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Notiziario Marketpress di Mercoledì 08 Luglio 2015
Politica
QUESTA MATTINA: IL PRIMO MINISTRO GRECO ALEXIS TSIPRAS AL PARLAMENTO EUROPEO  
 
Strasburgo, 8 luglio 2015 - Il primo ministro Alexis Tsipras dibatterà questa mattina con i deputati sul futuro della Grecia e sulle conclusioni dei vertici di martedì con i leader della zona euro e del Consiglio europeo del 25 e 26 giugno. Il presidente del Consiglio, Donald Tusk e il Presidente della Commissione europea, Jean-claude Juncker si uniranno al dibattito, che avrà inizio verso le 9.30 nell´aula plenaria di Strasburgo. Il presidente del Parlamento europeo, Martin Schulz, presiederà il dibattito. Alle ore 8:30, il Primo Ministro lussemburghese, Xavier Bettel, presenterà e discuterà le priorità operative della futura Presidenza del Consiglio. Il Lussemburgo, membro fondatore dell´Unione europea, presiederà per la dodicesima volta il semestre di presidenza del Consiglio. Http://www.europarl.europa.eu/ep-live/it/schedule/  http://ec.Europa.eu/avservices/ebs/schedule.cfm?sitelang=en&page=2&institution=0&date=07/08/2015    
   
   
PARLAMENTO EUROPEO: LA GRECIA AL CENTRO DEL DIBATTITO SULLA PRESIDENZA LETTONE E NAZISMO FINANZIARIO  
 
 Strasburgo, 8 luglio 2015 - In che maniera l´Unione europea gestirà la crisi greca dopo il referendum di domenica? Su questa domanda si sono concentrati gli interventi dei parlamentari europei in occasione del dibattito di martedì 7 luglio sulla Presidenza lettone uscente. Il primo ministro lettone Laimdota Straujuma ha posto l´accento sul periodo molto impegnativo che la presidenza del suo paese ha dovuto affrontare: "Il nostro obiettivo era quello di creare un´Europa competitiva, digitale e attiva. Tuttavia gli attacchi terroristici in molti paesi europei e la crisi migratoria ci hanno spinto a riadattare le nostre priorità". Dopo essersi congratulato con la Presidenza lettone, il Presidente della Commissione europea Jean-claude Juncker si è detto contro un´uscita della Grecia dall´Unione: "Sono contro il cosiddetto "Grexit", dobbiamo evitarlo a tutti i costi. Certo, ci sono quelli che spingono per l´uscita della Grecia dall´Unione europea, ma questa è una risposta superficiale alla crisi e le risposte superficiali sono sempre sbagliate. L´europa è fatta di compromessi e questo è il lavoro della Commissione europea. Dobbiamo mettere da parte il nostro ego e affrontare la situazione. Questa sera ci riuniremo nuovamente e cercheremo di abbassare i toni retorici che hanno accompagnato il dibattito degli ultimi giorni". Mandfred Weber, europarlamentare tedesco del centro-destra, ha dichiarato: "Se l´Europa non è disposta a fare delle riforme, questo continente non ha un futuro. In questo senso la Lettonia è un esempio positivo". Ha poi aggiunto: "La solidarietà è importante, come anche la democrazia. Ma dobbiamo saper rispettare le regole". L´onorevole Gianni Pittella, parlamentare socialista italiano, si è detto d´accordo con la posizione espressa dal Presidente Juncker e ha aggiunto: "C´è in gioco il futuro dell´Europa ed è estremamente importante che il governo greco arrivi con delle proposte concrete e serie. Dobbiamo costruire i ponti che permettano ai cittadini greci di respirare di nuovo". Il conservatore lettone Roberts Zile ha legato la questione greca con quella del suo paese: "Dopo il programma di austerità in Lettonia, spero che si raggiunga un accordo equo sulla Grecia". L´appello dell´eurodeputato belga Guy Verhofstadt è risuonato forte e chiaro nell´emiciclo del Parlamento europeo: "Le persone parlano di Grexit come se niente fosse, quando in realtà dovremmo parlare della possibilità di avere una vera e propria unione monetaria capace di risolvere i problemi come questo". Rebecca Harms, deputata tedesca del gruppo dei Verdi, ha ricordando al Primo ministro greco che il suo compito ora è quello di "riunire il suo paese". Parole dure quelle rivolte alla Presidenza lettone da parte dell´europarlamentare inglese Paul Nuttall del Gruppo Europa della Libertà e della Democrazia diretta: "Non avete fatto assolutamente nulla mentre l´Europa cadeva a pezzi". "E le persone? Lei ha parlato semplicemente di multinazionali e grandi imprese!", così Gianluca Buonanno, parlamentare italiano del Gruppo dell´Europa delle Nazioni e della Libertà, ha ammonito il Presidente della Commissione europea. Durante il suo intervento l´onorevole Buonanno ha anche mostrato una bandiera dell´Unione europea e una della Germania: "Questa è una bandiera dell´Unione e questa quella della Germania. Non voglio morire sotto la bandiera tedesca. In passato c´è stato il Nazismo, ora c´è il Nazismo finanziario". L´europarlamentare ungherese Krisztina Morvai, ha dichiarato: "Il Presidente Juncker rappresenta bene i paesi ricchi dell´Europa occidentale, ma non ho sentito nessuno parlare del perché molti cittadini greci o dell´Europa dell´Est stanno abbandonando il loro paese. Per quanto tempo ancora dovremo sentir parlare di cittadini di serie A e di serie B?". La questione greca sarà discussa in Plenaria mercoledì 8 luglio dopo la riunione dell´Eurogruppo e del Consiglio europeo martedì 7 luglio.  
   
   
UE, IL LUSSEMBURGO ASSUME LA PRESIDENZA DEL CONSIGLIO: LE OPINIONI DEGLI EUROPARLAMENTARI  
 
Strasburgo, 8 luglio 2015 - Dal 1 luglio la Presidenza del Consiglio dell´Ue è nelle mani di uno dei più piccoli, ma più esperti Stati membri: il Lussemburgo. L´8 luglio gli eurodeputati terranno un dibattito in Plenaria sulle sfide della nuova presidenza: la crisi del debito greco, i flussi migratori nel Mediterraneo e la preparazione della conferenza sul cambiamento climatico di Parigi. Abbiamo intervistato tutti e sei i deputati del Lussemburgo per sapere la loro opinione sulle principali sfide della presidenza. Frank Engel (Partito popolare europeo) - "Raramente, forse mai, la Presidenza del Lussemburgo ha dovuto affrontare delle sfide come quelle attuali: i flussi migratori nel Mediterraneo, la crisi greca, la rinegoziazione della Gran Bretagna. E come se non bastasse, l´economia europea è a corto d´investimenti e questo ha chiaramente un impatto negativo sulla crescita. Risolvere tutti questi problemi in sei mesi è impossibile. Tuttavia quello che il nostro paese può fare è gestire tutto ciò nella migliore maniera possibile, com´è nella tradizione della Presidenza lussemburghese". Georges Bach (Partito popolare europeo) - "In quanto membro della commissione per i Trasporti credo sia importante finalizzare il Quarto pacchetto ferroviario con un risultato soddisfacente per i clienti, le aziende e i lavoratori. La crescita e l´occupazione sono sicuramente le priorità in campo sociale. Mi aspetto che delle misure concrete siano prese per migliorare l´occupazione giovanile e che delle proposte siano avanzate per combattere la disoccupazione di lunga durata e aumentare la quota delle donne nelle imprese e nell´amministrazione". Viviane Reding (Partito popolare europeo) - "Solo mettendo in atto delle politiche coerenti e applicate da tutti gli stati membri saremo in grado di affrontare le sfide che abbiamo di fronte. Il Lussemburgo deve dare un nuovo impeto all´Europa. In termini economici, la creazione di un vero e proprio Mercato unico digitale, l´approfondimento dell´Unione economica e monetaria e la conclusione di vari accordi commerciali possono essere fonti di crescita e di stabilità. In termini politici, la capacità di bilanciare le relazioni tra l´Europa e i suoi vicini nonché la risposta a delle eventuali minacce esterne dipenderanno dalla direzione che il Lussemburgo vorrà dare alla sua presidenza". Mady Delvaux (Socialisti e Democratici)- "La questione migratoria sarà certamente la principale sfida che la presidenza lussemburghese dovrà affrontare. Abbiamo aperto le nostre frontiere interne, ora dobbiamo andare oltre, dobbiamo creare una politica comune in materia di asilo e migrazione. Il mercato digitale, i problemi energetici, l´innovazione a livello europeo sono le altre grandi sfide. Senza dimenticare le questioni spinose legate al Ttip e al Luxleaks. L´europa ha bisogno maggiore solidarietà. Abbiamo costruito un´unione economica, per quanto imperfetta, ora creiamo insieme un´Unione al servizio dei suoi cittadini". Charles Goerens (Alleanza dei Liberali e dei Democratici per l´Europa) - "È noto da tempo che la conferenza sul cambiamento climatico di Parigi sarà la sfida principale della presidenza lussemburghese. Dei progressi in materia fiscale e l´attuazione del Fondo europeo per gli investimenti strategici sono anche auspicabili. Il successo della Presidenza lussemburghese dipenderà anche dalla sua capacità di rendere l´Unione europea più coesa e coerente". Claude Turmes (Verdi/ale) - "Dobbiamo mantenere il riscaldamento globale sotto i 2° C entro la fine di questo secolo. La presidenza lussemburghese dovrà ottenere da tutti gli Stati membri una posizione comune ambiziosa e dovrà guidare l´Unione europea nella conferenza di Parigi per trovare un accordo con i nostri partner mondiali. Un´altra sfida sarà l´Unione energetica. Il Lussemburgo ha l´esperienza per creare una forte cooperazione regionale, come abbiamo fatto con i nostri vicini belgi e olandesi all´interno del Benelux".  
   
   
DISCORSO DEL PRESIDENTE DELLA COMMISSIONE EUROPEA, JEAN-CLAUDE JUNCKER SULLA REVISIONE DEL LETTONE PRESIDENZA E PRIMA DEL VERTICE EURO SULLA GRECIA  
 
