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MARTEDI

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Notiziario Marketpress di Martedì 11 Settembre 2012
UE: GLI STATI MEMBRI DEVONO RIMBORSARE ALLA COMMISSIONE 215 MILIONI DI EURO DI SPESE DELLA PAC  
 
Bruxelles - Nell´ambito della cosiddetta procedura di liquidazione dei conti, la Commissione europea ha chiesto oggi la restituzione di fondi della politica agricola dell´Ue indebitamente spesi dagli Stati membri per un totale di 215 milioni di euro. Tuttavia, dato che una parte di questi fondi è già stata recuperata presso gli Stati membri e che la Commissione sta rimborsando la Spagna in seguito a una sentenza della Corte su un precedente mancato riconoscimento, l´impatto finanziario netto della decisione odierna si colloca intorno ai 94 milioni di euro. I fondi riconfluiscono nel bilancio dell´Unione per inosservanza delle norme Ue o inadempienze nelle procedure di controllo della spesa agricola. Se infatti gli Stati membri sono responsabili del pagamento e della verifica delle spese della politica agricola comune (Pac), spetta alla Commissione controllare che essi abbiano fatto un uso corretto dei fondi stanziati. Principali rettifiche finanziarie - In virtù dell´ultima decisione della Commissione, saranno recuperati fondi dai seguenti Stati membri: Austria, Francia, Germania, Grecia, Irlanda, Italia, Lettonia, Lussemburgo, Portogallo, Regno Unito, Romania, Svezia e Ungheria. Le principali rettifiche per paese sono: 89,4 milioni di euro (impatto finanziario1: 88,9 milioni di euro) a carico del Portogallo per carenze nel sistema di identificazione delle parcelle agricole (Sipa) e nel sistema di informazione geografica (Sig) e nei controlli in loco; 34,5 milioni di euro (impatto finanziario1: 32,2 milioni di euro) a carico del Regno Unito per carenze nel Sipa-sig e lacune nei controlli in loco; 28,0 milioni di euro (impatto finanziario1: 27,9 milioni di euro) a carico dell´Italia per lacune nel calcolo dei diritti all´aiuto e per carente integrazione del settore dell´olio di oliva nell´Rpu; 20,4 milioni di euro a carico della Svezia per carenze nel Sipa per l´esercizio 2009 sulle spese per gli aiuti per superficie, comprese le misure di sviluppo rurale connesse alle superfici. In seguito alla sentenza pronunciata dalla Corte di giustizia europea l´anno scorso (C‑24/11p) contro una precedente decisione della Commissione di recuperare i fondi per l´olio d´oliva, alla Spagna saranno restituiti 110,7 milioni di euro. Contesto - Gli Stati membri sono responsabili della gestione della maggior parte dei pagamenti della Pac, principalmente tramite i loro organismi pagatori. Essi sono inoltre responsabili dei controlli, ad esempio della verifica delle domande di pagamenti diretti presentate dagli agricoltori. La Commissione svolge oltre 100 audit ogni anno, verificando che i controlli effettuati dagli Stati membri e le correzioni delle carenze siano sufficienti, ed è abilitata a recuperare i fondi arretrati se gli audit dimostrano che le correzioni apportate dagli Stati membri non sono abbastanza efficaci da garantire che i fondi dell’Ue siano stati spesi correttamente. Per ulteriori informazioni sul funzionamento del sistema di liquidazione annuale dei conti, vedere Memo/12/109 e l´opuscolo “Una gestione saggia del bilancio agricolo”, disponibile al seguente indirizzo Internet: http://ec.Europa.eu/agriculture/fin/clearance/factsheet_it.pdf  Le tabelle accluse (allegati I e Ii) illustrano in dettaglio le singole rettifiche, per Stato membro e per settore.  
   
   
2ª CONFERENZA INTERNAZIONALE SULL´AGROALIMENTARE E L´AMBIENTE  
 
Budapest - La seconda conferenza internazionale sull´agroalimentare e l´ambiente (Food and Environment 2013) avrà luogo dal 22 al 24 aprile 2013 a Budapest, Ungheria. I prodotti alimentari e l´agricoltura sono sempre stati al centro delle nostre civiltà. Mentre in molte parti del mondo la preoccupazione primaria è la mancanza di cibo, altrove preoccupa la varietà del cibo disponibile. Negli ultimi decenni, l´intensificarsi delle coltivazioni intensive per ridurre la scarsità di cibo è andato a scapito di altri aspetti come l´impatto ambientale e la qualità degli alimenti. Una delle sfide più importanti è, infatti, che la coltivazione intensiva, pur offrendo una maggiore produttività e maggiori volumi, influenza e modifica l´ambiente in vari modi. La conferenza affronterà l´impatto dei processi di produzione alimentare moderni sull´ambiente e sulla salute umana. Inoltre, avvierà discussioni sui modi migliori per fornire cibo nel rispetto di severi standard di qualità, quantità e sostenibilità. Per ulteriori informazioni, visitare: http://www.Wessex.ac.uk/13-conferences/food-and-environment-2013.html    
   
