Pubblicità | ARCHIVIO | FRASI IMPORTANTI | PICCOLO VOCABOLARIO
 







MARKETPRESS
  Notiziario
  Archivio
  Archivio Storico
  Visite a Marketpress
  Frasi importanti
  Piccolo vocabolario
  Programmi sul web




 


MERCOLEDI

PAGINA 1 PAGINA 2 PAGINA 3 PAGINA 4 PAGINA 5 PAGINA 6 ALIMENTAZIONE
Notiziario Marketpress di Mercoledì 10 Settembre 2014
Politica
QUESTA SETTIMANA AL PARLAMENTO EUROPEO: UCRAINA, GAZA E PREPARATIVI PER LA PLENARIA  
 
Strasburgo, 10 settembre 2014 - L´ucraina rimarrà la priorità dell´agenda del Parlamento europeo di questa settimana. La commissione per gli Affari esteri voterà la ratifica dell´Accordo di Associazione e la sottocommissione per la sicurezza e la difesa s´incontrerà con i rappresentanti del Seae e della Nato. Giovedì, il presidente Martin Schulz incontrerà le autorità ucraine a Kiev. I gruppi politici prepareranno la sessione plenaria della prossima settimana a Strasburgo. Affari esteri - Lunedì i membri della commissione per gli Affari esteri si sono riuniti per discutere e votare la ratifica dell´Accordo di Associazione con l´Ucraina. Mercoledì alle ore 16 e 30 Europarltv organizza un Google Hangout sul tema della crisi in Ucraina con il deputato slovacco di centro sinistra Boris Zala e la cipriota di centro destra Eleni Theocharous. Clicca sul link. Giovedì, la sottocommissione per la Sicurezza e la difesa (Sede), discuterà con i rappresentanti della Nato e il Servizio europeo per l´azione esterna sul conflitto in corso oltre il confine orientale dell´Unione europea. Lo stesso giorno, il Presidente del Parlamento europeo, Martin Schulz si renderà a Kiev per incontrare il primo ministro ucraino Arseniy Yatsenyuk e il presidente Petro Poroshenko. Il giorno seguente Poroshenko e Schulz apriranno la conferenza di sulla strategia europea di Yalta a Kiev. Bambini e Gaza - La commissione per i Diritti dell´uomo terrà un´audizione sulla situazione dei bambini a Gaza, con la partecipazione del professor Nurit Peled, il vincitore del Premio Sacharov 2011. I gruppi politici del Parlamento europeo inizieranno i preparativi per la plenaria della settimana prossima, concentrandosi sull´accordo di associazione Ue-ucraina, i conflitti a Gaza, Siria e Iraq, il progetto di bilancio dell´Ue per il 2015 e la mobilitazione del Fondo europeo di adeguamento alla globalizzazione.  
   
   
I DEPUTATI RACCOMANDANO L’APPROVAZIONE DEL PARLAMENTO EUROPEO ALL’ ACCORDO UE-UCRAINA  
 
Bruxelles, 10 settembre 2014 - Il Parlamento europeo deve dare il suo consenso all´accordo di associazione Ue con l´Ucraina, consigliato commissione per gli affari esteri in una votazione nel pomeriggio di Lunedi. L´accordo dovrebbe stabilire una profonda associazione politico tra l´Ue e l´Ucraina e fornire reciproca libero accesso al mercato, smantellando i dazi all´importazione e il divieto di dazi all´esportazione e le restrizioni. Il comitato ha raccomandato con 49 voti favorevoli, 8 contrari e 4 astensioni, il Parlamento nel suo insieme dà il via libera per l´accordo con un voto la prossima settimana. "Dobbiamo sostenere l´accordo per inviare un segnale di solidarietà in Ucraina per la sua scelta pro-europea", ha detto relatore Jacek Saryusz-wolski (Ppe, Pl), invitando i deputati a votare a favore. "La volontà e il desiderio del popolo ucraino è che noi sosteniamo questo accordo", ha detto il presidente di commissione per gli affari esteri Elmar Brok (Ppe, De). "L´ampia maggioranza a favore della transazione è un segnale positivo schiacciante per popolo ucraino che l´Ue si attacchi ai propri obblighi derivanti dal contratto". La maggior parte dei deputati nel dibattito precedente la votazione ha invitato i colleghi a sostenere l´accordo con una procedura accelerata per dimostrare la solidarietà dell´Ue con l´Ucraina. Tuttavia, alcuni hanno sottolineato che questo uso di una procedura accelerata dovrebbe essere un´eccezione, in quanto temevano che potrebbe lasciare troppo poco tempo per valutare l´eventuale impatto della offerta sui cittadini e le imprese in modo sufficientemente approfondito, e pochi erano preoccupati che questo passo la parte Ue potrebbe "provocare la Russia ancora di più". Prossimi passi - La casa piena voterà la prossima settimana a Strasburgo sull´opportunità di ratificare l´accordo, lo stesso giorno il Parlamento ucraino (Verkhovna Rada) è prevista per l´affare a Kiev. Una volta ratificato, l´accordo si applica a titolo provvisorio dal 1 ° novembre di quest´anno.  
   
   
DISCORSO DI CHIUSURA DEL COMMISSARIO JOHANNES HAHN : IL CONTRIBUTO DELLA POLITICA DI COESIONE AGLI OBIETTIVI EUROPEI COMUNI AL 6 ° FORUM SULLA COESIONE  
 
