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Notiziario Marketpress di Martedì 06 Febbraio 2007
LA GERMANIA COSTRUIRÀ UN IMPIANTO PER LA BIOLOGIA STRUTTURALE  
 
Bruxelles, 6 febbraio 2007 - Il ruolo dell´Europa quale protagonista nelle scienze della vita sembra destinato a rafforzarsi considerevolmente a seguito dell´annuncio della costruzione di un impianto integrato per la ricerca sulla biologia strutturale ad Amburgo (Germania), che dovrebbe essere operativo entro il 2010. Finanziato dal ministero federale tedesco dell´Istruzione e della ricerca (Bmbf) con uno stanziamento pari a 8,8 Mio Eur, il nuovo impianto comprenderà un canale completo e automatizzato per realizzare indagini strutturali su proteine e altre molecole biologiche attraverso l´uso di raggi X ad alta energia. Denominato Embl@petra-iii, l´impianto sarà ubicato presso la sede di Amburgo del Laboratorio europeo di biologia molecolare (Embl), dove i biologi strutturali potranno impiegare le radiazioni ad alta energia di Petra-iii presso il Centro tedesco per la ricerca sul sincrotrone (Desy). Alcune molecole che determinano la nostra vita, quali le proteine e il Dna, sono troppo piccole per essere osservate impiegando anche i più sofisticati microscopi a luce. Grazie ai raggi X, invece, gli studiosi delle scienze della vita possono acquisire immagini ad alta risoluzione delle proteine coinvolte nelle malattie. Queste immagini servono come punto di partenza per lo sviluppo di nuovi farmaci. Ad esempio, negli ultimi quattro anni, usando i raggi X, l´Embl di Amburgo ha scoperto la struttura di oltre 30 proteine responsabili della tubercolosi e ha individuato diversi potenziali bersagli di farmaci. Embl@petra-iii consentirà ai ricercatori di analizzare organizzazioni di proteine di complessità e dimensioni senza precedenti e offrirà una straordinaria opportunità per la realizzazione di esperimenti pilota nelle scienze della vita. Il nuovo impianto e i suoi servizi saranno a disposizione dei biologi strutturali di tutto il mondo e il tempo d´uso sarà assegnato in base al merito scientifico. «Questa struttura eccezionale ci consentirà di oltrepassare gli attuali limiti fisici e di affrontare problemi che in passato erano fuori dalla nostra portata», dichiara Thomas Schneider, coordinatore del progetto Contact Per ulteriori informazioni consultare: http://www. Embl-hamburg. De/services/petra/index. Html .  
   
   
APPROVATO IL DISEGNO DI LEGGE TURCO-MUSSI: SÌ ALLE AZIENDE INTEGRATE OSPEDALIERO-UNIVERSITARIE ALLE UNIVERSITÀ LA PROPRIETÀ O L’USO PERPETUO DEI BENI IMMOBILI  
 
Roma, 6 febbraio 2007 - Maggiore integrazione tra Ssn e Università, proprietà degli immobili attualmente in uso ai Policlinici, ticket e rischio clinico sono al centro del disegno di legge approvato il 2 febbraio dal Consiglio dei Ministri, su proposta dei Ministri della Salute Livia Turco e dell’Università e Ricerca Fabio Mussi. Con questo provvedimento, sul quale c’è l’impegno del Governo a sollecitarne una rapida approvazione da parte del Parlamento, si stabilisce la completa integrazione tra attività assistenziale, didattica e di ricerca attraverso la realizzazione delle aziende integrate ospedaliero-universitarie e quindi favorendo una più intensa e proficua collaborazione tra sistema universitario e sistema sanitario. Queste aziende, già previste dal decreto legislativo 517/1999, erano infatti state solo parzialmente istituite ritardando quell’integrazione indispensabile per il buon funzionamento di questi presidi sanitari all’interno del Servizio sanitario nazionale, attuando una vera e propria riforma ordinamentale di grande rilevanza istituzionale. Una seconda disposizione prevede le modalità per il trasferimento di proprietà dei beni immobili appartenenti allo Stato già in uso alle Università per le finalità istituzionali delle Facoltà di medicina. Tali beni saranno trasferiti alle Università, salvo ove persistano ragioni di interesse culturale sui beni stessi. In tal caso i beni saranno concessi in uso gratuito e perpetuo e il concessionario, cioè l’Università, ne eserciterà i diritti del proprietario assumendosene gli oneri nei limiti imposti dalla natura demaniale del bene. Con queste disposizioni, che chiariscono la titolarità dei beni, si pongono le premesse per l’avvio dei lavori di ristrutturazione previsti, in particolare per il Policlinico Umberto I di Roma per il quale è già pronto un apposito progetto finanziato. Per quanto riguarda il ticket, il ddl stabilisce la possibilità per le Regioni di adottare misure alternative di partecipazione alla spesa rispetto all’attuale quota fissa di 10 euro sulle ricette per le prestazioni di specialistica ambulatoriale (la quota resterà in vigore fino all’adozione di altre misure regionali). Tali misure dovranno comunque avere effetti equivalenti in termini finanziari e di controllo dell’appropriatezza. Al fine di garantire la sicurezza delle cure, la prevenzione degli errori e degli eventi avversi connessi a procedure diagnostiche e terapeutiche e di limitare il rischio delle infezioni ospedaliere, il ddl autorizza la spesa di 200. 000 euro per il 2007 e di 1 milione di euro a decorrere dal 2008 per promuovere l’adozione di misure specifiche di controllo e gestione del rischio clinico in tutte le strutture del Ssn. Tra le altre disposizioni contenute nel ddl si segnalano quelle finalizzate all’avvio del ripiano dei disavanzi del Servizio sanitario nazionale per il periodo 2001-2005 e altre norme in materia di attività di intermediazione tra domanda e offerta di lavoro in ambito universitario. .  
   
   
MINISTERO DELLA SALUTE: INSEDIATA LA COMMISSIONE CONSULTIVA SULLE DIPENDENZE PATOLOGICHE PRESTO UN PIANO D’AZIONE 2007 PER IL RILANCIO DELLA LOTTA ALLE DROGHE E ALLE SOSTANZE E AI COMPORTAMENTI CHE DANNO DIPENDENZA  
 
Roma, 6 febbraio 2007 - Rilancio delle politiche e delle iniziative di prevenzione ed educazione sanitaria; definizione dei livelli di assistenza per le dipendenze patologiche; formazione; ricerca e assistenza ai tossicodipendenti detenuti: alcune delle tematiche sulle quali opererà la nuova “Commissione consultiva sulle dipendenze patologiche” insediata oggi dal Ministro della Salute Livia Turco. Obiettivo della Commissione è la messa a punto di un Piano d’azione complessivo per il 2007 per incrementare le azioni di contrasto all’uso delle droghe ma anche all’uso e all’abuso di sostanze legali come l’acol, il fumo o gli psicofarmaci che danno dipendenza e che provocano danni alla salute dei cittadini. All’attenzione della Commissione anche i comportamenti compulsivi, come il gioco d’azzardo, causa di vere e proprie patologie psico-sociali. La Commissione, presieduta dal Sottosegretario Antonio Gaglione, vicepresidente Giuseppe Vaccari, è composta dai rappresentanti delle associazioni e società scientifiche più rappresentative nel campo delle dipendenze, da esponenti di comunità terapeutiche e reti di comunità, da rappresentanti dei ministeri coinvolti nella prevenzione delle tossicodipendenze, dalle regioni, dagli enti locali. Più in dettaglio la commissione interviene nei seguenti ambiti: prevenzione (in particolare secondaria e terziaria); educazione alla salute; definizione dei livelli di assistenza che il Ssn deve garantire per le dipendenze patologiche; linee di indirizzo, in collaborazione ed accordo con le regioni, sulla organizzazione dei servizi; monitoraggio continuo del fenomeno con la costruzione di un sistema informativo ed epidemiologico informatizzato; formazione degli operatori sanitari; ricerca sanitaria finalizzata, assistenza ai tossicodipendenti detenuti. .  
   
   
SANITÀ: LA SPERANZA VIAGGIA VERSO IL CENTRO-NORD IN UN SISTEMA SANITARIO CON TETTI AI VOLUMI DI PRESTAZIONI E SPESA PER I RESIDENTI, LA PARTITA SI GIOCA ANCHE SULLA CAPACITÀ DI ATTRARRE PAZIENTI DALLE ALTRE REGIONI. BENE LOMBARDIA, LAZIO ED EMILIA, MALE LA CAMPANIA.  
 
