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GIOVEDI

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Notiziario Marketpress di Giovedì 22 Marzo 2012
OGGI L’ INAUGURAZIONE DELLA NUOVA AGENZIA EUROPEA PER I SISTEMI INFORMATION TECHNOLOGY SU LARGA SCALA  
 
 Bruxelles, 22 marzo 2012 – L’agenzia dell´Unione europea per la gestione dei sistemi di tecnologia dell’informazione (It) su larga scala viene inaugurata oggi a Tallinn (Estonia) alla presenza della Commissaria per gli Affari interni Cecilia Malmström. La nuova agenzia, che entrerà in funzione nel prossimo dicembre, avrà il compito principale di assicurare che il sistema d’informazione visti (Vis) ed Eurodac siano perfettamente operativi 24 ore al giorno, sette giorni su sette. Rivolgendosi ai rappresentanti degli Stati membri, della Commissione, di Eurojust, di Europol e agli osservatori dei paesi associati, la Commissaria prenderà la parola prima della riunione inaugurale del consiglio di amministrazione, che discuterà i fondamentali aspetti finanziari, organizzativi e di bilancio dell’agenzia. "Le aspettative sono elevate e i compiti molteplici", ha dichiarato Cecilia Malmström, "a breve l’agenzia dovrà diventare il centro di eccellenza che tutti auspichiamo, seguendo gli sviluppi tecnologici più promettenti, definendone le modalità attuative e garantendo una stretta collaborazione con le principali parti interessate." L´agenzia gestirà anche, a partire dal 2013, il Sistema d´informazione Schengen di seconda generazione (Sis Ii). Sarà inoltre responsabile di tutti gli aspetti inerenti alla sicurezza di tali sistemi informativi, di alcuni compiti relativi all’infrastruttura di comunicazione e di varie attività, quali il monitoraggio, l’elaborazione di relazioni e statistiche e le azioni di formazione destinate alle autorità nazionali. Un altro obiettivo dell’agenzia, particolarmente importante nell’attuale crisi economica, sarà cercare, proattivamente, e fornire soluzioni efficaci in termini di costi in relazione a tutte le attività di sua competenza. Dopo una fase iniziale, l’agenzia sarà in grado di costruire, progressivamente, le competenze e il know-how che le permetteranno di diventare, infine, un centro di eccellenza per lo sviluppo e la gestione dei sistemi It su larga scala nello spazio di libertà, sicurezza e giustizia, garantendo l’utilizzo delle tecnologie e dei processi migliori a disposizione. L’agenzia potrebbe inoltre essere chiamata in futuro a sviluppare e gestire altri sistemi It in questo settore. Contesto Il regolamento istitutivo dell’agenzia (regolamento (Ue) n. 1077/2011) è stato adottato nell’ottobre 2011. Sono in corso preparativi intensi volti a garantire che il personale, le infrastrutture e i procedimenti necessari al suo funzionamento siano disponibili entro il 1° dicembre 2012, data in cui l’agenzia dovrà essere pienamente operativa. L’agenzia It non è in alcun modo collegata con la proposta per l´istituzione di un Centro europeo per la lotta alla criminalità informatica, che la Commissione presenterà nel prossimo futuro. Per ulteriori informazioni Memo/12/197 Homepage di Cecilia Malmström, Commissaria per gli Affari interni: http://ec.Europa.eu/commission_2010-2014/malmstrom/welcome/default_en.htm  Homepage della Direzione generale degli Affari interni: http://ec.Europa.eu/dgs/home-affairs/index_en.htm    
   
   
IL BILANCIO DEL PARLAMENTO EUROPEO PER IL 2013 DEVE ESSERE CONGELATO IN TERMINI REALI  
 
Strasburgo, 22 marzo 2012 – Lo ha confermato la commissione per i bilanci il Mercoledì, in una votazione sugli orientamenti di bilancio negoziate dagli organi politici del Parlamento. I deputati hanno anche ribadito la loro richiesta di una sede unica per il Parlamento ed hanno cercato di impedire che i soldi del Parlamento vadano ai non-partiti. Il Bilancio del Parlamento europeo aumenterà del 1,9%, esattamente in linea con una richiesta inviata dal Commissario per i bilanci Janusz Lewandowski a tutte le istituzioni dell´Ue. Tuttavia, un ulteriore 8.500.000 € saranno aggiunti fronte ai costi aggiuntivi connessi all´arrivo dei deputati croati. Derek Vaughan (S & D, Uk), che guiderà la proposta di bilancio in Parlamento, è stato soddisfatto del risultato dei negoziati interni: "Siamo riusciti a portare le stime iniziali in diminuzione di € 9,3 milioni, con un conseguente aumento limitato alle relazioni Ue- 27 l´inflazione. Abbiamo congelato le indennità dei membri e anche tagliare le spese di viaggio per i deputati che sono stati già congelati per quest´anno. Abbiamo anche concordato di cercare possibilità di ulteriori risparmi nel corso di quest´anno, su cui possiamo decidere in autunno, quando abbiamo votare il bilancio intero " Sede unica - Indicando i notevoli risparmi che potrebbero essere fatte da avere un solo posto di lavoro invece di tre (Bruxelles, Strasburgo, Lussemburgo), la maggioranza dei membri della commissione ha chiesto al Consiglio dei ministri di agire per loro ripetuta richiesta che il Parlamento dovrebbe avere un solo seggio per i membri ei funzionari. Essi hanno sottolineato che il Parlamento dovrebbe avere il diritto di decidere le modalità del proprio lavoro, che a loro avviso non è il caso attualmente. Non ci sono sovvenzioni a favore di non-partiti - I membri del Comitato ha anche cercato di garantire che il Parlamento europeo concede soldi ai partiti che non rispettano pienamente la principi fondanti dell´Unione europea e la Carta dei diritti dell´uomo. Essi sono preoccupati che i principi di libertà, democrazia, rispetto dei diritti umani e delle libertà fondamentali e dello stato di diritto non siano pienamente rispettati da tutte le parti richiedenti il ​​finanziamento del bilancio per i partiti politici e fondazioni. Le prossime tappe La proposta sarà sottoposta a votazione in seduta plenaria il 28 marzo.  
   
   
I PAESI DELL´UE ACCOLGANO UN MAGGIOR NUMERO DI RIFUGIATI NELL´AMBITO DEL NUOVO PROGRAMMA DI REINSEDIAMENTO  
 
 Strasburgo, 22 marzo 2012 - I Paesi europei riceveranno maggiore sostegno da parte dell´Ue accogliendo i rifugiati nel quadro di un nuovo programma comune di reinsediamento approvato dal Comitato per le libertà civili Mercoledì. Il programma mira a rafforzare il ruolo dell´Ue in materia di protezione internazionale, soprattutto per i gruppi vulnerabili quali le donne a rischio e minori non accompagnati, in collaborazione con l´Agenzia dell´Onu per i rifugiati (Unhcr). Il programma è per il reinsediamento nelle persone dell´Unione europea che hanno ottenuto lo status di rifugiati in paesi terzi (per esempio, i rifugiati libici in Tunisia). Poiché i paesi ospitanti sono spesso quelli in via di sviluppo, con risorse limitate, non possono integrare e proteggere un gran numero di rifugiati. Secondo l´Unhcr, oltre 172.000 persone avranno bisogno di essere reinsediati nel 2012, mentre il numero complessivo di posti di reinsediamento è solo circa 80.000. Nel 2010, l´Ue reinsediati circa 4.700 persone, che rappresentano solo il 4,4% di quelle a livello mondiale reinsediate quell´anno, di gran lunga quello degli Stati Uniti (nei pressi di 54.000 rifugiati) e Canada (circa 6700). L´obiettivo principale del programma è di incoraggiare gli Stati membri dell´Ue a prendere i rifugiati, ampliando la lista di coloro il cui reinsediamento sarà finanziato dal Fondo europeo per i rifugiati, come ad esempio le persone più vulnerabili (donne e bambini a rischio, minori non accompagnati, persone con seri problemi di salute e, su richiesta del Parlamento, i rifugiati hanno bisogno di reinsediamento urgente per motivi legali o fisica). Inoltre, il programma fisserà una serie di priorità geografiche su base annua. Nel 2013, questi riguarderanno, tra gli altri, i rifugiati iracheni in Turchia, Siria, Libano e Giordania; rifugiati afgani in Turchia, Pakistan e Iran; rifugiati congolesi in Burundi, Malawi, Ruanda e Zambia o rifugiati somali in Etiopia. Più finanziamenti Ue per il reinsediamento - In linea con le proposte dei deputati, il sostegno finanziario dell´Ue per il reinsediamento di rifugiati nei gruppi di cui sopra saranno aumentate. Attualmente gli Stati membri ricevono € 4.000 per persona reinsediata sul loro territorio. Per incoraggiare altri paesi dell´Ue per l´aiuto al reinserimento, gli Stati membri reinsediamento di rifugiati per la prima volta riceverà 6000 € a persona per il primo anno e € 5.000 per persona per il secondo anno. Per il resto della somma ricevuta rimarrà a € 4.000. Ad oggi, 13 Stati membri hanno istituito programmi annuali di reinsediamento: Svezia, Danimarca, Finlandia, Paesi Bassi, Regno Unito, Irlanda, Portogallo, Francia, Romania, Repubblica Ceca, Spagna, Ungheria e Bulgaria. Dopo il voto commissione per le libertà civili, relatore Rui Tavares (Verdi / Ale, Pt) ha commentato: "L´inerzia per quanto riguarda la creazione di un programma di reinsediamento Ue e le modifiche al Fondo europeo per i rifugiati ci ha fatto perdere due anni di reinsediamento dei rifugiati all´interno dell´Unione europea . Sebbene frustrato dai ritardi procedurali in un problema che si occupa della vita delle persone più vulnerabili del mondo, ora sono fiducioso che gli Stati membri utilizzano il denaro extra e avviare i programmi di reinsediamento come pure aumentare il loro impegno. Questo nuovo programma consentirà di reinsediamento per l´anno 2013 il Parlamento, Commissione, Consiglio, l´Unhcr e le Ong dovranno ora lavorare insieme per avere più di un Fondo europeo per i rifugiati:. Un programma rifugiati nell´Ue ". Le prossime tappe - Il programma comune di reinsediamento Ue è stata approvata dal Parlamento e rappresentanti del Consiglio. Il Parlamento europeo nel suo insieme voterà su di esso il 29 marzo. In caso di adozione, gli Stati membri avranno fino al 1o maggio 2012 per inviare alla Commissione una stima del numero di persone che intendono reinsediare il prossimo anno. Il programma si applicherà nel 2013. Il futuro della politica di reinsediamento Ue saranno negoziati nel quadro delle prossime prospettive finanziarie 2014-2020.  
   