 Bruxelles, 10 settembre 2014 - Spero che abbiate apprezzato il 6 ° Forum sulla coesione e che si è trovato ad essere informativo e interessante. Per la politica di coesione è l´evento più importante in quanto riunisce persone provenienti dagli Stati membri, le istituzioni dell´Ue, il business wo Rld, mondo accademico così come tutte le altre parti interessate. Esso offre l´opportunità di valutare criticamente l´attuazione della politica e per fornire un manzo per la sua direzione futura. Mi ricordo quando ci siamo visti l´ultima volta in questo forum il messaggio era forte e chiaro. C´era ampio consenso sul fatto che non potevamo continuare con "business as usual" e che abbiamo dovuto riformare la politica di coesione. Ma ricordo anche quanto a quel tempo c´era anche un sacco di scetticismo circa il valore aggiunto della politica di coesione. Personalmente non ho mai avuto dubbi circa l´utilità della politica ma vorrei concordare con gli scettici su una cosa. Non c´era molta punto di avere una politica di coesione se non ci fosse nessuna riforma. La sfida è stata impostata: la politica di coesione deve diventare una vera e propria politica di investimento strategico per le regioni che contribuiscono al raggiungimento degli obiettivi dell´Ue. Quasi quattro anni e sono davvero contento di essere in grado di riferire a voi qui che l´obiettivo è stato raggiunto. Anche se mi sento molto orgoglioso per la riforma della politica, cercherò di resistere alla tentazione di vantarsi su di esso! Invece mi piacerebbe condividere con voi i miei pensieri su alcune questioni, come si comincia l´attuazione dei 2014 - 2020 programmi. Come abbiamo sentito da ospiti illustri del primo dibattito Pannello di ieri mattina, l´efficacia della politica di coesione dipende dal contesto economico in cui è attuata. Ed è proprio questo il motivo per cui abbiamo fatto un collegamento tra la nuova politica di coesione e governance economica processo a livello Ue e del semestre europeo. Tuttavia, questo link dovrebbe e si svilupperà negli anni a venire. A torto oa ragione, c´è una percezione che la sospensione dei finanziamenti per i paesi che non rispettano i loro obblighi nell´ambito del semestre europeo è l´unico ruolo della politica di coesione nel processo. Anche se questo è davvero necessario, dobbiamo ricordare che la politica di coesione può essere il bastone e la carota. Non dimentichiamo che, i fondi strutturali e gli investimenti europei sono a disposizione degli Stati membri per aiutarli ad adempiere i loro obblighi nell´ambito del semestre europeo. Ancora più importante, la politica di coesione completa il triangolo governance economica: consolidamento fiscale, le riforme strutturali e investimenti. Trovo che non sufficiente attenzione è stata prestata fino ad ora al lato degli investimenti di questo triangolo. E questa crisi è, per molti aspetti, una crisi di investimento. Credo fermamente che il consolidamento fiscale, riforme strutturali e investimenti devono rafforzarsi reciprocamente. Dopo tutto, consolidamento e riforme fiscali strutturali, necessarie in quanto potrebbero essere, non portano crescita. Ma gli investimenti fa e politica di coesione fa esattamente questo: Investe nelle regioni e nelle persone per generare crescita e creare posti di lavoro. A seguito della riforma, la mentalità della gente è stato modificato. Nessuno pensa più della politica di coesione come una pentola di denaro da dare alle regioni. Al giorno d´oggi la gente apprezza e capire la filosofia di investimento della nuova politica di coesione. E questo non solo perché il nome è cambiato in Europa strutturali e fondi di investimento, ma è piuttosto dovuta alla riforma che pone la strategia prima che i progetti. Tuttavia, non dobbiamo essere compiacenti. La riforma è cruciale e la qualità della strategia è di massima importanza. Ma non dimentichiamo che è l´effettiva attuazione sul campo che conta. A tale riguardo la capacità delle autorità pubbliche e delle parti interessate nella realizzazione della politica è ciò che conta. Questo non è tanto una questione di soldi, ma di mettere in atto le strutture appropriate e dando loro i mezzi per fare il lavoro. Si tratta anche di semplificare le regole e la costruzione di partnership efficaci a tutti i livelli. C´è un altro aspetto che dobbiamo risolvere per il futuro immediato. Come sapete c´è un divario tra gli impegni annuali e dei pagamenti annuali. Purtroppo questo divario si sta allargando e di conseguenza ogni anno abbiamo difficoltà a onorare i nostri impegni. Penso che siamo arrivati ​​ad un punto in cui l´attuazione effettiva dei progetti sul campo sarà interessato a causa della mancanza di liquidità. Gli Stati membri devono assumersi le proprie responsabilità e affrontare seriamente questa mancata corrispondenza tra i loro impegni politici e le loro decisioni di bilancio. Vorrei anche cogliere l´occasione per dire una parola sulla gestione concorrente, che usiamo per la strutturali europei e fondi di investimento. Questo approccio ha stretto forti relazioni non solo tra la Commissione europea e gli Stati membri, ma ancora più importante tra le autorità nazionali, regionali e locali, con le parti interessate. Questo approccio e il partenariato principio inclusivo è stato dietro il successo della politica di coesione. Ed è proprio per questo motivo la politica di coesione può contribuire agli obiettivi europei comuni. Attraverso il principio di gestione condivisa e l´approccio di partenariato, la politica di coesione è in grado di fornire a terra, mobilitare le risorse e creare proprietà. Alcuni obiettivi europei, come gli obiettivi di Europa 2020 sono quelli ovvi. Ma ci sono molti altri pure. Per esempio Fondi strutturali sono stati mobilitati per aiutare con la crisi di supporto budget di investimento pubblici che sarebbero altrimenti crollati. Si sta anche contribuendo a colmare le lacune nelle principali reti di trasporto di largo rilevanza europea. Questo elemento transfrontaliero della politica di coesione sento che non ottiene il riconoscimento che merita. Ci sono molti progetti meravigliosi aiutare le persone a risolvere i problemi quotidiani lungo i confini. Ad esempio, l´accesso ai servizi di emergenza e di assistenza sanitaria, non importa da quale parte del confine vi capita di risiedere. O gli sforzi per gestire congiuntamente i rischi e sfruttare le opportunità presentate da risorse naturali comuni, come fiumi e bacini marittimi. Forse l´esempio più evidente di questi giorni è la nostra dipendenza energetica. La politica di coesione si rivolge la low carbon economy, investendo in efficienza energetica, la ricerca e l´innovazione, le nuove tecnologie e le fonti energetiche alternative. Esso contribuisce agli obiettivi climatici dell´Ue e aiuta a risolvere la nostra sicurezza energetica. Uno del messaggio più importante che posso passare alla fine del mandato è che finora sappiamo che circa 38 miliardi di euro sono stati stanziati per tali investimenti per sostenere la transizione verso un´economia a basso carbonio e resiliente al clima. La riforma ha fatto la politica di coesione come strumento per affrontare tutte le sfide possono venire il nostro modo entro il 2020 e oltre. Nella tavola rotonda di oggi abbiamo ascoltato le idee molto interessanti sul futuro della politica di coesione. Anche se stiamo iniziando solo l´attuazione del periodo 2014-2020, ora è anche il momento di iniziare a riflettere su quanto segue. Non dimentichiamo che, dopo tutto entro il 2018 la Commissione dovrà tavolo le sue proposte per le prossime prospettive finanziarie. Perciò vorrei concludere con alcune domande per ulteriori riflessioni. Credo che le risposte a queste domande saranno importanti per la definizione della politica di coesione dopo il 2020. La prima domanda che viene in mente è quali passi dobbiamo fare per semplificare ulteriormente? Siamo andati un lungo cammino per snellire le procedure, la definizione di regole comuni, integrando diverse fonti di fondi. Ma sono convinto che il lavoro non è finito e più può essere fatto. Ciò è particolarmente vero in quanto il focus della politica sta cambiando dal funzionamento delle infrastrutture di grandi dimensioni a sostegno diffusa all´economia. Poi per quanto riguarda i rischi? Qual è il livello di rischio accettabile? Penso che a sostenere le Pmi dobbiamo essere più avventurosi e valutare il rischio con una mentalità aziendale. Sempre più spesso i giovani imprenditori trovano più facile per ottenere gli investimenti al di fuori dell´Ue e quindi di set-up il loro business all´estero. Ma questo non è qualcosa per la politica di coesione da solo. Ciò richiede un approccio collettivo, anche da parte della Corte dei conti, altrimenti stiamo rischiando tassi di errore elevati. Un´altra domanda che dobbiamo riflettere è se il Pil dovrebbe rimanere il criterio principale per determinare le esigenze e la valutazione dell´impatto. Il suo ruolo è fondamentale per riflettere la capacità dei paesi e delle regioni a problemi di sviluppo affronta. Ma questi hanno dimensione diversa, che dovrebbe essere meglio presi in considerazione. Sono certo che queste e altre domande saranno fortemente discussi nel prossimo futuro. E forse potrebbero anche essere discusse al prossimo Forum sulla coesione in tre anni. Ovviamente questo sarebbe per la prossima Commissione College e il nuovo Commissario per la politica regionale. Ma per il momento e per i prossimi mesi e come un appello addio vorrei davvero vi esorto a concentrarsi sulla messa a punto i documenti di programmazione in un modo che si prende il massimo vantaggio dalle opportunità offerte dalla nuova politica di coesione. Non sacrificare la qualità rispetto alla velocità, ma la prima si avvia l´attuazione più rapida degli investimenti del strutturali europei e fondi di investimento inizierà scorre nelle vostre regioni. La ringrazio molto per aver partecipato al 6 ° Forum sulla coesione.  
   