   
I GRANDI PRODOTTI DEL GARDA ORA VANNO IN RETE  
 
Milano - ´L´appuntamento di Puegnago del Garda assume una grande importanza, perché è l´evento che ha aperto una serie di manifestazioni, in rete, che avranno come focus l´agricoltura´. Lo ha detto Giulio De Capitani, assessore all´Agricoltura di Regione Lombardia, nel corso della presentazione della 36a edizione della Fiera di Puegnago del Garda (Bs), svoltasi il 24 luglio a Milano a palazzo Pirelli. Alla conferenza stampa hanno preso parte anche Margherita Peroni, assessore regionale al Commercio, Turismo e Servizi di Regione Lombardia, e i responsabili dei Comuni bresciani coinvolti nell´evento. Olio E Vino Protagonisti Dell´evento - La Fiera si svolgerà a villa Galnica, ex palazzo Tebaldini, da venerdì 31 agosto a lunedì 3 settembre nel comune gardesano. La manifestazione sarà dedicata all´olio di Casaliva, varietà di extravergine del Garda, e al vino Groppello, rosso autoctono e nota dominante della produzione enologica del Garda. Appuntamento quest´anno con le grappe e le acquaviti targate Garda con degustazione in un salotto riservato. Fiera Diventa Capofila Di Iniziative - La manifestazione, da quest´anno, entra a far parte del sistema dell´agricoltura lombarda e diventa capofila della campagna di comunicazione promossa dall´Assessorato all´Agricoltura: ´L´obiettivo - spiega De Capitani - è creare una sinergia tra le numerose iniziative, istituzionali e private, legate all´agricoltura, che si svolgono nelle 12 province lombarde´. Quattro i Comuni del Garda che hanno fatto sistema: oltre a Puegnago, anche Gardone Riviera, Limone e Salò. Regione Porta I Giovani Verso Agricoltura - De Capitani, nel corso del suo intervento, ha sottolineato come ´sia da apprezzare l´attività degli amministratori locali che, in un momento di crisi, si impegnano sul fronte della valorizzazione del proprio territorio attraverso le sue produzioni di eccellenza: questo è un ulteriore attestato di merito´. ´Queste fiere - ha proseguito il responsabile dell´Agricoltura - contribuiscono a diffondere nei cittadini lombardi una maggiore conoscenza dei nostri prodotti. Non solo: avvicinano le nuove generazioni al mondo agricolo´. ´Molti giovani e molte donne - ha concluso De Capitani - hanno iniziato a impegnarsi nuovamente in questo settore. Regione Lombardia, con la misura 112 del Piano di Sviluppo Rurale, ha contribuito ad aumentare il numero di chi ha deciso di dedicarsi all´agricoltura anche tra le generazioni più giovani´. Peroni: Serve Un Lavoro In Sinergia - Un forte appello al ´lavoro in sinergia´ è stato lanciato dall´assessore Margherita Peroni, che ha voluto evidenziare il binomio ´bellezza dei luoghi più qualità dei prodotti´ come carta vincente per la promozione internazionale. ´Voglio sottolineare - ha detto ancora Peroni - che il turismo enogastronomico è in crescita e nel 2012 ha portato al nostro Paese più di 5 miliardi di fatturato. Questo ci dice che il settore è un´ottima opportunità occupazionale per i giovani, soprattutto in vista di Expo 2015. I nostri prodotti devono preservare e tutelare la loro unicità in tutto il mondo, contribuendo così a promuovere l´attrattività dei nostri territori´.  
   
   
LOMBARDIA: 4,5 MILIONI PER I RISICOLTORI  
 
Milano - In arrivo dalla Regione 4,5 milioni di euro a favore dei risicoltori lombardi e delle aziende che applicano le tecniche dell´agricoltura conservativa. Lo stabilisce il decreto della Direzione generale Agricoltura, che assegna le risorse della misura 214 del Programma di sviluppo rurale per l´anno 2012. Si tratta di 4.512.478 euro, destinati a finanziare i progetti di 478 aziende agricole, che, per i prossimi 5 anni, si legano al rispetto degli impegni delle misure agroambientali. Fondi Anche Per Agricoltura Conservativa - "Con questi fondi - spiega l´assessore regionale all´Agricoltura Giulio De Capitani - incentiviamo la sostenibilità dell´azienda agricola nell´ambito della risicoltura e dell´agricoltura conservativa, che utilizza tecniche di minima lavorazione del terreno e semina su sodo. L´ampia adesione alle misure agroambientali conferma l´impegno degli agricoltori lombardi a favore della tutela della qualità delle acque e del suolo agricolo, della conservazione della biodiversità e del paesaggio rurale". Aumentata Anche Superficie Per Biodiversità - "In termini di superficie - conclude De Capitani - abbiamo aumentato notevolmente l´estensione dei terreni agricoli soggetti agli impegni agroambientali: un totale di 23.000 ettari per le tecniche di agricoltura conservativa (azione M) e circa 44.000 ettari di risaie, su cui è stata applicata l´azione di conservazione della biodiversità (azione I)". Contributi Provincia Per Provincia - Qui di seguito il dettaglio suddiviso per provincia, numero di domande finanziate e contributo ammesso: Provincia di Bergamo: 4 aziende, 32.914 euro; Provincia di Brescia: 19 aziende, 254.684 euro; Provincia di Como: 2 aziende, 12.323 euro; Provincia di Cremona: 29 aziende, 247.067 euro; Provincia di Lodi : 15 aziende, 128.426 euro; Provincia di Mantova: 18 aziende, 85.427 euro; Provincia di Milano: 63 aziende, 709.765 euro; Provincia di Pavia: 328 aziende, 3.041.869 euro.  
   
   
AGRICOLTURA: "VICINIE" AUSTRIACHE, SI STUDIA UNA SOLUZIONE  
 
Trieste - Un tavolo di lavoro e di coordinamento per cercare di risolvere i problemi, più che altro di natura tecnico-giuridica, legati ai terreni in locazione ai contadini austriaci della Valle del Gail in territorio italiano: è stato questo il risultato di un incontro bilaterale, tenutosi il 25 luglio nella località di Feistritz an der Gail, in Carinzia, tra l´assessore alle risorse rurali, agroalimentari e forestali del Friuli Venezia Giulia Claudio Violino e il suo omologo carinziano Achill Rumpold. L´incontro ha sancito la volontà di entrambe le parti di dirimere una questione che si trascina da molti anni e che interessa principalmente sei comunità agrarie della Carinzia, che attualmente hanno in affitto complessivamente circa mille ettari di pascolo, che si trovano in territorio italiano - dopo la fine della Prima Guerra mondiale - e sono in possesso della Regione Fvg. "Il problema legato al rinnovo della locazione per questi terreni è di natura tecnico-giuridica", ha precisato l´assessore Violino, sottolineando "la volontà politica, almeno da parte della nostra Regione, di voler risolvere la questione in maniera definitiva, per quanto possibile". Ecco perchè si è deciso di istituire un gruppo di lavoro bilaterale che possa trovare soluzioni al problema, per portare al riconoscimento di un diritto acquisito da parte degli agricoltori che dalla fine della Grande Guerra utilizzano e coltivano quei terreni. "Apprezzo molto l´attenzione che la Regione Fvg sta ponendo sulla questione, per risolverla in via definitiva", ha detto l´assessore Rumpold. "Per i nostri agricoltori e in particolare per le sei comunità agrarie che hanno in affitto questi terreni è un passaggio molto importante, soprattutto per l´importanza strategica che questi alpeggi rivestono per noi carinziani". Durante l´incontro si sono affrontate anche questioni relative al miglioramento infrastrutturale degli alpeggi e in particolare ai collegamenti tra quelli italiani ed austriaci. "Sarebbe interessante poter sviluppare un progetto organico di sistemazione delle piste forestali e degli alpeggi, magari in occasione del centenario della Prima Guerra Mondiale, che si è combattuta su queste montagne - ha detto a margine l´assessore Violino - per la valorizzazione dei luoghi con una potenziale ricaduta turistica importante sia per l´Italia sia per l´Austria".  
   