   
LE INIZIATIVE DEI CITTADINI EUROPEI: IL MEDIATORE È PRONTO AD AIUTARE IN CASO DI PROBLEMI  
 
Bruxelles, 22 marzo 2012 - Il Mediatore europeo può aiutare a risolvere i problemi che sorgono nel processo di gestione del "iniziative dei cittadini europei" (Ice), il cui lancio è prevista per il 1 ° aprile 2012. L´ice permette un milione di cittadini europei, provenienti da almeno sette Stati membri, di invitare la Commissione europea a presentare una proposta legislativa in un settore in cui l´Ue ha il potere di legiferare. Il Mediatore sarà un meccanismo di ricorso per gli individui e le organizzazioni di grandi dimensioni con denunce di cattiva amministrazione da parte della Commissione nella gestione delle iniziative dei cittadini. Le denunce possono essere presentate in ca s problema, per esempio, nelle fasi successive della procedura: La Commissione deve decidere se si registra un´iniziativa dei cittadini entro due mesi. I problemi potrebbero sorgere se nessuna risposta alle organizzazioni che desiderano registrare un iniziativa, se la risposta tardiva o la mancanza di trasparenza. La Commissione può rifiutare di registrare un iniziativa, se per esempio, il campo d´applicazione proposto non è di competenza dell´Unione europea. Gli organizzatori possono impugnare tale decisione presentando un reclamo al Mediatore, o attraverso i tribunali. La Commissione, entro tre mesi per rivedere una iniziativa che ha ricevuto un milione di firme e di esporre le azioni che intende intraprendere per affrontarle. Il Mediatore potrebbe prendere in considerazione se le conclusioni della Commissione sono ragionevoli e chiaramente spiegato. E ´importante notare che il motivo per cui il Mediatore non è competente in questo settore. Infatti, il Mediatore non può pronunciarsi sulla fondatezza sostanziale di monitoraggio che la Commissione ha deciso di dare alle iniziative dei cittadini. Questa è piuttosto una questione politica che rientra quindi nel quadro del Parlamento europeo. Il Mediatore europeo, P. Diamandouros, ha sottolineato che "l´iniziativa dei cittadini è un passo fondamentale nella vita democratica dell´Unione. Questo è un esempio concreto dello sforzo di avvicinare l´Europa ai suoi cittadini. Sono pronto a contribuire a garantire che le procedure ei diritti dei cittadini siano rispettati. " Il ruolo della rete europea dei difensori civici E ´anche possibile che gli individui e le organizzazioni si stanno rivolgendo ai difensori civici nazionali dell´Ue se si verificano problemi di funzionamento dello Ice negli Stati membri. Questi problemi potrebbero essere correlati, per esempio, alle procedure di certificazione dei sistemi nazionali per la raccolta firme. Il Mediatore europeo conduce indagini su casi di cattiva amministrazione nell´azione delle istituzioni e degli organi dell´Unione europea. Qualsiasi cittadino dell´Unione, residente, azienda o associazione abbia la sede sociale in uno Stato membro dell´Unione europea può presentare denuncia al Mediatore. Il Mediatore propone con veloce, flessibile e gratuito per risolvere i problemi con l´amministrazione dell´Unione europea. Per ulteriori informazioni, visitare: http://www.Ombudsman.europa.eu    
   
   
UE, FISCALITÀ AZIENDALE: OBBLIGATORIA UNA BASE COMUNE PER RIDURRE LA SPESA FISCALE E BUROCRAZIA  
 
Strasburgo, 22 marzo 2012 - L´uso di una base imponibile consolidata comune alle società dovrebbe essere obbligatoria per affrontare i problemi economici e monetari. La deputata di piombo, Marianne Thyssen (Ppe, Be) ha detto: "Questo sistema armonizzato per il calcolo della base imponibile consente alle aziende di consolidare i risultati delle loro singole filiali, il che permette loro di compensare eventuali perdite di un membro del gruppo potrebbe avere. Questo rende più facile per le aziende di avere e mantenere filiali in diversi Stati membri dell´Ue e riduce la burocrazia. Inoltre, il sistema garantisce che gli aspetti economici e sociali sono più importanti motivi puramente fiscali in cui le aziende scelgono i loro percorsi. " Approvato con 37 voti a favore e 7 contrari, il testo propone una "roadmap" per rendere il comune aziendale consolidata base imponibile (Ccctb) sistema obbligatorio dopo un periodo transitorio. In una prima fase il sistema si applica solo alle società cooperative europee, che sono di natura transfrontaliera. Dopo cinque anni si applicherebbe a tutte le aziende con l´eccezione delle piccole e medie imprese (Pmi), che potrebbe optare in se lo desideravano.  
   
