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LUNEDI
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Notiziario Marketpress di
Lunedì 25 Giugno 2012 |
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LOMBARDIA: SMART CITY MODELLO CONVENIENTE PAVIA DA CITTÀ GOTICA A CITTÀ INTELLIGENTE |
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Pavia, 25 giugno 2012 ´Pavia con questo progetto di grande innovazione legato al territorio e all´energia passerà da città gotica a città intelligente´. Lo ha detto Andrea Gibelli, vice presidente e assessore all´Industria e Artigianato di Regione Lombardia, partecipando, all´Università di Pavia, alla tavola rotonda di presentazione dell´ iniziativa ´Pavia 4D: Distretto d´eccellenza per Smart Building e Smart City´; un´iniziativa che raggruppa la stessa Università, il Comune, le imprese e associazioni a livello nazionale e territoriale nell´ambito delle iniziative di ´Pavia Smart City´. Gli Obiettivi Del Distretto - Il Distretto Pavia 4D propone un approccio all´edilizia basato sul ´sistema edificio´, centro di interazione fra strutture, materiali, impianti e informazioni e, a sua volta, nodo intelligente di quartieri e città connesse e vivibili. Nel concreto si arriverà alla realizzazione di dimostratori tecnologici da inserire nel comparto dell´edilizia. Sarà creato anche un database multidimensionale orientato all´edilizia sostenibile, in cui ai dati territoriali si aggiungono informazioni di consumo energetico e, in generale, tutte le informazioni per una città sostenibile. Venticinque Big Specialisti In Domotica - Sono 25 le aziende partner del progetto e sono depositarie delle tecnologie più avanzate per la casa, dalla domotica agli elettrodomestici di oggi e di domani, dall´isolamento termico al recupero di energia, alla riduzione dell´impatto della popolazione sull´ambiente. L´intero progetto potrà avvalersi di finanziamenti europei già richiesti. Gruppo Imprese Aumenta Competitività - ´L´esempio di Pavia 4D - ha detto il vice presidente della Lombardia - rappresenta una squadra tra soggetti che si complementano, per aumentare la competitività e la capacità di un sistema come il distretto´. ´Uno strumento, quello del distretto, come forma aggregata, - ha detto ancora l´assessore - che può portare all´idea di città intelligente con l´utilizzo innovativo dell´energia elettrica´. Sostenibilità Ambientale Come Elemento Conveniente - Tornando sul tema della sostenibilità ambientale che il progetto propone in maniera molto forte, Gibelli ha sottolineato come si debba lavorare, affinché ´la sostenibilità ambientale venga percepita come un fatto conveniente da tutti. Il singolo cittadino dovrà valutare la tecnologia che porti un rispetto ambientale assolutamente conveniente anche per le sue tasche´. ´E tutto questo - ha proseguito Gibelli - avviene dentro un sistema di distretti e di reti, che Regione Lombardia sostiene´. In Campo Bando Per Responsabilità Sociale D´impresa - Sempre sul tema ambientale, in rapporto con le imprese e lo sviluppo tecnologico, il vice presidente di Regione Lombardia ha ricordato che ´Regione Lombardia, su questo tema, ha messo in campo il bando per la responsabilità sociale d´impresa. Un bando che coinvolgerà forza lavoro dei dipendenti e le imprese di filiera, in cui il rispetto al sociale e, appunto, all´ambiente hanno un loro specifico valore´. Smart City Modello Migliore Di Sviluppo - Concludendo il suo intervento alla tavola rotonda, Gibelli ha sottolineato come la formula ´Smart City, varata da questo progetto, sia un modello migliore degli altri in termini di ristrutturazione del nostro patrimonio abitativo e di salvaguardia ambientale´. |
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WORKSHOP SULLA GESTIONE DELLE RISORSE A OGGETTI INTELLIGENTI
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Amburgo, 25 giugno 2012 Un evento intitolato "Workshop sulla gestione delle risorse a oggetti intelligenti" (Workshop on smart objects resource management) si terrà il 26 settembre 2012 ad Amburgo, in Germania. Il termine "oggetti intelligenti" si riferisce a oggetti di uso quotidiano di tutti i tipi e marche che sono arricchiti con intelligenza computazionale. Essi possono anche avere la capacità di comunicare tra loro e con i servizi online. Questi oggetti sono elementi essenziali dei sistemi ciber-fisici e si possono trovare in settori quali la logistica, gli edifici intelligenti, i trasporti intelligenti e le applicazioni relative alle città intelligenti. L´evento esaminerà le opportunità create dagli oggetti intelligenti per le reti di infrastrutture e senza infrastrutture, e in che modo i nuovi servizi possono essere implementati e gestiti. I temi specifici riguarderanno tra l´altro: - schemi di accesso e di routing per i sistemi a oggetti intelligenti ad alta efficienza energetica e auto-organizzati; - banchi di prova e valutazione sperimentale dei servizi basati su oggetti intelligenti; - piattaforme di gestione dei servizi e delle applicazioni per una varietà di applicazioni; - monitoraggio e gestione autonomici delle reti di oggetti intelligenti; - architetture Internet del futuro con oggetti intelligenti. Per ulteriori informazioni, visitare: http://mon-ami.Org/2012/show/cf-workshops |
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"SCIENZA DALLA PROSSIMA GENERAZIONE DI INDAGINI PER IMMAGINI E SPETTROSCOPICHE" |
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Garching bei München, 25 giugno 2012 - Un evento dal titolo "Scienza dalla prossima generazione di indagini per immagini e spettroscopiche" (Science from the next generation imaging and spectroscopic surveys) si svolgerà dal 15 al 18 ottobre 2012 a Garching bei München, in Germania. L´osservatorio europeo meridionale (European Southern Observatory - Eso) è un´organizzazione intergovernativa di ricerca sull´astronomia. Creato nel 1962, l´Eso ha fornito agli astronomi strutture di ricerca all´avanguardia e accesso al cielo del sud. Il telescopio Vista (Visible and Infrared Survey Telescope for Astronomy), che fa parte dell´Osservatorio del Paranal dell´Eso, funziona al vicino infrarosso ed è il più grande telescopio di ricognizione del mondo. Il telescopio di ricognizione Vlt (Vst) è l´ultimo telescopio ad essere stato installato all´Osservatorio del Paranal dell´Eso. Il Vst è il più grande telescopio al mondo progettato per il rilevamento del cielo in luce visibile. La costruzione di entrambi il Vsat e il Vst segna l´avvio della ricerca Eso nel campo della ricognizione spettroscopica pubblica. Il workshop discuterà le attuali e future grandi ricognizioni pubbliche con un focus particolare sui primi risultati dei progetti di rilevamento pubblico dell´Eso. Per ulteriori informazioni, visitare: http://www.Eso.org/sci/meetings/2012/surveys2012.html |
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ROBERTO BEDANI E’ IL NUOVO DIRETTORE DI CONFINDUSTRIA DIGITALE BEDANI LASCIA LA DIREZIONE DI ANITEC PER ASSUMERE L’INCARICO DI DIRETTORE DELLA FEDERAZIONE DI RAPPRESENTANZA DELL’INDUSTRIA ICT IN ITALIA |
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Roma, 25 giugno 2012 - Il Consiglio Direttivo di Confindustria Digitale ha nominato Roberto Bedani nuovo direttore della Federazione che subentra a Federico Barilli. Laureato in Giurisprudenza, classe 1963, Bedani vanta un’importante esperienza nelle rappresentanze confindustriali dell’Ict, avendo ricoperto dal 2004 al 2009 la carica di segretario generale dell’associazione Ict & Ce di Anie, per poi passare alla direzione di Anitec, l’associazione delle imprese manifatturiere di informatica ed elettronica di consumo. Confindustria Digitale, a cui fanno capo imprese per un totale di oltre 250.000 addetti che realizzano un fatturato annuo di oltre 70 miliardi di euro, è la federazione di rappresentanza dell’industria Ict, nata a giugno 2011 con l’obiettivo di promuovere lo sviluppo dell’economia digitale in Italia. Sono soci Assotelecomunicazioni-asstel, l’associazione della filiera delle imprese di Telecomunicazioni, Assinform per l’Information Technology, Aiip l’ associazione degli Internet Provider, Assocontact che raggruppa le aziende di Contact e call center, Asso.it l’associazione dei fornitori di apparecchiature It ed Anitec. |
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INNOVAZIONE - PROGETTO E-GROW REGIONE SARDEGNA; FLORIS, CRUCIALE SFIDA MODERNITÀ E EFFICIENZA |
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Cagliari, 25 Giugno 2012 - "Solo vincendo la sfida della modernità e dell´efficienza la Pubblica Amministrazione può adempiere al suo dovere, fornendo alle giuste istanze dei cittadini risposte improntate alla "lealtà, spirito di collaborazione, lungimiranza" che consentano di condividere e sopportare una stagione di sacrifici pesanti nella prospettiva concreta di un cambiamento e di un futuro migliore". Così l´assessore degli Affari Generali e Riforme della Regione, Mario Floris, ha spiegato le motivazioni di fondo alla base del progetto E-grow, presentato in un convegno svoltosi i 21 giugno al T-hotel. L´iniziativa rientra nel percorso di implementazione e sviluppo dell´e-government, processo avviato negli ultimi anni per migliorare il rapporto amministrazione - cittadini - imprese, con l’erogazione on-line di numerosi procedimenti burocratici. Per il progetto E-grow, la Regione ha investito, nell’ambito del Por Fesr 2007-2013, circa 1,4 milioni di euro, puntando a ridurre la duplicazione dei processi e la frammentarietà nel contatto con l’utente attraverso uno Sportello Unico online. L´esponente della Giunta regionale si è soffermato sul rapporto Stato-regione-enti locali, passato da una fase conflittuale o di contrapposizione istituzionale a una di crescita dei livelli di autonomia locale (con la legge 142 del 1990 e poi con la riforma del titolo V della Costituzione), che ha prefigurato un sistema di istituzioni a livello orizzontale, cioè equiordinate ciascuna con proprie funzioni e responsabilità. "Con il decreto "Salva Italia" del Governo Monti e i recenti referendum in Sardegna, si profila ora uno scenario istituzionale tutto da costruire, uno scenario fatto di tagli delle istituzioni e della organizzazione pubblica locale. Tutti temi - ha concluso l’assessore Floris - sui quali Regione e Enti locali sono chiamati a confrontarsi e trovare insieme la via maestra verso le riforme e il cambiamento che i cittadini chiedono a gran voce e che la politica, colpevolmente, ha per troppo tempo messo in un cantuccio". Sui dettagli tecnici si sono soffermati il direttore generale degli Affari generali e società dell’Informazione, Antonio Quartu, e diversi esperti che hanno illustrato il modello di governance del progetto, basato su velocità, coinvolgimento, ricettività, integrazione e multicanalità. E’ stato anche illustrato da un dirigente della Regione Piemonte una piattaforma di gestione documentale open source. |
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BENI CONFISCATI: PRESENTATO IL SITO PATRIMONIODEISICILIANI.IT |
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Palermo, 25 giugno 2012 - Si chiama www.Patrimoniodeisiciliani.it il sito voluto dalla Regione siciliana per dare tutte le informazioni utili sul grande patrimonio costituito dai beni confiscati ai mafiosi. Su undicimila beni sottratti alla mafia in tutta Italia, il 45 per cento, infatti, e´ in Sicilia. "Abbiamo voluto offrire questo servizio - ha detto il 22 giugno l´assessore per l´Economia, Gaetano Armao, durante la presentazione alla stampa - affinche´ i cittadini siano messi nelle condizione di conoscere l´entita´ di questo patrimonio, l´uso che se ne sta facendo e, soprattutto, quello che se ne puo´ fare nell´interesse di tutti." Nel sito, che mostra nella home page, una immagine del feudo Verbumcaudo di Polizzi Generosa, bene simbolo restituito proprio alcune settimane fa alla popolazione e alle visite delle scolaresche, e´ possibile reperire tutta la documentazione sull´argomento, conoscere la destinazione dei beni che sono stati assegnati, ricercare la situazione di qualunque bene che finora e´ stato censito, ed essere aggiornati sulle iniziative che saranno prese in futuro. Vi sono contenuti dati e documenti relativi ai 32 beni assegnati alla Regione siciliana dal 30 novembre 2010 a oggi, per un valore di circa 10 milioni di euro. "Il sito costituisce non soltanto una fonte di informazioni per il cittadino - ha proseguito Armao - ma anche la proposta di un metodo amministrativo, uno strumento di controllo democratico per monitorare il rendimento di questi beni per la collettivita´ e il loro corretto utilizzo, nell´ambito del programma ´open data´ che vede la Sicilia tra le prime amministrazioni italiani per offerta di dati sulla rete". L´assessore Armao ha comunicato che e´ stato raggiunto un accordo importante con lo Stato "in base al quale, l´Agenzia nazionale per i beni confiscati, prima di procedere all´alienazione dei beni che si trovano in Sicilia, dovra´ comunicarlo alle amministrazioni siciliane, che potranno chiederne l´assegnazione". Alla conferenza stampa ha preso parte anche Filippo Di Matteo, presidente del consorzio Sviluppo e Legalita´ al quale e´ stato affidata dalla Regione la gestione del feudo Verbumcaudo, con il supporto dell´Istituto regionale per la vite e gli oli di Sicilia. Armao e Di Matteo hanno dato appuntamento a Verbumcaudo, per la prima mietitura del grano, che avverra´ lunedi´ 25 giugno alle ore 10, con una maifestazione alla quale presenzieranno autorita´ e cittadini. Nell´occasione, sara´ possibile visitare la mostra che illustra la storia del feudo e le vicende che hanno portato alla sua restituzione ai cittadini. |
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NEW TABLET, BUSINESS APPS ED ENTERPRISE APPLICATION STORE IL NUOVO PARADIGMA DELLA MOBILITY AZIENDALE. E I RITORNI SI VEDONO |
