all’iniziativa sono: Adoc, Adiconsum, Cittadinanzattiva Umbria, Confconsumatori, Federconsumatori, Movimento Consumatori, Movimento Diesa del Cittadino. |
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TRENTO: PRONTI GLI ALLOGGI DEL PRIMO "CONDOMINIO MULTIGENERAZIONALE" ITEA |
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Trento, 28 febbraio 2012 - Mettere in gioco la multigenerazionalità e la solidarietà tra generazioni, attraverso un progetto di gestione sociale al quale sono chiamate a partecipare, vivendo in un complesso residenziale, un gruppo di famiglie: è questa la "coresidenza", cuore di un progetto sperimentale nell´ambito dell´edilizia abitativa pubblica al quale hanno dato vita la Provincia autonoma di Trento, Itea Spa e Comune di Aldeno mettendo a disposizione di un gruppo di famiglie selezionate 23 nuovi alloggi realizzati nell´immobile della ex Cantina sociale di Aldeno. Un progetto inedito ed a grande valenza sociale e urbana che prende ora il via dopo l´approvazione, oggi in Giunta provinciale, della delibera firmata dall´assessore alle politiche sociali Ugo Rossi che detta i criteri e le modalità di utilizzo degli alloggi. "Il progetto di coresidenzialità multigenerazionale - spiega l´assessore Rossi - è una scommessa e insieme una risposta innovativa con la quale intendiamo dare risposta ad una doppia esigenza: il recupero a fini abitativi di un´area prima utilizzata per altro scopo, e dall´altra sperimentare forme di convivenza abitativa tra le generazioni, vale a dire tra famiglie giovani e famiglie composte da persone anziane autosufficienti o collocate in alloggi assistiti". Il progetto sperimentale, che nasce dal protocollo d’intesa sottoscritto nel dicembre 1999 da Provincia, Itea e Comune di Aldeno per l´utilizzo a fini abitativi degli immobili, di proprietà comunale, della ex Cantina sociale e del "Castello delle Flecche", avrà la durata di 15 anni ed è rivolto a nuclei familiari, anziani, giovani e famiglie interessate a convivere in un clima di sostegno e di aiuto reciproco. Le famiglie selezionate a vivere in coresidenza saranno scelte sulla base dei seguenti requisiti: le condizioni economiche della famiglia, il “curriculum sociale” valutato da un’apposita commissione, nominata e presieduta da un rappresentante dal Comune di Aldeno e composta da 5 persone, la residenza della famiglia stessa. La graduatoria dei nuclei familiari ammissibili alla locazione verrà approvata dalla Giunta comunale di Aldeno. Itea Spa stipulerà con i nuclei familiari inseriti in graduatoria un contratto di locazione della durata di 5 anni, rinnovabili, in applicazione della L. 431/98. Il contratto prevede il pagamento di un canone di locazione in base ai limiti stabiliti per il canone concordato, così come definiti dagli Accordi territoriali. Il progetto speciale verrà seguito e monitorato periodicamente da un esperto (tutor), incaricato da Itea Spa, previo parere favorevole del Comune di Aldeno, che curerà gli aspetti socio-relazionali previsti dal progetto e sarà tenuto a seguire le indicazioni contenute nel documento elaborato dalla commissione. |
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MASSIMA ATTENZIONE PER PROBLEMATICHE CITTÀ DI GRAVINA |
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Bari, 28 febbraio 2012 - Dichiarazione assessore all’assetto del territorio, Angela Barbanente sulla questione della città di Gravina in Puglia: “La Regione sta dedicando la massima attenzione al centro storico di Gravina, proprio perché consapevole del grande valore culturale e dell´estremo stato di degrado e abbandono che lo caratterizza. Il Comune è destinatario di un finanziamento di 3.444,544 euro volti proprio alla rigenerazione del centro storico mediante un sistema integrato di interventi che riguardano la riqualificazione del Bastione Medioevale, degli spazi pubblici lungo l’Asse Monumentale est-ovest e nel Rione Fondovito, e la istituzione di un Laboratorio urbano finalizzato proprio a garantire la necessaria continuità all’attività di analisi, progettazione e partecipazione civica per la rinascita del centro storico. Inoltre, la Regione da tempo si è fatta promotrice di un protocollo d´intesa finalizzato alla costruzione di un quadro di conoscenza finalizzata alla messa in sicurezza, tutela e valorizzazione della città storica di Gravina in Puglia che coinvolge, oltre al Comune di Gravina in Puglia e alla Regione Puglia, Politecnico di Bari, Innovapuglia, Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, Federazione Speleologica Pugliese, Amici della Fondazione "E. Pomarici Santomasi", Associazione Ingegneri e Architetti di Gravina in Puglia. Ci è ben chiaro, infatti, che il sottosuolo di Gravina in Puglia, per le sue particolari caratteristiche geologiche e la storia dell´insediamento, è particolarmente ricco di cavità naturali e artificiali, da inquadrarsi in una nozione di "bene culturale" che comprende le strutture sotterranee, della gran parte delle quali mancano informazioni sistematiche e georeferenziate e analisi geostrutturali e geomeccaniche. Il Laboratorio dovrebbe essere la sede nella quale riattivare il protocollo e finalizzarlo verso conoscenza, tutela e valorizzazione”. |
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AGENTI IMMOBILIARI E DI COMMERCIO: LA DIRETTIVA SERVIZI E LE NOVITA’ PER IL 2012 AL CENTRO DI UN CONVEGNO PROMOSSO DALLA CAMERA DI COMMERCIO DI AVELLINO |
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Avellino, 28 febbraio 2012 – L’attuazione della Direttiva Servizi, con le novità per il 2012 e le nuove procedure per agenti immobiliari e di commercio, saranno i temi al centro del convegno promosso dalla Camera di Commercio di Avellino, in programma venerdì 2 marzo, alle ore 9.30, presso la Sala Convegni della sede di Piazza Duomo. L’iniziativa nasce con l’obiettivo di approfondire tematiche e criticità che possono emergere dalla lettura dei decreti, soprattutto in chiave europea, concentrandosi sul tema dei decreti attuativi dell’articolo 80 del decreto legislativo num. 59/2010 in materia di soppressione dei ruoli ed elenchi (agenti immobiliari, agenti/rappresentanti di commercio, spedizionieri, mediatori marittimi), e la presentazione degli applicativi Spocs per l’invio di pratiche telematiche in ambito comunitario per le professioni “pilota”. Il convegno di venerdì 2 marzo è promosso nell’ambito del progetto europeo Spocs (Simple Procedures online for Crossborder Services) - di cui la Camera di Commercio di Avellino è partner per l’Italia, e che prevede tra le professioni pilota quella dell’agente immobiliare - in collaborazione con l’Ordine dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili di Avellino e con le associazioni di categoria maggiormente rappresentative delle professioni coinvolte, tra cui Fiaip, Federazione Italiana Agenti Immobiliari Professionali, Fimaa, Federazione Italiana Mediatori Agenti d’Affari, e la Federazione Nazionale Associazioni Agenti e Rappresentanti di Commercio di Avellino. Il convegno si terrà venerdì 2 marzo alle ore 9.30. Ad aprire i lavori sarà Luca Perozzi, Segretario Generale della Camera di Commercio di Avellino. Seguiranno gli interventi di Marco Maceroni, Dirigente Div. Xxi - Registro imprese del Dipartimento per l’Impresa e l’Internazionalizzazione del Ministero dello Sviluppo Economico, su “I decreti attuativi, con particolare riferimento agli Agenti Immobiliari e di Commercio”; a seguire Lino Del Torto di Infocamere relazionerà su “L’impatto dei nuovi decreti sulle specifiche tecniche del Registro Imprese”; “Lo stato dell’arte del Progetto Spocs” sarà illustrato da Gemma Iermano, responsabile dell’Area Anagrafica della Camera di Commercio di Avellino, mentre David Mitzman, Spocs Project Manager di Infocamere, illustrerà l’applicativo Comunica.eu e i servizi per gli imprenditori italiani che vogliono svolgere attività all’estero. A seguire si terrà l’intervento di Paolo Righi, Presidente nazionale della Fiaip, su “Il futuro della professione di agente immobiliare: uno sguardo all’Europa”, mentre Giovanni Nazzaro, presidente provinciale Fimaa di Avellino, interverrà su “Le opportunità degli agenti immobiliari nel contesto europeo”, e Oreste La Stella, Direttore della Confcommercio di Avellino, su “Prospettive per gli agenti di commercio con riferimento alla Direttiva Servizi”. Agli iscritti all’Odcec di Avellino che prenderanno parte al convegno, l’Ordine riconoscerà un credito formativo per ogni ora di presenza, fino ad un massimo di 3. La partecipazione è gratuita, basta registrarsi tramite il sito della Camera di Commercio di Avellino ( www.Av.camcom.it ). Per informazioni: tel. 0825/694.231 – 694.232 – 694.283, oppure inviare una e-mail ai seguenti indirizzi: paola.Novelli@av.camcom.it alessandra.Filoni@av.camcom.it milena.Sanfilippo@av.camcom.it |
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LAVORI PUBBLICI, DALLA GIUNTA SARDA 3,8 MILIONI A OSINI PER RICOSTRUZIONE E URBANIZZAZIONE
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Cagliari, 28 Febbraio 2012 - Su proposta dell´assessore dei Lavori pubblici, Angela Nonnis, la Giunta regionale ha approvato la rimodulazione dello stanziamento di 3,8 milioni di euro a favore del Comune di Osini. La somma, erogata originariamente in forma di contributo ai privati per completare procedure catastali e opere e per il riordino fondiario, è così rimodulata: riguardo alla concessione di contributi ai privati ai fini della ricostruzione di opere sono assegnati 1.801.293,05 euro; per l’urbanizzazione delle aree, 1.153.166,22 euro; per la realizzazione di alloggi sono destinati 661.064,83 euro; infine, per l’adempimento di procedure catastali e il riordino fondiario, sono stati previsti 214.209,91 euro. |
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REGGIA DI COLORNO: UN RESTAURO DA 2,5 MILIONI STIMATA DALLA PROVINCIA LA TERZA FASE DEGLI INTERVENTI NECESSARI PER IL PALAZZO DUCALE. 3,7 MLN DI EURO L’AMMONTARE COMPLESSIVO DEI DANNI |
