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MARTEDI

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Notiziario Marketpress di Martedì 17 Dicembre 2013
LA COMMISSIONE EUROPEA LANCIA UN PROGETTO PILOTA PER APRIRE I DATI DELLA RICERCA GENERATI CON FINANZIAMENTI PUBBLICI  
 
Bruxelles, 17 Dicembre 2013 - Un progetto pilota per i dati di ricerca aperti, che viene eseguita come parte di "Orizzonte 2020" ha lo scopo di garantire che i dati importanti che viene creato dal lavoro dei ricercatori in molti progetti finanziati dall´Ue, sono reso liberamente disponibile. I ricercatori che partecipano al progetto pilota verrà richiesto dai loro progetti agli altri ricercatori, partner di industrie e cittadini innovativi per continuare ad utilizzare a disposizione i dati di base che sono necessari per la riproduzione del presentato nei risultati scientifici pubblicati, nonché altre informazioni scientifiche fornire. L´obiettivo è una migliore e più efficiente la scienza e una maggiore trasparenza per i cittadini e per la società. Attraverso l´innovazione aperta, così come nel contribuire alla crescita economica. Per le aree tematiche che partecipano al progetto pilota per i dati di ricerca aperti, 2014-2015 finanziamento pari a circa 3 miliardi di euro saranno forniti durante il periodo. La risposta della Commissione al fatto che i dati della ricerca sono importanti quanto le pubblicazioni scientifiche. Pertanto, hanno annunciato già nel 2012 una prova di accesso aperto ai dati della ricerca (cfr. Ip/12/790 ). La parte di "Orizzonte 2020", ha realizzato un progetto pilota per l´open data è nel campo dell´informazione scientifica è la stessa strategia per i dati aperti 1 nel campo dell´informazione del settore pubblico: C´è l´accesso ai dati di ricerca creati nel corso dei progetti e del loro riutilizzo facilitare a beneficio della società e dell´economia e ottimizzare. Il progetto pilota si riferisce ad aree importanti del programma "Orizzonte 2020": Tecnologie future ed emergenti. Infrastrutture di ricerca - e-Infrastrutture. Leadership in tecnologie abilitanti e industriali - tecnologie dell´informazione e della comunicazione. Social Sfide: sicura, pulita ed efficiente di energia - Smart Cities e Comunità. Sfida sociale: il cambiamento climatico, l´ambiente, efficienza delle risorse e materie prime - con l´eccezione di argomenti nel campo delle materie prime. Sfida sociale: l´Europa in un mondo che cambia - società inclusive, innovative e riflettenti. La scienza con e per la società. Neelie Kroes, vicepresidente della Commissione responsabile per l´Agenda digitale, ha dichiarato: "Sappiamo che la condivisione e il riutilizzo dei dati di ricerca ha un enorme potenziale scientifico, sociale ed economico. Questo progetto pilota è una buona occasione per vedere come le diverse discipline utilizzano i dati in pratica insieme e quali ostacoli ci sono ". Il commissario europeo Máire Geoghegan-quinn ha dichiarato: " Questo progetto pilota fa parte dei nostri sforzi per una maggiore trasparenza in Orizzonte 2020. Non vedo l´ora i primi risultati, in base al quale si determinerà come procedere . " I singoli progetti possono ritirarsi dal progetto, se ciò è necessario per la tutela della proprietà intellettuale, i dati personali, se ci sono problemi di sicurezza o se l´obiettivo principale della ricerca sarebbe compromessa da accesso aperto. La Commissione spera che il progetto pilota di prove fondate in relazione alle infrastrutture necessarie per esso, se necessario, gli effetti di fattori limitanti quali la sicurezza, la privacy o la protezione dei dati e per altre ragioni che non prevedono progetti di dati. Inoltre, il progetto pilota fornirà la prova di come può essere somministrato ricercatori incentivi per gestire e condividere i propri dati. Il progetto pilota è stato osservato per tutta la durata del programma Horizon 2020 per assumere sviluppare una futura politica della Commissione e dei programmi comunitari di finanziamento della ricerca.  
   
   
UE HA RAFFORZATO I DIRITTI PER I CONSUMATORI DIVENTANDO UNA REALTÀ IN TUTTA EUROPA  
 
Bruxelles, 17 dicembre 2013 - Giusto in tempo per il periodo delle vacanze, gli acquirenti di tutta Europa possono da oggi contare su una nuova serie di diritti dei consumatori: oggi ricorre il termine per gli Stati membri di introdurre l´ Unione Europea la direttiva sui diritti dei consumatori nel diritto nazionale. La legislazione Ue rafforzerà i diritti dei consumatori in tutti i 28 paesi dell´Ue, in particolare quando lo shopping online. Le nuove norme, ad esempio garantire un livello di Ue periodo di sospensione di 14 giorni il che significa che i consumatori possono restituire la merce per qualsiasi motivo se cambiano le loro menti. " Le nuove norme in materia di diritti dei consumatori sono un´ottima notizia per i 507 milioni di consumatori europei: scatole Nessun altro pre-spuntato quando si acquista un biglietto aereo e altri imbrogli quando si paga con carta di credito on-line - questo è il regalo di Natale in Europa in anticipo delle vacanze ", ha dichiarato la vicepresidente Viviane Reding, Commissaria europea per la Giustizia. "Better norme a tutela dei consumatori dell´Ue aiuteranno rafforzare la fiducia dei consumatori. In questi tempi economicamente difficili questo è il pacchetto di stimolo economico che l´Europa può mettere in atto. La Commissione europea sarà ora verificare se ogni Stato membro ha fatto il loro dovere e attuato le regole correttamente. " La Commissione europea ha presentato la proposta di una nuova serie di diritti dei consumatori nell´ottobre 2008 ( Ip/08/1474 ). Seguito a un accordo sulla legislazione nel 2011, i governi hanno avuto due anni per attuare le norme a livello nazionale e dovrebbero da oggi hanno fatto. L´ accordo finale tra il Parlamento europeo e il Consiglio sulla direttiva sui diritti dei consumatori è stato mediato dal Commissario Giustizia Ue Viviane Reding nel giugno 2011 e adottato formalmente il 10 ottobre 2011 ( Memo/11/675 ). I 10 vantaggi per i consumatori della nuova direttiva: 1) Le nuove norme elimineranno costi nascosti e le spese su Internet. I consumatori saranno protetti contro le "trappole cost" su Internet. Questo accade quando i truffatori cercano di indurre le persone a pagare per i servizi «liberi», come oroscopi o ricette. Da ora in poi, i consumatori devono esplicitamente confermare che capiscono che devono pagare un prezzo per l´ottenimento di tali servizi. 2) Una maggiore trasparenza dei prezzi. Gli operatori devono indicare il costo totale del prodotto o del servizio, nonché le eventuali spese extra. Gli acquirenti online non dovranno pagare spese o altri costi se non sono stati adeguatamente informati prima di immettere un ordine. 3) Divieto riquadri già contrassegnati sui siti web. Quando lo shopping on-line - per esempio l´acquisto di un biglietto aereo - si può essere offerto opzioni aggiuntive durante il processo di acquisto, come l´assicurazione di viaggio o noleggio auto. Questi servizi aggiuntivi possono essere offerti attraverso le cosiddette scatole pre-spuntata . I consumatori sono oggi spesso costretti a deselezionare quelle scatole se non vogliono questi servizi extra. Con la nuova direttiva, le caselle preselezionate saranno vietate in tutta l´Unione europea. 4) 14 giorni per cambiare idea su un acquisto. Il periodo in base al quale i consumatori possono recedere da un contratto di vendita è esteso a 14 giorni di calendario (rispetto a sette giorni giuridicamente prescritti dalla normativa Ue di oggi). Questo significa che i consumatori possono restituire la merce per qualsiasi motivo se cambiano le loro menti. Protezione extra per mancanza di informazioni: Quando un venditore non ha chiaramente informato il cliente circa il diritto di recesso, il periodo di ritorno sarà esteso a un anno. I consumatori saranno protetti e godono di un diritto di recesso per le visite sollecitati , ad esempio quando un commerciante chiamato in anticipo e premette il consumatore ad accettare una visita. Inoltre, una distinzione non ha più bisogno di essere fatta tra le visite sollecitate e non richieste; elusione delle norme sarà quindi impedito. Il diritto di recesso è esteso a aste online , come eBay - se le merci acquistate in aste possono essere restituiti solo se acquistato da un venditore professionista. Il periodo di sospensione avrà inizio dal momento in cui il consumatore riceve le merci, piuttosto che al momento della conclusione del contratto, che è attualmente il caso. Le norme si applicheranno a internet, telefono e per corrispondenza vendita, nonché alle vendite fuori dai negozi, per esempio, alle porte del consumatore, per strada, a una festa Tupperware o durante un´escursione organizzata dal commerciante. 5) Diritto di rimborso I commercianti devono rimborsare i consumatori per il prodotto entro 14 giorni del ritiro . Questo include le spese di spedizione. In generale, il commerciante si assume il rischio di eventuali danni alle merci durante il trasporto, fino a quando il consumatore prende possesso dei beni 6) Introduzione di un livello di Ue modulo di recesso. I consumatori saranno forniti con un modulo di recesso modello che possono (ma non sono obbligati a) utilizzare se cambiano idea e vogliono recedere da un contratto concluso a distanza oa domicilio. In questo modo sarà più facile e veloce di ritirare, ovunque si è concluso un contratto in Europa. 7) Eliminare pagamento per l´uso di carte di credito e hotline. I commercianti non saranno in grado di pagare i consumatori più per il pagamento con carta di credito (o altri mezzi di pagamento) di quello che realmente costa il commerciante di offrire tali mezzi di pagamento. I commercianti che operano linee telefoniche che consentono al consumatore di contattarli in relazione al contratto non sarà in grado di pagare di più rispetto al tasso di base del telefono per le chiamate telefoniche. 8) Informazioni più chiare su chi paga per la restituzione della merce. Se i commercianti vogliono il consumatore a sopportare il costo di restituzione della merce dopo cambiano la loro mente, essi devono informare in modo chiaro i consumatori in merito che in anticipo , altrimenti devono pagare per il ritorno stessi. Gli operatori devono dare chiaramente almeno una stima dei costi massimi di restituzione delle merci ingombranti acquistati via internet o per corrispondenza, come ad esempio un divano, prima dell´acquisto, per cui i consumatori possano operare una scelta informata prima di decidere da chi acquistare. 9) migliore tutela dei consumatori in relazione ai prodotti digitali. Informazioni sul contenuto digitale dovrà anche essere più chiaro, di cui circa la sua compatibilità con hardware e software e l´applicazione di tutte le misure tecniche di protezione, ad esempio limitando il diritto per i consumatori di fare copie del contenuto. I consumatori avranno il diritto di recedere dagli acquisti di contenuti digitali, come il download di musica o video, ma solo fino al momento in cui inizia il processo di download vero e proprio. 10) Norme comuni per le imprese sarà più facile per loro di commercio in tutta Europa. Questi includono: Un unico insieme di regole di base per i contratti a distanza (vendite per telefono, posta o internet) e fuori dei locali commerciali (vendita fuori dei locali di una società, come ad esempio in strada o la porta di casa) nell´Unione europea, creando una parità di condizioni e riducendo i costi di transazione per gli operatori transfrontalieri, in particolare per le vendite via internet. I moduli standard renderà la vita più facile per le imprese: un modulo di rispettare gli obblighi di informazione sul diritto di recesso; Norme specifiche si applicano alle piccole imprese e artigiani , come ad esempio un idraulico. Non ci sarà alcun diritto di recesso per riparazioni urgenti e lavori di manutenzione. Gli Stati membri possono anche decidere di esentare gli operatori che vengono richiesti dai consumatori di effettuare lavori di riparazione e di manutenzione nella loro casa di un valore inferiore a 200 € da alcuni dei requisiti di informazione.  
   