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Milano, 25 giugno 2012 – Non è certo nuovo il tema della Mobility in azienda, intesa come l’impatto delle Ict a supporto delle attività lavorative svolte “on the go” ma, grazie al trinomio costituito da «dispositivi New Tablet, Business Apps ed Enterprise Application Store», è tornato prepotentemente in voga. È quanto emerge dall’analisi condotta sui 230 Cio che hanno partecipato alla Ricerca dell’Osservatorio New Tablet & Business Application della School of Management del Politecnico di Milano, giunto alla seconda edizione e presentato oggi all’Aula Rogers del Politecnico di Milano, Campus Leonardo. “Si tratta di un concreto fermento innovativo che impatta anche sulle priorità con cui sono definiti gli investimenti in Ict delle imprese italiane – commenta Andrea Rangone, Responsabile Scientifico dell’Osservatorio - per circa 2 Cio su 3 le priorità di investimento nelle soluzioni di Mobile Business sono aumentate con l’avvento dei New Tablet. Per 1 Cio su 3 la Mobility è una ‘top priority’ già da quest’anno mentre lo sarà addirittura per 1 Cio su 2 nel prossimo anno. E anche i budget Ict destinati alla Mobility ne risentono, e sembrano immuni dai tagli alla spesa assai diffusi in questo periodo: nel 50% dei casi rimarranno costanti mentre per l’altro 50% aumenteranno addirittura”. La ricerca ha evidenziato che il 56% dei Cio ha già introdotto dispositivi New Tablet all’interno della propria azienda (era il 47% nel 2011) con piena soddisfazione per il 66%. Tra i Cio che non li hanno ancora adottati (44%) la maggioranza è intenzionata a introdurli, alcuni a breve termine (12% sul totale), altri nel medio/lungo periodo (25% sul totale). Ma tra coloro che dichiarano di non avere intenzione di adottarli (che crollano dal 26% - 1 su 4 - del 2011 al 7% - 1 su 10 - del 2012) circa 3/4 non ha personale in mobilità da supportare o non trova il dispositivo più adatto al proprio business oppure ha adottato da poco un altro device. A guidare il cambiamento, nell’adozione dei New Tablet nelle diverse famiglie professionali, si conferma la classe dirigente: il 65% degli Executive & C-level utilizza già questi dispositivi (era il 55% nel 2011) oppure li riceverà nel futuro (33%); il 29% del Personale di Vendita già li utilizza (era il 17% nel 2011) ma soprattutto è destinato a riceverli nel futuro (65%); il 13% dei Manutentori li ha e più di 4 su 10 li avranno a disposizione nel breve-medio periodo – ma resta invece inalterato il numero di Cio che ritengono i New Tablet non adatti a queste figure professionali (45% nel 2011 e 42% nel 2012); l’8% dei Trasportatori li usa e solo in pochi (19%) li riceveranno in futuro (5% a breve e 14% nel medio/lungo termine), dato che conferma lo scarso interesse da parte dei Cio a introdurli a supporto di questa figura professionale (73% sia nel 2011 sia nel 2012), atteggiamento che può dipendere dalla sostanziale immaturità del mercato nell’offrire dispositivi che sappiano rispondere concretamente a esigenze di robustezza e usabilità in condizioni di utilizzo “estreme”. I New Tablet tenderanno ad affiancarsi agli altri dispositivi che già compongono la “dotazione mobile” delle figure professionali. Nel 23% dei casi sostituiranno i Notebook tra gli Executive & C-level e nel 40% tra il Personale di Vendita, raramente gli Smartphone (6%). Inoltre, 1 Cio su 4 pensa di sostituire i Notebook/netbook con i New Tablet tra i Manutentori e altrettanti li affiancheranno ad altri strumenti oggi già in uso. Solo un 10% sta sostituendo gli Smartphone e un 3% altri terminali specifici oggi in dotazione. Per i Trasportatori invece si riduce l’effetto sostituzione emerso dall’analisi dello scorso anno, soprattutto verso Notebook/netbook. Dalla Ricerca emerge inoltre come solo il 20% dei Cio abbia già introdotto, con diverse accezioni, il paradigma del Bring Your Own Device all’interno della propria organizzazione - ovvero la possibilità per l’utente/dipendente di utilizzare, per le proprie attività lavorative, dispositivi mobili che lui stesso ha scelto, acquistandoli o facendoli comprare all’azienda - mentre oltre uno su tre ne stia valutando l’introduzione (a breve o nel medio termine). Nel 34% dei casi vengono usate policy distinte per le diverse figure professionali che portano all’adozione in contemporanea di due (o più) modelli: per gli Executive & C-level il modello più adottato è infatti il “Choose Your Own Device”, che lascia ai dipendenti la possibilità di scegliere il device che preferiscono, acquistato per loro dall’azienda. Per le altre figure, invece, nella maggioranza dei casi (80%) non è concessa libertà di scelta, dovendo utilizzare il dispositivo mobile scelto per loro dall’azienda (Buy Only My Device). Il livello più elevato di integrazione è raggiungibile soprattutto in presenza di dispositivi “completamente” aziendali, scelti e acquistati direttamente dalle organizzazioni, a riprova dell’ancora limitata maturità di questo paradigma nelle realtà italiane. Le esperienze più consapevoli e significative evidenziano invece la presenza di interessanti benefici “tangibili”: dalla riduzione di costi correnti e/o investimenti, legati alla locazione o all’acquisto dei dispositivi mobili, fino alla diminuzione del numero di richieste di assistenza all’help desk It. Tema principe legato all’introduzione dei dispositivi New Tablet (aziendali o personali) a supporto dei processi di business resta ad ogni modo la sicurezza dei dati. La presenza di nuovi e diversi Sistemi Operativi, l’importanza di integrare le Business Apps tra loro e con i Sistemi Informativi aziendali, la possibile coesistenza sullo stesso device di Business Apps e Apps personali, l’elevata portabilità dei New Tablet che li espone al rischio di furti e/o smarrimenti più frequenti rappresentano tutte aree di rischio potenziale non trascurabili per i Cio. Per tutelarsi, la maggior parte di loro intende orientarsi verso architetture Web-based per le applicazioni mobili (42%, ma in calo), evitando di memorizzare in locale, sul dispositivo, dati aziendali sensibili, che restano così accessibili solo da remoto e tramite autenticazione, oppure ricorrere a funzionalità di Remote Wipe (41%, in aumento), che consentono la cancellazione totale e da remoto di tutti i dati presenti sul dispositivo in caso di furto o smarrimento; da ultime, le logiche Sandbox, che racchiudono i dati aziendali in un “blocco” crittografato, scelte da un Cio su cinque (dato in calo). Tra chi non ha ancora considerato le tematiche legate alla sicurezza dei dati (27%, in crescita rispetto al 12% del 2011) la ragione si trova in molti casi nel fatto che i device mobili non supportano applicazioni strategiche, necessariamente integrate con i Sistemi aziendali e che quindi richiedono di porre attenzione alla sicurezza. Per quanto riguarda i Sistemi Operativi presenti sui New Tablet, il 29% dei Cio rispondenti ne ha individuato uno solo di riferimento (contro il 23% del 2011), mentre il 45% ne ha individuati due (in crescita rispetto al 29% del 2011). Ios continua a essere quello più selezionato dai Cio, seguito da Android, Qnx e Windows. Per quanto riguarda i Private Enterprise Application Store, strumento di governance indispensabile per affrontare questa nuova “ondata innovativa” nel Mobile Business, emerge come più della metà stia pensando a una piattaforma prevalentemente orientata all’App Management mentre negli altri casi preferiscano adottare una soluzione integrata di App e Device Management, che consente di garantire la sicurezza dei dati delle Apps presenti localmente sui device, effettuare il provisioning sui dispositivi, gestire la profilazione degli utenti e, in generale, garantire il rispetto delle policy aziendali estendendo così anche ai dispositivi mobili le logiche del tradizionale Desktop Management. Un approfondimento condotto su 30 Cio che hanno già introdotto o introdurranno a breve un Enterprise Application Store rivela come più della metà di questi “repository di Apps” contenga meno di 10 Apps (il 43% addirittura meno di 5). Gli Store più popolosi, che contano più di 30 applicazioni, sono invece meno di 1 su 5. Quasi per il 30% dei Cio lo sviluppo delle Apps avviene facendo leva su risorse e competenze interne all’organizzazione ma nella maggior parte dei casi ci si affida a “piccole” Software House - privilegiando l’esigenza di supportare efficacemente il singolo processo portato in mobilità - mentre, meno frequentemente, i Cio si sono rivolti a System Integrator o “grandi” Software House, considerando critico l’aspetto di integrazione tra le Apps e i sistemi informativi esistenti. Fanno il loro ingresso sul mercato anche Web Agency e sviluppatori indipendenti, preferiti, rispettivamente, per la cura degli aspetti grafici delle loro soluzioni e per la flessibilità e “prontezza di risposta”. Benefici e grado di maturità della Mobility nelle imprese italiane La Mobility può essere considerata a tutti gli effetti un elemento capace di portare differenziali competitivi nei confronti dei concorrenti. Secondo 2 Cio su 3, risorse e competenze sviluppate in questi ambiti offrono dei vantaggi competitivi sia di lungo (27%) sia di breve medio termine (40%). E se l’avvento del trinomio «New Tablet – Business Apps – Enterprise Application Store» sta contribuendo a scardinare le “storiche” barriere – organizzative e tecnologiche - all’adozione di progetti di Mobility in ambito Business, tuttavia quasi 3 Cio su 5 valutano ancora come “bassa” o “medio bassa” la preparazione a una loro introduzione “spinta” a supporto dei processi nelle proprie organizzazioni. Un segnale dal quale emerge un ancora limitato grado di “maturità Mobile” per le nostre imprese italiane. |
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RAI: EUROPEI, E’ BOOM DI VIDEO VISTI SU SMARTPHONE E TABLET
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Roma, 25 giugno 2012 - Hanno scaricato 300mila applicazioni per iPad, iPhone e Android, visualizzato su smartphone e tablet circa 9 milioni di pagine e quasi sorpassato la domanda su pc, con il 40% del totale delle richieste. Il primo turno di Euro 2012 ha fatto da spartiacque tra i navigatori del web Rai divisi tra i tradizionali utenti su pc e, in grande ascesa, quelli su device mobili. A unirli, il boom delle richieste video, che tra i possessori di smartphone supera l’80% dell’intero traffico, con più di 6mln di visualizzazioni. “Avere l’utente Rai sempre connesso su tutti i device – dichiara il direttore di Rai Nuovi Media, Piero Gaffuri – è un obiettivo che abbiamo iniziato a perseguire con le Olimpiadi di Pechino di quattro anni fa. Ora - anche sull’onda del fenomeno smartphone - stiamo raccogliendone i frutti ma in Italia c’è ancora molto da fare, specie a livello infrastrutturale sulla qualità della connessione. Oggi infatti diamo un segnale di alta qualità ma non tutti gli utenti ne possono sempre fruire”. In termini assoluti, rispetto allo stesso periodo di Euro 2008, gli utenti unici registrati in questa edizione sono quintuplicati (23mln di pagine viste e 2,6mln di utenti unici). Sui device mobili, in particolare, l’85% del traffico riguarda iPhone e iPad mentre il 15% è su Android. I picchi orari si registrano tra le 18 e le 19. Anche per i prossimi turni sarà possibile seguire su rai.Tv e su europei.Rai.it la diretta in esclusiva web di tutte le partite, oltre alla consueta possibilità di seguire i match sulle 6 dirette Isocam, per visioni con telecamere alternative dalla panchina, dall’alto, su un giocatore scelto a piacimento e altro. |
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SOCIAL CASEHISTORY FORUM. I SOCIAL MEDIA COME NON LI AVETE MAI ASCOLTATI PRIMA. A TRE MESI DALLA PRIMA EDIZIONE, TORNA L´EVENTO ITALIANO DEDICATO ALLE CASE HISTORY DI PROGETTO. |
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Milano, 25 giugno 2012 – Un firmamento di case history al Palazzo Stelline di Milano. Social care, eventi, social banking, citizen journalism, social photography, mobile e geolocalizzazione, produzione video, social Tv e turismo sono alcune keyword che guideranno un percorso di storytelling durante tutta la giornata. Su 3 sale in simultanea oltre 20 progetti italiani, applicati ai social media in diversi ambiti, raccontati direttamente dalle Aziende, fra cui 3Italia, Banca Ifis, Breil, Citroën, Deejay o dalle Agenzie di comunicazione, fra cui Crowdm, Fullsix, Theblogtv, Yooplus, Zodiak Active. Dalle Aziende partecipanti verranno evidenziate non solo le campagne di marketing e comunicazione, ma come l´utilizzo dei social business è stato applicato ai processi aziendali. Dalle Agenzie di comunicazione, alcune delle quali riconosciute qualche mese fa dal Preferred Marketing Developer Program di Facebook, saranno esplicitati gli step creativi e di sviluppo. Variegata anche la presenza di startup fra cui Eat2, Seejay, Skillbros, Youmpa. Anche in questa seconda edizione la scaletta delle case history è definita: brief ed obiettivi, strategia e soluzioni, risultati ottenuti e lezioni apprese. Per non dare spazio alla solita fuffa. Questo il format dell´evento che ha convinto tutti tre mesi fa; niente tavole rotonde, nessun panel di guru: singole e specifiche case history raccontate da chi in prima persona le ha pensate e progettate. Affiancano la manifestazione alcuni partner di rilievo fra cui Blogmeter, Startup Business, Thebizloft, Userfam. Milano, 5 luglio 2012, Centro Congressi Palazzo Stelline, Corso Magenta 61,L´ingresso al pubblico è gratuito e senza registrazione a partire dalle 9,30. L´agenda della giornata è disponibile sul sito dell´evento http://www.Socialcasehistoryforum.com |
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FATTURATI ACCERTATI DALL’OSSERVATORIO FCP-ASSOINTERNET PER IL PERIODO GENNAIO-MAGGIO 2012 RAFFRONTATI ALLO STESSO PERIODO DEL 2011. |
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Milano, 25 giugno 2012 - I dati sono relativi esclusivamente alle 3 tipologie: Display, Performance e Classified/directories, le quali registrano rispettivamente +17,3% per il Display, -3,0% per il Performance e +4,0% per Classified/directories con +10,6% del totale. Il commento ai dati di questo mese del Presidente Fcp-assointernet Carlo Poss: “Si mantiene sempre costante la crescita del mezzo internet +10,6% nel suo complessivo, dato che acquista ancora più valore se si confronta con l´attuale andamento di mercato degli altri mezzi.”
