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LUNEDI
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Notiziario Marketpress di
Lunedì 14 Aprile 2014 |
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UE: L’ASSISTENZA SANITARIA A PORTATA DI TELEFONINO: IL POTENZIALE DELLA MHEALTH, LA SANITÀ MOBILE |
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Bruxelles, 14 aprile 2014 - La Commissione europea ha avviato il 10 aprile una consultazione sulla #mHealth, o sanità mobile, con cui sollecita proposte su come migliorare la salute e il benessere degli europei grazie all’uso di applicazioni installate su telefoni cellulari, tablet, dispositivi per il monitoraggio dei pazienti e altri apparecchi wireless. Neelie Kroes (@Neeliekroeseu), Vicepresidente e Commissaria responsabile per l’Agenda digitale, ha dichiarato: “La sanità mobile permetterà di ridurre il numero di visite costose in ospedale, di coinvolgere i cittadini nella gestione della propria salute e del proprio benessere e di promuovere la prevenzione. Inoltre, presenta opportunità da sogno per il fiorente comparto economico delle app e per gli imprenditori in questo campo. Personalmente porto già un braccialetto al polso che misura quanto movimento faccio ogni giorno: come vedete, sono già una fan della sanità mobile. Vi invito a rispondere alla consultazione mandandoci idee e proposte che aiutino l’Ue a diventare un leader mondiale in questo settore affascinante.” Tonio Borg (@borgton), Commissario europeo per la Salute, ha dichiarato: “La mHealth presenta forti potenzialità, perché permette ai cittadini di occuparsi in prima persona della propria salute e di restare in forma più a lungo e ai pazienti di beneficiare di cure di qualità in condizioni più confortevoli; inoltre, snellisce il lavoro degli operatori sanitari. Per questo esplorare le soluzioni offerte dalla sanità mobile può essere la strada da percorrere per arrivare a sistemi sanitari più moderni, più efficienti e più sostenibili.” Quali vantaggi offre la mHealth? La mHealth offre tre ordini di vantaggi: monitoraggio da parte del paziente e quindi maggiore autonomia e migliore prevenzione dei problemi di salute; maggiore efficienza del sistema sanitario con risparmi potenzialmente considerevoli; enormi opportunità per i servizi innovativi, le start-up e il promettente comparto delle app. Alcuni esempi di mHealth: app che misurano parametri vitali come la pressione del sangue; app che aiutano a somministrare la giusta dose di insulina a un diabetico attraverso la trasmissione di segnali di controllo alla pompa a partire da una piattaforma mobile; app che ricordano ai pazienti di assumere un farmaco; app che danno consigli dietetici e per restare in forma e in buona salute. Le buone notizie - Oggi sono disponibili quasi 100 000 #app di mHealth sulle diverse piattaforme quali iTunes, Google Play, Windows Marketplace e Blackberry World. Le 20 app gratuite più diffuse per lo sport, la forma e la salute sono già installate su 231 milioni di dispositivi in tutto il mondo. Entro il 2017 saranno 3,4 miliardi le persone in possesso di uno smartphone e la metà di loro utilizzerà app di sanità mobile. Nello stesso anno, sfruttando tutte le potenzialità offerte da questa tecnologia, si potrebbero risparmiare ben 99 miliardi di euro di spese del sistema sanitario. E col voto favorevole del Parlamento europeo sul pacchetto “Un continente connesso” della settimana scorsa è stato fatto un passo avanti sul piano della salvaguardia dei servizi innovativi nell’Ue. Questioni da affrontare - Restano da affrontare questioni quali la sicurezza delle app, l’uso dei loro dati, l’assenza di interoperabilità tra le soluzioni disponibili, la scarsa conoscenza della normativa applicabile in questo campo nuovo delle app per il benessere e lo stile di vita, ad esempio le norme in materia di protezione dei dati, e infine il fatto che i soggetti interessati non sanno se le app siano dispositivi medici e debbano ottenere il marchio Ce. Per questo è importante creare un clima di fiducia tra i professionisti della salute e il cittadino e aiutare le persone a fare un uso efficace dei servizi della sanità mobile. Domande poste dalla consultazione - Sono invitati a rispondere alla consultazione, entro il 3 luglio 2014, le associazioni di consumatori e di pazienti, gli operatori sanitari, gli ospedali e altre strutture sanitarie, le autorità pubbliche, gli sviluppatori di app, i fornitori di servizi di telecomunicazione, i produttori di dispositivi mobili, singoli individui e tutte le parti interessate. Ecco alcune delle domande poste: A quali requisiti di sicurezza e prestazione devono conformarsi le app per il benessere e lo stile di vita? Quali garanzie di sicurezza possono proteggere i dati sanitari scambiati nel contesto della sanità mobile? Qual è il modo migliore per promuovere lo spirito imprenditoriale in Europa nel settore della sanità mobile? L’unione finanzia anche la ricerca nella sanità mobile. Ad esempio, i pazienti affetti da insufficienza renale potranno presto monitorare il proprio trattamento di dialisi dallo smartphone e già esistono app in grado di gestire lo stress; inoltre, un nuovo sistema mobile ha consentito al personale medico di Graz (Austria) di migliorare notevolmente il flusso di lavoro interno. Per saperne di più, consultare il Memo/14/266. Contesto - La mHealth è un settore emergente e molto promettente della #eHealth (@Eu_ehealth), che consente di migliorare prodotti, servizi e processi sanitari attraverso l’utilizzo delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione. La sanità mobile è destinata a integrare i metodi tradizionali di erogazione delle cure sanitarie, affiancandoli senza sostituirvisi. Il piano di azione della Commissione sulla sanità elettronica 2012-2020, pubblicato nel 2012, riconosce i vantaggi attuali e potenziali delle app mobili per il settore sanitario, ma anche i rischi che ne possono derivare, e annuncia il Libro verde sulla mHealth. Il Libro verde è accompagnato da un documento di lavoro dei servizi della Commissione, volto a far conoscere ai soggetti interessati le norme unionali in materia di protezione dei dati e di dispositivi medici (aiutandoli a capire se determinate norme sono o meno applicabili alle loro app) e le direttive sulla protezione dei consumatori. Le risposte devono pervenire entro il 3 luglio 2014 qui, via e-mail o per posta al seguente indirizzo: Commissione europea, Dg Reti di comunicazione, contenuti e tecnologie Unità H1, Salute e benessere Avenue de Beaulieu/beaulieulaan 31, Bruxelles/brussel 1049 - Belgio. La Commissione pubblicherà una sintesi delle risposte nel quarto trimestre del 2014 e prevede di intraprendere eventuali azioni politiche nel 2015. |
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PROGETTO FINANZIATO DALL´UE SVILUPPA UN PIANO STRATEGICO PER LA RICERCA SANITARIA COOPERATIVA |