   
PESTE SUINA: VERTICE A BRUXELLES, SCONGIURATO BLOCCO TOTALE EXPORT PRODOTTI SARDI. COMMISSIONE UE IN SARDEGNA  
 
Cagliari - E´ stato scongiurato il blocco totale delle esportazioni di carni e insaccati di suino prodotti in Sardegna che la Commissione europea era pronta a decretare nei prossimi giorni. Grazie alla mediazione della Regione, l’organismo comunitario ha deciso di prorogare la decisione che sarebbe stata presa martedì prossimo a causa della persistenza nell´Isola della peste suina africana. Il risultato positivo, sebbene ancora temporaneo, è l´esito dell´incontro di ieri a Bruxelles tra l´assessore regionale della Sanità Simona De Francisci, il commissario per l´emergenza della peste suina, il generale Gilberto Murgia, e i dirigenti Ue, con i quali è stato aperto un canale prioritario grazie anche all’intervento di Antonio Tajani, vicepresidente della Commissione europea, e del presidente della Regione, Ugo Cappellacci. Proprio Cappellacci e Tajani si tengono in contatto costante per seguire gli sviluppi della vicenda. I tecnici di Bruxelles hanno tenuto conto del piano e delle misure straordinarie, tra cui il recente decreto del presidente della Regione, la lotta al pascolo brado, il blocco degli indennizzi, l’intensificazione dei controlli e la sigla del protocollo d’intesa con le associazioni agricole, messi in campo negli ultimi mesi dalla Regione per debellare la malattia. "E´ un primo e concreto risultato - hanno commentato il presidente Cappellacci e l´assessore De Francisci al termine del vertice di Bruxelles - che consente al comparto suinicolo di evitare ulteriori e incalcolabili danni dovuti al blocco totale dell´export per le produzioni isolane o lavorate dalle nostre aziende. Rinviando lo stop alle esportazioni, la Commissione ha valutato gli sforzi straordinari che la Regione sta compiendo e ha mostrato piena disponibilità per una collaborazione interistituzionale ancora maggiore rispetto al passato". Ecco perché l´assessore e il commissario Murgia hanno deciso di invitare in Sardegna, nei prossimi giorni, la Commissione e i rappresentanti del ministero della Salute, con l´obiettivo di studiare nuovi provvedimenti per risolvere l´emergenza. Già lunedì in assessorato è stata organizzata una task force interna per definire il lavoro che sarà successivamente portato avanti con la Commissione e con gli altri attori, tra cui associazioni del mondo dell’agricoltura, le Asl con i Servizi veterinari, l’Istituto zooprofilattico della Sardegna, l’Anci, le forze dell’ordine e il Corpo forestale. "Lancio un appello a tutti i soggetti coinvolti in questa delicatissima battaglia a un ulteriore sforzo, affinché tutti insieme si possa definitivamente sconfiggere questa piaga che sta seriamente compromettendo un settore produttivo e strategico della nostra economia", ha concluso l’assessore.  
   
   
PUGLIA: SICCITÀ E AGRICOLTURA, DICHIARATO LO STATO DI CRISI  
 
Dichiarato lo stato di crisi per l’agricoltura pugliese a seguito dell’eccezionale andamento climatico e la conseguente siccità che ha travolto la Puglia nei mesi marzo-agosto 2012. La decisione è stata assunta nella riunione odierna della giunta regionale a seguito della relazione dell´assessore alle Risorse agroalimentari della Regione Puglia Dario Stefàno. "Una decisione che ci è sembrata doverosa - commenta l´assessore Stefàno - data la situazione particolarmente critica emersa dalla rilevazione effettuata nei diversi territori regionali. La mancanza di piogge che ha caratterizzato la primavera e l´estate ha ridotto la riserva idrica negli invasi pugliesi con conseguenti gravi problemi di siccità per le coltivazioni agrarie e per il comparto della zootecnia. Con la dichiarazione dello stato di crisi attiveremo ogni utile intervento presso il Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali in ordine all’applicazione delle normative nazionali e comunitarie vigenti ma anche alla individuazione ed alla adozione di misure straordinarie di intervento, coerenti e proporzionali alla dimensione delle avversità." In sofferenza tutti segmenti del settore, con una calo previsto del 40% della produzione lorda vendibile per cerealicolo e uva, del 45% per frutticolo e zootecnico e del 50% per olivicolo ed orticolo, con particolare riguardo per il pomodoro da industria. Con la delibera approvata oggi si fa richiesta inoltre al Ministro delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali di porre in essere tutte le iniziative a favore degli imprenditori agricoli, atte a risolvere le situazioni di crisi, con l’emanazione, tra l’altro, del decreto che fissi lo stato di crisi per gli eventi calamitosi, comprese in ogni caso quelle relative a: beneficiare della sospensione del versamento dei contributi previdenziali e assistenziali propri e dei lavoratori dipendenti; sospendere o differire il termine per gli adempimenti degli obblighi tributari e previdenziali; sospendere per dodici mesi il pagamento delle rate e degli effetti del credito agrario; ottenere un ristoro economico a valere sul fondo di solidarietà nazionale; ottenere l’anticipazione del pagamento dei premi Pac.  
   
   
AMBIENTE E AGRICOLTURA – IL VICEPRESIDENTE DELLE MARCHE PETRINI FA IL PUNTO SULLE AZIONI REGIONALI.  
 