Fatturato per mese a Maggio 2012 con totale dell´anno precedente e con delta percentuale per Display, Performance e Classified/directories |
Fatturato Netto (in migliaia di euro) |
Mese |
Display |
Performance |
Classified/directories |
Totale |
2011 |
2012 |
Diff. % |
2011 |
2012 |
Diff. % |
2011 |
2012 |
Diff. % |
2011 |
2012 |
Diff. % |
Gennaio |
18.691 |
22.897 |
22,5% |
4.367 |
4.436 |
1,6% |
17.071 |
16.927 |
-0,8% |
40.129 |
44.260 |
10,3% |
Febbraio |
25.185 |
32.598 |
29,4% |
4.622 |
4.972 |
7,6% |
16.211 |
15.008 |
-7,4% |
46.018 |
52.578 |
14,3% |
Marzo |
33.780 |
38.240 |
13,2% |
5.225 |
5.025 |
-3,8% |
15.363 |
12.788 |
-16,8% |
54.367 |
56.053 |
3,1% |
Aprile |
32.890 |
35.992 |
9,4% |
4.911 |
4.487 |
-8,6% |
14.680 |
19.280 |
31,3% |
52.481 |
59.759 |
13,9% |
Maggio |
37.842 |
42.891 |
13,3% |
5.165 |
4.633 |
-10,3% |
14.157 |
16.571 |
17,0% |
57.164 |
64.094 |
12,1% |
Giugno |
39.054 |
0 |
N/a |
5.012 |
0 |
N/a |
14.027 |
0 |
N/a |
58.093 |
0 |
N/a |
Luglio |
26.242 |
0 |
N/a |
4.930 |
0 |
N/a |
13.104 |
0 |
N/a |
44.277 |
0 |
N/a |
Agosto |
12.482 |
0 |
N/a |
4.338 |
0 |
N/a |
11.997 |
0 |
N/a |
28.817 |
0 |
N/a |
Settembre |
35.414 |
0 |
N/a |
4.930 |
0 |
N/a |
14.090 |
0 |
N/a |
54.434 |
0 |
N/a |
Ottobre |
39.003 |
0 |
N/a |
4.978 |
0 |
N/a |
13.856 |
0 |
N/a |
57.837 |
0 |
N/a |
Novembre |
41.524 |
0 |
N/a |
5.449 |
0 |
N/a |
15.676 |
0 |
N/a |
62.649 |
0 |
N/a |
Dicembre |
46.354 |
0 |
N/a |
5.595 |
0 |
N/a |
13.337 |
0 |
N/a |
65.286 |
0 |
N/a |
Totale progressivo |
148.388 |
172.617 |
16,3% |
24.290 |
23.553 |
-3,0% |
77.481 |
80.574 |
4,0% |
250.159 |
276.745 |
10,6% |
Totale |
388.462 |
N/a |
N/a |
59.522 |
N/a |
N/a |
173.570 |
N/a |
N/a |
621.554 |
N/a |
N/a | |
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CON CODICEMIGRAZIONE.COM CAMBIARE OPERATORE ADSL NON È MAI STATO COSÌ SEMPLICE |
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Paderno Dugnano (Milano), 25 giugno 2012 - Nel panorama odierno ci sono molte offerte adsl, ma a volte regna la più assoluta confusione negli utenti. Ora è possibile trovare una soluzione grazie a un sistema semplice e veloce, che vi aiuterà a creare il vostro codice di migrazione per cambiare operatore adsl. La bolletta ti pesa e pensi di cambiare operatore Adsl? Le offerte Adsl dei vari gestori di telefonia ti confondono? Nessun problema, non sei solo. L’unico modo per essere costantemente aggiornati sulle promozioni Adsl sembra essere visitare uno per uno i vari siti dei gestori di telefonia. È risaputo che le promozioni più vantaggiose durano spesso solo pochi giorni. La soluzione per essere sempre aggiornato sulle ultime promozioni Adsl te la offre gratuitamente codicemigrazione.Com, l’innovativo sito che ti permette di confrontare le offerte Adsl in tempo reale. Potrai così scegliere consapevolmente la migliore promozione sul mercato e cambiare Adsl senza dover visitare ogni pagina web di ogni gestore telefonico, ma semplicemente visionando una griglia di confronto offerte Adsl. Dubbi e perplessità? Su codicemigrazione.Com potrai porre le tue domande allo staff nella sezione dedicata aiuto Adsl, inoltre le Faq più frequenti sono già tutte postate, non ti rimane che navigare! Vuoi essere sempre pronto ad aderire alla migliore offerta Adsl in qualunque momento? Non farti trovare impreparato! Procurati il tuo codice migrazione od il tuo codice segreto Telecom. Essere in possesso preventivamente del tuo codice migrazione ti permetterà di cambiare gestore nel minor tempo possibile, tagliando i tempi e riducendo così passaggi non richiesti che spesso sembrano divenire sin troppo lunghi. Cos’è il codice migrazione? Il codice migrazione è un codice alfa-numerico contenente tutti i dati che servono ad identificare correttamente la tua linea telefonica ed il tuo servizio Adsl. Il codice migrazione ed il codice segreto Telecom sono stati introdotti per consentire un più agevole passaggio da un operatore Adsl ad un altro alternativo, così l’utente fornito preventivamente di codice migrazione e codice segreto sarà lui stesso a fornire il codice all’operatore Adsl scelto nel momento in cui recede dal contratto con l’operatore Adsl corrente. Con un semplice click su codicemigrazione.Com potrai scoprire nei dettagli cos’è il codice migrazione, come e dove trovarlo grazie a semplici guide ed illustrazioni del fax-simile della tua bolletta ed anche verificarne la correttezza formale. Perché aspettare se decidi di usufruire di un’offerta Adsl più vantaggiosa? Visita codicemigrazione.Com e verifica prima di cambiare operatore la correttezza formale del tuo codice migrazione o codice segreto (se sei utente Telecom)! http://www.Codicemigrazione.com/ |
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PALAZZO VALENTINI: ON LINE I BUNKER DI ROMA |
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Roma, 25 giugno 2012 - Villa Torlonia, stazione Termini, complesso del Vittoriano, Villa Ada. Questi sono solo alcuni dei luoghi storici di Roma dove, all´epoca della seconda Guerra mondiale, sono stati costruite un totale di 12 strutture fortificate sotterranee, tra bunker e rifugi antiarei, tutti riservati alla protezione dei vertici istituzionali, politici e militari dell´Italia in guerra. A dare visibilità a questa testimonianza storica del conflitto mondiale nella Capitale sarà il sito www.Bunkerdiroma.it , insieme alla ´Guida ai bunker di Roma´, patrocinata dalla Provincia di Roma e pubblicata dal Centro ricerche speleo-archeologiche-Sotterranei di Roma. Sito internet e guida sono stati presentati oggi nella sala Bunker di Palazzo Valentini, ovvero l´anticamera dei veri e propri bunker che si trovano sotto la sede della Provincia, adibita a spazio espositivo per i reperti archeologici delle Domus Romane. L´integrazione con il percorso museale delle Domus permetterà al bunker di Palazzo Valentini di essere l´unico, tra i 12 bunker e rifugi di Roma, ad essere aperto e visitabile dal pubblico. Tra gli altri 11 siti figurano la stazione Termini, il complesso del Vittoriano, Palazzo Venezia, villa Camilluccia, palazzo Esercito, palazzo degli Uffici, Villa Ada, caserma di via Genova e Villa Torlonia (dove sono presenti due rifugi antiaerei e un bunker di villa Torlonia). Durante la conferenza stampa di presentazione, l´assessore alla Cultura della Provincia di Roma, Cecilia D´ Elia, ha dichiarato: "Siamo oggi qui perchè abbiamo a disposizione un pezzo della nostra storia che è importante tenere sempre presente. Una testimonianza tanto triste quanto fondamentale da ricordare affinché certe cose non si ripetano più". Nel sito e nella guida si avranno a disposizione, oltre che le schede informative su ognuno dei bunker e dei rifugi, anche dati sui ricoveri antiaerei pubblici, le sirene per l´allarme e i bunker situati nell´ area esterna alla Capitale. |
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L’AUTORITÀ PORTUALE DI TRIESTE CAMBIA ROTTA NELLA COMUNICAZIONE CON UN NUOVO PORTALE INTERATTIVO E CON LA PAGINA DI FACEBOOK. |
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Trieste, 25 giugno 2012 - Presso la Torre del Lloyd, sede dell’Apt, si è svolta il 21 giugno una conferenza stampa per presentare in anteprima ai giornalisti il concept e l’immagine grafica del nuovo sito dell’Autorità Portuale www.Porto.trieste.it Il sito è ancora in fase di realizzazione, ma è già on-line ed è visibile da tutti. “Una decisione precisa – spiega la Presidente Marina Monassi - per avere un primo feedback dai vari target di riferimento, e per permettere a tutti di dare la propria opinione ed il proprio contributo al processo di realizzazione anche attraverso l’e-mail partecipa@porto.Trieste.it ”. In realtà più che di un nuovo sito si tratterà di un vero e proprio portale, hanno spiegato i funzionari coinvolti nel progetto. L’ente ha infatti deciso di utilizzare un team di lavoro quasi interamente interno. Il restyling del vecchio sito è nato dall’esigenza di mettere a disposizione uno luogo virtuale per favorire l´incontro e la comunicazione con gli operatori, gli utenti portuali e tutta la cittadinanza. Le attività non saranno “più verticali” come nel sito precedente, ma verranno concordate con la comunità portuale, come nel caso delle statistiche. L’idea è quella di creare una vera community con un nuovo approccio di comunicazione aperto a tutti. Non a caso è stata recentemente aperta anche la nuova pagina di Facebook. “Attualmente assieme all’Autorità Portuale di Cagliari - ha concluso infine la Presidente Monassi - siamo l’unica Autorità Portuale in Italia presente su Facebook. Tutti possono lasciare il proprio post ed esprimere la propria opinione. Spero che questo venga visto come un nuovo segnale di apertura del porto verso tutti”. |
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BOOLE SERVER CERCA PARTNER “AD ALTO VALORE AGGIUNTO” NEL CENTRO E NEL SUD ITALIA SYSTEM INTEGRATOR E RESELLER NEL MIRINO DELLA SOCIETÀ SPECIALIZZATA IN CIFRATURA E IN PROTEZIONE DATI |
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Milano, 25 giugno 2012 - Boole Server, unica Società italiana a competere sul mercato mondiale della cifratura e Dlp, è alla ricerca di rivenditori “ad alto valore aggiunto” nel Centro/sud della penisola. Boole Server, premiata proprio quest’anno agli Sc Magazine Awards come “Migliore soluzione internazionale di cifratura” grazie al suo innovativo modo di garantire protezione su qualunque tipo di documento, desidera, infatti, creare una rete di reseller che possa promuovere una nuova filosofia: facilità di utilizzo, sicurezza totale, costo competitivo e modularità per ogni tipologia di azienda. «Stiamo cercando rivenditori “ad alto valore aggiunto” in grado di “evangelizzare” le Pmi convincendole ad assumere un atteggiamento più responsabile e consapevole nei confronti della protezione dei dati aziendali» - ha spiegato Antonio Oriti, Responsabile Vendite e Marketing di Boole Server -. «Conoscenza e competenza rappresentano un patrimonio importante per un’azienda e sono spesso il frutto di anni di ricerca e di investimenti. Questo patrimonio viene raccolto nelle informazioni che risiedono all’interno dei sistemi informatici. Oggi gli strumenti classici di protezione perimetrale servono, ma non sono più sufficienti a garantire la riservatezza dei dati. Un uso improprio può provocarne la divulgazione incontrollata, con gravi danni economici e di immagine per l’azienda che li subisce». Ogni partner avrà la possibilità di tutelare i propri lead con un apposito sistema di Crm in modo da eliminare possibili conflitti di canale. |
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ALLEANZA ITALO –TEDESCA PER UNIFICARE LA COMUNICAZIONE IN AZIENDA |
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Cadeo (Pc) - Udine, 25 giugno 2012 – Intesa europea per le nuove frontiere della comunicazione in azienda. Selta, il maggior produttore italiano di sistemi di comunicazione per il mondo enterprise, ed Estos, azienda tedesca tra le maggiori nel software per la Unified Communication, uniscono le loro forze con un accordo commerciale che apre la strada a nuovi sviluppi all’insegna della convergenza delle tecnologie e dei servizi nelle reti Ip. Selta utilizzerà, infatti, la soluzione Estos Procall Enterprise, avanzata piattaforma di Uc (Unified Communication) rivolta in modo particolare alle esigenze delle piccole e medie imprese. La suite Procall Enterprise, che verrà proposta in tutti i mercati in cui opera Selta, consentirà agli utenti dei sistemi Samip – la linea di Ip-pbx Selta di nuova generazione e caratterizzata da una forte scalabilità delle configurazioni – di accedere ad una vasta gamma di servizi avanzati in grado di migliorare la produttività dei processi aziendali, i cosiddetti Csbp o Communications- enabled Business Processes. “L’evoluzione tecnologica resa possibile dalla diffusione delle nuove piattaforme Ip e dal broadband ha favorito lo sviluppo di nuove forme di comunicazione multicanale e multimediale, dal Voip alla videocomunicazione, all’Unified Communication & Collaboration: oggi c’è bisogno di un ambiente omogeneo, di facile utilizzo e aperto alle diverse applicazioni. L’integrazione della soluzione software di Estos con le nostre piattaforme allo stato dell’arte nel settore offre alle aziende di ogni dimensione la possibilità di compiere un vero salto di qualità in modo pratico e conveniente. Siamo già impegnati nell’organizzazione di training tecnici e commerciali affinché sia massimo il beneficio che queste soluzioni crediamo abbiano per chi le adotta”, commenta Lorenzo Chiapponi, responsabile marketing enterprise di Selta. “Oggi è vincente chi introduce in azienda strategie rivolte alla Unified Communication, ma lo è ancor di più chi adotta prodotti che garantiscano la massima aderenza ai protocolli standard, con particolar attenzione all’integrabilità dei sistemi informatici e dei processi aziendali, con l’ottica di preservare gli investimenti presenti e futuri in termini economici ed infrastrutturali” commenta Alessandro Parisi, il managing director di Estos Italia Srl. Le due aziende hanno compiuto un’approfondita campagna di test per assicurare la completa integrazione hardware e software e definire una collaborazione a 360 gradi, dall’offerta commerciale al supporto tecnico, alla fornitura di servizi. Gli utenti potranno contare sulla ricchezza di protocolli standard degli Ip-pbx di Selta – in particolare Tap, Ldap, Sip, Isdn – e sulle funzionalità avanzate della suite di Estos, che comprende tra l’altro “Rich Presence” (informazioni sulla presenza dell’interlocutore arricchite da elementi addizionali), instant messaging, federation, accesso centralizzato alle rubriche aziendali, anche in presenza di sistemi multivendor. |
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PUGLIA: SEMPLIFICAZIONE DELLE PROCEDURE E RACCORDO AMMINISTRATIVO: È IL SIT |
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Bari, 25 giugno 2012 - Di seguito una nota dell’assessore all’Assetto del Territorio, Angela Barbanente sull’avvio del Sit, il Sistema Informativo Territoriale: “La semplificazione delle procedure e il raccordo amministrativo sono obiettivi primari di un’amministrazione pubblica attenta alle esigenze di cittadini e operatori economici. Vi sono vari modi per rispondere a queste esigenze: uno di questi, il più praticato dal governo nazionale negli ultimi anni, con risultati unanimemente considerati modesti, è quello ‘scaricare’ responsabilità su soggetti diversi dalla pubblica amministrazione o accorciare i termini previsti dai procedimenti amministrativi senza verificare se i termini precedenti fossero realmente rispettati nella pratica. Vi è un altro modo di raggiungere l’obiettivo, perseguito dall’Assessorato alla qualità del territorio della Regione Puglia, che invece contempla lo sviluppo dell’uso dei moderni strumenti informatici e telematici e del coordinamento amministrativo. In quest’ambito si colloca l’iniziativa dell’Assessorato alla Qualità del Territorio che avrà inizio il 29 giugno presso Innovapuglia, rivolta soprattutto ai tecnici dei Comuni, ossia ai principali interlocutori dei cittadini in materia di governo del territorio. “L’iniziativa è finalizzata a sviluppare e consolidare l´utilizzo del Sistema Informativo Territoriale (Sit) regionale quale strumento per snellire e semplificare le procedure autorizzative eliminando inutili passaggi di documenti cartacei e garantendo un migliore raccordo fra settori ed enti della pubblica amministrazione. “L’uso dei servizi offerti dal Sit, peraltro, garantisce anche una maggiore trasparenza dell´attività degli enti, grazie alla gratuita disponibilità in rete di piani, cartografie e modulistica, per cittadini, enti pubblici, tecnici e imprese. “Il Sit è uno strumento aperto (anche all’uso di software open source) e in continua evoluzione, per rispondere alle sempre crescenti domande di conoscenza e servizi che emergono dalla società. Ai servizi di consultazione della base di dati georeferenziata e delle carte tematiche, si sono aggiunti progressivamente servizi relativi ai procedimenti autorizzativi in materia di paesaggio ed energie rinnovabili, rendendo il Sit infrastruttura sempre più essenziale per velocizzare le procedure amministrative e per offrire servizi più adeguati ai cittadini pugliesi.” |