   
GARANZIA PER I GIOVANI: LA COMMISSIONE EUROPEA PASSA IN RASSEGNA 18 PROGETTI PILOTA  
 
 Bruxelles, 9 settembre 2014 - La Commissione europea si è riunita ieri con i coordinatori di 18 progetti pilota dell´iniziativa Garanzia per i giovani in occasione di un seminario a Bruxelles. La riunione servirà a passare in rassegna i risultati ottenuti e gli insegnamenti tratti. I progetti pilota rappresentano soluzioni concrete per l´attuazione pratica della Garanzia per i giovani, ad esempio rafforzando i legami tra i datori di lavoro e le scuole e potenziando il sostegno offerto ai giovani dai servizi pubblici per l´impiego (per ulteriori informazioni cfr. Memo/14/521). László Andor, Commissario europeo per l´Occupazione, gli affari sociali e l´inclusione, ha dichiarato: "La Garanzia per i giovani rappresenta una riforma strutturale che impone agli Stati membri di migliorare le politiche di occupazione giovanile a tutti i livelli. I progetti pilota dimostrano che si tratta di un approccio vincente che sta dando risultati. La Garanzia per i giovani si sta rivelando la riforma strutturale di più rapida attuazione nell´Ue. La Commissione lavora direttamente con tutti gli Stati membri per garantire un´attuazione rapida e completa della Garanzia per i giovani." I 18 progetti pilota della Garanzia per i giovani sono stati avviati tra l´agosto e il dicembre 2013, ciascuno di essi con una durata di 12 mesi circa. Tali progetti si trovano ora in fase di attuazione in sette paesi: Irlanda, Italia, Lituania, Polonia, Regno Unito, Romania e Spagna. L´obiettivo dei progetti è permettere agli Stati membri di acquisire esperienza pratica di rilievo nell´attuazione dei rispettivi sistemi di garanzia per i giovani e delle relative iniziative tramite il ricorso al Fondo sociale europeo e all´Iniziativa a favore dell´occupazione giovanile. Contesto Il 22 aprile 2013 il Consiglio dei ministri dell´Ue ha adottato formalmente una Raccomandazione sulla Garanzia per i giovani (cfr. Memo/13/152) che prende le mosse da una proposta presentata dalla Commissione nel dicembre 2012 (cfr. Ip/12/1311 e Memo/12/938) e approvata dal Consiglio europeo nel giugno 2013. Nel quadro della Garanzia per i giovani gli Stati membri dovrebbero provvedere affinché, entro un periodo di quattro mesi dall’inizio della disoccupazione o dalla fine degli studi, i giovani possano trovare un impiego adeguato al loro livello di istruzione, competenze ed esperienza, oppure abbiano la possibilità di ricevere l´istruzione e acquisire l´esperienza e le competenze necessarie per trovare un lavoro in futuro. Tutti e 28 gli Stati membri hanno presentato piani di attuazione della Garanzia per i giovani e stanno adottando misure per istituire i loro sistemi di garanzia per i giovani (cliccare qui per maggiori informazioni). I 18 progetti pilota della Garanzia per i giovani sono stati avviati a seguito di una richiesta del Parlamento europeo nel 2012. Il Fondo sociale europeo, con più di 10 miliardi di Eur all´anno a disposizione degli Stati membri nel periodo 2014-2020, sarà la principale fonte di finanziamento dell´Ue per l´attuazione della Garanzia per i giovani, identificata come un´iniziativa ad elevata priorità dagli accordi di partenariato sull’uso dei fondi strutturali e di investimento europei nel periodo 2014-2020; tali accordi sono stati finora adottati con 16 Stati membri (Bulgaria, Cipro, Danimarca, Estonia, Francia, Germania, Grecia, Lettonia, Lituania, Paesi Bassi, Polonia, Portogallo, Repubblica ceca, Romania, Slovacchia, Ungheria). Gli accordi di partenariato con altri Stati membri sono attualmente all’esame della Commissione. Per integrare il sostegno finanziario dell’Ue a disposizione delle regioni più duramente colpite dalla disoccupazione e dall´inattività giovanile, il Consiglio e il Parlamento europeo hanno concordato di avviare l’Iniziativa a favore dell’occupazione giovanile (Yei), con un apposito bilancio pari a 6 miliardi di Eur, per aiutare gli Stati membri ad attuare la Garanzia per i giovani nelle regioni in cui la disoccupazione giovanile supera il 25%. Il finanziamento comprende 3 miliardi di Eur provenienti da una nuova e specifica linea di bilancio dell’Ue dedicata all’occupazione giovanile (tale somma è stata anticipata al 2014-2015) cui si aggiungono almeno altri 3 miliardi di Eur provenienti dalle dotazioni degli Stati membri a titolo del Fondo sociale europeo. L´iniziativa a favore dell´occupazione giovanile aumenta il sostegno fornito dal Fondo sociale europeo per l’attuazione della Garanzia per i giovani tramite il finanziamento di attività volte ad aiutare direttamente i giovani disoccupati non iscritti a corsi di istruzione o formazione (Neet) fino all’età di 25 anni, o fino all´età 29 anni se gli Stati membri lo considerano opportuno. La dotazione per l´Iniziativa a favore dell´occupazione giovanile può essere impiegata per iniziative quali gli incentivi all´assunzione e il sostegno ai giovani che avviano un´attività imprenditoriale, ma anche per permettere ai giovani di acquisire la loro prima esperienza lavorativa o di accedere a tirocini, apprendistato e ad ulteriori livelli di istruzione e formazione. 20 Stati membri presentano in alcune regioni un tasso di disoccupazione superiore al 25% e possono pertanto beneficiare dei finanziamenti a titolo dell´Iniziativa a favore dell´occupazione giovanile. La programmazione di tali fondi costituisce parte del Fondo sociale europeo per il periodo 2014-2020 e le spese sono ammissibili a partire dal 1° settembre 2013, quindi i finanziamenti possono essere concessi con effetto retroattivo a decorrere dall´anno scorso. Le autorità nazionali devono sottoporre all´esame della Commissione i programmi operativi contenenti le misure per l´uso dei fondi dell´Iniziativa a favore dell´occupazione giovanile. La Commissione ha già approvato due programmi operativi dell´Iniziativa a favore dell´occupazione giovanile, presentati dalla Francia (cfr. Ip/14/622) e dall´Italia (cfr. Ip/14/826). Negli altri Stati membri l´elaborazione dei programmi operativi è in fase avanzata.  
   