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Bruxelles, 14 aprile 2014 - La cattiva salute e le malattie non si fermano ai confini nazionali, e nemmeno la ricerca sanitaria dovrebbe farlo. I problemi sanitari globali richiedono sforzi globali. Lavorare superando i confini, condividendo conoscenze e risorse, e risolvendo problemi comuni sono dei principi importanti e la forza principale della ricerca e dell´innovazione Ue nel campo della sanità. Il progetto Eu-lac Health rappresenta un ottimo esempio. Lanciato a ottobre 2011, questa spinta verso una migliore cooperazione globale nella ricerca sanitaria è coordinata dall´Istituto nazionale della salute Carlos Iii, in Spagna. Il principale obbiettivo di Eu-lac Health è quello di definire un piano strategico dettagliato per guidare responsabili delle politiche e altre parti interessate nelle azioni future volte a sostenere la ricerca cooperativa nella sanità tra Ue, America latina e paesi caraibici. Il piano strategico è stato e verrà di continuo sviluppato con il contributo dei più importanti scienziati, responsabili delle politiche, titolari di programmi e altre parti interessate. Tenendo presente tutto ciò, si svolgerà una serie di workshop informativi sui progressi del progetto. Il più recente, aperto da Keillor Rojas, vice ministro per la scienza e la tecnologia del Costa Rica, si è svolto a Madrid il 26 e il 27 febbraio. Durante il workshop, il quinto che si è svolto a partire dal suo lancio, è stato detto che il piano strategico verrà sviluppato usando un approccio orientato alla politica allo scopo di fornire a legislatori ed enti che finanziano la ricerca nuove informazioni su come coordinare e finanziare al meglio la ricerca cooperativa sulla sanità tra le due regioni. All´evento è stato annunciato che verrà compiuto un importante sforzo durante il progetto per collegare e coordinare due importanti aree della politica con forte coinvolgimento nel finanziamento della ricerca sulla salute: politica relativa a scienza e tecnologia e, in secondo luogo, cooperazione allo sviluppo internazionale. Rafael De Andres Medina, il coordinatore del progetto che lavora in Spagna, ha detto, "Il grande feedback che abbiamo dalle discussioni e le reazioni entusiastiche e impegnate del pubblico hanno dimostrato il grande potenziale e la necessità di un approccio comune per istituzionalizzare in modo efficace la cooperazione nella ricerca di Eu-lac Health". "Tutti i preziosi risultati e contributi derivanti dalle discussioni verranno presi in considerazione per sviluppare ulteriormente il piano strategico oltre che per interagire con le nostre iniziative in corso". Sono stati già creati diversi gruppi di lavoro, inclusi quelli su sicurezza alimentare, biodiversità e cambiamento climatico, Tic (Tecnologie dell´informazione e della comunicazione) ed energie rinnovabili e salute. Gli oratori al workshop sul piano strategico in Spagna hanno sottolineato la necessità di coinvolgere diverse aree politiche della ricerca sanitaria, incluse governance politica e finanziamenti, governance scientifica e parti interessate durante lo svolgimento dell´iniziativa. Tuttavia, si è anche riconosciuto che sebbene entrambe le regioni, l´Ue e l´America latina, possiedano un grande potenziale scientifico, le differenze tra e all´interno delle due regioni devono essere tenute presenti nel momento in cui si prefigura la collaborazione. C´è stato anche un ampio consenso sul fatto che le infrastrutture di ricerca per la cooperazione tra l´Ue e gli stati dell´America latina e caraibici devono essere ulteriormente esaminate. Il prossimo workshop Eu-lac Health si dovrebbe svolgere alla fine di ottobre. Per maggiori informazioni, visitare: Eu-lac Health http://www.Eulachealth.eu Scheda informativa del progetto http://cordis.Europa.eu/projects/rcn/101369_it.html |
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SECONDA CONFERENZA INTERNAZIONALE SULLA POLIOMIELITE |
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Amsterdam, 14 aprile 2014 - La seconda conferenza internazionale sulla poliomielite si svolgerà tra il 25 e 27 giugno 2014 ad Amsterdam, nei Paesi Bassi. Il tema della conferenza di quest´anno è "Sindrome post poliomielite - Una patologia senza confini" (Post-polio Syndrome - A Condition without Boundaries) e verterà su cosa è necessario per un programma di eradicazione della poliomielite. Ciò comprenderà come liberare gli ultimi paesi endemici di poliomielite e come mantenere elevati tassi di vaccinazione in tutto il mondo per evitare focolai. Fornitori, ricercatori, sopravvissuti alla poliomielite, operatori sanitari e rappresentanti delle organizzazioni di pazienti provenienti dall´Europa e dal resto del mondo saranno riuniti per garantire una migliore cura e creare sinergie internazionali. L´iscrizione anticipata è possibile fino al 15 aprile e costerà fino a 550 euro, la quota salirà poi fino a 600 euro. La conferenza comprenderà varie sessioni plenarie, simposi e workshop e si svolgerà nell´arco di tre giorni. Per maggiori informazioni, visitare: http://www.Polioconference.com |
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QUANDO LA FISICA SI ALLEA CON LA BIOMEDICINA NELLA LOTTA CONTRO LE MALATTIE NEURODEGENERATIVE |
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Milano, 14 aprile 2014 - Pubblicato su Nature Communications il lavoro di un team interdisciplinare italiano che studia la cinetica di aggregazione delle proteine nei disordini neurologici (Fenib, Alzheimer, Parkinson, Huntington). La lotta contro l´Alzheimer e le malattie neurodegenerative prosegue e la medicina trova una possibile formidabile alleata nella fisica. Nell´articolo “Protein accumulation in the endoplasmic reticulum as a non-equilibrium phase transition”, pubblicato venerdì 11 aprile dalla rivista americana Nature Communications, quattro scienziati italiani propongono i risultati di una collaborazione interdisciplinare tra Fondazione Isi, Università degli Studi di Milano e Cnr. “Il nostro lavoro parte dallo studio dell´accumulo di proteine nel reticolo endoplasmatico”, spiega Stefano Zapperi, ricercatore Isi, che firma l´articolo assieme a Zoe Burdrikis (Fondazione Isi), Giulio Costantini (Cnr) e Caterina La Porta (Dipartimento di Bioscienze dell´Università di Milano). “È lì che vengono alla luce le prime tracce della malattia. Se la persona è sana – nello stato fisiologico e naturale – le proteine prodotte si degradano e vengono distribuite nell´organismo. Nella malattia l´accumulo prosegue invece in modo aberrante: le proteine vengono prodotte ma non riescono più a uscire. Ciò che è interessante è che questo processo avviene in modo analogo a una transizione di fase, come la trasformazione di un liquido in gas. Pensiamo a quando si passa dai 99,5 gradi ai 100 gradi nella temperatura dell´acqua: il cambiamento è piccolissimo, quasi impercettibile, eppure l´effetto è radicale. Da quel momento l´acqua passa dalla forma liquida a quella gassosa. Qualcosa del genere avviene nel reticolo, nella fase di transizione in cui le proteine non vengono più degradate e inizia l´accumulo aberrante”. Studiando la cinetica di aggregazione di proteine attraverso la simulazione della diffusione di polimeri lineari, il gruppo di lavoro è riuscito a utilizzare con successo questo modello per descrivere dati sperimentali ottenuti in passato su altri pazienti. In particolare, sulla rimozione di beta-amiloide dal sistema nervoso centrale, permettendo di prevedere il comportamento atteso con la progressione del morbo di Alzheimer. “Noi abbiamo svolto un lavoro particolarmente attento sull´Alzheimer”, dice Zapperi, “ma il nostro modello può essere utilizzato anche nello studio delle altre malattie degenerative che presentano processi comuni. La fisica in questo caso si affianca allo studio in vitro, offrendo nuove prospettive d´analisi sull´aggregazione e sul deposito di proteine in situazioni aberranti. È una innovazione importante, perché in futuro simili tecniche potrebbero offrire un decisivo contributo a livello diagnostico: individuando il momento in cui si arriva alla transizione di fase, si può sapere in anticipo quanto il paziente si sta avvicinando alla malattia e agire di conseguenza”. |
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POTENZIAMENTO LINGUISTICO E NUOVE TECNOLOGIE PRESENTATI A LECCO I RISULTATI PRELIMINARI DI UNO STUDIO NELLE SCUOLE DELL’INFANZIA PER PREVENIRE I DISTURBI DEL LINGUAGGIO. |