Ancona - Chimica in agricoltura, tutela del territorio e dei prodotti, gestione delle aree forestali, direttive europee sulla protezione ambientale. Quando si dice ambiente, si dice tutto questo. E’ l’universo rurale, che i pubblici poteri sono chiamati a tutelare per la sua funzione primaria di produzione di cibo e di garanzia dei meccanismi dell’ecosistema. Sulle molteplici attività, normative e amministrative, che il governo regionale realizza attorno a questo tema complesso, fa il punto il vice presidente e assessore ad Agricoltura e Forestazione, Paolo Petrini. “L’agricoltura – osserva Petrini – dopo l’industrializzazione degli anni ‘70 e l’uso eccessivo di prodotti chimici, sta conoscendo una nuova fase. Ci si è resi conto degli errori del passato e si è cercato un nuovo approccio: riforma della Politica agricola comunitaria a partire dal 1996, Agenda 2000, fino ad arrivare alla riforma Fischler, che rappresenta un punto di svolta nella concezione della politica agricola. Le Marche, rispetto ad altre regioni sono avvantaggiate. Grazie alle caratteristiche morfologiche del territorio regionale che non hanno consentito l’introduzione di determinate tecniche, grazie all’eredità lasciata dalla conduzione a “mezzadria”, all’attaccamento alla terra d’origine, alla conservazione della fertilità dei campi per le generazioni future. Caratteristiche che ci permettono meglio di altri di tornare a tecniche di produzione più sostenibili e in armonia con l’ambiente, sperimentate sempre più da giovani imprenditori. Fertilizzanti e fitofarmaci possono essere un problema se non correttamente utilizzati, qui sta la sfida per i regolatori pubblici: stabilire regole e vigilare sulla loro corretta applicazione. Specie nelle colture ortive di pianura irrigua, dove maggiore è l’industrializzazione del processo agricolo. Oppure nel mettere in relazione norme agricole e norme ambientali. E’ questa la sfida che stiamo affrontando. Gran parte delle misure agro ambientali del Prs Marche 2007 - 2013 hanno infatti come obiettivo il corretto uso dei fertilizzanti: applicazione del metodo “biologico”, con oltre 2700 aziende distribuite sull’intero territorio regionale, accordi d’area per favorire metodi di coltivazione più sostenibili, applicazione di metodi di produzione integrata con l’abbattimento del 30 per cento delle concimazioni azotate, accordi di filiera e tracciabilità della correttezza del processo produttivo”. Petrini approfondisce, anche le tematiche relative alle aree boschive e protette. “L’aumento della superficie boscata – ricorda – non è sempre un fatto positivo, pur se, tra le trasformazioni dell’uso del suolo, rimane sempre quella complessivamente migliore. Ciò dipende dal contesto geografico, paesaggistico ed ambientale; le aree a bosco sono importanti come quelle a pascolo, le aree agricole e le altre destinazioni che compongono l’equilibrio della copertura, del contesto paesaggistico ed ambientale e della socio-economia di un territorio. Nel caso delle Marche secondo gli standard stabiliti dalla Ue, almeno per le aree montane, siamo al limite e quindi andrebbero evitati nuovi rimboschimenti o, quanto meno, limitarli al necessario (es. Recuperi e ripristini ambientali). Dobbiamo puntare, quindi, non tanto a nuovi rimboschimenti, ma alla gestione attiva sostenibile di quelli esistenti, obiettivo del Piano forestale regionale. La corretta ed attiva gestione porta con se non solo la migliore tutela del paesaggio e dell’ambiente, ma anche migliori condizioni sociali ed economiche per le comunità locali, mantenendone contestualmente storia, cultura, consuetudini, tradizioni, arti e mestieri che rischiano di comprimersi ulteriormente o addirittura scomparire. Considerazioni analoghe vanno fatte per le aree protette. Il raggiungimento delle finalità previste dalle norme europee non è in realtà nella delineazione di aree. La delineazione è solo il primo passo di un processo dinamico a cui viene fatto seguire una conseguente gestione del territorio finalizzata alla risoluzione delle problematiche ambientali rilevate. Occorrono approcci pragmatici e intelligenti quando si parla di natura e ambiente. Altrimenti gli esiti possono essere diversi dai propositi, come nel caso della proliferazione dei cinghiali (più di recente anche del capriolo) e delle problematiche connesse”.  
   
   
FDL, WORKSHOP "IL TEMPO DI PUGLIA". ECCO LA AGROMETEOROLOGIA  
 
“Il Sistema agricolo regionale guarda con grande interesse ad una esperienza di eccellenza che consente di trasferire in tempo reale informazioni significative per la pianificazione delle produzioni”. Così si è espresso l’Assessore regionale alle Risorse Agroalimentari Dario Stefàno aprendo il lavori del Workshop “Il tempo di Puglia. Il Servizio Agrometeoreologico della Regione Puglia per i cittadini, le aziende e le istituzioni” che si è tenuto presso la sala convegni del Padiglione Agroalimentare promosso dall’Assessorato alle Risorse Agroalimentari della Regione Puglia alla Fiera del Levante. “L’agricoltura pugliese – ha sottolineato Stefàno - vive una grande stagione di cambiamento in termini di innovazione. Una innovazione intesa non soltanto in relazione agli aspetti della meccanizzazione e delle tecnologie di ammodernamento delle tecniche di lavorazione ma anche in relazione agli elementi e agli strumenti , come quelli informatici, fondamentali per la programmazione delle opere agricole e utili per approntare le misure necessarie a minimizzare, per esempio, gli effetti di un evento climatico sfavorevole”. “Sono particolarmente orgoglioso– ha concluso Stefàno - che un portale informatico di così elevata qualità e precisione sia stato realizzato nella nostra Regione e che è diventato modello di riferimento per altre regioni.Un portale costantemente aggiornato che utilizza sinergicamente tutta le rete della telecomunicazioni e che oggi si arricchisce del nuovo servizio Sms. Il mio sentito ringraziamento va all’Assocodipuglia e agli Uffici regionali Innovazione e Conoscenza in Agricoltura che condividono lo sforzo di una innovazione a reale beneficio degli operatori del mondo agricolo pugliese”. Il Servizio Agrometereologico della Regione Puglia dispone di 94 stazioni dislocate su tutto il territorio regionale che acquisiscono dati circa la pressione atmosferica, la temperatura con umidità relativa, le precipitazioni, la velocità e la direzione del vento, la radiazione globale, l’eliofanie e la bagnatura foliare. Il sito web meteo.Regione.puglia fornisce le previsioni meteo ad alta risoluzione mediante l’elaborazione dei dati di previsione dell’Aeronautica Militare e le osservazioni meteo rilevate dalle centraline installate sul territorio regionale. Il sito web è accessibile dalla home page del sito ufficiale della regione Puglia www.Regione.puglia.it . Questi i servizi offerti dal portale: Previsioni meteo sui Comuni Previsioni indice di calore Previsioni del mare Tempo osservato dalle stazioni meteo Mappe climatologiche. Tutte le informazioni metereologiche sono visualizzate in modalità georeferenziata.  
   
