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MARTEDI

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Notiziario Marketpress di Martedì 05 Maggio 2015
LA COMMISSIONE EUROPEA LANCIA L´EDIZIONE 2015 DEL PREMIO GIORNALISTICO LORENZO NATALI, CHE RICOMPENSA I MIGLIORI LAVORI GIORNALISTICI SUI TEMI DELLO SVILUPPO E SPECIFICAMENTE DELL´ELIMINAZIONE DELLA POVERTÀ.  
 
 Bruxelles, 5 maggio 2015 - Il Commissario Ue per la Cooperazione internazionale e lo sviluppo Neven Mimica ha commentato: "Scopo dell´Anno europeo per lo sviluppo è informare i cittadini dell´Ue circa la cooperazione allo sviluppo, sottolineando ciò che l´Unione europea, in collaborazione con gli Stati membri, ha ottenuto quale maggior donatore di aiuti al mondo. Per questo sono fiero di lanciare l´edizione annuale del premio Lorenzo Natali, che premierà alcuni dei giornalisti professionisti e dilettanti di maggior talento per servizi sui temi connessi allo sviluppo che contribuiscono alla lotta contro la povertà." Il premio Lorenzo Natali di quest´anno viene indetto all´insegna del motto "Le storie di oggi possono cambiare il nostro domani". Il premio coincide volutamente con l´Anno europeo per lo sviluppo 2015 e viene bandito all´indomani della Giornata mondiale della libertà di stampa. Il premio offre a reporter e giornalisti dilettanti della comunità dello sviluppo un´opportunità unica per far conoscere il loro impegno per debellare la povertà in tutto il mondo e motivare le persone a contribuire a migliorare le condizioni di vita delle rispettive comunità. Quest´anno per la prima volta il premio sarà aperto anche ai giornalisti dilettanti, compresi i blogger, che concorreranno in una categoria distinta. Come abbiamo visto nel corso della primavera araba, il giornalismo amatoriale permette alle persone di influenzare l´opinione pubblica e di incidere sugli avvenimenti politici. In molte parti del mondo la libertà di stampa è minacciata e i giornalisti sono a rischio di attacchi. L´ue è impegnata a favore della libertà di stampa e riconosce l´importante contributo che i giornalisti, denunciando ingiustizie e sofferenze, possono dare al cambiamento. Il premio Lorenzo Natali sarà assegnato ad un giornalista dilettante e ad un giornalista professionista selezionati su cinque aree geografiche: Europa, Africa, Medio oriente e mondo arabo, America latina e Caraibi, Asia e Pacifico. A ciascun vincitore verrà consegnato un trofeo e un premio in denaro di 5 000 euro. Una giuria indipendente valuterà altresì tutti i vincitori regionali del Gran premio supplementare di 5 000 euro. I vincitori saranno resi noti in occasione della cerimonia di premiazione che si terrà in loro onore a Bruxelles nel dicembre 2015. Contesto Istituito nel 1992 dalla Commissione europea, il premio Lorenzo Natali viene assegnato in memoria di Lorenzo Natali, ex commissario per lo sviluppo e strenuo difensore della libertà di espressione, della democrazia, dei diritti umani e dello sviluppo. Il premio rappresenta un´opportunità unica per illustrare il potere delle grandi storie di cambiare il mondo. Giornalisti professionisti e dilettanti sono invitati a presentare i loro lavori (radio, televisione, stampa, internet e blog) entro il 31 agosto 2015. Per ulteriori informazioni Sito web del premio Lorenzo Natali: http://ec.Europa.eu/europeaid/lnp  Anno europeo per lo sviluppo: https://europa.Eu/eyd2015/en    
   
   
TRENTO FILM FESTIVAL E TRENTINO FILM COMMISSION "TRAMPOLINO DI LANCIO" PER I TALENTI LOCALI  
 
Trento, 5 maggio 2015 - Grazie all’ormai consolidata collaborazione con Trentino Film Commission, anche quest’anno il Trento Film Festival offrirà numerosi appuntamenti di approfondimento su vari temi legati al cinema documentario, come distribuzione, marketing, promozione di progetti audiovisivi in ambito europeo, con un occhio particolare rivolto alle produzioni del Trentino Alto Adige, cui la rassegna dedica la sezione “Orizzonti vicini”. Questa sezione, interamente dedicata ai film prodotti o girati in Trentino Alto Adige, agli autori, case di produzione e scuole di cinema della regione, alle storie e al racconto del territorio, attribuisce al Trento Film Festival la responsabilità di maggiore evento cinematografico in regione e si pone, insieme a Trentino Film Commission, come trampolino di lancio per progetti e talenti, offrendo spesso la prima attesa occasione di confronto con il pubblico, oltre che di scambio di esperienze creative e produttive. Incontri Trento Film Festival e Trentino Film Commission propongono alcuni interessanti incontri rivolti in particolare agli autori, filmaker e produttori, a cominciare dal 1° maggio, alle 18, a Palazzo Roccabruna, dove si svolgerà l’evento dal titolo “Orizzonti vicini: incontro con gli autori”, durante il quale il responsabile del programma cinematografico del Trento Film Festival, Sergio Fant, dialogherà con i registi dei film che partecipano alla sezione dedicata alle produzioni del Trentino Alto Adige. Il 4 maggio, alle 16, nella sala conferenze della fondazione Bruno Kessler, sarà la volta della tavola rotonda “Nuovi modelli di distribuzione audiovisiva in ambito euroregionale ed europeo” e presentazione del volume “Drammaturgia del cinema documentario”, con Manuela Buono, Dietmar Zingl e Lorenzo Hendel. Un appuntamento importante per tutti i produttori, durante il quale saranno esplorate possibilità reali di produzione, distribuzione, marketing, promozione e vendite di progetti audiovisivi in ambito euroregionale e europeo. Grazie alla collaborazione di esperti del settore, si potranno, infatti, approfondire diversi aspetti del mondo della produzione e distribuzione audiovisiva con un occhio alle tendenze future del mercato. A seguire, grazie alla collaborazione tra Trentino Film Commission e Montura, altro evento di richiamo con la presenza, alle 18, al Supercinema Vittoria, degli scrittori Erri De Luca e Mauro Corona che racconteranno il film in concorso "Alberi che camminano", di Mattia Colombo (Italia, 2014, 58’), realizzato in collaborazione con Trentino Film Commission e Montura. Il 5 maggio, invece, la distributrice Manuela Buono, terrà un workshop sulla distribuzione, a cui i produttori locali possono iscrivere i propri progetti inviando una mail all´indirizzo: filmcommission@provincia.Tn.it. Il corso “Distribuzione audiovisiva in ambito euroregionale ed europeo” inizierà alle 10, nella Sala Conferenze della Fondazione Bruno Kessler, e durerà per l´intera giornata. Alle 18, a Palazzo Roccabruna, l’incontro “Nuovi format video per il racconto di esperienze”, a cura di Interplay Software, durante il quale si parlerà dei casi di successo Trentovivo e Castelli del Trentino, un progetto televisivo di G.e.t. Il 6 maggio, alle 15, nella Sala conferenze della Fondazione Cassa di Risparmio di Trento e Rovereto, l’incontro pubblico “Raccontare l’avventura”, pitching forum finale del workshop di scrittura di progetti di documentario, organizzato in collaborazione con Trentino Film Commission e Zelig, Scuola di documentario, televisione e nuovi media-Bolzano. I dieci anni di successo di "Raccontare l´avventura" si manifestano quest´anno anche in una fascia di programmazione dedicata, in cui, al Cinema Modena, martedì 5 maggio alle 21.15, saranno presentati due progetti sviluppati nelle passate edizioni del workshop. Venerdì 8 maggio, in collaborazione con Montura, nell’ambito del salotto letterario di Montagnalibri, in Piazza Fiera, si svolgerà l’incontro con il regista Andrea Segre, già autore del film "La prima neve", girato in Val dei Mocheni, il fotografo Simone Falso e i loro compagni di viaggio, con la presentazione dell’ultimo lavoro del regista veneziano e del volume Fuorirotta-diari di viaggio, Ed. Marsilio in collaborazione con Montura Editing. Appuntamenti Cinematografici Sono cinque i film che partecipano al 63. Trento Film Festival, realizzati in collaborazione con Trentino Film Commission, di cui uno in concorso ("Alberi che camminano") e quattro nella sezione “Orizzonti vicini” ("Backstage La foresta di ghiaccio", "Gente dei bagni", "Quando il Garda era un mare", "Nar per fer"). "Alberi che camminano", di Mattia Colombo (Italia, 2014, 58’) È il film a concorso sostenuto da Trentino Film Commission, in collaborazione con l’Apt Valle di Fiemme. Nel film lo scrittore Erri De Luca racconta il legame che unisce gli alberi alla specie umana attraverso una sorprendente galleria di incontri tra il Trentino e la Puglia. "Backstage La foresta di ghiaccio", di Katia Bernardi (Italia, 2015, 25´) L’opera, sostenuta anche dal Consorzio Turistico della Valle del Chiese, girata interamente in Trentino, in Val di Daone, rappresenta il dietro le quinte ufficiale del film la Foresta di ghiaccio, di Claudio Noce che racconta la storia di Pietro, un giovane tecnico specializzato che arriva in un piccolo paese alpino per riparare un guasto alla centrale elettrica in alta quota quando si trova di fronte a un´improvvisa e strana sparizione. L´evento genera una serie di conseguenze imprevedibili che portano il giovane a scontrarsi con due fratelli della zona che sembrano nascondere qualcosa. Katia Bernardi è laureata al Dams di Bologna in Storia del cinema. Ha lavorato per le case di produzione Filmmaster di Roma, Colorado di Milano e, come regia televisiva, per il canale satellitare Cinecinema di Tele+. Nel 2004 con Rodolfo Concer fonda a Trento la casa di produzione Kr Movie. "Gente dei bagni", di Stefania Bona e Francesca Scalisi (Italia, 2015, 59´) Un edificio di mattoni rossi, con una grande scritta al neon: Bagni. Sono gli ultimi bagni municipali di Torino, un microcosmo di storie che s´incrociano in uno degli aspetti più intimi della vita di ognuno: la pulizia del proprio corpo. Luogo di incontri tra categorie sociali un tempo molto distinte, luogo di scontri in cui la povertà può prendere la forma della rabbia. Luogo prezioso, perché accanto alla povertà si manifesta anche la condivisione e l´ascolto. Stefania Bona è nata in Trentino nel 1978. Dopo gli studi all’Accademia di Belle Arti ha approfondito la sua ricerca artistica personale collaborando a diversi progetti tra Italia e Germania. Si avvicina al documentario frequentando la scuola di documentario Zelig, diplomandosi in camera e luci. Da tre anni lavora principalmente nel documentario come camerawoman e nei film di finzione come assistente operatore. Francesca Scalisi nasce nel 1982 a Bergamo. Frequenta la scuola Zelig per il documentario a Bolzano, conseguendo il diploma in montaggio e post produzione audio. E´ stata assistente al montaggio di Marzia Mete e nel 2012 si è trasferita in Svizzera dove assieme a due colleghi ha fondato la società di produzione Dok Mobile. "Nar per fer", di Matteo Ferrarini (Italia, 2015,63´) La Grande Guerra si era da poco conclusa e i recuperanti già battevano le zone di guerra alla ricerca di rottami da rivendere per sfamare la famiglia. Un secolo dopo quegli stessi rottami vengono chiamati reperti e i recuperanti continuano a cercare le tracce della storia. Quando Franco si imbatte in una foto che mette in relazione un accampamento a un paesaggio, il desiderio di riportare a valle un pezzo di storia lo spinge a ripercorrere a ritroso quel cammino. I recuperanti ricercano i resti della Grande Guerra, con l’aiuto di fotografie d’epoca e metal detector. Matteo Ferrarini, nato a Parma nel 1983, si laurea al D.a.m.s dell´Università di Bologna e inizia a dedicarsi al documentario. La sua opera prima, Jali Road, girato in Malawi, è stata selezionata al Riff 2011, in concorso nella categoria National Documentary ed ha vinto il premio speciale al Collecchio Film Festival 2011. Buracos, sull´epopea dei diamanti in Brasile, ha partecipato in concorso al Riff 2013. "Quando il Garda era un mare", Franco Delli Guanti, Ludovico Maillet (Italia, 2015, 52´) Il lago di Garda trasformato nel mare dei Caraibi: accadeva negli anni Sessanta quando a Peschiera del Garda erano attivi dei veri e propri studios galleggianti che per quasi un decennio ospitarono produzioni cinematografiche e televisive. Protagonista di questa straordinaria avventura fu Walter Bertolazzi che a partire dal 1958 allestì una autentica flotta di navi d´epoca che servivano da set per film di pirati. Franco Delli Guanti è giornalista professionista. Da oltre 25 anni lavora nelle televisioni locali come ideatore e condutture di varie trasmissioni. Dal 2002 ha fondato Mediaomnia che si occupa di produzioni televisive e comunicazione. Negli ultimi anni ha realizzato diversi documentari a carattere storico lavorando.  
   