 Strasburgo, 8 luglio 2015 - Signor Presidente, Signora Presidente del Consiglio, Signore e signori, [Bilancio della Presidenza Lettone] Vorrei rendere un sentito omaggio ai risultati della presidenza lettone. Come hai detto tu stesso, signora Presidente del Consiglio, questa è stata la prima presidenza di Lettonia. Che esperienza e che spettacolo questo è stato per la prima presidenza. Grazie, a nome dell´Europa. Io credo che avete fatto un lavoro esemplare e vi affido per quello che avete raggiunto. In particolare, vorrei ringraziarvi per affrontare con successo una serie di proposte che la Commissione ha introdotto poco prima dell´inizio della sua Presidenza o durante questo periodo, in particolare relativi al piano di investimenti. Che bella collaborazione dalla presidenza, e quindi il Consiglio e il Parlamento europeo, per portare questo ambizioso progetto a termine con successo nel giro di pochi mesi. Nel rendere omaggio a te sto anche rendere omaggio al Parlamento, che ha fatto un passo al piatto quando necessario. Ispirato da una presidenza ambiziosa, la Commissione non ha perso tempo nel presentare una serie di proposte, alcune delle quali si è appena citato: l´unione di energia, l´unione dei mercati dei capitali, l´unione digitale - tutto questo era possibile perché la Commissione ha ritenuto supportato da una presidenza che ha fissato in alto le sue attrazioni. Vorrei raccomandare le vostre abilità di negoziazione. E ´vero che l´entrata in vigore del trattato di Lisbona ha portato alcuni cambiamenti nel ruolo di primi ministri e ministri degli esteri. Ora abbiamo una presidenza permanente del Consiglio, in modo che il primo ministro non ha più di presiedere i Consigli europei. Abbiamo un alto rappresentante che presiede il Consiglio Affari esteri. Abbiamo una presidenza permanente dell´Eurogruppo, che alleggerisce un po ´l´onere per i ministri delle Finanze. Come avrei apprezzato queste condizioni durante la mia presidenza finale come Primo Ministro del Lussemburgo, quando ho dovuto presiedere il Consiglio europeo, Ecofin e l´Eurogruppo. Così mi creda, so che i vincoli, gli alti e bassi di una presidenza. È tirato fuori con un tocco, e vorrei rendere omaggio alle vostre molte capacità di negoziazione e in particolare per il lavoro esemplare e distinto dal rappresentante permanente. Siamo i primi ministri e presidenti possono essere dei geni, ma senza quelli che fanno il vero lavoro non siamo nulla. Quindi vorrei anche rendere omaggio qui all´eccellente servizio civile lettone. [Situazione in Grecia] Questa sera avremo un altro Consiglio europeo sulla Grecia. E a questo proposito vorrei spendere due parole veloci. Ho letto sulla stampa nazionale tedesca che ´Juncker è scomparsa´. Vorrei avvertire di non gioire troppo presto. Non ho fatto alcuna dichiarazione sul referendum greco sia Domenica sera o ieri. A volte che deve essere permesso, e alcuni altri farebbe bene a fare altrettanto - e questo include i disturbatori troppo - a riflettere prima di parlare. Io non scomparire, parlo per la prima volta sul tema del referendum greco al Parlamento europeo. Questa è la casa della democrazia. Interviste veloci con la stampa non può sostituire qualsiasi dibattito al Parlamento Europeo. O noi rispettiamo il Parlamento europeo, o diamo interviste veloci. Io sono qui, nel Parlamento, perché è qui che io porto la responsabilità e questo è dove riporto a. E vorrei anche dire quanto segue. Non voglio iniziare con questo, ma devo dire che all´inizio il comunque. Il ruolo della Commissione europea sul tema della Grecia è stata pesantemente criticata in alcuni Stati membri, soprattutto in quelli in cui la stessa lingua è parlata come quella che sto usando in questo momento. Il Parlamento vuole avere una Commissione politica, nel qual caso la Commissione deve anche essere permesso di esprimersi sulle questioni politiche. O il Parlamento e altri vogliono una Commissione composta da alti funzionari. Io non sono un funzionario di alto livello. Io sono un leader politico e io comunque trovo sorprendente che tutti possano esprimere la propria opinione sul tema della Grecia e il futuro della zona euro, oltre al Presidente della Commissione. Non sarò tacere da altri. Io sono stato eletto a questa posizione. E lo stesso vale anche, vorrei subito aggiungere, al Parlamento europeo e al Presidente del Parlamento europeo. Il Presidente del Parlamento europeo partecipa spesso alle riunioni del Consiglio europeo e presenta i sentimenti, le sensibilità e le opinioni del Parlamento europeo e lo fa in un modo molto piacevole, anche se non sempre altrettanto piacevole per tutti. L´idea che il presidente del Parlamento europeo dovrebbe venire al Consiglio, fare la sua presentazione, uscire e tenere la bocca chiusa prima di essere ancora una volta consentito in, è ridicolo. Il Parlamento europeo non è tigre di carta e ha anche di esprimere pareri sulle questioni in gioco in Europa tra le riunioni del Consiglio europeo. E sono grato al Presidente del Parlamento europeo che - anche se non sempre coperto da un mandato, anche io non ho sempre che - ha molto spesso per conto del Parlamento europeo ha coinvolto nelle discussioni, a volte coraggiosamente, a volte con forza , a volte in modo persuasivo e talvolta in maniera illuminante. Il Parlamento europeo non è una tigre di carta n d il Presidente del Parlamento europeo non è zerbino. Deve fare quello che ha fatto. Ora abbiamo un ulteriore vertice europeo sul tema della Grecia, questa sera. È buono. Ora tutti dicono che dobbiamo rispettare il voto dei greci. Faccio. Ma vorrei anche capire il voto degli elettori greci, il popolo greco. Essi sono stati presentati con una domanda che non può essere chiesto. Dobbiamo discutere in dettaglio ciò che rispettando i mezzi voto greco. Ecco perché la questione è quindi importante per quello che i greci hanno detto ´no´ a. La maggior parte dei greci ha detto no ad un progetto di testo delle tre istituzioni che è stato a lungo fuori-of-date quando è stato messo ai voti. Fino Giovedi della scorsa settimana ero a intensi negoziati con il governo greco, e il primo ministro greco sa molto bene che ciò che il popolo greco sono stati presentati con a votare non è stato fino ad oggi. Nella misura in cui vi sollecitare il primo ministro greco questa sera - ho già fatto questo ultimo notte- per spiegare il voto greco a me in quanto la questione che è stata votata non è stato sul tavolo da molto tempo e tutti i soggetti coinvolti nel processo di negoziazione lo sa. Ora non è tanto una questione di perdere tempo a discutere chi ha ragione. Dobbiamo mettere il nostro piccolo ego o nel mio caso, grande ego, da una parte e affrontare la situazione ora ci troviamo ad affrontare. E la situazione è che io continuo a pensare - e sarò sempre che questo alla fine di tutti i tempi - questo è il mio appello - questa è la mia volontà - voglio evitare che una Grexit. Voglio, ora come prima, per evitare che una Grexit. Io non sono a favore di una ´Grexit´. Ci sono quelli all´interno dell´Ue che, apertamente o segretamente, stanno spingendo per la Grecia di essere espulsi dalla zona euro. Ho una certa esperienza della vita, e la vita mi ha insegnato che la risposta più semplice è spesso la risposta sbagliata. Io non sono a favore di risposte semplici. In Europa non ci sono risposte semplici. Europa significa costantemente impegnata a trovare soluzioni di compromesso - che era e rimane la nostra missione in seno alla Commissione europea. Non voglio che la Grecia - la grande nazione greca - a sentire che vogliamo buttare e la sua gente fuori dell´unione monetaria europea o fuori dell´Unione europea. Nessuno dovrebbe voler espellere i Greci. E per questo motivo la Commissione europea farà del suo meglio per garantire che il lavoro riprenderà i negoziati con la Grecia. Che tipo di Unione europea sarebbe, dove la gente improvvisamente smesso di parlare gli uni agli altri? Se le nazioni d´Europa si fermano a parlare tra di loro, l´Ue arriverà alla fine della riga. Credo che sia giunto il momento di tornare al tavolo - con il senso comune e la comprensione, e anche occasionalmente con passione, dal momento che senza passione non possiamo farcela. Ero sgomento quando la delegazione greca uscì negoziati. Non e ´come lo facciamo in Europa. In Europa negoziamo fino all´ultimo momento. Il governo greco non ha fatto che ed è stato un grave errore. Va da sé che ci sarà ancora una volta tornare al tavolo, come facciamo sempre in Europa, e dobbiamo cercare di trovare una soluzione. Non sarà possibile dare risposte subito. Se abbiamo trovato una soluzione oggi, sarebbe ancora una volta essere troppo semplice. Ma oggi noi spianare la strada per mettere le cose a posto - in trattative comuni e la comprensione reciproca e la tolleranza reciproca. Parte di questo comporta la chiamata a un arresto immediato per l´escalation nella retorica. Non accetterò - lo dico qui dove la democrazia europea ha la sua casa - che i rappresentanti delle istituzioni sono descritti come ´terroristi´ dal governo greco - e mi rifiuto soprattutto ad accettare che la Commissione e il suo Presidente devono essere descritti in questo modo . Non si può comportarsi così in Europa. Tutti hanno davvero messa tutta, la Commissione ha più di chiunque altro. Se tutti avessero messo in tanto sforzo come la Commissione e il suo Presidente allora non saremmo nella situazione in cui siamo oggi. Quindi questa sera sarà sempre di nuovo insieme, e noi faremo del nostro meglio per ottenere le cose in pista, senza distrazioni retorici rumorose, per raggiungere un accordo consensuale. Con tutto il rispetto per le opinioni espresse dal popolo greco, la Commissione desidera sapere che cosa significa questo voto. Mi hanno detto che non è un ´No´ per l´Europa. Mi hanno detto che non è un ´No´ per l´euro. Non può essere un ´No´ alle proposte delle istituzioni perché non sono più sul tavolo erano. Così mi sarebbe piaciuto una spiegazione del voto del primo ministro greco. La palla è saldamente in corte del governo greco. Oggi a Bruxelles il governo greco deve spiegare come intende andare avanti in questa debacle. Da parte sua, la Commissione europea - e il suo presidente - è disposto a fare tutto il possibile per raggiungere un accordo entro un intervallo accettabile. I greci e gli europei possono fidarsi della Commissione. Grazie!  
   
   
OSSERVAZIONI DI PRIMO VICEPRESIDENTE FRANS TIMMERMANS - DIBATTITO IN PARLAMENTO EUROPEO SESSIONE PLENARIA SUL PROGRAMMA DI LAVORO DELLA COMMISSIONE 2016 EUROPEA  
 
