Pubblicità | ARCHIVIO | FRASI IMPORTANTI | PICCOLO VOCABOLARIO
 







MARKETPRESS
  Notiziario
  Archivio
  Archivio Storico
  Visite a Marketpress
  Frasi importanti
  Piccolo vocabolario
  Programmi sul web




 


MARTEDI

PAGINA 1 PAGINA 2 PAGINA 3 PAGINA 4 PAGINA 5 PAGINA 6 ALIMENTAZIONE
Notiziario Marketpress di Martedì 25 Giugno 2013
IL DOSSO ENERGETICO LYBRA ILLUMINA UN SUPERMARKET A MILANO UP, STARTUP SOSTENUTA DA TRENTINO SVILUPPO, PRESENTA IL PRIMO DOSSO CHE PRODUCE ENERGIA  
 
Trento, 25 giugno 2013 - Venti metri di “dosso” sul quale transiteranno 8.500 autovetture al giorno, producendo 100 mila Kwh di corrente elettrica l’anno, con una resa equivalente ad un impianto fotovoltaico da 80 kW, pari alla potenza installata su 27 abitazioni private. Questi i numeri della prima installazione di Lybra, il dispositivo in grado di catturare l’energia cinetica dei veicoli in movimento trasformandola in corrente elettrica. Il test partirà a settembre, ma una versione dimostrativa dell’installazione sarà disponibile già da, martedì 25 giugno, nel parcheggio Auchan di Rescaldina, comune di 14 mila abitanti nell’interland milanese. Underground Power è nata nel 2011 grazie al sostegno di Trentino Sviluppo ed in particolare all’assegno di 50 mila euro vinto al Premio D2t ed al successivo contributo Seed Money tramite il Fondo europeo di sviluppo regionale (Fesr) L’iniziativa, denominata “Powerbumps”, è frutto della collaborazione tra Underground Power, startup con sede a Trento e prossima ad insediarsi negli spazi di Progetto Manifattura, la catena di ipermercati Auchan (57 ipermercati in 12 regioni italiane) e Gallerie Commerciali Italia (Gci), società leader nel settore immobiliare della grande distribuzione italiana. Il progetto che partirà nel centro commerciale Auchan di Rescaldina prevede due installazioni di Lybra di 10 metri ciascuna. L’installazione nel suo complesso avrà le seguenti caratteristiche: un transito medio di 8.500 auto al giorno, una produzione energetica di 100.000 Kwh ogni anno, una resa equivalente a un impianto fotovoltaico da 80 kW, una tempistica d’installazione di soli 3 giorni ed un tempo di ritorno di 7 anni. «Questa tecnologia – spiega Andrea Pirisi, amministratore delegato di Underground Power – è in grado di rallentare il veicolo e, cosi facendo, aumentare la sicurezza stradale ma anche recuperare l´energia che andrebbe sprecata dalla frenata delle auto attingendo a una nuova fonte alternativa e, inoltre, compensare la Co2 prodotta dal traffico migliorando i consumi del traffico stesso». Partendo con il test presso il centro commerciale di Rescaldina l’obiettivo è poi quello di estendere il progetto ad altri supermarket anche all’estero. Ciò permetterebbe di ottimizzare i costi di produzione, generare economie di scala e soprattutto ridurre un importante consumo di energia a favore dell’ambiente.  
   
   
OBIETTIVO: EFFICIENZA ENERGETICA E RINNOVABILI TAVOLO DI LAVORO “EDIFICI A ENERGIA QUASI ZERO” PER PREPARARCI AL 2018  
 
Milano, 25 giugno 2013 - La Strategia Energetica Nazionale prevede lo sviluppo dell’efficienza energetica e delle rinnovabili termiche, considerando la filiera termotecnica nazionale un’eccellenza nel panorama industriale del nostro Paese nonché uno dei mezzi per raggiungere questi obiettivi. Sono intervenuti all´evento Pierfrancesco Maran, Assessore del Comune di Milano alla mobilità, ambiente, metropolitane, acqua pubblica ed energia, Costantino Lato, Direttore Studi, Statistiche e Servizi Specialistici Gse (Gestore Servizi Energetici), Carlo Tricoli, Responsabile unità centrali studi e strategie Enea (Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l´energia e lo sviluppo economico sostenibile), Andrea Galliani, Direzione Mercati Aeeg (Autorità per l´energia elettrica e gas), Luciano Barra, Capo segreteria tecnica del Dipartimento energia del Ministero dello Sviluppo Economico, assieme al Presidente di Anima Sandro Bonomi. “La Sen dà gli indirizzi giusti, ma è necessario che trovi concretezza al più presto tramite specifici provvedimenti a supporto - dichiara Sandro Bonomi, Presidente Federazione delle Associazioni Nazionali dell´Industria Meccanica Varia ed Affine di Confindustria - Anima, la casa delle tecnologie per l’efficienza energetica e le rinnovabili termiche, con le sue associazioni coinvolte in questi temi, Assotermica, Climgas, Coaer e Italcogen, denuncia una particolare sofferenza sul mercato domestico. Abbiamo necessità di misure chiare e precise per continuare a competere ad alto livello con i più forti Paesi europei - continua Bonomi - Tali associazioni operano nel settore dell’edilizia, che in Europa detiene circa il 40% dei consumi di energia, l’80% dei quali dedicati proprio alla climatizzazione invernale ed estiva e alla produzione di acqua calda sanitaria. In termini economici ciò significa un fatturato di più di 4 miliardi di euro, una quota export di oltre il 50%, con 100.000 addetti tra diretto e indotto (dati Ufficio studi Anima 2012)”. Federazione Anima con le sue associazioni ha individuato tre direttrici per sviluppare i mercati dell’efficienza energetica e delle rinnovabili, in linea con gli obiettivi del 20/20/20 e, ancor prima, con la necessità di mantenere la leadership del proprio settore. “Il manifatturiero chiede con vigore la semplificazione delle procedure amministrative per l’accesso agli incentivi e, contestualmente, una gestione più snella delle autorizzazioni e regolamenti locali. Anche tale provvedimento può contribuire a sostenere le tecnologie e le produzioni industriali realizzate in Italia. Urge attirare investimenti dall’estero, favorire ricerca, innovazione e occupazione. Uno strumento utile a raggiungere tale obiettivo crediamo sia uniformare e promuovere le soluzioni indicate dalla Sen per ridurre il costo dell´energia per l’utenza pubblica, le famiglie e le imprese – conclude il Presidente Bonomi – Per essere pronti a cogliere le sfide future, attiviamo da subito un tavolo di lavoro congiunto per favorire il recepimento della Direttiva Europea sugli "edifici a energia quasi zero", che dal 2018 vincolerà tassativamente la costruzione di nuovi edifici al rispetto di standard molto impegnativi sul fronte efficienza energetica e fonti rinnovabili”.  
   
   
DEPOSITO GAS RIVARA. L´ASSESSORE SCRIVE AI MINISTRI ZANONATO E ORLANDO: VA ASSICURATA UNA DECISIONE DEFINITIVA DI DINIEGO E L´ARCHIVIAZIONE DI UNA PRATICA CHE, CON IL TERREMOTO, È STATA CHIUSA  
 
Bologna, 25 giugno 2013 – “Chiediamo di assicurare una decisione definitiva di diniego e l’archiviazione di una pratica che, con il terremoto, è stata chiusa”. Si conclude così la lettera che l’assessore regionale alle Attività produttive Giancarlo Muzzarelli ha inviato ai ministri dello Sviluppo economico e dell’Ambiente, Flavio Zanonato e Andrea Orlando, dopo la presentazione al Tar dell’Emilia-romagna di un ricorso “per motivi aggiuntivi” da parte della società Erg Rivara Storage, che già si era vista rigettare una prima istanza presentata per il rilascio della concessione di stoccaggio relativa ad un sito sotterraneo di gas naturale a Rivara, nella Bassa pianura modenese. “Agli inizi di giugno”, scrive l’assessore Muzzarelli, abbiamo appreso con interesse dai mezzi stampa che il Governo “in una risposta ad una interrogazione parlamentare, volta a chiarire la situazione del procedimento di stoccaggio ‘Rivara’, ha considerato tale procedimento definitivamente chiuso”. In particolare “il Ministero dell’Ambiente, non solo ha ribadito che il Ministero dello Sviluppo economico, a marzo di quest´anno, ha rigettato definitivamente la richiesta del rilascio della concessione che la società Erg Rivara Storage aveva presentato nel lontano luglio 2002, ma ha chiarito anche che il procedimento di Via è da considerarsi ormai definitivamente decaduto, o meglio, come si esprime lo stesso Ministero ‘caducato’”. La Regione, confermando tutto l’impegno e le procedure per chiudere la vicenda, invita quindi il Governo a “proseguire le azioni legali per evitare in assoluto l’autorizzazione dell’impianto” e anche ad assumere un’“esplicita e formale decisione negativa in merito al procedimento di Via sullo stoccaggio di Rivara”.  
   
   
VENETO, INCONTRI PER FAR CONOSCERE I RISULTATI DEL LAVORO PER IL PTRC. E’ IL PIANO DELLO SVILUPPO FUTURO  
 
Venezia, 25 giugno 2013 - La giunta veneta ha ultimato il processo di aggiornamento del Piano Territoriale Regionale di Coordinamento (Ptrc), adottato nel 2009, che assumerà anche valenza paesaggistica. Si tratta di un momento centrale per definire e dare nuovo significato al disegno territoriale del Veneto, attraverso il massimo coinvolgimento dei soggetti pubblici e privati del territorio regionale. Il Veneto sarà infatti la prima regione in cui la pianificazione urbanistico-territoriale e quella paesaggistica confluiranno in un unico piano. La variante parziale al Ptrc per l´attribuzione della valenza paesaggistica era stata, adottata con provvedimento della Giunta Regionale nella seduta del 10 aprile scorso ed è stata pubblicata nel Bollettino Ufficiale n. 39 del 3 maggio. L’anno scorso con una serie di incontri a livello provinciale erano state presentate le linee di fondo del Ptrc, chiedendo agli enti locali, alle comunità montane, alle autonomie funzionali, alle organizzazioni e alle associazioni economiche e sociali, a chiunque ne avesse interesse, di presentare alla giunta regionale osservazioni e proposte. I risultati di tutto il lavoro fin qui svolto, tenendo conto di quanto pervenuto alla Regione da parte del territorio, saranno al centro di una nuova serie di azioni pubbliche nei comuni capoluogo che partiranno dall’1 luglio prossimo. “La variante al Ptrc, avviata nel 2010 e che ora presentiamo in ciascuna provincia – evidenzia il vicepresidente Marino Zorzato, spiegando il senso di questi incontri - costituisce uno strumento ampiamente condiviso che mira a dare identità e competitività al nostro territorio, preservando quelle peculiarità che possono fare il futuro del nostro Veneto. Dopo un percorso articolato e complesso, che ha coinvolto tutti i soggetti della comunità territoriale, abbiamo ritenuto utile presentare questo lavoro per lasciare ancora una volta lo spazio a una riflessione su argomenti e temi importanti per la qualità del nostro vivere.” “Il Ptrc è il piano dello sviluppo futuro del Veneto – aggiunge Zorzato – e, puntando anche a semplificare la vita dei cittadini e delle amministrazioni locali, intende dare certezze su quello che si può fare e sui tempi in cui potrà essere fatto. Insieme al Ministero per i Beni e le attività culturali abbiamo sottoscritto infatti un Protocollo d’Intesa per l’elaborazione congiunta del piano paesaggistico regionale con il quale vengono dati gli indirizzi a cui attenersi, con una maggiore attenzione rispetto al passato per l’ambiente, il paesaggio e l’uso e la salvaguardia del territorio. Il piano paesaggistico inserito nel Ptrc suddivide, tra l’altro, il territorio regionale in 14 Ambiti di Paesaggio, per ciascuno dei quali è previsto uno specifico Piano Paesaggistico Regionale d’Ambito (Ppra)”. Alla scadenza dei termini del percorso di consultazione e valutazione pubblica (fissata dalla normativa in 120 giorni dalla data di pubblicazione sul Bur), tutta la documentazione del Ptrc verrà poi trasmessa al consiglio regionale per la discussione e l’approvazione definitiva.  
   