   
19 FILM GIRATI O PRODOTTI IN TRENTINO ALTO ADIGE AL TRENTO FILM FESTIVAL  
 
Trento, 5 maggio 2015 - Sono diciannove i film girati o prodotti in Trentino Alto Adige che quest’anno partecipano al 63° Trento Film Festival nelle sezioni “Concorso”, “Alp&ism” e “Orizzonti vicini”. Cinque di questi film, sono sostenuti da Trentino Film Commission, di cui uno in concorso ("Alberi che camminano") e quattro nella sezione “Orizzonti vicini” ("Backstage La foresta di ghiaccio", "Gente dei bagni", "Nar per fer", "Quando il Garda era un mare"). La sezione “Orizzonti vicini” costituisce uno spazio interamente dedicato ai film prodotti o girati in Trentino Alto Adige, agli autori, case di produzione e scuole di cinema della regione, alle storie e al racconto del territorio. Questa sezione attribuisce al Trento Film Festival la responsabilità di maggiore evento cinematografico in regione e si pone come trampolino di lancio per progetti e talenti, offrendo spesso la prima attesa occasione di confronto con il pubblico, oltre che di scambio di esperienze creative e produttive. I Film A Concorso "Alberi che camminano", di Mattia Colombo (Italia, 2014, 58’) È il film a concorso sostenuto da Trentino Film Commission, in collaborazione con l’Apt Valle di Fiemme. Per raccontare il profondo legame che unisce alberi e persone, lo scrittore Erri De Luca – voce narrante e guida del film – parte dall’esclamazione del cieco di Betsaida a cui Cristo, dopo aver bagnato gli occhi con la saliva, ridona la vista: “vedo gli uomini come alberi che camminano”. Dietro la similitudine si cela una domanda semplice quanto insidiosa: la specie umana può dirsi all’altezza della visione del cieco Betsaida? Erri De Luca racconta il legame che unisce gli alberi alla specie umana attraverso una sorprendente galleria di incontri tra il Trentino e la Puglia. "Eyelid", del roveretano Francesco Mattuzzi e Renato Rinaldi (Italia, 2015, 27´) Quella che un tempo era una semplice e spartana capanna di legno e lamiera, nata per ospitare gli alpinisti di passaggio, oggi è diventata una struttura all´avanguardia. La nuova architettura d´alta quota ricerca un rapporto forte con il paesaggio diventando sfacciatamente antimimetica, tanto che i nuovi rifugi assomigliano a sommergibili, astronavi o fusoliere d’aereo. Il film segue il progetto di una stazione alpina che diventerà l’Eco-hotel più alto del mondo, ma anche una macchina della visione in grado di informare lo sguardo dei suoi ospiti. Sezione Alp&ism "Brenta base camp" di Marco Rauzi & Anna Sarcletti (Italia, 2015, 40´) A 150 anni dalla scoperta alpinistica delle Dolomiti di Brenta, Alessandro Beber con Alessandro Baù dà vita al Brenta Base Camp con l´obiettivo di aprire nuove vie d´arrampicata sulle pareti simbolo del Gruppo. In parete con i due alpinisti si alternano gli amici Simone Banal, Matteo Faletti, Jiri Leskovjan, Fabrizio Dellai, Claudia Mario e Matteo Baù. La piccola spedizione testimonia un´esperienza alpinistica completa e diventa un´occasione di dialogo tra passato e presente che afferma quanto sia necessario prendersi la libertà di esprimersi. "Der Zinnenmann - Christoph Hainz", di Markus Frings (Italia, 2014, 40´) La prima scalata senza corde e senza assicurazioni della parete nord della Cima Grande ha collocato il nome di Christoph Heinz nella storia dell’arrampicata. "Zanzara e Labbradoro - Storie, mani e silenzi di Roberto Bassi", di Lia Giovanazzi Beltrami (Italia, 2014, 60´) Dopo il suo viaggio a Yosemite nel ´79 Roberto Bassi scopre una nuova dimensione dell´arrampicata: non più cime da conquistare, ma difficoltà estreme da superare con i movimenti del corpo, senza alcun aiuto esterno. Si sviluppa così il free climbing anche in Europa. Zanzara e Labbradoro raccoglie le testimonianze degli amici più vicini di Roberto Bassi, che ne tracciano la storia come persona, come arrampicatore, il suo ruolo determinante nello sviluppo del free climbing e i cambiamenti della cultura della montagna negli ultimi decenni. Sezione "Orizzonti Vicini" "Art Coefficient 07" di Mali Weil (Italia, 2015, 12´). Che legame si genera dall´incontro tra opera e osservatore? Girato interamente ad Arte Sella, il parco di eco art in Trentino, Art Coefficient 07 – parte di un più ampia ricerca sul rapporto tra opera e spettatore - documenta l´incontro tra l´opera Tana libera tutti di Patrick Dougherty e Graziano, un ex insegnante appassionato di montagna. A fare da cornice all´incontro c´è l´inverno e la natura della val di Sella. L´incontro tra l´opera Tana libera tutti di Patrick Dougherty realizzata ad Arte Sella e Graziano, un ex insegnante appassionato di montagna. "By the End of October" di Maximilian Schlehuber (Italia, 2014, 17´) Un lungo viaggio attorno al mondo, 19 anni fa, porta Tracy dalle montagne del Colorado a quelle del Sud Tirolo. Da allora si dedica interamente alla pastorizia. I suoi lunghi viaggi le hanno lasciato il desiderio di raccontare quanto i periodi di solitudine la stiano cambiando e perchè ha deciso di abbandonare gli States per vivere una vita lontana dalla norma occidentale. "Backstage La foresta di ghiaccio", di Katia Bernardi (Italia, 2015, 25´) L’opera, sostenuta anche dal Consorzio Turistico della Valle del Chiese, girata interamente in Trentino, in Val di Daone, rappresenta il dietro le quinte ufficiale del film la Foresta di ghiaccio, di Claudio Noce che racconta la storia di Pietro, un giovane tecnico specializzato che arriva in un piccolo paese alpino per riparare un guasto alla centrale elettrica in alta quota quando si trova di fronte a un´improvvisa e strana sparizione. L´evento genera una serie di conseguenze imprevedibili che portano il giovane a scontrarsi con due fratelli della zona che sembrano nascondere qualcosa. "By the end of October" di Maximilian Schlehuber (Italia, 2014, 17´) Un lungo viaggio attorno al mondo, 19 anni fa, porta Tracy dalle montagne del Colorado a quelle del Sud Tirolo. Da allora si dedica interamente alla pastorizia. I suoi lunghi viaggi le hanno lasciato il desiderio di raccontare quanto i periodi di solitudine la stiano cambiando e perchè ha deciso di abbandonare gli States per vivere una vita lontana dalla norma occidentale. "Contadini di montagna" di Michele Trentini (Italia, 2015, 74´) Valle di Cembra, Trentino. Nel contesto di uno dei paesaggi terrazzati più suggestivi dell´arco alpino, coltivato quasi esclusivamente a vigneto, due generazioni di contadini si raccontano. Se i gesti dell´uomo tra i filari appaiono quasi immutati, la nuova generazione sembra interrogarsi maggiormente sulle contraddizioni dell´agricoltura di montagna, attribuendo significato ai temi della sostenibilità ambientale, della diversificazione colturale e della tutela del paesaggio. Rare immagini d´archivio affiancate a quelle di oggi, narrano il lavoro dell´uomo e il ritmo delle stagioni in un territorio impervio e complesso, dove malgrado le difficoltà, le comunità hanno saputo far fronte all´ombra dello spopolamento montano. "Gente dei bagni", di Stefania Bona e Francesca Scalisi (Italia, 2015, 59´) Un edificio di mattoni rossi, con una grande scritta al neon: Bagni. Sono gli ultimi bagni municipali di Torino, un microcosmo di storie che s´incrociano in uno degli aspetti più intimi della vita di ognuno: la pulizia del proprio corpo. Luogo di incontri tra categorie sociali un tempo molto distinte, luogo di scontri in cui la povertà può prendere la forma della rabbia. Luogo prezioso, perché accanto alla povertà si manifesta anche la condivisione e l´ascolto. "I want to see the manager", di Hannes Lang (Italia, Germania, 2014, 93´) Attraverso sette episodi paradigmatici, I want to see the manager propone un´accurata indagine sulla condizione umana ed economica del nostro pianeta. India, Bolivia, Cina, Stati Uniti d´America, Italia, Thailandia, Venezuela, ogni luogo contiene frammenti dell´altro, ogni immagine supporta l´altra nella composizione di un discorso lucido sulla trasformazione del sistema globale. "Il fronte di fronte", di Lucia Zanettin (Italia, 2014, 49´) A lungo l’immensa tragedia della Prima Guerra mondiale ha offuscato le vicende individuali di milioni di soldati che hanno perso la vita al fronte. Il Fronte di Fronte vuole ricordare tutti quelli che hanno vissuto quegli eventi, prendendo spunto dalle piccole storie di una valle trentina coinvolta nel conflitto, la valle del Vanoi, e dalle memorie condivise dai suoi abitanti che hanno collaborato direttamente alla sua realizzazione. "Il sogno breve di Campochiaro", di Renzo Maria Grosselli, Agrippino Russo (Italia, 2014, 53´) Un pugno di boscaioli e segantini della Valle di Fiemme parte con le rispettive famiglie nel 1935 per raggiungere Rodi, possedimento italiano dal 1912, lasciandosi alle spalle una regione in preda ad una crisi profonda. Nell’area dell’Egeo il governatore Mario Lago sta realizzando il suo progetto di creare una vetrina dell´impero italiano: per questo fa arrivare i trentini per conservare e sviluppare le foreste locali e realizza per loro uno splendido villaggio a Campochiaro. Ora i boscaioli hanno un lavoro ben pagato, si confrontano con una terra bellissima e con un popolo dolce. Ma la guerra è alle porte. Le vicende di un gruppo di boscaioli trentini inviati dal regime fascista a Rodi per realizzare una vetrina dell’Impero italiano. "Nar per fer", di Matteo Ferrarini (Italia, 2015,63´) La Grande Guerra si era da poco conclusa e i recuperanti già battevano le zone di guerra alla ricerca di rottami da rivendere per sfamare la famiglia. Un secolo dopo quegli stessi rottami vengono chiamati reperti e i recuperanti continuano a cercare le tracce della storia. Quando Franco si imbatte in una foto che mette in relazione un accampamento a un paesaggio, il desiderio di riportare a valle un pezzo di storia lo spinge a ripercorrere a ritroso quel cammino. I recuperanti ricercano i resti della Grande Guerra, con l’aiuto di fotografie d’epoca e metal detector. "Non Disturbo" di Michela Tomasi, Cecilia Bozza (Italia, 2014, 15´) Betty è una donna di 65 anni. Da quando ha lasciato la casa paterna ha sempre abitato in sola compagnia di un cane. Ha iniziato a esercitarsi allo sparo in giovane età, poi ha scoperto la caccia. Ora è considerata una misteriosa leggenda dai cacciatori locali: la sua sensibilità nei confronti della natura e la sua esperienza l’hanno portata a sviluppare un rigoroso modo di comportarsi. Vivere a contatto con gli animali che abitano i boschi per lei è una necessità. Betty ha 65 anni ed è una leggenda vivente tra i cacciatori locali, intimoriti dal suo rigore e dal suo fascino. "Quando il Garda era un mare", Franco Delli Guanti, Ludovico Maillet (Italia, 2015, 52´) Il lago di Garda trasformato nel mare dei Caraibi: accadeva negli anni Sessanta quando a Peschiera del Garda erano attivi dei veri e propri studios galleggianti che per quasi un decennio ospitarono produzioni cinematografiche e televisive. Protagonista di questa straordinaria avventura fu Walter Bertolazzi che a partire dal 1958 allestì una autentica flotta di navi d´epoca che servivano da set per film di pirati. "Saslonch suite", di Andreas Pichler (Italia, 2014, 28´) Il Südtirol Jazzfestival Alto Adige ha invitato uno spericolato gruppo di musicisti, climber e funamboli a trovare un punto di contatto tra musica jazz e alpinismo estremo sulle pareti del Sassolungo in Val Gardena. Ne è nato un sorprendente happening d’alta quota. Musicisti e artisti sospesi sulle pareti del Sassolungo danno vita a una performance mozzafiato. "Yema e Neka", di Matteo Valsecchi (Italia, 2015, 25´) Un paesino di montagna, in Trentino, ripopolato da nove ragazzi etiopi, tutti adottati dalla stessa coppia che ha adottato anche tre adulti problematici: un record italiano o forse mondiale. Due dei ragazzi, Yema e Neka, corrono, vincono, battono altri record. Sono figli dell´altopiano africano: leggeri, veloci, resistenti. Due nuovi italiani che raccontano, in parallelo, la loro storia, e quella della loro straordinaria famiglia.  
   