 Milano, 6 febbraio 2007 - Lombardia, Emilia Romagna, Lazio: ovvero le mete preferite nel Belpaese per i “viaggi della speranza” degli italiani. I dati sulla mobilità sanitaria regionale, presa in esame dal Cergas Bocconi nel Rapporto Oasi 2006, mostrano infatti come siano queste le regioni italiane che più attraggono pazienti dall’esterno. E nel saldo tra entrate e uscite, è proprio l’area lombarda a segnare il risultato più significativo. Su 100 persone che per ricoverarsi si spostano da una regione all’altra, 20 scelgono infatti la Lombardia (che ne “esporta” 8 su 100), 13 l’Emilia Romagna (dalla quale ne escono 6) e 11 il Lazio (che ne “perde” 9). Nel saldo positivo seguono anche il Veneto (8 in ingresso e 5 in uscita) e la Toscana (7,5 a fronte di 4). Dall’altra parte della classifica, ossia tra le regioni che registrano un saldo negativo, si trova invece la Campania: l’11% dei pazienti che si spostano provengono da questa regione, mentre la capacità di attrarre dall’esterno delle strutture campane non supera il 3% sul totale della mobilità. Da cosa dipende un saldo così positivo della Lombardia rispetto alle altre regioni? “Le motivazioni sono fondamentalmente due”, spiega Eugenio Anessi Pessina, responsabile scientifico del Rapporto Oasi. “Innanzitutto, il numero dei posti letto in Lombardia è maggiore, poiché è maggiore la popolazione regionale. Ma il risultato positivo è dato anche dalla presenza nella regione di numerosi centri di eccellenza”. Ciò non toglie, tuttavia, che in altre regioni, come il Lazio, la capacità di attrarre sia molto forte: “La differenza è che nel Lazio l’attrattività si concentra in poche strutture particolarmente richieste, mentre in Lombardia è più il sistema nel suo complesso ad essere attrattivo”. Questa affermazione si spiega d’altronde guardando alla lista delle prime 20 strutture per numero di pazienti in arrivo da altre regioni, che vede al primo posto due strutture ospedaliere romane, l’Ospedale pediatrico “Bambino Gesù” e il Policlinico “Gemelli” (rispettivamente con quasi 22 mila e più di 16 mila pazienti extra-regione). Solo settima la prima struttura lombarda, il Policlinico S. Matteo di Pavia, con 12. 714 pazienti, seguita a ruota dal San Raffaele di Milano, a quota 12. 500. Tuttavia, le strutture lombarde tra le prime 20 sono 6, rispetto alle 3 del Lazio, le 3 della Toscana e le 2 di Emilia, Veneto o Liguria. Le 3 strutture del Lazio, inoltre, spiegano da sole il 40% della mobilità verso la regione, le 6 lombarde solo il 28%. Le differenze regionali riguardo alla mobilità tirano in ballo anche un altro aspetto, che è bene tenere presente quando si guarda all’attrattività delle strutture locali: la questione dei tetti sul volume di ricoveri e prestazioni. Per contenere la spesa sanitaria regionale e evitare ricoveri o prestazioni ambulatoriali non necessari, ogni struttura è vincolata a un limite di prestazioni e/o di spesa, oltre il quale queste non vengono più rimborsate dalle casse regionali. E anche se i tetti sono variabili tra le diverse regioni, una cosa è certa: conviene attrarre pazienti dall’esterno. “Alcune aziende stanno facendo politiche attive in questo senso”, continua Anessi Pessina. “Posto che i tetti si riferiscono ai residenti, infatti, chi vuole raggiungere finanziamenti aggiuntivi deve essere in grado di generare un flusso di pazienti dalle altre regioni”. Questa Italia a due velocità, sul fronte dell’attrattività delle strutture sanitarie, “con livelli di servizi molto diversi tra Nord/centro e Sud”, spinge a rivedere anche la centralità della politica sanitaria nazionale. “Abbiamo avuto per 20 anni un sistema molto uniforme sul piano normativo, ma molto differenziato su quello del funzionamento effettivo”, aggiunge il responsabile scientifico del Rapporto. “Sotto un mantello uguale per tutti, dunque, si sono create situazioni molto differenti. Quando si parla di federalismo citandone la possibile iniquità, bisogna tenere presenti tali disuguaglianze pregresse. Può darsi che il federalismo le aggravi, ma può anche darsi che le regioni, messe di fronte alle loro responsabilità, siano spinte al miglioramento”. Tra l’altro, la mobilità genera una sorta di circolo vizioso per le regioni nelle quali il saldo tra i malati entranti e quelli in uscita è negativo: “Poiché è la regione di provenienza che paga le prestazioni e i ricoveri dei malati, contenere la fuga significa non disperdere risorse. Risorse che, se mancano, finiscono per essere racimolate tra i cittadini attraverso l’aumento delle tasse regionali oppure provocano un ulteriore impoverimento dei servizi”. .  
   
   
QUANDO I LETTI SONO TROPPI. O TROPPO POCHI I POSTI LETTO DELLE STRUTTURE SANITARIE, IN ITALIA, HANNO RAGGIUNTO GLI STANDARD PREFISSATI. MA IL DATO NAZIONALE, RILEVA IL CERGAS BOCCONI, NASCONDE REALTÀ DIFFERENTI TRA LE REGIONI: ANCORA TROPPI POSTI IN LAZIO E TROPPO POCHI IN CAMPANIA”.  
 
 Milano, 6 febbraio 2007 - La sanità italiana ha fatto un grande sforzo, soprattutto nella seconda metà degli anni Novanta, per ridurre l’eccesso di posti letto nelle strutture. Ma se a livello nazionale il numero di letti ha sostanzialmente raggiunto lo standard fissato dall’intesa Stato-regioni nel marzo 2005 (4,5 ogni mille abitanti, comprensivi di quelli per i pazienti non acuti), scorporando il dato generale emerge un grande divario tra le realtà locali italiane. Vi sono regioni, come il Lazio e il Molise, caratterizzate da una surplus di posti letto e altre, come la Puglia e la Campania, che invece ne sono carenti. Gli ultimi dati ministeriali sulla dotazione prevista regione per regione, elaborati dal Cergas Bocconi nel Rapporto Oasi 2006, evidenziano uno scostamento dallo standard che coinvolge quasi tutte le regioni, senza distinzioni significative tra quelle del Nord, del Centro o del Sud. Chi rientra nel valore di 4,5 posti letto per mille abitanti sono la Toscana e il Veneto, mentre Liguria, Calabria, Sicilia (4,4), Marche e Piemonte (4,6) viaggiano prossime. Salendo lungo la classifica delle regioni con una dotazione eccessiva di letti si incontrano la Sardegna e la Lombardia (4,9), il Friuli Venezia Giulia e la provincia autonoma di Trento (5), fino ad arrivare al Molise (5,6) e al Lazio (5,8). All’altro capo si trovano invece la Basilicata (4,3), l’Umbria (4,2), ma soprattutto la Valle D’aosta (4), la Puglia (4) e la Campania (3,8). “Un eccesso di posti letto permette ovviamente maggiori ricoveri e quindi, almeno potenzialmente, minori liste d’attesa; può però favorire ricoveri inappropriati e un aumento dei costi”, spiega la ricercatrice del Cergas Clara Carbone. “Averne pochi, invece, significa non poter fornire un servizio e favorire la mobilità verso altre regioni, a meno che il Servizio sanitario regionale non colga l’occasione per organizzare modalità di cura alternative (e in molti casi preferibili) al ricovero, secondo quella che è ormai una tendenza diffusa a livello internazionale e auspicata anche dalla pianificazione sanitaria italiana. Dai dati emerge inoltre, in quasi tutte le regioni, una carenza di posti letto per i pazienti non acuti, sia in degenza ordinaria che in day hospital”. Il raggiungimento, o quasi, dello standard stabilito di comune accordo tra Stato e regioni (la media nazionale è 4,7 posti letto per mille abitanti, rispetto ai 4,5) tende dunque a nascondere una situazione ben più diversificata. “Limitare i letti per contenere i costi, in linea con la tendenza che porta a riservare l’ospedalizzazione ai casi più gravi, incentivando le modalità di assistenza alternative: sembra che l’Italia ci sia riuscita, ma con differenze tra le regioni che non possono essere ignorate. Questo è dunque un altro dei casi in cui una politica nazionale univoca ha poco senso”, conclude Clara Carbone. .  
   
   
STRUTTURE SANITARIE: L’EXPLOIT DEL PRIVATO AUMENTA IL PRIVATO NELLA SANITÀ, MA OCCHIO ALLE DIFFERENZE SUL SUOLO NAZIONALE: È IL CASO DELLA SPECIALISTICA DI LABORATORIO, CHE A FRONTE DI UNA MEDIA DEL 57%, PASSA DAL 17% DI BOLZANO AL 81% DELLA SICILIA.  
 
Milano, 6 febbraio 2007 - L’incidenza del privato nella sanità italiana è aumentata, in alcuni casi ribaltando, come nel comparto delle strutture residenziali e semiresidenziali, i precedenti rilevamenti datati 1997. E’ questa la realtà fotografata dal Centro di ricerche Bocconi sull’assistenza sanitaria e sociale (Cergas) nel Rapporto Oasi 2006. I dati elaborati dal Cergas parlano chiaro: a livello nazionale, se strutture territoriali quali i centri di dialisi, i centri di salute mentale e i consultori, passati dalle 4. 009 unità del ’97 alle 4. 739 del 2004, sono ancora nella quasi totalità pubblici, negli altri servizi il privato ha avuto un exploit. Ciò è evidente in particolare per quanto riguarda le strutture sanitarie semiresidenziali, nelle quali la percentuale di privati è passata dall’8% al 53% (il totale delle strutture è salito da 842 a 2. 008), e in quelle residenziali, dove le strutture private sono salite al 69% su un totale di 4. 132, rispetto al 5% su 1. 820 del ’97. Più stabile, invece, la quota dei laboratori e ambulatori privati accreditati, che ha guadagnato un 3% (da 54% a 57%) su un numero totale di strutture aumentato di un migliaio di unità (da 9. 335 a 10. 541). Ma ciò che il dato nazionale non evidenzia è la notevole differenziazione nell’incidenza delle strutture private tra regione e regione. Differenze che, ad esempio, vengono alla luce scorporando il dato relativo ai laboratori e ambulatori privati accreditati: rispetto alla media nazionale del 57% di privati, scorrendo la lista regionale si passa dal 17% di strutture private nella provincia autonoma di Bolzano (e il 20% in quella di Trento), al 19% in Piemonte, al 22% e 28% rispettivamente in Umbria e Friuli Venezia Giulia, al 60% in Lombardia, fino ad arrivare al 64% in Lazio, il 65% in Molise, il 78% in Campania e ben l’81% in Sicilia. Al Centro-sud, dunque, la presenza del privato è particolarmente forte in questo tipo di servizi. “Il dato è ancora più netto se riferito alla popolazione regionale”, spiega la coordinatrice del Rapporto Oasi 2006, Elena Cantù. “Se in Piemonte i laboratori e ambulatori privati accreditati sono 2,2 ogni 100 mila abitanti (e 1,8 nella p. A. Di Trento), questo numero sale a 11,4 nel Lazio, a 12,6 in Calabria, a 20,7 in Campania e a 29,1 in Sicilia. Questo si riflette sulla spesa pro capite per specialistica convenzionata e accreditata, che in alcune di queste ultime regioni raggiunge le cifre più elevate: in Lazio la Regione paga una media di 101 euro a persona, in Campania 91, in Sicilia 80 e in Molise 61”. Orbitano invece intorno alla media nazionale (57 euro) la Lombardia e il Veneto con 59 euro e la Valle D’aosta, con 55. Chi spende di meno sono invece la provincia autonoma di Bolzano (10 euro), l’Umbria (14) e la p. A. Di Trento (22), seguite a ruota da Marche e Basilicata (24). “Anche la natura delle strutture territoriali è disomogenea: in Sicilia, ad esempio, ci sono moltissimi laboratori e ambulatori privati accreditati e relativamente poche strutture residenziali e semiresidenziali per l’assistenza agli anziani e ai disabili (sia pubbliche che private), mentre in Emilia Romagna è il contrario”. Ed è proprio questa disomogeneità sul territorio che i ricercatori del Cergas evidenziano riguardo alle misure stabilite dalla Finanziaria 2007 per il settore sanitario. Il documento ha introdotto uno sconto del 2%, rispetto al tariffario ministeriale del ’96, per la remunerazione delle prestazioni specialistiche eseguite dalle strutture private accreditate per conto del Servizio sanitario nazionale. A questo si affianca uno sconto del 20% sul rimborso delle prestazioni di diagnostica di laboratorio rese dagli ambulatori e dai laboratori privati. Le regioni dunque, con il fine di riassestare i bilanci della Sanità, rimborseranno meno soldi a tali strutture per i loro servizi. “La norma, che si concentra sui laboratori e ambulatori”, continua Elena Cantù, “colpisce in maniera indifferenziata i privati di tutte le regioni indipendentemente dalla qualità e dalla quantità dei servizi erogati, dalle tariffe che vengono loro riconosciute (che sono molto diverse da regione a regione), dal grado di appropriatezza delle prestazioni e dal peso che questa tipologia di spesa ha sulla spesa sanitaria complessiva”. Pur in un’ottica di contenimento della spesa e di limitazione degli sprechi, “rimborsando indistintamente meno soldi ai privati si rischia di svantaggiare quelle strutture che lavorano già in piena efficienza. Non ultimo, si mette in qualche modo in discussione la parità pubblico/privato e, intervenendo con un provvedimento nazionale, si contraddice il binomio autonomia/responsabilità delle regioni”. .  
   