   
EDILIZIA: A PERUGIA “GIARDINI FENOLOGICI”, DESIGN E “CULTURA VERDE” PER UN NUOVO MODO DI ABITARE LE CITTÀ  
 
Perugia, 25 giugno 2013 - Non è lontano il tempo in cui a Perugia, in un edificio di proprietà pubblica, magari dell´Ater, l´Azienda Territoriale per l´Edilizia Residenziale, potrà essere sperimentato un "giardino fenologico", attento cioè alle fasi di sviluppo delle piante: uno strumento moderno per integrare nell´edilizia abitativa piante ed installazioni vegetali in grado non soltanto di "captare" l´anidride carbonica, produrre ombra e migliorare le prestazioni termoenergetiche delle abitazioni, ma di cambiare in prospettiva il modo stesso di progettare e vivere le città, nella filosofia di una "cultura verde", in cui la natura e i suoi ritmi possano riconciliarsi con l´ambiente urbano, contribuendo alla salute e ad un maggior benessere dei cittadini, oltre che alla soluzione dei problemi collegati al cambiamento climatico. È questo il senso di un progetto dell´Unione Europea ("A Green Culture: Active Green Design and Urban Culture", collocato all´interno del Programma "Life Plus"), al quale la Regione Umbria partecipa insieme all´Arssa Calabria (Agenzia Regionale per lo Sviluppo e i Servizi in Agricoltura) di Crotone e la Fondazione "Edmund Mach" di Trento. Il progetto (di cui è partner anche l´Azienda Vivaistica Regionale "Umbra Flor") è coordinato dal Centro Interuniversitario di Ricerca sull´Inquinamento da Agenti Fisici (Ciriaf) dell´Università degli Studi di Perugia, attraverso un gruppo di lavoro guidato dal professor Franco Cotana. Articolato su una scadenza quadriennale, il progetto prevede una fase di studio focalizzato soprattutto sulle specie arboree da utilizzare in contesti differenti (come l´Umbria, il Trentino e la Calabria, in grado di rappresentare la diversità climatica nazionale), sulle loro "prestazioni" ambientali e termoenergetiche, e la loro capacità d´inserirsi nella storia del territorio. Alla fase di studio (di circa un anno e mezzo) seguiranno la sperimentazione vera e propria su edifici-campione di proprietà pubblica: si tratterà in sostanza di una sorta di telaio, articolato e orientato secondo le direzioni cardinali, tale cioè da permettere lo studio dei sistemi arborei al variare dell´esposizione. Il telaio sarà equipaggiato con sensori termo-energetici ambientali e meteorologici. L´installazione sarà costantemente monitorata per la rilevazione e la comparazione dei risultati raggiunti. "È un progetto che si colloca perfettamente nel quadro della speciale attenzione che la Regione Umbria sta dedicando alle tematiche energetico-ambientali - dice Stefano Vinti, assessore regionale relatore in giunta del provvedimento -, dove la ´green economy´ viene individuata come uno dei principali motori per la crescita dell´economia". Va da sé che la sperimentazione compiuta a Perugia sull´edificio dell´Ater servirà al generale risultato di elaborare pratiche linee-guida per la progettazione del verde urbano, favorendo l´impiego ragionato di specie arboree capaci di catturare l´anidride carbonica, di schermare la radiazione solare all´interno delle abitazioni, di scegliere le essenze da utilizzare in base al clima, alla stagionalità e al rispetto della storia del paesaggio. Tutto in linea - commenta l´assessore Vinti - con gli obiettivi della legge regionale sulla sostenibilità ambientale degli interventi urbanistici ed edilizi, il cui scopo principale - ricorda - è proprio quello di una maggiore tutela dell´ambiente e delle risorse non rinnovabili, oltre che la promozione di spazi abitativi idonei a garantire agli utenti il massimo del comfort e del benessere.  
   
   
TOSCANA, CASE AD IMPATTO QUASI ZERO: SEGMENTO CON ENORMI POTENZIALITÀ  
 
Firenze, 25 giugno 2013 – “Sul sistema dell’edilizia sociale sostenibile – ha detto l’assessore al welfare e alle politiche per la casa Salvatore Allocca – la Toscana ha deciso di investire in modo consistente. Piano piano stiamo raccogliendo i primi importanti frutti, con riconoscimenti a livello nazionale ed internazionale. Questo settore merita di essere sviluppato per vari motivi: aumentare la dotazione di alloggi di edilizia pubblica, mettere a disposizione edifici a bassissimo impatto ambientale, ma che coniughino anche l’aspetto sociale, permettendo a chi li abita di risparmiare con bollette più leggere, incentivare una ripresa dell’economia toscana più sostenibile, a partire anche dallo sviluppo della filiera toscana del legno, essendo la Toscana la regione più boscosa d’Italia con i suoi 1 milione e 150 mila ettari di foreste”. L’agenzia Fiorentina dell’Energia ha consegnato a Publicasa spa, soggetto gestore dell’Erp nell’Empolese Valdelsa, un importante riconoscimento: la prima certificazione Casa Clima classe A attribuita in Toscana ad un edificio di edilizia sociale. Si tratta dell’edificio di Montaione, inaugurato la scorsa settimana, composto da 10 alloggi costruiti in legno X-lam, costato circa 1,5 mln di euro, e finanziato per circa la metà dalla Regione e l’altra metà dal soggetto gestore. L’edificio di Montaione raggiunge un consumo energetico vicino allo zero (23Kwh a metro quadro all’anno) e grazie a questo risultato è stato selezionato da Federcasa nazionale, insieme all’intervento di recupero dell’ex Cinema Excelsior di Montelupo Fiorentino e al progetto pilota Via da Fabriano di Pisa, quale migliore pratica nazionale da inserire nel progetto di monitoraggio europeo Power House nearly-Zero energy challenge. Il progetto prevede l’inserimento di 5 best practices italiane e tre di queste sono toscane. I tre edifici verranno monitorati per contribuire a definire a livello europeo gli standard con cui verranno individuati i requisiti degli edifici ad energia quasi zero e saranno al centro di un convegno internazionale che si terrà all’inizio di luglio, tra Pisa ed Empoli, e che ospiterà sul nostro territorio amministratori, tecnici e professionisti dell’area del Mediterraneo. “La certificazione Casa Clima in classe A e il monitoraggio europeo – osserva il presidente di Publicasa spa Pietro Bonci – rappresentano un impegno della società per la qualità dell’abitare, per la sostenibilità ambientale e sociale e per la verifica costante dei reali risultati ottenuti e dei benefici che ne possono trarre gli inquilini e più in generale il sistema toscano dell’edilizia sociale” “Dobbiamo avere sempre in mente – ha spiegato il presidente dell’Agenzia Fiorentina per l’Energia Sergio Gatteschi – che l’Italia, ogni anno, spende 63 mld di euro per importare combustibili fossili. Una casa come quella costruita a Montaione consuma un decimo dell’energia rispetto a una casa tradizionale. Questo deve darci la spinta ad incentivare questo tipo di edilizia, anche perchè il costo finale sostenuto da chi ci abita diventa irrisorio”. “Su questo terreno – ha concluso Allocca – la Toscana continua ad impegnarsi concretamente. Lo scorso anno abbiamo attivato un bando, con 13 milioni di euro, dal quale nei prossimi anni ci attendiamo risultati importanti. Molti sono i progetti interessanti, in corso o che sono stati ultimati. A Firenze a breve partirà il cantiere di Torre Agli che ridisegnerà il volto della zona e nel quartiere di Sant’ermete, a Pisa, prosegue un progetto sperimentale di riqualificazione di un’area da destinare ad alloggi Erp”.  
   
   
VALLE D’AOSTA: AL VIA IL PIANO STRAORDINARIO PER GLI OPERAI EDILI IMPEGNATI SUI CANTIERI PER L’ESTATE  
 
Aosta, 25 giugno 2013 - Nella seduta di venerdì 21 giugno, la Giunta regionale, su proposta dell’Assessore alle opere pubbliche e edilizia residenziale pubblica Marco Viérin, ha approvato la realizzazione di un piano straordinario di interventi di natura manutentiva, nel settore della viabilità, che prevede la ricollocazione di operai edili compresi nella graduatoria della Società di Servizi Valle d’Aosta. A questo proposito l’impegno finanziario per l’Amministrazione regionale è di 102 mila euro. «Con l’avvio del piano - spiega l’Assessore Marco Viérin - sarà possibile assumere, a tempo determinato, fino a 14 lavoratori “over 45 donne e over 55 uomini”, compresi nella graduatoria degli operai edili stagionalil, approvata nell’aprile 2011, che in tale anno avevano già lavorato per l’Amministrazione regionale o la Società di Servizi Valle d’Aosta. L’intervento rispetta quindi gli impegni che ci eravamo assunti nei confronti di tutti coloro che aspettavano una ricollocazione». Gli operai saranno impiegati per un periodo massimo di tre mesi in attività manutentive su cordoli, recinzioni, cunette, scarpate e in generale strutture del patrimonio stradale lungo le strade, sia entro i centri urbani che nei tratti di viabilità extraurbana.  
   
   
BOLZANO, NOVITÀ SULLA CASA: RISANAMENTI PREMIATI, 100 ALLOGGI  
 
  Bolzano, 25 giugno 2013 - Il risparmio edilizio (Bausparen), modello innovativo per i giovani, e l´incentivazione dei risanamenti, che permettono di recuperare cubatura e rilanciare l’economia locale: sono i due aspetti centrali del disegno di legge approvato dalla Giunta provinciale che modifica l’ordinamento dell’edilizia abitativa agevolata. Le novità verso una casa per tutti sono state illustrate il 21 giugno a Bolzano dall’assessore Christian Tommasini. Che ha anche annunciato il nuovo bando di gara Ipes per la consegna chiavi in mano di 100 alloggi ad affitto decennale a rotazione. Con il modello del risparmio edilizio (il cosiddetto Bausparen) previsto nel ddl la Provincia aggiunge un tassello importante per consentire ai giovani di arrivare alla casa in proprietà o ad una situazione abitativa stabile. Proprio alla luce delle modificazioni sociali e delle difficoltà di accesso al credito, servivano nuove soluzioni: "La Giunta provinciale offre un´opportunità assolutamente innovativa in Italia, che combina strumenti di risparmio già sperimentati nella previdenza integrativa con agevolazioni fiscali e sostegno aggiuntivo della Provincia. La legge andrà in approvazione entro l´anno in Consiglio provinciale, in modo da poter partire a regime con il 2014", ha sottolineato l´assessore all´edilizia abitativa Tommasini a Palazzo Widmann con la direttrice di Dipartimento Katia Tenti. In concreto, il risparmio edilizio è un percorso costruito con capitale proprio risparmiato per un periodo minimo di 5 anni, poi l´accesso al mutuo (pari al doppio del capitale risparmiato) a condizioni particolarmente agevolate con una banca convenzionata, quindi l´eventuale accesso a un secondo mutuo o comunque il contributo provinciale con una maggiorazione aggiuntiva per gli anni oggetto del risparmio. Sulle somme accumulate il cittadino potrà godere anche di un vantaggio fiscale grazie a una detrazione parziale. Il secondo aspetto importante del nuovo ddl che modifica l´ordinamento dell´edilizia abitativa agevolata riguarda le misure di recupero di spazi abitativi in immobili già esistenti, attraverso la ristrutturazione di edifici e l´introduzione del bonus cubatura nei casi di riqualificazione energetica. "La scelta di privilegiare i risanamenti delle abitazioni, sia attraverso l´Ipes che con le agevolazioni concesse al privato e ai Comuni, ci consente di perseguire tre obiettivi: il recupero di cubatura nei centri abitati, che vengono rivitalizzati, il risparmio di terreno e il rilancio dell´economia locale", ha riassunto Tommasini. La nuova strada del risanamento, infatti, aggira l´ostacolo della carenza di aree edificabili e soddisfa le richieste di case in tempi più rapidi rispetto alle nuove costruzioni. L´assessore ha fornito i dati che confermano questo trend: in Alto Adige sono in costante crescita le domande di contributo per risanamento della prima casa e dell´alloggio convenzionato (salite da 390 nel 2009 a 496 nel 2012, con un aumento da 12,7 a 16,6 milioni di euro di contributi). "Il ddl permette alla Provincia di anticipare le detrazioni fiscali statali fino a 48mila euro e di incentivare con contributi fino al 30% l´acquisto di abitazioni risanate, due strade per incoraggiare quei cittadini che finora hanno rinviato l´intervento di recupero della casa e favorire ricadute importanti sul mercato del lavoro e il settore delle costruzioni", ha spiegato Tommasini. Nel periodo 2009-2012 l´Ipes ha destinato 79 milioni di euro al risanamento e alla manutenzione del patrimonio immobiliare. Con questo finanziamento sono stati riqualificati 910 alloggi. Nell´anno in corso è previsto il risanamento di ulteriori 330 abitazioni, una riqualificazione accompagnata dai bandi cosiddetti "general contractor", una nuova modalità di assegnazione lavori sviluppata dall´Ipes con l´Agenzia unica per gli appalti pubblici: la procedura prevede la gara bandita per un intero pacchetto di lavori secondo tipologia di prestazione anziché per singola abitazione come avvenuto sinora. In tal modo si velocizzano i tempi di messa a disposizione degli alloggi risanati. "Con il potenziamento del piano di riqualificazione e l´attuazione del programma di costruzione dell´Ipes - ha aggiunto Tommasini - la Giunta ha centrato un obiettivo importante: abbassare stabilmente a Bolzano la soglia per l´accesso alle case Ipes sotto i fatidici 25 punti (a 24 e anche a 23 punti), considerati per anni l´indicatore di un´emergenza che oggi è ormai superata." Mentre prosegue il programma casa per il ceto medio (in 6 Comuni sono previsti - tra quelli in progettazione, in costruzione e già consegnati - circa 470 alloggi), l´edilizia sociale si muove per reperire ulteriori case: "L´ipes sta preparando un bando di gara per la realizzazione e la consegna chiavi in mano di altri 100 appartamenti", ha confermato l´assessore. Ogni anno l´Ipes assegna circa 400 alloggi.  
   
   
TERREMOTO/EMILIA - LA GIUNTA VARA IL PROGRAMMA PER LA RIPARAZIONE E IL RIPRISTINO DELLE OPERE PUBBLICHE E DEI BENI CULTURALI DANNEGGIATI, DALLE CHIESE AI TEATRI ALLA SANITÀ, REDATTO IN BASE ALLE INDICAZIONI DEI SOGGETTI INTERESSATI. PREVISTI 1502 INTERVENTI PER UN IMPORTO DI 1 MILIARDO 337 MILIONI DI EURO.  
 