Strasburgo, 8 luglio 2015 - Introduzione - Esattamente 10 anni fa, 52 persone sono morte e molte altre sono rimaste ferite in terribili terribili attentati di Londra. Ricordo vividamente in questi giorni e in particolare l´effusione di solidarietà in tutto il mondo e soprattutto in Europa. In quel momento, qualunque sia la nostra posizione può essere sulla cooperazione europea, noi europei avevano un senso di un destino comune. Perché qualsiasi altra cosa che potremmo fare bene o male, abbiamo un dovere comune di lottare per la sicurezza dei nostri cittadini, un dovere comune per assicurare che questi barbari, questi pensatori distorte, questi nichilisti non sono in grado di distruggere il caos nelle nostre società . Questo va oltre la politica. Si tratta di dignità umana, i nostri valori comuni. Le sfide che le facce dell´Europa sono enormi: sul terrorismo, sulla migrazione, sui posti di lavoro e la crescita, sulla Grecia. Questo è lo sfondo contro il quale stiamo lavorando al nostro programma di lavoro per il 2015 e per il 2016. Permettetemi di dire una parola su entrambi. Cwp 2015: stato di pla y Oltre la metà degli elementi del programma di lavoro sono completamente o in gran parte soddisfatte. Grazie a questo Parlamento, il Fondo europeo per la Strategic Investments è operativo dal 1 ° luglio. Abbiamo esposto agende strategiche anche per gli investimenti, Unione Energia, il mercato unico digitale, migrazione, della sicurezza interna e di un più equo sistema di imposta sulle società. Questi programmi e piani d´azione annunciare un carico di lavoro legislativo notevole per il Parlamento nei mesi e anni a venire. Alcune di queste proposte sono già prima, più stanno arrivando - a cominciare dalla revisione della etichettatura energetica e le emissioni di legislazione il commercio la prossima settimana. In totale, più di 40 proposte legislative saranno fruiti dalle strategie che abbiamo già presentato.Che arriva in cima alle 140 proposte pendenti sul tavolo dei co-legislatori. Quindi cerchiamo di busto questo mito che questa Commissione non è abbastanza imminente. Qualora la normativa è la risposta giusta per affrontare le grandi cose, saremo grande sulla legislazione. Stiamo lavorando sulle strategie ambiziose sul commercio e gli investimenti , il mercato unicoper i beni e per i servizi, in un ambizioso pacchetto per l´ economia circolare . Presenteremo un piano d´azione per lo sviluppo di una vera e propria Unione Capital Markets in autunno e accompagneremo con le prime proposte legislative nei settori più urgenti. E prima della fine dell´anno, vogliamo mettere a una vasta - e chiaramente molto bisogno - ´Uem pacchetto´ . L´importanza della dimensione sociale - nell´Uem e più ampiamente - è qualcosa di Presidente Juncker e io siamo entrambi molto legato to.To accelerare l´ iniziativa per l´occupazione giovanile , abbiamo proposto facendo 1 miliardo di euro a disposizione quest´anno. Stiamo anche lavorando attivamente un lavoro Mobilità pacchetto , che sarà adottata entro la fine dell´anno. Il Collegio avrà un ulteriore dibattito orientativo dedicato alla politica sociale subito dopo l´estate. Prima di guardare avanti verso il 2016, vorrei sottolineare che ci vuole in questo caso tre per ballare il tango. Fornire risultati dove importa è una responsabilità condivisa di tutti e tre le istituzioni. È per questo che stiamo negoziando un accordo interistituzionale rivisto Legiferare meglio , e non vedo l´ora il primo incontro con il Ministro Schmit e Guy Verhofstadt. La nostra proposta pone particolare attenzione al rafforzamento e al consolidamento di pianificazione e programmazione annuale e pluriennale. Pur rispettando le disposizioni specifiche per una stretta cooperazione tra il Parlamento e la Commissione che sono enunciate nell´accordo quadro, e ciascuno del ruolo delle tre istituzioni in virtù dei trattati, per lavorare meglio a monte crediamo di poter davvero fare che i nostri sforzi congiunti fornire efficaci e risultati ambiziosi per affrontare le sfide che l´Europa deve affrontare. Cwp 2016: preparativi Vorrei brevemente rivolgo ai preparativi per il prossimo anno. Un primo dibattito di orientamento si terrà a College una settimana da oggi. Nel mese di settembre, avremo l´opportunità di fare il punto sui progressi compiuti e delle sfide da affrontare durante la Stato del Presidente Juncker dell´Unione indirizzo . Abbiamo intenzione di adottare il programma di lavoro 2016, il 27 ottobre. Nella corsa la Commissione si impegnarsi attivamente nel dialogo con il Parlamento , in piena conformità con l´accordo quadro. Ci sarà anche ascoltare l´ingresso degli Stati membri in seno al Consiglio Affari generali. Per avviare e guidare la nostra discussione, la ´lettera di intenti´ sarà inviato in parallelo con il discorso sullo stato dell´Unione in quest´Aula. Ci si può aspettare un altro mirato ed equilibrato programma di lavoro, concentrati sul 2016 e solo su 2016, fondata su dieci priorità indicate dal presidente Juncker e d´accordo con il vostro Parlamento. I nostri programmi strategici - quelli già presentati e quelli ancora a venire alla fine di quest´anno - sarà ovviamente il telaio principale e vi terremo una chiara focalizzazione sulla fornitura di ciò che abbiamo annunciato lì. 2016 sarà ovviamente anche essere l´anno del Qfp revisione intermedia . Ancora una volta ci sarà un forte accento sulla Refit , perché mantenere l´acquis aggiornate e pertinenti alle sfide di oggi richiede uno sforzo permanente. E se proposte pendenti devono essere abrogate o revocata per consentire i co-legislatori di usare le loro energie sui file che hanno una probabilità di essere adottata, li bandiera. Dobbiamo essere pragmatici e orientato al risultato. Se gli altri devono essere priorità e accelerare, li bandiera. Spero di poter contare sul costante sostegno del Parlamento, e penso che abbiamo bisogno di ottenere risultati migliori per i nostri cittadini. Conclusione Allineando le nostre priorità politiche e la pianificazione può contribuire a fare la differenza per se gli europei guardano all´Europa come parte del problema, o meglio una parte della soluzione per le enormi sfide che devono affrontare. Non vedo l´ora della risoluzione che il Parlamento adotterà entro questa settimana e che sarà molto utile nel guidare la riflessione in corso da parte della Commissione. Lavoriamo insieme, lavoriamo duro - ci sono tante sfide che abbiamo di fronte, tanti risultati cittadini si aspettano da noi: facciamolo insieme. _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ Chiusura dei lavori dopo gli interventi degli eurodeputati Lasciatemi solo reagire a una serie di osservazioni che sono state fatte. Prima di tutto, devo dire che non vi è un ampio sostegno per lavorare a stretto contatto su un programma di lavoro della Commissione che si rivolge e, naturalmente, che sceglie le priorità politiche dopo un dibattito.Priorità politiche sono qualcosa che il dibattito e cerchi maggioranze a farli, chiaramente. Allo stesso tempo, vedo anche la volontà di questa istituzione, così come so che esiste in seno al Consiglio e alla Commissione di raggiungere un accordo interistituzionale, possibilmente entro la fine di quest´anno su Legiferare meglio E naturalmente meglio Legiferare non è la risposta a tutti i nostri problemi. Legiferare meglio non risolverà la crisi in Grecia. Legiferare meglio non è il modo di affrontare Putin. Accetto tutti questi punti. Ma Legiferare meglio è un modo per cercare di rispondere alla richiesta di una quantità infinita di piccole e medie imprese di tutta Europa che ci dicono - che mi stanno raccontando ogni volta che vado a uno Stato membro - ´vi preghiamo di aiutarci a tagliare la burocrazia, per favore aiutateci creare maggiore chiarezza, vi preghiamo di aiutarci a capire che è possibile creare una legislazione chiara, non una legislazione in cui gli Stati membri avranno quindi infinite possibilità di doratura in modo che siamo completamente persi ´. Queste sono cose che sono importanti. Sono importanti per le Pmi, quindi sono importanti per l´occupazione, quindi sono importanti per la crescita. E sì, naturalmente questo non è sconvolgente, questo non cambierà la natura dell´Europa. Ma sta andando a fare la differenza, per centinaia di migliaia di persone; persone che stanno cercando giorno per giorno molto duro per creare una vita per se stessi, le loro famiglie e le persone che lavorano per loro. Quindi per me questa è una cosa importante. Il modo in cui si crea la legislazione è importante per centinaia di milioni di europei. Anche se non sanno che è importante è ancora.Perché il risultato è qualcosa che dovranno affrontare. E mi permetta di essere molto chiari sulla valutazione d´impatto. Voglio essere molto chiaro su più controllo. Questo non porta a togliere il potere dei politici. Non cambiamo questo. Conduce ai politici più consapevoli e non so quale sarebbe il problema con i politici più consapevoli. Un migliore controllo e una migliore valutazione dell´impatto significa che i politici, quando decidono, sono meglio informati di quello che possono decidere. Direi non cambiare le cose. Non usare l´argomento che i politici dovrebbero essere responsabili di respingere valutazione d´impatto e controllo. La Commissione non vuole usare valutazione d´impatto e di controllo per togliere potere politici. Al contrario, vogliamo che per aiutare i politici siano meglio informati. E lo vediamo tutti i nostri Stati membri, che a volte il controllo porta a una conclusione in cui gli esperti dicono che significa che questo provvedimento sarà più costoso per i seguenti motivi, e poi ancora Parlamenti decidere che pensano che qualcosa sia giustificato da grande politico gli obiettivi e lo fanno comunque. Ma almeno la gente sa ciò che si decide. E penso che ci sia nulla in contrario. E tra l´altro su una maggiore trasparenza, sono tutti per esso. Ma uno dei motivi per cui abbiamo bisogno - abbiamo delle due istituzioni - più trasparenza, è anche per mostrare ai destinatari della nostra legislazione in cui siamo responsabili - Parlamento e Commissione - e se lo Stato membro è responsabile. Perché non vi è ancora un enorme quantità di doratura in corso. Ed è sempre qui gli Stati membri hanno il pieno diritto di farlo. Se vogliono creare una legislazione più severa, è interamente a loro; ma poi non è colpa dell´Europa per questo, essere onesti su di esso, essere trasparente su di esso. E penso che le proposte che discuteremo nel nostro accordo interistituzionale ci aiuterà a diventare più trasparente. Questo vale anche per gli atti delegati e gli atti in cui spero si possa raggiungere un accordo che creerà maggiore trasparenza di attuazione. Per quanto concerne la Commissione è necessario mettere tutti gli atti delegati i progetti su Internet per un periodo di 4 settimane, in modo che tutti nel mondo esterno può vedere quello che stiamo proponendo. Per l´atto di esecuzione è leggermente più difficile, perché a volte, come quando si cambia il prezzo di un prodotto, non si può dare che nel corso di un dibattito pubblico per molto tempo, ma cercheremo di mettere la quantità massima di primaria e secondaria legislazione per il controllo pubblico in modo che tutti sanno quello che stiamo facendo e speriamo di evitare un altro olio d´oliva può disastro o qualcosa di simile. E potrebbe aiutare mettendolo nella sfera pubblica. Naturalmente abbiamo bisogno di agire su una serie di cose che sono molto importanti e la migrazione è uno di loro, e sono sicuro che domani, quando i dibattiti si svolgeranno sui risultati del Consiglio europeo che il presidente Juncker vorrà tornare a questo. Ma la commissione si attacca alle sue proposte. Crediamo, anche dopo il dibattito con il vostro Parlamento, che siamo sulla strada giusta con queste proposte. E devo dire che se mi chiedete qual è la differenza tra la migrazione legale e illegale, chiaramente qualcuno abusare del sistema di asilo perché vogliono una vita migliore in Europa, questo è l´immigrazione clandestina. E la politica in materia di asilo dovrebbe essere per le persone che scappano perché non hanno da temere per la propria vita. Penso che abbiamo meno supporto in Europa per la politica di asilo, perché molti dei nostri cittadini sanno che il sistema viene abusato e non siamo in grado se scopriamo persone che abusano del sistema per assicurarsi che il rientro nei paesi di provenienza. Se si vuole una politica di migrazione e di asilo credibile dobbiamo fare in modo che le regole siano effettivamente applicate, in modo che le persone che meritano asilo ottengono asilo - purtroppo troppo spesso il sistema li fallisce - e che le persone che non meritano di asilo vengono rinviati dove sono venuti da. E abbiamo bisogno di accordi con paesi terzi per farlo. Ma abbiamo bisogno anche - e questa è la demografia semplici - abbiamo anche bisogno di possibilità per l´Unione europea di avere forme giuridiche tradizionali di migrazione. Ci deve essere una possibilità per le persone a richiedere un visto, a un´ambasciata dove vivono, di venire a vivere e lavorare in Europa. Per non essere alla mercé di contrabbandieri, per non correre il rischio di annegare nel Mediterraneo, ma per avere una buona possibilità, se l´Europa ha bisogno di persone come loro, da applicare e poi venire in Europa.in questo senso credo che l´immigrazione legale è anche parte della soluzione. Vorrei concludere signor Presidente dicendo che per me la cosa importante è che le nostre due istituzioni lavorano in stretta collaborazione. Perché io non credo che nessuno contesta il nostro obiettivo che dobbiamo fare meglio a produrre risultati per i nostri cittadini. E a volte questi sono risultati enormi e grande e molto sconvolgente. Ma molto spesso questi sono piccoli risultati. Ma un certo numero di piccoli risultati creerà una maggiore crescita, più posti di lavoro, creerà una migliore protezione sociale, creerà un futuro migliore per centinaia di migliaia di giovani europei che sono ancora disoccupati oggi. E penso che è un obiettivo vale la pena lottare. Grazie Signor Presidente.  
   
   
COMMISSIONE EUROPEA SI IMPEGNA A INCREMENTARE I FINANZIAMENTI PER L´ISTRUZIONE NELLE EMERGENZE UMANITARIE  
 
Oslo, 8 luglio 2015 Il commissario europeo per gli aiuti umanitari e gestione delle crisi Christos Stylianides annuncia oggi il suo obiettivo di dedicare il 4% del bilancio per gli aiuti umanitari dell´Unione europea all´istruzione per i bambini in situazioni di emergenza. Parlando  al vertice di Oslo sull´educazione per lo sviluppo, Christos Stylianides ha detto: "Nessun bambino dovrebbe perdere l´educazione Vogliamo rendere l´istruzione una priorità nelle situazioni di emergenza in modo che più bambini possano avere accesso all´apprendimento, agli insegnanti, a un più luminoso. Futuro. Io sono veramente impegnati a questa causa. Io propongo di dedicare il 4% del nostro bilancio per gli aiuti umanitari all´educazione nelle situazioni di emergenza nel corso del mio mandato. Questa è una delle mie priorità. Sono già in contatto con il Parlamento europeo nei confronti di raggiungimento di questo obiettivo. " L´unione europea ha sostenuto l´istruzione in situazioni di emergenza attraverso i bambini dell´Ue dell´iniziativa Pace, creato nel 2012, dopo aver ricevuto il Premio Nobel per la Pace. Ad oggi, l´Unione europea ha stanziato più di 23.000.000 € per i Bambini Ue di progetti di pace, compresi i contributi di € 500 000 da Lussemburgo e 250 € 000 da Austria nel 2014. Entro la fine di quest´anno, più di 4 milioni bambini hanno beneficiato dell´iniziativa in 26 paesi.  
   