   
GLI EDITORI EUROPEI LANCIANO UNA PETIZIONE ONLINE IN DIFESA DEL DIRITTO D’AUTORE: IL MONDO DEL LIBRO ITALIANO SI MOBILITA.  
 
Milano, 5 maggio 2015 - Il mondo del libro italiano si mobilita a difesa del diritto d’autore, sostenendo la petizione online promossa dalla Federazione Europea degli editori (Fep) - di cui l’Associazione Italina Editori (Aie) fa parte - in collaborazione con European Newspaper Publishers Association (Enpa), European Publishers Council (Epc) e European Magazine and Media Association (Emma). Editori, autori, lettori possono così sostenere anche in Italia la campagna #Copyrightforfreedom, a tutela del diritto d’autore e della libertà di espressione: “La campagna – ha dichiarato Marco Polillo, presidente di Aie - nasce per coinvolgere l’opinione pubblica e il mondo del libro, dei quotidiani e dei periodici e riaffermare il diritto alla libertà d’espressione e la necessità di tutelare il diritto d’autore. Si vuole evidenziare il legame, storicamente evidente e attuale ancor oggi, tra diritto d’autore e libertà di espressione, proprio perché l’indipendenza economica degli autori –e degli editori- è garanzia di indipendenza e libertà. E’ tempo di far sentire, uniti, la nostra voce”. L’appello è rivolto alle istituzioni europee perché sostengano il diritto d’autore come mezzo per promuovere la creatività europea e la libertà di espressione. La Fep chiama a raccolta tutti - autori, lettori, librai - con un’iniziativa che nasce in un momento delicato per il diritto d’autore: è iniziato il dibattito su un’ipotesi di revisione della direttiva europea sul tema. È in discussione al Parlamento europeo un rapporto preparato da Julia Reda, del Partito Pirata tedesco e che rappresenta una summa delle posizioni anti-copyright europee. Per firmare la petizione: clicca qui https://www.Change.org/p/european-parliament-european-commission-council-of-the-european-union-support-creation-support-freedom-of-expression-support-copyright-7?recruiter=11535936&utm_source=share_petition&utm_
medium=email&utm_campaign=share_email_responsive
 #Copyrightforfreedom  
Per saperne di più visitate il sito Fep http://fep-fee.Eu/  
 
   
   
L’UNIVERSO EDITORIALE PIEMONTESE: 812 IMPRESE E UN EXPORT PARI A 122 MILIONI DI EURO NEL 2014 UN PIEMONTESE SU DUE HA LETTO ALMENO UN LIBRO NELL’ULTIMO ANNO, MENTRE IL 9% È UN LETTORE FORTE  
 
Torino, 5 maggio 2015 - Ieri presso il Circolo dei lettori, Unioncamere Piemonte e Regione Piemonte, in collaborazione con il Salone internazionale del Libro, hanno presentato la pubblicazione “Nerosubianco. Focus su editoria e lettori in Piemonte”. Riproposto oggi a distanza di sei anni dalla prima edizione, il progetto si pone l’obiettivo di tratteggiare il volto del settore dell’editoria e della stampa piemontese, partendo da coloro che i libri li partoriscono, progettandoli e realizzandoli, per arrivare a coloro che i libri li vivono, leggendoli. Due mondi apparentemente lontani, attraversati in realtà da un unico fil rouge che li unisce inesorabilmente: il territorio torinese e piemontese, terreno fertile che ha permesso lo sviluppo di un’importante e radicata realtà industriale editoriale e, al contempo, la presenza di un attento pubblico di lettori. Dopo i saluti di Antonella Parigi, Assessore alla Cultura e al Turismo della Regione Piemonte; di Ferruccio Dardanello, Presidente Unioncamere Piemonte; e di Rolando Picchioni, Presidente della Fondazione per il Libro, la Musica e la Cultura; Sarah Bovini, Responsabile Ufficio Studi e Statistica di Unioncamere Piemonte, ha presentato “L’offerta editoriale in Piemonte”. Eugenio Pintore, Responsabile Settore Biblioteche - Archivi ed Istituti Culturali della Regione Piemonte, ha poi parlato di “Promozione del libro e dell’editoria in Piemonte”; seguito dall’intervento di Walter Martiny, Delegato per il Piemonte dell´Associazione Italiana Editori – Aie, sul tema “Editori in Piemonte tra resistenza e resa”. “La possibilità di disporre di un’analisi approfondita sul sistema editoriale piemontese risulta particolarmente preziosa - ha sottolineato Antonella Parigi, Assessore alla Cultura e al Turismo della Regione Piemonte - in un momento in cui, a fronte di una trasformazione dei sistemi produttivi tradizionali, anche i modelli dell’impresa culturale vivono l’esigenza di essere ripensati. Numeri e scenari necessari quindi non soltanto per comprendere i fenomeni in atto, ma ancor più per poter tracciare le linee guida su cui impostare le politiche per lo sviluppo futuro del settore. A partire da quelle attraverso cui l’ente regionale assolve alla propria funzione di promozione della lettura, dei libri e della produzione editoriale: la Regione Piemonte è storicamente in prima linea nel sostegno all’editoria locale e questa Giunta, nel bilancio attualmente in discussione, intende mantenere inalterato l’impegno economico destinato al comparto”. “La pubblicazione che presentiamo oggi nasce con l’obiettivo di indagare i fenomeni economici della produzione editoriale piemontese e l’offerta regionale nel campo dell’imprenditoria, oltre che di tracciare il profilo del lettore piemontese - ha commentato Ferruccio Dardanello, Presidente Unioncamere Piemonte -. Considerando la dinamicità del settore editoriale, che si attesta su oltre duemilatrecento imprese a livello regionale e ha registrato un export nel 2014 di circa 122 milioni di euro di prodotti editoriali, e vista l’importanza che queste aziende rappresentano per il tessuto economico e culturale della nostra regione, abbiamo reputato fondamentale sviluppare la conoscenza di questo mondo, con l’obiettivo di confermarne l’utilità per i vari policy maker pubblici e privati. Non ultimi, tra questi, proprio le case editrici, i lettori e il variegato mondo dei mestieri del libro”. Focus Sull’editoria E La Stampa Piemontese Le imprese Secondo il Registro imprese delle Camere di commercio, a fine 2014 in Italia operano 13.785 imprese dell’editoria e 21.895 della stampa. Il Piemonte si colloca, per entrambi i comparti, in sesta posizione nella graduatoria nazionale per numero di imprese registrate. A livello regionale, il settore dell’editoria conta 812 imprese e quello della stampa 1.535. Entrambe le realtà hanno manifestato un calo nell’ultimo quinquennio, in linea con quanto avvenuto anche al sistema imprenditoriale piemontese nel suo complesso, frutto della dura crisi economica che ha investito il nostro Paese. Scendendo nel dettaglio provinciale, emerge come le imprese editoriali manifestino una notevole concentrazione nel capoluogo regionale, che assorbe il 65% delle aziende del settore dell’editoria e il 58% delle imprese della stampa piemontesi. In seconda posizione si colloca Cuneo, rispettivamente con il 10% e il 13% delle realtà imprenditoriali dei comparti dell’editoria e della stampa regionali, seguita da Alessandria e Novara. Le altre province giocano un ruolo più marginale. L’interscambio di prodotti editoriali con l’estero L’interscambio regionale con l’estero nel settore dell’editoria ha generato nel 2014 un giro d’affari di 122 milioni di euro sul lato delle esportazioni, pari allo 0,3% dell’export totale del Piemonte, e di 28 milioni sul versante dell’import. Il comparto, che comprende l’edizione di libri, periodici e prodotti di altre attività editoriali, può vantare quindi un saldo con l’estero ampiamente positivo, pari a quasi 95 milioni di euro. Va sottolineato, tuttavia, come sia le vendite sia gli acquisti del comparto che varcano i confini nazionali abbiano registrato, nel 2014, una contrazione significativa rispetto all’anno precedente (-7,3% per l’export, -7,4% per l’import), trend in controtendenza rispetto a quello manifestato dal commercio estero piemontese nel suo complesso. L’unione europea rappresenta la principale area di riferimento dell’editoria regionale, assorbendo l’82% delle esportazioni piemontesi del settore e generando il 75% delle importazioni. La vicina Francia dimostra il maggior interesse per le opere di produzione piemontese, convogliando la metà delle esportazioni regionali; seguono il Regno Unito (10,2%), la Germania (5,7%) e la Spagna (4,9%). Tra i primi dieci Paesi ci sono anche mercati extra-Ue come Svizzera, Marocco, Turchia e Stati Uniti. Sul fronte delle importazioni di prodotti editoriali troviamo al primo posto il Regno Unito con il 40% delle importazioni, seguito dalla Germania (12,0%) e dalla Francia (11,4%) Curiosa è la presenza al quarto posto della Cina (10,8%), seguita da Stati Uniti (4,4%) e Russia (3,4%). Focus Sui Lettori Piemontesi Secondo gli ultimi dati forniti dall’Istat, nel 2014 poco meno di un piemontese su due ha letto almeno un libro nel tempo libero, per motivi non prettamente scolastici o professionali. Rispetto al 2013, la quota dei lettori di libri nella nostra regione si è incrementata, passando dal 47,6% al 49,2%, in controtendenza rispetto a quanto avvenuto a livello nazionale. In Italia, infatti, nel 2014 il 41,4% della popolazione di 6 ani o più ha dichiarato di aver letto almeno un libro nell’ultimo anno, quota in diminuzione rispetto al 43,0% registrato nel 2013. I “lettori forti”, ossia le persone che leggono in media almeno un libro al mese, rappresentano il 9%, mentre un piemontese su cinque dichiara di aver letto non più di tre libri all’anno. Per quanto riguarda, infine, il mercato digitale, si evidenzia come, sebbene si tratti di una realtà in crescita, coinvolga ancora una parte ridotta della popolazione. Nel 2014, infatti, un piemontese su dieci ha letto o scaricato on line libri o e-book, mentre il 6% ha ordinato o comprato libri o e-book su internet.  
   