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Parma, 28 febbraio 2012 – Sfiora i 2,5 milioni di euro la stima (ancora provvisoria) effettuata dalla Provincia degli interventi inerenti la terza fase di lavori per la Reggia di Colorno, quella finalizzata a riportare la storica residenza dei Farnese e dei Borbone alla sua veste architettonica di prima del terremoto. E’ infatti in questo ambito che si prevedono interventi per ricollocare i gruppi scultorei lungo le facciate e le torri del palazzo ducale e il restauro architettonico la cui progettazione sarà avviata nei prossimi mesi, in collaborazione con la Soprintendenza per i Beni Architettonici e Ambientali. A fare il punto sulla situazione dei danni è Giuseppe Romanini. “Si tratta ancora di stime provvisorie – spiega l’assessore provinciale alla Cultura – Solo al termine della progettazione sarà possibile stabilire l’entità delle risorse da destinare all’ultima fase dei lavori ma la prima provvisoria stima del fabbisogno indica un valore compreso tra 2 e 2,5 milioni di euro”. Le prime risorse per la Reggia sono state stanziate dalla Provincia nei giorni successivi alle scosse del 25 e 27 gennaio, 200mila euro per gli interventi urgenti finalizzati a riaprire il palazzo il prima possibile. Per due settimane imprese e tecnici sotto la supervisione del personale della Provincia hanno provveduto alla rimozione di 41 elementi di decoro e alla messa in sicurezza dei timpani posti sulle facciate della Reggia. “Grazie alla professionalità del nostro personale e di quello delle imprese incaricate è stato possibile ripristinare in tempi rapidi l’agibilità di parte della struttura. Quasi subito sono riprese le attività della scuola di cucina Alma e dopo i sopralluoghi anche la possibilità di visita dei turisti – dice Romanini - Sempre con rapidità abbiamo individuato gli interventi da mettere in opera per recuperare l’intera agibilità del palazzo ducale, in condizioni di sicurezza e di tutela del bene, un pacchetto consistente che caratterizza quella che abbiamo chiamato seconda fase dei lavori che vanno realizzati e che ammonta a circa 1 milione di euro”. Di quell’elenco fanno parte l’installazione di ancoraggi per le statue e le coppe non rimosse dalla balaustra, il miglioramento antisismico degli elementi decorativi, l’installazione di catene nelle murature di due delle quattro torri dell’edificio, nonché della facciata principale rivolta alla piazza di Colorno, l’installazione di presidi nei locali interessati dalle principali lesioni. Ora a quell’elenco si aggiungono i lavori di restauro della terza fase, 2,5 milioni di euro che sommati alle cifre precedenti fanno salire il costo della “cura” per la Reggia a 3,7 milioni di euro. “Solo al termine di queste complesse operazioni sarà possibile ripristinare tutte le attività che si svolgono nella Reggia - precisa Romanini – siamo al lavoro alla ricerca delle risorse e stiamo aprendo tutti i canali possibili dalla Regione allo Stato. Abbiamo colto la disponibilità delle parlamentari Motta e Soliani che sono intervenute alla recente assemblea convocata dal Comune di Colorno e stiamo lavorando con la Soprintendenza che ha già inviato una propria relazione sull’accaduto al presso il Ministero. Nonostante il momento di enorme difficoltà per le risorse pubbliche la nostra volontà è quella di impegnarci al massimo per riportare la Reggia all’antico splendore.”. |
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EDILI IN PIAZZA IL 3 MARZO |
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Perugia, 28 febbraio 2012 – Di seguito una nota dell’Assessore regionale Stefano Vinti: “Nell’edilizia a livello nazionale sono 300.000 i posti di lavoro persi, 400.000 lavoratori irregolari, il 30% in meno di investimenti in opere pubbliche, edilizia privata ferma, crescita dell’illegalità, lavoro nero, caporalato, infiltrazioni mafiose, zero risorse per far ripartire i cantieri. Il settore delle costruzioni è senz’altro tra quelli che pagano il prezzo più alto della crisi in atto in termini occupazionali, sociali ed economici. Il risultato è un settore fortemente indebolito e destrutturato. Assolutamente importante ed opportuna, quindi, la manifestazione unitaria indetta dalle organizzazioni sindacali delle costruzioni per sabato 3 marzo a Roma. Anche in Umbria è pesantissima la perdita di posti di lavoro, circa 10.000 negli ultimi due anni, e una lunga fila d’imprese in crisi che rischiano la sopravvivenza. L’edilizia è centrale per la nostra economia, solo con un cambiamento di rotta nel settore delle costruzioni si può pensare ad uno sviluppo più equo e sostenibile. E’ doveroso quindi definire un piano straordinario di interventi a carico degli Enti Locali: piccole e medie opere per la messa in sicurezza del territorio, recupero urbano, housing sociale, edilizia popolare, valorizzazione dei beni culturali, ecc. Non restiamo sordi alle richieste dei lavoratori delle costruzioni che ci chiedono di agire in direzione dell’equità e della giustizia sociale, come pure della regolarità e della legalità. L’umbria, in questa direzione, ha compiuto passi importanti, facendo da apripista ad altre regioni. La L.r. 3/2010 e le linee guida, per esempio, costituiscono un ottimo esempio di prevenzione al lavoro illegale alla concorrenza sleale, su questa linea prosegue l’impegno della Giunta Regionale: legalità, sostegno alle imprese regolari, lotta al lavoro nero, salvaguardia dei posti di lavoro, sicurezza nei cantieri”. |
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2° EVENTO CASAIDEA – SECONDO INCONTRO ACCOGLIENZA NELLA COMUNITA’ ALL’INTERNO: LA NUOVA “PERSONALE” DELL’ARTISTA MARINA KAMINSKY |
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Tavazzano con Villavesco, 28 febbraio 2012 - Mercoledì 29 Febbraio 2012, alle ore 21.00, a presso la Chiesetta del Viandante, antica chiesa restaurata dalla famiglia Acerbi e divenuta sede dell’antiquariato e Centro Culturale denominato Casa delle Idee, si terrà il secondo appuntamento di un percorso dedicato al tema del Vivere nel privato e nella comunità. Si tratta di una nuova e innovativa iniziativa culturale ideata da Casaidea e patrocinata dalla Fondazione Plef*. Il primo appuntamento, tenutosi in data Febbraio 2012, è stato l’occasione per affrontare il primo tema del percorso: “Ospitalità e Accoglienza”, che trova nella serata del 29 Febbraio il proprio completamento. Se il 5 Febbraio è stato trattato in particolare il tema dell’Ospitalità, il 29 Febbraio si parlerà dell’Accoglienza; il primo era riferito alla vita privata, mentre il secondo è più focalizzato sulla vita nella comunità. Gli altri temi che verranno sviluppati in dieci incontri nel corso dell’anno dopo l’Ospitalita’ e l’Accoglienza sono la Cucina, il Verde, l’Energia e la Festa. Argomenti d’interesse per molti ambienti culturali e imprenditoriali e per tutti i Cittadini, che potranno scoprire in un’ottica originale risvolti inediti di attività consuete. Ad ogni incontro partecipa un relatore qualificato, per affrontare i temi proposti con un taglio di ampio respiro, così da permettere ai partecipanti di conoscere e di approfondire l’argomento dai diversi punti di vista, sulla base di studi e di esperienze significative. Il primo incontro è stato affidato alla competenza del prof. Giampaolo Nuvolati, Docente di Sociologia Urbana presso la Facoltà di Sociologia e Ricerca Sociale dell’Università degli Studi di Milano Bicocca. Il suo profilo è degno di nota: ha tenuto corsi in varie università italiane – Catania (Facoltà di Ingegneria), Sassari (Facoltà di Architettura di Alghero), Milano (Facoltà di Scienze Politiche), Politecnico di Milano (Facoltà di Architettura) -, sviluppando, tra i temi di interesse, in particolare la definizione e la misurazione della qualità della vita urbana, la costruzione di indicatori sociali per l’analisi territoriale, lo studio sociologico della mobilità spazio-temporale delle popolazioni metropolitane e il rapporto tra ricerca sociale, città e letteratura. Ha al suo attivo la partecipazione a numerosi convegni nazionali e internazionali e la pubblicazione di molti libri e saggi. Il prof. Nuvolati ha affrontato il tema dell’Ospitalità, declinato sia nell’ambito della famiglia che della comunità, di cui ha illustrato, anche a livello concettuale, i cambiamenti più recenti. Il passaggio “dalla casa all’abitare” è stato presentato attraverso una riflessione che, partendo da due metafore – casa-nido e casa-guscio -, ha portato a cogliere e a definire un modello organizzativo dell’ambiente, complici anche le novità offerte dalla tecnologia. L’ottica è davvero contemporanea: la moltiplicazione delle identità residenziali. Anche l’attenzione alla comunità offrirà spunti di grande attualità; il prof. Nuvolati, infatti, partendo dalla distinzione tra i concetti di “società” e di “comunità”, arriverà a delineare i caratteri distintivi della comunità, focalizzando l’interesse sul tema della qualità della vita a livello comunitario. La trattazione non resterà a livello teorico, in quanto verranno offerte informazioni sui soggetti e sulle pratiche che possano rafforzare o, invece, indebolire la coesione delle comunità; da qui l’attenzione all’utilizzo dello spazio pubblico, alle popolazioni metropolitane e alla presenza degli immigrati. All’incontro del 5 Febbraio u.S. È intervenuto anche il Sindaco di Tavazzano con Villavesco, Giuseppe Russo, che avrà un ruolo attivo nel corso dell’appuntamento del 29 Febbraio, serata moderata da Giuseppe Acerbi, che ha portato la propria esperienza già durante l’appuntamento inaugurale dell’iniziativa. In quella occasione va ricordata la presenza, in veste di moderatore, dell’ing. Emanuele Plata, Vice Presidente dalla Fondazione Plef - Planet Life Economy Foundation, che ha concesso il proprio Patrocinio a tutti gli incontri del Percorso proposto da Casaidea. Gli eventi sono promossi da Casaidea, riconosciuto punto di riferimento nel settore dell’architettura, dell’arredamento e dell’antiquariato, che si pone un ambizioso e innovativo obiettivo: creare una sorta di simbiosi tra beni e bisogni materiali ed immateriali, nel collegamento stretto tra mondo economico, cultura e territorio. Ecco perché ogni evento ospiterà “un evento nell’evento”, un’iniziativa artistica che accompagnerà tutta la durata degli incontri, a volte andando anche oltre, come è il caso del primo appuntamento. L’artista ospite, infatti, lascerà in esposizione le proprie opere fino al 15 Marzo p.V. (giovedì). Si tratta di Marina Kaminsky, pittrice di origine siberiana, già nota in Italia, in particolare a Milano, dal 1994. Il suo percorso artistico si è sviluppato fra la Russia e l´Estonia, ma l’artista ha esposto in numerose mostre, collettive e personali, sia in Italia che all´estero, ed è stata selezionata alla 54ª edizione della Biennale di Venezia per presentare una propria pera al Palazzo delle Esposizioni di Torino. Gli estimatori la conoscono più da vicino da quando ha aperto, nello scorso mese di Giugno, il proprio laboratorio a Milano, nei pressi di via Torino. Il nome del suo laboratorio - “Atelier M.k. In blu” – riflette la predisposizione artistica di Marina Kaminsky, che fa dei colori, del blu in particolare, la prima fonte d’espirazione. Le sue tele raffigurano, del resto, soggetti ricchi di vivacità, espressa nei tratti veloci e nelle pennellate dinamiche; il colore raffigura il suo universo artistico, facendone emergere al meglio le emozioni. Durante l’intero periodo della mostra, curata da Francesca Bellola, i visitatori hanno ricevuto un coupon numerato, che darà loro il diritto di partecipare, mediante estrazione, alla vincita di un’opera creata appositamente dall’artista. Alla fine della serata del 29 Febbraio sarà proprio Marina Kaminski a presentare e a commentare la propria presenza espositiva, dando il via all’estrazione dell’opera messa a disposizione di un fortunato tra il pubblico. Le motivazioni e le finalità alla base del progetto di Casaidea sono presentate direttamente dagli organizzatori, la Famiglia Acerbi, nello specifico da Giuseppe Acerbi, che interverrà anche come relatore sul tema dell’Ospitalità in famiglia: «Le nostre origini artigiane risalgono ai primi anni del ’900, con attività legate al mondo della falegnameria. Da quel momento in poi il percorso è stato lungo e il susseguirsi delle vicende ha modificato gli assetti dell’azienda, che ancora oggi opera con gli stessi principi da cui è nata e con la medesima passione grazie alla quale è cresciuta fino ad ora. Con il recupero dell’antica “Chiesetta del Viandante”, Casaidea si impegnerà a promuovere un progetto di particolare significato, che farà leva sulla storia e il valore simbolico che pensiamo essa rivesta per la nostra comunità e per il territorio. Sarà proprio questo che fungerà da propulsore per il progetto di rilancio della nostra azienda, con l’ ausilio di strette collaborazioni con ambienti pubblici e privati che permetteranno di concretizzare i nostri obiettivi culturali e informativi, per così facilitare l’ avvicinarsi alla gente e alle istituzioni». Poter coniugare interessi commerciali con lo sviluppo, sociale e culturale, di un intero territorio rappresenta una sfida straordinaria, soprattutto in periodi di crisi economica, ma indispensabile, per rafforzare il proprio marchio e vincere in competitività. Non a caso tra gli interlocutori coinvolti, a livello di collaborazione, rientrano alcune aziende che condividono un tale approccio al mercato e al territorio in cui operano e che figurano come Partner del Programma 2012. (Chiesetta del Viandante, Tavazzano con Villavesco (Lo) – via Emilia n. 23, ore 21.00) Nel caso del primo evento, si tratta dell’Azienda Valdichienti, impresa di tradizioni artigiane evolute al passo con i tempo che produce a livello artigianale pregevoli divani e poltrone, di cui sono stati presentati alcuni pezzi in pelle, dalle linee ricercate e raffinate ( http://www.Valdichienti.it/ ). |
