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Notiziario Marketpress di Giovedì 15 Novembre 2012
DONNE AI VERTICI DELLE AZIENDE: LA COMMISSIONE EUROPEA PROPONE UN OBIETTIVO DEL 40%  
 
Bruxelles, 15 novembre 2012 - La Commissione europea ha preso oggi un’iniziativa per infrangere il soffitto di cristallo che continua a ostacolare l’ascesa di donne di talento ai vertici delle principali imprese europee. La sua proposta legislativa mira a raggiungere un obiettivo del 40% del sesso sotto-rappresentato tra gli amministratori senza incarichi esecutivi nelle società quotate, tranne nelle piccole e medie imprese. Attualmente i consigli sono dominati da un unico genere: l’85% degli amministratori senza incarichi esecutivi e il 91,1% di quelli con incarichi esecutivi sono uomini, mentre alle donne restano, rispettivamente, il 15% e l’8,9%. Nonostante l’intenso dibattito pubblico e alcune iniziative volontarie a livello nazionale ed europeo, negli ultimi anni non si sono registrati cambiamenti significativi: dal 2003 il numero di donne negli organi direttivi delle aziende è aumentato in media appena dello 0,6% all’anno. Per questo motivo la Commissione propone oggi un atto legislativo dell’Ue diretto ad accelerare i progressi verso un maggiore equilibrio tra uomini e donne nei consigli delle società europee. Il testo è stato presentato congiuntamente dai Vicepresidenti Viviane Reding (Commissaria per la giustizia, i diritti fondamentali e la cittadinanza), Antonio Tajani (industria e imprenditoria), Joaquín Almunia (concorrenza) e Olli Rehn (affari economici e monetari) e dai Commissari Michel Barnier (mercato interno e servizi) e Lázsló Andor (occupazione e affari sociali). Con la proposta odierna la Commissione risponde agli inviti del Parlamento europeo, che ha chiesto a più riprese, a maggioranza assoluta, misure legislative sull’uguaglianza tra donne e uomini negli organi decisionali delle imprese, soprattutto nelle risoluzioni del 6 luglio 2011 e del 13 marzo 2012. La direttiva proposta stabilisce un obiettivo del 40% di persone del sesso sotto-rappresentato tra gli amministratori senza incarichi esecutivi delle società quotate in Borsa. Le aziende che non presentano questa soglia del 40% tra gli amministratori non esecutivi saranno tenute a procedere alle nomine per tali posti sulla base di un’analisi comparativa delle qualifiche di ciascun candidato, applicando criteri chiari, univoci e formulati in modo neutro dal punto di vista del genere. A parità di qualifiche, si dovrà dare la priorità al sesso sotto-rappresentato. L’obiettivo di raggiungere almeno il 40% di esponenti del sesso sotto-rappresentato per gli incarichi non esecutivi dev’essere raggiunto entro il 2020, ma le imprese pubbliche, sulle quali gli Stati membri esercitano un’influenza dominante, avranno a disposizione due anni di meno, fino al 2018. La proposta dovrebbe applicarsi a circa 5 000 società quotate nell’Unione europea, mentre non si applicherà alle piccole e medie imprese (società con un organico inferiore a 250 dipendenti e un fatturato mondiale non superiore a 50 milioni di euro) né alle società non quotate. José Manuel Barroso, presidente della Commissione europea, ha dichiarato: “Con la proposta odierna la Commissione europea risponde agli appelli pressanti del Parlamento europeo affinché l’Unione europea intervenga a favore della parità di genere negli organi decisionali delle imprese. Oggi chiediamo alle grandi imprese quotate in tutta Europa di dimostrare un impegno serio per la parità tra uomini e donne negli organi responsabili delle decisioni economiche. Su mia iniziativa la Commissione ha potenziato in modo significativo la presenza femminile tra i suoi membri, un terzo dei quali sono donne.” La Vicepresidente Viviane Reding, Commissaria per la giustizia, ha aggiunto: “Da più di cinquant’anni l’Unione europea promuove con successo l’uguaglianza tra donne e uomini, ma in un solo settore non ha registrato alcun progresso: gli organi direttivi delle imprese. L’esempio di paesi come il Belgio, la Francia e l’Italia, che recentemente hanno adottato misure legislative e ora cominciano a constatare dei miglioramenti, dimostra con chiarezza che un intervento normativo limitato nel tempo può cambiare veramente la situazione. La proposta della Commissione farà in modo che nella procedura di selezione degli amministratori senza incarichi esecutivi sia data la preferenza alle candidate, purché siano sotto-rappresentate rispetto agli uomini ed ugualmente qualificate.” “Sono grata ai numerosi membri del Parlamento europeo che non hanno mai smesso di combattere per questa causa e mi hanno fornito un aiuto prezioso per presentare la proposta.” Lentezza dei progressi e azioni frammentate in 11 Stati membri Nelle principali imprese europee soltanto un amministratore su 7 (il 13,7%) è donna. Il miglioramento rispetto all’11,8% registrato nel 2010 è troppo scarso: di questo passo, ci vorrebbero ancora circa 40 anni soltanto per avvicinarsi all’equilibrio di genere ai vertici delle aziende (entrambi i sessi rappresentati per almeno il 40%). Di conseguenza, vari Stati membri hanno iniziato a introdurre diversi tipi di leggi per i consigli delle società. Undici Stati membri (Belgio, Francia, Italia, Paesi Bassi, Spagna, Portogallo, Danimarca, Finlandia, Grecia, Austria e Slovenia) hanno adottato strumenti giuridici per promuovere la parità di genere negli organi direttivi delle imprese. In otto di questi paesi, la normativa adottata copre le imprese pubbliche (si veda la scheda informativa che presenta la situazione nei singoli paesi). Ma altri undici paesi dell’Ue non hanno introdotto né misure di autoregolamentazione, né misure legislative. Questo approccio giuridicamente frammentato rischia di ostacolare il funzionamento del mercato interno europeo, in quanto la presenza di norme di diritto societario diverse e sanzioni diverse in caso di mancato rispetto dell’equilibrio di genere può creare complicazioni per le aziende ed esercitare un effetto deterrente sugli investimenti transfrontalieri. Ecco perché la proposta odierna cerca di fissare un quadro normativo a livello dell’Ue per queste azioni positive. Elementi principali della proposta: La direttiva stabilisce un obiettivo minimo del 40% di persone del sesso sotto-rappresentato tra i membri senza incarichi esecutivi dei consigli delle società europee quotate, da raggiungere entro il 2020 o, per le imprese pubbliche quotate, entro il 2018. La proposta comprende inoltre, come misura complementare, una “quota di flessibilità”, cioè l’obbligo per ogni società quotata in borsa di fissarsi obiettivi di autoregolamentazione da raggiungere entro il 2020 (o il 2018 nel caso di imprese pubbliche) per quanto riguarda la presenza di entrambi i sessi tra gli amministratori esecutivi. Le imprese dovranno riferire ogni anno sui progressi compiuti. Le qualifiche e il merito rimarranno i requisiti fondamentali per lavorare in un consiglio. La direttiva stabilisce un’armonizzazione minima dei requisiti inerenti al governo societario: le decisioni di nomina dovranno basarsi su criteri obiettivi in materia di qualifiche. Saranno introdotte garanzie interne per escludere promozioni incondizionate e automatiche del sesso sotto-rappresentato. In linea con la giurisprudenza della Corte di giustizia europea sull’azione positiva, a parità di qualifiche sarà accordata una preferenza a persone del sesso sotto-rappresentato, a meno che una valutazione obiettiva, che prenda in considerazione tutti i criteri relativi ai candidati, faccia propendere per un candidato dell’altro sesso. Gli Stati membri che hanno già in funzione un sistema efficace potranno mantenerlo purché sia altrettanto efficiente quanto il sistema proposto nel conseguire l’obiettivo di una presenza del 40% del sesso sotto-rappresentato tra gli amministratori senza incarichi esecutivi entro il 2020. Gli Stati membri restano inoltre liberi di introdurre misure che vadano al di là del sistema proposto. Gli Stati membri dovranno stabilire sanzioni adeguate e dissuasive per le società che violeranno la direttiva. Sussidiarietà e proporzionalità della proposta: l’obiettivo del 40% si applica alle società quotate, per la loro importanza economica e la loro elevata visibilità, e non alle piccole e medie imprese. Tale obiettivo riguarda soprattutto i posti di amministratore senza incarichi esecutivi. Secondo i principi di una migliore regolamentazione, la direttiva è una misura temporanea, destinata a scadere nel 2028. “La misura è diretta a introdurre rapidamente la parità tra donne e uomini negli organi direttivi delle aziende europee. Non sarà quindi più necessaria una volta conseguiti progressi in questo settore”, ha aggiunto la Vicepresidente Viviane Reding. Contesto - La competenza dell’Ue per legiferare in materia di uguaglianza di genere risale al 1957 (Speech/12/702). Già nel 1984 e nel 1996 il Consiglio ha formulato raccomandazioni sulla promozione di una partecipazione equilibrata di uomini e donne al processo decisionale. Il Parlamento europeo, da parte sua, ha chiesto in varie risoluzioni di introdurre quote giuridicamente vincolanti a livello dell’Unione. Promuovere una maggiore parità nel processo decisionale è uno degli obiettivi della Carta delle donne (Ip/10/237) lanciata dal Presidente Barroso e dalla Vicepresidente Reding nel marzo 2010. La Commissione ha seguito queste indicazioni adottando, nel settembre 2010, una strategia sulla parità di genere per il prossimo quinquennio (Ip/10/1149 e Memo/10/430). Nel marzo 2012 una relazione della Commissione ha mostrato che, in tutta l’Ue, i consigli delle società sono attualmente dominati da un solo genere. Si constatano inoltre forti differenze tra i paesi: la presenza femminile nei consigli, che raggiunge il 27% nelle maggiori aziende finlandesi e il 26% in quelle lettoni, non va oltre il 3% a Malta e il 4% a Cipro. Nel 2011 l’equilibrio di genere negli organi di governo delle imprese europee ha registrato il miglior risultato degli ultimi anni (+ 1,9 punti percentuali da ottobre 2010 a gennaio 2012, contro un aumento di lungo periodo di 0,6 punti percentuali all’anno nell’ultimo decennio): un miglioramento che si può attribuire alle sollecitazioni della Commissione e del Parlamento europeo (Memo/11/487) e a una serie di iniziative legislative degli Stati membri. Nell’insieme però il cambiamento va molto a rilento. Nelle principali società il numero di donne che presiedono i consigli è addirittura diminuito, passando dal 3,4% del 2010 al 3,2% del gennaio 2012. I progressi tangibili costituiscono l’eccezione, non la regola, e sono visibili soltanto nei paesi che hanno adottato norme giuridicamente vincolanti per i consigli delle società. Più del 40% del cambiamento totale registrato a livello dell’Ue tra ottobre 2010 e gennaio 2012 si deve alla Francia, che ha introdotto una quota obbligatoria nel gennaio 2011. Nel marzo 2011, la Commissaria Ue per la giustizia Viviane Reding ha lanciato una sfida alle società quotate in borsa in Europa, invitandole ad aumentare su base volontaria il numero di donne nei loro organi direttivi sottoscrivendo un “Impegno formale per più donne alla guida delle imprese europee” (Memo/11/124), in base al quale le imprese interessate si sarebbero impegnate a elevare la componente femminile nei consigli al 30% entro il 2015 e al 40% entro il 2020. Un anno dopo, però, appena 24 società in tutta Europa avevano aderito all’iniziativa. Per individuare le misure in grado di ridurre il divario di genere tuttora esistente ai vertici delle società europee, la Commissione ha avviato una consultazione pubblica (Ip/12/213) e, in base alle numerose risposte ricevute, ha valutato le diverse opzioni strategiche per affrontare la situazione. Sono sempre più numerosi gli studi che indicano come l’equilibrio di genere ai vertici aziendali possa migliorare le prestazioni finanziarie delle imprese. Una maggiore presenza femminile ai posti strategici può concorrere a un ambiente di lavoro più produttivo e innovativo, con effetti positivi sull’insieme delle prestazioni aziendali. Il motivo risiede soprattutto nella mentalità più diversificata e collettiva introdotta dalla presenza femminile, che apre prospettive più ampie e permette di prendere decisioni più equilibrate. Si aggiunga che le donne costituiscono il 60% dei neolaureati, ma soltanto poche di esse riescono a scalare le vette aziendali. Aprendo alle donne l’accesso a incarichi direttivi si fornirà loro un incentivo a entrare e rimanere sul mercato del lavoro, contribuendo così ad aumentare i tassi di occupazione femminile. Questo, a sua volta, contribuirà a raggiungere l’obiettivo della strategia Europa 2020 – la strategia dell’Ue per la crescita –, di aumentare al 75% il tasso di occupazione di donne e uomini di età compresa tra 20 e 64 entro il 2020.  
   
   
IL FUTURO BILANCIO DELL´UE: DICHIARAZIONE DELLA COMMISSIONE EUROPEA SULLA NUOVA PROPOSTA NEGOZIALE PRESENTATO DAL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO EUROPEO  
 
 Bruxelles, 14 novembre, 2012 - Il presidente del Consiglio europeo, ha presentato una nuova proposta di negoziato sul quadro pluriennale finanziario, che conserva l´equilibrio e l´ordine di priorità della proposta della Commissione, ma prevede una significativa riduzione importi globali destinati. Siamo tutti d´accordo che il futuro bilancio europeo deve essere un catalizzatore per la crescita e l´occupazione. Abbiamo bisogno di un giusto equilibrio fra l´investimento nelle politiche giuste per la crescita e l´occupazione e un impegno comune a spendere meglio. Questo significa anche riconoscere il valore aggiunto che le nostre politiche comuni europee di fornire per affrontare le sfide dell´Europa e per consentire all´Unione di svolgere il suo ruolo sulla scena internazionale. La Commissione continua a ritenere che la sua proposta il giusto equilibrio e che le somme proposte sono necessarie data la vasta gamma di politiche Ue deve finanziare al fine di promuovere la crescita e l´occupazione in tutta l´Ue. La Commissione osserva che, mentre alcuni Stati membri sono critici della sua proposta, la maggioranza degli Stati membri e il Parlamento europeo sostengono la proposta della Commissione. La Commissione lavorerà in modo costruttivo con il Presidente del Consiglio europeo per trovare un risultato che tutti gli Stati membri e il Parlamento europeo in grado di supportare. La Commissione invita tutti a venire insieme in un vero spirito europeo, in modo da avere un bilancio europeo che rappresenta gli interessi di tutti.  
   