   
SANITÀ : CANCELLATI I DEBITI, BURLANDO E MONTALDO: RESIDENZE PER ANZIANI, RIABILITAZIONE, CURE DOMICILIARI, DIAGNOSTICA E SPECIALISTICA VERE EMERGENZE ALL´INAUGURAZIONE DEL POLIAMBULATORIO DI TORRIGLIA LA GIUNTA PRESENTA LA RIFORMA  
 
Genova, 6 febbraio 2007 - La Regione Liguria si appresta a sanare fino al 2006 il "rosso" dei bilanci della sanità e il presidente Claudio Burlando e l´assessore Claudio Montaldo trasformano gli interventi all´inaugurazione del nuovo poliambulatorio dell´Asl 3 Genovese in una sorta di "manifesto" programmatico, l´agenda delle prossime azioni sul territorio. Claudio Burlando lo sintetizza così: "La piccola struttura aperta oggi a Torriglia è l´emblema di quello che occorre fare per la sanità ligure, vale a dire, servizi di base vicinissimi alla gente e ospedali importanti, molto qualificati, di grandissima qualità e in numero ridotto. La nuova politica regionale non ha l´obiettivo primario di tagliare i costi, il risparmio è un effetto derivato e secondario di una scelta di politica sanitaria alternativa. Inutile avere più posti letto per acuti di quelli che ci servono se poi una famiglia deve aspettare mediamente 240 giorni- otto mesi- per far ospitare un anziano in una struttura. Non chiudiamo quindi ospedali, si trasformano". Continua Burlando: "Dobbiamo spostare le risorse. Quest´anno prevediamo risparmi per 60 milioni di euro nella sanità, ma di questi, 35 li reinvestiamo in nuovi servizi. Se noi bloccassimo questa riforma di politica sanitaria faremmo un grave torto ai cittadini liguri". Credo sia molto meglio avere, per esempio nel Ponente Genovese , anzichè sei o sette piccoli ospedali, un grande, vero nosocomio con 5-600 posti letto che risponda alle esigenze del territorio, insieme a diverse piastre ambulatoriali vicine. Eviteremo così di avere una decina di piccoli reparti che fanno la stessa cosa nel raggio di pochissimi chilometri, tanto più che è anche difficile moltiplicare la qualità per dieci, per cento o per mille". Sul tema è intervenuto poi l´assessore Claudio Montaldo: "Abbiamo sanato il 2005 con la cessione di 120 milioni di patrimonio, il 2006 lo stiamo chiudendo e cominciamo il 2007 senza un euro di debito. Non è una cosa banale per una sanità abituata a registrare tanti debiti pregressi. Ma non si può più spendere pensando a qualcuno che alla fine pagherà. Perché se noi sfondiamo i bilancio ci restano solo le tasse. E questo induce non solo a risparmiare, ma anche a coniugare questa azione di risparmio con una riconversione dei servizi nella direzione di ciò che serve ai cittadini!, spiega Montaldo. "Non facciamoci trascinare nella logica di difesa di ospedali che così come sono organizzati non funzionano e dobbiamo rimetterli a posto, c´è invece da riorganizzare la loro presenza sul territorio e colmare le gravi carenze delle residenze per anziani, dei reparti di riabilitazione, delle cure domiciliari, dei tempi della diagnostica e della specialistica", ha concluso l´assessore ligure alla Salute. .  
   
   
CONFERENZA SULL´EHEALTH E LA TELEMEDICINA  
 
Bruxelles, 6 febbraio 2007 - Dal 18 al 20 aprile si svolgerà a Lussemburgo una conferenza sull´eHealth e la telemedicina intitolata «Med-e-tel». La manifestazione offrirà ai visitatori la possibilità di scoprire e valutare nuovi prodotti, sistemi e tecnologie e di conoscere gli ultimi sviluppi nel campo dell´eHealth e della telemedicina. Il programma previsto per la formazione e la conferenza sarà costituito da oltre 120 presentazioni e workshop che riguarderanno, tra gli altri, i seguenti temi: monitoraggio personale e domestico; utilizzo delle tecnologie dell´informazione e della comunicazione (Tic) per garantire alle persone senescenti e disabili una vita autonoma; gestione delle malattie e conformità delle cure mediche; massimizzazione del potenziale dell´eHealth nei paesi in via di sviluppo; finanziamento di opportunità per programmi e progetti di eHealth; interoperabilità e standardizzazione; applicazioni senza fili e a banda larga; comunicazione via satellite. Per ulteriori informazioni visitare: http://www. Medetel. Lu/index. Php .  
   
   
CONTRACCEZIONE, ARRIVA LA NUOVA PILLOLA “EFFICACE, SICURA E NON FA INGRASSARE” PRESENTATI A BERLINO I RISULTATI DI UN’INDAGINE CONDOTTA SU PIÙ DI 11.000 DONNE  
 
Berlino, 6 febbraio 2007 – Il 59 per cento delle donne italiane ha uno o più rapporti sessuali alla settimana: un vero e proprio record che colloca il nostro Paese al primo posto nella speciale classifica sulla donne più attive sessualmente del Vecchio continente. Seguono le ceche (57%), le russe (56%), le francesi (55%) e le spagnole (54%); ultime le austriache con una percentuale “solo” del 38%. È quanto emerge dallo studio “Yasminelle”, un’indagine internazionale condotta su 11. 490 donne di età variabile fra i 15 e i 49 anni di 14 nazioni e coordinata dal Prof. David Cibula, Presidente della Società Europea di Contraccezione. L’indagine è stata presentata oggi a Berlino in occasione dell’arrivo di “Yasminelle”, la prima pillola anticoncezionale a basso dosaggio di estrogeni per la donna d’oggi, attiva, indipendente, attenta alla sua figura, con benefici extracontraccettivi grazie all’ormone di sintesi drospirenone. “La peculiarità di ‘Yasminelle’ – spiega la prof. Ssa Franca Fruzzetti, responsabile dell’ambulatorio di Endocrinologia Ginecologica e controllo della Fertilità della Clinica Ginecologica ‘Fioretti’ del S. Chiara di Pisa - è di contenere non solo, come altre pillole, l’etinilestradiolo, ma anche un tipo particolare di progestinico, il drospirenone”. I vantaggi? “In primo luogo l’attività antimineralcorticoide, che contrasta la ritenzione idrica determinata dagli estrogeni, eliminandone i possibili fastidiosi effetti collaterali (pesantezza, senso di gonfiore, edema agli arti inferiori). Da ricordare anche l’attività antiandrogenica, che blocca l’effetto degli ormoni maschili in eccesso, causa di acne, seborrea o pelle grassa. Se l’effetto antiandrogenico è presente anche in altre pillole, l’attività antimineralcorticoide è un’‘esclusiva’ del drospirenone”. L’indagine “Yasminelle” – presentata all’auditorium Bayer Schering Pharma Ag - è stato supervisionata dal prof. David Cibula, presidente della Società Europea della Contraccezione ed ha indagato il comportamento sessuale e contraccettivo delle donne europee. Un campione rappresentativo per età e provenienza intervistato con questionari on line e incontri faccia a faccia. Oltre alla frequenza dei rapporti sessuali, l’indagine ha evidenziato un dato preoccupante sulla “prima volta”: il 30% delle donne interpellate non ha utilizzato alcun tipo di protezione, correndo quindi il rischio di una gravidanza indesiderata, e solo il 20% ha consultato un ginecologo e discusso di contraccezione anteriormente al primo rapporto. In media le donne europee usano per la prima volta metodi anticoncezionali all’età di 18 anni, ma con notevoli differenze tra i diversi Paesi: in Germania e in Scandinavia a 16 anni, mentre in Italia e in Spagna le donne sono già sulla soglia dei vent’anni. Analizzato anche il ruolo del partner: secondo la media europea, circa il 75% degli uomini è coinvolto nella scelta del metodo contraccettivo. Ma se in Austria la percentuale dei partner coinvolti è dell’89%, Francia (67%) e Repubblica Ceca (63%) si dimostrano poco propense ad una scelta condivisa. La pillola è leader tra i metodi contraccettivi: il 34% delle intervistate la utilizza, vivendo il rapporto con più serenità e soddisfazione della media. Ma in Italia la percentuale si abbassa al 29%, collocando il nostro Paese tra gli ultimi nell’uso di questo metodo anticoncezionale. Un terzo delle partecipanti ha inoltre indicato nell’innovazione e nei benefici extracontraccetivi i fattori più importanti nella scelta del contraccettivo orale. E Yasminelle è in grado di soddisfare queste esigenze, avendo un contenuto di estrogeni inferiore a quello di tutte le altre pillole. “È efficace – conclude la prof. Ssa Fruzzetti -, ben tollerata, sicura e garantisce un adeguato controllo del peso corporeo grazie all’attività antimineralcorticoide. Sono proprietà dimostrate da due studi clinici internazionali condotti su 957 donne trattate con il nuovo preparato per periodi tra i 7 e i 26 cicli. I risultati, al di là dell’ottima efficacia contraccettiva, hanno evidenziato un buon controllo del ciclo: le perdite ematiche intermestruali (spotting) si sono presentate in una percentuale molto ridotta. Da un punto di vista clinico è un risultato importante perché le perdite irregolari rappresentano uno dei motivi più frequenti di abbandono della pillola. Anche la ciclicità mestruale è risultata accettabile, con una durata media di 3-4 giorni”. I due studi clinici sono di dimensioni sufficienti per consentire una valutazione affidabile dell’efficacia contraccettiva e del profilo di sicurezza di Yasminelle. Non solo, vi sono benefici in Yasminelle che vanno oltre gli effetti spiegabili sul piano fisiologico e che si riflettono sul benessere emozionale della donna. .  
   
