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Notiziario Marketpress di Lunedì 25 Marzo 2013
UE: DICHIARAZIONE DEL PRESIDENTE BARROSO A CIPRO  
 
Bruxelles 25 marzo 2013 – Di seguito l’intervento di José Manuel Durão Barroso Presidente della Commissione europea nel corso della Conferenza stampa di oggi su Cipro: “Buon pomeriggio signore e signori, Dopo i colloqui al massimo livello con il Presidente di Cipro, ieri l´Eurogruppo ha raggiunto un accordo su un programma per la Repubblica di Cipro che, se correttamente applicato, riteniamo possa ripristinare la redditività dell´economia cipriota. La Commissione europea ha lavorato intensamente per rendere questo possibile accordo. Abbiamo avuto gli interessi del popolo cipriota in mente tutto questo processo, da quando abbiamo iniziato i colloqui su un possibile programma già nel 2011. Abbiamo dovuto trovare una soluzione insieme per un modello di business che non era fattibile e non poteva offrire una ricchezza duratura al popolo di Cipro. Le sfide per Cipro sono immense, ma Cipro può contare su l´Unione europea a sostenerla. Come ho sottolineato ieri nei colloqui che hanno preceduto la discussione dell´Eurogruppo, dobbiamo pensare non solo la stabilità finanziaria. Si tratta di fare ripartire l´economia reale. Ieri sera, abbiamo concordato un pacchetto di 10 miliardi di euro vale il 55% del Pil di Cipro. E abbiamo bisogno di guardare a come siamo in grado di mobilitare tutti i mezzi a nostra disposizione. Questo è il motivo per cui ho deciso di creare una task force per Cipro a fornire assistenza tecnica alle autorità cipriote. Vogliamo attenuare le conseguenze sociali dello shock economico, mobilitando fondi dagli strumenti dell´Unione europea e sostenendo gli sforzi delle autorità cipriote ´per ripristinare la stabilità finanziaria, economica e sociale. Porteremo in altre perizie per agevolare lo sviluppo di nuove fonti di attività economica. La Commissione mantiene il popolo cipriota. La task force avrà sede a Bruxelles, con un team di supporto a Nicosia. Lavorerà a stretto contatto con le autorità cipriote per sostenere e integrare il programma Ue-fmi. Il suo lavoro avrà una forte attenzione per l´occupazione, la competitività e la crescita. La task force fornirà relazioni trimestrali alle autorità cipriote e la Commissione. Coordinamento generale della Task Force, che è anche il coordinamento in stretta collaborazione con la Task Force per la Grecia, sarà assicurata da vicepresidente della Commissione Olli Rehn. Come abbiamo dimostrato in passato, l´Europa deve affrontare le sue sfide insieme. Non lasciare agli Stati membri di fronte a una crisi finanziaria da solo. Con responsabilità da parte di Cipro, faremo in modo che la solidarietà è fornito dalla zona euro. Invito Cipro di mostrare unità e responsabilità nell´attuazione degli accordi raggiunti. E mi appello a tutti gli Stati membri dell´Unione europea per mostrare solidarietà con il paese che si trova ad affrontare sfide straordinarie e che ha bisogno di questa solidarietà in termini molto concreti.”  
   
   
MESSAGGIO CONGIUNTA DEL PRESIDENTE DELLA COMMISSIONE EUROPEA, JOSÉ MANUEL DURãO BARROSO, E IL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO EUROPEO, HERMAN VAN ROMPUY, IL RINVIO DEL 21 ° VERTICE UE-GIAPPONE  
 
Bruxelles, 25 marzo, 2013 - Il presidente della Commissione europea, José Manuel Barroso, e il presidente del Consiglio europeo, Herman Van Rompuy, il 22 marzo hanno rilasciato la seguente dichiarazione: "E ´con rammarico che abbiamo deciso di rinviare la prossima settimana vertice Ue-giappone. Sono in corso sforzi per trovare una soluzione per la situazione finanziaria di Cipro che richiedono la nostra presenza a Bruxelles. Ribadiamo l´importanza delle relazioni Ue-giappone strategiche e desidero ringraziare il primo ministro Abe per aver espresso la sua comprensione. Non vediamo l´ora la rinegoziazione del vertice l´occasione più presto possibile. Come previsto, il commissario De Gucht sarà a Tokyo il Lunedi. "  
   
   
25 MARZO 2013 VERTICE UE-GIAPPONE A TOKYO  
 
Bruxelles, 25 marzo 2013 - L´unione europea e il Giappone sono partner globali affini e le economie più importanti che condividono valori e principi comuni. Il loro 21 ° Vertice si svolgerà il 25 marzo a Tokyo. L´unione europea sarà rappresentata da Herman Van Rompuy, presidente del Consiglio europeo, e di José Manuel Barroso, Presidente della Commissione europea. Giappone sarà rappresentato dal primo ministro Shinzo Abe. Il vertice segnerà un importante aggiornamento delle relazioni Ue-giappone da ufficialmente di avviare negoziati per un accordo quadro veramente strategico per sviluppare una cooperazione a livello di varia politica, economica e sociale e un ambizioso accordo di libero scambio che si prevede di stimolare la crescita e l´occupazione su entrambi i lati . I negoziati primi due accordi sono per iniziare a metà aprile. Al vertice, i leader dovrebbero discutere: Ue-giappone relazioni politiche ed economiche . Lo sviluppo economico e la situazione politica in entrambi i paesi partner saranno discussi, nonché i negoziati per un accordo quadro strategico e un accordo di libero scambio. Leader darà anche impulso per compiere ulteriori progressi nella cooperazione settoriale, anche in materia di energia, ricerca e innovazione, gestione delle catastrofi e la cooperazione allo sviluppo. Questioni regionali , come ad esempio i recenti sviluppi dell´Ue e del Giappone rispettivi quartieri saranno all´ordine del giorno. In questo contesto, il programma nucleare iraniano, la situazione nella penisola coreana, la Siria e il Sahel / Mali saranno discussi. L´ue riaffermare le sue opinioni sulla necessità di una soluzione pacifica dei conflitti in conformità del diritto internazionale. Le sfide globali , in particolare la situazione economica mondiale e il processo del G20. Giappone e il mercato comunitario rappresentano circa il 30% della produzione mondiale e quindi avere un importante contributo alla stabilità economica mondiale a fare. Per l´Ue, la crescita economica e la stabilità finanziaria vanno di pari passo, in linea con gli impegni del G20. I leader anche parlare di cooperazione allo sviluppo, i cambiamenti climatici e le risposte delle crisi, tra lotta al terrorismo e la sicurezza informatica. Commercio - Il Giappone è il terzo più grande economia e il commercio è da tempo al centro predominante delle relazioni Ue-giappone. Nel 2011, l´Ue ha rappresentato l´11% del commercio del Giappone, rendendo il Giappone il suo terzo partner commerciale più importante. Giappone era settimo mercato di esportazione dell´Ue e le esportazioni dell´Unione europea verso il Giappone ha raggiunto € 49 miliardi di 2011. Nel 2011, le importazioni Ue dal Giappone si è attestato a € 69000000000. L´ue ha un deficit ricorrente commercio con il Giappone (€ 20 miliardi nel 2011). L´ue resta terza destinazione più grande del Giappone per le esportazioni e la fonte secondo più grande del Giappone delle importazioni dopo la Cina. Investimenti esteri diretti (comprese quelle Ue) sono ancora bassi in Giappone, rispetto ad altre economie industrializzate. Il 29 novembre 2012, il Consiglio ha autorizzato l´apertura di negoziati per un accordo globale e approfondita di libero scambio tra l´Unione europea e il Giappone. Ciò potrebbe rafforzare l´economia dell´Europa dal 0,6% al 0,8% del suo Pil, le esportazioni dell´Ue verso il Giappone potrebbe aumentare del 32,7%, mentre le esportazioni giapponesi verso l´Ue potrebbe aumentare del 23,5%. A seguito di tale accordo, 420.000 posti di lavoro potrebbero essere creati solo nell´Ue. I negoziati mirano a conclusione di un accordo che copra la progressiva e reciproca liberalizzazione degli scambi di beni, servizi e degli investimenti, nonché norme in materia di materia commerciale e l´eliminazione delle barriere non tariffarie, basata sulla comprensione condivisa del campo di applicazione e livello di ambizione definito nell´esercizio scoping. Data l´importanza che l´eliminazione delle barriere non tariffarie è per raggiungere la parità di condizioni per le imprese europee sul mercato giapponese, le direttive di negoziato del Consiglio prevedono parallelismo tra l´eliminazione dei dazi dell´Ue e degli ostacoli non tariffari in Giappone. Essi hanno inoltre autorizzare la sospensione dei negoziati dopo un anno, se il Giappone non è all´altezza dei suoi impegni sui rimuovere ostacoli non tariffari. Per proteggere i delicati settori europei, vi è una clausola di salvaguardia. La cooperazione politica - Nel corso del tempo, l´relazioni Ue-giappone ha ampliato in modo significativo al di là del campo economico. La negoziazione di un accordo quadro strategico è impostata su perseguire questo miglioramento delle relazioni politiche. Esso è destinato a rafforzare il dialogo politico, affermare valori condivisi e approfondire la cooperazione settoriale e il coordinamento per affrontare le sfide globali e regionali. E ´per coprire la cooperazione in una vasta gamma di politiche, compresa la politica estera e di sicurezza, la cooperazione allo sviluppo, le questioni economiche, lo sviluppo sostenibile, la giustizia, la libertà e la sicurezza, la ricerca e l´innovazione, nonché l´istruzione e la cultura. Sia l´Ue e il Giappone sono attori globali e cercano di cooperare strettamente su una vasta gamma di questioni politiche e globali. Entrambi sono fortemente impegnati a favore del multilateralismo e sono giocatori importanti in materia di governance globale, i cambiamenti climatici, la cooperazione allo sviluppo. Le due parti hanno già un dialogo politico che copre l´intera gamma di politica estera e di sicurezza. Ricerca e innovazione - Il Giappone è uno dei paesi più innovativi in ​​tutto il mondo. Un accordo di cooperazione scientifica e tecnologica, in vigore dal marzo 2011, è la base per la cooperazione tra l´Ue e il Giappone in questo settore. I settori prioritari di cooperazione rafforzata sono l´invecchiamento attivo e sano, tecnologie a basse emissioni e dei nuovi materiali. Nel programma quadro di settimo, 63 proposte che coinvolgono 79 partecipanti giapponesi sono stati selezionati per il finanziamento. Le zone più attive sono le tecnologie dell´informazione e della comunicazione, i materiali, l´ambiente e la salute. Prevenzione delle calamità - Al vertice ultimo, è stato deciso di avviare la cooperazione nella prevenzione, preparazione e risposta. Questa volta, le lettere saranno formalmente essere scambiate tra la Commissione e il ministero giapponese del Territorio, delle Infrastrutture, trasporti e turismo poco prima del vertice. Entrambe le parti si scambieranno informazioni e le migliori pratiche in materia di quadri di governance, valutazione del rischio e il coordinamento della risposta alle calamità per quanto riguarda gravi catastrofi naturali e l´integrazione del cambiamento climatico nelle politiche di gestione delle catastrofi. La cooperazione si basa sul sostegno Ue ha fornito durante il disastro tripla in Giappone nel 2011. 400 tonnellate di aiuti in natura sono stati consegnati e € 17 milioni di aiuti, che includeva cibo, riparo, cure e sollievo per migliaia di persone giapponesi colpite dal terremoto e dallo tsunami. Storia di relazioni Ue-giappone. 1959 Accreditamento di primo rappresentante del Giappone presso le Comunità europee. 1974 Costituzione della delegazione delle Comunità europee a Tokyo. 1991 primo vertice bilaterale a L´aia. L´adozione di una dichiarazione congiunta sulle relazioni tra la Comunità europea ei suoi Stati membri e il Giappone, la decisione di intensificare il dialogo e rafforzare il partenariato, anche organizzando vertici annuali. 2001 10 ° vertice di Bruxelles. Adozione della Ue-giappone piano d´azione "Un progetto per il nostro futuro comune", tra cui quattro obiettivi principali vale a dire la promozione della pace e della sicurezza, il rafforzamento del partenariato economico e commerciale utilizzando il dinamismo della globalizzazione a beneficio di tutti; affrontare le sfide globali e sociali, e che riunisce le persone e le culture. 2006 Accordo di cooperazione sugli usi pacifici dell´energia nucleare. 2009 Accordo di cooperazione scientifica e tecnologica (entrato in vigore 29/3/2011). Dell´accordo sulla mutua assistenza giudiziaria in materia penale (entrato in vigore 2011/02/01). 2010 19 ° vertice a Tokyo il 28 aprile, la decisione di istituire un gruppo ad alto livello per identificare le opzioni per il rafforzamento completo di tutti gli aspetti delle relazioni Ue-giappone e definiscono il quadro di attuazione. Aggiornamento della delegazione Ce a Tokyo per delegazione dell´Unione europea in linea con Trattato di Lisbona. 2011 20 ° vertice il 28 maggio a Bruxelles.  
   
   
UE, BARROSO: “RUSSIA-UNIONE EUROPEA - POTENZIALE PER LA CONFERENZA DI PARTENARIATO: "SPOSTAMENTO IN UN PARTENARIATO DI SCELTA"  
 
