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MARTEDI

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Notiziario Marketpress di Martedì 05 Maggio 2015
INGHILTERRA: AL VIA QUATTRO CENTRALI ELETTRICHE AD OLIO DI SCARTO DEI RISTORANTI ITALIANI  
 
Lecce, 5 maggio 2015 - Dopo l´autobus scozzese che cammina a olio di pesce e patatine fritte, dopo il Boeing della Klm che vola da Amsterdam a New York alimentato per il 25% da olio usato, ecco che dall´Inghilterra arriva la notizia di quattro centrali elettriche che useranno esclusivamente olio e grasso da cucina usato per produrre energia. A contribuire ad illuminare le case nel Regno Unito sarà l´olio proveniente dalle cucine dei ristoranti della catena “Jamie´s Italian”, di Jamie Oliver. Il Piano energetico viene sostenuto dall´agenzia per l´energia inglese in collaborazione da Blackrock Inc., una società pubblica, che a quanto dichiarato in un´intervista l´Amministratore Delegato Andrew Whalley, prevede di costruire gli impianti nei prossimi due anni che hanno un costo di circa 25 milioni di sterline (39 milioni dollari).Centrali in grado di produrre l´equivalente di 130 Gwh in un anno ognuna e soddisfare quindi il fabbisogno elettrico di 39 mila nuclei familiari. A fare da leva un problema poco simpatico: l´ostruzione causata dai grassi di scarto nel sistema fognario e un programma di sovvenzioni del governo che termina nel 2017. Reg ha già quattro impianti per la produzione di calore ed energia ad olio lampante proveniente dalle cucine dei ristoranti di Birmingham, Nottingham e East Midlands. Essi variano da 2 megawatt a 18 megawatt e ricevono sussidi attraverso il sistema delle Renewables Obligation.secondo Giovanni D’agata, presidente dello “Sportello dei Diritti” una fonte di energia pulita che consente di eliminare rifiuti prodotti dalle attività umane per produrre energia elettrica e ridurre la dipendenza dalle fonti di natura fossile come il petrolio..  
   
   
LAVORI PUBBLICI:FVG, ALLARGATO TAVOLO SU PREZZIARIO  
 
Trieste, 5 maggio 2015 - Viene confermato e allargato il tavolo tecnico per aggiornare il Prezziario regionale dei lavori pubblici, in base alla legge regionale sulla "Disciplina organica dei lavori pubblici" . Lo ha comunicato nell´ultima seduta della Giunta regionale, l´assessore ai Lavori pubblici e all´Edilizia Mariagrazia Santoro. L´assessore ha ricordato che ulteriori soggetti - la Confartigianato e la Confapi, associazione delle Piccole e medie imprese - hanno manifestato l´interesse a far parte del tavolo tecnico. È confermata la partecipazione al tavolo, che continuerà a essere coordinato dalla direzione centrale Infrastrutture della Regione, di Unioncamere, dell´Ance (Associazione dei costruttori edili), delle associazioni degli Enti locali Anci e Upi e della Federazione regionali degli Ordini e Collegi professionali. L´assessore Santoro ha anche sottolineato che, a partire dall´edizione 2013 del Prezziario regionale, è stato inaugurato un nuovo metodo di lavoro del tavolo, che ha permesso fra l´altro di creare una banca dati aggiornata, gestita in via informatica e consultabile on-line. "Il nostro obiettivo - ha detto l´assessore Mariagrazia Santoro - è adesso favorire l´adozione del Prezziario da parte delle stazioni appaltanti, come riferimento per la stesura di progetti di lavori pubblici, nell´ottica del superamento della molteplicità dei listini in uso".  
   
   
URBANISTICA, ROMA: CON PIATTAFORME DIGITALI TRASPARENZE E CONTRASTO ALLA CORRUZIONE  
 
Roma, 5 maggio 2015 - La pubblica amministrazione del Campidoglio cambia pelle attraverso la piattaforma digitale, diventa più trasparente e aumenta il contrasto alla corruzione. Tra i primi uffici a cambiare quelli dell’assessorato alla Trasformazione urbana, in particolare la Nuova infrastruttura cartografica (Nic) e lo sportello unico per l´edilizia telematico (Suet), qui, tecnici ed Amministrazione, accederanno in tempo reale alle stesse informazioni. Obiettivi del nuovo portale istituzionale, messo a gara, sono l´aggiornamento degli open data, il potenziamento dei servizi on line, la multicanalità e l´interoperatività. “Con l’informatizzazione e la digitalizzazione dei documenti e delle procedure si stabilisce un rapporto più amichevole fra Amministrazione e professionisti. Trasparenza e tracciabilità prevengono la corruzione e restituiscono serenità agli uffici" ha spiegato l’assessore alla Trasformazione urbana, Giovanni Caudo durante il seminario "Obiettivo trasparenza", promosso dall´assessorato e dal dipartimento Urbanistica, gli ordini degli ingegneri, architetti e geometri di Roma e Provincia e tenutosi questa mattina nella sala della Protomoteca in Campidoglio. All’evento hanno partecipato l´assessore alle attività produttive Marta Leonori, il presidente della commissione urbanistica, Antonio Stampete, quello dell´ Ordine degli ingegneri della Provincia di Roma, Carla Cappiello e dell´ordine degli architetti di Roma e Provincia, Livio Sacchi. L’incontro è stato l’occasione per fare il punto sulle nuove piattaforme telematiche applicate ai permessi a costruire e sul cronoprogramma per portare a regime le procedure entro il mese settembre. "L´introduzione di sistemi come il Nic – ha detto Cappiello - rappresenta un miglioramento qualitativo dell´iter di lavoro dei professionisti tecnici grazie alla semplificazione dei processi e ai più alti livelli di efficacia ed efficienza nelle verifiche e nelle istruttorie delle istanze edilizie. La positività di questi procedimenti si traduce con più trasparenza amministrativa e vantaggi per la collettività.” "E’ la prima volta che le tre professioni si riuniscono insieme per sciogliere i nodi – ha detto Sacchi – il nostro obbiettivo è la trasparenza, l’informatizzazione delle procedure e la digitalizzazione dei documenti che riducono le possibilità corruttive. Dobbiamo superare insieme il ritardo di Roma rispetto alle altre capitali europee”. “E’ un lavoro di squadra fra assessorati e dipartimenti diversi – ha concluso Leonori - integrato fra Amministrazione e professionisti". La coordinatrice dei Presidenti di Municipio Cristina Maltese ha concluso ricordando “l´esigenza dell´aggiornamento e della formazione anche a livello municipale”.  
   