  Bologna, 25 giugno 2013 – Varato il programma per la riparazione e il ripristino delle opere pubbliche e dei beni culturali danneggiati dal sisma del maggio 2012: 1502 gli interventi proposti dai diversi soggetti interessati per un importo complessivo di 1 miliardo 337 milioni di euro. Il provvedimento, approvato dalla Giunta regionale, è stato predisposto dalla Struttura tecnica del Commissario delegato alla ricostruzione e presidente della Regione Emilia-romagna, Vasco Errani, in seguito a un lavoro di rilevamento preliminare effettuato con la collaborazione dei comuni interessati dal sisma, con la Direzione regionale del Ministero per i beni e le attività culturali e con la Conferenza Episcopale dell’Emilia-romagna. I dettagli del programma sono stati illustrati, questa mattina a Bologna, dal Sottosegretario alla presidenza della Regione Alfredo Bertelli e dagli assessori regionali Alfredo Peri (Infrastrutture) e Gian Carlo Muzzarelli (Attività produttive). Sul sito regionale dedicato al post sisma nella sezione degli atti per la ricostruzione, sono presenti le tabelle con tutti gli interventi previsti dal Programma, allegati alla delibera della Giunta (n. 801/2013 Programma delle opere pubbliche e dei beni culturali, articolo 4 del Dl 74/2012, convertito nella legge 122/2012 e articolo 11 della legge regionale 21 dicembre 2012 n. 16). Il Programma delle opere pubbliche e del beni culturali prevede gli interventi di riparazione, ripristino con miglioramento sismico e di ricostruzione degli edifici pubblici, comprendenti gli edifici di proprietà del demanio, della Regione, degli enti locali, di enti derivati o partecipati da enti pubblici non economici e destinati a pubblici servizi, di infrastrutture pubbliche, dotazioni territoriali e attrezzature pubbliche, nonché degli immobili di proprietà degli enti religiosi civilmente riconosciuti destinati a chiese ed opere parrocchiali e tutti gli edifici sottoposti alla tutela, sia quelli espressamente dichiarati di interesse storico–culturale, sia quelli che sono stati costruiti da oltre settanta anni, come definito dalla Direzione regionale del Ministero per i Beni e le attività culturali. Al momento il Programma delle opere pubbliche e dei beni culturali comprende solo gli edifici pubblici e beni di proprietà di enti ecclesiastici. Con ordinanza il Commissario delegato stabilirà le regole per poter finanziare i beni culturali di proprietà privata quali: castelli, rocche, ville e palazzi. Tutto questo per garantire un finanziamento adeguato in grado di assicurare il restauro con miglioramento sismico dei beni culturali privati. Il programma sarà attuato attraverso piani operativi annuali, predisposti dalla Giunta regionale nei limiti delle risorse disponibili, osservando criteri generali di priorità (stabiliti dalla Legge regionale 16/2012) e indicazioni stabilite dal Programma stesso. I piani saranno approvati attraverso ordinanze del Commissario delegato. Per la modesta entità e non congruenti con le finalità del programma stesso, non sono stati inseriti gli interventi il cui importo singolo risulta inferiore ad 50 mila euro. Questi interventi saranno realizzati con uno specifico provvedimento che sarà assunto dal Commissario delegato. La Legge regionale 16/2012 definisce che l’attuazione degli interventi inseriti nei piani operativi avverrà in due fasi. Nella prima fase verrà elaborato e presentato il progetto preliminare, sul quale verrà acquisito il parere di una commissione, consentendo di avere una previsione del costo complessivo della riparazione o ripristino del bene per l’eventuale rimodulazione del finanziamento che sia già stato definito o per l’ammissione di un primo stralcio funzionale. Nella seconda fase sarà sviluppato il progetto esecutivo a cui seguiranno le procedure di appalto e l’inizio dei lavori. La Giunta regionale definirà, con apposito regolamento, le modalità di erogazione dei contributi previsti e le modalità di rendicontazione finanziaria, nonché i casi e le eventuali modalità di revoca degli stessi. Al fine di verificare la regolare e tempestiva realizzazione degli interventi, la Regione esercita il monitoraggio dell´esecuzione dei piani attuativi, sulla base della documentazione illustrativa dei risultati raggiunti e delle opere realizzate predisposta dai beneficiari dei contributi, secondo le modalità definite dal regolamento. I numeri del Programma Così come indicato nella Legge regionale 16/2012 sulla ricostruzione, il programma viene articolato in due sezioni distinte: una riguarda gli interventi su opere pubbliche, per un importo complessivo di circa 385 milioni di euro (circa il 29% del totale, pari a 521 interventi) mentre la parte predominante è costituita dalla sezione riguardante i beni culturali vincolati che ammonta a circa 952 milioni di euro per 981 interventi (circa il 71% del totale). Nella suddivisione in diverse tipologie d’intervento omogenee, sono state individuate 23 categorie di beni danneggiati. Il maggior numero di richieste è quello relativo alle chiese per un importo di circa 339 milioni di euro per 337 interventi. Subito dopo viene il settore delle attrezzature culturali per circa (214 milioni per 168 interventi) e quello attrezzature sanitarie e/o socio sanitarie per circa (138 milioni per 64 interventi). Ad attuare gli interventi saranno 130 soggetti diversi: per quanto riguarda la loro distribuzione sono significativi gli interventi (698 su 1502) riguardanti l’Arcidiocesi di Bologna, la Diocesi di Carpi, il Comune di Ferrara, l’Arcidiocesi di Ferrara–comacchio, il Comune di Mirandola, il Consorzio di Bonifica Burana, l’Azienda Ospedaliera Universitaria di Modena–policlinico, il Comune di Finale Emilia, la Diocesi di Reggio Emilia–guastalla e l’Arcidiocesi di Modena-nonantola. Gli interventi con importi al di sotto dei 50 mila euro sono 376 con una spesa prevista pari ad 11 milioni e 562 mila euro, per i quali sono previsti cofinanziamenti per quasi 4 milioni di euro. Sono ricompresi nel programma delle opere pubbliche anche quegli interventi a infrastrutture ferroviarie e opere idrauliche che si trovino fuori dall’Emilia-romagna, in comuni terremotati della Lombardia, di proprietà di aziende con sede sociale nell’area terremotata (Fer, Consorzio Bonifica Emilia Centrale e Consorzio di Bonifica Burana). Per l’attuazione di questi interventi (costo complessivo di oltre 29 milioni di euro) sarà stipulata apposita convenzione che individui competenza alla spesa e soggetti attuatori.  
   
   
SVILUPPO, AL VIA MISSIONE DEL VICEMINISTRO CALENDA IN ALGERIA "GOVERNO IMPEGNATO A FAVORIRE NUOVE PARTNERSHIP INDUSTRIALI"  
 
Algeri, 25 giugno 2013 - È iniziata ieri la missione istituzionale in Algeria - il più esteso Paese africano con un mercato di oltre 37 milioni di consumatori che, entro il 2030, diventeranno circa 50 - di Carlo Calenda, Vice Ministro allo Sviluppo Economico con delega al Commercio estero e all´internazionalizzazione. "L´italia è tra i primi partner europei per l´Algeria, sia sul fronte del commercio che degli investimenti- ha dichiarato il Viceministro - Oggi, come esponente del nuovo Governo, sono qui per confermare e rilanciare i positivi rapporti economici tra i nostri due Paesi. Insieme ai colleghi algerini, lavoreremo in questi due giorni per favorire l´avvio di nuove e concrete opportunità di business tra le nostre imprese, che saranno poi oggetto dell´importante task force italo-algerina che si terrà in Algeria già dal prossimo autunno, dove porteremo un cospicuo numero di qualificate imprese italiane". Il Viceministro ha aggiunto che "per favorire gli investimenti italiani in Algeria, bisogna facilitare la vita delle imprese, soprattutto per quanto riguarda le Pmi. Di questo parlerò con le mie controparti". Scopo della missione - a cui partecipano anche esponenti delle principali Associazioni di categoria del mondo produttivo italiano , tra cui Confindustria, Ance, Federprogetti, Ucimu, Federunacoma, Federpesca , oltre rappresentanti di Ice e Simest - è confermare la collaborazione economica tra i due Paesi, favorendo nel concreto l´avvio di partnership industriali tra imprese italiane e algerine. In aggiunta a settori come energie, costruzioni e difesa, nei quali la presenza italiana è già consolidata, si stanno sviluppando crescenti opportunità anche in altri settori come l´agro-industria, beni strumentali, farmaceutica, pesca e automotive. Il Governo algerino ha in programma di diversificare in modo significativo il proprio sistema produttivo ed economico nel corso dei prossimi anni: il settore degli idrocarburi vale tutt´oggi oltre un terzo del Pil algerino, rappresenta il 60% delle entrate statali e il 98% delle esportazioni. La mancanza di un vero sistema produttivo locale ha costretto finora l´Algeria a importare la maggior parte dei beni alimentari e di consumo dall´estero. Da qui la necessità di creare un tessuto produttivo interno, avvalendosi di tecnologie e know-how di Paesi terzi. Su questo fronte l´Italia, con le sue grandi aziende, ma anche attraverso il suo peculiare modello di Pmi, può dare un contributo importante all´economia algerina. Il nostro Paese infatti può svolgere un ruolo strategico nella costruzione di reciproche partnership industriali, oltre che sul fronte del trasferimento di competenze.  
   
   
STARTUP, GARANZIA A COSTO ZERO E ACCESSO SEMPLIFICATO AL FONDO CENTRALE PER IMPRESE INNOVATIVE E INCUBATORI ZANONATO: "METTIAMO AL CENTRO IMPRENDITORIALITÀ PER SPINGERE OCCUPAZIONE GIOVANILE"  
 
Roma, 25 Giugno 2013 - Il Ministro dello Sviluppo Economico, di concerto con il Ministro dell’Economia e delle Finanze, ha individuato, con decreto di natura non regolamentare, le modalità e i criteri semplificati di accesso all’intervento del Fondo centrale di garanzia in favore delle startup innovative e degli incubatori certificati. Il decreto sarà pubblicato nei prossimi giorni sulla Gazzetta Ufficiale. Con questo provvedimento, la garanzia del fondo sui finanziamenti bancari sarà concessa a titolo gratuito alle startup innovative e agli incubatori certificati. La garanzia potrà coprire fino allo 80% del credito ottenuto e sarà concessa sulla base di criteri di accesso estremamente semplificati. Il decreto fissa infine in 2,5 milioni di euro l’importo massimo garantito per ogni startup o incubatore e assegna alle richieste di garanzia riferite a queste due tipologie di impresa priorità nell’istruttoria e nella presentazione al Fondo. "Questo provvedimento rappresenta un importante tassello attuativo a completamento della nuova normativa a sostegno dell´ecosistema delle startup - ha dichiarato il ministro dello Sviluppo economico Flavio Zanonato - e dà prova tangibile della prosecuzione dell’impegno del Ministero dello Sviluppo Economico su questo importante fronte dell’azione del Governo volta a mettere al centro l´imprenditorialità per stimolare la crescita, l´innovazione e la creazione di occupazione, soprattutto giovanile".  
   
   
STARTUP, DA OGGI DISPONIBILI SUL SITO MISE IL MODULO DI AUTOCERTIFICAZIONE E LA GUIDA SUGLI ADEMPIMENTI PER GLI INCUBATORI. AGGIORNATA ANCHE LA GUIDA  
 
Roma, 25 Giugno 2013 - Le Camere di Commercio, con il coordinamento del ministero dello Sviluppo economico, hanno redatto il modulo di domanda in formato elettronico con il quale gli incubatori di startup innovative potranno autocertificarsi ed essere iscritti presso l’apposita sezione speciale del Registro delle imprese. Per facilitare la procedura è stata predisposta una guida sintetica per utenti esperti sugli adempimenti societari dell’incubatore certificato. È stata inoltre aggiornata la guida sintetica sugli adempimenti della startup innovativa. Il modulo di domanda e la due guide sono disponibili nella sezione “Startup innovative” del sito web del ministero dello Sviluppo economico ( http://www.mise.gov.it/ ). La certificazione degli incubatori consentirà di valorizzare quelle società che accompagnano il processo di avvio e di crescita delle startup innovative, nella fase che va dal concepimento dell’idea imprenditoriale fino ai primi anni di vita.  
   