   
UE: MAGGIORE PROTEZIONE PER I LAVORATORI DISTACCATI  
 
Bruxelles, 22 marzo 2012 - Per un mercato unico dell´Ue più efficiente per i lavoratori e le imprese, la Commissione ha proposto un nuovo quadro normativo finalizzato a migliorare la tutela dei lavoratori distaccati temporaneamente all´estero. La tutela dei lavoratori e una concorrenza leale sono due aspetti strettamente legati del mercato unico dell´Ue. Tuttavia, si è constatato che le condizioni di lavoro minime non sono sempre rispettate nell´Ue per quanto concerne i lavoratori distaccati, che sono circa un milione. Per porre fine agli abusi di cui sono vittime i lavoratori che non godono appieno dei loro diritti per quanto riguarda, ad esempio, i salari o le ferie, in particolare nel settore della costruzione, la Commissione ha presentato una proposta di direttiva che precisa le modalità di applicazione pratica delle norme che disciplinano il distacco dei lavoratori e rafforza le misure di vigilanza. Ciò consentirà di creare condizioni di concorrenza eque tra le imprese e di estromettere dal mercato quelle che non rispettano le norme. Per dimostrare chiaramente che la libertà di sciopero dei lavoratori è un diritto al pari della libera prestazione di servizi, la Commissione ha proposto inoltre un nuovo regolamento che tiene conto della giurisprudenza esistente, particolarmente importante nel contesto della prestazione transfrontaliera dei servizi come nel caso dei lavoratori distaccati. Le due proposte mirano entrambe a favorire la creazione di posti di lavoro di qualità e ad incrementare la competitività dell´Ue, adeguando e migliorando il funzionamento del mercato unico e salvaguardando al contempo i diritti dei lavoratori. In seguito all´adozione del pacchetto legislativo, il presidente Barroso ha affermato: "Nel 2009 ho promesso dinanzi al Parlamento europeo che avremmo chiarito l´esercizio dei diritti sociali per quanto concerne i lavoratori distaccati. La libera prestazione di servizi nel mercato unico rappresenta un importante potenziale di crescita; le norme devono, tuttavia, valere per tutti. Purtroppo i lavoratori distaccati in un altro Stato membro non sono sempre tutelati da tali norme. Oggi la Commissione europea adotta provvedimenti concreti per porre fine ad abusi inaccettabili. Vogliamo far sì che i lavoratori distaccati esercitino appieno i loro diritti sociali in tutta Europa." Rilevando l´importanza delle proposte per i lavoratori e per le imprese, László Andor, commissario Ue per l´occupazione, gli affari sociali e l´inclusione, ha dichiarato: "Il distacco temporaneo dei lavoratori può costituire un vantaggio per il mercato del lavoro e per le imprese dell´Ue, ma non deve essere utilizzato come mezzo per eludere le norme minime di protezione sociale." Il commissario ha sottolineato che il mercato unico non può funzionare efficacemente senza condizioni di concorrenza leale ed ha aggiunto: "Le proposte odierne chiariscono a tutte le parti quali sono le norme in materia di distacco dei lavoratori e prevedono misure concrete di salvaguardia per impedire il dumping sociale e condizioni di lavoro precarie, in particolare nel settore della costruzione in cui il distacco è più praticato e più frequenti sono le segnalazioni di abusi.” Contesto La proposta di direttiva sull´applicazione della direttiva del 1996 sul distacco dei lavoratori è volta a migliorarne le modalità di applicazione pratica, senza modificarne le disposizioni. In particolare, la nuova direttiva: fissa standard più elevati per l´informazione dei lavoratori e delle imprese sui rispettivi diritti e doveri; stabilisce regole chiare riguardo alla cooperazione tra le autorità nazionali competenti in materia di distacco; contiene disposizioni che permettono di migliorare l´applicazione della nozione di distacco e di intensificarne i controlli al fine di evitare la proliferazione di società fittizie che ricorrono al distacco dei lavoratori per eludere le norme nel campo della legislazione del lavoro; definisce l´ambito di vigilanza e le responsabilità delle autorità nazionali competenti; migliora la difesa dei diritti dei lavoratori, tra l´altro introducendo nel settore della costruzione il principio della responsabilità solidale relativamente alla retribuzione dei lavoratori distaccati e disposizioni sul trattamento delle denunce. La proposta di regolamento Monti Ii risponde ai timori riguardo al prevalere delle libertà economiche sul diritto di sciopero nel mercato unico e ribadisce il concetto che il diritto di intraprendere azioni collettive e la libertà di prestare servizi sono entrambi diritti primari. Inoltre, introduce un nuovo meccanismo di allerta per i conflitti di lavoro transfrontalieri con implicazioni gravi. Il regolamento non interferisce in alcun modo sulla legislazione nazionale in materia di diritto di sciopero né pone limiti all´esercizio di tale diritto. Ogni anno sono circa un milione i lavoratori dell´Ue che su incarico dei rispettivi datori di lavoro si spostano per lavoro oltre frontiera (0,4% della forza lavoro europea). I principali paesi di origine sono: Polonia, Germania, Francia, Lussemburgo, Belgio e Portogallo. I lavoratori distaccati svolgono un ruolo importante sopperendo ai deficit di manodopera qualificata e non in varie regioni e in vari settori, quali la costruzione, l´agricoltura e i trasporti. Il distacco assume inoltre rilevanza nella prestazione di servizi altamente qualificati, come nel campo delle tecnologie dell´informazione. Nel mercato unico dell´Ue le imprese sono libere di prestare servizi in altri Stati membri e hanno la possibilità di distaccare temporaneamente lavoratori per la realizzazione di progetti specifici. Ciò consente alle imprese di offrire i loro servizi specializzati in tutto il mercato unico dell´Ue e di contribuire in tal modo ad una maggiore efficienza e alla crescita economica. I lavoratori distaccati non sono integrati nel mercato del lavoro del paese ospitante in quanto restano alle dipendenze dell´impresa dello Stato membro d´origine. Per facilitare il distacco dei lavoratori e garantire condizioni di concorrenza leale e un´adeguata tutela, la direttiva del 1996 definisce un insieme di condizioni di lavoro fondamentali che il prestatore di servizi deve rispettare durante il periodo del distacco nello Stato membro ospitante. Tali condizioni riguardano le tariffe salariali minime, la durata delle ferie, l´orario di lavoro massimo e i periodi minimi di riposo, nonché la salute e la sicurezza sul luogo di lavoro. Nella pratica, l´applicazione di tali condizioni minime non è sempre corretta o controllata nello Stato membro ospitante. Le imprese possono abusare del distacco insediandosi fittiziamente all´estero con l´unico scopo di beneficiare di un livello di protezione dei lavoratori o di una contribuzione sociale inferiore. I lavoratori distaccati sono spesso più vulnerabili data la loro situazione di persone che vivono all´estero. La nuova proposta consentirà di introdurre disposizioni più efficaci che garantiscano l´applicazione concreta della direttiva 1996 sul distacco dei lavoratori. Le sentenze della Corte di giustizia europea nelle cause Viking- Line e Laval hanno suscitato un vivace dibattito sulla possibilità per i sindacati di difendere i diritti dei lavoratori in situazioni transfrontaliere che implicano il distacco o la delocalizzazione di imprese. Secondo alcuni, queste sentenze considerano le libertà economiche prevalenti rispetto ai diritti sociali e, in particolare, al diritto di sciopero. La nuova direttiva di applicazione e il regolamento Monti Ii dimostrano che questo timore è infondato. Per ulteriori informazioni Sito web della Dg Empl sul distacco dei lavoratori: http://ec.Europa.eu/social/posted-workers  Proposta di direttiva sull´applicazione della direttiva 96/71/Ce relativa al distacco dei lavoratori nell´ambito di una prestazione di servizi: http://ec.Europa.eu/social/blobservlet?docid=7479&langid=en  Proposta di regolamento sull´esercizio del diritto di promuovere azioni collettive nel quadro della libertà di stabilimento e della libera prestazione di servizi: http://ec.Europa.eu/social/blobservlet?docid=7480&langid=en  Documento di lavoro dei servizi della Commissione, valutazione di impatto, revisione del quadro legislativo concernente il distacco dei lavoratori nell´ambito di una prestazione di servizi, Swd(2012) 63: http://ec.Europa.eu/social/blobservlet?docid=7481&langid=en    
   
   
LA COMMISSIONE EUROPEA VUOLE CREARE CONDIZIONI DI PARITÀ PER LE IMPRESE EUROPEE SUI MERCATI INTERNAZIONALI DEGLI APPALTI PUBBLICI  
 
Bruxelles, 22 marzo 2012 — La Commissione europea propone di migliorare le opportunità commerciali per le imprese dell´Ue sui mercati degli appalti. Principale obiettivo dell´iniziativa è contribuire all´apertura dei mercati mondiali degli appalti pubblici e assicurare che le imprese europee vi abbiano accesso. La proposta mira anche ad assicurare che tutte le imprese (sia europee che non europee) possano competere su un piano di parità per aggiudicarsi contratti sul lucrativo mercato Ue degli appalti pubblici. Gli appalti pubblici riguardano una parte sostanziale degli scambi commerciali a livello mondiale, equivalente a 1 000 miliardi di euro all´anno. Nell´ue gli appalti pubblici rappresentano fino al 19% del Pil e costituiscono un fattore essenziale per ridare slancio alla crescita, soprattutto in tempi di crisi economica. Il mercato Ue degli appalti pubblici è sempre stato molto aperto, una situazione questa a cui, tuttavia, non sempre corrisponde un analogo grado di apertura da parte dei nostri partner commerciali. A livello mondiale, solo un quarto del mercato mondiale degli appalti è aperto alla concorrenza internazionale. Le restrizioni applicate dai nostri partner commerciali influenzano settori in cui l´Ue è altamente competitiva, quali le costruzioni, i trasporti pubblici, i dispositivi medici, la produzione elettrica e i prodotti farmaceutici. La nuova iniziativa proposta oggi dalla Commissione incentiverà ulteriormente i partner commerciali dell´Ue ad aprire i propri mercati degli appalti pubblici a offerenti dell´Ue, consentirà alle imprese dell´Ue di competere sul mercato interno con imprese straniere su un piano di parità, aumenterà le opportunità commerciali per le imprese dell´Ue, sia nell´Ue che a livello internazionale, offrirà alle piccole e medie imprese maggiori possibilità di operare in un´economia globalizzata, accrescerà l´occupazione e promuoverà l´innovazione nell´Ue. Michel Barnier, Commissario per il Mercato interno e i servizi, ha dichiarato: "L´ue non deve più essere ingenua, ma deve mirare alla reciprocità e all´equità nel commercio mondiale. La nostra iniziativa si basa sulla convinzione dell´Europa che l´apertura dei mercati degli appalti pubblici porterà benefici a livello mondiale ed europeo. Il nostro mercato è aperto alle imprese e siamo pronti a renderlo ancora più aperto, a condizione che le imprese possano competere su un piano di parità. La Commissione rimarrà vigile nella difesa degli interessi europei, nonché delle imprese e dell´occupazione europee.". Karel De Gucht, Commissario per il Commercio, ha dichiarato: "Sono un convinto sostenitore del libero scambio, e gli appalti pubblici devono essere una parte essenziale dei mercati degli scambi a livello internazionale. Ciò fa bene alle imprese e ai consumatori e crea valore per i contribuenti. La presente proposta aumenterà il potere negoziale dell´Unione europea nei negoziati internazionali e nei confronti dei nostri partner, per spingerli ad aprire i loro mercati degli appalti alle imprese europee. Sono certo che queste avranno allora la possibilità di aggiudicarsi appalti pubblici all´estero e quindi di creare occupazione.". La presente iniziativa consente all´Ue di rispettare pienamente gli impegni assunti con l´accordo dell´Omc sugli appalti pubblici e con gli accordi commerciali bilaterali. Per le amministrazioni aggiudicatrici essa chiarisce in modo giuridicamente vincolante gli impegni internazionali dell´Ue. Gli aspetti principali della proposta di regolamento sono i seguenti: viene confermato l´alto grado di apertura del mercato degli appalti pubblici dell´Ue; per gli appalti di importo superiore a 5 milioni di euro la Commissione può autorizzare le autorità aggiudicatrici dell´Ue a escludere le offerte comprendenti una quota significativa di beni e servizi esteri, qualora tali appalti non siano già contemplati da accordi internazionali vigenti; in caso di gravi e ripetute discriminazioni contro fornitori europei nei paesi terzi, la Commissione disporrà di un meccanismo che le consentirà di limitare l´accesso al mercato dell´Ue se il paese terzo interessato non avvia negoziati volti a risolvere gli squilibri nell´accesso al mercato; le eventuali misure restrittive saranno mirate: potranno consistere, ad esempio, nell´esclusione delle offerte provenienti da paesi terzi o nell´imposizione di ammende sui prezzi; infine, la proposta accresce la trasparenza per le offerte anormalmente basse, al fine di lottare contro la concorrenza sleale sul mercato europeo da parte di fornitori di paesi terzi. Contesto Sia nella comunicazione del 2011 dal titolo "Atto per il mercato unico" che nella comunicazione del 2010 dal titolo "Commercio, crescita e affari mondiali", la Commissione ha sottolineato l´importanza della concorrenza leale e dell´accesso ai mercati degli appalti pubblici quali strumenti chiave per la crescita economica e la creazione di posti di lavoro, in particolare nel contesto della recente crisi economica. Nelle sue conclusioni del 23 ottobre 2011 il Consiglio europeo ha chiesto alla Commissione di presentare una proposta di strumento Ue per l´apertura degli appalti pubblici sottolineando che l´Europa continuerà a promuovere la libertà, la parità e l´apertura degli scambi, difendendo allo stesso tempo i suoi interessi in uno spirito di reciprocità e di mutuo vantaggio nelle relazioni con le più grandi economie del mondo. Nel dicembre dello scorso anno la Commissione europea ha presentato un ampio programma di modernizzazione degli appalti pubblici nell´Ue (Ip/11/1580). L´iniziativa odierna completa lo sforzo a livello nazionale con un insieme di norme relative alla dimensione esterna della politica in materia di appalti. Tradizionalmente l´Ue è un´economia aperta, sostenitrice del libero scambio, di cui fanno parte anche gli appalti pubblici. L´approccio dell´Ue non è completamente condiviso a livello mondiale. Gran parte dei principali partner commerciali dell´Ue applicano pratiche restrittive in materia di appalti pubblici, che sono discriminatorie nei confronti dei fornitori dell´Ue. L´attuale crisi economica ha aumentato il ricorso a tali pratiche. Cfr. Anche Memo/12/201 Per ulteriori informazioni http://ec.Europa.eu/internal_market/publicprocurement/
modernising_rules/international_access/index_en.htm
 http://ec.Europa.eu/trade/creating-opportunities/trade-topics/public-procurement/  
 
