Pubblicità | ARCHIVIO | FRASI IMPORTANTI | PICCOLO VOCABOLARIO
 







MARKETPRESS
  Notiziario
  Archivio
  Archivio Storico
  Visite a Marketpress
  Frasi importanti
  Piccolo vocabolario
  Programmi sul web




 


GIOVEDI

PAGINA 1 PAGINA 2 PAGINA 3 PAGINA 4 PAGINA 5 PAGINA 6 MODA E TENDENZE ALIMENTAZIONE
Notiziario Marketpress di Giovedì 27 Settembre 2012
LA BANCA EUROPEA PER GLI INVESTIMENTI SI IMPEGNA A FINANZIARE UN COLLEGAMENTO OFF-SHORE UK  
 
Bruxelles, 27 Settembre 2012 - Blu Trasmissione Walney 2 Limited, un consorzio di Macquarie Capital Group Limited e Barclays Infrastructure Funds Management Limited, ha ottenuto ieri una licenza per possedere e gestire il collegamento di trasmissione alla farm 2 Walney vento. Questo è il secondo collegamento ad alta tensione, che ha ricevuto un finanziamento da parte della Banca europea per gli investimenti (Bei). Ofgem E-serve Trasmissione Blu è stata incaricata di assumere la proprietà del collegamento da Walney eoliche Limited, a seguito di una gara d´appalto nell´ambito del proprietario del Offshore (Ofto) regime. Walney Windfarm Limited è di proprietà di Dong Energy, Scottish and Southern Energy (Sse) e Opw 1 . Simon Brooks, Vice-presidente per il Regno Unito della Banca europea per gli investimenti ha dichiarato: "Finanziamenti a lungo termine del collegamento 2 Trasmissione Walney abbasserà il costo delle energie rinnovabili pagato dal consumatore. La Banca europea per gli investimenti si è impegnata a sostenere gli investimenti nelle energie rinnovabili in tutta Europa, compresi i collegamenti di rete e parchi eolici. Garantire il finanziamento di progetti come il Walney 2 link è essenziale per gli investimenti nelle infrastrutture che promuove azione per il clima. " Lord Mogg, Ofgem presidente, ha detto: "importante investimento della Bei in Walney 2 è un´ulteriore garanzia di forza dell´approccio competitivo che è al centro del regime di Offshore di Gb." La Banca europea per gli investimenti ha finora approvato il finanziamento per un totale di poco meno di 1 miliardo di sterline per i progetti di trasmissione offshore, divisi equamente tra Round 1 e 2A e ritorno. Sono inoltre attualmente valutando possibile utilizzo di uno strumento obbligazionario progetto Bei per attirare finanziamenti vincolo per collegamenti di trasmissione offshore, offerti da Ofgem. Trasmissione Blu sta acquistando il link per £ 110m con la metà dei finanziamenti del debito per l´acquisto fornita dalla Bei e il finanziamento restante essendo previsto da quattro istituti di credito commerciali. Questo porta il totale degli investimenti in Round Tender transitorio da 1 a circa £ 470 milioni.  
   
   
CROAZIA, KUWAIT PETROLEUM CORPORATION ENTRA NEL MERCATO NAZIONALE  
 
 Zagabria, 27 settembre 2012 - La Kpc - Kuwait Petroleum Corporation - ha scelto di rompere gli indugi e di entrare nel mercato croato attraverso una offerta di acquisto della catena di stazioni di rifornimento gas Omv. A rivelare la notizia è stato il quotidiano locale Vecernji List, secondo cui la Kpc genera annualmente un fatturato di 86 miliardi di dollari, e produce 3,2 milioni di barili al giorno.  
   
   
VARESE - ON LINE IL NUOVO “LISTINO PREZZI PER L’EDILIZIA"  
 
Varese, 27 settembre 2012 - E’ online sul sito della Camera di Commercio l’edizione del “Listino Prezzi per l’Edilizia” aggiornata al 30 giugno di quest’anno. Si tratta di una pubblicazione che ogni sei mesi riporta i prezzi delle opere compiute nei diversi comparti edili. Un’iniziativa editoriale utile non solo alle imprese, ma anche ai cittadini, che la possono consultare quando devono fare i conti con la sistemazione dell’impianto elettrico o idraulico di casa piuttosto che con la costruzione di strutture edili: il semplice muretto come l’intera abitazione. Grazie al lavoro svolto dalla Commissione Prezzi Edilizia e dai Comitati Tecnici - composti da esperti dei diversi settori segnalati dalle associazioni di categoria (Associazione Artigiani, Acai, Cna, Api, Acev, Confagricoltura, Coldiretti) e dagli Ordini e Collegi professionali - si è giunti a questa nuova edizione del Listino, che trova sempre più l’interesse degli operatori come dei professionisti del settore edile nonché dei consumatori. Una sinergia che troverà presto concretizzazione in un’altra iniziativa: riguarderà le ristrutturazioni e il risparmio energetico nell’edilizia. Ritornando al Listino, tra le novità di quest’edizione c’è il capitolo dedicato agli impianti ascensori al quale si aggiungerà, a fine anno, quello sulle opere di sistemazione esterna. Oltre che su cd e nel tradizionale formato cartaceo - distribuito a enti e istituzioni locali, ordini professionali, collegi e imprese del settore e associazioni di categoria - come già indicato il Listino è scaricabile direttamente da www.Va.camcom.it, accedendo dal menu “Tutela del Mercato”, rubrica “Prezzi”. A breve, poi, sullo stesso sito camerale sarà disponibile anche nei formati standard per essere importato direttamente all’interno dei più diffusi software utilizzati da professionisti ed imprese del mondo dell’edilizia. Questa nuova edizione del Listino sarà in distribuzione allo stand della Camera di Commercio a “Ediltek”, la fiera dell’edilizia in svolgimento a Malpensafiere da venerdì 28 a domenica 30 settembre.  
   