Mosca, 25 Marzo 2013 – L’ intervento del 21 marzo di José Manuel Durão Barroso Presidente della Commissione europea alla conferenza Russia-unione europea - Potenziale per la conferenza di partenariato: “ Primo ministro Medvedev, Eccellenze, Signore e Signori, Prima di tutto voglio ringraziare e congratularmi con la russa Affari Internazionali del Consiglio e Igor Ivanov per aver organizzato questo convegno in un momento opportuno. E ´un piacere e un onore essere qui con un pubblico così distinto. Riconosco molti amici, non posso parlare di tutti loro, ma alcuni di loro con i quali ho lavorato a stretto contatto da Javier Solana di Wolfgang Schüssel a François Fillon, a Paavo Lipponen, a Franco Frattini, e alcuni altri che vedo tra il pubblico . Alcuni di voi che hanno fatto così tanto nel corso degli anni per il processo di collaborazione e di amicizia tra l´Unione europea e la Russia. Il mondo è infatti in rapida evoluzione. Credo che non dovremmo prendere partenariati vecchi per scontato e abbiamo bisogno di nutrire tutte le nostre partnership. Per il partenariato strategico tra l´Europa e la Russia si tratta di una doppia sfida, perché il nostro rapporto è contemporaneamente vecchio di secoli e molto recente, con un riavvio fresco, solo un paio di decenni fa. E alcuni dei protagonisti sono qui oggi. Questo rapporto non può essere dato per scontato e ha bisogno di nutrimento costante. Si tratta di una relazione che deve essere pensato, capito, ricreato e mi viene in mente nessun posto migliore per pensare, capire e ricreare questa partnership molto importante che qui in russo gli Affari Internazionali del Consiglio nella vostra azienda e, naturalmente, in compagnia di Primo Ministro Medvedev. Vorrei iniziare con una semplice premessa: non c´è dubbio che la Russia e l´Unione europea sono profondamente intrecciate. Condividiamo un continente, una storia, un ricco e variegato patrimonio culturale forgiato nel corso dei secoli. Vita europea e russa intellettuale e creativo, dalla scienza alla filosofia, dalle arti alla musica e la letteratura sono stati arricchire e si influenzano a vicenda, fino al punto di essere uno e lo stesso. Tolstoj, Dostoevskij, Cechov fanno parte della memoria collettiva europea. Majakovskij e Malevic sono stati influenzati da e hanno influenzato europea movimento d´avanguardia. Ricordo anche per esempio la straordinaria corrispondenza tra Rainer Maria Rilke, Boris Pasternak, Marina Cvetaeva, che ora fa parte della nostra storia comune condivisa letteraria. E proprio oggi si celebra la nascita di Modest Mussorgsky, 174 anni fa. E ´impossibile dimenticare la sua forte influenza su Debussy, Berg, Poulenc. La sua opera maggiore, Boris Godunov è un esempio di "nostro" melting pot culturale, con un sapiente equilibrio tra identità musica russa e classiche convenzioni occidentali, dando una nuova vita a una storia scritta da Pushkin e con l´ispirazione di Shakespeare e Karamzin. Ancora più importante, questi legami non sono solo storia e cultura, ma sono fortemente radicati nella vita di oggi. Sono vivi in ​​forti legami umani, nei cuori e nelle menti del nostro popolo, nel calore delle unioni familiari numerosi, nell´entusiasmo dei giovani studenti, lavoratori o turisti alla scoperta degli altri paesi e modi di vita, scambio di esperienze, l´apertura al nuove prospettive. E anche negli anni in cui la differenza di regimi politici e una cortina di ferro ci ha portato a parte, le voci di Solzenicyn e di Sakharov, la poesia di Anna Achmatova, la musica di Shostakovich e Stravinsky, la danza di Rudolf Nureyev, il cinema di Tarkovskij ha ricordato noi che ciò che ci unisce è molto, molto più profondo di quello che ci separava. In breve, la storia e la civiltà europea sarebbe incompleta senza la Russia. Sì, la Russia è un paese europeo e la storia russa e la civiltà non può essere dissociata da Europa e la fertilizzazione incrociata che è successo nel corso dei secoli. Ma la nostra stretta relazione non si basa solo sulle nostre obbligazioni a lungo e solido di storia, cultura e di parentela, anche se sono cruciali. Nel corso degli anni e in particolare dopo gli sviluppi in Russia negli anni ´90, vi è un impegno duro e costante per costruire un ampio partenariato per il bene di maggiore prosperità, la prevedibilità e la sicurezza per l´Unione europea e la Russia, e per il mondo e anche per la regione in generale. Obbligazioni economiche sono spesso considerati, a ragione, come uno dei fattori più importanti per rendere le persone e le nazioni insieme, per gettare solide basi per una più ampia e il rafforzamento delle relazioni e migliorare la stabilità nel tempo. L´unione europea è infatti di per sé un esempio! E qui, l´Unione europea e la Russia hanno una storia particolarmente impressionante da raccontare. Il commercio è davvero parte del battito cardiaco del nostro rapporto. L´unione europea è il maggior partner commerciale globale lontana Russia. E la Russia è il principale partner commerciale terzo dell´Unione europea. Nel 2012 solo il volume totale degli scambi commerciali tra l´Unione europea e la Russia ha raggiunto € 336.000.000.000 e circa il 75% degli investimenti esteri diretti in Russia è di origine europea. Nel 2010 lo stock dell´Unione europea di investimenti diretti esteri in Russia sono ammontate a 120 miliardi di euro. Più di Cina e India insieme! E non dobbiamo dimenticare che l´Unione europea è il primo cliente del principale prodotto di esportazione russa: l´energia. 80% di tutte le esportazioni di petrolio russo, il 70% di tutte le esportazioni di gas russo, il 50% di tutte le esportazioni di carbone russi vanno verso l´Unione europea. Questo dimostra che la storia e la parentela è stata sostenuta da un rapporto solido e strutturato che ha un impatto diretto nella prosperità del nostro popolo e il benessere. Signore e signori, Il caso di Unione europea-Russia impegno è schiacciante. E ´chiaro che hanno un forte interesse a costruire sulla nostra interdipendenza economica e di lavoro sempre più vicini in così tante aree di commercio e gli investimenti per l´energia e la mobilità, al buon governo, i diritti umani, umanitari e problemi di sicurezza del mondo. La questione centrale è se stiamo facendo quanto in nostro potere per garantire che il nostro partenariato mantiene le promesse piena. Penso che la risposta onesta è: non ancora. Il fatto è che dovremmo collaborare più strettamente, non solo perché dobbiamo, ma anche perché vogliamo. Non solo perché siamo condannati ad essere vicini di casa, ma perché noi abbiamo scelto di essere partner. In altre parole per realizzare il pieno potenziale del nostro rapporto, dobbiamo aggiungere alla nostra partnership di necessità un partenariato di scelta. Abbiamo già condividono una visione di tale partenariato, la visione a lungo termine, e penso che sia importante, anche quando prendiamo decisioni concrete sia nella vita quotidiana, in politica o affari, per avere una visione a lungo termine. La visione a lungo termine è uno spazio economico comune e umano da Lisbona a Vladivostok con corsa a vuoto delle persone, il libero scambio di beni e servizi, una cooperazione molto stretta generale. Questa è la nostra visione a lungo termine. Ma credo che tutti noi d´accordo che questo vero e proprio obiettivo comune rimane in qualche modo concettuale, a meno che non si definiscono insieme come ci arriviamo. Certamente non in una sola volta. Il divario è troppo ampio tra breve termine problemi e lungo termine consenso. Quindi, per contribuire a colmare questa lacuna, dobbiamo adeguare la nostra ambizione politica e concentrarsi sul medio termine con una serie di obiettivi credibili e realistici che si può raggiungere negli anni a venire. E in effetti l´incontro che ho intenzione di avere più tardi di oggi, con il Presidente Putin e il primo ministro Medvedev, e domani, tra la Commissione e il governo russo, sono parte di questo processo. Un primo passo fondamentale in questo programma a medio termine dovrebbe essere quello di concordare un quadro istituzionale adeguato. Una Ue-russia nuovo accordo è destinato a svolgere tale compito. Sarebbe altamente simbolico se si potesse concludere i negoziati entro l´anno prossimo, quando si celebrerà il 20 ° anniversario del partenariato e di cooperazione del 1994. L´apc ci ha servito bene e ha dato una solida base giuridica per le nostre relazioni, di essere ulteriormente elaborata nel 2003 con i quattro spazi comuni e le tabelle di marcia relative. Ma ora è giunto il momento per una vestibilità accordo modernizzato e aggiornato per un 21 ° secolo e rapporto proporzionato con la nostra partnership strategica e avendo in mente questa prospettiva a lungo termine. Un accordo ambizioso e globale Nuova, che include un framework sviluppato regolamentazione con norme comuni e le norme, disposizioni sugli scambi e l´energia potrebbe contribuire a creare più ampie strategie di cooperazione con evidenti situazioni vantaggiose per tutti. Sarebbe anche alla base del nostro obiettivo comune di portare i nostri popoli ancora di più insieme in un regime senza visti di viaggio. In secondo luogo, se vogliamo davvero l´approfondimento del nostro partenariato strategico e che istituisce un partenariato di scelta, la conditio sine qua non è certamente la fiducia reciproca. Ciò comporta che gli impegni reciproci, siano essi bilaterali o multilaterali, devono essere rispettati. Una relazione strategica deve essere sostenuto con fiducia strategica. Tutti e due, la Russia e l´Unione europea, condividere le responsabilità globali come membri del G8, del G20 e l´Organizzazione mondiale del commercio. Come sapete l´Unione europea, e direttamente alla Commissione, ha pienamente sostenuto l´adesione della Russia all´Omc. Lo vediamo come un passo veramente storico. Noi, ovviamente, capire che un importante processo di adeguamento delle norme interne è necessario per la Russia a rispettare pienamente gli impegni dell´Omc. Ma questo dovrebbe essere sullo spostamento in avanti e non indietro. Questo dovrebbe essere di circa l´applicazione alla lettera e allo spirito degli impegni assunti e non su di loro violazione. Si tratterà di un vero e proprio terreno di gioco e reciprocamente vantaggiosa. E a questo proposito il G20, attualmente sotto la presidenza della Russia, deve certamente continuare la sua lotta contro tutte le forme di protezionismo e in difesa di mercati aperti. Entrambi ci hanno anche impegni vincolanti in quanto membri delle Nazioni Unite, il Consiglio d´Europa e l´Osce: impegni per il rispetto della democrazia e dei diritti umani, stato di diritto e la libertà di espressione e di riunione. Il rispetto di questi valori è la chiave per un rapporto solido e di fiducia. Signore e Signori, Winston Churchill, in una frase molto citata una volta ha detto che la Russia è "un enigma avvolto in un mistero all´interno di un enigma". Ma quello che la gente sa meno è quello che ha detto dopo quella frase e lui ha detto che "c´è la chiave per capire e che la chiave è il russo interesse nazionale". L´interesse nazionale russo è sicuramente per la Russia a decidere. Ma se guardiamo indietro nella storia possiamo vedere che i più grandi momenti di questo grande paese e la grande storia russa sono stati con la maggiore apertura al mondo, quando abbracciò l´Europa, quando è successo modernizzato. Pensiamo di Pietro il Grande consigliato dal grande matematico tedesco Leibniz filosofo sulla fondazione di un´accademia delle scienze in Russia o Caterina la Grande, che corrispondeva con tanti importanti intellettuali occidentali europei dal Diderot al economista inglese Arthur Young o il matematico svizzero e fisico Leonhard Euler. Grandi momenti della civiltà sono stati i momenti di interazione tra la Russia e l´Europa occidentale. La modernizzazione è ancora un obiettivo strategico della Russia di oggi. E l´Unione europea è ancora il primo partner di scelta in questo processo. Sono quindi particolarmente lieto di aver avviato, insieme a Dmitry Medvedev, nel nostro 24 Vertice Ue-russia qualche tempo fa, una importante partnership per la modernizzazione, che è stata formalizzata l´anno successivo, 2010, in occasione del vertice di Rostov. Da allora abbiamo fatto progressi. I nostri quadri normativi sono stati approssimati, la partecipazione russa a programmi comunitari di ricerca e sviluppo sono aumentati. 475 organizzazioni di ricerca russi sono coinvolti in più di 300 progetti, riceve un contributo comunitario di 60 milioni di euro. E la Banca europea per gli investimenti ha dato un prestito di 200 milioni di euro per l´internazionalizzazione delle Pmi, per fare solo alcuni esempi, potrei aggiungere molti altri. Con gli scambi commerciali e gli investimenti anche venire nuove idee e una maggiore innovazione, portando a prodotti e servizi che creano posti di lavoro e la crescita economica. Questo significa più opportunità per tutti noi di prosperare insieme. Siamo infatti impostato su un notevole vantaggio da una maggiore integrazione del commercio, gli investimenti e lo scambio di tecnologia. Il mondo di oggi è guidata dalla conoscenza, innovazione e tecnologia. È per questo che hanno dichiarato il 2014 come l´Ue-russia Anno di Scienza, Tecnologia e Innovazione e abbiamo proposto di istituire una Unione europea-Russia partenariato strategico in ricerca e innovazione. Questo sarà un passo in avanti molto importante per l´approfondimento della nostra relazione, perché la ricerca e l´innovazione è molto più di sviluppo del prodotto. Si tratta di come le nostre società cambiare e migliorare. Si tratta della nostra capacità di adeguarsi insieme alle nuove realtà economiche e sociali e per creare il futuro a cui aspiriamo. Si tratta di affrontare insieme le nuove sfide. E l´energia, un settore cruciale per entrambi, è chiaramente una di queste sfide. Al centro della politica energetica dell´Unione europea sono la scelta del consumatore, tariffe più eque, l´energia pulita e la sicurezza dell´approvvigionamento. E ´su questa solida base che stiamo sviluppando il nostro mercato interno dell´energia. E abbiamo fatto molta strada in questo senso negli ultimi anni. Si tratta di un settore in cui è a volte la tensione nel nostro rapporto. E mi sento ancora che i nostri obiettivi sono stati probabilmente non sufficientemente spiegato o non pienamente compreso dai nostri partner russi. La realtà è che all´interno di un aperto, interconnesso e competitivo mercato energetico comunitario, forniture russe rimarrà una componente molto importante. Un mercato completamente liberalizzato Ue significa anche maggiori opportunità per più fornitori russi. Abbiamo un interesse comune a mantenere l´approvvigionamento energetico e dei mercati stabili e nel contribuire a promuovere la concorrenza e impedire i monopoli. Questo è anche parte del programma di modernizzazione che siamo entrambi impegnati trovi Ma un efficace processo di modernizzazione economica può solo contare su persone di talento, innovativo e dedicato. Un fiorente, economia sostenibile va di pari passo con una società fiorente. Ciò richiede il rispetto dello Stato di diritto e garantire i diritti dei cittadini, la lotta alla corruzione e lo sviluppo di condizioni di parità per le imprese. Inoltre, prosperità economica sostenibile e duratura stabilità sociale dipendono dalla piena attuazione di tali impegni. Si tratta di una questione di ben compreso interesse. Signore e Signori, La Russia è un continente travestito da un paese, la Russia è una civiltà velato come nazione. Tuttavia, nel mondo di oggi anche il più grande e il più potente non sono in grado di affrontare le sfide attuali da solo. Questa è la più grande lezione trarre dalla recente crisi economica e finanziaria. E in Europa siamo il superamento di questa crisi attraverso un approfondimento del nostro progetto di integrazione regionale, completando la nostra Unione economica e monetaria e completamento dei collegamenti mancanti del nostro mercato interno. La Russia ha recentemente avviato un progetto di integrazione regionale che sta portando alla formazione del Comitato economico Unione Eurasiatica. Come un progetto di integrazione regionale in sé l´Unione europea non può che sostenere l´integrazione regionale altrove. E ´comunque importante che questi progetti di integrazione sono costruiti in modo tale da favorire le nostre relazioni bilaterali che ostacolano invece di loro. Che hanno lo scopo di aumentare l´apertura dei nostri paesi al resto del mondo, invece di auto-ridimensionamento. E che si basano su un regionalismo aperto, invece di protezionismo regionale. Per questo motivo è fondamentale che si cominci a lavorare per rendere i nostri rispettivi progetti compatibili e convergenti, in termini di principi, valori e norme. Abbiamo una vasta esperienza in questo settore che possiamo condividere con la Russia e la Commissione eurasiatico, se possiamo essere rassicurati su questi principi. In realtà, la nostra visione per il continente europeo è quella di un´apertura a tutti i partner e al mondo, la cooperazione sulla base di valori e principi comuni, le economie libere e integrata, e il rispetto della libera volontà del popolo. E ´su questa visione che abbiamo costruito la nostra politica di allargamento e il nostro partenariato orientale. E ´su questa visione che vogliamo approfondire il nostro partenariato strategico con la Russia e altre contee della regione. Abbiamo molto da guadagnare da esso e il nostro vicinato comune non può che giovare se non vi è la collaborazione tra i nostri approcci piuttosto che di concorrenza. Dobbiamo anche continuare a allineare le nostre posizioni sulle questioni più critiche internazionali. La costruttività che guida già il nostro lavoro comune nel quadro dei colloqui Iran, o nel processo di pace in Medio Oriente, deve anche permetterci di far convergere le nostre posizioni sulla Siria. Ho detto molte volte che la situazione in Siria è una macchia sulla coscienza del mondo. La comunità internazionale ha il dovere morale per affrontarlo. Eccellenze, Signore e Signori, Solo una parola su una questione che so essere di vostro interesse: la questione di Cipro. Sono molto preoccupato con gli ultimi sviluppi a Cipro, in particolare a causa delle conseguenze per i cittadini di Cipro. Conseguenze che sono il risultato di un sistema insostenibile finanziario che è fondamentalmente otto volte più grande di quanto il Pil di quel paese - un sistema che ha certamente a migliorare. E come sapete, non c´era la possibilità di attuare l´accordo raggiunto all´unanimità l´Eurogruppo tra Cipro e gli altri paesi della zona euro. La Commissione europea è pronta ad assistere trovare un accordo, e infatti, come sapete, le consultazioni sono in corso tra Cipro e gli altri membri dell´Eurogruppo per trovare una soluzione. Abbiamo in passato risolto problemi più grandi, spero che questa volta una soluzione può anche essere trovati. Sono anche consapevole degli interessi della Russia in questo numero. E infatti noi come Commissione europea sono stati in consultazione con la Russia per un certo tempo. Ho parlato di questo problema con il presidente Putin dopo l´Unione europea-Russia svoltosi il 21 dicembre a Bruxelles. Il Commissario responsabile, vicepresidente Rehn, nella San Pietroburgo del G20, ha incontrato il ministro delle Finanze della Russia, e solo il 7 marzo c´è stata una conversazione telefonica tra il Commissario e il Ministro delle Finanze della Russia. Per quanto riguarda le conclusioni dell´Eurogruppo scorso, la Russia non è stato informato perché i governi europei non sono stati informati - cerchiamo di essere completamente aperti e onesti su questo problema. Non c´era una pre-decisione prima della riunione dell´Eurogruppo. La riunione dell´Eurogruppo ha concluso, credo, nelle prime ore di Sabato e la decisione è il risultato di un compromesso tra i paesi dell´Eurogruppo. Ma naturalmente qui in Russia, oggi, sarà, ovviamente, come sempre, aperto ad ascoltare le preoccupazioni dei nostri partner russi. Signore e signori, La mia visione della politica mondiale non è quella di un gioco a somma zero, ma piuttosto di un approccio win-win. Questo dovrebbe valere anche per il nostro rapporto. Ho cercato di sviluppare oggi molto brevemente i pilastri ei principi per quello che penso dovrebbe essere un partenariato di scelta tra l´Unione europea e la Russia, fondato sulla fiducia strategica. Questo è certamente un processo a lungo termine. Ma Leo Tolstoj ci ha ricordato nella sua grande opera Guerra e Pace, che "i due guerrieri più importanti sono la pazienza e il tempo". E in questo spirito invito tutti i nostri partner russi nel governo, nel mondo degli affari e nella società civile, di dedicare il loro tempo a questo progetto eccezionale grande di fare le relazioni tra Russia e Unione europea di un partenariato di scelta, una grande partnership basata anche sulla principi di amicizia tra i popoli dell´Unione europea e il popolo della Russia. Vi ringrazio per la vostra attenzione.”  
   
   
ACCORDO TRA CONSIGLIO E PARLAMENTO UE SU BASILEA III  
 
Bruxelles, 25 marzo 2013 – Di seguito la dichiarazione, del 22 marzo, del Vice Presidente Tajani sull´accordo tra Consiglio e Parlamento Ue su Basilea III. "L´accordo raggiunto tra Parlamento e Consiglio sul testo definitivo di Basilea Iii è una buona notizia per le imprese europee. Grazie alla collaborazione con il collega Barnier siamo riusciti a fare in modo che gli incrementi di capitale necessari per dare maggiore stabilità alle banche non rendano ancora più difficile l´accesso al credito per le Piccole e Medie Imprese. E´ stato, infatti, inserito nel diritto Ue un coefficiente correttivo per adattare Basilea Iii alle esigenze delle Piccole e Medie Imprese. Grazie a questo coefficiente correttivo, i nuovi requisiti di capitale non si applicheranno ai crediti alle Piccole e Medie Imprese."  
   
   
UE: NUOVE REGOLE PRUDENZIALI E IMPORRE REQUISITI PIÙ SEVERI PER LE BANCHE  
 
Bruxelles, 21 marzo 2013 – Di seguito la Dichiarazione del 21 marzo commissario Michel Barnier con l´accordo del trilogo del nuove regole prudenziali imporre requisiti più severi per le banche: “ Accolgo con favore l´importante accordo raggiunto la scorsa notte su una serie di due testi che richiedono alle banche di avere riserve di capitale e di liquidità. L´accordo finale deriva da elementi che sono stati concordati in occasione del trilogo il 27 febbraio (cfr. Memo/13/155 ). Dopo l´accordo sul meccanismo di vigilanza Unico due giorni fa (vedi Memo/13/251 ), abbiamo fatto un altro passo importante verso una vera e propria banca unione, che aiuterà a stabilire la stabilità delle banche europee e questo andrà a beneficio le nostre economie in generale. Il nuovo quadro giuridico rafforzare la solidità delle banche e la loro capacità di gestire adeguatamente i rischi connessi con la loro attività e di assorbire le perdite causate dai loro operazioni. Inoltre, queste nuove norme rafforzerà la buona governance delle banche. Politiche di remunerazione dovrebbe riecheggiare le pratiche di gestione del rischio efficace e padronanza. Gli Azionisti hanno una speciale responsabilità e ora la retribuzione variabile di coloro che corrono rischi deve essere proporzionale alla loro retribuzione fissa, dal momento che il testo introduce un rapporto di massima da osservare. Le autorità di vigilanza darà anche maggiori poteri di imporre sanzioni se le regole non sono state seguite. Con due testi in cui è stato raggiunto un accordo ieri sera, abbiamo raggiunto due tappe significative della nostra agenda regolamentazione finanziaria. In primo luogo, il sindacato è ora contando su. E abbiamo tutti gli elementi per renderlo una realtà. Abbiamo un "codice unico" per le banche con le norme del mercato unico direttamente applicabile in tutti gli Stati membri, senza l´arbitraggio regolamentare possibile, fornendo allo stesso tempo una certa flessibilità per le autorità di vigilanza nazionali per affrontare i rischi specifici delle banche e la loro loro mercati. E singola autorità di vigilanza possono utilizzare questo strumento essenziale, una volta operativo. In secondo luogo, siamo ora in grado di soddisfare un altro dei nostri impegni fondamentali assunti in occasione del G20, perché Crdiv si tradurranno in diritto comunitario le regole di Basilea Iii. Con l´accordo su questi due testi ottenuti la scorsa notte, recepisce le norme Ue patrimoniali delle banche adottato a livello internazionale e, così facendo, si realizza appieno le decisioni del G20. Questo accordo dimostra che l´Unione europea è in prima linea per promuovere una attuazione coordinata delle regole di Basilea Iii per creare una vera "parità di condizioni" per le banche e prevenire l´instabilità che potrebbe derivare da una situazione in cui i due il più grande mercato finanziario del mondo hanno regole diverse. Ci auguriamo che gli altri membri anche prendere i loro impegni del G20. I negoziati tra il Parlamento europeo e il Consiglio sono stati una vera e propria sfida in quanto la Commissione ha presentato la sua proposta sul tavolo nel luglio 2011. Ma grazie alla atteggiamento proattivo di tutte le parti, abbiamo messo in atto oggi strumenti importanti per rendere le banche più resistente. Vorrei ringraziare tutti coloro che sono stati coinvolti nel processo, in particolare il testo relatore, onorevole Karas, ma anche "ombra" relatori Bullman, la signora Bowles, il signor e la signora Lamberts e Ford presidenze polacca, danese , Cipro e Irlanda. Spero che il Parlamento europeo risponde a questo accordo politico nella prossima sessione plenaria.  
   