   
15 MILIONI DI € IN PALIO PER SOSTENERE L´IMPRENDITORIA ICT E WEB START-UP NEL PRIMO ROUND DI FINANZIAMENTO ORIZZONTE 2020  
 
Bruxelles, 17 dicembre 2013 - L´unione europea ha appena lanciato la prima tornata di candidature per il nuovo programma di ricerca e innovazione sette anni, Orizzonte 2020. Più di 15 milioni di € è a disposizione per trasformare la cultura imprenditoriale, dare agli studenti la fiducia, know-how e supporto per impostare le proprie imprese e per aiutare le start-up web promettenti lancio in Europa e diventare globale. € 15.000.000 , 5.000.000 € sono a disposizione per aiutare a sviluppare e promuovere lo spirito imprenditoriale Ict, in particolare alle scuole superiori e studenti universitari, e per superare la paura del fallimento che impedisce alle persone di seguire attraverso su un business idea brillante. La richiesta di finanziamento è particolarmente rivolto a acceleratori, incubatori, mozzi e cluster e gli altri attori della comunità imprenditoriale. Il finanziamento è disponibile per i progetti incentrati sulle persone nei loro anni e ventenni come per esempio un concorso attraverso almeno 10 paesi dell´Ue di trovare la migliore idea di business, e per le Tic imprenditorialità estate Accademie di ispirare e coltivare la prossima generazione di imprenditori digitali. La Commissione intende inoltre sostenere i laboratori di imprenditorialità Ict per portare studenti, imprenditori, progettisti, università e professori insieme in spazi sperimentali per favorire l´innovazione guidata imprenditorialità. Infine, la Commissione spera di sostenere una campagna pan-europea di cambiare la cultura di assunzione di rischi in Europa, individuando modelli che condividono come hanno "provato e fallito" e "provato ed è riuscito". Neelie Kroes, vicepresidente della Commissione europea, ha detto: Ho visto molti grandi start-up innovative in tutta Europa, da Barcellona a Berlino, da Stratford a Sofia: e hanno bisogno del nostro aiuto. Abbiamo bisogno di costruire una rete e app economia fiorente che abbraccia e accelera la rivoluzione digitale. Dobbiamo sostenere gli imprenditori che lancerà imprese innovative online che cambieranno il mondo, e creare posti di lavoro per i nostri giovani, e questo finanziamento Orizzonte 2020 andrà un lungo cammino per aiutare. I restanti 10.000.000 € sono destinati a sostenere coloro che hanno già preso il salto imprenditoriale e ha stabilito la propria startup. La chiamata si concentra su imprenditori che utilizzano tecnologie web e mobile come la parte principale della loro attività modello. I servizi che possono beneficiare di un sostegno sono quelli forniti da acceleratori, spazi di co-working, investitori, piattaforme di crowd-funding, blog tech e altri giocatori dall´ecosistema start-up. Questa è una parte della Commissione di avvio in Europa l´iniziativa e un modo per rendere l´Europa un luogo stimolante e gratificante per gli imprenditori web di essere. Nell´ambito del presente invito, la Commissione sosterrà due tipi di iniziative: progetti che sviluppano nuovi servizi per gli imprenditori in Europa collegamento ecosistemi web imprenditorialità locali esistenti e hub, integrati con altre attività pertinenti; attività per aumentare l´impatto, l´accessibilità e la portata delle piattaforme di supporto online ei nuovi servizi che essi offrono, così come il loro collegamento in altre iniziative pertinenti, in particolare l´Iniziativa Start-up. Entrambe le chiamate inaugurato il 11 ° dicembre e candidati hanno fino al 23 aprile 2014 per inviare le loro proposte per l´Ue. I potenziali candidati riceveranno suggerimenti e consigli ai seminari nel mese di gennaio: 16 gennaio per gli imprenditori web e start-up, e il 24 gennaio per l´innovazione Ict e sostenere l´imprenditorialità  
   
   
QUARTA CONFERENZA INTERNAZIONALE SUL CLOUD COMPUTING E LA SCIENZA DEI SERVIZI  
 
Barcellona, 17 dicembre 2013 - Dal 3 al 5 aprile 2014 si svolgerà a Barcellona, in Spagna, la quarta conferenza internazionale sul cloud computing e la scienza dei servizi (Closer 2014). La quarta conferenza internazionale sul cloud computing e la scienza dei servizi si propone di studiare il settore emergente del cloud computing, stimolato dai recenti progressi nelle tecnologie di rete. Questo evento presenterà le ragioni per usare la scienza dei servizi nelle collaborazioni basate sull´informatica ponendo l´enfasi su come questo campo può fornire le tecniche per progettare, analizzare, gestire e commercializzare il cloud computing. Per ulteriori informazioni, visitare: http://closer.Scitevents.org/    
   
   
TELECOM ITALIA: CON "ITALIA CONNESSA" PROSEGUE L’IMPEGNO AL FIANCO DELLE REGIONI E DELLE AMMINISTRAZIONI LOCALI PER LO SVILUPPO DELL’ AGENDA DIGITALE IN ITALIA  
 
 Roma, 16 dicembre 2013 - Telecom Italia ha presentato il 12 dicembre a Roma la seconda edizione del rapporto “Italia Connessa – Agende Digitali Regionali”, con l’obiettivo di continuare a promuovere la cultura dell’innovazione digitale nel Paese, a partire dalle Regioni e in sinergia con i progetti nazionali e comunitari di inclusione digitale. Per ogni Regione, il volume copre un vasto campo di analisi: dall’innovazione alla dotazione infrastrutturale, dalla digitalizzazione della Pubblica Amministrazione alla diffusione delle dotazioni Ict e dei servizi digitali presso le famiglie e le imprese. In un contesto in cui aumentano gli sforzi pubblici da parte del Governo e delle Amministrazioni Centrali per estendere l’inclusione digitale, il ruolo delle Regioni e degli Enti locali è fondamentale perché conoscono le specificità territoriali e sono in grado di mettere meglio a fuoco le esigenze dei cittadini e delle imprese, intercettandone le istanze. Marco Patuano, Amministratore Delegato di Telecom Italia, ha dichiarato: “La disponibilità di infrastrutture di rete a banda larga è certamente una priorità per il nostro Paese e Telecom Italia continuerà a fornire un contributo decisivo in tale direzione rendendo disponibili, già entro la fine del 2016, connessioni ad alta velocità di rete fissa ad oltre il 50% delle unità immobiliari e copertura con reti mobili 4G ad oltre l’80% della popolazione. I ritardi più significativi nella crescita digitale riguardano solo in parte le infrastrutture ma soprattutto la diffusione e l´uso dei servizi e, con Italia Connessa, Telecom Italia intende aiutare le Regioni italiane a definire le proprie priorità e la propria agenda digitale”. Alla presenza, tra gli altri, di Agostino Ragosa (Direttore Generale Agenzia per l’Italia Digitale), Stefano Parisi (Presidente di Confindustria Digitale), Stefano Caldoro (Presidente della Regione Campania) e di Sergio Bettotti (Dirigente Sviluppo Reti e Ict della Provincia Autonoma di Trento), l´evento ha visto coinvolti i principali attori istituzionali impegnati a diverso titolo nello sviluppo dell’innovazione tecnologica, e che si sono confrontati sullo stato del processo di digitalizzazione del Paese. Nel corso dell’evento, le Regioni che stanno realizzando, anche con l´aiuto di Telecom Italia, un “Check Up Digitale”, hanno portato la loro testimonianza su politiche, priorità, progetti di sviluppo dell´economia della rete nel loro territorio. Inoltre, Grugliasco è risultato il Comune vincitore del Contest “Italia Connessa", bandito da Telecom Italia al fine di promuovere la cultura dell’innovazione tra le amministrazioni locali e rivolto ad oltre 150 comuni italiani di medie dimensioni, con una popolazione compresa tra i 25.000 e 40.000 abitanti. Il comune di Grugliasco, in provincia di Torino, è stato selezionato da un Advisory Board indipendente composto da personalità di spicco nel mondo dell’innovazione e premiato per aver presentato il miglior piano di sviluppo digitale locale. Nel territorio del comune di Grugliasco, Telecom Italia realizzerà le infrastrutture ultrabroadband fisse (Ngn) e mobili (Lte) in anticipo rispetto ai propri piani di sviluppo. Della giuria hanno fatto parte: Roberto Sambuco (Capo Dipartimento per le comunicazioni del Ministero dello Sviluppo Economico), Francesco Sacco (Università Bocconi), Stefano Quintarelli (Esperto di Internet e deputato membro Commissione Trasporti e Telecomunicazione della Camera), Stefano Parisi (Presidente di Confindustria Digitale), Agostino Ragosa (Direttore Generale Agenzia per l’Italia Digitale), Piero Fassino (Presidente Anci).  
   