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TELECOM ITALIA: ARRIVA A CATANIA “WORKING CAPITAL”, L’INIZIATIVA PER RILANCIARE L’INNOVAZIONE DIGITALE L’INCONTRO SI SVOLGERÀ LUNEDÌ 25 GIUGNO ALLE ORE 15 PRESSO L’AUDITORIUM DEL MONASTERO DEI BENEDETTINI IN PIAZZA DANTE 32 |
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Catania, 25 giugno 2012 - “Accelerare, innovare, crescere”: queste le parole chiave del progetto “Working Capital Accelerator” lanciato da Telecom Italia su scala nazionale che lunedì 25 giugno farà tappa a Catania con l’obiettivo di far emergere i migliori talenti del territorio locale e i protagonisti della “nuova” imprenditoria siciliana. L’evento, che avrà inizio alle ore 15 presso l’Auditorium del Monastero dei Benedettini in Piazza Dante 32, fa parte della serie di incontri promossi da Telecom Italia per sviluppare con “Working Capital” il maggiore acceleratore di innovazione in Italia, grazie a un investimento di 7,5 milioni di euro in 3 anni da parte del Gruppo. All’incontro, proposto sotto forma di “dibattito aperto” sullo stato dell’imprenditoria digitale in Italia, parteciperanno il Rettore dell’Università di Catania Antonino Recca; Marco Patuano, Amministratore Delegato di Telecom Italia; Ivan Lo Bello, Vice Presidente di Confindustria; Antonio Perdichizzi, Presidente dei Giovani Imprenditori Confindustria Catania; Maurizio Caserta, Professore Ordinario di Economia Politica, Università di Catania; Elita Schillaci, Professore Ordinario di Imprenditorialità, Nuove Imprese e Business Planning, Università di Catania; Davide Bennato, Professore di Sociologia dei Media Digitali, Università di Catania; Giuseppe Vecchio, Direttore Dipartimento di Scienze Politiche e Sociali, Università di Catania. I lavori saranno coordinati da Gianluca Dettori, fondatore di dPixel. L’evento si potrà twittare #wcatania. Durante la tappa catanese saranno presentati dieci progetti, selezionati tra i business plan inviati al sito www.Workingcapital.telecomitalia.it: i più promettenti entreranno nel percorso di approfondimento di Working Capital Accelerator con la possibilità di essere finanziati, mentre i tre progetti ritenuti più meritevoli ma non ancora sufficientemente maturi saranno sostenuti anche con la possibilità di partecipare a un “camp” di formazione e con un anno di mentorship del team di Working Capital. “Working Capital è il progetto di Telecom Italia attraverso cui diamo voce e risorse concrete alle idee che potranno contribuire a formare l’imprenditoria del futuro”, dichiara Marco Patuano, Ad di Telecom Italia. “Dal suo lancio nel 2009, abbiamo raccolto più di 2500 progetti e contribuito all’avvio di oltre 100 tra start up e progetti di ricerca, a dimostrazione della validità dell’iniziativa. Con la tappa di Catania facciamo un ulteriore passo verso la creazione di un portafoglio di idee coerenti con lo spirito di innovazione di Telecom Italia, che al contempo può diventare un grande progetto di innovazione per il Paese”. |
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ACCORDO PROVINCIA DI ROMA-CONFESERCENTI PER DIFFUSIONE E-COMMERCE
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Roma, 25 giugno 2012 - Mercati rionali a portata di click. La comodità di collegarsi da casa e da qualsiasi luogo a internet per ordinare la spesa al mercato e riceverla in qualsiasi momento. È già attivo da due anni il portale www.Almercato.net ma oggi, grazie ad un accordo tra la Provincia di Roma e Confesercenti provinciale la piattaforma di e-commerce per i mercati rionali di Roma prende nuovo vigore con una campagna di sensibilizzazione, promozione e formazione che prevede la realizzazione di seminari, convegni, workshop e un servizio di helpdesk con attivazione di un numero verde. Il protocollo di intesa, siglato nel mercato Trionfale, in via Andrea Doria dal presidente della Provincia di Roma, Nicola Zingaretti e da quello di Confesercenti provinciale, Valter Giammaria, prevede infatti lo sviluppo delle competenze di cui avranno bisogno gli operatori dei mercati per l´implementazione dell´ e-commerce, oltre ad un monitoraggio e al supporto della Provincia delle esigenze delle pmi associate a Confesercenti. ´´Siamo disponibili - ha affermato il presidente zingaretti - a sostenere lo sviluppo del servizio in tutta la città. Qui sta la forza dell´Italia: quando unisce la qualità dei prodotti all´innovazione si arriva a standard unici al mondo ed è la sintesi dell´idea della città che vogliamo in cui si torna ad investire sui servizi immateriali. Questo protocollo interviene sulla mobilità perché può comportare una grande riduzione del traffico, ma anche sulla qualità della vita delle persone, che possono utilizzare al meglio gli orari della propria vita ´´. A Roma i mercati rionali sono 136, con 5 mila operatori, e al momento sono 150 i banchi che hanno aderito al progetto. In due anni gli ordini sono stati circa 5mila per un totale di 400 mila euro di vendite. ´´I mercati romani - ha aggiunto Giammaria - stanno morendo perchè c´è poca attenzione dalle istituzioni e vogliamo rilanciarli. I migliori prodotti si trovano nei mercati, che svolgono anche un importante ruolo sociale´´. Erano presenti alla sigla dell´ accordo anche il presidente del Xvii Municipio, Antonella De Giusti e l´ assessore provinciale al Bilancio, Antonio Rosati. |
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SCEGLIERE UN OPERATORE ADSL COMPORTA ANCHE VALUTARE LA VELOCITÀ DELLA LINEA E LA COPERTURA DELLA STESSA NELLE VARIE LOCALITÀ. ORA È POSSIBILE FARE QUESTA VALUTAZIONE GRAZIE AD UNO SPEED TEST GRATUITO ON LINE. |
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Paderno Dugnano (Mi), 21 giugno 2012 - L’offerta Adsl del tuo gestore di telefonia non ti soddisfa ed hai deciso di cambiare linea Adsl? Una prima valutazione del consumatore si sofferma sulla comparazione delle offerte dei vari operatori, senza considerare che si rende necessario conoscere leffettiva copertura di servizio nella proprio zona. Potresti ritrovarti ad aderire ad unofferta vincolante di 6, 12 o persino 24 mesi senza conoscere leffettiva velocità Adsl di navigazione nella tua località. Spesso accade che la velocità di navigazione non raggiunga gli effettivi mega dellofferta scelta, poiché la zona non è coperta adeguatamente. Ti ritroveresti con una nuova linea Adsl, unofferta vantaggiosa per il tuo portafoglio, ma avrai una fruibilità limitata: le pagine internet si caricheranno lentamente, il download di file diverrà insostenibile e caricherai sempre più lentamente i tuoi file online. La soluzione? Prima di cambiare linea Adsl valuta la velocità della copertura Adsl dei vari operatori nella tua zona. Come? Con un semplice click su adsl-test.It, il sito che ti permetterà di comparare la velocità Adsl raggiunta dai vari operatori tramite uno speed test completamente gratuito. Dunque affrettati! La piattaforma di adsl-test.It non si limita a comparare le offerte Adsl dei vari operatori telefonici, ma basandosi sullinnovativo concetto di crowdsourcing, campiona grazie ai suoi utenti la velocità Adsl nelle varie località italiane rendendo effettivamente visionabile la velocità internet raggiunta nella propria zona a tutti i consumatori. In Italia, purtroppo, i prezzi delle offerte Adsl da parte degli operatori di telefonia si sono omogeneizzate con il tempo e non vengono mai calcolate in base alla velocità Adsl effettivamente raggiunta nelle varie zone o relativamente ai servizi effettivamente erogati. Il rischio di incorrere così in unofferta economicamente vantaggiosa, ma effettivamente poco funzionante proprio nella tua zona è altamente probabile. Grazie al servizio di adsl-test.It potrai controllare la velocità Adsl effettivamente fruibile nella tua località permettendoti di scegliere così un migliore rapporto tra costo dellofferta e qualità del servizio. Http://www.adsl-test.it/ |
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DIVENTA OPEN DATA E NAVIGABILE IL PIANO TERRITORIALE DI COORDINAMENTO DELLA PROVINCIA DI FIRENZE, ACCESSO LIBERO AD OGNI PUNTO DELLA CARTOGRAFIA E CONSULTAZIONE IMMEDIATA DI TUTTI I DOCUMENTI CORRELATI |
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Firenze, 25 giugno 2012 - Saranno “dati aperti” quelli che compongono il Piano territoriale di coordinamento della Provincia di Firenze: informazioni esportabili e implementabili a disposizione di tutti i cittadini e soprattutto delle 44 amministrazioni comunali della Provincia di Firenze. Si tratta di oltre 50 strati informativi che raccolgono alcune migliaia di oggetti che compongono il Ptcp “open data”, visibile all’indirizzo www.Provincia.fi.it/territorio/ptcp/revisione-adozione-ptcp/ La novità è stata illustrata dagli Assessori provinciali Marco Gamannossi, Pianificazione territoriale, e Renzo Crescioli, Reti informative. Il Piano territoriale “navigabile” messo a disposizione dalla Provincia di Firenze è uno dei più significativi esempi in Italia di condivisione in forma di database di informazioni particolarmente complesse come le cartografie e i documenti che compongono il Ptcp. Da ora in poi chiunque potrà accedere facilmente ad ogni punto della cartografia e consultare immediatamente tutti documenti correlati in quella particolare fetta del territorio provinciale. “Gli strumenti di consultazione – spiega l’Assessore alle Reti informative, Renzo Crescioli - sono stati realizzati adottando una piattaforma software interamente open source che integra gli sviluppi di diversi Enti del territorio toscano. Attraverso la pratica del riuso è stato quindi possibile realizzare con un limitato impegno economico uno strumento che comunque presenta un elevato grado di complessità ed innovazione. Inoltre, in prospettiva, l’infrastruttura tecnologica predisposta dalla Provincia di Firenze potrà accogliere gli strumenti di pianificazione dei Comuni, così realizzando un unico punto di accesso alle informazioni per il governo del territorio di area vasta”. Il sistema open data predisposto da Palazzo Medici adotta la tecnologia Web-gis che consente, attraverso Internet, l´interazione tra la cartografia e i dati ad essa associati. Gli esempi più noti di Web Gis sono gli applicativi web per la localizzazione cartografica, gli stradari oppure gli atlanti on-line. “Abbiamo ritenuto valida e funzionale fin dall’adozione del Piano la filosofia dell’open data - afferma l’Assessore alla Pianificazione, Marco Gamannossi – Tanto più adesso, che ci troviamo a voler incentivare e facilitare la partecipazione di tutti alla fase delle osservazioni al Ptcp, che per legge dura 60 giorni e nel caso specifico fino all’11 giugno”. “Abbiamo previsto due strumenti che agevolano la consultazione del piano e dunque il reperimento delle informazioni e della documentazione necessaria alla predisposizione di eventuali osservazioni al documento da parte delle diverse categorie di utenti – prosegue Gamannossi - Il primo strumento consente la consultazione direttamente dal sito della Provincia – aggiunge Gamannossi – ed è rivolto principalmente ai cittadini e quindi finalizzato ad assicurare la massima trasparenza sull’operato dell’amministrazione provinciale. Un secondo strumento, rivolto agli enti ed ai professionisti, e quindi rispondente ai principi di semplificazione, consente di valutare i contenuti del piano nello specifico contesto di interesse”. “Una terza soluzione – conclude l’Assessore - sarà messa a disposizione quanto il piano sarà approvato, e consentirà di accedere al contenuto del Ptcp attraverso gli strumenti di progettazione utilizzati per le analisi e le verifiche di natura urbanistica, così contribuendo ulteriormente alla semplificazione amministrativa e, di conseguenza, in pieno accordo con lo spirito degli open data, allo sviluppo economico del territorio”. |
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I SERVIZI DI CONSULENZA PER L’INNOVAZIONE TECNOLOGICA: IL RUOLO DELLE RETI DI LABORATORI PUBBLICI DELLA REGIONE PUGLIA E DEL D.A.RE. |
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Valenzano, 25 giugno 2012 - La parola d’ordine è sinergia. L’obiettivo è l’agrofood, che poi equivale a dire settore tradizionale, ormai diffusamente considerato strategico per la regione e, per ciò stesso, da potenziare e ripensare attraverso la valorizzazione delle capacità innovative e competitive. Raggiungere questo risultato è un obiettivo sfidante ma non impossibile, se si ricorre ad un’azione congiunta che consenta alle imprese di trovare una risposta ai propri bisogni di innovazione attraverso i servizi realizzati dalle strutture di ricerca delle Reti di Laboratori pubblici della Regione Puglia. Di questo, dunque, si discuterà lunedì 25 giugno (ore 9.30-13.00) a Foggia, presso l’auditorium “Bruno di Fortunato” di Palazzo Ateneo (via Gramsci 89/91), nel corso del seminario I servizi di consulenza per l’innovazione tecnologica: il ruolo delle Reti di Laboratori pubblici della Regione Puglia e del Distretto Agroalimentare Regionale (D.a.re.), organizzato dall’Arti, su incarico dell’Area Politiche per lo sviluppo economico, il lavoro e l’innovazione della Regione Puglia, e dal D.a.re. – Distretto Tecnologico Agroalimentare Regionale. L’intervento Reti di Laboratori pubblici della Regione Puglia mira a rafforzare il potenziale tecnologico regionale attraverso il consolidamento infrastrutturale dei centri di ricerca, finalizzato sia allo sviluppo di sinergie tra il mondo della ricerca e quello dell’impresa, sia al potenziamento dei settori produttivi regionali. L’arti, su incarico della Regione Puglia, si occupa della verifica e della valutazione in itinere dei progetti finanziati, nonché del coordinamento di attività di promozione dell´iniziativa. Per la contiguità tematica e le possibili ricadute sul settore produttivo derivanti dalla collaborazione tra le strutture di ricerca delle Reti e le imprese, il seminario sarà occasione di presentazione anche del bando Aiuti ai servizi di consulenza per l’innovazione tecnologica delle Pmi, recentemente emanato dalla Regione Puglia. Con una dote finanziaria pari a 10 milioni di euro, il bando è finalizzato sia alla promozione di interventi a sostegno della domanda di innovazione da parte delle Pmi, attraverso l’acquisizione di servizi reali di consulenza di innovazione tecnologica, sia alla razionalizzazione e qualificazione dell’offerta dei servizi di smart specialization in Puglia. Agli indirizzi di saluto di Giuliano Volpe, rettore dell’Università degli Studi di Foggia e di Giuliana Trisorio Liuzzi, presidente dell’Arti, faranno seguito gli interventi tematici previsti per la giornata. Nello specifico, Francesco Surico, direttore della Divisione Consulenza e Assistenza Tecnica di Innovapuglia, illustrerà il bando e dettaglierà i requisiti previsti tanto per i soggetti richiedenti quanto per i fornitori dei servizi specialistici; a seguire, Maurizio Gatto, di Innovapuglia, spiegherà le modalità di accesso alla procedura telematica e i criteri di valutazione delle candidature per il bando. Delle Reti di Laboratori e delle finalità operative parlerà Annamaria Fiore, responsabile per l’Arti del progetto Reti di Laboratori pubblici della Regione Puglia. Antonio Pepe, direttore generale del D.a.re., descriverà invece le attività realizzate dal Distretto e i servizi da esso realizzati attraverso cui contribuire a rispondere ai fabbisogni di innovazione espressi dalle aziende afferenti al settore dell’agrofood. Le conclusioni della giornata di lavori saranno invece affidate a Loredana Capone, vice presidente e assessore regionale allo Sviluppo Economico. Il seminario sarà arricchito dalla discussione tematica con alcuni referenti delle Reti. |
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UNA CAMPAGNA DELL´UE PER FARE DELLA SCIENZA E DELL´INNOVAZIONE «UN GIOCO DA RAGAZZE» |