   
FONDO AFFITTI, SICET ALLA BASILICATA SOLO 1,3 MILIONI DI EURO  
 
Potenza, 5 maggio 2015 - Il Sicet (sindacato inquilini aderente alla Cisl) rende noto che è stato pubblicato in gazzetta ufficiale dal ministero delle Infrastrutture e Trasporti il decreto n. 47/2014 che ripartisce tra le Regioni i 100 milioni di euro destinati al fondo affitti per il 2015 da trasferire ai Comuni. Alla Basilicata sono stati assegnati complessivamente 1,3 milioni di euro; di questi poco più di 300 mila euro, pari al 25 per cento dell´importo, andranno alle categorie di cui all´art. 1 comma 1 della legge n. 9/2007, ovvero alla soluzione dei casi di sfratto esecutivo per fine locazione degli inquilini appartenenti a categorie particolarmente svantaggiate e, più precisamente, agli inquilini che hanno nel proprio nucleo familiare persone ultrasessantacinquenni, persone in fine vita o portatori di handicap con invalidità superiore al 66 per cento, purché non siano in possesso di un´altra abitazione adeguata al nucleo familigare nella regione di residenza. La sospensione si applica, alle stesse condizioni, anche ai conduttori che abbiano nel proprio nucleo familiare figli fiscalmente a carico. I Comuni hanno trenta giorni per comunicare alle Regioni l´elenco dei casi di sfratto per fine locazione interessati dalla norma e le Regioni ulteriori trenta giorni per l´erogazione dei fondi ai Comuni. A parere del Sicet Potenza i fondi stanziati sono comunque esigui in considerazione del fatto che nella nostra regione i casi di sfratto e le situazioni di bisogno abitativo sono enormi. Per questo riteniamo necessario che il ministero delle Infrastrutture stanzi ulteriori risorse per l´anno in corso in modo da consentire un allargamento della platea degli aventi diritto.  
   
   
FVG, SOSTEGNO A PROGETTI DI FILIERA "SISTEMA CASA"  
 
Pordenone, 5 maggio 2015 - La Regione punta sul rilancio delle imprese del "sistema casa", con l´obiettivo di sostenere il recupero di competitività di questo importante comparto dell´economia del Friuli Venezia Giulia e rafforzare la sua capacità di esportazione. La Giunta regionale, su proposta del vicepresidente e assessore alle Attività produttive Sergio Bolzonello, ha infatti approvato oggi, sulla base della legge 3 del 2015 "Rilancimpresa Fvg", una delibera per individuare e definire la "filiera produttiva di importanza regionale ´sistema casa´", premessa per lanciare un bando sul quale sono a disposizione risorse per un milione di euro. "A soli due mesi dall´approvazione di ´Rilancimpresa Fvg´, di questo importante strumento per il rilancio del manifatturiero - ha detto il vicepresidente Bolzonello - stiamo dunque già cominciando ad attivare concretamente le misure previste. Abbiamo cominciato con quelle per il settore artigiano, e ora possiamo dare il via al canale contributivo per la filiera casa". La filiera è stata definita come "l´insieme di attività che intervengono nella produzione del prodotto, comprese le attività di progettazione e design, la fornitura delle materie prime e le successive fasi di distribuzione e di commercializzazione del prodotto, oltre alla manutenzione e riparazione". Per evitare la dispersione delle risorse, massimizzare i risultati e rendere efficiente la spesa pubblica, si è stabilito di destinare l´intera dotazione finanziaria stanziata per l´esercizio 2015 proprio alla filiera del "sistema casa". La decisione nasce dalla consapevolezza dell´importanza di questo settore che, nel 2013, contava 2.890 imprese attive in Friuli Venezia Giulia, ma anche dei suoi punti di debolezza, in particolare la bassa propensione a creare forme di collaborazione. Le risorse del bando, che sarà definito con una delibera successiva, saranno infatti destinate, in base alle norme di "Rilancimpresa Fvg", ai "progetti di filiera" presentati da aggregazioni formate da un minimo di cinque imprese.  
   
   
FVG, EDILIZIA: FONDO PER LE PROGETTAZIONI, 611 MILA EURO A 11 COMUNI  
 
Pordenone, 5 aprile 2015 - Sono 12 gli enti locali, tra cui 11 Comuni e una Provincia, che beneficeranno del primo riparto del fondo istituito con la finanziaria 2015 per consentire agli enti locali di avviare la progettazione di opere pubbliche. Il riparto ammonta a 611.961 euro e andrà a sostegno degli enti locali che hanno fatto domanda per ottenere anticipi finanziari finalizzati a coprire le spese per gli studi di fattibilità e le progettazioni preliminare e definitiva di opere pubbliche. "Il provvedimento - spiega l´assessore regionale ai Lavori pubblici Mariagrazia Santoro - ci consente di sostenere gli enti locali nella delicata fase di progettazione in modo che, in caso di apertura di futuri spazi finanziari o di concessione di nuovi finanziamenti e contributi, Comuni e Province si trovino pronti a proporre investimenti su opere cantierabili. Il fattore tempo, infatti, non può più essere considerato una variabile indefinita", ha ribadito Santoro, aggiungendo che "per non sprecare denaro e consentire la realizzazione delle opere pubbliche più urgenti la Regione ha messo in campo ogni forma di sostegno possibile, sia nell´ambito pubblico che in quello privato". Il provvedimento, approvato oggi dalla Giunta su proposta dell´assessore Santoro, ripartisce oltre il 60 per cento del fondo di 1 milione di euro istituito con la finanziaria 2015: la restante parte (390 mila euro) sarà ripartita nei prossimi mesi a fronte di ulteriori domande. I beneficiari sono i Comuni di: Faedis (36.000 euro per progettazione dell´intervento di manutenzione straordinaria, messa in sicurezza ed efficientamento energetico delle scuole comunali); San Pietro al Natisone (36.000 euro per progettazione dell´intervento di ampliamento Scuola bilingue sloveno - italiano); Flaibano (32.000 euro progettazione dei lavori di adeguamento sismico ed efficientamento energetico dell´edificio parascolastico annesso alla scuola primaria "Bevilacqua"); Buttrio (160.000 euro progettazione preliminare della nuova scuola media di Buttrio); Santa Maria La Longa (16.000 euro per progettazione di lavori di riqualificazione e valorizzazione di strade e piazze pubbliche); Campolongo - Tapogliano (23.751 euro per progettazione della riqualificazione dell´area e restauro degli edifici adiacenti al palazzo municipale); Tarvisio (29.996 per progettazione definitiva dell´intervento di efficientamento energetico, sistemazione, adeguamento per messa a norma antisismica della scuola primaria della città); Osoppo (12.688 euro per progettazione lavori di costruzione di una intersezione a rotatoria sulla Sr 463, la Sp 63 e l´area scolastica); Sutrio (52.000 euro per progettazione dei lavori di riqualificazione del complesso malghivo "Tamai"); Ampezzo (65.765 per progettazione definitiva della manutenzione straordinaria per l´agibilità, sicurezza e prevenzione incendi dell´edificio scolastico "Davanzo"); Pordenone (41.968 euro per progettazione preliminare e definitiva degli interventi di adeguamento sismico della scuola primaria "Iv novembre"). Alla Provincia di Gorizia, infine, sono stati assegnati 105.792 euro per la progettazione preliminare e definitiva dell´adeguamento strutturale alla normativa antisismica del liceo artistico "Max Fabiani".  
   