   
UE: PROCEDURE D´INFRAZIONE APERTE A MARZO: DECISIONI PRINCIPALI  
 
Occupazione Energia Ambiente Mercato Interno E Servizi Trasporti
Be X X
Bg X
Cy X
It X
Mt X
Pl X
Pt X X
Ro X
Si X

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Bruxelles, 25 marzo 2013 - Con le procedure d´infrazione aperte questo mese la Commissione europea avvia azioni legali nei confronti di alcuni Stati membri per inadempimento degli obblighi previsti dalla normativa dell´Unione. Le decisioni qui esposte, relative a settori diversi si propongono di garantire la corretta applicazione del diritto dell´Unione a favore dei cittadini e delle imprese. La Commissione ha adottato oggi 101 decisioni, tra le quali 3 pareri motivati e 9 deferimenti alla Corte di giustizia dell´Unione europea, 4 dei quali comportano sanzioni pecuniarie. Si riporta qui di seguito una breve esposizione delle decisioni principali. 1. Deferimenti alla Corte di giustizia con richiesta di sanzioni pecuniarie · Energie rinnovabili: la Commissione deferisce la Polonia e Cipro alla Corte di giustizia per mancato recepimento delle regole Ue La Commissione europea deferisce la Polonia e Cipro alla Corte di giustizia dell´Unione europea per il mancato recepimento della direttiva sulle energie rinnovabili. La direttiva intende assicurare una quota del 20% di energie rinnovabili nell´Ue entro il 2020. La direttiva doveva essere recepita dagli Stati membri entro il 5 dicembre 2010. Per la Polonia la Commissione propone una sanzione giornaliera di 133 228,80 euro. Per Cipro la Commissione propone una sanzione giornaliera di 11 404,80 euro. Le sanzioni proposte tengono conto della durata e della gravità dell´infrazione. In caso di sentenza affermativa della Corte la sanzione giornaliera andrà pagata dalla data della sentenza fino all´avvenuto recepimento. L´importo definitivo delle sanzioni giornaliere sarà deciso dalla Corte. · Mercato interno dell´energia: la Commissione deferisce la Romania alla Corte di giustizia per non aver recepito appieno le regole Ue La Commissione europea deferisce la Romania alla Corte di giustizia dell´Unione europea per non aver recepito appieno le regole Ue in tema di mercato interno dell´energia. A tutt´oggi la Romania ha recepito soltanto in parte le direttive Elettricità e Gas. Gli Stati membri dovrebbero però aver pienamente recepito queste direttive già entro il 3 marzo 2011. Per ciascuna direttiva recepita soltanto in parte la Commissione propone una sanzione giornaliera di 30 228,48 euro. Il livello della sanzione è definito tenendo conto della durata e della gravità dell´infrazione. In caso di sentenza affermativa della Corte la sanzione giornaliera andrà pagata dalla data della sentenza fino all´avvenuto recepimento. L´importo definitivo delle sanzioni giornaliere sarà deciso dalla Corte. 2. Altri deferimenti alla Corte di giustizia · Ambiente: la Commissione deferisce il Belgio alla Corte di giustizia a motivo delle acque urbane reflue non trattate La Commissione europea è preoccupata perché il Belgio viene meno all´obbligo di proteggere i propri cittadini dagli effetti delle acque urbane reflue non trattate. Nonostante precedenti solleciti della Commissione diverse città in Belgio non si sono ancora messe a norma. L´efflusso delle acque urbane reflue non trattate costituisce una minaccia per la salute umana e per l´ambiente. Per indurre il Belgio ad accelerare i suoi interventi in questo ambito la Commissione deferisce tale paese alla Corte di giustizia dell´Ue su raccomandazione del Commissario Janez Potočnik, responsabile per l´Ambiente. · Trasporto per via terrestre di merci pericolose: la Commissione deferisce il Belgio alla Corte di giustizia per non aver aggiornato la legislazione nazionale La Commissione europea ha deciso oggi di citare il Belgio innanzi alla Corte di giustizia dell´Unione europea per non aver adottato una legislazione nazionale sul trasporto terrestre di merci pericolose. · Ambiente: la Commissione deferisce l´Italia alla Corte di giustizia a causa dell´inadeguato trattamento dei rifiuti messi in discarica in Lazio La Commissione europea deferisce oggi l´Italia alla Corte di giustizia per non essersi adeguata al disposto della normativa Ue in tema di rifiuti. A causa di un´interpretazione restrittiva da parte delle autorità italiane di ciò che costituisce un trattamento sufficiente dei rifiuti, la discarica di Malagrotta vicino a Roma e altre discariche nella regione Lazio ricevono rifiuti che non sono stati previamente sottoposti al trattamento prescritto dalla normativa Ue. Le discariche funzionanti in violazione della legislazione Ue in materia di rifiuti rappresentano una grave minaccia per la salute umana e l´ambiente. Su raccomandazione di Janez Potočnik, Commissario responsabile per l´Ambiente, la Commissione cita l´Italia innanzi alla Corte di giustizia dell´Ue. · Sicurezza sociale: la Commissione deferisce Malta innanzi alla Corte di giustizia per i tagli apportati alle pensioni di persone che ricevono pensioni di servizio da altri Stati membri La Commissione europea ha deciso di deferire Malta alla Corte di giustizia dell´Ue perché riduce le pensioni di vecchiaia maltesi se il beneficiario riceve una pensione da un altro Stato membro in seguito all´attività lavorativa prestata nel servizio pubblico di tale Stato. · Trasporti aerei: la Commissione deferisce il Portogallo innanzi alla Corte di giustizia europea in relazione ai servizi di assistenza a terra negli aeroporti di Lisbona, Porto e Faro La Commissione europea ha deciso oggi di citare il Portogallo innanzi alla Corte di giustizia dell´Unione europea per l´applicazione incorretta delle regole sui servizi di assistenza a terra negli aeroporti. Tali regole, che concernono la movimentazione del bagaglio, i servizi di rampa e la movimentazione di merci e posta, non sono rispettate negli aeroporti di Lisbona, Porto e Faro. La Commissione è preoccupata che ciò produca condizioni non eque tra i possibili operatori dei servizi di terra e comporti costi addizionali e servizi di qualità scadente per le compagnie aeree e i passeggeri. 3. Pareri motivati · Libera circolazione dei capitali: la Commissione ha chiesto alla Bulgaria di rispettare le regole dell´Ue La Commissione europea ha sollecitato oggi la Bulgaria a rispettare le regole dell´Ue sulla libera circolazione dei capitali (articolo 63 del Trattato sul funzionamento dell´Unione europea). La legge sul controllo della privatizzazione e post-privatizzazione introduce in Bulgaria diritti speciali per lo Stato bulgaro che potrebbero limitare la libera circolazione dei capitali. In forza di tale legge anche se uno solo degli azionisti di un´impresa viola gli obblighi che gli incombono in forza di un contratto di privatizzazione, i diritti speciali consentono allo Stato bulgaro di imporre ipoteche e altre garanzie non solo sulle proprietà di detto azionista, ma anche e addizionalmente sulle proprietà dell´impresa privatizzata. Se la Bulgaria non abolirà questi diritti speciali ciò potrebbe disincentivare gli investimenti Ue già esistenti in Bulgaria e dissuadere altri dall´investire in tale paese in futuro. Poiché la Bulgaria non ha ancora abrogato queste restrizioni la Commissione le chiede, nella forma di un parere motivato, di intervenire per ottemperare appieno alle regole Ue. Se le autorità bulgare non risponderanno in modo soddisfacente entro due mesi, la Commissione potrà deferire la questione alla Corte di giustizia dell´Ue. · Appalti della difesa: la Commissione chiede al Portogallo di applicare le regole dell´Ue La Commissione europea ha chiesto oggi al Portogallo di attuare appieno la direttiva sugli appalti relativi ad armi, munizioni e materiale militare (nonché lavori e servizi correlati) ai fini della difesa nonché gli appalti di forniture, lavori e servizi sensibili ai fini della sicurezza. La direttiva sugli appalti della difesa (direttiva 2009/81/Ce) doveva essere implementata in tutti gli Stati membri dell´Ue entro il 20 agosto 2011. Il Portogallo ha posto in atto però soltanto parte delle disposizioni prescritte. La richiesta della Commissione si configura in un parere motivato in forza delle procedure d´infrazione dell´Ue. Se entro due mesi non verrà notificata nessuna misura atta a por fine alla violazione della normativa dell´Ue, la Commissione potrà decidere di deferire il Portogallo alla Corte di giustizia dell´Ue. · Ambiente: la Commissione sollecita la Slovenia ad ottemperare alla normativa Ue sulla gestione dei rifiuti a Kidričevo La Commissione europea sollecita la Slovenia ad ottemperare alla normativa Ue sui rifiuti e a rimuovere una grande quantità di pneumatici di scarto messi in discarica in una cava di ghiaia a Lovrenc na Dravskem polju nel comune di Kidričevo. La messa in discarica di pneumatici di scarto è vietata nell´Ue, segnatamente a motivo della loro elevata infiammabilità, e la gestione dei rifiuti deve avvenire senza mettere in pericolo la salute umana o l´ambiente e senza comportare rischi per l´acqua, l´aria, i terreni, le piante o gli animali. La cava di ghiaia in questione contiene 107 060 m3 di pneumatici di scarto interi e sminuzzati, due grandi incendi si sono già verificati nel sito e nei pressi della cava vi è una delle maggiori riserve d´acqua potabile del paese. Su raccomandazione di Janez Potočnik, Commissario responsabile per l´Ambiente, la Commissione invia un parere motivato (la seconda fase in una procedura d´infrazione Ue). Se la Slovenia non interverrà entro due mesi la Commissione potrà deferire il caso alla Corte di giustizia dell´Ue.

 
   
   
RAFFORZARE LA DIMENSIONE SOCIALE DELL´UNIONE ECONOMICA E MONETARIA  
 
Bruxelles, 25 marzo 2013 - L’intervento del 21 marzo di László Andor Commissario europeo responsabile per l´Occupazione, gli affari sociali e l´inclusione alla Conferenza dei Länder tedeschi Ue dei ministri degli Europa sociale: “ Ministri, Signore e signori, Sono grato per l´opportunità di condividere la mia preoccupazione per i problemi occupazionali e sociali che affliggono l´Unione e gli sforzi dell´Ue per affrontarle. Apprezzo anche l´opportunità di parlare con voi circa la necessità di rafforzare la dimensione sociale dell´Unione economica e monetaria. Le sfide dell´invecchiamento della popolazione, una contrazione della forza lavoro, l´aumento degli indici di dipendenza e di modelli familiari che cambiano, si aggiunge alla pressione sui bilanci di protezione sociale. Questi problemi variano di intensità in tutta l´Unione, ma ci sono pochi paesi in cui il loro impatto non si fa sentire. Credo che non si può ignorare la loro gravità o dei pericoli in loro possesso per l´economia e per la società, o il loro potenziale di minare la coesione sociale e mettono in pericolo il nostro modello sociale. L´aumento della disoccupazione e un numero crescente di persone sotto la soglia di povertà può corrodere la fiducia nelle nostre istituzioni e il sostegno di razza per soluzioni semplicistiche o estremista. Esse possono anche compromettere conquiste politiche dell´Unione europea. Cinque anni dopo l´inizio della crisi finanziaria ed economica, la crescita in tutta l´Ue ha subito un rallentamento e la situazione occupazionale e sociale è peggiorata. Sempre più persone si trovano ad affrontare la povertà, il numero di famiglie senza lavoro è in aumento, così come il numero di famiglie a basso reddito in difficoltà finanziarie. Gli sforzi per assicurare finanze pubbliche sostenibili dovrebbe andare di pari passo con le azioni per affrontare le sfide sociali. È per questo che dobbiamo cercare nuove strade di crescita che li costringe a passare nei nostri sistemi sociali non necessariamente più , ma in modo più efficace - insieme delle attività di governance più robusti e una maggiore competitività. La Commissione europea per il 2012 per lo sviluppo economico e sociale in Europa recensione nota una divergenza ampliamento occupazionale e sociale tra gli Stati membri dell´Ue meridionali e periferici - che sembrano essere catturati in una spirale verso il basso - e dell´Unione europea gli Stati membri settentrionali e centrali - che stanno dimostrando una maggiore resilienza. Ciò è in parte dovuto al modo in cui l´economia si è esibito nel complesso, ma gran parte della differenza di prestazioni è il risultato del modo in cui i mercati del lavoro e dei sistemi sociali hanno reagito alla crisi. I paesi del nord e centro Europa tendono ad avere mercati del lavoro che funzionano meglio. I loro sistemi di protezione sociale tendono ad essere più efficiente e più efficace di stabilizzatori automatici. Questa divergenza è maggiore nella zona euro che tra i paesi che non partecipano all´euro. La popolazione europea sta diventando sempre più polarizzata tra il vecchio e il giovane, i ricchi ei poveri. Obiettivi del trattato, l´economia sociale di mercato e di Europa 2020 Il quadro che ho dipinto sembra ben lontano da ciò che la strategia Europa 2020 prescritto. Nell´insieme, i progressi verso il raggiungimento degli obiettivi degli Stati membri è lento e molti non sono semplicemente in pista. Tuttavia, la strategia Europa 2020 è stato progettato dopo l´inizio della crisi per generare una crescita intelligente, sostenibile e inclusiva e trasformare l´Unione europea in una sorta di Unione che gli europei vogliono vivere in entro il 2020. I suoi obiettivi riflettono gli obiettivi dei trattati e dei principi di cui all´articolo 3. Questo articolo fa riferimento importante, in particolare, per l´economia sociale di mercato, la piena occupazione, il progresso sociale e un livello elevato di protezione. , Che riecheggia anche in Articolo 9 - la "clausola sociale" -, del trattato sul funzionamento dell´Unione europea. I trattati inoltre sottolineare il ruolo fondamentale del dialogo sociale per il modello sociale europeo. Non è un caso che gli Stati membri i risultati migliori in termini di sostenibilità finanziaria, la crescita economica e l´occupazione hanno tutti forti, forme istituzionalizzate di dialogo sociale. In realtà probabilmente meglio illustrare l´economia sociale di mercato che il supporto trattati: un mercato economia che sfrutta la concorrenza per mantenere bassi i prezzi e generare crescita e l´innovazione, con le regole per eliminare la distorsione; con una dimensione sociale che comporta l´applicazione delle norme in materia di condizioni di lavoro, individuali e dei diritti dei lavoratori, e l´obiettivo della piena occupazione, e visualizzazione di una preoccupazione per la sostenibilità, illustrata dall´idea di crescita equilibrata e la qualità dell´ambiente. Signore e signori, In molti modi, la Germania offre un modello. Le sue prestazioni in termini economici e sociali è qualcosa da prendere l´orgoglio dentro Tasso di disoccupazione in Germania è del 5,3% - alla pari con Lussemburgo. Solo l´Austria fa meglio tra gli Stati membri. Nel frattempo, il tasso di disoccupazione è del 10,8% in tutta l´Unione europea e 11,9% nell´area dell´euro. Ma io sono interessato a come risultati complessivi dell´Ue come in prestazioni individuali degli Stati membri ´. La domanda che dobbiamo porci, signore e signori, è come possiamo tutti fare meglio insieme per soddisfare obiettivi di Europa 2020 e trasformare l´Unione europea in una sorta di Unione persone vogliono vivere in entro il 2020. L´attuale crisi economica mostra la dipendenza delle economie degli Stati membri sono gli uni sugli altri. I problemi sociali ed economici possono propagarsi agli altri paesi della zona euro, e per l´Ue nel suo complesso. Al contrario, se il più debole fare meglio, questo aiuterà il più forte fare ancora meglio anche. I paesi membri sono come un treno merci con 27 locomotive accoppiate insieme. Se uno ha un motore difettoso, l´intero treno andrà più lento. Ma se il più lento locomotiva può sviluppare più potenza e prendere più del carico, poi l´intero treno sarà più veloce. Semestre europeo Tuttavia, l´Unione ha fatto molto di recente per rafforzare la governance della politica economica e sociale. Per garantire che la strategia Europa 2020 offre, un forte, efficace sistema di governance economica è stato istituito per coordinare l´Unione europea e l´azione politica degli Stati membri ´. L´adozione del sondaggio annuale della crescita 2013 a novembre 2012 ha lanciato il terzo semestre europeo. Esso ha fissato le priorità economiche e sociali per l´Unione europea nel 2013, vale a dire: perseguire differenziata, favorevole alla crescita consolidamento fiscale; ripristinare il normale prestito per l´economia; promuovere la crescita e la competitività; lotta contro la disoccupazione e le conseguenze sociali della crisi; modernizzazione della pubblica amministrazione. Vorrei qui sottolineare che la Commissione ha invitato gli Stati membri a riferire nei loro programmi nazionali di riforma sul modo in cui sono coinvolte le regioni nella stesura di questi documenti. Questo sottolinea l´importanza del contributo dei Länder al programma nazionale di riforma della Germania. Concludendo la prima fase del semestre europeo 2013, il Consiglio europeo di primavera ha sottolineato l´azione di lotta alla disoccupazione come la sfida più importante sociale. Emu dimensione sociale Il Consiglio europeo di giugno dovrebbe portare maggiore chiarezza sulla questione della dimensione sociale dell´Unione economica e monetaria. Il Consiglio europeo di primavera ha preso atto dei lavori in corso, ma non ha ancora commentare le idee per rafforzare la dimensione sociale. In seno alla Commissione che sono state cercando in un quadro di valutazione sociale del rapporto di lavoro chiave e indicatori sociali per individuare gli squilibri sociali e innescando l´azione collettiva di prevenzione prima che i problemi di occupazione e sviluppo sociale in modo sproporzionato. Tale quadro di valutazione dovrebbe fornire maggiore visibilità per la politica sociale dimensione durante l´assunzione di macro-economiche delle decisioni, e rafforzare il monitoraggio e il coordinamento della politica occupazionale e sociale e individuare e alleviare le difficoltà in tempo utile. Pacchetto per l´occupazione Signore e signori, L´ue ha anche preso altre misure per combattere la disoccupazione. Nel mese di aprile dello scorso anno il nostro pacchetto per l´occupazione di cui iniziative concrete per affrontare la crisi occupazionale. Ha inviato un messaggio chiaro sulla necessità di concentrarsi sulla creazione di posti di lavoro, in particolare, le fiscale dal lavoro, un uso più efficace di assunzione di sovvenzioni e sfruttare le potenzialità di settori chiave come le Tic, posti di lavoro verdi e l´assistenza sanitaria. Ha sostenuto investire nelle competenze, individuando le giuste competenze e la previsione del mercato del lavoro ha bisogno di più precisione. Per creare un vero mercato europeo del lavoro, ha chiesto che la mobilità del lavoro per essere migliorata rimuovendo gli ostacoli alla libera circolazione dei lavoratori e trasformare la rete Eures in un vero e proprio posizionamento europea e strumento di reclutamento. Occupazione giovanile Abbiamo seguito il pacchetto per l´occupazione con il pacchetto per l´occupazione giovanile. Il tasso di disoccupazione per i giovani in Germania è al 7,9%, ma è del 23,6% in tutta l´Ue. La crisi ha fortemente diminuito le prospettive occupazionali dei giovani in molte regioni dell´Ue. Essere disoccupati in giovane età può avere conseguenze negative di lunga durata e portare un più alto rischio di disoccupazione e l´esclusione sociale. Alla fine di febbraio, gli Stati membri hanno concordato una raccomandazione del Consiglio di istituire regimi di garanzia per i giovani. Questi dovrebbero garantire che tutti i giovani ricevono un´offerta di qualità di un lavoro, ha continuato l´istruzione, un apprendistato o un tirocinio entro quattro mesi dalla cessazione del lavoro o di abbandonare l´istruzione formale. La garanzia per i giovani che hanno bisogno di finanziamenti, ma il costo di finanziamento è molto inferiore al costo di non fare nulla. I 14 milioni di giovani dai 15 ai 29 nella Ue che non sono né occupati, né in istruzione o di formazione dovrebbe costare l´equivalente di 1,21% del Pil dell´Ue. Questa è una perdita annuale di € 153.000.000.000 agli Stati membri. La garanzia per i giovani genererà un rendimento positivo, migliorando la situazione a lungo termine degli Stati membri ´economica. Finanziamento dell´Ue sarà disponibile anche per integrare le risorse nazionali. Il Consiglio europeo di febbraio ha deciso di sostenere l´attuazione di garanzia per i giovani, destinando € 6 miliardi per una iniziativa per l´occupazione giovanile. Dal 2014 questo sarà a disposizione delle regioni in cui la disoccupazione giovanile è oltre il 25%. A tal fine la Commissione ha adottato le proposte il 12 marzo per la modifica del regolamento relativo al Fondo sociale europeo al fine di garantire il finanziamento può essere utilizzato rapidamente. Finanziamenti Ue La questione del finanziamento della politica sociale, in generale, è di fondamentale importanza. La politica di coesione, e in particolare il Fondo sociale europeo, sono stati tra i principali strumenti europei per promuovere una crescita intelligente, sostenibile e inclusiva. Nel solo 2011, più di 13 milioni di persone, tra cui i lavoratori scarsamente qualificati, i disabili, le minoranze, compresi i Rom ei giovani e gli anziani, ha partecipato a programmi del Fondo sociale. Ma l´azione di soddisfare obiettivi di Europa 2020 sarà credibile soltanto se il nostro investimento sociale è sufficiente. È per questo che abbiamo bisogno di destinare almeno il 25% delle risorse di coesione per il Fondo sociale europeo e almeno il 20% di tale importo per l´inclusione sociale. La disoccupazione giovanile ha bisogno di finanziamenti adeguati troppo, e il Fondo sociale, supplemente d dal supplemento di € 3 miliardi l´iniziativa per l´occupazione giovanile, svolgerà un ruolo fondamentale. Purtroppo, si nota c´è resistenza all´idea di una quota minima per il Fondo sociale. Questo non impedisce ai singoli Stati membri di destinare una quota sostanziale del loro bilancio della politica di coesione per il capitale umano e rafforzando la sua dimensione sociale. Tuttavia, a livello dell´Unione, le risorse disponibili per investire nelle persone, un importante fattore di crescita di miglioramento, è probabile un ulteriore calo, come hanno fatto in precedenti periodi di programmazione. Naturalmente, investendo in modo efficace è importante quanto l´importo in questione. È per questo che un quadro politico coerente per l´Ue cofinanziato assistenza attraverso ex-ante condizionalità, partnership più forti, ad alleggerire gli oneri amministrativi e risposte integrate sono componenti cruciali del nuovo quadro della politica di coesione. Investimenti pacchetto sociale La nostra risposta più recente al lavoro sociale e di emergenza derivante dalla crisi attuale è il pacchetto di investimento sociale. Fornisce una guida sulla modernizzazione dei sistemi di welfare e sul sostegno comunitario può offrire per l´attuazione di riforme strutturali. L´idea alla base è che la spesa sociale è molto più un investimento con un vero e proprio ritorno in futuro. Gli Stati membri dovrebbero esaminare l´efficienza complessiva e l´efficacia della loro spesa, individuando le politiche che producono il massimo rendimento e, ove possibile, semplificando la gestione delle prestazioni sociali. Questo aiuterà gli Stati membri a uscire dalla crisi economica più forte, più coesa e più competitiva nel lungo termine. Conclusione Signore e signori, Non solo l´attuale crisi che minano la coesione sociale in molti Stati membri, ma è anche chiamando il modello sociale europeo in discussione. La crisi sociale sta allevando disaffezione con le istituzioni nazionali ed europee che potrebbero causare risultati disfacimento dell´Unione. E ´tempo di dare sostanza alla clausola sociale e gli obiettivi del Trattato e dei principi. Sappiamo che di solito ci vogliono una crisi per gli Stati membri a mordere la punta e prendere decisioni importanti. Credo che questo sia il caso ora e l´attuale dibattito sulla dimensione sociale dell´Unione economica e monetaria conferma. Il modo in cui viene riformato l´unione economica e monetaria sarà un test per il progetto di integrazione europea nel suo complesso. Vi incoraggio dunque a prendere parte al dibattito. Grazie.”  
   