   
   
ALBANIA, SOSTEGNO UE PER DEMOCRAZIA E DIRITTI UMANI  
 
Tirana, 22 marzo 2012 - La Delegazione Ue in Albania ha presentato nei giorni scorsi 10 contratti firmati con varie Ong locali, finalizzati al sostegno dei gruppi sociali più vulnerabili e alla tutela dei loro diritti. Le azioni sostenute, con risorse per 1,2 milioni di euro, riguardano la rappresentanza femminile in politica (in particolare nelle zone rurali), la tutela dei diritti dei bambini e della minoranza Rom, in particolare sotto il profilo dell´accesso al sistema giudiziario, le opportunità economiche date alle vittime di violenza domestica, la disponibilità di servizi per i disabili, il rispetto dei diritti umani nei luoghi di detenzione, i servizi a bambini e giovani colpiti da autismo. Le risorse derivando dagli strumenti finanziari creati ad hoc nell´Ue per la promozione della democrazia e dei diritti fondamentali nell´ambito dello European Instrument for Democracy and Human Rights.  
   
   
FORMIGONI E I 4 MOTORI IN PRESSING SULL´EUROPA  
 
Bruxelles, 22 marzo 2012 - Inizia dal dibattito sui fondi europei di sviluppo la giornata di ieri fitta d´incontri dei Quattro motori d´Europa a Bruxelles. Dopo essersi confrontati a Milano, lo scorso settembre, alla seconda edizione del World Regions Forum promosso dalla Lombardia, le quattro Regioni forti d´Europa hanno deciso di darsi appuntamento nella sede del Parlamento europeo. Il presidente della Regione Lombardia Roberto Formigoni è presente assieme al numero uno di Rhône-alpes Jean-jack Queyranne, alla delegazione della Catalogna e al ministro per l´Europa del Baden-württemberg Peter Friedrich. In agenda una fitta serie di incontri con i presidenti delle varie Commissioni riguardo le varie politiche (e i vari fondi) per il prossimo settennio, dalle infrastrutture alla ricerca e innovazione, dall´agricoltura alla formazione. 1. Lobbying Per I Fondi Strutturali - Alle 9 a place du Luxembourg le Regioni più competitive si sono ritrovate per fare lobbying in vista della ripartizione dei fondi strutturali comunitari da programmare tra il 2014 e 2020. "Esprimiamo preoccupazione - ha detto Formigoni a colloquio con il presidente della Commissione europea per lo sviluppo regionale Danuta Hübner - per l´esclusione delle Regioni più sviluppate dal campo di applicazione del fondo europeo di sviluppo regionale nell´ambito degli investimenti in infrastrutture". La richiesta concreta è quella di un ripensamento: lo sviluppo dei servizi di base ai cittadini nei settori dell´ambiente, dei trasporti e dell´Ict - ha sottolineato - "sono indispensabili per il raggiungimento di obiettivi coerenti con la strategia Ue 2020". 2. Horizon 2020: 15 Per Cento Alle Pmi - La politica industriale europea deve ripartire dal rilancio delle piccole e medie imprese. Lo dice il presidente della Regione Lombardia Roberto Formigoni, ad Amalia Sartori, presidente della Commissione europea per l´Industria, la Ricerca e l´Energia. È Formigoni ad aprire i lavori del secondo incontro dei Motori d´Europa in programma a Bruxelles alle 9.45: "Condividiamo l´obiettivo - dice, assieme alle delegazioni di Rhône-alpes, Baden-württemberg e Catalogna - di destinare il 15 per cento del budget del nuovo programma Horizon 2020 alle Pmi". La Lombardia avanza anche la richiesta "di rafforzare le iniziative in una logica di partenariato pubblico-privato", sollecitando altresì le istituzioni europee a una più alta frequenza di pubblicazione dei bandi e alla drastica riduzione dei tempi di pagamento. Ricerca E Semplificazione - La battaglia della Regione è diretta anche all´aumento delle risorse destinate all´attività di ricerca e, allo stesso tempo, allo sviluppo della mobilità di ricerca, nell´ottica di realizzare uno spazio unico e integrato d´innovazione in Europa. Tutto ciò non può prescindere - spiega Formigoni, riferendosi al programma quadro Horizon 2020, destinato alla ricerca e all´innovazione - da "un´ulteriore semplificazione delle procedure di approvazione in materia di aiuti di Stato soprattutto per le Pmi, riducendo i loro oneri burocratici in tutta la catena ricerca di base-innovazione-industrializzazione". Appalti Pubblici Per Prodotti Innovativi - In questo contesto Formigoni suggerisce che venga garantito il pieno sostegno finanziario alle Pmi innovative "soprattutto nelle fasi più delicate di pre-industrializzazione e commercializzazione, anche grazie a un forte sostegno agli appalti pubblici e agli appalti pre-commerciali per prodotti innovativi". La strada è quella di promuovere i servizi altamente innovativi che non hanno ancora un mercato e si trovano nella fase antecedente a quella della commercializzazione: tutto questo, appunto, per sostenere il penultimo stadio della catena dal laboratorio al mercato senza incorrere nelle prescrizioni in tema di aiuti di Stato. No alla diminuzione della dotazione della Politica agricola comunitaria (Pac), no alla minore produzione di alimenti nell´Unione europea, sì al sostegno delle agricolture produttive, sì alla valorizzazione delle produzioni di qualità della Lombardia come carne, latte e riso. È declinato secondo il linguaggio della concretezza l´intervento al Parlamento europeo del presidente della Regione più agricola d´Italia. 3. La Pac Non Trascuri I Sistemi Intensivi - Al terzo incontro di oggi, programmato a Bruxelles alle 10.30 dai Motori d´Europa, Formigoni è partito da un dato di fatto: "Le risorse della Pac - ha sottolineato a Georg Häusler, capo di gabinetto del commissario europeo all´Agricoltura e Sviluppo rurale - rappresentano la quasi totalità delle risorse pubbliche destinate alle politiche agricole". Cosa fare di questa messe di fondi è da vedere e rivedere. Solidarietà Ma Maggiore Equità - L´allarme di Formigoni è rivolto agli impatti negativi che la proposta sulle prospettive finanziarie 2014-2020 della Pac e la proposta di regolamenti potrebbero avere sui sistemi agricoli specializzati e intensivi. L´argomento è particolarmente sentito. "La solidarietà per i Paesi di nuova entrata nell´Unione europea - ha ammonito il presidente - non può incidere su tutti i fondi comunitari. Il rischio è di trascinare in basso chi oggi produce competitività e lavoro, più che di innalzare chi ne ha più bisogno". Valorizzare Le Produzioni In Vista Di Expo - Altro rischio concreto è quello di "diminuire percettibilmente la capacità di autoproduzione degli alimenti all´interno dell´Unione europea". "Questa possibilità - ha dichiarato Formigoni - va contrastata in tutti i modi". Certamente non con la riduzione del 12,5 per cento della Pac, così come previsto oggi, ma con la valorizzazione delle produzioni tipiche e di qualità che un territorio come la Lombardia è in grado di offrire. Un tema questo che s´intreccia da vicino con quello dell´Expo 2015 per il quale Formigoni, in veste di commissario generale, torna a chiedere da place du Luxembourg la presenza dell´Unione europea con un proprio padiglione. 4. Fondo Sociale Europeo Per Rilanciare L´occupazione - È all´implementazione del Fondo sociale europeo (Fse) in direzione di una maggiore flessibilità che il presidente della Regione Lombardia, Roberto Formigoni, si è richiamato nel corso del quarto incontro, riservato alle ore 11 ai Quattro motori d´Europa e presieduto dal presidente della Commissione per l´occupazione e gli affari sociali Pervenche Bérès. Il focus è l´utilizzo dell´Fse come leva anticrisi e di rilancio dell´occupazione. Elevare Le Soglie Di Attribuzione - "I nodi da scogliere sono diversi - ha detto Formigoni - a partire dalla definizione preliminare di soglie minime di attribuzione delle risorse al Fondo". Il 52 per cento riservato alle Regioni più sviluppate non trova l´accordo dei Motori d´Europa: "un limite eccessivo - ha commentato Formigoni - che riduce le possibilità d´integrazione, determinando il rischio di sviluppare programmazioni rigide che non possano far fronte ai bisogni emergenti". Le soglie, in sintesi, "dovrebbero avere carattere indicativo e non vincolante poiché occorre tener conto dei fabbisogni territoriali di ciascuna Regione". La Politica Non Si Fa Con La Rigidità - La parola che ritorna frequente negli incontri ufficiali a Bruxelles è flessibilità. È questo l´antidoto a quella rigidità che mette freno alle politiche europee: "L´obbligo di riservare, a livello di Stato membro, il 20 per cento delle risorse dell´Fse all´obiettivo tematico di promuovere l´inclusione sociale e combattere la povertà rischia di vincolare la programmazione in modo del tutto indipendente dai contesti di riferimento". Un esempio, appunto, di come Bruxelles possa lavorare affinché le sue azioni possano essere sempre più incisive. Un secondo esempio? "L´apertura - ha concluso Formigoni parlando con Bérès - agli investimenti riservati alle infrastrutture scolastiche e formative". I Motori d´Europa saranno presenti all´Expo 2015. Lo hanno annunciato oggi al termine della giornata di lavoro organizzata al Parlamento europeo. Il presidente della Regione Lombardia, i presidenti di Rhône-alpes e Catalogna, rispettivamente Jean-jack Queyranne e Artur Ms i Gavarró, e il ministro per l´Europa del Baden-württemberg, Peter Friedrich, hanno incontrato il presidente della Commissione europea per l´industria, la ricerca e l´energia, Amalia Sartori, il capo di gabinetto del commissario europeo all´Agricoltura e Sviluppo rurale, Georg Häusler, il presidente della Commissione per l´occupazione e gli affari sociali, Pervenche Bérès, e alcuni membri della Commissione per la politica regionale guidata da Johannes Hahn. Motori D´europa Protagonisti Nel Mondo - I Motori d´Europa concordano sul fatto che la capacità di creare reti da parte dei grandi governi sub-nazionali "appaia oggi la vera discriminante tra l´immobilità e lo sviluppo". Per questa ragione Formigoni è stato tra i promotori dell´idea di rafforzare il rapporto dei Quattro motori d´Europa - rispettivamente Lombardia, Rhône-alpes, Catalogna e Baden-württemberg - di fronte al Parlamento europeo così come nel resto del mondo. La costruzione di sistemi interregionali maturi passa anche attraverso lo sviluppo delle collaborazioni con i Quattro motori del Mercosur su temi strategici come la tecnologia, i rifiuti e le biomasse. Motori D´europa Protagonisti Di Expo - Il passaggio ulteriore indicato da Formigoni è quello dell´Expo 2015: "Sarà un´occasione di rilancio economico e visibilità - ha sottolineato nel corso degli incontri - su scala globale per tutti i membri dell´Unione europea". Per questo, in occasione dell´incontro avuto sabato scorso a Milano con il presidente della Commissione europea, Manuel Barroso, il commissario generale Formigoni ha invitato ufficialmente l´Unione europea a partecipare direttamente al progetto Expo con un proprio padiglione. Da Bruxelles Formigoni ha esteso l´invito anche ai Motori d´Europa per una "presenza comune in un padiglione delle Regioni internazionali": invito accettato - ha prontamente detto Queyranne - nel solco già tracciato dalla dichiarazione politica sottoscritta a Barcellona a luglio 2011, finalizzata a incoraggiare progetti e iniziative di collaborazione.  
   