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RECUPERO E VALORIZZAZIONE PATRIMONIO STORICO MONUMENTALE PATRIARCATO VENEZIA |
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Venezia, 28 febbraio 2012 - “Con il provvedimento votato dal Consiglio veneto con il quale è stata approvata la nuova ripartizione di 80 milioni di finanziamenti della quota regionale della Legge speciale per Venezia, sono stati finanziati anche interventi di recupero e valorizzazione del patrimonio storico monumentale della Diocesi Patriarcato di Venezia”. Lo ha ricordato l’assessore alla Legge speciale Renato Chisso. “Per queste finalità – ha aggiunto – sono stati assegnati complessivamente 2 milioni di euro, con i quali si provvederà al recupero e alla ristrutturazione di opere costituenti tale patrimonio e al loro risanamento igienico sanitario, compresi gli interventi per consentirne l’accessibilità e la fruizione pubblica”. |
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PPR: CONVEGNO SUL PAESAGGIO, SARDEGNA: RISORSA DA TUTELARE, PIANIFICARE, RIQUALIFICARE E VALORIZZARE PER CONTRIBUIRE AL BENESSERE E ALLA CRESCITA DELL´UOMO OLTRE CHE AL CONSOLIDAMENTO DELL’IDENTITÀ DEI LUOGHI |
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Sassari, 27 Febbraio 2012 - "Il paesaggio rappresenta per la collettività isolana un valore fondante della nostra cultura identitaria e delle nostre tradizioni e, in quanto risorsa strategica e fondamentale per la crescita dell´Isola, è un bene che deve essere salvaguardato anche per le future generazioni. Ed è proprio per questo che la Regione ha sempre fatto della difesa di quei valori e al contempo della cultura abitativa e dello sviluppo sostenibile degli insediamenti un punto fondamentale della propria azione, cercando di tutelarne le peculiarità storiche modulandole con la modernità e le innovazioni tecnologiche legate al sistema edilizio. La Sardegna vuole mostrare il suo volto più incontaminato, quello fatto di storia e tradizione, conservando l’equilibrio uomo – paesaggio, ma lo vuole fare pensando al futuro aprendosi alle nuove sfide che saremo chiamati a fronteggiare”. È con queste parole che l’assessore degli Enti locali, finanze e urbanistica, Nicola Rassu, ha introdotto i lavori del convegno-seminario, organizzato dall’Assessorato Regionale dell’Urbanistica, intitolato: “Territorio, Paesaggio, Storia e Identità. Il Piano Paesaggistico Regionale: dai principi all’attuazione”, andato in scena ieri a Sassari. L’appuntamento, suddiviso in tre sessioni di lavoro, ha rappresentato un momento di riflessione comune sulle politiche di valorizzazione del paesaggio e del territorio che la Regione Sardegna sta portando avanti nei suoi progetti proprio in linea e in attuazione dei dettami della Convenzione Europea del Paesaggio e del Codice del Paesaggio ed è stata, anche, l’occasione per illustrare lo stato d’attuazione e i possibili sviluppi delle principali iniziative che la Regione ha messo in campo. Dalla revisione del Piano Paesaggistico, ormai quasi ultimato per le zone costiere, dunque, alle azioni promosse per il rilancio dei Bandi regionali finalizzati al recupero e alla riqualificazione naturalistica, paesaggistica e delle architetture rurali, passando per le azioni regionali rivolte a far crescere le idee progettuali puntando sulla collaborazione con le comunità locali e ai progetti per la valorizzazione del paesaggio e per il recupero dei centri urbani. Sono stati questi i temi principali trattati durante tutta la giornata di lavori alla quale, oltre l’assessore Rassu, hanno partecipato, tra gli altri, l´artista Pinuccio Sciola, Antonio Tramontin e Salvatore Manconi, e il direttore generale regionale della Pianificazione urbanistica, Marco Melis. "La filosofia dei progetti che la Giunta Cappellacci ha attivato in questi anni di legislatura è stata quelli di puntare non solo sulla salvaguardia del nostro territorio, ma al rispetto dell’equilibrio ambiente-paesaggio unito a nuove forme di urbanizzazione bilanciate e inserite nell’ambiente che le circonda e nel rispetto e nella difesa delle peculiarità dei luoghi e delle identità storico-culturali delle nostre comunità, costiere e interne – ha detto in apertura del seminario l’assessore Rassu – Queste nuove politiche rappresentano interventi mirati con una sempre maggiore coerenza con le esigenze reali del territorio e delle sue comunità e che abbiano a cuore il reale interesse collettivo, equilibrando gli impatti invasivi dell’uomo sull’ambiente e le azioni non consone alle caratteristiche paesaggistiche e ambientali”. In chiusura dei lavori del seminario, sono stati sottoscritti due importanti Protocolli d’Intesa, uno per i Comuni beneficiari delle risorse a valere sul bando “Litus” e uno per i Comuni finanziati con il bando “Programmi integrati per il paesaggio”.“La salvaguardia e la difesa del paesaggio rurale sardo, la tutela e la valorizzazione delle aree extraurbane della Sardegna e ancora le politiche utili al rilancio e la rivitalizzazione dei borghi rurali dell’isola sono azioni fondamentali per difendere il paesaggio delle zone agricole in Sardegna, sempre più messo in pericolo dai processi di modernizzazione – ha concluso l’esponente dell’esecutivo - La Giunta Cappellacci ha messo in campo molteplici iniziative per tutelarlo e per rivitalizzare i nuclei esistenti e i borghi rurali favorendo la realizzazione di interventi di restauro conservativo, manutenzione straordinaria e ristrutturazione edilizia nelle aree agricole. Ma proprio per tutelare chi vive le campagne e chi vive delle campagne anche il Consiglio regionale con la Legge 21 ha voluto dare un impulso ancora maggiore. Dobbiamo proseguire su questa strada”. Concetto ripreso e condiviso dall´artista Pinuccio Sciola e dal professor Antonio Tramontin, che nel loro intervento, riprendendo i concetti dell´assessore sulle zone interne, hanno voluto rimarcare la necessita´di porre in essere una pianificazione attenta delle zone interne della Sardegna tramite azioni capaci di tutelare e difenderne le peculiarita". |
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7 MILIONI DI EURO DALL´INIZIATIVA EUROPEA PER LE INDUSTRIE CREATIVE. IL VICE PRESIDENTE DELLA COMMISSIONE EUROPEA ANTONIOTAJANI ANNUNCIA I TRE VINCITORI ITALIANI. |
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Milano, 28 febbraio 2012 - Il Vice Presidente della Commissione europea, responsabile per l´Industria e l´Imprenditoria, Antonio Tajani, ha partecipato ieri all´Innovation Festival a Milano. In tale occasione Tajani ha lanciato l´Iniziativa Europea sulle Industrie Creative (Ecia) che stanziando 7 milioni di euro punta a mobilizzare 100 milioni a favore del settore tra sostegno pubblico e privato. Tra le realtà italiane che hanno vinto il bando della Commissione vi sono: - La Provincia di Milano, che parteciperà al consorzio che si occuperà della Policy Learning Platform, con un sostegno pari a 1.5 milioni di euro; - Filas - Agenzia per l´innovazione del Lazio - che coordinerà assieme ad altri partners stranieri un progetto sull´accesso al credito e potrà contare su 1.25 milioni di euro; - La Regione Puglia, che coordinerà un progetto sui clusters nel settore delle Industrie Creative, grazie a un finanziamento europeo di 1.25 milioni di euro. Secondo Tajani "Le industrie creative sono strategiche per il rilancio della crescita, visto che rappresentano il 3% dell´intera forza lavoro in Europa - per un totale di 6.7 milioni di addetti -, contribuendo per il 3.3% al Pil Europeo. Con questa iniziativa puntiamo a liberare il potere trasformatore della creatività e promuovere nuovi servizi e mercati, trasformando le industrie tradizionali e creandone delle nuove". |
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SANZIONI CONTRO I DATORI DI LAVORO DI IMMIGRATI IRREGOLARI: LA COMMISSIONE EUROPEA ESORTA GLI STATI MEMBRI AD AGIRE |
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Bruxelles, 28 febbraio 2012 - Alcuni Stati membri non hanno ancora ad applicare le norme comunitarie in materia di sanzioni e provvedimenti nei confronti di datori di lavoro che sfruttano i migranti irregolari. Ieri, la Commissione ha deciso di avanzare una procedura d´infrazione e il rilascio dei pareri motivati richiedenti Belgio, Lussemburgo e Svezia allineare la loro legislazione in linea con la direttiva del datore di lavoro le sanzioni ( direttiva 2009/52/Ce ), che avrebbe dovuto essere recepita entro il 20 luglio 2011. I datori di lavoro gli obiettivi della direttiva che approfittano della situazione precaria degli immigrati irregolari e le usano per quello che sono in genere scarsamente retribuiti posti di lavoro con scarse condizioni di lavoro. Si rafforza anche i diritti del migrante, imponendo ai datori di lavoro pagare salari arretrati. La direttiva è un elemento chiave per gli sforzi dell´Ue contro la migrazione irregolare. Essa vieta l´impiego di immigrati irregolari al di fuori dell´Ue, punendo i datori di lavoro attraverso multe o sanzioni, anche penali nei casi più gravi. Tutti gli Stati membri, eccetto la Danimarca, l´Irlanda e il Regno Unito, sono vincolati dalla direttiva. Lettere di costituzione in mora (prima fase della procedura d´infrazione) sono stati inviati per il Belgio e la Svezia il 30 settembre 2011 e al Lussemburgo, il 4 novembre 2011. Considerando che il Lussemburgo non ha ancora risposto, Belgio e Svezia spiegato che le misure che recepiscono integralmente la legislazione comunitaria non dovevano entrare in vigore prima metà del 2012. La Commissione ha pertanto deciso di emettere parere motivato (art. 258 Tfue), chiedeva formalmente questi tre Stati membri a conformarsi al diritto comunitario. Al tempo stesso, la Commissione ha deciso oggi di chiudere il procedimento nei confronti di Austria, Germania, Francia e Malta. Questi paesi erano in ritardo nell´attuazione della direttiva del datore di lavoro le sanzioni, che porta la Commissione ad avviare procedimenti giudiziari nei loro confronti, ma ora hanno messo in vigore la normativa nazionale necessaria per applicare la direttiva. |
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INNOVATION FESTIVAL, FORMIGONI: "STAY CREATIVE" IN REGIONE IL 17% DELLE IMPRESE CREATIVE DI TUTTA ITALIA |