   
LOMBARDIA. MARONI A FEDERCHIMICA: VOSTRO SETTORE TRAINANTE IL PRESIDENTE: IMPEGNATEVI CON NOI PER LA BUROCRAZIA ZERO  
 
Milano, 25 giugno 2013 - ´La Chimica in Lombardia ha un peso straordinario, secondo solo a quello della Farmaceutica. Da sola, vale più di comparti considerati trainanti, come la Meccanica. Lo certificano alcuni indici, come quello della specializzazione delle nostre aziende, ma anche il ruolo ´europeo´ svolto dalla nostra regione: la Lombardia, su 152 regioni europee, è al terzo posto per numero di addetti e addirittura al primo per quanto riguarda il numero di imprese´. Questa la ´fotografia´ scattata dal presidente di Regione Lombardia Roberto Maroni, ieri, all´assemblea di Federchimica in corso a Milano. Sosterremo Il Settore - Il governatore, ha sottolineato di ´non avere titolo e competenza per occuparsi di tutte le questioni che riguardano queste imprese´, ma, per quanto concerne le sue prerogative di presidente della Regione, ha espresso con forza l´intenzione di ´sostenere e aiutare il settore´. Fra gli obbiettivi del mandato, ha ricordato, ´abbiamo assunto subito numerose iniziative per contrastare la crisi economica, innalzare i livelli occupazionali e consentire alle imprese di fare meglio il loro lavoro´. A Breve Iniziativa Rilevante - Nel quadro di questo impegno a sostegno del tessuto produttivo lombardo, il governatore ha fatto sapere che nei prossimi giorni ´annuncerà un´ulteriore iniziativa, particolarmente rilevante, sulla quale stiamo lavorando da oltre due mesi: un pacchetto di misure finanziarie di sostegno economico e di sviluppo per le imprese. Che riguardano dunque anche quelle chimiche, che sono una componente fondamentale per il nostro territorio. Sarà un intervento che, sono sicuro, avrà un impatto significativo nel contrasto alla crisi economica´. Più Investimenti Per La Ricerca - Nell´arco della legislatura, ha assicurato il presidente, verranno destinati maggiori fondi per la ricerca e lo sviluppo. ´Il mio obiettivo - ha detto - è quello di raddoppiare le percentuale di Pil che oggi viene dedicata alla ricerca e allo sviluppo, l´1,6 per cento, portandola al 3 per cento nei prossimi cinque anni. La ricerca non è e non deve essere fine a se stessa, per me ´ricerca´ vuole dire ricerca applicata, ossia quella che ha conseguenze dirette sulla produzione industriale´. Lotta Alla Burocrazia - Questi interventi marceranno di pari passo ad altre riforme, come quella che snellirà le procedure burocratiche per chi vuole fare impresa in Lombardia. ´Noi viviamo vicino a un Paese extracomunitario come la Svizzera - ha fatto notare Maroni - dove, oltre a una pressione fiscale decisamente più bassa della nostra, la burocrazia è stata praticamente azzerata. Chi vuole aprire un´impresa, ci mette 6 giorni, non 6 mesi o 6 anni come avviene da noi. In Italia esiste un sistema troppo complesso, che si basa su un principio sbagliato: quello della poca fiducia del pubblico nei confronti del privato. Voglio ribaltare il principio per il quale il ´pubblico´ obbliga chi fa impresa a fornire tonnellate di documentazione prima di poter avere le autorizzazioni´. Lavorate Con Noi Per Ridurre I Tempi - ´Questo - ha sottolineato Maroni - è un cambio culturale prima ancora che legislativo´. Per attuarlo, il presidente ha fatto sapere di aver ´già preso iniziative con alcune associazioni territoriali di Confindustria´ e, dopo aver ringraziato il presidente Giorgio Squinzi per il sostegno e la collaborazione in questo progetto, ha chiesto che anche Federchimica ´lavori con noi sulle autorizzazioni ambientali che riguardano la Regione, con l´obiettivo di ridurre i tempi´. Vincere Le Resistenze - Il governatore non ha nascosto che, all´interno dell´apparato pubblico, ´bisogna ancora vincere molte resistenze. Ma quando c´è una guida forte che spinge in questa direzione - ha spronato - i risultati si ottengono´. Rivolgendosi ancora ai vertici dell´associazione, Maroni ha avanzato anche una proposta operativa: ´Se siete d´accordo - ha detto - possiamo rapidamente costituire un gruppo che, nel pieno rispetto di tutte le normative ambientali, inizi a lavorare insieme a noi in questa direzione. Si tratta di un impegno importante e utile, non solo per le imprese chimiche, ma per tutto il tessuto produttivo lombardo´.  
   
   
BOLZANO: TUTELA PER I SUBAPPALTI CONTRO I FALLIMENTI  
 
Bolzano, 25 giugno 2013 - In futuro le piccole aziende che lavorano in subappalto nei cantieri pubblici saranno più tutelate contro il rischio fallimento della grande impresa appaltatrice. La Giunta provinciale ha deciso il 24 giugno di inserire nei bandi di gara una clausola che consenta il pagamento diretto dell´azienda in subappalto. Le difficoltà incontrate da diverse grandi imprese del settore costruzioni hanno fatto intervenire la Giunta provinciale: "Vogliamo evitare che le piccole aziende che lavorano in subappalto nei cantieri di opere pubbliche non ottengano i pagamenti del lavoro fatto a causa delle difficoltà della grande ditta che ha vinto l´appalto. Non devono essere costrette ad attendere gli esiti di un concordato, con danni economici ben immaginabili", ha spiegato il presidente Luis Durnwalder dopo la seduta di Giunta. La Giunta ha quindi deciso di creare una rete di protezione per le piccole imprese del subappalto fin dal bando di gara: "In futuro è nostra intenzione prevedere nella stesura del bando l´inserimento di una clausola che consente alla Provincia committente di poter pagare direttamente l´azienda che ha eseguito i lavori in subappalto, aggirando i rischi legati a un eventuale fallimento dell´impresa aggiudicataria dell´appalto", ha confermato Durnwalder. Se l´impresa che concorre al bando non è d´accordo con tale clausola sarà esclusa dalla gara.  
   
   
COMMERCIO: LA TENUTA NEL PRIMO TRIMESTRE 2013 VA RAFFORZATA. E’ L’IMPEGNO DELLA REGIONE TOSCANA  
 
Firenze, 25 giugno 2013 – Ancora una leggera flessione delle vendite in Toscana nel primo trimestre 2013, con il commercio al dettaglio in peggioramento dello 0,5 per cento rispetto al 6,3 del trimestre precedente. Niente però rispetto al crollo nazionale dei consumi, pari ad oltre il 10 per cento. Vale inoltre registrare nella nostra regione una sia pur piccola inversione di tendenza riguardo alle aspettative sulle vendite, con un’attenuazione dei segni negativi toccati negli ultimi trimestri. Sono queste, in sintesi, le indicazioni contenute nel rapporto sulla Congiuntura delle imprese del commercio al dettaglio in Toscana, Consuntivo 1° trimestre 2013-Aspettative 2° trimestre 2013, elaborata dall’Ufficio Studi di Unioncamere Toscana. Dopo i continui cali registrati a partire da inizio 2011, va sottolimeato il clima di fiducia degli operatori che evidenzia una timida inversione di tendenza nelle aspettative sulle vendite. Si è momentaneamente arrestata la diffusione del pessimismo nelle piccole e nelle medie strutture commerciali, così come fra gli specializzati (alimentari e non). Si è invece assottigliato il saldo positivo per ipermercati, supermercati e grandi magazzini (da +17 a +7 punti percentuali). Anche le aspettative circa l’andamento degli ordinativi rivolti dalle imprese del commercio al dettaglio ai propri fornitori sono in lieve recupero, anche se predomina comunque un atteggiamento prudenziale nel rifornimento dei campionari. Resta comunque la crisi dei negozi di vicinato, quelli che non vanno oltre i 5 dipendenti; qui la perdita di vendite sfiora tra gennaio e marzo il 9 per cento. “Siamo consapevoli di essere di fronte a una crisi senza precedenti che sta colpendo l’intero sistema e le nostre imprese commerciali; a causa della preoccupante riduzione dei consumi, si sentono in grande difficoltà – commenta i dati l’assessore regionale al commercio Cristina Scaletti -. La Regione intende fornire in questa fase un sostegno che si manifesta sia attraverso azioni legislative, come dimostra il ricorso alla Consulta fatto per garantire la giusta armonia tra piccola, media e grande distribuzione; sia attraverso interventi diretti. Penso al rafforzamento dei centri commerciali naturali, al rilancio del programma Vetrina Toscana e alla valorizzazione dei negozi storici: l’obiettivo è difendere l’identità e la tipicità mettendo in rete importanti collaborazioni con le associazioni di categoria e le Camere di commercio”. Grazie alla legge regionale n. 52 del settembre 2012, che ha modificato il Codice del commercio, la Toscana è l’unica regione dove micro e piccole imprese commerciali possono avviare un’attività fino a 300 metri quadri con una semplice segnalazione certificata di inizio attività. “Sono tutte azioni che vogliono garantire la competitività del sistema toscano – aggiunge l’assessore -. Anche il progetto va in questa direzione: qualificare la rete del piccolo commercio in Toscana”. Finanziato per 865mila euro, il progetto attinge a risorse europee e prevede interventi mirati a favorire lo sviluppo, l’ammodernamento, la qualificazione e l’innovazione delle piccole e micro imprese commerciali. “Ma soprattutto intende stimolare l’entrata nel mondo imprenditoriale dei giovani favorendo un ricambio generazionale capace di modernizzare le attività commerciale di famiglia – conclude l’assessore Scaletti -. Infine, la Toscana vuole continuare a svolgere un ruolo forte nella discussione sulle liberalizzazioni. Fino ad ora, nel campo del commercio, non hanno prodotto i risultati attesi, acuendo invece una serie di questioni sociali, sia per i proprietari dei piccoli esercizi che per i lavoratori dell’intero comparto”.  
   
   
MILANO - TREND IN CRESCITA PER I NEOIMPRENDITORI  
 
Milano, 25 giugno 2013 - Ogni giorno 34 giovani creano un’impresa a Milano, su un totale di 120 imprese che nascono. Un trend in crescita, in due anni cresce il peso dei giovani sulle nuove iscrizioni: dal 26% al 28%. Tra gli aspiranti imprenditori, uno su quattro lo fa per trovare un lavoro secondo un’indagine condotta su 500 aspiranti imprenditori utenti dello Sportello Punto Nuova Impresa Formaper. Principali settori per i giovani: ristorazione e costruzioni, con più di un’impresa su dieci. Ma crescono in agricoltura: nei primi tre mesi del 2013 un terzo delle iscrizioni è di un giovane. Tra i settori di specializzazione dove i giovani pesano di più: agenti e mediatori di assicurazioni (42,9% sulle attive) e commercio ambulante di bigiotteria (39,9%), ristorazione con asporto (34,8%), procacciatori e intermediari di assicurazioni (34,5%). Crescono le imprese giovanili di intonacatura (75% delle nuove iscritte), agenti e mediatori di assicurazioni (63,8%), ristorazione con asporto (58,1%), commercio ambulante di bigiotteria (57,1%). Tra i settori dove i giovani sono un po’ meno presenti (15,5% sul totale delle attive), ma in forte crescita, c’è la mediazione immobiliare (57,1% delle nuove iscritte). Emerge da un’elaborazione della Camera di Commercio di Milano sui dati del registro delle imprese al primo trimestre 2013 e per le specializzazioni tenendo conto dei settori con oltre 100 imprese giovanili, con titolare con meno di 35 anni. Oggi in Provincia di Milano presentazione del rapporto “Lungo il tunnel” nell’ambito dell’iniziativa Job Matchpoint, Fiera del Lavoro Punto Nuova Impresa è un servizio gratuito mirato e pratico di supporto agli aspiranti imprenditori e lavoratori autonomi nel compiere scelte meditate e consapevoli per avviare attività competitive in grado di reggere sul mercato. Martedì 25 giugno, appuntamenti al Job Matchpoint. Nella sede della manifestazione in via Vivaio 7, dalle ore 9.00, uno stand di Formaper, azienda speciale della Cdc di Milano fornirà informazioni sui servizi a disposizione per mettersi in proprio ed alle ore 15.00 workshop “Start-up e autoimprenditorialità”. “La semplificazione burocratica e la crescita della sinergia tra lavoro e formazione - ha dichiarato Alberto Meomartini, vice presidente della Cdc di Milano - sono elementi importanti su cui le istituzioni possono lavorare insieme per favorire la crescita dell’occupazione”. “La Camera di commercio - ha dichiarato Massimo Ferlini, membro di giunta della Cdc di Milano - promuove l’occupazione attraverso l’autoimprenditorialità, perché fare impresa può essere un antidoto efficace alla disoccupazione. Mettersi in proprio rappresenta cioè un’azione anticiclica che aiuta non solo a trovare un’occupazione ma anche a far ripartire l’economia. Proponiamo bandi per le imprese e a sostegno dell’occupazione e con Punto Nuova Impresa, uno sportello gratuito che aiuta gli aspiranti imprenditori ad orientarsi, seguiamo quasi 2mila persone all’anno. Cdc è inoltre disponibile ad impegnarsi perché, attraverso la Fondazione Welfare Ambrosiano, si sviluppi un sistema pubblico-privato di servizi per il lavoro che sia un reale supporto per l´inserimento lavorativo dei giovani, attraverso percorsi di formazione e lavoro, e per il reinserimento di quanti stanno perdendo il lavoro attuale”.  
   
   
LET’S TALK ABOUT ECO-DESIGN! EUROPEAN BEST PRACTICES AND NETWORKING COCKTAIL  
 
Torino, 25 giugno 2013 - Unioncamere Piemonte e la Camera di commercio di Torino, nell´ambito del progetto Eco Design Network (Eden), organizzano una serata (su invito) di discussione sul tema dell´eco-design, che si terrà giovedì 27 giugno 2013 alle h. 16.30 in Via dell´Arcivescovado 18, presso la Sala Diamante del Golden Palace Hotel di Torino. Il workshop anticiperà l´evento di brokeraggio To Design 2013 che si terrà il giorno successivo, appuntamento organizzato dalla Camera di commercio di Torino in collaborazione con Unioncamere Piemonte per far incontrare imprese manifatturiere e top level designer allo scopo di favorire lo sviluppo di prodotti e processi innovativi improntati a criteri di eco-sostenibilità. L´obiettivo è individuare nuove soluzioni sostenibili per innovare la produzione delle imprese, attraverso un´analisi attenta delle loro caratteristiche, e facilitare l´incontro con operatori di altri Paesi. Grazie al supporto della rete comunitaria Enterprise Europe Network, di cui la Camera di commercio di Torino e Unioncamere Piemonte sono partner, parteciperanno all’evento più di cento tra imprese e designer provenienti da differenti Paesi europei. Sono previsti più di 300 incontri, che permetteranno d’indagare la potenzialità del design quale strumento in grado di favorire prodotti e processi più sostenibili dal punto di vista ambientale. La giornata formativa del 27 giugno sarà, invece, l´occasione per approfondire le politiche europee che riconoscono nel design una leva di sviluppo fondamentale per le imprese e per presentare best practice europee legate a percorsi aziendali di eco-design. Aprirà i lavori Paolo Bertolino, Segretario Generale di Unioncamere Piemonte. Prenderà poi la parola Lucy Salamanca, della Commissione Sostenibilità dell´Osservatorio Permanente del Adi (Associazione Design Industriale), che parlerà di Design as a tool for eco innovation. A seguire, Samuel Mayer, Direttore del Pôle éco-conception di Saint-etienne, presenterà un recente studio che mette in luce i ritorni economici degli investimenti aziendali in eco-design, mentre Claudia De Giorgi, ricercatrice al Politecnico di Torino, Dipartimento di Design e Architettura, parlerà del progetto comunitario Eco Design Network (Eden). Verranno infine presentati alcuni Case Studies europei di utilizzo del design quale strumento per favorire l’eco-innovazione. L’incontro si chiuderà con una discussione in gruppi seguita da un cocktail conclusivo. Modera il workshop Paola Zini, Direttrice di Torino World Design Capital 2008.  
   