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Bruxelles, 25 giugno 2012 - L´unione europea dovrà trovare fino a un milione di ricercatori in più entro il 2020: alla luce di questa esigenza, il 21 giugno la Commissione europea ha avviato una campagna per fare in modo che più ragazze si accostino alla scienza e per incoraggiare più donne a dedicarsi alla professione di ricercatrice. Sebbene oltre la metà della popolazione studentesca dell´Unione europea e il 45% dei titolari di dottorato siano donne, le donne che intraprendono una carriera da ricercatrici rappresentano solo un terzo del totale. Le titolari di dottorato in ingegneria e ingegneria industriale restano una minoranza. La campagna dell´Unione, che avrà durata triennale, cercherà innanzitutto di interessare le adolescenti allo studio della scienza, della tecnologia, dell´ingegneria e della matematica; l´attenzione si allargherà poi all´intera popolazione studentesca femminile, incoraggiandola a prendere in considerazione la professione di ricercatrice. La Commissaria europea per la Ricerca, l´innovazione e la scienza, Máire Geoghegan-quinn, ha così commentato: «Questa campagna mostrerà alle donne e alle ragazze che "scienza" non significa solo uomini anziani in camice bianco: oltre a dare splendide opportunità di carriera, la scienza offre la possibilità di dare un contributo decisivo alla nostra società e al nostro futuro. La sottorappresentazione delle donne in un settore fondamentale della nostra economia non ha alcun senso in un momento in cui l´Europa lotta per la crescita e per l´occupazione. Ci auguriamo che, fornendo modelli positivi e illustrando le possibilità esistenti, si possano convincere più giovani donne ad abbracciare le professioni scientifiche.» Solitamente i giovani compiono scelte determinanti ai fini della carriera professionale tra i 13 e i 17 anni: è in quel momento della loro carriera studentesca che si orientano verso le materie scientifiche o che compiono una scelta diversa. Per tale motivo la prima parte della campagna si rivolgerà alle adolescenti impegnate negli studi secondari, con lo slogan «Science: it´s a girl thing» («La scienza: un gioco da ragazze»). In una seconda fase si cercherà di incoraggiare le studentesse ad abbracciare le carriere scientifiche. La campagna combatterà gli stereotipi sulla scienza, dimostrando alle ragazze e alle donne che la scienza è divertente e può offrire straordinarie opportunità; combatterà una concezione superata delle professioni scientifiche, dimostrando che le pratiche contemporanee di ricerca sono legate alle esigenze della società. La ricerca e l´innovazione sono essenziali per trovare soluzioni concrete alle sfide comuni, quali la sicurezza alimentare ed energetica, l´ambiente e i cambiamenti climatici o il miglioramento dell´assistenza sanitaria. Il percorso professionale di scienziate ormai affermate sarà messo in risalto nei mass media e in occasione di eventi specifici e seminari. Contesto La campagna interesserà tutti e 27 gli Stati membri dell´Unione europea nel 2012 e 2013. In una prima fase, saranno organizzati eventi nel 2012 in sei paesi: Austria, Belgio, Germania, Italia, Paesi Bassi e Polonia. La campagna interviene in concomitanza con la presentazione, da parte della Commissione europea, del programma Orizzonte 2020, che mira ad accrescere i finanziamenti unionali per la ricerca e l´innovazione portandoli a 80 miliardi di Eur per il periodo 2014-2020 (rispetto ai 55 miliardi di Eur resi disponibili nell´ambito dell´attuale bilancio settennale). Link utili Sito web della campagna: http://ec.Europa.eu/science-girl-thing/ Pagina Facebook: www.Facebook.com/sciencegirlthing |
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FORMAZIONE, GIÀ IMPEGNATO IL 78,6% DELLE RISORSE EUROPEE |
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Bologna, 25 giugno 2012 – Sono 633 milioni di euro le risorse del Fondo Sociale Europeo destinate alla formazione già impegnate dalla Regione Emilia-romagna a maggio 2012, pari al 78,6% del totale delle risorse a disposizione per il periodo 2007-2013, pari ad oltre 806 milioni. La capacità di pagamento della Regione si attesta al58,1% con un ammontare di spesa di oltre 468 milioni di euro. Sono alcuni dei dati del Rapporto annuale di esecuzione 2011, aggiornati al maggio 2012, presentati questa mattina dalla Regione Emilia-romagna al Comitato di Sorveglianza, l’organismo previsto dai regolamenti comunitari con il compito di accertare la qualità e l’efficacia dell’attuazione del Programma Operativo Regionale, cofinanziato dal Fondo Sociale Europeo. Il Comitato di Sorveglianza è composto dalla Commissione dell’Unione Europea, dai Ministeri competenti in materia, dalle Province emiliano-romagnole, dalle Parti sociali regionali, dalla consigliera regionale di Parità, ed è presieduto dall’assessore regionale alla Formazione Patrizio Bianchi. All’incontro odierno erano presenti Pietro Tagliatesta della Direzione generale Occupazione, Affari sociali e Pari opportunità della Commissione europea, Gianna Donati e Giulia Platone del Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali. I dati confermano l’efficienza della Regione e delle Province nella programmazione e nell’utilizzo delle risorse comunitarie e nella capacità di realizzazione degli interventi da parte del sistema degli enti attuatori. Le spese totali certificate ammontano già al50% del Piano Operativo complessivo, e con la prossima certificazione che sarà inviata all’Ue entro fine giugno sarà raggiunto il target di spesa previsto dalla delibera Cipe per il 2013. "L´efficienza organizzativa ci permette una attuazione efficace, concertata e condivisa delle risorse del Fondo sociale europeo - ha detto l´assessore Patrizio Bianchi- e consente alla Regione di non dover chiedere proroghe all’Unione Europea, nonostante gli eventi sismici che hanno recentemente colpito l’Emilia-romagna. In caso di simili emergenze l´Ue consente alle Regioni di avere deroghe e dilazioni nella realizzazione. Noi al contrario abbiamo chiesto un aiuto per accelerare il nostro Programma: dobbiamo riuscire ad aiutare ancora di più le persone colpite dal terremoto". Nel 2011 la Regione Emilia-romagna ha attuato una programmazione centrata da un lato sull’inserimento e sulla permanenza nel mercato del lavoro, soprattutto dellefasce più deboli, e dall’altro sull’aumento delle competenze tecniche alte e specialistiche dei giovani. Per quanto riguarda le politiche attive per il lavoro, si è aggiornato il catalogo dell’offerta della formazione permanente, erogata attraverso assegni formativi della Regione e delle Province, mentre per la formazione superiore la Regione ha approvato il Piano Triennale della Formazione superiore e della Rete Politecnica. La Rete Politecnica, un sistema regionale unitario di relazioni stabili tra istituzioni scolastiche, enti di formazione professionale, università, centri di ricerca e imprese, risponde esattamente alle raccomandazioni espresse dalla Commissione europea ai Paesi membri, nell’ottica della strategia Europa 2020, che si basa sull’investimento sulle persone. In questo modo le risorse messe a disposizione dal Fondo Sociale Europeo non sono viste come uno strumento straordinario, ma si integrano perfettamente con le politiche regionali. Una visione di sistema che consente di chiudere al meglio la programmazione attuale e avviare la riflessione sul prossimo periodo. "L´emilia-romagna si è inserita con largo anticipo negli orientamenti espressi recentemente dal presidente Barroso, che ha chiesto la riprogrammazione dei fondi strutturali con azioni mirate per l´occupazione giovanile - ha detto Pietro Tagliatestadella Commissione europea, che ha colto l´occasione per esprimere solidarietà alle popolazioni colpite dal sisma - Storicamente l´Emilia-romagna è una delle Regioni più performanti, anche per la qualità delle azioni messe in campo". "La Regione Emilia-romagna si è portata avanti - ha spiegato Gianna Donati del Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali - ha anticipato nel 2011 i contenuti dell´Action Team sull´occupazione giovanile predisposto dal presidente Barroso. Anche la modalità di realizzazione del Por, delineato in accordo con le parti economiche e sociali, incontra gli orientamenti europei". I dati del Rapporto annuale di esecuzione 2011 Sono 23.862 gli interventi approvati nel 2011, di cui 21.984 conclusi al 31 dicembre. L’asse di intervento che presenta la miglior performance di impegno e di spesa è l’asse I, dedicato alle azioni per favorire l’adattabilità delle persone, seguono gli interventi sull’asse Ii per l’occupabilità. Le persone che hanno già concluso le attività formative nel 2011 sono 54.419. Dal 2007, anno dell’avvio della programmazione, sono complessivamente 155.205, di cui 83.875 donne. La fascia di età prevalente è quella degli adulti da 25 a 55 anni (26.889 nel 2011 e 129.342 dal 2007). Avanzamento del Programma Operativo al 31 maggio 2012 Nei primi 5 mesi del 2012 assistiamo ad un ulteriore aumento della capacità di impegno e di pagamento del Programma Operativo, con un incremento del 2,5% rispetto al dicembre 2011 delle risorse impegnate e del 10,7% dei pagamenti. In valori assoluti gli impegni sono pari a oltre 633 milioni di euro e i pagamenti a oltre468 milioni di euro. I percorsi formativi avviati nei primi mesi del 2012 sono 719, per un totale di 23.703, le persone che hanno avuto accesso ad una opportunità formativa sono 195.607, 12.529 persone in più rispetto alla fine del 2011. La Programmazione 2007-2013 Per il periodo 2007-2013 l’Emilia-romagna ha un Programma Operativo che dispone di 806 milioni di euro. L’obiettivo generale individuato per l’attuazione del programma di competitività e occupazione attraverso il Fse è quello di sostenere la crescita economica e sociale e il suo impatto occupazionale, coniugando la qualità dell’occupazione e la valorizzazione delle risorse umane con la qualità dello sviluppo economico e la coesione sociale. Obiettivi che si raggiungono investendo sul sapere e sulla qualificazione del lavoro e promuovendo pari opportunità di accesso e permanenza nel sistema regionale dell’istruzione, della formazione e del lavoro. |
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ROMA: GUIDA ALLA SCELTA DELLA SCUOLA SECONDARIA DI SECONDO GRADO |
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Roma, 25 giugno 2012 - Una guida ampia ed articolata per sostenere allievi e genitori nella corretta scelta per l’indirizzo di studi nella scuola media superiore. Dal 12 marzo 2012 la pubblicazione è consultabile e scaricabile dalle pagine del nostro portale, in un’ottica di concreta comunicazione di servizio. “Questa pubblicazione – afferma il presidente Zingaretti – è parte di un insieme di azioni messe in atto dalla Provincia di Roma a sostegno del sistema scolastico, della formazione e della Scuola pubblica, per promuovere occasioni di innovazione e migliorare la qualità dei servizi che, nell’ambito delle nostre competenze, possiamo offrire ai cittadini del nostro territorio”. “Orientarsi, conoscere e scegliere – prosegue Zingaretti – sono tre azioni fondamentali per costruire un futuro solido, ed è per questo che noi vogliamo fornire gli strumenti giusti ai nostri ragazzi e alle nostre ragazze per poter attuare in maniera cosciente queste tre mosse. “In un momento di crisi economica, sociale e culturale come quello che stiamo vivendo – conclude Zingaretti – investire nel nostro sistema educativo, nella qualità e nell’efficienza della nostra Scuola, è una scelta fondamentale. I nostri studenti devono essere messi nella condizione di farcela e, in questo senso, anche l’orientamento diventa sempre più una attività strategica ed indispensabile per studenti e famiglie. “Come Assessorato alle Politiche Scolastiche della Provincia di Roma – spiega l’assessore Paola Rita Stella – abbiamo pensato che fosse necessaria una guida agile che permettesse una ricerca semplice, veloce e il più possibile esaustiva per aiutare studenti e famiglie nella scelta del loro futuro. Tale guida, in formato opuscolo e software, si pone l’obiettivo di fornire le principali informazioni utili sulle Scuole secondarie di Ii grado di Roma e Provincia e sulla loro offerta didattica e formativa”. Prosegue l’assessore Stella: “Abbiamo cercato di dare anche le notizie utili sulla logistica e il trasporto, sugli strumenti e sulla tipologia dei laboratori, sulle certificazioni per lingue straniere e computer. Vengono inoltre forniti dati e riferimenti utili sui corsi di qualifica professionale con certificazione regionale e sulle principali attività previste dal piano dell’offerta formativa degli istituti. Una sezione particolare, inoltre, viene dedicata alla ulteriore offerta formativa costituita dagli Istituti Tecnici Superiori e dai Corsi serali”. Per la ricerca analitica on line degli Istituti scolastici cliccare qui. Http://assessoratoallepolitichedellascuola.provincia.roma.it/sceltaistituto/index.html Chi vuole scaricare il software per l´orientamento scolastico, da casa o da qualunque altra postazione, può cliccare qui http://assessoratoallepolitichedellascuola.Provincia.roma.it/sceltaistituto/swcd.zip |
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UNIVERSITÀ PER STRANIERI DI REGGIO CALABRIA
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Catanzaro, 25 giugno 2012 - L’assessore regionale alla Cultura Mario Caligiuri ha comunicato che, a seguito delle disposizioni assunte dal Ministero degli Esteri e dal Ministero dell’Università, a partire dal prossimo Anno Accademico 2012-2013, le Ambasciate potranno rilasciare visti d´ingresso agli stranieri per i corsi di lingua e cultura italiana tenuti dall´Università per Stranieri di Reggio Calabria. “Dopo l’Università per Stranieri di Perugia, quella di Siena e l’Ateneo di Roma 3 – ha detto Caligiuri - anche l´Università per Stranieri “Dante Alighieri” di Reggio potrà certificare la conoscenza della lingua italiana per il rilascio dei visti per studio. Gli studenti stranieri che intenderanno iscriversi nelle Università italiane avranno ora la possibilità di scegliere un’Università calabrese. Si tratta di un riconoscimento significativo per il mondo accademico della nostra regione che rafforza i legami con i connazionali all’estero e con le migliaia di studenti stranieri che intendono conoscere la nostra lingua e le nostre tradizioni”. Per Caligiuri il riconoscimento ottenuto dall´Università per Stranieri “Dante Alighieri” “rafforza il ruolo che la Calabria può avere come polo di formazione del Mediterraneo, secondo la visione del Presidente Scopelliti”. Il Rettore dell´Università per Stranieri Salvatore Berlingò ha espresso vivo compiacimento che per l´interesse che la “Regione Calabria ancora una volta manifesta nei confronti dell´Universita´". |
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INTEGRAZIONE PER LA REGIONE VALLE D’AOSTA DELLE GRADUATORIE AD ESAURIMENTO DEL PERSONALE DOCENTE ED EDUCATIVO DI CUI AL DECRETO DEL PRESIDENTE DELLA REGIONE N. 133 DEL 18.5.2011 ANNI SCOLASTICI 2012/2013 E 2013/2014 |
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Aosta, 25 giugno 2012 - L’assessorato dell’istruzione e cultura informa che con decreto del Presidente della Regione n. 184 del 20.6.2012 sono state emanate disposizioni integrative al decreto ministeriale n. 53 del 14.6.2012, concernente l’integrazione delle graduatorie regionali ad esaurimento in applicazione dell’articolo 14, commi 2-ter (fascia aggiuntiva alla terza fascia) e 2-quarter (inserimento titoli di riserva di posti), della legge 24.2.2012, n. 14 e ai fini della priorità della scelta della sede degli aspiranti beneficiari degli articoli 21 e 33 della legge 5.2.1992, n. 104. Le domande, redatte sugli appositi moduli allegati al decreto ministeriale n. 53/2012 (modelli 1, 2 ed A) dovranno essere spedite a mezzo raccomandata alla Sovraintendenza agli studi della Valle d’Aosta – Personale scolastico, Piazza Deffeyes, 1 – Aosta, ovvero dovranno essere consegnate a mano presso l’Ufficio Relazioni con il Pubblico – Urp Vallée d’Aoste, al piano terra del Palazzo Regionale – Piazza Deffeyes, 1 – Aosta entro il 10 luglio 2012. Per ulteriori informazioni gli interessati possono rivolgersi alla Struttura personale scolastico, telefonando ai seguenti numeri: 0165/273438 – 3283 – 3335 – 3380. |
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SCUOLA, BANDO DI GARA PER L´AFFIDAMENTO DEI SERVIZI EDUCATIVI NEGLI ISTITUTI SUPERIORI DI SECONDO GRADO DELLA PROVINCIA DI FIRENZE |