   
SCAMBI DI QUOTE DI EMISSIONI: LA COMMISSIONE EUROPEA PRESENTA OPZIONI DI RIFORMA DEL MERCATO EUROPEO DEL CARBONIO  
 
Bruxelles, 15 novembre 2012 - La Commissione europea intende adottare due importanti iniziative per ovviare al crescente squilibrio tra offerta e domanda di quote all´interno del sistema europeo di scambio di quote di emissioni (Eu Ets). Un primo passo immediato per far fronte al rapido accumulo di eccedenze di quote di emissioni è costituito dalla proposta formale presentata dalla Commissione di rivedere il calendario delle aste e di ritardare la messa all´asta di 900 milioni di quote nel corso della terza fase del sistema Ets che inizia nel 2013. La Commissione ha adottato oggi una relazione sulla situazione del mercato europeo del carbonio, che illustra una serie di possibili misure strutturali da adottate per affrontare il problema delle quote eccedenti. Connie Hedegaard, Commissaria responsabile per l´Azione per il clima, ha dichiarato: "La Commissione vuole un mercato europeo del carbonio ancora più solido, che si trasformi in una forza trainante per i mercati del carbonio in altre parti del mondo. Il nostro mercato del carbonio riesce a ridurre le emissioni ma, a causa dell´eccedenza di offerta sul mercato, il sistema Ets non permette di promuovere in misura adeguata l´efficienza energetica e le tecnologie verdi, con pesanti ripercussioni sull´innovazione e sulla competitività in Europa. Per questo proponiamo, come primo passo immediato, di ritardare la messa all´asta di 900 milioni di quote nei prossimi tre anni e questo per non inondare un mercato già eccedentario. Occorre fare chiarezza su questo punto per gli operatori del mercato entro la fine dell´anno. Contemporaneamente la Commissione presenta alcune opzioni di possibili misure strutturali capaci di offrire una soluzione sostenibile al problema delle eccedenze a più lungo termine.". Le eccedenze di quote di emissione si sono create innanzitutto perché, a causa della crisi economica, le emissioni industriali di gas serra sono scese più rapidamente del previsto, il che, a sua volta, ha provocato una diminuzione della domanda di quote da parte delle imprese. Questa situazione di eccedenza continuerà verosimilmente nella terza fase del sistema, che abbraccia il periodo dal 2013 al 2020. Primo passo immediato: rinvio dell´asta di determinati quantitativi di emissioni - Dal 1° gennaio 2013, data di inizio della terza fase del sistema di scambi di quote, l´asta sarà il principale metodo di assegnazione di quote di emissione alle imprese. Nello scorso mese di luglio la Commissione ha pubblicato un progetto di modifica del regolamento che disciplina l´asta delle quote di emissioni nell´ambito del sistema Eu Ets, che prevede il rinvio della messa all´asta di un certo quantitativo di quote (cfr. Ip/12/850). Dopo una prima discussione con gli Stati membri nell´ambito del comitato sui cambiamenti climatici e in seguito a una consultazione pubblica, la Commissione propone di ridurre di 900 milioni il numero di quote da mettere all´asta dal 2013 al 2015, a fronte di un aumento equivalente del numero di quote da mettere all´asta alla fine della fase 3. Questo rinvio permetterà di ridurre il numero di quote da offrire all´asta nel breve periodo, mentre la domanda rimane molto bassa, e di aumentarle in un secondo momento quando si presume che la domanda riprenda. Una valutazione di impatto (vedi più oltre) contiene ulteriori informazioni sull´incidenza prevista. Avvio di un ampio dibattito sulle possibili misure strutturali - La relazione odierna sul mercato del carbonio illustra un elenco di sei opzioni, sulle quali le parti interessate sono invitate a esprimersi. Il Parlamento europeo e il Consiglio hanno chiesto alla Commissione di esaminare le opzioni per un´azione strutturale da adottare con la massima rapidità, tra cui il ritiro permanente del numero di quote necessario per riassorbire l´eccedenza. Le eventuali proposte legislative di misure strutturali presentate dalla Commissione in esito al dibattito pubblico saranno sottoposte a una consultazione pubblica e a una valutazione approfondita dei loro impatti. Contesto: fase 3 del sistema Eu Ets Il sistema Eu Ets riguarda attualmente circa 11 000 impianti industriali e circa il 40% delle emissioni dell´Ue. Da quest´anno vi rientra anche il settore aeronautico. La terza fase prevede che entro il 2020 le emissioni degli impianti industriali ed energetici siano ridotte del 21% al di sotto dei livelli del 2005. Le principali modifiche della fase 3 sono: introduzione di un massimale unico per tutta l´Ue al posto degli attuali 27 massimali nazionali; l´asta diventa il metodo principale di assegnazione delle quote e sostituisce l´assegnazione gratuita; nel 2013 sarà messo all´asta oltre il 50% delle quote e questa percentuale aumenterà progressivamente ogni anno; per le quote che continueranno ad essere assegnate gratuitamente sono introdotte regole di assegnazione armonizzate, basate su parametri di riferimento ambiziosi, su scala unionale, dell´efficienza in termini di emissioni. Per ulteriori informazioni sul sistema Ue Ets consultare il sito: http://ec.Europa.eu/clima/policies/ets/index_en.htm  I documenti pertinenti, come la valutazione di impatto e la proposta di rinvio dell´asta di quote, si possono consultare sul sito: http://ec.Europa.eu/clima/policies/ets/auctioning/third/documentation_en.htm    
   
   
I MEMBRI DEL PARLAMENTO EUROPEO METTONO SULLA GRATICOLA IL COMMISSARIO-DESIGNATO PER SALUTE ED I CONSUMATORI  
 
Strasburgo, 15 novembre 2012 -I membri del Parlamento Europeo hanno interrogato intensamente Tonio Borg sulla sua nomina a Commissario per la salute e di tutela dei consumatori . Nel corso dell’ audizione di essi hanno sollecitato un´azione in materia di legislazione del tabacco e chiesto garanzie sul suo punto di vista in merito ai diritti delle donne e di non discriminazione, " portfoglio Popolare " - Nel suo discorso di apertura, Tonio Borg ha descritto la salute e il mandato dei consumatori come il " portfoglio del popolo ". Ha promesso di interessarsi dei consumatori e si è impegnato a cooperare pienamente con il Parlamento europeo. Se la sua nomina viene approvata, il commissario designato ha detto che avrebbe proposto una legislazione, anche per quanto riguarda i prodotti del tabacco, la clonazione di animali per il cibo, i nuovi prodotti alimentari, sicurezza dei prodotti, salute delle piante e degli animali e l´accesso ai conti bancari. Promesse sul tabacco e la non discriminazione - In risposta a Peter Liese (Ppe, De) sul calendario per la legislazione sui prodotti del tabacco a lungo rinviata, il dottor Borg ha promesso di proporre "ambiziose" misure nel gennaio 2013. Ha detto questo ha l´appoggio del presidente della Commissione Barroso, Linda Mcavan (S & D, Uk), Chris Davies (Alde, Uk) e Satu Hassi (Verts / Ale, Fi) sono stati tra numerosi parlamentari europei che hanno sfidato il commissario designato per le precedenti dichiarazioni sui diritti delle donne e di non discriminazione. Il dottor Borg ha detto che "non avrebbe abbandonato le sue opinioni personali" ma rispettato i trattati. Egli ha sottolineato che lui personalmente ha sostenuto un progetto di legge a Malta per riconoscere le relazioni non matrimoniali, sia eterosessuali o omosessuali. Avrebbe sostenuto la proposta del Commissario Reding su quote di donne nei consigli di amministrazione. Ha anche detto che ha sostenuto la lotta contro l´Hiv / Aids, compresi i programmi di istruzione. Rispondendo ad una domanda di Marina Yannakoudakis (Ecr, Uk) sulla legislazione su prove cliniche, il commissario designato ha nuove proposte progettate per invertire il declino del numero di prove, pur mantenendo gli standard di sicurezza e ridurre la burocrazia. Kartika Liotard (Gue / Ngl, Nl) ha sondato il commissario designato sulla disuguaglianza nei sistemi sanitari. Dr Borg ha sottolineato che la fornitura di servizi sanitari sia di competenza degli Stati membri, ha aggiunto che è contrario a discriminazioni ingiustificate, ma supporta una particolare attenzione per le persone vulnerabili. Giancarlo Scottà (Efd, It) ha espresso la sua opposizione alla demolizione dell’ etichettatura volontaria delle carni bovine. Il dottor Borg ha dichiarato che il cambiamento delle regole dovrebbero prevenire le indicazioni ingannevoli. La clonazione, gli Ogm, i consumatori, trasporto bestiame - Il commissario designato ha detto che vi sarebbe una proposta legislativa sui nuovi prodotti e la clonazione per i prodotti alimentari nel mese di giugno 2013. Per quanto riguarda le colture geneticamente modificate e importazioni di prodotti alimentari, ha detto che avrebbe basato le sue opinioni su pareri scientifici, durante l´applicazione del principio di precauzione e non essere "schiavo" della agenzia per la sicurezza alimentare dell´Ue. Ha detto che avrebbe lavorato per proteggere i consumatori on-line e cercare di garantire loro l´accesso ai servizi bancari. Rispondendo alle domande dei deputati all´agricoltura ´sul trasporto degli animali, il dottor Borg ha sottolineato che le attuali norme devono essere applicate correttamente e ha richiamato l´attenzione alle proposte di benessere degli animali da presentare nel 2013. Ha detto che avrebbe fatto una "priorità assoluta" di combattere eventuali conflitti di interesse percepiti in agenzie dell´Ue. I prossimi passi - I presidenti delle commissioni in materia di ambiente (che copre i problemi di salute e cibo), la protezione dei consumatori e l´agricoltura si consulterà con i coordinatori dei gruppi politici e tra di loro sulle loro impressioni e le raccomandazioni subito dopo l´udienza. Conferenza del Parlamento dei presidenti di commissione si è riunita il Mercoledì e la Conferenza dei presidenti il ​​Giovedi, prima delle votazioni su una risoluzione per dare il loro verdetto non vincolante la prossima settimana a Strasburgo.  
   
   
175 MILIONI DI EURO IN NUOVI FINANZIAMENTI DELLA BEI PER L´ECONOMIA DELLA CONOSCENZA IN TURCHIA  
 
Lussemburgo, 15 novembre, 2012 - La Banca europea per gli investimenti (Bei) fornisce 175 milioni di euro a sostegno dell´economia della conoscenza in Turchia. T ha scopo del progetto è quello di rafforzare il sistema scientifico e migliorare la capacità di ricerca e innovazione nella Repubblica di Turchia. La struttura sta finanziando due dei più grandi nazionali di R & S programmi di sostegno attuati da Tübitak: - Accademico Finanziamento programma di ricerca, fornendo a progetto borse di studio per la ricerca di base svolte da università e da enti pubblici e centri di ricerca privati ​​e - La R & S industriale e l´innovazione, facilitare la collaborazione tra industria e università al fine di potenziare la competitività globale delle imprese private turche e in seguito sostenere lo sviluppo di una cultura imprenditoriale. La comunità imprenditoriale turco e la società in generale beneficeranno anche perché essi saranno in grado di utilizzare le uscite dei programmi R & S a favore dell´innovazione e aumentare la produttività e la crescita economica. Vicepresidente della Bei Pim van Ballekom commentato in questa occasione presso la sede della Bei a Lussemburgo: "Sono felice che, dopo il successo dei due progetti che abbiamo finanziato nel 2010, stiamo rinnovando il nostro sostegno Tubitak. In questo modo, stiamo riaffermando il nostro impegno per una crescita intelligente, promuovendo ricerca d´avanguardia e di eccellenza educativa in Turchia. Questo progetto è un ottimo veicolo per raggiungere questo obiettivo, in quanto non solo beneficio delle generazioni future, ma sviluppare le competenze specialistiche, l´innovazione e rafforzare la crescita economica del paese. " Il progetto è coerente con il governo turco strategia di sostegno alla R & S, le infrastrutture come fondamento di una crescita intelligente. E ´anche del tutto in linea con le priorità dell´Ue in materia di rafforzamento dello Spazio europeo della ricerca comune e l´integrazione della Turchia in questa zona. Dal 2008, la Banca ha finanziato 5 progetti che promuovono l´economia della conoscenza e R & S, fornendo alcune 1,4 miliardi di euro per una crescita intelligente in Turchia.  
   
   
LA GRECIA HA FATTO LA SUA PARTE, DICONO MINISTRI GRECI  
 
Strasburgo, 15 novembre 2012 - Ci sono state molte distorsioni della finanza greca e mercati del lavoro che è stato necessario affrontare, ma la Grecia ha adottato tutte le misure necessarie. Ora tocca all´Unione europea a presentare la nuova tranche di aiuti, I ministri di finanze e lavoro greci Giannis Stournaras e Giannis Vroutsis hanno detto agli Affari Economici e i comitati di Impiego martedì. "Le riforme strutturali greche sono ambiziose e complete; abbiamo ridotto costi della mano d´opera e nastro rosso allo scopo di migliorare competitività. La struttura del prezzo difettoso per beni e servizi, che ha impedito calo dei prezzi con il costo del lavoro, è stato affrontato, dando una. Spinta in più per le misure ", ha detto il sig Stournaras. Ha aggiunto che l´impatto finale delle riforme era stata diminuita a causa di carenze del programma Troika, come molte delle misure imposte erano front-loaded, recessione pro-ciclico e alimentato. Per l’ Approvazione della rata dell´aiuto successivo è quindi necessario fornire liquidità e crescita, ma anche per ripristinare la credibilità, incoraggiare nuovi investimenti e includere la Grecia sui mercati internazionali di nuovo. Rispondendo alle domande dei deputati ´, il signor Stournaras ha sottolineato che se la Grecia non ottiene la prossima puntata, allora dovrà affrontare "insolvenza e fallimento, con effetti di contaminazione". Fa parte della commissione per i problemi economici e monetari responsabilità Comitato a mettere in discussione l´efficacia delle misure prese in considerazione il dialogo economico con la Troika, in modo che seguire il dialogo molto da vicino, ha detto presidente della commissione Sharon Bowles (Alde, Uk). Le riforme del lavoro e sociali "Le misure adottate sono state molto difficili per il popolo greco, che hanno fatto un sacco di sacrifici. Il Parlamento greco ha votato la scorsa settimana le misure per ridurre i costi del lavoro e sociali, come l´innalzamento dell´età pensionabile da 65 a 67 e riducendo le pensioni", il signor Vroutsis dichiarato Orban. Nel dibattito, i deputati ha espresso preoccupazione che il tasso di disoccupazione greco ha raggiunto circa il 25%, e oltre il 50% tra i giovani. "Per combattere il tasso di disoccupazione enorme, non possiamo fare nulla senza la crescita", ha sottolineato il sig Vroutsis. Deputati e ministri anche sottolineato la necessità di una maggiore flessibilità nel sostegno del Fondo sociale europeo per le misure di disoccupazione. "Il Consiglio d´Europa ha recentemente deciso che alcune parti delle riforme greche del mercato del lavoro indotti dalla Troika sono in violazione della Carta sociale europea. Dell´organizzazione internazionale del lavoro le scoperte sul rispetto della convenzioni internazionali sul lavoro sono attesi a breve", ha osservato Comitato per l´occupazione sedia Pervenche Berès (S & D, Fr).  
   
   
L´UE LANCIA UN CONCORSO PER I GIOVANI EUROPEI A VENIRE AD OSLO PER PARTECIPARE ALLA PREMIAZIONE UFFICIALE DEL NOBEL PER LA PACE  
 
Bruxelles, 14 novembre, 2012 - L´unione europea ha lanciato ieri concorso di disegno e scrittura per 8-24 anni, i quattro vincitori saranno invitati alla cerimonia di Nobel 2012 per la Pace a Oslo. Il concorso è organizzato in collaborazione con il Forum europeo della gioventù. I quattro vincitori saranno invitati dai Presidenti del Consiglio europeo, la Commissione europea e il Parlamento europeo a far parte della delegazione ufficiale dell´Unione europea, che si recherà a Oslo per ricevere premio per la pace di quest´anno. Ieri all’ avvio della gara, il Presidente Van Rompuy, il Presidente Barroso e il presidente Schulz hanno detto: "Il 2012 Nobel per la pace non è solo un riconoscimento dei risultati conseguiti in passato dell´Unione europea:. Sembra anche al futuro nostro compito è sempre quello di ispirare la prossima generazione di europei. Ecco perché vogliamo che i giovani d´Europa, che stanno ereditando un continente di pace e che sarà responsabile per il futuro dell´Europa, con noi in Oslo ". "Il premio Nobel per la Pace è l´occasione per ricordare l´importanza del coinvolgimento della società civile e dei cittadini europei, in particolare i giovani, a portare la pace nel continente. Attiva dei giovani stavano guidando le forze in un ´Europa che crescono insieme e una gioventù europea forte è un prerequisito per la continuazione degli sviluppi pacifici verso l´Europa unita ", ha detto Peter Matjašič, presidente del Forum europeo della gioventù. "Pace, Europa, futuro: Cosa fa la pace in Europa per te?" Questa è la domanda posta ai giovani da parte dell´Ue e in via di adesione o candidati di età compresa tra gli 8 ei 24 anni. I bambini dagli 8 ai 12 dovrebbero esprimere la loro risposta in un disegno, i giovani dai 13 ai 24 in un breve testo di massimo 120 caratteri, in una qualsiasi delle 23 lingue ufficiali dell´Ue. Il concorso sarà aperto fino al 25 novembre, a mezzanotte Cet. Il Forum europeo della gioventù saranno pre-selezionate le 16 migliori voci per ogni fascia di età (8-12, 13-17 e 18-24). Una giuria selezionerà tre vincitori finali (uno per gruppo di età) che vincerà un viaggio a Oslo. I 16 preselezionati dalle categorie 18-24 saranno anche pubblicate su Facebook per una votazione da parte del pubblico. Il candidato con il maggior numero di voti saranno invitati a Oslo. Questo vincitore saranno invitati a venire a Strasburgo per un evento speciale in giro per il premio Nobel il 12 dicembre, e così sarà il 9 secondi posti. I nomi dei vincitori saranno annunciati durante la settimana del 3 dicembre. I vincitori parteciperanno alla cerimonia ufficiale il 10 dicembre e il Nobel per la Pace concerto l´11 dicembre. I partecipanti possono prendere parte al concorso e proporre le voci su: www.Peaceuropefuture.eu  
   
   
NOBEL PER LA PACE PREMIO IN DENARO DA DARE AI PROGETTI DI SOSTEGNO CHE I BAMBINI COLPITI DALLA GUERRA E DAI CONFLITTI.  
 