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Lecco, 14 aprile 2014 - Il 7% dei bambini in età scolare presenta difficoltà nello sviluppo linguistico, al punto che queste sono uno dei motivi di maggiore consultazione pediatrica e neuropsichiatrica nei primi anni di vita. Competenze linguistiche adeguate sono le premesse fondamentali per un corretto procedere degli apprendimenti scolastici, in particolare della letto-scrittura: bambini e ragazzi con difficoltà di apprendimento e linguaggio sono più esposti anche a problemi ansiosi ed emozionali, come attestato da numerose ricerche. Le conoscenze scientifiche disponibili convergono inoltre nell’individuare nell’epoca prescolare il periodo sensibile per effettuare interventi di prevenzione primaria, in grado di correggere i rischi di sviluppo. Effettuare interventi tempestivi, in un epoca molto sensibile e precoce, in maniera ecologica – senza cioè “sanitarizzare” il bambino – attraverso “buone prassi” negli ambiti di vita naturali, è la scommessa del futuro. Di questo tema, e dell’importanza della promozione della salute del bambino, si è parlato sabato 12 aprile presso la Camera di Commercio di Lecco, nel corso del convegno “Una palestra per la mente: arricchire il linguaggio del bambino, promuovere la salute, ridurre le disuguaglianze”. Durante l’incontro sono stati presentati i risultati preliminari del progetto “Communication Disorders: reducing health inequalities”, avviato nel 2012 dall’Irccs Medea - La Nostra Famiglia e approvato dal Centro nazionale per la prevenzione e il controllo delle malattie del Ministero della Salute. La ricerca, condotta in Lombardia e Friuli Venezia Giulia, ha previsto attività di osservazione precoce dello sviluppo e potenziamento a) delle abilità linguistiche in un’ampia coorte di bambini dell’età di 2-3 anni e b) delle abilità di attenzione visiva in bambini di 4-5 anni, anch’esse in correlazione con i futuri apprendimenti della letto-scrittura. A) Sono stati coinvolti 742 bambini, di cui 317 della provincia di Lecco e 425 della provincia di Udine frequentanti il primo anno di scuola dell’infanzia. Un gruppo di bambini a rischio di disturbi del linguaggio e valutati con un semplice test di screening eseguibile dai genitori (il Language Development Survey, entro l’estate disponibile anche in Italia) ha partecipato ad un percorso di sviluppo delle loro abilità metafonologiche: in orario scolastico, maestre formate ad hoc hanno proposto attività strutturate di potenziamento linguistico (giochi con le rime, riconoscimento di suoni, suddivisione delle parole, ripetizioni di non-parole…) elaborate da Andrea Marini, ricercatore di Psicologia Generale presso l’Università di Udine. I risultati ottenuti hanno dimostrato che i bambini a rischio di sviluppare disturbi del linguaggio che hanno beneficiato del percorso strutturato hanno migliori abilità linguistiche rispetto ai bambini a rischio non esposti al percorso di potenziamento linguistico: tale miglioramento è risultato significativo subito, a distanza di poche settimane dal termine del percorso. Nei prossimi anni si potrà valutare come la curva di sviluppo sia stata positivamente influenzata da questo percorso di promozione di corretti stimoli linguistici. B) Ad un gruppo di 30 bambini che frequentavano l’ultimo anno delle scuole dell’infanzia della provincia di Lecco, è stata inoltre proposta un’esposizione della durata di 20 ore (un’ora al giorno) a videogiochi d’azione o a videogiochi d’abilità creati per questo scopo dai ricercatori del Medea in collaborazione con i Dipartimenti di Psicologia Generale e di Matematica (per lo sviluppo della tecnologia) dell’Università di Padova. I risultati preliminari hanno mostrato che allenare l’attenzione mediante l’utilizzo di videogiochi migliora le prestazioni in quelle abilità ritenute predittive del futuro apprendimento della lettura. L’aspetto interessante è stato constatare che allenando una abilità specifica (quella visiva) migliorano anche altre abilità, come quella acustica e quella attentiva. In effetti, il training ha portato ad un miglioramento delle abilità dominio-generali, massimizzando i processi di elaborazione delle informazioni, cruciali per il futuro apprendimento della lettura. Il progetto è ancora in corso, con lo scopo di seguire i bambini nel tempo e di verificare l’effettivo progresso delle loro abilità di lettura e di apprendimento. “Il nostro intento – spiega Massimo Molteni, responsabile della ricerca in psicopatologia presso l’Irccs Medea - è promuovere la salute e il benessere del bambino, coinvolgendo la scuola e la famiglia, mettendo loro a disposizione le conoscenze e le tecnologie. Spesso si pensa ai giochi di brain training per gli anziani per un aging più attivo. Perché non pensarli anche per i bambini, naturali utilizzatori di tecnologia? Perché non mettere a disposizione di scuola e genitori suggerimenti che potrebbero aiutare a far acquisire ai bambini competenze più idonee rispetto alle richieste di un mondo sempre più complesso e esigente? In fondo la tradizione educativa delle famiglie italiane e delle nostre scuole – spesso così ingiustamente denigrata e non valorizzata – può essere la nostra dieta mediterranea da offrire a tutti i bambini del mondo: per essere, ancora una volta, dalla parte dei bambini”. Un bambino più “allenato” sarà in futuro uno studente al passo con le richieste sociali, che non dovrà convivere quotidianamente con il disagio psicologico, l’ansia e la demotivazione, effetti secondari dei disturbi del linguaggio. All´incrontro sono intervenuti Fabrizio Oleari, Presidente dell´Istituto Superiore di Sanità, Francesca Bonacina, Assessore all´Istruzione del Come di Lecco, Ottaviano Martinelli, delegato dell´Organismo di Coordinamento per la Salute Mentale della Provincia di Lecco e, per l´Irccs Medea, Massimo Molteni, responsabile della ricerca in psicopatologia con i ricercatori Andrea Marini, Marica Sali e Milena Ruffino. |
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MALATTIE RARE, LORENZIN RISPONDE ALL´OSSERVATORIO GARANTENDO IMPEGNO PER LO SCREENING NEONATALE AGLI STATI GENERALI DELLA SALUTE, ARRIVA LA RASSICURAZIONE SULL´UTILIZZO DEI 5 MLN DI EURO PREVISTI DALLA LEGGE DI STABILITÀ |
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Roma, 14 aprile 2014 - "Abbiamo trovato le risorse, abbiamo fatto approvare l´emendamento, l´ultimo dei miei desideri è che questi denari vadano persi e che non si riesca a realizzare un obiettivo così importante. Voglio rassicurare che c´è grande sollecitudine da parte di tutti gli operatori. Avendo stanziato i fondi e fatto la legge non vedo motivo per cui questa non vada avanti." Questa la risposta data dal Ministro Lorenzin all´Osservatorio Malattie Rare che, nel corso degli Stati Generali della Salute, ha chiesto spiegazioni sullo stato di applicazione dell’articolo 1, comma 229 della Legge di Stabilità per il 2014, che introduce l´obbligatorietà dello screening neonatale esteso alle patologie metaboliche su tutto il territorio nazionale, finanziandolo nella misura di 5 milioni di euro all´anno. "Lo screening neonatale metabolico allargato, divenuto obbligatorio con l’ultima Legge di Stabilità, è un’occasione di diagnosi precoce che l’Italia deve saper cogliere subito - ha detto ieri al Ministro Ilaria Ciancaleoni Bartoli, direttore dell´Osservatorio - Adottare un programma di screening allargato significa avere la possibilità di individuare a poche ore dalla nascita oltre 40 malattie metaboliche, evitando che se ne manifestino gli effetti, che vanno dalla disabilità gravissima alla morte. E’ necessario che il Ministero della Salute emani subito il decreto attuativo e tutte le misure previste procedano senza incertezze. Siamo già in ritardo sui tempi previsti, il rischio è quello di perdere i 5 milioni di euro stanziati – gli unici destinati alle malattie rare dopo tanto tempo”. |
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TRAPIANTO RITARDATO DALLA BUROCRAZIA NEL PADOVANO?. PRESIDENTE REGIONE, “ATTIVATA ISPEZIONE NON ESISTE AL MONDO CHE LE CARTE VENGANO PRIMA DELLE CURE” |