   
IL PARLAMENTO EUROPEO APPROVA STANZIAMENTI EXTRA PER 69,6 MILIONI DI EURO PER AIUTARE A FRONTEGGIARE L´IMMIGRAZIONE  
 
Strasburgo, 8 luglio 2015 - Le tre agenzie che si occupano della gestione dei flussi migratori verso l´Ue e due fondi Ue per le politiche di migrazione otterranno, per quest´anno, extra 69,6 milioni di euro per personale supplementare e altre spese, dopo che martedì il Parlamento ha approvato la proposta della Commissione. Il Parlamento, sulla scia delle tragedie dello scorso aprile che sono costate la vita a circa 1.200 migranti, aveva richiesto fondi più cospicui. Il Parlamento ha preso atto che anche questo aumento del finanziamento e del personale potrebbe non essere sufficiente a soddisfare le esigenze reali della gestione dei flussi migratori nel bacino del Mediterraneo, per non parlare della possibile futura migrazione dall´Ucraina. L´aumento del bilancio di 75,7 milioni di euro in impegni e di 69,6 milioni di euro in pagamenti sarà finanziato in gran parte con i fondi precedentemente previsti per il sistema di navigazione satellitare europeo Galileo, che gli eurodeputati desiderano ricostituire nel 2016. In seguito all’approvazione del Parlamento, l’agenzia per il controllo delle frontiere Frontex riceverà 26,8 milioni, triplicando così i fondi disponibili per le operazioni Triton e Poseidon. L´ufficio europeo di sostegno per l´asilo e l´Ufficio europeo di polizia (Europol) saranno dotati di più personale, mentre le due principali fonti di finanziamento legate all’immigrazione – il fondo per l´asilo e l´integrazione degli stranieri (Amif) e il fondo per gli affari interni (Isf) - riceveranno ulteriori stanziamenti di impegno pari a 57 milioni di euro (45,6 milioni in stanziamenti di pagamento) e 5 milioni di euro (4 milioni di euro in stanziamenti di pagamento) rispettivamente. I ministri dell´Ue hanno approvato gli aumenti il 19 giugno scorso. La Plenaria ha adottato il provvedimento con 592 voti a favore, 75 contrari e 41 astensioni.  
   
   
A FVG COORDINAMENTO TECNICO PER PAESI EUSAIR  
 
Trieste, 8 luglio 2015 - Si è concluso a Belgrado il secondo incontro tecnico del Gruppo di lavoro di livello transnazionale sul Pilastro 2 "Trasporti ed energia" della Strategia dell´Unione Europea per la Regione Adriatico-ionica (Eusair), coordinato da Italia e Serbia e per le Regioni italiane dalla Regione Friuli Venezia Giulia. La riunione fa seguito al lancio del Piano di azione Eusair e all´avvio della fase d´implementazione anche per il settore relativo alle reti di trasporto ed energetiche che, si ricorda, è stata inaugurata a Trieste lo scorso 20-21 aprile sotto l´egida della Presidenza della Regione. Hanno partecipato all´incontro nella capitale serba i rappresentanti degli otto Stati Eusair (Italia, Albania, Bosnia Erzegovina, Croazia, Grecia, Montenegro, Slovenia e Serbia) e delle quattro Direzioni generali della Commissione Europea interessate (Dgregio, Dgmove, Dgnear, Dgmare). Al termine dei lavori è stato assegnato all´unanimità alla Regione Friuli Venezia Giulia il ruolo di Unità di coordinamento tecnico per tutti i Paesi aderenti alla macro-strategia. Questo importante riconoscimento, ottenuto grazie al sostegno convinto della Commissione Europea e dei Coordinatori nazionali del pilastro Italia e Serbia, conferma l´alto livello di professionalità e credibilità acquisito dall´Amministrazione regionale nel settore dei trasporti ed energia in una prospettiva di cooperazione macro-regionale. L´unità di coordinamento sarà costituita all´interno della Presidenza della Regione e agirà a supporto dei Coordinatori di pilastro e d´intesa con le Direzioni generali di competenza della Commissione Europea. L´obiettivo è quello di contribuire all´attuazione dei tre ambiti di intervento previsti dal Piano di azione Eusair su cui a breve occorrerà elaborare progettualità ed iniziative strategiche per l´intera Regione Adriatico-ionica. In particolare per quanto concerne il trasporto marittimo, tale elaborazione mira al miglioramento della gestione e del monitoraggio dei traffici marittimi ed allo sviluppo portuale sia in termini di procedure di sdoganamento che infrastrutturali. Relativamente al settore del trasporto intermodale e le connessioni con l´entroterra, risulteranno azioni chiave quelle che guardano al superamento dei colli di bottiglia amministrativi ed infrastrutturali nonché all´integrazione delle reti dei Balcani occidentali all´interno dei Corridoi europei. Una specifica attenzione sarà riservata in tale ambito a quelle azioni che anche le Regioni italiane hanno identificato come prioritarie, fra cui l´attivazione dei servizi marittimi e ferroviari, ora mancanti, tra i principali porti dell´Alto Adriatico. Da ultimo il supporto tecnico garantito dalla Regione Friuli Venezia Giulia riguarderà anche il settore delle reti energetiche con particolare attinenza alle interconnessioni elettriche ed al meccanismo di messa in opera di un mercato energetico integrato ed efficiente. Il mandato affidato all´Amministrazione regionale durerà 12 mesi e sarà rinnovabile.  
   
   
PROVINCE: SERRACCHIANI, PER FVG UN OTTIMO VOTO OGGI AL SENATO  
 
Trieste, 8 luglio 2015  - "Quello di oggi al Senato è stato un ottimo voto: con questo ´sì´ al superamento delle province si avvicina il compimento di una riforma per la quale ci eravamo impegnati con i cittadini". Lo ha affermato ieri  la presidente Debora Serracchiani, commentando il voto favorevole del Senato al disegno di legge costituzionale d´iniziativa del Consiglio regionale del Friuli Venezia Giulia, incardinato assieme all´Atto Senato n. 77 del senatore Carlo Pegorer, che modifica lo Statuto speciale della Regione sopprimendo il livello ordinamentale delle province. Serracchiani ha indicato che "la Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia ha competenza primaria sugli Enti Locali, e attraverso l´esercizio virtuoso di questa e altre competenze stiamo dimostrando che l´autonomia costituisce un fattore di dinamicità e un valore aggiunto in termini di autogoverno. In questo caso, la semplificazione intende accorciare le mediazioni e avvicinare il cittadino alle istituzioni, riattribuendo a pieno alla Regione il suo ruolo di programmazione e legislazione". "Riforme come queste non sono semplici e - ha aggiunto Serracchiani - attivano quasi sempre dei riflessi conservativi da parte di qualcuno, ma noi abbiamo grande fiducia di aver preso la strada giusta, quindi il voto del Senato e´ tonificante. E per questo desidero ringraziare i senatori, in particolare quelli del Friuli Venezia Giulia, che hanno fatto avanzare la legge e che poi l´hanno approvata".  
   
   
RIFORMA ENTI LOCALI: SE GALLURESI E OGLIASTRINI LO DESIDERANO, POTREBBERO ASSOCIARSI NELLA PROVINCIA DI NUORO ANCHE ORA  
 
Cagliari, 8 Luglio 2015 - “Comuni, Unioni dei Comuni e Regione sono i pilastri della riforma dell’ordinamento delle autonomie locali. Un sistema equilibrato e coerente, che integri le diverse comunità locali con un occhio di riguardo per i piccoli Comuni e i territori periferici più deboli e svantaggiati. Il tema delle politiche di area vasta e i relativi enti, oggetto di scontro politico e qualche volta di approcci ideologici di difese corporative, seppure legittime, non deve essere portato avanti da alcuni territori a scapito di altri. Sino a quando i ‘Licurghi’ sardi che siedono nel Parlamento nazionale non modificheranno l’art. 43 dello Statuto sardo, non sarà nella disponibilità dei ‘Soloni’ della Giunta o del Consiglio regionale, al netto di quelle soppresse dal corpo elettorale, modificare il numero delle Province sarde. Con buona pace del parlamentare On.le Scanu e di quanti lamentano difficoltà ma non prospettano soluzioni. La Gallura e l’Ogliastra, del resto, potrebbero associarsi nella Provincia di Nuoro e costruire l’asserita Provincia Tirrenica già a legislazione vigente”. Lo ha detto a Ollolai l’assessore regionale degli Enti locali, Cristiano Erriu, intervenendo ad un incontro con i sindaci del Centro Sardegna.  
   