   
GRATIS LE FORNITURE PER I PORTATORI DI PROTESI COCLEARI  
 
 Torino, 6 febbraio 2007 - Il Piemonte assicurerà ai portatori di impianti cocleari la fornitura gratuita del materiale necessario per la manutenzione dell’apparecchio, nonché il ricambio periodico degli accessori necessari al suo funzionamento: processore retroauricolare o a scatola (ogni sette anni), carica batteria (ogni 5 anni), antenna e cavetto (ogni anno). Lo ha stabilito una delibera della giunta regionale, approvata su proposta dell’assessore alla tutela della salute e sanità, Mario Valpreda. «Oggi - spiega l’assessore - sono circa 250 nella nostra regione le persone affette da sordità profonda, cui è stata installata una protesi cocleare. Quest’ultima si compone di due parti: una interna, o endoprotesi, e una esterna, o esoprotesi, entrambi inserite tra i livelli essenziali di assistenza e quindi fornite gratuitamente al momento dell’intervento chirurgico per l’impianto. Ciò che invece il Sistema sanitario nazionale non prevede è il rimborso delle spese che occorre successivamente sostenere per il mantenimento, la riparazione e la sostituzione delle componenti dell’esoprotesi. Il problema ci è stato segnalato direttamente da alcune associazioni dei pazienti - che sono in larga parte bambini con sordità profonda dalla nascita - con le quali abbiamo avviato un dialogo che ci ha portato a concordare l’erogazione a carico della Regione sia del materiale di manutenzione, fino a un massimo di 600 euro l’anno a testa, sia di quello di ricambio». Del provvedimento potranno usufruire tutti i cittadini piemontesi assistiti non solo presso i Centri regionali, ma anche in quelli della Lombardia (Policlinico Mangiagalli-regina Elena; ospedale di Circolo Varese; ospedale di Legnano e Cuggiono), del Veneto (aziende ospedaliere di Padova e di Verona), dell’Emilia Romagna (azienda ospedaliera di Piacenza; Piacenza Cdc; ospedale «S. Maria Nuova» di Reggio Emilia; azienda ospedaliera universitaria «Sant’anna» di Ferrara) e del Trentino Alto Adige (ospedale di Rovereto). .  
   
   
LISTE DI ATTESA: ECCO I NUOVI TAGLI CHE FANNO BENE ALLA SALUTE TRENTA GIORNI DI ATTESA AL MASSIMO PER 26 IMPORTANTI PRESTAZIONI L´ASSESSORE ROSSI: "UN PIANO MIRATO E MONITORAGGI COSTANTI PER MIGLIORARE I SERVIZI"  
 
Firenze, 6 febbraio 2007 - Trenta giorni di attesa al massimo per 26 importanti prestazioni, in aggiunta ai 15 giorni già stabiliti per le prime sette più importanti visite specialistiche e ai 30 previsti per una lunga serie di esami diagnostici. Inoltre tempi massimi definiti (30, 60, 90 giorni al massimo) anche per numerosi interventi in ricovero ordinario programmato, in day hospital e day surgery. Tutto ciò fermo restando, ovviamente, l´intervento immediato o nel minor tempo possibile in caso di urgenza. E´ una vera e propria "dichiarazione di guerra" che riguarda gli unici veri tagli ammissibili in sanità: quelli alle liste di attesa. Parliamo delle Linee di intervento che la Regione Toscana, assessorato per il diritto alla salute, ha approvato secondo le indicazioni del Piano nazionale di contenimento dei tempi di attesa per il triennio 2006-2008. Dopo il lungo braccio di ferro con il precedente governo e dopo l´intesa sancita con l´esecutivo nazionale nel marzo dello scorso anno, le Regioni, e tra queste la Toscana, avevano tempo fino al 31 gennaio per presentare un proprio progetto. La giunta regionale ha esaminato e approvato nella sua ultima riunione il documento di lavoro presentato dall´assessore Enrico Rossi, che sistematizza ed amplia un impegno da tempo in atto nella nostra regione. Entro sessanta giorni, a loro volta, tutte le Aziende dovranno produrre i loro specifici programmi attuativi. L´intesa Stato-regioni aveva individuato un elenco di "prestazioni indice" (26) sulle quali impegnare le Regioni stesse e le Aziende sanitarie, prestazioni che, per le aree critiche a cui fa riferimento il bisogno assistenziale, per quantità della domanda e per complessità tecnologica, costituiscono un "pacchetto" significativo e capace di "tracciare" il livello di appropriatezza della risposta assistenziale. La Regione impegna le Asl a rispettare per il 90% di queste 26 prestazioni il tempo massimo di 30 giorni. Ecco l´elenco: visita oncologica, visita chirurgia vascolare, visita urologica, mammografia (no screening), Tc con o senza contrasto (torace, addome superiore, inferiore e completo, capo, rachide e speco vertebrale, bacino), Risonanza magnetica (cervello e tronco encefalico, pelvi, prostata e vescica), Ecografia (addome, mammella, ecocolordopler cardiaco, dei tronchi sovra aortici, dei vasi periferici), esami specialistici (colonscopia no screening, sigmoidoscopia, esofagogastroduodenoscopia, elettrocardiogramma, elettrocardiogramma holter, audiometria, spirometria, fondo oculare). Ricordiamo che già sono state approvate nel 2006 dalla Regione le delibere che prevedono, pena il risarcimento di 25 euro all´utente, l´effettuazione entro 15 giorni delle sette principali prime visite specialistiche (visita cardiologica, ginecologica, neurologica, dermatologica, oculistica, otorinolaringoiatrica e ortopedica), e l´effettuazione entro 30 giorni, sempre pena il risarcimento, di altre numerose prestazioni diagnostiche nei settori della radiologia scheletrica e diretta d´organo, della radiologia tradizionale e cardiovascolare con contrasto e di ecografia internistica. Tempi massimi di attesa, secondo il nuovo piano, anche per una serie di interventi in regime di ricovero programmato (sempre nel 90% dei casi): 30 giorni per interventi chirurgici sul tumore alla mammella, alla prostata, al colon retto, ginecologici (tumore all´utero), 60 giorni per by pass aortocoronarico e angioplastica coronarica, 90 giorni per endoarteriectomia carotidea e protesi d´anca. I giorni dovranno essere al massimo 30 per una coronografia e 90 per una cararatta in day hospital/day surgery, mentre altri interventi vengono aggiunti all´elenco di quelli che saranno sottoposti a monitoraggio. "La Toscana ha ispirato con molta determinazione il Piano nazionale - spiega l´assessore Enrico Rossi - dopo che eravamo rimasti profondamente insoddisfatti delle indicazioni ministeriali del gennaio 2006, che prevedevano un pacchetto di 100 prestazioni con tempi massimi di 90 giorni. Se il nostro obiettivo è la vera tutela del diritto alla salute tramite interventi tempestivi e appropriati, non ci si puo´ limitare alle prestazioni singole ma bisogna assicurare qualità al complesso dell´intervento e del percorso assistenziale. I risultati veri si ottengono con piani mirati, con la responsabilizzazione dei professionisti e delle Aziende, con un monitoraggio rigoroso e con il coinvolgimento e la partecipazione delle associazioni degli utenti, così come previsto da questo piano. E agendo anche su tutto un insieme di fattori, senza i quali gli sforzi per aumentare l´offerta, cioè il volume delle prestazioni, sono destinati a non raggiungere lo scopo, come le esperienze nazionali ed internazionali hanno ormai dimostrato: il governo della domanda, dato che le prestazioni stanno aumentando in maniera esponenziale e non sempre in modo giustificato, lo sviluppo su scala di area vasta dei Centri unici di prenotazione, una corretta organizzazione della libera professione intramoenia". I piani varati dalle Regioni verranno ora vagliati e validati dal Comitato per i Livelli essenziali di assistenza della Conferenza Stato-regioni. Poi la parola, e soprattutto l´azione, passerà alle Aziende. .  
   
   
SOL, PRODUTTORE ITALIANO DI GAS TECNICI E MEDICINALI, REALIZZERÀ UN NUOVO IMPIANTO DI LIQUEFAZIONE NEL PARCO INDUSTRIALE HSCHST A FRANCOFORTE INFRASERV HSCHST GESTIRÀ L´IMPIANTO DA 15 MILIONI DI EURO DI INVESTIMENTO  
 
Milano, 6 febbraio 2007 - Il Gruppo italiano "Sol" e "Infraserv Hóchst" hanno sottoscritto un contratto per la costruzione di un nuovo impianto a Francoforte nell´Industriepark Hóchst, che produrrà gas tecnici e medicinali liquefatti. Sol realizzerà l´impianto e Infraserv assicurerà l´approvvigionamento delle materie prime e le infrastrutture. Infraserv sarà anche il gestore del nuovo impianto. Sol investirà nel progetto circa 15 milioni di euro. Il nuovo impianto verrà realizzato secondo i più avanzati standard tecnologici, in particolare per quel che riguarda gli aspetti ambientali e i consumi energetici. Con i prodotti generati, in particolare ossigeno e azoto ad alta purezza in forma liquida, verranno riforniti i mercati dell´industria alimentare, chimica, meccanica ed elettronica, nonché ospedali e centri di ricerca in Germania e nei Paesi limitrofi. L´impianto sorgerà nel Sud dell´Industriepark. I lavori inizieranno a breve; l´entrata in funzione è prevista al più tardi ai primi del 2009. "Le buone condizioni di base, le eccellenti infrastrutture, il know how professionale avanzato e il supporto estremamente qualificato che Infraserv sa fornire alle società presenti nell´Industriepark Hòchst, sono stati elementi fondamentali per la scelta del sito dove investire" secondo quanto affermato da Aldo Fumagalli Romano, Presidente e amministratore delegato di Sol, il quale ha aggiunto: "Con Infraserv abbiamo un Partner forte per aumentare la nostra competitività nella fornitura di servizi altamente qualificati in tutti i settori industriali e medicinali nel mercato tedesco e del Centro-europa". Anche il Dr. Roland Mohr, Presidente della Infraserv Hòchst, ha accolto con soddisfazione il nuovo insediamento a Industriepark: "Siamo lieti di aver portato in questa ubicazione la Sol, un´impresa attiva con successo in campo internazionale. Sol, dal nostro punto di vista, si adatta in modo eccellente nell´ambito delle società che qui producono, tanto che sia per Sol che per Infraserv si creeranno ottime sinergie". .  
   