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Milano, 28 febbraio 2012 - "Regione Lombardia vuole continuare a essere il motore dell´innovazione e sviluppare il contesto per sostenere la creatività". Il motto? "Stay creative", modellato sulle parole di Steve Jobs. Il presidente della Regione Roberto Formigoni ha voluto aprire con queste parole, a Palazzo Lombardia, la sessione plenaria della due giorni della Vii edizione dell´Innovation Festival. Significativo il titolo dell´evento promosso da Regione Lombardia in collaborazione con la Provincia di Milano e la Camera di Commercio di Milano nell´ambito del programma Pro Inno della Commissione Europea: "What if… Policy discussions led to better support for the creative industries?". L´innovazione A Palazzo Lombardia - Per la seconda volta Milano ospita questa manifestazione nata nel 2009, che ha già visto protagoniste - oltre al capoluogo lombardo - Barcellona, Kortrijk, Lisbona, Vilnius e Tallinn. Scopo della manifestazione è favorire una più ampia diffusione del comparto dell´impresa creativa, per accrescere la competitività dei Paesi dell´Unione. Dopo il benvenuto di ieri sera alla delegazione internazionale presso la Triennale, la Sala Cinquecento di Palazzo Lombardia ha ospitato la sessione plenaria: presenti, assieme al presidente della Regione Formigoni e al vice presidente Andrea Gibelli, il presidente della Provincia di Milano Guido Podestà, il sindaco della città belga di Kortrijk Stefaan De Clerck e il vice presidente della Commissione europea Antonio Tajani. Creatività Online Per Fare Rete - È ai nuovi mezzi di comunicazione che le istituzioni guardano per spingere sul pedale dell´innovazione. Regione Lombardia metterà a disposizione uno strumento online per lo scambio della conoscenza tra le imprese. Novità online anche dall´Unione europea con il lancio odierno del portale creativebusiness.Org. "Il nostro obiettivo è quello di favorire una più ampia diffusione della cultura dell´innovazione, promuovere la cooperazione transnazionale in materia di sostegno all´innovazione e accrescere la competitività dei Paesi europei". È all´unione delle eccellenze produttive a cui guarda la Lombardia per superare il salto che esiste oggi tra il numero delle imprese aggregate e quello complessivo. Il Genio Non Teme Rivali - "Le imprese creative - ha commentato Formigoni - sono quelle a elevato valore di intelligenza: sono quelle che contano sulla genialità e sulle attività dei nostri artigiani e artisti. Sono le imprese nei confronti delle quali la concorrenza della Cina fa poca paura: la nostra cultura plurimillenaria possiede quel genio che ci permette di creare prodotti sempre nuovi e affascinanti e di venderli in tutto il mondo". Il riferimento è all´industria creativa, che in Europa contribuisce per il 2,6 per cento al Pil, ha un elevato tasso di crescita e offre impieghi di qualità a circa 5 milioni di persone nei 27 Paesi membri dell´Ue. Le imprese creative lombarde rappresentano circa il 17 per cento del dato nazionale, con settori-chiave come la moda (con 10 distretti produttivi sul territorio regionale), il design, l´architettura e l´editoria. E tra le case che hanno voluto esporre alcuni loro oggetti a Palazzo Lombardia ci sono Kartell, Pamar, 3M e Chicco. L´impegno Della Regione - Tra le tante misure messe in campo da Regione Lombardia c´è l´Accordo di programma stipulato con il Ministero dell´Università e della Ricerca (di durata triennale, 2011-2013), che ha tra i suoi principali assi di intervento il potenziamento della cultura dell´innovazione all´interno del sistema industriale lombardo. "Regione Lombardia, anche in un momento economicamente difficile come questo, dimostra - ha detto Gibelli - di essere in controtendenza con il resto del Paese e con l´Europa. Stiamo infatti affrontando meglio la crisi e questo grazie anche a investimenti fatti in settori strategici. Un esempio su tutti è il bando in ´Ricerca e Innovazione´, in accordo con il Ministero dell´Università e Ricerca, che ha previsto proprio la moda e design tra i 10 settori finanziati. Con questa misura si è voluto promuovere la realizzazione di progetti da parte di piccole e medie imprese lombarde, anche in collaborazione con grandi imprese e con organismi di ricerca. È fondamentale infatti, soprattutto in un momento difficile, passare da una logica di eccellenza di impresa singola a un sistema aggregato d´eccellenza. Un altro fattore che ci distingue è la forza del nostro capitale umano, un dato non economico ma sicuramente indispensabile. Anche in questo ambito Regione Lombardia fa a pieno la sua parte. La legge sviluppo, ad esempio, favorisce percorsi di apprendistato, di inserimento in aziende: misure che consentono di collegare il sistema della conoscenza alle esigenze del mondo delle imprese". Insieme Per Expo 2015 - "È necessario rilanciare un progetto comune a sostegno delle imprese creative - ha concluso Formigoni -, mettendo a sistema un patrimonio di contributi oggi troppo spesso frammentati: penso a università, Camere di commercio, associazioni di categoria, Province, Comuni, banche, fondazioni, grandi aziende, investitori privati". Tappa fondamentale in questo percorso sarà Expo 2015: "Sarà un vero e proprio laboratorio per la costruzione della città del futuro, la digital smart city, la città intelligente al servizio del cittadino". |
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TRENTO: AGEVOLAZIONE IRAP PER LA RICAPITALIZZAZIONE DELLE IMPRESE |
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Trento, 28 febbraio 2012 - La Giunta provinciale, su proposta dell´assessore all´industria, artigianato e commercio, Alessandro Olivi, ha approvato i criteri per la determinazione della deduzione dalla base imponibile dell’Irap, relativa agli incrementi di capitale effettuati dalle imprese nell´anno corrente sotto forma di conferimenti in denaro e di utili accantonati a riserva. Con l’approvazione del provvedimento si dà attuazione alla norma contenuta nella legge finanziaria 2012, che ha previsto l’agevolazione Irap per la ricapitalizzazione delle imprese. "Con l’adozione di questo provvedimento - sottolinea l´assessore Alessandro Olivi – la Giunta provinciale ha voluto utilizzare completamente i margini di manovra previsti dalla legge. In una situazione di peggioramento delle prospettive di crescita per il riacutizzarsi delle tensioni sui mercati finanziari, questa scelta risponde alla precisa volontà di rilanciare lo sviluppo economico provinciale, agendo in modo incisivo anche sulla leva fiscale. Attraverso una significativa riduzione dell’imposizione fiscale connessa alle operazioni di ricapitalizzazione, vogliamo incentivare il rafforzamento della struttura patrimoniale delle nostre imprese, che oggi rappresenta una priorità per riprendere il sentiero della crescita". La legge finanziaria provinciale 2012 ha introdotto un’agevolazione dell’Irap per le imprese che effettuano incrementi di capitale, prevedendo la deduzione dalla base imponibile di un importo corrispondente al rendimento nozionale del nuovo capitale proprio (determinato secondo le disposizioni dell’articolo 1 del cosiddetto decreto «salva Italia», 201/2011). Per individuare questo rendimento, la norma dispone che la Giunta provinciale stabilisca annualmente l’aliquota percentuale da applicare al nuovo capitale proprio in misura non superiore al tasso di rendimento medio dei titoli del debito pubblico, incrementabile di tre punti percentuali. Per gli apporti di nuovo capitale proprio effettuati negli anni 2012 e 2013, la giunta provinciale è inoltre autorizzata ad elevare l’importo della deduzione fino a tre volte per un periodo non superiore a quattro anni. Nella seduta odierna la Giunta, su proposta dell´assessore all´industria, artigianato e commercio, Alessandro Olivi, ha approvato il provvedimento di attuazione di questa norma, fissando l’aliquota per l’anno 2012 al 6,61% (a fronte del tasso di interesse medio dei titoli obbligazionari pubblici nell’anno 2011 pari al 3,61%) e stabilendo che la somma da porre a deduzione della base imponibile dell’Irap, per gli apporti di nuovo capitale proprio effettuati nel corrente anno, è elevata in misura pari a tre volte l’importo ottenuto applicando tale aliquota. |
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SICILIA: PRESENTATO FONDO GARANZIA IMPRESE |
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Palermo, 28 febbraio 2012 - Un fondo di 35 milioni di euro riservato alle piccole e medie imprese per intervenire sul consolidamento delle passivita´ bancarie. I contenuti dell´iniziativa sono stati illustrati il 24 febbraio a villa Malfitano dall´assessore regionale per l´economia, Gaetano Armao, che ha firmato uno specifico decreto rivolto a piccole e medie imprese agricole, industriali, ospedaliere e turistiche. Il fondo e´ destinato al consolidamento di passivita´ a breve termine che le aziende hanno contratto con le banche e alla copertura degli oneri derivanti dalle relative garanzie, nonche´ per il funzionamento del fondo di garanzia da destinare esclusivamente al rilascio delle garanzie alle banche convenzionate. Come hanno dimostrato i risultati dell´Osservatorio sul credito, confermati anche da quanto precisato dal Governatore Visco qualche giorno fa´, le imprese siciliane pagano troppo in termini di tassi e di garanzie l´accesso al credito ed assistiamo ad una stretta creditizia che rischia di determinare l´asfissia delle imprese. "Abbiamo messo in campo con questo decreto - ha dichiarato l´assessore Armao - un ulteriore sostegno, rivolto al consolidamento delle passivita´ bancarie. Si affianca alle altre iniziative a supporto alle imprese ed alle famiglie che abbiamo varato in queste settimane con Banco di Sicilia-unicredit e Bnl-bnp Paribas con l´utilizzo dei 130 milioni di Jeremie per l´abbattimento dei tassi di intesse per l´accesso al credito e con il microcredito per le famiglie. Obiettivo della Regione e´ accompagnare famiglie ed imprese siciliane oltre la crisi, in questo caso attraverso la nuova finanziaria regionale Irfis-finsicilia". Dei 35 milioni di euro, 20 sono riservati per contributi in conto interessi e sono destinati al consolidamento di passivita´ a breve termine e alla copertura degli oneri derivanti dalle relative garanzie; 15 sono destinati al consolidamento dei debiti a breve termine contratti dalle piccole e medie imprese. Tali garanzie sono concesse a prima richiesta e garantiscono il 50% dell´esposizione da consolidare. L´irfis-finsicilia provvedera´ a stipulare con le banche interessate apposita convenzione. "L´agricoltura siciliana e´ in questo momento - ha detto l´assessore D´antrassi - un settore particolarmente in crisi per molti motivi, da ultimo anche le gravi calamita´ atmosferiche. Anche per questo il settore risulta essere il piu´ esposto con le banche. Questo fondo puo´ ridare respiro e fiducia a tanti agricoltori che hanno difficolta´ col sistema bancario e consentire loro di rimanere in un mercato che li vede oggi particolarmente soccombenti". Un comitato di quattro membri provvedera´ a coordinare le attivita´ di comunicazione, diffusione e propaganda. |
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FVG: BREVETTI PARTE IMPORTANTE INNOVAZIONE IN FVG |