   
ILVA, VENDOLA: COINVOLGERE GLI ENTI LOCALI IN TUTTI I PASSAGGI DECISIONALI  
 
Bari, 25 giugno 2013 - “La Regione Puglia ha proposto dei suggerimenti nel processo di conversione in legge del decreto sull’´Ilva: noi pensiamo che nella cabina di regia il ministero dello Sviluppo economico debba agire di concerto con il ministero dell´Ambiente e con il ministero della Salute. E che le Regioni e gli enti locali debbano essere sentiti rispetto a tutti i passaggi operativi e decisionali”. Così il Presidente della Regione Puglia Nichi Vendola intervenendoin audizione sul decreto Ilva alle Commissioni riunite Attività Produttive e Ambiente alla Camera. “La Regione Puglia - ha spiegato Vendola - ha ribadito un giudizio estremamente positivo sul provvedimento di commissariamento dell’Ilva, cioè una forma di amministrazione straordinaria che, in questo caso, non interviene alla luce di un capitombolo economico finanziario, ma interviene a partire dalla cognizione di un disastro ambientale: e´ la prima volta che questo accade in Italia”. Vendola ha definito il decreto del Governo sull’Ilva “molto positivo per gli effetti che produce: quale la sostanziale estromissione della famiglia Riva dalla gestione di una fase in cui produzione industriale e ambientalizzazione sono, e devono essere, due facce della stessa medaglia” . “Abbiamo avuto una discussione molto significativa - ha concluso Vendola - che consentirà al Parlamento non solo di migliorare un decreto che apre un varco di luce nella città di Taranto, ma anche che possa indurre una riflessione globale sulla necessità di eco-compatibilizzare l’industria italiana”.  
   
   
1.260.000 EURO PER LE PMI LUCANE PER LA CREAZIONE DI RETI D´IMPRESA  
 
Potenza, 25 giugno 2013 - Dare maggiore impulso alla realtà distrettuale lucana, intervenendo su quelli che appaiono come punti di debolezza del sistema organizzativo tra le imprese che in esso operano, promuovendo la cultura del “fare insieme” per superare i maggiori ostacoli di produzione e commercializzazione dovuti alle dimensioni aziendali promuovendo lo strumento giuridico del “contratto di Rete”. E’ questo il macro obiettivo della Convenzione stipulata tra il Dipartimento Attività Produttive della Regione Basilicata (su iniziativa dell’assessore Marcello Pittella) e Unioncamere Basilicata, su azioni per la creazione del modello di “rete di impresa” attraverso il “contratto di rete”, con particolare riferimento allo sviluppo di percorsi di internazionalizzazione, per le imprese aderenti ai Distretti lucani, a valere su un progetto di 1.260.000 euro, cofinanziati al 50% dal Ministero dello Sviluppo Economico e al 50% dalla Regione Basilicata con fondi Po Fesr. «Attraverso lo strumento delle Reti di impresa, di cui il sistema camerale lucano è stato precursore, sarà possibile rispondere alle richieste di aiuto da parte delle aziende che operano nei Distretti – spiega il presidente di Unioncamere Basilicata, Pasquale Lamorte . Come ripetiamo ormai da tempo, infatti, è assolutamente indispensabile “unire le forze” per affrontare lo sviluppo del mercato italiano e soprattutto l’internazionalizzazione delle imprese, sostenendo la competitività e lo sviluppo delle Pmi lucane sui mercati esteri. Non da ultimo, il fare massa critica potrà favorire un migliore accesso al credito e l’acquisto a condizioni favorevoli di beni e servizi. Siamo estremamente soddisfatti rispetto al riconoscimento del ruolo di primo piano esercitato dalle Camere di Commercio nel favorire l’accesso e l’espansione delle imprese sui mercati esteri, attraverso la fornitura di servizi di assistenza, informazione e promozione. Un’attività, svolta con la rete delle Camere di Commercio Italiane all´Estero, tesa a favorire le imprese nei processi di integrazione nei mercati internazionali, promuovendo la collaborazione economica, commerciale, industriale e finanziaria delle Pmi». La connessione e l’interazione tra le sei realtà distrettuali lucane e tra queste e gli enti territoriali di riferimento (Regione, Camere di Commercio, Sviluppo Basilicata ed altri enti pubblici e privati) produrranno quindi l’aumento della capacità penetrativa delle imprese appartenenti ai distretti lucani sui mercati nazionali e internazionali, da un lato mediante il rafforzamento dell’organizzazione e dell’offerta in forma aggregata e dall’altro attraverso l’assistenza e l’accompagnamento sui mercati esteri. Il progetto si sviluppa in tre macro-azioni: la prima fa capo a Unioncamere Basilicata, che opererà per il tramite delle due Camere di Commercio (con Potenza nel ruolo di coordinamento per l’esperienza maturata nella formalizzazione dei “contratto di rete”, conseguente alla promozione e gestione dei primi bandi in Italia finalizzati a promuovere la costituzione reti d’impresa sul territorio lucano), e si esplicita nell’organizzazione - presso gli ambiti territoriali di ciascun distretto - di azioni informative sui benefici (fiscali, amministrativi, finanziari ed organizzativi) dello strumento “Contratto di Rete”, oltre che sulle misure agevolative previste dalla Regione Basilicata, dalle Camere di Commercio di Potenza e Matera e da eventuali altre istituzioni pubbliche e private che potrebbero incentivare tale forma di aggregazione. Saranno altresì programmate missioni commerciali all’estero, avvalendosi della rete delle Camere di commercio italiane all’estero. L’intervento specifico della seconda linea di azione è l’emanazione di un avviso pubblico a favore delle imprese operanti nel territorio dei distretti finalizzato alla promozione delle reti di impresa, per favorire la cultura dell’aggregazione e “ampliare i confini distrettuali” favorendo, tra l’altro, collaborazioni tra imprese appartenenti anche a differenti distretti, allo scopo di migliorare le perfomance produttive, aumentare il fatturato, ridurre i costi e favorire l’accesso al credito. Anche in questo caso il soggetto attuatore è Unioncamere Basilicata, che opererà per il tramite della Camere di Commercio di Potenza, in ragione della provata esperienza nella gestione di avvisi pubblici similari. La Cciaa potentina, infatti, dal 2010 (e per 3 anni consecutivi) ha coordinato e cofinanziato un bando per la promozione dei contratti di rete in collaborazione con il Dipartimento Attività Produttive della Regione Basilicata, consentendo la costituzione di circa 30 reti di impresa e permettendo alle stesse imprese singole aderenti ad una rete di operare secondo logiche di filiera, oltre i limiti territoriali tipici di un Distretto, con obiettivi più ampi e globalizzati. La terza linea di intervento riguarda infine azioni di promozione e creazione di desk sui mercati target, e sarà realizzato tramite la ridefinizione e il potenziamento dello Sportello Regionale per l´Internazionalizzazione delle Imprese (Sprint) nato presso la Regione Basilicata come strumento operativo finalizzato a fornire uno sportello unico a supporto delle imprese lucane che intendono affacciarsi sui mercati esteri. In questo caso il soggetto attuatore sarà la Regione con il supporto della sua “in house” di settore (Sviluppo Basilicata Spa), con il coinvolgimento degli altri enti pubblici di settore che operano su scala regionale nazionale ed internazionale tra cui Unioncamere Nazionale e Regionale (utilizzando anche i servizi offerti dal portale delle Camere di Commercio d’Italia www.Worldpass.camcom.it), Simest, Sace, Unido, l’Agenzia Nazionale per l’Internazionalizzazione, ex Ice), per creare un sistema virtuoso che metta in relazione da un lato il mondo delle imprese appartenenti ai distretti regionali e dall’altro quello del pubblico e che sappia fornire risposte sempre più veloci ed efficaci alle necessità delle imprese che intendono internazionalizzarsi.  
   
   
REGISTRO ASSEGNATARI MARCHI DI IDENTIFICAZIONE DEI METALLI PREZIOSI  
 
Roma, 25 giugno 2013 - Le Camere di commercio hanno il compito di tenere il Registro degli assegnatari di marchi per metalli preziosi (comunemente denominato “Registro orafi”) al quale devono iscriversi coloro che intendono vendere, fabbricare, importare platino, palladio, oro e argento in lingotti, verghe, laminati, profilati e semilavorati in genere. Tale iscrizione, oltre ad essere condizione necessaria per la vendita, la fabbricazione e l´importazione di metalli nobili, è necessaria per il rilascio del marchio di identificazione a cura della Camera di commercio. Il marchio è un elemento importante in quanto va apposto sui metalli e sugli oggetti posti in vendita. La domanda di iscrizione deve essere corredata dalla licenza rilasciata dall´autorità di pubblica sicurezza. Tale licenza non è richiesta per coloro che sono iscritti all´Albo delle imprese artigiane. La concessione del marchio è soggetta a rinnovo annuale previo pagamento di un diritto dell´importo pari alla metà di quello richiesto per la concessione, da versare nel mese di gennaio di ogni anno. (ultima revisione giugno 2013)  
   
   
ALTO ADIGE FINANCE SI PRESENTA: SOSTEGNO A PUBBLICO E PRIVATO, MA NON A PIOGGIA  
 
Bolzano, 25 giugno 2013 - Una dotazione di 250 milioni di euro dalla Regione, una struttura snella, interventi concordati con la Giunta provinciale per incentivare equamente progetti nel pubblico e nel privato, mirati e non a pioggia: sono i tratti salienti di Alto Adige Finance Spa che il 21 giugno a Bolzano si è presentata alle parti sociali. Gli assessori Roberto Bizzo e Thomas Widmann puntano sull’apporto di idee di imprenditori e sindacati per rispondere meglio alle esigenze di aziende e lavoratori. I primi due finanziamenti: l´export e la banda larga. Alla "prima" di Alto Adige Finance all´hote Laurin, davanti ai rappresentanti dell´economia e del lavoro, l´assessore Roberto Bizzo ha ricordato che la Giunta provinciale ha costituito Alto Adige Finance non solo per la disponibilità finanziaria garantita dalla Regione con 250 milioni di euro, "ma anche per l´esigenza di cambiare il metodo con cui il pubblico deve rapportarsi al privato." Cambiare metodo, secondo Bizzo, significa allontanarsi dal sistema dei contributi diffusi e passare ai sistemi più mirati di sostegno, più efficaci, che incentivino i comportamenti virtuosi. "La nuova Spa individua questi strumenti e dal confronto con le associazioni economiche e con i sindacati raccoglie spunti per intercettare al meglio le esigenze delle imprese e le sostiene." Si tratta di investire nel territorio, ma con somme che dovranno rientrare e che configurano un rapporto, ha concluso Bizzo, "in cui la Provincia diventa partner e non un bancomat." Nelle intenzioni della Giunta provinciale, che mantiene una funzione di controllo e supervisione, la nuova Spa dovrà essere una società snella, che collabora con le banche e gli operatori economici specializzati per mettere in circolo risorse in grado di facilitare la ripresa economica e creare nuova occupazione. In tal senso Alto Adige Finance, ha ricordato l´assessore Thomas Widmann, "si muoverà su vari piani per favorire l´accesso al credito. Due finanziamenti sono già stati definiti dalla Giunta: il sostegno all´export con capitale e annesso fondo di garanzia nonché 50 milioni di euro ai Comuni per la copertura dell´ultimo miglio della banda larga. Le prossime misure saranno discusse con le parti sociali." Alla presentazione ha partecipato anche il Cda di Alto Adige Finance, guidato dal presidente Peter Oberparleiter, manager della multinazionale Gnk, e composto da Eros Magnago (Ripartizione provinciale finanze) e Manuela Defant (Bls). Oberparleiter, che ha accettato l´incarico a a titolo gratuito, ha ricordato che la società ha un capitale di 200mila euro e che i 250 milioni gestiti sono la concessione di un credito da parte della Regione, da resitituire in 15 anni: "Diventa quindi essenziale promuovere gli interventi che rappresentano un plusvalore per l´economia e il territorio, cercare l´equilibrio tra il sostegno a progetti del settore pubblico e del privato." Lo statuto e gli ambiti di azione di Alto Adige Finance sono stati illustrati da Magnago, che ha definito la Spa "uno strumento di sistema già collaudato in molte altre Regioni." Tra le misure possibili figurano la costituzione di fondi di rotazione, prestiti partecipativi per progetti finalizzati al finanziamento delle imprese, assunzione di mutui, prefinanziamenti per progetti strategici con ricadute sulla collettività.  
   