 Bruxelles, 15 novembre, 2012 - La Commissione europea ha formalmente accettato il Nobel per la Pace premio in denaro, a nome dell´Unione europea, e ha dichiarato che intende assegnare il premio in denaro per i bambini vittime della guerra e dei conflitti in tutto il mondo. Il presidente Barroso ha dichiarato: "Il Nobel per la Pace è sinonimo di riconciliazione in tutto il mondo il premio in denaro dovrebbe beneficiare la prima speranza per il futuro, ma anche le prime vittime dei conflitti presenti e passati:. Bambini". In seguito all´accordo tra il Presidente Barroso e Van Rompuy Presidenti e Schulz, la Commissione intende assegnare il Nobel per la Pace Premi per "Progetti Ue per bambini Premio Nobel". Questi dovrebbero essere a beneficio dei bambini in guerra e zone di conflitto. Poiché i bambini sono il futuro di ogni società e al tempo stesso tra i più vulnerabili, il dividendo di pace dell´Unione europea riceve dovrebbe essere "investito" in quei bambini che sono vittime di conflitti violenti.  
   
   
PRESIDENZA ITALIANA DELLA CONVENZIONE DELLE ALPI, L´IMPEGNO DEL TRENTINO LA FIRMA OGGI A ROMA PRESSO IL MINISTERO DELL´AMBIENTE  
 
 Trento, 15 novembre 2012 - Oggi , a Roma, il vice presidente della Provincia autonoma di Trento Alberto Pacher sottoscriverà un protocollo di adesione e sostegno alle iniziative previste per la presidenza della Convenzione della Alpi, che toccherà all´Italia per gli anni 2013-2014. Verrà istituito un gruppo di lavoro con il compito di predisporre il programma dettagliato della presidenza italiana e di coordinare la realizzazione delle iniziative previste. La Presidenza della Convenzione delle Alpi è tenuta a rotazione dagli stati aderenti e per gli anni 2013 e 2014 toccherà all’Italia, come confermato dalla Conferenza delle Alpi tenutasi a Poschiavo (Svizzera) il 7 settembre scorso. L’italia, che ha la percentuale più elevata di popolazione residenza nell’area alpina (30%) e la seconda per estensione del territorio (27,3%, dopo l’Austria con 28,7%) nel secondo semestre 2014 avrà anche la presidenza dell’Unione Europea. Questi elementi contribuiscono all’aspettativa di una presidenza attiva e significativa, confermata anche dall’approvazione di tutti i protocolli della convenzione avvenuti nel corso del 2012, e dall’impegno del ministro dell’Ambiente Corrado Clini, che vede nelle Alpi una regione modello per lo sviluppo sostenibile. In vista di questa scadenza il Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare ha proposto alle regioni, province autonome e ad altri enti di condividere le iniziative della presidenza italiana e di coinvolgere i territori alpini. Nel corso del 2012 i sono svolte alcune riunioni tecniche che hanno portato alla definizione di un protocollo d’intesa, approvato dalla Giunta provinciale in ottobre. L’iniziativa ha coinvolto tutte le regioni a province autonome alpine, le autorità di bacino interessate, l’Istat, alcune fondazioni (Eurac, Fondazione Lombardia Ambiente, Fondazione Angelini di Belluno, Fondo Ambiente Italiano) e associazioni (Anci, Uncem, Cai, Cipra Italia) ed è aperta anche ad altre future adesioni. Il protocollo, che come detto sarà sottoscritto domani, 15 novembre, a Roma presso la sala Europa del Ministero dell’Ambiente dagli enti aderenti, prevede l’istituzione di un gruppo di lavoro con il compito di predisporre il programma dettagliato della presidenza italiana e di coordinare la realizzazione delle iniziative previste. Il programma verrà definito all’interno di quello della Convenzione per il periodo 2011-2016 approvato dalla Conferenza delle Alpi di Brdo (2011) che prevedeva le priorità: - mutamento demografico - cambiamento climatico - turismo - biodiversità - trasporti e mobilità. Alla Xii Conferenza delle Alpi di Poschiavo (7 settembre 2012) il Ministro Clini ha illustrato il programma generale della presidenza italiana, che è stato approvato dalla Conferenza e che prevede le azioni: - adattamento ai cambiamenti climatici - costituzione di un Gruppo di Lavoro foreste, aree protette e valorizzazione dei servizi ecosistemici - definizione di un’agenda digitale alpina - efficienza e sostenibilità energetiche - prodotti agro-alimentari alpini e biodiversità regionale - demografia e occupazione, turismo - gestione sostenibile delle risorse idriche - strategia macroregionale alpina - mobilità e trasporti - candidature Unesco alpine. Il ministro ha inoltre richiamato in modo forte il principio di sussidiarietà, citando il progetto di coinvolgimento dei territori alpini.  
   
   
RAPPORTO SUGLI ITALIANI NEL MONDO PRESENTAZIONE A BRUXELLES  
 
Trento, 15 novembre 2012 - La Provincia autonoma di Trento e la Fondazione Migrantes della Conferenza Episcopale italiana, in collaborazione con la Banca Monte Paschi Belgio, organizzano per il 26 novembre prossimo, alle ore 19.30, a Bruxelles, la presentazione del Rapporto Italiani nel mondo 2012. La serata, che prevede anche l´esibizione del coro Coronelle di Cavalese, è organizzata dalla rappresentanza trentina a Bruxelles e si terrà presso l´Espace Banca Monte Pacshi Belgio, Avenue d´Auderghem 22-28. Il Rapporto, giunto ormai alla settima edizione, presenta, come si legge nell’introduzione, “contenuti innovativi a livello statistico, socio-culturale, economico e pastorale e si colloca in un anno di crisi dell’economia e delle finanze pubbliche. La crisi ha generato una drastica riduzione del bilancio riguardante gli italiani all’estero e ha suscitato preoccupati interrogativi sulla funzionalità della rete diplomatico-consolare, sulla promozione della lingua e della cultura italiana, sulla tutela dei più deboli tra gli emigranti e sull’affermazione del nostro sistema produttivo negli altri Paesi”. Anche per gli italiani-europei, non più emigranti ma cittadini nella casa comune europea, il Rapporto della Fondazione Migrantes rappresenta un’occasione di profonda riflessione.  
   
   
MILANO: IL SINDACO PISAPIA INCONTRA IL PRESIDENTE DELL’ECUADOR RAFAEL CORREA  
 
Milano, 15 novembre 2012 - Il Sindaco di Milano Giuliano Pisapia ha ricevuto ieri a Palazzo Marino il Presidente dell’Ecuador Rafael Correa, accompagnato da una numerosa delegazione, dall’Ambasciatore a Roma Carlos Vallejo Lopez e dal Console Generale Narcisa Soria Valencia. All’incontro hanno partecipato il vicesindaco Maria Grazia Guida, l’assessore alla Cultura Stefano Boeri e l’Assessore allo Sviluppo economico Cristina Tajani. "Milano vuole avviare una cooperazione sempre più stretta con un Paese con cui abbiamo in comune la volontà di lavorare per un mondo più equo e una società più giusta. E ciò attraverso una politica attenta ai più deboli, una lotta efficace alla corruzione, politiche per l´integrazione e la coesione sociale tra popoli e culture diverse", ha dichiarato il Sindaco Pisapia. Proprio la cooperazione tra Milano e l’Ecuador e Expo 2015 sono stati al centro dei colloqui. In particolare, sono stati affrontati i temi legati alla presenza a Milano della comunità ecuadoriana, che con più di 15mila persone è una delle più numerose in città, con oltre 2.500 bambini che frequentano le scuole milanesi. Una comunità di emigranti conseguenza di un abbandono forzato del proprio Paese a seguito della grave crisi finanziaria che ha colpito l´Ecuador nel 1999 e da cui oggi lo Stato latino-americano sta uscendo. "Esuli della povertà", li ha definiti il Presidente Correa, che ha ringraziato il Sindaco per l´accoglienza che Milano ha riservato loro. Importante è anche l’attività di cooperazione internazionale che Milano ha sviluppato con l’Ecuador, attraverso progetti di co-sviluppo nel campo del turismo sostenibile, dell’agricoltura e del commercio equo delle donne artigiane. Altri progetti sono dedicati al tema della biodiversità per la salvaguardia del patrimonio biologico del Paese latino-americano. L’ecuador ha già aderito a Expo Milano 2015 e ha già nominato il suo Commissario Generale nella persona dell’Ambasciatore Vallejo Lopez. Settimo produttore al mondo di cacao, di cui è considerato il luogo di nascita, il Paese latino-americano sta discutendo in questi giorni la propria partecipazione proprio al Cluster del cacao in occasione dell’Esposizione Universale milanese.  
   
   
REGIONE EMILIA ROMAGNA: LA GIUNTA APPROVA IL BILANCIO DI PREVISIONE 2013  
 
 Bologna, 15 novembre 2012 - Nessun aumento della pressione fiscale, ulteriore progressiva diminuzione dei costi di funzionamento e gestione anche degli organi politici (-14 milioni di euro), riduzione significativa del debito pubblico regionale (-60 milioni di euro). Impegno a mantenere la qualità dei servizi socio-sanitari, il trasporto pubblico locale, il sostegno alle imprese e attenzione alla cura del territorio. La Giunta regionale dell’Emilia-romagna ha approvato il Bilancio di previsione 2013. “Un bilancio molto difficile - spiega Simonetta Saliera, vicepresidente e assessore regionale al Bilancio - segnato dall’azzeramento dei trasferimenti nazionali e da un quadro economico la cui congiuntura, con una crisi che dura da quasi 5 anni, ha seriamente minato i fondamenti del tessuto economico e sociale. Una situazione di fragilità acuita dal terremoto del maggio scorso, che abbiamo fronteggiato sia nella fase dell’emergenza che nell’avvio del processo di ricostruzione”. Sul Bilancio di previsione 2013, (entrate e uscite pari a 13.109,73 milioni di euro) pesano 370 milioni di euro in meno di risorse statali, di cui circa 260 sulla sanità e i restanti 110 su tutti gli altri settori delle politiche regionali. Nell’ultimo triennio sulle Regioni sono stati fatti tagli a livello nazionale pari a 14 miliardi di euro (di cui 7 per la sanità), una severa riduzione delle risorse pubbliche che per la Regione Emilia-romagna ha significato un -1,2 miliardi di euro, di cui 553 sulla sanità. “Dobbiamo fare i conti con tagli pesantissimi che hanno colpito al cuore il nostro sistema regionale e le cui ricadute incideranno gravemente sulle condizioni di vita delle persone e sulla cura del territorio”, sottolinea Saliera. “Il Governo impedisce di programmare nuovi investimenti. Nonostante questo quadro drammatico, anche quest’anno, abbiamo rifiutato la logica dei tagli lineari e scelto coerentemente politiche pubbliche che concentrano le poche risorse disponibili per ammorbidire l’impatto negativo sui servizi socio sanitari, sul lavoro e sulle imprese. In questo ultimo settore, i fondi regionali disponibili serviranno a fare ogni sforzo possibile per invertire un processo di recessione, tentare di sostenere la domanda interna e riavviare una dinamica di nuova occupazione”. La vicepresidente esprime poi soddisfazione per il giudizio positivo dato dalla Corte dei conti sul bilancio regionale relativo all’esercizio 2011. “Il presidente della Corte, nel corso della audizione davanti alla commissione consiliare – sottolinea Saliera - ha valorizzato il fatto che lo Statuto della Regione, unica in Italia, già da anni prevede il controllo della gestione finanziaria e del bilancio da parte della stessa Corte, dando vita ad un importante rapporto di collaborazione, nel rispetto dei rispettivi ruoli”. Interventi post terremoto - Nei mesi scorsi sono stati fatti molti interventi per fronteggiare i danni provocati al territorio, alle persone e alle imprese dal sisma che ha colpito la nostra regione lo scorso maggio. Alla fine di ottobre, grazie al confronto che il commissario straordinario alla ricostruzione ha avviato con il Governo, ammontano a circa 9 miliardi le risorse stanziate, con diversi provvedimenti, per i prossimi anni. Con il Bilancio di previsione 2013 in ogni settore dell’amministrazione regionale si darà priorità agli interventi nelle aree colpite dal terremoto, pianificando azioni volte ad un rapido ritorno alle normali condizioni di vita nelle aree interessate. Economia - Per il sostegno allo sviluppo dell’economia regionale, per i settori dell’industria, cooperazione, artigianato e lavoro sono previsti oltre 270 milioni di euro (comprese le risorse del Programma operativo regionale Fesr 2007-2013), con una particolare attenzione al rifinanziamento dei Consorzi fidi, in modo da facilitare l’accesso alla liquidità in un momento segnato da un blocco del sistema bancario. Tra le singole voci di investimento, 3,6 milioni di euro sono destinate a favorire l’attrazione di nuove imprese, 2 milioni alla ricerca e 11 milioni all’internazionalizzazione del sistema imprenditoriale. Il bilancio di previsione 2013 prevede poi 43 milioni di euro per il turismo e commercio (con l’obiettivo di valorizzare la qualità dei prodotti e dell’accoglienza e la capacità di rendere compatibili tradizione e innovazione) e oltre 52 milioni per l’agricoltura (compresi cofinanziamenti Stato e Ue). In particolare, nel settore del commercio, anche per il 2013 prosegue il progetto pilota che coinvolge i Comuni maggiori della Regione per la promozione e valorizzazione dei centri storici e dei centri commerciali naturali. Il progetto viene finanziato con 900 mila euro e sarà rivolto anche ad altre realtá comunali regionali. Sanità e politiche sociali - Per il 2013 la Regione conferma un impegno straordinario rispetto alla riduzione delle risorse previste dal Fondo sanitario nazionale, pari 150 milioni di euro di stanziamenti propri. L’impegno dell’amministrazione si conferma anche sul capitolo non autosufficienza dove, a fronte dell’azzeramento delle risorse nazionali che dura dal 2011, sono previsti interventi pari a circa 430 milioni di euro, di cui 70 costituiti da fondi propri della Regione. Istruzione - Per il diritto allo studio, l’avviamento al lavoro e la formazione sono previsti complessivamente quasi 350 milioni di euro che comprendono i finanziamenti del Programma operativo regionale competitività e occupazione 2007-2013 che fruiscono del contributo del Fondo sociale europeo. Tra i principali obiettivi: la lotta alla dispersione scolastica e l’innalzamento della capacità delle competenze di fare impresa e di accompagnamento al lavoro per i giovani. Mobilità - Al settore del trasporto pubblico locale e dei sistemi di mobilità sono complessivamente destinati oltre 741 milioni di euro. Pur in presenza di una situazione estremamente critica, la Regione si sforza di confermare le risorse previste nel 2012, per promuovere un sistema integrato di mobilità, difendere il ruolo centrale del trasporto collettivo e per la gestione del servizio ferroviario. In programma interventi di ammodernamento del trasporto pubblico locale per 9,5 milioni di euro di risorse statali. Mentre per quanto riguarda le spese di investimento, gli obiettivi sono di realizzare il quadro infrastrutturale già pianificato che comprende la realizzazione della prima autostrada regionale, la Cispadana e la riqualificazione delle infrastrutture esistenti, assicurando inoltre la manutenzione straordinaria della rete ferroviaria. Difesa del suolo, sicurezza e riqualificazione urbana - La Regione sosterrà le politiche per la sicurezza, con 332 mila euro indirizzati alla prevenzione delle infiltrazioni mafiose, alla diffusione della cultura della legalità e al sostegno ai Comuni nel riutilizzo dei beni confiscati. Confermati gli interventi per la cura dell’ambiente e nella difesa della costa dal rischio idraulico, idrogeologico e di erosione, per i quali il bilancio stanzia 160 milioni di euro; mentre oltre 80 milioni di euro (di cui 35 per investimenti) sono destinati alla Protezione civile a sostegno degli interventi urgenti e di messa in sicurezza del territorio. Per la casa e la riqualificazione urbana, infine, il bilancio prevede 287 milioni di euro per far rinascere i centri storici, garantire la sicurezza nelle città e per interventi di riqualificazione che puntino alla creazione di alloggi a canone sostenibile e a potenziare la dotazione di edilizia residenziale sociale. Cultura, sport, giovani e formazione alla legalità - A sostegno delle politiche culturali e per i giovani, il Bilancio di previsione 2013 prevede risorse pari a 41,09 milioni di euro. La Regione fa delle politiche culturali un elemento qualificante della sua azione di governo. L’impegno sarà quello di promuovere e valorizzare la tradizione e l’innovazione, anche per contrastare la crisi economica e considerando che la cultura è un settore che sta subendo molti tagli di risorse a livello nazionale, pur essendo un settore che dimostra una vivacità, che potrebbe essere fonte di crescita e sviluppo per una nuova economia. In coerenza con quanto fatto fino ad ora la Regione prosegue nell’impegno per la prevenzione delle infiltrazioni mafiose e la diffusione della cultura della legalità con interventi finanziati con 322 mila euro. Contenimento delle spese - Per quanto riguarda il funzionamento della macchina regionale, la spesa prevista per il bilancio 2013 risulta inferiore del 4,5% rispetto a quella del bilancio 2012, con un risparmio di oltre 14 milioni di euro (che vanno ad aggiungersi ai 51 milioni di euro tagliati nel biennio 2011-2012). Il rendiconto 2011 - La relazione annuale sul bilancio 2011 della Regione, stilata dalla Corte dei Conti e presentata oggi nel corso dell’audizione che si è tenuta nella Commissione regionale “Bilancio affari generali ed istituzionali”, dà in particolare un giudizio positivo sulla salvaguardia dell’equilibrio del bilancio, sull’indebitamento in calo (che porta l’Emilia-romagna al livello più basso in Italia, con 192 euro pro-capite) e mette in evidenza che i costi di funzionamento dell’ente (organismi politici, personale e consulenze) sono ampiamente al di sotto delle soglie minime previste dallo Stato.  
   