   
PIANIFICAZIONE: VIA LIBERA A VARIANTE PIANO REGOLATORE PRATA DI PORDENONE  
 
Pordenone, 5 maggio 2015 - La Giunta regionale, su proposta dell´assessore alle Infrastrutture e Pianificazione territoriale Mariagrazia Santoro, ha dato il via libera alla variante n. 35 al Piano regolatore del Comune di Prata di Pordenone. Il documento prevede l´ampliamento di un insediamento industriale, al confine con il Comune di Brugnera, che consentirà l´assunzione di nuovo personale. Nel dare esecutività alla variante, vengono indicate alcune modifiche da apportare su segnalazione della Direzione centrale infrastrutture, mobilità, pianificazione territoriale, lavori pubblici. "Con questo intervento andiamo a dare impulso all´imprenditorialità di qualità nella zona di Prata di Pordenone che si colloca a cavallo con il Comune confinante", ha dichiarato l´assessore Santoro. "Il Piano regolatore così modificato permette l´ampliamento di un compendio industriale esistente che permetterà l´assunzione di 50 nuovi addetti da parte di un´impresa che sta lavorando molto, di grande qualità e che rappresenta un fiore all´occhiello dell´imprenditoria regionale".  
   
   
GIUSTIZIA EUROPEA: GLI STATI MEMBRI POSSONO IMPORRE ALLE IMPRESE DI ASSICURAZIONE SULLA VITA DI COMUNICARE AI CLIENTI INFORMAZIONI DIVERSE DA QUELLE ELENCATE NELLA DIRETTIVA CIÒ NONDIMENO, LE IMPRESE DI ASSICURAZIONE DEVONO POTER IDENTIFICARE TALI INFORMAZIONI SUPPLEMENTARI CON SUFFICIENTE PREVEDIBILITÀ  
 
Lussemburgo, 5 maggio 2015 - La terza direttiva sull’assicurazione vita ha per obiettivo di coordinare le disposizioni minime affinché il consumatore sia informato in modo chiaro e preciso in merito alle caratteristiche essenziali dei prodotti che gli vengono proposti. Nel 1999 il sig. Van Leeuwen ha sottoscritto, presso la Nationale-nederlanden Levensverzekering Mij Nv (Nn), un’assicurazione comprendente una parte di investimento, denominata «Investimento flessibile assicurato». Si trattava di un’assicurazione sulla vita il cui valore accumulato alla data di scadenza dell’assicurazione dipende dai risultati degli investimenti. Nella vigenza del contratto di assicurazione, peraltro, è previsto il versamento di un capitale fisso e garantito se il contraente decedesse prima della scadenza del contratto. Successivamente alla conclusione del contratto, fra la Nn e il sig. Van Leeuwen è sorto un conflitto riguardo al livello dei costi e dei premi per la copertura del rischio in caso di decesso. Una parte della controversia verte sul punto se la Nn abbia trasmesso sufficienti informazioni riguardo ai succitati costi prima della sottoscrizione del contratto di assicurazione. È segnatamente in discussione la mancata comunicazione al sig. Van Leeuwen di un riepilogo o di un’esposizione sintetica completa dei costi concreti e/o assoluti così come della loro composizione. Il Rechtbank te Rotterdam (Paesi Bassi), investito della controversia, ritiene che, sebbene dette informazioni non rientrino fra quelle che le imprese di assicurazione sono tenute a comunicare ai contraenti in forza della direttiva, non provvedendo a trasmettere siffatte indicazioni la Nn ha, per contro, violato gli «standard aperti e/o norme non scritte» di diritto olandese, che includono, nella fattispecie, il dovere di diligenza dell’impresa assicuratrice, la buona fede precontrattuale nonché la ragionevolezza e l’equità. Questo giudice ha deciso di sottoporre alcune questioni in proposito alla Corte di giustizia. Esso chiede, in sostanza, se le disposizioni della direttiva assicurazione vita ostino a che un’impresa di assicurazione sia tenuta, sul fondamento di principi generali di diritto olandese, quali gli «standard aperti e/o norme non scritte», a comunicare al contraente talune informazioni supplementari rispetto a quelle elencate nella direttiva. Nella sentenza odierna la Corte ricorda innanzitutto che dalla lettera stessa della direttiva , nonché dal relativo allegato Ii e da un considerando, risulta che le informazioni supplementari che gli Stati membri possono imporre devono essere chiare, precise e necessarie alla comprensione effettiva delle caratteristiche essenziali dei prodotti assicurativi che sono proposti al contraente. Un obbligo di fornire informazioni supplementari può pertanto essere imposto unicamente nella misura in cui sia necessario alla realizzazione dell’obiettivo di informazione del contraente e laddove le informazioni richieste siano sufficientemente precise e chiare per raggiungere siffatto obiettivo e quindi garantire alle imprese assicuratrici un livello di certezza del diritto sufficiente. Al riguardo la Corte pone in evidenza che gli Stati membri non sono tenuti ad imporre alle imprese assicuratrici di comunicare informazioni supplementari. Si tratta, infatti, di una facoltà che gli Stati membri sono liberi di utilizzare o meno. Tuttavia, se dunque è vero che spetta allo Stato membro adottare le modalità di attuazione dell’obbligo di comunicazione d’informazioni supplementari previsto dalla normativa nazionale, la direttiva inquadra nondimeno la facoltà in parola precisando che dette informazioni devono mettere il contraente in grado di comprendere effettivamente gli elementi essenziali dell’impegno e devono essere necessarie a tal fine. Spetta, di conseguenza, allo Stato membro interessato determinare, in funzione delle caratteristiche del suo ordinamento giuridico e delle specificità della situazione che intende disciplinare, la base giuridica dell’obbligo di comunicazione di informazioni supplementari al fine di garantire, al contempo, una comprensione effettiva, da parte del contraente, delle caratteristiche essenziali dei prodotti assicurativi propostigli e un livello di certezza del diritto sufficiente. La base giuridica di un siffatto obbligo di comunicazione, e in particolare la questione se detto obbligo risulti da principi generali di diritto interno, quali gli «standard aperti e/o norme non scritte», è, in via di principio, priva di rilievo. Ciò nondimeno, siffatta base giuridica deve essere tale da consentire alle imprese assicuratrici, conformemente al principio della certezza del diritto, di identificare con sufficiente prevedibilità le informazioni supplementari che le stesse devono comunicare e sulle quali il contraente può fare affidamento. In proposito la Corte osserva che, nel valutare i requisiti della prevedibilità di un siffatto obbligo di comunicazione, il giudice nazionale può prendere in considerazione la circostanza che spetta all’impresa assicuratrice determinare la natura e le caratteristiche dei prodotti assicurativi da essa proposti, cosicché essa dovrebbe, in via di principio, essere in grado di identificare le caratteristiche che detti prodotti presenteranno e che saranno tali da giustificare la necessità di comunicare al contraente informazioni supplementari. In ogni caso, è al giudice del rinvio che compete valutare se gli «standard aperti e/o norme non scritte» in discussione soddisfino siffatti requisiti.  
   