   
DENOMINAZIONE DI ORIGINE PROTETTA PER LO SQUACQUERONE DI ROMAGNA. E´ LA TRENTACINQUESIMA DOP PER L´EMILIA-ROMAGNA.  
 
 Bologna – Lo Squacquerone di Romagna è la trentacinquesima denominazione di origine protetta emiliano-romagnola registrata dall’Unione europea. “Si conferma così la capacità del nostro territorio di dedicarsi a produzioni di qualità e di contribuire al consolidamento del valore della tipicità – ha detto l’assessore regionale all’Agricoltura dell’Emilia-romagna Tiberio Rabboni - I caseifici romagnoli specializzati nella produzione di Squacquerone di Romagna hanno finalmente ottenuto questo importante riconoscimento, ad oltre dieci anni dalla presentazione della domanda da parte dell’associazione che li riunisce.” La registrazione della denominazione di origine protetta è stata ottenuta con il Regolamento di esecuzione Ue 679/2012 della Commissione, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale dell’Unione Europea n. 198 del 25 luglio. L’area di produzione comprende tutte le province romagnole, la provincia di Bologna e parte della provincia di Ferrara. Si tratta della zona che da decine di anni contribuisce alla fornitura del latte, alla sua lavorazione, all’ottenimento dello Squacquerone di Romagna. La caratteristica fondamentale, che ha contribuito nel modo più significativo alla reputazione di questo formaggio è la sua consistenza cremosa-gelatinosa, la sua elevata spalmabilità dovuta alla mancanza di nervo. Altre caratteristiche salienti che lo distinguono da altri formaggi a pasta molle a maturazione rapida sono il colore della pasta bianco madreperlaceo e il suo aroma delicato, tipicamente di latte, con una nota erbacea. Tutto ciò è conseguenza del tipo di latte impiegato nella produzione del formaggio, un latte che acquisisce proprietà particolari in virtù del regime alimentare delle bovine, ma va sottolineata anche l’incidenza sulla particolarità del prodotto dell’utilizzo di ceppi autoctoni di siero innesti. “Non è stato facile ottenere questo risultato – ha concluso l’assessore Rabboni - sebbene si stia parlando di uno dei prodotti più rappresentativi dell’area romagnola, a causa di forti contrasti da parte di aziende concorrenti. L’attribuzione della Dop contribuirà a riportare ai caseifici che lo producono col metodo e nel territorio indicati nel disciplinare, il valore di un prodotto così immediatamente riconducibile alla Romagna”.  
   
   
TOSCANA, SUGLI OGM IN AGRICOLTURA NEPPURE UN CHICCO  
 
Firenze – “La Toscana insiste: anche un solo chicco di mais geneticamente modificato significherebbe distruggere l’impegno delle imprese agricole toscane che basano il loro sviluppo sulla qualità, tipicità, legame con il territorio, differenziazione rispetto ai tanti prodotti omologati già presenti sul mercato”. E’ un Gianni Salvadori molto determinato a commentare la sentenza della Corte di Giustizia Europea sulla vertenza fra Ministero dell’Agricoltura italiano e la Pioneer, azienda leader mondiale nella produzione di sementi anche Ogm. Ricordata con forza la posizione di Regione Toscana contraria agli Ogm “confortata dalla contrarietà della maggioranza dei cittadini e degli agricoltori alle coltivazioni Ogm nonché dal parere espresso dal Consiglio regionale della Toscana all’unanimità” e ribadita la “insostenibilità economica della coesistenza tra coltivazioni Gm e non Gm”, l’assessore toscano all’agricoltura sostiene che la sentenza “non cambia la nostra posizione” anche se “adesso occorre ricercare nuovi strumenti giuridici per permetterci di perseguire la nostra strategia politica”. Dall’assessorato toscano all’agricoltura arrivano già alcuni suggerimenti tecnici per confermare, dopo la sentenza europea, il contrasto alla coltura di sementi Ogm: invocazione della clausola di salvaguardia come richiesto all’unanimità dalle Regioni italiane al Governo “per mantenere il territorio italiano libero da coltivazioni transgeniche; nonché il sostegno a una proposta della Commissione Ue che modifica una precedente Direttiva prevedendo la possibilità, per gli Stati membri, di limitare o vietare la coltivazione di Ogm sulla base di motivazioni, stavolta, socio-economiche. A tale proposito Salvadori fa appello a tutte le regioni italiane per “concordare le modalità con le quali far sentire la nostra voce e potersi così presentare in modo compatto di fronte alla Commissione Europea”. Per Gianni Salvadori sarebbe anche necessario un pronunciamento del Parlamento italiano contro gli Ogm “che impegni il governo ad agire sulle istituzioni europee al fine di ottenere una rapida approvazione della modifica della normativa comunitaria”.  
   
   
OGM: VENETO FREE. RIUNIRE TASK FORCE  
 
 Venezia - “L’agricoltura veneta ha interesse ad essere Ogm free sul mercato mondiale. Al più presto convocheremo la task force anti Ogm per ribadire questa posizione, già espressa più volte in maniera netta e inequivocabile. E sia chiaro che Ogm significa organismi geneticamente modificati e coperti da brevetto, non organismi geneticamente migliorati”. Lo ha ribadito il 6 settembre l’assessore all’agricoltura del Veneto Franco Manzato, secondo il quale “la sentenza della Corte di giustizia nulla cambia rispetto alle politiche che la Regione ha adottato per garantire le produzioni di qualità. Essa infatti si limita a considerare illegittimo un blocco indiscriminato e aprioristico di messa a coltura del transgenico, non tenendo conto che le amministrazioni centrali e quelle regionali non pongono un divieto generale ma rispetto alle garanzie di non contaminazione”. “Ed è questo uno dei nodi centrali, oltre al rischio di rendere gli imprenditori agricoli di fatto terzisti verso le decisioni e le scelte economiche delle multinazionali che producono, pensano e guadagnano all’estero. Il Veneto – ha confermato Manzato – non intende abdicare rispetto alla valorizzazione delle sue qualità, delle produzioni a denominazione e tipiche, della garanzia di essere agricoltura ogm free esibibile sul mercato e al consumatore rispetto a produzioni generiche e mondializzate, modificate geneticamente. Tutto questo, peraltro, avviene a fronte di normative europee sulle quali è in atto una discussione profonda. Ricordo che, come affermato anche ieri nel corso della Ix Conferenza della rete delle Regioni europee Ogm free, la coesistenza tra colture transgeniche e quelle non ogm è estremamente costosa e per noi impossibile finchè non sia stabilito che il prezzo della contaminazione deve essere pagato da chi inquina. Il danno è potenzialmente immenso, perché i produttori perdono la possibilità di etichettare i loro prodotti come Ogm free e rischiano di diventare veri e propri schiavi di brevetti altrui che non volevano utilizzare”. “Porteremo l’argomento a livello nazionale attraverso la Commissione politiche agricole – ha concluso Manzato – che ha già ribadito più volte la posizione non contraria alle sperimentazioni ma a coltivazioni senza certezze e sicurezze che comprometterebbero le caratteristiche intrinseche, di redditività e di mercato della nostra agricoltura”.  
   