   
RIUNIONE DI PARTENARIATO UE-ORIENTALE A BAKU: I PROSSIMI PASSI PER MIGLIORARE LE RELAZIONI  
 
Baku, 10 settembre 2014 - Osservazioni del Commissario Füle, alla fine del dialogo di partenariato informale dei Ministri degli Esteri dei paesi del partenariato orientale a Baku, Azerbaijan ´Buon pomeriggio e grazie agli organizzatori di questo incontro a Baku. Ieri abbiamo avuto discussioni molto cordiale e aperta, incentrata sulla sicurezza energetica e la cooperazione energetica. In queste discussioni ci fu un forte senso di solidarietà tra l´Ue ei partner orientali e tra i partner stessi. Oggi, abbiamo esaminato i recenti sviluppi politici e le prossime fasi nostri sforzi per intensificare i nostri legami. Tutti i partecipanti hanno confermato il loro impegno a lavorare insieme per far progredire il partenariato e costruire un futuro basato sulla prevedibilità e responsabilità - importanti principi per questo partenariato. • Differenziazione è sempre stata una caratteristica fondamentale del partenariato orientale. La sua importanza non potranno che aumentare, richiedendo il nostro approccio per essere adattato e adattato per corrispondere alle esigenze dei nostri partner, le loro ambizioni e le realtà sul terreno. • L´inclusività è un´altra caratteristica fondamentale del partenariato orientale. L´ue resta fermamente impegnata a far progredire il partenariato orientale con i suoi sei paesi partner. La partecipazione di tutti è fondamentale, nonostante l´Armenia non essendo rappresentata qui questa volta. • Tutti e sei i partner sono ugualmente importanti per l´Ue - la loro integrità, la sovranità e l´indipendenza di decidere sul proprio futuro, di fare le proprie scelte è altrettanto fondamentale e devono essere rispettati. Anche tutti noi dobbiamo tenere a mente l´importanza dei valori che sono alla base del partenariato: Rispetto della democrazia, Stato di diritto, i diritti e le libertà fondamentali; Elezioni devono seguire gli standard internazionali ed essere libere ed eque; Sistemi giudiziari indipendenti devono essere a posto e la corruzione affrontato. La società civile deve essere rispettata e compresa nel dialogo con le autorità, perché questa è anche una condizione importante per la sostenibilità delle riforme, progetti di sviluppo e stiamo avanzando insieme ´.  
   
   
DUE GIORNI DI LAVORO A BRUXELLES, PER RACCONTARE IL LAZIO CHE CAMBIA PRESENTATI I 45 NUOVI PROGETTI MESSI IN CAMPO DALLA REGIONE  
 
Roma, 10 settembre 2014 - Due giorni di lavoro a Bruxelles per il presidente, Nicola Zingaretti. Scopo della visita è quello di raccontare il Lazio che cambia e che è tornato a investire i fondi europei. “Sono state consegnate ufficialmente le nostre linee guida su 45 progetti per costruire un nuovo Lazio secondo cinque grandi priorità: agenda digitale, start-up e sostegno a nuove imprese, green economy, lavoro e sostegno sociale, integrazione sociosanitaria”- è il racconto del presidente, Nicola Zingaretti, dopo l’incontro con Johannes Hahn, il Commissario europeo per le Politiche regionali. “Abbiamo chiuso una stagione tutta italiana di un´economia strangolata perfino per pagare i fornitori, – ha detto ancora Zingaretti, che ha aggiunto: abbiamo speso tutti i soldi della vecchia programmazione, ora tocca a quella nuova: oltre 4 miliardi di euro tra fondi europei, statali e regionali che se indirizzati dentro un modello di sviluppo faranno la differenza”. “È necessario discutere su come tirare fuori i fondi cofinanziati dal patto: in questo modo riprende lo sviluppo. L´importante – ha spiegato Zingaretti - è essere presenti qui a Bruxelles in modo costante e chiudere la stagione passata segnata da un fallimentare modello economico. Ora ci auguriamo che qualcosa cambi: le Regioni devono essere più serie e rigorose, ma anche l´Unione europea deve cambiare, penso soprattutto alla discussione sui fondi cofinanziati da tenere fuori dai vincoli del patto. Se accadesse- ha concluso- ci sarebbero le opportunità per far ripartire lo sviluppo. Tutto ciò lo puoi chiedere e lo puoi fare solo se hai i conti a posto. E il Lazio comincia ad averli. Solo se recuperi credibilità puoi permetterti di incidere”.  
   
   
´FORUM ALPINUM´: PREZIOSO CONFRONTO PER MACROREGIONE ALPI  
 
Milano, 10 settembre 2014 - "Un´occasione importante di confronto sulle tematiche relative alla montagna, che peraltro si offre in un momento particolare: nel cuore dell´iter politico-amministrativo di costituzione della Macroregione delle Alpi". Così il sottosegretario di Regione Lombardia ai Rapporti Istituzioni regionali, Attuazione del Programma, Politiche per la Montagna, Programmazione negoziata, Macroregione delle Alpi e Quattro motori per l´Europa Ugo Parolo ha definito, nel corso della conferenza stampa di presentazione, il ´Forum Alpinum 2014´, in programma dal 17 al 19 settembre, a Darfo Boario Terme (Brescia). Al Momento E Nel Luogo Giusti - Convegno scientifico internazionale organizzato da Iscar (International scientific committee in research in the Alps), che riunisce, ogni quattro anni, in sedi diverse, studiosi ricercatori, tecnici, esoerti, amministratori, appassionati e semplici cittadini, il ´Forum´ avrà sede, in questa edizione 2014, in Valle Camonica. "Il fatto che l´edizione di quest´anno si svolga nel pieno dell´iter costitutivo della Macroregione alpina e in Lombardia, luogo di propulsione e coordinamento di questo processo - ha sottolineato il sottosegretario regionale con delega alla Montagna - fa sì che luogo e tempo siano quelli giusti". Macroregione Alpina Nasce Con Processo Unico - "Quello che porterà alla nascita della Macroregione delle Alpi - ha spiegato Parolo - è un processo unico, perché parte dal basso; Regione Lombardia sta svolgendo l´importante ruolo di coordinatrice delle sette Regioni che aderiscono e, a dicembre, a Milano, si riuniranno, per un confronto finale, tutti gli stakeholder che, proprio in questi mesi, stanno dialogando sul tema". "A maggior ragione, quindi - ha ribadito - è importante l´appuntamento con il ´Forum´, dal quale mi auguro possano emergere proposte utili all´intera strategia macroregionale". Regione Sostiene - "Anche in quest´ottica - ha concluso Parolo - assicuro la presenza di Regione Lombardia, che già sostiene l´iniziativa, a questi tre giorni di dibattiti, convegni, workshop e iniziative, occasione preziosa da cui trarre elementi concreti a supporto dell´ormai prossima Macroregione alpina".  
   