   
GIUSTIZIA EUROPEA: LA CORTE CHIARISCE LA NOZIONE DI «STABILIMENTO» IN MATERIA DI LICENZIAMENTI COLLETTIVI QUALORA UN’IMPRESA RICOMPRENDA PIÙ ENTITÀ, LA NOZIONE DI «STABILIMENTO» DELLA DIRETTIVA SUI LICENZIAMENTI COLLETTIVI VA INTERPRETATA NEL SENSO CHE INDICA L’ENTITÀ CUI SONO ADDETTI PER LO SVOLGIMENTO DELLE LORO MANSIONI I LAVORATORI LICENZIATI  
 
Lussemburgo, 5 maggio 2015 - Una direttiva dell’Unione prevede obblighi di informazione e di consultazione in caso di licenziamenti collettivi. Quando il datore di lavoro prevede di effettuare un licenziamento del genere, deve procedere in tempo utile a consultazioni con i rappresentanti dei lavoratori al fine di giungere ad un accordo. Per «licenziamenti collettivi» si intende, tra l’altro, ogni licenziamento effettuato da un datore di lavoro per uno o più motivi non inerenti alla persona del lavoratore, se il numero dei licenziamenti effettuati è, su un periodo di 90 giorni, almeno pari a 20, indipendentemente dal numero di lavoratori abitualmente occupati negli stabilimenti interessati. Le società Woolworths e Ethel Austin operavano nel settore della grande distribuzione nel Regno Unito e gestivano catene di negozi recanti le rispettive denominazioni commerciali di «Woolworths» e di «Ethel Austin». Queste società, divenute insolventi, sono state sottoposte ad amministrazione controllata, con conseguente adozione di piani sociali che hanno coinvolto migliaia di lavoratori in tutto il Regno Unito. La sig.Ra Wilson, una delle dipendenti licenziate, nonché l’Usdaw, organizzazione sindacale che conta oltre 430 000 membri nel Regno Unito, hanno agito contro queste due società, chiedendo la condanna dei datori di lavoro al versamento di indennità di tutela ai dipendenti licenziati, non essendo stata seguita la procedura di consultazione preventiva all’adozione dei piani sociali prevista dal diritto britannico. In primo grado, a un certo numero di dipendenti licenziati è stata concessa l’indennità di tutela. Per contro, circa 4 500 ex dipendenti non hanno ottenuto tale beneficio con la motivazione che avevano lavorato in stabilimenti con meno di 20 dipendenti e che ogni stabilimento doveva essere considerato a se stante, cosicché le soglie previste per la procedura di consultazione non erano state raggiunte. Adita in appello, la Court of Appeal (England & Wales) (Civil Division) (Corte d’appello dell’Inghilterra e del Galles, divisione civile, Regno Unito) chiede alla Corte di giustizia se l’espressione «almeno pari a 20» contenuta nella direttiva si riferisca al numero di licenziamenti effettuati nell’insieme degli stabilimenti del datore di lavoro in cui hanno luogo i licenziamenti nel corso di un periodo di 90 giorni, o se invece si riferisca unicamente al numero di licenziamenti effettuati in ciascun singolo stabilimento. Inoltre, la Court of Appeal chiede alla Corte di spiegare il significato della nozione di stabilimento e di chiarire se essa comprenda l’insieme dell’attività commerciale al dettaglio, considerata come una sola unità economica e commerciale, oppure l’unità alla quale i lavoratori interessati sono addetti per lo svolgimento delle loro mansioni, vale a dire ciascun singolo negozio. Nella sentenza odierna, la Corte dichiara anzitutto che la nozione di «stabilimento», che non è precisata dalla direttiva stessa, costituisce una nozione di diritto dell’Unione e non può definirsi mediante richiamo alle normative degli Stati membri. Tale nozione deve quindi ricevere un’interpretazione autonoma e uniforme nell’ordinamento giuridico dell’Unione. Al riguardo, la Corte sottolinea che, qualora un’impresa ricomprenda più entità, è l’entità cui i lavoratori colpiti da licenziamento sono addetti per lo svolgimento delle loro mansioni a costituire lo «stabilimento». Per quanto riguarda la questione, sollevata dal giudice del rinvio, se la direttiva esiga che si tenga conto dei licenziamenti effettuati in ciascuno stabilimento considerato separatamente, la Corte osserva che l’interpretazione secondo la quale si dovrebbe prendere in considerazione il numero totale dei licenziamenti effettuati in tutti gli stabilimenti di un’impresa aumenterebbe, certo, considerevolmente il numero di lavoratori che potrebbero beneficiare della tutela della direttiva, il che sarebbe conforme a uno dei suoi obiettivi. La Corte dichiara che tale interpretazione sarebbe però contraria agli altri obiettivi della direttiva, vale a dire quello di assicurare una tutela dei diritti dei lavoratori analoga nei vari Stati membri e quello di ravvicinare gli oneri che dette norme di tutela comportano per le imprese dell’Unione. Tale interpretazione sarebbe infatti contraria all’obiettivo di assicurare una tutela analoga dei diritti dei lavoratori in tutti gli Stati membri e comporterebbe oneri molto diversi per le imprese che devono soddisfare gli obblighi di informazione e di consultazione in forza della direttiva a seconda della scelta dello Stato membro interessato, cosa che sarebbe anch’essa contraria all’obiettivo perseguito dal legislatore dell’Unione di equiparare tali oneri in tutti gli Stati membri. Inoltre, detta interpretazione condurrebbe a includere nell’ambito di applicazione della direttiva non solo un gruppo di lavoratori colpiti da un licenziamento collettivo, ma anche, se del caso, un solo lavoratore di uno stabilimento – eventualmente di uno stabilimento situato in un agglomerato separato e lontano dagli altri stabilimenti della medesima impresa – il che sarebbe contrario alla nozione di «licenziamento collettivo» nel senso abituale di tale espressione. A questo proposito, la Corte ricorda che la direttiva istituisce una tutela minima per i lavoratori in caso di licenziamenti collettivi e che questa tutela minima non esclude che gli Stati membri adottino norme più favorevoli ai lavoratori. Sebbene gli Stati membri abbiano il diritto di prevedere norme del genere, essi sono tuttavia vincolati all’interpretazione autonoma e uniforme della nozione di «stabilimento» secondo il diritto dell’Unione. La Corte dichiara, pertanto, che l’interpretazione dell’espressione «almeno pari a 20» richiede che siano presi in considerazione i licenziamenti effettuati in ciascuno stabilimento considerato separatamente. Per quanto concerne i licenziamenti controversi, la Corte rileva che, siccome essi sono avvenuti all’interno di due gruppi della grande distribuzione che svolgono la loro attività attraverso negozi situati in varie località in tutto il territorio nazionale, ciascuno dei quali con meno di 20 dipendenti (nella maggior parte dei casi), i tribunali britannici di primo grado hanno ritenuto che i negozi ai quali i dipendenti licenziati erano addetti fossero «stabilimenti» distinti. Spetta alla Court of Appeal valutare se i negozi in esame possano essere qualificati come «stabilimenti» distinti. Infine, la Corte dichiara che la direttiva deve essere interpretata nel senso che essa non osta a una normativa nazionale che preveda un obbligo di informazione e di consultazione dei lavoratori quando il licenziamento riguarda, nel corso di un periodo di 90 giorni, almeno 20 lavoratori di un particolare stabilimento di un’impresa e non invece quando il numero complessivo di licenziamenti in tutti gli stabilimenti o in taluni stabilimenti di un’impresa nel corso del medesimo periodo raggiunge o supera la soglia di 20 lavoratori.  
   