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Trieste, 28 febbraio 2012 - Sarà la tutela dei brevetti e la diffusione delle informazioni relative ai canali di finanziamento per il loro deposito il prossimo impegno comune di Regione e camera di Commercio del Friuli Venezia Giulia a favore delle Pmi che innovano. Lo conferma l´assessore regionale Attività produttive, Federica Seganti, che questa mattina ha partecipato alla presentazione a Trieste dell´indagine sulla brevettazione delle Pmi del Friuli Venezia Giulia 2005-2010 assieme a Mario Romanelli, della Camera di Commercio di Trieste, e a Franco Scolari, direttore del Polo tecnologico di Pordenone, che ha elaborato lo studio illustrato ieri dal responsabile del trasferimento tecnologico del Polo, Marco Olivotto. "In Friuli Venezia Giulia i temi dell´innovazione e della brevettazione vanno di pari passo" ha detto l´assessore nel ricordare che negli ultimi 30 anni la Regione ha sempre investito in innovazione, spostando il focus negli ultimi anni in modo da sostenere non solo i grandi gruppi industriali, ma anche e soprattutto il mondo dell´artigianato, del turismo e dei servizi, intervenendo in modo trasversale su tutti settori e le dimensioni d´impresa. L´assessore ha quindi ricordato l´ultimo bando, emesso nel 2011 anche con fondi comunitari e grazie al quale sono stati finanziati con 70 milioni 350 progetti, di cui 112 proposti dall´artigianato. "Un record assoluto negli ultimi 5 anni - ha detto l´assessore - che associato ai 2658 progetti finanziati con 324.576.684 di euro negli ultimi 13 anni attesta l´importanza che la Regione dà all´innovazione in tutti i suoi processi", "anche perché - ha continuato - dai dati di un´indagine realizzata nel 2011 emerge la fortissima correlazione tra imprese che esportano e imprese che innovano". "Inoltre - ha spiegato Federica Seganti - molto spesso i progetti d´innovazione hanno al loro interno la brevettazione, come dimostrano 38 dei 122 progetti d´innovazione presentati dall´artigianato lo scorso anno". Per quanto concerne invece il canale che finanzia il brevetto indipendentemente dal progetto di ricerca "i dati relativi alle domande dal 2008 al 2012 confermano la presentazione di 45 domande di brevettazione (38 per prodotti propri) che includono tutta l´attività necessaria - ha spiegato l´assessore, confermando che la Regione ha sempre finanziato tutte le domande pervenute - dalla concessione del diritto a livello nazionale e internazionale alle spese per la validità di tale diritto anche a fronte di eventuali provvedimenti di opposizione". Il terzo posto guadagnato dal Friuli Venezia Giulia in Italia (dopo Emilia Romagna e Lombardia) per intensità di deposito brevetti conferma, secondo lo studio presentato oggi, la tendenza della nostra regione a competere con i migliori. Il Friuli Venezia Giulia si colloca infatti al settimo posto a livello europeo prima di Paesi come l´Austria e la Francia, che nella classifica mondiale precede l´Italia, all´ottavo posto. Nel complesso, pur registrando un calo di depositi brevetti dal 2005 al 2010, lo studio illustrato oggi conferma una costanza di presentazione di modelli di design e di modelli d´utilità (283 modelli d´utilità registrati) in un periodo che ha visto la presentazione di 1689 domande all´Ufficio italiano brevetti e marchi e di 444 domande (con un picco di 104 domande nel 2006 e solo 34 richieste nel 2010) presso l´Ufficio europeo brevetti di Monaco. Non meno importante è il dato relativo alla presentazione di domande internazionali alla Wipo (World Intellectual Property Organization) e la correlazione registrata a livello mondiale tra il Pil dei diversi Paesi e le domande di brevetto di marchio. Uno scenario in cui l´Italia si colloca all´11/mo posto nella classifica dei 20 Paesi che fanno più brevetti al mondo, registrando un trend che coinvolge anche il Friuli Venezia Giulia. Dal 2005 al 2010 la nostra regione ha presentato infatti al Wipo 251 domande, con un picco nel 2008 di 56 domande ma solo 20 richieste nel 2010. |
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ASI: GIUNTA NOMINA COMMISSARI LIQUIDATORI PER 10 CONSORZI SICILIANI
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Palermo, 28 febbraio 2012 - La giunta di governo, presieduta da Raffaele Lombardo, ha nominato i commissari straordinari con poteri di liquidazione di dieci Consorzi Asi della Sicilia. Il provvedimento, su proposta dell´assessore regionale alle Attivita´ produttive Marco Venturi, prevede che i commissari restino in carica per sei mesi. Dovranno gestire l´ordinaria e la straordinaria amministrazione e contestualmente dovranno anche porre in liquidazione i Consorzi. Al termine del mandato i beni, attivi e passivi, confluiranno nell´Istituto Regionale per lo Sviluppo delle Attivita´ Produttive, Irsap, cosi´ come previsto dalla legge approvata a dicembre dall´Assemblea Regionale Siciliana. Di seguito a margine di ciascun Consorzio Asi, le qualifiche dei commissari straordinari designati: Consorzio Asi di Agrigento: Alfonso Cicero (dirigente Regione siciliana ed attuale presidente del Consorzio Asi di Caltanissetta); Consorzio Asi del Calatino: Giuseppe Greco (attuale presidente del Consorzio Asi del Calatino); Consorzio Asi di Caltanissetta: Alfonso Cicero (dirigente Regione siciliana ed attuale Presidente del Consorzio Asi di Caltanissetta); Consorzio Asi di Catania: Giovanni Spampinato (dirigente Regione siciliana); Consorzio Asi di Enna: Alfonso Cicero (dirigente Regione siciliana ed attuale presidente del Consorzio Asi di Caltanissetta); Consorzio Asi di Gela: Giuseppe Pisanu (attuale presidente Consorzio Asi di Gela); Consorzio Asi di Messina: Salvatore Lamacchia (dirigente Regione siciliana); Consorzio Asi di Palermo: Pietro Sciortino (dirigente Regione siciliana); Consorzio Asi di Siracusa: Salvatore Pirrone (dirigente Regione siciliana); Consorzio Asi di Trapani: Gaspare Noto (dirigente Regione siciliana). Resta da nominare il Commissario del Consorzio Asi di Ragusa. |
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CROAZIA, ALTRI 20 MILIONI DI EURO BERS PER FINANZIAMENTI A PMI
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Zagabria, 28 febbraio 2012 - Nell´ambito del nuovo Programma di sostegno allo sviluppo del settore privato nella regione il cui obiettivo principale consiste nell´incentivazione dello sviluppo e della concorrenza delle imprese croate e nel raggiungimento degli standard dell´Ue (il valore complessivo dei fondi è di 110 milioni di euro), la Banca Europea per la Ricostruzione e lo Sviluppo (Bers) e la Privredna Banka Zagreb (Pbz - Gruppo Intesa Sanpaolo) hanno firmato il nuovo accordo per la concessione di un prestito. Il finanziamento sarà quantificato in ulteriori 20 milioni di euro per il supporto delle piccole e medie imprese in Croazia. |
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INTERNAZIONALIZZAZIONE, DUMPING E AIUTI DI STATO |
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Marghera, (Ve), 28 febbraio 2012 - Venerdì 2 marzo, a partire dalle 9,30, si terrà presso Unioncamere del Veneto - Marghera un incontro gratuito dal titolo "Internazionalizzazione, dumping e aiuti di Stato a imprese concorrenti: strumenti a difesa delle imprese". L’internazionalizzazione è una leva fondamentale per aumentare la competitività del sistema economico regionale; soprattutto in un momento delicato come l’attuale, il nostro territorio deve raccogliere le energie per colmare un gap di competitività nei confronti delle nuove economie che si affacciano sui mercati. Il nostro Paese è poco internazionalizzato nel confronto con gli altri sistemi avanzati e sta lasciandosi sfuggire progressivamente i fattori critici di successo, dato che non può competere facendo leva sul costo del lavoro, sulla flessibilità dello stesso o sulle competenze che stanno perdendo il vantaggio che avevano rispetto alle economie emergenti. Pertanto vanno individuate con urgenza azioni strutturali e di sistema per evitare il declino della nostra offerta e dei nostri prodotti, favorendo la valorizzazione delle specificità del territorio, la promozione delle eccellenze e la ricerca di forme vincenti di aggregazione per le imprese. A questa situazione si aggiunge il fatto che le imprese dei Paesi emergenti riescono a sottrarre crescenti quote di mercato alle nostre imprese grazie a politiche di dumping, talvolta favorite direttamente o indirettamente dagli Stati da cui provengono. E’ quindi necessario sapere come fronteggiare queste insidie concorrenziali attraverso gli strumenti che l´ordinamento comunitario mette a disposizione delle imprese. E´ altrettanto fondamentale che le imprese e le loro associazioni di categoria inizino a comprendere e gestire un fenomeno speculare e connesso: i medesimi Paesi emergenti, assieme ad altri come ad esempio gli Stati Uniti, stanno applicando a contrario delle normative antidumping nazionali, creando quindi un nuovo ostacolo alle importazioni di merci europee nei loro mercati nazionali. E’ inoltre importante che le imprese e le associazioni siano a conoscenza degli strumenti che possono applicare per tutelarsi nei casi in cui i loro concorrenti diretti (nazionali o di altri Stati membri Ue) ricevano degli aiuti pubblici: non è raro che tali aiuti siano concessi in violazione delle norme comunitarie in tema di libera concorrenza. In un mercato globale e sempre più competitivo, le imprese devono saper reagire anche rispetto a questa insidia competitiva. In allegato il programma del seminario e la scheda di adesione, da consegnare entro il 29 febbraio. |
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FVG: AI CONSULENTI DEL LAVORO, CONCILIAZIONE INCIDE |
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Udine, 28 febbraio 2012 - "Quello della conciliazione tra i tempi di vita e di lavoro è uno degli elementi, forse il più importante, che incidono sul differenziale di genere, tra uomo e donna, e che coinvolge in particolare le ultra trentacinquenni in concomitanza con la maternità e con la presenza di figli in tenera età, e che si ripresenta negli anni di vita successivi per le ultra quarantacinquenni, impegnate nella sovrapposizione tra la cura dei figli e quella dei parenti anziani". Lo ha affermato a Udine l´assessore regionale al Lavoro, Formazione, Commercio e Pari Opportunità del Friuli Venezia Giulia , Angela Brandi, aprendo il convegno organizzato dall´Associazione Nazionale Consulenti del Lavoro - Sindacato Unitario (Ancl-su), sul tema "Pianeta conciliazione: donne, lavoro, famiglia". Che si è svolto nel Palazzo delle Professioni. Com´era stato rilevato nei saluti introduttivi da Giuliana Della Bianca, consigliere nazionale dell´Associazione, preceduta dal presidente regionale, Paolo Dressi, secondo la Brandi l´invecchiamento della popolazione incrementa infatti la necessità di erogazione di assistenza da parte dei familiari agli anziani, ma nel contempo riduce la funzione di custodia e cura dei nipotini svolta dai nonni. Secondo l´assessore regionale, la mancanza di conciliazione costituisce in molti casi un vincolo forte all´inserimento o alla permanenza delle donne nel mercato del lavoro, ed è causa della fuoruscita prematura delle stesse dall´occupazione. Tale fenomeno, per l´assessore, spesso priva il mondo del lavoro di risorse qualificate e dotate di un livello d´istruzione medio-alto. A tale proposito, Brandi ha ricordato un dato che si riferisce alle dimissioni autorizzate dalle Direzioni provinciali del lavoro del Friuli Venezia Giulia nel primo anno di vita del bambino: tra il 2009 e il 2010 sono state 1120. Causate per gran parte dalla difficoltà di conciliazione (52 per cento), ovvero dalla mancata accoglienza dei bimbi all´asilo nido, dall´assenza di parenti a supporto, dalla mancata concessione del lavoro part time. Nel merito, l´Agenzia regionale del lavoro ha gestito il percorso ´Joblab´, finanziato dal Fondo Sociale Europeo, che ha consentito di realizzare 80 seminari sulle agevolazioni legate alle forme di conciliazione, raggiungendo mille soggetti, tra lavoratori, imprese, rappresentanti delle parti sociali, e consulenti aziendali. Trasformare la conciliazione da problema a opportunità è l´obiettivo del bando ´Un´azienda famili friendly´, che è stato riproposto dal Fondo Sociale Europeo (Fse), con lo scopo di supportare la genitorialità, e di accompagnare l´impresa verso forme flessibili nella struttura organizzativa del lavoro e degli orari. Brandi ha quindi richiamato l´esperienza sperimentale di ´Professionisti/e in famiglia´. Un´iniziativa che ha trovato continuità, ed è stata potenziata, attraverso il progetto ´Si.con.te.