   
BORSE DI STUDIO PER ISCRITTI AI CORSI DI LAUREA SANITARI E A QUELLI DI MEDICINA E CHIRURGIA  
 
 Trento, 2 febbraio 2007 - La Giunta provinciale trentina ha approvato il 2 febbraio una delibera di Remo Andreolli, assessore alle politiche per la salute, per l’emanazione di un bando di concorso per l’erogazione di borse di studio relative all’anno accademico 2007/07 a favore degli studenti iscritti ai corsi di laurea triennale o specialistica biennale delle professioni sanitarie nonché al corso di laurea a ciclo unico in medicina. Ricordiamo che in alternativa alle borse di studio erogate dalle Università, la Giunta provinciale in applicazione di una specifica Legge provinciale (articolo 43 della legge provinciale numero 8 del 1996), emana le direttive per l’erogazione di borse di studio a favore di studenti residenti in provincia di Trento e frequentanti corsi di laurea universitari sanitari con sede in provincia di Trento ovvero extraprovinciali. In particolare possono beneficiare della borsa di studio gli studenti iscritti, nell’anno accademico 2006/2007, ai corsi di laurea triennale sanitari (quali quelli per infermieri, fisioterapisti, tecnici di laboratorio, tecnici di radiologia, ecc…), alle lauree specialistiche biennali delle professioni sanitarie, nonché al corso di laurea in Medicina e chirurgia. Per tale intervento vengono impegnate risorse per un totale di 370. 000,00 Euro. Il principio generale adottato nella predisposizione dei criteri è quello di uniformarsi il più possibile a quelli utilizzati per l’assegnazione delle borse di studio agli studenti dei corsi di laurea dell’Università di Trento, applicando altresì quelli più favorevoli agli studenti dei corsi sanitari, per incentivare la formazione universitaria in tale ambito. Per quanto riguarda il calcolo dell’importo delle singole borse di studio si terrà conto del merito e della condizione economica dei richiedenti, sulla base dell’applicativo Icef. Le modalità per l’erogazione delle borse di studio saranno definite in un apposito bando di concorso che sarà emesso, nei primi giorni di marzo 2007, dall’Opera Universitaria di Trento alla quale è stata delegata, con la delibera odierna. La gestione delle specifiche richieste. .  
   
   
INIZIATIVE IN OCCASIONE DEL QUINTO CENTENARIO DELLA NASCITA DI ANDREA PALLADIO (1508-2008)  
 
Vicenza, 6 febbraio 2007 - Amalia Sartori, Presidente del Comitato Nazionale per le Celebrazioni Palladiane e Presidente del Centro Internazionale Studi di Architettura Andrea Palladio di Vicenza, ha presentato oggi, in Palazzo Barbaran da Porto a Vicenza, le iniziative previste nel programma di Celebrazioni per il Quinto Centenario della nascita di Andrea Palladio (1508 - 2008). La grande mostra palladiana che sarà il fulcro di queste celebrazioni è stata illustrata dal Direttore del Cisa e curatore, con Howard Burns, dell´esposizione Guido Beltramini. Andrea Palladio è nato a Padova il 30 novembre del 1508. Nel corso della vita probabilmente ha sempre parlato il dialetto locale, e raramente ha varcato i confini della Serenissima. Eppure, dopo la morte, la sua architettura è stata protagonista di una vera e propria rivoluzione architettonica che ha cambiato il volto dell’Europa, per poi varcare l’oceano e caratterizzare l’architettura americana, sino al suo edificio più noto: la Casa Bianca. Anche in paesi lontani dall’Europa sia geograficamente, come l’Australia, che anche culturalmente, come l’India, la cultura anglosassone ha dato un’immagine palladiana ai luoghi di rappresentanza del potere civile. Palladio è un grande artista italiano, frutto di una cultura locale, e insieme patrimonio comune per la cultura mondiale. Per celebrarlo degnamente, è stato costituito nel 2005 un Comitato nazionale per le celebrazioni del Quinto Centenario della nascita di Andrea Palladio (1508-2008) che sta promuovendo e realizzando iniziative sul piano locale, nazionale e internazionale. Fulcro delle celebrazioni sarà una grande mostra su Andrea Palladio, prodotta dal Centro Internazionale di Studi di Architettura Andrea Palladio, la Royal Academy of Arts di Londra e il Royal Institute of British Architects. La mostra si inaugurerà a Vicenza nel settembre 2008, quindi a Londra nel febbraio 2009, per concludersi negli Stati Uniti a maggio dello stesso anno. In Italia, e soprattutto in Veneto, l’anno palladiano sarà occasione di momenti di approfondimento e divulgazione, con progetti di ricerca, mostre, percorsi e itinerari di visita agli edifici del Veneto secondo linee d’azione, che si articoleranno in quattro aree: Area della ricerca e formazione. Le celebrazioni per i 500 anni dalla nascita di Andrea Palladio costituiranno il punto di arrivo di un pluriennale progetto di conoscenza sull’architetto e la sua opera. In particolare sarà on-line una innovativa banca dati che raccoglie e mette a disposizione del mondo dello studio e della ricerca tutti i documenti testuali e grafici relativi alla vita e all’opera di Palladio. Giungerà a compimento il progetto “Palladio scrittore” che prevede la pubblicazione di tutte le opere letterarie di Andrea Palladio, da I Quattro Libri dell’Architettura all’edizione illustrata del De bello Gallico di Giulio Cesare. Parallelamente, già dal 2007 saranno promossi uno specifico progetto didattico organizzato con l’Istituto Regionale Ricerca Educativa Veneto (Irre), nonché corsi e seminari su Andrea Palladio, inaugurati da "Invito a Palladio" che dal 25 agosto al 1° settembre 2007 prevede lezioni in aula e visite a tutte le opere palladiane nel Veneto. Area della divulgazione. È molto attesa, in ambito italiano e nel mondo anglosassone, la grande mostra dedicata ad Andrea Palladio, che avrà luogo nel corso del 2008 a Vicenza, Londra e in una prestigiosa sede museale americana. Essa costituisce occasione di una grande visibilità internazionale, con implicazioni istituzionali ed economiche per quando riguarda la promozione del Veneto e dell’Italia. Il Teatro Olimpico sarà il palcoscenico d’eccezione di una serie di incontri con i grandi architetti contemporanei, che si misureranno con la lezione dell’architetto più conosciuto della storia, tanto da essere identificato con l’architettura stessa. Bassano del Grappa e Verona hanno già annunciato il proprio interesse a sviluppare progetti espositivi collaterali alla grande mostra palladiana, dedicati rispettivamente ai ponti e al mondo artistico intorno a Palladio, mentre Padova sta verificando ipotesi di valorizzazione dei natali padovani dell’architetto. Area della promozione, della comunicazione e valorizzazione turistica. L’azione si muove su un doppio livello: un livello di intervento sul territorio in grado di attivare stabilmente itinerari, pacchetti turistici e così via; un livello di promozione del progetto – e quindi dell’immagine della cultura veneta – all’estero anche in funzione degli obiettivi economici, attraverso la rete delle Ambasciate, Fiere ecc. , in connessione con un livello di promozione istituzionale mediante emissioni postali e medaglistica. Già a partire dalla primavera 2007 in tre luoghi palladiani – palazzo Barbaran da Porto, villa Poiana a Poiana Maggiore e villa Contarini a Piazzola – saranno allestite esposizioni didattiche con modelli, calchi e multimedia che potenziano la tradizionale visita all’edificio con strumenti di divulgazione "in stile anglosassone" e consentono al turista l’organizzazione di itinerari di visita personalizzati nel territorio. Il Comune di Vicenza sta sviluppando su web una serie di modelli virtuali delle principali architetture palladiane della città: da marzo sarà navigabile on line il Teatro Olimpico, e da giugno palazzo Chiericati, la cosiddetta “casa del Palladio”, la Basilica palladiana e la Loggia del Capitaniato. Il progetto punta a valorizzare una serie di interventi su edifici e complessi storico-artistici realizzati da Andrea Palladio, che ne costituiscono il lascito più significativo: a Vicenza il recupero di palazzo Chiericati, della Basilica palladiana e del Teatro Olimpico; a Bassano e a Torri di Quartesolo i due ponti palladiani; a Venezia il grande complesso della Carità, nel quadro della riorganizzazione delle Gallerie dell’Accademia. Tali interventi, attualmente in essere grazie all’azione delle Amministrazioni proprietarie, saranno presentati in una logica unitaria, consentendo di ricomporre l’immagine integrata della città in una prospettiva di qualificazione e valorizzazione complessiva. .  
   
   
“VISTO E NON VISTO”: PRIMO CICLO DI CONVERSAZIONI SUI CAPOLAVORI DI PALAZZO CORONINI CRONBERG OGNI 15 DEL MESE DA FEBBRAIO A LUGLIO  
 