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Venezia, 14 aprile 2014 - “La burocrazia non è di casa in Veneto in assoluto, figuriamoci se è accettabile che lo sia nella sanità e che un giro di carte possa ritardare anche di un solo minuto le cure a un malato grave. Ho già incaricato il segretario regionale per la sanità di attivare un’ispezione che faccia rapida e trasparente chiarezza”. Con queste parole il presidente della Regione del Veneto annuncia un’azione di verifica degli uffici regionali sul caso di un paziente del padovano malato di leucemia, i cui familiari hanno “denunciato” sulla stampa ritardi per sottoporlo ad un trapianto di midollo, che sarebbero stati causati dalla lentezza delle procedure per l’autorizzazione all’intervento. “Le carte possono sempre aspettare – prosegue il Governatore – i malati no, mai, tanto meno in questo caso. Mi interessa davvero poco, anzi niente, di sapere la data di un fax, quella di una mail, o quando Tizio ha telefonato a Caio, mi interessa invece moltissimo di sapere se per qualsiasi motivo è stato perso anche un solo minuto, ed è questo che ho chiesto di verificare al massimo dirigente della sanità regionale”. |
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SALUTE, LOMBARDIA: PRIORITÀ È INTEGRAZIONE PUBBLICO PRIVATO |
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Zingonia/bg, 14 aprile 2014 - "A Roma - in occasione degli Stati Generali della Salute - abbiamo dato un messaggio forte e chiaro proprio sul tema dell´integrazione pubblico e privato. Non più una competizione, come è stata vissuta negli ultimi anni, ma un´integrazione del sistema. Questo credo che sia l´obiettivo prioritario". Lo ha detto il vice presidente e assessore alla Salute di Regione Lombardia intervenendo all´inaugurazione della "Nuova unità di radioterapia" e del nuovo Cup di prenotazione e accettazione del Policlinico San Marco di Zingonia, del Gruppo Ospedaliero San Donato. Appello Ai Ricercatori - Nel corso del suo intervento l´assessore alla Salute ha posto l´accento sull´importanza del progresso tecnologico e della ricerca scientifica, e in modo particolare di quella orientata nella lotta contro il tumore. "I tumori - ha detto - sono ancora quella terribile malattia, in parte sconosciuta, che rappresenta la seconda causa di morte in Lombardia". "Se in regione Lombardia abbiamo un buon sistema sanitario - ha aggiunto - buona parte del merito è proprio del personale e con esso del mondo del volontariato". Due Inaugurazioni- La cerimonia inaugurale di oggi ha previsto ben due tagli di nastro: una prima volta nel nuovo e moderno Cup, con 20 sportelli per il pubblico, e poco dopo nei locali della nuova unità di radioterapia realizzata con sofisticate tecnologie d´avanguardia. "Le nuove tecnologie, la ricerca, l´appropriatezza delle cure, l´attenzione al malato saranno le parole chiave della nuova riforma della sanità lombarda - ha concluso - il vice presidente - ma avranno un grande significato se inserite in un contesto di grande umanità: lo dico a tutti gli operatori sanitari". |
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SANITA’ DIGITALE: CON ARSENAL.IT VENETO PROTAGONISTA A MED.IT DI VICENZA. DALLA RICETTA DEMATERIALIZZATA AL FASCICOLO SANITARIO ELETTRONICO ANCORA UN’ECCELLENZA VENETA |
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Vicenza, 14 aprile 2014 - Sperimentare come si produce e si eroga una ricetta rossa farmaceutica dematerializzata, incontrare chi costruisce e sperimenta i servizi di telemedicina e quelli di sanità online, collegarsi con un team tecnico che sviluppa profili di interoperabilità durante un evento internazionale che coinvolge i maggiori vendors a livello mondiale. Ecco alcune delle possibilità per conoscere le evoluzioni del Fascicolo Sanitario Elettronico e della sanità digitale in Veneto che il Consorzio Arsenàl.it sta presentando con un proprio stand a Medit e Pharmait, fiere del settore dell’innovazione in sanità e nel settore farmaceutico in programma alla Fiera di Vicenza da oggi al 13 aprile. Il Centro Veneto Ricerca Innovazione per la Sanità Digitale mette a disposizione uno spazio espositivo dove sono raccolti i risultati e i servizi di eHealth attivati in Veneto: dalla recente ricetta dematerializzata ai servizi online ai cittadini, dal telemonitoraggio al teleconsulto, dalla ricerca nel campo dei profili di interoperabilità agli standard che permettono la consultazione dei dati su scala regionale. “Il filo conduttore – ha sottolineato l’assessore regionale alla sanità ricordando l’importante cammino fatto in questo settore da quando, nel 2010, fu inserito tra le priorità della Regione in materia di sanità - è quello del Fascicolo Sanitario Elettronico regionale, progetto sul quale abbiamo investito 12 milioni di euro per costruire l’infrastruttura che permetterà di rendere disponibile agli operatori la storia clinica degli utenti in formato digitale, offrendo migliori servizi e coinvolgendo il paziente direttamente nel proprio percorso di cura. Un progetto avviato nel 2012 che oggi coinvolge oltre 800 operatori di tutte le 23 aziende sociosanitarie e ospedaliere pubbliche in Veneto, un vero fiore all’occhiello della sanità veneta, che produce risparmi e maggiore efficienza”. “Il Fascicolo Sanitario Elettronico regionale dimostra come i veri protagonisti dell’innovazione in sanità siano gli operatori – ha detto da parte sua Claudio Dario, presidente di Arsenàl.it e direttore generale dell’Azienda Ospedaliera di Padova – lo spazio espositivo al Medit e Pharmait è dedicato principalmente a far conoscere l’attività che sta rivoluzionando l’organizzazione delle aziende a partire da chi vi opera. Solo attraverso l’introduzione di processi innovativi è possibile garantire un’evoluzione dei servizi imperniata sulla valorizzazione degli investimenti e, quindi, sulla sostenibilità del sistema”. |
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FECONDAZIONE: OSPEDALI LIGURI PRONTI A FAR FRONTE ALLE NUOVE NORME |
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Genova, 14 aprile 2014 - "Si tratta di una sentenza molto importante che consentirà di fare in Italia quello che già succede in altri Paesi. Le coppie italiane non saranno più costrette ad emigrare, con grandi sacrifici, per poter costruire una famiglia". Lo ha detto il vicepresidente e assessore alla salute della Regione Liguria, Claudio Montaldo, commentando la sentenza della Consulta sull´illegittimità del divieto di fecondazione eterologa della legge 40. "Gli ospedali liguri - ha continuato Montaldo - sono pronti ad affrontare le nuove norme, in quanto abbiamo a Genova una struttura ben organizzata composta dall’ospedale Evangelico e dall’ospedale San Martino che arrivano fino al terzo livello. Mentre, in altri ospedali, ci sono strutture di primo e secondo livello, capaci di reclutare le persone interessate. Ora valuteremo come tarare questa attività in relazione al nuovo quadro normativa, insieme agli operatori interessati". L’assessore si è detto pronto anche a dare un contributo, come Liguria, alla “definizione della nuova legislazione che il Parlamento sarà chiamato a mettere a punto, dopo la sentenza della Consulta, per dare vita ad una legge più moderna rispetto alla legge 40". |
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INAUGURATO ALL´AQUILA NUOVO CENTRO PER CURE PALLIATIVE |
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L´aquila, 14 aprile 2014 - Una struttura della Asl 1 Abruzzo per malati inguaribili che consente ai familiari di stare accanto ai propri cari e di dare loro tutto l´affetto di cui hanno bisogno, in un clima il più vicino possibile all´ambiente della propria casa. E´ l´hospice per cure palliative (che comprende 2 ambulatori per la terapia del dolore), inaugurato oggi all´Aquila, nei locali ex Onpi. Nel centro per cure palliative, il malato fruisce di assistenza medica nell´arco delle 12 ore e di carattere infermieristico nelle 24 ore. Nell´hospice, tuttavia, non vi sono solo camici bianchi, per alleviare le sofferenze del degente, ma anche e soprattutto persone appartenenti alla cerchia affettiva più intima, cioè i familiari. La struttura si aggiunge a quella già attivata a Pescina, nell´agosto 2013, dall´Azienda sanitaria provinciale. Il nuovo servizio sanitario dispone di 12 posti letto (di cui uno pediatrico), di 2 medici e 6 infermieri. La struttura per cure palliative può contare su un´alta qualità alberghiera, con stanze di degenza dedicate e adeguati servizi igienici. La riproduzione dell´ambiente familiare del malato ospitato è completata dall´allestimento di una cucina che anche i parenti dei malati possono, eventualmente, utilizzare per preparare cibi. All´hospice il malato può accedere tramite il proprio medico di famiglia oppure direttamente dall´ospedale se vi è già ricoverato. |