´, che prevede l´assegnazione di incentivi a coloro che si avvalgono di assistenti familiari, o di baby sitter (è questa la novità rilevante) regolarmente contrattualizzate presso gli Sportelli assistenti familiari. Nel suo intervento, l´assessore si è altresì soffermata sugli effetti della crisi rispetto all´evoluzione del mercato del lavoro nel Friuli Venezia Giulia: in tale situazione l´occupazione femminile ha tenuto più di quella maschile. Tale fenomeno è dovuto anche alla maggiore richiesta di occupazione femminile nei settori del servizi per le famiglie, nei profili impiegatizi e amministrativi, nei ´call center´. Inoltre la componente femminile ha dimostrato maggiore capacità di adattamento nell´evoluzione del mercato e delle offerte di lavoro. Infatti, al momento, quasi una donna su tre lavora ´part time´ (il 33 per cento nel terziario, il 23 per cento nel manifatturiero). A parità di condizione, comunque, come ha precisato la Brandi, le donne sono destinatarie di forme di sostegno più forti rispetto agli uomini, anche per quanto attiene al supporto all´autoimprenditorialità. In questo specifico ambito negli ultimi anni sono sorte quasi 700 aziende, per il 67 per cento al femminile. Mentre, un´altra forma di supporto all´autoimprenditorialità è rappresentata dal progetto Imprenderò, giunto alla terza edizione. Al quale si raccorda la concessione di contributi a sostegno di nuove imprese tramite incentivi per 400 mila euro. Dopo l´assessore Brandi, sono intervenute Diana Paola Onder, coordinatore del Centro studi nazionale dell´Ancl-su, sul contributo dei Consulenti del lavoro all´occupazione femminile; Valeria Filì, dell´Università di Udine, su welfare e genitorialità nel lavoro autonomo e subordinato; Roberta Nunin, dell´Università di Trieste, sul lavoro subordinato e le politiche di conciliazione familiare; Anna Zilli, dell´Università di Udine, sugli incentivi nazionali al lavoro delle donne. |
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CONCLUSA POSITIVAMENTE VERTENZA LAVORATORI CARA DI B.GO MEZZANONE (FG)
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Bari, 27 febbraio 2012 - Si è conclusa, con esito positivo la riunione tecnica convocata presso la Prefettura di Foggia, fortemente sollecitata dall’assessorato al lavoro della Regione Puglia che sin dalle prime battute della vertenza, insieme alla task force per l’occupazione si era assunto la responsabilità di confrontarsi con la Croce Rossa sul destino occupazionale dei lavoratori che avevano prestato la loro opera presso il Cara di Borgo Mezzanone, precedentemente gestito da “Connecting Peope” e attualmente affidato alla Croce Rossa Italiana. Alla riunione ha partecipato l’assessore al Welfare Elena Gentile. “I punti salienti dell´accordo – spiega la Gentile - prevedono la conservazione del numero complessivo degli operatori che saranno assunti con le procedure previste dalle norme vigenti del collocamento pubblico, con la giusta valorizzazione delle professionalità e delle competenze maturate nei servizi di accoglienza agli immigrati ed ai richiedenti asilo e la parziale riduzione del debito orario per ciascun lavoratore che consentirà la conservazione della intera forza lavoro precedentemente utilizzata”. ”Esprimo la mia soddisfazione - dichiara l’assessore Gentile - per la positiva conclusione della vertenza che ci ha visti impegnati a Bari e successivamente a Foggia su più tavoli per superare le non poche difficoltà che si erano presentate sin dall´inizio della trattativa. Il nostro obiettivo e´ stato raggiunto: quello di garantire attraverso la conservazione dello stesso numero di lavoratori impegnati i livelli di qualità dei servizi di accoglienza in favore delle persone immigrate ospiti del centro di Borgo Mezzanone. Un particolare ringraziamento voglio rivolgere a dirigenti sindacali di Fp Cgil, Fisaccat Cisl e della Uil Fpl della provincia di Foggia che hanno condotto in maniera esemplare la trattativa , così come esprimo la dovuta gratitudine al prefetto ed al suo vicario nonché alla Croce rossa regionale e provinciale che, raccogliendo le nostre preoccupazioni, hanno condiviso le soluzioni proposte”. |
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INDUSTRIA, E.ON: REGIONE SARDEGNAGARANTE DEL RISPETTO DEGLI ACCORDI SOTTOSCRITTI
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Cagliari, 28 Febbraio 2012 - La politica industriale di E.on. Con le sue conseguenze sulla situazione occupazionale e produttiva della centrale termoelettrica di Fiume Santo, è stato il tema del vertice tra Regione e sindacati, convocato ieri nella sede dell’Assessorato dell’Industria. "La Regione è al fianco dei lavoratori e si farà garante del rispetto degli accordi sottoscritti, - ha assicurato l’assessore regionale dell´industria, Alessandra Zedda - i tempi e le azioni di un eventuale ridimensionamento del personale non possono essere decisi in autonomia dall´azienda, che e´ tenuta a coinvolgere le istituzioni e a rispettare gli impegni presi". Tra le richieste presentate dalle rappresentanze sindacali all´esponente dell´esecutivo: il blocco delle autorizzazioni in materia energetica fino quando non sarà realizzato l’investimento, una convocazione al Ministero dello Sviluppo Economico per approfondire la vertenza in sede nazionale, l´istituzione di un tavolo per discutere il piano energetico regionale e, infine, una presa di posizione da parte della Regione contro i provvedimenti annunciati dalla multinazionale, relativi al taglio del personale e degli investimenti. L’assessore dell’Industria si attiverà da subito per convocare i vertici aziendali, al fine di ottenere l’adempimento di quanto sottoscritto nei precedenti accordi, e procedere alla verifica dello stato d’attuazione delle autorizzazioni richieste da E.on. |
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CONCLUSO IL VIAGGIO DELLE AZIENDE CALABRESI IN AUSTRALIA CON IL SUPPORTO DELLA REGIONE
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Catanzaro, 28 febbraio 2012 - L’assessorato regionale all’Internazionalizzazione ha concluso la sua presenza in Australia che ha consentito, grazie ad una serie di manifestazioni, a quindici aziende di mettere in mostra i prodotti calabresi. Le imprese sono state accompagnate nelle città di Sydney, Adelaide e Melbourne, dove le rispettive Camere di Commercio italiane hanno predisposto un programma di appuntamenti riservate alle singole imprese. “La partecipazione delle aziende ad eventi spot o ad iniziative senza follow up, nei paesi stranieri, non produce alcun effetto – ha sostenuto l’assessore regionale all’Internazionalizzazione Fabrizio Capua - se non è accompagnata da un’agenda personalizzata per ogni singola azienda, formulata sulla base delle caratteristiche dei prodotti presentati e sulle aspettative dichiarate dagli imprenditori. Infatti – ha rimarcato Capua - solo una preventiva ricerca dei partners, effettuata sulla base di un reale e consapevole interesse da parte delle controparti straniere, può assicurare agli operatori calabresi una buona riuscita in occasione delle missioni all’estero”. Le aziende presenti sono state quindici nelle categorie dell’agroalimentare e della nautica: Attinà e Forti, Azienda Agricola Bova, Distilleria F.lli Caffo, Colacchio Food srl, Dolciaria Monardo, Colacino Wines, Casa vinicola Criserà, Statti srl, Caffè Mauro, i Grani di Pam, Sapori Antichi Muraca, La Cascina 1899 di Agostino Salvatore, Motonautica F.lli Rabieri, Bue Ship srl, Rancraft Yachts spa. La scelta dei potenziali acquirenti è stata effettuata sulla base di schede tecniche, compilate prima della partenza per l’Australia, sotto il coordinamento dell’assessorato all’Internazionalizzazione. Molti i riscontri positivi avuti da alcune delle aziende calabresi presenti e specifici accordi di vendita sono stati siglati, finalizzati ad avviare un lavoro di esportazione dei prodotti sul mercato australiano. Oltre al settore dell’agroalimentare, che da sempre rappresenta il punto di forza della Calabria, il settore nautico ha potuto realizzare successi inimmaginabili, anche grazie alla cultura australiana del mare e alla tipologia di imbarcazioni prodotte che si adatta perfettamente alle baie oceaniche. L’australia ha confermato di essere una terra assai ricettiva nei confronti del made in Italy e, in maniera ancora più specifica, nei confronti del made in Calabria, anche grazie alla presenza di folte comunità di calabresi nelle città australiane. Nel corso dei diversi appuntamenti, infatti, in ognuna delle tre città visitate, la delegazione istituzionale presente, insieme alle aziende, ha avuto la possibilità di essere accolta con calore dalle comunità calabresi, orgogliosa di vedere così ben rappresentata la Calabria, attraverso le eccellenze presenti. A Sidney, Adelaide e Melbourne, rappresentanti del governo locale hanno voluto incontrare la delegazione in rappresentanza della Regione, per manifestare tutto l’interesse ad avviare proficui rapporti istituzionali oltre che commerciali. A Sidney gli imprenditori hanno incontrato l’Ambasciatore italiano in Australia e a Melbourne il Console generale si è confrontato con le imprese calabresi per avere un riscontro sui primi esiti della missione. Ad Adelaide i rappresentanti regionali hanno incontrato anche il Ministro per la Cultura e l’Infanzia Grace Portolesi, di origine calabrese che, dopo aver ricordato il positivo incontro avuto in Calabria con il Presidente della Regione Giuseppe Scopelliti, ha rimarcato la necessità di consolidare i rapporti di collaborazione, in relazione proprio a ciò che la Calabria rappresenta nel Sud Australia e di ciò che il Sud Australia può offrire alla Calabria. In quell’occasione, tra l’altro, Portolesi aveva invitato ufficialmente in sud Australia sia il Presidente Scopelliti che l’assessore Capua. A seguito di questa iniziative, nella sede della Camera di Commercio di Sidney sarà operativo un desk operativo della nostra Regione per consentire agli imprenditori calabresi assenti, ma intenzionati a trovare un nuovo mercato australiano, di poterlo fare attraverso questo canale. |