 Milano, 6 febbraio 2007 - Si parlerà delle saliere di Josef Carl Klinkosch, dei gioielli appartenuti ai Ritter de Zàhony, di ritratti inglesi da parata, della “testa di ossesso” dipinta da Rubens, di una collezione di incunaboli e cinquecentine e di un sécretaire abbattant viennese Il vastissimo patrimono custodito dalla Fondazione Palazzo Coronini Cronberg nella dimora cinquecentesca di Viale Xx Settembre, a Gorizia – riaperta al pubblico l’estate scorsa dopo tre anni di lavori di restauro - si configura come un insieme eterogeneo di opere d’arte; l’alto pregio di queste raccolte è testimoniato anche dall’interesse manifestato dai numerosi turisti e studiosi che quotidianamente visitano la dimora storica. Si rimane piacevolmente colpiti, visitando le quindici sale a disposizione del pubblico, dall’atmosfera d’altri tempi che si respira nel palazzo ma soprattutto dalla varietà e – talvolta – singolarità delle sue opere d’arte. Si possono ammirare splendidi dipinti, statue e sculture, mobili del Xvi, Xvii, Xviii e Xix secolo, stampe e disegni, argenti e gioielli, porcellane, vetri e cristalli, tappeti e stoffe pregiate, ma tutto ciò rappresenta soltanto una piccola parte del patrimonio accumulato nel corso dei secoli dalla nobile famiglia goriziana. Proprio per questo motivo, la Fondazione Coronini ha deciso di organizzare “Visto e non visto”, un ciclo di brevi conferenze, curate da storici dell’arte, che di volta in volta presentano alcuni oggetti estrapolati dalle collezioni Coronini: si tratta di esemplari talvolta noti in quanto esibiti lungo il percorso espositivo e talvolta meno noti poiché conservati nei depositi o relegati nelle soffitte dallo stesso conte Coronini. Ecco allora andare alla ribalta le splendide saliere di Josef Carl Klinkosch, importante firma viennese operante nella capitale asburgica dal 1869. Il celebre argentiere nacque da un’importante famiglia di argentieri imperiali, che eseguì per gli asburgo numerose opere fra cui diversi pezzi della loro argenteria da tavola, gli argenti da camera per l’imperatrice Sissi e gli argenti da tavola per l’imperatore Ferdinando I. Oltre a ciò la celebre ditta partecipò a tutte le più importanti esposizioni della fine dell’Ottocento e dei primi anni del Novecento, fra cui quella mondiale di Vienna (1873), quella di Parigi (1878) e quella di Torino (1902). L’appuntamento con le saliere di Klinkosch, delle quali parlerà Luca Geroni, è per il 15 febbraio alle ore 17. 30 . Il 15 marzo, invece, sempre con lo stesso orario, Cristina Bragaglia Venuti, parlerà di alcuni gioielli di famiglia, in particolare di quelli appartenuti ai Ritter del Zàhony che forniscono un’interessante testimonianza di quel particolare settore dell’oreficeria ottocentesca che fu il gioiello sentimentale. Con tale difinizione si fa infatti riferimento ad una produzione, spesso realizzata con materiali particolari come onice, giaietto e persino capelli, strettamente legata alla condizione del lutto o alla celebrazione di avvenimenti speciali come anniversari, compleanni e onomastici Il 15 aprile, alle 17. 30, sarà la volta di ammirare alcuni ritratti inglesi di parata (swagger portrait) – genere che parte dall’inarrivabile magistero di Anton van Dyck e annovera come interpreti più efficaci Peter Lely e Godfrey Kneller – dei quali parlerà diffusamente Maddalena Malni Pascoletti. Tra le opere che saranno presentate, ci sarà lo splendido Ritratto di Louis Durfort-duras conte di Feversham eseguito nel 1685-86 dal celebre pittore John Riley (1646-1691). Nato a Londra, Riley fu allievo del fiammingo Isaac Fuller e Gerard Soest. Alla morte di Peter Lely gli subentrò quale pittore ricercato dalla committenza aristocratica e dalla stessa corte che, nel 1688, lo nominò pittore ufficiale di corte insieme all’ormai affermato Godfrey Kneller L’appuntmento del mese di maggio, sempre il giorno 15, sarà con un’inedita opera di Peter Paul Rubens. Si tratta di un olio su carta incollata su tavola – raffigurante una Testa di ossesso e appartenente alla celebre serie di studi di teste del maestro anversese – studiato da Serenella Ferrari Benedetti, i cui risultati saranno pubblicati appena possibile. Nel frattempo la studiosa darà alcune interessanti anticipazioni sulle sue ricerche che hanno consentito di ricostruire la storia del dipinto, acquistato da Coronini negli anni Sessanta del Novecento come originale di Rubens, e di giungere all’importante conferma attributiva: la testa è quella dell’indemoniato che si scorge in basso a sinistra nella celebre pala raffigurante I Miracoli di S. Ignazio di Loyola, oggi conservata al Kunsthistorisches Museum di Vienna Marco Menato, Direttore della Biblioteca Statale Isontina, relazionerà il 15 giugno sulla collezione di incunaboli e cinquecentine conservata nella biblioteca Coronini, una delle raccolte librarie più importanti del Friuli Venezia Giulia, composta da oltre 22. 000 volumi. Nello specifico si tratta di 154 edizioni del Xvi secolo (con opere di autori celebri come Conrad Gessner, Erasmo da Rotterdam, Alberico da Rosate, Hieronumus Bock e Pietro Andrea Mattioli) tra cui anche uno splendido esempio di libro illustrato con 57 incisioni del pittore bergamasco Francesco Terzi che ritraggono gli uomini illustri dell’Austria e di otto incunaboli, tra cui il testo divinatorio Chiromantia di Francesco degli Allegri, edizione nota grazie al reperimento di questo esemplare nella raccolta Coronini e il Parthenice di Battista Mantovano, anch’esso non attestato in altre biblioteche italiane Concluderà il primo ciclo di conversazioni, prima della pausa del mese di agosto, Luciano Simionato che il 15 luglio alle 17. 30 racconterà la vicenda del restauro di uno splendido sécretaire abbattant viennese, esposto nel salottino di Sophie di Palazzo Coronini, che ha consentito di scoprire il nome dell’ebanista e di chi lo restaurò nel corso del tempo. Il secondo ciclo di “Visto e non visto” riprenderà a settembre e si concluderà a dicembre. .  
   
   
M. CAVAGLIERI: IL D´ANNUNZIO DELLA PITTURA  
 
 Rovigo, 6 febbraio 2007 - Finalmente Mario Cavaglieri. Una vera retrospettiva su di lui mancava da molti anni e a colmare la clamorosa lacuna provvede la città in cui è nato, Rovigo, con una mostra ampia in cui i suoi selvaggi “colori primordiali”, che sconvolgono ancora i sensi raccontando di belle donne e di salotti alla page, si confronteranno con i toni più morbidi delle tele con cui nel suo rifugio di Peyloubère descriveva la pacata bellezza della natura. A Mario Cavaglieri non sono certo mancati riconoscimenti autorevoli, si pensi per esempio l’attenzione che dedicò all’artista il grande critico d’arte Roberto Longhi, ma mancava un monografica veramente organica. Quella curata da Vittorio Sgarbi e coordinata da Alessia Vedova presenterà centocinquanta opere dell’artista e consentirà anche il recupero all’Italia di un nucleo di tele che, pur destinate al nostro Paese, erano trattenute da decenni in Francia. Ad ospitare la mostra, voluta dal Comune, dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo, dall’Accademia dei Concordi e dalla Provincia di Rovigo, saranno – dal 10 febbraio al primo luglio 2007 - gli spazi, recentemente recuperati, di Palazzo Roverella. Il percorso artistico di Cavaglieri sarà interamente documentato: dagli esordi padovani insieme a Felice Casorati, alla grande stagione di Ca’ Pesaro e delle Biennali veneziane che consacrarono la preziosa ricercatezza della sua arte, fino agli anni della suo ritiro nella campagna francese. L’evento sarà anche una preziosa occasione per rileggere attraverso il fascino ed il mistero della sua pittura la storia, le contraddizioni e le diverse influenze dell’arte dei primi del Novecento. Cavaglieri fu certamente un pittore di raro edonismo, attratto dall’intrinseca eleganza degli salotti mondani di fin de siècle; si potrebbe quasi affermare che la sua pittura possiede un intrinseco incanto letterario; così alcune stoffe, cappelli, arredi, orologi, resi con opulenza barocca, sembrano affiorare dalle pagine dei romanzi dannunziani. Le opere dei primi soggiorni parigini risentono dell’intima ricchezza degli interni di Vuillard e di Bonnard e degli accordi coloristici del primo Matisse. Allorchè si considerino invece i dipinti della sua lunga permanenza nella residenza francese di Peyloubère, si avverte che il pittore, quasi inebriato dalla libertà e ormai lontano dalla mondanità degli aristocratici salotti cittadini, si sia dedicato a dipingere e disegnare instancabilmente la campagna, gli alberi in fiore, la sua dimora…fondendo bagliori di luci e colori veneti alla pittura di paesaggio dell’amico ferrarese De Pisis. In tutte le opere colpisce comunque la grande padronanza tecnica e materica dell’artista, capace di rendere quasi in maniera tattile sia gli arredi che i paesaggi, avvalendosi sempre di quella che Longhi ha definito una tavolozza ricca di “colori primordiali”. La rassegna sarà anche una preziosa occasione per scoprire numerosi dipinti inediti dell’artista, grazie anche agli approfondimenti critici maturati intorno alla pittura dei primi del Novecento. “Mario Cavaglieri” Rovigo, Palazzo Roverella (via Laurenti) dal 10 febbraio al primo luglio 2007. .  
   
   
GIORGIO MELZI A MEDIARTE PALERMO, 9-11 FEBBRAIO 2007  
 
Palermo, 6 febbraio 2007 - Il maestro Giorgio Melzi, presentato dalla Galleria Spazio d´Arte di Piacenza, sarà presente a Mediarte, la Fiera d’Arte Moderna e Contemporanea di Palermo, che verrà inaugurata venerdì 9 febbraio 2007 alle ore 17,00 e che terminerà domenica 11 febbraio 2007 alle ore 20,00. Collezionisti, appassionati e galleristi d’arte attendono il nuovo Giorgio Melzi, un’artista che, innamorato del colore, è naturalmente capace di rigenerarsi e di rinnovare il proprio spirito creativo da cui emerge, armonioso, un modo variegato di sensazioni, di immagini e di ricerca artistica personale. Nei quadri di Giorgio Melzi convivono figurativismo e astrattismo, il segno di una febbre creativa, di una continua ricerca. Le sue più recenti opere racchiuse nel titolo Sinfonie risentono dell’influenza delle armonie della musica che lo hanno portato ad utilizzare colori inusuali per la sua tavolozza, colori smorzati, gradazioni più tenui. “Non preparo mai il formato della tela prima di dipingere, perché l’opera finisce quando il mio spirito creativo è appagato – afferma il maestro Melzi. L’esposizione dell’artista a Mediarte è accompagnata da Top Digital nota società milanese di produzione e post-produzione audio, specializzata in realizzazioni nell’area comunicazione, vicina al mondo culturale e da tempo legata al percorso artistico del maestro. Top Digital sceglie di essere presente ancora una volta in eventi artistici e di spettacolo di rilievo culturale. Giorgio Melzi è stato ripetutamente segnalato dalla critica come uno degli artisti più significativi dell´ultima generazione. Le sue opere sono spesso accolte in rassegne internazionali. .  
   