   
LE GIORNATE INAUGURALI (15-17 MAGGIO 2015) APRONO LA DECIMA EDIZIONE DI FOTOGRAFIA EUROPEA, DEDICATA AL RAPPORTO TRA UOMO E NATURA E INSERITA NEL PROGETTO REGGIO EMILIA PER EXPO 2015 MOSTRE APERTE FINO AL 26 LUGLIO 2015  
 
 Reggio Emilia, 5 maggio 2015 - Sarà un´edizione speciale per Fotografia Europea. La manifestazione di Reggio Emilia compie dieci anni e per celebrare questo importante compleanno propone una reinterpretazione delle tematiche di Expo 2015, l´Esposizione Universale di Milano, attraverso un´articolata e coinvolgente riflessione sul rapporto tra uomo e natura. Fotografi e curatori sono stati invitati a esplorare ambiti d´indagine legati alla rappresentazione del pianeta, alla salvaguardia dell´ambiente, alle ricchezze del territorio, ai nuovi equilibri che si instaurano tra le ragioni della Terra e l´intervento umano, fino al dinamico rapporto tra uomo, natura e tecnologia. Il risultato è Effetto Terra, un filo conduttore che lega le mostre, le installazioni e tutti gli altri eventi che compongono il programma del festival. Anche quest´anno Fotografia Europea segue un approccio libero, interdisciplinare, coinvolgendo molteplici linguaggi tra loro diversi attorno al nucleo centrale delle grandi mostre fotografiche. I percorsi sono spesso anticonvenzionali e ricchi di sorprese, grazie alla fantasia, al talento e al genio di maestri italiani e internazionali: la dialettica tra uomo e natura – tema portante della manifestazione – viene esplorata attraverso punti di vista inediti, come quello delle lumache di campagna in Gastropoda del catalano Joan Fontcuberta, o raccontando il restauro incompiuto di una Fiat 500 Topolino in Unfinished Father dell´olandese Erik Kessels, ma anche in un alternarsi di esplorazioni individuali (la panoramica sulle luci artificiali in Ersatz Lights case study #1 east west di Olivo Barbieri) o nello sfaccettato caleidoscopio di imponenti esposizioni collettive (No Man Nature, a cura di Elio Grazioli e Walter Guadagnini). Sguardi puntati dalla Terra verso il cielo (e viceversa), esplorando le nostre città, il progresso scientifico e il rapporto con la natura, ricostruendo il passato e rivelando il futuro, completano un programma espositivo ricco di suggestioni e riflessioni. Le giornate inaugurali apriranno la rassegna nel weekend dal 15 al 17 maggio, con un fitto calendario di incontri con gli artisti, conferenze, proiezioni, workshop, visite guidate e spettacoli. Ospite della sezione Host sarà quest´anno l´agenzia olandese Noor, mentre la serata d´apertura sarà affidata a uno dei dj italiani più famosi nel mondo, Benny Benassi, impegnato in un set completamente inedito di musica e video mapping dedicato al tema della fragilità della natura e del nostro pianeta. La facciata del Teatro Valli, diventa superficie e scenario per un esperimento di video proiezione animato dalle sonorizzazioni del Dj reggiano. Le immagini sono di Guy Laliberté (storico fondatore del Cinque du Soleil) primo artista nello spazio, dalla cui insolita prospettiva ha tratto queste immagini straordinarie. Una “missione sociale e poetica” per sostenere One Drop, un progetto per sensibilizzare il mondo sui temi dell’emergenza idrica (venerdì 15 maggio, ore 21.30, Piazza Martiri del 7 luglio). Nel 2015 si rinnova Speciale diciottoventicinque (curato da Alessandro Bartoli, Fabio Boni, Fabrizio Cicconi e Laura Sassi), progetto dedicato ai giovani appassionati di fotografia. Rafforzando lo stretto rapporto di simbiosi che lega Fotografia Europea a Reggio Emilia, la decima edizione del festival coinvolgerà nuovi spazi cittadini (come il rinascimentale Palazzo da Mosto, aperto in via straordinaria per ospitare la collettiva No Man Nature) e attiverà nuove collaborazioni (come quella con l´Arcispedale Santa Maria Nuova, che per celebrare il suo cinquantesimo compleanno diventa partner e protagonista della produzione fotografica di Alessandra Calò Fotoscopia), in aggiunta alle location tradizionali della manifestazione (Chiostri di San Pietro, Chiostri di San Domenico, Palazzo dei Musei, Galleria Parmeggiani, Spazio Gerra, Sinagoga, Biblioteca Panizzi, Museo dei Cappuccini). Nelle giornate inaugurali, la mappa di Fotografia Europea sarà poi arricchita dagli oltre 200 luoghi che ospiteranno il Circuito Off della manifestazione, con mostre, incontri e installazioni, trasformando la città in un´unica pulsante esposizione. Fotografia Europea sarà inoltre parte del programma di We A.re \ Reggio Emilia per Expo 2015, il progetto territoriale che accompagnerà l´Esposizione Universale di Milano con l´intento di promuovere il sistema Reggio Emilia e valorizzare le eccellenze di innovazione e produttive del territorio e le sue ricchezze storiche, artistiche e culturali. In quest´ambito, negli opening days di Fotografia Europea sarà inaugurata la mostra Noi – Storie di comunità, idee, prodotti e terre reggiane al Palazzo dei Musei (sabato 16 maggio, ore 24). Organizzata dal Comune di Reggio Emilia, da quest´anno Fotografia Europea si avvale di un comitato scientifico costituito da Elio Grazioli e Walter Guadagnini (già abituali curatori della manifestazione) e da Diane Dufour (direttrice del prestigioso spazio parigino Le Bal), a cui è stato affidato il compito di selezionare le proposte espositive ricevute lo scorso autunno in una call pubblica. Per la natura speciale di questa edizione e per il legame con Expo 2015, il periodo d´apertura delle mostre è prolungato fino al 26 luglio 2015. Il Concept – Effetto Terra - In concomitanza con Expo 2015, che invita a riflettere sulla salute del pianeta (territorio, cibo, radici, energia), Fotografia Europea si interroga sul rapporto tra uomo e natura, guardando non solo alla funzione di rappresentazione e documento della fotografia, quanto anche all’ambizione di originalità, rinnovamento, peculiarità. Con la consapevolezza di come mezzi, modi e iconografie siano cambiate enormemente negli ultimi decenni, e con essi gli immaginari e le riflessioni. Un primo aspetto riguarda la rappresentazione del pianeta. Quale nuova geografia ci consegna oggi la fotografia? Esiste ancora una contrapposizione tra natura e artificio, tra memoria e novità, tra tradizione e futuro? Nuovi luoghi, modi di rappresentare, immaginari e manipolazioni aprono non solo inedite prospettive ma anche una diversa considerazione del passato. A seconda della prospettiva che si adotta, dalla più interna alla più vertiginosamente esterna, cambia evidentemente il modo di sentire e di considerare. Quanto indecifrabili ci appaiono certe immagini prodotte dalla scienza e dalla tecnica, nel microscopico più infigurabile, nelle scoperte di invisibili lontananze o nel più incredibile immenso al di là di ogni nostra immaginazione; quanto lontano dal reale ci possono portare le rielaborazioni e invenzioni che la tecnologia permette oggi sull’immagine stessa; quanto vicino possiamo arrivare attraverso le simulazioni più precise e accurate. Mentre si denunciano i conflitti e si documentano le catastrofi, si cercano anche nuovi equilibri tra le ragioni della natura e l´intervento umano. L’arte non si limita a rappresentare, ma spesso sente di dover agire per innescare un cambiamento: dall´impegno a raffigurare il mondo e i suoi problemi, passa all´ideazione e realizzazione di interventi sul territorio e nelle comunità. È l´arte pubblica, che dell’immagine fa un uso attivo, performativo, spesso usando le nuove tecnologie in modo costruttivo e condiviso. Le tensioni si sono acuite, le problematiche si sono complicate: se da un lato si cercano equilibrio e interrelazione, rimane forte il rischio che ognuno vada per la propria strada, in una deriva che è anche dell´Immaginario (non più) collettivo. Esiste sia una natura che precede l’uomo – potente, sublime, ma anche vergine e calma – sia un uomo senza natura, grazie a tecnologie tanto avanzate da essere estranee alle immagini della natura. Le mostre della decima edizione di Fotografia Europea esplorano questi temi, rispetto ai quali la fotografia ha ancora un ruolo: di efficacia, ma anche di riflessione. Le Mostre 1. Uomo / Natura - Anche le lumache di campagna possono essere fonte d´ispirazione. Così è stato per Joan Fontcuberta, il grande artista catalano che al Palazzo dei Musei presenta due mostre frutto di un lavoro che l’artista ha svolto nei mesi scorsi presso gli stessi Musei. Si tratta di una nuova edizione di Gastropoda un progetto sul ciclo vitale delle immagini, sulla trasformazione e sul decadimento. L´idea nasce dall´osservazione di un fatto curioso: la sorte degli inviti recapitati nella cassetta della posta di Fontcuberta, destinati a essere distrutti dalla voracità delle lumache nelle settimane in cui l´artista è in trasferta. “Significa che anche le immagini, come tutti gli organismi viventi, nascono, si sviluppano, fanno il loro corso, per poi decadere e morire”, spiega Fontcuberta, fotografo ma anche saggista, critico, giornalista, Cavaliere dell´Ordine delle Arti e delle Lettere in Francia, oggetto di retrospettive al Moma di New York e all´Art Institute di Chicago, con opere esposte al Metropolitan di New York e al Centre Georges Pompidou di Parigi. Inoltre Fontcuberta suggerisce un percorso nelle collezioni naturalistiche dei musei: Fauna Secreta. Carta bianca nella collezione di Lazzaro Spallanzani basato sulle suggestioni di alcune sue presunte scoperte tra gli archivi del Museo. Un modo diverso per inserire tra le meraviglie della natura interventi di riflessione artistica, nel continuo rimando fra vero e falso che caratterizza la sua poetica. Se la natura è al centro della riflessione di Fontcuberta, l´uomo è il protagonista di Unfinished Father di Erik Kessels. Un progetto toccante, dedicato al padre, appassionato restauratore di Fiat 500 Topolino e colpito pochi anni fa da un ictus. Quella Topolino incompiuta diventa l´oggetto dell´esposizione, nonché il simbolo di un uomo che – come la macchina – rimarrà non finito. Trasportata negli spazi della Sinagoga, l´automobile viene esposta assieme alle fotografie che documentano le fasi del restauro. Amara contrapposizione agli happy end dei film, diversi da una realtà in cui a un certo punto ogni cosa si interrompe brutalmente. Il direttore creativo dell´agenzia Kesselskramer di Amsterdam, Erik Kessels presenta, sempre negli spazi della Sinagoga, anche un altro progetto: La Topolino a Reggio Emilia per il quale sono stati invitati a partecipare i cittadini di Reggio Emilia con le proprie immagini di Fiat Topolino, ritrovate negli album di famiglia. E per l’occasione anche la città ha aperto il suo album grazie alla preziosa collaborazione della Fototeca della Biblioteca Panizzi: un nucleo di 12 fotografie si aggiunge al racconto della Topolino con scorci sulla città. 