   
VIA LIBERA AL DDL TRASPARENZA CON ACCESSO DATI IN CAMPANIA: PIÙ EFFICIENZA NELL’AMMINISTRAZIONE E MAGGIORI CONTROLLI CON NUOVE TECNOLOGIE  
 
 Napoli, 22 marzo 2012 - "Diamo all´azione dell´amministrazione regionale maggiore trasparenza, che si tradurrà in una migliore efficienza." Così l´assessore alle Risorse umane e alle Autonomie locali della Regione Campania Pasquale Sommese commenta l´approvazione da parte della Giunta del disegno di legge, proposto d´intesa con l´assessore all´Innovazione e alla Ricerca Scientifica Guido Trombetti, sulla trasparenza amministrativa e l´accesso e il riutilizzo dei dati. "Adottiamo - aggiunge Sommese - una disciplina generale per assicurare la disponibilità, la gestione, l´accesso, la trasmissione e la riutilizzabilità dei documenti e dei dati pubblici di cui la Regione Campania è titolare. Il patrimonio informativo della Regione Campania potrà costituire un elemento importante di crescita territoriale", conclude Sommese. Con il termine open data s´intende la pratica per la Pubblica Amministrazione di editare online, in formato grezzo, tutti i dati raccolti nell´esercizio della sua attività istituzionale. Le amministrazioni sono i più grandi produttori di informazioni e di dati relativi al lavoro, alle imprese, alla cartografia del territorio, alla salute, ai livelli di inquinamento, alla criminalità. "Questa proposta di legge - sottolinea Trombetti - è un passo in avanti importante verso la possibilità per i cittadini di fruire dei dati pubblici, in quanto permette un controllo continuo del suo operato mediante l´uso delle nuove tecnologie. Un risultato conseguente sarà inoltre intensificare il dialogo tra l´amministrazione ed i cittadini verso la realizzazione dell´egovernment. I dati prodotti e detenuti dalle pubbliche amministrazioni sono una preziosa risorsa per la crescita economica e per dare impulso all´economia immateriale di tutto il territorio. Fare Open Data è un passo importante in un percorso assai più grande, vale a dire usare il Web sfruttandone tutte le potenzialità sia a livello sociale che tecnico. E´ un processo, dunque, che deve crescere e maturare. E per creare una cultura condivisa su questi temi è necessario l´impegno di tutte le Istituzioni del Paese. Amministrazioni, associazioni, cittadini e imprese dovranno dimostrare di essere all´altezza della sfida. La Regione Campania persegue le politiche di valorizzazione del patrimonio informativo e di efficienza amministrativa in linea con le direttive europee. L´agenda digitale Europea, infatti, propone di sfruttare al meglio il potenziale delle tecnologie dell´informazione e della comunicazione (Tic) per favorire l´innovazione, la crescita economica e il progresso", conclude Trombetti. Entro novanta giorni saranno indicate le modalità per l´individuazione dei dati e dei documenti suscettibili di diritto di accesso e riutilizzo; i dati e i documenti immediatamente riutilizzabili; il formato dei dati disponibili; le modalità di pubblicazione dei dati; gli strumenti per la pubblicazione dei dati; le ipotesi di onerosità del dato (l´accesso e il riutilizzo dei dati sono essenzialmente gratuiti), e le tariffe associate; le modalità di costruzione e gestione dei dataset; le licenze di riutilizzo; la procedura di accesso ai dati e documenti riutilizzabili. I diritti di accesso e riutilizzo sono assicurati tramite un portale dedicato.  
   