   
BEI FORNISCE 200 MILIONI DI EURO PER UPGRAD ING TELECOMUNICAZIONI S RETI IN UNGHERIA  
 
Luxembourg / Budapest, 17 Dicembre 2013 - La Banca europea per gli investimenti (Bei) sta prestando Huf 60 miliardi (circa 200 milioni di euro) per finanziare il miglioramento della disponibilità e l´aumento in qualità di Magyar Telekom s ´ mobile e fissa a banda larga di telecomunicazioni s infrastrutture. Vicepresidente della Bei László Baranyay, che è responsabile per le operazioni di prestito in Ungheria, ha dichiarato: "Il prestito Bei contribuirà ad aumentare sostanzialmente ad alta velocità di rete fissa e mobile copertura a banda larga della popolazione ungherese . Servizi di telecomunicazione ad alta velocità moderni sono fondamentali per l´ulteriore sviluppo dell´economia ungherese e un migliore sfruttamento del potenziale del paese, in particolare nelle zone rurali. " Il prestito della Bei finanzierà un aggiornamento della rete di telecomunicazioni rendendo mobile avanzata (3G e 4G/lte) e servizi a disposizione di telecomunicazioni a banda larga fissa una quantità significativa di ulteriori famiglie. Il progetto coinvolge anche gli investimenti nelle reti core e di trasmissione ei sistemi It associati per far fronte al previsto aumento del traffico di rete. La maggiore accessibilità delle moderne reti di telecomunicazioni rafforzerà la posizione del settore Ict in Ungheria, dove rappresenta questo settore per circa l´11% del Pil del paese - superiore alla media europea del 6%. Magyar Telekom è il promotore del progetto, mentre Deutsche Telekom Ag (Dt) è il mutuatario del prestito Bei. Questa operazione rappresenta una continuazione del successo della cooperazione tra la Bei e Dt. La Banca ha già sostenuto 21 progetti del Gruppo Deutsche Telekom, con un importo complessivo di circa euro 2,2 miliardi.  
   
   
SMAU, REGIONE SARDEGNA PREMIATA PER SPORTELLO UNICO ATTIVITÀ PRODUTTIVE (SUAP)  
 
Cagliari, 17 dicembre 2013 - Durante lo Smau, svoltosi a Napoli, alla Regione Sardegna è stato assegnato il premio "e-Government: i campioni del riuso", per la realizzazione del Suap (Sportello unico per le attività produttive), la piattaforma regionale di semplificazione amministrativa che ha dimostrato ampiamente la capacità di riuso ed adattabilità ad altre realtà amministrativa del territorio nazionale. "Un riconoscimento nazionale molto importante che dà soddisfazione all’azione dell’Assessorato e dovrà guidarci nelle prossime scelte, anche in merito al nuovo ciclo di programmazione comunitaria – ha detto l’assessore dell’Industria, Antonello Liori –. Con questa piattaforma innovativa abbiamo realizzato un servizio concreto per il cittadino/imprenditore ed il premio ricevuto rappresenta il giusto riconoscimento di una buona prassi amministrativa, che fa della Sardegna una regione all’avanguardia in Italia, prima a ridurre sensibilmente i tempi della burocrazia a favore delle imprese". "Ancor più in tempo di crisi, ogni strumento utile ad agevolare le attività imprenditoriali assume notevole valore - ha aggiunto Liori - Il sistema copre l’intero territorio regionale e rappresenta uno sportello virtuale, unico interlocutore delle imprese per tutti gli atti necessari nello svolgimento di qualsiasi attività produttiva o nella costruzione di impianti produttivi. Un’importante semplificazione per chi vuole fare impresa in Sardegna, che agevola il rapporto coi meccanismi dell’Amministrazione pubblica".  
   
   
“ARRIVA LA BANDA LARGA", A MOMBAROCCIO L’ASSESSORE REGIONALE PAOLA GIORGI INCONTRA LA COLLETTIVITA´  
 
Ancona, 17 dicembre 2013 - Amministratori e cittadini presenti nella Sala Consiliare di Mombaroccio per conoscere i nuovi servizi garantiti dalla connessione internet veloce che la Regione Marche, attraverso l’attivazione del Piano Telematico Regionale, sta garantendo sul territorio grazie alle risorse dei fondi strutturali europei della programmazione 2007-2013. L’assessore regionale alle Reti tecnologiche, Paola Giorgi, ha illustrato ai presenti la connessione alla banda larga nel comune di Mombaroccio interessando anche il territori di Cartoceto e le località di Candelara, Fenile, Isola del Piano, San Costanzo, Cerasa, San Giorgio di Pesaro e Montefelcino. L’incontro è stato occasione, come sempre ora avviene in tutte le tappe del tour, per ascoltare anche commenti, proposte o segnalazioni da parte di amministratori e cittadini al fine di superare eventuali criticità che ancora potrebbero permanere nei territori: secondo l’ assessore Giorgi “quasi al termine del tour, questo è stato uno degli aspetti più importanti e significativi, favorevolmente colto da amministratori e cittadini, la disponibilità della Regione nell’ approfondire la situazione dell’avanzamento della copertura infrastrutturale recandosi direttamente, tramite la presenza dell’ Assessore, in moltissime zone interessate.” “La diffusione della banda larga a beneficio dei marchigiani - ha sottolineato la Giorgi – rappresenta un fattore fondamentale per la crescita della collettività. Per questo motivo la Regione Marche vuole assicurare una totale copertura veloce e superveloce, perché condizione basilare per ricercare nuove opportunità economiche e di benessere sociale.” L’assessore ha poi ripercorso lo stato di avanzamento del Piano telematico regionale in vigore dal 2008. “È in corso l’implementazione della rete di distribuzione in fibra ottica – ha proseguito l’assessore – e sono già stati spesi 45 milioni di euro. Sono in corso le prime sperimentazioni per la realizzazione di una banda larga anche nelle aree marginali. Per le realtà dell’entroterra è fondamentale favorire, anche attraverso internet, una qualità di vita migliore e un adeguato sviluppo turistico culturale, fattori strategici in grado di far scongiurare fenomeni di abbandono di queste aree”. Nei territori interessati i lavori effettuati hanno permesso di allestire circa 54 chilometri di fibra ottica e installati 52 ponti radio wirless per portare la banda larga nelle case dei cittadini. “Un risultato importante – ha concluso la Giorgi - che sancisce come il Piano regionale telematico stia procedendo nella direzione di avvicinare la comunità marchigiana ai nuovi servizi e alle nuove opportunità offerte dalla banda larga. Altre possibilità verranno assicurate con i Fondi della prossima programmazione europea (2014/2020) che destineremo a implementare ulteriormente gli interventi previsti”.  
   
   
SMAU: CALDORO, CARTE IN REGOLA PER ESSERE LEADER IN ITALIA  
 
Napoli, 17 dicembre 2013 - "Sulla innovazione e la ricerca siamo una Regione all´avanguardia. Primi in Italia." Così il presidente della Regione Campania Stefano Caldoro su Smau Napoli, a cui non ha potuto prendere parte perché impegnato a palazzo Chigi per Cipe e metrò. "In questi anni e per i prossimi – sottolinea il presidente - la spesa per la ricerca e l´innovazione è oltre la media nazionale, sicuramente la più alta al Sud. "Vogliamo essere traino del Paese in questo settore, abbiamo le carte in regola per guidare questo processo. La programmazione messa in campo, il lavoro che parte da lontano, la strategia dei distretti tecnologici, la scommessa sull´agenda digitale e sulla banda larga ed ultra larga ci consentono di essere leader in Italia. "Il Salone Smau è una occasione per ricordare ai principali protagonisti del settore questa sfida", conclude il presidente Caldoro.  
   