   
BERGAMO, CASA "SICURA" GRAZIE AL PATTO SALVA MUTUI  
 
Bergamo, 27 settembre 2012 - Un Patto ´salva mutui´ in duplice versione e una misura ad hoc studiata per sostenere le giovani coppie nell´acquisto della prima casa. Sono queste le iniziative che Regione Lombardia ha recentemente messo in campo per aiutare le persone che si trovano in difficoltà economica con acquisto o affitto di un alloggio e che sono state presentate a Bergamo dall´assessore regionale alla Casa Domenico Zambetti. Misure che si inseriscono in un quadro di interventi che, solo negli ultimi anni, ha significato stanziamenti per oltre 26 milioni di euro nella sola Provincia orobica. Azioni Condivise - "Il mondo dell´abitare - ha detto l´assessore - anche in considerazione della crescente difficoltà dei cittadini ad acquistare una casa, in particolar modo per chi è giovane o con un contratto di lavoro precario, ha visto crescere la domanda di alloggi in affitto e, purtroppo, anche gli sfratti che sono aumentati dai 4.666 del 2005 ai 12.511 del 2010. Numeri che ci hanno spinto a intervenire mettendo in campo, a partire dal ´Patto per la casa´ sottoscritto a febbraio con una sessantina di realtà del territorio come enti locali, sindacati, associazioni di costruttori, proprietari e inquilini, una forte azione tesa ad attuare le soluzioni migliori per i bisogni dei cittadini". Il Patto Salva Mutui - Serviva una garanzia per quanto riguarda i mutui anche a fronte del difficile momento economico e dei problemi delle famiglie a comprare la casa. La risposta di Regione si articola in un duplice accordo sottoscritto rispettivamente con Banca Intesa e Unicredit. Con Banca Intesa c´è la possibilità di sospendere o rimodulare il mutuo, senza dover lasciare l´alloggio. L´accordo con Unicredit, invece, permette, a chi ha stipulato il mutuo con le società del gruppo e si trova in momentanea difficoltà, di vendere il proprio alloggio a Unicredit Credit Management Immobiliare, saldare il debito residuo con i proventi della vendita e, contemporaneamente, stipulare un contratto di locazione a un canone sostenibile, con la possibilità di successivo riacquisto dell´alloggio, una volta superate le difficoltà economiche e finanziarie. Le Giovani Coppie - Altro tema delicato è quello delle giovani coppie. Per loro, Regione Lombardia ha pensato uno specifico sostegno sancito in un´intesa con Abi che prevede l´abbattimento del tasso di interesse del mutuo del 2 per cento per i primi 5 anni, quelli solitamente più critici. Ne possono beneficiare coloro che si sono sposati, o intendono farlo, nel periodo 1 giugno 2012-31 maggio 2013 e acquistano la prima casa (prezzo massimo 280.000 euro), stipulando un mutuo di durata non inferiore a 20 anni con una Banca convenzionata con Finlombarda Spa. Già Stanziati Oltre 26 Milioni Per Bergamo - L´impegno della Regione per le politiche abitative in Provincia di Bergamo è stato sostanzioso è si è concretizzato in stanziamenti pari a 26,864 milioni di euro. Per l´acquisto della prima casa delle giovani coppie, dal 2008 al 2010 - a fronte di 1.479 domande - sono stati stanziati 8,8 milioni di euro; 13,6 milioni di euro per il fondo sostegno affitti con 18.632 richieste dal 2009 al 2011; 1.264.000 euro per dare una risposta, dal 2009 a oggi, a 818 domande di contributo straordinario a persone che sono state sfrattate o hanno perso il posto di lavoro e 3,2 milioni di euro per realizzare alloggi a canoni sostenibili nell´ambito del ´Piano Casa´. Contributo Alla Locazione - Altri 12 milioni sono stati stanziati per il sostegno abitativo ai cittadini con disagio acuto. Allo stesso tempo, i cittadini licenziati o in mobilità possono richiedere un contributo straordinario di 1.500 euro, che diventano 2.000 per quanti sono sottoposti a procedura di sfratto esecutivo. A disposizione, per questo bando a sportello, Regione Lombardia ha messo 4,9 milioni di euro.  
   
   
GIUNTA, LAVORI PUBBLICI, 3 MILIONI AI COMUNI SARDI PER OPERE URGENTI  
 
 Cagliari, 27 Settembre 2012 - Approvato ieri dalla Giunta, su proposta dell´assessore dei Lavori pubblici, Angela Nonnis, il programma di spesa per le opere di interesse degli enti locali regolato dalla legge numero 6 del 15 marzo 2012. Con uno stanziamento di 3 milioni di euro saranno soddisfatte le istanze di finanziamento di 44 comuni, soprattutto per quanto riguarda lavori urgenti di ampliamento e messa in sicurezza dei cimiteri e di consolidamento degli edifici di culto. “Il provvedimento varato oggi dall’esecutivo fa fronte a esigenze improcrastinabili dei Comuni, al fine di garantire un adeguato livello di servizi - dice l’assessore Nonnis - sarà possibile intervenire per migliorare le precarie condizioni igienico sanitarie in cui spesso versano i cimiteri e la grave situazione delle chiese, talvolta strutture di pregio con seri problemi di staticità”. Riguardo alle risorse per gli anni 2014-2017 pari a 17 milioni, inoltre, la Giunta ha approvato un avviso che sarà pubblicato sul portale web della Regione attraverso il quale gli enti locali potranno avanzare le proprie richieste di finanziamento per tutte le opere pubbliche prioritarie già inserite nel programma triennale dei Comuni. Le domande dovranno essere spedite all’assessorato dei Lavori pubblici entro il termine di 30 giorni dalla pubblicazione e potranno riguardare un solo intervento di importo non superiore a 500mila euro.  
   
   
UCIMU/ CRESCE IL CONSUMO MONDIALE DI ROBOT. L’INDUSTRIA ITALIANA COSTRUTTRICE DI MACCHINE UTESILI: RIPRESA DEL MERCATO INTERNO A PARTIRE DALLA SECONDA META’ DEL 2013  
 