   
HOUSE OF BRAINS: STILATO UN RAPPORTO INTERNAZIONALE (ITALIA, GERMANIA, SPAGNA, SLOVENIA) SULL’OFFERTA FORMATIVA DELLE UNIVERSITA’ E IL LEGAME ISTRUZIONE-IMPRESA AL VIA LA FASE OPERATIVA DEL PROGETTO EUROPEO RIVOLTO ALL’IMPRENDITORIA GIOVANILE  
 
Venezia, 5 maggio 2015 - Unioncamere del Veneto, in collaborazione con il Consorzio I.e.s (cooperativa sociale che offre servizi di consulenza alle imprese), l’Università di Verona e Ce.sv.i (start-up che offre supporto alle imprese attraverso progetti innovativi creando reti di cooperazione con Università, centri di ricerca ed organizzazioni di rappresentanza a livello europeo), ha incontrato i partner internazionali del progetto House of Brains, provenienti da Spagna, Germania e Slovenia, nell’ambito del Programma Erasmus Plus – Partenariati Strategici per l’Istruzione Superiore. Il meeting, tenutosi presso la sede di Unioncamere del Veneto a Marghera (Venezia), si inserisce nel panorama europeo di profonda crisi per quanto riguarda i giovani alla ricerca di lavoro in un’Europa dove quasi 6 milioni sono disoccupati, con livelli che in taluni paesi superano il 50%. House of Brains punta a preparare i giovani al mercato del lavoro stimolando i sistemi universitari e di alta formazione a fornire ai giovani le condizioni affinché possano sviluppare competenze imprenditoriali spendibili sul mercato puntando in primis sull´innovazione. I partner hanno dimostrato grande impegno nel muovere i primi passi verso la messa a punto di una nuova offerta formativa avente come target principale i neolaureati, giovani imprenditori e studenti iscritti a corsi di laurea “deboli”, i cui sbocchi cioè sono poco favoriti dal mercato del lavoro attuale. La prima fase del progetto ha visto la realizzazione del primo prodotto congiunto: un rapporto comparato di analisi della situazione esistente in ciascuno dei quattro Paesi coinvolti (Italia, Germania, Slovenia e Spagna) per quanto riguarda l’offerta formativa universitaria e le esperienze di progetti di collaborazione tra Università e mondo delle imprese. Comparando le diverse realtà e facendo il punto sulla situazione attuale, House of Brains ha individuato come competenze chiave da affinare e proporre ai giovani quelle relative ad esempio al senso di iniziativa e di imprenditorialità, cioè il saper tradurre le idee in azione. Competenze che, pur essendo altamente richieste nel mercato del lavoro, spesso non vengono adeguatamente toccate dall’attuale offerta formativa dei sistemi universitari. House of Brains ha quindi gettato le basi verso la definizione di una nuova modalità di collaborazione tra sistema accademico e imprese, che avrà come risultato finale un percorso formativo dalla didattica completamente fruibile online con formatori non solo docenti universitari ma anche imprenditori di successo. Al termine o durante il percorso formativo proposto, gli studenti potranno inoltre beneficare di periodi di tirocinio o di stage, in Italia o all’estero, presso le aziende o gli istituti di ricerca che maggiormente si addicono ai loro percorsi di studio. L’iniziativa rappresenta una sfida importante e una concreta opportunità di innovazione all’interno del Sistema dell’Istruzione e della Formazione assegnando un ruolo primario al mondo delle imprese. La prossima tappa vedrà il partenariato proseguire il lavoro a distanza per poi riunirsi nuovamente, presso l’Università di Fulda (Land dell’Assia) in Germania, nell’ottobre 2015 per sigillare la nuova offerta formativa e concentrarsi verso una concreta definizione della piattaforma online attraverso cui il nuovo catalogo formativo sarà reso fruibile agli studenti.  
   