   
MESSAGGIO DI CONGRATULAZIONI DEL PRESIDENTE BARROSO SULLA NOMINA DELLA SIG.RA ALENKA BRATUšEK COME PRIMO MINISTRO DELLA REPUBBLICA DI SLOVENIA  
 
Bruxelles, 25 marzo 2013 - Il presidente della Commissione europea, José Manuel Durão Barroso,il 21 marzo ha inviato una lettera di congratulazioni alla signora Alenka Bratušek in occasione della sua nomina a Primo Ministro della Repubblica di Slovenia: "A nome della Commissione europea e da me, ho il piacere di trasmettere a voi le mie più vive congratulazioni in occasione della sua nomina a Primo Ministro della Repubblica di Slovenia. L´appuntamento arriva in un momento difficile per la Slovenia e l´Unione europea nel suo insieme. Sono certo che si farà un prezioso contributo ai nostri sforzi congiunti per mestiere con successo un nuovo accordo per l´Europa ei suoi cittadini e rafforzare la nostra Unione. Vi auguro ogni successo nel suo mandato come primo ministro e non vedo l´ora di lavorare con voi nella costruzione di una prospera e forte, che è la nostra responsabilità comune. "  
   
   
IL DIBATTITO SUL FUTURO DELL’EUROPA: FACCIA A FACCIA TRA VIVIANE REDING E I CITTADINI GRECI  
 
Bruxelles, 25 marzo 2013 - Mentre il dibattito sul futuro dell’Europa e sulle conseguenze della crisi economica si fa sempre più animato, la Commissione incontra i cittadini di alcune città dell’Ue per conoscere le loro preoccupazioni e aspettative future. Il 22 marzo la Vicepresidente Viviane Reding è stata in Grecia a Salonicco per un incontro che ha visto riunti oltre 500 cittadini. “Vado a Salonicco per ascoltare la voce dei cittadini greci e avere con loro un dialogo aperto. È ora di smetterla di parlare dei greci e di cominciare a parlare con i greci” ha affermato Viviane Reding, Vicepresidente e Commissaria europea per la Giustizia, i diritti fondamentali e la cittadinanza. “La mia sarà una visita amichevole. E da buona amica sarò franca: non ci sono alternative alle riforme dolorose se non vogliamo che il prezzo degli errori dei padri ricada sui figli. La Ue sta dando una mano in questo difficile processo.” Il dibattito di Salonicco si è tenuto nel principale centro congressi della città, il “Velidio”. La scelta di Salonicco è quanto mai strategica: seconda città greca dopo Atene, Salonicco è uno dei maggiori centri universitari dell’Europa sudorientale e ospita la più vasta popolazione studentesca della Grecia. Gli studenti sono la prossima generazione di dirigenti e il dialogo sarà per loro un’occasione per cominciare ad avere un ruolo nel proprio futuro. Al cuore del dibattito con la Vicepresidente Reding: la crisi economica e le sue conseguenze sulla vita quotidiana, sui diritti dei cittadini dell’Ue e sul futuro dell’Unione. All’incontro, che è stato inaugurato dalla Vicepresidente e dal sindaco di Salonicco Yiannis Boutaris, hanno preso parte anche Chrysoula Paliadeli, Ioannis Tsoukalas e Theodoros Skylakakis, deputati greci del Parlamento europeo. Il dibattito, trasmesso in diretta in web streaming, era aperto alla partecipazione di tutti i cittadini europei su Twitter al seguente indirizzo @Dialogospoliton utilizzando l’hashtag #Eudeb8. Contesto Cosa sono i dialoghi con i cittadini? Il 2013 è l’Anno europeo dei cittadini, un evento dedicato ai cittadini dell’Unione e ai loro diritti cui la Commissione europea ha dato avvio lo scorso gennaio (Ip/13/2). Perché il 2013? Perché nel 2013 ricorre il Xx anniversario della cittadinanza dell’Unione, introdotta con il trattato di Maastricht nel 1993, e perché tra un anno, nel 2014, si terranno le elezioni del Parlamento europeo. Lungo tutto il 2013 i membri della Commissione incontreranno i cittadini in una serie di dialoghi con il pubblico organizzati in varie città dell’Unione per conoscerne le aspettative future. La Vicepresidente Reding ha già incontrato i cittadini europei a Cadice (Spagna), a Graz (Austria), a Berlino (Germania), a Dublino (Irlanda) (Ip/13/2) e a Coimbra (Portogallo) (Ip/13/129). Altri dibattiti si sono tenuti a Napoli, in presenza del Commissario László Andor, a Göteborg (Svezia) e a Torino, in presenza della Commissaria Cecilia Malmström, e a Roma, in presenza del Commissario Antonio Tajani. Nel corso dell’anno sono previsti numerosi incontri in tutta l’Unione europea durante i quali politici europei, nazionali e locali dialogheranno con cittadini di ogni ceto e provenienza. Tutti i dibattiti sono disponibili sul sito http://ec.Europa.eu/european-debate/index_it.htm. In questi vent’anni di cittadinanza dell’Unione è stato fatto molto: un recente sondaggio Ue indica che oggi ben il 63% dei cittadini si sente “europeo”. Una percentuale che in Grecia non supera il 46%, anche se il 63% dei greci dice di sentirsi più vicino ai cittadini degli altri paesi europei per effetto della crisi. I cittadini dell’Unione fruiscono quotidianamente dei diritti derivanti dalla cittadinanza europea: le norme dell’Unione li tutelano quando acquistano beni in altri Stati membri, la tessera sanitaria europea dà loro accesso a cure mediche ovunque nell’Ue e usufruiscono di tariffe roaming meno care, il tutto grazie all’Unione. Ma gli effetti della cittadinanza Ue non sono noti a tutti: secondo i sondaggi, per esempio, quasi due greci su tre dicono di non sapere abbastanza sui loro diritti in quanto cittadini Ue, mentre sei greci su dieci vorrebbero saperne di più. Ecco perché la Commissione ha proclamato il 2013 Anno europeo dei cittadini, puntando i riflettori per l’appunto sui cittadini e sui loro diritti. L’evento ha un duplice scopo: il primo è di spiegare cosa significa essere cittadini europei e quali sono i diritti che ne derivano. L’altro è di ascoltare. Nel 2013 la Vicepresidente Reding e gli altri Commissari, insieme a politici nazionali e locali, terranno incontri aperti al pubblico in tutti gli Stati membri per sapere cosa vogliono i cittadini, cosa ne pensano dei loro diritti e quali progressi vorrebbero veder realizzarsi in Europa nei prossimi dieci anni. L’idea è di dare ai cittadini europei la possibilità di esprimere le loro preoccupazioni e di preparare il terreno per le prossime elezioni. Perché proprio ora? Perché oggi l’Europa si trova a un bivio. Il futuro dell’Europa è l’argomento che corre di bocca in bocca: c’è chi parla di unione politica, chi di federazione di Stati-nazione chi di Stati Uniti d’Europa. I prossimi mesi e anni saranno decisivi per definire il volto futuro dell’Unione. Ma è fondamentale che l’integrazione europea vada di pari passo con il rafforzamento della legittimità democratica dell’Unione. Il dibattito sul futuro dell’Europa ha preso avvio con il discorso sullo stato dell’Unione pronunciato lo scorso settembre dal presidente della Commissione Barroso (Speech/12/596). Il 29 novembre 2012 la Commissione ha poi indicato nel Piano per un’Unione più approfondita le mosse per una piena integrazione economica, monetaria, di bilancio e politica, tema successivamente affrontato, il 5 dicembre 2012, dalla relazione congiunta dei presidenti del Consiglio europeo, del Commissione europea, dell’Eurogruppo e della Banca centrale europea. La Commissione e le altre istituzioni lavorano attualmente a una tabella di marcia verso un’Unione politica. È quindi importante che nel dibattito in corso sul futuro dell’Ue i cittadini possano dire la loro e i dialoghi siano una piattaforma di discussione dove poter prendere la parola. Le speranze e le preoccupazioni dei cittadini europei devono essere ascoltate prima delle elezioni del Parlamento europeo del prossimo anno e prima che venga proposta qualsiasi modifica al trattato. Attualmente oltre la metà degli europei (68%) ritiene che la propria voce non conti niente in Europa. E questo deve cambiare. A cosa servono i dialoghi? La voce dei cittadini permetterà alla Commissione di orientarsi e definire la futura riforma dell’Ue. I dialoghi servono inoltre a preparare il terreno per le prossime elezioni europee. Le elezioni del Parlamento europeo del 2014 dovranno essere infatti incentrate su questioni europee e non su problemi di politica interna di questo o quel paese. Occorre una dimensione più propriamente europea: quando va a votare, il cittadino di uno Stato membro deve sapere che non sta votando per un partito politico nazionale ma per una famiglia di partiti europea che segue una data linea politica in Europa. La Commissione è impegnata al tempo stesso a dare più legittimità democratica a questa consultazione elettorale. All’inizio di marzo ha infatti proposto ai partiti politici di nominare i candidati alla presidenza della Commissione (Ip/13/215). La Commissione si augura di assistere a un reale dibattito europeo e a una campagna in cui i partiti politici europei propongano un chiaro programma basato sulla loro visione del futuro dell’Europa. D’altro canto la Commissione europea lavora a rimuovere gli ostacoli che disattendono le aspettative dei cittadini. La relazione 2010 sulla cittadinanza dell’Unione (Ip/10/1390 e Memo/10/525) individua 25 azioni concrete per eliminare le ultime barriere alla libera circolazione dei cittadini all’interno dell’Unione. Tra queste la campagna di sensibilizzazione pubblica sullo status di cittadino dell’Ue, sui diritti che ne derivano e sulle loro implicazioni nel quotidiano. In questo Anno europeo dei cittadini la Commissione pubblicherà, intorno al 9 maggio, una seconda relazione sulla cittadinanza dell’Unione che, oltre a fare il bilancio delle 25 azioni individuate nel 2010, ne presenterà altre 12 mirate a risolvere i problemi con cui i cittadini Ue continuano a scontrarsi. Le questioni emerse dalla consultazione online e dai dibattiti pubblici serviranno a orientare la Commissione nella redazione della nuova relazione e a indirizzarne la politica sulla cittadinanza.  
   
   
UE, A MILANO S’È CONCLUSO IL CONVEGNO SUL TEMA «VERSO LA CITTADINANZA EUROPEA. SFIDE E PROSPETTIVE AL TEMPO DELLA CRISI» PODESTÀ: «OCCORRE UNA “RIVOLUZIONE CULTURALE” CAPACE DI DIFFONDERE L’IDEA PER LA QUALE CORRERE INSIEME È MOLTO PIÙ OPPORTUNO CHE PROCEDERE IN SOLITUDINE»  
 
Milano, 25 marzo 2013 - Il presidente Guido Podestà è intervenuto, il 21 marzo , presso la Sala Affreschi di Palazzo Isimbardi, nell’ambito del convegno sul tema «Verso la cittadinanza europea. Sfide e prospettive al tempo della crisi». All’incontro, promosso dall’Amministrazione, oltre ai parlamentari Ue Pier Antonio Panzeri (Pd) e Antonio Cancian (Pdl) e ai componenti della rappresentanza della Commissione europea a Milano, hanno partecipato tre delegazioni provenienti da Estonia, Lettonia e Romania. All’appuntamento, che rientra nel quadro del seminario internazionale avviato ieri, s’é discusso non solo di cittadinanza e di identità ma anche di comunicazione e di democrazia partecipativa. Particolare attenzione è stata, inoltre, riservata al progetto «Being european» promosso da Provincia di Milano, «Latvian association of local and regional governments», «Associations of Estonian cities» e «The mountain community Iezer Muscel association» nell’ottica di coinvolgere i cittadini nel processo di integrazione. «Viviamo un momento particolarmente delicato, ma al contempo entusiasmante, per il rilancio dell’Ue – ha dichiarato il presidente Podestà -. Per questa ragione, i Paesi che la compongono necessitano di una “rivoluzione culturale” capace di diffondere l’idea per la quale correre insieme è molto più opportuno che procedere in solitudine. In tal senso, le Istituzioni devono essere in grado di intercettare le aspettative dei cittadini rispetto al processo di integrazione risultato, all’inizio, repentino quanto ad allargamento e unione monetaria, e, negli ultimi anni, sin troppo autocelebrativo e poco attento alle realtà dei territori. Pure alla luce dell’esperienza maturata nelle vesti di vicepresidente dell’Europarlamento, sento che l’Europa stia, oggi, disattendendo alcune delle sue peculiarità. Penso, per esempio, al dibattito avviato in alcuni Stati nordeuropei in merito alla possibilità di limitare la libera circolazione. Senza tenere, dunque, in considerazione uno dei pilastri dell’Unione, cioè gli accordi di Schengen. Io, invece, ritengo che esista ancora un fil rouge capace di condurci alla costituzione degli Stati Uniti d’Europa. Una straordinaria opportunità per rimettere sui binari giusti quel sogno che pare abbia perso vigore, mortificando quanti l’hanno sempre ritenuto l’unico orizzonte di riferimento possibile».  
   