   
TASSE: CHIODI, REGIONE PUÒ RIDURLE, MODELLO VIRTUOSO PER PAESE PRESTO L´ABRUZZO TRA LE NOVE MIGLIORI REGIONI PER I LEA  
 
Pescara, 15 novembre 2012 - "L´abruzzo è ormai considerata, al pari dell´Emilia Romagna e dell´Umbria, una delle Regioni "benchmarking" per la riduzione dei costi della politica, la prima ad aver approvato una legge sulla Vita indipendente ed anche la prima nelle condizioni di effettuare, unico caso in Italia ed in Europa, una riduzione fiscale dopo il via libera di ieri del Tavolo di monitoraggio interministeriale". Sono i tre "primati" rivendicati, con orgoglio, dal presidente della Regione, Gianni Chiodi, in apertura della conferenza stampa nella quale ha illustrato, insieme all´assessore al Bilancio, Carlo Masci, i risultati della riunione di ieri a Roma che ha sancito la possibilità concreta per la Regione di riduzione delle aliquote fiscali. In particolare, si tratta dell´addizionale regionale Irpef e dell´Irap che riguarda le imprese. "Sono rari i momenti che generano situazioni di felicità per una comunità regionale - ha commentato Chiodi - ed oggi, quella abruzzese, può addirittura vantare dei primati che aumentano il livello di considerazione e di autorevolezza dell´Abruzzo e degli abruzzesi nei confronti della comunità nazionale e delle altre Regioni. In particolare, quello della prossima riduzione della tassazione - ha aggiunto -, sia in considerazione del momento di grave crisi economica che stiamo vivendo a livello nazionale ed internazionale, sia alla luce di ciò che è avvenuto in Abruzzo con l´ indebitamento alle stelle prima e con il devastante sisma che ha compito L´aquila poi, è qualcosa di veramente eccezionale". Riguardo all´entità della riduzione fiscale, Chiodi ha voluto precisare che il "tesoretto" di quasi 40 milioni di euro di cui potranno beneficiare gli abruzzesi, (la differenza tra i 140 milioni di euro di fiscalità aggiuntiva ed i 98 milioni di euro di debiti legati alle cartolarizzazioni), "non è certo uno sconticino visto che equivarrà, all´incirca, al 30 per cento dell´intero prelievo fiscale della Regione. Circostanza - ha ricordato il Presidente - che ci ha permesso di ricevere attestati di apprezzamento a livello nazionale, apprezzamenti che trasferisco all´intera comunità abruzzese intesa anche come parti sociali e Patto per lo sviluppo". Un risultato storico generato da un riequilibrio dei conti che, a giudizio di Chiodi "non è andato a detrimento dei servizi perchè le Regioni italiane, in materia di sanità, sono monitorate per la capacità di assicurare i Lea, i Livelli essenziali di assistenza, da un organismo terzo. Mi riferisco al tavolo composto dal Ministero della Salute, dall´Agenas e da tutte le Regioni italiane. A tal proposito, esistono dei benchmarking fissati già nel 2001. Ad oggi, sono otto le Regioni in grado di assicurare il Lea ma posso assicurare che, entro la prossima primavera, anche l´Abruzzo entrerà nel novero delle Regioni virtuose che così diventeranno le ´fantastiche nove´. Questo vuol dire non solo che non siamo mai stati così vicini ad un traguardo del genere - ha sottolineato - semplicemente che il riequilibrio non è andato a penalizzare i servizi ma si è mosso di pari passo con il miglioramento della qualità dell´offerta sanitaria". "Questa possibilità di riduzione della tasse non è certo frutto del caso - ha spiegato Chiodi - ma deriva dal fatto che, a partire dal 2010, la Regione Abruzzo non ha avuto bisogno dell´extra-gettito fiscale per fare in modo che i conti sanitari fossero in equilibrio. Quindi, l´extra-gettito che i cittadini abruzzesi sono stati costretti a subire per effetto del Piano di rientro e del Commissariamento, non è stato utilizzato. Ecco perchè oggi - ha proseguito - siamo nelle condizioni di poterlo restituire ai cittadini abruzzesi a cui era stato imposto un sacrificio". Un obiettivo prioritario per Chiodi è ora quello di "far diventare, tra non molto, l´Abruzzo la Regione con la più bassa tassazione pro capite sia nei confronti delle imprese che delle famiglie. Infatti, se manterremo la stessa oculatezza nella gestione del bilancio e delle risorse che i cittadini metteranno a nostra disposizione, - ha assicurato - nel 2105 e nel 2016, il governo che si troverà a guidare le sorti della Regione avrà la possibilità di una riduzione ulteriore del carico fiscale in maniera tale da abbassarla del 60 per cento rispetto all´avvio del percorso di risanamento. Mi piacerebbe - ha aggiunto il presidente Chiodi - che, attraverso il Patto per lo Sviluppo dell´Abruzzo, che non risente delle vicende elettorali nella maggior parte delle sue componenti, si possa prendere un impegno politico solenne davanti a tutti i cittadini sul fatto che le nuove disponibilità finanziarie che matureranno nel 2015 e nel 2016, frutto di questo percorso di risanamento, anzichè essere utilizzate per alimentare la spesa pubblica, vengano restituite alla collettività abruzzese. Così come auspico - ha concluso - che l´entità della riduzione e la sua ripartizione possano essere condivise dall´intera comunità regionale attraverso quello strumento, che pure rappresenta un unicum a livello nazionale, rappresentato dal Patto per lo Sviluppo dell´Abruzzo".  
   
   
DPEFR: CHIODI, GUARDA A CRESCITA E MODERNIZZAZIONE REGIONE ABRUZZO PRESENTATA AL PARTENARIATO LA PROGRAMMAZIONE 2013-2015  
 
 L´aquila, 15 novembre 2012 - Un documento nuovo agganciato al Piano nazionale delle riforme e che richiede, più degli altri anni, una partecipazione più penetrante e diretta dei soggetti che compongono il partenariato. Si tratta del Documento di programmazione economico e finanziaria regionale (Dpefr) 2013-2015 che è stato presentato oggi al partenariato dal presidente della Regione, Gianni Chiodi, e dal Servizio programmazione della Regione. In esso, nelle intenzioni del governo regionale, è disegnata la politica di programmazione che la Regione intende attuare nei prossimi anni, con un occhio rivolto al Piano nazionale delle riforme che richiede necessariamente una serie di interventi. "E´ un Dpefr essenzialmente diverso dagli altri - ha spiegato il presidente della Regione - perché in esso, per la prima volta, è contenuta una nostra idea che porterà ad una riduzione della leva fiscale verso famiglie e imprese per il recupero di risorse in base ad una politica di risanamento che ha interessato la sanità con il Piano di rientro, l´abbattimento dei costi della politica e la riduzione delle spese di funzionamento dell´ente. Tutte voci che fanno registrare un netto decremento rispetto al passato e che aprono nuovi spiragli nella politica di programmazione". La traduzione in termini di cifre della politica di risanamento portata avanti in questi anni "si sostanzia - ha sottolineato il presidente Gianni Chiodi - nell´abbassamento del debito generale della Regione a fine 2012 a quota 1.708 milioni di euro, e cioè -3o% rispetto al 2007 e - 25% rispetto al 2008. Un risultato rilevante e sorprendente - ha rimarcato Chiodi - se si pensa che dal 2006 al 2011 la Regione ha avuto un decremento dei trasferimenti statali per le varie funzioni di un miliardo di euro, passando da 1.300 milioni del 2006 ai 300 milioni del 2011". Nella filosofia di armonizzazione del Dpfer con il Piano nazionale delle riforme, la programmazione della Regione si muoverà mediante: razionalizzazione della spesa regionale, sviluppo e competitività del sistema produttivo, competitività del territorio e sviluppo sostenibile, mercato del lavoro e politiche sociali, nuove competenze e innovazione, modernizzazione delle istituzioni. Dal punto di vista politico, il Presidente Chiodi ha poi voluto lanciare un appello "per il bene dell´Abruzzo" rivolto ai soggetti del partenariato ma anche al mondo della politica. "Se diamo un segnale forte e convinto - ha detto - di condivisione del Dpefr leghiamo la nostra azione politica e amministrativa a scelte concordate che rafforzano il modello di crescita e sviluppo dell´intera regione".  
   
   
UPI "IL GOVERNO SI VANTA DI AVERE ELIMINATO 600 ASSESSORI" NELLE PROVINCE MA INTANTO NOMINA 30 NUOVI PREFETTI SE LE PREFETTURE SARANNO 50 IN TUTTA ITALIA, A COSA SERVIRANNO I 1400 PREFETTI IN CARICA?  
 
Firenze, 15 novembre 2012 - "Il Governo, usando un linguaggio davvero inopportuno per una istituzione della Repubblica italiana, si vanta di avere ´eliminato´ 600 assessori delle Province. Intanto bandisce un concorso per 30 nuovi prefetti, che si andranno ad aggiungere ai 1400 in servizio. Considerando che dal 2013 le Province, e quindi le Prefetture, saranno 50 in tutta Italia, gli altri 1300 a cosa serviranno? Saranno riorganizzati come le Province, o resteranno sul territorio?” Lo dichiara il Presidente del Consiglio Direttivo dell’Upi, Leonardo Muraro, al termine di un incontro avuto ieri a Roma con i parlamentari del Veneto, sul riordino delle Province e i tagli ai bilanci imposti dalle leggi economiche. “Un assessore di Provincia, eletto dal popolo – sottolinea Muraro - riceve in media un compenso di 3.500 euro su 12 mensilità, senza vitalizi o diritto a pensione. Un prefetto di prima nomina riceve uno stipendio di circa 5.700 euro. Quando viene mandato a commissariare una Provincia a questo si aggiunge una indennità di mansione pari al 50% del compenso del Presidente che sostituiscono. Il Governo Monti ha già commissariato 6 Province nel 2012 e si appresta a commissariarne altre 8 nel 2013 a seguito del decreto legge di riordino, semplicemente non mandandole al voto, e non perché abbiano commesso reati. Quindi commissariare le Province, oltre ad essere antidemocratico, rappresenta una spesa inutile per lo Stato. Siccome siamo stati accusati di non volere risparmiare, invitiamo il Governo a fare altrettanto. Perché non si dica mai che il Governo Monti, tanto attento alle spese degli Enti locali, che ormai ha ridotto sul lastrico, non dia il buon esempio".  
   
   
FRA LE DECISIONI DELLA GIUNTA REGIONALE PIEMONTE AZIENDE IN CRISI, FORMAZIONE CONTINUA ED OPERATORI FORESTALI SONO I PRINCIPALI ARGOMENTI ESAMINATI IL 14 NOVEMBRE DALLA GIUNTA REGIONALE.  
 
Torino, 15 novembre 2012 - La riunione è stata coordinata dal presidente Roberto Cota. Aziende in crisi. Su proposta dell’assessore Claudia Porchietto, viene cofinanziato con 521.000 euro il programma di interventi di politica attiva del lavoro per i 197 esuberi dell’Agile presentato dal Ministero del Lavoro alla Commissione europea e vengono assegnati 350.000 euro alla Provincia di Torino per realizzare progetti di ricollocazione professionale di lavoratori in cassa integrazione straordinaria per cessazione di attività o di ramo di azienda o procedura concorsuale di imprese dei settori secondario e terziario. Formazione continua. La direttiva sulle azioni di formazione continua ad iniziativa individuale dei lavoratori viene prolungata ai primi mesi del 2014 ed incrementata di 14 milioni di euro in modo da assecondare l’elevato livello di domande di qualificazione ed aggiornamento professionale, divenuto particolarmente significativo per il protrarsi della situazione di crisi economica ed occupazionale. Operatori forestali. Viene istituito, su proposta degli assessori Claudio Sacchetto e Claudia Porchietto, l’elenco degli operatori forestali del Piemonte, con lo scopo di consentire l’individuazione delle persone in possesso di comprovate conoscenze e competenze professionali per realizzare attività pratiche e di agevolare i cittadini, le imprese e le pubbliche ammnistrazioni nella ricerca di maestranze qualificate. Ne faranno parte gli istruttori forestali ed i partecipanti con esito positivo ai corsi di formazione professionale ed agli esami di qualifica in campo forestale ed ambientale. Sono inoltre stati approvati: su proposta dell’assessore Barbara Bonino, l’affidamento alla Società di committenza regionale del ruolo di stazione appaltante per la costruzione del nuovo ponte sulla Dora Baltea tra Verolengo (To) e Crescentino (Vc); su proposta dell’assessore Ugo Cavallera, le varianti del piano regolatore di Soriso (No), la variante generale n.2 al piano regolatore di Mango (Cn), l’autorizzazione all’Atc di Cuneo di utilizzare 2.800.000 euro per acquistare 14 alloggi a Savigliano e 12 a Beinette da destinare all’edilizia residenziale pubblica; su proposta dell’assessore Alberto Cirio, le modalità dei corsi di formazione e aggiornamento per maestri di sci per il triennio 2013-2015; su proposta dell’assessore Paolo Monferino, le indicazioni operative per l’attuazione del regolamento comunitario per la sicurezza alimentare negli stabilimenti del settore e la proroga al 15 dicembre 2012 del termine entro il quale gli enti locali devono presentare domanda di contributo per gli interventi di lotta alle zanzare da effettuare nel 2013; su proposta dell’assessore Roberto Ravello, l’adesione alla Carta nazionale dei contratti di fiume quale documento di principi ai cui devono ispirarsi i contratti regionali, che vogliono essere strumenti per il contenimento del degrado e la riqualificazione dei territori fluviali.  
   