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OSSERVATORIO DISABILITÀ: PRESENTATA RICERCA "LA LESIONE MIDOLLARE IN UMBRIA" |
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Perugia, 14 aprile 2014 - Sono almeno 50 le persone che in Umbria ogni anno diventano paraplegiche o tetraplegiche per effetto di traumi o malattie che colpiscono il midollo spinale, ma solo la metà di questi riesce, in tempi brevi, ad accedere ad un percorso riabilitativo nell´Unità Spinale Unipolare o in altre strutture adeguata per la riabilitazione: è quanto emerge dallo studio presentato a Perugia sull´incidenza in Umbria delle lesioni midollari traumatiche e non traumatiche. Alla presentazione della ricerca avviata dalla Regione Umbria e realizzato dalla Fondazione Serena-olivi con la collaborazione dell´Associazione Paraplegici Umbri e dell´Unità Spinale Unipolare Umbra, sono intervenuti il presidente della Fondazione Serena-olivi e dell´Associazione paraplegici umbri, Raffaele Goretti, il presidente della Federazione Associazioni Italiane Paratetraplegici Faip, Vincenzo Falabella, il presidente della Società Medica Italiana di Paraplegia So.m.i.par., Sauro Biscotto, il direttore generale dell´azienda ospedaliera di Perugia, Walter Orlandi, il direttore Unità Spinale Unipolare dell´Umbria, Reneè Maschke, il responsabile scientifico del progetto di ricerca, Maria Cristina Pagliacci, il coordinatore della rete regionale della riabilitazione, Mauro Zampolini. L´iniziativa di stamani, si colloca tra le attività promosse dalla Federazione Nazionale (Faip) per la Giornata delle persone con lesione al midollo spinale che ricorre il 4 aprile e che vede in diverse regioni italiane azioni informative e divulgative sui diritti delle persone con lesione al midollo spinale. "Lo studio, che ha preso in esame anche l´analisi sui percorsi per il recupero dell´autonomia delle persone con lesione al midollo spinale – ha spiegato il responsabile scientifico del progetto di ricerca, Maria Cristina Pagliacci - ha evidenziato un dato che sfuggiva fino ad oggi ad una puntuale documentazione anche in ambito scientifico, e cioè che delle persone con gravi malattie del midollo spinale (circa il 50 della casistica), solo la metà riesce ad accedere in tempi brevi ad un percorso riabilitativo nell´Unità Spinale Unipolare o in un´altra struttura adeguata per la riabilitazione. Di solito infatti, tra il ricovero al pronto soccorso e la riabilitazione ci sono almeno 4 passaggi con tempi che vanno anche oltre le tre settimane". Relativamente alle cause che hanno procurato le lesioni traumatiche la ricerca mette in luce nuovi aspetti: "Attualmente – ha riferito Maria Cristina Pagliacci - in Umbria l´incidente stradale non è più la prima causa di para-tetraplegia, in quanto crescono i casi dovuti alle cadute con circa un 50 per cento, di cui un 16 per cento deriva da infortuni in ambito lavorativo e il resto in ambito domestico. La buona notizia della diminuzione dei casi di lesioni traumatiche per incidenti, certamente va interpretata come un successo per i grandi sforzi fatti nella prevenzione nell´ambito della sicurezza stradale, ma la nuova sfida riguarda oggi la prevenzione degli infortuni". Si rileva inoltre, un aumento dell´età media delle persone colpite da questa drammatica condizione: dai 34 anni di vent´anni fa, si è arrivati ai 59 anni di oggi. Complessivamente in Umbria sono circa 450 le persone che vivono con lesione al midollo spinale. Per quanto riguarda i percorsi assistenziali e riabilitativi lo studio indica che l´intervento specialistico dell´Unità Spinale Unipolare potrebbe essere sfruttato meglio, se si ottimizzassero i percorsi di accesso in fase acuta con una centralizzazione delle persone traumatizzate all´Ospedale regionale di Perugia, evitando pericolose dispersioni e rallentamenti nel percorso di cura e riabilitazione delle persone con lesione traumatica e inoltre, se fossero inviati alla riabilitazione specialistica, anche i casi di lesione non traumatica potrebbero beneficiarne. In proposito il direttore generale dell´Azienda ospedaliera di Perugia, Walter Orlandi, ha evidenziato la necessità di sensibilizzare i servizi del territorio affinché prevedano tempestivamente l´invio dei pazienti al servizio del capoluogo umbro, nonché l´importanza di attivare e intensificare le sinergie con altre Regioni a partire dalla Regione Marche con la quale esiste già un accordo". "Migliorare la prevenzione, la riabilitazione e quindi evitare complicanze – ha concluso Orlandi – comporta un impiego iniziale di risorse che si traduce poi in un risparmio per l´azienda e in un´attenzione in più per i pazienti". La ricerca rileva che la Regione già vent´anni fa si è dotata di un´Unità Spinale Unipolare presso l´Ospedale Santa Maria della Misericordia di Perugia, un servizio considerato il "gold standard" per la lesione midollare. L´attivazione del servizio colloca la nostra regione tra le otto in Italia dotate di una Unità Spinale Unipolare. "Nel servizio, che svolge le sue attività all´interno dell´Ospedale Regionale Santa Maria della Misericordia, si dispone al momento di 12 posti letto in attesa di portarli a 15 nel medio periodo – ha detto il presidente dell´Associazione paraplegici umbri, Raffaele Goretti - mentre il modulo definitivo per cui è stata realizzata l´Usu Umbra, è per 20 posti letto, di cui 2 per il day hospital. L´obiettivo è quello di arrivare al più presto a questo traguardo e all´apertura del day hospital riabilitativo". |
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LOMBARDIA.SALUTE,VICEPRESIDENTE:DA COMMISSIONE SVILUPPO PRIMO DOCUMENTO |
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Milano, 14 aprile 2014 "La Commissione Sviluppo Sanità ci ha oggi consegnato il primo documento, frutto del lavoro di questi mesi, relativo al progetto di sviluppo dell´assistenza sociosanitaria territoriale". E´ quanto dichiara il vicepresidente e assessore alla Salute della Regione Lombardia. "Si tratta - prosegue il vicepresidente - di materiale di grande interesse che contiene molteplici elementi innovativi che certamente Regione Lombardia saprà valorizzare nella costruzione del progetto di riforma sanitaria". "Abbiamo altresì chiesto alla Commissione - conclude l´assessore alla Salute - di determinare anche una valutazione sui possibili impatti economici delle loro proposte, in modo da considerare anche l´aspetto della sostenibilità finanziaria". |
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TRENTO: "GESTIONE DEL PAZIENTE COMPLESSO SUL TERRITORIO": LA CONVENZIONE |