   
ELEZIONI IN ABRUZZO: FORUM SU PROBLEMI RAPPRESENTANZA  
 
 Pescara, 22 marzo 2012 - L´assessorato alle Riforme istituzionali ha organizzato per giovedì 22 marzo, dalle ore 9.00 sala Blu della Giunta regionale, viale Bovio Pescara, una giornata di studio sui problemi della rappresentanza e sulla specificità del voto locale. Parteciperanno i sindaci dei Comuni abruzzesi, e i responsabili dei servizi eletorali delle Prefetture. La giornata di studio sarà condotta dall´ordinario di Diritto costituzionale all´Università "G.d´annunzio" di Chieti-pescara mentre presenzierà l´assessore al ramo, Carlo Masci. "Si è sentita la necessità di tornare sui temi della rappresentanza e della specificità del voto locale - ha annunciato l´assessore Masci - perché è importante capire a fondo le dinamiche riguardanti la materia elettorale: da queste dipende il concreto e positivo sviluppo democratico delle istituzioni. Questi incontri sono un´utile occasione di aggiornamento e confronto su temi di grande rilevanza per il nostro Ordinamento che vive momenti di transizione particolarmente delicati. In questo spirito, e´doveroso ringraziare l´Associazione Forum Aterni di Pescara, che con competenza e disponibilità ha accettato di continuare il programma formativo dell´Osservatorio Elettorale".l´osservatorio è stato istituito per offrire agli enti ed ai soggetti interessati alla materia elettorale un valido supporto alla loro attività: dal reperimento ed analisi della documentazione giuridica e statistica in materia elettorale e referendaria, all´assistenza tecnica, alla diffusione delle informazioni alla raccolta, studio, elaborazione e monitoraggio dei dati elettorali. In particolare, l´Osservatorio può promuovere iniziative di aggiornamento e informazione per gli amministratori, i dirigenti ed i funzionari della Regione, delle Province e dei Comuni.tra le numerose iniziative, va ricordato lo studio statistico sull´astensionismo elettorale, con particolare riguardo al fenomeno in Abruzzo, i cui dati sono stati raccolti nella pubblicazione "Astensionismo elettorale in Abruzzo". L´attività formativa non è stata l´unica iniziativa programmata e realizzata giacché si è proceduto anche alla cura del sito all´interno del Portale regionale.Nel corso di quest´anno sarà realizzato uno studio sulla normativa e sulla giurisprudenza in materia di referendum, con la raccolta ragionata dei dati statistici circa i risultati dei referendum più significativi della storia dell´Italia repubblicana, ed uno studio sulla storia dei sistemi elettorali, con particolare attenzione alla storia del diritto al voto dall´Italia unita al 1946 ed all´evoluzione della fisionomia dei partiti dal 1946 ad oggi. È stata effettuata anche una rilevazione statistica della presenza femminile nelle liste elettorali delle ultime consultazioni regionali, provinciali e comunali.  
   
   
IL PRESIDENTE DELLA REGIONE MARCHE, GIAN MARIO SPACCA, AL MARCHE DAY  
 
Ancona, 22 Marzo 2012 - ´Una bellissima dimostrazione di civilta` e fermezza della nostra comunita` dinanzi al Parlamento. Ora il confronto serio e rigoroso gia` iniziato dalla Regione con il Governo Monti, proseguira` con il conforto anche delle voci degli enti locali e delle categoria produttive che oggi si sono espresse in piazza Montecitorio´. Cosi` il presidente della Regione Marche, Gian Mario Spacca, che pur essendo impegnato in un incontro gia` fissato con dirigenti del Ministero dello Sviluppo Economico e del Ministero degli Esteri, ha voluto essere presente all´iniziativa Marche Day.  
   
   
CAMPANIA: GIUNTA REGIONALE, I PROVVEDIMENTI: GRANDI PROGETTI, RATIFICATI I PROTOCOLLI PER FIUME SARNO E LITORALE GOLFO SALERNO  
 
Napoli, 22 marzo 2012 - Si è riunita il 20 marzo a palazzo Santa Lucia la Giunta regionale della Campania, presieduta da Stefano Caldoro. Su proposta del presidente, sono stati ratificati i protocolli d´intesa con Arcadis e Autorità di Bacino relativo al Grande Progetto sul completamento della riqualificazione e del recupero del Fiume Sarno, e con la Provincia di Salerno concernente il Grande Progetto sugli interventi di difesa e ripascimento del litorale del Golfo. Sempre su proposta del presidente, la Giunta ha approvato le disposizioni per accelerare l´assegnazione dei comunicatori ai cittadini affetti da malattie neuromotorie progressive, sulla base delle indicazioni fornite dal Tavolo tecnico regionale sulla Sla. E´ stato altresì dato il via libera al protocollo di intesa con l´Anspi regionale per la realizzazione di percorsi didattici per la promozione di una corretta alimentazione basata su dieta mediterranea e prodotti tipici campani. Su proposta del vicepresidente con delega al Turismo Giuseppe De Mita, è stato ratificato l´accordo con Unioncamere Campania per la compartecipazione alla Borsa mediterranea del Turismo, in programma a Napoli dal 30 marzo al primo aprile. Su proposta dell´assessore ai Lavori pubblici Edoardo Cosenza, la Giunta ha detto sì al progetto preliminare relativo alla riqualificazione e al recupero del Fiume Sarno. Su proposta di Cosenza e dell´assessore al Bilancio Gaetano Giancane sono stati rideterminati, sulla base dell´effettiva spesa sostenuta o da sostenere per le opere pubbliche, i contributi pluriennali concessi ai Comuni. Su proposta congiunta degli assessori all´Istruzione Caterina Miraglia e alla Formazione Severino Nappi, sono state approvate le articolazioni per le classi successive al primo biennio degli istituti tecnici e professionali per il 2012 - 2013, in attuazione del piano di riorganizzazione della rete scolastica. Su proposta dell´assessore all´Assistenza sociale Ermanno Russo la Giunta ha approvato il programma regionale attuativo del Fondo per le non autosufficienze, con particolare riferimento ai pazienti affetti da Sla. Infine, su proposta congiunta dell´assessore alle Risorse umane e Autonomie locali Pasquale Sommese e dell´assessore alla Ricerca e all´Innovazione Guido Trombetti è stato approvato il progetto di legge sulla trasparenza amministrativa e l´accesso e il riutilizzo dei dati di titolarità regionale, che sarà ora sottoposto al Consiglio regionale per il sì definitivo.  
   
   
COMMISSIONE CULTURA DELLA CONFERENZA DELLE REGIONI: PROMUOVERE LA CULTURA COME MOTORE DELLO SVILUPPO ECONOMICO DEL PAESE  
 
 Catanzaro, 22 marzo 2012 - L’assessore regionale alla Cultura della Calabria Mario Caligiuri, nella qualità di Coordinatore della Commissione Cultura della Conferenza delle Regioni, ha reso noto che la Commissione ha nuovamente incontrato l’Associazione “Civita” insieme ad una rappresentanza di aziende tra cui Enel e Ferrovie italiane. “Obiettivo dell’incontro – ha detto Caligiuri - è giungere alla definizione di un Protocollo che disciplini la collaborazione tra pubblico e privato, per promuovere la cultura come straordinario motore dello sviluppo economico del Paese”. Il Tavolo ha dato mandato ad un gruppo di lavoro tecnico congiunto di elaborare una proposta operativa che, entro il prossimo mese di giugno, traduca in tempi brevi quanto emerso durante l’incontro. “Filo conduttore del lavoro – ha detto ancora Caligiuri - è il passaggio da una logica di finanziamenti ad una logica di co-progettazione e co-produzione”. Hanno preso parte all’incontro gli assessori delle Regioni Emilia-romagna (Massimo Mezzetti), Sicilia (Sebastiano Missineo) e Toscana (Cristina Scaletti).  
   
   
AMMINISTRATIVE: PROVINCE; NUOVO DECRETO NON SI VOTA A RAGUSA E CALTANISETTA  
 
Palermo, 22 marzo 2012 - L´assessore regionale per le Autonomie locali e la Funzione pubblica, Caterina Chinnici, ha firmato il decreto con il quale vengono revocate le elezioni nelle Province regionali di Ragusa e Caltanissetta. La decisione e´ la conseguenza dalla pubblicazione sulla Gazzetta ufficiale della Regione siciliana di venerdi´ scorso della legge contenente le nuove norme sulle funzioni e gli organi di governo delle Province, approvata dall´Ars il 29 febbraio scorso. La normativa, cosi´ come a livello nazionale, attribuisce alle Province regionali funzioni di indirizzo e coordinamento e rinvia l´adozione di una riforma organica a un successivo disegno di legge, da predisporre entro il 31 dicembre 2012. Motivo per cui, in attesa del varo della predetta legge di riforma, e´ sospeso il rinnovo degli organi provinciali in scadenza quest´anno. Pertanto, e´ stato modificato il decreto dello scorso 6 marzo con il quale erano stati indetti i comizi elettorali anche nelle due Province. In particolare, a Ragusa si procedera´ al commissariamento di presidente, giunta e consiglio. A Caltanissetta proseguira´, invece, l´attuale gestione commissariale di presidente e giunta, mentre il consiglio provinciale restera´ in carica. Il 6 e 7 maggio (eventuale ballottaggio il 20 e 21) si votera´, quindi, in 149 comuni e 14 consigli circoscrizionali. Interessati alla consultazione saranno poco piu´ di 2 milioni di siciliani. I capoluoghi ad andare alle urne saranno: Palermo, Agrigento e Trapani.  
   