   
UNIONE DELLE PROVINCE: "CHI PENSERÀ A SCUOLE, NEVE E STRADE?" IL VICE PRESIDENTE DELL´UPI, ANGELO VACCAREZZA, "CON UN DECRETO NON SI PUÒ IMPEDIRE AL GHIACCIO DI FORMARSI"  
 
 Firenze, 15 novembre 2012 - «Per decreto si avrà la possibilità di impedire alla neve di scendere, alla pioggia di cadere, al ghiaccio di formarsi. Con i tagli imposti dal governo Monti la Provincia non potrà garantire interventi di asfaltatura delle strade, sgombero neve e ghiaccio, sicurezza delle strutture scolastiche, agibilità e riscaldamento delle aule». A dirlo il presidente della Provincia di Savona, Angelo Vaccarezza. Da pochi giorni è diventato vicepresidente vicario dell´Upi, l´Unione delle Province italiane, una nomina giunge nel momento più delicato perla storia delle province italiane, il cui destino è strettamente legato al piano di riordino «imposto» dal Governo. Dice Vaccarezza: «E´ un riordino che, di fatto, afferma il loro continuare ad esistere, ad essere governate e ad essere elette. Nel Ponente vi sarà la cosiddetta "Provincia lunga" nata dall´accorpamento di Savona con Imperia. Tutto già fatto. Tutto già deciso. Non stiamo più ragionando su questo, che è oramai storia, ma su ben altro: sui servizi che questi Enti dall´oggi al domani, cesseranno di erogare ai loro cittadini. Sono inaccettabili i tagli di 500 milioni di euro per l´anno 2012 e di un miliardo e duecento milioni per il 2013. Cifre impressionanti, che non mettono solo a rischio i servizi, ma li annulleranno del tutto. Dati che confermano l´impossibilità da parte delle province di svolgere le funzioni per le quali sono state istituite, percentuali che variano dal 60 al 70% delle quote messe a bilancio per l´erogazione di servizi fondamentali per la comunità. Servizi a rischio a causa di un decreto arrogante». Aggiunge: «Il nostro tanto celebrato Governo tecnico ha fatto della razionalizzazione delle province il simbolo del taglio dei costi della politica. Ebbene vorrei che fosse chiaro ai cittadini che i costi della parte politica del nostro Ente equivalgano allo 0,47%. I tagli invece previsti riguardano ben il 60-70% delle quote a bilancio. Evidente quindi che questo decreto dipinto come una legge "anti-casta" rappresenterà so- lo un ulteriore impoverimento della qualità di vita dei cittadini. Ho sempre ritenuto che fare l´amministratore locale fosse il modo migliore per rendere un servizio alla comunità, ed è per spirito di responsabilità che ho intenzione di portare avanti il mio mandato. Una considerazione che prescinde dal ruolo istituzionale che sono a ricoprire, sono un presidente, è vero, ma sono anche un cittadino, un padre che vuole vedere i propri figli andare in scuole calde e sicure. Una doppia responsabilità che da padre di famiglia e amministratore vive nella pro- pria quotidianità il profondo disagio che milioni di famiglie si troveranno ad affrontare». Termina Vaccarezza: «In questo momento, grazie al consenso di migliaia di cittadini che hanno creduto in me tre anni fa, ho la possibilità di tutelare i diritti di una comunità e sarò in prima fila in tutte le sedi competenti per difenderli. Non mi tirerò indietro per future prospettive professionali più appetibili. Sono, con orgoglio, il presidente di tutti i savonesi»  
   
   
GIUNTA REGIONALE DELLA CAMPANIA: FRA I PROVVEDIMENTI. DISMESSE TUTTE LE AUTO DI RAPPRESENTANZA  
 
Napoli, 15 novembre 2012 - Si è riunita a palazzo Santa Lucia la Giunta regionale della Campania, presieduta da Stefano Caldoro. Su proposta del presidente, è stato dato il via libera allo schema di protocollo di intesa che il Comitato Notarile firmerà con la Regione al fine di sviluppare una collaborazione sull´interpretazione delle norme nelle materie di interesse notarile. In campo sanitario sono stati approvati l´attivazione di un sistema di monitoraggio dei dati sull´alcool, al fine di avviare azioni di contrasto alla dipendenza; gli indirizzi per la presentazione delle richieste per l´attivazione di programmi terapeutico - riabilitativi per detenuti tossicodipendenti e per la gestione degli inserimenti nelle comunità terapeutiche dei minori tossicodipendenti sottoposti a provvedimenti dell´autorità giudiziaria. Sempre in campo sanitario, si è deciso, accogliendo l´invito della Commissione Europea, di perseguire gli obiettivi dello Strategic Implementation Plan sul miglioramento dello stato di salute e la qualità della vita dei cittadini, a partire dagli ultra 65enni. Nell´ambito del progetto transnazionale sulla diffusione delle best practices presso gli uffici giudiziari italiani, è stato deciso di ampliare gli interventi a favore degli uffici giudiziari campani. Su proposta del vicepresidente Giuseppe De Mita sono state assegnate le risorse per le spese di funzionamento degli Ept e delle Aziende di Cura e Soggiorno. Su proposta degli assessori all´Istruzione Caterina Miraglia e alla Formazione Severino Nappi sono state apportate delle modifiche alle Linee Guida per il sistema di istruzione e formazione professionale. Sempre su proposta di Nappi è stato deciso, nell´ambito del Piano di Azione "Campania al Lavoro", di dare attuazione all´intervento Elfi di formazione e lavoro per lo sviluppo locale. Su proposta dell´assessore all´Assistenza sociale e al Demanio e Patrimonio Ermanno Russo è stato approvato lo statuto del Centro regionale per le adozioni internazionali e rinnovato l´Osservatorio regionale sulla condizione dell´infanzia e dell´adolescenza, con la riduzione del numero dei componenti; sono state altresì incrementate le risorse per il sostegno alle famiglie che vivono situazioni di difficoltà legate alla presenza di persone colpite da malattie progressivamente invalidanti; sono state avviate inoltre le procedure per il commissariamento per l´Ambito sociale S9, così come previsto dalla legge regionale di riferimento. Sempre su proposta di Russo, nell´ambito delle iniziative avviate fin dal 2010 con la spending review relativa alla gestione del parco autovetture, che ha già comportato la dismissione del 25% degli autoveicoli di proprietà della Giunta, e in riferimento alla legge Campania Zero, è stato approvato il piano di dismissione delle autovetture della Giunta regionale. In particolare, la Giunta ha deciso di dismettere 35 auto, tra cui tutte le autovetture di rappresentanza, le cosiddette auto "blu blu". Con questo ulteriore taglio, viene ridotto del 45% il parco auto complessivo. Restano in funzione tutte le vetture di servizio e gli automezzi utilizzati per la protezione civile, per l´antincendio, per la difesa del territorio, per il ciclo integrato delle acque e per gli altri servizi essenziali. Il risparmio stimato è pari a 375mila euro. La Giunta ha varato anche il regolamento per l´utilizzo delle autovetture di servizio per ragioni di effettiva necessità, che sarà portato ora all´attenzione del Consiglio regionale per l´approvazione. Per attività istituzionali sarà possibile avvalersi, su richiesta, di un´auto di bassa cilindrata, che sarà destinata per il giorno prefissato attraverso un idoneo programma informatico. Il servizio inizierà e finirà dove è ubicato l´ufficio regionale. Su proposta dell´assessore alle Risorse umane Pasquale Sommese è stato rinnovato fino al 31 dicembre il distacco del personale regionale presso gli Enti Parco. Infine, su proposta dell´assessore ai Trasporti Sergio Vetrella la Giunta ha dato il via libera al progetto di legge sul trasporto pubblico locale, redatto in attuazione degli adempimenti previsti dalla legge 148 del 2011 e successive modificazioni.  
   
   
TASSE: ABRUZZO, RIDUZIONI GIA´ NELLA BUSTA PAGA DI GENNAIO TAGLIO DELLE ALIQUOTE FINO AL 70% NEL 2016  
 
 Pescara, 15 novembre 2012 - La diminuzione delle tasse, "nel caso di abbattimento dell´Irpef, si potrà constatare già sulle buste paga di gennaio 2013, mentre per l´Irap novità saranno riscontrabili già in fase di conguagli. Sarà un abbattimento complessivo del 30 per cento, destinato progressivamente ad aumentare fino all 70 per cento nel 2016, anno di scadenza delle ultime cartolarizzazioni". L´assessore al Bilancio, Carlo Masci, che con il presidente della Giunta regionale, Gianni Chiodi, ha spiegato alla stampa gli esiti del Tavolo di monitoraggio rispetto alla richiesta di abbattimento delle tasse, dopo un percorso virtuoso di risanamento dei conti, entra nel merito delle modalità di riduzione delle tasse: "Il taglio arriverà da subito - spiega l´Assessore - perché per quanto riguarda 2012, il Tavolo ministeriale ha verificato un surplus sul 2011. Si libereranno risorse per 40 milioni di euro che andranno tutte in favore dei cittadini abruzzesi. La politica non gestirà in alcun modo quelle somme". Quindi Masci si è soffermato sulla delicata posizione di partenza dell´Abruzzo: "Quattro anni fa questo risultato sembrava impossibile perché eravamo la regione più indebitata, la regione più tartassata, a rischio default e che in questi anni ha affrontato anche un violento terremoto e la diminuzione di quote sostanziali di trasferimenti statali. Nonostante tutto questo - ha precisato - i conti sono stati tenuti in ordine a tal puto da portarci oggi ad un processo di riduzione delle tasse, mai registrato prima". Queste peculiarità di un "virtuoso agire amministrativo" fanno dell´Abruzzo "esempio che non riguarda soltanto l´Italia ma l´Europa intera perché un´operazione del genere, in tempi tanto stretti e di questa entità non è mai stata fatta: si tenga conto che la riduzione dell´indebitamento per gli abruzzesi è pari al 25 per cento pro capite". Insomma per Masci si tratta di "risultati eccezionali che sono stati ottenuti mettendo a posto sia i conti della sanità e sia del bilancio regionale, con un impegno complessivo del Governo regionale che ha portato i vantaggi che oggi si percepiscono". L´assessore ha, infine, anticipato una proiezione dei possibili ulteriori sgravi fiscali: "Proseguendo sulla strada del risanamento potremo ottenere, da analisi per l´abbattimento delle aliquote già in nostro possesso, risorse aggiuntive di 20 milioni nel 2015, e di ulteriori 20 milioni nel 2016 per una somma complessiva di 80 milioni di euro da destinare ancora agli abruzzesi e al sistema produttivo, con un taglio delle aliquote che arriverà fino al 60-70 per cento".  
   
   
EUROPA 2020, VIA AL WORKSHOP SULLE POLITICHE PER I "LUOGHI"  
 
Napoli, 15 novembre 2012 - Si è aperto ieri a palazzo Armieri il workshop promosso dall’assessorato alle Autonomie della Regione Campania, d’intesa con Formez Pa, sul tema "Europa 2020". Nel corso dei lavori, aperti da una relazione dell’assessore alle Autonomie Pasquale Sommese, è stato illustrato ai rappresentanti delle istituzioni locali della Campania il progetto del Formez Pa “Capacity Sud”, che si pone l’obiettivo di migliorare i programmi e il ciclo di gestione delle politiche e delle organizzazioni chiamate a realizzarle, nel rispetto delle misure di razionalizzazione della spesa avviate dalla Giunta Caldoro fin dal 2010. Al centro del convegno, il nuovo ruolo a cui sono chiamati i Comuni, unici enti di rappresentanza democratica elettiva a conservare ed accrescere compiti e funzioni, e fulcro del futuro sviluppo della regione. "Ad essi chiediamo – ha detto l’assessore Sommese – di procedere rapidamente alla riorganizzazione del sistema delle autonomie, individuando le future programmazioni attraverso i 45 Sistemi Territoriali di Sviluppo previsti dal Ptr, e superando quel groviglio istituzionale fatto di 117 enti territoriali che per anni è stato un freno reale allo sviluppo. Al centro andranno messe le politiche orientate ai luoghi, con l’idea di un pensiero condiviso e azioni convergenti, superando tutti i limiti del pensiero unico che ha generato sprechi di risorse. "Il Ptr - ha concluso Sommese – è la cornice ordinatoria a cui devono riferirsi le istituzioni locali nelle scelte di associazionismo comunale che verranno fatte. L’obiettivo è quello di disegnare una architettura istituzionale omogenea, senza sovrapposizioni, in grado di svolgere al meglio le funzioni pubbliche, e soprattutto di fare scelte di sviluppo idonee a ricevere i finanziamenti europei attraverso programmi di investimenti territoriali integrati. Il Formez accompagnerà le autonomie in questo nuovo ed importante percorso."  
   
   
FONDI FESR. VENDOLA SCRIVE AI SINDACI DEI COMUNI PUGLIESI: "AFFRETTATEVI"  
 
Bari, 15 novembre 2012 - Il Presidente della Regione Puglia Nichi Vendola ha scritto ai Sindaci di tutti i Comuni pugliesi per invitarli “con la massima urgenza” al pagamento, e alla successiva rendicontazione, delle risorse trasferite loro dalla Regione Puglia per la realizzazione dei progetti finanziati nell’ambito del Programma Fesr 2007/2013, nei confronti dei soggetti attuatori. “Tali pagamenti – si legge nella lettera – consentono infatti alla Regione di certificare la spesa effettivamente erogata e di conseguenza di rispettare gli obiettivi di spesa previsti nell’anno in corso”. Vendola ha anche ricordato che “i pagamenti effettuati dai Comuni nello stesso anno in cui hanno beneficiato dei trasferimenti dalla Regione, non producono alcuna conseguenza sui vincoli imposti dal patto di stabilità interno”. Il Presidente Vendola è molto chiaro su un punto: “nel caso in cui la Regione dovesse incorrere nel disimpegno automatico delle risorse – è scritto nella lettera - si valuterà l’ipotesi di definanziare quei progetti che, a fronte di pagamenti effettuati dalla Regione, non hanno prodotto rendicontazione della spesa”. Non solo, una perdita di risorse, avvisa Vendola, “potrà determinare anche l’insorgere di potenziali danni erariali”. Insomma per Vendola è necessario “il rafforzamento della collaborazione interistituzionale che, oltre a contrastare gli effetti negativi della grave crisi socio-economica, potrà contribuire a consolidare la posizione della Regione Puglia nel quadro dell’imminente negoziato per il nuovo ciclo di programmazione 2014/2020”.  
   