   
IL PROGETTO DC4CITIES OTTIMIZZA L’USO DI ENERGIA NEI DATA CENTERS  
 
Trento, 17 dicembre 2013 - La Commissione Europea ha recentemente approvato e lanciato, nell’ambito del programma quadro Fp7, il progetto Dc4cities (“An environmentally sustainable data centre for Smart Cities”) che si occuperà di “adattare” e ottimizzare il consumo di energia elettrica da parte dei data centers in base alla disponibilità della stessa. Oggigiorno le Smart Cities debbono affrontare il problema dell’utilizzo dell’energia elettrica e della quantità di emissioni che ne derivano al fine di ottimizzare il consumo della prima e minimizzare la produzione delle seconde. Nell’ambito della politica energetica delle Smart Cities, il progetto Dc4cities promuove il ruolo dei data centres come entità “eco-friendly”: i data centres consumano grandi quantità di energia e riuscire a gestirli in modo che tale consumo si adatti alla disponibilità energetica (per esempio perché in un dato momento della giornata c’e’ un surplus di produzione dovuto alla energia prodotta da fonti rinnovabili), senza peraltro modificare la logistica e senza impattare la qualità dei servizi forniti, e’ l’obiettivo e la sfida che il progetto Dc4cities si prefigge. Tale sfida coinvolge differenti aspetti: a livello del software ospitato nel data centre, nel tentativo di rendere il programma software “consapevole” del suo consumo di energia a seconda degli stadi di esecuzione. A livello di esercizio del data centre dove, sfruttando i servizi offerti dal cloud computing management, e’ possibile ottimizzare in maniera automatica la distribuzione delle risorse virtuali. Create-net è uno dei partner italiani del progetto Dc4cities (tra i quali si possono annoverare anche Hp Italia e Enea) e, oltre a guidare la ricerca in ambito “energy adaptive software”, e’ anche responsabile della gestione dell’ ambiente di sperimentazione situato a Trento che, assieme a quello di Barcellona, sarà il banco di prova per i componenti sviluppati in Dc4cities. A Trento la sperimentazione verrà effettuata presso il data center di Apss (Agenzia Provinciale per i Servizi Sanitari) che supporterà Create-net durante la sperimentazione assieme a Set Distribuzione (gruppo Dolomiti Energia) e Trentino Network.  
   
   
ISTRUZIONE IN LOMBARDIA: TROVARE LAVORO A SCUOLA? SI PUÒ  
 
Milano, 17 dicembre 2013 - ´Studiare in azienda, trovare lavoro a scuola´ non è più soltanto lo slogan coniato dall´assessore all´Istruzione, Formazione e Lavoro di Regione Lombardia Valentina Aprea, per definire gli obiettivi che ispirano le politiche regionali, è diventata una realtà. In crescita. Poli Tecnico Professionali - Lo dimostrano i dati presentati ieri, nel convegno organizzato dall´Assessorato all´Istruzione, Formazione e Lavoro a Palazzo Lombardia, in collaborazione con l´Ufficio scolastico regionale: 56 reti per i Poli tecnico professionali, che coinvolgono 400 imprese, 200 istituti scolastici, 70 enti di formazione, 5 università e 15 associazioni di categoria; passaggio da 7 a 20 per le Fondazioni che gestiscono gli Istituti tecnici superiori (Its), 50 reti di scuole che hanno aderito al progetto Fixo (Formazione e Innovazione per l´Occupazione) e si sono dotate di uffici di placement per gli alunni in contatto diretto con le imprese che operano sul territorio in modo da costruire percorsi didattici e formativi aderenti alle richieste delle aziende. Generazione Web - "L´attenzione di Regione Lombardia - ha sottolineato l´assessore Aprea - in stretto raccordo con l´Ufficio scolastico regionale è orientata a migliorare la qualità dell´istruzione, rendendola al passo con i tempi". "Abbiamo confermato il nostro impegno su Generazione web - ha aggiunto l´assessore -, rinnovando le risorse destinate a dotare alunni di tablet e formando gli insegnanti per una più efficace didattica digitale con l´utilizzo di strumenti informatici avanzati: il bando uscirà a gennaio 2014, finanziato con 7,7 milioni di euro e prevede anche 500.000 euro di ulteriore premialità per gli istituti che introducono innovazione tecnologica in tempi rapidi e si rendono protagonisti di buone prassi da estendere ad altre realtà". La Lombardia Crede Negli Ifts - Se i Ptp costituiscono la rete orizzontale del sistema di istruzione e formazione, gli Its e i percorsi di Istruzione e formazione tecnica superiore (Ifts) sono le articolazioni delle filiere verticali. Alternanza Scuola-lavoro - Sulla grande importanza del "fare rete" tra istituti si è soffermato il direttore generale dell´Ufficio scolastico regionale della Lombardia Francesco de Sanctis: "Il fatto che i Poli tecnico professionali coinvolgano 200 istituti lombardi è un elemento di grande interesse. Si parla spesso del sistema duale tedesco, tuttavia i Ptp intendono raggiungere lo stesso obiettivo, facendo una buona alternanza scuola-lavoro e si qualificano come un modello collaborativo integrato di pianificazione delle attività".  
   
   
SERENA, MARTINA, SARA E PIETRO: QUATTRO GIOVANISSIMI CHE CE L´HANNO FATTA ANCHE GRAZIE AL FSE  
 
Livorno, 17 dicembre 2013 – Sara, Martina, Serena e Pietro: quattro giovanissimi che ce l´hanno fatta e, dopo un´esperienza di tirocinio presso un´azienda, sono riuscite a trasformare questa attività formativa in un vero e proprio lavoro. Sono storie diverse, ma con un identico lieto fine. Sono un bel segnale, anche perchè non sono le uniche e possono costituire un esempio positivo e un incoraggiamento. Ma, soprattutto, sono la conferma che gli strumenti che la Regione Toscana ha scelto di mettere in campo con i fondi Fse vanno nella giusta direzione. Serena Conti e Sabrina Danti, 20 anni entrambe, erano disoccupate. Sono state assunte dall´azienda Brogi a seguito di due percorsi di tirocinio, uno promosso dalla Provincia di Livorno, l´altra direttamente dalla Regione con Giovanisì. Il risultato finale è stato apprezzato dal titolare dell´azienda che valuta molto positivamente l´esperienza. Sara Taddei è approdata ad un´occupazione nel settore della nautica grazie ad uno stage presso l´azienda Steel Yacht: era già laureata, quando ha scelto un percorso che la avvicinasse di più al mondo del lavoro, ovvero un progetto Ifts (Istruzione formazione tecnica superiore), promosso dalla Regione. Il progetto si chiamava Nauteak Cup 49901. Nell´ambito del corso, ha poi scelto di fare lo stage, previsto dal percorso di studi, presso l´azienda Steel Yacht dove si è destreggiata con grinta e competenza. Dopo la fine del corso ha ricevuto e accettato dall´azienda una proposta di lavoro. Pietro Monelli, 18 anni, ultimo anno Itis Galilei di Livorno.pietro, frequenta il progetto Orienta, varato con fondi Fse per aiutare i giovani ad orientarsi al termine degli studi superiori.  
   
   
FORMAZIONE. CERIMONIA DI CONSEGNA DEI DIPLOMI AI PRIMI 175 TECNICI SUPERIORI DELL´EMILIA-ROMAGNA. L´ASSESSORE PATRIZIO BIANCHI: "LA FORMAZIONE TECNICA È TORNATA AD ESSERE IL PERNO DELLO SVILUPPO"  
 
Bologna. 17 dicembre 2013 - Sono 175 i ragazzi da tutta la regione che a Bologna hanno ricevuto il diploma di Tecnico Superiore per aver concluso con successo il primo biennio degli Istituti Tecnici Superiori, le scuole di tecnologia post diploma istituite nell’anno scolastico 2011-2012 per formare tecnici altamente specializzati e in grado di portare nei settori strategici del sistema economico-produttivo competenze qualificate. Presso la sede della Regione, l’assessore regionale alla Scuola e Formazione Patrizio Bianchi e il vice direttore dell’Ufficio scolastico regionale Stefano Versari hanno consegnato i diplomi. Nel corso dell’incontro si sono condivise esperienze e riflessioni con i ragazzi e con chi ha partecipato alla progettazione e alla realizzazione dei percorsi. “La formazione tecnica è tornata ad essere il perno dello sviluppo delle persone, perché il mondo è cambiato e bisogna essere in grado di comprendere tutti i cambiamenti e impossessarsi delle nuove tecnologie – ha detto l’assessore Patrizio Bianchi – la Regione ha investito molto in questo settore, ed è un risultato importante anche per le imprese che hanno sentito la presenza di questo importante sistema della formazione che le accompagna”. Sono 19 i ragazzi diplomati all’Its di Bologna in nuove tecnologie per il made in Italy e nel sistema della meccanica e dell’automazione industriale, 24 a Modena i nuovi tecnici superiori per l’innovazione dei processi e dei prodotti meccanici e dei materiali e a Reggio Emilia sono 17 i tecnici superiori in meccanica e meccatronica. A Cesena sono 20 i neo diplomati in tecnologie dell’informazione e della comunicazione, mentre a Piacenza sono 19 i ragazzi diplomati in logistica e mobilità sostenibile delle persone e delle merci, e a Rimini sono 16 i tecnici superiori per la gestione delle strutture turistico-ricettive. A Ferrara sono 23 i diplomati in tecnico superiore per la conduzione del cantiere di restauro architettonico, mentre a Parma sono 21 i tecnici superiori delle produzioni e delle trasformazioni agro-alimentari e agro-industriali, e a Ravenna sono 16 i tecnici diplomati in approvvigionamento energetico e costruzione di impianti. Dei 154 allievi diplomati nei mesi scorsi 83 sono già stati assunti da imprese del territorio. I 21 studenti dell’Its di Parma hanno concluso il percorso solo la scorsa settimana, e alcuni sono già al lavoro. Gli Istituti tecnici superiori (Its) - Sono 6 in Emilia-romagna le Fondazioni Its, le scuole di tecnologia che realizzano 11 percorsi biennali post diploma di alta specializzazione, per formare tecnici superiori in grado di portare nei settori strategici del sistema economico-produttivo competenze altamente specialistiche e capacità d’innovazione e supportare le imprese nell’adozione di sistemi di produzione basati su alte prestazioni, personalizzazione, attenzione all’ambiente, utilizzo di produzione Ict-based e di tecnologie innovative. I percorsi si rivolgono a giovani e adulti, non occupati o occupati, in possesso del diploma di istruzione secondaria superiore. Sono gratuiti in quanto finanziati ogni anno con fondi pubblici per 3 milioni e 600 mila euro - di cui 1 milione e 250 mila euro nazionali e 2 milioni e 350 mila regionali - si articolano in quattro semestri, per una durata complessiva di 1800/2000 ore. Alternativi all’università, ma ad essa strettamente collegati, affiancano all’attività d’aula diverse esperienze di formazione in impresa in Italia e all’estero, affidata a esperti provenienti dal mondo del lavoro, formatori, docenti della scuola e dell’università. Al termine del biennio, si ottiene un diploma di Tecnico superiore. Ecco i diversi percorsi formativi attivati per l’anno scolastico 2013-2014: Bologna Tecnico superiore per l´automazione e i sistemi meccatronici. Cesena Tecnico superiore per l’organizzazione dell’informazione e della conoscenza. Tecnico superiore per la mobilità delle merci e dei prodotti agricoli - Indirizzo logistica e commercializzazione dei prodotti freschi. Faenza (Ra) Tecnico Superiore per la progettazione e prototipazione di manufatti ceramici. Ferrara Tecnico superiore per la conduzione del cantiere di restauro architettonico. Modena Tecnico superiore per l’innovazione di processi e prodotti meccanici. Parma Tecnico superiore responsabile delle produzioni e delle trasformazioni agrarie, agro-alimentari e agro-industriali. Piacenza Tecnico superiore per l´infomobilità e le infrastrutture logistiche - Indirizzo logistica integrata. Ravenna Tecnico superiore per l´approvvigionamento energetico e la costruzione di impianti. Reggio Emilia Tecnico superiore per l´innovazione di processi e prodotti meccanici con specializzazione in meccatronica. Rimini Tecnico superiore per la gestione di strutture turistico-ricettive. A Mirandola, in provincia di Modena, venerdì 13 dicembre è stato costituito l’Its per formare Tecnici superiori per la produzione di apparecchi e dispositivi diagnostici, terapeutici e riabilitativi.  
   