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Trento, 14 aprile 2014 - Il paziente complesso è quel malato cronico affetto da più patologie contemporaneamente, una definizione che sempre più sta marcando il nostro secolo. Per questo, a livello nazionale, è partito un progetto coordinato dal Ministero della salute e dalla Regione Toscana per individuare nuovi modelli di gestione. Nel percorso è stata coinvolta la Provincia autonoma di Trento, la Cattolica di Roma e la Fondazione Bruno Kessler. Obiettivo è sviluppare un percorso continuativo di cura, interamente tele-gestito. E da questo punto di vista la Provincia autonoma di Trento, insieme all´Azienda provinciale per i servizi sanitaria e a Fbk, porterà l´esperienza di Trec, la "Cartella clinica del cittadino", ovvero la piattaforma online di servizi sanitari per i cittadini trentini. La convenzione approvata oggi dalla Giunta provinciale, che sarà sottoscritta fra le parti nei prossimi giorni, prevede l´erogazione alla Provincia autonoma di Trento, da parte del Dipartimento di Medicina sperimentale dell´Università degli Studi di Firenze, di una somma pari a 56.000 euro, che avverrà in base allo stato di avanzamento delle attività. Il progetto si dovrà concludere entro il 24 ottobre 2014, responsabile scientifico è il dott. Emanuele Torri. Il progetto nasce nell´agosto 2012, con l´Accordo di collaborazione sottoscritto fra il Ministero della salute, presso il quale è stato istituito fin dal 2004 il Centro nazionale per la prevenzione e il controllo delle malattie (Ccm), e la Regione Toscana per portare avanti interventi di continuità di cura per il paziente complesso e modelli di gestione innovativi ad alto contenuto tecnologico. La proposta progettuale, approvata dai Comitati strategico e scientifico del Centro nazionale per la prevenzione e il controllo delle malattie, prevede il coinvolgimento di tre regioni e province autonome, fra cui anche la Provincia autonoma di Trento. Gli enti partner sono l´Università Cattolica del Sacro Cuore di Roma, il Dipartimento Salute e solidarietà sociale della Provincia autonoma di Trento, la Fondazione Bruno Kessler. Il paziente complesso è quello che più contraddistingue il nostro secolo: si tratta di un malato cronico, affetto da più patologie incidenti contemporaneamente, la cui gestione richiede uno sforzo di integrazione, multidisciplinarietà e continuità. Per questo si propone l´applicazione in Italia, in particolare nelle Regioni Toscana e Lazio (in collaborazione rispettivamente con l´Università di Firenze e la Cattolica) e nella Provincia autonoma di Trento (in collaborazione con Fbk), un approccio di sistema innovativo per gestire questo tipo di malato, dove gli strumenti ad alta tecnologia sono di fondamentale importanza. L´attenzione viene posta sul coinvolgimento diretto del medico di medicina generale e sul ruolo del paziente stesso. Punto di partenza è l´implementazione di una struttura di raccolta e gestione dei dati, biologici e clinici, che deve necessariamente avvalersi di sistemi standardizzati ad elevata tecnologia, ovvero è necessario una piattaforma che raccolta, integri ed analizzi dati ad un livello di complessità finora mai gestito. Obiettivo del progetto è implementare un intervento di continuità di cura per il paziente complesso interamente gestito attraverso una piattaforma online di tele salute. In Trentino la sperimentazione sarà basata sul sistema Trec, una piattaforma online di servizi sanitari per i cittadini trentini che consente di accedere alla propria documentazione sanitaria e permette di tenere traccia della propria storia clinica. Trec, ovvero la "Cartella clinica del cittadino", che nasce da una sinergia fra Provincia autonoma di Trento, Azienda provinciale per i servizi sanitari e Fondazione Bruno Kessler, risponde a quanto previsto, a livello nazionale, dalla recente normativa in materia di Fascicolo Sanitario Elettronico e, a livello internazionale, dai modelli di patient empowerment attraverso l’utilizzo di sistemi di Personal Health Record. |
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EXPO, REGIONE CHIEDE ALLE ASL PIANI STRAORDINARI |
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Milano, 14 aprile 2014 - "Quella di Expo 2015 è una sfida che Regione Lombardia intende vincere sin da adesso.In questa prospettiva si colloca la delibera approvata dalla Giunta regionale con la quale s´invitano le Asl lombarde a presentare un piano straordinario indicando le risorse di personale specialistico a tempo determinato da acquisire e destinare alle molteplici funzioni connesse a questo grande evento internazionale". È quanto ha dichiarato il vice presidente e assessore alla Salute di Regione Lombardia a seguito dell´approvazione della delibera di Giunta. Impegno Aggiuntivo - La preparazione e la gestione dell´Esposizione Universale, infatti, necessita di un impegno aggiuntivo di risorse umane rispetto alla normale attività programmata dalle Asl. In particolar modo, questo personale sarà destinato alla gestione e all´accoglienza dei numerosi visitatori che affolleranno i padiglioni di Expo, nonché, al controllo e tutela dei prodotti Dop (Denominazione Origine Protetta), filiera corta e biologici. Sicurezza A Tutto Campo Durante L´expo - Più nello specifico, queste risorse saranno impiegate nella vigilanza nei cantieri, nell´assistenza ed affiancamento ai fini di valutazioni ambientali, nel contrasto delle importazioni clandestine, nella vigilanza sulle attività di somministrazione, nella vigilanza sulle strutture turistico-ricettive, nella gestione delle criticità sulla filiera agro-alimentare e nella prevenzione, sorveglianza e controllo delle malattie trasmissibili. Tre Ambiti Di Intervento - "Sicurezza sui luoghi di lavoro, sicurezza alimentare e sicurezza sanitaria - ha aggiunto l´assessore alla Salute - sono questi i tre ambiti d´azione di Regione Lombardia in vista di Expo. Dovremo sapere accogliere oltre 21 milioni di visitatori durante i sei mesi di rassegna internazionale, di cui almeno il 30 per cento provenienti dall´estero e dovremo pertanto - ha concluso il vice presidente - vigilare perché vengano garantite loro strutture ricettive all´altezza, prodotti agroalimentari genuini oltre che strutture sanitarie pronti ad ogni necessità". |
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L´ISTITUTO TOSCANO TUMORI PARTECIPA AL PROGRAMMA EUROPEO CANCER CONTROL |
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Firenze, 14 aprile 2014 - E´ ufficiale la partecipazione della Toscana ad un´Azione Congiunta, o programma europeo Cancer Control. Il Programma è stato approvato di recente, dopo circa un anno dalla stesura della prima proposta, per il triennio 2014-2016. Il progetto ha come obiettivo primario di concordare e compilare una guida per la pianificazione di tutti gli aspetti della lotta contro i tumori nei Paesi membri. "Questo progetto - dice Lucio Luzzatto, direttore scientifico dell´Itt, Istituto Toscano Tumori - ci darà l´opportunità di far diventare l´Itt un modello per come possono essere ottimizzati, in qualunque territorio, i servizi per pazienti oncologici. Speriamo che il nostro modello a rete venga riconosciuto come valido dovunque ci sia una volontà politica che mira alla missione dell´Itt: capire, curare e prevenire il cancro al meglio per tutti". Cancer Control consiste , oltre che di una infrastruttura amministrativa, di 5 filoni di attività, oWork Packages: uno di questi, Wp6 - struttura e funzionamento delle reti oncologiche (Integrated Cancer Control), sarà sotto la responsabilità dell´Istituto Toscano Tumori. La candidatura, e il successivo affidamento all´Itt di questo importante compito, sono stati resi possibili dal sostegno del Ministero della salute italiano, e dal fatto che la nostra proposta è risultata competitiva. L´azione Congiunta (Joint Action) Cancer Control è stata formalmente lanciata a Lussemburgo in una riunione plenaria dei partecipanti che ha avuto luogo il 12 marzo scorso, sotto la presidenza del professor Tit Albreht, direttore dell´Istituto Superiore di Sanità della Slovenia. L´itt riceverà un finanziamento di circa 300.000 euro. |
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LOMBARDIA. OSPEDALE MORTARA/PV1, PRESIDENTE: SÌ A POTENZIAMENTO PRONTO SOCCORSO |