   
UE: INFOPOVERTY WORLD CONFERENCE  
 
Milano 25 marzo 2013 - Anche quest´anno la Rappresentanza a Milano della Commissione europea e l´Ufficio d´Informazione del Parlamento europeo a Milano organizzano la Infopoverty World Conference 2013 in collaborazione con Occam (Osservatorio per la Comunicazione Culturale e Audiovisiva nel Mediterraneo e nel Mondo). L´evento si terrà lunedì 25 marzo, dalle 15 alle 18, presso la Sala Bramante del Centro Congressi Stelline, Corso Magenta 61. Il tema sarà "Innovazioni per il Mediterraneo"; come sempre si svolgerà in videoconferenza tra la sede delle Nazioni Unite di New York e Milano. La Conferenza darà l´opportunità di presentare alcuni dei progetti più innovativi che l’Europa ha sostenuto per la cooperazione internazionale, la ricerca e l´avvio di processi volti a rispondere alle necessità delle popolazioni dei paesi in via di sviluppo nei settori della sanità, della sicurezza alimentare e delle fonti di energia rinnovabili. Programma dell´evento http://ec.Europa.eu/italia/milano/documents/iwc2013_programmaa3_low.pdf  
   
   
OCCUPAZIONE: 24,2 MILIONI DI EURO DAL FONDO EUROPEO DI ADEGUAMENTO ALLA GLOBALIZZAZIONE PER AIUTARE I LAVORATORI LICENZIATI IN AUSTRIA, DANIMARCA, FINLANDIA, ITALIA, ROMANIA, SPAGNA E SVEZIA  
 
Bruxelles, 25 marzo 2013 - La Commissione europea ha erogato fondi per un totale di 24,2 milioni di euro ad Austria, Danimarca, Finlandia, Italia, Romania, Spagna e Svezia a titolo del Fondo europeo di adeguamento alla globalizzazione (Feg) per aiutare 5.271 lavoratori di questi paesi colpiti da licenziamento in una vasta gamma di settori - tra cui quelli automobilistico, motociclistico, dei telefoni cellulari, dei prodotti metallici, delle apparecchiature elettroniche e dell´assistenza sociale - a ritrovare un´occupazione. Il Commissario europeo per l´Occupazione, gli affari sociali e l´integrazione László Andor ha dichiarato: "Il Feg è uno strumento efficace per sostenere i lavoratori licenziati a seguito di mutamenti strutturali del commercio mondiale. Ha anche dimostrato la sua validità in casi di licenziamenti dovuti alla crisi economica. La Commissione prende atto con soddisfazione che gli Stati membri hanno convenuto di proseguire il Feg per il prossimo periodo di programmazione 2014-2020". La ripartizione dei complessivi 24,2 milioni di euro è la seguente: 8,2 milioni di euro serviranno ad aiutare 2.416 ex dipendenti Nokia (1.000 in Finlandia e 1.416 in Romania) che hanno perso il loro posto di lavoro a causa del trasferimento delle linee di assemblaggio dei telefoni mobili in paesi asiatici. Per maggiori dettagli sulle misure proposte per aiutare i lavoratori licenziati si vedano anche i comunicati Ip/12/1122 e Ip/12/1123. 5,4 milioni di euro andranno a beneficio di 1.350 ex dipendenti Saab in Svezia. Il loro licenziamento è conseguenza della spostamento della produzione in Asia, a causa della crescente domanda di autovetture sui mercati asiatici. Per maggiori dettagli sulle misure proposte per aiutare i lavoratori licenziati si veda anche il comunicato Ip/12/1124. 5,2 milioni di euro saranno di ausilio a 350 lavoratori licenziati in Stiria (Austria). I licenziamenti che hanno avuto luogo in Stiria nel settore dei servizi mobili di assistenza sociale (fornitura di servizi sociali mobili per disabili e assistenza mobile ai giovani) sono una conseguenza dei tagli alle voci di bilancio relative ai servizi sociali indotti dall´attuale crisi economica e finanziaria. Per maggiori dettagli sulle misure proposte per aiutare i lavoratori licenziati si veda anche il comunicato Ip/12/1119. 2,6 milioni di euro andranno a favore di 502 lavoratori licenziati da dieci produttori di motocicli, pezzi di ricambio o componentistica per l´industria dei motocicli e dei ciclomotori in Italia, che è il principale centro di produzione europeo del settore. I licenziamenti sono conseguenza della riduzione della domanda di tali veicoli in Europa. Per maggiori dettagli sulle misure proposte per aiutare i lavoratori licenziati si veda anche il comunicato Ip/12/1120. 1,3 milioni di euro serviranno ad aiutare 616 ex dipendenti della Flextronics Denmark, azienda produttrice di circuiti stampati. I licenziamenti sono la diretta conseguenza di modifiche strutturali rilevanti del commercio mondiale, nel cui quadro si inserisce il trasferimento in Asia di fabbriche di apparecchiature elettroniche. Nel caso specifico la casa madre, la Singapore Flextronics, ha deciso di chiudere la sua controllata danese. Per maggiori dettagli sulle misure proposte per aiutare i lavoratori licenziati si veda anche il comunicato Ip/12/1121. 1,2 milioni di euro andranno a favore di 500 lavoratori licenziati da produttori spagnoli di manufatti metallici. Il settore dei prodotti in metallo svolge un ruolo chiave in quanto rifornisce molte industrie manifatturiere, in particolare nei settori della cantieristica navale, delle costruzioni e automobilistico. La crisi economica ha avuto un impatto significativo su tutte queste attività nell´intera Ue, come dimostrato dalle precedenti domande di contributo Feg. Per maggiori dettagli sulle misure proposte per aiutare i lavoratori licenziati si veda anche il comunicato Ip/12/1125. Questi stanziamenti sono il risultato delle proposte presentate dalla Commissione al Parlamento europeo e al Consiglio dei ministri a seguito delle domande di finanziamento Feg dei paesi interessati. Il Consiglio e il Parlamento hanno approvato le proposte, svincolando i fondi. Contesto - Dal 2007, anno in cui è divenuto operativo, il Feg ha ricevuto 105 domande di contributo finanziario. Sono stati richiesti fondi per circa 454 milioni di euro per dare aiuto a circa 94.500 lavoratori. Attualmente sta aumentando il numero dei settori economici e degli Stati membri che presentano domande Feg per aiutare i lavoratori licenziati. Una maggiore apertura del commercio con il resto del mondo si traduce generalmente in vantaggi per la crescita e l´occupazione, ma talvolta anche in perdita di posti di lavoro, in particolare in settori vulnerabili e nel caso delle professioni meno qualificate. Per questa ragione il presidente della Commissione Barroso ha proposto a suo tempo di creare un fondo per aiutare coloro che subiscono maggiormente le conseguenze della globalizzazione. Il Feg, costituito alla fine del 2006, è stato creato per dimostrare concretamente la solidarietà dei molti che beneficiano dell´apertura dei mercati verso coloro che si trovano ad affrontare lo shock improvviso di perdere il lavoro. Nel giugno 2009, le norme del Feg sono state riviste per rafforzare il ruolo di tale fondo come strumento di intervento tempestivo e come parte integrante della risposta della Ue alla crisi economica e finanziaria. Il regolamento Feg rivisto è entrato in vigore il 2 luglio 2009 e si applica a tutte le domande ricevute a partire dal 1° maggio 2009 al 31 dicembre 2011. In mancanza di accordo in sede di Consiglio, non è stato possibile prorogare oltre il 2011 questo strumento di risposta alla crisi. In base all´esperienza acquisita con il Feg dal 2007 e al suo valore aggiunto per i lavoratori assistiti e le regioni colpite, la Commissione ha proposto di mantenere il Fondo nell´ambito del quadro finanziario pluriennale 2014-2020, migliorandone ulteriormente il funzionamento. Si prevede di intervenire sia sui licenziamenti causati dalla crisi economica che su nuove categorie di lavoratori, come gli interinali e gli autonomi. La proposta è stata approvata dal Consiglio ed è attualmente all´esame del Parlamento.  
   
   
MARONI: UNA COMMISSIONE ANTIMAFIA IN VISTA DI EXPO  
 
Milano, 25 marzo 2013 - "Proporrò al Consiglio regionale lombardo di istituire una Commissione antimafia speculare a quella che c´è nel Parlamento italiano. In vista dell´Expo del 2015 e dell´investimento di tantissime risorse tutte le istituzioni devono essere coinvolte. Per questa ragione ritengo utile che il Consiglio lombardo costituisca una Commissione, che aiuti l´azione della Giunta nel controllo sull´Expo del 2015 e non solo". Primo intervento del presidente della Regione Lombardia Roberto Maroni nell´Aula consiliare ispirato alla concretezza delle tre proposte avanzate: la nascita di una Commissione antimafia, la costituzione del Comitato previsto dalla Legge di controllo degli appalti pubblici e, a breve termine, l´adesione ad ´Avviso pubblico´, l´associazione nata nel 1996 con l´intento di creare una rete tra gli amministratori pubblici che concretamente si impegnano a promuovere la cultura della legalità. Occasione speciale, la celebrazione della ´Giornata regionale dell´impegno contro le mafie e in ricordo delle vittime´, istituita con una legge approvata dal Consiglio nel 2011. Impegno Comune Contro La Mafia - Il messaggio politico e istituzionale del presidente Maroni è chiaro e diretto: "Sulla lotta alla mafia non ci può essere divisione tra maggioranza e opposizione, così come sui temi del lavoro. La giornata di oggi è importante, perché testimonia l´impegno di tutti". Nell´aula consiliare, accanto agli studenti delle scuole secondarie lombarde, siedono il presidente del Consiglio uscente Fabrizio Cecchetti, i consiglieri e tanti ospiti intervenuti nel dibattito odierno: tra loro, la presidente del Tribunale di Milano Livia Pomodoro, il presidente dell´Osservatorio in materia di legalità Stefano Carugo, il direttore generale dell´Ufficio scolastico regionale Francesco De Sanctis, il cappellano dell´Istituto penale per i minorenni ´C. Beccaria´ don Gino Rigoldi e il coordinatore nazionale di ´Avviso pubblico´ Pierpaolo Romani. "La lotta alla criminalità organizzata non può essere lasciata solo alle Forze dell´ordine - ha detto Maroni -. È una questione che ci riguarda tutti". Il Ricordo Di Antonio Manganelli - In apertura degli 11 minuti di intervento pubblico Maroni ha ricordato il capo della Polizia Antonio Manganelli, scomparso ieri a Roma. "È stato una bandiera nella lotta a tutte le mafie. Con lui ho condiviso l´esperienza di ministro dell´Interno per 3 anni e mezzo. È stato un punto di vista straordinario nel contrasto alla piccola e alla grande criminalità ed è riuscito a fare cose straordinarie con la cattura dei boss latitanti e l´aggressione ai patrimoni illeciti". Il riferimento è al lavoro svolto dal 2008 al 2011 alla guida del Viminale: dei 30 mafiosi latitanti, tra cui il boss che rapì il giovanissimo Giuseppe Di Matteo e lo sciolse nell´acido nitrico, "ben 28 furono catturati e arrestati". Accanto a quest´azione Maroni ha ricordato l´impegno condotto assieme a Manganelli nella confisca dei patrimoni mafiosi: "È importante catturare i mafiosi, ma la cosa che dà più fastidio a loro è portar via il frutto dell´attività illecita". Al sequestro delle aziende mafiose, tuttavia, deve tuttavia seguire la loro rinascita nel segno della legalità: "Per questa ragione abbiamo costituito l´Agenzia nazionale per la gestione dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata". La Legge Regionale Lombarda Del 2011 - In Lombardia, terra ricca di attività produttive e che attrae grossi investimenti, occorre il massimo impegno di tutte le istituzioni, "ciascuno per il suo compito. La Regione Lombardia non può svolgere attività investigativa, che spetta alle Forze dell´Ordine, ma può fare tanto". Il riferimento normativo citato da Maroni è la Legge regionale del 2011, riservata agli interventi per la prevenzione e il contrasto alla criminalità. Nella legge è indicato l´obiettivo prioritario della garanzia della legalità e della trasparenza nei contratti e negli appalti pubblici: occorre salvaguardare "i soldi pubblici" così come le aziende sane "che, non potendo più competere, sono messe fuori mercato". Il Modello Della Stazione Appaltante - Parlando di appalti pubblici il riferimento è anzitutto ai sindaci: "Dobbiamo aiutarli - ha detto Maroni -, mettendoci al loro fianco. Uno degli strumenti che ha avuto un certo successo e che va esteso è stata la stazione appaltante". È la possibilità data ai primi cittadini di "usufruire di una stazione unica", "in grado di sgravarli da ogni rischio". Questa esperienza positiva andrebbe estesa a tutta Italia, "coinvolgendo anche l´Anci", l´Associazione nazionale dei Comuni italiani. Il Recupero Sociale Dei Beni Confiscati - Altro punto fondamentale della strategia regionale, già indicata nella Legge del 2011, è il recupero dei beni confiscati. "L´uso sociale è un segnale straordinario - ricorda Maroni -. Quella casa in cui si svolgevano le riunioni dei mafiosi può diventare un centro culturale e un luogo destinato ai giovani affidato agli amministratori. Questa è la via che intendo continuare a seguire in Lombardia, avendo iniziato a farlo da ministro dell´Interno". L´utilizzo Del Fondo Antiusura - Ultimo anello dell´azione lombarda contro la criminalità illustrata dal presidente è l´impiego del Fondo regionale di prevenzione del fenomeno dell´usura e di solidarietà alle vittime, previsto dalle normativa del 2011. "L´usura - ricorda Maroni - spesso è il canale che la criminalità organizzata usa per attirare nel proprio circuito aziende sane. Dobbiamo contrastare questo fenomeno, il primo passo che spesso porta l´azienda alla chiusura e al fallimento". Le iniziative concrete messe in atto dalla Regione Lombardia non possono prescindere dalla diffusione della cultura della legalità: "Il rifiuto dell´illegalità è l´antidoto fondamentale alla criminalità".  
   