   
ESA-BAC: 130 STUDENTI TOSCANI CONSEGUONO IL BACCALAUREATO FRANCESE.  
 
Firenze, 17 dicembre 2013 – Festa grande, in Sant´apollonia a Firenze, per 130 ragazzi delle 23 scuole toscane che propongono l´Esa-bac (acronimo individuato per associare i due titoli di studio - Esame di Stato e Baccalauréat - che sanciscono la fine degli studi di secondo grado in Italia e in Francia): "un percorso di studi binazionale - sottolinea Stella Targetti, vicepresidente della Regione Toscana con delega all´Istruzione - che conduce al rilascio di entrambi i diplomi; una bella opportunità per gli studenti italiani e toscani". Questo lunedì 16 dicembre alle ore 18, il Cenacolo di Sant´apollonia, su iniziativa dell´Ambasciata di Francia in Italia e dell´Ufficio scolastico per la Toscana, ospita la cerimonia di consegna dei diplomi di Baccalauréat conseguiti dagli alunni toscani nell´ambito dell´accordo italo-francese sull´Esa-bac: un accordo - firmato nel 2009 che ha coinvolto, nella fase sperimentale, 26 istituti scolastici in tutta Italia fra cui il liceo fiorentino Machiavelli-capponi - che oggi coinvolge 280 licei in tutte le regioni di cui 23 in 8 province toscane. "In un mondo sempre più interconnesso - aggiunge Stella Targetti - affrontare un percorso di studi bi-nazionale che permette di conseguire il diploma italiano e quello francese apre prospettive assai concrete sia per quanto riguarda la scelta dell´università che per il futuro lavorativo. E l´internazionalizzazione - conclude esprimendo apprezzamento eauspicando un numero sempre più alto di scuole coinvolte - è una sfida, anche in Toscana, per l´intero sistema dell´istruzione". In tutta Italia il Machiavelli-capponi di Firenze è, per l´Esa-bac, il liceo più importante: tra due anni saranno circa 800 gli studenti coinvolti nel percorso italo-francese. Nel giugno scorso sono stati oltre 100 gli alunni, di questa scuola, a essersi presentati agli esami: elevato (più del 98%) il tasso di ammissione; e il 75% dei ragazzi ha ottenuto, dallo Stato francese, una distinzione "per merito". Il 13% addirittura la "lode". Dal 2015, in tutta Italia, nell´Esa-bac saranno coinvolti più di 6 mila allievi mentre in questo anno scolastico vengono organizzati, proposti dall´Institut francais Italia, 30 seminari didattici regionali per i docenti (in Toscana anche con il partenariato dell´Ufficio Scolastico Regionale). Oltre 800 i docenti (Lingua e letturatura francese, Storia) coinvolti: ogni anno 20 docenti italiani di storia sono invitati in Francia, dall´Ambasciata, per un corso di perfezionamento estivo. E´ recente un protocollo di collaborazione sottoscritto fra Usr della Toscana e Académie di Bordeaux per promuovere nei due territori, per le scuole di ogni ordine e grado, "azioni di cooperazione educativa su temi di interesse comune". Questi gli istituti scolastici toscani che propongono l´Esa-bac. Arezzo: "Redi" (Arezzo) - "Città di Piero" (Sansepolcro) - "Giovanni da San Giovanni" (San Giovanni Valdarno). Firenze: "Machiavelli-capponi" (Firenze) - "Sacro Cuore" (Firenze) - "Pascoli" (Firenze) - "Marco Polo" (Firenze) - "Santissima Annunziata" (Firenze) - "Fermi" (Empoli). Grosseto: "Fermi" (Castel del Piano) - "Rosmini" (Grosseto) -. Livorno: "Fermi" (Cecina) - "Cecioni" (Livorno). Lucca: "Machiavelli" (Lucca) - "Vallisneri" (Lucca). Pisa: "Dini" (Pisa) - "Buonarroti" (Pisa) - "Montale" (Pontedera) - "Cattaneo" (San Miniato). Prato: "Cicognini-rodari" (Prato) - "Livi" (Prato). Siena: "San Giovanni Bosco" (Colle Val d´Elsa) - "Lambruschini" (Montalcino).  
   
   
NAPOLI: POLI FORMATIVI, STUDENTI ISIS FILANGIERI LANCIANO LINEA INDUSTRIALE BISCOTTI  
 
Napoli, 17 dicembre 2013 - È stata presentata il 13 dicembre presso l´Isis Filangieri di Frattamaggiore una linea industriale di biscotti pensata e realizzata dai ragazzi della scuola. La scuola fa parte della rete dei 100 Poli Formativi della Campania ed ha realizzato un percorso formativo di aula-azienda per avvicinare i ragazzi al mondo del lavoro e dell´impresa. "Oggi - ha detto l´assessore al Lavoro e alla Formazione Severino Nappi - è stato bello vedere tanti ragazzi che ci credono, che credono che si può fare, che pensano che c´è un futuro anche per loro, anche qui. Ragazzi che hanno idee, progetti, competenza e volontà e che hanno trovato nella scuola, nelle istituzioni e nell´impresa, sana e pulita, un motivo per sorridere pensando al loro domani. Il segno che le cose finalmente iniziano a cambiare qui in Campania si vede nelle piccole vicende, nel lavoro silenzioso e quotidiano di tanti e nel forte impegno profuso per offrire un´immagine diversa e migliore della nostra Regione. Finalmente."  
   
   
PRESIDENTE MARINI A INAUGURAZIONE SCUOLA SAN VENANZO: “TUTELARE LE SEDI NELLE REALTÀ PIÙ DISAGIATE”  
 
 Perugia, 17 dicembre 2013 - "Per il dimensionamento della rete scolastica in Umbria per l´anno scolastico 2014/2015, in attuazione del decreto del Ministero dell´Istruzione, chiederemo alle grandi città un piccolo sacrificio, così da poter preservare le dirigenze scolastiche nelle sedi che per caratteristiche territoriali presentano maggiori disagi, come le aree montane". È quanto affermato dalla presidente della Regione Umbria, Catiuscia Marini, intervenuta il 13 dicembre alla cerimonia di inaugurazione del nuovo plesso della scuola secondaria di primo grado del Comune di San Venanzo, realizzato con un finanziamento di 200mila euro della Regione Umbria, ed il cofinanziamento del Comune di 250mila euro, oltre a un contributo del Ministero dell´Istruzione di 50mila euro. "Nonostante da moltissimi anni lo Stato abbia bloccato i fondi per l´edilizia scolastica, la Regione Umbria - ha affermato la presidente - non ha voluto interrompere il suo programma di riqualificazione e messa in sicurezza degli edifici scolastici. Grazie a questo programma, oggi oltre il 60 per cento delle scuole umbre è stato interessato da interventi di adeguamento alle normative antisismiche e di sicurezza. Le scuole sono il luogo della formazione e della crescita delle nuove generazioni e la funzione della scuola pubblica è fondamentale ed insostituibile". La presidente ha quindi rivolto un saluto agli alunni ed agli studenti che hanno partecipato alla cerimonia, assieme a tutto il personale docente e non docente: "Grazie alla passione ed all´amore che tutti - studenti, insegnati e personale scolastico - dedicano all´attività formativa, riusciamo a conservare la funzione primaria dell´istruzione pubblica. Questo - ha proseguito Marini - è ancor più meritorio in un momento come quello attuale, caratterizzato da una gravissima crisi economica e da una pesante restrizione delle risorse pubbliche per la scuola". "Come amministratori pubblici, siamo impegnati in Umbria a sostenere il diritto allo studio con tutti gli strumenti possibili, anche favorendo l´utilizzo di tutte le nove tecnologie, non solo fino all´età di obbligo scolastico, ma anche fino al termine del percorso formativo superiore. Ciò perché - ha concluso la presidente - crediamo fortemente nel principio che è nella scuola che si formano i cittadini di domani".  
   