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REGIONE LIGURIA – UNIONCAMERE, BANDO INCENTIVI SICUREZZA (1,4 MILIONI DI EURO) IMPRESE COMMERCIALI A RISCHIO CRIMINALITÀ DOMANDE DAL 15 MARZO AL 15 MAGGIO 2012 |
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Genova, 28 Febbraio 2012 - Si chiuderà il prossimo 15 maggio 2012, e non il 15 giugno, come erroneamente anticipato nei giorni scorsi, il bando della Regione, in collaborazione con Unioncamere Liguria, destinato alle imprese che svolgono attività più esposte e che si aprirà il prossimo 15 marzo. Il bando, con un fondo di 1,4 milioni, prevede incentivi sicurezza per le aziende commerciali a rischio criminalità (imprese commerciali, pubblici esercizi, imprese artigiane aperte al pubblico e quelle turistiche, aziende agricole con vendita al dettaglio). Saranno assegnati contributi a fondo perduto del 60% dei costi - massimo 6 mila euro - per l´acquisto e l´installazione di impianti di sicurezza, apparecchiature di videosorveglianza, sistemi elettronici di chiusura porte e cancelli, casseforti, bancomat. |
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TOSCANA A LEGACOOP: “LAVORO DELLE DONNE ESSENZIALE PER LA RIPRESA” |
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Firenze, 28 febbraio 2012 - “La Toscana ha messo da tempo al centro delle sue politiche per il lavoro il tema dell’occupazione femminile. Convinti che non si esce dalla crisi senza il lavoro delle donne, e che solo aumentandone la partecipazione al mercato del lavoro si potranno ottenere effetti positivi per l’economia, con risultati quantificabili in termini di Pil, come dimostrano le esperienze ormai consolidate di alcuni paesi europei”. Lo ha detto l’assessore alle attività produttive, lavoro e formazione Gianfranco Simoncini intervenendo ieri alla presentazione del nuovo sito realizzato da Legacoop sulle pari opportunità. “Anche nella nostra regione – ha spiegato Simoncini – la crisi ha rallentato la crescita in atto nell’occupazione femminile che, negli anni dal 2000 al 2008, era passata dal 49,9 al 56,2 per cento. E oggi registra una perdita di posizione che l’ha portata di nuovo al 54,5%, mentre il tasso di disoccupazione nel 2011 si è attestato sul 7,5 %, contro quello maschile del 4,4 %. Ma non è tutto. La crisi ha infatti pesato negativamente anche sulla qualità del lavoro delle donne, rendendolo più precario ed instabile”. Per questo la Regione si è mossa su un duplice fronte: quello degli incentivi specifici per favorire assunzioni e stabilizzazioni , ma anche quello che punta a inserire il tema dell’occupazione femminile trasversalmente a tutti gli interventi per il lavoro e la formazione professionale. Un altro campo di intervento è stato quello dell’imprenditoria femminile, colmando il vuoto lasciato dalla legge nazionale con una nuova legge che favorisce l’autoimprenditorialità delle donne (e dei giovani). “Quello dell’imprenditoria femminile – ha detto l’assessore – è un settore particolarmente promettente per la Toscana, dove c’è una forte tradizione e dove, ad esempio, nel settore cooperativo le cooperative femminili rappresentano una quota del 18,5%, più elevata rispetto ad altre regioni del centro-nord”. “Credo che questa consapevolezza del valore delle donne in termini economici e sociali – ha concluso l’assessore – debba essere presente anche nel dibattito nazionale sul mercato del lavoro, in particolare per quanto riguarda gli incentivi all’assunzione, ma anche per le politiche di conciliazione e i servizi. Un paese dove vi è un gap di venti punti in percentuale fra occupazione maschile e femminile, non può dirsi un paese civile”. |
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PROFESSIONALITÀ E NUOVA OCCUPAZIONE, LE REGIONI VALORIZZANO GLI ANTICHI MESTIERI |
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Firenze, 28 febbraio 2012 – Un lavoro comune delle Regioni per sviluppare professionalità e creare nuova occupazione nel settore dell’artigianato tradizionale. Questo l’impegno scaturito dal seminario che si è tenuto venerdì a Roma, a conclusione del progetto “Antichi Mestieri”, coordinato dalla Regione Toscana nell’ambito del progetto interregionale “Valorizzazione e recupero degli antichi mestieri”. All’incontro, organizzato da Agrotec spa e Rete Sviluppo, hanno partecipato, oltre alla Toscana, le Regioni Emilia Romagna, Lazio, Liguria, Piemonte, Puglia, Sardegna, Sicilia e Toscana, l’associazione delle Regioni per la formazione Tecnostruttura, Artex (centro per l’artigianato artistico della Regione Toscana), rappresentanti del mondo della formazione, associazioni di categoria. “Un lavoro importante – ha commentato l’assessore alle attività produttive, formazione e lavoro Gianfranco Simoncini – che si inserisce nel contesto dell’azione che la Regione Toscana porta avanti per valorizzare un settore fondamentale per la nostra economia. Come ad esempio con il bando per i settori formativi specifici, che destina un finanziamento per circa 450 mila euro per la qualificazione di maestri artigiani e per rendere più competitive le piccole imprese dell’artigianato artistico. Sempre in questo campo, la sottoscrizione della Carta europea dell’artigianato artistico allarga il discorso al di fuori dei confini nazionali e punta su una logica integrata, la stessa cultura del fare rete che ispira il progetto Antichi mestieri”. Hanno aperto il seminario le Regioni Liguria e Toscana, la prima in qualità di capofila del progetto e ente preposto al monitoraggio dell’iniziativa; la seconda come soggetto affidatario del progetto di ricerca a livello europeo sul tema e della realizzazione del software per l’analisi di mercato nel settore degli antichi mestieri. Agrotec e Rete Sviluppo hanno presentato in sintesi i risultati della ricerca sulle azioni di policy adottate a livello europeo a sostegno degli antichi mestieri, focalizzandosi su tre “casi studio”. Agrotec e Rete Sviluppo hanno inoltre esposto le caratteristiche dello strumento informatico, già adottato dalla Regione Sardegna, che metterà le Regioni in condizione di compiere un’autoanalisi delle opportunità di mercato e di sviluppo delle specificità artigiane a livello locale. E’ seguita l’esposizione delle esperienze, soprattutto di natura formativa, messe in campo nei vari contesti regionali, per il recupero e lo sviluppo degli antichi mestieri . La declinazione del progetto in chiave regionale, ha conosciuto finora almeno quattro interventi territoriali: si tratta delle iniziative sperimentate dalla Liguria con il progetto“Valorizzazione e recupero degli antichi mestieri”; dalla Toscana con un progetto seguito dal Cedit (Centro diffusione imprenditoriale della Toscana) che ha preso il via proprio in questi giorni; dalla Sardegna con “Antichi mestieri” e, infine, dalla Puglia, con interventi formativi che si concluderanno con il rilascio di specifici attestati di qualifica. Un altro obiettivo, emerso nel corso del seminario, è quello di sensibilizzare ulteriormente le istituzioni europee per quel definitivo riconoscimento del settore, in modo che l’azione possa maggiormente beneficiare di programmi a questo finalizzati, oltre che disporre di risorse dedicate come, per esempio, nel caso delle politiche per la formazione e per la promozione. |
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VERTENZA EX IDEA MOTORE: AM ITALIA PRESENTATA BUSINESS PLAN DEFINITVO |
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Cagliari, 28 Febbraio 2012 - Am Italia, la società interessata a rilevare i macchinari e il capannone di Idea Motore, ha presentato il business plan aggiornato alla Sfirs, che già dalle prossime settimane potrebbe esprimere una prima valutazione sul piano industriale. E´ quanto emerso dal vertice tra Regione, Sfirs, curatela fallimentare, azienda, sindacati e amministrazioni locali, convocato oggi in viale Trento per approfondire le possibilità di salvataggio della Ex Idea Motore. L´assessore regionale dell´Industria, Alessandra Zedda, ha illustrato dettagliatamente gli strumenti messi in campo dalla Regione a sostegno delle Imprese, tra cui i Fondi Frai e di Garanzia, gestiti dalla Sfirs, ricordando che tali iniziative sono riservate alle imprese con sede produttiva in Sardegna. Durante l´incontro, inoltre, sono state approfondite le altre opportunità di finanziamento alle imprese di competenza diretta dell´assessorato dell´Industria, come i fondi per l’innovazione e la ricerca e quelli a favore dell´internazionalizzazione. Le parti si sono accordate per aggiornare i lavori entro due settimane. |
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STANDARD MINIMI DI QUALITA’, PREZZI DI RIFERIMENTO, STOP ALLE LAVORAZIONI ESTERNE: IL PORFIDO TRENTINO VOLTA PAGINA |
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Trento, 28 febbraio 2012 - Sta tutto in 12 articoli e quattro prospetti allegati. Estremamente conciso, com’è lo stile degli operatori del settore. Ma rappresenta una piccola “rivoluzione” nel comparto lapideo trentino. È il regolamento per la “Filiera del porfido di qualità”, presentato a Fornace da Mariano Gianotti e Diego Laner, rispettivamente presidente del Distretto del porfido e delle pietre trentine ed amministratore unico dell’omonima società che ne è il braccio operativo, alla presenza dell’assessore provinciale Alessandro Olivi. Il regolamento rappresenta il primo passo per la costituzione di una rete di Distretto. L’adesione alla filiera è volontaria, le singole aziende avranno tempo fino a giugno, ma stringenti saranno gli impegni assunti: il rispetto di standard di qualità, codificati nelle caratteristiche tecniche della materia prima e dei singoli prodotti e dalla previsione di una forchetta di tolleranza sugli scarti; prezzi minimi di riferimento, per evitare un’eccessiva concorrenza “intestina” sul prezzo; l’obbligo di controlli, di formazione del personale e di misure per la sicurezza. Ed ancora il divieto di dare all’esterno le lavorazioni del grezzo, che dovranno rimanere in azienda o essere affidate ad imprese della filiera. A gestire il tutto, controlli compresi, sarà un nuovo organismo, il Tavolo operativo di filiera, che si avvarrà dell’Ente sviluppo porfido (Espo) quale soggetto gestore di filiera. Un ulteriore deciso passo in avanti verso una maggiore qualità ad un prezzo adeguato, che consenta la crescita delle aziende e dell’intero comparto del porfido trentino. Questi gli obiettivi del regolamento di “Filiera”, che rilancia un impegno recentemente certificato dall’Osservatorio Nazionale Distretti Italiani che pone proprio il Distretto del porfido e delle pietre trentine al primo posto nel ranking nazionale per “qualità della vita”. «È un momento di svolta – ha sottolineato Alessandro Olivi, assessore all’Industria, Artigianato e Commercio della Provincia autonoma di Trento – perché per la prima volta alcuni stimoli che la Giunta provinciale aveva voluto racchiudere in un Atto di indirizzo, nell’agosto scorso, sono state recepite dal protagonismo delle imprese e dalle parti sociali, che hanno codificato una serie di regole condivise, chiare, attente anche ad un processo di fedeltà ai valori del territorio e delle istituzioni, che sono il presupposto indispensabile per fare uscire il comparto da un potenziale isolamento e dal rischio di frammentazione». «Credo non ci sia un solo motivo - ha concluso Olivi - per non aderire ad una filiera di questo tipo, che individua