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Firenze, 25 g giugno 2012 - I soggetti interessati a partecipare alla gara dovranno far pervenire entro e non oltre le ore 13.00 del 18 luglio 2012 , al Protocollo della Provincia di Firenze - Via Ginori, 10 50129 Firenze, tramite servizio postale, agenzia di recapito o a mano, nei seguenti orari: dal Lunedì al Venerdì dalle 09,00 alle 13,00 e nei giorni di Lunedì e Giovedì anche dalle ore 15,00 alle ore 17,00, un plico sigillato e controfirmato sui lembi di chiusura con il nominativo, la ragione sociale e l´indirizzo del mittente, il recapito telefonico/fax/posta elettronica e la seguente dicitura "Gara per l´affidamento dei servizi di realizzazione progetti educativi negli istituti di istruzione secondaria di secondo grado della Provincia di Firenze- Non Aprire". Sulla busta dovrà, pena esclusione, essere specificato il lotto al quale è riferita l´offerta. Http://www.provincia.fi.it/fileadmin/assets/bandi_e_concorsi/bando_da_pubblicare.pdf |
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BAGNO A RIPOLI (FI): NUOVO REGOLAMENTO URBANISTICO - UN AVVISO PUBBLICO PER UNA SCUOLA INTERNAZIONALE |
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Firenze, 25 giugno 2012 - Il Consiglio Comunale di Bagno a Ripoli, nell´àmbito dell´iter del Nuovo Regolamento Urbanistico, ha deciso di procedere a un avviso pubblico per l´individuazione di una scuola di alto prestigio e valenza internazionale che intenda insediarsi a Bagno a Ripoli/capoluogo. L´avviso è pubblicato sul sito del Comune ( http://www.Comune.bagno-a-ripoli.fi.it ). C´è tempo fino al 10 luglio 2012. In particolare, l´avviso è volto alla realizzazione, in attuazione delle previsioni del Piano Strutturale relative ad “attività formative di alta qualità, a conduzione pubblica o privata”, di una prestigiosa struttura scolastica internazionale e all’acquisizione gratuita all´Amministrazione Comunale di una vasta area per pubblici servizi. La struttura, al termine di un´apposita valutazione partecipata, potrà essere relazionata a una scuola pubblica, in modo da condividere con questa spazi e attrezzature complementari alla didattica e tali da favorire eventuali collaborazioni. “Siamo alla fase operativa per valutare l´interesse di una scuola internazionale a partecipare al progetto che abbiamo pensato per Bagno a Ripoli – hanno dichiarato il Sindaco Luciano Bartolini e l´Assessore al Governo del Territorio Claudio Tonarelli -. Nel nostro Piano Strutturale abbiamo individuato il Capoluogo come sede di un polo formativo, per coniugare l´innovazione che deriva dall´investire nella didattica e nell´educazione con la tradizione di avanguardia che da decenni ha contraddistinto in tal senso le Istituzioni scolastiche, le Amministrazioni che si sono succedute e l´intera Comunità ripolese. Istruzione, educazione e formazione sono le chiavi di volta del presente e soprattutto del futuro e con questo spirito va letto il nostro progetto. Perché una scuola internazionale? Firenze è una città internazionale, ricca di scuole e università straniere, e dove vivono per lavoro centinaia di cittadini provenienti da tutto il mondo, trattenendosi da noi, spesso con le famiglie, per un periodo di tempo limitato, quindi hanno bisogno di strutture di questo tipo. Inoltre, la cultura e lo sviluppo locale ed economico hanno sempre più una valenza globale. Logico dunque ipotizzare nel nostro contesto una scuola internazionale, a potenziarne l´offerta formativa. Non solo. Si tratta anche di opporsi alla penuria di fondi per l´edilizia scolastica pubblica, per rispondere alle esigenze di questo settore, facendo leva sulle risorse del privato. Attraverso tale modalità innovativa, in linea con le più recenti normative regionali, pensiamo di poter diventare proprietari di un´area sulla quale realizzare un plesso scolastico a valenza internazionale affiancando ad esso nuove strutture pubbliche educative, grazie a finanziamenti e alienazioni”. |
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LASCIATE UN MESSAGGIO: LA SEGRETERIA TELEFONICA DEGLI INSETTI
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Bruxelles, 25 giugno 2012 - Gli esseri umani sono abituati alle segreterie telefoniche quando cercano di mettersi in contatto con amici e familiari che non rispondono alle chiamate, ma a quanto pare non sono gli unici a lasciare ogni tanto un messaggio vocale. In un nuovo studio pubblicato sulla rivista Ecology Letters, alcuni scienziati olandesi mostrano che gli insetti erbivori usano le piante come "telefoni verdi" quando si tratta di comunicare con gli altri insetti lasciando messaggi sul terreno. Il team ha scoperto questo originale metodo di comunicazione nell´erba di San Giacomo, nella quale i ricercatori hanno constatato che gli effetti che gli insetti hanno sui funghi del suolo sono un mezzo per far sapere agli altri insetti certe cose. La ricerca condotta in precedenza dagli scienziati dell´Istituto olandese di ecologia (Nioo-knaw) aveva constatato che gli insetti che mangiano le radici delle piante cambiano la composizione chimica delle foglie, facendo sì che la pianta rilasci segnali volatili nell´aria che convincono gli altri insetti in superficie a scegliere un´altra pianta da mangiare per evitare la concorrenza e sfuggire ai composti velenosi di difesa nella pianta. Era quindi chiaro che gli insetti che abitano nel terreno e gli insetti che vivono in superficie sono in grado di comunicare gli uni con gli altri usando la pianta come una specie di telefono, adesso però, in collaborazione con i colleghi dell´Università di Wageningen (Wur), i ricercatori si sono basati su questo lavoro e hanno dimostrato che gli insetti lasciano delle tracce nel terreno dopo essersi nutriti della pianta. Da queste tracce le future piante che crescono nello stesso punto possono raccogliere i segnali dal terreno e passarli agli insetti. Questi messaggi sono molto specifici e la nuova pianta riesce e capire se quella precedente soffriva a causa di bruchi che ne mangiavano le foglie o di insetti che mangiavano le radici. "Le nuove piante in effetti decodificano un messaggio "vocale" del passato per passarlo alla generazione successiva di insetti erbivori, e ai loro nemici," dice l´autrice principale dello studio Olga Kostenko del Nioo. "Gli insetti rivivono il passato." I ricercatori hanno coltivato piante di erba di San Giacomo in una serra e le hanno esposte a bruchi che mangiano le foglie o a larve di coleotteri che mangiano le radici. Hanno poi coltivato nuove piante nello stesso terreno e le hanno esposte nuovamente agli insetti. Il team riferisce che questo messaggio dal passato influenza fortemente la crescita e forse anche il comportamento di questi insetti. La crescita e la gustosità delle nuove piante cresciute nello stesso terreno rispecchiavano la condizione delle piante precedenti, il che significa che la nuova pianta può passare l´"eredità" del terreno dal passato ai bruchi e ai loro nemici. Olga Kostenko commenta: "Quello che abbiamo scoperto è che la composizione dei funghi nel terreno cambiava significativamente e dipendeva dal fatto che gli insetti si fossero nutriti delle radici o delle foglie della pianta. Questi cambiamenti della comunità di funghi, a loro volta, influenzano la crescita e la chimica della successiva generazione di piante e quindi gli insetti che vivono su quelle piante." Adesso il team sta lavorando per scoprire quanto a lungo questi "messaggi vocali" rimangono nel terreno. Intendono anche ampliare la loro ricerca e scoprire quanto sia diffuso questo fenomeno in natura. Per maggiori informazioni, visitare: Istituto olandese di ecologia (Nioo-knaw): http://www.Nioo.knaw.nl/en/node/12 |
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DALAI LAMA ACCOLTO DA CIRIANI A CAMPO FVG1 MIRANDOLA |
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Trieste, 25 giugno 2012 - Il vicepresidente della Regione, Luca Ciriani, ha accolto ieri nel campo Fvg1 di Mirandola, gestito dalla Protezione Civile regionale, Sua Santità il Dalai Lama. "E´ stato per me un grande onore - ha dichiarato Ciriani - accogliere e dare il benvenuto al campo al Dalai Lama, che con la sua forte personalità, il suo carisma e un profondo sentimento di amore per tutte le persone ha testimoniato l´importanza di guardare al futuro, in un clima di solidarietà capace di unire la gente nei momenti di dolore e difficoltà". La visita del Dalai Lama al campo, voluta per incontrare le popolazioni colpite dal terremoto in Emilia, è durata poco meno di un´ora. Il vicepresidente Ciriani ha consegnato in dono il crest della Protezione Civile del Friuli Venezia Giulia: "A nome di tutti i volontari presenti qui a Mirandola, quelli nella sede di Palmanova e quanti direttamente e indirettamente hanno aiutato alla realizzazione dei campi per i terremotati gestiti dalla Protezione Civile del Friuli Venezia Giulia - ha detto Ciriani - ho consegnato al Dalai Lama il nostro distintivo, ed è stato per me un grande onore e stimolo a continuare con impegno a far crescere la nostra Protezione Civile". |
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PADULE DI FUCECCHIO, NASCE LA NUOVA CONSULTA LA PROVINCIA HA ISTITUITO UN GRUPPO DI CONSULTAZIONE PER TUTELARE E PROMUOVERE AL MEGLIO I VALORI AMBIENTALI E STORICI DEL PADULE |
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Firenze, 25 giugno 2012 - È stata istituita la nuova Consulta della Riserva Naturale del Padule di Fucecchio, un team composto da enti, associazioni, organismi di rappresentanza che gravitano nell´area interessata. La Consulta è stata rinnovata per iniziativa della Provincia di Firenze ed avrà compiti consultivi e propositivi in merito alle iniziative e ai programmi di intervento. Un luogo di partecipazione dove discutere e ideare metodi di tutela e sviluppo di una zona dall’immenso valore naturalistico-ambientale come il Padule. Sarà l’Assessore alla Pianificazione territoriale, Parchi e Aree protette della Provincia di Firenze, Marco Gamannossi, a coordinare i lavori e del gruppo, composto dalle rappresentanze di: Comune di Cerreto Guidi per il Circondario Empolese-valdelsa, Comune di Fucecchio, Consorzio di Bonifica del Padule di Fucecchio, Centro di Ricerca e Documentazione, A.t.c. Firenze 5, Coldiretti, Confederazione Italiana Agricoltori, Federcaccia, Arci Caccia, A.n.u.u., Libera Caccia, Associazione “Il Padule”, Associazione G.a.d.a., E.n.p.a., Italia Nostra, W.w.f. Italia, Legambiente. “Gli obiettivi di tutela e valorizzazione del Padule di Fucecchio li abbiamo messi nero su bianco nel Piano Provinciale di Sviluppo delle Aree Protette”, ha commentato l’Assessore Marco Gamannossi. “Il Padule è una delle aree umide più importanti d’Europa ed è giusto occuparsene, senza però far calare gli indirizzi dall’alto, ma favorendo una discussione vera sul territorio. Per questo abbiamo rinnovato la Consulta del Padule – continua l’Assessore –. Ci siamo dotati di un luogo di consultazione nel quale parteciperanno gli enti locali, le associazioni ambientaliste, agricole, venatorie e di promozione del territorio. Sono molto soddisfatto della pronta risposta di questi soggetti alla nostra chiamata”. “Adesso mettiamoci al lavoro per dare un futuro a questa importantissima area – conclude Gamannossi –. Entro la fine di giugno convocherò la prima riunione”. |
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PROTOCOLLO ACQUA. VENDOLA: "TAGLIAMO LE TARIFFE E AUMENTIAMO GLI INVESTIMENTI" |
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Bari, 25 giugno 2012 - “Bisogna dire che l’Italia non è tutta uguale. Oggi mentre Alemanno privatizza l’Acea, anche contravvenendo al senso e al risultato del referendum che vuole che l’acqua resti un bene comune e non una merce, la Regione Puglia fa esattamente il contrario. Interviene sulle tariffe. 370mila famiglie pugliesi dal 1 gennaio del 2013 avranno la bolletta dell’Aqp tagliata in maniera drastica. Non solo. La Regione Puglia aumenta anche gli investimenti, garantendo 120 milioni di euro immediatamente cantierizzabili. Mi sembra una notizia straordinaria per i pugliesi e per l’Italia”. Lo ha detto il Presidente della Regione Puglia Nichi Vendola dopo aver sottoscritto il 21 giugno a Bari il protocollo d’intesa con l’Acquedotto pugliese (ing. Ivo Monteforte), l’Autorità idrica pugliese (Paolo Perrone) e l’Anci (Gino Perrone) per la concessione di agevolazioni tariffarie alle utenze deboli. “Noi non soltanto pensiamo di alleggerire, in questo momento unici in Italia, le tariffe – ha aggiunto Vendola - ma con sicurezza diciamo che ci sono 120 milioni di euro che immediatamente diventano opere pubbliche e cantieri. Noi ci facciamo carico quindi non solo del diritto all’acqua, ma anche del diritto alla depurazione e del diritto ad una rete fognante decente, cioè interveniamo in un momento così grave di crisi economica, finanziando ancora più investimenti. Rischiavamo, per diminuire le tariffe – ha spiegato Vendola - di perdere l’appuntamento con le opere di modernizzazione dell’Aqp, in particolare dei 20mila chilometri di reti e dei 12mila chilometri di rete fognante, opere che invece vanno assolutamente realizzate. La Puglia dunque oggi taglia le tariffe e aumenta gli investimenti”. “120 milioni che diventano cantieri – ha rimarcato ancora Vendola - questa è la garanzia del sistema Puglia in raccordo e in spirito di leale collaborazione con il governo centrale e in un impegno che è una specie di corpo a corpo con la crisi e con i suoi effetti drammatici sulle persone che hanno maggiore bisogno.Vedere lievitare la platea di coloro che hanno necessità e vedere dimagrire di giorno in giorno le provviste finanziarie che dovrebbero servire a tessere reti di protezione sociale, è sconfortante per un pubblico amministratore. Tuttavia – ha concluso Vendola - abbiamo il dovere di provarci e questo è un caso in cui, grazie alla sintonia con tutte le istituzioni che fortemente ringrazio, ci siamo riusciti”. |
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AFA RECORD, AATO: “ATTENZIONE AGLI SPRECHI D’ACQUA” CON L’ESTATE PARTE LA CAMPAGNA DI SENSIBILIZZAZIONE DELL’AATO VERONESE: DIECI REGOLE D’ORO PER UTILIZZARE CORRETTAMENTE L’ACQUA ED EVITARE INUTILI SPRECHI |