   
MILANO: IL SINDACO PISAPIA INCONTRA IL NUOVO CONSOLE GENERALE USA PHILIP REEKER  
 
Milano, 10 settembre 2014 – Il Sindaco Giuliano Pisapia ha ricevuto a Palazzo Marino il nuovo Console Generale degli Stati Uniti a Milano, Ambasciatore Philip Reeker, insediatosi da due giorni nella sua nuova carica. Expo 2015 è stato al centro dei temi dell’incontro. Il Console era infatti accompagnato dalla Sig.ra Dorothy Hamilton, presidente dei Friends Usa Pavilion e amministratore delegato dell’International Culinary Center di New York, che ha presentato al Sindaco i progetti per il padiglione ma, soprattutto, quelli per la presenza americana in città durante i sei mesi dell’Esposizione Universale. La cucina a stelle e strisce vuole essere infatti protagonista anche a Milano e nel suo territorio grazie a un interesse crescente per la grande vetrina dell’evento globale, che si tratti di grandi imprese del food o di protagonisti dell’arte culinaria Usa. Una presenza nel quadro di “Expo in città”, quindi, che andrà dalle tradizioni culinarie di New Orleans agli chef pluristellati di New York, solo per fare due esempi. Per parte sua Giuliano Pisapia ha presentato il Patto sulla Food Policy che Milano proporrà alle città del mondo e che verrà firmato dai Sindaci nel corso di un grande evento alla fine di Expo per un impegno comune a sviluppare politiche alimentari urbane sostenibili.  
   
   
BASILICATA: PITTELLA INCONTRA IL CONSOLE COMMERCIALE CINESE LI BIN  
 
Potenza, 10 settembre 2014 - Il giorno di San Valentino le chiese di San Francesco D´assisi e di San Giovanni Battista di Matera faranno da sfondo, in migliaia di sale cinematografiche cinesi, alla storia d’amore del film “Marry me”. Il lungometraggio del produttore cinese Yangh Ghe ospiterà infatti alcune importanti scene che saranno girate a Matera, la città lucana candidata a Capitale Europea della Cultura per il 2019. Nelle immagini del film saranno anche mostrate Piazza Vittorio Veneto, Piazza San Giovanni i Sassi Patrimonio dell’Unesco. Dopo questo importante accordo che ha coinvolto la Lucana Film Commission il presidente della Regione Basilicata, Marcello Pittella e l’assessore all’agricoltura Michele Ottati hanno incontrato ieri mattina il Console commerciale della Repubblica Popolare Cinese a Milano Li Bin e il presidente dell’Associazione “Italy China Friendship” Yan Wang. Nel corso dell’incontro, che corona una serie di interlocuzioni avviate nei mesi scorsi dai rappresentanti regionali, sono stati individuati gli interessi comuni nei quali sviluppare accordi e relazioni di cooperazione. “La Basilicata – ha detto il presidente Pittella - è pronta a cogliere questa interessante occasione che potrà essere foriera di processi di sviluppo fondati sulla reciproca conoscenza e su attività di valorizzazione e promozione delle eccellenze”. Oltre al cinema, tra i possibili settori di cooperazione, sono stati indicati: l’agroalimentare, i beni culturali ed artistici, il turismo e l’artigianato. Italy China Frisndship è un´associazione senza scopo di lucro. Realizza importanti accordi finalizzati a stringere i legami tra la cultura cinese e quella Italiana. Tra le altre attività che potranno essere messe in campo: accordo di collaborazione con una Provincia Cinese per una proposta congiunta presso il “Padiglione Italia" dell’Expo 2015 di Milano; servizi alle imprese nel settore dell’agroalimentare; corsi di perfezionamento sul paesaggio, l’architettura e la fotografia; summer school per filmaker; seminari di preparazione degli operatori turistici all´accoglienza del turista cinese. All’incontro tra gli altri, hanno partecipato il direttore del Dipartimento Agricoltura, Giovanni Oliva, il dirigente Ufficio sistemi culturali e turistici Patrizia Minardi il direttore della Film Commission Paride Leporace.  
   
   
COOPERAZIONE UMBRIA-CINA: DELEGAZIONE DI CHENGDU A PALAZZO DONINI  
 
Perugia, 10 settembre 2014 –E´sempre più fitta la rete di rapporti tra la Regione Umbria e la Cina: ieri, nella sede della Giunta regionale di Palazzo Donini a Perugia, la vicepresidente della Regione Umbria, Carla Casciari, ha ricevuto una delegazione cinese di Chengdu, la capitale della provincia del Sichuan, che rappresenta uno dei più importanti centri economici del sudovest della Cina. Scopo della visita della delegazione cinese, è quello di intensificare le relazioni tra la città di Chengdu e l´Umbria, ma anche di approfondire le tematiche relative alla sicurezza alimentare, attraverso una conoscenza diretta dell´esperienza maturata in materia dagli esperti del Parco Tecnologico Agroalimentare dell´Umbria. Nel corso dell´incontro la vicepresidente ha ricordato che, "da circa due anni, l´Umbria ha lavorato per stabilire partenariati territoriali con le province cinesi, relativi alla cultura, all´economia, al turismo, alla sicurezza agroalimentare, al recupero e valorizzazione dei beni culturali. A tal fine sono stati attivati progetti comuni di sviluppo e una solida intesa istituzionale basata sull´interscambio non solo produttivo e commerciale, ma anche a livello culturale, universitario e turistico". Relativamente a quest´ultimo aspetto la vicepresidente ha ricordato che, tra gli obiettivi della visita della delegazione cinese a Perugia, c´era anche quello di stabilire un filo diretto con il Conservatorio Musicale di Perugia e con l´Accademia di Belle Arti Pietro Vannucci, per valutare nuove attività di scambio tra gli studenti e consolidare i rapporti già esistenti. All´incontro istituzionale erano presenti, oltre alla vicepresidente Casciari, i rappresentanti dell´Università degli Studi e dell´Università per Stranieri di Perugia, dell´Accademia di Belle Arti e del Conservatorio di Perugia, del Parco Tecnologico Agroalimentare dell´Umbria.  
   