importanti obiettivi alti e di prospettiva. Ritengo infine un atto di responsabilità non scegliere scorciatoie, non pensare di vivere ancorati a rendite di posizione, ma immaginare che se ognuno condivide un pezzo di questa catena con gli altri, è l’intero sistema che si rafforza». «Per la prima volta proponiamo agli operatori una filiera del porfido di qualità - ha ribadito Diego Laner, presidente di Trentino Sviluppo e amministratore unico della Distretto del porfido e delle pietre trentine Srl – che significa maggiore qualità del prodotto, prezzi adeguati, regole precise, un’importante spinta alle aggregazioni e alle sinergie. Spero che questo progetto abbia un’adesione molto alta tra le aziende: solo così saremmo tutti più forti. Sono convinto che raggiungeremo gli obiettivi, anche perché questo è l’ultimo treno: non ci sarà un’altra possibilità, qui ci giochiamo il nostro futuro». Un concetto ripreso da Mariano Gianotti, presidente del Distretto del porfido e delle pietre trentine, che ha ricordato come circa 20 mila persone vivano in Trentino grazie al porfido e al suo indotto. «La “battaglia del grezzo” ha portato ad una competizione commerciale al limite della demenzialità – ha riconosciuto Gianotti - con un prezzo di vendita che scende anche sotto al prezzo di costo. E’ evidente come in questo panorama la qualità diventi del tutto incerta. Il regolamento rappresenta l’occasione per voltare pagina, forti del fatto che spesso nel mondo il porfido trentino è più noto delle Dolomiti, dal Canada ad Hiroshima». Altre sollecitazioni, nella stessa direzione, sono venute dai rappresentanti di categoria: Marco Stenico, vicepresidente di Confindustria Trento, Roberto De Laurentis, presidente dell’Associazione Artigiani e Mario Bertolini in rappresentanza del sistema Cooperazione. Di marchi e iniziative di qualità ha parlato Andrea Angheben, direttore di Espo, l’Ente Sviluppo Porfido con sede ad Albiano, che è entrato nel merito delle singole disposizioni contenute nel regolamento. Quello presentato oggi dal Distretto del porfido e delle pietre trentine, frutto di un percorso partecipato che ha coinvolto i diversi attori del sistema, è il regolamento per la “Filiera del porfido di qualità”. Il documento, che costituisce il primo passaggio concreto per la costituzione di una rete di Distretto, è stato redatto da un gruppo di lavoro coordinato da Diego Laner e che comprendeva due rappresentanti delle associazioni di categoria di industriali ed artigiani, due persone indicate dai comuni della val di Cembra e due membri designati dalle organizzazioni sindacali. Primo obiettivo di filiera è la qualità. Non solo di prodotto, ma anche aziendale, e di processo, certificando il prodotto dall’estrazione fino alla posa in opera, con la creazione di un marchio specifico di riconoscimento. Viene posta anche la massima attenzione al rispetto delle norme e dei regolamenti attualmente in essere, compreso i disciplinari cava o gli accordi sottoscritti con le parti sociali, creando un sistema eticamente e socialmente avanzato. Importante infine lo sforzo per favorire gli scambi di materiale fra tutti i soggetti della filiera senza nessuna prevaricazione, e l’obbligo di lavorazione del materiale con maestranze proprie o in alternativa ai soggetti facenti parte della filiera. Questo per creare valore aggiunto a tutto il sistema e a valle della filiera, rispettando i prezzi minimi di vendita e di interscambio fra gli aderenti. Ma ecco, nel dettaglio, alcuni dei passaggi strategici codificati dal regolamento. Qualità aziendale. Rispetto delle normative ambientali, normative sociali e contributive ed ad un orientamento sempre più forte all’adeguamento a normative ambientali di tipo volontario, tra cui Emas ed Ecolabel; è raggiunta anche attraverso la formazione permanente delle maestranze e degli imprenditori. Qualità della materia prima. Rispetto dei criteri identificativi della qualità della materia prima e delle tolleranze, con i relativi controlli, Ad ad ogni categoria di grezzo viene assegnato un prezzo che determina a sua volta il prezzo del prodotto finito. Qualità di prodotto. Marcatura Ce e rispetto delle regole del marchio “Porfido trentino controllato”. Qualità di posa in opera. Rispetto delle regole in materia di lavoro, verificato in parte mediante controlli, in parte mediante autocertificazioni di lavori eseguiti nel rispetto delle procedure convenzionali, rispetto dei prezzi minimi, etc. Qualità dei servizi. Creazione di un apparato di servizi tecnici e logistici coordinato ed efficiente. Accesso alla Filiera. Obbligatorio impegnarsi a lavorare i semilavorati con proprie maestranze o, in alternativa, cedere il materiale solo ad aziende facenti parte della Filiera medesima. Per farlo le aziende adottano un sistema (software) per equilibrare il rapporto prezzo/qualità di grezzo e prodotto finito, garantiscono la correttezza della circolazione del materiale grezzo ed adottano i prezzi di riferimento indicati nello stesso regolamento. Controlli sulle caratteristiche minime di semilavorati e grezzo. Effettuati con cadenza almeno annuale dall’organo di controllo, tollerano una percentuale di scarto fisiologica del 10%. In caso di contenzioso possono essere effettuati anche a chiamata. Tavolo operativo di garanzia. Organo di controllo composto da 4 persone esterne al mondo produttivo diretto del porfido, composto oltre che dal rappresentante di Espo, soggetto gestore della Filiera, da un rappresentante delle Amministrazioni Comunali più rappresentative del porfido, da un rappresentante di Confindustria e da un rappresentante dell’Associazione Artigiani e Piccole Imprese. Le nomine saranno convalidate dal Tavolo di Coordinamento. Segreteria operativa. Ruolo svolto dall’Espo (Ente sviluppo porfido) che dovrà verificare periodicamente il rispetto del regolamento e dei requisiti da parte delle aziende aderenti. Agenzia per la gestione dello scarto. Figura tra gli intenti programmatici. Contributo determinante nell’attivazione della Agenzia sarà dato dal parere dei frantoisti locali da riunire in apposito gruppo di lavoro. |
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WORKSHOP MONACO: REGIONE SARDEGNA PROTAGONISTA NEL MERCATO TEDESCO |
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Cagliari, 28 Febbraio 2012 - Parte dal mercato tedesco ‘forte e amico’, il tour di 11 workshop attivato dall’assessorato del Turismo per promuovere in tutta Europa l’offerta dei prodotti turistici isolani. La serie di occasioni di incontro tra offerta sarda (gli operatori accreditati dall’assessorato), e domanda internazionale, inizia dalla Germania, il bacino di affluenza in Sardegna più consistente a livello mondiale, che nel 2011 ha fatto registrare un milione e 200mila presenze. "Le presenze tedesche - spiega l’assessore Luigi Crisponi - hanno contribuito alla crescita considerevole del turismo estero nell’Isola (+9%), in controtendenza rispetto a quello nazionale". La prima tappa delle contrattazioni per le proposte di vacanze nell’Isola è oggi a Monaco di Baviera, una città e una regione dalla quale arriva una cospicua ‘fetta’ del milione (e più) di presenze tedesche che in media ogni anno si registrano sul territorio regionale. "A Monaco - afferma l´assessore Crisponi - è presente un´ampia e agguerrita ´pattuglia´ di operatori sardi in rappresentanza di strutture ricettive a 3, 4 e 5 stelle che complessivamente mettono insieme oltre 15 mila posti letto". Quanto alla domanda, all´appuntamento bavarese sono presenti 30 tour operator tedeschi; mentre alla conferenza inaugurale hanno partecipato 20 giornalisti locali. La richiesta principale che proviene dalla Germania è quella, oltre che del prodotto marino–balneare, del turismo naturalistico e attivo: "La Sardegna - aggiunge l’esponente della Giunta - offre ambiente e clima ideali per questo tipo di vacanza, grazie a temperature e condizioni meteo ottimali quasi tutto l’anno. Il turista tedesco, inoltre, è molto ´affidabile´, si fidelizza con le località di villeggiatura dove è stato bene e questo è il caso della Sardegna. Per l’Isola il mercato tedesco è un bacino che alimenta costantemente e in maniera massiccia le strutture ricettive e gli operatori del settore, da aprile sino ad autunno inoltrato; genera numeri rilevanti, a sette cifre". Alla strategia di promozione su tutto il mercato europeo, l´assessorato del Turismo associa l’azione di promozione per prodotti, cioè il potenziamento definitivo del pilastro dei vari prodotti turistici, quello balneare, e lo sviluppo dei prodotti legati alla valorizzazione ecosostenibile di ambiente e identità (turismo attivo e sportivo, culturale, religioso, enogastronomico, nautica da diporto e golf), che possono essere altamente competitivi in quei mercati che, nonostante la crisi generalizzata, consentono maggiore capacità di spesa. Le indagini di settore indicano, infatti, una propensione dei turisti stranieri per la scoperta dei territori sia nei suoi caratteri naturalistici che in quelli identitari: "La domanda turistica - conclude l’assessore Crisponi - va sempre più alla ricerca della ´natura´ e della ´memoria´ e richiede servizi qualificati e ‘immediati’ attorno a questi due poli attrattivi. Le azioni della Regione, non a caso, sono volte alla tutela delle risorse ambientali e culturali e alla loro accessibilità e fruibilità da parte dei visitatori. E, in un mercato sempre più proteso verso l’uso delle tecnologie informatiche e sempre più veloce nella sua evoluzione, siamo al passo coi tempi grazie al nuovo network Sardegna Turismo 2.0". Una piattaforma che comprende il portale Sardegna Turismo Evoluzione, uno spazio web in cui si incontrano la domanda nazionale e internazionale e l´offerta degli operatori isolani, e l´attivazione di una ´social strategy´, grazie alla quale Regione ha aperto per la prima volta canali sui principali social network: facebook, twitter, youtube e flickr. |
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ORARI DI APERTURA ATTIVITÀ COMMERCIALI: UMBRIA IMPEGNATA PER MODIFICA DECRETO; BENE RIPRESA TAVOLO CONCERTAZIONE PARTI SOCIALI |
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Perugia, 28 febbraio 2012 - "L´umbria è impegnata, insieme alle altre Regioni, affinché si arrivi alla modifica del comma 1 dell´art 31 del cosiddetto decreto Salva Italia sugli orari di apertura degli esercizi commerciali. Stiamo inoltre valutando l´impugnabilità del provvedimento davanti alla Corte Costituzionale": lo ha detto l´assessore regionale al commercio, Fabrizio Bracco, rispondendo alle sollecitazioni di alcuni sindacati e associazioni del settore del commercio. L´assessore ha quindi confermato il lavoro che come Regione Umbria si sta portando avanti nell´ambito della Conferenza delle Regioni per modificare i contenuti del Decreto. "Chiediamo - ha detto Bracco - di estendere i criteri introdotti dalla Direttiva Europea dei servizi, in recepimento della Bolkestein, anche al settore commerciale allo scopo di limitare l´apertura indiscriminata delle attività e tutelare il lavoro, la salute, l´ambiente, la sicurezza urbana e i beni culturali". Bracco ha infine accolto la richiesta di sindacati e associazioni del comparto di riaprire il tavolo di concertazione in materia tra Regione e parti sociali a suo tempo promosso dallo stesso assessorato. |
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