 Milano 27 settembre 2012. L’industria manifatturiera mondiale investe in beni strumentali: il trend positivo del consumo di macchine utensili proseguirà in modo deciso da qui al 2015 interessando anche l’Area Euro. Questo è quanto emerge dai dati illustrati da Luigi Galdabini, presidente Ucimu-sistemi Per Produrre, l’associazione dei costruttori italiani di macchine utensili, robot e automazione, in occasione della conferenza stampa di presentazione di 28.Bi-mu/sfortec, la manifestazione fieristica di riferimento per il comparto, in scena a fieramilano dal 2 al 6 ottobre. Secondo i dati elaborati dal Centro Studi & Cultura di Impresa di Ucimu a partire dallo studio di Oxford Economics, primario istituto econometrico britannico, nel periodo compreso tra il 2011 e il 2015, il consumo mondiale di macchine utensili crescerà del 45% fino a raggiungere il valore record di 88,6 miliardi di euro. L’incremento della domanda di sistemi di produzione sarà più deciso nell’area asiatica ove il consumo crescerà, del 53%, oltre i 61 miliardi di euro. D’altra parte, nonostante si tratti di un mercato maturo, anche l’Europa vedrà crescere la domanda di macchine utensili che salirà a 16 miliardi di euro, il 28% in più rispetto al 2011. Sebbene la sostituzione dei macchinari obsoleti e l’acquisizione di nuovi che interesserà l’Europa nel periodo 2011-2015 non saranno sufficienti a recuperare il terreno perso con la crisi del 2009, l’area Euro si confermerà seconda nella graduatoria mondiale di consumo, dopo l’Asia e prima delle Americhe (ove la domanda si attesterà a 10,7 miliardi di euro). Più nel dettaglio, sia Germania che Italia continueranno a investire in tecnologia di produzione. Nel 2015, il consumo di macchine utensili da parte degli utilizzatori tedeschi si prevede sarà pari a 6,3 miliardi di euro, il 26% in più del valore registrato nel 2011. In Italia, invece, la domanda crescerà del 20% raggiungendo il valore di 2,4 miliardi di euro. Le stime elaborate dal Centro Studi & Cultura di Impresa di Ucimu-sistemi Per Produrre, pur non entusiasmanti, confermano il ruolo dell’Area Euro e dell’Italia nel panorama internazionale di settore sia come zona di produzione che di consumo. D’altra parte - ha affermato Luigi Galdabini - occorrerà aspettare la seconda parte del 2013 per assistere all’inversione di tendenza dell’andamento della domanda italiana. Secondo l’indagine trimestrale condotta da Ucimu-sistemi Per Produrre, il 57,7% degli intervistati dichiara di prevedere, per l’ultimo trimestre dell’anno, una sostanziale stabilità dell’andamento della domanda interna. Il 23,1% si attente una diminuzione. Decisamente più ottimisti i costruttori rispetto al mercato estero. Se la metà degli intervistati prevede stabilità, il 28% ritiene che la domanda espressa dagli utilizzatori stranieri crescerà. Infine, l’analisi tendenziale del dato relativo alle consegne nei sei mesi successivi alla rilevazione - effettuata nel secondo trimestre dell’anno - conferma la lentezza della ripresa del mercato italiano. Il 57% dei rispondenti segnala una riduzione delle vendite. Solo il 24% registra un incremento sensibile delle consegne. Il restante 19% dichiara stabilità. Differente l’analisi del mercato estero. Le consegne destinate oltreconfine nei sei mesi successivi alla rilevazione risultano in crescita per il 68% delle imprese che partecipano all’indagine, a conferma del fatto che è la domanda straniera a sostenere il fatturato dell’industria italiana di settore. “Per questa ragione - ha affermato Luigi Galdabini - occorre pensare di incentivare le imprese a internazionalizzarsi sempre di più. Consapevoli che lo spazio di manovra non è ampio, i costruttori hanno richiesto un provvedimento, già allo studio delle autorità di governo, che permetta l’abbattimento dell’Irap, per la parte del costo del lavoro, pari alla quota di produzione che l’impresa destina alle vendite all’estero”. “D’altra parte - ha aggiunto Alfredo Mariotti, direttore generale di Ucimu-sistemi Per Produrre- l’interesse delle imprese, anche straniere, per il mercato italiano resta alto come testimoniano i numeri di 28.Bi-mu/sfortec”. Protagoniste della mostra sono 1.160 imprese, il 47% delle quali straniere che presenteranno il meglio della propria produzione su una superficie espositiva complessiva di 90.000 metri quadrati. L’ampia e variegata offerta di macchine utensili, robot, sistemi di automazione e tecnologie per la produzione industriale in mostra a 28.Bi-mu si concretizza nelle circa 3.000 macchine esposte, per un valore complessivo di 466 milioni di euro. Come da tradizione la manifestazione è arricchita da un fitto programma di eventi collaterali volti a valorizzare la partecipazione degli operatori presenti. Oltre Quality Bridge, rassegna convegnistica dedicata a approfondimento di temi tecnici, 28.Bi-mu/sfortec ospita la speciale Mostra-evento “Gli oggetti del vivere. Le tecnologie del fare”, dedicata a illustrare l’impatto delle macchine utensili nella vita quotidiana. Lo spazio, allestito all’interno del padiglione 18 su una superficie di oltre 400 metri quadrati, sarà animato quotidianamente da una serie di incontri, “90 minuti con…” aperti al pubblico, con alcuni personaggi di spicco del mondo dell’industria. La mostra si apre, martedì 2 ottobre, ore 10.30, Sala martini, Centro Congressi Stella Polare, Centro Servizi Fiera Milano (Rho-pero) con il convegno inaugurale incentrato sul tema “Industria e manifattura: il futuro di Italia e Europa oltre la crisi. Intervengono: il professor Claudio De Vincenti, sottosegretario allo Sviluppo Economico, Alberto Quadrio Curzio, professore Emerito Università Cattolica e Accademia Nazionale dei Lincei. Luigi Galdabini, presidente Ucimu-sistemi Per Produrre, Michele Perini, presidente Fiera Milano. Coordina i lavori Roberto Napoletano, direttore de Il Sole 24 Ore.  
   
   
BEI E CRÉDIT COOPÉRATIF: € 100 MILIONI DI EURO PER LE PMI FRANCESI  
 
Bruxelles, 27 settembre 2012 - La Banca europea per gli investimenti ( Bei) e il Crédit Coopératif ieri ha firmato un nuovo € 100.000.000 linea di credito a sostegno degli investimenti delle piccole e medie imprese. Questo impegno fa seguito ad un primo € 150.000.000 programma lanciato dalla Bei e Crédit Coopératif nel 2009, che ha beneficiato 330 piccole e medie imprese. Tale linea di credito è destinato alle società indipendenti con meno di 250 dipendenti con progetti inferiori a € 25 milioni. Grazie a questa operazione Bei, essi saranno in grado di ricevere prestiti da Crédit Coopératif a condizioni finanziarie particolarmente favorevoli, tra cui una riduzione del 0,40% del tasso di interesse applicabile. L’ accordo è stato firmato a Parigi dal Presidente e Amministratore Delegato del Gruppo Crédit Coopératif, Jean-louis Bancel e François Doremus, e Vicepresidente della Bei Philippe de Fontaine Vive, a testimonianza di 20 anni di partnership di qualità tra la Bei e Crédit Coopératif e consolidare la posizione Crédit Coopératif come protagonista europeo nel finanziamento delle piccole imprese, associazioni e organizzazioni di interesse generale. Questa nuova linea di credito fa parte della strategia della Bei di aiutare le piccole imprese europee , nel tentativo di stimolare la crescita e l´occupazione. Nel solo 2011, il gruppo Bei ha concesso prestiti per un valore di circa € 13 miliardi di sostegno 120 000 in piccole e medie imprese in Europa.  
   