   
SANITÀ, PROGETTO VENTO E PROGRAMMI TERRITORIALI INTEGRATI SONO I PRINCIPALI ARGOMENTI TRATTATI DELLA GIUNTA REGIONALE DEL PIEMONTE  
 
Torino, 10 settembre 2014 – Lo scorso 8 settembre si è riunita la Giunta regionale coordinata dal presidente Sergio Chiamparino. Sanità. L’approvazione dei consuntivi delle aziende sanitarie relativi al 2012, avvenuta su proposta dell’assessore Antonio Saitta, costituisce un nuovo passo in avanti nel rispetto della tabella di marcia per la definizione dei conti della sanità piemontese, che taglierà un nuovo traguardo a fine ottobre con i consuntivi del 2013 permettendo così di rispondere alle richieste del Ministero della Salute. Il traguardo successivo sarà la distribuzione alle aziende, non appena ci sarà la comunicazione ufficiale, del fondo sanitario del 2014, in modo da avere i consuntivi di quest’anno pronti per aprile 2015. Progetto Vento. Su proposta degli assessori Francesco Balocco, Giorgio Ferrero, Antonella Parigi ed Alberto Valmaggia è stata decisa l’adesione della Regione Piemonte al progetto Vento, elaborato dal Politecnico di Milano per realizzare un’infrastruttura viaria ciclabile di lunga percorrenza lungo il fiume Po. Si provvederà pertanto a definire le forme di collaborazione istituzionale per l’attuazione dell’intervento con i promotori, il Ministero per i Beni e le attività culturali, le Regioni Lombardia, Emilia Romagna e Veneto, gli enti locali ed i vari soggetti interessati da un percorso che con i suoi 679 km, da Venezia a Torino, si configura come la dorsale cicloturitstica più lunga d’Italia ed un sistema di mobilità dolce capace anche di generare con un investimento complessivo di 80 milioni rilevanti ricadute economiche ed occupazionali (si calcolano introiti per 80-100 milioni di euro l’anno, 400.000 visitatori annui, 2000 nuovi posti di lavoro). Programmi territoriali integrati. Su proposta del vicepresidente Aldo Reschigna sono stati approvati i testi degli accordi relativi ai seguenti programmi territoriali integrati: - “Biella laboratorio tessile”, da stipulare con il Comune di Biella, la Comunità montana Val Sessera, Valle di Mosso e Prealpi Biellesi e il Comune di Camandona, finanziato con 2.300.000 euro; - “Vivere il rurale, partecipare alla metropoli”, da stipulare con la Provincia di Torino, i Comuni di Chieri, Riva presso Chieri, Santena, Pralormo, Marentino, Baldissero Torinese, l’Ente di gestione delle aree protette del Po e della collina torinese, finanziato con 1.918.650 euro; - “Air plus pianura”, da stipulare con la Provincia di Torino, il Comune di Villafranca Piemonte e l’Ente Parco del Po cuneese, finanziato con 1.918.650 euro; - “Un distretto rurale e ambientale di qualità”, da stipulare con la Comunità montana Alpi del Mare e il Comune di Margarita, finanziato con 1.432.650 euro. La Giunta ha inoltre approvato: - su proposta dell’assessore Francesco Balocco, la sospensione dal 15 settembre 2014 del servizio ferroviario sulla Novara-varallo e la sostituzione dei treni con gli autobus, nonché l’espressione del parere favorevole sul progetto definitivo di Reti Ferroviarie Italiane per la realizzazione delle opere connesse alla soppressione di un passaggio a livello a Susa; - su proposta dell’assessore Giovanni Maria Ferraris, il processo di revisione complessiva delle direzioni della Giunta, che passano da 16 a 11 con lo scopo di rispondere in modo migliore alle esigenze della collettività e di ottenere una riduzione complessiva dei costi della “macchina” regionale; - su proposta dell’assessore Giorgio Ferrero, l’inserimento nelle istruzioni operative del calendario venatorio 2014-15 della possibilità per i comitati di gestione di obbligare i cacciatori ad indossare in determinate situazioni giubbotto o bretelle autoriflettenti ad alta visibilità, nonché della limitazione dell’attività venatoria nelle aree contigue ai confini delle aree protette ai soli residenti dei Comuni dell’area protetta e di quella contigua; - su proposta dell’assessore Antonella Parigi, la proroga del commissario straordinario della Fondazione Centro internazionale per il cavallo fino al compimento del mandato ricevuto, e comunque non oltre il 31 gennaio 2015, - su proposta dell’assessore Alberto Valmaggia, il contenuto del programma di cooperazione transfrontaliera tra Italia e Svizzera per il periodo 2014-2020, la cui firma è prevista mercoledì 10 settembre.  
   
   
MILANO: CONSIGLIO COMUNALE, APPROVATO IL BILANCIO DI PREVISIONE DESTINATE RISORSE AGGIUNTIVE A DISOCCUPATI OVER 40, ANZIANI, PERSONE CON DISABILITÀ, STRAORDINARI E MEZZI DI SERVIZIO DELLA POLIZIA LOCALE E AREE CANI  
 
Milano, 10 settembre 2014 – Un bilancio di previsione fondato sul raggiungimento del pareggio strutturale e sul principio della qualità della spesa legata alla spending review: una spesa capace, cioè, non solo di dare risposte adeguate ai bisogni, ma anche di creare valore aggiunto, di moltiplicare i suoi effetti, di trasformarsi in un crescente investimento per lo sviluppo e il benessere delle persone. La delibera è stata approvata dal Consiglio comunale con 26 voti favorevoli, 13 contrari e 2 astenuti. Anche per il 2014 il bilancio del Comune vede un netto calo dei trasferimenti statali, passati da 728 milioni di euro nel 2010 a 358 milioni di quest’anno: ciò al netto della compensazione per il minor gettito dovuto al passaggio dall’Imu alla Tasi per cui, già nelle settimane scorse, il Governo ha previsto lo stanziamento di 89,4 milioni di euro per Milano. Dagli equilibri di bilancio si registrano spese per 2.851 milioni di euro, al netto degli accantonamenti, ed entrate per 2.989 milioni di euro, di cui solo 30 milioni sono entrate straordinarie: un importo molto basso rispetto al biennio 2010-2011, quando le entrate straordinarie furono rispettivamente di 243 e 267 milioni di euro. Altro elemento che fa segnare una inversione di tendenza è la riduzione dello stock del debito, sceso dalla soglia record di 4.278 milioni di euro nel 2010 ai 4.040 milioni di quest’anno, con un’incidenza sugli equilibri di parte corrente di 258 milioni di euro. Alcuni emendamenti approvati dall’Aula hanno previsto, in particolare, risorse aggiuntive per 200mila euro da destinare agli anziani e alle persone con disabilità, 250mila euro per disoccupati over 40, 500mila euro per straordinari e mezzi di servizio della Polizia locale, 150 mila euro per la manutenzione delle aree cani in città.  
   