2. Natura Senza L´uomo / Uomo Senza La Natura - Curata da Elio Grazioli e Walter Guadagnini, No Man Nature è una grande mostra collettiva, straordinaria fin dalla location: gli storici ed eleganti spazi di Palazzo da Mosto, concessi dalla Fondazione Manodori. L´esposizione raccoglie le opere di quattordici artisti (Darren Almond, Enrico Bedolo, Ricardo Cases, Pierluigi Fresia, Stephen Gill, Mishka Henner, Ange Leccia e Dominique Gonzalez-foerster, Amedeo Martegani, Richard Mosse, Thomas Ruff, Batia Suter, Carlo Valsecchi, Helmut Völter), che spingono il pubblico a interrogarsi su temi e questioni legate al filo conduttore della manifestazione: Effetto Terra. Spesso dominate dall´euforia della tecnica, le immagini propongono in particolare due ipotetici scenari, opposti ma dai comuni connotati apocalittici: come si configura la natura senza l´uomo? E quale potrebbe essere un mondo in cui l´uomo rinuncia alla natura? Altre domande e riflessioni scaturiscono da un radicale cambiamento di prospettiva: lo sguardo verso il cielo. Il firmamento e il modo in cui l´uomo lo ha osservato e fotografato sono al centro di Le cose che si vedono in cielo. A cura di Ilaria Campioli, allestita nei cinquecenteschi Chiostri di San Pietro, la mostra indaga il rapporto fra uomo e universo – fin dall´antichità stimolo di confronto e serbatoio di cosmogonie. Proprio quando da luoghi sempre più remoti arrivano immagini sempre più dettagliate gli artisti sentono l’esigenza di riappropriarsi di questo spazio dell’immaginazione. Gli artisti in mostra si confrontano con gli archetipi delle immagini del cosmo reinventandole, scardinandole e portandoci a riflettere su come la visione della natura sia fortemente condizionata dalla nostra memoria visiva, accumulata nel corso degli anni. L´esposizione è basata su una selezione di recenti pubblicazioni editoriali, a conferma dell´attenzione che il festival dedica al formato del libro fotografico (già protagonista nel 2014 della mostra Senza meta. Il libro come pensiero fotografico). 3. Reinventare Il Mondo - 198 fotografie a colori, raccolte in un arco di trent´anni, compongono il mosaico di Ersatz Lights. Case study #1 east west, la mostra di Olivo Barbieri allestita ai Chiostri di San Pietro, con il coordinamento scientifico di Laura Gasparini, prodotta dalla Biblioteca Panizzi in collaborazione con Regione Emilia Romagna, Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia e Azienda Speciale Villa Manin – Udine e accompagnata dal catalogo pubblicato dall´editore tedesco Hatje Cantz. Con “ersatz lights” si intende tutto ciò che abbiamo inventato per sostituire l´illuminazione naturale: surrogati artificiali della luce solare che diventano elemento chiave delle immagini, permettendoci di scoprire aspetti inediti del reale. La mostra spazia tra megalopoli d´Oriente, periferie europee, paesaggi urbani e rurali italiani, mettendo in risalto il linguaggio di un autore che è sempre riuscito a personalizzare i suoi scatti attraverso il lavoro sulla messa a fuoco, sul bilanciamento cromatico, su tecniche inedite e innovative. La “reinvenzione” del mondo passa anche attraverso le ricerche del celebre Charles Darwin che, dopo aver circumnavigato il globo sul veliero “Beagle”, scrisse L’origine della specie (1859). Un omaggio a questo grande scienziato, e a suo nonno Erasmus Darwin, arriva dal lavoro del giovane fotografo ungherese Ákos Czigány che con la mostra In viaggio con Darwin, a cura di Gigliola Foschi, (Galleria Parmeggiani) riproduce in griglie le pagine, lasciate in bianco, delle prime edizioni dei libri scritti dai Darwin e che lui ha recuperato su internet. Da lontano queste pagine assomigliano a un quadro astratto ma da vicino raccontano le tracce lasciate dal tempo. Sono molti gli appuntamenti del festival in cui le nuove tecnologie diventano elementi chiave del racconto e del linguaggio fotografico. Tra questi c´è Cluster | New Jersey Counties di Daniele Lisi, la mostra ai Chiostri di San Domenico in cui le geometrie delle Meadowlands – area del New Jersey bonificata quasi un secolo fa e trasformata in zona residenziale – caratterizzano immagini satellitari prelevate da Internet per poi trasformarsi in “Spazio Vissuto” nel secondo capito del suo lavoro, in cui quelli stessi luoghi sono ritratti nelle ore notturne. Più astratta e giocata sull´illuminazione, quasi a chiudere il cerchio aperto dalle ersatz lights, è Blank di Luca Gilli: allestita ai Chiostri di San Pietro, una raccolta di immagini in cui la luce non si accende in opposizione al buio ma si diffonde quasi in eccesso, venendo a sconvolgere (reinventare) la percezione di forme, materiali e volumi degli oggetti rappresentati. 4. Rinarrare L´uomo - Le storie dell´uomo possono essere raccontate attraverso le sue invenzioni, anche quelle più controverse. Combinando materiale esistente (prodotto a scopi educativi e promozionali) e video e fotografie realizzate da lui stesso, lo svizzero Jules Spinatsch ha composto una riflessione per immagini sulla tecnologia nucleare, dalla Guerra Fredda a oggi. Il risultato è Asynchronous, la mostra a cura di Daniele De Luigi, presso i Chiostri di San Domenico. Attorno a materiale di repertorio, in particolare gruppi di fotografie e documenti rinvenuti tra il 2009 e il 2010, è costruito anche Found Photos in Detroit, il progetto di Arianna Arcara e Luca Santese, sempre in esposizione ai Chiostri di San Domenico. Co-fondatori del Gruppo Cesura, i due giovani artisti raccontano la decadenza e l´abbandono della metropoli americana non limitandosi a una fotografia del presente ma ricostruendone il percorso e le dinamiche. Un altro luogo, ben più vicino nel tempo e nello spazio, è il protagonista di Fotoscopia, progetto di Alessandra Calò, a cura di Irene Russo, realizzato per Fotografia Europea in collaborazione con l´Arcispedale Santa Maria Nuova di Reggio Emilia. Un´indagine fotografica che racconta i primi cinquant´anni di vita dell´ospedale, trasformandolo da teatro di visite ed esami a oggetto stesso destinato a essere visitato ed esaminato dal pubblico del festival, nell´esposizione ospitata nella Galleria Parmeggiani. Inoltre, in occasione di questo importante anniversario, tutti i dipendenti del Santa Maria Nuova sono stati invitati a raccontare con il proprio sguardo l’ospedale. L’obiettivo è quello di dar vita a una narrazione per immagini e le foto più rappresentative saranno esposte nella mostra Sguardi sul Santa Maria Nuova (Galleria Parmeggiani). Non ha invece raggiunto il mezzo secolo, ma si è purtroppo fermata a soli 37 anni, la vita di Sergio Romagnoli, il professore di scienze naturali e geografia, naturalista e appassionato di fotografia ucciso nel 1994 – in circostanze ancora non chiarite – nell´isola africana di Sao Tomè. Curata da Alessandro Calabrese e Milo Montelli e allestita ai Chiostri di San Domenico, A Drop in the Ocean restituisce alla memoria il lavoro di Romagnoli tra gli anni Settanta e Ottanta. Trasversale e soggetto a mutazioni impreviste e imprevedibili, il percorso di Fotografia Europea si muove liberamente sull´asse del tempo e dello spazio. In Herculaneum (a cura di Massimo Mussini, Museo dei Cappuccini), Marcello Grassi conduce i visitatori alla scoperta della città romana sepolta dall´eruzione del Vesuvio nel 79 d.C. Immagini di un mito rinnovato, ma anche monito di un futuro che potrebbe tornare a farsi minaccioso e invito alla riflessione sull´umiltà e la precarietà dell´uomo di fronte alla storia (e alla natura). Lo spazio, e in particolare la soglia intesa come luogo di passaggio e metamorfosi, è invece il punto di partenza di St()ma, un progetto multimediale che racconta i temi del cambiamento e della mutazione attraverso l´intreccio della musica composta da Cristiano Calcagnile e le immagini realizzate da Bruno Pulici. Un´esperienza innovativa che potrà essere sperimentata ai Chiostri di San Domenico. Il racconto dell´uomo si fonde infine con quello della natura in Speciale diciottoventicinque, appuntamento ormai tradizionale di Fotografia Europea, rivolto ai ragazzi tra 18 e 25 anni. Suddivisi in quattro gruppi, oltre ottanta ragazzi presentano ai Chiostri di San Pietro i loro lavori, tutti legati al tema centrale della manifestazione: Effetto Terra. Attraverso le immagini scattate dai giovani fotografi si sviluppano quattro sezioni: La terra e le storie, La terra e l´uomo, La terra e il cibo e La terra e la terra. Itinerari d´indagine che non risultano isolati, bensì sempre intrecciati tra loro, grazie al coordinamento dei tutor/fotografi professionisti Alessandro Bartoli, Fabio Boni, Fabrizio Cicconi e Laura Sassi. 5. Investigare Il Mondo - Dopo le precedenti esposizioni dedicate alla Swinging London di Philip Townsend, al glamour di Mick Rock, alla Manchester di Kevin Cummins e al punk-rock dei Cccp, lo Spazio Gerra si conferma osservatorio specializzato nell´esplorazione tra musica e immagini. E lo chiamano jazz, il progetto proposto per la decima edizione di Fotografia Europea, è incentrato su un genere che affonda le proprie radici nel blues, scandito dai ritmi della terra e del lavoro. Ma l´obiettivo non è puntato verso l´America bensì su un particolare momento storico del nostro Paese, il decennio a cavallo del 1960, quando i big internazionali spopolavano nei club di Milano e fioriva una generazione di straordinari musicisti italiani. Le immagini – con video, grafiche, percorsi sonori e una sezione sul jazz a Reggio Emilia – provengono dagli archivi di uno dei principali testimoni dell´epoca: il fotografo di origine viennese e adozione bergamasca Riccardo Schwamenthal e sono selezionate con la consulenza di Rocco Pandiani, esperto di musica jazz e fondatore dell´etichetta Easy Tempo. Un altro rapporto consolidato è quello tra Fotografia Europea e la Biblioteca Panizzi, che nel 2015 si rinnova anche attraverso Natura e paesaggio nelle collezioni della Fototeca della Biblioteca Panizzi, mostra di materiali conservati nella biblioteca, a cura di Laura Gasparini. Infine torna Circulation(s), festival de la jeune photographie européenne con la proiezione all’interno dei Chiostri di San Pietro dei progetti dei 45 fotografi selezionati dalla giuria del festival, promosso da Fetart. Circulation(s) mostra attraverso le immagini di fotografi giovani e talentuosi la diversità e la varietà della fotografia europea di oggi (15 maggio - 26 luglio, Chiostri di San Pietro) . Le Giornate Inaugurali (15-16-17 maggio 2015) - Come d´abitudine, il weekend di apertura delle mostre di Fotografia Europea 2015 sarà accompagnato da un ricco programma di incontri, conferenze, proiezioni, workshop, presentazioni di libri, visite guidate e spettacoli che dal 15 al 17 maggio coinvolgeranno gli artisti protagonisti delle mostre, assieme a critici, storici d´arte, dj, protagonisti del mondo della cultura