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Verona, 25 giugno 2012– È arrivata l’estate, improvvisamente e pesantemente. “Scipione”, come è stato ribattezzato l’anticiclone di caldo torrido che sta invadendo l’Italia, non lascia scampo, e Verona si attesta una delle città più calde. È così che ci accorgiamo quanto sia preziosa l’acqua; è consigliato infatti bere molto per evitare la disidratazione, soprattutto in bambini e anziani; ma l’acqua è utile anche per rinfrescarsi e trovare così un po’ di sollievo. Proprio perché la risorsa è quanto mai preziosa, Aato Veronese ricorda di usare in modo consapevole l’acqua. Anche quest’anno con l’arrivo dell’estate, e per il quinto anno consecutivo, promuove il “decalogo dell’acqua” per il consumatore attento e consapevole. “A come acqua, A come ambiente, T come territorio, O come origine. L’acqua è l’origine della vita. Risparmiando l’acqua difendi il tuo ambiente e il territorio dove vivi”. Nonostante la falda acquifera nel veronese sia abbondante pressoché ovunque e porti nei rubinetti di casa nostra acqua di qualità costantemente controllata, con l’arrivo del gran caldo il consumo diventa maggiore, e la nostra risorsa più preziosa può iniziare a scarseggiare. Verona è poi una città turistica e le zone del lago e della montagna diventano maggiormente sensibili. Così l’Aato ricorda a tutti i cittadini il ‘decalogo dell’acqua’: 10 semplici regole, anzi, buone abitudini da tenere bene a mente. “Non bisogna mai dimenticare che la risorsa idrica potabile rappresenta solo il 3 % della disponibilità di acqua del pianeta e già questo dato suggerirebbe la massima attenzione nell´utilizzo di questa fondamentale risorsa – afferma Mauro Martelli, Presidente di Aato Veronese -. Non a caso, le due società di gestione che operano sul veronese ogni anno investono nelle reti di distribuzione per l´individuazione e la minimizzazione delle perdite. “Ad oggi, la differenza tra quanto immesso in rete e quanto viene fatturato dalle società di gestione, si assesta attorno al 35 % considerando però, oltre alle perdite della rete, anche i prelievi abusivi – continua Martelli -. Un dato in linea con la media nazionale, ma destinato a comprimersi sempre di più a mano a mano che gli interventi infrastrutturali previsti dal Piano d’Ambito verranno realizzati. È comunque altrettanto importante che ogni cittadino venga sensibilizzato su quelle piccole azioni quotidiane che contribuiscono in maniera significativa alla riduzione degli sprechi”. “Pur nella consapevolezza di non dire nulla di nuovo con questo decalogo comportamentale – conclude il Presidente di Aato Veronese -, ritengo indispensabile continuare la campagna di sensibilizzazione civica a tutela di quel bene comune e motore di vita che è l´acqua”. Acqua: Le Dieci “Regole D’oro” - 1. Fai la doccia anziché il bagno - Doccia o bagno: è anche una questione di risparmio. Infatti per una doccia sono necessari circa 20 litri di acqua, per un bagno 150. Il calcolo del risparmio è presto fatto. E allora forse in questo caso è meglio cambiare abitudini, soprattutto d’estate. 2. Fai funzionare la lavatrice e la lavastoviglie a pieno carico - Se la famiglia non è numerosa forse non è necessario far funzionare la lavastoviglie tutti i giorni. Lo stesso vale per la lavatrice: tutto e perfettamente pulito a casa tua, ma forse basta aspettare un solo giorno per avere la lavatrice carica. Per una famiglia "tipo" di tre persone i risparmi possono essere anche di 8.200 litri all´anno. 3. Chiudi il rubinetto quando ti lavi i denti o ti radi - Aprire e chiudere il rubinetto, lavarsi i denti o farsi la barba sono azioni quotidiane durante le quali, per pigrizia o noncuranza, lasciamo scorrere l´acqua senza utilizzarla. Se tenessimo aperto il rubinetto per il tempo necessario, risparmieremmo circa 2.500 litri di acqua per persona all´anno. 4. Lava le verdure lasciandole a mollo anziché in acqua corrente - Se per lavare le verdure scegliamo di lasciarle a mollo in una vaschetta per poi sciacquarle velocemente sotto un getto d´acqua, riusciremmo a realizzare un notevole risparmio di acqua potabile: per una famiglia di tre persone ben 4.500 litri. Pensaci. 5. Per lavare l´automobile usa il secchio e non l´acqua corrente - Si è calcolato che il lavaggio dell´auto impiega acqua per circa 30 minuti, con un notevole volume di consumo. Se invece si utilizzasse un secchio si potrebbero risparmiare circa 160 litri di acqua potabile ad ogni lavaggio. Per lavare l’automobile possono bastare tre secchi d’acqua. 6. Utilizza acqua usata per annaffiare orto, fiori o piante - Per annaffiare l´orto o i gerani del terrazzo si può adoperare l´acqua già utilizzata per altri scopi, ad esempio per lavare le verdure. Per non far evaporare l´acqua è meglio innaffiare le piante nelle ore più fresche della sera, magari dopo le 21, e non danneggerai le piante bruciate dal sole. Da preferirsi i sistemi di irrigazione a micropioggia: in questo modo si può arrivare a risparmiare 6.000 litri di acqua potabile all´anno. 7. Ripara il rubinetto che gocciola e il water che perde - La goccia cade dal rubinetto inesorabile, che si somma a tante altre: un vero e proprio spreco inutile e dannoso per tutti, mentre riparare il rubinetto ti porterebbe via solo pochi minuti. Risparmierai in un anno 21.000 litri circa per la piccola goccia del rubinetto e 52.000 per il lento ma costante fluire dell´acqua del wc. Installa sui rubinetti appositi aeratori: risparmierai molta acqua. 8. Controlla la tua cassetta di scarico - Le normali cassette di scarico del water hanno una capacità di 12 litri, che, ad ogni scarico, vengono rilasciati. Sarebbe bene, invece, installare sistemi in grado di erogare la quantità di acqua necessaria. Nei negozi di idraulica e sanitari sono in vendita sistemi per un consumo più razionale: "a rubinetto" o a "manovella" o "diversificato". Basta poco per arrivare ad un risparmio del 50%. 9. Segnala le perdite di acqua lungo le strade - Può capitare di vedere lungo la strada una pozzanghera, anche se non piove da parecchio tempo. Segnalate il fatto al servizio guasti dell’azienda che gestisce l’acquedotto nel vostro Comune: potrebbe essere, infatti, indice di una perdita delle tubazioni interrate dell’acquedotto, che, se non riparata con urgenza, provocherà un inutile spreco di acqua potabile. 10. Controlla la bolletta - Se ti sembra che la bolletta sia più cara del solito, senza apparente motivo, controlla quanto segna il contatore dell’acqua: potrebbe esserci una perdita occulta nelle tubazioni di casa che ha fatto aumentare i tuoi consumi. |
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AMBIENTE: GIUNTA REGIONALE SARDA APPROVA PIANO ANTINCENDI 2012 |
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Cagliari, 25 Giugno 2012 - La Giunta regionale, su proposta dell´assessore regionale della Difesa dell’Ambiente, Giorgio Oppi, ha approvato il "Piano regionale di previsione, prevenzione e lotta attiva contro gli incendi boschivi per l’anno 2012". Il piano, contiene la descrizione di tutti gli strumenti che riguardano le attività di previsione, prevenzione e lotta attiva contro gli incendi boschivi in Sardegna posti in essere da tutti i soggetti che concorrono alla campagna antincendio: Corpo Forestale, Protezione Civile Regionale, Ente Foreste, Vigili del Fuoco, volontari e barracelli e che vedrà un impiego totale di circa 9.000 persone, 11 mezzi aerei regionali, dislocati presso le basi operative della Sardegna e cinque mezzi aerei messi a disposizione dal Dipartimento della Protezione Civile Nazionale. Da un’attenta analisi del fenomeno degli incendi, si rileva come gran parte di essi sia il risultato di disattenzione e leggerezza nell’uso del fuoco e per questa ragione si è resa necessaria una maggiore sensibilizzazione sui pericoli del fuoco. Tuttavia, anche per l’anno 2012 sarà ulteriormente razionalizzata la strategia investigativa complessiva per limitare anche i reati in materia di incendio boschivo. L´analisi sul numero di incendi registrati nel 2011 conferma un andamento tendenziale degli ultimi anni verso un progressivo aumento, ma con una notevole riduzione delle superfici medie percorse dal fuoco. La campagna 2011 ha infatti fatto registrare 3.318 eventi, ma nonostante l’alto numero di interventi la superficie complessiva percorsa dal fuoco è stata di soli 18.461 ettari di cui 3.672 di superficie boscata. La campagna antincendi 2012, è stata anticipata dalla pubblicazione e divulgazione delle Prescrizioni regionali antincendio, che insistono sulla comunicazione nei confronti della popolazione locale e dei turisti delle disposizioni e regole elementari di comportamento cui attenersi per limitare i rischi. "Il Piano regionale contro gli incendi rappresenta una fondamentale azione di tutela e salvaguardia del nostro patrimonio ambientale sul quale tutti siamo chiamati a vigilare", ha puntualizzato l’assessore Oppi. |
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FVG, TAGLIAMENTO: DOPO 30 ANNI DI ATTESA PARTONO GLI INTERVENTI |
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Trieste, 25 giugno 2012 - Dopo circa trent´anni di attesa arriva il primo atto concreto per la difesa idraulica dell´ultimo tratto del fiume Tagliamento. Ammonta infatti a 657mila euro lo stanziamento che le Regioni Friuli Venezia Giulia e Veneto hanno deciso di destinare alla progettazione degli interventi di messa in sicurezza del basso corso del fiume, 35 chilometri compresi tra la località di Canussio di Varmo fino alla foce nei comuni di Varmo, Ronchis, Latisana e Lignano Sabbiadoro. A darne comunicazione il vicepresidente Luca Ciriani, che ha proposto su questo punto una delibera approvata dalla Giunta regionale: "Si tratta - ha spiegato il vicepresidente - di un investimento deciso di concerto con la Regione Veneto per la progettazione dei primi interventi concreti che fanno seguito al lavoro del Laboratorio Tagliamento. Il documento finale del Laboratorio, infatti, individua al primo posto tra gli interventi prioritari e inderogabili quelli relativi al rinforzo degli argini per entrambe le sponde di questo tratto del fiume; l´accordo di programma che ora stipuleremo con il Veneto - ha proseguito Ciriani - darà il via, dopo una lunghissima attesa, alla progettazione di questi lavori, per i quali abbiamo già circa 40 milioni a disposizione, e che permetteranno di ridurre in tempi relativamente rapidi il rischio idraulico per chi abita lungo il corso del fiume. |
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AMBIENTE: ITALIA IN GIUDIZIO PER INSUFFICIENTE TRATTAMENTO DELLE ACQUE REFLUE URBANE |
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Bruxelles, 25 giugno 2012 - La Commissione europea ha deciso di ricorrere contro l’Italia dinnanzi alla Corte di giustizia per non aver garantito che le acque reflue provenienti da agglomerati con più di 10 000 abitanti siano adeguatamente trattate prima di essere scaricate in aree sensibili. La mancanza di idonei sistemi di raccolta e trattamento, previsti dalla legislazione dell´Ue già dal 1998, comporta rischi per la salute umana, le acque interne e l´ambiente marino. Nonostante i buoni progressi compiuti dopo il parere motivato in materia del 2011, la gravità delle persistenti lacune ha indotto la Commissione, su raccomandazione del commissario per l´ambiente Janez Potočnik, ad adire la Corte di giustizia dell´Ue. Secondo quanto previsto dalla normativa Ue in materia di trattamento delle acque reflue urbane, gli agglomerati con oltre 10 000 abitanti dovevano dotarsi di sistemi per la raccolta e il trattamento delle acque reflue entro il 1998. Gli Stati membri sono tenuti inoltre a garantire che le acque che entrano nei sistemi di raccolta subiscano un trattamento "secondario" volto a rimuovere le sostanze inquinanti prima che siano scaricate in mare o in acqua dolce. Gli impianti di trattamento devono inoltre essere in grado di far fronte alle variazioni stagionali di carico delle acque reflue. L’italia è in ritardo nell´applicazione della legislazione. Nel 2011 la Commissione ha inviato un parere motivato poiché oltre 143 città in tutto il paese non erano ancora collegate a un idoneo sistema fognario e/o non disponevano di impianti di trattamento secondario o questi ultimi avevano capacità insufficiente. Anche se sono stati compiuti progressi considerevoli, 14 anni dopo la scadenza del termine iniziale almeno 50 agglomerati presentano ancora lacune e sono necessari ulteriori lavori affinché i centri urbani non ancora conformi raggiungano gli standard previsti a tutela dei cittadini e dell´ambiente. Pertanto la Commissione ha deciso di adire la Corte di giustizia dell´Ue. E’ il secondo procedimento dinanzi alla Corte nei confronti dell’Italia per il trattamento delle acque reflue urbane. Nel maggio 2010, in un altro caso concernente città più grandi (oltre 15 000 abitanti) che scaricano in aree non sensibili e che avrebbero dovuto conformarsi alla legislazione sul trattamento delle acque reflue urbane entro il 2000, è stato proposto ricorso contro l’Italia dinanzi alla Corte di giustizia europea (cfr. Ip/10/528). Inoltre, sono attualmente in corso indagini per valutare la situazione negli agglomerati di dimensioni inferiori, per i quali il termine per conformarsi scadeva nel 2005. Trattamento delle acque reflue urbane Secondo quanto previsto dalla direttiva sul trattamento delle acque reflue urbane, gli Stati membri sono tenuti ad assicurarsi che gli agglomerati (città, centri urbani, insediamenti) raccolgano e trattino in modo adeguato le proprie acque reflue urbane. Le acque reflue non trattate possono essere contaminate da batteri e virus nocivi e rappresentano pertanto un rischio per la salute pubblica. Esse contengono tra l’altro nutrienti come l’azoto e il fosforo che possono danneggiare le acque dolci e l’ambiente marino favorendo la crescita eccessiva di alghe che soffocano le altre forme di vita, processo conosciuto come eutrofizzazione. Ulteriori informazioni Informazioni sulla direttiva sul trattamento delle acque reflue urbane: http://ec.Europa.eu/environment/water/water-urbanwaste/index_en.html |
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ADOTTATI PIANI DI GESTIONE DEI RIFIUTI – LA COMMISSIONE EUROPEA CHIUDE IL PROCEDIMENTO SUL LAZIO |
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Bruxelles, 25 giugno 2012 - In seguito all’adozione del piano di gestione dei rifiuti per la Regione Lazio, la Commissione europea ha deciso di chiudere un procedimento avviato nei confronti dell’Italia. Nel 2007 la Corte di giustizia europea aveva stabilito che l’Italia era venuta meno all’obbligo di adottare tale piano, necessario per tutelare la salute umana e l’ambiente. Su raccomandazione del Commissario per l’Ambiente Janez Potočnik, la Commissione ha deciso di chiudere il caso. L’adozione del piano è un primo passo molto importante, ma la Commissione resta preoccupata per la sua attuazione e invita le autorità italiane a proseguire nei loro sforzi intesi a garantire un’adeguata gestione dei rifiuti nella regione. Con una sentenza pronunciata a seguito del ricorso della Commissione (causa C-82/06), nel giugno 2007 la Corte di giustizia europea aveva condannato l’Italia per l’assenza dei piani di gestione dei rifiuti di alcune regioni e province, compresa la Regione Lazio. Tali piani sono obbligatori a norma della direttiva quadro sui rifiuti e della direttiva sui rifiuti pericolosi. L’italia aveva adottato piani di gestione dei rifiuti conformi a tali direttive per tutte le zone interessate (le regioni Friuli Venezia Giulia e Puglia e le province di Bolzano e Rimini), eccezion fatta per il Lazio. Le autorità italiane avevano comunicato varie volte alla Commissione di avere preso provvedimenti per l’adozione del piano del Lazio, ma la Commissione restava preoccupata per la lentezza di tale processo. Poiché la sentenza non era stata ancora rispettata, la Commissione ha inviato una lettera di costituzione in mora in data 8 maggio 2008, avvertendo l’Italia che un secondo ricorso avrebbe potuto determinare l’irrogazione di sanzioni pecuniarie. Il 16 marzo 2012 l’Italia ha infine trasmesso alla Commissione il piano di gestione dei rifiuti per il Lazio adottato il 18 gennaio 2012. In base alla valutazione del piano eseguita dalla Commissione, quest’ultimo è conforme alla legislazione dell’Ue. Sebbene si tratti di un primo passo importante, la Commissione si aspetta che le autorità garantiscano l’effettiva attuazione del piano. Nel suo complesso, la gestione dei rifiuti nel Lazio continua a destare preoccupazione, tra l’altro perché deve ancora essere creata una capacità sufficiente per l’adeguato trattamento dei rifiuti prima della messa in discarica; occorre ad esempio trovare rapidamente una soluzione per l’annunciata chiusura della discarica di Malagrotta nelle vicinanze di Roma, che attualmente opera in violazione della normativa dell’Unione (cfr. Ip/12/538), pur tenendo conto delle preoccupazioni dei cittadini espresse in numerose denunce rispetto alla nuova posizione della discarica. Per ulteriori informazioni sulla legislazione dell’Ue sui rifiuti in generale: http://ec.Europa.eu/environment/waste/index.htm |
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COMUNI RICICLONI : LA REGIONE MARCHE METTE IN PALIO 107.000 EURO PER I COMUNI CHE HANNO SUPERATO IL 60% DI RD NEL 2011 |