   
FIRMATO L´ACCORDO PER L´ASSUNZIONE DEL PERSONALE PRECARIO IN REGIONE PIEMONTE  
 
Torino, 10 settembre 2014 – Lo scorso 5 settembre l´assessore al personale Giovanni Maria Ferraris e le delegazioni trattanti di parte pubblica e parte sindacale hanno sottoscritto un accordo inerente la stabilizzazione del rimanente personale precario della Regione Piemonte a decorrere dal 01/10/2014. Tale stabilizzazione, prevista dal Piano Occupazionale, era subordinata ai vincoli e ai limiti di legge sulla spending review e alla verifica delle risorse finanziarie disponibili e dei limiti assunzionali. Grazie alle valorizzazioni e ai risparmi effettuati dalla Regione Piemonte in materia di personale e in applicazione dell´art. 3, comma 5, della legge di riforma della Pubblica Amministrazione (che attribuisce alle Regioni la possibilità di assumere personale a tempo indeterminato nei limiti del 60% della spesa relativa al personale cessato nell´anno 2013) è possibile dunque procedere con le assunzioni a tempo indeterminato di 30 persone. L´amministrazione, previe le necessarie verifiche di finanza pubblica, assume l´impegno per il futuro ad elevare in modo graduale la percentuale della prestazione lavorativa di tutto il personale oggetto delle recenti stabilizzazioni. A tal fine le delegazioni trattanti si incontreranno ogni semestre, così da definire insieme disponibilità di risorse e tempistiche. Dichiara l´assessore Ferraris: "Sono molto soddisfatto dell´accordo raggiunto oggi e di poter concretizzare un impegno, quello assunto nei confronti del personale precario, in tempi così brevi. Oltre ad essere risorse preziose, necessarie all´amministrazione e ai settori in cui operano, sono donne e uomini che hanno il diritto di guardare al presente e al futuro con maggiore serenità. Questa stabilizzazione è un atto di responsabilità che ho voluto concretizzare nel più breve tempo possibile. Ritengo inoltre fondamentale che la restante parte delle risorse finanziarie del Piano Occupazionale sia al più presto resa disponibile per l´accesso al pubblico impiego a soggetti esterni e quindi in sintesi per nuove assunzioni attraverso concorsi pubblici." Unanime soddisfazione e apprezzamento sono stati espressi dai rappresentanti delle varie organizzazioni sindacali. Luca Quagliotti e Nadia Bonsignore (Fp Cgil) “esprimono l’apprezzamento della Cgil per la positiva conclusione del percorso di stabilizzazione del personale precario dell’Ente Regione. Un percorso lungo e complicato che dura da più di 15 anni, per lavoratori e lavoratrici che hanno superato selezioni e concorsi pubblici e che sono stati bloccati nelle loro legittime aspettative occupazionali, nel corso del tempo, dalle finanziarie dei governi di centrodestra. Quando c’è disponibilità al confronto nel merito delle questioni, si riescono a raggiungere accordi positivi per i lavoratori e per l’amministrazione. In questo caso la Regione è partita con il piede giusto, ci auguriamo che voglia proseguire con questo spirito.” Anche la Cisl, nelle parole di Angelo Zuffrano, "valuta positivamente l´accordo sottoscritto in data odierna. L´accordo integra quello del 6/12/2013 e si ottimizza la sua applicazione, stabilendo regole più chiare e certezze tempistiche". E altrettanto concordi Agostino Novara della Uil “in merito all’accordo sottoscritto in data odierna questa organizzazione esprime la soddisfazione per aver anticipato il passaggio a tempo indeterminato part-time a 30 colleghi. Si auspica, come da accordo,di chiudere il percorso di stabilizzazione portando tutti i lavoratori facenti parte del processo di stabilizzazione il prima possibile a full time” e Luigi Serra del Csa “il lavoro a tempo indeterminato rappresenta da sempre il primo obiettivo della nostra battaglia all’interno delle istituzioni. Le occupazioni al 50% a tempo parziale ed il precariato non danno dignità alla persona. Oggi abbiamo messo al centro della discussione l’unica vera priorità: la difesa del lavoro e della dignità delle persone.”  
   
   
SINDACO DI ROMA A SAN FRANCISCO. MECENATISMO, RIFIUTI E START UP TRA I TEMI DELLA MISSIONE  
 
Roma, 10 settembre 2014 - Mecenatismo, imprenditoria, scambi culturali e gestione della città. Questi i temi che il Sindaco di Roma Ignazio Marino tratterà nel suo viaggio a San Francisco dall’11 al 13 settembre. A cominciare dall’incontro con Debbie Raphael, direttore di Sfenvironment e Jack Macy, direttore del programma Zerowaste per una panoramica sulle politiche ambientali cittadine e sui programmi di gestione dei rifiuti urbani, a cui farà seguito il meeting fra il sindaco Marino con il sindaco di San Francisco Ed Lee, che si focalizzerà sullo scambio di esperienze nella gestione amministrativa, incluse le questioni ambientali e riguardanti le emergenze in città. Insieme al Sovrintendente ai Beni Culturali Claudio Parisi Presicce il sindaco incontrerà anche il direttore dei Fine Arts Museums di San Francisco, per l´attuazione concreta dell´accordo di collaborazione fra i musei di Roma e della città californiana. Marino presenterà i suoi piani per la zona archeologica di Roma ad una serie di mecenati e finanziatori potenzialmente interessati ad investire in opere di restauro nella capitale. Durante la sua visita nella Silicon Valley il sindaco Ignazio Marino avrà modo di incontrare la Fondazione Mind the Bridge, incubatore italiano delle startup e gli imprenditori romani attivi nel settore dell´innovazione tecnologica per discutere delle opportunità di scambi e di crescita della presenza di imprenditori della Capitale nell´area, anche attraverso la riattivazione del collegamento aereo diretto, fortemente richiesto da chi opera nella Bay Area. Il sindaco sarà ospite dell´Academy of Achievement che nel 2016 terrà proprio a Roma il suo Summit, e nell´ultimo giorno di permanenza a San Francisco, interverrà al Banquet of Golden Plate, serata conclusiva del Summit dell´Academy.  
   