   
STATO DI CALAMITÀ PER GLI ALLEVATORI DELLA MONTAGNA PIEMONTESE  
 
La Regione Piemonte, nel corso di una riunione svoltasi il 5 settembre a Roma, ha chiesto che venga riconosciuto agli allevatori di montagna lo stato di calamità. L’iniziativa deriva dal fatto che nel corso dell’estate il pascolo in alta quota, per via delle estreme condizioni atmosferiche verificatesi in altura, è andato incontro a notevoli difficoltà: prima le alte temperature unite ad una evidente carenza di acqua e manto erboso, poi il feddo anticipato e le prime precipitazioni nevose. Al ministro Catania, presenta alla riunione, è stato anche richiesto di valutando tutte le iniziative attuabili per far fronte ai disagi subiti dagli allevatori, in molti casi costretti a rientrare a valle anticipatamente registrando la perdita di qualche animale, spesso i capi più deboli che non hanno retto alle condizioni climatiche eccezionali. Il riconoscimento della causa di forza maggiore permetterà di garantire anche a loro il premio di permanenza in altura. “Abbiamo voluto agire immediatamente - ha dichiarato l’assessore regionale all’Agricoltura, Claudio Sacchetto - e seguiremo la partita con particolare attenzione, sollecitando con forza il riconoscimento dello stato di calamità e fornendo la documentazione necessaria. Gli allevatori penalizzati da una stagione estiva al di fuori della media non possono subire un ulteriore danno quale l’annullamento dei pagamenti spettanti”. “È assolutamente importante che arrivi al più presto il riconoscimento dello stato di calamità - ha aggiunto il presidente Roberto Cota - perché si possano avere gli strumenti adatti per tutelare gli allevatori di montagna”.  
   
   
“OLIO, BANDITO IL FALSO D’AUTORE: TRACCIABILITÀ E TRASPARENZA"  
 
La Puglia presenta una superficie investita ad olivo, secondo gli ultimi dati Istat (2010) di 374.450 ettari, pari al 32% del totale investito in Italia. Circa l’11% di tale superficie è coltivata con metodi di produzione biologica, rappresentando circa il 25% a livello nazionale. Questi alcuni dati emersi stamattina durante il convegno “Olio, bandito il falso d’autore: tracciabilità e trasparenza per l’olio extra vergine di oliva”, organizzato da Coldiretti Puglia e Unaprol in collaborazione con il Comando Carabinieri Politiche Agricole e Alimentari nell’ambito del programma del Padiglione Agroalimentare (Fiera del Levante) promosso dall’Assessorato alle Risorse Agroalimentari della Regione Puglia. Al convegno sono intervenuti, dopo il saluto del Presidente della Fiera Gianfranco Viesti, il Direttore Generale Unaprol Pietro Sandali, Il Presidente Coldiretti Puglia Pietro Salcuni, l’Assessore regionale alle Risorse Agroalimentari Dario Stefàno il Colonnello Comandante Carabinieri Politiche Agricole e Alimentari Maurizio Delli Santi, il Capitano Vincenzo Ferrara, Il Professor Maurizio Servili dell’Università degli Studi di Perugia, il nutrizionista Ciro Vestita e la Senatrice Colomba Mongiello. Le conclusioni sono state affidate al Presidente Unaprol Coi Massimo Gargano. L’incontro è stato moderato da Michele Bungaro. Nel corso del convegno è stato anche presentato anche il disegno di legge 3211 di cui è relatrice la senatrice Colomba Mongiello. “L’iniziativa di stamattina – ha sottolineato l’Assessore Regionale alle Risorse Agroalimentari Dario Stefàno e Coordinatore nazionale della Commissione Politiche Agricolenel corso del convegno- mette in evidenza un progetto normativo su un tema importante come quello della tracciabilità. Il Ddl fa un tentativo vero che vuole colmare un vuoto normativo. “Con i miei colleghi Assessori regionali – ha continuato Stefàno – ho espresso parere favorevole ad una norma che certamente contiene degliinteressanti elementi di novità. Auspichiamo che sia data la massima celerità all’iter del provvedimento nell’interesse dell’intero Sistema Paese. “Come Regione Puglia, siamo particolarmente sensibili – ha rimarcato Stefàno - ai temi della tracciabilità, della qualità, della trasparenza, del contrasto alle frodi agroalimentari e all’agropirateria.Il marchio di qualità “Prodotti di Puglia” è oggi una realtà. Abbiamo dovuto superare anche le iniziali censure in sede comunitaria motivando con forza le nostre ragioni che finalmente ci sono state riconosciute. Una realtà che gode della condivisione dell’intero Sistema agricolo eche, nella rilevante logica della filiera, tenta di affermarsi in maniera volontaria nell’attesa che si colmi il gap normativo”. “ Non posso, però, non registrare per l’ennesima volta – ha concluso Stefàno – come l’agenda del Governo nazionale sia ancora distratta sui contenuti e sulle questioni dell’agricoltura e dell’agroalimentare. Eppure negli ultimi tre anni, l’unico spicchio economico che ha tenuto è stato quello dell’agricoltura e del suo indotto. L’italia non può mostrarsi debole e arretrare timorosa di fronte alle censure dell’Unione Europea. Il nostro Paese sui temi agricoli deve, nei momenti decisivi, avere il coraggio di forzare la mano perché misura un interesse più elevato rispetto agli altri stati dell’Unione che possono, invece, coltivare anche un proprio tornaconto ostacolando le legittime aspirazioni dei nostri produttori”.  
   