   
MILANO, PRESENTATI I DATI SULL´OCCUPAZIONE DEI LAUREATI  
 
 Milano, 27 settembre 2012 - Oltre 33 mila i neolaureati che hanno trovato lavoro lo scorso anno, un calo del 5% rispetto all’anno precedente. Cinque mesi il tempo medio necessario per trovare un’occupazione per un neolaureato ma ad un ingegnere occorre la metà del tempo di uno psicologo o un filosofo. A un anno dalla laurea solo il 12% ha un lavoro a tempo indeterminato (dato in calo) e circa uno su tre non lavora. I senza lavoro diminuiscono del 2%, grazie alla “flessibilità”: aumentano i lavoretti, lavori senza contratto e fughe all´estero. A due anni dalla laurea oltre il 40% ha sperimentato diverse imprese e contratti. C’è chi sceglie la via dell’impresa: non solo l’impresa di famiglia, ma anche come risposta ad una situazione di disoccupazione o sotto-occupazione. Emerge una relazione tra livello di istruzione e flessibilità: i contratti temporanei sono più frequenti per i laureati magistrali rispetto ai triennali e sono più rari tra chi ha interrotto gli studi universitari e si colloca come diplomato. Questi sono alcuni dei risultati della ricerca Specula Lombardia presentata in sede camerale dal titolo “Quali orizzonti per i neo laureati lombardi” realizzata da Formaper - Camera di Commercio di Milano e promossa da Regione Lombardia, Camere di Commercio lombarde, Università, Provincia di Milano. “È paradossale – ha commentato Umberto Bellini presidente di Formaper, Azienda speciale della Cdc di Milano - che il segmento della forza lavoro più vitale per il futuro incontri difficoltà crescenti ad entrare adeguatamente nel mercato del lavoro. Nella realtà sta saltando il modello virtuoso secondo cui l’istruzione favorisce maggiore occupabilità, maggiore remunerazione, maggiore qualità del lavoro e quindi maggiori profitti per le imprese. Non a caso si parla di trappola. Una trappola da cui si può uscire solo tornando ad investire sulle competenze, a retribuirle in maniera adeguata. A iniziare dai giovani”. La domanda di lavoro per i neolaureati - Nel 2011 il sistema lombardo ha dato lavoro a 33.453 laureati del triennio 2008-2010, contro i 35.308 laureati 2007-2009 inseriti nel 2010. Il calo, del 5%, è stato trainato soprattutto dai due settori che tradizionalmente domandano più laureati: il settore pubblico (-13%, di cui Pubblica Amministrazione: -33%, istruzione: -10,8%, sanità: -11,5% e università: -12,1%) ed i servizi alle imprese (-5,7%, di cui comparto bancario e assicurativo: -23,9%). Tiene invece la manifattura, grazie soprattutto alla meccanica ed elettronica (+4,5%) e al settore alimentare (+11,4%). In lieve aumento la domanda proveniente dal commercio all’ingrosso, costituito in prevalenza da filiali commerciali di imprese multinazionali, (stabile quello al dettaglio) così come il settore dell’alloggio/ristorazione (+2,4%) e delle attività immobiliari (+17,4%). Scende invece l’industria della moda (-5%), il settore della ricerca e sviluppo (-12,4%) e gli studi di architetti e ingegneri (-10,7%). Quanto tempo occorre per ottenere un lavoro - Considerando i laureati 2010 che hanno trovato un’occupazione come dipendenti, collaboratori, stagisti o imprenditori in Lombardia (escludendo quindi chi è uscito dalla regione Lombardia, praticanti e professionisti autonomi), il tempo medio intercorso tra la laurea e l’avvio è di 141 giorni (un po’ meno di 5 mesi), dato confermato sia per i laureati triennalisti sia per i magistrali. Gli indirizzi che consentono un più veloce inserimento lavorativo sono quelli sanitari e ingegneristici (tempo medio per odontoiatria: 84 giorni; ingegneria dei materiali: 91), seguiti da economia (economia del turismo: 115) ed informatica (122), ovvero gli stessi indirizzi che presentano migliori performance in termini di percentuale occupati. Psicologia (176 giorni), filosofia (175) e architettura (173) invece le lauree che hanno bisogno di più giorni. Generalmente ai contratti più stabili, offerti in genere ai laureati più richiesti, sono associati tempi di inserimento più brevi. Specularmente i laureati meno richiesti si inseriscono più tardi e con contratti più deboli: tempo determinato, somministrato, collaborazione a progetto, collaborazione occasionale e tirocinio. L’andamento degli indirizzi non è però sempre coerente con le richieste del mercato: crescono alcuni degli indirizzi più ricercati, come quelli economici (+604 laureati) e paramedici (+188), ma diminuiscono i laureati nelle ingegnerie (-273), da sempre richiesti dalle nostre industrie manifatturiere. Le lauree colpite di più dalla crisi - A soffrire maggiormente della contrazione nella domanda di occupazione sono soprattutto le lauree umanistiche, scienze della comunicazione, scienze politiche, scienze motorie, economia del turismo e per l’ambiente e la cultura, poco richieste e con poche possibilità anche all’estero o come lavoratori autonomi, ma anche architettura, giurisprudenza e psicologia, che scontano numeri troppo elevati rispetto al bacino di riferimento costituito dalla popolazione del territorio. Ma difficoltà caratterizzano anche le lauree scientifiche, penalizzate da investimenti in ricerca in contrazione e persino indirizzi tradizionalmente “forti” come quelli economici, che devono fare i conti con una fase di incertezza che caratterizza molte imprese. La situazione dei neolaureati - Nonostante i dati lombardi segnalino una diminuzione della domanda (-5%), la percentuale di neolaureati senza alcuna occupazione diminuisce (-1,7 punti percentuali: da 32,73% a 31,03%). Questo avviene grazie soprattutto all’intensificarsi della “fuga all’estero” (che oramai tocca quasi 2 neolaureati lombardi su 100, quasi mille tra i neolaureati del 2010), che smentisce in qualche modo lo stereotipo di giovani incapaci di tagliare il cordone ombelicale, e alla crescente adattabilità a qualunque occupazione, come testimoniano l’aumento di stage (+0,18% in un anno: il 5,84% del totale dei neolaureati è stagista a un anno dalla laurea), nonché la recrudescenza del lavoro senza contratto (+2,2 punti percentuali in un anno, +1.000 neolaureati, per un totale del 4,05% delle situazioni occupazionali) e del lavoro occasionale. Confermano la non sempre elevata “qualità” delle posizioni lavorative anche i dati sulle qualifiche, con alte presenze di commesse, baristi e distributori di volantini. I cosiddetti “lavoretti” non sono solo un’esperienza del periodo universitario, utile a pagarsi gli studi o le vacanze, ma sono ormai una realtà per molti laureati. Tra le altre situazioni occupazionali, aumenta il ricorso all’apprendistato (+0,46%), una crescita che tuttavia è avvenuta primariamente a scapito del tempo indeterminato (-0,36%). La situazione nelle lauree magistrali - I laureati magistrali hanno tassi di occupazione lievemente più elevati rispetto ai triennalisti (1,7 punti percentuali in più), ma presentano generalmente contratti più deboli. Tra i laureati magistrali sono infatti molto meno numerosi i lavori dipendenti, sia a tempo indeterminato, sia a tempo determinato, e gli imprenditori; sono invece più numerose le collaborazioni a progetto, stage e praticantati, lavoro extra Lombardia e lavoro autonomo professionale. In questo senso sembra che il ricorso a tipologie flessibili cresca al crescere del livello di istruzione. Chi abbandona gli studi - L’interruzione degli studi universitari non sembra pregiudicare significativamente l’occupabilità: rispetto ad un laureato la probabilità di trovare un’occupazione è ridotta di alcuni punti percentuali (51,1% per gli abbandoni rispetto al 53,5% per i laureati), soprattutto per chi proviene da un percorso liceale, ma in compenso si tratta in genere di una occupazione più stabile, a ulteriore riprova della relazione tra istruzione e flessibilizzazione del lavoro. La situazione occupazionale con il passare del tempo - A distanza di 24 mesi dalla laurea il 25% ha un contratto stabile, ma permane una vasta area indefinita tra l’occupazione e la disoccupazione. Spesso i neolaureati sperimentano una variabilità di imprese (41%) e/o contratti ( 47,6%) che non facilita un percorso virtuoso. Quanto allo stage, il 26,3% si trasforma in altro contratto nella stessa impresa (nell’11,4% un tempo indeterminato, nel 6,9% un altro “contratto formativo”), il 39,6% cambia contratto e impresa e il 30% scompare. Neolaureati e imprese - In contro tendenza rispetto al passato diminuisce il numero di neolaureati che risultano imprenditori (-0,25%) nell’anno di laurea o a distanza di un anno dalla laurea, imputabile soprattutto al peggioramento delle opportunità offerte dalle imprese di famiglia. Questa riduzione degli imprenditori per cooptazione familiare è tuttavia parzialmente compensata da una crescita dei laureati che diventano imprenditori con l’avvio di una nuova attività a distanza di qualche anno dal conseguimento del titolo. Una crescita che sembra rappresentare anche una reazione ad un mercato del lavoro avaro, affidandosi alla propria creatività e iniziativa e costruirsi un’occupazione. Tra i laureati 2008 che nel 2011 risultano imprenditori, quasi il 30% lo è infatti diventato tra il 2010 e il 2011, per lo più provenendo da una situazione di occupazione instabile.  
   
   
AUSTRIA, PACCHETTO SALVA BANCHE  
 
Vienna, 27 settembre 2012 - Dall´inizio della crisi finanziaria lo Stato austriaco ha salvato tre banche dal fallimento - la Hypo Alpe Adria, la Kommunalkredit e l´Associazione austriaca delle Banche Popolari (Österreichische Volksbanken) - nonché sostenuto anche altri Istituti di credito. Secondo uno studio dell´Istituto austriaco di ricerca economica Wifo il pacchetto "salva banche" è costato finora 4.169 miliardi di euro di cui solo 1.814 sono stati restituiti. Per il denaro prestato le banche corrispondono un interesse annuo del 9,3 pc. Nel frattempo è emerso che la Hypo Alpe Adria necessiterebbe di un´ulteriore iniezione di capitale per 2,2 miliardi di euro.  
   