   
BASILICATA, CONTRATTI DERIVATI: COMUNICAZIONE PITTELLA IN CONSIGLIO REGIONALE  
 
Potenza, 8 luglio 2015 - “La Regione Basilicata monitora costantemente l’andamento dei contratti derivati sottoscritti in data 30 giugno 2006 per la copertura del rischio di tasso derivante da un contratto di mutuo, assistito da contributo statale, stipulato per finanziare gli interventi nel lagonegrese colpito dal terremoto del 1998”. Lo ha detto ieri il presidente della Regione Basilicata, Marcello Pittella, in una comunicazione al Consiglio regionale. “Tale attività di monitoraggio – ha proseguito - si traduce nella pubblicazione di una nota allegata alla legge di bilancio, di assestamento e di consuntivo di ciascun anno, in conformità a quanto previsto dall’art. 62 del D.l 112/2008, in cui sono indicati gli oneri stimati e sostenuti e le relative poste di bilancio. Riassumendo i dati contenuti nelle suddette note si evince che la Regione Basilicata ha sostenuto, fino al 31 dicembre 2014, un esborso di circa 31,5 mln di euro pari alla differenza tra i contratti derivati regolati a tasso fisso ed il mutuo sottostante ammortizzato a tasso variabile. A tale cifra occorre sottrarre però – ha evidenziato il governatore - il flusso positivo, pari a circa 21 mm di euro, dovuto alla differenza tra il contributo statale fisso e gli importi pagati per l’ammortamento del mutuo sottostante. Pertanto, in termini di flussi di cassa, l’esborso netto per le casse regionali si può quantificare in circa 11,2 mm di euro nel periodo compreso tra il 30 giugno 2006 ed il 31 dicembre 2014, cifra che si riduce a 4,4 mln di euro se si compensa il flusso negativo degli 11,2 mln con l’introito iniziale incassato dalla Regione a titolo di Up front”. “Volendo analizzare le possibilità normative offerte ad un ente che, avendo sottoscritto contratti derivati la cui performance è divenuta negativa a seguito dell’andamento dei mercati finanziari negli ultimi anni – ha aggiunto il governatore - bisogna precisare che il legislatore nazionale ha disposto fin dal 2008 il divieto di rinegoziazione ditali contratti, e nel 2014 ha autorizzato la rinegoziazione degli stessi solo in caso di modifica della passività sottostante. L’estinzione anticipata di tali contratti è sempre consentita, invece, tramite il rimborso in un’unica soluzione di tutti i flussi di ammortamento maggiorati dei costi operativi e di copertura che le banche applicano ad operazioni di questo tipo. Tale estinzione anticipata, con i relativi costi connessi è stata confermata dalle controparti bancarie con due note inviate a seguito di esplicita richiesta di riesame dell’operazione formulata dalla Regione Basilicata in data 9 dicembre 2014. In esse le Banche ribadiscono la piena efficacia dei contratti, la loro redazione secondo legge e la perfetta rispondenza degli stessi alle esigenze dell’Ente al momento della loro sottoscrizione”. “La Regione Basilicata, per valutare la percorribilità di strategie alternative volte a contenere gli oneri derivanti dagli obblighi assunti – ha continuato Pittella - ha predisposto l’esame dei contratti derivati nei loro aspetti finanziario e giuridico, ed ha acquisito da soggetti qualificati nei rispettivi campi sia una relazione tecnica che un parere legale nella forma del parere pro veritate. Nella prima viene esaminata l’opportunità della strategia di copertura rispetto agli scenari che si prospettavano al momento della sottoscrizione dei contratti, nel secondo si valuta l’operato delle controparti sotto l’aspetto giuridico”. “Dalla relazione tecnica, ferma restando la validità della strategia adottata dalla Regione nel 2006 - ha spiegato il presidente - è emersa la presenza di una maggiorazione di costo applicata dalle banche e non esplicitata formalmente all’Ente all’atto della sottoscrizione del contratto. Il tasso fisso del 4,625 per cento che regola il contratto derivato, pur essendo leggermente inferiore a quello praticato all’epoca da Cassa Depositi e Prestiti per operazioni di pari durata, presenta una maggiorazione pari allo 0,1871 per cento annuo per un totale di circa 2,4 mm di euro applicato all’intera durata del contratto. Dal punto di vista giuridico la richiesta di redazione del parere formulata dalla Regione prevedeva l’esame di tre aspetti: legittimità dell’iter amministrativo seguito; verifica della presenza di eventuali clausole vessatorie per l’Ente; valutazione delle strategie perseguibili nei confronti delle controparti. Il parere formulato, pur confermando la legittimità degli atti adottati dall’Ente, prefigura la possibilità di imputare in capo alle controparti bancarie una responsabilità precontrattuale per la non esplicita comunicazione dell’esistenza di maggiorazioni di costo, e ribadisce, anche qualora la responsabilità precontrattuale fosse accertata, la validità di tutti gli effetti generati dal contratto. Per il futuro - ha detto ancora Pittella - le azioni che la Regione può porre in essere riguardano, in prima battuta, la formulazione di un reclamo informale alle banche ai sensi del Regolamento in materia di organizzazione e procedure degli intermediari finanziaria rappresentando alle stesse le potenziali criticità derivanti dai “costi occulti” applicati al contratto e non comunicati alla Regione. Successivamente, qualora il reclamo risulti infruttuoso, occorrerebbe preventivamente esperire un procedimento di mediazione, in ragione del fatto che i derivati rientrano fra le materie per le quali è prevista l’improcedibilità della domanda giudiziale in assenza di una preliminare procedura di mediazione. Solo nel caso di esito negativo del tentativo di mediazione, si potrà formulare apposita domanda dinanzi al giudice civile del luogo in cui è stato commesso il fatto lesivo, nel caso di specie, dinanzi al Tribunale di Potenza, il quale applicherà la legge italiana che regola la vendita dei servizi finanziari in Italia. Occorre porre attenzione al fatto che sia il reclamo che l’eventuale successivo tentativo di mediazione non inficiano in alcun modo la validità del contratto e gli effetti che ne conseguono e non espongono la Regione al rischio di spostamento del procedimento dinanzi al giudice inglese che - ha concluso - come confermato dalla recente giurisprudenza ha ribadito più volte la validità dei contratti e dei loro effetti”.  
   
   
PRESIDENTE TOTI: GIUNTA LIGURIA EQUILIBRATA, NUOVA E RAPPRESENTATIVA DEI PARTITI CHE HANNO VINTO  
 
 Genova, 8 Luglio 2015 - "Questa è una Giunta equilibrata, nuova e rappresentativa dei partiti che hanno vinto e hanno contribuito a questa avventura politica. Sarà un´ottima squadra, pronta a costruire l´azione di governo". Lo ha detto il presidente della Regione Liguria Giovanni Toti presentando, martedì 7 luglio, pomeriggio i nuovi componenti della Giunta regionale che verrà ufficializzata domani mattina in consiglio, con l´inizio della legislatura. Sette gli assessori che per i prossimi cinque anni guideranno la regione Liguria. Un numero ridotto rispetto al precedente ciclo amministrativo quando gli assessori erano dodici. "Le linee guida del nostro governo le sentirete domani – ha continuato il presidente – è certo che non siamo qui per tirare a campare, ma abbiamo l´ambizione di cambiare profondamente questa regione e la nostra maggioranza lo sa. Sa che non ci sono scuse per fallire. Questa giunta metterà in campo un cambio netto nello stile e nei modi perché non vogliamo solo amministrare ma modernizzare la macchina, altrimenti avremo fallito e a me non piace fallire". Sonia Viale avrà l´incarico di vicepresidente e di assessore alla sanità, alle politiche socio-sanitarie, al terzo settore, alla sicurezza, all´immigrazione e all´emigrazione. Giovanni Berrino avrà le deleghe al lavoro e all´occupazione, ai trasporti, ai rapporti con le organizzazioni sindacali, alla promozione turistica e al marketing territoriale, al personale e alla tutela dei consumatori. Ilaria Cavo sarà assessore alla comunicazione istituzionale, alle politiche giovanili, alla scuola, all´università e alla formazione, allo sport, alla cultura, allo spettacolo e alle pari opportunità e si occuperà dei rapporti con il Consiglio regionale. Giacomo Raoul Giampedrone avrà le deleghe ai lavori pubblici, infrastrutture, viabilità, ambiente e tutela del territorio, parchi, ecosistema costiero, ciclo delle acque e dei rifiuti, protezione civile, difesa del suolo. Stefano Mai sarà l´assessore all´agricoltura, allevamento, caccia e pesca, acquacoltura, sviluppo dell´entroterra, escursionismo e tempo libero. Edoardo Rixi avrà la delega allo sviluppo economico, all´industria, commercio, artigianato, ricerca e innovazione tecnologica, energia, porti e logistica. Marco Scajola sarà assessore all´urbanistica, pianificazione territoriale, demanio, tutela del paesaggio, politiche abitative ed edilizia, attività estrattive e rapporti con i lavoratori transfrontalieri. Il presidente Giovanni Toti ha tenuto per sé le deleghe ai rapporti istituzionali, alle partecipazioni regionali, agli affari istituzionali, legislativi, legali, alla semplificazione normativa e amministrativa, le relazioni internazionali e programmi comunitari e anche l´informatica, il controllo strategico, le risorse finanziarie, il patrimonio e l´amministrazione generale.  
   
   
UE; PRESENTAZIONE "POR-FESR" 2014-2020, L´UMBRIA FORTE DEI RISULTATI RAGGIUNTI SI PREPARA AD AFFRONTARE LA NUOVA SFIDA  
 
Perugia, 8 luglio 2015 - "Con un livello di realizzazione al giugno 2015 pari all´81,2 per cento e una capacità di impegno delle risorse del 96 per cento per il Por Fesr, e dell´82, 5 per cento per il Por Fse con una capacità d´impegno del 95,8 per cento, l´Umbria affronta con lo spirito migliore la programmazione 2014-2020": lo ha affermato il vicepresidente della Regione Umbria con delega allo sviluppo economico, Fabio Paparelli, intervenendo alla prima riunione del Comitato di sorveglianza unico del Por Fesr-fse, che si è tenuta ieri a Brufa di Torgiano. All´incontro hanno partecipato, oltre all´assessore Paparelli, il capo unità direzione generale occupazione della Commissione europea, Denis Genton, accompagnato dal Por Fesr rapporteur per l´Umbria, Luca Lanciaprima, in collegamento da Bruxelles il capo unità direzione generale politica regionale e urbana per la commissione europea Willebroad Slujiters, accompagnato dalla rapporteur, Valentina Corsetti. Presenti rappresentanti dei ministeri competenti e della Regione Umbria, tra i quali il direttore regionale Lucio Caporizzi. "Il 2015 - ha detto il vicepresidente Paparelli - è un anno che assume un rilievo fondamentale nel quadro della programmazione comunitaria e si pone come una sorta di ‘spartiacque´ per i due cicli di programmazione dei Fondi strutturali e quindi anche del Fesr e del Fse: quello 2007-2013, realizzato con il Por Fesr e il Por Fse, che è impegnato nella fase finale di attuazione della programmazione e quello 2014-2020 che si prepara all´avvio. I due cicli di programmazione sono legati da un filo conduttore - ha aggiunto - pur presentando aspetti caratteristici e distintivi specifici. Nel caso del Fesr gli aspetti distintivi e dunque di discontinuità tra le due programmazioni risiedono principalmente nella decisa ´sterzata´ per la nuova programmazione verso la ricerca, l´innovazione e lo sviluppo sostenibile, accompagnata da un metodo di intervento che privilegia l´approccio al territorio". Il Por Fesr della Regione Umbria mette a disposizione 356,29 milioni di euro per i prossimi sette anni concentrando le risorse su un numero limitato di obiettivi tematici. "La Regione - ha detto Paparelli - ha voluto avviare un percorso di crescita e sviluppo ´intelligente, sostenibile ed inclusivo´ così come stabilito dalla strategia europea, ponendosi sfide urgenti da affrontare con il Programma Operativo, tra cui la specializzazione e l´innovazione del sistema regionale, la competitività del sistema produttivo, la tutela e la valorizzazione delle risorse territoriali, lo sviluppo sostenibile". La strategia perseguita dal Programma Operativo Fesr si focalizza su 5 obiettivi tematici con una concentrazione delle risorse sui primi 4 pari all´84,5 per cento. In corrispondenza di ciascuno degli obiettivi tematici la Regione Umbria individua un Asse prioritario di intervento, a cui si aggiunge un Asse dedicato allo sviluppo urbano sostenibile, quale adempimento di allocazione di risorse per l´aspetto urbano come previsto dalla regolamentazione comunitaria. Le scelte operate dalla Regione per la fase di programmazione comunitaria 2014-2020 – in coerenza con l´impostazione generale dei Regolamenti comunitari e dell´Accordo di partenariato presentato dal Governo – si caratterizzano per la forte spinta ad un approccio territoriale nelle modalità di utilizzo dei Fondi comunitari 2014-2020. Si tratta di un orientamento che si traduce nella definizione di strategie ed indirizzi tra loro fortemente correlati che, proprio per la loro capacità di integrarsi, siano in grado di promuovere più efficacemente lo sviluppo regionale e di raggiungere al meglio gli obiettivi e i risultati attesi prefissati. Questo approccio territoriale si concretizza in maniera particolarmente evidente nelle strategie Agenda urbana e Aree interne, le principali focalizzazioni territoriali previste dalle politiche di coesione ed inserite anche nel Quadro Strategico Regionale 2014-2020. L´agenda Urbana prevede cinque realtà urbane e cioè quelle di Perugia, Terni, Foligno, Città di Castello e Spoleto come il principale motore di sviluppo economico, mentre la strategia per le aree interne ha individuato tre ambiti territoriali in cui attuare le strategie per le aree interne: area nord est corrispondente alla fascia appenninica, quindi al confine con Marche, area sud ovest, corrispondente ai comuni della fascia orvietana confinante con Toscana e Lazio, area Valnerina corrispondente ai comuni della fascia appenninica Sud Est. Nell´ambito della dimensione urbana saranno prese in considerazione realtà di particolare pregio ambientale, come il bacino del Trasimeno e di Piediluco, per interventi di riqualificazione e sviluppo. Relativamente al Programma Operativo Fse 2014-2020, il vicepresidente Paparelli ha reso noto che si inserisce in un contesto politico, programmatico unitario e organico e si configura quale esito di un percorso partecipato e condiviso, tra l´amministrazione regionale e il partenariato economico e sociale. Il Por Fse 2014-2020, del valore complessivo di 237.528.802 euro, è stato elaborato tenendo in considerazione la situazione socio-economica del territorio, le sue potenzialità e le sue necessità per rispondere ai bisogni di occupazione della popolazione, di inclusione sociale attiva, di tutela dei diritti dell´apprendimento, migliorando il sistema di istruzione e formazione, sia qualificando l´offerta, l´accesso e la partecipazione. L´orientamento principale è stato quello di investire nello sviluppo distintivo del capitale umano in via funzionale rispetto alla strategia regionale di specializzazione intelligente, di accompagnare i processi di riassetto istituzionale ed organizzativo della Regione e delle Autonomie locali. Il Por Fse si articola in 4 assi, oltre all´assistenza tecnica: occupazione, per sostenere l´occupazione dei disoccupati ed inoccupati anche di lunga durata, giovani e donne, nonché di favorire la permanenza al lavoro di lavoratori coinvolti in situazioni di crisi aziendali, inclusione Sociale e lotta alla povertà per perseguire l´inclusione attiva di soggetti svantaggiati. In pratica, si tratta di mettere in campo progetti e iniziative per far sì che i soggetti più deboli sul mercato del lavoro siano aiutati a trovare delle risposte utili anche a ridurre il divario con gli altri soggetti. Ciò sarà possibile anche attraverso il potenziamento dell´istruzione e della formazione, favorendo le politiche di accesso e partecipazione ai sistemi di istruzione e formazione ed allo sviluppo del capitale umano fortemente qualificato, favorendo l´innovazione tecnologica e riservando particolare attenzione alle relazioni fra università, centri di ricerca ed imprese, sostenendo il miglioramento delle prestazioni della pubblica amministrazione e elevando il livello di efficacia dei servizi offerti ai cittadini. Paparelli si è quindi soffermato sullo stato di attuazione Del Por Fesr 2007-2013: "Il Por Fesr 2007-2013 è stato approvato dalla Commissione europea il 4 ottobre 2007 - ha riferito - La fase di definizione delle linee programmatiche in esso contenute si colloca quindi in un periodo precedente all´avvio della crisi economica che ci troviamo ad affrontare. Gli obiettivi di sviluppo del Programma mantengono, tuttavia, la loro validità. Questo Comitato rappresenta l´occasione per tracciare un primo bilancio ´pre-chiusura´ rispetto a quanto è stato realizzato con il Programma 2007-2013, per il quale è in corso la certificazione con un livello di realizzazione pari all´81,2% circa delle risorse a disposizione e una spesa di 240,6 milioni di euro, in linea con la spesa delle regioni del centro nord pari all´81,4 per cento (dati di maggio 2015) e superiore alla media dei programmi nazionali pari al 73,4%, per il Por Fse dell´82%". "La Regione, nel corso di questo anno, ha rivolto tutti gli sforzi all´individuazione degli strumenti e delle azioni attraverso i quali ridurre e attenuare gli effetti sul sistema economico prodotti dal perdurare della crisi e trovare sbocchi per rilanciare l´economia regionale. Qualche dato in più evidenzia che, ad oggi, i progetti finanziati sono 3.691 per un importo di contributo pubblico pari a 388 milioni di euro. Sul versante dei pagamenti, l´Asse I è quello che registra la migliore performance (con progetti di ricerca e innovazione), seguito dagli altri Assi (Asse Ii "Ambiente", Asse Iii Energia, Asse Iv Aree urbane e Assistenza tecnica). La rilevante performance di attuazione è dovuta al recupero degli Assi Iii e Iv che dall´avvio del programma hanno registrato ritardi in termini di attuazione finanziaria". In proposito il capo unità Direzione generale occupazione della Commissione europea Genton ha precisato che "l´Umbria parte da una buona base per la nuova programmazione, visto che l´Unione Europea introdurrà nuove regole che tengono conto in maniera determinante delle performance dei territori. L´umbria - ha aggiunto - ha raggiunto ottimi risultati in particolare sul fronte del rilancio della competitività sostenibile delle imprese e per la grande attenzione verso i giovani e le donne. Molte iniziative hanno funzionato - ha detto - e i progetti realizzati nell´ambito del Fondo sociale europeo hanno coinvolto 160 mila destinatari di cui metà donne". Il rappresentante europeo ha menzionato come significativi i progetti della Regione relativi all´orientamento e all´inserimento lavorativo. "Ci sono spazi per migliorare - ha concluso - ma l´Umbria ha una vocazione per le buone pratiche e la programmazione congiunta del Por Fse e Fesr, così come ha fatto la Danimarca, potrà dare buoni risultati".  
   