e operatori del settore. La manifestazione prenderà il via ufficialmente venerdì 15 maggio alle ore 18, con una conferenza di inaugurazione ai Chiostri di San Pietro. A seguire ci sarà l´apertura di tutte le sedi espositive, mentre la serata culminerà con lo spettacolo di Benny Benassi (uno dei dj italiani più conosciuti al mondo, nato a Reggio Emilia e produttore per artisti come Madonna, Jovanotti e Mika). Benny Benassi & One Drop present: Zero - Evolution and Fragility Of The Earth. Sound & Visual Experiment on the Teatro Valli: un progetto originale realizzato per Fotografia Europea, un mix di musica e video mapping legato al tema “Effetto Terra” con le immagini di Guy Laliberté (storico fondatore del Cirque du Soleil) e del progetto One Drop proiettate sulla facciata del Teatro Valli. In programma a partire dalle ore 21.30 in Piazza Martiri del 7 luglio. Ad aprire la giornata di sabato 16 maggio sarà l’incontro “No Man Nature” con gli artisti Enrico Bedolo, Pierluigi Fresia, Mishka Henner, Carlo Valsecchi, Helmut Völter in dialogo con Diane Dufour, Elio Grazioli e Walter Guadagnini (ore 11, Teatro Cavallerizza). Mentre alle 12 ai Chiostri di San Pietro la fotografa francese Sarah Moon presenterà il suo libro Inverno a Reggio Emilia (Silvana Editoriale) con Laura Serani e Giovanna Calvenzi, con la conduzione di Elisabetta Farioli. Nel pomeriggio appuntamento con la presentazione della rivista “Mould” con Joan Fontcuberta, Nino Migliori, Alessio Cancellieri e Jonathan Pierini (Chiostri di San Pietro, ore 15). Si prosegue poi con l’incontro “Unfinished Father e altre storie” con il fotografo Erik Kessels che dialogherà con Giovanna Calvenzi e Walter Guadagnini (ore 16, Teatro Cavallerizza). Alle 17 ai Chiostri di San Pietro è in programma la presentazione del libro Found Photos in Detroit (Cesura Publish, 2012) di Arianna Arcara e Luca Santese insieme alla giornalista Irene Alison e Claudio Corrivetti, con un contributo sulle nuove strategie per la produzione del libro fotografico e subito dopo alle 18, al Teatro Cavallerizza, la conferenza “I linguaggi fotografici contemporanei - indagine sulla giovane scena italiana ed europea” con Daniele De Luigi (curatore di Giovane Fotografia Italiana), Carine Dolek (curatrice del Festival de la Jeune Photographie Europeenne Circulations) e Luigi Ratclif (segretario del Gai – Associazione per il circuito dei Giovani Artisti Italiani). Domenica mattina al Teatro Cavallerizza si parte alle 10 con la conferenza “Lo statuto di autore nella post-fotografia” in occasione della quale il fotografo spagnolo Joan Fontcuberta dialogherà con Elio Grazioli e il giornalista Michele Smargiassi, mentre alle 12 è in programma l’incontro “Progettare un centro di fotografia” con Lorenza Bravetta (Direttrice Camera Centro Italiano per la Fotografia, Torino), Diane Dufour (Direttrice Le Bal, Parigi) e Walter Guadagnini (in collaborazione con aBcm). Sempre alle 12, ma ai Chiostri di San Pietro, l’appuntamento è con “Le cose che si vedono in cielo” e per l’occasione saranno presentati i libri: Big Sky Hunting di Alberto Sinigaglia, Still di Kasia Klimpel, The Meteorite Hunter di Alexandra Lethbridge, conduce Ilaria Campioli. Si prosegue nel pomeriggio con la presentazione del libro “Unfinished Father” con il fotografo Erik Kessels e Michele Smargiassi (Chiostri di San Pietro, ore 15), l’incontro “Ersazt Lights. Case study #1 east west” con il fotografo Olivo Barbieri, Renata Ferri, Laura Gasparini, Antonio Giusa, Francesco Zanot (Teatro Cavallerizza, ore 16) e la presentazione del volume A drop in the ocean - Sergio Romagnoli (Édition du Lic, 2014) Milo Montelli e Alessandro Calabrese e un intervento Erik Kessels (Chiostri di San Pietro, ore 17). A chiudere la giornata ai Chiostri di San Pietro, alle 18.30, sarà la premiazione del Circuito Off e a seguire (ore 19) il concerto Segnali e Rumori- Riti e gesti nel tempo e nello spazio, ensemble di percussioni a cura dell’Istituto Musicale Achille Peri di Reggio Emilia. Nell´ambito delle giornate inaugurali non potrà poi mancare il Circuito Off, la sezione libera e indipendente di Fotografia Europea, che nasce dalla spontanea iniziativa degli artisti e dei cittadini e accompagna il percorso ufficiale del festival. Inaugurato nel 2007, il Circuito Off si è progressivamente ampliato, arrivando a coinvolgere in profondità l´intero tessuto urbano e della provincia di Reggio Emilia con oltre 250 mostre in programma solo in città a cui si aggiunge un centinaio di portfoli fotografici on line. I protagonisti degli scatti dell’Off sono privati cittadini, professionisti, semplici appassionati e studenti. Il circuito non presenta solo esposizioni, ma è arricchito da iniziative ospitate in biblioteche, teatri, atelier, aziende, esercizi commerciali, piazze e strade. Novità di questa edizione, il Circuito sarà accompagnato da una guida cartacea ricca di approfondimenti, segnalazioni dei progetti più interessanti e un programma suddiviso per sezioni (tra cui “food”, che raggruppa i bar e i ristoranti che ospiteranno mostre di Off). Nel complesso, gli eventi delle giornate inaugurali sono tutti a ingresso gratuito (a eccezione di workshop e letture portfolio), in modo non solo da valorizzare lo spazio urbano e il patrimonio storico-architettonico di Reggio Emilia, ma anche di coinvolgere il maggior numero possibile di cittadini e visitatori. Host - Il Comune di Reggio Emilia, in collaborazione con aBcm, rilancia il progetto Host: la sezione del festival che prevede una partnership con i protagonisti principali della fotografia contemporanea internazionale per arricchire le giornate inaugurali di mostre, iniziative, incontri, proiezioni e workshop. Protagonista dell´edizione 2015 è l´agenzia Noor, con sede ad Amsterdam, composta da dodici fotografi provenienti da nove Paesi diversi: Nina Berman, Andrea Bruce, Stanley Greene e Jon Lowenstein (Usa), Pep Bonet e Sebastián Liste (Spagna), Bénédicte Kurzen (Francia), Yuri Kozyrev (Russia), Francesco Zizola (Italia), Alixandra Fazzina (Uk), Kadir van Lohuizen (Paesi Bassi) e Asim Rafiqui (Svezia / Pakistan). Ai Chiostri di San Pietro sarà esposta la mostra collettiva, a cura di Laura Serani, dal titolo A Noor journal on the changing planet, 2009 – 2015 dei fotografi dell’agenzia Nina Berman, Pep Bonet, Andrea Bruce, Alixandra Fazzina, Stanley Greene, Yuri Kozyrev, Kadir van Lohuizen, Jon Lowenstein, Francesco Zizola. La mostra si ispira a un progetto dedicato al cambiamento climatico ed è una sintesi delle due fasi di un lavoro intrapreso da Noor nel 2009, Consequences e Solutions. Arricchita da lavori recenti e produzioni inedite, la mostra propone una visione globale delle gravi problematiche presenti in diverse regioni del pianeta e delle pratiche di risoluzione messe in opera. La storia dell´agenzia, della sua indipendenza e del modo in cui riesce a coniugare il talento e la visione dei suoi dodici fotografi non sarà tuttavia raccontata solo attraverso gli scatti della mostra ma anche con i diversi appuntamenti in programma durante le giornate inaugurali di Fotografia Europea. Sarà infatti possibile frequentare workshop o partecipare a “pranzi d’autore” con i fotografi dell´agenzia Noor. Sabato 16 maggio, ai Chiostri di San Pietro alle 21.30, è in programma la Noor Night: un’occasione di incontro dei fotografi con il pubblico e di presentazione dei loro lavori attraverso interventi e proiezioni. A fine serata saranno proiettati anche i lavori che gli studenti dei workshop hanno realizzato sotto la direzione dei fotografi master di Noor. Quest’anno inoltre Reggio Emilia ospiterà nelle sale dell’Università l’Agm, Annual General Meeting di Noor, appuntamento annuale, una quattro giorni di riunioni a porte chiuse per pianificare il futuro dell’agenzia. Le Novità: Il Comitato Scientifico E Reggio Emilia Per Expo 2015 - Da quest´anno, Fotografia Europea ha un comitato scientifico. Composto da due curatori già legati al festival da tempo (Elio Grazioli dell´Università degli Studi di Bergamo e Walter Guadagnini dell´Accademia di Belle Arti di Bologna) e dalla new entry Diane Dufour (Direttrice di Le Bal, nuovo spazio parigino nato su progetto dell´Associazione degli Amici di Magnum e dedicato alla rappresentazione del reale attraverso l´immagine in tutte le sue forme: fotografia, video, cinema, nuovi media), il comitato ha avuto innanzitutto il compito di valutare i 210 progetti fotografici ricevuti nella call pubblica dello scorso autunno. Sono otto i progetti selezionati per il circuito ufficiale di Fotografia Europea 2015: In viaggio con Darwin (Ákos Czigány), Asynchronous (Jules Spinatsch), Found Photos in Detroit (Arianna Arcara e Luca Santese), A Drop in the Ocean – Sergio Romagnoli (a cura di Alessandro Calabrese e Milo Montelli), St()ma (Bruno Pulici e Cristiano Calcagnile), Cluster | New Jersey Counties (Daniele Lisi), Blank (Luca Gilli) e Herculaneum (Marcello Grassi). L´altra grande novità della decima edizione di Fotografia Europea è la sua partecipazione a We A.re \ Reggio Emilia per Expo 2015, il progetto territoriale che accompagna l´Esposizione Universale di Milano in programma dal 1° maggio al 31 ottobre 2015. Nata con l´intento di promuovere il sistema cittadino e valorizzare le eccellenze produttive del territorio, nonché le ricchezze storiche, artistiche e culturali, l´iniziativa prevede una serie di eventi legati alla tripla A (“agricoltura, alimentazione e ambiente”), che è filo conduttore di Expo 2015. Il calendario degli appuntamenti è stato strutturato in modo da rafforzare la collaborazione e la sinergia tra gli stessi: durante il weekend di Fotografia Europea (sabato 16 maggio) sarà dunque inaugurata anche la mostra Noi – Storie di comunità, idee, prodotti e terre reggiane, curata da Luca Molinari, critico e curatore di eventi internazionali e coordinatore scientifico dei cluster di Expo 2015 e allestita al Palazzo dei Musei. Un´esposizione che coinvolgerà tutta la struttura dell´edificio e proporrà una narrazione trasversale della terra, della sua comunità, della capacità di dare forma a prodotti, idee, modi di essere, pensare e stare insieme. Noi, così come Fotografia Europea 2015, rientra in una più generale riflessione aperta sul nostro presente: complesso, stratificato, in cerca di strade che permettano di costruire e raggiungere un futuro sostenibile e attento ai cambiamenti in atto, senza mai dimenticare il patrimonio di storie e saperi che una terra come quella della provincia di Reggio Emilia ha saputo distillare nei secoli. Il Catalogo - Anche quest´anno il catalogo del Festival è curato da Silvana Editoriale e raccoglierà le opere in mostra, i saggi dei curatori e i contributi di critici e protagonisti della decima edizione di Fotografia Europea. Www.fotografiaeuropea.it    
   