   
COMMERCIO, LIGURIA: ULTERIORI 800MILA EURO PER AIUTARE RISTRUTTURAZIONI E RIQUALIFICAZIONI DEI NEGOZI. ARRIVANO A 4,3 MLN LE RISORSE A DISPOSIZIONE  
 
Genova, 25 Giugno 2013 - Quasi 800mila euro sono stati stanziati oggi dalla Giunta regionale, su proposta dell’assessore allo sviluppo economico, Renzo Guccinelli per implementare il bando da 3 milioni di euro varato dalla Giunta a gennaio, per favorire la ristrutturazione di negozi, bar, ristoranti e altri esercizi commerciali. Si tratta di risorse che erano già state incrementati a maggio con ulteriori 500mila euro, che hanno portato la cifra finale messa a disposizione della Regione Liguria a 4,3 milioni di euro. I finanziamenti odierni vogliono andare incontro alla crisi del commercio e al calo dei consumi e fare in modo che il tessuto commerciale ligure che registra 28.500 esercizi con una superficie complessiva di oltre 1 milione di mq, possa tenere testa a un momento difficile. Il bando varato a gennaio ha avuto un grande successo con oltre 1.000 domande presentate e una richiesta di contributo complessiva pari a 20 milioni di euro. “Sono molto soddisfatto – ha spiegato l’assessore Guccinelli – che in questa fase di crisi la Regione Liguria sia riuscita ad inserire ulteriori risorse a favore del commercio, portando avanti azioni in grado di aiutare soprattutto un settore, come quello del piccolo commercio, che in Liguria riveste una notevole importanza, per questo faro’ il possibile perché possano essere individuati ulteriori finanziamenti”.  
   
   
LOMBARDIA.ARTIGIANATO,INSEDIATA CONSULTA TECNICA REGIONALE ORGANISMO DI 8 MEMBRI, DARÀ PARERI SU PROGRAMMI E INTERVENTI  
 
Milano, 25 giugno 2013 - E´ chiamata a partecipare alla programmazione regionale, formulando valutazioni e proposte sulla normativa di settore, oltre che a esprimere pareri sull´annotazione, modificazione e cancellazione delle imprese artigiane nella sezione speciale del registro delle imprese. E´ la ´Consulta Tecnica per l´Artigianato´, che si è ufficialmente insediata oggi in Regione. All´avvio dei lavori è intervenuto, nel pomeriggio, l´assessore alle Attività produttive, Ricerca e Innovazione Mario Melazzini. La Composizione - La Consulta è composta da 8 membri, che partecipano alle sedute a titolo gratuito: il direttore generale Attività produttive, Ricerca e Innovazione; il dirigente dell´Unità organizzativa competente in materia; un esperto designato dall´Unione regionale delle Cciaa; un rappresentante dell´Associazione regionale dei Comuni lombardi (Anci Lombardia); i rappresentanti delle associazioni di categoria più rappresentative del settore (Confartigianato Lombardia, Cna Lombardia, Casartigiani Lombardia, Claai Lombardia). Strumento Operativo - ´Questa Consulta - ha detto Melazzini - deve essere uno strumento operativo, estremamente dinamico e concreto. L´obiettivo è avere una ricaduta positiva sulle piccole imprese artigiane, che necessitano di avere strumenti e indirizzi per vivere e rilanciarsi. Qui siedono diversi attori: non solo rappresentanti delle organizzazioni artigiane ma anche degli Enti locali. Chiedo a tutti di sfruttare questo strumento, per far sì che diventi per la Regione foriero di indicazioni, ma soprattutto perché sia in grado di dare un ritorno concreto e positivo alle imprese´. ´Un tema che ci sta particolarmente a cuore - ha aggiunto Melazzini - è quello della semplificazione, con la modifica della legge sulla competitività. Spero che a breve si possa avviare l´iter consiliare di queste nuove norme, fondamentali per le nostre imprese´. I Compiti - La Consulta è prevista dalla Legge regionale 7 del 2012 e svolge funzioni di supporto e di proposta in ordine alle politiche regionali in materia di artigianato, e in particolare può: formulare proposte di indirizzo alle Cciaa, circa le funzioni in materia di annotazione, modificazione e cancellazione delle imprese artigiane nella sezione speciale del registro delle imprese; formulare pareri circa la normativa di settore per lo svolgimento delle attività artigiane; formulare pareri in merito ai ricorsi amministrativi contro i provvedimenti delle Cciaa in materia di annotazione, modificazione e cancellazione delle imprese artigiane nella Sezione speciale del Registro delle imprese, su richiesta del nucleo di valutazione.  
   
   
FONDO JEREMIE, EROGATI ALLE PMI CAMPANE OLTRE 50 MILIONI DI EURO IN 18 MESI. CENTRATI GLI OBIETTIVI ASSEGNATI DAL FEI  
 
Napoli, 25 giugno 2013 - La Regione Campania, grazie alle sinergie messe in campo con il Fondo europeo degli Investimenti (Fei) e gli istituti bancari gestori, Unicredit e Banca del Mezzogiorno - Medio Credito Centrale (Mcc), ha raggiunto il primo importante obiettivo assegnato dal Fondo europeo per gli investimenti (Fei) nell’ambito dell’iniziativa Jeremie Campania. Sono stati erogati oltre 50 milioni di euro di prestiti alle Pmi operative nel territorio regionale entro il primo semestre 2013. Jeremie (Joint European Resources for Micro to Medium Enterprises) è un’iniziativa congiunta della Commissione europea e del Gruppo Bei (Banca Europea per gli Investimenti e Fondo Europeo per gli Investimenti) che in Campania è gestita dal Fei per conto della Regione e finanziata dalle risorse del Fondo Europeo di Sviluppo Regionale (Fesr). Unicredit e Banca del Mezzogiorno – Mcc sono gli istituiti di credito selezionati dal Fei quali intermediari per l’erogazione di credito alle imprese campane nell’ambito di Jeremie Campania. I finanziamenti disponibili alle Pmi sono composti per il 45 per cento da risorse del Fondo Jeremie, intermediati tramite il Fei a tasso zero, il che rende le condizioni particolarmente favorevoli, e per il restante 55 per cento da risorse proprie di Unicredit. Grazie all’effetto leva prodotto da Jeremie, ad oggi, nell’ambito della presente operazione, sono ancora disponibili finanziamenti a condizioni favorevoli per ulteriori 100 milioni di euro. La misura è rivolta a imprese che operano in settori innovativi quali le tecnologie informatiche, le biotecnologie, l’aerospaziale, il risparmio energetico e le energie rinnovabili, ma anche in settori tradizionali come l’agroalimentare, l’artigianato, commercio e servizi. I finanziamenti per ciascun “gruppo economico” non potranno superare 1 milione e mezzo di euro; la durata massima per il rimborso sarà di 10 anni, variabile a secondo delle finalità dell’investimento e della forma tecnica del finanziamento richiesto dall’impresa. Finora, le imprese che maggiormente hanno richiesto finanziamenti tramite Jeremie sono quelle operanti nel settore dell’industria manifatturiera e agroalimentare per investimenti materiali, in macchinari, impianti ed attrezzature, immateriali per ricerca e sviluppo e per il circolante collegato al sostegno dell’attività di espansione delle imprese. Jeremie offre agli Stati membri Ue, mediante le rispettive Autorità di gestione nazionali e regionali, l’opportunità di dedicare una parte dei Fondi Strutturali resi disponibili nel periodo 2007-2013 a strumenti di ingegneria finanziaria per migliorare l’accesso ai finanziamenti per Pmi. Jeremie è un Fondo di Partecipazione che attua una serie di strumenti di ingegneria finanziaria, quali, ad esempio, prestiti a tasso agevolato a carattere rotativo. Per la presente operazione, il Fei gestisce le risorse messe a disposizione dal Fondo europeo di sviluppo regionale (Fesr) nell´ambito del Programma Operativo Regionale Campania Fesr 2007-2013. Ad oggi, sono complessivamente 14 i Fondi di Partecipazione Jeremie gestiti dal Fei a livello europeo di cui 7 attuati a livello nazionale e 7 a livello regionale. Nell’ambito di Jeremie, il Fei gestisce in Italia, nelle Regioni Campania, Calabria e Sicilia, risorse provenienti dai Fondi Strutturali per un ammontare complessivo di 210 milioni di euro.  
   
   
MILANO: IMPRESE. 3 MILIONI DI EURO DA COMUNE E CAMERA DI COMMERCIO PER GLI INVESTIMENTI NELLE NUOVE TECNOLOGIE  
 
Milano, 25 giugno 2013 - Comune e Camera di Commercio di Milano stanziano oltre 3 milioni di euro per incentivare le imprese e gli investimenti nel settore delle tecnologie digitali, strumento indispensabile per la competitività delle micro, piccole e medie realtà imprenditoriali milanesi. Questo l’obiettivo del bando “Fare Impresa Digitale”, le cui linee guida sono state approvate dalla Giunta di Palazzo Marino. I contributi (1,6 milioni di euro stanziati da Camera di Commercio di Milano e 1,4 milioni dal Comune di Milano) sono rivolti alle imprese con sede legale sul territorio cittadino. “Il progetto – spiega l’assessore alle Politiche per il Lavoro, Università e Ricerca Cristina Tajani – è un tassello del percorso volto a sostenere l´innovazione del tessuto d´impresa cittadino che abbiamo intrapreso con Camera di Commercio. Nello specifico, questa iniziativa intende favorire l’innovazione di prodotto, di processo e dei servizi attraverso l’introduzione di nuove tecnologie digitali e l’uso innovativo di conoscenze e tecnologie esistenti, sostenendo la domanda di servizi e prodotti digitali capaci di incrementare la competitività aziendale. Grazie a questa iniziativa – ha concluso l’assessore - nel 2012 abbiamo contribuito alla realizzazione di 158 innovazioni e alla nascita di 19 start-up. Un segno concreto di vicinanza dell’istituzione alle piccole imprese innovative che operano sul territorio in un momento di forte crisi economica”. Le risorse disponibili saranno così erogate: 615mila euro per gli interventi di innovazione tecnologica sostenute da Start-up; 900mila euro a favore di micro, piccole e medie imprese e 1,5 milioni di euro a favore di imprese specificatamente collocate nel settore Itc. Gli interventi di innovazione finanziabili sono quelli per la promozione e la vendita on line di prodotti e servizi, il cloud computing, soluzioni di energy management, creazione di applicazioni a supporto dello sviluppo turistico e culturale del territorio, smart mobility, nonché tutti i servizi digitali innovativi basati sull’internet of things (internet delle cose per migliorare la vita degli individui). Al bando potranno partecipare imprese e reti di imprese con personalità giuridica che, al momento della presentazione della domanda, rientrino nella definizione di micro, piccola e media impresa (Mpmi). Spazio anche alle Start-up sotto forma societaria (società di persone e società di capitali) e alle imprese individuali che devono risultare iscritte al Registro Imprese da più di 18 mesi alla data di presentazione della domanda di contributo. I contributi, a fondo perduto, saranno concessi sino al 50% dell’investimento sostenuto dall’impresa sino a un massimo di 15mila euro per le start-up; 25mila euro per le Mpmi e 30mila euro per le imprese del settore dell’Ict. Le domande di partecipazione potranno essere presentate a partire dalle ore 12.00 di martedì 2 luglio e fino alle ore 12.00 di venerdì 20 settembre 2013 esclusivamente in forma telematica accedendo al portale http://servizionline.mi.camcom.it/  e compilando l’apposito modulo.  
   
   
PUGLIA: GIÀ 93 RICHIESTE PER MICROCREDITO DOPO SEI GIORNI DALL´AVVISO  
 
Puglia, 25 giugno 2013 - A soli sei giorni dall’attivazione dell’avviso Microcredito, sono state presentate 93 richieste di prestito per un totale di 2 milioni di euro circa e un finanziamento medio per domanda di 22.300 euro. Ne ha dato notizia l’assessore al Lavoro della Regione Puglia Leo Caroli in occasione dell’appuntamento del progetto “Capacity Building, competenze per la pubblica amministrazione nelle regioni obiettivo convergenza”, che si è tenuto oggi a Bari. «Sebbene siano cifre provvisorie – ha spiegato Caroli - questi numeri dimostrano interesse alla misura. L’obiettivo resta quello di agire sui punti sensibili della crisi economica, intervenendo a sostegno degli anelli più fragili del sistema economico e riattivando quel circuito fiduciario tra Pubblica Amministrazione e piccolissima impresa. «Registriamo notevoli sinergie – ha proseguito l’assessore - tra gli interventi regionali e le politiche di indirizzo nazionale sul tema del microcredito per le imprese: è fondamentale scambiare informazioni e buone pratiche tra i soggetti e i livello di governo coinvolti, perché attraverso questa condivisione è possibile migliorare la qualità dei servizi di assistenza tecnica a favore dei beneficiari. La Puglia e il nostro avviso per il Microcredito d’Impresa – ha poi concluso Caroli - rappresentano sicuramente un contributo importante all’individuazione delle migliore strategie d’azione. Il Microcredito della Regione Puglia peraltro è parte integrante di una serie di interventi a sostegno del sistema economico e del credito». In questa direzione va anche il progetto “Capacity Building” sugli strumenti finanziari di microcredito: definizione e sperimentazione di nuove competenze e modelli d’azione per la gestione efficiente ed efficace dei Programmi Operativi in preparazione al nuovo ciclo di programmazione 2014/2020”, un’iniziativa dell’Ente Nazionale per il Microcredito, presentata per la prima volta in Puglia proprio per il ruolo della Regione nel sostegno al credito delle imprese. «Nella Regione Puglia - ha affermato Giovanni Nicola Pes, Direttore del Progetto Capacity Building - esistono delle strutture amministrative e delle risorse dedicate, come la società in house Puglia Sviluppo, organismo intermedio responsabile della gestione e dell’erogazione dei finanziamenti del Microcredito, ed operatori diffusi sul territorio come la Rete dei Nodi, che permettono ai progetti di microfinanza di svilupparsi in un contesto già predisposto e che agisce in una logica integrata tra gli strumenti». Rilevanti le aspettative che la Regione Puglia ripone in questo progetto: l’intervento nazionale rappresenta un’opportunità per la Puglia di completare lo strumento degli incentivi all’occupazione puntando a migliorare il sistema dell’accessibilità nel mercato del lavoro. L’avviso Microcredito per le imprese pugliesi, cofinanziato dal Por Fse 2007/2013 con una dotazione complessiva di 19.500.000 euro, fa parte del Piano Straordinario per il Lavoro ed è attivo dal 18 giugno. Le domande potranno essere presentate aprendo la pagina www.Sistema.puglia.it/microcredito  Non c’è scadenza perché l’avviso è a sportello quindi è aperto fino ad esaurimento risorse.  
   