   
RETE IMPRESE,MARONI:SIAMO LOCOMOTIVA CHE DEVE GUIDARE RIPRESA  
 
Milano, 5 maggio 2015 - "La Lombardia è la locomotiva d´Italia e sappiamo di avere una grande responsabilità nel far ripartire la nostra economia. Qui, in Lombardia, abbiamo previsioni positive di crescita, per il 2015 ci attendiamo una crescita dell´1,3 per cento, più robusta di quella del 2014, le esportazioni, secondo il centro di ricerca della Regione, dovrebbero aumentare del 5,6 per cento, mentre il tasso di disoccupazione è stato dell´8,2 per cento nel 2014, e per il 2015 ci attendiamo un´ulteriore riduzione, rispetto a un tasso nazionale superiore al 12 per cento". Lo ha spiegato il presidente della Regione Lombardia Roberto Maroni nel corso del suo intervento durante i lavori dell´Assemblea nazionale di Rete Imprese Italia. Tante Misure Concrete Per Sostenere Le Imprese - "Noi, come Regione, siamo molto attivi e abbiamo preso numerose iniziative per sostenere il mondo delle imprese, piccole e medie, gli artigiani, il commercio, per attirare investimenti nella ricerca, che non riguarda solo i grandi gruppi ma anche le piccole imprese" ha ricordato Maroni. "Abbiamo fatto e stiamo facendo un grande lavoro contro la burocrazia e, per avere maggiore semplificazione amministrativa, abbiamo dato contributi e facilitazioni di accesso al credito - ha proseguito -; abbiamo lavorato sull´integrazione tra formazione professionale, ricerca e lavoro, sulle misure per favorire l´internalizzazione delle nostre imprese, abbiamo anticipato le risorse per la cassa integrazione dei lavoratori e, con la misura ´Creditoincassa´, abbiamo messo 1 miliardo di euro a disposizione dei Comuni che non riuscivano a pagare le imprese lombarde a causa del Patto di Stabilità". Tempi Di Pagamento - "Inoltre, sui tempi di pagamento, per cui l´Italia è stata sottoposta ad una procedura di infrazione da parte della Commissione europea, - ha concluso il presidente Maroni - noi, qui in Lombardia, siamo riusciti ad abbattere i tempi di pagamento dei fornitori fino a una media di 24 giorni, un altro segnale di attenzione importante e concreto nel confronto del nostro sistema imprenditoriale".  
   
   
PMI: FEDERLAZIO METTE BASI PER RAPPORTI COMMERCIALI CON L’INDIA  
 
Roma, 5 aprile 2015 “La nuova India della Presidenza Modi”. Questo il titolo del convegno che il Consorzio R.o.m.e. - Consorzio export della Federlazio - ha organizzato presso la sede dell’Associazione. Presenti all’incontro, oltre ad una nutrita rappresentanza di imprese del Lazio, il Direttore Generale della Federlazio Luciano Mocci, l’Ambasciatore dell’India in Italia Basant Kumar Gupta, il Presidente dell’Indo Italian Institute for Trade and Technology Iiitt, Maurizio Miranda. Scopo dell’incontro, discutere sulle novità riguardanti i rapporti commerciali e industriali tra l’Italia e l’India e mettere le basi per futuri nuovi legami con le imprese del Lazio. Nel corso dell’incontro è emersa la volontà e l’impegno da parte di tutti gli interessati di creare subito le condizioni per agevolare nuovi investimenti in terra indiana da parte delle nostre imprese. Un paese composto dall’Unione di 29 Stati e 7 territori, dal potenziale enorme sotto l’aspetto delle sviluppo economico. Abitato da oltre un miliardo e 200 milioni di persone, l’India rappresenta oggi la dodicesima economia in termini nominali e la quarta in termini di potere d’acquisto. I rappresentanti indiani hanno voluto sottolineare quanto sia in realtà semplice entrare in commercio con il loro paese a dispetto di alcuni luoghi comuni del passato. E’ sufficiente seguire solo alcune regole precise in fase di avvio. Dall’incontro sono inoltre emerse notevoli potenzialità in diversi settori di interesse per l’Italia, in particolare per il restauro archeologico e il turismo culturale, ma anche per quanto riguarda l’Aerospazio e l’Edilizia. “La Federlazio è impegnata da tempo in un processo di internazionalizzazione delle sue imprese e l’India, grazie alle notevoli potenzialità economiche di cui dispone, rappresenta indubbiamente uno dei principali mercati su cui vogliamo puntare. Accogliamo favorevolmente l’invito lanciato dall’Ambasciatore indiano a stringere ancor più le relazioni economiche tra i due paesi affinché esse si trasformino presto in una opportunità concreta per le imprese della nostra regione”. Questa la dichiarazione del Direttore Generale della Federlazio, Luciano Mocci, a margine del convegno.  
   
   
FERRIERA TRIESTE, EMISSIONI SOTTO COSTANTE CONTROLLO DELL´ARPA  
 
Trieste, 5 maggio 2015 - "La situazione delle emissioni della Ferriera di Servola è costantemente monitorata dall´Agenzia regionale per la Protezione dell´Ambiente (Arpa), per compiti istituzionali diretti e per verifiche richieste dalla Regione". A precisarlo è l´assessore regionale all´Ambiente, Sara Vito. "Con il subentro della nuova gestione e nell´ottica di una politica di trasparenza auspicata dalla Regione, alla Ferriera - aggiunge l´assessore - sono state infatti intensificate le attività di controllo, monitoraggio e diffusione dei dati ambientali a favore della popolazione in genere e in particolare delle associazioni ambientaliste operanti sul territorio". Il monitoraggio delle emissioni dell´impianto siderurgico di Trieste avviene anche in relazione agli interventi di riqualificazione dello stabilimento, che hanno già interessato gli impianti e che presto coinvolgeranno anche la cokeria. "Su richiesta della Regione, l´Arpa del Friuli Venezia Giulia ha dunque organizzato una ´task force´ comprendente le migliori professionalità dell´Agenzia, che assicura monitoraggi e interventi diretti in ogni situazione di particolare disagio dovuto alle emissioni, per accertarne le cause e per proporne i rimedi", spiega l´assessore Vito. Così è avvenuto tra marzo e aprile di quest´anno quando la direzione regionale dell´Ambiente, acquisita la segnalazione dei Comitati dei cittadini, ha chiesto il 17 marzo 2015 di verificare le cause dello sforamento delle emissioni. L´arpa dopo una serie verifiche, visite, sopralluoghi e controlli delle centraline di monitoraggio ha redatto una ampia relazione dalla quale si evidenzia un incremento di emissioni a partire dal marzo 2015, in concomitanza e in correlazione all´aumento degli "sfornamenti" in cokeria. Nella sua articolata relazione Arpa ha proposto come misura di contrasto una riduzione degli sfornamenti e la direzione regionale dell´Ambiente, condividendone le valutazioni, il 10 aprile 2015 ha assunto un provvedimento di riduzione degli sfornamenti (che da 78 giornalieri vengono limitati a 67 fino al rilascio della nuova Autorizzazione Integrata Ambientale). L´arpa ha più recentemente monitorato anche le emissioni al camino e verificato i dati rilevabili dall´attività di autocontrollo, dai quali non si desumono emissioni oltre i limiti di legge.  
   