   
CREDITO IN ABRUZZO: SU ABI,NOTATA AMPIA DISPONIBILITA´ TRATTATI TEMI CRUCIALI PER FAMIGLIE E IMPRESE  
 
 Pescara, 22 marzo 2012 - Il vicepresidente della Giunta regionale, Alfredo Castiglione, ha partecipato alla riunione della Commissione regionale Abi dell´Abruzzo nel corso della quale sono stati affrontati temi relativi alle istanze del sistema produttivo locale e delle famiglie abruzzesi in ordine alla difficile congiuntura. "La Commissione Abi Abruzzo - ha riferito il Vicepresidente - rappresentata dal responsabile regionale, Bruno Presidente, e alla presenza del delegato Abi Nazionale, Fabrizio Carta, ha fornito l´ampia disponibilità del sistema bancario regionale a coadiuvare ogni azione utile al superamento delle presenti problematicità, auspicando momenti di scambio di informazioni per conoscere e confrontarsi nell´individuazione delle misure che possono essere adottate dalla Regione per lo sviluppo del territorio".Nell´incontro sono stati trattati temi importanti come la riforma regionale dei Consorzi Fidi, per la quale l´Abi ha rinnovato il proprio parere favorevole. "L´abruzzo infatti è ancora caratterizzato da una forte frammentazione dei Confidi esistenti e non sufficientemente patrimonializzati per poter assicurare alle imprese l´accesso al credito. Quindi - ha sottolienato - quanto piu´ forte sarà il ruolo dei Confidi tanto maggiori saranno le garanzie per le imprese e le banche". Altri temi trattati in Commissione hanno riguardato provvedimenti legati alle linee politiche del Governo Monti in tema di accesso al credito. In tal senso si è discusso della nuova moratoria dei debiti verso il sistema bancario "Nuove misure per il credito alle pmi" e dello smobilizzo dei crediti che le imprese vantano nei confronti della pubblica amministrazione. "Tale ultimo tema - spiega il Vicepresidente - impone certamente un´analisi attenta di tutte le possibilità per trovare le risorse economiche disponibili. Ed il fatto che le banche diano la loro disponibilità a porsi al fianco delle imprese e della Pubblica Amministrazione è un ottimo segnale per il rilancio dello sviluppo territoriale della nostra regione. Ho riscontrato ? afferma Castiglione - la piena disponibilità del sistema bancario regionale a confrontarsi da subito su tali temi alla Consulta del Patto per lo Sviluppo ed al relativo tavolo sul credito, il cui coordinamento è in capo proprio alla Commissione regionale dell´Abi. In questo modo sarà più facile definire le misure più adatte alle esigenze degli attori coinvolti. Ed in ciò ognuno deve assumersi la propria responsabilità, profondendo il massimo impegno, con la necessità di mettere in campo strumenti adatti che abbiano il fine di indurre benessere diffuso verso le imprese ed i cittadini abruzzesi.  
   
   
TOSCANA, ISEE ACCORDO CON L’INPS: MENO BUROCRAZIA PER IL CITTADINO E CONTROLLI PIÙ FACILI  
 
Firenze, 22 marzo 2012 – Controlli più semplici ed immediati sulle certificazioni Isee, l’indicatore della situazione economica in base a cui vengono erogati numerosi servizi, non solo sanitari e non solo regionali. Ma anche meno complicazioni per i cittadini, che non dovranno compilare una nuova autocertificazione ogni volta che si rivolgono ad un ente diverso, né portarsi dietro l’attestazione che magari già possiedono. Basterà infatti farlo una sola volta. La piccola rivoluzione era stata annunciata alla fine dell’anno scorso: prima di partire occorreva mettera a punto la procedura informatica. Stamani la Regione ha firmato l’intesa con l’Inps, che gestisce la banca dati: è la prima in Italia a farlo. Nelle prossime settimane seguirà la firma della convenzione e per la fine di maggio la procedura informatica sarà pronta a partire. “Abbiamo fatto la scelta di far pagare di più a chi ha di più e di meno a chi ha di meno, scegliendo con la finanziaria dell’anno scorso, come indicatore della ricchezza di ciascuna famiglia, l’Isee standard” ricorda il presidente della Toscana, Enrico Rossi. Un’indicatore, cioè, che non tiene conto solo degli stipendi, ma anche delle case, dei soldi in banca, del numero dei figli e di spese come affitto o mutuo. L’isee è stato applicato per primo in Toscana ai ticket aggiuntivi sui farmaci e alle visite specialistiche, la scorsa estate: compartecipazioni diverse a seconda della situazione economica. In molti Comuni lo stesso meccanismo riguarda mensa e trasporto scolastico. In futuro varrà anche per abbonamenti di bus e treni regionali. “In una congiuntura di tagli e minori risorse, ci sembrava equo differenziare l’accesso e la compartecipazione ai servizi – spiega Rossi – Ma volevamo anche complicare il meno possibile la vita ai cittadini. L’intesa che firmiamo oggi e a cui ne seguirà una seconda con i Caaf, i centri di assistenza fiscale a cui i toscani possono rivolgersi per farsi calcolare gratuitamente l’Isee, va in questa direzione”. Il meccanismo è semplice. Negli archivi dell”ente di previdenza finiscono tutti gli Isee compilati. Quei dati, grazie all’accordo stipulato, saranno ora disponibili anche sulla rete telematica regionale. Potranno interrogarli gli uffici della Regione, le sue agenzie e le Asl, ma anche Comuni, Province ed enti locali che aderiranno all’accordo. Nel pieno rispetto, naturalmente, delle norme sulla privacy. La chiave di accesso sarà la tessera sanitaria, quella con il codice fiscale che tutti possiedono. Basterà strisciare la carta, od inserire il codice fiscale, ed immediatamente ciascun ente saprà a quale fascia appartiene il cittadino e quindi se e quanto per il servizio erogato dovrà pagare. L’importante è naturalmente attivare la tessera sanitaria. Lo si può fare alle Asl e, da qualche giorno, anche in farmacia: in quelle almeno, sette su dieci, che hanno aderito alla convenzione.  
   
   
FORMAZIONE IN LIGURIA: AL VIA BANDO DA 2 MILIONI DI EURO PER EVITARE ESTINZIONE ANTICHI MESTIERI  
 
Genova, 22 Marzo 2012 - Un bando da due milioni di euro destinato alla formazione di giovani e adulti per evitare l´estinguersi degli antichi mestieri. È stato annunciato ieri dall´assessore regionale alla formazione e al bilancio Pippo Rossetti nel corso della presentazione di una ricerca regionale sulla valorizzazione e il recupero dei mestieri di una volta che rischiano di sparire per l´assenza di iniziative imprenditoriali e professionalità adeguate. Fabbri, falegnami di mobili artistici, manutentori del territorio, riparatori di biciclette e piccoli motocicli, sarti, sono solo alcuni dei mestieri in via di estinzione individuati grazie al progetto interregionale che ha visto coinvolte, oltre alla Liguria capofila, Toscana, Puglia, Sardegna, Piemonte, Lazio, Basilicata e Provincia autonoma di Bolzano. Verso queste attività la Giunta regionale si sta attivando per evitare non solo la sparizione, ma anche per incrementare l´occupazione. "Entro aprile – ha spiegato Rossetti – contiamo di far partire il bando rivolto in particolare ai giovani per offrire loro opportunità di inserimento professionale, assicurando le competenze teoriche e pratiche necessarie, comprese quelle per favorire la creazione di micro-imprese artigiane e stimolare il ricambio generazionale". La ricerca ha individuato 25 mestieri collegati anche alla storia del territorio ligure come il compositore di fiori secchi, il cioccolataio e il produttore di damaschi. I fondi saranno messi a disposizione dal Fse, il fondo sociale europeo.  
   
   
PISR CALABRIA  
 
 Catanzaro, 22 marzo 2012 - L’assessore alla Programmazione Giacomo Mancini definisce particolarmente importante la delibera approvata ieri dalla Giunta, presieduta dal presidente Scopelliti, su proposta anche degli assessori, alla Cultura, Mario Caligiuri, ed all’Urbanistica Piero Aiello. Si tratta dell’approvazione dei Pisr che serviranno a contrastare lo spopolamento dei “Sistemi territoriali marginali ed in declino” e di quelli che consentiranno la “tutela, salvaguardia e valorizzazione del Patrimonio etnoantropologico delle minoranze linguistiche della Calabria”. Sono risorse che potranno, su una Linea d’intervento, frenare il progressivo spopolamento delle zone più interne e marginali della nostra regione e, sull’altra Linea, tutelare e valorizzare le Minoranze Linguistiche presenti sul territorio calabrese, esaltandone le specificità etniche e culturali. Alla prima Linea sono destinati 41.975.360,70 euro, alla seconda 14.391.552,20 euro. La delibera conferma anche le risorse da attribuire ai Pisl per ciascuna minoranza linguistica: alla minoranza albanese sono destinati 7.209.992,63 euro, alla minoranza grecanica 6.960.667,64 ed a quella occitana 220.891,93 euro. La delibera prevede, contestualmente, una sorta di riequilibrio di dette risorse al fine di superare definitivamente le polemiche che si erano innescate tra le diverse minoranze linguistiche sulla base dei criteri di ripartizione fissati dalla delibera approvata nel 2010 dalla precedente Giunta, disponendo che tutte le eventuali economie recuperate vengano destinate al finanziamento delle operazioni ammissibili del Pisl della Minoranza albanese, la più consistente tra quelle presenti in Calabria. “La delibera approvata può incidere – ha detto l’assessore Mancini - in maniera essenziale ed efficace nella vita delle nostre comunità più emarginate dal punto di vista territoriale, e quindi a rischio spopolamento, favorendo il recupero ed il rilancio di aree che rappresentano in molti casi pezzi importanti della storia e della civiltà calabrese”. L’assessore Mancini ha, quindi, aggiunto che sono state approvate “le linee di indirizzo per gli avvisi relativi ai Pisl Minoranze linguistiche, uno strumento che consentirà di valorizzare al meglio il patrimonio etnoantropologico presente nella nostra regione. Lo abbiamo fatto avendo cura di riequilibrare le risorse in funzione della effettiva rappresentatività di ciascuna minoranza. Si tratta di un ulteriore grande impegno che la Giunta guidata dal Presidente Scopelliti ha messo in campo per dare risposte concrete ai calabresi e per esaltare le tante positive diversità di una regione ricca di storia, di tradizioni e di cultura”.  
   