   
AUTONOMIE LOCALI IN SICILIA: 6 MILIONI A COMUNI DISAGIATI PER RISANAMENTO  
 
 Palermo, 15 novembre 2012 - Il dirigente generale del dipartimento delle Autonomie locali, Luciana Giammanco, ha firmato il decreto di riparto del contributo straordinario di 6 milioni circa ai comuni che versano in particolari condizioni di disagio per l´attuazione di progetti di risanamento o di sviluppo economico e sociale. Sono risorse del Fondo delle autonomie in favore dei Comuni per il 2010, che andranno a cofinanziare i progetti presentati dai Comuni e ritenuti ammissibili da una commissione tecnica. Una parte dei progetti dovra´ essere finanziata anche dai Comuni interessati. In particolare, sono 662.771 euro per 40 comuni della provincia di Agrigento, 354.814 euro a 21 comuni della provincia di Caltanissetta; 900.036 euro a 54 comuni della provincia di Catania; 272.828 euro a 17 comuni dell´Ennese; 1.659.444 euro a 101 comuni della provicia di Messina; 1.286.961 euro a 78 comuni della provincia di Palermo; 202.641 euro a 12 comuni della provincia di Ragusa; 287:932 euro a 17 comuni del Siracusano e 387.568 a 23 comuni della provincia di Trapani. Il decreto e i relativi allegati saranno pubblicati sul sito internet dell´assessorato.  
   
   
AL VIA DIRE&FARE: LA TOSCANA LANCIA LA SFIDA DEL BUON GOVERNO  
 
Firenze, 15 novembre 2012 – Un appuntamento che suona come una sfida. La pubblica amministrazione toscana si mostra al pubblico e, dribblando polemiche e detrattori in un dibattito dai toni sempre più accesi, dimostra che amministrare bene e in maniera efficiente e utile per i cittadini si può. La Toscana del buon governo torna con l’annuale appuntamento con Dire&fare, la rassegna che ha aperto ieri i battenti alla Fortezza da Basso di Firenze e che vedrà, fino a venerdì 16 novembre, una tre giorni di convegni, seminari, workshop, corsi, mostre, allestimenti e proiezioni per dare conto delle buone pratiche e delle iniziative innovative realizzate dalla pubblica amministrazione. “Questa edizione cade in una fase particolarmente difficile – ha detto l’assessore alle attività produttive Gianfranco Simoncini inaugurando la manifestazione – una fase che vede Regioni, enti locali, agenzie regionali, aziende a partecipazione pubblica, consorzi pubblico-privati al centro di un dibattito che, prendendo le mosse dai provvedimenti del governo sulle Province, è andato via via a toccare, in vario modo, tutta la pubblica amministrazione. Un dibattito che si intreccia inevitabilmente con i temi legati al progressivo venir meno delle risorse a causa dei tagli del governo centrale e con le crescenti difficoltà di bilancio con cui tutte queste realtà devono, indistintamente, confrontarsi”. Simoncini ha poi osservato come, oggi più che mai, mostrare la pubblica amministrazione che funziona suoni davvero come una sfida. “Perchè la Toscana, da sempre, ha puntato sul buon governo locale ed è proprio grazie a questa capacità che ha costruito, nel tempo, un modello basato su una crescita equilibrata e sulla coesione, sulla trasparenza e la solidarietà. Un modello che ha consentito alla nostra regione di resistere alla crisi più e meglio di altre aree del paese e sul quale dobbiamo e vogliamo puntare ancora per il futuro. Un modello che qui possiamo toccare con mano, rispondendo a quanti additano nella pubblica amministrazione solo una fonte di sprechi o una voce da tagliare. Dimenticando l’indispensabile funzione di interfaccia fra istituzioni e cittadini, fra territorio e imprese svolta dagli enti locali, senza lo stimolo da questi esercitato verso uno sviluppo economico sostenibile. Un patrimonio democratico che, ancorchè sancito dalla Costituzione, ritengo faccia parte del nostro Dna e sia per questo insopprimibile”. Dire e Fare, oltre ad una testimonianza di tanti piccoli e grandi traguardi al servizio dei cittadini toscani, sarà anche un’occasione di confronto con il privato, con i rappresentanti del mondo del mondo produttivo toscano, con quello della scuola, dell’università e della ricerca. “Un motivo in più di interesse in una fase – ha detto Simoncini – che ci vede tutti impegnati a costruire per questa regione e per questo paese un nuovo futuro di sviluppo”.  
   
   
SCEGLIERE IL FUTURO: GIOVANI CHE PARLANO AI GIOVANI. APPUNTAMENTO SABATO AL FULIGNO  
 
Firenze, 15 novembre 2012 – Per una mattina cento studenti di scuole superiori potranno porre domande sul proprio futuro ad alcuni giovani già inseriti nel mondo del lavoro. Uno scambio di idee e speranze, scelte intraprese e risultati ottenuti, all’insegna della formazione e dell’orientamento, per giovani che si trovano davanti ad un crocevia fondamentale per la costruzione del loro futuro. L’iniziativa, nata all’interno di Giovanisì, il progetto della Regione Toscana per l’autonomia dei giovani, si avvale della collaborazione di Rena, Rete per l’eccellenza nazionale, formata da giovani che vivono e lavorano in Italia e all’estero, e si svolge sabato 17 novembre, dalle 9 alle 12, presso il Centro di Formazione il Fuligno di Firenze (via Faenza 48). Un centinaio di giovani degli istituti Russell Newton e Elsa Morante ascolteranno e si confronteranno con giovani che hanno già percorso un cammino analogo e che essendo inseriti nel mondo del lavoro possono offrire un contributo importante e diverso dal solito orientamento pre-universitario. Durante l’incontro, i giovani di Rena e alcuni giovani artigiani della Cna racconteranno le proprie storie, i percorsi e le scelte intraprese, le sconfitte e i risultati ottenuti e ascolteranno le domande degli studenti sui loro sogni, sul futuro che li attende e su cosa fare da grandi. In contemporanea l’iniziativa verrà svolta in formula ridotta in alcune classi di altri due istituti superiori fiorentini, il Michelangelo e il Machiavelli. La mattina precedente, Giovanisì e Rena incontreranno le associazioni attive sul territorio sul tema della formazione e dell’orientamento, per un momento di confronto, condivisione e discussione di nuovi progetti e collaborazioni future. Alla tavola rotonda, che si svolgerà venerdì 16 a Palazzo Strozzi Sacrati (Piazza del Duomo 10) parteciperanno le associazioni Accademia Europea, Arci, Caritas, Cnv, Coop Ventuno, Ceis, Cooperativa “Il piccolo principe”, Macramé, M&te e Libera.  
   
   
GIOVANI, LE OPPORTUNITÀ PER IL FUTURO SONO IN EUROPA  
 
Trento, 15 novembre 2012 - L’esperienza all’estero e, in particolare, in Europa fa bene al giovane che la coglie, al Paese ospitante ma, soprattutto, fa bene all’Europa perché sviluppa la nuova identità continentale. E’ questo il messaggio che arriva da “In partenza per l’Europa”, appuntamento in corso di svolgimento presso il Palazzo della Regione in piazza Dante, dal Servizio Europa della Provincia autonoma di Trento con il Centro di documentazione europea. “Offrire ai giovani la possibilità di muoversi in altri Paesi - ha sottolineato l’assessore provinciale alla cultura, Franco Panizza -, anche attraverso percorsi mirati, è tra le migliori opportunità che una pubblica amministrazione può offrire alle generazioni future. L’incontro con nuove culture e nuovi stili di vita consente di allargare le proprie competenze e conoscenze, e in prospettiva di entrare sul mercato del lavoro con una competitività e attrattività migliori”. Il Servizio Europa con il Centro di Documentazione Europea organizza oggi presso il Palazzo della Regione di piazza Dante, la terza edizione di “In partenza per l’Europa”. Si tratta di una giornata dedicata alla mobilità transnazionale incentrata sulle opportunità di studio, lavoro, stage volontariato offerte dall’Ue e dalle diverse istituzioni trentine, rivolte ai giovani e non solo. L’obiettivo della giornata è la presentazione delle attività svolte da più soggetti istituzionali e reti a livello europeo nazionale e territoriale, per offrire ai giovani, agli adulti e agli operatori dell’orientamento, della formazione e del lavoro, informazioni e strumenti che consentano di conoscere ed utilizzare al meglio le opportunità di mobilità all’estero. “La carta vincente - spiegala dirigente del Servizio Europa, Nicoletta Clauser - è quella di, mettendosi nei panni di chi cerca queste occasioni, raccogliere e proporre in un unico punto divulgativo, in maniera coordinata e congiunta, tutte le informazioni necessarie”. La terza edizione di “In partenza per l’Europa”, oltre ad offrire uno spazio per incontri di approfondimento e testimonianze, propone una sorta di mini fiera delle opportunità, divisa in quattro settori tematici: studio, esperienze professionali, volontariato e opportunità per gli adulti, incluso un “angolo insegnati”. La giornata dedicata alle opportunità europee è stata aperta dall’incontro a cui ha partecipato, tra gli altri Alessandro Giordano, capo della comunicazione della rappresentanza in Italia della Commissione europea, che si è soffermato sulla situazione del dibattito europeo: “Ad oggi l’Europa è percepita come l’Europa dei vincoli ma il nostro obiettivo è di realizzare, perché siamo consapevoli delle potenzialità, l’Europa delle opportunità. La mobilità europea, grazie a progetti quali Erasmus, rappresentano un’opportunità unica per studenti e, da oggi, anche per insegnanti ed imprenditori di fare nuove esperienze e di arrivare all’autoriconoscimento collettivo”. Secondo Giordano, la mobilità europea offre una diretta opportunità di valorizzare le potenzialità della persona in un mercato più ampio di quello nazionale, ma anche di lavorare ad un’autentica unione economica e monetaria”. Flavio Deflorian, professore associato di Scienza e Tecnologia dei Materiali, e delegato del rettore per il coordinamento dei progetti europei Leonardo Da Vinci, Erasmus (Studio e Placement), ha ricordato come il mondo si attenda molto dall’Europa e dai suoi modelli culturali, sociali ed economici. Nel pomeriggio, la giornata europea vedrà gli interventi di personalità importanti della realtà europea, quali Marina Rozera di Isfol (Istituto per lo sviluppo della formazione professionale dei lavoratori); Stefania Paradisi di Ispi Milano (Istituto per gli studi di politica internazionale) con la collega di Ispi, Marina Manfredi Magillo, da tre anni è esperto della presidenza del Consiglio e consulente del ministro per le Politiche Europee; e Sabine Seidler, consulente Eures di Bonn. In particolare, Eures è una rete di cooperazione che collega la Commissione europea e i servizi pubblici per l´impiego dei paesi appartenenti allo Spazio economico europeo (27 Ue con Norvegia, Islanda e Lichtenstein), la Svizzera e altre organizzazioni partner. Presso gli stand, allestiti al piano terra del Palazzo della Regione, vengono presentate le offerte di opportunità che ogni ente gestisce, mettendo a disposizione non solo del materiale informativo e personale che può dare informazioni, ma anche la possibilità di incontrare “testimonials” con cui è possibile parlare direttamente della loro esperienza. Tutte le informazioni sono inoltre presenti sul portale Punto Europa della Provincia (www.Europa.provincia.tn.it), pensate come spazio virtuale per facilitare la ricerca e stimolare la voglia di partecipazione, rendendo le informazioni facilmente accessibili a tutti, in una sorta di catalogo on line presente tutto l’anno e in continuo aggiornamento. Per realizzare e coordinare ogni anno questa iniziativa si è creato un “tavolo di lavoro”, finalizzato alla costruzione di una rete tra le varie istituzioni che, a vario titolo, gestiscono programmi di mobilità transnazionale.  
   
   
IMMIGRAZIONE: PROGRAMMA DEGLI INTERVENTI PER IL 2012 - MARCHE:PER UNA PIENA INTEGRAZIONE OCCORRE PUNTARE SU ISTRUZIONE E SCUOLA  
 
Ancona, 15 novembre 2012 - Sostegno all’integrazione sociale, all’intercultura e all’istruzione, gestione dei centri di servizi, degli sportelli informativi e dei centri di prima e seconda accoglienza, interventi per le famiglie disagiate, tutela dell’associazionismo. Sono queste le aree di intervento prioritarie del Programma annuale degli interventi a favore dei cittadini stranieri immigrati. L’obiettivo è quello di accompagnare il processo di integrazione di coloro che vivono regolarmente nelle Marche, costruendo relazioni positive con gli altri cittadini residenti, tutelando le differenze, assicurando pari opportunità di accesso ai servizi, prevenendo situazioni di emarginazione, “in modo tale – spiega l’assessore regionale all’Immigrazione, Luca Marconi – riusciamo a governare in maniera responsabile il fenomeno migratorio”. Le Marche si possono ormai definire “terra di immigrazione”: i dati Istat indicano, al 1° gennaio 2011, 124.917 stranieri non comunitari residenti: una popolazione giovane, come risulta dall’analisi per età. Se si considera poi il numero di alunni stranieri nelle scuole, le Marche figurano al quarto posto a livello nazionale tra le regioni per la presenza di studenti stranieri nati in Italia e la provincia di Ascoli Piceno presenta la percentuale più alta (81%) dei minori stranieri nati in Italia che frequentano la scuola dell’infanzia. Nell’anno scolastico 2010/2011 gli alunni con cittadinanza non italiana sono stati 26.027, pari all’11,7% dell’intera popolazione scolastica. “Per questo – continua Marconi – dobbiamo insistere su istruzione e scuola. Bisogna anche investire e favorire l’apprendimento della lingua italiana per gli adulti, prerogativa essenziale per l’integrazione. Conoscere la lingua e la cultura italiana, l’educazione civica e l’ordinamento giuridico del nostro Paese sono fondamentali per la costruzione di una società integrata che trovi nella condivisione di alcuni principi e doveri e nel rispetto dei reciproci diritti, le basi di una comunità più solidale”. I progetti di integrazione dei cittadini stranieri saranno realizzati attraverso gli Ambiti Territoriali Sociali. La Regione continuerà inoltre a sostenere il progetto del Comune di Porto Recanati “Le vie dell’integrazione” per la riqualificazione del quartiere “Hotel House”, luogo ad elevata concentrazione di cittadini stranieri.  
   
   
CONFRONTO SUL NUOVO CARCERE DI TRENTO CON L’AMMINISTRAZIONE PENITENZIARIA  
 
Trento, 15 novembre 2012 - L’entità della popolazione detenuta nel nuovo carcere di Trento, l’attività svolta al fine del recupero sociale di tali persone, ma anche aspetti correlati alla manutenzione della struttura carceraria, sono stati oggi al centro di un incontro, promosso dal Presidente della Regione Lorenzo Dellai, con il Capo del Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria del Ministero della Giustizia Giovanni Tamburino, giunto in mattinata a Trento per partecipare alla riunione della Segreteria tecnica, l’organismo paritetico previsto quale sede di discussione delle tematiche previste dagli Accordi in essere tra Regione Trentino-alto Adige, Provincia Autonoma di Trento e Ministero della Giustizia. I detenuti presenti nella casa circondariale, la cui capienza è prevista in 240 unità, risultano al momento 274 con una oscillazione in esubero del 14% da considerarsi fisiologica per la generale situazione di sovraffollamento degli istituti penitenziari e che la struttura consente di tollerare dati gli avanzati canoni di realizzazione, fortunatamente ancora lontana dall’eccedenza media del 43% cui sono soggetti gli istituti carcerari in Italia. Il Ministero della Giustizia ha confermato peraltro il rispetto di tutti gli impegni assunti e l’intendimento di riportare rapidamente entro il limite di 240 il numero dei detenuti. A tal scopo sono state pianificate periodiche riunioni di monitoraggio della situazione da parte della Segreteria tecnica. Nel pomeriggio il Capo del Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria ha visitato la casa circondariale esprimendo apprezzamento per l’attenzione particolare alle esigenze trattamentali e di recupero sociale dei detenuti con cui è stata concepita e realizzata la struttura, la cui manutenzione è previsto passi prossimamente a totale carico dell’amministrazione penitenziaria. Anche gli interventi concreti per il lavoro dei detenuti posti in essere con la collaborazione dei servizi della Provincia autonoma di Trento hanno suscitato soddisfazione e notevole interesse da parte del dott. Giovanni Tamburino che ha evidenziato come il rischio della recidiva risulti più contenuto per coloro che sono ammessi a forme di attività e addestramento lavorativo.  
   