   
UNESCO: CAPITOLIUM UNO DEI 10 PATRIMONI LOMBARDIA  
 
Brescia, 5 maggio 2015 - "Siamo la regione con il più alto numero di Patrimoni dell´Umanità: ben 10 sui 50 presenti su tutto il territorio nazionale e il complesso monastico di San Salvatore-santa Giulia e quello archeologico monumentale del Capitolium rappresentano una di queste 10 bellezze mondiali". Così è intervenuta Cristina Cappellini, assessore alle Culture, Identità e Autonomie di Regione Lombardia, durante la conferenza stampa di presentazione degli interventi di riqualificazione dell´area archeologica e musealizzazione della Iv Cella del Santuario Repubblicano, questa mattina a Brescia. Interventi Concreti Per Valorizzare Nostri Gioielli - "Per valorizzare l´area del Capitolium - ha spiegato l´assessore - abbiamo investito quasi 800.000 euro. Si tratta di contributi per interventi strutturali finalizzati alla musealizzazione del Santuario Tardo Repubblicano, quelli destinati alla realizzazione di ulteriori interventi di riqualificazione dell´area del Capitolium e altri 300.000 euro per le opere sull´area del Capitolium, connessi alla mostra archeologica ´Brixia. Roma e le genti del Po´, che si svolgerà dall´8 maggio e che rappresenta uno degli eventi culturali più importanti organizzati da Regione Lombardia per Expo e il ´dopo Expo´, visto che la mostra si concluderà a gennaio 2016". Video Promozionale Dei 10 Siti Unesco - "Tra le iniziative che, come Regione Lombardia, abbiamo voluto mettere in campo per promuovere i nostri siti Unesco - ha detto ancora l´assessore Cappellini - c´è anche il video che presenteremo a breve nei diversi territori coinvolti, prodotto dal Centro Sperimentale di Cinematografia con la partecipazione di testimonial d´eccezione". "Ho visto il video in anteprima - ha aggiunto l´assessore - e posso garantire che è stato fatto un ottimo lavoro, che verrà apprezzato da tutti perché è davvero emozionante". In Pianeta Lombardia Visione Virtuale Dei Nostri Siti Unesco - "Un´altra bellissima e originalissima iniziativa, sempre volta alla valorizzazione dei nostri siti Unesco, - ha spiegato ancora l´assessore - è possibile trovarla all´interno del ´Pianeta Lombardia´, il padiglione di Regione Lombardia a Expo. In quella sede è possibile infatti visitare virtualmente tutti i siti Unesco della nostra Regione. Un viaggio unico tra le tante meraviglie lombarde". "Un ottimo motivo - ha concluso l´assessore Cappellini - per visitare il ´Pianeta Lombardia´ e scoprire realtà straordinarie da vedere poi dal vivo con i propri occhi".  
   
   
PORTALE WEB EUREGIO SULLA GRANDE GUERRA: L’INTERVENTO DELL’ITALIA  
 
Bolzano, 5 maggio 2015 - www.14-18.Europaregion.info  è l´indirizzo del portale web dell´Euroregione Tirolo-alto Adige-trentino dedicato al centenario della Prima guerra mondiale. Nella sezione "Let´s talk" vengono approfonditi ogni mese nuovi temi, con domande e risposte: in maggio si parla dell’entrata nel conflitto dell’Italia, che il 23 maggio 1915 dichiarò guerra all’Austria-ungheria. Nella sezione "Let´s talk" di www.14-18.Europaregion.info/, il portale condiviso da Alto Adige, Tirolo e Trentino, l´Euregio invita ogni mese a riflettere su un tema legato a un´iniziativa o a un evento della Grande guera attraverso tre domande e relative risposte degli storici locali. Per questo mese l´Euregio propone il tema dell´entrata nel conflitto dell´Italia, che il 23 maggio 1915 dichiarò guerra all´Austria-ungheria. L´ex alleato del patto militare della "Triplice Intesa" divenne, pertanto, il nemico alle porte. Per gli attuali territori del Trentino-alto Adige questo passo comportò un grande disorientamento nell´opinione pubblica e, inevitabilmente, un cambio di tattica militari nelle fila degli austro-ungarici. Si creò un nuovo fronte di guerra e la popolazione si rese conto di colpo che la guerra era arrivata anche a casa propria. Prima si combatteva un nemico sconosciuto sul lontano fronte orientale, ora il nuovo nemico da combattere era proprio l´ex alleato, vicino di casa. Una manna per la stampa propagandistica, che aveva così a disposizione vecchi cliché da rispolverare, come la innata inaffidabilità degli italiani piuttosto che la sua perfidia caratteriale. Questo e molto altro verrà approfondito dagli storici Oswald Überegger e Nicola Labianca il 9 giugno in occasione della presentazione del loro libro ""Krieg in den Alpen"" presso la biblioteca Teßmann di Bolzano. L´argomento è oggetto inltre di numerosi eventi in tutto il Tirolo storico, ripercorsi sul portale www.14-18.Europaregion.info/    
   
   
MILANO, DEBUTTA IL PROGETTO “RENATA TEBALDI E IL MELODRAMMA”, SINERGIA TRA ISTITUZIONI E SCUOLA PER LA VALORIZZAZIONE DEL PATRIMONIO DELLA MUSICA ITALIANA.  
 
Milano, 5 Maggio 2015 – Presentato il progetto “Renata Tebaldi e il Melodramma”, che promuove la conoscenza della musica tra i giovani e i giovanissimi. Sono intervenuti: Filippo Del Corno, Assessore alla Cultura di Comune di Milano; Giovanna Colombo, presidente del Comitato Renata Tebaldi; Alfredo Padovano, responsabile del progetto; Giovanni Gavazzeni, direttore artistico; Riccardo Mauri, vicario del Liceo Classico Tito Livio; Andrea Di Mario, dirigente dell’Iis Marelli-dudovich; Giovanna Gambazza, Sindaco di Busseto (Pr). “Questo progetto ha il profondo merito, di valorizzare un patrimonio culturale che è profondamente legato alla storia e alla cultura della nostra città– ha dichiarato Filippo Del Corno, assessore alla Cultura -. Il melodramma, legato indissolubilmente all’indimenticabile voce di Renata Tebaldi rappresenta una opportunità importante per arricchire la sensibilità musicale dei giovani ampliando il loro orizzonte di conoscenza, e rendendoli più consapevoli e appassionati verso la tradizione e la ricchezza culturale italiana, che è l’unica vera leva per rilanciare il nostro Paese e superare la crisi”. Il Comitato Renata Tebaldi, col patrocinio del Comune di Milano, attraverso un protocollo d’intesa con il Liceo Classico Tito Livio e l’Istituto Marelli Dudovich di Milano, ha avviato un complesso e articolato progetto didattico-documentale della durata di tre anni che promuoverà la musica ed il melodramma nelle scuole di Milano fino a tutto il 2017, attraverso laboratori, speciali programmi di educazione all’ascolto, produzioni di cortometraggi, creazioni di network telematici, partecipazione ad eventi, favorendo lo sviluppo e l’utilizzo delle tecnologie e delle soluzioni informatiche. Il progetto intende promuovere la conoscenza della Musica e del Melodramma, favorendo lo scambio di esperienze al fine di incrementare le strategie per la diffusione dell’eccellenza musicale all’interno delle scuole. In accordo con i piani didattici dei rispettivi Istituti, il progetto si prefigge di individuare procedure di attestazione di requisiti didattici degli alunni per standardizzarle e reiterarle in altri Istituti Scolastici della Regione Lombardia, prima, ed in qualunque scuola di grado secondario, poi.  
   
   
“LA POLITICA COME ALTERNATIVA ALLA GUERRA?”: LUIGI BONANATE NE PARLA NEL QUINTO INCONTRO DELSEMESTRE 2015 DELLA SCUOLA PER LA BUONA POLITICA DI TORINO  
 
Torino, 5 maggio 2015 - “La politica come alternativa alla guerra?” è il tema dell’incontro con il professor Luigi Bonanate in programma giovedì 7 maggio alle 15 nella Sala Consiglieri di Palazzo Dal Pozzo della Cisterna (sede della Città Metropolitana di Torino, in via Maria Vittoria 12), per iniziativa della Scuola per la Buona Politica di Torino e nell’ambito del semestre didattico dedicato al tema “Guerre di civiltà o civiltà della guerra?”. Luigi Bonanate è professore emerito dell’Università di Torino, dove ha insegnato Relazioni internazionali. Dal 2001 insegna anche Pace e ordine internazionale nella Facoltà teologica dell’Italia settentrionale. È socio corrispondente dell’Accademia delle Scienze di Torino. Tra i suoi principali settori di studio vi sono la teoria delle relazioni internazionali, la teoria della democrazia, la filosofia morale e il terrorismo. “L´intreccio tra politica e guerra è continuo e inarrestabile, anche se non fondato sul nesso clausewitziano secondo cui la guerra è la continuazione della politica. – sottolinea Bonanate - La politica ha una sua autonomia concettuale, la guerra no. Ma la guerra può portare la politica al parossismo e all´autodistruzione. In questa lezione si cercherà di mostrare che si può immaginare una politica senza guerra ma che le guerre discendono dalla politica. Considerazioni sullo stato attuale del nesso politica-guerra svilupperanno nelle conclusioni l´ipotesi che una strategia per ‘sconfiggere’ la guerra pur esista e abbia il nome di democrazia”. La lezione del professor Bonanate sarà seguita, alle 17, da un seminario su “Potenzialità e limiti della nonviolenza”. L’ingresso è libero sino ad esaurimento dei posti disponibili in Sala Consiglieri. La Scuola per la buona politica di Torino, nata nel 2008, persegue l’obiettivo della rivitalizzazione di un’opinione pubblica critica, diffusa ed estesa: non si rivolge in modo privilegiato agli studiosi, ma a tutti i cittadini, offrendo spazi e strumenti per la formazione e l’autoformazione democratica. Il programma del semestre didattico 2015 è dedicato al tema “Guerre di civiltà o civiltà della guerra?”. L’ultimo incontro del semestre è in programma giovedì 18 giugno alle 15, quando Stephen Holmes tratterà il tema “I diritti in tempo di guerra”. Per conoscere nel dettaglio i programmi e le modalità per l’iscrizione gli incontri ed ai seminari: www.Sbptorino.org    
   
   
IN 40MILA AFFOLLANO LE MOSTRE E I MUSEI CIVICI PER IL PRIMO WEEK END DI EXPO LEONARDO E MICHELANGELO I PIÙ VISITATI DA MILANESI E TURISTI  
 
Milano, 5 maggio 2015 - Sono stati circa 40mila i visitatori che in questo primo lungo week end di Expo, dal 1° al 3 maggio, hanno affollato i Musei Civici e le mostre in cartellone a Milano. Per la sola giornata del 2 maggio i milanesi e i tanti turisti presenti in città hanno potuto godere gratuitamente dei Musei Civici a seguito dell’adesione del Comune di Milano all’iniziativa “Domenica al Museo” che apre al pubblico i luoghi d’arte e della cultura la prima domenica di ogni mese. Il primato va al nuovo Museo Pietà Rondanini Michelangelo che ha fatto registrare, solo nella giornata di oggi, 8mila ingressi: il museo resterà a ingresso gratuito fino a domenica 10 maggio per consentire a tutti di ammirare la nuova collocazione dell’opera all’interno dell’ex ospedale Spagnolo. A seguire, con circa 10mila visite in 3 giorni, la mostra “Leonardo a Milano 1452-1519. Il disegno del mondo”, la più importante monografica mai organizzata in Italia dedicata al genio del Rinascimento. La mostra, in poco più di 2 settimane dall’apertura, ha fatto già segnare 45mila presenze. Grande affluenza di visitatori anche per i Musei Civici milanesi, a partire dal Museo di Storia naturale con circa 3.800 ingressi, l’Acquario civico con circa 3.700 visitatori e infine il Museo del Novecento con più di 3mila presenze.  
   