   
LOMBARDIA – USA, 648 MILIONI IN PIÙ DI EXPORT IN UN ANNO MILANO, BERGAMO E BRESCIA TRAINANO LA CRESCITA, TRA MACCHINARI, METALLI E MODA AL VIA CORSO PER LE IMPRESE PER IL BUSINESS NEGLI USA  
 
Milano, 5 maggio 2015 - Lombardia e Stati Uniti: interscambio da 10,4 miliardi di cui quasi 7 di export. Emerge da un’elaborazione Camera di commercio di Milano su dati Istat per l’anno 2014. Milano pesa per 5 miliardi sull’import-export, Brescia circa un miliardo, Varese 971 milioni, Bergamo 950 milioni, Monza 939 milioni. Cresce l’export lombardo del +9,7% in un anno, dato confermato per Milano, Bergamo e Brescia. La Lombardia ha esportato 648 milioni in più in un anno negli Usa, di cui 272 di macchinari, 250 di metalli, 84 di abbigliamento. Business in Usa, un Corso Executive intensivo di 20 ore (18-19-20 giugno). Giovedì 18 Giugno, 14.30 – 18.30: introduzione ed inquadramento giuridico e fiscale. Venerdì 19 Giugno, 09.30 – 18.30: East Coast, Grandi Laghi e West Coast. Settori di punta e strategie per un business di successo. Sabato 20 Giugno, 09.30 – 18.15: Gdo ed individuazione degli interlocutori locali. Oltre alla formazione in aula i partecipanti possono usufruire di servizi di accompagnamento nei mercati di interesse tramite la partecipazione a fiere e missioni organizzate da Camera di commercio – Promos. Per informazioni: nibi@mi.Camcom.it. Elaborazione Camera di commercio di Milano su dati Istat per l’anno 2014
Merce 103012-Varese 103013-Como 103014-Sondrio 103015-Milano 103016-Bergamo 103017-Brescia 103018-Pavia 103019-Cremona 103020-Mantova 103097-Lecco 103098-Lodi 103108-Monza e della Brianza Lombardia 2014 Lombardia 2013
import export import export import export import export import export import export import export import export import export import export import export import export import export import export
A-prodotti Dell´agricoltura, Della Silvicoltura E Della Pesca 313.955 31.815 1.509.686 59.477 0 39.636 13.458.343 3.750.433 3.497.332 450.866 3.289.857 254.612 994.309 70.347 75.130 16.420 1.528.059 68.347 287.502 0 2.975.315 0 30.052 3.497 27.959.540 4.745.450 37.767.819 3.182.095
B-prodotti Dell´estrazione Di Minerali Da Cave E Miniere 70.254 41.544 70.889 15.189 0 151.052 11.539.641 2.702.118 586.987 304.056 165.008 42.181 693.794 0 0 246.072 9.240 0 0 0 114.509 0 274.406 54.970 13.524.728 3.557.182 13.864.419 3.564.296
Ca-prodotti alimentari, bevande e tabacco 450.006 29.209.772 56.634 5.985.236 867.807 1.852.697 33.977.239 247.144.821 698.962 9.961.484 1.156.653 64.313.501 151.908 6.404.119 173.721 25.424.694 370.442 24.047.516 9.225 13.403.817 10.002 2.542.811 893.121 4.650.695 38.815.720 434.941.163 38.556.646 444.715.989
Cb-prodotti tessili, abbigliamento, pelli e accessori 1.038.873 30.344.758 1.752.651 111.747.812 107.190 120.708 28.763.682 543.698.720 2.585.299 53.428.241 3.606.521 28.005.649 321.424 23.990.272 133.852 2.796.206 404.361 33.258.297 214.479 17.453.201 55.189 273.329 1.741.693 89.882.244 40.725.214 934.999.437 35.742.050 850.625.519
Cc-legno e prodotti in legno; carta e stampa 8.504.218 1.400.081 11.163.563 4.326.225 78.450 0 37.691.987 35.623.294 12.108.730 10.482.991 4.925.198 1.426.303 491.544 838.696 12.468.244 791.006 2.803.119 2.617.286 3.768.369 3.633.288 56.221 85.691 21.161.508 6.790.873 115.221.151 68.015.734 106.886.055 52.949.874
Cd-coke e prodotti petroliferi raffinati 49.809 2.699 65.923 3.200 0 0 16.227.276 18.593.245 14.226.094 10.466 20.979.428 12.071 0 0 4.879 10.954 22.138.282 1.002 0 0 0 0 13.275 0 73.704.966 18.633.637 47.848.337 9.605.077
Ce-sostanze e prodotti chimici 8.954.004 22.764.793 10.905.749 9.376.751 34.855 82.635 278.186.391 328.482.630 15.235.676 79.719.794 1.913.018 42.571.742 2.347.022 4.185.663 5.166.459 17.063.676 3.675.444 13.343.771 967.028 3.272.485 2.588.457 15.283.397 67.133.517 46.426.167 397.107.620 582.573.504 455.431.837 532.961.940
Cf-articoli farmaceutici, chimico-medicinali e botanici 837.025 707.583 213.817 2.926.643 1.890 7.367 581.224.053 296.025.075 3.355.100 9.858.554 153.574 1.557.606 2.266.296 2.935.424 0 11.578 0 586.632 623.546 4.298.415 41.275 1.414 28.783.536 69.772.297 617.500.112 388.688.588 575.717.091 407.460.091
Cg-articoli in gomma e materie plastiche, altri prodotti della lavorazione di minerali non metalliferi 8.099.859 27.703.175 1.902.674 5.463.119 469.475 574.050 59.868.295 115.007.216 3.395.814 52.824.229 11.139.733 13.210.942 586.763 9.185.776 3.169.517 5.824.851 5.131.020 8.023.997 460.112 3.837.983 675.244 1.818.248 11.759.638 22.537.279 106.658.144 266.010.865 98.579.968 267.175.515