   
REGIONE EMILIA ROMAGNA, TAGLIO DEL 10% ALLA RETRIBUZIONE DI RISULTATO DEI DIRETTORI. E NELLE VALUTAZIONI PREMIATA SEMPRE PIÙ LA QUALITÀ LA GIUNTA CHIUDE LE PROCEDURE DI VALUTAZIONE DEI PROPRI DIRETTORI GENERALI PER IL 2013/2014, ENTRO L´ANNO RIVISTO L´IMPIANTO ORGANIZZATIVO DELL´ENTE.  
 
Bologna, 8 luglio 2015 – Produttività ridotta del 10% per i direttori generali della Regione per il biennio 2013/2014 e, sullo sfondo, l’avvio di un importante progetto di riorganizzazione della dirigenza e dell’intero modello organizzativo della Regione, che vedrà la luce entro quest’anno. Lo ha deciso la Giunta regionale, proseguendo il lavoro già impostato nei mesi scorsi teso a razionalizzare i costi di funzionamento dell’Ente, senza far venire meno la qualità dei servizi. “Vogliamo dare qualità e valore a chi, ogni giorno, è impegnato a garantire il funzionamento di una struttura complessa quale è la Regione – spiega Emma Petitti, Assessore con delega al Personale – ma vogliamo farlo in un contesto organizzativo moderno e di qualità, nel quale possono essere tenuti sotto controllo i costi”.La definizione delle indennità a direttori generali e di Agenzie per il biennio 2013/2014, previsto dalle norme nazionali sulla dirigenza, era rimasto in sospeso a causa dell’interruzione della legislatura avvenuta l’anno scorso con le dimissioni del Presidente Errani. Con la decisione assunta dalla Giunta le indennità di risultato, assegnate sulla base di valutazioni rigorose del lavoro svolto, sono state ridotte del 10%. “La valutazione del lavoro svolto dai direttori è stata naturalmente individuale, verificata da un Organismo indipendente di valutazione, terzo rispetto alla struttura – aggiunge l’assessore – Per ogni Direttore sono stati analizzati i parametri di performance, valutando le singole prestazioni in relazione agli obiettivi assegnati”. Le valutazioni si attestano, considerato 100 il punteggio per la valutazione massima, in un range compreso fra 89 e 81 nel 2013 e fra 92 e 80 nel 2014. Conseguentemente, le retribuzioni di risultato - considerato 30mila euro il massimo – si attesta in un range compreso tra 23.760 e 14.483 euro nel 2013, e tra 22.410 e 15.770 euro nel 2014. “La riduzione percentuale che abbiamo applicato – spiega ancora Petitti – è ulteriore rispetto agli esiti della valutazione individuale, e ricalca ciò che abbiamo già fatto per i direttori della Sanità. Nel corso di quest’anno potremo ancora apportare modifiche al sistema di valutazione della dirigenza che, voglio ricordarlo, è ancora sperimentale. Tabelle alla mano, la retribuzione dei direttori della Regione Emilia-romagna, nel rapporto Pil/popolazione, è – assieme alla Toscana – la più bassa in Italia.  
   
   
“FARE SISTEMA”: LA CITTÀ METROPOLITANA DI TORINO INCONTRA I CONSORZI SOCIO-ASSISTENZIALI  
 
Torino, 8 luglio 2015 - Riprendere le fila dei rapporti e delle competenze che hanno intessuto la storia dell’ex Provincia di Torino e dei consorzi socio-assistenziali, per “dare vita nella Città metropolitana a nuove forme di governance che consentano di valorizzare le poche risorse disponibili”. È questo il senso dell’incontro che si è svolto questa mattina a Palazzo Cisterna fra il consigliere delegato alle politiche sociali e alle pari opportunità della Città metropolitana di Torino Lucia Centillo e i rappresentanti dei consorzi socio-assistenziali. L’obiettivo è quello di dare nuovo impulso a un sistema di welfare “generativo” –cioè capace di rigenerare le risorse disponibili, pensando in termini di investimento e non di costi- facendo rete, valorizzando il ricco background di esperienze e buone pratiche maturati sul territorio: “Il contesto non è favorevole, né sul piano delle risorse né su quello della chiarezza istituzionale” ha ammesso Centillo “Intraprendiamo un percorso a ostacoli, ma per fortuna non è l’anno zero e ci sono molte opportunità per fare sistema e affrontare in modo complessivo le varie fragilità: dalla vulnerabilità sociale alla tutela dei soggetti fragili, ma anche discriminazioni e pari opportunità, due temi che non dovrebbero mai essere scissi”. Oggi il consigliere Centillo incontrerà i responsabili delle aziende sanitarie, per estendere la rete di rapporti e contributi con cui fronteggiare le emergenze e le prospettive del welfare.  
   
   
EMILIA ROMAGNA: APPROVATO DALL´ASSEMBLEA LEGISLATIVA IL PROGRAMMA REGIONALE CHE SOSTIENE LA PARTECIPAZIONE DEI CITTADINI ALLE SCELTE DI POLITICA PUBBLICA L´ASSESSORE: "PER NOI LA PARTECIPAZIONE È UN DIRITTO DI CITTADINANZA"  
 
Bologna, 8 luglio 2015 – Sono 53 i processi partecipativi finanziati dalla Regione nell’ultimo triennio e molti altri sono stati avviati sul territorio pur non essendo sostenuti dai contributi regionali ma stimolati dalla legge regionale 3 del 2010, per un totale di 178 nel periodo 2012-2014. Se ne è parlato nella seduta odierna dell´Assemblea legislativa, dove si è discusso e approvato il Programma di iniziative a sostegno della partecipazione dei cittadini alle scelte di politica pubblica. Il documento approvato, che costituisce la base per la formulazione delle iniziative regionali per il 2015, è presentato annualmente dalla Giunta regionale all’Assemblea legislativa e contiene l’esito del monitoraggio sulle esperienze partecipative svoltesi nell’ultimo anno in Emilia-romagna e una analisi in serie storica del fenomeno. “Per noi la partecipazione è un diritto di cittadinanza e rappresenta la dimensione più matura della cittadinanza attiva – ha spiegato in aula l´assessore regionale al Riordino territoriale e Pari opportunità Emma Petitti - Proprio a partire da questa consapevolezza la Regione nel 2010 ha approvato la legge regionale 3/2010, che consente non soltanto alle amministrazioni pubbliche titolari delle decisioni, ma anche a gruppi di cittadini organizzati, di promuovere e stimolare un dialogo strutturato e aperto. E’ importante sottolineare questa specificità della nostra legge. Non è una legge vetrina e lo dimostrano i numeri”. Gli ambiti di politica pubblica rispetto ai quali si registra un più intenso approccio partecipativo sono quelli riferiti allo sviluppo del territorio e al welfare, ma non mancano quelli dedicati alle politiche ambientali e istituzionali. Anche la Giunta regionale ha avviato processi di partecipazione: sono in totale 18 quelli avviati dal 2012 ad oggi e per il 2015 ne ha in programma altri 4. “Continueremo a sostenere queste esperienze attraverso la predisposizione di bandi annuali per l’erogazione di contributi – ha concluso l´assessore Petitti - La Giunta approverà entro luglio il bando 2015”.  
   