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Ancona, 25 giugno 2012 - Ecco i migliori 12 delle Province marchigiane per raccolta differenziata: si conferma il primato del maceratese seguito da Ancona. Fuori il territorio di Ascoli Piceno che però riceve due premi speciali. I primi tre comuni di ogni provincia che hanno raggiunto la percentuale più alta di raccolta differenziata nel 2011 sono stati premiati questa mattina ad Ancona in occasione del Premio Comuni Ricicloni per la Regione Marche, la manifestazione promossa Legambiente Marche, Regione Marche - Assessorato all´Ambiente e Arpam. La Provincia di Macerata anche quest´anno si conferma il territorio che ha investito di più sulla raccolta differenziata, riportando in classifica i comuni con la percentuale più alta. Segue, anche in questa edizione, la Provincia di Ancona. Timidi ma presenti i territori di Fermo e Pesaro e Urbino mentre resta completamente fuori dai premiati la provincia di Ascoli Piceno. Due comuni ascolani però sono degni di nota e ricevono un premio speciale. Si tratta dei comuni di Offida a cui viene riconosciuta la maggior percentuale di raccolta differenziata di tutta la Provincia (54,37%) e quello di Ascoli Piceno per il salto di raccolta differenziata 2011-2010 più alto di tutta la Regione. Per la Provincia di Pesaro e Urbino sono stati riconosciuti i comuni di Sant´ippolito (78,17% Rd), Mondavio (73,88% Rd) e San Lorenzo in Campo (66,68% Rd). Ad Ancona ricevono il premio i comuni di Serra de´ Conti (77, 27% Rd), Barbara (69,89% Rd) e Ripe (65,29% Rd). Nel maceratese ricevono l´ambito riconoscimento i comuni di Montecassiano (83,84% Rd), Pollenza (83,42% Rd) e Fiordimonte (81,86% Rd). Nella Provincia di Fermo sono stati premiati i comuni di Porto San Giorgio (66,15% Rd), Torre San Patrizio (65,41% Rd) e Altidona (64,90% Rd). "Il Rapporto Rifiuti è ormai un tradizionale momento di riflessione che la Regione Marche offre ai cittadini e agli Amministratori perché abbiano, ogni anno, un quadro completo della situazione e dei risultati conseguiti nella gestione dei rifiuti - dichiara l´assessore all´ambiente della Regione Marche Sandro Donati -. L´edizione del 2011 presenta complessivamente risultati molto positivi ma, come negli anni precedenti, assai diversificati fra una provincia e l´altra, specchio di una complessità che va semplificata elevando la qualità dei servizi. La raccolta differenziata nel 2011 è cresciuta significativamente: oggi con il 49% le Marche possono con orgoglio porsi fra le Regioni più competitive. La Regione ha approvato atti destinati a lasciare effetti incisivi negli anni a venire, un impegno forte che ha portato ad atti significativi e che mi auguro sia stato e sia apprezzato dagli amministratori e dai cittadini. È tempo di scelte coraggiose! Nei prossimi mesi i Comuni e le Province saranno chiamati a decisioni importanti; il quadro normativo delineato dalla Regione, i suoi sostanziosi investimenti per l´impiantistica, per i Centri ambiente comunali e intercomunali e per i "Centri del riuso" nonché la revisione della pianificazione possono consentire al sistema Marche continuità nel miglioramento con l´obiettivo di ottimizzare un virtuoso ciclo integrato dei rifiuti". Sono 234 i comuni marchigiani che hanno aderito a questa edizione, i cui dati sulla produzione e gestione dei rifiuti sono stati raccolti grazie al Catasto Regionale Rifiuti gestito dall´Arpam, attraverso la compilazione della scheda O.r.so. (Osservatorio Rifiuti sovraregionale), il sistema informatico di monitoraggio in tempo reale del rifiuti adottato dall´Arpam. "L´arpam ha collaborato e collabora con la Regione Marche nella stesura del Rapporto Rifiuti - commenta il Direttore Generale dell´Arpam Roberto Oreficini Rosi -, tale rapporto è il risultato di una complessa attività di raccolta, analisi ed elaborazione dati, con l´obiettivo di garantire che le informazioni e le conseguenze relative a questo importante settore siano a conoscenza di tutti. L´applicazione che permette la gestione completa delle informazioni richieste annualmente ai Comuni e ai soggetti gestori degli impianti sulla produzione e gestione dei rifiuti (O.r.so.), è alla base dell´intero Rapporto, in quanto grazie allo sviluppo di tali informazioni si riesce a definire l´intero profilo di produzione e gestione dei Rifiuti Urbani su tutto il territorio marchigiano. Anche la gestione del sistema rifiuti dimostra l´importanza di una continua sinergia tra Legambiente, la Regione Marche e l´Arpam a riprova di come risultati concreti e tangibili si ottengono con una fattiva e continua collaborazione tra Enti". Tra le amministrazioni che hanno superato la percentuale del 60% di raccolta differenziata, saranno ripartiti 107.000 euro messi in palio dalla Regione Marche, in base alla percentuale di raccolta differenziata e numero di abitanti. "I numeri del Premio Comuni Ricicloni sono in continua crescita - aggiungono Stefano Ciafani e Franca Poli, rispettivamente vice presidente di Legambiente e responsabile scientifico di Legambiente Marche -; crescono i comuni che aderiscono al progetto e crescono le percentuali di raccolta differenziata. Cifre che testimoniano l´importanza della raccolta porta a porta e che raccontano un territorio più maturo e responsabile. Resta però il neo della Provincia di Ascoli Piceno che ancora non riesce a puntare coraggiosamente nel sistema di raccolta porta a porta. Ed è per questo che ci appelliamo agli amministratori piceni, affinché credano nell´importanza della raccolta differenziata spinta come volano di sviluppo del territorio, di sana economia e di crescita della comunità. Possono fare meglio le province di Fermo e di Pesaro Urbino che hanno ancora pochi comuni in classifica. Tre sono le sfide che Legambiente rilancia della premiazione di Comuni Ricicloni - concludono Ciafani e Poli -: innanzitutto è necessario puntare sulla prevenzione e la riduzione dei rifiuti come principale antidoto al problema delle discariche, grazie alla riduzione degli imballaggi e l´introduzione di distributori allo spinaggio. Inoltre è importante aumentare la quantità di raccolta differenziata ma anche e soprattutto la qualità dei rifiuti recuperati. Non da ultimo è necessario introdurre la tariffa nel sistema Marche in modo da premiare i cittadini più bravi e virtuosi nella gestione dei rifiuti e stimolare gli altri." Da sempre anima del premio Comuni Ricicloni è un´apposita giuria regionale composta dall´Assessorato all´Ambiente della Regione Marche, Legambiente Marche, Arpam, i rappresentanti di Provincia di Ancona, Ascoli Piceno, Macerata, Pesaro-urbino e Fermo, Anci e Uncem Marche, dei Consorzi Cosmari, Cir33 e Conero Ambiente, dei gestori Anconambiente, Ascoli Servizi Comunali, Aset, Astea, Cis, Eco Elpidiense, Fermo Asite, Jesi Servizi, Marche Multiservizi, Picenambiente, San Giorgio Servizi, Smea, Amis e Confservizi. Nella mattinata, inoltre, è stato presentato il "Rapporto sulla produzione e gestione dei rifiuti urbani nelle Marche - anno 2011", curato da Piergiorgio Carrescia, dirigente Pf "Green Economy, Ciclo dei Rifiuti e Bonifiche Ambientali." All´iniziativa hanno preso parte Sandro Donati, assessore all´ambiente della Regione Marche; Patrizia Casagrande Esposto, Presidente Upi Marche; Marinella Topi, coordinatrice Urbanistica e Territori Anci Marche; Pierluigi Gorani, Conai - Area Rapporti con il Territorio; Roberto Oreficini Rosi, direttore generale Arpam; Stefano Ciafani, vice presidente Legambiente, Luigino Quarchioni, presidente di Legambiente Marche e Piergiorgio Carrescia, dirigente Pf "Green Economy, Ciclo dei Rifiuti e Bonifiche Ambientali. Comuni Ricicloni per la Regione Marche, edizione 2012 è stata realizzata con il patrocinio e il contributo di Comieco, con il patrocinio delle Province di Ancona, Ascoli Piceno, Fermo, Macerata, Pesaro Urbino, Anci Marche, Uncem Marche, Conai, Cial, Consorzio Italiano Compostatori, Corepla, Coreve, Ricrea, Rilegno. |
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PRESENTATA LA COOPERATIVA SOCIALE METALCOOP, CREATA DA UN GRUPPO DI SINTI E DI ROM.PER LA RACCOLTA E IL RECUPERO DI MATERIALI FERROSI |
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Rimini, 21 giugno 2012 - Nella sede della Provincia di Rimini il 20 giugno si è svolta la presentazione della neonata cooperativa sociale, Metalcoop, per la raccolta e il recupero di materiali ferrosi, creata da un gruppo di Sinti e di Rom. Erano presenti l’assessore ai Servizi sociali della Provincia di Rimini Mario Galasso, il presidente della cooperativa Marcello Spada, il vicepresidente Davide Gerardi e il segretario nazionale di Confesercenti Davide Ricci. Un gruppo di Sinti e di Rom hanno formato una cooperativa sociale di 18 persone con lo scopo di fare la raccolta del materiale ferroso, adeguandosi alle normative, e dimostrare così la loro volontà di integrarsi in modo corretto nella nostra comunità nel pieno rispetto della legalità. Nella cooperativa sono stati accolti anche 3 “residenti”, come vengono definiti gli italiani non Sinti non Rom, perché da soli non riuscivano a fare questo lavoro secondo le nuove normative. La cooperativa è formata da 18 persone dai 20 ai 60 anni che lavorano in tutta la Romagna e risiedono nella provincia di Rimini. |
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TASK FORCE TOSCANA PER LA GESTIONE DEI RIFIUTI IN PALESTINA |
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Firenze, 25 giugno 2012 - La Toscana delle tecnologie per l’ambiente è stata scelta come protagonista di un’iniziativa di cooperazione il cui obiettivo è quello di migliorare la qualità della vita delle popolazioni palestinesi della West Bank attraverso lo sviluppo di un sistema avanzato di smaltimento dei rifiuti. Il progetto “Rafforzamento delle capacità del consiglio per i servizi pubblici di Hebron per la gestione dei rifiuti solidi” (Progetto Hebron), vede impegnati i Comuni di Peccioli, San Giuliano Terme, Capannori, dall’Unione Valdera, le aziende Belvedere Spa, Rea Spa, Geofor Spa, Siena Ambiente Spa, insieme con Confservizi Cispel Toscana e con il coordinamento di Timesis, Srl. “Il progetto è espressione dell’alto grado di capacità ed efficienza raggiunto dalla nostra regione e sarà utile anche per le nostre aziende per sperimentare nuovi modelli e processi organizzativi”, ha commentato il presidente di Confservizi Cispel Toscana, Alfredo De Girolamo, intervenendo il 21 giugno alla conferenza stampa di presentazione in Consiglio regionale insieme con il presidente della Commissione Territorio e Ambiente del Consiglio regionale, Vincenzo Ceccarelli, e i rappresentanti dei Comuni e delle aziende. Il progetto Hebron, dal costo complessivo di 813mila euro, rientra nel programma “Palestinian Municipalities Support Programme” della Cooperazione italiana del Ministero degli Esteri. L’obiettivo è quello di sostenere le autorità locali per lo sviluppo di un processo di smaltimento dei rifiuti solidi sostenibile per l’ambiente e andare incontro alle esigenze della popolazione del governatorato di Hebron nonché di quello del governatorato di Betlemme in Palestina (circa 700.000 persone). Una missione degli enti e delle aziende toscane si è recata in Palestina alla fine di maggio per studiare la situazione. Attualmente la popolazione palestinese produce circa 600mila tonnellate di rifiuti l’anno del quale solo il 67% è raccolto dalle autorità locali che lo smaltiscono in siti non controllati, mentre il restio viene gestito in modo irregolare dalla popolazione con gravi conseguenze per la salvaguardia dell’ambiente. Dei 133 siti usati per lo smaltimento, solo 23 rispettano in parte le regole fondamentali per non portare danni all’ambiente. “Progetti come questo – ha aggiunto De Girolamo – sono fondamentali per rendere migliori le condizioni di vita della popolazione, e condizione dunque anche per il salto di qualità nei rapporti con lo stato di Israele che tutti noi auspichiamo”. |
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AMBIENTE: FORESTALE E ARPA SEQUESTRANO DISCARICA ABUSIVAIN SICILIA |
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Palermo,25 giugno 2012 - L´agenzia Regionale Protezione Ambiente e il Corpo Forestale della Regione Siciliana (distaccamento di Castellammare del Golfo) hanno operato un sequestro penale in provincia di Palermo nel territorio di Balestrate (strada provinciale Sp.132, c.Da Sicciarotta Calatubo) a carico di ignoti. Il Corpo Forestale e´ intervenuto a seguito di incendio, risultato doloso, di un deposito incontrollato sul suolo di rifiuti ed ha, conseguentemente, richiesto l´intervento di personale della struttura territoriale di Arpa Sicilia per determinare le caratteristiche dei rifiuti combusti e per operare congiuntamente, cosi´ come previsto dal D.lgs.152/2006. L´agenzia ha rinvenuto diversi cumuli di rifiuti solidi urbani frammisti a rifiuti speciali (quali sedie in plastica, pneumatici di mezzi pesanti, frammenti di mobili e suppellettili, contenitori in plastica, sfalci di potatura, elettrodomestici, materassi). Inoltre, alcuni dei 13 cassonetti per la raccolta differenziata e indifferenziata dei rifiuti solidi urbani presenti nell´area sono stati parzialmente combusti, liberando fibre di lana di vetro che rischiano di essere disperse nell´ambiente a causa degli agenti atmosferici. Il reato risulta particolarmente grave dal momento che dalla zona sequestrata si accede all´area demaniale del Bosco di Balestrate ed e´ limitrofa alla linea ferrata Palermo-trapani. Stante la verifica delle condizioni di pericolosita´ ambientale per la popolazione, Arpa Sicilia e Corpo Forestale hanno deciso per il sequestro preventivo e la trasmissione al P.m. Competente per l´avvio di quanto previsto dal dispositivo di legge. "Un plauso va per l´operazione al Corpo Forestale - ha detto l´assessore regionale all´Ambiente Alessandro Arico´ - cosi´ come all´Arpa che, malgrado i gravi disagi conseguenti al taglio delle risorse economiche destinate alle attivita´ operative per la tutela della salute della popolazione, continua a garantire i servizi di tutela ambientale, attribuiti all´Agenzia in attuazione delle norme nazionali ed europee". |
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RIFIUTI: L’IMPEGNO DELLA REGIONE VENETO PER GESTIONE, SMALTIMENTO E CONTROLLI |
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Venezia, 25 giugno 2012 - “L’impegno profuso, negli anni, dall’amministrazione regionale del Veneto sia in termini economici che di pianificazione degli interventi attuati nel settore della gestione e smaltimento dei rifiuti ha permesso di raggiungere obiettivi, seppur migliorabili, tra i più apprezzabili nell’ambito del contesto nazionale”. Lo ribadisce l’assessore regionale alle politiche ambientali Maurizio Conte, prendendo spunto dagli avvenimenti occorsi nel territorio campano nell’ambito della gestione dei rifiuti urbani. “Un’intensa attività di educazione ed informazione rivolta alla cittadinanza – aggiunge - per sensibilizzare in materia di contenimento della produzione di rifiuti e diffondere la raccolta differenziata, unitamente all’incentivazione di adeguate infrastrutture, quali moderni ed attrezzati centri di raccolta, hanno permesso di ridurre sensibilmente il ricorso allo smaltimento in discarica. A fronte dei lusinghieri risultati raggiunti persistono tuttavia talune criticità che gravano da un lato sul funzionamento degli impianti di termovalorizzazione e dall’altro sulla gestione e controllo delle discariche che tuttora accolgono nel territorio regionale, non senza difficoltà, una considerevole quantità di rifiuti. L’amministrazione regionale ha inteso rendere ancora più obiettiva, incisiva e trasparente l’attività di controllo sugli impianti di smaltimento dei rifiuti, garantendo il corretto funzionamento degli stessi e cercando nel contempo di scongiurare eventuali possibili infiltrazioni malavitose, sempre attirate da facili profitti. Si sono inoltre valorizzati gli strumenti di controllo pubblico, mirando alla semplificazione amministrativa in modo da rafforzare il già efficace sistema di controllo garantito dalle Province e dall’Arpav, che impiega all’uopo personale con provata competenza tecnico professionale che ricopre il ruolo di Pubblico Ufficiale e di Ufficiale di Polizia Giudiziaria”. In merito a quanto avvenuto nel territorio campano, Conte conclude affermando che “la gravità degli eventi venuti alla luce richiederebbe una solidale azione di supporto a livello nazionale. Come enti pubblici, appare tuttavia necessario e doveroso porsi in una condizione di tutela, avendo come obiettivo il fermo contrasto al fenomeno dello smaltimento fuori norma, intensificando i controlli e creando nuove sinergie strategiche con le forze dell´ordine, per evitare il ripetersi di simili reati. D’latra parte, un eventuale accoglimento di rifiuti extraregionali presso gli impianti veneti andrebbe inevitabilmente a perturbare il precario equilibrio che caratterizza il funzionamento delle strutture attualmente in essere, oltre ad esporre l’intero sistema all’interesse di associazioni malavitose”. |
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