   
CULTURA FVG: OGGI SCADE IL TERMINE PER DOMANDE INCENTIVI  
 
Trieste, 5 maggio 2015 - Oggi alle ore 12 scade il termine per la presentazione delle domande per gli incentivi alle attività culturali per l´anno 2015. Gli appositi bandi sono stati approvati lo scorso 2 aprile dalla Giunta regionale e riguardano otto specifici canali contributi: stagioni e rassegne di spettacolo dal vivo; eventi e festival nel settore dello spettacolo dal vivo; attività concertistiche e manifestazioni culturali delle orchestre regionali; rassegne musicali o eventi promossi dalle scuole di musica; e manifestazioni di valorizzazione della cultura cinematografica e dell´audiovisivo; manifestazioni espositive; divulgazione della cultura umanistica e scientifica; eventi di valorizzazione della memoria storica. Ciascun progetto, che deve essere avviato durante l´anno di erogazione dell´incentivo e concludersi non oltre il 30 giugno 2016, sarà valutato da un´apposita commissione. L´importo della partecipazione finanziaria regionale può arrivare sino al 100 per cento dei costi ritenuti ammissibili, con la previsione di un anticipo sino al 70 per cento. Le graduatorie verranno pubblicate entro 90 giorni dal termine per la presentazione delle domande e le risorse saranno concesse dalla Regione entro ulteriori 90 giorni dalla data della pubblicazione della graduatoria. Info www.Regione.fvg.it  
   
   
RUSSI A MERANO: PRESENTATI AL TOURISEUM LIBRO E MOSTRA ITINERANTE  
 
Bolzano, 5 maggio 2015 - Il Touriseum, Museo provinciale del turismo con sede a Castel Trauttmansdorff, ha presentato giovedì 30 aprile, la sua recente pubblicazione dedicata allo storico collegamento ferroviario tra San Pietroburgo e Merano, inaugurando anche la parallela mostra itinerante. Trilingue (italiano/tedesco/russo), il volume s´intitola "San Pietroburgo - Merano. Arrivano i russi!" ed è stato realizzato da Bianca Marabini Zoeggeler e Michail G. Talalay. Durante la presentazione, gli autori hanno rievocato le vicende dei numerosi ospiti che tra il 1881 e il 1914 giungevano nella città di cura di Merano dalle lontane terre dell´Impero russo su treni dotati di ogni comfort. Storie che, insieme a altri aneddoti legati a quella linea ferroviaria da tempo scomparsa, costituiscono il tema centrale del libro. Uno sguardo sullo storico collegamento ferroviario San Pietroburgo-merano lo offre anche la piccola esposizione itinerante allestita al Touriseum nel giroscale di Castel Trauttmansdorff. Con i suoi pannelli in quattro lingue, essa mostra come la città del Passirio si rapportava ai viaggiatori russi che, alla fine del Xix secolo, rappresentavano per grandezza il terzo gruppo turisti. Il volume "San Pietroburgo - Merano. Arrivano i russi!" è acquistabile da subito nello shop del Touriseum e alla libreria Alte Mühle di Merano. Il Touriseum, con sede a Castel Trauttmansdorff a Merano, immerso nei Giardini botanici, è aperto ogni giorno dalle ore 9 alle 19. Oltre agli autori, sono intervenuti alla presentazione di oggi, 30 aprile, il direttore di Dipartimento, Valentino Pagani, ed il direttore del Touriseum. Touriseum, Museo provinciale del turismo, via S. Valentino 51/a, Merano (Bz), http://www.Touriseum.it/  info@touriseum.It  tel. 0473 255655.  
   
   
"L’ITALIA NELLA GUERRA MONDIALE E I SUOI FUCILATI": IL CONVEGNO  
 
Trento, 5 maggio 2015 - Il 4 e 5 maggio si tiene a Rovereto l’incontro di discussione “L’italia nella guerra mondiale e i suoi fucilati: quello che (non) sappiamo”. L’iniziativa è promossa dal Museo Storico Italiano della Guerra, in collaborazione con il Centro Interuniversitario di Studi e Ricerche Storico-militari, l’Accademia Roveretana degli Agiati, la Fondazione Museo storico del Trentino, con il patrocinio della Sissco - Società italiana per lo Studio della Storia Contemporanea e il sostegno della Provincia autonoma di Trento. Nell’anno del centenario della Prima guerra mondiale l’opinione pubblica italiana ha iniziato ad interessarsi al tema a lungo sottaciuto delle fucilazioni di soldati, avvenute sia al termine di procedimenti giudiziari che per fucilazioni sommarie. Furono circa 4000 le sentenze di morte emesse dai tribunali militari per diserzione o altri reati gravi di cui 750 effettivamente eseguite. Furono invece circa 300 le fucilazioni sommarie (ovvero in prima linea) e un numero ancora imprecisato quelle per decimazione (cioè selezionando un gruppo di militari, a sorte, ritenuto corresponsabile di qualche reato di cui non si era individuato il responsabile). In tutti i paesi in guerra il sistema della giustizia militare prevedeva per diversi reati il ricorso anche al mezzo estremo della fucilazione. In Italia quel ricorso fu più consistente che altrove. L’incontro di Rovereto intende sottolineare la necessità di studiare la storia di questo tema, sinora affrontato da pochi studiosi. Oltre a ripercorrere quanto già si conosce, si evidenzierà quanto ancora non sappiamo – ed è molto - di quelle vicende, del comportamento in guerra dei reparti coinvolti, dei pensieri e delle azioni di quei combattenti, del perché alcuni italiani furono fucilati da altri italiani. La sede del convegno sarà la Sala conferenze del Mart – Museo d’arte moderna e contemporanea di Trento e Rovereto, museo che già ospita la mostra “La guerra che verrà non è la prima. 1914 – 2014”. Per approfondimenti: http://www.Museodellaguerra.it  Per informazioni sul Primo conflitto mondiale: http://www.Trentinograndeguerra.it    
   
   
AOSTA, APERTA FINO A DOMENICA 10 MAGGIO 2015 LA MOSTRA ALESSIO NEBBIA, 1896-1975. RETROSPETTIVA  
 
Aosta, 5 maggio 2015 - L´assessorato dell’istruzione e cultura della Regione autonoma Valle d’Aosta ricorda che sarà ancora possibile visitare, fino a domenica 10 maggio prossimo, alla Chiesa di San Lorenzo di Aosta, la mostra Alessio Nebbia, 1896-1975. Retrospettiva, dedicata al pittore piemontese che, trentenne, scelse la Valle d’Aosta come luogo di residenza e come soggetto privilegiato dei suoi dipinti. La mostra, curata da Daria Jorioz, Sandra Barberi e Giuseppe Nebbia, propone al pubblico una selezione di quaranta dipinti, molti dei quali inediti, e tre rare sculture, che documentano l’intero percorso artistico dell’autore. Accanto a Italo Mus, Francesco Nex e Franco Balan, Alessio Nebbia è figura di spicco nell’ambito artistico valdostano. Nel solco della tradizione figurativa piemontese del primo Novecento, da Cesare Maggi a Matteo Olivero, Mario Reviglione e Giuseppe Bozzalla, Nebbia elabora una propria visione artistica incentrata sulla montagna, che conosce bene anche sotto il profilo alpinistico. L’esposizione Alessio Nebbia, 1896-1975. Retrospettiva resterà aperta, da martedì a domenica, con il seguente orario: dalle 9.30 alle 12.30 e dalle 14.30 alle 18.30. Lunedì chiuso. Ingresso gratuito.  
   
   
DAL 7 MAGGIO CULTURA IN PRESTITO A 360 GRADI ALLA MEDIATECA MULTILINGUE MERANO  
 
Bolzano, 5 maggio 2015 - Alla Mediateca Multilingue di Merano, in Piazza della Rena 10, i cittadini oltre a prendere in prestito un libro o un Dvd potranno scegliere anche delle opere d´arte. Dal 7 maggio al 16 luglio 2015 tutti i giovedì vi è ospitata l´Artoteca. Dall´autunno l´iniziativa dovrebbe essere proposta anche al Centro Multilingue di Bolzano. Innovativa l´idea della "cultura in prestito " a 360 gradi in luoghi quali la Mediateca ed il Centro Multilingue dove i cittadini quotidianamente si recano per prendere in prestito, libri, Dvd nonché altri supporti multimediali e ora anche opere d´arte. Nel 2013 è partito a Bolzano il progetto Artoteca nato dalla collaborazione fra l´Associazione degli Artisti di Bolzano e la cooperativa 19 con l´obiettivo di valorizzare l´arte e gli artisti locali. Si tratta della prima biblioteca provinciale dedicata interamente al prestito di opere d´arte, e una delle rarissime in Italia. L´intenzione degli ideatori è quella di proporre un nuovo modo di fruire l´arte e di porsi in relazione con essa nella convinzione che il patrimonio artistico debba essere messo in circolazione e fruito da più persone. Il suo patrimonio iniziale è stato dato dalla disponibilità degli artisti dell´Associazione Artisti di Bolzano nel 2013, negli anni successivi altre associazioni di artisti e artisti singoli ne sono entrati a far parte, dopo la valutazione delle loro opere a cura di un apposito Comitato scientifico. Da giovedì prossimo 7 maggio fino al 16 luglio 2015 l´Artoteca esce dalla sua sede di via Parma 32, recapito dell´Associazione degli Artisti di Bolzano, e si sposta fuorisede, da qui il titolo "Artoteca fuorisede". Essa sarà ospitata negli spazi del Foyer della Mediateca Multilingue, in Piazza della Rena 10 a Merano. Prendere a prestito le opere dell´Artoteca è semplicissimo. Basterà andare nell´Artoteca fuorisede alla Mediateca di Merano, scegliere il quadro o i quadri che si desidera, farseli imballare e portarseli a casa o in ufficio. Il prestito è gratuito e si possono scegliere fino ad un numero massimo di tre opere da tenere in prestito per 90 giorni. Scaduto il prestito basta restituire i lavori d´arte. L´artoteca Fuorisede sarà aperta tutti i giovedì con orario 10.00-18.30. Fondamentale per il prestito, per non farsi sfuggire l´opera prediletta, è anche il sito http://www.Artoteca.bz.it/,  dove si trova l´intero elenco delle opere in patrimonio corredate da immagini e dettagli tecnici.