   
25 NOVEMBRE - GIORNATA INTERNAZIONALE PER L´ELIMINAZIONE DELLA VIOLENZA CONTRO LE DONNE  
 
 Milano, 15 novembre 2012 - 100 vittime nel 2012, una donna uccisa ogni due giorni, dati allarmanti confermati quasi quotidianamente dalla cronaca. Ancora troppo spesso donne di ogni età, religione, classe sociale e situazione socio-economica o culturale subiscono, nel corso della loro vita, una qualche forma di violenza fisica, sessuale o psicologica. Quest’anno, in occasione del 25 novembre, Giornata internazionale per l´eliminazione della violenza contro le donne, Giuliano Pisapia, sindaco di Milano, insieme a Francesca Zajczyk, delegata alle Pari Opportunità, offre diverse iniziative al fine di sensibilizzare i cittadini e le cittadine, con particolare attenzione ai giovani e alle giovani sul tema della violenza. Sperando di fare cosa gradita troverete in allegato il programma completo delle iniziative di cui di seguito una breve sintesi. Liberati dalla Violenza, un volantino per tutti - Liberati dalla Violenza, è il concept di partenza, un invito a riflettere sul tema e ad introdurre un cambiamento. La violenza che si consuma soprattutto nelle mure domestiche è infatti spesso celata dalle donne che la subiscono e non viene quasi mai denunciata. Progetto di arte pubblica “Con i tuoi occhi” - Vedere con gli occhi di altre donne, di quelle donne che hanno subito violenza e che decidono di rompere il silenzio, trasformando la terribile esperienza in un atto costruttivo, di denuncia sociale, di sensibilizzazione. Domenica 18 novembre, tra le 14.00 e le 18.00 davanti alla Basilica di san Lorenzo-prota Ticinese, saranno presentate due performance e una installazione per gridare insieme alle cittadine e ai cittadini presenti, con quieta fermezza, “basta” alla violenza sulle donne. Spettacolo teatrale R-esistenze - La narrazione teatrale R-esistenze al femminile (di Laura Mantovi e Sara Poli) si svolgerà il 21 novembre dalle ore 11.00 alle ore 13.00 presso il Conservatorio Giuseppe Verdi di Milano, e con la collaborazione del Provveditorato degli Studi di Milano, alla presenza di oltre 1000 studenti delle scuole superiori della città di Milano. È un racconto di donne che resistono. Donne che amano. Donne che piangono. Donne che danno la vita. Donne che lasciano il segno. Un percorso per incidere in tutti noi la gravità del fenomeno delle oltre 100 donne uccise nel 2012 in Italia per “femminicidio”. Domenica 18 novembre, attese numerose/i, chi transiterà o sosterà presso le Colonne di San Lorenzo si troverà immerso in un´azione artistica del tutto inaspettata. Iniziative promosse dalla delegata del Sindaco alle Pari opportunità in occasione del 25 novembre Giornata internazionale per l´eliminazione della violenza contro le donne Tutta la città deve essere palcoscenico di sensibilizzazione e di denuncia - Ancora troppo spesso milioni di donne subiscono, nel corso della loro vita, una qualche forma di violenza fisica, sessuale o psicologica. Il femminicidio, prevaricazione spinta fino all’uccisione, è in continuo aumento e, se ci soffermiamo sui dati ormai quasi quotidianamente confermati dalla cronaca, ci rendiamo conto di quanto siano allarmanti: 100 vittime nel 2012, una donna uccisa ogni due giorni. Le storie di vita mettono in luce ancora una volta come la mano che si arma contro la donna non è quasi mai quella di uno sconosciuto, ma quella di un un uomo vicino: marito, ex compagno, famigliare, amico. Nell’ambito del processo di sensibilizzazione della cittadinanza ai temi di genere ed a una corretta relazione tra i generi, la delegata del Sindaco alle Pari Opportunità Francesca Zajczyk, in occasione del 25 novembre, Giornata internazionale per l´eliminazione della violenza contro le donne propone diverse iniziative rivolte a target differenti. Oltre ad aver predisposto materiale informativo finalizzato ad informare e sensibilizzare la cittadinanza sul tema della violenza, ha prestato grande attenzione alla possibilità che vengano diffuse iniziative in tutte le zone di decentramento, dal centro alle periferie. Particolare rilievo è stato dedicato ai giovani: da una parte, è stato promosso uno spettacolo teatrale rivolto agli studenti e alle studentesse delle scuole medie superiori del territorio milanese; dall’altra, si è dato vita ad un progetto pubblico d´arte contemporanea realizzato da un gruppo di giovani artiste. A) Iniziative in tutta la città e in tutte le zone - La scelta da parte della delegata del Sindaco alle Pari Opportunità di contribuire direttamente alle attività dei Consigli di zona risponde alla volontà di consentire l’organizzazione di iniziative (nell’autonomia delle scelte e degli indirizzi) nei loro territori perché la violenza è un problema che attraversa tutti, donne e uomini, del centro come delle aree più periferiche B) Liberati dalla Violenza, un volantino per tutti - È importante che le questioni legate alla violenza contro le donne rimangano in primo piano nell’agenda politica dell’Amministrazione. Al fine di sensibilizzare uomini e donne sul tema della violenza ed informare i cittadini e le cittadine sui centri che in città si occupano specificatamente di casi di maltrattamenti e violenza, la delegata del Sindaco alle Pari Opportunità, Francesca Zajczyk, ha predisposto la distribuzione di 100.000 volantini. Il materiale informativo verrà diffuso: - in tutte le sedi comunali (asl, biblioteche comunali, servizi, per un totale di oltre 300 luoghi aperti al pubblico). I Consigli di zona, a loro volta, avranno la possibilità di farne una autonoma distribuzione nei luoghi e nei modi che decideranno. - nelle scuole medie superiori della città, pubbliche e private, grazie alla collaborazione con l’Ufficio Scolastico Territoriale di Milano, Uff.xvii, Area Autonomia, - alle casse dei mercati ed ipermercati Coop, grazie alla collaborazione di Cooplombardia, durante la settimana precedente e quella successiva il 25 novembre. Liberati dalla violenza è il concept di partenza, un invito a riflettere sul tema e ad introdurre un cambiamento. La violenza che si consuma soprattutto nelle mure domestiche è infatti spesso celata dalle donne che la subiscono e non viene quasi mai denunciata. Interessa donne di ogni età, religione, classe sociale e situazione socio-economica o culturale. C) Spettacolo teatrale R-esistenze - Al fine di sensibilizzare il mondo della scuola al tema della violenza la delegata del Sindaco alle Pari Opportunità Francesca Zajczyk, con la collaborazione dell’Ufficio Scolastico Territoriale di Milano, Uff.xvii, Area Autonomia, promuove una iniziativa teatrale. La narrazione teatrale R-esistenze al femminile (di Laura Mantovi e Sara Poli) si svolgerà il 21 novembre dalle ore 11.00 alle ore 13.00 presso il Conservatorio Giuseppe Verdi di Milano, Sala Verdi, alla presenza di oltre 1000 studenti e studentesse. È una narrazione teatrale che parla di R-esistenze, al femminile. Donne che resistono. Donne che sognano. Donne che piangono. Donne che danno la vita. Donne che amano. Donne che lasciano il segno. Ogni giorno nel mondo si scrive una storia al femminile che è storia di speranza, vita e resistenza. Donne lavoratrici. Donne migranti. Donne che difendono i diritti umani. Una rete di resistenza poco nota forse ma vibrante di vite. Un percorso narrativo per ricordarci che quando le donne si uniscono lasciano nel mondo un segno positivo di forza e speranza. Ma anche un percorso per non dimenticare che ci sono donne, moltissime donne, che hanno provato a resistere alla violenza. Una violenza strisciante. Improvvisa. Vicina, terribilmente vicina… una violenza che si è infilata nelle loro case, nelle loro vite, nei loro cuori. Un percorso per incidere in tutti noi l’orrore delle oltre 100 donne uccise nel 2012 in Italia per “femminicidio”. L’attenzione ai giovani - Particolarmente importante la collaborazione con l’Ufficio Scolastico Territoriale di Milano. Gli studenti delle classi medie superiori verranno preparati alla Giornata del 25 novembre attraverso un percorso che inizierà con uno spazio di discussione e di riflessione in classe prendendo spunto dal testo del volantino che riceveranno e dal contenuto dello spettacolo cui dovranno assistere o cui avranno appena assistito. Link al promo dello spettacolo: http://www.Youtube.com/watch?v=vtukziwxrlk  C) Progetto di arte pubblica “Con i tuoi occhi”. Vedere con gli occhi di altre donne, di quelle donne che hanno subito violenza e che decidono di rompere il silenzio, trasformando la terribile esperienza in un atto costruttivo, di denuncia sociale, di sensibilizzazione. Domenica 18 novembre tre lavori d´arte (2 performance e 1 installazione) verranno presentati a Milano per gridare insieme alle cittadine e ai cittadini presenti, con forza e fermezza, “basta” alla violenza sulle donne. L’iniziativa, voluta dalla Delegata alle Pari Opportunità Francesca Zajczyk e realizzata con un gruppo di giovani donne del mondo dell’arte, si svolgerà alle Colonne di San Lorenzo dalle 14.00 alle 18.00. Che cos´è la violenza sulle donne e come si manifesta? Come confrontarsi su un tema così intimo e collettivo al tempo stesso? Da queste domande prendono avvio i lavori di tre interessanti artiste: Elina Chauvet (Chihuahua Mexico, 1959 – vive a Casas Grandes), Marta Lodola (Borgo Valsesia, 1985 – vive a Milano) e Chiara Mu (Roma, 1974 – vive tra Roma e Londra). 1- L´installazione Zapatos Rojos di Elina Chauvet composta da centinaia di scarpe rosse arriva a Milano, per la prima volta in Italia. Realizzata nel 2009 a Ciudad Juárez nello stato del Chihuahua e successivamente in altri stati del Messico e in Texas, l´installazione di scarpe, raccolte tra amiche e conoscenti attraverso il passaparola, rappresenta le donne vittime di violenza in tutto il mondo. Una rete di solidarietà attivata attraverso un´opera d´arte pubblica che l´artista intende sviluppare in tutto il mondo, per dire basta alla violenza contro le donne. Domenica 18 chiunque potrà unirsi alla rete innescata da Zapatos Rojos portando alle Colonne il proprio paio di scarpe rosse e collocandolo all´interno dell´installazione. 2- Marta Lodola ,nella performance Senza Titolo indosserà, una dopo l´altra, decine di collane, realizzate dall´artista come simboli di costrizioni sociali di cui la donna è succube e dalle quali non riesce a liberarsi; condizionamenti che la portano in taluni casi all´immobilità di pensiero e di azione. Sito internet dell´artista: http://monnalisaoverdrive.Wordpress.com  3- L´azione artistica performativa Stigma di Chiara Mu(roma, 1974 – vive tra Roma e Londra) presenterà un intervento relazionale che coinvolgerà solo la parte maschile dei passanti e prenderà forma ispirandosi a storie di violenza sulle donne realmente accadute. Sito internet dell´artista: http://www.Chiaramu.com  Biografie delle tre artiste Elina Chauvet,. Nata a Casas Grandes, Chihuahua (Messico) nel 1959, è laureata in Architettura all´Universidad Autónoma de Cd. Juárez Chihuahua, seguendo successivamente corsi e workshop di pittura, disegno, ceramica, grafica, fotografia e nuovi media. Tra il 1996 e il 2012 il suo lavoro è stato esposto in otto mostre personali, in oltre quaranta collettive negli stati di Sinaloa e Chihuahua, Messico e Stati Uniti. Ha vinto premi e borse di studio, tra cui due borse Foeca Traiettoria creatori (Sinaloa) e una borsa al Festival Burning Man in Nevada, Usa. Ha inoltre ricevuto una borsa di studio del Consiglio Comunale per lo sviluppo delle Culture e delle Arti dello Stato di Chihuahua e ha ottenuto due primi posti in concorsi di pittura e sei menzioni d´onore. Marta Lodola, nata a Borgosesia nel 1985, vive e lavora a Milano. Diplomata nel 2011 all´Accademia di Belle Arti di Brera, abbandona progressivamente la pittura per portare avanti la sua ricerca artistica sul corpo attraverso la performance, il video e l´installazione. Ha partecipato a diverse collettive e festival in spazi no profit a Milano, Roma, Napoli, Parigi e Berlino. I lavori di Marta Lodola sono accomunati dall´uso espressivo e dall´indagine del corpo, utilizzato come soggetto e oggetto di azioni artistiche e performance volte a indagare il rapporto del corpo con il contesto sociopolitico in cui vive. Chiara Mu, nata e cresciuta a Roma, si diploma in Scenografia all´Accademia di Belle Arti e nel 2002 si trasferisce a Londra, dove consegue il Master in Fine Arts al Chelsea College of Art and Design. Lavora tra Londra e Roma, collaborando con spazi espositivi no profit e gallerie, tra cui Condotto C (Roma), Galleria Edieuropa (Roma), Cambridge Artworks Gallery (Cambridge), Five Years Gallery (Londra). Chiara Mu opera esclusivamente nell´ambito di interventi specifici su luoghi o situazioni, utilizzando installazioni e performance come modalità preferenziali di lavoro. La sua attenzione verte nel configurare e realizzare strategie relazionali tra lo spazio e il pubblico, attivando nell´incontro il senso del proprio intervento. Cambiamo Chiedi Aiuto - Casa di accoglienza delle Donne maltrattate - 02.55015519, Svs Donna Aiuta Donna 333.6532651 Telefono Donna 02.64443043-4, Cerchi d’Acqua 02.58430117, Caritas Ambrosiana 02.76037352, Centro Ambrosiano di Solidarietà 02.21597302, Soccorso Violenza Sessuale e Domestica, Ospedale Policlinico 02.55038585, Per maggiori informazioni: http://www.Comune.milano.it/portale/wps/portal/cdm?wcm_global_context=/wps/wcm/connect/contentlibrary/in%20comune/in%20comune/delegata%20pari%20opportunita/giornata%20internazionale%20per%20leliminazione%20della%20violenza%20contro%20le%20donne    
   
   
SICILIA: ISTITUITO COMITATO DI GARANZIA SU PARI OPPORTUNITA´ E MOBBING  
 
Palermo, 15 novembre 2012 - Il Dipartimento regionale della Funzione pubblica e del personale ha avviato il procedimento per l´istituzione del Comitato unico di garanzia per le pari opportunita´, la valorizzazione del benessere di chi lavora e contro le discriminazioni. L´organismo, previsto dall´articolo 21 del decreto legislativo 183/2010, accorpa le competenze dei precedenti "Comitato per le pari opportunita´" e "Comitato paritetico sul mobbing". Il Comitato ha composizione paritetica ed e´ formato da componenti designati dalle organizzazioni sindacali maggiormente rappresentative e da un numero pari di rappresentanti dell´amministrazione. Questi saranno selezionati fra tutti i dipendenti regionali che avranno comunicato il proprio interesse al dipartimento che ha promosso l´atto d´interpello.  
   