   
CON PAPPA FISH LE MARCHE SONO SEMPRE PIÙ BLU. AL VIA L´INIZIATIVA REGIONALE CHE PORTA IL PESCE A MIGLIA ZERO NELLE MENSE SCOLASTICHE.  
 
Ancona, 17 dicembre 2013 - Pappa Fish. Mangia bene, cresci sano come un pesce" è la campagna educativa alimentare promossa dalla Regione Marche per introdurre il pesce fresco locale nelle mense scolastiche dell´intero territorio regionale. Realizzato grazie al cofinanziamento del Fondo Europeo per la Pesca (Fep), Pappa Fish è un progetto unico in Italia per la sua portata. È la prima volta che il prodotto ittico locale è oggetto di un´unica strategia d´insieme che coinvolge le scuole pubbliche dell´infanzia, primarie e secondarie a livello regionale, le amministrazioni, gli operatori, i tecnologi alimentari e l´intera filiera della pesca marchigiana. La provenienza locale del pesce identifica un ampio paniere che, oltre alle specie massive, include il pesce azzurro e le varietà meno commerciali, appartenenti a quello che – a torto – si definisce ´pesce povero´, in realtà ricco di sapore e di pregiati elementi nutritivi. L´iniziativa ha l´obiettivo di abituare i bambini al consumo di pesce, portandoli a scoprire non solo che è buono e fa bene, ma che è anche divertente. Allo stesso tempo, possiede l´importante compito di educare le nuove generazioni al consumo consapevole, al rispetto dell´ambiente e al senso di appartenenza culturale. Infine, un aspetto non secondario è la sua valenza in termini di sviluppo locale: oltre a crescere i cittadini di domani, la Regione mira a creare nuove opportunità per chi oggi lavora nella filiera della pesca e dell´itticoltura, un comparto già assai provato da condizioni di mercato penalizzanti. Partita da questo autunno in fase sperimentale in ben 22 Comuni con 120 scuole, la campagna ha già suscitato l´entusiasmo di tutti gli attori coinvolti, dai dirigenti scolastici ai genitori fino agli stessi addetti alle mense, ma soprattutto degli oltre 10.000 alunni, i veri protagonisti del progetto. È proprio a loro che Pappa Fish si rivolge, facendo scoprire il pesce tipico del territorio (di mare e d´acqua dolce) in modo innovativo, sia nel momento del pasto sia con percorsi didattici in aula. Il progetto si articola infatti in due fasi simultanee: la prima, tecnico-sperimentale, consiste nell´inserire periodicamente nel menu delle scuole piatti a base di pesce, resi ancor più appetitosi e fantasiosi (come il ragù di pesce) grazie alla collaborazione di cuochi e comitati mense, oltre a rilevare il gradimento dei piccoli attraverso schede semplificate (ad esempio, con bollini colorati: verde, mi piace / rosso, non mi piace) per migliorare i cibi stessi e costruire progetti didattici mirati. Se si considerano i Comuni attualmente aderenti al progetto, durante l´anno scolastico in corso saranno circa 800 i menu di pesce serviti in tutte le scuole, con una stima di 25 tonnellate di pesce azzurro e d´acqua dolce consumato. La seconda fase si svolge appunto in aula, con percorsi didattici, attività ludiche, narrative e creative, laboratori pratici, espressioni artistiche e altri interventi di natura psico-pedagogica, studiati dagli insegnanti in base all´età dei bambini e alle esigenze della classe. “Il pesce è un alimento particolarmente indicato nelle fasi della crescita: lo dimostrano innumerevoli studi scientifici – sottolinea Sara Giannini, Assessore regionale alla Pesca - È una fonte preziosa di omega 3, utili alla concentrazione, oltre che di proteine nobili altamente digeribili, sali minerali e vitamine. Pappa Fish nasce quindi come un progetto necessario, particolarmente oggi, quando ritmi quotidiani purtroppo frenetici impongono cibi scarsamente salutari. Il Mare Adriatico ospita tante varietà di pesci, crostacei e molluschi: dall´alice allo sgombro, dalla gallinella alla vongola, dal molo al pagello... Senza contare le aree interne, dove si pratica l´allevamento di specie d´acqua dolce, come le trote. Questo fa sì che i nostri pescherecci e i nostri allevatori garantiscano sempre un prodotto sano, fresco e di qualità, in ogni stagione”. “Non è stato semplice mettere insieme tanti attori – riconosce l´Assessore – ma il successo riscontrato già in questa prima fase testimonia il carattere vincente dell´iniziativa, e ci rende fiduciosi in un suo sviluppo nel tempo. Anche fra gli operatori della pesca, non pochi hanno saputo cogliere le potenzialità economiche del progetto, attivandosi per rispondere adeguatamente alle richieste e agli standard delle mense, come la spinatura e la sfilettatura di tutto il prodotto”. “Le esperienze raccolte dalle scuole consentiranno di proporre nei prossimi anni un menu innovativo e sostenibile, dove il pesce fresco locale sarà una pietanza fissa almeno ogni settimana – spiega Paolo Agostini, esperto di alimentazione e direttore del centro Alberts, che coordina tredici Comuni partecipanti – In questo modo, sin dalla prima infanzia i bambini sono abituati a uno stile di alimentazione fondato sui princìpi di genuinità, filiera corta, trasparenza e tracciabilità, oltre che di consumo consapevole e valorizzazione delle tipicità”. “Il coinvolgimento delle famiglie costituisce uno dei punti di forza del progetto. È infatti la famiglia il luogo dove il bambino apprende i primi comportamenti alimentari e riporta le esperienze vissute negli altri contesti educativi, come la scuola” - aggiunge Barbara Zambuchini, di Partners in Service (Pis), biologa esperta del settore ittico e coordinatrice di altri cinque Comuni interessati dal progetto - In questo senso, abbiamo voluto dare alle famiglie uno strumento in più: scegliendo di consumare secondo la stagionalità il pesce azzurro, ad alto valore nutrizionale, ricco di sapore ma ´povero´ nel prezzo, si risparmia sulla spesa e si consuma un prodotto di qualità, oltre a garantire il naturale ciclo di riproduzione delle specie e il rispetto della biodiversità del nostro mare”. “Con la campagna di Pappa Fish l’educazione alimentare va di pari passo con quella ambientale – ribadisce Sara Giannini – Bambini e ragazzi apprendono l’importanza di rispettare l’ecosistema e i cicli di vita delle specie che popolano il mondo sommerso. E visto che di acqua sono fatti i due terzi del pianeta, rispettando il mare imparano a rispettare anche la Terra. Grazie a questa iniziativa, le Marche diventano un caso esemplare in Italia. Il progetto può essere replicato potenzialmente da qualsiasi altra regione su scala nazionale, perchè dalle buone pratiche e dalle esperienze maturate sarà possibile delineare un vero e proprio modello di educazione alimentare”. Durante la conferenza stampa sono stati presentati anche tutti i materiali per la campagna, caratterizzata da un´immagine coordinata originale, fresca e colorata, sullo stile cartoon: un manifesto e un calendario con le stagioni dei pesci, entrambi destinati ad essere affissi nelle scuole aderenti, una brochure dove si illustra il progetto a genitori ed insegnati, e infine un sito web interattivo, pappafish.Regione.marche.it . Qui un´area blog (attività) riservata consente agli insegnanti di aggiornare e condividere i progetti via via realizzati, una voce giochi si rivolge ai bambini con disegni da colorare e altre divertenti idee, infine le sezioni informative (progetto e filiera) dedicate ai genitori illustrano le finalità della campagna e le novità in programma.  
   
   
MONITORARE EFFICACEMENTE LO STATO DELL´AMBIENTE MARINO IN EUROPA  
 
Bruxelles, 17 dicembre 2013 - È stato appena lanciato un progetto finanziato dall´Ue che aiuterà gli Stati membri a monitorare in modo efficace ed efficiente lo stato ambientale di oceani e mari. Questo permetterà loro di soddisfare gli obblighi della direttiva quadro sulla strategia per l´ambiente marino (Msfd). Occuparsi dei rifiuti marini ed eliminare le sostanze contaminanti dai nostri mari è fondamentale per assicurare la biodiversità marina e la sostenibilità a lungo termine delle nostre riserve di pesce. L´ue ha affrontato questi problemi con la Msfd e adesso vuole assicurare che questo provvedimento legislativo sia attuato correttamente. L´obiettivo della Msfd è fondamentalmente proteggere l´ambiente marino. Istituisce le Regioni marine europee sulla base di criteri geografici e ambientali e ogni Stato membro deve sviluppare strategie per le proprie acque marine. Queste strategie devono contenere una valutazione dettagliata dello stato dell´ambiente, una definizione di "buono stato ambientale" a livello regionale e la determinazione di obiettivi ambientali chiari e programmi di monitoraggio. Il progetto Common Sense, finanziato dall´Ue, lanciato a novembre 2013 a Barcellona, in Spagna, ha lo scopo di facilitare il lavoro della Commissione a questo riguardo, aiutando gli Stati membri a intraprendere le azioni necessarie. Finanziata con ben 4,7 milioni di euro attraverso il 7° Pq, l´iniziativa riunisce 15 partner di sette paesi diversi, includendo una grande varietà di competenze e know-how nel campo del monitoraggio marino. Common Sense svilupperà un sistema di monitoraggio marino consistente in sensori convenienti dal punto di vista dei costi e una piattaforma per la gestione dei dati. Questo contribuirà a ridurre i costi della raccolta dei dati e incrementerà la disponibilità e la divulgazione di dati importanti. Il progetto si concentrerà sul monitoraggio dei metalli pesanti, dei rifiuti marini e del rumore subacqueo e misurerà parametri come la temperatura e la pressione. Il progetto comincerà esaminando il costo dello sviluppo di sensori fatti su misura per rilevare particelle specifiche o sostanze contaminanti nel mare. Questi sensori saranno poi integrati in sistemi multifunzionali, insieme a sensori per la temperatura, la pressione e i livelli di pH. Una piattaforma web comune per i sensori sarà quindi sviluppata per ottimizzare l´acquisizione, l´accesso e l´interoperabilità dei dati. I sensori sviluppati saranno anche interoperabili con i sistemi esistenti. Si prevede che la piattaforma finita permetterà una rapida divulgazione dei risultati e della tecnologia, il che stimolerà gli interessi commerciali, scientifici e di salvaguardia. In tutto il consorzio di Common Sense comprende sei Pmi, cinque istituti di sviluppo di ricerca, tre università e una fondazione. La competenza del consorzio e la distribuzione geografica permetteranno il monitoraggio ambientale marino multidisciplinare di importanti regioni marine, come il Mar Baltico, l´Oceano Atlantico nord-orientale e il Mar Mediterraneo. Un sito web dedicato per Common Sense - http://www.Commonsenseproject.eu  - sarà attivato a febbraio 2014 e fornirà notizie e aggiornamenti sul progetto e informazioni dettagliate sugli obiettivi e i risultati del progetto. Common Sense si concluderà a febbraio 2017. Per maggiori informazioni, visitare: Scheda informativa del progetto Common Sense http://cordis.Europa.eu/projects/rcn/110790_it.html    
   