   
A TRENTO LE AMBASCIATRICI D´AFRICA  
 
Trento, 25 marzo 2013 - Si chiamano Marie Rosemonde Maoussi Deffon Yakoubou, Evelyn Anita Stokes-hayford, Josephine Wangari Gaita, Carla Elisa Luis Mucavi, Nomatemba Tambo, Amira Daoud Hassan Gornass: sono le ambasciatrici d´Africa in Italia, vengono rispettivamente da Benin, Ghana, Kenya, Mozambico, Sud Africa, Sudan e il 21 marzo sono arrivate in Trentino per un doppio, eccezionale appuntamento: nel Palazzo della Provincia per incontrare le istituzioni, a partire dal presidente Alberto Pacher, e alle 17 al Casinò municipale di Arco, per una tavola rotonda condotta dal giornalista e scrittore Jean-léonard Touadi, presente Rosanna Coniglio, già direttrice centrale del Ministero degli affari esteri italiano per l’Africa subsahariana. "C’è molto Trentino in Africa - ha detto Pacher nel porgere alle ambasciatrici il suo benvenuto - E l’Africa a sua volta ha portato molto al Trentino. L’africa è oggi in grande evoluzione, sta diventando un protagonista importante di ciò che avviene nel nostro pianeta. Il Trentino a sua volta evolve attraverso i rapporti con l’esterno, ha bisogno di fare entrare aria nuova e fare uscire idee, competenze, esperienze. Le identità di formano così, attraverso un continuo confronto e un continuo rimescolamento. Quindi per noi è importante avere il punto di vista dell’Africa, e ancora più importante è avere il punto di vista delle donne. Grazie quindi per avere accolto il nostro invito; ci auguriamo possiate portare una parte del Trentino con voi." Alle ambasciatrici hanno portato i loro saluti anche il Commissario del Governo Francesco Squarcina e l´arcivescovo di Trento monsignor Luigi Bressan. Quindi l´assessore provinciale alla solidarietà internazionale e convivenza Lia Giovanazzi Beltrami, ideatrice dell´iniziativa, che punta anche a favorire i rapporti fra le associazioni trentine - sono oltre 270 quelle che si occupano di cooperazione allo sviluppo - e le rappresentanze istituzionali di alcuni dei paesi dove esse sono presenti, con progetti che spaziano dal settore dell´istruzione a quello della sanità, fino alla promozione dello sviluppo rurale e in generale di una crescita economia che ha spesso come protagoniste proprio le donne. "Iniziamo la primavera mettendoci in ascolto di queste ambasciatrici che ci portano una testimonianza importante dai loro paesi. Ne siamo felici, perché la solidarietà dev’essere motivo di scambio. Se le associazioni trentine sono presenti in Africa anche noi a nostra volta dobbiamo accogliere ciò che l’Africa ha da darci. Oggi è anche la giornata contro le discriminazioni razziali, che ricorda una strage commessa in Sud Africa nel 1960, all´epoca dell´apartheid. Abbiamo con noi, fra le altre, proprio l’ambasciatrice del ´nuovo´ Sud Africa, quello per il quale l´apartheid è fortunatamente solo un ricordo, e con lei altre cinque testimoni del Continente. I tempi cambiano, dunque. La necessità di incontrarsi, di stringere legami, rimane. Abbiamo inoltre con noi Rosanna Coniglio, già direttrice centrale del Ministero degli affari esteri italiano per l’Africa subsahariana, con la quale riprenderemo le fila del ragionamento oggi pomeriggio nel corso dell´incontro pubblico che terremo al Casinò di Arco. Molti paesi africani, in testa Ruanda e Burundi, hanno un´alta percentuale di donne oggi nei loro parlamenti, più alta di quelle di molti paesi europei, Italia compresa. Sentiamo dunque cos’hanno da dirci queste ambasciatrici della nuova Africa, quali sono le dinamiche che interessano i loro paesi, quali le loro aspettative." Ha preso quindi la parola Isabelle Loukum, rappresentante dell’Africa che vive in Trentino, originaria del Togo, e a seguire le sei ambasciatrici, che hanno brevemente presentato i loro paesi, ognuno con le proprie specificità, naturalmente, ma anche con tendenze, problemi e aspettative comuni. Alle spalle quasi sempre una storia difficile, fatta di colonialismo, di una conquista dell´indipendenza spesso pagata a caro prezzo (pensiamo alla lotta di liberazione del Mozambico dalla dominazione portoghese), di nuove speranze, di una crescita a volte molto sostenuta (è il caso del Ghana), di un difficile cammino verso la democrazia (in Kenya ad esempio si sono appena tenute le elezioni presidenziali, questa volta meno travagliate rispetto a cinque anni fa), di tensioni risolte con difficoltà (il Sudan, paese fra l´altro molto ricco di risorse naturali, ha conosciuto una guerra interna molto lunga conclusasi recentemente con il distacco del Sud del Paese). Il presente, insomma, è a volte incerto ma più spesso anche ricco di speranze. Su di esse si innestano temi che attraversano trasversalmente le diverse realtà: la condizione femminile, ad esempio, o le sfide dell’educazione. Scheda: le sei ambasciatrici - Marie Rosemonde Maoussi Deffon Yakoubou Ambasciatrice plenipotenziaria della Repubblica del Benin - Nominata nel 2010, ha a cuore la popolazione femminile del Benin, che vive per il 70% nelle aree rurali ed è responsabile dell´80% della produzione agricola. Il Benin, è un paese francofono dell´Africa occidentale che ha imboccato dagli anni ´90 la strada della democrazia. Fra i progetti che il Trentino ha condotto vi sono alcuni progetti in campo educativo, la costruzione di pozzi per alcuni villaggi situati nella parte centro-settentrionale e la realizzazione di strutture nel centro Boko. Evelyn Anita Stokes-hayford Ambasciatrice plenipotenziaria della Repubblica del Ghana - Evelyn Anita Stokes-hayford, che ha lavorato con il segretariato del Commonwealth a Londra, ha già visitato il Trentino in precedenza. I rapporti fra Trento e il Ghana sono infatti solidi: fra le iniziative quelle nel campo della formazione medico-sanitaria (in particolare per la cura dell´idrocefalo, patologia molto diffusa in Africa) e dello sviluppo agricolo. Il Ghana è stato il primo paese dell´Africa subsahariana ad ottenere l´indipendenza e attrae investitori dall´estero, in settori che vanno dalle infrastrutture, all´agricoltura, all´immobiliare alle comunicazioni. La Banca mondiale ha recentemente dichiarato il Ghana "il paese che oggi sta crescendo più velocemente dopo il Qatar". Josephine Wangari Gaita Ambasciatrice plenipotenziaria della Repubblica del Kenya - Josephine Wangari Gaita ambasciatrice della Repubblica del Kenya in Italia, ha alle spalle una solida esperienza diplomatica e in Italia ha anche un ruolo cruciale per il Kenya come rappresentante presso la Fao. Fra Trentino e Kenya, dove da poco si sono tenute le elezioni presidenziali, sono in corso progetti rivolti in particolare a stimolare l´autosviluppo e alle fasce deboli della popolazione, ad esempio a Nyahururu, dove il partner è la comunità di Saint Martin. Il Kenya, tra l´altro ha da poco ha abbracciato il sistema federale ed è interessato all´esempio dell´Autonomia del Trentino. Carla Elisa Luis Mucavi Ambasciatrice plenipotenziaria della Repubblica del Mozambico - Ambasciatrice per il Mozambico in Italia fin dal 2007, Carla Elisa Luis Mucavi ha già visitato il Trentino, con il quale sono in corso rapporti molto stretti fra le istituzioni e le rispettive università. Uscito dalla guerra civile nel ´92, il Mozambico vive da vent´anni in pace (grazie anche al Governo italiano e al trentino Mario Raffaelli, all´epoca sottosegretario agli Esteri). Ciò ha aperto nuove possibilità di sviluppo e di interscambio. Le priorità vengono date all´istruzione, all´agricoltura, alla lotta alla povertà. Accanto a un programma di cooperazione comunitaria avviato oltre 10 anni fa a Caia dal Consorzio associazioni con il Mozambico, il Trentino ha numerose altre attività nel paese africano. Nomatemba Tambo Ambasciatrice designata della Repubblica del Sud Africa - Figlia del defunto Oliver Tambo, che ha fondato con Nelson Mandela l´African National Congress, Nomatemba Tambo è stata in precedenza console generale a Hong Kong e a Macao. In Sud Africa il Trentino è coinvolto in una serie di interventi a favore dei migranti interni africani: il Sud Africa accogliere rifugiati che hanno lasciato il proprio Paese a causa di guerre civili, in particolare provenienti dalla regione dei Grandi laghi. Vi sono quindi programmi di formazione professionale e di accoglienza, corsi di lingua inglese e informatica, nonché investimenti strutturali nei centri di accoglienza. Amira Daoud Hassan Gornass Ambasciatrice plenipotenziaria della Repubblica del Sudan - L´ambasciatore Amira Gornass in precedenza ha lavorato per il Ministero per gli Affari Esteri del Sudan. Il Paese, molto ricco di risorse naturali, fra cui il petrolio, è stato lacerato da un lungo conflitto conclusosi con il distacco del Sud Sudan. Attualmente non sono in corso progetti di solidarietà fra Trentino e Sudan.  
   
   
APPROVATO BILANCIO VENETO 2013: ZAIA, “GRAZIE AL CONSIGLIO, E’ STATO IL PIU’ DIFFICILE DI SEMPRE. DA MAGGIORANZA E MINORANZA SEGNALE CHE CLASSE POLITICA VENETA SA PENSARE AI CITTADINI E AI LORO PROBLEMI”  
 
Venezia, 25 marzo 2013 - “Ringrazio il presidente Clodovaldo Ruffato, l’assessore Roberto Ciambetti, tutti i capigruppo di maggioranza e minoranza e l’intero Consiglio regionale per l’imponente e complesso lavoro che ha portato all’approvazione del bilancio 2013, che non esito a definire il più difficile della storia della nostra Regione, il bilancio della crisi. Grazie all’assessore Ciambetti che ha seguito con tenacia e attenzione tutti i delicati passaggi di queste lunghe ma proficue giornate, grazie anche alla minoranza per il contributo costruttivo di approfondimento che si evince dal risultato finale. Abbiamo dato il segno che la classe politica veneta è attenta alle priorità ed ai problemi reali dei cittadini”. Lo dichiara il 22 marzo il presidente della Regione Luca Zaia commentando il via libera da parte del parlamento veneto al bilancio di previsione 2013. “Tutti – aggiunge Zaia – abbiamo dovuto confrontarci con una situazione mai vista in passato, con pesanti tagli orizzontali piovuti da Roma che hanno messo a rischio anche le poste più rilevanti per il futuro dei nostri concittadini, dal welfare ai trasporti, alla dotazione finanziaria per far fronte alla drammatica crisi economica”. “Il lavoro comune – aggiunge Zaia – ha portato buoni frutti: ne è infatti scaturito il miglior bilancio possibile, dove ogni euro disponibile è destinato ad essere speso per sostenere al massimo le esigenze dei veneti”. “Ora – conclude il presidente – ripartiamo con rinnovata energia e ulteriori motivazioni per affrontare prima di tutto con misure incisive i morsi della crisi. Continueremo anche la nostra quotidiana battaglia perché le virtuosità del Veneto vengano finalmente riconosciute a livello nazionale, indirizzando i tagli, se necessari, a combattere gli orrendi sprechi che si aggirano per l’Italia. Non dimentichiamo mai che, se in questo Paese si applicassero i criteri di buona amministrazione del Veneto, si otterrebbero in un sol colpo risparmi per 28 miliardi di euro”.  
   
   
FVG, COLLEGIO ELETTORALE: LINK PER MODULISTICA SPESE ELETTORALI  
 
Trieste, 25 marzo 2013 - Il Collegio regionale di garanzia elettorale, organismo che ha il compito di controllare la regolarità delle entrate e uscite rendicontate nell´ambito delle spese elettorali sostenute dai candidati alla carica di presidente della Regione, consigliere regionale e dei partiti che li sostengono, comunica che nel sito web del Consiglio regionale ( http://www.consiglio.regione.fvg.it/ ) è stato attivato uno specifico link dedicato alle attività del Collegio. Oltre alla normativa di riferimento, si possono reperire: la modulistica per l´eventuale nomina del mandatario elettorale, che dovrà avvenire solo se il candidato presuppone di spendere e spenderà, per la propria campagna elettorale più di 10.000 euro, e per la rendicontazione delle entrate e delle spese dei candidati presidente o alla carica di consigliere e dei partiti che partecipano alla competizione elettorale dei prossimi 21 e 22 aprile. Sempre nel link sono a disposizione i riferimenti telefonici e informatici per chiedere chiarimenti, nonché una serie di risposte e di esempi in merito ai quesiti più ricorrenti, da candidati e mandatari, sulla tipologia delle spese elettorali e sulle loro modalità di rendicontazione, alla luce delle esperienze maturate nel contesto delle elezioni regionali 2008, che hanno visto per la prima volta attivo un momento di verifica formale e sostanziale sulle modalità di spesa per la campagna elettorale da parte dei candidati presidente o alla carica di consigliere regionale.  
   
   
PATTO DI STABILITÀ: LA SITUAZIONE NELL´UNIONE DEI COMUNI CIRCONDARIO DELL’EMPOLESE VALDELSA  
 
Empoli, 25 marzo 2013 - Nella giorno in cui a Roma è in corso una manifestazione degli Amministratori locali per protestare contro i vincoli imposti dal Patto di Stabilità e contro questa situazione fortemente penalizzante per la situazione finanziaria gli enti locali e delle imprese, interviene il Sindaco di Montespertoli Giulio Mangani, assessore delegato al bilancio per l´Unione dei Comuni Circondario dell´Empolese Valdelsa. "E´ importante fare chiarezza sull´attuale situazione economica degli enti locali condizionata dal Patto di Stabilità e dalle ultime finanziare. Il cittadino deve essere messo a conoscenza dei dati che la caratterizzano, perché sono dati che lo riguardano profondamente e che incidono sulla sua vita, su quella delle imprese e più in generale del territorio. Al 31.12.2012 nelle casse dei comuni facenti parte dell´Unione dei Comuni dell´Empolese Valdelsa è presente una cifra pari a 59.352.429,00 € di risorse accantonate negli anni e finalizzate alla realizzazione di investimenti, ovvero interventi che hanno l´obiettivo di migliorare e mantenere i nostri territori, le nostre strade, i marciapiedi, le scuole e molto altro. Risorse che per la maggior parte sarebbero già pronte per essere immesse nei circuiti economici delle singole realtà comunali ma che invece solo in minima parte potranno essere impegnate, senza contare che questa cifra comprende anche interventi in parte o del tutto già eseguiti, per i quali è stato e sarà difficile garantire i pagamenti in tempi brevi. A peggiorare ulteriormente la situazione quest´anno, c´è l´ingresso nel Patto di Stabilità di comuni quali Montaione e Gambassi Terme finora esclusi perché con popolazione inferiore a 5.000 abitanti. Lo Stato e le norme ci impongono, giustamente, i pagamenti in tempi brevi, allo stesso tempo però, pur avendo, ribadisco, le risorse, ci viene impedito di farlo. Se poi ai 59 e più milioni aggiungiamo il totale dei singoli obiettivi di Patto di Stabilità per il 2013 degli 11 comuni che ammonta a 10.432.362,00 €, cioè ulteriori risorse che sostanzialmente dovranno essere tenute ferme per poter rispettare il vincolo, diamo perfettamente la misura di quanto sia necessario un intervento sul Patto di Stabilità ovvero sulla capacità dei singoli comuni di spendere i propri soldi che darebbero, senza dubbio, nuovo fiato alle imprese. Quasi 70 milioni di liquidità totale nelle vene di un sistema agonizzante com´è il tessuto imprenditoriale della nostra zona, contribuirebbero a creare occupazione e a ridare benessere ai lavoratori e a tutta la cittadinanza". "Superare il Patto di Stabilità rappresenta una priorità assoluta anche perché, e lo vediamo molto bene in questi giorni caratterizzati da emergenze che si rincorrono, per questo vincolo gli investimenti sono tutti uguali. Che sia la lotta al dissesto idrogeologico, che sia la messa in sicurezza degli edifici scolastici o la manutenzione delle strade, sono investimenti e come tali restano soggetti al Patto di Stabilità, così molte cose che si sarebbero potute fare prima, evitando magari l´emergenza, sono, come tutto il resto, bloccate. L´italia è un paese a cui piace piangersi addosso e gridare all´emergenza, quando invece ci sarebbero le condizioni per evitarla ci viene impedito strutturalmente di farlo". "Redigere i bilanci di previsione quest´anno sarà molto difficile, mentre al contrario farlo significherebbe dare risposte e servizi adeguati alla cittadinanza. Lo Stato, attraverso i comuni, ha già chiesto molto alla popolazione. I cittadini devono sapere che verranno tagliati ancora circa 5 milioni di trasferimenti ai comuni, stima sulla quale al momento manca del tutto la certezza, con la conseguenza di non poter dare risposte immediate e necessarie a chi invece ha fatto molti sacrifici e se lo aspetterebbe. 5 milioni di euro rispetto ai 70 del Patto di Stabilità sembrano piccola cosa, ma questi sono i soldi che servono a far funzionare al meglio i servizi quotidiani alla cittadinanza; tanto più che questi tagli si inseriscono in anni in cui i nostri comuni hanno già ridotto le spese cercando di mantenere in piedi i servizi. Rivedere almeno il meccanismo di calcolo dei tagli, distinguendo veramente tra chi si è assunto la responsabilità di ridurre la spesa e chi invece non l´ha fatto, e soprattutto rivedere il Patto di Stabilità e quindi liberare investimenti, dev´essere una priorità per questo paese. Auspichiamo pertanto che questo Parlamento e il prossimo Governo, che speriamo si formi presto, diano delle risposte urgenti e efficaci: gli enti locali ma soprattutto i cittadini e le imprese non possono più aspettare".  
   
   
PAOLO DI LAURA FRATTURA. PROCLAMAZIONE UFFICIALE PER IL DICIANNOVESIMO PRESIDENTE DELLA REGIONE MOLISE  
 
Campobasso, 25 marzo 2013 - Paolo di Laura Frattura è il diciannovesimo presidente della Regione Molise. La proclamazione ufficiale della sua elezione è avvenuta il 16 marzo presso il Palazzo di Giustizia di Campobasso alla presenza dello stesso Frattura e di molti consiglieri neoeletti. Proclamati anche, dalle rispettive Commissioni di Campobasso ed Isernia, i consiglieri regionali che andranno ad occupare gli scranni di Palazzo Moffa. Entro una settimana, ha annunciato Frattura, sarà ufficializzato anche il nuovo Governo regionale, che sarà composto da quattro assessori, oltre al presidente. «Mi interessa la qualità della proposta, le competenze e la professionalità della Giunta che metteremo in campo, anzi, direi, della squadra, più che della Giunta», ha dichiarato il governatore. «Abbiamo chiaramente una visione diversa, come è giusto che sia, perché abbiamo parlato di discontinuità e la discontinuità sarà assoluta soprattutto nel modello di Molise che abbiamo costruito e per il quale ci impegneremo, giorno dopo giorno, con ciascuno dei molisani». «Abbiamo iniziato a lavorare il giorno dopo dello scrutinio - ha evidenziato Frattura - senza attendere la proclamazione. Il risultato, talmente evidente, ci ha messi nella serenità di cominciare ad affrontare, condividendo con i cittadini e con chiunque è attore in questa regione, le soluzioni da mettere in campo». «Va da sé - ha concluso il presidente Frattura - che uno sarà il principio ispiratore di ogni iniziativa: ogni euro speso significherà controllo della ricaduta in termini di opportunità lavorative».  
   
   
ZAIA: “SUL PATTO DI STABILITÀ SIAMO AI CALCI DI RIGORE, RESTITUIAMO AI TERRITORI LE RISORSE BLOCCATE”  
 
Venezia, 25 marzo 2013 - “Sul superamento del Patto di stabilità siamo ai calci di rigore”. E’ il commento del Presidente della Giunta regionale del Veneto, Luca Zaia, all’ipotesi di un decreto per attenuare gli effetti del blocco della tesoreria. “O il Consiglio dei Ministri – prosegue Zaia –, piuttosto che preoccuparsi delle poltrone su cui andrà a sedersi prossimamente il premier, dà una rapida risposta ai sindaci, ai presidenti delle Province e delle Regioni che in blocco e senza eccezioni chiedono di liberare i soldi sequestrati dal Governo per dare ossigeno alle economie, oppure credo siano inevitabili azioni di forza collettive. Così non si può andare avanti, bisogna liberare le risorse bloccate e farle tornare sui territori”.  
   