   
BIELLA, NEGATIVI I DATI SULL´ANDAMENTO DELLE IMPRESE  
 
Biella, 27 settembre 2012 - La Camera di Commercio di Biella e Unione Industriale hanno diffuso insieme i risultati delle rispettive indagini congiunturali e alcuni scenari previsionali nazionali, con l’obiettivo di monitorare l’andamento della congiuntura in provincia di Biella. “In un momento di crisi internazionale e nazionale,- ha esordito il presidente camerale Fortolan - ripercossa sia a livello economico che finanziario, il sistema manifatturiero della provincia di Biella manifesta purtroppo una dinamica negativa. I risultati definitivi riferiti al secondo trimestre dell’anno in corso rivelano, infatti, una forte contrazione della produzione industriale, frutto della flessione riscontrata in tutti i settori e in tutte le classi dimensionali, soprattutto per quanto concerne gli ordinativi interni. Anche a livello regionale il 2012 è stato caratterizzato dalla prosecuzione della fase negativa cominciata nei mesi finali dell’anno precedente ed è emerso in modo particolare un ulteriore campanello d’allarme sul fronte delle esportazioni, che per lungo tempo sono state considerate il motore trainante della nostra economia. Il nostro auspicio è che la domanda proveniente dai mercati esteri, nonostante il rallentamento riscontrato, sia in grado di riprendere la marcia per tornare a svolgere un effetto traino per il prossimo futuro”. “I dati che sono stati presentati sia a livello regionale che nazionale non sono certo confortanti - commenta Pier Francesco Corcione, Direttore Unione Industriale Biellese -. Nel nostro Paese la forte recessione del 2012 e la previsione ancorché ottimistica di una crescita pari a 0 per il 2013 sono sotto gli occhi di tutti. Il fatto che anche i mercati in crescita (emergenti) crescano meno del previsto deprimono ulteriormente le previsioni anche per le aziende a forte vocazione all´export e a forte connotazione manifatturiera. La pressione fiscale sulle imprese e sui cittadini in Italia è francamente intollerabile. Credo sia finito il tempo delle analisi. Conosciamo l´origine dei problemi ed in molti condividiamo le possibili soluzioni per quanto riguarda innovazione, internazionalizzazione, credito, semplificazione, produttività, eccetera. E´ il momento di agire con rapidità e con qualche sacrificio, questa volta della politica e non delle imprese o dei cittadini. Sacrifici che devono poter finanziare una diminuzione significativa della pressione fiscale, anche attraverso formule inizialmente a costo quasi zero per lo Stato come la detassazione delle spese di ricerca (come avviene ad esempio in Francia) o la decontribuzione degli aumenti salariali. Condivido, infatti, pienamente, quanto dichiarato due giorni fa dal Presidente Squinzi quando ha detto che “rinuncerebbe a qualsiasi incentivo alle imprese purché si traducesse in un abbassamento del carico fiscale”. Ii Trimestre 2012: I Dati A Consuntivo Della Camera di Commercio di Biella - Per il terzo trimestre consecutivo, il sistema manifatturiero della provincia di Biella, subisce un brusco calo; nel periodo aprile-giugno 2012, la variazione tendenziale grezza della produzione industriale, rispetto allo stesso trimestre del 2011, è pari a -8,3 punti percentuali, risultato peggiore rispetto a quello registrato sia a livello piemontese (-5,4%) che nazionale (-6,5%). La flessione è stata provocata sia dal calo degli ordinativi interni (-9,4%), sia dall’andamento negativo registrato dagli ordinativi provenienti dai mercati esteri (-2,7%). Il fatturato estero, invece, risulta in incremento (+5,4%). La diminuzione della produzione industriale è il risultato degli andamenti negativi di tutti i settori, in particolare, della Filatura (-13,0%), del Finissaggio (-12,5%), della Tessitura (-8,5%), delle Altre Industrie Manifatturiere (-7,5%), delle Altre Industrie Tessili (-7,3%) e delle Industrie Meccaniche (-1,2%). Questo è il risultato emerso dall’Indagine congiunturale sull’industria manifatturiera biellese, condotta dalla Camera di Commercio di Biella nell’ambito dell’analisi congiunturale regionale. La rilevazione è stata condotta a partire dal mese di luglio con riferimento al periodo aprile-giugno 2012. Iii Trimestre 2012: I Dati Previsionali Dell’unione Industriale Biellese - Nel Iii° trimestre 2012 la rilevazione previsionale dell´Uib conferma i segnali di rallentamento riscontrati nei 6 mesi precedenti. Emergono, infatti, previsioni di diminuzione per quanto riguarda sia gli ordinativi, sia l’occupazione. Per la produzione globale si rilevano indicazioni in calo: il 42,3% del campione prevede una diminuzione contro il 22,6% del trimestre precedente. Sul versante degli ordinativi totali, il 34,6% delle previsioni sono in diminuzione contro il 32,1% del Ii° Trimestre 2012. Inoltre i ritardi di pagamenti (indicati dal 50% delle aziende, contro il 47,2% dello scorso trimestre) confermano una tensione persistente sui mercati di riferimento delle imprese biellesi. In particolare, per gli ordini dall´estero è previsto aumento dal 19,2% degli interpellati (precedenti 13,2% e 21,3) e diminuzione dal 23% (precedenti 18,9% e 14,8%). La situazione del carnet ordini è la seguente: attualmente il 44% delle aziende ha un carnet ordini sufficiente per meno di 1 mese, il 44% da 1 a 3 mesi e 4% per oltre 3 mesi; tre mesi fa si erano registrati i seguenti valori: meno di 1 mese 40%, da 1 a 3 mesi 45,2%, oltre 3 mesi 9,4%; sei mesi fa rispettivamente 41%, 44,3% e 6,6%. A questo si aggiunge la previsione di utilizzo della cassa integrazione da parte di ancora il 46,1% (era il 32,1% lo scorso trimestre) degli intervistati.  
   
   
MARCHE, INTERNAZIONALIZZAZIONE: TAVOLO COMUNE .  
 