   
FVG, AMBIENTE: 22 MLN EURO PER FUNZIONAMENTO ARPA NEL 2014  
 
Trieste, 17 dicembre 2013 - La Giunta regionale ha approvato , su proposta dell´assessore all´Ambiente, Sara Vito, le linee d´indirizzo per la programmazione 2014-16 dell´Agenzia regionale per la protezione dell´ambiente (Arpa) del Friuli Venezia Giulia che svolge l´attività di protezione e controllo ambientali nonché di prevenzione igienico-sanitaria sul territorio regionale a supporto della Regione e degli Enti locali. La manovra finanziaria regionale stanzia complessivamente 22.100.000 euro per il funzionamento dell´Arpa nel 2014: l´importo è quest´anno ridotto dell´1,8 per cento rispetto al finanziamento assegnato per il 2013. L´arpa Fvg concorre con il pareggio di bilancio agli obiettivi di finanza pubblica regionali per l´esercizio 2014.  
   
   
ALLUVIONE/SARDEGNA, SOPRALLUOGHI PRESIDENTE CAPPELLACCI-SINDACI  
 
 Cagliari, 17 dicembre 2013 - Proseguono i sopralluoghi ed il lavoro post alluvione con i sindaci del presidente della Regione, Ugo Cappellacci. Il governatore è arrivato il 13 dicembre a Villasor, dove ha incontrato il sindaco Marongiu. Dopo un sopralluogo nelle campagne del paese, il presidente ha raggiunto Vallermosa, dove ha incontrato il sindaco ed i cittadini. Durante il confronto Cappellacci è nuovamente tornato sulla questione relativa al patto di stabilità: "I sindaci - ha dichiarato - non possono restare con le mani legate davanti alle emergenze né dinanzi all´amministrazione quotidiana. Comuni e Regione devono essere messi nelle condizioni di utilizzare le risorse a disposizione e liberarle a favore delle famiglie, delle imprese e dei territori". In mattinata la ricognizione proseguirà nei territori di Vallermosa, Siliqua, Villaspeciosa e Decimoputzu. "Se questo ragionamento vale nel caso delle urgenze, deve ugualmente valere per realizzare quelle opere fondamentali per scongiurare nuovi pericoli". Il presidente si è poi recato a Siliqua, dove prosegue la ricognizione dei danni, che hanno colpito in particolare le aziende agricole e diverse strutture pubbliche. Subito dopo Cappellacci ha raggiunto prima Villaspeciosa e poi Decimoputzu. Entrambi i Comuni non sono compresi nell´ultimo elenco redatto dalla Protezione Civile, ma il presidente ha assicurato, oltre ad un´accurata verifica, la massima attenzione sia riguardo alle conseguenze dell´alluvione sia in ordine alla prevenzione dei rischi.  
   
   
CONTRASTO AL DISSESTO IDROGEOLOGICO - FIRMATO PROTOCOLLO D´INTESA TRA REGIONE EMILIA ROMAGNA, UNCEM E URBER. INTERVENTI PROGRAMMATI E CONDIVISI PER SALVAGUARDARE LA NOSTRA MONTAGNA  
 
Bologna. 17 dicembre 2013 - Coordinare e rendere omogenea l’attività degli enti che svolgono opere di bonifica e di contrasto al dissesto idrogeologico nell’Appennino emiliano-romagnolo; realizzare una programmazione triennale condivisa; razionalizzare l’uso delle risorse finanziarie per migliorare l’efficacia degli interventi. Queste le principali finalità del protocollo che è stato siglato a Bologna da Regione Emilia-romagna (assessorati all’Agricoltura e alla Difesa del suolo), Uncem (Unione nazionale comuni comunità ed enti montani - delegazione regionale) e Urber (Unione regionale delle bonifiche Emilia-romagna). Sottoscrittori del documento sono gli assessori regionali all’Agricoltura Tiberio Rabboni e alla Difesa del suolo Paola Gazzolo e i presidenti di Uncem ed Urber, Giovanni Battista Pasini e Massimiliano Pederzoli. “Al centro dell’intesa che abbiamo firmato - ha spiegato Rabboni - c’è la necessità di difendere, con interventi sempre più efficaci, la nostra montagna dal fenomeno di dissesto idrogeologico che la rende un territorio particolarmente vulnerabile. L’accordo definisce un’azione condivisa e programmata nel tempo e anticipa gli effetti della nuova legge regionale sulla bonifica: d’ora in avanti tutti gli introiti dei Consorzi di bonifica provenienti dalla contribuenza montana saranno destinati agli interventi di manutenzione e contrasto al dissesto idrogeologico”. La legge (6 luglio 2012, n. 7 “Disposizioni per la bonifica. Modificazioni alla legge regionale 2 agosto 1984, n. 42”) prevede infatti che la contribuenza di montagna venga utilizzata in massima parte per la progettazione, esecuzione, manutenzione ed esercizio delle opere e degli interventi di bonifica; riducendo quindi al minimo le quote di copertura delle spese generali e di funzionamento dei Consorzi. In attesa dei nuovi “Piani di classifica” per il riparto della contribuenza, necessari per stabilire l’ammontare dei contributi che i proprietari di immobili (case e terreni) devono corrispondere ai Consorzi di bonifica, il protocollo ne anticipa gli effetti. “La montagna rappresenta una priorità strategica nell’azione di governo della Regione - queste le parole di Gazzolo -. Quello di oggi è un importante passo avanti nella collaborazione tra i soggetti impegnati per la sicurezza del territorio e della popolazione, obiettivo che da sempre consideriamo di primaria importanza”. “Avere un territorio sicuro - ha affermato Pederzoli - è una condizione necessaria per garantire la serenità della popolazione e delle attività produttive, aziende agricole in primis. Questo protocollo unisce sforzi e risorse per migliorare ulteriormente la nostra azione”. “Programmare una manutenzione stabile e certa nel tempo consente di agire più sulla prevenzione del danno che sulla risposta alle emergenze, purtroppo sempre più frequenti”, ha aggiunto Pasini. Finanziamenti e opere - Per il 2014 la Regione, attraverso gli assessorati all’Agricoltura e alla Difesa del suolo, metterà a disposizione 1,8 milioni di euro per gli interventi di contrasto al dissesto idrogeologico. Cifra a cui si sommano i 15 milioni di euro annuali che i Consorzi di bonifica incassano complessivamente come contribuenza montana. Potranno aggiungersi, inoltre, eventuali fondi stanziati dai Comuni e dalle Unioni montane. L’ammontare dei finanziamenti complessivi sarà stabilito annualmente; sempre annualmente i soggetti sottoscrittori verificheranno lo stato di attuazione del protocollo, cioè la realizzazione degli interventi e la modalità di esecuzione dei lavori, il rispetto degli impegni assunti e il corretto impiego delle risorse. Il programma, che sarà definito su base triennale, viene predisposto dai sette Consorzi di bonifica montana della regione, d’intesa con le Unioni montane dei comuni e con i Servizi tecnici di bacino territorialmente competenti. Le opere riguardano in particolare: sistemazione delle pendici dei versanti; contenimento e recupero delle zone franose; controllo del dilavamento e dell’erosione dei terreni; valorizzazione agronomica del suolo; manutenzione della viabilità, degli acquedotti rurali, delle opere esistenti e dei rii minori. Si tratta di attività svolte dai Consorzi di bonifica, dai Servizi tecnici di bacino e dai Comuni, che grazie a questo strumento potranno agire con maggiore sintonia e uniformità.  
   
   
FVG, AMBIENTE: APPROVATO DOCUMENTO SU FONDI STRUTTURALI 2014-20  
 
 Trieste, 17 dicembre 2013 - La Giunta regionale ha approvato, su proposta dell´assessore all´Ambiente, Sara Vito, il documento "Fondi strutturali 2014-20. Principali criticità ambientali e azioni di risposta per il territorio della Regione Friuli Venezia Giulia" che sarà messo a disposizione delle Autorità di gestione dei fondi e delle strutture dell´Amministrazione regionale, nonché di tutti i soggetti potenzialmente interessati, attraverso la sua pubblicazione sul sito web della Regione. Il documento sarà utilizzato dal direttore regionale Ambiente, energia e politiche per la montagna per promuovere e verificare l´integrazione della componente ambientale in tutti i settori d´azione dei fondi, finalizzati ad assicurare la coerenza delle strategie e degli interventi dei documenti di programmazione ai principi dello sviluppo sostenibile e al rispetto della normativa comunitaria in materia ambientale.  
   