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Mortara/pv, 14 aprile 2014 - "Accolgo la richiesta del sindaco di Mortara per potenziare il Pronto Soccorso dell´ospedale. Regione Lombardia è pronta a sostenere questo sforzo in quanto fa parte di un Piano straordinario che abbiamo predisposto in vista di Expo 2015". Lo ha detto il presidente di Regione Lombardia intervenendo il 12 aprile all´inaugurazione del nuovo blocco dell´ospedale, l´´Asilo Vittoria´, insieme al vice presidente e assessore regionale alla Salute. Investiamo Su Strutture Che Restano - "Il sito espositivo di Expo - ha continuato - non è molto lontano da qui e, in occasione dell´Esposizione universale, che richiamerà 20 milioni di persone dal primo maggio al 31 ottobre 2015, voglio che la Lombardia faccia bella figura anche per garantire i servizi sanitari. Facciamo investimenti in strutture che devono rimanere e che vogliamo rendere ancora più efficienti". Grandi Risultati - "Il nostro punto di riferimento - ha aggiunto il presidente - sono le regioni europee dove la spesa pubblica è gestita in maniera efficace e i servizi pubblici funzionano bene: in questo anno di governo abbiamo raggiunto grandi risultati, che mi rendono particolarmente soddisfatto, investendo in modo onesto le risorse della Regione a favore delle nostre comunità, dei cittadini e dei sindaci". Eccellenza Risultati Con Minore Spesa - "In due anni – ha spiegato il presidente - abbiamo investito in Sanità quasi un miliardo di euro per le strutture e per portare a livello di eccellenza i nostri servizi. Abbiamo saputo gestire i fondi pubblici in modo esemplare, dimostrando che cosa siamo capaci di fare, spendendo il meno possibile: non vogliamo essere premiati come i primi della classe, ma non vogliamo nemmeno essere puniti". Cancellare ´Patto Stupidità´ - Il presidente di Regione Lombardia ha poi ricordato i contenuti del suo colloquio di ieri con il presidente del Consiglio in visita a Milano: "Al premier ho ribadito - ha detto - che i nostri sindaci hanno avanzato 8,5 miliardi di euro, che non possono spendere a causa di quel patto che lo stesso premier ha definito ´di stupidità´: noi non vogliamo soldi in più, ma la possibilità di tenerci i nostri. Con solo la metà di questi immaginate quanti Pronto Soccorso potremmo potenziare o come potremmo aiutare le nostre imprese. Ecco perché ieri ho nuovamente invitato il presidente del Consiglio a cancellare il ´patto di stupidità´. La sua risposta è stata ´vediamo´". Costi Standard - Tra gli argomenti toccati dal governatore della Lombardia anche i costi standard, definiti "Un capitolo fondamentale di cultura prima che di bilancio". "Non è possibile - ha aggiunto - che il costo della sanità per abitante in Lombardia sia di 0,9 euro e che ci siano altre Regioni che ne spendano più di 100". "Oggi sono contento che si inauguri un Cup, un Centro Unico di Prenotazione, perché vuol dire guardare avanti secondo le nuove tecnologie secondo quello che la sanità è in grado di mettere a disposizione, anche sul piano operativo, dei propri pazienti e di tutte le persone che si avvicinano con speranza a un aspetto così importante della vita che è il momento del disagio per la salute". Lo ha detto il vice presidente e assessore alla Salute di Regione Lombardia in occasione dell´inaugurazione del nuovo blocco presso l´ospedale ´Asilo Vittoria´ di Mortara (Pv). Primi Riscontri Da Commissione Saggi - "Abbiamo incontrato recentemente, con il Presidente di Regione Lombardia – ha aggiunto l´assessore - la commissione dei saggi che abbiamo insediato non appena la Giunta regionale ha iniziato a lavorare, un anno fa, e che è composta da alcuni grandi scienziati della Lombardia, grandi medici, grandi personalità: sono già arrivati i primi riscontri, abbiamo analizzato i primi suggerimenti che riguardano la medicina territoriale per esempio, perché è chiaro che gli ospedali dovranno rivedere un po´ la loro mission". Riduzione Ticket Per Over 65 Con Costi Standard - Anche il vice presidente si è soffermato sul tema dei costi standard: "Io credo che sia anche grazie a Regione Lombardia - ha detto – che in quest´ultimo anno, grazie anche all´impegno del nostro presidente, perché tra le Regioni italiane si riuscisse a una definizione di cui si parlava da quindici anni: con l´applicazione dei costi standard in prima battuta abbiamo beneficiato di quasi 60 milioni di euro in più nel 2013. Quei soldi sono stati utilizzati in buona parte per ridurre i ticket per tutti gli anziani con più di 65 anni con reddito familiare di 18.000 euro. Ne beneficiano 800.000 lombardi che dal 31 marzo scorso quando si recano in farmacia per anche una semplice malattia possono contare su questo risparmio di circa 15-20 euro: per noi è una cosa molto importante". Investimenti Per Strutture Sanitarie - "In questo anno abbiamo dedicato alla provincia di Pavia- ha proseguito l´assessore – ingenti risorse per le proprie strutture: 15 milioni direttamente all´Azienda ospedaliera, escluso il San Matteo che assorbe una parte importante del finanziamento che Regione Lombardia mette in campo, e abbiamo stabilizzato ben 22 persone di cui 14 medici e otto infermieri". Il Grazie Del Territorio - Il sindaco di Mortara ha ringraziato la Giunta regionale per la grande attenzione riservata agli ospedali della provincia di Pavia , in particolare a quello di Mortara che si pone al crocevia di importanti città come Milano, Novara, Alessandria e la zona di Casale Monferrato. Il presidio ospedaliero raccoglie anche i degenti provenienti dalla Lomellina ed è un punto di riferimento per tutto il territorio. |
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RISCHIO DI MALATTIE CARDIACHE RIDOTTO DA UNA MANCIATA DI FAGIOLI AL GIORNO. RICONOSCIUTI I BENEFICI DELLA DIETA MEDITERRANEA DA RICERCHE
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Lecce, 14 aprile 2014 - Aggiungere una manciata di fagioli, ceci o lenticchie alla vostra dieta di ogni giorno può ridurre il colesterolo ´cattivo´ e diminuire il rischio di malattie cardiache. Ricercatori canadesi hanno scoperto che mangiare una piccola quantità di questi legumi quotidianamente, aiuta a tagliare il colesterolo delle lipoproteine a bassa densità del 5 %.Questo si tradurrebbe in una riduzione del cinque-sei % del rischio di malattie cardiovascolari, la principale causa di morte anche in Italia.ne basterebbe una modesta porzione di legumi, l´equivalente del peso di una piccola mela. I legumi hanno un basso indice glicemico, il che significa che sono alimenti che abbattono lentamente e tendono a ridurre o spostare le proteine animali, nonché i grassi "cattivi". Il dottor John Sievenpiper, del centro di modificazione clinica di nutrizione e fattori di rischio all´ospedale di St Michael a Toronto, in Canada, che ha guidato la ricerca ha detto: "abbiamo un sacco di spazio nelle nostre diete per aumentare la nostra assunzione di legumi". "I legumi svolgono già un ruolo in molte cucine tradizionali, tra cui quella mediterranea e asiatica del sud. E sono poco costosi." Sulla base di una revisione di 26 studi, che includevano 1.037 persone, i risultati, sono stati pubblicati sul Canadian Medical Association Journal. Essi hanno dimostrato che gli uomini avevano una maggiore riduzione nei loro livelli di colesterolo cattivo rispetto alle donne. Ma i ricercatori hanno sottolineato che gli uomini tendono a beneficiare maggiormente delle essere diete più povere in termini di livelli di colesterolo, e questo sarebbe il motivo per cui essi ne hanno beneficiato più marcatamente.La maggior parte delle persone coinvolte aveva provato già diete a basso contenuto di grassi, che producono anche una riduzione di 5-10 per cento del colesterolo delle lipoproteine a bassa densità, hanno sottolineato i ricercatori. I legumi, sono alimenti nutrienti e poco costoso, a basso contenuto di grassi e ci forniscono proteine, vitamine, minerali e fibre. Per Victoria Taylor, della British Heart Foundation: "questo studio sostiene che cosa già sappiamo circa i benefici di salute del cuore della dieta mediterranea ricca di fagioli, piselli e lenticchie. Gli esperti anche dei paesi anglosassoni, evidenzia Giovanni D´agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, da tempo hanno riconosciuto i benefici per la salute della dieta "Mediterraneanstyle" a base di olio d´oliva, pesce azzurro, fagioli, piselli, lenticchie e verdure. La chiave del successo di questa dieta è che è a basso contenuto di grassi e ad alto contenuto di minerali e vitamine vitali. L´olio di oliva ha un elevato contenuto di grassi monoinsaturi e costituisce una buona fonte di antiossidanti e fenoli che aiutano a combattere il cancro ed aiuta anche a proteggere contro le malattie cardiache. Nel 2012, un altro studio presso l´Università di Toronto effettuato dal dottor David Jenkins, anch´egli dell´ospedale di St Michael, aveva rivelato che i legumi possono controllare i livelli di zucchero nel sangue, riducendo anche il rischio di malattie cardiache. |