Ancona, 27 settembre 2012 - Mettere a fattor comune le esperienze già esistenti, renderle ancora più sistematiche ed efficaci, anche per poter rappresentare alla Cabina di Regia nazionale una posizione condivisa sulle priorità, le strategie e le risorse da mettere in campo. Questo l’obiettivo dell’incontro che si è tenuto ieri tra rappresentanti del sistema camerale ed esponenti delle Regioni, sotto la guida del presidente di Unioncamere, Ferruccio Dardanello e di Gian Mario Spacca, presidente della Regione Marche e coordinatore per l’internazionalizzazione della Conferenza delle Regioni. “Parte, oggi, - ha detto il presidente Dardanello - un percorso che porterà i nostri sistemi ad accrescere la collaborazione nello spirito della Convenzione siglata tra Conferenza delle Regioni e Unioncamere che ha tra le sue priorità il tema dell’internazionalizzazione. La Cabina di Regia può costituire un valido momento di sinergia fra tutte le forze in campo: Ministero per lo Sviluppo economico, nuova Agenzia Ice, Ministero per gli Affari Esteri, mondo della rappresentanza d’impresa. Da parte del sistema camerale siamo attivi in maniera massiccia su tre fronti: la realizzazione di oltre 1.200 iniziative all’anno sui mercati internazionali; la programmazione di interventi condivisi con il sistema associativo locale, con le Regioni e con tutte le altre forze imprenditoriali; la prossimità con il territorio, proprio per rispondere alla domanda delle Pmi. A questo proposito è in fase avanzata di realizzazione il progetto di costituzione – presso ogni Camera di Commercio – di sportelli di assistenza e di informazione specializzata, rivolti non solo alle 211mila imprese che già operano sui mercati esteri, ma anche alle 70mila aziende che non lo hanno mai fatto ma sarebbero pronte a farlo, con lo scopo di consolidare la presenza delle prime sui mercati internazionali e di avviare l’attività fuori confine per le seconde”. “In questa fase di particolare difficoltà - ha detto il presidente Spacca - è necessario rendere operativa e concreta al massimo la strategia di internazionalizzazione: una delle poche opportunità di crescita per le imprese. La sinergia tra Regioni e Camere di Commercio era stata già sancita dalla sottoscrizione di un accordo di collaborazione che ha già prodotto i primi risultati: Piemonte, Liguria, Veneto e Umbria hanno creato società miste con le Camere di Commercio, Lombardia, Emilia Romagna e Marche hanno avviato accordi di programma. L’obiettivo ora diviene ancora più ambizioso: portare un numero sempre maggiore di imprese, soprattutto micro e piccole, sui mercati internazionali. Gli investimenti realizzati da Regioni e Camere di Commercio per il sostegno all’internazionalizzazione oltrepassano i 200 milioni di euro: si tratta del maggior intervento fatto in questo settore a livello nazionale. Ora si vuole rafforzare ulteriormente questo impegno, integrando ancor più le Regioni con le Camere di Commercio e rendendo più forte questa strategia di internazionalizzazione: è stata costituita una “unità operativa” in cui costruire progetti comuni, focalizzandoci su promo-commercializzazione, assistenza tecnica, investimenti diretti esteri, fondi strutturali europei, valorizzazione del territorio e comunicazione alle imprese. Rafforzando la collaborazione tra Regioni e Camere di Commercio non solo a livello nazionale ma anche sui singoli territori e su logiche interregionali. Tutto questo avendo sempre al centro l’impresa”.  
   
   
FORMIGONI INAUGURA DOMANI NOTTE DEI RICERCATORI NELLA PIAZZA DELLA REGIONE LOMBARDIA SPORT DALLE 15 E CONCERTO FINALE PRESENTA LA MANIFESTAZOINE SERALE FRANCESCO FACCHINETTI  
 
 Milano - Si svolge venerdì il 28 settembre pomeriggio e sera, a Palazzo Lombardia e nel resto della regione, l´ottava edizione di Meetmetonight-notte dei ricercatori. Sarà il presidente della Regione, Roberto Formigoni, a inaugurare - assieme al rettore del Politecnico di Milano Giovanni Azzoni, al rettore dell´Università Statale di Milano Enrica Decleva e al rettore dell´Università Milano-bicocca Marcello Fontanesi - la manifestazione alle ore 18 presso i giardini pubblici ´Indro Montanelli´ di Porta Venezia (ingresso da via Palestro): promosso dalla Commissione europea e sostenuto da Regione Lombardia, l´evento lombardo vedrà coinvolti migliaia di ricercatori assieme alle istituzioni di ricerca presenti su tutto il territorio. Attività A Palazzo Lombardia - Sono ben 234 le attività in programma in Lombardia dalle ore 14 alle 24. Nella piazza coperta di Palazzo Lombardia saranno presenti un info point, l´esposizione di prototipi di automobili e un palco. Due gli eventi calendarizzati nella sede regionale: alle ore 15 sono state previste diverse attività sportive (le semifinali e le finali di calcetto e pallavolo) che vedranno i ricercatori delle università sfidare i cittadini. Alle ore 21 è in calendario l´esibizione di 10 band con almeno un ricercatore, selezionate tra quelle partecipanti al concorso ´Music festival´: la serata - alla quale è attesa la partecipazione di 2 mila ricercatori - sarà ´arbitrata´ da Francesco Facchinetti e avrà in palio, per la prima band classificata, la registrazione di un disco e uno showcase presso Casa Sanremo. Dalle ore 17 alle 24 una navetta gratuita trasporterà le persone dai Giardini di Porta Venezia a Palazzo Lombardia. Un Grande Evento Per La Ricerca - "Gli obiettivi principali dell´evento - commenta Formigoni che ha presentato l´evento lo scorso luglio a Palazzo Lombardia - saranno la promozione delle carriere nella ricerca. Sarà l´occasione per spiegare al pubblico di adulti e bambini come essa non sia qualcosa di astratto ma un lavoro utilissimo e affascinante". Gli eventi di Meetmetonight che vedranno la partecipazione di Regione Lombardia: - ore 15, piazza Città di Lombardia, attività sportive (calcetto e pallavolo) - ore 18, giardini pubblici ´Indro Montanelli´ di Porta Venezia (ingresso da via Palestro), taglio del nastro con il presidente Roberto Formigoni e i rettori delle università - ore 21, piazza Città di Lombardia, serata musicale.  
   
   
LA CDC DI TRAPANI PRIMA IN ITALIA NELL´OPEN DATA  
 
Trapani, 27 settembre 2012 - La Camera di Commercio di Trapani, grazie al portale opendataimprese.It, è il primo ente del sistema camerale a comparire nel monitoraggio sullo stato dell´ open data in Italia, pubblicato dalla redazione di dati.Gov.it, il portale del Governo Italiano che raccoglie i dati aperti della Pubblica Amministrazione Il sito opendataimprese.It, progettato e gestito da Retecamere, la società di Unioncamere e delle Camere di commercio per i progetti e i servizi integrati, raccoglie dati, software e documenti dell´ente camerale trapanese e di altri enti della Pubblica Amministrazione mettendoli a disposizione degli utenti, in particolare delle imprese, a cui il portale è principalmente rivolto. « È un risultato molto importate che gratifica tutto il lavoro fatto in questi anni. Abbiamo puntato con decisione - ha dichiarato il presidente della Camera di Commercio di Trapani Giuseppe Pace - all´ammodernamento dell´ente e sulle nuove tecnologie, con l´obiettivo di snellire la macchina burocratica e fornire servizi alle imprese sempre più efficienti ed al passo con i tempi, guardando con attenzione ai nuovi strumenti messi a disposizione dal web, lavorando in stretta sinergia con Retecamere». L´iniziativa si colloca in un contesto, quello dell´open data, che rappresenta una importante opportunità di crescita e rilancio per le regioni del Sud dove, a riguardo, la Camera di Commercio di Trapani è una delle 6 amministrazioni rilevate assieme a Regione Siciliana, Università di Messina, Regione Sardegna, Provincia di Carbonia-iglesias e Comune di Sestu. Rispetto al numero di dataset rilasciati, su 39 amministrazioni censite, la Camera di Commercio di Trapani figura quattordicesima con 37 set di dati pubblicati. Questo risultato la colloca dietro a Istat, Comune di Firenze e Regione Piemonte, per citare i primi tre, ma davanti a importanti enti locali e nazionali tra cui tra cui Provincia di Roma, Ministero dello Sviluppo Economico, Regione Siciliana (in totale Dati.gov.it ha riscontrato un numero totale di 3.085 dataset disponibili, la maggior parte al Centro-nord Italia, con un incremento di 617 unità nel periodo marzo-agosto). Il progetto è stato presentato lo scorso maggio nel salone conferenze della Camera di Commercio di Trapani lo scorso maggio, in occasione della decima Giornata dell´economia. La piattaforma web raccoglie progetti, dati, software e documenti on line della Camera di Commercio di Trapani e di altri enti della Pubblica Amministrazione (Sistema Camerale, Province, Regioni, Comuni, Ministeri, Unione Europea, etc.) in linea con le nuove disposizioni dell´Agenda Digitale. La piattaforma, fruibile attraverso l´indirizzo www.Opendataimprese.it , è una vera e propria ‘nuvola di servizi´ basata sui principi del "governo aperto" (open government), che propone dati (dati congiunturali dell´economia locale e nazionale), progetti (progetti integrati di sviluppo locale e di sostegno alle imprese) e documenti (bilanci, report e guide). I principi guida sono la razionalizzazione delle risorse, la semplificazione di utilizzo, il miglioramento dell´efficacia, la trasparenza, la partecipazione e la collaborazione. Si tratta insomma di una fonte di know how da trasferire al sistema delle imprese, dove le aziende possono attingere per lo sviluppo di nuovi prodotti e I principi guida di opendataimrpese.It sono la razionalizzazione delle risorse, la trasparenza, la partecipazione e la collaborazione, in linea con le disposizioni dell´Agenda Digitale. Il portale mette a disposizione degli utenti i seguenti materiali: Dati. È possibile scaricare data set riferiti ad informazioni economico-statistiche utili per ricerche di mercato, studio di nuovi prodotti e servizi, decisioni e scelte strategiche, mercato delle app, etc. Progetti. Sono a disposizione schede descrittive e materiali relativi a buone pratiche di progettazione integrata per favorirne la trasferibilità e la replicabilità in nuovi territori. Software. Applicazioni (o loro demo) destinate ad enti ed aziende per favorire la creazione e lo sviluppo d´impresa. Documenti. Studi, guide e normativa per lavorare meglio e diffondere la cultura imprenditoriale, facilitando il rapporto con le istituzioni. Open data nel mondo. Raccolta delle esperienze, istituzionali e non, in materia di open data e realizzate in tutto il mondo.  
   