   
LUNEDI’ 25 MARZO FESTA DEL POPOLO VENETO. A VENEZIA PROTAGONISTE 124 SCUOLE E I LORO LAVORI ALLA RISCOPERTA DI STORIA, CULTURA, ANTICHE TRADIZIONI. UN MODO SOBRIO E INCISIVO PER VALORIZZARE L’IDENTITA’ VENETA. IN SERATA MANIFESTAZIONE A SAN DONA’ DI PIAVE  
 
Venezia, 25 marzo 2013 - E’ dedicata alla presentazione e alla premiazione dei lavori svolti in uno specifico Concorso dalle classi di 124 scuole del Veneto, della Croazia e della Slovenia, l’edizione 2013 della Festa del Popolo Veneto, ricorrenza istituita nel 2007 con legge regionale il 25 marzo di ogni anno (giorno a cui si fa risalire la nascita di Venezia) per valorizzare la storia, la cultura e l’identità veneta. La manifestazione è organizzata dalla Regione, in collaborazione con l’Ufficio Scolastico Regionale e l’Unione delle Pro Loco del Veneto. Quest’anno l’appuntamento principale è a Venezia, con inizio alle ore 9.00 e fino alle ore 12.00, all’Auditorium Cà Foscari in Campo Santa Margherita, dove verranno presentati i lavori delle scuole vincitrici alla presenza, tra gli altri, dell’assessore regionale all’identità veneta Daniele Stival, del presidente delle Pro loco Venete Giovanni Follador, del vice direttore dell’Ufficio Scolastico per il Veneto Giovanna Miola e del presidente della Comunità degli italiani di Croazia e Slovenia Maurizio Tremul. In contemporanea, nel Campo Santa Margherita, le Pro loco delle 7 province del Veneto presenteranno e offriranno al pubblico i prodotti tipici del territorio e metteranno in scena antichi giochi e spettacoli di strada. Questa kermesse durerà per tutta la giornata, fino alle ore 17. “Dopo il successo ottenuto dal concorso tra le scuole l’anno scorso – sottolinea Stival – riproponiamo la stessa formula, sobria ma ricca di contenuto, con la quale sottolineare degnamente la modernità dei valori espressi dalla storia, dalla cultura e dall’identità del Veneto e dei veneti. L’entusiasmo con il quale hanno aderito le scuole al concorso loro riservato lo dimostra ampiamente”. Nel corso della mattinata all’Auditorium Santa Margherita verranno premiate le 29 classi individuate come vincitrici da una specifica commissione coordinata dal professor Paolo Scapinello, alle quali andranno 11 premi da 1.000 euro l’uno e 18 da 500 euro da utilizzare nell’ambito dell’attività scolastica. I progetti presentati dalle 124 scuole sono in totale 149. Sono stati realizzati da Istituti di tutte le province del Veneto, da 8 scuole croate e da una slovena. La Festa del Popolo Veneto proseguirà in serata a San Donà di Piave, con inizio alle ore 18.00 presso il Centro Culturale Da Vinci in Piazza Indipendenza. Dopo l’apertura dell’evento da parte delle autorità, in Corte Leonardo saranno al centro dell’attenzione i lavori femminili e la presentazione del volume “Mimesis & Poesia – Antologia dei Poeti in Sandonatese”. Alle 20.15 l’Associazione “Gril Basso Piave” presenterà “dai nonni ai nipoti: ricerca e trasmissione”. Alle 20.45 chiuderà l’evento un momento conviviale proposta dall’Istituto Alberghiero Barbarigo di Venezia. In Corte Leonardo i Gruppi del Comune di San Donà animeranno la serata con canti popolari, antichi mestieri e vecchie tradizioni.  
   
   
PIL PRO CAPITE: ALTO ADIGE TRA LE PRIME 20 REGIONI UE, MISURE NELLA GIUSTA DIREZIONE  
 
Bolzano, 25 marzo 2013 - Gli ultimi dati dell´istituto europeo di statistica Eurostat confermano l´Alto Adige in testa alla classifica nazionale del Pil pro capite e tra le prime 20 Regioni nell´Ue. "Sono riferiti al 2010 e attestano - sottolinea il presidente Luis Durnwalder - che la politica e le misure adottate dalla Giunta provinciale per fronteggiare la crisi internazionale sono andate nella giusta direzione. Ora dobbiamo proseguire su questa strada per rilanciare l´economia e difendere i posti di lavoro." Dalle statistiche economiche internazionali arriva una conferma per la Provincia di Bolzano: i dati del 2010 resi noti oggi a Bruxelles da Eurostat e relativi al prodotto interno lordo per abitante, espresso in termini di potere d´acquisto rispetto alla media europea, confermano l´Alto Adige come regione capofila a livello italiano: il Pil pro capite è pari al 146% della media Ue, seguito da quelli della val d´Aosta (133%) e della Lombardia (132% della media Ue). Al primo posto in Europa figura Londra con il 328% della media dei 27 espressa in standard di potere d´acquisto. Con il suo risultato, la Provincia di Bolzano si piazza al 19.Mo posto tra le Regioni europee, lo stesso risultato del 2009. "Eurostat conferma in maniera oggettiva che la nostra politica economica e sociale si muove nella direzione giusta: l´Alto Adige resta una regione competitiva in ambito europeo", commenta il presidente Luis Durnwalder. Un risultato tanto più significativo in quanto relativo al 2010 "quindi dentro la crisi che ha investito le economie di tutto il mondo. Le misure varate per fronteggiarla hanno dato risultati, come attesta il rapporto Eurostat: il Pil pro capite in Alto Adige nel 2010 è stato di 37mila euro, rispetto ai circa 35mila dell´anno precedente." Anche il raffronto con le Province vicine conferma la solidità economica locale: secondo Eurostat nel 2010 il Tirolo arriva a un Pil pro capite di 35.400 euro, il Trentino a 30.800 euro. "La nostra regione ha risentito meno di altre gli effetti della difficile congiuntura grazie all´intervento mirato della mano pubblica, agli sforzi compiuti da aziende e lavoratori e alla solidità del nostro tessuto imprenditoriale", osserva Durnwalder. Ora la Provincia deve "proseguire su questa strada: da un lato con misure a favore dell´occupazione giovanile, della tutela dei posti di lavoro e dell´inserimento di over 50 e di persone svantaggiate; dall´altro per garantire condizioni ottimali alle aziende, ad esempio attraverso agevolazioni fiscali, semplificazioni burocratiche, promozione di innovazione ed export", conclude Durnwalder.  
   
   
BASILICATA: DE FILIPPO: PA EFFICIENTE ESSENZIALE PER LA RIPRESA DEL PAESE  
 
Potenza, 25 marzo 2013 - “In questo momento il lavoro pubblico continua ad essere ingiustamente demonizzato, quasi come fosse la radice dei mali della società italiana. Il lavoro pubblico, invece, è sinonimo di servizi a favore del cittadino e, se funziona ed è efficiente, è garanzia di qualità della vita per la collettività”. Lo ha detto il 21 marzo il presidente della Regione Basilicata, Vito De Filippo, in occasione del Congresso regionale della Fp Cisl a Rifreddo. “E’ giusto, perciò, eliminare gli sprechi ma senza tagliare i servizi, investendo per recuperare l’efficienza del sistema. La qualità della pubblica amministrazione – ha aggiunto - si misura sulla qualità dei servizi che si rendono ai cittadini. Occorre riorganizzare il lavoro pubblico di pari passo – ha continuato il presidente - con quei processi che puntano alla modernità della macchina burocratica. Una Pubblica amministrazione efficiente, con un sistema di regole certe e dove emergono meritocrazia e capacità, è essenziale per rilanciare la crescita e la ripresa economica e sociale del Paese”.  
   
   
PROGRAMMA TRIENNALE SPETTACOLO E RISTORO AMBIENTALE COMUNI, VIA LIBERA DALLA CONFERENZA DELLE AUTONOMIE. REGIONE CAMPANIA: ACCELERARE LE PROCEDURE PER EROGAZIONE CONTRIBUTI  
 
Napoli, 25 marzo 2013 - Si è riunita a palazzo Santa Lucia, presieduta dall’assessore Pasquale Sommese, la Conferenza permanente Regione - Autonomie locali della Campania. Al centro della Conferenza, il programma di investimento e promozione dello spettacolo per il triennio 2013 – 2015 e l’assegnazione ai Comuni del contributo di ristoro ambientale. Sullo spettacolo, è stato espresso parere favorevole alle priorità e agli obietti individuati. In particolare verranno privilegiate le realtà produttive che realizzano progetti con comprovata storicità, qualificazione professionale e innovazione; le residenze multidisciplinari; la promozione dell’accesso al pubblico alla produzione cinematografica di qualità; i progetti speciali; il restauro di sedi di pregio storico ed architettonico; la valorizzazione della musica del 600 e 700 napoletano; il perfezionamento della danza; le attività amatoriali. In campo ambientale, la Conferenza ha dato il via libera alla concessione di contributi ai Comuni sedi di impianti per il trattamento dei rifiuti urbani, in applicazione della legge regionale n. 4 del 2007 e del regolamento di attuazione, che ha esteso il ristoro ai comuni limitrofi a quelli con strutture di trattamento. "La Conferenza di oggi - sottolinea l’assessore Sommese - ha svolto un buon lavoro. "Ora si tratta di accelerare le procedure e pervenire rapidamente all’erogazione dei contributi, più che mai necessari in questa fase. Le Autonomie non ce la fanno più e vanno sostenute fino in fondo. "Sono certo, perciò, conoscendo la sensibilità di tutti i consiglieri regionali, che al più presto possibile verranno completati i necessari atti procedurali per dar corso ai finanziamenti", conclude Sommese.  
   
   
LAVORO: PER AMMORTIZZATORI ABRUZZO OTTIENE ULTERIORI 5 MLN IN TOTALE 19,5 MLN PER LAVORATORI ED AZIENDE  
 
Pescara, 25 marzo 2013 - Presieduto dall´assessore al Lavoro, Paolo Gatti, si è riunito il 20 marzo, a Pescara, il Comitato di Intervento per le Crisi Aziendali e di Settore (C.i.c.a.s.), che, all´unanimità, utilizzando i 19,5 milioni di euro a disposizione, ha provveduto a prorogare le misure di cassa integrazione in deroga e mobilità in deroga, disposte per le aziende ed i lavoratori della Regione Abruzzo e dell´Area interessata dal Sisma del 2009. "Al tavolo del Cicas - ha argomentato Gatti - ho portato la notizia degli ulteriori 5 milioni di euro, che si vanno a sommare ai 14,5 milioni già destinati alla nostra Regione, ottenuti grazie ad una proficua interlocuzione con il Ministero del Lavoro. Sul piano delle scelte, tutti i partecipanti al Cicas, in modo univoco, hanno saputo deliberare misure coraggiose e serie. Con gli interventi di Mobilità in deroga è stato dato un segnale temporale di maggiore attenzione, tre mesi, in favore dei lavoratori particolarmente svantaggiati, che sono destinatari dei soli ammortizzatori in deroga e, di mesi uno, per i lavoratori già percettori degli ammortizzatori ordinari. Con la Cig in deroga sono stati assicurati due mesi alle aziende e lavoratori del territorio regionale e tre mesi per quelle ubicate in Area Sisma. L´inps, da parte sua, si è impegnata ad armonizzare il rispetto del quadro di regole esistente con la grave condizione di bisogni delle famiglie dei lavoratori del territorio, assicurando il pronto avvio delle attività di liquidazione delle prestazioni previste per il 2013"."Con gli ammortizzatori sociali in deroga in questi anni - ha proseguito l´Assessore - abbiamo garantito, con la piena condivisione dei sindacati regionali e delle parti datoriali, la pace sociale in Abruzzo. Siamo dunque preoccupati per l´instabilità del quadro politico che potrebbe ritardare azioni di programmazione e di stanziamento dei fondi che sono indispensabili per mantenere in un perimetro di normalità il quadro sociale del Paese. E´ in atto una vertenza fra Regioni e Governo per ottenere certezza dei tempi e della quantità delle risorse a nostra disposizione. Con l´attuale Governo o con il futuro la nostra pressione sarà ugualmente costante e determinata per avere risposte concrete per i lavoratori". I dettagli dei provvedimenti assunti dal Cicas sono disponibili sul sito internet della Regione www.Regione.abruzzo.it/fil  
   
   
TERREMOTO: CHIODI, FONDI ANTIVIOLENZA LO STATO DELL´ARTE  
 
L´aquila, 25 marzo 2013 - "La cessazione dell´emergenza, purtroppo, ha determinato l´interruzione dei procedimenti relativi ai fondi destinati a favorire la ripresa delle attività di sostegno delle donne e delle madri in situazioni di difficoltà e a quelle riguardanti il contrasto di situazioni di marginalità dovute anche alla violenza di genere e sui bambini". Sono le dichiarazione del Presidente della Regione - Gianni Chiodi - in relazione alla questione sollevata dalla Senatrice Stefania Pezzopane, e nel merito del suo proposto atto di sindacato ispettivo al Governo nazionale, riguardante proprio lo stato dell´arte circa i fondi destinati ai centri antiviolenza e a alle donne in difficoltà. "In particolare - ha aggiunto il Presidente - la Corte dei Conti, a fine agosto 2012, ha osservato il Decreto Commissariale che stabiliva procedure di dettaglio per il sostegno delle donne e delle madri in situazioni di difficoltà, avverso le quali non è stato possibile produrre elementi di specificazione alla Corte proprio per il venir meno dell´emergenza. A causa di ciò la gestione stralcio, a tutt´oggi, ha ancora a disposizione i relativi fondi pari a 1,5 milioni di euro. Per i fondi dedicati ai centri anti violenza, sempre pari ad 1,5 milioni di euro, quale Commissario Delegato uscente ho proposto al Governo di gestire direttamente le risorse già nell´autunno del 2012; il Governo, senza confronto, e in contrasto con detta proposta, ha trasferito nel mese di Febbraio ultimo scorso la somma destinata alle finalità originarie. Preso atto di ciò ho chiesto formalmente al Direttore Mancurti, titolare della gestione stralcio, di disporre che tali fondi siano gestiti direttamente dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri. Ciò soprattutto in considerazione del fatto che le strutture commissariali non esistono più oramai da otto mesi e le attività di programmazione e approvazione dei progetti non potrebbero essere esperite non essendoci il relativo personale".  
   
   
INCLUSIONE SOCIO-LAVORATIVA DETENUTI ED EX DETENUTI: GIUNTA REGIONALE UMBRA APPROVA IL RAPPORTO ANNUALE ED ISTITUISCE DUE TAVOLI DI PROGETTAZIONE  
 
Perugia, 25 marzo 2013 - La Giunta regionale, su proposta della vicepresidente ed assessore alle politiche sociali, Carla Casciari, ha approvato il rapporto sull´attuazione del progetto interregionale "Interventi per il miglioramento dei servizi per l´inclusione socio-lavorativa dei soggetti in esecuzione penale" ed ha avviato la costituzione di un Tavolo di Governance e di un Tavolo tecnico per l´inclusione sociale e lavorativa delle persone detenute ed ex detenute. Il progetto interregionale al quale la Regione Umbria ha aderito, prevede il rafforzamento della governance socio - istituzionale favorendo la programmazione partecipata di progetti destinati alle persone in esecuzione penale sistematizzando le buone prassi realizzate con le singole progettazioni. In particolare il progetto prevede la ricognizione e l´analisi sullo stato della programmazione sociale degli interventi di inclusione socio lavorativa anche attraverso l´implementazione dei modelli organizzativi di reinserimento delle persone soggette a provvedimenti dell´autorità giudiziaria privativi o limitativi della libertà personale, la formazione congiunta degli operatori volta allo sviluppo di competenze sulla programmazione degli interventi, sulla progettazione a livello locale e sull´utilizzo delle risorse finanziarie comunitarie, nazionali e locali, sul lavoro in rete, coordinamento e gestione delle risorse e delle iniziative rivolte ai soggetti svantaggiati; la comunicazione e diffusione delle azioni poste in essere ed il monitoraggio e la valutazione. Nel report si illustra il lavoro svolto dalla Regione Umbria nel primo anno di attività del progetto, ma anche di quanto fatto in base all´Accordo interregionale per l´attuazione dell´iniziativa. Dai dati forniti dal Dipartimento dell´amministrazione penitenziaria (Dap) si evidenzia che al 31 dicembre 2011, dei 1681 detenuti presenti negli Istituti di pena dell´Umbria - di cui 72 sono donne - lavorano in 303, tra i quali 10 donne. 275 detenuti lavorano alle dipendenze del Dap e in particolare: 224 ai servizi d´istituto (pulizie, porta vitto, spesini, cucina), 30 addetti alle lavorazioni penitenziarie, 20 alla manutenzione ordinaria fabbricati, 1 servizi extramurari. I restanti 28 detenuti - di cui una donna - lavorano alle dipendenze di altri soggetti diversi dall´amministrazione penitenziaria: 8 in regime di semi-libertà, 8 in regime di lavoro all´esterno del carcere, 2 lavorano in istituto per conto d´imprese, 10 lavorano in istituto per conto di cooperative. "Per costruire uno stabile sistema di governance e definire delle modalità di confronto costanti e strutturate tra le Amministrazioni a vario titolo impegnate nel reinserimento socio lavorativo delle persone soggette a provvedimenti dell´autorità giudiziaria - ha affermato la vicepresidente Casciari - abbiamo previsto l´istituzione di due organismi permanenti di collaborazione e coordinamento intra-istituzionale ed inter-istituzionale". "Questo sistema, condiviso tra la Regione Umbria, il Provveditorato Regionale dell´Amministrazione penitenziaria, gli Enti Locali e gli altri attori sociali presenti sul territorio - ha aggiunto - nasce dall´esigenza di creare un definito, costante ed efficace rapporto ´a rete´ tra gli operatori istituzionali e gli operatori del sociale, tutti coinvolti nella realizzazione delle condizioni generali di legalità, sicurezza e di recupero sociale. L´obiettivo di questa attività - prosegue la vicepresidente Casciari - è la definizione di un programma quadro di livello politico istituzionale che evidenzi i pilastri imprescindibili per un´efficace governance degli interventi di reinserimento sociale e lavorativo delle persone in esecuzione penale e un programma operativo che contempli le possibili azioni, strumenti, procedure, risorse, prassi operative applicabili per un efficace intervento di inclusione sociale delle persone sottoposte ad esecuzione penale". Il "Tavolo di Governance" avrà il compito di dare l´indirizzo politico e operare le scelte, individuando le linee di intervento per la programmazione di azioni d´inclusione sociale, nonché di offrire gli strumenti e le risorse al fine di promuovere la concreta attuazione dei programmi e degli interventi in favore dei soggetti sottoposti ad esecuzione penale e sarà composto dagli Assessori regionali al Welfare, Istruzione, politiche del lavoro, politiche della formazione e sicurezza Urbana, dal Provveditore Regionale dell´Amministrazione Penitenziaria, dal Garante regionale delle persone sottoposte a provvedimenti restrittivi della libertà personale, dagli assessori provinciali al lavoro e formazione professionale e dall´Anci regionale. Sarà presieduto dall´assessore regionale Welfare che attuerà i necessari raccordi con l´Assessorato alla Salute. Il Tavolo Tecnico rappresenta invece una task force integrata tra le diverse amministrazioni impegnate nel percorso di inclusione sociale e le associazioni di volontariato coinvolte nel settore ed avrà il compito di specificare strumenti, procedure di attuazione, tempi, risorse umane, materiali, finanziarie, modalità di monitoraggio delle azioni e interventi posti in essere. Sarà composto dal Coordinatore regionale Conoscenza e Welfare, dal Dirigente del Servizio Regionale Politiche attive del lavoro, dal Dirigente del Servizio Regionale Inclusione sociale e integrazione sociosanitaria, associazionismo, volontariato e cooperazione, dalle Direttrici Uepe di Perugia e Spoleto, dai Direttori degli istituti di pena dell´Umbria, dai Dirigenti dei Comuni sede di istituto penitenziario di Perugia, Terni, Spoleto e Orvieto, dal Dirigente dell´Ufficio dell´Esecuzione Penale Esterna del Provveditorato Regionale dell´Amministrazione Penitenziaria, dal Dirigente dell´Ufficio del Trattamento Intramurale del Provveditorato Regionale dell´Amministrazione Penitenziaria, da tre rappresentanti della Conferenza regionale volontariato giustizia e dal Garante regionale delle persone sottoposte a provvedimenti restrittivi della libertà personale. Concludendo la vicepresidente Casciari ha menzionato in breve le politiche sociali della Regione Umbria per l´esecuzione penale: "La Regione nell´ambito delle proprie competenze opera con l´obiettivo di diminuire le recidive di reato e, conseguentemente, di aumentare la sicurezza per il territorio. Gli ultimi dati a disposizione su scala nazionale - commenta - evidenziano che 7 detenuti su 10, circa il 65 per cento, alla fine della detenzione, tornano a delinquere se il periodo di detenzione è stato espiato solo in carcere senza possibilità di inserimento lavativo. La percentuale si abbassa sensibilmente se si considerano i soggetti sottoposti ad esecuzione che hanno avuto la possibilità di lavorare per i quali la reiterazione del reato è compresa fra il 12 e il 19 per cento". "La Regione ha sviluppato azioni formative finalizzate a favorire l´occupazione finanziate con Fondo sociale europeo, in collaborazione con le amministrazioni provinciali, i soggetti del Terzo settore e azioni promozionali nei confronti delle istituzioni del territorio, del volontariato, della cooperazione, dell´associazionismo e delle imprese che si sono concretizzate in alcuni progetti territoriali per l´integrazione e l´inclusione lavorativa dei detenuti ed ex detenuti con il coinvolgimento sia degli istituti di pena, che del mondo del lavoro e produttivo".  
   