   
CANCRO DEL KIWI. GIUNTA VENETA PROPONE PROVVEDIMENTO PER CONTRIBUTI SU ERADICAZIONE FINALIZZATA AL DIFFONDERSI DELLA MALATTIA  
 
Venezia - La Giunta veneta ha adottato un provvedimento di disciplina regionale degli indennizzi a favore delle aziende produttrici di kiwi che hanno eradicato le colture per prevenire il diffondersi del cancro batterico dell’Actinidia. L’intervento passerà ora all’esame della competente Commissione consiliare prima della definitiva approvazione. “Proponiamo in sostanza l’apertura dei termini per la presentazione di domande di indennizzo – ha ricordato Manzato – da parte degli imprenditori agricoli le cui aziende sono state interessate da provvedimenti obbligatori di estirpazione. La procedura sarà quella già utilizzata lo scorso anno per un analogo intervento. Abbiamo infine proposto di finanziare prioritariamente le domande d’indennizzo per i frutteti di actinidia in produzione, in ordine decrescente di superficie estirpata, seguite dalle domande che riguardano frutteti non ancora in produzione”. La coltivazione di Actinidia in Veneto interessa una superficie complessiva di oltre 3.200 ettari, per una produzione di 76 mila tonnellate e un valore di oltre 40 milioni di euro. Il cancro batterico del kiwi, o Pseudomonas syringae pv. Actinidiae, ha fatto la sua comparsa nel territorio regionale durante il 2010: i suoi attacchi provocano un deperimento delle parti colpite e la successiva morte della pianta. Il batterio si diffonde nell’ambiente in maniera epidemica e, al momento, non vi sono metodi di difesa attiva efficaci per contrastarlo. In seguito alla diffusione della batteriosi, il Ministero per le politiche agricole ha approvato nel 2011 le “Misure di emergenza per la prevenzione, il controllo o l’eradicazione” della malattia. “Come Regione – ha detto ancora Manzato – abbiamo anche aderito al “Progetto di ricerca interregionale sul Cancro batterico del Kiwi”, in base al quale l’Università degli Studi di Udine – Dipartimento di Scienze Agrarie ed Ambientali, condurrà uno studio sulle possibilità di contrasto alla batteriosi, soprattutto in chiave in chiave intravarietale, ossia selezionando piante naturalmente resistenti. Nello stesso tempo la Giunta vietato per tutto l’anno corrente nuovi impianti di actinidia nell’intero territorio regionale.  
   
   
LEVISSIMA ESALTA I SAPORI AUTUNNALI DELLA SUA TERRA, LA VALTELLINA  
 

 

 

Levissima, l’acqua minerale valtellinese per eccellenza, accoglierà l’autunno e i suoi inconfondibili sapori presenziando agli appuntamenti enogastronomici più attesi della Valtellina - dal Grappolo d’oro alla Sagra dei Crotti, dai Weekend d’Autunno alla Mostra del Bitto fino a Morbegno in Cantina - in programma dai primi di settembre fino a fine ottobre.

Levissima, che nasce proprio dai ghiacciai d’alta quota, disseterà i palati di valtellinesi e turisti, accompagnando le degustazioni che si svolgeranno in questa spettacolare cornice montana.

 

Il Grappolo d’Oro, che si terrà dal 1° al 9 settembre a Chiuro, è il qualificato appuntamento nato per valorizzare e promuovere i migliori vini della Valtellina attraverso invitanti degustazioni; la Sagra dei Crotti, in programma il 2, il 7 e il 9 settembre, apre invece i caratteristici “crotti”, le cosiddette grotte di Chiavenna, offrendo un’allegra atmosfera all’insegna della convivialità e del gusto; assaggi della miglior produzione casearia locale saranno in scena alla Mostra del Bitto dal 12 al 14 ottobre. Per gli amanti del vino l’altro appuntamento imperdibile è Morbegno in Cantina, che si terrà il 28-29-30 settembre e il 5-6-7 ottobre: la manifestazione coinvolge oltre 30 cantine tra le più antiche di Morbegno, appositamente aperte al pubblico per le migliori degustazioni. Infine, i Weekend d’Autunno, che si svolgeranno in vari ristoranti di Teglio per otto week-end, da fine settembre a metà novembre, saranno l’occasione giusta per gustare tutta la bontà dei prodotti valtellinesi, con sapienti accostamenti di vini e piatti della tradizione.

 

Levissima promuove gli eventi gastronomici della sua terra, così come i momenti culturali e artistici; sarà infatti l’acqua ufficiale del Sondrio Festival in programma dal 1° al 7 ottobre, l’unico evento e concorso cinematografico internazionale dedicato specificamente ai documentari sui Parchi Naturali, organizzato con il patrocinio della Regione Lombardia per promuovere il territorio a 360°.

 

Celebrando i prodotti e le iniziative locali, Levissima si dimostra ancora una volta vicina alla sua terra, la Valtellina, evidenziando il forte legame con la tradizione e il folclore locali che contraddistinguono la montagna e la sua unicità.

 

 

 

Levissima è una delle acque minerali del Gruppo Sanpellegrino, riconosciuta come archetipo dell’acqua e simbolo di purezza, da sempre impegnata nella tutela della fonte da cui ha origine e nella salvaguardia della risorsa acqua.

Sanpellegrino è la più grande realtà nel campo del beverage in Italia, grazie ad un ricco portafoglio di acque minerali, aperitivi analcolici, bibite e tè freddi. I suoi prodotti sono presenti in oltre 120 paesi attraverso filiali e distributori sparsi nei cinque continenti.