   
AMBIENTE: ARIA, RIFIUTI, CAVE, DIFESA IDROGEOLOGICA. CONTE: UN ANNO DI RISULTATI  
 
Piazzola sul Brenta (Padova), 17 dicembre 2013 - L’anno che si sta per chiudere è stato impegnativo per quanto riguarda il settore delle politiche ambientali, ma ha dato anche soddisfazioni in termini di risultati ottenuti e di sinergie messe in campo. Lo ha detto l’assessore regionale all’ambiente Maurizio Conte. Tracciando oggi a Villa Contarini a Piazzola sul Brenta (Padova), insieme ai tecnici regionali, al direttore generale dell’Arpav Carlo Emanuele Pepe e al presidente di Unione Veneta Bonifiche Giuseppe Romano, un bilancio dell’attività svolta nel 2013 nel campo della tutela e della salvaguardia ambientale e una previsione per il 2014. L’assessore ha sottolineato che il 2013 è stato un anno particolarmente importante per quanto riguarda la pianificazione su temi fondamentali. E’ stato ultimato il nuovo Piano per la gestione dei rifiuti, che ha tra i suoi obiettivi prioritari l´incremento della raccolta differenziata, in cui il Veneto è al vertice a livello nazionale, e la minimizzazione del conferimento in discarica. La giunta veneta ha adottato anche il nuovo Piano Regionale dell´Attività di Cava (Prac), atteso da 30 anni. Una regolamentazione omogenea che dà una svolta in questo delicato settore che – ha detto Conte – resta comunque strategico sul piano economico ma per il quale la pianificazione regionale prevede una maggiore tutela ambientale, con il recupero dei siti, e guarda anche alla possibilità di utilizzare le cave dismesse come casse di espansione. Completato il Piano di tutela e risanamento dell´atmosfera (Piano Aria), con particolare attenzione alla presenza di nuove tipologie di inquinanti. Si è chiusa la fase di consultazione pubblica per la presentazione delle osservazioni. L’assessore ha ricordato che è stato raggiunto anche un accordo con i Ministeri, Regioni e Province autonome per adottare misure specifiche per migliorare la qualità dell’aria nel bacino padano. L´alluvione di ottobre-novembre 2010 – ha aggiunto Conte – ha messo in evidenza le criticità per quanto riguarda la sicurezza idraulica. La Regione, in collaborazione con prof. D’alpaos, ha predisposto un piano complessivo delle azioni e degli interventi di mitigazione del rischio idraulico e geologico per un importo di 2 miliardi e 732 milioni di euro. Il piano prevede anche una decina di casse di espansione. Per Conte servirebbe il commissariamento per accelerare le opere, ma pur in regime ordinario la Regione ha sottoscritto un’intesa sulle compensazioni per quanto riguarda gli espropri dei terreni agricoli, che facilita la realizzazione dei lavori. Per il bacino di laminazione di Caldogno i lavori sono stati già consegnati, dopo l’aggiudicazione. A questo si affiancherà l’adeguamento dei bacini demaniali di Trissino e Tezze di Arzignano relativi al corso dell’Agno-guà, intervento per il quale è stato effetuato l’appalto. Già finanziati sono anche gli interventi per il bacino di Fonte di Riese (Treviso) sul Muson dei Sassii, per i bacini di San Lorenzo a Soave (Verona) e della Colombaretta fra Montecchia di Crosara e Monteforte d´Alpone (Verona), per i quali sono state avviate le procedure di gara. La sicurezza idraulica è per noi una priorità – ha detto Conte - ma per avere una maggiore capacità d’investimento, sarebbe opportuno che questi interventi di salvaguardia non fossero penalizzati dal Patto di Stabilità, che impedisce perfino di pagare le imprese che realizzano le opere. L’assessore ha ricordato che la Regione ha finanziato interventi in 130 comuni veneti per il contenimento dell’inquinamento luminoso che contribuiscono al risparmio energetico determinando, a loro volta, una proporzionale riduzione in termini di emissioni inquinanti. E’ stato avviato anche un nuovo filone operativo, quello dei Contratti fiume, per mettere in relazione i territori che hanno come elemento comune la presenza di corsi d’acqua che sono siti ad elevata valenza ambientale, così come danno valore aggiunto al territorio boschi e foreste. Le valenze ambientali e la loro gestione diventano quindi un’opportunità in più per il Veneto, regione a grande vocazione turistica. Conte ha fatto presente che ammontano a circa cento milioni le risorse annuali disponibili nel bilancio regionale, che saranno sostanzialmente confermati anche nel 2014. E nel 2014 sarà riproposta anche l’esperienza della Settimana dell’Ambiente puntando ancora sui giovani e sulla loro capacità di comunicazione, che diventa fondamentale per la consapevolezza che i temi ambientali non appartengono ad una didattica astratta ma si ritrovano nella realtà di tutti i giorni.  
   
   
DIFFERENZIATA - ECOTASSA, VENDOLA: RESPONSABILIZZARE I SINDACI DORMIENTI  
 
Bari, 17 dicembre 2013 -  “Noi dobbiamo accettare questo principio: chi inquina paga, chi non ha l’impegno della responsabilità paga”. Così il Presidente della Regione Puglia Nichi Vendola rispondendo alle domande dei giornalisti in merito all’Ecotassa sui rifiuti. “Vogliamo premiare i cittadini – ha proseguito Vendola – che si impegnano nella raccolta differenziata. Soprattutto, non vogliamo penalizzare alcun cittadino, ma intendiamo stigmatizzare il comportamento di quelle Amministrazioni che hanno percentuali di raccolta differenziata che sono una vergogna. Non c’è nessuna giustificazione per la quale, accanto a un Comune che fa il 70% di differenziata, ce n’è uno che ne fa il 5%”. “Attenzione! – avverte Vendola – se poi il Sindaco di Lecce intende, invece, riproporre la questione degli inceneritori, finche io sarò il Presidente di questa Regione, farò in modo che non si passerà dalla dittatura delle discariche alla dittatura degli inceneritori. Se la destra vuole gli inceneritori, allora avrà pane per i propri denti”. “Noi – ha concluso il Presidente della Regione – vogliamo aiutare la Puglia a diventare un pezzo di Europa, a far crescere la raccolta differenziata e vogliamo dare un premio alle Amministrazioni che hanno buone percentuali di differenziata. Costruiremo il meccanismo dell’ecotassa in modo tale da non danneggiare i cittadini, ma da penalizzare le Amministrazioni. Non ci sarà nessun differimento, il provvedimento va costruito in modo tale da non nuocere alle tasche dei cittadini e responsabilizzare i sindaci dormienti”.  
   
   
RIFIUTI NEL LAZIO : ENTRO IL 2020 LA REGIONE PORTA LA RACCOLTA DIFFERENZIATA AL 65% UN NUOVO MODELLO DEI RIFIUTI INCENTRATO SUL RIUSO DEI MATERIALI E LA CREAZIONE DI UN´INDUSTRIA DEL RICICLO PER CREARE LAVORI NUOVI E VERI  
 
Roma, 17 dicembre 2013 - La Regione è al lavoro per un nuovo modello di gestione dei rifiuti fondato sulla raccolta differenziata. Il Piano rifiuti sarà presentato all’inizio del prossimo anno. L’obiettivo è quello di portare entro il 2020 la raccolta differenziata al 65% , con una crescita del 5% ogni anno. Tra il 2010 e il 2012 si è verificata una crescita del 4%. Si è registrato un aumento anche a Roma, con un valore medio del 30%. La nuova gestione dei rifiuti della Regione non prevede l’apertura di nuovi impianti ma un migliore funzionamento di quelli esistenti. Tra gli obiettivi principali del Piano il superamento dell’emergenza e l’autonomia degli impianti, anche attraverso l’aumento della capacità complessiva degli impianti di compostaggio. La Regione ha dimostrato il suo impegno per una nuova gestione dei rifiuti anche con la chiusura di Malagrotta, la più grande discarica d’Europa, e con l’abolizione dello scenario di controllo, che consentiva ai Comuni di non rispettare le leggi nazionali ed europee in caso di mancata riduzione della produzione dei rifiuti. “La sfida - ha detto il presidente, Nicola Zingaretti- è creare lavori veri. I rifiuti non sono un problema, ma una risorsa, e siamo vicinissimi a dimostrare che questo è un fatto molto concreto anche nel Lazio”. “Entro fine gennaio consegneremo al Consiglio regionale una proposta per aggiornare e migliorare l´attuale Piano rifiuti, con il coinvolgimento delle realtà del territorio per consigli, proposte e suggerimenti- ha detto Michele Civita, assessore alle Politiche dei Rifiuti´´.  
   
   
RIFIUTI, OLTRE 13 MILIONI PER MIGLIORARE IL SISTEMA DI GESTIONE DELLA TOSCANA  
 
 Firenze, 17 dicembre 2013 – Sono 13 milioni e 336mila euro le risorse che derivano dall´ecotassa (il tributo speciale dovuto dai Comuni che non hanno raggiunto il 45% di raccolta differenziata), che saranno riversate sul territorio per valorizzare il sistema di gestione rifiuti. La delibera approvata oggi in gunta ripartisce, come ogni anno, questa somma quale contributo ai tre Ato della Toscana e quindi ai Comuni che la utilizzeranno per migliorare la raccolta differenziata, il riciclo e il recupero, ridurre la produzione di rifiuti, sostenere e portare avanti le infrastrutture destinate a incentivare la raccolta differenziata. "La Regione con questo atto conferma il suo impegno - ha commentato l´assessore all´ambiente e all´energia Anna Rita Bramerini - a valorizzare e a rafforzare gli strumenti dei Comuni per migliorare e rendere più efficiente la gestione dei rifiuti".