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ANZIANI: OLTRE LE CASE PROTETTE A PARMA IL SEMINARIO DI PROVINCIA E AUSL “ABITARE IL TEMPO DELLA SAGGEZZA”. L’INIZIATIVA PARTE DEL PERCORSO FORMATIVO PER GLI OPERATORI DEI SERVIZI E DELLE STRUTTURE |
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Parma, 14 aprile 2014 – “Immaginare una casa di riposo che ribalta le forme del vivere al proprio interno ma anche nuove forme di accoglienza”. Non è solo un auspicio per il futuro quello espresso oggi dall’assessore alle Politiche sociali della Provincia Marcella Saccani a margine del convegno “Abitare il tempo della saggezza” che si concluderà nel pomeriggio alla sala Righi con l’intervento del direttore generale dell’Azienda Ausl Massimo Fabi. Saccani, che ha parlato in chiusura dei lavori della mattina, ha infatti messo l’accento sul fatto che nuovi luoghi di vita e cura per anziani autosufficienti ci sono già. “I testimoni oggi sono qui per raccontarci come sia possibile creare quel profumo di casa e relazioni forti che aiuta l’anziano a pensare che c’è un luogo che non ha le caratteristiche classiche della casa di riposo e ci sono già modelli di eccellenza che ci fanno pensare che è realizzabile nel prossimo futuro – ha detto Saccani - . In questo nostro cammino abbiamo avuto un maestro che non vogliamo abbandonare: Mario Tommasini che ci ha raccontato che da vecchi si possa fare altro”.L’iniziativa - che ha fatto registrare il tutto esaurito fra gli addetti ai lavori - è una tappa del percorso formativo, condotto da Provincia e Ausl, sulle condizioni del lavoro e della relazione di cura nelle residenze per persone anziane del territorio. In particolare l’appuntamento odierno è stato dedicato alla riflessione sulle forme dell’abitare per le persone anziane e non autosufficienti, ragionando degli strumenti e modalità, dei costi e si sono potute ascoltare diverse testimonianze provenienti, oltre che da Parma e provincia, dall’Emilia Romagna e da altre regioni. Si tratta di tipologie di esperienza molto diversificate che vanno da forme residenziali integrate per anziani a alloggi con servizi, domiciliarità comunitaria per persone con disabilità, esperienze di co-housing, di casa famiglia; progetti di domotica e di tecnologia a sostegno della vita indipendente, esperienza di residenza protetta multi generazionale, progetti e modalità di condominio solidale - con servizi comuni, badante e infermiere di condominio - esperienze di domiciliarità per la fragilità avanzata. |
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LOMBARDIA.WELFARE,ASSESSORE:DA COMMISSIONE ESITI DA MONITORARE |
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Milano, 14 aprile 2014 - "Ritengo che proposta esaminata abbia, nel medio periodo, le caratteristiche per rispondere alle nuove esigenze, ma bisogna affrontarla con la dovuta gradualità, in riferimento ai bisogni sociosanitari e sanitari dei cittadini lombardi". Lo ha detto l´assessore regionale alla Famiglia, Solidarietà sociale e Volontariato, al termine dell´incontro con la Commissione Sviluppo Sanità. Correttivi - "Sarà importante - ha spiegato - monitorarne gli effetti e non ritenere dogmatico il percorso intrapreso in vista dell´obiettivo finale. Dobbiamo prevedere, in corsa, eventuali correttivi qualora l´andamento dei risultati non sia quello sperato. Quindi, dal mio punto di vista - ha proseguito - bisogna rendere flessibili i servizi, evitando rendite di posizione dovute al pregresso sistema degli accreditamenti, rispetto alle esigenze sanitarie e socio sanitarie che si verranno a creare". Condividere Decisioni - "Prima di arrivare a dover fare tagli dolorosi, come accaduto per le pensioni con la legge Fornero - ha detto ancora l´assessore - serve introdurre correttivi graduali per rendere sostenibile il processo di cambiamento e che abbiano come punto di arrivo il 9 riequilibrio di bilancio a garanzia di un welfare universalistico, nella consapevolezza che non c´è nessun cambiamento possibile se questo non è condiviso con gli operatori e la comunità". |
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SPORT, REGIONE LOMBARDIA: 800.000 EURO PER PROGETTI SPORTIVI |
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Milano, 14 aprile 2014 - "Da Regione 800.000 euro per il sostegno alle iniziative progettuali speciali e di rilevanza strategica che si inseriscano nel percorso di realizzazione dell´Accordo di Programma Quadro per lo sviluppo e il rilancio dello sport in Lombardia". Così l´assessore allo Sport e Politiche per i giovani di Regione Lombardia ha commentato l´approvazione, da parte della Giunta, della delibera che stabilisce i criteri per la concessione dei contributi. Lo Sport Priorità Della Regione - "Lo sport - ha sottolineato l´assessore - è tra le priorità del Programma regionale di sviluppo (Prs) della X Legislatura. Noi prevediamo di attuare iniziative e politiche atte a favorire lo sviluppo della cultura dello sport e della pratica dell´attività motoria in tutte le sue diverse forme, per tutte le persone e, in particolare per le scuole e i soggetti, a vario titolo, deboli". "L´accordo di Programma Quadro per lo sviluppo e il rilancio dello sport in Lombardia - ha ricordato l´assessore - mette a disposizione del territorio una dotazione di 20 milioni di euro che stiamo attuando in diverse forme a partire da settembre quando l´abbiamo approvato e sottoscritto con enti locali, Coni, Cip e Ufficio scolastico regionale". Si tratta di un Accordo che si articola in quattro assi e cioè ´Impiantistica sportiva´, ´Lo sport nella scuola´, ´Pratica sportiva: fattore di benessere, prevenzione, coesione e veicolo di cultura e valori´ e ´Verso Expo 2015´. Chi Può Avanzare Le Proposte - "I criteri per la concessione di sostegni economici - ha detto l´assessore - aprono la strada alla presentazione di idee progettuali che potranno essere avanzate oltre che dai soggetti sottoscrittori e aderenti dell´Accordo di Programma Quadro, anche da federazioni sportive, enti di promozione, discipline sportive associate e associazioni benemerite, Gruppi sportivi militari, enti locali, pubbliche amministrazioni, università e associazioni senza scopo di lucro con finalità sportive". "L´obiettivo - ha aggiunto - è quello di favorire la crescita d´iniziative che abbiano come destinatarie tutte le categorie della popolazione lombarda, in particolare, per il mondo della scuola, per i meno giovani, per le persone con disabilità e altre categorie deboli, ma anche per i talenti e le eccellenze del sistema sportivo lombardo". Ambiti Progettuali - I progetti su cui si richiede un contributo dovranno sviluppare tematiche inerenti agli ambiti sportivi e, in particolare, una delle seguenti tematiche: Sport e scuola, Sport e salute, Sport e sicurezza, Sport e ricerca, Sport e valori, Sport, inclusione, coesione e responsabilità sociale, Sport e carceri e Sport, ambiente e territorio. Formazione Della Persona - "Regione Lombardia - ha concluso l´assessore - riconosce il valore dello sport quale strumento di formazione della persona, di socializzazione, di benessere individuale e collettivo e vuole, con il sostegno concreto a questi progetti, favorire la promozione e diffusione delle attività e iniziative sportive e motorie rivolte a tutte le categorie di utenti, anche mediante la predisposizione ed attuazione di progetti e interventi specifici, e la divulgazione della storia e dei valori dello sport e della cultura olimpica nonché promuovere lo sviluppo delle attività motorie-sportive da parte delle fasce deboli, utili al superamento del disagio e del disadattamento, in particolare giovanile". |
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