   
PARI OPPORTUNITÀ: PROTEZIONE A LIVELLO EUROPEO E DIRITTO CIVILE PER LE VITTIME DI STALKING O DI VIOLENZA DI GENERE  
 
Strasburgo, 25 marzo 2013 - Le vittime di stalking, molestia o violenza di genere che hanno ottenuto protezione in uno Stato membro dell´Ue dovrebbero ottenere una protezione del tutto equivalente, se si muovono liberamente ad un altro sotto nuove regole approvate dalla commissione giuridica e per i diritti dei comitati delle donne lo scorso martedì. Le nuove norme Ue dovrebbero aggiungere la protezione civile, il diritto alla tutela penale già attuate sotto l´ordine di protezione europeo (Epo) direttiva. Una legge che elimini tutte le formalità attualmente richieste per garantire il riconoscimento e l´esecuzione delle misure di protezione civile per le persone a rischio che attraversano le frontiere interne è stato approvata da entrambi i comitati in una votazione congiunta con 32 voti a favore e 2 astensioni. "Le procedure amministrative per le vittime devono essere più semplici in quanto abbiamo bisogno di garantire che siano protetti ogni volta che viaggiano o spostano in un altro Stato membro ", ha detto Antonyia Parvanova (Alde, Bg), il Parlamento co-relatore per il regolamento sul riconoscimento reciproco delle misure di protezione in materia civile questioni. "La continuità dei servizi di sostegno specializzato alle vittime di violenza di genere e la formazione specializzata dei funzionari che possono trattare i casi di violenza contro le donne è una parte importante della protezione", ha aggiunto. Protezione Rendere più facile per ottenere base alle nuove norme, tutte le vittime della violenza di genere, il rapimento o aggressione che ha ottenuto protezione in uno Stato membro dell´Ue, avrebbe solo bisogno di compilare un certificato standard multilingue per avere il suo diritto alla protezione pienamente applicata in tutta l´Ue. Correlatore Antonio López- Istúriz (Ppe, Es) ha detto: "Le istituzioni dell´Ue lavorano per risolvere i problemi che riguardano tutti i cittadini dell´Ue, a prescindere dalla nazionalità o dal paese dell´Ue in cui si muovono Inoltre, è necessario che gli Stati membri dell´Ue di rendere le informazioni su questi. Misure di protezione disponibili nelle loro campagne di educazione ". Deputati ha modificato la proposta per garantire che le norme di Epo coprire tutti i rischi per l´integrità fisica e morale delle persone, compresi i rischi per la dignità, la sicurezza, la libertà personale e. L´integrità sessuale. Essi hanno inoltre proposto che dovrebbe essere possibile richiedere on-line multilingue certificato e che il costo della procedura di riconoscimento deve essere revocato per le vittime. La proposta di regolamento in materia civile integra la direttiva Epo sui casi penali. Insieme, i due strumenti si coprono la gamma più ampia possibile delle misure di protezione adottate dagli Stati membri. Un tipico esempio di una tale misura sarebbe un ordine che richieda uno stalker di stare lontano da luoghi frequentati dalla vittima e ad astenersi dal contatto con lei. Prossime tappe Il presente regolamento si applicano ai casi transfrontalieri, con effetto dal 11 gennaio 2015. Commissione giuridica affari e della commissione per i diritti della donna sulla sedia: Klaus-heiner Lehne (Ppe, De) e Mikael Gustafsson (Gue / Ngl, Sv) Procedura: legislativa ordinaria, prima lettura Relatori: Antonio López-istúriz White e Antonyia Parvanova  
   
   
FVG, PARI OPPORTUNITÀ: APPROVATO NUOVO REGOLAMENTO  
 
Trieste, 25 marzo 2013 - È stato approvato dalla Giunta regionale il nuovo regolamento regionale - proposto dall´assessore alle Pari opportunità - per l´erogazione di contributi a sostegno di iniziative dirette a diffondere la cultura del rispetto tra i sessi e a garantire la piena realizzazione delle pari opportunità tra donna e uomo. Sulla traccia del regolamento precedente, che viene abrogato, al fine di attuare politiche di pari opportunità, la Regione sostiene le iniziative proposte da associazioni femminili di volontariato e di promozione sociale, dal terzo settore e da altri soggetti pubblici e privati, per diffondere la cultura del rispetto tra i sessi e a garantire la piena realizzazione delle pari opportunità tra donna e uomo. Nello specifico nel nuovo regolamento si è voluto in primis favorire la presentazione di iniziative in forma associata, oltre che porre una distinzione tra le diverse tipologie progettuali. Sono state quindi individuate due categorie per la presentazione delle domande, declinate poi in due distinte graduatorie: una per interventi orientati ad azioni che si prefiggono di incidere sul versante della diffusione della parità di genere, ovvero quel tipo iniziative dirette a diffondere la cultura del rispetto tra i sessi attraverso azioni finalizzate a contrastare gli stereotipi di genere nei diversi ambiti che riguardano la vita economica, sociale e culturale del territorio regionale; l´altra è riservata a quei progetti che puntano a rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale che di fatto impediscono il raggiungimento della parità di genere nei diversi ambiti che riguardano la vita economica, sociale e culturale del Friuli Venezia Giulia. Per il primo tipo di graduatoria sono previsti contributi fino 10.000 euro, e fino a un massimo del 70 pc del costo totale dell´iniziativa, mentre la quota restante (minimo 30 pc) potrà essere coperta da altri contributi o finanziamenti pubblici e privati. Per la seconda tipologia sono previsti invece contributi fino a un massimo di 20.000 euro e fino a un massimo del 90 pc del costo totale dell´iniziativa, mentre la quota restante (minimo 10 pc) sarà a carico del soggetto proponente. L´importo complessivo a disposizione per sostenere i progetti selezionati è di 131.800 euro. Il termine per la presentazione delle domande è stato fissato al 31 maggio. La valutazione dei progetti presentati darà rilevanza soprattutto alla fattibilità e immediata cantierabilità dell´iniziativa e ai caratteri di originalità e innovazione, nonché all´economicità delle spese preventivate.  
   
   
CONCILIAZIONE: ANCHE L´ARCIDIOCESI DI TRENTO ADERISCE ALLO STANDARD "FAMILY AUDIT"  
 
Trento, 25 marzo 2013 - Anche la Curia vescovile di Trento vuole adottare politiche di gestione del proprio personale orientate al benessere dei propri dipendenti e delle loro famiglie secondo lo standard per la conciliazione famiglia e lavoro "Family Audit". La decisione di avviare l´impegnativo percorso che entro tre anni porterà la Caritas, l´Istituto di sostentamento per il clero, la Fondazione Comunità solidale, il settimanale "Vita Trentina" e il Centro missionario alla certificazione familiare è stata annunciata oggi dallo stesso arcivescovo Bressan al presidente della Provincia autonoma Alberto Pacher. Attualmente sono ben 120 le organizzazioni (70 trentine e 50 nazionali) che si sono certificate o che stanno per esserlo con lo standard introdotto in Italia dalla Provincia di Trento, ma è la prima volta, ad eccezione di Caritas Italia, che tale processo coinvolge una organizzazione ecclesiastica. "Vogliamo confrontarci sul modello proposto dalla Provincia, migliorando dove possiamo, in modo da essere un modello per ogni altra azienda, gruppo di lavoro o di interesse, non solo per far del bene globalmente ma per guardare anche al bene delle famiglie coinvolte perchè dietro ogni persona che lavora con noi c´è una famiglia" ha spiegato Bressan incontrando stamane in piazza Dante il presidente Pacher, l´assessore alla salute e politiche sociali, Ugo Rossi e il dirigente dell´Agenzia per la Famiglia, Luciano Malfer. La richiesta di aderire al "Family Audit" è nata dopo il settimo Meeting Mondiale delle Famiglie che si è tenuto lo scorso anno a Milano. Complessivamente, sono 170 i dipendenti della diocesi trentina interessati all´iniziativa. Il processo Audit dell´arcidiocesi prenderà il via in aprile con un primo step che si concluderà entro l´anno con l´approvazione da parte del Comitato Audit di un "piano aziendale" delle attività che saranno promosse sul fronte della conciliazione famiglia/lavoro e che riguarderanno in particolare l´organizzazione del lavoro: turni, orari personalizzati, permessi, banca delle ore, orari flessibili in entrata-uscita, pausa pranzo flessibile, part-time, congedi di paternità, riorganizzazione di mansioni e competenze, telelavoro, eccetera. Ma il processo investirà anche altri campi, quelli della promozione al proprio interno della cultura della conciliazione, della formazione e comunicazione, dei benefit e servizi per i dipendenti e le loro famiglie, del riorientamento di tali servizi secondo le logiche e le finalità del Distretto famiglia per arrivare, infine, alle nuove tecnologie. Al termine di questa fase verrà rilasciato un "certificato base" e solo dopo un periodo di tre anni si arriverà al certificato finale "Family Audit". Grande apprezzamento per la scelta dell´Arcidiocesi trentina è stata manifestata a Bressan dal presidente Pacher: "La decisione della nostra diocesi farà da acceleratore e moltiplicherà l´interesse, sia locale che nazionale, verso i percorsi di attenzione alla famiglia che il Trentino ha avviato con lo standard Family Audit". "La famiglia è il luogo dove si sviluppa la personalità dell´individuo e la sua possibilità di essere protagonista del proprio futuro - commenta l´assessore Rossi - e quindi è chiaro che le organizzazioni lavorative hanno tutto l´interesse a sviluppare modelli che tengano conto del benessere delle famiglie e dei lavoratori che vi appartengono. Ciò consente loro di migliorare il modo di lavorare, quindi di essere anche più produttive, ed alla società di guardare con più fiducia al futuro. Anche in un periodo di crisi dobbiamo fare riferimento ai valori più veri e alle cellule più sane che sono appunto le nostre famiglie. Il ruolo della pubblica amministrazione è di favorire questi contesti, attraverso azioni che siamo di stimolo, anche di incentivazione se serve, ma soprattutto di trasmettere un cambiamento culturale alla nostra società mettendo in campo azioni che valorizzino ciò che la società già di buono ci offre". Si conferma dunque la validità dell´assunto, che diede non a caso il titolo al Festival della Famiglia che si tenne nell´ottobre dello scorso anno a Riva del Garda, che "se cresce la famiglia, cresce la società". E proprio dal Festival sono emerse alcune "tesi", poi sviluppate in questi mesi, una delle quali riguarda il rapporto tra la conciliazione intesa come questione etica riconducibile alla responsabilità sociale dell´impresa e gli obiettivi di business aziendale. "E´ chiaro che la conciliazione potrà realmente diventare una priorità dell´impresa - afferma Luciano Malfer - solo se essa non impedirà all´impresa stessa di continuare a perseguire efficientemente la propria mission aziendale. L´orientamento dell´autorità pubblica centrale sarà sempre più rivolto a introdurre sistemi premianti nei confronti delle aziende che hanno accolto processi volti alla certificazione familiare". Un orientamento, per altro, che in Trentino ha già iniziato ad essere tradotto in indicazioni concrete, ad esempio con l´inserimento in alcune gare d´appalto di specifici requisiti relativi allo standard "Family Audit" con il riconoscimento di un punteggio ad hoc. Nel 2012 il numero delle organizzazioni coinvolte nel processo Family Audit è cresciuto in modo sensibile (+ 105 %): a livello nazionale sono la Lombardia, il Veneto, il Lazio, la Sardegna e la Sicilia le regioni che si stanno muovendo di più e che hanno sottoscritto specifici accordi con l´Agenzia per la Famiglia trentina. Le organizzazioni aderenti sono per lo più private (71 %); guardando alla dimensione aziendale, si scopre che a livello locale ben il 63 per cento delle organizzazioni pubbliche coinvolte hanno più di 100 dipendenti (52 % a livello nazionale) e il 23 % tra 50 a 100 dipendenti (35 % a livello nazionale), di cui 6 con più di mille dipendenti, mentre quelle private con oltre 100 dipendenti sono il 58 % in Trentino e 25 % sul territorio nazionale, di cui 3 con più di mille dipendenti. Complessivamente si tratta di 12.109 lavoratori coinvolti nel Family Audit in Trentino (il 5,2 % sul totale dei lavoratori in provincia, che erano 231.147 al 31 dicembre scorso), e oltre 56 mila sul territorio nazionale.  
   
   
ALLA NUOVA CASA DI HINA PRESENTAZIONE DELLA RICERCA “ASPETTARE UN BAMBINO LONTANA DAL PROPRIO PAESE” E LO SPETTACOLO “NASCERE SUL MAPPAMONDO: MAMME DIVERSE O UGUALI?”  
 
Parma, 25 marzo 2013 – E’ presso la sede del Centro interculturale di Parma, in via Bandini 6, la nuova sede di Hina, (acronimo di “Ho Imparato a Non Arrendermi”) lo spazio rivolto a donne immigrate, dove queste possono avere informazioni e consigli, scambi di idee e di esperienze, un luogo dove attivare una rete di solidarietà fra le donne, uno sportello per superare piccole e grandi difficoltà e aiutare le donne a far valere i propri diritti e la propria autonomia. Gestita dalle volontarie dell’associazione Milleunmondo in collaborazione con Donne di qua e di là, Comunità Senegalese e Mwassi, la nuova casa di Hina è stata inaugurata sabato 23 marzo, con una serie di iniziative promosse presso il Centro Interculturale. Eccole. Il taglio delle ore 16.00 alla presenza dell’assessore provinciale Marcella Saccani e di Diana Teneva, presidente dell’Associazione Milleunmondo. Alle 16.30 la presentazione della ricerca “Aspettare un bambino lontana dal proprio paese” lo studio su donne straniere in gravidanza di Teresa Serra, psicologa del Centro Studi Ausl di Parma in collaborazione con l´Università di Parma. Nella ricerca cinquanta donne straniere in gravidanza, provenienti da Africa, Cina, Maghreb ed Europa orientale, parlano in un’intervista delle loro condizioni di future madri e di migranti, gettando uno sguardo originale sui temi dell’accoglienza che contraddice alcune nostre premesse e ci pone degli interrogativi sui nostri stessi bisogni. Sarà presente Teresa Serra, curatrice della ricerca. Alle 17,30 è andata in scena “ Nascere sul mappamondo: mamme diverse o uguali?” rappresentazione teatrale con testimonianze di donne di diverse culture a confronto sullo loro esperienza di essere madri in Italia, realizzata da Milleunmondo in collaborazione con le associazioni Futura e Il Pozzo di Sicar. Alle 18,30 aperitivo per tutti. Hina ha il seguente orario di apertura al pubblico: ogni primo martedì del mese dalle 10.00 alle 12.00 e ogni sabato dalle 10.00 alle 12.30.  
   
   
PARI OPPORTUNITÀ: NUOVO BANDO REGIONALE PER GLI ENTI LOCALI DEL FVG  
 
Trieste, 25 marzo 2013 - È uscito il nuovo bando regionale rivolto a Comuni e Province per la realizzazione di azioni rivolte a rimuovere gli ostacoli nelle pari opportunità e finalizzate al conseguimento di una condizione di uguaglianza fra uomini e donne. Il termine previsto per la presentazione formale dei progetti da parte degli enti locali è stato fissato al 30 aprile. Si tratta di un´importante opportunità per il territorio: quella di proporre delle iniziative che uniscano la finalità dell´ uguaglianza dei generi a quelle dello sviluppo e del lavoro. Nella scorsa edizione con questo programma - allora come oggi promosso dalla Direzione Centrale del Lavoro e Pari opportunità - sono stati finanziati 11 enti locali, che hanno messo in atto importanti progetti in campo turistico ricettivo, del lavoro e della formazione. Da segnalare che, anche quest´anno, non è stato posto da parte della Regione alcun vincolo su un eventuale tema specifico in base al quale elaborare i progetti, al fine di lasciare ai comuni e alle province l´autonomia di poter proporre idee coerenti con quelle che sono le peculiarità del territorio. Il bando, presentato e condiviso con la Commissione regionale per le Pari opportunità (che esprime la convinzione che questo tipo di azione imprimerà un impulso importante agli enti locali per incentivare le politiche di parità di genere nel Friuli Venezia Giulia) prevede e favorisce il fatto che gli enti locali possano presentare progetti anche in forma associata, con una copertura dell´importo anche dell´80 pc dei costi complessivi e con un ammontare massimo di 20mila euro per ciascuna proposta. Dopo la verifica di ammissibilità, i progetti verranno valutati sulla base dei criteri e dei parametri che riguardano il livello di collaborazione fra più enti, l´originalità, la complessità e il carattere innovativo dei progetti. La graduatoria finale verrà redatta dalla Commissione regionale per la Pari opportunità. I progetti dovranno presentare l´analisi di contesto in cui si inseriscono, la descrizione delle azioni e le modalità operative per realizzarle, oltre alla valutazione previsionale sull´efficacia del progetto stesso. Complessivamente a sostegno dell´intervento è previsto uno stanziamento di 131mila e 200 euro. Le domande di contributo devono essere presentate avvalendosi del modulo disponibile sul sito web della Regione Friuli Venezia Giulia: http://www.regione.fvg.it/ , alla voce bandi e avvisi.