   
FVG, FINANZE: PATTO SERRACCHIANI-PADOAN DÀ CERTEZZA RISORSE  
 
Trieste, 8 luglio 2015 - "Il patto Serracchiani-padoan dà certezza ai conti della Regione, e la certezza è un valore in sé". A sottolinearlo è l´assessore regionale alle Finanze Francesco Peroni, che ieri mattina ha illustrato in I Commissione del Consiglio regionale la manovra di assestamento di bilancio. Peroni replica in particolare ad alcune considerazioni avanzate da esponenti del centro-destra che, nel criticare il Patto Serracchiani-padoan, hanno fra l´altro citato una recente sentenza della Corte costituzionale, che ha accolto un´impugnazione della Regione Valle d´Aosta su alcuni punti della ´spending review´ del Governo Monti che imponevano accantonamenti a carico delle Regioni, anche quelle speciali. "Quella sentenza - osserva Peroni - riguarda solo alcuni aspetti finanziari e non l´intero rapporto economico fra Stato e Regione, tant´è vero che un´altra recentissima sentenza costituzionale, di maggio, ha al contrario respinto un´analoga impugnativa della stessa Regione Valle d´Aosta". "Il punto è un altro, e riguarda - sottolinea l´assessore alle Finanze - la certezza e la stabilità dei conti regionali, che sono state assicurate dal Patto Serracchiani-padoan. Con questo accordo non solo abbiamo ottenuto risorse in più, oltre 800 milioni di euro in tre anni, ma abbiamo ottenuto la certezza di disporne, a cominciare dal l´esercizio in corso, incluso quindi questo assestamento di bilancio". "La certezza - aggiunge - è di per sé un valore economicamente apprezzabile, perché quando si programma è presupposto indispensabile che sia assicurata la sostenibilità degli obiettivi che ci si dà". "Inoltre, se di tutela dell´autonomia speciale del Friuli Venezia Giulia si vuol parlare, occorre ricordare - conclude Peroni - come l´azione dell´esecutivo regionale si sia indirizzato su molteplici fronti, non riassumibili nei soli accordi finanziari tra Stato e Regione. Basti ricordare, da questo punto di vista, le norme di attuazione in materia di fiscalità di vantaggio portate a casa lo scorso anno, con annessi spazi di autonomia fiscale prima non disponibili; e, ancora, l´elaborazione normativa in tema di fisco delle Autonomie locali in atto dinanzi alla Commissione paritetica, che prelude a una maggiore autonomia nella gestione della finanza locale".  
   
   
DECRETI JOBS ACT, ASSESSORE LOMBARDIA:È SOLO UN MODELLO CENTRALISTA, DOMINERÀ LO STATO  
 
 Milano, 8 luglio 2015 - "Lo schema di decreto legislativo di riordino dei servizi all´impiego e delle politiche attive del lavoro tradisce molte delle aspettative generate dalla stessa legge delega del Jobs Act. Propone un modello organizzativo del mercato del lavoro neo-centralista, fondato sulla posizione dominante di nuove strutture statali come la istituenda Agenzia Nazionale per le politiche attive del lavoro e i neo-costituiti centri pubblici per l´impiego". Commenta così l´assessore regionale al Lavoro Valentina Aprea nel corso delle audizione sugli schemi di decreti delegati del Jobs Act, svoltesi presso le Commissioni della Camera e del Senato. C´e´ Approccio Ideologico - "Il dirigismo del Governo - ha detto l´assessore - determina una puntualissima definizione dei livelli essenziali delle prestazioni, che si estende all´obbligo per le Regioni di costituire loro dirette articolazioni territoriali aperte al pubblico, denominati centri pubblici per l´impiego. Correlativamente, con evidente approccio ideologico, viene abrogata la norma che ha finora riconosciuto la pari dignità tra i centri pubblici per l´impiego e gli operatori pubblici e privati autorizzati dallo stesso Ministero ed accreditati dalle Regioni, definendoli entrambi "servizi competenti". Non C´e´ Misura Seria Per Disoccupati - "Il provvedimento - continua Aprea - manca anche l´occasione di costruire con l´assegno di ricollocazione una misura di politica attiva universale destinata a tutti i disoccupati, seppure differenziata e modulata progressivamente secondo il profilo personale di occupabilità ovvero secondo il diverso grado di bisogno di aiuto per entrare o rientrare nel mercato del lavoro". Sbagliato Imporre A Regioni Aprire Uffici - "Abbiamo rappresentato alle Commissioni Lavoro di Camera e Senato il rischio che il nuovo modello proposto determina sull´organizzazione del mercato del lavoro lombardo, fondato su principi inequivocabili della libera scelta della persona di scegliere gli operatori pubblici e privati, parimenti accreditati, che possono fornire tutti i servizi al lavoro necessari per l´attivazione delle politiche attive e per l´inserimento o il reinserimento lavorativo di tutti i disoccupati. Oltre a violare il principio di realtà per la condizione in cui versano i centri per l´impiego pubblici dopo i provvedimenti Delrio di soppressione delle Province, imporre alle Regioni la costituzione di propri uffici pubblici, rischia - spiega Aprea - di invadere competenze costituzionali, che riguardano anche quella autonomia organizzativa delle Regioni che la Corte Costituzionale ha riconosciuto sempre in materia di regolamentazione del mercato del lavoro, gia´ nel quadro costituzionale previgente all´ultima riforma del Titolo V approvata nel 2001 e non anora modificata. Peraltro, questa imposizione alle Regioni di aprire propri uffici territoriali non è accompagnata dallo stanziamento delle necessaria risorse, perché i 70 milioni per due anni previsti sono al massimo un terzo di quelle occorrenti". Mantenere Ottimo Modello Lombardo - "La nostra posizione critica contiene una proposta che abbiamo illustrato nel corso delle audizioni di oggi. - ha concluso l´Assessore Aprea - Non siamo ideologicamente contrari alla definizione statale di livelli essenziali delle prestazioni, per consentire la fruizione di diritti costituzionali di accesso al lavoro in tutto il Paese. Chiediamo solo che per servizi al lavoro competenti possano ancora essere considerati sia i centri pubblici per l´impiego sia quegli operatori pubblici e privati che hanno garantito al sistema lombardo di raggiungere l´efficienza dimostrata dai rapporti di monitoraggio settimanali della nostra politica attiva denominata Dote Unica Lavoro, pubblicati sul nostro sito".  
   
   
TRENTO: INTERVENTO 19: SALGONO A 1265 LE OPPORTUNITÀ OCCUPAZIONALI PER IL 2015  
 
Trento, 8 luglio 2015 - Crescono da 1225 a 1265 complessive le opportunità occupazionali previste nel 2015 nell´ambito di Intervento 19. La misura, rientrata nel novero dei Lavori socialmente utili, agevola l´inserimento nel mondo del lavoro di soggetti svantaggiati, disoccupati, invalidi o disabili, da impiegare in progetti di utilità collettiva presentati da enti locali o Rsa e finanziati al 70% dalla Provincia. L´aumento di 40 unità dei posti disponibili risponde alla crescita degli iscritti alle apposite liste ma anche alla bontà dei progetti presentati dagli enti pubblici interessati. Rimane fissa invece la riserva di 40 posti per lavoratori disabili. Intervento 19 è gestito da Agenzia del Lavoro e si rivolge a lavoratori disoccupati da più di 12 mesi di età superiore ai 35 anni, disoccupati da più di tre mesi ultracinquantenni, disoccupati invalidi che sono individuati dagli operatori di riferimento per la legge 68/1999, disoccupati in difficoltà in quanto “soggetti a processi di emarginazione sociale o portatori di handicap fisici, psichici o sensoriali (...)”, segnalati dai servizi sociali o sanitari. I lavoratori vengono impiegati in progetti di utilità collettiva presentati dagli enti locali e dalle agenzie provinciali di servizio alla persona finanziati dalla Provincia al 70%. I rapporti di lavoro sono a termine e sono disciplinati dall’apposito contratto collettivo provinciale di lavoro. I progetti riguardano ad esempio l´abbellimento urbano e rurale, la valorizzazione di beni culturali ed artistici, il riordino di archivi e/o recupero di lavori arretrati di tipo tecnico o amministrativo, servizi di custodia e vigilanza, particolari servizi ausiliari di tipo sociale a carattere temporaneo, compatibili con il grado di debolezza o svantaggio del lavoratore.  
   
   
CALABRIA: DIPARTIMENTO “SVILUPPO ECONOMICO” COMUNICA I DATI EMERSI DA UN MONITORAGGIO IN MATERIA DI NUOVI POSTI DI LAVORO  
 
Catanzaro, 8 luglio 2015 - Il Dipartimento regionale “Sviluppo economico” ha reso noto quanto segue: “Fondo Unico Occupazione e Crescita (Fuoc), sono 818 i nuovi posti di lavoro già determinatisi dall’apertura del bando lo scorso 2 aprile rispetto alle relative domande presentate per un importo di 27.291.203,10 euro. Stiamo parlando del 47% dei fondi disponibili sul Fuoc, pari a 57.500.000 euro. Sono, questi, i dati emersi dal monitoraggio congiunto tra lo staff del Dipartimento 7 lavoro e sviluppo economico ed il management di Fincalabra. I numeri, ufficiali, sono registrati sulla piattaforma online della finanziaria regionale. Siamo di fronte ad un primo incontestabile risultato, che è straordinario se raffrontato a più o meno analoghe misure finanziarie di sostegno all’occupazione attivate in passato, ottenuto per altro in pochi mesi, dall’Assessorato Sviluppo Economico, Lavoro, Formazione e Politiche Sociali della Giunta guidata dal Presidente Oliverio. Misure pensate e studiate proprio per invertire radicalmente l’inefficacia dei diversi strumenti finanziari regionali del passato, le principali novità sottese all’oggettivo successo del Fuoc, che ha letteralmente calamitato su di se l’attenzione di diversi target di beneficiari, sono state anzi tutto l’eliminazione, attraverso l’erogazione diretta da parte di Fincalabra, dell’intermediazione bancaria e, quindi, della relativa garanzia, dimostratasi nei fatti quasi sempre un ostacolo al perfezionamento delle pratiche di finanziamento e, in definitiva, all’occupazione ed allo sviluppo; la possibilità di finanziare imprese esistenti non bancabili, una novità assoluta in Calabria; la possibilità di presentare le domande direttamente online sul portale della finanziaria regionale dedicato ad hoc a tutti gli strumenti innovativi e per certi versi rivoluzionari messi in campo. A ciò si aggiungano, come certificano i dati condivisi tra il Dipartimento e Fincalabra, la certezza dei tempi, notevolmente ristretti rispetto al passato, ma anche la quantità e la qualità dei seminari operativi di informazione e di formazione che si sono tenuti e continuano a tenersi presso comuni ed associazioni di categoria in tutte e cinque le province e, infine, la rete di sportelli di assistenza diretta alle domande. Un metodo nuovo ed efficace che l’assessorato ha considerato prezioso e strategico, sin dall’unificazione dei due dipartimenti regionali lavoro e sviluppo economico; un lavoro di squadra concentrato sulla massima promozione di tutte le misure a disposizione, sull’assistenza costante ai beneficiari, sulla trasparenza delle procedure, sul coinvolgimento del maggior numero possibile di attori locali, a partire dalle istituzioni e sulla presenza e diffusione territoriali, probabilmente per la prima volta nella storia regionale, del dipartimento e di Fincalabra. Contenuti e metodi che stanno facendo la differenza. Contribuendo, con i fatti, a ridare fiducia alle aziende e linfa alla crescita dell’occupazione in questa regione”.  
   
   
700 PROGETTI DI FORMAZIONE PER MIGLIORARE LE COMPETENZE DI 8.000 LAVORATORI DEL LAZIO  
 
 Roma, 8 luglio 2015 - La Regione presenta i risultati del bando “Adattabilità”, un progetto che è stato finanziato con 14,5 milioni di euro della vecchia programmazione e ha consentito di avviare oltre 700 progetti di formazione migliorando le competenze di circa 8.000 lavoratori. Ecco in particolare gli obiettivi che la Regione si è proposta di raggiungere: Più competenze per i lavoratori. Due settori così importanti come le politiche per la formazione e quelle per il lavoro non si parlavano tra di loro: per questo la Regione si è adoperata attraverso questo bando per unirle e farle dialogare in un progetto comune e unitario sostenendo in questo modo l’aggiornamento professionale dei lavoratori per renderli più competitivi e aggiornati nel loro settore. Più competitività per le imprese. Puntare sulla formazione dei lavoratori significa anche rafforzare la competitività delle imprese. Con questo bando la Regione ha voluto dare un’occasione a tutti: dalle imprese più piccole a quelle più grandi, fino al popolo delle partite iva. Va avanti anche la nuova programmazione. Con la programmazione unitaria la Regione intende dare proprio un impulso nuovo per favorire i percorsi formativi, creare nuova occupazione e dare più competitività al sistema-Lazio: Per chi ha già un lavoro, ma un profilo professionale usurato l’obiettivo è puntare con forza sulla formazione on demand, che è una delle 45 azioni cardine, con un investimento di 55 milioni di euro, 20 mln già nel 2015. Per chi invece un lavoro lo deve trovare la Regione mette in campo una serie di misure innovative, come sostegno al reddito per chi partecipa ai programmi di formazione. In particolare questa iniziativa parte a settembre 2015 è rivolta a circa 2600 destinatari e l’investimento previsto è di 13 milioni di euro. Una rete sul territorio per far conoscere le nuove opportunità a cittadini e imprese queste opportunità. Il 20 luglio apre a Frosinone il primo spazio comune di servizi regionali, da “spazio attivo” allo sportello “Lazio Europa”. Qui, tra le altre cose, la Regione mette a disposizione una serie di importanti strumenti per l’orientamento, per semplificare l’inserimento o il reinserimento nel mercato del lavoro, per mettere in contatto imprese e lavoratori e promuovere i percorsi di formazione.  
   