   
LIGURIA: AL VIA DA VENERDÌ 16 NOVEMBRE SECONDA EDIZIONE INCONTRI FORMATIVI PER ASPIRANTI GENITORI ADOTTIVI  
 
Genova, 15 novembre 2012 - Ripartiranno venerdì 16 novembre gli incontri formativi destinati alle coppie intenzionate ad adottare un figlio, organizzati dalla Regione Liguria in collaborazione con le equipe adozioni delle Asl e dei Comuni liguri, con il Tribunale per i minori e gli enti autorizzati per le adozioni internazionali con sede in Liguria. Dieci incontri diluiti tra novembre e marzo dell´anno prossimo per aiutare i futuri genitori ad avvicinarsi in modo consapevole all´adozione e a confrontarsi con altri sull´eventuale scelta. Tra gli argomenti trattati: gli aspetti sociali e normativi dell´adozione, gli aspetti psicologici, le differenze tra i vari paesi di provenienza dei bambini e i differenti percorsi, compreso l´aspetto dei costi che i genitori dovranno sostenere. Le coppie che parteciperanno non potranno essere più di 30 per ogni incontro. Gestiranno gli incontri gli psicologi e gli assistenti sociali delle cinque Asl della Liguria che lavorano nel settore adozioni e che contatteranno sia coppie che hanno già avviato la pratica dell´adozione, attraverso la presentazione dell´istanza in tribunale, sia coloro che vorrebbero adottare un bambino, ma non sono ancora sicuri. "Come Regione abbiamo voluto promuovere anche quest´anno questa iniziativa – spiega l´assessore regionale alle politiche sociali, Lorena Rambaudi – nella consapevolezza che non è facile per una coppia intraprendere un percorso di adozione e arrivare alla fine e quindi ci auguriamo che il ciclo di incontri possa rappresentare un supporto tecnico, di formazione e agevolazione per un´esperienza bella e generosa come l´adozione". Dopo l´esperienza dell´anno scorso l´assessorato alle politiche sociali della Regione Liguria ha deciso di replicare con l´obiettivo di preparare le coppie al percorso adottivo, informando i potenziali genitori sulle opportunità, ma anche sulla complessità della strada da compiere a garanzia del minore. Gli incontri di gruppo, gratuiti, avranno luogo presso la sala di rappresentanza della Regione Liguria di via Fieschi, 15 all´11° piano e saranno articolati su due giornate il venerdì dalle 9.30 alle 17 e il sabato dalle 9.30 alle 13 per conciliare il più possibile la partecipazione con le esigenze lavorative degli aspiranti genitori adottivi. Per informazioni e iscrizioni è possibile contattare la segreteria organizzativa al numero 0106449236 oppure attraverso la mail sportello.Adozioni@asl3.liguria.it indicando il nome e cognome di entrambi i coniugi, il comune di residenza, recapiti di telefono e mail e segnalando l´incontro prescelto.  
   
   
LAVORO AL FEMMINILE: UN CONVEGNO VENERDÌ 16 A UDINE  
 
Trieste, 15 novembre 2012 - "I nuovi percorsi del lavoro femminile, oltre la riforma del mercato del lavoro" è il tema del convegno che si terrà venerdì 16 novembre, alle ore 9.00, presso la sala del consiglio della Provincia di Udine. L´incontro, organizzato dalla consigliera di Parità della regione Friuli Venezia Giulia, Raffaella Palmisciano, si propone l´obiettivo di trattare alcune novità normative previste dalla riforma del mercato del lavoro, legge 92/2012, analizzando in particolare gli effetti sul rapporto di genere sia in termini occupazionali che retributivi. Accanto al presidente della Provincia, Piero Fontanini, e all´assessore regionale al lavoro, Angela Brandi, al convegno porteranno il loro contributo Maria Grimaldi (Ufficio relazioni industriali e affari sociali di Confindustria Udine), Valeria Filì (docente scienze giuridiche Università di Udine), Gianna Da Ronch (Direzione regionale Lavoro). Nell´occasione saranno anche presentati i risultati del progetto "gender pay gap", realizzato nella Provincia di Bolzano con l´obiettivo di fornire idee ed individuare progetti per eliminare le discriminazioni di genere presenti nel mondo del lavoro.  
   
   
FAMIGLIA: A UDINE CONVEGNO SU ASSOCIAZIONISMO E WELFARE LOCALE  
 
Udine, 15 novembre 2012 - "L´associazionismo familiare ha un impatto elevato nella nostra regione e rappresenta un nuovo modo di fare comunità, che non aspetta, ma si fa carico delle necessità quotidiane, creando così nuovi tipi di rapporti, che sono diversi da quelli del passato. E´ quanto ha affermato al Centro congressi della Fiera di Udine l´assessore regionale Roberto Molinaro a conclusione del convegno "Associazionismo familiare protagonista del welfare locale", organizzato dalla Provincia nell´ambito della 14a edizione della Settimana provinciale delle Solidarietà. All´incontro, moderato dal direttore de´ La Vita Cattolica Roberto Pensa, sono state presentate le condizioni di salute della famiglia italiana, che ha dimostrato di essere nel periodo di crisi "un approdo sicuro", quindi una risorsa per la società. Molto resta però ancora da fare, soprattutto per raggiungere le condizioni favorevoli allo sviluppo della famiglia, esistenti in Francia e Germania, dove a tal scopo vengono destinate maggiori risorse. Nel corso dei lavori sono state illustrate numerose buone pratiche di associazionismo familiare, riguardanti lo scambio di esperienze e informazioni, le attività per anziani, ragazzi e persone bisognose di aiuto e il sostegno alle famiglie numerose. Gli sportelli famiglia sono punti d´incontro tra generazioni, che oggigiorno si trovano sempre più in contrapposizione. Nel richiamare l´attenzione sulla distanza crescente tra cittadini e istituzioni, che rende difficile la trasmissione dei risultati delle iniziative svolte da parte degli amministratori, l´assessore Molinaro ha ricordato la dimensione delle risorse (78 milioni di euro) messe a disposizione dalla Giunta regionale per il triennio 2012-14 a favore degli interventi specifici per la famiglia. Per quanto concerne l´associazionismo, che riguarda circa 5 mila famiglie della nostra regione, sono stati presentati 150 progetti, dei quali 123 sono stati finanziati dalla Regione per un importo complessivo di 2,5 milioni di euro. "Una realtà virtuosa che crea coesione sociale e ricchezza e che dovrà pensare a stringere in futuro rapporti di collaborazione anche con il mondo imprenditoriale", ha commentato l´assessore con delega alla Famiglia Molinaro. Nella parte introduttiva del convegno il presidente e l´assessore della Provincia di Udine, Pietro Fontanini e Adriano Piuzzi, hanno fatto presente, tra l´altro, come il servizio pubblico sociale "non può arrivare ovunque". Al fine del miglioramento del welfare locale è quindi necessario lavorare su alleanze più plurali e condivise, ha affermato il presidente del Forum nazionale delle Associazioni Familiari, Francesco Belletti. Le testimonianze dirette di protagonismo familiare sono state raccontate da Giancarlo Biasoni, Davide Simoncig, Lorella Baron, Giovanni Marco Campeotto e Loris Bazzo.  
   
   
IMPRESE IN ROSA, SEMINARIO FORMATIVO A POLICORO  
 
Potenza, 15 novembre 2012 - C’è tempo fino al prossimo 30 novembre per presentare le domane relative al Programma Obiettivo 2012, promosso dal Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali per l’incremento e la qualificazione dell’occupazione femminile, per la creazione, lo sviluppo e il consolidamento di imprese femminili e per la creazione di progetti integrati di rete. Dopo la presentazione a Potenza dello scorso 25 ottobre, il progetto sarà a presentato a Policoro venerdì 16 novembre, alle ore 16.15 nella sala consiliare del Comune, nell’ambito di un seminario tematico-formativo organizzato dalla Consigliera regionale di Parità, Maria Anna Fanelli. Il Programma, attraverso azioni mirate e positive, intende promuovere l’occupazione e il reinserimento lavorativo, la costituzione o il consolidamento dell’impresa e i progetti integrati di rete. Al seminario formativo prenderanno parte, oltre alla Consigliera Fanelli, Rosa Gentile-componente del Comitato nazionale di Parità per l’attuazione dei principi di parità di trattamento ed uguaglianza di opportunità tra lavoratori e lavoratrici; Nino D’agostino-economista; Franca Minchillo-specialista in Economia e Diritto dell’Amministrazione pubblica; rappresentanti di organizzazioni sindacali e datoriali, associazioni di categoria. E’ prevista inoltre la partecipazione degli assessori regionali Vincenzo Viti (Formazione e Lavoro) e Marcello Pittella (Attività produttive). Interverranno esperti del settore, parti datoriali e sindacali, associazioni di categoria. L’iniziativa è stata condivisa dagli ordini professionali dei Consulenti del lavoro della Provincia di Potenza, degli Assistenti sociali della Basilicata, dal Distretto Sud-est Fidapa e ha ricevuto l’adesione dell’Ami.  
   
   
VIOLENZA CONTRO LE DONNE: SERVE UN CAMBIO DI ROTTA CULTURALE  
 
Parma, 15 novembre 2012 – Nel giorno della partita Italia-francia, dedicata alla lotta alla violenza contro le donne, il consiglio provinciale di Parma urla il suo “ no” alla violenza: lo fa con una seduta monotematica, partecipata ed emotivamente molto viva, con le autorità del territorio e i rappresentanti di associazioni impegnate sul tema, e con un ordine del giorno ad hoc approvato all’unanimità. “Un gesto che va scritto nella storia di questo ente”, dice a margine dell’incontro l’assessore provinciale alle Politiche sociali e alle Pari opportunità Marcella Saccani, sottolineando l’orgoglio per un’iniziativa che ha saputo riunire i rappresentanti di tutto un territorio per riflettere su un tema sempre più d’attualità. Di violenza sulle donne si legge ogni giorno, con una frequenza a dir poco preoccupante. E quelli che si trovano sui giornali o si vedono nei Tg non sono che i fatti più eclatanti e più tragici: la punta di un iceberg enorme, ben più esteso di quanto si pensi. “Giusto riunirsi per affrontare la questione, che ha colpito duramente anche il nostro territorio”, dice in apertura il presidente del consiglio Mario De Blasi. “Orgogliosa che il consiglio sia riunito per parlare di un argomento come questo, il che vuol dire assumere responsabilità e prendere impegni”, aggiunge l’assessore Saccani, sottolineando l’intenso lavoro della Provincia in questi anni. “Ai sindaci – dice guardando al 31 dicembre prossimo, quando le Province “cambieranno pelle” - consegniamo un’eredità culturale e progettuale importante”.Poi i dati, pronunciati dalla presidente del Centro antiviolenza Samuela Frigeri: al 18 ottobre scorso 110 femminicidi in Italia, di cui 15 in Emilia Romagna e 2 a Parma. “Donne italiane, straniere, lavoratrici, casalinghe, con la sola “colpa” di non poter scegliere e di essere schiacciate in un rapporto di potere da cui non possono uscire”, osserva. Al 31 ottobre scorso 230 le donne che hanno preso contatto o hanno avviato percorsi con il Centro antiviolenza di Parma, delle quali il 51% italiane e il 73% con figli, “che nella maggior parte dei casi hanno assistito alle violenze sulla madre o ne sono stati vittime a loro volta”. Sempre al 31 ottobre 2012 “nelle nostre case abbiamo ospitato 17 donne, di cui 13 con figli: 23 i bambini ospitati”, dice ancora Frigeri, che sottolinea il valore fondamentale del lavoro di rete (“solo così si può affrontare in maniera sistematica ma anche efficace la violenza sulle donne”) e ringrazia la Provincia anche per il protocollo con cui si garantisce una reperibilità h 24 delle operatrici: “da inizio anno al 31 ottobre le nostre operatrici in reperibilità sono state attivate 21 volte, tante”.Tutti numeri significativi per un fenomeno in gran parte sommerso, se è vero come è vero che quanto viene denunciato è solo la punta dell’iceberg. “La violenza sulle donne – ribadisce Frigeri - è sempre più all’attenzione della nostra società, e tutti siamo chiamati a interrogarci su come affrontare questa situazione, che non è una emergenza ma una realtà quotidiana e quindi necessita di un intervento strutturato e organico”.Per l’assessore al Welfare del Comune di Parma Laura Rossi “certamente è una questione culturale, e la cultura è una e non è né maschile né femminile”, ed è anche “una questione politica”. “Si sottovalutano i passaggi che poi sfociano nella violenza, e si tollerano forme di sessismo definite scherzo: credo che sia ora di cominciare a incidere veramente – dice l’assessore Rossi - sui modelli culturali”.La consigliera provinciale di Parità Cecilia Cortesi Venturini ribadisce che si tratta “di un problema degli uomini, che non la riconoscono”, e si sofferma sulle risorse: “Le istituzioni devono prendere coscienza della situazione e dare risorse, che sono fondamentali per lottare contro la violenza. In un momento come questo l’unico modo per dare risposte vere alla lotta quotidiana delle associazioni è riuscire a farle sopravvivere in modo adeguato”, spiega, sottolineando la necessità dello stanziamento di un fondo nazionale ad hoc.“La violenza non è né maschile né femminile, ma se appartiene a qualcosa va colta nella sua origine stando attenti a non creare le categorie delle vittime e dei colpevoli: sradicandola in quanto tale, con attività culturali di formazione e prevenzione”, osserva don Luigi Valentini in rappresentanza della Diocesi. Il Consiglio provinciale interviene con tre consigliere donne: Stefania Contesini, che illustra un ordine del giorno ad hoc poi votato all’unanimità dall’intero consesso, Barbara Zerbini, che ribadisce la necessità di un cambio di passo culturale e invita l’assemblea a un minuto di silenzio per le donne uccise, e Paola Zilli, che parla di un tema che non può più passare in secondo piano e sul quale le istituzioni devono vigilare.A chiudere l’incontro il presidente della Provincia Vincenzo Bernazzoli: “La Provincia ha da anni lavorato con iniziative precise e costanti. Abbiamo cercato di fare il nostro dovere, abbiamo dato il nostro contributo per cercare di fare una cultura corretta in un campo significativo e molto importante. La violenza sulle donne – spiega - è innanzitutto una violenza su persone, e una società che tollera o che non contrasta fenomeni di questo tipo è una società che ha in sé un morbo pericoloso. Si tratta di una piaga che riguarda tutte le società, anche quelle più avanzate, e che anzi in quelle più avanzate ha numeri molto rilevanti: riguarda il modo in cui si intende il ruolo delle persone in una comunità. E noi dobbiamo agire, insieme, e con interventi puntuali, perché la vittoria sia di tutta la comunità. È un dovere civile che noi oggi dobbiamo esercitare per noi e per il nostro futuro”. L’odg approvato dal Consigliocon il documento approvato oggi all’unanimità il Consiglio provinciale di Parma chiedeal Governo italiano:- Il rispetto e l’attuazione delle osservazioni conclusive 2011 del Comitato Cedaw e delle raccomandazioni della Relatrice Speciale Onu contro la violenza sulle donne .- La ratifica immediata della Convenzione del Consiglio d´Europa messa a punto a Istanbul nel maggio 2011 sulla prevenzione e il contrasto della violenza sulle donne e della violenza domestica.- L’elaborazione, insieme alle componenti della società civile da sempre impegnate per contrastare il fenomeno della violenza, del Piano Nazionale contro la violenza ad oggi in scadenza e la dotazione al Piano stesso delle risorse necessarie per la sua attuazione ed efficacia.- L’adesione a No More - Convenzione contro la violenza maschile sulle donne – femminicidio (convenzioneantiviolenzanomore.Blogspot.it) che verrà presentata alle Istituzioni a partire dalla giornata del 25 novembre 2012 a firma di diverse associazioni di donne e realtà nazionali della società civile che condividono da tempo un forte impegno per contrastare, prevenire e sensibilizzare sul tema della violenza sulle donne e sui diritti umani.- Che si impegni a varare azioni concrete e maggiormente incisive, in materia di lavoro e diritto di famiglia, volte ad un radicale cambiamento culturale di valutazione della dignità della donna e ad un effettivo riconoscimento dello specifico ruolo svolto della stessa a tutela di una effettiva partecipazione ugualitaria all´interno di ogni ambito, familiare, lavorativo, politico senza che perdurino discriminazioni dirette o indirette.All’amministrazione provinciale di Parma:- L’adesione a No More - Convenzione contro la violenza maschile sulle donne.- Di spendersi affinché venga riattivato il confronto tra i firmatari del protocollo di intesa del luglio 2009 per fare una valutazione delle attività realizzate, riconfermare gli accordi e rilanciare interventi coordinati fra tutti gli attori in gioco.