   
PARERE MIGRAZIONI. CONDIVISIONE UNANIME. VENDOLA INCONTRA PORTATORI INTERESSE.  
 
 Bari, 22 marzo 2012 - “Parlando di immigrati parliamo di noi, di come siamo, di quale è la deriva della nostra vita e di quale è la salvezza per la nostra vita. Parlando di immigrati parliamo della nostra miseria più che della loro miseria, della nostra opportunità più che della loro opportunità e la vostra straordinaria partecipazione a questa stakeholders è la dimostrazione di questo, e io vi sono molto grato”. Lo ha detto il Presidente della Regione Puglia Nichi Vendola concludendo ieri pomeriggio al Cineporto di Bari la seconda stakeholder consultation (la prima si è svolta a Bruxelles l’8 febbraio scorso) sul Parere affidatogli dal Comitato delle regioni su Migrazioni e sviluppo, un approccio globale. Grandissima la partecipazione dei portatori di interessi (rappresentanti di Amnesty international, dell’Unhcr, di associazioni, di sindacati, di Ong etc) e larghissima la condivisione sul Parere che, ricordiamo, sarà discusso e approvato dalla Commissione Civex a Bruxelles il prossimo 27 aprile e dall’assemblea plenaria del Comitato delle Regioni il 17 e 18 luglio prossimi. Insieme con il Presidente Vendola anche l’assessore competente della Regione Puglia Nicola Fratoianni e Chiara Favilli, esperta di Diritto europeo e comunitario, nominata dalla Presidenza per la redazione del Parere. “Le politiche che si sono costruite sull’immigrazione – ha continuato Vendola - hanno segnato la cultura del continente, le politiche dell’immigrazione non sono un terreno marginale e specialistico, sono una cartina di tornasole: dimmi quale è il tuo rapporto con lo straniero e ti dirò che società sei. Sin dalle società classiche, quando l’accoglienza di uno straniero che fuggiva dal rischio della vita e della persecuzione, era considerato un obbligo e violarlo era un sacrilegio”. Vendola poi ha parlato di uno dei temi evocati durante l’incontro di questo pomeriggio, materia fondamentale contenuta nel Parere e cioè il rapporto tra condizioni ambientali e migrazioni. “Questo Mediterraneo – ha detto Vendola - a causa dei processi di desertificazione è destinato a registrare un’implementazione dei flussi migratori crescente, tanto da spingere alcuni studiosi a parlare di ecoprofughi. Man mano che si spoglia, ad esempio, la ricchezza della biodiversità di una parte del continente africano, quell’impoverimento diventa la molla che spinge grandi masse umane a cercare la fortuna altrove”. “Quello che noi proponiamo – ha detto Vendola - non è un discorso di utopia e di buoni sentimenti. E’ un discorso di critica del cattivo realismo e della sua empietà, del cattivo realismo e del suo cinismo e della sua ipocrisia, di chi proclama l’universalità della civiltà liberale e pensa che la libertà personale sia un privilegio solo per gli occidentali e che comunque prima dei diritto dell’individuo, venga il diritto del denaro e della merce”. “Dobbiamo riguadagnare - ha concluso Vendola - ad un migliore senso comune colui che accoglie l’umanità in fuga. Per raggiungere questo obiettivo dobbiamo essere molto più intelligenti, molto più furbi se necessario. Come dice il Vangelo “puri come colombe ma furbi come serpenti” perché è in gioco la comune sorte dell’umanità”.  
   
   
IMMIGRATI IN SICILIA: SERVE RIUNIONE PER COORDINARE GLI INTERVENTI  
 
Palermo, 22 marzo 2012 - L´assessore regionale per la Salute, Massimo Russo, con una lettera inviata al ministro degli Interni e al ministro della Salute ha chiesto la convocazione di una riunione con tutti i soggetti interessati con l´obiettivo di coordinare e pianificare la migliore organizzazione possibile per fronteggiare l´emergenza sbarchi a Lampedusa e per garantire una adeguata assistenza sanitaria alla popolazione migrante che approda sull´isola. Russo auspica anche la riapertura ed il ripristino delle strutture di accoglienza presenti nell´isola quale condizione indispensabile per l´efficacia del programma di interventi mirati alla salvaguardia della salute del singolo e della collettivita´. "L´analisi degli eventi occorsi a Lampedusa - e´ scritto nella lettera - nonche´ la valutazione preliminare delle procedure organizzative ha messo in evidenza una forte criticita´ correlata alla mancata disponibilita´, in atto, delle strutture di accoglienza presenti sull´isola". Intanto, per fronteggiare il pericolo di nuova emergenza sanitaria, l´assessorato regionale della Salute ha gia´ rimesso in moto la macchina organizzativa che lo scorso anno ha dimostrato grande efficienza, riuscendo a superare le difficolta´ causate dall´arrivo di oltre 50.000 extracomunitari nel giro di qualche mese: e´ stata gia´ convocata la Commissione regionale per la gestione delle emergenze migratorie per pianificare gli interventi necessari ad assicurare l´assistenza sanitaria alla popolazione migrante ed e´ stato implementato il piano di interventi gia´ sperimentato lo scorso anno, in collaborazione con l´Inmp, l´istituto nazionale per la promozione della salute delle popolazioni migranti e il contrasto delle malattie della poverta´.  
   
   
A VILLA UMBRA INCONTRO SULLA MEDIAZIONE FAMILIARE  
 
 Perugia, 22 marzo 2012 - La mediazione familiare è stato al centro di un incontro che si è svolto ieri a Perugia nella sede della Scuola Umbra di amministrazione pubblica al quale è intervenuta anche la vicepresidente della Regione Umbria, con delega al Welfare, Carla Casciari. La mediazione familiare - è stato detto durante l´incontro - si presenta come una nuova risorsa a sostegno dei genitori grazie alla quale la coppia è sostenuta ed accompagnata verso la separazione. Si tratta in pratica di uno spazio d´incontro in un ambiente neutrale, nel quale si ha la possibilità di negoziare le questioni relative alla propria separazione, sia negli aspetti relazionali, sia in quelli economici. I genitori sono incoraggiati ad elaborare gli accordi che meglio soddisfino i bisogni di tutti i membri della famiglia, con particolare riguardo all´interesse dei figli. La mediazione familiare quindi, si propone come una nuova e specifica risorsa volta a sostenere i genitori in conflitto durante la fase della separazione e del divorzio con la possibilità di negoziare le questioni relative alla propria separazione, sia negli aspetti relazionali, sia in quelli economici con particolare riguardo all´interesse dei minori. "La mediazione - ha detto la vicepresidente Casciari - occupa un ruolo fondamentale in un contesto in cui la famiglia e in continua trasformazione, anche per evitare che la separazione e, in alcuni casi una situazione conflittuale tra i genitori, possa avere delle ripercussioni sulla relazione con i figli. In proposito, è fondamentale migliorare le competenze dei professionisti che lavorano nel settore". La vicepresidente ha quindi ricordato che il Comune di Perugia già da tempo, attraverso i finanziamenti del Fondo Nazionale per la Famiglia, ha attivato un servizio territoriale di mediazione familiare che ha rappresentato un´esperienza pilota per l´Umbria. La Regione Umbria - ha concluso - ha individuato tra le priorità del nuovo Piano Sociale, proprio le linee di indirizzo per la tutela della famiglia e dei minori, la mediazione si inserisce proprio in questo percorso di protezione e tutela dei nuclei familiari e dei loro figli".  
   
   
CENTRO PARI OPPORTUNITÀ IN UMBRIA, LA PRESIDENTE MARINI INSEDIA NUOVA ASSEMBLEA: DANIELA ALBANESI PRESIDENTE  
 
 Perugia, 22 marzo 2012 - La Presidente della Regione Umbria, Catiuscia Marini, ha insediato il 20 marzo la nuova Assemblea del Centro per le pari opportunità. Nell´augurare buon lavoro alle Consigliere dell´Assemblea, Marini ha sottolineato "l´importanza del Centro per le pari opportunità come punto di riferimento regionale per i servizi offerti alle donne e in particolare per l´attività di prevenzione e di contrasto alla violenza contro le donne svolta dal Telefono Donna". La presidente ha inoltre ribadito la propria volontà di coinvolgere attivamente il Centro nella programmazione regionale sulle politiche di genere. Nel corso della cerimonia di insediamento, che si è svolta a Perugia nella sede di Largo Cacciatori delle Alpi, sono state elette la Presidente del Centro, Daniela Albanesi, e le componenti dell´Ufficio di presidenza: Emanuela Arcaleni ed Eleonora Pace (Vicepresidenti), Francesca Malafoglia e Stefania Fumanti (Segretarie). La nuova Assemblea del Cpo è costituita da Daniela Albanesi, Emanuela Arcaleni, Francesca Barone, Nicoletta Boldrini, Silvia Bravi, Raffaella Chiaranti, Luigia Chirico, Adelaide Coletti, Carla Collesi, Gaia Corrieri, Letizia D´ingecco, Maria Graziella Feliziani, Vilma Fiata, Rita Floridi, Stefania Fumanti, Liliana Grasso, Valentina Maggioli, Francesca Malafoglia, Barbara Mischianti, Eleonora Pace, Cristina Proietti Barsanti, Marina Toschi e Federica Ursini.