   
SUICIDI: ZAIA, “EFFICACE IL NUMERO VERDE REGIONALE 800334343 ATTIVO H24. GIA’ 150 RICHIESTE D’AIUTO ANDATE A BUON FINE. CONTINUEREMO A STARE VICINI AI NOSTRI IMPRENDITORI”.  
 
Venezia, 27 settembre 2012 “Le tragedie di Campagna Lupia e Noale, ultime di una serie già troppo lunga, sono eventi che non colpiscono solo una famiglia e un’azienda, ma l’intero territorio, tutta la comunità veneta. La Regione ed il suo sistema sanitario e dei servizi alla persona sono a disposizione degli imprenditori, delle loro famiglie e di tutti i cittadini in difficoltà per fronteggiare uniti le ripercussioni della crisi economica che sta segnando profondamente la nostra comunità. Il nostro numero verde 800334343 è in funzione 24 ore su 24 7 giorni su 7 ed ha già ricevuto 150 richieste d’aiuto andate a buon fine”. Lo sottolinea il presidente della Regione del Veneto Luca Zaia, all’indomani degli ultimi due tragici suicidi di imprenditori avvenuti nel veneziano. “Il servizio Inoltre La Salute dell’Imprenditore – ricorda Zaia – è stato creato proprio con questo obiettivo. In 3 mesi di attività l’800334343 ha operato con efficacia ed ha rappresentato l’appiglio per iniziare a superare lo scenario fosco che chi chiamava aveva di fronte. Per tanti utenti è bastata la telefonata per poter vedere con maggiore chiarezza la propria situazione e iniziare a pianificare il modo per ripartire. In 70 casi – riferisce Zaia – si è andati oltre, pianificando e realizzando un percorso di affiancamento per definire una strada da intraprendere e attivare i servizi sanitari territoriali a cui rivolgersi. La Regione c’è – aggiunge Zaia. C’è concretamente con tutte le azioni possibili per sostenere gli imprenditori e l’economia e con tutto il suo servizio sanitario per assistere chi è più in difficoltà”. I responsabili del servizio, attivato dalla Regione e coordinato dalla dottoressa Emilia Laugelli, responsabile dell’Unità Operativa di Psicologia Clinica Ospedaliera dell’Ospedale di Santorso (Vicenza), riferiscono che a rivolgersi all’800334343 non sono stati solo i diretti interessati e che diverse telefonate sono giunte anche da servizi territoriali che segnalavano situazioni a rischio, da amici, parenti e anche dipendenti di imprenditori in difficoltà che chiedevano cosa fosse possibile fare. “E’ molto importante – sottolineano i sanitari – che anche conoscenti e familiari non esitino a contattarci, quando il diretto interessato non appaia disponibile a farlo, per trovare insieme una modalità utile per sostenerlo ed aiutarlo nelle scelte imprenditoriali e di vita”. Attorno all’attività del numero verde si sta anche via via costruendo una vera e propria rete di servizi territoriali dedicati in ogni provincia.  
   