   
CASSA INTEGRAZIONE IN DEROGA, OBBLIGATORIO ESAURIRE LE FERIE PRIMA DELL´ATTIVAZIONE  
 
Firenze 8 luglio 2015 – Prima di accedere alla Cassa integrazione in deroga è indispensabile aver esaurito ferie, recuperi e tutti gli altri strumenti di flessibilità maturati dal lavoratore. Lo ribadisce la Regione dopo l´incontro tra la direzione regionale Inps, il settore Lavoro della Regione, e rappresentanti di sindacati e associazioni datoriali per fare il punto sugli ammortizzatori sociali in deroga a chiusura dell´anno 2014. Le sedi territoriali Inps hanno avviato una serie di controlli (in applicazione della Circolare Inps n.107 del 27/05/2015) sulle autorizzazioni rilasciate dalla Regione, valutando fra gli altri i requisiti richiesti quello dell´esaurimento preventivo di tutti gli strumenti di flessibilità (ferie residue e maturate, permessi, banca ore etc.). Tale verifica viene effettuata da Inps richiedendo le buste paga all´azienda. Ad oggi, però, solo un terzo delle imprese ha provveduto a trasmettere alle sedi Inps quanto richiesto, mentre una quota significativa ha risposto senza fornire l´eventuale documentazione che attesti il residuo di ore di flessibilità accertato coincida con una programmazione individuale e/o collettiva, tra datore di lavoro e lavoratori, per la gestione ad esempio delle chiusure aziendali. Inps e Regione hanno chiesto ai rappresentanti delle parti sociali di collaborare per diffondere tra le aziende il messaggio, in modo da consentire in tempi rapidi agli uffici regionali di sbloccare le autorizzazioni ed agli uffici Inps di effettuare i pagamenti e ai lavoratori coinvolti di ricevere il sostegno al reddito che aspettano da quasi nove mesi.  
   
   
SERVIZI LAVORO, ROSSI DA POLETTI E POI ALLA CAMERA: "PIÙ RISORSE E RUOLO FORTE A REGIONI"  
 
Roma 8 luglio 2015 - "Far funzionare i centri per l´impiego e dare una copertura sociale più estesa, anche ai precari e a chi finisce in cassa integrazione, sono due obiettivi fondamentali per lo sviluppo e per i lavoratori. Noi pensiamo che questo obiettivo possa essere realizzato al meglio attraverso la definizione di un percorso condiviso, che valorizzi il ruolo delle Regioni e assicuri risorse adeguate e certezze nella gestione del personale, per garantire e potenziare il funzionamento dei servizi, il loro sempre più stretto raccordo con le politiche per la formazione e lo sviluppo, in una fase decisiva per il mercato del lavoro e l´economia del paese". A ribadirlo è il presidente della Regione Enrico Rossi, che si è incontrato stamani con il ministro del lavoro Giuliano Poletti per fare il punto sul riassetto complessivo dei servizi per il lavoro e che, nel pomeriggio, ha illustrato in audizioni alla Camera e al Senato, la posizione della Toscana su Servizi per il lavoro, ammortizzatori sociali, lavoro dei disabili, riscontrando viva attenzione da parte dei parlamentari rispetto alle proposte avanzate. Centri per l´impiego Per quanto riguarda i servizi per il lavoro, il nodo centrale, dopo il superamento delle Province, resta quello delle risorse. Per assicurare il funzionamento della struttura, che si articolerà su una rete nazionale basata su un´Agenzia nazionale e strutture regionali, il governo ha garantito uno stanziamento complessivo di 70 milioni annui, cui dovrebbero aggiungersi i cofinanziamenti regionali e risorse, sia nazionali che regionali, provenienti dai programmi operativi dei fondi europei. "Si tratta di una dotazione insufficiente – ha sottolineato Rossi – che basterebbe a coprire solo un terzo del fabbisogno finanziario, perchè senza una precisa definzione delle risorse le Regioni non sono in grado di fare fronte alle spese per il personale, fino a ieri di competenza delle Province". E´ questo, secondo Rossi, un altro punto che occorre definire meglio. Il decreto del Governo, infatti, pur spiegando che sono le Regioni a costituire i Centri per l´impiego, non trasferisce di fatto il personale dalle Province alle Regioni, lasciandone indeterminata la gestione. Risorse Riprendendo la questione risorse, anche nel corso dell´audizione alla Camera il presidente Rossi ha ricordato che da parte della Regione Toscana di altre Regioni c´è la disponibilità a trovare risposte concertate, anche verificando la possibilità di utilizzare in parte i fondi europei. "Costituire un´Agenzia nazionale e agenzie regionali gestite dalle Regioni è un passaggio non banale. Condivido l´idea che venga istituito un servizio nazionale con compiti di monitoraggio, di controllo, che stabilisca livelli essenziali di prestazione per tutti i lavoratori. Siamo in fase di cambiamento della Costituzione riguardo alle norme che definiscono le competenze in materia, non siamo contrari al testo nuovo proposto, c´è semplicemente la raccomandazione circa il fatto che se si devono fare politiche per la formazione e per lo sviluppo, un ruolo alle Regioni nella gestione dei servizi per l´impiego è necessario. Ma è evidente che non possono essere le Regioni a mettere le risorse che mancano". Lavoro disabili La Regione Toscana evidenzia poi che con lo schema di decreto legislativo sulla semplificazione delle procedure a carico dei datori di lavoro (n.176) verrebbe meno la ripartizione alle Regioni del Fondo nazionale per il lavoro dei disabili, che sarebbe nuovamente gestito in modo accentrato. In tal modo i datori di lavoro che assumono i disabili verserebbero i contributi direttamente al Fondo nazionale, rendendo così impossibili gli interventi delle Regioni per l´inserimento di questi lavoratori. Ammortizzatori sociali Nel corso dell´audizione alla Camera si è affrontato anche il tema degli ammortizzatori sociali, che è l´oggetto del decreto legislativo n.179. In questo caso si osserva in particolare l´impatto notevole che la gestione dei nuovi meccanismi di accesso agli strumenti di sostegno al reddito avranno sui centri per l´impiego. Anche in questo caso il presidente Rossi ha auspicato un maggior coinvolgimento delle Regioni.  
   
   
PROTOCOLLO DI INTESA: FVG, PASSO SIGNIFICATIVO PER ACCOGLIENZA  
 
Udine, 8 luglio 2015 - E´ stato siglato, ieri, il Protocollo d´intesa fra Prefettura di Udine, Regione Friuli Venezia Giulia, Comune di Udine e Comitato provinciale della Croce Rossa Italiana di Udine per impiegare i richiedenti asilo ospitati nella tendopoli allestita nell´ex caserma Cavarzerani, in attività di volontariato all´interno della caserma. Il Protocollo dà evidenza che grazie al significativo apporto della Regione Fvg e alla collaborazione del Comune di Udine, l´iniziativa rappresenta un importante intervento finalizzato a valorizzare percorsi condivisi, esperienze ed azioni di partecipazione volontaria e solidaristica con l´intento di avviare i processi di socializzazione e di responsabile formazione alla cultura dei valori civili. "Si tratta di un accordo rilevante, un altro passo avanti per migliorare l´accoglienza - ha affermato l´assessore regionale alla Solidarietà Gianni Torrenti che ha firmato l´accordo insieme con il prefetto di Udine, Provvidenza Delfina Raimondo, il sindaco di Udine Furio Honsell e il presidente del comitato provinciale della Cri, Sergio Meinero -; e´ importante che i richiedenti asilo possano svolgere attività lavorative se lo vorranno ed è altresì rilevante che curino il luogo che li ospita". Secondo Torrenti è necessario far comprendere che la buona accoglienza prevede il rispetto dei diritti dei migranti, favorisca l´integrazione e questo non è in contraddizione con le esigenze delle comunità locali che li ospitano. "Ci stiamo impegnando - ha proseguito - per fare in modo che il quadro dell´accoglienza diventi ancora più strutturato anche grazie ai buoni rapporti instaurati con i diversi livelli istituzionali del territorio e le associazioni di volontariato". "È un progetto fondamentale per dare significato e dignità alla presenza dei richiedenti asilo sul nostro territorio - ha spiegato il sindaco di Udine, Furio Honsell -. È un modo per promuovere l´integrazione e al tempo stesso contribuire alla formazione dei migranti, molti dei quali possiedono anche un certo livello di educazione. Sono quindi convinto che sarà un´opportunità di crescita per tutti". Le attività cui potranno essere impiegati i migranti nella ex Cavarzerani, dovranno principalmente inserirsi nel contesto dei servizi interni alla struttura che non richiedono specializzazione e comunque secondo le capacità, attitudini, professionalità e intenzioni degli stessi. Tali attività dovranno essere rese sempre con la supervisione di un educatore o di un tecnico al fine di garantire la massima realizzazione delle potenzialità educative e formative del progetto approvato. Il Comitato Provinciale della Croce Rossa Italiana di Udine oppure l´Associazione di volontariato che verrà individuata forniranno, attraverso l´ausilio dei mediatori culturali, adeguate comunicazioni ai migranti. Alla firma, oltre ai sottoscrittori, erano anche presenti il questore di Udine, Claudio Cracovia, l´assessore comunale ai Diritti di cittadinanza, Antonella Nonino e il comandante provinciale dei Carabinieri, Roberto Del Piano.  
   
   
CAMPO ROM VIA IDRO, ASSESSORE LOMBARDIA: OK A SGOMBERO, MA FACCIAMO PRESTO  
 
 Milano, 8 luglio 2015 - "Lo sgombero del campo Rom di via Idro non è solo un´opportunità per riqualificare una zona di Milano, ma è innanzitutto una vera e propria necessità per l´ordine pubblico e la sicurezza di Milano". Lo ha detto l´assessore al Territorio, Urbanistica e Difesa del Suolo di Regione Lombardia Viviana Beccalossi, intervenendo sul tema del campo nomadi collocato a Milano sulle rive del Fiume Lambro, tornato d´attualità dopo che l´Amministrazione comunale di Palazzo Marino ha espresso l´orientamento a sgomberare la baraccopoli. Garantire Sicurezza - "Nei giorni scorsi - ha continuato Viviana Beccalossi - avevo personalmente portato sul tavolo del prefetto Tronca la problematica, denunciando che, oltre alle ormai nota situazione di degrado e illegalità legata alla presenza del campo, si sommasse un vero e proprio pericolo per la sicurezza della città dalle alluvioni, in quanto, a più riprese, i tecnici regionali incaricati di effettuare manovre agli impianti di regolazione delle acque tra Lambro e Martesana erano stati fatti oggetto di aggressioni". Tempi Certi E Rapidi - "Bene dunque - ha concluso Viviana Beccalossi - se il Comune di Milano deciderà di passare dalle parole ai fatti, ponendo in essere la chiusura definitiva del campo. Speriamo che ciò accada in tempi certi e rapidi".