   
AOSTA: PIANO GIOVANI: APERTO IL BANDO PER PRESENTARE PROGETTI DI SPECIALIZZAZIONE DI GRUPPO NEL SETTORE DEI BENI CULTURALI. INVITO N. 2014/10  
 

Aosta, 10 settembre 2014 - L’assessorato dell’istruzione e cultura comunica l’apertura dei termini per la presentazione di progetti di specializzazione di gruppo nel settore dei beni culturali, finanziate dal Piano giovani 2013/2015 dell’Assessorato delle attività produttive energia e politiche del lavoro. Possono presentare progetti di specializzazione di gruppo i giovani che non abbiano compiuto 35 anni di età alla data di presentazione della domanda, siano disoccupati e laureati in archeologia o lauree equivalenti, ai sensi del Decreto Interministeriale 9 luglio 2009 Equiparazione tra diplomi di lauree di vecchio ordinamento, lauree specialistiche (Ls), ai fini della partecipazione ai concorsi pubblici. Attraverso l’approvazione dell’invito 2014/10, l’Assessorato intende favorire attività di ricerca nel settore dei beni culturali, creando opportunità di inserimento lavorativo, promuovendo la mobilità e l’integrazione nel mercato del lavoro, fornendo contestualmente al patrimonio culturale ulteriori elementi scientifici al fine di incrementarne la competitività. La scadenza per la presentazione dei progetti è fissata per le ore 12 del 10 ottobre 2014. Per ulteriori informazioni: http://www.Regione.vda.it/cultura/patrimonio/
siti_archeologici/borse/default_i.aspx

 

 
   
   
POLITICHE DEL LAVORO: CAMPANIA RICONOSCIUTA COME BUONA PRASSI EUROPEA  
 
Napoli, 10 settembre 2014 - La Regione Campania partecipa oggi al confronto internazionale sulle buone pratiche nelle politiche del lavoro. La riflessione tra le istituzioni che si stanno segnalando quali eccellenze in materia di gestione dei sistemi informativi e di programmazione e monitoraggio delle politiche per il lavoro, c si tiene nell’ambito delle iniziative del semestre italiano alla guida dell’Unione europea. L´assessorato al Lavoro della Regione Campania è stato selezionato, fra gli altri, insieme al governo di Regno Unito, Spagna, Belgio e Croazia, per portare la propria esperienza nell’ambito della due giorni "I servizi per l’impiego in Europa" che si tengono a Roma, presso la sede della Farnesina. Ad aprire i lavori, il ministro del Lavoro Giuliano Poletti e il capo unità della Dg Occupazione, Affari Sociali e Inclusione della Commissione Europea Jackie Morin. "E´ - ha detto l’assessore al Lavoro Severino Nappi - una grandissima soddisfazione per tutti i campani. Il nostro lavoro di programmazione viene riconosciuto non solo dall’Italia e dal nostro Governo, ma anche a livello europeo. Speriamo che questo riconoscimento, intervenuto nel semestre europeo a conduzione italiana, ci consenta di ottenere l’attenzione e il sostegno che noi e il Sud meritiamo. "Ancora una volta siamo i primi nel Mezzogiorno e all’avanguardia nel Paese. E’ una particolare soddisfazione per tutti perché è una materia in cui, all’atto di insediamento di questa Giunta, non esisteva nulla. Essere diventati una buona prassi sui sistemi informativi e di programmazione, peraltro, non è un mero riconoscimento tecnico ma l’affermazione della capacità di questa Regione di guardare avanti e saper indirizzare prima degli altri strumenti e politiche del lavoro. Tutto questo diventa particolarmente significativo perché lo stiamo realizzando, al tempo della crisi, nella terra dello storico assistenzialismo, della deindustrializzazione quarantennale e della conseguente disoccupazione", ha concluso l´assessore.  
   
   
RIFUGIATI. ZAIA: “ALLA BAVIERA DICO: LA SOLUZIONE NON SONO I CONTROLLI ALLE FRONTIERE MA UN PIANO EUROPEO CONDIVISO”  
 
Venezia, 10 settembre 2014 - “Sulla questione dei rifugiati comprendiamo le ragioni della Baviera, che però sono anche le nostre. La gestione di un fenomeno di queste dimensioni, che non è esagerato definire planetario, non può essere scaricata su un unico Paese. Serve un piano europeo nel quale ognuno si impegni a fare la propria parte senza se e senza ma. In caso contrario, non sarebbero le questioni finanziarie ma lo scontro sociale tra chi sopporta i flussi e chi chiude le frontiere a decretare la fine dell’Europa unita”. Risponde così il presidente del Veneto Luca Zaia alle dichiarazioni del ministro-presidente della Baviera, Horst Seehofer, secondo il quale “l’Italia viola chiaramente gli accordi di Schengen” e arriva a ipotizzare che, se la situazione non dovesse cambiare, la Germania potrebbe prendere seriamente in considerazione la possibilità di controlli alle frontiere. “Nei giorni scorsi - fa presente Zaia - il ministro Alfano ha dato assicurazione al governo tedesco che l’Italia sta facendo tutto il possibile per garantire la registrazione dei rifugiati e il disbrigo di un’eventuale richiesta d’asilo nel primo Paese d’ingresso nell’Ue. Ma è sotto gli occhi di tutti che con l’operazione “Mare Nostrum” in Italia si vive alla giornata e il problema dal livello centrale è scaricato sui territori, come il Veneto, che hanno già dato quello che si poteva dare. Non è sbarcando in Italia che queste persone risolvono i loro problemi. Se a migliaia scappano dalla guerra o dalla fame, bisogna creare le condizioni per aiutarli a casa loro”. “E comunque – conclude Zaia – si tratta in gran parte di povera gente che arriva qui sperando di poter raggiungere altri Paesi europei, che però non li vogliono. Ma la soluzione non è ripristinare i controlli alle frontiere per fermare il flusso di migranti dall’Italia. Serve invece un cambio radicale di strategie, mettendo l’Unione Europea di fronte alle sue responsabilità. Non so se basterebbe trovare l’accordo su quote fisse per i rifugiati, come chiede la Germania. So per certo, però, che la situazione non è destinata a migliorare. Tutti devono rendersi conto che se non si troverà al più presto una strategia condivisa e sostenibile per gestire il problema, anche l’idea di un’Europa unita sarà fortemente a rischio, con ben altre conseguenze”.  
   
   
FVG, SERRACCHIANI, SERVE LEGGE PER UNIONI TRA PERSONE CHE SI AMANO  
 
Trieste, 10 settembre 2014 - "Appare ogni giorno più evidente la necessità che una legge dello Stato regoli, in modo chiaro e a prescindere dal sesso, diritti e doveri dei cittadini uniti da legami affettivi". Lo afferma la presidente del Friuli Venezia Giulia Debora Serracchiani commentando l´atto della Questura di Pordenone che, riconoscendo il legame familiare a una coppia gay pordenonese sposata all´estero, ha rilasciato regolare Carta di soggiorno al coniuge straniero. "Ho sempre sostenuto che l´amore non dovrebbe essere munito di carta d´identità sessuale e quindi - prosegue Serracchiani - comprendo la soddisfazione della coppia pordenonese. Purtroppo questo episodio non risolve un problema con cui il nostro Paese si trova a fare i conti sempre più spesso: ogni volta che la nostra legislazione incontra quella di altri Paesi che contempla le unioni tra persone dello stesso sesso. Dovrebbe farci riflettere il dato che questi Paesi sono sempre di più, e che noi - conclude - siamo fermi".