   
PAVIA - ASSUNZIONI PROGRAMMATE IN CALO RISPETTO AL 2011  
 
 Pavia, 27 settembre 2012 - Sono 770 le assunzioni programmate dalle imprese pavesi per il terzo trimestre del 2012. Un dato negativo se rapportato allo stesso trimestre del 2011 (allorchè erano previste 950 assunzioni) ma che rispecchia l’andamento a livello nazionale. Complessivamente le assunzioni previste in Italia nel terzo trimestre di quest’anno dalle imprese dell’industria e dei servizi dovrebbero attestarsi a circa 159 mila unità, in diminuzione rispetto alle 228 mila del trimestre scorso e inferiori anche alle 163 mila unità previste nel terzo trimestre del 2011. L’indagine Excelsior realizzata a cadenza trimestrale da Unioncamere in accordo con il Ministero del Lavoro, fotografa un Paese e una Provincia di Pavia che faticano a ripartire a livello produttivo e quindi limitano la creazione di nuovi posti di lavoro allo stretto necessario. Rispetto all’eccedenza di manodopera che in provincia di Pavia nel periodo marzo-maggio 2012 è stata stimata in a 3.600 unità a tempo pieno, le 770 assunzioni programmate rappresentano una piccola goccia. Anche perché le assunzioni a tempo indeterminato sono 300, mentre il restante riguarda posti di lavoro a tempo determinato di cui oltre 110 stagionali, 130 per far fronte a picchi di attività, 100 per sostituzioni temporanee e solo 30 in vista di una possibile assunzione stabile. Analizzando i settori risulta che circa i tre quarti delle 770 assunzioni (pari al 72%) previste in provincia di Pavia si concentreranno nel servizi, mentre l’industria (costruzioni comprese) assorbirà il 28% del totale. Molto contenute risultano le assunzioni nei servizi avanzati con una percentuale pari al 9%. Nonostante la presenza di un’ampia fascia di persone che cercano lavoro (anche temporaneamente) le imprese pavesi dichiarano di avere difficoltà a reperire personale per circa il 35% del totale delle assunzioni previste: un valore superiore di circa 20 punti rispetto alla media regionale e di 18 punti rispetto al terzo trimestre dell’anno scorso. Un problema che viene imputato ad una carenza delle figure ricercate (23%) piuttosto che all’inadeguatezza della preparazione dei candidati (12%). Nel dettaglio queste difficoltà risultano maggiormente marcate nell’industria e costruzioni e nel commercio e nei servizi alla persona. Soprattutto nell’industri nel 91% dei casi è richiesta una precedente esperienza lavorativa. Solo il 16% delle assunzioni programmate dalle imprese pavesi (in termini assoluti pari a 130 unità) riguardano profili “high skill” ossia dirigenti, specialisti, tecnici: quota inferiore alla media regionale ma in linea con quella nazionale. Nel dettaglio le professioni più richieste nella nostra provincia saranno quelle del personale di segreteria (170 unità), seguite da commessi e personale qualificato nelle attività commerciai (130). Operai metalmeccanici ed elettronici si attestano su una quota modesta: 50 unità. I dati relativi al terzo trimestre 2012 rivelano inoltre che la quota di assunzioni previste di giovani fino a 29 anni è pari al 33% (in diminuzione di ben 14 punti rispetto allo stesso trimestre del 2011), mentre aumenta la richiesta di personale “over 29” che è pari al 27% (era 23% nel 2011). Diminuisce invece a sorpresa la richiesta di manodopera extracomunitaria che oggi si attesta al 10% della assunzioni previste, mentre nel terzo trimestre 2011 era pari al 26% del totale. L’esame dei livelli di istruzioni previsti mostra una richiesta alta di diplomati (60% del totale) quota superiore di 10 punti rispetto alla media regionale. E di laureati (13%). Dichiarazione Presidente Giacomo de Ghislanzoni Cardoli - Anche questo dato congiunturale conferma purtroppo le difficoltà delle nostre aziende a ritrovare slancio, a superare la fase recessiva che ha interessato nel primo semestre 2012 la nostra Provincia con il crollo della domanda interna(-6,97%) e l’indebolimento di quella estera (-2,87%). L’analis Excelsior dimostra anche la difficioltà a preparasi per la ripresa che gli esperti ci dicono possa avvenire a partire dal 2013. Una ripresa che richiederà forte capacità di internazionalizzazione e di ricerca tecnologica. In questa direzione la scarsa propensione e ricorso delle aziende di avvalersi di dirigenti e specialisti è un segnale che mal si concilia con la necessità di specializzazione e di figure di alto livello. Allo stesso modo preoccupa la modesta previsione di avvalersi da parte delle industrie metal meccaniche di solo 50 unità ed il fatto che oltre la metà delle assunzioni programmate siano, purtroppo, a tempo determinato e che riguardano soprattutto stagionali. Come Camera di Commerci dopo il bando occupazione è in previsione per novembre un nuovo bando con il sistema camerale e Regione Lombardia per favorire l’inserimento di giovani e di disoccupati e la stabilizzazione di lavoratori a tempo indeterminato.  
   
   
CALABRIA: SU RIFORMA AFOR SCRITTA BRUTTA PAGINA  
 
Catanzaro, 27 settembre 2012 - “Rubando il mestiere alle opposizioni, che evidentemente sono ritenute incapaci di infliggere sconfitte al Governatore, parte del sindacato calabrese smette i panni di organizzazione rappresentativa delle categorie lavoratrici e indossa quelli di “partito” fuori dalle istituzioni”. Questo è quanto ha dichiarato l’assessore al personale Domenico Tallini in merito alla posizione assunta dalle sigle sindacali calabresi sulla riforma dell’Afor. “Il sindacato si è trasformato – prosegue l’assessore Tallini - da fondamentale strumento di garanzia dei diritti dei lavorati ad arma politica da utilizzare per tentare di abbattere l’avversario. Questa inquietante metamorfosi emerge con preoccupante chiarezza dalle gravi dichiarazioni dei vertici regionali della Cgil che hanno definito la mancata approvazione della riforma dell’Afor come ‘la prima importante sconfitta politica di Scopelliti’. La pressione esercitata sul Consiglio regionale, anche con metodi di protesta molto discutibili, per fermare la riforma dell’Afor è quindi un brutto segnale che va in questa direzione. I problemi veri e reali della forestazione, di questo bubbone che si trascina da decenni senza soluzione, sono passati in seconda linea rispetto all’ “esigenza” del sindacato di dare una “lezione” alla maggioranza di Governo della Calabria”. “I sindacati – afferma ancora Tallini - parlano di occasione mancata ed hanno ragione. Si è persa, infatti, l’occasione di trasformare la forestazione calabrese, da anni indicata dall’opinione pubblica nazionale come l’esempio del parassitismo e del malaffare, in un sistema produttivo e capace di auto-reggersi finanziariamente. Si è persa l’occasione per restituire dignità e decoro ad un’Azienda e ai lavoratori che, molto spesso ingiustamente, i grandi giornali del Nord hanno dipinto come un centro paramafioso o comunque come emblema degli sprechi del Bel Paese. Si è persa l’occasione di mandare un segnale positivo a Roma, al governo centrale, dove difficilmente potrà essere ulteriormente tollerata l’esistenza di un’azienda che attualmente produce solo deficit”. “Il sindacato e gli “ubbidienti” partiti del centrosinistra – conclude l’assessore al personale - hanno fatto una scelta di campo, quello della conservazione, della difesa a spada tratta della situazione esistente, una situazione che consente loro di utilizzare i bisogni dei lavoratori quale elemento di manovra politica. E’ chiaro che al sindacato e alla sinistra non conviene un’Afor produttiva dove i lavoratori sono emancipati per lo stesso fatto di sentirsi utili e produttivi. Per quanto ci riguarda, il presidente Scopelliti e la maggioranza di centrodestra andranno avanti lungo la strada delle riforme, senza farsi intimidire dai “forconi” telecomandati".  
   
   
CAMP DARBY. TOSCANA: RINVIARE A FINE ANNO DECISIONE SU LICENZIAMENTI  
 
Firenze, 27 settembre 2012 – Rinvio a fine anno di ogni decisione sui licenziamenti e conferma della massima disponibilità da parte della Regione a mettere disposizione percorsi formativi ed eventuali ammortizzatori sociali. Sono questi i punti chiave della lettera che l’assessore alle attività produttive, lavoro e formazione Gianfranco Simoncini ha inviato all’ambasciatore Usa in Italia, David Thorne, dopo l’incontro di stamattina con istituzioni locali e organizzazioni sindacali per analizzare la situazione dei lavoratori della base americana di Camp Darby. All’incontro, che si è tenuto presso gli uffici dell’assessorato a Firenze, sono intervenuti per la Provincia di Pisa il presidente Andrea Pieroni e l’assessore Piero Nocchi, per il Comune di Pisa l’assessore Giuseppe Forte e per quello di Livorno l’assessore Darya Majidi, oltre ai rappresentanti delle organizzazioni sindacali. Simoncini nella lettera sottolinea come il percorso di confronto discusso lo scorso giugno “non ha trovato coerente e positivo svolgimento dato che in quell’occasione era stata ipotizzata la possibilità di poter garantire una gestione sociale agli annunciati licenziamenti previsti per il 30 settembre, anche con una ricollocazione di parte di essi in nuove attività della base”. Poi, insieme agli altri partecipanti alla riunione di oggi, chiede “che venga rinviata ogni decisione sui licenziamenti almeno fino al 31 dicembre 2012, in modo si possano individuare soluzioni alternative alla decisione presa e a garantire quindi maggiore tutela per i lavoratori”. L’assessore conclude riconfermando “la disponibilità della Regione a mettere in campo sia i percorsi formativi già annunciati in precedenza, sia eventuali ammortizzatori sociali in grado di garantire un sostegno ai lavoratori” ed annuncia l’intenzione di convocare un nuovo incontro.