   
N’UOVA DI GALLINKA MOSTRA COLLETTIVA  
 
Milano, 6 febbraio 2007 N’uova Di Gallinka è il titolo della mostra che apre oggi al Teatro delle Erbe di Milano. Il cocktail di inaugurazione per i giornalisti e per il pubblico si tiene dalle ore 19. Nove donne accomunate da studi artistici, nove amiche, le Gallinke - come amano definirsi – esordiscono con un’iniziativa che propone al pubblico opere in bilico tra alto artigianato e arte. L’interesse di ciascuna autrice è catturato, in modo imprevedibile, da vasi, lampade, piatti o da altri supporti. Tecniche che attingono alle arti decorative, senso del colore e uso delle forme sono gli strumenti con cui le Gallinke dialogano con il proprio mondo emozionale restituendolo attraverso opere rotonde, incisive e trasparenti. L’uso metaforico dei materiali e l’intuito artistico trasformano l’oggetto di uso comune conferendogli anche una valenza estetica, oltre che decorativa. Le Gallinke, sono donne impegnate dalla professione o dalla famiglia. Spesso separate da differenze temporali e spaziali, sono unite dal desiderio di assecondare e approfondire le proprie attitudini creative. Compagne di liceo artistico negli anni ’80, si incontrano con la voglia di stare insieme e “fare pollaio”. Ma c’è di più: le nove esuberanti amiche “producono”. Superando la dimensione individuale, spesso più silente, trovano gli stimoli per realizzare opere con cui scoprire e comunicare all’esterno passioni ed emozioni. Una mostra tutta al femminile covata da tempo, organizzata da un gruppo di donne ironiche, che si propone di divertire il pubblico come ha divertito le autrici stesse. .  
   
   
MUSEO INTERNAZIONALE DELLE CERAMICHE IN FAENZA PEOPLE AND POTTERIES MUSEO INTERNAZIONALE DELLE CERAMICHE IN FAENZA - FAENZA 9 MARZO – 29 APRILE 2007  
 
Faenza, 6 febbraio 2007 - Gli spazi espositivi del Museo Internazionale delle Ceramiche in Faenza si aprono per ospitare, dal 9 marzo al 29 aprile 2007, l’originale mostra multimediale del progetto europeo “People and Potteries – un patrimonio culturale in Europa”. Si tratta di una esposizione didattica che ha lo scopo di far conoscere al pubblico alcune peculiarità artistiche dei diversi paesi partecipanti al progetto “People and Potteries” e mostrare quale tipo di società si è formata attorno al mondo della produzione ceramica tradizionale in quei territori. L’attenzione non è sugli oggetti, ma piuttosto sulle persone, i metodi, le macchine, l’arte; come, quando e in quali circostanze gli oggetti ceramici vengono creati, quale simbiosi esiste fra storia, tradizione e mondo moderno. Per mantenere vive le tradizioni e preservarle per i posteri, operando in un modo innovativo. Al Mic sono esposte una cinquantina di opere, tutte rappresentanti lo sviluppo della tecnica ceramica nelle diverse aree coinvolte dal progetto: Hohenberg in Germania, Limoges in Francia, Stoke-on-trent in Gran Bretagna, Herend in Ungheria, oltre ovviamente a Faenza per l’Italia. Al fianco di preziosi manufatti artistici ceramici si potranno ammirare anche uno stampo del cinquecento per la produzione di coppe o crespine, alcuni materiali da lavoro, un piccolo forno. Una parte è dedicata a Carlo Zauli, considerato tra i più importanti scultori ceramisti del Novecento, con opere e fotografie della sua celebre bottega-laboratorio nel centro storico di Faenza, divenuta ora un museo permanente. Il percorso espositivo è costruito da pannelli didattici e fotografie. Grazie ad una decina di totem multimediali sarà possibile visionare materiale storico relativo ad ogni città del progetto. In uno di questi totem ci sono le video-interviste fatte al alcuni noti personaggi faentini del mondo della ceramica. “People and Potteries” (letteralmente “Persone e Ceramica”) è il proseguimento del progetto “Ceramica – Cultura – Innovazione”, sancito dal Programma Europeo dell’Unione Europea Cultura 2000. Nasce dalla collaborazione tra sei istituzioni culturali (cinque musei e un istituto tecnologico) ed è focalizzato alla promozione, alla cooperazione culturale e alla reciproca conoscenza. Oltre al Mic, hanno collaborato al progetto: Deutsches Porzellanmuseum di Hohenberg, (Germania), Musée National de Porcelain Adrien Dubouché di Limoges (Francia), The Potteries Museum and art Gallery di Stoke-on-trent (Gran Bretagna), Museo della Porcellana di Herend (Ungheria) e Hothouse Centre for Design di Stoke-on-trent (Gran Bretagna). Ognuna delle sei Istituzioni partner è stata responsabile di un sotto-progetto. Il Mic si è occupato di 2 di essi: - “La storia narrativa” (in collaborazione con la Galleria d’Arte di Stoke-on-trent): focalizzato alla registrazione dei processi lavorativi, degli ambienti, dei documenti storici e degli “stravolgimenti” riguardanti le condizioni di lavoro. È stato così creato un archivio digitale al fine di preservare questo patrimonio e rappresentarlo virtualmente. - Il “Database bibliografico”: attraverso uno strumento informatico già consolidato nel precedente progetto si è proseguiti con l’arricchimento di testi in un data-base, consultabile dai partner, contenente testi dedicati alle tematiche del programma “People and Potteries”. .  
   
   
FORMIGONI E ZANELLO INSEDIANO COMITATO SPETTACOLO NE FANNO PARTE CASELLI,SAVIGNANO, MANACORDA, SALVATORES E SOLERI UNA LEGGE CONTRO LE CONTRAFFAZIONI, CANDIDATURA PER FESTA TEATRO  
 
Milano, 6 febbraio 2007 - Sarà impegnato nella stesura della Legge Quadro regionale per lo Spettacolo, nella difesa della proprietà intellettuale e più in generale nel rilancio dell´attrattività della Lombardia nel campo dell´arte e dello spettacolo: è il Comitato tecnico-scientifico presentato oggi dal presidente di Regione Lombardia, Roberto Formigoni, e dall´assessore alle Culture, Identità e Autonomie, Massimo Zanello. Il Comitato, che affiancherà la giunta regionale nel compito di rilanciare le politiche regionali a favore del mondo dello spettacolo, è composto da personaggi di rilievo internazionale nei diversi ambiti di questo mondo: Caterina Caselli e Antonello Manacorda per la musica, Luciana Savignano per la danza, Ferruccio Soleri per il teatro e Gabriele Salvatores per il cinema. "In questo modo vogliamo rendere la Lombardia sempre più protagonista nel mondo dello spettacolo - ha dichiarato il presidente Formigoni - ecco perché abbiamo chiamato figure così importanti che tanto hanno dato all´arte ad affiancarci per decidere insieme una serie di iniziative in questo settore, come ad esempio la Legge Quadro sullo spettacolo che vogliamo varare in tempi rapidi per ridare impulso a un settore così straordinario e che ha dato così tanto lustro alla Lombardia". "Fino a oggi - ha aggiunto il presidente - la Regione si è mossa in direzione del recupero e della valorizzazione del patrimonio artistico e culturale tramandatoci dai nostri padri. Ricordiamo i 400 musei della nostra regione, le 2000 biblioteche, i 350 teatri. Una politica che continua, ma alla quale si affianca la nostra volontà di dare una impronta forte anche alle politiche dello spettacolo, del cinema, della musica". Volontà ribadita dall´assessore Zanello, che ha ricordato la soddisfazione per avere al proprio fianco personaggi di calibro internazionale in questo nuovo compito. "Nessuno meglio di loro - ha spiegato - ci aiuterà a trovare la strada migliore per difendere la proprietà intellettuale e le opere dell´ingegno da un fenomeno pericoloso e in continua espansione come la pirateria musicale, che sottrae al mondo dello spettacolo ingenti risorse che potrebbero essere impiegate nel valorizzare i nostri giovani talenti. Fenomeno tanto più pericoloso per il nostro territorio dal momento che è Milano la capitale italiana dell´industria discografica". Zanello ha poi annunciato l´intenzione della Lombardia di candidarsi a sede della prossima Festa del Teatro, oggetto di un recente bando del Governo: "Con il supporto e l´aiuto di questo Comitato, sapremo far valere le nostre ragioni e organizzare a Milano una festa che avrà rilievo non solo nazionale, ma internazionale. Non si tratterà insomma di una ´veltronata´, con lustrini e tappeti rossi, ma un festival ricco culturalmente, con una programmazione diffusa e seria". E´ toccato infine a Caterina Caselli, a nome del Comitato, esprimere la propria soddisfazione per questa iniziativa regionale: "Siamo onorati - ha detto - di essere stati chiamati a far parte di questo organismo e sono convinta che con il nostro bagaglio di competenze e di esperienze daremo un contributo importante, anche nel tutelare e promuovere le prerogative e i diritti degli autori e nell´aiutare i giovani talenti a esprimere la loro creatività". Nel corso della conferenza stampa, il presidente Formigoni ha consegnato una targa di Regione Lombardia all´attore Ferruccio Soleri per i suoi 50 anni di attività al Piccolo Teatro di Milano. .  
   
   
60°PICCOLO TEATRO,ZANELLO:UNIRE LOCALE E UNIVERSALE  
 
Milano, 6 febbraio 2007 - Il Piccolo Teatro di Milano celebra i suoi 60 anni di vita con un ricco calendario di manifestazioni, che avranno il loro fulcro tra sabato 12 e martedì 15 maggio con una non stop di 100 ore di spettacoli e incontri. "Festeggiamo i 60 anni del Piccolo - ha detto l´assessore alle Culture, Identità e Autonomie della Lombardia, Massimo Zanello, intervenendo alla conferenza stampa di presentazione degli eventi legati alla ricorrenza - istituzione nata dall´intuizione geniale di alcuni grandi uomini, con lo sguardo rivolto al futuro. E il futuro è sempre più l´internazionalizzazione, cioè l´identità locale che diventa valore assoluto e universale e si confronta con il mondo". Zanello ha ricordato a questo proposito come il Piccolo abbia partecipato pochi giorni fa alla missione di Regione Lombardia in India ("siamo certi che ci ritroveremo anche in altre occasioni"). L´assessore ha infine dichiarato l´intenzione di Regione Lombardia di partecipare, in stretto raccordo con le Province e i Comuni, al bando emesso pochi giorni fa dal Governo per organizzare la festa nazionale del teatro. "Siamo convinti - ha detto Zanello - di avere tutte le carte in regole e speriamo davvero che questo importante appuntamento, che intendiamo condividere con tutto il mondo culturale e i cittadini, si possa svolgere in Lombardia". Alla conferenza stampa sono intervenuti, tra gli altri, il sindaco di Milano, Letizia Moratti, l´assessore alla Cultura del Comune, Vittorio Sgarbi, l´assessore alla Cultura della Provincia di Milano, Daniela Benelli, il vice ministro agli Affari Esteri, Ugo Intini, il presidente e il direttore del Piccolo Teatro, Claudio Risé e Sergio Escobar. .  
   