   
INAUGURATO L’IMPIANTO SO.GE.SI A PONSACCO: “UN’INIEZIONE DI FIDUCIA PER L’ECONOMIA TOSCANA”  
 
Firenze, 25 giugno 2013 – “Un evento importante e un bel segnale per l’economia toscana”. Così l’assessore regionale a attività produttive, lavoro e formazione Gianfranco Simoncini commenta l’inaugurazione, cui ha partecipato il 21 giugno a Ponsacco, del Centro servizi innovativi della So.ge.si, un’azienda italiana con capitale privato all’avanguardia nel settore dei servizi integrati per la sanità e le imprese. “Si tratta di un investimento importante nel nostro territorio – prosegue Simoncini – La So.ge.si ha infatti investito a Ponsacco circa 13 milioni di euro in un impianto che quando lavorerà a pieno regime darà lavoro a circa 150 persone, recuperando in base ad un accordo stipulato anche i lavoratori della ex-Iori, una lavanderia industriale chiusa da tempo. Per il momento le assunzioni saranno 30-40 che dovrebbero salire a 100 entro l’estate. E questa è una bella notizia. Si pongono i temi dell’occupazione, qualità e innovazione al centro dell’investimento”. Ma ci sono altri aspetti di grande rilievo secondo Simoncini che ha partecipato anche all’incontro sul tema “Qualità e innovazione dei servizi nell’età della spending review” insieme tra gli altri a Emiliano Nardi Schultze della So.ge.si, al sindaco di Ponsacco Alessandro Cicarelli, a Rocco Damone, direttore generale della Asl 5 di Pisa, a Carlo Rinaldo Tomassini, direttore generale dell’azienda ospedaliero-universitaria di Pisa. “L’impianto di Ponsacco – sottolinea l’assessore regionale – che si affianca ad altri presenti in Umbria, dove la società ha iniziato nell’82 la sua attività, e nel resto d’Italia – è stato realizzato all’insegna della innovazione tecnologica nell’ambito del lavaggio e sterilizzazione di dispositivi medici e biancheria per ospedali, cliniche, strutture alberghiere e termali, con sistemi a elevato risparmio energetico e a basso impatto ambientale. Peraltro le varie linee produttive presenti qui – lavanderia, sterilizzazione, logistica – vengono affiancate da un Laboratorio di ricerca e sviluppo in collaborazione con le università e in particolare la Scuola superiore Sant’anna”.  
   
   
"DAL VESUVIO ALLA SILICON VALLEY...E RITORNO", OGGI EVENTO AL PICO  
 
  Napoli, 25 giugno 2013 - Si tiene oggi al Pico (Palazzo dell´Innovazione e della Conoscenza), l´evento "Dal Vesuvio alla Silicon Valley... E ritorno", promossa dalla consulting firm californiana Campania Felix, Llc. E dalla campana Associazione Skillpoint, in collaborazione con la Regione Campania. L´iniziativa si inserisce nel lavoro che si sta portando avanti ai fini della costituzione della Rete Regionale degli Incubatori, prevista dalla Finanziaria 2013, attraverso Campania Innovazione - Agenzia Regionale per la Promozione della Ricerca e dell´Innovazione. Giovani laureati con spirito imprenditoriale, startupper campani che vogliono migliorare la propria capacità di presentazione del pitch, professionisti e progettisti si confronteranno nel corso della presentazione delle idee d’impresa. Le migliori startup campane potranno presentare il proprio progetto durante la Startup Gym Session, durante la quale i Mentor della Mind the Bridge Startup school, insieme ai potenziali investitori, interverranno con domande, suggerimenti e anche critiche al fine di aiutare gli startupper a migliorare. Lo scorso 14 giugno si è chiuso l´avviso per partecipare alla business ideas competition, promossa nell´ambito dell’evento "Unite the two bays - From Vesuvio to Silicon Valley", un progetto finalizzato a creare un canale stabile di scambi culturali ed economici tra Napoli e San Francisco, la capitale dell´innovazione tecnologica planetaria, per favorire l´incontro tra i "capital venture" d´oltreoceano e la creatività campana. La giornata di domani offrirà a tutti i partecipanti occasioni di contatti professionali e incontri con manager di aziende della Silicon Valley. Le idee imprenditoriali più innovative saranno sottoposte all´attenzione di potenziali investitori (Capital Ventures e Business Angels) e del Mind the Bridge Seed Funds, il nuovo fondo d’investimenti dedicato alle startup. "Dal Vesuvio alla Silicon Valley...e ritorno" ospita anche la tappa campana del Mind the Bridge Job Creator Tour @ Naples, competizione tra idee innovative. Nel corso della giornata Campania Innovazione, Cesvitec - azienda speciale della Camera di Commercio di Napoli - e Banco di Credito Cooperativo di Napoli premieranno tre progetti talentuosi, finanziandone la partecipazione alla Startup Business School di Mind the Bridge a San Francisco, il prossimo autunno. L´iniziativa si inserisce tra le azioni promozionali di scambi per l´Anno della Cultura Italiana negli Usa, alla quale partecipano anche Associazione Skillpoint, Campania Felix, Mind the Bridge Foundation e Campania Innovazione insieme al Comune di Napoli e all´Ice e in un´azione comune con la Silicon Valley. Per la Regione è prevista la partecipazione di Guido Trombetti, vice presidente con delega alla Ricerca scientifica della Regione Campania, e di Fulvio Martusciello, assessore alle Attività produttive.  
   
   
A BARI "INNOMAT", CONVENTION INTERNAZIONALE MATERIALI INNOVATIVI  
 
Bari, 25 giugno 2013 - Sbarca per la prima volta in Italia, a Bari, la Business Convention Advanced Materials Meetings “Innomat” 2014, uno dei più importanti appuntamenti al mondo dedicato ai settori dell’aerospazio, dei materiali innovativi, della nautica da diporto e della meccatronica. È la più concreta testimonianza, da un lato, dell’attrattività del territorio pugliese per la realizzazione di eventi economici di portata internazionale, dall’altro, del ruolo della Puglia nel campo dei materiali compositi e innovativi. Un settore nel quale la Regione getta le basi per una leadership nazionale e internazionale del suo territorio proprio attraverso l’organizzazione a Bari, e per la prima volta in Italia, di questo evento. L’accordo che dà avvio alla Business Convention è stato firmato a Parigi, in occasione dell’International Air Show. A siglarlo l’assessore allo Sviluppo economico Loredana Capone e Gregory Florent Breton, legale rappresentante della società francese organizzatrice, Abe - Advanced Business Event, leader nell’organizzazione di B2b (incontri d’affari), conferenze e congressi per professionisti dell’industria nei settori dell’aeronautica, dello spazio, della difesa, dell’energia, dell’ambiente. La Convention approderà a Bari dal 26 al 28 maggio 2014 negli spazi della Fiera del Levante e presenterà i nuovi prodotti, le tecnologie più innovative esistenti sul mercato e le evoluzioni del panorama internazionale del settore. “Con l’organizzazione di questo evento in Puglia – ha detto l’assessore Capone ¬- stiamo offrendo ai nostri operatori e a tutto il territorio pugliese una delle più grandi opportunità di business internazionale. E stiamo offrendo alla Puglia la patente di capitale internazionale nel settore dell’aerospazio”. “È un grande riconoscimento per la nostra regione” ha aggiunto. “La Puglia ha dimostrato di avere tutte le carte in regola per un ruolo internazionale di primo piano, con una rilevante presenza di attività industriali, sia in termini di insediamenti che di addetti, una riconosciuta capacità manifatturiera e la preparazione eccellente dei suoi professionisti”. “La Regione – ha continuato - ha lavorato molto negli ultimi anni affinché le imprese del settore fossero stimolate alla ricerca, all’innovazione, alla specializzazione. E se oggi un colosso come Alenia-aermacch sceglie la Puglia per la parte più consistente e tecnologica della sua produzione, allora vuol dire che l’impegno profuso ha ottenuto i risultati sperati”. Il principale obiettivo dell’organizzazione dell’evento in Puglia è quello di mettere a disposizione delle imprese e degli operatori partecipanti un insieme di strumenti che favoriscano le collaborazioni commerciali e tecnologiche attraverso incontri «one to one», informino sull’evoluzione del panorama internazionale del settore attraverso la sessione “conferenze”, mostrino nuovi prodotti e tecnologie innovative attraverso sessioni “workshops” presentate dai fornitori ed espositori. Le aziende pugliesi che parteciperanno alla borsa d’affari avranno l’opportunità di selezionare fino a 30 aziende tra quelle iscritte alla Convention da incontrare nell’ambito di B2b della durata di 40 minuti l’uno. Un software specifico analizzerà le domande di ogni partecipante ed elaborerà un’agenda pre-organizzata di incontri d’affari personalizzata per ogni iscritto. L’evento è stato ideato in considerazione dell’apertura dei materiali innovativi ad usi sempre più vasti. L’edizione pugliese sarà focalizzata sulle applicazioni dei materiali d’avanguardia ai trasporti e valorizzerà l’offerta produttiva pugliese nei settori dell’aerospazio, della nautica e dell’automotive. Il format della Business Convention “Innomat Meetings” prevede l´organizzazione di sessioni di conferenze di alto livello con la partecipazione di esponenti di rilievo industriale e istituzionale, workshop tematici, nel corso dei quali le imprese possono confrontarsi sulle ultime tecnologie, sessioni di "doing business with" che permetteranno ai grandi gruppi internazionali di presentare ai partner e ai fornitori le loro politiche aziendali in materia di collaborazione industriale e di acquisti. L’evento vedrà il coinvolgimento di Enti e Centri di ricerca italiani e di grandi committenti provenienti da diverse parti del mondo dei settori Aeronautica e spazio, Navale e cantieristica, Veicoli terrestri. Coinvolgerà in particolare, per il settore Aeronautica e spazio, costruttori e fabbricanti di aerei civili e militari, di motori spaziali, di elicotteri, di Ulm, di dirigibili e grosse imprese di manutenzione aeronautica. Per il settore Navale e cantieristica, interverranno operatori e costruttori di navi turistiche, navi commerciali, navi militari e sommergibili civili e militari. Nel settore dei Veicoli terresti, saranno coinvolti i costruttori di automobili, di vetture di competizione (Formula 1, Formula 3000 & Rallyes), di mezzi pesanti (Camion, Autobus, Autocar); di 2 ruote (Moto, Scooter,..), di macchine agricole e Btp, di piccole vetture e kart, di veicoli specifici: militari, pompieri, scavatrici, infine i costruttori di materiali ferroviari. Il nuovo evento è stato presentato in anteprima alle imprese pugliesi presenti al Salone di Parigi che lo hanno da subito giudicato interessante, stimolante e utile per avere accesso a nuove e importanti occasioni d’affari.  
   
   
FONDAZIONE “UMBRIA CONTRO L’USURA”, MERCOLEDÌ 26 NUOVA CONVOCAZIONE ASSEMBLEA GENERALE; ASSESSORE RIOMMI INVITA TUTTI I SOCI A PARTECIPARE  
 
Perugia, 25 giugno 2013 - L´assemblea generale dei soci della Fondazione "Umbria contro l´usura" onlus, dopo essere stata rinviata il 16 maggio scorso poiché non era stato raggiunto il numero legale, è stata di nuovo convocata per mercoledì 26 giugno, nella Sala Fiume di Palazzo Donini (dalle ore 10). La Regione Umbria sarà rappresentata dall´assessore allo Sviluppo economico Vincenzo Riommi che, ricordando l´importanza del ruolo che riveste la Fondazione e l´aumento delle richieste di aiuti in particolare in questa fase di gravi difficoltà economiche e finanziarie, invita tutti i soci a partecipare all´assemblea e a fare la propria parte per garantirne l´attività. All´ordine del giorno figurano la relazione del presidente della Fondazione, Alberto Bellocchi, l´approvazione del bilancio consuntivo 2012 e del bilancio preventivo 2013.  
   