Ch-metalli di base e prodotti in metallo, esclusi macchine e impianti 21.980.131 67.255.537 10.018.818 70.308.189 51.706 21.835.486 51.088.744 196.720.595 14.883.742 240.974.418 30.555.826 280.962.392 1.335.135 17.171.423 81.321.680 185.676.324 11.256.869 32.791.949 2.733.771 76.960.292 2.004.656 391.093 3.421.768 53.019.843 230.652.846 1.244.067.541 221.933.927 993.923.452
Ci-computer, apparecchi elettronici e ottici 80.451.857 45.852.706 4.277.066 2.840.353 162.625 227.783 193.862.875 107.657.838 9.279.414 18.803.909 4.010.409 25.134.291 998.369 6.213.472 753.805 814.453 598.423 2.508.027 5.148.773 9.572.292 3.510.294 6.083.546 130.228.047 84.914.479 433.281.957 310.623.149 400.952.111 346.480.399
Cj-apparecchi elettrici 42.365.221 16.334.691 1.576.121 1.571.608 29.098 73.297 74.346.245 189.102.181 4.050.270 23.242.528 3.675.807 25.221.349 1.042.540 616.055 609.753 3.142.828 364.255 2.465.399 1.310.200 12.139.140 258.873 9.295.749 16.537.894 13.868.871 146.166.277 297.073.696 133.661.612 246.154.747
Ck-macchinari ed apparecchi n.C.a. 42.495.040 128.399.337 4.513.437 46.928.239 467.902 4.516.371 161.291.924 738.480.163 9.382.902 245.608.450 21.738.840 380.068.810 5.156.196 67.003.358 2.608.232 32.795.211 7.062.533 76.925.455 17.139.730 56.346.862 1.223.021 12.862.108 36.819.561 95.427.654 309.899.318 1.885.362.018 348.186.164 1.612.615.851
Cl-mezzi di trasporto 190.748.536 155.734.926 565.906 3.282.289 777.083 1.764.746 52.529.817 72.598.180 7.518.887 83.693.362 2.712.267 22.377.170 215.717 65.549 466.885 4.519.030 220.879 1.151.345 729.294 783.814 53.446 1.340.737 11.115.807 17.606.822 267.654.524 364.917.970 293.231.935 428.328.790
Cm-prodotti delle altre attività manifatturiere 4.049.754 24.839.581 2.865.598 51.658.251 115.382 331.206 198.399.235 226.579.275 948.050 13.855.012 2.890.304 17.017.449 729.873 3.996.876 193.434 4.412.700 3.231.782 5.986.250 430.289 1.043.439 192.914 247.773 6.261.897 87.154.987 220.308.512 437.122.799 222.797.206 406.773.033
C-prodotti Delle Attivita´ Manifatturiere 410.024.333 550.549.639 49.877.957 316.417.915 3.163.463 31.386.346 1.767.457.763 3.115.713.233 97.668.940 842.463.438 109.457.578 901.879.275 15.642.787 142.606.683 107.070.461 283.283.511 57.257.409 203.706.926 33.534.816 202.745.028 10.669.592 50.225.896 335.871.262 592.052.211 2.997.696.361 7.233.030.101 2.979.524.939 6.599.770.277
E-trattamento Dei Rifiuti 7.967 502.039 9.232 0 0 0 11.637.654 5.109.596 2.189.112 1.792 940.377 3.278.311 126.697 0 1.527.988 0 0 0 0 0 0 0 656.228 2.629.154 17.095.255 11.520.892 40.772.477 13.613.447
J-prodotti Dei Servizi Di Informazione 5.755.740 332.423 31.514 302.816 1.772 0 14.185.956 15.659.859 54.751 534.477 310.534 217.621 57.099 20.948 5.257 64.342 7.131 60.867 19.954 23.416 11.941 3.826 399.089 5.095.580 20.840.738 22.316.175 20.278.353 25.946.981
M-prodotti Professionali, Scientifici 0 2.740 0 0 0 0 11.049 134.762 0 0 7.796 1.140 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 210.839 2.018 229.684 140.660 1.340.719 89.847
R-prodotti Delle Attivita´ Artistiche 59.770 2.821.995 70.951 238.154 1.859 32.000 12.013.780 44.393.452 402.522 320.716 206.281 601.359 31.068 22.555 1.026 850.002 49.554 4.458.488 14.201 256.259 29.302 15.000 219.913 495.404 13.100.227 54.505.384 21.810.683 35.174.015
V-provviste Di Bordo 377.819 56.139 3.890.742 8.148.031 21.247 5.000 5.873.957 968.313 1.036.210 80.988 490.717 35.867 33.000 28.750 26.521 67.245 0 8.400 156.050 29.749 18.497 0 439.353 166.511 12.364.113 9.594.993 14.920.792 10.280.675
Totale 2014 416.609.838 554.338.334 55.460.971 325.181.582 3.188.341 31.614.034 1.836.178.143 3.188.431.766 105.435.854 844.156.333 114.868.148 906.310.366 17.578.754 142.749.283 108.706.383 284.527.592 58.851.393 208.303.028 34.012.523 203.054.452 13.819.156 50.244.722 338.101.142 600.499.345 3.102.810.646 7.339.410.837 3.130.280.201 6.691.621.633
Totale 2013 379.383.344 540.503.573 55.669.565 338.675.124 2.546.095 26.025.243 1.913.497.397 2.937.498.058 144.299.989 743.615.523 85.411.062 832.223.671 27.161.464 161.087.759 109.462.838 110.600.698 23.238.788 169.233.546 50.233.240 171.324.233 10.618.465 46.958.428 328.757.954 613.875.777 3.130.280.201 6.691.621.633
var % 9,8% 2,6% -0,4% -4,0% 25,2% 21,5% -4,0% 8,5% -26,9% 13,5% 34,5% 8,9% -35,3% -11,4% -0,7% 157,3% 153,2% 23,1% -32,3% 18,5% 30,1% 7,0% 2,8% -2,2% -0,9% 9,7%