Parte del Gruppo Nestlé - azienda leader a livello mondiale in Nutrizione, Salute e Benessere – Sanpellegrino è da sempre impegnata nella valorizzazione dell’acqua, bene primario per il Pianeta, e lavora con responsabilità e passione per garantire a questa risorsa un futuro di qualità

 

 
   
   
ALIMENTAZIONE SANA A TEMPO DI RECORD INSALATE NOSTROMO, IDEALI PER UN PASTO VELOCE, SFIZIOSO E SALUTARE  
 
Con la fine dell’estate e il ritorno al lavoro la voglia di mettersi ai fornelli può non essere alle stelle. Nostromo, azienda italiana da oltre 60 anni specializzata nella produzione di tonno e conserve ittiche, viene incontro alle esigenze di chi non intende rinunciare ad un piatto completo avendo poco tempo a disposizione. Sono nate così le Insalate di tonno Nostromo, ricette sfiziose pronte da assaporare in ogni momento, in una rapida pausa pranzo o in una cena leggera. In tre varianti, Messicana, Orto e Mare e Cous Cous, le insalate sono preparate con il tonno migliore e le verdure più fresche per offrire ai consumatori un prodotto di qualità. Ideale per un tocco etnico in tavola, l’insalata di tonno Cous Cous con menta, olive e carote, è squisita anche tiepida, saltata rapidamente in padella o scaldata al microonde. Gli amanti dei sapori più decisi e leggermente piccanti preferiranno l’insalata messicana con mais, fagioli rossi e peperoni rossi che può essere anche abbinata come contorno a secondi piatti. Al contrario per i gusti più delicati Nostromo propone l’insalata Orto e Mare con patate, mais, carote e fagiolini verdi che oltre ad essere un piatto ideale per chi segue un’alimentazione leggera, perché apporta meno di 70 kilocalorie per 100 grammi di prodotto, rappresenta un buonissimo condimento per paste e risi freddi. Importanti per il benessere quotidiano, le insalate, disponibili in confezioni doppie da 150 grammi, grazie alla pratica linguetta “apri facile”, sono facili da aprire senza utilizzare coltello o forbici. Canale di vendita: Grande Distribuzione Prezzi: Insalata di tonno Cous Cous, formato 2 x 150 grammi: €/conf 2,93 Insalata di tonno Messicana, formato 2 x 150 grammi: €/conf 2,91 Insalata di tonno Orto e Mare, formato 2 x 150 grammi: €/conf 2,90  
   
   
GRAZIE ALLA COLLABORAZIONE CON IACOBUCCI HF, NOTA AZIENDA LEADER NELLA PRODUZIONE DI ESPRESSO MAKER PER IL MERCATO AEREONAUTICO, HAUSBRANDT SARÀ PRESENTE CON UN CORNER DI SERVIZIO CAFFÈ NEI SALONI NAUTICI  
 
Il piacere di un vero caffè italiano in occasione del Festival de La Plaisance di Cannes ed al Monaco Boat Show di Montecarlo, grazie alla collaborazione tra Hausbrandt e Iacobucci Hf Dall’11 al 16 Settembre e dal 19 al 22 Settembre 2012 l’appuntamento è con i due più prestigiosi Saloni Nautici europei, il Festival de La Plaisance di Cannes ed il Monaco Boat Show di Montecarlo. Grazie alla collaborazione con Iacobucci Hf, nota azienda leader nella produzione di espresso maker per il mercato aereonautico ed ora presente nella nautica di lusso, Hausbrandt sarà presente con un corner di servizio caffè dove i visitatori potranno degustare l’assortimento in cialda Ese delle miscele espresso, decaffeinato nonché delle preziose mono-origini. Arrivato alla sua 35esima edizione, il Festival De La Plaisance è il primo Salone in acqua d’Europa, un luogo unico dove poter scoprire i più bei gioielli del mare tra Vieux Port e Port Pierre Canto su una superficie espositiva di 80.000 mq e quasi 600 imbarcazioni di lusso. 100, invece, gli yacht selezionati per la 22esima edizione delMonaco Boat Show di Montecarlo, tra i più lussuosi e glamour di tutto il mondo. Il prestigio dei due eventi sposa fedelmente l’eccellenza del caffè Hausbrandt che accompagnerà i visitatori deliziandoli con il piacere di un vero Espresso di qualità, dalla miscela classica alle più particolari, ricercate e pregiatissime mono-origini, Kenia Aa, Ethiopia Sidamo, Santos Fancy Ny2 Brasile, Costarica Shb Tarrazu, Antigua Guatemala. Hausbrandt, onorata della collaborazione con il brand Iacobucci Hf, offre la sua eleganza a servizio di due tra gli eventi europei più affascinanti dell’anno. Www.hausbrandt.com  
   
   
IL RE DEL NATALE DIVENTA IL PRINCIPE DELL’ ESTATE.  
 
Se il Panettone decide di opporsi al trascorrere delle stagioni si trasforma in Gelato. Loison Pasticceri ha deciso di movimentare l’estate 2012 con un Contest dai toni dolci. Ecco che il mondo dei Food Blogger è stato chiamato a darsi battaglia per realizzare l’Insolito Gelato. Ne sono nati tanti Gelati al Panettone nelle più infinite varianti: dalle più semplici palline in coppetta con cialda croccante di Panettone, ai coni fatti di Panettone, da quello in stecco a quello fritto, per finire con zuccotti, tramezzini e stelline. L’importante è che il Gelato sia al gusto Panettone e poi tutti gli accostamenti sono possibili: Cioccolato, Fichi, Peperoncino, Miele, Frutta secca, Maraschino, Parmigiano Reggiano, Prosciutto di Parma e tante altre sperimentazioni. Libero sfogo alla creatività dei concorrenti , 45 in totale, che hanno realizzato altrettante ricette poi sottoposte al giudizio dell’inflessibile giuria dei 14 dell’Insolito Panettone Team. Il gelato al Panettone si può gustare tutto l’anno presso i punti vendita Le Botteghe di Leonardo, con le quali Loison per primo ne ha ideato la ricetta originale. Primo Classificato Gelato Alla Ricotta, Fichi E Panettone Ai Fichi di Viscito Maria Grazia (www.Cookingplanner.it) Secondi Classificati Pari Merito Gelato Al Peperoncino Piccante di Malomo Marisa (blog.Giallozafferano.it/loti64) Un Insolito Stecca Lecca Gelatoso di Bianchi Alessia (dolcezzedinonnapapera.Blogspot.it) Terzi Classificati Pari Merito Gelato Al Panettone E Miele Di Bosco Con Sciroppo Al Gelsomino di Orazi Ambra (gattoghiotto.Blogspot.it) Gelato Al Panettone Al Fico Con Cialda Al Vin Brulé Su Cono Di Panettone Classico di Bellini Matteo (www.Cuocopersonaleblog.com) Per ulteriori informazioni e per scoprire tutte le ricette: www.Insolitopanettone.com/contest/insolito_gelato www.Facebook.com/loison.panettone www.Lebotteghedileonardo.it