   
LE SCIMMIE NUDE RALLENTANO  
 
 Milano, 6 febbraio 2006 – Le Scimmie Nude, nota compagnia teatrale di giovani attori che propongono un teatro d’indagine sull’uomo, partecipano alla Giornata Mondiale della Lentezza (19 febbraio 2006 alle ore 21. 00, Spazio Zazie, Via Lomazzo 11, Milano). La giornata nasce come uno spunto per riflettere sui tempi giusti della propria vita, senza farsi divorare dalla fretta, inventare piccoli gesti che aiutano a rallentare per vivere meglio, gustare momenti del quotidiano e riappropriarsi del proprio tempo. Perché il tempo non è solo denaro: il tempo è vita! Le Scimmie Nude si inseriscono in questa giornata con letture lente allo Spazio Zazie, tratte dal libro di Lothar Seiwert “La Strategia dell’Orso”. Gli orsi simboleggiano due qualità importanti: danno l’impressione di una grande calma e conoscono, grazie al letargo, il totale rilassamento di spirito e corpo ma all’occorrenza sanno difendersi con una forza imbattibile. Il libro, nella forma di una favola, vuole dare uno spunto per elaborare una visione della vita personale, per imparare la calma e la lentezza, appunto, per affrontare i piccoli problemi quotidiani. Le Scimmie Nude per la prima volta si confrontano con un testo non teatrale, pensato per manager aziendali, perché se Ronfani le ha definite simbolo della New Anthropology, studiare l’uomo deve essere sempre alla base della loro ricerca che spazia dai testi classici ai nuovi filoni della ricerca contemporanea. Ecco perché, “per la prima volta, si volge uno sguardo verso una nuova corrente filosofica – dice Francesca Audisio, Presidente delle Scimmie Nude ed esperta in comunicazione - quella dell’Associazione dell’Arte del Vivere con Lentezza, che propone uno studio dell’uomo a contatto con la modernità”. Sarà certamente una serata interessante e interessante sarà vedere come Gaddo Bagnoli, regista della compagnia, affronterà questo testo estremamente lontano da quelli fin ora affrontati. .  
   
   
GOLF – CHALLENGE TOUR: GRANDE IMPRESA DI EDOARDO MOLINARI CHE VINCE IL CLUB COLOMBIA MASTERS A BOGOTA´  
 
Milano, 7 febbraio 2007 - Grande impresa di Edoardo Molinari che si è imposto nel Club Colombia Masters, torneo in abbinata tra Challenge Tour e Tour de Las Americas, disputato al Country Club di Bogotà. Il torinese (279 - 69 69 72 69) ha ottenuto il primo titolo della sua carriera professionistica superando alla seconda buca di play off il colombiano Gustavo Mendoza (70 72 69 68) con il quale aveva terminato alla pari le 72 buche del torneo. Al terzo posto con 281 l´altro colombiano Camilo Benedetti e Michael Sims, delle Isole Bermuda, leader dopo 54 buche, al quinto con 283 il francese Michael Lorenzo Vera, l´inglese Gary Clark, lo statunitense Brad Adamonis e lo spagnolo Alvaro Salto. Hanno preso parte alla gara, senza superare il taglio, Paolo Terreni, 90° con 149 (75 74), e Alessio Bruschi, 105° con 150 (74 76). Molinari, ventisei anni e professionista dallo scorso luglio, dopo aver iniziato all´11° posto ed essere passato al quarto nella seconda frazione, è partito per il giro finale in terza posizione a tre colpi da Michael Sims, alla pari con il finlandese Antii Ahokas, e a uno dallo spagnolo Alvaro Salto, vincitore del The Glenlivet Open nel maggio 2006 al G. C. Milano. A quattro colpi dalla vetta Gustavo Mendoza. Dopo tre buche Molinari ha recuperato un colpo a Sims con un birdie, mentre Salto è sceso in terza posizione (due bogey) raggiunto da Mendoza, che invece ha messo insieme due birdie. Alla quarta buca i birdie contemporanei di Sims (-7) e Molinari (-5) hanno permesso ai due di allungare, poi alla sesta il torinese si è portato a un colpo dal leader, gravato di un bogey, e Mendoza (-3) ha accorciato le distanze con il terzo birdie della giornata. Nel frattempo è uscito di scena Ahokas (tre bogey). All´ottava un altro errore di Sims ha permesso a Molinari di agganciarlo in vetta, mentre Mendoza ha accusato un bogey ed è sceso a "meno 2" superato con un birdie da Salto (-3). Dalla buca 8 alla 13 si sono susseguiti numerosi colpi di scena. Alla 9 gli inseguitori non hanno approfittato del contemporaneo bogey dei due di testa, anzi Salto è scivolato a "meno 2". Alla 10 nuova situazione con Sims a "meno 3" per un bogey, Molinari a "meno 2" per un doppio bogey, agganciato da Salto, e Mendoza a "meno 1" anche lui vittima di un bogey. A quel punto è entrato in scena anche Camilo Benedetti (par). Alla buca 11 Molinari (-3) è rimasto per la prima volta da solo al comando grazie a un birdie con il quale ha superato il momento di crisi, cosa che invece non ha saputo fare Sims, finito al secondo posto (-2), insieme a Salto, per un nuovo errore sul green. Quindi i due colombiani (-1) con Benedetti autore di un birdie. Alla 12 nuovo birdie di Benedetti, che ha agganciato i secondi e ancora un cambio di classifica alla 13 (par 5) dove a Molinari (-4) non è bastato il birdie per mantenere la leadership solitaria. Infatti Sims (-4) ha messo a segno un eagle, mentre Mendoza (-2 con un birdie) ha raggiunto Salto e Benedetti. Alla buca 15 Sims è rimasto nuovamente da solo, perché Molinari è incappato in un altro bogey. Il torinese è stato raggiunto a "meno 3" da Mendoza, con Benedetti a "meno 2" e Salto (-1) fuori gioco per un errore. La classe e la grinta di Molinari, però, hanno nuovamente fatto la differenza alla 16, quando un suo birdie si è combinato con un bogey di Sims per il sorpasso. Alla buca 17 il torinese ha realizzato un altro birdie che di fatto ha eliminato dalla lotta per il titolo Sims (-3), ma non Mendoza (-4) che ha risposto con la stessa moneta. Sull´ultima buca Mendoza ha messo a segno il quarto birdie in sei buche e Molinari non è riuscito a imbucare da quattro metri e mezzo per vincere. Si è andati al play off che si è deciso alla seconda buca quando il colombiano ha mandato la palla in acqua. Molinari ha chiuso con un birdie, contro il doppio bogey dell´avversario. "E´ incredibile - ha detto il vincitore a caldo - quanto è accaduto, ma in realtà è stata una settimana in cui ho giocato molto bene e che doveva dare comunque un buon esito. Il successo premia il duro lavoro invernale a cui mi sono sottoposto e che era finalizzato a poter vivere una giornata come questa". Con i 21. 690 euro guadagnati Molinari è posto nell´ordine di merito del Challenge Tour. La buona condizione del torinese era stata annunciata a gennaio dall´ottavo posto nel Joburg Open, torneo dell´European Tour disputato in Sudafrica. Us Pga Tour: Secondo Titolo Per Aaron Baddeley - Il ventiseienne australiano Aaron Baddeley (263 - 65 70 64 64) ha conquistato la seconda vittoria nel Us Pga Tour imponendosi nel Fbr Open disputato al Tpc Scottsdale, di Scottsdale in Arizona. Con un birdie sull´ultima buca ha battuto John Rollins (264 - 65 68 68 63), mentre Jeff Quinney, leader nei due giri centrali, è terminato terzo con 265. Al quarto posto con 266 Bart Bryant, al 7° con 269 Vijay Singh, all´8° con 270 David Toms, al 32° con 276 Mike Weir, al 44° con 278 David Love Iii, al 59° con 280 Chris Dimarco. .  
   
   
CENTRO IPPICO CREMA, BECCALOSSI INSEDIA TAVOLO ALL´INCONTRO HA PARTECIPATO ANCHE L´ASSESSORE GIANNI ROSSONI  
 
Milano, 6 febbraio 2007 - È ufficialmente iniziato ieri il percorso che porterà alla valorizzazione e al rilancio del Centro Ippico di Crema. Viviana Beccalossi, vicepresidente della Regione Lombardia e assessore all´Agricoltura, ha infatti presieduto questa mattina l´insediamento del Tavolo Tecnico istituito per riunire rappresentanti degli Enti coinvolti, dei tecnici e degli esperti che in questi mesi lavoreranno al progetto che porterà a trasformare le ex scuderie napoleoniche di Crema in un centro polivalente per promuovere l´ippica in tutti i suoi aspetti. "Solo visitando personalmente il centro - ha dichiarato Viviana Beccalossi - ci si può rendere conto di un patrimonio che la Regione e la città di Crema vogliono conservare, modernizzare e rendere fruibile non solo agli appassionati di cavalli ma all´intera comunità. L´obiettivo è di portare entro cinque mesi all´attenzione di Regione Lombardia un progetto concreto, che sappia tenere conto delle varie funzioni cui dovrà assolvere il Centro Ippico. A quella prettamente sportiva si affiancheranno sempre di più le funzioni di studio e ricerca del patrimonio equino con laboratori all´avanguardia, senza mai dimenticare la grande funzione sociale del centro, già oggi sede di attività di recupero grazie all´ippoterapia". Il Tavolo Tecnico è composto, oltre che da dirigenti di Regione Lombardia, anche dai rappresentanti di Ersaf, Ente Regionale per i Servizi all´Agricoltura e alle Foreste, dal Comune di Crema e dalla Provincia di Cremona. Il 30 giugno è la scadenza data alla commissione per presentare i risultati del progetto di recupero e valorizzazione della struttura. Tra le possibili soluzioni allo studio, anche la creazione di spazi mussali e quella di un parcheggio sotterraneo al servizio della città. Presente all´incontro anche Gianni Rossoni, assessore regionale all´Istruzione, Formazione e Lavoro, che per anni ha occupato la carica di presidente del Centro. "Quello di oggi - ha dichiarato Rossoni - è un giorno importante: si pongono le basi per rilanciare davvero una struttura che coniugherà il rispetto e la conservazione del patrimonio architettonico con la modernità della ricerca e dei servizi offerti". Gli studi sulle possibilità di utilizzo saranno commissionati dal Tavolo Tecnico tenendo in particolare riguardo la razionalizzazione dei costi. "Costi che - ha ricordato Francesco Mapelli, presidente di Ersaf- così come si presentano oggi, rendono sempre meno sostenibile e utilizzabile il Centro. Ecco perché tutti lavoreranno con una parola d´ordine: razionalizzare le spese e convogliare le risorse verso un progetto concreto e sostenibile che possa fare del Centro anche un punto di promozione per l´agricoltura lombarda". .