   
CALABRIA: PRESENTATO UN BANDO DI TREDICI MILIONI DI EURO SUI POLI TECNICO-PROFESSIONALI  
 
Catanzaro, 25 giugno 2013 - L´assessore regionale alla Cultura Mario Caligiuri, nel presentare ieri mattina il bando di tredici milioni di euro sui poli tecnico-professionali, alla presenza di Elena Ugolini, che da sottosegretario alla pubblica istruzione del Governo Monti ha promosso l´iniziativa, insieme al Direttore dell´Ufficio Scolastico Regionale Francesco Mercurio, al Vice Presidente regionale di Confindustria Aldo Ferrara, ha definito l’iniziativa "una grande sfida progettuale per la societa´ calabrese". Alla manifestazione hanno partecipato anche il Presidente Regionale di Confagricoltura Alberto Statti, il Prorettore dell´Universita´ della Calabria Francesco Altimari, il responsabile regionale dell´area economica di Coldiretti Giovanni Cipolla. "Abbiamo promosso un bando - ha precisato Caligiuri - per individuare idee per lo sviluppo, progetti per fare crescere la Calabria partendo dai settori strategici del turismo e dell´agricoltura". Caligiuri ha anche sottolineato che "non si tratta di distribuire milioni di euro a scuole ed aziende ma di creare progetti per lo sviluppo, che non si esauriscano con la fine del finanziamento pubblico e che siano collocati in vista dell´Expo 2015 e in una visione mediterranea. L´occupazione dei giovani deve partire dalle scuole, selezionando le migliori pratiche che ci siano in questo momento nel mondo. La Calabria ha un sistema ad alta scolarizzazione con enormi spazi di miglioramento nel settore turistico e dell´agribusiness". Francesco Mercurio dal canto suo ha evidenziato come "negli ultimi anni la Calabria ha diminuito la dispersione scolastica, a dimostrazione che si sta imponendo una scuola di qualità´ su cui si può contare per il futuro delle giovani generazioni". Il direttore dell´Ufficio Scolastico Regionale ha poi ricordato come siano 44 gli istituti tecnici e professionali dei settori turistici, alberghiero ed agrario che possono potenzialmente presentare le domande. Aldo Ferrara ha confermato la piena disponibilità del settore produttivo a sostenere l´iniziativa della Regione Calabria, indicando come prima attivita´ la creazione delle condizioni affinché la Calabria colga l´occasione dell´Expo 2015, dove milioni di persone di 111 paesi del mondo visiteranno il nostro Paese. A tale scopo, ha aggiunto Caligiuri, il Presidente Scopelliti ha inaugurato la settimana scorsa a Milano un punto di ascolto. Ha concluso la conferenza stampa Elena Ugolini che ha spiegato che le risorse vanno investite in modo nuovo su progetti che devono diventare una leva per la crescita della Calabria, puntando sue settori davvero strategici. "Non si può parlare di un piano di occupazione a favore dei giovani - ha detto Ugolini - senza mettere in rete fin dall´inizio la scuola e le attivita´ produttive. La Calabria ha promosso il primo bando che rende esecutivi in Italia la costituzione dei poli tecnici e professionali capaci di realizzare dei piani di sviluppo. Il bando capolvolge le logiche e parte dai risultati e non dagli strumenti perché chiede di progettare iniziative concrete di sviluppo del territorio attraverso la creazioni di professioni che supportino lo sviluppo delle imprese. Si tratta di un bando di idee per lo sviluppo partendo da quello che c´é". Alla fine della conferenza stampa c´e´ stata una riunione dove Caligiuri e Mercurio hanno fissato due riunioni operative in modo da coinvolgere più compiutamente le imprese e i dirigenti scolastici.  
   
   
"PIU´ INDUSTRIA, PIU´ LAVORO, PIU´ BENESSERE"  
 
Trento, 25 giugno 2013 – A Levico l´assemblea generale di Confindustria Trento, appuntamento molto atteso sia dagli imprenditori sia dalle parti sociali ed istituzionali, al fine di tornare ad affrontare, assieme, i temi dell´economia, della fuoriuscita dalla crisi economica, del futuro stesso della comunità trentina. Rispetto ad essi, la posizione della Provincia autonoma di Trento - come espressa anche dall´assessore all´industria, artigianato, commercio e cooperazione Alessandro Olivi - può essere sintetizzato in tre concetti: "Più industria, più lavoro, più benessere". Un obiettivo che può essere raggiunto solo continuando a perseguire, con convinzione, un´alleanza di sistema, che coinvolga le imprese, le istituzioni, le parti sociali e la politica. Se sul piano nazionale si è imposta la formula del «governo del fare», in Trentino la Provincia è consapevole di dover fare un passo molto più lungo, cioè il «governo del fare meglio». Ciò significa focalizzare le risorse sulla priorità della ripartenza, anche a costo di scontentare qualcuno, pur di scuotere le potenzialità insite in tutte le componenti del sistema, mettendo al centro le imprese, perché spetta in primo luogo ai trentini stessi farsi carico della crisi. E’ sbagliato peraltro aspettarsi cure miracolose da improvvisati "profeti": il Trentino non ha bisogno di miracoli, dati i suoi robusti equilibri economico-sociali, ha soltanto bisogno di farli emergere nel lavoro, nello studio e nella solidarietà. Bisogna dunque ricostruire la fiducia che si è affievolita in tutte le maglie del tessuto sociale; dal credito alle imprese, dalle istituzioni ai cittadini, tutti devono essere consapevoli che il Trentino ce la può fare: le basi del sistema sono solide, occorre soltanto lavorare e studiare di più e meglio, privilegiando soprattutto chi ha più energie. A quest’ultimo fine non bastano più i piccoli correttivi, occorre frantumare il macigno dell’eccesso di regolamentazione e di burocrazia, attraverso un profondo ripensamento dell’impianto normativo dell’Autonomia. Il piano di semplificazione in corso sta dando i primi risultati, ma ormai non si tratta soltanto di leggi da sfoltire e di controlli ossessivi da abolire, è soprattutto una questione di coraggio: meno potere ai «controlli-freno», più potere ai «controlli-impulso», anche attraverso forme di affiancamento delle imprese, spingendosi fino alla sperimentazione di formule di autodisciplina ed autocontrollo affidate alle parti sociali ed imprenditoriali. Perché se un’impresa danneggia il territorio, o non rispetta i contratti, o aggira gli obblighi negoziati con la Provincia, i primi offesi non sono gli Assessori né i burocrati, sono gli imprenditori seri. A più forte ragione, dunque, è necessario guardare ad un patto di mutuo sostegno fra le forze sociali capace di riscattare il territorio da quel deficit di produttività che è il nodo più critico del sistema. Per questo, negli ultimi atti della legislatura la Provincia, in particolare con la Finanziaria 2013, ha previsto lo sconto Irap per gli incrementi salariali legati alla produttività, per le aziende «virtuose» con incremento della produzione o dell’occupazione di almeno il 5 per cento o che aderiscono ad un contratto di rete e per i contratti di solidarietà «espansivi». Inoltre la Provincia ha esteso l’esenzione quinquennale Irap alle iniziative di rilancio di attività cessate, garantendo i livelli occupazionali, e previsto aiuti finanziari per le imprese che, non potendo più ricorrere agli ammortizzatori sociali, intendano comunque promuovere contratti di solidarietà nel contesto di progetti di riorganizzazione aziendale (la legge 9 del maggio 2013, «Ulteriori interventi a sostegno del sistema economico e delle famiglie»). Sono misure emblematiche della ferma volontà di valorizzare e sostenere la pluralistica vitalità innovativa del tessuto imprenditoriale. L´obiettivo è di tenersi strette le aziende locali e rafforzarne la multiforme trama, incoraggiando anche alcune concentrazioni competitive, come le filiere dei prodotti tipici, legno e pietra, o le tecnologie abilitanti, come l’Ict e la meccatronica. Su questo fronte, vanno ignorate critiche e speculazioni qualunquistiche, chiaro esempio di autolesionismo, come quelle che con insistente ricorrenza intonano il de profundis della manifattura. Non sta alla politica decidere quali imprese abbiano diritto di domicilio nell’economia del domani, perché non è la politica, ma il mercato, con tutti i suoi limiti, a temprare lo spirito imprenditoriale. Esperienze virtuose (come quella tedesca) dimostrano che il manifatturiero può ancora oggi trainare l’economia, costretto com’è a «nutrirsi» di crescita e di innovazione, specie se riusciremo ad incrementare la creazione di valore partendo dalla conoscenza, attraverso la ricerca e le imprese innovatrici. L´obiettivo ultimo, tutt’altro che utopistico, è un sistema a «competitività integrata», diversificato ma fertilizzato dai poli di eccellenza. E ciò non «malgrado» ma «grazie» anche al manifatturiero, instancabile generatore e diffusore di competenze. I dati sui progetti aziendali di ricerca sono incoraggianti: nel 2012, nonostante la crisi, ci sono state 103 domande da parte di 110 imprese e una spesa prevista di 84 milioni, con un incremento di domande del 7% rispetto al 2011. «Fiducia» significa anche valorizzare in tutte le sue declinazioni il principio di sussidiarietà; ciò significa completare la profonda ricomposizione dell’assetto istituzionale, avviata in questa legislatura, attraverso una triplice migrazione di poteri: dagli apparati burocratici agli enti «di sistema» per le funzioni specialistiche; dalla Provincia alle comunità locali per la cura dei territori; dal pubblico al privato per gli interventi affidabili al mercato. Queste riforme, così come il Piano di miglioramento dell’amministrazione, avranno senso se faranno recuperare dinamismo e sobrietà nella macchina pubblica per rilanciare l’impresa. L’azione pubblica deve dunque curvare verso il sostegno delle libere scelte aziendali di investimento. Per questo la Provincia ritiene che il tempo degli incentivi non sia per nulla finito, ed ha lavorato per riformarli, secondo alcune idee-guida, che hanno in comune la qualità: ricerca e innovazione, internazionalizzazione, imprenditorialità giovanile e femminile, reti d’impresa. In questo modo gli incentivi semineranno utile sociale, come attestano le 22 imprese che hanno sottoscritto con la Giunta provinciale e il Sindacato accordi negoziali consolidando 1.600 lavoratori. Perciò, nonostante la contrazione delle risorse, sono stati allocati a favore delle imprese circa 150 milioni di euro ogni anno, con prevalenti procedure «a sportello», che hanno consentito di accompagnare la quasi totalità delle imprese disposte ad investire sul territorio e di lasciare spazio a massicci interventi «di sistema», come attesta il patrimonio gestito da Trentino Sviluppo, che ne è la principale protagonista, pari oggi ad oltre 1 miliardo di euro. Con questi strumenti è stata rinvigorita, grazie alla collaborazione di tutti, la «squadra» dell’imprenditoria trentina, nonostante infortuni e malattie stagionali. Ma l´obiettivo dev´essere anche quello di attirare nuovi «giocatori», cioè imprese a capitale esterno, visto che alcuni «campioni», così come giovani promettenti (sostenuti dai progetti per l’imprenditorialità giovanile e per le start-up), stanno fortunatamente guardando al Trentino come possibile approdo per nuove iniziative, con un positivo effetto di «contaminazione». Poi, tutti in campo, a giocare la partita del mercato senza trucchi e ad armi pari, con appalti liberi e trasparenti, orientati a premiare la qualità dell’offerta. La fiducia - è ancora opinione della Provincia - non va distribuita a parole, quanto piuttosto continuando a tirare il carro dell´economia trentina, un po’ impantanato, anche se meno di altri, ma carico di preziose risorse umane, tecnologiche e imprenditoriali che prima o poi potranno riprendere a marciare su un terreno meno impervio.  
   
   
BASELL, PRESIDENTE REGIONE UMBRIA CHIEDE CONVOCAZIONE URGENTE TAVOLO NAZIONALE A MINISTRO ZANONATO  
 
Perugia, 25 giugno 2013 - Riconvocare al più presto il "tavolo nazionale Basell". È quanto chiede, alla luce dei recenti sviluppi, la presidente della Regione Umbria, Catiuscia Marini, con una lettera inviata al Ministro per lo sviluppo economico, Flavio Zanonato. "Alla luce del ruolo che il Governo italiano può esercitare nella gestione della delicata vicenda della Basell - scrive la presidente Marini nella lettera inviata al Ministro - ritengo necessario sollecitare la sua attenzione al fine di riconvocare il tavolo con la multinazionale per definire nella sede del Ministero allo Sviluppo Economico tutta la strumentazione nella attuale disponibilità del Governo, oltre ad un tavolo permanente di confronto utile ai fini della chiusura del percorso negoziale e procedurale finalizzato alla cessione del compendio industriale ternano". Nella lettera, la presidente Marini fa riferimento ai precedenti incontri in sede ministeriale, alla presenza del Sottosegretario di Stato, tra Ministero dello Sviluppo Economico, Regione Umbria e le imprese "che hanno manifestato interesse all´acquisizione delle aree di proprietà della Lyondell Basell ubicate all´interno del polo chimico di Terni, e la stessa multinazionale". Interesse che le stesse imprese hanno rinnovato formalmente in occasione dell´incontro dello scorso 23 aprile, al quale ha fatto seguito, lo scorso 10 maggio, la comunicazione di Lyondell Basell con la quale la multinazionale ha formulato le proprie osservazioni che sono state oggetto di una ulteriore risposta da parte delle imprese che hanno avanzato l´offerta. Con questa, sono stati precisati "i termini di un percorso certo e trasparente rispetto ai tempi ed alle modalità di determinazione della componente economica". Del contenuto della lettera sono stati informati oggi i rappresentanti delle organizzazioni sindacali di categoria nel corso di un incontro svoltosi a Terni alla presenza dell´assessore regionale allo Sviluppo economico, Vincenzo Riommi, convocato per fare il punto sulle questioni generali rispetto al settore della chimica ed in particolar modo alla questione "Lyondell Basell".